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G. Sofri, F. Sofri, Corsi di geografia © 2011, Zanichelli editore SpA 1 Senna, 776 km). Nelle pianure a nord e a ovest, che si affacciano rispettivamente sul- la Manica e sull’Oceano Atlantico, il clima è oceanico, umido e temperato dalla Corrente del Golfo. Nel resto del paese prevalgono le monta- gne (Massiccio centrale, Pirenei, Alpi, Giura) e il clima è influenzato soprattutto dall’altitu- dine. Sulle coste meridionali il clima è di tipo mediterraneo. Il monte Bianco (4807 m) è la cima più alta delle Alpi. I francesi chiamano il proprio paese l’«esago- no», per la sua forma a sei lati. Tre lati si af- facciano sul mare, due seguono catene mon- tuose. Sull’ultimo lato, a nord-est, non c’è un confine geografico ben definito, e la linea che separa la Francia da Paesi Bassi, Belgio e Germania ha subìto diversi spostamenti nel corso dei secoli. Non è un caso che in una parte del Belgio si parli francese; più a sud, la lingua tedesca è molto diffusa in Alsazia. La rete idrografica è fitta, con alcuni gran- di fiumi (Loira, 1020 km; Rodano, 812 km; Geografia fisica Stato e popolazione L’economia Le tracce della storia Le città La Francia Geografia fisica F R A N C I A REGNO UNITO BELGIO GERMANIA LUSSEMBURGO ITALIA SVIZZERA CORSICA (Francia) S P A G N A Monaco Mar Mediterraneo Golfo di Biscaglia (Golfo di Guascogna) La Manica Parigi Lione Clermont-Ferrand Nizza Ajaccio Marsiglia Tolosa Bordeaux Nantes Rennes Le Mans Limoges Orléans Digione Besançon Ventoux 1909 Aigoual 1565 Perdido 3355 Pelat 3051 Massif du Pelvoux 4102 Monte Bianco 4807 MASSICCIO CENTRALE Loira S e n n a L o ir a R o d a n o Garo nna Sen n a M a r n a O C E A N O A T L A N T I C O P I R E N E I A L P I O C C I D E N T A L I Dore 1886 Puy de Do ˆme 1465 Plomb du Cantal 1858 Grenoble Strasburgo St-Étienne Nîmes Le Havre Caen Lilla Amiens Dunkerque Reims Nancy Metz Tolone Cannes Perpignano Montpellier Aix-en-Provence COLLINES DE NORMANDIE COLL. DU PERC H E Golfo del Leone Golfo di St. - Malo Baia d. Senna V O S G I G I U R A A R G O N N E C O R B I È R E S C E V E N N E ANDORRA S a o n a COLL. ARMAGNAC Rouen C a n a l e d el M id i Calais Dieppe Saint-Malo Brest

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Senna, 776 km). Nelle pianure a nord e a ovest, che si affacciano rispettivamente sul-la Manica e sull’Oceano Atlantico, il clima è oceanico, umido e temperato dalla Corrente del Golfo.

Nel resto del paese prevalgono le monta-gne (Massiccio centrale, Pirenei, Alpi, Giura) e il clima è infl uenzato soprattutto dall’altitu-dine. Sulle coste meridionali il clima è di tipo mediterraneo.

Il monte Bianco (4807 m) è la cima più alta delle Alpi.

I francesi chiamano il proprio paese l’«esago-no», per la sua forma a sei lati. Tre lati si af-facciano sul mare, due seguono catene mon-tuose. Sull’ultimo lato, a nord-est, non c’è un confi ne geografi co ben defi nito, e la linea che separa la Francia da Paesi Bassi, Belgio e Germania ha subìto diversi spostamenti nel corso dei secoli. Non è un caso che in una parte del Belgio si parli francese; più a sud, la lingua tedesca è molto diffusa in Alsazia.

La rete idrografi ca è fi tta, con alcuni gran-di fi umi (Loira, 1020 km; Rodano, 812 km;

Geografi a fi sica

Stato e popolazione

L’economia

Le tracce della storia

Le città

La FranciaGeografi a fi sica

F R A N C I A

R E G N O U N I T O BE

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LUSSEMBURGO

I T A L I A

S V I Z Z E R A

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Golfo di Biscaglia

(Golfo di Guascogna)

L a M a n i c a

Parigi

LioneClermont-Ferrand

Nizza

Ajaccio

Marsiglia

Tolosa

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Limoges

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Digione Besançon

Ventoux1909

Aigoual1565

Perdido3355

Pelat3051

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Pelvoux4102

Monte Bianco4807

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Qui si parla francese. I governi degli stati legati alla lingua e cultura francese, tra cui molte ex colonie, si sono riuniti nell’Organizzazione Internazionale della Francofonia (OIF), che agisce a livello di politica internazionale e di cooperazione multilaterale. In blu, nella carta, i paesi membri dell’organizzazione (in arancione, i paesi osservatori). Persone che parlano francese si trovano anche in altri paesi, tra cui l’Italia. Nel nostro paese l’apprendimento del francese è da tempo diffuso, benché in calo perché sempre più soppiantato dall’apprendimento dell’inglese.

cune differenze da un caso all’altro, vere e proprie parti della Francia. I DOM-TOM si trovano in diversi continenti: Americhe (Guadalupa, Martinica, Guyana Francese, Saint-Pierre e Miquelon), Oceania (Nuova Caledonia, Polinesia francese, Wallis e Futu-na), Africa (Mayotte, Riunione), Antar tide (Terre australi e antartiche).

La lingua uffi ciale è il francese, derivato dal latino parlato nella Gallia romana. Il france-se è parlato, oltre che in Francia, in altri 55 stati, per un totale di 175 milioni di persone. La lingua è per la Francia un modo per dif-fondere la propria cultura nel mondo.

La popolazione, di circa 62 milioni di abitanti, ha una densità non molto alta (114 ab./km2) ed è concentrata soprattutto nella regione della capitale Parigi. Nel 2007, il tasso di fecondità (1,9 fi gli per donna) e la speranza media di vita alla nascita (78 anni per i maschi, 84 per le donne) sono stati tra i più alti d’Europa.

Non è riconosciuta alcuna religione di stato. La religione è considerata un fatto privato, ben distinto dalla vita civile: dal

La Francia è una Repubblica semipresidenzia-le: il Presidente della Repubblica ha più po-teri rispetto a una Repubblica parlamentare come l’Italia, ma meno che nelle vere e proprie Repubbliche presidenziali come gli Stati Uniti. Il Presidente è eletto a suffragio universale ogni cinque anni; presiede il Consiglio dei ministri, nomina il Primo ministro e, su proposta di quest’ultimo, nomina i ministri. A differenza di quanto accade nelle Repubbliche presiden-ziali, però, il governo deve ottenere la fi ducia del Parlamento, che può quindi condizionare la nomina e il programma del Primo ministro. Questo sistema ha spesso portato alla coabi-tazione di un Presidente della Repubblica e di un Primo ministro appartenenti a coalizioni politiche diverse.

Il territorio francese è suddiviso in:– Francia metropolitana (esagono francese e

Corsica), formata da 22 regioni ammini-strative;

– 10 DOM-TOM (Départements d’Outre-Mer et Territoires d’OutreMer), cioè i Dipartimenti e i Territori di Oltremare, ex colonie oggi considerate, pur con al-

Canada

Canada-Quebec

CanadaNuveau-Brunswick

Haiti

Guyana

DominicaSaint-Lucie

GuineaGuinea-Bissau

Costa d’Avorio

Maurizio

ComoreSeychelles

Nuova-Caledonia

Vanuatu

Madagascar

SenegalMauritania

Marocco

Monaco

Albania

BelgioSvizzera

Lussemburgo

Polonia

SloveniaRomania

Rep. CecaRep. Slovacca

Mali NigerCiad

Camerun

Guinea equatorialeGabon

Congo

Rep. Dem.Congo

BeninTogoBurkina Faso

Laos

Vietnam

Cambogia

Egitto

GibutiRep. Centroafricana

Lituania

MoldovaBulgaria

MacedoniaLibanoTunisia

Stato e popolazione

Stati e governi membri dell’OIF

Stati osservatori

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La Francia

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Geografi a fi sica

Stato e popolazione

L’economia

Le tracce della storia

Le città

Tradizionalmente, i francesi sono uno dei popoli più partecipi del processo di integra-zione europea: la Francia è stata tra i fon-datori della CEE e poi dell’UE. Recentemente, però, si sono manifestate perplessità e resi-stenze: in un referendum svoltosi nel 2005, la maggioranza della popolazione francese si è pronunciata contro la ratifi ca del trattato per stabilire una Costituzione europea.

La Francia è da lungo tempo meta di una forte immigrazione. Circa il 5% della popo-lazione francese è costituito da immigrati, provenienti soprattutto dall’area mediterra-nea: Maghreb (Marocco, Algeria), Turchia, Europa meridionale (Portogallo, Italia, Spa-gna). Molti abitanti provenienti dalle ex co-lonie sono immigrati in Francia, anche perché era loro relativamente facilitata l’acquisizio-ne della cittadinanza.

Il processo di integrazione non è però pri-vo di tensioni, come dimostra l’esistenza di un partito – il Fronte Nazionale di Jean-Marie Le Pen – che basa gran parte della propria politica sull’ostilità verso gli immigrati. Gli immigrati non in regola, chiamati Sans pa-piers («Senza documenti»), hanno dato vita ad associazioni e a manifestazioni di protesta per richiedere la regolarizzazione.

Negli ultimi anni, nelle periferie (banlieues) più povere di diverse città francesi si sono ve-rifi cate sommosse, con distruzione di negozi e automobili, e attacchi alle forze dell’ordine. I disordini sono stati innescati da giovani, in buona parte di origine straniera, che vivono in queste periferie-ghetto in condizioni di di-sagio sociale, in abitazioni insalubri, con alti tassi di disoccupazione.

2004, una discussa legge vieta i simboli reli-giosi nelle scuole pubbliche. La maggioranza dei francesi (76%) risulta essere cattolica; il 14% non religiosi o atei (da interviste diret-te emerge in realtà una percentuale maggio-re, comprendente persone provenienti dalla cultura cattolica ma non credenti). Sono presenti anche musulmani (stimati attorno al 6%), cristiani protestanti (2%) ed ebrei (circa 1%).

La Francia è membro permanente del Consiglio di Sicurezza dell’ONU; è uno dei pochi paesi che dispongono uffi cialmente dell’atomica. Orgogliosa del suo passato di potenza coloniale e nostalgica della grandeur («grandezza») di un tempo, la Francia si sfor-za di condurre una politica estera di prestigio e di relativa autonomia, anche nei confronti degli alleati Stati Uniti e Regno Unito.

Sans papiers. Sul cartello del manifestante al centro, la scritta «con o senza documento, cittadino comunque». [PJ. Niepce/Rapho/Eyedea]

Le altre lingue. Oltre al francese, esistono in Francia diverse lingue locali, tra cui: il bretone, una lingua celtica; il corso, simile all’italiano; il basco, un’antichissima lingua non indoeuropea; l’alsaziano, simile al tedesco. Il loro uso è stato ostacolato dai governi fi no a qualche decennio fa, ma oggi sono insegnate in alcune scuole.

Fiandre

Als

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Occitania

BretagnaParigi

Dunkerque

St. Malo

Rennes

Nantes

Clermont-Ferrant

Bordeaux

Tolosa

Marsiglia

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Strasburgo

Fiammingo

Bretone

Corso

Catalano

Basco

Alsaziano

Occitano

Corsica

Ajaccio

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La Francia è uno dei paesi europei dall’eco-nomia più sviluppata; ma l’emarginazione sociale e la disoccupazione (soprattutto gio-vanile) si presentano anche qui con notevole gravità.

Fino agli anni ’80 del Novecento, l’econo-mia si è basata su un consistente intervento dello stato; in seguito, l’intervento statale è nettamente diminuito, e si sono attuate nu-merose privatizzazioni. Lo stato mantiene la proprietà, o una forte partecipazione, in set-tori chiave come i trasporti, le poste e teleco-municazioni, la produzione di energia.

Settore primarioGrazie alle grandi estensioni di terre adatte all’agricoltura e alla modernità del settore, la Francia è il primo produttore agricolo dell’UE e uno dei maggiori esportatori di derrate alimentari. Attualmente però, come in molti paesi avanzati, si registra una rapi-da diminuzione della percentuale di addetti all’agricoltura e del numero di aziende agri-cole. Le aziende sono sempre più spesso di grandi dimensioni o raggruppate in società, i cui mezzi fi nanziari permettono l’uso di tecnologie avanzate.

Grazie alla varietà di climi, sono pos-sibili colture molto diverse. I cereali (fru-mento, avena e altri), dei quali la Francia è il secondo esportatore mondiale dopo gli USA, occupano quasi un terzo della super-fi cie coltivata. Notevole importanza hanno anche la barbabietola (la Francia è il secon-do esportatore mondiale di zucchero dopo il Brasile), la patata, gli ortaggi e la frutta.

L’economia

Un paesaggio a campi chiusi (bocage). In questo tipo di sistemazione del territorio, i campi sono chiusi da siepi, fossati, muri o fi lari di alberi; i contadini vivono in insediamenti sparsi. Il bocage, tipico dell’Europa atlantica nord-occidentale dal clima umido, si trova ancora in Normandia, Bretagna e più sporadicamente in altre zone della Francia. I campi chiusi permettono di far coesistere l’allevamento e più colture diverse, ma sono poco adatti alla moderna agricoltura

meccanizzata, perciò corrono il rischio di scomparire, sostituiti da campi aperti privi di delimitazioni. Il bocage ha un importante ruolo ecologico, perché contribuisce alla protezione del suolo, alla regolazione delle acque e alla conservazione della biodiversità: per questo motivo sono in corso misure per la sua conservazione, anche in una forma modifi cata che permetta l’uso di mezzi meccanici.[Hemis/Alamy]

Il circuito di Le Mans. A Le Mans, luogo di produzione delle automobili Renault, si trova un circuito automobilistico dove si corre una celebre gara, la 24 ore di Le Mans.[Photos-Xelopolis]

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La Francia

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Geografi a fi sica

Stato e popolazione

L’economia

Le tracce della storia

Le città

Per i vini la Francia è il mag-giore produttore mondiale (si contende questo primato con l’Italia). Diversi liquori, vini e spumanti celebri prendono il nome dalla zona della Francia da cui provengono: ad esem-pio Champagne, Bordeaux, Borgogna, Cognac, Armagnac.

La Francia è l’ottavo espor-tatore mondiale di legname; le foreste ricoprono oltre un quar-to del territorio.

Molto importante è anche l’allevamento, soprattutto di bovini da carne e da latte (set-timo esportatore mondiale di bovini), ma anche di animali da cortile e maiali.

La pesca è praticata soprat-tutto sulle coste atlantiche: sardine, aringhe, acciughe e tonno alimentano la cospicua in-dustria conserviera. Del settore fa parte anche l’acquacultura (ostriche, trote). Importante l’industria automobilistica (Renault, Peugeot-Citroën).

Le risorse minerarie comprendono una modesta produzione di petrolio e importanti giacimenti di bauxite, il minerale da cui si ot-tiene l’alluminio, che prende il nome proprio dalla località francese di Les Baux.

La gastronomia francese

La Francia è particolarmente rinomata per la sua cu-cina. Innumerevoli termini gastronomici, usati in tut-to il mondo, derivano da parole francesi: paté, puré, mousse, brioche, croissant, crêpe ecc. Sono celebri sia la raffi nata «alta cucina» (haute cuisine) sia la cucina regionale. Le differenze climatiche tra le varie zone di Francia si rifl ettono sulle produzioni agricole e quin-di sulla gastronomia: come grassi di condimento, per esempio, sono impiegati soprattutto burro e panna a nord, olio d’oliva a sud-est. La gastronomia francese fa largo uso di latticini. La Francia è il terzo produttore mondiale di formaggi, che fornisce in centinaia di tipi, soprattutto a pasta molle (Camembert, Brie). Al gene-rale De Gaulle è stata attribuita la frase «Come si può governare un paese che ha 258 tipi di formaggio?». Winston Churchill, invece, avrebbe detto: «Un popolo che ha creato oltre 400 formaggi non potrebbe mai scomparire». [Axiom/Tips]

Settore secondarioLa Francia è uno dei paesi europei di più antica industrializzazione. Tra i settori oggi più im-portanti ci sono quello agroalimentare (le cui esportazioni sono aumentate di oltre un terzo negli ultimi 10 anni), quelli ad alto contenuto tecnologico (industria elettronica e aerospa-ziale) e il settore tessile e dell’abbigliamento.

I tre quarti dell’energia prodotta dalla Francia provengono da reattori nucleari: il paese dispone del secondo parco nucleare al

La moda francese. Parigi è, con Milano, Londra e New York, una delle capitali mondiali della moda, dove si tengono le sfi late per presentare le collezioni per l’anno successivo. La haute couture o alta moda produce abiti, di prezzo e qualità superiore, che vengono adattati individualmente dalle sartorie a ogni singolo cliente. Il prêt-à-porter, o moda pronta, produce invece vestiti già pronti, in taglie già defi nite. Tra gli innumerevoli marchi della moda francese troviamo Yves Saint-Laurent, Chanel, Christian Dior, Jean Paul Gaultier, Louis Vuitton. Nel disegno: modellini del 1938. [Lebrecht Music and Arts Photo Library/Alamy]

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i castelli della Loira e altri. Da alcuni anni, le importazioni superano

le esportazioni. La Francia importa soprat-tutto materie prime, semilavorati e mezzi di trasporto. Le principali esportazioni, invece, sono veicoli, macchinari, materiale elettrico, elettronico e aeronautico, prodotti farmaceu-tici, alcolici, cosmetici.

La rete stradale è fi tta, soprattutto nella regione di Parigi e lungo l’asse Parigi-Lione-Marsiglia.

La rete ferroviaria è molto moderna, con linee ad alta velocità (Train à Grande Vitesse o TGV). Un tunnel ferroviario collega la Francia al Regno Unito passando sotto il Canale del-la Manica. Parigi, con i suoi tre aeroporti, è il secondo scalo europeo, dopo Londra, e uno dei maggiori al mondo. Una certa importan-za ha anche il trasporto fl uviale.

mondo dopo quello statunitense. La mag-giore impresa del paese è la petrolifera Total. Sono presenti anche centrali termoelettriche, idroelettriche e una centrale (presso la foce del fi ume Rance, in Bretagna) che utilizza l’energia delle ampie maree dell’Atlantico; è piuttosto attiva la ricerca nel campo delle fonti rinnovabili. La Francia esporta note-voli quantità di energia elettrica, anche in Italia.

Settore terziarioLa Francia è il paese al mondo che riceve il maggior numero di turisti stranieri: 79 mi-lioni di persone nel 2008. L’attrazione prin-cipale è Parigi; seguono le località balneari della Costa Azzurra (Cannes, Nizza), i cen-tri sciistici alpini (Chamonix), la Camargue,

Energia illimitata per tutta l’umanità?

Nel 2005, la Francia è stata scelta per realizzare un programma inter-nazionale fi nalizzato alla costruzio-ne di un rivoluzionario reattore a fusione nucleare. Nel progetto, de-nominato ITER, sono coinvolti anche UE, Giappone, USA, Russia e Cina; secondo le previsioni, il reattore do-vrebbe iniziare a fornire energia dal 2050.

Le attuali centrali nucleari, basa-te sulla fi ssione nucleare (rottura di un nucleo di uranio in frammenti

più piccoli), producono scorie ra-dioattive, hanno un certo rischio di incidenti e utilizzano l’uranio, che potrebbe esaurirsi nel giro di pochi decenni.

Secondo i sostenitori del pro-getto ITER, tutti questi problemi si potrebbero risolvere con le centrali a fusione nucleare (fusione di due nuclei di idrogeno in un nucleo di elio), che utilizzano elementi abbon-danti in natura e quindi potrebbero fornire energia per migliaia di anni.

La fusione nucleare è il processo che alimenta il Sole e le altre stelle, ma non è mai stata utilizzata in una centrale a causa di diffi coltà tecni-che. In teoria, la fusione nucleare potrebbe fornire energia illimitata, pulita e sicura a tutta l’umanità. Non tutti, però, concordano: alcuni manifestano scetticismo sull’attua-bilità del progetto Iter, quantomeno nei tempi previsti, e lo accusano di assorbire tutti i fondi destinati a ri-cerche sull’energia.

Una funivia a Chamonix. [A_Sh/Shutterstock] Un TGV, treno ad alta velocità. [M. Loiseau/Image Bank]

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L’Italia

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L’ItaliaLe tracce della storia

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La Francia

Geografi a fi sica

Stato e popolazione

L’economia

Le tracce della storia

Le città

La monarchia assoluta

Durante il regno di Luigi XIV, detto il «Re Sole» (1643-1715), la Francia era la maggior potenza politica e militare euro-pea. A testimonianza della sua ricchezza e del suo potere assoluto, Luigi XIV fece costruire, o ingrandire, sontuosi parchi e palazzi. Tra questi, il più celebre è quello di Versailles, vicino a Parigi, dove il re vi-veva con la sua corte. [Marek Slusarczyk/Shutterstock]

quedotto funzionò probabilmente fi no all’inizio del VI secolo, quando Franchi e Visigoti si spartirono la zona da esso at-traversata. Esaltato da scrittori come Rousseau e Stendhal, il Pont du Gard è oggi un’importante meta turistica ed è Patri-monio Mondiale dell’Umanità UNESCO.

Tra le popolazioni che abitavano la Fran-cia, attorno alla metà del I millennio a.C. si affermarono soprattutto i Celti, che i Romani chiamarono Galli (e Gallia la ter-ra da loro abitata). Conquistata da Giu-lio Cesare nel I sec. a.C., la Francia rima-se nell’impero romano per ben 4 secoli, assorbendone la cultura, che si fuse con quella dei Celti nella cosiddetta cultu-ra «gallo-romana». Molte testimonianze dell’architettura romana (anfi teatri, tem-pli, terme e altro) si sono conservate fi no a oggi in Francia, soprattutto nel sud ma anche in altre regioni fi no a Parigi. Il Pont du Gard (nella foto), che attraversa il fi u-me Gard nei pressi di Nîmes, fa parte di un acquedotto lungo quasi 50 km, co-struito dai Romani nel I secolo d.C., che portava l’acqua alla prospera città di Ne-mausus (oggi Nîmes). Si tratta di un’opera eccezionale sia per le sue dimensioni, sia per gli accorgimenti tecnici utilizzati. L’ac-

I Galli e l’impero romano

I Franchi, popolazione di origine germanica, occuparono la Francia (che da essi prese il nome) dopo i Romani, dal IV sec. d.C. e per molti secoli. I loro territori arrivarono, nel IX secolo, a espandersi fi no in Germania e in Italia. Il personaggio più conosciuto di questo periodo storico è Carlo Magno, che fu incoronato imperatore dal papa nell’anno 800. Il suo governo unì l’idea romana di un impero universale con la forte spinta alla diffusione del cristianesimo. Carlo Magno fu un grande protettore del-le arti e della cultura. Nei territori del suo vasto impero si impose un nuovo tipo di scrittura dei manoscritti (minu-scola carolina), che si sostituì alle scritture precedenti uniformandole e agevolando così la diffusione dei testi. La scrittura carolina era caratterizzata da lettere latine minuscole, semplici e staccate fra loro; da essa derivaro-no, con successive modifi che, caratteri a stampa come quelli usati in questo libro. Carlo Magno aveva peraltro, secondo alcune fonti, forti diffi coltà con la scrittura, che oggi forse attribuiremmo a una forma di dislessia.

L’impero d’Occidente e i Franchi

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Il colonialismo

La Rivoluzione francese

Napoleone Bonaparte

Dal XIX secolo, la Francia divenne una grande potenza coloniale, che si espanse in Algeria, Tunisia, Marocco, Indocina e Oceania. Dopo la seconda guerra mon-diale, le colonie si resero indipendenti dalla Francia, in tempi e con modalità diverse; gli episodi più sanguinosi furo-no la guerra di Indocina (1946-1954) e la guerra di Algeria (1954-1962). Nella foto una cartolina commemora l’indipenden-za dell’Algeria nel luglio 1962. [The Print Collector/Alamy]

Al regno del Re Sole seguì un periodo di crisi economica e sociale e di sconfi tte belliche. Dal 1789, la Rivoluzione france-se pose fi ne alla monarchia assoluta e ai privilegi feudali: i francesi non furono più sudditi, ma cittadini. Venne approvata la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino; il re Luigi XVI fu giustiziato e fu proclamata la Repubblica. L’episodio considerato come l’inizio simbolico del-la rivoluzione avvenne il 14 luglio 1789, con la conquista, da parte degli insorti, della fortezza parigina della Bastiglia, da tempo utilizzata come carcere per gli op-positori politici. La Bastiglia fu demolita poco tempo dopo. Il 14 luglio è tuttora la festa nazionale della Francia. [INTERFO-TO/Alamy]

Nel 1799 si impadronì del potere un generale origina-rio della Corsica, Napoleone Bonaparte, che nel 1804 si fece proclamare imperatore. Napoleone, inizialmente forte del consenso popolare, riorganizzò la pubblica am-ministrazione, favorendo l’avvento di un moderno stato nazionale. Ma alla stabilità interna si accompagnò uno sfrenato espansionismo militare, prima vittorioso (sotto la dominazione francese caddero l’Italia, la Penisola ibe-rica e buona parte dell’Europa centrale), poi rovinoso. L’impero di Napoleone Bonaparte terminò nel 1815. La colonna di place Vendôme (nella foto) fu fatta costruire a Parigi da Napoleone per commemorare la vittoria nella battaglia di Austerlitz (1805). Ispirata alla Colonna traiana (monumento della Roma imperiale), fu fabbricata con il bronzo dei cannoni nemici requisiti dopo la battaglia. In cima alla colonna si trova una statua di Napoleone abbi-gliato come Giulio Cesare. [Arnaud Chicurel/Hemis/Corbis]

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G. Sofri, F. Sofri, Corsi di geografia © 2011, Zanichelli editore SpA

Il principato di Monaco Il Principato di Monaco è un minuscolo stato (meno di 2 km2) situato lungo la Costa Azzurra, interamente circondato da territorio francese. Ha oltre 31000 abitanti, quindi una densità altissima: oltre 15000 abitanti al km2. È governato dal 1489 da una famiglia di origine genovese, i Grimaldi. Molte persone facoltose hanno stabilito qui la loro residenza, attratte dal-l’assenza di tributi fi scali; il «paradiso fi scale» di Monaco è oggetto di polemiche per gli scarsi controlli sul riciclaggio di denaro di provenienza illegale. L’economia si basa sul-la fi nanza, sul turismo e sul casinò di Mon-tecarlo.

La città di Parigi ha oltre 2 milioni di abi-tanti; se si considera l’intero agglomera-to urbano («Grande Parigi»), si arriva a quasi 10 milioni. La città è suddivisa in 20 Arrondissements, quartieri simili a comuni indipendenti. Gli spostamenti in città sono velocizzati dalla presenza di numerose linee della metropolitana (métro). Da tempo è in corso il trasferimento di molte attività nei centri limitrofi , ben collegati alla città da au-tostrade e mezzi pubblici.

Le altre città hanno una popolazione de-cisamente inferiore a quella di Parigi: solo i tre agglomerati urbani di Marsiglia, Lione e Lille superano il milione di abitanti. Lo squi-librio tra la capitale e il resto del paese è un problema molto antico, che permane anche se lo stato interviene da tempo per decentrare le attività produttive. Altre città di un certo rilievo sono Bordeaux e Strasburgo, sede del Parlamento europeo.

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Le città

Parigi. Il fi ume Senna divide la città in due parti, chiamate Rive droîte (Riva destra) a nord e Rive gauche (Riva sinistra) a sud. Al centro della foto si vedono le due alte torri di Notre-Dame, la celebre cattedrale gotica costruita a partire dal XII secolo. Notre-Dame sorge su un’isola al centro della Senna, l’Île de la Cité. [Galina Barskaya/Shutterstock]

FRANCIA MONACO ITALIA

Capitale Parigi Monaco Roma

Superficie (km2) 543965 (2008) 2,02 (2007) 301317 (2008)

Popolazione (abitanti) 62106000 (2008) 31109 (2008) 60045068 (2008)

Densità (abitanti per km2) 114 (2008) 15400 (2008) 199 (2008)

Reddito nazionale per abitante (in dollari USA) 46016 (2008) 40090 (2007) 38996 (2008)

Consumo di energia per abitante (in kWh) 7585 (2006) — 5332 (2008)

Calorie (per ab./giorno) 3590 (2003-2005) — 3680 (2003-2005)

Speranza di vita (anni) M 78 F 84 (2008) M 76 F 84 (2007) M 79 F 84 (2008)

Analfabetismo % 0 (2008) 0 (2008) 1,1 (2007)

Numero di medici (per 1000 ab.) 2,7 (2007) — 3,7 (2006)

Popolazione urbana % 77 (2005) 100 (2009) 68 (2008)