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Pagina 1 di 2 Galleria Campari viene inaugurata nel 2010 in occasione del 150° anniversario del brand. È un museo aziendale interattivo e multimediale, dedicato al rapporto tra il marchio Campari e la sua comunicazione attraverso l’arte e il design, la sua storia e l’evoluzione del prodotto e del mondo bar. Galleria Campari è un centro di ricerca e produzione culturale, che riassume in sé molto di ciò che ha fatto grande Milano e il nostro Paese. La finalità vera è la ricerca della bellezza (Mario Botta) Galleria Campari si trova all’interno della palazzina Liberty di Sesto San Giovanni che fu la prima fabbrica di Campari, aperta nel 1904 da Davide Campari e rimasta attiva, con numerosi interventi di ampliamento, fino al 2005. Tra il 2007 e il 2009 il complesso industriale è stato trasformato, su progetto firmato dagli architetti Mario Botta e Giancarlo Marzorati, per la realizzazione dei nuovi Headquarters del Gruppo Campari e del museo aziendale. Il forte legame del brand con la memoria del passato è confermato dalla conservazione dell’edificio storico del 1904, fulcro del progetto dell’Architetto Mario Botta, che lo ha valorizzato e integrato nel nuovo building di cui diventa la facciata. Sulle pareti laterali dell’edificio storico, si trovano due bassorilievi disegnati da Mario Botta e ispirati a due bozzetti di Fortunato Depero degli anni Venti. Noi siamo la nostra memoria (Jorge Luis Borges) Galleria Campari deve la propria forza all’unicità e alla ricchezza del suo Archivio storico, giacimento culturale trasversale, che raccoglie oltre 3.000 opere su carta: bozzetti e disegni autografi, affiche della Belle Époque, manifesti e grafiche pubblicitarie dagli anni ‘30 agli anni ’90 firmate da importanti artisti; caroselli e spot pubblicitari di registi come Federico Fellini, Singh Tarsem e Paolo Sorrentino; oggetti firmati da designer come Matteo Thun, Dodo Arslan, Markus Benesch e Matteo Ragni. Gran parte del patrimonio aziendale, considerato una memoria viva dalla quale attingere, è stato digitalizzato e restituito sotto forma di installazioni interattive che dialogano con le numerose opere esposte in originale. Il primo piano della Galleria è dedicato al racconto evocativo della storia del brand seguendo tre linee guida (arte, comunicazione e produzione); mentre nel secondo piano viene messo in scena il prodotto, attraverso il mondo bar, bottiglie e bicchieri storici, una selezione di oggetti di design e merchandising vintage. “Il primo piano della Galleria celebra il patrimonio artistico che contraddistingue la comunicazione di Campari” commenta Bob Kunze-Concewitz, CEO, Gruppo Campari. “Con il secondo piano abbiamo voluto esaltare l’aperitivo per eccellenza dedicando un’attenzione particolare al prodotto nelle sue molteplici manifestazioni. Il visitatore può così vivere un’esperienza Campari assoluta e in continua evoluzione, che si rinnova ad ogni occasione così come ad ogni aperitivo”. Dal percorso espositivo emerge la capacità del brand di raccontarsi e di raccontare la propria contemporaneità in oltre 150 anni di storia con un approccio sofisticato, coerente nei decenni e insieme al passo coi tempi. Il potere evocativo e suggestivo dell’immagine è del resto sempre stato il principale mezzo di comunicazione di Campari. Una scelta che, attraverso le grafiche, la cartellonistica, gli spot, il rapporto con il mondo dell’arte e del cinema, ha fatto del marchio un unicum. Sin dalle origini il marchio Campari si è presentato attraverso le nuove forme espressive che si sono susseguite nel tempo, mantenendo costantemente un elevato standard intellettuale in coerenza con la propria identità. Abbracciando oltre 150 anni di storia, Galleria Campari è un modo di raccontare, in maniera trasversale e tangibile attraverso oggetti e immagini, tante “storie”, vive e reali: dell’arte, dell’architettura, dell’imprenditoria, del design, di un territorio, della comunicazione, delle nostre abitudini, dei nostri luoghi, di come eravamo, di come siamo. La visione, e l’auspicio, è che gli Archivi di impresa siano centri di ricerca e produzione culturale, vere e proprie opere dell’arte: un archivio non è infatti solo un insieme di documenti,

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Galleria Campari viene inaugurata nel 2010 in occasione del 150° anniversario del brand. È un museo aziendale interattivo e multimediale, dedicato al rapporto tra il marchio Campari e la sua comunicazione attraverso l’arte e il design, la sua storia e l’evoluzione del prodotto e del mondo bar. Galleria Campari è un centro di ricerca e produzione culturale, che riassume in sé molto di ciò che ha fatto grande Milano e il nostro Paese. La finalità vera è la ricerca della bellezza (Mario Botta) Galleria Campari si trova all’interno della palazzina Liberty di Sesto San Giovanni che fu la prima fabbrica di Campari, aperta nel 1904 da Davide Campari e rimasta attiva, con numerosi interventi di ampliamento, fino al 2005. Tra il 2007 e il 2009 il complesso industriale è stato trasformato, su progetto firmato dagli architetti Mario Botta e Giancarlo Marzorati, per la realizzazione dei nuovi Headquarters del Gruppo Campari e del museo aziendale. Il forte legame del brand con la memoria del passato è confermato dalla conservazione dell’edificio storico del 1904, fulcro del progetto dell’Architetto Mario Botta, che lo ha valorizzato e integrato nel nuovo building di cui diventa la facciata. Sulle pareti laterali dell’edificio storico, si trovano due bassorilievi disegnati da Mario Botta e ispirati a due bozzetti di Fortunato Depero degli anni Venti. Noi siamo la nostra memoria (Jorge Luis Borges) Galleria Campari deve la propria forza all’unicità e alla ricchezza del suo Archivio storico, giacimento culturale trasversale, che raccoglie oltre 3.000 opere su carta: bozzetti e disegni autografi, affiche della Belle Époque, manifesti e grafiche pubblicitarie dagli anni ‘30 agli anni ’90 firmate da importanti artisti; caroselli e spot pubblicitari di registi come Federico Fellini, Singh Tarsem e Paolo Sorrentino; oggetti firmati da designer come Matteo Thun, Dodo Arslan, Markus Benesch e Matteo Ragni. Gran parte del patrimonio aziendale, considerato una memoria viva dalla quale attingere, è stato digitalizzato e restituito sotto forma di installazioni interattive che dialogano con le numerose opere esposte in originale. Il primo piano della Galleria è dedicato al racconto evocativo della storia del brand seguendo tre linee guida (arte, comunicazione e produzione); mentre nel secondo piano viene messo in scena il prodotto, attraverso il mondo bar, bottiglie e bicchieri storici, una selezione di oggetti di design e merchandising vintage. “Il primo piano della Galleria celebra il patrimonio artistico che contraddistingue la comunicazione di Campari” commenta Bob Kunze-Concewitz, CEO, Gruppo Campari. “Con il secondo piano abbiamo voluto esaltare l’aperitivo per eccellenza dedicando un’attenzione particolare al prodotto nelle sue molteplici manifestazioni. Il visitatore può così vivere un’esperienza Campari assoluta e in continua evoluzione, che si rinnova ad ogni occasione così come ad ogni aperitivo”. Dal percorso espositivo emerge la capacità del brand di raccontarsi e di raccontare la propria contemporaneità in oltre 150 anni di storia con un approccio sofisticato, coerente nei decenni e insieme al passo coi tempi. Il potere evocativo e suggestivo dell’immagine è del resto sempre stato il principale mezzo di comunicazione di Campari. Una scelta che, attraverso le grafiche, la cartellonistica, gli spot, il rapporto con il mondo dell’arte e del cinema, ha fatto del marchio un unicum. Sin dalle origini il marchio Campari si è presentato attraverso le nuove forme espressive che si sono susseguite nel tempo, mantenendo costantemente un elevato standard intellettuale in coerenza con la propria identità. Abbracciando oltre 150 anni di storia, Galleria Campari è un modo di raccontare, in maniera trasversale e tangibile attraverso oggetti e immagini, tante “storie”, vive e reali: dell’arte, dell’architettura, dell’imprenditoria, del design, di un territorio, della comunicazione, delle nostre abitudini, dei nostri luoghi, di come eravamo, di come siamo. La visione, e l’auspicio, è che gli Archivi di impresa siano centri di ricerca e produzione culturale, vere e proprie opere dell’arte: un archivio non è infatti solo un insieme di documenti,

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bensì un “dispositivo critico capace di rigenerare logiche di salvaguardia, utilizzo e diffusione del sapere, di riattivare la memoria”.

PIANO 0 La grafica dell’aperitivo: la forza e la storia delle immagini Esiste una secolare tradizione di alleanza tra Campari e l’arte del proprio tempo. Già alla fine dell’Ottocento, l’azienda, muovendo i primi passi in ambito pubblicitario, si affida ad artisti dallo stile elegante e incisivo per promuovere le proprietà e le virtù dei propri prodotti. Su intuizione di Davide Campari, uomo di marketing ante litteram, l’azienda attraverso l’arte si apre ai più nuovi e inediti linguaggi di comunicazione. È così che nascono alcuni tra i più iconici manifesti della storia della comunicazione del Novecento e le innovative trovate pubblicitarie visibili al Piano 0 di Galleria Campari. L’efficacia dell’approccio Campari risiede nel modo in cui l’azienda ha sempre veicolato la poetica del messaggio pubblicitario, in una fusione tra spirito imprenditoriale d’avanguardia e processo creativo.

PIANO 1 Le stanze delle meraviglie Il primo piano della Galleria accoglie il visitatore in uno spazio dedicato alla storia del prodotto, declinato nelle sue molteplici rappresentazioni. La narrazione si sviluppa lungo una serie di Wunderkammern (camere delle meraviglie) che raccontano il rapporto di Campari con il mondo bar, la città di Milano, il packaging, il merchandising, il design contemporaneo. Attraverso questo spazio, Campari ha voluto esaltare l’aperitivo per eccellenza, offrendo al visitatore la possibilità di vivere un’esperienza del marchio completa e in continua evoluzione.