La Fine Delle Storie, Di Walter Siti - La Repubblica 19.07.2013

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    Perch molti romanzi attualmente si appoggiano a fattirealmente accaduti e ci tengono a sottolinearlo? Non unabdicazione della fantasia e della stessa autono-mia letteraria? Di fronte allo sterminato campo apertodellinvenzione, perch restringersi nellangusto oriz-

    zonte dei fatti, perch dipendere da una valutazione empirica,

    documentaria? Nel conoscere ci che stato davvero, c un in-teresse vivo, potente e speciale: cos scriveva Alessandro Man-zoni nel suo saggio sul romanzo storico e sui componimenti mi-sti di storia e dinvenzione. Ogni interesse culturale si bilancia colsalire e crescere di altri interessi nel borsino dellattualit: non sose linteresse per la storia valga oggi quel che valeva negli anniTrenta dellOttocento, ma disicuro il diluvio di fiction hasvalutato assai linteresse perle narrazioni totalmente in-ventate. Il campo della fantasiapi che aperto spalancato aogni spiffero: siamo inondatidi vampiri, guerrieri medieva-li, cybernauti e di quei lemuri

    pi insidiosi che sono gli ste-

    reotipi cinematografici e tele-visivi, esseri fantastici travesti-ti da gente reale e quotidiana.Linvenzione sottoposta ausura e rischia lentropia; labella menzogna letteraria in-ficiata dalle troppe menzogneche vediamo intorno. Ma la te-

    naglia manzoniana, che lo

    port a rinnegare il romanzostorico e a decretarne la morte, sempre l: se vogliamo rac-contare le cose come stanno,allora non possiamo inventa-re. Non c per lerrore nessunposto pi incomodo, scrive-va, e dove possa meno fer-

    marsi, che vicino alla verit.

    LA FINEDELLE

    STORIE

    Quando si misura con la realtlo scrittore riesce a dire quelloche lo storico non pu dire

    Dal Pasolini di Petrolioa Saviano: il romanzo cerca unaverit pi radicale della cronaca

    WALTER SITI

    C TANTA FANTASIAANCHE DENTROLA NON-FICTION

    Un uomo onesto come Rober-to Saviano rischia di farsischiacciare da questa tenagliae confessa lui stesso che dalruolo di scrittore si sente sem-pre pi spostato verso il ruolo

    di testimone.Molti, nonostante tutto, in-sistono a rimanere sul discri-mine spurio, esposti agli equi-voci e alle contestazioni. Leg-gendo il recente La thorie delinformation di Aurlien Bel-langer un non-francese pubenissimo cascarci e credereche il protagonista esista dav-vero (almeno fin che, nelle ulti-me cinquanta pagine, non co-mincia a fare cose pazzesche evisionarie); e inversamente, senon conosciamo la storia ser-

    ba, potremmo sospettare che

    Clara Usn ne La figlia abbiainventato appunto una figlia algenerale Mldic, come Anto-nio Scurati ha inventato un fra-

    tello a Emilio Morosini in Unastoria romantica.

    Qualunque storico, antico ocontemporaneo, ha il diritto dirimproverare un romanziereche invada il territorio di suapertinenza, facendogli notarele imprecisioni, le esagerazio-ni, o semplicemente le sempli-ficazioni che attengono a qua-lunque stilizzazione e messa informa. Dal canto suo, qualun-que lettore pu accusare il nar-ratore spurio di pigrizia e im-potenza creativa. Ma alloraperch gli storici, sempre pispesso, si avvicinano al ro-manzo? La voga per la micro-storia ha fatto cadere la distin-zione manzoniana tra cartageografica (dello storico) e to-pografica (del romanziere): ilmugnaio Menocchio di CarloGinzburg o il Martin Guerredella Zemon Davis non sonomeno interessanti dei perso-naggi inventati; lammutina-

    Come insegnavanoi classici la storiografiaracconta ci che accaduto, la narrativaci che pu accadere

    PREMIATO

    Walter Siti havinto lultimaedizione delloStrega conil romanzoResisterenon servea niente(Rizzoli)

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    ci racconta quel che avrebbepotuto accadere; o che potreb-be accadere nel presente, o chepotr. Il modo di conosceredella narrativa olistico, ambi-

    guo, emotivo, ma non per que-sto del tutto irrazionale: cono-sce, o cerca di conoscere, unaverit pi radicale e profondadi quella che ci fornisce la cro-naca; quando si impiccia conla storia per dire quel che lastoria o la politica non possonodire perch non hanno le pro-ve (su questa ambizione restinterrotto il Petrolio di Pasoli-

    ni). Ogni bisogno di confron-tarsi col vero devessere con-testualizzato: negli anni Set-tanta il romanzo-verit e ifranchi narratori reagivanoallo sperimentalismo e alla-

    vanguardia; negli anni Novan-ta si disseppellivano asce diguerra per smascherare le ri-mozioni del potere; ora reagia-mo al mare di storie insulse einutili ma insieme riveliamo ilventre molle della nostra con-

    temporaneit.Le narrazioni spurie pi re-centi sono quasi tutte biografieromanzate: come se lindivi-duo, che ha sempre formatolossatura dei romanzi, nonfosse pi sicuro di esistere dav-vero. Lintrattenimento siriempie di fatti perch i fatti so-no diventati intrattenimento;loscillazione tra vero e inven-tato va incontro alla nostra vo-

    glia di cullarci nellincertezza.Pretendendo di irrobustircicon le cose, rischiamo che lecose ci annebbino la vista.Manzoni nel suo saggio ricor-dava quellavaro che, volendofar durare di pi le sue lampa-de ad olio, mescolava allolioun po dacqua; ma il risultatoera poca luce e moltissimo fu-mo.

    po. Una splendida scena diZero zero zero, quella della ca-gna che porta in salvo tutti isuoi cuccioli durante lincen-dio di un campo, non sappia-

    mo se vera o inventata macerto ci parla di una delle os-sessioni di Roberto Saviano, ilcoraggio. Lo stesso Manzoni sisottovalutava: il suo raccontodi alcuni popolani oppressi daun nobile, che alla fine vinconoattraversando una rivolta euna strage collettiva, sar forsemanchevole rispetto alla Sto-ria della Colonna Infamema ci

    dice moltissimo sullimpossi-bilit in Italia di un analogodella Rivoluzione Francese.

    Come ci insegnavano i clas-sici, mentre la storia raccontaci che accaduto, il romanzo

    mento del Bounty pi detta-gliato e complesso in Mr Bli-ghs Bad Languagedi Greg De-ning che nel film con MarlonBrando. C chi, avvertendo il

    problema, scrive due testi pi omeno sulle stesse vicende mauna volta da storico e laltra daromanziere ( il caso di Ales-sandro Barbero e del suo Gliocchi di Venezia, storia inven-tata su uno schema che risale alromanzo ellenistico ma scrittaa pendant con un austero volu-me su Lepanto,La battaglia deitre imperi). Un testo integra e

    corregge laltro, ma anche ac-cusa laltro di manchevolezza.La mia idea che il ricorso

    del romanzo alla non-fictionnon dipenda da una fame direalt pi intensa ora che nelpassato, ma sia piuttosto il sin-tomo di ci che manca allarealt; per non dire addiritturauna critica della realt, cheostinata si sottrae a ogni formabella e ragionevole. Emma-

    nuel Carrre in Limonovci tie-ne a distinguere tra quel che hasaputo direttamente, quel cheha letto e quel che costretto aimmaginare; sa che congettu-ra e suggestione hanno un di-verso statuto. Ma lo scrupolonel dichiarare le fonti ancheuna tecnica per entrare nel li-bro in prima persona (gi du-rante la gestazione di Lavver-

    sario si era convinto di doverevitare lipocrisia di Capote,che aveva nascosto il coinvol-gimento personale con unodei due assassini di A sanguefreddo). Limonov per Carrrela sua ombra nera, il fratellosbagliato ma anche quello chelui non ha saputo essere. Ogniromanzo storico degno di que-sto nome unallegoria meta-storica, parla del presente e delproprio autore. Point Lenana,di Wu Ming 1 e Roberto Santa-chiara, racconta latto gratuitodi tre prigionieri italiani in Afri-ca che nel 1943 evadono dalcampo di prigionia per scalareil Monte Kenia a 5000 metri,poi ne scendono e si riconse-gnano agli inglesi; ma parla an-che dellimmobilismo di oggiin Italia e del disperato bisogno

    di rimettere in moto il tem-

    Si oscilla tra cosesuccesse e inventateperch si va incontro

    alla voglia di cullarcinellincertezza

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    Gli atti del convegnosu Eco e Calvino

    Il volume Tra Eco eCalvino pubblicatoda EncyclomediaPublishers (pagg.

    448, euro 25)

    I casi

    CARRRENel libroLimonov

    narra levicende dello

    scrittore eavventurierorusso

    SAVIANOIn Gomorrae ora inZero

    Zero Zeroil raccontodella drogae dei trafficicriminali

    PASOLINIIn Petrolio,

    raccontaintrighieconomiciintorno allapoliticaenergetica

    DISEGNO DI TUTTLIO PERICOLI