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Faccia a Faccia col tuo pregiudizio

LA FISARMONICA DI STRADELLA E IL SUO MUSEO

Quando si parla a Stradella di cultura, meglio di una cultura del fare, non si pu davvero fare a meno di pensare alla fisarmonica. Per dirla con le parole di Paolo Conte Stradella quella citt dove tutte le armoniche di questa pianura sono nate e qualcuno le suona cos.

Quando si parla a Stradella di cultura, meglio di una cultura del fare, non si pu davvero fare a meno di pensare alla fisarmonica. Per dirla con le parole di Paolo Conte Stradella quella citt dove tutte le armoniche di questa pianura sono nate e qualcuno le suona cos. Stradella e la fisarmonica sono state per quasi un secolo una cosa sola. La fisarmonica ha fatto conoscere dovunque il nome della citt e del suo territorio. Essa ha rappresentato lespressione pi autentica del lavoro, della creativit, dellintelligenza e della vocazione manifatturiera di unintera comunit. E stata per decenni leconomia e la cultura; il divertimento e il tempo libero. Tripudio di voci, di suoni, di colori, la fisarmonica ci dice delle tradizioni popolari e locali, dellamicizia e dello stare insieme, di un mondo semplice e genuino. Ci dice dellingegno umano, dellintelligenza e del lavoro delluomo. Ci parla di imprenditori e artisti geniali, ma anche di leghe operaie e di forme di autogoverno della produzione. Ci dice di una cultura non solo musicale che sta tra il mare e Pianura Padana, connotata da uno scambio plurisecolare di conoscenze, di informazioni, di persone, di cose. Dove la musica della fisarmonica come una strada, tracciata nel tempo.E se la musica non ha nazione, essa ha una tradizione. Come la fisarmonica di Stradella, con il suo museo. Essa stata e continua ad essere la straordinaria ambasciatrice di un territorio, la cui storia comincia negli anni appena successivi allUnit dItalia, grazie al genio di chi sta allorigine di questa strada tracciata nel tempo.Inventore della fisarmonica moderna e capostipite della locale tradizione produttiva, Mariano Dallap, nato a Brusino di Cavedine (allora Sud-Tirolo austriaco) nel 1846, abbandon poco pi che ventenne le sue montagne e scese in Italia, come si diceva allora, a cercar fortuna. Trov lavoro a Genova come minatore fuochista per le opere di ampliamento del porto. Lo scoppio anticipato di una mina lo fer, rendendolo claudicante e inabile al lavoro, costringendolo a riprendere mestamente, da girovago, la via del ritorno verso il natio Trentino. Fortunatamente aveva con s il suo vecchio e rudimentale organetto austriaco, che sapeva suonare con rara maestria e che gli permetteva, suonando sulle aie e nelle osterie che trovava cammin facendo, di raggranellare quanto bastava per un pasto frugale ed un giaciglio per la notte.

Destino volle che proprio a Stradella il fedele organetto si sfiat completamente a causa della rottura di alcuni congegni metallici. Afflitto, ma non vinto dal grave inconveniente, s'ingegn a ripararlo. La cosa gli riusc tanto bene che si trov fra le mani uno strumento quasi nuovo, pi sonoro, pi preciso. Il risultato fu eccezionale. Stabilitosi a Stradella dove anche lamore fu galeotto nelle sembianze della bella Angela - , Dallap realizz nel 1871 il primo prototipo di fisarmonica denominato a cassetta, costruita con materiale di recupero e, sullonda dellentusiasmo, dal 1876 ne incominci la produzione in serie nella propria bottega artigianale. La citt in cui Dallap avvi la sua produzione si proponeva come un terreno certamente tra i pi favorevoli. Stradella era una citt in crescita e in fase di vivace sviluppo. Elevata al rango di citt, con decreto regale nel 1865, nel 1876 lo stesso anno dinizio dellattivit di Dallap il suo cittadino pi illustre, Agostino Depretis diventava presidente del Consiglio, inaugurando, proprio con il primo dei Discorsi di Stradella, la nuova stagione della sinistra storica al potere. Per la politica e lopinione pubblica Stradella diventava, per pi di un decennio, la piccola Roma. Ma soprattutto sono anni, quelli, in cui si espandono i commerci e crescono le manifatture. N ingegno, n attitudine a qualsivoglia lavoro, n maestrevole artifizio per usare le parole dellepoca mancarono, dunque, a Mariano Dallap, nella Stradella di quei decenni di fine secolo. Aperto al progresso e alle innovazioni,, capace di contagiare col suo entusiasmo tutti coloro che con lui venivano in contatto, generoso e altruista nella vita come nella sua attivit imprenditoriale, in pochi anni Dallap ampli la sua azienda, ponendo le solide premesse delle fortune future.Attorno al 1890, proprio grazie alle fondamentali innovazioni introdotte, quali la trasformazione della fisarmonica da sistema diatonico a sistema unitonico (la cosiddetta cromatica) e ladozione di accordi precostituiti (i cosiddetti bassi Stradella), iniziarono a giungere i primi riconoscimenti su scala nazionale e, successivamente, internazionale. Limpiego di materiali di ottima qualit e la superiore resa sonora, frutto della tradizionale lavorazione delle voci da parte di abilissime maestranze, che Mariano amava definire i miei artisti operai, e dove anche la componente femminile era significativa, permisero agli strumenti di possedere un suono di rara armonia e potenza, mai pi eguagliato neppure con le moderne tecnologie di costruzione. Lulteriore, continua evoluzione del piccolo strumento, concepito come una complessa macchina musicale capace di emettere un suono potente e soave, dovuto alla sopraffina lavorazione delle voci, dar fama e fortuna al suo ideatore. In questi anni altre fabbriche affiancarono man mano quella di Dallap, il quale fece da generoso maestro a tutti gli imprenditori che vollero intraprendere la produzione. Il periodo che va dagli anni 20 allo scoppio del secondo conflitto mondiale sicuramente quello del massimo splendore per la fisarmonica e per i suoi costruttori. La Dallap arriva a contare 300 operai. Il mercato, pur fiorente, non era ormai solo quello locale. Dopo aver conquistato lItalia, le fisarmoniche di Stradella erano esportate in gran parte dEuropa e nel mondo. Esse ottenevano consensi crescenti e le fabbriche stradelline venivano insignite di onorificenze e riconoscimenti internazionali. Durante gli anni Venti e Trenta sorsero altre importanti fabbriche, al punto che in citt, su poco meno di 9000 abitanti, ben 1200 erano a vario titolo impiegati nella produzione di fisarmoniche. Tra guerra e dopoguerra vedono la luce piccole nuove fabbriche avviate da lavoranti abili, pur senza esperienza amministrativa, ma capaci di esprimere uno straordinario estro creativo. Gi nel 50 erano ben 26 i laboratori e le entit produttive in attivit, con una produzione mensile che arriv a sfiorare i 500 esemplari. Verso la fine del decennio, per, il cambiamento dei gusti musicali e, soprattutto, lincapacit degli artigiani di adattarsi alle nuove e sempre pi pressanti esigenze di mercato, hanno fatto s che iniziasse il periodo del declino. Tra gli anni 60 e i primi anni 70 la maggior parte delle fabbriche fu costretta a chiudere i battenti, con una riconversione produttiva che spesso port alla dispersione dello straordinario patrimonio tecnico e dellabilit creativa posseduta. Oggi in attivit si contano solo quattro laboratori Se la storia della fisarmonica, legata al genio di Dallap, attraversa XIX e XX secolo, la storia del Museo della Fisarmonica, a lui doverosamente intitolato, ha solo una trentina danni scarsa.Alla fine degli anni 80 del secolo scorso, le Poste Italiane emettono un francobollo per celebrare la fisarmonica delle due citt di riferimento, Stradella e Castefidardo. Nella cerimonia di

presentazione, per la prima volta, viene sottolineato che per una ambasciatrice di tal fatta quel che mancava era una degna . Ambasciata. Lidea di un museo comincia a farsi strada, ma i tempi non sembravano ancora maturi, anche perch nel frattempo erano soltanto agli inizi i complessi lavori di ristrutturazione dellex Asilo Infantile Giuseppe Garibaldi da destinare a biblioteca e centro culturale polivalente.La molla scatta nel 1995.Per il secondo anno consecutivo Stradella ospit la partenza di una tappa del Giro dItalia. Una vetrina di straordinario richiamo per mettere in bella mostra le eccellenze locali. Il Centro culturale era ancora in ristrutturazione e si pens di allestire, nella Sala della Cultura, unesposizione di strumenti e di documenti che raccontasse ai tanti visitatori che in quei giorni animavano la citt la storia della fisarmonica stradellina. Linteresse suscitato e il successo di pubblico fu straordinario, al di l delle migliori aspettative. Anche gli stradellini sembravano aver scoperto una storia e una tradizione che negli anni era andata un po offuscandosi. La strada per il futuro museo era aperta. Si trattava di pensare allallestimento e alle risorse necessarie. Gi lanno successivo, mentre erano ancora da completare i lavori del piano terra, venne inaugurata la nuova Biblioteca al piano superiore. Un finanziamento della Fondazione Cariplo invitava a dar corso alla realizzazione del Museo, ricavando gli spazi necessari in unala della Biblioteca stessa. Il 22 maggio 1999, il nuovo Museo viene inaugurato alla presenza di Paolo Conte, testimonial deccezione, cantore della fisa, attraverso il fascino e le suggestioni dei suoi brani pi famosi. Riconosciuto dalla Regione Lombardia, inserito a pieno titolo nel Sistema Museale e Bibliotecario dellOltrep pavese, il Museo oggi sempre pi apprezzato da appassionati e visitatori.Il Museo della Fisarmonica Mariano Dallap non un semplice luogo di esposizione, ma , soprattutto, la testimonianza di unarte e di una produzione straordinaria. Esso articolato in due sezioni: quella documentaristica e fotografica e quella espositiva, completate dalla suggestiva ricostruzione di un vecchio laboratorio artigiano. La prima fisarmonica di Dallap, del 1876, fa bella mostra di s nellarea fotografico-document