La filosofia pratica e l’ascesi nelle Quaestiones ad ...

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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SALERNO DIPARTIMENTO DI SCIENZE DEL PATRIMONIO CULTURALE DOTTORATO IN FILOSOFIA SCIENZE E CULTURA DELL’ETÀ TARDO-ANTICA MEDIEVALE E UMANISTICA XIV Ciclo Coordinatore: Chiar.mo Prof. Giulio d’Onofrio La filosofia pratica e l’ascesi nelle Quaestiones ad Thalassium di Massimo il Confessore Tesi di dottorato di: Valentina Spacagna Tutor: Chiar.mo Prof. Michele Abbate Co-Tutor: Chiar.mo Prof. Giulio d’Onofrio ANNO ACCADEMICO 2015/2016

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UNIVERSITAgrave DEGLI STUDI DI SALERNO

DIPARTIMENTO DI SCIENZE DEL PATRIMONIO CULTURALE

DOTTORATO IN FILOSOFIA SCIENZE E CULTURA

DELLrsquoETAgrave TARDO-ANTICA MEDIEVALE E UMANISTICA

XIV Ciclo

Coordinatore Chiarmo Prof Giulio drsquoOnofrio

La filosofia pratica e lrsquoascesi nelle Quaestiones

ad Thalassium di Massimo il Confessore

Tesi di dottorato di

Valentina Spacagna

Tutor

Chiarmo Prof Michele Abbate

Co-Tutor

Chiarmo Prof Giulio drsquoOnofrio

ANNO ACCADEMICO 20152016

2

Alla mia famiglia che mi ha permesso

di raggiungere questo traguardo

laquoDobbiamo andare e non fermarci fincheacute non siamo arrivatiraquo

laquoDove andiamoraquo

laquoNon lo so ma dobbiamo andareraquo

Jack Kerouac - On the road (1951)

3

INDICE

PREMESSA 4

RINGRAZIAMENTI 7

ABBREVIAZIONI E CONVENZIONI GRAFICHE 9

Massimo il Confessore teologo e filosofo

1 Vita di Massimo il Confessore 12

2 Opere 33

21 Opere autentiche 37

22 Epistolario 69

23 Opere autentiche di difficile datazione 92

24 Tabelle sinottiche 101

3 Genesi delle Quaestiones ad Thalassium 115

31 Indice delle Quaestiones ad Thalassium 129

Le Quaestiones ad Thalassium un trattato etico-ascetico

1 Il procedimento ascetico 134

11 Primo gradino la praxis o philosophia praktikegrave 138

12 Secondo gradino la theoria 167

13 Terzo gradino la theologia 182

2 Lrsquoascesi 191

21 Lrsquouomo espressione onotologica-metafisica del creato 195

22 La divinizzazione 220

Conclusioni 243

BIBLIOGRAFIA 254

4

PREMESSA

Indagare la figura di Massimo il Confessore e il suo pensiero egrave come avere

lrsquoimpressione di entrare nella Basilica di Santa Sofia a Costantinopoli o meglio egrave

lrsquoimpressione che ho avuto quando ho iniziato la lettura e lo studio dei suoi scritti

La Basilica costituita da una struttura a doppio involucro con un perimetro

esterno rettangolare preceduto da un atrio ha al suo interno un nucleo centrale di

pianta quadrata Tale nucleo egrave definito da quattro pilastri che danno vita a

pennacchi sferici su cui poggia la cupola traforata da quarantaquattro finestre1

Attorno ad esso racchiuso da enormi pareti finestrate si estende un ambulacro su

cui si ergono tribune schermate da colonne che in senso longitudinale si dilata in

due semicupole Suggestive sono le navate laterali che formano lrsquoambulacro e che

sono ripartite in tre sezioni da tre gruppi di quattro colonne2

Allo stesso modo si presenta il ldquopensiero monumentalerdquo di Massimo il

Confessore al suo centro egrave possibile intravedere la personalitagrave del monaco

bizantino del VII secolo d C che ha speso la sua vita tra Oriente e Occidente

fino a morire esule e confessore della fede nel 662 dC per difendere la doppia

dimensione umana e divina del Cristo Dalle due navate che si estendono ai lati egrave

possibile cogliere le vicende personali e politiche che hanno determinato le

posizioni teologiche e speculative del monaco Sullrsquoimponenza delle fondamenta

dovuta ai contenuti degli scritti si slancia una forza propulsiva verso lrsquoalto che

prendendo le mosse dalla contemplazione della realtagrave del creato giunge agli archi

a sesto acuto della conoscenza mistica

La finalitagrave di questa ricerca egrave proprio quella di dimostrare come i ldquodiversi

livelli della costruzionerdquo del pensiero del monaco si articolino e come siano

geometricamente ben calcolati e misurati in virtugrave di due prospettive differenti la

filosofia pratica e lrsquoascesi mistica nellrsquoambito delle Quaestiones ad Thalassium

Lrsquoidea di questo tipo di ricerca egrave determinata a due esigenze la prima evidente e

tangibile egrave determinata dalla scarsitagrave di studi complessivi sul pensiero di questo

1 Cfr M L FOBELLI Un tempio per Giustiniano Santa Sofia di Costantinopoli e la Descrizione di

Paolo Silenziario Roma 2005 pp 3-6 2 Cfr S FOSCHI Santa Sofia di Costantinopoli immagini dallrsquoOccidente in laquoAnnali di

architetturaraquo 14 (2002) pp 7-33

5

raffinato filosofo e teologo tanto egrave vero che per molto tempo egrave stato preso in

considerazione solo per le sue suggestive esegesi della Scrittura la seconda

invece piugrave profonda nasce dallrsquourgenza di mostrare come lrsquoopera di Massimo sia

caratterizzata da una articolata e complessa impalcatura filosofica che il presente

lavoro di ricerca intende mettere in luce

Affincheacute la ricerca fosse completa e restituisse la complessitagrave della figura

del monaco nella prima parte del lavoro Massimo il Confessore teologo e filosofo

si egrave cercato di delineare la personalitagrave del monaco e le sue sfaccettature

ripercorrendo in chiave storiografica gli avvenimenti salienti della sua vita alla

luce del suo specifico contesto storico (nel cap 1) e ricostruendo quello che puograve

essere considerato un corpus ideale delle opere autentiche (nel cap 2) Come giagrave

si intuisce da questi presupposti a chi volesse affrontare gli scritti di Massimo si

presentano due tipi di approccio complementari quello cronologico e quello

storico-dottrinale per poter comprendere i periodi di composizione e i contenuti

delle diverse opere A tal fine per ciascuna opera si egrave proposta unrsquoanalisi sinottica

congiuntamente ad un elenco delle diverse edizioni e alle diverse traduzioni in

lingua moderna In considerazione della scarsitagrave di studi scientifici che abbiano

per oggetto specificatamente le Quaestiones ad Thalassium si egrave cercato nel

presente lavoro di fornire una genesi dellrsquoopera al fine di tracciare lrsquoimpianto

concettuale complessivo che sorregge lrsquointero testo (cap 3) si egrave dunque ritenuto

opportuno prendere dettagliatamente in esame le risposte piugrave cogenti del monaco

con lrsquointento di mettere in luce la complessitagrave speculativa di questa articolata

opera

Nella seconda parte della ricerca Le Quaestiones ad Thalassium un

trattato etico-ascetico lrsquoobiettivo egrave stato quello di mostrare come lrsquoopera sia un

vero e proprio trattato di carattere pedagogico in cui Massimo si propone di

indicare al suo interlocutore Talassio la strada dellrsquoascesi mistica Nelle

impostazioni delle ἀποκρίσεις infatti sono presenti tre elementi fondamentali

lrsquoelemento etico quello contemplativo e infine quello teologico che si articolano

a loro volta nella dialettica πρᾶξις-θεωρία-θεολογία Il testo dunque egrave rivolto in

primis al credente la cui aspirazione fondamentale deve consistere nellrsquoesperienza

mistica Attraverso lrsquoanalisi delle tre dimensioni (nel cap 1) precedentemente

6

indicate si egrave cercato di mostrare come per Massimo sia possibile giungere ad una

progressione dallrsquoambito etico a quello contemplativo al fine di arrivare in

conclusione alla conoscenza della realtagrave divina in ambito teologico Infatti

compito del cristiano egrave lrsquoascesa alla perfezione possibile attraverso un vivo ed

autentico rapporto con Dio In tutti gli scritti del Confessore ma in particolar

modo nelle Quaestiones ad Thalassium lrsquoascesi mistica si delinea come possibile

per lrsquouomo in considerazione della sua natura in quanto egli egrave stato creato laquoad

immagine e somiglianza di Dioraquo (cap 2) Come si egrave cercato di mostrare lrsquouomo egrave

determinato nella sua autentica essenza dal rapporto logos-tropos che fonda un

reale e intenso rapporto tra Dio e lrsquouomo Entro questa prospettiva la conoscenza

dellrsquoeffettiva struttura ontologica del Creato conduce alla comprensione di come

sia possibile per lrsquouomo la divinizzazione momento ultimo dellrsquoascesi attraverso

la quale egli ha la possibilitagrave di riconoscersi sia in Adamo sia in Cristo e di

concepirsi come mediatore di una liturgia cosmica che restituisce lrsquoessere al

Creatore conformemente al disegno originario da Lui prestabilito

Lrsquointento delle pagine che seguono in sostanza egrave dunque quello di

interrogare Massimo attraverso la lettura di alcuni suoi testi ed in particolare

delle Quaestiones ad Thalassium tenendo sempre presente la natura della

speculazione e della prospettiva teologica del Confessore nella quale la

dimensione umana egrave concepita alla luce del processo di divinizzazione che

rappresenta il fine supremo dellrsquouomo Attraverso la ricerca qui condotta si egrave

cercato di mettere in luce come Massimo oltre che un teologo egrave stato anche un

filosofo che ha incentrato la sua riflessione sullrsquoautentica essenza dellrsquouomo

7

RINGRAZIAMENTI

Quando un percorso di crescita come quello di un dottorato di ricerca si

conclude inevitabilmente si ha la percezione che la fine coicide con un inizio

seppur nebuloso Colgo lrsquooccasione di ringraziare calorosamente per lo meno

alcuni di coloro che in questi tre anni con il loro sostegno affettivo morale e

intellettuale hanno contribuito a fare dei miei giorni una gioia dello spirito e

unrsquooccasione per migliorarmi come studiosa appassionata

Ringrazio il prof Michele Abbate per la fiducia e la stima che mi ha concesso

senza quasi conoscermi e soprattutto per la disponibilitagrave ad ascoltare ogni

difficoltagrave sorta durante la ricerca

Il mio debito morale e intellettuale nei confronti del professore Giulio drsquoOnofrio

che mi ha insegnato in che modo bisogna condurre una ricerca e che tipo di

ricercatrice voglio essere egrave incalcolabile e trascende di gran lunga le parole di

questo minimo ringraziamento incipitario Basti qui accennarvi

Ringrazio il prof Armando Bisogno che mi ha consigliato un primo incontro con

Massimo il Confessore permettendomi cosigrave di fare questa importante esperienza

di formazione e che mi ha insegnato che la passione per la ricerca non si

esaurisce mai La fiducia calorosa nei giovani la sollecitudine generosa per gli

amici e gli allievi il rigore intellettuale ne fanno per me un imprescindibile punto

di riferimento affettivo oltre e ancor piugrave che scientifico

Grazie alla profssa Clementina Cantillo per aver voluto la mia collaborazione

nelle attivitagrave didatiche di tutorato per gli studenti e per credere che i dottorandi

sono linfa vitale non solo per la ricerca ma anche per lrsquoinsegnamento

universitario

Un ringraziamento alla profssa Chiara M Lambert per avermi insegnato grazie

allrsquoattivitagrave di tutorato agli studenti disabili che ogni studente egrave un campo da

seminare e coltivare

Ringrazio inoltre

Don Angelo Barra prefetto degli studi dellrsquoIstituto teologico di Salerno presenza

gioiosa e sorridente che mi ha permesso di comprendere a pieno la differenza tra

la prospettiva teologica e filosofica di Massimo e con poche parole mi ha donato

grandi insegnamenti

Grazie a Rino Montuori e Giuseppe Manzo bibliotecari dalla contagiosa simpatia

che invitano i giovani studiosi come me a perseverare lungo la loro strada con

coraggio e determinazione

Devo un ringraziamento a tutti i miei colleghi di dottorato per lrsquoamicizia di cui mi

hanno onorato per le appassionanti discussioni sulle nostre ricerche e per le

occasioni conviviali (mai abbastanza numerose) che tra una risata e lrsquoaltra hanno

arricchito la mia personalitagrave

Non posso dimenticare lrsquoimmenso debito di gratitudine verso i miei genitori

Arturo e Patrizia i quali hanno sostenuto le scelte personali e professionali piugrave

8

importanti della mia vita e non hanno mai mancato di incondizionato amore

ascolto e attenzione spronandomi sempre ad andare avanti per la mia strada

Grazie per questo anche a mio fratello Mirko e a sua moglie Olga che mi hanno

insegnato che nella vita desiderare di raggiungere un obiettivo non basta ma che egrave

necessario perseguirlo con dedizione e fede

Grazie ai ldquoragazzi della bibliotecardquo Attilio Genovese Alessandro Iorio Misha

Konkov Flora Sessa Ubaldo de Paola Stefania Marra Alfonso Magliacano

Alfredo Margherita e Vincenzo di Giacomo che mi hanno sostenuto con ogni

forma di incoraggiamento nel momento in cui la ricerca risultava ostica

Instancabili rocce accanto a me non hanno permesso ad alcuna tempesta della vita

di ledermi in alcun modo Il loro affetto e il loro sostegno lo augurerei a chiunque

Grazie ai miei amici Enrica Striano Melania Luisi Veronica Lamberti Stefania

Rufolo e Pasquale Elefante che hanno creduto in me continuamente e che mi

hanno invitato a non scoraggiarmi mai nonostante gli scoramenti temporanei

Grazie ad Angela Nobile Alessandra Cipriano Daniela Santoro Vetulia Di

Giorno e Annarita Elia ldquostudentesse universitarie in corsardquo che hanno partecipato

con la loro presenza i loro consigli e con il loro affetto a tutte le fasi della ricerca

regalandomi sempre soluzioni originali per ogni problematica Avere conosciuto

ciascuna di loro mi ricorda della fortuna che godo continuamente

Grazie ai miei studenti della III IV e V A del Liceo Scientifico R Kennedy (Sa)

al personale tecnico-amministrativo Rosaria Infante e Marilena drsquoAbrosca agli

organi di presidenza e di dirigenza Un grazie sonoro va ai miei colleghi che mi

hanno dimostrato una disponibilitagrave notevole durante il lavoro di ricerca

Grazie a Salvatore Calabrese e Daniela Odierna persone speciali che ho avuto

lrsquoopportunitagrave di seguire durante il tutorato agli studenti percheacute mi hanno

insegnato in pratica che un libro non si giudica dalla copertina

Grazie ai fratelli Arienzo Antonio Valerio e Giulia percheacute fanno parte della mia

vita ormai da tempo e mi hanno rallegrato i pomeriggi piugrave faticosi a Roberto

Moroni che mi ha insegnato che nella vita bisogna sempre spingersi oltre i propri

limiti a Letizia Liguori per ricordarmi attraverso il suo innato senso del dovere

che bisogna sempre indignarsi di fronte alle ingiustizie a Noemi Lo Iacono che

con la sua tenacia mi ha insegnato che lo spirito vola anche portandosi dietro la

pesantezza del corpo

Un grazie allrsquoAssociazione Avalon e in particolar modo al Presidente Michele

DrsquoElia Daniele De Chiara Nicola Bonadies e Antonio Scavariello che mi hanno

dimostrato una pazienza infinita per ogni ldquonon possordquo espresso durante il periodo

di scrittura del lavoro di tesi Un ringraziamento va a Radio BoOonzo che mi

accolto una domenica di settembre e mi ha permesso di conservare un minimo di

spensieratezza tipicamente giovanile Grazie ad Emiliano Nivelli che mi insegnato

che la sinceritagrave egrave espressione del volersi bene

Grazie a te Alfonso Delle Donne laquoanima nobileraquo che dimostrando pazienza in

certi momenti mi hai mostrato il valore delle azioni nella semplicitagrave dei continui

piccoli gesti

9

ABBREVIAZIONI E CONVENZIONI GRAFICHE

I Abbreviazioni dei titoli e delle edizioni dei documenti

e delle opere di Massimo il Confessore

DB = Disputatio Bizyae cum Theodosio in P ALLEN AND B NEIL Maximus the Confessor and his Companios Documents from

Exile Oxford 2002 pp 76-119

Ep Anast = Anastasii Apocrisarii epistola ad Theodosium Gangresem in P ALLEN AND B NEIL Maximus the Confessor and his Companios Documents from

Exile Oxford 2002 pp 132-147

Ep ad Anast = Epistula Maximi ad Anastasium in P ALLEN AND B NEIL Scripta Saeculi VII vitam Maximi Confessoris illustrantia cum

Latina interpretation Anastasii Bibliothecarii iuxta posita CCSG 39 Turnhout-Leuven

1999

Hypom = Hypomnesticum in P ALLEN AND B NEIL Maximus the Confessor and his Companios Documents from

Exile Oxford 2002 pp 148-171

RM = Relatio Motionis in P ALLEN AND B NEIL Maximus the Confessor and his Companios Documents from

Exile Oxford 2002 pp 48-78

Amb ad Io = Ambigua ad Iohannem

PG 91 1061- 1417 C

Amb ad Thom = Ambigua ad Thomam

PG 91 1032-1060

Ep sec ad Th = Epistula secunda ad Thomam

CCSG 48 pp 37-49

Cap XV = Capita XV

PG 91 1177ndash1185

Cap de car = Capita de caritate

PG 90 956-1082

DP = Disputatio cum Pyrrus

PG 91 288-353

Ep = Epistula

PG 91 364-649

Exp in psa = Expositio in psalmum LIX

PG 90 856-872

10

Liber ascet = Liber asceticus

PG 90 912-956

Myst = Mystagogia

PG 91 658-718

Op theol et pol = Opuscula theologica et polemica

PG 91 9-285

Or dom = Expositio orationis dominicae

PG 90 872-909

Q D = Quaestiones et dubia

PG 90 1393-1400

QTh = Quaestiones ad Thalassium

PG 90 244-785

QTh (Laga-Steel 1980) = MAXIMUS CONFESSORIS Quaestiones ad Thalassium I-LV una cum

latina interpretatione Iannis Scotti Eriugenae ediderunt C Laga et C Steel Turnhout 1980

QTh (Laga-Steel 1990) = MAXIMUS CONFESSORIS Quaestiones ad Thalassium LVI-LXV una

cum latina interpretatione Iannis Scotti Eriugenae ediderunt C Laga et C Steel Turnhout 1990

Q Theop = Quaestiones ad Theopemptum

PG 90 1393-1400

Th Oec = Capita theologica et oeconomica

PG 90 1084-1173

Comp eccl = Computus ecclesiasticus

PG 19 1217-1280

Scholia = Scholia in corpus Areopagiticum

PG 4 16-432 e 528-576

11

II Abbreviazioni dei libri biblici

Ab Abacuc

Abd Abdia

Ag Aggeo

Am Amos

Ap Apocalisse

At Atti degli Apostoli

Bar Baruc

Col Lettera ai Colossesi

1-2Cor Lettere ai Corinzi

1-2Cr Cronache

Ct Cantico dei Cantici

Dn Daniele

Dt Deuteronomio

Eb Lettera agli Ebrei

Ef Lettera agli Efesini

Es Esodo

Esd Esdra

Est Ester

Ez Ezechiele

Fil Lettera ai Filippesi

Fm Lettera a Filemone

Gal Lettera ai Galati

Gb Giobbe

Gc Lettera di Giacomo

Gd Lettera di Giuda

Gdc Giudici

Gdt Giuditta

Gen Genesi

Ger Geremia

Gl Gioele

Gn Giona

Gs Giosueacute

Gv Giovanni

1-2-3Gv Lettere di Giovanni

Is Isaia

Lam Lamentazioni

Lc Luca

Lv Levitico

1-2Mac Maccabei

Mc Marco

Mi Michea

Ml Malachia

Mt Matteo

Na Naum

Ne Neemia (2 Esdra)

Nm Numeri

Os Osea

Pr Proverbi

1 2 Pt Lettere di Pietro

Qo Quoeacutelet

1 2 Re Libri dei Re

Rm Lettera ai Romani

Rt Rut

Sal Salmi

Fm Lettera a Filemone

1 2 Sam Libri di Samuele

Sap Sapienza

Sir Siracide (Ecclesiastico)

Sof Sofonia

Tb Tobia

1 2 Tm Lettere a Timoteo

1 2 Ts Lettere ai Tessalonicesi

Tt Lettera a Tito

Zc Zaccaria

12

Massimo il Confessore filosofo e mistico

1 Vita di Massimo il Confessore

Tra i teologi del VII secolo la figura poliedrica di Massimo il Confessore occupa

un ruolo di spicco pensatore acuto e mistico tenace filosofo e teologo difensore

dellrsquoortodossia e primo segretario imperiale scrittore e maestro monaco e uomo3

Secondo la prima ricostruzione scientifica da parte di Sherwood4 Massimo

nacque intorno al 580 dC da una famiglia agiata di Costantinopoli e da

lrsquoadolescente studiograve grammatica retorica e la filosofia platonica aristotelica e

neoplatonica il cui insegnamento prevedeva molto probabilmente la conoscenza

dellrsquoaritmetica della musica della geometria e dellrsquoastronomia Ormai non piugrave

adolescente Massimo diventograve nel 610 d C primo segretario dellrsquoimperatore

Eraclio rivestendo cosigrave una delle piugrave alte cariche dellrsquoImpero bizantino5 Intorno

al 613 dC circa si allontanograve dai ritmi frenetici della corte imperiale per ritirarsi

nella tranquillitagrave del monastero di Crisipoli sul Bosforo luogo in cui nel 618 dC

conosceragrave il monaco Anastasio che lo seguiragrave fino alla sua morte Dopo essersi

trasferito intorno al 634-635 dC nel monastero di San Giorgio di Cizico6 a causa

dellrsquoavanzata dei Persiani fu costretto a cominciare come altre comunitagrave

lrsquoesperienza dellrsquoesilio infatti nel 626 circa con il monaco Anastasio suo

discepolo si trasferigrave prima a Creta poi a Cipro7 Tra il 628 e il 630 dC Massimo

e il monaco Anastasio si trasferirono in Africa precisamente presso il monastero

3 Secondo H U von Balthasar Massimo il Confessore egrave laquo(hellip) il piugrave ardito sistematico della sua

epoca ma per il suo influsso come monaco come consigliere spirituale e come scrittore come

santo e infine per il suo martirio con Papa Martino I per il dogma di Calcedonia egrave divenuto anche

unrsquoincrollabile colonna della Chiesa La sua opera ha in tutte le sue dimensioni come intima forma

la sintesi non solo per ciograve che perseguigrave e raggiunse consapevolmente ma al di sopra di questo

per il suo kairos storico-universale fra Bisanzio lrsquoAfrica e Roma fra Patristica e Medioevo

bizantino-carolingio anzi in senso assoluto ndash nella battaglia cristologica finale che in veritagrave fu

decisa da lui ndash fra la teologia e spiritualitagrave dellrsquoOccidente e quelle dellrsquoOrienteraquo cit H U VON

BALTHASAR Kosmische Liturgie Maximus del Bekenner Einsiedeln 1988 trad it a cura di L

Tosti Milano 2001 pp 13-14 4 Cfr P SHERWOOD An annotated date-list of works of Maximus the Confessor in laquoStudia

Anselmianaraquo 30 (1952) pp 6-28 Da qui in poi abbreviata P SHERWOOD (1952) 5 Cfr J CLAUDE CHEYNET Le monde byzantin II LrsquoEmpire byzantin (641-1204) Paris 2006

trad it S Ronchey e T Braccini Torino 2008 pp 90-96 6 Cfr Ep XXVIII-XXXI in PG 91 617-625

7 Sherwood ritiene che il monaco Massimo si sia trasferito in queste luoghi quando scrisse Ep XX

(in PG 91 597-604) ed Ep XI (in PG 91 453-457) Cfr P SHERWOOD (1952) p 15

13

di Sofronio drsquoAlessandria nel 633 dC e poi in quello di Conone8 che prese il

posto di Sofronio nella conduzione della comunitagrave monastica a Cartagine9

Proprio nel giugno del 633 dC Massimo strinse rapporti con lo strategos della

Numidia Pietro10

poco dopo il Patto di unione (giugno 633 dC) per affiancarlo

contro il miafisismo di Severo11

Lrsquointreccio inevitabile e inestricabile tra la dimensione politica dello

Stato e quella ecclesiastica aveva portato lrsquoImpero romano cristiano a vivere

drammaticamente la disputa trinitaria e cristologica che imperversograve come una

tormenta per quasi un millennio il mondo greco-latino Alla ratio teologica del

dogma che esigeva una definizione senza compromessi della veritagrave rivelata da

Dio e che si affermograve nel corso delle dispute teologiche gli Imperatori opposero

una Realpolitik volta a recuperare settori piugrave o meno estesi di dissidenti politici le

cui motivazioni erano legate allrsquoeresia che professavano12

Prima conseguenza

della crisi provocata dalle invasioni dei barbari fu la frattura destinata a diventare

sempre piugrave radicale tra la cristianitagrave drsquoOriente e quella drsquoOccidente13

infatti

movimenti eretici quali il monoergetismo e il monofisismo mostrano lrsquoinfluenza

del Synodikon di Sofronio (634 dC) della risposta di Pirro nellrsquoEpistola XIX14

di

poco successiva al Patto di unione di Ciro e allo Psephos di Sergio Queste eresie

8 Cfr Ep XXV in PG 91 613 In questa breve lettera Massimo si scusa con Conone per non

essersi recato da lui cosigrave come gli aveva comandato 9 Secondo la ricostruzione di Devresse Massimo egrave a Cartagine durante il periodo della Pentecoste

del 632 dC cfr R DEVRESSE La fin ineacutedite drsquoune lettre de saint Maxime un baptecircme forceacute de

Juifs et de Samaritains agrave Carthage en 632 in laquoRevue des Sciences Religieusesraquo 17 (1937) pp

25-35 10

Cfr Ep XIII in PG 91 509 C 512 B-C 533 A e cfr Ep XIV in PG 91 536 A4 11

Cfr P LUISIER Il miafisismo un termine discutibile della storiografia recente Problemi

teologici ed ecumenici in laquoCristianesismo nella storiaraquo 35 (2014) pp 297-307 12

Per approfondire la politica religiosa degli imperatori cfr P GOUBERT Le successeurs de

Justinien et le monophysisme in A GRILLMEIER ndash H BACHT Das Konzil von Chalkedon

Wuumlrzburg 1951-1954 voll I-III in partic II pp 179-192 Per la corrispondenza tra gli imperatori

i papi e i patriarchi bizantini cfr L MAGI La sede romana nella corrispondenza degli imperatori e

patriarchi bizantini (VI-VII sec) Roma ndash Lovanio 1972 13

Per la ricostruzione storica sono stati presi in considerazione i seguenti contributi P F

BEATRICE Storia della Chiesa antica I primi sei secoli Casale Monferrato 1991 H R DROBNER

Lehrbuch der Patrologie Freiburg ‒ Basel ‒ Wien 1994 M SIMONETTI e E PRINZIVALLI

Letteratura cristiana antica Vol III Casale Monferrato 1996 J-M MAYEUR (ed) Histoire du

christianisme des origines agrave nos jours Tome I Le Nouveau Peuple (Des origines agrave 250) Paris

1993 -Tome II Naissance dune chreacutetienteacute (250-430) Paris 1994 -Tome III Les Eacuteglises dOrient

et dOccident (432-610) Paris 1998 -Tome IV Evecircques moines et empereurs (610-1054) Paris

2000 14

Cfr PG 91 589-597 Il monaco elogia Pirro le sue dottrine e la sua accettazione dello Psephos

ma poco tempo dopo si pentiragrave di quanto aveva affermato Cfr P SHERWOOD (1952) p 37

14

divennero strumenti di un progetto politico dellrsquoimperatore Eraclio una sorta di

forma radicale di coercizione che lo Stato sostenne con strumenti politici e

militari infatti sembra che dopo la riconquista di Gerusalemme che era stata

assediata dai barbari lrsquoimperatore forse intenzionato a instaurare un rapporto di

tolleranza nei confronti della comunitagrave ebraica che aveva dato prova di una

compattezza e forza di fronte al nemico anche dal punto di vista militare e che

aveva salutato i Persiani come liberatori dopo le persecuzioni precedenti15

Pur

non volendo ritornare ai tempi della tolleranza di Tiberio I e Maurizio16

Eraclio

dunque cercograve una nuova formula che completasse dal punto di vista dottrinale la

cristologia calcedonese spostandone lrsquoasse verso il monofisismo A partire dal

633 dC iniziograve un dibattito acceso regolato da Sergio Patriarca di Costantinopoli

(610 - 638)17

il cui esito fu la compilazione di un ardito dossier patristico che

giunse ad una formula di compromesso volutamente o inevitabilmente ambiguo

In altri termini lrsquoimperatore Eraclio e i patriarchi prima Sergio di Costantinopoli

e poi Ciro drsquoAlessandria riconoscevano nellrsquounico Cristo la duplice essenza

divina ed umana operante tramite unrsquounica energia teandrica18

Di fronte alle

proteste di Sofronio in seguito vescovo di Gerusalemme e maestro di Massimo

riguardo allrsquoambiguitagrave di una simile formula Sergio nel giugno dello stesso anno

cerca un compromesso e invia a Ciro lo Psephos in cui proibisce di parlare di una

o due attivitagrave della seconda persona della Trinitagrave dal momento che egrave lrsquounico

Cristo ad operare ciograve che egrave divino e ciograve che egrave umano19

In questo frangente

15

Per ulteriori dettagli storici sulla controversia cfr B SESBOUumlEacute e J W OLINSKI Il Dio della

salvezza I- VIII secolo Dio la Trinitagrave Il Cristo lrsquoeconomia della salvezza Casale Monferrato

1996 pp 390-397 16

Cfr HG BECK Kirche und theologische Literatur im byzantinischen Reich Muumlnchen 1959 p

380 17

Cfr J VAN DIETEN Geschichte der Patriarchen von Sergius I bis Joannes VI Amsterdam 1972 18

In un grande sinodo alessandrino il 3 giugno 633 Ciro di Fais ratificograve come formule

dellrsquounione nove proposizioni che si pretese rappresentassero lrsquoepitome del neocalcedonismo tra

la grande Chiesa e i monofisiti (cfr K J HEFELE - H LECLERCQ Histoire des conciles Paris

1907-1952 3 1 pp 333-343) La formula era giagrave presente nello Pseudo-Dionigi lrsquoAreopagita che

non chiarisce il concetto di energia teandrica infatti non egrave chiaro se considerasse le due nature

giustapposte oppure mescolate Cfr PS-DIONIGI AEROPAGITA Gerarchia ecclesiastica IV 1

473B-485B trad it in Tutte le opere a cura di P SCAZZOSO ndash E BELLINI Milano 2009 pp 251-

265 testo greco in Corpus Dionysiacum II Pseudo-Dionysius Areopagita De coelesti hierarchia

de ecclesiastica hierarchia de mystica theologia epistulae ed G HEIL ndash A M RITTER Berlin

1991 19

Cfr C DELLrsquoOSSO Cristo e Logos Roma 2010 PTR GRAY Neo-Chalcedonianism and the

Tradition from Patristic to Byzantine Theology in laquoByzantinische Forschungenraquo 16 (1982) pp

15

dovrebbero collocarsi i primi interventi di Massimo piuttosto prudenti20

che

tengono ferma la salvaguardia delle due nature e delle rispettive facoltagrave rispetto a

qualsiasi possibile riduzione monofisita Rivolgendosi al vescovo di Roma Onorio

I (625 ndash 628 dC) il patriarca Sergio tornograve ad illustrare il concetto che aveva

ribattezzato con la parola monoergetismo21

che risultava comprensibile dallrsquoelite

occidentale per dare lrsquoidea di una dottrina cristologica ancora ortodossa22

Infatti

affermare che in Cristo esistono due nature ma una sola volontagrave e operazione

aveva permesso di recuperare i monofisiti dubbiosi e di condurli alla comunione

con la chiesa ufficiale Inoltre bisogna considerare che lrsquoaccondiscendenza del

pontefice come dei suoi successori si deve in parte alle difficoltagrave di traduzione

dei sottilissimi concetti presi in esame dal greco al latino e viceversa ma

soprattutto alla necessitagrave da parte del vescovo di Roma di non compromettere i

buoni rapporti con lrsquoImpero il cui appoggio era necessario per far fronte alla

minaccia dei Longobardi ormai insediati su buona parte del territorio italiano Nel

638 d C Eraclio promulga lrsquoEkthesis un editto teologico che impone la formula

di una sola volontagrave del Cristo senza confusione delle nature da questo momento

in poi il monoenergismo si lega al monotelismo23

Piugrave precisamente questo nuovo

61-70 A GRILLEMEIER Christus im Glauben der Kirche 23 Freiburg 2002 M SIMONETTI Le

controversie cristologiche nel VI e VII secolo in ID Studi patristici VII nr 13 Roma pp 85-102 20

Cfr Ep XIII in PG 91 546 C 21

Sofronio argomentograve in modo logico a partire dalla nozione aristotelica di natura Da essa nel

senso di sostanza e di entelechia promana lrsquoenergia come facoltagrave dellrsquooperativitagrave Cfr J D

MANSI Sacrorum Conciliorum nova et amplissima collectio Parigi 1901-1927 pp 461-510 22

Cfr J MEYENDORFF Imperial Unity and Christian Divisions The Church 450-680 AD

Crestwood (NY) 1989 tr franc a cura di F LHOEST Paris 1993 R MARKUS The End of Ancient

Christianity Cambridge 1990 tr it a cura di C NOCE Roma 1996 M FIEDROWICZ Theologie

der Kirchenvaumlter Grundlagen fruumlhcristlicher Glaubensreflexion Freiburg 2007 Ricordiamo

inoltre che autori insigni per dottrina e virtugrave come S Efrem Siro e con lui personalitagrave come

Giovanni il Grammatico o Giovanni di Scitopoli o Teodoro di Raithu misero volentieri in luce

lrsquounione ipostatica con la comunicazione degli idiomi e tralasciarono le distinzioni proprie del

diofisismo senza cadere nellrsquoeresia Fu grazie a costoro che Sergio credette di colmare lo iato

esistente tra lrsquointerpretazione ortodossa e quella ereticale di S Cirillo di Alessandria Cfr HG

BECK op cit pp 376-378 23

Per lrsquoesattezza Sergio riferigrave a papa Onorio I continuatore della politica del predecessore papa

Gregorio I cosa aveva egli inteso per monoergetismo come era stato indotto a stemperarlo e

propose una dottrina cristologica che poteva essere ritenuta a tutti gli effetti ortodossa Onorio I

rifiutograve il monoergetismo e dioergetismo postulato drsquoemergenza dal patriarca bizantino e ritenuto

estraneo alla tradizione patristica accettograve piuttosto la formula sofroniano-sergiana e soprattutto

lrsquoesistenza in Cristo di un solo soggetto operante e volente ma trasformograve lrsquounico agente della

proposizione originaria dei patriarchi nel sintagma una voluntas della sua missiva Cfr PL 80

467-494 601-607 Onorio dunque volle intendere che la volontagrave umana di Cristo era sempre

perfettamente sottomessa alla volontagrave divina consustanziale al Padre tralasciando che tale

presupposto non implichi lrsquounitagrave delle due volontagrave ma solo quella dellrsquooggetto della loro stessa

16

editto dogmatico ribadiva che Cristo non aveva mai voluto come uomo nulla di

diverso o di separato da ciograve che voleva come Dio Poicheacute era necessario avere

lrsquoapprovazione delle autoritagrave ecclesiastiche e non piugrave considerare il parere di

Onorio e di Sergio morti in quellrsquoanno Eraclio strappograve il consenso al successore

Severino con metodi persuasivi infatti prima negograve al pontefice la ratifica

imperiale alla sua elezione poi ordinograve alle sue truppe di iniziare lrsquoassedio in

Laterano con la scusa dellappropriazione da parte di Onorio delle somme

destinate al pagamento dei soldati Lesarca di Ravenna Isacco giunto a Roma per

ristabilire lordine fece prima cacciare Severino dal palazzo e poi lasciograve la libertagrave

alle truppe di saccheggiare il tesoro papale24

Morto il 2 agosto del 640 dC

Severino non ebbe forse il tempo di condannare formalmente lrsquoEktesis e il suo

successore il dalmata Giovanni IV dapprima strappograve la ratifica imperiale poi

ruppe definitivamente gli indugi e nel 641 dC condannograve il monoteletismo come

eresia25

Massimo aveva trovato un insospettabile appoggio nellesarca Giorgio26

anche egli oppositore dellrsquoeresia monotelita che in un estremo atto di

comune volizione In altri termini dalla lettera di Onorio emerge che la volontagrave umana di Cristo egrave

libera dai contrasti propri delle altre volontagrave umane e causate dal peccato originale infatti il

credente a cui deve interessare lrsquoaspetto morale e pratico dei risvolti della questione deve

preoccuparsi di come il Cristo operasse in modo unitario piuttosto di capire lrsquoaspetto dogmatico e

teorico ossia quali e quante fossero le facoltagrave di cui si servisse Cfr P GALTIER La preacutemiere

lettre du pape Honorius in laquoGregorianumraquo 29 (1948) pp 42-61 Per approfondire il giudizio

della Chiesa negli anni successivi nei confronti dellrsquooperato di Onorio cfr C von SCHOumlNBORN La

primauteacute romaine vue drsquoOrient pendant la querelle du monoeacutenergisme et du monotheacutelisme Paris

1975 pp 476-490 24

Cfr J D MANSI op cit pp 579 e sgg 25

Poicheacute Pirro nel tentativo di mantenere in vita lrsquoeresia almeno in Occidente si appellograve

allrsquoautoritagrave di papa Onorio Giovanni IV scrisse a Costantino III e dimostrograve che Onorio non aveva

mai sostenuto il monoteletismo ma solo che la volontagrave umana di Cristo era esente dalla corruzione

causata dal peccato originale (Romani 714-23) e quindi perfettamente sincronizzata con quella

divina Chiese inoltre perentoriamente che lrsquoEkthesis fosse rimosso dalle piazze di Bisanzio Morigrave

12 ottobre 642 ignorando che proprio a Roma la fase piugrave accesa della controversia religiosa si

sarebbe svolta dopo la sua morte Cfr S DETONI Giovanni IV Papa dalmata Roma 2006 26

Cfr Ep I in PG 91 364-392 Questa lettera che secondo Sherwood (cfr P SHERWOOD (1952)

p 49) egrave stata scritta nel 642 dC egrave una lunga esortazione alla costanza e alla fermezza e manifesta

una grande gratitudine nei confronti dellrsquoeparca Giorgio Si ricordi inoltre lrsquoEpistula XII (in PG

91 460-509) dedicata a Giovanni Cubicolario in cui vengono esposti i rapporti tra Martina nipote

di Eraclio e lrsquoeparca Giorgio in una lettera portata dal cancelliere Teodoro Martina nipote e

seconda moglie di Eraclio rivela a Giorgio che due monasteri di monache aderivano allrsquoeresia

severiana Allo stesso modo nellrsquoEpistula XVIII (in PG 91 584-589) Massimo espone brevemente

in nome di Giorgio riferendosi ad alcune monache di Alessandria che avevano abbandonato la

fede cristiana nel 641 dC la natura della comunione cattolica del dogma diofisitico Cfr P

SHERWOOD (1952) pp 45-48

17

insubordinazione aveva addirittura fatto perseguitare i religiosi fuggiti

dallrsquoOriente in seguito allrsquoinvasione persiana

Lrsquoambiente africano risultava campo piugrave adatto per la lotta contro il

monofisismo di Eraclio infatti la chiesa autoctona covava da tempo risentimento

contro il potere imperiale a partire da Giustiniano e Giustino II e ora sostenendo

la battaglia contro lrsquoEkthesis aveva lrsquooccasione di mostrare ancora una volta la

sua indipendenza nel formulare un giudizio Lrsquoimperatore Eraclio forse percheacute

sfiduciato dal vanificarsi delle sue conquiste a causa dellavanzata degli Arabi

forse per non alimentare ulteriormente il malcontento dilagante in province

strategiche per la sopravvivenza dellrsquoImpero negli ultimi anni della sua vita non

difese piugrave il decreto nonostante questo sia rimasto formalmente in vigore ancora a

lungo sotto i suoi successori27

La tempra intellettuale di Massimo si distingue profondamente da quella

degli altri teologi dellrsquoepoca spesso schematici utilizzatori della ldquoprova patristicardquo

e altrettanto spesso invischiati nella politica ecclesiastica piugrave che nellrsquoattivitagrave di

scrittura di opere teologiche Massimo seppe affermare la sua opposizione contro

il monotelismo scegliendo di volta in volta i mezzi piugrave adeguati Infatti nel luglio

del 645 dC egli discusse pubblicamente con Pirro sostenitore monotelita che

venne confutato sulla base di considerazioni puramente teologiche che

riguardavano la vita ecclesiastica28

Anche in questa circostanza la Chiesa

bizantina nonostante la sua decadenza coglieva lrsquooccasione di sostenere la

battaglia di Massimo infatti lrsquoanno successivo nel 646 dC il monaco si recograve a

Roma fermandosi in Sicilia29

e cominciograve un periodo di estrema difesa

dellrsquoortodossia30

contrapponendosi ancora a Pirro31

27

Cfr J J NORWICH Storia di Bisanzio Perrin 2002 e G OSTROGORSKY Storia dellImpero

bizantino Milano 1968 pp 80 ndash 95 28

Cfr P PIRET Le Christ et la Triniteacute selon Maxime le Confesseur Paris 1983 29

Cfr Op theol et pol IX in PG 91 112-132 Nellrsquoopusculum IV Massimo si difende dalle

accuse che aveva ricevuto da punto di vista dottrinale infatti fu accusato di asserire tre volontagrave di

Cristo a ciascuna delle quali corrisponde una energia per via dellrsquounione (cfr PG 91 56D-61D) 30

Cfr J M GARRIGUES Le sens de la primauteacute romaine chez S Maxime le Confesseur Paris

1976 pp 6-24 31

Il peso politico ed ecclesiastico di Massimo risulta evidente negli estratti in lingua latina riuniti

da Anastasio Bibliotecario dellrsquoOpusculum theol et pol XII in PG 91 141A-146A Infatti si tratta

di una lettera di Pietro lrsquoesarca della provincia africana che chiede al monaco se si debbano

ancora accordare gli onori patriarcali a Pirro esiliato in Africa dopo il colpo di stato del 642 dC

cfr Ep XIII e XIV in PG 91 509 -544

18

Poicheacute la controversia sul monotelismo era causa di disordini interni nel

648 dC lrsquoimperatore Costante II promulgograve un editto il Typos redatto da Paolo

nuovo esarca di Costantinopoli con cui vietava ai suoi sudditi di discutere

ulteriormente sul monotelismo Limperatore chiese quindi di sottoscrivere leditto

a papa Martino I eletto quasi obbligatoriamente al soglio pontificio il 5 luglio 649

a causa della repentina scomparsa del papa Teodoro Il diacono Martino nato a

Todi giagrave apocrisiario di Teodoro a Costantinopoli profondo conoscitore sia della

controversia teologica sia delle vie della diplomazia imperiale era convinto che

non sarebbe stato riconosciuto dal potere imperiale fino a quando non avesse

firmato il Typos cosigrave come accadde per Severino perciograve decise di farsi consacrare

senza il mandato governativo Egli fu consapevole del suo ruolo e del minor peso

del papato rispetto alla Chiesa imperiale e non appena esplicitograve il rifiuto di

firmare il Typos che considerava un editto rafforzativo di quello dellEkthesis

promulgato da Eraclio nel 638 dC a favore del monotelismo ebbe

dallimperatore il netto rifiuto di ratificare la sua elezione Reagigrave convocando un

sinodo in Laterano che si svolse in cinque sedute tra il 5 e il 31 ottobre 64932

e in

seguito alla quale centocinque vescovi occidentali e monaci greco-ortodossi

dioteleti in esilio (tra cui numerosi greci residenti a Roma) condannarono come

eretici i patriarchi monoteliti Sergio Pirro e Paolo di Costantinopoli e Ciro di

Alessandria33

Massimo partecipograve attivamente al sinodo in quanto fu costretto a

32

Per comprendere la complessitagrave dei temi su cui si verteva il sinodo potrebbe essere utile

ricordare lrsquoapice dei lavori la quinta actio in cui il papa Martino aveva finito di leggere una

lettera inviata da Pirro al papa Giovanni dove vi egrave lammissione che in Cristo non possono esservi

due volontagrave promananti da unrsquounica persona Il papa lesse altri estratti di parole scritte da coloro

che poi furono dichiarati e riconosciuti come eretici Le parole del papa sono chiosate da un lungo

intervento di Massimo vescovo di Aquileia Cfr R RIEDINGER Acta conciliorum

oecumenicorum Ser 2 Vol 1 Synodus Lateranensis Concilium Lateranense a 649 celebratum

Berolini 1984 pp 352 r 11- 354 356 358 rr 1-20 33

Lrsquointervento del papa Martino egrave lrsquoultimo del Concilio al cui termine la Sancta Synodus

convalida e fa porre per iscritto i venti canoni Con la sottoscrizione finale il papa rinnova la

condanna allrsquoeresia e proclama definitivamente la dannazione dei seguenti vescovi Ciro

drsquoAlessandria Sergio giagrave vescovo di Costantinopoli e i suoi successori Pirro e Paolo E con essi

tutti gli scritti eretici ad essi afferenti assieme allrsquoEkthesis e al Typos

laquo eacuteΥπογραφαὶ τῶν θεοφιλῶν ἐπισκόπων τῆς ἁγιας συνόδου Μαρτῖνος χάριτι θεοῦ ἐπίσκοπος τῆς τῶν Ρωμαίων ἁγιας τοῦ θεοῦ καθολικῆς καὶ ἀποστολικῆς ἐκκλησίας ὁρίσας τὰ προγεγραμμένα σὺν τῇ

παρούσῃ ἁγίᾳ συνόδῳ πρὸς βεβαίωσιν τῆς ὀρθοδόξου πίστεως τῶν ἀγίων παρέρων καὶ τῶν

οἰκουμενικῶν πέντε συνόδων καὶ κατάκρισιν πάντων τῶν ὑπαὐτῶν ἀναθεμασθέντων αἱρετικῶν

καὶ πάσης αὑτῶν τῆς ἀσεβοῦς αἱρέσεως καὶ τῶν νῦν ἀναθεμφυέντων ἐπι διαστροφῃ τῆς πίστεως

τουτέστι Θεοδώρου τοῦ γενομένου ἐπισκόπου τῆς Φαράν Κύρου τοῦ Αλεξανδρείας Σεργίου τοῦ

Κωνσταντινουπόλεως καὶ τῶν αὐτοῦ διαδόχων Πύρρου καὶ Παύλου καὶ πάντων αἱρετικῶν

συγγραμμάτων καὶ τῆς ἀσεβοῦς Εκθέσεως καὶ τοῦ ἀσεβοῦς Τύπου τῶν ἀθεμίτως παραὐτῶν

19

fuggire dallrsquoAfrica per non sottoscrivere lrsquoeditto preparograve la documentazione

redisse alcuni atti ne firmograve alcune decisioni Nei tre anni seguenti lrsquoimperatore

provograve a guadagnarsi lrsquoappoggio di papa Martino e del monaco Massimo ma a

causa della loro irremovibilitagrave li fece arrestare e condurre a Costantinopoli Nel

654 dC proprio a Costantinopoli Martino venne processato poi imprigionato e

dopo circa tre mesi a partire da dicembre fu trasferito a Cherson dove morigrave il 16

settembre del 655 dC Massimo invece venne processato e giudicato colpevole

di eresia nel maggio del 655 dC34

e fu inviato in esilio a Bizya in Tracia Durante

lrsquoesilio egli ricevette la visita di due emissari dellrsquoimperatore che tentarono

inutilmente di convincerlo ad accettare un compromesso35

ma fu inflessibile

Venne quindi deportato prima a Salembria poi a Perberis e nellrsquoaprile del 658

dC venne ricondotto davanti a Pietro patriarca di Costantinopoli per un ulteriore

invano tentativo di riconciliazione Nel 662 dC subigrave un secondo processo e un

sinodo monotelita lo condannograve alla flagellazione e allrsquoamputazione della lingua e

della mano destra strumenti senza i quali non avrebbe piugrave confessato la sua

dottrina Deportato a Lanzica insieme ai discepoli il monaco Anastasio36

e

lrsquoapocrisario Anastasio37

venne incarcerato nella fortezza di Schemaria dove

morigrave il 13 agosto 664 dC38

Solo nel 680 dC il VI Concilio ecumenico tenutosi

a Costantinopoli riabilitograve Massimo chiamato ormai il Confessore riabilitandolo e

canonizzando la sua dottrina sulle due volontagrave e sulle due energie in Cristo

κηρυχθέντων ()raquo cit R RIEDINGER op cit p 390 rr 4-12 Inoltre cfr E CASPAR Die

Lateransynode von 649 in laquoZeitschrift Fur Kirchengeschichteraquo 51 (1932) pp 73-137 R

RIEDINGER Die Lateransynode von 649 und Maximos der Bekenner in Maximus Confessor Actes

du Symposium sur Maxime le Confesseur Fribourg 1982 pp111-121 34

Cfr Relatio motionis in PG 90 109 C-129D 35

Cfr Disputatio Byziae in PG 90 136 D-169C 36

Il monaco Anastasio egrave con Massimo giagrave a partire dal 618 dC presso il monastero di Crisipoli e

lo accompagno fino alla morte del suo maestro per circa trentasette anni (cfr Relatio motionis

XIII CCSG 39 p 47451-453) Anastasio prima di diventare monaco fu segretario

dellrsquoimperatore Costante figlio della prima moglie di Eraclio (cfr Disputatio Byziae XIII CCSG

39 pp 141746-747) 37

Anastasio fu apocrisario ovvero rappresentante del Papa Martino e fu fedele alle posizioni

dogmatiche sia del papa sia di Massimo Accompagnograve il Confessore a partire dal 648 dC fino alla

sua morte andando con lui in esilio in quanto contestograve il Typos Cfr G JENAL Monaci e vescovi

al tempo di Martino I (649-653) in Martino I Papa (649-653) e il suo tempo atti del XXVIII

convegno storico internazionale Todi 13-16 ottobre 1991 Spoleto 1992 p 165-186 38

Cfr JM GARRIGUES Le martyre de Saint Maxime le Confesseur in laquoRevue Thomisteraquo 76

(1976) pp 410-452

20

Sherwood non conosce la vita anonima siriaca redatta da un

contemporaneo del monaco riportata in auge da S P Brock39

negli anni lsquo70 Il

piugrave antico manoscritto della Vita siriaca trovato recentemente risale allrsquoVIII dC

secolo o forse addirittura alla fine del VII secolo dC Lrsquoopera quasi

contemporanea agli avvenimenti narrati (poco prima del VI Concilio ecumenico

del 680 dC) fu composta da un certo Giorgio (o Gregorio) di Rešrsquoaina vescovo

palestinese discepolo di Sofronio di ambiente monotelita e quindi fieramente

avverso a Massimo Secondo questa tradizione proveniente da un ambiente

maronita Massimo il cui nome originario era Moschione proveniva da umili

origini nato intorno al 579-580 dC in un villaggio palestinese del Golan Hefsin

ebbe per padre un mercante samaritano di Sicar e per madre una giovane schiava

di umile origine persiana di proprietagrave di un giudeo di Tiberiade Il padre a causa

del suo rapporto illegittimo con la schiava persiana fu cacciato dalla comunitagrave e

fu accolto insieme alla sua compagna da Martirio sacerdote di Hesfin Orfano a

nove anni Moschione fu affidato dal prete Martirio a Pantaleone igumeno del

monastero di San Caritone in Palestina dove ricevette oltre ad una formazione

che la biografia definisce eretica ispirata alla dottrina di Origene anche il

battesimo e il nome Massimo Nel 614 dC a causa dellrsquoinvasione dei Persiani

che avevano occupato nel frattempo Gerusalemme Massimo si sarebbe rifugiato a

Cizico nella periferia di Costantinopoli precisamente nel convento del vescovo

Eusebio dove con lrsquoaiuto del discepolo Anastasio strinse rapporti con la corte -

626 dC a causa dellrsquoinvasione degli avari Massimo fuggigrave in Africa dove si

trovograve ben presto al centro delle controversie prima monoergetiste poi monotelite

39

S P BROCK An Early Syriac Life of Maximus the Confessor Text translation commentary in

laquoAnalecta Bollandianaraquo 91 Brussels 1973 pp 299-346 Second Brock lrsquounico manoscritto di

questa Vita Siriaca presente nel British Museum egrave diviso in due parti La prima (ff 1-50) che

risale al VII sec dC tratta della polemica del patriarca di Costantinopoli Damiano (578-607

dC) contro il triteismo di cui era accusato Giovanni Filopono Damiano giunse ad identificare le

proprietagrave costitutive delle persone della Trinitagrave con le persone stesse e avrebbe accentuato la

nozione di Dio come sostanza o natura di cui le tre persone della Trinitagrave partecipano cosigrave che

ciascuna si possa chiamare Dio Nella seconda parte (ff 51-78) che egrave lrsquoinsieme di circa sei piccoli

testi contro il diotelismo risale al VIII sec dC e solo ai ff 72b-78b vi egrave la vita del monaco

Massimo Non egrave qui presa in considerazione una vita prima considerate anonima e

successivamente ritenuta una compilazione del monaco studita Michele Exabulites della metagrave del

X secolo cfr W LACKNER Zu Quellen und Datierung der Maximosvita in laquoAnalecta

Bollandianaraquo 85 (1985) pp 285-316

21

I documenti fondamentali per la ricostruzione degli avvenimenti della vita

del monaco oltre la Vita Siriaca sono la Disputatio Bizyae cum Theodosio40

lAnastasii Apocrisiarii epistola ad Theodosium Gangresem41

Hypomnesticum42

le Narrationes de exilio sancti papae Martini43

la Relatio motionis44

Vita

(graecae) Maximi45

Il primo studio sulla vita e sullattivitagrave del monaco si deve a Devresse46

che ha riproposto quanto giagrave contenuto nelledizione francese del 1675 di

Combefis47

arricchito dei codici Vat Gr 511 e 453 Coisl Gr 307 Pal Gr 245

Paris B N 1453 Mosq Bibl Syn 391 ma egrave possibile tracciare un filo conduttore

per gli studi sulla vita del monaco Massimo che hanno determinato orientamenti

diversi a seconda del periodo storico in cui si sono svolti48

- negli anni 1910-1930 si ricordano i contributi di A Chapman49

S L

Epifanovič50

M Garbas51

e V Grumel52

concentrati tutti su una prima

40

Edita in P ALLEN e B NEIL Maximus the Confessor and his Companions Documents from

Exile Oxford 2002 pp76-119 41

Ibidem pp 132-147 Il primo ad occuparsi di questo documento fu R Devresse che ha

ricostruito il testo greco contenuto nellunico manoscritto Vatic gr 1912 e ha colmato le lacune

con il testo latino di Anastasio Bibliotecario (IX secolo dC) cfr R DEVRESSE La lettre

dAnastase lApocrisiaire sul la mort de S Maxime le Confesseur et de ses compagnons dexil

Texte grec ineacutedit in laquoAnalecta Bollandianaraquo 73 (1955) pp 5-16 42

Ibidem pp 148-171 43

Cfr B NEIL Seventh-century popes and martyrs the political hagiography of Anastasius

Bibliothecarius Turnhout 2006 pp 166-233 44

Cfr P ALLEN e B NEIL op cit pp 48-74 45

Cfr P ALLEN e B NEIL The Life of Maximus the Confessor - Recension 3 Strathfield St Pauls

2003 46

Cfr R DEVRESSE La vie de S Maxime le Confesseur et ses recensions in laquoAnalecta

Bollandianaraquo 46 (1928) pp 5-49 47

Cfr S Maximi Confessoris graecorum theologi eximiique philosophi Operum tomus primus

[secundus] ex probatissimis quaeque mss Codicibu Regiis Card Mazarini Seguierianis

Vaticanis Barberinis Magni Ducis Florentinis Venetis etc eruta nova versione subacta

notisque illustrate opera et studio R P F COMBEFIS Parisiis 1675 48

Per una ricostruzione bibliografica fino al 1980 di tutti gli studi su Massimo il Confessore

ricordiamo M L GATTI Massimo il Confessore Saggio di bibliografia ragionata e contributi per

una ricostruzione scientifica del suo pensiero metafisico e religioso Milano 1987 49

Cfr J CHAPMAN s v Maximus of Costantinople Saint e sv Monothelitism and Monothelites

in laquoThe Catholic Encyclopedia An International Work of Reference on the Constitution Doctrine

Discipline and History of the Catholic Churchraquo New York 1913 pp 78-81 e 502-508 50

Cfr S L EPIFANOVIČ Materialy k izučeniju žizni I tvorenij prep Maksima Ispovednika Kiev

1917 Lautore ha concepito questa monografia come un supplemento delledizione del Migne e da

qui in poi abbreviata S L EPIFANOVIČ (1917) 51

Cfr M GARBAS Des heiligen Maximus Confessor Buch vom geistlichen Leben Breslau 1925

22

ricostruzione della vita del monaco e sul suo coinvolgimento nella controversia

monotelita

- negli anni 1930-1950 si ricordano gli sudi di F Cayreacute53

di E Caspar54

di

P Peeters55

di R Devresse56

di J Starr57

ma il piugrave approfondito egrave stata la raccolta

della Biblioteca hagiografica latina antiquae et mediae aetatis58

edita nel 1949

Successivamente gli studi sulla vita non di meno importanza furono quelli di U

Manucci59

di G Rochefort60

di P Sherwood61

di C Astruc62

di F X Seppelt63

di A Ceresa-Gastaldo64

di F Halkin65

di G Mahieu66

di K Fritz67

e di F P

52

Cfr V GRUMEL Notes dhistoire et de cronologie sur la vie de saint Maxime le Confesseur in

laquoEacutechos dOrientraquo 26 Paris 1927 pp 24-32 e cfr V GRUMEL s v Maxime de Chrysopolis ou

Maxime le Confesseur (Saint) in Dictionnaire de Theacuteologie Catholique Paris 1928 coll 448-459 53

Cfr F CAYREacute Preacutecis de patrologie histoire et doctrine des pegraveres et docteurs de lrsquoEacuteglise vol II

Paris-Tournai-Rome 1930 54

Cfr E CASPAR Die Lateransynode von 649 in laquoZeitschrift fuumlr Kirchengeschichteraquo 51 Berlin

1932 pp 75-137 e cfr Geschichte des Papsstums von den Anfaumlngen bis zur Houmlhe der

Weltherrschaft zweiter Band Das Papsttum unter byzantinischer Herrschaft Tuumlbingen 1933 55

Cfr P PEETERS Une vie grecque du Pape S Martin I in laquoAnalecta Bollandianaraquo 51 Brussels

1933 pp 225-262 56

Cfr R DEVREESSE Le texte grec de lrsquoHypomnesticum de Theacuteodore Spoudeacutee Le supplice lrsquoexil

et la mort des victimes illustres du monotheacutelism in laquoAnalecta Bollandianaraquo 53 Brussels 1935 pp

49-80 cfr ID La fin ineacutedite drsquoune letter de saint Maxime un baptecircme forceacute de Juifs et de

Samaritains agrave Carthage en 632 in laquoRevue des sciences religieusesraquo 17 pp p25-35 cfr ID Le

lettre drsquoAnastase lrsquoApocrisiaire sur la mort de S Maxime le Confesseur et de ses compagnos

drsquoexil Texte grec ineacutedit in laquoAnalecta Bollandianaraquo 73 Brussels 1955 pp 5-16 57

Cfr J STARR St Maximos and the Forced Baptism at Carthage in 632 in laquoByzantinisch-

neugriechische Jahrbuumlcherraquo 16 Athenes 1940 pp 192-196 58

Cfr Biblioteca hagiografica latina antiquae et mediae aetatis ediderunt Socii Bollandiani

tomus alter Bruxelles 1949 pp 853-854 59

Cfr U MANUCCI Istituzioni di Patrologia Epooca post-niceana Roma 1950 pp 296-304 60

Cfr G ROCHEFORT Une anthologie grecque du XI siegravecle le laquoParisinus Suppl Grraquo 690 in

laquoScriptoriumraquo 4 Belgium 1950 pp 3-17 61

Cfr P SHERWOOD Notes on Maximus the Confessor in laquoThe American Benedectine Reviewraquo

1 North Dakota 1950 pp 347-356 62

Cfr C ASTRUC Miscellanea graeca dans un recueil provenant de Charles de Monchal (Paris

B N Lat 3282) in laquoScriptoriumraquo 8 Belgio 1954 pp 293-296 Questo articolo egrave la descrizione di

quarantasette fogli del manoscritto Paris B N Lat 3282 in cui vi sono contenuti testi greci in

parte inediti di Isidoro di Peluso Favorino drsquoArles Fozio Sofronio di Gerusalemme Leone il

Saggio Gregorio Magno Massimo il Confessore Pseudo-Nilo S Nilo Gregorio di Nazianzo

Importante per la ricostruzione del contesto in cui il monaco Massimo era inserito 63

Cfr FX SEPPELT Geschichte der Paumlpste von den Anfaumlngen bis zur Mitte des zwanzigsten

Jahrhunderts Band II Die Entfaltung der paumlpstlichen Machtstellung im fruumlhen Mittelalter von

Gregor dem Grossen bis zur Mitte des elften Jahrhunderts Muumlnchen 1955 Il II capitolo di questa

monografia descrive le vicende del Papato durante la controversia monoteletica occupandosi in

particolare di Onorio dellrsquoEktesis del Typos del Sinodo Lateranense del 649 dC di Martino I e

di Massimo il Confessore inoltre vengono approfonditi gli aspetti teologici connessi alla

controversia delle volontagrave di Cristo 64

Cfr A CERESA-GASTALDO Appunti dalla biografia di S Massimo Confessore in laquoLa Scuola

Cattolicaraquo 84 (1956) pp 145-151

23

Harton68

che si occuparono il coinvolgimento del monaco alla controversia

monotelica e i rapporti con lrsquoimpero

- negli anni 1950-1980 gli studi sulla biografia del monaco bizantino non

fu molto approfondita69

ma spiccano gli studi mirati di J D Mansi70

di H

Rahner71

di A Ceresa-Gastaldo72

di H von Schubert73

di V Grumel74

di G

Ostrogorsky75

di C Vona76

di P Verghese77

W Lackner78

di Y Duval79

di C

65

Cfr F HALKIN Biblioteca hagiografica graeca Bruxelles 1957 pp 105-107 In queste pagine

vengono presentati i testi riguardanti la biografia del Confessore con le relative edizioni fonti con

incipit e desinit 66

Cfr G MAHIEU Travaux preacuteparatoires agrave une eacutedition critique des ouvres de S Maxime le

Cofesseur Louvain 1957 Questa monografia rimasta inedita sente lrsquoesigenza di dover dare forza

alle ricerche filologiche sul Confessore parzialmente iniziate agli inizi del 1940 Per una

recenzione completa del testo cfr M L GATTI Massimo il Confessore Saggio di bibliografia

generale ragionata e contributi per una ricostruzione scientifica del suo pensiero metafisico e

religioso Milano 1987 pp 224-225 67

Cfr K FRITZ s v Maximus Confessor in Evangelisches Kirchenlexikon Kirchlich-

theologisches Handwoumlrterbuch Goumlttingen 1958 col 1275 68

Cfr F P HARTON Saint Maximus the Confessor in laquoChurch Quartely Reviewraquo 159 (1958) pp

204-210 69

Ricordiamo a tal proposito la voce divulgativa sulla vita e le opere del Confessore cfr H G

BECK s v Maximus Confessor in Die Religion in Geschichte und Gegenwart Handwoumlrterbuch

fuumlr Theologie und Religionswissenschaft Tuumlbingen 1960 coll 814 70

Cfr J D MANSI Sacrorum Conciliorum nova et amplissima collectio vol X - XI Graz 1960

In questi due volumi vengono raccolti numerosi documenti riguardanti il monaco Massimo e la

controversia cristologica in cui fu coinvolto 71

Cfr H RAHNER Kirche und Staat im fruumlhen Christentum Dokumente aus acht Jahrhunderten

und ihre Deutung Muumlnchen 1961 cui traduzione italiana egrave ID Chiesa e struttura politica nel

cristianesimo primitivo Documenti della Chiesa nei primi otto secoli con introduzione e

commento a cura di M Montani e G Regoliosi Milano 1970 72

Cfr A CERESA-GASTALDO Nel XIII centenario della morte di San Massimo il Confessore in

laquoBolletino della Badia Greca di Grottaferrataraquo N S 16 (1962) pp 3-8 Lrsquoautore presenta con

sintesi acuta le maggiori vicende del monaco e del suo coinvolgimento nelle controversie

teologiche del suo tempo 73

Cfr H VON SCHUBERT Geschichte der christlichen Kirche im Fruumlhmittelalter Darmstadt 1962

In questo contributo vengono presentati in modo approfondito il motivo della contesa la fase

monenergistica e quella monoteletica fino al 648 dC la fase monoteletica e il Sesto Concilio

Ecumenico 74

Cfr V GRUMEL Un Centenario San Massimo Confessore (662-1962) in laquoUnitasraquo 18 (1963)

pp 1-23 e cfr Les Regestes des actes du Patriarcat de Constantinople vol I Les Actes des

Patriarches fasc I Les Regestes de 381 agrave 751 par Id Paris 1971 75

Cfr G OSTROGORSKY Geschichte des byzantinischen Staates Muumlnchen 1963 Questa

monografia ha lrsquoobiettivo di trattare gli avvenimenti che hanno coinvolto il Monaco fornendo una

ricca serie di documenti 76

Cfr C VONA s v Massimo il Confessore santo in Bibliotheca Sanctorum vo IX Roma

1967 coll 41-47 Viene esposta in modo dettagliato la biografia di Massimo difensore

dellrsquoortodossia con la parola gli scritti e la vita 77

Cfr P VERGHESE The Monothelete Controversy A Historical Survey in laquoThe Greek Orthodox

Theological Reviewraquo 13 Brookline 1968 pp 196-211 In questo contributo viene esplicitati I

seguenti temi la fefinizione del termine monotelismo descrizione del monergetismo

presentazione del Patto di Unione di Ciro drsquoAlessandria spiegazione dellrsquoEkthesis di Eraclio e del

24

von Schoumlnborn80

di C N Tsirpanlis81

di F X Murphy82

di J M Garrigues83

di

R Riedinger84

Ricordiamo infine gli studi e i contributi pubblicati negli anni rsquo80

di R B Bracke85

di I H Dalmais86

Typos di Costante lrsquointervento del Confessore nella controversia della condanna del monotelismo

nel Terzo Concilio di Costantinopoli 78

Cfr W LACKNER Studien zur philosophischen Schultradition und zu den Nemesioszitaten bei

Maximos dem Bekenner Graz 1962 in cui abbiamo una prima indagine sulla formazione filosofica

del Monaco Secondo quanto afferma lrsquoautore il monaco ha frequentato gli istituti superiori a

Costantinopoli e ha probabilmente conosciuto lrsquoIsagoge di Porfirio lrsquoOrganon la Fisica il De

caelo il De anima e lrsquoEtica Nicomachea di Aristotele cfr ID Zu Quellen und Datierung der

Maximosvita (BHG 1234) in laquoAnalecta Bollandianaraquo 85 (1967) pp 285-316 Lackner si occupa

in questo contributo del problema delle fonti e della datazione della Vita di Massimo indicando

come autore di questo contributo biografico Studita Michele Exabulites Infine cfr ID Der

Amtstitel Maximos des Bekenners in laquoJahrbuch der oumlsterreichischen Byzantinistikraquo 20 (1971) pp

63-65 In questo contributo lrsquoautore dimostra dallrsquoanalisi delle fonti bibliografiche che il Monaco

nel monastero di Crisipoli ricopriva il ruolo di capo della cancelleria imperial 79

Cfr Y DUVAL Le patrice Pierre exarque drsquoAfrique in laquoAntiquiteacutes Africainesraquo 5 (1971) pp

209-214 Lrsquoautore a partire da varie testimonianze cerca di determinare che Pietro lo ldquostrategardquo di

Numidia fosse in realtagrave duca della Numidia e non esarca dellrsquoAfrica nel 633 dC 80

Cfr C VON SCHOumlNBORN Sophrone de Jeacuterusalem Vie monastique et confession dogmatique

Paris 1972 Questo saggio egrave dedicato alla storia del monachesimo e in particolar modo alla vita e

alle opere di Sofronio di Gerusalemme ma egrave rilevante per la nostra ricerca il ruolo da maestro che

Sofronio ha avuto per Massimo il Confessore e cfr ID La primauteacuteromaine vue drsquoOrient pendant

la querelle du monoeacutenergisme et du monotheacutelisme (VII siegravecle) in laquoIstinaraquo 20 (1975) pp 476-490 81

Cfr C N TSIRPANLIS Acta S Maximi in Θία 43 (1972) pp 106-124 Questo articolo ha

lrsquoobiettivo di ricostruire dati ed informazioni sparsi nelle varie varie fonti ed edizioni cosigrave da

fornire al lettore il background storico-culturale legale-linguistico 82

Cfr F X MURPHY-P SHERWOOD Costantinople II et Costantinople III in Histoire des

Conciles Oecumeacuteniques 3 Paris 1974 Questa monografia consta di tre parti la prima tratta della

cristologia dei primi secoli a partire dalla rivolta monofisita alla reazione cattolica del Concilio di

Costantinopoli II la seconda presenta le condizioni della Chiesa e dellrsquoImpero nel periodo del

Patto drsquoUnione allo Concilio Costantinopolitano III Per la nostra indagine sono fondamentali il

secondo capitolo sul Patto drsquounione allo Psephos (pp 147-162) il terzo sullrsquoEkthesis al Typos

(pp 163-173) 83

Cfr J M GARRIGUES Le martyre de saint Maxime le Confesseur in laquoRevue Thomisteraquo 26

Toulouse 1976 pp 410-452 Egrave il secondo studio piugrave importante oltre quello condotto da P

Sherwood infatti con acribeia filologica Garrigues ricostruisce gli avvenimenti fondamentali

della vita del Confessore a partire dalla data in cui abbandona lrsquoAfrica del Nord per Roma (645

dC) fino al processo di Costantinopoli (654 dC) Da non dimenticare lrsquoarticolo in cui Garrigues

si occupa di ripercorrere le fasi della lotta di Massimo e Martino I contro il monotelismo cfr ID

Les sens de la primauteacute romaine chez saint Maxime le Confesseur in laquoIstinaraquo 21 (1976) pp 6-

24 84

Cfr R RIEDINGER Aus den Akten der Lateran-Synode von 649 in laquoByzantinische Zeitschriftraquo

69 Muumlnchen 1976 pp 17-38 Lrsquoautore afferma lrsquoimportanza dellrsquoedizione critica del testo del

Sinodo Lateranense del 649 e del Sesto Concilio Ecumenico del 680-681 dC oltre che dellrsquoanalisi

ragionata e del confronto critico fra il testo greco e quello latino degli Atti del Sinodo presenta le

fonti dellrsquoEkthesis di Eraclio Gli argomenti vengono approfonditi nellrsquoarticolo ID Grammatiker-

Gelehrsamkeit in den Akten der Lateran-Synode von 649 in laquoJahrbuch der oumlsterreichischen

Byzantinistikraquo 25 (1976) pp 57-61 Poco piugrave tardi lrsquoautore si occupa della questione della

traduzione latina degli Atti greci del Sinodo Lateranense del 649 dC cfr ID Griechische

Konzilsakten auf dem Wege ins lateinische Mittelalter in laquoAnnuarium historiae Conciliorumraquo 9

(1977) pp 253-301 e cfr ID Die Lateransynode von 649 und Maximos der Bekenner in AA

25

Gli studi sulla biografia del santo monaco a partire dal 1990 hanno

tentato di determinare una ricostruzione scientificamente molto accurata

diversificando la ricerca secondo due aree tematiche

- riguardo la ricostruzione del background storico-politico del tempo in

cui il Confessore egrave vissuto ricordiamo alcuni degli studi piugrave

significativi a partire dal 1990 fino al 2015 contributi di A

Alexakis87

di J F Haldon88

di W Brandes89

R J Lilie90

F

Winkelmann91

il lavoro di G J Reinink e B H Stolte92

di W E

Kaegi93

di B Neil94

di D J Sahas95

di A J Ekonomou96

di C

Hovorun97

e di P Booth98

Ognuna di queste ricerche indaga il VII

secolo in tutte le sue sfaccettature religiose politiche e storiche

VV Maximus Confessor Actes du Symposium sur Maxime le Confesseur Fribourg 2-5 septembre

1980 Fribourg 1982 pp 111-121 85

Cfr R B BRACKE Ad SanctiMaximi vitam Studie van de biographische documenten en de

levensberijvingen betreffende Maximus Confessor (ca 580-662) Leuven 1980 (dissertazione)

criticato successivamente dagli studiosi P Allen van Dieten e da Sansterre 86

Cfr I H DALMAIS La vie de Saint Maxime le Confesseur reconsideacutereacutee in Studia Patristica

XVII (1982) pp 26-30 In questo contributo lrsquoautore propone di ritenere piugrave attendibile le notizie

riportate dalla Vita Siriaca piuttosto che le opere angiografiche tardive 87

Cfr A ALEXAKIS Codex Parisinus 1115 and Its Archetype Washington 1996 88

Cfr J F HALDON Byzantium in the Seventh Century the trasformation of a culture Cambridge

1997 89

Cfr W BRANDES ldquoJuristischerdquo Krisenbewaumlltingung im 7 Jahrhundert Die Prozesse gegen

Papst Martin I und Maximos Homologetes in L BURGMANN (ed) Fontes minors 10

Forschungen zur Byzantinischen Rechtsgeschichte Frankfurt 1998 pp 141-221 90

Cfr J LILIE Prosopografie der mittel-byzantinischen Zeit Erste Abteilung (651-867) Berlin

1999 91

Cfr F WINKELMANN Der monenergestich-monotheletische Strei in laquoBerlines Byzantinische

Studienraquo 6 Frankfurt 2001 92

Cfr G J REININK and B H STOLTE The Reign of Heraclius (610-641) Crisis and

confrontation Leuven 2002 93

Cfr W E KAEGI Heraclius Emperor of Byzantium Cambridge 2003 e cfr ID Mulism

Expansion and Byzantine Collapse in North Africa Cmbridge 2010 94

Cfr B NEIL Seventh-Century Popes and Martyrs the political hangiography of Anastasius

Bibliothecarus in laquoStudia Antiqua Australiensaraquo 2 (2006) 95

Cfr D J SAHAS The Demonizing Force of the Arab conquests the case of Maximus (ca 580-

662) as a Political ldquoConfessorrdquo in laquoJahrbuch der Oumlsterreichischen Byzantinistikraquo 53 (2003) pp

97-196 96

Cfr A J EKONOMOU Byzantine Rome and Greek Popes Eastern Influences on Rome and the

Papacy from Gregory the Great Zacharias ad 590-752 Lanham 2007 97

Cfr C HOVORUN Will Action and Freedom Christological Controversies in the Seventh

Contry in laquoThe Medieval Mediterraneanraquo 77 (2008) 98

Cfr P BOOTH Crisis of Empire Doctrine and Dissent at the Late Antiquity Berkeley 2013

26

- riguardo la biografia ricordiamo i contributi di P van Deun99

di J C

Larchet100

di B Roosen101

e di L Khoperia102

che si sono concentrati

ad esaminare i rapporti di Massimo con la corte imperiale lrsquoesilio e il

suo martirio

Il contributo piugrave importante egrave di Pauline Allen professoressa e direttrice del

centro di studi paleocristiani presso lrsquoUniversitagrave cattolica australiana e ricercatrice

onoraria presso lrsquoUniversitagrave di Pretoria e il Sydney College of Divinity che ha

fornito giagrave a partire dal 1985 uno status quaestionis di studi riguardanti diversi

documenti biografici del Confessore pubblicati prima del 1980103

Successivamente nel 2002 la studiosa fornisce la ricostruzione della

testimonianza latina di Anastasio Bibliotecario sugli avvenimenti della vita del

monaco104

fino a fornire nel 2015 un tentative timeline della vita del

Confessore105

99

Cfr P VAN DEUN Maxime le Confesseur Eacutetat de la question et bibliographie exhaustive in

laquoSacrus Erudiriraquo 38 (1999) pp 485-573 e cfr ID Deacuteveloppements reacutecents des recherches sur

Maxime le Confesseur (1998-2009) in laquoSacrus Erudiriraquo 48 (2009) pp 245-310 100

Cfr J C LARCHET Le Martyre lrsquoexil et la mort de saint Maxime le Confesseur et de ses deux

disciplines Anastase le moine et Anastase lrsquoapocrisaire Quelques preacutecisions en rapport avec des

deacutecouvertes archeacuteologiques reacutecentes in laquoRevue drsquohistoire ecclegravesiatiqueraquo 108 Leuven 2013 pp

65-97 101

Cfr B ROOSEN Maximi Confessoris Vitae et Passiones Graecae The Development of a

hangiographic Dossier in laquoByzantionraquo 80 Leuven 2010 pp 408-461 102

Cfr L KHOPERIA Maximus the Confessor Life and Works in the Georgian Tradition in T

MEGALOBLISHVILI and ID Maximus and Georgia in laquoIberica Caucasicaraquo 3 (2009) pp 25-48 In

questo contributo la studiosa ricostruisce le fonti georgiane della vita e delle opere di Massimo il

Confessore Il monaco fu conosciuto in Georgia grazie a Eutimio lrsquoAtonita monaco georgiano

dellrsquoXI secolo che fu promotore e il costruttore della Lavra di Iviron di cui piugrave tardi divenne il

superiore e fu riconosciuto come uno dei piugrave fini teologi doriente del suo tempo in quanto

profondo conoscitore e traduttore della maggior parte delle opere dei padri bizantini tra cui quelle

di Massimo il Confessore Lrsquoautrice ripropone gli stessi risultati nel contributo ID The Georgian

tradition on Maximus the Confessor in The Oxford handbook of Maximus the Confessor Oxford

2015 pp 439-459 103

Cfr P ALLEN Blue-Print for the Edition of Documenta ad vitam Maximi Confessoris

spectantia in After Calcedon Studies in Theology and Church History Offered to Professor A

Van Roey for His Seventieth Birthday Leuven 1985 pp 11-21 Successivamente lrsquoautrice ha

pubblicato insieme a B NEIL The Life of Maximus the Confessor ndash Recension 3 Early Christian

Studies 6 Syndney 2003 104

Cfr P ALLEN Maximus the Confessor and his Companions Documents from Exile introd and

trans Id amp B Neil Oxford 2002 105

Cfr P ALLEN Life and Times of Maximus the Confessor in The Oxford Handbook of Maximus

the Confessor Oxford 2015 pp 3-20

27

579580 dC

Massimo nasce a Costantinopoli

610 dC

si trasferisce e diventa monaco a Palaia Lavra

secondo la Vita Siriaca106

617618 dC

il monaco Massimo conosce Anastasio

lrsquoAfricano che diventeragrave suo discepolo e

compagno per tutto il resto della vita

dopo il 626 dC e prima del 630 dC

Gli avari-clavi hanno invaso Costantinopoli e

Massimo con la sua comunitagrave monastica si

trasferisce dallrsquoAsia minore nellrsquoAfrica del

Nord dove conosce Sofronio ad Eukratas

632 dC

in Africa il monaco riceve il battesimo

633634 dC

il monaco si trasferisce a Cartagine e poco piugrave

tardi del 634 dC diventa discepolo in

Palestina di Sofronio

Prima del 636 dC

condanna della dottrina del Concilio di Cipro

640 dC

Massimo si esprime contro il monotelismo e il

monoergetismo

641 dC

il monaco ritorna in Africa

106

Cfr S P BROCK An Early Syriac Life of Maximus the Confessor Text translation

commentary in laquoAnalecta Bollandianaraquo 91 Brussels 1973 ved nota num 37

28

luglio 645 dC

Massimo disputa a Cartagine contro il patriarca

di Costantinopoli Pirro

646 dC

Il monaco si reca a Roma e collabora con Papa

Martino

ottobre 649 d C

partecipograve al Sinodo Lateranense

653 dC

Papa Martino viene arrestato a Roma ed

esiliato lrsquoanno successivo per poi morire il 16

settembre del 655 dC Massimo viene

arrestato insieme al papa

655 dC

Massimo e il monaco Anastasio vengono

processati e condotti poi a Bizya in esilio

agosto 656 dC

a Bizya avviene la disputa con Teodosio

vescovo di Cesarea Bitinia contro le eresie

dominanti

662 dC

Massimo e i suoi discepoli subiscono un

secondo processo a Costantinopoli il cui

risultato fu lrsquoesilio sia di Massimo sia dei suoi

due discepoli Anastasio

13 agosto 662 dC

Massimo muore nella fortezza di Schemaris

La ricostruzione di P Allen non si distanzia molto da quella di P Sherwood

quanto piuttosto un cambiamento di prospettiva Infatti lo studioso Sherwood

sentiva lrsquoesigenza di dover ricostruire la vita del monaco per porre fine ancora a

studi frammentari e poco scientifici ma ha condotto la sua ricerca su fonti di area

29

greca di cui solo alcune erano state ricostruite filologicamente P Allen invece

grazie alla distanza cronologica e agli studi scientifici sempre piugrave approfonditi

arricchisce la sua ricostruzione della vita del monaco Massimo aggiungendo i

risultati della Vita Siriaca scoperta da S P Brock e occupandosi piugrave

approfonditamente dellrsquoesilio e sui documenti dei processi che il Confessore ha

dovuto subire

Tutti gli studi descrivono un uomo che ha vissuto coerentemente anche a

scapito della sua stessa vita E la testimonianza del processo non lascia alcuna

perplessitagrave riguardo la fierezza con cui confessa la sua fede

E dopo che gli erano state rivolte molte altre domande

(Massimo) aveva risposto come Dio aveva gli aveva

suggerito egrave condotto fuori dallrsquoaula di tribuale ed essi

accompagnano il vecchio e il custode Troilo si rivolge a

lui laquoDimmi padre guardami dimmi la veritagrave e il

maestro avragrave pietagrave di te percheacute se andiamo attraverso

uninchiesta conforme alla legge e se anche una sola delle

accuse contro di te egrave vera la legge si prenderagrave la tua

vitaraquo

E inizia a dire laquoHo giagrave detto e lo ripeto di nuovo che se

di una sola cosa si dice che sia vero Satana egrave anche Dio

Ma se non egrave Dio ma un ribelle anche le accuse mosse

contro di me sono false e senza fondamento Eppure se

ordinerete di fare qualcosa cosigrave sia Poicheacute io adoro Dio

non commetto ingiustiziaraquo

E gli chiede laquoNon hai forse anatematizzato il Typosraquo

Risponde laquoSpesso ho detto che ho anatematizzatoraquo

Gli richiede laquoTu hai anatematizzato il Typos hai

anatematizzato lrsquoimperatoreraquo

Il servo di Dio risponde laquoIo non ho anatematizzato

lrsquoimperatore ma un documento estraneo alla fede

cristianaraquo

E gli dice laquoDove egrave stato anatematizzatoraquo

laquoDurante il sinodo di Romaraquo risponde laquonella Chiesa del

Salvatore e in quella della Madre di Dioraquo

Poi lrsquoeparca gli disse laquoSei in comunione con la Chiesa

del popolo in questa cittagrave non egrave veroraquo

Risponde e ribadisce laquoNo non lo sonoraquo

Gli ripete laquoPercheacuteraquo

Risponde laquoPercheacute rigetta i sinodiraquo

E ripete laquoSe ha rifiutato i sinodi come egrave possibile che

essi sono indicati nei ditticiraquo

E ribatte laquoQuale egrave lrsquoutilitagrave dei nomi se sono stati respinti

i dogmiraquo

laquoE puoiraquo dice laquoprovare questoraquo

E risponde laquoSe ottenessi il permesso e mi deste il

comando saragrave molto facile per questo da dimostrareraquo

30

E quando tutti avevano smesso di parlare il sacellario gli

ha detto laquoPercheacute ami i Romani e odi i greciraquo

Il servo di Dio rispondendo dice laquoAbbiamo un

comandamento di non odiare nessuno Io amo i romani

percheacute condividiamo la stessa fede mentre io amo i greci

percheacute condividiamo la stessa linguaraquo

E di nuovo il sacellario gli dice laquoDimmi quanti anni

hairaquo

Risponde laquoSettantacinqueraquo

E continua laquoQuanti anni ha il tuo discepolo che egrave con

teraquo

Egli risponde laquoTrentacinqueraquo

Allora uno chierici gridograve laquoDio ti ha dato quanto hai

procurato al benedetto Pirroraquo

A costui non rispose assolutamente nulla107

Sembra che Massimo approfittando drsquouna campagna dellrsquoimperatore Costante in

Armenia sia ritornato a Costantinopoli nel 651 o 652 dC per tentare di

convincere personalmente un certo numero di personalitagrave della capitale tra cui il

patriarca Paolo ad abbandonare lrsquoeresia del monotelitismo Dopo essere stato

107

RM XI in PG 90126 A-128C Cfr P ALLEN AND B NEIL Maximus the Confessor and his

Companios Documents from Exile Oxford 2002 pp 68-70

laquoΚαὶ πολλὰ ἂλλα ἐρωτηθείς καὶ ἀποκριθείς καθὼς ὁ Θεὸς ἐχορήγησεν αὐτῷ ἐξάγεται τοῦ

σεκρέτου καὶ εἰσάγουσιν τὸν γέροντα καὶ λέγει πρὸς αὐτὸν ὁ κῦρις Τρωίλοςmiddot laquoΕἰπέ ἀββᾶ βλέπε

εἰπὲ τὴν ἀλήθειαν καὶ ἐλεεῖ σε ὁ δεσπότηςmiddot ἐπεὶ ἐὰν διὰ τῆς νομίμου ζητήσεως ἒλθωμεν καὶ εὓρῃ

κἂν ἓν τῶν κατηγορηθέντων σου ἀληθὲς ὁ νόμος φονεύει σεraquo

Καὶ εἷπενmiddot laquoΚαὶ ἢδη εἶπον καὶ πάλιν λέγω ὃτι ἐὰν ἓν μόνον λέγεται εἶναι ἀληθὲς καὶ ὁ Σατανᾶς

Θεός ἐστιν Εἰ δὲ οὐκ ἒστι Θεός ἀλλὰ ἀποστάτης καὶ τὰ κατηγορηθέντα μου ψευδῆ καὶ

ἀνυπόστατα Πλὴν εἲ τι κελεύετε ποιῆσαι ποιήσατε Θεὸν σέβων οὐκ ἀδικοῦμαιraquo

Καὶ λέγει αὐτῷmiddot laquoΟὐκ ἀνεθεμάτισας τὸν Τύπονraquo

Ἀπεκρίθηmiddot laquoΠολλάκις εἶπον ὃτι ἀνεθεμάτισαraquo

Λέγει αὐτῷmiddot laquoΤὸν Τύπον ἀνεθεμάτισας τὸν βασιλέα ἀνεθεμάτισαςraquo

Ἀπεκρίθη ὁ τοῦ Θεοῦ δοῦλοςmiddot laquoἘγὼ βασιλέα οὐκ ἀνεθεμάτισα ἀλλὰ χάρτην ἀλλότριον τῆς

ἐκκλησιαστικῆς πίστεωςraquo

Καὶ λέγει αὐτῷmiddot laquoΠοῦ ἀνεθεματίσθηraquo

laquoὙπὸ τῆς συνόδου Ῥώμηςraquo ἀπεκρίθη laquoεἰς τὴν ἐκκλησίᾳ τοῦ Σωτῆρος καὶ εἰς τὴν Θεοτόκονraquo

Τότε λέγει πρὸς αὐτὸν ὁ ἒπαρχοςmiddot laquoΚοινωνεῖς τῇ ἐκκλησίᾳ τῶν ᾦδε ἢ οὐ κοινωνεῖςraquo

Ἀπεκρίθη καὶ εἷπενmiddot laquoΟὐ κοινωνῶraquo

Λέγει αὐτῷmiddot laquoΔία τὶraquo

Ἀπεκρίθηmiddot laquoὊτι ἒξω ἒβαλεν τὰς συνόδουςraquo

Καὶ εἷπενmiddot laquoἘὰν ἒξω ἒβαλεν τὰς συνόδους πῶς εἰς τὰ δίπτυχα ἀναφέρονταιraquo

Καὶ λέγειmiddot laquoΚαὶ τίς ὂνησις ὀνομάτων τῶν δογμάτων ἐκβεβλημένωνraquo

laquoΚαὶ δύνασαιraquo ἒφη laquoτοῦτο δεῖξαιraquo

Καὶ εἷπενmiddot laquoἘὰν λάβω ἂδειαν καὶ κελεύετε δειχθῆναι ἒχει τοῦτο πάνυ εὐχερῶςraquo

Καὶ σιωπησάντων πάντων λέγει αὐτῷ ὁ σακελλάριοςmiddot laquoΔία τὶ ἀγαπᾷς τοὺς Ῥωμαίους ὡς

ὁμοπίστους τοὺς δὲ Γραικοὺς ὡς ὁμογλώσσουςraquo

Καὶ πάλιν λέγει αὐτῷ ὁ σακελλάριοςmiddot laquoΠόσων ἐτῶν λέγεις σεαυτὸνraquo

Ἀπεκρίθηmiddot laquoοεacuteraquo

Καὶ λέγει αὐτῷmiddot laquoΠόσους χρόνους ἒχει μετὰ σοῦ ὁ μαθητὴς σουraquo

Ἀπεκρίθηmiddot laquoλζacuteraquo

Τότε ἀνέκραξεν εἷς κληρικόςmiddot laquoἈπέδωκέ σοι ὁ Θεὸς ὃσα ἐποίησας τῷ μακαρίῳ Πύρρῳraquo

Πρὸς ὃν οὐδεν ἀπεκρίθη ὃλωςraquo

31

sistemato nel palazzo di Placidia residenza degli apocrisari romani108

il monaco

avrebbe beneficiato del sostegno di parecchi amici rimasti nella capitale ma

tuttavia lrsquoimperatore tornato a Costantinopoli si sarebbe turbato per lrsquoattivitagrave di

Massimo tanto da riunire un sinodo che lrsquoavrebbe condannato per nestorianesimo

e da farlo rinchiudere in un monastero femminile109

Lrsquoimperatore decise di

vincere definitivamente ogni resistenza al Typos fece arrestare papa Martino a

Roma il 17 giugno 653 dal suo esarca di Ravenna e probabilmente allo stesso

momento fece arrestare Massimo Il monaco fu messo in prigione prima drsquoessere

giudicato nel palazzo imperiale nel 655 dC110

davanti al senato e ai patriarchi

Pietro di Costantinopoli e Macedonio drsquoAntiochia Costante in altri termini sperograve

di piegare o di convertire il monaco centro della resistenza e sostenitore

dellrsquoopposizione Costante pensograve che se il monaco fosse dalla sua parte la

controversia si sarebbe sopita Massimo fedele allrsquoortodossia irriducibilmente

non fu piegato dalle blandizie e dalle minaccie e non accettograve lrsquoabiura solenne Di

fronte a tutti solo egli riaffermograve la sua lealtagrave alla dottrina dei padri e fu condotto

in esilio in questo modo

Questo egrave stato ciograve che egrave stato fatto e detto per quanto puograve

essere ricordato E il processo contro di loro si egrave concluso

in questo modo quando il santo vecchio egrave stato spostato

dallrsquoaula in prigione E il giorno successivo che era

Domenica i funzionari ecclesiastici tennero un consiglio

e convinsero limperatore a condannarli a questo esilio

crudele e disumano separandoli uno dallaltro il vecchio

santo a Bizya in una fortezza in Tracia i suoi discepoli a

Perberis che egrave il piugrave lontano avamposto dellimpero

romano senza viveri senza vestiti senza nutrimento

privati di tutte le risorse per vivere Non erano vicino al

mare cosigrave che non avessero visite da coloro che avessero

avuto pietagrave di loro E quindi sono senza vestiti e senza

nutrimento avendo solo la speranza in Dio111

108

Cfr Cfr S P BROCK An Early Syriac Life of Maximus the Confessor Text translation

commentary in laquoAnalecta Bollandianaraquo 91 Brussels 1973 pp 319 e 329 109

Cfr Ibidem pp 330 e 339 110

Cfr B NEIL The Lives of Pope Martin I and Maximus the Confessor Some Reconsiderations

of Dating the Provenance in laquoByzantionraquo 68 (1998) p 94 cfr P ALLEN E B NEIL Scripta

saeculi VII Vitam Maximi Confessoris illustrantia una cum latina interpretatione Anastasii

Bibliothecarii iuxta posita ediderunt CCSG 39 Turnhout e Louven 1999 p XV e cfr ID

Maximus the Confessor and his Companions ndash Documents from Exile Oxford 2003 p 35 111

RM XIII in PG 90130 A Cfr P ALLEN AND B NEIL Maximus the Confessor and his

Companios Documents from Exile Oxford 2002 p 72

laquoΤαῦτα ὃσα ἠ μνήμη κατέχει τὰ κεκινημένα καὶ λελαλημέναmiddot καὶ εἰς τοιοῦτον τὰ κατacuteαὐτοὺς

κατέληξε τέλος ἀπολυθέντος καὶ τοῦ ἁγίου γέροντος ἐν τῇ φρουρᾷ ἀπὸ τοῦ σεκρέτου Καὶ τῇ

32

Massimo cosigrave con il martirio e la morte santificava la sua vita con il

mirabile esempio di fede eroica entrando nella legione dei vincitori

martirizzati

Venti anni non erano ancora passati dalla morte di Massimo e fu

istituito il sesto concilio ecumenico (che durograve dal 7 dicembre 680 dC al 16

settembre 681 dC) tenuto a Costantinopoli dallrsquoimperatore Costantino

Pogonato in cui si condannograve definitivamente lrsquoeresia monotelita

consacrando la gloria del monaco confessore

ἐπαύριον ἣτις ἧν Κυριακή συμβούλιον ποιήσαντες οἱ τῆς ἐκκλησίας ἒπεισαν τὸν βασιλέα

ταύτην αὐτοὺς κατακρῖναι τὴν πικρὰν καὶ ἀπάνθρωπον ἐξορίαν διῃρημένους ἀλλήλωνmiddot τὸν μὲν

ἃγιον γέροντα εἰς Βιζύην κάστρον τῆς Θράκηςmiddot τὸν δὲ μαθητὴν αὐτοῦ εἰς Πέρβεριν ὃ οὐκ ἐχει

ἐξώτερον βῆμα ποδὸς ἡ lsquoΡωμαίων βασιλείαmiddot ἀπονοήτους γυμνούς ἀτρόφους πάσης τῆς πρὸς τὸ

ζῆν ἀφορμῆς ἐστερημένουςmiddot μὴ ἐγγίζοντας θαλάσσῃ ἳνα μὴ ἒχωσιν ἐκ τῶν ἐλεημόνων ἐπίσκεψιν

Καὶ οὓτως εἰσὶ γυμνοὶ καὶ ἂτροφοι μόνην ἒχοντες τὴν ἐλπίδα τοῦ Θεοῦmiddotraquo

33

2 Opere

Come ben noto il termine latino corpus nella nomenclatura bibliografica egrave usato

per indicare la riunione di piugrave opere raccolte e pubblicate con lo scopo di fornire

una serie ordinata e completa degli scritti di uno o piugrave autori o intorno a

determinate materie Caratteristiche essenziali delle edizioni in un corpus sono

gli intendimenti critici e lapparato erudito con cui vengono raccolte e pubblicate

le opere i rapporti di continuitagrave razionale nella successione dei singoli volumi i

particolari criteri editoriali seguiti uniformemente per lintera pubblicazione112

Secondo la precedente definizione egrave possibile parlare di un corpus delle

opere di Massimo il Confessore se si fa riferimento allrsquoedizione del 1675 di R P

F Combefis113

come una raccolta generale delle opere attribuite al monaco

ripubblicate nei tomi novantesimo e novantunesimo della Patrologia graeca di J

P Migne114

112

Cfr R PENSATO Manuale di bibliografia redazione e uso dei repertori bibliografici Milano

2007 113

Cfr R P F COMBEFIS S Maximi Confessoris graecorum theologi eximiique philosophi

Operum tomus primus (secundus) ex probantissimis quaeque mss codicibus Regiis Card

Mazarini Seguierianis Vaticanis Barberinis Magni Ducis Florentinis Venetis etc eruta nova

versione subacta notisque illustrate opera et studio Pariisiis 1675 Questa edizione non puograve

essere ritenuta una vera e propria edizione critica secondo il rigore attuale del termine visto che

lrsquoeditore sceglie con criteri arbitrari i manoscritti fornisce scarse indicazioni ma come scrive

Maria Luisa Gatti in op cit p 137 laquoPrima di rimproverare ad un gigante di aver trascurato i

dettagli occorre inchinarsi davanti al valore della sua opera dato che Combefis avevo accesso

direttamente o indirettamente alle migliori biblioteche pochi libri importanti gli sono sfuggiti In

ogni caso un caso egrave certo grazie a Combefis da circa tre secoli abbiamo a disposizione i testi del

Confessoreraquo Lo studio di B Janssens specifica in che modo Combefis abbia organizzato le opere

del Confessore cfr B JANSSENS Franccedilois Combefis and the Edition of Maximus the Confessors

Complete Works in laquoAnalacta Bollandianaraquo 119 (2001) pp 357-362 114

Cfr S P N Maximi Confessoris Opera omnia ex probantissimis quaeque mss codicibus

Regiis Card Mazarini Seguierianis Vaticanis Barberinis Magni Ducis Florentinis Venetis

etc eruta latine translata notisque illustrata cura et studio F Combefis accedit S Maximis

liber De variis difficilibus locis SS Patrum Dionysii et Gregorii quem ex codice

Gudianodescripsit et in latinum sermonem interpretatus post J Scoti et Th Gale tentamina

primus integrum edidit F Oumlhler accurante et denuo recognoscente J PMigne Tomus primus

(Tomus secundus cui accessere Thalassi Abbatis et Theodori Raithuensis opuscula quae

supersunt) (laquoPatrologiae cursus completus seu bibliotheca universalis integra uniformis

commoda oeconomica omnium SS Patrum Doctorum Scriptorumque Ecclesiasticorum sive

Latinorum sive Graecorumraquo Series graeca prior 90 [91] Tournholt 1965 Punto di riferimento per

la citazione degli scritti del Confessore questa edizione riprende quasi completamente lrsquoedizione

di Combefis infatti nelle coll 67-222 vengono presentati numerosi documenti sulla biografia del

monaco seguiti dalle Notae relative alle coll 221-240 Infine da ricordare che nel tomo

centoventinovesimo della Patrologia latina vengono presentati alcune opere tradotte nella

traduzione di Anastasio Biobliotecario (coll 567-690)

34

Le opere del monaco bencheacute ci sono state tramandate insieme senza

stabilire lautenticitagrave o linautenticitagrave costituiscono piuttosto che un corpus reale

un corpus ideale ricco di molteplici aspetti ben rappresentati dai diversi generi

letterari Per questo presentiamo una schematizzazione delle opere considerate

autentiche per consentire al lettore una comprensione immediata del mare

magnum degli studi che hanno permesso oggi una ricostruzione per lo piugrave

accurata115

La metodologia utilizzata cerca di soddisfare due livelli

- I livello periodo di composizione

Secondo gli studiosi la vita di Massimo puograve essere divisa in tre periodi I

periodo dal 624-630 dC in cui diventa monaco nel monastero di S Giorgio a

Cizico e a causa dellavanzata dei persiani egrave costretto a peregrinare per lAsia fino

a stabilirsi in Africa II periodo dal 630 al 645 dC in cui Massimo assume un

ruolo fondamentale come difensore dellortodossia116

stringendo rapporti sia con

il potere imperiale e affiancando quello papale III periodo dal 645 al 662 dC in

cui Massimo viene processato e arrestato ottenendo poi lappellativo di

confessore Esclusi quei rari casi in cui egrave stato possibile fornire con certezza la

data di composizione si procede allidentificazione dei periodi di composizione

principalmente tramite due canali gli studi critici e i richiami presenti nelle opere

stesse

- II livello opere

Il dibattito culturale riguardo lrsquoattivitagrave letteraria del monaco egrave alimentato

dal fatto che il suo pensiero egrave affidato a scritti di difficile interpretazione il cui

valore non egrave stato immediatamente e universalmente recepito La difficoltagrave deriva

innanzitutto dallo stile dellrsquoautore intessuto di immagini e simboli che si

condensano in una forma di scrittura per alcuni versi piugrave consona alla preghiera

che alla filosofia e che si prestano a contrastanti letture In realtagrave egrave uno stile

coerente con il progetto del monaco di determinare la corretta ortodossia anche

attraverso una modalitagrave espressiva volutamente criptica e sintetica Ciograve non

significa peraltro che lrsquoargomentazione e la spiegazione razionale siano assenti

115

Per conoscere gli scritti del Confessore considerate non autentiche o dubbie si rimanda alla

ricostruzione di Maria Luisa Gatti Cfr M GATTI op cit pp 87-97 116

Ricordiamo che il Patto di unione egrave del 633 dC lo Psephos del 634 dC e lrsquoEkthesis del 638

dC

35

dalla sua vasta produzione Infatti il monaco Massimo sceglie di esprimersi

attraverso diversi generi letterari prediligendo lrsquoimmediatezza diretta e tagliente

propria dellrsquoaforisma efficace per la memorizzazione dei precetti religiosi da

parte degli altri monaci la completezza delle responsiones in cui ogni richiesta

dellinterlocutore viene soddisfatta da argomentazioni filosofiche e teologiche o

laccurata scrittura epistolare che mira ad esporre non solo dati biografici ma vere

e proprie testimonianze di un animo pulsante In altri termini il rischio in cui si

puograve incorrere egrave quello di ritenere lautore Massimo come unentitagrave autosufficiente

o causa della sua scrittura piuttosto che un soggetto scrivente che a volte si

identifica con lio del discorso Per linterpretazione del pensiero filosofico del

monaco dunque considerare il rapporto fra scrittore e scrittura egrave fondamentale

perderlo di vista mirando soltanto alla comprensione ed esposizione del

contenuto badare solo a che cosa egrave detto e non anche a come egrave detto puograve far

conseguire un vero e proprio fraintendimento del contenuto stesso e limpossibilitagrave

di caratterizzare lorientamento filosofico che si esprime puntualmente nel testo

Dati questi presupposti non crsquoegrave da meravigliarsi se lrsquointerpretazione di

molti scritti del monaco egrave stata un compito assai arduo per gli studiosi vista la

difficoltagrave annessa di stabilire le opere autentiche da quelle inautentiche Si

presenta in questo luogo i risultati delle ricerche specificando delle opere del

monaco gli studi piugrave recenti le edizioni critiche e le traduzioni moderne in modo

da fornire unrsquoaccurata ricostruzione scientifica117

117

Per la ricostruzione scientifica delle opere del monaco si ha come riferimento essenziale per

tutti gli studi cfr P SHERWOOD An Annotated Date-List of the Works of Maximus the Confessor

Roma 1952da qui in poi abbreviata in P SHERWOOD (1952) M L Gatti Saggio di bibliografia

generale ragionata e contributi per una ricostruzione scientifica del suo pensiero metafisico e

religioso Milano 1987 Per gli studi successivi sono risultati fondamentali i seguenti studi P VAN

DEUN Maxime le Confesseur eacutetat de la question et bibliographie exhaustive in laquoSacris erudiriraquo

vol 38 19981999 pp 485-573 e ID Deacuteveloppements reacutecents des recherches sur Maxime le

Confesseur (1998‐2009) in laquoSacris erudiriraquo vol 48 2009 pp 97-167 L KHOPERIA The old

Georgian translations of Saint Maximus the Confessors works in laquoAnnual of medieval studies at

Central European University Budapestraquo vol 6 2000 pp 225-231 B JANSSENS About some

works by Maximus the Confessors in Manuscripts Florentinus Bibl Med Laur Plut VII 35 and

Sinaiticus gr 398 in laquoCodices manuscriptiraquo 4445 2003 pp 13-28 B MARKESINIS Les extraits

de S Maxime le Confesseur transmis par le Parisinus gr 854 (13e s) in laquoOrientalia Lovaniensia

periodicaraquo vol 31 2005 pp 109-117 M JANKOWIAK AND P BOOTH An Updated Date-List of

the Works of Maximus the Confessor in The Oxford Handbook of Maximus the Confessor ed P

Allen and B Neil Oxford 2015 pp 19-83 da qui in poi citata M JANKOWIAK AND P BOOTH

(2015)

36

Per ragioni di scientificitagrave e completezza egrave necessario far un breve accenno

ai vari frammenti e aggiunte che compaiono sotto il nome di Massimo il

Confessore in diversi codici e raccolte le cui principali raccolte sono state cosigrave

raggruppate da Geerard Addimenta e variis codicibus Fragmenta in catenis

Fragmenta in cod Vat Gr 1809 e Fragmenta in laquoDoctrina Patrumraquo

Gli Addimenta e variis codicibus sono stati raccolti da Epifanovič nel

1917118

e completano la vita del monaco e le opere a lui attribuite invece i

Fragmenta in catenis presentati da Geerard sono dodici frammenti e scolii tratti

da Catene riguardo excerpta di opere del monaco119

I Fragmenta in cod Vat Gr

1809 pubblicati da Gitlbauer nel 1878120

sono una raccolta dei frammenti tratti

dagli scritti del monaco che Geerard ha ordinato in quattro gruppi a) Epistula ad

ignotum b) Fragmentum c) Capita ascetica IV d) Capita ascetica VII Infine i

Fragmenta in laquoDoctrina Patrumraquo curati da Diekamp121

sono

novecentosettantasette citazioni di cui quattro vengono riconosciute proprie delle

Epistulae XII XIII XV del monaco In questo lavoro i frammenti verranno presi in

considerazione per quanto riguarda la ricostruzione dellrsquoautenticitagrave delle opere del

monaco analizzate di volta in volta

118

Cfr S L EPIFANOVIČ Materialy k izučeniju žizni I tvorenij prep Maksima Ispovednika Kiev

1917 Per unrsquoaccurata esposizione dei contenuti cfr M GATTI Massimo il Confessore Saggio di

bibliografia ragionata e contributi per una ricostruzione scientifica del suo pensiero metafisico e

religioso Milano 1987 pp 98-105 e pp 159-162 Il testo di Epifanovič egrave stato completato dalla

ricerca di Roosen nel 2001 Cfr B ROOSEN Epifanovich Revisited (Pseudo-) Maximi Confessoris

Opuscula varia a Critical Edition with Extensive Notes on Manuscript Tradition and Authenticity

Ph D Leuven 2001 119

Cfr Clavis Patrum Graecorum vol III A Cyrillo Alexandrino ad Iohannem Damascenum

cura et studio M Geerard Thurnhout 1979 p 448 Per un elenco analitico cfr M GATTI op cit

pp 106-107 120

Cfr Cfr M GITLBAUER Die Uumlberreste griechischer Tachygraphie im Codex Vaticanus

Graecus 1809 in laquoDenkschriften der kaiserlichen Akademie der Wissenschaften Philosophisch-

historische Classeraquo 28 (1878) la cui recensione egrave presente nel testo M GATTI op cit p 145 121

Cfr Doctrina Patrum de Incarnatione Verbi Ein griechisches Florilegium aus der Wende des

siebenten und achten Jahrhunderts zum ersten Male vollstaumlndig herausgegeben und untersucht

von F Diekamp Muumlnster in Westfalen 1907 Per un elenco dettagliato dei frammenti cfr M

GATTI op cit pp 108-109

37

21 Opere autentiche

I periodo (624 ndash 630 dC)

Dopo aver conosciuto nel 617618 dC il monaco Anastasio lrsquoAfricano suo

discepolo e compagno di vita tra il 624 dC e il 626 dC Massimo vive nel

monastero di S Giorgio a Cizico (attuale Erdeck) dove stringe rapporti con

Sofronio Nella tranquillitagrave del monastero scrive le sue prime opere e in seguito

a causa delle invasioni degli arabi egrave costretto a ritornare in Africa centrale

Capita de Caritate

(626 dC)

Egrave lrsquoinsieme di quattro centurie ognuna di cento aforismi-sentenze sulla caritagrave

secondo il modello usato da Evagrio Pontico che non viene mai nominato

esplicitamente dal monaco Massimo122

Lrsquoautore afferma nel Prologo indirizzato

ad Elpidio destinatario anche del Liber asceticus che questo discorso sullrsquoamore

diviso in questo modo raccoglie le dottrine fondamentali giagrave presenti nei Santi

Padri su tale tematica Nel corso della successione degli aforismi scritti in modo

sintetico per consentire agli altri monaci la memorizzazione vengono esaminati il

peccato le passioni la virtugrave la purificazione la preghiera e vengono delineate le

tappe della vita spirituale e della lotta ascetica Non mancano accenni di tematiche

di carattere teologico-metafisico quali la creazione la positivitagrave degli enti creati il

male la teologia apofatica e catafatica la Trinitagrave Riguardo la collocazione di

questa opera per quanto riguarda la data di composizione gli studiosi sono divisi

Sherwood123

concordando con von Balthasar124

preferisce collocarla nel primo

periodo di attivitagrave del monaco a differenza di altri studiosi come Jankowiak e

Booth125

che preferiscono considerarla unopera scritta dopo il 633 dC La teoria

di Sherwood ci appare piugrave plausibile in quanto le tematiche trattate in uno stato

embrionale vengono riprese e approfondite nelle opere piugrave mature

Edizioni Migne126

Geerard127

Aldo Ceresa-Gastaldo128

122

I numeri 100 e 4 sono molto significati infatti il numero 100 richiama il numero ldquosacrordquo che si

riferisce a Dio per mezzo della monade in quanto le decine e le centinaia hanno unrsquoanalogia con le

unitagrave corrispondenti invece il numero 4 richiama secondo Pegon il numero dei Vangeli fondati

sulla legge dellrsquoamore Cfr MAXIME LE CONFESSEUR Centuries sur la chariteacute a cura di J Pegon

Paris 1945 p 35 123

Cfr P SHERWOOD (1952) p 26 num 10 124

Cfr H U VON BALTHASAR Die Gnostischen Centurien des Maximus Confessor Herder 1941

p 115 125

Cfr M JANKOWIAK AND P BOOTH (2015) p 28 126

Cfr PG 90 960-1073 127

Cfr CPG 7693 128

Cfr MASSIMO IL CONFESSORE Capitoli sulla caritagrave Editi criticamente con introduzione

versione e note a cura di A Ceresa-Gastaldo Roma 1963

38

Studi Viller129

Sherwood130

Ceresa-Gastaldo131

Mahieu132

von Balthasar133

Dalmais134

Boronkai135

Thomson136

Vaniucci137

Artioli-Lovato138

Papanikolaou139

Wessels140

Traduzioni moderne Murawski141

Sherwood142

Pegon143

129

Cfr M VILLER Aux sources de la spiritualitagrave de S Maxime Les oeuvres dEvagre le Pontique

in laquoRevue dAsceacutetique et de Mystiqueraquo 11 (1930) pp 156-184 pp 239-268 e cfr ID La

Spiritualiteacute des premiers sieacutecles chreacutetiens Paris 1930 130

Cfr P SHERWOOD An Annotated Date-List of the Works of Maximus the Confessor Roma

1952 131

Cfr A CESERA-GASTALDO Il Codice Vaticano Palatino Gr 49 (fine IX secolo) contenente i

laquoCapitoli sulla caritagraveraquo di S Massimo il Confessore in Studi in onore di A Calderini e R

Paribeni Milano 1956 pp 403-414 cfr ID Die Uumlberlieferung der Κεϕάλαια περὶ ἀγάπης von

Maximus Confessor auf Grund einiger alten Athoshandschriften in laquoOrientalia Christiana

Periodicaraquo 23 (1957) pp 145-158 e cfr ID Nuove ricerche sulla tradizione manoscritta dei

Κεϕάλαια περὶ ἀγάπης di S Massimo il Confessore in Akten des XI Internationalen

Byzantinisten-kongresses Muumlnchen 1958 Muumlnchen 1960 pp 72-77 132

Cfr G MAHIEU Travaux preacuteparatoires agrave une eacutedition critique des oeuvres de S Maxime le

Confesseur Louvain 1957 Questo testo egrave rimasto inedito ed egrave ritenuto molto prezioso per le

ricerche sul Confessore per la sua recensione cfr M GATTI op cit p 224 133

Cfr H U VON BALTHASAR Kosmische Liturgie Das Weltbild Maximusrsquodes Bekenners

Einsiedeln 1961 134

Cfr I H DALMAIS Lrsquoheritage eacutevagrien dans la synthegravese de saint Maxime le Confesseur in

AA VV Papers Presented to the Fourth International Conference on Patristic Studies Held at

Christ Church Oxford 1963Part II Belin 1966 pp 356-362 135

Cfr I BORONKAI Uumlbersetzungsfehler in Cerbanusrsquolateinischer Version von Johannes

Damascenus und Maximus Confessor in laquoPhilologusraquo 115 1971 pp 32-45 ID Sprachliche

Calques in einer lateinischen Uumlbersetzung aus dem 12 Jahrhundert (Cerbanus Liber

Hecatontadum De Caritate Maximi philosophi et monachi) in laquoActa Antiqua Academiae

Scientiarum Hungaricaeraquo 23 1974 pp 233-238 e cfr ID Die Maximos-Uumlbersetzung des

Cerbanus (Lehren aus einer muumlnchener Handschrift) in laquoActa Antiqua Academiae Scientiarum

Hungaricaeraquo 24 (1976) pp 307-333 136

Cfr F J THOMSON The Natureof the Reception of Christian Byzantine Culture in Russia in the

Tenth to Thirteenth Centuries and Its Implications for Russian Culture in laquoSlavica Gardensiaraquo 5

(1978) pp 107-139 Per lo studio dei Cap de car Cfr Ibidem pp 112-113 e p 132 137

Cfr G VANIUCCI Philokalia I Testi di Ascetica e Mistica della Chiesa Orientale Firenze

1978 Viene presentata la traduzione di alcuni passi scelti dei Cap de car e dei Cap theol et oec

a partire da pp 119 fino a pp145 138

Cfr a cura di M B Artioli e F M Lovato La Filocalia a cura di Nicodimo Aghiorita e

Macario di Corinto Torino 1983 139

Cfr A PAPANIKOLAOU Learning How to Love Saint Maximus on Virtue in

Knowing the Purpose of Creation Through the Resurrection Proceedings of the Symposium on

St Maximus the Confessor Belgrade October 18-21 2012 Belgrade 2013 pp 239-250 140

Cfr S WELLES The Theology of Agape in Maximus the Confessor in laquoSt Vladimirs

Theological Quarterlyraquo 55 2011 pp 319-342 141

Cfr F MURAWSKI Fuumlhrer zu Gott Eine Auswahl aus griechischen Kirchenschrifstellern in

freier Uumlbersetzung Mainz 1926 pp 11-37 142

Cfr A cura di P Sherwood ST MAXIMUS THE CONFESSOR The Ascetic Life The Four

Centuries on Charity London 1955 143

Cfr J PEGON Centuries sur la chariteacute Paris 2006

39

Expositio in Psalmum LIX

(626 dC)

Breve opera di carattere esegetica in cui viene interpretato il Salmo 59 secondo il

metodo allegorico trattando con maggior attenzione i versetti del testo riguardo la

virtugrave lrsquoascesi la vita cristiana e la Chiesa con numerose allusioni alla simbologia

numerica La lettura allegorica che Massimo ritiene superiore allrsquointerpretazione

letterale come lrsquoanima egrave preminente rispetto al corpo non egrave ben riuscita in quanto

manca un disegno unitario dellrsquoesegesi

Edizioni Migne144

Geerard145

Van Deun146

Studi Cantarella147

Sherwood148

Sakvarelidze149

Traduzioni moderne Cantarella150

Ambiguorum liber

Questa opera ritenuta dagli studiosi la piugrave famosa e la piugrave speculativa in ambito

filosofico comprende Ambigua ad Iohannem Ambigua ad Thomam Epistula

secunda ad Thomam Gli Ambigua ad Iohannem risultano anteriori agli Ambigua

ad Thomam e dallrsquoepistola dedicatoria si ricava che il vescovo Giovanni di Cizico

avevo chiesto a Massimo di mettere per iscritto ciograve di cui avevano discusso

insieme riguardo a passi ritenuti difficili di Gregorio di Nazianzio Questa opera

offre in primo luogo un dettagliato panorama diacronico delle edizioni degli

Ambigua quella di F Combefis erudito seicentesco che non fu data alle stampe a

causa della scomparsa dello studioso ed egrave oggi conservata nel ms Paris Archives

Nationales M 834 (2292) quella di T Gale relativa a una sezione del testo e

allocata in appendice alla sua pubblicazione del De divisione naturae di Giovanni

Scoto Eriugena (Oxford 1681) quella di F Oehler (1857) la prima integrale (e

tuttavia rappresentativa solo di una parte della tradizione) subito dopo (1860)

confluita nellopera del Migne (PG 91) Il meticoloso esame in parallelo di

questultima del ms di Combefis e della traduzione latina degli Ambigua svolta

dallEriugena riporta in luce che il testo stabilito da Combefis risulta piugrave ampio e

completo rispetto alledizione leggibile nella Patrologia (dalla quale diverge

anche per un buon numero di lezioni esatte puntualmente segnalate) e che lo

studioso seicentesco esercitograve la sua attivitagrave filologica sugli Ambigua anche

144

Cfr PG 90 856-872 145

Cfr CPG 7690 146

Cfr MAXIMUS CONFESSOR Opuscula esegetica duo ed P Van Deun Turnhout 1990 147

Cfr S MASSIMO IL CONFESSORE La Mistagogia ed altri scritti a cura di R Cantarella Firenze

1931 pp 5-24 148

Cfr P SHERWOOD (1952) 149

Cfr N SAKVARELIDZE Understanding Some Terms in Maximus the Confessors Expositio

Orationis Dominicae and its Gelati Translation in Maximus the Confessor and Georgia London

2009 pp 59-72 150

Cfr MASSIMO IL CONFESSORE op cit a cura di R Cantarella pp 1-25

40

avvalendosi della versione eriugeniana (letta nellattuale ms Paris Bibl de

lArsenal 237) che spesso veniva ritradotta in greco151

Ambigua ad Iohannem

(628-630 dC)

Egrave compito di Massimo che si dichiara umilmente incapace ed indegno tentare di

spiegare le breve affermazioni di questo grande maestro Gregorio di Nazianzo I

temi prevalenti negli Ambigua ad Iohannem sono 1) la diabasis dal mondo

sensibile e temporale allrsquoeterno e del ruolo centrale dellrsquoIncarnazione di Cristo nel

raggiungimento della partecipazione da parte dellrsquouomo della Trinitagrave 2) il

problema della Trinitagrave e della cristologia 3) questioni antropologiche 4) la

teologia apofatica e catafatica 5) la confutazione dellrsquoOrigenismo 6) questioni di

carattere esegetico

Ambigua ad Thomam

(630-634 dC)

Gli Ambigua ad Thomam molto piugrave brevi rispetto ai primi e composti

successivamente sono una risposta a Tommaso di cinque passi oscuri di Gregorio

di Nazianzo e uno di Dionigi Areopagita Mentre le prime due questioni

riguardano Dio stesso come Monade e come Triade le altre hanno come tema

principale le energheiai di Cristo invece nellrsquoultimo capitolo che tratta la quarta

lettera di Dionigi Areopagita spiega in quale senso Dio egrave uomo Cristo egrave uomo

non solo percheacute egrave causa degli uomini ma anche percheacute egrave divenuto veramente

uomo in modo miracoloso producendo nel mondo unrsquoattivitagrave teandrica In altri

termini mentre per Dionigi il problema non era quello di precisare il rapporto tra

due operazioni ma di spiegare ai pagani come in Cristo nel suo agire si

manifestino strettamente congiunte lrsquoazione umana e quella divina in Massimo

invece si trova una riflessione molto ampia sul rapporto fra sostanza potenza e

operazione Se Cristo egrave veramente uomo e Dio deve agire divinamente e

umanamente percheacute la natura divina si manifesta nellrsquooperazione come prova di

questa duplicitagrave di operazioni Massimo presenta i miracoli e la Passione di Cristo

151

Cfr C MORESCHINI Lrsquoedizione inedita degli Ambigua ad Iohannem di Massimo il Confessore

ad opera di Francesco Combefis in laquoEditiones principes delle opere dei Padri Greci e Latini Atti

del Convegno di studi della societagrave Internazionale per lo Studio del Medioevo Latino (SISMEL)

Firenze 24-25 ottobre 2003raquo Firenze 2006 pp 163-177

41

Epistula secunda ad Thomam

(635636 dC)

LrsquoEpistula secunda ad Thomam egrave costituita da unrsquointroduzione tre aporie ed una

conclusione In risposta a Tommaso ormai totalmente convinto precedentemente

che gli aveva chiesto ulteriori chiarimenti Massimo riprende la prima la terza e la

quarta aporia ivi trattate Dopo unrsquointroduzione che contiene attestazioni di stima

nei confronti dellrsquointerlocutore a partire dal capitolo quarto Massimo affronta la

prima aporia trattando della monade e della diade A partire dallrsquoottavo capitolo

viene ripresa a proposito dellrsquounione ipostatica delle due nature nel Verbo la terza

aporia riguardante Gregorio con correzioni di errori di Severo e di Apollinare

Edizioni Migne152

Geerard153

Jeauneau154

Janssens155

Studi Gitlbauer156

Draumlseke157

Sajdak158

Cappuyns159

Sherwood160

Candal161

von Ivaacutenka162

Canart163

Riou164

Jeauneau165

Janssens166

Moreschini167

152

Cfr PG 91 1061-1417 per gli Ambigua ad Ioannem PG 91 1032-1060 per gli Ambigua ad

Thomam 153

Cfr CPG 77052 per gli Ambigua ad Ioannem CCSG 48 1-34 per gli Ambigua ad Thomam e

cfr CPG 7700 per Epistula secunda ad Thomam 154

Cfr MAXIMUS CONFESSOR Ambigua ad Iohannem iuxta Iohannis Scoti Eriugenae latinam

interpretationem ed a cura di E Jeauneau CCSG-PB 18 Turnhout 1988 155

Cfr ID Ambigua ad Thomam una cum Epistula secunda ad eundem ed a cura di B Janssens

CCSG-PB 48 Turnhout 2002 156

Cfr M GITLBAUER Die Uumlberreste griechischer Tachygraphie im Codex Vaticanus Graecus

1809 in laquoDenkschriften der kaiserlichen Akademie der Wissenschaften Philosophisch-historische

Classeraquo 28 (1878) pp 1-110 157

Cfr J DRAumlSEKE Maximus Confessor und Johannes Scotus Eriugena in laquoTheologische Studien

und Kritikenraquo 84 (1911) pp 20-60 e pp 204-229 158

Cfr J SAJDAK Meletemata Patristica I Historia critica scholiastarum et commentatorum

Gregorii Nazianzeni Scripsit J Sajdak Pars Prima De codicibus scholiastarum et

commentatorum Gregorii Nazianzeni accedit Appendix de pseudo-gregorianis et Gregorii

encomiis Cracovia 1914 e cfr ID Die Scholiasten der Reden des Gregor von Nazianz Ein

kurzgefasster Bericht uumlber den jetzigen Stand der Forschung in laquoByzantinische Zeitschriftraquo 30

(1929-1930) pp 268-274 159

Cfr M CAPPUYNS Jean Scot Eacuterigegravene Sa vie son oeuvre sa penseacutee Lovain-Paris 1933 cfr

ID La laquoVersio Ambiguorum Maximiraquo de Jean Scot Eacuterigegravene in laquoRecherches de Theacuteologie

ancienne et meacutedieacutevaleraquo 30 (1963) pp 324-329 cfr ID Glose ineacutedite de Jean Scot sur un passage

de Maxime e Jean Scot Eacuterigegravene et les laquoScholiaeraquo de Maxime le Confesseur in laquoRecherches de

Theacuteologie ancienne et meacutedieacutevaleraquo 31 (1964) pp 320-324 e pp 122-124 160

Cfr P SHERWOOD The Earlier Ambigua of Saint Maximus the Confessor and His Refutation of

Origenism Roma 1955 161

Cfr M CANDAL La gracia increada del laquoLiber Ambiguoruumraquo de San Maacuteximo in laquoOrientalia

Christiana Periodicaraquo 27 (1961) pp 131-149 162

Cfr E VON IVAacuteNKA Maximos der Bekenner All-Eins in Christus Einsiedeln 1961 163

Cfr P CANART La deuxiegraveme lettre agrave Thomas de S Maxime le Confesseur in laquoByzantionraquo 34

(1964) pp 415-445 164

Cfr A RIOU Le monde et lrsquoEacuteglise selon Maxime le Confesseur Paris 1973 165

Cfr Eacute JEAUNEAU La traduction eacuterigegravenienne des laquoAmbiguaraquo de Maxime le Confesseur

Thomas Gale (1636-1702) et le laquoCodex Remensisraquo in Aa Vv Jean Scot Eacuterigegravene et lrsquohistoire de

42

Harrington168

Benevich169

Guiu170

Lauritzen171

Mueller-Jourdan172

Crawford173

Cooper174

Lollar175

Parsenions176

Traduzioni moderne von Ivaacutenka177

Moreschini178

Lollar179

Costans180

la philosophie Laon 7-12 juillet 1975 Paris 1977 pp 135-144 cfr ID Quisquiliae e

Mazarinaeo codice 561 depromptae in laquoRecherches de Theacuteologie ancienne et meacutedieacutevaleraquo 45

(1978) pp 79-128 166

Cfr B JANSSENS Does the combination of MaximusrsquoAmbigua ad Thomam and Ambigua ad

Iohannem go back to the Confessors himself in laquoSacris erudiriraquo 42 (2003) pp 282-286 167

Cfr C MORESCHINI Ledizione inedita degli Ambigua ad Iohannem di Massimo il Confessore

ad opera di Francesco Combefis in laquoEditiones principes delle opere dei Padri Greci e Latini Atti

del Convegno di studi della societagrave Internazionale per lo Studio del Medioevo Latino (SISMEL)

Certosa del Galluzzo Firenze 24-25 ottobre 2003raquo Firenze 2006 pp 163-177 168

Cfr L M HARRINGTON Creation and natural contemplation in Maximus the Confessors

Ambiguum 1019 in Aa Vv Divine creation in ancient medieval and early modern thought

essays presented to the Revd Dr Robert D Crouse Leiden 2007 pp 191-212 169

Cfr I G BENEVICH Maximus the Confessorrsquos polemics against anti-Origenism Epistulae 6

and 7 as a c ontext for the Ambigua ad Iohannem in laquoRevue drsquohistoire eccleacutesiastiqueraquo 104 2009

pp 5-15 170

Cfr A GUIU Christology and Philosophical Culture

in Maximus the Confessors Ambiguum 41 in laquoStudia Patristica Vol XLVIII Papers presented at

the Fifteenth International Conference on Patristic Studies held in Oxford 2007 From the Fifth

Century Greek Writers Latin Writer Nachlebenraquo Louvain 2010 pp 111-116 171

Cfr F LAURITZEN Pagan Energies in Maximus the Confessor the Influence of Proclus on ad

Thomam 5 in laquoGreek Roman and Byzantine studiesraquo 52 2012 pp 226-239 172

Cfr P MUELLER-JOURDAN Where and When as Metaphysical Prerequisites for Creation in

Ambiguum 10 in Knowing the Purpose of Creation Through the Resurrection Proceedings of the

Symposium on St Maximus the Confessor Belgrade October 18-21 2012 Belgrade 2013 pp 287-

296 173

Cfr K C CRAWFORD ldquoReceptive Potencyrdquo in Ambigua ad Iohannem 20 of St Maximus the

Confessor in laquoStudia patristicaraquo 68 2013 pp 313-324 174

Cfr A G COPPER Maximus the Confessors Letters to Thomas A Review of the Most Recent

Critical Text and English Translation in laquo Revue dhistoire eccleacutesiastiqueraquo 108 2013 pp 45-64 175

Cfr J LOLLAR To see into life of things the contemplation of nature in Maximus the

Confessor and his predecessors Turnhout 2013 176

Cfr G PARSENIONS John the Evangelist as John the Forerunner First Thoughts on the Use of

Scripture in Ambiguum 21 in Ibidem pp 261-270 177

Cfr E VON IVAacuteNKA Der philosophische Ertrag der Auseinandersetzung Maximos des

Bekenners mit dem Origenisumus in laquoJahrbuch der Oumlsterreichischen Byzantinischen

Gesellschaftraquo 8 (1958) pp 23-49 In appendice lrsquoautrice traduce cinque passi degli Ambigua 1)

PG 91 1216 A -1221 B 2) PG 91 1304 D- 1313 B 3) PG 91 1357 D- 1361 A 4) PG 91 1361 A

ndash 1365 C 5) PG 91 1316 B ndash 1320 A 178

Cfr MASSIMO IL CONFESSORE Ambigua Problemi metafisici e teologici su testi di Gregorio di

Nazianzo e Dionigi Areopagita a cura di C Moreschini Milano 2003 179

Cfr MAXIMUS THE CONFESSOR Ambigua to Thomas Second Letter to Thomas Introduction

translation and notes a cura di J Lollar Turhout 2010 180

Cfr MAXIMUS CONFESSOR On Difficulties in the Church Fathers The Ambigua vol I ndash II ed

and trasl N Costans Harvard 2014

43

II periodo (630-645 dC)

A partire dal 630 dC il monaco egrave in Africa poi a Cartagine e dopo il 634 dC

diventa discepolo di Sofronio in Palestina Esprime pubblicamente la sua

avversione verso il monoergetismo e il monotelismo nel 640 dC e poco dopo il

641 dC ritorna in Africa Nel 645 dC disputa pubblicamente a Cartagine con

Pirro patriarca deposto di Costantinopoli a Roma

Capita theologica et oeconomica

(630-634 d C)

Questa raccolta di duecento pensieri egrave stata considerata da von Balthasar lopera

piugrave profonda del monaco da noi posseduta e testimonianza di una crisi

origeniana ai tempi della sua permanenza ad Alessandria181

Nel Codice 194

riprodotto anche da Migne182

Fozio riteneva che questrsquoopera fosse vicina nel

genere letterario ai Capita de caritate nei contenuti alle Quaestiones ad

Thalassium183

infatti il genere apoftegmatico degli aforismi consente al monaco

di variare e alternare gli argomenti che riguardano la teologia e lrsquoincarnazione del

figlio di Dio Vengono ricordate dagli studiosi con la denominazione attribuita da

von Balthasar Capita gnostica titolo improprio che coincide con una raccolta

dubbia pubblicata da Epifanovič nel 1917 in base ad un codice di Mosca184

Gli

argomenti sono diversi infatti nella prima centuria il monaco tratta della natura

divina e delle sue allegorie invece la seconda centuria tratta dellrsquoincarnazione del

Verbo

Edizioni critiche Migne185

Geerard186

Studi Epifanovič187

Skutella188

von Balthasar189

Sherwood190

Dalmais191

Riou192

Declerck193

181

Cfr H U VON BALTHASAR Komische Liturgie Das Weltbild Maximus des Bekenners

Einsiedeln 1961 p 486 Linterpretazione di von Balthasar volta a riabilitare la figura del monaco

considerato un mero compilatore riguardo i Capita teologica et oeconomica tende a sottolineare

quanto lrsquoorigenismo abbia determinato una lettura mitigata dellrsquoapokatastasis Concorda con il

teologo moderno altri studiosi come Michaud Gaith Cfr M MICHAUD St Maxime le Confesseur

et lrsquoapocatastase in laquoRevue Internationale de Theologieraquo 10 (1902) pp 257-272 e cfr V

GRUMEL s v Maxime de Chrysopolis ou Maxime le Confesseur (Saint) in Dictionnaire de

Theacuteologie Catholique contenant lrsquoexposeacute des doctrine de la Theacuteologie Catholique leurs preuves

et leur histoire commenceacute sous la direction de A Vacant et E Mangenot commenceacute sous la

direction de Eacute Amann tome X partie I Paris 1928 coll 448-459 182

Cfr PG 90 1081 183

Cfr PHOTIUS Biliothegraveque Tome III (laquoCodicesraquo 186-222) texte eacutetabli ed traduit per R Henry

Paris 1962 pp 74-89 184

Cfr S L EPIFANOVIČ (1917) pp33-56 185

Cfr PG 901084-1173 186

Cfr CPG 7694 187

Cfr Nota 213

44

Traduzioni moderne Ceresa-Gastaldo194

von Balthasar195

Artioli-Lovato196

Quaestiones ad Thalassium

(633634 dC)

Egrave uno dei capolavori del Confessore che appartiene al genere delle quaestiones et

responsiones Talassio Libico invia al monaco una serie di quaestiones su passi

riguardanti la Scrittura a cui il monaco risponde Bencheacute Massimo aveva

188

Cfr F SKUTELLA Ein Handschriften zu Maximus Confessor in laquoByzantinische Zeitschriftraquo 28

(1928) p 67 Egrave un lavoro sul codice Vallicellanus lat D 43 ff 88-89 riporta solo un frammento

della II Centuria dei Cap theol et oec Pur essendo uno studio di un frammento viene qui

ricordato come inizio di una ricerca filologica del testo 189

Cfr HU VON BALTHASAR Die laquoGnostischen Centurienraquo des Maximus Confessor Freiburg im

Breisgau 1941 Il teologo moderno si occupa di determinare lautenticitagrave dei Cap theol et oecdi

rintracciare le fonti e i temi oltre di ricostruirne la data di composizione I duecento pensieri

vengono divisi in tre gruppi Origenistische Motive Evagrianische Motive e Die Gegenmotive in

cui si esaminano i motivi origeniani ed evagriani nelle prime due parti nellultima parte Balthasar

esplicita la ripresa dei concetti tratti da Dionigi Areopagita da parte del Confessore e la sintesi che

il monaco fa dei motivi origeniani ed evagriani Balthasar divide le Centurie secondo gli argomenti

in questo modo

I centuria capp 1-10 Trascendenza di Dio e contingenza degli esseri

capp 11-29 il bene e i suoi opposti

capp 30-34 raffigurazioni allegoriche della perfezione

capp 35-70 la mistica allegoria del sabato

capp 71-100 realtagrave ed allegorie della salvezza

II centuria capp 1-19 le varie tappe della perfezione

capp 20-25 il processo di divinizzazione

capp 26-47 il significato mistico dellrsquoincarnazione e della risurrezione

capp 48-55 motivi allegorici dellrsquoAntico Testamento

capp 56-100 i molteplici aspetti della Parola di Dio 190

Cfr P SHERWOOD (1952) p 35 num 37 e cfr ID Maximus and Origenism egraveArch kai telov

in Berichte zum XI Internationalen Byzantinisten-Kongress Muumlchen 1958 Muumlchen 1958 pp 1-

27 In questo articolo Sherwood esamina il rapporto fra Massimo e lOrigenismo chiarendo sin da

subito (pp 1-4) le diverse accezioni con cui viene utilizzato il termine origenismo in modo da

argomentare le divergenze tra lui e von Bhaltasar 191

Cfr I H DALMAIS Lrsquoheacuteritage eacutevagrien dans la synthegravese de saint Maxime le Confesseur in

Papers Presented to the Fourth International Conference on Patristic Studies Held at Christ

Church Oxford 1963 Part II Patres Apostolici Historica Liturgica Ascetica et Monastica

Edited by F LCross Berlin 1966 pp 356-362 In questo contributo lrsquoautore esplicita che la

dottrina origenista contenuta nelle Cinque Centure gnostiche di Evagrio sia stata confutata da

Massimo in questa opera prendendone completamente le distanze 192

Cfr A RIOU Le monde et lEacuteglise selon Maxime le Confesseur Paris 1973 193

Cfr J H DECLERCK Les citations de S Maxime le Confesseur chez Paul de lEacutevergeacutetis in

laquoByzantionraquo 55 (1985) pp 91-117 194

Cfr MASSIMO IL CONFESSORE Il Dio-Uomo Duecento pensieri sulla conoscenza di Dio e

sullincarnazione di Cristo introduzione traduzione e note di A Ceresa-Gastaldo Milano 1980 195

Cfr H U VON BALTHASAR Kosmische Liturgie Das Weltbild Maximusrsquodes Bekenners

Einsiedeln 1961 Nella seconda parte del volume Texte und Studien il teologo moderno ripropone

la traduzione del 1941 dei Cap theol et oec (cfr nota 218) con variazioni di carattere

interpretativo ed elimina le considerazioni di carattere cronologico 196

Cfr La Filocalia a cura di Nicodimo Aghiorita e Macario di Corinto introduzione e note di

M B Artioli e F M Lovato volume II Torino 1983 pp 300-312

45

promesso nel Prologo di presentare per ciascuna domanda una responsio concisa

tale promessa egrave stata mantenuta solo nelle prime quaestiones Infatti le spiegazioni

di Massimo non si attengono alle spiegazioni letterali dei versetti neacute a spiegazioni

solo allegoriche vanno molto lontano dal testo che finisce per essere solo un

pretesto di lettura filosofica di un percorso ascetico Scritte molto probabilmente

dopo gli Ambigua ma il terminus ante quem egrave forse lrsquoassenza della discussione

riguardo le operazioni di Cristo

Edizioni Migne197

Geerard198

Laga-Steel199

Studi Bardy200

Hausherr201

Sherwood202

von Balthasar203

Meyvaert204

Duval205

Croce206

Schamp207

Laga208

Blowers209

Laga210

Blowers-Wilken211

Wallace212

197

Cfr PG 90 244-785 198

Cfr CPG 7688 199

Cfr MAXIMUS CONFESSOR Quaestiones ad Thalassium ed C Laga e C Steel I vol Turnhout

1980 e II vol Turnhout 1990 200

Cfr G BARDY La Litteacuterature patristique des laquoQuaestiones et responsionesraquo sur lrsquoEacutecriture

Sainte (Suite et fin) in laquoRevue bibliqueraquo 42 (1933) pp 328-352 201

Cfr I HAUSHERR Philautie De la tendresse pour soi agrave la chariteacute selon Saint Maxime le

Confesseur Roma 1952 202

Cfr P SHERWWOD (1952) e ID Exposition and Use of Scripture in St Maximus as Manifest in

the laquoQuaestiones ad Thalassiumraquo in laquoOrientalia Christiana Periodicaraquo 24 (1958) pp 202-207 203

Cfr H U VON BALTHASAR Komische Liturgie Das Weltbild Maximusrsquodes Bekenners

Einsielsielden 1961 204

Cfr P MEYVAERT The Exegetical Treatises of Peter Deacon and Eiugenarsquos Latin Rendering

of the laquoad Thalassiumraquo of Maximus the Confessor in laquoSacris Erudiriraquo 14 (1963) pp 130-148 205

Cfr Y M DUVAL Le Livre de Jonas dans la litteacuterature chreacutetienne grecque et latine Sources

et influence du Commentaire sur Jonas de Saint Jeacuterome II vol Paris 1973 pp 381-385 206

Cfr V CROCE Tradizione e ricerca Il metodo teologico di Massimo il Confessore Milano

1974 207

Cfr J SCHAMP Maxime le Confesseur et Photios Agrave propos drsquoune edition reacutecente des

Quaestions agrave Thalassius in laquoRevue Belge de Philologie et drsquoHistoireraquo 60 (1982) pp 163-176 208

Cfr C Laga Maximi Confessoris ad Thalassium Quaestio 64 Essai de lecture in After

Calcedon Studies in Theology and Church History Offered to Professor A Van Roey for His

Seventieth Birthday Leuven 1985 pp 203-215 209

Cfr P M BLOWERS Exegesis and Spiritual Pedagogy in Maximus the Confessor An

Investigation of the Quaestiones Ad Thalassium Notre Dame 1991 210

Cfr C LAGA A complete Graeco-Latin Index of Maximus Confessorrsquos Quaestiones ad

Thalassium in History and Eschatology in John Scottus Eriugena and his Time Proceedings of

the 10th International Conference of the Society for the Promotion of Eriugenian Studies

Maynooth and Dublin August 16-20 2000 ed J McEvoy and M Dunne Leuven 2002 pp 169-

182 211

Cfr P M BLOWERS AND R L WILKEN On the Cosmic Mystery of Jesus Christ Selected

Writings from St Maximus the Confessor Crestwood 2003 La monografia propone la traduzione

di alcune opere del Monaco quali Ambigua 7 8 e 42 le QTh I II VI XVII XXI XXII XLII

LX LXI LXIV e lrsquoOpusculum theol et pol 6 per esplicitare il principio e il fine delle creature

razionali in che modo il Creatore mette ordine a partire dallrsquoesistenza del corpo Gesugrave Cristo e le

leggi sullutilitagrave delle passioni sulla conservazione di Dio e la sua presenza nellUniverso sulla

grazia del Battesimo sul progresso spirituale secondo virtugrave sulle passioni umane di Cristo il

nuovo Adamo che divenne peccato sul Mistero Cosmico di Gesugrave Cristo sullereditagrave della

46

Traduzioni moderne Argyriou213

von Ivaacutenka214

Ceresa-Gastaldo215

Vinel216

Quaestiones et dubia

(633634 dC)

Opera che fa parte del genere letterario delle questiones et responsiones genere

letterario che presenta il tema esposto nella maggior parte dei casi sotto forma di

domanda e la risposta che egrave molto breve Sono circa 195 questiones caratterizzate

da unrsquoesegesi anagogica di cui solo quarantasette contenute nellrsquoedizione del

Migne Secondo Declerck questrsquoopera risulta poco profonda sia formalmente sia

speculativamente rispetto alle altre opere dello stesso genere molto probabilmente

percheacute era unrsquoopera preparatoria rispetto allrsquoAmbiguorum liber e alle Quaestiones

ad Thalassium

Edizioni Migne217

Geerard218

Declerck219

Studi Epifanovič220

Bardy221

Sherwood222

Giannelli223

Riedinger224

Geerard225

Declerck226

Follieri227

trasgressione di Adamo sul profeta Giona e lEconomia della salvezza e infine sulle due volontagrave di

Cristo in agonia del Getsemani 212

Cfr J D WALLAS Virtue and Knowledge as the Hermeneutical Key for Unlocking Maximus

the Confessors Quaestiones ad Thalassium (Dissertation pp 254 ISBN 9781303129353)

United States 2013 213

Cfr A ARGYRIOU Saint Maxime le Confesseur Le Mystegravere du Salut textes traduit et preacutesenteacutes

avec une introduction de I H Dalmais Namur 1964 Dopo le prime pagine di introduzione

approfondita di Dalmais (pp 7-57) che presenta la biografia le opere e la dottrina spirituale del

monaco Argyriou sceglie di presentare alcuni passi delle QTh per esporre lrsquoantropologia la

cristologia le vie ascetiche e la teologia della salvezza secondo il Confessore Il testo egrave diviso in

tre parti la prima delinea lrsquoinsegnamento antropologico e cristiologico la seconda il rapporto tra

Dio e lrsquouniverso le ldquotre leggirdquo la teologia del tempo e infine la terza delinea le sintesi cosmico-

antropologiche nellrsquoambito ecclesiale 214

Cfr E VON IVAacuteNKA Maximos der Bekenner All-Eins in Christus Einsiedeln 1961 pp 50-55

pp 70-85 215

Cfr A CERESA-GASTALDO Il motivo del sangue in Massimo Confessore in Atti della

settimana laquoSangue e antropologia nella letteratura cristianaraquo(Roma 29 novembre ndash 4 dicembre

1982) a cura di F Vattioni Roma 1983 pp 1421-1431 Lrsquoautore espone i valori semantici del

termine haima e alle pagine 1428-1429 traduce la QTh XXXV che riprende e approfondisce un

anno piugrave tardi nellrsquoarticolo ID Agonia e sangue di Gesugrave nel Getsemani in laquoSangue e antropologia

nella liturgiaraquo II Roma 1984 pp 571-579 216

Cfr MAXIME LE CONFESSEUR Questions agrave Thalassios 1- 40 Introduction et notes par Jean-

Claude Larchet traduction par Franccediloise Vinel Paris 2010 e ID Questions agrave Thalassios 41-55

Introduction et notes par Jean-Claude Larchet traduction par Franccediloise Vinel Paris 2012 217

Cfr PG 90 785-856 218

Cfr CPG 7689 219

Cfr MAXIMUS CONFESSOR Quaestiones et dubia ed J H Declerck Turnhout 1982 220

Cfr S L EPIFANOVIČ (1917) 221

Cfr G BARDY La Litteacuterature patristique des laquoQuaestiones et responsionesraquo sur lrsquoEacutecriture

Sainte (Suite et fin) in laquoRevue bibliqueraquo 42 1933 pp 328-352 222

Cfr P SHERWOOD An Annotated Date-List of the Works of Maximus the Confessor Roma

1952

47

Traduzioni moderne Prassas228

Liber asceticus

(633634 dC)

Questo dialogo tra un giovane monaco ed un anziano ha come argomento lrsquoascesi

e la vita cristiana Secondo Sherwood puograve essere suddiviso in due parti nella

prima (capitoli 1-26) i due monaci dialogano sulla salvezza come scopo

dellrsquoIncarnazione invece nella seconda (capitoli 27-45) il monaco giovane chiede

il percheacute non possiede compunzione e lrsquoanziano monaco si dilunga in un

monologo per spiegargli le cause quali mancanza di timore di Dio negligenza

disobbedienza e fede priva di opere229

Fin dalle prime righe il monaco anziano

esplicita al monaco giovane che la salvezza dellrsquouomo egrave lo scopo

dellrsquoIncarnazione realizzabile solo attraverso la pratica dei comandamenti e

lrsquoesercizio della virtugrave strumenti indispensabili per conformarsi a Cristo (capitoli

1-5) Infatti lrsquouomo solo se segue lrsquoesempio della vita di Cristo (capitoli 10-13) di

Paolo e degli Apostoli (capitoli 14-16) con la pratica dei comandamenti sintesi

dellrsquoamore di Dio e del prossimo potragrave essere salvato Occore che il cristiano

dunque ami gli altri uomini e perdoni i suoi nemici (capitolo 17) acquisti la

temperanza e le altre virtugrave quali amore padronanza di seacute e preghiera ininterrotta

(capitoli 18-26) Dopo il monologo (capitoli 27-37) e dopo una lunga invocazione

223

Cfr C GIANNELLI Una laquoeditio maiorraquo delle laquoQuaestiones et dubiaraquo di S Massimo il

Confessore in Πεπραγμένα τοῦ θrsquoΔιεθνοῦς Βυζαντινολογικοῦ Συνεδρίου Athenai 1956 pp

100-111 224

Cfr U RIEDINGER Die laquoQuaestiones et dubiaraquo (Erotapokriseis) des Maximos Homologetes in

Codex Vaticanus Graecus 1703 (s10) in laquoByzantinisch-neugriechische Jahrbuumlcherraquo 90 1966 pp

260-276 225

Cfr Clavis Patrum Graecorum vol III A Cyrillo Alexandrino ad Iohannem Damascenum

cura et studio a cura di M Geerard Thurnhout 1979 226

Cfr J H DECLERK Remarques sur la tradition du laquoPhysiologusraquo Grec in laquoByzantionraquo 51

1981 pp 148-158 cfr ID Un manuscript peu connu le laquoLondinensis Brit Libr Add 17472raquo in

laquoByzantionraquo 51 1981 pp 484-501 cfr ID La tradition des Questiones et Dubia de S Maxime le

Confesseur in AA VV Maximus Confessor Actes du Symposium sur Maxime le Confesseur

Fribourg 2-5 septembre 1980 Fribourg 1982 pp 85-96 e cfr ID Les citations de S Maxime le

Confesseur chez Paul de lrsquoEacutevergeacutetis in laquoByzantionraquo 55 1985 pp 91-117 227

Cfr E FOLLIERI Byzantina et Italograeca Studi di filologia e di paleografia Roma 1997 pp

141-150 228

Cfr MAXIMUS THE CONFESSOR Questions and Doubts trans D D Prassas Dekalb 2010

Prassas inizia la sua introduzione con un breve racconto dei particolari piuttosto oscuri della vita di

Massimo dando maggior peso alla tradizione vita greca che riporta un ambiente

costantinopolitano per leducazione e listruzione di Massimo piuttosto che alla Vita siriaca

cronologicamente precedente e pubblicata da Sebastian Brock nel 1973 che sostiene la nascita del

monaco in Palestina e la sua formazione spirituale origenista in monastero Secondo lrsquoautrice in

questa opera si riconosce linfluenza evidente e innegabile di Origene e Evagrio e soprattutto

Didimo il Cieco ma osserva che vi egrave un solo riferimento diretto alla dottrina di Origene nella

quaestio 19 che tratta di utilizzo di Gregorio di Nissa dellrsquoapokatastasis In altri termini le pretese

della Vita siriaca riguardanti la formazione intellettuale di Massimo e la sua adesione

allrsquoorigenismo vengono rifiutate (p13) Lrsquoopera dunque risulta una contemplazione teorica del

significato interiore della Scrittura e la sua applicazione alle pratiche ascetiche dei monaci (cfr pp

21-37) 229

Cfr P SHERWOOD (1952) pp 99-100

48

alla misericordia divina da parte dellrsquoanziano monaco (capitoli 37-39) il giovane

scoppia in lacrime percheacute dubita della propria salvezza e chiede che cosa deve

fare (capitolo 40) Lrsquoanziano esorta il giovane a convertirsi e ad avere fiducia nel

perdono noncheacute a combattere senza sosta i nemici (capitoli 41-45) Il dialogo

chiaro e privo di erudizione ha spinto lo studioso Dalmais a riternerlo unrsquoopera

matura dellrsquoultimo periodo del Confessore230

invece ha spinto Sherwood a

ritenerla acerba e forse scritta intorno al 626 dC231

Secondo gli studiosi M

Jankowiak e P Booth il Confessore non ha potuto scrivere questo dialogo durante

il periodo dellrsquoesilio come sostiene Dalmais per una serie di ragioni la semplicitagrave

della prosa non risulta in contrasto con il resto del corpus quanto piuttosto

risponde alla forma letteraria del dialogo non egrave credibile che durante il periodo

dellrsquoesilio il Confessore abbia partorito questrsquoopera cosigrave densa di significati

teologici ma egrave molto piugrave convincente supporre che sia stata scritta intorno al 633-

634 dC visto la mancanza di riferimenti impliciti ed espliciti ad avvenimenti

contemporanei Inoltre la tesi di Sherwood non egrave ugualmente accettabile percheacute

manca ogni tipo di riferimento al contesto cristologico tipico delle opere del primo

periodo (come lrsquoOr dom) e ogni rimando alla polemica cristologica

monoteletica232

Edizioni Migne233

Van Deun234

Studi Dalmais235

Geerard236

Geanakoplos237

Cricircşmăreanu238

Traduzioni Sherwood239

Garbas240

Murawski241

Cantarella242

Hermann243

Dal Pra244

Deseille245

Ceresa-Gastaldo246

Gysens247

230

Cfr I H DALMAIS La doctrine asceacutetique de S Maxime le Confesseur drsquoapregraves le ldquoLiber

Asceticusrdquo in laquoIreacutenikonraquo 26 (1953) pp 17-39 231

Cfr P SHERWOOD (1952) p 26 232

Cfr M JANKOWIAKAND P BOOTH (2015) p 28 233

Cfr PG 90 912-956 234

Cfr CPG 7692 235

Cfr nota 218 236

Cfr Clavis Patrum Graecorum volumen III a Cyrillo Alexandrino ad Iohannem Damascenum

cura et studio M Geerard Turnhout 1979 pp 431-450 237

Cfr D J GEANAKOPLOS Some Aspects of the Influence of the Byzantine Maximos the

Confessor on the Theology of East and West in laquoChurch Historyraquo 38 (1969) pp 150-163 238

Cfr F CRIcircŞMĂREANU laquoLiber asceticusraquo o lectură anagogică a Scripturii in laquoClassica et

Cristianaraquo 9 (2014) pp 57-83 239

Cfr ST MAXIMUS THE CONFESSOR The Ascet Life The Four Centuries on Charity trasl and

annot by P Sherwood London 1955 240

Cfr M GARBAS Des heiligen Maximus Confessor Buch vom geistlichen Leben (Liber

asceticus) aus dem Griechischen ins Deutsche uumlbertragen und mit einer Einleitung versehen

Breslau 1925 241

Cfr F MURAWSKI Fuumlhrer zu Gott Eine Auswahl aus griechischen Kirchenschrifstellern in

freier Uumlbersetzung Mainz 1926 242

Cfr MASSIMO IL CONFESSORE La Mistagogia ed altri scritti a cura di R Cantarella Firenze

1931 243

Cfr B HERMANN Weisheit die betet Maximus der Bekenner 580-662 Wuumlrzburg 1941 244

Cfr MASSIMO IL CONFESSORE Il libro ascetico traduzionedal greco e introduzione a cura di

M Dal Pra Milano 1944

49

Opusculum theologicum et polemicum XIV variae definitiones

(633634 dC)

Il quattordicesimo trattato degli Opuscula theologica et polemica scritti dal

monaco Massimo in epoche diverse e ordinati da Combefis e Migne contiene

diciannove definizioni non numerate nel testo riguardo i problemi trinitari e

cristologici fondamentali per le controversie cristologiche del tempo Tra le varie

definizioni risultano interessanti quella di δύναμις legata al termine ἐνέργεια e di

θέλημα distinta in volontagrave naturale e volontagrave gnomica Lrsquoacume delle definizioni

e la terminologia utilizzata ricordano lrsquoOr Dom lrsquoEp II Opusc XVIII e Myst e

colloca la scrittura di questo opusculum poco pima lrsquoemanazione dellrsquoEkthesis

(636 dC)

Edizioni Migne248

Epifanovič249

Geerard250

Roosen251

Studi Diekamp252

Traduzioni Larchet-Ponsoye253

De Angelis254

Opusculum theologicum et polemicum XVIII unionum definitiones

(634635 dC)

Questa trattato teologico e polemico contiene dodici definizioni non numerate nel

testo riguardo i diversi tipi di unione Secondo Sherwood la prima la seconda

lrsquoundicesima e la dodicesima definizione hanno come argomento lrsquounione

essenziale e ipostatica che si riscontra in Leonzio di Bisanzio In base a questa

analogia lo studioso colloca la composizione del trattato intorno al 626633

245

Cfr P DESEILLE LrsquoEacutevangile au deacutesert Des premiers moines agrave Saint Bernard Paris 1965 pp

161-191 246

Cfr MASSIMO IL CONFESSORE Umanitagrave e divinitagrave di Cristo traduzione introduzione e note a

cura di A Ceresa-Gastaldo pp 23-62 247

Cfr S GYSENS Les traductions latines du Liber asceticus (CPG 7692) de saint Maxime le

Confesseur in laquoAugustinianaraquo 46 (1996) pp 311-338 248

Cfr PG 91 149 B- 153B 249

Cfr S L EPIFANOVIČ (1917) pp 68-70 250

Cfr CPG 769714 e 7770721 251

Cfr B ROOSEN Epifanovich Revisited (Pseudo-) Maximi Confessoris Opuscula varia a

Critical Edition with Extensive Notes on Manuscript Tradition and Authenticity Ph D Leuven

2001 p 5 252

Cfr Doctrina Patrum de Incarnatione Verbi Ein griechisches Florilegium aus der Wende des

siebenten und achten Jahrhunderts zum ersten Male vollstaumlndig herausgegeben und untersucht

von F Diekamp Muumlnster in Westfalen 1907 p 256 253

Cfr SAINT MAXIME LE CONFESSEUR Opuscules theacuteologiques et poleacutemiques introduction par J

C Larchet traduction et notes par E Ponsoye Paris 1998 p33 Da qui in poi abbreviato J C

LARCHET (1998) 254

Cfr MASSIMO IL CONFESSORE Opuscoli teologici e polemici a c di B De Angelis Bologna

2007 pp 59-61 Da qui in poi abbreviato B DE ANGELIS (2007)

50

dC255

a differenza degli studiosi Jankowiak e Booth secondo cui la

composizione risale al 634635 d C Infatti la terza definizione che riguarda

lrsquounione secondo la relazione e secondo le γνῶμαι in unrsquounica volontagrave egrave analoga

a quanto viene affermato sullo stesso argomento da Sofronio nella Lettera

Sinodale del Sesto Concilio Ecumenico scritta intorno al 634635 dC256

Il

linguaggio utilizzato dal monaco ricorda molto la II Epistula e lrsquoOrationis

dominicae expositio oltre che lrsquoOpusculum theologicum et polemicum XIV

Edizioni Migne257

Van Deun258

Studi Van Deun259

Traduzioni Larchet-Ponsoye260

De Angelis261

Orationis dominicae expositio

(636 dC)

Questo commentario definito da Madden laquounrsquoopera drsquoarteraquo262

espone

brevemente gli elementi costitutivi della preghiera Padre nostro Nel Prologo si

legge che la preghiera presa in considerazione egrave una sintesi criptica della

Rivelazione ma chiara per coloro che hanno uno spirito saldo Essa in altri

termini risulta un compendio di tutto ciograve di cui il Verbo di Dio egrave artefice nel

momento in cui si incarna263

Il testo oltre il Prologo264

egrave costituito da due parti

fondamentali la prima dedicata alla κένοσις265

la seconda dedicata al commento

vero e proprio alla preghiera266

e infine da una conclusione267

che augura la

sottrazione dellrsquouomo alle lusinghe del maligno268

Dopo unrsquoampollosa

professione di umiltagrave tipicamente bizantina il monaco afferma che se scopo della

volontagrave divina egrave la deificazione dellrsquouomo e scopo del pensiero divino egrave condurre

la nostra vita alla propria entheacutelechia egrave necessario conoscere e praticare la

preghiera di Cristo269

La preghiera rivela la teologia la filiazione divina nella

255

Cfr P SHERWOOD (1952) p 30 256

Cfr M JANKOWIAK and P BOOTH (2015) pp 34-35 257

Cfr PG 91 213 A-216 A 258

Cfr CPG 769718 259

Cfr P VAN DEUN LrsquoUnionium definitiones attribueacute agrave Maxime le Confesseur eacutetude et eacutedition

du traiteacute in laquoRevue des Eacutetudes Byzantinesraquo 58 (2000) pp 123-147 260

Cfr J C LARCHET (1998) p 20 261

Cfr B DE ANGELIS (2007) p 34 262

Cfr N MADDEN The Commentary on the Pater Noster An Example of the Structural

Methodology of Maximus the Confessor in Maximus Confessor Actes du Symposium sur Maxime

le Cofesseur Fribourg 2-5 septembre 1980 Fribourg Suisse 1982 pp 147-155 cit p 148 263

Cfr PG 90 876 A 264

Cfr PG 90 872 D ndash 876 C 265

Cfr PG 90 876 C ndash 884 A 266

Cfr PG 90 884 A ndash 905 B 267

Cfr PG 90 905 B- 909A 268

Questa suddivisione si deve allo studio di Riou che propone una penetrante traduzione (cfr

nota num ) suddivisione ripresa da Ceresa-Gastaldo (cfr nota num) che tuttavia viene rielaborata

in modo piugrave analitico con lrsquoaggiunta dei sottoparagrafi 269

Cfr PG 90 875 A-876 A

51

grazia lrsquoequivalenza con gli angeli la partecipazione alla vita eterna il

rinnovamento della natura la dissoluzione della legge del peccato e lrsquoessere

liberati dal male Vengono trattati i sette doni misteriosi la santificazione del

nome del Padre la venuta del Regno del Signore la realizzazione della sua

volontagrave la richiesta del pane quotidiano la richiesta del perdono il non essere

indotti in tentazione e lrsquoessere liberati dal male Infine Cristo egrave dichiarato come

modello di salvezza che attraverso lrsquoIncarnazione e la Croce ha liberato lrsquouomo

dal peccato e gli ha consentito la deificazione della grazia

Edizioni Migne270

Geerard271

Van Deun272

Studi Hermann273

Sherwood274

Dalmais275

Riou276

Ceresa-Gastaldo277

Madden278

Touraille279

Capello280

Choi281

Traduzioni moderne Hermann282

Riou Ceresa-Gastaldo Tourqaille Capello

Argbarate283

Mystagogia

(636-640 dC)

In questo commentario ascetico costituito da ventiquattro capitoli il monaco

Massimo ha lintenzione come afferma nel Prologo di narrare quanto riferitogli

da un μακάριος γέρων sulla Santa Chiesa284

La Chiesa infatti viene descritta

270

Cfr PG 90 872-909 271

Cfr CPG 7691 272

Cfr MAXIMUS CONFESSOR Opuscula exegetica duo ed P Van Deun Turnhout 1990 273

Cfr B HERMANN Weisheit die betet Maximus der Bekenner 580-662 Wuumlrzburg 1941 274

Cfr P SHERWOOD (1952) p 35 num 37 275

Cfr I H DALMAIS Un traiteacute de theologie contemplative Le Commentaire du Pater de S

Maxime le Confesseur in laquoRevue dAsceacutetique et de Mystiqueraquo 29 (1953) pp 123-159 276

Cfr A RIOU Le monde et lEacuteglise selon Maxime le Confesseur Paris 1973 277

Cfr MASSIMO IL CONFESSORE Umanitagrave e divinitagrave di Cristo traduzione introduzione e note a

cura di A Ceresa-Gastaldo Roma 1979 278

Cfr Nota num 323 279

Cfr J TOURAILLE Centuries sur lamour Centuries sur la theacuteologie et leacuteconomie de

lincarnation du Fils de Dieu Bregraveve interpreacutetation de la priegravere du Notre Pegravere Abbaye de

Bellefontaine 1985 280

Cfr A L CAPELLO Das Vater unser kurze Auslegung fur einen Freund Christi Logiceum

Capella 1985 281

Cfr M J CHOI Spiritual theology of the Lords Prayer according to Maximus the Confessor

Thesis (Ph D) - Dallas Theological Seminary Dallas (Tex) Summary in DAI-A 2002-2003 63

(3) 1001 282

Cfr B HERMANN Weisheitdie betet Maximus der Bekenne 560-662 Wuumlrzburg 1941 283

Cfr MAXIMUS CONFESSOR Dibalogo ascbetico Centurias sobre la caridad Interpretatcibon

del Padre Nuestro introduccibon traduccibon y notas de P Argbarate Madrid 1997 284

Riguardo il μακάριος γέρων gli studiosi hanno avanzato molte ipotesi secondo Nikolau il

monaco Massimo si riferisce a Dionigi Areopagita o ad una persona conosciuta direttamente

52

secondo il piano cosmologico come immagine di Dio ma piugrave specificamente

come immagine del mondo in quanto costituita da esseri visibili e invisibili

(capitoli 1-2) e come immagine del mondo sensibile (capitolo 3) per la presenza

della navata e del santuario e viene descritta secondo il piano antropologico come

uomo costituito da anima (rappresentata dal santuario) da mente (rappresentato

dallaltare) e dal corpo (rappresentato dalla navata) (capitoli 4-5) In altri termini

luomo creato da Dio risulta essere cosmo cosigrave come il cosmo luomo (capitolo

7) noncheacute immagine della Scrittura il cui corpo egrave lAntico Testamento e lanima

il Nuovo Testamento (capitolo 6) La Chiesa dunque si fonda sulla liturgia

eucaristica la cui partecipazione egrave essenziale per essere invasi dallamore di Dio

(capitolo 24) La liturgia inizia con lingresso del vescovo che simboleggia la

venuta di Cristo nel mondo (capitolo 8) presuppone lingresso del popolo che

convertitosi ritorna a Dio (capitolo 9) Essa prevede le letture dei libri sacri e del

Vangelo i canti la proclamazione della pace e il monaco ne specifica la sua

interpretazione allegorica (capitoli 10-14) cosigrave come esplicita il significato della

chiusura delle porte dopo la lettura del Vangelo lingresso dei Santi misteri la

recita del Padre Nostro (capitoli15-21) Il monaco conclude il suo commento con

la convinzione che i riti ecclesiastici conducono lanima alla perfezione (capitoli

22-23) Riguardo la data di composizione Sherwood e Bornet ritengono che sia

intorno il 628-630 d C invece Dalmais la fa risalire intorno al 632-634dC285

Risultano molto piugrave convincenti le ipotesi avanzate da M Jankowiak e P Booth

secondo cui la presenza della singola identitagrave della γνώμη egrave coerente con altre

opere di questo periodo come lOr dom lEp II e gli Opusc XIV e XVIII286

Edizioni Migne287

Sotiropoulos288

Boudignon289

Studi Peacutetridegraves290

Sherwood291

Dalmais292

Bornet293

Stead294

Nikolau295

Taft296

durante il soggiorno a Crisipoli o nel monastero di San Giorgio a Cizico secondo Sherwood e

Dalmais a Sofronio di Gerusalemme Cfr Studi 285

cfr Studi 286

Cfr M JANKOWIAK and P BOOTH (2015) p 30 287

Cfr PG 91657-717 288

Cfr C G SOTIROPOULOS Ὴ Μυσταγωγία τοῦ ἁγίου Μαξίμου τοῦ Ὁμολογητοῦ Athenai 1978 289

Cfr CPG 7704 290

Cfr S PEacuteTRIDEgraveS Traiteacutes liturgiques de saint Maxime et de saint Germain traduits par

Anastase le bibliotheacutecaire in laquoRevue de lOrient chreacutetienraquo 10 (1905) pp 289-313 e pp 350-364 291

Cfr P SHERWOOD (1952) p 32 num 27 292

Cfr I H DALMAIS Place de la laquoMystagogieraquo de saint Maximele Confesseur dans la theacuteologie

liturgique Byzantine in Papers Presented to the Third International Conference on Patristic

Studies Held at Christ Church Oxford 1959 Part III Liturgica Monastica et Ascetica

Philosophica ed By F L Cross Berlin 1962 pp 277-283 cfr ID Theacuteologie de lEacuteglise et

mystegravere liturgique dans la Mystagogie de SMaxime le Confesseur in Papers Presented to the

Sixth International Conference on Patristic Studies Held in Oxford 1971 Part II Classica et

Hellenica Theologica Liturgica Ascetica ed by E A Livingstone Berlin 1975 143-153 e cfr

ID Mystegravere liturgique et divinization dans la Mystagogie de Saint Maxime le Confesseur in

Epectasis Meacutelanges Patristiques offerts au Cardinal J Danieacutelou Paris 1972 pp 55-62 293

Cfr R BORNET Les commentaires byzantins de la Divine Liturgie du VII au XV siegravecle Paris

1966 cfr ID Explication de la liturgie et interpretation de lEacutecriture chez Maxime le Confesseur

53

Traduzioni moderne Cantarella297

Lot-Borodine298

Stead299

Computus ecclesiasticus

(ottobre 640 d C - Febbraio 641d C)

Dedicata al patrizio Pietro300

questa introduzione si occupa del calcolo delle feste

cristiane e della cronologia biblica e pagana Massimo mira a stabilire un vero

computo pasquale sulla base delle tre date del calendario ebraico tra cui la data

del Yom Kippur lrsquoinizio della Quaresima e della Pasqua La scelta del monaco

per il computo pasquale corrisponde con il 27 settembre data nel calendario

liturgico alessandrino precisamente dallAnnunciazione a Zaccaria che egrave di sei

mesi prima della Annunciazione alla Vergine polemizzando contro il sistema di

calcolo di riferimento e facendo riferimento al ciclo lunare Ritenuto dagli studiosi

un lavoro unitario e coerente301

Per quanto riguarda la data di composizione

Massimo ci informa di essere nel trentunesimo anno dellrsquoimpero di Eraclio

centocinquantasettesimo anno diocleziano302

visto che il trentunesimo anno

dellrsquoimpero di Eraclio inizia il 5 ottobre 640 dC e che la morte dellrsquoimperatore

avviene lrsquo11 febbraio 641 d C egrave preferibile considerare la composizione del

Computus in questo lasso di tempo

Edizioni Migne303

Geerard304

Studi Lempire305

in Papers Presented to the Fifth International Conference on Patristic Studies Held in Oxford

1967 Part I Ediotiones Critica Philologica Biblica Historica Liturgica et Ascetica ed by F L

Cross Berlin 1970 pp 323-327 e cfr ID Lanaphore dans la spiritualiteacute liturgique de Byzance

Le teacutemoignage des Commentaires mystagogiques du VII au XV siegravecle in Eucharisties dOrient et

dOccident Semaine liturgique de lInstitut Saint-Serge II Paris 1970 pp 241-263 294

Cfr J STEAD The Image of Man in laquoThe Downside Reviewraquo 92 (1974) pp 233-238 295

Cfr T NIKOLAU Zur Identitaumlt des μακάριος γέρων in der Mystagogia von Maximos dem

Bekenner in laquoOrientalia Christiana Periodicaraquo 49 (1983) pp 407-418 296

Cfr R F Taft Is the liturgy described in the laquoMystagogia raquo of Maximus Confessor Byzantine

Palestinian or neither in laquoBollettino della Badia di Grottaferrataraquo 3 (2010) pp 247-295 297

Cfr MASSIMO IL CONFESSORE La Mistagogia ed altri scritti a cura di R Cantarella Firenze

1931 298

Cfr M LOT-BORODINE Mystagogie de Saint Maxime in laquoIreacutekonraquo 13 (1936) pp 466-472 pp

595-597 pp717-720 cfr ID Mystagogie de Saint Maxime in laquoIreacutekonraquo 14 (1937) pp 66-69182-

185 282-284 444-448 e cfr ID Mystagogie de Saint Maxime in laquoIreacutekonraquo 15 (1938) pp 71-74

185-186 276-278 390-391 488-492 299

Cfr J STEAD The Church the Liturgy and the Soul of Man The laquoMystagogiaraquo of St Maximus

the Confessor Traslated with Historical Note and Commentaries Maassachusetts 1982 300

Cfr PG 19 1217 B e cfr C ZUCKERMAN La haute hieacuterarchie militaire en Afrique byzantine

in laquoAntiquiteacute Tardiveraquo 10 (2002) pp 169-175 301

Cfr M JANKOWIAK AND P BOOTH (2015) p 39 302

Cfr PG 19 1270 D- 1217 A 303

Cfr PG 19 1217-1280 304

Cfr CPG 7706 305

Cfr J LEMPIRE Le calcul de la date de Paques dans les traiteacutes de S Maxime le Confesseur et

de Georges moine et precirctre in laquoByzantionraquo 77 (2007) pp 267-304

54

Opusculum theologicum et polemicum II ad eundem ex tractatu de operationibus

et voluntatibus

Opusculum theologicum et polemicum III ex eodem tractatu 51

(640- giugnoluglio del 643 d C)

Questi due Opuscula pervenuti non integralmente ma in solo tre frammenti

vengono considerati complementari infatti hanno come argomento le operazioni e

le volontagrave di Gesugrave Cristo e si esprimono contro Severo e Nestorio Le tesi

cristologiche di costoro creavano confusione specialmente negli ambienti

monastici dove non crsquoera una grossa preparazione teologica Infatti Nestorio

difese lrsquoumanitagrave di Gesugrave contro la corrente apollinarista ancora attiva in modo

da separare le due nature a differenza di Cirillo che confermograve invece lrsquounitagrave

perfetta delle due nature distinte e non confuse con interscambio di proprietagrave

Severo di Antiochia teologo di riferimento della Chiesa giacobita e copta sulla

scia di Cirillo di Alessandria rifiutograve il monofisismo sia di Eutiche sia di Nestorio

e ritenne che fosse piugrave corretto parlare di ununica natura del Verbo Incarnato

Precisamente non negograve la pre-esistenza indipendente delle nature sia divina che

umana prima dellunione ipostatica dopo cui esse sussistono sigrave divise poicheacute unite

ipostaticamente percui secondo Severo quando ci si riferisce al Verbo Incarnato

si dovrebbe fare riferimento allunione ipostatica delle nature e quindi ad ununica

natura incarnata Il monaco Massimo con la scrittura di questi Opuscula ha

creato una geniale terminologia sulla determinazione delle energie e della volontagrave

in Cristo indispensabili premesse per dissipare almeno in parte i conflitti della

tumultuosa diatriba cristologica Infatti egli nel θέλημα γνωμικὸν indica una

proprietagrave dellrsquoipostasi che concerne sia la facoltagrave fisica sia la facoltagrave spirituale

della volizione in Cristo mantenedo le due nature umana e divina concordanti

ma separate tra loro Per quanto riguarda la composizione di questi due Opuscula

le diverse edizioni consentono di ricostriure almeno in parte il contesto di

riferimento Infatti secondo quanto riportato nella Patrologia graeca edita dal

Migne riporta entrambi i trattati come distinti e destinati a Marino il II

Opusculum tratta gli errori cristologici di Severio e Nestorio e le loro

conseguenze invece il III Opusculum Massimo espone la sua posizione diotelica

con particolare attenzione alla confutazione del monotelismo severiano Secondo

lrsquoedizione di Epifanovich e di Roosen questi due Opuscula risultano un trattato

unico costituito da tre frammenti inviati a Talassio il capitolo 8 secondo cui non

crsquoegrave alcuna opposizione tra le due nature umana e divina quanto una differenza

essenziale non solo delle natura ma anche delle volontagrave il capitolo 50 (Opusc II)

sullrsquoassimilazione severiana della natura con lrsquoipostasi e il capitolo 51 (Opusc III)

sulle volontagrave di Cristo leggi naturali e non γνῶμαι Si pensa che questi trattati

siano stati scritti tra 640 dC ndash 643 dC periodo in cui il monaco si schiera

pubblicamente contro il monotelismo

Edizioni Migne306

Epifanovich307

Geerard308

Roosen309

306

Cfr Il II Opusculum in PG 91 40 A- 45D il III Opusculum in PG 91 45D-56D 307

Cfr S L EPIFANOVIČ (1917) pp 68-70

55

Studi Sherwood310

Traduzioni Larchet-Ponsoye311

De Angelis312

Opusculum theologicum et polemicum IV ad Georgium presbyterum ac

hegumenum

(640 dC)

Dedicato a presbitero e igumeno Giorno a cui sono destinate le Epistulae XXIX e

XXXI Massimo scrive una lunga introduzione sulla vita ascetica313

e

approfondisce sul mistero di Cristo ovvero sulla sua volontagrave314

Secondo

Sherwood questo Opusculum egrave stato scritto dopo il 634 dC in quanto non sembra

riferirsi allo Psephos e prima del 640 dC in quanto sembra precedere il conflitto

tra Roma e Costantinopoli315

invece secondo Larchet il testo prettamente

antimonotelita consente di datarlo intorno al 640 dC316

Il modo pacato di

scrivere e di trattare queste tematiche rende plausibili le due ipotesi riguardo la

datazione di questo trattato

Edizioni Migne317

Geerard318

Studi Sherwood319

Traduzioni Larchet-Ponsoye320

De Angelis321

308

Cfr CPG 76972-3 309

Cfr B ROOSEN Epifanovich Revisited (Pseudo-) Maximi Confessoris Opuscula varia a

Critical Edition with Extensive Notes on Manuscript Tradition and Authenticity Ph D Leuven

2001 pp 785-786 310

Cfr P SHERWOOD (1952) pp 53-55 311

Cfr J C LARCHET (1998) p86 312

Cfr B DE ANGELIS (2007) pp138-146 313

Cfr PG 91 56 D-57 C 314

Cfr PG 91 60 A-C 315

Cfr P SHERWOOD (1952) p 41 316

Cfr J C LARCHET (1998) p25 317

Cfr PG 91 56 D- 61 D 318

Cfr CPG 76974 319

Cfr P SHERWOOD (1952) p 41 320

Cfr J C LARCHET (1998) pp- 25-27 321

Cfr B DE ANGELIS (2007) pp 46-48

56

Opusculum theologicum et polemicum VI de eo quod scriptum laquoPater si fieri

potest transeat a me calixraquo

(640 dC)

Questo trattato che risulta essere in realtagrave un commento al versetto biblico Matteo

2639 sulla preghiera di Gesugrave Cristo al Getsemani egrave considerato un testo peculiare

per il dibattito monotelitico In continuitagrave con le tematiche presenti negli

Opuscula III VII XVI XXIII XXIV e XV il monaco prende le distanze dalle

interpretazioni dei padri secondo cui la volontagrave naturale rifiuta il calice ma la

volontagrave divina in accordo con il Padre accetta il suo sacrificio per la salvezza

umana Secondo il monaco le due volontagrave non sono distinte ma in pieno accordo

infatti come spiega Larchet la volontagrave umana puograve concordare con quella divina

grazie allrsquounione ipostatica e dalla divinizzazione Senza alcuna remora il monaco

parla di ldquodue operazionirdquo e di ldquodue libertagraverdquo322

e per questo molto probabilmente egrave

prescedente allrsquoOpusculum VII

Edizioni Migne323

Geerard324

Studi Sherwood325

Traduzioni Leacutethel326

Piret327

Ceresa-Gastaldo328

Larchet-Ponsoye329

De

Angelis330

Opusculum theologicum et polemicum VII tomus dogmaticus ad Marinum

diaconum

(640641 dC)

Dedicato a Marino diacono e non ancora sacerdote a Cipro questo trattato egrave di

carattere dottrinale sul rapporto fra nature operazioni e volontagrave e scritto dopo la

conoscenza dellrsquoEkthesis331

di sicuro dopo la scrittura dellrsquoOpusculum VI e prima

dellrsquoOpusculum XX Riprende lrsquointerpretazione della preghiera di Gesugrave Cristo al

Getsemani (Matteo 26 39)332

e il monaco afferma tutte le veritagrave fondamentali su

Gesugrave Cristo Egli egrave uno e consustanziale alla Trinitagrave e a noi in quanto possiede 322

Cfr PG 91 68 A 323

Cfr PG 91 65 A-68 D 324

Cfr CPG 76976 325

Cfr P SHERWOOD (1952) pp 44-45 326

Cfr F M LEacuteTHEL Theacuteologie de lrsquoagonie du Christ La liberteacutehumaine du Fils de Dieu et son

importance soteacuteriologique mises en lumiegravere par Saint Maxime le Confesseur Paris 1979 327

Cfr P PIRET Le Christ et la Triniteacute selon Maxime le Confesseur Paris 1983 328

Cfr MASSIMO IL CONFESSORE Meditazioni sullrsquoagonia di Gesugrave traduzione introduzione e

note a cura di A Ceresa-Gastaldo Roma 1985 pp 95-97 329

Cfr J C LARCHET (1998) pp 43-49 330

Cfr B DE ANGELIS (2007) pp 80-82 331

Cfr PG 91 77 A 332

Cfr PG 91 80 C- 81 A

57

carne animata razionalmente e noeticamente ed egrave per le sue nature divina e

umana unito allrsquoipostasi In altri termini lrsquoipostasi di Gesugrave Cristo egrave composta da

due nature perfette e considerare una natura priva delle proprie caratteristiche non

potrebbe sussistere nel piano dellrsquoesistenza Inoltre la differenza tra lrsquouomo e

Cristo egrave proprio nella natura umana quella del Salvatore egrave priva di peccato ma

non delle sue conseguenze quali la sofferenza la morte Dunque Cristo non ha

peccato nel voler conservare la sua vita ma nel momento in cui ha accettato di

eseguire la volontagrave del Padre noncheacute la sua ha divinizzato la natura umana ha

reso autenticamente naturale lo stato divinizzato della natura umana Espressosi

contro il monofisismo e lrsquoapollinarismo nelle sue argomentazioni il monaco

Massimo ricorre allrsquointerpretazione della preghiera di Gregorio di Nazianzo333

al

concetto pseudo-dionisiano dellrsquooperazione teandrica per affermare che le due

operazioni sono una mutua unione (συμφυία) rivolte su se stesse (περιχώρησις)

che Cristo rende noti come ununica operazione attraverso lunione del Logos

stesso e del suo tutto santo corpo che non egrave fisico ma connaturato (συγγενῆ)

ipostaticamente334

Edizioni Migne335

Geerard336

Studi Sherwood337

Traduzioni Larchet-Ponsoye338

De Angelis339

Opusculum theologicum et polemicum VIII exemplum epistulae ad episcopum

Nicandrum

(640641 dC)

Questo trattato che sembra essere un exemplum una copia della lettera inviata da

Massimo al vescovo Nicandro sulle due operazioni di Cristo Massimo si riferisce

allrsquooppressione presente al mondo (θλῖψις) visto lrsquoinvasione dei nemici340

Come

si evince dal trattato Nicandro ha mostrato nei confronti del monaco una

profonda stima tanto da richiedere degli argomenti341

contro la polemica

calcedonese monoergetista e miafisita Massimo rifiuta il presupposto di unrsquounica

operazione in Cristo espone numerosi riferimenti alle volontagrave naturali342

e quanto

puograve esser detto sulla volontagrave343

infine si rifagrave esplicitamente sia allrsquooperazione

teandrica pseudionisiana sia al concetto di unica operazione connaturata di Cirillo

333

Cfr PG 91 80 C- 84 B e cfr GREGORIUS NAZIANZENUS Disc 21 12 SC 250 248-250 334

Cfr PG 91 88 A 2-8 335

Cfr PG 91 69 B ndash 89 B 336

Cfr CPG 76977 337

Cfr P SHERWOOD (1952) p 51 num 73 338

Cfr J C LARCHET (1998) pp- 50 339

Cfr B DE ANGELIS (2007) pp 82-92 340

Cfr PG 91 92 C-D 341

Cfr PG 91 112 A 342

Cfr PG 91 96 A-B e cfr PG 91100 A 343

Cfr PG 91 109 C- 112 A

58

di Alessandria344

Riguardo il destinatario non si hanno altre attestazioni nel

corpus se non il titolo dellrsquoOpusculum

Edizioni Migne345

Geerard346

Studi Sherwood347

Traduzioni Larchet-Ponsoye348

De Angelis349

Opusculum theologicum et polemicum XX tomus dogmaticus ad Marinum

presbyterum

(641 dC)

Questo trattato nasce da una richiesta di Marino non piugrave diacono ma sacerdote di

commentare tre testi che i monoergetisti e i monotelisti citavano a sostegno delle

loro tesi quali il Contro Diaiteto di Anastasio di Antiochia350

Oratio XXX di

Gregorio di Nazianzo351

e la prima Epistula di Onorio a Sergio352

In linea con

lrsquoOpusculum VII scritto di sicuro precedentemente Massimo si preoccupa di

formulare una difesa a volte tortuosa e contorta per le argomentazioni di Onorio

che aveva approvato il suggerimento di Sergio di non parlare neacute di una neacute di due

energie in Cristo che non avere due volontagrave contrarie infatti chiarisce che lrsquounica

volontagrave di cui parla il papa egrave divina ma non preclude quella umana infatti la

presenza di una sola volontagrave egrave dovuta alla traduzione poco corretta in greco353

Grazie agli studi degli ultimi anni egrave possibile asserire che la data di composizione

egrave il 641 dC anno in cui molto probabilmente il monaco Massimo ha colto lo

sforzo diplomatico di Onorio di arginare la posizione dioteletica di Arcadio

arcivescovo di Cipro di Alessandria morto il 21 marzo 642 dC sostenuta poi nel

maggio del 643 dC da Sergio354

Edizioni Migne355

Geerard356

344

Cfr PG 91 100 B ndash 109 B 345

Cfr PG 91 89 C ndash 112 B 346

Cfr CPG 76978 347

Cfr P SHERWOOD (1952) pp 43-44 348

Cfr J C LARCHET (1998) p 33 349

Cfr B DE ANGELIS (2007) pp 62-72 350

Cfr PG 91 229 B- 233 B e cfr F M LEacuteTHEL Theacuteologie de lrsquoagonie du Christ La

liberteacutehumaine du Fils de Dieu et son importance soteacuteriologique mises en lumiegravere par Saint

Maxime le Confesseur Paris 1979 pp 74-77 351

Cfr PG 91 233 B- 237 C 352

Cfr PG 91 237 C- 244 B 353

Cfr PG 91 244 C-D 354

Per la ricostruzione puntuale del contesto storico e delle controversie cristologiche del tempo

cfr D BATHRELLOS The Byzantine Christ Person Nature and Will in the Christology of Saint

Maximus the Confessor Oxford-New York 2004 cfr P BOOTH Crisis of Empire Doctrine and

Dissent at the End of Late Antiquity Berkeley 2013 e cfr M JANKOWIAK The Invention of

Dyotheletism in laquoStudia patristicaraquo 63 (2013) pp 335-342 355

Cfr PG 91 228 B ndash 245 D

59

Studi Sherwood357

Traduzioni Larchet-Ponsoye358

De Angelis359

Opusculum theologicum et polemicum XVI de duabus unius Christi nostri

voluntatibus

(dopo il 641 dC)

Il monaco Massimo si rivolge al diacono Teodoro che si dichiara suo servo e

discepolo360

e per la prima volta offre unrsquoanalisi completa e profonda dellrsquoatto di

volontagrave sviluppata successivamente in altre opere quali lrsquoOpusculum I e Disputa

cum Pyrro Infatti Massimo chiarisce le varie declinazioni di volontagrave361

sia

naturale sia gnomica362

e di operazioni363

Il procedere filosofico del monaco non

ricorre alle regole dellrsquoalbero di Porfirio in quanto sottolinea la non

riconducibilitagrave dellrsquoipostasi-persona alla categoria di individuo ma piuttosto

fonda tale relazione sul rapporto forma-grado con la dicotomia logos-tropos

presente in tutto il sistema del Confessore

Edizioni Migne364

Geerard365

Studi Sherwood366

Traduzioni Larchet-Ponsoye367

De Angelis368

Opusculum theologicum et polemicum X ad Marinum Cypri presbyterum

(giugno-luglio 643 dC)

Indirizzato a Marino ormai presbitero questo trattato egrave stato scritto dopo

lrsquoEpistula XX e lrsquoOpusculum theologicum et polemicum VII Massimo durante il

356

Cfr CPG 769720 357

Cfr P SHERWOOD (1952) pp 41-42 358

Cfr J C LARCHET (1998) p 27 359

Cfr B DE ANGELIS (2007) pp 49-58 360

Cfr PG 91 185 C Secondo Jankowiak e Booth il destinatario di questo Opusculum non egrave il

diacono diotelita Teodoro destinatario dellrsquoOpusculum XIX in quanto si rivolge a Massimo con la

formula πάτερ ἠγιασμένε (cfr PG 91 184 D) cfr M JANKOWIAK AND P BOOTH (2015) pp 62-

63 361

Cfr PG 91 185 C- 188 D 362

Cfr PG 91 192 B- 193 B 363

Cfr PG 91 197 C- 208 C 364

Cfr PG 91 184 C- 212 A 365

Cfr CPG 769716 366

Cfr P SHERWOOD (1952) p 51 367

Cfr J C LARCHET (1998) p 58 368

Cfr B DE ANGELIS (2007) pp 100-114

60

suo soggiorno a Cartegine e prima della partenza per Roma nel 645646 dC

scrive questa difesa del Filioque e dellrsquoassenza del peccato in Cristo tratta

dellrsquoIncarnazione e delle operazioni in Cristo presenti nella lettera sinodale369

Il

testo risulta una vera e propria critica al concetto di operazione ipostatica che

Massimo riprende da Teodoro di Faran370

Il papa difeso in questo scritto

secondo Sherwood e Larchet egrave papa Teodoro consacrato il 24 novembre 642 dC

e Sergio arcivescovo di Cipro riscrive a Teodoro nel maggio del 643 dC

preoccupato per le affermazioni cristologiche Si presuppone dunque che

Massimo abbia scritto questo trattato intorno ai mesi di giugno ndashluglio del 643

dC371

Edizioni Migne372

Geerard373

Studi Sherwood374

Elert375

Siecienski376

Traduzioni Larchet-Ponsoye377

De Angelis378

Opusculum theologicum et polemicum XXV de duplici voluntate Domini

(dopo il 643 dC)

In questo trattato che consiste in dieci brevi capitoli sulle due volontagrave di Cristo il

monaco coglie lrsquooccasione di criticare il monotelismo La distinzione tra natura e

libertagrave a cui sono riferite rispettivamente alla volontagrave e allrsquoipostasi egrave lrsquoargomento

predominante cosigrave come le finali osservazioni sulla natura ingannevole del

linguaggio proprio riguardante alcune definizioni dei Padri della Chiesa come del

papa Alessandro del patriarca di Antiochia Eustazio del papa di Alessandria

Atanasio Gregorio di Nissa Diadoco di Foticea ed altri

Edizioni Migne379

Geerard380

Studi Sherwood381

Roosen382

369

Cfr PG 91 133D- 136 A 370

Cfr PG 91 136 C 12-13 371

Cfr M JANKOWIAK AND P BOOTH (2015) p 49 372

Cfr PG 91 133 A ndash 137 C 373

Cfr CPG 769710 374

Cfr P SHERWOOD (1952) pp 53-55 375

Cfr W ELERT Theodor von Pharan und Theodor von Raithu in laquoTheologische

Literaturzeitungraquo 76 (1951) pp 67-76 376

Cfr A E SIECIENSKI The authenticity of Maximus the Confessorrsquos Letter to Marinus The

Argumentum from Theological Consistency in laquoVigiliae Christianaeraquo 61 pp 189-227 377

Cfr J C LARCHET (1998) p 76 378

Cfr B DE ANGELIS (2007) pp 147-150 379

Cfr PG 91 269 D- 273 D 380

Cfr CPG 769725 381

Cfr P SHERWOOD (1952) p 44 382

Roosen riporta sulla scia di Epifanovič (cfr S L EPIFANOVIČ (1917) pp 64-67) unrsquoaggiunta a

questo Opusculum lrsquoAdditamentum 18 e lrsquoAdditamentum 19 LrsquoAdditamentum 18 egrave una raccolta di

61

Traduzioni Larchet-Ponsoye383

De Angelis384

Opusculum theologicum et polemicum XIX Theodori Byzantini diaconi

quaestiones cum Maximi solutionibus

(643-645 dC)

Massimo analizza per Marino due questioni di Teodoro diacono bizantino retore

sinodicario (συνοδικάριος) dellrsquoarcivescovo di Costantinopoli Paolo A partire

dal 639 dC i monoteliti avevano corretto la loro posizione sostenendo che Cristo

fosse un mero uomo che si fosse appropriato della volontagrave umana cosigrave come

dellrsquoignoranza se la volontagrave e lrsquoignoranza sono in rapporto tra loro significa

affermare che Cristo aveva una volontagrave umana per appropriazione piuttosto che

per natura In realtagrave Cristo non possiede ignoranza derivata dal peccato I

monoteliti in altri termini hanno introdotto nuove definizioni e terminologie che

inducono allrsquoerrore che il Confessore decide di confutare

Edizioni Migne385

Geerard386

Studi Sherwood387

Traduzioni Larchet-Ponsoye388

De Angelis389

una serie di aporie riguardo lrsquoattribuzione di una sola libertagrave di Cristo invece lrsquoAdditamentum 19

espone aporie riguardo il monoergetismo e monotelismo con una massima attenzione per unione

delle nature in Cristo sia divina sia umana Per entrambi lrsquoattribuzione al monaco egrave unanime per

tutti i manoscritti Cfr Cfr B ROOSEN Epifanovich Revisited (Pseudo-) Maximi Confessoris

Opuscula varia a Critical Edition with Extensive Notes on Manuscript Tradition and Authenticity

Ph D Leuven 2001 pp 681-682 e pp 689-691 383

Cfr J C LARCHET (1998) p 43 384

Cfr B DE ANGELIS (2007) pp 77-79 385

Cfr PG 91 216 B- 228 A 386

Cfr CPG 769719 387

Cfr P SHERWOOD (1952) pp 51-52 388

Cfr J C LARCHET (1998) p 68 389

Cfr B DE ANGELIS (2007) pp 93-100

62

III periodo (645- 662 dC)

Nel luglio del 645 dC Massimo disputa a Cartagine contro il patriarca di

Costantinopoli Pirro e lrsquoanno successivo si reca a Roma e collabora con Papa

Martino Nellrsquoottobre 649 d C partecipa al Sinodo Lateranense e nel 653 dCe

due anni piugrave tardi viene incercerato e processato insieme ai due discepoli di nome

Anastasio a Bizya Nellrsquoagosto del 656 dC proprio a Bizya avviene la disputa

con Teodosio vescovo di Cesarea Bitinia contro le eresie dominanti e nel 662

dC Massimo e i suoi discepoli subiscono un secondo processo a Costantinopoli

il cui risultato fu lrsquoesilio sia di Massimo sia dei suoi due discepoli Anastasio

Nellrsquoagosto dello stesso anno Massimo muore dopo nella fortezza di Schemaris

dopo aver ricevuto lrsquoamputazione della mano sinistra e della lingua

Opusculum theologicum et polemicum XII diffloratio ex epistula ad Petrum

illustrum

(645 dC)

Massimo testimoniando contro la controversia monoteletica risponde a Pietro

che glia veva scritto riguardo lrsquoabate Pirro se si debbano fare gli onori patriarcali

a Pirro esiliato in Africa dopo il colpa di stato del 642 dC390

Il monaco o

meglio la testimonianza che emerge da questo scritto che egrave composto da un

insieme di frammenti raccolti dal discepolo Anastasio si dichiara contrario alla

posizione di Pirro che spinge a i suoi successori a promulgare la sua eresia

Denuncia lrsquoEkthesis forse alludendo precisamente al Concilio di Cipro391

In altri

termini ricordiamo che quando gli apocrisari romani sembrano pronti ad accettare

la dottrina eretica del patriarca Pirro Massimo stima che la situazione di quasi

tutta la Chiesa cattolica e apostolica fondata da Dio egrave perciograve in grave pericolo

Contemporaneamente le Chiese di Costantinopoli Antiochia Alessandria e

Gerusalemme sono al di fuori della Chiesa cattolica e al di fuori della sua

comunione anche se sono in comunione tra loro per la ragione chrsquoesse aderiscono

allrsquoeresia

Edizioni Migne392

Geerard393

Studi Sherwood394

Traduzioni Larchet-Ponsoye395

De Angelis396

390

Cfr PG 91 141 A 391

Cfr M JANKOWIAK AND P BOOTH (2015) p 63 392

Cfr PG 91 141 A- 146 A e cfr PL 129 573 B-576D 393

Cfr CPG 769712 394

Cfr P SHERWOOD (1952) p 52 num 76 395

Cfr J C LARCHET (1998) p 73 396

Cfr B DE ANGELIS (2007) pp 115-119

63

Disputatio cum Phyrro

(luglio 645 dC)

Testimonianza di un dialogo che ebbe luogo a Cartagine nel luglio del 645 dC

fra Massimo e Pirro patriarca di Costantinopoli alla presenza del governatore

dellrsquoAfrica Gregorio e di altri vescovi e notabili Questa disputa fu molto

probabilmente nata quando Pirro era a Roma per fare pubblica professione della

fede cattolica infatti nella prima parte del dialogo397

si apre con la domanda di

Pirro riguardo il percheacute fosse considerato eretico e il monaco Massimo gli rispose

che il suo errore era quello di aver sostenuto una sola volontagrave in Cristo Visto che

Pirro osservava che Cristo in quanto unicum individuum aveva unrsquounica volontagrave

Massimo esplicita le questioni riguardo le due nature di Cristo della persone

della volontagrave della libertagrave del modo di volere esaminado diverse testimonianze

bibliche sulle due volontagrave e mostrando lrsquoambiguitagrave delle dottrine di Sergio e la

correttezza invece della posizione del Patriarca Sofronio Nella seconda parte398

il

monaco propone di esaminare le due operazioni di Cristo per consentire ai

semplici una comprensione maggiore e Pirro ammette la non esattezza della tesi

dellrsquounica operazione di Cristo e propone di recarsi a Roma cosigrave da pregare sui

loculi degli Apostoli e per dare al sommo pontefice uno scritto con i suoi errori

Questa proposta viene accolta e accettata sia da Massimo sia da Gregorio

Riguardo lrsquoautenticitagrave di questa opera si discute ancora infatti nonostante sia

riportata come opera separata Sherwood la ritiene il ventottesimo opusculum

theologicum et polemicum

Edizioni Migne399

Geerard400

Studi Sherwood401

Hefele402

Peitz403

Wolfson404

Mahieu405

Piret406

Stickler407

Traduzioni Ceresa-Gastaldo408

397

Cfr PG 91 288 A-333D 398

Cfr PG 91 333 D- 353 D 399

Cfr PG 91 288 A- 353 D 400

Cfr CPG 7698 e 7618 401

Cfr P SHERWOOD (1952) p 53 402

Cfr K J HEFELE Sophronius und Maximus uumlber die zwei Willen in Christus in laquoTheologische

Quartalschriftraquo 37 (1857) pp 189-223 403

Cfr W M PEITZ Martin I und Maximus Cofessor Beitraumlge zur Geschichte des

Monotheletenstreites in den Jahren 645-668 in laquoHistorisches Jahrbuchraquo 38 (1917) pp 213-236

pp 429-458 404

Cfr H A WOLFON The Philosophy of the Church Fathers Cambridge 1956 405

Cfr G MAHIEU Travaux preacuteparatoires agrave une eacutedition critique des oeuvres de S Maxime le

Confesseur Louvain 1957 406

Cfr P PIRET Le Christ et la Triniteacute selon Maxime le Confesseur Paris 1983 407

Cfr RYAN W STICKLER A Dispute in Dispute A Reconsideration of the Disputatio cum

Pyrrho Attributed to Maximus the Confessor Discussione presso 2013 Byzantine Studies

Conference

Yale University New Haven CT 1-3 novembre 2013

64

Opusculum theologicum et polemicum V adversus eos qui dicunt dicendam unam

Christi operationem

(dopo il 645 dC)

Questo trattato egrave il primo opusculum in cui appare esplicitamente la polemica

contro il monoenergetismo Il testo egrave rivolto contro coloro che affermano

lrsquooperazione divina in Cristo che prevale su quella umana contro coloro che

intendono lrsquooperazione uno strumento negando di conseguenza sia la divinitagrave sia

lrsquoumanitagrave in Cristo e contro coloro che ritengono presente in Cristo una sola

operazione e una sola natura composta Secondo gli studiosi moderni Massimo

scrive questo trattato dopo lo Psephos (633-634 dC) visto la semplicitagrave con cui

esplicita le due operazioni in Cristo

Edizioni Migne409

Geerard410

Studi Sherwood411

Traduzioni Larchet-Ponsoye412

De Angelis413

Opusculum theologicum et polemicum I ad Marinum presbyterum

(643-645 dC)

Indirizzato al presbitero Marino414

come gli Opuscula I II III e X e molto

probabilmente parte di un unico trattato originale415

questo trattato egrave una risposta

ad una richiesta del destinatario riguardo la volontagrave di Cristo416

Il monaco ricerca

ed esplicita i diversi termini greci usati per indicare la volontagrave417

precisamente

βούλησις βούλη προαίρεσις γνώμη ἐξουσία δόξα φρόνημα φρόνησις confuta

lopinione monotelita secondo cui la volontagrave dei Santi egrave unica tra loro e Dio dopo

la resurrezione418

Le distinzioni proposte dal monaco che ricordano quelle

408

Cfr MASSIMO IL CONFESSORE Umanitagrave e divinitagrave di Cristo traduzione introduzione e note a

cura di A Ceresa-Gastaldo Roma 1979 pp 99-156 409

Cfr PG 91 64 A ndash 65 A 410

Cfr CPG 76975 411

Cfr P SHERWOOD (1952) p 37 num 40 412

Cfr J C LARCHET (1998) p 24 413

Cfr B DE ANGELIS (2007) pp 44-45 414

Il titolo completo da cui si evince il destinatario egrave contenuto nel manoscritto Ferrarensis 144 f

100v laquoπρὸς Μαρῖνον τὸν ὀσιώτατον πρεσβύτερον καὶ ἁγιωτάτης μητροπόλεως Κωνσταντίας τῆς

Κυπρίων νῆσουraquo 415

Sostegono questa ipotesi sia Sherwood (cfr P SHERWOOD (1952) p 53) sia Larchet (Cfr J C

LARCHET (1998) p 86) 416

Cfr PG 91 12 A 417

Cfr PG 91 12 C-21C 418

Cfr PG 91 21D- 28A

65

proposte da Nemesio di Emesa sulla base della filosofia aristotelica419

sono utili

per affermare che in Cristo non cegrave un solo volere naturale o divino in quanto

Egli non possiede neacute προαίρεσις neacute γνώμη Infatti sulla linea dogmatica degli altri

padri della Chiesa Massimo afferma che Cristo ha la potenza appetitiva

essenziale della natura umana ovvero la volontagrave naturale e che le sue scelte non

sono frutto di una libertagrave tipicamente umana ma della sua essenza divina420

Nellultima parte dellopusculum fa riferimento allAmbiguum di Gregorio di

Nazianzo 3 che ha giagrave trattato nel settimo capitolo degli Ambigua ad Iohannem

riguardo una sola operazione di Dio e dei Santi421

Edizioni Migne422

Geerard423

Studi Sherwood424

Traduzioni Larchet-Ponsoye425

De Angelis426

Opusculum theologicum et polemicum IX ad catholicos per Siciliam constitutos

(645646 dC)

In questo Opusculum il monaco si rivolge ai superiori ai monaci e a tutta la

popolazione della Sicilia sritto molto probabilmente dopo un dibattito non egrave

andato bene a giudicare dal tono apologetico di Massimo e la necessitagrave di fornire

una conferma scritta di ciograve che era stato detto in precedenza di persona427

Prende

le distanze da chi parla di tre operazioni o tre volontagrave428

difende quanto ha scritto

nellrsquoEpistula XIX in cui loda Sergio e in particolare il patriarca di Costantinopoli

monotelita Pirro percheacute la sua intenzione era di persuadere il destinatario che in

Gesugrave Cristo vi erano solo due operazioni e solo due nature unite e non

separate429

Edizioni Migne430

Geerard431

Studi Sherwood432

Traduzioni Larchet-Ponsoye433

De Angelis434

419

Cfr R A GAUTHIER S M C et la psycologie de lacte humain in laquoRecherches de theacuteologie

ancienne et meacutediegravevaleraquo 21 (1954) pp 51-100 420

Cfr PG 91 28B - 33A 421

Cfr PG 91 33 A - 37 A 422

Cfr PG 91 9 A- 37A 423

Cfr CPG 76971 424

Cfr P SHERWOOD (1952) p 53-55 425

Cfr J C LARCHET (1998) p 86-92 426

Cfr B DE ANGELIS (2007) pp 123-138 427

Cfr PG 91 113 A 428

Cfr PG 91 125 C- 128 B 429

Cfr PG 91 132 A- B 430

Cfr PG 91 112 C- 132 D 431

Cfr CPG 76979 432

Cfr P SHERWOOD (1952) p 55 num 86

66

Opusculum theologicum et polemicum XV spiritualis tomus ac dogmaticus

(647 dC)

Egrave il florilegio piugrave ampio del monaco scritto molto a Roma per Stefano vescovo

di Dora membro del Sinodo del Patriarcato di Gerusalemme e discepolo di

Sofronio Il monaco intende dimostrare che lrsquoEkthesis promulgato

dallrsquoimperatore Eraclio risulta eretico anche a causa dei suggerimenti del

patriarca di Costantinopoli Sergio discostandosi dalla Parola e dai Padri e

concordando con gli eretici Il monaco si occupa di esaminare passi della

Scrittura435

dei padri436

e degli eretici437

infine si dichiara contro e distante la

fede dei Padri e del V concilio438

Edizioni Migne439

Geerard440

Studi Sherwood441

Traduzioni Larchet-Ponsoye442

De Angelis443

Opusculum theologicum et polemicum XI ex epistula Romanae scripta

(649-653 dC)

Questo breve exceptum tratto da una lettera scritta a Roma contiene

unrsquoesaltazione della Chiesa Romana e della dottrina cristiana ortodossa444

Scritto

molto probabilmente dopo il Concilio Lateranense (ottobre 649 dC) in base al

titolo gli studiosi ritengono che sia una testimonianza di quando il monaco era

stato arrestato a Roma e deportato a Costantinopoli445

Edizioni Migne446

Geerard447

Studi Sherwood448

433

Cfr J C LARCHET (1998) p 97 434

Cfr B DE ANGELIS (2007) pp 151-159 435

Cfr PG 91 157 C -160 C 436

Cfr PG 91 160 C ndash 169 A 437

Cfr PG 91 169 A- 173 C 177 A ndash 180 B 438

Cfr PG 91 180 B ndash 184 C 439

Cfr PG 91 153 C- 184 C 440

Cfr CPG 769715 441

Cfr P SHERWOOD (1952) p 55 num 87 442

Cfr J C LARCHET (1998) p 26 443

Cfr B DE ANGELIS (2007) pp 160-175 444

Cfr PG 91 137 C-140 B 445

Cfr M JANKOWIAK AND P BOOTH (2015) pp 67-68 446

Cfr PG 91 137 C-140 B 447

Cfr CPG 769711 448

Cfr P SHERWOOD (1952) p 56 num 88

67

Traduzioni Larchet-Ponsoye449

De Angelis450

Opusculum theologicum et polemicum XXIV Fieri non posse ut dicatur una in

Christo voluntas

(dopo il 649 dC)

Questo breve trattato che confuta ironicamernte il monotelismo puograve essere diviso

in due parti la prima451

difende le proprietagrave della natura di Cristo citando un

discorso di Crisostomo giagrave menzionato nellrsquoOpusculum XV e la seconda452

egrave

rivolta ad un anonimo monotelita a cui il monaco chiede di trovare negli scritti le

dottrine monoteletiche Il monaco costruisce unrsquoargomentazione contro il

monotelismo sul versetto biblico Matteo 26 39453

dichiara di voler essere corretto

qualora avesse scritto barbarie

Edizioni Migne454

Geerard455

Roosen456

Studi Sherwood457

Traduzioni Larchet-Ponsoye458

De Angelis459

Opusculum theologicum et polemicum XXVI ex quaestionibus a Theodoro

monacho illi propositis

(649 ndash 656 dC)

Il testo presenta un paragrafo iniziale in cui si presenta le definizioni dei filosofi

della natura dellrsquoessenza dellrsquoindividuo e dellrsquoipostasi Segue un florilegio di

dodici testi due suoi e altri dieci di vari autori (Ireneo Clemente Alessandrino

Alessandro papa di Alessandria Eustazio di Antiochia Atanasio di Alessandria

Gregorio di Nissa Diadoco di Foticea Nemesio di Emesa) Non egrave esplicita nei

manoscritti lrsquoattribuzione di questo testo a Massimo il Confessore ma si ritiene

molto probabile lrsquoautenticitagrave per i contenuti che definiscono la libertagrave secondo il

nostro autore Secondo gli studi prima di Epifanovich poi di Roosen il testo egrave una

risposta alla richiesta di Teodosio di Gangra rigurado alla definizione di libertagrave e

riguardo la differenza di πρόγνωσις e προορισμός In base a questi presupposti si

449

Cfr J C LARCHET (1998) p 106 450

Cfr B DE ANGELIS (2007) pp 175-176 451

Cfr PG 91 268 A- C 452

Cfr PG 91 268 C-269 D 453

Cfr PG 91 268 B 454

Cfr PG 91 268 A- 269 D 455

Cfr CPG 769724 456

Cfr B ROOSEN Epifanovich Revisited (Pseudo-) Maximi Confessoris Opuscula varia a

Critical Edition with Extensive Notes on Manuscript Tradition and Authenticity Ph D Leuven

2001 pp- 731-732 457

Cfr P SHERWOOD (1952) p 44 num 62 458

Cfr J C LARCHET (1998) p 40 459

Cfr B DE ANGELIS (2007) pp 73-75

68

preferisce ritenere la data di composizione dal 649 al 656 dC dopo la crisi

monotelitica

Edizioni Migne460

Geerard461

Roosen462

Studi Roosen463

Traduzioni Larchet-Ponsoye464

De Angelis465

Opusculum theologicum et polemicum XXVII diversae definitiones

(dopo il 649 dC)

Florilegio di definizioni alcune delle quali sono state usate nel Concilio

Lateranense ripropone passi di testi dei Padri (Giustino Alessandro papa di

Alessandria Gregorio di Nissa Crisostomo Cirillo Basilio di Cesarea

Ambrogio) riguardo le due energie di Cristo Secondo lrsquoanalisi di Roosen questo

Opusculum egrave stato scritto dopo lrsquoOpusculum XV visto che sembra una correzione

e un ritorno ai Padri rispetto a quanto era stato affermato precedentemente

Edizioni Migne466

Geerard467

Roosen468

Studi Sherwood469

Traduzioni Larchet-Ponsoye470

De Angelis471

460

Cfr PG 91 276 B-280 B 461

Cfr CPG 769726 462

Cfr B ROOSEN Epifanovich Revisited (Pseudo-) Maximi Confessoris Opuscula varia a

Critical Edition with Extensive Notes on Manuscript Tradition and Authenticity Ph D Leuven

2001 pp 781-762 463

Cfr Ibidem pp 743-744 464

Cfr J C LARCHET (1998) p 50 465

Cfr B DE ANGELIS (2007) pp 77-80 466

Cfr PG 91 280 B- 285 B 467

Cfr CPG 769727 468

Cfr B ROOSEN Epifanovich Revisited (Pseudo-) Maximi Confessoris Opuscula varia a

Critical Edition with Extensive Notes on Manuscript Tradition and Authenticity Ph D Leuven

2001 pp 819-823 469

Cfr P SHERWOOD (1952) pp 52-53 470

Cfr J C LARCHET (1998) p 75 471

Cfr B DE ANGELIS (2007) pp 119-123

69

22 Epistolario

Molto spesso le Epistulae rispecchiano la migliore conoscenza della vita e del

pensiero di un autore anche nel caso di Massimo il Confessore egrave possibile

convalidare questo presupposto metodologico Infatti per una ricostruzione delle

vicissitudini esistenziali e per far luce sulle motivazioni di fondo che hanno mosso

nel profondo il monaco la lettura dellepistolario consente di comprendere la sua

potente personalitagrave ortodossa il suo impegno profuso nella Chiesa attanagliata

dalle eresie del tempo e i rapporti costruiti durante la sua vita Dallo stile

tipicamente bizantino a volte tortuoso e poco lineare dunque le Epistule non

solo testimoniano il carattere ardente e appassionato del monaco ma anche la sua

profonda spiritualitagrave che risulta evidente nei temi trattati come la cristologia

lumiltagrave come habitus del buon monaco la caritagrave lo spirito di rinuncia e di

sacrificio che formano un substrato su cui si intrecciano e si muovono altri temi

ascetici e dogmatici che verranno specificati per ciascuna lettera Le ricerche e gli

studi su questi aspetti convalidano ormai da tempo lassunto secondo cui una

lettera missiva egrave un microtesto costituito da una comunicazione scritta di natura

informativa petitiva affettiva polemica e cosigrave via inviata da un mittente

dichiarato ad un destinatario essa infatti egrave in genere composta secondo

determinate consuetudini o regole formulari e materiali comuni al mittente e al

destinatario inoltre egrave caratterizzata dalla previsione della ricezione e della risposta

da parte del destinatario cosiccheacute si puograve affermare che praticamente ogni lettera

istituisce o si inserisce in una catena epistolare in teoria continuamente aperta Il

testo epistolare del monaco molto spesso si articola in una serie ordinata di

elementi ricorrenti semplici indicazioni sia del mittente sia del destinatario

formule di saluto del destinatario quasi sempre nominato con il suo ruolo politico

o religioso esplicitazione del motivo del messaggio formule di cortesia e di

augurio noncheacute di preghiera In realtagrave lo schema epistolare usato dal monaco

risulta plurifunzionale e flessibile allrsquointerno del quale si puograve inserire oltre e

intorno allrsquoargomento principale altri contenuti contingenti a volte esplicitatati

convenzionalmente a volte no secondo un ordine gerarchizzato e facilmente

riconoscibile da parte del destinatario

70

I destinatari a cui il monaco si rivolge sono diversi

- Giovanni (destinatario delle Ep II III IV X XII XXVII XLIV XLV)

la cui amicizia con Massimo non egrave ben documentata ma che molto

probabilmente risale prima della nomina di cubiculario472

Egli fu

esponente della corte di Costantinopoli a cui il monaco scrive molto

probabilmente per mantenere rapporti sereni e fecondi con il poter

politico del tempo473

- Costantino ἀπὸ σακελλαρίων (destinatario delle Ep V XXIV XLIII)

che Massimo conosce a Roma molto probabilmente quando era

supervisore (senza reali poteri) dellrsquoamministrazione del Palazzo

Imperiale prima del processo di Papa Martino nel 653 dC

- Pietro (destinatario delle Ep XIII XIV e Op XII) che compare giagrave

nella Relatio Motionis come στρατέγος comandante militare di un

Tema a cui molto probabilmente Massimo dedica anche il Computus

ecclesiasticus474

- Talassio (destinatario delle QTh e delle Ep IX XXVI XLI e XLII)

detto il Libico o lAfricano egrave autore di Centurie sulla Teologia475

e

presentato come guida dei monaci del monastero di Cartagine durante

il regno di Eraclio Molto probabilmente Massimo avragrave fatto la sua

conosce quando era in Nord Africa476

- Giovanni di Cizico (destinatario degli Am ad Ioh e delle Ep XXVIII e

XXIX) menzionato da Combefis negli Ambigua come ἀρχιεπισκοπον

Κυζίκου e nelle Epistulae come ἐπίσκοπος Κυζικου oppure τῆς

Κυζικηνῶν μητροπόλεως La problematicitagrave che ne deriva da queste

due mansioni differenti comporta dunque presumere che siano due

destinatari diversi477

472

Gli studiosi M Jankowiak e P Booth evincono questa informazione da una lettera inedita che

nominano Letter D contenuta nel manoscritto Cantabrig Colleg S Trinit O348 s XII f 64 v-

65v (cfr CPG 7703) In questa lettera scritta molto probabilmente dopo lEp II Massimo si

congratula con il suo maestro per la nuova nomina in base a questo gli studiosi sono spinti a

ritenere il destinatario di questa lettera Giovanni menzionato nella Patrologia Graeca come

cubicolario Cfr Cfr M JANKOWIAK AND P BOOTH (2015) pp 36-37 473

Cfr M JANKOWIAK AND P BOOTH (2015) p 24 474

Cfr Ibidem pp 24-25 475

Cfr PG 91 1428 A- 1469 C 476

Cfr M JANKOWIAK AND P BOOTH (2015) p 25 477

Cfr Ibidem p 26

71

- Marino (destinatario degli Op theol et pol I II VII X XIX XX e

lrsquoEp XX) che egrave un monaco (Ep XX) poi un diacono (Op theol et pol

VII) e infine sacerdote (Op theol et pol XX)478

Molto probabilmente

Massimo conosce Marino quando si trasferisce ad ovest per via delle

invasioni persiane intorno al 636 dC479

- Teocaristo (destinatario della Mystagogia) santo sacerdote fratello

dellrsquoesarca italiano molto probabilmente di nome Platone (circa nel

645-649 dC) Viene qui ricordato percheacute Massimo nellrsquoEp XLIV lo

raccomanda a Giovanni questo suo caro amico intorno al 642 d C

periodo in cui Massimo era in Nord Africa

- Teodosio di Gangra (destinatario dellrsquoOp theol et polem XXVI) egrave il

fratello di Teodoro Spudeo con il quale ha partecipato alla scrittura

dellrsquoHypomnesticum480

Sappiamo di lui che frequentograve Roma durante il

pontificato di papa Martino e che si trasferigrave a Costantinopoli per

assistere al processo del papa intorno al 653-654 dC

Le Epistulae di Massimo il Confessore la cui trasmissione nei secoli successivi si

deve a Fozio481

sono giunte a noi grazie allrsquoedizione del Migne che riproduce

sostanzialmente lrsquoedizione del Combefis del 1675482

e mancano ancora di

unedizione critica nonostante le diverse traduzioni in lingua moderna Stabilire

lrsquoesatta cronologia della loro scrittura egrave lo scopo dello studio di Sherwood del

1952 che ha ordinato le Epistule secondo le informazioni in esse contenute e dello

studio degli M Jankowiak e P Booth del 2015 piugrave volte menzionato che

completa arricchisce e sconfessa opportunamente le datazioni meno convincenti

Riportare i risultati delle due ricerche risulta necessario per indicare non solo la

ricchezza dei contenuti presenti ma anche per stabilire una cronologia che espliciti

concretamente gli avvenimenti storici a cui il monaco ha partecipato le

esperienze personali che ne derivano e i presupposti speculativi maturati nel

tempo da cui il monaco parte nelle diverse opere Pertanto in questo contesto le

478

Secondo Sherwood Marino egrave lo stesso destinatario sia dellrsquoOp theol et pol VII sia dellrsquo Op

theol et pol XX (cfr P SHERWOOD (1952) p 34) Secondo gli studiosi M Jankowiak e P Booth

risulta improbabile visto che Massimo colloca Marino a Cipro e poi nellrsquoOp theol et pol I si

rivolge allrsquoiokonomos di Costanza dellrsquoisola di Cipro (cfr Ferrarensis 144 f 100v laquoπρὸς

Μαρῖνον τὸν ὁσιὼτατον καὶ οἰκόμον τῆς ἁγιωτάτης μητροπόλεως Κωνσταντίας τῆς Κυπρίων

νήσουraquo e cfr M JANKOWIAK AND P BOOTH (2015) p 26) 479

Cfr M JANKOWIAK E P BOOTH (2015) p 26 480

Cfr CPG 7968 e cfr P ALLEN AND B NEIL Maximus the Confessor and his Companions

Documents from Exile Oxford 2002 pp 41-42 481

Cfr PHOTIUS Bibliothegraveque ed R Henry Paris1959-1977 192 A- 195 482

Cfr PG 91 9-285 e 364-649

72

quarantacinque Epistule saranno suddivise in tre periodi corrispondenti alla

suddivisione precedentemente effettuata per le opere autentiche ed ordinate

secondo le certezze o le ipotesi formulate dagli studiosi sulla loro data di

composizione Si ricorderagrave di ciascuna il titolo in latino presente nellrsquoedizione

della Patrologia graeca il contenuto le edizioni i relativi studi e traduzioni

Necessitano di una trattazione differente le epistulae inedite che non

vengono riportate nella Patrologia graeca ma hanno editori differenti Esse sono

- Epistula ad Iohannem contenuta nel codex Cantabrigiensis Collegii S

Trinitatis O 348 s XII f 64v-65v Scritta molto probabilmente dopo

lrsquoEpistula II risulta essere unrsquooccasione per il monaco per

congratularsi con il maestro benedetto Giovanni molto probabilmente

Giovanni Cubiculario destinatario di altre lettere Il monaco Massimo

raccomanda colui che gli consegna la lettera lrsquoeparca e sofista

Zaccaria di cui non si conosce lrsquoidentitagrave Si ipotizza che sia stata scritta

intorno al 633 dC483

- Epistula ad abbatem Thalassium di cui ci egrave pervenuta solo la

traduzione latina di Anastasio Bibliotecario In essa viene descritta le

vicende degli apocrisari di Severino che si recarono a Costantinopoli

per lrsquoelezione del nuovo papa e per assicurarsi della sua adesione

allrsquoEkthesis484

Massimo segnala allrsquoabbate di possedere una copia

della charta che vieta ogni tipo di discussione suelle operazioni di

Cristo485

In base a tutti questi elementi la lettera egrave stata scritta intorno

al maggio del 640 dC486

- Epistula ad presbyterum Stefanum487

presente nel manoscritto

Laurent Plut 577 f 1v-2r e molto probabilmente scritta quasi

contemporaneamente allrsquoEpistula XL visto che il monaco menziona

483

LrsquoEpistula contenuta in CPG 7703 viene segnalata dallo studio di Carnat nel 1964 e dagli

studiosi M Jankowiak e P Booth (cfr M JANKOWIAK E P BOOTH (2015) pp 36-37) Secondo

quanto illustra Canart nel Codex 194 della sua Bibliotheca Fozio scrive il contenuto di un

manoscritto di Massimo il Confessore che comprendeva una lettera al prefetto Giorgio due

centurie teologiche ed etiche diverse lettere a Pietro Cosma Pirro Giovanni e due lettere ad un

certo Tommaso (di cui la prima confluisce negli Ambigua ad Thomam invece la seconda sarebbe

totalmente inedita) Secondo la ricoscruzione di Canart lrsquoerudito inglese Thomas Gale nel 1681

pubblicograve il De divisione naturae di Giovanni Scoto detto lrsquoEriugena a cui aggiunse unrsquoappendice

con alcuni testi del monaco tra cui questa epistola inedita (cfr P CANART La deuxiegraveme lettre agrave

Thomas de S Maxime le Confesseur in laquoByzantionraquo 34 (1964) pp 415-445) 484

Cfr PL 129 585 A 485

Cfr PL 129 586 B 486

Questa epistola egrave presente in PL 129 583 D-586 B e in CPG 7702 oltre che in J D MANSI

Sacrorum Conciliorum nova et amplissima collectio Vol I Graz 1960 coll 677-678 Per gli studi

su di essa cfr P SHERWOOD (1952) p 43 num 60 487

In realtagrave il titolo latino non ci egrave pervenuto ma egrave una traduzione nostra Il titolo originale egrave Τοῦ

αὐτοῦ πρὸς Σωφρόνιον μονάζοντα τὸν ἐπίκλην Εὐκρατᾶν ἐπιστολὴ γέμουσα καλῶν μερίων ed egrave

contenuta in S L EPIFANOVIČ (1971) pp 84-85 in CPG 770730 e viene ricordata in P

SHERWOOD (1952) p 50 num 71 e in M JANKOWIAK E P BOOTH (2015) p 56

73

Teocaristo destinatario della Mystagogia Dal testo si evince che

Massimo si rivolge al presbitero Stefano per avere unrsquoopinione

riguardo a quanto aveva consegnato a Teocaristo Gli studiosi

ipotizzano come periodo di scrittura intorno il 642 dC

- Epistula ad Anastasium monachum discipulum scritta quasi

certamente il 19 aprile 658488

Descrive il momento in cui Pietro si era

recato da Massimo per chiedergli a quale chiesa appartenesse se a

quella di Bisanzio a quella di Roma a quella di Antiochia di

Alessandria o di Gerusalemme e Massimo si dichiara parte della

Chiesa di Roma che professa la fede di Pietro LrsquoEpistula continua

con una spiegazione della dottrina su cui le Chiese si sono unificate e

manifesta il rifiuto da parte del monaco di aderirvi ed inoltre viene

riferito lrsquoanatema da parte dellrsquoimperatore e del Patriarca secondo il

precetto del Papa e la condanna a morte di chi non avesse obbedito alla

confessione comune Massimo infine chiede al discepolo di pregare

per lui e di informare il Papa della sua condanna489

488

Riguardo la defizione della data gli studiosi hanno proposto il 18 maggio 655 dC (cfr R

DEVRESSE Le vie de S Maxime le Confesseur et ses recensions in laquoAnalecta Bollandianaraquo 46

(1929) pp 5-49) oppure il 19 aprile 658 dC (cfr J M GARRIGUES Le martyre de saint Maxime

le Confesseur in laquoRevue Thomisteraquo 26 (1976) pp 410-452 e cfr M JANKOWIAK E P BOOTH

(2015) p 68) 489

LrsquoEpistula egrave contenuta in PG 90 132 A-133 A in CPG 7701 Gli studi sono P SHERWOOD

(1952) p 56 num 90 F HALKIN Bibliotheca hagiographica graeca tome II Bruxelles 1957

1233 d

74

I periodo

(624 dC ndash 630 dC)

Tra il 624 dC e il 626 dC Massimo vive nel monastero di S Giorgio a Cizico

(attuale Erdeck) dove stringe rapporti con Sofronio e a causa delle invasioni degli

arabi egrave costretto a ritornare in Africa centrale nel 630 dC

Epistula V ad Costantinum

(628 dC)

Si tratta di una breve trattazione su vizi e virtugrave Secondo Sherwood questa lettera

risulta di data incerta490

invece secondo gli studiosi Iankowiak e Booth egrave stata

scritta intorno al 628 d C491

I temi trattati in questa lettera sono ripresi

nellrsquoEpistula IV e secondo Larchet conclude in realtagrave temi giagrave trattati nellrsquoEpistula

XXIV e XLII492

Il destinatario egrave Costantino Sacellario e consente agli studiosi

moderni di collocare le origini di Massimo a Costantinopoli In quanto

sacellarius493

Costantino ricopriva alte cariche nellrsquoimpero bizantino ed egrave stato il

predecessore del sacellario che avrebbe perseguito sia papa Martino (653 dC) sia

Massimo (655)494

Edizioni Migne495

Geerard496

Traduzione moderna Larchet- Ponsoye497

Epistula VI ad archiepiscopum Joannem

(628-630 dC)

Come gli era stato chiesto dallrsquointerlocutore Massimo dimostra che lrsquoanima egrave

incorporea senza alcun riferimento alla Sacra Scrittura o ai Padri della Chiesa ma

490

Cfr P SHERWOOD op cit p 24 num 1 491

Cfr M JANKOWIAK - P BOOTH A new date-list of the works of Maximus the Confessor in The

Oxford Handbook of Maximus the Confessor Oxford 2015 p 36 492

Cfr J C LARCHET Introduction in J C LARCHET AND E PONSOYE Saint Maxime le

Confesseur Letters Paris 1998 p 40 493

Il titolo sacellarius - σακελλάριος a partire dal VII secolo era usato non solo per il ministro

delle finanze dellImpero bizantino ma anche per monaci che aveva il compito di rendicontare i

beni del monastero Per maggiori approfondimenti sullrsquoargomento cfr M GALLINA Potere e

societagrave a Bisanzio Dalla fondazione di Costantinopoli al 1204 Torino 1995 494

Cfr W BRANDES ldquoJuristischerdquo Krisenbewaumlltigung im 7 Jahrhundert Die Prozesse gegen

Martin I und Maximos Homologetes in L BURGMANN Fontes Minores 10 Forschungen zur

Byzantinischen Rechtsgeschichte ed D Simon Frankfurt am Main Loumlwenklau 1998 pp 141-

212 cfr Ibidem pp 160-162 495

Cfr PG 91 coll 420C - 424 C 496

Cfr CPG 76995 497

Cfr C LARCHET AND E PONSOYE Saint Maxime le Confesseur Letters Paris 1998 pp 97-

99 Da qui in poi questa traduzione egrave cosigrave abbreviata C LARCHET AND E PONSOYE (1998)

75

solo con lrsquoausilio di una dimostrazione dialettica con cinque serie di sillogismi La

dimostrazione Secondo Sherwood questa epistola egrave stata scritta dopo il 624625

dC498

invece secondo Jankowiak e Booth egrave piugrave probabile che sia stata scritta

intorno al 628630 dC499

visto che ci sono riferimenti alle operazioni della

natura dellrsquoanima e le operazioni secondo natura (432 B) indizi che riconducono

al tempo precedente alla crisi monoergetista avvenuta nel 633634 d C

Massimo si scaglia contro coloro che sostengono lrsquouguaglianza del corpo risorto

con il corpo terrestre ricordando la controversia tra il patriarca costantinopolitano

Eutichio e Gregorio il Grande nel VI sec dC500

Il destinatario lrsquoarcivescovo

Giovanni non egrave certo infatti nella maggior parte dei manoscritti compare il nome

Giordano e Giovanni il Sofista di cui egrave difficile ricostruirne il profilo

Edizioni Migne501

Geerard502

Traduzione moderna Larchet- Ponsoye503

Epistula VII ad Joannem presbyterum

(agosto 628 dC)

Legata allrsquoEpistula VI il destinatario aveva chiesto precedentemente a Massimo

di confutare dottrine profane accolte da alcuni monaci504

secondo cui lrsquoanima ha

la capacitagrave di intelligere fuori dal corpo505

e secondo cui dopo la morte del corpo

le facoltagrave naturali continuano ad animare il corpo stesso506

Scritta molto

probabilmente secondo le indicazioni (433 A) il secondo giorno del mese di

agosto gli studiosi ritengono che sia stata scritta intorno al 628 dC piuttosto che

intorno al 643 dC507

in quanto gli argomenti trattati sono ripresi completamente

negli Ambigua ad Iohannem508

498

Cfr P SHERWOOD (1952) p 25 499

Cfr M JANKOWIAK and P BOOTH (2015) pp 31-32 500

Per approfondire i rapporti che intercorrono tra Roma e lrsquoOriente cristiano ai tempi di Gregorio

il Grande (Roma 540 circa ndash Roma 12 marzo 604) cfr A J EKONOMOU Byzantine Rome and the

Greek Popes Eastern influences on Rome and the papacy from Gregory the Great to Zacharias

(590-792 ad)Usa 2007 in particolare il I capitolo ldquoCum illi Graeci sint Nos Latini Rome and

the East in the time of the Gregory the Great pp 1-42 501

Cfr PG 91 424 C-433 A 502

Cfr CPG 76996 503

Cfr C LARCHET AND E PONSOYE (1998) pp 99-104 504

Secondo Benevich il monaco si oppone allrsquoantiorigenismo piugrave estremo presente nellrsquoarea

palestinese Cfr G BENEVICH Maximus the Confessorrsquos Polemics against Anti-Origenism

Epistulae 6 and 7 as a Context for the Ambigua ad Iohannem in laquoRevue drsquohistoire

eccleacutesiastiqueraquo 104 (2009) pp 5-15 505

Cfr PG 91 437 A 506

Cfr PG 91 433 C 507

Secondo M Jankowiak e P Booth ci sono una serie di motivi per cui egrave piugrave plausibile ritenere

questa lettera scritta nel 628 dC piuttosto che nel 643 d C il primo motivo riguarda la presenza

e lrsquoassenza della percezione da parte del destinatario di una forte fede che si ripropone

nellrsquoEpistulae II IV V XIII XXIII XXIV e XXVII lettere che non sono state scritte quando

Massimo non era in Occidente il secondo motivo riguarda il fatto che Massimo si sofferma sulle

proprietagrave e funzionamento naturali dellanima (cfr PG 91 436 C-D) negli stessi termini che

ricordano Epistula VI e con poche indicazioni delle polemiche monoergetiste che si sarebbero

76

Edizioni Migne509

Geerard510

Traduzione moderna Larchet-Ponsoye511

Epistula XXIV ad Costasntinum sacellarium

Epistula XLIII ad Joannem cubicularium

(628 dC)

Le due Epistule identiche tra loro nel testo ma diverse nellrsquointestazione fanno

riferimento alla pace mondiale precisamente alla vittoria di Cosroe avvenuta nel

628 dC In realtagrave Massimo lontano dal suo interlocutore percheacute forse era in

Nord Africa non condivide il trionfalismo dei suoi interlocutori che sono

incoraggiati a riconciliarsi con Dio esprime unrsquoopinione favorevole sulla pace

sulla terra e afferma la sua ammirazione per limperatore che egrave emblema della

lotta contro le passioni512

Combefis presuppone che gli scribi abbiano confuso le

iscrizioni piuttosto che ritenere che Massimo abbia inviato la medesima lettera a

due distinti interlocutori e lrsquoassenza dellrsquoEpistula XXIV nellrsquounico manoscritto in

cui egrave stata trasmessa lrsquoEpistula XLIII supporta la tesi di Combefis La lettera egrave

stata quindi inviata al sacellario Costantino513

come testimoniano la maggior

parte dei manoscritti Per quanto riguarda la datazione dellepistola Sherwood

propone gli anni 628629 dC514

invece Larchet il 638 dC515

Edizioni Migne516

Geerard517

Traduzione moderna Larchet-Ponsoye518

avute di ligrave a poco il terzo motivo che spinge gli studiosi a sostenere la scrittura di questa lettera

intorno al 628 dC riguarda il fatto che il monaco si riferisce alle polemiche come segno della

venuta dellrsquoAnticristo termini molto simili che si ritrovano nei primi scritti e infine il quarto

motivo riguarda le affinitagrave con gli Ambigua ad Iohannem postulata da Sherwood nel 1952 Cfr M

JANKOWIAK E P BOOTH (2015) pp 32-33 508

Benevich concorde con Sherwood sostiene che le dottrine che Massimo dovrebbe confutare in

questa lettera le dottrine antiorigenismo che il monaco modula negli Ambigua ad Iohannem Cfr

G BENEVICH Maximus the Confessorrsquos Polemics against Anti-Origenism Epistula 6 and

Epistula 7 as a Contex for the Ambigua ad Iohannem in laquoRevue drsquohistoire eccleacutesiastiqueraquo 104

(2009) pp 5-15 509

Cfr PG 91 433A-440 B 510

Cfr CPG 76997 511

Cfr C LARCHET AND E PONSOYE (1998) pp 104-108 512

Cfr P BOOTH Crisis of Empire Doctrine and Dissent at the End of Late Antiquity Berkeley

2013 pp 162-163 513

Cfr nota num 139 p 30 514

Cfr P SHERWOOD (1952) p 32 num 28 515

Cfr C LARCHET AND E PONSOYE (1998) p 40 516

Cfr PG 91 608 B - 613 A e cfr PG 91 637 B- 641C 517

Cfr CPG 769924 e cfr CPG 769943 518

Cfr C LARCHET AND E PONSOYE (1998) la lettera XXIV pp 104-108 la lettera XLIII pp

228-230

77

II periodo

(630 dC ndash 646 d C)

A partire dal 630 dC il monaco egrave in Africa poi a Cartagine e dopo il 634 dC

diventa discepolo di Sofronio in Palestina Esprime pubblicamente la sua

avversione verso il monoergetismo e il monotelismo nel 640 dC e poco dopo il

641 dC ritorna in Africa Nel 645 dC disputa pubblicamente a Cartagine con

Pirro patriarca deposto di Costantinopoli a Roma

Epistula XIII ad Petrum

(629-633 dC)519

Il monaco dopo aver ricevuto una lettera di Pietro che lo informava del suo

viaggio520

e del ritorno di alcuni monofisiti convertiti allrsquoeresia scrive un feroce

attacco contro il monofisismo e si scusa con il destinatario di non poter inviargli i

passi patristici che gli aveva precedentemente chiesto in quanto non ha con seacute i

libri dei Padri In base a ciograve invita Pietro a consultare labate Sofronio Questa

epistula richiama le tematiche dellepistulae II IV V VIII XXIII XXIV e XXVII

scritte nello stesso periodo e secondo Sherwood egrave una continuazione

dellOpusculum XXIII ritenuto oggi spurio521

Il destinatario egrave stato identificato

con il patrizio Pietro esarca della provincia dAfrica522

che era stato inviato in

Egitto nel 632 dC per far fronte alla minaccia dellinvasione araba quando

Eraclio aveva disposto le sue truppe nellAfrica settentrionale523

519

Riguardo la datazione Sherwood (in op cit p 39) suggerisce che egrave stata scritta intorno al 633-

634 dC invece Boudignon preferisce indicare come data di composizione il 633 dC cfr C

BOUDIGNON Maxime le Confesseur eacutetait-il constantinopolitain in B JANSSENS B ROOSEN AND

P VAN DEUN Philomathestatos Studies in Greek Patristic and Byzantine Texts Presented to

Jacques Noret Leuven 2004 pp 11-43 Avvalora la tesi di Boudignon la maggior parte degli

studiosi secondo cui il destinatario Pietro il generale della Numidia che secondo la RM egrave stato

spedito nel 633 dC ad Alessandria Secondo Jankowiak e Booth invece la lettera non egrave stata

scritta intorno al 633634 dC quanto piuttosto al 629633 dC infatti limpreciso riferimento

allassunzione del Logos nelle operazioni umane (cfr PG 91 532 B7-10) e la dichiarazione del

monaco di essere daccordo con coloro che governano la chiesa in nulla concilianti con Sofronio e

Ciro di Alessandria (cfr PG 91 532 C5-7) puograve collocare lepistula prima dellinizio della crisi

monofisita del 633 dC e prima che Sofronio diventasse patriarca di Gerusalemme nel 634 dC

Molto probabilmente il monaco in questa lettera coglie loccasione di opporsi al monofisismo e

alla nuova polita di Eraclio pur non facendo espliciti riferimenti Cfr M JANKOWIAK and P

BOOTH (2015) pp 33-34 520

Cfr PG 91 509 C6 521

Cfr P SHERWOOD (1952) p 38 522

Per approfondimenti riguardo la carica e riguardo il ruolo che Pietro aveva cfr C DIEHL

LAfrique byzantine Histoire de la nomination byzantine en Afrique Paris 1896 pp 484-489 523

Cfr N DUVAL Nouvelles recherches darcheacuteologie et deacutepigraphie chreacutetiennes agrave Sufetula

(Byzacegravene) in laquoMeacutelanges darcheacuteologie et dhistoireraquo 68 (1956) pp 247-298 Y DUVAL Le

Patrice Pierre exarque dAfrique in laquoAntiquiteacutes africainesraquo 5 (1971) pp 209-214 e cfr C

ZUCKERMAN La haute hieacuterarchie militaire en Afrique byzantine in laquoAntiquiteacute Tardiveraquo 10

(2002) pp 169-175

78

Edizioni Migne524

Geerard525

Traduzione moderna Larchet-Ponsoye526

Epistula XXVII ad Joannem cubicularium

(629630 dC)

Dopo una trattazione dellamicizia cristiana e del rapporto tra la separazione fisica

e presenza spirituale527

il monaco si affida agli uffici di Giovanni Cubicolario

Questo tema ricorda soprattutto le Epistulae identiche XXIV e LXIII invece il tono

e il linguaggio ricordano le Epistulae II IV V VII VIII XIII XXIII XXIV XXVIII

e XXX

Edizioni Migne528

Geerard529

Traduzione moderna Larchet-Ponsoye530

Epistula VIII ad eundem531

(Giugno-Agosto 632 dC)

Secondo il manoscritto Laurent Plut 577532

il destinatario sarebbe Giordano o il

sacerdote Giovanni che gli studiosi identificano con Giovanni di Cizico533

La

524

Cfr PG 91 509 B-533 A 525

Cfr CPG 769913 526

Cfr C LARCHET AND E PONSOYE (1998) pp 150-163 527

Cfr PG 91 617 B - 620 A 528

Cfr PG 91 617 B- 620 C 529

Cfr CPG 769927 530

Cfr C LARCHET AND E PONSOYE (1998) pp 214-215 531

Cfr PG 91 440 C-445B CPG 76998 e 770729 532

Ci sono due versioni riguardo questa lettera la piugrave lunga contenuta in R DERVEESSE La fin

ineacutedite drsquoune lettre de saint Maxime un baptecircme forceacute de Juifs et de Samaritans agrave Carthage en

632 in laquoRevue des sciences religieusesraquo 17 (1937) pp 25-35 e una piugrave breve in S L

EPIFANOVIČ Materialy k izučeniju žizni i tvorenij prep Maksima Ispovednika Kiev 1917 pp 84 533

Cfr C LARCHET AND E PONSOYE op cit pp 43-45 e F WINKELMANN Der monenergetish-

monotheletische Streit Frankfurt am Main ndash New York 2001 pp 58-59 Riguardo lrsquoautenticitagrave

della lettera non sono convinti del tutto convinti gli studiosi Speck (cfr P Speck Maximos der

Bekenner und die Zwangustaufe durch Kaiser Herakleios in Varia VI Beitraumlge zum Thema

byzantinische Feindeseligkeiten gegen die juden im fruumlhen siebten Jahrhundert Bonn 1997 pp

441-468) e Stoyanov (cfr Y STOYANOV Defenders and Enemies of the True Cross The

Sasanian Conquest of Jerusalem in 614 and Byzantine Ideology of Anti-Persian Warfare Vienna

2011 p 69 num 191

79

maggior parte di essi preferisce ritenere che il destinatario era in realtagrave sia

Sofronio cosigrave come appunto afferma Fozio534

Scritta molto probabilmente poco

dopo la separazione dal suo destinatario535

Massimo dichiara di sentirsi come una

pecora lacerata dai lupi drsquoArabia provenienti da occidente (laquoτῶν λύκων τῆς

Ἀραβίας τουτέστι τῶν Δυσμῶνraquo

536) alludendo cosigrave alle invasioni arabe del VII

secolo537

e permettendo la collocazione nel giugno-agosto del 632 dC La fine di

questa lettera pubblicata da Devreesse538

narra di un battesimo forzato dei Giudei

nella Pentecoste del 632 dC a Cartagine piugrave precisamente il monaco fa

riferimento ad un ordine imperiale proposto da un eparca proveniente da

Costantinopoli I manoscritti conservano due versioni diverse della fine di questa

lettera che si differenziano in modo significativo riguardo gli eventi avvenuti a

Cartagine infatti la prima edizione di cui il finale egrave piugrave breve ha come

destinatario Giordano invece la seconda di cui il finale egrave piugrave descrittivo ha come

destinatario Sofronio La seconda edizione esprime la costernazione del monaco

Massimo per la manovra imperiale che annuncia la fine dei tempi e la corruzione

della Chiesa infatti il monaco disapprovava il battesimo forzato degli Ebrei e dei

Samaritani avvenuto molto probabilmente a causa del timore di Eraclio di

unrsquoalleanza tra questi popoli e gli invasori arabi539

Secondo gli studiosi

Jankowiak e Booth il monaco molto probabilmente ha personalizzato la lettere a

seconda dei destinatari cosigrave come ha fatto per altre due coppie di epistule XXVIII

ndash XXIX e XXX-XXXI540

Traduzioni moderne Starr541

Larchet-Ponsoye542

Epistula XXIII ad Stephanum presbyterum

(632 dC o 642 dC)

In questa breve lettera il monaco Massimo professa la profonda amicizia nei

confronti del presbitero Stefano543

dichiarando di essere lontano fisicamente ma

534

Cfr S L EPIFANOVIČ (1917) p XIII e cfr R DERVEESSE op cit pp 32-33 535

Cfr PG 91 440 A ndash 441 A 536

Cit PG 91 444 A 537

Cfr K KAEGI Heraclius Emperor of Byzantium Cambridge 2003 p 218 C BOUDIGNON

Maxime le Confesseur eacutetait-il constantimopoliain in B JANSSENS B ROOSEN and P VAN DEUN

Philomathestatos Studies in Greek Patristic and Byzantine Texts Presented to Jacques Noret in

laquoOrientalia Lovaniensia Analectaraquo 137 (2004) pp 11-43 e cfr P BOOTH Crisis of Empire

Doctrine and Dissent at the End of Late Antiquity Berkeley 2013 p 231 538

Cfr Nota num 198 539

Cfr R DEVREESSE op cit pp 34-35 Devreesse pubblica il finale inedito tratto dal Vaticanus

Graecus 1502 e dal Vaticanus Graecus 505 questrsquoultimo giagrave pubblicato in S L EPIFANOVIČ

Materialy k izučeniju žizni i tvorenij prep Maksima Ispovednika Kiev 1917 p 84 540

Cfr C LARCHET AND E PONSOYE Saint Maxime le Confesseur Letters Paris 1998 pp40-41 541

Cfr J STARR St Maximos and the Forced Baptism at Carthage in 632 in laquoByzantinisch-

neugriechische Jahbuumlcherraquo 16 (1940) pp 192-196 Questa traduzione completa di commento

dellrsquoEpistula VIII giagrave precedentemente pubblicata da Devreesse in realtagrave integra lrsquoopera polemica

dal titolo Διδασκαλία Ἰακώβου Νεοβαπτίστου infatti Starr traduce le versioni sia greche che slave

e traduce il testo greco pubblicato da Devreesse 542

Cfr C LARCHET AND E PONSOYE op cit pp 108-111

80

presente spiritualmente In realtagrave Massimo invia lrsquoepistola a Stefano ma si

riferisce ad unrsquointera comunitagrave di venerabili padri discepoli e maestri drsquoamore a

cui chiede di non dimenticarlo secondo lo stile di una confessio humilitatis544

Secondo Sherwood il riferimento alla comunitagrave di padri indica che Massimo

quando scrisse questa lettera era a Crisipoli545

ma non egrave possibile collocare in

quegli anni Stefano e la sua comunitagrave Il tono di questa lettera si collega

allrsquoEpistula XXII scritta poco piugrave tardi

Edizioni Migne546

Geerard547

Traduzione moderna Larchet-Ponsoye548

Epistula XXVIII ad Cysicium episcopum

Epistula XIX ad eundem

Epistula XXX ad Joannem episcopum

Epistula XXXI ad eundem

(632-633 dC)

Queste quattro epistole insieme allrsquoepistola VIII secondo Sherwood costituiscono

un unico gruppo NellrsquoEpistula XXVIII il monaco egrave da poco fuggito di fronte alla

minaccia dei barbari e dichiara di voler ritornare in monastero e di esser pronto ad

accettare lrsquoesilio549

Gli avvenimenti a cui si fanno riferimento sono la fuga del

monastero San Giorgio a Cizico in cui il monaco Massimo aveva rapporti con il

vescovo Giovanni diventato da poco arcivescovo LrsquoEpistula XXIX egrave una chiara

continuazione dellrsquoEpistula XXVIII550

infatti ha lo stesso destinatario di cui il

543

I manoscritti hanno diverse intestazioni il Vat Gr 504 e il Vat Gr 507 f 113v riportano la

seguente intestazione κυρίῳ ἀββᾷ Στεϕάνῳ πρεσβυτέρῳ il Laurent Plut 577 invece ha

unrsquointestazione diversaπρὸς Στεϕάνον πρεσβυτέρον καὶ ἡγούμενον La carica diversa attribuita a

Stefano nei primi due manoscritti quella di abbate e nel terzo manoscritto quella di igumeno

rende difficile la cronologia di questa lettera per questo si preferisce ritenere questa lettera scritta

in un lasso di tempo piugrave ampio che va dal 632 dC al 642 dC 544

Cfr PG 91 608 A 545

Cfr P SHERWOOD (1952) p 33 546

Cfr PG 91 605 D-608 B 547

Cfr CPG 769923 548

Cfr C LARCHET AND E PONSOYE Saint Maxime le Confesseur Letters Paris 1998 p 208 549

Molto piugrave precisamente il monaco si preoccupa dellrsquounitagrave della Chiesa che cerca di negoziare

con i miafisisti del tempo a Gerusalemme (cfr PG 91 621 A4-8) e invita il suo interlocutore a

seguire la sua vocazione clericale e a recuperare le pecore disperse dal suo gregge (cfr PG 91

622A) Per approfondire questa tematica cfr M JANKOWIAK Essai drsquohistoire politique du

monotheacutelisme agrave partir de la correspondance entre les empereurs byzantins les patriarches de

Costantinople et les papes de Rome PhD diss Paris and Warsaw 2009 pp 112-121 550

Secondo gli studiosi Jankowiak e Booth questa lettera egrave stata spedita subito dopo aver ricevuto

la risposta allrsquoEpistula XXVIII precisamente prima dellrsquoespansione dei musulmani in Oriente

durante la crisi dellrsquoimpero Cfr M JANKOWIAK - P BOOTH A new date-list of the works of

Maximus the Confessor in The Oxford Handbook of Maximus the Confessor Oxford 2015 p 42

81

monaco esalta la funzione di pastore del gregge e si raccomanda alle sue preghiere

e al suo sostegno551

Anche lrsquoEpistula XXX contiene un elogio di Giovanni e della

figura del vescovo e la richiesta di essere accolto cosigrave come le ldquopecorelle

smarriterdquo nominate nellrsquoEpistula XXXI la monaca di clausura Eudocia552

e il

presbitero Giorgio553

giagrave nominato nellrsquoEpistula XXIX554

Queste quatto epistole

dunque fanno emergere la condizione di pericolo che i monaci vivevano ai tempi

dellinvasioni arabe

Edizioni Migne555

Geerard556

Traduzione moderna Larchet-Ponsoye557

Epistula XIV ad eundem epistola dogmatica

(633 dC)

Il nome del destinatario non egrave presente nelledizione di Combefis ma compare nel

Vat gr 504 la seguente intestazione ἐπιστολὴ δογματικὴ πρὸς Πέτρον

Ἰλλούστιον Il monaco racconta che il bene piugrave grande egrave la riunione di coloro che

sono separati nella fede558

infatti visto che il diacono di Alessandria Cosma si egrave

da poco riconvertito alla fede ortodossa Massimo desidera che Pietro interceda

per lui con il papa559

per ridargli la stessa carica560

Il monaco presenta il

diofisismo come nuovo credo di Cosma e chiede al destinatario di spiegargli

dogmaticamente i principi Lepistola termina con il racconto vivido dellinvasioni

delle popolazioni arabe provenienti dal deserto ritenendolo segno del peccato

cristiano e dellavvento dellAnticristo e uninvettiva contro gli ebrei che hanno

sostenuto i nemici561

551

Cfr PG 91 621 C 552

Cfr PG 91 625 9B laquoθυγάτηρ καὶ μήτηρ κυρία Εὐδοκία ἡ ἐγκλεστήraquo 553

Cfr PG 91 625 C 554

Cfr PG 91 624 A laquo(hellip) τὸν ἡγιασμένον κύριον ἀββᾶν Γεώργιον τὸν πρεσβύτερον ἄνϑρωπον

ἰερὸν (hellip)raquo Molto probabilmente il presbitero Giorgio a cui Massimo fa riferimento egrave il

destinatario dell Opusculum 4 cfr P BOOTH Crisis of Empire Doctrine and Dissent at the End of

Late Antiquity Berkeley 2013 pp 266-267 555

Cfr per lrsquoEpistula XXVIII PG 91 620 C- 621 B per lrsquoEpistula XIX PG 91 621 C -624 A per

lrsquoEpistula XXX PG 91 624 A-D per lrsquoEpistula XXXI PG 91 624 D- 625 D 556

Cfr per lrsquoEpistula XXVIII CPG 769928 per lrsquoEpistula XIX CPG 769929 per lrsquoEpistula

XXX CPG 769930 per lrsquoEpistula XXXI CPG 769931 557

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) per lrsquoEpistula XXVIII p 216 per lrsquoEpistula XIX pp 198-202

per lrsquoEpistula XXX pp 217-218 per lrsquoEpistula XXXI pp 218-219 558

Cfr PG 91 533B-C 559

Secondo Sherwood il papa qui menzionato egrave Ciro che egrave stato eletto patriarca di Costantinopoli

dopo il Patto di unione (giugno 633 dC) in base a questo Massimo puograve scrivere o dopo lelezione

o durante gli avvenimenti Cfr P SHERWOOD (1952) pp 40-41 560

Cfr PG 91 536 A 561

Cfr PG 91 540 A-543 C Secondo Riou il monaco ritiene che gli avvenimenti apocalittici

provocati dalle invasioni arabe siano il richiamo ad un martirio da parte dei cristiani risposta piugrave

alta allinsegnamento di Cristo Cfr A RIOU Le monde et lEacuteglise selon Maxime le Confesseur

Paris 1973 pp 117-118 e p131

82

Edizioni Migne562

Geerard563

Traduzione moderna Larchet-Ponsoye564

Epistula XV de communi et proprio hoc est de essentia et hypostasi seu persona

ad Cosmam religiosissimum diaconum Alexandrinum

(633 dC)

In risposta a Cosma il monaco scrive unrsquoampia trattazione di carattere

antimonofistico Infatti in continuitagrave con lrsquoEpistula XIV Massimo specifica la

differenza tra essenza e ipostasi in risposta allrsquoattacco dei Severiani contro di

lui565

Ciograve dimostra lrsquoimpegno del monaco nei dibattiti teologici in linea con il

Patto drsquoUnione nel 633 dC566

Parte della lettera chiarisce la posizione anti-

monoergetista sulle operazioni e sulla natura umana e divina di Cristo567

e

consente a Sherwood di datarla intorno al 634-640 dC568

Edizioni Migne569

Geerard570

Diekamp571

Epifanovič572

Traduzione moderna Larchet-Ponsoye573

Epistula II ad Joannem cubicularium de charitate

(633 d C)

Sherwood ritiene questa epistula una delle piugrave importanti in quanto presenta il

concetto di agape come un ritorno degli uomini allunitarietagrave di Dio dopo la

caduta nel peccato e il concetto di unica volontagrave di Dio e dei santi che verragrave

corretto ed esplicitato negli scritti successivi spingendo lo studioso a ritenere

come data di composizione il 626 dC574

Massimo egrave ora lontano da

Giovanni575

forse percheacute egrave nel Nord Africa576

e coglie loccasione per discutere

562

Cfr PG 91 533 B-543C 563

Cfr CPG 769914 564

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) pp 190-192 565

Cfr PG 91 576 A 566

Cfr M JANKOWIAK AND P BOOTH (2015) p 44 567

Cfr PG 91 573 B 568

Cfr P SHERWOOD (1952) p 40 569

Cfr PG 91 543 C-576D 570

Cfr CPG 769915 770723 e 770731 571

Cfr Doctrina Patrum de Incarnatione Verbi Ein griechisches Florilegium aus der Wende des

siebenten und achten Jahrhunderts zum ersten Male vollstaumlnding herausgegeben und untersucht

von F Diekamp Muumlnster in Westfalen 1907 pp 137 e pp 256 572

Cfr S L EPIFANOVIČ (1917) pp 71-72 e p 85 573

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) p 193 574

Cfr P SHERWOOD (1952) p 25 num 6 575

Cfr PG 91 393 A

83

con il destinatario della volontagrave umana e divina e come esse si riuniscono nella

natura umana di Cristo577

per chiarire il rapporto tra la singola γνώμη e katὰ tὸ

qέlhma βούλεσις τε καὶ κίνησις578

argomenti che ci consentono di collocare

questa epistula prima o poco dopo la crisi monoenergetista579

Edizioni Migne580

Geerard581

Traduzione moderna Dalmais582

Larchet-Ponsoye583

Epistula XIX ad Pyrrhum sanctissimum presbyterum et hegumenum seu abbatem

(633634 dC)

Il monaco inizia la sua lettera lodando grandemente il destinatario e lo Psephos

scritto dal nuovo Mosegrave Sergio di Costantinopoli584

che sembra accettare e

chiarisce la sua posizione riguardo le operazioni e la singolaritagrave dellrsquoattivitagrave

dellrsquoIncarnazione585

Tuttavia sebbene non scriva apertamente della presenza di

due operazioni in Cristo manifesta il sospetto per ldquounrsquooperazione di Cristordquo

nuovo elemento di fede586

chiamato operazione naturale587

e chiede a Pirro di

chiarire certe questioni che cosa egrave ἐνέργεια quali sono i suoi generi che cosa egrave

ἐνέγημα quale sia la differenza tra ἒργον e πρᾶξις588

Questa epistula risulta

dunque fondamentale per ricostruire la posizione del monaco nei confroti del

monotelismo come gli Opuscula theologica et polemica IX XII XX e lrsquoEpistula

ad abbatem Thalassium in particolare nellrsquoOpusculum IX in cui Massimo

difende questa sua posizione affermata in questa lettera si evince che il monaco

ha ricevuto un enorme tomo di Pirro senza dubbio si riferisce a quanto contenuto

agli Atti del Concilio Lateranense589

in modo particolare ascrive a Sofronio in

modo rispettoso molto probabilmente durante le prime fasi del conflitto Pirro

dapprima monaco palestinese nel momento in cui ha ricevuto lrsquoepistula di

576

Cfr Epistulae IV V VIII XIII XXIII XXIV XXVII 577

Cfr PG 91 404 B- D 578

Cfr PG 91 396 C e 401 B 579

Cfr F WINKELMANN Der monenergetisch-monotheletische Streit Frankfurt am Main-New

York Lang 2001 p 56 num 16 580

Cfr PG 91 392 D- 408 B 581

Cfr CPG 76992 582

Cfr I H DALMAIS Saint Maxime le Confesseur Docteur de la Chariteacute in laquoLa Vie Spirituelleraquo

79 (1948) pp 294-303 583

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) pp 81-90 584

Cfr PG 91 592 B-C Il testo a cui fa rifermento il Confessore egrave riconosciuto nei testi successivi

come il divieto di discutere su uno o due volontagrave di Cristo scritto dopo lo scontro di Sofronio con

Sergio di Costantinopoli nella seconda metagrave del 633 dC 585

Cfr PG 91 592 D- 593A 586

Cfr PG 91 592 C 587

Cfr PG 91 593 A 588

Cfr PG 91 596 B 589

Cfr Conciulium Lateranense anno 649 celebratum Series secunda volumen primum ed R

Riedinger ACO i Belin 1984 p 152

84

Massimo era diventato igumeno del monastero di Crisipoli secondo Niceforo590

e

amico del patriarca Sergio591

ed egrave in dialogo con il Confessore nonostante il suo

legame con Sofronio Secondo Sherwood dodici anni dopo il monaco si pentiragrave di

questi elogi contenuti in questa epistula proprio in vista dei risvolti dello Psephos

nel mondo cristiano592

Edizioni Migne593

Geerard594

Traduzione moderna Larchet-Ponsoye595

Epistula XL ad eundem Thalassium presbyterum et hegumenum Stephanus

presbyterum et hegumenum

(634 dC)

La lettera breve e frammentaria ha secondo Sherwood come destinatario Talassio

seguendo lrsquoedizione di Combefis596

ma in realtagrave da quanto si evince dal

manoscritto Laurent Plut 577 f 2 r il destinatario egrave in realtagrave Stefano (τοῦ αὐτοῦ

πρός Στέφανον θεοφιλέστατον πρεσβύτερον καὶ ἡγούμενον) destinatario delle

Epistule XXII e XXIII Secondo Sherwood il comando che Massimo deve svolgere

egrave la scrittura delle Quaestiones ad Thalassium invece come illustrano gli studiosi

Jankowiak e Booth il comando che deve portare a termine il monaco Massimo egrave

quello di rispondere a Tommaso con la scrittura degli Ambigua ad Thomam597

Edizioni Migne598

Geerard599

Janssens600

Traduzioni Larchet-Ponsoye601

Epistula XXXII ndash Epistula XXXIX ad abbatem Polychronium

(636-640 dC)

590

Cfr NICEFHORUS Chronography p 118 e cfr NICEFHORUS Short History p74 591

Cfr A PERTUSI LrsquoEncomio di S Anastasio martire Persiano in laquoAnalecta Bollandianaraquo 76

pp 5-63 592

Cfr P SHERWOOD (1952) p 37 num 8 593

Cfr PG 91 589 C-597B 594

Cfr CPG 769919 595

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) pp 198-201 596

Cfr PG 91 633 C 597

Cfr M JANKOWIAK and P BOOTH (2015) p 35 598

Cfr PG 91 633 C-636 A 599

Cfr CPG 769940 600

Cfr MAXIMUS CONFESSOR Ambigua ad Thomam una cum Epistula secunda ad eundem ed B

Janssens CCSG 48 Turnout 2002 p XXIV 601

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) pp 225-226

85

Queste lettere sono tutte indirizzate allrsquoabbate Policronio e possono essere divise

in due gruppi il primo costituito dalle Epistulae XXXII-XXXV appare nei

manoscritti Vat Gr 504 507 Laurent Plut 577 e Batopediou 475 invece il

secondo costituito dalle Epistulae XXXVI- XXXIX appare nel manoscritto

Batopediou 475 Il primo gruppo ha argomenti di carattere ascetico infatti

lrsquoEpistula XXXII scritta prima della Pasqua mostra il tono di un maestro

nellrsquoaffrontare le difficoltagrave lrsquoEpistula XXXIII egrave un breve esortazione ad avere

pazienza difronte alle avversitagrave lrsquoEpistula XXXIV esplicita che Cristo ha

promesso la pace e la vittora nella lotta contro le passioni ed infine lrsquoEpistula

XXXV egrave unrsquoesortazione alla perseveranza in quanto il fine dellrsquoafflizione egrave la

gioia il fine della fatica egrave la pace dellrsquoignominia egrave la gloria Il secondo gruppo

invece esprime una serie di ringraziamenti per i doni di carattere materiale e

spirituale scritte ad un superiore a cui il monaco egrave legato da un affetto filiale

Edizioni Migne602

Geerard603

Traduzioni Larchet-Ponsoye604

Epistula XX ad Marinum monachum

(630-636 dC)

Secondo Sherwood egrave stata scritta intorno al 628- 630 dC in quanto ricorda altri

scritti dellrsquoautore come lrsquoOp I II III VII X XIX e XX605

In questa lettera

lrsquoautore si riconosce con dei difetti che porteranno su di lui dannazione eterna e

per questo dichiara di osservare voto di silenzio con la promessa di ritirarsi allo

studio della teologia cosigrave da poter dare grazia a chi lo ascolteragrave nella predica606

Anche se dichiara di aver guadagnato qualche lode Massimo vuole mantenere il

silenzio per evitare di condurre gli altri fuori strada con il cattivo esempio della

sua vita Ma il suo voto si infrange grazie allrsquoincoraggiamento degli altri igumeni

che lo hanno costretto a scrivere a Marino per far conoscere le sue virtugrave Il tono

della lettera risulta polemico e secondo la ricostruzione di M Jankowiak e P

Booth egrave preferibile ritenere come data di composizione il 636 dC data in cui

risale il conflitto tra Arcadio e Sofronio durante il Concilio di Cipro

Edizioni Migne607

Geerard608

Traduzioni Larchet-Ponsoye609

602

Cfr PG 91 625 D-633 B Per lrsquoesattezza lrsquoEpistulae si succedono cosigrave Ep XXXII al 625-628

Ep XXXIII al 628 Ep XXXIV al 628-629 Ep XXXV al 629 Ep XXXVI al 629-632 Ep XXXVII al

632 Ep XXXVIII al 632-633 e Ep XXXIX al 633 603

Cfr CPG 769932-39 604

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) pp 220-225 e sono tradotte in successione 605

Cfr P SHERWOOD (1952) p 34 num 33 606

Cfr PG 91 597 B10-C3 607

Cfr PG 91 597 B- 604 B 608

Cfr CPG 769920 609

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) pp 202-205

86

Epistula III ad eundem

(dopo il 636 dC)

Secondo Sherwood questa Epistula risale a prima che il monaco lasciasse Cizico

nel 626 visto che egrave indirizzata a Giovanni Cubicolario che viene ringraziato per

un dono ricevuto al monastero di San Giorgio610

Per lrsquoesatezza il monaco

Massimo ringrazia Giovanni per le lettere e per le benedizioni del piugrave pio del

monastero del santo e glorioso martire Giorgio611

Secondo Jankowiak e Booth

invece non ci sono elementi che possano collocare il monastero menzionato a

Cizico o il soggiorno del monaco Molto probabilmente il monastero a cui

Massimo fa riferimento egrave molto probabilmente lo stesso che compare

nellrsquoEpistola XXXI nel periodo in cui era di ritorno da ovest a causa delle

invasioni barbariche612

Il tema della lettera egrave il potere dellrsquoamore cristiano la

distinzione tra la libertagrave naturale e gnomica presenti nel genere umano senza

alcun riferimento di Cristo613

Edizioni Migne614

Geerard615

Traduzioni Larchet-Ponsoye616

Epistula I Sermo hortatorius epistolari forma ad Dei servum clarissimum

praefectum Africae dominum Georgium

(640-642 dC)

Questa lunga esortazione alla costanza e alla fermezza manifesta molta gratitudine

nei confronti dellrsquoeparca Giorgio Lrsquointestazione della lettera variano a seconda

dei manoscritti nel manoscritto Vat gr 1502 si legge laquoπρὸς Γεώργιον ἒπαρχον

πλεύσαντα ἐν Κωνσταντινουπόλειraquo invece nel manoscritto Laurent Plut 577 si

legge laquoλόγος παραινετικὸς ἐν ἒιδει ἐπιστολῆς πρὸς τὸν δούλον τοῦ κύριον

Γεώργιον γενόμενον ἒπαρχον Ἀφρικῆςraquo Secono gli studiosi M Jankowiak e P

Booth queste due intestazioni consentono di collocare la composizione della

lettera quando Giorgio era stato dimesso a Costantinopoli per diventare eparca in

Africa617

intorno al 642 dC data proposta anche da Sherwood618

Il testo

presenta riferimenti alla volontagrave gnomica e umana nel genere umano pur non

legandosi ad argomenti della cristologia dioteletica e si conclude con lrsquoesortazione

a pregare per lui affincheacute avesse il coraggio sufficiente per il ritorno in Africa

610

Cfr P SHERWOOD (1952) p 25 611

Cfr PG 91 408 C 612

Cfr M JANKOWIAK and P BOOTH (2015) p 38 613

Cfr PG 91 409 B-C 614

Cfr PG 91 408C ndash 412C 615

Cfr CPG 76993 616

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) pp 90-92 617

Cfr M JANKOWIAK AND P BOOTH (2015) p 55 618

Cfr P SHERWOOD (1952) p 49 num 69

87

Edizioni Migne619

Geerard620

Traduzioni Larchet-Ponsoye621

Epistula XI ad praepositam de moniali quae monasterio exierat ac quam facti

poenituerat

(640-641 dC)

Questa lettera egrave stata scritta alla badessa di un monastero per far rientrare una

monaca che aveva lasciato precedentemente il convento e si era pentita Il monaco

Massimo descrive le opere della misericordia di Dio molto probabilmente percheacute

aveva il ruolo di guida del monastero In base a questi presupposti Sherwood

sostiene che la lettera non deve essere stata scritta prima del soggiorno in

Africa622

invece Larchet suggerisce una connessione con le monache di

Alessandria menzionate nellrsquoEp XVIII623

Edizioni Migne624

Geerard625

Traduzioni Larchet-Ponsoye626

Epistula XVIII ex persona Georgii laudatissimi praefecti Africae ad moniales

quae Alexandriae a catholica fide discesserant

(640-641 d C)

Scritta in nome di Giorgio eparca in Africa a nome delle monache di Alessandria

che avevano abbandonato la fede cattolica nel 641 dC per aderire al miafisismo

prima e al diofisismo poi questa lettera espone na natura della comunione

cattolica e dopo aver preso alcune disposizioni delle apostate il monaco le esorta a

lasciare lrsquoeresia Gli studiosi concordano che la lettera sia stata scritta intorno al

640-641 dC e che abbia numerose analogie con lrsquoEp XII627

619

Cfr PG 91 364 A ndash 392 B Parte di questa epistola egrave presente nellrsquoopera di Atanasio con il

titolo di Sermo ad Antiochum ducem in PG 91 380 B-392 A che corrisponde al testo presente in

PG 28 589 A-597 B 620

Cfr CPG 76991 621

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) pp 65-81 622

Cfr P SHERWOOD (1952) p 43 num 59 623

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) p 56 624

Cfr PG 91 453 A ndash 457 D 625

Cfr CPG 769911 626

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) pp 116-119 627

Cfr P SHERWOOD (1952) pp 48-49 num 67 e cfr M JANKOWIAK AND P BOOTH (2015) pp

53-54

88

Edizioni Migne628

Geerard629

Traduzioni Larchet-Ponsoye630

Epistula XVII ad Julianum scholasticum Alexandrinum de ecclesiastico dogmate

quod attinet ad Dominicam incarnationem

(640-641 dC)

Il monaco Massimo in questo contesto elogia Giuliano e Cristopempto per la

loro saldezza drsquoanimo che si riscontra nella loro professione retta della dottrina

cristiana Argomenta teologicamente le due nature in Cristo dopo lrsquoIncarnazione e

riferisce che ha trasmesso le lettere allrsquoeparca benedetto che molto probabilmente

era Giorgio perfetto dAfrica che si egrave impegnato a realizzare il loro comando

rassicurando le alte cariche del clero sul fatto che la risposta saragrave positiva riguardo

lrsquoaffermazione della vera dottrina Visti gli argomenti trattati gli studiosi sono tutti

concordi nel ritenere questa lettera collegata allrsquoEp XII e scritta di sicuro dopo il

Patto di Unione che si stipulograve nel 633 dC

Edizioni Migne631

Geerard632

Traduzioni Larchet-Ponsoye633

Epistula XII ad Joannem cubicularium de rectis Ecclesiae Dei decretis et

adversus Severum hereticum

(novembre-dicembre 641 dC)

Massimo per mezzo del cancelliere Teodoro viene informato di un comunicato

dellrsquoimperatrice Martina che riguardava le monache di due monasteri di

Alessandria che aderivano allrsquoeresia severiana Massimo esprime la sua sorpresa

per il fatto che lrsquoeparca Giorgio abbia riferito questa notizia falsa che ha

affievolito la fiducia dellrsquoimperatrice verso la chiesa cattolica Massimo fa

riferimento allrsquoappoggio dei monaci di Eukratas contrari anche essi alla posizione

degli imperatori Eraclio e Martina e dubita della vericitagrave dellrsquoinformazione

Questa lettera dunque coincide con lrsquoelezione del nuovo patriarca di

Costantinopoli Paolo (1 ottobre 641 dC) e dimostra i rapporti che Massimo

strinse con la corte imperiale634

628

Cfr PG 91 584 D- 589 B 629

Cfr CPG 769918 630

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) pp 195-198 631

Cfr PG 91 580 C ndash 584 D 632

Cfr CPG 769917 633

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) pp 192-194 634

Cfr P SHERWOOD (1952) pp 45-48 num 66 e cfr M JANKOWIAK AND P BOOTH (2015) pp

54-55

89

Edizioni Migne635

Geerard636

Traduzioni Larchet-Ponsoye637

Epistula XVI ad eundem (ad Cosmam religiosissimum diaconum Alexandrinum)

(640-642 dC)

Massimo ringrazia Cosma che in questo periodo di grandi sofferenze (dovute alle

accuse dellrsquoeparca Giorgio cfr Ep XII) rimane saldo nella fede e gli offre un

grande incoraggiamento Riguardo la collocazione di questa lettera e la data di

composizione gli studiosi non sono concordi infatti secondo la ricostruzione di

Sherwood lrsquoEpistula egrave stata scritta intorno al 642 dC dopo la scrittura dellrsquoEp

XIV638

invece secondo la ricostruzione piugrave recente degli studiosi Jankowiak e

Booth essa risale al periodo della scrittura delle Epistulae XLIV e XLV nonostante

il destinatario sia lo stesso delle Epistulae XIV e XV scritte precedentemente nel

633 dC639

Edizioni Migne640

Geerard641

Traduzioni Larchet-Ponsoye642

Epistula XXII ad Auxentium

(640-642 dC)

Identificare il destinatario non egrave unrsquooperazione molto semplice visto che

lrsquointestazione riportata da Combefis non coincide con il manoscritto Vat gr 507

f 113v che riporta la seguente intestazione κυρίῳ ἀββᾷ Στεφάνῳ πρεσβυτέρῳ In

questa breve lettera il monaco con grande delicateazza rimprovera lrsquoamico di non

avergli scritto Secondo Sherwood essa potrebbe essere stata scritta in ogni

momento della vita di Massimo643

invece secondo gli studi recenti di Jankowiak e

Booth ipotizzano che sia stata scritta dopo lrsquoEpistula ad presbyterum Stefanum644

e lrsquoEp XLV645

635

Cfr PG 91 460 A ndash 509 B 636

Cfr CPG 769912 637

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) pp 119-150 638

Cfr P SHERWOOD (1952) p 49 num 68 639

Cfr M JANKOWIAK AND P BOOTH (2015) p 57 640

Cfr PG 91 576 D- 580 B 641

Cfr CPG 769916 642

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) pp 190-192 643

Cfr P SHERWOOD (1952) p 25 num 2 644

Cfr p 66 645

Cfr M JANKOWIAK AND P BOOTH (2015) p 57

90

Edizioni Migne646

Geerard647

Traduzioni Larchet-Ponsoye648

Epistula XLIV ad Joannem cubicularium commendatitia

(inverno del 642 dC)

Dopo lrsquoesordio sullrsquoamore di Dio che si egrave fatto uomo capace di perdonare i

peccati degli uomini il monaco loda il prefetto Giorgio che egrave stato richiamato a

Costantinopoli e raccomanda a Giovanni un caro amico lrsquoillustre Teocaristo (τὸν

μεγαλοπρεπέστατον ἰλλούστριον κύριον Θεοχάριστον) che gli egrave stato di grande

aiuto quando era in esilio in Africa Descrive a Giovanni le notevoli virtugrave

dellrsquoamico e lo informa che il prefetto Giorgio saragrave un baluardo sicuro e

infrangibile in quanto non ci saragrave servitore piugrave fidato di lui649

Edizioni Migne650

Geerard651

Traduzioni Larchet-Ponsoye652

Epistula XLV ad eundem

(640-642 dC)

Massimo chiede a Giovanni cubicolario di intervenire in favore dellrsquoeparca

drsquoAfrica Giorgio molto probabilmente dopo nessuna risposta da parte del

destinatario (cfr Ep XLIV) Giorgio egrave descritto come un fervido credente della

chiesa e il piugrave osservante della vera dottrina cristiana Per quanto riguarda la data

di composizione Sherwood propone gli inizi del 642 dC653

e risulta plausibile

visto i legami di questa Epistula con la quarantatreesima e la quarantaquattresima

Edizioni Migne654

Geerard655

Traduzioni Larchet-Ponsoye656

646

Cfr PG 91 605 B - C 647

Cfr CPG 769922 648

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) pp 207-208 649

Cfr PG 91 648 C 650

Cfr PG 91 641 D- 648 C 651

Cfr CPG 769944 652

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) pp 230-233 653

Cfr P SHERWOOD (1952) p 50 num 72 654

Cfr PG 91 648 C ndash 649 C 655

Cfr CPG 769945 656

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) pp 234-236

91

Epistula IV ad eundem de tristitia secundum Deum

(dopo il 642 dC)

Il monaco anche in questa circostanza si rivolge a Giovanni cubicolario657

spiega la tristezza secondo Dio che procura conversione e salvezza per mezzo

della morte ed esalta la virtugrave dellrsquoumiltagrave Secondo Sherwood questa lettera egrave stata

scritta quando il monaco era a Cizico nel 626 dC invece egrave molto piugrave plausibile

che risalga al primo periodo dellrsquoesilio in Africa visto le analogie con le Epistulae

II V VIII XIII XXIII XXIV XXVII Il tono sembra essere molto intimo sintomo

di profonda conoscenza personale658

Edizioni Migne659

Geerard660

Traduzioni Larchet-Ponsoye661

Epistula X ad Joannem cubicularium

(dopo il 642 dC)

Il testo egrave una risposta a Giovanni cubicolario alla domanda ldquocome ha potuto Dio

giudicare giusto che alcuni uomini siano governati da altri uominirdquo662

Massimo

esplicita che il potere temporale egrave puramente umano ed egrave permesso da Dio percheacute

il sovrano egrave un suo pio luogotenente Il sovrano pur mantenendo lo stato di

diritto si discosterragrave dal volere divino quando asseconderagrave i malvagi riuniti

intorno a lui fino a deteriorare il suo potere Gli argomenti trattati suggeriscono

che lrsquoEpistula sia stata scritta in un momento di crisi politica Sherwood fa risalire

la data di composizione intorno al 626 dC periodo in cui risalgono le invasioni

persiane663

invece egrave presumibile considerare che sia stata scritta dopo il 642 dC

visto i riferimenti alla situazione politica presenti nel testo664

Edizioni Migne665

Geerard666

Traduzioni Larchet-Ponsoye667

657

Combefis riporta come intestazione la dicitura πρὸς τὸν αὐτὸν visto che sia le Epistulae II e III

hanno come destinatario Giovanni cubicolario Invece il manoscritto Vat gr 507 f 168 riporta la

seguente intestazione πρὸς Ἰωάννην κουβικουλλάριον 658

Cfr M JANKOWIAK AND P BOOTH (2015) p 38 659

Cfr PG 91 413 A ndash 420 C 660

Cfr CPG 76994 661

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) pp 93-96 662

Cfr PG 91 449 A 663

Cfr P SHERWOOD (1952) p 26 num 9 664

Cfr M JANKOWIAK AND P BOOTH (2015) pp 38-39 665

Cfr PG 91 449 A ndash 453 A 666

Cfr CPG 769910 667

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) pp 113-116

92

23 Scritti autentici di difficile datazione

Per ricomporre per intero il quadro del Corpus del Confessore occorre ora

prendere in considerazione gli scritti ritenuti autentici ma di difficile datazione

Come egrave possibile cogliere alla luce degli studi piugrave recenti sugli studi difficili da

datare sono state formulate diverse ipotesi a volte contrastanti tra loro per questo

risulta necessario per ragioni di scientificitagrave descriverne le caratteristiche

riportando i risultati degli studi piugrave significativi

Degli scritti qui elencati secondo il loro genere letterario e la loro

importanza speculativa verranno indicati le edizioni e traduzioni unitamente

agli studi ad essi dedicati tenendo in considerazione anche il rapporto che essi

possono avere con le altre opere del corpus

- LrsquoEpistula IX ad Thalassium presbyterum ac hegumenum si sofferma

sul libero arbitrio presentando il genere umano come una forma di

mediazione tra Dio la natura e il mondo e con una δυνάμις che gli

consente di essere per mezzo del corpo un essere materiale e per mezzo

dellrsquoanima un essere spirituale Massimo incoraggia Talassio ad

affrontare la sua persecuzione e molto probabilmente il contesto egrave

lAfrica si puograve forse pensare a qualche conflitto con il vescovo

monotelita di Cartagine Fortunio nella prima metagrave del 640 dC

Secondo Sherwood la lettera egrave stata scritta intorno al 629-630 dC e la

semplicitagrave dello stile e la naturalezza del tono indicano un rapporto

profondo tra i due monaci668

Edizioni Migne669

Geerard670

Traduzioni Larchet-Ponsoye671

- Epistula XXI ad sanctissimum Cydoniae episcopum egrave un brevissimo

scritto di carattere teologico scritto secondo Sherwood intorno al 627 -

633 dC in risposta alla lettere del vescovo di Cydonia isola attigua a

Creta672

Secondo gli studiosi Jankowiak e Booth questa lettera egrave stata

scritta poco tempo dopo aver conosciuto il destinatario a cui viene

668

Cfr P SHERWOOD (1952) p 33 num 31 669

Cfr PG 91 446 C- 449 A 670

Cfr CPG 76999 671

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) pp 111-113 672

Cfr Op theol et pol III

93

illustrato il tema della finitezza e dellrsquoinfinitezza dellrsquoIncarnazione673

cosigrave come viene trattato negli Ambigua674

Edizioni Migne675

Geerard676

Traduzioni Larchet-Ponsoye677

- Epistula XXV ad Cononem presbyterum et hegumenum egrave una lettera in

cui Massimo si scusa di non essersi recato dal destinatario come gli

aveva comandato in quanto era malato Secondo Sherwood Conone

aveva sostituito Sofronio in Nord Africa678

ma in realtagrave non ci sono

elementi che consentono di collocare la composizione di questa lettera

in un momento ben preciso della vita di Massimo679

Edizioni Migne680

Geerard681

Traduzioni Larchet-Ponsoye682

- Epistula XXVI ad Thalassium presbyterum cum ille quaesiisset qui

fiat ut nonnullis gentilium reginibus ad Dei iram subditis ingruentem

depellandam liberos atque affines immolantibus ira cessaret ut

plures veterum conscripserunt riguarda la pratica degli dei pagani di

sacrificare i propri figli per placare lrsquoira degli dei Secondo Sherwood

potrebbe essere stata scritta intorno al 628 dC in continuitagrave con le

Quaestiones ad Thalassium ma la sua composizione risulta di difficile

datazione proprio per il contenuto che discute sul ruolo

dellrsquoimperatore e il rapporto con il divino

Edizioni Migne683

Geerard684

Traduzioni Larchet-Ponsoye685

673

Gli studiosi aggiungono unrsquoosservazione molto acuta in questo scritto il sacerdote viene

paragonato alla figura di Gesugrave Cristo tema che appare nellrsquoEp XXVII e Ep XXX che sono state

scritte intorno al 632 dC data forse di composizione di questa lettera Cfr M JANKOWIAK AND P

BOOTH (2015) p 69 674

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) p 45 675

Cfr PG 91 604 B ndash 605 B 676

Cfr CPG 769921 677

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) pp 206-207 678

Cfr P SHERWOOD (1952) p 40 num 45 679

Cfr M JANKOWIAK AND P BOOTH (2015) p 69 680

Cfr PG 91 613 A ndash 613 D 681

Cfr CPG 769925 682

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) pp 209-212 683

Cfr PG 91 616 A- 617 B 684

Cfr CPG 769926 685

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) pp 213-214

94

- Epistula XLI ad eundem Thalassium presbyterum et hegumenum ed

Epistula XLII ad eundem sono due brevi lettere inviate a Talassio

secondo quanto si legge nel manoscritto Laurent Plut 577 laquoτοῦ

αὐτοῦ πρὸς τὸν Θαλάσσιον πρεσβύτερον καὶ ἡγούμενονraquo Entrambe

fanno riferimento ad un comando che Massimo eseguiragrave durante

lrsquoinverno forse la risposta alle domande di Talassio che produrragrave le

Quaestiones ad Thalassium NellrsquoEp XLI Massimo si riferisce alla

moglie di Betistor (τῆς τοῦ Βεστίτορος)686

fedele seguita da Talassio

di cui non si conosce il nome687

invece nellrsquoEp XLII Massimo chiede

al onorevole padre di pregare per il suo schiavo che attanagliato dai

peccati688

Secondo le ipotesi di Sherwood esse sono state scritte

intorno al 630-634 dC689

ma non risultano plausibili visto che

mancano elementi utili per una collocazione adeguata allrsquointerno del

corpus

Edizioni Migne690

Geerard691

Traduzioni Larchet-Ponsoye692

- Capita XV quindici pensieri autentici contenuti nella raccolta Diversa

capita ad theologiam et oeconomicam spectantia deque virtute et

vitio693

I pensieri hanno i seguenti argomenti

I-V Dio come unitagrave e Trinitagrave della teologia apofatica e del Verbo

VI-VII la creazione dal nulla e della partecipazione

VIII lrsquoIncarnazione di Cristo nel credente con il sacramento della

comunione

IX il miracolo della nascita di Cristo

X il rinnovamento delle nature grazie allrsquoopera di Cristo

XI la vittoria sul demonio

XII-XIII lrsquoIncarnazione come mistero

XIV lrsquoIncarnazione come Redenzione del peccato di Adamo

XV esortazione a seguire lrsquoamore di Dio e la vita ascetica

In altri termini gli studiosi ritengono che questi quindici pensieri sono

autentici a differenza dei successivi contenuti nella Patrologia (dal

686

Cfr PG 91 636 C 687

Secondo gli studiosi Jankowiak e Booth qui si fa riferimento alla carica politica tipica della

corte imperiale che egrave presente nel VII secolo dC Cfr M JANKOWIAK AND P BOOTH (2015) p

70 688

Cfr PG 91 637 A-B 689

Cfr P SHERWOOD (1952) p 34 num 35 (per lrsquoEp XLI) e p 25 num 3 (per lrsquoEp XLII) 690

Cfr PG 91 636 B-C e PG 91 636 C-637 B 691

Cfr CPG 769941 e CPG 769942 692

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) pp 226-228 693

Questa raccolta egrave costituita da cinque Centurie di argomento teologico e moraledi cui i primi

quindici pensieri della prima Centuria risultano autentici Secondo Geerard (CPG 7695 p 449) si

tratta di unrsquoelaborazione di alcune opere del Confessore forse realizzata da Antonio Melissa Le

ricerche su questa raccolta sono state effettuate da Laga e Steel che hanno ritenuto questa raccolta

unrsquoinsieme di parti delle Epistulae dellrsquoAmbiguorum Liber e quattrocentodieci pensieri derivano

dalle Quaestiones ad Thalassium cfr QTh p LXXVI ndashLXXXII

95

sedicesimo al venticinquesimo)694

che molto probabilmente possono

essere attribuiti a Niceta di Eraclea695

Edizioni Migne696

Geerard697

Studi Disdier698

Khalifeacute699

Sherwood700

Mahieu701

Traduzioni Soppa702

Artioli-Lovato703

- Quaestiones ad Theopemptum egrave unrsquoopera di carattere esegetico ed

occasione in cui Massimo esplicita tre espressioni bibliche laquogiudice

dellrsquoiniquitagraveraquo (Lc 186) laquose uno ti colpisce sulla guancia destraraquo (Mt

5 36 e Lc 629) e laquonon toccarmi percheacute non sono ancora salito al

padreraquo (Gv 2017) Dopo un Prologo lungo e pomposo tipico della

prosa bizantina Massimo si rivolge a Teopempo destinatario dellrsquoEp

XVIII e forse prefetto africano di Giorgio risulta difficile stabilire la

data di composizione ma gli studiosi hanno avanzato le seguenti

ipotesi secondo Sherwood egrave stata scritta intorno al 630-633 dC704

secondo gli studiosi Jankowiak e Booth egrave stata scritta dopo le

Quaestiones ad Thalassium705

Edizioni Migne706

Geerard707

Studi Gitlbauer708

Traduzioni Cantarella709

694

Cfr PG 90 1185 C-1189 A 695

Cfr M JANKOWIAK AND P BOOTH (2015) p 31 696

Cfr PG 90 1177-1392 697

Cfr CPG 7695 698

Cfr M T DISDIER Une oeuvre douteuse de saint Maxime le Confesseur Les cinq Centuries

Theacuteologiques in laquoEacutechos drsquoOrientraquo 30 (1931) pp 160-178 699

Cfr I A KHALIFEacute Lrsquoinauthenticiteacute du laquoDe temperantiaraquo de Marc lrsquoErmite (PG 65 1053-

1069) in laquoMeacutelanges de lrsquoUniversiteacute Saint Josephraquo 28 (1949-1950) pp 61-66 In questo articolo

viene dimostrato come Massimo non abbia plagiato Marco lrsquoEremita quanto piuttosto i concetti

esposti presuppongono la conoscenza dellrsquoopera dellrsquoEremita che risale al V secolo dC 700

Cfr P SHERWOOD (1952) pp35-36 701

Cfr G MAHIEU Travaux preacuteparatoires agrave une eacutedition critiquedes oeuvres de S Maxime le

Confesseur Louvain 1957 pp 227-229 702

Cfr W SOPPA Die Diversa capita unter den Schriften des heiligen Maximus Confessor in

deutscher Bearbeitung und quellenkritischer Beleuchtung Dresden 1922 703

Cfr La Filocalia a cura di Nicodimo Aghiorita e Macario di Corinto traduzione introduzione

e note di M B Artioli e F M Lovato volume II Torino 1983 704

Cfr P SHERWOOD (1952) pp 37 num 41 705

Cfr M JANKOWIAK AND P BOOTH (2015) p 31 706

Cfr PG 90 1393-1400 707

Cfr CPG 7696 708

Cfr M GITLBAUER Die Ueberreste griechischer Tachygraphie in Codex Vaticanus graecus

1809 in laquoDenkschriften der kaiserlichen Akademie der Wissenschaften Philosophisch-

historischeraquo 28 (1878) pp 1-110 p 30 709

Cfr MASSIMO IL CONFESSORE La Mystagogia ed altri scritti a c di R Cantarella Firenze

1931 pp 101-117

96

- Scholia in Corpus Areopagiticum opera molto controversa e che ha

reso Massimo molto famoso in Occidente Il Corpus Areopagiticum egrave

stato tradotto da Anastasio Bibliotecario allievo del monaco che ha

aggiunto questa versione a quella eriugeniana degli scritti dionisiani ed

ha affermato che sono scolii del Confessore e di Giovanni Scitopoli

Per quanto riguarda lrsquoautenticitagrave ci sono molte posizioni controversie

il primo ad aver delineato uno status quaestionis egrave stato Suchla nel

1980 che ha presentato in un progetto di edizione critica tutte le opere

dellrsquoAreopagita Suchla sostiene che il monaco sarebbe stato uno

scoliaste dellrsquoAreopagita cosigrave come Giovanni Scitopoli710

e chiarisce

che la tradizione ha consegnato il Corpus Areopagiticum di matrice

greca di matrice latina e siriaca ed ha identificato gli autori consegnati

dai diversi manoscritti (precisamente Giovanni Scolastico di Scitopoli

Giovanni Massenzio Giorgio di Scitopoli Dionigi di Alessandria

Massimo il Confessore Germano I di Costantinopoli Andrea di Creta

Cristoforo Diacono Giovanni Italo Germano II di Costantinopoli

Pachymeres Giorgio Hieromnemon)711

Sherwood invece osservograve

precedentemente che il Commentario indicato da von Balthasar

proprio del Confessore712

non puograve essere attribuito al monaco con

certezza in quanto alcuni Scolii greci non compaiono nella versione

siriaca la quale risalendo allrsquoVIII secolo dC risulta troppo distante

rispetto allrsquooperato del Confessore713

Successivamente von Balthasar

corresse la sua interpretazione ma esplicitograve che la parte piugrave ampia e

piugrave significativa degli scolii appartiene alla mano di Giovanni Scitopoli

e che lrsquointervento del Confessore sarebbe solo marginale714

In altri

termini la tradizione manoscritta degli Scolii pervenutaci sarebbe il

frutto di unrsquoeditio variorum prodotta da Giovanni di Scitopoli ed

eventualmente da un suo entourage Il vescovo palestinese avrebbe

agito su una tradizione del testo areopagitico giagrave ricca di varianti al suo

710

Grazie a von Balthasar nel 1940 crsquoegrave stato uno sforzo di distinguere gli Scolii di Massimo da

quelli di Giovanni Scitopoli In altri termini ha assegnato gli scolii testimoniati dalla tradizione

siriaca a Giovanni Scitopoli e quelli attribuibili a Massimo sono marginali Cfr H U VON

BALTHASAR Das Scholienwerk des Johannes von Skythopolis in laquoScholastikraquo 15 (1940) pp 16-

38 711

Piugrave precisamente la tradizione siriaca del Corpus Areopagiticum riporta due versioni una di

Sergio di Rishrsquoaina (morto nel 536 dC) che non contiene gli Scolii del Confessore neacute i

commentarii e una di Phocas Bar Sergius di Edessa (VIII sec dC circa) che riporta tre prologhi

diversi di Phocas di Giovanni Scitopoli e di Giorgio di Costantinopoli Per quanto riguarda la

tradizione latina bisogna ricordare le opere dellrsquoAreopagita riportate da Anastasio Bibliotecario

(875 dC) che riprende in sostanza la traduzione eriugeniana e da Roberto Grossatesta (1239-

1243 dC) cfr BR SUCHLA Die sogenannten Maximus-Scholien des Corpus Dionysiacum

Areopagiticum in laquoNachrichten der Akademie der Wissenschaften in Goumlttingen I Philologisch-

historische Klasseraquo 3 (1980) pp 33-66 712

Cfr H U VON BALTHASAR Das Scholienwerk des Johannes von Skythopolis in laquoScholastikraquo

15 (1940) pp 16-38 713

Cfr P SHERWOOD Saint Maxime le Confesseur in Denys lrsquoAreacuteopagite (Le Pseudo-) in

laquoDictionnaire de Spiritualiteacute Asceacutetique et Mystique Doctrine et Histoireraquo Paris 1957 col 295-

300 Sherwood cura questa voce su Dionigi Areopagita secondo cinque 714

Cfr H U VON BALTHASAR Komische Liturgie Das Weltbild Maximusrsquodes Bekenners

Einsieldeln 1961

97

tempo (fine anni rsquo30-inizio rsquo40 del VI secolo) per cui la versione del

vescovo egrave testimoniata da un manoscritto del VII-VIII secolo quindi la

tradizione siriaca risulta anteriore a tutta la tradizione greca infatti date

le divergenze dal testo greco testimonierebbe secondo Perczel di uno

stato di tale testo anteriore alla sistemazione dello scitopolitano715

In

questo contesto si considera gli Scolii unrsquoopera autentica di difficile

datazione cosigrave come attesta nella sua ricerca sia Epifanovič

Edizioni Migne716

Geerard717

Epifanovič718

Studi719

Volker720

Andia721

Larchet722

Cvetkovic723

Dineva724

Louth725

Williams726

Switkiewicz727

715

Cfr I PERCZEL The Early Syriac Reception of Dionysius in laquoModern Theologyraquo24 (laquoRe-

Thinking Dionysius the Areopagiteraquo S COAKLEY and C M STANG edss) 2008 p 27-41 e

cfr P PODOLAK Giovanni di Scitopoli interprete del Corpus Dionysiacum in laquoAugustinianumraquo

47 (2007) pp 335-386 716

Cfr PG 4 16-432 e 528-576 717

Cfr CPG 7708 718

Cfr S L EPIFANOVIČ (1917) pp 101-220 Per completezza lrsquoautore articola in questo modo

lrsquoultima parte dei materiali per lo studio della vita e delle opere del Confessore I Materiali per lo

studio degli Scolii su Dionigi Areopagita (pp 101-111) II Scolii su Dionigi Areopagita a

Prologo (pp 111-112) b Scolii sullrsquoopera Nomi Divini (pp 113-154) c Scolii sullrsquoopera

Gerarchia celeste (pp 155-173) d Scolii sullrsquoopera Gerarchia ecclesiastica (pp 174-191) e

Scolii sullrsquoopera Teologia mistica (pp 191-195 f Scolii sulle lettere (I-X) di Dionigi Areopagita

(pp 195-208) III Inidici degli Scolii su Dionigi Areopagita a) Indice dei luoghi biblici (pp 209-

214) b) Indice dei nomi (pp 215-218) c) Rimandi dello scoliaste ai suoi Scolii (p 218) d) Autori

che hanno citato gli Scolii (pp 218-219) e) Classificazione degli Scolii a seconda dei temi (pp

219-220) 719

In questo contesto si riportano gli studi principali che hanno avuto lrsquoobiettivo di approfondire le

influenze del sistema pseudionisiano abbia influito sul sistema speculativo del monaco 720

Cfr W VOLKER Der Einfluss des Pseudo-Dionysius Areopagita auf Maximus Confessor in A

Stohr Universitas vol I Mainz 1960 pp 243-254 721

Cfr Y DE ANDIA Transfiguration et theacuteologie neacutegative chez Maxime le Confesseur et Denys

lAreacuteopagite in Id Denys lAreacuteopagite Tradition et metamorphoses Paris 2006 pp 291-326 722

Cfr JC LARCHET Hypostase personne et individu selon saint Maxime le Confesseur in

laquoRevue dhistoire eccleacutesiastiqueraquo 109 (2014) pp 35-63 723

Cfr V Cvetkovic Essay Predeterminations and Providence in Dionysius and Maximus the

Confessor in Dionysius the areopagite between orthodoxy and heresy ed by F Ivanovic

Cambridge 2011 pp p 135-156 724

Cfr G DINEVA The revision of the boundary concepts symbol and image in the philosophy of

Maximus the Confessor in respect to the works of Pseudo-Dionysius in laquoArchiv fuumlr

mittelalterliche Philosophie und Kulturraquo 16 (2010) pp 53-70 725

Cfr A LOUTH Essay The Reception of Dionysius up to Maximus the Confessor in Re-thinking

Dionysius the Areopagite ed by S Coakley and C M Stang Chichester 2009 pp 43-54 e cfr

ID The reception of Dionysius up to Maximus the Confessor in laquoModern theologyraquo 24 (2008)

pp 573-583 726

Cfr P J WILLIAMS Essay Pseudo-Dionysius and Maximus the Confessor in The first

Christian theologians An introduction to theology in the early church ed by G R Evans Malden

(USA) 2004 pp 186-200 727

Cfr A SWITKIEWICZ Notes about Dionysius the Areopagites The Ecclesiastical Hierarchy and

its Influence on Maximus the Confessors Mystagogy in laquoArchiv fuumlr mittelalterliche Philosophie

und Kulturraquo vol 6 (2000) pp 1-21

98

- Opusculum theologicum et polemicum XIII de duabus Christi naturis si

tratta di una sintesi antimonofisita in dieci brevi capitoli Massimo

stabilisce un parallelo tra le eresie trinitarie e cristologiche infatti

secondo Sherwood la redazione si egrave avuta in occasione della disputa

severiani a Creta e per questo propone come probabile data gli anni del

626-627 dC728

invece gli studiosi Jankowiak e Booth ritengono che

molto probabilmente intorno al 633-634 dC729

Edizioni Migne730

Epifanovich731

Geerard732

Traduzioni Larchet-Ponsoye733

De Angelis734

- Opusculum theologicum et polemicum XVII distinctionum quibus res

dirimuntur definitiones un breve paragrafo sui contrari quali realtagrave

sensibili e noetiche lrsquoesistenza e inesistenza anima e corpo vita e

morte Il monaco intende molto probabilmente la contrarietagrave non in

senso non assoluto cosigrave da distinguersi dagli eretici che non riescono

a comprendere come la presenza di due volontagrave in Cristo non comporti

necessariamente opposizione735

In base a questi argomenti risulta

difficile stabilire la data di composizione Sherwood avanza lrsquoipotesi

che risalga al 626 dC736

Edizioni Migne737

Geerard738

Traduzioni Larchet-Ponsoye739

De Angelis740

728

Cfr P SHERWOOD (1952) p 27 729

Cfr M JANKOWIAK AND P BOOTH (2015) p 34 730

Cfr PG 91 145 A- 149 A 731

Cfr S L EPIFANOVIČ (1917) pp 61-62 732

Cfr CPG 769713 733

Cfr J C LARCHET (1998) p 19 734

Cfr B DE ANGELIS (2007) pp 32-33 735

Per lrsquoesattezza il monaco ritiene che la conciliazione avviene nella sintesi ipostatica attraverso

il modo (τὸ πὼς θέλειν) Cfr Pyrr PG 91 292 A-B 736

P SHERWOOD (1952) pp 26-27 737

Cfr PG 91 212 C-D 738

Cfr CPG 769717 739

Cfr J C LARCHET (1998) p 19 740

Cfr B DE ANGELIS (2007) p 31

99

- Opusculum theologicum et polemicum XXII fragmenta duo due

frammenti che derivano dallorazione del patriarca di Costantinopoli

Gregorio allimperatore sulla disputa coi monofisiti a Nicea e a

Calcedonia Gli studiosi concordano sul fatto che questo opusculum

possa risalire al momento in cui Massimo lottava contro leresia

miafisita ma non sono ancora riusciuti ad avanzare valide date di

composizione741

Edizioni Migne742

Geerard743

Traduzioni Larchet-Ponsoye744

De Angelis745

Lindagine condotta da B Roosen nella sua tesi dottorato746

che completa il

saggio di Epifanovič precedentemente ricordato ha proposto alcune aggiunte che

al Corpus di Massimo il Confessore La data di composizione di tali testi risulta

fino ad oranon precisabile In questo lavoro ci limiteremo ad esporre una sintesi

delle aggiunte e a descriverne i riferimenti essenziali omettendo indicazioni

analitiche sui codici e manoscritti per i quali rinviamo alla relativa letteratura

scientifica

- Additamentum novem De divina inhumanatione egrave un piccolo

frammento che tratta dellIncarnazione secondo Roosen riscritto da

Eutimio Zigadeno monaco del XII secolo dC e commentatore della

Bibbia

Edizioni Epifanovič747

Geerard748

Roosen749

- Additamentum quattuordecim De veritate et pietate un breve trattato

sulla divisione dellanima in tre facoltagrave secondo i presupposti

platonici e sulle quattro virtugrave cardinali

Edizioni Epifanovič750

Geerard751

Roosen752

741

Cfr P SHERWOOD (1952) p 25 num4 e cfr M JANKOWIAK AND P BOOTH (2015) p 71 742

Cfr PG 91 257 A- 260 D 743

Cfr CPG 769722 744

Cfr J C LARCHET (1998) pp 18-19 745

Cfr B DE ANGELIS (2007) pp 29-30 746

Cfr B ROOSEN Epifanovich Revisited (Pseudo-) Maximi Confessoris Opuscula varia a

Critical Edition with Extensive Notes on Manuscript Tradition and Authenticity Ph D Leuven

2001 747

Cfr S L EPIFANOVIČ (1917) pp 60-61 748

Cfr CPG 770714 749

Cfr B ROOSEN op cit p 665 750

Cfr S L EPIFANOVIČ (1917) pp 28-29

100

- Additamentum sex et viginti Theorema un diagramma sulla Trinitagrave

che molto probabilmente accompagnava il Computus ecclesiasticum

Molto probabilmente questa tavola potrebbe essere opera di un copista

del sedicesimo secolo

Edizioni Epifanovič753

Geerard754

Roosen755

- Additamentum quattuor et triginta In Isagogen Porphyrii et in

Categorias Aristotelis che secondo Rouecheacute non puograve considerarsi uno

scritto del monaco756

egrave un manuale di logica incui confluiscono le

Categorie di Aristotele edite dal filosofo neoplatonico Davide attivo

ad Alessandria nel VI sec dC Come esplicitano gli studiosi

Jankowiak e Booth757

questo testo egrave parallelo ad un appendice

filosofico unito allEpistula ad monacum Ascalium di Anastasio

Apocrisario (CPG 7734)

Edizioni Epifanovič758

Geerard759

Roosen760

751

Cfr CPG 77079 752

Cfr B ROOSEN op cit p 627 753

Cfr S L EPIFANOVIČ (1917) pp 78-80 754

Cfr CPG 770726 755

Cfr B ROOSEN op cit pp 843-845 756

Cfr M ROUCHEacute Byzantine Philosophical Texts of the Seventh Century in laquoJahrbuch der

oumlsterreichischen Byzantinistikraquo 23 (1974) pp 61-76 Questo studio si occupa di definire seppur

inizialmente esempi di compendi logici nel VII sec dC e ritiene che il testo pubblicato da

Epifanovič venga considerato autentico del monaco solo percheacute contenuto in manoscritti di opere

originali Roucheacute spiega che molto probabilmente dopo la mortre del monaco (662 dC) questo

testo egrave stato trasmesso per errore con il suo nome 757

Cfr M JANKOWIAK AND P BOOTH (2015) p 72 758

Cfr S L EPIFANOVIČ (1917) pp 91-93 759

Cfr CPG 770734 760

Cfr B ROOSEN op cit pp 901-902

101

Tavole sinottiche

Le seguenti tavole sinottiche riportano una schematizzazione delle opere

autentiche dellepistolario e delle opere autentiche di difficile datazione (Op) di

cui vengono riportati il titolo greco o in assenza lrsquoincipit greco (T G) le

edizioni (Ed) la pagina di questo lavoro in cui trovare la sinossi completa (p) e

la data di composizione secondo gli studi recenti (Data)

Opere autentiche

Op

T G

Ed

p

Data

Car de car

Κεφάλαια περὶ

ἀγάπης

PG 90 960-

1073

37

626 d C

Exp in psa

Ἑρμηνεία εἰς τὸν νθ

Ψαλμόν

PG 90 856-872

39

626 d C

Amb ad Io

Πρός Ἰωάννην

ἀρχιεπίσκοπον

Κυζίκου Μάξιμος ἐν

Κυρίῳ χαίρειν

PG 91 1061-

1417 C

40

628-630 d C

Amb ad Thom

Περὶ διαφόρων

ἀποριῶν τῶν ἁγίων

Διονυσίου καὶ

Γρηγορίου πρὸς

Θωμᾶν τὸν

ἡγιασμένον

PG 91 1032-

1060

40

630-634 d C

Th Oec

Κεφάλαια σ περὶ

θεολογίας καὶ

ἐνσάρκου οἰκονομίας

τοῦ Υἱοῦ Θεοῦ

PG 90 1084-

1173

43

630-634 d C

102

QTh

Πρὸς Θαλάσσιον τὸν

ὁσιώτατον

πρεσβύτερον καὶ

ἡγούμενον περὶ

διαφόρων ἀπόρων τῆς

θείας Γραφῆς

PG 90 960-

1073

44

630-634 d C

Q D

Πεύσεις καὶ

ἀποκρίσεις καὶ

ἐκλογαὶ διαφόρων

κεφαλαίων

ἀπορουμένων

PG 90 244-785

46

633-634 d C

Liber ascet

Λόγος ἀσκητικὸς

κατὰ πεῦσιν καὶ

ἀπόκρισιν

PG 90 872-909

47

633-634 d C

Op theol et

pol XIV

Ὃροι διάφοροι

PG 90 912-956

49

633-634 d C

Op theol et

pol XVIII

Ὃροι ἑνώσεων

PG 91 149B-

153B

49

633-634 d C

Or dom

Εἰς τὴν προσευχὴν

τοῦ laquoΠάτερ ἡμῶνraquo

πρὸς ἓνα φιλόχριστον

ἑρμηνεία σύντομος

PG 91 213A-

216A

50

634635 d C

Ep sec ad

Thom

Τῷ ἡγιασμένῳ δούλῳ

τοῦ Θεοῦ πατρὶ

πνεθματικῷ καὶ

διδασκάλῳ κυριῳ

Θωμᾷ Μάξιμος

ταπεινὸς καὶ

ἁμαρτωλός ἀναξιος

δοῦλος καὶ μαθητής

PG 90 872-909

41

636 d C

Myst

Μυσταγωγία περὶ τοῦ

τίνων σύμβολα τὰ

κατὰ τὴν ἁγίαν

ἑκκλησίαν ἐπὶ τῆς

συνάξεως τελούμενα

καθέστηκε

CCSG 48 pp

37-49

51

636 d C

103

Comp eccl

Ἐξήγησις

κεφαλαιώδης περὶ τοῦ

κατὰ Χριστὸν τὸν

Θεὸν ἡμῶν σωτήριον

Πάσχα τὸ διαγραφὲν

κανόνιον

ἑρμηνεύουσα

PG 91 658-718

53

Ottobre 640 dC

- febbraio 641 d

C

Op theol et

pol ΙΙ

Πρὸς τὸν αὐτὸν

Μαρῖνον ἐκ τῆς περὶ

ἐνεργειῶν καὶ

θελημάτων

πραγματείας κεφάλ

ν΄

PG 91 1217-

1280

54

640 ndash

giugnoluglio

643 d C

Op theol et

pol ΙΙI

Ἐκ τῆς αὐτῆς

πραγματείας κεφάλ

να΄ Ὃτι δύο

θελήματα λέγοντες οἱ

Πατέρες ἐπὶ Χριστοῦ

τοὺς φυσικοὺς

νόμους οὐ τὰς

γνώμας ἐσήμαναν

PG 91 45B-

56D

54

640-643 d C

Op theol et

pol ΙV

Πρὸς Γεώργιον τὸν

ὁσιώτατον

πρεσβύτερον καὶ καὶ

ἡγούμενον

ἐρωτήσαντα

διacuteἐπιστολῆς περὶ τοῦ

κατὰ Χριστὸν

μυστηρίου

PG 91 56D-

61D

55

640 d C

Op theol et

pol VI

Περὶ τοῦ laquoΠάτερ εἰ

δυνατόν περελθέτω

ἀπacuteἐμοῦ τὸ ποτήπιον

PG 91 65A-

68D

56

640-641 d C

Op theol et

pol VII

Τόμος δογματικὸς

σταλεὶς ἐν Κύπρῳ

πρὸς Μαρῖνον

διάκονον

PG 91 69B-

89B

56

640-641 d C

104

Op theol et

pol VIII

Ἲσον ἐπιστολῆς

γενουμένης πρὸς τὸν

ἁγιώτατον ἐπίσκοπον

κύριον Νίκανδρον

παρὰ τοῦ ἐν ἁγίοις

Μαξίμου περὶ τῶν δύο

ἐν Χριστῷ ἐνεργειῶν

PG 91 89C-

112B

57

640-641 d C

Op theol et

pol ΧΧ

Τόμος δογματικὸς

πρὸς Μαρῖνον

πρεσβύτερον

PG 91 228Β-

245D

58

641 d C

Op theol et

pol ΧVI

Περὶ θελημάτων βacute

τοῦ ἑνὸς Χριστοῦ τοῦ

Θεοῦ ἡμῶν

PG 91 184C-

212A

59

Dopo 641 d C

Op theol et

pol Χ

Ἲσον ἐπιστολῆς πρὸς

τὸν κύριον Μαρῖνον

τὸν πρεσβύτερον τῆς

Κύπρου

PG 91 133Α-

137C

59

Giugno-luglio

643 dC

Op theol et

pol ΧΧV

Κεφάλαια ιacute περὶ τῶν

δύο θελημάτων τοῦ

Κυρίου καὶ Σωτῆρος

ἡμῶν Ἰησοῦ Χριστοῦ

Ἐγράφη δὲ πρὸς

ὀρθοδόξους

PG 91 269D-

273D

60

Dopo 643 dC

Op theol et

pol ΧΙΧ

Πρώτη ἀπορία

Θεοδώρου διακόνου

Βυζαντίου ῥήτορος

καὶ συνοδικαρίου

Παύλου

ἀρχιεπισκόπου

Κωνσταντινουπόλεως

PG 91 216Β-

228Α

61

644-645 d C

105

DP

Πρασημείωσις τῆς

γενομένης ζητήσεως

χάριν τῶν

κεκινημένων περὶ τῶν

ἐκκλησιαστικῶν

δογμάτων παρουσίᾳ

Γρηγορίου τοῦ

εὐσεβεστάτου

πατρικίου καὶ τῶν

συνευρεθέντων αὐτῷ

ὁσιωτάτων

ἐπισκόπων καὶ

λοιπῶν θεοφιλῶν καὶ

ἐνδόξων ἀνδρῶν

παρὰ Πύρρου τοῦ

γενομένου

πατριάρχου

Κωνσταντινουπόλεως

καὶ Μαξίμου τοῦ

εὐλαβεστάτου

μοναχοῦ μηνὶ

Ἰουλίῳ ἰνδικτίωνος

γacute Πύρρου μὲν

συμμαχοῦντος τῇ

παρεισαχθείσῃ

παρacuteαὐτοῦ τε καὶ τοῦ

πρὸ αὐτοῦ ἐν τῷ

Βυζαντίῳ καινοτομίᾳmiddot

τουτέστιν ἑνὸς

θελήματοςmiddot Μαξίμος

δὲ συνηγοῦντος τῇ

ἂνωθεν εἰς ἠμᾶς

ἐλθούσῃ πατρικῇ τε

καὶ ἀποστολικῇ

διδασκαλίαmiddot διὰ τοῦ

ῥηθέντος ὑπερφυοῦς

ἀνδρός φημὶ δὲ

Γρηγορίου τοῦ

ὑπερτίμου πατρικίου

τῶν λεχθέντων

ἀνδρῶνmiddot τουτέστι

Πύρρου καὶ Μαξίμου

ἀλλήλοις

προσοψισθέντων

PG 91 288-353

62

Luglio 645 dC

Op theol et

pol V

Πρὸς τοὺς λέγοντας

ὃτι μίαν Χριστοῦ χρὴ

λέγειν ἐνέργειαν

κατacuteἐπικράτειανmiddot διὰ

τὸ ὡς δραστικωτέραν

τὴν θείαν αὐτοῦ

κατεπικρατεῖν τῆς

ἀνθρωπίνης οὓτω χρὴ

ἀπολογεῖσθαι

PG 91 64A-

65A

64

Dopo il 645 d

C

106

Op theol et

pol I

Πρὸς Μαρῖνον τὸν

ὁσιώτατον

πρεσβύτερον

PG 91 9A-37A

64

643-645 d C

Op theol et

pol IX

Τοῖς κατὰ τήνδε τὴν

Σικελῶν φιλόχριστον

νῆσον παροικοῦσιν

ἁγίοις Πατράσιν

ἡγουμένοις τε καὶ

μονάζουσι καὶ

ὀρθοδόξοις λαοῖς

Μάξιμος ταπεινὸς καὶ

ἁμαρτωλός ἀνάξιος

δοῦλος

PG 91 112C-

132D

65

645646 d C

Op theol et

pol XV

Πνευματικὸς τόμος

καὶ δογματικὸς

ἀποδεικνὺς τὴν κατὰ

καινοτομίαν

γεγονυῖαν ἐπείσακτον

ἒκθεσιν Ἡρακλείου

τοῦ βασιλέως ἐξ

ὑποστολῆς Σεργίου

τοῦ

Κωνσταντινουπόλεως

προέδρου ἀπᾲδουσα

μὲν τῶν ἱερῶν λογίων

τε καὶ Πατέρωνmiddot

συνᾲδουσα δὲ τοῖς

τήν τε σύγχυσιν ἃμα

καὶ τὴν διαίπεσιν

τερατολογοῦσιν ἐπὶ

τοῦ κατὰ Χριστὸν τὸν

Θεὸν ἡμῶν

μυστηρίου Γραφεῖσα

ἀπὸ Ῥώμης πρὸς

Στέφανον τὸν

ἁγιώτατον ἐπίσκοπον

Δώρον τελοῦντα ὑπὸ

τὸν ἃγιον καὶ

ἀποστολικὸν θρόνον

τῆς ἁγίας Χριστοῦ τοῦ

Θεοῦ ἡμῶν πόλεως

PG 91 153C-

184C

66

647 d C

Op theol et

pol XI

Ἐκ τῆς ἐπιστολῆς τῆς

ἐν Ῥώμῃ γραφείσης

PG 91 137C-

140B

66

649-653 d C

Op theol et

pol XXIV

Καὶ πάλιν ὁ θεῖος

Μάξιμος

PG 91 268A-

269D

67

Dopo il 649 d

C

107

Op theol et

pol XXVI

Ἐκ τῶν

ἐρωτηηθέντων αὐτῷ

παρὰ Θεοδώρου

μοναχοῦ

PG 91 276A-

280B

67

649-656 d C

Op theol et

pol XXVII

Ὃροι διάφοροι τῶν

ἁγίων καὶ θεοφόρων

Πατέρων ἡμῶν περὶ

τῶν δύο ἐνεργειῶν

τοῦ Κυρίου καὶ Θεοῦ

καὶ Σωτῆρος ἡμῶν

Ἰησοῦ Χπριστοῦ

PG 91 280B-

285B

68

Dopo il 649 d

C

108

Epistolario

Op

T G

Ed

p

Data

Ep V

Πρὸς Κωνσταντῖνον

PG 91 420C-

424C

74

628 d C

Ep VII

Πρὸς Ἰωάννην

πρεσβύτερον περὶ τοῦ

καὶ μετὰ θάνατον

ἐχειν τὴν ψυχὴν τὴν

νοερὰν ἐνέργειαν καὶ

μηδεμιᾶς ἐξίστασθαι

φυσικῆς δυνάμεως

PG 91 433A-

440B

75

628 d C

Ep XXIV

Πρὸς Κωνσταντῖνον

σακελλάριον

PG 91 608B-

613A

76

Agosto 628 d

C

Ep XLIII

Πρὸς Ἰωάννην

κουβικουλάριον

PG 91 637B-

641C

76

628 d C

Ep XIII

Πρὸς Πέτρον

ἰλλούστριον λόγος

ἐπίτομος κατὰ τῶν

Σευήρου δογμάτων

PG 91 509B-

533A

77

629-633 d C

Ep XXVII

Πρὸς Ἰωάννην

κουβικουλάριον

PG 91 617B-

620C

78

629630 d C

Ep VIII

Πρὸς τὸν αὐτόν

PG 91 440C-

445B

78

Giugno-luglio

632 d C

Ep XXIII

Πρὸς Στέφανον

πρεσβύτερον

PG 91 605D-

608B

79

632 o 642 d C

109

Ep XXVIII

Πρὸς Κυρισίκιον

ἐπίσκοπον

PG 91 620C-

621B

80

632-633 d C

Ep XXIX

Πρὸς τὸν αὐτόν

PG 91 621C-

624A

80

632-633 d C

Ep XXX

Πρὸς Ἰωάννην

ἐπίσκοπον

PG 91 624A-D

80

632-633 d C

Ep XXXI

Πρὸς τὸν αὐτόν

PG 91 624D-

625D

80

632-633 d C

Ep XIV

Πρὸς τὸν αὐτόν

ἐπιστολὴ δογματικὴ

PG 91 533B-

543C

81

633 d C

Ep XV

Περὶ κοινοῦ καὶ ἰδοῦ

τουτέστιν οὐσίας καὶ

ὑποστάσεως πρὸς

Κοσμᾶν τὸν

θεοφιλέστατον

διάκονον

Ἀλεξανδρείας

PG 91 543C-

576D

82

633 d C

Ep II

Πρὸς Ἰωάννην

κουβικουλάριον περὶ

ἀγαπης

PG 91 392D-

408B

82

633 d C

Ep XIX

Πρὸς Πύρρον τὸν

ὁσιώτατον

πρεσβύτερον καὶ

ἡγούμενον

PG 91 589C-

597B

83

633634 d C

Ep XL

Πρὸς τὸν αὐτόν

Θαλάσσιον

πρεσβύτερον καὶ

ἡγούμενον

PG 91 633C-

636A

84

634 d C

110

Ep XXXII

Πρὸς ἀββᾶν

Πολυχρόνιον

PG 91 625A-

628A

84

636-640 d C

Ep XXXIII

Πρὸς τὸν αὐτόν

PG 91 628A-D

84

636-640 d C

Ep XXXIV

Πρὸς τὸν αὐτόν

PG 91 628D-

629A

84

636-640 d C

Ep XXXV

Πρὸς τὸν αὐτόν

PG 91629A-D

84

636-640 d C

Ep XXXVI

Πρὸς τὸν αὐτόν

PG 91 629D-

632A

84

636-640 d C

Ep XXXVII

Πρὸς τὸν αὐτόν

PG 91 632A-D

84

636-640 d C

Ep XXXVIII

Πρὸς τὸν αὐτόν

PG 91632A-

633D

84

636-640 d C

Ep XXXIX

Πρὸς τὸν αὐτόν

PG 91 633A-D

84

636-640 d C

Ep XX

Πρὸς Μαρῖνον

μονάζοντα

PG 91 597B-

604B

85

636 d C

Ep III

Πρὸς τὸν αὐτόν

PG 91 408C-

412C

86

Dopo 636 d C

Ep I

Λόγος παραινετικὸς

ἐν εἲδει ἐπιστολῆς

πρὸς τὸν δοῦλον τοῦ

Θεοῦ κύριον

Γεώργιον τὸν

πανεύφημον ἒπαρχον

Ἀφρικῆς

PG 91 364A-

392B

86

640-642 d C

111

Ep XI

Πρὸς ἠγουμένην περὶ

ἀσκητρίας

ἐξελθούσης τῆς

μονῆς καὶ

μετανοησάσης

PG 91 453A-

457D

87

640-641 d C

Ep XVIII

Ἐκ προσώπου

Γεωργίου τοῦ

πανευφήμου ἐπάρχου

Ἀφρικῆς πρὸς

ἀσκητρίας ἀποστάτας

τῆς καθολικῆς

Ἐκκλησίας ἐν

Ἀλεξανδρείᾳ

PG 91 584D-

589B

87

640-641 d C

Ep XVII

Πρὸς Ἰουλιανὸν

Σχολαστικὸν

Ἀλεξανδρέα περὶ τοῦ

κατὰ τὴν σάρκωσιν

τοῦ Κυρίου

ἐκκλησιαστικοῦ

δόγματος

PG 91 580C-

584D

88

640-641 d C

Ep XII

Πρὸς Ἰωάννην

κουβικουλάριον περὶ

τῶν ὀρθῶν τῆς

Ἐκκλησίας τοῦ Θεοῦ

δογμάτικωνmiddot καὶ

κατὰ Σευήρου τοῦ

αἱρετικου

PG 91 460A-

509B

88

Novembre-

dicembre 641 d

C

Ep XVI

Πρὸς τὸν αὐτόν

PG 91 576D-

580B

89

640-642 d C

Ep XXII

Πρὸς Αὐξέντιον

PG 91 605B-C

89

640-642 d C

Ep XLIV

Πρὸς Ἰωάννην

κουβικουλάριον περὶ

θετικῆς

PG 91 641D-

648C

90

Inverno 642 d

C

112

Ep XLV

Πρὸς τὸν αὐτόν

PG 91 648D-

649C

90

640-642 d C

Ep IV

Πρὸς τὸν αὐτόν περὶ

τῆς κατὰ Θεὸν λύπης

PG 91 413A-

420C

91

Dopo 642 d C

Ep X

Πρὸς Ἰωάννην

κουβικουλάριον

PG 91 449A-

453A

91

Dopo 642 d C

113

Opere autentiche di difficile datazione

Op

T G

Ed

p

Ep IX

Πρὸς Θαλάσσιον

πρεσβύτερον καὶ

ἡγούμενον

PG 91 446 C-449A

92

Ep XXI

Πρὸς ἁγιώτατον

ἐπίσκοπον Κυδωνίας

PG 91 604B-605B

92

Ep XXV

Πρὸς Κόνωνα

πρεσβύτερον καὶ

ἡγούμενον

PG 91 613A-D

93

Ep XXVI

Πρὸς Θαλάσσιον

πρεσβύτερον

ἐρωτήσαντα πῶς

ἒνιοι τῶν ἐν τοῖς

ἒθνεσι βασιλέων

ὑπὲρ ὀργῆς θεηλάτου

ἐπικειμένης τῷ

ὑπηκόῳ πλήθει

κατέθυον τέκνα καὶ

προσγενεῖς καὶ

ἐπαύετο ἡ ὀργή

καθὼς πολλοῖς τῶν

ἀρχαίων ἱστόρηται

PG 91 616A-617B

93

Ep XLI

Πρὸς τὸν αὐτόν

PG 91 636B-C

94

Ep XLII

Πρὸς τὸν αὐτόν

PG 91 636C-637D

94

Cap XV

Κεφάλαια διάφορα

θεολογικὰ τε καὶ

οἰκονομικὰ καὶ περὶ

ἀρετῆς καὶ κακίας

PG 91 1177ndash1185

94

114

Q Theop

Πρὸς Θεόπεμπτον

Σχολαστικὸν

ἐρωτήσαντα περὶ

laquoἐάν τίς σε ῥαπίσῃ ἐπὶ

τὴν δεξιὰν σιαγόναraquo

καὶ τοῦ laquoμή μου

ἃπτου οὒπω γὰρ

ἀναβέβηκα πρὸς τὸν

Πατέραraquo

PG 90 1393-1400

95

Op theol et pol XIII

Περὶ τῶν δύο τοῦ

Χριστοῦ φύσεων

PG 91 145A-149A

98

Op theol et pol XVII

Περὶ ὃρων διαστολῶν

PG 91 212C-D

98

Op theol et pol XXII

Καὶ πάλιν ὁ θεῖος

Μάξιμος

PG 91 257A-260D

99

Scholia

Πρόλογος εἰς τὰ τοῦ

ἁγίου Διονυσίου

PG 4 16-432 e 528-

576

96

115

3 Genesi delle Quaestiones ad Thalassium

Le Quaestiones ad Thalassium sono una testimonianza del genere letterario tipico

dellrsquoepoca patristica ovvero quello delle quaestiones et responsiones che ricorda

una forma piugrave elaborata del genere dialogico usata sia in ambito cristiano sia in

ambito classico Lesperienza religiosa giagrave a partire tra il IV e il VI secolo riuscigrave

a consolidarsi maggiormente attraverso questo genere letterario con cui si

affrontava e si tentava di risolvere alla luce della precedente letteratura cristiana

le difficoltagrave di comprensione riguardanti i testi biblici761

Infatti ricordiamo

Questioni su Genesi e Esodo di Filone di Alessandria scritte nella seconda metagrave

del III secolo d C o le Questioni evangeliche di Eusebio di Cesarea scritte agli

inizi del IV sec d C che sono solo alcuni dei piugrave famosi esempi della letteratura

di genere Infatti il metodo didascalico di proporre ἀπορίαι attraverso

ἐρωταποκρίσεις762

era diffuso in ambito scolastico ma presentava problemi di

natura esegetico-interpretativa dando adito ad ambiguitagrave dottrinali Per questo si

sentigrave lrsquoesigenza di far riferimento ad una struttura primaria rintracciabile in

Aristotele secondo cui riguardo ai problemi e alle soluzioni (περὶ προβλημάτων

καὶ λύσεων) in ambito tecnico egrave necessario considerare τὰ ἀδύνατα (le

impossibilitagrave) τὰ ἄλογα (le assurditagrave) τὰ βλαβερά (le concezioni moralmente

dannose) τὰ ὑπεναντία (le contraddizioni) e τὰ παρὰ τὴν ὁρθότητα τὴν κατὰ

τέχνην (le argomentazioni non corrette dal punto di vista formale-

761

Numerosi problemi legati allrsquointerpretazione dei testi sacri che giagrave gli esegeti del III secolo

avevano definito come classici e avevano presentato talvolta sulla base delle interpretazioni piugrave

accreditate contributi che confluirono in specifiche opere di quaestiones anche finalizzate

allrsquointerpretazione di tutta la Scrittura Una riconsiderazione piugrave approfondita di alcuni aspetti di

queste antiche esigenze ci inducono a cogliere pur a distanza di secoli e alla luce di una

sensibilitagrave profondamente mutata i motivi per cui questo genere letterario veniva scelto Cfr P

MARONE Le quaestiones et responsiones sulla Bibbia nella letteratura cristiana di IV-VI secolo

in Comunicazione e ricezione del documento cristiano in epoca tardoantica XXXII Incontro di

Studiosi dellAntichitagrave Cristiana Roma 8 - 10 maggio 2003 Roma 2004 pp 43-73 cfr L

PERRONE Sulla preistoria delle laquoquaestionesraquo nella letteratura patristica Presupposti e sviluppi

del genere letterario fino al IV sec in laquoAnnali di storia dellrsquoesegesiraquo 8 (1991) pp 485-505 e cfr

J GRIBOMONT I generi letterari nel monachesimo primitivo in laquoKoinoniaraquo 10 (1986) pp 7-28 762

Questo termine sostituisce il termine latino quaestiones e i termini greci ἐρωτήσεις

προβλήματα ζητήματα πεύσεις ἐπιστάσεις usati per indicare le domande poste da un

interlocutore ad un altro Esso fu utilizzato dai grammatici bizantini a partire dalla tardantichitagrave

fino allrsquoepoca tardomedievale Cfr G BARDY La litteacuterature patristique des laquoquaestiones et

responsionesraquo sur lrsquoEacutecriture Sainte in laquoRevue Bibliqueraquo 41 (1932) p 210-236 p 341-369

p515-537

116

argomentativo)763

I commentatori della Scrittura si avvalsero di questa

impalacatura Come autori di riferimento delle ἐρωταποκρίσεις relative allrsquoesegesi

biblica si possono menzionare Acacio di Cesarea ed Eusebio di Emesa Non

sempre le questioni riguardanti passi scritturali sono il prodotto di effettive

domande poste da interlocutori reali nella maggior parte dei casi lrsquoesegeta

rispondeva ad ipotetiche obiezioni secondo un preciso ed accurato piano

redazionale cosigrave da offrire unrsquoesegesi completa di una pericope o di un passo

biblico piugrave ampio764

Massimo che non sempre ha potuto evitare lo scontro e la

contrapposizione apologetica per affermare la vera ortodossia scrive a tal fine le

Quaestiones ad Thalassium che si innestano nella lunga tradizione di questo

genere letterario disponendo le risposte come veri e propri trattazioni su temi

riguardanti la vita del credente non necessariamente riconducibili alla soluzione

di una difficoltagrave scritturistica

Lrsquoopera ricostruita criticamente dagli studiosi Carl Laga e Carlos Steel

negli anni novanta del secolo scorso765

egrave costituita da un prologo agli scolii766

un

763

Cfr Poet 316 1460 b- 1461 b 764

Egrave da segnalare il fondamentale contributo scientifico apportato alla questione dal convegno

tenutosi ad Utrecht nellrsquoottobre 2003 Cfr Erotapokriseis Early Christian Question-and-Answer

Literature in Context Proceedings of the Utrecht Colloquium 13-14 October 2003 a c di A

Volgers e C Zamagni Leuven 2004 765

Cfr MAXIMUS CONFESSORIS Quaestiones ad Thalassium I-LV una cum latina interpretatione

Iannis Scotti Eriugenae ediderunt Carl Laga et Carlos Steel Turnhout 1980 e ID Quaestiones ad

Thalassium LVI-LXV una cum latina interpretatione Iannis Scotti Eriugenae ediderunt Carl Laga

et Carlos Steel Turnhout 1990 Gli editori nellrsquoapprofondita Introduzione (pp IX-CXVII)

spiegano che il testo presentato deriva dallo studio critic di manoscritti risalenti al X secolo d C in

ambito italogreco e orientale Appartengono allrsquoambito italogreco i manoscritti piugrave antichi e

meglio definiti infatti i due manoscritti fondamentali per le QTh sono presenti nella biblioteca di

Grottaferrata il terzo difficile da comprendere dal punto di vista ortografico appartiene alla

biblioteca di Bessarion I copisti dei manoscritti piugrave recenti riproducono con intelligenza le

caratteristiche di queste edizioni peninsulari infatti il testo si presenta in due colonne ben serrate

con scrittura minuscola per il testo di base onciale per gli scoli e le note che sono disposte a

margine e collegate al testo con dei rinvii testi marginali invece sono ripartiti in due categorie di

cui una egrave distinta dal segno σχdeg^ (Scolia) gli altri risultano piccole note che segnalano una

divisione che attira lrsquoattenzione del lettore su un passaggio particolare esplicitato con brevi

formule Per quanto riguarda i manoscritti di area orientale egrave necessario ricordare che si

diversificano da quelli di area italogreca per il carattere onciale nel testo marginale e minuscolo

per il corpo del testo restante Essi hanno come elemento innovativo rispetto agli altri manoscritti

lrsquouso della numerazione in pagine in libri e tomi Per quanto riguarda le edizioni una prima parte

del testo fu pubblicato nel 1623 da Michael Ghisleri nellrsquoopera dal titolo In Ieremiam Prophetam

Commentarii (in realtagrave viene riportata solo la QTh XXVI cfr M GHISLERI In Ieremiam

Prophetam Commentarii Lyon 1623 pp 624-628) ma la piugrave celebre e la piugrave consultata risulta

quella di Combefis nel 1656 riproposta dal Migne nel novantesimo tomo della Patrologia graeca

(cfr S Maximi Confessoris Graecorum theologi eximiique philosophi operum tomus primus

(secundus) ex probatissimis quaeque mss codicibus Regiis Card Mazarini Seguierianis

Vaticanis Barberinis Magni Ducis Florentinis Venetis etc eruta nova Versione subacta

117

prologo allrsquoopera stessa e 65 ἐρωταποκρίσεις e ἀποκρίσεις767

Su richiesta di

Carlo il Calvo Giovanni Scoto lrsquoEriugena si dedicograve alla traduzione del Corpus

Notisque illustrata Opera et studio R P F Combefis Parisiis apud Andream Cramoisy

MDCLXXV) 766

Studi recenti hanno stabilito che gli Scolii risalgono allrsquoVIII sec d C e che sono stati scritti

molto probabilmente dal Confessore stesso e tradotti prontamenti da Giovanni Scoto detto

lrsquoEriugena Cfr MAXIMUS CONFESSORIS Quaestiones ad Thalassium I-LV una cum latina

interpretatione Iannis Scotti Eriugenae ediderunt Carl Laga et Carlos Steel Turnhout 1980 p

XIII Lrsquoimportanza degli scolii egrave messa in luce dallrsquoautore stesso come si puograve chiaramente leggere

nel Prologo agli scolii in laquo (hellip) τοῦτο καθάπερ ἔφην εἰδώς δεῖν ᾠήθην ἑτέραν τινὰ τῷ παρόντι

λόγῳ τῆσδε τῆς συγγραφῆς δοῦναι βοήθειαν τὴν τῶν (65) παρατεθέντων ἐν τοῖς μετωπίοις

σχολίων γραφήν αὐτόν τε πρὸς κάλλος συμπληροῦσαν τὸν λόγον καὶ τοῖς ἐντευξομένοις

ἡδυτέραν τὴν ἐν τοῖς νοήμασι παρεχομένην ἑστίασιν καὶ πάσης ἁπλῶς γινομένην τῆς ἐμφερομένης

τῇ συγγραφῇ διανοίας σαφήνειαν Μετὰ γὰρ τὴν ἔκδοσιν ἀναγνοὺς τὴν (70) Διὸ παρακαλῶ πάντας

τοὺς ἐντευξομένους ἢ καὶ μετα-Διὸ παρακαλῶ πάντας τοὺς ἐντευξομένους ἢ καὶ μεταγράψοντας

καὶ τὴν τῶν σχολίων ἔξωθεν ἀναγνῶναι καὶ παραθέσθαι γραφὴν κατὰ τὴν ἑκάστου σημείωσιν ἵνrsquo

ἄρτιος ᾖ κατὰ πάντα τρόπον ὁ λόγος μηδενὶ παρημελημένῳ παντελῶς κολοβούμενος (80)raquo laquo(hellip)

indi sapendo ciograve come ho detto ho ritenuto necessario fare questo discorso con il sostegno della

scrittura scrivendo appunto questi scoli a margine ciograve completa per iscritto la bellezza del testo

stesso rendendo piugrave gradevole la lettura dei concetti intellegibili ai lettori e grazie alla sua

semplicitagrave chiarisce del tutto il pensiero contenuto del testo In realtagrave ho letto il libro dopo

lrsquoedizione completa e ho scoperto che alcune connessioni necessitavano di chiarimenti cosigrave da

completare la riflessione e da aggiungere ulteriori esplicazioni adatte per lrsquoedizione cosigrave come ho

detto ho redatto la scrittura degli scolia adattandoli di volta in volta secondo di quanto fosse

opportuno modificare Per questo motivo esorto tutti coloro che avranno tra le mani questo scritto

e che lo copieranno di riportare gli scolia rispettando il segno assegnato a ciascuno di modo che

il testo sia regolato e senza alcuna negligenzaraquo Cfr Prol Scholiis 63-80 in QTh (Laga-Steel

1980) pp 11-13 767

Un fondamentale apporto allo studio di questo testo di Massimo egrave dato dalle traduzioni latine

ad opera tra gli altri di Giovanni Scoto detto lrsquoEriugena Anastasio Bibliotecario Cerbano e

Pietro Balbi Ricordiamo i seguenti studi il che hanno per oggetto il rapporo tra le opere originali

e le loro traduzioni G MAHIEU Travaux preacuteparatoires agrave une eacutedition critique oeuvres de S

Maxime le Confesseur Louvain 1957 P MEYVAERT The Exegetical Treatises of Peter the

Deacon and Eriugenarsquos Latin Rendering of the laquoAd Thalassiumraquo of Maximus the Confessor in

laquoSacris Erudiriraquo 14 (1963) pp130-148 e ID Eriugenarsquos Translation of the laquoAd Thalassiumraquo of

Maximus Preliminaries to an Edition of This Work in The Mind of Eriugena Papersof a

Colloquium Dublin 14-18 July 1970 ed by J OrsquoMeara and L Bierler Dublin 1973 pp 78-88 Eacute

JEAUNEAU La traduction eacuterigegravenienne des laquoAmbiguaraquo de Maxime le Confesseur Thomas Gale

(1636-1702) et le laquoCodex Remensisraquo in Jean Scot Eacuterigegravene et lrsquohistoire de la philosophie Laon 7-

12 juillet 1975 Paris 1977 pp 135-144 ID Quisquiliae e Mazarinaeo codice 561 depromptae in

laquoRecherches de Theacuteologie ancienne et meacutedieacutevaleraquo 45 (1978) pp 79-128 e ID Pseudo-Dionysius

Gregory of Nyssa and Maximus the Confessor in the Works of Johan Scottus Eriugena in

Carolingian Essays Washington 1983 pp 137-149 E DEKKERS Maxime le Confesseur dans la

Tradition Latine in After Calcedon Studies in Theology and Church History Offered to Professor

A Van Roey for His Seventieth Birthday ed by C Laga J A Munitiz and L Van Rompay

Leuven 1985 pp 83-97 E S MAINOLDI Le citazioni dei Padri orientali nelle opere di Giovanni

Scoto Nuove osservazioni sul metodo dellrsquoEriugena traduttore in laquoOfficina degli studi

medievaliraquo 52 (2014) pp 255-272 e ID Iohannes Scottus Eriugena in La trasmissione dei testi

latini del medioevo Mediaeval Latin Texts and their Transmission Firenze 2005 pp 186-264

118

dionysianum degli Ambigua ad Iohannem e in contemporanea alla stesura del

Periphyseon tradusse le Quaestiones ad Thalassium768

Ernesto Sergio Mainoldi osserva che laquoNel caso delle opere tradotte da

Eriugena per interesse personale il De imagine e le Quaestiones ad Thalassium ci

troviamo di fronte a una facies testuale che si presenta come un calco fedele del testo

greco in uno stadio ancora elementare che non ha conosciuto ulteriori revisioniraquo769

Il criterio con cui Massimo ha redatto lrsquoopera egrave annunciato con asserzioni

programmatiche nel Prologo e poggia sullrsquoaccostamento necessario e

imprescindibile dellrsquoessenza dellrsquoattivitagrave spirituale a quella conoscitiva

O uomo di Dio separa razionalmente lrsquoanima dalla

condizione temporanea di unione con la carne e distingui

per mezzo dello spirito completamente lrsquointelletto fruisci

della sensibilitagrave (facoltagrave) molto feconda come causa di

virtugrave invece dellrsquointelletto come fonte inesauribile di una

conoscenza divina (o meglio) realizza lrsquounione

dellrsquoanima con la carne solo secondo il disegno delle

realtagrave divine e usa come strumento la sensibilitagrave per la

contemplazione della grandezza delle realtagrave visibili

(infatti) con la prima (la carne unita allrsquoanima) (1)

raggiungi attraverso lrsquoagire la grandezza dellrsquoanima

secondo virtugrave imprimendogli una forma e rendila

visibile agli altri in modo che la tua vita sia per noi

esempio di virtugrave con la seconda (la sensibilitagrave) (2) intesa

simbolicamente forma di realtagrave visibili la stessa realtagrave

dei logoi consenti di far accedere lrsquointelletto per mezzo

della contemplazione alla semplicitagrave degli oggetti

intellegibili e una volta che (lrsquointelletto) sia stato liberato

e purificato dalle intuizioni delle realtagrave sensibili

composite e visibili percorreragrave un sentiero di veritagrave senza

errori Poi dopo aver completamente abbandonato

linclinazione a relazionarsi con la sensibilitagrave (24) con la

768

Si deve a P Meyvaert la scoprta della traduzione delle QTh da parte del teologo irlandese

infatti mentre indagava sulle fonti patristiche di Pietro Diacono di Monte Cassino si rese conto

che lrsquoautore aveva letto la traduzione latina dellrsquoEriugena il che condusse alla individuazione dei

manoscritti di Monte Cassino 333 e Bibl Municipale de Troyes 1234 Nella collana Corpus

Christianorum ndash Series Graeca egrave stata cosigrave pubblicata lrsquoedizione latina delle QTh a fronte

dellrsquoedizione greca curata da C Laga e C Steel Cfr P MEYVAERT Eriugenarsquos Translation of the

laquoAd Thalassiumraquo of Maximus Preliminaries to an Edition of This Work in The Mind of Eriugena

Papersof a Colloquium Dublin 14-18 July 1970 ed by J OrsquoMeara and L Bierler Dublin 1973 p

78 Egrave opportuno altresigrave segnalare che le Quaestiones ad Thalassium non furono tradotte solo da

Giovanni Scoto ma dallrsquoarticolo di Maia Raphava si ha una completa ricostruzione dei frammenti

dellrsquoopera nei manoscritti georgiani Cfr M RAPHAVA A fragment of Maximus the Confessorrsquos

Quaestiones ad Thalassium in old georgian manuscripts in Maximus the Confessor and Georgia

ed by T Mgaloblishvili and L Khoperia vol III London 2009 pp 87-100 769

Cit E S MAINOLDI Le citazioni dei Padri orientali nelle opere di Giovanni Scoto Nuove

osservazioni sul metodo dellrsquoEriugena traduttore in laquoOfficina degli studi medievaliraquo 52 (2014) p

257

119

carne (intelletto) veleggia con lrsquointelletto per mezzo

della scienza sul mare infinito dello Spirito cosigrave da

sondarne le profonditagrave770

di cui hai ottenuto la

manifestazione di misteri nascosti senza dubbio con

grande umiltagrave771

Scholia

1 Si intende che la carne attraverso le peculiaritagrave dei

fenomeni egrave lo strumento che rivela la disposizione

virtuosa dellrsquoanima e quel nesso attraverso cui

manifestare la virtugrave

2 Il riferimento alla sensibilitagrave rimanda allrsquointelletto alle

rappresentazioni delle realtagrave visibili attraverso cui si

conosce i logoi (essenze) degli esseri essa egrave come lo

strumento del percorso dellrsquointelletto alle realtagrave

intellegibili772

Talassio egrave sollecitato da Massimo ad avvalersi secondo la disposizione divina

delle sue facoltagrave conoscitive (αἴσθησις - νοῦς) e della sua facoltagrave spirituale

(ψυχή) che sono connesse tra loro da un rapporto di reciprocitagrave in modo da

valutare intrinsecamente la possibilitagrave di poter veleggiare con lrsquointelletto per

mezzo della scienza sul mare infinito dello Spirito (πελάγει τῶν λογίων τοῦ

πνεύματος μετrsquo ἐπιστήμης κατὰ νοῦν) In questo modo le facoltagrave conoscitive e

770

1 Co 2 10-11 laquoMa a noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito lo Spirito infatti scruta ogni

cosa anche le profonditagrave di Dio 11 Chi conosce i segreti delluomo se non lo spirito delluomo che

egrave in lui Cosigrave anche i segreti di Dio nessuno li ha mai potuti conoscere se non lo Spirito di Dioraquo 771

Prol 1-24 in QTh (Laga-Steel 1980) pp 17-19

Τῆς σαρκὸς κατὰ τὴν σχέσιν λογικῶς τὴν ψυχὴν ἀποχωρίσας καὶ τῆς αἰσθήσεως ὁλικῶς διὰ τοῦ

πνεύματος ἐκσπάσας τὸν νοῦν ἄνθρωπε τοῦ θεοῦ τὴν μὲν (1) ἀρετῶν κατέστησας μητέρα

πολύγονον τὸν δὲ θείας πηγὴν ἀένναον ἀπέδειξας γνώσεως εἰς χρῆσιν μόνον τῆς τῶν κρειττόνων

(5) οἰκονομίας τὴν πρὸς τὴν σάρκα τῆς ψυχῆς συζυγίαν ποιησάμενος καὶ πρὸς κατανόησιν τῆς τῶν

ὁρωμέ00νων μεγαλουργίας ὄργανον κεκτημένος τὴν αἴσθησιν τὴν μὲν πρακτικῶς διὰ τοῦ ἤθους

πρὸς εἶδος τυπούμενον τὸ κατrsquo ἀρετὴν τῆς ψυχῆς δεχομένην κλέος καὶ τοῖς ἔξω προφανουσαν

(10) ἵνrsquoἔχωμεν ἀρετῆς εἰκόνα πρὸς μίμησιν προβεβλημένον τὸν ὑμέτερον βίον τὴν δέ (2) τοῖς

τῶν ὁρωμένων σχήμασι τοὺς λόγους τῶν νοητῶν συμβολικῶς ἐγχαράττουσαν καὶ διrsquo αὐτῶν πρὸς

τὴν ἁπλότητα τῶν νοητῶν θεαμάτων τὸν νοῦν ἀναβιβάζουσαν πάσης καθαρῶς ἀπολυθέντα (15)

τῆς ἐν τοῖς ὁρωμένοις ποικιλίας τε καὶ συνθέσεως θέντα τῆς ἐν τοῖς ὁρωμένοις ποικιλίας τε καὶ

συνθέσεως ἵνrsquo ἔχωμεν ἀληθείας ὁδὸν ἀπλανῆ τὴν ὑμετέραν γνῶσιν τῆς πρὸς τὰ νοητὰ διαβάσεως

Ἐντεῦθεν μετὰ τὴν τελείαν τῆς πρὸς αἴσθησίν τε καὶ σάρκα σχετικῆς προσπαθείας ἀπόθεσιν τῷ

ἀπείρῳ πελάγει (20) τῶν λογίων τοῦ πνεύματος μετrsquo ἐπιστήμης κατὰ νοῦν εὐτόνως διανηχόμενος

ἐρευνᾷς μετὰ τοῦ πνεύματος τὰ βάθη τοῦ πνεύματος παρrsquo οὗ δεξάμενος τὴν τῶν κεκρυμμένων

μυστηρίων φανέρωσιν διὰ πολλήν ὡς ἔοικεν ταπεινοφροσύνην 772

Scholia in QTh (Laga-Steel 1980) p 43

laquo1 Τὴν σάρκα φησὶν διὰ τῶν φαινομένων ἠθῶν εἶναι δεικτικὸν τῆς κατrsquo ἀρετὴν τῆς ψυχῆς

διαθέσεως ὄργανον πρὸς ἔκφανσιν ἀρετῆς τῇ ψυχῇ συνεζευγμένην 2 Τὴν αἴσθησιν λέγει

παραπέμπουσαν τῷ νῷ τὴν τῶν ὁρατῶν φαντασίαν πρὸς κατανόησιν τῶν ἐν τοῖς οὖσι (5) λόγων

ὡς ὄργανον τῆς τοῦ νοῦ πρὸς τὰ νοητὰ διαβάσεωςraquo

120

quella spirituale risultano essenziali e imprescindibili La sensibilitagrave773

e

lrsquointelletto solo dopo essere purificati dalla materialitagrave della carne sono

indispensabili per comprendere il valore e il significato pedagogici delle

ἀποκρίσεις e vengono cosigrave intesi come facoltagrave conoscitive Secondo Massimo

dunque esse in quanto facoltagrave necessitano inevitabilmente dellrsquoattivitagrave dello

Spirito che completa sic et smpliciter lrsquoazione di comprendere ciograve che deve essere

esplicitato nei brani scritturistici

dopo aver stillato un elenco di molte ἀπορίαι difficili

della Santa Scrittura tu me li hai inviati cercando anche

da me che sono privo di ogni virtugrave e della conoscenza

una risposta scritta per ciascuna secondo una

comprensione anagogica774

Ho ricevuto e ho letto questi

passi e sono stati turbati il mio intelletto il mio udito e

la mia intelligenza come ti chiedo insistentemente di

perdonarmi per il mio rifiuto proprio quando ti ho detto

che i propositi della ricerca erano giagrave difficili da

raggiungere per chi (come me) non supera gli altri nella

contemplazione e nellrsquoesercizio della conoscenza piugrave

elevata e inaccessibile la ragione piugrave profonda (sono

difficili) per me che striscio sulla terra come il serpente

dellrsquoantica maledizione775

il cui nutrimento altro non egrave

che la terra delle passioni e che come un verme mi

rotolo nei piaceri parassiti Dopo aver avuto la mia

reazione a piugrave riprese mi sono reso conto che non hai

accettato la mia preghiera temevo che si fosse intorpidita

la mia consuetudine della caritagrave attraverso cui uniti lrsquouno

allrsquoaltro condividiamo una sola anima anche se viviamo

in due corpi distinti Dal momento che con ogni

probabilitagrave consideri la mia richiesta come un pretesto

per disobbedire ho avuto il coraggio di affrontare anche

a dispetto di me stesso un compito che andava oltre le

mie forze e forse era meglio essere accusati di tracotanza

e di essere oggetto di scherno da parte di chi vorrebbe

invece considerare la caritagrave come trascurabile e mediocre

- percheacute nulla di ciograve che viene dopo Dio (la caritagrave) egrave piugrave

preziosa per le persone sensibili proprio nella misura in

cui essa conduce allunitagrave coloro che sono divisi in molte

773

La sensibilitagrave in questo frangente non designa lrsquoaffettivitagrave ma piuttosto ldquoavere sensazionirdquo con

la frase ldquosensazione madre di virtugraverdquo Massimo intende le sensazioni come la fonte della maggior

parte delle passioni 774

La comprensione anagogica egrave una comprensione secondo lo spirito simbolica e tipologica che

si distingue dalla comprensione letterale e storica Sul senso della Scrittura Massimo egrave senza

dubbio in debito con lrsquoorigenismo Cfr ORIGENE Trattato sui principi IV 2 2 SC 268 775

Cfr Gn 3 14 laquoAllora il Signore Dio disse al serpente ldquoPoicheacute tu hai fatto questo sii tu

maledetto piugrave di tutto il bestiame e piugrave di tutte le bestie selvatiche sul tuo ventre camminerai e

polvere mangerai per tutti i giorni della tua vitardquoraquo

121

o tutte le disposizioni secondo loro volontagrave776

identitagrave e

senza alcuna divisione777

Per prima cosa sii te stesso o

padre degno di onore perdona la mia sfrontatezza chiedi

che io non sia precipitoso e fa che le vostre preghiere mi

rendino degno di Dio tanto che accolga le mie parole

Inoltre considera che (Dio) egrave lrsquoautore di una risposta

completa e corretta di ogni passo in quanto infatti ogni

buon regalo e ogni dono perfetto viene dallalto778

percheacute (Dio) egrave la fonte e il padre di tutte le conoscenze e

le disposizioni illuminate dispensate nella misura in cui

si egrave degni779

Infatti egrave con fiducia che ho accettato il

vostro invito a ricevere la vostra benevolenza divina

pagando con la mia buona obbedienza780

776

Il termine γνώμη egrave frequentemente utilizzato da Massimo e capire in che termini risulta di volta

in volta delicato Infatti nel Dialogus cum Pyrro il Confessore riconosce ben ventotto significati

(cfr Massimo il Confessore Umanitagrave e divinitagrave di Cristo a cura di A Ceresa-Gastaldo Roma

1990 pp 120-127) Il significato che qui gli si attribuisce egrave il modo in cui la sua volontagrave di un

individuo egrave orientata ma non bisogna tralasciare che la γνώμη egrave una modalitagrave di compresione

dellrsquointenzione morale nellrsquoambito della profonda spiritualitagrave con cui si definisce il rapporto sia

con Dio sia con gli altri 777

La funzione unificatrice della caritagrave egrave oggetto di indagine soprattutto nellrsquoEp 2 (cfr p 68) In

essa viene mostrata la distinzione dellrsquoamore egoistico che qui nellrsquointroduzione viene ripresa cfr

Prologo 261-266 in QTh (Laga-Steel 1980) p 33 778

Giacomo 1 17 779

Massimo insiste molto sul fatto che la grazia egrave ricevuta da ciascuno in proporzione alla sua

dignitagrave Sicuramente il Confessore sembra esser stato influenzato da Dionigi Areopagita e dalla

dottrina delle analogie ma evita di riprendere la teoria delle Gerarchie a cui la teoria dellrsquoanalogia

era collegato 780

Prol 25-63 in QTh (Laga-Steel 1980) pp 19 e 21

πολλῶν τῆς ἁγίας γραφῆς ἀπορουμένων κεφαλαίων (25) χάρτην πληρώσας ἀπέστειλας ζητῶν καὶ

παρrsquo ἐμοῦ τοῦ πάσης ἀρετῆς ἐρήμου καὶ γνώσεως ἑκάστου κεφαλαίου κατὰ τὴν ἀναγωγικὴν

θεωρίαν τὴν ἀπόκρισιν ἔγγραφον Ὃν δεξάμενος καὶ ἀναγνούς καταπλαγεὶς καὶ νοῦν καὶ (30)

ἀκοὴν καὶ διάνοιαν ᾔτουν ὑμᾶς ἐκλιπαρῶν περὶ τούτου συγγνώμην τῆς παραιτήσεως μόλις εἶναι

λέγων προσιτὰ τὰ ζητούμενα καὶ τοῖς ἄγαν ἐπὶ πλεῖστον ἐν θεωρίᾳ διαβεβηκόσι καὶ περὶ τὸ τέλος

που τῆς ὑψηλοτάτης καὶ ἀνεφίκτου τοῖς ἄλλοις ἐφθακόσι γνώσεως μὴ ὅτι γε ἐμοὶ τῷ κατὰ (35)

γῆν ἐρριμμένῳ καὶ κατὰ τὸν ὄφιν ἄλλην ὡς ἡ παλαιὰ κατάρα μετὰ τὴν γῆν τῶν παθῶν βρῶσιν

οὐκ ἔχοντι καὶ σκώληκος δίκην ἱλυσπωμένῳ τῇ σήψει τῶν ἡδονῶν Καὶ τοῦτο πολλάκις καὶ ἐπὶ

πολὺ ποιήσας ὡς εὗρον μὴ δεχομένους ὑμᾶς τὴν ἐμὴν περὶ τούτου παράκλησιν δείσας (40) μή τι

πάθῃ τὸ χρῆμα τῆς ἀγάπης καθrsquo ἣν ἀλλήλοις συγκραθέντες μίαν ἔχομεν ψυχήν κἂν δύο σώματα

φέρωμεν εἰς πρόφασιν ἀπειθείας ὡς εἰκός νομισθείσης ὑμῖν τῆς ἐμῆς παραιτήσεως

κατετόλμησα καὶ μὴ θέλων τῶν ὑπὲρ δύναμιν κατηγορηθῆναι μᾶλλον προπέτειαν καὶ γελᾶσθαι

(45) κρεῖττον ἡγούμενος παρὰ τῶν βουλομένων ἢ τὴν λᾶσθαι κρεῖττον ἡγούμενος παρὰ τῶν

βουλομένων ἢ τὴν ἀγάπην κατά τι δέξασθαι σάλον καὶ μείωσιν ἧς οὐδὲν τῶν μετὰ θεόν ἐστι τοῖς

νοῦν ἔχουσι τιμιώτερον μᾶλλον δὲ τῷ θεῷ προσφιλέστερον ὡς τοὺς διῃρημένους εἰς ἓν

συναγούσης (3) καὶ μίαν ἐν τοῖς πολλοῖς ἢ τοῖς πᾶσιν (50) ἀστασίαστον κατὰ τὴν γνώμην

δημιουργῆσαι δυναμένης ταὐτότητα Καί μοι σύγγνωθι πρῶτος αὐτός τίμιε πάτερ τῆς

ἐγχειρήσεως καὶ τοὺς ἄλλους αἴτει προπετείας ἀφίεσθαί με καὶ ἵλεώ μοι τὸν θεὸν ταῖς εὐχαῖς

κατάστησον καὶ τῶν (55) λεγομένων συλλήπτορα μᾶλλον δὲ τῆς ὅλης καὶ ὀρθῆς γενέσθαι περὶ

ἑκάστου κεφαλαίου χορηγὸν ἀποκρίσεωςmiddot παρrsquo αὐτοῦ γάρ ἐστι πᾶσα δόσις ἀγαθὴ καὶ πᾶν δώρημα

τέλειον ὡς πηγῆς καὶ πατρὸς τῶν ἀναλόγως τοῖς ἀξίοις χορηγουμένων πασῶν φωτιστικῶν

γνώσεών τε καὶ δυνάμεων (60) Ὑμῖν γὰρ θαρρῶν τὸ ὑμέτερον κατεδεξάμην ἐπίταγμα τῆς

εὐπειθείας μισθὸν ἐκδεχόμενος τὴν διrsquo ὑμῶν θείαν εὐμένειαν

122

Scholium

3 Si intende che lrsquoessenza dellrsquoamore dimostra che la

disposizione di chi cerca lamore egrave unico781

La liberazione dalle passioni e lrsquoumiltagrave sono le principali condizioni della

conoscenza spirituale senza queste due prerogative non egrave possibile raggiungere la

condizione piugrave opportuna per lrsquoesercizio della conoscenza Il monaco Massimo

giustifica la sua inziale ritrosia nel rispondere alle richieste del presbitero per via

della ldquoinadeguatezzardquo di questrsquoultimo nella contemplazione degli esseri

intellegibili Si sente turbato per la difficoltagrave di affrontate le variegate e complesse

quesitoni relative allrsquoesegesi scritturistica Questo sistematico rapporto tra il

timore della propria inadeguetezza e la fiducia nella grazia divina rappresenta la

premessa da cui il monaco intende procedere

Prendendo ogni capitolo in sequenza e nellrsquoordine che hai

specificato per iscritto risponderograve domanda dopo

domanda per quanto possibile in breve e darograve definizioni

- nel caso in cui necessitano e in cui Dio mi dispensi la

grazia e la capacitagrave di pensare e di parlare con pietagrave- al

fine di non tormentare con la mole delle mie parole

proferite i lettori ed a voi dico soprattutto che ci sono

veritagrave gnostiche che consentono di contemplare

assiduamente le realtagrave divine lo dico proprio a voi che

avete superato lrsquoimpedimento delle passioni che avete

travalicato ogni relazione con la natura a voi che avete la

ragione a guidarvi e che giudicate molto giusto quanto

risulta appropriato a voi che avete fissato il vostro

intelletto (4) ad una visione mistica782

come in un luogo

piugrave intimo del silenzio divino dove egrave possibile ottenere

solo lrsquoinconsapevole gioia divina E per questo avendo

conosciuto magnificamente lrsquoesperienza di coloro che ne

sono degni ndash anche mostrando (questa esperienza

mistica) in anticipo a voi che avete bisogno di un breve

rimando alla bellezza luminosa degli oggetti che si sta

cercando gli oggetti mistici di contemplazione contenuti

nelle parole divine come la grande intelligenza spirituale

che egrave in loro ndash mi rivolgo a voi che siete pronti a

diventare se davvero mi egrave permesso di dirvelo il sale

della terra luce dellrsquouniverso783

secondo le parole del

781

Scholium in QTh (Laga-Steel 1980) p 43 laquo3 Τῆς ἀγάπης ἴδιόν φησι τῶν κατrsquo αὐτὴν

ζητούντων μίαν ἀποδείξαι τὴν γνώμηνraquo 782

Questa ἀνοησία corrisponde non alla teologia negativa o apofatica ma allrsquoastensione da parte

dellrsquointelletto dellrsquoattivitagrave di conoscere In uno stato di visione mistica lrsquointelletto non produce piugrave

alcuna conoscenza ma piuttosto ne riceve oltre la conoscenza piugrave elevata e il godimento spirituale

che lui dona a Dio 783

Mt 5 13-14

123

Signore a causa della ricchezza della vostra virtugrave e della

grande copiositagrave della vostra conoscenza a voi che

purificate completamente le cancrene prodotte dalle

passioni negli altri in conformitagrave delle vostre virtugrave e che

illuminate con la luce della conoscenza lrsquoignoranza e la

cecitagrave dellrsquoanima E vi prego voi che siete molto santi e

tutti coloro che leggono questo scritto come ci si

potrebbe aspettare non fate delle mie parole

unrsquointerpretazione spirituale definitiva dei passi (difficili

da esplicare) in effetti sono ben lontano dal comprendere

le parole divine e non posso fornire un insegnamento agli

altri E tutto ciograve che voi potete sapere o apprendere per

voi stessi o da altri proverete ad ammettere lrsquointeresse e

prenderete parte ad una comprensione piugrave elevata e

conforme alla veritagrave la cui attivitagrave egrave la pienezza del

cuore di coloro che hanno accesso alla conoscenza

spirituale di quanto egrave nascosto Infatti lacqua (5) ricorda

il Logos divino cosigrave come lacqua egrave necessaria per le

piante e per gli animali di ogni specie e genere - mi

riferisco ugualmente agli uomini a come il Logos li

disseti- anche a loro si manifesteragrave la grazia nella

conoscenza e nella pratica delle virtugrave proprio come un

frutto prodotto secondo la peculiaritagrave delle virtugrave e della

conoscenza di ciascuno784

e diventa visibile agli altri

percheacute nessuno mai circoscrive (le virtugrave) e a causa della

vastitagrave naturale dobbiamo mantenere un limite in

unrsquounica riflessione785

784

Il rapporto tra conoscenza e πρᾶξις espresso qui con la forma conoscenza-virtugrave egrave ricorrente nel

pensiero del Confessore Egli indica il percorso spirituale nei suoi componenti la πρᾶξις (o

meglio la filosofia pratica) che corrisponde a tutte le lotte contro le passioni e alla pratica delle

virtugrave la conoscenza contemplativa (θεωρία) chiamata filosofia naturale e la teologia (θεολογία) 785

Prol 64-107 in Ibidem pp 21 e 23

laquoἝκαστον δὲ τῶν κεφαλαίων εἱρμῷ τε καὶ τάξει καθὼς παρrsquo ὑμῶν ἐγράφη προθείς πρὸς ἔπος

ποιήσομαι τὴν (65) ἀπόκρισιν ὡς οἷόν τε σύντομον καὶ ὁριστικήν καθrsquo ὅσον οἷός τε ὦ καὶ τὴν

πρὸς τὸ νοεῖν τε καὶ λέγειν εὐσεβῶς θεόθεν χορηγοῦμαι χάριν καὶ δύναμιν ἵνα μὴ πλήθει λόγων

βαρήσωμεν τῶν ἐντευξομένων τὴν ἀκοήν καὶ μάλιστα πρὸς ὑμᾶς γε τὸν λόγον ποιούμενος τοὺς

γνωστικοὺς ὄντως καὶ (70) ἀκριβεῖς τῶν θείων θεάμονας καὶ τῶν παθῶν διαβάντας τὴν ὄχλησιν

καὶ τὴν ὅλην παρελθόντας σχέσιν τῆς φύσεως καὶ τῶν καθηκόντων κεκτημένους τὸν λόγον

ἡγεμόνα καὶ δικαστὴν δικαιότατον καὶ τὸν νοῦν (4) διὰ τῆς κατὰ τὸ κρεῖττον ἀνοησίας εἰς τὸν

ἐνδότατον τῆς θείας ἀφθεγξίας (75) καταστήσαντας τόπον ἔνθα μόνης ἐστὶν ἀγνώστως

εὐφροκαταστήσαντας τόπον ἔνθα μόνης ἐστὶν ἀγνώστως εὐφροσύνης θείας ἀντιλαμβάνεσθαι τὴν

τῶν ἀξιουμένων αὐτῆς πεῖραν μόνην ἐχούσης τοῦ οἰκείου μεγέθους διδάσκαλον καὶ διὰ τοῦτο

μόνης χρῄζοντας μικρᾶς περὶ τῶν ζητουμένων ἐμφάσεως προδεικτικῆς τοῦ παμφαοῦς κάλλους

τῶν (80) ἐμφερομένων τοῖς θείοις λογίοις μυστικῶν θεαμάτων καὶ τῆς ἐπrsquo αὐτοῖς πνευματικῆς

μεγαλονοίας εἴπερ καὶ τοῦτο θεμιτὸν ἐμοὶ πρὸς ὑμᾶς εἰπεῖν τοὺς ἅλας ἤδη τῆς γῆς καὶ φῶς τοῦ

κόσμου κατὰ τὸν κυριακὸν λόγον διὰ τὸν πλοῦτον τῆς ἀρετῆς καὶ τὴν πολλὴν χύσιν τῆς γνώσεως

γεγενημένους (85) καὶ τὴν ἐν ἄλλοις σηπεδόνα τῶν παθῶν τρόποις ἀρετῶν ἐκκαθαίροντας καὶ τὴν

ἄγνοιαν ψυχῆς ὑπάρχουσαν τύφλωσιν τῷ τῆς γνώσεως φωτὶ καταυγάζονταςΠαρακαλῶ δὲ τοὺς

ἁγιωτάτους ὑμᾶς καὶ πάντας τούς ὡς εἰκός ἐντευξομένους τῷδε τῷ γράμματι μὴ τοῦτο ὅρον (90)

ποιεῖσθαι τῆς τῶν κεφαλαίων πνευματικῆς ἑρμηνείας τὰ λεγόμενα παρrsquo ἐμοῦmiddot πολὺ γὰρ τῆς τῶν

θείων λογίων ἀπολιμπάνομαι διανοίας καὶ τῆς ἄλλων πρὸς τοῦτο χρῄζω διδασκαλίας Ἀλλrsquo εἴ τι

καὶ παρrsquo ἑαυτῶν ἢ παρrsquo ἄλλων ἐπιβαλεῖν ἢ μαθεῖν δυνηθείητε μᾶλλον ἐκεῖνο δικαίως (95)

ἐγκρίνατε καὶ τῆς ὑψηλοτέρας καὶ ἀληθοῦς γένεσθε διανοίας ἧς ἔργον ἐστὶν ἡ τῆς καρδίας

πληροφορία τῶν ἐφιεμένων τῆς τῶν ἀπορηθέντων πνευματικῆς διαγνώσεως Ὕδατι (5) γὰρ ὁ

124

Scholia

4 Lrsquointelletto una volta che raggiunge lrsquoessenza delle

realtagrave intellegibili diventa incapace di intelligenza

quando si avvicina a Dio che per essenza egrave al di lagrave di tutte

le conoscenze e le intelligenze

5 Oltre le disposizioni dellanima il Logos di Dio si

appura in chi accoglie la diversitagrave dei carismi786

Cosigrave si conclude la prima parte del Prologo alle Quaestiones ad Thalassium in

cui sono esplicitati i motivi e i criteri che determinano ogni ἀποκρίσις a

differenza della seconda parte scritta forse successivamente che si propone di

individuare le passioni ed esaminare il loro apporto nella vita del cristiano Pare

cosigrave abbozzata lrsquoideale meta che lrsquoumile monaco vuole raggiungere lrsquoesperienza

mistica alla quale la lettura della Sacra Scrittura deve preparare Il monaco non

intende proporre una sorta di precettistica morale neacute offrire il risultato di

unrsquoindagine sistematica quanto piuttosto partire dagli aspetti particolari della

Scrittura per giungere allrsquoesperienza cristiana piugrave profonda Occorre inoltre

sottolineare come le facoltagrave conoscitive quali νοῦς e αἴσθησις coinvolte nella

comprensione dei passi proposti da Talassio siano coerenti con una fondamentale

metafisica dellrsquoessere e con una logica identitaria di cui esprorremo

successivamente i caratteri essenziali Tuttavia il risultato di tali considerazioni

non puograve essere sottovalutato in unrsquoindagine come la nostra che mira a rilevare gli

elementi speculativi dellrsquoopera fino a rintracciarne un progetto unitario per cui ci

serviamo delle indicazioni del monaco stesso che come una guida autorevole

esplicita i passi biblici al suo interlocutore Talassio

Tuttavia le Quaestiones ad Thalassium non possono essere considerate

come unrsquoesegesi puntuale infatti come spiega Policarp Sherwood laquosarebbe giagrave

θεῖος ἔοικε λόγος ὥσπερ φυτοῖς παντοδαποῖς καὶ βλαστήμασι καὶ διαφόροις ζῴοιςmdashτοῖς (100)

αὐτόν φημι τὸν λόγον ποτιζομένοις ἀνθρώποιςmdashἀναλόγως αὐτοῖς ἐκφαινόμενός τε γνωστικῶς καὶ

πρακτικῶς διὰ τῶν ἀρετῶν ὡς καρπὸς προδεικνύμενος κατὰ τὴν ἐν ἑκάστῳ ποιότητα τῆς ἀρετῆς

καὶ τῆς γνώσεως καὶ γινόμενος διrsquo ἄλλων ἄλλοις ἐπίδηλοςmiddot ἑνὶ γὰρ οὐδέποτε περιγράφεται καὶ

(105) μιᾶς ἐντὸς οὐκ ἀνέχεται διανοίας γενέσθαι διὰ τὴν φυσικὴν μιᾶς ἐντὸς οὐκ ἀνέχεται

διανοίας γενέσθαι διὰ τὴν φυσικὴν ἀπειρίαν κατάκλειστοςraquo 786

Scholia in Ibidem p 43

laquo4 Ὅτι τῶν νοητῶν διαβὰς τὴν οὐσίαν ὁ νοῦς ἀνόητος (10) γίνεται θεῷ προσβάλλων ὑπὲρ πᾶσαν

ὄντι κατrsquo οὐσίαν καὶ γνῶσιν καὶ νόησιν 5 Ὅτι πρὸς τὰς διαθέσεις τῶν ψυχῶν ὁ τοῦ θεοῦ λόγος ἐν

τοῖς δεχομένοις αὐτὸν ποιεῖται τὴν τῶν χαρισμάτων διαφοράνraquo

125

gravemente errato considerare lrsquouso che Massimo fa della Scrittura come esegesi in senso

antiocheno ma molto piugrave nel senso della moderna esegesi criticaraquo787

Ma non va altresigrave

trascurato quanto annota Fozio nella sua Bibliotheca secondo cui il monaco

sconcerta i suoi lettori proponendo soluzioni che si allontanano dalla lettera dalla

narrazione nota ed anche dalla questione proposta788

Di conseguenza si puograve

ricercare in questa opera un commentario biblico ricco di spiegazioni testuali o

analisi critiche dei passi scritturistici ma occorre tener presente che il modo di

affrontare i testi di cui molti studi ne hanno indagato le peculiaritagrave scientifiche789

Per unrsquoanalisi articolata di questa opera che si diversifica dalle altre

appartenenti al medesimo genere790

come le Quaestiones et dubia791

e le

Quaestiones ad Theopemptum792

egrave necessario rifarsi a quanto scrive H Doumlrrie

secondo il quale la ldquoletteratura scientifica di questionirdquo puograve essere divisa in

questioni di carattere non sistematico793

(distinte a loro volta in base

allrsquoargomento o al testo di riferimento) e in questioni a carattere sistematico vere e

proprie794

Lo schema di Doumlrrie utile se assunto non in modo rigido ci consente

787

Cfr P SHERWOOD Exposition and use of Scripture in St Maximus as manifest in the

laquoQuaestiones ad Thalassiumraquo in laquoOrentalia Christiana Periodicaraquo 34 (1958) pp 202-207 cit p

207 788

Cfr PHOTIUS Bibliotheca 192 in PG 103 645 B-C 789

Cfr P M BLOWERS Exegesis and Spiritual Pedagogy in Maximus the Confessor An

investigation of the Quaestiones ad Thalassium Notre Dame 1991 ID Exegesis of Scripture in

The Oxford Handbook of Maximus the Confessor Oxford 2015 pp 253-272 C LAGA Maximus

as a Stylist in Quaestiones ad Thalassium in Maximus Confessor Actes du Symposium sur

Maxime le Confesseur Fribourg 1982 pp 139-146 C G BERTHOLD Levels of Scriptural

Meaning in Maximus the Confessor in laquoStudia Patristicaraquo 27 (1993) pp 129-144 790

Alcuni autori (come J C Larchet in MAXIME LE CONFESSEUR Question agrave Thalassios tome I

introductiones et notes eacutediteacute par J C Larchet et traduction eacutediteacute par F Vinel Paris 2010 p 8)

sostengono che il principio di esplicitare delle ἀπορίαι appartenga anche allAmbiguorum liber

visto che il monaco esplicita alcuni passi oscuri delle opere di Gregorio di Nazianzio e dello

Pseudo Dionigi Tuttavia in questa sede si sente lesigenza di non assimilare le opere tra loro

proprio per le motivazioni di fondo con cui sono scritte Le QTh sono state scritte cosigrave come le Q

Theop e le Q D per esplicitare passi scritturistici richiesti dai destinatari delle opere e occasione

per il monaco di esporre i contenuti della filsofia cristiana Drsquoaltra parte non verranno tralasciate le

connessioni tra gli Ambiguorum liber e le QTh basti pensare alla congruenza tra la XXXIX QTh e

gli Ambigua 67 riguardo la Pentecoste cosigrave come la XLVIII QTh che riprende gli Ambigua 41

sulla storia di Ozia (2 Cronache 26) 791

Cfr p 42 792

Cfr p 92 793

Le questioni di carattere non sistematico vengono chiamate piugrave propriamente προβλήματα

ζητήματα ἀπορήματα e ἀπορίαι Esse avevano come risposte le λύσεις corrispettivo termine greco

per le responsiones o solutiones Cfr A GUDEMAN Λύσεις in laquoPauly-Wissowa-Kroll Real

Encyclopaedie der classichen Altertumswissenschaftraquo 132 (1927) cols 2511ndash2529 794

Cfr H DOumlRRIE Erotapokriseis in laquoReallexicon fuumlr Antike und Christentumraquo VI (1966) pp

342-370

126

di comprendere come questo genere letterario permetta di afforntare numerosi

argomenti con il pretesto di spiegare le ldquoincoerenzerdquo della Scrittura in modo da

risvegliare nel pensiero lrsquoattenzione verso il vero messaggio divino

Le 65 quaestiones che sono per lo piugrave incentrate su specifiche espressioni

della Scrittura piuttosto che su brani articolati sono ricche di citazioni e

reminiscenze bibliche riflesso della solida e ampia formazione culturale del

monaco si registrano inoltre consistenti sezioni di quaestiones esegetiche

specialmente nellrsquoultima parte della raccolta (in particolar modo le ultime cinque)

Egrave difficile rintracciare in esse un preciso disegno ermeneutico lrsquounico criterio

riconoscibile paradossalmente egrave la libertagrave con cui Talassio rivolge al monaco le

proprie domande Ad essa corrispondono i molteplici riferimenti scritturistici

scelti dal monaco Massimo di volta in volta in base ad un principio pedagogico

secondo cui la Scrittura insegna ad essere buon cristiani

Le domande sono introdotte per lo piugrave da lessemi interrogativi ovvero

laquoChi quale egrave (τίς ἐστιν Τίνες εἰσιν)raquo795

laquoChe cosa egrave quale egrave il senso quale egrave

la differenza (τίς ἐστι τὸ τί σημαίνει τίς ἡ διαφορὰ )raquo796

laquoCome egrave

sehellip comehellip (πῶς εἰ πῶς)raquo797

Non stupisce la totale assenza del ldquoδία τίrdquo

del ldquopercheacuterdquo in quanto la Scrittura norma di vita non va indagata ma compresa

Alla luce di ciograve ben si coglie come nellrsquoopera Massimo rivesta il ruolo del

magister mentre Talassio quello del discipulus798

Si potrebbe descrivere questa

795

Cfr QTh III VII XI XIII XIV XVI XIX XX XXIV XXVI XXIX XXX XXXIII

XXXIV XXXVI XXXIX XL XLI XLVII XLVIII XLIX L LIII LVII LXI LXIII 796

Cfr QTh V XII XV XXI XXV XXVIII XXXV XXXVII XXXVIII XLIV XLV XLVI

LI LII LV LIX LX LXII LXIV 797

Cfr QTh IV VI VII VIII IX X XVII XVIII XXI XXII XXIII XXVII XXXI XXXII

XLII XLIII LIV LVI LVIII LXV 798

Il legame di amicizia e affetto tra Massimo e Talassio rimanda ancora al rapporto magister-

discipulus Inoltre il modo di porre le questioni e di rispondervi ricorda quanto secondo le

testimonianze accadeva nellrsquoambito della scuola di Plotino in cui il ricorso al metodo della

quaestio contraddistingue il rapporto tra il maestro e i discepoli Infatti Plotino chiaramente

afferma laquoἀλλὰ ἂν μὴ Πορφυρίου ἐρωτῶντος λύσωμεν τὰς ἀπορίας εἰπεῖν τι καθάπαξ εἰς τὸ

βιβλίον οὐ δυνησόμεθαraquo cit PORFIRIUS Plotino Enneadi Vita di Plotino a cura di G Faggin

Milano 1992 cap XIII p 22 Occorre porre lrsquoattenzione anche sulla descrizione del destinatario

laquoΜΑΞΙΜΟΥ ΜΟΝΑΧΟΥ ΠΡΟΣ ΘΑΛΑΣΣΙΟΝ ΟΣΙΩΤΑΤΟΝ ΠΡΕΣΒΥΤΕΡΟΝ ΚΑΙ

ΗΓΟΥΜΕΝΟΝ ΠΕΡΙ ΔΙΑΦΟΡΩΝ ΑΠΟΡΩΝ ΤΗΣ ΑΓΙΑΣ ΓΡΑΦΗΣ Τῷ ὁσιωτάτῳ δούλῳ τοῦ

θεοῦ κυρίῳ Θαλασσίῳ πρεσβυτέρῳ καὶ ἡγουμένῳ Μάξιμος ταπεινὸς μονάζων χαίρεινraquo in altri

termini laquoMONACO MASSIMO A TALASSIO SANTISSIMO PRESBITERIO E ABATE SU

DIVERSI PASSI OSCURI DELLA SCRITTURA Per il Santo servo di Dio il Signor Talassio

sacerdote e abate lrsquoumile monaco Massimo lo salutaraquo Da non trascurare la traduzione di

Giovanni Scoto laquoMAXIMI MONACHI AD THALASSIUM SANCTISSIMVM

PRESBYTERVM ATQVE MAGISTRVM DE DIFFERENTIBVS OBSCVRIS SANCTE

127

opera di Massimo come una sorta di ldquoindagine fenomenologicardquo non di carattere

empirico visto il suo oggetto ma che presuppone come τέλος la bellezza della

contemplazione degli enti intellegibili799

Inoltre lrsquoindagine egrave invece

implicitamente dialettica nella lettera e nello spirito nella lettera percheacute rispetta

scrupolosamente il significato verosimilmente anagogico della parola divina nello

spirito percheacute il monaco intende esaurire nel modo piugrave preciso possibile la

struttura composita della scrittura

Per questa ragione lrsquounitagrave esteriormente sistematica delle domande e

risposte risiede nellrsquoinsistenza con cui vengono proposti gli elementi

contenutistici in cui egrave necessario rintracciare in ultima analisi un profondo

legarme con con le teorie filosofiche aristoteliche e platoniche mitigate dal filtro

filosofico neoplatonico Al suo interno sono presenti proprio nellrsquoimpostazioni

delle ἀποκρίσεις sia lrsquoelemento etico sia quello normativo asseriti entrambi

esplicitamente dal monaco sia infine lrsquoelemento teologico che egrave svelato da una

conseguenziale precettistica derivante da una metodologia caratterizzata da una

compiuta e circolare sistematicitagrave

SCRIPTVRE Sanctissimo seruo dei Domino Thalassio Presbitero atque magistro Maximus

humilis monachus Salutemraquo Risulta dunque evidente il contrario Massimo riconosce come

magister Talassio nonostante egli stesso risponda alle domande fattogli dal presbitero Cit Prol

in QTh (Laga-Steel 1980) pp 16-17 799

Questo fine viene perfettamente esplicitato nel Prologo agli Scholia

laquoΦυσικὸν μὲν τοῖς λογικοῖς πέφυκε κάλλος ὁ λόγοςmiddot λόγου δὲ κάλλος ἡ κατὰ τὸν λόγον ἀκριβὴς

τῶν λογικῶν ἐστι σύνεσιςmiddot συνέσεως δὲ κάλλος ἐστὶν ἡ κατὰ τὴν (5) ἀρετὴν σὺν λόγῳ τῶν

λογικῶν γόνιμος ἕξιςmiddot ταύτης δὲ κάλλος τῆς ἕξεως ἡ περὶ τὴν ἀληθῆ γνῶσιν ἀπλανὴς θεωρία

καθέστηκεν ἧς τέλος ἐστὶν ἡ σοφία συνέσεως ὑπάρχουσα σαφεστάτη συμπλήρωσις οἷα δὴ λόγος

τυγχάνουσα κατὰ φύσιν τετελεσμένος ὅστις ἐστὶ νοῦς καθαρός (10) τῇ περὶ τὴν αἰτίαν ἑνώσει

σχέσιν λαβὼν ὑπὲρ νόησινmiddotraquo

laquoLa ragione negli esseri razionali si sottrae ad una bellezza naturale la bellezza della ragione egrave la

meticolosa intelligenza secondo ragione degli esseri razionali la bellezza dellrsquointelligenza egrave la

disposizione feconda secondo virtugrave congiuntamente a ragione degli esseri razionali E la bellezza

di questa disposizione consiste nella contemplazione ferma relativa alla vera conoscenza il cui

fine egrave la sapienza chiarissima e piena realizzazione dellrsquointelligenza che a sua volta egrave ragione

compiuta e realizzata secondo natura che egrave un intelletto puro avendo raggiunto in virtugrave

dellrsquounione con la causa una relazione al di sopra dellintellezioneraquo

Massimo fa riferimento a tre bellezze differenti la bellezza naturale che egrave lontana dalla ragione

naturale (Φυσικὸν μὲν τοῖς λογικοῖς πέφυκε κάλλος ὁ λόγος) la bellezza della ragione che egrave nella

meticolosa intelligenza (λόγου δὲ κάλλος ἡ κατὰ τὸν λόγον ἀκριβὴς τῶν λογικῶν ἐστι σύνεσις) la

bellezza dellrsquointelligenza che egrave nella virtugrave quando regolata dalla ragione (συνέσεως δὲ κάλλος

ἐστὶν ἡ κατὰ τὴν ἀρετὴν σὺν λόγῳ τῶν λογικῶν γόνιμος ἕξις) La bellezza altri termini consiste

nella contemplazione da parte dellrsquointelletto puro Cit Prol agli schol 1-10 in Cfr QTh (Laga-

Steel 1980) p 9

128

In altri termini la dialettica tra πρᾶξις-θεωρία-θεωολογία dimensioni giagrave

presenti nel Prologo risulta rivolta ad unrsquoanalisi che culmina in una ricerca e un

percorso interiori che coinvolgono il credente il monaco e la comunitagrave di monaci

a cui lrsquoopera sembra di fatto rivolta

Attraverso lrsquoanalisi delle tre dimensioni πρᾶξις-θεωρία-θεωολογία che

lrsquoindividuo deve conoscere e vivere attraverso le risposte del monaco si cercheragrave

di mostrare come per Massimo sia possibile giungere al contatto con la realtagrave

intelligibile e infine allrsquoesperienza mistica

129

Indice delle Quaestiones ad Thalassium

αʹ πρόλογος εἰς τὰ παρατεθέντα σχόλια

βʹ προοίμιον πρὸς τὸν ἐπιτάξαντα τὴν

συγγραφήν

(1) αʹ περὶ λύπης καὶ ἡδονῆς ἐπιθυμίας τε

καὶ φόβου

(2) βʹ περὶ τοῦ τί σημαίνει laquoὁ Πατήρ μου

ἕως ἄρτι ἐργάζεταιraquo

(3) γʹ περὶ τοῦ ἐν τῷ εὐαγγελίῳ

βαστάζοντος τὸ κεράμιον τοῦ ὕδατος

(4) δʹ περὶ τοῦ μὴ κτήσασθαι δύο χιτῶνας

(5) εʹ περὶ τῆς καταραθείσης γῆς ἐν τοῖς

ἔργοις τοῦ Ἀδάμ

(6) ϛʹ περὶ τοῦ laquoὁ γεγεννημένος ἐκ τοῦ

θεοῦ ἁμαρτίαν οὐ ποιεῖraquo

(7) ζʹ περὶ τοῦ laquoεἰς τοῦτο γὰρ καὶ νεκροῖς

εὐηγγελίσθηraquo

(8) ηʹ περὶ τοῦ laquoὁ θεὸς φῶς ἐστινraquo

(9) θʹ περὶ τοῦ laquoἀδελφοί νῦν τέκνα θεοῦ

ἐσμεν καὶ οὔπω ἐφανερώθη τί ἐσόμεθαraquo

(10) ιʹ περὶ τοῦ laquoὁ φοβούμενος οὐ

τετελείωται ἐν τῇ ἀγάπῃraquo

(11) ιαʹ περὶ τοῦ τίς ἡ ἀρχὴ τῶν μὴ

τηρησάντων αὐτὴν ἀγγέλων

(12) ιβʹ περὶ τοῦ laquoτίς ὁ ἀπὸ τῆς σαρκὸς

ἐσπιλωμένος χιτώνraquo

(13) ιγʹ περὶ τοῦ laquoτὰ γὰρ ἀόρατα αὐτοῦ

ἀπὸ κτίσεως κόσμου τοῖς ποιήμασι

νοούμενα καθορᾶταιraquo

(14) ιδʹ περὶ τοῦ laquoκαὶ ἐσεβάσθησαν καὶ

ἐλάτρευσαν τῇ κτίσει παρὰ τὸν κτίσανταraquo

(15) ιεʹ περὶ τοῦ laquoτὸ γὰρ ἄφθαρτόν σου

πνεῦμά ἐστιν ἐν πᾶσινraquo

Prologo agli Scholia

Proemio della composizione

I Sul dolore il piacere il desiderio e la

paura

II Sul significato di laquo laquoIl Padre mio opera

sempre e anchio operoraquo (Gv 5 17)

III Su colui che porta la brocca drsquoacqua

nel Vangelo (Luc 22 10)

IV Sulla parola Non ha due tuniche (Mt

1010)

V Sulla maledizione della terra di Adamo

(Gen 3 17-19)

VI Sul versetto laquoColui che egrave nato da Dio

non peccaraquo (1 Gio 39)

VII Sul versetto laquoAi morti egrave stata

annunciata la buona novellaraquo (1 Pietro

45)

VIII Sul versetto laquoDio egrave luceraquo (1 Gio 15)

IX Sul versetto laquoFratelli ora siamo figli

di Dio e ciograve che saremo ancora non egrave stato

rivelatoraquo (1 Gv 32)

X Sul versetto laquoChi teme non egrave fatto

drsquoamoreraquo (1 Gio 418)

XI Quale egrave il divieto che gli angeli non

considerarono (Giuda 16)

XII Che vuol dire lrsquoindurimento della

carne (Giuda 23)

XIII Sul versetto laquoFin dalla creazione del

mondo le realtagrave invisibili la sua eterna

potenza e divinitagrave sono invisibili nelle sue

opere per intelligenzaraquo (Rom 120)

XIV Sul versetto laquoE hanno venerato e

adorato la creatura al posto del creatoreraquo

(Rom 125)

XV Sul versetto laquoil tuo spirito egrave

130

(16) ιϛʹ περὶ τοῦ χωνευθέντος μόσχου ἐν

τῇ ἐρήμῳ

(17) ιζʹ περὶ τοῦ ἀγγέλου τοῦ

ἀπειλήσαντος τῷ Μωυσῇ θάνατον ἐν τῇ

ὁδῷ Αἰγύπτου

(18) ιηʹ περὶ τοῦ εἰ laquoοἱ ποιηταὶ τοῦ νόμου

δικαιωθήσονται πῶς ἐκπίπτει τῆς χάριτος

ὁ ἐν νόμῳraquo δικαιούμενος

(19) ιθʹ περὶ τοῦ laquoὅσοι ἀνόμως ἥμαρτον

ἀνόμως καὶ ἀπολοῦνταιraquo

(20) κʹ περὶ τῆς ἐν τῷ εὐαγγελίῳ

ξηρανθείσης συκῆς

(21) κα΄ περὶ laquoτοῦ ἀπεκδυσάμενος τὰς

ἀρχὰς καὶ τὰς ἐξουσίαςraquo

(22) κβ΄ περὶ τοῦ εἰ laquoἐν τοῖς αἰῶσι τοῖς

ἐπερχομένοις δείξει τὸν πλοῦτον αὐτοῦ ὁ

θεός πῶς εἰς ἡμᾶς τὰ τέλη τῶν αἰώνων

κατήντησενraquo

(23) κγ΄ περὶ τοῦ laquoδώσει αὐτῷ ὁ θεὸς τὸν

θρόνον Δαυὶδ τοῦ πατρὸς αὐτοῦraquo

(24) κδ΄ περὶ τοῦ laquoδιελθὼν πρώτην καὶ

δεθτέραν φυλακὴνraquo

(25) κε΄ περὶ τοῦ laquoπαντὸς ἀνδρὸς κεφαλὴ

ὁ Χριστὸςraquo καὶ τὰ ἑξῆς

(26) κς΄ περὶ τοῦ βασιλέως Βαβυλῶνος καὶ

Ἰούδα καὶ τῶν ἐθνῶνmiddot

(27) κζ΄ περὶ τῆς ἀποκαλύψεως Πέτρου

τῆς ἐπὶ Κορνηλὶῳ

(28) κη΄ περὶ τοῦ laquoδεῦτε καὶ καταβάντες

συγχέωμεν αὐτῶν τὰς γλώσσαςraquo

(29) κθ΄ περὶ τοῦ laquoοἲτινες διὰ τοῦ

πνεύματος ἒλεγον τῷ Παύλῳ μὴ

ἀναβαίνειν εἰς Ἱεροσόλυμαraquo

(30) λ΄ περὶ τοῦ τίς ἡ διαφορὰ ποτηρίου

καὶ βαπτίσματος

(31) λα΄ περὶ τοῦ εἰ οὐκ ἐν laquoχειποιήτοις

ναοῖς ὁ θεὸς κατοικεῖraquo

incorruttibile in tutte le coseraquo (Sap 121)

XVI Sul vitello di metallo fuso dopo la

fuga dallrsquoEgitto (Es324)

XVII Il messaggero che minaccia di morte

Mosegrave sulla strada di Egitto (Es 4 24)

XVIII Sulla questione laquoPercheacute non

coloro che ascoltano la legge sono giusti

davanti a Dio ma quelli che mettono in

pratica la legge saranno giustificatiraquo (Rm

2 13)

XIX Sulla questione laquoTutti quelli che

hanno peccato senza la legge periranno

anche senza la legge quanti invece hanno

peccato sotto la legge saranno giudicati

con la leggeraquo (Rm 212)

XX Sul fico disseccato nel Vangelo (Mc

11 12-14)

XXI Sulla versetto laquoavendo privato della

loro forza i Principati e le Potestagrave ne ha

fatto pubblico spettacolo dietro al corteo

trionfale di Cristoraquo (Col 215)

XXII Sulla questione laquo per mostrare nei

secoli futuri la straordinaria ricchezza (Ef

27) e sono state scritte per ammonimento

nostro di noi per i quali egrave arrivata la fine

dei tempiraquo (1 Co 1011)

XXIII Sul versetto laquoil Signore Dio gli

daragrave il trono di Davide suo padreraquo (Lc

132)

XXIV Sul versetto laquoEssi oltrepassarono

la prima guardia e la seconda e

arrivarono alla porta di ferro che conduce

in cittagraveraquo (At 1210)

XXV Sul versetto laquodi ogni uomo il capo egrave

Cristoraquo (1 Co 113)

XXVI Sul re di Babilonia re di Giuda e le

nazioni

XXVII Sulla rivelazione di Pietro a

Cornelio

XXVIII Sul versetto laquoScendiamo dunque

131

(32) λβ΄ περὶ τοῦ laquoεἰ ἂρα ψηλαφήσαιεν καὶ

εὓροιεν θεόνraquo

(33) λγ΄ περὶ τοῦ laquoἀμὴν λέγω ὑμῖν ὃς ἂν

εἲπῃ τῷ ὂρει τούτῷ

(34) λδ΄ περὶ τοῦ laquoδιὰ τοῦτο λέγω ὑμῖν ὃτι

πάντα ὃσα ἂν προσευχόμενοι αἰτεῖσθε

πιστεύετε ὃτι λαμβάνετεraquo

(35) λε΄ περὶ τοῦ πῶς κελευόμεθα ἐσθίειν

τὴν σάρκα τοῦ λόγου καὶ πίνειν τὸ αἶμα

μὴ συντρίβειν δὲ τὰ ὀστᾶ

(36) λς΄ περὶ τοῦ τίνα εἰσὶ τὰ τῶν

θυομένων ζῲων σώματα

(37) λζ΄ περὶ τῆς δηξάσης τὸν Παῦλον

(38) λη΄ περὶ τῆς πρὸς τὸν κύριον

ἐρωτήσεως τῶν Σαδδουκαίων

(39) λθ΄ περὶ τῶν τριῶν ἡμερῶν ἃς

προσέμειναν οἱ ὀχλοι τῷ κυρίῳ

(40) μ΄ περὶ τῶν ἓξ ὑδριῶν τῶν ἐν Κανᾶ

τῆς Γαλιλαίας

(41) μα΄ περὶ τῶν πέντε ἀνδρῶν τῆς

Σαμαρείτιδος

(42) μβ΄ περὶ τοῦ πῶς ἡμεῖς μὲν λεγόμεθα

ποιῆσαι τὴν ἁμαρτίαν ὁ δὲ κύριος

γενέσθαι μὲν ἁμαρτίαraquo μὴ εἰδέναι δὲ

αὐτὴν

(43) μγ΄ περὶ τοῦ ξύλου τῆς ζωῆς καὶ τοῦ

τοῦ ξύλου τῆς παρακοῆς

(44) μδ΄ περὶ τοῦ laquoἰδοὺ Ἀδὰμ γέγονεν ὡς

εἶς ἐξ ἡμῶνraquo

(45) με΄ περὶ τοῦ laquoστηθυνίουraquo καὶ περὶ τοῦ

laquoβραχίονος τοῦ ἀφαιπέματοςraquo

(46) μς΄ περὶ τοῦ ἐσόπτρου καὶ τοῦ

αἰνίγματος

(47) μζ΄ περὶ τοῦ laquoτοῦ φωνὴ βοῶντος ἐν τῇ

ἐρήμῳraquo

(48) μη΄ περὶ τῶν λάκκων καὶ πύργων

Ὀζίου βασιλέως Ἰούδα

e confondiamo la loro linguaraquo (Gn 117)

XXIX Sul versetto laquoAvendo ritrovati i

discepoli rimanemmo colagrave una settimana

ed essi mossi dallo Spirito dicevano a

Paolo di non andare a Gerusalemmeraquo (At

214)

XXX Sulla differenza tra il calice e il

battesimo (Mc 1038)

XXXI Sul versetto laquoDio non dimora in

templi costruiti dalle mani delluomoraquo (At

1724)

XXXII Sul versetto laquopercheacute cercassero

Dio se mai arrivino a trovarlo andando

come a tentoni bencheacute non sia lontano da

ciascuno di noiraquo (At 1727)

XXXIII Sul versetto laquoIn veritagrave vi dico chi

dicesse a questo monte Legravevati e gettati nel

mare senza dubitare in cuor suo ma

credendo che quanto dice avverragrave ciograve gli

saragrave accordatoraquo (Mc 1123)

XXXIV Sul versetto laquotutto quello che

domandate nella preghiera abbiate fede di

averlo ottenuto e vi saragrave accordatoraquo (Mc

1124)

XXXV Sulla questione riguardo cui siamo

invitati a mangiare la carne del Verbo e a

berne il suo sangue senza rompere le sue

ossa

XXXVI Quali sono i corpi degli animali

sacrificati

XXXVII Sulla vipera che ha morso Paolo

XXXVIII Sulla questione dei Sadducei

con il Signore

XXXIX Sui tre giorni durante i quali le

folle restano con il Signore

XL Sulle sei giare di Cana in Galilea

XLI Sui cinque mariti della Samaritana

XLII Sul motivo per cui commettiamo il

peccato che Cristo divenne peccato senza

132

(49) μθ΄ περὶ τοῦ καὶ laquoεἶδεν Ἐζεκίας ὃτι

ἣκει Σενναχειρίμraquo

(50) ν΄ περὶ τῆς προσευχῆς Ἐζεκίου καὶ

Ἡσαία

(51) να΄ περὶ τοῦ laquoκαὶ πολλοὶ ἒφερον

δῶρα τῷ κυρίῳ καὶ δόματα τῷ βασιλεῖraquo

(52) νβ΄ περὶ τοῦ laquoοὐ κατὰ τὸ ἀνταπόδομα

ὃ ἀνταπέδωκεν Ἐζεκιαςraquo

(53) νγ΄ περὶ τοῦ laquoκαὶ ἒθαψαν αὐτὸν ἐν

ἀναβάσει τάφων υἱῶν Δαυίδraquo

(54) νδ΄ περὶ τοῦ Ζοροβάβελ καὶ τῆς αὐτοῦ

προσευχῆς

(55) νε΄ περὶ τοῦ ἀριθμοῦ τῶν ἐξελθόντων

ἐκ Βαβυλῶνος ἀνθρώπων τε καὶ κτηνῶν

(56) νς΄ περὶ τῶν ἐληλυθότων ἐχθρῶν

Ἰούδα καὶ Βενιαμεῖν

(57) νζ΄ περὶ τοῦ laquoπολὺ ἰσχύει εὐχὴ

δικαίου ἐνεργουμένηraquo

(58) νη΄ περὶ τοῦ laquoἐν ᾧ ἀγαλλιᾶσθε ὀλίγον

ἂρτι εἰ δέον ἐστὶ λυπηθένταςraquo

(59) νθ΄ περὶ ἦς σωτηρίας ἐξεζήτησαν καὶ

ἐξερεύνησαν προφῆται

(60) ξ΄ περὶ τοῦ laquoἀμνοῦ ἀμώμου καὶ

ἀσπίλου Χριστοῦraquo

(61) ξα΄ περὶ τοῦ laquoὃτι καιρὸς τοῦ ἂρξασθαι

τὸ κρίμα ἀπὸ τοῦ οἲκου τοῦ θεοῦraquo

(62) ξβ΄ περὶ τοῦ δρεπάνου οὗ εἶδεν

Ζαχαρίας ὁ προφήτης

(63) ξγ΄ περὶ τῆς λυχνίας ἣν εἶδεν ὁ αὐτὸς

προφήτης

(64) ξδ΄ περὶ τοῦ Ἰωνᾶ καὶ τῆς αὐτοῦ

προφητείας

(65) ξε΄ περὶ τῶν ἀναιρεθέντων ἐκ τοῦ

σπέρματος Σαοὺλ ὑπὸ τῶν Γαβαονιτῶν ἐπὶ

Δαυὶδ βασιλέως

conoscere il peccato

XLIII Sullrsquoalbero della vita e della

disobbedienza

XLIV Sullrsquoespressione laquoEcco Adamo egrave

diventato come uno di noiraquo (Gn 322)

XLV Sullrsquoespressione laquoil petto della

vittima e la coscia della vittimaraquo (Lv 734)

XLVI Sullo specchio e lrsquoenigma

XLVII Sul versetto laquoVoce di uno che

grida nel desertoraquo (Lc 34)

XLVIII Sulle cisterne e le torri di Ozia re

di Giuda

XLIX Sul versetto laquoEzechia vide

lavanzata di Sennagravecheribraquo (2 Cro 322)

L Sulla preghiera di Ezechiele e di Isaia

LI Sul versetto laquoAllora molti portarono

offerte al Signore in Gerusalemme e

oggetti preziosi a Ezechia re di Giuda che

dopo simili cose aumentograve in prestigio agli

occhi di tutti i popoliraquo (2 Cro 3223)

LII Sul passo laquoMa la riconoscenza di

Ezechia non fu proporzionata al beneficio

percheacute il suo cuore si era insuperbito per

questo su di lui su Giuda e su

Gerusalemme si riversograve lira divinaraquo (2

Cro 3225)

LIII Sul versetto laquoEzechia si addormentograve

con i suoi padri e lo seppellirono nella

salita dei sepolcri dei figli di Davideraquo (2

Cro 3233)

LIV Riguardo Zorobabele e la sua

preghiera

LV Sul numero degli uomini e degli

animali che egrave scapparono fuori di

Babilonia

LVI Sullrsquoarrivo dei nemici di Giuda e

Beniamino

133

LVII Sullrsquoespressione la supplica fiera ha

gran forza

LVIII Sullrsquoespressione laquoPerciograve siete

ricolmi di gioia anche se ora dovete

essere un po afflitti da varie proveraquo (2 Pt

16)

LIX Riguardo la salvezza che i profetti

hanno raggiunto e che hanno ricercato

LX Sullrsquoespressione Cristo agnello senza

difetto e senza macchia

LXI Sul versetto laquoEgrave giunto infatti il

momento in cui inizia il giudizio dalla casa

di Dioraquo (1 Pt 417)

LXII Sulla falsitagrave che conosce il profeta

Zaccaria

LXIII Sul candelabro che conosce il

profeta

LXIV Su Giona e la sua profezia

LXV Sui discendenti di Saul che furono

messi a morte a causa dei Gabaoniti

durante il regno di Davide

134

Le Quaestiones ad Thalassium un trattato etico-ascetico

1 Il procedimento ascetico

Le Quaestiones ad Thalassium possono essere considerate come unrsquoopera

pedagogica che ha lo scopo di indicare al destinatario Talassio le fondamenta di

una metodologia per il raggiungimento dellrsquoascesi mistica

Il procedimento ascetico che fa leva sullrsquouso sapiente dellrsquointrospezione e

della riflessione sui versetti biblici egrave un metodo difficile da acquisire nella sua

forma piugrave compiuta in quanto richiede il raggiungimento di un grado di

consapevolezza molto alto nonostante ciograve esso egrave realizzabile da tutti percheacute

determinato da una progressione adattabile alle capacitagrave e ai limiti del singolo

infatti il modus operandi del monaco Massimo egrave quello di indicare un

procedimento secondo le tre dimensioni πρᾶξις-θεωρία-θεωολογία come uno

sviluppo di autoconoscenza e avvicinamento a Dio

Occorre pertanto non tralasciare lrsquoambito speculativo a cui il monaco fa

riferimento ed esplicitarne i termini in cui esso si articola Si tratta di una via

prioritaria e diremmo quasi obbligata per analizzare la complessitagrave di pensiero e

la ricchezza di esperienza vissuta in relazione al contesto teologico e filosofico in

cui il monaco si egrave formato In effetti i piugrave recenti studi sembrano concentrarsi su

una questione che pare in qualche modo rispecchiare la nostra Weltanschauung

contemporanea Massimo il Confessore egrave un filosofo oltre che teologo

Alcune risposte a questa domanda che lasciano spazio alla delineazione di

un identikit dellrsquoautore sono state proposte nel convegno internazionale Maximus

the Confessor as a European philosopher tenutosi a Berlino nel settembre del

2014 presso la Freie Universitaumlt800

I diversi contributi presentati in questo

convegno possono essere raggruppati in due tipologie fondamentali

800

Il convegno a cui ho avuto modo di partecipare come ascoltatrice si egrave tenuto dal 26 al 28

settembre 2014 Di particolare interesse ai fini di questa ricerca sono risultati i seguenti contributi

1 laquoEschatological teleologyraquo laquofree dialecticraquo laquoMetaphysics of the Resurrectionraquo the three

antinomies that make Maximus an alternative European philosopher di Dionysios Skliris

(lrsquointervento non egrave presente sul programma percheacute ha sostituito la relazione del professore emerito

Christos Yannaras dal titolo Why would Maximus be a European why would the Confessor be a

philosopher)

2 Time Aeon Ever-moving Repose a threefold theory of temporality di Sotiris Mitralexis

3 Maximus the Confessor and the Consciousness of time di Joshua Lollar

135

1 lrsquoanalisi dellrsquoimpianto speculativo e teologico del monaco che sono alla base

della sua figura poliedrica

2 lrsquoindividuazione di alcuni nodi imprescindibili relativi alle fonti principali del

Confessore

In altri termini il convegno ha mostrato lrsquoassoluta necessitagrave di non considerare la

ldquofilosofiardquo e la ldquoteologiardquo del Confessore come separate e distinte quanto

piuttosto due aspetti ben integrati allrsquointerno dello stesso orizzonte speculativo

Nei tre paragrafi si cercheragrave di mostrare come allrsquointerno delle

Quaestiones ad Thalassium sia possibile rintracciare una delineazione di una

progressione che il cristiano attraverso la lettura della scriptura dovragrave percorrere

sulla base di tre determinate dimensioni speculative la πρακτικὴ φιλοσοφία la

θεωρία φυσική e la θεολογία Non si tratta di ambiti separati e indipendenti bensigrave

di momenti di un coerente svolgimento proprio di una concezione unitaria del

Divino dellrsquoUmano e del loro rapporto delineata sotto prospettive diverse

Passando a delineare le tematiche che percorrono costantemente i testi

selezionati e inseriti nei tre paragrafi emerge il rapporto tra natura (φύσις) e realtagrave

autentica (ὑποστάσις) che lungi da connotarsi meramente come solo un arduo ed

elitario problema teologico indica di base la possibilitagrave dellrsquouomo di riscattare i

limiti della sua natura con la divinizzazione Le ἀποκρίσεις infatti sono

costantemente percorse da una tensione dialettica tra il procedimento che guida il

pensiero secondo le leggi della dimostrazione seppur non sempre rigorosa e il

rinvio continuo alla dimensione indimostrabile del mistero Tale tensione spesso

conduce il Confessore a servirsi di continui rimandi scritturistici che fungono da

prove di lampante valenza epesegetica per avvalorare le argomentazioni del

monaco

Il lettore moderno non puograve non apprezzare lo spessore anche letterario del

nostro autore rendendosi conto di come nei suoi scritti emerga in modo

4 Time as tropos beyond the end of time di Andreas Andreapoulos

5 Whole and part in the Metaphysics of St Maximus the Confessor di Torstein Tollefsen

6 The soul-body problem in Late Antiquity Maximusrsquore-working of NemesiusrsquoNeoplatonic

attempted solution di Marius Portaru

7 A tale of two cities the tripartite soul in Plato and in St Maximos di Michael Bekker

8 Maximus the Confessor and the care of souls di Nicholas Marinides

9 The conceptual apparatus of Maximus the Confessor and contemporany anthropology di Georgi

Kapriev

136

assolutamente perspicuo il ruolo fondamentale cui assurge lrsquoesperienza di vivere

la Parola concreta e specifica che rende testimoniabile e fruibile il messaggio di

salvezza prima attraverso la filosofia pratica e poi attraverso la contemplazione

naturale che saranno oggetto rispettivamente del primo e del secondo paragrafo

Proprio questo valore che va largamente al di lagrave del semplice commento

allegorico dei versetti biblici percorre tutto il terzo paragrafo dedicato alla

teologia i precetti i suggerimenti esplicitati nelle ἀποκρίσεις traggono origine da

una comprensione profonda tradotta in pratica di vita dei punti salienti di ogni

passo biblico Massimo dunque delinea cosigrave con perfetta coerenza indicazioni e

insegnamenti che concernono atteggiamenti e comportamenti di vita cristiana

inserendosi nella serrata discussione del rapporto tra natura umana e divina nel

Verbo Incarnato

Il lettore attento rintracceragrave inoltre agevolmente i molteplici fili che

percorrono le tematiche affrontate nei tre paragrafi conferendo ad esse una serrata

consequenzialitagrave nella modulazione dallrsquoambito della prassi a quello della fede

infatti basti pensare al cammino che inizia con una tensione costante verso il

raggiungimento dellrsquoascesi e al recupero della volontagrave dellrsquouomo distorta e

distratta che si oppone allrsquoespressione di un volere che converge spontaneamente

con quello divino801

Bisogna precisare che i testi sono tradotti con costante riguardo al recupero

di una forma italiana che consenta la piena fruizione dei passi Drsquoaltra parte in

alcuni casi si egrave preferito mantenere i termini originali per chiarirne il significato

nel commento in considerazione della pregnanza semantica di alcune espressioni

801

Le pratiche e le fatiche dellrsquoascesi discendono con rigore dalla definizione dei rapporti tra

volontagrave umana e divina in Cristo il cui problema di tale relazione che determinograve un dibattito

animato e dagli esiti laceranti egrave sviscerato con chiarezza sia terminologica sia concettuale da

Massimo il Confessore nel Dialogus cum Phirro che approdograve a una soluzione accolta come

definitiva dagli autori successivi basti pensare alle traccie visibili presenti nellrsquoExpositio Fidei di

Giovanni Damasceno laquoNon egrave la stessa cosa il volere e il modo di volere come neppure il vedere e

il modo di vedere Infatti il volere come anche il vedere egrave proprio della natura ed appartiene a

tutti coloro che sono della stessa natura e genere invece il modo di volere come pure il modo di

vedere cioegrave il voler camminare e il non voler camminare il vedere a destra o a sinistra o su o giugrave

o per il desiderio o per indagine dei principi degli esseri egrave un modo dellrsquouso del volere e del

vedere proprio solo di chi ne fa uso e che lo distingue dagli altri secondo quella che viene

comunemente detta differenza Se poi abbiamo coscienza che attesta ciograve allora il voler mangiare o

il non voler mangiare (hellip) non egrave abolizione del volere per natura ma del modo di volere Infatti se

supponiamo che scompaiano le cose nate da Dio come oggetto della sua volontagrave non scompariragrave

con esse anche la volontagrave sostanziale e creatrice che le ha anteriormente pensateraquo DP in PG 91

345A

137

tecniche impiegati che sarebbe stata altrimenti svilita con il rischio anche di essere

travisata Altresigrave nel presente lavoro si egrave sentita lesigenza di mantenere un

continuo riferimento con al testo originale senza la mediazione di traduzioni

rigide in modo da fornire al lettore la possibilitagrave di ldquotoccare con manordquo le

argomentazioni di Massimo il Confessore senza perograve rischiare di non perdersi

nellrsquoenigmaticitagrave dellrsquoaffascinante stile bizantino

Tentando di dimostrare come Massimo il Confessore sia un filosofo oltre

che un teologo e di rispondere ad altri interrogativi connessi a questa

problematica si intende mostrare lrsquoarchitettonica sistematicitagrave e sinottica

unitarietagrave presente nel pensiero del monaco cercando di fornire un qualche

contributo alla moderna ricerca scientifica contemporanea su questo importante e

complesso autore

138

11 Primo gradino la praxis o philosophia praktikegrave

La dizione filosofia praticaoriginariamente adottata ad esempio da Aristotele

nel libro α della Metafisica per indicare lambito della riflessione etico-politica egrave

descritta come la scienza dellrsquoazione Secondo Aristotele chi si occupa della

filosofia pratica egrave colui che indaga il modo in cui stanno le cose colui che non

studia la loro causa ma loro relazione a qualcosa802

In base a ciograve la filosofia

pratica cerca per mezzo della scienza la veritagrave in vista dellazione e del fine

ultimo di questa la quale che risulta oggetto dellindagine scientifica803

Occorre

pertanto questo presupposto filosofico-concettuale e inserirlo opportunamente nel

contesto della presente indagine per comprendere in che termini Massimo il

Confessore utilizzi lrsquoespressione πρακτικῆ φιλοσοφία804

Nel contesto culturale al quale va ricondotta la civiltagrave e con essa la

filosofia bizantina805

La riflessione teologica cristiana elaborograve una sorta

drsquoeclettismo filosofico una specie di κοινή filosofico-religiosa che prendeva

spunto anche dalla filosofia classica In tale κοινή convergevano elementi dello

802

Metaphysika α 993b 19-23

laquo() ὀρθῶς δἒχει καὶ τὸ καλεῖσθαι τὴν φιλοσοφίαν ἐπιστήμην τῆς ἀληθείαςθεωρητιῆς μὲν γὰρ

τέλος ἀλήθεια πρακτικῆς δἒργονmiddot καὶ γὰρ ἂν τὸ πῶς ἒχει σκοπῶσιν οὐ τὸ ἀίδιον ἀλλὃ πρός τι καὶ

νῦν θεωροῦσιν οἱ πρακτικοὶraquo 803

Cfr E BERTI Filosofia pratica Napoli 2004 ID La fonction de Meacutetaphysique Alpha elatton

dans la philosophie dAristote in Nuovi studi aristotelici II Fisica antropologia e metafisica

Brescia 2005 pp 209-239 ID Che cosa rimane oggi della Metafisica di Aristotele in laquoActa

Philosophicaraquo 15 (2006) pp 273-286 804

Il termine ha diverse attestazioni con lrsquoequivalente significato di filosofia attiva nelle

QTh III 27 in QTh (Laga-Steel 1980) p 55

QTh V 29 in ibidem p 67

QTh X 25 in ibidem p 83

QTh XXIV 12 in ibidem p 157

QTh XXXVII 77 in ibidem p 251

QTh XLVI 13 in ibidem p 309

Scholium XIII della QTh XLVIII in ibidem p 347

QTh XLIX 109 in ibidem p 357

QTh LII 72 in ibidem p 419

QTh LXIII 305 in QTh (Laga-Steel 1991) p 165

QTh LXV 489 in ibidem p 281

Molto piugrave raramente ricorre con il significato di filosofia morale in QTh LIII 95 in QTh (Laga-

Steel 1980) p 435 e lrsquoespressione laquoὁ φιλοσοφώτατος νοῦς φιλόσοφον νοῦνraquo nella QTh LI 50 e

136 in ibidem pp 397 e 403 QTh LII 63 in ibidem p 417 QTh LIV 17 in ibidem p 443 805

Per i caratteri i fondamentali della filosofia bizantina si rinvia allancora fondamentale volume

di Eacute BREacuteHIER ET B TATAKIS Histoire de la Philosophie Deuxiegraveme fascicule suppleacutementaire La

philosophie byzantine Paris 1959

139

stoicismo del pitagorismo del medioplatonismo e del neoplatonismo806

Confrontando questa κοινή filosofico-religiosa con la filosofia classica si intuisce

che lrsquoorientamento egrave soprattutto etico-religioso che esercitograve fondamentali influssi

sullo sviluppo del dogma cristiano807

basti pensare al fatto che laquo(hellip) nel

complesso la teologia patristica e bizantina opera volentieri con valutazioni

generali di questi filosofi si parla ad esempio dei ldquopericolirdquo che sono impliciti

nellrsquooscuritagrave di Aristotele o degli alti voli della speculazione platonica e del

carattere esemplare della sua dizioneraquo808 osserva G H Beck dopo aver chiarito in

precedenza chiarito che laquola vera filosofia egrave la vera teologia e si identifica con la

riproduzione e la realizzazione di quanto fu rivelatoraquo809

Ora questa commistione

della filosofia greca con la cultura bizantina non egrave sistematica ma assai articolata

essa egrave una sorta di gioco di azione e di reazione in quanto i Padri greci convertiti

alla fede cristiana non possono fare a meno di attingere al fondo filosofico e

culturale della traditio proprio come in ogni contesto di trasformazione810

In

base a questi presupposti risulta chiaro che non egrave sufficiente parlare di filosofia

pratica in Massimo il Confessore in termini specificamente aristotelici quanto

piuttosto di un percorso nellrsquoambito della πρᾶξις o meglio della filosofia attiva

che il monaco tenta di illustrare attraverso una lettura esegetico-teologica e

filosofica dei passi biblici

Il termine πρᾶξις o lrsquoespressione πρακτικὴ φιλοσοφία usato da Massimo

rimanda senza alcun dubbio alla denominazione aristotelica secondo cui gli

oggetti dellrsquoindagine sono le azioni determinate da scelte volontarie ma in

maggior misura al metodo spirituale che purifica la parte passionale

806

Il rapporto filosofia-teologia egrave importante anche nel mondo antico infatti come evidenzia J

Mansfeld nellrsquoantichitagrave la teologia egrave filosofia o meglio uno sforzo di razionalizzare lirrazionale

soprattutto in vista di una spiegazione cosmologica complessiva Cfr J MANSFELD Theology in

The Cambridge History of Hellenistic Philosophy a c di K Algra J Barnes J Mansfeld and M

Schofield Cambridge 1999 807

laquoSenza dubbio quasi tutti i Bizantini stanno sotto linflusso predominante della classicitagrave greca

e del ldquopostclassicordquo che essi vi sussumono I classici rappresentano lunico ed obbligatorio

modelloraquo spiega G H BECK nel suo saggio Il millennio bizantino (Roma 1981 p 149) 808

Cfr Ibidem p 224 809

Cfr Ibidem p 223 810

Cfr Eacute BREacuteHIER ET P MASSON-OURSEL Histoire de la Philosophie 1er fascicule

suppleacutementaire La philosophie en Orient Paris 1957

140

dellrsquoanima811

Occorre inoltre ricordare che in quanto maestro spirituale812

Massimo ammette che la vera contemplazione degli enti divini presuppone la

perfetta purezza drsquoanimo che si ottiene con la mortificazione di tutte le passioni813

Infatti il monaco sin dal Prologo delle Quaestiones ad Thalassium prendendo in

considerazione le prime domande che Talassio allora ancora monaco e non

abbate gli ha rivolto dichiara di voler delineare una vera e propria genesi delle

passioni

Mi avete interrogato sulle passioni che ci turbano prima

di rispondere alle domande quale sia il loro numero e

quali siano quale sia la loro origine e quale scopo regola

il modo in cui sono a quale facoltagrave dellrsquoanima o quale

parte del corpo si riferiscano ciascuna impercettibilmente

allrsquointelletto o al corpo cosigrave allo stesso modo di una

coloritura che tinteggia lrsquoanima miserabile a causa del

peccato per mezzo di pensieri quale sia il significato di

ciascuna potenza e quali siano le energie che cosa dire

riguardo i momenti e le forme e i trucchi usati dai

demoni immondi i loro intrighi invisibili e le loro

simulazioni in che modo essi si palesino reciprocamente

gli uni e gli altri arbitrariamente e guidino insieme le une

e le altre con la persuasione in quanto esse sono sottili

piccole grandi imponenti per quanto riguarda il loro

tumulto e il loro cedimento i loro attacchi e le loro

seduzioni il loro annullamento e la loro riduzione la loro

ostinazione e i posti che occupano rapidi o lenti come

per esempio in una sorta di una controversia in tribunale

contro lanima quali siano le decisioni che derivano per il

pensiero le loro sconfitte e le vittorie apparenti quale sia

la disposizione di ciascuno e per quale motivo lasciamo

che una o piugrave passioni attacchino lrsquoanima sia ciascuna

per se stessa sia le une con le altre quale sia il

ragionamento che si adduce ad esse immediatamente la

loro occasione appropriata da cui tessono lrsquoamara guerra

in segreto contro di noi che stiamo lottando faticosamente

per le realtagrave che non hanno unrsquoesistenza (reale) come se

fossero presenti (6) e percheacute noi ci precipitiamo per cosigrave

dire sulle realtagrave materiali e le fuggiamo (7) e le viviamo

in un caso con piacere lrsquoaltra con il dolore814

quale sia il

811

Cfr EVAGRIUS PONTICUS Capita practica ad Antolium 78 in PG 40 661 Piugrave precisamente per

lrsquouso linguistico del termine ldquofilosofiardquo cfr PHILO De posteritate Caini 101 in ID Opera quae

supersunt I-VI edd Cohn-Wendland-Reiter Berolini 1896 vol II r 2 p 22 812

Cfr W VOumlLKER Massimo il Confessore maestro di vita spirituale (trad it a cura di C

Moreschini di Maximus Confessor als Meister des geistlichen Lebens) Milano 2008 813

Cfr J HAUSHERR Philautie De la tendresse pour soi agrave la chariteacute selon Saint Maxime le

Confessur Roma 1952 814

Prol108-132 in QTh (Laga-Steel 1980) pp 23-25

laquoἘπειδὴ δὲ περὶ τῶν διοχλούντων ἡμῖν παθῶν πρῶτον εἰπεῖν ἐκελεύσατε πόσα τε καὶ ποῖα

τυγχάνει καὶ ἐκ ποίας ἀρχῆς καὶ εἰς οἷον διὰ τῆς οἰκείας μεσότητος καταντᾷ (110) πέρας καὶ

141

loro modo di esistere e quale sia la rappresentazione nei

nostri sogni molteplice e diversificata per quanto

riguarda il sonno che racchiude le passioni in una parte

dellrsquoanima o del corpo o meglio che sono in tutta

lrsquoanima o in tutto il corpo e se esse siano interne in

quanto persuadono lrsquoanima per mezzo delle passioni

naturali a seguire le realtagrave esteriori usando come

intermediario il corpo e conducono fuori strada per

essere interamente preda delle sensazioni rinunciando a

ciograve che egrave interamente proprio o forse nel caso in cui esse

siano esterne nel toccare lrsquoesterioritagrave del corpo si

conforma ad esse stesse lrsquoanima invisibile o alle realtagrave

materiali imponendo una forma composta applicando

laspetto del materiale assunto secondo la

rappresentazione che ne ha avuto se non ci sia un ordine

(tra le passioni) e un legame concepito in modo malsano

in che modo lanima sia messa alla prova da tali passioni

e in che modo essa le combatte se esse siano nella

mente quali (passioni) accompagnino o seguano la

mente o siano mescolate tra loro senza ordine

casualmente da una di esse che turbano lanima e senza

lrsquoapporto della Provvidenza forse lrsquoanima subisce la

stessa sorte delle passioni oppure sia in accordo con esse

e quale sia la ragione per cui la Provvidenza a causa di

ciascuna passione abbandona lrsquoanima815

(hellip) con quale

mezzo si sopprima ciascuna passione che si enumera

ποίας ἕκαστον δυνάμεως ψυχῆς ἢ μέλους σώματος ἐμφυόμενον πρὸς ἑαυτὸ ἀοράτως μορφοῖ τὸν

νοῦν καὶ τὸ σῶμα ποιοῖ βαφῆς δίκην ὅλην διὰ τῶν λογισμῶν πρὸς τὴν ἁμαρτίαν χρῶσαν τὴν

ἀθλίαν ψυχήν τῆς τε προσηγορίας ἑκάστου τὴν δύναμιν καὶ τὴν ἐνέργειαν τούς (115) τε καιροὺς

καὶ τὰ σχήματα καὶ τοὺς διrsquo αὐτῶν δόλους τῶν ἀκαθάρτων δαιμόνων καὶ τὰς ἀοράτους συμπλοκὰς

καὶ τὰς ὑποκρίσεις καὶ πῶς διrsquo ἄλλων ἄλλα λεληθότως προβάλλονται καὶ ἐπrsquo ἄλλα διrsquo ἄλλων

πιθανῶς ὑποσύρουσιν τάς τε λεπτότητας καὶ τὰς σμικρότητας καὶ τὰ μεγέθη καὶ τοὺς (120)

ὄγκους αὐτῶν ὑφέσεις τε καὶ ἐφέσεις ἐπαγωγάς τε καὶ καταδρομάς καὶ ὑποχωρήσεις καὶ

συστολὰς ἐπιμονάς τε καὶ προσεδρείας ταχυτέρας ἢ βραδυτέρας καὶ οἷον τὰς ὡς ἐν δικαστηρίῳ

πρὸς τὴν ψυχὴν δικαιολογίας καὶ τὰς δῆθεν κατὰ διάνοιαν γινομένας ψήφους τάς τε φαινομένας

ἥττας ἢ (125) νίκας τίς τε ἡ ἐφrsquo ἑκάστῳ διάθεσις καὶ διὰ ποίαν αἰτίαν ἓν ἢ πολλὰ πάθη τῇ ψυχῇ

συγχωροῦνται προσβάλλειν καὶ τοῦτο ἢ καθrsquo ἑαυτοὺς ἢ σὺν ἀλλήλοις καὶ ποίῳ λόγῳ

συναναφέρουσιν ἑαυτοῖς ἀχρόνως τὰς οἰκείας ὕλας διrsquo ὧν κεκρυμμένως πρὸς ἡμᾶς τὸν πικρὸν

συμπλέκουσι πόλεμον (130) ὡς ἐπὶ παροῦσιν (6) ἐργωδῶς τοῖς μηδαμῶς οὖσι διαπονουμένους καὶ

οἷον ὁρμῶντας ταῖς ὕλαις ἢ φεύγοντας (7) τὸ μὲν διrsquo ἡδονήν τὸ δὲ διrsquo ὀδύνην πάσχονταςraquo 815

Prol 133-154 in QTh (Laga-Steel 1980) p 25

laquoτόν τε τρόπον τῆς ἐν ἡμῖν ὑπάρξεως αὐτῶν καὶ τῆς πολυπλόκου καὶ διαφόρου κατὰ τὸν ὕπνον

αὐτῶν ἐν ὀνείροις φαντασίας (135) καὶ εἰ ἔν τινι μέρει καθείργνυνται τῆς ψυχῆς ἢ τοῦ σίας καὶ εἰ

ἔν τινι μέρει καθείργνυνται τῆς ψυχῆς ἢ τοῦ σώματος ἢ ἐν ὅλῃ τῇ ψυχῇ καὶ ὅλῳ τῷ σώματι καὶ εἰ

ἐντὸς ὄντες διὰ τῶν φυσικῶν παθῶν τὰ ἐκτὸς ἐπισπᾶσθαι πείθουσι τὴν ψυχὴν διὰ μέσου τοῦ

σώματος καὶ πλανῶσι τῆς αἰσθήσεως μόνης ὅλην γενέσθαι τῶν κατὰ φύσιν (140) οἰκείων

ἀφεμένην ἤ ἐκτὸς ὄντες διὰ τῆς ἔξωθεν ἐπαφῆς τοῦ σώματος τὴν ἀόρατον ψυχὴν πρὸς τὰ ὑλικὰ

σχηματίζουσι σύνθετον αὐτῇ μορφὴν ἐπιτιθέντες τῆς ἀναληφθείσης κατὰ τὴν φαντασίαν ὕλης τὸ

εἶδος προσπλάττοντες καὶ εἰ τάξις ἐστὶν ἐν αὐτοῖς καὶ εἱρμὸς κακούργως ἐπινενοημένος (145) διὰ

τῶνδε τῶν παθῶν πρότερον ἀπόπειραν λαβεῖν τῆς ψυχῆς καὶ οὕτως διὰ τῶν ἄλλων ἀκολούθως

αὐτῇ μάχεσθαι καὶ τίνες τίνων προηγοῦνται τίνες τε τίσι συνέπονται πάλιν ἢ παρέπονται ἢ

φύρδην ἀτάκτως ὡς ἔτυχεν διrsquo οἱωνδήποτε παθῶν τὴν ψυχὴν ἐκταράσσουσιν καὶ εἰ προνοίας

(150) δίχα τὰ τοιαῦτα πάσχειν ὑπrsquo αὐτῶν ἡ ψυχὴ συγχωρεῖται ἢ κατὰ πρόνοιαν τίς τε τῆς ἑκάστου

τῶν ἀπηριθμημένων παθῶν ἀναιρέσεως ὁ τρόποςraquo

142

attraverso le azioni le parole e i ragionamenti lrsquoanima si

liberi di esse e si scrolli le lordure della coscienza quale

virtugrave lanima opponga alle passioni per vincere dopo aver

bandito il demone malvagio ed ha completamente

bandito con lui il movimento delle passioni e come una

volta che si sono sviluppate le passioni si potrebbe forse

guardare le realtagrave che appartengono allanima e con quali

logoi o tropoi816

lanima dopo aver raggiunto con

lausilio della ragione per natura le relazioni delle realtagrave

sensibili insieme alle sensazioni (8) senza le passioni si

conformeragrave alle virtugrave nello stesso modo di prima in cui si

conformava al peccato a causa delle passioni in che

modo avvenga correttamente il ritorno al bene

utilizzando le passioni con cui si erano commessi errori

prima e allo stesso tempo avendo virtugrave solide in che

modo visto che egrave ancora non sono stati considerati questi

modi di essere (lrsquoanima) si riuniragrave con la scienza ai logoi

delle realtagrave esistenti in quanto hanno esse rilasciato segni

sensibili che li accompagnano grazie alla

contemplazione naturale nello spirito in che modo

lrsquoanima anche dopo aver colto quelle realtagrave concepibili

con lrsquointelletto ormai purificato dal pensiero legato alle

sensazioni recepisce le rappresentazioni semplici in che

modo si ottiene la conoscenza semplice che mette in

relazione le cose une con le altre senza il logos originale

della sagezza817

dopo questa conoscenza (lrsquoanima) la

completeragrave collegando tutte le realtagrave ai concetti che sono

naturalmente collegati ad esse sono formulati puri dalla

stessa capacitagrave di pensare che le egrave propria essa (lrsquoanima)

subisce lrsquounione con Dio818

che egrave al di lagrave del disegno

(divino) e (9) ricevendo in modo indicibile la

conoscenza della piena veritagrave allo stesso modo di un

seme essa non cadragrave piugrave nel peccato percheacute non ci saragrave

piugrave posto per lazione del diavolo che con la persuasione

816

Non traduciamo lrsquoespressione laquoλόγων ἢ τρόπωνraquo in quanto rimanda alla concezione ontologica

del monaco che verragrave trattata ampiamente nel paragrafo Lrsquouomo espressione onotologica-

metafisica del creato a p 199 del presente lavoro I λόγοι sono forme particolari dellrsquounico Λόγος

di cui i τρόποι sono la loro modalitagrave di essere Preferiamo dunque mantenere i termini greci e

non sostituirli con le parole forme-modi che semplificano in modo riduttivo la totalitagrave di

significati che i termini greci mantengono vivi 817

Massimo indica una gerarchia dei logos con laiuto di strumenti filosofici ben determinati

riprende le Categorie (3) e la Metafisica (D 28) di Aristotele filtrate dalla lettura porfiriana

Lrsquoattivitagrave dellrsquointelletto risale questa gerarchia infatti i λόγοι che lrsquointelletto coglie nelle creature

si uniscono ai λόγοι piugrave generali fino al Logos in quanto tale in cui essi hanno la loro unitagrave inizio

e fine Cfr infra p 199 818

Qui si fa riferimento al παθεῖν τὰ θεία dellrsquoAreopagita generalmente tradotto per

contrapposizione allespressione μανθεῖν τὰ θειά - conoscere le cose divine senza alcuna

conoscenza teorica- cosigrave da poter fare esperienza delle cose divine (Sui Nomi Divini II 9 PG 3

648 B PTS 33 p 134 1-2) Per unrsquointroduzione a tale problematica cfr G TAVOLARO

Conoscere senza conoscere Ricerche epistemologiche tra filosofia antica e teologia

fondamentale Napoli 2009 pp 98-193 In questo contesto Massimo intende una conoscenza a cui

neacute la ragione neacute lintelletto possono pervenire naturalmente quanto piuttosto una conoscenza che

supera la natura umana una conoscenza a cui la sola anima puograve giungere

143

puograve far cadere nel male a causa dellignoranza di ciograve che

egrave bene per natura e che abbellisce tutto ciograve che ha la

capacitagrave di partecipare Prima che mi chiediate le ragioni

i modi e le cause di tutte queste cose che vengono

presentate per iscritto il mio discorso si egrave dilungato un

po nonstante il vostro ordine come se Dio donasse di

essere rispetto agli altri piugrave profondo e piugrave esperto con

piugrave ardore fino alla morte se davvero ho pienamente la

capacitagrave intellettuale di nuotare e di affrontare questo

mare immenso e profondo819

Scholia

6 Nel pensiero i demoni tessono in noi guerre invisibili

come se le realtagrave materiali fossero presenti

7 A causa del piacere disse ci piacciono le passioni e

per il dolore fuggiamo virtugrave

8 Allo stesso modo la ragione dominando sulle passioni

rende le percezioni sensoriali uno suo strumento di virtugrave

come per le passioni nel momento in cui domina la

ragione le sensazioni sono conformi al peccato

9 Una volta che si avvia la relazione naturale con gli

esseri lanima unita abitualmente a Dio acquista una

stabilitagrave immutabile nel bene820

819

Prol 156-190 in QTh (Laga-Steel 1980) pp 25 e 27

laquoτίς τε τῆς ἑκάστου τῶν ἀπηριθμημένων παθῶν ἀναιρέσεως ὁ τρόπος καὶ ποίοις ἔργοις ἢ λόγοις ἢ

λογισμοῖς ἡ ψυχὴ τούτων (155) ἐλευθεροῦται καὶ τῆς συνειδήσεως τὸν μολυσμὸν ἐκτινάσσεται

ποίῳ δὲ πάθει ποίαν ἀρετὴν ἀντιθεῖσα νικήσει τὸν πονηρὸν φυγαδεύσασα δαίμονα

συναφανίσασα παντελῶς αὐτῷ καὶ αὐτὴν τοῦ πάθους τὴν κίνησιν καὶ πῶς μετὰ τὴν τῶν παθῶν

ἀπαλλαγὴν τὰ οἰκεῖα καλῶς διασκοπῆσαι (160) δυνήσεται καὶ διὰ ποίων λόγων ἢ τρόπων τὰς

ἀπαθεῖς τῶν αἰσθητῶν πρὸς τὰς αἰσθήσεις (8) οἰκειωσαμένη διὰ τοῦ κατὰ φύσιν λόγου σχέσεις

μορφώσει πρὸς ἀρετάς ὡς διὰ τῶν παθῶν αὐτὴ πρότερον ἐμορφοῦτο πρὸς ἁμαρτίαν καὶ πῶς τὴν

καλὴν ποιήσηται δεόντως ἀντιστροφήν τοῖς διrsquo ὧν (165) τὸ πρὶν ἐπλημμέλει χρωμένη πρὸς

γένεσιν ἀρετῶν καὶ τὸ πρὶν ἐπλημμέλει χρωμένη πρὸς γένεσιν ἀρετῶν καὶ ὑπόστασιν πῶς τε

τούτων πάλιν ἀπαλλαγεῖσα τῶν σχέσεων τοὺς τῶν γεγονότων λόγους διὰ τῆς ἐν πνεύματι

φυσικῆς θεωρίας ἀφέτους τῶν ἐπrsquo αὐτοῖς αἰσθητῶν συμβόλων γενομένους ἐπιστημονικῶς

ἀναλέξηται (170) πῶς τε αὖ μετὰ τούτους πάλιν τοῖς νοητοῖς προσβαλοῦσα καθαρῷ τῆς ἐπrsquo

αἰσθήσεσι διανοίας γενομένῳ τῷ νῷ τὰς ἁπλᾶς δέξηται νοήσεις καὶ τὴν τὰ ὅλα συνδέουσαν

ἀλλήλοις κατὰ τὸν ἀρχικὸν τῆς σοφίας λόγον ἁπλῆν ἀναλήψηται γνῶσιν μεθrsquo ἥν ὡς πάντα τὰ

ὄντα περάσασα μετὰ τῶν (175) αὐτοῖς προσφυῶν νοημάτων πάσης ἀπολελυμένη καθαρῶς καὶ

αὐτῆς τῆς πρὸς τὸ νοεῖν οἰκείας δυνάμεως πρὸς αὐτὸν πάθῃ τὸν θεὸν τὴν ὑπὲρ νόησιν ἕνωσιν

καθrsquo ἥν (9) ἀφράστως παρrsquo αὐτοῦ δεχομένη τῆς ὄντως ἀληθείας σπέρματος δίκην τὴν μάθησιν

πρὸς ἁμαρτίαν οὐκέτι τραπήσεται χώρας οὐκ οὔσης (180) ἔτι τῷ διαβόλῳ πρὸς κακίαν αὐτὴν

πιθανῶς ὑποσύρεσθαι διὰ τὴν ἄγνοιαν τοῦ φύσει καλοῦ καὶ πάντα τὰ μετέχειν αὐτοῦ δυνάμενα

καλλωπίζοντος ἐπειδὴ τούτων καὶ τῶν τοιούτων ἐζητήσατε τοὺς λόγους καὶ τοὺς τρόπους καὶ τὰς

αἰτίας ἐγγράφως ὑμῖν καταθέσθαι κελευόντων (185) ὑμῶν ἀναμεινάτω μικρὸν τέως ὁ περὶ

τούτων λόγος ἂν διδῷ θεός ἐν ἄλλοις εὐκαιρότερον ἐξετασθησόμενος καὶ φιλοπονώτερον

βασανισθησόμενος εἴπερ ὅλως αἴσθομαι δυνάμεως κατὰ νοῦν νηκτικῆς καὶ τούτου τοῦ μεγάλου

καὶ βαθέος κατατολμῆσαι πελάγους ἀνεχομένηςraquo 820

Scholia in QTh (Laga-Steel 1980) p 45

144

Se passione e virtugrave sono i termini su cui si incentra fin dallinizio dellopera la

riflessione del monaco risulta evidente che gli elementi individuali affiorati dalla

lettura del Prologo si vanno attenuando per rientrare armonicamente nella pratica

ascetica di cui Massimo egrave uno dei massimi e piugrave complessi esponenti Talassio

figura di riferimento della comunitagrave monastica a cui egli apparteneva si interroga

su come allontanare le passioni dando al suo maestro lrsquoopportunitagrave di delineare

lrsquoideale umano di monaco ineccepibile caratterizzato da quei tratti spirituali che

sono al culmine del raggiungimento del pieno controllo sulle passioni Massimo

dunque non intende illustrare un ideale metafisico-antropico o fornire una

normativa di comportamento quanto piuttosto proporre unrsquoindagine su che cosa

sia necessario per tendere alla perfezione

In modo diverso rispetto alla natura scrupolosamente analitica dei trattati

sulle passioni dei suoi predecessori Massimo dopo aver dichiarato le sue

intenzioni e delimitato il campo su cui intende discutere continua nel Prologo ad

esporre la necessitagrave di fuggire le passioni in modo da purificarsi dal peccato821

e

dichiara di aver sperimentato in prima persona la presenza del male infatti

afferma di non vergognarsi di conoscere i metodi e gli artifici dei demoni impuri

(ἔγνων τῶν ἀκαθάρτων δαιμόνων μεθοδείας τε καὶ τέχνας) e precisa che la sua

corporeitagrave non gli consente di contemplare la pura natura degli esseri creati neacute

consente alla sua ragione di discernere quelle realtagrave che hanno lrsquoapparenza

dellrsquoessere a partire dalle essenze vere e proprie Solo i piugrave grandi spiriti il cui

pensiero si eleva alla contemplazione in quanto hanno acquisito una vasta

esperienza nella conoscenza di ciograve che egrave buono e di ciograve che non lo egrave hanno

sviluppato la capacitagrave di descrivere chiaramente quanto hanno contemplato822

laquo6 Ὅτι κατὰ διάνοιαν ὥσπερ παρουσῶν τῶν ὑλῶν τοὺς ἀφανεῖς ἐν ἡμῖν συμπλέκουσι πολέμους οἱ

δαίμονες 7 Ὅτι διὰ τὴν ἡδονήν φησίν ἀγαπῶμεν τὰ πάθη καὶ διὰ τὴν ὀδύνην τὴν ἀρετὴν

ἀποφεύγομεν 8 Ὅτι καθάπερ ὁ λόγος κρατῶν τῶν παθῶν ἀρετῆς (20) ὄργανον ποιεῖται τὰς

αἰσθήσεις οὕτω καὶ τὰ πάθη κρατοῦντα τοῦ λόγου μορφοῦσι τὰς αἰσθήσεις πρὸς ἁμαρτίαν 9

Ὅτι καθrsquo ἕξιν μετὰ τὴν ἀπαλλαγὴν τῆς πρὸς τὰ ὄντα φυσικῆς σχέσεως ἑνωθεῖσα τῷ θεῷ ἡ ψυχὴ

τὴν περὶ τὸ καλὸν παγιότητα λαμβάνει ἀμετακίνητονraquo 821

In diverse opere del Confessore si puograve rintracciare lrsquoequivalenza tra passioni e peccati luomo

che ontologicamente vive la condizione di peccato originale se non conduce una vita retta non

potragrave mai raggiungere lrsquoascesi e la risalita a Dio Cfr Cap de car I 76 PG 90 977B Ep IV in

PG 91 413 B Th Oec I 53 in PG 90 110 D e Amb ad Io 10 in PG 91 1157 D 822

Prol 191-201 in QTh (Laga-Steel 1980) pp 27 e 29

laquoΟὐ γὰρ αἰσχύνομαι (190) λέγειν ὡς οὐδέπω τὰς δυσεκλύτους ἔγνων τῶν ἀκαθάρτων δαιμόνων

μεθοδείας τε καὶ τέχνας ἅτε δὴ τὸν τῆς ὕλης κονιορτὸν ἔχων ἐπισκοτοῦντα τοῖς ὄμμασι τῆς ψυχῆς

145

Tuttavia affinchegrave il mio intervento su questi temi non

lasci senza una eventuale consolazione a causa di quanto

ho appena detto voglio parlare della genesi delle passioni

per mostrare il piugrave possibile agli gnostici lo scopo a

partire dal principio per questo motivo farograve di seguito

lrsquoesegesi dei passaggi (della Scrittura) Il male ha avuto

ha o avragrave esistenza secondo la propria natura - percheacute non

ha nessuna essenza delle cose che sono neacute la natura neacute

ipostasi o la potenza o lenergia che determinano gli

esseri823

non ha qualitagrave quantitagrave neacute relazione neacute luogo

neacute tempo neacute posizione neacute azione neacute disposizione neacute

passione neacute movimento che puograve essere naturalmente un

ente ndash non ha unrsquoesistenza secondo una specie propria-

non ha inizio neacute mezzo neacute fine E se cerco qualche modo

per definirlo il male egrave il fallimento dellrsquoenergia portando

a compimento le potenze esistenti in natura824

e non crsquoegrave

nessuna altra cosa oltre questo E ancora il male prodotto

dalle potenze naturali (esistenti nella natura) egrave il

movimento irragionevole secondo un errore di

valutazione verso il fine a partire da altro per il fine

voglio dire la Causa degli esseri (Dio) verso cui tutto

tende naturalmente anche se il Maligno che nasconde il

suo desiderio piugrave spesso nelle vesti della benevolenza e

convince con lrsquoinganno lrsquouomo a portare il suo impulso

verso gli altri esseri piuttosto che verso la Causa in

quanto esso egrave prodotto dalla sua ignoranza (11) Il primo

uomo poicheacute ha abbandonato il movimento dellrsquoenergia

delle potenze conformi alla natura verso il loro fine825

si

egrave ammalato a causa della sua ignoranza della propria

causa e si egrave considerato come un Dio a causa del

consiglio del serpente che gli ha fatto trasgredire il

comandamento divino di non toccare il frutto proibito

καὶ οὐκ ἐῶντα καθαρῶς θεωρῆσαι τὴν τῶν γεγονότων φύσιν καὶ διακρῖναι τῶν ὄντων σὺν λόγῳ τὰ

εἶναι (195) δοκοῦντα (10) καὶ μόνην φενακίζοντα τὴν ἄλογον αἴσθησιν ὅτι μόνων ὡς ἀληθῶς ἐστι

τὰ τοιαῦτα διερευνᾶσθαι καὶ εἰπεῖν τῶν ἄγαν θεωρητικῶν καὶ ὑψηλῶν τὴν διάνοιαν καὶ διὰ πείρας

πολλῆς εἰληφότων τήν τε τῶν καλῶν καὶ μὴ τοιούτων διάγνωσιν καί τὸ δὴ τῶν ἄλλων ἁπάντων

(200) κρεῖττον καὶ τιμιώτερον τὴν πρὸς τὸ νοεῖν τε καλῶς καὶ λέγειν σαφῶς τὰ νοηθέντα παρὰ

τοῦ θεοῦ δεξαμένων χάριν καὶ δύναμινraquo

Scholium in QTh (Laga-Steel 1980) p 45

laquo10 Ὄντα λέγει τὰς τῶν ὄντων οὐσίας εἶναι δὲ δοκοῦντα τὰς κατὰ ποιὸν καὶ ποσὸν ῥοάς τε καὶ

ἀπορροάς περὶ ἃς ἡ τῶν αἰσθήσεων πλάνη συνέστηκε τὴν ἁμαρτίαν δημιουργοῦσαraquo 823

Qui sono espressi quattro concetti di base del pensiero di Massimo natura ipostasi potenza ed

energia Lrsquoipostasi non designa una persona ma in linea di massima egrave un essere con unrsquoesistenza

indipendente che distingue gli altri esseri dalla stessa essenza (cfr Ep XV in PG 91 557 D) La

relazione degli altri tre termini egrave fondamentalmente la seguente tutta la natura egrave dotata di una

potenza (capacitagrave o facoltagrave) che esercita unrsquoattivitagrave o unrsquooperazione (che egrave uguale allrsquoenergia) Cfr

T TOLLEFSEIN St Maximusrsquo Concept of a Human Hypostasis in Knowing the Purpose of

Creation Through the Resurrection Proceedings of the Symposium on St Maximus the Confessor

Belgrade October 18-21 2012 ed M Vasiljevic California 2013 pp 115-127 824

Riferimenti della definizione negativa del male PSEUDO DIONIGI Nomi Divini IV 18-35 in PG

3 716 A-736B PTS 33 p 162-180 825

Il monaco si riferisce al movimento che costituisce la via virtuosa che corrisponde allrsquoesercizio

delle facoltagrave dellrsquoanima con i sensi conformi alla natura

146

Diventando dunque trasgressore e ignorante di Dio ha

reso inseparabile la piena potenza intellettiva con la

sensibilitagrave gode della conoscenza composita (12) e rende

nocive le realtagrave sensibili che a partire dal suo agire

producono la passione E Ma lrsquouomo nella prosperitagrave

non comprende egrave come gli animali che periscono826

poicheacute in ogni caso ha prodotto cercato e voluto le

realtagrave sensibili e ancor piugrave ha sostituito la sua

irragionevolezza alla ragione in conformitagrave alla natura e

con quello che era contro la natura827

Scholia

11 Lrsquouomo egrave una via di mezzo tra Dio e la materia in

quanto non egrave stato mosso verso Dio come Causa e fine

della propria generazione ma verso la materia ha quindi

ignorato Dio e ha volto il suo intelletto per la sua

inclinazione verso il materiale828

12 Lrsquoesperienza sensibile delle realtagrave sensibili ha detto

egrave una conoscenza composta essa contiene per natura il

piacere quando egrave nata e il dolore quando essa egrave

distrutta829

826

Sal 48 13 827

Prol 201-237 in QTh (Laga-Steel 1980) p 29 e 31

laquoΠλὴν ὡς ἂν μὴ παντελῶς ἀπαραμύθητος κατὰ τὴν παροῦσαν ὑπόθεσιν ὁ περὶ τούτων λόγος

καταλειφθῇ μικρὰ περὶ τῆς γενέσεως τῶν παθῶν εἰπὼν καὶ (205) ὅσον παραδεῖξαι τοῖς καθrsquo ὑμᾶς

γνωστικοῖς τὸ τέλος ἐκ τῆς ἀρχῆς τῶν ἐφεξῆς ἀκολούθως ποιοῦμαι κεφαλαίων τὴν ἐξήγησιν Τὸ

κακὸν οὔτε ἦν οὔτε ἔστιν οὔτε ἔσται κατrsquo οἰκείαν φύσιν ὑφεστώςmdashοὔτε γὰρ ἔχει καθοτιοῦν

οὐσίαν ἢ φύσιν (210) ἢ ὑπόστασιν ἢ δύναμιν ἢ ἐνέργειαν ἐν τοῖς οὖσινmdash οὔτε ποιότης ἐστὶν οὔτε

ποσότης οὔτε σχέσις οὔτε τόπος οὔτε χρόνος οὔτε θέσις οὔτε ποίησις οὔτε κίνησις οὔτε ἕξις οὔτε

πάθος φυσικῶς τῶν ὄντων τινὶ ἐνθεωρούμενονmdashοὔτε μὴν ἐν τούτοις πᾶσιν τὸ παράπαν κατrsquo

οἰκείωσιν φυσικὴν (215) ὑφέστηκενmdash οὔτε ἀρχὴ οὔτε μεσότης οὔτε τέλος ἐστίν ἀλλrsquo ἵνα ὡς ἐν

ὅρῳ περιλαβὼν εἴπω τὸ κακὸν τῆς πρὸς τὸ τέλος τῶν ἐγκειμένων τῇ φύσει δυνάμεων ἐνεργείας

ἐστὶν ἔλλειψις καὶ ἄλλο καθάπαξ οὐδένἪ πάλιν τὸ κακὸν τῶν φυσικῶν δυνάμεων κατrsquo ἐσφαλ-

(220) μένην κρίσιν ἐστὶν ἐπrsquo ἄλλο παρὰ τὸ τέλος ἀλόγιστος κίνησιςmiddot τέλος δέ φημι τὴν τῶν ὄντων

αἰτίαν ἧς φυσικῶς ἐφίεται πάντα κἂν εἰ τὰ μάλιστα τὸν φθόνον εὐνοίας πλάσματι καλύψας ὁ

πονηρός πρὸς ἄλλο τι τῶν ὄντων παρὰ τὴν αἰτίαν κινῆσαι τὴν ἔφεσιν παραπείσας δόλῳ τὸν (225)

ἄνθρωπον τὴν τῆς αἰτίας ἐδημιούργησεν ἄγνοιαν ἄνθρωπον τὴν τῆς αἰτίας ἐδημιούργησεν

ἄγνοιαν (11) Τῆς οὖν πρὸς τὸ τέλος ἐνεργείας τῶν κατὰ φύσιν δυνάμεων ὁ πρῶτος ἄνθρωπος

ἐλλείψας τὴν κίνησιν τὴν τῆς οἰκείας αἰτίας ἐνόσησεν ἄγνοιαν ἐκεῖνο νομίσας εἶναι θεὸν διὰ τῆς

συμβουλῆς τοῦ ὄφεως ὅπερ ἔχειν ἀπώμοτον ὁ τῆς θείας ἐντολῆς διετάξατο λόγος Οὕτω δὲ

παραβάτης γενόμενος καὶ τὸν θεὸν ἀγνοήσας πρὸς ὅλην τὴν αἴσθησιν ὅλην ἀπρὶξ ἀναμίξας τὴν

νοερὰν δύναμιν τὴν σύνθετον (12) καὶ ὀλέθριον πρὸς πάθος ἐνεργουμένην τῶναἰσθητῶν

ἐπεσπάσατο γνῶσιν καὶ παρασυνεβλήθη τοῖς κτήνεσιν (235) τοῖς ἀνοήτοις καὶ ὡμοιώθη αὐτοῖς

τὰ αὐτὰ αὐτοῖς κατὰ πάντα τρόπον καὶ ἐνεργῶν καὶ ζητῶν καὶ βουλόμενος καὶ πλέον εἰς ἀλογίαν

ἔχων τοῦ κατὰ φύσιν λόγου πρὸς τὸ παρὰ φύσιν τὴν ἄμειψινraquo 828

Questa idea egrave giagrave presente nello Pseudo Dionigi secondo cui il male viene dal movimento o

disordine e ribellione Cfr A LOUTH The Reception of Dionysius Up to Maximus the Confessor in

laquoModern Theologyraquo 24 (2008) pp 573-583 829

Scholia in QTh (Laga-Steel 1980) p45

laquo11 Ὅτι μέσος ὢν θεοῦ καὶ ὕλης ὁ ἄνθρωπος πρὸς τὸν (30) θεὸν ὡς αἰτίαν καὶ τέλος τῆς οἰκείας

γενέσεως μὴ κινηθείς ἀλλὰ πρὸς τὴν ὕλην εἰκότως τὸν θεὸν ἠγνόησε τῇ πρὸς τὴν ὕλην ῥοπῇ τὸν

147

Il modo di procedere del monaco consiste nel sistematico ricorso allrsquoesegesi

biblica per determinare una possibile genesi delle passioni Le passioni che sono

considerate stati e disposizioni con le quali ci si allontana da Dio devono essere

combattute per intraprendere la vita spirituale che deve essere completata con la

pratica delle virtugrave Esse sono delle attitudini proprie del genere umano apparse a

causa della sua caduta dal momento che esso ha scelto utilizzando male la libertagrave

che gli era stata data di occuparsi di se stesso e del mondo piuttosto che di Dio830

In altri termini il genere umano si egrave lasciato sedurre da un piacere sensibile

immediatamente accessibile piuttosto che attendere la gioia spirituale che lo

avrebbe coinvolto quando attraverso la sua attivitagrave spirituale avrebbe raggiunto

la piena conoscenza di Dio Lrsquouomo decaduto egrave dunque un uomo che si trova in

un profondo stato di malattia che vive in qualche maniera fuori dalla sua vera

natura che gli egrave diventata alienata ed estranea831

Lrsquoesistenza che si muove tra due poli832

ovvero tra la condizione di

perfezione originaria dellrsquouomo e la sua caduta egrave caratterizzata da contrasti che

sono pienamente espressi dalla natura stessa dellrsquouomo concepito come

microcosmo833

sulla scia di unrsquoantropologia giagrave pienamente delineata da Filone di

νοῦν ἀπογεώσας 12 Σύνθετον εἶπε γνῶσιν τὴν κατrsquo αἴσθησιν πεῖραν τῶν αἰσθητῶν ὡς κατὰ

φύσιν ἔχουσαν ἡδονὴν διὰ τὴν γένεσιν (35) καὶ πόνον διὰ τὴν φθοράνraquo 830

Cfr V CVETKOVIC Toward the philosophy of creation Maximus the Confessor in laquoFilozofija

I Društvoraquo 22 (2011) pp 127-155 Lrsquoarticolo si propone di presentare lrsquoargomentazione filosofica

a favore dellrsquoidea cristiana della creazione del mondo secondo Massimo il Confessore Da quanto

erge dallrsquoarticolo Massimo ha sviluppato la sua dottrina della creazione sulla base delle

argomentazioni filosofiche dei padri soprattutto Gregorio di Nissa Nemesio di Emesa e Dionigi

lrsquoAreopagita Il nucleo dellargomentazione Massimo sulla creazione del mondo egrave simile alla

posizione del filosofo alessandrino Giovanni Filopono ma essa egrave inoltre arricchita con idee

derivanti dalle opere degli autori cristiani sopra elencati Alcune delle idee che formano

limpalcatura della dottrina di Massimo sulla creazione sono la divisione quintupla degli esseri

che ha il suo culmine nella divisione tra la natura creata e increata il movimento delle creature

verso Dio che solo egrave il vero obiettivo del loro movimento lrsquoesistenza eterna del mondo in logoi

come espressioni della volontagrave divina la Provvidenza di Dio che si rintraccia non solo per

lrsquouniversale ma anche per i singoli esseri e infine la deificazione del mondo intero creato come

scopo iniziale della creazione 831

Nella QTh LXII 140 si dichiara il peccato come frutto di una personale scelta cfr QTh (Laga-

Steel 1990) p 123 In Q D 31 in PG 90 812 B vengono addotti secondo un procedimento

aristotelico quattro stadi del peccato di cui egrave necessario qui ricordare il terzo lrsquoassenso e il

quarto lrsquoazione peccaminosa Il primo egrave la propensione al male a differenza della seconda che ne

egrave lrsquoattuazione vera e propria 832

Cfr PH G RENCZES Agire di Dio e libertagrave dellrsquouomo Ricerche sullrsquoantropologia teologica di

san Massimo il Confessore Roma 2014 833

Massimo sottolinea la reciproca opposizione tra corpo ed anima ma ne chiarisce la loro

compenetrazione in quanto entrambi se ben guidati tendono allunitagrave Cfr Myst 7 in PG 91 685

148

Alessandria834

e Gregorio di Nissa835

Egli ha un corpo la cui facoltagrave conoscitiva egrave

la sensibilitagrave836

e unrsquoanima la cui facoltagrave corrispondente egrave lrsquointelletto837

che

consente lrsquounione a Dio838

Secondo il Confessore attraverso la porta dei sensi le

impressioni esterne penetrano allrsquointerno dellrsquouomo lrsquointelletto dovrebbe

esaminare queste immaginazioni ma ciograve egrave reso difficile dal piacere che confonde

lrsquointelletto sotto lrsquoapparenza di una cosa buona e meritevole di essere desiderata

Cosigrave accade che le passioni riescono a conquistare lrsquoanima assoggettano

lrsquointelletto e lo riempiono di turbamento Lrsquointelletto deve dunque possedere il

discernimento osservare cioegrave lo stretto legame che sussiste tra sensazioni e

oggetti sensibili ed evitare il loro contatto reciproco senza che sia presente la

ragione in altri termini deve essere cosciente dellrsquoinganno che egrave sempre connesso

alla sensibilitagrave In base a questo presupposto il male non egrave una realtagrave

autonomamente sussistente in se stessa o in Dio ma si delinea come una scarsa

capacitagrave di giudizio o una scelta errata dellrsquouomo secondo una concezione

perfettamente in linea con lrsquointellettualismo di matrice socratica Pertanto lrsquouomo

egrave condotto ineludibilmente a restare impigliato in una mortale relazione

dialettica tra piacere e dolore Infatti dal momento in cui decide di concentrare

tutta la propria esistenza nellrsquoambito del mondo materiale crede di scoprire nel

A-C e cfr Ep VI in PG 91 429 D Nella QTh LVIII 152-157 in QTh (Laga-Steel 1990) p 37 si

legge a tal proposito che lrsquointelletto e la sensazione posseggono attivitagrave per natura reciprocamente

contrarie a causa della somma differenza e alteritagrave delle sostanze ad essi soggetti Invece nella QTh

LIV 164-170 in QTh (Laga-Steel 1980) p 453 si fa riferimento al fatto che lrsquointelletto egrave il

difensore dellrsquoanima in quanto sempre unico e monade indistruttibile che puograve distinguere la realtagrave

sensibile e intellegibile la realtagrave nel tempo e realtagrave eterna a differenza della sensazione che

indirizzandosi solo al sensibile separa il piacere e il dolore Per unrsquoesplicitazione della concezione

dellrsquouomo come microcosmo cfr L THUNBERG Microcosm and Mediator The Theological

Anthropology of Maximus the Confessor Lund 1965 834

Cfr PHILO De virtutibus in Opera quae supersunt vol V Berlin Reimer 1906 (repr De

Gruyter 1962) pp 266ndash335 835

Cfr GREGORIUS NYSSENUS De hominis opificio in PG 44 330-395 836

Per quanto riguarda lrsquoantropologia del monaco rimando allo studio di B DE ANGELIS Natura

persona libertagrave Antopologia di Massimo il Confessore Roma 2002 In tutte le sue opere il

monaco propone senza una completa distinzione una dicotomia tra anima e corpo e una

tricotomica tra corpo-anima-intelletto e tra corpo-anima-spirito 837

Cfr QTh XLIII 40-43 in QTh (Laga-Steel 1980) p 295 Precisamente in questo passo in

monaco sostiene che lrsquoanima possiede la sapienza e la sensazione questrsquoultima fonte di

lrsquoirrazionalitagrave 838

Cfr QTh XXXIII 26-40 in Ibidem pp 229 e 231

149

suo corpo il principio della sua vita839

e nella partecipazione (μετάληψις)840

alle

cose materiali la possibilitagrave della sussistenza del corpo841

Massimo sviluppa questo concetto nella QTh XVI in cui viene analizzato il

versetto biblico Esodo 32 4842

che si riferisce allrsquoepisodio dellrsquoadorazione del

vitello drsquooro da parte del popolo dIsraele I sensi considerati finestre attraverso le

quali lrsquointelletto guarda fuori per vedere gli oggetti sensibili possono essere

terreno fertile per lo sviluppo della passione che in tal caso avrebbe origine da un

loro cattivo uso843

Il monaco Massimo spiega che gli Israeliti hanno considerato

dio il vitello drsquooro percheacute attraverso la porta dei sensi hanno ritenuto veritiere le

sue impressioni esterne che da esso derivano e dipendono (il vitello drsquooro

considerato πάντων μητήρ τῶν παθῶν ovvero madre di tutte le passioni)844

in

questo modo

839

Massimo riprende la dottrina della ldquomoderazione degli affettirdquo giagrave presente in Gregorio di

Nissa concorda con il padre cappadoce sul fatto che la carne egrave necessaria in quanto la vita virtuosa

si manifesta e puograve diventare esemplare solitamente attraverso di essa Cfr Prol 10-18 in QTh

(Laga-Steel 1980) p 17 840

Cfr N A MATSOUKAS Il Cosmo lrsquoEssere umano la Sociologia secondo Massimo il

Confessore Atene 1980 841

Prol 303-330 in QTh (Laga-Steel 1980) pp 35 e 37 842

laquoEgli li ricevette dalle loro mani e li fece fondere in una forma e ne ottenne un vitello di metallo

fuso Allora dissero ldquoEcco il tuo Dio o Israele colui che ti ha fatto uscire dal paese drsquoEgittordquoraquo 843

Nella QTh LXV 112-122 in QTh (Laga-Steel 1990) p 257 Massimo sostiene che i cinque figli

di Merob rappresentano i modi errati delle sensazioni 844

QTh XVI 1- 31 in QTh (Laga-Steel 1990) pp 105-109

laquoὉ κατὰ τὸν Ἰσραὴλ ὡς ἐξ Αἰγύπτου τῆς ἁμαρτίας ἐξερχόμενος νοῦς καὶ συνεξιοῦσαν ἔχων

ἑαυτῷ τῆς καθrsquo ἁμαρτίαν πλάνης καθάπερ ἐκτύπωμα κακίας ἐν τῇ διανοίᾳ τὴν φαντασίαν ἐπὰν

μικρὸν ἀμελήσας ἀπολειφθῇ τῆς λογικῆς διακρίσεως ὡς πάλαι τοῦ Μωσέως ὁ Ἰσραήλ τὴν

ἀλόγιστον καθάπερ μόσχον καὶ πάντων μητέρα τῶν παθῶν ἕξιν ὑφίστησιν Ὡς μὲν ἐνώτια τοὺς

λόγους οὓς εἴληφε φυσικῶς περὶ θεολογίας ἐκ τῆς τῶν ὄντων εὐσεβοῦς κατανοήσεως ὡς δὲ

περιτραχηλίους κόσμους τὰς ἐκ τῆς φυσικῆς θεωρίας ἐγγενομένας αὐτῷ θεοπρεπεῖς (15) περὶ τῶν

ὄντων δόξας ὡς δὲ ψέλλια χειρῶν τὰς κατὰ τὴν πρακτικὴν τῶν ἀρετῶν φυσικὰς ἐνεργείας

χωνεύων ὡς ἐν καμίνῳ τῇ διαπύρῳ ζέσει τῆς τοῦ θυμοῦ καὶ τῆς ἐπιθυμίας ἐμπαθοῦς διαθέσεως

καὶ κατὰ τὴν προαποκειμένην τῇ διανοίᾳ τοῦ κακοῦ φαντασίαν τε καὶ μορφὴν διrsquo ἐνεργείας (20) αὐτῆς τὴν ἁμαρτίαν ἀποτελῶν τὴν ἀεὶ σκεδαστὴν καὶ συνδιασκεδάζουσαν ἑαυτῇ τὸν αὐτὴν

διαπραττόμενον νοῦν καὶ τῆς περὶ τὴν ἀλήθειαν ἑνικῆς ταὐτότητος αὐτὸν διατέμνουσαν καὶ περὶ

πολλὰς καὶ ἀπαγεῖς διαχέουσαν τῶν οὐκ ὄντων φαντασίας τε καὶ δόξας ἀλόγιστον ἕξιν

συνίστησιν (25) ἣν λεαίνει καὶ σπείρει ὑπὸ τὸ ὕδωρ ἡ τοῦ θείου λόγου παρουσία τῇ λεπτότητι

τῆς θεωρίας τὸ πρὸς αἴσθησιν κατrsquo ἐπιφάνειαν ἐν τοῖς πάθεσι πάχος τῆς διανοίας λεαίνουσα καὶ

τὴν εἰς ἀλλήλας τῶν φυσικῶν δυνάμεων γενομένην κατὰ τὸ πάθος μεταβολήν τε καὶ σύγχυσιν

εὐκρινῶς (30) διαστέλλουσα καὶ πρὸς τὴν οἰκείαν πάλιν ἀρχὴν τῆς γνώσεως ἐπανάγουσαraquo

Secondo quanto affermato dal monaco lrsquointelletto pur uscendo dal peccato come Israele

dallrsquoEgitto egrave ancora accompagnato dalla rappresentazione peccaminosa dellrsquoerrore in quanto

lrsquoimmagine del male rimane ancora impressa nel pensiero Esso ha abbandonato il discernimento

razionale nel momento in cui ha agito negligentemente come ha fatto Israele con Mosegrave ed egrave

entrato in uno stato irrazionale contemplando il ldquovitello drsquoorordquo simbolo di tutte le passioni Gli

orecchini rappresentano invece i logoi della teologia naturalmente colti dallrsquointelletto durante pia

riflessione sugli esseri gli ldquoornamenti intorno al collordquo le rette opinioni sugli esseri secondo la

150

Lrsquoespressione ldquovitello di metallo fusordquo egrave la trasgressione

e il turbamento reciproco delle inclinazioni naturali

ovvero un gruppo di inclinazioni passionali irrazionali e

fonti di energia irrazionali e di insostenibili passioni

contro natura si parla del ldquovitellordquo percheacute crsquoegrave un solo

modo di essere del male anche se puograve indicare diverse

forme di mali si tratta di un ldquovitellordquo a causa del suo

carattere caparbio laborioso per il suo modo di lavorare

la terra e come digerisce e rumina per la sua scarsa

disposizione alle passioni Esso egrave di ldquometallo fusordquo

percheacute si basa sulla falsa rappresentazione che era giagrave nel

pensiero che asseconda lo stato e la forza della passione

Lrsquoespressione ldquogli dei che sono tuoi Israelerdquo845

egrave usata al

plurale per indicare il male che per natura si propaga

risulta instabile polimorfo e divisibile846

In realtagrave secondo il percorso delineato da Massimo lrsquointelletto deve dunque

possedere il discernimento vale a dire ls capacitagrave di osservare lo stretto legame

che sussiste tra sensazioni e oggetti sensibili e distinguerli con lrsquoausilio della

ragione847

in altri termini lrsquointelletto non deve affidarsi alla falsa rappresentazione

(κακὴ φαντασία) negrave assecondare la condizione e lrsquoeffetto delle passioni (ἡ τῶν

παθῶν ἕξις ἀποτελεῖται καὶ ἐνέργεια)848

Il monaco quindi presenta la tesi

secondo cui ogni passione si forma in virtugrave dellrsquointreccio tra una cosa sensibile e

la capacitagrave sensitiva della nostra natura infatti πᾶν πάθος egrave costituito

contemplazione naturale e i ldquobraccialettirdquo la pratica della virtugrave La venuta del Logos divino grazie

alla delicatezza della contemplazione (τῇ λεπτότητι τῆς θεωρίας) consente di dare spessore al

pensiero orientato verso la percezione sensibile che si manifesta nelle passioni rischiara per

mezzo del discernimento il cambiamento e la confusione determinati dallrsquoinfluenza della passione

e riconduce la mente alla purezza della conoscenza 845

Es 324 846

QTh XVI 38-50 in ibidem p107

laquoΜόσχος οὖν ἐστι χωνευτὸς ἡ τῶν κατὰ φύσιν δυνάμεων εἰς ἀλλήλας φύρσις καὶ σύγχυσις ἢ

μᾶλλον σύνοδος ἐμπαθὴς καὶ ἀλόγιστος καὶ τῆς ἀλογίστου τῶν παρὰ φύσιν (40) παθῶν ἐνεργείας

ἀποτελεστικήmiddot εἷς δὲ μόσχος ὅτι μία κακίας ἕξις εἰς πολλὰ κακίας εἴδη διασκεδαζομένηmiddot μόσχος

δέ διὰ τὸ καρτερικὸν καὶ φιλόπονον καὶ γεωργικὸν καὶ οἷον ἀναδοτικὸν καὶ ἐπινοητικόν ὡς ἐν

μηρυκισμῷ τῆς περὶ τὰ πάθη κακῆς διαθέσεωςmiddot χωνευτὸς δέ ὅτι κατrsquo εἶδος τῆς προαποκειμένης

τῇ διανοίᾳ κακῆς φαντασίας ἡ τῶν παθῶν ἕξις ἀποτελεῖται καὶ ἐνέργειαmiddot τὸ δὲ οὗτοι οἱ θεοί σου

Ἰσραήλ πληθυντικῶς εἰρημένον ἐπειδὴ σκεδαστὸν φύσει τὸ κακὸν ὑπάρχει καὶ ἄστατον καὶ

πολύμορφον καὶ διαιρετικόνraquo 847

Condizionato dallrsquoesegesi del versetto Sal 33 15 il monaco Massimo distingue lrsquoazione del

cercare (ζήτειν) che attribuisce allrsquointelletto e lrsquoazione dellrsquoinvestigare (ἐρευνᾶν) alla ragione In

base a questo motivo la ricerca egrave definita come il primo e semplice moto dellrsquointelletto verso la sua

causa (laquoζήτησίς ἐστιν ἡ τοῦ νοῦ πρώτη τε καὶ ἁπλῆ πρὸς τὴν ἰδίαν αἰτίαν μετrsquoἐφέσεως κίνησιςraquo

321-322) Cfr QTh LXVIII 307-328 in QTh (Laga-Steel 1990) p 65 848

Philipp Renczes propone una ricca ricerca sul rapporto tra ἕξις ed ἐνέργεια che tocca anche il

problema delle similitudini e differenze semantiche tra la γνώμη e la ἕξις Cfr P G RENCZES

Agire di Dio e libertagrave dellrsquouomo Ricerche sullrsquoantropologia teologica di San Massimo il

Confessore Roma 2014 pp 5-22

151

complessivamente da un intreccio (κατὰ συμπλοκὴν) tra un elemento sensibile

(αἰσθητοῦ τινος) sensazione (αἰσθήσεως) e inclinazione naturale (φυσικῆς

δυνάμεως) o forse egrave meglio dire tra ardore (θυμοῦ) o desiderio (ἐπιθυμίας) o la

ragione (λόγου) che egrave stata allontanata da quanto egrave conforme alla natura (κατὰ

φύσιν)849

Lrsquointelletto quindi dovrebbe valutare la concupiscenza nella sua

caratterizzazione naturale e non collegarla ad un oggetto sensibile cosigrave da portare

alla distruzione della passione o meglio al dissolvimento di ogni immaginazione

che la contenga e la susciti850

Il risultato di tutti gli sforzi sarebbe pertanto che

lrsquointelletto assoggettasse a seacute le passioni come se si trattasse di una vera e propria

lotta e a tal proposito Massimo non si stanca mai di sottolineare la necessitagrave e la

possibilitagrave di questa ldquooperazione militarerdquo Egli considera le passioni il risultato

dellrsquoagire dellrsquoanima mediante le sensazioni851

le virtugrave invece risultano un uso

convertito delle passioni o meglio il passaggio da un certo modo di essere (troacutepos)

contro natura ad un essere conforme alla natura Questo punto viene chiarito nella

QTh I

Le passioni (τὰ πάθη) sono esse stesse mali (καθrsquo αὑτὰ

κακὰ) in quanto tali o sono tali per via del loro uso (παρὰ

τὴν χρῆσιν) Mi riferisco al piacere (ἡδονὴν) e al dolore

(λύπην) al desiderio (ἐπιθυμίαν) e alla paura (φόβον) e

tutto quanto li segua852

Le passioni (τὰ πάθη) in quanto tali come anche i piaceri

non erano stati creati originariamente insieme alla natura

umana (τῇ φύσει τῶν ἀνθρώπων) poicheacute altrimenti

contribuirebbero alla definizione della natura umana (τῆς

849

QTh XVI 69-72 in QTh (Laga-Steel 1980) p 109

laquoΟἷον δέ τι λέγωmiddot πᾶν πάθος κατὰ συμπλοκὴν πάντως αἰσθητοῦ τινος καὶ αἰσθήσεως καὶ φυσικῆς

δυνάμεως θυμοῦ λέγω τυχὸν ἢ ἐπιθυμίας ἢ λόγου παρατραπέντος τοῦ κατὰ φύσιν συνίσταταιraquo 850

Myst XXIV in PG 91 704 B-C

laquoΔιὰ δὲ τῆς μετὰ ταῦτα τῶν θυρῶν κλείσεως τὴν κατὰ διάθεσιν ἀπὸ τούτου τοῦ φθαρτοῦ κόσμου

πρὸς τὸν νοητὸν κόσμον μετάβασιν τῆς ψυχῆς καὶ μετάθεσιν διrsquoἧς τὰς αἰσθήσεις θυρῶν δίκην

μύσασα τῶν καθrsquoἁμαρτίαν εἰδώλων καθαρὰς ἀπεργάζεταιraquo

Risulta rilevante il significato simbolico del chiudere la porta della chiesa prima della cerimonia

religiosa infatti essa indica il movimento dellrsquoanima secondo una disposizione naturale a passare

da un mondo corruttibile ad un mondo intellegibile in modo da lasciare fuori le sensazioni e

renderle pure eliminando ogni apparenza dei peccati 851

In Cap de car I 65 in PG 90 973 C e II 56 in PG 901001D Massimo afferma che quando il

corpo si muove verso i piaceri asseconda le sensazioni del corpo La conformitagrave del piacere alla

sensazione egrave presente nella QTh LVIII 136- 159 in QTh (Laga-Steel 1990) pp 35 e 37 852

QTh I 1-4 in QTh (Laga-Steel 1980) p 47

laquoΤὰ πάθη αὐτὰ καθrsquo αὑτὰ κακὰ ἢ παρὰ τὴν χρῆσιν κακά Λέγω δὲ ἡδονὴν καὶ λύπην ἐπιθυμίαν

καὶ φόβον καὶ τὰ τούτοις ἑπόμεναraquo

152

φύσεως) Intendo dire dunque come insegna il grande

Gregorio di Nissa che esse sono causate e introdotte

dalla perdita di perfezione venendo cosigrave generate per

opera della parte piugrave irrazionale (τῷ ἀλογωτέρῳ μέρει)

della natura attraverso queste (passioni) piuttosto che

allrsquoimmagine beata del divino853

la somiglianza subito

risulta evidente e chiara agli esseri viventi privi di

ragione a causa della trasgressione854

Infatti essendo

offuscata la capacitagrave di giudizio della ragione (τῆς ἀξίας

τοῦ λόγου) era necessario che la natura umana (τὴν

φύσιν τῶν ἀνθρώπων) giustamente venisse corretta dalla

presa di coscienza della sua irrazionalitagrave (τῆς ἀλογίας)

dal momento che Dio guida lrsquouomo a giungere

sapientemente (σοφῶς) verso la consapevolezza della

sua magnanimitagrave razionale (τῆς λογικῆς μεγαλονοίας)

Tuttavia anche le passioni vengono ad essere belle

(καλὰ) negli (uomini) retti (ἐν τοῖς σπουδαίοις) allorcheacute

avendole allontanate sapientemente dalle realtagrave corporee

(τῶν σωματικῶν) vengano indirizzate (μεταχειρίζονται)

al possesso delle realtagrave celesti (τὴν τῶν οὐρανίων

κτῆσιν)855

per esempio renderebbero il desiderio delle

realtagrave intellegibili e il movimento appetitivo del

desiderio renderebbero il piacere una gioia nata senza

problemi dallrsquoenergia dellrsquointelletto che si dirige verso i

beni divini renderebbero la paura del futuro una

preoccupazione di preservare la punizione dei peccati

commessi renderebbero il dolore uno sforzo per

correggere il male a loro presente per dirla brevemente

come il medicamento adatto a curare le infezioni quando

circola il veleno tossico della vipera essi usano le

passioni per distruggere i mali a loro presenti e futuri

cosigrave da acquisire e poi salvaguardare la virtugrave e la

conoscenza856

(Queste passioni) sono dunque buone

come ho detto per lrsquouso che viene fatto857

da coloro che

distruggono i ragionamenti e ogni baluardo che si leva

contro la conoscenza di Dio e rendono ogni intelligenza

soggetta allobbedienza al Cristo858

Se nella Scrittura si

chiede qualcosa riguardo Dio (1) o i Santi per quanto

riguarda Dio non solo ci si manifesta nel modo piugrave

appropriato servendosi delle nostre passioni vie della sua

Provvidenza salutari e benefiche per noi per quanto

853

Gn 126 laquoE Dio disse ldquoFacciamo lrsquouomo a nostra immagine a nostra somiglianza e domini

sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo sul bestiame su tutte le bestie selvatiche e su tutti i

rettili che strisciano sulla terrardquoraquo 854

Cfr GREGORIUS NYSSENUS De hominis opificio XVII in PG 44 189 D-192A XVIII in PG 44

192A-193B 855

Il vocabolario utilizzato riguarda un procedimento di conversione un uso contro natura ad uno

conforme alla natura 856

Cfr GREGORIUS NYSSENUS De hominis opificio XVII in PG 44 193B-C EVAGRIUS

PONTICUS Capita practica ad Anatolium 86 SC 171 p 676 857

Cfr Cap de car I 92 in PG 90 982 B II 75 in PG 90 1008 C III 1 e 3 in PG 90 1084 B e

C 858

Cit 2 Co 105

153

riguarda i Santi (2) non solo non si puograve esprimere con le

parole fisiche (διὰ φωνῆς σωματικῆς) le relazioni e le

disposizioni del loro intelletto nei confronti di Dio senza

conoscere le passioni naturali859

Scholia

1 La Scrittura rappresenta le passioni che conosciamo

nelle diverse forme della provvidenza

2 La Scrittura intende i nomi che indicano quale sia il

rapporto dei santi con Dio860

Talassio chiede al Confessore se le passioni quali il piacere861

il dolore e la paura

e tutte quelle che le seguono (ἡδονὴν λύπην ἐπιθυμίαν καὶ φόβον καὶ τὰ τούτοις

ἑπόμενα) siano mali in quanto tali e intende sapere nel caso in cui esse non lo

fossero lo potrebbero diventare in particolari casi Il Confessore proprio riguardo

a tale questione egrave curiosamente breve le passioni non sono state create insieme

859

QTh I 2-40 in QTh (Laga-Steel 1980) pp 47 e 49

laquoΤὰ πάθη ταῦτα ὥσπερ καὶ τὰ λοιπά τῇ (5) φύσει τῶν ἀνθρώπων προηγουμένως οὐ συνεκτίσθη

ἐπεὶ καὶ εἰς τὸν ὅρον ἂν συνετέλουν τῆς φύσεως Λέγω δέ παρὰ τοῦ Νυσσαέως μεγάλου

Γρηγορίου μαθών ὅτι διὰ τὴν τῆς τελειότητος ἔκπτωσιν ἐπεισήχθη ταῦτα τῷ ἀλογωτέρῳ μέρει

προσφυέντα τῆς φύσεωςmiddot διrsquo ὧν ἀντὶ τῆς θείας (10)καὶ μακαρίας εἰκόνος εὐθὺς ἅμα τῇ

παραβάσει διαφανὴς καὶ ἐπίδηλος ἐν τῷ ἀνθρώπῳ γέγονεν ἡ τῶν ἀλόγων ζῴων ὁμοίωσις Ἔδει

γάρ τῆς ἀξίας τοῦ λόγου καλυφθείσης ὑφrsquo ὧν γνωμικῶς ἐπεσπάσατο τῆς ἀλογίας γνωρισμάτων

ἐνδίκως τὴν φύσιν τῶν ἀνθρώπων κολάζεσθαι σοφῶς εἰς συναίσθησιν τῆς λογικῆς μεγαλονοίας

ἐλθεῖν οἰκονομοῦντος τοῦ θεοῦ τὸν ἄνθρωπον Πλὴν καλὰ γίνεται καὶ τὰ πάθη ἐν τοῖς σπουδαίοις

ὁπηνίκα σοφῶς αὐτὰ τῶν σωματικῶν ἀποστήσαντες πρὸς τὴν τῶν οὐρανίων μεταχειρίζονται

κτῆσινmiddot οἷον τὴν μὲν (20) ἐπιθυμίαν τῆς νοερᾶς τῶν θείων ἐφέσεως ὀρεκτικὴν ἐργάσονται

κίνησιν τὴν ἡδονὴν δὲ τῆς ἐπὶ τοῖς θείοις χαρίσμασι τοῦ νοῦ θελκτικῆς ἐνεργείας εὐφροσύνην

ἀπήμονα τὸν δὲ φόβον τῆς μελλούσης ἐπὶ πλημμελήμασι τιμωρίας προφυλακτικὴν ἐπιμέλειαν

τὴν δὲ λύπην διορθωτικὴν ἐπὶ (25) παρόντι κακῷ μεταμέλειαν καὶ συντόμως εἰπεῖν κατὰ τοὺς

σοφοὺς τῶν ἰατρῶν σώματι φθαρτικοῦ θηρὸς τῆς ἐχίδνης τὴν οὖσαν ἢ μελετωμένην

ἀφαιρουμένους λώβωσιν τοῖς πάθεσι τούτοις πρὸς ἀναίρεσιν χρώμενοι παρούσης κακίας ἢ

προσδοκωμένης καὶ κτῆσιν καὶ φυλακὴν ἀρετῆς τε καὶ (30) γνώσεως Καλὰ οὖν ὡς ἔφην ταῦτα

τυγχάνει διὰ τὴν χρῆσιν ἐν τοῖς πᾶν νόημα αἰχμαλωτίζουσιν εἰς τὴν ὑπακοὴν τοῦ Χριστοῦ Εἰ δὲ

καὶ ἐπὶ θεοῦ τι τούτων εἴρηται τῇ γραφῇ (1) ἢ ἐπὶ ἁγίων ἐπὶ μὲν θεοῦ διrsquo ἡμᾶς ὡς ἡμῖν προσφυῶς

διὰ τῶν (35) ἡμετέρων παθῶν τὰς σωστικὰς ἡμῶν καὶ ἀγαθουργοὺς τῆς προνοίας προόδους

ἐκφαίνοντος ἐπὶ δὲ τῶν ἁγίων (2) ὡς οὐκ ἄλλως δυναμένων τὰς περὶ θεὸν νοερὰς αὐτῶν σχέσεις

τε καὶ διαθέσεις διὰ φωνῆς προενέγκαι σωματικῆς χωρὶς τῶν ἐγνωσμένων τῇ φύσει παθῶνraquo 860

Scholia in QTh (Laga-Steel 1980) p 49

laquo1 Ὅτι τοὺς διαφόρους περὶ ἡμᾶς τῆς προνοίας τρόπους (1) τοῖς ἡμῖν ἐγνωσμένοις πάθεσιν ἡ

γραφὴ διαπλάττεται 2 Ὅτι τὴν περὶ θεὸν ποιὰν σχέσιν τῶν ἁγίων τοῖς ὀνόμασι τούτοις ἡ γραφὴ

διασημαίνειraquo 861

Nella QTh LVIII 160-180 in QTh (Laga-Steel 1990) p 37 in si parla di afflizione (λύπη) ο

anche di pena (πόνος) - che sono identificate Solitamente Massimo contrappone a ἡδονή il

termine ὀδύνη in questa quaestio lrsquouso di λύπη si spiega mediante il fatto che il brano della 1 Pt

16 (laquoPerciograve esultate anche se egrave necessario che ora siate un porsquo afflitti da varie tentazioniraquo) su cui

verte la domanda parla di ldquoafflittirdquo [λυπηθέντες]

154

allrsquouomo altrimenti contribuirebbero alla definizione umana (τῇ φύσει τῶν

ἀνθρώπων προηγουμένως οὐ τῇ φύσει τῶν ἀνθρώπων προηγουμένως οὐ

συνεκτίσθη) Esse secondo quanto afferma il Nisseno nellrsquoopera Creazione

dellrsquouomo sono degli elementi irrazionali in quanto presuppongono la lontananza

dalla perfezione divina A causa delle passioni lrsquouomo risulta somigliante agli

esseri privi di ragione infatti egli assecondandole agisce volontariamente e

consapevolmente e pertanto dovrebbe essere punito visto che egrave originariamente

in grado di cogliere la grandezza di Dio sensibilmente862

Tuttavia le passioni

risultano buone negli uomini giusti (καλὰ γίνεται καὶ τὰ πάθη ἐν τοῖς σπουδαίοις)

percheacute consentono loro di allontanarsi dalle realtagrave corporee in vista delle realtagrave

celesti infatti le passioni sono in grado di dirigere il desiderio verso le realtagrave

intellegibili oppure il moto del desiderio stesso verso il raggiungimento del

piacere nato dalla tensione dellrsquointelletto verso esse Il dolore se considerato in

senso positivo viene definito quello sforzo teso a correggere i mali presenti e

futuri cosigrave come farmaco adatto a curare le infezioni e attraverso cui egrave possibile

salvaguardare la virtugrave e la conoscenza Dio dunque dagrave allrsquouomo passioni salutari

e benefiche attraverso la Provvidenza e consente ai Santi di non conoscere le

passioni naturali visto che hanno una relazione con Dio inconcepibile e

inesprimibile fisicamente Massimo inoltre fa presente che chi riconosce e

distrugge lrsquoinganno della conoscenza sensibile combatte virilmente contro il

mondo materiale e contro il corpo863

La lotta contro i pensieri prodotti dalla passione con lo scopo di

sconfiggerli definitivamente assume negli scritti del monaco uno spazio notevole

soprattutto nelle Centurie de charitate In esse si delineano una serie di momenti

strettamente connessi tra loro in base ai quali il peccatore prima si separa dalle

passioni e poi dai ragionamenti legati alla dimensione passionale La valutazione

razionale pura e semplice finisce sempre per rimanere in qualche modo connessa

alla sfera passionale864

pur essendo in grado di procedere in direzione di una

862

Cfr GREGORIUS NYSSENUS De hominis opificio XVII in PG 44 193B-C 863

QTh XV 50-54 in QTh (Laga-Steel 1980) p 103

laquoΠᾶς γὰρ μὴ ποιῶν τὰ θεῖα θελήματακἂν πιστός ἐστιν ἀσύνετον ἒχει τὴν καρδίαν ὡς πονηρῶν

λογισμῶν ἐργαστήριον καὶ τὸ σῶμα κατάχρεων ἁμαρτίαις ὡς διαπαντὸς μολυσμοῖς παθῶν

ἐνεχομενονraquo 864

Cap de car III 88 in PG 901044C

155

razionalitagrave pratica865

Il pensiero a sua volta viene inteso come unrsquoazione che

media il pensare e il pensato infatti ogni pensiero egrave un movimento che vuole

procurare allrsquointelletto facoltagrave che in potenza pensa la sua piena

attualizzazione866

Invece discernere i ragionamenti (λογισμῶν) dalle passioni

(παθῶν) egrave unrsquooperazione diversa spesso ci si spoglia dei ragionamenti quando

non sono presenti quegli oggetti azioni (μὴ παρόντων τῶν πραγμάτων ἐκείνων)

che portano allo sviluppo delle passioni (τὰ πάθη κέκτηται) Le passioni sono

nascoste nellrsquoanima (ἐν τῇ ψυχῇ) e si manifestano quando si presentano gli oggetti

ai quali sono rivolte bisogna dunque proteggere la mente (τηρεῖν τὸν νοῦν) ed

essere consapevoli per quale di esse si ha unrsquoeffettiva pulsione (πρὸς ποῖον ἔχει τὸ

πάθος)867

Secondo il monaco se si vuole diventare sapiente (ἐπιγνώμων) e

misuratomoderato (μέτριος) e non essere schiavo della passione dovuta dalla

presunzione ltdi conoscenzagt (τῷ πάθει τῆς οἰήσεως) bisogna cercare sempre

negli enti creati che cosa egrave nascosto alla propria conoscenza (τὴν σὴν γνῶσιν) E

pur trovando moltissime e diverse cose (πράγματα) che sfuggono a ciascuno

laquoἌλλο ἐστὶ μάχεσθαι τῷ ψιλῷ λογισμῷ ἵνα μὴ κινήσῃ τὸ πάθοςmiddot καὶ ἄλλο ἐστὶ τῷ ἐμπαθεῖ

μάχεσθαι ἵνα μὴ γένηται συγκατάθεσις Οἱ ἀμφότεροι δὲ τρόποι οὐκ ἐῶσι χρονίσαι τοὺς

λογισμούςraquo 865

Cap de car III 30 in PG 90 1026D

laquoΠάντα τὰ γεγονότα τὰ μέν εἰσι λογικὰ καὶ νοερὰ καὶ τῶν ἐναντίων δεκτικά οἷον ἀρετῆς καὶ

κακίας καὶ γνώσεως καὶ ἀγνωσίαςmiddot τὰ δὲ σώματα διάφορα ἐκ τῶν ἐναντίων συνεστῶτα τουτέστι

γῆς ἀέρος πυρός ὕδατος Καὶ τὰ μέν εἰσι ἀσώματα πάντη καὶ ἄϋλα εἰ καί τινα τούτων

συνέζευκται σώμασιmiddot τὰ δὲ ἐξ ὕλης καὶ εἴδους μόνον ἔχει τὴν σύστασινraquo

Cap de car III 36 in PG 90 1028C laquoΣώματός ἐστιν ἀκαθαρσία ἡ κατrsquo ἐνέργειαν ἁμαρτίαraquo 866

Nel sistema speculativo del Confessore si trovano quasi con la stessa frequenza e connessi tra

di loro differenti tipi di distinzioni tricotomiche quali 1 νοῦς-λόγος-αἰσθήσις una distinzione

frequente in cui il λόγος egrave in posizione mediana e corrisponde alla ragione naturale ma puograve essere

inteso come νοῦς πράκτικος che presiede alla vita morale 2 razionale- non razionale - non

sensibile distinzione che risale ad Aristotele di cui leco risulta inequivocabile nella Car de car

III 32 in PG 90 1028Β 3 carnale-psichico-spirituale distinzione sia plotiniana sia paolina che

ritorna nel speculazioni gnostiche 4 razionale-irascibile-concupiscibile che richiama lo schema

platonico La stessa tricotomia viene ripresa da Evagrio che distingueva le tre facoltagrave con i nomi

νοῦς-θῦμος-ἐπίθυμια Il monaco Massimo identifica perlopiugrave il νοῦς con il soggetto spirituale e

non con qualche elemento dellanima perciograve utilizza la tricotomia sopradetta in termini equivalenti

ma diversi quali θῦμος-ἐπίθυμια-λόγος a cui aggiunge il νοῦς cfr B DE ANGELIS Natura

persona libertagrave Antropologia di Massimo il Confessore Roma 2002 pp 34-54 Ricordiamo

inoltre lrsquoantropologia paolina che si basa sulla tripartizione corpo-anima-spirito parallela

allrsquoimpianto plotiniano per approfondimenti cfr H DE LUBAC Antropologia tripartita in Mistica

e mistero cristiano Milano 1979 867

Cap de car III 78 in PG 90 1042A

laquoἌλλο ἐστὶ λογισμῶν ἀπαλλαγῆναι καὶ ἄλλο παθῶν ἐλευθερωθῆναι Καὶ πολλάκις τις λογισμῶν

ἀπαλλάττει μὴ παρόντων τῶν πραγμάτων ἐκείνων πρὸς ἅπερ τὰ πάθη κέκτηταιmiddot κέκρυπται δὲ τὰ

πάθη ἐν τῇ ψυχῇ καὶ ἀναφανέντων τῶν πραγμάτων ἐλέγχεται Χρὴ οὖν τηρεῖν τὸν νοῦν ἐπὶ τῶν

πραγμάτων καὶ γνῶναι πρὸς ποῖον ἔχει τὸ πάθοςraquo

156

(λανθάνοντά σε) ci si meraviglieragrave della propria ignoranza (ἀγνωσίᾳ) e ci si

pentiragrave della propria superbia (τὸ φρόνημα) in modo da progredire nella

conoscenza di se stesso Si avragrave inoltre la possibilitagrave di comprendere molte

grandi e mirabili cose (πολλὰ καὶ μεγάλα καὶ θαυμαστὰ πράγματα) poicheacute il

credere (ἐπεὶ τὸ νομίζειν) di sapere non permette di progredire verso il sapere (εἰς

τὸ εἰδέναι)868 Dunque questa differenza di piani pensiero e pensato in relazione

alle passioni si adatta alla logica di una battaglia che deve essere determinata

dalla separazione delle passioni dal pensiero cosiccheacute esso risulti puro e

semplice Ciograve risulta difficile in quanto la passione turba il pensiero non

consentendogli di elaborare retti ragionamenti per questo egrave necessaria una

ldquoguardia severardquo come lrsquoattivitagrave pratica che respinga i pensieri affetti da passione

e che non permetta loro di ldquonidificarerdquo La vittoria sulle passioni mediante la

continenza e la volontaria mortificazione della carne viene perograve considerata da

Massimo soltanto come un gradino iniziale necessario mentre uno stadio piugrave

avanzato egrave costituito dal mostrare un impegno notevole al raggiungimento delle

realtagrave celesti869

Visto che la scienza puograve essere raggiunta solo nellrsquoattivitagrave pratica

nellrsquoascesi e nella contemplazione in quanto solo attraverso esse lrsquointelletto puograve

ottenere il dominio sulle passioni la battaglia contro esse da sola non egrave sufficiente

ma ha bisogno di un completamento mediante lrsquoesercizio delle virtugrave la cui pratica

coincide nel rispettare i comandamenti Per comprendere dunque la fondazione e

lo sviluppo della vita virtuosa secondo il monaco egrave necessario tener presente in

che modo il cristiano agisca correttamente

Il cristiano egrave filosofo (fa filosofia) in queste tre ambiti

nei comandamenti nella dottrina nella fede I

comandamenti separano la mente dalle passioni la

dottrina (gli insegnamenti) introduce il pensiero alla

conoscenza degli esseri la fede alla contemplazione

della santa Trinitagrave870

868

Cap de car III 81 in PG 90 1042Β

laquoΕἰ θέλεις γενέσθαι ἐπιγνώμων καὶ μέτριος καὶ τῷ πάθει τῆς οἰήσεως μὴ δουλεύειν ἀεὶ ζήτει ἐν

τοῖς οὖσι τί ἐστι κρυπτόμενον τὴν σὴν γνῶσιν Καὶ εὑρίσκων πάμπολλα καὶ διάφορα πράγματα

λανθάνοντά σε θαυμάσεις τε ἐπὶ τῇ σῇ ἀγνωσίᾳ καὶ συστελεῖς τὸ φρόνημα καὶ σεαυτὸν ἐπιγνοὺς

συνήσεις πολλὰ καὶ μεγάλα καὶ θαυμαστὰ πράγματαmiddot ἐπεὶ τὸ νομίζειν εἰδέναι οὐκ ἐᾷ προκόπτειν

εἰς τὸ εἰδέναιraquo 869

Q Theop PG 90 1396 A 870

Cap de car IV 47 in PG 90 1057C

157

Il filosofo egrave il cristiano percheacute attraverso i comandamenti mantiene la mente

separata dalle passioni attraverso la dottrina cristiana conosce gli enti e con la

fede accede alla contemplazione della Trinitagrave Egrave un lento distacco dalla

mondanitagrave che egrave finalizzato al raggiungimento di una dimensione puramente

contemplativa un tipo di contemplazione che puograve essere riservata solo al

monaco871

Massimo dunque differenzia quanto egrave in nostro potere da quello che

non lo egrave tenendo ben presente che ciograve che nella sua essenza non egrave neacute bene neacute

male non ha bisogno della nostra scelta per esistere ma piuttosto egrave sottoposto alla

provvidenza divina a differenza di quanto egrave in nostro potere che riguarda la sfera

della ldquonostra opinione conforme alla volontagraverdquo Seguire i comandamenti per

mantenere separata la mente dalle passioni ovvero seguire la dottrina cristiana per

conoscere gli esseri visibili e invisibili rappresenta un livello successivo Pertanto

egrave necessario esercitare un discernimento di cui il monaco illustra le modalitagrave nella

QTh XXVII

In essa Talassio chiede al monaco percheacute dopo la sua resurrezione Gesugrave

Cristo abbia apertamente ordinato di insegnare a tutte le nazioni la venuta del

Messia872

e percheacute Pietro abbia avuto bisogno della sollecitazione di Cornelio per

assicurare che Dio non fa preferenze tra i popoli873

Il monaco Massimo spiega

lrsquoepisodio di Atti 10 9-16 in cui Pietro mentre prega cade in estasi e vede il cielo

aprirsi e discendere da esso una sorta di grande telo (ἡ ὀθόνη) che cade sul suolo

In esso egrave contenuta ogni specie di quadrupedi rettili e uccelli Il Signore ordina a

Pietro di uccidere gli animali e mangiarli ma Pietro si rifiuta dichiarando il cibo

profano e immondo Il Signore proferisce di nuovo lrsquoordine per ben tre volte e

drsquoun tratto il telo si risollevograve verso il cielo Il monaco da esegeta esemplare

esplicita tutti i significati allegorici dellepisodio biblico ma in particolare

specifica che il telo (ἡ ὀθόνη) egrave il mondo sensibile (αἰσθητὸς κόσμος) che risulta

laquoἘν τοῖς τρισὶ τούτοις ὁ χριστιανὸς φιλοσοφεῖmiddot ἐν ταῖς ἐντολαῖς ἐν (1) τοῖς δόγμασι καὶ ἐν τῇ

πίστει Καὶ αἱ μὲν ἐντολαὶ τῶν παθῶν τὸν νοῦν χωρίζουσιmiddot τὰ δὲ δόγματα εἰς τὴν γνῶσιν τῶν

ὄντων αὐτὸν εἰσάγουσινmiddot ἡ δὲ πίστις εἰς τὴν θεωρίαν τῆς ἁγίας Τριάδοςraquo 871

Questa forma di contemplazione che si raggiunge nella condizione di una retta fede si riscontra

nel Liber asceticus in cui si apprende che lrsquoatteggiamento morale a cui il monaco fa riferimento egrave

lrsquoimitazione di Cristo che risulta difficile da dover delineare e descrivere in termini chiari e

distinti Cfr Liber ascet in PG 90 912-956 872

Mt 2819 873

At 10 34

158

composto da quattro principi (ἀρχῶν) intesi come elementi (στοιχείων) e

governato (κρατούμενος) i rettili le bestie selvatiche e gli uccelli invece

rappresentano i diversi λόγοι degli esseri impuri per la percezione sensibile (πρὸς

αἴσθησιν) ma puri e nutrienti (τρόφιμοι) in relazione allrsquointelletto (πρὸς νοῦν)

costitutivi (συστατικοὶ) della vita intellegibile la voce (φωνὴ) che si ripete per tre

volte insegna la filosofia pratica naturale e teologica (πρακτικὴν καὶ φυσικὴν καὶ

θεολογικὴν διδάσκει φιλοσοφίαν) Chiunque segua autenticamente Dio deve

offrire in sacrificio la creazione costituita da realtagrave visibili e ldquocibarsene

conoscitivamenterdquo (φαγεῖν αὐτὴν γνωστικῶς) chiunque si elevi e fuoriesca dalla

disposizione passionale per raggiungere le realtagrave visibili offre in sacrificio i

fenomeni e per ritornare alla condizione primordiale di giustizia si ciba della

virtugrave pratica (ἔφαγεν ἀρετήν) chi si eleva al di sopra di una falsa opinione

riguardo gli esseri (ὁ δὲ τῆς ψευδοῦς περὶ τῶν ὄντων δόξης ἀναστὰς) offre in

sacrificio i modelli delle realtagrave visibili (τὰ μὲν τῶν φαινομένων ἔθυσε σχήματα) e

non nutrendosi dei logoi delle realtagrave visibili (μὴ φαινομένους λόγους φαγὼν) gode

nello spirito della contemplazione naturale (τὴν ἐν πνεύματι φυσικὴν θεωρίαν

κατώρθωσεν) colui che si allontana elevandosi ed esca dallrsquoerrore politeista da

un alto ha offerto in sacrificio lrsquoessenza stessa degli esseri dallrsquoaltro nutrendosi

nella sua fede della causa degli esseri egrave stato ricolmato di potenza teologica

(θεολογικῆς δυνάμεως)874

In altri termini chi sacrifica la creazione egrave colui che

non si lascia turbare dal movimento delle realtagrave sensibili possiede delle virtugrave

ineccepibili chi non modella lrsquointelletto sulle forme trascendenti di queste realtagrave

sensibili non puograve acquisire una vera opinione sugli esseri invece chi per mezzo

della διάνοια va anche al di lagrave della vera essenza degli esseri giunge allrsquounitagrave

874

QTh XXVII 65-83 in QTh (Laga-Steel 1980) p 195

laquoἜστι μὲν οὖν ἡ ὀθόνη ὁ αἰσθητὸς κόσμος ἐκ τεσσάρων (65) ἀρχῶν καθάπερ στοιχείων καὶ

αὐτὸς κρατούμενοςmiddot τὰ δὲ ἑρπετὰ καὶ τὰ θηρία καὶ τὰ πετεινὰ οἱ διάφοροι λόγοι τῶν γεγονότων

εἰσίν πρὸς μὲν αἴσθησιν ὄντες ἀκάθαρτοι πρὸς δὲ νοῦν καθαροί τε καὶ τρόφιμοι καὶ τῆς

νοουμένης συστατικοὶ τυγχάνοντες ζωῆςmiddot ἡ δὲ ἐκ τρίτου γενομένη (70) φωνὴ πρακτικὴν καὶ

φυσικὴν καὶ θεολογικὴν διδάσκει φιλοσοφίαν Δεῖ γὰρ οὐχ ἅπαξ ἀλλὰ καὶ δὶς καὶ τρὶς ἀναστάντα

θῦσαι τὴν κτίσιν τῶν φαινομένων καὶ φαγεῖν αὐτὴν γνωστικῶς τὸν τῷ θεῷ διόλου γνησίως

ἑψόμενον Ὁ γὰρ ἀναστὰς τῆς ἐμπαθοῦς περὶ τὰ φαινόμενα διαθέσεως τὴν τῶν φαινομένων ἔθυσε

κίνησιν καὶ τὴν πρακτικὴν κατορθώσας ἔφαγεν ἀρετήνmiddot ὁ δὲ τῆς ψευδοῦς περὶ τῶν ὄντων δόξης

ἀναστὰς τὰ μὲν τῶν φαινομένων ἔθυσε σχήματα τοὺς δὲ μὴ φαινομένους λόγους φαγὼν τὴν ἐν

πνεύματι φυσικὴν θεωρίαν κατώρθωσενmiddot ὁ δὲ τῆς πολυθέου (80) πλάνης ἀναστὰς αὐτὴν μὲν τῶν

ὄντων τὴν οὐσίαν κατέθυσε τὴν δὲ τῶν ὄντων αἰτίαν κατὰ πίστιν φαγὼν θεολογικῆς ἐνεφορήθη

δυνάμεωςraquo

159

come il perfetto teologo Cosigrave conclude il monaco chi sacrifica tre volte in seacute la

creazione di realtagrave visibili diventa degno di godere dellrsquoordine divino

La tricotomia che egrave qui delineata nellrsquoambito della πρακτικὴ φιλοσοφία puograve

essere cosigrave riassunta

1 chi agisce moralmente bene egrave colui che si lascia alle spalle ogni

tensione passionale rivolta alla mera materialitagrave coltivando cosigrave la

virtugrave pratica

2 chi non coltiva le false opinioni e riesce a contemplare i

modelliforme pure delle realtagrave visibili

3 chi non persevera nellrsquoerrore politeista raggiunge la conoscenza

dellrsquoessenza degli esseri in quanto ha coltivato la disposizione

teologica

Da tutto ciograve emerge come aspetto definitivo che la vita virtuosa nella concezione

del monaco ha come fine il distacco radicale dalla dimensione della pura

materialitagrave in vista di una graduale tensione verso una vita puramente

contemplativa Infatti praticare la πρακτικῆ φιλοσοφία significa metaforicamente

vivere a Ioppe uno dei pochi porti sulla riva del mar Mediterraneo della Palestina

Cosigrave chi si eleva ad osservare la filosofia pratica dice di

essere a Ioppe (5) e colui che abita a Sion in

Gerusalemme cioegrave la torre che egrave stata costruita per la

realizzazione della pace -infatti cosigrave egrave intesa

Gerusalemme- egrave lontano da ogni relazione con il

sensibile quanto il mare egrave lontano rispetto alla posizione

storicamente determinata di Sion e scopre solo chi vive

sulle alture della conoscenza gli spettacoli intellegibili

degli esseri una volta che lrsquointelletto ha estirpato le

forme apparenti degli esseri e accoglie con favore le

riflessioni di realtagrave divine realizzate e manifeste con il

permesso di Dio e che si imprime nella parte principale

del suo essere nella parte piugrave divina Colui che abita a

Ioppe egrave lrsquouomo pratico esamina gli strumenti delle realtagrave

contrarie colui che abita a Sion egrave lrsquouomo gnostico che

indaga la sola bellezza delle realtagrave divine875

875

QTh XXVII 134-148 in Ibidem p 199

laquoὉ τοίνυν τῆς πρακτικῆς φιλοσοφίας οἰκῶν τὸ τῆς κατασκοπῆς ὕψος ἐν Ἰόππῃ (5) λεγέσθω εἶναι

ὁ δὲ τὴν ἐν (135) Ἱεροσολύμοις Σιὼν κατοικῶν τουτέστι τὸ σκοπευτήριον τὸ κατὰ τὴν ὅρασιν τῆς

εἰρήνης ἱδρυμένονmdashτοῦτο γὰρ Ἱερουσαλὴμ ἑρμηνεύεταιmdash πάσης μακρὰν γέγονε τῆς κατrsquo

αἴσθησιν σχέσεως ὅσον ἱστορικῶς τοῦ τόπου τῆς Σιὼν κατὰ τὴν θέσιν ἡ θάλασσα καὶ σκοπεύει

μόνον κατὰ τὸ (140) ὕψος ὑπάρχων τῆς γνώσεως τὰ νοητὰ τῶν ὄντων θεάματα τῇ κατὰ νοῦν

περιαιρέσει τῶν φαινομένων ἐν τοῖς οὖσι σχημάτων καὶ δέχεται τὰς τῶν θείων ἐμφάσεις κατὰ τὸ

θεμιτὸν ἐκφανεῖς τυποῦσας αὐτοῦ τὸ ἡγεμονικὸν πρὸς τὸ θειότερον Ὁ γοῦν οἰκῶν Ἰόππην

160

Scholium

5 Secondo quanto egli afferma Ioppe egrave la disposizione

virtuosa che si prende cura dei danni prodotti dalle realtagrave

sensibili che incontra invece Sion egrave la disposizione

conoscitiva che osserva e accoglie i doni intellegibili876

Lrsquoallegoria delle due cittagrave Ioppe e Sion che simboleggiano rispettivamente la

disposizione pratica e la disposizione gnosticaconoscitiva fa riferimento alla

dicotomia sensibile-spirituale punto di partenza della mediazione realizzata

dallrsquoanima che implica necessariamente un movimento di esclusione-inclusione

esclusione delle realtagrave sensibili attraverso lrsquoattivitagrave pratica ed inclusione delle

realtagrave intellegibili attraverso attivitagrave gnosticheconoscitive-contemplative877

Questa dicotomia dal sapore platonico si arricchisce nellrsquointerpretazione del passo

biblico 1 Co 11 3-5878

nella QTh XXV in cui si propone una nuova bipartizione

in uomo inteso come lrsquoimmagine del νοῦς impegnato nella vita pratica

contemplativa e mistica e in donna lrsquoἐξίς che accompagna questi tre stadi

spirituali La donna da suo canto egrave lrsquoaspetto sensibile di ciascuno di questi tre

stadi rispetto al νοῦς mistico rappresenta la dimensione legata al trascendimento

proprio della vita mistica simbolizza a ogni livello la relazione con le parti

πρακτικός ἐστι καταθεωρῶν τῶν ἐναντίων τὰ θήρατρα ὁ δὲ κατοικῶν ἐν Σιὼν γνωστικός ἐστι

μόνην κατὰ νοῦν τῶν θείων θεωρῶν τὴν εὐπρέπειανraquo 876

Scholium in Ibidem p 201

laquo5 Ἰόππη μὲν ἕξις ἐστὶν ἀρετῆς φησίν τὴν ἐκ τῶν παρακειμένων αἰσθητῶν φυλαττομένη

βλάβηνmiddot ἡ δὲ Σιὼν ἕξις ἐστὶ γνωστική τὴν τῶν νοητῶν σκοπεύουσα χαρισμάτων ὑποδοχήνraquo 877

Massimo ha ben presente lrsquoinsegnamento di Evagrio infatti i Capita practica ad Anatolium

sono un percorso di graduale allontanamento da quei pensieri e attitudini della mente che

influenzando lrsquoagire dellrsquouomo lo allontanano dai comandamenti di Dio e non ne fanno percepire

la bellezza dei comandi del Signore e la gioia del seguirli Evagrio individua otto passioni

generiche (in EVRAGRIUS De octo spiritibus malitiae in PG 40 345-399) da cui deriva la

moltitudine delle altre esse hanno la loro radice ultima nella φίλαυθια amore per se stessi amore

unicamente per il proprio io un sentimento autodistruttivo analizzato da Massimo nella QTh

LVIII (in QTh (Laga-Steel 1990) pp 27-43) Prima di diventare azioni le passioni nascoste nel

cuore si manifestano concretamente nei λόγισμοι pensieri o rispettivamente nei demoni che in

mille modi li suscitano Essi sono lrsquoingordigia la fornicazione lrsquoavarizia la tristezza lrsquoira

lrsquoaccidia la vanagloria la superbia 878

laquo3 Voglio perograve che sappiate che di ogni uomo il capo egrave Cristo e capo della donna egrave luomo e

capo di Cristo egrave Dio 4 Ogni uomo che prega o profetizza con il capo coperto manca di riguardo al

proprio capo 5 Ma ogni donna che prega o profetizza senza velo sul capo manca di riguardo al

proprio capo poicheacute egrave lo stesso che se fosse rasata 6 Se dunque una donna non vuol mettersi il

velo si tagli anche i capelli Ma se egrave vergogna per una donna tagliarsi i capelli o radersi allora si

copraraquo

161

inferiori dellrsquoanima e il loro modo di conoscenza in considerazione di ciograve la

donna deve coprirsi il capo seguendo la tradizione religiosa879

Ogni uomo quindi vale a dire ogni intelletto pratico

naturale e teologico che prega o profetizza che riceve o

dagrave un insegnamento deve tenere il capo scoperto il

Cristo lrsquointelletto pratico non preferisce nulla della fede

e della virtugrave lintelletto naturale non considera nulla al di

sopra del Logos originario lrsquointelletto teologico non

schematizza in alcun modo per mezzo delle realtagrave

esistenti ma trascende le intellezioni e le conoscenze

Anche ogni donna vale a dire la disposizione pratica o

sensazione naturale o pensiero saggio dellrsquointelletto

teologico deve coprirsi il capo essendo ben consolidata

la disposizione pratica distingue le cose che si possono

fare e quelle che non si possono fare egrave sensazione

(percezione sensibile) la capacitagrave della ragione di

conoscere le realtagrave visibili egrave pensiero conoscenza

totalmente indimostrabile delle realtagrave che trascendono

lrsquointellezione880

La lotta contro le passioni dunque egrave il compito fondamentale che ogni devoto egrave

chiamato a realizzare881

e data la predilezione del monaco per le gradazioni e le

differenziazioni egli identifica la filosofia attiva con lrsquoesercizio della virtugrave

seguendo complessivamente lrsquoinsegnamento di Evagrio in modo da ottenere il

dono della sapienza mediante la quale si raggiunge la condizione di totale assenza

delle passioni Infatti la prima modalitagrave di liberazione dalle passioni consiste

nellrsquoastenersi completamente da ogni azione malvagia la seconda nel respingere

ogni pensiero che induce al male la terza consiste nella fermezza totale di fronte

al desiderio che induce alle passioni e infine la quarta modalitagrave consiste nella

completa purificazione anche dalla semplice immaginazione passionale

879

Il velo egrave un segno dellrsquoautoritagrave da cui la donna dipende e che essa deve portare per riconoscere

quella atoritagrave a cui sottintende Cfr 1 Cor 1110 laquola donna deve a motivo degli angeli aver sul

capo un segno dellrsquoautoritagrave da cui dipenderaquo 880

QTh XXV 123-136 in QTh (Laga-Steel 1980) p 165

laquoΠᾶς οὖν ἀνήρ ἤγουν νοῦς πρακτικὸς ἢ φυσικὸς ἢ θεολογικός προσευχόμενος ἢ προφητεύων

τουτέστι διδασκόμενος ἢ διδάσκων ἀκατακάλυπτον ἐχέτω τὴν κεφαλήν (125) τὸν Χριστόν ὁ μὲν

πρακτικός μηδὲν πίστεως καὶ ἀρετῆς προκρίνων ὁ δὲ φυσικός μηδένα τοῦ πρώτου λόγου

ποιούμενος ἄλλον ἀνώτερον ὁ δὲ θεολογικός τὸν ὑπὲρ νόησιν καὶ γνῶσιν καθrsquo ὁτιοῦν μὴ

σχηματίζων ταῖς διὰ τῶν ὄντων νοήσεσι Καὶ πᾶσα γυνή τουτέστιν ἕξις πρακτικοῦ ἢ (130)

αἴσθησις φυσικοῦ ἢ σοφὴ διάνοια θεολογικοῦ νοός κατακαλυπτέσθω τὴν κεφαλήν ἡ μὲν

πρακτικὴ ἕξις τῶν ποιητέων καὶ οὐ ποιητέων ἐπικειμένην ἔχουσα τὴν τοῦ λόγου διάκρισιν ἡ δὲ

αἴσθησις τὴν ἐπὶ τοῖς ὁρωμένοις ἐπιστημονικὴν τοῦ λόγου δύναμιν ἡ δὲ διάνοια τὴν (135)

παντελῶς ἀναπόδεικτον τῶν ὑπὲρ νόησιν γνῶσινraquo 881

Cfr QTh XXXIV in Ibidem pp 235-237 secondo cui la lotta egrave necessaria per ottenere la gnosi

162

Seguendo la tradizione del monachesimo greco Massimo ci presenta i

motivi per cui questa lotta sia necessaria oltre che far emergere la virtugrave rispetto al

peccato la vittoria contro le passioni consente di assicurarsi il possesso della virtugrave

attraverso la fatica e di conservare lrsquoumiltagrave qualora vi sia un progresso La ricerca

della conversione che il peccatore deve intraprendere presuppone che egli

ricerchi il pieno possesso della virtugrave il cui lrsquoesercizio consente di cogliere i λόγοι

divini nascosti nel mondo

Nella QTh LV in cui Massimo spiega a Talassio il passo del Libro di

Esdra dove si enumerano i membri del popolo drsquoIsraele882

offre unrsquoesegesi

spirituale degli 855 cantori e musici compresi nellrsquoelenco I musici sono laquocoloro

che pronunciano la parola divina per mezzo della pratica con i modi delle virtugrave

senza la contemplazioneraquo883

i cantori invece sono laquocoloro che introduconoraquo la

Parola divina agli altri con i modi delle virtugrave laquouniti al piacere conoscitivo che

proviene dalla contemplazioneraquo e procurano cosigrave piacere allrsquoudito spirituale degli

uditori884

Questa differenziazione si fonda sulla distinzione tra i quattro tipi di

ἀπαθείαι (assenza di passioni)

1 astensione assoluta dalle azioni malvagie (ἡ παντελὴς ἀποχὴ τῶν

κατrsquo ἐνέργειαν κακῶν)

2 rifiuto assoluto per il tramite della riflessione di dare lrsquoassenso ai

ragionamenti fallaci (ἡ παντελὴς κατὰ διάνοιαν περὶ τὴν τῶν κακῶν

συγκατάθεσιν ἀποβολὴ λογισμῶν)

3 assoluta assenza di movimento in riferimento al desiderio

concernente le passioni in coloro che colgono tra le cose visibili i

logoi per mezzo di schemi intellegibili (ἡ κατrsquo ἐπιθυμίαν περὶ τὰ πάθη

882

Nella QTh LV Massimo esplicita il significato di Esd 2 64-67 e risponde alla domande di

Talassio riguardo il ruolo dello Spirito Santo e il percheacute sia accostato con precisione al numero dei

cavalli muli e cammelli cfr QTh LV 9-14 in QTh (Laga-Steel 1980) p 481

laquoΠοίησον ἀγάπην τοιούτων μεγάλων καὶ ὑψηλῶν περὶ τῆς ἐκ τῆς αἰχμαλωσίας ἐπανόδου ὑπὸ τοῦ

ἁγίου πνεύματος διὰ τῶν (10) προφητῶν εἰρημένωνmiddot τίς ἡ τοσαύτη ταπεινότης καὶ ἀκαιρόγραφος

ἐξήγησις καὶ ἀναξιότης τοῦ πνεύματος καμήλων μνημονεῦσαι καὶ ἵππων καὶ ἡμιόνων καὶ ὄνων

καὶ ταῦτα μετὰ ἀκριβείας ἀριθμοῦraquo 883

QTh LV 335-337 in Ibidem p 501 laquoΨάλται εἰσὶν οἱ τὸν θεῖον λόγον τοῖς τῶν ἀρετῶν τρόποις ἄνευ θεωρίας κατὰ τὴν πρᾶξιν

ἀναφωνοῦντεςraquo 884

QTh LV 338-341 in Ibidem

laquoΨαλτῳδοί εἰσιν οἱ τὸν θεῖον λόγον τοῖς τῶν ἀρετῶν τρόποις μετὰ τῆς κατὰ τὴν θεωρίαν

γνωστικῆς τερπνότητος τοῖς ἄλλοις μυσταγωγοῦντες καὶ τὰ νοητὰ αὐτῶν ὦτα καθηδύνοντεςraquo

163

παντελὴς ἀκινησία ἐν τοῖς διὰ τῶν σχημάτων τοὺς λόγους νοητῶς

θεωμένοις τῶν ὁρωμένων)

4 la completa catarsi financo dalla pura e semplice rappresentazione

immaginifica delle passioni (ἡ καὶ αὐτῆς τῆς ψιλῆς τῶν παθῶν

φαντασίας παντελὴς κάθαρσις)885

Dai quattro tipi di ἀπαθείαι conseguono quattro forme di progresso

spirituale astenersi dal male seguire i comandamenti seguire la legge di natura e

contemplarla implicano il principio stoico dellrsquohomologoumeacutenos te phyacutesei zeacuten il

vivere in accordo con la natura alla luce del Logos cristiano Infatti vivere alla

luce del Logos chiarisce il corretto rapporto fra felicitagrave e virtugrave solo lrsquouomo

saggio colui che pratica questi quattro tipi di ἀπαθείαι vive in accordo con il

λόγος della natura e in un certo senso pratica lrsquooikeacuteiosis stoica ossia il conoscere

e lrsquoessere se stessi adattandosi allrsquoordine naturale del cosmo Lrsquouomo puograve

dunque scegliere di praticare il ldquodovererdquo in senso stoico886

ovvero una scelta

razionalmente giustificata che risulta necessaria in considerazione

dellrsquoimmanentismo monistico presente nella realtagrave cosigrave concepita dal Confessore

Il valore morale di un atto dipende soltanto dallrsquointenzione che si conforma al

logos infatti qualsiasi fattore esterno altera irrimediabilmente il valore morale di

unrsquoazione Secondo gli stoici questa perfetta azione morale katoacuterthoma risulta

pura solo se lo egrave anche lrsquointenzione per questo motivo egrave necessario esercitare

queste quattro ἀπαθείαι Realizzare quindi un katoacuterthoma risulta una

progressione da parte di chi ha acquisito lrsquohabitus delle virtugrave che risulta fonte di

conoscenza nella vita pratica

885

QTh LV 201-211 in Ibidem p 493

laquoΠρώτη γάρ ἐστιν ἀπάθεια ἡ παντελὴς ἀποχὴ τῶν κατrsquoἐνέργεια κακῶν ἐν τοῖς εἰσαγομένοις

θεωρουμένη δευτέρα δὲ ἡ παντελὴς κατὰ διάνοιαν περὶ τὴν τῶν κακῶν συγκατάθεσιν ἀποβολὴ

λογισμῶν ἐν τοῖς μετὰ λόγουτὴν ἀρετὴν μετιοῦσι γινομένη τρίτη ἡ κατrsquoἐπιθυμίαν περὶ τὰ πάθη

παντελὴς ἀκινησία ἐν τοῖς διὰ τῶν σχημάτων τοὺς λόγους νοητῶς θεωμένοις τῶν ὁρωμένων

τετάρτη ἀπάθεια ἡ καὶ αὐτῆς τῆς ψιλῆς τῶν παθῶν φαντασίας παντελὴς κάθαρσις ἐν τοῖς διὰ

γνώσεως καὶ θεωρίας καθαρὸν καὶ διειδὲς ἔσοπτρον τοῦ θεοῦ ποιησαμένοις τὸ ἡγεμονικὸν

συνισταμένηraquo 886

DIOGENES LAERZIUS Philosophorum vitae VII 108-109 in DIOGENES LAERTIUS Vitae

Philosophorum Vol I Libri I-X ed M Marcovich Stuttgart and Leipzig BG Teubner 1999

laquoτὸ καθῆκον δέ ὅσα μὴ αἱρεῖ λόγος ὡς ἔχει τὰ τοιαῦτα γονέων ἀμελεῖν ἀδελφῶν ἀφροντιστεῖν

φίλοις μὴ συνδιατίθεσθαι πατρίδα ὑπερορᾶν καὶ τὰ παραπλήσια οὔτε δὲ καθήκοντα οὔτε παρὰ τὸ

καθῆκον ὅσα οὔτε αἱρεῖ λόγος πράττειν οὔτε ἀπαγορεύει οἷον κάρφος ἀνελέσθαι γραφεῖον

κρατεῖν langἢrang στλεγγίδα καὶ τὰ ὅμοια τούτοιςraquo

164

In questa griglia interpretativa di matrice stoica non viene comunque

tralasciata la concezione aristotelica secondo cui il bene umano deve essere

rintracciato nella natura degli uomini unico ambito in cui egrave possibile e necessaria

la realizzazione della natura umana in vista di uno skopoacutes Infatti Aristotele non

intende stabilire quale sia lrsquoessenza delle passioni887

piuttosto mira a mettere in

relazione il mutamento del soggetto giudicante con il giudizio che provocato da

tal mutamento interessa lrsquoazione pratica Il monaco conscio dellrsquoinsegnamento

aristotelico descrive il πάθος non come una componente in seacute ma come una

componente soggettiva della φύσις umana le differenti passioni infatti non

vengono esaminate in base a principi che presuppongano un biologismo

materialistico ma piuttosto sono considerate inclinazioni che se assecondate non

consentono una progressione per raggiungere lrsquoascesi

La πρακτικὴ φιλοσοφία nellrsquoambito della speculazione di Massimo il

Confessore egrave una vera e propria scienza dello spirito e consiste nellrsquoesercizio

delle virtugrave e nella liberazione dalle passioni necessarie per avviare il

procedimento ascetico attraverso lrsquointerpretazione non allegorica dei passi biblici

proposti da Talassio

Emerge dallrsquoanalisi fino ad ora condotta che la natura umana egrave costituita

da una realtagrave noetica e da una dimensione etica888

e che il male egrave insito

potenzialmente nello squilibrio fra la parte razionale e irrazionale dellrsquouomo889

determinato dallrsquoattivitagrave della prima quando questa non sia conforme alla sua

natura Se i πάθη indicano il sintomo del male dellrsquouomo conviene dunque

887

ARISTOTELES Rethorica 1378 a 19-20 Aristotele si occupa della passione nella Metaphysica

(1010 a passim) in cui la collega strettamente alla δύναμις come una delle sue manifestazioni e

(1020 b) in cui il medesimo concetto egrave studiato come necessariamente relativo allrsquoattivitagrave Nelle

Categorie 9 a 28-29 la passione egrave definita come un genere delle qualitagrave e ibidem 9b 35 il

concetto di passione egrave quello legato a quello di modificazione di una qualitagrave sia in base ad elementi

naturali sia in base ad elementi instabili e passeggeri In particolar modo per la nostra ricerca egrave

interessante il passo Topica VI 145 a 4 secondo cui ogni passione potenziandosi allontana

lrsquooggetto dallrsquoοὐσία Il dominio sulle passioni non puograve esserci se non vi egrave unrsquo οὐσία vera e propria

dominio che puograve essere possibile nel sistema speculativo del monaco Massimo 888

Nella QTh XXXIII 26-40 in QTh (Laga-Steel 1980) p 229 e 231 sono spiegati i paralleli fra

corpo (σῶμα) e anima (ψυχή) e carne (σαρκὸς) e spirito (inteso sia come νοῦς sia come πνεῦμα) 889

QTh LVIII 103-106 in QTh (Laga-Steel 1990) p 33

laquoΝοῦς γὰρ καὶ αἴσθησις ἀντικειμένην ἔχουσι πρὸς ἄλληλα τὴν κατὰ φύσιν ἐνέργειαν διὰ τὴν τῶν

αὐτοῖς ὑποκειμένων (12) ἀκροτάτην διαφορὰν καὶ ἑτερότηταraquo Scolium in Ibidem p 41

laquo12 Ὑπόκειται τῇ μὲν αἰσθήσει τὰ αἰσθητὰ τῷ δὲ νῷ τὰ νοητὰmiddot πολλὴ γνοῦσιν διαφορὰ νοητῶν

ἐστι καὶ αἰσθητῶνraquo

165

distinguerli secondo due modalitagrave specifiche come un turbamento morale

dellrsquoequilibrio umano e come un segno di un peccato orginario890

Le passioni

gorgogliano nellrsquouomo891

e per essere annientate egrave necessario compiere una serie

di esercizi ascetici come digiuni veglie preghiere in piedi letture di testi che

trattano dei vizi della gloria della ricchezza della dissolutezza892

Secondo il

monaco Massimo dunque chi si sforzeragrave di raggiungere la perfezione combatteragrave

le passioni rivolgendosi a Dio893

e lrsquoesercizio della virtugrave egrave ritenuta quellrsquoattivitagrave

pedagogica che ha il compito di condurre lrsquointelletto a vedere le realtagrave esterne in

modo puro894

Infatti secondo il monaco con la filosofia si domina il desiderio

passionale895 e solo purificandosi da esso si puograve giungere alla gnosi

Senza dubbio pur rimanendo coerente alla tradizione degli Alessandrini e

dei Padri Cappadoci la concezione del monaco della filosofia pratica manifesta

anche delle peculiaritagrave specifiche considerato nel suo aspetto positivo il seguire i

comandamenti che conduce allrsquoagape allrsquoamore di Dio e del prossimo e quindi

ad un alto grado della vita morale implica da parte del credente una piena

coscienza della propria componente appetitiva e allo stesso tempo il suo completo

controllo in altri termini la filosofia pratica egrave un esercizio di accettazione dei

limiti della propria umanitagrave finalizzato al desiderio di acquisizione delle essenze

intellegibili segno ed espressione del divino

890

Il monaco nella QTh XLII 28-75 in QTh (Laga-Steel 1980) pp 285-288 esplicita come nella

tentazione si distingue lrsquoeffetto etico del peccato e il castigo naturale precisamente la tentazione

della voluttagrave che genera il peccato e la tentazione intesa come tribolazione che si esprime

attraverso il dolore 891

Cfr Ep XXXIV in PG 91 628 D e cfr Cap de car II 87 in PG 90 1013 A 892

In Cap de car II 18 e ss in PG 90 989 B-C il monaco parla del combattimento contro i

pensieri di dissolutezza mendiante le preghiere e le lacrime in Ibidem III 13 in PG 90 1020 C il

monaco dagrave istruzioni pratiche per superare le dissolutezze e lrsquoira il cui riassunto si puograve leggere in

Ibidem IV 48 ss in PG 90 1057D-1060 A 893

Cfr Ibidem III 72 in PG 90 1040 A-B 894

Cfr Cap de car II 64 in PG 90 1005 A Inoltre bisogna ricordare che il monaco Massimo egrave

perfettamente coerente con la tradizione a lui precedente Infatti Evagrio attribuisce alle passioni

dellrsquoanima e del corpo differenti classi di demoni e illustra la loro tattica di assalire lrsquoanimo

umano invece in Massimo non ritroviamo una piena ripresa di questa schematizzazione che di

sicuro risulta essere il presupposto per affermare che per combattere le passioni egrave necessario

esercitare le virtugrave che deve crescere e irrobustirsi con un atteggiamento drsquoanimo attivo Cfr

EVAGRIUS PONTICUS Capita practica ad Anatolium I 13 in PG 40 1224D e I 25 in PG 40 1228

C e cfr MAXIMUS CONFESSOR Ep VIII in PG 91 441 C e 444 C e Amb ad Io 5 in PG 91 1060

C 895

Myst 6 in PG 91 684 B

laquoΚαὶ ὣσπερ οὗτος ὁ καθrsquoἡμᾶς ἄνθρωπος φιλοσοφίᾳ κρατῶν τῆς ἐμπαθοῦς ὀρέξεώς τε καὶ ὁρμῆς

μαραίνει τὴν σάρκα οὓτω καὶ ἡ ἁγία Γραφὴ νοουμένη πνευματικῶς τὸ γράμμα ἑαυτῆς

περιτέμνειraquo

166

Il primato assegnato alla dimensione intellettuale egrave solo in parte

paragonabile allrsquoanaloga tendenza dei Padri Cappadoci ricordati dal monaco

infatti essa non rappresenta una particolare forma di vita accessibile solo a pochi

ma piuttosto un criterio di vita aperto a tutti e capace di porre nella giusta luce

qualsiasi aspetto della vita umana Il monaco Massimo quindi rifiuta lrsquoalternativa

tra laquovita attivaraquo e laquovita contemplativaraquo sostenendo invece il primato della laquovita

razionaleraquo cioegrave della vita secondo il logos che le comprende entrambe in quanto

sintesi della conoscenza razionale del divino

Lrsquoimpianto intellettualistico dellrsquoetica del Santo monaco conduce ad una

importante conseguenza lrsquouomo virtuoso egrave colui che ha soppresso ogni passione

Le passioni eccezion fatta per il dolore non sono necessariamente fondate su

giudizi oggettivamente errati (si puograve per esempio provare piacere per una cosa

buona) egrave solo la loro intensitagrave che egrave sempre da respingere proprio percheacute

impedisce di distinguere il vero dal falso (e infatti egrave possibile provare piacere

anche per una cosa cattiva mentre di essa egrave impossibile provare gioia)

Tale riflessione seppure se coerente con le premesse dello stoicismo

antico facilmente poteva essere accusata di ricadere dopo averla formalmente

respinta nella prescrizione aristotelica di moderare piuttosto che sopprimere le

passioni Lo sviluppo dellrsquoattivitagrave pratica che costituisce lo stadio iniziale

dellrsquoascesi consente di raggiungere un secondo stadio la contemplazione

naturale pur rimanendo ancorato ancora alla sfera umana Il fatto che nellrsquouomo

la vita secondo natura si identifichi con una vita secondo il Logos permette di

riformulare il fine della vita umana anche come una conformitagrave ai precetti divini

Non si tratta ovviamente di una conformitagrave di tipo formale percheacute il credente

anche se non virtuoso egrave comunque sempre in relazione con lrsquoessenza divina in

quanto parte del cosmo creato La virtugrave consiste invece nellrsquoadeguarsi

spontaneamente e volontariamente ai precetti divini cosigrave da raggiungere il

secondo gradino del procedimento ascetico

167

12 Secondo gradino la theoria

Il concetto di ldquoascesardquo dellrsquouomo a Dio egrave tra quelli piugrave ricorrenti nel cristianesimo

antico ma esso varia e si caratterizza in modo sempre piugrave specifico con il passare

dei secoli e con lrsquoapporto e lrsquoinflusso di significative tradizioni come quella

connessa alla disciplina monastica896

Per raggiungere lrsquoascesi Massimo

cosciente di un fondamentale dualismo conoscitivo tra attivitagrave teoretica e attivitagrave

pratica adotta la progressione graduale di sapore evagriano che prevede come

primo stadio lrsquoattivitagrave pratica (πρακτικὴ φιλοσοφία - πρᾶξις) come secondo la

contemplazione naturale (φυσικὴ θεωρία) e infine come terzo la sapienza

teologica (θεολογία)897

Massimo riprendendo la concezione evragriana secondo

cui lrsquoinizio della vita attiva egrave la fede e la sua fine egrave lrsquoamore che apre la porta alla

gnosi e alla contemplazione naturale898

usa senza alcun rigore terminologico i

termini γνῶσις e φυσική θεωρία899

che risultano interscambiabili per indicare ldquoil

vedere con gli occhirdquo gli oggetti delle realtagrave eterne o intellettuali Azione e

contemplazione concorrono alla salvezza umana900

in quanto per mezzo di

896

Gli studi sulla nozione di θεωρία e della vita contemplativa sono stati spesso limitati a Platone e

Aristotele ma gli studi piugrave recenti dimostrano che lrsquointeresse per contemplazione egrave sopravvissuto a

lungo dopo il periodo classico Cfr Theoria Praxis and the Contemplative Life after Plato and

Aristotle ed by T Beacutenatouiumll and M Bonazzi Leiden 2012 897

La tripartizione risale ad Evagrio secondo cui la via per la salvezza si ottiene per mezzo della

filosofia attiva la contemplazione naturale nello spirito la mistagogia teologica cfr EVAGRIUS

PONTICUS Capita practica ad Anatolium I 1 in PG 40 1221 D 898

Cfr Ibidem I 56 in PG 40 1221 B-C 899

Per quanto riguarda la terminologia il monaco usa espressioni virtugrave e gnosi in

QTh XLVII 30-35 63-67 143-154 in QTh (Laga-Steel 1980) pp 313-321

QTh XLVIII 209-221 in Ibidem p 343

QTh L 123-148 in Ibidem pp 385 e 387

QTh LV 127-139 in Ibidem pp 487 e 489

QTh LVI 85-93 in QTh (Laga-Steel 1990) pp 7 e 9

QTh LXIII 335-355 in Ibidem p 167

QTh LXIV 390-394 in Ibidem p 211

QTh LXV 466-475 795-808 in Ibidem pp 279-281 e p 303

La coppia ldquovirtugrave e gnosirdquo ritorna anche in altre opere cfr Cap de car I 92 in PG 90 981 B e

Amb ad Io 6 in PG 91 1065 D Amb ad Io 10 in PG 91 1121 B e Ep XXXVIII in PG 91 632

D Il monaco usa molto spesso il binomio ldquoazione e contemplazionerdquo sei seguenti contesti

QTh XLVIII 194-205 in QTh (Laga-Steel 1980) p 341

QTh L 135-148 in Ibidem p 387

QTh LI 72-88 e 118-127 in Ibidem p 399 e 401

QTh LII 73-88 e 162-171 in Ibidem p 419 e pp 423-425

QTh LIII 93-100 in Ibidem p 435

QTh LXIII 401-413 in QTh (Laga-Steel 1990) p 171 900

QTh LXIII 390-397 in Ibidem

laquo(hellip) τὸ τῆς σωτηρίας ἡμῶν μυστήριον (hellip) καὶ τὴν μὲν πρᾶξιν θεωρίαν ἐνεργουμένην τὴν δὲ

θεωρίαν πρᾶξιν μυσταγωγουμένην καὶ συντόμως εἰπεῖν τὴν μὲν ἀρετὴν φανέρωσιν γνώσεως

τὴν δὲ γνῶσιν ἀρετῆς συντηρητικὴν ἐργαζόμενον δύναμιν καὶ διrsquoἀμφοῖν ἀρετῆς λέγω καὶ

168

entrambe si forma unrsquounica sapienza901

ma il monaco chiarisce che la πρᾶξις pur

essendo sigillo della gnosi902

non garantisce alcuna utilitagrave se non egrave guidata dalla

contemplazione903

Il binomio azione-contemplazione viene cosigrave esplicitato

attraverso le figure di Giovanni e Paolo delineate nella QTh IX904

γνώσεως μίαν σοφίαν συνισταμένην ἐπιδεικνύμενονraquo In questo passo secondo il monaco la

prassi rende possibile la contemplazione cosigrave allo stesso modo la contemplazione fa della prassi

una mistagogia Analogamente cosigrave come la virtugrave egrave la manifestazione della conoscenza

questrsquoultima risulta lrsquoespressione della virtugrave ed entrambe sia la conoscenza sia la virtugrave

costituiscono unrsquounica salvezza 901

QTh LXIII 392393 in Ibidem p 171 laquoτὴν δὲ θεωρίαν πρᾶξιν μυσταγωγουμένηνraquo 902

Q Theop in PG 90 1393 A 903

Amb ad Io in PG 91 1389 A 904

QTh IX in QTh (Laga-Steel 1980) p 79 e 81

laquoΤί λέγει πάλιν ὁ ἅγιος Ἰωάννης ἀδελφοί νῦν τέκνα θεοῦ (2) ἐσμεν καὶ οὔπω ἐφανερώθη τί

ἐσόμεθα Εἰ οὔπω ἐφανερώθη τί ἐσόμεθα πῶς ὁ ἅγιος Παῦλος λέγει ἡμῖν δὲ ἀπεκάλυψεν ὁ θεὸς

διὰ τοῦ πνεύματοςmiddot τὸ γὰρ πνεῦμα πάντα ἐρευνᾷ καὶ τὰ (5) βάθη τοῦ θεοῦ Πῶς δὲ καὶ τοιαῦτα

φιλοσοφεῖ περὶ τοῦ τί ἐσόμεθα Ἀποκρίσις Ὁ μὲν ἅγιος εὐαγγελιστὴς Ἰωάννης τὸν τρόπον τῆς

μελλούσης τῶν γενομένων ἐνταῦθα τέκνων τοῦ θεοῦ διὰ τῶν κατὰ τὴν πίστιν ἀρετῶν θεώσεως

ἠγνοηκέναι (10) λέγει μήπω φανερωθείσης τῆς αὐθυπάρκτου κατὰ τὸ εἶδος τῶν μελλόντων

ἀγαθῶν ὑποστάσεως Διὰ πίστεως γὰρ ἐνταῦθα περιπατοῦμεν ἀλλrsquo οὐ διὰ εἴδους Ὁ δὲ ἅγιος

Παῦλος τὸν ἐπὶ τοῖς μέλλουσιν ἀγαθοῖς θεῖον σκοπὸν λέγει διrsquo ἀποκαλύψεως εἰληφέναι οὐ μὴν

αὐτὸν ἐγνωκέναι τὸν (15) κατὰ τὸν θεῖον σκοπὸν τῆς ἐκθεώσεως τρόπον Διὸ λέγει σαφῶς ἑαυτὸν

ἑρμηνεύων κατὰ σκοπὸν διώκω πρὸς τὸ βραβεῖον τῆς ἄνω κλήσεως γνῶναι δηλονότι θέλων ἐκ

τοῦ παθεῖν τὸν τρόπον τῆς κατrsquo ἐνέργειαν ἐκπληρώσεως τοῦ θείου καὶ αὐτῷ διrsquo ἀποκαλύψεως

ἐνταῦθα γνωσθέντος (20) σκοποῦ τῆς ἐκθεωτικῆς τῶν ἀξιουμένων δυνάμεως Συνᾴδουσιν οὖν οἱ

ἀπόστολοι διὰ τῆς δοκούσης ἐναντιοφανοῦς διδασκαλίας ἀλλήλοις συμπνέοντες ὡς ὑφrsquo ἑνὸς καὶ

τοῦ αὐτοῦ κινούμενοι πνεύματος Ὁ μὲν γὰρ τοῦ τρόπου τῆς μελλούσης κατὰ τὴν χάριν θεώσεως

ὁμολογεῖ τὴν ἄγνοιαν (25) ὁ δὲ τοῦ σκοποῦ μεγαλοφυῶς εἰσηγεῖται τὴν εἴδησινὍτι δὲ ταύτης

ἔχεται τῆς γνώμης ὁ μέγας ἀπόστολος αὐτὸς ἑαυτοῦ διὰ πάντων τῶν θείων αὐτοῦ λόγων μάρτυς

καθέστηκεν ποτὲ μὲν πᾶσαν καταργηθήσεσθαι φάσκων γνῶσιν καὶ προφητείαν ποτὲ δὲ οὔπω

λογιζόμενος ἑαυτὸν (30) κατειληφέναι ποτὲ δὲ διrsquo ἐσόπτρου καὶ αἰνιγμάτων βλέπειν λέγων τὰ

μέλλοντα καὶ εἶναι καιρὸν ὅτε τῆς πρόσωπον πρὸς πρόσωπον τῶν ἐλπιζομένων μεγάλης καὶ ὑπὲρ

νόησιν ἀπολαύειν χάριτος ποτὲ δὲ ἐκ μέρους γινώσκειν ὁμολογῶν καὶ ἐκ μέρους προφητεύειν

ποτὲ δὲ χρῆν αὐτὸν (35) γνώσεσθαι καθὼς καὶ ἐπεγνώσθη διαρρήδην βοῶν ὡς οὔπω δηλονότι

γνοὺς τὸ γνωσθησόμενον Καὶ συντόμως εἰπεῖν τὸ ὅταν ἔλθῃ τὸ τέλειον τὸ ἐκ μέρους

καταργηθήσεται τῷ ἀποστόλῳ εἰρημένον ταὐτὸν εἶναί μοι φαίνεται τῷ οὔπω ἐφανερώθη τί

ἐσόμεθα λεχθέντι τῷ θεολόγῳraquo Trad it laquoChe cosa intende il santo Giovanni (quando scrive)

fratelli ora siamo figli di Dio che ancora non ci ha mostrato che cosa saremo Se non ci egrave stato

mostrato che cosa saremo che cosa significa quanto afferma il santo Paolo Dio si svela a noi per

mezzo dello spirito scruta ogni cosa e le profonditagrave di Dio904

Dunque in che senso fare filosofia

(ragionare) su che cosa saremo Risposta Il Santo Evangelista Giovanni dice di ignorare

completamente il modo in cui avviene la divinazione da parte di coloro che sono diventati figli di

Dio per mezzo della fede di ignorare la sostanza ciograve che sussiste di per seacute secondo la forma di

ciograve che saranno i beni futuri Camminiamo infatti nella fede e non nelle visioni (2 Co 5 6) Il

Santo Paolo afferma che il fine di Dio (insito) nei beni futuri si comprende per mezzo della

rivelazione (cfr Gal 112) e che non si conosce la natura divina a causa della quale accade la

deificazione Cosigrave ha detto - e lui stesso interpreta sapientemente mi precipito verso la meta per

ottenere il premio della piugrave alta vocazione (di Dio in Gesugrave Cristo) cioegrave vale a dire che vuole

conoscere sperimentando la natura della perfezione di Dio in atto e per questo vuole conoscere per

mezzo della rivelazione dellrsquooggetto giagrave conosciuto della divinizzazione (vale a dire) la potenza

che divinizza coloro che ne sono degni Gli apostoli celebrano insieme Dio animati da uno stesso

spirito secondo un insegnamento ritenuto dagli altri apparentemente contraddittorio come (se

fossero) guidati da un solo e medesimo Spirito Infatti (lrsquoapostolo Giovanni) ammette di ignorare

169

La QTh IX ha come oggetto due passi biblici 1 Gv 32 e 1 Cor 210 Riguardo il

passo di Giovanni Talassio chiede al monaco Massimo il senso dellrsquoespressione

che cosa saremo nel momento in cui si manifesteragrave Dio poicheacute non siamo in

grado di conoscerlo riguardo il passo dei Corinzi Talassio chiede come sia

possibile conoscere Dio per mezzo dello Spirito Santo Come sia possibile

coniugare il fatto che non conosciamo Dio al fatto che per fede sappiamo che Egli

si rivela attraverso lo Spirito Santo egrave una sintesi della domanda di partenza in cui

Talassio mette a confronto due passi del Nuovo Testamento con un semplice

ragionamento

Massimo spiega che secondo lrsquoevangelista Giovanni il credente ignora

completamente il modo in cui avviene la divinizzazione (θείωσιςdeificatio)905

e

la profetizzazione del futuro secondo il necessario ordine del mondo di cui il

credente ignora la sostanza (substantiaὑποστάσις)906

ovvero ciograve che sussiste di

per seacute e la forma (εἶδοςspeciem) di ciograve che saragrave un bene futuro Secondo Paolo

invece con la rivelazione si conosce lo scopo divino della creazione ma non la

perfetta natura divina che puograve essere compresa attraverso il metodo apofatico

In base a queste premesse Massimo chiarisce che gli apostoli sono mossi

dallo stesso Spirito Santo e che i loro insegnamenti potrebbero apparire

contraddittori infatti Giovanni ammette di ignorare la natura del lsquoche cosa

la natura di ciograve che saragrave per mezzo della grazia della divinizzazione lrsquoaltro (Paolo) introduce la

conoscenza dellrsquooggetto Cosigrave questrsquoultimo grande apostolo egrave della stessa opinione in quanto

medesimo testimone delle parole divine ora dicendo che la conoscenza e la profezia saranno

abolite (cfr 1 Co 138) ora dicendo non ho raggiunto la meta (Fil 3 13-14) ora vedere in modo

confuso come in uno specchio (1 Co 1312) ora affermando che ci sarebbe una visione futura

quando ldquoallora vedremo a faccia a facciardquo in cui godere la grande grazia al di lagrave del pensiero ora

riconoscendo che noi conosciamo in parte e profetiziamo in parte (1 Co 139) dunque egrave evidente

che ciograve che si deve conoscere vada conosciuto E per dirla in breve con le parole dellApostolo

quando ciograve che egrave perfetto si manifesta mi sembreragrave la stessa cosa di ciograve che viene detto dal

Teologo che cosa saremo non egrave stato ancora rivelatoraquo 905

Essa era ammessa dagli Stoici come una prova dellrsquoesistenza del destino Infatti Crisippo

riteneva che le profezie degli indovini non sarebbero vere se tutte le cose non fossero dominate dal

destino (cfr EUSEBIUS Praep Ev IV 3 136) Allo stesso modo per Plotino la divinazione egrave

possibile dallrsquoordine complessivo dellrsquouniverso per il quale ogni cosa dellrsquouniverso puograve essere

assunta come segno delle altre infatti gli astri sono come lettere scritte nel cielo che nonostante le

altre funzioni hanno anche quella di significare lrsquoavvenire (cfr PLOTINUS Enn II 37) Cfr J C

LARCHET La divinisation de lrsquohomme selon saint Maxime le Confesseur Paris 1996 e E

AYROULET De lrsquoimage agrave lrsquoimage Reacuteflexions sur un concept clef de la doctrine de la divinization

de Saint Maxime le Confesseur Roma 2013 906

Questa terminologia richiama quella plotiniana delle tre sostanze del mondo intellegibile (Uno

Intelligenza e Anima che corrispondono alla luce sole e luna cfr PLOTINUS Enn III 41 V 1

10) Nelle discussioni trinitarie dei primi secoli fu utilizzato al posto di πρόσωπον persona per

questo il termine ipostasi viene utilizzato per designare la sostanza individuale cioegrave la persona

170

saremorsquo nonostante la grazia della divinizzazione invece Paolo enuncia la

conoscenza dellrsquooggetto ovvero la deificazione come obiettivo della vita

spirituale In altri termini Massimo intende Paolo espressione di fede e Giovanni

come espressione di contemplazione entrambi pur distinti e separati attuano la

salvezza insieme

Questo esempio che rivela la complessitagrave della riflessione esegetico-

teologica di Massimo ci consente al contempo di comprendere come e in quali

ambita lrsquoarticolata argomentazione del monaco giunga a snodarsi La

contemplazione segue la prassi907

di cui non rappresenta comunque un

superamento entrambe sono indissolubili e complementari908

in quanto laquocolui che

cerca il Signore per mezzo della contemplazione senza la prassi non puograve

trovarloraquo909 ed egrave laquopuro colui che porta a termine la prassi con la conoscenza e la

contemplazione non infruttuosaraquo910

La contemplazione ha come oggetti la natura e la Sacra Scrittura e la sua

modalitagrave di attuazione si diversifica in base allrsquooggetto a cui essa si riferisce

infatti quando egrave una φυσικὴ θεωρία ovvero una contemplazione riferita alla

natura puograve ascriversi alle realtagrave visibili e alle realtagrave intellegibili Nella QTh X in

cui Talassio chiede il significato del versetto biblico laquoSappiamo che chiunque egrave

nato da Dio non pecca chi egrave nato da Dio preserva se stesso e il maligno non lo

toccaraquo911 e come esso si concilia con un altro versetto laquoTemete il Signore suoi

santi nulla manca a coloro che lo temonoraquo912 il monaco risponde nel modo

seguente913

chi ha raggiunto la contemplazione naturale nello spirito comprende i

907

Cfr QTh LV 201-211 in QTh (Laga-Steel 1980) p 493 908

Cfr QTh III 41-46 in Ibidem p 63 909

QTh XLVIII 151-153 in Ibidem p 339

laquoὉ γὰρ ἐκζητῶν διὰ θεωρίας τὸν κύριον χωρὶς πράξεως οὐχ εὑρίσκει τὸν κύριον ὅτι οὐκ ἐν φόβῳ

κυρίου τὸν κύριον ἐξεζήτησενraquo 910

QTh LVIII 52-53 in QTh (Laga-Steel 1990) p 31

laquo(hellip) ὁλόκληρός ἐστιν ὁ καὶ τὴν πρᾶξιν μετὰ γνώσεως καὶ τὴν θεωρίαν οὐκ ἄπρακτον διανύωνraquo 911

1 Gv 418 912

Sal 3310 913

Lrsquoespressione del versetto coloro che lo circondano (Sal 888) egrave spiegata dal monaco secondo

una differenziazione ben precisa coloro che sono dietro il Signore seguono irreprensibilmente i

comandamenti secondo la virtugrave pratica coloro che sono posti a sinistra sono quelli che hanno

raggiunto la contemplazione naturale nello spirito percheacute capiscono i giudizi divini e coloro che

sono posti a destra sono quelli che hanno ricevuto la conoscenza immateriale delle realtagrave

intellegibili pura conoscenza della rappresentazione sensibile Infine coloro che sono posti davanti

171

giudizi divini in quanto egrave riuscito a cogliere il logos presente negli esseri creati914

a scrutarli e a ricavarli

Infatti nella QTh XXV il monaco chiarisce che lrsquointelletto ha la possibilitagrave

di cogliere le realtagrave visibile solo per mezzo della contemplazione naturale915

e

nella spiegazione del versetto biblico 1 Co 11 3-12916

considera lrsquouomo come il

sono quelli che a causa dellrsquoardore traboccano del desiderio di cogliere intellegibile orientato alla

bellezza divina in quanto sono degni di godere della visione beatifica faccia a faccia Cfr QTh X 80-95 in QTh (Laga-Steel 1980) p 87

laquoΤί δὲ βούλεται τὸ περικύκλῳ αὐτοῦ λεγόμενον εἰ δοκεῖ κατανοήσωμεν Ὁ γὰρ κυκλούμενος καὶ

ἐμπρὸς καὶ ὀπίσω καὶ ἐκ δεξιῶν καὶ ἐξ ἀριστερῶν ἔχει τοὺς περικυκλοῦντας αὐτόν Ἐπειδὴ τοίνυν

καὶ ὁ κύριος ἔχει τοὺς περικυκλοῦντας νοήσωμεν τοὺς μὲν ὀπίσω τοὺς διὰ τῶν ἐντολῶν κατὰ τὴν

πρακτικὴν ἀρετὴν ἀμέμπτως ὀπίσω κυρίου τοῦ θεοῦ πορευθέντας τοὺς ἐξ ἀριστερῶν δὲ τοὺς τὴν

φυσικὴν ἐν πνεύματι θεωρίαν μετὰ τῆς τῶν κριμάτων εὐσεβοῦς ἀναλήψεως καταρθώσαντας ndash

φησὶ γὰρ περὶ τῆς σοφίας ἡ τῶν Παροιμιῶν βίβλος ἐν δὲ τῇ ἀριστερᾷ αὐτῆς πλοῦτος καὶ δόξα -

τοὺς ἐκ δεξιῶν δὲ τοὺς καθαρὰν αἰσθητῆς φαντασίας δεξαμένους τὴν ἄυλον γνῶσιν τῶν νοητῶν -

ἐν γὰρ τῇ δεξιᾷ αὐτῆς φησί ἔτη ζωῆς - τοὺς δὲ ἐμπρὸς τοὺς διrsquoὑπερβάλλουσαν περὶ τὸ θεῖον

κάλλος ἐρωτικὴν τῆς κατὰ νοῦν ἐφέσεως ζέσιν ἀξιωθέντας τῆς πρόσωπον πρὸς πρόσωπον

ἀπολαύσεωςraquo 914

Cfr QTh XIII 6-13 in QTh (Laga-Steel 1980) p 95 915

Cfr QTh XXV 34-53 in Ibidem p 161

laquoΚαὶ πάλιν ἀνήρ ἐστιν (4) ὁ τῆς φυσικῆς ἐν πνεύματι θεωρίας ἐπιμελούμενος νοῦς κεφαλὴν ἒχων

τὸν κατὰ πίστιν ἐκ τῆς τῶν ὁπωμένων διακοσμήσεως γενεσιουργὸν τοῦ παντὸς λόγον

διαδεικνύμενον ὃν οὐ καταισχύνει καλύπτων καὶ οἷον ὑποτιθείς τινι τῶν ὁρωμένων ὁ νοῦς καὶ

ἄλλο τὸ παράπαν αὐτοῦ ποιούμενος ὑψηλότερον Γυνὴ δὲ τοῦ τοιούτου νοός ἐστιν ἡ σύνοικος

αἴσθησις διrsquoἧς ἐπιδατεύει τῇ φύσει τῶν αἰσθητῶν καὶ τοὺς ἐν αὐτοῖς θειοτέρους ἀναλέγεται

λόγους μὴ συγχωρῶν τῶν λογικῶν αὐτὴν ἀποκαλυφθεῖσαν ἐπιβλημάτων ἀλογίας γενέσθαι καὶ

ἁμαρτίας ὑπουργόν τοῦ νοὸς εἰς κεφαλὴν διὰ τῆς τῶν θειοτέρων λόγων ὡς ἐπικαλυμμάτων

ἀποβολῆς ἀνταλλαξαμένην τῆς ἀλογίας τὸ πάθος Κεφαλὴ (5) δὲ Χριστοῦ τουτέστι τοῦ κατὰ

πίστιν διὰ τῆς κατὰ φύσιν τῶν γεγονότων θεωρίας ἀναλόγως τοῖς οὖσι διαφαινομένου

δημιουργικοῦ λόγου ἔστιν ὁ κατrsquoοὐσίαν αὐτὸν γεννῶν ἀπόρρητος νοῦςmiddot πρὸς ὃν ὁ λόγος

διrsquoἑαυτοῦ τὸν ἀναγόμενον διὰ τῆς τῶν ὄντων εὐσεβοῦς θεωρίας καθίστησι νοῦν χορηγῶν αὐτῷ

συμμέτρους κατὰ τὴν γνῶσιν τῶν ὁρατῶν τὰς νοητὰς τῶν θείων ἐμφάσειςraquo

Scholium in Ibidem p 169

laquo4 Ὅτι ἀνήρ ἐστι καὶ ὁ τὴν φυσικὴν θεωρίαν εὐσεβῶς ἀσκούμενος νοῦς τὸν κατὰ πίστιν τῇ

διανοίᾳ θεωρητὸν τοῦ θεοῦ λόγον κεφαλὴν ἔχων ὡς αἴτιον τῆς τῶν ὁρωμένων γενέσεως 5

Ἐπειδή φήσιν συνεπινοεῖται πάντως τῷ γενεσιουργῷ τῶν ὄντων λόγῳ καὶ νοῦς πρὸς ὄν ἔχει

κατrsquoαἰτίαν τὴν ἀναφορὰν ὁ λόγος κεφαλὴν τοῦ Χριστοῦ κέκληκε τὸν Πατέρα ὡς νοῦν λόγου

κατὰ φύσιν γεννήτοραraquo In questo passo il monaco interpreta lrsquouomo come lrsquointelletto che si esercita attraverso la

devozione per la contemplazione naturale nello spirito a differenza della donna che invece egrave la

sensibilitagrave connessa allrsquointelletto attraverso cui penetra nella natura delle cose sensibili e raccoglie

i logoi divini giagrave presenti in essa Il monaco inoltre spiega che il capo di Cristo vale a dire il

Logos creatore che si manifesta negli esseri per mezzo della fede e della loro contemplazione

naturale delle realtagrave egrave lrsquoIntelletto ineffabile che genera secondo la sua essenza per cui lrsquointelletto

che giunge alla contemplazione pia degli esseri ha la possibilitagrave di accedere a tutte quelle

manifestazioni delle realtagrave divine comprensibili nella misura in cui egrave la sua conoscenza delle

realtagrave visibili Negli Scholia Massimo chiarisce che lrsquoIntelletto con cui il Logos ha un rapporto di

causalitagrave egrave da considerarsi allo stesso tempo come il Logos creatore degli esseri chiamato dalla

Scrittura il Padre ovvero come quellrsquointelletto che genera il Logos per natura capo di Cristo 916

laquo3 Voglio perograve che sappiate che di ogni uomo il capo egrave Cristo e capo della donna egrave luomo e

capo di Cristo egrave Dio 4 Ogni uomo che prega o profetizza con il capo coperto manca di riguardo al

172

νοῦς impegnato nella vita pratica contemplativa e mistica la donna invece come

lrsquoἕξις la disposizione che accompagna questi tre stadi spirituali917

In questo

modo il monaco specifica come la contemplazione dunque coinvolga lrsquoattivitagrave

dellrsquointelletto che cosigrave coglie la creazione non solo nella sua componente sensibile

ma soprattutto nella sua componente spirituale Lrsquointelletto deve trascendere le

conoscenze sensibili in modo da rintracciarne i segni divini

Nella QTh XXIV Talassio chiede al monaco Massimo il significato del

versetto biblico laquoEssi oltrepassarono la prima guardia e la seconda e arrivarono

alla porta di ferro che conduce in cittagraveraquo918 Il monaco spiega che lrsquointelletto crede

e agisce come Pietro il quale dopo essere stato condotto da Erode che

rappresenta la ldquolegge dei sensirdquo919

egrave sorvegliato da due guardie ed egrave rinchiuso in

proprio capo 5 Ma ogni donna che prega o profetizza senza velo sul capo manca di riguardo al

proprio capo poicheacute egrave lo stesso che se fosse rasata 6 Se dunque una donna non vuol mettersi il

velo si tagli anche i capelli Ma se egrave vergogna per una donna tagliarsi i capelli o radersi allora si

copra 7 Lrsquouomo non deve coprirsi il capo poicheacute egli egrave immagine e gloria di Dio la donna invece

egrave gloria delluomo 8 E infatti non luomo deriva dalla donna ma la donna dalluomo 9 neacute luomo

fu creato per la donna ma la donna per luomo 10 Per questo la donna deve portare sul capo un

segno della sua dipendenza a motivo degli angeli 11 Tuttavia nel Signore neacute la donna egrave senza

luomo neacute luomo egrave senza la donna 12 come infatti la donna deriva dalluomo cosigrave luomo ha vita

dalla donna tutto poi proviene da Dioraquo 917

QTh XXV 123-136 in QTh (Laga-Steel 1980) p 165

laquoΠᾶς οὖν ἀνήρ ἤγουν νοῦς πρακτικὸς ἢ φυσικὸς ἢ θεολογικός προσευχόμενος ἢ προφητεύων

τουτέστι διδασκόμενος ἢ διδάσκων ἀκατακάλυπτον ἐχέτω τὴν κεφαλήν (125) τὸν Χριστόν ὁ μὲν

πρακτικός μηδὲν πίστεως καὶ ἀρετῆς προκρίνων ὁ δὲ φυσικός μηδένα τοῦ πρώτου λόγου

ποιούμενος ἄλλον ἀνώτερον ὁ δὲ θεολογικός τὸν ὑπὲρ νόησιν καὶ γνῶσιν καθrsquo ὁτιοῦν μὴ

σχηματίζων ταῖς διὰ τῶν ὄντων νοήσεσι Καὶ πᾶσα γυνή τουτέστιν ἕξις πρακτικοῦ ἢ (130)

αἴσθησις φυσικοῦ ἢ σοφὴ διάνοια θεολογικοῦ νοός κατακαλυπτέσθω τὴν κεφαλήν ἡ μὲν

πρακτικὴ ἕξις τῶν ποιητέων καὶ οὐ ποιητέων ἐπικειμένην ἔχουσα τὴν τοῦ λόγου διάκρισιν ἡ δὲ

αἴσθησις τὴν ἐπὶ τοῖς ὁρωμένοις ἐπιστημονικὴν τοῦ λόγου δύναμιν ἡ δὲ διάνοια τὴν (135)

παντελῶς ἀναπόδεικτον τῶν ὑπὲρ νόησιν γνῶσινraquo Lrsquointerpretazione dellrsquouomo come intelletto e della donna come disposizione prosegue infatti

lrsquointelletto pratico (νοῦς πρακτικὸς) non preferisce nulla della fede e della virtugrave lrsquointelletto

naturale (νοῦς φυσικός) non considera nulla al di sopra del Logos lrsquointelletto teologico (νοῦς

θεολογικός) non schematizza in alcun modo le realtagrave esistenti in quanto trascende le intellezioni e

le conoscenze La donna invece egrave la disposizione pratica (ἡ πρακτικὴ ἕξις) e quando egrave ben

consolidata distingue le cose che si possono fare da quelle che non si possono fare egrave sensazione-

percezione sensibile (ἡ αἴσθησις) in quanto egrave la capacitagrave della ragione di conoscere le realtagrave

visibili egrave pensiero (ἡ διάνοια) conoscenza totalmente indimostrabile delle realtagrave che trascendono

lrsquointellezione 918

At 1210 919

Traduciamo con la dicitura ldquolegge dei sensirdquo il corrispettivo greco νόμος δερματίνος che egrave

tradotto da Giovanni Scoto detto lrsquoEriugena con il termine lex pellicius (in QTh (Laga-Steel

1980) p 156) invece dallo studioso F Vinel con lrsquoespressione loi eacutepidermique (in MAXIME LE

CONFESSEUR Questions agrave Thalassios I-XL vol I intoduction et notes par J C Larchet et

traduction par F Vinel Paris 2010 p 285) Preferiamo tradurre in tal modo per richiamare

lrsquooperato di Erode che viene coerentemente spiegato nellrsquoἀπόκρισις della QTh XXIV Erode

Antipa era figlio di Erode il Grande tetrarca (titolo inferiore a ldquorerdquo ed ldquoetnarcardquo) di Giudea e di

173

una prigione con una porta di ferro in quanto egrave combattuto dalle pulsioni delle

passioni e dal pensiero conforme alle passioni Tuttavia lrsquointelletto con lrsquoaiuto del

logos della filosofia pratica puograve superare i posti di guardia e arrivare alla porta di

ferro che conduce alla cittagrave920

vale a dire a quella condizione ferma e

intransigente che combatte le percezioni sensibili dei sensi Questa condizione

consente al credente di attivare il logos della contemplazione naturale nello

spirito logos che spontaneamente tutela in tutta sicurezza le realtagrave intellegibili che

sono coglibili dallrsquointelletto libero dalla follia di Erode che lo aveva relegato in

pringione921

Dallrsquoἀπόκρισις della QTh XXV emerge che la creazione che egrave costituita da

materialitagrave e spiritualitagrave puograve essere colta dallrsquointelletto solo se questrsquoultimo si

allontana dalle percezioni sensibili che lo affascinano e lo seducono infatti la

contemplazione naturale (φυσικὴ θεωρία) delle creature visibili presuppone la

purificazione dai pensieri passionali922

secondo una specifica gradualitagrave923

Essa

avviene attraverso

Maltace la Samaritana ed era fratello di Archelao e sposograve Erodiate moglie del fratello Filippo Cfr

F BRUCE Herod Antipas Tetrach of Galilee and Perarea in laquoThe annual of Leeds University

oriental Societyraquo 5 (1963-1965) pp 6-23 920

At 1210 921

QTh XXIV 5-18 in QTh (Laga-Steel 1980) p 157

laquoὉ πιστὸς κατὰ τὸν ἃγιον Πέτρον καὶ πρακτικὸς νοῦς ὑπὸ Ἡρῲδου κρατούμενος τοῦ δερματίνου

νόμου ndash δερμάτινος γὰρ ὁ Ἡρῲδης ἑρμηνεύεται ndash ὅπερ ἐστι τὸ φρόνημα τῆς σαρκὸς ὑπὸ δύο

συγκλείεται φυλακὰς (1) καὶ μίαν πύλην σιδηράν πολεμούμενος ἔκ τε τῆς τῶν παθῶν ἐνεργείας

καὶ τῆς κατὰ διάνοιαν ἐπὶ τοῖς πάθεσι συγκαταθέσεωςmiddot ἃστινας καθάπερ φυλακὰς ἢγουν εἱρκτὰς

διὰ τοῦ λόγου τῆς πρακτικῆς φιλοσοφίας ὡς διrsquoἀγγέλου διαπεράσας ἔρχεται ἐπὶ τὴν πύλην τὴν

σιδηράν τὴν φέρουσαν εἰς τὴν πόλιν τὴν πρὸς τὰ αἰσθητὰ λέγω τῶν αἰσθήσεων στερρὰν καὶ

ἀπότομον καὶ δυσκαταμάχητον σχέσινmiddot ἣν ὁ τῆς φυσικῆς ἐν πνεύματι θεωρίας διανοίγων λόγος

αὐτομτὶ πρὸς τὰ συγγενῆ νοητὰ λοιπὸν ἀφόβως τὸν νοῦν παραπέμπει τῆς Ἡρῲδου μανίας

ἐλεύθερονraquo

Scholium in Ibidem

laquo1 Φυλακὰς εἶπεν τὴν ἓξιν τὴς κακίας καὶ τὴν ἐνέργειαν ndash χαρακτὴρ γὰρ τῆς ἓξεως ἡ

συγκατάθεσις ndash ὑφrsquoἃς ὁ πονηρὸς ποιεῖν ἀγωνίζεται τοὺς ἁγίους πύλην δὲ σιδηρὰν τὴν πρὸς τὰ

αἰσθητὰ φυσικὴν τῶν αἰσθήσεων σχέσιν ὧν καθάπερ ἄγγελος ἐξαιρεῖται τὸν ἀληθῶς πιστὸν ὁ

τῆς πρακτικῆς γνώσεως λόγοςraquo

Per ldquoposti di guardierdquo la Scrittura intende secondo il monaco la disposizione malvagia e la forza

con le quali il male spinge i Santi ad agire e intende ldquola porta di ferrordquo la relazione naturale delle

sensazioni con le percezioni sensibili che discostano la conoscenza pratica del vero credente del

logos 922

Cfr QTh LV 206-208 in QTh (Laga-Steel 1980) p 493 923

Questa gradualitagrave contemplativa presente nelle Quaestiones ad Thalassium richiama quella

esposta negli Ambiguum ad Iohannem 10 in PG 91 1108A-1205C incentrato sul binomio tra

azione e contemplazione ovvero sulla realtagrave umana nel suo rapporto con il divino Massimo

chiarisce che solo la ragione e la contemplazione attuano la filosofia in quanto questrsquoultima non egrave

174

- la conoscenza di se stessi con cui lrsquouomo si percepisce composto di

facoltagrave percettive e appetitive e di facoltagrave razionali924

- la conoscenza degli altri uomini della loro essenza spirituale e dei loro

logoi esistenziali analogamente come immagini di Dio in cui hanno il

principio e il fine925

- la contemplazione degli esseri invisibili ovvero gli angeli926

- la contemplazione della Provvidenza e del giudizio di Dio927

neacute indipendente neacute contrapposta a loro (cfr PG 91 1109B) Dopo aver fornito una forbita

spiegazione delle parti costitutive dellrsquoanima (cfr PG 91 1112 A-D) specifica che i moti

dellrsquoanima sono determinati dallrsquointelletto dalla ragione e dai sensi il loro movimento va dal

basso verso lrsquoalto (cfr PG 91 1112D-1113B) proprio come lrsquoascesa che lrsquouomo puograve compiere in

analogia alla discesa di Dio per mezzo dellrsquoincarnazione (cfr PG 91 1113C-D) Ai fini del nostro

ragionamento ricordiamo il riferimento di Massimo ai cinque modi di contemplazione diversi

rispetto alla fonte evagriana (cfr PG 91 1133A-1136B) Infatti secondo il santo monaco la

contemplazione riguarda la sostanza il movimento la differenza la mescolanza e la posizone le

prime tre ldquocategorierdquo consentono una certa conoscenza di Dio a differenza delle altre due che

riguardano la vita umana e la sua connessione al creatore Lrsquoorigine di questa divisione in cinque

modi egrave sconosciuta ma alcuni studiosi ritengono che siano una trasposizione delle categorie

platoniche presenti nel Sofista (cfr 254d-255c) quali essere quiete e moto identitagrave e alteritagrave cfr

L THUNBERG Microcosm and mediator The Theological Anthropology of Maximus the

Confessor Lund 1965 pp72 e ss 924

Cfr QTh XXXII in QTh (Laga-Steel 1980) pp 225 e 227 925

Cfr QTh LX 123-130 in QTh (Laga-Steel 1990) pp 79 e 81 926

Cfr QTh XI 6-11 in QTh (Laga-Steel 1980) p 89

laquoὉ μὲν ἀκριβὴς περὶ τούτων λόγος τοῖς ἀποστολικοῖς τὴν διάνοιαν μόνοις ἔστω τετηρημένος

τοῖς ἀμέσως παρὰ τοῦ λόγου διδαχθεῖσι τήν τε τῶν ὄντων γνῶσιν ἀψευδῆ καὶ τῆς ἐπὶ τοῖς οὖσι

σοφῆς προνοίας τὴν ἀγαθὴν καὶ δικαίαν διεξαγωγήν οἶα μηδὲν ἑαυτων καὶ τοῦ λόγου κατὰ νοῦν

ἀφεῖσι κωλυτικὸν διατείχισμαraquo

In questa quaestio Talassio si chiede della sorte passata presente e futura degli angeli caduti

Lrsquoargomento risulta difficile da affrontare in primo luogo percheacute si tratta di esseri di cui lrsquouomo

non puograve avere alcuna conoscenza naturale in secondo luogo percheacute la speculazione sugli angeli egrave

considerata spiritualmente non sempre accessibile 927

Secondo il monaco diventano spinosi i pensieri che riguardano la generazione dei corpi (τοὺς

λογισμοὺς περὶ τῆς τῶν σωμάτων γενέσεως) e diventano cardi i pensieri aridi che riguardano

lrsquointenzionalitagrave e il giudizio propri delle realtagrave incorporee (περὶ τῶν ἀσωμάτων προνοίας τε καὶ

κρίσεως) come erba invece la naturale contemplazione dopo aver purificato spiritualmente la

ragione cfr QTh V 31-35 in QTh (Laga-Steel 1980) p67 laquoΚαὶ πάλιν τοὺς ἀνατέλλοντας ἐν

αὐτῇ δίκην ἀκανθῶν λογισμοὺς περὶ τῆς τῶν σωμάτων γενέσεως καί ὥσπερ τριβόλους τοὺς περὶ

τῶν ἀσωμάτων προνοίας τε καὶ κρίσεως περισκελεῖς λογισμοὺς ἀποκαθαίρων τῷ λόγῳ τὴν

φυσικήν ὥσπερ χόρτον δρέπεται (35) πνευματικῶς θεωρίανraquo

Inoltre cfr QTh XXXV 34-37 in Ibidem p 241 QTh LIII 27-28 in Ibidem p431 QTh LIV 238-

240 in Ibidem p457 e cfr QTh LXIV 830-831 in QTh (Laga-Steel 1990) p 239

Bisogna inoltre precisare che la Provvidenza e il Giudizio divino hanno dimensioni diverse

infatti la Provvidenza egrave a livello cosmologico quella forza che consente a Dio di dirigere ogni

essere da lui creato (cfr QTh LV 242-244 in QTh (Laga-Steel 1980) p 495 e cfr Amb ad Io 10

in PG 91 1188 D - 1189 B e 1133D) invece il Giudizio divino egrave quella capacitagrave per cui ogni cosa

creata congiunta ai suoi logoi conserva la leggittimitagrave inviolata e immutabile della sua identitagrave

175

Di conseguenza la contemplazione naturale delle realtagrave intellegibili necessita la

purificazione di ogni traccia di sensibilitagrave ovvero di ogni immaginazione

sensibile infatti spiega il monaco ogni volta che coloro che abbandonano la

disposizione pratica o la scienza contemplativa sono destinati ad essere puniti con

sanzioni adeguate come gli abitanti della Giudea e di Gerusalemme Lrsquoepisodio

biblico di 2 Re 2-23 poco prima menzionato e spiegato nella QTh XXVI che

descrive il momento il cui il re della Giudea e di Gerusalemme egrave consegnato al re

drsquoAssiria egrave spiegato da Massimo il Confessore come il momento in cui lrsquointelletto

contemplativo e gnostico (ὁ θεωρητικὸς νοῦς καὶ γνωστικός) puograve imparare a

partire dalla sofferenza a filosofare (φιλοσοφεῖν) piuttosto che a concentrarsi con

estrema futilitagrave su ciograve che non egrave Ogni uomo pertanto essendo a conoscenza delle

sue azioni si impegna a evitare consapevolmente e volontariamente le azioni

errate e peccaminose per mezzo dellrsquoazione della grazia che consente alla propria

disposizione razionale di esercitare la virtugrave e la conoscenza928

Nella QTh XLVIII Talassio chiede delucidazioni riguardo allrsquoepisodio biblico 2

Cro 269929

secondo cui Ozia re della Giudea aveva fortificato torri nel deserto e

scavograve numerose cisterne Secondo Massimo chi riesce a costruire nel deserto

come Ozia egrave colui che egrave stato capace di separare le sensazioni dalle passioni e che

ha disgiunto lrsquoanima dalla relazione con le sensazioni in modo da frenare

lrsquooperato del diavolo contro lrsquointelletto In questo modo Ozia riesce a costruire nel

naturale a seconda di come il creatore abbia giudicato e formato ogni cosa (cfr Amb ad Io 10 in

PG 91 1136A) La Provvidenza e il Giudizio divino vengono considerati dunque la sintesi di

tutti gli esseri creati in Dio in QTh LX 38-40 in in QTh (Laga-Steel 1990) p 75 e QTh LXIII 439-

450 in in Ibidem p 173 928

QTh XXVI 55-78 in QTh (Laga-Steel 1980) pp 175 e177

laquoὍταν οὖν οἱ τὴν Ἰουδαίαν καὶ τὴν Ἱερουσαλὴμ οἰκοῦντες (55) τουτέστι τὴν πρακτικὴν ἕξιν ἢ

τὴν θεωρητικὴν ἀπειληφότες ἐπιστήμην πρὸς τὴν ἀνθρώπων ταύτας μετέρχωνται δόξαν ἤθη μὲν

ἀρετῶν τῷ φαινομένῳ τρόπῳ σκιαγραφοῦντες λόγους δὲ σοφίας καὶ γνώσεως μόνον λαλοῦντες

δίχα τῶν κατὰ δικαιοσύνην ἔργων καὶ τὸν ὡς ἐπrsquo ἀρετῇ καὶ (60) γνώσει τοῖς ἄλλοις ἐπιδείκνυνται

τῦφον εἰκότως τοῖς πρέπουσι παραδίδονται πόνοις διὰ τοῦ πάσχειν τὴν ἀγνοηθεῖσαν αὐτοῖς ἐκ

τῆς ματαίας οἰήσεως ταπεινοφροσύνην μεταμανθάνοντεςmiddot (hellip) Διὰ τοῦτο τῆς Ἰουδαίας καὶ

Ἱερουσαλὴμ ὁ βασιλεὺς παραδίδοται τῷ βασιλεῖ τῶν Ἀσσυρίων τουτέστιν ὁ θεωρητικὸς νοῦς καὶ

γνωστικὸς πρὸς τιμωρίαν ἐκδίδοται τῷ διαβόλῳ πόνους αὐτῷ δικαίως ἐπάγοντι καὶ συμφοράς

(70) ἵνα μάθῃ πάσχων περὶ καρτερίας μᾶλλον καὶ πόνων ὑπομονῆς φιλοσοφεῖν ἢ διακενῆς τοῖς

οὐκ οὖσιν ὑπερηφάνως ἐμματαιάζειν Πᾶς οὖν ἀνεχόμενος ἑκουσίως ἐκ τῆς τῶν αὐτῷ

πεπραγμένων συναισθήσεως δέξασθαι τὰς ἐπιπόνους τῶν (75) ἀκουσίων ἐπιφορὰς πειρασμῶν

μετὰ τῆς δεούσης εὐχαριστίας οὐκ ἐξοικίζεται τῆς κατrsquo ἀρετὴν καὶ γνῶσιν ἕξεώς τε καὶ χάριτοςraquo 929

2 Cro 26 laquo9 Ozia costruigrave torri in Gerusalemme alla porta dellrsquoAngolo e alla porta della Valle e

sul Cantone e le fortificograve 10 Costruigrave anche torri nella steppa e scavograve molte cisterne percheacute

possedeva numeroso bestiame nella pianura e nellaltipiano aveva campagnoli e vignaioli sui

monti e sulle colline percheacute egli amava lagricolturaraquo

176

deserto ovvero nella contemplazione naturale opinioni solide sugli esseri come le

torri sfugge e non ha paura dei demoni che depredano il deserto o meglio di

quella condizione in cui lrsquointelletto viene sedotto attraverso la sensibilitagrave e portato

nelle tenebre dellrsquoignoranza non riuescendo a maturare unrsquoopinione pia930

Nelle due ἀποκρίσεις delle QTh XXVI e XLVIII il monaco Massimo

esplicita che chi abbandona la contemplazione naturale come gli abitanti della

Giudea e di Gerusalemme non possiede neacute le virtugrave neacute la conoscenza allo stesso

modo colui che egrave riuscito a distinguere le sensazioni dalle passioni Ozia puograve

contemplare gli esseri visibili e invisibili in modo da poter costruire torri in un

deserto ovvero in modo da poter costruire opinioni pie dopo aver contemplato le

realtagrave intellegibili In un piano noetico dunque lrsquouomo ha la possibilitagrave di

rendersi immune dal tentativo malvagio dei demoni che cercano di traviarlo e

corromperlo931

La contemplazione naturale dunque non equivale a tutta la vita spirituale

dellrsquouomo neppure a tutta la conoscenza a cui egrave possibile giungere Infatti oltre

alla contemplazione rivolta agli esseri sensibili ricordiamo che la seconda forma

930

QTh XLVIII 194-205 in Ibidem p 341

laquoΚαὶ κατίσχυσε καὶ ᾠκοδόμησε πύργους ἐν τῇ ἐρήμῳκαὶ ἐλατόμησε λάκκους πολλοὺς Ὁ τῶν παθῶν

ἐξηλῶσαι δυνηθεὶς τὰς αἰσθῆσεις καὶ τῆς τῶν αἰσθήσεων σχέσεως τὴν ψυχὴν ἀποδιαστείλας

κατίσχυσεν ἀποτειχίσαι τὴν γενομένην τοῦ διαβόλου πρὸς τὸν νοῦν διὰ μέσων τῶν αἰσθήσεων

εἴσοδον καὶ διὰ τοῦτο κατὰ τὴν ἔρμον φημὶ δὲ τὴν φυσικὴν θεωρίαν οἱονεὶ πύργους ἀσφαλεῖς

τὰς εὐσεβεῖς περὶ τῶν ὄντων ᾠκοδόμησε δόξαςmiddot ἐν αἷς ὁ καταφεύγων οὐ φοβεῖται (17) τοὺς κατὰ

τὴν ἔρημον ταύτην λέγω δὲ τὴν φύσιν τῶν ὁρωμένων λῃστεύοντας δαίμονας καὶ πλανῶντας τὸν

νοῦν διὰ τῆς αἰσθήσεως καὶ πρὸς ἀγνοίας κατασύροντας ζόφονraquo

Scolium in Ibidem p 349

laquo17 Ὁ τὴν εὐσεβῆ περὶ ἔκαστον δόξαν κτησάμενος οὐ δέδοικε τοὺς διὰ τῶν φαινομένων τοὺς

ἀνθρώπους πλανῶντας δαίμοναςraquo 931

QTh XLIX 104-119 in QTh (Laga-Steel 1980) p 357

laquoΔιό φησιν Ἐζεκίαςmiddot μὴ ἔλθῃ βασιλεὺς Ἀσσοὺρ καὶ εὓρῃ ὓδωρ πολὺ καὶ κατισχύσῃ ὡσανεὶ ἔλεγεν ὁ

διαγνωστικὸς νοῦς ταῖς ἑαυτοῦ δυνάμεσιν ἐν τῷ καιρῷ τῆς τῶν παθῶν ἐπαναστάσεωςmiddot ldquoπαυσώμεθα τῆς φυσικῆς θεωρίας (9) καὶ μόνῃ προσχωρήσωμεν τῇ προσευχῇ καὶ τῇ κατὰ τὴν

πρακτικὴν φιλοσοφίαν κακοπαθείᾳ τοῦ σώματος -ὧν τῆς μὲν προσευχῆς ἡ εἰς τὸν ναὸν τοῦ θεοῦ

ἄνοδος τοῦ βασιλέως ἔφερε τύπον τῆς δὲ σωματικῆς κακοπαθείας ἡ τοῦ σάκκου περιβολήμήπως

τοῖς τῶν αἰσθητῶν νοήμασι συνεισβάλῃ κακούργως λαθὼν ὁ πονηρὸς τὰ πάθη δημιουργεῖσθαι

(10) περὶ τὰς ἐπιφανείας τῶν ὁρατῶν στάσιν λαμβανούσης διὰ τῆς μέσης αἰσθήσεως τῆς περὶ τὰ

νοητὰ πορθῆσαι τὴν πόλιν τουτέστι τὴν ψυχήν καὶ εἰς Βαβυλῶνα λέγω δὲ τὴν τῶν παθῶν

σύγχυσιν κατασύρῃraquo

Scholium in Ibidem p 371

laquo9 Οὐ δεῖ φησίν τὸν μὴ καθαρθέντα παθῶν φυσικῆς ἄπτεσθαι θεωρίας διὰ τὰς εἰκόνας τῶν

αἰσθητῶν δυναμένας τυπῶσαι πρὸς πάθος τὸν νοῦν τοῦ μὴ τελείως ἀπαλλαγέντος παθῶν 10 Ὁ

κατὰ τὴν φαντασίαν ταῖς ἐπιφανείαις τῶν αἰσθητῶν ἐναπομένων διὰ τὴν αἴσθησιν νοῦς

ἀκαθάρτῶν γίνεται παθῶν δημιουργός διὰ θεωρίας πρὸς τὰ συγγενῆ νοητὰ μὴ διαβαίνωνraquo

177

di contemplazione egrave quella della lettera della Sacra Scrittura Cosigrave come la

contemplazione naturale si eleva oltre lrsquoapparenza degli esseri viventi allo stesso

modo la contemplazione della Scrittura cerca di elevarsi oltre la parola scritta932

La parola della Santa Scrittura anche se ammette una

semplice limitazione quanto alla lettera che si riferisce ai

tempi dei fatti narrati quanto invece allo spirito nelle

contemplazioni delle cose intellegibili rimane del tutto

non demarcata E nessuno esiteragrave di trovare questo

inaccettabile sapendo bene come Dio colui che ha

parlato egrave per natura incircoscrivibile piuttosto egrave

necessario crederci simile a lui e alla parola a lui detta se

si vuole seguire attentamente il consiglio della Scrittura

Infatti se Dio (1) egrave colui che ha parlato ed che egrave per

natura incircoscrivibile necessariamente la parola da lui

detta egrave incircoscrivibile Per questo motivo dopo aver

contemplato spiritualmente i fatti accaduti genericamente

(hellip) e determinati da un esito avvenuto storicamente

ammiriamo la sapienza dello Spirito Santo che scrisse

come cioegrave abbia reso conforme e atto a ciascuno che ne

partecipi del genere umano la ragione (ἡ διάνοια) delle

cose scritte affincheacute chiunque lo voglia possa diventare

discepolo della parola divina (hellip) Chi vuole

gnosticamente accogliere nellrsquoanima la Sacra Scrittura

secondo Cristo deve esercitarsi operosamente anche

nellrsquointerpretazione dei nomi che puograve mostrare a partire

da seacute il completo singnificato delle cose scritte nel caso

in cui gli sta a cuore la corretta comprensione (ἡ

κατανόησις) di esse E non deve invece secondo il modo

giudaico degradare la sublimitagrave dello spirito con il corpo

e ridurre alla corruttibilitagrave delle cose che penetrano nelle

promesse divine e inviolabili dei beni intellegibili come

fanno alcuni tra noi che si dichiarano cristiani Essi (2) si

sono attribuiti falsamente per mezzo di inganni

lrsquoappellativo che trae origine da Cristo in quanto hanno

rinnegato tutta la forza percorrendo una strada contraria

a Cristo cosigrave come in breve mostrerograve con prosieguo del

discorso Infatti drsquoaccordo con i misteri che nessuna

ragione puograve capire perciograve egrave venuto Dio facendosi uomo

ovvero per adempiere spiritualmente la legge svuotando

la lettera e per stabilire e manifestare la forza vivificatrice

di essa cioegrave della legge eliminando il potere di morte

Dunque ciograve che ha potere di morte nella legge secondo

932

Il monaco sostiene che la parola della Sacra Scrittura presenta sempre le realtagrave intellettuali

ovvero la possibilitagrave di laquopervenire alla veritagrave attraverso i racconti storici raquo (cit QTh IV 11-13 in

QTh (Laga-Steel 1980) p 61 laquoἵνα τὸν ἡμέτερον νοῦν διὰ τῶν ἱστορουμένων ἐπὶ τὴν ἀλήθειαν

ὁδηγήσῃ τῶν νοουμένωνraquo) Non intende chiarire nellrsquoatto contemplativo lrsquoapporto dellrsquoesegesi

biblica in quanto lrsquointeresse del monaco egrave sempre rivolto al significato spirituale della lettera in

cui appunto egrave celata la veritagrave piugrave nascosta Infatti la lettura ad litteram della Scrittura egrave indicativa

di un tempo storico a differenza di una lettura allegorica che risulta efficace nella vita di chiunque

e in ogni momento (cfr QTh L 51-54 e 202-211 in Ibidem pp 381 e 391)

178

il divino Apostolo egrave la lettera cosigrave come ciograve che ha la

forza vivificatrice per se stesso nella legge egrave lo spirito

Infatti dice ldquoLa lettera uccide lo spirito invece

vivificardquo933

Chiaramente dunque costoro hanno scelto

la parte avversa a Cristo ed hanno ignorato tutto il

mistero della sua incarnazione non solo sotterrando nella

lettera la capacitagrave di comprendere razionalmente (ἡ

διάνοια) e non volendo riconoscere di essere immagine e

somiglianza di Dio (3) ma di voler essere terra secondo

la condanna e di tornare alla terra (hellip) Per loro crsquoegrave da

rammaricarsi percheacute consentono ai giudei di avere

conferma per la loro incredulitagrave Ma noi lasciamo che

siano costoro come vogliono e torniamo alla Scrittura

cominciando con lrsquointerpretazione dei nomi la ricerca

spirituale del verso proposto934

933

Cit 2 Cor 36 934

QTh L 9-70 in QTh (Laga-Steel 1980) pp 379-383

laquoὉ τῆς ἁγίας γραῆς λόγος κἂν εἰ δέχεται περιγραφὴν κατὰ τὸ γράμμα τοῖς χρόνοις τῶν

ἱστορουμένων πραγμάτων συναπολήγων ἀλλὰ κατὰ τὸ πνεῦμα ταῖς τῶν νοουμένων θεωρίαις

μένει διαπαντὸς ἀπερίγραφος Καὶ μηδεὶς πρὸς τοῦτο δυσανασχετῶν ἀπερίγραφοςmiddot ᾦ μᾶλλον

ἐοικέναι τὸν ὑπrsquoαὐτοῦ λαληθέντα λόγον πιστεύειν χρὴ τοὺς γνησίως κατακούειν τοῦ βουλήματος

τῆς γραφῆς βουλομένους Εἰ γὰρ θεὸς (1) ὁ λαλήσας ἐστίν οὗτος δὲ κατrsquoοὐσίαν ἀπερίγραφος

δῆλον ὅτι καὶ ὁ λαληθεὶς ὑπrsquoαὐτοῦ λόγος ἐστὶν ἀπερίγραφος Οὑκοῦν τὰ συμβάτα τυπικῶς (hellip)

καὶ λαβόντα πέρας τὴν τότε τῶν ἱστορουμένων ἔκβασιν πνευματικῶς θεωρήσάντες θαυμάσομεν

τὴν σοφίαν τοῦ γράψαντος ἁγίου πνεύματος πῶς ἑκάστῳ τῶν μετειληφότων τῆς ἀνθρωπίνης

φύσεως ἁρμόζουσαν ἔθετο καὶ προσήκουσαν τὴν τῶν παρόντων καὶ λυομένων τῆς ἀρετῆς

ἱσοστάσιον γενέσθαι (hellip) Ἐπειδὴ δὲ χρὴ τὸν γνωστικῶς πρὸς ψυχὴν τὴν ἁγίαν γραφὴν κατὰ

Χριστὸν ἐκδεχόμενον ἀσκηθῆναι φιλοπόνως καὶ τῶν ὀνομάτων τὴν ἑρμηνείαν αὐτόθεν

δυναμένην ὅλην τὴν τῶν γεγραμμένων σαφηνίσαι διάνοιαν εἴπερ μέλει αὐτῷ τῆς ἀκριβοῦς τῶν

γεγραμμένων κατανοήσεως ἀλλrsquoοὐκ ἰουδαικῶς πρὸς σῶμα καὶ γῆν κατάγειν τὸ ὓψος τοῦ

πνεύματος καὶ τὰς θείας καὶ ἀκεράτους τῶν νοητῶν ἀγαθῶν τῇ φθορᾷ τῶν παρερχομένων

περιγράφειν ἐπαγγελίας καθώς τινες (2) τῶν παρrsquoἡμῖν λεγομένων Χριστιανῶν ὑπειληφότες

λελήθασι ψευδώνυμον ἑαυτοῖς τὴν ἀπὸ Χριστοῦ προσηγορίαν ἐπιφημίζοντες ἧς δείκνυνται

παντελῶς ἠρνημένοι διrsquoαὐτῶν τῶν πραγμάτων τὴν δύναμιν καὶ τὴν ἐναντίαν τῷ Χριστῷ

προδήλως ὁδεύουσιν ὡς δείξει κατrsquoἐπιτομὴν ὁ λόγος lthellipgt Εἰ γὰρ μετὰ τῶν ἄλλων μυστηρίων

ὧν οὐκ ἂν τις ἐφίκοιτο λόγος καὶ εἰς τοῦτο γενόμενος ἄνθρωπος ὁ θεὸς ἦλθεν ἳνα πληρώσῃ τὸν

νόμον πνευματικῶς ἐν τῇ καταργήσει τοῦ γράμματος καὶ τὸ ζωοποιοῦν αὐτοῦ φημί δέ τοῦ νόμου

στήσῃ τε καὶ φανερὸν καταστήσῃ τῇ περιαιρέσει τοῦ ἀποκτέννοντος - τὸ δὲ ἀποκτέννον τοῦ

νόμου κατὰ τὸν θεῖον ἀπόστολόν ἐστι τὸ γράμμα ὣσπερ καὶ τὸ ζωοποιὸν τοῦ νόμου καταὐτὸν τὸ

πνεῦμά ἐστιmiddot φησὶ γὰρ τὸ μὲν γράμμα ἀποκτέννει τὸ δὲ πνεῦμα ζωοποιεῖ (2 Co 36) - διαρρήδην

ἄρα τὴν ἀντίπαλον τῷ Χριστῷ μοῖραν ἀνείλοντο καὶ τὸ πᾶν τῆς αὐτοῦ σαρκώσεως ἠγνόησαν

μυστήριον οἱ μόνῳ τῷ γράμματι κατορύξαντες τῆς σφῶν διανοίας τὴν δύναμιν καὶ οὐκ ἐθέλοντες

εἶναι κατεἰκόνα θεοῦ (3) καὶ ὁμοίωσιν ἀλλὰ μᾶλλον τὸ γῆν εἶναι κατὰ τὴν ἀπειλὴν καὶ εἰς γῆν

ἀπελεύσεσθαι διὰ τῆς ὡς πρὸς γῆν τὸ γράμμα σχέσεως τοῦ πρὸς οὐρανόν λέγω δὲ τὸ πνεῦμα εἰς

ἀέρα τουτέστι τὸν νοερὸν φωτισμὸν ἐν νεφέλαις ταῖς ὑψηλαῖς δηλαδὴ θεωρίαις εἰς ἀπάντησιν

ἁρπαγῆναι τοῦ κυρίου καὶ οὓτως πάντοτε σὺν αὐτῷ εἶναι διὰ τῆς γνώσεως προτιμῶντεςὙπὲρ ὧν

ἄχθεσθαι μὲν δίκαιον ἀφόρητον ζημίαν ἐξ ἀγνοίας ὑπομενόντων τὴν τῆς ἀληθείας ἒκπτωσιν

λυπεῖσθαι δέ ὡς πολλὰς εἰς βεβαίωσιν ἀπιστίας τοῖς Ἰουδαίοις ἀφορμὰς παρεχόντων Ἀλλrsquoἡμεῖς

ἐκείνους ἐάσαντες ὡς θέλουσιν ἔχοντας πρὸς ἑαυτοὺς καὶ τὸν λόγον ἐπανέλθωμεν τὴν ἀρχὴν τῆς

τοῦ προκειμένου κεφαλαίου πνευματικῆς ἐρεύνης ἐκ τῆς τῶν ὀνομάτων ἑρμηνείας ποιησόμενοιraquo

179

Scholia

1 Significa che Dio per essenza non rientra sotto il

dominio della nostra conoscenza cosigrave anche il suo logos

puograve essere compreso dalla nostra conoscenza

2 Coloro che alla maniera ebraica applicano la

comprensione letterale ha detto intendono il mondo in

vista dei beni immortali ignorando i beni naturali

dellanima

3 Colui che nutre lrsquoimmagine del cielo ha detto egrave

ansioso di seguire costantemente lo Spirito della Sacra

Scrittura in cui si trova il modo di preservare lrsquoanima in

virtugrave e conoscenza ma colui che nutre lrsquoimmagine della

Terra935

egrave interessato solo alla lettera che prende

consistenza nel culto sensibile del corpo producendo

passioni936

Massimo nella QTh L prima di spiegare i versetti 2 Co 32 20-21 inizia la sua

ἀπόκρισις con questa lunga digressione per giustificare che cosa intenda per

contemplazione della Scrittura Lrsquoincircoscrivibilitagrave e dunque la trascendenza

della parola di Dio e la sua attualizzazione spirituale consentono di carpire oltre il

significato universale di quanto fu scritto dallo Spirito anche il modo in cui la

parola di Dio puuograve risultare comprensibile per lrsquouomo nonostante la

contrapposizione della lettura cristiana e di quella giudaica Infatti chi si definisce

cristiano deve necessariamente rinunciare alla lettera per cercare lo Spirito

attraverso quella contemplazione che abbia per oggetto lrsquointellegibile Nella

Scrittura dunque egrave possibile distinguere la lettera (τὸ γράμμα) che rappresenta la

molteplicitagrave sensibile dalla narrazione (ἡ ἱστορία) e da quanto egrave stato scritto (τὰ

γραφέντα) Solo lo spirito (τὸ πνεῦμα) riesce a differenziare la lettera dalla

scrittura cogliendo il significato (τὸ σημαινόμενον) per mezzo della ragione (ἡ

διάνοια) di quanto egrave intellegibile (τὰ νοηθέντα)

935

Cfr 1 Co 1549 936

Scholia in Ibidem

laquo1 Ὅτι καθάπερ ὁ θεὸς κατrsquoοὐσίαν οὐχ ὑποπέπτωκε γνώσει οὓτως οὒτε ὁ λόγος αὐτοῦ γνώσει

τῇ καθrsquoἡμᾶς περιλαμβάνεται 2 Οἱ μόνῳ τῷ γράμματι προσδήσαντες ἰουδαικῶς τὴν διάνοιαν

φησίν κατὰ τὸν αἰῶνα τοῦτον ἐκδέχονται τὰς ἐπαγγελίας τῶν ἀκηράτων ἀγαθῶν ἀγοοῦντες τὰ

κατὰ φύσιν τῆς ψυχῆς ἀγαθὰ 3 Ὁ τὴν εἰκόνα φορέσας τοῦ ἐπουρανίου φησίν τῷ πνεύματι διὰ

πάντων ἓπεσθαι σπεύδει τῆς ἁγίας γραφῆς ἐν ᾦ διrsquoἀρετῆς καὶ γνώσεως ἡ τῆς ψυχῆς ὑπάρχει

συντήρησιςmiddot ὁ δὲ τὴν εἰκόνα φέρων τοῦ χοικοῦ τὸ γράμμα μόνον περιέπει ἐν ᾦ ἡ κατrsquoαἲσθησιν

πρὸς σῶμα λατρεία συνέστηκεν τὰ πάθη δημιουργοῦσαraquo

180

La contemplazione naturale e la contemplazione della Scrittura sono in

grado di raggiungere Dio il Logos incarnato nei logoi degli esseri e dei logoi della

Scrittura937

Infatti la Scrittura puograve essere paragonata alla sacra oliva che deve

essere spremuta nel frantoio per produrre il santo olio dello spirito938

in quanto egrave

indispensabile e al contempo provvisoria proprio come la candela che si consuma

per alimentare una fiammella939

in definitiva la Scrittura risulta una tappa

fondamentale per il cammino di perfezione dellrsquouomo percheacute in essa Dio si rivela

attraverso il progressivo identificarsi della lettera con lo spirito da ciograve consegue la

necessitagrave di indagare e approfondire i versetti biblici

La contemplazione dunque egrave il frutto di una sinergia tra le facoltagrave umane940

e la

grazia dello Spirito Santo941

infatti essa garantisce la ricostituzione

dellrsquoimmagine di Dio nellrsquouomo come la laquosomma bellezza conforme

allrsquoimmagineraquo942

Il monaco pertanto ha inteso indagare la problematicitagrave della morale

prestando una viva attenzione ai problemi esistenziali dellrsquouomo (come la lotta

937

Massimo spiega che chi va a tentoni (cfr Att 1727) non puograve fare e vero e proprio

discernimento a differenza di chi possiede gnosticamente i simboli della creazione e contempla

scientificamente la natura apparente degli esseri infatti costui discerne la Scrittura la creazione e

se stesso la Scrittura secondo la lettera e lo spirito la creazione secondo il logos e la sua

manifestazione se stesso secondo lrsquointelletto e la sensazione Se unisce alla Scrittura lo spirito alla

creazione il Logos e se stesso allrsquointellezione unendo indissolubilmente lrsquouna allrsquoaltra queste

cose trova Dio in quanto lo riconosce nellrsquointelletto nel logos e nello spirito

Cfr QTh XXXII 16-26 in Ibidem p 225

laquoἘπειδὴ τοίνυν ἴδιον τοῦ ψηλαφῶντος ἡ διάκρισίς ἐστιν ὁ τὰ νομικὰ σύμβολα γνωστικῶς

ἐπερχόμενος καὶ τὴν φαινομένην τῶν ὄντων φύσιν ἐπιστημονικῶς θεώμενος διακρίνων τὴν

γραφὴν καὶ τὴν κτίσιν καὶ ἑαυτόν τὴν μὲν γραφὴν εἰς γράμμα καὶ πνεῦμα τὴν δὲ κτίσιν εἰς λόγον

καὶ ἐπιφάνειαν ἑαυτὸν δὲ εἰς νοῦν καὶ αἴσθησιν καὶ τῆς μὲν γραφῆς τὸ πνεῦμα τῆς δὲ κτίσεως

τὸν λόγον ἑαυτοῦ δὲ τὸν νοῦν λαβὼν καὶ ἀλλήλοις ἀλύτως ἑνώσας εὗρε θεόν ὡς ἐπιγνούς

καθὼς δεῖ καὶ δυνατόν ἐστιν τὸν θεὸν τὸν ἐν νῷ καὶ λόγῳ καὶ πνεύματι (hellip)raquo 938

Cfr QTh LXIII 261-286 in QTh (Laga-Steel 1990) pp 161 e 163 939

Cfr QTh LXIII 286-298 in Ibidem p 163 940

Il monaco equipara la lettera della Scrittura al corpo umano cfr QTh LXV 265 360 596 in

Ibidem p 267-289 e alla carne cfr Amb ad Io 21 in PG 91 1245 C 941

Ricordiamo che la Scrittura nella Mystagogia egrave considerata lrsquoimmagine dellrsquouomo infatti il

Vecchio Testamento rappresenta il corpo il Nuovo lrsquoanima lo spirito e lrsquointelletto cosigrave come il

contenuto storico rappresenta il corpo invece il senso delle scritture e lo scopo verso cui

lrsquointelletto egrave orientato rappresentano lrsquoanima Cfr Myst in PG 91 683A-B Inoltre il monaco

ritiene la Scrittura opera dello Spirito Santo (cfr Amb ad Ioh 1018 in PG 91 1129 C) che puograve

essere compresa con occhi dellrsquointelligenza (cfr QTh XVII 63-64 in QTh (Laga-Steel 1980) p

113) Lrsquooscillazione dei termini ldquospiritordquo e ldquointellettordquo non egrave sintomo di una contraddizione in

quanto lrsquointelletto durante la contemplazione egrave quanto piugrave vicino allo spirito vista la sua

possibilitagrave di poter contemplare le realtagrave intellettuali 942

QTh LIII 92 in QTh (Laga-Steel 1980) p 435

laquoεἶναι τὸ ἀκρότατον κατrsquoεἰκόνα κάλλοςraquo

181

contro il peccato) Egli inoltre considera il momento contemplativo sulla base di

una concezione filosofica articolata e sistematica la contemplazione che puograve

riferirsi alla natura o alla Scrittura puograve cogliere esteticamente la bellezza del

creato filosoficamente lrsquoessere e religiosamente Dio Essa egrave un atto semplice

drsquointuizione della veritagrave al quale si accompagna il godimento che deriva da tale

percezione Per cogliere lrsquoessenza divina occorre passare dalla vita pratica alla

contemplazione ovvero compiere un cammino che conduce verso lrsquoautentica

Veritagrave che egrave appunto Dio e il suo Verbo Incarnato Tale cammino presuppone

innanzitutto che lrsquouomo impari a padroneggiare le passioni in quanto solo in

questo modo egli si puograve distaccare dalla dimensione pratico-utilitaristica per

giungere alla dimensione contemplativa In questa prospettiva Massimo erede

della tradizione classica rivaluta lrsquoesercizio della virtugrave con cui lrsquouomo riesce a

diventare padrone di se stesso

Inoltre occorre tener presente il modo in cui il monaco sottolinea come

lrsquoanima sia vincolata alla necessitagrave alla somma di contingenze in cui ciascuno di

noi egrave in ogni istante inserito Per liberarsi da questo condizionamento occorre una

radicale ascesi la quale prevede un percorso di conoscenza e distacco dalla

molteplicitagrave la quale ci determina come soggetti personali poicheacute il molteplice egrave

lrsquoestrinsecazione dei legami particolari Mediante la contemplazione piugrave elevata si

giunge ad una conoscenza piugrave autentica e profonda943

che puograve essere completa

solo con la conoscenza dei misteri divini in altri terminiper il tramite della

teologia

943

Cfr Amb ad Io 30 in PG 91 1273 B

182

13 Terzo gradino la theologia

Definita dal monaco come la conoscenza e lrsquoilluminazione della Santa Trinitagrave -

Padre Figlio e Spirito Santo944

- la θεολογία appare come il termine ultimo della

contemplazione naturale in quanto consente la conoscenza delle energie divine

presenti nella creazione e accessibili allrsquointelletto945

Il monaco che come egrave stato messo in luce anche dalla contemporanea

ricerca scientifica ha partecipato a diverse controversie cristologiche946

si affida

sempre alla combinazione tra teologia e contemplazione su cui si fonda la vita

spirituale La teologia in effetti riveste un ruolo cardine nellrsquoorientamento della

vita cristiana e in particolare nel percorso ascetico Massimo descrive lrsquo autentica

natura del sapere teologico nei seguenti termini

E cosigrave come col sudore del volto nel modo scientifico

della comprensione secondo la gnosi (Adamo) mangia il

pane incorruttibile della teologia il solo realmente vivo e

che conserva lrsquoincorruttibilitagrave della generazione di coloro

che ne mangiano La terra dunque poicheacute porta

giustamente nutrimento egrave (rappresenta) la purificazione

del cuore mediante la filosofia pratica il fieno egrave la

scienza delle cose create per contemplazione naturale il

pane infine egrave la verace mistagogia secondo la teologia947

944

Cfr QTh XL 36-39 in QTh (Laga-Steel 1980) p 269 945

Il monaco Massimo definisce la teologia come il gradino successivo alla contemplazione

naturale in

QTh XIII 20-31 in Ibidem p 95

QTh XVI 53-56 in Ibidem p 107

QTh LI 7-17 in Ibidem p 395

QTh LX 63-83 in QTh (Laga-Steel 1990) p 77 946

Cfr MSIMONETTI (a cura di) Il Cristo Testi teologici e spirituali in lingua greca dal IV al VII

secolo Milano 1990 J C LARCHET La question christologique Agrave propos du projet drsquounion de

lrsquoEacuteglise orthodoxe et des lrsquoEacuteglises non chalceacutedoniennes problegravemes theologiques et

eccleacutesiologiques en suspens in laquoLe messager orthodoxeraquo 134 (2000) pp 3-103 M FIEDROWICZ

Theologie der Kirchenvaumlter Grundlagen fruumlhcristlicher Glaubensreflexion Freiburg 2007 A

Grillmeier Jesus der Christus im Glauben der Kirche 21 Das Konzil von Chalcedon (451) 22

Rezeption und Widerspruch (451-518) 23 Die Kirchen von Jerusalem und Antiochien nach 451

bis 600 Freiburg 1979-2002 947

QTh V 36-44 in QTh (Laga-Steel 1980) p 67

laquoΚαὶ οὕτως ὡς ἐν ἱδρῶτι τοῦ προσώπου τῷ ἐπιστημονικῷ τῆς διανοίας κατὰ τὴν γνῶσιν τρόπῳ

τὸν ἄφθαρτον τῆς θεολογίας ἄρτον ἐσθίει τὸν μόνον ὄντως ζωτικόν καὶ τῶν ἐσθιόντων αὐτὸν

συντηροῦντα πρὸς ἀφθαρσίαν τὴν γένεσιν Γῆ τοίνυν ἐστίν (40) καλῶς ἐσθιομένη ἡ διὰ πράξεως

τῆς καρδίας κάθαρσις χόρτος δὲ ἡ κατὰ τὴν φυσικὴν θεωρίαν ἐπιστήμη τῶν γεγονότων ἄρτος δὲ

ἡ κατὰ τὴν θεολογίαν ἀληθὴς μυσταγωγίαraquo

183

Mentre lrsquointelletto ama la teologia mistica che prega o

profetizza con il capo coperto vale a dire quando accede

allrsquoinconoscibilitagrave delle segrete contemplazioni che

insegna e avvia gli altri alla teologia per mezzo del capo

se ha una qualche forma di intellezione quando avviate o

avvia il Logos che trascende lintelletto in quanto copre

ogni realtagrave nota ciograve che egrave semplice e al di lagrave di tutta

lrsquointellezione mentre avrebbe visto senza occhi spogliato

di ogni concetto e della conoscenza egli il Logos il vero

Dio conoscendo (14) sapientemente come le privazioni

riguardo la veritagrave su Dio affermano Dio in qualsiasi

modo rimuovendo completamente gli esseri948

Scholium

14 Quando affermiamo la divinitagrave come dice la

immaginiamo allo stesso modo degli esseri come causa

creatrice quando la neghiamo in rapporto agli esseri non

concepiamo contemporaneamente gli esseri rispetto alla

causa in quanto deve affermare la veritagrave di nessun

rapporto con gli esseri questo rapporto attraverso il quale

abbiamo naturalmente messo in relazione due realtagrave che

sono correlati E cosigrave il buon teologo rende ignaro

superando la base della vera conoscenza di Dio ciograve che egrave

del tutto impensabile949

Massimo descrive la teologia come una componente essenziale della vita di ogni

cristiano950

Essa egrave lo studio di Dio creatore ex nihilo che viene distinto sul piano

metafisico-onotologico dal mondo e viene considerato un Dio che richiede

venerazione e timore che sa essere crudele e impietoso ma nello stesso tempo

anche buono e misericordioso visto che la sua connotazione essenziale egrave quella di

948

QTh XXV 105-117 in Ibidem p 165

laquoΚαὶ πᾶς νοῦς μυστικῆς γενόμενος ἐραστὴς θεολογίας προσευχόμενος ἢ προφητεύων κατὰ

κεφαλῆς ἔχων τουτέστι ταῖς ἀδύτοις ἐμβατεύων ἀγνώστως θεωρίαις ἢ διδάσκων καὶ μυσταγωγῶν

ἄλλους πρὸς θεολογίαν εἴ τινα μορφὴν σχοίη νοήσεως τὸν ὑπὲρ νόησιν λόγον μυσταγωγούμενος

ἢ μυσταγωγῶν καταισχύνει τὴν κεφαλὴν αὐτοῦ τὸν ἁπλοῦν καὶ ὑπερέκεινα πάσης νοήσεως

ὑποθείς τινι τῶν ὄντων καὶ γινωσκομένων δέον πάσης αὐτὸν γυμνὸν ἐννοίας καὶ γνώσεως

ἀνομμάτως ὁρᾶν τὸν ἀληθῆ θεὸν λόγον γινώσκοντα (14) σαφῶς ὡς ἐπὶ θεοῦ μᾶλλον αἱ

καθrsquoὑπεροχὴν στερήσεις ἀληθεύουσι ποςῶς μηνύουσαι τὴν θείαν θέσιν διά τῆς τῶν ὄντων

παντελοῦς ἀφαιρέσεωςraquo 949

Scholium in Ibidem p 171

laquo14 Ὅταν τὸ θεῖον καταφάσκωμεν φησίν συνεπινοοῦμεν μὲν αὐτὸ τοῖς οὖσιν ἀλλrsquoὡς αἰτίαν

ποιητικήνmiddot ὄταν δὲ τῶν ὅντων αὐτὸ παντελῶς ἀποφάσκωμεν οὔτε κατrsquoαἰτίαν αὐτὸ συνεπινοοῦμεν

τοῖς οὖσιν ὄτι μηδεμίαν ἀληθῶς εἰπεῖν ἔχει πρὸς τὰ ὄντα σχέσιν καθrsquoἣν τὴν ἐπrsquoάμφοῖν ὧν ἐστι

σχέσις ἔννοιαν ἃμα συναναφέρειν πεφύκαμεν Οὐκοῦν ὁ καλὸς θεολόγος τὴν καθrsquoὑπεροχὴν

ἀγνωσίαν θέσιν γνώσεως ἀληθοῦς ποιεῖται τοῦ θεοῦ τὸ παντελῶς ἀνεννόητονraquo 950

Cfr H G BECK Kirche und theologische Literatur im Byzantinischen Reich Monaco 1959 e

cfr J MEYENDORFF Byzantine Theology New York 1979 tra it L Perrone Genova 1984

184

padre termine che implica una duplice valenza semantica vale a dire normativa

ed anche protettiva verso i suoi figli951

La teologia dunque egrave la conoscenza relativa al divino egrave conoscenza

intellettiva esprimibile su Dio e allo stesso tempo naturale poicheacute egrave il risultato

delle facoltagrave conoscitive Infatti il monaco spiega nelle Centuriae de caritate

Quando hai intenzione di conoscere la teologia non

ricercare le ragioni che sono proprie a Lui infatti una

mente umana e neppure quella di coloro che sono dopo di

Lui (gli angeli) non le puograve trovare ma per quanto sia

possibile indaga le ragioni di quanto gli riguarda cioegrave

quelle (ragioni) intorno allrsquoeternitagrave allrsquoinfinito alla

bontagrave alla sapienza e alla potenza ordinatrice

provvidente e giudice degli esseri Tra gli uomini infatti

egrave un grande teologo chi ricerca le ragioni di queste952

La teologia di cui parla il monaco egrave connessa nella maggior parte dei casi alla

mistagogia con le espressioni laquoteologia misticaraquo953 laquomistagogia teologicaraquo954

laquoconoscenza misticaraquo955 che rimandano necessariamente ai Padri Cappadoci e

allo Pseudo-Dionigi La teologia ascetica e mistica ha come oggetto la perfezione

della vita cristiana il cui fine ultimo per il monaco egrave lrsquoascesi egrave la scienza dei

santi in quanto spiega che cosa sia la santitagrave e quali siano i mezzi per acquisirla

ed al contempo ha il compito di formare lo spirito degli uomini in considerazione

del fatto che conduce le anime alla perfezione della vita soprannaturale

Con il termine generico teologia viene indicato quella forma di conoscenza

che rende possibile cogliere la perfezione intrinseca della creazione956

I due

951

Massimo richiamandosi a Gregorio di Nazianzo e a Dionigi Areopagita specifica che la

sostanza di Dio egrave preclusa alla nostra conoscenza infatti egrave possibile coglierne sapienza bontagrave o

potenza ed esperire la sua esistenza nel creato Cfr Cap de car I 100 in PG 90 984 A II 27 in

PG 90 992 C IV 7 in PG 90 1049 B cfr Th Oec I 48 in PG 90 1100 D e cfr Amb ad Io 34 in

in PG 91 1288 B 952

Cap de car II 27 in PG 90 992 C

laquoκζrsquo Θεολογεῖν μέλλων μὴ τοὺς κατrsquoαὐτὸν ζητήσῃς λόγουςmiddot οὐ μὴ γὰρ εὓρῃ ἀνθρώπινους νοῦς

ἀλλrsquoοὐδrsquoἄλλου τινὸς τῶν μετὰ Θεόνmiddot ἀλλὰ τοὺς περὶ αὐτὸν ὡς οἶόν τε διασκόπει οἶον τοὺς περὶ

αἰδιότητος ἀπειρίας τε καὶ ἀοριστίας ἀγαθότητός τε καὶ σοφίας καὶ δυνάμεως δημιουργικῆς τε

καὶ προνοητικῆς καὶ κριτικῆς τῶν ὄντων Οὖτος γὰρ ἐν ἀνθρώποις μέγα θεολόγος ὁ τούτων τούς

λόγους κἂν ποσῶς ἐξευρίσκωνraquo 953

Cfr QTh XXV 103 in QTh (Laga-Steel 1980) p 165 954

Cfr QTh XL 36-37 in Ibidem p 269 955

Cfr QTh III 39 in Ibidem p 57 956

Cfr P N EVDOKIgraveMOV La conoscenza di Dio secondo la tradizione orientale Roma 1983 e

ID Teologia della bellezza Larte dellicona Cinisello Balsamo 1990 V LOSSKY La teologia

185

aggettivi ldquomisticordquo e ldquomistagogicordquo alludono a quella parte della scienza

teologica che tende alla pura contemplazione e alla via ascetica957

La teologia si declina in forme diverse a seconda delle specifiche

definizioni ma presuppone comunque il superamento della contemplazione

naturale grazie alla conoscenza degli esseri e dei loro logoi Basti pensare

allrsquointerpretazione dellrsquoapparizione di Cristo sul monte Tabor958

negli Ambigua

ad Iohannem in cui il monaco spiega che la luminositagrave del volto rappresenta

simbolicamente la teologia apofatica quella degli abiti e la comparsa di Mosegrave (la

provvidenza) e di Elia (giudizio) rappresenta la teologia catafatica959

Dio

monade ineffabile e divina960

egrave definito in modo apofatico ldquototalmente privo di

quantitagraverdquo (παντελῶς ἄποσος) ldquototalmente privo di qualitagraverdquo (παντελῶς ἄποιος)

ldquodel tutto senza dimensionirdquo (ἀδιάστατος πάντῃ) ldquodel tutto infinitordquo (πάντῃ

ἄπειρος) ldquodel tutto immobilerdquo (πάντῃ ἀκίνητος) ldquototalmente imprincipiatordquo

(παντελῶς ἄναρχος) ldquodel tutto ingeneratordquo (ἀγέννητος πάντῃ) ldquototalmente senza

relazionerdquo (παντελῶς ἄσχετος) ldquoassolutamente ineffabile e inconoscibilerdquo

(παντάπασιν ἄρρητός τε καὶ ἄγνωστος)961

ed egrave ldquoinfinite volte infinitamente (hellip) al

di lagrave di tuttordquo (ἀπειράκις ἀπείρως (hellip) ἐπέκεινα πάντων)962

Allo stesso modo Dio

egrave definito in modo catafatico963

come ldquocausa creanterdquo (ποιητικὸν αἴτιον)964

mistica della chiesa dOriente La visione di Dio Bologna 1990 e G PASSARELLI Iconostasi La

teologia della bellezza e della luce Milano 2003 957

Cfr M VANNINI Storia della mistica occidentale Milano 1999 G PENCO Il monachesimo

Milano 2000 F ASTI Spiritualitagrave e mistica Questioni metodologiche Cittagrave del Vaticano 2003 e

IDTeologia della vita mistica Fondamenti Dinamiche Mezzi Cittagrave del Vaticano 2009 958

Cfr Mt 17 1-8 Mc 9 2-8 Lc 9 28-36 959

Cfr Amb ad Io 10 in PG 91 1168 A Lrsquoepisodio biblico viene ricordato anche in Cap de car

I 10 in PG 90 984 A Non facciamo riferimento puntuale alla teologia apofatica e catafatica

assunta completamente dallo Pseudo Dionigi percheacute discusso giagrave altrove (cfr V CROCE

Tradizione e ricerca Il metodo teologico di san Massimo il Confessore Milano 1974 pp 168-

178) 960

QTh LV in QTh (Laga-Steel 1980) p 489 laquoθεία καὶ ἄρρητος μονὰςraquo 961

Cfr Amb ad Io 10 in PG 91 1168 A-B 962

QTh LXIII in QTh (Laga-Steel 1990) p 159 963

Il monaco Massimo usa spesso per connotare lrsquoessenza divina parole composte da ὑπέρ e

diversi aggettivi come ὑπεράγαθος (cfr Amb ad Io 10 in PG 91 1137 B) ὑπερδύναμος (cfr Th

Oec I 4 in PG 90 1084 C) ὑπερούσιος (cfr Th Oec I 4 in PG 90 1084 C e II 1 in PG 90 1125

A) ὑπέρσοφος (cfr Amb ad Io 10 in PG 91 1192 A) ὑπὲρ αὐτὸ τὸ εἶναι (cfr Amb ad Io 10 in

PG 91 1180 B) ὑπὲρ πάντα τὰ ὄντα (cfr Amb ad Io 10 in PG 91 1153 B) πάσης οὐσίας

ὑπερέκεινα (cfr Th Oec I 2 in PG 90 1084 A) Allo stesso modo unisce il pronome personale

αὐτὸ a sostantivi che indicano il τί ἐστί dellrsquoessenza divina come αὐτοαγαθότης (cfr Cap de car

III 27 in PG 90 1025 A) αὐτοβουλή (cfr QTh XXVIII in QTh (Laga-Steel 1980) p 205)

αὐτογνῶσιςαὐτοεπιστήμε (cfr Amb ad Io 10 in PG 91 1177 A) αὐτοδικαιοσύνη (cfr QTh LIX

186

ldquocreatore del divenirerdquo (γενεσιουργὸς)965

ldquosapienza di seacuterdquo (αὐτοσοφία)966

ldquosussistenza di seacuterdquo (αὐτούπαρξις)967

ldquoragione di se stessordquo (αὐτολόγος)968

Il monaco Massimo concepisce la θεολογία non solo come scienza del

divino ma come lrsquounica conoscenza che possa cogliere la Trinitagrave nel creato

Grazie alla contemplazione naturale con cui ha inizio il processo di

spiritualizzazione il cristiano puograve giungere alla comprensione della Scrittura che

gli consentiragrave non solo di vincere le proprie passioni ma di unirsi con Dio scopo

dellrsquointero procedimento ascetico969

Riprendendo il primo capitolo della Mystica

Theologica dello Pseudo Dionigi970

il monaco esplicita che Dio egrave radicalmente

trascendente nel suo essere cosigrave come rispetto ad ogni forma di conoscenza a lui

relativa971

infatti non puograve essere raggiunto neacute con la sensibilitagrave neacute con la ragione

neacute con lrsquointelletto neacute con la conoscenza neacute attraverso ciograve che egrave conosciuto ciograve

che egrave pensato ciograve che egrave detto neacute attraverso il sensibile e ciograve che si percepisce972

Secondo questi assunti il monaco dichiara la conoscenza di Dio come una

conoscenza ldquoal di sopra dellrsquointellettordquo in quanto il pensiero che egrave in principio

unico si fa via via molteplice973

Infatti esso prende una forma diversa in base agli

oggetti sensibili e intellegibili a cui si riferisce e per giungere a Dio necessita del

superamento della varietagrave dei pensieri fino a giungere ad un pensiero senza forma

esso dunque necessita in altri termini di ritornare alla condizione originaria del

in QTh (Laga-Steel 1990) p 65) αὐτοδύναμις (cfr Amb ad Io 7 in PG 91 1073 B) αὐτοκίνησις

(cfr Ibidem) αὐτοουσία (cfr QTh XLIV in QTh (Laga-Steel 1980) p 301) 964

Cfr EpVI in PG 91 429 C 965

Cfr Amb ad Io 15 in PG 91 1217 C 966

Cfr Cap de car III 27 in PG 90 1025 A 967

Cfr Ibidem 968

QTh XXVIII 47 in QTh (Laga-Steel 1980) p 205 969

Cap de car II 26 in PG 90 992 B

laquoΚςrsquo Πραχτικὴν μὲν ὁ νοῦς κατορθῶν εἰς φρόνησιν προκόπτειmiddot θεωρητικὴν δὲ εἰς γνῶσιν Τῆς

μὲν γάρ ἐστιν εἰς διάκρισιν ἀρετῆς καὶ κακίας φέρειν τὸν ἀγωνιζόμενονmiddot τῆς δὲ εἰς τοὺς περὶ

ἀσωμάτων καὶ σωμάτων λόγους ἄγειν τὸν μέτοχον Τῆς δὲ θεολογικῆς χάριτος τοτηνικαῦτα

καταξιοῦται ὁπηνίκα τὰ προειρημένα πάντα διὰ τῶν τῆς ἀγάπης πτερῶν διαπεράσας καὶ ἐν Θεῷ

γενόμενος τὸν περὶ αὐτοῦ λόγον διὰ τοῦ πνεύματος ὡς ἀνθρωπὶνῳ νῷ δυνατὸν διασκοπήσειraquo 970

Cfr Prol 74-77 in Ibidem p 21 971

Cfr QTh XXV 105-108 in QTh (Laga-Steel 1980) p 165 QTh LVI 151-152 in QTh (Laga-

Steel 1990) p 13 QTh LIX 101-102 in Ibidem p 51 e cfr QTh LXIII 323-324 in Ibidem p 165 972

QTh XXV 59-61 in QTh (Laga-Steel 1980) p 161 laquoοὐκ αἴσθησιν οὐ λόγον οὐ νοῦν οὐ νόησιν

οὐ γνῶσιν οὐ γινωσκόμενον οὐ νοούμενον οὐ λεγόμενον οὐκ αἰσθητὸν οὐκ αἰσθανόμενονraquo 973

Cfr Th Oec II 5 in PG 90 1128 A

187

pensiero unico e semplice che egrave nella condizione di unirsi a Dio974

In realtagrave

lrsquointelletto egrave lrsquounico vero protagonista per lrsquounione con lrsquoessenza divina975

in

quanto rimane la dimensione unificatrice tra Dio e lrsquouomo976

Lrsquointelletto si avvia allrsquounione con Dio quando diventando passivo

lrsquointelletto non produce piugrave alcuna conoscenza ma piuttosto riceve coscienza e

godimento spirituale da Dio977

che puograve essere venerato solo con il silenzio in

quanto solo il silenzio celato nel mistero risulta ricchissimo di parole978

974

Massimo riadatta il concetto di trascendenza appreso dalla lezione areopagita con lrsquoespressione

αἰσθάνεσθαι ὑπὲρ αἴσθησιν (cfr Th Oec 274 in PG 90 1169 A) proprio per indicare quel tipo di

pensiero senza forma che puograve giungere a possedere il proprio oggetto ultimo e lrsquoesperienza di esso

solo andando oltre la relazione tra senso e spirito Lrsquoesperienza (πεῖρα) egrave proprio al di lagrave di questa

relazione tra il sensibile e lrsquointelligibile ma egrave necessario chiarire che per ldquoesperienzardquo si intende

quel sapere pienamente realizzato che si raggiunge nel momento in cui si coglie il concetto

Cfr QTh LX 87-93 in QTh (Laga-Steel 1990) pp 77 e 79

laquoΠεῖραν δὲ λέγω αὐτὴν τὴν κατrsquoἐνέργειαν γνῶσιν τὴν μετὰ πάντα λόγον ἐπιγινομένην αἴσθησιν

δὲ αὐτὴν τοῦ γνωσθέντος τὴν μέθεξιν τὴν μετὰ πᾶσαν νόησιν ἐκφαινομένην Καὶ τοῦτο τυχὸν

μυστικῶς διδάσκων ὁ μέγας ἀπόστολός φησινmiddot εἴτε προφητεῖαι παύσονται εἴτε γνώσεις

καταργηθήσονται περὶ τῆς ἐν λόγῳ κειμένης καὶ νοήμασι γνώσεως δηλονότι φάσκωνraquo 975

Cap de car I 10 in PG 90 964 A

laquoὋταν τῷ ἔρωτι τῆς ἀγάπης πρὸς τὸν Θεὸν ὁ νοῦς ἐκδημῇ τότε οὔτε ἑαυτοῦ οὔτε τινὸς τῶν

ὄντων παντάπασιν ἐπαισθάνεται Ὑπὸ γὰρ τοῦ θείου καὶ ἀπαίρου φωτὸς καταλαμπόμενος

ἀναισθητεῖ πρὸς πάντα τὰ ὑπrsquoαὐτοῦ γεγονότα καθάπερ καὶ ὀ αἰσθητὸς ὀφθαλμὸς πρὸς τοὺς

ἀστέρας τοῦ ἡλιου ἀνατέλλοντοςraquo 976

Cfr Amb ad Iohan 10 3 in PG 911113 B 977

Prol 69-88 in QTh (Laga-Steel 1980) p 21

laquo(hellip) καὶ μάλιστα πρὸς ὑμᾶς γε τὸν λόγον ποιούμενος τοὺς γνωστικοὺς ὄντως καὶ (70) ἀκριβεῖς

τῶν θείων θεάμονας καὶ τῶν παθῶν διαβάντας τὴν ὄχλησιν καὶ τὴν ὅλην παρελθόντας σχέσιν τῆς

φύσεως καὶ τῶν καθηκόντων κεκτημένους τὸν λόγον ἡγεμόνα καὶ δικαστὴν δικαιότατον καὶ τὸν

νοῦν διὰ τῆς κατὰ τὸ κρεῖττον ἀνοησίας εἰς τὸν ἐνδότατον τῆς θείας ἀφθεγξίας (75)

καταστήσαντας τόπον ἔνθα μόνης ἐστὶν ἀγνώστως εὐφροκαταστήσαντας τόπον ἔνθα μόνης ἐστὶν

ἀγνώστως εὐφροσύνης θείας ἀντιλαμβάνεσθαι τὴν τῶν ἀξιουμένων αὐτῆς πεῖραν μόνην ἐχούσης

τοῦ οἰκείου μεγέθους διδάσκαλον καὶ διὰ τοῦτο μόνης χρῄζοντας μικρᾶς περὶ τῶν ζητουμένων

ἐμφάσεως προδεικτικῆς τοῦ παμφαοῦς κάλλους τῶν (80) ἐμφερομένων τοῖς θείοις λογίοις

μυστικῶν θεαμάτων καὶ τῆς ἐπrsquo αὐτοῖς πνευματικῆς μεγαλονοίας εἴπερ καὶ τοῦτο θεμιτὸν ἐμοὶ

πρὸς ὑμᾶς εἰπεῖν τοὺς ἅλας ἤδη τῆς γῆς καὶ φῶς τοῦ κόσμου κατὰ τὸν κυριακὸν λόγον διὰ τὸν

πλοῦτον τῆς ἀρετῆς καὶ τὴν πολλὴν χύσιν τῆς γνώσεως γεγενημένους (85) καὶ τὴν ἐν ἄλλοις

σηπεδόνα τῶν παθῶν τρόποις ἀρετῶν ἐκκαθαίροντας καὶ τὴν ἄγνοιαν ψυχῆς ὑπάρχουσαν

τύφλωσιν τῷ τῆς γνώσεως φωτὶ καταυγάζονταςraquo 978

QTh LXV 466-475 in QTh (Laga-Steel 1990) pp 279 e 281

laquoΤὸ δὲ σάββατον τελεία παθῶν ἐστιν άπραξία καὶ τῆς περὶ τὰ πεποιημένα καθολικὴ τοῦ νοῦ

παῦλα κινήσεως καὶ πρὸς τὸ θεῖον τελεία διάβασις διάβασιςmiddot ἐν ᾦ τὸν διrsquoἀρετῆς καὶ γνώσεως κατὰ

τὸ θεμιτὸν ἀφικόμενον οὐ δεῖ καθάπερ ξύλα τὴν οἱανοῦν παντελῶς ὓλην ἐξαπτικὴν ἐνθυμεῖσθαι

παθῶν οὒτε μὴν φύσεως τὸ παράπαν ἀναλέγεσθαι λόγους ἳνα μὴ πάθεσιν ἡδόμενον ἢ φύσεως

ὃροις μετρούμενον κατὰ τοὺς Ἓλληνας τὸν θεὸν δογματίζωμεν ὃνπερ ἡ τελεία μόνη κέκραγε

σιγὴ καὶ ἡ παντελὴς καθrsquoὑπεροχὴν ἀγνωσία παρίστησινraquo

Il richiamo al silenzio egrave ricorrente nellrsquoopere di Massimo cfr

Amb ad Io 10 22 in PG 91 1149 B

Ibidem 10 26 in PG 91 1153 C

Ibidem 10 43 in PG 91 1193 D

Ibidem 15 in PG 91 1220 B

188

Unrsquoattenzione particolare inoltre merita il rapporto che intercorre tra la

scienza teologica e la sacra scrittura che nelle Quaestiones ad Thalassium assume

un significato centrale Contenendo direttamente la vera e propria ldquoparola di Diordquo

il testo sacro necessita di una raffinata interpretazione per Talassio rappresentante

della comunitagrave monastica africana il quale chiede continui chiarimenti di diversi

passi che talora appaiono criptici talora contradditori Massimo per rispondere ai

dubbi e alle perplessitagrave di Talassio propone articolate interpretazioni allegoriche

dei passi biblici Basti pensare allrsquointerpretazione di matrice origeniana della

vicenda di Giona la fuga per mare di Giona che si sottrae al comando divino

affidatogli da Jahvegrave egrave intesa come lrsquoemblema della condizione dellrsquouomo nel suo

vagare senza sosta lontano da Dio979

In Massimo gli spunti di riflessione

esegetica sono molteplici e intrecciati fra loro cosigrave da costruire unrsquoampia sintesi

della precedente tradizione interpretativa il monaco proponendo il principio

ermeneutico di Gregorio Magno secondo cui Scriptura crescit cum legente980

ritiene che la parola di Dio egrave simile a un grano di senape ldquopiccolardquo prima

drsquoessere coltivata ma non appena messa a cultura abbraccia il significato di tutti

gli esseri creati

La questione concernente lrsquointerpretazione delle Scritture che egrave di ordine

teologico filosofico e linguistico puograve essere sintetizzata proprio alla luce

Ibidem 17 in PG 91 1228 A

Ibidem 20 in PG 91 1241 B

Op theol et pol 20 in PG 91 229 A

Myst 4 in PG 91 672 C

Th Oec I 83 in PG 90 1117 B 979

QTh LXIV 242-266 in QTh (Laga-Steel 1990) pp 201 e 203

laquoὉ γὰρ λόγος τῆς χάριτος διὰ πολλῶν πειρασμῶν πρὸς τὴν τῶν ἐθνῶν ἐκκλησίαν ὣσπερ Ἰωνᾶς

διὰ πολλῶν θλίψεων πρὸς Νινευὴ διαβὰς τὴν πόλιν τὴν μεγάλην ἒπεισε τὸν βασιλεύοντα νόμον

τῆς φύσεως ἐξαναστῆναι τοῦ θρόνου τῆς προτέρας περὶ τὸ κακὸν δηλαδὴ κατὰ τὴν αἲσθησιν

ἓξεως καὶ περιελέσθαι τὴν στολὴν αὐτοῦ τὸν ἐπὶ τοῖς ἢθεσι λέγω τῆς κοσμικῆς δόξης ἀποθέσθαι

τῦφον καὶ περιβαλέσθαι σακκὸν τὸ πένθος δηλαδὴ καὶ τὴν δυσχερῆ καὶ τραχεῖαν τῆς

κακοπαθείας καὶ βίῳ τῷ κατὰ θεὸν πρέπουσαν ἀγωγήν καὶ καθίσαι ἐπὶ σποδοῦmiddot σποδός ἐστιν ἡ

πτωχεία τοῦ πνεύματος ἐφrsquoἧς καθέζεται πᾶς εὐσεβῶς ζῆν διδασκόμενος καὶ τὴν μάστιγια τῆς

συνειδήσεως ἒχων ἐπὶ τοῖς πλημμεληθεῖσιν αὐτὸν καταικίζουσαν Καὶ οὐ μόνον τὸν βασιλέα

πείθει πιστεῦσαι τῷ θεῷ κηρυττόμενος ὁ λόγος τῆς χάριτος ἀλλὰ καὶ τοὺς ἂνδρας τοὺς

συμπληροῦντας δηλαδὴ τὴν φύσιν ἀνθρώπους ἓνα πληροφορῶν ὁμολογεῖν εἶναι θεὸν τὸν πάντων

ποιητὴν καὶ κριτὴν καὶ κηρύξαι πιστῶς παρασκευάζων τὴν τελείαν δηλαδή τῶν προτέρων ἀποχὴν

πονηρῶν ἐπιτηδευμάτων καὶ ἐνδύσασθαι σάκκους ἀπὸ μικροῦ ἓως μεγάλου αὐτῶν τὴν

νεκρωτικὴν δηλαδὴ τῶν παθῶν κακοπάθειαν προθύμως μετελθεῖνmiddot μικροὺς δὲ καὶ μεγάλους

ἐνταῦθα κατὰ τὸν τῆς ἀναγωγῆς λόγον ὑπονοῶ κεκλῆσθαι τοὺς ἐν ἣττονι κακίᾳ καὶ μείζονι

φωραθέντας ὑπὸ τοῦ λόγουraquo 980

GREGORIO MAGNO Commento morale a Giobbe3 XX1 Roma Cittagrave Nuova 1997 (Opere di

Gregorio Magno I3) p 87

189

dellrsquoanalisi delle Quaestiones ad Thalassium La comprensione della Scrittura

accresce la maturazione spirituale di colui che la legge e la interpreta in quanto

consente di avvicinarsi al divino Si puograve dunque partire dallrsquoassunto che

interpretare egrave atto antropologico insito cioegrave nella natura umana ed equivale a

comprendere in profonditagrave La lectio divina egrave lrsquoincontro di un individuo con Dio

stesso che parla la sua interpretazione presuppone un notevole grado di maturitagrave

spirituale e non puograve essere svincolata da una vita di ascesi interamente orientata a

Dio Infatti non egrave un caso che il monaco Massimo interpreti il versetto biblico di

Matteo laquocercate prima il Regno di Dio e la sua giustiziaraquo981 come un invito alla

ricerca della veritagrave e di conseguenza ad una condotta di vita che sia conforme ad

essa982

Entro tale prospettiva lrsquoincarnazione stessa di Cristo e la consapevolezza

del suo mistero che deriva dalla conoscenza della θεολογία acquistano un

significato decisivo poicheacute con esse non solo lrsquouomo vince il peccato e la morte

ma ha anche la possibilitagrave di innalzarsi verso Dio piugrave di ogni altra creatura dopo

essersi privato del corpo tomba dello spirito983

Lrsquoantico dualismo tra anima e

corpo sebbene superato con il concetto di incarnazione non egrave totalmente superato

nel credente in quanto la sensibilitagrave che lo costituisce lo ostacola continuamente

nel suo tentativo di raggiungere lrsquoascesi Infatti il peccato e il vizio sono sempre in

agguato per turbare lrsquoanimo disposto volontariamente allrsquoascesi

Il percorso ascetico quindi risulta necessario per la liberazione dalla

dimensione sensibile e per giungere alla vera e propria divinizzazione dellrsquoanima

dopo aver ottenuto il pieno controllo di seacute nellrsquoambito della πρᾶξις il quale

garantisce il raggiungimento delle due forme di conoscenza superiori la θεωρία e

la θεολογία il credente puograve divinizzarsi in quanto immagine ontologica del

divino Piugrave che una teologia e una teodicea meramente astratte e speculative

troviamo nelle Quaestiones ad Thalassium lrsquoesposizione di un concreto e intenso

981

Mt 633 982

QTh XXXIV 14-19 in QTh (Laga-Steel 1980) p 235

laquoΠλὴν ὁ κύριος εἰπὼν ζητεῖτε πρῶτον τὴν βασιλείαν τοῦ θεοῦ καὶ τὴν δικαιοσύνην αὐτοῦ τουτέστι

πρὸ πάντων τὴν ἐπίγνωσιν τῆς ἀληθείας καὶ οὓτω τὴν τῶν καθηκόντων τρόπων ἐξάσκησιν σαφῶς

ἔδειξε περὶ μόνης τῆς θείας γνώσεως δεῖν ζητεῖν τοὺς πιστεύοντας καὶ τῆς αὐτὴν κοσμούσης διὰ

τῶν ἔργων ἀρετῆςraquo 983

Per lrsquoinfluenza della filosofia neoplatonica sulla teologia bizantina cfr P ARMSTRONG The

Architecture of the Intellegible Universe in the philosophy of Plotin London 1982 pp 64-80

190

rapporto tra Dio e lrsquouomo un rapporto in cui Dio attraverso la Parola nutre

lrsquoanima dellrsquouomo che egrave immagine del suo creatore e pertanto a lui puograve ritornare

secondo un procedimento ascetico Conoscere la struttura ontologica del creato

consente di comprendere in che modo sia possibile la divinizzazione fine

supremo dellrsquoascesi

191

2 Lrsquoascesi

Esplicitare come il monaco Massimo abbia finalizzato lrsquoinsegnamento spirituale

contenuto nelle Quaestiones ad Thalassium al fine dellrsquoascesi egrave lrsquoobiettivo della

seconda parte della presente ricerca Dopo aver preso in considerazione nelle

diverse ἀποκρίσεις nelle quali si delinea la prospettiva speculativa e teologica di

Massimo occorre prendere in considerazione un tema che egrave stato per lo piugrave con

rare e pregevoli eccezioni oggetto esclusivo della storia della spiritualitagrave e della

storia della teologia984

Unrsquoampia letteratura caratterizzata da specifici

orientamenti teologici ha contribuito a fissare il significato del concetto di ascesi

sia in ambito latino sia in ambito orientale985

In considerazione della finalitagrave della presente ricerca appare opportuno in

primo luogo definire il concetto di ldquoascesirdquo Il termine deriva dalla parola greca

ἄσκησις usato per indicare lrsquoallenamento e lrsquoesercizio che gli atleti dovevano

praticare per acquisire le abilitagrave fisiche necessarie per la lotta Successivamente

soprattutto a partire dalla filosofia cinica e stoica il termine viene riferito

allrsquoeducazione delle capacitagrave spirituali atte a consentire lrsquoacquisizione delle virtugrave

necessarie per dominare le passioni Con lrsquoavvento del Cristianesimo ascesi viene

usato come sinonimo di esercizio spirituale attraverso lrsquoastensione da tutto ciograve che

allontana dalla dimensione spirituale al fine di raggiungere una forma di diretta

comunicazione con il divino986

Nel presente contesto il termine ἄσκησις va inteso nel senso di ldquoesercizio

spiritualerdquo che ha come scopo il raggiungimento dellrsquoesperienza mistica dellrsquounitagrave

984

Cfr P HADOT Esercizi spirituali e filosofia antica Torino 1987 I HAUSHERR Direction

spirituelle en Orient autrefois Roma 1955 e P RABBOW Seelenfuumlhrung Methodik der Exercitien

in der Antike Muumlnchen 1954 985

Rimandiamo alle voci del Dictionnaire de spiritualiteacute ascetiqueet mystique Tome III (1957)

coll 1002-1202 del Dizionario degli Istituti di PerfezioneTomo III (1976) coll 530-548 del

Dictionnaire critique de Theacuteologie publieacute sous ladirection de J-Y Lacoste Paris 1998 pp 336-

338 o infine del Dizionario enciclopedico di spiritualitagrave a cura di E Ancilli e del Pontificio

Istituto di Spiritualitagravedel Teresianum Roma 1990 pp 793-806 986

Per una completa ricostruzione della storia dellascesi la letteratura secondaria egrave molto vasta

pertanto si segnalano gli studi che sono stati usati per questo tipo di ricerca serviti soprattutto per

distinguere lrsquoascesi dalla mistica cfr M VANNINI Storia della mistica occidentale Firenze 2015

M TOTI Il lessico dellrsquoascesi alcune osservazioni sulla laquopsicologia spiritualeraquo nel Cristianesimo

orientale ed in Epitteto in laquoHistoria religionumraquo 3 (2011) pp 47-63 A RIGO Mistici bizantini

Torino 2008 P HADOT Exercises spirituels et philosophie antique trad it A M Marietti Torino

2005 TOMAacuteŠ ŠPIDLIacuteK La spiritualitagrave dellrsquoOriente cristiano Manuale sistematico trad it di M

Donadeo Roma 1995

192

profonda tra uomo e Dio La segretezza il silenzio la quiete a cui lrsquoascesi

rimanda rappresentano un ldquocammino di vitardquo in quanto lrsquoesperienza del credente

non egrave soltanto intellettuale esse che costituiscono il fine ultimo dellrsquoesercizio

ascetico consentono allo spirito la regione piugrave alta dellrsquointelletto di superare

ogni forma di differenza e determinazione cosigrave da poter raggiungere quella che

Cusano chiamava ablatio omnis alteritatis Non bisogna trascurare inoltre che la

dimensione cristiana dellrsquoascesi si basa sullrsquoassunto teologico secondo cui la

salvezza viene da Dio attraverso Gesugrave Cristo987

Lrsquoascesi sulla base del modo in cui viene delineata dal monaco Massimo

puograve essere definita come un esercizio alla teologia ascetica-mistica che pur

apparendo in qualche modo come unrsquoattivitagrave prometeica ha come scopo ultimo la

perfezione della vita del credente Questrsquoultimo attraverso il dono dello Spirito

Santo viene guidato a vivere non piugrave nella schiavitugrave dellrsquohumana carnis988

ma

nella libertagrave che Dio ha donato allrsquouomo989

Non trascurando minimante lrsquoaspetto

pneumatico dellrsquoascesi990

il monaco la ritiene comunque una lotta una fatica e un

esercizio spirituale continuo percheacute lrsquouomo peccatore che egrave insito in ognuno

acquisti la libertagrave autentica991

perciograve egrave esercizio di riconoscimento di se stessi992

per una rinascita o meglio per essere una nuova creatura in Cristo993

987

Lrsquoimpossibilitagrave a cui si fa riferimento egrave ascrivibile alla natura umana la quale in quanto

sprovvista di perfezione puograve raggiungere il divino solo per mezzo della grazia Secondo Massimo

la venuta dello Spirito Santo dal Padre attraverso il Figlio egrave inteso come dono o grazia nel mondo

Cfr QTh LXII 150-155 in QTh (Laga-Steel 1990) p 155 988

Il monaco Massimo dichiara che con la parabola della dramma perduta Cristo pur

velatamente ha indicato ad un aspetto particolare della sua missione recuparare lrsquoimmagine

divina deturpata dal peccato (Ep XI in PG 91 454 D laquoΚαὶ τὴν βασιλικὴν ἀνασώσασθαι εἰκόνα

ὑπὸ τὴν δυσωδεστάτην τῶν παθῶν κόπρον γεγενημένην παραγεγονέναι διὰ τῆς δραχμῆς

παραβολικῶς παρῃνίξατοraquo) 989

2 Cor 317 laquodovrsquoegrave lo Spirito del Signore lagrave egrave la libertagraveraquo 990

Secondo il nostro autore lo Spirito Santo procede anche dal Figlio tesi che comportograve varie

critiche da parte di Papa Teodoro I e di altri teologi che non ritennero il Figlio una causa dello

Spirito Santo Essi infatti partivano dal presupposto che il Padre egrave lrsquounica causa del Figlio

secondo generazione e dello Spirito Santo secondo processione cfr Op theol et pol X in PG

91133 D-136 C Per approfondire in che modo Massimo interpreti tale quaestio rimandiamo ai

seguenti studi cfr J C LARCHET Personne et nature La Triniteacute- Le Christ- Lrsquohomme

Contributions aux dialogues interorthodoxe et interchreacutetien contemporains Paris 2011 A E

SIECIENSKI The Filioque History of a doctrinal controversy Usa 2010 J C LARCHET Maxime le

Confesseur meacutediateur entre lrsquoOrient et lrsquoOccident Paris 1998 J MEYENDORFF La procession du

Saint-Esprit chez les Pegraveres orientaux in laquoRussie et chreacutetienteacuteraquo 2 (1950) pp 158-178 991

NellrsquoEp XI (cfr PG 91 454-455) il monaco esplicita quanto sia caro a Dio la conversione

degli uomini mediante un sincero pentimento dei peccati Infatti il Verbo del Padre con un atto di

indicibile umiliazione si fece carne e si degnograve di abitare tra noi patigrave e disse tutto quello che era

necessario per riconciliare noi uomini nemici e avversari di Dio Padre e richiamograve di nuovo alla

193

Obiettivo del credente dunque egrave porsi consapevolmente nel mondo senza

essere del mondo egrave dedicarsi allrsquoopera di santificazione dello Spirito che ci

spoglia realmente e concretamente di ciograve che eravamo per renderci somiglianti al

Cristo Il monaco Massimo cerca di riprodurre in vita lrsquoinsegnamento di Cristo

mediante lrsquoascesi che presuppone la liberazione dalle passioni ed intende

giungere ad una forma di unione con Dio capace di far pervenire ad una santitagrave

evangelica994

Lrsquoascesi spirituale per la comunitagrave monastica quindi egrave da

considerarsi sia come un percorso di affinamento e perfezione spirituale sia come

un insieme di specifiche pratiche spirituali e di istanze regolative in ambito

religioso sia individuali sia collettive995

La presente analisi prosegue secondo due specifiche sezioni la prima

Lrsquouomo espressione ontologica-metafisica del creato intende delineare lrsquoimpianto

metafisico-ontologico della concezione del monaco in base alla quale il creato

risulta determinato dalla presenza dei logoi divini la seconda La divinizzazione

mostra in quali termini secondo Massimo lrsquoopera necessaria e salvatrice del Verbo

incarnato possa essere raggiunta grazie alla pratica ascetica della θεῶσις

Per comprendere a pieno la prospettiva del monaco Massimo bisogna in

primo luogo tener presente la tradizione spirituale alla quale il monachesimo

bizantino ha attinto che a sua volta ha contribuito a sviluppare996

Essa si fonda

su un canone di testi di riferimento fondamentali e indispensabili che ne

vita noi che ne eravamo stati esclusi Il Verbo divino non solo guarigrave le nostre malattie con la

potenza dei miracoli ma prese anche su di seacute lrsquoinfermitagrave delle nostre passioni pagograve il nostro

debito mediante il supplizio della croce come se fosse colpevole proprio lui che era innocente

(laquoΟἰ τῆς ἀληθείας κήρυκες καὶ τῆς θείας χάριτος γενόμενοι λειτουργοὶ ὄσοι ἐξ ἀρχῆς μέχρις ἡμῶν

κατὰ τοὺς ἑαυτῶν καιροὺς ἓκαστος τὸ σωτήριον ἡμῖν τοῦ Θεοῦ διεσάφησαν θέλημα φασὶ μηδὲν

οὓτω Θεῷ εἶναι φιλον τε καὶ ἐράσμιον ὡς ἠ ἐκ μετανοίας ἀληθοῦς ἐπrsquoαὐτὸν τῶν ἀνθρώπων

ἐπιστροφὴ Ὄπερ μάλιστα τῶν ἄλλων θειότερον ὑπάρχον δεῖξαι βουλόμενος ὁ θεαρχικὸς τοῦ

Θεοῦ καὶ Πατρὸς Λόγοςmiddot μᾶλλον δὲ καὶ πρῶτον καὶ μόνον τῆς άπείρου ἀγαθότητος γνώρισμα

κατὰ τινα ἄρρητον συνγκαταδάσεως τρόπον διὰ σαρκὸς ἡμῖν ὁμιλῆσαι ἠξίωσεν ἑκεῖνα καὶ

δράσας καὶ παθὼν καὶ εἰπὼν διrsquoὧν ἔδει ἡμᾶς ἐχθροὺς ὄντας καὶ πολεμίους καταλλαγῆναι τῷ Θεῷ

καὶ Πατρὶ καὶ τῆς μακαρίας ζωῆς ξενωθέντας πρὸς αὐτὴν πάλιν ἐπαναχθῆναιraquo cit Ibidem 454

A) 992

Cfr Mt 1624 993

Cfr Col 39-10 994

Per approfondimenti circa il monachesimo bizantino cfr Cfr G PASINI Il monachesimo

bizantino Milano 2004 e C CAPIZZI La civiltagrave bizantina Milano 2001 995

Cfr Monachesimo orientale unrsquointroduzione a cura di G Filoramo Brescia 2010 M

BIELAWSKI Il monachesimo bizantino Seregno 2003 A C LEOPARDI Lineamenti del

monachesimo bizantino Palmi 1985 996

Cfr C CAPIZZI La civiltagrave bizantina Milano 2001 pp75-76

194

costruiscono la base ma che sono al contempo anche i suoi prodotti piugrave

caratteristici si tratta de La vita di san Antonio del vescovo Atanasio il Grande

delle raccolte di Apoftegmata e delle storie monastiche riportate da autori come

Palladio Socrate o Sozomeno997

Una buona parte delle vite dei monaci bizantini

successive fanno riferimento a queste fonti da cui attingono ispirazione tanto che

risultarono fondamentali la conoscenza e il pieno possesso delle Regole di Basilio

il Grande la comprensione degli scritti di Gregorio di Nissa e Gregorio di

Nazianzio le opere di Giovanni Crisostomo o Doroteo di Gaza998

Occorre altresigrave

rammentare che la riflessione teologica bizantina ascetica e mistica egrave nella sua

intima essenza evagriana infatti nonostante la condanna del 553 dC999

Evagrio

Pontico fu sempre tenuto in considerazione riletto e rielaborato non solo da

Giovanni Climaco ma sopratutto da Massimo il Confessore1000

997

Cfr D PAPACHRYSSANTOU La vie monastique dans les campagnes byzantines duVIII e au XI e

siegravecle in laquoByzantionraquo XLIII (1973) pp 158-180 e cfr ID Le monachismeagrave Byzance et en

Occident du VIII e au X e siegravecle Aspects internes et relations avec la socieacuteteacute in laquoRevue

Beacuteneacutedictineraquo CIII (1993) in particolare pp 31-50 90-116 241-254 273-288 998

Cfr C MANGO La civiltagrave Bizantina Roma - Bari 2013 e cfr The Oxford handbook of

Byzantine studies ed by E Jeffreys with J Haldon and R Cormack Oxford 2008 R M

PARRINELLO Il monachesimo bizantino Roma 2012 G PASINI Il monachesimo bizantino Milano

2004 M TENACE Il cristianesimo bizantino Storia teologia tradizione monastica Roma 2000

JJ NORWICH Bisanzio Splendore e decadenza di un impero 330 - 1453 Milano 2000 Byzantine

Monastic Foundation Documents vol 1-5 ed by J Thomas - A C Hero Washington DC

1998 J MEYENDORFF La teologia bizantina Sviluppi storici e temi dottrinali Casale

Monteferrato 1984 R JANIN Les eacuteglises et les monastegraveres des grands centres byzantins Paris

1975 999

Lrsquoimperatore Giustiniano (527-565 dC) si interessograve personalmente alle questioni teologiche

del suo tempo a tal punto da compilare una lista di testi che ripercorrevano gli errori origeniani

tra cui quelli di Evagrio Pontico che fu condannato alla damnatio memoriae dal Concilio di

Costantinopoli nel 553 dC cfr Storia del Cristianesimo voll II e III Roma 2000- 2002 K

SCHATZ Storia dei Concili Bologna 1999 N TANNER I Concili della Chiesa Milano 1999 J

MEYENDORFF Op cit pp 82-86 K BAUS Storia della Chiesa voll II e III Milano 1977 RV

SELLERS The Council of Calcedon a Historical and Doctrinal Survey London 1961 1000

Massimo nellrsquoEp XV in PG 91 544 D chiarisce di affermare solo ciograve che gli egrave stato insegnato

dai Padri a lui precedenti laquoἑμὸν μὲν οὐδὲν ἐρῶ παντελῶςmiddotὃ δὲ παρὰ τῶν Πατέρων ἐδιδάχθην

φημὶ μηδὲν παραμείδων τῆς αὐτῶν ἐπὶ τούτοις διδασκαλίαςraquo

195

2 1 Lrsquouomo espressione ontologica-metafisica del creato

Lrsquoesercizio ascetico che egrave preceduto per gradi dalla progressione nella πρᾶξις

alla θεωρία e infine alla θεολογία acquista senso in considerazione del suo fine

supremo che egrave il contatto con Dio La conoscenza teologica definisce il rapporto

uomo-Dio secondo due prospettive differenti teocentrica e cristocentrica

La prospettiva teocentrica considera la mediazione di Cristo in modo

relativo o antropologico ovvero interpreta lrsquoIncarnazione in funzione della

Redenzione a differenza di quella cristocentrica che definisce la presenza del

divino nella persona umana a prescindere dallrsquoapporto salvifico La centralitagrave

della figura del Cristo determina necessariamente la dialettica uomo-Dio ed al

contempo quella Dio-uomo in quanto ne costituisce la chiave ermeneutica per

lrsquointerpretazione complessiva della storia della salvezza1001

o dellrsquointero disegno

divino descritto nei testi sacri e riconosciuto dalla tradizione1002

Cristo risulta per il santo monaco un punto focale in quanto la sua

incarnazione ha reso accessibile ciograve che per lrsquouomo egrave inaccessibile per natura

ovvero il raggiungimento dellrsquoeternitagrave e della contemplazione di Dio In Massimo

il Confessore le dimensioni ontologica e cristologica si intersecano1003

infatti

rispondere allrsquointerrogativo sullrsquoumanitagrave di Gesugrave Cristo significa al contempo

1001

Il lavoro filosofico dei Padri Cappadoci ha contribuito dogmaticamente al dibattito sulla natura

e sulle persone della santa Trinitagrave Infatti essi hanno distinto nella formulazione triadologica le

espressioni della unitagrave (ousigravea) dalle caratteristiche ogni persona (progravesopon o hypogravestasis) Cfr C

BONFANTE I Padri Cappadoci e la trinitagrave Piste per una rilettura in laquoNuova umanitagraveraquo XXIV

(2002) 140 pp 197-218 1002

Lo scopo dellrsquoincarnazione egrave la salvezza del genere umano in quanto lrsquouomo continuava ad

avanzare verso la sozzura spinto dalle diverse passioni della carne ad avvilire la vita cfr Liber

ascet in PG 90 912 A laquoΠλὴν λέγω σοι ὅτι ὁ σκοπὸς τῆς τοῦ Κυρίου ἐνανθρωπήσεως ἠ ἡμετέρα

ἧν σωτηρίαraquo 1003

Myst in PG 91 676B-C

laquoἳνrsquoἐγὼ μάθω τίς ὁ τῆς ᾀδούσης καὶ τῆς ᾀδομένης δεκάδος ὁ λόγος καὶ πῶς δεκάδι δεκὰς

μυστικῶς ἑνουμένη τε καὶ συναπτομένη Ἰησοῦν μὲν τὸν ἐμὸν Θεὸν καὶ Σωτῆρα συμπληρωθέντα

διrsquoἐμοῦ σωζομένου πρὸς ἑαυτὸν ἐπανάγει τὸν ἀεὶ πληρέστατον καὶ μηδέποτε ἑαυτοῦ ἐκστῆναι

δυνάμενον ἐμὲ δὲ τὸν ἄνθρωπον θαυμαστῶς ἑαυτῷ ἀποκαθίστησι μᾶλλον δὲ Θεῷ παρrsquoοὗ τὸ

εἷναι λαβὼν ἔχω καὶ πρὸς ὃν ἐπείγομαι πόρρωθεν τὸ εὖ εἶναι προσλαβεῖν ἐφιέμενος Ὅπερ ὁ

γνῶναι δυνηθείς ἐκ τοῦ παθεῖν τὰ λεγόμενα εἴσεται πάντως γνωρίσας ἢδη κατὰ τὴν πεῖραν

ἐναργῶς τὸ οἰκεῖον ἀξίωμα πῶς ἀποδίδοται τῇ εἰκόνι τὸ κατrsquoεἰκόνα πῶς τιμᾶται τὸ ἀρχέτυπον

τίς τοῦ μυστηρίου τῆς ἡμῶν σωτηρίας ἡ δύμανις καὶ ὑπὲρ τίνος Χριστὸς ἀπέθανεmiddot πῶς τε πάλιν ἐν

αὐτῷ μεῖναι δυνάμεθα καὶ αὐτὸς ἐν ἡμῖν καθὼς εἷπε καὶ πῶς ἐστὶν εὐθὺς ὁ λόγος τοῦ Κυρίου καὶ

πάντα τὰ ἔργα αὐτοῦ ἐν πίστει Ἀλλrsquoἐπανάγωμεν πρὸς τὸν εἰρμὸν τοῦ λόγου τὸν λόγον τούτοις

περὶ τούτων ἀρκεσθέντεςraquo

196

riflettere sulla natura dellrsquouomo1004

Per i Padri e per tutta la tradizione cristiana

Cristo assume la natura umana per divinizzarla orientandola e al contempi

garantendone la salvezza Per poter comprendere appieno tale prospettiva occorre

tener presente che in base ad essa Cristo assume la natura umana non la persona

umana e la sua espressione in terra egrave la Chiesa di cui tutti noi in quanto uomini

siamo chiamati ad essere membra La Chiesa si delinea cosigrave il piano eterno

salvifico di Dio1005

Infatti il monaco afferma

Come e in quale modo la santa chiesa di Dio rappresenta

simbolicamente lrsquouomo e essa stessa egrave da lui

rappresentata

E ancora la santa chiesa di Dio egrave uomo egli diceva

(secondo un altro approccio interpretativo) avendo per

anima il santuario per intelletto il divino altare e per

corpo la navata essendo cosigrave a immagine e somiglianza

dellrsquouomo creato a immagine e somiglianza di Dio Essa

presenta attraverso la navata come attraverso un corpo

la filosofia morale espone spiritualmente attraverso il

santuario come attraverso unrsquoanima la contemplazione

naturale e manifesta attraverso il divino altare come

attraverso un intelletto la teologia mistica E

inversamente lrsquouomo egrave [egli diceva] una chiesa mistica

Attraverso il corpo come attraverso la navata fa brillare

virtuosamente la [facoltagrave] pratica dellrsquoanima grazie

allrsquoopera dei comandi correlati alla filosofia morale

attraverso lrsquoanima come attraverso il santuario offre a

Dio i logoi della percezione sensibile circoncisi dalla

materia in totale purezza nello Spirito attraverso la

ragione per la contemplazione naturale e attraverso

lrsquointelletto come attraverso lrsquoaltare invoca il silenzio

della grande voce invisibile e sconosciuta della divinitagrave

assai celebrata nel santo dei santi con un altro silenzio

loquace e fragoroso e nella misura in cui egrave possibile

allrsquouomo secondo la teologia mistica vive con questa e

diviene come evidentemente deve essere chi egrave stato

giudicato degno della visita di Dio ed egrave contraddistinto

dal suo segno con i suoi fulgidi raggi1006

1004

Ogni cristiano egrave chiamato a seguire Gesugrave Cristo percheacute solo in questo modo vive secondo la

forma divina Infatti A Cozzi sostiene laquolrsquoesistenza umana di Gesugrave rivela la veritagrave dellrsquouomo ma

questa veritagrave egrave perfetta in lui perchegrave sostenuta nella sua profonditagrave ultima dalla veritagrave di Dio

pienamente manifestata nella risurrezione di Gesugrave e rivelatasi come ldquoda semprerdquoraquo cit A COZZI

Conoscere Gesugrave Cristo nella fede Una cristologia Assisi 2007 p 557 1005

Nella Myst il monaco in che modo la Chiesa sia lrsquoimmagine e la figura di Dio (cfr PG 91 664

D-668 D) e percheacute sia lrsquoimmagine del mondo precisamente delle sostanze visibili e invisibili (cfr

PG 91 668 D-671 D) 1006

Myst in PG 91 672 Β-C

197

Massimo in questo passo spiega che

- il corpo egrave paragonabile alla navata della Chiesa percheacute entrambi sia il

corpo sia la navata sono coglibili per mezzo delle facoltagrave percettive

- il santuario egrave comparabile allrsquoanima che proprio come il presbiterio

nascosto egrave quella dimensione reale ed esistente non afferrabile con la

percezione sensibile

- lrsquoaltare invece egrave equiparabile in questo contesto allrsquointelletto nella sua

dimensione intuitiva non inteso come pensiero discorsivo (διάνοια) infatti

cosigrave come sullrsquoaltare avviene la manifestazione di Dio durante la liturgia

sacramentale allo stesso modo nellrsquointelletto di un uomo santificato si

manifesta in modo ineffabile la presenza divina

Il monaco riconnette tale interpretazione simbolica alle tre dimensioni πρᾶξις-

θεωρία-θεολογία il corpo e i suoi sensi necessitano della pratica evangelica

ossia dellrsquoattuazione dei comandamenti secondo la filosofia morale lrsquoanima

invece chiamata alla contemplazione naturale intravvede i segni divini nel

mondo attraverso le realtagrave naturali infine lrsquointelletto si configura come il luogo in

cui la presenza divina si rende manifesta

La Chiesa dunque rappresenta lrsquouomo e viceversa lrsquouomo egrave rappresentato

dalla Chiesa1007

infatti lrsquoindividuo che ha messo in pratica i comandamenti dopo

essere giunto alla spiritualizzazione del corpo egrave pervaso da una luce simile a

quella che si diffonde nella navata solo dopo aver messo in pratica i

comandamenti nella sua anima si rende manifesto in un certo senso il santuario

laquoΠῶς τε καὶ ποίῳ τρόπῳ συμβολικῶς εἰκονίζει τὸν ἄνθρωπον ἡ ἁγία τοῦ Θεοῦ Ἐκκλησία καὶ αὐτὴ

ὡς ἄνθρωπος ὑπ᾽ αὐτοῦ εἰκονίζεται Καὶ πάλιν κατ᾽ ἄλλον τρόπον θεωρίας ἄνθρωπον εἶναι τὴν

ἁγίαν τοῦ Θεοῦ Ἐκκλησίαν ἔλεγε ψυχὴν μὲν ἔχουσαν τὸ ἱερατεῖον καὶ νοῦν τὸ θεῖον

θυσιαστήριον καὶ σῶμα τὸν ναόν ὡς εἰκόνα καὶ ὁμοίωσιν ὑπάρχουσαν τοῦ κατ᾽ εἰκόνα Θεοῦ καὶ

ὁμοίωσιν γενομένου ἀνθρώπου καὶ διὰ μὲν τοῦ ναοῦ ὡς διὰ σώματος τὴν ἠθικὴν φιλοσοφίαν

προβαλλομένην διὰ δὲ τοῦ ἱερατείου ὡς διὰ ψυχῆς τὴν φυσικὴν θεωρίαν πνευματικῶς

ἐξηγουμένην καὶ ὡς διὰ νοὸς τοῦ θείου θυσιαστηρίου τὴν μυστικὴν θεολογίαν ἐμβαίνουσαν Καὶ

ἔμπαλιν Ἐκκλησίαν μυστικὴν τὸν ἄνθρωπον ὡς διὰ ναοῦ μὲν τοῦ σώματος τὸ πρακτικὸν τῆς

ψυχῆς ταῖς τῶν ἐντολῶν ἐνεργείαις κατὰ τὴν ἠθικὴν φιλοσοφίαν ἐναρέτως φαιδρύνοντα ὡς δι᾽

ἱερατείου δὲ τῆς ψυχῆς τοὺς κατ᾽ αἴσθησιν λόγους καθαρῶς ἐν Πνεύματι τῆς ὕλης περιτμηθέντας

κατὰ τὴν φυσικὴν θεωρίαν διὰ λόγου τῷ Θεῷ προσκομίζοντα καὶ ὡς διὰ θυσιαστηρίου τοῦ νοός

τὴν ἐν ἀδύτοις πολυύμνητον τῆς ἀφανοῦς καὶ ἀγνώστου μεγαλοφωνίας σιγὴν τῆς θεότητος δι᾽

ἄλλης λάλου τε καὶ πολυφθόγγου σιγῆς προσκαλούμενον καὶ ὡς ἐφικτὸν ἀνθρώπῳ κατὰ

μυστικὴν θεολογίαν αὐτῇ συγγινόμενον καὶ τοιοῦτον γινόμενον οἷον εἰκὸς εἶναι δεῖ τὸν ἐπιδημίας

ἀξιωθέντα Θεοῦ καὶ ταῖς αὐτοῦ παμφαέσιν αἴγλαις ἐνσημανθένταraquo 1007

Cfr A RIOU Le monde et lrsquoEglise selon Maxime le Confesseur Paris 1973

198

della Chiesa in quanto egli per mezzo dellrsquointelletto ha la possibilitagrave di intuire le

ragioni divine (i logoi) che reggono il cosmo e le attribuisce a Dio infine solo nel

suo spirito scopre la manifestazione di Dio la cui luce soprannaturale lo pervade

interamente1008

Lrsquoassimilazione uomo-Chiesa egrave fondamentale per comprendere come il

monaco abbia elaborato una concezione del rapporto tra Dio e le creature in una

prospettiva rigorosamente sistematica1009

al cui centro si colloca lrsquoessenziale

funzione redentrice del Cristo mediatore tra uomo e Dio La personificazione di

Cristo egrave stata per Massimo un momento unico ed irripetibile ovvero un incontro

tra lrsquoeterna incorruttibilitagrave dello spirito e la storia del creato che si dispiega

attraverso una vera e propria progressione a partire dal peccato originale fino al

recupero escatologico delle perfezioni che da Dio ha voluto per le creature Il

ritorno ad una dimensione divina nella vita terrena dunque non potragrave avvenire se

non per mezzo di Dio e in Dio in una riunificazione del molteplice indeterminato

allrsquoUno perfetto da cui egrave tutto derivato e cui tutto incessantemente tende A tal

proposito il monaco afferma

Questo egrave il grande e sublime mistero Questo egrave il

benedetto Fine per il quale tutta la creazione egrave stata

composta questo egrave il preannunciato scopo divino per il

quale tutti gli esseri hanno inizio e per il quale egrave

preannunciata la loro Fine per il quale esiste ogni essere

Egli stesso tuttavia non esiste a causa di alcuno Si vede

chiaramente che Dio ha causato tutti gli esseri mirando a

codesto fine Ciograve causa la pienezza di due realtagrave della

sua Provvidenza e di coloro per i quali la Provvidenza

agisce Attraverso il cui completamento le creature sono

ricapitolate e unite a Dio1010

Egrave questo il mistero che

comprende in seacute ogni epoca mostrato innanzi al grande e

soprainfinito consiglio divino preesistito molto prima di

tutti i secoli LrsquoUno e consustanziale a Dio il Logos

stesso lrsquoha annunziato dal momento in cui egrave divenuto

uomo manifestando cosigrave sia comrsquoera sia le profonditagrave

piugrave intime della bontagrave di Suo Padre Egli si egrave

automanifestato come il Fine per il quale indubbiamente

le creature hanno ricevuto il loro inizio percheacute era per

Cristo o piugrave propriamente per il mistero di Cristo che

tutte le epoche e tutto quanto esse contengono hanno

1008

Implicitamente si fa riferimento alla trasfigurazione di Cristo alla quale egrave chiamato ciascun

cristiano in quanto alter Christus Cfr Amb ad Io in PG 91 1125D-1128A 1009

Cfr L THUMBERG Man and the Cosmos The vision of St Maximus the Confessor Crestwood

1985 pp 118-122 1010

Cfr Ef 110

199

ricevuto lrsquoinizio e la Fine del loro essere Per lrsquounione

compresa prima di ogni epoca tra realtagrave misurabile e

incommensurabile finita e infinita tra il regno delle cose

limitate e quello delle cose illimitate tra Creatore e

creazione tra stabilitagrave e moto unione che egrave stata

compresa alla fine in questi ultimi tempi grazie

allrsquoautomanifestazione di Cristo che adempie la

preveggenza divina1011

In Amb ad Io 71012

Massimo dichiara che lrsquounico Logos si divide in vari logoi1013

vale a dire le rationes aeternae o cause delle realtagrave molteplici e che viceversa

tutti i logoi siano ricondotti allrsquounico Logos1014

Tale Logos egrave Dio o meglio

esistente in Dio in sostanza e in ipostasi in quanto principio e causa dellrsquouniverso

nel quale furono create tutte le cose che sono state create da lui e attraverso di lui

e per lui1015

Il monaco riguardo la creazione di ogni singolo essere illustra la

natura del rapporto tra il Logos e i diversi logoi

Se il Demiurgo (Creatore) ha impiegato sei giorni per

creare tutte le specie che sono presenti nellrsquouniverso1016

che cosa ha fatto dopo queste il Padre Il Salvatore disse

infatti Il Padre mio opera sempre e anchrsquoio opero1017

Non si parla forse della conservazione della specie una

volta che sono venute al mondo

Risposta Dio dopo aver una volta completato la

creazione come solo egli stesso seppe fare i primi logoi

degli esseri esistenti e le sostanze degli esseri in generale

opera ancora non solo per la loro conservazione 1011

QTh LX 33-56 in QTh (Laga-Steel 1980) p 75

laquoΤοῦτο ἐστι τὸ μέγα καὶ ἀπόκρυφον μυστήριον Τοῦτο ἐστι τὸ μακάριον διacuteὃ τὰ πάντα

συνέστησαν τέλος Τοῦτο ἐστιν ὁ τῆς ἀρχῆς τῶν ὄντων προεπινοούμενος θεῖος σκοπός ὃν

ὁρίζοντες εἶναί φαμεν προεπινοούμενος τέλος οὖ ἓνεκα μὲν τὰ πάντα αὐτὸ δὲ οὐδενὸς ἔνεκενmiddot

πρὸς τοῦτο τὸ τέλος ἀφορῶν τὰς τῶν ὄντων ὁ θεὸς παρήγαγεν οὐσίας Τοῦτο κυρίως ἐστὶ τὸ τῆς

προνοίας καὶ τῶν προνοουμένων πέρας καθacuteὃ εἰς τὸν θεὸν ἡ τῶν ὑπacuteαὐτοῦ πεποιημένων ἐστὶν

ἀνακεφαλαίσις Τοῦτό ἐστι τὸ πάντας περιγράφον τοὺς αἰῶνας καὶ τὴν ὑπεράπειρον καὶ ἀπειράκις

ἀπείρως προυπάρχουσαν τῶν αἰῶνων μεγάλην τοῦ θεοῦ βουλὴν ἐκφαῖνον μυστήριον ἧς γέγονεν

ἄγγελος αὐτὸς ὁ κατacuteοὐσίαν τοῦ θεοῦ λόγος γενόμενος ἄνθρωπος καὶ αὐτόν εἰ θέμις εἰπεῖν τὸν

ἐνδότατον πυθμένα τῆς πατρικῆς ἀγαθότητος φανερὸν καταστήσας καὶ τὸ τέλος ἐν ἑαυτῷ δείξας

διacuteὃ τὴν πρὸς τὸ εἶναι σαφῶς ἀρχὴν ἔλαβον τὰ πεποιημένα Διὰ γὰρ τὸν Χριστὸν ἢγουν τὸ κατὰ

Χριστὸν μυστήριον πάντες οἱ αἰῶνες καὶ τὰ ἐν αὐτοῖς τοῖς αἰῶσιν ἐν Χριστῷ τὴν ἀρχὴν τοῦ εἶναι

καὶ τὴν ἀρχὴν τοῦ εἶναι καὶ τὸ τέλος εἰλήφασιν ῞Ενωσις γὰρ προϋπενοήθη τῶν αἰώνων ὅρου (Ef

1 10-11) καὶ ἀοριστίας καὶ μέτρου καὶ ἀμετρίας καὶ πέρατος καὶ ἀπειρίας καὶ κτίστου καὶ

κτίσεως καὶ στάσεως καὶ κινήσεωςmiddot ἢτις (ἕνωσις) ἐν Χριστῷ ἐπ᾿ ἐσχάτων τῶν χρόνων

φανερωθέντι γέγονε πλήρωσιν δοῦσα τῇ προγνώσει τοῦ Θεοῦ δι᾿ ἑαυτῆς (hellip)raquo 1012

Cfr PG 91 1077 C 1013

Cfr Gn 1 27 e Col 1 15-16 1014

Cfr C MORESCHINI Storia del pensiero tardo-antico Milano 2013 pp 1253-1292 1015

Amb ad Io 10 in PG 91 1169 Ce 1188 C-1189 A e cfr Myst in PG 91 668 C 1016

Cfr Gn 1 1-5 1017

Gio 5 17

200

nellrsquoessere ma anche attraverso lrsquoatto della creazione

delle parti che sono in potenza (1) per il loro progresso e

per la loro costituzione e ancor di piugrave per la somiglianza

delle parti al tutto (2) e questo fino a quando ha unito il

logos per natura piugrave in generale allrsquoessenza razionale

ovvero ha unito lrsquoimpulso autonomo delle parti grazie al

loro movimento verso una buona esistenza proprio fino a

quando li rende armonici gli uni in rapporto agli altri e al

tutto e proprio fino a quando si muovono essi stessi Non

ci saragrave alcuna differenza di volere delle parti per quanto

riguarda il tutto contempliamo lo stesso unico logos

basato sulla totalitagrave degli esseri che non egrave stato in base ai

diversi tropoi per cui si afferma ugualmente e mostreragrave

la grazia che risulta attiva e che deifica la totalitagrave degli

esseri attraverso di essa che egrave diventato un uomo Dio e

Logos dice ldquoIl Padre mio opera sempre e anchio

operordquo1018

da una parte ne egrave compiaciuto dallaltra egrave la

sua stessa opera e lo Spirito Santo percheacute ha lrsquoessenza di

realizzare il compiacimento del Padre per tutte le cose e

lrsquoopera del Figlio per far parte in tutto e per tutto del Dio

trino interamente contemplato da tutti proporzionalmente

alla dignitagrave che ciascuno ha ricevuto per grazia e cosigrave

allo stesso modo che lrsquoanima esiste naturalmente nel

corpo intero e senza essere diminuiti in ognuno dei suoi

membri1019

1018

Mt 317 Ed ecco una voce dal cielo che disse laquoQuesti egrave il Figlio mio prediletto nel quale mi

sono compiaciutoraquo Col 1 19 laquoPercheacute piacque a Dio di fare abitare in lui ogni pienezzaraquo 1019

QTh II 1-30 in QTh (Laga-Steel 1980) p 51

laquoΕἰ πάντα τὰ εἴδη τὰ συμπληροῦντα τὸν κόσμον ἐν ταῖς (2) ἓξ ἡμέραις ὁ δημιουργὸς ἐποίησεν τί

μετὰ ταῦτα ὁ πατὴρ ἐργάζεται Λέγει γὰρ ὁ σωτὴρ ὁ πατήρ μου ἕως ἄρτι ἐργάζεται κἀγὼ

ἐργάζομαι Μή τι ἆρα τὴν τῶν ἅπαξ (5) γεγονότων εἰδῶν συντήρησιν λέγει

Ἀπόκρισις middotΤοὺς μὲν πρώτους τῶν γεγονότων λόγους ὁ θεὸς καὶ τὰς καθόλου τῶν ὄντων οὐσίας

ἅπαξ ὡς οἶδεν αὐτός συμπληρώσας ἔτι ἐργάζεται οὐ μόνον τὴν τούτων αὐτῶν πρὸς τὸ εἶναι

συντήρησιν ἀλλὰ καὶ τὴν κατrsquo ἐνέργειαν (10) τῶν ἐν αὐτοῖς δυνάμει (1) μερῶν δημιουργίαν

πρόοδόν τε καὶ σύστασιν ἔτι μὴν καὶ τὴν διὰ τῆς προνοίας πρὸς τὰ καθόλου τῶν μερικῶν

ἐξομοίωσιν (2) ἕως ἄν τῷ κατὰ φύσιν γενικωτέρῳ λόγῳ τῆς λογικῆς οὐσίας διὰ τῆς πρὸς τὸ εὖ

εἶναι κινήσεως τῶν μερικῶντὴν αὐθαίρετον ἑνώσας ὁρμήν ποιήσειεν ἀλλήλοις τε καὶ τῷ ὅλῳ

σύμφωνα καὶ ταὐτοκίνητα μὴ ἐχόντων τὴν γνωμικὴν πρὸς τὰ καθόλου τῶν ἐπὶ μέρους διαφοράν

ἀλλrsquo εἷς καὶ ὁ αὐτὸς ἐφrsquo ὅλων θεωρηθήσεται λόγος μὴ διαιρούμενος τοῖς τῶν καθrsquo ὧν ἴσως

κατηγορεῖται τρόποις καὶ (20) οὕτως ἐνεργουμένην τὴν ἐκθεωτικὴν τῶν ὅλων ἐπιδείξηται χάρινmiddot

διrsquo ἣν γενόμενος ἄνθρωπος ὁ θεὸς καὶ λόγος φησὶν ὁ πατήρ μου ἕως ἄρτι ἐργάζεται κἀγὼ

ἐργάζομαι ὁ μὲν εὐδοκῶν ὁ δὲ αὐτουργῶν καὶ τοῦ ἁγίου πνεύματος οὐσιωδῶς τήν τε τοῦ πατρὸς

ἐπὶ πᾶσιν εὐδοκίαν καὶ τὴν (25) αὐτουργίαν τοῦ υἱοῦ συμπληροῦντος ἵνα γένηται διὰ πάντων καὶ

ἐν πᾶσι εἷς ὁ ἐν τριάδι θεός ἀναλόγως ὅλος ἑκάστῳ κατὰ χάριν τῶν ἀξιουμένων καὶ ὅλοις

ἐνθεωρούμενος ὡς ὅλῳ καὶ ἑκάστῳ μέλει τοῦ σώματος δίχα μειώσεως ἐνυπάρχει φυσικῶς ἡ

ψυχήraquo

201

Scholia

1 Riguardo alla materia vale a dire lrsquoessenza della

totalitagrave degli esseri si trovano in potenza gli esseri

particolari tratti dalla materia nelle loro parti dalla loro

genesi dice la Scrittura1020

Dio opera in modo

sorprendente

2 Quanto allrsquoaspetto dei singoli esseri in tutto la

Scrittura si riferisce allrsquounificazione della natura di tutti

gli uomini con un unico movimento della volontagrave verso il

logos della natura unificazione in cui Dio opera con la

sua provvidenza in modo che vi sia una sola disposizione

di volontagrave come una sola natura una volta che tutti gli

esseri sono legati per mezzo dello Spirito a Dio e a tutti

gli altri tra di loro1021

Nella quaestio appena citata Massimo descrive la creazione Ai fini della nostra

indagine occorre sottolineare come il logos della natura umana sia espressione

fondamentale dellrsquoessenza divina insita in un corpo finito come la provvidenza

divina oltre a concorrere alla creazione degli esseri agisca sulla loro unitagrave e

sulla loro esistenza rendendoli armonici infine come gli uomini in quanto liberi

secondo quanto Dio ha disposto per loro possano cogliere i diversi logoi presenti

nella creazione dimostrando cosigrave lrsquounitagrave (del logos e dellrsquoessenza) della loro

natura1022

Per comprendere il metodo usato da Massimo il Confessore nellrsquoaccostarsi

alla spiegazione della creazione per mezzo della dottrina dei logoi occorre

prendere in esame la relazione esistente fra Dio ed il mondo infatti basandosi

sulla Sacra Scrittura il monaco illustra

1020

Gn 2 laquo1 Cosigrave furono portati a compimento il cielo e la terra e tutte le loro schiere 2 Allora

Dio nel settimo giorno portograve a termine il lavoro che aveva fatto e cessograve nel settimo giorno da ogni

suo lavoro 3 Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrograve percheacute in esso aveva cessato da ogni

lavoro che egli creando aveva fatto 4 Queste le origini del cielo e della terra quando vennero

creatiraquo 1021

Scholia in QTh (Laga-Steel 1980) p 53

laquo1 Ἐν τῇ ὕλῃ τουτέστι τῇ καθόλου τῶν ὄντων οὐσίᾳ δυνάμει (1) τυγχάνουσι τὰ κατὰ μέρος ἐκ

τῆς ὕλης γινόμενα μερικά ὧν τὴν γένεσιν φησίν ὁ θεὸς προδήλως ἐργάζεται 2 Τὴν πρὸς τὰ

καθόλου τῶν μερικῶν ἐξομοίωσιν λέγει τὴν πάντων ἀνθρώπων κατὰ μίαν τῆς γνώμης κίνησιν

πρὸς τὸν (5) λόγον τῆς φύσεως ἕνωσιν ἣν ἐργάζεται διὰ τῆς προνοίας ὁ θεός ἵνα γένηται πάντων

ὥσπερ μία φύσις οὕτω καὶ γνώμη πάντων θεῷ τε καὶ ἀλλήλοις συναφθέντων διὰ τοῦ πνεύματοςraquo 1022

Gli stessi concetti vengono ribaditi in QTh LX 108-114 in QTh (Laga-Steel 1990) p 79

laquoΚαὶ μηδεὶς διαπορήσῃ πῶς ὁ Χριστός εἶς ὢν τῆς ἁγίας Τριάδος ὑπrsquoαὐτῆς προγινώσκεται

γινώσκων ὄτι οὑχ ὡς θεὸς ὁ Χριστός προεγνώσθη ἀλλrsquoὡς ἄνθρωπος ἤγνουν ἡ κατrsquoοἰκονομίαν

αὐτοῦ διὰ τὸν ἄνθρωπον σάρκωσιςΤὸ γὰρ ἀεὶ ὄντος ὑπὲρ αἰτίαν καὶ λόγον οὐδέποτε

προγινώσκεταιmiddot ἡ γὰρ πρόγνωσις τῶν ἀρχὴν ἐχόντων τοῦ εἶναι διrsquoαἰτίαν ἐστίνraquo

202

a) in che modo il creato sia espressione dei logoi

b) secondo quali caratteristiche lrsquouomo sia immagine e somiglianza di Dio

c) in che modo lrsquouomo sia una sintesi microcosmica della creazione

a) Secondo Massimo ogni realtagrave creata ha in seacute il suo logos grazie al quale

sussiste individualmente e riceve le proprie peculiaritagrave formali la specificitagrave delle

singole cose egrave data dalla configurazione particolare assunta dal corrispettivo

logos1023

Infatti ogni essere creaturale possiede nel proprio logos nella propria

ragion drsquoessere la perfezione che puograve essere raggiunta durante la propria

esistenza in questrsquoottica sulla scia della speculazione aristotelica Massimo diragrave

che le nature concrete constano di forma e di materia1024

e la prima determina e

specifica la seconda1025

anteriormente al venire a sussistere dei singoli esseri

particolari Dio dunque in quanto monade contiene tutti i logoi delle creature e

grazie ad un atto drsquoamore dagrave ad esse esistenza secondo la sua sagezza e secondo la

sua provvidenza fondando e garantendo ogni loro potenzialitagrave infatti ogni essere

creato non solo ha un logos che predetermina la sua essenza ma anche la sua

effettiva esistenza1026

1023

Cfr A LOUTH St Maximosrsquos doctrine of the logoi of creation in laquoStudia patristicaraquo Vol

XLVIII (2010) pp77-84 I H DALMAIS La theacuteorie des logoi des creacuteatures chez Maxime le

Confesseur in laquoRevue des Sciences Philosophiques et Theacuteologiquesraquo 36 (1952) pp 244-249 ID

La manifestation du Logos dans lhomme et dans lEacuteglise Typologie anthropologique et typologie

eacutecclesiale drsquoapregraves Qu Thal 60 et la dans la Mystagogie in laquoParadosis Etudes de litteacuterature et de

theacuteologie anciennesraquo 27 (1982) pp 13-25 V KARAYIANNIS Maxime le Confesseur essence et

eacutenergies de Dieu Paris 1993 1024

QTh LXV 204-206 in QTh (Laga-Steel 1990) p 263

laquoΤῇ γὰρ ὔλῃ καὶ τῷ εἴδει συμπλακεῖσα κατὰ μίξιν ἡ αἴσθησις ἀποτελεῖν μὲν πάθος ἀποκτέννειν

δὲ καὶ συντελεῖν τοὺς κατὰ φύσιν πέφυκε λόγουςraquo 1025

QTh XXXV 7-24 in QTh (Laga-Steel 1980) p 239

laquoΕἰς οὐσίαν ἐλθεῖν βουληθείς ὡς οἶδεν αὐτὸς ὁ ὑπερούσιος λόγος καὶ πάντων τῶν ὄντων

δημιουργὸς τοὺς τῶν ὄντων πάντων τῶν φαινομένων καὶ νοουμένων μετὰ τῶν ἀκαταλήπτων τῆς

οἰκείας θεότητος νοημάτων φυσικούς ἐπεφέρετο λόγουςmiddot ὧν τῶν μὲν νοητῶν οἱ λόγοι εἶεν τὸ αἷμα

τοῦ λόγου τῶν αἰσθητῶν δὲ οἱ λόγοι ἡ φαινομένη τοῦ λόγου ἔστω σάρξ Ἐπειδὴ τοίνυν καὶ τῶν ἐν

τοῖς φαινομένοις καὶ τῶν ἐν τοῖς νοουμένοις πνευματικῶν λόγων ὑπάρχει διδάσκαλος ὁ λόγος

πρεπόντως καὶ κατὰ λόγον δίδωσι τοῖς ἀξιοις ὡς σάρκα φαγεῖν τὴν ἐν τοῖς λόγοις τῶν ὁπωμένων

ἐπιστήμην καί ὡς αἷμα πίνειν τὴν ἐν τοῖς λόγοις τῶν νοουμένων γνῶσιν οὕς καὶ ἡ σοφία διὰ τοῦ

κρατῆρος καὶ τῶν θυμάτων πόρρωθεν μυστικῶς διὰ τῶν Παροιμιῶν ἡτοιμάσατοmiddotτὰ δὲ ὀστᾶ

τουτέστι τοὺς ὑπερ νόησιν περὶ θεότητος λόγους πάσῃ γενητῇ φύσει κατὰ τὸ ἴσον ἀπείρως

ἀπέχοντας οὐ δίδωσιν οὐκ ἐχούσης τῆς τῶν ὄντων φύσεως κατὰ τινα δύναμιν πρὸς τούτους τὴν

ἐπιδεχομένην σχέσινraquo 1026

QTh LX 120-130 in QTh (Laga-Steel 1990) pp 79 e 81

laquoἘπεὶ οὗν οὐδὲν τῶν ὄντων ἑαυτὸ τὸ παράπαν ἢ ἄλλο γινώσκει ὄτι ποτὲ κατrsquoοὐσίαν ἐστίν

εἰκότως οὐδὲ τῶν γενησομένων οὐδενὸς οὐδὲν τῶν ὄντων ἔχει κατὰ φύσιν τὴν πρόγνωσιν πλὴν

τοῦ ὑπὲρ τὰ ὄντα θεοῦ τοῦ καὶ ἑαυτὸν γινώσκοντος ὄτι ποτὲ κατrsquoοὐσίαν ἐστί καὶ πάντων τῶν

203

La preesistenza dei logoi nel Logos implica lrsquounitagrave profonda degli esseri

creati al loro principio infatti se ogni essere esiste o esisteragrave ciograve implica che esso

corrisponde ad un logos divino e che la sua specificitagrave mondana noncheacute la sua

particolaritagrave saranno sempre identificativi secondo la specie e il genere1027

stabiliti in principio da Dio In questo modo il monaco valorizza la dimensione

dellrsquoindividualitagrave preservando lrsquoindipendenza di ciascun essere creato a

differenza della concezione origeniana di matrice neoplatonica secondo cui la

molteplicitagrave degli esseri razionali egrave il risultato di un declino e di una dispersione

rispetto ad unrsquoenade originaria1028

Asserire la preesistenza di tutti logoi nellrsquoeternitagrave di Dio implica

necessariamente che nellrsquoessenza divina nulla risulta accidentale e che il mondo

creato egrave rigorosamente determinato ma il monaco chiarisce che Dio ha fornito

agli esseri razionali (angeli e uomini) la capacitagrave di esercitare la propria volontagrave e

di determinarsi autonomamente secondo il proprio logos1029

Scegliere di vivere

conformemente al proprio logos significa vivere secondo il proprio corrispondente

tropos Cosigrave come il logos egrave quel principio inalterabile presente in ogni creatura

vivente allo stesso modo il tropos egrave quella dimensione che afferisce alla volontagrave

di ogni individuo1030

che puograve scegliere se adeguarsi o no al suo principio

razionale1031

ὑπrsquoαὐτοῦ πεποιημένων καὶ πρὶν γενέσθαι προεγνωκότος τὴν ὕπαξιν καὶ μέλλοντος κατὰ χάριν

φιλοτιμεῖσθαι τοῖς οὖσι τὴν ἑαυτῶν καὶ ἀλλήλων ὅτι ποτὲ κατrsquoοὐσίαν ὑπάρχουσι γνῶσιν καὶ τοὺς

ἐν αὐτῷ μονοειδῶς προόντας τῆς αὐτῶν γενέσεως φανερῶσαι λόγουςraquo 1027

Ricordiamo che in Op theol et pol XXIII in PG 91260D mdash 261Α Massimo afferma che la

sostanza manifesta la specie e la natura mentre lrsquoipostasi manifesta il singolo che appartiene alla

sostanza (τόν τινα τῆς οὐσίας) 1028

Nella visione del monaco unitagrave e diversitagrave coesistono in una perfetta sintesi nel Logos infatti

cosigrave come il Logos egrave presente nei molteplici logoi allo stesso modo la molteplicitagrave dei logoi ha il

suo fondamento e la sua unitagrave nel Logos Cfr QTh LX 129-130 in QTh (Laga-Steel 1990) p81 1029

Cfr Amb ad Io 7 in PG 91 1077 C 1080 A 1081 B-C e cfr Ibidem 41 in PG 91 1313 A-B 1030

Massimo definisce la ldquovolontagraverdquo nel primo Opusculum et theologicum (in PG 91 9-24)

utilizzando senza specifica distinzione i termini βούλησις (volontagrave) προαίρεσις (libera scelta) e

θέλημα (volontagrave naturale) Per approfondimenti si rimanda alla seguente letteratura secondaria M

TOumlROumlNEN Union and Distinction in the Thought of St Maximus the Confessor Oxford 2006 D

BATHRELLOS The Byzantine Christ Person Nature and Will in the Christology of Saint Maximus

the ConfessorOxford 2004 L THUNBERG Microcosm and Mediator The Theological

Anthropology of Maximus the Confessor Illinois 2003 JD MADDENThe authenticity of early

definitions of will (thelesis) in Maximus Confessor Actes du Symposium sur Maxime le

Confesseur Fribourg 2-5 septembre 1980 ed by F Heinzer - Chr Schoumlnborn Fribourg (Suisse)

1982 pp 61-79 1031

Per comprendere il rapporto dialettico tra logos-tropos Massimo fornisce la spiegazione negli

Ambigua ad Iohannem (10 in PG 91 1164C-D) infatti interpreta Elia come simbolo della natura

204

Esemplare per quanto riguarda la comprensione del rapporto logos-tropos

egrave la Quaestio XIII

Che cosa significa dalla creazione del mondo in poi le

sue realtagrave invisibili possono essere contemplate nelle

opere da lui compiute come la sua eterna potenza e

divinitagrave1032

Che cosa sono le realtagrave invisibili di Dio e che

cosa egrave la sua eterna potenza e divinitagrave

I logoi degli esseri che sono giagrave presenti in Dio prima

delle diverse epoche come egli stessο sa sono invisibili

essi gli uomini divini sono soliti chiamarle anche volontagrave

buone In effetti possono essere contemplati a partire

dalle opere di Dio le quali solo dopo averle contemplate

secondo natura con lrsquoopportuna sapienza1033

in modo

conoscitivo riportano a noi segretamente i logoi secondo

cui sono state fatte e rivelano attraverso se stessi il

disegno divino in ciascuna opera disegno secondo il

quale appunto i cieli narrano la gloria di Dio e il

firmamento annuncia lrsquoopera delle sue mani1034

Eterna

potenza e divinitagrave egrave la provvidenza che conserva gli

esseri e lrsquoenergia divinizzante che da essa discende su ciograve

che dalla provvidenza egrave governato Ο forse le realtagrave

invisibili di Dio non sono altro che la sua potenza eterna

e la sua divinitagrave che hanno come araldi dalla voce

penetrante le strardonarie magnificenze degli esseri creati

(1) Come infatti basandoci sugli esseri noi crediamo

che esista colui che egrave vero Dio cosigrave anche dalla

differenza essenziale secondo il genere degli esseri noi

possiamo apprendere la sua sapienza insita in modo

essenziale nella sua natura che li fa sussistere e li

conserva E ancora dal movimento essenziale secondo il

genere degli esseri noi impariamo la sua vita insista in

modo essenziale nella sua natura che sostanzia gli esseri e

dagrave ad essi pienezza e dalla sapiente contemplazione

conforme alla creazione noi cogliamo il principio

riguardante la santa Trinitagrave vale a dire il Padre il Figlio

lo Spirito Santo Di Dio eterna potenza egrave il Logos in

quanto consustanziale e divinitagrave eterna egrave il

consustanziale Spirito Santo Devono essere dunque

condannati coloro che non hanno imparato a conoscere

dalla contemplazione degli esseri la Causa degli esseri e

le proprietagrave naturali di essa intendo dire la potenza e la

divinitagrave La creazione lo celebra attraverso le opere

presenti in essa e per cosigrave dire annuncia a coloro che sono

in grado di ascoltare con la mente la propria Causa

triplicemente celebrata intendo dire Dio e Padre e la sua

percheacute ha conservato intatti i logoi serbando un pensiero conforme alla sua volontagrave cioegrave nel

distacco dalla passione 1032

Rm 1 20 1033

Si fa qui riferimento alla contemplazione naturale 1034

Sal 18 2

205

ineffabile potenza e divinitagrave quindi il Figlio unigenito e

lo Spirito Santo Queste sono infatti le realtagrave invisibili di

Dio che si contemplano con lrsquointellezione a partire dalla

creazione del cosmo1035

1036

Scholium

1 Dice che a partire dagli esseri conosciamo che la loro

causa dalla differenza tra gli esseri insegnamo la

sapienza ipostatica dellrsquoessere e dal movimento naturale

degli esseri impariamo a conoscere la vita ipostatica

dellrsquoessere la potenza che dagrave la vita agli esseri lo Spirito

Santo1037

Massimo spiega chiaramente al monaco libico come il logos definisca la natura le

sue potenze (o facoltagrave) e le attivitagrave (od operazioni) delle potenze invece il tropos

definisce la maniera di esistere della natura e il modo in cui essa esercita e rende

operanti le sue facoltagrave infatti mentre il logos egrave immutabile il tropos varia a

seconda dei singoli individui1038

Il tropos dipende dalla disposizione della

1035

Rm 120 1036

QTh XIII in QTh (Laga-Steel 1980) p 95 e 97

laquoΤί ἐστι τὰ γὰρ ἀόρατα αὐτοῦ ἀπὸ κτίσεως κόσμου τοῖς ποιήμασι νοούμενα καθορᾶται ἣ τε ἀίδιος

αὐτοῦ δύναμις καὶ θειότης Τίνα τὰ ἀόρατα τοῦ θεοῦ καὶ τίς ἡ ἀδίος αὐτοῦ δύναμις καὶ θειότης

Ἀπόκρισιςmiddot Οἱ τῶν ὄντων λόγοι προκαταρτισθέντες τῶν αἰώνων ἐν τῷ θεῷ καθὼς οἶδεν αὐτός

ἀόρατοι ὄντες οὓς καὶ ἀγαθὰ θελήματα καλεῖν τοῖς θείοις ἐστὶν ἔθος ἀνδράσιν ἀπὸ τῶν

ποιημάτων νοούμενοι καθορῶνται Πάντα γὰρ τὰ ποιήματα τοῦ θεοῦ κατὰ φύσιν μετὰ τῆς

δεούσης ἐπιστήμης γνωστικῶς ὑφrsquoἡμῶν θεωρούμενα τοὺς καθrsquoοὓς γεγένηνται λόγους κρυφίως

ἡμῖν ἀπαγγέλλουσι καὶ τὸν ἐφrsquoἑκάστῳ ποιήματι θεῖον σκοπὸν ἑαυτοῖς συνεκφραίνουσιν καθrsquoὃ

καὶ οἱ οὐρανοὶ διηγνοῦνται δόξαν θεοῦ καὶ τὸ στερέωμα τὴν τῶν χειρῶν ἀναγγέλλει ποίησιν Ἀίδιος

δὲ δύναμίς ἐστι καὶ θειότης ἡ συνεκτικὴ τῶν ὄντων πρόνοια καὶ ἡ κατrsquoαὐτὴν ἐκθεωτικὴ τῶν

προνοουμένων ἐνέργεια Ἢ τάχα τὰ ἀόρατα τοῦ θεοῦ εἰσιν οὐκ ἄλλό τι παρὰ τῆν ἀίδιον αὐτοῦ

δύναμιν καὶ θειότητα ἔχουσας διαπρυσίους κήρθκας τὰς τῶν γεγονότων ὑπερφυεῖς

μεγαλοπρεπείας Ὠς γὰρ ἐκ τῶν ὄντων (1) τὸν κυρίως ὄντα θεὸν ὅτι ἔστι πιστεύομεν οὕτως ἐκ τῆς

τῶν ὄντων οὐσιώδους κατrsquoεἶδος διαφορᾶς τὴν κατrsquoοὐσίαν ἔμφυτον αὐτοῦ σοφίαν ὑφεστῶσαν καὶ

τῶν ὄντων συνεκτικὴν διδασκόμεθαmiddot καὶ πάλιν ἐκ τῆς οὐσιώδους κατrsquoεἶδος τῶν ὄντων κινήσεως

τὴν κατrsquoοὐσίαν ἔμφυτον αὐτοῦ ζωὴν ὑφεστῶσαν καὶ τῶν ὄντων συμπληρωτικὴν μανθάνομεν ἐκ

τῆς κατὰ τὴν κτίσιν σοφῆς θεωρίας τὸν περὶ τῆς ἁγίας τριάδος πατρὸς λέγω καὶ υἱοῦ καὶ ἁγίου

πνεύματος λόγον λαμβάνοντεςmiddot θεοῦ γὰρ ἀιδιὸς ἐστιν ὡς ὁμοούσιον δύναμις ὁ λόγος καὶ θειότης

ἀίδιος τὸ ὁμοούσιον ἅγιον πνεῦμα Κατάκριτοι τοιγαροῦν οἱ μὴ συνδιδαχθέντες ἐκ τῆς τῶν ὄντων

θεωρίας τὴν αἰτίαν τῶν ὄντων καὶ τὰ κατὰ φύσιν τῆς αἰτίας ἴδια τὴν δύναμιν λέγω καὶ θειότητα

Βοᾷ τοίνυν ἡ κτίσις διὰ τῶν ἐν αὐτῇ ποιημάτων καὶ οἷον ἀπαγγέλλει τοῖς νοερῶς δυναμένοις

ἀκούειν τὴν ἰδίαν αἰτίαν τριαδικῶς ὑμνουμένην λέγω δὲ τὸν θεὸν καὶ πατέρα καὶ τὴν ἄφραστον

αὐτοῦ δύναμιν καὶ τὴν θειότητα ἤγουν τὸν μονογενῆ λόγον καὶ τὸ πνεῦμα τὸ ἅγιον Ταῦτα γὰρ

εἰσι τὰ ἀόρατα τοῦ θεοῦ τὰ ἀπὸ τῆς κτίσεως τοῦ κόσμου νοήσει καθορώμεναraquo 1037

Scholium in Ibidem p 97

laquo1 Ὄτι ἐκτῶν ὄντων φησίν τὸν τῶν ὄντων γινώσκομεν αἴτιον καὶ ἐκ τῆς διαφορᾶς τῶν ὄντων

τὴν ἐνυπόστατον τοῦ ὄντος τὴν ἐνυπόστατον τοῦ ὄντος διδασκόμεθα σοφίαν καὶ τῆς τῶν ὄντων

φυσικῆς κινήσεως τὴν ἐνυπόστατον τοῦ ὄντος μανθάνομεν ζωήν τὴν τῶν ὄντων ζωοποιὸν

δύναμιν τὸ πνεῦμα τὸ ἅγιονraquo 1038

Lo studioso tedesco Philipp Renczes dichiara che la γνώμη e lrsquoἕξις sono assimilabili tra loro

quando si discute sul loro rapporto riguardo il τρόπος χρήσεως e non riguardo il λόγος φύσεως

206

volontagrave e dalla scelta drsquoognuno disposizione e scelta che ognuno esprime in una

certa maniera di essere o in un certo comportamento Infine il logos definisce ciograve

che lrsquouomo egrave in base alla sua autentica natura cioegrave alla luce sia della sua

costituzione essenziale sia del suo fine e della sua compiuta realizzazione in linea

con la volontagrave di Dio Il tropos invece determina la possibilitagrave di realizzazione

dellrsquouomo che puograve scegliere di essere conforme a Dio oppure no1039

b) Il monaco mette in luce come la creazione si configuri come la manifestazione

di un ordine che allo stesso tempo la trascende la sostiene dallrsquointerno e si

manifesta attraverso di essa In altri termini secondo il monaco lrsquoordine che

determina il creato risultando al contempo trascendente e immanente in esso egrave il

Logos il Figlio di Dio Il passaggio dalla dimensione atemporale a quella

temporale dallrsquoessere increato al creato egrave esplicitato dal santo monaco con la

spiegazione di come lrsquouomo sia fatto ad immagine e somiglianza di Dio1040

Dio grazie alla sua sublime bontagrave portando allrsquoessere la

sostanza partecipe del logos e intellettiva le trasmette

quattro delle proprietagrave divine che sostengono

custodiscono e preservano le creature lrsquoessere lrsquoessere

sempre la bontagrave e la sapienza Tra queste due le attribuigrave

alla sostanza due alla facoltagrave metasostanziale alla

sostanza diede lrsquoessere e lrsquoessere sempre alla facoltagrave

volitiva la bontagrave e la sapienza affincheacute ciograve che egli egrave per

essenza la creatura lo diventi per partecipazione In base

a questa partecipazione la creatura si dice che sia creata

Infatti scrive laquoOn voit ici agrave nouveau se profiler de maniegravere nette cette distinction fondamentale

ldquoτρόπος - λόγοςrdquo que nous avons deacutejagrave rencontreacutee come la structure qui veacuteritablement caracteacuterise

drsquoapregraves le Confesseur tout mouvement humain la γνώμη en tant qursquo ἕξις de la volonteacute concernant

le mode agrave la fois deacutetermineacute et deacuteterminant de lrsquoactualisation de la liberteacute naturelle ndash creacuteeacutee agit sur

le ldquoτρόπος χρήσεωςrdquo et non sur le ldquoλόγος φύσεωςrdquoraquo Cit P G RENCZES Agir de Dieu et liberteacute de

lrsquohomme Paris 2003 p 277 1039

Cfr J C LARCHET La conception maximienne des eacutenergies divines et des logoi et la theacuteorie

platonicienne des Ideacutees in laquoΦΙΛΟΘΕΟΣ International Journal for Philosophy and Theologyraquo 4

(2004) pp 276-283 1040

Cfr Gen 1 26 Per comprendere adeguatamente il retroterra culturale del monaco Massimo

sono stati presi in considerazione i seguenti studi H KARPP Probleme altchristlicher

Anthropologie Guumltersloh 1950 H CROUZEL Theacuteologie de lrsquoimage de Dieu chez Origegravene Paris

1956 G B LADNERThe Philosophical Anthropology of St Gregory of Nissa in laquoDumbarton

Oaks Papersraquo 12 (1958) pp 61-94 E DES PLACES Syngeneia La parenteacute de lrsquohomme avec Dieu

drsquoHomegravere agrave la patristique Paris 1964 G GIANNINI Il problema antropologico Linee di sviluppo

storico-speculativo dai presocratici a S Tommaso Roma 1965 J PEacutePIN Ideacutees grecques sur

lrsquohomme et sur Dieu Paris 1971 H W WOLFF Anthropologie des Alten Testaments Muumlnchen

1973 V Grossi Lineamenti di antropologia patristica Roma 1983 A HAMMAN Lrsquohomme

image de Dieu Essai drsquoune anthropologie chreacutetienne dans lrsquoEglise des cinq premiers siegravecles

Paris 1987 P BROWN The Body and society Men women and sexual renunciation in early

Christianity London 1988

207

ad immagine e somiglianza di Dio ad immagine

dellrsquoessere in quanto Essere e come dotata di sempre

essere egrave a immagine di Colui che sempre egrave e anche se

non egrave senza principio tuttavia egrave senza fine in quanto

buona egrave stata creata a somiglianza di Colui che egrave buono

in quanto sapiente di Colui che egrave sapiente e Dio lo egrave per

natura invece la creatura per grazia Ogni natura dotata

di logos egrave a immagine di Dio a somiglianza di Dio sono

soltanto i buoni e i sapienti1041

Il monaco esplicita tale concezione nella terza centuria de Capita de caritate Dio

dando esistenza alla natura dotata di ragione e di intelletto nella sua Bontagrave

infinita la ornograve di quattro qualitagrave onde proteggerla e preservarla ovvero lrsquoessere

(τὸ ὄν) lrsquoessere senza fine o eterno (τὸ ἀεὶ ὄν) la bontagrave (ἀγαθότης) e la sapienza

(σοφία) le prime due qualitagrave ineriscono alla natura dellrsquoessere le ultime due alla

facoltagrave morale La creatura dal canto suo ha la possibilitagrave di essere ciograve che Dio egrave

originariamente per essenza1042

infatti secondo la Scrittura lrsquouomo fu creato ad

immagine e somiglianza di Dio cioegrave creato ad immagine secondo lrsquoessenza e a

somiglianza secondo la capacitagrave di essere buono e sapiente1043

1041

Cap de car III 26 in PG 90 1024 B

laquoΤέσσαρα τῶν θείων ἰδιωμάτων συνεκτικὰ καὶ φρουρητικὰ καὶ διασωστικὰ τῶν ὄντων διrsquoἄκραν

ἀγαθότητα ἐκοινοποίησεν ὁ Θεός παραγαγὼν εἰς τὸ εἶναι τὴν λογικὴν καὶ νοερὰν οὐσίανmiddot τὸ ὄν

τὸ ἀεὶ ὄν τὴν ἀγαθότητα καὶ τὴν σοφίαν Τούτων τὰ μὲν δύο τῇ οὐσίᾳ παρέσχεmiddot τὰ δὲ δύο τῇ

γνωμικῇ ἐπιτηδειότητιmiddot καὶ τῇ μὲν οὐσίᾳ τὸ ὄν καὶ τὸ ἀεὶ ὄνmiddot τῇ δὲ γνωμικῇ ἐπιτηδειότητι τὴν

ἀγαθότητα καὶ τὴν σοφίαν ἵνα ἅπερ ἐστὶν αὐτὸς κατrsquoοὐσίαν γίνηται ἡ κτίσις κατὰ μετουσίαν Διὰ

ταύτην κατrsquoεἰκόνα καὶ ὁμοίωσιν Θεοῦ λέγεται γεγενῆσθαιmiddot καὶ κατ᾿εἰκόνα μέν ὡς ὄν ὄντος καὶ

ὡς ἀεὶ ὄν ἀεὶ ὄντος εἰ καὶ μὴ ἀνάρχως ἀλλ᾿ ἀτελευτήτως καθ᾿ ὁμοίωσιν δέ ὡς ἀγαθός ἀγαθοῦ

καὶ ὡς σοφός σοφοῦ τοῦ κατὰ φύσιν ὁ κατὰ χάριν Καὶ κατ᾿ εἰκόνα μέν πᾶσα φύσις λογική ἐστι

τοῦ Θεοῦ καθ᾿ ὁμοίωσιν δέ μόνοι οἱ ἀγαθοὶ καὶ σοφοίraquo 1042

Dio poicheacute esiste di per seacute e poicheacute egrave bontagrave e sapienza non possiede alcuna qualitagrave contraria

Le creature invece godendo per essenza della possibilitagrave di partecipazione a queste qualitagrave e per

grazia divina allrsquoesistenza hanno qualitagrave contrarie il non essereesistere il vizio e lrsquoignoranza

Cfr Cap de car III 27 in PG 90 1025 A

laquoὉ μὲν Θεὸς ὡς αὐτοΰπαρξις ὢν καὶ αὐτοαγαθότης καὶ αὐτοσοφία μᾶλλον δὲ ἀληθέστερον

εἰπεῖν καὶ ὑπὲρ ταῦτα πάντα οὐδὲν ἔχει τὸ σύνολον ἐναντίον Τὰ δὲ κτίσματα ὡς πάντα μὲν

μεθέξει καὶ χάριτι τὴν ὕπαρξιν ἔχοντα τὰ δὲ λογικὰ καὶ νοερά καὶ τὴν ἀγαθότητος καὶ σοφίας

ἐπιτηδειότητα ἔχει ἐναντίον τῇ μὲν ὑπάρξει τὸ μὴ ὑπάρχειν τῇ δὲ τῆς ἀγαθότητος καὶ σοφίας

ἐπιτηδειότητι κακίαν καὶ ἀγνωσίαν Καὶ τὸ μὲν ὑπάρχειν ἀεὶ ἢ μὴ ὑπάρχειν ταῦτα [Fr τὰ λογικὰ

καὶ νοερὰ] ἐν τῇ ἐξουσίᾳ τοῦ πεποιηκότος ἐστί τὸ δὲ μετέχειν τῆς ἀγαθότητος αὐτοῦ καὶ τῆς

σοφίας ἢ μὴ μετέχειν ἐν τῇ βουλήσει τῶν λογικῶν ὑπάρχειraquo 1043

Il monaco ribadisce questo concetto in questo modo ogni sostanza razionale e intellettuale si

dividono in natura angelica e umana La natura angelica si divide in due gruppi santi o Potenze e

maledetti o demoni impuri invece la natura umana si divide in pii ed empi

Cfr Cap de car III 26 in PG 90 1024 C

laquoΠᾶσα ἡ λογικὴ καὶ νοερὰ οὐσία διῄρηται εἰς δύο τουτέστιν εἰς τὴν ἀγγελικὴν καὶ τὴν

ἀνθρωπίνην φύσιν Καὶ πᾶσα ἡ ἀγγελικὴ φύσις διῄρηται πάλιν εἰς δύο καθολικὰς γνώμας τε καὶ

208

Infatti mentre lrsquoessere appartiene alla natura della creatura umana e quindi

al suo logos la bontagrave fa capo al tropos di questrsquoultima che si concretizza in una

libera scelta1044

Poicheacute il carattere dellrsquoimmagine egrave dato fin dallrsquoinizio allrsquouomo

ovvero risulta in ultima analisi costitutivo della sua natura per quanto riguarda la

somiglianza invece lrsquouomo deve conquistarla personalmente A tal fine egrave

necessario che egli si dedichi assiduamente al perfezionamento della propria

natura che egrave indispensabile per portare a pieno sviluppo quelle virtugrave che in lui

sono giagrave presenti in germe e divenire cosigrave davvero immagine somigliante di

Dio1045

Nel caso in cui le facoltagrave sono usate in modo errato si ingenerano e si

sviluppano le passioni che consistono in un uso perverso e contro natura delle

varie facoltagrave umane1046

Il rapporto immagine-somiglianza concorre alla definizione della creatura

umana che nelle Quaestiones ad Thalassium egrave sempre presente anche se non

esplicitata mentre egrave espressamente enunciata in Ambiguum ad Iohannem 71047

La

triade essere (εἶναι) - essere buono (εὖ εἶναι) - essere eterno (ἀεὶ εἶναι) che

appartiene alla sostanza divina corrisponde alla triade esistenza (γένεσις) -

movimento (κίνησις) - quiete (στάσις) che determina tutte le creature

ἀγέλας ἁγίας τε καὶ ἐναγεῖς τουτέστιν εἰς ἁγίας Δυνάμεις καὶ ἀκαθάρτους δαίμονας Καὶ πᾶσα ἡ

ἀνθρωπίνη διῄρηται εἰς γνώμας μόνον καθολικὰς δύο εὐσεβεῖς λέγω καὶ ἀσεβεῖςraquo 1044

QTh LV 240-245 in QTh (Laga-Steel 1980) p495

laquoΕἰ δὲ καὶ ἐκ τοῦ ἀριθμοῦ βούλεταὶ τις τὸ βούλημα σκοπῆσαι τῆς ἁγίας Γραφῆς καὶ οὕτως τὴν

πρόνοιαν δι᾿ αὐτοῦ μηνυομένην εὑρήσει Προνοίας γὰρ ἔργον οὐ μόνον κατὰ τὸν ἑαυτῆς τοῦ εἶναι

λόγον φυλάξαι τὴν φύσιν ἀμείωτον ἀλλὰ καὶ κατὰ τὸν ἐπίκτητον τοῦ εὖ εἶναι χάριτι λόγον

ἀνελλιπῶς ἔχουσαν δεῖξαιraquo 1045

QTh LIX 183-201 in QTh (Laga-Steel 1990) p 57

laquoΠρῶτον μὲν αὐτοὺς διδάσκον ζητῆσαι τὴν κατὰ (612) τὴν ἁμαρτίαν τῆς προαιρέσεως ἢ τὴν κατὰ

τὴν προαίρεσιν τῆς ἁμαρτίας νέκρωσιν καὶ τὴν κατὰ τὴν ἀρετὴν τῆς προαιρέσεως ἢ τὴν κατὰ τὴν

προαίρεσιν τῆς ἀρετῆς ἀναβίωσιν ἐρευνῆσαι δέ τῆς κατὰ τὴν ἁμαρτίαν τῆς προαιρέσεως ἢ τῆς

κατὰ τὴν προαίρεσιν τῆς ἁμαρτίας νεκρώσεως τοὺς τρόπους ὡσαύτως δὲ καὶ τῆς κατὰ τὴν ἀρετὴν

τῆς προαιρέσεως ἢ τῆς ἀρετῆς κατὰ τὴν προαίρεσιν ἀναστάσεως τοὺς λόγους δι᾿ ὧν τρόπων τὲ

φημι καὶ λόγων ἡ κατὰ τὴν προαίρεσιν τῆς ἁμαρτίας ἢ ἡ κατὰ τὴν ἁμαρτίαν τῆς προαιρέσεως

νέκρωσις καὶ ἡ κατὰ τὴν προαίρεσιν τῆς ἀρετῆς ἢ τῆς προαιρέσεως κατὰ τὴν ἀρετὴν ἀνάστασις

πέφυκε γίνεσθαι ἔχουσα προδήλως κατὰ τὸν αἰῶνα τοῦτον (ὃν καιρὸν προσηγόρευσεν ὁ λόγος)

τὰ εἰς Χριστόν ἤτοι ὑπὲρ Χριστοῦ περὶ φύσιν παθήματα ἅπερ αὐτοῖς προεμαρτύρετο τὸ Πνεῦμα

τὸ ἅγιον ἵνα γένωνται σύμφυτοι τῷ ὁμοιώματι τοῦ θανάτου τοῦ Χριστοῦ κατὰ τὴν νέκρωσιν τῆς

ἁμαρτίας καὶ τῆς ἀναστάσεως κατὰ τὴν ἐνέργειαν τῆς ἀρετῆςraquo 1046

QTh LXII 139-145 in Ibidem p 123

laquoΔύο γὰρ κατάρας εἶχον ἐγώ μίαν μέν καρπὸν οὖσαν τῆς ἐμῆς προαιρέσεως τουτέστι τὴν

ἁμαρτίαν δι᾿ ἧς εἰς τὴν γῆν τὸ κατ᾿ ἀρετὴν τῆς ψυχῆς ἀπέπεσε γόνιμον ἑτέραν δέ τὸν

καταψηφισθέντα δικαίως διὰ τὴν ἐμὴν προαίρεσιν θάνατον τῆς φύσεως ἐκεῖσε πρὸς ἀνάγκης καὶ

μὴ βουλομένην τὴν φύσιν ὠθούμενον ἔνθα τῆς ἐμῆς προαιρέσεως ἐνεσπάρη κατὰ γνώμην ἡ

κίνησιςraquo 1047

Cfr Amb ad Io 7 in PG 91 1068 D- 1101C

209

Ogni realtagrave creata infatti ha il suo fine nel raggiungimento della sua trascendente

perfezione Rispetto alla posizione agostiniana diffusa ampiamente nella cultura

latina per cui i logoi risultano essere solo modelli della realtagrave molteplice che

ispirano Dio nella sua opera creatrice Massimo coerente con la teologia

alessandrina introduce lrsquoidea che le cause primordiali siano effettive ed efficaci

fonti produttrici di essere ossia creatrici in quanto divine e consustanziali al

divino Intelletto che eternamente le pensa in altri termini esse poicheacute

rappresentano gli archetipi del mondo sensibile esprimono lrsquoessenza divina

mediando tra la causalitagrave prima ed assoluta (Dio) ed una causalitagrave secondaria

(creatura) Il monaco quindi pone una mediazione ontologica tra Dio e le realtagrave

create che non sono in grado di produrre da seacute lrsquoessere

Mediando dunque tra la perfetta unitagrave del Creatore e la molteplicitagrave in cui

sussistono le cause creatrici Massimo non solo spiega lrsquoorigine della caducitagrave e

dellrsquoaccidentalitagrave nelle creature ma mostra al contempo come sia possibile

ricondurre il creato allrsquoimmutabilitagrave e allrsquoeternitagrave delle sue cause1048

In questa

dimensione di mediazione riveste un ruolo fondamentale lrsquoassunto neoplatonico

basato sulla polaritagrave tra lrsquouno e i molti lrsquouniverso inteso e considerato come

unrsquounitagrave ove tutto egrave partecipe di Dio egrave stato creato secondo la dialettica della

processione e della conversione secondo cui il rapporto del Logos con i logoi

risulta perfettamente inscritto nel ritmo dellrsquointero divenire cosmico e secondo cui

essi sono la manifestazione di una legge universale

c) Nel cosmo sussiste unrsquounitagrave armonica complessiva il cui garante sommo egrave Dio

e il cui mediatore in ultima istanza egrave lrsquouomo Lrsquouomo secondo Massimo egrave

affine ad ogni elemento dellrsquouniverso in quanto egli aveva originariamente il

compito di unificare in seacute tutti gli opposti in natura riconducendo il tutto a

1048

QTh LIX 128-141 in QTh (Laga-Steel 1990) p 53

laquoἩ δὲ πρὸς τὴν οἰκείαν ἀρχὴν κατὰ τὸ τέλος τῶν πεπιστευκότων ἐπάνοδός ἐστιν ἡ τῆς ἐφέσεως

πλήρωσις Ἐφέσεως δὲ πλήρωσίς ἐστιν ἡ περὶ τὸ ἐφετὸν τῶν ἐφιεμένων ἀεικίνητος στάσις

Ἀεικίνητος δὲ στάσις περὶ τὸ ἐφετὸν τῶν ἐφιεμένων ἐστίν ἡ τοῦ ἐφετοῦ διηνεκὴς καὶ ἀδιάστατος

ἀπόλαυσις ἀπόλαυσις δὲ διηνεκὴς καὶ ἀδιάστατος τοῦ ἐφετοῦ ἡ τῶν ὑπὲρ φύσιν θείων καθέστηκε

μέθεξις Μέθεξις δὲ τῶν ὑπὲρ φύσιν θείων ἐστὶν ἡ πρὸς τὸ μετεχόμενον τῶν μετεχόντων ὁμοίωσις

(609) Ἡ δὲ πρὸς τὸ μετεχόμενον τῶν μετεχόντων ὁμοίωσίς ἐστιν ἡ κατ᾿ ἐνέργειαν πρὸς αὐτὸ τὸ

μετεχόμενον τῶν μετεχόντων δι᾿ ὁμοιότητος ἐνδεχομένη ταυτότης Ἡ δὲ τῶν μετεχόντων

ἐνδεχομένη κατ᾿ ἐνέργειαν δι᾿ ὁμοιότητος πρὸς τὸ μετεχόμενον ταυτότης ἐστίν ἡ θέωσις τῶν

ἀξιουμένων θεώσεωςraquo

210

Dio1049

Per microcosmo si intende pertanto la posizione dellrsquouomo al centro

dellrsquouniverso espressione compiuta della bipolaritagrave tra sensibile e intelligibile1050

Ma lrsquouomo ha disatteso tale compito facendo un uso perverso della potenza che

gli era stata data Dio ha cosigrave dovuto operare la riunificazione con una modalitagrave

straordinaria nellrsquoipostasi del Verbo che ha riunito mirabilmente in seacute natura

divina e natura umana1051

Il modo in cui lrsquouomo egrave in relazione al cosmo secondo il rapporto logos-

tropos egrave definito dal monaco secondo la dottrina delle tre leggi1052

Per lrsquoesattezza

cosigrave come il cosmo risulta regolato dalla legge secondo natura secondo

scrittura1053

e secondo la grazia1054

che risalgono a Dio allo stesso modo lrsquouomo

ne egrave determinato

Infatti il Logos di Dio egrave il creatore di tutta la natura di

ogni legge di ogni norma e di ogni ordinamento e

giudice nellrsquoambito della natura della legge della norma

1049

QTh LXV 131-141 in QTh (Laga-Steel 1990) p 259

laquoΠεισθεὶς γὰρ ὁ νοῦς θείας ἐντολῆς εἶναι διαταγὴν κατὰ τὸν ἐν γράμματι νόμον τὴν κατὰ σάρκα

τρυφήν ἄλλην οὐ προσίεται πλὴν αὐτῆς πρὸς συμβίωσιν ὡς θείαν καὶ νόμου τοῦ βασιλεύοντος

αὐτὴν ἡγησάμενος γέννημα καὶ τοὺς κατὰ παράχρησιν ἐξ αὐτῆς τῶν αἰσθήσεων συνίστησι

τρόπους Ἐπειδὰν γὰρ τὸ θεωρητικὸν τῆς ψυχῆς τὴν τρυφὴν κατὰ τὸν ἐν γράμματι νόμον ὡς

θείαν διὰ τὴν ἐντολὴν ἀσπάσηται πρὸς συμβίωσιν τὴν τῶν αἰσθήσεων παρὰ φύσιν μετέρχεται

χρῆσιν μηδεμιᾶς συγχωροῦν κατὰ φύσιν διαφαίνεσθαι τὴν χρῆσιν τῆς ἐνεργείαςraquo 1050

In Amb ad Io 41 in PG 911305 A-B Massimo il Confessore descrive cinque forme di

mediazione natura creata e natura increata mondo intelligibile e mondo sensibile cielo e terra

paradiso e mondo abitato dallrsquouomo uomo e donna Il monaco Massimo ripropone la spiegazione

della creazione dellrsquouomo di Gregorio di Nissa che pone lrsquoaccento sul potere da parte dellrsquouomo

di dominare tutte le cose presenti sulla terra minerali ed esseri animati cfr GREGORIUS NYSSENUS

Hominis opificio 2 in PG 44 132 D-133B 1051

Cfr A WALKER Creation and human freedom in Maximus the Confessor a philosophical

study of creation out of nothing as the metaphysical foundation of human freedom in light of

selected works of Maximus the Confessor Roma 2000 1052

QTh LXIV 732-733 in Ibidem p 233

laquo(hellip) νόμους δὲ λέγω νῦν γενικούς τὸν φυσικὸν καὶ τὸν γραπτὸν καὶ τὸν τῆς χάριτοςraquo

Inoltre cfr QTh XXXIX 13-15 in QTh (Laga-Steel 1980) p 259

laquoΚαθ᾿ ἕτερον δὲ τρόπον τοὺς τρεῖς γενικωτέρους νόμους αἱ τρεῖς ἡμέραι σημαίνουσι τὸν

γραπτὸν φημι καὶ τὸν φυσικόν καὶ τὸν πνευματικόν ἤτοι τὸν τῆς χάριτοςraquo 1053

La legge della Scrittura egrave il compimento del senso naturale dellrsquoessere a cui si accompagna il

contenuto spirituale Cfr Amb ad Io 18 in PG 91 1129 B 1054

La legge della grazia proveniente dal divino egrave lrsquounica conditio sine qua non per la salvezza

dellrsquoanima Cfr QTh XXXIX 26-35 in QTh (Laga-Steel 1980) p 259 e 261

laquoλύχνος τὸν γραπτὸν καλέσας νόμον ὡς τεχνικῶς τοῖς τῶν σωματικῶν συμβόλων αἰνιγμάτων τε

καὶ τύπων διαφόροις συνθήμασι τὸ καυστικὸν φῶς τῆς τῶν παθῶν μοχθηρίας πυρσεύοντα τοῖς

διὰ πράξεως κατὰ τῶν ἐναντίων δυνάμεων πλατύνουσι τῆς ψυχῆς τὰ διαβήματα φῶς δέ τὸν

πνευματικὸν τῆς χάριτος νόμον ὡς ἀτεχνῶς δίχα τῶν αἰσθητῶν συμβόλων τὰς αἰωνίους

δεικνύοντα τρίβους ἐν αἷς τὸν δρόμον ὁ θεωρητικὸς ποιούμενος νοῦς πρὸς τὸ ἀκρότατον τῶν

ἀγαθῶν πέρας ἄγεται τὸν Θεόν μηδενὶ τῶν ὄντων διορίζων τῆς διανοίας τὴν κίνησινraquo

211

e dellrsquoordinamento infatti non crsquoegrave legge senza il λόγος

che la stabilisca1055

La presenza della legge nelle Quaestiones viene presentata come un vero e

proprio dono necessario per lrsquouomo grazie ad una mutua corrispondenza tra

microcosmo e macrocosmo cioegrave tra Dio e lrsquouomo vi egrave una completa reciprocitagrave

di doni il primo di Dio verso lrsquouomo il secondo dellrsquouomo verso Dio La

quaestio LI tratta il passo biblico 2 Cronache 3233 secondo cui gli abitanti di

Gerusalemme portarono a Dio e al sovrano di Giuda Ezechia offerte (δῶρα) e

doni (δόματα) piugrave precisamente Talassio chiede in cosa consistano questi doni e

offerte percheacute i primi vengono portati al sovrano mentre le seconde a Dio1056

e

percheacute il re in seguito a ciograve ebbe maggiore considerazione da parte degli altri

popoli1057

Dio dopo aver stabilito il mondo naturale (ἅπασας φύσις) non ha

lasciato che il suo essere fosse mosso dalla sola sensibilitagrave (οὐκ ἀφῆκεν αὐτὴν

κατὰ μόνην κινεῖσθαι τὴν αἴσθησιν) ma ha seminato in ogni specie logoi

spirituali di saggezza e tropoi (modi) a loro conformi ed anche nellrsquouomo a cui

attraverso le leggi e proprietagrave naturali appartenenti alla dimensione sensibile ha

dato modo di trovare facilmente la strada per la giustizia che conduce a lui1058

Il

Confessore articola il discorso dal sapore neoplatonico in questo modo

1055

QTh XIX 21-25 in QTh (Laga-Steel 1980) p 119

laquoΠάσης γὰρ φύσεως καὶ παντὸς νόμου καὶ θεσμοῦ καὶ τάξεως ὁ τοῦ θεοῦ λόγος ἐστὶ ποιητής καὶ

τῶν ἐν φύσει καὶ νόμῳ καὶ θεσμῷ καὶ τάξει κριτήςmiddot τοῦ γὰρ διαγορεύοντος λόγου χωρίς νόμος

οὐκ ἔστινraquo 1056

Secondo quanto spiega il Confessore la differenza tra doni ed offerte presuppone un diverso

destinatario Dio e il re a secondo del grado di bisogno che si ha si fanno offerte a Dio percheacute non

si ha bisogno di lui ma ci si affida con gratitudine invece si fanno doni al re percheacute di lui si ha

bisogno come guida dello stato Cfr QTh LI 47-54 in QTh (Laga-Steel 1990) p 397 1057

QTh LI 1-6 in Ibidem p 395

laquoΚαὶ πολλοὶ ἔφερον δῶρα τῷ κυρίῳ εἰς Ἱερουσαλὴμ καὶ δόματα τῷ Ἐζεκίᾳ βασιλεῖ Ἰούδα καὶ

ὑπερήρθη κατrsquo ὀφθαλμοὺς πάντων τῶν ἐθνῶν (2 Ch 32 23) Τί τὰ δῶρα καὶ τί τὰ δόματα καὶ διὰ

τί τῷ μὲν θεῷ δῶρα τῷ δὲ βασιλεῖ δόματα καὶ τί τὸ ὑπεραρθῆναι κατrsquo ὀφθαλμοὺς πάντων τῶν

ἐθνῶνraquo 1058

QTh LI 7-16 in Ibidem p 395

laquoΤὴν ὁρωμένην ἅπασαν φύσιν ὁ θεὸς ὑποστήσας οὐκ ἀφῆκεν αὐτὴν κατὰ μόνην κινεῖσθαι τὴν

αἴσθησιν ἀλλrsquo ἐγκατέσπειρεν ἑκάστῳ τῶν αὐτὴν συμπληρούντων εἰδῶν καὶ σοφίας λόγους

πνευματικοὺς καὶ ἀγωγῆς ἀστείας τρόπους ὥστε μὴ μόνον διὰ τῶν σιγώντων κτισμάτων

μεγαλοφώνως κηρύττεσθαι τὸν ποιητὴν τῶν κτισμάτων τοῖς τῶν γεγονότων μηνυόμενον λόγοις

ἀλλὰ καὶ τὸν ἄνθρωπον τοῖς κατὰ φύσιν τῶν ὁρωμένων θεσμοῖς τε καὶ τρόποις παιδαγωγούμενον

εὐμαρῶς τὴν πρὸς αὐτὸν ἄγουσαν ὁδὸν τῆς δικαιοσύνης εὑρεῖνraquo

212

Ciograve era infatti proprio della somma bontagrave non solo di

costituire le divine e incorporee sostanze degli

intelligibili quali simulacri dellrsquoineffabile gloria divina

adatti a ricevere in proporzione a ciograve che fu loro

concesso tutto quanto lrsquoinconcepibile splendore

dellrsquoinfinita bellezza ma anche di immettere nei

sensibili cosigrave lontani dalle sostanze intellegibili degli

echi della propria grandezza che potessero traghettare la

mente umana portata da esse senza errore verso Dio

superando tutte le cose visibili e tutte le cose intermedie

in mezzo alle quali si apre una tale strada lasciandole

dietro di seacute (hellip)1059

La natura umana secondo il monaco grazie allrsquointelletto che funge da strumento

per giungere a Dio puograve dare come δῶρα (offerte) i logoi spirituali della

conoscenza presenti in essa e come δόματα (doni)i tropoi che sono orientati dalla

virtugrave e che si rintracciano nella legge naturale In altri termini lrsquouomo potragrave avere

δῶρα e tributare δόματα quando avragrave intelletto filosofico (νοῦς φιλόσοφος)

determinato da una vita razionale secondo la πρᾶξις e la θεωρία Poco piugrave avanti

viene interpretata e spiegata simbolicamente anche la consegna delle offerte a

Dio ovvero lo scambio perpetuo tra dare e ricevere che si puograve raggiungere in una

θεία φιλοσοφία

Allora pur offrendo al Signore i logoi spirituali degli

esseri creati noi gli rechiamo offerte (δῶρα) in quanto

secondo natura non che egli ne abbisogni ma direi per

estinguere a misura delle nostre forze il nostro debito

servendoci delle sue creature e rendergli cosigrave onore

Doni (Δόματα) riceve invece colui che attende

alacremente alla filosofia divina poicheacute conforme alla

sua natura bisogna delle leggi morali (implicite nelle

cose) per la sua virtugrave e dei loro contenuti significanti per

la sua saggezza1060

1059

QTh LI 17-27 in Ibidem

laquoΤοῦτο γὰρ τῆς ἄκρας ἦν ἀγαθότητος ἴδιον μὴ μόνον τὰς θείας καὶ ἀσωμάτους τῶν νοητῶν

οὐσίας τῆς ἀπορρήτου καὶ θείας ἀπεικονίσματα καταστῆσαι δόξης ὅλην κατὰ τὸ (20) θεμιτὸν

ἀναλόγως αὐταῖς εἰσδεχομένας τὴν ἀπερινόητον ὡραιότητα τοῦ ἀπροσίτου κάλλους ἀλλὰ καὶ τοῖς

αἰσθητοῖς καὶ τῶν νοητῶν οὐσιῶν κατὰ πολὺ ἀποδέουσιν ἀπηχήματα τῆς οἰκείας ἐγκαταμίξαι

μεγαλειότητος δυνάμενα τὸν ἀνθρώπινον νοῦν ἐπιχούμενον αὐτοῖς πρὸς τὸν θεὸν (25) ἀπλανῶς

διαπορθμεύειν ὑπεράνω πάντων τῶν ὁρωμένων γινόμενον οἷα τῆς ἄκρας ἐπιβάντα μακαριότητος

καὶ τὰ μέσα πάντα διrsquo ὧν τὴν τοιαύτην τεμὼν ἐξήνυσε πορείαν (hellip)raquo 1060

QTh LI 63-70 in Ibidem p 397

laquoΠροσκομίζοντες οὖν τοὺς ἐκ τῶν γεγονότων πνευματικοὺς τῷ κυρίῳ λόγους δῶρα

προσφέρομεν καθότι πάντων τούτων ἐστὶν κατὰ φύσιν ἀπροσδεήςmiddot οὐ γὰρ ὡς δεομένῳ πρὸς

ἄλλοις καὶ τοὺς τῶν ὄντων τῷ κυρίῳ προσκομίζομεν λόγους ἀλλrsquo ἵνα ποσῶς ἡμεῖς κατὰ δύναμιν

ἐκ τῶν αὐτοῦ κτισμάτων χρεωστούμενον αὐτὸν ἀνυμνήσωμεν Δόματα δὲ λαμβάνει ὁ τὴν θείαν

213

Appare chiaro che la questione piugrave importante egrave cercare di capire in che modo i

doni e le offerte si rapportino alle leggi e come queste due componenti siano

funzionali per dimostrare come lrsquouomo sia una sintesi microcosmica della

creazione1061

Le leggi di natura e della Scrittura sono considerate unite tra loro e

di pari dignitagrave oltre che concordi in base al loro contenuto1062

La prima legge

quella di natura semplice e uniforme si configura come unrsquoanticipazione di quella

scritta simbolica e articolata rispettare entrambe egrave lo scopo di chi tende alla

perfezione o di chi segue il Logos1063

Esse drsquoaltro canto presuppongono una

gradazione differente la prima ha per oggetto il modo di comportarsi da parte

dellrsquouomo con se stesso e con gli altri in quanto tutti gli esseri umani sono legati

tra loro per mezzo della partecipazione allrsquoessere la seconda che regola il cuore

dirige lrsquoamore che scaturisce dallrsquoessere virtuosi Entrambe testimoniano la

presenza del Verbo lrsquouniverso come un libro possiede lettere e sillabe che sono

le prime realtagrave vicine e parziali e parole che indicano quelle realtagrave piugrave lontane e

sottili1064

προθύμως μετερχόμενος φιλοσοφίαν ὡς καὶ τρόπων πρὸς ἀρετὴν καὶ λόγων πρὸς γνῶσιν κατὰ

φύσιν δεόμενοςraquo 1061

Il monaco Massimo riprende la concezione di Nemesio secondo cui lrsquouomo egrave un mediatore in

quanto tale che ha in seacute la divisione solo dopo la caduta Cfr NEMESIUS EMESENI De natura

hominis 1 in PG 40 512 B Il monaco Massimo inoltre ricalca la dottrina della doppia creazione

di Gregorio di Nissa ovvero una prima creazione in cui lrsquouomo era distinto dalla donna secondo la

specie e una seconda in cui la distinzione tra i due generi ha determinato il peccato e la seguente

caduta Cfr G SFAMENI GASPARRI Aspetti di ldquodoppia creazionerdquo nellrsquoantropologia di Massimo il

Confessore in Origene e la tradizione origeniana in Occidente Letture storico-religiose Roma

1998 pp 297-323 1062

Amb Ad Io 10 in PG 911129 B

laquo(hellip) τὸν δὲ μαθήσει κατορθούμενον διὰ τῶν αὐτῷ σοφῶς ὑπηγορευμένων ὥσπερ κόσμον ἄλλον

ἐξ οὐρανοῦ καὶ γῆς (15) καὶ τῶν ἐν μέσῳ τῆς ἠθικῆς φημι καὶ φυσικῆς καὶ θεολογικῆς

φιλοσοφίας συνιστάμενον τὴν ἄφατον καταμηνύειν τοῦ ὑπαγορεύσαντος δύναμιν καὶ ταὐτὸν

ἀλλήλοις κατrsquoἐπαλλαγὴν ὄντας δεικνύοντα τὸν μὲν γραπτὸν τῷ φυσικῷ κατὰ τὴν δύναμιν τὸν δὲ

φυσικὸν ἔμπαλιν τῷ γραπτῷ (20) κατὰ τὴν ἕξιν καὶ τὸν αὐτὸν μηνύοντας καὶ καλύπτοντας Λόγον

τὸν μὲν τῇ λέξει καὶ τῷ φαινομένῳ τὸν δὲ τῇ νοήσει καὶ τῷ κρυπτομένῳraquo 1063

Lrsquouguaglianza tra le due leggi e la loro capacitagrave pedagogica alla perfezione richiama quanto

affermato da Clemente Alessandrino negli Stromata Cfr CLEMENS ALESSANDRINUS Stromata VI

1599 II 5145e ss VII 112 III 914 ss 1064

Il Confessore chiarisce la reciprocitagrave delle due leggi in Amb Ad Io 10 in PG 91 1128 D-

1129A

laquoΤῷ τὸν μὲν ὁμαλῶς ὅτι μάλιστα κατὰ λόγον διευθυνόμενον (1) διὰ τῶν ἐν αὐτῷ συμφυῶν

θεαμάτων βίβλου τρόπον τὸ ἐναρμόνιον τοῦ παντὸς ὕφασμα ἔχοντα γράμματα μὲν καὶ συλλαβὰς

ἐχούσης τὰ πρὸς ἡμᾶς πρῶτα προσεχῆ τε καὶ μερικὰ καὶ πολλαῖς παχυνόμενα κατὰ (5) σύνοδον

ποιότησι σώματα ῥήματα δὲ τὰ τούτων καθολικώτερα πόῤῥω τε ὄντα καὶ λεπτότερα ἐξ ὧν σοφῶς

ὁ διαχαράξας καὶ ἀῤῥήτως αὐτοῖς ἐγκεχαραγμένος Λόγος ἀναγινωσκόμενος ἀπαρτίζεται τὴν ὅτι

μόνον ἐστίν οὐχ ὅτι ποτὲ δέ ἐστιν οἱανοῦν παρεχόμενος ἔννοιαν καὶ διὰ τῆν (10) εὐσεβοῦς τῶν

214

Il Confessore alludendo tra le righe allrsquoimmagine del mondo propria di

Dionigi Areopagita indica al devoto cosa dovrebbe fare penetrare nel profondo

del logoi della natura conservare la loro specificitagrave di legge e riconoscerli nelle

cose cosigrave da cogliere il Logos stesso Ciograve risulta ancora piugrave esplicito nella

Quaestio LI quando Massimo ricorre ad esempi concreti per esplicitare i rapporti

tra il formarsi della virtugrave e la legge della natura

Intendo dire sostanzialmente questo lrsquointelletto capace di

discernimento imitando la legge naturale del cielo (8) ne

riceve dei doni poicheacute custodisce in se stesso il

movimento uniforme e sempre identico della virtugrave e della

conoscenza il quale produce in modo stabile i λόγοι

concernenti gli esseri brillanti e assolutamente splendenti

come stelle Inoltre (lrsquointelletto) imitando la legge

secondo natura del sole (9) che passa da un luogo

allaltro per il bisogno delluniverso riceve come altro

dono quella comprensione che gli consente di adattarsi

per mezzo della sapienza agli eventi che si verificano

necessariamente senza mai abbandonare in nulla la sua

propria luminosa identica condizione secondo virtugrave e

secondo conoscenza Riceve poi ancora (come dono) lo

sguardo dritto dellrsquoaquila (10) rivolto al bagliore divino

della luce incontaminata senza che per nulla la sua

pupilla intellegibile sia infiammata per il raggio di luce

tutto splendente Imita anche la cerva (11) come

inseguendo le cime delle contemplazioni divine e

distruggendo con il criterio del giudizio le passioni che si

celano per natura come dardi avvelenati e nelle

molteplici e differenti fonti di conoscenza placa il veleno

che egrave contenuto secondo le circostanze nel ricordo del

male Imita anche lrsquoacutezza di vista dellrsquoantilope (12) e

la sicurezza degli uccelli come un antilope superando e

scavalcando con un balzo reti dei demoni che muovono

guerra alla virtugrave e come un uccello volando sopra le

trappole degli spiriti che combattono la conoscenza

Alcuni dicono che le ossa del leone (13) essendo saldate

insieme le une alle altre respingono il fuoco Lrsquointelletto

che egrave capace di giungere alla conoscenza ed caro a Dio

imita anche natura stessa del leone quando attraverso la

ricerca in comune della veritagrave salda insieme come le ossa

i ragionamenti pii e accende il fuoco della conoscenza

Egli diventa avveduto come il serpente e puro come la

colomba1065

(14) preservando in ogni circostanza la fede

incrollabile e ritta come una testa e allontanando da seacute

limpidamente come la colomba ogni amarezza del suo

διαφόρων φαντασιῶν συλλογῆς εἰς μίαν τοῦ ἀληθοῦς εἰκασίαν ἐνάγων ἀναλόγως ἑαυτὸν διὰ τῶν

ὁρατῶν ὡς γενεσιουργὸς ἐνορᾶσθαι διδούςmiddotraquo 1065

Mt 10 16

215

cuore come se non sapesse serbare rancore verso coloro

che lo affliggono pensando solo a maltrattarlo1066

Scholia

8 Per la legge del cielo si intende il muoversi sempre

circolarmente nello stesso modo lo gnostico non

apprende il movimento fisso nella bontagrave e imita il

movimento incessante del cielo secondo identitagrave della

virtugrave

9 Per la legge del sole si intende il produrre attraverso i

movimenti il trascorrere del tempo questa egrave la legge che

coglie con la capacitagrave di adattarsi ai vari eventi lo

gnostico colui che guarda con la sua ragione la lucentezza

della virtugrave ma egrave offuscato da tutto ciograve che accade

involontariamente

10 Per la legge naturale dellrsquoaquila si intende la capacitagrave

di ricevere il raggio di sole che raggiunge la sua pupilla

questa egrave la legge dello gnostico riceve costantemente la

capacitagrave di volgersi il suo intelletto alla luce divina

11 ciograve che lrsquoinsegnamento gnostico riceve come una

cerva una sorta di diritto naturale che esamina

attentamente la natura degli esseri

12 Chi riceve lrsquoimitazione di antilopi e uccelli uno che

in pratica interrompe il percorso di conoscenza per

mantenere la sua virtugrave

13 Che cosa di buono egrave insegnato ad un filosofo su realtagrave

divine quando si riferisce a se stesso alla sua

1066

QTh LI 96-132 in QTh (Laga-Steel 1980) pp 399 e 401

laquoΟἷόν τι λέγωmiddot μιμούμενος μὲν ὁ διαγνωστικὸς νοῦς τὸν κατὰ φύσιν τοῦ οὐρανοῦ νόμον (8)

δόματα λαμβάνει ὁμαλωτάτην καὶ ὡσαύτως ἔχουσαν ἀεὶ τῆς ἀρετῆς ἐν ἑαυτῷ καὶ τῆς γνώσεως

διαφυλάττων τὴν κίνησιν παγίως (100) φέρουσαν καθάπερ ἀστέρας τοὺς περὶ τῶν ὄντων

φωτεινοὺς καὶ διαυγεστάτους λόγους Μιμούμενος δὲ τοῦ ἡλίου (9) τὸν κατὰ φύσιν νόμον ἄλλους

ἐξ ἄλλων πρὸς τὰς χρείας τοῦ παντὸς ἀμειβομένου τόπους ἕτερον δόμα λαμβάνει τὴν πρὸς τὸ

πᾶσι τοῖς συμβαίνουσι δεόντως μετὰ (105) σοφίας ἁρμόζεσθαι σύνεσιν μηδὲν ὑφιεὶς ἑαυτοῦ τῆς

φωτιστικῆς κατὰ τὴν ἀρετὴν καὶ τὴν γνῶσιν ταυτότητος Λαμβάνει δὲ πάλιν καὶ τοῦ ἀετοῦ (10) τὸ

πρὸς τὴν θείαν τοῦ ἀκηράτου φωτὸς μαρμαρυγὴν εὐθυτενὲς τῶν ὀμμάτων κατὰ μηδὲν ὑπὸ τῆς

παμφαοῦς ἀκτῖνος τὴν νοερὰν δριμυσσόμενος κόρην (110) Μιμεῖται καὶ τὴν ἔλαφον (11)

καθάπερ ὄρη τὰ ὕψη τῶν θείων θεωρημάτων μεταδιώκων καὶ τὰ ἐμφωλεύοντα τῇ φύσει τῶν

ὄντων πάθη ἰοβόλων δίκην τῷ λόγῳ διαφθείρων τῆς διακρίσεως καὶ τὸν τῇ μνήμῃ κατὰ

περίστασιν (115) ἐναπολαμβανόμενον τῆς κακίας ἰὸν ταῖς πολλαῖς καὶ διαφόροις πηγαῖς

κατασβεννύων τῆς γνώσεως Μιμεῖται καὶ τῆς δορκάδος (12) τὴν ὀξυωπίαν καὶ τοῦ ὀρνέου τὴν

ἀσφάλειαν τοὺς βρόχους τῶν πολεμούντων τῇ ἀρετῇ δαιμόνων ὡς δορκὰς ὑπερπηδῶν καὶ

διαλλόμενος (120) καὶ τὰς παγίδας τῶν τῇ γνώσει μαχομένων πνευμάτων ὡς ὄρνεον

ὑπεριπτάμενος Φασί τινες τοῦ λέοντος (13) ἀλλήλοις τὰ ὀστᾶ συγκρουόμενα πῦρ ἀποβάλλειν

Μιμεῖται καὶ τούτου τὸ φύσει πεφυκὸς ὁ γνωστικὸς νοῦς καὶ θεοφιλής διὰ τῆς κατὰ τὴν (125)

ἀλήθειαν συζητήσεως ἀλλήλοις τοὺς εὐσεβεῖς ὀστέων δίκην συγκρούων λογισμοὺς καὶ τὸ πῦρ

ἐξάπτων τῆς γνώσεως Γίνεται φρόνιμος ὡς ὁ ὄφις (14) καὶ ἀκέραιος ὡσεὶ περιστερά διὰ πάντων

ἄθλαστον ὡς κεφαλὴν τὴν πίστιν συντηρῶν καὶ τοῦ θυμοῦ τὴν πικρίαν ἐξ ἑαυτοῦ σαφῶς κατὰ τὴν

(130) περιστερὰν ἀποθέμενος ὡς τοῖς θλίβουσι καὶ ἐπηρεάζειν σπουδάζουσι μνησικακεῖν οὐκ

εἰδώςraquo

216

disposizione razionale per attuare la contemplazione

naturale come quella del leone

14 In che modo egrave necessario che il filosofo imiti il

serpente e le colombe1067

Nella Quaestio LI Massimo mostra come nella natura umana i modi della virtugrave

corrispondano alle leggi della natura Lrsquouomo infatti in base ai logoi che imita

conosce e agisce secondo i suoi tropoi Massimo il Confessore in realtagrave spiega

in che modo la natura umana imiti la legge del cielo cioegrave il movimento regolare e

uniforme della virtugrave e della gnosi ricevendo cosigrave la possibilitagrave di godere dello

splendore della contemplazione imiti la legge naturale del sole prodotta dai

movimenti ad intervallo di tempo diversi ottenendo la capacitagrave di adattarsi a vari

eventi secondo virtugrave sia simile allrsquoaquila nel momento in cui incontra il raggio di

sole sul suo tragitto ricevendo costantemente la capacitagrave di volgere la mente

verso la luce divina

In definitiva la facoltagrave che consente allrsquouomo di cogliere le forme insite

nellrsquouniverso egrave lrsquointelletto che in virtugrave del suo logos egrave in grado di continuare il suo

percorso di conoscenza rimanendo saldamente legato alla virtugrave Dunque poicheacute

Dio fin dallrsquoinizio ha inscritto le leggi della virtugrave secondo natura nellrsquouomo1068

una vita pienamente realizzata dovrebbe inevitabilmente essere condotta secondo

la legge di natura 1067

Scholia in Ibidem p114

laquo8 Οὐρανοῦ νόμος ἐστί τὸ κατὰ κύκλον ὡσαύτως φέρεσθαι παρ᾿ οὗ λαμβάνει τὴν ἐν τῷ καλῷ

παγίαν κίνησιν ὁ γνωστικός περὶ τὸ ταυτὸν τῆς ἀρετῆς τὴν οὐρανοῦ μιμούμενος ἀεικινησίαν 9

Ἡλίου νόμος ἐστὶ φυσικός τὸ ταῖς μεταβάσεσιν ἐργάζεσθαι τὴν χρόνων διαφοράν παρ᾿ οὗ

λαμβάνει τὸ πρὸς τὰς διαφόρους ἁρμόζεσθαι συμβάσεις ὁ γνωστικός λόγῳ φυλάττων τῆς ἀρετῆς

τὴν λαμπρότητα μηδενὶ τῶν ἀβουλήτως συμβαινόντων ἀμαυρουμένην 10 Ἀετοῦ νόμος ἐστὶ

φυσικόςτὸ δέχεσθαι κατὰ τῆς κόρης τοῦ ἡλίου τὴν ἀκτῖνα προσβάλλουσαν πρ᾿ οὗ λαμβάνει κατὰ

γνώμην ὁ γνωστικός διὰ παντὸς τῷ θείῳ φωτὶ τὸν νοῦν ἐναστράπτεσθαι 11 Τί διδάσκεται κἀκ

τοῦ φυσικοῦ νόμου τῶν ἐλάφων ὁ γνωστικός τὴν ὄντων φύσιν διασκεπτόμενος 12 Τί κἀκ τῆς

δορκάδος καὶ τοῦ ὀρνέου κατὰ μίμησιν λαμβάνων ἀνάλωτον φυλάττει τὴν ἀρετήν ὁ κατὰ πρᾶξιν

τὴν ὁδὸν τέμνων τὴν γνώσεως 13 Ποῖον διδάσκεται καλὸν ὁ τὰ θεῖα φιλοσοφῶν τὴν (60)

φυσικὴν τοῦ λέοντος θεωρίαν εἰς ἑαυτὸν κατὰ γνώμην λογικῶς μεταφέρων 14 Πῶς δεῖ

μιμούμενον τὸν ὄφιν καὶ τὴν περιστερὰν γενέσθαι φιλόσοφονraquo 1068

Cfr QTh LV 261-262 in QTh (Laga-Steel 1980) p 495 e 497

laquoὉ δὲ ἑξήκοντα τὴν κατὰ φύσιν ποιητικὴν τῶν ἐντολῶν σημαίνει δύναμιν τετελειωμένην τοῖς

λόγοις τῶν ἀρετῶνraquo e cfr QTh 40 68-70 in Ibidem p 271 laquoΟὐ γὰρ μόνοις τοῖς σώμασιν ὁ τῆς

ἀρετῆς περιγράφεται λόγος οὐδὲ περὶ μόνην τὴν αἴσθησιν ἡ τῆς φύσεως καταγίνεται δύναμιςraquo In

entrambi questi passi si esplicita il fatto che Dio egrave lrsquoautore della legge naturale insita nellrsquouomo

che egrave libero di seguire la virtugrave Nei Cap de car(III 93 in PG 90 1046 A) il monaco introduce la

nozione di semi naturali (τὰ φυσικὰ σπέρματα) presenti nellrsquouomo in continuitagrave di quanto egrave

esplicitato in Ep 3 in PG 91 409 C laquoMostrano che la mente egrave uguale alla natura in quanto la

mente prende da essa e li possiede i semi delle cose che sono createraquo

217

La legge naturale dunque egrave scolpita in ogni uomo che egrave spinto a

riconoscere in ciascuno lrsquounitagrave della natura umana e a non perseguire la via del

peccato La legge che regna sulla natura viene paragonata a Dario nella Quaestio

LV egli rappresenta colui che tramite lrsquoeducazione morale ha ridotto in suo

potere la bassezza della sensualitagrave e dellrsquoirrazionalitagrave che vincola per natura

lrsquoessere umano

Dario dunque come ho spiegato precedentemente egrave la

legge che ha potere sulla natura (hellip) Dario dunque egrave la

legge della natura Zorobabele invece lrsquointelletto

contemplativo (hellip)1069

Dario egrave considerato ὁ νόμος τῆς φύσεως in quanto incarna perfettamente

lrsquoumanitagrave in terra1070

infatti il signore degli eserciti Dario non egrave come il sacerdote

Zorobabele Dario rappresenta la legge della natura che determina secondo le

categorie di genere e specie lrsquoessere umano invece Zorobabele si discosta dalla

legge di natura si spinge oltre lrsquoordine dei fenomeni secondo tempo e spazio

(laquoτὴν ὑπὸ χρόνον καὶ τόπον τῶν φαινομένων ὑπερβὰς διακόσμησινraquo) poicheacute si

innalza verso il cielo grazie alla virtugrave cosigrave da contemplare le sostanze

intellegibili1071

Si evince dunque che la legge propria della natura che deriva

dallrsquoordinamento razionale e provvidenziale del cosmo puograve essere rintracciata

1069

QTh LV 55-56 e 67-68 in Ibidem pp 483 e 485

laquoΔαρεῖος μὲν οὖν ἐστιν ὡς ἤδη φθάσας πρὸ τούτων ἔφην τῶν λόγων ὁ κρατῶν τῆς φύσεως

νόμος (hellip) Δαρεῖος οὖν ἐστι ὡς ἔφην ὁ νόμος τῆς φύσεως (70) Ζοροβάβελ δὲ ὁ θεωρητικὸς

νοῦς (hellip)raquo 1070

QTh LV 62-63 in Ibidem

laquoΦυσικοῦ δὲ νόμου καθέστηκεν ἴδιον τὸ τῆς γενεᾶς καὶ τῆς γενεαλογίας ὄνομαmiddotraquo In base

allrsquoanalisi del suo nome si esplicita il rapporto di generazione e genealogia la prima egrave la macro

categoria per laquole cose che derivano dalla natura (il genere)raquo (laquoτὰ ὑπὸ τὴν φύσιν ἀναγόμεναraquo) e la

seconda per laquole cose che sono speculari per natura secondo tempo e luogoraquo (laquoτὰ περὶ τὴν φύσιν

θεωρούμενα τὸν χρόνον φημὶ καὶ τὸν τόπονraquo) cfr QTh LV 65-66 in Ibidem 1071

QTh LV 70-90 in Ibidem p 465

laquoΔαρεῖος οὖν ἐστι ὡς ἔφην ὁ νόμος τῆς φύσεως (70) Ζοροβάβελ δὲ ὁ θεωρητικὸς νοῦς ὁ

ἐξελθὼν ὡς ἀπὸ Δαρείου τοῦ νόμου τῆς φύσεως καὶ τὴν ὑπὸ χρόνον καὶ τόπον τῶν φαινομένων

ὑπερβὰς διακόσμησιν καὶ ἄρας τὸ πρόσωπον τῆς κατrsquo ἀρετὴν γνωστικῆς διαθέσεως εἰς τὸν

οὐρανόν τουτέστι τὸ ὕψος τῶν νοητῶν οὐσιῶν ἐναντίον (75) τῆς ἐν οὐρανοῖς νοουμένης

Ἱερουσαλήμ ἐκείνης λέγω τῆς Ἱερουσαλὴμ τῆς ἐπὶ τῶν χειρῶν κυρίου ἐχούσης ἐζωγραφημένα τὰ

τείχη ἐν ᾗ πάντων εὐφραινομένων ἐστὶν ἡ κατοικία πρὸς ἣν ἡ ἀληθινὴ τῶν αἰχμαλώτων

ἐπάνοδος γίνεται τῶν ἐπιζητούντων τὸ ἐξ οὐρανοῦ κατὰ τὸν θεῖον ἀπόστολον (80) οἰκητήριον

τῶν μετὰ τοῦ μεγάλου Δαυὶδ δυναμένων λέγειν ἐὰν ἐπιλάθωμαί σου Ἱερουσαλήμ ἐπιλησθείη ἡ

δεξιά μουmiddot κολληθείη ἡ γλῶσσά μου τῷ λάρυγγί μου ἐὰν μή σου μνησθῶ δεξιὰν λέγοντος τυχὸν

τὴν πνευματικὴν τῶν θείων καὶ ἐπαινουμένων πρᾶξιν γλῶσσαν δὲ κολλωμένην τῷ (85) λάρυγγι

τὴν ἐν ἡμῖν τοῦ λόγου γνωστικὴν ἐνέργειαν κολλωμένην ἐξ ἀγνοίας τῷ λαιμῷ τουτέστι τῷ περὶ

τὸν λαιμὸν πηγνυμένην πάθει καὶ ἀκίνητον μένουσαν περὶ τὴν ἔφεσιν τῶν ἀρρήτων ἀγαθῶν καὶ

διὰ τοῦτο γεύσασθαι μὴ δυναμένην τῆς τοῦ κυρίου χρηστότητοςraquo

218

come norma inscritta dal Logos nella natura e compito dellrsquouomo egrave quello di

coglierla per comprendere ed esercitare il controllo sulla dimensione mondana al

piugrave alto grado possibile proprio come accade nel caso del sommo sacerdote

Zorobabele

Come risulta chiaro Massimo che si riferisce sempre alla teologia

patristica anteriore insiste nel ribadire nel ribadire il rapporto di partecipazione

dellrsquouomo alla natura divina senza tale partecipazione non vi potrebbero essere neacute

progressione neacute graduale avvicinamento a Dio Infatti le creature prive di

razionalitagrave hanno logoi divini per mezzo dei quali conservano lrsquoessere1072

Ciononostante la loro mancanza di razionalitagrave impedische ad essi di progredire

Anche lrsquoanima del resto solo quando non egrave piugrave legata al mondo empirico e non

si lascia piugrave determinare da esso per mezzo delle passioni egrave pronta per la

deificazione

Lrsquouomo immagine di Dio in quanto microcosmo in quanto racchiude in seacute

potenzialmente la totalitagrave del sensibile e dellrsquointelligibile riconosce lrsquoipostasi del

mondo pur rimanendo separato dal mondo mentre il mondo determinato in se

stesso non egrave libero lrsquouomo puograve autodeterminarsi in quanto provvisto di volontagrave

La sua vocazione piugrave autentica si esprime pertanto nel manifestare la sua libertagrave

infatti puograve trascendere lrsquouniverso non per abbandonarlo ma per contenerlo puograve

scoprire la sua segreta sacralitagrave e contemplarne la bellezza Egrave questo certamente

lrsquointerpretazoine che i Padri danno del secondo racconto della creazione (Gn 24-

25) essi situano lrsquouomo al principio del mondo creato cosigrave che esso forma un

tutto mdash ma un tutto minuscolo mdash nelle mani del Padre Egrave questo dunque il

livello in cui si situa la grandezza dellrsquouomo una grandezza che risiede nella sua

dimensione irriducibilmente personale meta-cosmica che gli permette di

trasformare il cosmo in tempio della Sapienza divina

Alla dimensione divina del Logos caratterizzato dallrsquoεἶναι-εὖ εἶναι-ἀεί εἶναι

corrisponde quella umana dei logoi che egrave regolata dalla dialettica γένεσις-

κίνησις-στάσις Con il procedimento ascetico precisamente attraverso la πρᾶξις e

la θεωρία φυσική lrsquouomo puograve cogliere la natura autentica del creato ma solo con

la θεολογία puograve giungere alle realtagrave superiori di cui Dio egrave garante Lrsquoessere umano

1072

Cfr N A MATSOUKAS Il Cosmo lrsquoEssere umano la Sociologia secondo Massimo il

Confessore Atene 1980

219

egrave comunque pur sempre un essere cosmico che vive in un universo ed egrave

determinato nella sua natura dalla dialettica λόγος-τρόπος il cui fondamento egrave

Dio e il cui mediatore in ultima istanza egrave lrsquouomo

λόγος-τρόπος

Dimensione divina del Λόγος

εἶναι

εὖ εἶναι

ἀεὶ εἶναι

θεολογία

Dimensione umana

dei Λόγοι

γένεσις

κίνησις

στάσις

πρᾶξις

θεωρία φυσική

220

22 La divinizzazione

Nelle Quaestiones ad Thalassium a conclusione dellrsquointero percorso esegetico

proposto da Massino si colloca la dottrina della divinizzazione (θεῶσις)1073

secondo cui lrsquouomo per intero egrave espressione dellrsquoessenza di Dio e diventa tutto ciograve

che Dio egrave1074

Il monaco infatti come si egrave visto intende il rapporto tra Dio e le

creature alla luce di una prospettiva sistematica1075

attraverso la dottrina dei logoi-

tropoi al cui centro si colloca lrsquoessenziale funzione redentrice del Cristo

mediatore tra uomo e Dio1076

La redenzione del Cristo consente un recupero

escatologico delle perfezioni volute da Dio per le creature recupero che puograve

avvenire solo per mezzo di Dio e in Dio

Massimo cerca di condurre il discorso fino alle ragioni eterne non

tralasciando il rapporto tra natura e scriptura due sentieri paralleli che sono stati

percorsi dal Logos per scendere fino agli uomini e che gli uomini devono ora

ripercorrere in senso inverso per aspirare a ricongiungersi alla sua perfezione Il

fine dellrsquoascesa del cristiano che si egrave formato nella πρᾶξις nella θεωρία φυσικὴ e

nella θεολογία egrave lrsquoacquisizione definitiva di conoscenza e virtugrave e

successivamente a coronamento di tale ascesa la divinizzazione per intervento

della grazia divina che egrave in grado di garantire una completa identitagrave conciliatrice

dellrsquouomo con la volontagrave e lrsquointelligenza di Dio in altri termini la θέωσις ossia la

divinizzazione egrave da considerarsi come il supremo fine dellrsquouomo possibile solo

grazie allrsquoincarnazione di Dio avvenuta in uno specifico momento nel tempo1077

1073

Per divinizzazione rimando agli studi M J CONGAR La deacuteification dans la tradition

spirituelle de lrsquoOriente in laquoSuppleacutement agrave la Vie Spirituelleraquo 43 (1935) pp 91-107 J GROSS La

Divination du chreacutetien drsquoapregraves les Pegraveres grecs Contribution historique agrave la doctrine de la grece

Paris 1938 M LOT-BORODINE La Deification de lrsquohomme selon la doctrine des Pegraveres grecs Paris

1970 N RUSSELL The doctrine of deification in Greek patristic tradition Oxford 2004 Theosis

Deification in christian theology ed by S Finlan and V Kharlamov vol I e II Cambridge

20062008B DE ANGELIS I fondamenti ontologici della divinizzazione dellrsquouomo in Massimo il

Confessore in laquoDivus Thomasraquo 108 (2005) pp 65-80 G BARZAGHI Le condizioni metafisiche

della divinizzazione La presenza di immensitagrave e la presenza di grazia in laquoDivus Thomasraquo 108

(2005) pp 40-64 1074

Cfr Amb ad Io 41 in PG 91 1308 B 1075

Cfr L THUNBERG Man and the cosmos the vision of St Maximus the Confessor Crestwood

NY 1985 1076

Cfr T T TOLLEFSEN The christocentric cosmology of St Maximus the Confessor Oxford

2008 1077

Cfr E Vishnevskaya Divinization and spiritual progress in Maximus the Confessor in

laquoTheosis deification in Christian theologyraquo 52 (2006) pp134-145

221

Il processo di assimilazione a Dio implica il progresso graduale dallrsquoessere

(εἶναι) allrsquoessere buono (εὖ εἶναι) per arrivare poi allrsquoessere sempre sussistente nel

bene (ἀεί εἶναι) tale procedimento ascetico inoltre che porta alla divinizzazione

puograve avere inizio solo dopo che il cuore egrave stato purificato da tutto ciograve che egrave ritenuto

esteriore1078

Solo una volta giunto al pieno possesso della virtugrave egrave concesso

allrsquouomo di cogliere i logoi divini nascosti nel mondo e la luce di Dio

Visto che Giovanni dice Dio egrave luce1079

e poco dopo di

nuovo se camminiamo nella luce come egli egrave nella

luce1080

come mai Dio egrave detto luce ed egrave detto essere nella

luce come se fosse una realtagrave dentro lrsquoaltra

Dio che egrave per essenza autenticamente luce egrave in coloro

che camminano in lui per il tramite delle virtugrave Come

dunque si puograve essere partecipi della luce al modo di tutti i

santi che attraverso lrsquoamor e per Dio vengono a trovarsi

in quella che egrave luce per essenza cosigrave la luce per essenza

viene a trovarsi nella luce per partecipazione grazie

allrsquoamore di Dio per gli uomini Se dunque siamo

secondo virtugrave e conoscenza come nella luce ltDiogt egrave in

noi Essendo Dio luce per natura infatti viene a trovarsi

in questa luce per imitazione come lrsquoarchetipo

nellrsquoimmagine O piuttosto Dio egrave luce e Padre nella

luce chiarissimamente attraverso il Figlio e lo Spirito

santo non come se fossero tre luci diverse ma unrsquounica e

medesima luce per essenza secondo la modalitagrave

dellrsquoesistenza dal triplice splendore1081

Negli scritti di Massimo il Confessore la concreta presenza del divino egrave

strettamente connessa allrsquoacquisizione di una disposizione virtuosa in

considerazione del fatto che laquouna pura condotta di vita resa perfetta attraverso le

1078

Il monaco ricalca quanto affermato da Evagrio Pontico nellrsquoAntirrheticus (cfr PG 40 1275-

1278) soprattutto nel V capitolo della Mystagogia (PG 91 672 D-684 A) 1079

1 Gv 15 1080

1 Gv 17 1081

QTh VIII in QTh (Laga-Steel 1980) p 77

laquoἘπειδὴ πάλιν λέγει ὁ ἅγιος Ἰωάννης ὁ θεὸς φῶς ἐστι καὶ πάλιν μετrsquoὀλίγα ἐάν ἐν τῷ φωτὶ

περιπατῶμεν ὡς αὐτός ἐστιν ἐν τῷ φωτὶ πῶς καὶ φῶς ὁ αὐτὸς λέγεται καὶ ἐν τῷ φωτὶ εἶναι ὡς

ἂλλος ἐν ἂλλῳ

Ὁ κατrsquoοὐσίαν ἀληθῶς φῶς ὑπάρχων θεὸς ἐν τοῖς ἐν αὐτῷ διὰ τῶν ἀρετῶν περιπατοῦσίν ἐστίν

ἀληθῶς φῶς γενομένοις Ὣσπερ οὗν τὸ κατὰ μέθεξιν φῶς ὡς οἱ ἅγιοι πάντες διὰ φιλοθείαν ἐν τῷ

κατrsquoοὐσίαν γίνονται φωτί οὓτω τὸ κατrsquo οὐσίαν ἐν τῷ κατὰ μέθεξιν φωτὶ διὰ φιλανθρωπίαν γίνεται

φῶς Ἐὰν οὖν ἐσμεν κατὰ τὴν ἀρετὴν καὶ τὴν γνῶσιν ὡς ἐν φωτὶ ἐστιν ἐν ἡμῖν Ὁ γὰρ φύσει φῶς

ὁ θεὸς ἐν τῷ μιμήσει γίνεται φωτί ὡς ἐν εἰκόνι ἀρχέτυπον Ἢ μᾶλλον φῶς ἐστιν ὁ θεὸς καὶ πατὴρ

ἐν φωτί δηλαδὴ τῷ υἱῷ καὶ τῷ ἁγίῳ πνεύματι οὐκ ἄλλο καὶ ἄλλο καὶ ἄλλο φῶς ὑπάρχων ἀλλὰ

κατrsquo οὐσίαν ἓν καὶ τὸ αὐτό κατὰ τὸν τῆς ὑπάρξεως τρόπον τρισσοφαέςraquo

222

virtugrave (προσαγαγεῖν καθαρὰν τὴν διὰ τῶν ἀρετῶν τετελειωμένην πολιτείαν )raquo1082 puograve

portare alla θεῶσις

Lrsquouomo infatti puograve raggiungerla solo con la ricerca e la conoscenza di

Dio in quanto la divinizzazione egrave la meta della creazione La ricerca e la

conoscenza del divino delineate nelle Quaestiones XLVI e LIX sono descritte

come necessarie per progredire nellrsquoascesi e come determinate dalla grazia dello

Spirito che muove la capacitagrave spirituale conforme al Logos

Quale egrave la differenza fra lo specchio e lrsquoenigma1083

Lo specchio per dirla in breve egrave una coscienza che

contiene la figura della totalitagrave di tutte le buone azioni

attraverso questa chi egrave puro di pensiero ha la naturale

capacitagrave di vedere Dio Si puograve anche dire che egrave una

condizione nellrsquoambito della vita pratica che delinea il

volto divino come una composizione di parti Lrsquoenigma egrave

una conoscenza che attraverso la perfetta comprensione

complessiva dei principi divini raggiungibile con la

natura mediante la contemplazione riflette ciograve che

sovrasta le capacitagrave della mente Specchio in parole

semplici egrave una condizione atta ad indicare la forma

originaria delle virtugrave destinata a manifestarsi a coloro che

ne saranno degni Lo specchio mostra infatti a coloro che

lo possiedono quale saragrave il fine della filosofia pratica

lenigma egrave indicazione del modello archetipico relativo

alla conoscenza degli oggetti di pensiero Pertanto ogni

forma di giustizia su questa terra paragonata con la

giustizia a venire come uno specchio presenta

lrsquoimmagine degli oggetti archetipici in quanto non

1082

QTh XIV in QTh (Laga-Steel 1980) p 99

laquoΤί ἐστι καὶ ἐσεβάσθησαν καὶ ἐλάτρευσαν τῇ κτίσει παρὰ τὸν κτίσαντα Τί ἐστι σέβας καὶ τί ἐστι

λατρεία

Σέβας ἐστὶν ἡ μετὰ πίστεως προσκύνησις τοῦ θείου λατρεία δὲ ἡ διὰ τῶν ἔργων θεραπεία Τοῦτο

δὲ τὸ σέβας ἤγουν τὴν πίστιν ἐπὶ τὴν κτίσιν μεταβιβάσαντες οἱ ἄνθρωποι παρὰ τὸν κτίσαντα

προσεκύνουν πιστεύοντες δαιμονίοις καὶ ἐλάτρευον τὴν διὰ τῶν πονηρῶν ἔργων αὐτοῖς

θεραπείαν προσάγοντες Ἡμεῖς δὲ τὸν θεὸν σέβοντες διὰ τῆς εἰς αὐτὸν πίστεως σπουδάσωμεν καὶ

λατρείαν αὐτῷ προσαγαγεῖν καθαρὰν τὴν διὰ τῶν ἀρετῶν τετελειωμένην πολιτείανraquo

In questa breve quaestio Talassio chiede la spiegazione del versetto Rom 1 25 laquoEssi venerarono e

adorarono la creazione in luogo del Creatoreraquo e quale sia la differenza tra ldquovenerazionerdquo e

ldquoadorazionerdquo Il monaco Massimo spiega che la venerazione egrave il culto del divino per mezzo della

fede adorazione egrave il servizio che si presta mediante le opere La venerazione che dovrebbe essere

intesa nel senso di fede consente agli uomini di rivivere la creazione in luogo del Creatore e con

il credere ai demoni essi prestano loro servizio con le opere del male Solo chi venera Dio in virtugrave

della fede in lui si impegna a prestargli come servizio pura la condotta di vita resa perfetta

attraverso le virtugrave 1083

Cfr 1 Cor 13 12 Per lrsquointerpretazione di questo versetto biblico si rimanda agli studi C K

BARRETT A Commentary on The First Epistle to The Corinthians London 1971 F BARGELLINI

Prima Lettera ai Corinzi in Lettere di Paolo ed a cura di B M aggioniminus FManzi Assisi 2005

pp 163-397

223

possiede le cose sussistenti formalmente in se stesse E

ogni conoscenza delle cose sublimi su questa terra

paragonata con quella futura egrave enigma riflesso della

veritagrave ma non avente la veritagrave sussistente in se stessa che

saragrave rivelata in futuro E siccome le realtagrave divine sono

connesse per virtugrave e conoscenza lo specchio egrave atto ad

indicare i modelli originari conformi a virtugrave e lrsquoenigma egrave

un riflesso degli archetipi conformi a conoscenza Esse

presentano questa differenza tra specchio ed enigma lo

specchio rivela il fine futuro della dimensione pratica

lenigma mostra il mistero della dimensione

contemplativa1084

Nella lettura della Quaestio XLVI Massimo fa riferimento allrsquointelligenza di chi egrave

puro di cuore di chi egrave capace di riflettere come in uno specchio lrsquoidentitagrave con Dio

per mezzo della grazia Lrsquoenigma egrave quella dimensione che rinvia alla necessitagrave

della pura contemplazione In questo modo lrsquouomo ha due opportunitagrave la prima di

cogliere il volto divino guardando il creato come in uno specchio la seconda di

conoscere gli archetipi un riflesso di quella veritagrave che potragrave essere rivelata solo in

futuro

Lrsquouomo dunque egrave creato per essere divinizzato pur rimanendo

perfettamente uomo infatti si divinizza umanizzandosi come Cristo1085

visto che

lrsquoincarnazione del Logos acquista filosoficamente senso solo se intesa come un

modello da seguire La Quaestio LIX dunque mette in luce come per lrsquouomo la

1084

QTh XLVI in QTh (Laga-Steel 1980) p 309

laquoΤίς ἡ διαφορὰ τοῦ ἐσόπτρου πρὸς τὸ αἴνιγμα

Τὸ μὲν ἐσοπτρόν ἐστιν ὡς ἐν ὅρῳ φάναι συνείδησις τὴν τῶν κατὰ τὴν πρᾶξιν ἀνελλιπῶς πάντων

ἀγαθῶν ἔχουσα μορφήν διrsquoἧς ὁ καθαρὸς τὴν διάνοιαν πέφυκεν ὁρᾶν τὸν θεόν ἢ ἔξις πρακτική

τὴν πρόσωπον θεῖον περιγράφουσα σύνθεσιν Τὸ δὲ αἴνιγμα γνῶσίς ἐστι διὰ τῆς κατὰ θεωρίαν

παντελοῦς τῶν θείων λόγων ἐφικτῆς τῇ φύσει περιοχῆς τὴν τῶν ὑπὲρ νόησιν ἔμφασιν ἔχουσα Καὶ

ἁπλῶς ἔσοπτρόν ἐστιν ἔξις ἐνδεικτικὴ τῆς μελλούσης τῶν ἀρετῶν ἐμφανισθῆναι τοῖς ἀξίος

πρωτοτύπου μορφῆςmiddot τὸ γὰρ ἐσόμενον τέλος τῆς πρακτικῆς φιλοσοφίας παραδηλοῖ τοῖς ἔχουσι τὸ

ἔσοπτρονmiddot τὸ αἴνιγμα δὲ τῆς τῶν νοουμένων περὶ γνῶσιν ἀρχετυπίας ἐστὶν ἔνδειξις Πᾶσα τοίνυν

ἐνταῦθα δικαιοσύνη συγκρινομένη πρὸς τὴν μέλλουσαν ἐσόπτρου λόγον ἐπέχει τὴν τῶν

ἀρχετύπων πραγμάτων εἰκόνα οὐκ αὐτὰ δὲ τὰ πράγματα κατεἶδος ὑφιστάμενα ἔχουσαmiddot καὶ πᾶσα

γνῶσις ἐνταῦθα τῶν ὐψηλῶν συγκρινομένη πρὸς τὴν μέλλουσαν αἴνιγμὰ ἐστιν ἔμφασιν τῆς

ἀληθείας ἀλλοὐκ αὐτὴν ὑφισταμένην ἔχουσα τὴν φανήσεσθαι μέλλουσαν ἀλήθείαν Ἐπειδὴ γὰρ

ἀρετῇ καὶ γνώσει τὰ θεῖα συνέχεται τῶν κατἀρετὴν πρωτοτύπων ἐστίν ἐνδεικτικὸν τὸ ἔσοτροπον

καὶ τῶν κατὰ γνῶσιν ἀρχετύπων ἐμφαντικὸν ὑπάρχει τὸ αἴνιγμα Ταύτην ἔχει τὴν διαφορὰν τοῦ

ἐσόπτρου πρὸς τὸ αἴνιγμα καθότι τὸ μὲν ἔσοπτρον πρακτικῆς μηνύει τέλος ἐσόμενον τὸ δὲ

αἴνιγμα θεωρητικῆς ἐμφαίνει μυστήριονraquo 1085

Cfr J GARRIGUES Maxime le Confesseur La chariteacute avenir divine de lrsquohomme Paris 1976

224

conoscenza sia fondamentale come essa avvenga per mezzo dello Spirito e percheacute

sia voluta da Dio1086

Lo Spirito Santo cerca e scruta in noi la la scienza degli

esseri ma non tenta di trovare per seacute ciograve che cerca (in

noi) in quanto egrave Dio superiore a ogni conoscenza cerca

per noi percheacute siamo bisognosi di conoscenza Per questo

motivo il Logos si fa carne1087

non per se stesso ma per

noi compiendo il mistero dellrsquoincarnazione Infatti senza

carne animata dal soffio dello Spirito il Logos non

poteva operare secondo quanto conforme a Dio visto

quanto egrave proprio della carne Allo stesso modo neppure lo

Spirtio Santo potrebbe infondere la conoscenza dei

misteri senza la capacitagrave naturale di tentare di cercare la

conoscenza Dunque qualora i santi cercassero e

tentassero di trovare scrutassero e bramassero (questo

tipo di conoscenza) significa che avrebbero avuto la

grazia dello Spirito che dava loro la capacitagrave spirituale e

conforme al logos alla ricerca e allrsquoindagine della

salvezza delle anime Senza lo Spirito quindi essi non

potevano contemplare assolutamente nulla di spirituale

in quanto per natura la mente umana non puograve giungere

alle cose divine e intellegibili senza la luce divina1088

Lo Spirito Santo dunque non egrave assente in nessun essere creato e ha dato vita

allrsquoIncarnazione affincheacute diventassimo laquopartecipi della natura divinaraquo1089 Infatti

nessuno puograve asserire lrsquoidentitagrave tra Gesugrave e Dio se non per mezzo dellrsquoazione dello

Spirito Santo1090

questa conoscenza spirituale possibile solo ai santi percheacute puri

nella carne egrave possibile solo nello spirito che spinge allrsquoaccrescimento della

fede1091

1086

Cfr V KARAYIANNIS Maxime le Confessuer Essence et eacutenergies de Dieu Paris 1993 pp

395-460 1087

Cfr Gv 1 14 1088

QTh LIX 93-116 in QTh (Laga-Steel 1990) p 51

laquoΖητεῖ γὰρ ἐν ἡμῖν τὴν τῶν ὄντων γνῶσιν τὸ Πνεῦμα τὸ ἅγιον καὶ ἐρευνᾷ ἀλλ᾿ οὐχ ἑαυτῷ ζητεῖ

τὸ ζητούμενον ὅτι Θεός καὶ πάσης ἐπέκεινα γνώσεως ἀλλ᾿ ἡμῖν τοῖς δεομένοις τῆς γνώσεως

Ὣσπερ ἀμέλει καὶ ὁ Λόγος γίνεται σάρξ οὐχ ἑαυτῷ ἀλλ᾿ ἡμῖν τὸ διὰ τῆς σαρκώσεως ἐξανύων

μυστήριον Ὡς γὰρ χωρὶς σαρκὸς νοερῶς ἐμψυχωμένης οὐκ ἐνήργει θεοπρεπῶς τὰ κατὰ φύσιν τῆς

σαρκὸς ὁ Λόγος οὕτως οὐδὲ τὸ Πνεῦμα τὸ ἅγιον ἐν τοῖς ἁγίοις ἐνεργεῖ τὰς γνώσεις τῶν

μυστηρίων χωρὶς τῆς κατὰ φύσιν ζητούσης τε καὶ ἐρευνώσης τὴν γνῶσιν δυνάμεως Εἶτε οὖν

ἐζήτουν ἢ ἐξεζήτουν εἴτε ἠρεύνων ἢ ἐξηρεύνων οἱ ἅγιοι τὴν χάριν εἶχον τοῦ Πνεύματος

κινοῦσαν αὐτῶν τὴν νοερὰν καὶ λογικὴν δύναμιν πρὸς ζήτησιν καὶ ἔρευναν τῆς τῶν ψυχῶν

σωτηρίας καὶ χωρὶς τοῦ Πνεύματος οὐδὲν παντελῶς ἐθεώρουν πνευματικόν ὅτι μηδὲ πέφυκεν ὁ

ἀνθρώπινος νοῦς ἀνευ θείου φωτὸς τῶν θείων καὶ νοητῶν ἀντιλαμβάνεσθαιraquo 1089

2 Pt 14 1090

1 Cor 123 1091

Gregorio di Nazianzo sottolinea come sia lo Spirito Santo con la sua grazia a destare per primo

la fede e a suscitare la vita nuova che consiste nel conoscere il Padre e Gesugrave Cristo (Cfr Gv 173)

225

Per i Padri Cappadoci infatti lrsquointerpretazione trinitaria di tutte le azioni

divine implica la partecipazione dello Spirito allrsquoopera della creazione il versetto

della Genesi laquolo Spirito di Dio aleggiava sulle acqueraquo1092

egrave interpretato come la

conservazione primordiale di tutte le cose non ancora determinate da parte dello

Spirito che consente successivamente il manifestarsi di un ordine logico creato

mediante il Verbo di Dio infatti lrsquoazione dello Spirito che non puograve essere

collocata cronologicamente egrave espressione dellrsquoopera creatrice di Dio nel

mondo1093

In principio Dio creograve lrsquouomo e lo pose nel paradiso terrestre1094

lo adornograve

di ogni virtugrave e gli diede il comandamento di non mangiare alcun frutto dallrsquoalbero

della conoscenza del bene e del male1095

Il primo uomo Adamo viveva nel

diletto del paradiso mantenendo intatte le sue facoltagrave e vivendo in uno stato

secondo natura in cui era stato creato1096

La vera condizione secondo natura egrave

quella in cui Dio ha creato lrsquouomo dandogli tutte le perfezioni ma con il peccato

lrsquouomo decade dalla condizione originale in quella non piugrave secondo natura ma

deformata Infatti dopo il peccato la creatura umana perde la somiglianza con

Dio

Il primo frutto della trasgressione di Adamo il primo

uomo fu e fu chiamato Caino come significa il suo

nome1097

egli generograve la legge del peccato che Dio non

Tuttavia egrave lrsquoultima delle Persone della Santa Trinitagrave ad essere rivelata percheacute protagonista di una

progressione che il Teologo esplicita attraverso la pedagogia della condiscendenza divina Cfr

GREGORIUS NAZIANZENUS Orationes theologicae 5 26 in PG 36 161C 1092

Gen 1 2 1093

Basilio di Cesarea chiarisce che lrsquounico principio di tutte le cose che crea per mezzo del

Figlio egrave proprio lo Spirito identificando il compimento della creazione come una vera e propria

santificazione Cfr BASILIUS CAESARIENSIS De Spiritu Sancto 1638 in PG 32 136 B 1094

Cfr Gen 2 15 1095

Cfr Gen 2 16-17 1096

QTh XXI 5-18 in QTh (Laga-Steel 1980) p 128

laquoὉ κατὰ πάντα τρόπον ὅμοιος ἡμῖν δίχα μόνης ἁμαρτίας ἀτρέπτως ὑποδὺς τὴν ἡμετέραν φύσιν

θεαρχικὸς Λόγος τέλειος γενόμενος ἄνθρωπος τὸν πρῶτον Ἀδὰμ εἶχε τοῖς κατὰ γένεσίν τε καὶ

γέννησιν τρόποις φαινόμενον οἷον ὁ ἄνθρωπος ἐκ Θεοῦ τὸ εἶναι λαβών καὶ γενόμενος κατ᾿

αὐτὴν τοῦ εἶναι τὴν γέννησιν φθορᾶς ἦν καὶ ἁμαρτίας ἐλεύθερος Οὐ γὰρ συνεκτίσθη αὐτῷ φθορὰ

καὶ ἁμαρτία Ὅτε δὲ τὴν ἐντολὴν παραβὰς ἥμαρτε γέννησιν καταδικάζεται διὰ πάθους καὶ

ἁμαρτίας συνιστάμενην ἐν τῷ δι᾿ αὐτὴν παθητῷ τῆς ἁμαρτίας ἐχούσης ὡς ἐν νόμῳ λοιπὸν κατὰ

τὴν φύσιν τὴν γένεσιν καθ᾿ ὃν οὐδείς ἐστιν ἀναμάρτητος ὑποκείμενος φύσει τῷ νόμῳ τῆς μετὰ

τὴν γένεσιν διὰ τὴν ἁμαρτίαν ἐπεισαχθείσης γεννήσεωςraquo 1097

Cfr Gen 4 1

226

aveva creato per lui nel paradiso Caino significa infatti

ldquopossessordquo1098

Secondo il monaco le virtugrave che possono essere riacquistate con lrsquoaiuto della

grazia poicheacute non risultano unrsquoaggiunta ad una primaria condizione naturale ma

una reale restaurazione della perfezione primitiva1099

Adamo egrave venuto al mondo

libero dal peccato e dalle sue conseguenze non conosceva neacute il piacere neacute il

dolore o passioni che fossero distruttive in quanto era esente di corruzione ma ha

scelto di trasgredire il comandamento divino Il monaco descrive cosigrave le

conseguenze di tale atto

Che cosa significa lrsquoespressione maledetto sia il suolo

per causa tua riferito ad Adamo senza il senso

anagogico E che cosa significa con dolore ne trarrai il

cibo1100

E che cosa significa spine e cardi produrragrave per

te e mangerai lrsquoerba campestre1101

Che cosa significa

con il sudore del tuo volto mangerai il pane1102

Sicuramente nessuno ha mai visto un uomo mangia

sporcizia o erba E cosigrave come coloro che mangiano il

pane non si nutrono del sudore dei loro volti come

affermato nella storia

Maledetta la terra per causa tua riferito ad Adamo egrave la

natura carnale di Adamo che sempre si genera attraverso

le opere di Adamo (1) mi riferisco ai turbamenti

dellintelletto che egrave divenuto terra natura carnale che egrave

stata maledetta a causa della sterilitagrave delle sue virtugrave che

invece sono opere di Dio di essa si ciba con molto dolore

e travaglio godendo solo del piccolo piacere che gli

procura Quale che sia la sua natura carnale gli fa

spuntare in cambio di questo godimento corruttibile

come spine ansie e preoccupazioni e grandi prove e

pericoli come cardi che da ogni parte lo traffigono

dolorosamente nella sua ragione nella sua volontagrave e nel

suo desiderio siccheacute a mala pena egrave in grado di mantenere

la salute e benessere della sua natura carnale come erba

che appassisce e di cibarsi cioegrave di ottenerli ed allora al

ripresentarsi continuo di queste sofferenze ldquocon il sudore

del voltordquo cioegrave nella sofferta fatica connessa allambito

della percezione sensibile e dovuta alla superflua ricerca

1098

QTh XLIX 289-293 in QTh (Laga-Steel 1980) p 367

laquoὃν πρῶτον ἐκτήσατο καρπὸν τῆς παραβάσεως κατὰ δύναμιν τῆς αὐτοῦ προσηγορίας ὁ πρῶτος

ἄνθρωπος Ἀδάμ γεννήσας νόμον ἁμαρτίας ὃν κατὰ τὸν παράδεισον αὐτῷ ὁ Θεὸς οὐκ

ἐδημιούργησε Κτῆσις γὰρ ἑρμηνεύεται ὁ Κάϊνraquo 1099

Cfr E STEPHANOU La coexistence initiale du corps et de lacircme drsquoapregraves saint Gregoire de

Nysse et saint Maxime lrsquoHomologegravete in laquoEchos drsquoOrientraquo 31 (1932) pp 304-315 1100

Gen 3 17 1101

Gen 3 18 1102

Gen 3 19

227

di oggetti sensibili come il pane puograve avere le risorse per

la sussitenza della sua forma di vita attuale o per mezzo

di una tecnica o di una qualche altra abilitagrave che egrave stata

escogitata dalla vita Qualunque tipo di terra egrave il cuore di

Adamo che ha ricevuto come condanna la perdita dei

beni celesti a causa della sua colpa Di terra si nutre in

base alla filosofia pratica attraverso molte mortificazioni

una volta che sia stata purificata dalla maledizione dovuta

alla consapevolezza della vergogna delle azioni E ancora

i ragionamenti che spuntano in essa alla maniera di spine

sono quelli che riguardano la generazione dei corpi (περὶ

τῆς τῶν σωμάτων γενέσεως) e mentre purifica come

cardi i ragionamenti duri per la cura e il giudizio che

implicano riguardanti le realtagrave incorporee (περὶ τῶν

ἀσωμάτων) coltiva spiritualmente come erba la

contemplazione naturale E cosigrave come col sudore del

volto nel modo conoscitivo scientifico proprio della

riflessione secondo la gnosi si nutre del pane

incorruttibile della teologia il solo realmente vivo e che

conserva lrsquoincorruttibilitagrave della generazione di coloro che

ne mangiano La terra dunque se si ci si nutre

opportunamente di essa rappresenta la purificazione del

cuore mediante la pratica lrsquoerba rappresenta la scienza

delle cose generate prodotta dalla contemplazione

naturale il pane infine rappresenta la verace mistagogia

in base alla teologia1103

1103

QTh V in QTh (Laga-Steel 1980) pp 65 e 67

laquoΤίς ἡ καταρωμένη γῆ ἐν τοῖς ἔργοις τοῦ Ἀδὰμ κατὰ τὴν (2) ἀναγωγήν Καὶ τί τὸ ἐν λύπαις αὐτὴν

φαγεῖν Καὶ τί τὸ μετὰ τὸ ἀνατεῖλαι ἀκάνθας καὶ τριβόλους τὸν χόρτον ἐσθίειν Καὶ τί τὸ

τελευταῖον ἐν ἱδρῶτι τοῦ προσώπου αὐτοῦ τὸν (5) ἄρτον φαγεῖν Καὶ μέντοι οὐδέποτε ὤφθη

ἄνθρωπος γῆν ἐσθίων οὔτε χόρτονmiddot οὐδὲ οἱ τὸν ἄρτον ἐσθίοντες κατὰ τὴν ἀπόφασιν τῆς ἱστορίας

ἐν ἱδρῶτι τοῦ προσώπου ἐσθίουσιν

Ἡ κατηραμένη γῆ ἐν τοῖς ἔργοις τοῦ Ἀδάμ ἐστιν ἡ σὰρξ τοῦ Ἀδάμ ἀεὶ γινομένη διὰ τῶν ἔργων τοῦ

(10) Ἀδάμ λέγω δὲ τῶν παθῶν τοῦ γεωθέντος νοῦ κατηραμένη τῇ τῶν ἀρετῶν ὡς ἔργων θεοῦ

ἀκαρπίᾳmiddot ἣν μετrsquo ὀδύνης πολλῆς καὶ λύπης ἐσθίει τῆς κατrsquo αὐτὴν μικρᾶς ἡδονῆς ἀπολαύων Ἥτις

σὰρξ ὑπὲρ ταύτης τῆς φθαρτῆς ἀπολαύσεως ἀνατέλλει αὐτῷ μερίμνας καὶ φροντίδας καθάπερ

ἀκάνθας καὶ μεγάλους πειρασμοὺς καὶ κινδύνους ὥσπερ τριβόλους κατά τε λόγον καὶ θυμὸν καὶ

ἐπιθυμίαν ἀλγεινῶς αὐτὸν πανταχόθεν κατακεντοῦντας ἵνα μόλις δυνηθῇ τὴν ταύτης ὑγείαν τε καὶ

εὐεξίαν ὡς χόρτον μαραινόμενον περιποιήσασθαι καὶ φαγεῖν τουτέστι τυχεῖν (20) καὶ τότε μετὰ

πολλὴν τῶν δεινῶν ἐπανακύκλησιν ἐν ἱδρῶτι τοῦ προσώπου τουτέστιν ἐν τῷ κατrsquo αἴσθησιν

καμάτῳ τε καὶ κόπῳ τῆς περιέργου κατασκοπῆς τῶν αἰσθητῶν ὥσπερ ἄρτον τὴν πρὸς σύστασιν

ἔχειν τῆς παρούσης ζωῆς ἀφορμήν ἢ διὰ τέχνης ἢ διrsquo ἄλλης τινὸς περινενοημένης (25) τῷ βίῳ

μεθοδίας Ἢ μᾶλλον γῆ τοῦ Ἀδάμ ἐστιν ἡ καρδία κατάραν λαβοῦσα διὰ τῆς παραβάσεως τὴν τῶν

οὐρανίων ἀγαθῶν ἀφαίρεσιν Ἥντινα γῆν κατὰ τὴν πρακτικὴν φιλοσοφίαν διὰ πολλῶν θλίψεων

ἐσθίει καθαρθεῖσαν τῆς κατὰ συνείδησιν [τῆς] κατάρας (30) τῶν ἔργων τῆς αἰσχύνης Καὶ πάλιν

τοὺς ἀνατέλλοντας ἐν αὐτῇ δίκην ἀκανθῶν λογισμοὺς περὶ τῆς τῶν σωμάτων γενέσεως καί ὥσπερ

τριβόλους τοὺς περὶ τῶν ἀσωμάτων προνοίας τε καὶ κρίσεως περισκελεῖς λογισμοὺς ἀποκαθαίρων

τῷ λόγῳ τὴν φυσικήν ὥσπερ χόρτον δρέπεται (35) πνευματικῶς θεωρίαν Καὶ οὕτως ὡς ἐν

ἱδρῶτι τοῦ προσώπου τῷ ἐπιστημονικῷ τῆς διανοίας κατὰ τὴν γνῶσιν τρόπῳ τὸν ἄφθαρτον τῆς

θεολογίας ἄρτον ἐσθίει τὸν μόνον ὄντως ζωτικόν καὶ τῶν ἐσθιόντων αὐτὸν συντηροῦντα πρὸς

ἀφθαρσίαν τὴν γένεσιν Γῆ τοίνυν ἐστίν (40) καλῶς ἐσθιομένη ἡ διὰ πράξεως τῆς καρδίας

κάθαρσις χόρτος δὲ ἡ κατὰ τὴν φυσικὴν θεωρίαν ἐπιστήμη τῶν γεγονότων ἄρτος δὲ ἡ κατὰ τὴν

θεολογίαν ἀληθὴς μυσταγωγίαraquo

228

Scholium

1 La Scrittura chiama opere di Adamo le passioni

disonorevoli1104

infatti solo Dio determina le virtugrave in

coloro che le vogliono considerando lrsquointenzione di

coloro che le vogliono come mezzo di manifestazione

della virtugrave1105

In questa Quaestio V il monaco Massimo descrive la punizione divina inflitta ad

Adamo dovragrave lavorare con fatica fino alla fine dei suoi giorni per potersi nutrire

Il monaco fornisce una articolata esegesi simbolico-allegorica di ogni espressione

scritturale riferita alle conseguenze del peccato orginale

- lrsquoespressione maledetto sia il suolo per causa tua fa riferimento alla natura

umana che si manifesta palesemente per ciograve che egrave quando non ha

fermezza di intelletto quando non possiede le virtugrave che le sono state

donate da Dio e quando si nutre di dolori e travagli godendo di piccoli

piaceri

- lrsquoespressione spine e cardi produrragrave per te e mangerai lrsquoerba campestre

significa per il Confessore che la natura umana egrave soggetta ad ansie e

preoccupazioni come spine deve affrontare grandi prove e grandi pericoli

rappresentati dai cardi e saragrave colpita nelle sue tre facoltagrave vale a dire la

ragione (λόγος) la volontagrave (θυμός) e il desiderio (ἐπιθυμία) a tal punto da

aver difficoltagrave a mantenere buone condizioni di salute (ὑγεία) e benessere

(εὐεξία)

- lrsquoespressione con il sudore del tuo volto mangerai il pane indica le sofferte

tribolazioni (con il sudore del tuo volto) cui Adamolrsquouomo saragrave soggetto

allrsquointerno della dimensione sensibile Si puograve far ritorno in modo circolare

(mangiare pane) alla condizione di vita adamitica con lrsquoausilio di un

procedimento di ricerca di carattere intellettivo

Il Confessore intende allegoricamente il termine suolo come riferimento al cuore

di Adamo che ha perso i beni celesti dopo aver trasgredito il comando divino le

spine e i cardi fanno riferimento a due tipi di ragionamento distinti οἱ λογισμοὶ 1104

Cfr Rm 1 26 1105

Scholium in QTh (Laga-Steel 1980) p 67

laquo1 Ἔργα λέγει τοῦ Ἀδὰμ τὰ πάθη τῆς ἀτιμίαςmiddot τὰς γὰρ (1) ἀρετὰς ἐργάζεται μόνος ὁ θεὸς ἐν τοῖς

βουλομένοις πρὸς τὴν τῶν ἀρετῶν φανέρωσιν μόνην καθάπερ ὄργανον λαμβάνων τῶν

βουλομένων τὴν πρόθεσινraquo

229

περὶ τῆς τῶν σωμάτων γενέσεως cioegrave quei ragionamenti che hanno come oggetto

la generazione dei corpi e per questo equivalgono a vere e proprie spine rispetto

allrsquoaccrescimento spirituale dellrsquouomo e οἱ λογισμοὶ περὶ τῶν ἀσωμάτων ovvero

quei ragionamenti che consentono di arrivare ad occuparsi e esprimere giudizi

sulle realtagrave incorporee il sudore del volto rappresenta inoltre lrsquoἐπιστημονικὸς

τρόπος ovvero la modalitagrave conoscitiva della facoltagrave intellettiva (διανοία) che si

ottiene in base alla gnosi (κατὰ τὴν γνῶσιν) lrsquoerba invece rappresenta la

contemplazione naturale della dimensione della generazione Solo dopo aver

contemplato la natura egrave possibile infine cibarsi del pane incorruttibile della

mistagogia ndash a sua volta strettamente connessa alla conoscenza teologica ndash

lrsquounico che preserva dallrsquoincorruttibilitagrave della generazione coloro che se ne

cibano

Nel paradiso terrestre Adamo vive il dilemma della scelta fra il rimanere

nella grazia di Dio o il privarsene avrebbe comunque avuto la possibilitagrave di

nutrirsi dellrsquoalbero del bene e del male allorquando avesse conseguito la capacitagrave

di contemplare la natura nella sua essenza spirituale

Se qualcuno volesse per caso affermare che lrsquoalbero della

conoscenza del bene e del male sia la creazione

fenomenica probabilmente non cadrebbe in errore

poicheacute per natura essa comunica a coloro che vi fanno

parte piacere e dolore Il primo uomo non doveva nutrirsi

di quellrsquoalbero se non nel caso in cui avesse conseguito la

capacitagrave di contemplare veramente la natura che deve

spiritualizzarsi nella rivelazione a tutti coloro che sanno

contemplarla realmente invece egrave occasione di caduta a

tutti coloro che sono vincolati dai sensi Dio non consentigrave

il godimento di questo albero affincheacute lrsquouomo come

conveniva prendendo per prima coscienza della sua

origine in virtugrave di un dono di grazia dellrsquoimmortalitagrave

nellrsquoimperturbabilitagrave e nellrsquoimmutabilitagrave e divenisse un

dio per divinizzazione per poi intuire senza pericolo

insieme a Dio le creature di Dio e acquisirne

lrsquointelligenza come un dio non come un uomo

possedendo in modo conforme alla grazia della

divinizzante metamorfosi di mente e sensibilitagrave la stessa

penetrazione che delle essenze ha Dio cioegrave la

sapienza1106

1106

Prol 318-349 in QTh (Laga-Steel 1980) pp 35 e 37

laquoΟὐ γὰρ ἄλλως δύναταί τις λατρεύειν τῇ κτίσει μὴ τὸ σῶμα περιποιούμενος ὤσπερ οὔτε τῷ θεῷ

τις λατρεύειν μὴ τὴν ψυχὴν ἀρεταῖς ἐκκαθαίπωνmiddot καθrsquoὃ σῶμα τὴν φθοροποιὸν ἐπιτελῶν λατρείαν

ὁ ἄνθρωπος καὶ κατrsquoαὐτὸ γενόμενος φίλαυτος ἡδονὴν εἶχεν ἀπαύστως καὶ ὀδύνην ἐνεργουμένην

230

La creazione visibile egrave spiegata a partire dal simbolo dellrsquoalbero della conoscenza

del bene e del male Essa inoltre possiede sia le ragioni spirituali che nutrono

lrsquointelletto sia una naturale capacitagrave di dilettare la sensibilitagrave Se contemplata

spiritualmente essa procura la conoscenza del bene se conosciuta solo nel suo

carattere meramente sensibile essa procura la conoscenza del male ovvero causa

lo sviluppo delle passioni e fa perdere di vista la dimensione divina Perciograve Dio ha

posto il divieto non ha concesso lrsquoimmediata partecipazione allrsquoalbero della

conoscenza prima che lrsquouomo per mezzo della grazia riconoscesse Dio come

propria causa e con ciograve la propria immortalitagrave Solo nel caso in cui si fosse

consolidato nella ἀπάθεια e nellrsquoἀτρεψία sarebbe divenuto come Dio per mezzo

della divinizzazione avrebbe potuto contemplare le creature in comunione con

Dio e ne avrebbe avuto conoscenza come un dio e non come un uomo Adamo

cosigrave sarebbe stato trasformato attraverso la divinizzazione del suo spirito e della

sua sensibilitagrave

Egrave questo il momento in cui il primo uomo ha vissuto una duplice forma di

partecipazione (μετάληψις) da un lato a Dio dallrsquoaltro alla grazia Egli avrebbe

scoperto che Dio egrave sorgente di vita che ha dato senso e significato ad ogni

creatura I due tipi di partecipazione la prima della natura dellrsquouomo con Dio e la

seconda dellrsquouomo alla grazia determinano importanti conseguenze

- lrsquouomo riconosce Dio come causa di se stesso e del creato e

partecipandovi rintraccia le ragioni eterne delle creature

- nel suo rapporto con la creazione lrsquouomo si deve rivolgere ad essa con la

consapevolezza che la vita immortale gli egrave stata donata da Dio e non dalla

sua propria partecipazione alla creazione

ἐσθίων ἀεὶ τὸ ξύλον τῆς παρακοῆς τὸ καλοῦ τε καὶ κακοῦ κατᾶ ταὐτὸν μεμιγμένην κατὰ τὴν

αἴσθησιν διὰ τῆς πείρας ἔχον τὴν γνῶσιν Καὶ τάχα ξύλον εἶναι γνωστὸν καλοῦ καὶ πονηροῦ τὴν

φαινομένην κτίσιν εἰπών τις οὐχ ἁμαρτήσει τῆς ἀληθείαςmiddot ἡδονῆς γὰρ καὶ ὀδύνης ποιητικὴν ἔχει

φυσικῶς τὴν μετάληψιν Ἤ πάλινmiddot ἐπειδὴ καὶ λόγους ἔχει πνευματικοὺς τῶν ὁρωμένων ἡ κτίσις

καὶ νοῦν διατρέφοντας καὶ δύναμιν πάλιν φυσικὴν τὴν μὲν αἴσθησιν τέρπουσαν τὸν δὲ νοῦν

διαστρέφουσαν ξύλον γνωστὸν καλοῦ τε καὶ κακοῦ προσηγορεύθη τοῦ καλοῦ μὲν ἔχουσα

γνῶσιν θεωρουμένη πνευματικῶς κακοῦ δὲ γνῶσιν λαμβανομένη σωματικῶς (hellip) Διὸ τῷ

ἀνθρώπῳ τυχὸν καὶ ἀπηγόρευσεν ἀναβαλόμενος αὐτῆς τέως τὴν μετάληψιν ὁ θεός ἵνα πρότερον

ὡς ἦν μάλιστα δίκαιον διὰ τῆς ἐν χάριτι μετοχῆς τὴν οἰκείαν ἐπιγνοὺς αἰτίαν καὶ τὴν δοθεῖσαν

κατὰ χάριν ἀθανασίαν διὰ τῆς τοιαύτης μεταλήψεως πρὸς ἀπάθειαν στομώσας καὶ ἀτρεψίαν ὡς

θεὸς ἤδη τῇ θεώσει γενόμενος ἀβλαβῶς ἐπrsquoἀδείας μετὰ τοῦ θεοῦ τὰ τοῦ θεοῦ διασκέψηται

κτίσματα καὶ τὴν αὐτῶν ἀναλήψηται γνῶσιν ὡς θεὸς ἀλλrsquoοὐκ ἄνθρωπος τὴν αrsquoθτὴν ἔχων τῷ θεῷ

κατὰ χάριν τῶν ὄντων μετὰ σοφίας εἴδησιν διὰ τὴν πρὸς θέωσιν τοῦ νοῦ καὶ τῆς αἰσθήσεως

μεταποίησινraquo

231

- la creazione solo se riconosciuta come prodotto divino puograve rivelare il

senso profondo di ogni creatura in rapporto allrsquoente divino

Poicheacute Dio offre il dono della grazia (χάρις) lrsquouomo attraverso il suo consenso

prende atto di ciograve liberamente e non necessariamente Mediante la sua libera

scelta puograve godere sia dellrsquoalbero della vita sia dellrsquoalbero della conoscenza

Interrogato appunto sul loro significato nellrsquoEden Massimo nella Quaestio

XLIII introduce unrsquoulteriore spiegazione relativa tale problema giagrave affrontato nel

Prologo secondo cui lrsquoalbero della vita rappresenta lrsquointelletto e quello della

conoscenza del bene e del male la sensibilitagrave1107

Attraverso questa interpretazione

viene spiegato che la condizione di Adamo comporta la coesistenza in lui

anteriormente al peccato di due diverse capacitagrave discernimento (δυνάμεις

διακριτικαί) che corrispondono a questi due dimensioni conoscitive

Da un lato lrsquointelletto ha la capacitagrave di discernere le cose

spirituali da quelle sensibili le cose temporali da quelle

eterne ο piuttosto essendo la capacitagrave di discernimento

propria dellanima la induce ad aderire alle une e a

sollevarsi al di sopra delle altre Dallrsquoaltro la sensibilitagrave

ha la capacitagrave di discernere il piacere dal dolore del

corpo ο piuttosto essendo la capacitagrave di discernimento

propria di corpi viventi e sensibili induce ad procurarsi il

piacere e a respingere il dolore1108

Adamo dunque ha a disposizione due scale di valori non coincidenti e deve

necessariamente scegliere a quale delle due deve dare precedenza infatti se si

prediligeragrave non la sensibilitagrave ma il comando divino si sceglieragrave di seguire il

proprio ldquoben-essererdquo (εὖ εἶναι) garantendosi cosigrave lrsquoeternitagrave (ἀεὶ εἶναι) Ecco il

senso del comando imposto da Dio dare la possibilitagrave ad Adamo di crearsi una

1107

QTh XLIII 63-73 in QTh (Laga-Steel 1980) pp 295 e 297

laquoΠολλὴ τοιγαροῦν ἐστιν ἡ διαφορὰ τῶν δύο ξύλων καὶ τῆς αὐτῶν φυσικῆς διακρίσεως καὶ τῆς ἐν

ἑκάστῳ προσφυοῦς ἐμφάσεως ὁμωνύμως ἐκφωνηθείσης ἄνευ διαστολῆς προσηγορίας τοῦ καλοῦ

τε καὶ τοῦ κακοῦ καὶ πολλὴν δύναται ποιῆσαι τοῖς μὴ σοφῶς τε καὶ ἐπισκεμμένως ἐντυγχάνουσι

τοῖς λόγοις τοῦ Πνεύματος τὴν πλάνην ἀλλ᾿ ὑμεῖς σοφοὶ διὰ τῆς χάριτος ὄντες γνῶτε ὅτι τὸ

ἁπλῶς λεγόμενον κακόν οὐ πάντως κακόν ἀλλὰ πρὸς τι μὲν κακόν πρὸς τι δὲ οὐ κακόν

Ὡσαύτως καὶ τὸ ἁπλῶς λεγόμενον καλόν οὐ πάντως καλόν ἀλλὰ πρὸς τι μὲν καλόν πρὸς τι δὲ οὐ

καλόν καὶ τὴν ἐκ τῆς ὁμωνυμίας βλάβην φυλάξασθεraquo 1108

QTh XLIII 41-48 in QTh (Laga-Steel 1980) p 295

laquoοἷον ὁ μὲν νοῦς δύναμιν ἔχει διακριτικὴν νοητῶν καὶ αἰσθητῶν προσκαίρων καὶ αἰωνίων

μᾶλλον δὲ ψυχῆς ὑπάρχων δύναμις διακριτική τῶν μὲν αὐτὴν ἀντέχεσθαι πείθει τῶν δέ

ὑπεραίρεσθαι ἡ δὲ αἴσθησις ἔχει δύναμιν διακριτικὴν ἡδονῆς σώματος καὶ ὀδύνης μᾶλλον δὲ

δύναμις ὑπάρχουσα ἐμψύχων καὶ αἰσθητικῶν σωμάτων τὴν μέν ἐπισπᾶσθαι πείθει τὴν δέ

ἀποπέμπεσθαιraquo

232

propria scala di valutatazone allrsquointerno del suo intelletto che potragrave possedere la

medesima conoscenza che Dio ha degli esseri non lasciandosi comunque distrarre

dalla dimensione sensibile La perfezione dello stato adamitico oroginario non era

soggetta allrsquoinganno dei sensi visto che il primo uomo possedeva una conoscenza

diretta di Dio tuttavia egrave stata incrinata da una libera scelta determinata da un

discernimento sensibile invece che razionale1109

Ora dopo aver indagato la condizione del primo uomo e compreso come

egli abbia determinato il destino del genere umano rimane da definire in che

modo gli uomini in terra possano divinizzarsi realmente Lrsquouomo in terra puograve

ritornare alla pura condizione adamitica secondo una modalitagrave triadica

a) gioire per le proprie afflizioni

b) avere una fede salda

c) convertirsi alla veritagrave di Dio

a) Per quanto riguarda il gioire per le proprie afflizioni la Quaestio LVIII egrave

emblematica

Perciograve sarete ricolmi di gioia anche se ora dovete essere

un porsquo afflitti da varie prove1110

Come uno che egrave afflitto

da tentazioni puograve esultare di cui egrave afflitto

La Parola della veritagrave conosce due tipi di afflizione uno

che sta nellrsquoanima in modo nascosto un altro nella

sensibilitagrave in modo manifesto La prima occupa

totalmente la profonditagrave dellrsquoanima tormentata dal

flagello della coscienza lrsquoaltra avvolge tutta la

sensibilitagrave costretta dal peso dei dolori a ritrarsi dalla sua

naturale espansione La prima costituisce lrsquoesito del

piacere della sensibilitagrave mentre laltra quello della gioia

dellanima Ο piuttosto la prima egrave la conclusione dei

piaceri volontari della sensibilitagrave mentre laltra delle pene

sensibili indipendenti dalla volontagrave Lrsquoafflizione egrave infatti

secondo la mia opinione una disposizione priva di

piaceri Privazione di piaceri egrave introduzione di pene E

pena egrave chiaramente il difetto dellrsquoabito naturale ο il venir

meno di esso E difetto dellrsquoabito naturale egrave alterazione

della potenza per natura soggetta allrsquoabito E alterazione

della potenza per natura soggetta allabito egrave il modo di

operare conforme allabuso delloperazione naturale E

1109

Cfr Amb ad Io in PG 91 1353 D e cfr I HAUSHERR Ignorance infinie in laquoOrientalia

Christiana Periodicaraquo 2 (1936) pp351-362 1110

1 Pt 1 6

233

abuso del modo delloperazione egrave il moto della potenza

verso ciograve che non egrave secondo natura e non esiste1111

Nella Quaestio LVIII il monaco interpreta il versetto biblico 1 Pt 16 secondo cui

lrsquoafflizione egrave uno stato temporaneo di cui successivamente ci si puograve rallegrare il

primo uomo egrave stato ingannato dal maligno1112

e invogliato a spostare il suo

desiderio dal lecito allrsquoillecito e a trasgredire la legge di Dio La conseguenza di

ciograve egrave stata la perdita dellrsquoincorruttibilitagrave che gli era stata donata per grazia In

realtagrave Adamo avrebbe dovuto invece in conformitagrave alla ragione conoscere quale

fosse la legge di natura e impegnarsi a custodirla oltre a respingere le passioni in

altri termini avrebbe dovuto con la ragione preservare la natura che di per seacute

rimane pura e irreprensibile e avrebbe dovuto adeguare la sua volontagrave alla

perfezione del creato Lrsquouomo deve dunque distinguere due tipi di afflizione

lrsquouna nascosta nellrsquoanima che segna il limite delle passioni sensibili e lrsquoaltra

manifestata dai sensi la quale egrave contraria alla volontagrave Poicheacute il piacere carnale

provocato dalla sensibilitagrave egrave originato da unrsquooperazione contro natura da parte

dellrsquoanima che rivolge la sua capacitagrave spirituale alla materia invece che alle realtagrave

divine il dolore egrave ineluttabile1113

Ne consegue che lrsquointelletto e la sensibilitagrave

1111

QTh LVIII 1-14 in QTh (Laga-Steel 1990) p 27 La traduzione italiana egrave una rielaborazione di

precedente traduzione contenuta nellrsquoAppendice dellrsquoarticolo M PRATESI Filautia Piacere e

dolore nella Questione 58 a Talassio di Massimo il Confessore in laquoPrometheusraquo XIII1 (1987)

alle pp 72-90

laquoἘν ᾧ ἀγαλλιᾶσθε ὀλίγον ἄρτι εἰ δέον ἐστὶ λυπηθέντας ὑμᾶς [Frἡμᾶς] ἐν ποικίλοις πειραμοῖς

Πῶς τις λυπούμενος ἐν πειρασμοῖς δύναται ἀγαλλιᾶσθαι ἐν ᾧ λυπεῖται

Τὴν λύπην διττὴν οἶδε τῆς ἀληθείας ὁ λόγος τὴν μέν κατὰ ψυχὴν ἀφανῶς τὴν δέ κατ αἴσθησιν

φανερῶς συνισταμένην καὶ τὴν μέν ὅλον τῆς ψυχῆς τὸ βάθος περιλαμβάνουσαν τῇ μάστιγι τῆς

συνειδήσεως αἰκιζόμενον τὴν δέ πᾶσαν τὴν αἴσθησιν περιγράφουσαν τῷ βάρει τῶν ἀλγεινῶν

συστελλομένην τῆς φυσικῆς διαχύσεως Καὶ τὴν μέν τῆς κατ᾿ αἴσθησιν ἡδονῆς τὴν δέ τῆς κατὰ

ψυχὴν εὐφροσύνης τέλος ὑπάρχουσαν Μᾶλλον δέ τὴν μέν τῶν κατ᾿ αἴσθησιν γνωμικῶν τὴν δέ

τῶν κατ᾿ αὐτὴν συμπέρασμα παρὰ γνώμην παθῶν τυγχάνουσαν Λύπη γάρ ἐστι κατ᾿ ἐμὲ φάναι

διάθεσις ἡδονῶν ἐστερημένη Στέρησις δὲ καθέστηκεν ἡδονῶν πόνων ἐπαγωγή Πόνος δὲ σαφῶς

ἐστι φυσικῆς ἕξεως ἔλλειψις ἢ ὑποχώρησις ἔλλειψις δὲ φυσικῆς ἕξεώς ἐστι πάθος τῆς κατὰ

φύσιν ὑποκειμένης τῇ ἕξει δυνάμεως πάθος δὲ τῆς κατὰ φύσιν ὑποκειμένης τῇ ἕξει δυνάμεώς

ἐστιν ὁ κατὰ τὴν παράχρησιν τῆς φυσικῆς ἐνεργείας τρόπος παράχρησις δὲ τοῦ κατ᾿ ἐνέργειαν

τρόπου καθέστηκεν ἡ πρὸς τὸ μὴ πεφυκὸς κατὰ φύσιν καὶ ὑφιστάμενον τῆς δυνάμεως κίνησιςraquo 1112

La Scrittura definisce la tentazione come legge del peccato (cfr Rm 723) e Massimo

approfondisce il significato della tentazione in Or dom in PG 90 904 B- 905 B 1113

QTh LVIII 25-33in QTh (Laga-Steel 1990) p 29

laquoὫσπερ δὲ τὴν λύπην διττήν ὡς ἔφην οἶδεν ὁ λόγος οὕτω καὶ τῶν πειρασμῶν διττὸν ἐπίσταται

τὸν τρόπον τὸν μέν κατὰ γνώμην τὸν δέ παρὰ γνώμην καὶ τὸν μέν ἑκουσίων ἡδονῶν

δημιουργόν τὸν δέ ἀκουσίων ὀδυνῶν ἐπακτικόν Ὁ γὰρ κατὰ γνώμην πειρασμός τὰς κατὰ

προαίρεσιν ἑκουσίους σαφῶς συνίστησιν ἡδονάς ὁ δὲ παρὰ γνώμην προδήλως τοὺς ἀκουσίους

παρὰ προαίρεσιν ἐφίστησι πόνους καὶ ὁ μέν τῆς κατὰ ψυχήν ὁ δέ τῆς κατ᾿ αἴσθησιν λύπης

καθέστηκεν αἴτιοςraquo

234

sono caratterizzate da attivitagrave naturali opposte proprio percheacute si riferiscono a

differenti oggetti La gioia spirituale consiste per sua natura nel non agire sulla

base allrsquoinclinazione sensibile ma sulla base dellrsquointelletto lrsquounica facoltagrave che ha

la capacitagrave di riconoscere lrsquooriginaria e autentica relazione di tutte le cose a Dio

da ciograve consegue inevitabilmente unrsquoesperienza di dolore in relazione alla nostra

dimensione sensibile-percettiva In altri termini questo tipo di esperienza egrave da

considerarsi come uno stato di inappagamento della sensibilitagrave che non riconosce

come piacere proprio ciograve che costituisce il piacere dellrsquointelletto e quindi non puograve

appagarsi di esso Occorre comunque aggiungere che non potrebbe essere

diversamente dal momento che Dio non puograve essere oggetto di mera percezione

sensibile

Poicheacute dunque come ho detto egrave il piacere della

sensibilitagrave che produce lrsquoafflizione dellrsquoanima ovvero la

sua pena (entrambe sono la stessa cosa) e invece egrave il

piacere dellanima che crea lafflizione ovvero la pena

della sensibilitagrave giustamente colui che si protende nella

speranza alla laquovita del Dio e Salvatore nostro Gesugrave

Cristo mediante la sua risurrezione dai morti in vista di

una ereditagrave che non si corrompe non si macchia e non

marcisce1114

esulta nellrsquoanima e gioisce di una gioia

ineffabile continuamente risplendendo di letizia per la

speranza dei beni futuri ma nella carne e nella sensibilitagrave

prova afflizione ossia le pene che gli sopraggiungono in

seguito alle varie tentazioni con i conseguenti dolori Da

ogni virtugrave infatti nasce piacere e pena pena della carne

privata della dolce e piacevole sensazione piacere

dellanima che gode delle ragioni intelligibili pure da

ogni elemento sensibile Egrave dunque necessario che

lrsquointelletto nella vita presente sia afflitto quanto alla

carne a causa delle molte pene che nascono dalle

tentazioni che gli capitano a motivo delle virtugrave e gioisca

e si rallegri sempre nellrsquoanima per la speranza dei beni

eterni anche se totalmente sofferente nella sensibilitagrave Le

sofferenze del momento presente non sono infatti

paragonabili alla gloria che deve rivelarsi in noi1115

dice

il divino apostolo1116

1114

1Pt 13 1115

Rm 818 11161116

QTh LVIII 136-159 in QTh (Laga-Steel 1990) pp 35 e 37

laquoΟὐκοῦν ὡς ἔφην ἐπειδὴ τὴν μὲν τῆς ψυχῆς λύπην ἤγουν τὸν πόνον ταὐτὸν γὰρ ἀλλήλοις

ἀμφότερα ἡ κατ᾿ αἴσθησιν ἡδονὴ συνίστησι τὴν δὲ τῆς αἰσθήσεως λύπην ἤγουν τὸν πόνον ἡ

κατὰ ψυχὴν ἡδονὴ ποιεῖν πέφυκεν εἰκότως ὁ τῆς κατ᾿ ἐλπίδα ζωῆς Τοῦ Θεοῦ καὶ Σωτῆρος ἡμῶν

Ἰησοῦ Χριστοῦ δι᾿ ἀναστάσεως νεκρῶν εἰς κληρονομίαν ἄφθαρτον καὶ ἀμίαντον καὶ ἀμάραντον

τετηρημένην ἐν οὐρανοῖς ἐφιέμενος κατὰ μὲν ψυχὴν ἀγαλλίασιν ἔχει καὶ χαρὰν χαίρει

235

Causa della gioia dellrsquoanima egrave il dolore che proviene dalla sensibilitagrave in quanto

esso sollecita la rinuncia al piacere sensibile rinuncia che determina il dolore sia

in modo volontario mediante la temperanza sia in modo involontario mediante la

pazienza Si tratta per lrsquoanima di distogliere la propria attenzione dallrsquoambito

sensibile per ricondurla spiritualmente a Dio Dunque nella misura in cui lrsquoanima

egrave nella gioia cessa inevitabilmente il bisogno del piacere sensibile

La dottrina ascetica del Confessore risulta incentrata sulla duplice

dimensione che caratterizza lrsquoessere uomo quella materiale e quella spirituale e

che al contempo rende possibile la sua divinizzazione radicata nella scelta

volontaria di imitare di Dio Grazie a questa duplicitagrave si apre anche la possibilitagrave

della caduta e della corruzione che porta lrsquouomo a scegliere la dimensione

sensibile Questa scelta priva lrsquoanima del vero piacere cosigrave lrsquouomo puograve di

conseguenza fare esperienza di questo autentico dolore che egrave prova del suo errore

attraverso il cui riconoscimento egli puograve ritrovare la somiglianza con il suo

Signore

b) In tale contesto prende forma il secondo momento del processo triadico che

porta alla divinizzazione il recupero di una fede salda

Il divino e grande Apostolo quando definisce che cosa egrave

la fede dice la fede egrave fondamento delle cose sperate e

prova di quelle che non si vedono1117

Se qualcuno

intimamente ben disposto definissse la fede come bene e

vera conoscenza capace di mostrare i beni arcani non

fallirebbe nel cogliere il vero Il Signore quando fornisce

insegnamenti riguardo i beni ineffabili e i beni separati e

non visibili dice il regno di Dio egrave dentro di voi1118

Intendendo ldquoidenticordquo al regno di Dio il regno di Dio

allora egrave fede distinta solo concettualmente da esso la

fede infatti egrave il regno di Dio senza forma mentre dal

canto suo il regno egrave fede divinamente raffigurata

ἀνεκλάλητον διηνεκῶς τῇ τῆς μελλόντων ἀγαθῶν ἐλπίδι γαννύμενος [Fr et Reg γαννυμένην]

κατὰ δὲ τὴν σάρκα καὶ τὴν αἴσθησιν λύπην Ἤγουν τοὺς ἐκ τῶν ποικίλων πειρασμῶν

ἐπιγινομένους αὐτῇ πόνους καὶ τὰς ἐπ᾿ αὐτοῖς ὀδύνας πάσῃ γὰρ ἀρετῇ ἡδονὴ καὶ πόνος

παρέπεται πόνος μὲν σαρκός ἐστερημένης τῆς προσηνοῦς καὶ λειοτέρας αἰσθήσεως ὀδύνη δὲ

ψυχῆς παντὸς αἰσθητοῦ καθαροῖς ἐντρυφώσης τοῖς ἐν πνεύματι λόγοις Δέον οὖν ἐστι τὸν νοῦν

κατὰ τὴν παροῦσαν ζωήν τοῦτο γάρ μοι νοεῖται τό νῦν κατὰ σάρκα λυπούμενον διὰ τοὺς

πολλοὺς πόνους τῶν ὑπὲρ ἀρετῆς αὐτῷ προσαγομένων πειρασμῶν ἀεὶ χαίρειν κατὰ ψυχὴν καὶ

ἥδεσθαι διὰ τὴν ἐλπίδα τῶν αἰωνίων ἀγαθῶν κἂν ἔχῃ καταπονουμένην τὴν αἴσθησιν οὐ γὰρ ἄξια

τὰ παθήματα τοῦ νῦν καιροῦ πρὸς τὴν μέλλουσαν δόξαν εἰς ἡμᾶς ἀποκαλύπτεσθαι φησὶν ὁ θεῖος

Ἀπόστολοςraquo 1117

Eb 11 1 1118

Lc 17 12

236

Secondo questo ragionamento la fede non egrave al di fuori di

noi la quale attuandosi nei comandamenti divini diventa

regno di Dio venendo cosigrave conosciuta soltanto da coloro

che la possiedono Inoltre il regno di Dio egrave fede che si

attualizza ed esso consente lrsquoimmediata unione con Dio

da parte di coloro che regnano in conformitagrave ad esso Egrave

provato in modo evidente che la fede egrave potenza in grado

di attuare la soprannaturale perfetta e immediata unione

tra colui che crede e Dio nel quale crede Poicheacute quindi

lrsquouomo egrave costituito da corpo e anima si trova in balia di

due leggi quella della carne e intendo dire quella dello

spirito La legge della carne opera attraverso i sensi

quella dello spirito attraverso le profonditagrave del cuore la

legge della carne per natura egrave legata alla materia e opera

attraverso i senso invece quella dello spirito in quanto

opera con il cuore egrave causa dellrsquounione immediata con

Dio A tal proposito chi non ha il cuore diviso cioegrave chi

non fa distinzioni nel profonditagrave del suo animo in quanto

ha diviso lrsquounitagrave naturale con Dio che si ottiene per

mezzo della fede ormai libero dalle passioni e diventato

una sorta di un dio per mezzo della fede in virtugrave

dellrsquounione con Dio diragrave a questo monte di spostarsi ed

esso si sposteragrave1119

chiaramente attraverso il termine

ldquoquestordquo intendeva il pensiero e la legge della carne

realmente gravose e difficili da smuovere e per quanto

riguarda la capacitagrave della natura completamente salda e

non trasferibile Infatti essa egrave radicata nella natura umana

attraverso i sensi quella forza dellrsquoirragionevolezza che la

maggior parte degli uomini pensa cioegrave lrsquouomo non egrave

altro che carne fornita di sensi per lrsquoappagamento della

vita presente Tutto dunque egrave possibile a chi crede1120

e

non egrave attanagliato dal dubbio o meglio non egrave diviso nel

profondo del cuore dallrsquounione con Dio avvenuta

attraverso la fede a causa dellrsquoatteggiamento sensibile

dellrsquoanima verso il corpo Tutto ciograve che spinge le

profonditagrave alle esterioritagrave del mondo e della carne ci si

avvicina Dio alla perfezione della sua vittoria1121

1119

Mc 11 23 1120

Mc 9 23 1121

QTh XXXIII 7-50 in QTh (Laga-Steel 1980) pp 229 e 231

laquoὉ μὲν θεῖος καὶ μέγας Ἀπόστολος τί ἐστι πίστις ὁρίζων φησί Πίστις ἐστὶν ἐλπιζομένων

ὑπόστασις καὶ πραγμάτων ἔλεγχος οὐ βλεπομένων Εἰ δὲ τις καὶ ἐνδιάθετος ἀγαθὸν αὐτὴν

ὁρίσαιτο καὶ γνῶσιν ἀληθῆ τῶν ἀποῤῥήτων ἀγαθῶν ἀποδεικτικήν τῆς ἀληθείας οὐ διήμαρτεν Ὁ

δὲ Κύριος διδάσκων περὶ τῶν ἀποῤῥήτων ἀγαθῶν καὶ τῶν ἐλπιζομένων καὶ οὐχ ὁρωμένων

φησίν Ἡ βασιλεία τοῦ Θεοῦ ἐντὸς ὑμῶν ἐστιν Ἀκούων ταὐτὸν τῇ βασιλείᾳ τοῦ Θεοῦ ἡ τοῦ Θεοῦ

πίστις ἐστίν κατὰ μόνην ἐπίνοιαν διαιρουμένη πρὸς τὴν βασιλείαν Ἡ μὲν γὰρ πίστις ἀνείδεος

Θεοῦ βασιλεία ἐστίν ἡ δὲ βασιλεία πίστις θεοειδῶς εἰδοπεποιημένη Ὣστε κατὰ τοῦτον τὸν

λόγον οὐκ ἐκτὸς ἡμῶν ἐστιν ἡ πίστις ἥτις ἐνεργουμένη ταῖς θείαις ἐντολαῖς γίνεται βασιλεία

Θεοῦ μόνοις γινωσκομένη τοῖς ἔχουσιν ἡ δὲ βασιλεία τοῦ Θεοῦ ἐνεργουμένη πίστις ἐστίν ἡ δὲ

βασιλεία τοῦ Θεοῦ τῶν κατ᾿ αὐτὴν βασιλευόντων ἄμεσον πρὸς Θεὸν ποιεῖται τὴν ἕνωσιν Ἡ

πίστις ἀπεδείχθη σαφῶς ὑπάρχουσα δύναμις σχετικὴ τῆς ὑπὲρ φύσιν ἀμέσου τοῦ πιστεύοντος πρὸς

τὸν πιστευόμενον Θεὸν τελείας ἑνώσεως Ἐπειδὴ τοίνυν ὁ ἄνθρωπος ἐκ ψυχῆς ὑπάρχων καὶ

σώματος δυσὶ σαλεύεται νόμοις (σαρκὸς λέγω καὶ πνεύματος) καὶ ὁ μὲν τῆς σαρκὸς νόμος κατὰ

237

Dalla Quaestio XXXIII si evince che secondo Massimo lrsquouomo comincia a

ricevere la grazia quando inizia a credere e che tale inizio risulta necessario in

considerazione del fatto che il suo fine supremo egrave il raggiungimento del regno di

Dio La fede dunque egrave il regno di Dio che ha preso forma e che realizza lrsquounione

immediata e perfetta del credente con il divino1122

Senza la fede dunque non egrave

possibile avanzare nella divinizzazione Tuttavia risulta al contempo manifesta la

fondamentale importanza della ragione allorcheacute essa non sia piugrave offuscata dalla

dimensione carnale Essa egrave cosigrave in grado cosigrave di determinare nella dimensione

affettivo-volitiva del soggetto un effettivo desiderium naturalis videndi Deum1123

che implica una sorta di connessione e legame intimo tra la dimensione sensibile e

quella intellettiva necessari per poter conteplare lrsquoessere divino Tale desiderio

puograve prender forma quando si osserva la realtagrave1124

e la si confronta con la

trascendenza e lrsquoinaccessibilitagrave di Dio1125

τὴν αἴσθησιν ὁ δὲ τοῦ πνεύματος κατὰ τὸν νοῦν κέκτηται τὴν ἐνέγειαν καὶ ὁ μὲν τῆς σαρκός

ὕλῃ συνδεῖν πέφυκε κατὰ τὴν αἴσθησιν ἐνεργούμενος ὁ δὲ τοῦ πνεύματος κατὰ τὸν νοῦν

ἐνεργούμενος πρὸς τὸν Θεὸν ἀμέσως ποιεῖται τὴν ἕνωσιν εἰκότως ὁ μὴ διακριθεὶς ἐν τῇ καρδίᾳ

αὐτοῦ τουτέστι τῷ νοῒ μὴ διακρίνας ἤγουν διατεμὼν τὴν διὰ τῆς πίστεως πρὸς τὸν Θεὸν

γεγενημένην ἄμεσον ἕνωσιν ὡς ἀπαθής μᾶλλον δὲ Θεὸς ἤδη διὰ τῆς πίστεως τῇ ἑνώσει

γεγενημένος ἐρεῖ τῷ ὄρει τούτῳ μεταβῆναι καὶ μεταβήσεται δεικτικῶς διὰ τοῦ τούτῳ φάναι τὸ

φρόνημα καὶ τὸν νόμον δηλῶν τῆς σαρκός τὸν βαρὺν ὄντως καὶ δυσμετακίνητον καὶ ὅσον πρὸς

δύναμιν φυσικήν παντελῶς ἀκίνητον καὶ ἀσάλευτον Τοσοῦτον γὰρ ἐῤῥίζωται τῇ φύσει τῶν

ἀνθρώπων διὰ τῆς (376) αἰσθήσεως τῆς ἀλογίας ἡ δύναμις ὥστε τοὺς πολλοὺς μηδ᾿ ἄλλο νομίζειν

εἶναι τὸν ἄνθρωπον ἢ σάρκα δύναμιν πρὸς ἀπόλαυσιν τῆς παρούσης ζωῆς τὴν αἴσθησιν ἔχουσαν

Πάντα γοῦν δυνατὰ τῷ πιστεύοντι καὶ μὴ διακρινομένῳ τουτέστι μὴ διαιρουμένῳ τῆς κατὰ νοῦν

διὰ τῆς πίστεως γεγενημένης αὐτῷ πρὸς τὸν Θεὸν ἑνώσεως διὰ τὴν πρὸς τὸ σῶμα τῆς ψυχῆς κατὰ

τὴν αἴσθησιν σχέσιν ὅσα κόσμου καὶ σαρκὸς τὸν νοῦν ἀλλοτριοῖ Θεῷ δὲ προσοικειοῖ

τετελειωμένα τοῖς κατορθώμασινraquo 1122

Il monaco ricalca la concezione della fede presente nella Bibbia essa non egrave intesa come un

mezzo di cui ci si serve per ottenere qualcosa ma piuttosto egrave una realtagrave ben piugrave umile una

semplice fiducia di ristabilire con Dio lrsquoamicizia della condizione adamitica Cfr Lc 17 6 e At

244 1123

Questa categoria ermeneutica egrave specificata in H DE LUBAC Il mistero del Soprannaturale tr

it Jaca Book Milano 1978 cap 5 passim e in particolare pp 154-61 per quanto conceme lrsquoaspetto

teoretico del problema Qui egrave utilizzata in virtugrave del progresso verso la divinizzazione costruito da

Massimo 1124

QTh LI 63-71 in QTh (Laga-Steel 1980) pp 397 e 399

laquoΠροσκομίζοντες οὖν τοὺς ἐκ τῶν γεγονότων πνευματικοὺς τῷ Κυρίῳ λόγους δῶρα

προσφέρομεν καθ᾿ ὅτι πάντων τούτων ἐστὶν κατὰ φύσιν ἀπροσδεής οὐ γὰρ ὡς δεομένῳ πρὸς

ἄλλοις καὶ τοὺς τῶν ὄντων τῷ Κυρίῳ προσκομίζομεν λόγους ἀλλ᾿ ἵνα ποσῶς ἡμεῖς κατὰ δύναμιν

ἐκ τῶν αὐτοῦ κτισμάτων χρεωστούμενον αὐτὸν ἀνυμνήσωμεν Δόματα δὲ λαμβάνει ὁ τὴν θείαν

προσθύμως μετερχόμενος φιλοσοφίαν ὡς καὶ τρόπων πρὸς ἀρετήν καὶ λόγων πρὸς γνῶσιν κατὰ

φύσιν δεόμενοςraquo 1125

Cfr J GAVIN La laquofede nudaraquo e il laquoRegnoraquo di Dio La ragione la fede e la divinizzazione

dellrsquouomo secondo Massimo il Confessore in The Medieval Paradigm Religious Thought and

Philosophy Turnhout 2012 pp 209-219

238

Lrsquoessenza della fede nella prospettiva di Massimo si esprime nei tre modi in base

ai quali il credente la deve concepire ed intendere il primo egrave quello di ritenerla

piugrave adeguata e vera di unrsquoopinione formata dalle impressioni sensibili1126

il

secondo di considerarla superiore alle dimensione intellettiva umana tanto che

essa risulta al di lagrave di ogni prova1127

infine il terzo modo in base al quale il

crdente deve intendere la fede egrave quello di reputarla una conoscenza autentica ma

indimostrabile che ci conduce ad unirci con Dio secondo una forma di unione che

egrave posta al di sopra dellrsquointellezione (κατὰ τὴν ὑπὲρ νόησιν ἕνωσιν)1128

Grazie ad

essa gli esseri umani partecipano dei doni dello Spirito Santo1129

in modo da poter

giungere alla divinizzazione ma affincheacute sia salda egrave necessaria una preghiera che

deve essere viva e che come la fede deve essere attiva e operante

Piugrave precisamente la preghiera egrave il mezzo attraverso cui nella grazia della

divinizzazione la distinzione fra Dio e lrsquouomo non egrave cancellata ma egrave in qualche

modo ldquosuperatardquo Nel dinamismo della divinizzazione infatti lrsquouomo ha

lrsquoopportunitagrave di giungere alla felicitagrave trovandosi alla presenza di Dio nella

condizione cioegrave nella quale si venne a trovare quando fu creato Per questo il

monaco sente la necessitagrave di ribadire che coloro che hanno fede devono

allontanarsi dal male e dallrsquoignoranza per conseguire le virtugrave e congiuntamente a

ciograve raggiungere la conoscenza di Dio1130

La preghiera operante ovvero quella

preghiera che implica anche il seguire i comandamenti la virtugrave puograve giungere a

colui che ha il potere di concedere il perdono delle colpe commesse Infatti egrave

1126

Cfr Ep II in PG 91 393 D 1127

Cfr Amb ad Io 5 in PG 91 1053 D 1128

Scholium di QTh XXXIII in QTh (Laga-Steel 1980) p 231 laquo2 Πίστις φησίν ἀναπόδεικτος

γνῶσίς ἐστιν Εἰ δὲ γνῶσις ἀναπόδεικτός ἐστιν ἄρα σχέσις ἐστὶν ὑπὲρ φύσιν ἡ πίστις δι᾿ ἧς

ἀγνώστως ἀλλ᾿ οὐκ ἀποδεικτικῶς ἑνούμεθα τῷ Θεῷ κατὰ τὴν ὑπὲρ νόησιν ἕνωσινraquo 1129

Cfr Myst 24 in in PG 91 704 D 1130

QTh XXXIV 19-30 in QTh (Laga-Steel 1980) p 235

laquoἘπειδὴ γοῦν πολλὰ τυγχάνει τὰ πρὸς γνῶσιν Θεοῦ καὶ ἀρετὴν ζητούμενα τοῖς πιστεύουσιν

ἀπαλλαγὴ παθῶν ὑπομονὴ πειρασμῶν ἀρετῶν λόγοι τρόποι ἐνεργειῶν ἐξήλωσις τῆς πρὸς πρὸς

σάρκα τῆς ψυχῆς διαθέσεως ἀποξένωσις τῆς πρὸς τὰ αἰσθητὰ τῆς αἰσθήσεως σχέσεως τοῦ νοῦ

παντελὴς ἀπὸ πάντων τῶν γεγονότων ἀναχώρησις καὶ ἁπλῶς μυρία ἄλλα ἐστὶ τὰ πρὸς ἀποχὴν μὲν

κακίας καὶ ἀγνωσίας κατόρθωσιν δὲ γνώσεως καὶ ἀρετῆς εἰκότως ὁ Κύριος ἔφη Πάντα ὅσα

αἰτῆσθε πιστεύοντες λήψεσθε πάντα ἁπλῶς τὰ πρὸς ἐπίγνωσιν Θεοῦ καὶ ἀρετὴν συντείνοντα

μόνα καὶ ζητεῖν καὶ αἰτεῖν μετ᾿ ἐπιστήμης καὶ πίστεως δεῖν εἰπὼν τοὺς εὐσεβεῖςraquo

239

grande la forza della supplica del giusto se di allontaneragrave dalla malvagitagrave

disponendo il suo animo alle virtugrave1131

c) Attraverso la fede e la preghiera la Parola di Dio viene resa viva in modo tale

che essa conduca il credente ad una effettiva pratica di vita Lrsquoessere umano pur

condizionato dalla sua corporeitagrave puograve agire secondo un atto di volizione

consapevole nella ricerca di Dio dando cosigrave inizio ad un vero e proprio percorso

di conversione

Nella Quaestio XLVII in cui Massimo spiega il significato dei versetti

biblici Lc 3 4-61132

viene delineato il modo in cui deve avvenire la conversione

secondo uno schema ben preciso Dopo aver affermato che la natura umana e il

mondo sono simili ad un deserto a causa della privazione di bene dovuta alla

trasgressione adamitica1133

il monaco mostra come la storia umana sia totalmente

permeata dalla dimensione divina che risultano cosigrave strattamente intrecciata lrsquouno

allrsquoaltra in modo tale da formare unrsquounica grande storia della salvezza costruita

sullrsquoincontro e sul dialogo tra lrsquouomo e Dio

La voce sentita da Giovanni Battista nel deserto egrave quella del Logos

(Φωνὴ δὲ τοῦ βοῶντός ἐστι Λόγου) che deve essere considerata un vero e proprio

richiamo ed unrsquoesortazone a correggere e mutare il porprio modo di vivere e a

purificarsi dalle sozzure dovute alla vita che si egrave precedentemente condotta1134

1131

QTh LVII 36-52 in QTh (Laga-Steel 1990) p 25

laquoΠολλῆς γὰρ ὄντως ἐστὶν ἀβελτηρίας ἵνα μὴ λέγω παραφροσύνης δι᾿ εὐχῆς δικαίων ἐπιζητεῖν

τὴν σωτηρίαν τὸν κατὰ διάθεσιν τοῖς ὀλεθρίοις ἡδόμενον κἀκείνων αἰτεῖσθαι συγχώρησιν οἷς

ἐγκαυχᾶται κατ᾿ ἐνέργειαν προθέσει σπιλούμενος δέον μὴ ἀργὴν ἐᾷν γίνεσθαι καὶ ἀκίνητον τοῦ

δικαίου τὴν δέησιν τὸν ταύτης δεόμενον εἴπερ ἀληθῶς τοῖς πονηροῖς ἀπεχθάνεται ἀλλ᾿ ἐνεργὸν

ποιεῖν καὶ ἰσχυρὰν ταῖς οἰκείαις ἀρεταῖς πτερουμένην καὶ φθάνουσαν τὸν συγχώρησιν διδόναι

τῶν πλημμεληθέντων δυνάμενον Εἴτε οὖν ἐκ τοῦ ποιουμένου τὴν δέησιν δικαίου εἴτε ἐκ τοῦ

γίνεσθαι ταύτην αἰτουμένου τὸν δίκαιον ἐνεργουμένη πολὺ ἰσχύει τοῦ δικαίου ἡ δέησις Ὑπὸ μὲν

γὰρ τοῦ δικαίου ἐνεργουμένη δίδωσιν αὐτῷ παῤῥησίαν πρὸς τὸν δοῦναι δυνάμενον τὰ τῶν

δικαίων αἰτήματα ὑπὸ δὲ τοῦ ταύτην αἰτουμένου δικαίων αἰτήματα ὑπὸ δὲ τοῦ ταύτην

αἰτουμένου τὸν δίκαιον τῆς προτέρας αὐτὸν μοχθηρίας ἀφίστησι μεταβάλλουσα πρὸς ἀρετὴν

αὐτοῦ τὴν διάθεσινraquo 1132

laquoEcco una voce risuona nel deserto preparate la strada per il Signore spianate i suoi sentieri

5 Le valli siano riempite le montagne e le colline sianoabbassate le vie tortuose siano

riaddrizzate i luoghi impervi appianati 6 Ogni uomo vedragrave la salvezza di Dioraquo 1133

QTh LXVII 68-71 in QTh (Laga-Steel 1980) p 317

laquoἜρημος τοιγαροῦν ὡς ἔφην ἐστίν ἡ τῶν ἀνθρώπων φύσις καὶ ὁ κόσμος οὗτος καὶ πᾶσα

καθέκαστον ψυχή διὰ τὴν γενομένην ἐκ τῆς ἀρχαίας παραβάσεως τῶν ἀγαθῶν ἀκαρπίανraquo 1134

QTh LXVII 71- 77 in Ibidem

240

quindi ad intraprendere la vita virtuosa che egrave la strada percorsa da chi adempie ai

comandamenti e segue le virtugrave La via che si profila allrsquoorizzonte quella che

conduce al Padre egrave Cristo stesso e Giovanni Battista egrave colui che egrave venuto a

prepararla Si tratta della via che corrisponde alla vita secondo virtugrave quella vita

che in virtugrave del Logos egrave in grado di condurre alla salvezza1135

Questa via puograve

essere percorsa da coloro che si impegnano a perseguire la virtugrave e la pratica

continua degli insegnamenti divini non per gloria neacute per presunzione neacute per

adulazione neacute per compiacere neacute per ostentanzione ma percheacute tutto ciograve che

fanno dicono e pensano egrave per Dio1136

Io dico per esempio chi digiuna e si astiene da un modo

di vivere dipendente dalle passioni e fa tutto ciograve che puograve

contribuire a tener lontano il vizio costui si egrave preparato a

percorrere la retta via ma se lo ha fatto per vanagloria

aviditagrave adulazione per ottenere la stima degli uomini o

per qualche altro scopo allora vive non per piacere a Dio

egli non ha raddrizzato i sentieri di Dio non ha

sopportato la fatica di preparare la strada visto che Dio

non cammina sul suo sentiero La via del Signore egrave la

virtugrave il sentiero dritto egrave il modo retto e vero per

esercitare la virtugrave1137

Egrave necessario abbassare i monti e i colli dellrsquoorgoglio colmare i baratri

dellrsquoindifferenza e della povertagrave di spirito che conducono verso una vita priva di

speranza Lrsquoabbassamento dei monti e dei colli spirituali egrave la ristabilizzazione

laquoΦωνὴ δὲ τοῦ βοῶντός ἐστι Λόγου ἡ κατὰ συνείδησιν ἐπὶ τοῖς ἑκάστῳ πλημμεληθεῖσι

συναίσθησις οἷον ἡ βοῶσα κατὰ τὸ κρυπτὸν τῆς καρδίας ἑτοιμάσαι τὴν ὁδὸν τοῦ Κυρίου σαφὴς

δὲ καὶ πρόδηλος ἑτοιμασία τῆς θείας ὁδοῦ καθέστηκεν ἡ τῶν τρόπων τε καὶ λογισμῶν ἐπὶ τὸ

κρεῖττον μεταβολὴ καὶ διόρθωσις καὶ ἡ τῶν προτέρων κάθαρσις μολυσμῶνraquo 1135

QTh LXVII 77-81 in Ibidem

laquoὉδὸς δὲ καλή τε καὶ ἐπίδοξος ὁ κατ᾿ ἀρετὴν ὑπάρχει βίος ἐν ᾧ καθάπερ ὁδῷ τὸν ἐν ἑκάστῳ

ποιεῖται τῆς σωτηρίας δρόμον ὁ Λόγος ἐνοικῶς τε διὰ τῆς πίστεως καὶ ἐμπεριπατῶν τοῖς κατ᾿

ἀρετήν τε καὶ γνῶσιν διαφόροις θεσμοῖς τε καὶ δόγμασιraquo 1136

QTh LXVII 81- 90 in Ibidem

laquoΤρίβοι δὲ τοῦ Λόγου εἰσίν οἱ διάφοροι τρόποι τῶν ἀρετῶν καὶ ἡ τοῦ κατὰ Θεὸν βίου διάφορος

ἀγωγή ἤγουν τὰ κατὰ Θεὸν ἐπιτηδεύματα ἃς εὐθύνουσιν οἱ μήτε δόξης ἕνεκα μήτε προφάσει

πλεονεξίας μήτε κολακείας χάριν καὶ ἀνθρωπαρεσκείας καὶ ἐπιδείξεως τὴν ἀρετὴν ἢ τὴν μελέτην

τῶν θείων λόγων μετελθεῖν ἐπιτηδεύοντες ἀλλὰ πάντα διὰ τὸν Θεὸν καὶ ποιοῦντες καὶ λέγοντες

καὶ διανοούμενοιraquo 1137

QTh LXVII 91-100 in Ibidem pp 317 e 319

laquoΟἷὸν τι λέγω Νηστεύει τις καὶ ἀπέχεται τῆς ἐξαπτικῆς τῶν παθῶν διαίτης τὰ ἄλλα τε ποιεῖ ὅσα

πρὸς ἀπαλλαγὴν κακίας συμβάλλεσθαι δύναται Τὴν λεγομένην ὁδὸν οὗτος ἡτοίμασε κενοδοξίας

δέ ἢ πλεονεξίας ἢ κολακείας ἢ ἀνθρωπαρεσκείας ἢ ἄλλης τινὸς ἕνεκεν αἰτίας δίχα τῆς θείας

εὐαρεστήσεως τοὺς τοιούτους ἐπιτηδεύει τρόπους οὗτος εὐθείας οὐκ ἐποίησε τὰς τρίβους τοῦ

Θεοῦ καὶ τὸ μὲν τῆς ἑτοιμασίας τῆς ὁδοῦ πόνον ὑπέμεινε τὸν δὲ Θεὸν οὐκ ἔσχε ταῖς αὐτοῦ

τρίβοις ἐμπεριπατοῦντα Ὁδὸς οὖν τοῦ Κυρίου ἐστὶν ἡ ἀρετή εὐθεῖα δὲ τρίβος ὁ κατ᾿ ἀρετὴν

ὑπάρχει ὀρθὸς τρόπος καὶ ἄδολοςraquo

241

della carne e delle facoltagrave naturali dellrsquoanima1138

Cosigrave le ldquostorturerdquo vengono

raddrizzate allorcheacute il pensiero dopo aver liberato le membra del corpo dalle

passioni dalla mera percezione sensibile e dallrsquoinclinazione al piacere abbia

inssegnato ad esse a procedere in modo conforme alla semplicitagrave della ragione

naturale1139

Infatti colui che aspira alla vita vera sa che ogni

sofferenza volontaria e involontaria egrave morte della

voluttagrave la madre della morte e accetta con serenitagrave tutti

gli assalti delle tentazioni involontarie cosigrave da rallegrarsi

mentre resiste ad esse e da rendere le tribolazioni delle

vie facili e piane che lo accompagnano senza alcuna

deviazione alla ricompensa della chiamata dallrsquoalto

mentre piamente attraverso esse compie il cammino verso

Dio1140

Come risulta evidente la divinizzazione si configura per Massimo come un

argomento teologicamente inesauribile dal momento che sfiora il mistero

cristiano in tutte le sue diverse declinazioni1141

Il tentativo di Massimo egrave quello di

indicare a Talassio e alla sua comunitagrave monastica la strada per raggiungerla ed al

contempo di mostrare come essa conduca alla nostra salvezza Il progetto di

salvezza motivo essenziale dellrsquoincarnazione del Verbo si fonda sul

raggiungimento delle tre condizioni dellrsquoessere (εἶναι - εὖ εἶναι - ἀεί εἶναι)

attraverso la libertagrave decisionale umana intesa come il consapevole e libero

1138

QTh XLVII 143-145 in Ibidem p 321

laquoΤαπείνωσις οὖν ἐστι τῶν νοητῶν καὶ πονηρῶν ὀρέων καὶ βουνῶν ἡ τῆς σαρκός τε καὶ τῶν τῆς

ψυχῆς πρὸς ἑαυτὰς τῶν κατὰ φύσιν δυνάμεων ἀποκατάστασιςraquo 1139

QTh XLVII 155- 159 in Ibidem

laquoἸθύνεται μὲν οὖν τὰ σκολιά ὅταν ὁ νοῦς τὰ μέλη τοῦ σώματος τῶν παθῶν ἐλευθερώσας ἤγουν

τὰ αἰσθητήρια καὶ τὰ λοιπὰ τῆς καθ᾿ ἡδονὴν ἐκκόψας ἐνεργείας κατὰ τὸν ἁπλοῦν τῆς φύσεως

λόγον αὐτὰ κινεῖσθαι διδάξειενraquo 1140

QTh XLVII 164-171 in Ibidem p 323

laquoὉ γὰρ τῆς ἀληθοῦς ἐφιέμενος ζωῆς γνοὺς ὅτι πᾶς πόνος εἴτε ἑκούσιος εἴτε ἀκούσιος τῆς τοῦ

θανάτου μητρὸς ἡδονῆς γίνεται θάνατος πάσας τὰς τραχείας τῶν ἀκουσίων πειρασμῶν ἐπιφορὰς

δέξεται μετ᾿ εὐφροσύνης χαίρων διὰ τῆς ὑπομονῆς ὁδοὺς εὐμαρεῖς τε καὶ λείας τὰς θλίψεις

ποιούμενος πρὸς τὸ βραβεῖον τῆς ἄνω κλήσεως ἀπλανῶς παραπεμπούσας αὐτόν εὐσεβῶς ἐν

αὐταῖς τὸν θεῖον δρόμον ποιούμενονraquo 1141

In considerazione della complessitagrave di questo tema vengono qui di seguito indicati quegli

studi grazie ai quali egrave stato possibile individuare gli aspetti centrali dellrsquointera questione A

LOUTH The place of theosis in orthodox theology in Partakers of the divine nature the history

and development of deification in the Christian traditions Michigan 2007 pp32-44 J A

MCGUCKIN The Strategic Adaptation of Deification in the Cappadocians in Ibidem pp 95-114

E VISHNEVSKAYA Divinization as Perichoretic Embrace in Maximus the Confessor in Ibidem

pp 132-145 P B T Bilaniuk The Mystery of Theosis or Divinization in laquoThe Heritage of the

Early Churchraquo 195 (1973) pp 337-359

242

riconoscimento di volta in volta del primato dellrsquointelletto rispetto a quello della

materialitagrave Abbiamo rintracciato nelle diverse Quaestiones la possibilitagrave di una

duplice articolazione del processo ascetico da un lato Dio offre allrsquouomo la

possiblitagrave di partecipare delle realtagrave intellegibili grazie alle sue facoltagrave psichiche

che si presentano come potentiae naturales dallrsquoaltro lrsquouomo puograve portare a

termine questo progetto di divinizzazione che Dio ha stabilito per lui proprio in

virtugrave del libero arbitrio per mezzo del quale lrsquoindividuo puograve scegliere liberamente

la via dellrsquoascesi attrverso la quale egrave possibile passare dallrsquoessere creati come

figli a vivere come figli

In conclusione ciograve che il cristiano ricerca egrave ciograve che Dio gli accorda nella

grazia ovvero la vita divina durante lrsquoesistenza in virtugrave della sua vocazione a

raggiungere Dio La consapevolezza e la responsabilitagrave nellrsquoesercizio della libertagrave

consiste dunque nellrsquointegritagrave dellrsquoatto volitivo che sarebbe impossibile senza

lrsquointelligenza e senza il giusto discernimento che consente di distinguere tra loro

lrsquoimmaginazione i sentimenti gli affetti gli impulsi e i desideri La componente

divina costitutivamente insita nellrsquouomo egrave quella che gli consente di prendere

coscienza e pentirsi della propria condizione peccatrice di aderire e affidarsi alla

fede vivificata dalla dimensione della preghiera In questo modo lrsquouomo

raggiunge una conversione consapevole e totalizzante accogliendo

autenticamente lrsquoinsegnamento divino e conformando il proprio volere al progetto

di Dio

243

Conclusioni

Tracciare un quadro completo del procedimento propedeutico per il

raggiungimento dellrsquoascesi nelle Quaestiones ad Thalassium di Massimo il

Confessore egrave lrsquoobiettivo del presente lavoro che si propone al contempo di

delineare il procedimento ascetico nella sua peculiaritagrave e nei suoi contenuti piugrave

profondi Pertanto per analizzare la complessitagrave del pensiero di Massimo e la sua

esperineza di fede si egrave ritenuto opportuno ricostruire la figura del monaco a

partire dagli avvenimenti della sua vita per arrivare ad una descrizione

complessiva del corpus delle sue opere

Massimo figura affascinante del VII secolo d C suscita particolari

reazioni rispetto per la sua fermezza nel professare la fede stupore per la

profonditagrave delle sue speculazioni e per la stretta connessione fra lelaborazone di

complesse impalcature razionali e i dogmi cristiani infine ammirazione per la

capacitagrave di affrontare con coerenza e risolutezza le problematiche della sua epoca

Testimone di un tempo storico politicamente movimentato e diviso tra Occidente

e Oriente il monaco vive in tempi inquieti e agitati prima a causa dellrsquoassalto dei

persiani e poi a causa della perdita dellrsquoEgitto da parte di Pietro stratega della

Numidia egrave costretto a fuggire insieme ai suoi confratelli di Crisipoli per giungere

poi a Cizico e iniziare una vita di peregrinazioni Giunto alla corte imperiale e

diventato funzionario dellrsquoimperatore Massimo assume il ruolo di difensore

principale della vera ortodossia durante le controversie cristologiche fino a

quando non viene catturato a Roma e processato a Costantinopoli Lrsquoultimo

capitolo della sua vita triste e doloroso si conclude con un periodo di prigionia

che fu costellato da continui interrogatori e torture fino a quando raggiunse la pace

della morte

Una personalitagrave di questo calibro di cui si egrave cercato di tracciare un breve

schizzo si puograve cogliere leggendo le sue opere in cui egli scrive come teologo

autorevole intervenendo sia nella riflessione sul dogma sia sullrsquointerpretazione di

passi biblici le Quaestiones ad Thalassium pertanto possono essere considerate

lrsquoopera in cui laquorisplende la sua anima misticaraquo in quanto in essa vi egrave laquola sintesi di

244

tutta la spiritualitagrave di Massimoraquo1142 Data la difficoltagrave della materia il monaco non

delinea una progressione nellrsquoambito dellrsquoascesi secondo una sistematica e precisa

linearitagrave solo una ricerca attenta e diligente egrave in grado di evidenziarne i contorni

Infatti se si ipotizza che le spiegazioni dei passi biblici proposte dal monaco

siano articolate secondo uno schema ben preciso con uno sguardo drsquoinsieme che

tenga conto del senso complessivo dei testi sacri risulta coglibile una struttura

interpretativa sistematica che costituisce la struttura portante della riflessione

teologica di Massimo Il compito dello studioso dunque consiste nel portare alla

luce questa struttura sistematico-teologica sottesa che contiene i motivi conduttori

dellrsquointera riflessione del monaco

La lettura dei testi di Massimo il Confessore mostra come il procedimento

ascetico venga intesto nei termini di un percorso necessario per la vita di un

cristiano Lrsquoautore ha come suo primo intento quello di specificare lrsquoambito del

fenomeno ascetico-mistico la sua prima riflessione vuole tracciare una linea

chiara di confine tra una forma per cosigrave dire inautentica di mistica consistente in

una mero e vuoto esercizio spirituale e quella che per lui egrave invece lrsquoautentica

mistica ovvero quella conoscenza che caratterizza e descrive alcuni aspetti del

pensiero religioso e piugrave in generale del discorso su Dio

Il modo in cui Massimo delinea il procedimento ascetico egrave finalizzato a

sottolineare il suo valore positivo e la sua necessitagrave Richiamandosi alla

tradizione il Confessore costruisce una progressiva visione drsquoinsieme attraverso

la conoscenza sapienziale e filosofica per contrastare la naturale ldquoperdita di

orinetamentordquo ovvero quella vertiginosa caduta del significato dellrsquointerioritagrave

dellrsquoessere umano sempre piugrave povero e profondamente smarrito al di lagrave del suo

vano e insensato egocentrismo Massimo si spinge cosigrave alla ricerca di una

rinnovata istanza antropologica che avverte lrsquourgenza ineludibile di riaffermare il

primato della purificazione dal peccato Infatti egrave costante lrsquoinvito a ripensare

lrsquounitagrave di fondo della natura umana la relazione tra corpo e anima precisamente a

ripensare ad unrsquoesperienza pratica tesa alla piena realizzazione del credente fino

1142

M TH DISDIER De vita contemplativa secundum doctrinam Sancti Maximi Confessoris

Romae 1928 (Diss Pontificium Institutum orientalium studiorum ndash dattiloscritto consultato in

sede) p 19

245

a giungere alla sua partecipazione alla natura divina per mezzo della

divinizzazione

Lrsquouomo dimensione intermedia della creazione ed espressione del

collegamento tra ciograve che egrave visibile e ciograve che egrave invisibile egrave il vincolo che tiene in

seacute gli opposti il cui compito specifico consiste nel superare la controppasizione

tra ciograve che egrave materiale e corporeo attraverso la loro trasfigurazione ripristinando

la loro unitagrave andata perduta con il peccato in altri termini lrsquouomo nella

prospettiva di Massimo il Confessore e della tradizione dei padri bizantini egrave

immagine del cosmo un microcosmo che contiene in seacute le componenti essenziali

del macrocosmo La lotta contro le passioni che non egrave il dovere di chi si accosta

inizialmente alla fede ma egrave il lavoro di una vita intera deve essere compiuta

attraverso lrsquoesercizio della virtugrave in quanto conduce al superamento della

condizione peccaminosa Le passioni sono le diverse forme di attaccamento al

mondo e pertanto separano lrsquouomo da Dio al contrario le virtugrave sono invece gli

atteggiamenti che permettono di somigliare al Cristo e di unirsi a lui di trovare e

di esaltare la natura dellrsquoessere umano in vista della sua perfezione percheacute gli

uomini sono nella natura profonda fatti a immagine di Dio e destinati a

somigliargli Questi due aspetti dellrsquoascesi la lotta contro le passioni e lrsquoesercizio

della virtugrave si incontrano nella pratica attiva dei precetti o comandamenti di Cristo

Bisogna tuttavia precisare che lrsquoascesi non puograve limitarsi a uno sforzo umano ma

deve essere esercitata in sinergia con la Grazia che si delinea come quella

dimensione che i Padri definiscono teantropica cioegrave divino-umana infatti

secondo Massimo in perfetta coerenza con lrsquoinsegnamento dei Padri la caduta

dellrsquoumanitagrave conseguenza del peccato originale egrave assimilata ad una condizione di

malattia che egrave stata sconfitta solo da Cristo che egrave nello stesso tempo Dio e uomo

Cristo appare in tutta la tradizione patristica come il grande medico delle anime e

dei corpi in quanto ha guarito la natura umana alterata dal peccato originale

I peccati nati con Adamo hanno confermato e sviluppato questa

alterazione patogena della natura nonostante le Scritture e la Tradizione insegnino

che allrsquoorigine quando Dio creograve lrsquouomo essi non esistevano Gli effetti del

peccato originale sono inscritti nella natura e gli uomini li ereditano o li ricevono

senza che la loro responsabilitagrave spirituale diretta sia in causa Per redimersi e per

246

liberarsi dalle passioni e dai peccati Massimo indica i tre livelli della vita

spirituale il primo livello egrave la filosofia pratica che prevede la purificazione e

lrsquoeliminazione di ogni pensiero non conforme al bene divino il secondo livello

rappresenta la contemplazione naturale cioegrave la conoscenza delle autentiche

essenze degli esseri visibili e invisibili nel momento in cui lrsquouomo attraverso la

Grazia di Dio diviene degno di accedere a tale conoscenza infine il terzo livello egrave

la teologia attraverso la quale si riceve nella misura del possibile la conoscenza

dei misteri di Dio e la conoscenza di tutti i misteri del Regno del cielo Questo

impianto ci consente di cogliere un presupposto fondamentale strettamente legato

allrsquoispirazione biblica da cui esso dipende la concezione della conoscenza umana

egrave intesa non solo come ricerca ma soprattutto come possesso della veritagrave ottenuta

solo per mezzo dellrsquoattivitagrave intellettuale congiuntamente ad una imprescindibile e

continua adesione della volontagrave al bene

I temi fondamentali della visione filosofico-teologica di Massimo sono

costruiti secondo una particolare e originale struttura architettonica il cui centro

di convergenza egrave il momento cristologico Infatti il Cristo ricapitola in seacute

lrsquoontogenesi della creazione in quanto il mistero dellrsquoIncarnazione del Verbo

racchiude in seacute il significato di tutti i simboli e degli enigmi della Scrittura

noncheacute il senso di tutta la creazione sensibile e intellegibile e le ragioni essenziali

di tutte le cose che se conosciute consentono la conoscenza del fine per cui Dio

ha creato in principio tutte le cose

Nella dimensione cristologica si dilatano le tre dimensioni metafisiche

ontologiche che determinano non solo la struttura del creato ma la sua

progressione dallrsquoεἶναι e dalla conoscenza dellrsquoessere per mezzo

dellrsquoIncarnazione si raggiunge lrsquoεὖ εἶναι lrsquoessere secondo il bene fino a

pervenire allrsquoessere eterno ἀεὶ εἶναι ossia allrsquoincorruttibilitagrave attraverso il processo

della deificazione dellrsquouomo Per Massimo dunque Cristo determina la teodicea

dellrsquouniverso sia nella sua esistenza sia nellrsquointerezza delle sue strutture

essenziali infatti grazie alla Sua venuta risulta irrefutabilmente evidente che la

creatura non egrave una creatura antitetica a Dio e per questo puograve essere redenta grazie

247

allrsquoopportunitagrave di partecipare alla sostanza divina pur conservando la sua natura

umana1143

La natura umana assunta da Cristo compone la Chiesa che rappresenta il

piano eterno salvifico di Dio ovvero uno stato metafisico che si realizza

incessantemente attraverso la Provvidenza e attraverso le creature unite a Dio1144

Egrave questo il mistero da comprendere nel momento in cui Cristo egrave divenuto uomo

Egli si egrave automanifestato come il Fine in vista del quale le creature hanno ricevuto

il loro autentico inizio Secondo Massimo Dio ha saggiamente diviso tutte le

epoche in due nella prima Dio si egrave incarnato come uomo e nella seconda lrsquouomo

ha la possibilitagrave di ritornare somigliante a Dio1145

Cristo ha assunto la natura

umana in quanto ha vissuto nello stato secondo natura superandone i limiti o

meglio non poteva esprimere la sua perfezione in una condizione contro natura

Tale condizione egrave stata scelta da Adamo che ha peccato volontariamente ha dato

forma e consistenza alle imperfezioni della natura umana invertendone il

movimento perfetto la forza insita in lui in una condizione di perfezione e

inizialmente destinata a portarlo verso Dio lrsquoha portato lontano da Lui

Massimo tuttavia mostra la sua originalitagrave per quanto concerne la

speculazione intorno a tali temi laddove mette in luce come lrsquouomo abbia la

possibilitagrave di essere autenticamente immagine di Dio e illustra i rapporti reciproci

tra il mondo intellegibile e il mondo sensibile fondamentali sono da un lato la

presenza dei logoi che si possono scorgere in tutte le cose come in una fonte

1143

QTh XLVIII 65-81 in QTh (Laga-Steel 1980) pp 333 e 335

laquoΚαὶ ἐπὶ τῶν γωνιῶν ᾠκοδόμησε πύργους Γωνίας τυχὸν εἶπεν ὁ λόγος τὰς διὰ Χριστοῦ

γεγενημένας διαφόρους τῶν διῃρημένων κτισμάτων ἑνώσεις Ἥνωσε γὰρ τὸν ἄνθρωπον τὴν κατὰ

τὸ ἄῤῥεν καὶ θῆλυ διαφορὰν τῷ πνεύματι μυστικῶς ἀφελόμενος καὶ τῶν ἐν τοῖς πάθεσιν

ἰδιωμάτων καταστήσας ἐπ᾿ ἀμφοῖς ἐλεύθερον τὸν λόγον τῆς φύσεως Ἥνωσεν δὲ καὶ τὴν γῆν τὴν

κατὰ τὸν αἰσθητὸν παράδεισον καὶ τὴν οἰκουμένην διώσας ἐξαλλαγήν Ἥνωσεν καὶ τὴν γῆν καὶ

τὸν οὐρανόν μίαν ἀποδείξας πρὸς ἑαυτὴν νεύουσαν τὴν φύσιν τῶν αἰσθητῶν Ἥνωσεν δὲ καὶ τὰ

αἰσθητὰ καὶ νοητά καὶ μίαν ἀπέδειξεν οὖσαν τὴν τῶν γεγονότων φύσιν κατὰ τινα λόγον μυστικὸν

συναπτομένην Ἥνωσεν δὲ κατὰ τὸν ὑπὲρ φύσιν λόγον καὶ τρόπον καὶ τὴν κτιστὴν φύσιν τῇ

ἀκτίστῳ καὶ ἐφ᾿ ἑκάστης ἑνώσεως ἤγουν γωνίας τοὺς συνεκτικούς τε καὶ συνδετικοὺς τῶν θείων

δογμάτων ὀχυρώσας ᾠκοδόμησεν πύργουςraquo 1144

Ef 1 10 1145

QTh XXII 50-59 in QTh (Laga-Steel 1980) p 139

laquoΔιέλωμεν οὖν καὶ ἡμεῖς τῇ ἐπινοίᾳ τοὺς αἰῶνας καὶ ἀφορίσωμεν τοὺς μέν τῷ μυστηρίῳ τῆς

θείας ἐνανθρωπήσεως τοὺς δέ τῇ χάριτι τῆς ἀνθρωπίνης θεώσεως καὶ εὑρήσομεν τοὺς μὲν περὶ

τὸ οἰκεῖον ὄντας τέλος τοὺς δέ οὔπω πραγενομένους Καὶ συντόμως εἰπεῖν τῶν αἰώνων οἱ μὲν

τῆς τοῦ Θεοῦ πρὸς ἀνθρώπους εἰσὶ καταβάσεως οἱ δὲ τῆς τῶν ἀνθρώπων πρὸς Θεὸν ὑπάρχουσιν

ἀναβάσεως Οὕτω νοοῦντες οὐκ ἐνσκάζομεν τῇ ἀσαφείᾳ τῶν θείων λόγων τὴν εἰς ταυτὸν

περίπτωσιν νομίζοντες παθεῖν τὸν θεῖον Ἀπόστολονraquo

248

eternamente zampillante e dallrsquoaltro la reciprocitagrave dei tropoi delle realtagrave

create1146

Inoltre egli puntualizza come solo per mezzo dello Spirito che dona la

forza di compiere il comandamento lrsquouomo sconfigga i peccati e rivolga

lrsquoattenzione dellrsquoanima verso la perfezione secondo lo schema triadico di

purificazione illuminazione e divinizzazione1147

Solo in questo modo lrsquointero

processo dellrsquoascesa si dialetticizza

Il modo in cui Massimo delinea nei dettagli questo processo non egrave

uniforme suo punto di partenza egrave la contemplazione degli enti spirituali che

produce la laquomassima bellezza secondo lrsquoimmagineraquo1148 in quanto lo spirito egrave un

seme che rende conformi coloro che sono generati in base alla somiglianza con

colui che li ha seminati1149

Cosigrave come viene specificato nel Prologo delle

Quaestiones ad Thalassium Adamo ha avuto lrsquoopportunitagrave di godere dellrsquoeterna

bellezza della perfezione ma violando il comandamento di Dio a causa della sua

ignoranza ha dimostrato una predilezione per una conoscenza soggetta alla

passione connessa con le cose sensibili Egli puograve ritornare a Dio grazie

allrsquoIncarnazione di Cristo cosigrave come allo stesso modo il cristiano ha la possibilitagrave

di ritornare alla condizione adamitica prima del peccato ma solo attraverso un

procedimento ascetico Il processo graduale della vita spirituale consiste

nellrsquoascesi dai logoi della natura alle realtagrave intellegibili dai logoi della

1146

Cfr Amb ad Ioa 10 51 in PG 91 1205 C 1147

QTh LXIII 215-233 in QTh (Laga-Steel 1990) p 159

laquoΤὴν μὲν οὖν κάθαρσιν τοῖς ἀξίοις τῆς τῶν ἀρετῶν καθαρότητος διὰ φόβου καὶ εὐσεβείας καὶ

γνώσεως ποιεῖται τὸ Πνεῦμα τὸ ἅγιον τὸν δὲ φωτισμόν τῆς τῶν ὄντων καθ᾿ οὓς ὑπάρχουσι

λόγους γνώσεως δι᾿ ἰσχύος καὶ βουλῆς καὶ συνέσεως δωρεῖται τοῖς ἀξίοις φωτός τὴν δὲ

τελειότητα διὰ τῆς παμφαοῦς καὶ ἁπλῆς καὶ ὁλοσχεροῦς σοφίας χαρίζεται τοῖς ἀξίοις θεώσεως

πρὸς τὴν τῶν ὄντων αἰτίαν ἀναμέσως αὐτοὺς ἀνάγων κατὰ πάντα τρόπον ὡς ἔστιν ἀνθρώπῳ

δυνατόν ἐκ μόνων τῶν θείων τῆς ἀγαθότητος ἰδιωμάτων γνωριζομένους καθ᾿ ἣν ἐκ Θεοῦ μὲν

ἑαυτούς ἐξ ἑαυτῶν δὲ γινώσκοντες τὸν Θεόν οὐκ ὄντος τινὸς μέσου τοῦ διατειχίζοντος σοφίας

γὰρ πρὸς Θεὸν μέσον οὐδέν τὴν ἀναλλοίωτον ἕξουσιν ἀτρεψίαν τῶν μέσων αὐτοῖς πάντων

ὁλικῶς διαβαθέντων ἐν οἷς ὑπῆρχεν ὁ περὶ τὴν γνῶσὶν ποτε τοῦ σφάλλεσθαι κίνδυνος καὶ πρὸς

αὐτὴν τὴν ἄπειρον καὶ ἐπάπειρον καὶ ἀπειράκις ἀπείρως κατὰ φύσιν ἐπέκεινα πάντων ἀκρότητα

δι᾿ ἀφασίας (676) ἀῤῥήτου τε σιγῆς καὶ ἀγνωσίας ἀφθέγκτως τε καὶ ἀπερινοήτως ἀναχθεῖσι κατὰ

τὴν χάρινraquo 1148

QTh LIII 91-95 in QTh (Laga-Steel 1980) p 435

laquoΤυχὸν δὲ τις τῶν σφόδρα φιλοκάλων ἐρεῖ φιλοτιμούμενος (505) δόξαν μὲν εἶναι τὸ ἀκρότατον

κατ᾿ εἰκόνα κάλλος τιμὴν δέ τὸ καθ᾿ ὁμοίωσιν ἀπαράλλακτον μίμημα τὸ μὲν γάρ λόγων

πνευματικῶν ἀληθὴς πέφυκεν ποιεῖν θεωρία τὸ δέ πρᾶξις ἐντολῶν ἀκριβὴς καὶ ἀνόθευτοςraquo 1149

QTh VI 38-43 in QTh (Laga-Steel 1980) p 71

laquoΚἂν οὖν ἔχομεν τὸ πνεῦμα τῆς υἱοθεσίας ὅπερ ἐστὶ σπέρμα πρὸς τὴν τοῦ σπείραντος εἰδοποιοῦν

τοὺς γεννωμένους ὁμοίωσιν ἀλλ᾿ οὐ παρέχομεν αὐτῷ τὴν γνώμην τῆς ἐπ᾿ ἄλλο ῥοπῆς τε καὶ

διαθέσεως καθαράνraquo

249

provvidenza al logos della monade divina la conclusione di questo processo

ascetico viene perfettamente rappresentata dalla teologia mistica e precisamente

dallrsquoiniziazione teologica alla santa Trinitagrave1150

Il cristiano sente un forte impulso

alla gnosi sente il desiderio di comprendere la veritagrave divina cosigrave ardente da parte

dellrsquointelletto che egrave spinto incessantemente verso Dio Questo protendersi

continuamente a Dio si inserisce nel movimento eterno dellrsquoanima attorno alla

realtagrave divina

Lrsquoatteggiamento del cristiano che inizia il suo percorso ascetico egrave ispirato

da un divampante desiderio di essere unito a Dio tipico di un amante che desidera

il suo amato1151

Lrsquounione mistica-ascetica puograve essere raggiunta e conservata

mediante lrsquoafasia quel silenzio inesprimibile che porta alla maestagrave di Dio1152

infatti il fenomeno riveste forme differenti secondo il diverso grado di intensitagrave

con cui egrave vissuto pertanto solo una contemplazione intesa come riflessione

dellrsquoanima su se stessa e come graduale purificazione per accostarsi a Dio

consente il pieno raggiungimento della divinizzazione La divinizzazione

dellrsquouomo cioegrave la possibilitagrave che lrsquoumanitagrave riceve da Dio di trasformare la sua

natura di creatura mortale e finita in una parte dellrsquoimmensa natura spirituale ed

eterna del Creatore rappresenta un mistero che lrsquointelletto umano deve saper

attingere dalla lettura e dallrsquoesegesi della Bibbia non piugrave vista come un testo

liturgico o dogmatico bensigrave come un vero e proprio scrigno di messaggi che Dio

1150

In Amb ad Ioa 47 in PG 91 1360 C Massimo presenta il procedimento secondo la

successione della contemplazione naturale e scienza della teologia mediante lrsquoapofasi fino

allrsquoinfinitezza di Dio Invece in Myst 23 in PG 91 700 A-D presenta un altro procedimento che

prende avvio dai logoi delle cose alla scienza semplice delle realtagrave intellegibili fino alla visione

della Trinitagrave 1151

QTh LXV 732-739 in QTh (Laga-Steel 1990) p 297

laquoΠολλὰς γὰρ τὸ πάθος τῆς γαστριμαργίας ὡς ἐν μαχαίρᾳ τῷ λείῳ τῆς ἡδονῆς λογισμῷ

ἠτέκνωσεν ἀρετάς Τῆς μὲν γὰρ σωφροσύνης διὰ τῆς ἀκρασίας ἀποκτένει τὰ σπέρματα τῆς

δικαιοσύνης δὲ διὰ τῆς πλεονεξίας διαφθείρει τὴν ἰσονομίαν τῆς φιλανθρωπίας δὲ διὰ τῆς

φιλαυτίας τὴν ἐκ φύσεως διατέμνει συνέχειαν καὶ συντόμως εἰπεῖν πάντων τῶν κατ᾿ ἀρετὴν

γεννημάτων ἀναιρετικόν ἐστι τῆς γαστριμαργίας τὸ πάθοςraquo 1152

QTh LXIII 287-298 in Ibidem p163

laquoΟὐκοῦν καλῶς τὴν ὅρασιν ἀνάγων πρὸς θεωρίαν πνευματικήν ὁ λόγος παρείκασε τὴν μὲν

λυχνίαν τῇ Ἐκκλησίᾳ τὸ δὲ λαμπάδιον τῷ σαρκωθέντι Θεῷ καὶ τὴν ἡμετέραν φύσιν ἀτρέπτως

ἑαυτῷ καθ᾿ ὑπόστασιν περιθεμένῳ τοὺς δὲ λύχνους τοὺς ἑπτά τοῖς τοῦ Πνεύματος χαρίσμασιν

ἤγουν ἐνεργείαις ὡς ὁ μέγας ἀπέδειξε σαφῶς Ἡσαΐας τὰς δὲ τῶν λύχνων ἐπαρυστρίδας ταῖς

δεκτικαῖς τῶν θείων τῆς Γραφῆς νοημάτων ἕξεσι τῶν δεξαμένων τὰ θεῖα χαρίσματα τὰς δὲ δύο

ἐλαίας ταῖς δυσὶ Διαθήκαις ἐξ ὧν ἡ τῶν θείων νοημάτων ἐνεργουμένη σοφῶς ἐκδίδοσθαι πέφυκε

δύναμις δι᾿ ἧς τὸ φῶς τῶν θείων μυστηρίων ἄσβεστον συντηρεῖται τρεφόμενονraquo

250

ha inviato allrsquoumanitagrave al fine di rivelare la veritagrave concernente la sua reale natura

ed il suo destino escatologico

Infatti dallrsquoanalisi dellersquoesegesi dei testi sacri da parte del monaco

Massimo alla luce della quale vengono a prendere forma la natura e la modalitagrave

del processo ascetico si evince che il ritorno dellrsquoumanitagrave a Dio si articola in due

forme ben distinte vi egrave infatti da un lato il ritorno al quale saragrave soggetta lrsquointera

umanitagrave alla fine dei tempi quando essa saragrave divinizzata da Dio dallrsquoaltro invece

vi egrave il ritorno individuale che potragrave essere vissuto soltanto da coloro che hanno

esplicato durante la propria esistenza terrena la contemplazione dei misteri

divini la quale a sua volta consente allrsquouomo di immergersi nella natura oscura

ed ineffabile di Dio e di avviarsi dunque sulla strada della deificazione Il fatto che

le Scritture costituiscano una sorta di codice della sapienza divina da decifrare e

da comprendere spiritualmente comporta come conseguenza la necessitagrave da parte

dellrsquouomo di ricorrere allrsquoausilio sia della conoscenza sia della fede La prima di

natura filosofica opera sul piano razionale dando allrsquouomo i mezzi adatti per

affrontare la lettura del testo biblico il quale essendo principalmente unrsquoopera di

letteratura con parti scritte in prosa ed altre in versi deve essere interpretato

attraverso gli strumenti adeguati

Occorre inoltre sottolineare lrsquoimportanza della rielaborazione nel monaco

Massimo di alcune significative concezioni sviluppate nel pensiero filosofico

greco a lui precedente si tratta in particolar modo come si egrave visto delle

concezioni stoiche e neoplatoniche che rivivovo di un nuovo significato

nellrsquoambito dellrsquoortodossia cristiana

Di recente inoltre si egrave parlato della centralitagrave nellrsquoimpianto filosofico di

Massimo della predominanza dellrsquoidea del progresso morale1153

In effetti la

concezione del progresso morale appare insita nellrsquoontologia stessa elaborata da

Massimo essa infatti si sviluppa a partire dalla constatazione dellrsquoimportanza

delle impressioni sensibili in quanto il mondo sensibile egrave inteso come la porta che

introduce alla conoscenza di Dio A rtal fine la natura dellrsquouomo si deve elevare

1153

P M BLOWERS Maximus the Confessor Gregory of Nyssa and the Concept of Perpetual

Progress in laquoVigiliae Christianaeraquo 46 (1992) pp 151-171

251

allrsquoordine divino in primo luogo attraverso il dominio delle passioni1154

In tale

oncezione risulta comunque fondamentale la predominanza del libero arbitrio che

si esprime in ogni atto decisionale Pertanto non deve essere trascurato come

nellrsquoambito della libertagrave la grazia debba intervenire nella dimensione della

condizione peccaminosa1155

che conduce ad una duplice modalitagrave di intendere il

peccato stesso come giagrave avviene nei Padri Cappadoci esso viene inteso al

contempo come una disobbedienza al comando di Dio e come una lotta incessante

contro i demoni Massimo cerca di rispondere alla domanda sullrsquoorigine del

peccato intendendolo come un atto di libertagrave da parte di Adamo che tuttavia si

presenta cosigrave come un insipiens riguardo ai doni divini Ad ogni modo anche nelle

Quaestiones si profila la concezione in base alla quale la necessitagrave di avviare il

processo di spiritualizzazione egrave giagrave in origine strettamente connessa alla

consapevolezza e alla certezza della sconfitta del peccato che si realizza

attraverso la costante meditazione su Dio e lrsquoimitazione di Cristo Concordando

con la tradizione anche per quanto riguarda la concezione del raggiungimento

della perfezione Massimo vede nella virtugrave e nella gnosi le vie imprescindibili per

raggiungere tale perfezione di conseguenza mediante la filosofia pratica ed anche

lrsquoazione egrave data alluomo la possibilitagrave di raggiungere lo stadio di trascendimento

della materia mentre mediante la contemplazione quella di porsi al di sopra della

forma stessa1156

La prassi ascetica qui considerata nella sua dimensione

precipuamente etico-religiosa rende significativamente conto di quanto la

comprensione della Scrittura cresca in modo direttamente proporzionale al

progresso interiore

Nel mosaico delle diverse responsiones la cui forma non rimanda

comunque ad un genere stereotipato di trattatistica Massimo utilizza in modo

originale il genere letterario delle quaestiones et responsiones con lo scopo di

esplicitare allrsquointerlocutore Talassio il mistero dellrsquoIncarnazione inteso come

evento decisivo e regolativo per lrsquoesistenza stessa dellessere umano evento sul

quale ciascuno egrave chiamato a meditare e riflettere in modo da coltivare la

1154

Cfr P M BLOWERS The Dialectics and Therapeutics of Desire in Maximus the Confessor in

laquoVigiliae Christianaeraquo 65 (2011) pp 425-451 1155

Cfr Ep I in PG 91 376 A e 380 A e cfr Ep XXIV in PG 91 609 C

1156

Cfr Amb ad Ioa 30 in PG 91 1273 C

252

personale spiritulitagrave infatti quando ciascuno riesce a rivolgere il pensiero alla

incarnazione prende coscienza del progetto divino presente nel creato A causa

della difficoltagrave del codice con cui egrave scritto il testo di tale progetto testo nel quale

non viene fornita una trattazione sistematica e coerente non esiste una chiave

segreta per giungere alla decifrazione del senso celato nel creato bensigrave un

cammino che ogni cristiano dovrebbe compiere proprio seugendo le tracce del

nostro pensatore diventando cosigrave discepolo del suo orientamento di fede E le

modalitagrave di tale cammino vengono illustrate e ripetute in quasi tutte le

sessantacinque spiegazioni del monaco in cui si esplicita che il campo dellagire

etico egrave determinato dallimitazione di Dio e dalla sua assimilazione

Lrsquoassimilazione alla realtagrave divina egrave raggiungibile attraverso limitazione che fonda

la dottrina dellimmagine presente nella speculazione del Santo monaco infatti il

concetto di immagine egrave regolato dalla dottrina del λόγος-τρόπος e presuppone che

la creazione di tutte le cose cosigrave come la loro nascita e il loro compimento sia

plasmata secondo la perfezione divina Dopo la perdita della perfezione originaria

il compito del credente egrave quello di riappropriarsi di essa attraverso lrsquoimitazione

delle qualitagrave divine ricevute dalla grazia battesimale Egrave questa imitazione-

assimilazione che consente di partecipare di Dio e vede in Cristo il modello

comportamentale da seguire Lrsquoimitazione di Cristo contribuisce in modo

essnziale al ripristino dellrsquoimmagine perfetta in quanto tale imitazione egrave tutta

protesa al riottenimento dellrsquooriginaria condizione paradisiaca e allrsquoanticipazione

del modo di vivere celeste ossia alla deificazione Massimo dunque fonda

teoreticamente questa concezione riferendola non solo al singolo individuo bensigrave

allintera umanitagrave infatti alla luce della concezione della Chiesa come

rappresentazione dellrsquouomo e viceversa dellrsquouomo come rappresentazione della

Chiesa Massimo mostra come lrsquoessere umano una volta raggiunta la

spiritualizzazione del corpo ha la possibilitagrave di intuire le ragioni divine (i logoi)

che reggono il cosmo

Lrsquoassimilazione uomo-Chiesa risulta fondamentale per comprendere come

il monaco abbia concepito lrsquoessenziale funzione redentrice del Cristo che si

dispiega attraverso una vera e propria progressione a partire dal peccato originale

fino al recupero escatologico delle perfezioni volute da Dio per le creature Il

253

ritorno ad una dimensione divina della vita terrena dunque non potragrave avvenire se

non per mezzo di Dio e in Dio in una riunificazione del molteplice infinito

nellrsquoUno assolutamente trascendente e perfetto da cui egrave tutto derivato e cui tutto

incessantemente tende

Da qui si comprende lrsquoassoluta importanza della fede per luomo essa egrave il

fondamento di ogni progresso tanto per lambito della gnosi quanto per la

formazione della vita morale poicheacute riguarda luomo nella sua stessa essenza si

estende oltre la sfera di una mera adesione esteriore e costituisce il nucleo della

vita religiosa Entro questa prospettiva anche la tentazione alla quale luomo puograve

comunque essere soggetto viene superata nel momento in cui lanima si

irrobustisce superando il peccato e le passioni attraverso il distacco dalla mera

mondanitagrave del mondo e come conclusione del suo cammino oltrepassa

defintivamente le realtagrave terrene per raggiunge quelle celesti

Lrsquoanima umana dunque egrave tutta appassionatamente proteso verso lrsquoalto in

unrsquointima eccitazione che si delinea inizialmente come un errare e poi come uno

scalare e un arrampicarsi mostrando tuttavia che la vita del cristiano si manifesta

come uno tensione viva verso le mete piugrave alte della perfezione una sorta di

crescendo impetuoso un protendersi verso ciograve che le sta dinanzi

A questo punto lrsquoimpressione iniziale dellrsquoanalogia tra la complessa

struttura della Basilica di Santa Sofia a Costantinopoli e lrsquoarchitettonicitagrave del

pensiero del monaco appare a tutti gli effetti confermata Nella Basilica emerge

con chiarezza come la cupola rappresenti il cielo cosigrave come la parte inferiore

rappresenti la terra e il fatto che siano lrsquouna ldquoappoggiatardquo sullrsquoaltra indica

lrsquounione mistica fra lrsquoelemento sacro e quello profano La cupola decorata spinge

il cristiano a volgere lo sguardo verso lrsquoalto a contemplare la volta celeste e

quindi Dio quasi invitandolo ad intraprendere e proseguire un percorso di catarsi

e di fede Cosigrave come la struttura fisica della costruzione sembra dare accesso ad un

momento di comunione dellrsquouomo con il divino allo stesso modo le Quaestiones

ad Thalassium possono venire intese come la manus terrena del maestro

attraverso la quale egrave di fatto Dio stesso a guidare il credente indicandogli le

modalitagrave con cui lrsquoascesa deve essere realizzata

254

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in laquoLa Scuola Cattolicaraquo 84 (1956) pp 145-151

R DEVREESSE Le lettre drsquoAnastase lrsquoApocrisiaire sur la mort de S

Maxime le Confesseur et de ses compagnos drsquoexil Texte grec ineacutedit in

laquoAnalecta Bollandianaraquo 73 Brussels 1955 pp 5-16

N DUVAL Nouvelles recherches darcheacuteologie et deacutepigraphie chreacutetiennes

agrave Sufetula (Byzacegravene) in laquoMeacutelanges drsquoarcheacuteologie et drsquohistoireraquo 68

(1956) pp 247-298

W ELERT Theodor von Pharan und Theodor von Raithu in laquoTheologische

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K FRITZ s v Maximus Confessor in Evangelisches Kirchenlexikon

Kirchlich-theologisches Handwoumlrterbuch Goumlttingen 1958 col 1275

P GOUBERT Le successeurs de Justinien et le monophysisme in A

Grillmeier ndash H Bacht Das Konzil von Chalkedon Wuumlrzburg 1951-1954

voll I-III in partic II pp 179-192

F HALKIN Biblioteca hagiografica graeca Bruxelles 1957

F P HARTON Saint Maximus the Confessor in laquoChurch Quartely Reviewraquo

159 (1958) pp 204-210

K J HEFELE - H LECLERCQ Histoire des conciles Paris 1907-1952

F X SEPPELT Geschichte der Paumlpste von den Anfaumlngen bis zur Mitte des

zwanzigsten Jahrhunderts Band II Die Entfaltung der paumlpstlichen

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Machtstellung im fruumlhen Mittelalter von Gregor dem Grossen bis zur

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Dal 1950 al 1940

Biblioteca hagiografica latina antiquae et mediae aetatis ediderunt Socii

Bollandiani tomus alter Bruxelles 1949

P GALTIER La preacutemiere lettre du pape Honorius in laquoGregorianumraquo 29

(1948) pp 41-61

U MANUCCI Istituzioni di Patrologia Epoca post-niceana Roma 1950

Dal 1940 al 1900

F CAYREacute Preacutecis de patrologie histoire et doctrine des pegraveres et docteurs

de lrsquoEacuteglise vol II Paris-Tournai-Rome 1930

E CASPAR Die Lateransynode von 649 in laquoZeitschrift fuumlr

Kirchengeschichteraquo 51 Berlin 1932 pp 75-137

R DEVRESSE La vie de S Maxime le Confesseur et ses recensions in

laquoAnalecta Bollandianaraquo 46 (1928) pp 5-49

ID Le texte grec de lrsquoHypomnesticum de Theacuteodore Spoudeacutee Le supplice

lrsquoexil et la mort des victimes illustres du monotheacutelism in laquoAnalecta

Bollandianaraquo 53 (1935) pp 49-80

ID La fin ineacutedite drsquoune lettre de saint Maxime un baptecircme forceacute de Juifs

et de Samaritains agrave Carthage en 632 in laquoRevue des Sciences Religieusesraquo

17 (1937) pp 25-35

Geschichte des Papsstums von den Anfaumlngen bis zur Houmlhe der

Weltherrschaft zweiter Band Das Papsttum unter byzantinischer

Herrschaft Tuumlbingen 1933

V GRUMEL Notes drsquohistoire et de cronologie sur la vie de saint Maxime

le Confesseur in laquoEacutechos dOrientraquo 26 Paris 1927 pp 24-32

J D MANSI Sacrorum Conciliorum nova et amplissima collectio Parigi

1901-1927

P PEETERS Une vie grecque du Pape S Martin I in laquoAnalecta

Bollandianaraquo 51 Brussels 1933 pp 225-262

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des Monotheletenstreites in den Jahren 645-668 in laquoHistorisches

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Dal 2015 al 2010

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K C CRAWFORD ldquoReceptive Potencyrdquo in Ambigua ad Iohannem 20 of St

Maximus the Confessor in laquoStudia patristicaraquo 68 (2013) pp 313-324

F CRIcircŞMĂREANU laquoLiber asceticusraquo o lectură anagogică a Scripturii in

laquoClassica et Cristianaraquo 9 (2014) pp 57-83

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Oxford handbook of Maximus the Confessor Oxford 2015 pp 439-459

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Maximus the Confessor in The Oxford Handbook of Maximus the

Confessor ed P Allen and B Neil Oxford 2015 pp 19-83

E S MAINOLDI Le citazioni dei Padri orientali nelle opere di Giovanni

Scoto Nuove osservazioni sul metodo dellrsquoEriugena traduttore in

laquoOfficina degli studi medievaliraquo 52 (2014) pp 255-272

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Disputatio cum Pyrrho Attributed to Maximus the Confessor Th Press

2013 Byzantine Studies Conference Yale University New Haven CT 1-3

novembre 2013

Dal 2010 al 2000

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Epistulae 6 and 7 as a Context for the Ambigua ad Iohannem in laquoRevue

drsquohistoire eccleacutesiastiqueraquo 104 (2009) pp 5-15

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the Confessor Ph D ndash Dallas Theological Seminary 2002-2003

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Confessors Ambiguum 41 in laquoStudia Patristicaraquo Vol XLVIII (2010) pp

111-116

263

L M HARRINGTON Creation and natural contemplation in Maximus the

Confessors Ambiguum 1019 in Divine creation in ancient medieval and

early modern thought Leiden 2007 pp 191-212

B JANSSENS About some works by Maximus the Confessors in

Manuscripts Florentinus Bibl Med Laur Plut VII 35 and Sinaiticus gr

398 in laquoCodices manuscriptiraquo 4445 2003 pp 13-28

ID Does the combination of MaximusrsquoAmbigua ad Thomam and

Ambigua ad Iohannem go back to the Confessors himself in laquoSacris

erudiriraquo 42 (2003) pp 282-286

ID Franccedilois Combefis and the Edition of Maximus the Confessorrsquos

Complete Works in laquoAnalacta Bollandianaraquo 119 (2001) pp 357-362

J LEMPIRE Le calcul de la date de Paques dans les traiteacutes de S Maxime le

Confesseur et de Georges moine et precirctre in laquoByzantionraquo 77 (2007) pp

267-304

B MARKESINIS Les extraits de S Maxime le Confesseur transmis par le

Parisinus gr 854 (13e s) in laquoOrientalia Lovaniensia periodicaraquo vol 31

2005 pp 109-117

C MORESCHINI Lrsquoedizione inedita degli Ambigua ad Iohannem di

Massimo il Confessore ad opera di Francesco Combefis in laquoEditiones

principes delle opere dei Padri Greci e Latini Atti del Convegno di studi

della societagrave Internazionale per lo Studio del Medioevo Latino

(SISMEL)raquo Certosa del Galluzzo Firenze 24-25 ottobre 2003raquo Firenze

2006 pp 163-177

M RAPHAVA A fragment of Maximus the Confessorrsquos Quaestiones ad

Thalassium in old georgian manuscripts in Maximus the Confessor and

Georgia ed by T Mgaloblishvili and L Khoperia vol III London 2009

pp 87-100

B ROOSEN Epifanovich Revisited (Pseudo-) Maximi Confessoris

Opuscula varia a Critical Edition with Extensive Notes on Manuscript

Tradition and Authenticity Ph D Leuven 2001

N SAKVARELIDZE Understanding Some Terms in Maximus the

Confessorrsquos Expositio Orationis Dominicae and its Gelati Translation in

Maximus the Confessor and Georgia London 2009 pp 59-72

R F TAFT Is the liturgy described in the laquoMystagogia raquo of Maximus

Confessor Byzantine Palestinian or neither in laquoBollettino della Badia di

Grottaferrataraquo 3 (2010) pp 247-295

264

P VAN DEUN Deacuteveloppements reacutecents des recherches sur Maxime le

Confesseur (1998‐2009) in laquoSacris erudiriraquo vol 48 2009 pp 97-167

Dal 2000 al 1990

S GYSENS Les traductions latines du Liber asceticus (CPG 7692) de saint

Maxime le Confesseur in laquoAugustinianaraquo 46 (1996) pp 311-338

V KARAYIANNIS Maxime le Confesseur essence et eacutenergies de Dieu

Paris 1993

L KHOPERIA The old Georgian translations of Saint Maximus the

Confessors works in laquoAnnual of medieval studies at Central European

University Budapestraquo vol 6 (2000) pp 225-231

L PERRONE Sulla preistoria delle laquoquaestionesraquo nella letteratura

patristica Presupposti e sviluppi del genere letterario fino al IV sec in

laquoAnnali di storia dellrsquoesegesiraquo 8 (1991) pp 485-505

P VAN DEUN Maxime le Confesseur eacutetat de la question et bibliographie

exhaustive in laquoSacris erudiriraquo vol 38 19981999 pp 485-573

ID LrsquoUnionium definitiones attribueacute agrave Maxime le Confesseur eacutetude et

eacutedition du traiteacute in laquoRevue des Eacutetudes Byzantinesraquo 58 (2000) pp 123-

147

Dal 1990 a 1980

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Typologie anthropologique et typologie eacutecclesiale drsquoapregraves Qu Thal 60 et

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anciennesraquo 27 (1982) pp 13-25

J H DECLERK La tradition des Questiones et Dubia de S Maxime le

Confesseur in Maximus Confessor Actes du Symposium sur Maxime le

Confesseur Fribourg 2-5 septembre 1980 Fribourg 1982 pp 85-96

ID Les citations de S Maxime le Confesseur chez Paul de lrsquoEacutevergeacutetis in

laquoByzantionraquo 55 (1985) pp 91-117

ID Remarques sur la tradition du laquoPhysiologusraquo Grec in laquoByzantionraquo 51

(1981) pp 148-158

ID Un manuscript peu connu le laquoLondinensis Brit Libr Add 17472raquo in

laquoByzantionraquo 51 (1981) pp 484-501

265

E DEKKERS Maxime le Confesseur dans la Tradition Latine in After

Calcedon Studies in Theology and Church History Offered to Professor A

Van Roey for His Seventieth Birthday ed by C Laga J A Munitiz and L

Van Rompay Leuven 1985 pp 83-97

M GATTI Massimo il Confessore Saggio di bibliografia ragionata e

contributi per una ricostruzione scientifica del suo pensiero metafisico e

religioso Milano 1987

W LACKNER Zu Quellen und Datierung der Maximosvita in laquoAnalecta

Bollandianaraquo 85 (1985) pp 285-316

C LAGA Maximi Confessoris ad Thalassium Quaestio 64 Essai de

lecture in After Calcedon Studies in Theology and Church History

Offered to Professor A Van Roey for His Seventieth Birthday Leuven

1985 pp 203-215

N MADDEN The Commentary on the Pater Noster An Example of the

Structural Methodology of Maximus the Confessor in Maximus Confessor

Actes du Symposium sur Maxime le Cofesseur Fribourg 2-5 septembre

1980 Fribourg Suisse 1982 pp 147-155

T NIKOLAU Zur Identitaumlt des μακάριος γέρων in der Mystagogia von

Maximos dem Bekenner in laquoOrientalia Christiana Periodicaraquo 49 (1983)

pp 407-418

M PRATESI Filautia Piacere e dolore nella Questione 58 a Talassio di

Massimo il Confessore in laquoPrometheusraquo XIII1 (1987) alle pp 72-90

J SCHAMP Maxime le Confesseur et Photios Agrave propos drsquoune edition

reacutecente des Quaestions agrave Thalassius in laquoRevue Belge de Philologie et

drsquoHistoireraquo 60 (1982) pp 163-176

J STEAD The Church the Liturgy and the Soul of Man The laquoMystagogiaraquo

of St Maximus the Confessor Traslated with Historical Note and

Commentaries Maassachusetts 1982

J TOURAILLE Centuries sur lamour Centuries sur la theacuteologie et

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Dal 1980 al 1970

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ID Sprachliche Calques in einer lateinischen Uumlbersetzung aus dem 12

Jahrhundert (Cerbanus Liber Hecatontadum De Caritate Maximi

philosophi et monachi) in laquoActa Antiqua Academiae Scientiarum

Hungaricaeraquo 23 (1974) pp 233-238

ID Uumlbersetzungsfehler in Cerbanusrsquolateinischer Version von Johannes

Damascenus und Maximus Confessor in laquoPhilologusraquo 115 (1971) pp 32-

45

I H DALMAIS Mystegravere liturgique et divinization dans la Mystagogie de

Saint Maxime le Confesseur in Epectasis Meacutelanges Patristiques offerts

au Cardinal J Danieacutelou Paris 1972 pp 55-62

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Conference on Patristic Studies Held in Oxford 1971 Part II Classica et

Hellenica Theologica Liturgica Ascetica ed by E A Livingstone

Berlin 1975 143-153

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OrsquoMeara and L Bierler Dublin 1973 pp 78-88

M ROUCHEacute Byzantine Philosophical Texts of the Seventh Century in

laquoJahrbuch der oumlsterreichischen Byzantinistikraquo 23 (1974) pp 61-76

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Dal 1970 al 1960

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Maxime le Confesseur in Papers Presented to the Fifth International

Conference on Patristic Studies Held in Oxford 1967 Part I Ediotiones

Critica Philologica Biblica Historica Liturgica et Ascetica ed by F L

Cross Berlin 1970 pp 323-327

ID Lrsquoanaphore dans la spiritualiteacute liturgique de Byzance Le teacutemoignage

des Commentaires mystagogiques du VII au XV siegravecle in Eucharisties

dOrient et dOccident Semaine liturgique de lrsquoInstitut Saint-Serge II

Paris 1970 pp 241-263

267

ID Les commentaires byzantins de la Divine Liturgie du VII au XV siegravecle

Paris 1966

P CANART La deuxiegraveme lettre agrave Thomas de S Maxime le Confesseur in

laquoByzantionraquo 34 (1964) pp 415-445

M CANDAL La gracia increada del laquoLiber Ambiguoruumraquo de San

Maacuteximo in laquoOrientalia Christiana Periodicaraquo 27 (1961) pp 131-149

M CAPPUYNS Glose ineacutedite de Jean Scot sur un passage de Maxime e

Jean Scot Eacuterigegravene et les laquoScholiaeraquo de Maxime le Confesseur in

laquoRecherches de Theacuteologie ancienne et meacutedieacutevaleraquo 31 (1964) pp 320-324

A CERESA-GASTALDO Nel XIII centenario della morte di San Massimo il

Confessore in laquoBolletino della Badia Greca di Grottaferrataraquo N S 16

(1962) pp 3-8

I M DALMAIS Place de la laquoMystagogieraquo de saint Maximele Confesseur

dans la theacuteologie liturgique Byzantine in Papers Presented to the Third

International Conference on Patristic Studies Held at Christ Church

Oxford 1959 Part III Liturgica Monastica et Ascetica Philosophica ed

By F L Cross Berlin 1962 pp 277-283

P MEYVAERT The Exegetical Treatises of Peter Deacon and Eiugenarsquos

Latin Rendering of the laquoad Thalassiumraquo of Maximus the Confessor in

laquoSacris Erudiriraquo 14 (1963) pp 130-148

U RIEDINGER Die laquoQuaestiones et dubiaraquo (Erotapokriseis) des Maximos

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neugriechische Jahrbuumlcherraquo 90 1966 pp 260-276

Dal 1960 al 1950

A CESERA-GASTALDO Die Uumlberlieferung der Κεϕάλαια περὶ ἀγάπης von

Maximus Confessor auf Grund einiger alten Athoshandschriften in

laquoOrientalia Christiana Periodicaraquo 23 (1957) pp 145-158

A CESERA-GASTALDO Nuove ricerche sulla tradizione manoscritta dei

Κεϕάλαια περὶ ἀγάπης di S Massimo il Confessore in Akten des XI

Internationalen Byzantinisten-kongresses Muumlnchen 1958 Muumlnchen 1960

pp 72-77

A CESERA-GASTALDO Il Codice Vaticano Palatino Gr 49 (fine IX

secolo) contenente i laquoCapitoli sulla caritagraveraquo di S Massimo il Confessore in

Studi in onore di A Calderini e R Paribeni Milano 1956 pp 403-414

268

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ID Un traiteacute de theologie contemplative Le Commentaire du Pater de S

Maxime le Confesseur in laquoRevue dAsceacutetique et de Mystiqueraquo 29 (1953)

pp 123-159

C GIANNELLI Una laquoeditio maiorraquo delle laquoQuaestiones et dubiaraquo di S

Massimo il Confessore in Πεπραγμένα τοῦ θrsquoΔιεθνοῦς Βυζαντινολογικοῦ

Συνεδρίου Athenai 1956 pp 100-111

G MAHIEU Travaux preacuteparatoires agrave une eacutedition critique des oeuvres de

S Maxime le Confesseur Louvain 1957

P SHERWOOD An annotated date-list of works of Maximus the Confessor

Roma 1952

ID Exposition and use of Scripture in St Maximus as manifest in the

laquoQuaestiones ad Thalassiumraquo in laquoOrentalia Christiana Periodicaraquo 34

(1958) pp 202-207

ID The Earlier Ambigua of Saint Maximus the Confessor and His

Refutation of Origenism Roma 1955

W VOLKER Der Einfluss des Pseudo-Dionysius Areopagita auf Maximus

Confessor in A Stohr Universitas vol I Mainz 1960 pp 243-254

E VON IVAacuteNKA Der philosophische Ertrag der Auseinandersetzung

Maximos des Bekenners mit dem Origenisumus in laquoJahrbuch der

Oumlsterreichischen Byzantinischen Gesellschaftraquo 8 (1958) pp 23-49

Dal 1950 al 1900

H U VON BALTHASAR Die laquoGnostischen Centurienraquo des Maximus

Confessor Freiburg im Breisgau 1941

ID Das Scholienwerk des Johannes von Skythopolis in laquoScholastikraquo 15

(1940) pp 16-38

G BARDY La litteacuterature patristique des laquoquaestiones et responsionesraquo sur

lrsquoEacutecriture Sainte in laquoRevue Bibliqueraquo 41 (1932) p 210-236 p 341-369

p515-537

ID La Litteacuterature patristique des laquoQuaestiones et responsionesraquo sur

lrsquoEacutecriture Sainte (Suite et fin) in laquoRevue bibliqueraquo 42 (1933) pp 328-352

M T DISDIER Une oeuvre douteuse de saint Maxime le Confesseur Les

cinq Centuries Theacuteologiques in laquoEacutechos drsquoOrientraquo 30 (1931) pp 160-178

269

Doctrina Patrum de Incarnatione Verbi Ein griechisches Florilegium aus

der Wende des siebenten und achten Jahrhunderts zum ersten Male

vollstaumlndig herausgegeben und untersucht von F Diekamp Muumlnster in

Westfalen 1907

S L EPIFANOVIČ Materialy k izučeniju žizni I tvorenij prep Maksima

Ispovednika Kiev 1917

M GARBAS Des heiligen Maximus Confessor Buch vom geistlichen Leben

(Liber asceticus) Breslau 1925

M LOT-BORODINE Mystagogie de Saint Maxime in laquoIreacutekonraquo 13 (1936)

pp 466-472 pp 595-597 pp717-720

ID Mystagogie de Saint Maxime in laquoIreacutekonraquo 14 (1937) pp 66-69182-

185 282-284 444-448

ID Mystagogie de Saint Maxime in laquoIreacutekonraquo 15 (1938) pp 71-74 185-

186 276-278 390-391 488-492

S PEacuteTRIDEgraveS Traiteacutes liturgiques de saint Maxime et de saint Germain

traduits par Anastase le bibliotheacutecaire in laquoRevue de lOrient chreacutetienraquo 10

(1905) pp 289-313 e pp 350-364

G ROCHEFORT Une anthologie grecque du XI siegravecle le laquoParisinus Suppl

Grraquo 690 in laquoScriptoriumraquo 4 (1950) pp 3-17

P SHERWOOD Notes on Maximus the Confessor in laquoThe American

Benedectine Reviewraquo 1 (1950) pp 347-356

F SKUTELLA Ein Handschriften zu Maximus Confessor in laquoByzantinische

Zeitschriftraquo 28 (1928) p 67

W SOPPA Die Diversa capita unter den Schriften des heiligen Maximus

Confessor in deutscher Bearbeitung und quellenkritischer Beleuchtung

Dresden 1922

M VILLER La Spiritualiteacute des premiers sieacutecles chreacutetiens Paris 1930

ID Aux sources de la spiritualitagrave de S Maxime Les oeuvres dEvagre le

Pontique in laquoRevue dAsceacutetique et de Mystiqueraquo 11 (1930) pp 156-184

pp 239-268

270

- Traduzioni moderne delle opere di Massimo il Confessore

In lingua inglese

The Ascetic Life The Four Centuries on Charity introduction translation

and notes by P Sherwood London 1955

The Church the Liturgy and the Soul of Man The laquoMystagogiaraquo of St

Maximus the Confessor traslated with historical Note and Commentaries

by J Stead Maassachusetts 1982

Ambigua to Thomas Second Letter to Thomas introduction translation

and notes by J Lollar Turhout 2010

Questions and Doubts translation by D D Prassas Dekalb 2010

On Difficulties in the Church Fathers The Ambigua vol I ndash II ed and

trasl N Costans Harvard 2014

In lingua francese

Saint Maxime le Confesseur Le Mystegravere du Salut textes traduit et

preacutesenteacutes par A Argyriou avec une introduction de I H Dalmais Namur

1964

Opuscules theacuteologiques et poleacutemiques introduction par J C Larchet

traduction et notes par E Ponsoye Paris 1998

Saint Maxime le Confesseur Letters introduction par J C Larchet et

traduction par E Ponsoye Paris 1998

Centuries sur la chariteacute introduction et notes par J Pegon Paris 2006

Questions agrave Thalassios 1- 40 introduction et notes par J C Larchet

traduction par F Vinel Paris 2010

Questions agrave Thalassios 41-55 introduction et notes par J C Larchet

traduction par F Vinel Paris 2012

In lingua italiana

La Mistagogia ed altri scritti a cura di R Cantarella Firenze 1931

Il libro ascetico traduzione dal greco e introduzione a cura di M Dal Pra

Milano 1944

271

Capitoli sulla caritagrave Editi criticamente con introduzione versione e note a

cura di A Ceresa-Gastaldo Roma 1963

Il Dio-Uomo Duecento pensieri sulla conoscenza di Dio e

sullrsquoincarnazione di Cristo introduzione traduzione e note di A Ceresa-

Gastaldo Milano 1980

Meditazioni sullrsquoagonia di Gesugrave traduzione introduzione e note a cura di

A Ceresa-Gastaldo Roma 1985

Umanitagrave e divinitagrave di Cristo traduzione introduzione e note a cura di A

Ceresa-Gastaldo Roma 1990

Ambigua Problemi metafisici e teologici su testi di Gregorio di Nazianzo

e Dionigi Areopagita a cura di C Moreschini Milano 2003

Opuscoli teologici e polemici a cura di B De Angelis Bologna 2007

In lingua spagnola

Dibalogo ascbetico Centurias sobre la caridad Interpretatcibon del

Padre Nuestro introduccibon traduccibon y notas de P Argbarate

Madrid 1997

- Studi sugli aspetti speculativi di Massimo il Confessore

Dal 2015 al 2010

E AYROULET De lrsquoimage agrave lrsquoimage Reacuteflexions sur un concept clef de la

doctrine de la divinization de Saint Maxime le Confesseur Roma 2013

M BELDA La preghiera continua secondo san Massimo il Confessore in

laquoAnnales Theologiciraquo 26 (2012) pp 305-322

P M BLOWERS Exegesis of Scripture in The Oxford Handbook of

Maximus the Confessor Oxford 2015 pp 253-272

V CVETKOVIC Essay Predeterminations and Providence in Dionysius and

Maximus the Confessor in Dionysius the Areopagite between orthodoxy

and heresy ed by F Ivanovic Cambridge 2011 pp 135-156

V CVETKOVIC Toward the philosophy of creation Maximus the

Confessor in laquoFilozofija I Društvoraquo 22 (2011) pp 127-155

J GAVIN La laquofede nudaraquo e il laquoRegnoraquo di Dio La ragione la fede e la

divinizzazione dellrsquouomo secondo Massimo il Confessore in The Medieval

272

Paradigm Religious Thought and Philosophy Turnhout 2012 pp 209-

219

J C LARCHET Hypostase personne et individu selon saint Maxime le

Confesseur in laquoRevue drsquohistoire eccleacutesiastiqueraquo 109 (2014) pp 35-63

ID Personne et nature La Triniteacute- Le Christ- Lrsquohomme Contributions

aux dialogues interorthodoxe et interchreacutetien contemporains Paris 2011

F LAURITZEN Pagan Energies in Maximus the Confessor the Influence of

Proclus on ad Thomam 5 in laquoGreek Roman and Byzantine studiesraquo 52

(2012) pp 226-239

J LOLLAR To see into life of things the contemplation of nature in

Maximus the Confessor and his predecessors Turnhout 2013

A PAPANIKOLAOU Learning How to Love Saint Maximus on Virtue in

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J GROSS La Divination du chreacutetien drsquoapregraves les Pegraveres grecs Contribution

historique agrave la doctrine de la grece Paris 1938

I HAUSHERR Ignorance infinie in laquoOrientalia Christiana Periodicaraquo 2

(1936) pp351-362

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laquoRussie et chreacutetienteacuteraquo 2 (1950) pp 158-178

M MICHAUD St Maxime le Confesseur et lrsquoapocatastase in laquoRevue

Internationale de Theologieraquo 10 (1902) pp 257-272

Page 2: La filosofia pratica e l’ascesi nelle Quaestiones ad ...

2

Alla mia famiglia che mi ha permesso

di raggiungere questo traguardo

laquoDobbiamo andare e non fermarci fincheacute non siamo arrivatiraquo

laquoDove andiamoraquo

laquoNon lo so ma dobbiamo andareraquo

Jack Kerouac - On the road (1951)

3

INDICE

PREMESSA 4

RINGRAZIAMENTI 7

ABBREVIAZIONI E CONVENZIONI GRAFICHE 9

Massimo il Confessore teologo e filosofo

1 Vita di Massimo il Confessore 12

2 Opere 33

21 Opere autentiche 37

22 Epistolario 69

23 Opere autentiche di difficile datazione 92

24 Tabelle sinottiche 101

3 Genesi delle Quaestiones ad Thalassium 115

31 Indice delle Quaestiones ad Thalassium 129

Le Quaestiones ad Thalassium un trattato etico-ascetico

1 Il procedimento ascetico 134

11 Primo gradino la praxis o philosophia praktikegrave 138

12 Secondo gradino la theoria 167

13 Terzo gradino la theologia 182

2 Lrsquoascesi 191

21 Lrsquouomo espressione onotologica-metafisica del creato 195

22 La divinizzazione 220

Conclusioni 243

BIBLIOGRAFIA 254

4

PREMESSA

Indagare la figura di Massimo il Confessore e il suo pensiero egrave come avere

lrsquoimpressione di entrare nella Basilica di Santa Sofia a Costantinopoli o meglio egrave

lrsquoimpressione che ho avuto quando ho iniziato la lettura e lo studio dei suoi scritti

La Basilica costituita da una struttura a doppio involucro con un perimetro

esterno rettangolare preceduto da un atrio ha al suo interno un nucleo centrale di

pianta quadrata Tale nucleo egrave definito da quattro pilastri che danno vita a

pennacchi sferici su cui poggia la cupola traforata da quarantaquattro finestre1

Attorno ad esso racchiuso da enormi pareti finestrate si estende un ambulacro su

cui si ergono tribune schermate da colonne che in senso longitudinale si dilata in

due semicupole Suggestive sono le navate laterali che formano lrsquoambulacro e che

sono ripartite in tre sezioni da tre gruppi di quattro colonne2

Allo stesso modo si presenta il ldquopensiero monumentalerdquo di Massimo il

Confessore al suo centro egrave possibile intravedere la personalitagrave del monaco

bizantino del VII secolo d C che ha speso la sua vita tra Oriente e Occidente

fino a morire esule e confessore della fede nel 662 dC per difendere la doppia

dimensione umana e divina del Cristo Dalle due navate che si estendono ai lati egrave

possibile cogliere le vicende personali e politiche che hanno determinato le

posizioni teologiche e speculative del monaco Sullrsquoimponenza delle fondamenta

dovuta ai contenuti degli scritti si slancia una forza propulsiva verso lrsquoalto che

prendendo le mosse dalla contemplazione della realtagrave del creato giunge agli archi

a sesto acuto della conoscenza mistica

La finalitagrave di questa ricerca egrave proprio quella di dimostrare come i ldquodiversi

livelli della costruzionerdquo del pensiero del monaco si articolino e come siano

geometricamente ben calcolati e misurati in virtugrave di due prospettive differenti la

filosofia pratica e lrsquoascesi mistica nellrsquoambito delle Quaestiones ad Thalassium

Lrsquoidea di questo tipo di ricerca egrave determinata a due esigenze la prima evidente e

tangibile egrave determinata dalla scarsitagrave di studi complessivi sul pensiero di questo

1 Cfr M L FOBELLI Un tempio per Giustiniano Santa Sofia di Costantinopoli e la Descrizione di

Paolo Silenziario Roma 2005 pp 3-6 2 Cfr S FOSCHI Santa Sofia di Costantinopoli immagini dallrsquoOccidente in laquoAnnali di

architetturaraquo 14 (2002) pp 7-33

5

raffinato filosofo e teologo tanto egrave vero che per molto tempo egrave stato preso in

considerazione solo per le sue suggestive esegesi della Scrittura la seconda

invece piugrave profonda nasce dallrsquourgenza di mostrare come lrsquoopera di Massimo sia

caratterizzata da una articolata e complessa impalcatura filosofica che il presente

lavoro di ricerca intende mettere in luce

Affincheacute la ricerca fosse completa e restituisse la complessitagrave della figura

del monaco nella prima parte del lavoro Massimo il Confessore teologo e filosofo

si egrave cercato di delineare la personalitagrave del monaco e le sue sfaccettature

ripercorrendo in chiave storiografica gli avvenimenti salienti della sua vita alla

luce del suo specifico contesto storico (nel cap 1) e ricostruendo quello che puograve

essere considerato un corpus ideale delle opere autentiche (nel cap 2) Come giagrave

si intuisce da questi presupposti a chi volesse affrontare gli scritti di Massimo si

presentano due tipi di approccio complementari quello cronologico e quello

storico-dottrinale per poter comprendere i periodi di composizione e i contenuti

delle diverse opere A tal fine per ciascuna opera si egrave proposta unrsquoanalisi sinottica

congiuntamente ad un elenco delle diverse edizioni e alle diverse traduzioni in

lingua moderna In considerazione della scarsitagrave di studi scientifici che abbiano

per oggetto specificatamente le Quaestiones ad Thalassium si egrave cercato nel

presente lavoro di fornire una genesi dellrsquoopera al fine di tracciare lrsquoimpianto

concettuale complessivo che sorregge lrsquointero testo (cap 3) si egrave dunque ritenuto

opportuno prendere dettagliatamente in esame le risposte piugrave cogenti del monaco

con lrsquointento di mettere in luce la complessitagrave speculativa di questa articolata

opera

Nella seconda parte della ricerca Le Quaestiones ad Thalassium un

trattato etico-ascetico lrsquoobiettivo egrave stato quello di mostrare come lrsquoopera sia un

vero e proprio trattato di carattere pedagogico in cui Massimo si propone di

indicare al suo interlocutore Talassio la strada dellrsquoascesi mistica Nelle

impostazioni delle ἀποκρίσεις infatti sono presenti tre elementi fondamentali

lrsquoelemento etico quello contemplativo e infine quello teologico che si articolano

a loro volta nella dialettica πρᾶξις-θεωρία-θεολογία Il testo dunque egrave rivolto in

primis al credente la cui aspirazione fondamentale deve consistere nellrsquoesperienza

mistica Attraverso lrsquoanalisi delle tre dimensioni (nel cap 1) precedentemente

6

indicate si egrave cercato di mostrare come per Massimo sia possibile giungere ad una

progressione dallrsquoambito etico a quello contemplativo al fine di arrivare in

conclusione alla conoscenza della realtagrave divina in ambito teologico Infatti

compito del cristiano egrave lrsquoascesa alla perfezione possibile attraverso un vivo ed

autentico rapporto con Dio In tutti gli scritti del Confessore ma in particolar

modo nelle Quaestiones ad Thalassium lrsquoascesi mistica si delinea come possibile

per lrsquouomo in considerazione della sua natura in quanto egli egrave stato creato laquoad

immagine e somiglianza di Dioraquo (cap 2) Come si egrave cercato di mostrare lrsquouomo egrave

determinato nella sua autentica essenza dal rapporto logos-tropos che fonda un

reale e intenso rapporto tra Dio e lrsquouomo Entro questa prospettiva la conoscenza

dellrsquoeffettiva struttura ontologica del Creato conduce alla comprensione di come

sia possibile per lrsquouomo la divinizzazione momento ultimo dellrsquoascesi attraverso

la quale egli ha la possibilitagrave di riconoscersi sia in Adamo sia in Cristo e di

concepirsi come mediatore di una liturgia cosmica che restituisce lrsquoessere al

Creatore conformemente al disegno originario da Lui prestabilito

Lrsquointento delle pagine che seguono in sostanza egrave dunque quello di

interrogare Massimo attraverso la lettura di alcuni suoi testi ed in particolare

delle Quaestiones ad Thalassium tenendo sempre presente la natura della

speculazione e della prospettiva teologica del Confessore nella quale la

dimensione umana egrave concepita alla luce del processo di divinizzazione che

rappresenta il fine supremo dellrsquouomo Attraverso la ricerca qui condotta si egrave

cercato di mettere in luce come Massimo oltre che un teologo egrave stato anche un

filosofo che ha incentrato la sua riflessione sullrsquoautentica essenza dellrsquouomo

7

RINGRAZIAMENTI

Quando un percorso di crescita come quello di un dottorato di ricerca si

conclude inevitabilmente si ha la percezione che la fine coicide con un inizio

seppur nebuloso Colgo lrsquooccasione di ringraziare calorosamente per lo meno

alcuni di coloro che in questi tre anni con il loro sostegno affettivo morale e

intellettuale hanno contribuito a fare dei miei giorni una gioia dello spirito e

unrsquooccasione per migliorarmi come studiosa appassionata

Ringrazio il prof Michele Abbate per la fiducia e la stima che mi ha concesso

senza quasi conoscermi e soprattutto per la disponibilitagrave ad ascoltare ogni

difficoltagrave sorta durante la ricerca

Il mio debito morale e intellettuale nei confronti del professore Giulio drsquoOnofrio

che mi ha insegnato in che modo bisogna condurre una ricerca e che tipo di

ricercatrice voglio essere egrave incalcolabile e trascende di gran lunga le parole di

questo minimo ringraziamento incipitario Basti qui accennarvi

Ringrazio il prof Armando Bisogno che mi ha consigliato un primo incontro con

Massimo il Confessore permettendomi cosigrave di fare questa importante esperienza

di formazione e che mi ha insegnato che la passione per la ricerca non si

esaurisce mai La fiducia calorosa nei giovani la sollecitudine generosa per gli

amici e gli allievi il rigore intellettuale ne fanno per me un imprescindibile punto

di riferimento affettivo oltre e ancor piugrave che scientifico

Grazie alla profssa Clementina Cantillo per aver voluto la mia collaborazione

nelle attivitagrave didatiche di tutorato per gli studenti e per credere che i dottorandi

sono linfa vitale non solo per la ricerca ma anche per lrsquoinsegnamento

universitario

Un ringraziamento alla profssa Chiara M Lambert per avermi insegnato grazie

allrsquoattivitagrave di tutorato agli studenti disabili che ogni studente egrave un campo da

seminare e coltivare

Ringrazio inoltre

Don Angelo Barra prefetto degli studi dellrsquoIstituto teologico di Salerno presenza

gioiosa e sorridente che mi ha permesso di comprendere a pieno la differenza tra

la prospettiva teologica e filosofica di Massimo e con poche parole mi ha donato

grandi insegnamenti

Grazie a Rino Montuori e Giuseppe Manzo bibliotecari dalla contagiosa simpatia

che invitano i giovani studiosi come me a perseverare lungo la loro strada con

coraggio e determinazione

Devo un ringraziamento a tutti i miei colleghi di dottorato per lrsquoamicizia di cui mi

hanno onorato per le appassionanti discussioni sulle nostre ricerche e per le

occasioni conviviali (mai abbastanza numerose) che tra una risata e lrsquoaltra hanno

arricchito la mia personalitagrave

Non posso dimenticare lrsquoimmenso debito di gratitudine verso i miei genitori

Arturo e Patrizia i quali hanno sostenuto le scelte personali e professionali piugrave

8

importanti della mia vita e non hanno mai mancato di incondizionato amore

ascolto e attenzione spronandomi sempre ad andare avanti per la mia strada

Grazie per questo anche a mio fratello Mirko e a sua moglie Olga che mi hanno

insegnato che nella vita desiderare di raggiungere un obiettivo non basta ma che egrave

necessario perseguirlo con dedizione e fede

Grazie ai ldquoragazzi della bibliotecardquo Attilio Genovese Alessandro Iorio Misha

Konkov Flora Sessa Ubaldo de Paola Stefania Marra Alfonso Magliacano

Alfredo Margherita e Vincenzo di Giacomo che mi hanno sostenuto con ogni

forma di incoraggiamento nel momento in cui la ricerca risultava ostica

Instancabili rocce accanto a me non hanno permesso ad alcuna tempesta della vita

di ledermi in alcun modo Il loro affetto e il loro sostegno lo augurerei a chiunque

Grazie ai miei amici Enrica Striano Melania Luisi Veronica Lamberti Stefania

Rufolo e Pasquale Elefante che hanno creduto in me continuamente e che mi

hanno invitato a non scoraggiarmi mai nonostante gli scoramenti temporanei

Grazie ad Angela Nobile Alessandra Cipriano Daniela Santoro Vetulia Di

Giorno e Annarita Elia ldquostudentesse universitarie in corsardquo che hanno partecipato

con la loro presenza i loro consigli e con il loro affetto a tutte le fasi della ricerca

regalandomi sempre soluzioni originali per ogni problematica Avere conosciuto

ciascuna di loro mi ricorda della fortuna che godo continuamente

Grazie ai miei studenti della III IV e V A del Liceo Scientifico R Kennedy (Sa)

al personale tecnico-amministrativo Rosaria Infante e Marilena drsquoAbrosca agli

organi di presidenza e di dirigenza Un grazie sonoro va ai miei colleghi che mi

hanno dimostrato una disponibilitagrave notevole durante il lavoro di ricerca

Grazie a Salvatore Calabrese e Daniela Odierna persone speciali che ho avuto

lrsquoopportunitagrave di seguire durante il tutorato agli studenti percheacute mi hanno

insegnato in pratica che un libro non si giudica dalla copertina

Grazie ai fratelli Arienzo Antonio Valerio e Giulia percheacute fanno parte della mia

vita ormai da tempo e mi hanno rallegrato i pomeriggi piugrave faticosi a Roberto

Moroni che mi ha insegnato che nella vita bisogna sempre spingersi oltre i propri

limiti a Letizia Liguori per ricordarmi attraverso il suo innato senso del dovere

che bisogna sempre indignarsi di fronte alle ingiustizie a Noemi Lo Iacono che

con la sua tenacia mi ha insegnato che lo spirito vola anche portandosi dietro la

pesantezza del corpo

Un grazie allrsquoAssociazione Avalon e in particolar modo al Presidente Michele

DrsquoElia Daniele De Chiara Nicola Bonadies e Antonio Scavariello che mi hanno

dimostrato una pazienza infinita per ogni ldquonon possordquo espresso durante il periodo

di scrittura del lavoro di tesi Un ringraziamento va a Radio BoOonzo che mi

accolto una domenica di settembre e mi ha permesso di conservare un minimo di

spensieratezza tipicamente giovanile Grazie ad Emiliano Nivelli che mi insegnato

che la sinceritagrave egrave espressione del volersi bene

Grazie a te Alfonso Delle Donne laquoanima nobileraquo che dimostrando pazienza in

certi momenti mi hai mostrato il valore delle azioni nella semplicitagrave dei continui

piccoli gesti

9

ABBREVIAZIONI E CONVENZIONI GRAFICHE

I Abbreviazioni dei titoli e delle edizioni dei documenti

e delle opere di Massimo il Confessore

DB = Disputatio Bizyae cum Theodosio in P ALLEN AND B NEIL Maximus the Confessor and his Companios Documents from

Exile Oxford 2002 pp 76-119

Ep Anast = Anastasii Apocrisarii epistola ad Theodosium Gangresem in P ALLEN AND B NEIL Maximus the Confessor and his Companios Documents from

Exile Oxford 2002 pp 132-147

Ep ad Anast = Epistula Maximi ad Anastasium in P ALLEN AND B NEIL Scripta Saeculi VII vitam Maximi Confessoris illustrantia cum

Latina interpretation Anastasii Bibliothecarii iuxta posita CCSG 39 Turnhout-Leuven

1999

Hypom = Hypomnesticum in P ALLEN AND B NEIL Maximus the Confessor and his Companios Documents from

Exile Oxford 2002 pp 148-171

RM = Relatio Motionis in P ALLEN AND B NEIL Maximus the Confessor and his Companios Documents from

Exile Oxford 2002 pp 48-78

Amb ad Io = Ambigua ad Iohannem

PG 91 1061- 1417 C

Amb ad Thom = Ambigua ad Thomam

PG 91 1032-1060

Ep sec ad Th = Epistula secunda ad Thomam

CCSG 48 pp 37-49

Cap XV = Capita XV

PG 91 1177ndash1185

Cap de car = Capita de caritate

PG 90 956-1082

DP = Disputatio cum Pyrrus

PG 91 288-353

Ep = Epistula

PG 91 364-649

Exp in psa = Expositio in psalmum LIX

PG 90 856-872

10

Liber ascet = Liber asceticus

PG 90 912-956

Myst = Mystagogia

PG 91 658-718

Op theol et pol = Opuscula theologica et polemica

PG 91 9-285

Or dom = Expositio orationis dominicae

PG 90 872-909

Q D = Quaestiones et dubia

PG 90 1393-1400

QTh = Quaestiones ad Thalassium

PG 90 244-785

QTh (Laga-Steel 1980) = MAXIMUS CONFESSORIS Quaestiones ad Thalassium I-LV una cum

latina interpretatione Iannis Scotti Eriugenae ediderunt C Laga et C Steel Turnhout 1980

QTh (Laga-Steel 1990) = MAXIMUS CONFESSORIS Quaestiones ad Thalassium LVI-LXV una

cum latina interpretatione Iannis Scotti Eriugenae ediderunt C Laga et C Steel Turnhout 1990

Q Theop = Quaestiones ad Theopemptum

PG 90 1393-1400

Th Oec = Capita theologica et oeconomica

PG 90 1084-1173

Comp eccl = Computus ecclesiasticus

PG 19 1217-1280

Scholia = Scholia in corpus Areopagiticum

PG 4 16-432 e 528-576

11

II Abbreviazioni dei libri biblici

Ab Abacuc

Abd Abdia

Ag Aggeo

Am Amos

Ap Apocalisse

At Atti degli Apostoli

Bar Baruc

Col Lettera ai Colossesi

1-2Cor Lettere ai Corinzi

1-2Cr Cronache

Ct Cantico dei Cantici

Dn Daniele

Dt Deuteronomio

Eb Lettera agli Ebrei

Ef Lettera agli Efesini

Es Esodo

Esd Esdra

Est Ester

Ez Ezechiele

Fil Lettera ai Filippesi

Fm Lettera a Filemone

Gal Lettera ai Galati

Gb Giobbe

Gc Lettera di Giacomo

Gd Lettera di Giuda

Gdc Giudici

Gdt Giuditta

Gen Genesi

Ger Geremia

Gl Gioele

Gn Giona

Gs Giosueacute

Gv Giovanni

1-2-3Gv Lettere di Giovanni

Is Isaia

Lam Lamentazioni

Lc Luca

Lv Levitico

1-2Mac Maccabei

Mc Marco

Mi Michea

Ml Malachia

Mt Matteo

Na Naum

Ne Neemia (2 Esdra)

Nm Numeri

Os Osea

Pr Proverbi

1 2 Pt Lettere di Pietro

Qo Quoeacutelet

1 2 Re Libri dei Re

Rm Lettera ai Romani

Rt Rut

Sal Salmi

Fm Lettera a Filemone

1 2 Sam Libri di Samuele

Sap Sapienza

Sir Siracide (Ecclesiastico)

Sof Sofonia

Tb Tobia

1 2 Tm Lettere a Timoteo

1 2 Ts Lettere ai Tessalonicesi

Tt Lettera a Tito

Zc Zaccaria

12

Massimo il Confessore filosofo e mistico

1 Vita di Massimo il Confessore

Tra i teologi del VII secolo la figura poliedrica di Massimo il Confessore occupa

un ruolo di spicco pensatore acuto e mistico tenace filosofo e teologo difensore

dellrsquoortodossia e primo segretario imperiale scrittore e maestro monaco e uomo3

Secondo la prima ricostruzione scientifica da parte di Sherwood4 Massimo

nacque intorno al 580 dC da una famiglia agiata di Costantinopoli e da

lrsquoadolescente studiograve grammatica retorica e la filosofia platonica aristotelica e

neoplatonica il cui insegnamento prevedeva molto probabilmente la conoscenza

dellrsquoaritmetica della musica della geometria e dellrsquoastronomia Ormai non piugrave

adolescente Massimo diventograve nel 610 d C primo segretario dellrsquoimperatore

Eraclio rivestendo cosigrave una delle piugrave alte cariche dellrsquoImpero bizantino5 Intorno

al 613 dC circa si allontanograve dai ritmi frenetici della corte imperiale per ritirarsi

nella tranquillitagrave del monastero di Crisipoli sul Bosforo luogo in cui nel 618 dC

conosceragrave il monaco Anastasio che lo seguiragrave fino alla sua morte Dopo essersi

trasferito intorno al 634-635 dC nel monastero di San Giorgio di Cizico6 a causa

dellrsquoavanzata dei Persiani fu costretto a cominciare come altre comunitagrave

lrsquoesperienza dellrsquoesilio infatti nel 626 circa con il monaco Anastasio suo

discepolo si trasferigrave prima a Creta poi a Cipro7 Tra il 628 e il 630 dC Massimo

e il monaco Anastasio si trasferirono in Africa precisamente presso il monastero

3 Secondo H U von Balthasar Massimo il Confessore egrave laquo(hellip) il piugrave ardito sistematico della sua

epoca ma per il suo influsso come monaco come consigliere spirituale e come scrittore come

santo e infine per il suo martirio con Papa Martino I per il dogma di Calcedonia egrave divenuto anche

unrsquoincrollabile colonna della Chiesa La sua opera ha in tutte le sue dimensioni come intima forma

la sintesi non solo per ciograve che perseguigrave e raggiunse consapevolmente ma al di sopra di questo

per il suo kairos storico-universale fra Bisanzio lrsquoAfrica e Roma fra Patristica e Medioevo

bizantino-carolingio anzi in senso assoluto ndash nella battaglia cristologica finale che in veritagrave fu

decisa da lui ndash fra la teologia e spiritualitagrave dellrsquoOccidente e quelle dellrsquoOrienteraquo cit H U VON

BALTHASAR Kosmische Liturgie Maximus del Bekenner Einsiedeln 1988 trad it a cura di L

Tosti Milano 2001 pp 13-14 4 Cfr P SHERWOOD An annotated date-list of works of Maximus the Confessor in laquoStudia

Anselmianaraquo 30 (1952) pp 6-28 Da qui in poi abbreviata P SHERWOOD (1952) 5 Cfr J CLAUDE CHEYNET Le monde byzantin II LrsquoEmpire byzantin (641-1204) Paris 2006

trad it S Ronchey e T Braccini Torino 2008 pp 90-96 6 Cfr Ep XXVIII-XXXI in PG 91 617-625

7 Sherwood ritiene che il monaco Massimo si sia trasferito in queste luoghi quando scrisse Ep XX

(in PG 91 597-604) ed Ep XI (in PG 91 453-457) Cfr P SHERWOOD (1952) p 15

13

di Sofronio drsquoAlessandria nel 633 dC e poi in quello di Conone8 che prese il

posto di Sofronio nella conduzione della comunitagrave monastica a Cartagine9

Proprio nel giugno del 633 dC Massimo strinse rapporti con lo strategos della

Numidia Pietro10

poco dopo il Patto di unione (giugno 633 dC) per affiancarlo

contro il miafisismo di Severo11

Lrsquointreccio inevitabile e inestricabile tra la dimensione politica dello

Stato e quella ecclesiastica aveva portato lrsquoImpero romano cristiano a vivere

drammaticamente la disputa trinitaria e cristologica che imperversograve come una

tormenta per quasi un millennio il mondo greco-latino Alla ratio teologica del

dogma che esigeva una definizione senza compromessi della veritagrave rivelata da

Dio e che si affermograve nel corso delle dispute teologiche gli Imperatori opposero

una Realpolitik volta a recuperare settori piugrave o meno estesi di dissidenti politici le

cui motivazioni erano legate allrsquoeresia che professavano12

Prima conseguenza

della crisi provocata dalle invasioni dei barbari fu la frattura destinata a diventare

sempre piugrave radicale tra la cristianitagrave drsquoOriente e quella drsquoOccidente13

infatti

movimenti eretici quali il monoergetismo e il monofisismo mostrano lrsquoinfluenza

del Synodikon di Sofronio (634 dC) della risposta di Pirro nellrsquoEpistola XIX14

di

poco successiva al Patto di unione di Ciro e allo Psephos di Sergio Queste eresie

8 Cfr Ep XXV in PG 91 613 In questa breve lettera Massimo si scusa con Conone per non

essersi recato da lui cosigrave come gli aveva comandato 9 Secondo la ricostruzione di Devresse Massimo egrave a Cartagine durante il periodo della Pentecoste

del 632 dC cfr R DEVRESSE La fin ineacutedite drsquoune lettre de saint Maxime un baptecircme forceacute de

Juifs et de Samaritains agrave Carthage en 632 in laquoRevue des Sciences Religieusesraquo 17 (1937) pp

25-35 10

Cfr Ep XIII in PG 91 509 C 512 B-C 533 A e cfr Ep XIV in PG 91 536 A4 11

Cfr P LUISIER Il miafisismo un termine discutibile della storiografia recente Problemi

teologici ed ecumenici in laquoCristianesismo nella storiaraquo 35 (2014) pp 297-307 12

Per approfondire la politica religiosa degli imperatori cfr P GOUBERT Le successeurs de

Justinien et le monophysisme in A GRILLMEIER ndash H BACHT Das Konzil von Chalkedon

Wuumlrzburg 1951-1954 voll I-III in partic II pp 179-192 Per la corrispondenza tra gli imperatori

i papi e i patriarchi bizantini cfr L MAGI La sede romana nella corrispondenza degli imperatori e

patriarchi bizantini (VI-VII sec) Roma ndash Lovanio 1972 13

Per la ricostruzione storica sono stati presi in considerazione i seguenti contributi P F

BEATRICE Storia della Chiesa antica I primi sei secoli Casale Monferrato 1991 H R DROBNER

Lehrbuch der Patrologie Freiburg ‒ Basel ‒ Wien 1994 M SIMONETTI e E PRINZIVALLI

Letteratura cristiana antica Vol III Casale Monferrato 1996 J-M MAYEUR (ed) Histoire du

christianisme des origines agrave nos jours Tome I Le Nouveau Peuple (Des origines agrave 250) Paris

1993 -Tome II Naissance dune chreacutetienteacute (250-430) Paris 1994 -Tome III Les Eacuteglises dOrient

et dOccident (432-610) Paris 1998 -Tome IV Evecircques moines et empereurs (610-1054) Paris

2000 14

Cfr PG 91 589-597 Il monaco elogia Pirro le sue dottrine e la sua accettazione dello Psephos

ma poco tempo dopo si pentiragrave di quanto aveva affermato Cfr P SHERWOOD (1952) p 37

14

divennero strumenti di un progetto politico dellrsquoimperatore Eraclio una sorta di

forma radicale di coercizione che lo Stato sostenne con strumenti politici e

militari infatti sembra che dopo la riconquista di Gerusalemme che era stata

assediata dai barbari lrsquoimperatore forse intenzionato a instaurare un rapporto di

tolleranza nei confronti della comunitagrave ebraica che aveva dato prova di una

compattezza e forza di fronte al nemico anche dal punto di vista militare e che

aveva salutato i Persiani come liberatori dopo le persecuzioni precedenti15

Pur

non volendo ritornare ai tempi della tolleranza di Tiberio I e Maurizio16

Eraclio

dunque cercograve una nuova formula che completasse dal punto di vista dottrinale la

cristologia calcedonese spostandone lrsquoasse verso il monofisismo A partire dal

633 dC iniziograve un dibattito acceso regolato da Sergio Patriarca di Costantinopoli

(610 - 638)17

il cui esito fu la compilazione di un ardito dossier patristico che

giunse ad una formula di compromesso volutamente o inevitabilmente ambiguo

In altri termini lrsquoimperatore Eraclio e i patriarchi prima Sergio di Costantinopoli

e poi Ciro drsquoAlessandria riconoscevano nellrsquounico Cristo la duplice essenza

divina ed umana operante tramite unrsquounica energia teandrica18

Di fronte alle

proteste di Sofronio in seguito vescovo di Gerusalemme e maestro di Massimo

riguardo allrsquoambiguitagrave di una simile formula Sergio nel giugno dello stesso anno

cerca un compromesso e invia a Ciro lo Psephos in cui proibisce di parlare di una

o due attivitagrave della seconda persona della Trinitagrave dal momento che egrave lrsquounico

Cristo ad operare ciograve che egrave divino e ciograve che egrave umano19

In questo frangente

15

Per ulteriori dettagli storici sulla controversia cfr B SESBOUumlEacute e J W OLINSKI Il Dio della

salvezza I- VIII secolo Dio la Trinitagrave Il Cristo lrsquoeconomia della salvezza Casale Monferrato

1996 pp 390-397 16

Cfr HG BECK Kirche und theologische Literatur im byzantinischen Reich Muumlnchen 1959 p

380 17

Cfr J VAN DIETEN Geschichte der Patriarchen von Sergius I bis Joannes VI Amsterdam 1972 18

In un grande sinodo alessandrino il 3 giugno 633 Ciro di Fais ratificograve come formule

dellrsquounione nove proposizioni che si pretese rappresentassero lrsquoepitome del neocalcedonismo tra

la grande Chiesa e i monofisiti (cfr K J HEFELE - H LECLERCQ Histoire des conciles Paris

1907-1952 3 1 pp 333-343) La formula era giagrave presente nello Pseudo-Dionigi lrsquoAreopagita che

non chiarisce il concetto di energia teandrica infatti non egrave chiaro se considerasse le due nature

giustapposte oppure mescolate Cfr PS-DIONIGI AEROPAGITA Gerarchia ecclesiastica IV 1

473B-485B trad it in Tutte le opere a cura di P SCAZZOSO ndash E BELLINI Milano 2009 pp 251-

265 testo greco in Corpus Dionysiacum II Pseudo-Dionysius Areopagita De coelesti hierarchia

de ecclesiastica hierarchia de mystica theologia epistulae ed G HEIL ndash A M RITTER Berlin

1991 19

Cfr C DELLrsquoOSSO Cristo e Logos Roma 2010 PTR GRAY Neo-Chalcedonianism and the

Tradition from Patristic to Byzantine Theology in laquoByzantinische Forschungenraquo 16 (1982) pp

15

dovrebbero collocarsi i primi interventi di Massimo piuttosto prudenti20

che

tengono ferma la salvaguardia delle due nature e delle rispettive facoltagrave rispetto a

qualsiasi possibile riduzione monofisita Rivolgendosi al vescovo di Roma Onorio

I (625 ndash 628 dC) il patriarca Sergio tornograve ad illustrare il concetto che aveva

ribattezzato con la parola monoergetismo21

che risultava comprensibile dallrsquoelite

occidentale per dare lrsquoidea di una dottrina cristologica ancora ortodossa22

Infatti

affermare che in Cristo esistono due nature ma una sola volontagrave e operazione

aveva permesso di recuperare i monofisiti dubbiosi e di condurli alla comunione

con la chiesa ufficiale Inoltre bisogna considerare che lrsquoaccondiscendenza del

pontefice come dei suoi successori si deve in parte alle difficoltagrave di traduzione

dei sottilissimi concetti presi in esame dal greco al latino e viceversa ma

soprattutto alla necessitagrave da parte del vescovo di Roma di non compromettere i

buoni rapporti con lrsquoImpero il cui appoggio era necessario per far fronte alla

minaccia dei Longobardi ormai insediati su buona parte del territorio italiano Nel

638 d C Eraclio promulga lrsquoEkthesis un editto teologico che impone la formula

di una sola volontagrave del Cristo senza confusione delle nature da questo momento

in poi il monoenergismo si lega al monotelismo23

Piugrave precisamente questo nuovo

61-70 A GRILLEMEIER Christus im Glauben der Kirche 23 Freiburg 2002 M SIMONETTI Le

controversie cristologiche nel VI e VII secolo in ID Studi patristici VII nr 13 Roma pp 85-102 20

Cfr Ep XIII in PG 91 546 C 21

Sofronio argomentograve in modo logico a partire dalla nozione aristotelica di natura Da essa nel

senso di sostanza e di entelechia promana lrsquoenergia come facoltagrave dellrsquooperativitagrave Cfr J D

MANSI Sacrorum Conciliorum nova et amplissima collectio Parigi 1901-1927 pp 461-510 22

Cfr J MEYENDORFF Imperial Unity and Christian Divisions The Church 450-680 AD

Crestwood (NY) 1989 tr franc a cura di F LHOEST Paris 1993 R MARKUS The End of Ancient

Christianity Cambridge 1990 tr it a cura di C NOCE Roma 1996 M FIEDROWICZ Theologie

der Kirchenvaumlter Grundlagen fruumlhcristlicher Glaubensreflexion Freiburg 2007 Ricordiamo

inoltre che autori insigni per dottrina e virtugrave come S Efrem Siro e con lui personalitagrave come

Giovanni il Grammatico o Giovanni di Scitopoli o Teodoro di Raithu misero volentieri in luce

lrsquounione ipostatica con la comunicazione degli idiomi e tralasciarono le distinzioni proprie del

diofisismo senza cadere nellrsquoeresia Fu grazie a costoro che Sergio credette di colmare lo iato

esistente tra lrsquointerpretazione ortodossa e quella ereticale di S Cirillo di Alessandria Cfr HG

BECK op cit pp 376-378 23

Per lrsquoesattezza Sergio riferigrave a papa Onorio I continuatore della politica del predecessore papa

Gregorio I cosa aveva egli inteso per monoergetismo come era stato indotto a stemperarlo e

propose una dottrina cristologica che poteva essere ritenuta a tutti gli effetti ortodossa Onorio I

rifiutograve il monoergetismo e dioergetismo postulato drsquoemergenza dal patriarca bizantino e ritenuto

estraneo alla tradizione patristica accettograve piuttosto la formula sofroniano-sergiana e soprattutto

lrsquoesistenza in Cristo di un solo soggetto operante e volente ma trasformograve lrsquounico agente della

proposizione originaria dei patriarchi nel sintagma una voluntas della sua missiva Cfr PL 80

467-494 601-607 Onorio dunque volle intendere che la volontagrave umana di Cristo era sempre

perfettamente sottomessa alla volontagrave divina consustanziale al Padre tralasciando che tale

presupposto non implichi lrsquounitagrave delle due volontagrave ma solo quella dellrsquooggetto della loro stessa

16

editto dogmatico ribadiva che Cristo non aveva mai voluto come uomo nulla di

diverso o di separato da ciograve che voleva come Dio Poicheacute era necessario avere

lrsquoapprovazione delle autoritagrave ecclesiastiche e non piugrave considerare il parere di

Onorio e di Sergio morti in quellrsquoanno Eraclio strappograve il consenso al successore

Severino con metodi persuasivi infatti prima negograve al pontefice la ratifica

imperiale alla sua elezione poi ordinograve alle sue truppe di iniziare lrsquoassedio in

Laterano con la scusa dellappropriazione da parte di Onorio delle somme

destinate al pagamento dei soldati Lesarca di Ravenna Isacco giunto a Roma per

ristabilire lordine fece prima cacciare Severino dal palazzo e poi lasciograve la libertagrave

alle truppe di saccheggiare il tesoro papale24

Morto il 2 agosto del 640 dC

Severino non ebbe forse il tempo di condannare formalmente lrsquoEktesis e il suo

successore il dalmata Giovanni IV dapprima strappograve la ratifica imperiale poi

ruppe definitivamente gli indugi e nel 641 dC condannograve il monoteletismo come

eresia25

Massimo aveva trovato un insospettabile appoggio nellesarca Giorgio26

anche egli oppositore dellrsquoeresia monotelita che in un estremo atto di

comune volizione In altri termini dalla lettera di Onorio emerge che la volontagrave umana di Cristo egrave

libera dai contrasti propri delle altre volontagrave umane e causate dal peccato originale infatti il

credente a cui deve interessare lrsquoaspetto morale e pratico dei risvolti della questione deve

preoccuparsi di come il Cristo operasse in modo unitario piuttosto di capire lrsquoaspetto dogmatico e

teorico ossia quali e quante fossero le facoltagrave di cui si servisse Cfr P GALTIER La preacutemiere

lettre du pape Honorius in laquoGregorianumraquo 29 (1948) pp 42-61 Per approfondire il giudizio

della Chiesa negli anni successivi nei confronti dellrsquooperato di Onorio cfr C von SCHOumlNBORN La

primauteacute romaine vue drsquoOrient pendant la querelle du monoeacutenergisme et du monotheacutelisme Paris

1975 pp 476-490 24

Cfr J D MANSI op cit pp 579 e sgg 25

Poicheacute Pirro nel tentativo di mantenere in vita lrsquoeresia almeno in Occidente si appellograve

allrsquoautoritagrave di papa Onorio Giovanni IV scrisse a Costantino III e dimostrograve che Onorio non aveva

mai sostenuto il monoteletismo ma solo che la volontagrave umana di Cristo era esente dalla corruzione

causata dal peccato originale (Romani 714-23) e quindi perfettamente sincronizzata con quella

divina Chiese inoltre perentoriamente che lrsquoEkthesis fosse rimosso dalle piazze di Bisanzio Morigrave

12 ottobre 642 ignorando che proprio a Roma la fase piugrave accesa della controversia religiosa si

sarebbe svolta dopo la sua morte Cfr S DETONI Giovanni IV Papa dalmata Roma 2006 26

Cfr Ep I in PG 91 364-392 Questa lettera che secondo Sherwood (cfr P SHERWOOD (1952)

p 49) egrave stata scritta nel 642 dC egrave una lunga esortazione alla costanza e alla fermezza e manifesta

una grande gratitudine nei confronti dellrsquoeparca Giorgio Si ricordi inoltre lrsquoEpistula XII (in PG

91 460-509) dedicata a Giovanni Cubicolario in cui vengono esposti i rapporti tra Martina nipote

di Eraclio e lrsquoeparca Giorgio in una lettera portata dal cancelliere Teodoro Martina nipote e

seconda moglie di Eraclio rivela a Giorgio che due monasteri di monache aderivano allrsquoeresia

severiana Allo stesso modo nellrsquoEpistula XVIII (in PG 91 584-589) Massimo espone brevemente

in nome di Giorgio riferendosi ad alcune monache di Alessandria che avevano abbandonato la

fede cristiana nel 641 dC la natura della comunione cattolica del dogma diofisitico Cfr P

SHERWOOD (1952) pp 45-48

17

insubordinazione aveva addirittura fatto perseguitare i religiosi fuggiti

dallrsquoOriente in seguito allrsquoinvasione persiana

Lrsquoambiente africano risultava campo piugrave adatto per la lotta contro il

monofisismo di Eraclio infatti la chiesa autoctona covava da tempo risentimento

contro il potere imperiale a partire da Giustiniano e Giustino II e ora sostenendo

la battaglia contro lrsquoEkthesis aveva lrsquooccasione di mostrare ancora una volta la

sua indipendenza nel formulare un giudizio Lrsquoimperatore Eraclio forse percheacute

sfiduciato dal vanificarsi delle sue conquiste a causa dellavanzata degli Arabi

forse per non alimentare ulteriormente il malcontento dilagante in province

strategiche per la sopravvivenza dellrsquoImpero negli ultimi anni della sua vita non

difese piugrave il decreto nonostante questo sia rimasto formalmente in vigore ancora a

lungo sotto i suoi successori27

La tempra intellettuale di Massimo si distingue profondamente da quella

degli altri teologi dellrsquoepoca spesso schematici utilizzatori della ldquoprova patristicardquo

e altrettanto spesso invischiati nella politica ecclesiastica piugrave che nellrsquoattivitagrave di

scrittura di opere teologiche Massimo seppe affermare la sua opposizione contro

il monotelismo scegliendo di volta in volta i mezzi piugrave adeguati Infatti nel luglio

del 645 dC egli discusse pubblicamente con Pirro sostenitore monotelita che

venne confutato sulla base di considerazioni puramente teologiche che

riguardavano la vita ecclesiastica28

Anche in questa circostanza la Chiesa

bizantina nonostante la sua decadenza coglieva lrsquooccasione di sostenere la

battaglia di Massimo infatti lrsquoanno successivo nel 646 dC il monaco si recograve a

Roma fermandosi in Sicilia29

e cominciograve un periodo di estrema difesa

dellrsquoortodossia30

contrapponendosi ancora a Pirro31

27

Cfr J J NORWICH Storia di Bisanzio Perrin 2002 e G OSTROGORSKY Storia dellImpero

bizantino Milano 1968 pp 80 ndash 95 28

Cfr P PIRET Le Christ et la Triniteacute selon Maxime le Confesseur Paris 1983 29

Cfr Op theol et pol IX in PG 91 112-132 Nellrsquoopusculum IV Massimo si difende dalle

accuse che aveva ricevuto da punto di vista dottrinale infatti fu accusato di asserire tre volontagrave di

Cristo a ciascuna delle quali corrisponde una energia per via dellrsquounione (cfr PG 91 56D-61D) 30

Cfr J M GARRIGUES Le sens de la primauteacute romaine chez S Maxime le Confesseur Paris

1976 pp 6-24 31

Il peso politico ed ecclesiastico di Massimo risulta evidente negli estratti in lingua latina riuniti

da Anastasio Bibliotecario dellrsquoOpusculum theol et pol XII in PG 91 141A-146A Infatti si tratta

di una lettera di Pietro lrsquoesarca della provincia africana che chiede al monaco se si debbano

ancora accordare gli onori patriarcali a Pirro esiliato in Africa dopo il colpo di stato del 642 dC

cfr Ep XIII e XIV in PG 91 509 -544

18

Poicheacute la controversia sul monotelismo era causa di disordini interni nel

648 dC lrsquoimperatore Costante II promulgograve un editto il Typos redatto da Paolo

nuovo esarca di Costantinopoli con cui vietava ai suoi sudditi di discutere

ulteriormente sul monotelismo Limperatore chiese quindi di sottoscrivere leditto

a papa Martino I eletto quasi obbligatoriamente al soglio pontificio il 5 luglio 649

a causa della repentina scomparsa del papa Teodoro Il diacono Martino nato a

Todi giagrave apocrisiario di Teodoro a Costantinopoli profondo conoscitore sia della

controversia teologica sia delle vie della diplomazia imperiale era convinto che

non sarebbe stato riconosciuto dal potere imperiale fino a quando non avesse

firmato il Typos cosigrave come accadde per Severino perciograve decise di farsi consacrare

senza il mandato governativo Egli fu consapevole del suo ruolo e del minor peso

del papato rispetto alla Chiesa imperiale e non appena esplicitograve il rifiuto di

firmare il Typos che considerava un editto rafforzativo di quello dellEkthesis

promulgato da Eraclio nel 638 dC a favore del monotelismo ebbe

dallimperatore il netto rifiuto di ratificare la sua elezione Reagigrave convocando un

sinodo in Laterano che si svolse in cinque sedute tra il 5 e il 31 ottobre 64932

e in

seguito alla quale centocinque vescovi occidentali e monaci greco-ortodossi

dioteleti in esilio (tra cui numerosi greci residenti a Roma) condannarono come

eretici i patriarchi monoteliti Sergio Pirro e Paolo di Costantinopoli e Ciro di

Alessandria33

Massimo partecipograve attivamente al sinodo in quanto fu costretto a

32

Per comprendere la complessitagrave dei temi su cui si verteva il sinodo potrebbe essere utile

ricordare lrsquoapice dei lavori la quinta actio in cui il papa Martino aveva finito di leggere una

lettera inviata da Pirro al papa Giovanni dove vi egrave lammissione che in Cristo non possono esservi

due volontagrave promananti da unrsquounica persona Il papa lesse altri estratti di parole scritte da coloro

che poi furono dichiarati e riconosciuti come eretici Le parole del papa sono chiosate da un lungo

intervento di Massimo vescovo di Aquileia Cfr R RIEDINGER Acta conciliorum

oecumenicorum Ser 2 Vol 1 Synodus Lateranensis Concilium Lateranense a 649 celebratum

Berolini 1984 pp 352 r 11- 354 356 358 rr 1-20 33

Lrsquointervento del papa Martino egrave lrsquoultimo del Concilio al cui termine la Sancta Synodus

convalida e fa porre per iscritto i venti canoni Con la sottoscrizione finale il papa rinnova la

condanna allrsquoeresia e proclama definitivamente la dannazione dei seguenti vescovi Ciro

drsquoAlessandria Sergio giagrave vescovo di Costantinopoli e i suoi successori Pirro e Paolo E con essi

tutti gli scritti eretici ad essi afferenti assieme allrsquoEkthesis e al Typos

laquo eacuteΥπογραφαὶ τῶν θεοφιλῶν ἐπισκόπων τῆς ἁγιας συνόδου Μαρτῖνος χάριτι θεοῦ ἐπίσκοπος τῆς τῶν Ρωμαίων ἁγιας τοῦ θεοῦ καθολικῆς καὶ ἀποστολικῆς ἐκκλησίας ὁρίσας τὰ προγεγραμμένα σὺν τῇ

παρούσῃ ἁγίᾳ συνόδῳ πρὸς βεβαίωσιν τῆς ὀρθοδόξου πίστεως τῶν ἀγίων παρέρων καὶ τῶν

οἰκουμενικῶν πέντε συνόδων καὶ κατάκρισιν πάντων τῶν ὑπαὐτῶν ἀναθεμασθέντων αἱρετικῶν

καὶ πάσης αὑτῶν τῆς ἀσεβοῦς αἱρέσεως καὶ τῶν νῦν ἀναθεμφυέντων ἐπι διαστροφῃ τῆς πίστεως

τουτέστι Θεοδώρου τοῦ γενομένου ἐπισκόπου τῆς Φαράν Κύρου τοῦ Αλεξανδρείας Σεργίου τοῦ

Κωνσταντινουπόλεως καὶ τῶν αὐτοῦ διαδόχων Πύρρου καὶ Παύλου καὶ πάντων αἱρετικῶν

συγγραμμάτων καὶ τῆς ἀσεβοῦς Εκθέσεως καὶ τοῦ ἀσεβοῦς Τύπου τῶν ἀθεμίτως παραὐτῶν

19

fuggire dallrsquoAfrica per non sottoscrivere lrsquoeditto preparograve la documentazione

redisse alcuni atti ne firmograve alcune decisioni Nei tre anni seguenti lrsquoimperatore

provograve a guadagnarsi lrsquoappoggio di papa Martino e del monaco Massimo ma a

causa della loro irremovibilitagrave li fece arrestare e condurre a Costantinopoli Nel

654 dC proprio a Costantinopoli Martino venne processato poi imprigionato e

dopo circa tre mesi a partire da dicembre fu trasferito a Cherson dove morigrave il 16

settembre del 655 dC Massimo invece venne processato e giudicato colpevole

di eresia nel maggio del 655 dC34

e fu inviato in esilio a Bizya in Tracia Durante

lrsquoesilio egli ricevette la visita di due emissari dellrsquoimperatore che tentarono

inutilmente di convincerlo ad accettare un compromesso35

ma fu inflessibile

Venne quindi deportato prima a Salembria poi a Perberis e nellrsquoaprile del 658

dC venne ricondotto davanti a Pietro patriarca di Costantinopoli per un ulteriore

invano tentativo di riconciliazione Nel 662 dC subigrave un secondo processo e un

sinodo monotelita lo condannograve alla flagellazione e allrsquoamputazione della lingua e

della mano destra strumenti senza i quali non avrebbe piugrave confessato la sua

dottrina Deportato a Lanzica insieme ai discepoli il monaco Anastasio36

e

lrsquoapocrisario Anastasio37

venne incarcerato nella fortezza di Schemaria dove

morigrave il 13 agosto 664 dC38

Solo nel 680 dC il VI Concilio ecumenico tenutosi

a Costantinopoli riabilitograve Massimo chiamato ormai il Confessore riabilitandolo e

canonizzando la sua dottrina sulle due volontagrave e sulle due energie in Cristo

κηρυχθέντων ()raquo cit R RIEDINGER op cit p 390 rr 4-12 Inoltre cfr E CASPAR Die

Lateransynode von 649 in laquoZeitschrift Fur Kirchengeschichteraquo 51 (1932) pp 73-137 R

RIEDINGER Die Lateransynode von 649 und Maximos der Bekenner in Maximus Confessor Actes

du Symposium sur Maxime le Confesseur Fribourg 1982 pp111-121 34

Cfr Relatio motionis in PG 90 109 C-129D 35

Cfr Disputatio Byziae in PG 90 136 D-169C 36

Il monaco Anastasio egrave con Massimo giagrave a partire dal 618 dC presso il monastero di Crisipoli e

lo accompagno fino alla morte del suo maestro per circa trentasette anni (cfr Relatio motionis

XIII CCSG 39 p 47451-453) Anastasio prima di diventare monaco fu segretario

dellrsquoimperatore Costante figlio della prima moglie di Eraclio (cfr Disputatio Byziae XIII CCSG

39 pp 141746-747) 37

Anastasio fu apocrisario ovvero rappresentante del Papa Martino e fu fedele alle posizioni

dogmatiche sia del papa sia di Massimo Accompagnograve il Confessore a partire dal 648 dC fino alla

sua morte andando con lui in esilio in quanto contestograve il Typos Cfr G JENAL Monaci e vescovi

al tempo di Martino I (649-653) in Martino I Papa (649-653) e il suo tempo atti del XXVIII

convegno storico internazionale Todi 13-16 ottobre 1991 Spoleto 1992 p 165-186 38

Cfr JM GARRIGUES Le martyre de Saint Maxime le Confesseur in laquoRevue Thomisteraquo 76

(1976) pp 410-452

20

Sherwood non conosce la vita anonima siriaca redatta da un

contemporaneo del monaco riportata in auge da S P Brock39

negli anni lsquo70 Il

piugrave antico manoscritto della Vita siriaca trovato recentemente risale allrsquoVIII dC

secolo o forse addirittura alla fine del VII secolo dC Lrsquoopera quasi

contemporanea agli avvenimenti narrati (poco prima del VI Concilio ecumenico

del 680 dC) fu composta da un certo Giorgio (o Gregorio) di Rešrsquoaina vescovo

palestinese discepolo di Sofronio di ambiente monotelita e quindi fieramente

avverso a Massimo Secondo questa tradizione proveniente da un ambiente

maronita Massimo il cui nome originario era Moschione proveniva da umili

origini nato intorno al 579-580 dC in un villaggio palestinese del Golan Hefsin

ebbe per padre un mercante samaritano di Sicar e per madre una giovane schiava

di umile origine persiana di proprietagrave di un giudeo di Tiberiade Il padre a causa

del suo rapporto illegittimo con la schiava persiana fu cacciato dalla comunitagrave e

fu accolto insieme alla sua compagna da Martirio sacerdote di Hesfin Orfano a

nove anni Moschione fu affidato dal prete Martirio a Pantaleone igumeno del

monastero di San Caritone in Palestina dove ricevette oltre ad una formazione

che la biografia definisce eretica ispirata alla dottrina di Origene anche il

battesimo e il nome Massimo Nel 614 dC a causa dellrsquoinvasione dei Persiani

che avevano occupato nel frattempo Gerusalemme Massimo si sarebbe rifugiato a

Cizico nella periferia di Costantinopoli precisamente nel convento del vescovo

Eusebio dove con lrsquoaiuto del discepolo Anastasio strinse rapporti con la corte -

626 dC a causa dellrsquoinvasione degli avari Massimo fuggigrave in Africa dove si

trovograve ben presto al centro delle controversie prima monoergetiste poi monotelite

39

S P BROCK An Early Syriac Life of Maximus the Confessor Text translation commentary in

laquoAnalecta Bollandianaraquo 91 Brussels 1973 pp 299-346 Second Brock lrsquounico manoscritto di

questa Vita Siriaca presente nel British Museum egrave diviso in due parti La prima (ff 1-50) che

risale al VII sec dC tratta della polemica del patriarca di Costantinopoli Damiano (578-607

dC) contro il triteismo di cui era accusato Giovanni Filopono Damiano giunse ad identificare le

proprietagrave costitutive delle persone della Trinitagrave con le persone stesse e avrebbe accentuato la

nozione di Dio come sostanza o natura di cui le tre persone della Trinitagrave partecipano cosigrave che

ciascuna si possa chiamare Dio Nella seconda parte (ff 51-78) che egrave lrsquoinsieme di circa sei piccoli

testi contro il diotelismo risale al VIII sec dC e solo ai ff 72b-78b vi egrave la vita del monaco

Massimo Non egrave qui presa in considerazione una vita prima considerate anonima e

successivamente ritenuta una compilazione del monaco studita Michele Exabulites della metagrave del

X secolo cfr W LACKNER Zu Quellen und Datierung der Maximosvita in laquoAnalecta

Bollandianaraquo 85 (1985) pp 285-316

21

I documenti fondamentali per la ricostruzione degli avvenimenti della vita

del monaco oltre la Vita Siriaca sono la Disputatio Bizyae cum Theodosio40

lAnastasii Apocrisiarii epistola ad Theodosium Gangresem41

Hypomnesticum42

le Narrationes de exilio sancti papae Martini43

la Relatio motionis44

Vita

(graecae) Maximi45

Il primo studio sulla vita e sullattivitagrave del monaco si deve a Devresse46

che ha riproposto quanto giagrave contenuto nelledizione francese del 1675 di

Combefis47

arricchito dei codici Vat Gr 511 e 453 Coisl Gr 307 Pal Gr 245

Paris B N 1453 Mosq Bibl Syn 391 ma egrave possibile tracciare un filo conduttore

per gli studi sulla vita del monaco Massimo che hanno determinato orientamenti

diversi a seconda del periodo storico in cui si sono svolti48

- negli anni 1910-1930 si ricordano i contributi di A Chapman49

S L

Epifanovič50

M Garbas51

e V Grumel52

concentrati tutti su una prima

40

Edita in P ALLEN e B NEIL Maximus the Confessor and his Companions Documents from

Exile Oxford 2002 pp76-119 41

Ibidem pp 132-147 Il primo ad occuparsi di questo documento fu R Devresse che ha

ricostruito il testo greco contenuto nellunico manoscritto Vatic gr 1912 e ha colmato le lacune

con il testo latino di Anastasio Bibliotecario (IX secolo dC) cfr R DEVRESSE La lettre

dAnastase lApocrisiaire sul la mort de S Maxime le Confesseur et de ses compagnons dexil

Texte grec ineacutedit in laquoAnalecta Bollandianaraquo 73 (1955) pp 5-16 42

Ibidem pp 148-171 43

Cfr B NEIL Seventh-century popes and martyrs the political hagiography of Anastasius

Bibliothecarius Turnhout 2006 pp 166-233 44

Cfr P ALLEN e B NEIL op cit pp 48-74 45

Cfr P ALLEN e B NEIL The Life of Maximus the Confessor - Recension 3 Strathfield St Pauls

2003 46

Cfr R DEVRESSE La vie de S Maxime le Confesseur et ses recensions in laquoAnalecta

Bollandianaraquo 46 (1928) pp 5-49 47

Cfr S Maximi Confessoris graecorum theologi eximiique philosophi Operum tomus primus

[secundus] ex probatissimis quaeque mss Codicibu Regiis Card Mazarini Seguierianis

Vaticanis Barberinis Magni Ducis Florentinis Venetis etc eruta nova versione subacta

notisque illustrate opera et studio R P F COMBEFIS Parisiis 1675 48

Per una ricostruzione bibliografica fino al 1980 di tutti gli studi su Massimo il Confessore

ricordiamo M L GATTI Massimo il Confessore Saggio di bibliografia ragionata e contributi per

una ricostruzione scientifica del suo pensiero metafisico e religioso Milano 1987 49

Cfr J CHAPMAN s v Maximus of Costantinople Saint e sv Monothelitism and Monothelites

in laquoThe Catholic Encyclopedia An International Work of Reference on the Constitution Doctrine

Discipline and History of the Catholic Churchraquo New York 1913 pp 78-81 e 502-508 50

Cfr S L EPIFANOVIČ Materialy k izučeniju žizni I tvorenij prep Maksima Ispovednika Kiev

1917 Lautore ha concepito questa monografia come un supplemento delledizione del Migne e da

qui in poi abbreviata S L EPIFANOVIČ (1917) 51

Cfr M GARBAS Des heiligen Maximus Confessor Buch vom geistlichen Leben Breslau 1925

22

ricostruzione della vita del monaco e sul suo coinvolgimento nella controversia

monotelita

- negli anni 1930-1950 si ricordano gli sudi di F Cayreacute53

di E Caspar54

di

P Peeters55

di R Devresse56

di J Starr57

ma il piugrave approfondito egrave stata la raccolta

della Biblioteca hagiografica latina antiquae et mediae aetatis58

edita nel 1949

Successivamente gli studi sulla vita non di meno importanza furono quelli di U

Manucci59

di G Rochefort60

di P Sherwood61

di C Astruc62

di F X Seppelt63

di A Ceresa-Gastaldo64

di F Halkin65

di G Mahieu66

di K Fritz67

e di F P

52

Cfr V GRUMEL Notes dhistoire et de cronologie sur la vie de saint Maxime le Confesseur in

laquoEacutechos dOrientraquo 26 Paris 1927 pp 24-32 e cfr V GRUMEL s v Maxime de Chrysopolis ou

Maxime le Confesseur (Saint) in Dictionnaire de Theacuteologie Catholique Paris 1928 coll 448-459 53

Cfr F CAYREacute Preacutecis de patrologie histoire et doctrine des pegraveres et docteurs de lrsquoEacuteglise vol II

Paris-Tournai-Rome 1930 54

Cfr E CASPAR Die Lateransynode von 649 in laquoZeitschrift fuumlr Kirchengeschichteraquo 51 Berlin

1932 pp 75-137 e cfr Geschichte des Papsstums von den Anfaumlngen bis zur Houmlhe der

Weltherrschaft zweiter Band Das Papsttum unter byzantinischer Herrschaft Tuumlbingen 1933 55

Cfr P PEETERS Une vie grecque du Pape S Martin I in laquoAnalecta Bollandianaraquo 51 Brussels

1933 pp 225-262 56

Cfr R DEVREESSE Le texte grec de lrsquoHypomnesticum de Theacuteodore Spoudeacutee Le supplice lrsquoexil

et la mort des victimes illustres du monotheacutelism in laquoAnalecta Bollandianaraquo 53 Brussels 1935 pp

49-80 cfr ID La fin ineacutedite drsquoune letter de saint Maxime un baptecircme forceacute de Juifs et de

Samaritains agrave Carthage en 632 in laquoRevue des sciences religieusesraquo 17 pp p25-35 cfr ID Le

lettre drsquoAnastase lrsquoApocrisiaire sur la mort de S Maxime le Confesseur et de ses compagnos

drsquoexil Texte grec ineacutedit in laquoAnalecta Bollandianaraquo 73 Brussels 1955 pp 5-16 57

Cfr J STARR St Maximos and the Forced Baptism at Carthage in 632 in laquoByzantinisch-

neugriechische Jahrbuumlcherraquo 16 Athenes 1940 pp 192-196 58

Cfr Biblioteca hagiografica latina antiquae et mediae aetatis ediderunt Socii Bollandiani

tomus alter Bruxelles 1949 pp 853-854 59

Cfr U MANUCCI Istituzioni di Patrologia Epooca post-niceana Roma 1950 pp 296-304 60

Cfr G ROCHEFORT Une anthologie grecque du XI siegravecle le laquoParisinus Suppl Grraquo 690 in

laquoScriptoriumraquo 4 Belgium 1950 pp 3-17 61

Cfr P SHERWOOD Notes on Maximus the Confessor in laquoThe American Benedectine Reviewraquo

1 North Dakota 1950 pp 347-356 62

Cfr C ASTRUC Miscellanea graeca dans un recueil provenant de Charles de Monchal (Paris

B N Lat 3282) in laquoScriptoriumraquo 8 Belgio 1954 pp 293-296 Questo articolo egrave la descrizione di

quarantasette fogli del manoscritto Paris B N Lat 3282 in cui vi sono contenuti testi greci in

parte inediti di Isidoro di Peluso Favorino drsquoArles Fozio Sofronio di Gerusalemme Leone il

Saggio Gregorio Magno Massimo il Confessore Pseudo-Nilo S Nilo Gregorio di Nazianzo

Importante per la ricostruzione del contesto in cui il monaco Massimo era inserito 63

Cfr FX SEPPELT Geschichte der Paumlpste von den Anfaumlngen bis zur Mitte des zwanzigsten

Jahrhunderts Band II Die Entfaltung der paumlpstlichen Machtstellung im fruumlhen Mittelalter von

Gregor dem Grossen bis zur Mitte des elften Jahrhunderts Muumlnchen 1955 Il II capitolo di questa

monografia descrive le vicende del Papato durante la controversia monoteletica occupandosi in

particolare di Onorio dellrsquoEktesis del Typos del Sinodo Lateranense del 649 dC di Martino I e

di Massimo il Confessore inoltre vengono approfonditi gli aspetti teologici connessi alla

controversia delle volontagrave di Cristo 64

Cfr A CERESA-GASTALDO Appunti dalla biografia di S Massimo Confessore in laquoLa Scuola

Cattolicaraquo 84 (1956) pp 145-151

23

Harton68

che si occuparono il coinvolgimento del monaco alla controversia

monotelica e i rapporti con lrsquoimpero

- negli anni 1950-1980 gli studi sulla biografia del monaco bizantino non

fu molto approfondita69

ma spiccano gli studi mirati di J D Mansi70

di H

Rahner71

di A Ceresa-Gastaldo72

di H von Schubert73

di V Grumel74

di G

Ostrogorsky75

di C Vona76

di P Verghese77

W Lackner78

di Y Duval79

di C

65

Cfr F HALKIN Biblioteca hagiografica graeca Bruxelles 1957 pp 105-107 In queste pagine

vengono presentati i testi riguardanti la biografia del Confessore con le relative edizioni fonti con

incipit e desinit 66

Cfr G MAHIEU Travaux preacuteparatoires agrave une eacutedition critique des ouvres de S Maxime le

Cofesseur Louvain 1957 Questa monografia rimasta inedita sente lrsquoesigenza di dover dare forza

alle ricerche filologiche sul Confessore parzialmente iniziate agli inizi del 1940 Per una

recenzione completa del testo cfr M L GATTI Massimo il Confessore Saggio di bibliografia

generale ragionata e contributi per una ricostruzione scientifica del suo pensiero metafisico e

religioso Milano 1987 pp 224-225 67

Cfr K FRITZ s v Maximus Confessor in Evangelisches Kirchenlexikon Kirchlich-

theologisches Handwoumlrterbuch Goumlttingen 1958 col 1275 68

Cfr F P HARTON Saint Maximus the Confessor in laquoChurch Quartely Reviewraquo 159 (1958) pp

204-210 69

Ricordiamo a tal proposito la voce divulgativa sulla vita e le opere del Confessore cfr H G

BECK s v Maximus Confessor in Die Religion in Geschichte und Gegenwart Handwoumlrterbuch

fuumlr Theologie und Religionswissenschaft Tuumlbingen 1960 coll 814 70

Cfr J D MANSI Sacrorum Conciliorum nova et amplissima collectio vol X - XI Graz 1960

In questi due volumi vengono raccolti numerosi documenti riguardanti il monaco Massimo e la

controversia cristologica in cui fu coinvolto 71

Cfr H RAHNER Kirche und Staat im fruumlhen Christentum Dokumente aus acht Jahrhunderten

und ihre Deutung Muumlnchen 1961 cui traduzione italiana egrave ID Chiesa e struttura politica nel

cristianesimo primitivo Documenti della Chiesa nei primi otto secoli con introduzione e

commento a cura di M Montani e G Regoliosi Milano 1970 72

Cfr A CERESA-GASTALDO Nel XIII centenario della morte di San Massimo il Confessore in

laquoBolletino della Badia Greca di Grottaferrataraquo N S 16 (1962) pp 3-8 Lrsquoautore presenta con

sintesi acuta le maggiori vicende del monaco e del suo coinvolgimento nelle controversie

teologiche del suo tempo 73

Cfr H VON SCHUBERT Geschichte der christlichen Kirche im Fruumlhmittelalter Darmstadt 1962

In questo contributo vengono presentati in modo approfondito il motivo della contesa la fase

monenergistica e quella monoteletica fino al 648 dC la fase monoteletica e il Sesto Concilio

Ecumenico 74

Cfr V GRUMEL Un Centenario San Massimo Confessore (662-1962) in laquoUnitasraquo 18 (1963)

pp 1-23 e cfr Les Regestes des actes du Patriarcat de Constantinople vol I Les Actes des

Patriarches fasc I Les Regestes de 381 agrave 751 par Id Paris 1971 75

Cfr G OSTROGORSKY Geschichte des byzantinischen Staates Muumlnchen 1963 Questa

monografia ha lrsquoobiettivo di trattare gli avvenimenti che hanno coinvolto il Monaco fornendo una

ricca serie di documenti 76

Cfr C VONA s v Massimo il Confessore santo in Bibliotheca Sanctorum vo IX Roma

1967 coll 41-47 Viene esposta in modo dettagliato la biografia di Massimo difensore

dellrsquoortodossia con la parola gli scritti e la vita 77

Cfr P VERGHESE The Monothelete Controversy A Historical Survey in laquoThe Greek Orthodox

Theological Reviewraquo 13 Brookline 1968 pp 196-211 In questo contributo viene esplicitati I

seguenti temi la fefinizione del termine monotelismo descrizione del monergetismo

presentazione del Patto di Unione di Ciro drsquoAlessandria spiegazione dellrsquoEkthesis di Eraclio e del

24

von Schoumlnborn80

di C N Tsirpanlis81

di F X Murphy82

di J M Garrigues83

di

R Riedinger84

Ricordiamo infine gli studi e i contributi pubblicati negli anni rsquo80

di R B Bracke85

di I H Dalmais86

Typos di Costante lrsquointervento del Confessore nella controversia della condanna del monotelismo

nel Terzo Concilio di Costantinopoli 78

Cfr W LACKNER Studien zur philosophischen Schultradition und zu den Nemesioszitaten bei

Maximos dem Bekenner Graz 1962 in cui abbiamo una prima indagine sulla formazione filosofica

del Monaco Secondo quanto afferma lrsquoautore il monaco ha frequentato gli istituti superiori a

Costantinopoli e ha probabilmente conosciuto lrsquoIsagoge di Porfirio lrsquoOrganon la Fisica il De

caelo il De anima e lrsquoEtica Nicomachea di Aristotele cfr ID Zu Quellen und Datierung der

Maximosvita (BHG 1234) in laquoAnalecta Bollandianaraquo 85 (1967) pp 285-316 Lackner si occupa

in questo contributo del problema delle fonti e della datazione della Vita di Massimo indicando

come autore di questo contributo biografico Studita Michele Exabulites Infine cfr ID Der

Amtstitel Maximos des Bekenners in laquoJahrbuch der oumlsterreichischen Byzantinistikraquo 20 (1971) pp

63-65 In questo contributo lrsquoautore dimostra dallrsquoanalisi delle fonti bibliografiche che il Monaco

nel monastero di Crisipoli ricopriva il ruolo di capo della cancelleria imperial 79

Cfr Y DUVAL Le patrice Pierre exarque drsquoAfrique in laquoAntiquiteacutes Africainesraquo 5 (1971) pp

209-214 Lrsquoautore a partire da varie testimonianze cerca di determinare che Pietro lo ldquostrategardquo di

Numidia fosse in realtagrave duca della Numidia e non esarca dellrsquoAfrica nel 633 dC 80

Cfr C VON SCHOumlNBORN Sophrone de Jeacuterusalem Vie monastique et confession dogmatique

Paris 1972 Questo saggio egrave dedicato alla storia del monachesimo e in particolar modo alla vita e

alle opere di Sofronio di Gerusalemme ma egrave rilevante per la nostra ricerca il ruolo da maestro che

Sofronio ha avuto per Massimo il Confessore e cfr ID La primauteacuteromaine vue drsquoOrient pendant

la querelle du monoeacutenergisme et du monotheacutelisme (VII siegravecle) in laquoIstinaraquo 20 (1975) pp 476-490 81

Cfr C N TSIRPANLIS Acta S Maximi in Θία 43 (1972) pp 106-124 Questo articolo ha

lrsquoobiettivo di ricostruire dati ed informazioni sparsi nelle varie varie fonti ed edizioni cosigrave da

fornire al lettore il background storico-culturale legale-linguistico 82

Cfr F X MURPHY-P SHERWOOD Costantinople II et Costantinople III in Histoire des

Conciles Oecumeacuteniques 3 Paris 1974 Questa monografia consta di tre parti la prima tratta della

cristologia dei primi secoli a partire dalla rivolta monofisita alla reazione cattolica del Concilio di

Costantinopoli II la seconda presenta le condizioni della Chiesa e dellrsquoImpero nel periodo del

Patto drsquoUnione allo Concilio Costantinopolitano III Per la nostra indagine sono fondamentali il

secondo capitolo sul Patto drsquounione allo Psephos (pp 147-162) il terzo sullrsquoEkthesis al Typos

(pp 163-173) 83

Cfr J M GARRIGUES Le martyre de saint Maxime le Confesseur in laquoRevue Thomisteraquo 26

Toulouse 1976 pp 410-452 Egrave il secondo studio piugrave importante oltre quello condotto da P

Sherwood infatti con acribeia filologica Garrigues ricostruisce gli avvenimenti fondamentali

della vita del Confessore a partire dalla data in cui abbandona lrsquoAfrica del Nord per Roma (645

dC) fino al processo di Costantinopoli (654 dC) Da non dimenticare lrsquoarticolo in cui Garrigues

si occupa di ripercorrere le fasi della lotta di Massimo e Martino I contro il monotelismo cfr ID

Les sens de la primauteacute romaine chez saint Maxime le Confesseur in laquoIstinaraquo 21 (1976) pp 6-

24 84

Cfr R RIEDINGER Aus den Akten der Lateran-Synode von 649 in laquoByzantinische Zeitschriftraquo

69 Muumlnchen 1976 pp 17-38 Lrsquoautore afferma lrsquoimportanza dellrsquoedizione critica del testo del

Sinodo Lateranense del 649 e del Sesto Concilio Ecumenico del 680-681 dC oltre che dellrsquoanalisi

ragionata e del confronto critico fra il testo greco e quello latino degli Atti del Sinodo presenta le

fonti dellrsquoEkthesis di Eraclio Gli argomenti vengono approfonditi nellrsquoarticolo ID Grammatiker-

Gelehrsamkeit in den Akten der Lateran-Synode von 649 in laquoJahrbuch der oumlsterreichischen

Byzantinistikraquo 25 (1976) pp 57-61 Poco piugrave tardi lrsquoautore si occupa della questione della

traduzione latina degli Atti greci del Sinodo Lateranense del 649 dC cfr ID Griechische

Konzilsakten auf dem Wege ins lateinische Mittelalter in laquoAnnuarium historiae Conciliorumraquo 9

(1977) pp 253-301 e cfr ID Die Lateransynode von 649 und Maximos der Bekenner in AA

25

Gli studi sulla biografia del santo monaco a partire dal 1990 hanno

tentato di determinare una ricostruzione scientificamente molto accurata

diversificando la ricerca secondo due aree tematiche

- riguardo la ricostruzione del background storico-politico del tempo in

cui il Confessore egrave vissuto ricordiamo alcuni degli studi piugrave

significativi a partire dal 1990 fino al 2015 contributi di A

Alexakis87

di J F Haldon88

di W Brandes89

R J Lilie90

F

Winkelmann91

il lavoro di G J Reinink e B H Stolte92

di W E

Kaegi93

di B Neil94

di D J Sahas95

di A J Ekonomou96

di C

Hovorun97

e di P Booth98

Ognuna di queste ricerche indaga il VII

secolo in tutte le sue sfaccettature religiose politiche e storiche

VV Maximus Confessor Actes du Symposium sur Maxime le Confesseur Fribourg 2-5 septembre

1980 Fribourg 1982 pp 111-121 85

Cfr R B BRACKE Ad SanctiMaximi vitam Studie van de biographische documenten en de

levensberijvingen betreffende Maximus Confessor (ca 580-662) Leuven 1980 (dissertazione)

criticato successivamente dagli studiosi P Allen van Dieten e da Sansterre 86

Cfr I H DALMAIS La vie de Saint Maxime le Confesseur reconsideacutereacutee in Studia Patristica

XVII (1982) pp 26-30 In questo contributo lrsquoautore propone di ritenere piugrave attendibile le notizie

riportate dalla Vita Siriaca piuttosto che le opere angiografiche tardive 87

Cfr A ALEXAKIS Codex Parisinus 1115 and Its Archetype Washington 1996 88

Cfr J F HALDON Byzantium in the Seventh Century the trasformation of a culture Cambridge

1997 89

Cfr W BRANDES ldquoJuristischerdquo Krisenbewaumlltingung im 7 Jahrhundert Die Prozesse gegen

Papst Martin I und Maximos Homologetes in L BURGMANN (ed) Fontes minors 10

Forschungen zur Byzantinischen Rechtsgeschichte Frankfurt 1998 pp 141-221 90

Cfr J LILIE Prosopografie der mittel-byzantinischen Zeit Erste Abteilung (651-867) Berlin

1999 91

Cfr F WINKELMANN Der monenergestich-monotheletische Strei in laquoBerlines Byzantinische

Studienraquo 6 Frankfurt 2001 92

Cfr G J REININK and B H STOLTE The Reign of Heraclius (610-641) Crisis and

confrontation Leuven 2002 93

Cfr W E KAEGI Heraclius Emperor of Byzantium Cambridge 2003 e cfr ID Mulism

Expansion and Byzantine Collapse in North Africa Cmbridge 2010 94

Cfr B NEIL Seventh-Century Popes and Martyrs the political hangiography of Anastasius

Bibliothecarus in laquoStudia Antiqua Australiensaraquo 2 (2006) 95

Cfr D J SAHAS The Demonizing Force of the Arab conquests the case of Maximus (ca 580-

662) as a Political ldquoConfessorrdquo in laquoJahrbuch der Oumlsterreichischen Byzantinistikraquo 53 (2003) pp

97-196 96

Cfr A J EKONOMOU Byzantine Rome and Greek Popes Eastern Influences on Rome and the

Papacy from Gregory the Great Zacharias ad 590-752 Lanham 2007 97

Cfr C HOVORUN Will Action and Freedom Christological Controversies in the Seventh

Contry in laquoThe Medieval Mediterraneanraquo 77 (2008) 98

Cfr P BOOTH Crisis of Empire Doctrine and Dissent at the Late Antiquity Berkeley 2013

26

- riguardo la biografia ricordiamo i contributi di P van Deun99

di J C

Larchet100

di B Roosen101

e di L Khoperia102

che si sono concentrati

ad esaminare i rapporti di Massimo con la corte imperiale lrsquoesilio e il

suo martirio

Il contributo piugrave importante egrave di Pauline Allen professoressa e direttrice del

centro di studi paleocristiani presso lrsquoUniversitagrave cattolica australiana e ricercatrice

onoraria presso lrsquoUniversitagrave di Pretoria e il Sydney College of Divinity che ha

fornito giagrave a partire dal 1985 uno status quaestionis di studi riguardanti diversi

documenti biografici del Confessore pubblicati prima del 1980103

Successivamente nel 2002 la studiosa fornisce la ricostruzione della

testimonianza latina di Anastasio Bibliotecario sugli avvenimenti della vita del

monaco104

fino a fornire nel 2015 un tentative timeline della vita del

Confessore105

99

Cfr P VAN DEUN Maxime le Confesseur Eacutetat de la question et bibliographie exhaustive in

laquoSacrus Erudiriraquo 38 (1999) pp 485-573 e cfr ID Deacuteveloppements reacutecents des recherches sur

Maxime le Confesseur (1998-2009) in laquoSacrus Erudiriraquo 48 (2009) pp 245-310 100

Cfr J C LARCHET Le Martyre lrsquoexil et la mort de saint Maxime le Confesseur et de ses deux

disciplines Anastase le moine et Anastase lrsquoapocrisaire Quelques preacutecisions en rapport avec des

deacutecouvertes archeacuteologiques reacutecentes in laquoRevue drsquohistoire ecclegravesiatiqueraquo 108 Leuven 2013 pp

65-97 101

Cfr B ROOSEN Maximi Confessoris Vitae et Passiones Graecae The Development of a

hangiographic Dossier in laquoByzantionraquo 80 Leuven 2010 pp 408-461 102

Cfr L KHOPERIA Maximus the Confessor Life and Works in the Georgian Tradition in T

MEGALOBLISHVILI and ID Maximus and Georgia in laquoIberica Caucasicaraquo 3 (2009) pp 25-48 In

questo contributo la studiosa ricostruisce le fonti georgiane della vita e delle opere di Massimo il

Confessore Il monaco fu conosciuto in Georgia grazie a Eutimio lrsquoAtonita monaco georgiano

dellrsquoXI secolo che fu promotore e il costruttore della Lavra di Iviron di cui piugrave tardi divenne il

superiore e fu riconosciuto come uno dei piugrave fini teologi doriente del suo tempo in quanto

profondo conoscitore e traduttore della maggior parte delle opere dei padri bizantini tra cui quelle

di Massimo il Confessore Lrsquoautrice ripropone gli stessi risultati nel contributo ID The Georgian

tradition on Maximus the Confessor in The Oxford handbook of Maximus the Confessor Oxford

2015 pp 439-459 103

Cfr P ALLEN Blue-Print for the Edition of Documenta ad vitam Maximi Confessoris

spectantia in After Calcedon Studies in Theology and Church History Offered to Professor A

Van Roey for His Seventieth Birthday Leuven 1985 pp 11-21 Successivamente lrsquoautrice ha

pubblicato insieme a B NEIL The Life of Maximus the Confessor ndash Recension 3 Early Christian

Studies 6 Syndney 2003 104

Cfr P ALLEN Maximus the Confessor and his Companions Documents from Exile introd and

trans Id amp B Neil Oxford 2002 105

Cfr P ALLEN Life and Times of Maximus the Confessor in The Oxford Handbook of Maximus

the Confessor Oxford 2015 pp 3-20

27

579580 dC

Massimo nasce a Costantinopoli

610 dC

si trasferisce e diventa monaco a Palaia Lavra

secondo la Vita Siriaca106

617618 dC

il monaco Massimo conosce Anastasio

lrsquoAfricano che diventeragrave suo discepolo e

compagno per tutto il resto della vita

dopo il 626 dC e prima del 630 dC

Gli avari-clavi hanno invaso Costantinopoli e

Massimo con la sua comunitagrave monastica si

trasferisce dallrsquoAsia minore nellrsquoAfrica del

Nord dove conosce Sofronio ad Eukratas

632 dC

in Africa il monaco riceve il battesimo

633634 dC

il monaco si trasferisce a Cartagine e poco piugrave

tardi del 634 dC diventa discepolo in

Palestina di Sofronio

Prima del 636 dC

condanna della dottrina del Concilio di Cipro

640 dC

Massimo si esprime contro il monotelismo e il

monoergetismo

641 dC

il monaco ritorna in Africa

106

Cfr S P BROCK An Early Syriac Life of Maximus the Confessor Text translation

commentary in laquoAnalecta Bollandianaraquo 91 Brussels 1973 ved nota num 37

28

luglio 645 dC

Massimo disputa a Cartagine contro il patriarca

di Costantinopoli Pirro

646 dC

Il monaco si reca a Roma e collabora con Papa

Martino

ottobre 649 d C

partecipograve al Sinodo Lateranense

653 dC

Papa Martino viene arrestato a Roma ed

esiliato lrsquoanno successivo per poi morire il 16

settembre del 655 dC Massimo viene

arrestato insieme al papa

655 dC

Massimo e il monaco Anastasio vengono

processati e condotti poi a Bizya in esilio

agosto 656 dC

a Bizya avviene la disputa con Teodosio

vescovo di Cesarea Bitinia contro le eresie

dominanti

662 dC

Massimo e i suoi discepoli subiscono un

secondo processo a Costantinopoli il cui

risultato fu lrsquoesilio sia di Massimo sia dei suoi

due discepoli Anastasio

13 agosto 662 dC

Massimo muore nella fortezza di Schemaris

La ricostruzione di P Allen non si distanzia molto da quella di P Sherwood

quanto piuttosto un cambiamento di prospettiva Infatti lo studioso Sherwood

sentiva lrsquoesigenza di dover ricostruire la vita del monaco per porre fine ancora a

studi frammentari e poco scientifici ma ha condotto la sua ricerca su fonti di area

29

greca di cui solo alcune erano state ricostruite filologicamente P Allen invece

grazie alla distanza cronologica e agli studi scientifici sempre piugrave approfonditi

arricchisce la sua ricostruzione della vita del monaco Massimo aggiungendo i

risultati della Vita Siriaca scoperta da S P Brock e occupandosi piugrave

approfonditamente dellrsquoesilio e sui documenti dei processi che il Confessore ha

dovuto subire

Tutti gli studi descrivono un uomo che ha vissuto coerentemente anche a

scapito della sua stessa vita E la testimonianza del processo non lascia alcuna

perplessitagrave riguardo la fierezza con cui confessa la sua fede

E dopo che gli erano state rivolte molte altre domande

(Massimo) aveva risposto come Dio aveva gli aveva

suggerito egrave condotto fuori dallrsquoaula di tribuale ed essi

accompagnano il vecchio e il custode Troilo si rivolge a

lui laquoDimmi padre guardami dimmi la veritagrave e il

maestro avragrave pietagrave di te percheacute se andiamo attraverso

uninchiesta conforme alla legge e se anche una sola delle

accuse contro di te egrave vera la legge si prenderagrave la tua

vitaraquo

E inizia a dire laquoHo giagrave detto e lo ripeto di nuovo che se

di una sola cosa si dice che sia vero Satana egrave anche Dio

Ma se non egrave Dio ma un ribelle anche le accuse mosse

contro di me sono false e senza fondamento Eppure se

ordinerete di fare qualcosa cosigrave sia Poicheacute io adoro Dio

non commetto ingiustiziaraquo

E gli chiede laquoNon hai forse anatematizzato il Typosraquo

Risponde laquoSpesso ho detto che ho anatematizzatoraquo

Gli richiede laquoTu hai anatematizzato il Typos hai

anatematizzato lrsquoimperatoreraquo

Il servo di Dio risponde laquoIo non ho anatematizzato

lrsquoimperatore ma un documento estraneo alla fede

cristianaraquo

E gli dice laquoDove egrave stato anatematizzatoraquo

laquoDurante il sinodo di Romaraquo risponde laquonella Chiesa del

Salvatore e in quella della Madre di Dioraquo

Poi lrsquoeparca gli disse laquoSei in comunione con la Chiesa

del popolo in questa cittagrave non egrave veroraquo

Risponde e ribadisce laquoNo non lo sonoraquo

Gli ripete laquoPercheacuteraquo

Risponde laquoPercheacute rigetta i sinodiraquo

E ripete laquoSe ha rifiutato i sinodi come egrave possibile che

essi sono indicati nei ditticiraquo

E ribatte laquoQuale egrave lrsquoutilitagrave dei nomi se sono stati respinti

i dogmiraquo

laquoE puoiraquo dice laquoprovare questoraquo

E risponde laquoSe ottenessi il permesso e mi deste il

comando saragrave molto facile per questo da dimostrareraquo

30

E quando tutti avevano smesso di parlare il sacellario gli

ha detto laquoPercheacute ami i Romani e odi i greciraquo

Il servo di Dio rispondendo dice laquoAbbiamo un

comandamento di non odiare nessuno Io amo i romani

percheacute condividiamo la stessa fede mentre io amo i greci

percheacute condividiamo la stessa linguaraquo

E di nuovo il sacellario gli dice laquoDimmi quanti anni

hairaquo

Risponde laquoSettantacinqueraquo

E continua laquoQuanti anni ha il tuo discepolo che egrave con

teraquo

Egli risponde laquoTrentacinqueraquo

Allora uno chierici gridograve laquoDio ti ha dato quanto hai

procurato al benedetto Pirroraquo

A costui non rispose assolutamente nulla107

Sembra che Massimo approfittando drsquouna campagna dellrsquoimperatore Costante in

Armenia sia ritornato a Costantinopoli nel 651 o 652 dC per tentare di

convincere personalmente un certo numero di personalitagrave della capitale tra cui il

patriarca Paolo ad abbandonare lrsquoeresia del monotelitismo Dopo essere stato

107

RM XI in PG 90126 A-128C Cfr P ALLEN AND B NEIL Maximus the Confessor and his

Companios Documents from Exile Oxford 2002 pp 68-70

laquoΚαὶ πολλὰ ἂλλα ἐρωτηθείς καὶ ἀποκριθείς καθὼς ὁ Θεὸς ἐχορήγησεν αὐτῷ ἐξάγεται τοῦ

σεκρέτου καὶ εἰσάγουσιν τὸν γέροντα καὶ λέγει πρὸς αὐτὸν ὁ κῦρις Τρωίλοςmiddot laquoΕἰπέ ἀββᾶ βλέπε

εἰπὲ τὴν ἀλήθειαν καὶ ἐλεεῖ σε ὁ δεσπότηςmiddot ἐπεὶ ἐὰν διὰ τῆς νομίμου ζητήσεως ἒλθωμεν καὶ εὓρῃ

κἂν ἓν τῶν κατηγορηθέντων σου ἀληθὲς ὁ νόμος φονεύει σεraquo

Καὶ εἷπενmiddot laquoΚαὶ ἢδη εἶπον καὶ πάλιν λέγω ὃτι ἐὰν ἓν μόνον λέγεται εἶναι ἀληθὲς καὶ ὁ Σατανᾶς

Θεός ἐστιν Εἰ δὲ οὐκ ἒστι Θεός ἀλλὰ ἀποστάτης καὶ τὰ κατηγορηθέντα μου ψευδῆ καὶ

ἀνυπόστατα Πλὴν εἲ τι κελεύετε ποιῆσαι ποιήσατε Θεὸν σέβων οὐκ ἀδικοῦμαιraquo

Καὶ λέγει αὐτῷmiddot laquoΟὐκ ἀνεθεμάτισας τὸν Τύπονraquo

Ἀπεκρίθηmiddot laquoΠολλάκις εἶπον ὃτι ἀνεθεμάτισαraquo

Λέγει αὐτῷmiddot laquoΤὸν Τύπον ἀνεθεμάτισας τὸν βασιλέα ἀνεθεμάτισαςraquo

Ἀπεκρίθη ὁ τοῦ Θεοῦ δοῦλοςmiddot laquoἘγὼ βασιλέα οὐκ ἀνεθεμάτισα ἀλλὰ χάρτην ἀλλότριον τῆς

ἐκκλησιαστικῆς πίστεωςraquo

Καὶ λέγει αὐτῷmiddot laquoΠοῦ ἀνεθεματίσθηraquo

laquoὙπὸ τῆς συνόδου Ῥώμηςraquo ἀπεκρίθη laquoεἰς τὴν ἐκκλησίᾳ τοῦ Σωτῆρος καὶ εἰς τὴν Θεοτόκονraquo

Τότε λέγει πρὸς αὐτὸν ὁ ἒπαρχοςmiddot laquoΚοινωνεῖς τῇ ἐκκλησίᾳ τῶν ᾦδε ἢ οὐ κοινωνεῖςraquo

Ἀπεκρίθη καὶ εἷπενmiddot laquoΟὐ κοινωνῶraquo

Λέγει αὐτῷmiddot laquoΔία τὶraquo

Ἀπεκρίθηmiddot laquoὊτι ἒξω ἒβαλεν τὰς συνόδουςraquo

Καὶ εἷπενmiddot laquoἘὰν ἒξω ἒβαλεν τὰς συνόδους πῶς εἰς τὰ δίπτυχα ἀναφέρονταιraquo

Καὶ λέγειmiddot laquoΚαὶ τίς ὂνησις ὀνομάτων τῶν δογμάτων ἐκβεβλημένωνraquo

laquoΚαὶ δύνασαιraquo ἒφη laquoτοῦτο δεῖξαιraquo

Καὶ εἷπενmiddot laquoἘὰν λάβω ἂδειαν καὶ κελεύετε δειχθῆναι ἒχει τοῦτο πάνυ εὐχερῶςraquo

Καὶ σιωπησάντων πάντων λέγει αὐτῷ ὁ σακελλάριοςmiddot laquoΔία τὶ ἀγαπᾷς τοὺς Ῥωμαίους ὡς

ὁμοπίστους τοὺς δὲ Γραικοὺς ὡς ὁμογλώσσουςraquo

Καὶ πάλιν λέγει αὐτῷ ὁ σακελλάριοςmiddot laquoΠόσων ἐτῶν λέγεις σεαυτὸνraquo

Ἀπεκρίθηmiddot laquoοεacuteraquo

Καὶ λέγει αὐτῷmiddot laquoΠόσους χρόνους ἒχει μετὰ σοῦ ὁ μαθητὴς σουraquo

Ἀπεκρίθηmiddot laquoλζacuteraquo

Τότε ἀνέκραξεν εἷς κληρικόςmiddot laquoἈπέδωκέ σοι ὁ Θεὸς ὃσα ἐποίησας τῷ μακαρίῳ Πύρρῳraquo

Πρὸς ὃν οὐδεν ἀπεκρίθη ὃλωςraquo

31

sistemato nel palazzo di Placidia residenza degli apocrisari romani108

il monaco

avrebbe beneficiato del sostegno di parecchi amici rimasti nella capitale ma

tuttavia lrsquoimperatore tornato a Costantinopoli si sarebbe turbato per lrsquoattivitagrave di

Massimo tanto da riunire un sinodo che lrsquoavrebbe condannato per nestorianesimo

e da farlo rinchiudere in un monastero femminile109

Lrsquoimperatore decise di

vincere definitivamente ogni resistenza al Typos fece arrestare papa Martino a

Roma il 17 giugno 653 dal suo esarca di Ravenna e probabilmente allo stesso

momento fece arrestare Massimo Il monaco fu messo in prigione prima drsquoessere

giudicato nel palazzo imperiale nel 655 dC110

davanti al senato e ai patriarchi

Pietro di Costantinopoli e Macedonio drsquoAntiochia Costante in altri termini sperograve

di piegare o di convertire il monaco centro della resistenza e sostenitore

dellrsquoopposizione Costante pensograve che se il monaco fosse dalla sua parte la

controversia si sarebbe sopita Massimo fedele allrsquoortodossia irriducibilmente

non fu piegato dalle blandizie e dalle minaccie e non accettograve lrsquoabiura solenne Di

fronte a tutti solo egli riaffermograve la sua lealtagrave alla dottrina dei padri e fu condotto

in esilio in questo modo

Questo egrave stato ciograve che egrave stato fatto e detto per quanto puograve

essere ricordato E il processo contro di loro si egrave concluso

in questo modo quando il santo vecchio egrave stato spostato

dallrsquoaula in prigione E il giorno successivo che era

Domenica i funzionari ecclesiastici tennero un consiglio

e convinsero limperatore a condannarli a questo esilio

crudele e disumano separandoli uno dallaltro il vecchio

santo a Bizya in una fortezza in Tracia i suoi discepoli a

Perberis che egrave il piugrave lontano avamposto dellimpero

romano senza viveri senza vestiti senza nutrimento

privati di tutte le risorse per vivere Non erano vicino al

mare cosigrave che non avessero visite da coloro che avessero

avuto pietagrave di loro E quindi sono senza vestiti e senza

nutrimento avendo solo la speranza in Dio111

108

Cfr Cfr S P BROCK An Early Syriac Life of Maximus the Confessor Text translation

commentary in laquoAnalecta Bollandianaraquo 91 Brussels 1973 pp 319 e 329 109

Cfr Ibidem pp 330 e 339 110

Cfr B NEIL The Lives of Pope Martin I and Maximus the Confessor Some Reconsiderations

of Dating the Provenance in laquoByzantionraquo 68 (1998) p 94 cfr P ALLEN E B NEIL Scripta

saeculi VII Vitam Maximi Confessoris illustrantia una cum latina interpretatione Anastasii

Bibliothecarii iuxta posita ediderunt CCSG 39 Turnhout e Louven 1999 p XV e cfr ID

Maximus the Confessor and his Companions ndash Documents from Exile Oxford 2003 p 35 111

RM XIII in PG 90130 A Cfr P ALLEN AND B NEIL Maximus the Confessor and his

Companios Documents from Exile Oxford 2002 p 72

laquoΤαῦτα ὃσα ἠ μνήμη κατέχει τὰ κεκινημένα καὶ λελαλημέναmiddot καὶ εἰς τοιοῦτον τὰ κατacuteαὐτοὺς

κατέληξε τέλος ἀπολυθέντος καὶ τοῦ ἁγίου γέροντος ἐν τῇ φρουρᾷ ἀπὸ τοῦ σεκρέτου Καὶ τῇ

32

Massimo cosigrave con il martirio e la morte santificava la sua vita con il

mirabile esempio di fede eroica entrando nella legione dei vincitori

martirizzati

Venti anni non erano ancora passati dalla morte di Massimo e fu

istituito il sesto concilio ecumenico (che durograve dal 7 dicembre 680 dC al 16

settembre 681 dC) tenuto a Costantinopoli dallrsquoimperatore Costantino

Pogonato in cui si condannograve definitivamente lrsquoeresia monotelita

consacrando la gloria del monaco confessore

ἐπαύριον ἣτις ἧν Κυριακή συμβούλιον ποιήσαντες οἱ τῆς ἐκκλησίας ἒπεισαν τὸν βασιλέα

ταύτην αὐτοὺς κατακρῖναι τὴν πικρὰν καὶ ἀπάνθρωπον ἐξορίαν διῃρημένους ἀλλήλωνmiddot τὸν μὲν

ἃγιον γέροντα εἰς Βιζύην κάστρον τῆς Θράκηςmiddot τὸν δὲ μαθητὴν αὐτοῦ εἰς Πέρβεριν ὃ οὐκ ἐχει

ἐξώτερον βῆμα ποδὸς ἡ lsquoΡωμαίων βασιλείαmiddot ἀπονοήτους γυμνούς ἀτρόφους πάσης τῆς πρὸς τὸ

ζῆν ἀφορμῆς ἐστερημένουςmiddot μὴ ἐγγίζοντας θαλάσσῃ ἳνα μὴ ἒχωσιν ἐκ τῶν ἐλεημόνων ἐπίσκεψιν

Καὶ οὓτως εἰσὶ γυμνοὶ καὶ ἂτροφοι μόνην ἒχοντες τὴν ἐλπίδα τοῦ Θεοῦmiddotraquo

33

2 Opere

Come ben noto il termine latino corpus nella nomenclatura bibliografica egrave usato

per indicare la riunione di piugrave opere raccolte e pubblicate con lo scopo di fornire

una serie ordinata e completa degli scritti di uno o piugrave autori o intorno a

determinate materie Caratteristiche essenziali delle edizioni in un corpus sono

gli intendimenti critici e lapparato erudito con cui vengono raccolte e pubblicate

le opere i rapporti di continuitagrave razionale nella successione dei singoli volumi i

particolari criteri editoriali seguiti uniformemente per lintera pubblicazione112

Secondo la precedente definizione egrave possibile parlare di un corpus delle

opere di Massimo il Confessore se si fa riferimento allrsquoedizione del 1675 di R P

F Combefis113

come una raccolta generale delle opere attribuite al monaco

ripubblicate nei tomi novantesimo e novantunesimo della Patrologia graeca di J

P Migne114

112

Cfr R PENSATO Manuale di bibliografia redazione e uso dei repertori bibliografici Milano

2007 113

Cfr R P F COMBEFIS S Maximi Confessoris graecorum theologi eximiique philosophi

Operum tomus primus (secundus) ex probantissimis quaeque mss codicibus Regiis Card

Mazarini Seguierianis Vaticanis Barberinis Magni Ducis Florentinis Venetis etc eruta nova

versione subacta notisque illustrate opera et studio Pariisiis 1675 Questa edizione non puograve

essere ritenuta una vera e propria edizione critica secondo il rigore attuale del termine visto che

lrsquoeditore sceglie con criteri arbitrari i manoscritti fornisce scarse indicazioni ma come scrive

Maria Luisa Gatti in op cit p 137 laquoPrima di rimproverare ad un gigante di aver trascurato i

dettagli occorre inchinarsi davanti al valore della sua opera dato che Combefis avevo accesso

direttamente o indirettamente alle migliori biblioteche pochi libri importanti gli sono sfuggiti In

ogni caso un caso egrave certo grazie a Combefis da circa tre secoli abbiamo a disposizione i testi del

Confessoreraquo Lo studio di B Janssens specifica in che modo Combefis abbia organizzato le opere

del Confessore cfr B JANSSENS Franccedilois Combefis and the Edition of Maximus the Confessors

Complete Works in laquoAnalacta Bollandianaraquo 119 (2001) pp 357-362 114

Cfr S P N Maximi Confessoris Opera omnia ex probantissimis quaeque mss codicibus

Regiis Card Mazarini Seguierianis Vaticanis Barberinis Magni Ducis Florentinis Venetis

etc eruta latine translata notisque illustrata cura et studio F Combefis accedit S Maximis

liber De variis difficilibus locis SS Patrum Dionysii et Gregorii quem ex codice

Gudianodescripsit et in latinum sermonem interpretatus post J Scoti et Th Gale tentamina

primus integrum edidit F Oumlhler accurante et denuo recognoscente J PMigne Tomus primus

(Tomus secundus cui accessere Thalassi Abbatis et Theodori Raithuensis opuscula quae

supersunt) (laquoPatrologiae cursus completus seu bibliotheca universalis integra uniformis

commoda oeconomica omnium SS Patrum Doctorum Scriptorumque Ecclesiasticorum sive

Latinorum sive Graecorumraquo Series graeca prior 90 [91] Tournholt 1965 Punto di riferimento per

la citazione degli scritti del Confessore questa edizione riprende quasi completamente lrsquoedizione

di Combefis infatti nelle coll 67-222 vengono presentati numerosi documenti sulla biografia del

monaco seguiti dalle Notae relative alle coll 221-240 Infine da ricordare che nel tomo

centoventinovesimo della Patrologia latina vengono presentati alcune opere tradotte nella

traduzione di Anastasio Biobliotecario (coll 567-690)

34

Le opere del monaco bencheacute ci sono state tramandate insieme senza

stabilire lautenticitagrave o linautenticitagrave costituiscono piuttosto che un corpus reale

un corpus ideale ricco di molteplici aspetti ben rappresentati dai diversi generi

letterari Per questo presentiamo una schematizzazione delle opere considerate

autentiche per consentire al lettore una comprensione immediata del mare

magnum degli studi che hanno permesso oggi una ricostruzione per lo piugrave

accurata115

La metodologia utilizzata cerca di soddisfare due livelli

- I livello periodo di composizione

Secondo gli studiosi la vita di Massimo puograve essere divisa in tre periodi I

periodo dal 624-630 dC in cui diventa monaco nel monastero di S Giorgio a

Cizico e a causa dellavanzata dei persiani egrave costretto a peregrinare per lAsia fino

a stabilirsi in Africa II periodo dal 630 al 645 dC in cui Massimo assume un

ruolo fondamentale come difensore dellortodossia116

stringendo rapporti sia con

il potere imperiale e affiancando quello papale III periodo dal 645 al 662 dC in

cui Massimo viene processato e arrestato ottenendo poi lappellativo di

confessore Esclusi quei rari casi in cui egrave stato possibile fornire con certezza la

data di composizione si procede allidentificazione dei periodi di composizione

principalmente tramite due canali gli studi critici e i richiami presenti nelle opere

stesse

- II livello opere

Il dibattito culturale riguardo lrsquoattivitagrave letteraria del monaco egrave alimentato

dal fatto che il suo pensiero egrave affidato a scritti di difficile interpretazione il cui

valore non egrave stato immediatamente e universalmente recepito La difficoltagrave deriva

innanzitutto dallo stile dellrsquoautore intessuto di immagini e simboli che si

condensano in una forma di scrittura per alcuni versi piugrave consona alla preghiera

che alla filosofia e che si prestano a contrastanti letture In realtagrave egrave uno stile

coerente con il progetto del monaco di determinare la corretta ortodossia anche

attraverso una modalitagrave espressiva volutamente criptica e sintetica Ciograve non

significa peraltro che lrsquoargomentazione e la spiegazione razionale siano assenti

115

Per conoscere gli scritti del Confessore considerate non autentiche o dubbie si rimanda alla

ricostruzione di Maria Luisa Gatti Cfr M GATTI op cit pp 87-97 116

Ricordiamo che il Patto di unione egrave del 633 dC lo Psephos del 634 dC e lrsquoEkthesis del 638

dC

35

dalla sua vasta produzione Infatti il monaco Massimo sceglie di esprimersi

attraverso diversi generi letterari prediligendo lrsquoimmediatezza diretta e tagliente

propria dellrsquoaforisma efficace per la memorizzazione dei precetti religiosi da

parte degli altri monaci la completezza delle responsiones in cui ogni richiesta

dellinterlocutore viene soddisfatta da argomentazioni filosofiche e teologiche o

laccurata scrittura epistolare che mira ad esporre non solo dati biografici ma vere

e proprie testimonianze di un animo pulsante In altri termini il rischio in cui si

puograve incorrere egrave quello di ritenere lautore Massimo come unentitagrave autosufficiente

o causa della sua scrittura piuttosto che un soggetto scrivente che a volte si

identifica con lio del discorso Per linterpretazione del pensiero filosofico del

monaco dunque considerare il rapporto fra scrittore e scrittura egrave fondamentale

perderlo di vista mirando soltanto alla comprensione ed esposizione del

contenuto badare solo a che cosa egrave detto e non anche a come egrave detto puograve far

conseguire un vero e proprio fraintendimento del contenuto stesso e limpossibilitagrave

di caratterizzare lorientamento filosofico che si esprime puntualmente nel testo

Dati questi presupposti non crsquoegrave da meravigliarsi se lrsquointerpretazione di

molti scritti del monaco egrave stata un compito assai arduo per gli studiosi vista la

difficoltagrave annessa di stabilire le opere autentiche da quelle inautentiche Si

presenta in questo luogo i risultati delle ricerche specificando delle opere del

monaco gli studi piugrave recenti le edizioni critiche e le traduzioni moderne in modo

da fornire unrsquoaccurata ricostruzione scientifica117

117

Per la ricostruzione scientifica delle opere del monaco si ha come riferimento essenziale per

tutti gli studi cfr P SHERWOOD An Annotated Date-List of the Works of Maximus the Confessor

Roma 1952da qui in poi abbreviata in P SHERWOOD (1952) M L Gatti Saggio di bibliografia

generale ragionata e contributi per una ricostruzione scientifica del suo pensiero metafisico e

religioso Milano 1987 Per gli studi successivi sono risultati fondamentali i seguenti studi P VAN

DEUN Maxime le Confesseur eacutetat de la question et bibliographie exhaustive in laquoSacris erudiriraquo

vol 38 19981999 pp 485-573 e ID Deacuteveloppements reacutecents des recherches sur Maxime le

Confesseur (1998‐2009) in laquoSacris erudiriraquo vol 48 2009 pp 97-167 L KHOPERIA The old

Georgian translations of Saint Maximus the Confessors works in laquoAnnual of medieval studies at

Central European University Budapestraquo vol 6 2000 pp 225-231 B JANSSENS About some

works by Maximus the Confessors in Manuscripts Florentinus Bibl Med Laur Plut VII 35 and

Sinaiticus gr 398 in laquoCodices manuscriptiraquo 4445 2003 pp 13-28 B MARKESINIS Les extraits

de S Maxime le Confesseur transmis par le Parisinus gr 854 (13e s) in laquoOrientalia Lovaniensia

periodicaraquo vol 31 2005 pp 109-117 M JANKOWIAK AND P BOOTH An Updated Date-List of

the Works of Maximus the Confessor in The Oxford Handbook of Maximus the Confessor ed P

Allen and B Neil Oxford 2015 pp 19-83 da qui in poi citata M JANKOWIAK AND P BOOTH

(2015)

36

Per ragioni di scientificitagrave e completezza egrave necessario far un breve accenno

ai vari frammenti e aggiunte che compaiono sotto il nome di Massimo il

Confessore in diversi codici e raccolte le cui principali raccolte sono state cosigrave

raggruppate da Geerard Addimenta e variis codicibus Fragmenta in catenis

Fragmenta in cod Vat Gr 1809 e Fragmenta in laquoDoctrina Patrumraquo

Gli Addimenta e variis codicibus sono stati raccolti da Epifanovič nel

1917118

e completano la vita del monaco e le opere a lui attribuite invece i

Fragmenta in catenis presentati da Geerard sono dodici frammenti e scolii tratti

da Catene riguardo excerpta di opere del monaco119

I Fragmenta in cod Vat Gr

1809 pubblicati da Gitlbauer nel 1878120

sono una raccolta dei frammenti tratti

dagli scritti del monaco che Geerard ha ordinato in quattro gruppi a) Epistula ad

ignotum b) Fragmentum c) Capita ascetica IV d) Capita ascetica VII Infine i

Fragmenta in laquoDoctrina Patrumraquo curati da Diekamp121

sono

novecentosettantasette citazioni di cui quattro vengono riconosciute proprie delle

Epistulae XII XIII XV del monaco In questo lavoro i frammenti verranno presi in

considerazione per quanto riguarda la ricostruzione dellrsquoautenticitagrave delle opere del

monaco analizzate di volta in volta

118

Cfr S L EPIFANOVIČ Materialy k izučeniju žizni I tvorenij prep Maksima Ispovednika Kiev

1917 Per unrsquoaccurata esposizione dei contenuti cfr M GATTI Massimo il Confessore Saggio di

bibliografia ragionata e contributi per una ricostruzione scientifica del suo pensiero metafisico e

religioso Milano 1987 pp 98-105 e pp 159-162 Il testo di Epifanovič egrave stato completato dalla

ricerca di Roosen nel 2001 Cfr B ROOSEN Epifanovich Revisited (Pseudo-) Maximi Confessoris

Opuscula varia a Critical Edition with Extensive Notes on Manuscript Tradition and Authenticity

Ph D Leuven 2001 119

Cfr Clavis Patrum Graecorum vol III A Cyrillo Alexandrino ad Iohannem Damascenum

cura et studio M Geerard Thurnhout 1979 p 448 Per un elenco analitico cfr M GATTI op cit

pp 106-107 120

Cfr Cfr M GITLBAUER Die Uumlberreste griechischer Tachygraphie im Codex Vaticanus

Graecus 1809 in laquoDenkschriften der kaiserlichen Akademie der Wissenschaften Philosophisch-

historische Classeraquo 28 (1878) la cui recensione egrave presente nel testo M GATTI op cit p 145 121

Cfr Doctrina Patrum de Incarnatione Verbi Ein griechisches Florilegium aus der Wende des

siebenten und achten Jahrhunderts zum ersten Male vollstaumlndig herausgegeben und untersucht

von F Diekamp Muumlnster in Westfalen 1907 Per un elenco dettagliato dei frammenti cfr M

GATTI op cit pp 108-109

37

21 Opere autentiche

I periodo (624 ndash 630 dC)

Dopo aver conosciuto nel 617618 dC il monaco Anastasio lrsquoAfricano suo

discepolo e compagno di vita tra il 624 dC e il 626 dC Massimo vive nel

monastero di S Giorgio a Cizico (attuale Erdeck) dove stringe rapporti con

Sofronio Nella tranquillitagrave del monastero scrive le sue prime opere e in seguito

a causa delle invasioni degli arabi egrave costretto a ritornare in Africa centrale

Capita de Caritate

(626 dC)

Egrave lrsquoinsieme di quattro centurie ognuna di cento aforismi-sentenze sulla caritagrave

secondo il modello usato da Evagrio Pontico che non viene mai nominato

esplicitamente dal monaco Massimo122

Lrsquoautore afferma nel Prologo indirizzato

ad Elpidio destinatario anche del Liber asceticus che questo discorso sullrsquoamore

diviso in questo modo raccoglie le dottrine fondamentali giagrave presenti nei Santi

Padri su tale tematica Nel corso della successione degli aforismi scritti in modo

sintetico per consentire agli altri monaci la memorizzazione vengono esaminati il

peccato le passioni la virtugrave la purificazione la preghiera e vengono delineate le

tappe della vita spirituale e della lotta ascetica Non mancano accenni di tematiche

di carattere teologico-metafisico quali la creazione la positivitagrave degli enti creati il

male la teologia apofatica e catafatica la Trinitagrave Riguardo la collocazione di

questa opera per quanto riguarda la data di composizione gli studiosi sono divisi

Sherwood123

concordando con von Balthasar124

preferisce collocarla nel primo

periodo di attivitagrave del monaco a differenza di altri studiosi come Jankowiak e

Booth125

che preferiscono considerarla unopera scritta dopo il 633 dC La teoria

di Sherwood ci appare piugrave plausibile in quanto le tematiche trattate in uno stato

embrionale vengono riprese e approfondite nelle opere piugrave mature

Edizioni Migne126

Geerard127

Aldo Ceresa-Gastaldo128

122

I numeri 100 e 4 sono molto significati infatti il numero 100 richiama il numero ldquosacrordquo che si

riferisce a Dio per mezzo della monade in quanto le decine e le centinaia hanno unrsquoanalogia con le

unitagrave corrispondenti invece il numero 4 richiama secondo Pegon il numero dei Vangeli fondati

sulla legge dellrsquoamore Cfr MAXIME LE CONFESSEUR Centuries sur la chariteacute a cura di J Pegon

Paris 1945 p 35 123

Cfr P SHERWOOD (1952) p 26 num 10 124

Cfr H U VON BALTHASAR Die Gnostischen Centurien des Maximus Confessor Herder 1941

p 115 125

Cfr M JANKOWIAK AND P BOOTH (2015) p 28 126

Cfr PG 90 960-1073 127

Cfr CPG 7693 128

Cfr MASSIMO IL CONFESSORE Capitoli sulla caritagrave Editi criticamente con introduzione

versione e note a cura di A Ceresa-Gastaldo Roma 1963

38

Studi Viller129

Sherwood130

Ceresa-Gastaldo131

Mahieu132

von Balthasar133

Dalmais134

Boronkai135

Thomson136

Vaniucci137

Artioli-Lovato138

Papanikolaou139

Wessels140

Traduzioni moderne Murawski141

Sherwood142

Pegon143

129

Cfr M VILLER Aux sources de la spiritualitagrave de S Maxime Les oeuvres dEvagre le Pontique

in laquoRevue dAsceacutetique et de Mystiqueraquo 11 (1930) pp 156-184 pp 239-268 e cfr ID La

Spiritualiteacute des premiers sieacutecles chreacutetiens Paris 1930 130

Cfr P SHERWOOD An Annotated Date-List of the Works of Maximus the Confessor Roma

1952 131

Cfr A CESERA-GASTALDO Il Codice Vaticano Palatino Gr 49 (fine IX secolo) contenente i

laquoCapitoli sulla caritagraveraquo di S Massimo il Confessore in Studi in onore di A Calderini e R

Paribeni Milano 1956 pp 403-414 cfr ID Die Uumlberlieferung der Κεϕάλαια περὶ ἀγάπης von

Maximus Confessor auf Grund einiger alten Athoshandschriften in laquoOrientalia Christiana

Periodicaraquo 23 (1957) pp 145-158 e cfr ID Nuove ricerche sulla tradizione manoscritta dei

Κεϕάλαια περὶ ἀγάπης di S Massimo il Confessore in Akten des XI Internationalen

Byzantinisten-kongresses Muumlnchen 1958 Muumlnchen 1960 pp 72-77 132

Cfr G MAHIEU Travaux preacuteparatoires agrave une eacutedition critique des oeuvres de S Maxime le

Confesseur Louvain 1957 Questo testo egrave rimasto inedito ed egrave ritenuto molto prezioso per le

ricerche sul Confessore per la sua recensione cfr M GATTI op cit p 224 133

Cfr H U VON BALTHASAR Kosmische Liturgie Das Weltbild Maximusrsquodes Bekenners

Einsiedeln 1961 134

Cfr I H DALMAIS Lrsquoheritage eacutevagrien dans la synthegravese de saint Maxime le Confesseur in

AA VV Papers Presented to the Fourth International Conference on Patristic Studies Held at

Christ Church Oxford 1963Part II Belin 1966 pp 356-362 135

Cfr I BORONKAI Uumlbersetzungsfehler in Cerbanusrsquolateinischer Version von Johannes

Damascenus und Maximus Confessor in laquoPhilologusraquo 115 1971 pp 32-45 ID Sprachliche

Calques in einer lateinischen Uumlbersetzung aus dem 12 Jahrhundert (Cerbanus Liber

Hecatontadum De Caritate Maximi philosophi et monachi) in laquoActa Antiqua Academiae

Scientiarum Hungaricaeraquo 23 1974 pp 233-238 e cfr ID Die Maximos-Uumlbersetzung des

Cerbanus (Lehren aus einer muumlnchener Handschrift) in laquoActa Antiqua Academiae Scientiarum

Hungaricaeraquo 24 (1976) pp 307-333 136

Cfr F J THOMSON The Natureof the Reception of Christian Byzantine Culture in Russia in the

Tenth to Thirteenth Centuries and Its Implications for Russian Culture in laquoSlavica Gardensiaraquo 5

(1978) pp 107-139 Per lo studio dei Cap de car Cfr Ibidem pp 112-113 e p 132 137

Cfr G VANIUCCI Philokalia I Testi di Ascetica e Mistica della Chiesa Orientale Firenze

1978 Viene presentata la traduzione di alcuni passi scelti dei Cap de car e dei Cap theol et oec

a partire da pp 119 fino a pp145 138

Cfr a cura di M B Artioli e F M Lovato La Filocalia a cura di Nicodimo Aghiorita e

Macario di Corinto Torino 1983 139

Cfr A PAPANIKOLAOU Learning How to Love Saint Maximus on Virtue in

Knowing the Purpose of Creation Through the Resurrection Proceedings of the Symposium on

St Maximus the Confessor Belgrade October 18-21 2012 Belgrade 2013 pp 239-250 140

Cfr S WELLES The Theology of Agape in Maximus the Confessor in laquoSt Vladimirs

Theological Quarterlyraquo 55 2011 pp 319-342 141

Cfr F MURAWSKI Fuumlhrer zu Gott Eine Auswahl aus griechischen Kirchenschrifstellern in

freier Uumlbersetzung Mainz 1926 pp 11-37 142

Cfr A cura di P Sherwood ST MAXIMUS THE CONFESSOR The Ascetic Life The Four

Centuries on Charity London 1955 143

Cfr J PEGON Centuries sur la chariteacute Paris 2006

39

Expositio in Psalmum LIX

(626 dC)

Breve opera di carattere esegetica in cui viene interpretato il Salmo 59 secondo il

metodo allegorico trattando con maggior attenzione i versetti del testo riguardo la

virtugrave lrsquoascesi la vita cristiana e la Chiesa con numerose allusioni alla simbologia

numerica La lettura allegorica che Massimo ritiene superiore allrsquointerpretazione

letterale come lrsquoanima egrave preminente rispetto al corpo non egrave ben riuscita in quanto

manca un disegno unitario dellrsquoesegesi

Edizioni Migne144

Geerard145

Van Deun146

Studi Cantarella147

Sherwood148

Sakvarelidze149

Traduzioni moderne Cantarella150

Ambiguorum liber

Questa opera ritenuta dagli studiosi la piugrave famosa e la piugrave speculativa in ambito

filosofico comprende Ambigua ad Iohannem Ambigua ad Thomam Epistula

secunda ad Thomam Gli Ambigua ad Iohannem risultano anteriori agli Ambigua

ad Thomam e dallrsquoepistola dedicatoria si ricava che il vescovo Giovanni di Cizico

avevo chiesto a Massimo di mettere per iscritto ciograve di cui avevano discusso

insieme riguardo a passi ritenuti difficili di Gregorio di Nazianzio Questa opera

offre in primo luogo un dettagliato panorama diacronico delle edizioni degli

Ambigua quella di F Combefis erudito seicentesco che non fu data alle stampe a

causa della scomparsa dello studioso ed egrave oggi conservata nel ms Paris Archives

Nationales M 834 (2292) quella di T Gale relativa a una sezione del testo e

allocata in appendice alla sua pubblicazione del De divisione naturae di Giovanni

Scoto Eriugena (Oxford 1681) quella di F Oehler (1857) la prima integrale (e

tuttavia rappresentativa solo di una parte della tradizione) subito dopo (1860)

confluita nellopera del Migne (PG 91) Il meticoloso esame in parallelo di

questultima del ms di Combefis e della traduzione latina degli Ambigua svolta

dallEriugena riporta in luce che il testo stabilito da Combefis risulta piugrave ampio e

completo rispetto alledizione leggibile nella Patrologia (dalla quale diverge

anche per un buon numero di lezioni esatte puntualmente segnalate) e che lo

studioso seicentesco esercitograve la sua attivitagrave filologica sugli Ambigua anche

144

Cfr PG 90 856-872 145

Cfr CPG 7690 146

Cfr MAXIMUS CONFESSOR Opuscula esegetica duo ed P Van Deun Turnhout 1990 147

Cfr S MASSIMO IL CONFESSORE La Mistagogia ed altri scritti a cura di R Cantarella Firenze

1931 pp 5-24 148

Cfr P SHERWOOD (1952) 149

Cfr N SAKVARELIDZE Understanding Some Terms in Maximus the Confessors Expositio

Orationis Dominicae and its Gelati Translation in Maximus the Confessor and Georgia London

2009 pp 59-72 150

Cfr MASSIMO IL CONFESSORE op cit a cura di R Cantarella pp 1-25

40

avvalendosi della versione eriugeniana (letta nellattuale ms Paris Bibl de

lArsenal 237) che spesso veniva ritradotta in greco151

Ambigua ad Iohannem

(628-630 dC)

Egrave compito di Massimo che si dichiara umilmente incapace ed indegno tentare di

spiegare le breve affermazioni di questo grande maestro Gregorio di Nazianzo I

temi prevalenti negli Ambigua ad Iohannem sono 1) la diabasis dal mondo

sensibile e temporale allrsquoeterno e del ruolo centrale dellrsquoIncarnazione di Cristo nel

raggiungimento della partecipazione da parte dellrsquouomo della Trinitagrave 2) il

problema della Trinitagrave e della cristologia 3) questioni antropologiche 4) la

teologia apofatica e catafatica 5) la confutazione dellrsquoOrigenismo 6) questioni di

carattere esegetico

Ambigua ad Thomam

(630-634 dC)

Gli Ambigua ad Thomam molto piugrave brevi rispetto ai primi e composti

successivamente sono una risposta a Tommaso di cinque passi oscuri di Gregorio

di Nazianzo e uno di Dionigi Areopagita Mentre le prime due questioni

riguardano Dio stesso come Monade e come Triade le altre hanno come tema

principale le energheiai di Cristo invece nellrsquoultimo capitolo che tratta la quarta

lettera di Dionigi Areopagita spiega in quale senso Dio egrave uomo Cristo egrave uomo

non solo percheacute egrave causa degli uomini ma anche percheacute egrave divenuto veramente

uomo in modo miracoloso producendo nel mondo unrsquoattivitagrave teandrica In altri

termini mentre per Dionigi il problema non era quello di precisare il rapporto tra

due operazioni ma di spiegare ai pagani come in Cristo nel suo agire si

manifestino strettamente congiunte lrsquoazione umana e quella divina in Massimo

invece si trova una riflessione molto ampia sul rapporto fra sostanza potenza e

operazione Se Cristo egrave veramente uomo e Dio deve agire divinamente e

umanamente percheacute la natura divina si manifesta nellrsquooperazione come prova di

questa duplicitagrave di operazioni Massimo presenta i miracoli e la Passione di Cristo

151

Cfr C MORESCHINI Lrsquoedizione inedita degli Ambigua ad Iohannem di Massimo il Confessore

ad opera di Francesco Combefis in laquoEditiones principes delle opere dei Padri Greci e Latini Atti

del Convegno di studi della societagrave Internazionale per lo Studio del Medioevo Latino (SISMEL)

Firenze 24-25 ottobre 2003raquo Firenze 2006 pp 163-177

41

Epistula secunda ad Thomam

(635636 dC)

LrsquoEpistula secunda ad Thomam egrave costituita da unrsquointroduzione tre aporie ed una

conclusione In risposta a Tommaso ormai totalmente convinto precedentemente

che gli aveva chiesto ulteriori chiarimenti Massimo riprende la prima la terza e la

quarta aporia ivi trattate Dopo unrsquointroduzione che contiene attestazioni di stima

nei confronti dellrsquointerlocutore a partire dal capitolo quarto Massimo affronta la

prima aporia trattando della monade e della diade A partire dallrsquoottavo capitolo

viene ripresa a proposito dellrsquounione ipostatica delle due nature nel Verbo la terza

aporia riguardante Gregorio con correzioni di errori di Severo e di Apollinare

Edizioni Migne152

Geerard153

Jeauneau154

Janssens155

Studi Gitlbauer156

Draumlseke157

Sajdak158

Cappuyns159

Sherwood160

Candal161

von Ivaacutenka162

Canart163

Riou164

Jeauneau165

Janssens166

Moreschini167

152

Cfr PG 91 1061-1417 per gli Ambigua ad Ioannem PG 91 1032-1060 per gli Ambigua ad

Thomam 153

Cfr CPG 77052 per gli Ambigua ad Ioannem CCSG 48 1-34 per gli Ambigua ad Thomam e

cfr CPG 7700 per Epistula secunda ad Thomam 154

Cfr MAXIMUS CONFESSOR Ambigua ad Iohannem iuxta Iohannis Scoti Eriugenae latinam

interpretationem ed a cura di E Jeauneau CCSG-PB 18 Turnhout 1988 155

Cfr ID Ambigua ad Thomam una cum Epistula secunda ad eundem ed a cura di B Janssens

CCSG-PB 48 Turnhout 2002 156

Cfr M GITLBAUER Die Uumlberreste griechischer Tachygraphie im Codex Vaticanus Graecus

1809 in laquoDenkschriften der kaiserlichen Akademie der Wissenschaften Philosophisch-historische

Classeraquo 28 (1878) pp 1-110 157

Cfr J DRAumlSEKE Maximus Confessor und Johannes Scotus Eriugena in laquoTheologische Studien

und Kritikenraquo 84 (1911) pp 20-60 e pp 204-229 158

Cfr J SAJDAK Meletemata Patristica I Historia critica scholiastarum et commentatorum

Gregorii Nazianzeni Scripsit J Sajdak Pars Prima De codicibus scholiastarum et

commentatorum Gregorii Nazianzeni accedit Appendix de pseudo-gregorianis et Gregorii

encomiis Cracovia 1914 e cfr ID Die Scholiasten der Reden des Gregor von Nazianz Ein

kurzgefasster Bericht uumlber den jetzigen Stand der Forschung in laquoByzantinische Zeitschriftraquo 30

(1929-1930) pp 268-274 159

Cfr M CAPPUYNS Jean Scot Eacuterigegravene Sa vie son oeuvre sa penseacutee Lovain-Paris 1933 cfr

ID La laquoVersio Ambiguorum Maximiraquo de Jean Scot Eacuterigegravene in laquoRecherches de Theacuteologie

ancienne et meacutedieacutevaleraquo 30 (1963) pp 324-329 cfr ID Glose ineacutedite de Jean Scot sur un passage

de Maxime e Jean Scot Eacuterigegravene et les laquoScholiaeraquo de Maxime le Confesseur in laquoRecherches de

Theacuteologie ancienne et meacutedieacutevaleraquo 31 (1964) pp 320-324 e pp 122-124 160

Cfr P SHERWOOD The Earlier Ambigua of Saint Maximus the Confessor and His Refutation of

Origenism Roma 1955 161

Cfr M CANDAL La gracia increada del laquoLiber Ambiguoruumraquo de San Maacuteximo in laquoOrientalia

Christiana Periodicaraquo 27 (1961) pp 131-149 162

Cfr E VON IVAacuteNKA Maximos der Bekenner All-Eins in Christus Einsiedeln 1961 163

Cfr P CANART La deuxiegraveme lettre agrave Thomas de S Maxime le Confesseur in laquoByzantionraquo 34

(1964) pp 415-445 164

Cfr A RIOU Le monde et lrsquoEacuteglise selon Maxime le Confesseur Paris 1973 165

Cfr Eacute JEAUNEAU La traduction eacuterigegravenienne des laquoAmbiguaraquo de Maxime le Confesseur

Thomas Gale (1636-1702) et le laquoCodex Remensisraquo in Aa Vv Jean Scot Eacuterigegravene et lrsquohistoire de

42

Harrington168

Benevich169

Guiu170

Lauritzen171

Mueller-Jourdan172

Crawford173

Cooper174

Lollar175

Parsenions176

Traduzioni moderne von Ivaacutenka177

Moreschini178

Lollar179

Costans180

la philosophie Laon 7-12 juillet 1975 Paris 1977 pp 135-144 cfr ID Quisquiliae e

Mazarinaeo codice 561 depromptae in laquoRecherches de Theacuteologie ancienne et meacutedieacutevaleraquo 45

(1978) pp 79-128 166

Cfr B JANSSENS Does the combination of MaximusrsquoAmbigua ad Thomam and Ambigua ad

Iohannem go back to the Confessors himself in laquoSacris erudiriraquo 42 (2003) pp 282-286 167

Cfr C MORESCHINI Ledizione inedita degli Ambigua ad Iohannem di Massimo il Confessore

ad opera di Francesco Combefis in laquoEditiones principes delle opere dei Padri Greci e Latini Atti

del Convegno di studi della societagrave Internazionale per lo Studio del Medioevo Latino (SISMEL)

Certosa del Galluzzo Firenze 24-25 ottobre 2003raquo Firenze 2006 pp 163-177 168

Cfr L M HARRINGTON Creation and natural contemplation in Maximus the Confessors

Ambiguum 1019 in Aa Vv Divine creation in ancient medieval and early modern thought

essays presented to the Revd Dr Robert D Crouse Leiden 2007 pp 191-212 169

Cfr I G BENEVICH Maximus the Confessorrsquos polemics against anti-Origenism Epistulae 6

and 7 as a c ontext for the Ambigua ad Iohannem in laquoRevue drsquohistoire eccleacutesiastiqueraquo 104 2009

pp 5-15 170

Cfr A GUIU Christology and Philosophical Culture

in Maximus the Confessors Ambiguum 41 in laquoStudia Patristica Vol XLVIII Papers presented at

the Fifteenth International Conference on Patristic Studies held in Oxford 2007 From the Fifth

Century Greek Writers Latin Writer Nachlebenraquo Louvain 2010 pp 111-116 171

Cfr F LAURITZEN Pagan Energies in Maximus the Confessor the Influence of Proclus on ad

Thomam 5 in laquoGreek Roman and Byzantine studiesraquo 52 2012 pp 226-239 172

Cfr P MUELLER-JOURDAN Where and When as Metaphysical Prerequisites for Creation in

Ambiguum 10 in Knowing the Purpose of Creation Through the Resurrection Proceedings of the

Symposium on St Maximus the Confessor Belgrade October 18-21 2012 Belgrade 2013 pp 287-

296 173

Cfr K C CRAWFORD ldquoReceptive Potencyrdquo in Ambigua ad Iohannem 20 of St Maximus the

Confessor in laquoStudia patristicaraquo 68 2013 pp 313-324 174

Cfr A G COPPER Maximus the Confessors Letters to Thomas A Review of the Most Recent

Critical Text and English Translation in laquo Revue dhistoire eccleacutesiastiqueraquo 108 2013 pp 45-64 175

Cfr J LOLLAR To see into life of things the contemplation of nature in Maximus the

Confessor and his predecessors Turnhout 2013 176

Cfr G PARSENIONS John the Evangelist as John the Forerunner First Thoughts on the Use of

Scripture in Ambiguum 21 in Ibidem pp 261-270 177

Cfr E VON IVAacuteNKA Der philosophische Ertrag der Auseinandersetzung Maximos des

Bekenners mit dem Origenisumus in laquoJahrbuch der Oumlsterreichischen Byzantinischen

Gesellschaftraquo 8 (1958) pp 23-49 In appendice lrsquoautrice traduce cinque passi degli Ambigua 1)

PG 91 1216 A -1221 B 2) PG 91 1304 D- 1313 B 3) PG 91 1357 D- 1361 A 4) PG 91 1361 A

ndash 1365 C 5) PG 91 1316 B ndash 1320 A 178

Cfr MASSIMO IL CONFESSORE Ambigua Problemi metafisici e teologici su testi di Gregorio di

Nazianzo e Dionigi Areopagita a cura di C Moreschini Milano 2003 179

Cfr MAXIMUS THE CONFESSOR Ambigua to Thomas Second Letter to Thomas Introduction

translation and notes a cura di J Lollar Turhout 2010 180

Cfr MAXIMUS CONFESSOR On Difficulties in the Church Fathers The Ambigua vol I ndash II ed

and trasl N Costans Harvard 2014

43

II periodo (630-645 dC)

A partire dal 630 dC il monaco egrave in Africa poi a Cartagine e dopo il 634 dC

diventa discepolo di Sofronio in Palestina Esprime pubblicamente la sua

avversione verso il monoergetismo e il monotelismo nel 640 dC e poco dopo il

641 dC ritorna in Africa Nel 645 dC disputa pubblicamente a Cartagine con

Pirro patriarca deposto di Costantinopoli a Roma

Capita theologica et oeconomica

(630-634 d C)

Questa raccolta di duecento pensieri egrave stata considerata da von Balthasar lopera

piugrave profonda del monaco da noi posseduta e testimonianza di una crisi

origeniana ai tempi della sua permanenza ad Alessandria181

Nel Codice 194

riprodotto anche da Migne182

Fozio riteneva che questrsquoopera fosse vicina nel

genere letterario ai Capita de caritate nei contenuti alle Quaestiones ad

Thalassium183

infatti il genere apoftegmatico degli aforismi consente al monaco

di variare e alternare gli argomenti che riguardano la teologia e lrsquoincarnazione del

figlio di Dio Vengono ricordate dagli studiosi con la denominazione attribuita da

von Balthasar Capita gnostica titolo improprio che coincide con una raccolta

dubbia pubblicata da Epifanovič nel 1917 in base ad un codice di Mosca184

Gli

argomenti sono diversi infatti nella prima centuria il monaco tratta della natura

divina e delle sue allegorie invece la seconda centuria tratta dellrsquoincarnazione del

Verbo

Edizioni critiche Migne185

Geerard186

Studi Epifanovič187

Skutella188

von Balthasar189

Sherwood190

Dalmais191

Riou192

Declerck193

181

Cfr H U VON BALTHASAR Komische Liturgie Das Weltbild Maximus des Bekenners

Einsiedeln 1961 p 486 Linterpretazione di von Balthasar volta a riabilitare la figura del monaco

considerato un mero compilatore riguardo i Capita teologica et oeconomica tende a sottolineare

quanto lrsquoorigenismo abbia determinato una lettura mitigata dellrsquoapokatastasis Concorda con il

teologo moderno altri studiosi come Michaud Gaith Cfr M MICHAUD St Maxime le Confesseur

et lrsquoapocatastase in laquoRevue Internationale de Theologieraquo 10 (1902) pp 257-272 e cfr V

GRUMEL s v Maxime de Chrysopolis ou Maxime le Confesseur (Saint) in Dictionnaire de

Theacuteologie Catholique contenant lrsquoexposeacute des doctrine de la Theacuteologie Catholique leurs preuves

et leur histoire commenceacute sous la direction de A Vacant et E Mangenot commenceacute sous la

direction de Eacute Amann tome X partie I Paris 1928 coll 448-459 182

Cfr PG 90 1081 183

Cfr PHOTIUS Biliothegraveque Tome III (laquoCodicesraquo 186-222) texte eacutetabli ed traduit per R Henry

Paris 1962 pp 74-89 184

Cfr S L EPIFANOVIČ (1917) pp33-56 185

Cfr PG 901084-1173 186

Cfr CPG 7694 187

Cfr Nota 213

44

Traduzioni moderne Ceresa-Gastaldo194

von Balthasar195

Artioli-Lovato196

Quaestiones ad Thalassium

(633634 dC)

Egrave uno dei capolavori del Confessore che appartiene al genere delle quaestiones et

responsiones Talassio Libico invia al monaco una serie di quaestiones su passi

riguardanti la Scrittura a cui il monaco risponde Bencheacute Massimo aveva

188

Cfr F SKUTELLA Ein Handschriften zu Maximus Confessor in laquoByzantinische Zeitschriftraquo 28

(1928) p 67 Egrave un lavoro sul codice Vallicellanus lat D 43 ff 88-89 riporta solo un frammento

della II Centuria dei Cap theol et oec Pur essendo uno studio di un frammento viene qui

ricordato come inizio di una ricerca filologica del testo 189

Cfr HU VON BALTHASAR Die laquoGnostischen Centurienraquo des Maximus Confessor Freiburg im

Breisgau 1941 Il teologo moderno si occupa di determinare lautenticitagrave dei Cap theol et oecdi

rintracciare le fonti e i temi oltre di ricostruirne la data di composizione I duecento pensieri

vengono divisi in tre gruppi Origenistische Motive Evagrianische Motive e Die Gegenmotive in

cui si esaminano i motivi origeniani ed evagriani nelle prime due parti nellultima parte Balthasar

esplicita la ripresa dei concetti tratti da Dionigi Areopagita da parte del Confessore e la sintesi che

il monaco fa dei motivi origeniani ed evagriani Balthasar divide le Centurie secondo gli argomenti

in questo modo

I centuria capp 1-10 Trascendenza di Dio e contingenza degli esseri

capp 11-29 il bene e i suoi opposti

capp 30-34 raffigurazioni allegoriche della perfezione

capp 35-70 la mistica allegoria del sabato

capp 71-100 realtagrave ed allegorie della salvezza

II centuria capp 1-19 le varie tappe della perfezione

capp 20-25 il processo di divinizzazione

capp 26-47 il significato mistico dellrsquoincarnazione e della risurrezione

capp 48-55 motivi allegorici dellrsquoAntico Testamento

capp 56-100 i molteplici aspetti della Parola di Dio 190

Cfr P SHERWOOD (1952) p 35 num 37 e cfr ID Maximus and Origenism egraveArch kai telov

in Berichte zum XI Internationalen Byzantinisten-Kongress Muumlchen 1958 Muumlchen 1958 pp 1-

27 In questo articolo Sherwood esamina il rapporto fra Massimo e lOrigenismo chiarendo sin da

subito (pp 1-4) le diverse accezioni con cui viene utilizzato il termine origenismo in modo da

argomentare le divergenze tra lui e von Bhaltasar 191

Cfr I H DALMAIS Lrsquoheacuteritage eacutevagrien dans la synthegravese de saint Maxime le Confesseur in

Papers Presented to the Fourth International Conference on Patristic Studies Held at Christ

Church Oxford 1963 Part II Patres Apostolici Historica Liturgica Ascetica et Monastica

Edited by F LCross Berlin 1966 pp 356-362 In questo contributo lrsquoautore esplicita che la

dottrina origenista contenuta nelle Cinque Centure gnostiche di Evagrio sia stata confutata da

Massimo in questa opera prendendone completamente le distanze 192

Cfr A RIOU Le monde et lEacuteglise selon Maxime le Confesseur Paris 1973 193

Cfr J H DECLERCK Les citations de S Maxime le Confesseur chez Paul de lEacutevergeacutetis in

laquoByzantionraquo 55 (1985) pp 91-117 194

Cfr MASSIMO IL CONFESSORE Il Dio-Uomo Duecento pensieri sulla conoscenza di Dio e

sullincarnazione di Cristo introduzione traduzione e note di A Ceresa-Gastaldo Milano 1980 195

Cfr H U VON BALTHASAR Kosmische Liturgie Das Weltbild Maximusrsquodes Bekenners

Einsiedeln 1961 Nella seconda parte del volume Texte und Studien il teologo moderno ripropone

la traduzione del 1941 dei Cap theol et oec (cfr nota 218) con variazioni di carattere

interpretativo ed elimina le considerazioni di carattere cronologico 196

Cfr La Filocalia a cura di Nicodimo Aghiorita e Macario di Corinto introduzione e note di

M B Artioli e F M Lovato volume II Torino 1983 pp 300-312

45

promesso nel Prologo di presentare per ciascuna domanda una responsio concisa

tale promessa egrave stata mantenuta solo nelle prime quaestiones Infatti le spiegazioni

di Massimo non si attengono alle spiegazioni letterali dei versetti neacute a spiegazioni

solo allegoriche vanno molto lontano dal testo che finisce per essere solo un

pretesto di lettura filosofica di un percorso ascetico Scritte molto probabilmente

dopo gli Ambigua ma il terminus ante quem egrave forse lrsquoassenza della discussione

riguardo le operazioni di Cristo

Edizioni Migne197

Geerard198

Laga-Steel199

Studi Bardy200

Hausherr201

Sherwood202

von Balthasar203

Meyvaert204

Duval205

Croce206

Schamp207

Laga208

Blowers209

Laga210

Blowers-Wilken211

Wallace212

197

Cfr PG 90 244-785 198

Cfr CPG 7688 199

Cfr MAXIMUS CONFESSOR Quaestiones ad Thalassium ed C Laga e C Steel I vol Turnhout

1980 e II vol Turnhout 1990 200

Cfr G BARDY La Litteacuterature patristique des laquoQuaestiones et responsionesraquo sur lrsquoEacutecriture

Sainte (Suite et fin) in laquoRevue bibliqueraquo 42 (1933) pp 328-352 201

Cfr I HAUSHERR Philautie De la tendresse pour soi agrave la chariteacute selon Saint Maxime le

Confesseur Roma 1952 202

Cfr P SHERWWOD (1952) e ID Exposition and Use of Scripture in St Maximus as Manifest in

the laquoQuaestiones ad Thalassiumraquo in laquoOrientalia Christiana Periodicaraquo 24 (1958) pp 202-207 203

Cfr H U VON BALTHASAR Komische Liturgie Das Weltbild Maximusrsquodes Bekenners

Einsielsielden 1961 204

Cfr P MEYVAERT The Exegetical Treatises of Peter Deacon and Eiugenarsquos Latin Rendering

of the laquoad Thalassiumraquo of Maximus the Confessor in laquoSacris Erudiriraquo 14 (1963) pp 130-148 205

Cfr Y M DUVAL Le Livre de Jonas dans la litteacuterature chreacutetienne grecque et latine Sources

et influence du Commentaire sur Jonas de Saint Jeacuterome II vol Paris 1973 pp 381-385 206

Cfr V CROCE Tradizione e ricerca Il metodo teologico di Massimo il Confessore Milano

1974 207

Cfr J SCHAMP Maxime le Confesseur et Photios Agrave propos drsquoune edition reacutecente des

Quaestions agrave Thalassius in laquoRevue Belge de Philologie et drsquoHistoireraquo 60 (1982) pp 163-176 208

Cfr C Laga Maximi Confessoris ad Thalassium Quaestio 64 Essai de lecture in After

Calcedon Studies in Theology and Church History Offered to Professor A Van Roey for His

Seventieth Birthday Leuven 1985 pp 203-215 209

Cfr P M BLOWERS Exegesis and Spiritual Pedagogy in Maximus the Confessor An

Investigation of the Quaestiones Ad Thalassium Notre Dame 1991 210

Cfr C LAGA A complete Graeco-Latin Index of Maximus Confessorrsquos Quaestiones ad

Thalassium in History and Eschatology in John Scottus Eriugena and his Time Proceedings of

the 10th International Conference of the Society for the Promotion of Eriugenian Studies

Maynooth and Dublin August 16-20 2000 ed J McEvoy and M Dunne Leuven 2002 pp 169-

182 211

Cfr P M BLOWERS AND R L WILKEN On the Cosmic Mystery of Jesus Christ Selected

Writings from St Maximus the Confessor Crestwood 2003 La monografia propone la traduzione

di alcune opere del Monaco quali Ambigua 7 8 e 42 le QTh I II VI XVII XXI XXII XLII

LX LXI LXIV e lrsquoOpusculum theol et pol 6 per esplicitare il principio e il fine delle creature

razionali in che modo il Creatore mette ordine a partire dallrsquoesistenza del corpo Gesugrave Cristo e le

leggi sullutilitagrave delle passioni sulla conservazione di Dio e la sua presenza nellUniverso sulla

grazia del Battesimo sul progresso spirituale secondo virtugrave sulle passioni umane di Cristo il

nuovo Adamo che divenne peccato sul Mistero Cosmico di Gesugrave Cristo sullereditagrave della

46

Traduzioni moderne Argyriou213

von Ivaacutenka214

Ceresa-Gastaldo215

Vinel216

Quaestiones et dubia

(633634 dC)

Opera che fa parte del genere letterario delle questiones et responsiones genere

letterario che presenta il tema esposto nella maggior parte dei casi sotto forma di

domanda e la risposta che egrave molto breve Sono circa 195 questiones caratterizzate

da unrsquoesegesi anagogica di cui solo quarantasette contenute nellrsquoedizione del

Migne Secondo Declerck questrsquoopera risulta poco profonda sia formalmente sia

speculativamente rispetto alle altre opere dello stesso genere molto probabilmente

percheacute era unrsquoopera preparatoria rispetto allrsquoAmbiguorum liber e alle Quaestiones

ad Thalassium

Edizioni Migne217

Geerard218

Declerck219

Studi Epifanovič220

Bardy221

Sherwood222

Giannelli223

Riedinger224

Geerard225

Declerck226

Follieri227

trasgressione di Adamo sul profeta Giona e lEconomia della salvezza e infine sulle due volontagrave di

Cristo in agonia del Getsemani 212

Cfr J D WALLAS Virtue and Knowledge as the Hermeneutical Key for Unlocking Maximus

the Confessors Quaestiones ad Thalassium (Dissertation pp 254 ISBN 9781303129353)

United States 2013 213

Cfr A ARGYRIOU Saint Maxime le Confesseur Le Mystegravere du Salut textes traduit et preacutesenteacutes

avec une introduction de I H Dalmais Namur 1964 Dopo le prime pagine di introduzione

approfondita di Dalmais (pp 7-57) che presenta la biografia le opere e la dottrina spirituale del

monaco Argyriou sceglie di presentare alcuni passi delle QTh per esporre lrsquoantropologia la

cristologia le vie ascetiche e la teologia della salvezza secondo il Confessore Il testo egrave diviso in

tre parti la prima delinea lrsquoinsegnamento antropologico e cristiologico la seconda il rapporto tra

Dio e lrsquouniverso le ldquotre leggirdquo la teologia del tempo e infine la terza delinea le sintesi cosmico-

antropologiche nellrsquoambito ecclesiale 214

Cfr E VON IVAacuteNKA Maximos der Bekenner All-Eins in Christus Einsiedeln 1961 pp 50-55

pp 70-85 215

Cfr A CERESA-GASTALDO Il motivo del sangue in Massimo Confessore in Atti della

settimana laquoSangue e antropologia nella letteratura cristianaraquo(Roma 29 novembre ndash 4 dicembre

1982) a cura di F Vattioni Roma 1983 pp 1421-1431 Lrsquoautore espone i valori semantici del

termine haima e alle pagine 1428-1429 traduce la QTh XXXV che riprende e approfondisce un

anno piugrave tardi nellrsquoarticolo ID Agonia e sangue di Gesugrave nel Getsemani in laquoSangue e antropologia

nella liturgiaraquo II Roma 1984 pp 571-579 216

Cfr MAXIME LE CONFESSEUR Questions agrave Thalassios 1- 40 Introduction et notes par Jean-

Claude Larchet traduction par Franccediloise Vinel Paris 2010 e ID Questions agrave Thalassios 41-55

Introduction et notes par Jean-Claude Larchet traduction par Franccediloise Vinel Paris 2012 217

Cfr PG 90 785-856 218

Cfr CPG 7689 219

Cfr MAXIMUS CONFESSOR Quaestiones et dubia ed J H Declerck Turnhout 1982 220

Cfr S L EPIFANOVIČ (1917) 221

Cfr G BARDY La Litteacuterature patristique des laquoQuaestiones et responsionesraquo sur lrsquoEacutecriture

Sainte (Suite et fin) in laquoRevue bibliqueraquo 42 1933 pp 328-352 222

Cfr P SHERWOOD An Annotated Date-List of the Works of Maximus the Confessor Roma

1952

47

Traduzioni moderne Prassas228

Liber asceticus

(633634 dC)

Questo dialogo tra un giovane monaco ed un anziano ha come argomento lrsquoascesi

e la vita cristiana Secondo Sherwood puograve essere suddiviso in due parti nella

prima (capitoli 1-26) i due monaci dialogano sulla salvezza come scopo

dellrsquoIncarnazione invece nella seconda (capitoli 27-45) il monaco giovane chiede

il percheacute non possiede compunzione e lrsquoanziano monaco si dilunga in un

monologo per spiegargli le cause quali mancanza di timore di Dio negligenza

disobbedienza e fede priva di opere229

Fin dalle prime righe il monaco anziano

esplicita al monaco giovane che la salvezza dellrsquouomo egrave lo scopo

dellrsquoIncarnazione realizzabile solo attraverso la pratica dei comandamenti e

lrsquoesercizio della virtugrave strumenti indispensabili per conformarsi a Cristo (capitoli

1-5) Infatti lrsquouomo solo se segue lrsquoesempio della vita di Cristo (capitoli 10-13) di

Paolo e degli Apostoli (capitoli 14-16) con la pratica dei comandamenti sintesi

dellrsquoamore di Dio e del prossimo potragrave essere salvato Occore che il cristiano

dunque ami gli altri uomini e perdoni i suoi nemici (capitolo 17) acquisti la

temperanza e le altre virtugrave quali amore padronanza di seacute e preghiera ininterrotta

(capitoli 18-26) Dopo il monologo (capitoli 27-37) e dopo una lunga invocazione

223

Cfr C GIANNELLI Una laquoeditio maiorraquo delle laquoQuaestiones et dubiaraquo di S Massimo il

Confessore in Πεπραγμένα τοῦ θrsquoΔιεθνοῦς Βυζαντινολογικοῦ Συνεδρίου Athenai 1956 pp

100-111 224

Cfr U RIEDINGER Die laquoQuaestiones et dubiaraquo (Erotapokriseis) des Maximos Homologetes in

Codex Vaticanus Graecus 1703 (s10) in laquoByzantinisch-neugriechische Jahrbuumlcherraquo 90 1966 pp

260-276 225

Cfr Clavis Patrum Graecorum vol III A Cyrillo Alexandrino ad Iohannem Damascenum

cura et studio a cura di M Geerard Thurnhout 1979 226

Cfr J H DECLERK Remarques sur la tradition du laquoPhysiologusraquo Grec in laquoByzantionraquo 51

1981 pp 148-158 cfr ID Un manuscript peu connu le laquoLondinensis Brit Libr Add 17472raquo in

laquoByzantionraquo 51 1981 pp 484-501 cfr ID La tradition des Questiones et Dubia de S Maxime le

Confesseur in AA VV Maximus Confessor Actes du Symposium sur Maxime le Confesseur

Fribourg 2-5 septembre 1980 Fribourg 1982 pp 85-96 e cfr ID Les citations de S Maxime le

Confesseur chez Paul de lrsquoEacutevergeacutetis in laquoByzantionraquo 55 1985 pp 91-117 227

Cfr E FOLLIERI Byzantina et Italograeca Studi di filologia e di paleografia Roma 1997 pp

141-150 228

Cfr MAXIMUS THE CONFESSOR Questions and Doubts trans D D Prassas Dekalb 2010

Prassas inizia la sua introduzione con un breve racconto dei particolari piuttosto oscuri della vita di

Massimo dando maggior peso alla tradizione vita greca che riporta un ambiente

costantinopolitano per leducazione e listruzione di Massimo piuttosto che alla Vita siriaca

cronologicamente precedente e pubblicata da Sebastian Brock nel 1973 che sostiene la nascita del

monaco in Palestina e la sua formazione spirituale origenista in monastero Secondo lrsquoautrice in

questa opera si riconosce linfluenza evidente e innegabile di Origene e Evagrio e soprattutto

Didimo il Cieco ma osserva che vi egrave un solo riferimento diretto alla dottrina di Origene nella

quaestio 19 che tratta di utilizzo di Gregorio di Nissa dellrsquoapokatastasis In altri termini le pretese

della Vita siriaca riguardanti la formazione intellettuale di Massimo e la sua adesione

allrsquoorigenismo vengono rifiutate (p13) Lrsquoopera dunque risulta una contemplazione teorica del

significato interiore della Scrittura e la sua applicazione alle pratiche ascetiche dei monaci (cfr pp

21-37) 229

Cfr P SHERWOOD (1952) pp 99-100

48

alla misericordia divina da parte dellrsquoanziano monaco (capitoli 37-39) il giovane

scoppia in lacrime percheacute dubita della propria salvezza e chiede che cosa deve

fare (capitolo 40) Lrsquoanziano esorta il giovane a convertirsi e ad avere fiducia nel

perdono noncheacute a combattere senza sosta i nemici (capitoli 41-45) Il dialogo

chiaro e privo di erudizione ha spinto lo studioso Dalmais a riternerlo unrsquoopera

matura dellrsquoultimo periodo del Confessore230

invece ha spinto Sherwood a

ritenerla acerba e forse scritta intorno al 626 dC231

Secondo gli studiosi M

Jankowiak e P Booth il Confessore non ha potuto scrivere questo dialogo durante

il periodo dellrsquoesilio come sostiene Dalmais per una serie di ragioni la semplicitagrave

della prosa non risulta in contrasto con il resto del corpus quanto piuttosto

risponde alla forma letteraria del dialogo non egrave credibile che durante il periodo

dellrsquoesilio il Confessore abbia partorito questrsquoopera cosigrave densa di significati

teologici ma egrave molto piugrave convincente supporre che sia stata scritta intorno al 633-

634 dC visto la mancanza di riferimenti impliciti ed espliciti ad avvenimenti

contemporanei Inoltre la tesi di Sherwood non egrave ugualmente accettabile percheacute

manca ogni tipo di riferimento al contesto cristologico tipico delle opere del primo

periodo (come lrsquoOr dom) e ogni rimando alla polemica cristologica

monoteletica232

Edizioni Migne233

Van Deun234

Studi Dalmais235

Geerard236

Geanakoplos237

Cricircşmăreanu238

Traduzioni Sherwood239

Garbas240

Murawski241

Cantarella242

Hermann243

Dal Pra244

Deseille245

Ceresa-Gastaldo246

Gysens247

230

Cfr I H DALMAIS La doctrine asceacutetique de S Maxime le Confesseur drsquoapregraves le ldquoLiber

Asceticusrdquo in laquoIreacutenikonraquo 26 (1953) pp 17-39 231

Cfr P SHERWOOD (1952) p 26 232

Cfr M JANKOWIAKAND P BOOTH (2015) p 28 233

Cfr PG 90 912-956 234

Cfr CPG 7692 235

Cfr nota 218 236

Cfr Clavis Patrum Graecorum volumen III a Cyrillo Alexandrino ad Iohannem Damascenum

cura et studio M Geerard Turnhout 1979 pp 431-450 237

Cfr D J GEANAKOPLOS Some Aspects of the Influence of the Byzantine Maximos the

Confessor on the Theology of East and West in laquoChurch Historyraquo 38 (1969) pp 150-163 238

Cfr F CRIcircŞMĂREANU laquoLiber asceticusraquo o lectură anagogică a Scripturii in laquoClassica et

Cristianaraquo 9 (2014) pp 57-83 239

Cfr ST MAXIMUS THE CONFESSOR The Ascet Life The Four Centuries on Charity trasl and

annot by P Sherwood London 1955 240

Cfr M GARBAS Des heiligen Maximus Confessor Buch vom geistlichen Leben (Liber

asceticus) aus dem Griechischen ins Deutsche uumlbertragen und mit einer Einleitung versehen

Breslau 1925 241

Cfr F MURAWSKI Fuumlhrer zu Gott Eine Auswahl aus griechischen Kirchenschrifstellern in

freier Uumlbersetzung Mainz 1926 242

Cfr MASSIMO IL CONFESSORE La Mistagogia ed altri scritti a cura di R Cantarella Firenze

1931 243

Cfr B HERMANN Weisheit die betet Maximus der Bekenner 580-662 Wuumlrzburg 1941 244

Cfr MASSIMO IL CONFESSORE Il libro ascetico traduzionedal greco e introduzione a cura di

M Dal Pra Milano 1944

49

Opusculum theologicum et polemicum XIV variae definitiones

(633634 dC)

Il quattordicesimo trattato degli Opuscula theologica et polemica scritti dal

monaco Massimo in epoche diverse e ordinati da Combefis e Migne contiene

diciannove definizioni non numerate nel testo riguardo i problemi trinitari e

cristologici fondamentali per le controversie cristologiche del tempo Tra le varie

definizioni risultano interessanti quella di δύναμις legata al termine ἐνέργεια e di

θέλημα distinta in volontagrave naturale e volontagrave gnomica Lrsquoacume delle definizioni

e la terminologia utilizzata ricordano lrsquoOr Dom lrsquoEp II Opusc XVIII e Myst e

colloca la scrittura di questo opusculum poco pima lrsquoemanazione dellrsquoEkthesis

(636 dC)

Edizioni Migne248

Epifanovič249

Geerard250

Roosen251

Studi Diekamp252

Traduzioni Larchet-Ponsoye253

De Angelis254

Opusculum theologicum et polemicum XVIII unionum definitiones

(634635 dC)

Questa trattato teologico e polemico contiene dodici definizioni non numerate nel

testo riguardo i diversi tipi di unione Secondo Sherwood la prima la seconda

lrsquoundicesima e la dodicesima definizione hanno come argomento lrsquounione

essenziale e ipostatica che si riscontra in Leonzio di Bisanzio In base a questa

analogia lo studioso colloca la composizione del trattato intorno al 626633

245

Cfr P DESEILLE LrsquoEacutevangile au deacutesert Des premiers moines agrave Saint Bernard Paris 1965 pp

161-191 246

Cfr MASSIMO IL CONFESSORE Umanitagrave e divinitagrave di Cristo traduzione introduzione e note a

cura di A Ceresa-Gastaldo pp 23-62 247

Cfr S GYSENS Les traductions latines du Liber asceticus (CPG 7692) de saint Maxime le

Confesseur in laquoAugustinianaraquo 46 (1996) pp 311-338 248

Cfr PG 91 149 B- 153B 249

Cfr S L EPIFANOVIČ (1917) pp 68-70 250

Cfr CPG 769714 e 7770721 251

Cfr B ROOSEN Epifanovich Revisited (Pseudo-) Maximi Confessoris Opuscula varia a

Critical Edition with Extensive Notes on Manuscript Tradition and Authenticity Ph D Leuven

2001 p 5 252

Cfr Doctrina Patrum de Incarnatione Verbi Ein griechisches Florilegium aus der Wende des

siebenten und achten Jahrhunderts zum ersten Male vollstaumlndig herausgegeben und untersucht

von F Diekamp Muumlnster in Westfalen 1907 p 256 253

Cfr SAINT MAXIME LE CONFESSEUR Opuscules theacuteologiques et poleacutemiques introduction par J

C Larchet traduction et notes par E Ponsoye Paris 1998 p33 Da qui in poi abbreviato J C

LARCHET (1998) 254

Cfr MASSIMO IL CONFESSORE Opuscoli teologici e polemici a c di B De Angelis Bologna

2007 pp 59-61 Da qui in poi abbreviato B DE ANGELIS (2007)

50

dC255

a differenza degli studiosi Jankowiak e Booth secondo cui la

composizione risale al 634635 d C Infatti la terza definizione che riguarda

lrsquounione secondo la relazione e secondo le γνῶμαι in unrsquounica volontagrave egrave analoga

a quanto viene affermato sullo stesso argomento da Sofronio nella Lettera

Sinodale del Sesto Concilio Ecumenico scritta intorno al 634635 dC256

Il

linguaggio utilizzato dal monaco ricorda molto la II Epistula e lrsquoOrationis

dominicae expositio oltre che lrsquoOpusculum theologicum et polemicum XIV

Edizioni Migne257

Van Deun258

Studi Van Deun259

Traduzioni Larchet-Ponsoye260

De Angelis261

Orationis dominicae expositio

(636 dC)

Questo commentario definito da Madden laquounrsquoopera drsquoarteraquo262

espone

brevemente gli elementi costitutivi della preghiera Padre nostro Nel Prologo si

legge che la preghiera presa in considerazione egrave una sintesi criptica della

Rivelazione ma chiara per coloro che hanno uno spirito saldo Essa in altri

termini risulta un compendio di tutto ciograve di cui il Verbo di Dio egrave artefice nel

momento in cui si incarna263

Il testo oltre il Prologo264

egrave costituito da due parti

fondamentali la prima dedicata alla κένοσις265

la seconda dedicata al commento

vero e proprio alla preghiera266

e infine da una conclusione267

che augura la

sottrazione dellrsquouomo alle lusinghe del maligno268

Dopo unrsquoampollosa

professione di umiltagrave tipicamente bizantina il monaco afferma che se scopo della

volontagrave divina egrave la deificazione dellrsquouomo e scopo del pensiero divino egrave condurre

la nostra vita alla propria entheacutelechia egrave necessario conoscere e praticare la

preghiera di Cristo269

La preghiera rivela la teologia la filiazione divina nella

255

Cfr P SHERWOOD (1952) p 30 256

Cfr M JANKOWIAK and P BOOTH (2015) pp 34-35 257

Cfr PG 91 213 A-216 A 258

Cfr CPG 769718 259

Cfr P VAN DEUN LrsquoUnionium definitiones attribueacute agrave Maxime le Confesseur eacutetude et eacutedition

du traiteacute in laquoRevue des Eacutetudes Byzantinesraquo 58 (2000) pp 123-147 260

Cfr J C LARCHET (1998) p 20 261

Cfr B DE ANGELIS (2007) p 34 262

Cfr N MADDEN The Commentary on the Pater Noster An Example of the Structural

Methodology of Maximus the Confessor in Maximus Confessor Actes du Symposium sur Maxime

le Cofesseur Fribourg 2-5 septembre 1980 Fribourg Suisse 1982 pp 147-155 cit p 148 263

Cfr PG 90 876 A 264

Cfr PG 90 872 D ndash 876 C 265

Cfr PG 90 876 C ndash 884 A 266

Cfr PG 90 884 A ndash 905 B 267

Cfr PG 90 905 B- 909A 268

Questa suddivisione si deve allo studio di Riou che propone una penetrante traduzione (cfr

nota num ) suddivisione ripresa da Ceresa-Gastaldo (cfr nota num) che tuttavia viene rielaborata

in modo piugrave analitico con lrsquoaggiunta dei sottoparagrafi 269

Cfr PG 90 875 A-876 A

51

grazia lrsquoequivalenza con gli angeli la partecipazione alla vita eterna il

rinnovamento della natura la dissoluzione della legge del peccato e lrsquoessere

liberati dal male Vengono trattati i sette doni misteriosi la santificazione del

nome del Padre la venuta del Regno del Signore la realizzazione della sua

volontagrave la richiesta del pane quotidiano la richiesta del perdono il non essere

indotti in tentazione e lrsquoessere liberati dal male Infine Cristo egrave dichiarato come

modello di salvezza che attraverso lrsquoIncarnazione e la Croce ha liberato lrsquouomo

dal peccato e gli ha consentito la deificazione della grazia

Edizioni Migne270

Geerard271

Van Deun272

Studi Hermann273

Sherwood274

Dalmais275

Riou276

Ceresa-Gastaldo277

Madden278

Touraille279

Capello280

Choi281

Traduzioni moderne Hermann282

Riou Ceresa-Gastaldo Tourqaille Capello

Argbarate283

Mystagogia

(636-640 dC)

In questo commentario ascetico costituito da ventiquattro capitoli il monaco

Massimo ha lintenzione come afferma nel Prologo di narrare quanto riferitogli

da un μακάριος γέρων sulla Santa Chiesa284

La Chiesa infatti viene descritta

270

Cfr PG 90 872-909 271

Cfr CPG 7691 272

Cfr MAXIMUS CONFESSOR Opuscula exegetica duo ed P Van Deun Turnhout 1990 273

Cfr B HERMANN Weisheit die betet Maximus der Bekenner 580-662 Wuumlrzburg 1941 274

Cfr P SHERWOOD (1952) p 35 num 37 275

Cfr I H DALMAIS Un traiteacute de theologie contemplative Le Commentaire du Pater de S

Maxime le Confesseur in laquoRevue dAsceacutetique et de Mystiqueraquo 29 (1953) pp 123-159 276

Cfr A RIOU Le monde et lEacuteglise selon Maxime le Confesseur Paris 1973 277

Cfr MASSIMO IL CONFESSORE Umanitagrave e divinitagrave di Cristo traduzione introduzione e note a

cura di A Ceresa-Gastaldo Roma 1979 278

Cfr Nota num 323 279

Cfr J TOURAILLE Centuries sur lamour Centuries sur la theacuteologie et leacuteconomie de

lincarnation du Fils de Dieu Bregraveve interpreacutetation de la priegravere du Notre Pegravere Abbaye de

Bellefontaine 1985 280

Cfr A L CAPELLO Das Vater unser kurze Auslegung fur einen Freund Christi Logiceum

Capella 1985 281

Cfr M J CHOI Spiritual theology of the Lords Prayer according to Maximus the Confessor

Thesis (Ph D) - Dallas Theological Seminary Dallas (Tex) Summary in DAI-A 2002-2003 63

(3) 1001 282

Cfr B HERMANN Weisheitdie betet Maximus der Bekenne 560-662 Wuumlrzburg 1941 283

Cfr MAXIMUS CONFESSOR Dibalogo ascbetico Centurias sobre la caridad Interpretatcibon

del Padre Nuestro introduccibon traduccibon y notas de P Argbarate Madrid 1997 284

Riguardo il μακάριος γέρων gli studiosi hanno avanzato molte ipotesi secondo Nikolau il

monaco Massimo si riferisce a Dionigi Areopagita o ad una persona conosciuta direttamente

52

secondo il piano cosmologico come immagine di Dio ma piugrave specificamente

come immagine del mondo in quanto costituita da esseri visibili e invisibili

(capitoli 1-2) e come immagine del mondo sensibile (capitolo 3) per la presenza

della navata e del santuario e viene descritta secondo il piano antropologico come

uomo costituito da anima (rappresentata dal santuario) da mente (rappresentato

dallaltare) e dal corpo (rappresentato dalla navata) (capitoli 4-5) In altri termini

luomo creato da Dio risulta essere cosmo cosigrave come il cosmo luomo (capitolo

7) noncheacute immagine della Scrittura il cui corpo egrave lAntico Testamento e lanima

il Nuovo Testamento (capitolo 6) La Chiesa dunque si fonda sulla liturgia

eucaristica la cui partecipazione egrave essenziale per essere invasi dallamore di Dio

(capitolo 24) La liturgia inizia con lingresso del vescovo che simboleggia la

venuta di Cristo nel mondo (capitolo 8) presuppone lingresso del popolo che

convertitosi ritorna a Dio (capitolo 9) Essa prevede le letture dei libri sacri e del

Vangelo i canti la proclamazione della pace e il monaco ne specifica la sua

interpretazione allegorica (capitoli 10-14) cosigrave come esplicita il significato della

chiusura delle porte dopo la lettura del Vangelo lingresso dei Santi misteri la

recita del Padre Nostro (capitoli15-21) Il monaco conclude il suo commento con

la convinzione che i riti ecclesiastici conducono lanima alla perfezione (capitoli

22-23) Riguardo la data di composizione Sherwood e Bornet ritengono che sia

intorno il 628-630 d C invece Dalmais la fa risalire intorno al 632-634dC285

Risultano molto piugrave convincenti le ipotesi avanzate da M Jankowiak e P Booth

secondo cui la presenza della singola identitagrave della γνώμη egrave coerente con altre

opere di questo periodo come lOr dom lEp II e gli Opusc XIV e XVIII286

Edizioni Migne287

Sotiropoulos288

Boudignon289

Studi Peacutetridegraves290

Sherwood291

Dalmais292

Bornet293

Stead294

Nikolau295

Taft296

durante il soggiorno a Crisipoli o nel monastero di San Giorgio a Cizico secondo Sherwood e

Dalmais a Sofronio di Gerusalemme Cfr Studi 285

cfr Studi 286

Cfr M JANKOWIAK and P BOOTH (2015) p 30 287

Cfr PG 91657-717 288

Cfr C G SOTIROPOULOS Ὴ Μυσταγωγία τοῦ ἁγίου Μαξίμου τοῦ Ὁμολογητοῦ Athenai 1978 289

Cfr CPG 7704 290

Cfr S PEacuteTRIDEgraveS Traiteacutes liturgiques de saint Maxime et de saint Germain traduits par

Anastase le bibliotheacutecaire in laquoRevue de lOrient chreacutetienraquo 10 (1905) pp 289-313 e pp 350-364 291

Cfr P SHERWOOD (1952) p 32 num 27 292

Cfr I H DALMAIS Place de la laquoMystagogieraquo de saint Maximele Confesseur dans la theacuteologie

liturgique Byzantine in Papers Presented to the Third International Conference on Patristic

Studies Held at Christ Church Oxford 1959 Part III Liturgica Monastica et Ascetica

Philosophica ed By F L Cross Berlin 1962 pp 277-283 cfr ID Theacuteologie de lEacuteglise et

mystegravere liturgique dans la Mystagogie de SMaxime le Confesseur in Papers Presented to the

Sixth International Conference on Patristic Studies Held in Oxford 1971 Part II Classica et

Hellenica Theologica Liturgica Ascetica ed by E A Livingstone Berlin 1975 143-153 e cfr

ID Mystegravere liturgique et divinization dans la Mystagogie de Saint Maxime le Confesseur in

Epectasis Meacutelanges Patristiques offerts au Cardinal J Danieacutelou Paris 1972 pp 55-62 293

Cfr R BORNET Les commentaires byzantins de la Divine Liturgie du VII au XV siegravecle Paris

1966 cfr ID Explication de la liturgie et interpretation de lEacutecriture chez Maxime le Confesseur

53

Traduzioni moderne Cantarella297

Lot-Borodine298

Stead299

Computus ecclesiasticus

(ottobre 640 d C - Febbraio 641d C)

Dedicata al patrizio Pietro300

questa introduzione si occupa del calcolo delle feste

cristiane e della cronologia biblica e pagana Massimo mira a stabilire un vero

computo pasquale sulla base delle tre date del calendario ebraico tra cui la data

del Yom Kippur lrsquoinizio della Quaresima e della Pasqua La scelta del monaco

per il computo pasquale corrisponde con il 27 settembre data nel calendario

liturgico alessandrino precisamente dallAnnunciazione a Zaccaria che egrave di sei

mesi prima della Annunciazione alla Vergine polemizzando contro il sistema di

calcolo di riferimento e facendo riferimento al ciclo lunare Ritenuto dagli studiosi

un lavoro unitario e coerente301

Per quanto riguarda la data di composizione

Massimo ci informa di essere nel trentunesimo anno dellrsquoimpero di Eraclio

centocinquantasettesimo anno diocleziano302

visto che il trentunesimo anno

dellrsquoimpero di Eraclio inizia il 5 ottobre 640 dC e che la morte dellrsquoimperatore

avviene lrsquo11 febbraio 641 d C egrave preferibile considerare la composizione del

Computus in questo lasso di tempo

Edizioni Migne303

Geerard304

Studi Lempire305

in Papers Presented to the Fifth International Conference on Patristic Studies Held in Oxford

1967 Part I Ediotiones Critica Philologica Biblica Historica Liturgica et Ascetica ed by F L

Cross Berlin 1970 pp 323-327 e cfr ID Lanaphore dans la spiritualiteacute liturgique de Byzance

Le teacutemoignage des Commentaires mystagogiques du VII au XV siegravecle in Eucharisties dOrient et

dOccident Semaine liturgique de lInstitut Saint-Serge II Paris 1970 pp 241-263 294

Cfr J STEAD The Image of Man in laquoThe Downside Reviewraquo 92 (1974) pp 233-238 295

Cfr T NIKOLAU Zur Identitaumlt des μακάριος γέρων in der Mystagogia von Maximos dem

Bekenner in laquoOrientalia Christiana Periodicaraquo 49 (1983) pp 407-418 296

Cfr R F Taft Is the liturgy described in the laquoMystagogia raquo of Maximus Confessor Byzantine

Palestinian or neither in laquoBollettino della Badia di Grottaferrataraquo 3 (2010) pp 247-295 297

Cfr MASSIMO IL CONFESSORE La Mistagogia ed altri scritti a cura di R Cantarella Firenze

1931 298

Cfr M LOT-BORODINE Mystagogie de Saint Maxime in laquoIreacutekonraquo 13 (1936) pp 466-472 pp

595-597 pp717-720 cfr ID Mystagogie de Saint Maxime in laquoIreacutekonraquo 14 (1937) pp 66-69182-

185 282-284 444-448 e cfr ID Mystagogie de Saint Maxime in laquoIreacutekonraquo 15 (1938) pp 71-74

185-186 276-278 390-391 488-492 299

Cfr J STEAD The Church the Liturgy and the Soul of Man The laquoMystagogiaraquo of St Maximus

the Confessor Traslated with Historical Note and Commentaries Maassachusetts 1982 300

Cfr PG 19 1217 B e cfr C ZUCKERMAN La haute hieacuterarchie militaire en Afrique byzantine

in laquoAntiquiteacute Tardiveraquo 10 (2002) pp 169-175 301

Cfr M JANKOWIAK AND P BOOTH (2015) p 39 302

Cfr PG 19 1270 D- 1217 A 303

Cfr PG 19 1217-1280 304

Cfr CPG 7706 305

Cfr J LEMPIRE Le calcul de la date de Paques dans les traiteacutes de S Maxime le Confesseur et

de Georges moine et precirctre in laquoByzantionraquo 77 (2007) pp 267-304

54

Opusculum theologicum et polemicum II ad eundem ex tractatu de operationibus

et voluntatibus

Opusculum theologicum et polemicum III ex eodem tractatu 51

(640- giugnoluglio del 643 d C)

Questi due Opuscula pervenuti non integralmente ma in solo tre frammenti

vengono considerati complementari infatti hanno come argomento le operazioni e

le volontagrave di Gesugrave Cristo e si esprimono contro Severo e Nestorio Le tesi

cristologiche di costoro creavano confusione specialmente negli ambienti

monastici dove non crsquoera una grossa preparazione teologica Infatti Nestorio

difese lrsquoumanitagrave di Gesugrave contro la corrente apollinarista ancora attiva in modo

da separare le due nature a differenza di Cirillo che confermograve invece lrsquounitagrave

perfetta delle due nature distinte e non confuse con interscambio di proprietagrave

Severo di Antiochia teologo di riferimento della Chiesa giacobita e copta sulla

scia di Cirillo di Alessandria rifiutograve il monofisismo sia di Eutiche sia di Nestorio

e ritenne che fosse piugrave corretto parlare di ununica natura del Verbo Incarnato

Precisamente non negograve la pre-esistenza indipendente delle nature sia divina che

umana prima dellunione ipostatica dopo cui esse sussistono sigrave divise poicheacute unite

ipostaticamente percui secondo Severo quando ci si riferisce al Verbo Incarnato

si dovrebbe fare riferimento allunione ipostatica delle nature e quindi ad ununica

natura incarnata Il monaco Massimo con la scrittura di questi Opuscula ha

creato una geniale terminologia sulla determinazione delle energie e della volontagrave

in Cristo indispensabili premesse per dissipare almeno in parte i conflitti della

tumultuosa diatriba cristologica Infatti egli nel θέλημα γνωμικὸν indica una

proprietagrave dellrsquoipostasi che concerne sia la facoltagrave fisica sia la facoltagrave spirituale

della volizione in Cristo mantenedo le due nature umana e divina concordanti

ma separate tra loro Per quanto riguarda la composizione di questi due Opuscula

le diverse edizioni consentono di ricostriure almeno in parte il contesto di

riferimento Infatti secondo quanto riportato nella Patrologia graeca edita dal

Migne riporta entrambi i trattati come distinti e destinati a Marino il II

Opusculum tratta gli errori cristologici di Severio e Nestorio e le loro

conseguenze invece il III Opusculum Massimo espone la sua posizione diotelica

con particolare attenzione alla confutazione del monotelismo severiano Secondo

lrsquoedizione di Epifanovich e di Roosen questi due Opuscula risultano un trattato

unico costituito da tre frammenti inviati a Talassio il capitolo 8 secondo cui non

crsquoegrave alcuna opposizione tra le due nature umana e divina quanto una differenza

essenziale non solo delle natura ma anche delle volontagrave il capitolo 50 (Opusc II)

sullrsquoassimilazione severiana della natura con lrsquoipostasi e il capitolo 51 (Opusc III)

sulle volontagrave di Cristo leggi naturali e non γνῶμαι Si pensa che questi trattati

siano stati scritti tra 640 dC ndash 643 dC periodo in cui il monaco si schiera

pubblicamente contro il monotelismo

Edizioni Migne306

Epifanovich307

Geerard308

Roosen309

306

Cfr Il II Opusculum in PG 91 40 A- 45D il III Opusculum in PG 91 45D-56D 307

Cfr S L EPIFANOVIČ (1917) pp 68-70

55

Studi Sherwood310

Traduzioni Larchet-Ponsoye311

De Angelis312

Opusculum theologicum et polemicum IV ad Georgium presbyterum ac

hegumenum

(640 dC)

Dedicato a presbitero e igumeno Giorno a cui sono destinate le Epistulae XXIX e

XXXI Massimo scrive una lunga introduzione sulla vita ascetica313

e

approfondisce sul mistero di Cristo ovvero sulla sua volontagrave314

Secondo

Sherwood questo Opusculum egrave stato scritto dopo il 634 dC in quanto non sembra

riferirsi allo Psephos e prima del 640 dC in quanto sembra precedere il conflitto

tra Roma e Costantinopoli315

invece secondo Larchet il testo prettamente

antimonotelita consente di datarlo intorno al 640 dC316

Il modo pacato di

scrivere e di trattare queste tematiche rende plausibili le due ipotesi riguardo la

datazione di questo trattato

Edizioni Migne317

Geerard318

Studi Sherwood319

Traduzioni Larchet-Ponsoye320

De Angelis321

308

Cfr CPG 76972-3 309

Cfr B ROOSEN Epifanovich Revisited (Pseudo-) Maximi Confessoris Opuscula varia a

Critical Edition with Extensive Notes on Manuscript Tradition and Authenticity Ph D Leuven

2001 pp 785-786 310

Cfr P SHERWOOD (1952) pp 53-55 311

Cfr J C LARCHET (1998) p86 312

Cfr B DE ANGELIS (2007) pp138-146 313

Cfr PG 91 56 D-57 C 314

Cfr PG 91 60 A-C 315

Cfr P SHERWOOD (1952) p 41 316

Cfr J C LARCHET (1998) p25 317

Cfr PG 91 56 D- 61 D 318

Cfr CPG 76974 319

Cfr P SHERWOOD (1952) p 41 320

Cfr J C LARCHET (1998) pp- 25-27 321

Cfr B DE ANGELIS (2007) pp 46-48

56

Opusculum theologicum et polemicum VI de eo quod scriptum laquoPater si fieri

potest transeat a me calixraquo

(640 dC)

Questo trattato che risulta essere in realtagrave un commento al versetto biblico Matteo

2639 sulla preghiera di Gesugrave Cristo al Getsemani egrave considerato un testo peculiare

per il dibattito monotelitico In continuitagrave con le tematiche presenti negli

Opuscula III VII XVI XXIII XXIV e XV il monaco prende le distanze dalle

interpretazioni dei padri secondo cui la volontagrave naturale rifiuta il calice ma la

volontagrave divina in accordo con il Padre accetta il suo sacrificio per la salvezza

umana Secondo il monaco le due volontagrave non sono distinte ma in pieno accordo

infatti come spiega Larchet la volontagrave umana puograve concordare con quella divina

grazie allrsquounione ipostatica e dalla divinizzazione Senza alcuna remora il monaco

parla di ldquodue operazionirdquo e di ldquodue libertagraverdquo322

e per questo molto probabilmente egrave

prescedente allrsquoOpusculum VII

Edizioni Migne323

Geerard324

Studi Sherwood325

Traduzioni Leacutethel326

Piret327

Ceresa-Gastaldo328

Larchet-Ponsoye329

De

Angelis330

Opusculum theologicum et polemicum VII tomus dogmaticus ad Marinum

diaconum

(640641 dC)

Dedicato a Marino diacono e non ancora sacerdote a Cipro questo trattato egrave di

carattere dottrinale sul rapporto fra nature operazioni e volontagrave e scritto dopo la

conoscenza dellrsquoEkthesis331

di sicuro dopo la scrittura dellrsquoOpusculum VI e prima

dellrsquoOpusculum XX Riprende lrsquointerpretazione della preghiera di Gesugrave Cristo al

Getsemani (Matteo 26 39)332

e il monaco afferma tutte le veritagrave fondamentali su

Gesugrave Cristo Egli egrave uno e consustanziale alla Trinitagrave e a noi in quanto possiede 322

Cfr PG 91 68 A 323

Cfr PG 91 65 A-68 D 324

Cfr CPG 76976 325

Cfr P SHERWOOD (1952) pp 44-45 326

Cfr F M LEacuteTHEL Theacuteologie de lrsquoagonie du Christ La liberteacutehumaine du Fils de Dieu et son

importance soteacuteriologique mises en lumiegravere par Saint Maxime le Confesseur Paris 1979 327

Cfr P PIRET Le Christ et la Triniteacute selon Maxime le Confesseur Paris 1983 328

Cfr MASSIMO IL CONFESSORE Meditazioni sullrsquoagonia di Gesugrave traduzione introduzione e

note a cura di A Ceresa-Gastaldo Roma 1985 pp 95-97 329

Cfr J C LARCHET (1998) pp 43-49 330

Cfr B DE ANGELIS (2007) pp 80-82 331

Cfr PG 91 77 A 332

Cfr PG 91 80 C- 81 A

57

carne animata razionalmente e noeticamente ed egrave per le sue nature divina e

umana unito allrsquoipostasi In altri termini lrsquoipostasi di Gesugrave Cristo egrave composta da

due nature perfette e considerare una natura priva delle proprie caratteristiche non

potrebbe sussistere nel piano dellrsquoesistenza Inoltre la differenza tra lrsquouomo e

Cristo egrave proprio nella natura umana quella del Salvatore egrave priva di peccato ma

non delle sue conseguenze quali la sofferenza la morte Dunque Cristo non ha

peccato nel voler conservare la sua vita ma nel momento in cui ha accettato di

eseguire la volontagrave del Padre noncheacute la sua ha divinizzato la natura umana ha

reso autenticamente naturale lo stato divinizzato della natura umana Espressosi

contro il monofisismo e lrsquoapollinarismo nelle sue argomentazioni il monaco

Massimo ricorre allrsquointerpretazione della preghiera di Gregorio di Nazianzo333

al

concetto pseudo-dionisiano dellrsquooperazione teandrica per affermare che le due

operazioni sono una mutua unione (συμφυία) rivolte su se stesse (περιχώρησις)

che Cristo rende noti come ununica operazione attraverso lunione del Logos

stesso e del suo tutto santo corpo che non egrave fisico ma connaturato (συγγενῆ)

ipostaticamente334

Edizioni Migne335

Geerard336

Studi Sherwood337

Traduzioni Larchet-Ponsoye338

De Angelis339

Opusculum theologicum et polemicum VIII exemplum epistulae ad episcopum

Nicandrum

(640641 dC)

Questo trattato che sembra essere un exemplum una copia della lettera inviata da

Massimo al vescovo Nicandro sulle due operazioni di Cristo Massimo si riferisce

allrsquooppressione presente al mondo (θλῖψις) visto lrsquoinvasione dei nemici340

Come

si evince dal trattato Nicandro ha mostrato nei confronti del monaco una

profonda stima tanto da richiedere degli argomenti341

contro la polemica

calcedonese monoergetista e miafisita Massimo rifiuta il presupposto di unrsquounica

operazione in Cristo espone numerosi riferimenti alle volontagrave naturali342

e quanto

puograve esser detto sulla volontagrave343

infine si rifagrave esplicitamente sia allrsquooperazione

teandrica pseudionisiana sia al concetto di unica operazione connaturata di Cirillo

333

Cfr PG 91 80 C- 84 B e cfr GREGORIUS NAZIANZENUS Disc 21 12 SC 250 248-250 334

Cfr PG 91 88 A 2-8 335

Cfr PG 91 69 B ndash 89 B 336

Cfr CPG 76977 337

Cfr P SHERWOOD (1952) p 51 num 73 338

Cfr J C LARCHET (1998) pp- 50 339

Cfr B DE ANGELIS (2007) pp 82-92 340

Cfr PG 91 92 C-D 341

Cfr PG 91 112 A 342

Cfr PG 91 96 A-B e cfr PG 91100 A 343

Cfr PG 91 109 C- 112 A

58

di Alessandria344

Riguardo il destinatario non si hanno altre attestazioni nel

corpus se non il titolo dellrsquoOpusculum

Edizioni Migne345

Geerard346

Studi Sherwood347

Traduzioni Larchet-Ponsoye348

De Angelis349

Opusculum theologicum et polemicum XX tomus dogmaticus ad Marinum

presbyterum

(641 dC)

Questo trattato nasce da una richiesta di Marino non piugrave diacono ma sacerdote di

commentare tre testi che i monoergetisti e i monotelisti citavano a sostegno delle

loro tesi quali il Contro Diaiteto di Anastasio di Antiochia350

Oratio XXX di

Gregorio di Nazianzo351

e la prima Epistula di Onorio a Sergio352

In linea con

lrsquoOpusculum VII scritto di sicuro precedentemente Massimo si preoccupa di

formulare una difesa a volte tortuosa e contorta per le argomentazioni di Onorio

che aveva approvato il suggerimento di Sergio di non parlare neacute di una neacute di due

energie in Cristo che non avere due volontagrave contrarie infatti chiarisce che lrsquounica

volontagrave di cui parla il papa egrave divina ma non preclude quella umana infatti la

presenza di una sola volontagrave egrave dovuta alla traduzione poco corretta in greco353

Grazie agli studi degli ultimi anni egrave possibile asserire che la data di composizione

egrave il 641 dC anno in cui molto probabilmente il monaco Massimo ha colto lo

sforzo diplomatico di Onorio di arginare la posizione dioteletica di Arcadio

arcivescovo di Cipro di Alessandria morto il 21 marzo 642 dC sostenuta poi nel

maggio del 643 dC da Sergio354

Edizioni Migne355

Geerard356

344

Cfr PG 91 100 B ndash 109 B 345

Cfr PG 91 89 C ndash 112 B 346

Cfr CPG 76978 347

Cfr P SHERWOOD (1952) pp 43-44 348

Cfr J C LARCHET (1998) p 33 349

Cfr B DE ANGELIS (2007) pp 62-72 350

Cfr PG 91 229 B- 233 B e cfr F M LEacuteTHEL Theacuteologie de lrsquoagonie du Christ La

liberteacutehumaine du Fils de Dieu et son importance soteacuteriologique mises en lumiegravere par Saint

Maxime le Confesseur Paris 1979 pp 74-77 351

Cfr PG 91 233 B- 237 C 352

Cfr PG 91 237 C- 244 B 353

Cfr PG 91 244 C-D 354

Per la ricostruzione puntuale del contesto storico e delle controversie cristologiche del tempo

cfr D BATHRELLOS The Byzantine Christ Person Nature and Will in the Christology of Saint

Maximus the Confessor Oxford-New York 2004 cfr P BOOTH Crisis of Empire Doctrine and

Dissent at the End of Late Antiquity Berkeley 2013 e cfr M JANKOWIAK The Invention of

Dyotheletism in laquoStudia patristicaraquo 63 (2013) pp 335-342 355

Cfr PG 91 228 B ndash 245 D

59

Studi Sherwood357

Traduzioni Larchet-Ponsoye358

De Angelis359

Opusculum theologicum et polemicum XVI de duabus unius Christi nostri

voluntatibus

(dopo il 641 dC)

Il monaco Massimo si rivolge al diacono Teodoro che si dichiara suo servo e

discepolo360

e per la prima volta offre unrsquoanalisi completa e profonda dellrsquoatto di

volontagrave sviluppata successivamente in altre opere quali lrsquoOpusculum I e Disputa

cum Pyrro Infatti Massimo chiarisce le varie declinazioni di volontagrave361

sia

naturale sia gnomica362

e di operazioni363

Il procedere filosofico del monaco non

ricorre alle regole dellrsquoalbero di Porfirio in quanto sottolinea la non

riconducibilitagrave dellrsquoipostasi-persona alla categoria di individuo ma piuttosto

fonda tale relazione sul rapporto forma-grado con la dicotomia logos-tropos

presente in tutto il sistema del Confessore

Edizioni Migne364

Geerard365

Studi Sherwood366

Traduzioni Larchet-Ponsoye367

De Angelis368

Opusculum theologicum et polemicum X ad Marinum Cypri presbyterum

(giugno-luglio 643 dC)

Indirizzato a Marino ormai presbitero questo trattato egrave stato scritto dopo

lrsquoEpistula XX e lrsquoOpusculum theologicum et polemicum VII Massimo durante il

356

Cfr CPG 769720 357

Cfr P SHERWOOD (1952) pp 41-42 358

Cfr J C LARCHET (1998) p 27 359

Cfr B DE ANGELIS (2007) pp 49-58 360

Cfr PG 91 185 C Secondo Jankowiak e Booth il destinatario di questo Opusculum non egrave il

diacono diotelita Teodoro destinatario dellrsquoOpusculum XIX in quanto si rivolge a Massimo con la

formula πάτερ ἠγιασμένε (cfr PG 91 184 D) cfr M JANKOWIAK AND P BOOTH (2015) pp 62-

63 361

Cfr PG 91 185 C- 188 D 362

Cfr PG 91 192 B- 193 B 363

Cfr PG 91 197 C- 208 C 364

Cfr PG 91 184 C- 212 A 365

Cfr CPG 769716 366

Cfr P SHERWOOD (1952) p 51 367

Cfr J C LARCHET (1998) p 58 368

Cfr B DE ANGELIS (2007) pp 100-114

60

suo soggiorno a Cartegine e prima della partenza per Roma nel 645646 dC

scrive questa difesa del Filioque e dellrsquoassenza del peccato in Cristo tratta

dellrsquoIncarnazione e delle operazioni in Cristo presenti nella lettera sinodale369

Il

testo risulta una vera e propria critica al concetto di operazione ipostatica che

Massimo riprende da Teodoro di Faran370

Il papa difeso in questo scritto

secondo Sherwood e Larchet egrave papa Teodoro consacrato il 24 novembre 642 dC

e Sergio arcivescovo di Cipro riscrive a Teodoro nel maggio del 643 dC

preoccupato per le affermazioni cristologiche Si presuppone dunque che

Massimo abbia scritto questo trattato intorno ai mesi di giugno ndashluglio del 643

dC371

Edizioni Migne372

Geerard373

Studi Sherwood374

Elert375

Siecienski376

Traduzioni Larchet-Ponsoye377

De Angelis378

Opusculum theologicum et polemicum XXV de duplici voluntate Domini

(dopo il 643 dC)

In questo trattato che consiste in dieci brevi capitoli sulle due volontagrave di Cristo il

monaco coglie lrsquooccasione di criticare il monotelismo La distinzione tra natura e

libertagrave a cui sono riferite rispettivamente alla volontagrave e allrsquoipostasi egrave lrsquoargomento

predominante cosigrave come le finali osservazioni sulla natura ingannevole del

linguaggio proprio riguardante alcune definizioni dei Padri della Chiesa come del

papa Alessandro del patriarca di Antiochia Eustazio del papa di Alessandria

Atanasio Gregorio di Nissa Diadoco di Foticea ed altri

Edizioni Migne379

Geerard380

Studi Sherwood381

Roosen382

369

Cfr PG 91 133D- 136 A 370

Cfr PG 91 136 C 12-13 371

Cfr M JANKOWIAK AND P BOOTH (2015) p 49 372

Cfr PG 91 133 A ndash 137 C 373

Cfr CPG 769710 374

Cfr P SHERWOOD (1952) pp 53-55 375

Cfr W ELERT Theodor von Pharan und Theodor von Raithu in laquoTheologische

Literaturzeitungraquo 76 (1951) pp 67-76 376

Cfr A E SIECIENSKI The authenticity of Maximus the Confessorrsquos Letter to Marinus The

Argumentum from Theological Consistency in laquoVigiliae Christianaeraquo 61 pp 189-227 377

Cfr J C LARCHET (1998) p 76 378

Cfr B DE ANGELIS (2007) pp 147-150 379

Cfr PG 91 269 D- 273 D 380

Cfr CPG 769725 381

Cfr P SHERWOOD (1952) p 44 382

Roosen riporta sulla scia di Epifanovič (cfr S L EPIFANOVIČ (1917) pp 64-67) unrsquoaggiunta a

questo Opusculum lrsquoAdditamentum 18 e lrsquoAdditamentum 19 LrsquoAdditamentum 18 egrave una raccolta di

61

Traduzioni Larchet-Ponsoye383

De Angelis384

Opusculum theologicum et polemicum XIX Theodori Byzantini diaconi

quaestiones cum Maximi solutionibus

(643-645 dC)

Massimo analizza per Marino due questioni di Teodoro diacono bizantino retore

sinodicario (συνοδικάριος) dellrsquoarcivescovo di Costantinopoli Paolo A partire

dal 639 dC i monoteliti avevano corretto la loro posizione sostenendo che Cristo

fosse un mero uomo che si fosse appropriato della volontagrave umana cosigrave come

dellrsquoignoranza se la volontagrave e lrsquoignoranza sono in rapporto tra loro significa

affermare che Cristo aveva una volontagrave umana per appropriazione piuttosto che

per natura In realtagrave Cristo non possiede ignoranza derivata dal peccato I

monoteliti in altri termini hanno introdotto nuove definizioni e terminologie che

inducono allrsquoerrore che il Confessore decide di confutare

Edizioni Migne385

Geerard386

Studi Sherwood387

Traduzioni Larchet-Ponsoye388

De Angelis389

una serie di aporie riguardo lrsquoattribuzione di una sola libertagrave di Cristo invece lrsquoAdditamentum 19

espone aporie riguardo il monoergetismo e monotelismo con una massima attenzione per unione

delle nature in Cristo sia divina sia umana Per entrambi lrsquoattribuzione al monaco egrave unanime per

tutti i manoscritti Cfr Cfr B ROOSEN Epifanovich Revisited (Pseudo-) Maximi Confessoris

Opuscula varia a Critical Edition with Extensive Notes on Manuscript Tradition and Authenticity

Ph D Leuven 2001 pp 681-682 e pp 689-691 383

Cfr J C LARCHET (1998) p 43 384

Cfr B DE ANGELIS (2007) pp 77-79 385

Cfr PG 91 216 B- 228 A 386

Cfr CPG 769719 387

Cfr P SHERWOOD (1952) pp 51-52 388

Cfr J C LARCHET (1998) p 68 389

Cfr B DE ANGELIS (2007) pp 93-100

62

III periodo (645- 662 dC)

Nel luglio del 645 dC Massimo disputa a Cartagine contro il patriarca di

Costantinopoli Pirro e lrsquoanno successivo si reca a Roma e collabora con Papa

Martino Nellrsquoottobre 649 d C partecipa al Sinodo Lateranense e nel 653 dCe

due anni piugrave tardi viene incercerato e processato insieme ai due discepoli di nome

Anastasio a Bizya Nellrsquoagosto del 656 dC proprio a Bizya avviene la disputa

con Teodosio vescovo di Cesarea Bitinia contro le eresie dominanti e nel 662

dC Massimo e i suoi discepoli subiscono un secondo processo a Costantinopoli

il cui risultato fu lrsquoesilio sia di Massimo sia dei suoi due discepoli Anastasio

Nellrsquoagosto dello stesso anno Massimo muore dopo nella fortezza di Schemaris

dopo aver ricevuto lrsquoamputazione della mano sinistra e della lingua

Opusculum theologicum et polemicum XII diffloratio ex epistula ad Petrum

illustrum

(645 dC)

Massimo testimoniando contro la controversia monoteletica risponde a Pietro

che glia veva scritto riguardo lrsquoabate Pirro se si debbano fare gli onori patriarcali

a Pirro esiliato in Africa dopo il colpa di stato del 642 dC390

Il monaco o

meglio la testimonianza che emerge da questo scritto che egrave composto da un

insieme di frammenti raccolti dal discepolo Anastasio si dichiara contrario alla

posizione di Pirro che spinge a i suoi successori a promulgare la sua eresia

Denuncia lrsquoEkthesis forse alludendo precisamente al Concilio di Cipro391

In altri

termini ricordiamo che quando gli apocrisari romani sembrano pronti ad accettare

la dottrina eretica del patriarca Pirro Massimo stima che la situazione di quasi

tutta la Chiesa cattolica e apostolica fondata da Dio egrave perciograve in grave pericolo

Contemporaneamente le Chiese di Costantinopoli Antiochia Alessandria e

Gerusalemme sono al di fuori della Chiesa cattolica e al di fuori della sua

comunione anche se sono in comunione tra loro per la ragione chrsquoesse aderiscono

allrsquoeresia

Edizioni Migne392

Geerard393

Studi Sherwood394

Traduzioni Larchet-Ponsoye395

De Angelis396

390

Cfr PG 91 141 A 391

Cfr M JANKOWIAK AND P BOOTH (2015) p 63 392

Cfr PG 91 141 A- 146 A e cfr PL 129 573 B-576D 393

Cfr CPG 769712 394

Cfr P SHERWOOD (1952) p 52 num 76 395

Cfr J C LARCHET (1998) p 73 396

Cfr B DE ANGELIS (2007) pp 115-119

63

Disputatio cum Phyrro

(luglio 645 dC)

Testimonianza di un dialogo che ebbe luogo a Cartagine nel luglio del 645 dC

fra Massimo e Pirro patriarca di Costantinopoli alla presenza del governatore

dellrsquoAfrica Gregorio e di altri vescovi e notabili Questa disputa fu molto

probabilmente nata quando Pirro era a Roma per fare pubblica professione della

fede cattolica infatti nella prima parte del dialogo397

si apre con la domanda di

Pirro riguardo il percheacute fosse considerato eretico e il monaco Massimo gli rispose

che il suo errore era quello di aver sostenuto una sola volontagrave in Cristo Visto che

Pirro osservava che Cristo in quanto unicum individuum aveva unrsquounica volontagrave

Massimo esplicita le questioni riguardo le due nature di Cristo della persone

della volontagrave della libertagrave del modo di volere esaminado diverse testimonianze

bibliche sulle due volontagrave e mostrando lrsquoambiguitagrave delle dottrine di Sergio e la

correttezza invece della posizione del Patriarca Sofronio Nella seconda parte398

il

monaco propone di esaminare le due operazioni di Cristo per consentire ai

semplici una comprensione maggiore e Pirro ammette la non esattezza della tesi

dellrsquounica operazione di Cristo e propone di recarsi a Roma cosigrave da pregare sui

loculi degli Apostoli e per dare al sommo pontefice uno scritto con i suoi errori

Questa proposta viene accolta e accettata sia da Massimo sia da Gregorio

Riguardo lrsquoautenticitagrave di questa opera si discute ancora infatti nonostante sia

riportata come opera separata Sherwood la ritiene il ventottesimo opusculum

theologicum et polemicum

Edizioni Migne399

Geerard400

Studi Sherwood401

Hefele402

Peitz403

Wolfson404

Mahieu405

Piret406

Stickler407

Traduzioni Ceresa-Gastaldo408

397

Cfr PG 91 288 A-333D 398

Cfr PG 91 333 D- 353 D 399

Cfr PG 91 288 A- 353 D 400

Cfr CPG 7698 e 7618 401

Cfr P SHERWOOD (1952) p 53 402

Cfr K J HEFELE Sophronius und Maximus uumlber die zwei Willen in Christus in laquoTheologische

Quartalschriftraquo 37 (1857) pp 189-223 403

Cfr W M PEITZ Martin I und Maximus Cofessor Beitraumlge zur Geschichte des

Monotheletenstreites in den Jahren 645-668 in laquoHistorisches Jahrbuchraquo 38 (1917) pp 213-236

pp 429-458 404

Cfr H A WOLFON The Philosophy of the Church Fathers Cambridge 1956 405

Cfr G MAHIEU Travaux preacuteparatoires agrave une eacutedition critique des oeuvres de S Maxime le

Confesseur Louvain 1957 406

Cfr P PIRET Le Christ et la Triniteacute selon Maxime le Confesseur Paris 1983 407

Cfr RYAN W STICKLER A Dispute in Dispute A Reconsideration of the Disputatio cum

Pyrrho Attributed to Maximus the Confessor Discussione presso 2013 Byzantine Studies

Conference

Yale University New Haven CT 1-3 novembre 2013

64

Opusculum theologicum et polemicum V adversus eos qui dicunt dicendam unam

Christi operationem

(dopo il 645 dC)

Questo trattato egrave il primo opusculum in cui appare esplicitamente la polemica

contro il monoenergetismo Il testo egrave rivolto contro coloro che affermano

lrsquooperazione divina in Cristo che prevale su quella umana contro coloro che

intendono lrsquooperazione uno strumento negando di conseguenza sia la divinitagrave sia

lrsquoumanitagrave in Cristo e contro coloro che ritengono presente in Cristo una sola

operazione e una sola natura composta Secondo gli studiosi moderni Massimo

scrive questo trattato dopo lo Psephos (633-634 dC) visto la semplicitagrave con cui

esplicita le due operazioni in Cristo

Edizioni Migne409

Geerard410

Studi Sherwood411

Traduzioni Larchet-Ponsoye412

De Angelis413

Opusculum theologicum et polemicum I ad Marinum presbyterum

(643-645 dC)

Indirizzato al presbitero Marino414

come gli Opuscula I II III e X e molto

probabilmente parte di un unico trattato originale415

questo trattato egrave una risposta

ad una richiesta del destinatario riguardo la volontagrave di Cristo416

Il monaco ricerca

ed esplicita i diversi termini greci usati per indicare la volontagrave417

precisamente

βούλησις βούλη προαίρεσις γνώμη ἐξουσία δόξα φρόνημα φρόνησις confuta

lopinione monotelita secondo cui la volontagrave dei Santi egrave unica tra loro e Dio dopo

la resurrezione418

Le distinzioni proposte dal monaco che ricordano quelle

408

Cfr MASSIMO IL CONFESSORE Umanitagrave e divinitagrave di Cristo traduzione introduzione e note a

cura di A Ceresa-Gastaldo Roma 1979 pp 99-156 409

Cfr PG 91 64 A ndash 65 A 410

Cfr CPG 76975 411

Cfr P SHERWOOD (1952) p 37 num 40 412

Cfr J C LARCHET (1998) p 24 413

Cfr B DE ANGELIS (2007) pp 44-45 414

Il titolo completo da cui si evince il destinatario egrave contenuto nel manoscritto Ferrarensis 144 f

100v laquoπρὸς Μαρῖνον τὸν ὀσιώτατον πρεσβύτερον καὶ ἁγιωτάτης μητροπόλεως Κωνσταντίας τῆς

Κυπρίων νῆσουraquo 415

Sostegono questa ipotesi sia Sherwood (cfr P SHERWOOD (1952) p 53) sia Larchet (Cfr J C

LARCHET (1998) p 86) 416

Cfr PG 91 12 A 417

Cfr PG 91 12 C-21C 418

Cfr PG 91 21D- 28A

65

proposte da Nemesio di Emesa sulla base della filosofia aristotelica419

sono utili

per affermare che in Cristo non cegrave un solo volere naturale o divino in quanto

Egli non possiede neacute προαίρεσις neacute γνώμη Infatti sulla linea dogmatica degli altri

padri della Chiesa Massimo afferma che Cristo ha la potenza appetitiva

essenziale della natura umana ovvero la volontagrave naturale e che le sue scelte non

sono frutto di una libertagrave tipicamente umana ma della sua essenza divina420

Nellultima parte dellopusculum fa riferimento allAmbiguum di Gregorio di

Nazianzo 3 che ha giagrave trattato nel settimo capitolo degli Ambigua ad Iohannem

riguardo una sola operazione di Dio e dei Santi421

Edizioni Migne422

Geerard423

Studi Sherwood424

Traduzioni Larchet-Ponsoye425

De Angelis426

Opusculum theologicum et polemicum IX ad catholicos per Siciliam constitutos

(645646 dC)

In questo Opusculum il monaco si rivolge ai superiori ai monaci e a tutta la

popolazione della Sicilia sritto molto probabilmente dopo un dibattito non egrave

andato bene a giudicare dal tono apologetico di Massimo e la necessitagrave di fornire

una conferma scritta di ciograve che era stato detto in precedenza di persona427

Prende

le distanze da chi parla di tre operazioni o tre volontagrave428

difende quanto ha scritto

nellrsquoEpistula XIX in cui loda Sergio e in particolare il patriarca di Costantinopoli

monotelita Pirro percheacute la sua intenzione era di persuadere il destinatario che in

Gesugrave Cristo vi erano solo due operazioni e solo due nature unite e non

separate429

Edizioni Migne430

Geerard431

Studi Sherwood432

Traduzioni Larchet-Ponsoye433

De Angelis434

419

Cfr R A GAUTHIER S M C et la psycologie de lacte humain in laquoRecherches de theacuteologie

ancienne et meacutediegravevaleraquo 21 (1954) pp 51-100 420

Cfr PG 91 28B - 33A 421

Cfr PG 91 33 A - 37 A 422

Cfr PG 91 9 A- 37A 423

Cfr CPG 76971 424

Cfr P SHERWOOD (1952) p 53-55 425

Cfr J C LARCHET (1998) p 86-92 426

Cfr B DE ANGELIS (2007) pp 123-138 427

Cfr PG 91 113 A 428

Cfr PG 91 125 C- 128 B 429

Cfr PG 91 132 A- B 430

Cfr PG 91 112 C- 132 D 431

Cfr CPG 76979 432

Cfr P SHERWOOD (1952) p 55 num 86

66

Opusculum theologicum et polemicum XV spiritualis tomus ac dogmaticus

(647 dC)

Egrave il florilegio piugrave ampio del monaco scritto molto a Roma per Stefano vescovo

di Dora membro del Sinodo del Patriarcato di Gerusalemme e discepolo di

Sofronio Il monaco intende dimostrare che lrsquoEkthesis promulgato

dallrsquoimperatore Eraclio risulta eretico anche a causa dei suggerimenti del

patriarca di Costantinopoli Sergio discostandosi dalla Parola e dai Padri e

concordando con gli eretici Il monaco si occupa di esaminare passi della

Scrittura435

dei padri436

e degli eretici437

infine si dichiara contro e distante la

fede dei Padri e del V concilio438

Edizioni Migne439

Geerard440

Studi Sherwood441

Traduzioni Larchet-Ponsoye442

De Angelis443

Opusculum theologicum et polemicum XI ex epistula Romanae scripta

(649-653 dC)

Questo breve exceptum tratto da una lettera scritta a Roma contiene

unrsquoesaltazione della Chiesa Romana e della dottrina cristiana ortodossa444

Scritto

molto probabilmente dopo il Concilio Lateranense (ottobre 649 dC) in base al

titolo gli studiosi ritengono che sia una testimonianza di quando il monaco era

stato arrestato a Roma e deportato a Costantinopoli445

Edizioni Migne446

Geerard447

Studi Sherwood448

433

Cfr J C LARCHET (1998) p 97 434

Cfr B DE ANGELIS (2007) pp 151-159 435

Cfr PG 91 157 C -160 C 436

Cfr PG 91 160 C ndash 169 A 437

Cfr PG 91 169 A- 173 C 177 A ndash 180 B 438

Cfr PG 91 180 B ndash 184 C 439

Cfr PG 91 153 C- 184 C 440

Cfr CPG 769715 441

Cfr P SHERWOOD (1952) p 55 num 87 442

Cfr J C LARCHET (1998) p 26 443

Cfr B DE ANGELIS (2007) pp 160-175 444

Cfr PG 91 137 C-140 B 445

Cfr M JANKOWIAK AND P BOOTH (2015) pp 67-68 446

Cfr PG 91 137 C-140 B 447

Cfr CPG 769711 448

Cfr P SHERWOOD (1952) p 56 num 88

67

Traduzioni Larchet-Ponsoye449

De Angelis450

Opusculum theologicum et polemicum XXIV Fieri non posse ut dicatur una in

Christo voluntas

(dopo il 649 dC)

Questo breve trattato che confuta ironicamernte il monotelismo puograve essere diviso

in due parti la prima451

difende le proprietagrave della natura di Cristo citando un

discorso di Crisostomo giagrave menzionato nellrsquoOpusculum XV e la seconda452

egrave

rivolta ad un anonimo monotelita a cui il monaco chiede di trovare negli scritti le

dottrine monoteletiche Il monaco costruisce unrsquoargomentazione contro il

monotelismo sul versetto biblico Matteo 26 39453

dichiara di voler essere corretto

qualora avesse scritto barbarie

Edizioni Migne454

Geerard455

Roosen456

Studi Sherwood457

Traduzioni Larchet-Ponsoye458

De Angelis459

Opusculum theologicum et polemicum XXVI ex quaestionibus a Theodoro

monacho illi propositis

(649 ndash 656 dC)

Il testo presenta un paragrafo iniziale in cui si presenta le definizioni dei filosofi

della natura dellrsquoessenza dellrsquoindividuo e dellrsquoipostasi Segue un florilegio di

dodici testi due suoi e altri dieci di vari autori (Ireneo Clemente Alessandrino

Alessandro papa di Alessandria Eustazio di Antiochia Atanasio di Alessandria

Gregorio di Nissa Diadoco di Foticea Nemesio di Emesa) Non egrave esplicita nei

manoscritti lrsquoattribuzione di questo testo a Massimo il Confessore ma si ritiene

molto probabile lrsquoautenticitagrave per i contenuti che definiscono la libertagrave secondo il

nostro autore Secondo gli studi prima di Epifanovich poi di Roosen il testo egrave una

risposta alla richiesta di Teodosio di Gangra rigurado alla definizione di libertagrave e

riguardo la differenza di πρόγνωσις e προορισμός In base a questi presupposti si

449

Cfr J C LARCHET (1998) p 106 450

Cfr B DE ANGELIS (2007) pp 175-176 451

Cfr PG 91 268 A- C 452

Cfr PG 91 268 C-269 D 453

Cfr PG 91 268 B 454

Cfr PG 91 268 A- 269 D 455

Cfr CPG 769724 456

Cfr B ROOSEN Epifanovich Revisited (Pseudo-) Maximi Confessoris Opuscula varia a

Critical Edition with Extensive Notes on Manuscript Tradition and Authenticity Ph D Leuven

2001 pp- 731-732 457

Cfr P SHERWOOD (1952) p 44 num 62 458

Cfr J C LARCHET (1998) p 40 459

Cfr B DE ANGELIS (2007) pp 73-75

68

preferisce ritenere la data di composizione dal 649 al 656 dC dopo la crisi

monotelitica

Edizioni Migne460

Geerard461

Roosen462

Studi Roosen463

Traduzioni Larchet-Ponsoye464

De Angelis465

Opusculum theologicum et polemicum XXVII diversae definitiones

(dopo il 649 dC)

Florilegio di definizioni alcune delle quali sono state usate nel Concilio

Lateranense ripropone passi di testi dei Padri (Giustino Alessandro papa di

Alessandria Gregorio di Nissa Crisostomo Cirillo Basilio di Cesarea

Ambrogio) riguardo le due energie di Cristo Secondo lrsquoanalisi di Roosen questo

Opusculum egrave stato scritto dopo lrsquoOpusculum XV visto che sembra una correzione

e un ritorno ai Padri rispetto a quanto era stato affermato precedentemente

Edizioni Migne466

Geerard467

Roosen468

Studi Sherwood469

Traduzioni Larchet-Ponsoye470

De Angelis471

460

Cfr PG 91 276 B-280 B 461

Cfr CPG 769726 462

Cfr B ROOSEN Epifanovich Revisited (Pseudo-) Maximi Confessoris Opuscula varia a

Critical Edition with Extensive Notes on Manuscript Tradition and Authenticity Ph D Leuven

2001 pp 781-762 463

Cfr Ibidem pp 743-744 464

Cfr J C LARCHET (1998) p 50 465

Cfr B DE ANGELIS (2007) pp 77-80 466

Cfr PG 91 280 B- 285 B 467

Cfr CPG 769727 468

Cfr B ROOSEN Epifanovich Revisited (Pseudo-) Maximi Confessoris Opuscula varia a

Critical Edition with Extensive Notes on Manuscript Tradition and Authenticity Ph D Leuven

2001 pp 819-823 469

Cfr P SHERWOOD (1952) pp 52-53 470

Cfr J C LARCHET (1998) p 75 471

Cfr B DE ANGELIS (2007) pp 119-123

69

22 Epistolario

Molto spesso le Epistulae rispecchiano la migliore conoscenza della vita e del

pensiero di un autore anche nel caso di Massimo il Confessore egrave possibile

convalidare questo presupposto metodologico Infatti per una ricostruzione delle

vicissitudini esistenziali e per far luce sulle motivazioni di fondo che hanno mosso

nel profondo il monaco la lettura dellepistolario consente di comprendere la sua

potente personalitagrave ortodossa il suo impegno profuso nella Chiesa attanagliata

dalle eresie del tempo e i rapporti costruiti durante la sua vita Dallo stile

tipicamente bizantino a volte tortuoso e poco lineare dunque le Epistule non

solo testimoniano il carattere ardente e appassionato del monaco ma anche la sua

profonda spiritualitagrave che risulta evidente nei temi trattati come la cristologia

lumiltagrave come habitus del buon monaco la caritagrave lo spirito di rinuncia e di

sacrificio che formano un substrato su cui si intrecciano e si muovono altri temi

ascetici e dogmatici che verranno specificati per ciascuna lettera Le ricerche e gli

studi su questi aspetti convalidano ormai da tempo lassunto secondo cui una

lettera missiva egrave un microtesto costituito da una comunicazione scritta di natura

informativa petitiva affettiva polemica e cosigrave via inviata da un mittente

dichiarato ad un destinatario essa infatti egrave in genere composta secondo

determinate consuetudini o regole formulari e materiali comuni al mittente e al

destinatario inoltre egrave caratterizzata dalla previsione della ricezione e della risposta

da parte del destinatario cosiccheacute si puograve affermare che praticamente ogni lettera

istituisce o si inserisce in una catena epistolare in teoria continuamente aperta Il

testo epistolare del monaco molto spesso si articola in una serie ordinata di

elementi ricorrenti semplici indicazioni sia del mittente sia del destinatario

formule di saluto del destinatario quasi sempre nominato con il suo ruolo politico

o religioso esplicitazione del motivo del messaggio formule di cortesia e di

augurio noncheacute di preghiera In realtagrave lo schema epistolare usato dal monaco

risulta plurifunzionale e flessibile allrsquointerno del quale si puograve inserire oltre e

intorno allrsquoargomento principale altri contenuti contingenti a volte esplicitatati

convenzionalmente a volte no secondo un ordine gerarchizzato e facilmente

riconoscibile da parte del destinatario

70

I destinatari a cui il monaco si rivolge sono diversi

- Giovanni (destinatario delle Ep II III IV X XII XXVII XLIV XLV)

la cui amicizia con Massimo non egrave ben documentata ma che molto

probabilmente risale prima della nomina di cubiculario472

Egli fu

esponente della corte di Costantinopoli a cui il monaco scrive molto

probabilmente per mantenere rapporti sereni e fecondi con il poter

politico del tempo473

- Costantino ἀπὸ σακελλαρίων (destinatario delle Ep V XXIV XLIII)

che Massimo conosce a Roma molto probabilmente quando era

supervisore (senza reali poteri) dellrsquoamministrazione del Palazzo

Imperiale prima del processo di Papa Martino nel 653 dC

- Pietro (destinatario delle Ep XIII XIV e Op XII) che compare giagrave

nella Relatio Motionis come στρατέγος comandante militare di un

Tema a cui molto probabilmente Massimo dedica anche il Computus

ecclesiasticus474

- Talassio (destinatario delle QTh e delle Ep IX XXVI XLI e XLII)

detto il Libico o lAfricano egrave autore di Centurie sulla Teologia475

e

presentato come guida dei monaci del monastero di Cartagine durante

il regno di Eraclio Molto probabilmente Massimo avragrave fatto la sua

conosce quando era in Nord Africa476

- Giovanni di Cizico (destinatario degli Am ad Ioh e delle Ep XXVIII e

XXIX) menzionato da Combefis negli Ambigua come ἀρχιεπισκοπον

Κυζίκου e nelle Epistulae come ἐπίσκοπος Κυζικου oppure τῆς

Κυζικηνῶν μητροπόλεως La problematicitagrave che ne deriva da queste

due mansioni differenti comporta dunque presumere che siano due

destinatari diversi477

472

Gli studiosi M Jankowiak e P Booth evincono questa informazione da una lettera inedita che

nominano Letter D contenuta nel manoscritto Cantabrig Colleg S Trinit O348 s XII f 64 v-

65v (cfr CPG 7703) In questa lettera scritta molto probabilmente dopo lEp II Massimo si

congratula con il suo maestro per la nuova nomina in base a questo gli studiosi sono spinti a

ritenere il destinatario di questa lettera Giovanni menzionato nella Patrologia Graeca come

cubicolario Cfr Cfr M JANKOWIAK AND P BOOTH (2015) pp 36-37 473

Cfr M JANKOWIAK AND P BOOTH (2015) p 24 474

Cfr Ibidem pp 24-25 475

Cfr PG 91 1428 A- 1469 C 476

Cfr M JANKOWIAK AND P BOOTH (2015) p 25 477

Cfr Ibidem p 26

71

- Marino (destinatario degli Op theol et pol I II VII X XIX XX e

lrsquoEp XX) che egrave un monaco (Ep XX) poi un diacono (Op theol et pol

VII) e infine sacerdote (Op theol et pol XX)478

Molto probabilmente

Massimo conosce Marino quando si trasferisce ad ovest per via delle

invasioni persiane intorno al 636 dC479

- Teocaristo (destinatario della Mystagogia) santo sacerdote fratello

dellrsquoesarca italiano molto probabilmente di nome Platone (circa nel

645-649 dC) Viene qui ricordato percheacute Massimo nellrsquoEp XLIV lo

raccomanda a Giovanni questo suo caro amico intorno al 642 d C

periodo in cui Massimo era in Nord Africa

- Teodosio di Gangra (destinatario dellrsquoOp theol et polem XXVI) egrave il

fratello di Teodoro Spudeo con il quale ha partecipato alla scrittura

dellrsquoHypomnesticum480

Sappiamo di lui che frequentograve Roma durante il

pontificato di papa Martino e che si trasferigrave a Costantinopoli per

assistere al processo del papa intorno al 653-654 dC

Le Epistulae di Massimo il Confessore la cui trasmissione nei secoli successivi si

deve a Fozio481

sono giunte a noi grazie allrsquoedizione del Migne che riproduce

sostanzialmente lrsquoedizione del Combefis del 1675482

e mancano ancora di

unedizione critica nonostante le diverse traduzioni in lingua moderna Stabilire

lrsquoesatta cronologia della loro scrittura egrave lo scopo dello studio di Sherwood del

1952 che ha ordinato le Epistule secondo le informazioni in esse contenute e dello

studio degli M Jankowiak e P Booth del 2015 piugrave volte menzionato che

completa arricchisce e sconfessa opportunamente le datazioni meno convincenti

Riportare i risultati delle due ricerche risulta necessario per indicare non solo la

ricchezza dei contenuti presenti ma anche per stabilire una cronologia che espliciti

concretamente gli avvenimenti storici a cui il monaco ha partecipato le

esperienze personali che ne derivano e i presupposti speculativi maturati nel

tempo da cui il monaco parte nelle diverse opere Pertanto in questo contesto le

478

Secondo Sherwood Marino egrave lo stesso destinatario sia dellrsquoOp theol et pol VII sia dellrsquo Op

theol et pol XX (cfr P SHERWOOD (1952) p 34) Secondo gli studiosi M Jankowiak e P Booth

risulta improbabile visto che Massimo colloca Marino a Cipro e poi nellrsquoOp theol et pol I si

rivolge allrsquoiokonomos di Costanza dellrsquoisola di Cipro (cfr Ferrarensis 144 f 100v laquoπρὸς

Μαρῖνον τὸν ὁσιὼτατον καὶ οἰκόμον τῆς ἁγιωτάτης μητροπόλεως Κωνσταντίας τῆς Κυπρίων

νήσουraquo e cfr M JANKOWIAK AND P BOOTH (2015) p 26) 479

Cfr M JANKOWIAK E P BOOTH (2015) p 26 480

Cfr CPG 7968 e cfr P ALLEN AND B NEIL Maximus the Confessor and his Companions

Documents from Exile Oxford 2002 pp 41-42 481

Cfr PHOTIUS Bibliothegraveque ed R Henry Paris1959-1977 192 A- 195 482

Cfr PG 91 9-285 e 364-649

72

quarantacinque Epistule saranno suddivise in tre periodi corrispondenti alla

suddivisione precedentemente effettuata per le opere autentiche ed ordinate

secondo le certezze o le ipotesi formulate dagli studiosi sulla loro data di

composizione Si ricorderagrave di ciascuna il titolo in latino presente nellrsquoedizione

della Patrologia graeca il contenuto le edizioni i relativi studi e traduzioni

Necessitano di una trattazione differente le epistulae inedite che non

vengono riportate nella Patrologia graeca ma hanno editori differenti Esse sono

- Epistula ad Iohannem contenuta nel codex Cantabrigiensis Collegii S

Trinitatis O 348 s XII f 64v-65v Scritta molto probabilmente dopo

lrsquoEpistula II risulta essere unrsquooccasione per il monaco per

congratularsi con il maestro benedetto Giovanni molto probabilmente

Giovanni Cubiculario destinatario di altre lettere Il monaco Massimo

raccomanda colui che gli consegna la lettera lrsquoeparca e sofista

Zaccaria di cui non si conosce lrsquoidentitagrave Si ipotizza che sia stata scritta

intorno al 633 dC483

- Epistula ad abbatem Thalassium di cui ci egrave pervenuta solo la

traduzione latina di Anastasio Bibliotecario In essa viene descritta le

vicende degli apocrisari di Severino che si recarono a Costantinopoli

per lrsquoelezione del nuovo papa e per assicurarsi della sua adesione

allrsquoEkthesis484

Massimo segnala allrsquoabbate di possedere una copia

della charta che vieta ogni tipo di discussione suelle operazioni di

Cristo485

In base a tutti questi elementi la lettera egrave stata scritta intorno

al maggio del 640 dC486

- Epistula ad presbyterum Stefanum487

presente nel manoscritto

Laurent Plut 577 f 1v-2r e molto probabilmente scritta quasi

contemporaneamente allrsquoEpistula XL visto che il monaco menziona

483

LrsquoEpistula contenuta in CPG 7703 viene segnalata dallo studio di Carnat nel 1964 e dagli

studiosi M Jankowiak e P Booth (cfr M JANKOWIAK E P BOOTH (2015) pp 36-37) Secondo

quanto illustra Canart nel Codex 194 della sua Bibliotheca Fozio scrive il contenuto di un

manoscritto di Massimo il Confessore che comprendeva una lettera al prefetto Giorgio due

centurie teologiche ed etiche diverse lettere a Pietro Cosma Pirro Giovanni e due lettere ad un

certo Tommaso (di cui la prima confluisce negli Ambigua ad Thomam invece la seconda sarebbe

totalmente inedita) Secondo la ricoscruzione di Canart lrsquoerudito inglese Thomas Gale nel 1681

pubblicograve il De divisione naturae di Giovanni Scoto detto lrsquoEriugena a cui aggiunse unrsquoappendice

con alcuni testi del monaco tra cui questa epistola inedita (cfr P CANART La deuxiegraveme lettre agrave

Thomas de S Maxime le Confesseur in laquoByzantionraquo 34 (1964) pp 415-445) 484

Cfr PL 129 585 A 485

Cfr PL 129 586 B 486

Questa epistola egrave presente in PL 129 583 D-586 B e in CPG 7702 oltre che in J D MANSI

Sacrorum Conciliorum nova et amplissima collectio Vol I Graz 1960 coll 677-678 Per gli studi

su di essa cfr P SHERWOOD (1952) p 43 num 60 487

In realtagrave il titolo latino non ci egrave pervenuto ma egrave una traduzione nostra Il titolo originale egrave Τοῦ

αὐτοῦ πρὸς Σωφρόνιον μονάζοντα τὸν ἐπίκλην Εὐκρατᾶν ἐπιστολὴ γέμουσα καλῶν μερίων ed egrave

contenuta in S L EPIFANOVIČ (1971) pp 84-85 in CPG 770730 e viene ricordata in P

SHERWOOD (1952) p 50 num 71 e in M JANKOWIAK E P BOOTH (2015) p 56

73

Teocaristo destinatario della Mystagogia Dal testo si evince che

Massimo si rivolge al presbitero Stefano per avere unrsquoopinione

riguardo a quanto aveva consegnato a Teocaristo Gli studiosi

ipotizzano come periodo di scrittura intorno il 642 dC

- Epistula ad Anastasium monachum discipulum scritta quasi

certamente il 19 aprile 658488

Descrive il momento in cui Pietro si era

recato da Massimo per chiedergli a quale chiesa appartenesse se a

quella di Bisanzio a quella di Roma a quella di Antiochia di

Alessandria o di Gerusalemme e Massimo si dichiara parte della

Chiesa di Roma che professa la fede di Pietro LrsquoEpistula continua

con una spiegazione della dottrina su cui le Chiese si sono unificate e

manifesta il rifiuto da parte del monaco di aderirvi ed inoltre viene

riferito lrsquoanatema da parte dellrsquoimperatore e del Patriarca secondo il

precetto del Papa e la condanna a morte di chi non avesse obbedito alla

confessione comune Massimo infine chiede al discepolo di pregare

per lui e di informare il Papa della sua condanna489

488

Riguardo la defizione della data gli studiosi hanno proposto il 18 maggio 655 dC (cfr R

DEVRESSE Le vie de S Maxime le Confesseur et ses recensions in laquoAnalecta Bollandianaraquo 46

(1929) pp 5-49) oppure il 19 aprile 658 dC (cfr J M GARRIGUES Le martyre de saint Maxime

le Confesseur in laquoRevue Thomisteraquo 26 (1976) pp 410-452 e cfr M JANKOWIAK E P BOOTH

(2015) p 68) 489

LrsquoEpistula egrave contenuta in PG 90 132 A-133 A in CPG 7701 Gli studi sono P SHERWOOD

(1952) p 56 num 90 F HALKIN Bibliotheca hagiographica graeca tome II Bruxelles 1957

1233 d

74

I periodo

(624 dC ndash 630 dC)

Tra il 624 dC e il 626 dC Massimo vive nel monastero di S Giorgio a Cizico

(attuale Erdeck) dove stringe rapporti con Sofronio e a causa delle invasioni degli

arabi egrave costretto a ritornare in Africa centrale nel 630 dC

Epistula V ad Costantinum

(628 dC)

Si tratta di una breve trattazione su vizi e virtugrave Secondo Sherwood questa lettera

risulta di data incerta490

invece secondo gli studiosi Iankowiak e Booth egrave stata

scritta intorno al 628 d C491

I temi trattati in questa lettera sono ripresi

nellrsquoEpistula IV e secondo Larchet conclude in realtagrave temi giagrave trattati nellrsquoEpistula

XXIV e XLII492

Il destinatario egrave Costantino Sacellario e consente agli studiosi

moderni di collocare le origini di Massimo a Costantinopoli In quanto

sacellarius493

Costantino ricopriva alte cariche nellrsquoimpero bizantino ed egrave stato il

predecessore del sacellario che avrebbe perseguito sia papa Martino (653 dC) sia

Massimo (655)494

Edizioni Migne495

Geerard496

Traduzione moderna Larchet- Ponsoye497

Epistula VI ad archiepiscopum Joannem

(628-630 dC)

Come gli era stato chiesto dallrsquointerlocutore Massimo dimostra che lrsquoanima egrave

incorporea senza alcun riferimento alla Sacra Scrittura o ai Padri della Chiesa ma

490

Cfr P SHERWOOD op cit p 24 num 1 491

Cfr M JANKOWIAK - P BOOTH A new date-list of the works of Maximus the Confessor in The

Oxford Handbook of Maximus the Confessor Oxford 2015 p 36 492

Cfr J C LARCHET Introduction in J C LARCHET AND E PONSOYE Saint Maxime le

Confesseur Letters Paris 1998 p 40 493

Il titolo sacellarius - σακελλάριος a partire dal VII secolo era usato non solo per il ministro

delle finanze dellImpero bizantino ma anche per monaci che aveva il compito di rendicontare i

beni del monastero Per maggiori approfondimenti sullrsquoargomento cfr M GALLINA Potere e

societagrave a Bisanzio Dalla fondazione di Costantinopoli al 1204 Torino 1995 494

Cfr W BRANDES ldquoJuristischerdquo Krisenbewaumlltigung im 7 Jahrhundert Die Prozesse gegen

Martin I und Maximos Homologetes in L BURGMANN Fontes Minores 10 Forschungen zur

Byzantinischen Rechtsgeschichte ed D Simon Frankfurt am Main Loumlwenklau 1998 pp 141-

212 cfr Ibidem pp 160-162 495

Cfr PG 91 coll 420C - 424 C 496

Cfr CPG 76995 497

Cfr C LARCHET AND E PONSOYE Saint Maxime le Confesseur Letters Paris 1998 pp 97-

99 Da qui in poi questa traduzione egrave cosigrave abbreviata C LARCHET AND E PONSOYE (1998)

75

solo con lrsquoausilio di una dimostrazione dialettica con cinque serie di sillogismi La

dimostrazione Secondo Sherwood questa epistola egrave stata scritta dopo il 624625

dC498

invece secondo Jankowiak e Booth egrave piugrave probabile che sia stata scritta

intorno al 628630 dC499

visto che ci sono riferimenti alle operazioni della

natura dellrsquoanima e le operazioni secondo natura (432 B) indizi che riconducono

al tempo precedente alla crisi monoergetista avvenuta nel 633634 d C

Massimo si scaglia contro coloro che sostengono lrsquouguaglianza del corpo risorto

con il corpo terrestre ricordando la controversia tra il patriarca costantinopolitano

Eutichio e Gregorio il Grande nel VI sec dC500

Il destinatario lrsquoarcivescovo

Giovanni non egrave certo infatti nella maggior parte dei manoscritti compare il nome

Giordano e Giovanni il Sofista di cui egrave difficile ricostruirne il profilo

Edizioni Migne501

Geerard502

Traduzione moderna Larchet- Ponsoye503

Epistula VII ad Joannem presbyterum

(agosto 628 dC)

Legata allrsquoEpistula VI il destinatario aveva chiesto precedentemente a Massimo

di confutare dottrine profane accolte da alcuni monaci504

secondo cui lrsquoanima ha

la capacitagrave di intelligere fuori dal corpo505

e secondo cui dopo la morte del corpo

le facoltagrave naturali continuano ad animare il corpo stesso506

Scritta molto

probabilmente secondo le indicazioni (433 A) il secondo giorno del mese di

agosto gli studiosi ritengono che sia stata scritta intorno al 628 dC piuttosto che

intorno al 643 dC507

in quanto gli argomenti trattati sono ripresi completamente

negli Ambigua ad Iohannem508

498

Cfr P SHERWOOD (1952) p 25 499

Cfr M JANKOWIAK and P BOOTH (2015) pp 31-32 500

Per approfondire i rapporti che intercorrono tra Roma e lrsquoOriente cristiano ai tempi di Gregorio

il Grande (Roma 540 circa ndash Roma 12 marzo 604) cfr A J EKONOMOU Byzantine Rome and the

Greek Popes Eastern influences on Rome and the papacy from Gregory the Great to Zacharias

(590-792 ad)Usa 2007 in particolare il I capitolo ldquoCum illi Graeci sint Nos Latini Rome and

the East in the time of the Gregory the Great pp 1-42 501

Cfr PG 91 424 C-433 A 502

Cfr CPG 76996 503

Cfr C LARCHET AND E PONSOYE (1998) pp 99-104 504

Secondo Benevich il monaco si oppone allrsquoantiorigenismo piugrave estremo presente nellrsquoarea

palestinese Cfr G BENEVICH Maximus the Confessorrsquos Polemics against Anti-Origenism

Epistulae 6 and 7 as a Context for the Ambigua ad Iohannem in laquoRevue drsquohistoire

eccleacutesiastiqueraquo 104 (2009) pp 5-15 505

Cfr PG 91 437 A 506

Cfr PG 91 433 C 507

Secondo M Jankowiak e P Booth ci sono una serie di motivi per cui egrave piugrave plausibile ritenere

questa lettera scritta nel 628 dC piuttosto che nel 643 d C il primo motivo riguarda la presenza

e lrsquoassenza della percezione da parte del destinatario di una forte fede che si ripropone

nellrsquoEpistulae II IV V XIII XXIII XXIV e XXVII lettere che non sono state scritte quando

Massimo non era in Occidente il secondo motivo riguarda il fatto che Massimo si sofferma sulle

proprietagrave e funzionamento naturali dellanima (cfr PG 91 436 C-D) negli stessi termini che

ricordano Epistula VI e con poche indicazioni delle polemiche monoergetiste che si sarebbero

76

Edizioni Migne509

Geerard510

Traduzione moderna Larchet-Ponsoye511

Epistula XXIV ad Costasntinum sacellarium

Epistula XLIII ad Joannem cubicularium

(628 dC)

Le due Epistule identiche tra loro nel testo ma diverse nellrsquointestazione fanno

riferimento alla pace mondiale precisamente alla vittoria di Cosroe avvenuta nel

628 dC In realtagrave Massimo lontano dal suo interlocutore percheacute forse era in

Nord Africa non condivide il trionfalismo dei suoi interlocutori che sono

incoraggiati a riconciliarsi con Dio esprime unrsquoopinione favorevole sulla pace

sulla terra e afferma la sua ammirazione per limperatore che egrave emblema della

lotta contro le passioni512

Combefis presuppone che gli scribi abbiano confuso le

iscrizioni piuttosto che ritenere che Massimo abbia inviato la medesima lettera a

due distinti interlocutori e lrsquoassenza dellrsquoEpistula XXIV nellrsquounico manoscritto in

cui egrave stata trasmessa lrsquoEpistula XLIII supporta la tesi di Combefis La lettera egrave

stata quindi inviata al sacellario Costantino513

come testimoniano la maggior

parte dei manoscritti Per quanto riguarda la datazione dellepistola Sherwood

propone gli anni 628629 dC514

invece Larchet il 638 dC515

Edizioni Migne516

Geerard517

Traduzione moderna Larchet-Ponsoye518

avute di ligrave a poco il terzo motivo che spinge gli studiosi a sostenere la scrittura di questa lettera

intorno al 628 dC riguarda il fatto che il monaco si riferisce alle polemiche come segno della

venuta dellrsquoAnticristo termini molto simili che si ritrovano nei primi scritti e infine il quarto

motivo riguarda le affinitagrave con gli Ambigua ad Iohannem postulata da Sherwood nel 1952 Cfr M

JANKOWIAK E P BOOTH (2015) pp 32-33 508

Benevich concorde con Sherwood sostiene che le dottrine che Massimo dovrebbe confutare in

questa lettera le dottrine antiorigenismo che il monaco modula negli Ambigua ad Iohannem Cfr

G BENEVICH Maximus the Confessorrsquos Polemics against Anti-Origenism Epistula 6 and

Epistula 7 as a Contex for the Ambigua ad Iohannem in laquoRevue drsquohistoire eccleacutesiastiqueraquo 104

(2009) pp 5-15 509

Cfr PG 91 433A-440 B 510

Cfr CPG 76997 511

Cfr C LARCHET AND E PONSOYE (1998) pp 104-108 512

Cfr P BOOTH Crisis of Empire Doctrine and Dissent at the End of Late Antiquity Berkeley

2013 pp 162-163 513

Cfr nota num 139 p 30 514

Cfr P SHERWOOD (1952) p 32 num 28 515

Cfr C LARCHET AND E PONSOYE (1998) p 40 516

Cfr PG 91 608 B - 613 A e cfr PG 91 637 B- 641C 517

Cfr CPG 769924 e cfr CPG 769943 518

Cfr C LARCHET AND E PONSOYE (1998) la lettera XXIV pp 104-108 la lettera XLIII pp

228-230

77

II periodo

(630 dC ndash 646 d C)

A partire dal 630 dC il monaco egrave in Africa poi a Cartagine e dopo il 634 dC

diventa discepolo di Sofronio in Palestina Esprime pubblicamente la sua

avversione verso il monoergetismo e il monotelismo nel 640 dC e poco dopo il

641 dC ritorna in Africa Nel 645 dC disputa pubblicamente a Cartagine con

Pirro patriarca deposto di Costantinopoli a Roma

Epistula XIII ad Petrum

(629-633 dC)519

Il monaco dopo aver ricevuto una lettera di Pietro che lo informava del suo

viaggio520

e del ritorno di alcuni monofisiti convertiti allrsquoeresia scrive un feroce

attacco contro il monofisismo e si scusa con il destinatario di non poter inviargli i

passi patristici che gli aveva precedentemente chiesto in quanto non ha con seacute i

libri dei Padri In base a ciograve invita Pietro a consultare labate Sofronio Questa

epistula richiama le tematiche dellepistulae II IV V VIII XXIII XXIV e XXVII

scritte nello stesso periodo e secondo Sherwood egrave una continuazione

dellOpusculum XXIII ritenuto oggi spurio521

Il destinatario egrave stato identificato

con il patrizio Pietro esarca della provincia dAfrica522

che era stato inviato in

Egitto nel 632 dC per far fronte alla minaccia dellinvasione araba quando

Eraclio aveva disposto le sue truppe nellAfrica settentrionale523

519

Riguardo la datazione Sherwood (in op cit p 39) suggerisce che egrave stata scritta intorno al 633-

634 dC invece Boudignon preferisce indicare come data di composizione il 633 dC cfr C

BOUDIGNON Maxime le Confesseur eacutetait-il constantinopolitain in B JANSSENS B ROOSEN AND

P VAN DEUN Philomathestatos Studies in Greek Patristic and Byzantine Texts Presented to

Jacques Noret Leuven 2004 pp 11-43 Avvalora la tesi di Boudignon la maggior parte degli

studiosi secondo cui il destinatario Pietro il generale della Numidia che secondo la RM egrave stato

spedito nel 633 dC ad Alessandria Secondo Jankowiak e Booth invece la lettera non egrave stata

scritta intorno al 633634 dC quanto piuttosto al 629633 dC infatti limpreciso riferimento

allassunzione del Logos nelle operazioni umane (cfr PG 91 532 B7-10) e la dichiarazione del

monaco di essere daccordo con coloro che governano la chiesa in nulla concilianti con Sofronio e

Ciro di Alessandria (cfr PG 91 532 C5-7) puograve collocare lepistula prima dellinizio della crisi

monofisita del 633 dC e prima che Sofronio diventasse patriarca di Gerusalemme nel 634 dC

Molto probabilmente il monaco in questa lettera coglie loccasione di opporsi al monofisismo e

alla nuova polita di Eraclio pur non facendo espliciti riferimenti Cfr M JANKOWIAK and P

BOOTH (2015) pp 33-34 520

Cfr PG 91 509 C6 521

Cfr P SHERWOOD (1952) p 38 522

Per approfondimenti riguardo la carica e riguardo il ruolo che Pietro aveva cfr C DIEHL

LAfrique byzantine Histoire de la nomination byzantine en Afrique Paris 1896 pp 484-489 523

Cfr N DUVAL Nouvelles recherches darcheacuteologie et deacutepigraphie chreacutetiennes agrave Sufetula

(Byzacegravene) in laquoMeacutelanges darcheacuteologie et dhistoireraquo 68 (1956) pp 247-298 Y DUVAL Le

Patrice Pierre exarque dAfrique in laquoAntiquiteacutes africainesraquo 5 (1971) pp 209-214 e cfr C

ZUCKERMAN La haute hieacuterarchie militaire en Afrique byzantine in laquoAntiquiteacute Tardiveraquo 10

(2002) pp 169-175

78

Edizioni Migne524

Geerard525

Traduzione moderna Larchet-Ponsoye526

Epistula XXVII ad Joannem cubicularium

(629630 dC)

Dopo una trattazione dellamicizia cristiana e del rapporto tra la separazione fisica

e presenza spirituale527

il monaco si affida agli uffici di Giovanni Cubicolario

Questo tema ricorda soprattutto le Epistulae identiche XXIV e LXIII invece il tono

e il linguaggio ricordano le Epistulae II IV V VII VIII XIII XXIII XXIV XXVIII

e XXX

Edizioni Migne528

Geerard529

Traduzione moderna Larchet-Ponsoye530

Epistula VIII ad eundem531

(Giugno-Agosto 632 dC)

Secondo il manoscritto Laurent Plut 577532

il destinatario sarebbe Giordano o il

sacerdote Giovanni che gli studiosi identificano con Giovanni di Cizico533

La

524

Cfr PG 91 509 B-533 A 525

Cfr CPG 769913 526

Cfr C LARCHET AND E PONSOYE (1998) pp 150-163 527

Cfr PG 91 617 B - 620 A 528

Cfr PG 91 617 B- 620 C 529

Cfr CPG 769927 530

Cfr C LARCHET AND E PONSOYE (1998) pp 214-215 531

Cfr PG 91 440 C-445B CPG 76998 e 770729 532

Ci sono due versioni riguardo questa lettera la piugrave lunga contenuta in R DERVEESSE La fin

ineacutedite drsquoune lettre de saint Maxime un baptecircme forceacute de Juifs et de Samaritans agrave Carthage en

632 in laquoRevue des sciences religieusesraquo 17 (1937) pp 25-35 e una piugrave breve in S L

EPIFANOVIČ Materialy k izučeniju žizni i tvorenij prep Maksima Ispovednika Kiev 1917 pp 84 533

Cfr C LARCHET AND E PONSOYE op cit pp 43-45 e F WINKELMANN Der monenergetish-

monotheletische Streit Frankfurt am Main ndash New York 2001 pp 58-59 Riguardo lrsquoautenticitagrave

della lettera non sono convinti del tutto convinti gli studiosi Speck (cfr P Speck Maximos der

Bekenner und die Zwangustaufe durch Kaiser Herakleios in Varia VI Beitraumlge zum Thema

byzantinische Feindeseligkeiten gegen die juden im fruumlhen siebten Jahrhundert Bonn 1997 pp

441-468) e Stoyanov (cfr Y STOYANOV Defenders and Enemies of the True Cross The

Sasanian Conquest of Jerusalem in 614 and Byzantine Ideology of Anti-Persian Warfare Vienna

2011 p 69 num 191

79

maggior parte di essi preferisce ritenere che il destinatario era in realtagrave sia

Sofronio cosigrave come appunto afferma Fozio534

Scritta molto probabilmente poco

dopo la separazione dal suo destinatario535

Massimo dichiara di sentirsi come una

pecora lacerata dai lupi drsquoArabia provenienti da occidente (laquoτῶν λύκων τῆς

Ἀραβίας τουτέστι τῶν Δυσμῶνraquo

536) alludendo cosigrave alle invasioni arabe del VII

secolo537

e permettendo la collocazione nel giugno-agosto del 632 dC La fine di

questa lettera pubblicata da Devreesse538

narra di un battesimo forzato dei Giudei

nella Pentecoste del 632 dC a Cartagine piugrave precisamente il monaco fa

riferimento ad un ordine imperiale proposto da un eparca proveniente da

Costantinopoli I manoscritti conservano due versioni diverse della fine di questa

lettera che si differenziano in modo significativo riguardo gli eventi avvenuti a

Cartagine infatti la prima edizione di cui il finale egrave piugrave breve ha come

destinatario Giordano invece la seconda di cui il finale egrave piugrave descrittivo ha come

destinatario Sofronio La seconda edizione esprime la costernazione del monaco

Massimo per la manovra imperiale che annuncia la fine dei tempi e la corruzione

della Chiesa infatti il monaco disapprovava il battesimo forzato degli Ebrei e dei

Samaritani avvenuto molto probabilmente a causa del timore di Eraclio di

unrsquoalleanza tra questi popoli e gli invasori arabi539

Secondo gli studiosi

Jankowiak e Booth il monaco molto probabilmente ha personalizzato la lettere a

seconda dei destinatari cosigrave come ha fatto per altre due coppie di epistule XXVIII

ndash XXIX e XXX-XXXI540

Traduzioni moderne Starr541

Larchet-Ponsoye542

Epistula XXIII ad Stephanum presbyterum

(632 dC o 642 dC)

In questa breve lettera il monaco Massimo professa la profonda amicizia nei

confronti del presbitero Stefano543

dichiarando di essere lontano fisicamente ma

534

Cfr S L EPIFANOVIČ (1917) p XIII e cfr R DERVEESSE op cit pp 32-33 535

Cfr PG 91 440 A ndash 441 A 536

Cit PG 91 444 A 537

Cfr K KAEGI Heraclius Emperor of Byzantium Cambridge 2003 p 218 C BOUDIGNON

Maxime le Confesseur eacutetait-il constantimopoliain in B JANSSENS B ROOSEN and P VAN DEUN

Philomathestatos Studies in Greek Patristic and Byzantine Texts Presented to Jacques Noret in

laquoOrientalia Lovaniensia Analectaraquo 137 (2004) pp 11-43 e cfr P BOOTH Crisis of Empire

Doctrine and Dissent at the End of Late Antiquity Berkeley 2013 p 231 538

Cfr Nota num 198 539

Cfr R DEVREESSE op cit pp 34-35 Devreesse pubblica il finale inedito tratto dal Vaticanus

Graecus 1502 e dal Vaticanus Graecus 505 questrsquoultimo giagrave pubblicato in S L EPIFANOVIČ

Materialy k izučeniju žizni i tvorenij prep Maksima Ispovednika Kiev 1917 p 84 540

Cfr C LARCHET AND E PONSOYE Saint Maxime le Confesseur Letters Paris 1998 pp40-41 541

Cfr J STARR St Maximos and the Forced Baptism at Carthage in 632 in laquoByzantinisch-

neugriechische Jahbuumlcherraquo 16 (1940) pp 192-196 Questa traduzione completa di commento

dellrsquoEpistula VIII giagrave precedentemente pubblicata da Devreesse in realtagrave integra lrsquoopera polemica

dal titolo Διδασκαλία Ἰακώβου Νεοβαπτίστου infatti Starr traduce le versioni sia greche che slave

e traduce il testo greco pubblicato da Devreesse 542

Cfr C LARCHET AND E PONSOYE op cit pp 108-111

80

presente spiritualmente In realtagrave Massimo invia lrsquoepistola a Stefano ma si

riferisce ad unrsquointera comunitagrave di venerabili padri discepoli e maestri drsquoamore a

cui chiede di non dimenticarlo secondo lo stile di una confessio humilitatis544

Secondo Sherwood il riferimento alla comunitagrave di padri indica che Massimo

quando scrisse questa lettera era a Crisipoli545

ma non egrave possibile collocare in

quegli anni Stefano e la sua comunitagrave Il tono di questa lettera si collega

allrsquoEpistula XXII scritta poco piugrave tardi

Edizioni Migne546

Geerard547

Traduzione moderna Larchet-Ponsoye548

Epistula XXVIII ad Cysicium episcopum

Epistula XIX ad eundem

Epistula XXX ad Joannem episcopum

Epistula XXXI ad eundem

(632-633 dC)

Queste quattro epistole insieme allrsquoepistola VIII secondo Sherwood costituiscono

un unico gruppo NellrsquoEpistula XXVIII il monaco egrave da poco fuggito di fronte alla

minaccia dei barbari e dichiara di voler ritornare in monastero e di esser pronto ad

accettare lrsquoesilio549

Gli avvenimenti a cui si fanno riferimento sono la fuga del

monastero San Giorgio a Cizico in cui il monaco Massimo aveva rapporti con il

vescovo Giovanni diventato da poco arcivescovo LrsquoEpistula XXIX egrave una chiara

continuazione dellrsquoEpistula XXVIII550

infatti ha lo stesso destinatario di cui il

543

I manoscritti hanno diverse intestazioni il Vat Gr 504 e il Vat Gr 507 f 113v riportano la

seguente intestazione κυρίῳ ἀββᾷ Στεϕάνῳ πρεσβυτέρῳ il Laurent Plut 577 invece ha

unrsquointestazione diversaπρὸς Στεϕάνον πρεσβυτέρον καὶ ἡγούμενον La carica diversa attribuita a

Stefano nei primi due manoscritti quella di abbate e nel terzo manoscritto quella di igumeno

rende difficile la cronologia di questa lettera per questo si preferisce ritenere questa lettera scritta

in un lasso di tempo piugrave ampio che va dal 632 dC al 642 dC 544

Cfr PG 91 608 A 545

Cfr P SHERWOOD (1952) p 33 546

Cfr PG 91 605 D-608 B 547

Cfr CPG 769923 548

Cfr C LARCHET AND E PONSOYE Saint Maxime le Confesseur Letters Paris 1998 p 208 549

Molto piugrave precisamente il monaco si preoccupa dellrsquounitagrave della Chiesa che cerca di negoziare

con i miafisisti del tempo a Gerusalemme (cfr PG 91 621 A4-8) e invita il suo interlocutore a

seguire la sua vocazione clericale e a recuperare le pecore disperse dal suo gregge (cfr PG 91

622A) Per approfondire questa tematica cfr M JANKOWIAK Essai drsquohistoire politique du

monotheacutelisme agrave partir de la correspondance entre les empereurs byzantins les patriarches de

Costantinople et les papes de Rome PhD diss Paris and Warsaw 2009 pp 112-121 550

Secondo gli studiosi Jankowiak e Booth questa lettera egrave stata spedita subito dopo aver ricevuto

la risposta allrsquoEpistula XXVIII precisamente prima dellrsquoespansione dei musulmani in Oriente

durante la crisi dellrsquoimpero Cfr M JANKOWIAK - P BOOTH A new date-list of the works of

Maximus the Confessor in The Oxford Handbook of Maximus the Confessor Oxford 2015 p 42

81

monaco esalta la funzione di pastore del gregge e si raccomanda alle sue preghiere

e al suo sostegno551

Anche lrsquoEpistula XXX contiene un elogio di Giovanni e della

figura del vescovo e la richiesta di essere accolto cosigrave come le ldquopecorelle

smarriterdquo nominate nellrsquoEpistula XXXI la monaca di clausura Eudocia552

e il

presbitero Giorgio553

giagrave nominato nellrsquoEpistula XXIX554

Queste quatto epistole

dunque fanno emergere la condizione di pericolo che i monaci vivevano ai tempi

dellinvasioni arabe

Edizioni Migne555

Geerard556

Traduzione moderna Larchet-Ponsoye557

Epistula XIV ad eundem epistola dogmatica

(633 dC)

Il nome del destinatario non egrave presente nelledizione di Combefis ma compare nel

Vat gr 504 la seguente intestazione ἐπιστολὴ δογματικὴ πρὸς Πέτρον

Ἰλλούστιον Il monaco racconta che il bene piugrave grande egrave la riunione di coloro che

sono separati nella fede558

infatti visto che il diacono di Alessandria Cosma si egrave

da poco riconvertito alla fede ortodossa Massimo desidera che Pietro interceda

per lui con il papa559

per ridargli la stessa carica560

Il monaco presenta il

diofisismo come nuovo credo di Cosma e chiede al destinatario di spiegargli

dogmaticamente i principi Lepistola termina con il racconto vivido dellinvasioni

delle popolazioni arabe provenienti dal deserto ritenendolo segno del peccato

cristiano e dellavvento dellAnticristo e uninvettiva contro gli ebrei che hanno

sostenuto i nemici561

551

Cfr PG 91 621 C 552

Cfr PG 91 625 9B laquoθυγάτηρ καὶ μήτηρ κυρία Εὐδοκία ἡ ἐγκλεστήraquo 553

Cfr PG 91 625 C 554

Cfr PG 91 624 A laquo(hellip) τὸν ἡγιασμένον κύριον ἀββᾶν Γεώργιον τὸν πρεσβύτερον ἄνϑρωπον

ἰερὸν (hellip)raquo Molto probabilmente il presbitero Giorgio a cui Massimo fa riferimento egrave il

destinatario dell Opusculum 4 cfr P BOOTH Crisis of Empire Doctrine and Dissent at the End of

Late Antiquity Berkeley 2013 pp 266-267 555

Cfr per lrsquoEpistula XXVIII PG 91 620 C- 621 B per lrsquoEpistula XIX PG 91 621 C -624 A per

lrsquoEpistula XXX PG 91 624 A-D per lrsquoEpistula XXXI PG 91 624 D- 625 D 556

Cfr per lrsquoEpistula XXVIII CPG 769928 per lrsquoEpistula XIX CPG 769929 per lrsquoEpistula

XXX CPG 769930 per lrsquoEpistula XXXI CPG 769931 557

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) per lrsquoEpistula XXVIII p 216 per lrsquoEpistula XIX pp 198-202

per lrsquoEpistula XXX pp 217-218 per lrsquoEpistula XXXI pp 218-219 558

Cfr PG 91 533B-C 559

Secondo Sherwood il papa qui menzionato egrave Ciro che egrave stato eletto patriarca di Costantinopoli

dopo il Patto di unione (giugno 633 dC) in base a questo Massimo puograve scrivere o dopo lelezione

o durante gli avvenimenti Cfr P SHERWOOD (1952) pp 40-41 560

Cfr PG 91 536 A 561

Cfr PG 91 540 A-543 C Secondo Riou il monaco ritiene che gli avvenimenti apocalittici

provocati dalle invasioni arabe siano il richiamo ad un martirio da parte dei cristiani risposta piugrave

alta allinsegnamento di Cristo Cfr A RIOU Le monde et lEacuteglise selon Maxime le Confesseur

Paris 1973 pp 117-118 e p131

82

Edizioni Migne562

Geerard563

Traduzione moderna Larchet-Ponsoye564

Epistula XV de communi et proprio hoc est de essentia et hypostasi seu persona

ad Cosmam religiosissimum diaconum Alexandrinum

(633 dC)

In risposta a Cosma il monaco scrive unrsquoampia trattazione di carattere

antimonofistico Infatti in continuitagrave con lrsquoEpistula XIV Massimo specifica la

differenza tra essenza e ipostasi in risposta allrsquoattacco dei Severiani contro di

lui565

Ciograve dimostra lrsquoimpegno del monaco nei dibattiti teologici in linea con il

Patto drsquoUnione nel 633 dC566

Parte della lettera chiarisce la posizione anti-

monoergetista sulle operazioni e sulla natura umana e divina di Cristo567

e

consente a Sherwood di datarla intorno al 634-640 dC568

Edizioni Migne569

Geerard570

Diekamp571

Epifanovič572

Traduzione moderna Larchet-Ponsoye573

Epistula II ad Joannem cubicularium de charitate

(633 d C)

Sherwood ritiene questa epistula una delle piugrave importanti in quanto presenta il

concetto di agape come un ritorno degli uomini allunitarietagrave di Dio dopo la

caduta nel peccato e il concetto di unica volontagrave di Dio e dei santi che verragrave

corretto ed esplicitato negli scritti successivi spingendo lo studioso a ritenere

come data di composizione il 626 dC574

Massimo egrave ora lontano da

Giovanni575

forse percheacute egrave nel Nord Africa576

e coglie loccasione per discutere

562

Cfr PG 91 533 B-543C 563

Cfr CPG 769914 564

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) pp 190-192 565

Cfr PG 91 576 A 566

Cfr M JANKOWIAK AND P BOOTH (2015) p 44 567

Cfr PG 91 573 B 568

Cfr P SHERWOOD (1952) p 40 569

Cfr PG 91 543 C-576D 570

Cfr CPG 769915 770723 e 770731 571

Cfr Doctrina Patrum de Incarnatione Verbi Ein griechisches Florilegium aus der Wende des

siebenten und achten Jahrhunderts zum ersten Male vollstaumlnding herausgegeben und untersucht

von F Diekamp Muumlnster in Westfalen 1907 pp 137 e pp 256 572

Cfr S L EPIFANOVIČ (1917) pp 71-72 e p 85 573

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) p 193 574

Cfr P SHERWOOD (1952) p 25 num 6 575

Cfr PG 91 393 A

83

con il destinatario della volontagrave umana e divina e come esse si riuniscono nella

natura umana di Cristo577

per chiarire il rapporto tra la singola γνώμη e katὰ tὸ

qέlhma βούλεσις τε καὶ κίνησις578

argomenti che ci consentono di collocare

questa epistula prima o poco dopo la crisi monoenergetista579

Edizioni Migne580

Geerard581

Traduzione moderna Dalmais582

Larchet-Ponsoye583

Epistula XIX ad Pyrrhum sanctissimum presbyterum et hegumenum seu abbatem

(633634 dC)

Il monaco inizia la sua lettera lodando grandemente il destinatario e lo Psephos

scritto dal nuovo Mosegrave Sergio di Costantinopoli584

che sembra accettare e

chiarisce la sua posizione riguardo le operazioni e la singolaritagrave dellrsquoattivitagrave

dellrsquoIncarnazione585

Tuttavia sebbene non scriva apertamente della presenza di

due operazioni in Cristo manifesta il sospetto per ldquounrsquooperazione di Cristordquo

nuovo elemento di fede586

chiamato operazione naturale587

e chiede a Pirro di

chiarire certe questioni che cosa egrave ἐνέργεια quali sono i suoi generi che cosa egrave

ἐνέγημα quale sia la differenza tra ἒργον e πρᾶξις588

Questa epistula risulta

dunque fondamentale per ricostruire la posizione del monaco nei confroti del

monotelismo come gli Opuscula theologica et polemica IX XII XX e lrsquoEpistula

ad abbatem Thalassium in particolare nellrsquoOpusculum IX in cui Massimo

difende questa sua posizione affermata in questa lettera si evince che il monaco

ha ricevuto un enorme tomo di Pirro senza dubbio si riferisce a quanto contenuto

agli Atti del Concilio Lateranense589

in modo particolare ascrive a Sofronio in

modo rispettoso molto probabilmente durante le prime fasi del conflitto Pirro

dapprima monaco palestinese nel momento in cui ha ricevuto lrsquoepistula di

576

Cfr Epistulae IV V VIII XIII XXIII XXIV XXVII 577

Cfr PG 91 404 B- D 578

Cfr PG 91 396 C e 401 B 579

Cfr F WINKELMANN Der monenergetisch-monotheletische Streit Frankfurt am Main-New

York Lang 2001 p 56 num 16 580

Cfr PG 91 392 D- 408 B 581

Cfr CPG 76992 582

Cfr I H DALMAIS Saint Maxime le Confesseur Docteur de la Chariteacute in laquoLa Vie Spirituelleraquo

79 (1948) pp 294-303 583

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) pp 81-90 584

Cfr PG 91 592 B-C Il testo a cui fa rifermento il Confessore egrave riconosciuto nei testi successivi

come il divieto di discutere su uno o due volontagrave di Cristo scritto dopo lo scontro di Sofronio con

Sergio di Costantinopoli nella seconda metagrave del 633 dC 585

Cfr PG 91 592 D- 593A 586

Cfr PG 91 592 C 587

Cfr PG 91 593 A 588

Cfr PG 91 596 B 589

Cfr Conciulium Lateranense anno 649 celebratum Series secunda volumen primum ed R

Riedinger ACO i Belin 1984 p 152

84

Massimo era diventato igumeno del monastero di Crisipoli secondo Niceforo590

e

amico del patriarca Sergio591

ed egrave in dialogo con il Confessore nonostante il suo

legame con Sofronio Secondo Sherwood dodici anni dopo il monaco si pentiragrave di

questi elogi contenuti in questa epistula proprio in vista dei risvolti dello Psephos

nel mondo cristiano592

Edizioni Migne593

Geerard594

Traduzione moderna Larchet-Ponsoye595

Epistula XL ad eundem Thalassium presbyterum et hegumenum Stephanus

presbyterum et hegumenum

(634 dC)

La lettera breve e frammentaria ha secondo Sherwood come destinatario Talassio

seguendo lrsquoedizione di Combefis596

ma in realtagrave da quanto si evince dal

manoscritto Laurent Plut 577 f 2 r il destinatario egrave in realtagrave Stefano (τοῦ αὐτοῦ

πρός Στέφανον θεοφιλέστατον πρεσβύτερον καὶ ἡγούμενον) destinatario delle

Epistule XXII e XXIII Secondo Sherwood il comando che Massimo deve svolgere

egrave la scrittura delle Quaestiones ad Thalassium invece come illustrano gli studiosi

Jankowiak e Booth il comando che deve portare a termine il monaco Massimo egrave

quello di rispondere a Tommaso con la scrittura degli Ambigua ad Thomam597

Edizioni Migne598

Geerard599

Janssens600

Traduzioni Larchet-Ponsoye601

Epistula XXXII ndash Epistula XXXIX ad abbatem Polychronium

(636-640 dC)

590

Cfr NICEFHORUS Chronography p 118 e cfr NICEFHORUS Short History p74 591

Cfr A PERTUSI LrsquoEncomio di S Anastasio martire Persiano in laquoAnalecta Bollandianaraquo 76

pp 5-63 592

Cfr P SHERWOOD (1952) p 37 num 8 593

Cfr PG 91 589 C-597B 594

Cfr CPG 769919 595

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) pp 198-201 596

Cfr PG 91 633 C 597

Cfr M JANKOWIAK and P BOOTH (2015) p 35 598

Cfr PG 91 633 C-636 A 599

Cfr CPG 769940 600

Cfr MAXIMUS CONFESSOR Ambigua ad Thomam una cum Epistula secunda ad eundem ed B

Janssens CCSG 48 Turnout 2002 p XXIV 601

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) pp 225-226

85

Queste lettere sono tutte indirizzate allrsquoabbate Policronio e possono essere divise

in due gruppi il primo costituito dalle Epistulae XXXII-XXXV appare nei

manoscritti Vat Gr 504 507 Laurent Plut 577 e Batopediou 475 invece il

secondo costituito dalle Epistulae XXXVI- XXXIX appare nel manoscritto

Batopediou 475 Il primo gruppo ha argomenti di carattere ascetico infatti

lrsquoEpistula XXXII scritta prima della Pasqua mostra il tono di un maestro

nellrsquoaffrontare le difficoltagrave lrsquoEpistula XXXIII egrave un breve esortazione ad avere

pazienza difronte alle avversitagrave lrsquoEpistula XXXIV esplicita che Cristo ha

promesso la pace e la vittora nella lotta contro le passioni ed infine lrsquoEpistula

XXXV egrave unrsquoesortazione alla perseveranza in quanto il fine dellrsquoafflizione egrave la

gioia il fine della fatica egrave la pace dellrsquoignominia egrave la gloria Il secondo gruppo

invece esprime una serie di ringraziamenti per i doni di carattere materiale e

spirituale scritte ad un superiore a cui il monaco egrave legato da un affetto filiale

Edizioni Migne602

Geerard603

Traduzioni Larchet-Ponsoye604

Epistula XX ad Marinum monachum

(630-636 dC)

Secondo Sherwood egrave stata scritta intorno al 628- 630 dC in quanto ricorda altri

scritti dellrsquoautore come lrsquoOp I II III VII X XIX e XX605

In questa lettera

lrsquoautore si riconosce con dei difetti che porteranno su di lui dannazione eterna e

per questo dichiara di osservare voto di silenzio con la promessa di ritirarsi allo

studio della teologia cosigrave da poter dare grazia a chi lo ascolteragrave nella predica606

Anche se dichiara di aver guadagnato qualche lode Massimo vuole mantenere il

silenzio per evitare di condurre gli altri fuori strada con il cattivo esempio della

sua vita Ma il suo voto si infrange grazie allrsquoincoraggiamento degli altri igumeni

che lo hanno costretto a scrivere a Marino per far conoscere le sue virtugrave Il tono

della lettera risulta polemico e secondo la ricostruzione di M Jankowiak e P

Booth egrave preferibile ritenere come data di composizione il 636 dC data in cui

risale il conflitto tra Arcadio e Sofronio durante il Concilio di Cipro

Edizioni Migne607

Geerard608

Traduzioni Larchet-Ponsoye609

602

Cfr PG 91 625 D-633 B Per lrsquoesattezza lrsquoEpistulae si succedono cosigrave Ep XXXII al 625-628

Ep XXXIII al 628 Ep XXXIV al 628-629 Ep XXXV al 629 Ep XXXVI al 629-632 Ep XXXVII al

632 Ep XXXVIII al 632-633 e Ep XXXIX al 633 603

Cfr CPG 769932-39 604

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) pp 220-225 e sono tradotte in successione 605

Cfr P SHERWOOD (1952) p 34 num 33 606

Cfr PG 91 597 B10-C3 607

Cfr PG 91 597 B- 604 B 608

Cfr CPG 769920 609

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) pp 202-205

86

Epistula III ad eundem

(dopo il 636 dC)

Secondo Sherwood questa Epistula risale a prima che il monaco lasciasse Cizico

nel 626 visto che egrave indirizzata a Giovanni Cubicolario che viene ringraziato per

un dono ricevuto al monastero di San Giorgio610

Per lrsquoesatezza il monaco

Massimo ringrazia Giovanni per le lettere e per le benedizioni del piugrave pio del

monastero del santo e glorioso martire Giorgio611

Secondo Jankowiak e Booth

invece non ci sono elementi che possano collocare il monastero menzionato a

Cizico o il soggiorno del monaco Molto probabilmente il monastero a cui

Massimo fa riferimento egrave molto probabilmente lo stesso che compare

nellrsquoEpistola XXXI nel periodo in cui era di ritorno da ovest a causa delle

invasioni barbariche612

Il tema della lettera egrave il potere dellrsquoamore cristiano la

distinzione tra la libertagrave naturale e gnomica presenti nel genere umano senza

alcun riferimento di Cristo613

Edizioni Migne614

Geerard615

Traduzioni Larchet-Ponsoye616

Epistula I Sermo hortatorius epistolari forma ad Dei servum clarissimum

praefectum Africae dominum Georgium

(640-642 dC)

Questa lunga esortazione alla costanza e alla fermezza manifesta molta gratitudine

nei confronti dellrsquoeparca Giorgio Lrsquointestazione della lettera variano a seconda

dei manoscritti nel manoscritto Vat gr 1502 si legge laquoπρὸς Γεώργιον ἒπαρχον

πλεύσαντα ἐν Κωνσταντινουπόλειraquo invece nel manoscritto Laurent Plut 577 si

legge laquoλόγος παραινετικὸς ἐν ἒιδει ἐπιστολῆς πρὸς τὸν δούλον τοῦ κύριον

Γεώργιον γενόμενον ἒπαρχον Ἀφρικῆςraquo Secono gli studiosi M Jankowiak e P

Booth queste due intestazioni consentono di collocare la composizione della

lettera quando Giorgio era stato dimesso a Costantinopoli per diventare eparca in

Africa617

intorno al 642 dC data proposta anche da Sherwood618

Il testo

presenta riferimenti alla volontagrave gnomica e umana nel genere umano pur non

legandosi ad argomenti della cristologia dioteletica e si conclude con lrsquoesortazione

a pregare per lui affincheacute avesse il coraggio sufficiente per il ritorno in Africa

610

Cfr P SHERWOOD (1952) p 25 611

Cfr PG 91 408 C 612

Cfr M JANKOWIAK and P BOOTH (2015) p 38 613

Cfr PG 91 409 B-C 614

Cfr PG 91 408C ndash 412C 615

Cfr CPG 76993 616

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) pp 90-92 617

Cfr M JANKOWIAK AND P BOOTH (2015) p 55 618

Cfr P SHERWOOD (1952) p 49 num 69

87

Edizioni Migne619

Geerard620

Traduzioni Larchet-Ponsoye621

Epistula XI ad praepositam de moniali quae monasterio exierat ac quam facti

poenituerat

(640-641 dC)

Questa lettera egrave stata scritta alla badessa di un monastero per far rientrare una

monaca che aveva lasciato precedentemente il convento e si era pentita Il monaco

Massimo descrive le opere della misericordia di Dio molto probabilmente percheacute

aveva il ruolo di guida del monastero In base a questi presupposti Sherwood

sostiene che la lettera non deve essere stata scritta prima del soggiorno in

Africa622

invece Larchet suggerisce una connessione con le monache di

Alessandria menzionate nellrsquoEp XVIII623

Edizioni Migne624

Geerard625

Traduzioni Larchet-Ponsoye626

Epistula XVIII ex persona Georgii laudatissimi praefecti Africae ad moniales

quae Alexandriae a catholica fide discesserant

(640-641 d C)

Scritta in nome di Giorgio eparca in Africa a nome delle monache di Alessandria

che avevano abbandonato la fede cattolica nel 641 dC per aderire al miafisismo

prima e al diofisismo poi questa lettera espone na natura della comunione

cattolica e dopo aver preso alcune disposizioni delle apostate il monaco le esorta a

lasciare lrsquoeresia Gli studiosi concordano che la lettera sia stata scritta intorno al

640-641 dC e che abbia numerose analogie con lrsquoEp XII627

619

Cfr PG 91 364 A ndash 392 B Parte di questa epistola egrave presente nellrsquoopera di Atanasio con il

titolo di Sermo ad Antiochum ducem in PG 91 380 B-392 A che corrisponde al testo presente in

PG 28 589 A-597 B 620

Cfr CPG 76991 621

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) pp 65-81 622

Cfr P SHERWOOD (1952) p 43 num 59 623

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) p 56 624

Cfr PG 91 453 A ndash 457 D 625

Cfr CPG 769911 626

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) pp 116-119 627

Cfr P SHERWOOD (1952) pp 48-49 num 67 e cfr M JANKOWIAK AND P BOOTH (2015) pp

53-54

88

Edizioni Migne628

Geerard629

Traduzioni Larchet-Ponsoye630

Epistula XVII ad Julianum scholasticum Alexandrinum de ecclesiastico dogmate

quod attinet ad Dominicam incarnationem

(640-641 dC)

Il monaco Massimo in questo contesto elogia Giuliano e Cristopempto per la

loro saldezza drsquoanimo che si riscontra nella loro professione retta della dottrina

cristiana Argomenta teologicamente le due nature in Cristo dopo lrsquoIncarnazione e

riferisce che ha trasmesso le lettere allrsquoeparca benedetto che molto probabilmente

era Giorgio perfetto dAfrica che si egrave impegnato a realizzare il loro comando

rassicurando le alte cariche del clero sul fatto che la risposta saragrave positiva riguardo

lrsquoaffermazione della vera dottrina Visti gli argomenti trattati gli studiosi sono tutti

concordi nel ritenere questa lettera collegata allrsquoEp XII e scritta di sicuro dopo il

Patto di Unione che si stipulograve nel 633 dC

Edizioni Migne631

Geerard632

Traduzioni Larchet-Ponsoye633

Epistula XII ad Joannem cubicularium de rectis Ecclesiae Dei decretis et

adversus Severum hereticum

(novembre-dicembre 641 dC)

Massimo per mezzo del cancelliere Teodoro viene informato di un comunicato

dellrsquoimperatrice Martina che riguardava le monache di due monasteri di

Alessandria che aderivano allrsquoeresia severiana Massimo esprime la sua sorpresa

per il fatto che lrsquoeparca Giorgio abbia riferito questa notizia falsa che ha

affievolito la fiducia dellrsquoimperatrice verso la chiesa cattolica Massimo fa

riferimento allrsquoappoggio dei monaci di Eukratas contrari anche essi alla posizione

degli imperatori Eraclio e Martina e dubita della vericitagrave dellrsquoinformazione

Questa lettera dunque coincide con lrsquoelezione del nuovo patriarca di

Costantinopoli Paolo (1 ottobre 641 dC) e dimostra i rapporti che Massimo

strinse con la corte imperiale634

628

Cfr PG 91 584 D- 589 B 629

Cfr CPG 769918 630

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) pp 195-198 631

Cfr PG 91 580 C ndash 584 D 632

Cfr CPG 769917 633

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) pp 192-194 634

Cfr P SHERWOOD (1952) pp 45-48 num 66 e cfr M JANKOWIAK AND P BOOTH (2015) pp

54-55

89

Edizioni Migne635

Geerard636

Traduzioni Larchet-Ponsoye637

Epistula XVI ad eundem (ad Cosmam religiosissimum diaconum Alexandrinum)

(640-642 dC)

Massimo ringrazia Cosma che in questo periodo di grandi sofferenze (dovute alle

accuse dellrsquoeparca Giorgio cfr Ep XII) rimane saldo nella fede e gli offre un

grande incoraggiamento Riguardo la collocazione di questa lettera e la data di

composizione gli studiosi non sono concordi infatti secondo la ricostruzione di

Sherwood lrsquoEpistula egrave stata scritta intorno al 642 dC dopo la scrittura dellrsquoEp

XIV638

invece secondo la ricostruzione piugrave recente degli studiosi Jankowiak e

Booth essa risale al periodo della scrittura delle Epistulae XLIV e XLV nonostante

il destinatario sia lo stesso delle Epistulae XIV e XV scritte precedentemente nel

633 dC639

Edizioni Migne640

Geerard641

Traduzioni Larchet-Ponsoye642

Epistula XXII ad Auxentium

(640-642 dC)

Identificare il destinatario non egrave unrsquooperazione molto semplice visto che

lrsquointestazione riportata da Combefis non coincide con il manoscritto Vat gr 507

f 113v che riporta la seguente intestazione κυρίῳ ἀββᾷ Στεφάνῳ πρεσβυτέρῳ In

questa breve lettera il monaco con grande delicateazza rimprovera lrsquoamico di non

avergli scritto Secondo Sherwood essa potrebbe essere stata scritta in ogni

momento della vita di Massimo643

invece secondo gli studi recenti di Jankowiak e

Booth ipotizzano che sia stata scritta dopo lrsquoEpistula ad presbyterum Stefanum644

e lrsquoEp XLV645

635

Cfr PG 91 460 A ndash 509 B 636

Cfr CPG 769912 637

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) pp 119-150 638

Cfr P SHERWOOD (1952) p 49 num 68 639

Cfr M JANKOWIAK AND P BOOTH (2015) p 57 640

Cfr PG 91 576 D- 580 B 641

Cfr CPG 769916 642

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) pp 190-192 643

Cfr P SHERWOOD (1952) p 25 num 2 644

Cfr p 66 645

Cfr M JANKOWIAK AND P BOOTH (2015) p 57

90

Edizioni Migne646

Geerard647

Traduzioni Larchet-Ponsoye648

Epistula XLIV ad Joannem cubicularium commendatitia

(inverno del 642 dC)

Dopo lrsquoesordio sullrsquoamore di Dio che si egrave fatto uomo capace di perdonare i

peccati degli uomini il monaco loda il prefetto Giorgio che egrave stato richiamato a

Costantinopoli e raccomanda a Giovanni un caro amico lrsquoillustre Teocaristo (τὸν

μεγαλοπρεπέστατον ἰλλούστριον κύριον Θεοχάριστον) che gli egrave stato di grande

aiuto quando era in esilio in Africa Descrive a Giovanni le notevoli virtugrave

dellrsquoamico e lo informa che il prefetto Giorgio saragrave un baluardo sicuro e

infrangibile in quanto non ci saragrave servitore piugrave fidato di lui649

Edizioni Migne650

Geerard651

Traduzioni Larchet-Ponsoye652

Epistula XLV ad eundem

(640-642 dC)

Massimo chiede a Giovanni cubicolario di intervenire in favore dellrsquoeparca

drsquoAfrica Giorgio molto probabilmente dopo nessuna risposta da parte del

destinatario (cfr Ep XLIV) Giorgio egrave descritto come un fervido credente della

chiesa e il piugrave osservante della vera dottrina cristiana Per quanto riguarda la data

di composizione Sherwood propone gli inizi del 642 dC653

e risulta plausibile

visto i legami di questa Epistula con la quarantatreesima e la quarantaquattresima

Edizioni Migne654

Geerard655

Traduzioni Larchet-Ponsoye656

646

Cfr PG 91 605 B - C 647

Cfr CPG 769922 648

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) pp 207-208 649

Cfr PG 91 648 C 650

Cfr PG 91 641 D- 648 C 651

Cfr CPG 769944 652

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) pp 230-233 653

Cfr P SHERWOOD (1952) p 50 num 72 654

Cfr PG 91 648 C ndash 649 C 655

Cfr CPG 769945 656

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) pp 234-236

91

Epistula IV ad eundem de tristitia secundum Deum

(dopo il 642 dC)

Il monaco anche in questa circostanza si rivolge a Giovanni cubicolario657

spiega la tristezza secondo Dio che procura conversione e salvezza per mezzo

della morte ed esalta la virtugrave dellrsquoumiltagrave Secondo Sherwood questa lettera egrave stata

scritta quando il monaco era a Cizico nel 626 dC invece egrave molto piugrave plausibile

che risalga al primo periodo dellrsquoesilio in Africa visto le analogie con le Epistulae

II V VIII XIII XXIII XXIV XXVII Il tono sembra essere molto intimo sintomo

di profonda conoscenza personale658

Edizioni Migne659

Geerard660

Traduzioni Larchet-Ponsoye661

Epistula X ad Joannem cubicularium

(dopo il 642 dC)

Il testo egrave una risposta a Giovanni cubicolario alla domanda ldquocome ha potuto Dio

giudicare giusto che alcuni uomini siano governati da altri uominirdquo662

Massimo

esplicita che il potere temporale egrave puramente umano ed egrave permesso da Dio percheacute

il sovrano egrave un suo pio luogotenente Il sovrano pur mantenendo lo stato di

diritto si discosterragrave dal volere divino quando asseconderagrave i malvagi riuniti

intorno a lui fino a deteriorare il suo potere Gli argomenti trattati suggeriscono

che lrsquoEpistula sia stata scritta in un momento di crisi politica Sherwood fa risalire

la data di composizione intorno al 626 dC periodo in cui risalgono le invasioni

persiane663

invece egrave presumibile considerare che sia stata scritta dopo il 642 dC

visto i riferimenti alla situazione politica presenti nel testo664

Edizioni Migne665

Geerard666

Traduzioni Larchet-Ponsoye667

657

Combefis riporta come intestazione la dicitura πρὸς τὸν αὐτὸν visto che sia le Epistulae II e III

hanno come destinatario Giovanni cubicolario Invece il manoscritto Vat gr 507 f 168 riporta la

seguente intestazione πρὸς Ἰωάννην κουβικουλλάριον 658

Cfr M JANKOWIAK AND P BOOTH (2015) p 38 659

Cfr PG 91 413 A ndash 420 C 660

Cfr CPG 76994 661

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) pp 93-96 662

Cfr PG 91 449 A 663

Cfr P SHERWOOD (1952) p 26 num 9 664

Cfr M JANKOWIAK AND P BOOTH (2015) pp 38-39 665

Cfr PG 91 449 A ndash 453 A 666

Cfr CPG 769910 667

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) pp 113-116

92

23 Scritti autentici di difficile datazione

Per ricomporre per intero il quadro del Corpus del Confessore occorre ora

prendere in considerazione gli scritti ritenuti autentici ma di difficile datazione

Come egrave possibile cogliere alla luce degli studi piugrave recenti sugli studi difficili da

datare sono state formulate diverse ipotesi a volte contrastanti tra loro per questo

risulta necessario per ragioni di scientificitagrave descriverne le caratteristiche

riportando i risultati degli studi piugrave significativi

Degli scritti qui elencati secondo il loro genere letterario e la loro

importanza speculativa verranno indicati le edizioni e traduzioni unitamente

agli studi ad essi dedicati tenendo in considerazione anche il rapporto che essi

possono avere con le altre opere del corpus

- LrsquoEpistula IX ad Thalassium presbyterum ac hegumenum si sofferma

sul libero arbitrio presentando il genere umano come una forma di

mediazione tra Dio la natura e il mondo e con una δυνάμις che gli

consente di essere per mezzo del corpo un essere materiale e per mezzo

dellrsquoanima un essere spirituale Massimo incoraggia Talassio ad

affrontare la sua persecuzione e molto probabilmente il contesto egrave

lAfrica si puograve forse pensare a qualche conflitto con il vescovo

monotelita di Cartagine Fortunio nella prima metagrave del 640 dC

Secondo Sherwood la lettera egrave stata scritta intorno al 629-630 dC e la

semplicitagrave dello stile e la naturalezza del tono indicano un rapporto

profondo tra i due monaci668

Edizioni Migne669

Geerard670

Traduzioni Larchet-Ponsoye671

- Epistula XXI ad sanctissimum Cydoniae episcopum egrave un brevissimo

scritto di carattere teologico scritto secondo Sherwood intorno al 627 -

633 dC in risposta alla lettere del vescovo di Cydonia isola attigua a

Creta672

Secondo gli studiosi Jankowiak e Booth questa lettera egrave stata

scritta poco tempo dopo aver conosciuto il destinatario a cui viene

668

Cfr P SHERWOOD (1952) p 33 num 31 669

Cfr PG 91 446 C- 449 A 670

Cfr CPG 76999 671

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) pp 111-113 672

Cfr Op theol et pol III

93

illustrato il tema della finitezza e dellrsquoinfinitezza dellrsquoIncarnazione673

cosigrave come viene trattato negli Ambigua674

Edizioni Migne675

Geerard676

Traduzioni Larchet-Ponsoye677

- Epistula XXV ad Cononem presbyterum et hegumenum egrave una lettera in

cui Massimo si scusa di non essersi recato dal destinatario come gli

aveva comandato in quanto era malato Secondo Sherwood Conone

aveva sostituito Sofronio in Nord Africa678

ma in realtagrave non ci sono

elementi che consentono di collocare la composizione di questa lettera

in un momento ben preciso della vita di Massimo679

Edizioni Migne680

Geerard681

Traduzioni Larchet-Ponsoye682

- Epistula XXVI ad Thalassium presbyterum cum ille quaesiisset qui

fiat ut nonnullis gentilium reginibus ad Dei iram subditis ingruentem

depellandam liberos atque affines immolantibus ira cessaret ut

plures veterum conscripserunt riguarda la pratica degli dei pagani di

sacrificare i propri figli per placare lrsquoira degli dei Secondo Sherwood

potrebbe essere stata scritta intorno al 628 dC in continuitagrave con le

Quaestiones ad Thalassium ma la sua composizione risulta di difficile

datazione proprio per il contenuto che discute sul ruolo

dellrsquoimperatore e il rapporto con il divino

Edizioni Migne683

Geerard684

Traduzioni Larchet-Ponsoye685

673

Gli studiosi aggiungono unrsquoosservazione molto acuta in questo scritto il sacerdote viene

paragonato alla figura di Gesugrave Cristo tema che appare nellrsquoEp XXVII e Ep XXX che sono state

scritte intorno al 632 dC data forse di composizione di questa lettera Cfr M JANKOWIAK AND P

BOOTH (2015) p 69 674

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) p 45 675

Cfr PG 91 604 B ndash 605 B 676

Cfr CPG 769921 677

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) pp 206-207 678

Cfr P SHERWOOD (1952) p 40 num 45 679

Cfr M JANKOWIAK AND P BOOTH (2015) p 69 680

Cfr PG 91 613 A ndash 613 D 681

Cfr CPG 769925 682

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) pp 209-212 683

Cfr PG 91 616 A- 617 B 684

Cfr CPG 769926 685

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) pp 213-214

94

- Epistula XLI ad eundem Thalassium presbyterum et hegumenum ed

Epistula XLII ad eundem sono due brevi lettere inviate a Talassio

secondo quanto si legge nel manoscritto Laurent Plut 577 laquoτοῦ

αὐτοῦ πρὸς τὸν Θαλάσσιον πρεσβύτερον καὶ ἡγούμενονraquo Entrambe

fanno riferimento ad un comando che Massimo eseguiragrave durante

lrsquoinverno forse la risposta alle domande di Talassio che produrragrave le

Quaestiones ad Thalassium NellrsquoEp XLI Massimo si riferisce alla

moglie di Betistor (τῆς τοῦ Βεστίτορος)686

fedele seguita da Talassio

di cui non si conosce il nome687

invece nellrsquoEp XLII Massimo chiede

al onorevole padre di pregare per il suo schiavo che attanagliato dai

peccati688

Secondo le ipotesi di Sherwood esse sono state scritte

intorno al 630-634 dC689

ma non risultano plausibili visto che

mancano elementi utili per una collocazione adeguata allrsquointerno del

corpus

Edizioni Migne690

Geerard691

Traduzioni Larchet-Ponsoye692

- Capita XV quindici pensieri autentici contenuti nella raccolta Diversa

capita ad theologiam et oeconomicam spectantia deque virtute et

vitio693

I pensieri hanno i seguenti argomenti

I-V Dio come unitagrave e Trinitagrave della teologia apofatica e del Verbo

VI-VII la creazione dal nulla e della partecipazione

VIII lrsquoIncarnazione di Cristo nel credente con il sacramento della

comunione

IX il miracolo della nascita di Cristo

X il rinnovamento delle nature grazie allrsquoopera di Cristo

XI la vittoria sul demonio

XII-XIII lrsquoIncarnazione come mistero

XIV lrsquoIncarnazione come Redenzione del peccato di Adamo

XV esortazione a seguire lrsquoamore di Dio e la vita ascetica

In altri termini gli studiosi ritengono che questi quindici pensieri sono

autentici a differenza dei successivi contenuti nella Patrologia (dal

686

Cfr PG 91 636 C 687

Secondo gli studiosi Jankowiak e Booth qui si fa riferimento alla carica politica tipica della

corte imperiale che egrave presente nel VII secolo dC Cfr M JANKOWIAK AND P BOOTH (2015) p

70 688

Cfr PG 91 637 A-B 689

Cfr P SHERWOOD (1952) p 34 num 35 (per lrsquoEp XLI) e p 25 num 3 (per lrsquoEp XLII) 690

Cfr PG 91 636 B-C e PG 91 636 C-637 B 691

Cfr CPG 769941 e CPG 769942 692

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) pp 226-228 693

Questa raccolta egrave costituita da cinque Centurie di argomento teologico e moraledi cui i primi

quindici pensieri della prima Centuria risultano autentici Secondo Geerard (CPG 7695 p 449) si

tratta di unrsquoelaborazione di alcune opere del Confessore forse realizzata da Antonio Melissa Le

ricerche su questa raccolta sono state effettuate da Laga e Steel che hanno ritenuto questa raccolta

unrsquoinsieme di parti delle Epistulae dellrsquoAmbiguorum Liber e quattrocentodieci pensieri derivano

dalle Quaestiones ad Thalassium cfr QTh p LXXVI ndashLXXXII

95

sedicesimo al venticinquesimo)694

che molto probabilmente possono

essere attribuiti a Niceta di Eraclea695

Edizioni Migne696

Geerard697

Studi Disdier698

Khalifeacute699

Sherwood700

Mahieu701

Traduzioni Soppa702

Artioli-Lovato703

- Quaestiones ad Theopemptum egrave unrsquoopera di carattere esegetico ed

occasione in cui Massimo esplicita tre espressioni bibliche laquogiudice

dellrsquoiniquitagraveraquo (Lc 186) laquose uno ti colpisce sulla guancia destraraquo (Mt

5 36 e Lc 629) e laquonon toccarmi percheacute non sono ancora salito al

padreraquo (Gv 2017) Dopo un Prologo lungo e pomposo tipico della

prosa bizantina Massimo si rivolge a Teopempo destinatario dellrsquoEp

XVIII e forse prefetto africano di Giorgio risulta difficile stabilire la

data di composizione ma gli studiosi hanno avanzato le seguenti

ipotesi secondo Sherwood egrave stata scritta intorno al 630-633 dC704

secondo gli studiosi Jankowiak e Booth egrave stata scritta dopo le

Quaestiones ad Thalassium705

Edizioni Migne706

Geerard707

Studi Gitlbauer708

Traduzioni Cantarella709

694

Cfr PG 90 1185 C-1189 A 695

Cfr M JANKOWIAK AND P BOOTH (2015) p 31 696

Cfr PG 90 1177-1392 697

Cfr CPG 7695 698

Cfr M T DISDIER Une oeuvre douteuse de saint Maxime le Confesseur Les cinq Centuries

Theacuteologiques in laquoEacutechos drsquoOrientraquo 30 (1931) pp 160-178 699

Cfr I A KHALIFEacute Lrsquoinauthenticiteacute du laquoDe temperantiaraquo de Marc lrsquoErmite (PG 65 1053-

1069) in laquoMeacutelanges de lrsquoUniversiteacute Saint Josephraquo 28 (1949-1950) pp 61-66 In questo articolo

viene dimostrato come Massimo non abbia plagiato Marco lrsquoEremita quanto piuttosto i concetti

esposti presuppongono la conoscenza dellrsquoopera dellrsquoEremita che risale al V secolo dC 700

Cfr P SHERWOOD (1952) pp35-36 701

Cfr G MAHIEU Travaux preacuteparatoires agrave une eacutedition critiquedes oeuvres de S Maxime le

Confesseur Louvain 1957 pp 227-229 702

Cfr W SOPPA Die Diversa capita unter den Schriften des heiligen Maximus Confessor in

deutscher Bearbeitung und quellenkritischer Beleuchtung Dresden 1922 703

Cfr La Filocalia a cura di Nicodimo Aghiorita e Macario di Corinto traduzione introduzione

e note di M B Artioli e F M Lovato volume II Torino 1983 704

Cfr P SHERWOOD (1952) pp 37 num 41 705

Cfr M JANKOWIAK AND P BOOTH (2015) p 31 706

Cfr PG 90 1393-1400 707

Cfr CPG 7696 708

Cfr M GITLBAUER Die Ueberreste griechischer Tachygraphie in Codex Vaticanus graecus

1809 in laquoDenkschriften der kaiserlichen Akademie der Wissenschaften Philosophisch-

historischeraquo 28 (1878) pp 1-110 p 30 709

Cfr MASSIMO IL CONFESSORE La Mystagogia ed altri scritti a c di R Cantarella Firenze

1931 pp 101-117

96

- Scholia in Corpus Areopagiticum opera molto controversa e che ha

reso Massimo molto famoso in Occidente Il Corpus Areopagiticum egrave

stato tradotto da Anastasio Bibliotecario allievo del monaco che ha

aggiunto questa versione a quella eriugeniana degli scritti dionisiani ed

ha affermato che sono scolii del Confessore e di Giovanni Scitopoli

Per quanto riguarda lrsquoautenticitagrave ci sono molte posizioni controversie

il primo ad aver delineato uno status quaestionis egrave stato Suchla nel

1980 che ha presentato in un progetto di edizione critica tutte le opere

dellrsquoAreopagita Suchla sostiene che il monaco sarebbe stato uno

scoliaste dellrsquoAreopagita cosigrave come Giovanni Scitopoli710

e chiarisce

che la tradizione ha consegnato il Corpus Areopagiticum di matrice

greca di matrice latina e siriaca ed ha identificato gli autori consegnati

dai diversi manoscritti (precisamente Giovanni Scolastico di Scitopoli

Giovanni Massenzio Giorgio di Scitopoli Dionigi di Alessandria

Massimo il Confessore Germano I di Costantinopoli Andrea di Creta

Cristoforo Diacono Giovanni Italo Germano II di Costantinopoli

Pachymeres Giorgio Hieromnemon)711

Sherwood invece osservograve

precedentemente che il Commentario indicato da von Balthasar

proprio del Confessore712

non puograve essere attribuito al monaco con

certezza in quanto alcuni Scolii greci non compaiono nella versione

siriaca la quale risalendo allrsquoVIII secolo dC risulta troppo distante

rispetto allrsquooperato del Confessore713

Successivamente von Balthasar

corresse la sua interpretazione ma esplicitograve che la parte piugrave ampia e

piugrave significativa degli scolii appartiene alla mano di Giovanni Scitopoli

e che lrsquointervento del Confessore sarebbe solo marginale714

In altri

termini la tradizione manoscritta degli Scolii pervenutaci sarebbe il

frutto di unrsquoeditio variorum prodotta da Giovanni di Scitopoli ed

eventualmente da un suo entourage Il vescovo palestinese avrebbe

agito su una tradizione del testo areopagitico giagrave ricca di varianti al suo

710

Grazie a von Balthasar nel 1940 crsquoegrave stato uno sforzo di distinguere gli Scolii di Massimo da

quelli di Giovanni Scitopoli In altri termini ha assegnato gli scolii testimoniati dalla tradizione

siriaca a Giovanni Scitopoli e quelli attribuibili a Massimo sono marginali Cfr H U VON

BALTHASAR Das Scholienwerk des Johannes von Skythopolis in laquoScholastikraquo 15 (1940) pp 16-

38 711

Piugrave precisamente la tradizione siriaca del Corpus Areopagiticum riporta due versioni una di

Sergio di Rishrsquoaina (morto nel 536 dC) che non contiene gli Scolii del Confessore neacute i

commentarii e una di Phocas Bar Sergius di Edessa (VIII sec dC circa) che riporta tre prologhi

diversi di Phocas di Giovanni Scitopoli e di Giorgio di Costantinopoli Per quanto riguarda la

tradizione latina bisogna ricordare le opere dellrsquoAreopagita riportate da Anastasio Bibliotecario

(875 dC) che riprende in sostanza la traduzione eriugeniana e da Roberto Grossatesta (1239-

1243 dC) cfr BR SUCHLA Die sogenannten Maximus-Scholien des Corpus Dionysiacum

Areopagiticum in laquoNachrichten der Akademie der Wissenschaften in Goumlttingen I Philologisch-

historische Klasseraquo 3 (1980) pp 33-66 712

Cfr H U VON BALTHASAR Das Scholienwerk des Johannes von Skythopolis in laquoScholastikraquo

15 (1940) pp 16-38 713

Cfr P SHERWOOD Saint Maxime le Confesseur in Denys lrsquoAreacuteopagite (Le Pseudo-) in

laquoDictionnaire de Spiritualiteacute Asceacutetique et Mystique Doctrine et Histoireraquo Paris 1957 col 295-

300 Sherwood cura questa voce su Dionigi Areopagita secondo cinque 714

Cfr H U VON BALTHASAR Komische Liturgie Das Weltbild Maximusrsquodes Bekenners

Einsieldeln 1961

97

tempo (fine anni rsquo30-inizio rsquo40 del VI secolo) per cui la versione del

vescovo egrave testimoniata da un manoscritto del VII-VIII secolo quindi la

tradizione siriaca risulta anteriore a tutta la tradizione greca infatti date

le divergenze dal testo greco testimonierebbe secondo Perczel di uno

stato di tale testo anteriore alla sistemazione dello scitopolitano715

In

questo contesto si considera gli Scolii unrsquoopera autentica di difficile

datazione cosigrave come attesta nella sua ricerca sia Epifanovič

Edizioni Migne716

Geerard717

Epifanovič718

Studi719

Volker720

Andia721

Larchet722

Cvetkovic723

Dineva724

Louth725

Williams726

Switkiewicz727

715

Cfr I PERCZEL The Early Syriac Reception of Dionysius in laquoModern Theologyraquo24 (laquoRe-

Thinking Dionysius the Areopagiteraquo S COAKLEY and C M STANG edss) 2008 p 27-41 e

cfr P PODOLAK Giovanni di Scitopoli interprete del Corpus Dionysiacum in laquoAugustinianumraquo

47 (2007) pp 335-386 716

Cfr PG 4 16-432 e 528-576 717

Cfr CPG 7708 718

Cfr S L EPIFANOVIČ (1917) pp 101-220 Per completezza lrsquoautore articola in questo modo

lrsquoultima parte dei materiali per lo studio della vita e delle opere del Confessore I Materiali per lo

studio degli Scolii su Dionigi Areopagita (pp 101-111) II Scolii su Dionigi Areopagita a

Prologo (pp 111-112) b Scolii sullrsquoopera Nomi Divini (pp 113-154) c Scolii sullrsquoopera

Gerarchia celeste (pp 155-173) d Scolii sullrsquoopera Gerarchia ecclesiastica (pp 174-191) e

Scolii sullrsquoopera Teologia mistica (pp 191-195 f Scolii sulle lettere (I-X) di Dionigi Areopagita

(pp 195-208) III Inidici degli Scolii su Dionigi Areopagita a) Indice dei luoghi biblici (pp 209-

214) b) Indice dei nomi (pp 215-218) c) Rimandi dello scoliaste ai suoi Scolii (p 218) d) Autori

che hanno citato gli Scolii (pp 218-219) e) Classificazione degli Scolii a seconda dei temi (pp

219-220) 719

In questo contesto si riportano gli studi principali che hanno avuto lrsquoobiettivo di approfondire le

influenze del sistema pseudionisiano abbia influito sul sistema speculativo del monaco 720

Cfr W VOLKER Der Einfluss des Pseudo-Dionysius Areopagita auf Maximus Confessor in A

Stohr Universitas vol I Mainz 1960 pp 243-254 721

Cfr Y DE ANDIA Transfiguration et theacuteologie neacutegative chez Maxime le Confesseur et Denys

lAreacuteopagite in Id Denys lAreacuteopagite Tradition et metamorphoses Paris 2006 pp 291-326 722

Cfr JC LARCHET Hypostase personne et individu selon saint Maxime le Confesseur in

laquoRevue dhistoire eccleacutesiastiqueraquo 109 (2014) pp 35-63 723

Cfr V Cvetkovic Essay Predeterminations and Providence in Dionysius and Maximus the

Confessor in Dionysius the areopagite between orthodoxy and heresy ed by F Ivanovic

Cambridge 2011 pp p 135-156 724

Cfr G DINEVA The revision of the boundary concepts symbol and image in the philosophy of

Maximus the Confessor in respect to the works of Pseudo-Dionysius in laquoArchiv fuumlr

mittelalterliche Philosophie und Kulturraquo 16 (2010) pp 53-70 725

Cfr A LOUTH Essay The Reception of Dionysius up to Maximus the Confessor in Re-thinking

Dionysius the Areopagite ed by S Coakley and C M Stang Chichester 2009 pp 43-54 e cfr

ID The reception of Dionysius up to Maximus the Confessor in laquoModern theologyraquo 24 (2008)

pp 573-583 726

Cfr P J WILLIAMS Essay Pseudo-Dionysius and Maximus the Confessor in The first

Christian theologians An introduction to theology in the early church ed by G R Evans Malden

(USA) 2004 pp 186-200 727

Cfr A SWITKIEWICZ Notes about Dionysius the Areopagites The Ecclesiastical Hierarchy and

its Influence on Maximus the Confessors Mystagogy in laquoArchiv fuumlr mittelalterliche Philosophie

und Kulturraquo vol 6 (2000) pp 1-21

98

- Opusculum theologicum et polemicum XIII de duabus Christi naturis si

tratta di una sintesi antimonofisita in dieci brevi capitoli Massimo

stabilisce un parallelo tra le eresie trinitarie e cristologiche infatti

secondo Sherwood la redazione si egrave avuta in occasione della disputa

severiani a Creta e per questo propone come probabile data gli anni del

626-627 dC728

invece gli studiosi Jankowiak e Booth ritengono che

molto probabilmente intorno al 633-634 dC729

Edizioni Migne730

Epifanovich731

Geerard732

Traduzioni Larchet-Ponsoye733

De Angelis734

- Opusculum theologicum et polemicum XVII distinctionum quibus res

dirimuntur definitiones un breve paragrafo sui contrari quali realtagrave

sensibili e noetiche lrsquoesistenza e inesistenza anima e corpo vita e

morte Il monaco intende molto probabilmente la contrarietagrave non in

senso non assoluto cosigrave da distinguersi dagli eretici che non riescono

a comprendere come la presenza di due volontagrave in Cristo non comporti

necessariamente opposizione735

In base a questi argomenti risulta

difficile stabilire la data di composizione Sherwood avanza lrsquoipotesi

che risalga al 626 dC736

Edizioni Migne737

Geerard738

Traduzioni Larchet-Ponsoye739

De Angelis740

728

Cfr P SHERWOOD (1952) p 27 729

Cfr M JANKOWIAK AND P BOOTH (2015) p 34 730

Cfr PG 91 145 A- 149 A 731

Cfr S L EPIFANOVIČ (1917) pp 61-62 732

Cfr CPG 769713 733

Cfr J C LARCHET (1998) p 19 734

Cfr B DE ANGELIS (2007) pp 32-33 735

Per lrsquoesattezza il monaco ritiene che la conciliazione avviene nella sintesi ipostatica attraverso

il modo (τὸ πὼς θέλειν) Cfr Pyrr PG 91 292 A-B 736

P SHERWOOD (1952) pp 26-27 737

Cfr PG 91 212 C-D 738

Cfr CPG 769717 739

Cfr J C LARCHET (1998) p 19 740

Cfr B DE ANGELIS (2007) p 31

99

- Opusculum theologicum et polemicum XXII fragmenta duo due

frammenti che derivano dallorazione del patriarca di Costantinopoli

Gregorio allimperatore sulla disputa coi monofisiti a Nicea e a

Calcedonia Gli studiosi concordano sul fatto che questo opusculum

possa risalire al momento in cui Massimo lottava contro leresia

miafisita ma non sono ancora riusciuti ad avanzare valide date di

composizione741

Edizioni Migne742

Geerard743

Traduzioni Larchet-Ponsoye744

De Angelis745

Lindagine condotta da B Roosen nella sua tesi dottorato746

che completa il

saggio di Epifanovič precedentemente ricordato ha proposto alcune aggiunte che

al Corpus di Massimo il Confessore La data di composizione di tali testi risulta

fino ad oranon precisabile In questo lavoro ci limiteremo ad esporre una sintesi

delle aggiunte e a descriverne i riferimenti essenziali omettendo indicazioni

analitiche sui codici e manoscritti per i quali rinviamo alla relativa letteratura

scientifica

- Additamentum novem De divina inhumanatione egrave un piccolo

frammento che tratta dellIncarnazione secondo Roosen riscritto da

Eutimio Zigadeno monaco del XII secolo dC e commentatore della

Bibbia

Edizioni Epifanovič747

Geerard748

Roosen749

- Additamentum quattuordecim De veritate et pietate un breve trattato

sulla divisione dellanima in tre facoltagrave secondo i presupposti

platonici e sulle quattro virtugrave cardinali

Edizioni Epifanovič750

Geerard751

Roosen752

741

Cfr P SHERWOOD (1952) p 25 num4 e cfr M JANKOWIAK AND P BOOTH (2015) p 71 742

Cfr PG 91 257 A- 260 D 743

Cfr CPG 769722 744

Cfr J C LARCHET (1998) pp 18-19 745

Cfr B DE ANGELIS (2007) pp 29-30 746

Cfr B ROOSEN Epifanovich Revisited (Pseudo-) Maximi Confessoris Opuscula varia a

Critical Edition with Extensive Notes on Manuscript Tradition and Authenticity Ph D Leuven

2001 747

Cfr S L EPIFANOVIČ (1917) pp 60-61 748

Cfr CPG 770714 749

Cfr B ROOSEN op cit p 665 750

Cfr S L EPIFANOVIČ (1917) pp 28-29

100

- Additamentum sex et viginti Theorema un diagramma sulla Trinitagrave

che molto probabilmente accompagnava il Computus ecclesiasticum

Molto probabilmente questa tavola potrebbe essere opera di un copista

del sedicesimo secolo

Edizioni Epifanovič753

Geerard754

Roosen755

- Additamentum quattuor et triginta In Isagogen Porphyrii et in

Categorias Aristotelis che secondo Rouecheacute non puograve considerarsi uno

scritto del monaco756

egrave un manuale di logica incui confluiscono le

Categorie di Aristotele edite dal filosofo neoplatonico Davide attivo

ad Alessandria nel VI sec dC Come esplicitano gli studiosi

Jankowiak e Booth757

questo testo egrave parallelo ad un appendice

filosofico unito allEpistula ad monacum Ascalium di Anastasio

Apocrisario (CPG 7734)

Edizioni Epifanovič758

Geerard759

Roosen760

751

Cfr CPG 77079 752

Cfr B ROOSEN op cit p 627 753

Cfr S L EPIFANOVIČ (1917) pp 78-80 754

Cfr CPG 770726 755

Cfr B ROOSEN op cit pp 843-845 756

Cfr M ROUCHEacute Byzantine Philosophical Texts of the Seventh Century in laquoJahrbuch der

oumlsterreichischen Byzantinistikraquo 23 (1974) pp 61-76 Questo studio si occupa di definire seppur

inizialmente esempi di compendi logici nel VII sec dC e ritiene che il testo pubblicato da

Epifanovič venga considerato autentico del monaco solo percheacute contenuto in manoscritti di opere

originali Roucheacute spiega che molto probabilmente dopo la mortre del monaco (662 dC) questo

testo egrave stato trasmesso per errore con il suo nome 757

Cfr M JANKOWIAK AND P BOOTH (2015) p 72 758

Cfr S L EPIFANOVIČ (1917) pp 91-93 759

Cfr CPG 770734 760

Cfr B ROOSEN op cit pp 901-902

101

Tavole sinottiche

Le seguenti tavole sinottiche riportano una schematizzazione delle opere

autentiche dellepistolario e delle opere autentiche di difficile datazione (Op) di

cui vengono riportati il titolo greco o in assenza lrsquoincipit greco (T G) le

edizioni (Ed) la pagina di questo lavoro in cui trovare la sinossi completa (p) e

la data di composizione secondo gli studi recenti (Data)

Opere autentiche

Op

T G

Ed

p

Data

Car de car

Κεφάλαια περὶ

ἀγάπης

PG 90 960-

1073

37

626 d C

Exp in psa

Ἑρμηνεία εἰς τὸν νθ

Ψαλμόν

PG 90 856-872

39

626 d C

Amb ad Io

Πρός Ἰωάννην

ἀρχιεπίσκοπον

Κυζίκου Μάξιμος ἐν

Κυρίῳ χαίρειν

PG 91 1061-

1417 C

40

628-630 d C

Amb ad Thom

Περὶ διαφόρων

ἀποριῶν τῶν ἁγίων

Διονυσίου καὶ

Γρηγορίου πρὸς

Θωμᾶν τὸν

ἡγιασμένον

PG 91 1032-

1060

40

630-634 d C

Th Oec

Κεφάλαια σ περὶ

θεολογίας καὶ

ἐνσάρκου οἰκονομίας

τοῦ Υἱοῦ Θεοῦ

PG 90 1084-

1173

43

630-634 d C

102

QTh

Πρὸς Θαλάσσιον τὸν

ὁσιώτατον

πρεσβύτερον καὶ

ἡγούμενον περὶ

διαφόρων ἀπόρων τῆς

θείας Γραφῆς

PG 90 960-

1073

44

630-634 d C

Q D

Πεύσεις καὶ

ἀποκρίσεις καὶ

ἐκλογαὶ διαφόρων

κεφαλαίων

ἀπορουμένων

PG 90 244-785

46

633-634 d C

Liber ascet

Λόγος ἀσκητικὸς

κατὰ πεῦσιν καὶ

ἀπόκρισιν

PG 90 872-909

47

633-634 d C

Op theol et

pol XIV

Ὃροι διάφοροι

PG 90 912-956

49

633-634 d C

Op theol et

pol XVIII

Ὃροι ἑνώσεων

PG 91 149B-

153B

49

633-634 d C

Or dom

Εἰς τὴν προσευχὴν

τοῦ laquoΠάτερ ἡμῶνraquo

πρὸς ἓνα φιλόχριστον

ἑρμηνεία σύντομος

PG 91 213A-

216A

50

634635 d C

Ep sec ad

Thom

Τῷ ἡγιασμένῳ δούλῳ

τοῦ Θεοῦ πατρὶ

πνεθματικῷ καὶ

διδασκάλῳ κυριῳ

Θωμᾷ Μάξιμος

ταπεινὸς καὶ

ἁμαρτωλός ἀναξιος

δοῦλος καὶ μαθητής

PG 90 872-909

41

636 d C

Myst

Μυσταγωγία περὶ τοῦ

τίνων σύμβολα τὰ

κατὰ τὴν ἁγίαν

ἑκκλησίαν ἐπὶ τῆς

συνάξεως τελούμενα

καθέστηκε

CCSG 48 pp

37-49

51

636 d C

103

Comp eccl

Ἐξήγησις

κεφαλαιώδης περὶ τοῦ

κατὰ Χριστὸν τὸν

Θεὸν ἡμῶν σωτήριον

Πάσχα τὸ διαγραφὲν

κανόνιον

ἑρμηνεύουσα

PG 91 658-718

53

Ottobre 640 dC

- febbraio 641 d

C

Op theol et

pol ΙΙ

Πρὸς τὸν αὐτὸν

Μαρῖνον ἐκ τῆς περὶ

ἐνεργειῶν καὶ

θελημάτων

πραγματείας κεφάλ

ν΄

PG 91 1217-

1280

54

640 ndash

giugnoluglio

643 d C

Op theol et

pol ΙΙI

Ἐκ τῆς αὐτῆς

πραγματείας κεφάλ

να΄ Ὃτι δύο

θελήματα λέγοντες οἱ

Πατέρες ἐπὶ Χριστοῦ

τοὺς φυσικοὺς

νόμους οὐ τὰς

γνώμας ἐσήμαναν

PG 91 45B-

56D

54

640-643 d C

Op theol et

pol ΙV

Πρὸς Γεώργιον τὸν

ὁσιώτατον

πρεσβύτερον καὶ καὶ

ἡγούμενον

ἐρωτήσαντα

διacuteἐπιστολῆς περὶ τοῦ

κατὰ Χριστὸν

μυστηρίου

PG 91 56D-

61D

55

640 d C

Op theol et

pol VI

Περὶ τοῦ laquoΠάτερ εἰ

δυνατόν περελθέτω

ἀπacuteἐμοῦ τὸ ποτήπιον

PG 91 65A-

68D

56

640-641 d C

Op theol et

pol VII

Τόμος δογματικὸς

σταλεὶς ἐν Κύπρῳ

πρὸς Μαρῖνον

διάκονον

PG 91 69B-

89B

56

640-641 d C

104

Op theol et

pol VIII

Ἲσον ἐπιστολῆς

γενουμένης πρὸς τὸν

ἁγιώτατον ἐπίσκοπον

κύριον Νίκανδρον

παρὰ τοῦ ἐν ἁγίοις

Μαξίμου περὶ τῶν δύο

ἐν Χριστῷ ἐνεργειῶν

PG 91 89C-

112B

57

640-641 d C

Op theol et

pol ΧΧ

Τόμος δογματικὸς

πρὸς Μαρῖνον

πρεσβύτερον

PG 91 228Β-

245D

58

641 d C

Op theol et

pol ΧVI

Περὶ θελημάτων βacute

τοῦ ἑνὸς Χριστοῦ τοῦ

Θεοῦ ἡμῶν

PG 91 184C-

212A

59

Dopo 641 d C

Op theol et

pol Χ

Ἲσον ἐπιστολῆς πρὸς

τὸν κύριον Μαρῖνον

τὸν πρεσβύτερον τῆς

Κύπρου

PG 91 133Α-

137C

59

Giugno-luglio

643 dC

Op theol et

pol ΧΧV

Κεφάλαια ιacute περὶ τῶν

δύο θελημάτων τοῦ

Κυρίου καὶ Σωτῆρος

ἡμῶν Ἰησοῦ Χριστοῦ

Ἐγράφη δὲ πρὸς

ὀρθοδόξους

PG 91 269D-

273D

60

Dopo 643 dC

Op theol et

pol ΧΙΧ

Πρώτη ἀπορία

Θεοδώρου διακόνου

Βυζαντίου ῥήτορος

καὶ συνοδικαρίου

Παύλου

ἀρχιεπισκόπου

Κωνσταντινουπόλεως

PG 91 216Β-

228Α

61

644-645 d C

105

DP

Πρασημείωσις τῆς

γενομένης ζητήσεως

χάριν τῶν

κεκινημένων περὶ τῶν

ἐκκλησιαστικῶν

δογμάτων παρουσίᾳ

Γρηγορίου τοῦ

εὐσεβεστάτου

πατρικίου καὶ τῶν

συνευρεθέντων αὐτῷ

ὁσιωτάτων

ἐπισκόπων καὶ

λοιπῶν θεοφιλῶν καὶ

ἐνδόξων ἀνδρῶν

παρὰ Πύρρου τοῦ

γενομένου

πατριάρχου

Κωνσταντινουπόλεως

καὶ Μαξίμου τοῦ

εὐλαβεστάτου

μοναχοῦ μηνὶ

Ἰουλίῳ ἰνδικτίωνος

γacute Πύρρου μὲν

συμμαχοῦντος τῇ

παρεισαχθείσῃ

παρacuteαὐτοῦ τε καὶ τοῦ

πρὸ αὐτοῦ ἐν τῷ

Βυζαντίῳ καινοτομίᾳmiddot

τουτέστιν ἑνὸς

θελήματοςmiddot Μαξίμος

δὲ συνηγοῦντος τῇ

ἂνωθεν εἰς ἠμᾶς

ἐλθούσῃ πατρικῇ τε

καὶ ἀποστολικῇ

διδασκαλίαmiddot διὰ τοῦ

ῥηθέντος ὑπερφυοῦς

ἀνδρός φημὶ δὲ

Γρηγορίου τοῦ

ὑπερτίμου πατρικίου

τῶν λεχθέντων

ἀνδρῶνmiddot τουτέστι

Πύρρου καὶ Μαξίμου

ἀλλήλοις

προσοψισθέντων

PG 91 288-353

62

Luglio 645 dC

Op theol et

pol V

Πρὸς τοὺς λέγοντας

ὃτι μίαν Χριστοῦ χρὴ

λέγειν ἐνέργειαν

κατacuteἐπικράτειανmiddot διὰ

τὸ ὡς δραστικωτέραν

τὴν θείαν αὐτοῦ

κατεπικρατεῖν τῆς

ἀνθρωπίνης οὓτω χρὴ

ἀπολογεῖσθαι

PG 91 64A-

65A

64

Dopo il 645 d

C

106

Op theol et

pol I

Πρὸς Μαρῖνον τὸν

ὁσιώτατον

πρεσβύτερον

PG 91 9A-37A

64

643-645 d C

Op theol et

pol IX

Τοῖς κατὰ τήνδε τὴν

Σικελῶν φιλόχριστον

νῆσον παροικοῦσιν

ἁγίοις Πατράσιν

ἡγουμένοις τε καὶ

μονάζουσι καὶ

ὀρθοδόξοις λαοῖς

Μάξιμος ταπεινὸς καὶ

ἁμαρτωλός ἀνάξιος

δοῦλος

PG 91 112C-

132D

65

645646 d C

Op theol et

pol XV

Πνευματικὸς τόμος

καὶ δογματικὸς

ἀποδεικνὺς τὴν κατὰ

καινοτομίαν

γεγονυῖαν ἐπείσακτον

ἒκθεσιν Ἡρακλείου

τοῦ βασιλέως ἐξ

ὑποστολῆς Σεργίου

τοῦ

Κωνσταντινουπόλεως

προέδρου ἀπᾲδουσα

μὲν τῶν ἱερῶν λογίων

τε καὶ Πατέρωνmiddot

συνᾲδουσα δὲ τοῖς

τήν τε σύγχυσιν ἃμα

καὶ τὴν διαίπεσιν

τερατολογοῦσιν ἐπὶ

τοῦ κατὰ Χριστὸν τὸν

Θεὸν ἡμῶν

μυστηρίου Γραφεῖσα

ἀπὸ Ῥώμης πρὸς

Στέφανον τὸν

ἁγιώτατον ἐπίσκοπον

Δώρον τελοῦντα ὑπὸ

τὸν ἃγιον καὶ

ἀποστολικὸν θρόνον

τῆς ἁγίας Χριστοῦ τοῦ

Θεοῦ ἡμῶν πόλεως

PG 91 153C-

184C

66

647 d C

Op theol et

pol XI

Ἐκ τῆς ἐπιστολῆς τῆς

ἐν Ῥώμῃ γραφείσης

PG 91 137C-

140B

66

649-653 d C

Op theol et

pol XXIV

Καὶ πάλιν ὁ θεῖος

Μάξιμος

PG 91 268A-

269D

67

Dopo il 649 d

C

107

Op theol et

pol XXVI

Ἐκ τῶν

ἐρωτηηθέντων αὐτῷ

παρὰ Θεοδώρου

μοναχοῦ

PG 91 276A-

280B

67

649-656 d C

Op theol et

pol XXVII

Ὃροι διάφοροι τῶν

ἁγίων καὶ θεοφόρων

Πατέρων ἡμῶν περὶ

τῶν δύο ἐνεργειῶν

τοῦ Κυρίου καὶ Θεοῦ

καὶ Σωτῆρος ἡμῶν

Ἰησοῦ Χπριστοῦ

PG 91 280B-

285B

68

Dopo il 649 d

C

108

Epistolario

Op

T G

Ed

p

Data

Ep V

Πρὸς Κωνσταντῖνον

PG 91 420C-

424C

74

628 d C

Ep VII

Πρὸς Ἰωάννην

πρεσβύτερον περὶ τοῦ

καὶ μετὰ θάνατον

ἐχειν τὴν ψυχὴν τὴν

νοερὰν ἐνέργειαν καὶ

μηδεμιᾶς ἐξίστασθαι

φυσικῆς δυνάμεως

PG 91 433A-

440B

75

628 d C

Ep XXIV

Πρὸς Κωνσταντῖνον

σακελλάριον

PG 91 608B-

613A

76

Agosto 628 d

C

Ep XLIII

Πρὸς Ἰωάννην

κουβικουλάριον

PG 91 637B-

641C

76

628 d C

Ep XIII

Πρὸς Πέτρον

ἰλλούστριον λόγος

ἐπίτομος κατὰ τῶν

Σευήρου δογμάτων

PG 91 509B-

533A

77

629-633 d C

Ep XXVII

Πρὸς Ἰωάννην

κουβικουλάριον

PG 91 617B-

620C

78

629630 d C

Ep VIII

Πρὸς τὸν αὐτόν

PG 91 440C-

445B

78

Giugno-luglio

632 d C

Ep XXIII

Πρὸς Στέφανον

πρεσβύτερον

PG 91 605D-

608B

79

632 o 642 d C

109

Ep XXVIII

Πρὸς Κυρισίκιον

ἐπίσκοπον

PG 91 620C-

621B

80

632-633 d C

Ep XXIX

Πρὸς τὸν αὐτόν

PG 91 621C-

624A

80

632-633 d C

Ep XXX

Πρὸς Ἰωάννην

ἐπίσκοπον

PG 91 624A-D

80

632-633 d C

Ep XXXI

Πρὸς τὸν αὐτόν

PG 91 624D-

625D

80

632-633 d C

Ep XIV

Πρὸς τὸν αὐτόν

ἐπιστολὴ δογματικὴ

PG 91 533B-

543C

81

633 d C

Ep XV

Περὶ κοινοῦ καὶ ἰδοῦ

τουτέστιν οὐσίας καὶ

ὑποστάσεως πρὸς

Κοσμᾶν τὸν

θεοφιλέστατον

διάκονον

Ἀλεξανδρείας

PG 91 543C-

576D

82

633 d C

Ep II

Πρὸς Ἰωάννην

κουβικουλάριον περὶ

ἀγαπης

PG 91 392D-

408B

82

633 d C

Ep XIX

Πρὸς Πύρρον τὸν

ὁσιώτατον

πρεσβύτερον καὶ

ἡγούμενον

PG 91 589C-

597B

83

633634 d C

Ep XL

Πρὸς τὸν αὐτόν

Θαλάσσιον

πρεσβύτερον καὶ

ἡγούμενον

PG 91 633C-

636A

84

634 d C

110

Ep XXXII

Πρὸς ἀββᾶν

Πολυχρόνιον

PG 91 625A-

628A

84

636-640 d C

Ep XXXIII

Πρὸς τὸν αὐτόν

PG 91 628A-D

84

636-640 d C

Ep XXXIV

Πρὸς τὸν αὐτόν

PG 91 628D-

629A

84

636-640 d C

Ep XXXV

Πρὸς τὸν αὐτόν

PG 91629A-D

84

636-640 d C

Ep XXXVI

Πρὸς τὸν αὐτόν

PG 91 629D-

632A

84

636-640 d C

Ep XXXVII

Πρὸς τὸν αὐτόν

PG 91 632A-D

84

636-640 d C

Ep XXXVIII

Πρὸς τὸν αὐτόν

PG 91632A-

633D

84

636-640 d C

Ep XXXIX

Πρὸς τὸν αὐτόν

PG 91 633A-D

84

636-640 d C

Ep XX

Πρὸς Μαρῖνον

μονάζοντα

PG 91 597B-

604B

85

636 d C

Ep III

Πρὸς τὸν αὐτόν

PG 91 408C-

412C

86

Dopo 636 d C

Ep I

Λόγος παραινετικὸς

ἐν εἲδει ἐπιστολῆς

πρὸς τὸν δοῦλον τοῦ

Θεοῦ κύριον

Γεώργιον τὸν

πανεύφημον ἒπαρχον

Ἀφρικῆς

PG 91 364A-

392B

86

640-642 d C

111

Ep XI

Πρὸς ἠγουμένην περὶ

ἀσκητρίας

ἐξελθούσης τῆς

μονῆς καὶ

μετανοησάσης

PG 91 453A-

457D

87

640-641 d C

Ep XVIII

Ἐκ προσώπου

Γεωργίου τοῦ

πανευφήμου ἐπάρχου

Ἀφρικῆς πρὸς

ἀσκητρίας ἀποστάτας

τῆς καθολικῆς

Ἐκκλησίας ἐν

Ἀλεξανδρείᾳ

PG 91 584D-

589B

87

640-641 d C

Ep XVII

Πρὸς Ἰουλιανὸν

Σχολαστικὸν

Ἀλεξανδρέα περὶ τοῦ

κατὰ τὴν σάρκωσιν

τοῦ Κυρίου

ἐκκλησιαστικοῦ

δόγματος

PG 91 580C-

584D

88

640-641 d C

Ep XII

Πρὸς Ἰωάννην

κουβικουλάριον περὶ

τῶν ὀρθῶν τῆς

Ἐκκλησίας τοῦ Θεοῦ

δογμάτικωνmiddot καὶ

κατὰ Σευήρου τοῦ

αἱρετικου

PG 91 460A-

509B

88

Novembre-

dicembre 641 d

C

Ep XVI

Πρὸς τὸν αὐτόν

PG 91 576D-

580B

89

640-642 d C

Ep XXII

Πρὸς Αὐξέντιον

PG 91 605B-C

89

640-642 d C

Ep XLIV

Πρὸς Ἰωάννην

κουβικουλάριον περὶ

θετικῆς

PG 91 641D-

648C

90

Inverno 642 d

C

112

Ep XLV

Πρὸς τὸν αὐτόν

PG 91 648D-

649C

90

640-642 d C

Ep IV

Πρὸς τὸν αὐτόν περὶ

τῆς κατὰ Θεὸν λύπης

PG 91 413A-

420C

91

Dopo 642 d C

Ep X

Πρὸς Ἰωάννην

κουβικουλάριον

PG 91 449A-

453A

91

Dopo 642 d C

113

Opere autentiche di difficile datazione

Op

T G

Ed

p

Ep IX

Πρὸς Θαλάσσιον

πρεσβύτερον καὶ

ἡγούμενον

PG 91 446 C-449A

92

Ep XXI

Πρὸς ἁγιώτατον

ἐπίσκοπον Κυδωνίας

PG 91 604B-605B

92

Ep XXV

Πρὸς Κόνωνα

πρεσβύτερον καὶ

ἡγούμενον

PG 91 613A-D

93

Ep XXVI

Πρὸς Θαλάσσιον

πρεσβύτερον

ἐρωτήσαντα πῶς

ἒνιοι τῶν ἐν τοῖς

ἒθνεσι βασιλέων

ὑπὲρ ὀργῆς θεηλάτου

ἐπικειμένης τῷ

ὑπηκόῳ πλήθει

κατέθυον τέκνα καὶ

προσγενεῖς καὶ

ἐπαύετο ἡ ὀργή

καθὼς πολλοῖς τῶν

ἀρχαίων ἱστόρηται

PG 91 616A-617B

93

Ep XLI

Πρὸς τὸν αὐτόν

PG 91 636B-C

94

Ep XLII

Πρὸς τὸν αὐτόν

PG 91 636C-637D

94

Cap XV

Κεφάλαια διάφορα

θεολογικὰ τε καὶ

οἰκονομικὰ καὶ περὶ

ἀρετῆς καὶ κακίας

PG 91 1177ndash1185

94

114

Q Theop

Πρὸς Θεόπεμπτον

Σχολαστικὸν

ἐρωτήσαντα περὶ

laquoἐάν τίς σε ῥαπίσῃ ἐπὶ

τὴν δεξιὰν σιαγόναraquo

καὶ τοῦ laquoμή μου

ἃπτου οὒπω γὰρ

ἀναβέβηκα πρὸς τὸν

Πατέραraquo

PG 90 1393-1400

95

Op theol et pol XIII

Περὶ τῶν δύο τοῦ

Χριστοῦ φύσεων

PG 91 145A-149A

98

Op theol et pol XVII

Περὶ ὃρων διαστολῶν

PG 91 212C-D

98

Op theol et pol XXII

Καὶ πάλιν ὁ θεῖος

Μάξιμος

PG 91 257A-260D

99

Scholia

Πρόλογος εἰς τὰ τοῦ

ἁγίου Διονυσίου

PG 4 16-432 e 528-

576

96

115

3 Genesi delle Quaestiones ad Thalassium

Le Quaestiones ad Thalassium sono una testimonianza del genere letterario tipico

dellrsquoepoca patristica ovvero quello delle quaestiones et responsiones che ricorda

una forma piugrave elaborata del genere dialogico usata sia in ambito cristiano sia in

ambito classico Lesperienza religiosa giagrave a partire tra il IV e il VI secolo riuscigrave

a consolidarsi maggiormente attraverso questo genere letterario con cui si

affrontava e si tentava di risolvere alla luce della precedente letteratura cristiana

le difficoltagrave di comprensione riguardanti i testi biblici761

Infatti ricordiamo

Questioni su Genesi e Esodo di Filone di Alessandria scritte nella seconda metagrave

del III secolo d C o le Questioni evangeliche di Eusebio di Cesarea scritte agli

inizi del IV sec d C che sono solo alcuni dei piugrave famosi esempi della letteratura

di genere Infatti il metodo didascalico di proporre ἀπορίαι attraverso

ἐρωταποκρίσεις762

era diffuso in ambito scolastico ma presentava problemi di

natura esegetico-interpretativa dando adito ad ambiguitagrave dottrinali Per questo si

sentigrave lrsquoesigenza di far riferimento ad una struttura primaria rintracciabile in

Aristotele secondo cui riguardo ai problemi e alle soluzioni (περὶ προβλημάτων

καὶ λύσεων) in ambito tecnico egrave necessario considerare τὰ ἀδύνατα (le

impossibilitagrave) τὰ ἄλογα (le assurditagrave) τὰ βλαβερά (le concezioni moralmente

dannose) τὰ ὑπεναντία (le contraddizioni) e τὰ παρὰ τὴν ὁρθότητα τὴν κατὰ

τέχνην (le argomentazioni non corrette dal punto di vista formale-

761

Numerosi problemi legati allrsquointerpretazione dei testi sacri che giagrave gli esegeti del III secolo

avevano definito come classici e avevano presentato talvolta sulla base delle interpretazioni piugrave

accreditate contributi che confluirono in specifiche opere di quaestiones anche finalizzate

allrsquointerpretazione di tutta la Scrittura Una riconsiderazione piugrave approfondita di alcuni aspetti di

queste antiche esigenze ci inducono a cogliere pur a distanza di secoli e alla luce di una

sensibilitagrave profondamente mutata i motivi per cui questo genere letterario veniva scelto Cfr P

MARONE Le quaestiones et responsiones sulla Bibbia nella letteratura cristiana di IV-VI secolo

in Comunicazione e ricezione del documento cristiano in epoca tardoantica XXXII Incontro di

Studiosi dellAntichitagrave Cristiana Roma 8 - 10 maggio 2003 Roma 2004 pp 43-73 cfr L

PERRONE Sulla preistoria delle laquoquaestionesraquo nella letteratura patristica Presupposti e sviluppi

del genere letterario fino al IV sec in laquoAnnali di storia dellrsquoesegesiraquo 8 (1991) pp 485-505 e cfr

J GRIBOMONT I generi letterari nel monachesimo primitivo in laquoKoinoniaraquo 10 (1986) pp 7-28 762

Questo termine sostituisce il termine latino quaestiones e i termini greci ἐρωτήσεις

προβλήματα ζητήματα πεύσεις ἐπιστάσεις usati per indicare le domande poste da un

interlocutore ad un altro Esso fu utilizzato dai grammatici bizantini a partire dalla tardantichitagrave

fino allrsquoepoca tardomedievale Cfr G BARDY La litteacuterature patristique des laquoquaestiones et

responsionesraquo sur lrsquoEacutecriture Sainte in laquoRevue Bibliqueraquo 41 (1932) p 210-236 p 341-369

p515-537

116

argomentativo)763

I commentatori della Scrittura si avvalsero di questa

impalacatura Come autori di riferimento delle ἐρωταποκρίσεις relative allrsquoesegesi

biblica si possono menzionare Acacio di Cesarea ed Eusebio di Emesa Non

sempre le questioni riguardanti passi scritturali sono il prodotto di effettive

domande poste da interlocutori reali nella maggior parte dei casi lrsquoesegeta

rispondeva ad ipotetiche obiezioni secondo un preciso ed accurato piano

redazionale cosigrave da offrire unrsquoesegesi completa di una pericope o di un passo

biblico piugrave ampio764

Massimo che non sempre ha potuto evitare lo scontro e la

contrapposizione apologetica per affermare la vera ortodossia scrive a tal fine le

Quaestiones ad Thalassium che si innestano nella lunga tradizione di questo

genere letterario disponendo le risposte come veri e propri trattazioni su temi

riguardanti la vita del credente non necessariamente riconducibili alla soluzione

di una difficoltagrave scritturistica

Lrsquoopera ricostruita criticamente dagli studiosi Carl Laga e Carlos Steel

negli anni novanta del secolo scorso765

egrave costituita da un prologo agli scolii766

un

763

Cfr Poet 316 1460 b- 1461 b 764

Egrave da segnalare il fondamentale contributo scientifico apportato alla questione dal convegno

tenutosi ad Utrecht nellrsquoottobre 2003 Cfr Erotapokriseis Early Christian Question-and-Answer

Literature in Context Proceedings of the Utrecht Colloquium 13-14 October 2003 a c di A

Volgers e C Zamagni Leuven 2004 765

Cfr MAXIMUS CONFESSORIS Quaestiones ad Thalassium I-LV una cum latina interpretatione

Iannis Scotti Eriugenae ediderunt Carl Laga et Carlos Steel Turnhout 1980 e ID Quaestiones ad

Thalassium LVI-LXV una cum latina interpretatione Iannis Scotti Eriugenae ediderunt Carl Laga

et Carlos Steel Turnhout 1990 Gli editori nellrsquoapprofondita Introduzione (pp IX-CXVII)

spiegano che il testo presentato deriva dallo studio critic di manoscritti risalenti al X secolo d C in

ambito italogreco e orientale Appartengono allrsquoambito italogreco i manoscritti piugrave antichi e

meglio definiti infatti i due manoscritti fondamentali per le QTh sono presenti nella biblioteca di

Grottaferrata il terzo difficile da comprendere dal punto di vista ortografico appartiene alla

biblioteca di Bessarion I copisti dei manoscritti piugrave recenti riproducono con intelligenza le

caratteristiche di queste edizioni peninsulari infatti il testo si presenta in due colonne ben serrate

con scrittura minuscola per il testo di base onciale per gli scoli e le note che sono disposte a

margine e collegate al testo con dei rinvii testi marginali invece sono ripartiti in due categorie di

cui una egrave distinta dal segno σχdeg^ (Scolia) gli altri risultano piccole note che segnalano una

divisione che attira lrsquoattenzione del lettore su un passaggio particolare esplicitato con brevi

formule Per quanto riguarda i manoscritti di area orientale egrave necessario ricordare che si

diversificano da quelli di area italogreca per il carattere onciale nel testo marginale e minuscolo

per il corpo del testo restante Essi hanno come elemento innovativo rispetto agli altri manoscritti

lrsquouso della numerazione in pagine in libri e tomi Per quanto riguarda le edizioni una prima parte

del testo fu pubblicato nel 1623 da Michael Ghisleri nellrsquoopera dal titolo In Ieremiam Prophetam

Commentarii (in realtagrave viene riportata solo la QTh XXVI cfr M GHISLERI In Ieremiam

Prophetam Commentarii Lyon 1623 pp 624-628) ma la piugrave celebre e la piugrave consultata risulta

quella di Combefis nel 1656 riproposta dal Migne nel novantesimo tomo della Patrologia graeca

(cfr S Maximi Confessoris Graecorum theologi eximiique philosophi operum tomus primus

(secundus) ex probatissimis quaeque mss codicibus Regiis Card Mazarini Seguierianis

Vaticanis Barberinis Magni Ducis Florentinis Venetis etc eruta nova Versione subacta

117

prologo allrsquoopera stessa e 65 ἐρωταποκρίσεις e ἀποκρίσεις767

Su richiesta di

Carlo il Calvo Giovanni Scoto lrsquoEriugena si dedicograve alla traduzione del Corpus

Notisque illustrata Opera et studio R P F Combefis Parisiis apud Andream Cramoisy

MDCLXXV) 766

Studi recenti hanno stabilito che gli Scolii risalgono allrsquoVIII sec d C e che sono stati scritti

molto probabilmente dal Confessore stesso e tradotti prontamenti da Giovanni Scoto detto

lrsquoEriugena Cfr MAXIMUS CONFESSORIS Quaestiones ad Thalassium I-LV una cum latina

interpretatione Iannis Scotti Eriugenae ediderunt Carl Laga et Carlos Steel Turnhout 1980 p

XIII Lrsquoimportanza degli scolii egrave messa in luce dallrsquoautore stesso come si puograve chiaramente leggere

nel Prologo agli scolii in laquo (hellip) τοῦτο καθάπερ ἔφην εἰδώς δεῖν ᾠήθην ἑτέραν τινὰ τῷ παρόντι

λόγῳ τῆσδε τῆς συγγραφῆς δοῦναι βοήθειαν τὴν τῶν (65) παρατεθέντων ἐν τοῖς μετωπίοις

σχολίων γραφήν αὐτόν τε πρὸς κάλλος συμπληροῦσαν τὸν λόγον καὶ τοῖς ἐντευξομένοις

ἡδυτέραν τὴν ἐν τοῖς νοήμασι παρεχομένην ἑστίασιν καὶ πάσης ἁπλῶς γινομένην τῆς ἐμφερομένης

τῇ συγγραφῇ διανοίας σαφήνειαν Μετὰ γὰρ τὴν ἔκδοσιν ἀναγνοὺς τὴν (70) Διὸ παρακαλῶ πάντας

τοὺς ἐντευξομένους ἢ καὶ μετα-Διὸ παρακαλῶ πάντας τοὺς ἐντευξομένους ἢ καὶ μεταγράψοντας

καὶ τὴν τῶν σχολίων ἔξωθεν ἀναγνῶναι καὶ παραθέσθαι γραφὴν κατὰ τὴν ἑκάστου σημείωσιν ἵνrsquo

ἄρτιος ᾖ κατὰ πάντα τρόπον ὁ λόγος μηδενὶ παρημελημένῳ παντελῶς κολοβούμενος (80)raquo laquo(hellip)

indi sapendo ciograve come ho detto ho ritenuto necessario fare questo discorso con il sostegno della

scrittura scrivendo appunto questi scoli a margine ciograve completa per iscritto la bellezza del testo

stesso rendendo piugrave gradevole la lettura dei concetti intellegibili ai lettori e grazie alla sua

semplicitagrave chiarisce del tutto il pensiero contenuto del testo In realtagrave ho letto il libro dopo

lrsquoedizione completa e ho scoperto che alcune connessioni necessitavano di chiarimenti cosigrave da

completare la riflessione e da aggiungere ulteriori esplicazioni adatte per lrsquoedizione cosigrave come ho

detto ho redatto la scrittura degli scolia adattandoli di volta in volta secondo di quanto fosse

opportuno modificare Per questo motivo esorto tutti coloro che avranno tra le mani questo scritto

e che lo copieranno di riportare gli scolia rispettando il segno assegnato a ciascuno di modo che

il testo sia regolato e senza alcuna negligenzaraquo Cfr Prol Scholiis 63-80 in QTh (Laga-Steel

1980) pp 11-13 767

Un fondamentale apporto allo studio di questo testo di Massimo egrave dato dalle traduzioni latine

ad opera tra gli altri di Giovanni Scoto detto lrsquoEriugena Anastasio Bibliotecario Cerbano e

Pietro Balbi Ricordiamo i seguenti studi il che hanno per oggetto il rapporo tra le opere originali

e le loro traduzioni G MAHIEU Travaux preacuteparatoires agrave une eacutedition critique oeuvres de S

Maxime le Confesseur Louvain 1957 P MEYVAERT The Exegetical Treatises of Peter the

Deacon and Eriugenarsquos Latin Rendering of the laquoAd Thalassiumraquo of Maximus the Confessor in

laquoSacris Erudiriraquo 14 (1963) pp130-148 e ID Eriugenarsquos Translation of the laquoAd Thalassiumraquo of

Maximus Preliminaries to an Edition of This Work in The Mind of Eriugena Papersof a

Colloquium Dublin 14-18 July 1970 ed by J OrsquoMeara and L Bierler Dublin 1973 pp 78-88 Eacute

JEAUNEAU La traduction eacuterigegravenienne des laquoAmbiguaraquo de Maxime le Confesseur Thomas Gale

(1636-1702) et le laquoCodex Remensisraquo in Jean Scot Eacuterigegravene et lrsquohistoire de la philosophie Laon 7-

12 juillet 1975 Paris 1977 pp 135-144 ID Quisquiliae e Mazarinaeo codice 561 depromptae in

laquoRecherches de Theacuteologie ancienne et meacutedieacutevaleraquo 45 (1978) pp 79-128 e ID Pseudo-Dionysius

Gregory of Nyssa and Maximus the Confessor in the Works of Johan Scottus Eriugena in

Carolingian Essays Washington 1983 pp 137-149 E DEKKERS Maxime le Confesseur dans la

Tradition Latine in After Calcedon Studies in Theology and Church History Offered to Professor

A Van Roey for His Seventieth Birthday ed by C Laga J A Munitiz and L Van Rompay

Leuven 1985 pp 83-97 E S MAINOLDI Le citazioni dei Padri orientali nelle opere di Giovanni

Scoto Nuove osservazioni sul metodo dellrsquoEriugena traduttore in laquoOfficina degli studi

medievaliraquo 52 (2014) pp 255-272 e ID Iohannes Scottus Eriugena in La trasmissione dei testi

latini del medioevo Mediaeval Latin Texts and their Transmission Firenze 2005 pp 186-264

118

dionysianum degli Ambigua ad Iohannem e in contemporanea alla stesura del

Periphyseon tradusse le Quaestiones ad Thalassium768

Ernesto Sergio Mainoldi osserva che laquoNel caso delle opere tradotte da

Eriugena per interesse personale il De imagine e le Quaestiones ad Thalassium ci

troviamo di fronte a una facies testuale che si presenta come un calco fedele del testo

greco in uno stadio ancora elementare che non ha conosciuto ulteriori revisioniraquo769

Il criterio con cui Massimo ha redatto lrsquoopera egrave annunciato con asserzioni

programmatiche nel Prologo e poggia sullrsquoaccostamento necessario e

imprescindibile dellrsquoessenza dellrsquoattivitagrave spirituale a quella conoscitiva

O uomo di Dio separa razionalmente lrsquoanima dalla

condizione temporanea di unione con la carne e distingui

per mezzo dello spirito completamente lrsquointelletto fruisci

della sensibilitagrave (facoltagrave) molto feconda come causa di

virtugrave invece dellrsquointelletto come fonte inesauribile di una

conoscenza divina (o meglio) realizza lrsquounione

dellrsquoanima con la carne solo secondo il disegno delle

realtagrave divine e usa come strumento la sensibilitagrave per la

contemplazione della grandezza delle realtagrave visibili

(infatti) con la prima (la carne unita allrsquoanima) (1)

raggiungi attraverso lrsquoagire la grandezza dellrsquoanima

secondo virtugrave imprimendogli una forma e rendila

visibile agli altri in modo che la tua vita sia per noi

esempio di virtugrave con la seconda (la sensibilitagrave) (2) intesa

simbolicamente forma di realtagrave visibili la stessa realtagrave

dei logoi consenti di far accedere lrsquointelletto per mezzo

della contemplazione alla semplicitagrave degli oggetti

intellegibili e una volta che (lrsquointelletto) sia stato liberato

e purificato dalle intuizioni delle realtagrave sensibili

composite e visibili percorreragrave un sentiero di veritagrave senza

errori Poi dopo aver completamente abbandonato

linclinazione a relazionarsi con la sensibilitagrave (24) con la

768

Si deve a P Meyvaert la scoprta della traduzione delle QTh da parte del teologo irlandese

infatti mentre indagava sulle fonti patristiche di Pietro Diacono di Monte Cassino si rese conto

che lrsquoautore aveva letto la traduzione latina dellrsquoEriugena il che condusse alla individuazione dei

manoscritti di Monte Cassino 333 e Bibl Municipale de Troyes 1234 Nella collana Corpus

Christianorum ndash Series Graeca egrave stata cosigrave pubblicata lrsquoedizione latina delle QTh a fronte

dellrsquoedizione greca curata da C Laga e C Steel Cfr P MEYVAERT Eriugenarsquos Translation of the

laquoAd Thalassiumraquo of Maximus Preliminaries to an Edition of This Work in The Mind of Eriugena

Papersof a Colloquium Dublin 14-18 July 1970 ed by J OrsquoMeara and L Bierler Dublin 1973 p

78 Egrave opportuno altresigrave segnalare che le Quaestiones ad Thalassium non furono tradotte solo da

Giovanni Scoto ma dallrsquoarticolo di Maia Raphava si ha una completa ricostruzione dei frammenti

dellrsquoopera nei manoscritti georgiani Cfr M RAPHAVA A fragment of Maximus the Confessorrsquos

Quaestiones ad Thalassium in old georgian manuscripts in Maximus the Confessor and Georgia

ed by T Mgaloblishvili and L Khoperia vol III London 2009 pp 87-100 769

Cit E S MAINOLDI Le citazioni dei Padri orientali nelle opere di Giovanni Scoto Nuove

osservazioni sul metodo dellrsquoEriugena traduttore in laquoOfficina degli studi medievaliraquo 52 (2014) p

257

119

carne (intelletto) veleggia con lrsquointelletto per mezzo

della scienza sul mare infinito dello Spirito cosigrave da

sondarne le profonditagrave770

di cui hai ottenuto la

manifestazione di misteri nascosti senza dubbio con

grande umiltagrave771

Scholia

1 Si intende che la carne attraverso le peculiaritagrave dei

fenomeni egrave lo strumento che rivela la disposizione

virtuosa dellrsquoanima e quel nesso attraverso cui

manifestare la virtugrave

2 Il riferimento alla sensibilitagrave rimanda allrsquointelletto alle

rappresentazioni delle realtagrave visibili attraverso cui si

conosce i logoi (essenze) degli esseri essa egrave come lo

strumento del percorso dellrsquointelletto alle realtagrave

intellegibili772

Talassio egrave sollecitato da Massimo ad avvalersi secondo la disposizione divina

delle sue facoltagrave conoscitive (αἴσθησις - νοῦς) e della sua facoltagrave spirituale

(ψυχή) che sono connesse tra loro da un rapporto di reciprocitagrave in modo da

valutare intrinsecamente la possibilitagrave di poter veleggiare con lrsquointelletto per

mezzo della scienza sul mare infinito dello Spirito (πελάγει τῶν λογίων τοῦ

πνεύματος μετrsquo ἐπιστήμης κατὰ νοῦν) In questo modo le facoltagrave conoscitive e

770

1 Co 2 10-11 laquoMa a noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito lo Spirito infatti scruta ogni

cosa anche le profonditagrave di Dio 11 Chi conosce i segreti delluomo se non lo spirito delluomo che

egrave in lui Cosigrave anche i segreti di Dio nessuno li ha mai potuti conoscere se non lo Spirito di Dioraquo 771

Prol 1-24 in QTh (Laga-Steel 1980) pp 17-19

Τῆς σαρκὸς κατὰ τὴν σχέσιν λογικῶς τὴν ψυχὴν ἀποχωρίσας καὶ τῆς αἰσθήσεως ὁλικῶς διὰ τοῦ

πνεύματος ἐκσπάσας τὸν νοῦν ἄνθρωπε τοῦ θεοῦ τὴν μὲν (1) ἀρετῶν κατέστησας μητέρα

πολύγονον τὸν δὲ θείας πηγὴν ἀένναον ἀπέδειξας γνώσεως εἰς χρῆσιν μόνον τῆς τῶν κρειττόνων

(5) οἰκονομίας τὴν πρὸς τὴν σάρκα τῆς ψυχῆς συζυγίαν ποιησάμενος καὶ πρὸς κατανόησιν τῆς τῶν

ὁρωμέ00νων μεγαλουργίας ὄργανον κεκτημένος τὴν αἴσθησιν τὴν μὲν πρακτικῶς διὰ τοῦ ἤθους

πρὸς εἶδος τυπούμενον τὸ κατrsquo ἀρετὴν τῆς ψυχῆς δεχομένην κλέος καὶ τοῖς ἔξω προφανουσαν

(10) ἵνrsquoἔχωμεν ἀρετῆς εἰκόνα πρὸς μίμησιν προβεβλημένον τὸν ὑμέτερον βίον τὴν δέ (2) τοῖς

τῶν ὁρωμένων σχήμασι τοὺς λόγους τῶν νοητῶν συμβολικῶς ἐγχαράττουσαν καὶ διrsquo αὐτῶν πρὸς

τὴν ἁπλότητα τῶν νοητῶν θεαμάτων τὸν νοῦν ἀναβιβάζουσαν πάσης καθαρῶς ἀπολυθέντα (15)

τῆς ἐν τοῖς ὁρωμένοις ποικιλίας τε καὶ συνθέσεως θέντα τῆς ἐν τοῖς ὁρωμένοις ποικιλίας τε καὶ

συνθέσεως ἵνrsquo ἔχωμεν ἀληθείας ὁδὸν ἀπλανῆ τὴν ὑμετέραν γνῶσιν τῆς πρὸς τὰ νοητὰ διαβάσεως

Ἐντεῦθεν μετὰ τὴν τελείαν τῆς πρὸς αἴσθησίν τε καὶ σάρκα σχετικῆς προσπαθείας ἀπόθεσιν τῷ

ἀπείρῳ πελάγει (20) τῶν λογίων τοῦ πνεύματος μετrsquo ἐπιστήμης κατὰ νοῦν εὐτόνως διανηχόμενος

ἐρευνᾷς μετὰ τοῦ πνεύματος τὰ βάθη τοῦ πνεύματος παρrsquo οὗ δεξάμενος τὴν τῶν κεκρυμμένων

μυστηρίων φανέρωσιν διὰ πολλήν ὡς ἔοικεν ταπεινοφροσύνην 772

Scholia in QTh (Laga-Steel 1980) p 43

laquo1 Τὴν σάρκα φησὶν διὰ τῶν φαινομένων ἠθῶν εἶναι δεικτικὸν τῆς κατrsquo ἀρετὴν τῆς ψυχῆς

διαθέσεως ὄργανον πρὸς ἔκφανσιν ἀρετῆς τῇ ψυχῇ συνεζευγμένην 2 Τὴν αἴσθησιν λέγει

παραπέμπουσαν τῷ νῷ τὴν τῶν ὁρατῶν φαντασίαν πρὸς κατανόησιν τῶν ἐν τοῖς οὖσι (5) λόγων

ὡς ὄργανον τῆς τοῦ νοῦ πρὸς τὰ νοητὰ διαβάσεωςraquo

120

quella spirituale risultano essenziali e imprescindibili La sensibilitagrave773

e

lrsquointelletto solo dopo essere purificati dalla materialitagrave della carne sono

indispensabili per comprendere il valore e il significato pedagogici delle

ἀποκρίσεις e vengono cosigrave intesi come facoltagrave conoscitive Secondo Massimo

dunque esse in quanto facoltagrave necessitano inevitabilmente dellrsquoattivitagrave dello

Spirito che completa sic et smpliciter lrsquoazione di comprendere ciograve che deve essere

esplicitato nei brani scritturistici

dopo aver stillato un elenco di molte ἀπορίαι difficili

della Santa Scrittura tu me li hai inviati cercando anche

da me che sono privo di ogni virtugrave e della conoscenza

una risposta scritta per ciascuna secondo una

comprensione anagogica774

Ho ricevuto e ho letto questi

passi e sono stati turbati il mio intelletto il mio udito e

la mia intelligenza come ti chiedo insistentemente di

perdonarmi per il mio rifiuto proprio quando ti ho detto

che i propositi della ricerca erano giagrave difficili da

raggiungere per chi (come me) non supera gli altri nella

contemplazione e nellrsquoesercizio della conoscenza piugrave

elevata e inaccessibile la ragione piugrave profonda (sono

difficili) per me che striscio sulla terra come il serpente

dellrsquoantica maledizione775

il cui nutrimento altro non egrave

che la terra delle passioni e che come un verme mi

rotolo nei piaceri parassiti Dopo aver avuto la mia

reazione a piugrave riprese mi sono reso conto che non hai

accettato la mia preghiera temevo che si fosse intorpidita

la mia consuetudine della caritagrave attraverso cui uniti lrsquouno

allrsquoaltro condividiamo una sola anima anche se viviamo

in due corpi distinti Dal momento che con ogni

probabilitagrave consideri la mia richiesta come un pretesto

per disobbedire ho avuto il coraggio di affrontare anche

a dispetto di me stesso un compito che andava oltre le

mie forze e forse era meglio essere accusati di tracotanza

e di essere oggetto di scherno da parte di chi vorrebbe

invece considerare la caritagrave come trascurabile e mediocre

- percheacute nulla di ciograve che viene dopo Dio (la caritagrave) egrave piugrave

preziosa per le persone sensibili proprio nella misura in

cui essa conduce allunitagrave coloro che sono divisi in molte

773

La sensibilitagrave in questo frangente non designa lrsquoaffettivitagrave ma piuttosto ldquoavere sensazionirdquo con

la frase ldquosensazione madre di virtugraverdquo Massimo intende le sensazioni come la fonte della maggior

parte delle passioni 774

La comprensione anagogica egrave una comprensione secondo lo spirito simbolica e tipologica che

si distingue dalla comprensione letterale e storica Sul senso della Scrittura Massimo egrave senza

dubbio in debito con lrsquoorigenismo Cfr ORIGENE Trattato sui principi IV 2 2 SC 268 775

Cfr Gn 3 14 laquoAllora il Signore Dio disse al serpente ldquoPoicheacute tu hai fatto questo sii tu

maledetto piugrave di tutto il bestiame e piugrave di tutte le bestie selvatiche sul tuo ventre camminerai e

polvere mangerai per tutti i giorni della tua vitardquoraquo

121

o tutte le disposizioni secondo loro volontagrave776

identitagrave e

senza alcuna divisione777

Per prima cosa sii te stesso o

padre degno di onore perdona la mia sfrontatezza chiedi

che io non sia precipitoso e fa che le vostre preghiere mi

rendino degno di Dio tanto che accolga le mie parole

Inoltre considera che (Dio) egrave lrsquoautore di una risposta

completa e corretta di ogni passo in quanto infatti ogni

buon regalo e ogni dono perfetto viene dallalto778

percheacute (Dio) egrave la fonte e il padre di tutte le conoscenze e

le disposizioni illuminate dispensate nella misura in cui

si egrave degni779

Infatti egrave con fiducia che ho accettato il

vostro invito a ricevere la vostra benevolenza divina

pagando con la mia buona obbedienza780

776

Il termine γνώμη egrave frequentemente utilizzato da Massimo e capire in che termini risulta di volta

in volta delicato Infatti nel Dialogus cum Pyrro il Confessore riconosce ben ventotto significati

(cfr Massimo il Confessore Umanitagrave e divinitagrave di Cristo a cura di A Ceresa-Gastaldo Roma

1990 pp 120-127) Il significato che qui gli si attribuisce egrave il modo in cui la sua volontagrave di un

individuo egrave orientata ma non bisogna tralasciare che la γνώμη egrave una modalitagrave di compresione

dellrsquointenzione morale nellrsquoambito della profonda spiritualitagrave con cui si definisce il rapporto sia

con Dio sia con gli altri 777

La funzione unificatrice della caritagrave egrave oggetto di indagine soprattutto nellrsquoEp 2 (cfr p 68) In

essa viene mostrata la distinzione dellrsquoamore egoistico che qui nellrsquointroduzione viene ripresa cfr

Prologo 261-266 in QTh (Laga-Steel 1980) p 33 778

Giacomo 1 17 779

Massimo insiste molto sul fatto che la grazia egrave ricevuta da ciascuno in proporzione alla sua

dignitagrave Sicuramente il Confessore sembra esser stato influenzato da Dionigi Areopagita e dalla

dottrina delle analogie ma evita di riprendere la teoria delle Gerarchie a cui la teoria dellrsquoanalogia

era collegato 780

Prol 25-63 in QTh (Laga-Steel 1980) pp 19 e 21

πολλῶν τῆς ἁγίας γραφῆς ἀπορουμένων κεφαλαίων (25) χάρτην πληρώσας ἀπέστειλας ζητῶν καὶ

παρrsquo ἐμοῦ τοῦ πάσης ἀρετῆς ἐρήμου καὶ γνώσεως ἑκάστου κεφαλαίου κατὰ τὴν ἀναγωγικὴν

θεωρίαν τὴν ἀπόκρισιν ἔγγραφον Ὃν δεξάμενος καὶ ἀναγνούς καταπλαγεὶς καὶ νοῦν καὶ (30)

ἀκοὴν καὶ διάνοιαν ᾔτουν ὑμᾶς ἐκλιπαρῶν περὶ τούτου συγγνώμην τῆς παραιτήσεως μόλις εἶναι

λέγων προσιτὰ τὰ ζητούμενα καὶ τοῖς ἄγαν ἐπὶ πλεῖστον ἐν θεωρίᾳ διαβεβηκόσι καὶ περὶ τὸ τέλος

που τῆς ὑψηλοτάτης καὶ ἀνεφίκτου τοῖς ἄλλοις ἐφθακόσι γνώσεως μὴ ὅτι γε ἐμοὶ τῷ κατὰ (35)

γῆν ἐρριμμένῳ καὶ κατὰ τὸν ὄφιν ἄλλην ὡς ἡ παλαιὰ κατάρα μετὰ τὴν γῆν τῶν παθῶν βρῶσιν

οὐκ ἔχοντι καὶ σκώληκος δίκην ἱλυσπωμένῳ τῇ σήψει τῶν ἡδονῶν Καὶ τοῦτο πολλάκις καὶ ἐπὶ

πολὺ ποιήσας ὡς εὗρον μὴ δεχομένους ὑμᾶς τὴν ἐμὴν περὶ τούτου παράκλησιν δείσας (40) μή τι

πάθῃ τὸ χρῆμα τῆς ἀγάπης καθrsquo ἣν ἀλλήλοις συγκραθέντες μίαν ἔχομεν ψυχήν κἂν δύο σώματα

φέρωμεν εἰς πρόφασιν ἀπειθείας ὡς εἰκός νομισθείσης ὑμῖν τῆς ἐμῆς παραιτήσεως

κατετόλμησα καὶ μὴ θέλων τῶν ὑπὲρ δύναμιν κατηγορηθῆναι μᾶλλον προπέτειαν καὶ γελᾶσθαι

(45) κρεῖττον ἡγούμενος παρὰ τῶν βουλομένων ἢ τὴν λᾶσθαι κρεῖττον ἡγούμενος παρὰ τῶν

βουλομένων ἢ τὴν ἀγάπην κατά τι δέξασθαι σάλον καὶ μείωσιν ἧς οὐδὲν τῶν μετὰ θεόν ἐστι τοῖς

νοῦν ἔχουσι τιμιώτερον μᾶλλον δὲ τῷ θεῷ προσφιλέστερον ὡς τοὺς διῃρημένους εἰς ἓν

συναγούσης (3) καὶ μίαν ἐν τοῖς πολλοῖς ἢ τοῖς πᾶσιν (50) ἀστασίαστον κατὰ τὴν γνώμην

δημιουργῆσαι δυναμένης ταὐτότητα Καί μοι σύγγνωθι πρῶτος αὐτός τίμιε πάτερ τῆς

ἐγχειρήσεως καὶ τοὺς ἄλλους αἴτει προπετείας ἀφίεσθαί με καὶ ἵλεώ μοι τὸν θεὸν ταῖς εὐχαῖς

κατάστησον καὶ τῶν (55) λεγομένων συλλήπτορα μᾶλλον δὲ τῆς ὅλης καὶ ὀρθῆς γενέσθαι περὶ

ἑκάστου κεφαλαίου χορηγὸν ἀποκρίσεωςmiddot παρrsquo αὐτοῦ γάρ ἐστι πᾶσα δόσις ἀγαθὴ καὶ πᾶν δώρημα

τέλειον ὡς πηγῆς καὶ πατρὸς τῶν ἀναλόγως τοῖς ἀξίοις χορηγουμένων πασῶν φωτιστικῶν

γνώσεών τε καὶ δυνάμεων (60) Ὑμῖν γὰρ θαρρῶν τὸ ὑμέτερον κατεδεξάμην ἐπίταγμα τῆς

εὐπειθείας μισθὸν ἐκδεχόμενος τὴν διrsquo ὑμῶν θείαν εὐμένειαν

122

Scholium

3 Si intende che lrsquoessenza dellrsquoamore dimostra che la

disposizione di chi cerca lamore egrave unico781

La liberazione dalle passioni e lrsquoumiltagrave sono le principali condizioni della

conoscenza spirituale senza queste due prerogative non egrave possibile raggiungere la

condizione piugrave opportuna per lrsquoesercizio della conoscenza Il monaco Massimo

giustifica la sua inziale ritrosia nel rispondere alle richieste del presbitero per via

della ldquoinadeguatezzardquo di questrsquoultimo nella contemplazione degli esseri

intellegibili Si sente turbato per la difficoltagrave di affrontate le variegate e complesse

quesitoni relative allrsquoesegesi scritturistica Questo sistematico rapporto tra il

timore della propria inadeguetezza e la fiducia nella grazia divina rappresenta la

premessa da cui il monaco intende procedere

Prendendo ogni capitolo in sequenza e nellrsquoordine che hai

specificato per iscritto risponderograve domanda dopo

domanda per quanto possibile in breve e darograve definizioni

- nel caso in cui necessitano e in cui Dio mi dispensi la

grazia e la capacitagrave di pensare e di parlare con pietagrave- al

fine di non tormentare con la mole delle mie parole

proferite i lettori ed a voi dico soprattutto che ci sono

veritagrave gnostiche che consentono di contemplare

assiduamente le realtagrave divine lo dico proprio a voi che

avete superato lrsquoimpedimento delle passioni che avete

travalicato ogni relazione con la natura a voi che avete la

ragione a guidarvi e che giudicate molto giusto quanto

risulta appropriato a voi che avete fissato il vostro

intelletto (4) ad una visione mistica782

come in un luogo

piugrave intimo del silenzio divino dove egrave possibile ottenere

solo lrsquoinconsapevole gioia divina E per questo avendo

conosciuto magnificamente lrsquoesperienza di coloro che ne

sono degni ndash anche mostrando (questa esperienza

mistica) in anticipo a voi che avete bisogno di un breve

rimando alla bellezza luminosa degli oggetti che si sta

cercando gli oggetti mistici di contemplazione contenuti

nelle parole divine come la grande intelligenza spirituale

che egrave in loro ndash mi rivolgo a voi che siete pronti a

diventare se davvero mi egrave permesso di dirvelo il sale

della terra luce dellrsquouniverso783

secondo le parole del

781

Scholium in QTh (Laga-Steel 1980) p 43 laquo3 Τῆς ἀγάπης ἴδιόν φησι τῶν κατrsquo αὐτὴν

ζητούντων μίαν ἀποδείξαι τὴν γνώμηνraquo 782

Questa ἀνοησία corrisponde non alla teologia negativa o apofatica ma allrsquoastensione da parte

dellrsquointelletto dellrsquoattivitagrave di conoscere In uno stato di visione mistica lrsquointelletto non produce piugrave

alcuna conoscenza ma piuttosto ne riceve oltre la conoscenza piugrave elevata e il godimento spirituale

che lui dona a Dio 783

Mt 5 13-14

123

Signore a causa della ricchezza della vostra virtugrave e della

grande copiositagrave della vostra conoscenza a voi che

purificate completamente le cancrene prodotte dalle

passioni negli altri in conformitagrave delle vostre virtugrave e che

illuminate con la luce della conoscenza lrsquoignoranza e la

cecitagrave dellrsquoanima E vi prego voi che siete molto santi e

tutti coloro che leggono questo scritto come ci si

potrebbe aspettare non fate delle mie parole

unrsquointerpretazione spirituale definitiva dei passi (difficili

da esplicare) in effetti sono ben lontano dal comprendere

le parole divine e non posso fornire un insegnamento agli

altri E tutto ciograve che voi potete sapere o apprendere per

voi stessi o da altri proverete ad ammettere lrsquointeresse e

prenderete parte ad una comprensione piugrave elevata e

conforme alla veritagrave la cui attivitagrave egrave la pienezza del

cuore di coloro che hanno accesso alla conoscenza

spirituale di quanto egrave nascosto Infatti lacqua (5) ricorda

il Logos divino cosigrave come lacqua egrave necessaria per le

piante e per gli animali di ogni specie e genere - mi

riferisco ugualmente agli uomini a come il Logos li

disseti- anche a loro si manifesteragrave la grazia nella

conoscenza e nella pratica delle virtugrave proprio come un

frutto prodotto secondo la peculiaritagrave delle virtugrave e della

conoscenza di ciascuno784

e diventa visibile agli altri

percheacute nessuno mai circoscrive (le virtugrave) e a causa della

vastitagrave naturale dobbiamo mantenere un limite in

unrsquounica riflessione785

784

Il rapporto tra conoscenza e πρᾶξις espresso qui con la forma conoscenza-virtugrave egrave ricorrente nel

pensiero del Confessore Egli indica il percorso spirituale nei suoi componenti la πρᾶξις (o

meglio la filosofia pratica) che corrisponde a tutte le lotte contro le passioni e alla pratica delle

virtugrave la conoscenza contemplativa (θεωρία) chiamata filosofia naturale e la teologia (θεολογία) 785

Prol 64-107 in Ibidem pp 21 e 23

laquoἝκαστον δὲ τῶν κεφαλαίων εἱρμῷ τε καὶ τάξει καθὼς παρrsquo ὑμῶν ἐγράφη προθείς πρὸς ἔπος

ποιήσομαι τὴν (65) ἀπόκρισιν ὡς οἷόν τε σύντομον καὶ ὁριστικήν καθrsquo ὅσον οἷός τε ὦ καὶ τὴν

πρὸς τὸ νοεῖν τε καὶ λέγειν εὐσεβῶς θεόθεν χορηγοῦμαι χάριν καὶ δύναμιν ἵνα μὴ πλήθει λόγων

βαρήσωμεν τῶν ἐντευξομένων τὴν ἀκοήν καὶ μάλιστα πρὸς ὑμᾶς γε τὸν λόγον ποιούμενος τοὺς

γνωστικοὺς ὄντως καὶ (70) ἀκριβεῖς τῶν θείων θεάμονας καὶ τῶν παθῶν διαβάντας τὴν ὄχλησιν

καὶ τὴν ὅλην παρελθόντας σχέσιν τῆς φύσεως καὶ τῶν καθηκόντων κεκτημένους τὸν λόγον

ἡγεμόνα καὶ δικαστὴν δικαιότατον καὶ τὸν νοῦν (4) διὰ τῆς κατὰ τὸ κρεῖττον ἀνοησίας εἰς τὸν

ἐνδότατον τῆς θείας ἀφθεγξίας (75) καταστήσαντας τόπον ἔνθα μόνης ἐστὶν ἀγνώστως

εὐφροκαταστήσαντας τόπον ἔνθα μόνης ἐστὶν ἀγνώστως εὐφροσύνης θείας ἀντιλαμβάνεσθαι τὴν

τῶν ἀξιουμένων αὐτῆς πεῖραν μόνην ἐχούσης τοῦ οἰκείου μεγέθους διδάσκαλον καὶ διὰ τοῦτο

μόνης χρῄζοντας μικρᾶς περὶ τῶν ζητουμένων ἐμφάσεως προδεικτικῆς τοῦ παμφαοῦς κάλλους

τῶν (80) ἐμφερομένων τοῖς θείοις λογίοις μυστικῶν θεαμάτων καὶ τῆς ἐπrsquo αὐτοῖς πνευματικῆς

μεγαλονοίας εἴπερ καὶ τοῦτο θεμιτὸν ἐμοὶ πρὸς ὑμᾶς εἰπεῖν τοὺς ἅλας ἤδη τῆς γῆς καὶ φῶς τοῦ

κόσμου κατὰ τὸν κυριακὸν λόγον διὰ τὸν πλοῦτον τῆς ἀρετῆς καὶ τὴν πολλὴν χύσιν τῆς γνώσεως

γεγενημένους (85) καὶ τὴν ἐν ἄλλοις σηπεδόνα τῶν παθῶν τρόποις ἀρετῶν ἐκκαθαίροντας καὶ τὴν

ἄγνοιαν ψυχῆς ὑπάρχουσαν τύφλωσιν τῷ τῆς γνώσεως φωτὶ καταυγάζονταςΠαρακαλῶ δὲ τοὺς

ἁγιωτάτους ὑμᾶς καὶ πάντας τούς ὡς εἰκός ἐντευξομένους τῷδε τῷ γράμματι μὴ τοῦτο ὅρον (90)

ποιεῖσθαι τῆς τῶν κεφαλαίων πνευματικῆς ἑρμηνείας τὰ λεγόμενα παρrsquo ἐμοῦmiddot πολὺ γὰρ τῆς τῶν

θείων λογίων ἀπολιμπάνομαι διανοίας καὶ τῆς ἄλλων πρὸς τοῦτο χρῄζω διδασκαλίας Ἀλλrsquo εἴ τι

καὶ παρrsquo ἑαυτῶν ἢ παρrsquo ἄλλων ἐπιβαλεῖν ἢ μαθεῖν δυνηθείητε μᾶλλον ἐκεῖνο δικαίως (95)

ἐγκρίνατε καὶ τῆς ὑψηλοτέρας καὶ ἀληθοῦς γένεσθε διανοίας ἧς ἔργον ἐστὶν ἡ τῆς καρδίας

πληροφορία τῶν ἐφιεμένων τῆς τῶν ἀπορηθέντων πνευματικῆς διαγνώσεως Ὕδατι (5) γὰρ ὁ

124

Scholia

4 Lrsquointelletto una volta che raggiunge lrsquoessenza delle

realtagrave intellegibili diventa incapace di intelligenza

quando si avvicina a Dio che per essenza egrave al di lagrave di tutte

le conoscenze e le intelligenze

5 Oltre le disposizioni dellanima il Logos di Dio si

appura in chi accoglie la diversitagrave dei carismi786

Cosigrave si conclude la prima parte del Prologo alle Quaestiones ad Thalassium in

cui sono esplicitati i motivi e i criteri che determinano ogni ἀποκρίσις a

differenza della seconda parte scritta forse successivamente che si propone di

individuare le passioni ed esaminare il loro apporto nella vita del cristiano Pare

cosigrave abbozzata lrsquoideale meta che lrsquoumile monaco vuole raggiungere lrsquoesperienza

mistica alla quale la lettura della Sacra Scrittura deve preparare Il monaco non

intende proporre una sorta di precettistica morale neacute offrire il risultato di

unrsquoindagine sistematica quanto piuttosto partire dagli aspetti particolari della

Scrittura per giungere allrsquoesperienza cristiana piugrave profonda Occorre inoltre

sottolineare come le facoltagrave conoscitive quali νοῦς e αἴσθησις coinvolte nella

comprensione dei passi proposti da Talassio siano coerenti con una fondamentale

metafisica dellrsquoessere e con una logica identitaria di cui esprorremo

successivamente i caratteri essenziali Tuttavia il risultato di tali considerazioni

non puograve essere sottovalutato in unrsquoindagine come la nostra che mira a rilevare gli

elementi speculativi dellrsquoopera fino a rintracciarne un progetto unitario per cui ci

serviamo delle indicazioni del monaco stesso che come una guida autorevole

esplicita i passi biblici al suo interlocutore Talassio

Tuttavia le Quaestiones ad Thalassium non possono essere considerate

come unrsquoesegesi puntuale infatti come spiega Policarp Sherwood laquosarebbe giagrave

θεῖος ἔοικε λόγος ὥσπερ φυτοῖς παντοδαποῖς καὶ βλαστήμασι καὶ διαφόροις ζῴοιςmdashτοῖς (100)

αὐτόν φημι τὸν λόγον ποτιζομένοις ἀνθρώποιςmdashἀναλόγως αὐτοῖς ἐκφαινόμενός τε γνωστικῶς καὶ

πρακτικῶς διὰ τῶν ἀρετῶν ὡς καρπὸς προδεικνύμενος κατὰ τὴν ἐν ἑκάστῳ ποιότητα τῆς ἀρετῆς

καὶ τῆς γνώσεως καὶ γινόμενος διrsquo ἄλλων ἄλλοις ἐπίδηλοςmiddot ἑνὶ γὰρ οὐδέποτε περιγράφεται καὶ

(105) μιᾶς ἐντὸς οὐκ ἀνέχεται διανοίας γενέσθαι διὰ τὴν φυσικὴν μιᾶς ἐντὸς οὐκ ἀνέχεται

διανοίας γενέσθαι διὰ τὴν φυσικὴν ἀπειρίαν κατάκλειστοςraquo 786

Scholia in Ibidem p 43

laquo4 Ὅτι τῶν νοητῶν διαβὰς τὴν οὐσίαν ὁ νοῦς ἀνόητος (10) γίνεται θεῷ προσβάλλων ὑπὲρ πᾶσαν

ὄντι κατrsquo οὐσίαν καὶ γνῶσιν καὶ νόησιν 5 Ὅτι πρὸς τὰς διαθέσεις τῶν ψυχῶν ὁ τοῦ θεοῦ λόγος ἐν

τοῖς δεχομένοις αὐτὸν ποιεῖται τὴν τῶν χαρισμάτων διαφοράνraquo

125

gravemente errato considerare lrsquouso che Massimo fa della Scrittura come esegesi in senso

antiocheno ma molto piugrave nel senso della moderna esegesi criticaraquo787

Ma non va altresigrave

trascurato quanto annota Fozio nella sua Bibliotheca secondo cui il monaco

sconcerta i suoi lettori proponendo soluzioni che si allontanano dalla lettera dalla

narrazione nota ed anche dalla questione proposta788

Di conseguenza si puograve

ricercare in questa opera un commentario biblico ricco di spiegazioni testuali o

analisi critiche dei passi scritturistici ma occorre tener presente che il modo di

affrontare i testi di cui molti studi ne hanno indagato le peculiaritagrave scientifiche789

Per unrsquoanalisi articolata di questa opera che si diversifica dalle altre

appartenenti al medesimo genere790

come le Quaestiones et dubia791

e le

Quaestiones ad Theopemptum792

egrave necessario rifarsi a quanto scrive H Doumlrrie

secondo il quale la ldquoletteratura scientifica di questionirdquo puograve essere divisa in

questioni di carattere non sistematico793

(distinte a loro volta in base

allrsquoargomento o al testo di riferimento) e in questioni a carattere sistematico vere e

proprie794

Lo schema di Doumlrrie utile se assunto non in modo rigido ci consente

787

Cfr P SHERWOOD Exposition and use of Scripture in St Maximus as manifest in the

laquoQuaestiones ad Thalassiumraquo in laquoOrentalia Christiana Periodicaraquo 34 (1958) pp 202-207 cit p

207 788

Cfr PHOTIUS Bibliotheca 192 in PG 103 645 B-C 789

Cfr P M BLOWERS Exegesis and Spiritual Pedagogy in Maximus the Confessor An

investigation of the Quaestiones ad Thalassium Notre Dame 1991 ID Exegesis of Scripture in

The Oxford Handbook of Maximus the Confessor Oxford 2015 pp 253-272 C LAGA Maximus

as a Stylist in Quaestiones ad Thalassium in Maximus Confessor Actes du Symposium sur

Maxime le Confesseur Fribourg 1982 pp 139-146 C G BERTHOLD Levels of Scriptural

Meaning in Maximus the Confessor in laquoStudia Patristicaraquo 27 (1993) pp 129-144 790

Alcuni autori (come J C Larchet in MAXIME LE CONFESSEUR Question agrave Thalassios tome I

introductiones et notes eacutediteacute par J C Larchet et traduction eacutediteacute par F Vinel Paris 2010 p 8)

sostengono che il principio di esplicitare delle ἀπορίαι appartenga anche allAmbiguorum liber

visto che il monaco esplicita alcuni passi oscuri delle opere di Gregorio di Nazianzio e dello

Pseudo Dionigi Tuttavia in questa sede si sente lesigenza di non assimilare le opere tra loro

proprio per le motivazioni di fondo con cui sono scritte Le QTh sono state scritte cosigrave come le Q

Theop e le Q D per esplicitare passi scritturistici richiesti dai destinatari delle opere e occasione

per il monaco di esporre i contenuti della filsofia cristiana Drsquoaltra parte non verranno tralasciate le

connessioni tra gli Ambiguorum liber e le QTh basti pensare alla congruenza tra la XXXIX QTh e

gli Ambigua 67 riguardo la Pentecoste cosigrave come la XLVIII QTh che riprende gli Ambigua 41

sulla storia di Ozia (2 Cronache 26) 791

Cfr p 42 792

Cfr p 92 793

Le questioni di carattere non sistematico vengono chiamate piugrave propriamente προβλήματα

ζητήματα ἀπορήματα e ἀπορίαι Esse avevano come risposte le λύσεις corrispettivo termine greco

per le responsiones o solutiones Cfr A GUDEMAN Λύσεις in laquoPauly-Wissowa-Kroll Real

Encyclopaedie der classichen Altertumswissenschaftraquo 132 (1927) cols 2511ndash2529 794

Cfr H DOumlRRIE Erotapokriseis in laquoReallexicon fuumlr Antike und Christentumraquo VI (1966) pp

342-370

126

di comprendere come questo genere letterario permetta di afforntare numerosi

argomenti con il pretesto di spiegare le ldquoincoerenzerdquo della Scrittura in modo da

risvegliare nel pensiero lrsquoattenzione verso il vero messaggio divino

Le 65 quaestiones che sono per lo piugrave incentrate su specifiche espressioni

della Scrittura piuttosto che su brani articolati sono ricche di citazioni e

reminiscenze bibliche riflesso della solida e ampia formazione culturale del

monaco si registrano inoltre consistenti sezioni di quaestiones esegetiche

specialmente nellrsquoultima parte della raccolta (in particolar modo le ultime cinque)

Egrave difficile rintracciare in esse un preciso disegno ermeneutico lrsquounico criterio

riconoscibile paradossalmente egrave la libertagrave con cui Talassio rivolge al monaco le

proprie domande Ad essa corrispondono i molteplici riferimenti scritturistici

scelti dal monaco Massimo di volta in volta in base ad un principio pedagogico

secondo cui la Scrittura insegna ad essere buon cristiani

Le domande sono introdotte per lo piugrave da lessemi interrogativi ovvero

laquoChi quale egrave (τίς ἐστιν Τίνες εἰσιν)raquo795

laquoChe cosa egrave quale egrave il senso quale egrave

la differenza (τίς ἐστι τὸ τί σημαίνει τίς ἡ διαφορὰ )raquo796

laquoCome egrave

sehellip comehellip (πῶς εἰ πῶς)raquo797

Non stupisce la totale assenza del ldquoδία τίrdquo

del ldquopercheacuterdquo in quanto la Scrittura norma di vita non va indagata ma compresa

Alla luce di ciograve ben si coglie come nellrsquoopera Massimo rivesta il ruolo del

magister mentre Talassio quello del discipulus798

Si potrebbe descrivere questa

795

Cfr QTh III VII XI XIII XIV XVI XIX XX XXIV XXVI XXIX XXX XXXIII

XXXIV XXXVI XXXIX XL XLI XLVII XLVIII XLIX L LIII LVII LXI LXIII 796

Cfr QTh V XII XV XXI XXV XXVIII XXXV XXXVII XXXVIII XLIV XLV XLVI

LI LII LV LIX LX LXII LXIV 797

Cfr QTh IV VI VII VIII IX X XVII XVIII XXI XXII XXIII XXVII XXXI XXXII

XLII XLIII LIV LVI LVIII LXV 798

Il legame di amicizia e affetto tra Massimo e Talassio rimanda ancora al rapporto magister-

discipulus Inoltre il modo di porre le questioni e di rispondervi ricorda quanto secondo le

testimonianze accadeva nellrsquoambito della scuola di Plotino in cui il ricorso al metodo della

quaestio contraddistingue il rapporto tra il maestro e i discepoli Infatti Plotino chiaramente

afferma laquoἀλλὰ ἂν μὴ Πορφυρίου ἐρωτῶντος λύσωμεν τὰς ἀπορίας εἰπεῖν τι καθάπαξ εἰς τὸ

βιβλίον οὐ δυνησόμεθαraquo cit PORFIRIUS Plotino Enneadi Vita di Plotino a cura di G Faggin

Milano 1992 cap XIII p 22 Occorre porre lrsquoattenzione anche sulla descrizione del destinatario

laquoΜΑΞΙΜΟΥ ΜΟΝΑΧΟΥ ΠΡΟΣ ΘΑΛΑΣΣΙΟΝ ΟΣΙΩΤΑΤΟΝ ΠΡΕΣΒΥΤΕΡΟΝ ΚΑΙ

ΗΓΟΥΜΕΝΟΝ ΠΕΡΙ ΔΙΑΦΟΡΩΝ ΑΠΟΡΩΝ ΤΗΣ ΑΓΙΑΣ ΓΡΑΦΗΣ Τῷ ὁσιωτάτῳ δούλῳ τοῦ

θεοῦ κυρίῳ Θαλασσίῳ πρεσβυτέρῳ καὶ ἡγουμένῳ Μάξιμος ταπεινὸς μονάζων χαίρεινraquo in altri

termini laquoMONACO MASSIMO A TALASSIO SANTISSIMO PRESBITERIO E ABATE SU

DIVERSI PASSI OSCURI DELLA SCRITTURA Per il Santo servo di Dio il Signor Talassio

sacerdote e abate lrsquoumile monaco Massimo lo salutaraquo Da non trascurare la traduzione di

Giovanni Scoto laquoMAXIMI MONACHI AD THALASSIUM SANCTISSIMVM

PRESBYTERVM ATQVE MAGISTRVM DE DIFFERENTIBVS OBSCVRIS SANCTE

127

opera di Massimo come una sorta di ldquoindagine fenomenologicardquo non di carattere

empirico visto il suo oggetto ma che presuppone come τέλος la bellezza della

contemplazione degli enti intellegibili799

Inoltre lrsquoindagine egrave invece

implicitamente dialettica nella lettera e nello spirito nella lettera percheacute rispetta

scrupolosamente il significato verosimilmente anagogico della parola divina nello

spirito percheacute il monaco intende esaurire nel modo piugrave preciso possibile la

struttura composita della scrittura

Per questa ragione lrsquounitagrave esteriormente sistematica delle domande e

risposte risiede nellrsquoinsistenza con cui vengono proposti gli elementi

contenutistici in cui egrave necessario rintracciare in ultima analisi un profondo

legarme con con le teorie filosofiche aristoteliche e platoniche mitigate dal filtro

filosofico neoplatonico Al suo interno sono presenti proprio nellrsquoimpostazioni

delle ἀποκρίσεις sia lrsquoelemento etico sia quello normativo asseriti entrambi

esplicitamente dal monaco sia infine lrsquoelemento teologico che egrave svelato da una

conseguenziale precettistica derivante da una metodologia caratterizzata da una

compiuta e circolare sistematicitagrave

SCRIPTVRE Sanctissimo seruo dei Domino Thalassio Presbitero atque magistro Maximus

humilis monachus Salutemraquo Risulta dunque evidente il contrario Massimo riconosce come

magister Talassio nonostante egli stesso risponda alle domande fattogli dal presbitero Cit Prol

in QTh (Laga-Steel 1980) pp 16-17 799

Questo fine viene perfettamente esplicitato nel Prologo agli Scholia

laquoΦυσικὸν μὲν τοῖς λογικοῖς πέφυκε κάλλος ὁ λόγοςmiddot λόγου δὲ κάλλος ἡ κατὰ τὸν λόγον ἀκριβὴς

τῶν λογικῶν ἐστι σύνεσιςmiddot συνέσεως δὲ κάλλος ἐστὶν ἡ κατὰ τὴν (5) ἀρετὴν σὺν λόγῳ τῶν

λογικῶν γόνιμος ἕξιςmiddot ταύτης δὲ κάλλος τῆς ἕξεως ἡ περὶ τὴν ἀληθῆ γνῶσιν ἀπλανὴς θεωρία

καθέστηκεν ἧς τέλος ἐστὶν ἡ σοφία συνέσεως ὑπάρχουσα σαφεστάτη συμπλήρωσις οἷα δὴ λόγος

τυγχάνουσα κατὰ φύσιν τετελεσμένος ὅστις ἐστὶ νοῦς καθαρός (10) τῇ περὶ τὴν αἰτίαν ἑνώσει

σχέσιν λαβὼν ὑπὲρ νόησινmiddotraquo

laquoLa ragione negli esseri razionali si sottrae ad una bellezza naturale la bellezza della ragione egrave la

meticolosa intelligenza secondo ragione degli esseri razionali la bellezza dellrsquointelligenza egrave la

disposizione feconda secondo virtugrave congiuntamente a ragione degli esseri razionali E la bellezza

di questa disposizione consiste nella contemplazione ferma relativa alla vera conoscenza il cui

fine egrave la sapienza chiarissima e piena realizzazione dellrsquointelligenza che a sua volta egrave ragione

compiuta e realizzata secondo natura che egrave un intelletto puro avendo raggiunto in virtugrave

dellrsquounione con la causa una relazione al di sopra dellintellezioneraquo

Massimo fa riferimento a tre bellezze differenti la bellezza naturale che egrave lontana dalla ragione

naturale (Φυσικὸν μὲν τοῖς λογικοῖς πέφυκε κάλλος ὁ λόγος) la bellezza della ragione che egrave nella

meticolosa intelligenza (λόγου δὲ κάλλος ἡ κατὰ τὸν λόγον ἀκριβὴς τῶν λογικῶν ἐστι σύνεσις) la

bellezza dellrsquointelligenza che egrave nella virtugrave quando regolata dalla ragione (συνέσεως δὲ κάλλος

ἐστὶν ἡ κατὰ τὴν ἀρετὴν σὺν λόγῳ τῶν λογικῶν γόνιμος ἕξις) La bellezza altri termini consiste

nella contemplazione da parte dellrsquointelletto puro Cit Prol agli schol 1-10 in Cfr QTh (Laga-

Steel 1980) p 9

128

In altri termini la dialettica tra πρᾶξις-θεωρία-θεωολογία dimensioni giagrave

presenti nel Prologo risulta rivolta ad unrsquoanalisi che culmina in una ricerca e un

percorso interiori che coinvolgono il credente il monaco e la comunitagrave di monaci

a cui lrsquoopera sembra di fatto rivolta

Attraverso lrsquoanalisi delle tre dimensioni πρᾶξις-θεωρία-θεωολογία che

lrsquoindividuo deve conoscere e vivere attraverso le risposte del monaco si cercheragrave

di mostrare come per Massimo sia possibile giungere al contatto con la realtagrave

intelligibile e infine allrsquoesperienza mistica

129

Indice delle Quaestiones ad Thalassium

αʹ πρόλογος εἰς τὰ παρατεθέντα σχόλια

βʹ προοίμιον πρὸς τὸν ἐπιτάξαντα τὴν

συγγραφήν

(1) αʹ περὶ λύπης καὶ ἡδονῆς ἐπιθυμίας τε

καὶ φόβου

(2) βʹ περὶ τοῦ τί σημαίνει laquoὁ Πατήρ μου

ἕως ἄρτι ἐργάζεταιraquo

(3) γʹ περὶ τοῦ ἐν τῷ εὐαγγελίῳ

βαστάζοντος τὸ κεράμιον τοῦ ὕδατος

(4) δʹ περὶ τοῦ μὴ κτήσασθαι δύο χιτῶνας

(5) εʹ περὶ τῆς καταραθείσης γῆς ἐν τοῖς

ἔργοις τοῦ Ἀδάμ

(6) ϛʹ περὶ τοῦ laquoὁ γεγεννημένος ἐκ τοῦ

θεοῦ ἁμαρτίαν οὐ ποιεῖraquo

(7) ζʹ περὶ τοῦ laquoεἰς τοῦτο γὰρ καὶ νεκροῖς

εὐηγγελίσθηraquo

(8) ηʹ περὶ τοῦ laquoὁ θεὸς φῶς ἐστινraquo

(9) θʹ περὶ τοῦ laquoἀδελφοί νῦν τέκνα θεοῦ

ἐσμεν καὶ οὔπω ἐφανερώθη τί ἐσόμεθαraquo

(10) ιʹ περὶ τοῦ laquoὁ φοβούμενος οὐ

τετελείωται ἐν τῇ ἀγάπῃraquo

(11) ιαʹ περὶ τοῦ τίς ἡ ἀρχὴ τῶν μὴ

τηρησάντων αὐτὴν ἀγγέλων

(12) ιβʹ περὶ τοῦ laquoτίς ὁ ἀπὸ τῆς σαρκὸς

ἐσπιλωμένος χιτώνraquo

(13) ιγʹ περὶ τοῦ laquoτὰ γὰρ ἀόρατα αὐτοῦ

ἀπὸ κτίσεως κόσμου τοῖς ποιήμασι

νοούμενα καθορᾶταιraquo

(14) ιδʹ περὶ τοῦ laquoκαὶ ἐσεβάσθησαν καὶ

ἐλάτρευσαν τῇ κτίσει παρὰ τὸν κτίσανταraquo

(15) ιεʹ περὶ τοῦ laquoτὸ γὰρ ἄφθαρτόν σου

πνεῦμά ἐστιν ἐν πᾶσινraquo

Prologo agli Scholia

Proemio della composizione

I Sul dolore il piacere il desiderio e la

paura

II Sul significato di laquo laquoIl Padre mio opera

sempre e anchio operoraquo (Gv 5 17)

III Su colui che porta la brocca drsquoacqua

nel Vangelo (Luc 22 10)

IV Sulla parola Non ha due tuniche (Mt

1010)

V Sulla maledizione della terra di Adamo

(Gen 3 17-19)

VI Sul versetto laquoColui che egrave nato da Dio

non peccaraquo (1 Gio 39)

VII Sul versetto laquoAi morti egrave stata

annunciata la buona novellaraquo (1 Pietro

45)

VIII Sul versetto laquoDio egrave luceraquo (1 Gio 15)

IX Sul versetto laquoFratelli ora siamo figli

di Dio e ciograve che saremo ancora non egrave stato

rivelatoraquo (1 Gv 32)

X Sul versetto laquoChi teme non egrave fatto

drsquoamoreraquo (1 Gio 418)

XI Quale egrave il divieto che gli angeli non

considerarono (Giuda 16)

XII Che vuol dire lrsquoindurimento della

carne (Giuda 23)

XIII Sul versetto laquoFin dalla creazione del

mondo le realtagrave invisibili la sua eterna

potenza e divinitagrave sono invisibili nelle sue

opere per intelligenzaraquo (Rom 120)

XIV Sul versetto laquoE hanno venerato e

adorato la creatura al posto del creatoreraquo

(Rom 125)

XV Sul versetto laquoil tuo spirito egrave

130

(16) ιϛʹ περὶ τοῦ χωνευθέντος μόσχου ἐν

τῇ ἐρήμῳ

(17) ιζʹ περὶ τοῦ ἀγγέλου τοῦ

ἀπειλήσαντος τῷ Μωυσῇ θάνατον ἐν τῇ

ὁδῷ Αἰγύπτου

(18) ιηʹ περὶ τοῦ εἰ laquoοἱ ποιηταὶ τοῦ νόμου

δικαιωθήσονται πῶς ἐκπίπτει τῆς χάριτος

ὁ ἐν νόμῳraquo δικαιούμενος

(19) ιθʹ περὶ τοῦ laquoὅσοι ἀνόμως ἥμαρτον

ἀνόμως καὶ ἀπολοῦνταιraquo

(20) κʹ περὶ τῆς ἐν τῷ εὐαγγελίῳ

ξηρανθείσης συκῆς

(21) κα΄ περὶ laquoτοῦ ἀπεκδυσάμενος τὰς

ἀρχὰς καὶ τὰς ἐξουσίαςraquo

(22) κβ΄ περὶ τοῦ εἰ laquoἐν τοῖς αἰῶσι τοῖς

ἐπερχομένοις δείξει τὸν πλοῦτον αὐτοῦ ὁ

θεός πῶς εἰς ἡμᾶς τὰ τέλη τῶν αἰώνων

κατήντησενraquo

(23) κγ΄ περὶ τοῦ laquoδώσει αὐτῷ ὁ θεὸς τὸν

θρόνον Δαυὶδ τοῦ πατρὸς αὐτοῦraquo

(24) κδ΄ περὶ τοῦ laquoδιελθὼν πρώτην καὶ

δεθτέραν φυλακὴνraquo

(25) κε΄ περὶ τοῦ laquoπαντὸς ἀνδρὸς κεφαλὴ

ὁ Χριστὸςraquo καὶ τὰ ἑξῆς

(26) κς΄ περὶ τοῦ βασιλέως Βαβυλῶνος καὶ

Ἰούδα καὶ τῶν ἐθνῶνmiddot

(27) κζ΄ περὶ τῆς ἀποκαλύψεως Πέτρου

τῆς ἐπὶ Κορνηλὶῳ

(28) κη΄ περὶ τοῦ laquoδεῦτε καὶ καταβάντες

συγχέωμεν αὐτῶν τὰς γλώσσαςraquo

(29) κθ΄ περὶ τοῦ laquoοἲτινες διὰ τοῦ

πνεύματος ἒλεγον τῷ Παύλῳ μὴ

ἀναβαίνειν εἰς Ἱεροσόλυμαraquo

(30) λ΄ περὶ τοῦ τίς ἡ διαφορὰ ποτηρίου

καὶ βαπτίσματος

(31) λα΄ περὶ τοῦ εἰ οὐκ ἐν laquoχειποιήτοις

ναοῖς ὁ θεὸς κατοικεῖraquo

incorruttibile in tutte le coseraquo (Sap 121)

XVI Sul vitello di metallo fuso dopo la

fuga dallrsquoEgitto (Es324)

XVII Il messaggero che minaccia di morte

Mosegrave sulla strada di Egitto (Es 4 24)

XVIII Sulla questione laquoPercheacute non

coloro che ascoltano la legge sono giusti

davanti a Dio ma quelli che mettono in

pratica la legge saranno giustificatiraquo (Rm

2 13)

XIX Sulla questione laquoTutti quelli che

hanno peccato senza la legge periranno

anche senza la legge quanti invece hanno

peccato sotto la legge saranno giudicati

con la leggeraquo (Rm 212)

XX Sul fico disseccato nel Vangelo (Mc

11 12-14)

XXI Sulla versetto laquoavendo privato della

loro forza i Principati e le Potestagrave ne ha

fatto pubblico spettacolo dietro al corteo

trionfale di Cristoraquo (Col 215)

XXII Sulla questione laquo per mostrare nei

secoli futuri la straordinaria ricchezza (Ef

27) e sono state scritte per ammonimento

nostro di noi per i quali egrave arrivata la fine

dei tempiraquo (1 Co 1011)

XXIII Sul versetto laquoil Signore Dio gli

daragrave il trono di Davide suo padreraquo (Lc

132)

XXIV Sul versetto laquoEssi oltrepassarono

la prima guardia e la seconda e

arrivarono alla porta di ferro che conduce

in cittagraveraquo (At 1210)

XXV Sul versetto laquodi ogni uomo il capo egrave

Cristoraquo (1 Co 113)

XXVI Sul re di Babilonia re di Giuda e le

nazioni

XXVII Sulla rivelazione di Pietro a

Cornelio

XXVIII Sul versetto laquoScendiamo dunque

131

(32) λβ΄ περὶ τοῦ laquoεἰ ἂρα ψηλαφήσαιεν καὶ

εὓροιεν θεόνraquo

(33) λγ΄ περὶ τοῦ laquoἀμὴν λέγω ὑμῖν ὃς ἂν

εἲπῃ τῷ ὂρει τούτῷ

(34) λδ΄ περὶ τοῦ laquoδιὰ τοῦτο λέγω ὑμῖν ὃτι

πάντα ὃσα ἂν προσευχόμενοι αἰτεῖσθε

πιστεύετε ὃτι λαμβάνετεraquo

(35) λε΄ περὶ τοῦ πῶς κελευόμεθα ἐσθίειν

τὴν σάρκα τοῦ λόγου καὶ πίνειν τὸ αἶμα

μὴ συντρίβειν δὲ τὰ ὀστᾶ

(36) λς΄ περὶ τοῦ τίνα εἰσὶ τὰ τῶν

θυομένων ζῲων σώματα

(37) λζ΄ περὶ τῆς δηξάσης τὸν Παῦλον

(38) λη΄ περὶ τῆς πρὸς τὸν κύριον

ἐρωτήσεως τῶν Σαδδουκαίων

(39) λθ΄ περὶ τῶν τριῶν ἡμερῶν ἃς

προσέμειναν οἱ ὀχλοι τῷ κυρίῳ

(40) μ΄ περὶ τῶν ἓξ ὑδριῶν τῶν ἐν Κανᾶ

τῆς Γαλιλαίας

(41) μα΄ περὶ τῶν πέντε ἀνδρῶν τῆς

Σαμαρείτιδος

(42) μβ΄ περὶ τοῦ πῶς ἡμεῖς μὲν λεγόμεθα

ποιῆσαι τὴν ἁμαρτίαν ὁ δὲ κύριος

γενέσθαι μὲν ἁμαρτίαraquo μὴ εἰδέναι δὲ

αὐτὴν

(43) μγ΄ περὶ τοῦ ξύλου τῆς ζωῆς καὶ τοῦ

τοῦ ξύλου τῆς παρακοῆς

(44) μδ΄ περὶ τοῦ laquoἰδοὺ Ἀδὰμ γέγονεν ὡς

εἶς ἐξ ἡμῶνraquo

(45) με΄ περὶ τοῦ laquoστηθυνίουraquo καὶ περὶ τοῦ

laquoβραχίονος τοῦ ἀφαιπέματοςraquo

(46) μς΄ περὶ τοῦ ἐσόπτρου καὶ τοῦ

αἰνίγματος

(47) μζ΄ περὶ τοῦ laquoτοῦ φωνὴ βοῶντος ἐν τῇ

ἐρήμῳraquo

(48) μη΄ περὶ τῶν λάκκων καὶ πύργων

Ὀζίου βασιλέως Ἰούδα

e confondiamo la loro linguaraquo (Gn 117)

XXIX Sul versetto laquoAvendo ritrovati i

discepoli rimanemmo colagrave una settimana

ed essi mossi dallo Spirito dicevano a

Paolo di non andare a Gerusalemmeraquo (At

214)

XXX Sulla differenza tra il calice e il

battesimo (Mc 1038)

XXXI Sul versetto laquoDio non dimora in

templi costruiti dalle mani delluomoraquo (At

1724)

XXXII Sul versetto laquopercheacute cercassero

Dio se mai arrivino a trovarlo andando

come a tentoni bencheacute non sia lontano da

ciascuno di noiraquo (At 1727)

XXXIII Sul versetto laquoIn veritagrave vi dico chi

dicesse a questo monte Legravevati e gettati nel

mare senza dubitare in cuor suo ma

credendo che quanto dice avverragrave ciograve gli

saragrave accordatoraquo (Mc 1123)

XXXIV Sul versetto laquotutto quello che

domandate nella preghiera abbiate fede di

averlo ottenuto e vi saragrave accordatoraquo (Mc

1124)

XXXV Sulla questione riguardo cui siamo

invitati a mangiare la carne del Verbo e a

berne il suo sangue senza rompere le sue

ossa

XXXVI Quali sono i corpi degli animali

sacrificati

XXXVII Sulla vipera che ha morso Paolo

XXXVIII Sulla questione dei Sadducei

con il Signore

XXXIX Sui tre giorni durante i quali le

folle restano con il Signore

XL Sulle sei giare di Cana in Galilea

XLI Sui cinque mariti della Samaritana

XLII Sul motivo per cui commettiamo il

peccato che Cristo divenne peccato senza

132

(49) μθ΄ περὶ τοῦ καὶ laquoεἶδεν Ἐζεκίας ὃτι

ἣκει Σενναχειρίμraquo

(50) ν΄ περὶ τῆς προσευχῆς Ἐζεκίου καὶ

Ἡσαία

(51) να΄ περὶ τοῦ laquoκαὶ πολλοὶ ἒφερον

δῶρα τῷ κυρίῳ καὶ δόματα τῷ βασιλεῖraquo

(52) νβ΄ περὶ τοῦ laquoοὐ κατὰ τὸ ἀνταπόδομα

ὃ ἀνταπέδωκεν Ἐζεκιαςraquo

(53) νγ΄ περὶ τοῦ laquoκαὶ ἒθαψαν αὐτὸν ἐν

ἀναβάσει τάφων υἱῶν Δαυίδraquo

(54) νδ΄ περὶ τοῦ Ζοροβάβελ καὶ τῆς αὐτοῦ

προσευχῆς

(55) νε΄ περὶ τοῦ ἀριθμοῦ τῶν ἐξελθόντων

ἐκ Βαβυλῶνος ἀνθρώπων τε καὶ κτηνῶν

(56) νς΄ περὶ τῶν ἐληλυθότων ἐχθρῶν

Ἰούδα καὶ Βενιαμεῖν

(57) νζ΄ περὶ τοῦ laquoπολὺ ἰσχύει εὐχὴ

δικαίου ἐνεργουμένηraquo

(58) νη΄ περὶ τοῦ laquoἐν ᾧ ἀγαλλιᾶσθε ὀλίγον

ἂρτι εἰ δέον ἐστὶ λυπηθένταςraquo

(59) νθ΄ περὶ ἦς σωτηρίας ἐξεζήτησαν καὶ

ἐξερεύνησαν προφῆται

(60) ξ΄ περὶ τοῦ laquoἀμνοῦ ἀμώμου καὶ

ἀσπίλου Χριστοῦraquo

(61) ξα΄ περὶ τοῦ laquoὃτι καιρὸς τοῦ ἂρξασθαι

τὸ κρίμα ἀπὸ τοῦ οἲκου τοῦ θεοῦraquo

(62) ξβ΄ περὶ τοῦ δρεπάνου οὗ εἶδεν

Ζαχαρίας ὁ προφήτης

(63) ξγ΄ περὶ τῆς λυχνίας ἣν εἶδεν ὁ αὐτὸς

προφήτης

(64) ξδ΄ περὶ τοῦ Ἰωνᾶ καὶ τῆς αὐτοῦ

προφητείας

(65) ξε΄ περὶ τῶν ἀναιρεθέντων ἐκ τοῦ

σπέρματος Σαοὺλ ὑπὸ τῶν Γαβαονιτῶν ἐπὶ

Δαυὶδ βασιλέως

conoscere il peccato

XLIII Sullrsquoalbero della vita e della

disobbedienza

XLIV Sullrsquoespressione laquoEcco Adamo egrave

diventato come uno di noiraquo (Gn 322)

XLV Sullrsquoespressione laquoil petto della

vittima e la coscia della vittimaraquo (Lv 734)

XLVI Sullo specchio e lrsquoenigma

XLVII Sul versetto laquoVoce di uno che

grida nel desertoraquo (Lc 34)

XLVIII Sulle cisterne e le torri di Ozia re

di Giuda

XLIX Sul versetto laquoEzechia vide

lavanzata di Sennagravecheribraquo (2 Cro 322)

L Sulla preghiera di Ezechiele e di Isaia

LI Sul versetto laquoAllora molti portarono

offerte al Signore in Gerusalemme e

oggetti preziosi a Ezechia re di Giuda che

dopo simili cose aumentograve in prestigio agli

occhi di tutti i popoliraquo (2 Cro 3223)

LII Sul passo laquoMa la riconoscenza di

Ezechia non fu proporzionata al beneficio

percheacute il suo cuore si era insuperbito per

questo su di lui su Giuda e su

Gerusalemme si riversograve lira divinaraquo (2

Cro 3225)

LIII Sul versetto laquoEzechia si addormentograve

con i suoi padri e lo seppellirono nella

salita dei sepolcri dei figli di Davideraquo (2

Cro 3233)

LIV Riguardo Zorobabele e la sua

preghiera

LV Sul numero degli uomini e degli

animali che egrave scapparono fuori di

Babilonia

LVI Sullrsquoarrivo dei nemici di Giuda e

Beniamino

133

LVII Sullrsquoespressione la supplica fiera ha

gran forza

LVIII Sullrsquoespressione laquoPerciograve siete

ricolmi di gioia anche se ora dovete

essere un po afflitti da varie proveraquo (2 Pt

16)

LIX Riguardo la salvezza che i profetti

hanno raggiunto e che hanno ricercato

LX Sullrsquoespressione Cristo agnello senza

difetto e senza macchia

LXI Sul versetto laquoEgrave giunto infatti il

momento in cui inizia il giudizio dalla casa

di Dioraquo (1 Pt 417)

LXII Sulla falsitagrave che conosce il profeta

Zaccaria

LXIII Sul candelabro che conosce il

profeta

LXIV Su Giona e la sua profezia

LXV Sui discendenti di Saul che furono

messi a morte a causa dei Gabaoniti

durante il regno di Davide

134

Le Quaestiones ad Thalassium un trattato etico-ascetico

1 Il procedimento ascetico

Le Quaestiones ad Thalassium possono essere considerate come unrsquoopera

pedagogica che ha lo scopo di indicare al destinatario Talassio le fondamenta di

una metodologia per il raggiungimento dellrsquoascesi mistica

Il procedimento ascetico che fa leva sullrsquouso sapiente dellrsquointrospezione e

della riflessione sui versetti biblici egrave un metodo difficile da acquisire nella sua

forma piugrave compiuta in quanto richiede il raggiungimento di un grado di

consapevolezza molto alto nonostante ciograve esso egrave realizzabile da tutti percheacute

determinato da una progressione adattabile alle capacitagrave e ai limiti del singolo

infatti il modus operandi del monaco Massimo egrave quello di indicare un

procedimento secondo le tre dimensioni πρᾶξις-θεωρία-θεωολογία come uno

sviluppo di autoconoscenza e avvicinamento a Dio

Occorre pertanto non tralasciare lrsquoambito speculativo a cui il monaco fa

riferimento ed esplicitarne i termini in cui esso si articola Si tratta di una via

prioritaria e diremmo quasi obbligata per analizzare la complessitagrave di pensiero e

la ricchezza di esperienza vissuta in relazione al contesto teologico e filosofico in

cui il monaco si egrave formato In effetti i piugrave recenti studi sembrano concentrarsi su

una questione che pare in qualche modo rispecchiare la nostra Weltanschauung

contemporanea Massimo il Confessore egrave un filosofo oltre che teologo

Alcune risposte a questa domanda che lasciano spazio alla delineazione di

un identikit dellrsquoautore sono state proposte nel convegno internazionale Maximus

the Confessor as a European philosopher tenutosi a Berlino nel settembre del

2014 presso la Freie Universitaumlt800

I diversi contributi presentati in questo

convegno possono essere raggruppati in due tipologie fondamentali

800

Il convegno a cui ho avuto modo di partecipare come ascoltatrice si egrave tenuto dal 26 al 28

settembre 2014 Di particolare interesse ai fini di questa ricerca sono risultati i seguenti contributi

1 laquoEschatological teleologyraquo laquofree dialecticraquo laquoMetaphysics of the Resurrectionraquo the three

antinomies that make Maximus an alternative European philosopher di Dionysios Skliris

(lrsquointervento non egrave presente sul programma percheacute ha sostituito la relazione del professore emerito

Christos Yannaras dal titolo Why would Maximus be a European why would the Confessor be a

philosopher)

2 Time Aeon Ever-moving Repose a threefold theory of temporality di Sotiris Mitralexis

3 Maximus the Confessor and the Consciousness of time di Joshua Lollar

135

1 lrsquoanalisi dellrsquoimpianto speculativo e teologico del monaco che sono alla base

della sua figura poliedrica

2 lrsquoindividuazione di alcuni nodi imprescindibili relativi alle fonti principali del

Confessore

In altri termini il convegno ha mostrato lrsquoassoluta necessitagrave di non considerare la

ldquofilosofiardquo e la ldquoteologiardquo del Confessore come separate e distinte quanto

piuttosto due aspetti ben integrati allrsquointerno dello stesso orizzonte speculativo

Nei tre paragrafi si cercheragrave di mostrare come allrsquointerno delle

Quaestiones ad Thalassium sia possibile rintracciare una delineazione di una

progressione che il cristiano attraverso la lettura della scriptura dovragrave percorrere

sulla base di tre determinate dimensioni speculative la πρακτικὴ φιλοσοφία la

θεωρία φυσική e la θεολογία Non si tratta di ambiti separati e indipendenti bensigrave

di momenti di un coerente svolgimento proprio di una concezione unitaria del

Divino dellrsquoUmano e del loro rapporto delineata sotto prospettive diverse

Passando a delineare le tematiche che percorrono costantemente i testi

selezionati e inseriti nei tre paragrafi emerge il rapporto tra natura (φύσις) e realtagrave

autentica (ὑποστάσις) che lungi da connotarsi meramente come solo un arduo ed

elitario problema teologico indica di base la possibilitagrave dellrsquouomo di riscattare i

limiti della sua natura con la divinizzazione Le ἀποκρίσεις infatti sono

costantemente percorse da una tensione dialettica tra il procedimento che guida il

pensiero secondo le leggi della dimostrazione seppur non sempre rigorosa e il

rinvio continuo alla dimensione indimostrabile del mistero Tale tensione spesso

conduce il Confessore a servirsi di continui rimandi scritturistici che fungono da

prove di lampante valenza epesegetica per avvalorare le argomentazioni del

monaco

Il lettore moderno non puograve non apprezzare lo spessore anche letterario del

nostro autore rendendosi conto di come nei suoi scritti emerga in modo

4 Time as tropos beyond the end of time di Andreas Andreapoulos

5 Whole and part in the Metaphysics of St Maximus the Confessor di Torstein Tollefsen

6 The soul-body problem in Late Antiquity Maximusrsquore-working of NemesiusrsquoNeoplatonic

attempted solution di Marius Portaru

7 A tale of two cities the tripartite soul in Plato and in St Maximos di Michael Bekker

8 Maximus the Confessor and the care of souls di Nicholas Marinides

9 The conceptual apparatus of Maximus the Confessor and contemporany anthropology di Georgi

Kapriev

136

assolutamente perspicuo il ruolo fondamentale cui assurge lrsquoesperienza di vivere

la Parola concreta e specifica che rende testimoniabile e fruibile il messaggio di

salvezza prima attraverso la filosofia pratica e poi attraverso la contemplazione

naturale che saranno oggetto rispettivamente del primo e del secondo paragrafo

Proprio questo valore che va largamente al di lagrave del semplice commento

allegorico dei versetti biblici percorre tutto il terzo paragrafo dedicato alla

teologia i precetti i suggerimenti esplicitati nelle ἀποκρίσεις traggono origine da

una comprensione profonda tradotta in pratica di vita dei punti salienti di ogni

passo biblico Massimo dunque delinea cosigrave con perfetta coerenza indicazioni e

insegnamenti che concernono atteggiamenti e comportamenti di vita cristiana

inserendosi nella serrata discussione del rapporto tra natura umana e divina nel

Verbo Incarnato

Il lettore attento rintracceragrave inoltre agevolmente i molteplici fili che

percorrono le tematiche affrontate nei tre paragrafi conferendo ad esse una serrata

consequenzialitagrave nella modulazione dallrsquoambito della prassi a quello della fede

infatti basti pensare al cammino che inizia con una tensione costante verso il

raggiungimento dellrsquoascesi e al recupero della volontagrave dellrsquouomo distorta e

distratta che si oppone allrsquoespressione di un volere che converge spontaneamente

con quello divino801

Bisogna precisare che i testi sono tradotti con costante riguardo al recupero

di una forma italiana che consenta la piena fruizione dei passi Drsquoaltra parte in

alcuni casi si egrave preferito mantenere i termini originali per chiarirne il significato

nel commento in considerazione della pregnanza semantica di alcune espressioni

801

Le pratiche e le fatiche dellrsquoascesi discendono con rigore dalla definizione dei rapporti tra

volontagrave umana e divina in Cristo il cui problema di tale relazione che determinograve un dibattito

animato e dagli esiti laceranti egrave sviscerato con chiarezza sia terminologica sia concettuale da

Massimo il Confessore nel Dialogus cum Phirro che approdograve a una soluzione accolta come

definitiva dagli autori successivi basti pensare alle traccie visibili presenti nellrsquoExpositio Fidei di

Giovanni Damasceno laquoNon egrave la stessa cosa il volere e il modo di volere come neppure il vedere e

il modo di vedere Infatti il volere come anche il vedere egrave proprio della natura ed appartiene a

tutti coloro che sono della stessa natura e genere invece il modo di volere come pure il modo di

vedere cioegrave il voler camminare e il non voler camminare il vedere a destra o a sinistra o su o giugrave

o per il desiderio o per indagine dei principi degli esseri egrave un modo dellrsquouso del volere e del

vedere proprio solo di chi ne fa uso e che lo distingue dagli altri secondo quella che viene

comunemente detta differenza Se poi abbiamo coscienza che attesta ciograve allora il voler mangiare o

il non voler mangiare (hellip) non egrave abolizione del volere per natura ma del modo di volere Infatti se

supponiamo che scompaiano le cose nate da Dio come oggetto della sua volontagrave non scompariragrave

con esse anche la volontagrave sostanziale e creatrice che le ha anteriormente pensateraquo DP in PG 91

345A

137

tecniche impiegati che sarebbe stata altrimenti svilita con il rischio anche di essere

travisata Altresigrave nel presente lavoro si egrave sentita lesigenza di mantenere un

continuo riferimento con al testo originale senza la mediazione di traduzioni

rigide in modo da fornire al lettore la possibilitagrave di ldquotoccare con manordquo le

argomentazioni di Massimo il Confessore senza perograve rischiare di non perdersi

nellrsquoenigmaticitagrave dellrsquoaffascinante stile bizantino

Tentando di dimostrare come Massimo il Confessore sia un filosofo oltre

che un teologo e di rispondere ad altri interrogativi connessi a questa

problematica si intende mostrare lrsquoarchitettonica sistematicitagrave e sinottica

unitarietagrave presente nel pensiero del monaco cercando di fornire un qualche

contributo alla moderna ricerca scientifica contemporanea su questo importante e

complesso autore

138

11 Primo gradino la praxis o philosophia praktikegrave

La dizione filosofia praticaoriginariamente adottata ad esempio da Aristotele

nel libro α della Metafisica per indicare lambito della riflessione etico-politica egrave

descritta come la scienza dellrsquoazione Secondo Aristotele chi si occupa della

filosofia pratica egrave colui che indaga il modo in cui stanno le cose colui che non

studia la loro causa ma loro relazione a qualcosa802

In base a ciograve la filosofia

pratica cerca per mezzo della scienza la veritagrave in vista dellazione e del fine

ultimo di questa la quale che risulta oggetto dellindagine scientifica803

Occorre

pertanto questo presupposto filosofico-concettuale e inserirlo opportunamente nel

contesto della presente indagine per comprendere in che termini Massimo il

Confessore utilizzi lrsquoespressione πρακτικῆ φιλοσοφία804

Nel contesto culturale al quale va ricondotta la civiltagrave e con essa la

filosofia bizantina805

La riflessione teologica cristiana elaborograve una sorta

drsquoeclettismo filosofico una specie di κοινή filosofico-religiosa che prendeva

spunto anche dalla filosofia classica In tale κοινή convergevano elementi dello

802

Metaphysika α 993b 19-23

laquo() ὀρθῶς δἒχει καὶ τὸ καλεῖσθαι τὴν φιλοσοφίαν ἐπιστήμην τῆς ἀληθείαςθεωρητιῆς μὲν γὰρ

τέλος ἀλήθεια πρακτικῆς δἒργονmiddot καὶ γὰρ ἂν τὸ πῶς ἒχει σκοπῶσιν οὐ τὸ ἀίδιον ἀλλὃ πρός τι καὶ

νῦν θεωροῦσιν οἱ πρακτικοὶraquo 803

Cfr E BERTI Filosofia pratica Napoli 2004 ID La fonction de Meacutetaphysique Alpha elatton

dans la philosophie dAristote in Nuovi studi aristotelici II Fisica antropologia e metafisica

Brescia 2005 pp 209-239 ID Che cosa rimane oggi della Metafisica di Aristotele in laquoActa

Philosophicaraquo 15 (2006) pp 273-286 804

Il termine ha diverse attestazioni con lrsquoequivalente significato di filosofia attiva nelle

QTh III 27 in QTh (Laga-Steel 1980) p 55

QTh V 29 in ibidem p 67

QTh X 25 in ibidem p 83

QTh XXIV 12 in ibidem p 157

QTh XXXVII 77 in ibidem p 251

QTh XLVI 13 in ibidem p 309

Scholium XIII della QTh XLVIII in ibidem p 347

QTh XLIX 109 in ibidem p 357

QTh LII 72 in ibidem p 419

QTh LXIII 305 in QTh (Laga-Steel 1991) p 165

QTh LXV 489 in ibidem p 281

Molto piugrave raramente ricorre con il significato di filosofia morale in QTh LIII 95 in QTh (Laga-

Steel 1980) p 435 e lrsquoespressione laquoὁ φιλοσοφώτατος νοῦς φιλόσοφον νοῦνraquo nella QTh LI 50 e

136 in ibidem pp 397 e 403 QTh LII 63 in ibidem p 417 QTh LIV 17 in ibidem p 443 805

Per i caratteri i fondamentali della filosofia bizantina si rinvia allancora fondamentale volume

di Eacute BREacuteHIER ET B TATAKIS Histoire de la Philosophie Deuxiegraveme fascicule suppleacutementaire La

philosophie byzantine Paris 1959

139

stoicismo del pitagorismo del medioplatonismo e del neoplatonismo806

Confrontando questa κοινή filosofico-religiosa con la filosofia classica si intuisce

che lrsquoorientamento egrave soprattutto etico-religioso che esercitograve fondamentali influssi

sullo sviluppo del dogma cristiano807

basti pensare al fatto che laquo(hellip) nel

complesso la teologia patristica e bizantina opera volentieri con valutazioni

generali di questi filosofi si parla ad esempio dei ldquopericolirdquo che sono impliciti

nellrsquooscuritagrave di Aristotele o degli alti voli della speculazione platonica e del

carattere esemplare della sua dizioneraquo808 osserva G H Beck dopo aver chiarito in

precedenza chiarito che laquola vera filosofia egrave la vera teologia e si identifica con la

riproduzione e la realizzazione di quanto fu rivelatoraquo809

Ora questa commistione

della filosofia greca con la cultura bizantina non egrave sistematica ma assai articolata

essa egrave una sorta di gioco di azione e di reazione in quanto i Padri greci convertiti

alla fede cristiana non possono fare a meno di attingere al fondo filosofico e

culturale della traditio proprio come in ogni contesto di trasformazione810

In

base a questi presupposti risulta chiaro che non egrave sufficiente parlare di filosofia

pratica in Massimo il Confessore in termini specificamente aristotelici quanto

piuttosto di un percorso nellrsquoambito della πρᾶξις o meglio della filosofia attiva

che il monaco tenta di illustrare attraverso una lettura esegetico-teologica e

filosofica dei passi biblici

Il termine πρᾶξις o lrsquoespressione πρακτικὴ φιλοσοφία usato da Massimo

rimanda senza alcun dubbio alla denominazione aristotelica secondo cui gli

oggetti dellrsquoindagine sono le azioni determinate da scelte volontarie ma in

maggior misura al metodo spirituale che purifica la parte passionale

806

Il rapporto filosofia-teologia egrave importante anche nel mondo antico infatti come evidenzia J

Mansfeld nellrsquoantichitagrave la teologia egrave filosofia o meglio uno sforzo di razionalizzare lirrazionale

soprattutto in vista di una spiegazione cosmologica complessiva Cfr J MANSFELD Theology in

The Cambridge History of Hellenistic Philosophy a c di K Algra J Barnes J Mansfeld and M

Schofield Cambridge 1999 807

laquoSenza dubbio quasi tutti i Bizantini stanno sotto linflusso predominante della classicitagrave greca

e del ldquopostclassicordquo che essi vi sussumono I classici rappresentano lunico ed obbligatorio

modelloraquo spiega G H BECK nel suo saggio Il millennio bizantino (Roma 1981 p 149) 808

Cfr Ibidem p 224 809

Cfr Ibidem p 223 810

Cfr Eacute BREacuteHIER ET P MASSON-OURSEL Histoire de la Philosophie 1er fascicule

suppleacutementaire La philosophie en Orient Paris 1957

140

dellrsquoanima811

Occorre inoltre ricordare che in quanto maestro spirituale812

Massimo ammette che la vera contemplazione degli enti divini presuppone la

perfetta purezza drsquoanimo che si ottiene con la mortificazione di tutte le passioni813

Infatti il monaco sin dal Prologo delle Quaestiones ad Thalassium prendendo in

considerazione le prime domande che Talassio allora ancora monaco e non

abbate gli ha rivolto dichiara di voler delineare una vera e propria genesi delle

passioni

Mi avete interrogato sulle passioni che ci turbano prima

di rispondere alle domande quale sia il loro numero e

quali siano quale sia la loro origine e quale scopo regola

il modo in cui sono a quale facoltagrave dellrsquoanima o quale

parte del corpo si riferiscano ciascuna impercettibilmente

allrsquointelletto o al corpo cosigrave allo stesso modo di una

coloritura che tinteggia lrsquoanima miserabile a causa del

peccato per mezzo di pensieri quale sia il significato di

ciascuna potenza e quali siano le energie che cosa dire

riguardo i momenti e le forme e i trucchi usati dai

demoni immondi i loro intrighi invisibili e le loro

simulazioni in che modo essi si palesino reciprocamente

gli uni e gli altri arbitrariamente e guidino insieme le une

e le altre con la persuasione in quanto esse sono sottili

piccole grandi imponenti per quanto riguarda il loro

tumulto e il loro cedimento i loro attacchi e le loro

seduzioni il loro annullamento e la loro riduzione la loro

ostinazione e i posti che occupano rapidi o lenti come

per esempio in una sorta di una controversia in tribunale

contro lanima quali siano le decisioni che derivano per il

pensiero le loro sconfitte e le vittorie apparenti quale sia

la disposizione di ciascuno e per quale motivo lasciamo

che una o piugrave passioni attacchino lrsquoanima sia ciascuna

per se stessa sia le une con le altre quale sia il

ragionamento che si adduce ad esse immediatamente la

loro occasione appropriata da cui tessono lrsquoamara guerra

in segreto contro di noi che stiamo lottando faticosamente

per le realtagrave che non hanno unrsquoesistenza (reale) come se

fossero presenti (6) e percheacute noi ci precipitiamo per cosigrave

dire sulle realtagrave materiali e le fuggiamo (7) e le viviamo

in un caso con piacere lrsquoaltra con il dolore814

quale sia il

811

Cfr EVAGRIUS PONTICUS Capita practica ad Antolium 78 in PG 40 661 Piugrave precisamente per

lrsquouso linguistico del termine ldquofilosofiardquo cfr PHILO De posteritate Caini 101 in ID Opera quae

supersunt I-VI edd Cohn-Wendland-Reiter Berolini 1896 vol II r 2 p 22 812

Cfr W VOumlLKER Massimo il Confessore maestro di vita spirituale (trad it a cura di C

Moreschini di Maximus Confessor als Meister des geistlichen Lebens) Milano 2008 813

Cfr J HAUSHERR Philautie De la tendresse pour soi agrave la chariteacute selon Saint Maxime le

Confessur Roma 1952 814

Prol108-132 in QTh (Laga-Steel 1980) pp 23-25

laquoἘπειδὴ δὲ περὶ τῶν διοχλούντων ἡμῖν παθῶν πρῶτον εἰπεῖν ἐκελεύσατε πόσα τε καὶ ποῖα

τυγχάνει καὶ ἐκ ποίας ἀρχῆς καὶ εἰς οἷον διὰ τῆς οἰκείας μεσότητος καταντᾷ (110) πέρας καὶ

141

loro modo di esistere e quale sia la rappresentazione nei

nostri sogni molteplice e diversificata per quanto

riguarda il sonno che racchiude le passioni in una parte

dellrsquoanima o del corpo o meglio che sono in tutta

lrsquoanima o in tutto il corpo e se esse siano interne in

quanto persuadono lrsquoanima per mezzo delle passioni

naturali a seguire le realtagrave esteriori usando come

intermediario il corpo e conducono fuori strada per

essere interamente preda delle sensazioni rinunciando a

ciograve che egrave interamente proprio o forse nel caso in cui esse

siano esterne nel toccare lrsquoesterioritagrave del corpo si

conforma ad esse stesse lrsquoanima invisibile o alle realtagrave

materiali imponendo una forma composta applicando

laspetto del materiale assunto secondo la

rappresentazione che ne ha avuto se non ci sia un ordine

(tra le passioni) e un legame concepito in modo malsano

in che modo lanima sia messa alla prova da tali passioni

e in che modo essa le combatte se esse siano nella

mente quali (passioni) accompagnino o seguano la

mente o siano mescolate tra loro senza ordine

casualmente da una di esse che turbano lanima e senza

lrsquoapporto della Provvidenza forse lrsquoanima subisce la

stessa sorte delle passioni oppure sia in accordo con esse

e quale sia la ragione per cui la Provvidenza a causa di

ciascuna passione abbandona lrsquoanima815

(hellip) con quale

mezzo si sopprima ciascuna passione che si enumera

ποίας ἕκαστον δυνάμεως ψυχῆς ἢ μέλους σώματος ἐμφυόμενον πρὸς ἑαυτὸ ἀοράτως μορφοῖ τὸν

νοῦν καὶ τὸ σῶμα ποιοῖ βαφῆς δίκην ὅλην διὰ τῶν λογισμῶν πρὸς τὴν ἁμαρτίαν χρῶσαν τὴν

ἀθλίαν ψυχήν τῆς τε προσηγορίας ἑκάστου τὴν δύναμιν καὶ τὴν ἐνέργειαν τούς (115) τε καιροὺς

καὶ τὰ σχήματα καὶ τοὺς διrsquo αὐτῶν δόλους τῶν ἀκαθάρτων δαιμόνων καὶ τὰς ἀοράτους συμπλοκὰς

καὶ τὰς ὑποκρίσεις καὶ πῶς διrsquo ἄλλων ἄλλα λεληθότως προβάλλονται καὶ ἐπrsquo ἄλλα διrsquo ἄλλων

πιθανῶς ὑποσύρουσιν τάς τε λεπτότητας καὶ τὰς σμικρότητας καὶ τὰ μεγέθη καὶ τοὺς (120)

ὄγκους αὐτῶν ὑφέσεις τε καὶ ἐφέσεις ἐπαγωγάς τε καὶ καταδρομάς καὶ ὑποχωρήσεις καὶ

συστολὰς ἐπιμονάς τε καὶ προσεδρείας ταχυτέρας ἢ βραδυτέρας καὶ οἷον τὰς ὡς ἐν δικαστηρίῳ

πρὸς τὴν ψυχὴν δικαιολογίας καὶ τὰς δῆθεν κατὰ διάνοιαν γινομένας ψήφους τάς τε φαινομένας

ἥττας ἢ (125) νίκας τίς τε ἡ ἐφrsquo ἑκάστῳ διάθεσις καὶ διὰ ποίαν αἰτίαν ἓν ἢ πολλὰ πάθη τῇ ψυχῇ

συγχωροῦνται προσβάλλειν καὶ τοῦτο ἢ καθrsquo ἑαυτοὺς ἢ σὺν ἀλλήλοις καὶ ποίῳ λόγῳ

συναναφέρουσιν ἑαυτοῖς ἀχρόνως τὰς οἰκείας ὕλας διrsquo ὧν κεκρυμμένως πρὸς ἡμᾶς τὸν πικρὸν

συμπλέκουσι πόλεμον (130) ὡς ἐπὶ παροῦσιν (6) ἐργωδῶς τοῖς μηδαμῶς οὖσι διαπονουμένους καὶ

οἷον ὁρμῶντας ταῖς ὕλαις ἢ φεύγοντας (7) τὸ μὲν διrsquo ἡδονήν τὸ δὲ διrsquo ὀδύνην πάσχονταςraquo 815

Prol 133-154 in QTh (Laga-Steel 1980) p 25

laquoτόν τε τρόπον τῆς ἐν ἡμῖν ὑπάρξεως αὐτῶν καὶ τῆς πολυπλόκου καὶ διαφόρου κατὰ τὸν ὕπνον

αὐτῶν ἐν ὀνείροις φαντασίας (135) καὶ εἰ ἔν τινι μέρει καθείργνυνται τῆς ψυχῆς ἢ τοῦ σίας καὶ εἰ

ἔν τινι μέρει καθείργνυνται τῆς ψυχῆς ἢ τοῦ σώματος ἢ ἐν ὅλῃ τῇ ψυχῇ καὶ ὅλῳ τῷ σώματι καὶ εἰ

ἐντὸς ὄντες διὰ τῶν φυσικῶν παθῶν τὰ ἐκτὸς ἐπισπᾶσθαι πείθουσι τὴν ψυχὴν διὰ μέσου τοῦ

σώματος καὶ πλανῶσι τῆς αἰσθήσεως μόνης ὅλην γενέσθαι τῶν κατὰ φύσιν (140) οἰκείων

ἀφεμένην ἤ ἐκτὸς ὄντες διὰ τῆς ἔξωθεν ἐπαφῆς τοῦ σώματος τὴν ἀόρατον ψυχὴν πρὸς τὰ ὑλικὰ

σχηματίζουσι σύνθετον αὐτῇ μορφὴν ἐπιτιθέντες τῆς ἀναληφθείσης κατὰ τὴν φαντασίαν ὕλης τὸ

εἶδος προσπλάττοντες καὶ εἰ τάξις ἐστὶν ἐν αὐτοῖς καὶ εἱρμὸς κακούργως ἐπινενοημένος (145) διὰ

τῶνδε τῶν παθῶν πρότερον ἀπόπειραν λαβεῖν τῆς ψυχῆς καὶ οὕτως διὰ τῶν ἄλλων ἀκολούθως

αὐτῇ μάχεσθαι καὶ τίνες τίνων προηγοῦνται τίνες τε τίσι συνέπονται πάλιν ἢ παρέπονται ἢ

φύρδην ἀτάκτως ὡς ἔτυχεν διrsquo οἱωνδήποτε παθῶν τὴν ψυχὴν ἐκταράσσουσιν καὶ εἰ προνοίας

(150) δίχα τὰ τοιαῦτα πάσχειν ὑπrsquo αὐτῶν ἡ ψυχὴ συγχωρεῖται ἢ κατὰ πρόνοιαν τίς τε τῆς ἑκάστου

τῶν ἀπηριθμημένων παθῶν ἀναιρέσεως ὁ τρόποςraquo

142

attraverso le azioni le parole e i ragionamenti lrsquoanima si

liberi di esse e si scrolli le lordure della coscienza quale

virtugrave lanima opponga alle passioni per vincere dopo aver

bandito il demone malvagio ed ha completamente

bandito con lui il movimento delle passioni e come una

volta che si sono sviluppate le passioni si potrebbe forse

guardare le realtagrave che appartengono allanima e con quali

logoi o tropoi816

lanima dopo aver raggiunto con

lausilio della ragione per natura le relazioni delle realtagrave

sensibili insieme alle sensazioni (8) senza le passioni si

conformeragrave alle virtugrave nello stesso modo di prima in cui si

conformava al peccato a causa delle passioni in che

modo avvenga correttamente il ritorno al bene

utilizzando le passioni con cui si erano commessi errori

prima e allo stesso tempo avendo virtugrave solide in che

modo visto che egrave ancora non sono stati considerati questi

modi di essere (lrsquoanima) si riuniragrave con la scienza ai logoi

delle realtagrave esistenti in quanto hanno esse rilasciato segni

sensibili che li accompagnano grazie alla

contemplazione naturale nello spirito in che modo

lrsquoanima anche dopo aver colto quelle realtagrave concepibili

con lrsquointelletto ormai purificato dal pensiero legato alle

sensazioni recepisce le rappresentazioni semplici in che

modo si ottiene la conoscenza semplice che mette in

relazione le cose une con le altre senza il logos originale

della sagezza817

dopo questa conoscenza (lrsquoanima) la

completeragrave collegando tutte le realtagrave ai concetti che sono

naturalmente collegati ad esse sono formulati puri dalla

stessa capacitagrave di pensare che le egrave propria essa (lrsquoanima)

subisce lrsquounione con Dio818

che egrave al di lagrave del disegno

(divino) e (9) ricevendo in modo indicibile la

conoscenza della piena veritagrave allo stesso modo di un

seme essa non cadragrave piugrave nel peccato percheacute non ci saragrave

piugrave posto per lazione del diavolo che con la persuasione

816

Non traduciamo lrsquoespressione laquoλόγων ἢ τρόπωνraquo in quanto rimanda alla concezione ontologica

del monaco che verragrave trattata ampiamente nel paragrafo Lrsquouomo espressione onotologica-

metafisica del creato a p 199 del presente lavoro I λόγοι sono forme particolari dellrsquounico Λόγος

di cui i τρόποι sono la loro modalitagrave di essere Preferiamo dunque mantenere i termini greci e

non sostituirli con le parole forme-modi che semplificano in modo riduttivo la totalitagrave di

significati che i termini greci mantengono vivi 817

Massimo indica una gerarchia dei logos con laiuto di strumenti filosofici ben determinati

riprende le Categorie (3) e la Metafisica (D 28) di Aristotele filtrate dalla lettura porfiriana

Lrsquoattivitagrave dellrsquointelletto risale questa gerarchia infatti i λόγοι che lrsquointelletto coglie nelle creature

si uniscono ai λόγοι piugrave generali fino al Logos in quanto tale in cui essi hanno la loro unitagrave inizio

e fine Cfr infra p 199 818

Qui si fa riferimento al παθεῖν τὰ θεία dellrsquoAreopagita generalmente tradotto per

contrapposizione allespressione μανθεῖν τὰ θειά - conoscere le cose divine senza alcuna

conoscenza teorica- cosigrave da poter fare esperienza delle cose divine (Sui Nomi Divini II 9 PG 3

648 B PTS 33 p 134 1-2) Per unrsquointroduzione a tale problematica cfr G TAVOLARO

Conoscere senza conoscere Ricerche epistemologiche tra filosofia antica e teologia

fondamentale Napoli 2009 pp 98-193 In questo contesto Massimo intende una conoscenza a cui

neacute la ragione neacute lintelletto possono pervenire naturalmente quanto piuttosto una conoscenza che

supera la natura umana una conoscenza a cui la sola anima puograve giungere

143

puograve far cadere nel male a causa dellignoranza di ciograve che

egrave bene per natura e che abbellisce tutto ciograve che ha la

capacitagrave di partecipare Prima che mi chiediate le ragioni

i modi e le cause di tutte queste cose che vengono

presentate per iscritto il mio discorso si egrave dilungato un

po nonstante il vostro ordine come se Dio donasse di

essere rispetto agli altri piugrave profondo e piugrave esperto con

piugrave ardore fino alla morte se davvero ho pienamente la

capacitagrave intellettuale di nuotare e di affrontare questo

mare immenso e profondo819

Scholia

6 Nel pensiero i demoni tessono in noi guerre invisibili

come se le realtagrave materiali fossero presenti

7 A causa del piacere disse ci piacciono le passioni e

per il dolore fuggiamo virtugrave

8 Allo stesso modo la ragione dominando sulle passioni

rende le percezioni sensoriali uno suo strumento di virtugrave

come per le passioni nel momento in cui domina la

ragione le sensazioni sono conformi al peccato

9 Una volta che si avvia la relazione naturale con gli

esseri lanima unita abitualmente a Dio acquista una

stabilitagrave immutabile nel bene820

819

Prol 156-190 in QTh (Laga-Steel 1980) pp 25 e 27

laquoτίς τε τῆς ἑκάστου τῶν ἀπηριθμημένων παθῶν ἀναιρέσεως ὁ τρόπος καὶ ποίοις ἔργοις ἢ λόγοις ἢ

λογισμοῖς ἡ ψυχὴ τούτων (155) ἐλευθεροῦται καὶ τῆς συνειδήσεως τὸν μολυσμὸν ἐκτινάσσεται

ποίῳ δὲ πάθει ποίαν ἀρετὴν ἀντιθεῖσα νικήσει τὸν πονηρὸν φυγαδεύσασα δαίμονα

συναφανίσασα παντελῶς αὐτῷ καὶ αὐτὴν τοῦ πάθους τὴν κίνησιν καὶ πῶς μετὰ τὴν τῶν παθῶν

ἀπαλλαγὴν τὰ οἰκεῖα καλῶς διασκοπῆσαι (160) δυνήσεται καὶ διὰ ποίων λόγων ἢ τρόπων τὰς

ἀπαθεῖς τῶν αἰσθητῶν πρὸς τὰς αἰσθήσεις (8) οἰκειωσαμένη διὰ τοῦ κατὰ φύσιν λόγου σχέσεις

μορφώσει πρὸς ἀρετάς ὡς διὰ τῶν παθῶν αὐτὴ πρότερον ἐμορφοῦτο πρὸς ἁμαρτίαν καὶ πῶς τὴν

καλὴν ποιήσηται δεόντως ἀντιστροφήν τοῖς διrsquo ὧν (165) τὸ πρὶν ἐπλημμέλει χρωμένη πρὸς

γένεσιν ἀρετῶν καὶ τὸ πρὶν ἐπλημμέλει χρωμένη πρὸς γένεσιν ἀρετῶν καὶ ὑπόστασιν πῶς τε

τούτων πάλιν ἀπαλλαγεῖσα τῶν σχέσεων τοὺς τῶν γεγονότων λόγους διὰ τῆς ἐν πνεύματι

φυσικῆς θεωρίας ἀφέτους τῶν ἐπrsquo αὐτοῖς αἰσθητῶν συμβόλων γενομένους ἐπιστημονικῶς

ἀναλέξηται (170) πῶς τε αὖ μετὰ τούτους πάλιν τοῖς νοητοῖς προσβαλοῦσα καθαρῷ τῆς ἐπrsquo

αἰσθήσεσι διανοίας γενομένῳ τῷ νῷ τὰς ἁπλᾶς δέξηται νοήσεις καὶ τὴν τὰ ὅλα συνδέουσαν

ἀλλήλοις κατὰ τὸν ἀρχικὸν τῆς σοφίας λόγον ἁπλῆν ἀναλήψηται γνῶσιν μεθrsquo ἥν ὡς πάντα τὰ

ὄντα περάσασα μετὰ τῶν (175) αὐτοῖς προσφυῶν νοημάτων πάσης ἀπολελυμένη καθαρῶς καὶ

αὐτῆς τῆς πρὸς τὸ νοεῖν οἰκείας δυνάμεως πρὸς αὐτὸν πάθῃ τὸν θεὸν τὴν ὑπὲρ νόησιν ἕνωσιν

καθrsquo ἥν (9) ἀφράστως παρrsquo αὐτοῦ δεχομένη τῆς ὄντως ἀληθείας σπέρματος δίκην τὴν μάθησιν

πρὸς ἁμαρτίαν οὐκέτι τραπήσεται χώρας οὐκ οὔσης (180) ἔτι τῷ διαβόλῳ πρὸς κακίαν αὐτὴν

πιθανῶς ὑποσύρεσθαι διὰ τὴν ἄγνοιαν τοῦ φύσει καλοῦ καὶ πάντα τὰ μετέχειν αὐτοῦ δυνάμενα

καλλωπίζοντος ἐπειδὴ τούτων καὶ τῶν τοιούτων ἐζητήσατε τοὺς λόγους καὶ τοὺς τρόπους καὶ τὰς

αἰτίας ἐγγράφως ὑμῖν καταθέσθαι κελευόντων (185) ὑμῶν ἀναμεινάτω μικρὸν τέως ὁ περὶ

τούτων λόγος ἂν διδῷ θεός ἐν ἄλλοις εὐκαιρότερον ἐξετασθησόμενος καὶ φιλοπονώτερον

βασανισθησόμενος εἴπερ ὅλως αἴσθομαι δυνάμεως κατὰ νοῦν νηκτικῆς καὶ τούτου τοῦ μεγάλου

καὶ βαθέος κατατολμῆσαι πελάγους ἀνεχομένηςraquo 820

Scholia in QTh (Laga-Steel 1980) p 45

144

Se passione e virtugrave sono i termini su cui si incentra fin dallinizio dellopera la

riflessione del monaco risulta evidente che gli elementi individuali affiorati dalla

lettura del Prologo si vanno attenuando per rientrare armonicamente nella pratica

ascetica di cui Massimo egrave uno dei massimi e piugrave complessi esponenti Talassio

figura di riferimento della comunitagrave monastica a cui egli apparteneva si interroga

su come allontanare le passioni dando al suo maestro lrsquoopportunitagrave di delineare

lrsquoideale umano di monaco ineccepibile caratterizzato da quei tratti spirituali che

sono al culmine del raggiungimento del pieno controllo sulle passioni Massimo

dunque non intende illustrare un ideale metafisico-antropico o fornire una

normativa di comportamento quanto piuttosto proporre unrsquoindagine su che cosa

sia necessario per tendere alla perfezione

In modo diverso rispetto alla natura scrupolosamente analitica dei trattati

sulle passioni dei suoi predecessori Massimo dopo aver dichiarato le sue

intenzioni e delimitato il campo su cui intende discutere continua nel Prologo ad

esporre la necessitagrave di fuggire le passioni in modo da purificarsi dal peccato821

e

dichiara di aver sperimentato in prima persona la presenza del male infatti

afferma di non vergognarsi di conoscere i metodi e gli artifici dei demoni impuri

(ἔγνων τῶν ἀκαθάρτων δαιμόνων μεθοδείας τε καὶ τέχνας) e precisa che la sua

corporeitagrave non gli consente di contemplare la pura natura degli esseri creati neacute

consente alla sua ragione di discernere quelle realtagrave che hanno lrsquoapparenza

dellrsquoessere a partire dalle essenze vere e proprie Solo i piugrave grandi spiriti il cui

pensiero si eleva alla contemplazione in quanto hanno acquisito una vasta

esperienza nella conoscenza di ciograve che egrave buono e di ciograve che non lo egrave hanno

sviluppato la capacitagrave di descrivere chiaramente quanto hanno contemplato822

laquo6 Ὅτι κατὰ διάνοιαν ὥσπερ παρουσῶν τῶν ὑλῶν τοὺς ἀφανεῖς ἐν ἡμῖν συμπλέκουσι πολέμους οἱ

δαίμονες 7 Ὅτι διὰ τὴν ἡδονήν φησίν ἀγαπῶμεν τὰ πάθη καὶ διὰ τὴν ὀδύνην τὴν ἀρετὴν

ἀποφεύγομεν 8 Ὅτι καθάπερ ὁ λόγος κρατῶν τῶν παθῶν ἀρετῆς (20) ὄργανον ποιεῖται τὰς

αἰσθήσεις οὕτω καὶ τὰ πάθη κρατοῦντα τοῦ λόγου μορφοῦσι τὰς αἰσθήσεις πρὸς ἁμαρτίαν 9

Ὅτι καθrsquo ἕξιν μετὰ τὴν ἀπαλλαγὴν τῆς πρὸς τὰ ὄντα φυσικῆς σχέσεως ἑνωθεῖσα τῷ θεῷ ἡ ψυχὴ

τὴν περὶ τὸ καλὸν παγιότητα λαμβάνει ἀμετακίνητονraquo 821

In diverse opere del Confessore si puograve rintracciare lrsquoequivalenza tra passioni e peccati luomo

che ontologicamente vive la condizione di peccato originale se non conduce una vita retta non

potragrave mai raggiungere lrsquoascesi e la risalita a Dio Cfr Cap de car I 76 PG 90 977B Ep IV in

PG 91 413 B Th Oec I 53 in PG 90 110 D e Amb ad Io 10 in PG 91 1157 D 822

Prol 191-201 in QTh (Laga-Steel 1980) pp 27 e 29

laquoΟὐ γὰρ αἰσχύνομαι (190) λέγειν ὡς οὐδέπω τὰς δυσεκλύτους ἔγνων τῶν ἀκαθάρτων δαιμόνων

μεθοδείας τε καὶ τέχνας ἅτε δὴ τὸν τῆς ὕλης κονιορτὸν ἔχων ἐπισκοτοῦντα τοῖς ὄμμασι τῆς ψυχῆς

145

Tuttavia affinchegrave il mio intervento su questi temi non

lasci senza una eventuale consolazione a causa di quanto

ho appena detto voglio parlare della genesi delle passioni

per mostrare il piugrave possibile agli gnostici lo scopo a

partire dal principio per questo motivo farograve di seguito

lrsquoesegesi dei passaggi (della Scrittura) Il male ha avuto

ha o avragrave esistenza secondo la propria natura - percheacute non

ha nessuna essenza delle cose che sono neacute la natura neacute

ipostasi o la potenza o lenergia che determinano gli

esseri823

non ha qualitagrave quantitagrave neacute relazione neacute luogo

neacute tempo neacute posizione neacute azione neacute disposizione neacute

passione neacute movimento che puograve essere naturalmente un

ente ndash non ha unrsquoesistenza secondo una specie propria-

non ha inizio neacute mezzo neacute fine E se cerco qualche modo

per definirlo il male egrave il fallimento dellrsquoenergia portando

a compimento le potenze esistenti in natura824

e non crsquoegrave

nessuna altra cosa oltre questo E ancora il male prodotto

dalle potenze naturali (esistenti nella natura) egrave il

movimento irragionevole secondo un errore di

valutazione verso il fine a partire da altro per il fine

voglio dire la Causa degli esseri (Dio) verso cui tutto

tende naturalmente anche se il Maligno che nasconde il

suo desiderio piugrave spesso nelle vesti della benevolenza e

convince con lrsquoinganno lrsquouomo a portare il suo impulso

verso gli altri esseri piuttosto che verso la Causa in

quanto esso egrave prodotto dalla sua ignoranza (11) Il primo

uomo poicheacute ha abbandonato il movimento dellrsquoenergia

delle potenze conformi alla natura verso il loro fine825

si

egrave ammalato a causa della sua ignoranza della propria

causa e si egrave considerato come un Dio a causa del

consiglio del serpente che gli ha fatto trasgredire il

comandamento divino di non toccare il frutto proibito

καὶ οὐκ ἐῶντα καθαρῶς θεωρῆσαι τὴν τῶν γεγονότων φύσιν καὶ διακρῖναι τῶν ὄντων σὺν λόγῳ τὰ

εἶναι (195) δοκοῦντα (10) καὶ μόνην φενακίζοντα τὴν ἄλογον αἴσθησιν ὅτι μόνων ὡς ἀληθῶς ἐστι

τὰ τοιαῦτα διερευνᾶσθαι καὶ εἰπεῖν τῶν ἄγαν θεωρητικῶν καὶ ὑψηλῶν τὴν διάνοιαν καὶ διὰ πείρας

πολλῆς εἰληφότων τήν τε τῶν καλῶν καὶ μὴ τοιούτων διάγνωσιν καί τὸ δὴ τῶν ἄλλων ἁπάντων

(200) κρεῖττον καὶ τιμιώτερον τὴν πρὸς τὸ νοεῖν τε καλῶς καὶ λέγειν σαφῶς τὰ νοηθέντα παρὰ

τοῦ θεοῦ δεξαμένων χάριν καὶ δύναμινraquo

Scholium in QTh (Laga-Steel 1980) p 45

laquo10 Ὄντα λέγει τὰς τῶν ὄντων οὐσίας εἶναι δὲ δοκοῦντα τὰς κατὰ ποιὸν καὶ ποσὸν ῥοάς τε καὶ

ἀπορροάς περὶ ἃς ἡ τῶν αἰσθήσεων πλάνη συνέστηκε τὴν ἁμαρτίαν δημιουργοῦσαraquo 823

Qui sono espressi quattro concetti di base del pensiero di Massimo natura ipostasi potenza ed

energia Lrsquoipostasi non designa una persona ma in linea di massima egrave un essere con unrsquoesistenza

indipendente che distingue gli altri esseri dalla stessa essenza (cfr Ep XV in PG 91 557 D) La

relazione degli altri tre termini egrave fondamentalmente la seguente tutta la natura egrave dotata di una

potenza (capacitagrave o facoltagrave) che esercita unrsquoattivitagrave o unrsquooperazione (che egrave uguale allrsquoenergia) Cfr

T TOLLEFSEIN St Maximusrsquo Concept of a Human Hypostasis in Knowing the Purpose of

Creation Through the Resurrection Proceedings of the Symposium on St Maximus the Confessor

Belgrade October 18-21 2012 ed M Vasiljevic California 2013 pp 115-127 824

Riferimenti della definizione negativa del male PSEUDO DIONIGI Nomi Divini IV 18-35 in PG

3 716 A-736B PTS 33 p 162-180 825

Il monaco si riferisce al movimento che costituisce la via virtuosa che corrisponde allrsquoesercizio

delle facoltagrave dellrsquoanima con i sensi conformi alla natura

146

Diventando dunque trasgressore e ignorante di Dio ha

reso inseparabile la piena potenza intellettiva con la

sensibilitagrave gode della conoscenza composita (12) e rende

nocive le realtagrave sensibili che a partire dal suo agire

producono la passione E Ma lrsquouomo nella prosperitagrave

non comprende egrave come gli animali che periscono826

poicheacute in ogni caso ha prodotto cercato e voluto le

realtagrave sensibili e ancor piugrave ha sostituito la sua

irragionevolezza alla ragione in conformitagrave alla natura e

con quello che era contro la natura827

Scholia

11 Lrsquouomo egrave una via di mezzo tra Dio e la materia in

quanto non egrave stato mosso verso Dio come Causa e fine

della propria generazione ma verso la materia ha quindi

ignorato Dio e ha volto il suo intelletto per la sua

inclinazione verso il materiale828

12 Lrsquoesperienza sensibile delle realtagrave sensibili ha detto

egrave una conoscenza composta essa contiene per natura il

piacere quando egrave nata e il dolore quando essa egrave

distrutta829

826

Sal 48 13 827

Prol 201-237 in QTh (Laga-Steel 1980) p 29 e 31

laquoΠλὴν ὡς ἂν μὴ παντελῶς ἀπαραμύθητος κατὰ τὴν παροῦσαν ὑπόθεσιν ὁ περὶ τούτων λόγος

καταλειφθῇ μικρὰ περὶ τῆς γενέσεως τῶν παθῶν εἰπὼν καὶ (205) ὅσον παραδεῖξαι τοῖς καθrsquo ὑμᾶς

γνωστικοῖς τὸ τέλος ἐκ τῆς ἀρχῆς τῶν ἐφεξῆς ἀκολούθως ποιοῦμαι κεφαλαίων τὴν ἐξήγησιν Τὸ

κακὸν οὔτε ἦν οὔτε ἔστιν οὔτε ἔσται κατrsquo οἰκείαν φύσιν ὑφεστώςmdashοὔτε γὰρ ἔχει καθοτιοῦν

οὐσίαν ἢ φύσιν (210) ἢ ὑπόστασιν ἢ δύναμιν ἢ ἐνέργειαν ἐν τοῖς οὖσινmdash οὔτε ποιότης ἐστὶν οὔτε

ποσότης οὔτε σχέσις οὔτε τόπος οὔτε χρόνος οὔτε θέσις οὔτε ποίησις οὔτε κίνησις οὔτε ἕξις οὔτε

πάθος φυσικῶς τῶν ὄντων τινὶ ἐνθεωρούμενονmdashοὔτε μὴν ἐν τούτοις πᾶσιν τὸ παράπαν κατrsquo

οἰκείωσιν φυσικὴν (215) ὑφέστηκενmdash οὔτε ἀρχὴ οὔτε μεσότης οὔτε τέλος ἐστίν ἀλλrsquo ἵνα ὡς ἐν

ὅρῳ περιλαβὼν εἴπω τὸ κακὸν τῆς πρὸς τὸ τέλος τῶν ἐγκειμένων τῇ φύσει δυνάμεων ἐνεργείας

ἐστὶν ἔλλειψις καὶ ἄλλο καθάπαξ οὐδένἪ πάλιν τὸ κακὸν τῶν φυσικῶν δυνάμεων κατrsquo ἐσφαλ-

(220) μένην κρίσιν ἐστὶν ἐπrsquo ἄλλο παρὰ τὸ τέλος ἀλόγιστος κίνησιςmiddot τέλος δέ φημι τὴν τῶν ὄντων

αἰτίαν ἧς φυσικῶς ἐφίεται πάντα κἂν εἰ τὰ μάλιστα τὸν φθόνον εὐνοίας πλάσματι καλύψας ὁ

πονηρός πρὸς ἄλλο τι τῶν ὄντων παρὰ τὴν αἰτίαν κινῆσαι τὴν ἔφεσιν παραπείσας δόλῳ τὸν (225)

ἄνθρωπον τὴν τῆς αἰτίας ἐδημιούργησεν ἄγνοιαν ἄνθρωπον τὴν τῆς αἰτίας ἐδημιούργησεν

ἄγνοιαν (11) Τῆς οὖν πρὸς τὸ τέλος ἐνεργείας τῶν κατὰ φύσιν δυνάμεων ὁ πρῶτος ἄνθρωπος

ἐλλείψας τὴν κίνησιν τὴν τῆς οἰκείας αἰτίας ἐνόσησεν ἄγνοιαν ἐκεῖνο νομίσας εἶναι θεὸν διὰ τῆς

συμβουλῆς τοῦ ὄφεως ὅπερ ἔχειν ἀπώμοτον ὁ τῆς θείας ἐντολῆς διετάξατο λόγος Οὕτω δὲ

παραβάτης γενόμενος καὶ τὸν θεὸν ἀγνοήσας πρὸς ὅλην τὴν αἴσθησιν ὅλην ἀπρὶξ ἀναμίξας τὴν

νοερὰν δύναμιν τὴν σύνθετον (12) καὶ ὀλέθριον πρὸς πάθος ἐνεργουμένην τῶναἰσθητῶν

ἐπεσπάσατο γνῶσιν καὶ παρασυνεβλήθη τοῖς κτήνεσιν (235) τοῖς ἀνοήτοις καὶ ὡμοιώθη αὐτοῖς

τὰ αὐτὰ αὐτοῖς κατὰ πάντα τρόπον καὶ ἐνεργῶν καὶ ζητῶν καὶ βουλόμενος καὶ πλέον εἰς ἀλογίαν

ἔχων τοῦ κατὰ φύσιν λόγου πρὸς τὸ παρὰ φύσιν τὴν ἄμειψινraquo 828

Questa idea egrave giagrave presente nello Pseudo Dionigi secondo cui il male viene dal movimento o

disordine e ribellione Cfr A LOUTH The Reception of Dionysius Up to Maximus the Confessor in

laquoModern Theologyraquo 24 (2008) pp 573-583 829

Scholia in QTh (Laga-Steel 1980) p45

laquo11 Ὅτι μέσος ὢν θεοῦ καὶ ὕλης ὁ ἄνθρωπος πρὸς τὸν (30) θεὸν ὡς αἰτίαν καὶ τέλος τῆς οἰκείας

γενέσεως μὴ κινηθείς ἀλλὰ πρὸς τὴν ὕλην εἰκότως τὸν θεὸν ἠγνόησε τῇ πρὸς τὴν ὕλην ῥοπῇ τὸν

147

Il modo di procedere del monaco consiste nel sistematico ricorso allrsquoesegesi

biblica per determinare una possibile genesi delle passioni Le passioni che sono

considerate stati e disposizioni con le quali ci si allontana da Dio devono essere

combattute per intraprendere la vita spirituale che deve essere completata con la

pratica delle virtugrave Esse sono delle attitudini proprie del genere umano apparse a

causa della sua caduta dal momento che esso ha scelto utilizzando male la libertagrave

che gli era stata data di occuparsi di se stesso e del mondo piuttosto che di Dio830

In altri termini il genere umano si egrave lasciato sedurre da un piacere sensibile

immediatamente accessibile piuttosto che attendere la gioia spirituale che lo

avrebbe coinvolto quando attraverso la sua attivitagrave spirituale avrebbe raggiunto

la piena conoscenza di Dio Lrsquouomo decaduto egrave dunque un uomo che si trova in

un profondo stato di malattia che vive in qualche maniera fuori dalla sua vera

natura che gli egrave diventata alienata ed estranea831

Lrsquoesistenza che si muove tra due poli832

ovvero tra la condizione di

perfezione originaria dellrsquouomo e la sua caduta egrave caratterizzata da contrasti che

sono pienamente espressi dalla natura stessa dellrsquouomo concepito come

microcosmo833

sulla scia di unrsquoantropologia giagrave pienamente delineata da Filone di

νοῦν ἀπογεώσας 12 Σύνθετον εἶπε γνῶσιν τὴν κατrsquo αἴσθησιν πεῖραν τῶν αἰσθητῶν ὡς κατὰ

φύσιν ἔχουσαν ἡδονὴν διὰ τὴν γένεσιν (35) καὶ πόνον διὰ τὴν φθοράνraquo 830

Cfr V CVETKOVIC Toward the philosophy of creation Maximus the Confessor in laquoFilozofija

I Društvoraquo 22 (2011) pp 127-155 Lrsquoarticolo si propone di presentare lrsquoargomentazione filosofica

a favore dellrsquoidea cristiana della creazione del mondo secondo Massimo il Confessore Da quanto

erge dallrsquoarticolo Massimo ha sviluppato la sua dottrina della creazione sulla base delle

argomentazioni filosofiche dei padri soprattutto Gregorio di Nissa Nemesio di Emesa e Dionigi

lrsquoAreopagita Il nucleo dellargomentazione Massimo sulla creazione del mondo egrave simile alla

posizione del filosofo alessandrino Giovanni Filopono ma essa egrave inoltre arricchita con idee

derivanti dalle opere degli autori cristiani sopra elencati Alcune delle idee che formano

limpalcatura della dottrina di Massimo sulla creazione sono la divisione quintupla degli esseri

che ha il suo culmine nella divisione tra la natura creata e increata il movimento delle creature

verso Dio che solo egrave il vero obiettivo del loro movimento lrsquoesistenza eterna del mondo in logoi

come espressioni della volontagrave divina la Provvidenza di Dio che si rintraccia non solo per

lrsquouniversale ma anche per i singoli esseri e infine la deificazione del mondo intero creato come

scopo iniziale della creazione 831

Nella QTh LXII 140 si dichiara il peccato come frutto di una personale scelta cfr QTh (Laga-

Steel 1990) p 123 In Q D 31 in PG 90 812 B vengono addotti secondo un procedimento

aristotelico quattro stadi del peccato di cui egrave necessario qui ricordare il terzo lrsquoassenso e il

quarto lrsquoazione peccaminosa Il primo egrave la propensione al male a differenza della seconda che ne

egrave lrsquoattuazione vera e propria 832

Cfr PH G RENCZES Agire di Dio e libertagrave dellrsquouomo Ricerche sullrsquoantropologia teologica di

san Massimo il Confessore Roma 2014 833

Massimo sottolinea la reciproca opposizione tra corpo ed anima ma ne chiarisce la loro

compenetrazione in quanto entrambi se ben guidati tendono allunitagrave Cfr Myst 7 in PG 91 685

148

Alessandria834

e Gregorio di Nissa835

Egli ha un corpo la cui facoltagrave conoscitiva egrave

la sensibilitagrave836

e unrsquoanima la cui facoltagrave corrispondente egrave lrsquointelletto837

che

consente lrsquounione a Dio838

Secondo il Confessore attraverso la porta dei sensi le

impressioni esterne penetrano allrsquointerno dellrsquouomo lrsquointelletto dovrebbe

esaminare queste immaginazioni ma ciograve egrave reso difficile dal piacere che confonde

lrsquointelletto sotto lrsquoapparenza di una cosa buona e meritevole di essere desiderata

Cosigrave accade che le passioni riescono a conquistare lrsquoanima assoggettano

lrsquointelletto e lo riempiono di turbamento Lrsquointelletto deve dunque possedere il

discernimento osservare cioegrave lo stretto legame che sussiste tra sensazioni e

oggetti sensibili ed evitare il loro contatto reciproco senza che sia presente la

ragione in altri termini deve essere cosciente dellrsquoinganno che egrave sempre connesso

alla sensibilitagrave In base a questo presupposto il male non egrave una realtagrave

autonomamente sussistente in se stessa o in Dio ma si delinea come una scarsa

capacitagrave di giudizio o una scelta errata dellrsquouomo secondo una concezione

perfettamente in linea con lrsquointellettualismo di matrice socratica Pertanto lrsquouomo

egrave condotto ineludibilmente a restare impigliato in una mortale relazione

dialettica tra piacere e dolore Infatti dal momento in cui decide di concentrare

tutta la propria esistenza nellrsquoambito del mondo materiale crede di scoprire nel

A-C e cfr Ep VI in PG 91 429 D Nella QTh LVIII 152-157 in QTh (Laga-Steel 1990) p 37 si

legge a tal proposito che lrsquointelletto e la sensazione posseggono attivitagrave per natura reciprocamente

contrarie a causa della somma differenza e alteritagrave delle sostanze ad essi soggetti Invece nella QTh

LIV 164-170 in QTh (Laga-Steel 1980) p 453 si fa riferimento al fatto che lrsquointelletto egrave il

difensore dellrsquoanima in quanto sempre unico e monade indistruttibile che puograve distinguere la realtagrave

sensibile e intellegibile la realtagrave nel tempo e realtagrave eterna a differenza della sensazione che

indirizzandosi solo al sensibile separa il piacere e il dolore Per unrsquoesplicitazione della concezione

dellrsquouomo come microcosmo cfr L THUNBERG Microcosm and Mediator The Theological

Anthropology of Maximus the Confessor Lund 1965 834

Cfr PHILO De virtutibus in Opera quae supersunt vol V Berlin Reimer 1906 (repr De

Gruyter 1962) pp 266ndash335 835

Cfr GREGORIUS NYSSENUS De hominis opificio in PG 44 330-395 836

Per quanto riguarda lrsquoantropologia del monaco rimando allo studio di B DE ANGELIS Natura

persona libertagrave Antopologia di Massimo il Confessore Roma 2002 In tutte le sue opere il

monaco propone senza una completa distinzione una dicotomia tra anima e corpo e una

tricotomica tra corpo-anima-intelletto e tra corpo-anima-spirito 837

Cfr QTh XLIII 40-43 in QTh (Laga-Steel 1980) p 295 Precisamente in questo passo in

monaco sostiene che lrsquoanima possiede la sapienza e la sensazione questrsquoultima fonte di

lrsquoirrazionalitagrave 838

Cfr QTh XXXIII 26-40 in Ibidem pp 229 e 231

149

suo corpo il principio della sua vita839

e nella partecipazione (μετάληψις)840

alle

cose materiali la possibilitagrave della sussistenza del corpo841

Massimo sviluppa questo concetto nella QTh XVI in cui viene analizzato il

versetto biblico Esodo 32 4842

che si riferisce allrsquoepisodio dellrsquoadorazione del

vitello drsquooro da parte del popolo dIsraele I sensi considerati finestre attraverso le

quali lrsquointelletto guarda fuori per vedere gli oggetti sensibili possono essere

terreno fertile per lo sviluppo della passione che in tal caso avrebbe origine da un

loro cattivo uso843

Il monaco Massimo spiega che gli Israeliti hanno considerato

dio il vitello drsquooro percheacute attraverso la porta dei sensi hanno ritenuto veritiere le

sue impressioni esterne che da esso derivano e dipendono (il vitello drsquooro

considerato πάντων μητήρ τῶν παθῶν ovvero madre di tutte le passioni)844

in

questo modo

839

Massimo riprende la dottrina della ldquomoderazione degli affettirdquo giagrave presente in Gregorio di

Nissa concorda con il padre cappadoce sul fatto che la carne egrave necessaria in quanto la vita virtuosa

si manifesta e puograve diventare esemplare solitamente attraverso di essa Cfr Prol 10-18 in QTh

(Laga-Steel 1980) p 17 840

Cfr N A MATSOUKAS Il Cosmo lrsquoEssere umano la Sociologia secondo Massimo il

Confessore Atene 1980 841

Prol 303-330 in QTh (Laga-Steel 1980) pp 35 e 37 842

laquoEgli li ricevette dalle loro mani e li fece fondere in una forma e ne ottenne un vitello di metallo

fuso Allora dissero ldquoEcco il tuo Dio o Israele colui che ti ha fatto uscire dal paese drsquoEgittordquoraquo 843

Nella QTh LXV 112-122 in QTh (Laga-Steel 1990) p 257 Massimo sostiene che i cinque figli

di Merob rappresentano i modi errati delle sensazioni 844

QTh XVI 1- 31 in QTh (Laga-Steel 1990) pp 105-109

laquoὉ κατὰ τὸν Ἰσραὴλ ὡς ἐξ Αἰγύπτου τῆς ἁμαρτίας ἐξερχόμενος νοῦς καὶ συνεξιοῦσαν ἔχων

ἑαυτῷ τῆς καθrsquo ἁμαρτίαν πλάνης καθάπερ ἐκτύπωμα κακίας ἐν τῇ διανοίᾳ τὴν φαντασίαν ἐπὰν

μικρὸν ἀμελήσας ἀπολειφθῇ τῆς λογικῆς διακρίσεως ὡς πάλαι τοῦ Μωσέως ὁ Ἰσραήλ τὴν

ἀλόγιστον καθάπερ μόσχον καὶ πάντων μητέρα τῶν παθῶν ἕξιν ὑφίστησιν Ὡς μὲν ἐνώτια τοὺς

λόγους οὓς εἴληφε φυσικῶς περὶ θεολογίας ἐκ τῆς τῶν ὄντων εὐσεβοῦς κατανοήσεως ὡς δὲ

περιτραχηλίους κόσμους τὰς ἐκ τῆς φυσικῆς θεωρίας ἐγγενομένας αὐτῷ θεοπρεπεῖς (15) περὶ τῶν

ὄντων δόξας ὡς δὲ ψέλλια χειρῶν τὰς κατὰ τὴν πρακτικὴν τῶν ἀρετῶν φυσικὰς ἐνεργείας

χωνεύων ὡς ἐν καμίνῳ τῇ διαπύρῳ ζέσει τῆς τοῦ θυμοῦ καὶ τῆς ἐπιθυμίας ἐμπαθοῦς διαθέσεως

καὶ κατὰ τὴν προαποκειμένην τῇ διανοίᾳ τοῦ κακοῦ φαντασίαν τε καὶ μορφὴν διrsquo ἐνεργείας (20) αὐτῆς τὴν ἁμαρτίαν ἀποτελῶν τὴν ἀεὶ σκεδαστὴν καὶ συνδιασκεδάζουσαν ἑαυτῇ τὸν αὐτὴν

διαπραττόμενον νοῦν καὶ τῆς περὶ τὴν ἀλήθειαν ἑνικῆς ταὐτότητος αὐτὸν διατέμνουσαν καὶ περὶ

πολλὰς καὶ ἀπαγεῖς διαχέουσαν τῶν οὐκ ὄντων φαντασίας τε καὶ δόξας ἀλόγιστον ἕξιν

συνίστησιν (25) ἣν λεαίνει καὶ σπείρει ὑπὸ τὸ ὕδωρ ἡ τοῦ θείου λόγου παρουσία τῇ λεπτότητι

τῆς θεωρίας τὸ πρὸς αἴσθησιν κατrsquo ἐπιφάνειαν ἐν τοῖς πάθεσι πάχος τῆς διανοίας λεαίνουσα καὶ

τὴν εἰς ἀλλήλας τῶν φυσικῶν δυνάμεων γενομένην κατὰ τὸ πάθος μεταβολήν τε καὶ σύγχυσιν

εὐκρινῶς (30) διαστέλλουσα καὶ πρὸς τὴν οἰκείαν πάλιν ἀρχὴν τῆς γνώσεως ἐπανάγουσαraquo

Secondo quanto affermato dal monaco lrsquointelletto pur uscendo dal peccato come Israele

dallrsquoEgitto egrave ancora accompagnato dalla rappresentazione peccaminosa dellrsquoerrore in quanto

lrsquoimmagine del male rimane ancora impressa nel pensiero Esso ha abbandonato il discernimento

razionale nel momento in cui ha agito negligentemente come ha fatto Israele con Mosegrave ed egrave

entrato in uno stato irrazionale contemplando il ldquovitello drsquoorordquo simbolo di tutte le passioni Gli

orecchini rappresentano invece i logoi della teologia naturalmente colti dallrsquointelletto durante pia

riflessione sugli esseri gli ldquoornamenti intorno al collordquo le rette opinioni sugli esseri secondo la

150

Lrsquoespressione ldquovitello di metallo fusordquo egrave la trasgressione

e il turbamento reciproco delle inclinazioni naturali

ovvero un gruppo di inclinazioni passionali irrazionali e

fonti di energia irrazionali e di insostenibili passioni

contro natura si parla del ldquovitellordquo percheacute crsquoegrave un solo

modo di essere del male anche se puograve indicare diverse

forme di mali si tratta di un ldquovitellordquo a causa del suo

carattere caparbio laborioso per il suo modo di lavorare

la terra e come digerisce e rumina per la sua scarsa

disposizione alle passioni Esso egrave di ldquometallo fusordquo

percheacute si basa sulla falsa rappresentazione che era giagrave nel

pensiero che asseconda lo stato e la forza della passione

Lrsquoespressione ldquogli dei che sono tuoi Israelerdquo845

egrave usata al

plurale per indicare il male che per natura si propaga

risulta instabile polimorfo e divisibile846

In realtagrave secondo il percorso delineato da Massimo lrsquointelletto deve dunque

possedere il discernimento vale a dire ls capacitagrave di osservare lo stretto legame

che sussiste tra sensazioni e oggetti sensibili e distinguerli con lrsquoausilio della

ragione847

in altri termini lrsquointelletto non deve affidarsi alla falsa rappresentazione

(κακὴ φαντασία) negrave assecondare la condizione e lrsquoeffetto delle passioni (ἡ τῶν

παθῶν ἕξις ἀποτελεῖται καὶ ἐνέργεια)848

Il monaco quindi presenta la tesi

secondo cui ogni passione si forma in virtugrave dellrsquointreccio tra una cosa sensibile e

la capacitagrave sensitiva della nostra natura infatti πᾶν πάθος egrave costituito

contemplazione naturale e i ldquobraccialettirdquo la pratica della virtugrave La venuta del Logos divino grazie

alla delicatezza della contemplazione (τῇ λεπτότητι τῆς θεωρίας) consente di dare spessore al

pensiero orientato verso la percezione sensibile che si manifesta nelle passioni rischiara per

mezzo del discernimento il cambiamento e la confusione determinati dallrsquoinfluenza della passione

e riconduce la mente alla purezza della conoscenza 845

Es 324 846

QTh XVI 38-50 in ibidem p107

laquoΜόσχος οὖν ἐστι χωνευτὸς ἡ τῶν κατὰ φύσιν δυνάμεων εἰς ἀλλήλας φύρσις καὶ σύγχυσις ἢ

μᾶλλον σύνοδος ἐμπαθὴς καὶ ἀλόγιστος καὶ τῆς ἀλογίστου τῶν παρὰ φύσιν (40) παθῶν ἐνεργείας

ἀποτελεστικήmiddot εἷς δὲ μόσχος ὅτι μία κακίας ἕξις εἰς πολλὰ κακίας εἴδη διασκεδαζομένηmiddot μόσχος

δέ διὰ τὸ καρτερικὸν καὶ φιλόπονον καὶ γεωργικὸν καὶ οἷον ἀναδοτικὸν καὶ ἐπινοητικόν ὡς ἐν

μηρυκισμῷ τῆς περὶ τὰ πάθη κακῆς διαθέσεωςmiddot χωνευτὸς δέ ὅτι κατrsquo εἶδος τῆς προαποκειμένης

τῇ διανοίᾳ κακῆς φαντασίας ἡ τῶν παθῶν ἕξις ἀποτελεῖται καὶ ἐνέργειαmiddot τὸ δὲ οὗτοι οἱ θεοί σου

Ἰσραήλ πληθυντικῶς εἰρημένον ἐπειδὴ σκεδαστὸν φύσει τὸ κακὸν ὑπάρχει καὶ ἄστατον καὶ

πολύμορφον καὶ διαιρετικόνraquo 847

Condizionato dallrsquoesegesi del versetto Sal 33 15 il monaco Massimo distingue lrsquoazione del

cercare (ζήτειν) che attribuisce allrsquointelletto e lrsquoazione dellrsquoinvestigare (ἐρευνᾶν) alla ragione In

base a questo motivo la ricerca egrave definita come il primo e semplice moto dellrsquointelletto verso la sua

causa (laquoζήτησίς ἐστιν ἡ τοῦ νοῦ πρώτη τε καὶ ἁπλῆ πρὸς τὴν ἰδίαν αἰτίαν μετrsquoἐφέσεως κίνησιςraquo

321-322) Cfr QTh LXVIII 307-328 in QTh (Laga-Steel 1990) p 65 848

Philipp Renczes propone una ricca ricerca sul rapporto tra ἕξις ed ἐνέργεια che tocca anche il

problema delle similitudini e differenze semantiche tra la γνώμη e la ἕξις Cfr P G RENCZES

Agire di Dio e libertagrave dellrsquouomo Ricerche sullrsquoantropologia teologica di San Massimo il

Confessore Roma 2014 pp 5-22

151

complessivamente da un intreccio (κατὰ συμπλοκὴν) tra un elemento sensibile

(αἰσθητοῦ τινος) sensazione (αἰσθήσεως) e inclinazione naturale (φυσικῆς

δυνάμεως) o forse egrave meglio dire tra ardore (θυμοῦ) o desiderio (ἐπιθυμίας) o la

ragione (λόγου) che egrave stata allontanata da quanto egrave conforme alla natura (κατὰ

φύσιν)849

Lrsquointelletto quindi dovrebbe valutare la concupiscenza nella sua

caratterizzazione naturale e non collegarla ad un oggetto sensibile cosigrave da portare

alla distruzione della passione o meglio al dissolvimento di ogni immaginazione

che la contenga e la susciti850

Il risultato di tutti gli sforzi sarebbe pertanto che

lrsquointelletto assoggettasse a seacute le passioni come se si trattasse di una vera e propria

lotta e a tal proposito Massimo non si stanca mai di sottolineare la necessitagrave e la

possibilitagrave di questa ldquooperazione militarerdquo Egli considera le passioni il risultato

dellrsquoagire dellrsquoanima mediante le sensazioni851

le virtugrave invece risultano un uso

convertito delle passioni o meglio il passaggio da un certo modo di essere (troacutepos)

contro natura ad un essere conforme alla natura Questo punto viene chiarito nella

QTh I

Le passioni (τὰ πάθη) sono esse stesse mali (καθrsquo αὑτὰ

κακὰ) in quanto tali o sono tali per via del loro uso (παρὰ

τὴν χρῆσιν) Mi riferisco al piacere (ἡδονὴν) e al dolore

(λύπην) al desiderio (ἐπιθυμίαν) e alla paura (φόβον) e

tutto quanto li segua852

Le passioni (τὰ πάθη) in quanto tali come anche i piaceri

non erano stati creati originariamente insieme alla natura

umana (τῇ φύσει τῶν ἀνθρώπων) poicheacute altrimenti

contribuirebbero alla definizione della natura umana (τῆς

849

QTh XVI 69-72 in QTh (Laga-Steel 1980) p 109

laquoΟἷον δέ τι λέγωmiddot πᾶν πάθος κατὰ συμπλοκὴν πάντως αἰσθητοῦ τινος καὶ αἰσθήσεως καὶ φυσικῆς

δυνάμεως θυμοῦ λέγω τυχὸν ἢ ἐπιθυμίας ἢ λόγου παρατραπέντος τοῦ κατὰ φύσιν συνίσταταιraquo 850

Myst XXIV in PG 91 704 B-C

laquoΔιὰ δὲ τῆς μετὰ ταῦτα τῶν θυρῶν κλείσεως τὴν κατὰ διάθεσιν ἀπὸ τούτου τοῦ φθαρτοῦ κόσμου

πρὸς τὸν νοητὸν κόσμον μετάβασιν τῆς ψυχῆς καὶ μετάθεσιν διrsquoἧς τὰς αἰσθήσεις θυρῶν δίκην

μύσασα τῶν καθrsquoἁμαρτίαν εἰδώλων καθαρὰς ἀπεργάζεταιraquo

Risulta rilevante il significato simbolico del chiudere la porta della chiesa prima della cerimonia

religiosa infatti essa indica il movimento dellrsquoanima secondo una disposizione naturale a passare

da un mondo corruttibile ad un mondo intellegibile in modo da lasciare fuori le sensazioni e

renderle pure eliminando ogni apparenza dei peccati 851

In Cap de car I 65 in PG 90 973 C e II 56 in PG 901001D Massimo afferma che quando il

corpo si muove verso i piaceri asseconda le sensazioni del corpo La conformitagrave del piacere alla

sensazione egrave presente nella QTh LVIII 136- 159 in QTh (Laga-Steel 1990) pp 35 e 37 852

QTh I 1-4 in QTh (Laga-Steel 1980) p 47

laquoΤὰ πάθη αὐτὰ καθrsquo αὑτὰ κακὰ ἢ παρὰ τὴν χρῆσιν κακά Λέγω δὲ ἡδονὴν καὶ λύπην ἐπιθυμίαν

καὶ φόβον καὶ τὰ τούτοις ἑπόμεναraquo

152

φύσεως) Intendo dire dunque come insegna il grande

Gregorio di Nissa che esse sono causate e introdotte

dalla perdita di perfezione venendo cosigrave generate per

opera della parte piugrave irrazionale (τῷ ἀλογωτέρῳ μέρει)

della natura attraverso queste (passioni) piuttosto che

allrsquoimmagine beata del divino853

la somiglianza subito

risulta evidente e chiara agli esseri viventi privi di

ragione a causa della trasgressione854

Infatti essendo

offuscata la capacitagrave di giudizio della ragione (τῆς ἀξίας

τοῦ λόγου) era necessario che la natura umana (τὴν

φύσιν τῶν ἀνθρώπων) giustamente venisse corretta dalla

presa di coscienza della sua irrazionalitagrave (τῆς ἀλογίας)

dal momento che Dio guida lrsquouomo a giungere

sapientemente (σοφῶς) verso la consapevolezza della

sua magnanimitagrave razionale (τῆς λογικῆς μεγαλονοίας)

Tuttavia anche le passioni vengono ad essere belle

(καλὰ) negli (uomini) retti (ἐν τοῖς σπουδαίοις) allorcheacute

avendole allontanate sapientemente dalle realtagrave corporee

(τῶν σωματικῶν) vengano indirizzate (μεταχειρίζονται)

al possesso delle realtagrave celesti (τὴν τῶν οὐρανίων

κτῆσιν)855

per esempio renderebbero il desiderio delle

realtagrave intellegibili e il movimento appetitivo del

desiderio renderebbero il piacere una gioia nata senza

problemi dallrsquoenergia dellrsquointelletto che si dirige verso i

beni divini renderebbero la paura del futuro una

preoccupazione di preservare la punizione dei peccati

commessi renderebbero il dolore uno sforzo per

correggere il male a loro presente per dirla brevemente

come il medicamento adatto a curare le infezioni quando

circola il veleno tossico della vipera essi usano le

passioni per distruggere i mali a loro presenti e futuri

cosigrave da acquisire e poi salvaguardare la virtugrave e la

conoscenza856

(Queste passioni) sono dunque buone

come ho detto per lrsquouso che viene fatto857

da coloro che

distruggono i ragionamenti e ogni baluardo che si leva

contro la conoscenza di Dio e rendono ogni intelligenza

soggetta allobbedienza al Cristo858

Se nella Scrittura si

chiede qualcosa riguardo Dio (1) o i Santi per quanto

riguarda Dio non solo ci si manifesta nel modo piugrave

appropriato servendosi delle nostre passioni vie della sua

Provvidenza salutari e benefiche per noi per quanto

853

Gn 126 laquoE Dio disse ldquoFacciamo lrsquouomo a nostra immagine a nostra somiglianza e domini

sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo sul bestiame su tutte le bestie selvatiche e su tutti i

rettili che strisciano sulla terrardquoraquo 854

Cfr GREGORIUS NYSSENUS De hominis opificio XVII in PG 44 189 D-192A XVIII in PG 44

192A-193B 855

Il vocabolario utilizzato riguarda un procedimento di conversione un uso contro natura ad uno

conforme alla natura 856

Cfr GREGORIUS NYSSENUS De hominis opificio XVII in PG 44 193B-C EVAGRIUS

PONTICUS Capita practica ad Anatolium 86 SC 171 p 676 857

Cfr Cap de car I 92 in PG 90 982 B II 75 in PG 90 1008 C III 1 e 3 in PG 90 1084 B e

C 858

Cit 2 Co 105

153

riguarda i Santi (2) non solo non si puograve esprimere con le

parole fisiche (διὰ φωνῆς σωματικῆς) le relazioni e le

disposizioni del loro intelletto nei confronti di Dio senza

conoscere le passioni naturali859

Scholia

1 La Scrittura rappresenta le passioni che conosciamo

nelle diverse forme della provvidenza

2 La Scrittura intende i nomi che indicano quale sia il

rapporto dei santi con Dio860

Talassio chiede al Confessore se le passioni quali il piacere861

il dolore e la paura

e tutte quelle che le seguono (ἡδονὴν λύπην ἐπιθυμίαν καὶ φόβον καὶ τὰ τούτοις

ἑπόμενα) siano mali in quanto tali e intende sapere nel caso in cui esse non lo

fossero lo potrebbero diventare in particolari casi Il Confessore proprio riguardo

a tale questione egrave curiosamente breve le passioni non sono state create insieme

859

QTh I 2-40 in QTh (Laga-Steel 1980) pp 47 e 49

laquoΤὰ πάθη ταῦτα ὥσπερ καὶ τὰ λοιπά τῇ (5) φύσει τῶν ἀνθρώπων προηγουμένως οὐ συνεκτίσθη

ἐπεὶ καὶ εἰς τὸν ὅρον ἂν συνετέλουν τῆς φύσεως Λέγω δέ παρὰ τοῦ Νυσσαέως μεγάλου

Γρηγορίου μαθών ὅτι διὰ τὴν τῆς τελειότητος ἔκπτωσιν ἐπεισήχθη ταῦτα τῷ ἀλογωτέρῳ μέρει

προσφυέντα τῆς φύσεωςmiddot διrsquo ὧν ἀντὶ τῆς θείας (10)καὶ μακαρίας εἰκόνος εὐθὺς ἅμα τῇ

παραβάσει διαφανὴς καὶ ἐπίδηλος ἐν τῷ ἀνθρώπῳ γέγονεν ἡ τῶν ἀλόγων ζῴων ὁμοίωσις Ἔδει

γάρ τῆς ἀξίας τοῦ λόγου καλυφθείσης ὑφrsquo ὧν γνωμικῶς ἐπεσπάσατο τῆς ἀλογίας γνωρισμάτων

ἐνδίκως τὴν φύσιν τῶν ἀνθρώπων κολάζεσθαι σοφῶς εἰς συναίσθησιν τῆς λογικῆς μεγαλονοίας

ἐλθεῖν οἰκονομοῦντος τοῦ θεοῦ τὸν ἄνθρωπον Πλὴν καλὰ γίνεται καὶ τὰ πάθη ἐν τοῖς σπουδαίοις

ὁπηνίκα σοφῶς αὐτὰ τῶν σωματικῶν ἀποστήσαντες πρὸς τὴν τῶν οὐρανίων μεταχειρίζονται

κτῆσινmiddot οἷον τὴν μὲν (20) ἐπιθυμίαν τῆς νοερᾶς τῶν θείων ἐφέσεως ὀρεκτικὴν ἐργάσονται

κίνησιν τὴν ἡδονὴν δὲ τῆς ἐπὶ τοῖς θείοις χαρίσμασι τοῦ νοῦ θελκτικῆς ἐνεργείας εὐφροσύνην

ἀπήμονα τὸν δὲ φόβον τῆς μελλούσης ἐπὶ πλημμελήμασι τιμωρίας προφυλακτικὴν ἐπιμέλειαν

τὴν δὲ λύπην διορθωτικὴν ἐπὶ (25) παρόντι κακῷ μεταμέλειαν καὶ συντόμως εἰπεῖν κατὰ τοὺς

σοφοὺς τῶν ἰατρῶν σώματι φθαρτικοῦ θηρὸς τῆς ἐχίδνης τὴν οὖσαν ἢ μελετωμένην

ἀφαιρουμένους λώβωσιν τοῖς πάθεσι τούτοις πρὸς ἀναίρεσιν χρώμενοι παρούσης κακίας ἢ

προσδοκωμένης καὶ κτῆσιν καὶ φυλακὴν ἀρετῆς τε καὶ (30) γνώσεως Καλὰ οὖν ὡς ἔφην ταῦτα

τυγχάνει διὰ τὴν χρῆσιν ἐν τοῖς πᾶν νόημα αἰχμαλωτίζουσιν εἰς τὴν ὑπακοὴν τοῦ Χριστοῦ Εἰ δὲ

καὶ ἐπὶ θεοῦ τι τούτων εἴρηται τῇ γραφῇ (1) ἢ ἐπὶ ἁγίων ἐπὶ μὲν θεοῦ διrsquo ἡμᾶς ὡς ἡμῖν προσφυῶς

διὰ τῶν (35) ἡμετέρων παθῶν τὰς σωστικὰς ἡμῶν καὶ ἀγαθουργοὺς τῆς προνοίας προόδους

ἐκφαίνοντος ἐπὶ δὲ τῶν ἁγίων (2) ὡς οὐκ ἄλλως δυναμένων τὰς περὶ θεὸν νοερὰς αὐτῶν σχέσεις

τε καὶ διαθέσεις διὰ φωνῆς προενέγκαι σωματικῆς χωρὶς τῶν ἐγνωσμένων τῇ φύσει παθῶνraquo 860

Scholia in QTh (Laga-Steel 1980) p 49

laquo1 Ὅτι τοὺς διαφόρους περὶ ἡμᾶς τῆς προνοίας τρόπους (1) τοῖς ἡμῖν ἐγνωσμένοις πάθεσιν ἡ

γραφὴ διαπλάττεται 2 Ὅτι τὴν περὶ θεὸν ποιὰν σχέσιν τῶν ἁγίων τοῖς ὀνόμασι τούτοις ἡ γραφὴ

διασημαίνειraquo 861

Nella QTh LVIII 160-180 in QTh (Laga-Steel 1990) p 37 in si parla di afflizione (λύπη) ο

anche di pena (πόνος) - che sono identificate Solitamente Massimo contrappone a ἡδονή il

termine ὀδύνη in questa quaestio lrsquouso di λύπη si spiega mediante il fatto che il brano della 1 Pt

16 (laquoPerciograve esultate anche se egrave necessario che ora siate un porsquo afflitti da varie tentazioniraquo) su cui

verte la domanda parla di ldquoafflittirdquo [λυπηθέντες]

154

allrsquouomo altrimenti contribuirebbero alla definizione umana (τῇ φύσει τῶν

ἀνθρώπων προηγουμένως οὐ τῇ φύσει τῶν ἀνθρώπων προηγουμένως οὐ

συνεκτίσθη) Esse secondo quanto afferma il Nisseno nellrsquoopera Creazione

dellrsquouomo sono degli elementi irrazionali in quanto presuppongono la lontananza

dalla perfezione divina A causa delle passioni lrsquouomo risulta somigliante agli

esseri privi di ragione infatti egli assecondandole agisce volontariamente e

consapevolmente e pertanto dovrebbe essere punito visto che egrave originariamente

in grado di cogliere la grandezza di Dio sensibilmente862

Tuttavia le passioni

risultano buone negli uomini giusti (καλὰ γίνεται καὶ τὰ πάθη ἐν τοῖς σπουδαίοις)

percheacute consentono loro di allontanarsi dalle realtagrave corporee in vista delle realtagrave

celesti infatti le passioni sono in grado di dirigere il desiderio verso le realtagrave

intellegibili oppure il moto del desiderio stesso verso il raggiungimento del

piacere nato dalla tensione dellrsquointelletto verso esse Il dolore se considerato in

senso positivo viene definito quello sforzo teso a correggere i mali presenti e

futuri cosigrave come farmaco adatto a curare le infezioni e attraverso cui egrave possibile

salvaguardare la virtugrave e la conoscenza Dio dunque dagrave allrsquouomo passioni salutari

e benefiche attraverso la Provvidenza e consente ai Santi di non conoscere le

passioni naturali visto che hanno una relazione con Dio inconcepibile e

inesprimibile fisicamente Massimo inoltre fa presente che chi riconosce e

distrugge lrsquoinganno della conoscenza sensibile combatte virilmente contro il

mondo materiale e contro il corpo863

La lotta contro i pensieri prodotti dalla passione con lo scopo di

sconfiggerli definitivamente assume negli scritti del monaco uno spazio notevole

soprattutto nelle Centurie de charitate In esse si delineano una serie di momenti

strettamente connessi tra loro in base ai quali il peccatore prima si separa dalle

passioni e poi dai ragionamenti legati alla dimensione passionale La valutazione

razionale pura e semplice finisce sempre per rimanere in qualche modo connessa

alla sfera passionale864

pur essendo in grado di procedere in direzione di una

862

Cfr GREGORIUS NYSSENUS De hominis opificio XVII in PG 44 193B-C 863

QTh XV 50-54 in QTh (Laga-Steel 1980) p 103

laquoΠᾶς γὰρ μὴ ποιῶν τὰ θεῖα θελήματακἂν πιστός ἐστιν ἀσύνετον ἒχει τὴν καρδίαν ὡς πονηρῶν

λογισμῶν ἐργαστήριον καὶ τὸ σῶμα κατάχρεων ἁμαρτίαις ὡς διαπαντὸς μολυσμοῖς παθῶν

ἐνεχομενονraquo 864

Cap de car III 88 in PG 901044C

155

razionalitagrave pratica865

Il pensiero a sua volta viene inteso come unrsquoazione che

media il pensare e il pensato infatti ogni pensiero egrave un movimento che vuole

procurare allrsquointelletto facoltagrave che in potenza pensa la sua piena

attualizzazione866

Invece discernere i ragionamenti (λογισμῶν) dalle passioni

(παθῶν) egrave unrsquooperazione diversa spesso ci si spoglia dei ragionamenti quando

non sono presenti quegli oggetti azioni (μὴ παρόντων τῶν πραγμάτων ἐκείνων)

che portano allo sviluppo delle passioni (τὰ πάθη κέκτηται) Le passioni sono

nascoste nellrsquoanima (ἐν τῇ ψυχῇ) e si manifestano quando si presentano gli oggetti

ai quali sono rivolte bisogna dunque proteggere la mente (τηρεῖν τὸν νοῦν) ed

essere consapevoli per quale di esse si ha unrsquoeffettiva pulsione (πρὸς ποῖον ἔχει τὸ

πάθος)867

Secondo il monaco se si vuole diventare sapiente (ἐπιγνώμων) e

misuratomoderato (μέτριος) e non essere schiavo della passione dovuta dalla

presunzione ltdi conoscenzagt (τῷ πάθει τῆς οἰήσεως) bisogna cercare sempre

negli enti creati che cosa egrave nascosto alla propria conoscenza (τὴν σὴν γνῶσιν) E

pur trovando moltissime e diverse cose (πράγματα) che sfuggono a ciascuno

laquoἌλλο ἐστὶ μάχεσθαι τῷ ψιλῷ λογισμῷ ἵνα μὴ κινήσῃ τὸ πάθοςmiddot καὶ ἄλλο ἐστὶ τῷ ἐμπαθεῖ

μάχεσθαι ἵνα μὴ γένηται συγκατάθεσις Οἱ ἀμφότεροι δὲ τρόποι οὐκ ἐῶσι χρονίσαι τοὺς

λογισμούςraquo 865

Cap de car III 30 in PG 90 1026D

laquoΠάντα τὰ γεγονότα τὰ μέν εἰσι λογικὰ καὶ νοερὰ καὶ τῶν ἐναντίων δεκτικά οἷον ἀρετῆς καὶ

κακίας καὶ γνώσεως καὶ ἀγνωσίαςmiddot τὰ δὲ σώματα διάφορα ἐκ τῶν ἐναντίων συνεστῶτα τουτέστι

γῆς ἀέρος πυρός ὕδατος Καὶ τὰ μέν εἰσι ἀσώματα πάντη καὶ ἄϋλα εἰ καί τινα τούτων

συνέζευκται σώμασιmiddot τὰ δὲ ἐξ ὕλης καὶ εἴδους μόνον ἔχει τὴν σύστασινraquo

Cap de car III 36 in PG 90 1028C laquoΣώματός ἐστιν ἀκαθαρσία ἡ κατrsquo ἐνέργειαν ἁμαρτίαraquo 866

Nel sistema speculativo del Confessore si trovano quasi con la stessa frequenza e connessi tra

di loro differenti tipi di distinzioni tricotomiche quali 1 νοῦς-λόγος-αἰσθήσις una distinzione

frequente in cui il λόγος egrave in posizione mediana e corrisponde alla ragione naturale ma puograve essere

inteso come νοῦς πράκτικος che presiede alla vita morale 2 razionale- non razionale - non

sensibile distinzione che risale ad Aristotele di cui leco risulta inequivocabile nella Car de car

III 32 in PG 90 1028Β 3 carnale-psichico-spirituale distinzione sia plotiniana sia paolina che

ritorna nel speculazioni gnostiche 4 razionale-irascibile-concupiscibile che richiama lo schema

platonico La stessa tricotomia viene ripresa da Evagrio che distingueva le tre facoltagrave con i nomi

νοῦς-θῦμος-ἐπίθυμια Il monaco Massimo identifica perlopiugrave il νοῦς con il soggetto spirituale e

non con qualche elemento dellanima perciograve utilizza la tricotomia sopradetta in termini equivalenti

ma diversi quali θῦμος-ἐπίθυμια-λόγος a cui aggiunge il νοῦς cfr B DE ANGELIS Natura

persona libertagrave Antropologia di Massimo il Confessore Roma 2002 pp 34-54 Ricordiamo

inoltre lrsquoantropologia paolina che si basa sulla tripartizione corpo-anima-spirito parallela

allrsquoimpianto plotiniano per approfondimenti cfr H DE LUBAC Antropologia tripartita in Mistica

e mistero cristiano Milano 1979 867

Cap de car III 78 in PG 90 1042A

laquoἌλλο ἐστὶ λογισμῶν ἀπαλλαγῆναι καὶ ἄλλο παθῶν ἐλευθερωθῆναι Καὶ πολλάκις τις λογισμῶν

ἀπαλλάττει μὴ παρόντων τῶν πραγμάτων ἐκείνων πρὸς ἅπερ τὰ πάθη κέκτηταιmiddot κέκρυπται δὲ τὰ

πάθη ἐν τῇ ψυχῇ καὶ ἀναφανέντων τῶν πραγμάτων ἐλέγχεται Χρὴ οὖν τηρεῖν τὸν νοῦν ἐπὶ τῶν

πραγμάτων καὶ γνῶναι πρὸς ποῖον ἔχει τὸ πάθοςraquo

156

(λανθάνοντά σε) ci si meraviglieragrave della propria ignoranza (ἀγνωσίᾳ) e ci si

pentiragrave della propria superbia (τὸ φρόνημα) in modo da progredire nella

conoscenza di se stesso Si avragrave inoltre la possibilitagrave di comprendere molte

grandi e mirabili cose (πολλὰ καὶ μεγάλα καὶ θαυμαστὰ πράγματα) poicheacute il

credere (ἐπεὶ τὸ νομίζειν) di sapere non permette di progredire verso il sapere (εἰς

τὸ εἰδέναι)868 Dunque questa differenza di piani pensiero e pensato in relazione

alle passioni si adatta alla logica di una battaglia che deve essere determinata

dalla separazione delle passioni dal pensiero cosiccheacute esso risulti puro e

semplice Ciograve risulta difficile in quanto la passione turba il pensiero non

consentendogli di elaborare retti ragionamenti per questo egrave necessaria una

ldquoguardia severardquo come lrsquoattivitagrave pratica che respinga i pensieri affetti da passione

e che non permetta loro di ldquonidificarerdquo La vittoria sulle passioni mediante la

continenza e la volontaria mortificazione della carne viene perograve considerata da

Massimo soltanto come un gradino iniziale necessario mentre uno stadio piugrave

avanzato egrave costituito dal mostrare un impegno notevole al raggiungimento delle

realtagrave celesti869

Visto che la scienza puograve essere raggiunta solo nellrsquoattivitagrave pratica

nellrsquoascesi e nella contemplazione in quanto solo attraverso esse lrsquointelletto puograve

ottenere il dominio sulle passioni la battaglia contro esse da sola non egrave sufficiente

ma ha bisogno di un completamento mediante lrsquoesercizio delle virtugrave la cui pratica

coincide nel rispettare i comandamenti Per comprendere dunque la fondazione e

lo sviluppo della vita virtuosa secondo il monaco egrave necessario tener presente in

che modo il cristiano agisca correttamente

Il cristiano egrave filosofo (fa filosofia) in queste tre ambiti

nei comandamenti nella dottrina nella fede I

comandamenti separano la mente dalle passioni la

dottrina (gli insegnamenti) introduce il pensiero alla

conoscenza degli esseri la fede alla contemplazione

della santa Trinitagrave870

868

Cap de car III 81 in PG 90 1042Β

laquoΕἰ θέλεις γενέσθαι ἐπιγνώμων καὶ μέτριος καὶ τῷ πάθει τῆς οἰήσεως μὴ δουλεύειν ἀεὶ ζήτει ἐν

τοῖς οὖσι τί ἐστι κρυπτόμενον τὴν σὴν γνῶσιν Καὶ εὑρίσκων πάμπολλα καὶ διάφορα πράγματα

λανθάνοντά σε θαυμάσεις τε ἐπὶ τῇ σῇ ἀγνωσίᾳ καὶ συστελεῖς τὸ φρόνημα καὶ σεαυτὸν ἐπιγνοὺς

συνήσεις πολλὰ καὶ μεγάλα καὶ θαυμαστὰ πράγματαmiddot ἐπεὶ τὸ νομίζειν εἰδέναι οὐκ ἐᾷ προκόπτειν

εἰς τὸ εἰδέναιraquo 869

Q Theop PG 90 1396 A 870

Cap de car IV 47 in PG 90 1057C

157

Il filosofo egrave il cristiano percheacute attraverso i comandamenti mantiene la mente

separata dalle passioni attraverso la dottrina cristiana conosce gli enti e con la

fede accede alla contemplazione della Trinitagrave Egrave un lento distacco dalla

mondanitagrave che egrave finalizzato al raggiungimento di una dimensione puramente

contemplativa un tipo di contemplazione che puograve essere riservata solo al

monaco871

Massimo dunque differenzia quanto egrave in nostro potere da quello che

non lo egrave tenendo ben presente che ciograve che nella sua essenza non egrave neacute bene neacute

male non ha bisogno della nostra scelta per esistere ma piuttosto egrave sottoposto alla

provvidenza divina a differenza di quanto egrave in nostro potere che riguarda la sfera

della ldquonostra opinione conforme alla volontagraverdquo Seguire i comandamenti per

mantenere separata la mente dalle passioni ovvero seguire la dottrina cristiana per

conoscere gli esseri visibili e invisibili rappresenta un livello successivo Pertanto

egrave necessario esercitare un discernimento di cui il monaco illustra le modalitagrave nella

QTh XXVII

In essa Talassio chiede al monaco percheacute dopo la sua resurrezione Gesugrave

Cristo abbia apertamente ordinato di insegnare a tutte le nazioni la venuta del

Messia872

e percheacute Pietro abbia avuto bisogno della sollecitazione di Cornelio per

assicurare che Dio non fa preferenze tra i popoli873

Il monaco Massimo spiega

lrsquoepisodio di Atti 10 9-16 in cui Pietro mentre prega cade in estasi e vede il cielo

aprirsi e discendere da esso una sorta di grande telo (ἡ ὀθόνη) che cade sul suolo

In esso egrave contenuta ogni specie di quadrupedi rettili e uccelli Il Signore ordina a

Pietro di uccidere gli animali e mangiarli ma Pietro si rifiuta dichiarando il cibo

profano e immondo Il Signore proferisce di nuovo lrsquoordine per ben tre volte e

drsquoun tratto il telo si risollevograve verso il cielo Il monaco da esegeta esemplare

esplicita tutti i significati allegorici dellepisodio biblico ma in particolare

specifica che il telo (ἡ ὀθόνη) egrave il mondo sensibile (αἰσθητὸς κόσμος) che risulta

laquoἘν τοῖς τρισὶ τούτοις ὁ χριστιανὸς φιλοσοφεῖmiddot ἐν ταῖς ἐντολαῖς ἐν (1) τοῖς δόγμασι καὶ ἐν τῇ

πίστει Καὶ αἱ μὲν ἐντολαὶ τῶν παθῶν τὸν νοῦν χωρίζουσιmiddot τὰ δὲ δόγματα εἰς τὴν γνῶσιν τῶν

ὄντων αὐτὸν εἰσάγουσινmiddot ἡ δὲ πίστις εἰς τὴν θεωρίαν τῆς ἁγίας Τριάδοςraquo 871

Questa forma di contemplazione che si raggiunge nella condizione di una retta fede si riscontra

nel Liber asceticus in cui si apprende che lrsquoatteggiamento morale a cui il monaco fa riferimento egrave

lrsquoimitazione di Cristo che risulta difficile da dover delineare e descrivere in termini chiari e

distinti Cfr Liber ascet in PG 90 912-956 872

Mt 2819 873

At 10 34

158

composto da quattro principi (ἀρχῶν) intesi come elementi (στοιχείων) e

governato (κρατούμενος) i rettili le bestie selvatiche e gli uccelli invece

rappresentano i diversi λόγοι degli esseri impuri per la percezione sensibile (πρὸς

αἴσθησιν) ma puri e nutrienti (τρόφιμοι) in relazione allrsquointelletto (πρὸς νοῦν)

costitutivi (συστατικοὶ) della vita intellegibile la voce (φωνὴ) che si ripete per tre

volte insegna la filosofia pratica naturale e teologica (πρακτικὴν καὶ φυσικὴν καὶ

θεολογικὴν διδάσκει φιλοσοφίαν) Chiunque segua autenticamente Dio deve

offrire in sacrificio la creazione costituita da realtagrave visibili e ldquocibarsene

conoscitivamenterdquo (φαγεῖν αὐτὴν γνωστικῶς) chiunque si elevi e fuoriesca dalla

disposizione passionale per raggiungere le realtagrave visibili offre in sacrificio i

fenomeni e per ritornare alla condizione primordiale di giustizia si ciba della

virtugrave pratica (ἔφαγεν ἀρετήν) chi si eleva al di sopra di una falsa opinione

riguardo gli esseri (ὁ δὲ τῆς ψευδοῦς περὶ τῶν ὄντων δόξης ἀναστὰς) offre in

sacrificio i modelli delle realtagrave visibili (τὰ μὲν τῶν φαινομένων ἔθυσε σχήματα) e

non nutrendosi dei logoi delle realtagrave visibili (μὴ φαινομένους λόγους φαγὼν) gode

nello spirito della contemplazione naturale (τὴν ἐν πνεύματι φυσικὴν θεωρίαν

κατώρθωσεν) colui che si allontana elevandosi ed esca dallrsquoerrore politeista da

un alto ha offerto in sacrificio lrsquoessenza stessa degli esseri dallrsquoaltro nutrendosi

nella sua fede della causa degli esseri egrave stato ricolmato di potenza teologica

(θεολογικῆς δυνάμεως)874

In altri termini chi sacrifica la creazione egrave colui che

non si lascia turbare dal movimento delle realtagrave sensibili possiede delle virtugrave

ineccepibili chi non modella lrsquointelletto sulle forme trascendenti di queste realtagrave

sensibili non puograve acquisire una vera opinione sugli esseri invece chi per mezzo

della διάνοια va anche al di lagrave della vera essenza degli esseri giunge allrsquounitagrave

874

QTh XXVII 65-83 in QTh (Laga-Steel 1980) p 195

laquoἜστι μὲν οὖν ἡ ὀθόνη ὁ αἰσθητὸς κόσμος ἐκ τεσσάρων (65) ἀρχῶν καθάπερ στοιχείων καὶ

αὐτὸς κρατούμενοςmiddot τὰ δὲ ἑρπετὰ καὶ τὰ θηρία καὶ τὰ πετεινὰ οἱ διάφοροι λόγοι τῶν γεγονότων

εἰσίν πρὸς μὲν αἴσθησιν ὄντες ἀκάθαρτοι πρὸς δὲ νοῦν καθαροί τε καὶ τρόφιμοι καὶ τῆς

νοουμένης συστατικοὶ τυγχάνοντες ζωῆςmiddot ἡ δὲ ἐκ τρίτου γενομένη (70) φωνὴ πρακτικὴν καὶ

φυσικὴν καὶ θεολογικὴν διδάσκει φιλοσοφίαν Δεῖ γὰρ οὐχ ἅπαξ ἀλλὰ καὶ δὶς καὶ τρὶς ἀναστάντα

θῦσαι τὴν κτίσιν τῶν φαινομένων καὶ φαγεῖν αὐτὴν γνωστικῶς τὸν τῷ θεῷ διόλου γνησίως

ἑψόμενον Ὁ γὰρ ἀναστὰς τῆς ἐμπαθοῦς περὶ τὰ φαινόμενα διαθέσεως τὴν τῶν φαινομένων ἔθυσε

κίνησιν καὶ τὴν πρακτικὴν κατορθώσας ἔφαγεν ἀρετήνmiddot ὁ δὲ τῆς ψευδοῦς περὶ τῶν ὄντων δόξης

ἀναστὰς τὰ μὲν τῶν φαινομένων ἔθυσε σχήματα τοὺς δὲ μὴ φαινομένους λόγους φαγὼν τὴν ἐν

πνεύματι φυσικὴν θεωρίαν κατώρθωσενmiddot ὁ δὲ τῆς πολυθέου (80) πλάνης ἀναστὰς αὐτὴν μὲν τῶν

ὄντων τὴν οὐσίαν κατέθυσε τὴν δὲ τῶν ὄντων αἰτίαν κατὰ πίστιν φαγὼν θεολογικῆς ἐνεφορήθη

δυνάμεωςraquo

159

come il perfetto teologo Cosigrave conclude il monaco chi sacrifica tre volte in seacute la

creazione di realtagrave visibili diventa degno di godere dellrsquoordine divino

La tricotomia che egrave qui delineata nellrsquoambito della πρακτικὴ φιλοσοφία puograve

essere cosigrave riassunta

1 chi agisce moralmente bene egrave colui che si lascia alle spalle ogni

tensione passionale rivolta alla mera materialitagrave coltivando cosigrave la

virtugrave pratica

2 chi non coltiva le false opinioni e riesce a contemplare i

modelliforme pure delle realtagrave visibili

3 chi non persevera nellrsquoerrore politeista raggiunge la conoscenza

dellrsquoessenza degli esseri in quanto ha coltivato la disposizione

teologica

Da tutto ciograve emerge come aspetto definitivo che la vita virtuosa nella concezione

del monaco ha come fine il distacco radicale dalla dimensione della pura

materialitagrave in vista di una graduale tensione verso una vita puramente

contemplativa Infatti praticare la πρακτικῆ φιλοσοφία significa metaforicamente

vivere a Ioppe uno dei pochi porti sulla riva del mar Mediterraneo della Palestina

Cosigrave chi si eleva ad osservare la filosofia pratica dice di

essere a Ioppe (5) e colui che abita a Sion in

Gerusalemme cioegrave la torre che egrave stata costruita per la

realizzazione della pace -infatti cosigrave egrave intesa

Gerusalemme- egrave lontano da ogni relazione con il

sensibile quanto il mare egrave lontano rispetto alla posizione

storicamente determinata di Sion e scopre solo chi vive

sulle alture della conoscenza gli spettacoli intellegibili

degli esseri una volta che lrsquointelletto ha estirpato le

forme apparenti degli esseri e accoglie con favore le

riflessioni di realtagrave divine realizzate e manifeste con il

permesso di Dio e che si imprime nella parte principale

del suo essere nella parte piugrave divina Colui che abita a

Ioppe egrave lrsquouomo pratico esamina gli strumenti delle realtagrave

contrarie colui che abita a Sion egrave lrsquouomo gnostico che

indaga la sola bellezza delle realtagrave divine875

875

QTh XXVII 134-148 in Ibidem p 199

laquoὉ τοίνυν τῆς πρακτικῆς φιλοσοφίας οἰκῶν τὸ τῆς κατασκοπῆς ὕψος ἐν Ἰόππῃ (5) λεγέσθω εἶναι

ὁ δὲ τὴν ἐν (135) Ἱεροσολύμοις Σιὼν κατοικῶν τουτέστι τὸ σκοπευτήριον τὸ κατὰ τὴν ὅρασιν τῆς

εἰρήνης ἱδρυμένονmdashτοῦτο γὰρ Ἱερουσαλὴμ ἑρμηνεύεταιmdash πάσης μακρὰν γέγονε τῆς κατrsquo

αἴσθησιν σχέσεως ὅσον ἱστορικῶς τοῦ τόπου τῆς Σιὼν κατὰ τὴν θέσιν ἡ θάλασσα καὶ σκοπεύει

μόνον κατὰ τὸ (140) ὕψος ὑπάρχων τῆς γνώσεως τὰ νοητὰ τῶν ὄντων θεάματα τῇ κατὰ νοῦν

περιαιρέσει τῶν φαινομένων ἐν τοῖς οὖσι σχημάτων καὶ δέχεται τὰς τῶν θείων ἐμφάσεις κατὰ τὸ

θεμιτὸν ἐκφανεῖς τυποῦσας αὐτοῦ τὸ ἡγεμονικὸν πρὸς τὸ θειότερον Ὁ γοῦν οἰκῶν Ἰόππην

160

Scholium

5 Secondo quanto egli afferma Ioppe egrave la disposizione

virtuosa che si prende cura dei danni prodotti dalle realtagrave

sensibili che incontra invece Sion egrave la disposizione

conoscitiva che osserva e accoglie i doni intellegibili876

Lrsquoallegoria delle due cittagrave Ioppe e Sion che simboleggiano rispettivamente la

disposizione pratica e la disposizione gnosticaconoscitiva fa riferimento alla

dicotomia sensibile-spirituale punto di partenza della mediazione realizzata

dallrsquoanima che implica necessariamente un movimento di esclusione-inclusione

esclusione delle realtagrave sensibili attraverso lrsquoattivitagrave pratica ed inclusione delle

realtagrave intellegibili attraverso attivitagrave gnosticheconoscitive-contemplative877

Questa dicotomia dal sapore platonico si arricchisce nellrsquointerpretazione del passo

biblico 1 Co 11 3-5878

nella QTh XXV in cui si propone una nuova bipartizione

in uomo inteso come lrsquoimmagine del νοῦς impegnato nella vita pratica

contemplativa e mistica e in donna lrsquoἐξίς che accompagna questi tre stadi

spirituali La donna da suo canto egrave lrsquoaspetto sensibile di ciascuno di questi tre

stadi rispetto al νοῦς mistico rappresenta la dimensione legata al trascendimento

proprio della vita mistica simbolizza a ogni livello la relazione con le parti

πρακτικός ἐστι καταθεωρῶν τῶν ἐναντίων τὰ θήρατρα ὁ δὲ κατοικῶν ἐν Σιὼν γνωστικός ἐστι

μόνην κατὰ νοῦν τῶν θείων θεωρῶν τὴν εὐπρέπειανraquo 876

Scholium in Ibidem p 201

laquo5 Ἰόππη μὲν ἕξις ἐστὶν ἀρετῆς φησίν τὴν ἐκ τῶν παρακειμένων αἰσθητῶν φυλαττομένη

βλάβηνmiddot ἡ δὲ Σιὼν ἕξις ἐστὶ γνωστική τὴν τῶν νοητῶν σκοπεύουσα χαρισμάτων ὑποδοχήνraquo 877

Massimo ha ben presente lrsquoinsegnamento di Evagrio infatti i Capita practica ad Anatolium

sono un percorso di graduale allontanamento da quei pensieri e attitudini della mente che

influenzando lrsquoagire dellrsquouomo lo allontanano dai comandamenti di Dio e non ne fanno percepire

la bellezza dei comandi del Signore e la gioia del seguirli Evagrio individua otto passioni

generiche (in EVRAGRIUS De octo spiritibus malitiae in PG 40 345-399) da cui deriva la

moltitudine delle altre esse hanno la loro radice ultima nella φίλαυθια amore per se stessi amore

unicamente per il proprio io un sentimento autodistruttivo analizzato da Massimo nella QTh

LVIII (in QTh (Laga-Steel 1990) pp 27-43) Prima di diventare azioni le passioni nascoste nel

cuore si manifestano concretamente nei λόγισμοι pensieri o rispettivamente nei demoni che in

mille modi li suscitano Essi sono lrsquoingordigia la fornicazione lrsquoavarizia la tristezza lrsquoira

lrsquoaccidia la vanagloria la superbia 878

laquo3 Voglio perograve che sappiate che di ogni uomo il capo egrave Cristo e capo della donna egrave luomo e

capo di Cristo egrave Dio 4 Ogni uomo che prega o profetizza con il capo coperto manca di riguardo al

proprio capo 5 Ma ogni donna che prega o profetizza senza velo sul capo manca di riguardo al

proprio capo poicheacute egrave lo stesso che se fosse rasata 6 Se dunque una donna non vuol mettersi il

velo si tagli anche i capelli Ma se egrave vergogna per una donna tagliarsi i capelli o radersi allora si

copraraquo

161

inferiori dellrsquoanima e il loro modo di conoscenza in considerazione di ciograve la

donna deve coprirsi il capo seguendo la tradizione religiosa879

Ogni uomo quindi vale a dire ogni intelletto pratico

naturale e teologico che prega o profetizza che riceve o

dagrave un insegnamento deve tenere il capo scoperto il

Cristo lrsquointelletto pratico non preferisce nulla della fede

e della virtugrave lintelletto naturale non considera nulla al di

sopra del Logos originario lrsquointelletto teologico non

schematizza in alcun modo per mezzo delle realtagrave

esistenti ma trascende le intellezioni e le conoscenze

Anche ogni donna vale a dire la disposizione pratica o

sensazione naturale o pensiero saggio dellrsquointelletto

teologico deve coprirsi il capo essendo ben consolidata

la disposizione pratica distingue le cose che si possono

fare e quelle che non si possono fare egrave sensazione

(percezione sensibile) la capacitagrave della ragione di

conoscere le realtagrave visibili egrave pensiero conoscenza

totalmente indimostrabile delle realtagrave che trascendono

lrsquointellezione880

La lotta contro le passioni dunque egrave il compito fondamentale che ogni devoto egrave

chiamato a realizzare881

e data la predilezione del monaco per le gradazioni e le

differenziazioni egli identifica la filosofia attiva con lrsquoesercizio della virtugrave

seguendo complessivamente lrsquoinsegnamento di Evagrio in modo da ottenere il

dono della sapienza mediante la quale si raggiunge la condizione di totale assenza

delle passioni Infatti la prima modalitagrave di liberazione dalle passioni consiste

nellrsquoastenersi completamente da ogni azione malvagia la seconda nel respingere

ogni pensiero che induce al male la terza consiste nella fermezza totale di fronte

al desiderio che induce alle passioni e infine la quarta modalitagrave consiste nella

completa purificazione anche dalla semplice immaginazione passionale

879

Il velo egrave un segno dellrsquoautoritagrave da cui la donna dipende e che essa deve portare per riconoscere

quella atoritagrave a cui sottintende Cfr 1 Cor 1110 laquola donna deve a motivo degli angeli aver sul

capo un segno dellrsquoautoritagrave da cui dipenderaquo 880

QTh XXV 123-136 in QTh (Laga-Steel 1980) p 165

laquoΠᾶς οὖν ἀνήρ ἤγουν νοῦς πρακτικὸς ἢ φυσικὸς ἢ θεολογικός προσευχόμενος ἢ προφητεύων

τουτέστι διδασκόμενος ἢ διδάσκων ἀκατακάλυπτον ἐχέτω τὴν κεφαλήν (125) τὸν Χριστόν ὁ μὲν

πρακτικός μηδὲν πίστεως καὶ ἀρετῆς προκρίνων ὁ δὲ φυσικός μηδένα τοῦ πρώτου λόγου

ποιούμενος ἄλλον ἀνώτερον ὁ δὲ θεολογικός τὸν ὑπὲρ νόησιν καὶ γνῶσιν καθrsquo ὁτιοῦν μὴ

σχηματίζων ταῖς διὰ τῶν ὄντων νοήσεσι Καὶ πᾶσα γυνή τουτέστιν ἕξις πρακτικοῦ ἢ (130)

αἴσθησις φυσικοῦ ἢ σοφὴ διάνοια θεολογικοῦ νοός κατακαλυπτέσθω τὴν κεφαλήν ἡ μὲν

πρακτικὴ ἕξις τῶν ποιητέων καὶ οὐ ποιητέων ἐπικειμένην ἔχουσα τὴν τοῦ λόγου διάκρισιν ἡ δὲ

αἴσθησις τὴν ἐπὶ τοῖς ὁρωμένοις ἐπιστημονικὴν τοῦ λόγου δύναμιν ἡ δὲ διάνοια τὴν (135)

παντελῶς ἀναπόδεικτον τῶν ὑπὲρ νόησιν γνῶσινraquo 881

Cfr QTh XXXIV in Ibidem pp 235-237 secondo cui la lotta egrave necessaria per ottenere la gnosi

162

Seguendo la tradizione del monachesimo greco Massimo ci presenta i

motivi per cui questa lotta sia necessaria oltre che far emergere la virtugrave rispetto al

peccato la vittoria contro le passioni consente di assicurarsi il possesso della virtugrave

attraverso la fatica e di conservare lrsquoumiltagrave qualora vi sia un progresso La ricerca

della conversione che il peccatore deve intraprendere presuppone che egli

ricerchi il pieno possesso della virtugrave il cui lrsquoesercizio consente di cogliere i λόγοι

divini nascosti nel mondo

Nella QTh LV in cui Massimo spiega a Talassio il passo del Libro di

Esdra dove si enumerano i membri del popolo drsquoIsraele882

offre unrsquoesegesi

spirituale degli 855 cantori e musici compresi nellrsquoelenco I musici sono laquocoloro

che pronunciano la parola divina per mezzo della pratica con i modi delle virtugrave

senza la contemplazioneraquo883

i cantori invece sono laquocoloro che introduconoraquo la

Parola divina agli altri con i modi delle virtugrave laquouniti al piacere conoscitivo che

proviene dalla contemplazioneraquo e procurano cosigrave piacere allrsquoudito spirituale degli

uditori884

Questa differenziazione si fonda sulla distinzione tra i quattro tipi di

ἀπαθείαι (assenza di passioni)

1 astensione assoluta dalle azioni malvagie (ἡ παντελὴς ἀποχὴ τῶν

κατrsquo ἐνέργειαν κακῶν)

2 rifiuto assoluto per il tramite della riflessione di dare lrsquoassenso ai

ragionamenti fallaci (ἡ παντελὴς κατὰ διάνοιαν περὶ τὴν τῶν κακῶν

συγκατάθεσιν ἀποβολὴ λογισμῶν)

3 assoluta assenza di movimento in riferimento al desiderio

concernente le passioni in coloro che colgono tra le cose visibili i

logoi per mezzo di schemi intellegibili (ἡ κατrsquo ἐπιθυμίαν περὶ τὰ πάθη

882

Nella QTh LV Massimo esplicita il significato di Esd 2 64-67 e risponde alla domande di

Talassio riguardo il ruolo dello Spirito Santo e il percheacute sia accostato con precisione al numero dei

cavalli muli e cammelli cfr QTh LV 9-14 in QTh (Laga-Steel 1980) p 481

laquoΠοίησον ἀγάπην τοιούτων μεγάλων καὶ ὑψηλῶν περὶ τῆς ἐκ τῆς αἰχμαλωσίας ἐπανόδου ὑπὸ τοῦ

ἁγίου πνεύματος διὰ τῶν (10) προφητῶν εἰρημένωνmiddot τίς ἡ τοσαύτη ταπεινότης καὶ ἀκαιρόγραφος

ἐξήγησις καὶ ἀναξιότης τοῦ πνεύματος καμήλων μνημονεῦσαι καὶ ἵππων καὶ ἡμιόνων καὶ ὄνων

καὶ ταῦτα μετὰ ἀκριβείας ἀριθμοῦraquo 883

QTh LV 335-337 in Ibidem p 501 laquoΨάλται εἰσὶν οἱ τὸν θεῖον λόγον τοῖς τῶν ἀρετῶν τρόποις ἄνευ θεωρίας κατὰ τὴν πρᾶξιν

ἀναφωνοῦντεςraquo 884

QTh LV 338-341 in Ibidem

laquoΨαλτῳδοί εἰσιν οἱ τὸν θεῖον λόγον τοῖς τῶν ἀρετῶν τρόποις μετὰ τῆς κατὰ τὴν θεωρίαν

γνωστικῆς τερπνότητος τοῖς ἄλλοις μυσταγωγοῦντες καὶ τὰ νοητὰ αὐτῶν ὦτα καθηδύνοντεςraquo

163

παντελὴς ἀκινησία ἐν τοῖς διὰ τῶν σχημάτων τοὺς λόγους νοητῶς

θεωμένοις τῶν ὁρωμένων)

4 la completa catarsi financo dalla pura e semplice rappresentazione

immaginifica delle passioni (ἡ καὶ αὐτῆς τῆς ψιλῆς τῶν παθῶν

φαντασίας παντελὴς κάθαρσις)885

Dai quattro tipi di ἀπαθείαι conseguono quattro forme di progresso

spirituale astenersi dal male seguire i comandamenti seguire la legge di natura e

contemplarla implicano il principio stoico dellrsquohomologoumeacutenos te phyacutesei zeacuten il

vivere in accordo con la natura alla luce del Logos cristiano Infatti vivere alla

luce del Logos chiarisce il corretto rapporto fra felicitagrave e virtugrave solo lrsquouomo

saggio colui che pratica questi quattro tipi di ἀπαθείαι vive in accordo con il

λόγος della natura e in un certo senso pratica lrsquooikeacuteiosis stoica ossia il conoscere

e lrsquoessere se stessi adattandosi allrsquoordine naturale del cosmo Lrsquouomo puograve

dunque scegliere di praticare il ldquodovererdquo in senso stoico886

ovvero una scelta

razionalmente giustificata che risulta necessaria in considerazione

dellrsquoimmanentismo monistico presente nella realtagrave cosigrave concepita dal Confessore

Il valore morale di un atto dipende soltanto dallrsquointenzione che si conforma al

logos infatti qualsiasi fattore esterno altera irrimediabilmente il valore morale di

unrsquoazione Secondo gli stoici questa perfetta azione morale katoacuterthoma risulta

pura solo se lo egrave anche lrsquointenzione per questo motivo egrave necessario esercitare

queste quattro ἀπαθείαι Realizzare quindi un katoacuterthoma risulta una

progressione da parte di chi ha acquisito lrsquohabitus delle virtugrave che risulta fonte di

conoscenza nella vita pratica

885

QTh LV 201-211 in Ibidem p 493

laquoΠρώτη γάρ ἐστιν ἀπάθεια ἡ παντελὴς ἀποχὴ τῶν κατrsquoἐνέργεια κακῶν ἐν τοῖς εἰσαγομένοις

θεωρουμένη δευτέρα δὲ ἡ παντελὴς κατὰ διάνοιαν περὶ τὴν τῶν κακῶν συγκατάθεσιν ἀποβολὴ

λογισμῶν ἐν τοῖς μετὰ λόγουτὴν ἀρετὴν μετιοῦσι γινομένη τρίτη ἡ κατrsquoἐπιθυμίαν περὶ τὰ πάθη

παντελὴς ἀκινησία ἐν τοῖς διὰ τῶν σχημάτων τοὺς λόγους νοητῶς θεωμένοις τῶν ὁρωμένων

τετάρτη ἀπάθεια ἡ καὶ αὐτῆς τῆς ψιλῆς τῶν παθῶν φαντασίας παντελὴς κάθαρσις ἐν τοῖς διὰ

γνώσεως καὶ θεωρίας καθαρὸν καὶ διειδὲς ἔσοπτρον τοῦ θεοῦ ποιησαμένοις τὸ ἡγεμονικὸν

συνισταμένηraquo 886

DIOGENES LAERZIUS Philosophorum vitae VII 108-109 in DIOGENES LAERTIUS Vitae

Philosophorum Vol I Libri I-X ed M Marcovich Stuttgart and Leipzig BG Teubner 1999

laquoτὸ καθῆκον δέ ὅσα μὴ αἱρεῖ λόγος ὡς ἔχει τὰ τοιαῦτα γονέων ἀμελεῖν ἀδελφῶν ἀφροντιστεῖν

φίλοις μὴ συνδιατίθεσθαι πατρίδα ὑπερορᾶν καὶ τὰ παραπλήσια οὔτε δὲ καθήκοντα οὔτε παρὰ τὸ

καθῆκον ὅσα οὔτε αἱρεῖ λόγος πράττειν οὔτε ἀπαγορεύει οἷον κάρφος ἀνελέσθαι γραφεῖον

κρατεῖν langἢrang στλεγγίδα καὶ τὰ ὅμοια τούτοιςraquo

164

In questa griglia interpretativa di matrice stoica non viene comunque

tralasciata la concezione aristotelica secondo cui il bene umano deve essere

rintracciato nella natura degli uomini unico ambito in cui egrave possibile e necessaria

la realizzazione della natura umana in vista di uno skopoacutes Infatti Aristotele non

intende stabilire quale sia lrsquoessenza delle passioni887

piuttosto mira a mettere in

relazione il mutamento del soggetto giudicante con il giudizio che provocato da

tal mutamento interessa lrsquoazione pratica Il monaco conscio dellrsquoinsegnamento

aristotelico descrive il πάθος non come una componente in seacute ma come una

componente soggettiva della φύσις umana le differenti passioni infatti non

vengono esaminate in base a principi che presuppongano un biologismo

materialistico ma piuttosto sono considerate inclinazioni che se assecondate non

consentono una progressione per raggiungere lrsquoascesi

La πρακτικὴ φιλοσοφία nellrsquoambito della speculazione di Massimo il

Confessore egrave una vera e propria scienza dello spirito e consiste nellrsquoesercizio

delle virtugrave e nella liberazione dalle passioni necessarie per avviare il

procedimento ascetico attraverso lrsquointerpretazione non allegorica dei passi biblici

proposti da Talassio

Emerge dallrsquoanalisi fino ad ora condotta che la natura umana egrave costituita

da una realtagrave noetica e da una dimensione etica888

e che il male egrave insito

potenzialmente nello squilibrio fra la parte razionale e irrazionale dellrsquouomo889

determinato dallrsquoattivitagrave della prima quando questa non sia conforme alla sua

natura Se i πάθη indicano il sintomo del male dellrsquouomo conviene dunque

887

ARISTOTELES Rethorica 1378 a 19-20 Aristotele si occupa della passione nella Metaphysica

(1010 a passim) in cui la collega strettamente alla δύναμις come una delle sue manifestazioni e

(1020 b) in cui il medesimo concetto egrave studiato come necessariamente relativo allrsquoattivitagrave Nelle

Categorie 9 a 28-29 la passione egrave definita come un genere delle qualitagrave e ibidem 9b 35 il

concetto di passione egrave quello legato a quello di modificazione di una qualitagrave sia in base ad elementi

naturali sia in base ad elementi instabili e passeggeri In particolar modo per la nostra ricerca egrave

interessante il passo Topica VI 145 a 4 secondo cui ogni passione potenziandosi allontana

lrsquooggetto dallrsquoοὐσία Il dominio sulle passioni non puograve esserci se non vi egrave unrsquo οὐσία vera e propria

dominio che puograve essere possibile nel sistema speculativo del monaco Massimo 888

Nella QTh XXXIII 26-40 in QTh (Laga-Steel 1980) p 229 e 231 sono spiegati i paralleli fra

corpo (σῶμα) e anima (ψυχή) e carne (σαρκὸς) e spirito (inteso sia come νοῦς sia come πνεῦμα) 889

QTh LVIII 103-106 in QTh (Laga-Steel 1990) p 33

laquoΝοῦς γὰρ καὶ αἴσθησις ἀντικειμένην ἔχουσι πρὸς ἄλληλα τὴν κατὰ φύσιν ἐνέργειαν διὰ τὴν τῶν

αὐτοῖς ὑποκειμένων (12) ἀκροτάτην διαφορὰν καὶ ἑτερότηταraquo Scolium in Ibidem p 41

laquo12 Ὑπόκειται τῇ μὲν αἰσθήσει τὰ αἰσθητὰ τῷ δὲ νῷ τὰ νοητὰmiddot πολλὴ γνοῦσιν διαφορὰ νοητῶν

ἐστι καὶ αἰσθητῶνraquo

165

distinguerli secondo due modalitagrave specifiche come un turbamento morale

dellrsquoequilibrio umano e come un segno di un peccato orginario890

Le passioni

gorgogliano nellrsquouomo891

e per essere annientate egrave necessario compiere una serie

di esercizi ascetici come digiuni veglie preghiere in piedi letture di testi che

trattano dei vizi della gloria della ricchezza della dissolutezza892

Secondo il

monaco Massimo dunque chi si sforzeragrave di raggiungere la perfezione combatteragrave

le passioni rivolgendosi a Dio893

e lrsquoesercizio della virtugrave egrave ritenuta quellrsquoattivitagrave

pedagogica che ha il compito di condurre lrsquointelletto a vedere le realtagrave esterne in

modo puro894

Infatti secondo il monaco con la filosofia si domina il desiderio

passionale895 e solo purificandosi da esso si puograve giungere alla gnosi

Senza dubbio pur rimanendo coerente alla tradizione degli Alessandrini e

dei Padri Cappadoci la concezione del monaco della filosofia pratica manifesta

anche delle peculiaritagrave specifiche considerato nel suo aspetto positivo il seguire i

comandamenti che conduce allrsquoagape allrsquoamore di Dio e del prossimo e quindi

ad un alto grado della vita morale implica da parte del credente una piena

coscienza della propria componente appetitiva e allo stesso tempo il suo completo

controllo in altri termini la filosofia pratica egrave un esercizio di accettazione dei

limiti della propria umanitagrave finalizzato al desiderio di acquisizione delle essenze

intellegibili segno ed espressione del divino

890

Il monaco nella QTh XLII 28-75 in QTh (Laga-Steel 1980) pp 285-288 esplicita come nella

tentazione si distingue lrsquoeffetto etico del peccato e il castigo naturale precisamente la tentazione

della voluttagrave che genera il peccato e la tentazione intesa come tribolazione che si esprime

attraverso il dolore 891

Cfr Ep XXXIV in PG 91 628 D e cfr Cap de car II 87 in PG 90 1013 A 892

In Cap de car II 18 e ss in PG 90 989 B-C il monaco parla del combattimento contro i

pensieri di dissolutezza mendiante le preghiere e le lacrime in Ibidem III 13 in PG 90 1020 C il

monaco dagrave istruzioni pratiche per superare le dissolutezze e lrsquoira il cui riassunto si puograve leggere in

Ibidem IV 48 ss in PG 90 1057D-1060 A 893

Cfr Ibidem III 72 in PG 90 1040 A-B 894

Cfr Cap de car II 64 in PG 90 1005 A Inoltre bisogna ricordare che il monaco Massimo egrave

perfettamente coerente con la tradizione a lui precedente Infatti Evagrio attribuisce alle passioni

dellrsquoanima e del corpo differenti classi di demoni e illustra la loro tattica di assalire lrsquoanimo

umano invece in Massimo non ritroviamo una piena ripresa di questa schematizzazione che di

sicuro risulta essere il presupposto per affermare che per combattere le passioni egrave necessario

esercitare le virtugrave che deve crescere e irrobustirsi con un atteggiamento drsquoanimo attivo Cfr

EVAGRIUS PONTICUS Capita practica ad Anatolium I 13 in PG 40 1224D e I 25 in PG 40 1228

C e cfr MAXIMUS CONFESSOR Ep VIII in PG 91 441 C e 444 C e Amb ad Io 5 in PG 91 1060

C 895

Myst 6 in PG 91 684 B

laquoΚαὶ ὣσπερ οὗτος ὁ καθrsquoἡμᾶς ἄνθρωπος φιλοσοφίᾳ κρατῶν τῆς ἐμπαθοῦς ὀρέξεώς τε καὶ ὁρμῆς

μαραίνει τὴν σάρκα οὓτω καὶ ἡ ἁγία Γραφὴ νοουμένη πνευματικῶς τὸ γράμμα ἑαυτῆς

περιτέμνειraquo

166

Il primato assegnato alla dimensione intellettuale egrave solo in parte

paragonabile allrsquoanaloga tendenza dei Padri Cappadoci ricordati dal monaco

infatti essa non rappresenta una particolare forma di vita accessibile solo a pochi

ma piuttosto un criterio di vita aperto a tutti e capace di porre nella giusta luce

qualsiasi aspetto della vita umana Il monaco Massimo quindi rifiuta lrsquoalternativa

tra laquovita attivaraquo e laquovita contemplativaraquo sostenendo invece il primato della laquovita

razionaleraquo cioegrave della vita secondo il logos che le comprende entrambe in quanto

sintesi della conoscenza razionale del divino

Lrsquoimpianto intellettualistico dellrsquoetica del Santo monaco conduce ad una

importante conseguenza lrsquouomo virtuoso egrave colui che ha soppresso ogni passione

Le passioni eccezion fatta per il dolore non sono necessariamente fondate su

giudizi oggettivamente errati (si puograve per esempio provare piacere per una cosa

buona) egrave solo la loro intensitagrave che egrave sempre da respingere proprio percheacute

impedisce di distinguere il vero dal falso (e infatti egrave possibile provare piacere

anche per una cosa cattiva mentre di essa egrave impossibile provare gioia)

Tale riflessione seppure se coerente con le premesse dello stoicismo

antico facilmente poteva essere accusata di ricadere dopo averla formalmente

respinta nella prescrizione aristotelica di moderare piuttosto che sopprimere le

passioni Lo sviluppo dellrsquoattivitagrave pratica che costituisce lo stadio iniziale

dellrsquoascesi consente di raggiungere un secondo stadio la contemplazione

naturale pur rimanendo ancorato ancora alla sfera umana Il fatto che nellrsquouomo

la vita secondo natura si identifichi con una vita secondo il Logos permette di

riformulare il fine della vita umana anche come una conformitagrave ai precetti divini

Non si tratta ovviamente di una conformitagrave di tipo formale percheacute il credente

anche se non virtuoso egrave comunque sempre in relazione con lrsquoessenza divina in

quanto parte del cosmo creato La virtugrave consiste invece nellrsquoadeguarsi

spontaneamente e volontariamente ai precetti divini cosigrave da raggiungere il

secondo gradino del procedimento ascetico

167

12 Secondo gradino la theoria

Il concetto di ldquoascesardquo dellrsquouomo a Dio egrave tra quelli piugrave ricorrenti nel cristianesimo

antico ma esso varia e si caratterizza in modo sempre piugrave specifico con il passare

dei secoli e con lrsquoapporto e lrsquoinflusso di significative tradizioni come quella

connessa alla disciplina monastica896

Per raggiungere lrsquoascesi Massimo

cosciente di un fondamentale dualismo conoscitivo tra attivitagrave teoretica e attivitagrave

pratica adotta la progressione graduale di sapore evagriano che prevede come

primo stadio lrsquoattivitagrave pratica (πρακτικὴ φιλοσοφία - πρᾶξις) come secondo la

contemplazione naturale (φυσικὴ θεωρία) e infine come terzo la sapienza

teologica (θεολογία)897

Massimo riprendendo la concezione evragriana secondo

cui lrsquoinizio della vita attiva egrave la fede e la sua fine egrave lrsquoamore che apre la porta alla

gnosi e alla contemplazione naturale898

usa senza alcun rigore terminologico i

termini γνῶσις e φυσική θεωρία899

che risultano interscambiabili per indicare ldquoil

vedere con gli occhirdquo gli oggetti delle realtagrave eterne o intellettuali Azione e

contemplazione concorrono alla salvezza umana900

in quanto per mezzo di

896

Gli studi sulla nozione di θεωρία e della vita contemplativa sono stati spesso limitati a Platone e

Aristotele ma gli studi piugrave recenti dimostrano che lrsquointeresse per contemplazione egrave sopravvissuto a

lungo dopo il periodo classico Cfr Theoria Praxis and the Contemplative Life after Plato and

Aristotle ed by T Beacutenatouiumll and M Bonazzi Leiden 2012 897

La tripartizione risale ad Evagrio secondo cui la via per la salvezza si ottiene per mezzo della

filosofia attiva la contemplazione naturale nello spirito la mistagogia teologica cfr EVAGRIUS

PONTICUS Capita practica ad Anatolium I 1 in PG 40 1221 D 898

Cfr Ibidem I 56 in PG 40 1221 B-C 899

Per quanto riguarda la terminologia il monaco usa espressioni virtugrave e gnosi in

QTh XLVII 30-35 63-67 143-154 in QTh (Laga-Steel 1980) pp 313-321

QTh XLVIII 209-221 in Ibidem p 343

QTh L 123-148 in Ibidem pp 385 e 387

QTh LV 127-139 in Ibidem pp 487 e 489

QTh LVI 85-93 in QTh (Laga-Steel 1990) pp 7 e 9

QTh LXIII 335-355 in Ibidem p 167

QTh LXIV 390-394 in Ibidem p 211

QTh LXV 466-475 795-808 in Ibidem pp 279-281 e p 303

La coppia ldquovirtugrave e gnosirdquo ritorna anche in altre opere cfr Cap de car I 92 in PG 90 981 B e

Amb ad Io 6 in PG 91 1065 D Amb ad Io 10 in PG 91 1121 B e Ep XXXVIII in PG 91 632

D Il monaco usa molto spesso il binomio ldquoazione e contemplazionerdquo sei seguenti contesti

QTh XLVIII 194-205 in QTh (Laga-Steel 1980) p 341

QTh L 135-148 in Ibidem p 387

QTh LI 72-88 e 118-127 in Ibidem p 399 e 401

QTh LII 73-88 e 162-171 in Ibidem p 419 e pp 423-425

QTh LIII 93-100 in Ibidem p 435

QTh LXIII 401-413 in QTh (Laga-Steel 1990) p 171 900

QTh LXIII 390-397 in Ibidem

laquo(hellip) τὸ τῆς σωτηρίας ἡμῶν μυστήριον (hellip) καὶ τὴν μὲν πρᾶξιν θεωρίαν ἐνεργουμένην τὴν δὲ

θεωρίαν πρᾶξιν μυσταγωγουμένην καὶ συντόμως εἰπεῖν τὴν μὲν ἀρετὴν φανέρωσιν γνώσεως

τὴν δὲ γνῶσιν ἀρετῆς συντηρητικὴν ἐργαζόμενον δύναμιν καὶ διrsquoἀμφοῖν ἀρετῆς λέγω καὶ

168

entrambe si forma unrsquounica sapienza901

ma il monaco chiarisce che la πρᾶξις pur

essendo sigillo della gnosi902

non garantisce alcuna utilitagrave se non egrave guidata dalla

contemplazione903

Il binomio azione-contemplazione viene cosigrave esplicitato

attraverso le figure di Giovanni e Paolo delineate nella QTh IX904

γνώσεως μίαν σοφίαν συνισταμένην ἐπιδεικνύμενονraquo In questo passo secondo il monaco la

prassi rende possibile la contemplazione cosigrave allo stesso modo la contemplazione fa della prassi

una mistagogia Analogamente cosigrave come la virtugrave egrave la manifestazione della conoscenza

questrsquoultima risulta lrsquoespressione della virtugrave ed entrambe sia la conoscenza sia la virtugrave

costituiscono unrsquounica salvezza 901

QTh LXIII 392393 in Ibidem p 171 laquoτὴν δὲ θεωρίαν πρᾶξιν μυσταγωγουμένηνraquo 902

Q Theop in PG 90 1393 A 903

Amb ad Io in PG 91 1389 A 904

QTh IX in QTh (Laga-Steel 1980) p 79 e 81

laquoΤί λέγει πάλιν ὁ ἅγιος Ἰωάννης ἀδελφοί νῦν τέκνα θεοῦ (2) ἐσμεν καὶ οὔπω ἐφανερώθη τί

ἐσόμεθα Εἰ οὔπω ἐφανερώθη τί ἐσόμεθα πῶς ὁ ἅγιος Παῦλος λέγει ἡμῖν δὲ ἀπεκάλυψεν ὁ θεὸς

διὰ τοῦ πνεύματοςmiddot τὸ γὰρ πνεῦμα πάντα ἐρευνᾷ καὶ τὰ (5) βάθη τοῦ θεοῦ Πῶς δὲ καὶ τοιαῦτα

φιλοσοφεῖ περὶ τοῦ τί ἐσόμεθα Ἀποκρίσις Ὁ μὲν ἅγιος εὐαγγελιστὴς Ἰωάννης τὸν τρόπον τῆς

μελλούσης τῶν γενομένων ἐνταῦθα τέκνων τοῦ θεοῦ διὰ τῶν κατὰ τὴν πίστιν ἀρετῶν θεώσεως

ἠγνοηκέναι (10) λέγει μήπω φανερωθείσης τῆς αὐθυπάρκτου κατὰ τὸ εἶδος τῶν μελλόντων

ἀγαθῶν ὑποστάσεως Διὰ πίστεως γὰρ ἐνταῦθα περιπατοῦμεν ἀλλrsquo οὐ διὰ εἴδους Ὁ δὲ ἅγιος

Παῦλος τὸν ἐπὶ τοῖς μέλλουσιν ἀγαθοῖς θεῖον σκοπὸν λέγει διrsquo ἀποκαλύψεως εἰληφέναι οὐ μὴν

αὐτὸν ἐγνωκέναι τὸν (15) κατὰ τὸν θεῖον σκοπὸν τῆς ἐκθεώσεως τρόπον Διὸ λέγει σαφῶς ἑαυτὸν

ἑρμηνεύων κατὰ σκοπὸν διώκω πρὸς τὸ βραβεῖον τῆς ἄνω κλήσεως γνῶναι δηλονότι θέλων ἐκ

τοῦ παθεῖν τὸν τρόπον τῆς κατrsquo ἐνέργειαν ἐκπληρώσεως τοῦ θείου καὶ αὐτῷ διrsquo ἀποκαλύψεως

ἐνταῦθα γνωσθέντος (20) σκοποῦ τῆς ἐκθεωτικῆς τῶν ἀξιουμένων δυνάμεως Συνᾴδουσιν οὖν οἱ

ἀπόστολοι διὰ τῆς δοκούσης ἐναντιοφανοῦς διδασκαλίας ἀλλήλοις συμπνέοντες ὡς ὑφrsquo ἑνὸς καὶ

τοῦ αὐτοῦ κινούμενοι πνεύματος Ὁ μὲν γὰρ τοῦ τρόπου τῆς μελλούσης κατὰ τὴν χάριν θεώσεως

ὁμολογεῖ τὴν ἄγνοιαν (25) ὁ δὲ τοῦ σκοποῦ μεγαλοφυῶς εἰσηγεῖται τὴν εἴδησινὍτι δὲ ταύτης

ἔχεται τῆς γνώμης ὁ μέγας ἀπόστολος αὐτὸς ἑαυτοῦ διὰ πάντων τῶν θείων αὐτοῦ λόγων μάρτυς

καθέστηκεν ποτὲ μὲν πᾶσαν καταργηθήσεσθαι φάσκων γνῶσιν καὶ προφητείαν ποτὲ δὲ οὔπω

λογιζόμενος ἑαυτὸν (30) κατειληφέναι ποτὲ δὲ διrsquo ἐσόπτρου καὶ αἰνιγμάτων βλέπειν λέγων τὰ

μέλλοντα καὶ εἶναι καιρὸν ὅτε τῆς πρόσωπον πρὸς πρόσωπον τῶν ἐλπιζομένων μεγάλης καὶ ὑπὲρ

νόησιν ἀπολαύειν χάριτος ποτὲ δὲ ἐκ μέρους γινώσκειν ὁμολογῶν καὶ ἐκ μέρους προφητεύειν

ποτὲ δὲ χρῆν αὐτὸν (35) γνώσεσθαι καθὼς καὶ ἐπεγνώσθη διαρρήδην βοῶν ὡς οὔπω δηλονότι

γνοὺς τὸ γνωσθησόμενον Καὶ συντόμως εἰπεῖν τὸ ὅταν ἔλθῃ τὸ τέλειον τὸ ἐκ μέρους

καταργηθήσεται τῷ ἀποστόλῳ εἰρημένον ταὐτὸν εἶναί μοι φαίνεται τῷ οὔπω ἐφανερώθη τί

ἐσόμεθα λεχθέντι τῷ θεολόγῳraquo Trad it laquoChe cosa intende il santo Giovanni (quando scrive)

fratelli ora siamo figli di Dio che ancora non ci ha mostrato che cosa saremo Se non ci egrave stato

mostrato che cosa saremo che cosa significa quanto afferma il santo Paolo Dio si svela a noi per

mezzo dello spirito scruta ogni cosa e le profonditagrave di Dio904

Dunque in che senso fare filosofia

(ragionare) su che cosa saremo Risposta Il Santo Evangelista Giovanni dice di ignorare

completamente il modo in cui avviene la divinazione da parte di coloro che sono diventati figli di

Dio per mezzo della fede di ignorare la sostanza ciograve che sussiste di per seacute secondo la forma di

ciograve che saranno i beni futuri Camminiamo infatti nella fede e non nelle visioni (2 Co 5 6) Il

Santo Paolo afferma che il fine di Dio (insito) nei beni futuri si comprende per mezzo della

rivelazione (cfr Gal 112) e che non si conosce la natura divina a causa della quale accade la

deificazione Cosigrave ha detto - e lui stesso interpreta sapientemente mi precipito verso la meta per

ottenere il premio della piugrave alta vocazione (di Dio in Gesugrave Cristo) cioegrave vale a dire che vuole

conoscere sperimentando la natura della perfezione di Dio in atto e per questo vuole conoscere per

mezzo della rivelazione dellrsquooggetto giagrave conosciuto della divinizzazione (vale a dire) la potenza

che divinizza coloro che ne sono degni Gli apostoli celebrano insieme Dio animati da uno stesso

spirito secondo un insegnamento ritenuto dagli altri apparentemente contraddittorio come (se

fossero) guidati da un solo e medesimo Spirito Infatti (lrsquoapostolo Giovanni) ammette di ignorare

169

La QTh IX ha come oggetto due passi biblici 1 Gv 32 e 1 Cor 210 Riguardo il

passo di Giovanni Talassio chiede al monaco Massimo il senso dellrsquoespressione

che cosa saremo nel momento in cui si manifesteragrave Dio poicheacute non siamo in

grado di conoscerlo riguardo il passo dei Corinzi Talassio chiede come sia

possibile conoscere Dio per mezzo dello Spirito Santo Come sia possibile

coniugare il fatto che non conosciamo Dio al fatto che per fede sappiamo che Egli

si rivela attraverso lo Spirito Santo egrave una sintesi della domanda di partenza in cui

Talassio mette a confronto due passi del Nuovo Testamento con un semplice

ragionamento

Massimo spiega che secondo lrsquoevangelista Giovanni il credente ignora

completamente il modo in cui avviene la divinizzazione (θείωσιςdeificatio)905

e

la profetizzazione del futuro secondo il necessario ordine del mondo di cui il

credente ignora la sostanza (substantiaὑποστάσις)906

ovvero ciograve che sussiste di

per seacute e la forma (εἶδοςspeciem) di ciograve che saragrave un bene futuro Secondo Paolo

invece con la rivelazione si conosce lo scopo divino della creazione ma non la

perfetta natura divina che puograve essere compresa attraverso il metodo apofatico

In base a queste premesse Massimo chiarisce che gli apostoli sono mossi

dallo stesso Spirito Santo e che i loro insegnamenti potrebbero apparire

contraddittori infatti Giovanni ammette di ignorare la natura del lsquoche cosa

la natura di ciograve che saragrave per mezzo della grazia della divinizzazione lrsquoaltro (Paolo) introduce la

conoscenza dellrsquooggetto Cosigrave questrsquoultimo grande apostolo egrave della stessa opinione in quanto

medesimo testimone delle parole divine ora dicendo che la conoscenza e la profezia saranno

abolite (cfr 1 Co 138) ora dicendo non ho raggiunto la meta (Fil 3 13-14) ora vedere in modo

confuso come in uno specchio (1 Co 1312) ora affermando che ci sarebbe una visione futura

quando ldquoallora vedremo a faccia a facciardquo in cui godere la grande grazia al di lagrave del pensiero ora

riconoscendo che noi conosciamo in parte e profetiziamo in parte (1 Co 139) dunque egrave evidente

che ciograve che si deve conoscere vada conosciuto E per dirla in breve con le parole dellApostolo

quando ciograve che egrave perfetto si manifesta mi sembreragrave la stessa cosa di ciograve che viene detto dal

Teologo che cosa saremo non egrave stato ancora rivelatoraquo 905

Essa era ammessa dagli Stoici come una prova dellrsquoesistenza del destino Infatti Crisippo

riteneva che le profezie degli indovini non sarebbero vere se tutte le cose non fossero dominate dal

destino (cfr EUSEBIUS Praep Ev IV 3 136) Allo stesso modo per Plotino la divinazione egrave

possibile dallrsquoordine complessivo dellrsquouniverso per il quale ogni cosa dellrsquouniverso puograve essere

assunta come segno delle altre infatti gli astri sono come lettere scritte nel cielo che nonostante le

altre funzioni hanno anche quella di significare lrsquoavvenire (cfr PLOTINUS Enn II 37) Cfr J C

LARCHET La divinisation de lrsquohomme selon saint Maxime le Confesseur Paris 1996 e E

AYROULET De lrsquoimage agrave lrsquoimage Reacuteflexions sur un concept clef de la doctrine de la divinization

de Saint Maxime le Confesseur Roma 2013 906

Questa terminologia richiama quella plotiniana delle tre sostanze del mondo intellegibile (Uno

Intelligenza e Anima che corrispondono alla luce sole e luna cfr PLOTINUS Enn III 41 V 1

10) Nelle discussioni trinitarie dei primi secoli fu utilizzato al posto di πρόσωπον persona per

questo il termine ipostasi viene utilizzato per designare la sostanza individuale cioegrave la persona

170

saremorsquo nonostante la grazia della divinizzazione invece Paolo enuncia la

conoscenza dellrsquooggetto ovvero la deificazione come obiettivo della vita

spirituale In altri termini Massimo intende Paolo espressione di fede e Giovanni

come espressione di contemplazione entrambi pur distinti e separati attuano la

salvezza insieme

Questo esempio che rivela la complessitagrave della riflessione esegetico-

teologica di Massimo ci consente al contempo di comprendere come e in quali

ambita lrsquoarticolata argomentazione del monaco giunga a snodarsi La

contemplazione segue la prassi907

di cui non rappresenta comunque un

superamento entrambe sono indissolubili e complementari908

in quanto laquocolui che

cerca il Signore per mezzo della contemplazione senza la prassi non puograve

trovarloraquo909 ed egrave laquopuro colui che porta a termine la prassi con la conoscenza e la

contemplazione non infruttuosaraquo910

La contemplazione ha come oggetti la natura e la Sacra Scrittura e la sua

modalitagrave di attuazione si diversifica in base allrsquooggetto a cui essa si riferisce

infatti quando egrave una φυσικὴ θεωρία ovvero una contemplazione riferita alla

natura puograve ascriversi alle realtagrave visibili e alle realtagrave intellegibili Nella QTh X in

cui Talassio chiede il significato del versetto biblico laquoSappiamo che chiunque egrave

nato da Dio non pecca chi egrave nato da Dio preserva se stesso e il maligno non lo

toccaraquo911 e come esso si concilia con un altro versetto laquoTemete il Signore suoi

santi nulla manca a coloro che lo temonoraquo912 il monaco risponde nel modo

seguente913

chi ha raggiunto la contemplazione naturale nello spirito comprende i

907

Cfr QTh LV 201-211 in QTh (Laga-Steel 1980) p 493 908

Cfr QTh III 41-46 in Ibidem p 63 909

QTh XLVIII 151-153 in Ibidem p 339

laquoὉ γὰρ ἐκζητῶν διὰ θεωρίας τὸν κύριον χωρὶς πράξεως οὐχ εὑρίσκει τὸν κύριον ὅτι οὐκ ἐν φόβῳ

κυρίου τὸν κύριον ἐξεζήτησενraquo 910

QTh LVIII 52-53 in QTh (Laga-Steel 1990) p 31

laquo(hellip) ὁλόκληρός ἐστιν ὁ καὶ τὴν πρᾶξιν μετὰ γνώσεως καὶ τὴν θεωρίαν οὐκ ἄπρακτον διανύωνraquo 911

1 Gv 418 912

Sal 3310 913

Lrsquoespressione del versetto coloro che lo circondano (Sal 888) egrave spiegata dal monaco secondo

una differenziazione ben precisa coloro che sono dietro il Signore seguono irreprensibilmente i

comandamenti secondo la virtugrave pratica coloro che sono posti a sinistra sono quelli che hanno

raggiunto la contemplazione naturale nello spirito percheacute capiscono i giudizi divini e coloro che

sono posti a destra sono quelli che hanno ricevuto la conoscenza immateriale delle realtagrave

intellegibili pura conoscenza della rappresentazione sensibile Infine coloro che sono posti davanti

171

giudizi divini in quanto egrave riuscito a cogliere il logos presente negli esseri creati914

a scrutarli e a ricavarli

Infatti nella QTh XXV il monaco chiarisce che lrsquointelletto ha la possibilitagrave

di cogliere le realtagrave visibile solo per mezzo della contemplazione naturale915

e

nella spiegazione del versetto biblico 1 Co 11 3-12916

considera lrsquouomo come il

sono quelli che a causa dellrsquoardore traboccano del desiderio di cogliere intellegibile orientato alla

bellezza divina in quanto sono degni di godere della visione beatifica faccia a faccia Cfr QTh X 80-95 in QTh (Laga-Steel 1980) p 87

laquoΤί δὲ βούλεται τὸ περικύκλῳ αὐτοῦ λεγόμενον εἰ δοκεῖ κατανοήσωμεν Ὁ γὰρ κυκλούμενος καὶ

ἐμπρὸς καὶ ὀπίσω καὶ ἐκ δεξιῶν καὶ ἐξ ἀριστερῶν ἔχει τοὺς περικυκλοῦντας αὐτόν Ἐπειδὴ τοίνυν

καὶ ὁ κύριος ἔχει τοὺς περικυκλοῦντας νοήσωμεν τοὺς μὲν ὀπίσω τοὺς διὰ τῶν ἐντολῶν κατὰ τὴν

πρακτικὴν ἀρετὴν ἀμέμπτως ὀπίσω κυρίου τοῦ θεοῦ πορευθέντας τοὺς ἐξ ἀριστερῶν δὲ τοὺς τὴν

φυσικὴν ἐν πνεύματι θεωρίαν μετὰ τῆς τῶν κριμάτων εὐσεβοῦς ἀναλήψεως καταρθώσαντας ndash

φησὶ γὰρ περὶ τῆς σοφίας ἡ τῶν Παροιμιῶν βίβλος ἐν δὲ τῇ ἀριστερᾷ αὐτῆς πλοῦτος καὶ δόξα -

τοὺς ἐκ δεξιῶν δὲ τοὺς καθαρὰν αἰσθητῆς φαντασίας δεξαμένους τὴν ἄυλον γνῶσιν τῶν νοητῶν -

ἐν γὰρ τῇ δεξιᾷ αὐτῆς φησί ἔτη ζωῆς - τοὺς δὲ ἐμπρὸς τοὺς διrsquoὑπερβάλλουσαν περὶ τὸ θεῖον

κάλλος ἐρωτικὴν τῆς κατὰ νοῦν ἐφέσεως ζέσιν ἀξιωθέντας τῆς πρόσωπον πρὸς πρόσωπον

ἀπολαύσεωςraquo 914

Cfr QTh XIII 6-13 in QTh (Laga-Steel 1980) p 95 915

Cfr QTh XXV 34-53 in Ibidem p 161

laquoΚαὶ πάλιν ἀνήρ ἐστιν (4) ὁ τῆς φυσικῆς ἐν πνεύματι θεωρίας ἐπιμελούμενος νοῦς κεφαλὴν ἒχων

τὸν κατὰ πίστιν ἐκ τῆς τῶν ὁπωμένων διακοσμήσεως γενεσιουργὸν τοῦ παντὸς λόγον

διαδεικνύμενον ὃν οὐ καταισχύνει καλύπτων καὶ οἷον ὑποτιθείς τινι τῶν ὁρωμένων ὁ νοῦς καὶ

ἄλλο τὸ παράπαν αὐτοῦ ποιούμενος ὑψηλότερον Γυνὴ δὲ τοῦ τοιούτου νοός ἐστιν ἡ σύνοικος

αἴσθησις διrsquoἧς ἐπιδατεύει τῇ φύσει τῶν αἰσθητῶν καὶ τοὺς ἐν αὐτοῖς θειοτέρους ἀναλέγεται

λόγους μὴ συγχωρῶν τῶν λογικῶν αὐτὴν ἀποκαλυφθεῖσαν ἐπιβλημάτων ἀλογίας γενέσθαι καὶ

ἁμαρτίας ὑπουργόν τοῦ νοὸς εἰς κεφαλὴν διὰ τῆς τῶν θειοτέρων λόγων ὡς ἐπικαλυμμάτων

ἀποβολῆς ἀνταλλαξαμένην τῆς ἀλογίας τὸ πάθος Κεφαλὴ (5) δὲ Χριστοῦ τουτέστι τοῦ κατὰ

πίστιν διὰ τῆς κατὰ φύσιν τῶν γεγονότων θεωρίας ἀναλόγως τοῖς οὖσι διαφαινομένου

δημιουργικοῦ λόγου ἔστιν ὁ κατrsquoοὐσίαν αὐτὸν γεννῶν ἀπόρρητος νοῦςmiddot πρὸς ὃν ὁ λόγος

διrsquoἑαυτοῦ τὸν ἀναγόμενον διὰ τῆς τῶν ὄντων εὐσεβοῦς θεωρίας καθίστησι νοῦν χορηγῶν αὐτῷ

συμμέτρους κατὰ τὴν γνῶσιν τῶν ὁρατῶν τὰς νοητὰς τῶν θείων ἐμφάσειςraquo

Scholium in Ibidem p 169

laquo4 Ὅτι ἀνήρ ἐστι καὶ ὁ τὴν φυσικὴν θεωρίαν εὐσεβῶς ἀσκούμενος νοῦς τὸν κατὰ πίστιν τῇ

διανοίᾳ θεωρητὸν τοῦ θεοῦ λόγον κεφαλὴν ἔχων ὡς αἴτιον τῆς τῶν ὁρωμένων γενέσεως 5

Ἐπειδή φήσιν συνεπινοεῖται πάντως τῷ γενεσιουργῷ τῶν ὄντων λόγῳ καὶ νοῦς πρὸς ὄν ἔχει

κατrsquoαἰτίαν τὴν ἀναφορὰν ὁ λόγος κεφαλὴν τοῦ Χριστοῦ κέκληκε τὸν Πατέρα ὡς νοῦν λόγου

κατὰ φύσιν γεννήτοραraquo In questo passo il monaco interpreta lrsquouomo come lrsquointelletto che si esercita attraverso la

devozione per la contemplazione naturale nello spirito a differenza della donna che invece egrave la

sensibilitagrave connessa allrsquointelletto attraverso cui penetra nella natura delle cose sensibili e raccoglie

i logoi divini giagrave presenti in essa Il monaco inoltre spiega che il capo di Cristo vale a dire il

Logos creatore che si manifesta negli esseri per mezzo della fede e della loro contemplazione

naturale delle realtagrave egrave lrsquoIntelletto ineffabile che genera secondo la sua essenza per cui lrsquointelletto

che giunge alla contemplazione pia degli esseri ha la possibilitagrave di accedere a tutte quelle

manifestazioni delle realtagrave divine comprensibili nella misura in cui egrave la sua conoscenza delle

realtagrave visibili Negli Scholia Massimo chiarisce che lrsquoIntelletto con cui il Logos ha un rapporto di

causalitagrave egrave da considerarsi allo stesso tempo come il Logos creatore degli esseri chiamato dalla

Scrittura il Padre ovvero come quellrsquointelletto che genera il Logos per natura capo di Cristo 916

laquo3 Voglio perograve che sappiate che di ogni uomo il capo egrave Cristo e capo della donna egrave luomo e

capo di Cristo egrave Dio 4 Ogni uomo che prega o profetizza con il capo coperto manca di riguardo al

172

νοῦς impegnato nella vita pratica contemplativa e mistica la donna invece come

lrsquoἕξις la disposizione che accompagna questi tre stadi spirituali917

In questo

modo il monaco specifica come la contemplazione dunque coinvolga lrsquoattivitagrave

dellrsquointelletto che cosigrave coglie la creazione non solo nella sua componente sensibile

ma soprattutto nella sua componente spirituale Lrsquointelletto deve trascendere le

conoscenze sensibili in modo da rintracciarne i segni divini

Nella QTh XXIV Talassio chiede al monaco Massimo il significato del

versetto biblico laquoEssi oltrepassarono la prima guardia e la seconda e arrivarono

alla porta di ferro che conduce in cittagraveraquo918 Il monaco spiega che lrsquointelletto crede

e agisce come Pietro il quale dopo essere stato condotto da Erode che

rappresenta la ldquolegge dei sensirdquo919

egrave sorvegliato da due guardie ed egrave rinchiuso in

proprio capo 5 Ma ogni donna che prega o profetizza senza velo sul capo manca di riguardo al

proprio capo poicheacute egrave lo stesso che se fosse rasata 6 Se dunque una donna non vuol mettersi il

velo si tagli anche i capelli Ma se egrave vergogna per una donna tagliarsi i capelli o radersi allora si

copra 7 Lrsquouomo non deve coprirsi il capo poicheacute egli egrave immagine e gloria di Dio la donna invece

egrave gloria delluomo 8 E infatti non luomo deriva dalla donna ma la donna dalluomo 9 neacute luomo

fu creato per la donna ma la donna per luomo 10 Per questo la donna deve portare sul capo un

segno della sua dipendenza a motivo degli angeli 11 Tuttavia nel Signore neacute la donna egrave senza

luomo neacute luomo egrave senza la donna 12 come infatti la donna deriva dalluomo cosigrave luomo ha vita

dalla donna tutto poi proviene da Dioraquo 917

QTh XXV 123-136 in QTh (Laga-Steel 1980) p 165

laquoΠᾶς οὖν ἀνήρ ἤγουν νοῦς πρακτικὸς ἢ φυσικὸς ἢ θεολογικός προσευχόμενος ἢ προφητεύων

τουτέστι διδασκόμενος ἢ διδάσκων ἀκατακάλυπτον ἐχέτω τὴν κεφαλήν (125) τὸν Χριστόν ὁ μὲν

πρακτικός μηδὲν πίστεως καὶ ἀρετῆς προκρίνων ὁ δὲ φυσικός μηδένα τοῦ πρώτου λόγου

ποιούμενος ἄλλον ἀνώτερον ὁ δὲ θεολογικός τὸν ὑπὲρ νόησιν καὶ γνῶσιν καθrsquo ὁτιοῦν μὴ

σχηματίζων ταῖς διὰ τῶν ὄντων νοήσεσι Καὶ πᾶσα γυνή τουτέστιν ἕξις πρακτικοῦ ἢ (130)

αἴσθησις φυσικοῦ ἢ σοφὴ διάνοια θεολογικοῦ νοός κατακαλυπτέσθω τὴν κεφαλήν ἡ μὲν

πρακτικὴ ἕξις τῶν ποιητέων καὶ οὐ ποιητέων ἐπικειμένην ἔχουσα τὴν τοῦ λόγου διάκρισιν ἡ δὲ

αἴσθησις τὴν ἐπὶ τοῖς ὁρωμένοις ἐπιστημονικὴν τοῦ λόγου δύναμιν ἡ δὲ διάνοια τὴν (135)

παντελῶς ἀναπόδεικτον τῶν ὑπὲρ νόησιν γνῶσινraquo Lrsquointerpretazione dellrsquouomo come intelletto e della donna come disposizione prosegue infatti

lrsquointelletto pratico (νοῦς πρακτικὸς) non preferisce nulla della fede e della virtugrave lrsquointelletto

naturale (νοῦς φυσικός) non considera nulla al di sopra del Logos lrsquointelletto teologico (νοῦς

θεολογικός) non schematizza in alcun modo le realtagrave esistenti in quanto trascende le intellezioni e

le conoscenze La donna invece egrave la disposizione pratica (ἡ πρακτικὴ ἕξις) e quando egrave ben

consolidata distingue le cose che si possono fare da quelle che non si possono fare egrave sensazione-

percezione sensibile (ἡ αἴσθησις) in quanto egrave la capacitagrave della ragione di conoscere le realtagrave

visibili egrave pensiero (ἡ διάνοια) conoscenza totalmente indimostrabile delle realtagrave che trascendono

lrsquointellezione 918

At 1210 919

Traduciamo con la dicitura ldquolegge dei sensirdquo il corrispettivo greco νόμος δερματίνος che egrave

tradotto da Giovanni Scoto detto lrsquoEriugena con il termine lex pellicius (in QTh (Laga-Steel

1980) p 156) invece dallo studioso F Vinel con lrsquoespressione loi eacutepidermique (in MAXIME LE

CONFESSEUR Questions agrave Thalassios I-XL vol I intoduction et notes par J C Larchet et

traduction par F Vinel Paris 2010 p 285) Preferiamo tradurre in tal modo per richiamare

lrsquooperato di Erode che viene coerentemente spiegato nellrsquoἀπόκρισις della QTh XXIV Erode

Antipa era figlio di Erode il Grande tetrarca (titolo inferiore a ldquorerdquo ed ldquoetnarcardquo) di Giudea e di

173

una prigione con una porta di ferro in quanto egrave combattuto dalle pulsioni delle

passioni e dal pensiero conforme alle passioni Tuttavia lrsquointelletto con lrsquoaiuto del

logos della filosofia pratica puograve superare i posti di guardia e arrivare alla porta di

ferro che conduce alla cittagrave920

vale a dire a quella condizione ferma e

intransigente che combatte le percezioni sensibili dei sensi Questa condizione

consente al credente di attivare il logos della contemplazione naturale nello

spirito logos che spontaneamente tutela in tutta sicurezza le realtagrave intellegibili che

sono coglibili dallrsquointelletto libero dalla follia di Erode che lo aveva relegato in

pringione921

Dallrsquoἀπόκρισις della QTh XXV emerge che la creazione che egrave costituita da

materialitagrave e spiritualitagrave puograve essere colta dallrsquointelletto solo se questrsquoultimo si

allontana dalle percezioni sensibili che lo affascinano e lo seducono infatti la

contemplazione naturale (φυσικὴ θεωρία) delle creature visibili presuppone la

purificazione dai pensieri passionali922

secondo una specifica gradualitagrave923

Essa

avviene attraverso

Maltace la Samaritana ed era fratello di Archelao e sposograve Erodiate moglie del fratello Filippo Cfr

F BRUCE Herod Antipas Tetrach of Galilee and Perarea in laquoThe annual of Leeds University

oriental Societyraquo 5 (1963-1965) pp 6-23 920

At 1210 921

QTh XXIV 5-18 in QTh (Laga-Steel 1980) p 157

laquoὉ πιστὸς κατὰ τὸν ἃγιον Πέτρον καὶ πρακτικὸς νοῦς ὑπὸ Ἡρῲδου κρατούμενος τοῦ δερματίνου

νόμου ndash δερμάτινος γὰρ ὁ Ἡρῲδης ἑρμηνεύεται ndash ὅπερ ἐστι τὸ φρόνημα τῆς σαρκὸς ὑπὸ δύο

συγκλείεται φυλακὰς (1) καὶ μίαν πύλην σιδηράν πολεμούμενος ἔκ τε τῆς τῶν παθῶν ἐνεργείας

καὶ τῆς κατὰ διάνοιαν ἐπὶ τοῖς πάθεσι συγκαταθέσεωςmiddot ἃστινας καθάπερ φυλακὰς ἢγουν εἱρκτὰς

διὰ τοῦ λόγου τῆς πρακτικῆς φιλοσοφίας ὡς διrsquoἀγγέλου διαπεράσας ἔρχεται ἐπὶ τὴν πύλην τὴν

σιδηράν τὴν φέρουσαν εἰς τὴν πόλιν τὴν πρὸς τὰ αἰσθητὰ λέγω τῶν αἰσθήσεων στερρὰν καὶ

ἀπότομον καὶ δυσκαταμάχητον σχέσινmiddot ἣν ὁ τῆς φυσικῆς ἐν πνεύματι θεωρίας διανοίγων λόγος

αὐτομτὶ πρὸς τὰ συγγενῆ νοητὰ λοιπὸν ἀφόβως τὸν νοῦν παραπέμπει τῆς Ἡρῲδου μανίας

ἐλεύθερονraquo

Scholium in Ibidem

laquo1 Φυλακὰς εἶπεν τὴν ἓξιν τὴς κακίας καὶ τὴν ἐνέργειαν ndash χαρακτὴρ γὰρ τῆς ἓξεως ἡ

συγκατάθεσις ndash ὑφrsquoἃς ὁ πονηρὸς ποιεῖν ἀγωνίζεται τοὺς ἁγίους πύλην δὲ σιδηρὰν τὴν πρὸς τὰ

αἰσθητὰ φυσικὴν τῶν αἰσθήσεων σχέσιν ὧν καθάπερ ἄγγελος ἐξαιρεῖται τὸν ἀληθῶς πιστὸν ὁ

τῆς πρακτικῆς γνώσεως λόγοςraquo

Per ldquoposti di guardierdquo la Scrittura intende secondo il monaco la disposizione malvagia e la forza

con le quali il male spinge i Santi ad agire e intende ldquola porta di ferrordquo la relazione naturale delle

sensazioni con le percezioni sensibili che discostano la conoscenza pratica del vero credente del

logos 922

Cfr QTh LV 206-208 in QTh (Laga-Steel 1980) p 493 923

Questa gradualitagrave contemplativa presente nelle Quaestiones ad Thalassium richiama quella

esposta negli Ambiguum ad Iohannem 10 in PG 91 1108A-1205C incentrato sul binomio tra

azione e contemplazione ovvero sulla realtagrave umana nel suo rapporto con il divino Massimo

chiarisce che solo la ragione e la contemplazione attuano la filosofia in quanto questrsquoultima non egrave

174

- la conoscenza di se stessi con cui lrsquouomo si percepisce composto di

facoltagrave percettive e appetitive e di facoltagrave razionali924

- la conoscenza degli altri uomini della loro essenza spirituale e dei loro

logoi esistenziali analogamente come immagini di Dio in cui hanno il

principio e il fine925

- la contemplazione degli esseri invisibili ovvero gli angeli926

- la contemplazione della Provvidenza e del giudizio di Dio927

neacute indipendente neacute contrapposta a loro (cfr PG 91 1109B) Dopo aver fornito una forbita

spiegazione delle parti costitutive dellrsquoanima (cfr PG 91 1112 A-D) specifica che i moti

dellrsquoanima sono determinati dallrsquointelletto dalla ragione e dai sensi il loro movimento va dal

basso verso lrsquoalto (cfr PG 91 1112D-1113B) proprio come lrsquoascesa che lrsquouomo puograve compiere in

analogia alla discesa di Dio per mezzo dellrsquoincarnazione (cfr PG 91 1113C-D) Ai fini del nostro

ragionamento ricordiamo il riferimento di Massimo ai cinque modi di contemplazione diversi

rispetto alla fonte evagriana (cfr PG 91 1133A-1136B) Infatti secondo il santo monaco la

contemplazione riguarda la sostanza il movimento la differenza la mescolanza e la posizone le

prime tre ldquocategorierdquo consentono una certa conoscenza di Dio a differenza delle altre due che

riguardano la vita umana e la sua connessione al creatore Lrsquoorigine di questa divisione in cinque

modi egrave sconosciuta ma alcuni studiosi ritengono che siano una trasposizione delle categorie

platoniche presenti nel Sofista (cfr 254d-255c) quali essere quiete e moto identitagrave e alteritagrave cfr

L THUNBERG Microcosm and mediator The Theological Anthropology of Maximus the

Confessor Lund 1965 pp72 e ss 924

Cfr QTh XXXII in QTh (Laga-Steel 1980) pp 225 e 227 925

Cfr QTh LX 123-130 in QTh (Laga-Steel 1990) pp 79 e 81 926

Cfr QTh XI 6-11 in QTh (Laga-Steel 1980) p 89

laquoὉ μὲν ἀκριβὴς περὶ τούτων λόγος τοῖς ἀποστολικοῖς τὴν διάνοιαν μόνοις ἔστω τετηρημένος

τοῖς ἀμέσως παρὰ τοῦ λόγου διδαχθεῖσι τήν τε τῶν ὄντων γνῶσιν ἀψευδῆ καὶ τῆς ἐπὶ τοῖς οὖσι

σοφῆς προνοίας τὴν ἀγαθὴν καὶ δικαίαν διεξαγωγήν οἶα μηδὲν ἑαυτων καὶ τοῦ λόγου κατὰ νοῦν

ἀφεῖσι κωλυτικὸν διατείχισμαraquo

In questa quaestio Talassio si chiede della sorte passata presente e futura degli angeli caduti

Lrsquoargomento risulta difficile da affrontare in primo luogo percheacute si tratta di esseri di cui lrsquouomo

non puograve avere alcuna conoscenza naturale in secondo luogo percheacute la speculazione sugli angeli egrave

considerata spiritualmente non sempre accessibile 927

Secondo il monaco diventano spinosi i pensieri che riguardano la generazione dei corpi (τοὺς

λογισμοὺς περὶ τῆς τῶν σωμάτων γενέσεως) e diventano cardi i pensieri aridi che riguardano

lrsquointenzionalitagrave e il giudizio propri delle realtagrave incorporee (περὶ τῶν ἀσωμάτων προνοίας τε καὶ

κρίσεως) come erba invece la naturale contemplazione dopo aver purificato spiritualmente la

ragione cfr QTh V 31-35 in QTh (Laga-Steel 1980) p67 laquoΚαὶ πάλιν τοὺς ἀνατέλλοντας ἐν

αὐτῇ δίκην ἀκανθῶν λογισμοὺς περὶ τῆς τῶν σωμάτων γενέσεως καί ὥσπερ τριβόλους τοὺς περὶ

τῶν ἀσωμάτων προνοίας τε καὶ κρίσεως περισκελεῖς λογισμοὺς ἀποκαθαίρων τῷ λόγῳ τὴν

φυσικήν ὥσπερ χόρτον δρέπεται (35) πνευματικῶς θεωρίανraquo

Inoltre cfr QTh XXXV 34-37 in Ibidem p 241 QTh LIII 27-28 in Ibidem p431 QTh LIV 238-

240 in Ibidem p457 e cfr QTh LXIV 830-831 in QTh (Laga-Steel 1990) p 239

Bisogna inoltre precisare che la Provvidenza e il Giudizio divino hanno dimensioni diverse

infatti la Provvidenza egrave a livello cosmologico quella forza che consente a Dio di dirigere ogni

essere da lui creato (cfr QTh LV 242-244 in QTh (Laga-Steel 1980) p 495 e cfr Amb ad Io 10

in PG 91 1188 D - 1189 B e 1133D) invece il Giudizio divino egrave quella capacitagrave per cui ogni cosa

creata congiunta ai suoi logoi conserva la leggittimitagrave inviolata e immutabile della sua identitagrave

175

Di conseguenza la contemplazione naturale delle realtagrave intellegibili necessita la

purificazione di ogni traccia di sensibilitagrave ovvero di ogni immaginazione

sensibile infatti spiega il monaco ogni volta che coloro che abbandonano la

disposizione pratica o la scienza contemplativa sono destinati ad essere puniti con

sanzioni adeguate come gli abitanti della Giudea e di Gerusalemme Lrsquoepisodio

biblico di 2 Re 2-23 poco prima menzionato e spiegato nella QTh XXVI che

descrive il momento il cui il re della Giudea e di Gerusalemme egrave consegnato al re

drsquoAssiria egrave spiegato da Massimo il Confessore come il momento in cui lrsquointelletto

contemplativo e gnostico (ὁ θεωρητικὸς νοῦς καὶ γνωστικός) puograve imparare a

partire dalla sofferenza a filosofare (φιλοσοφεῖν) piuttosto che a concentrarsi con

estrema futilitagrave su ciograve che non egrave Ogni uomo pertanto essendo a conoscenza delle

sue azioni si impegna a evitare consapevolmente e volontariamente le azioni

errate e peccaminose per mezzo dellrsquoazione della grazia che consente alla propria

disposizione razionale di esercitare la virtugrave e la conoscenza928

Nella QTh XLVIII Talassio chiede delucidazioni riguardo allrsquoepisodio biblico 2

Cro 269929

secondo cui Ozia re della Giudea aveva fortificato torri nel deserto e

scavograve numerose cisterne Secondo Massimo chi riesce a costruire nel deserto

come Ozia egrave colui che egrave stato capace di separare le sensazioni dalle passioni e che

ha disgiunto lrsquoanima dalla relazione con le sensazioni in modo da frenare

lrsquooperato del diavolo contro lrsquointelletto In questo modo Ozia riesce a costruire nel

naturale a seconda di come il creatore abbia giudicato e formato ogni cosa (cfr Amb ad Io 10 in

PG 91 1136A) La Provvidenza e il Giudizio divino vengono considerati dunque la sintesi di

tutti gli esseri creati in Dio in QTh LX 38-40 in in QTh (Laga-Steel 1990) p 75 e QTh LXIII 439-

450 in in Ibidem p 173 928

QTh XXVI 55-78 in QTh (Laga-Steel 1980) pp 175 e177

laquoὍταν οὖν οἱ τὴν Ἰουδαίαν καὶ τὴν Ἱερουσαλὴμ οἰκοῦντες (55) τουτέστι τὴν πρακτικὴν ἕξιν ἢ

τὴν θεωρητικὴν ἀπειληφότες ἐπιστήμην πρὸς τὴν ἀνθρώπων ταύτας μετέρχωνται δόξαν ἤθη μὲν

ἀρετῶν τῷ φαινομένῳ τρόπῳ σκιαγραφοῦντες λόγους δὲ σοφίας καὶ γνώσεως μόνον λαλοῦντες

δίχα τῶν κατὰ δικαιοσύνην ἔργων καὶ τὸν ὡς ἐπrsquo ἀρετῇ καὶ (60) γνώσει τοῖς ἄλλοις ἐπιδείκνυνται

τῦφον εἰκότως τοῖς πρέπουσι παραδίδονται πόνοις διὰ τοῦ πάσχειν τὴν ἀγνοηθεῖσαν αὐτοῖς ἐκ

τῆς ματαίας οἰήσεως ταπεινοφροσύνην μεταμανθάνοντεςmiddot (hellip) Διὰ τοῦτο τῆς Ἰουδαίας καὶ

Ἱερουσαλὴμ ὁ βασιλεὺς παραδίδοται τῷ βασιλεῖ τῶν Ἀσσυρίων τουτέστιν ὁ θεωρητικὸς νοῦς καὶ

γνωστικὸς πρὸς τιμωρίαν ἐκδίδοται τῷ διαβόλῳ πόνους αὐτῷ δικαίως ἐπάγοντι καὶ συμφοράς

(70) ἵνα μάθῃ πάσχων περὶ καρτερίας μᾶλλον καὶ πόνων ὑπομονῆς φιλοσοφεῖν ἢ διακενῆς τοῖς

οὐκ οὖσιν ὑπερηφάνως ἐμματαιάζειν Πᾶς οὖν ἀνεχόμενος ἑκουσίως ἐκ τῆς τῶν αὐτῷ

πεπραγμένων συναισθήσεως δέξασθαι τὰς ἐπιπόνους τῶν (75) ἀκουσίων ἐπιφορὰς πειρασμῶν

μετὰ τῆς δεούσης εὐχαριστίας οὐκ ἐξοικίζεται τῆς κατrsquo ἀρετὴν καὶ γνῶσιν ἕξεώς τε καὶ χάριτοςraquo 929

2 Cro 26 laquo9 Ozia costruigrave torri in Gerusalemme alla porta dellrsquoAngolo e alla porta della Valle e

sul Cantone e le fortificograve 10 Costruigrave anche torri nella steppa e scavograve molte cisterne percheacute

possedeva numeroso bestiame nella pianura e nellaltipiano aveva campagnoli e vignaioli sui

monti e sulle colline percheacute egli amava lagricolturaraquo

176

deserto ovvero nella contemplazione naturale opinioni solide sugli esseri come le

torri sfugge e non ha paura dei demoni che depredano il deserto o meglio di

quella condizione in cui lrsquointelletto viene sedotto attraverso la sensibilitagrave e portato

nelle tenebre dellrsquoignoranza non riuescendo a maturare unrsquoopinione pia930

Nelle due ἀποκρίσεις delle QTh XXVI e XLVIII il monaco Massimo

esplicita che chi abbandona la contemplazione naturale come gli abitanti della

Giudea e di Gerusalemme non possiede neacute le virtugrave neacute la conoscenza allo stesso

modo colui che egrave riuscito a distinguere le sensazioni dalle passioni Ozia puograve

contemplare gli esseri visibili e invisibili in modo da poter costruire torri in un

deserto ovvero in modo da poter costruire opinioni pie dopo aver contemplato le

realtagrave intellegibili In un piano noetico dunque lrsquouomo ha la possibilitagrave di

rendersi immune dal tentativo malvagio dei demoni che cercano di traviarlo e

corromperlo931

La contemplazione naturale dunque non equivale a tutta la vita spirituale

dellrsquouomo neppure a tutta la conoscenza a cui egrave possibile giungere Infatti oltre

alla contemplazione rivolta agli esseri sensibili ricordiamo che la seconda forma

930

QTh XLVIII 194-205 in Ibidem p 341

laquoΚαὶ κατίσχυσε καὶ ᾠκοδόμησε πύργους ἐν τῇ ἐρήμῳκαὶ ἐλατόμησε λάκκους πολλοὺς Ὁ τῶν παθῶν

ἐξηλῶσαι δυνηθεὶς τὰς αἰσθῆσεις καὶ τῆς τῶν αἰσθήσεων σχέσεως τὴν ψυχὴν ἀποδιαστείλας

κατίσχυσεν ἀποτειχίσαι τὴν γενομένην τοῦ διαβόλου πρὸς τὸν νοῦν διὰ μέσων τῶν αἰσθήσεων

εἴσοδον καὶ διὰ τοῦτο κατὰ τὴν ἔρμον φημὶ δὲ τὴν φυσικὴν θεωρίαν οἱονεὶ πύργους ἀσφαλεῖς

τὰς εὐσεβεῖς περὶ τῶν ὄντων ᾠκοδόμησε δόξαςmiddot ἐν αἷς ὁ καταφεύγων οὐ φοβεῖται (17) τοὺς κατὰ

τὴν ἔρημον ταύτην λέγω δὲ τὴν φύσιν τῶν ὁρωμένων λῃστεύοντας δαίμονας καὶ πλανῶντας τὸν

νοῦν διὰ τῆς αἰσθήσεως καὶ πρὸς ἀγνοίας κατασύροντας ζόφονraquo

Scolium in Ibidem p 349

laquo17 Ὁ τὴν εὐσεβῆ περὶ ἔκαστον δόξαν κτησάμενος οὐ δέδοικε τοὺς διὰ τῶν φαινομένων τοὺς

ἀνθρώπους πλανῶντας δαίμοναςraquo 931

QTh XLIX 104-119 in QTh (Laga-Steel 1980) p 357

laquoΔιό φησιν Ἐζεκίαςmiddot μὴ ἔλθῃ βασιλεὺς Ἀσσοὺρ καὶ εὓρῃ ὓδωρ πολὺ καὶ κατισχύσῃ ὡσανεὶ ἔλεγεν ὁ

διαγνωστικὸς νοῦς ταῖς ἑαυτοῦ δυνάμεσιν ἐν τῷ καιρῷ τῆς τῶν παθῶν ἐπαναστάσεωςmiddot ldquoπαυσώμεθα τῆς φυσικῆς θεωρίας (9) καὶ μόνῃ προσχωρήσωμεν τῇ προσευχῇ καὶ τῇ κατὰ τὴν

πρακτικὴν φιλοσοφίαν κακοπαθείᾳ τοῦ σώματος -ὧν τῆς μὲν προσευχῆς ἡ εἰς τὸν ναὸν τοῦ θεοῦ

ἄνοδος τοῦ βασιλέως ἔφερε τύπον τῆς δὲ σωματικῆς κακοπαθείας ἡ τοῦ σάκκου περιβολήμήπως

τοῖς τῶν αἰσθητῶν νοήμασι συνεισβάλῃ κακούργως λαθὼν ὁ πονηρὸς τὰ πάθη δημιουργεῖσθαι

(10) περὶ τὰς ἐπιφανείας τῶν ὁρατῶν στάσιν λαμβανούσης διὰ τῆς μέσης αἰσθήσεως τῆς περὶ τὰ

νοητὰ πορθῆσαι τὴν πόλιν τουτέστι τὴν ψυχήν καὶ εἰς Βαβυλῶνα λέγω δὲ τὴν τῶν παθῶν

σύγχυσιν κατασύρῃraquo

Scholium in Ibidem p 371

laquo9 Οὐ δεῖ φησίν τὸν μὴ καθαρθέντα παθῶν φυσικῆς ἄπτεσθαι θεωρίας διὰ τὰς εἰκόνας τῶν

αἰσθητῶν δυναμένας τυπῶσαι πρὸς πάθος τὸν νοῦν τοῦ μὴ τελείως ἀπαλλαγέντος παθῶν 10 Ὁ

κατὰ τὴν φαντασίαν ταῖς ἐπιφανείαις τῶν αἰσθητῶν ἐναπομένων διὰ τὴν αἴσθησιν νοῦς

ἀκαθάρτῶν γίνεται παθῶν δημιουργός διὰ θεωρίας πρὸς τὰ συγγενῆ νοητὰ μὴ διαβαίνωνraquo

177

di contemplazione egrave quella della lettera della Sacra Scrittura Cosigrave come la

contemplazione naturale si eleva oltre lrsquoapparenza degli esseri viventi allo stesso

modo la contemplazione della Scrittura cerca di elevarsi oltre la parola scritta932

La parola della Santa Scrittura anche se ammette una

semplice limitazione quanto alla lettera che si riferisce ai

tempi dei fatti narrati quanto invece allo spirito nelle

contemplazioni delle cose intellegibili rimane del tutto

non demarcata E nessuno esiteragrave di trovare questo

inaccettabile sapendo bene come Dio colui che ha

parlato egrave per natura incircoscrivibile piuttosto egrave

necessario crederci simile a lui e alla parola a lui detta se

si vuole seguire attentamente il consiglio della Scrittura

Infatti se Dio (1) egrave colui che ha parlato ed che egrave per

natura incircoscrivibile necessariamente la parola da lui

detta egrave incircoscrivibile Per questo motivo dopo aver

contemplato spiritualmente i fatti accaduti genericamente

(hellip) e determinati da un esito avvenuto storicamente

ammiriamo la sapienza dello Spirito Santo che scrisse

come cioegrave abbia reso conforme e atto a ciascuno che ne

partecipi del genere umano la ragione (ἡ διάνοια) delle

cose scritte affincheacute chiunque lo voglia possa diventare

discepolo della parola divina (hellip) Chi vuole

gnosticamente accogliere nellrsquoanima la Sacra Scrittura

secondo Cristo deve esercitarsi operosamente anche

nellrsquointerpretazione dei nomi che puograve mostrare a partire

da seacute il completo singnificato delle cose scritte nel caso

in cui gli sta a cuore la corretta comprensione (ἡ

κατανόησις) di esse E non deve invece secondo il modo

giudaico degradare la sublimitagrave dello spirito con il corpo

e ridurre alla corruttibilitagrave delle cose che penetrano nelle

promesse divine e inviolabili dei beni intellegibili come

fanno alcuni tra noi che si dichiarano cristiani Essi (2) si

sono attribuiti falsamente per mezzo di inganni

lrsquoappellativo che trae origine da Cristo in quanto hanno

rinnegato tutta la forza percorrendo una strada contraria

a Cristo cosigrave come in breve mostrerograve con prosieguo del

discorso Infatti drsquoaccordo con i misteri che nessuna

ragione puograve capire perciograve egrave venuto Dio facendosi uomo

ovvero per adempiere spiritualmente la legge svuotando

la lettera e per stabilire e manifestare la forza vivificatrice

di essa cioegrave della legge eliminando il potere di morte

Dunque ciograve che ha potere di morte nella legge secondo

932

Il monaco sostiene che la parola della Sacra Scrittura presenta sempre le realtagrave intellettuali

ovvero la possibilitagrave di laquopervenire alla veritagrave attraverso i racconti storici raquo (cit QTh IV 11-13 in

QTh (Laga-Steel 1980) p 61 laquoἵνα τὸν ἡμέτερον νοῦν διὰ τῶν ἱστορουμένων ἐπὶ τὴν ἀλήθειαν

ὁδηγήσῃ τῶν νοουμένωνraquo) Non intende chiarire nellrsquoatto contemplativo lrsquoapporto dellrsquoesegesi

biblica in quanto lrsquointeresse del monaco egrave sempre rivolto al significato spirituale della lettera in

cui appunto egrave celata la veritagrave piugrave nascosta Infatti la lettura ad litteram della Scrittura egrave indicativa

di un tempo storico a differenza di una lettura allegorica che risulta efficace nella vita di chiunque

e in ogni momento (cfr QTh L 51-54 e 202-211 in Ibidem pp 381 e 391)

178

il divino Apostolo egrave la lettera cosigrave come ciograve che ha la

forza vivificatrice per se stesso nella legge egrave lo spirito

Infatti dice ldquoLa lettera uccide lo spirito invece

vivificardquo933

Chiaramente dunque costoro hanno scelto

la parte avversa a Cristo ed hanno ignorato tutto il

mistero della sua incarnazione non solo sotterrando nella

lettera la capacitagrave di comprendere razionalmente (ἡ

διάνοια) e non volendo riconoscere di essere immagine e

somiglianza di Dio (3) ma di voler essere terra secondo

la condanna e di tornare alla terra (hellip) Per loro crsquoegrave da

rammaricarsi percheacute consentono ai giudei di avere

conferma per la loro incredulitagrave Ma noi lasciamo che

siano costoro come vogliono e torniamo alla Scrittura

cominciando con lrsquointerpretazione dei nomi la ricerca

spirituale del verso proposto934

933

Cit 2 Cor 36 934

QTh L 9-70 in QTh (Laga-Steel 1980) pp 379-383

laquoὉ τῆς ἁγίας γραῆς λόγος κἂν εἰ δέχεται περιγραφὴν κατὰ τὸ γράμμα τοῖς χρόνοις τῶν

ἱστορουμένων πραγμάτων συναπολήγων ἀλλὰ κατὰ τὸ πνεῦμα ταῖς τῶν νοουμένων θεωρίαις

μένει διαπαντὸς ἀπερίγραφος Καὶ μηδεὶς πρὸς τοῦτο δυσανασχετῶν ἀπερίγραφοςmiddot ᾦ μᾶλλον

ἐοικέναι τὸν ὑπrsquoαὐτοῦ λαληθέντα λόγον πιστεύειν χρὴ τοὺς γνησίως κατακούειν τοῦ βουλήματος

τῆς γραφῆς βουλομένους Εἰ γὰρ θεὸς (1) ὁ λαλήσας ἐστίν οὗτος δὲ κατrsquoοὐσίαν ἀπερίγραφος

δῆλον ὅτι καὶ ὁ λαληθεὶς ὑπrsquoαὐτοῦ λόγος ἐστὶν ἀπερίγραφος Οὑκοῦν τὰ συμβάτα τυπικῶς (hellip)

καὶ λαβόντα πέρας τὴν τότε τῶν ἱστορουμένων ἔκβασιν πνευματικῶς θεωρήσάντες θαυμάσομεν

τὴν σοφίαν τοῦ γράψαντος ἁγίου πνεύματος πῶς ἑκάστῳ τῶν μετειληφότων τῆς ἀνθρωπίνης

φύσεως ἁρμόζουσαν ἔθετο καὶ προσήκουσαν τὴν τῶν παρόντων καὶ λυομένων τῆς ἀρετῆς

ἱσοστάσιον γενέσθαι (hellip) Ἐπειδὴ δὲ χρὴ τὸν γνωστικῶς πρὸς ψυχὴν τὴν ἁγίαν γραφὴν κατὰ

Χριστὸν ἐκδεχόμενον ἀσκηθῆναι φιλοπόνως καὶ τῶν ὀνομάτων τὴν ἑρμηνείαν αὐτόθεν

δυναμένην ὅλην τὴν τῶν γεγραμμένων σαφηνίσαι διάνοιαν εἴπερ μέλει αὐτῷ τῆς ἀκριβοῦς τῶν

γεγραμμένων κατανοήσεως ἀλλrsquoοὐκ ἰουδαικῶς πρὸς σῶμα καὶ γῆν κατάγειν τὸ ὓψος τοῦ

πνεύματος καὶ τὰς θείας καὶ ἀκεράτους τῶν νοητῶν ἀγαθῶν τῇ φθορᾷ τῶν παρερχομένων

περιγράφειν ἐπαγγελίας καθώς τινες (2) τῶν παρrsquoἡμῖν λεγομένων Χριστιανῶν ὑπειληφότες

λελήθασι ψευδώνυμον ἑαυτοῖς τὴν ἀπὸ Χριστοῦ προσηγορίαν ἐπιφημίζοντες ἧς δείκνυνται

παντελῶς ἠρνημένοι διrsquoαὐτῶν τῶν πραγμάτων τὴν δύναμιν καὶ τὴν ἐναντίαν τῷ Χριστῷ

προδήλως ὁδεύουσιν ὡς δείξει κατrsquoἐπιτομὴν ὁ λόγος lthellipgt Εἰ γὰρ μετὰ τῶν ἄλλων μυστηρίων

ὧν οὐκ ἂν τις ἐφίκοιτο λόγος καὶ εἰς τοῦτο γενόμενος ἄνθρωπος ὁ θεὸς ἦλθεν ἳνα πληρώσῃ τὸν

νόμον πνευματικῶς ἐν τῇ καταργήσει τοῦ γράμματος καὶ τὸ ζωοποιοῦν αὐτοῦ φημί δέ τοῦ νόμου

στήσῃ τε καὶ φανερὸν καταστήσῃ τῇ περιαιρέσει τοῦ ἀποκτέννοντος - τὸ δὲ ἀποκτέννον τοῦ

νόμου κατὰ τὸν θεῖον ἀπόστολόν ἐστι τὸ γράμμα ὣσπερ καὶ τὸ ζωοποιὸν τοῦ νόμου καταὐτὸν τὸ

πνεῦμά ἐστιmiddot φησὶ γὰρ τὸ μὲν γράμμα ἀποκτέννει τὸ δὲ πνεῦμα ζωοποιεῖ (2 Co 36) - διαρρήδην

ἄρα τὴν ἀντίπαλον τῷ Χριστῷ μοῖραν ἀνείλοντο καὶ τὸ πᾶν τῆς αὐτοῦ σαρκώσεως ἠγνόησαν

μυστήριον οἱ μόνῳ τῷ γράμματι κατορύξαντες τῆς σφῶν διανοίας τὴν δύναμιν καὶ οὐκ ἐθέλοντες

εἶναι κατεἰκόνα θεοῦ (3) καὶ ὁμοίωσιν ἀλλὰ μᾶλλον τὸ γῆν εἶναι κατὰ τὴν ἀπειλὴν καὶ εἰς γῆν

ἀπελεύσεσθαι διὰ τῆς ὡς πρὸς γῆν τὸ γράμμα σχέσεως τοῦ πρὸς οὐρανόν λέγω δὲ τὸ πνεῦμα εἰς

ἀέρα τουτέστι τὸν νοερὸν φωτισμὸν ἐν νεφέλαις ταῖς ὑψηλαῖς δηλαδὴ θεωρίαις εἰς ἀπάντησιν

ἁρπαγῆναι τοῦ κυρίου καὶ οὓτως πάντοτε σὺν αὐτῷ εἶναι διὰ τῆς γνώσεως προτιμῶντεςὙπὲρ ὧν

ἄχθεσθαι μὲν δίκαιον ἀφόρητον ζημίαν ἐξ ἀγνοίας ὑπομενόντων τὴν τῆς ἀληθείας ἒκπτωσιν

λυπεῖσθαι δέ ὡς πολλὰς εἰς βεβαίωσιν ἀπιστίας τοῖς Ἰουδαίοις ἀφορμὰς παρεχόντων Ἀλλrsquoἡμεῖς

ἐκείνους ἐάσαντες ὡς θέλουσιν ἔχοντας πρὸς ἑαυτοὺς καὶ τὸν λόγον ἐπανέλθωμεν τὴν ἀρχὴν τῆς

τοῦ προκειμένου κεφαλαίου πνευματικῆς ἐρεύνης ἐκ τῆς τῶν ὀνομάτων ἑρμηνείας ποιησόμενοιraquo

179

Scholia

1 Significa che Dio per essenza non rientra sotto il

dominio della nostra conoscenza cosigrave anche il suo logos

puograve essere compreso dalla nostra conoscenza

2 Coloro che alla maniera ebraica applicano la

comprensione letterale ha detto intendono il mondo in

vista dei beni immortali ignorando i beni naturali

dellanima

3 Colui che nutre lrsquoimmagine del cielo ha detto egrave

ansioso di seguire costantemente lo Spirito della Sacra

Scrittura in cui si trova il modo di preservare lrsquoanima in

virtugrave e conoscenza ma colui che nutre lrsquoimmagine della

Terra935

egrave interessato solo alla lettera che prende

consistenza nel culto sensibile del corpo producendo

passioni936

Massimo nella QTh L prima di spiegare i versetti 2 Co 32 20-21 inizia la sua

ἀπόκρισις con questa lunga digressione per giustificare che cosa intenda per

contemplazione della Scrittura Lrsquoincircoscrivibilitagrave e dunque la trascendenza

della parola di Dio e la sua attualizzazione spirituale consentono di carpire oltre il

significato universale di quanto fu scritto dallo Spirito anche il modo in cui la

parola di Dio puuograve risultare comprensibile per lrsquouomo nonostante la

contrapposizione della lettura cristiana e di quella giudaica Infatti chi si definisce

cristiano deve necessariamente rinunciare alla lettera per cercare lo Spirito

attraverso quella contemplazione che abbia per oggetto lrsquointellegibile Nella

Scrittura dunque egrave possibile distinguere la lettera (τὸ γράμμα) che rappresenta la

molteplicitagrave sensibile dalla narrazione (ἡ ἱστορία) e da quanto egrave stato scritto (τὰ

γραφέντα) Solo lo spirito (τὸ πνεῦμα) riesce a differenziare la lettera dalla

scrittura cogliendo il significato (τὸ σημαινόμενον) per mezzo della ragione (ἡ

διάνοια) di quanto egrave intellegibile (τὰ νοηθέντα)

935

Cfr 1 Co 1549 936

Scholia in Ibidem

laquo1 Ὅτι καθάπερ ὁ θεὸς κατrsquoοὐσίαν οὐχ ὑποπέπτωκε γνώσει οὓτως οὒτε ὁ λόγος αὐτοῦ γνώσει

τῇ καθrsquoἡμᾶς περιλαμβάνεται 2 Οἱ μόνῳ τῷ γράμματι προσδήσαντες ἰουδαικῶς τὴν διάνοιαν

φησίν κατὰ τὸν αἰῶνα τοῦτον ἐκδέχονται τὰς ἐπαγγελίας τῶν ἀκηράτων ἀγαθῶν ἀγοοῦντες τὰ

κατὰ φύσιν τῆς ψυχῆς ἀγαθὰ 3 Ὁ τὴν εἰκόνα φορέσας τοῦ ἐπουρανίου φησίν τῷ πνεύματι διὰ

πάντων ἓπεσθαι σπεύδει τῆς ἁγίας γραφῆς ἐν ᾦ διrsquoἀρετῆς καὶ γνώσεως ἡ τῆς ψυχῆς ὑπάρχει

συντήρησιςmiddot ὁ δὲ τὴν εἰκόνα φέρων τοῦ χοικοῦ τὸ γράμμα μόνον περιέπει ἐν ᾦ ἡ κατrsquoαἲσθησιν

πρὸς σῶμα λατρεία συνέστηκεν τὰ πάθη δημιουργοῦσαraquo

180

La contemplazione naturale e la contemplazione della Scrittura sono in

grado di raggiungere Dio il Logos incarnato nei logoi degli esseri e dei logoi della

Scrittura937

Infatti la Scrittura puograve essere paragonata alla sacra oliva che deve

essere spremuta nel frantoio per produrre il santo olio dello spirito938

in quanto egrave

indispensabile e al contempo provvisoria proprio come la candela che si consuma

per alimentare una fiammella939

in definitiva la Scrittura risulta una tappa

fondamentale per il cammino di perfezione dellrsquouomo percheacute in essa Dio si rivela

attraverso il progressivo identificarsi della lettera con lo spirito da ciograve consegue la

necessitagrave di indagare e approfondire i versetti biblici

La contemplazione dunque egrave il frutto di una sinergia tra le facoltagrave umane940

e la

grazia dello Spirito Santo941

infatti essa garantisce la ricostituzione

dellrsquoimmagine di Dio nellrsquouomo come la laquosomma bellezza conforme

allrsquoimmagineraquo942

Il monaco pertanto ha inteso indagare la problematicitagrave della morale

prestando una viva attenzione ai problemi esistenziali dellrsquouomo (come la lotta

937

Massimo spiega che chi va a tentoni (cfr Att 1727) non puograve fare e vero e proprio

discernimento a differenza di chi possiede gnosticamente i simboli della creazione e contempla

scientificamente la natura apparente degli esseri infatti costui discerne la Scrittura la creazione e

se stesso la Scrittura secondo la lettera e lo spirito la creazione secondo il logos e la sua

manifestazione se stesso secondo lrsquointelletto e la sensazione Se unisce alla Scrittura lo spirito alla

creazione il Logos e se stesso allrsquointellezione unendo indissolubilmente lrsquouna allrsquoaltra queste

cose trova Dio in quanto lo riconosce nellrsquointelletto nel logos e nello spirito

Cfr QTh XXXII 16-26 in Ibidem p 225

laquoἘπειδὴ τοίνυν ἴδιον τοῦ ψηλαφῶντος ἡ διάκρισίς ἐστιν ὁ τὰ νομικὰ σύμβολα γνωστικῶς

ἐπερχόμενος καὶ τὴν φαινομένην τῶν ὄντων φύσιν ἐπιστημονικῶς θεώμενος διακρίνων τὴν

γραφὴν καὶ τὴν κτίσιν καὶ ἑαυτόν τὴν μὲν γραφὴν εἰς γράμμα καὶ πνεῦμα τὴν δὲ κτίσιν εἰς λόγον

καὶ ἐπιφάνειαν ἑαυτὸν δὲ εἰς νοῦν καὶ αἴσθησιν καὶ τῆς μὲν γραφῆς τὸ πνεῦμα τῆς δὲ κτίσεως

τὸν λόγον ἑαυτοῦ δὲ τὸν νοῦν λαβὼν καὶ ἀλλήλοις ἀλύτως ἑνώσας εὗρε θεόν ὡς ἐπιγνούς

καθὼς δεῖ καὶ δυνατόν ἐστιν τὸν θεὸν τὸν ἐν νῷ καὶ λόγῳ καὶ πνεύματι (hellip)raquo 938

Cfr QTh LXIII 261-286 in QTh (Laga-Steel 1990) pp 161 e 163 939

Cfr QTh LXIII 286-298 in Ibidem p 163 940

Il monaco equipara la lettera della Scrittura al corpo umano cfr QTh LXV 265 360 596 in

Ibidem p 267-289 e alla carne cfr Amb ad Io 21 in PG 91 1245 C 941

Ricordiamo che la Scrittura nella Mystagogia egrave considerata lrsquoimmagine dellrsquouomo infatti il

Vecchio Testamento rappresenta il corpo il Nuovo lrsquoanima lo spirito e lrsquointelletto cosigrave come il

contenuto storico rappresenta il corpo invece il senso delle scritture e lo scopo verso cui

lrsquointelletto egrave orientato rappresentano lrsquoanima Cfr Myst in PG 91 683A-B Inoltre il monaco

ritiene la Scrittura opera dello Spirito Santo (cfr Amb ad Ioh 1018 in PG 91 1129 C) che puograve

essere compresa con occhi dellrsquointelligenza (cfr QTh XVII 63-64 in QTh (Laga-Steel 1980) p

113) Lrsquooscillazione dei termini ldquospiritordquo e ldquointellettordquo non egrave sintomo di una contraddizione in

quanto lrsquointelletto durante la contemplazione egrave quanto piugrave vicino allo spirito vista la sua

possibilitagrave di poter contemplare le realtagrave intellettuali 942

QTh LIII 92 in QTh (Laga-Steel 1980) p 435

laquoεἶναι τὸ ἀκρότατον κατrsquoεἰκόνα κάλλοςraquo

181

contro il peccato) Egli inoltre considera il momento contemplativo sulla base di

una concezione filosofica articolata e sistematica la contemplazione che puograve

riferirsi alla natura o alla Scrittura puograve cogliere esteticamente la bellezza del

creato filosoficamente lrsquoessere e religiosamente Dio Essa egrave un atto semplice

drsquointuizione della veritagrave al quale si accompagna il godimento che deriva da tale

percezione Per cogliere lrsquoessenza divina occorre passare dalla vita pratica alla

contemplazione ovvero compiere un cammino che conduce verso lrsquoautentica

Veritagrave che egrave appunto Dio e il suo Verbo Incarnato Tale cammino presuppone

innanzitutto che lrsquouomo impari a padroneggiare le passioni in quanto solo in

questo modo egli si puograve distaccare dalla dimensione pratico-utilitaristica per

giungere alla dimensione contemplativa In questa prospettiva Massimo erede

della tradizione classica rivaluta lrsquoesercizio della virtugrave con cui lrsquouomo riesce a

diventare padrone di se stesso

Inoltre occorre tener presente il modo in cui il monaco sottolinea come

lrsquoanima sia vincolata alla necessitagrave alla somma di contingenze in cui ciascuno di

noi egrave in ogni istante inserito Per liberarsi da questo condizionamento occorre una

radicale ascesi la quale prevede un percorso di conoscenza e distacco dalla

molteplicitagrave la quale ci determina come soggetti personali poicheacute il molteplice egrave

lrsquoestrinsecazione dei legami particolari Mediante la contemplazione piugrave elevata si

giunge ad una conoscenza piugrave autentica e profonda943

che puograve essere completa

solo con la conoscenza dei misteri divini in altri terminiper il tramite della

teologia

943

Cfr Amb ad Io 30 in PG 91 1273 B

182

13 Terzo gradino la theologia

Definita dal monaco come la conoscenza e lrsquoilluminazione della Santa Trinitagrave -

Padre Figlio e Spirito Santo944

- la θεολογία appare come il termine ultimo della

contemplazione naturale in quanto consente la conoscenza delle energie divine

presenti nella creazione e accessibili allrsquointelletto945

Il monaco che come egrave stato messo in luce anche dalla contemporanea

ricerca scientifica ha partecipato a diverse controversie cristologiche946

si affida

sempre alla combinazione tra teologia e contemplazione su cui si fonda la vita

spirituale La teologia in effetti riveste un ruolo cardine nellrsquoorientamento della

vita cristiana e in particolare nel percorso ascetico Massimo descrive lrsquo autentica

natura del sapere teologico nei seguenti termini

E cosigrave come col sudore del volto nel modo scientifico

della comprensione secondo la gnosi (Adamo) mangia il

pane incorruttibile della teologia il solo realmente vivo e

che conserva lrsquoincorruttibilitagrave della generazione di coloro

che ne mangiano La terra dunque poicheacute porta

giustamente nutrimento egrave (rappresenta) la purificazione

del cuore mediante la filosofia pratica il fieno egrave la

scienza delle cose create per contemplazione naturale il

pane infine egrave la verace mistagogia secondo la teologia947

944

Cfr QTh XL 36-39 in QTh (Laga-Steel 1980) p 269 945

Il monaco Massimo definisce la teologia come il gradino successivo alla contemplazione

naturale in

QTh XIII 20-31 in Ibidem p 95

QTh XVI 53-56 in Ibidem p 107

QTh LI 7-17 in Ibidem p 395

QTh LX 63-83 in QTh (Laga-Steel 1990) p 77 946

Cfr MSIMONETTI (a cura di) Il Cristo Testi teologici e spirituali in lingua greca dal IV al VII

secolo Milano 1990 J C LARCHET La question christologique Agrave propos du projet drsquounion de

lrsquoEacuteglise orthodoxe et des lrsquoEacuteglises non chalceacutedoniennes problegravemes theologiques et

eccleacutesiologiques en suspens in laquoLe messager orthodoxeraquo 134 (2000) pp 3-103 M FIEDROWICZ

Theologie der Kirchenvaumlter Grundlagen fruumlhcristlicher Glaubensreflexion Freiburg 2007 A

Grillmeier Jesus der Christus im Glauben der Kirche 21 Das Konzil von Chalcedon (451) 22

Rezeption und Widerspruch (451-518) 23 Die Kirchen von Jerusalem und Antiochien nach 451

bis 600 Freiburg 1979-2002 947

QTh V 36-44 in QTh (Laga-Steel 1980) p 67

laquoΚαὶ οὕτως ὡς ἐν ἱδρῶτι τοῦ προσώπου τῷ ἐπιστημονικῷ τῆς διανοίας κατὰ τὴν γνῶσιν τρόπῳ

τὸν ἄφθαρτον τῆς θεολογίας ἄρτον ἐσθίει τὸν μόνον ὄντως ζωτικόν καὶ τῶν ἐσθιόντων αὐτὸν

συντηροῦντα πρὸς ἀφθαρσίαν τὴν γένεσιν Γῆ τοίνυν ἐστίν (40) καλῶς ἐσθιομένη ἡ διὰ πράξεως

τῆς καρδίας κάθαρσις χόρτος δὲ ἡ κατὰ τὴν φυσικὴν θεωρίαν ἐπιστήμη τῶν γεγονότων ἄρτος δὲ

ἡ κατὰ τὴν θεολογίαν ἀληθὴς μυσταγωγίαraquo

183

Mentre lrsquointelletto ama la teologia mistica che prega o

profetizza con il capo coperto vale a dire quando accede

allrsquoinconoscibilitagrave delle segrete contemplazioni che

insegna e avvia gli altri alla teologia per mezzo del capo

se ha una qualche forma di intellezione quando avviate o

avvia il Logos che trascende lintelletto in quanto copre

ogni realtagrave nota ciograve che egrave semplice e al di lagrave di tutta

lrsquointellezione mentre avrebbe visto senza occhi spogliato

di ogni concetto e della conoscenza egli il Logos il vero

Dio conoscendo (14) sapientemente come le privazioni

riguardo la veritagrave su Dio affermano Dio in qualsiasi

modo rimuovendo completamente gli esseri948

Scholium

14 Quando affermiamo la divinitagrave come dice la

immaginiamo allo stesso modo degli esseri come causa

creatrice quando la neghiamo in rapporto agli esseri non

concepiamo contemporaneamente gli esseri rispetto alla

causa in quanto deve affermare la veritagrave di nessun

rapporto con gli esseri questo rapporto attraverso il quale

abbiamo naturalmente messo in relazione due realtagrave che

sono correlati E cosigrave il buon teologo rende ignaro

superando la base della vera conoscenza di Dio ciograve che egrave

del tutto impensabile949

Massimo descrive la teologia come una componente essenziale della vita di ogni

cristiano950

Essa egrave lo studio di Dio creatore ex nihilo che viene distinto sul piano

metafisico-onotologico dal mondo e viene considerato un Dio che richiede

venerazione e timore che sa essere crudele e impietoso ma nello stesso tempo

anche buono e misericordioso visto che la sua connotazione essenziale egrave quella di

948

QTh XXV 105-117 in Ibidem p 165

laquoΚαὶ πᾶς νοῦς μυστικῆς γενόμενος ἐραστὴς θεολογίας προσευχόμενος ἢ προφητεύων κατὰ

κεφαλῆς ἔχων τουτέστι ταῖς ἀδύτοις ἐμβατεύων ἀγνώστως θεωρίαις ἢ διδάσκων καὶ μυσταγωγῶν

ἄλλους πρὸς θεολογίαν εἴ τινα μορφὴν σχοίη νοήσεως τὸν ὑπὲρ νόησιν λόγον μυσταγωγούμενος

ἢ μυσταγωγῶν καταισχύνει τὴν κεφαλὴν αὐτοῦ τὸν ἁπλοῦν καὶ ὑπερέκεινα πάσης νοήσεως

ὑποθείς τινι τῶν ὄντων καὶ γινωσκομένων δέον πάσης αὐτὸν γυμνὸν ἐννοίας καὶ γνώσεως

ἀνομμάτως ὁρᾶν τὸν ἀληθῆ θεὸν λόγον γινώσκοντα (14) σαφῶς ὡς ἐπὶ θεοῦ μᾶλλον αἱ

καθrsquoὑπεροχὴν στερήσεις ἀληθεύουσι ποςῶς μηνύουσαι τὴν θείαν θέσιν διά τῆς τῶν ὄντων

παντελοῦς ἀφαιρέσεωςraquo 949

Scholium in Ibidem p 171

laquo14 Ὅταν τὸ θεῖον καταφάσκωμεν φησίν συνεπινοοῦμεν μὲν αὐτὸ τοῖς οὖσιν ἀλλrsquoὡς αἰτίαν

ποιητικήνmiddot ὄταν δὲ τῶν ὅντων αὐτὸ παντελῶς ἀποφάσκωμεν οὔτε κατrsquoαἰτίαν αὐτὸ συνεπινοοῦμεν

τοῖς οὖσιν ὄτι μηδεμίαν ἀληθῶς εἰπεῖν ἔχει πρὸς τὰ ὄντα σχέσιν καθrsquoἣν τὴν ἐπrsquoάμφοῖν ὧν ἐστι

σχέσις ἔννοιαν ἃμα συναναφέρειν πεφύκαμεν Οὐκοῦν ὁ καλὸς θεολόγος τὴν καθrsquoὑπεροχὴν

ἀγνωσίαν θέσιν γνώσεως ἀληθοῦς ποιεῖται τοῦ θεοῦ τὸ παντελῶς ἀνεννόητονraquo 950

Cfr H G BECK Kirche und theologische Literatur im Byzantinischen Reich Monaco 1959 e

cfr J MEYENDORFF Byzantine Theology New York 1979 tra it L Perrone Genova 1984

184

padre termine che implica una duplice valenza semantica vale a dire normativa

ed anche protettiva verso i suoi figli951

La teologia dunque egrave la conoscenza relativa al divino egrave conoscenza

intellettiva esprimibile su Dio e allo stesso tempo naturale poicheacute egrave il risultato

delle facoltagrave conoscitive Infatti il monaco spiega nelle Centuriae de caritate

Quando hai intenzione di conoscere la teologia non

ricercare le ragioni che sono proprie a Lui infatti una

mente umana e neppure quella di coloro che sono dopo di

Lui (gli angeli) non le puograve trovare ma per quanto sia

possibile indaga le ragioni di quanto gli riguarda cioegrave

quelle (ragioni) intorno allrsquoeternitagrave allrsquoinfinito alla

bontagrave alla sapienza e alla potenza ordinatrice

provvidente e giudice degli esseri Tra gli uomini infatti

egrave un grande teologo chi ricerca le ragioni di queste952

La teologia di cui parla il monaco egrave connessa nella maggior parte dei casi alla

mistagogia con le espressioni laquoteologia misticaraquo953 laquomistagogia teologicaraquo954

laquoconoscenza misticaraquo955 che rimandano necessariamente ai Padri Cappadoci e

allo Pseudo-Dionigi La teologia ascetica e mistica ha come oggetto la perfezione

della vita cristiana il cui fine ultimo per il monaco egrave lrsquoascesi egrave la scienza dei

santi in quanto spiega che cosa sia la santitagrave e quali siano i mezzi per acquisirla

ed al contempo ha il compito di formare lo spirito degli uomini in considerazione

del fatto che conduce le anime alla perfezione della vita soprannaturale

Con il termine generico teologia viene indicato quella forma di conoscenza

che rende possibile cogliere la perfezione intrinseca della creazione956

I due

951

Massimo richiamandosi a Gregorio di Nazianzo e a Dionigi Areopagita specifica che la

sostanza di Dio egrave preclusa alla nostra conoscenza infatti egrave possibile coglierne sapienza bontagrave o

potenza ed esperire la sua esistenza nel creato Cfr Cap de car I 100 in PG 90 984 A II 27 in

PG 90 992 C IV 7 in PG 90 1049 B cfr Th Oec I 48 in PG 90 1100 D e cfr Amb ad Io 34 in

in PG 91 1288 B 952

Cap de car II 27 in PG 90 992 C

laquoκζrsquo Θεολογεῖν μέλλων μὴ τοὺς κατrsquoαὐτὸν ζητήσῃς λόγουςmiddot οὐ μὴ γὰρ εὓρῃ ἀνθρώπινους νοῦς

ἀλλrsquoοὐδrsquoἄλλου τινὸς τῶν μετὰ Θεόνmiddot ἀλλὰ τοὺς περὶ αὐτὸν ὡς οἶόν τε διασκόπει οἶον τοὺς περὶ

αἰδιότητος ἀπειρίας τε καὶ ἀοριστίας ἀγαθότητός τε καὶ σοφίας καὶ δυνάμεως δημιουργικῆς τε

καὶ προνοητικῆς καὶ κριτικῆς τῶν ὄντων Οὖτος γὰρ ἐν ἀνθρώποις μέγα θεολόγος ὁ τούτων τούς

λόγους κἂν ποσῶς ἐξευρίσκωνraquo 953

Cfr QTh XXV 103 in QTh (Laga-Steel 1980) p 165 954

Cfr QTh XL 36-37 in Ibidem p 269 955

Cfr QTh III 39 in Ibidem p 57 956

Cfr P N EVDOKIgraveMOV La conoscenza di Dio secondo la tradizione orientale Roma 1983 e

ID Teologia della bellezza Larte dellicona Cinisello Balsamo 1990 V LOSSKY La teologia

185

aggettivi ldquomisticordquo e ldquomistagogicordquo alludono a quella parte della scienza

teologica che tende alla pura contemplazione e alla via ascetica957

La teologia si declina in forme diverse a seconda delle specifiche

definizioni ma presuppone comunque il superamento della contemplazione

naturale grazie alla conoscenza degli esseri e dei loro logoi Basti pensare

allrsquointerpretazione dellrsquoapparizione di Cristo sul monte Tabor958

negli Ambigua

ad Iohannem in cui il monaco spiega che la luminositagrave del volto rappresenta

simbolicamente la teologia apofatica quella degli abiti e la comparsa di Mosegrave (la

provvidenza) e di Elia (giudizio) rappresenta la teologia catafatica959

Dio

monade ineffabile e divina960

egrave definito in modo apofatico ldquototalmente privo di

quantitagraverdquo (παντελῶς ἄποσος) ldquototalmente privo di qualitagraverdquo (παντελῶς ἄποιος)

ldquodel tutto senza dimensionirdquo (ἀδιάστατος πάντῃ) ldquodel tutto infinitordquo (πάντῃ

ἄπειρος) ldquodel tutto immobilerdquo (πάντῃ ἀκίνητος) ldquototalmente imprincipiatordquo

(παντελῶς ἄναρχος) ldquodel tutto ingeneratordquo (ἀγέννητος πάντῃ) ldquototalmente senza

relazionerdquo (παντελῶς ἄσχετος) ldquoassolutamente ineffabile e inconoscibilerdquo

(παντάπασιν ἄρρητός τε καὶ ἄγνωστος)961

ed egrave ldquoinfinite volte infinitamente (hellip) al

di lagrave di tuttordquo (ἀπειράκις ἀπείρως (hellip) ἐπέκεινα πάντων)962

Allo stesso modo Dio

egrave definito in modo catafatico963

come ldquocausa creanterdquo (ποιητικὸν αἴτιον)964

mistica della chiesa dOriente La visione di Dio Bologna 1990 e G PASSARELLI Iconostasi La

teologia della bellezza e della luce Milano 2003 957

Cfr M VANNINI Storia della mistica occidentale Milano 1999 G PENCO Il monachesimo

Milano 2000 F ASTI Spiritualitagrave e mistica Questioni metodologiche Cittagrave del Vaticano 2003 e

IDTeologia della vita mistica Fondamenti Dinamiche Mezzi Cittagrave del Vaticano 2009 958

Cfr Mt 17 1-8 Mc 9 2-8 Lc 9 28-36 959

Cfr Amb ad Io 10 in PG 91 1168 A Lrsquoepisodio biblico viene ricordato anche in Cap de car

I 10 in PG 90 984 A Non facciamo riferimento puntuale alla teologia apofatica e catafatica

assunta completamente dallo Pseudo Dionigi percheacute discusso giagrave altrove (cfr V CROCE

Tradizione e ricerca Il metodo teologico di san Massimo il Confessore Milano 1974 pp 168-

178) 960

QTh LV in QTh (Laga-Steel 1980) p 489 laquoθεία καὶ ἄρρητος μονὰςraquo 961

Cfr Amb ad Io 10 in PG 91 1168 A-B 962

QTh LXIII in QTh (Laga-Steel 1990) p 159 963

Il monaco Massimo usa spesso per connotare lrsquoessenza divina parole composte da ὑπέρ e

diversi aggettivi come ὑπεράγαθος (cfr Amb ad Io 10 in PG 91 1137 B) ὑπερδύναμος (cfr Th

Oec I 4 in PG 90 1084 C) ὑπερούσιος (cfr Th Oec I 4 in PG 90 1084 C e II 1 in PG 90 1125

A) ὑπέρσοφος (cfr Amb ad Io 10 in PG 91 1192 A) ὑπὲρ αὐτὸ τὸ εἶναι (cfr Amb ad Io 10 in

PG 91 1180 B) ὑπὲρ πάντα τὰ ὄντα (cfr Amb ad Io 10 in PG 91 1153 B) πάσης οὐσίας

ὑπερέκεινα (cfr Th Oec I 2 in PG 90 1084 A) Allo stesso modo unisce il pronome personale

αὐτὸ a sostantivi che indicano il τί ἐστί dellrsquoessenza divina come αὐτοαγαθότης (cfr Cap de car

III 27 in PG 90 1025 A) αὐτοβουλή (cfr QTh XXVIII in QTh (Laga-Steel 1980) p 205)

αὐτογνῶσιςαὐτοεπιστήμε (cfr Amb ad Io 10 in PG 91 1177 A) αὐτοδικαιοσύνη (cfr QTh LIX

186

ldquocreatore del divenirerdquo (γενεσιουργὸς)965

ldquosapienza di seacuterdquo (αὐτοσοφία)966

ldquosussistenza di seacuterdquo (αὐτούπαρξις)967

ldquoragione di se stessordquo (αὐτολόγος)968

Il monaco Massimo concepisce la θεολογία non solo come scienza del

divino ma come lrsquounica conoscenza che possa cogliere la Trinitagrave nel creato

Grazie alla contemplazione naturale con cui ha inizio il processo di

spiritualizzazione il cristiano puograve giungere alla comprensione della Scrittura che

gli consentiragrave non solo di vincere le proprie passioni ma di unirsi con Dio scopo

dellrsquointero procedimento ascetico969

Riprendendo il primo capitolo della Mystica

Theologica dello Pseudo Dionigi970

il monaco esplicita che Dio egrave radicalmente

trascendente nel suo essere cosigrave come rispetto ad ogni forma di conoscenza a lui

relativa971

infatti non puograve essere raggiunto neacute con la sensibilitagrave neacute con la ragione

neacute con lrsquointelletto neacute con la conoscenza neacute attraverso ciograve che egrave conosciuto ciograve

che egrave pensato ciograve che egrave detto neacute attraverso il sensibile e ciograve che si percepisce972

Secondo questi assunti il monaco dichiara la conoscenza di Dio come una

conoscenza ldquoal di sopra dellrsquointellettordquo in quanto il pensiero che egrave in principio

unico si fa via via molteplice973

Infatti esso prende una forma diversa in base agli

oggetti sensibili e intellegibili a cui si riferisce e per giungere a Dio necessita del

superamento della varietagrave dei pensieri fino a giungere ad un pensiero senza forma

esso dunque necessita in altri termini di ritornare alla condizione originaria del

in QTh (Laga-Steel 1990) p 65) αὐτοδύναμις (cfr Amb ad Io 7 in PG 91 1073 B) αὐτοκίνησις

(cfr Ibidem) αὐτοουσία (cfr QTh XLIV in QTh (Laga-Steel 1980) p 301) 964

Cfr EpVI in PG 91 429 C 965

Cfr Amb ad Io 15 in PG 91 1217 C 966

Cfr Cap de car III 27 in PG 90 1025 A 967

Cfr Ibidem 968

QTh XXVIII 47 in QTh (Laga-Steel 1980) p 205 969

Cap de car II 26 in PG 90 992 B

laquoΚςrsquo Πραχτικὴν μὲν ὁ νοῦς κατορθῶν εἰς φρόνησιν προκόπτειmiddot θεωρητικὴν δὲ εἰς γνῶσιν Τῆς

μὲν γάρ ἐστιν εἰς διάκρισιν ἀρετῆς καὶ κακίας φέρειν τὸν ἀγωνιζόμενονmiddot τῆς δὲ εἰς τοὺς περὶ

ἀσωμάτων καὶ σωμάτων λόγους ἄγειν τὸν μέτοχον Τῆς δὲ θεολογικῆς χάριτος τοτηνικαῦτα

καταξιοῦται ὁπηνίκα τὰ προειρημένα πάντα διὰ τῶν τῆς ἀγάπης πτερῶν διαπεράσας καὶ ἐν Θεῷ

γενόμενος τὸν περὶ αὐτοῦ λόγον διὰ τοῦ πνεύματος ὡς ἀνθρωπὶνῳ νῷ δυνατὸν διασκοπήσειraquo 970

Cfr Prol 74-77 in Ibidem p 21 971

Cfr QTh XXV 105-108 in QTh (Laga-Steel 1980) p 165 QTh LVI 151-152 in QTh (Laga-

Steel 1990) p 13 QTh LIX 101-102 in Ibidem p 51 e cfr QTh LXIII 323-324 in Ibidem p 165 972

QTh XXV 59-61 in QTh (Laga-Steel 1980) p 161 laquoοὐκ αἴσθησιν οὐ λόγον οὐ νοῦν οὐ νόησιν

οὐ γνῶσιν οὐ γινωσκόμενον οὐ νοούμενον οὐ λεγόμενον οὐκ αἰσθητὸν οὐκ αἰσθανόμενονraquo 973

Cfr Th Oec II 5 in PG 90 1128 A

187

pensiero unico e semplice che egrave nella condizione di unirsi a Dio974

In realtagrave

lrsquointelletto egrave lrsquounico vero protagonista per lrsquounione con lrsquoessenza divina975

in

quanto rimane la dimensione unificatrice tra Dio e lrsquouomo976

Lrsquointelletto si avvia allrsquounione con Dio quando diventando passivo

lrsquointelletto non produce piugrave alcuna conoscenza ma piuttosto riceve coscienza e

godimento spirituale da Dio977

che puograve essere venerato solo con il silenzio in

quanto solo il silenzio celato nel mistero risulta ricchissimo di parole978

974

Massimo riadatta il concetto di trascendenza appreso dalla lezione areopagita con lrsquoespressione

αἰσθάνεσθαι ὑπὲρ αἴσθησιν (cfr Th Oec 274 in PG 90 1169 A) proprio per indicare quel tipo di

pensiero senza forma che puograve giungere a possedere il proprio oggetto ultimo e lrsquoesperienza di esso

solo andando oltre la relazione tra senso e spirito Lrsquoesperienza (πεῖρα) egrave proprio al di lagrave di questa

relazione tra il sensibile e lrsquointelligibile ma egrave necessario chiarire che per ldquoesperienzardquo si intende

quel sapere pienamente realizzato che si raggiunge nel momento in cui si coglie il concetto

Cfr QTh LX 87-93 in QTh (Laga-Steel 1990) pp 77 e 79

laquoΠεῖραν δὲ λέγω αὐτὴν τὴν κατrsquoἐνέργειαν γνῶσιν τὴν μετὰ πάντα λόγον ἐπιγινομένην αἴσθησιν

δὲ αὐτὴν τοῦ γνωσθέντος τὴν μέθεξιν τὴν μετὰ πᾶσαν νόησιν ἐκφαινομένην Καὶ τοῦτο τυχὸν

μυστικῶς διδάσκων ὁ μέγας ἀπόστολός φησινmiddot εἴτε προφητεῖαι παύσονται εἴτε γνώσεις

καταργηθήσονται περὶ τῆς ἐν λόγῳ κειμένης καὶ νοήμασι γνώσεως δηλονότι φάσκωνraquo 975

Cap de car I 10 in PG 90 964 A

laquoὋταν τῷ ἔρωτι τῆς ἀγάπης πρὸς τὸν Θεὸν ὁ νοῦς ἐκδημῇ τότε οὔτε ἑαυτοῦ οὔτε τινὸς τῶν

ὄντων παντάπασιν ἐπαισθάνεται Ὑπὸ γὰρ τοῦ θείου καὶ ἀπαίρου φωτὸς καταλαμπόμενος

ἀναισθητεῖ πρὸς πάντα τὰ ὑπrsquoαὐτοῦ γεγονότα καθάπερ καὶ ὀ αἰσθητὸς ὀφθαλμὸς πρὸς τοὺς

ἀστέρας τοῦ ἡλιου ἀνατέλλοντοςraquo 976

Cfr Amb ad Iohan 10 3 in PG 911113 B 977

Prol 69-88 in QTh (Laga-Steel 1980) p 21

laquo(hellip) καὶ μάλιστα πρὸς ὑμᾶς γε τὸν λόγον ποιούμενος τοὺς γνωστικοὺς ὄντως καὶ (70) ἀκριβεῖς

τῶν θείων θεάμονας καὶ τῶν παθῶν διαβάντας τὴν ὄχλησιν καὶ τὴν ὅλην παρελθόντας σχέσιν τῆς

φύσεως καὶ τῶν καθηκόντων κεκτημένους τὸν λόγον ἡγεμόνα καὶ δικαστὴν δικαιότατον καὶ τὸν

νοῦν διὰ τῆς κατὰ τὸ κρεῖττον ἀνοησίας εἰς τὸν ἐνδότατον τῆς θείας ἀφθεγξίας (75)

καταστήσαντας τόπον ἔνθα μόνης ἐστὶν ἀγνώστως εὐφροκαταστήσαντας τόπον ἔνθα μόνης ἐστὶν

ἀγνώστως εὐφροσύνης θείας ἀντιλαμβάνεσθαι τὴν τῶν ἀξιουμένων αὐτῆς πεῖραν μόνην ἐχούσης

τοῦ οἰκείου μεγέθους διδάσκαλον καὶ διὰ τοῦτο μόνης χρῄζοντας μικρᾶς περὶ τῶν ζητουμένων

ἐμφάσεως προδεικτικῆς τοῦ παμφαοῦς κάλλους τῶν (80) ἐμφερομένων τοῖς θείοις λογίοις

μυστικῶν θεαμάτων καὶ τῆς ἐπrsquo αὐτοῖς πνευματικῆς μεγαλονοίας εἴπερ καὶ τοῦτο θεμιτὸν ἐμοὶ

πρὸς ὑμᾶς εἰπεῖν τοὺς ἅλας ἤδη τῆς γῆς καὶ φῶς τοῦ κόσμου κατὰ τὸν κυριακὸν λόγον διὰ τὸν

πλοῦτον τῆς ἀρετῆς καὶ τὴν πολλὴν χύσιν τῆς γνώσεως γεγενημένους (85) καὶ τὴν ἐν ἄλλοις

σηπεδόνα τῶν παθῶν τρόποις ἀρετῶν ἐκκαθαίροντας καὶ τὴν ἄγνοιαν ψυχῆς ὑπάρχουσαν

τύφλωσιν τῷ τῆς γνώσεως φωτὶ καταυγάζονταςraquo 978

QTh LXV 466-475 in QTh (Laga-Steel 1990) pp 279 e 281

laquoΤὸ δὲ σάββατον τελεία παθῶν ἐστιν άπραξία καὶ τῆς περὶ τὰ πεποιημένα καθολικὴ τοῦ νοῦ

παῦλα κινήσεως καὶ πρὸς τὸ θεῖον τελεία διάβασις διάβασιςmiddot ἐν ᾦ τὸν διrsquoἀρετῆς καὶ γνώσεως κατὰ

τὸ θεμιτὸν ἀφικόμενον οὐ δεῖ καθάπερ ξύλα τὴν οἱανοῦν παντελῶς ὓλην ἐξαπτικὴν ἐνθυμεῖσθαι

παθῶν οὒτε μὴν φύσεως τὸ παράπαν ἀναλέγεσθαι λόγους ἳνα μὴ πάθεσιν ἡδόμενον ἢ φύσεως

ὃροις μετρούμενον κατὰ τοὺς Ἓλληνας τὸν θεὸν δογματίζωμεν ὃνπερ ἡ τελεία μόνη κέκραγε

σιγὴ καὶ ἡ παντελὴς καθrsquoὑπεροχὴν ἀγνωσία παρίστησινraquo

Il richiamo al silenzio egrave ricorrente nellrsquoopere di Massimo cfr

Amb ad Io 10 22 in PG 91 1149 B

Ibidem 10 26 in PG 91 1153 C

Ibidem 10 43 in PG 91 1193 D

Ibidem 15 in PG 91 1220 B

188

Unrsquoattenzione particolare inoltre merita il rapporto che intercorre tra la

scienza teologica e la sacra scrittura che nelle Quaestiones ad Thalassium assume

un significato centrale Contenendo direttamente la vera e propria ldquoparola di Diordquo

il testo sacro necessita di una raffinata interpretazione per Talassio rappresentante

della comunitagrave monastica africana il quale chiede continui chiarimenti di diversi

passi che talora appaiono criptici talora contradditori Massimo per rispondere ai

dubbi e alle perplessitagrave di Talassio propone articolate interpretazioni allegoriche

dei passi biblici Basti pensare allrsquointerpretazione di matrice origeniana della

vicenda di Giona la fuga per mare di Giona che si sottrae al comando divino

affidatogli da Jahvegrave egrave intesa come lrsquoemblema della condizione dellrsquouomo nel suo

vagare senza sosta lontano da Dio979

In Massimo gli spunti di riflessione

esegetica sono molteplici e intrecciati fra loro cosigrave da costruire unrsquoampia sintesi

della precedente tradizione interpretativa il monaco proponendo il principio

ermeneutico di Gregorio Magno secondo cui Scriptura crescit cum legente980

ritiene che la parola di Dio egrave simile a un grano di senape ldquopiccolardquo prima

drsquoessere coltivata ma non appena messa a cultura abbraccia il significato di tutti

gli esseri creati

La questione concernente lrsquointerpretazione delle Scritture che egrave di ordine

teologico filosofico e linguistico puograve essere sintetizzata proprio alla luce

Ibidem 17 in PG 91 1228 A

Ibidem 20 in PG 91 1241 B

Op theol et pol 20 in PG 91 229 A

Myst 4 in PG 91 672 C

Th Oec I 83 in PG 90 1117 B 979

QTh LXIV 242-266 in QTh (Laga-Steel 1990) pp 201 e 203

laquoὉ γὰρ λόγος τῆς χάριτος διὰ πολλῶν πειρασμῶν πρὸς τὴν τῶν ἐθνῶν ἐκκλησίαν ὣσπερ Ἰωνᾶς

διὰ πολλῶν θλίψεων πρὸς Νινευὴ διαβὰς τὴν πόλιν τὴν μεγάλην ἒπεισε τὸν βασιλεύοντα νόμον

τῆς φύσεως ἐξαναστῆναι τοῦ θρόνου τῆς προτέρας περὶ τὸ κακὸν δηλαδὴ κατὰ τὴν αἲσθησιν

ἓξεως καὶ περιελέσθαι τὴν στολὴν αὐτοῦ τὸν ἐπὶ τοῖς ἢθεσι λέγω τῆς κοσμικῆς δόξης ἀποθέσθαι

τῦφον καὶ περιβαλέσθαι σακκὸν τὸ πένθος δηλαδὴ καὶ τὴν δυσχερῆ καὶ τραχεῖαν τῆς

κακοπαθείας καὶ βίῳ τῷ κατὰ θεὸν πρέπουσαν ἀγωγήν καὶ καθίσαι ἐπὶ σποδοῦmiddot σποδός ἐστιν ἡ

πτωχεία τοῦ πνεύματος ἐφrsquoἧς καθέζεται πᾶς εὐσεβῶς ζῆν διδασκόμενος καὶ τὴν μάστιγια τῆς

συνειδήσεως ἒχων ἐπὶ τοῖς πλημμεληθεῖσιν αὐτὸν καταικίζουσαν Καὶ οὐ μόνον τὸν βασιλέα

πείθει πιστεῦσαι τῷ θεῷ κηρυττόμενος ὁ λόγος τῆς χάριτος ἀλλὰ καὶ τοὺς ἂνδρας τοὺς

συμπληροῦντας δηλαδὴ τὴν φύσιν ἀνθρώπους ἓνα πληροφορῶν ὁμολογεῖν εἶναι θεὸν τὸν πάντων

ποιητὴν καὶ κριτὴν καὶ κηρύξαι πιστῶς παρασκευάζων τὴν τελείαν δηλαδή τῶν προτέρων ἀποχὴν

πονηρῶν ἐπιτηδευμάτων καὶ ἐνδύσασθαι σάκκους ἀπὸ μικροῦ ἓως μεγάλου αὐτῶν τὴν

νεκρωτικὴν δηλαδὴ τῶν παθῶν κακοπάθειαν προθύμως μετελθεῖνmiddot μικροὺς δὲ καὶ μεγάλους

ἐνταῦθα κατὰ τὸν τῆς ἀναγωγῆς λόγον ὑπονοῶ κεκλῆσθαι τοὺς ἐν ἣττονι κακίᾳ καὶ μείζονι

φωραθέντας ὑπὸ τοῦ λόγουraquo 980

GREGORIO MAGNO Commento morale a Giobbe3 XX1 Roma Cittagrave Nuova 1997 (Opere di

Gregorio Magno I3) p 87

189

dellrsquoanalisi delle Quaestiones ad Thalassium La comprensione della Scrittura

accresce la maturazione spirituale di colui che la legge e la interpreta in quanto

consente di avvicinarsi al divino Si puograve dunque partire dallrsquoassunto che

interpretare egrave atto antropologico insito cioegrave nella natura umana ed equivale a

comprendere in profonditagrave La lectio divina egrave lrsquoincontro di un individuo con Dio

stesso che parla la sua interpretazione presuppone un notevole grado di maturitagrave

spirituale e non puograve essere svincolata da una vita di ascesi interamente orientata a

Dio Infatti non egrave un caso che il monaco Massimo interpreti il versetto biblico di

Matteo laquocercate prima il Regno di Dio e la sua giustiziaraquo981 come un invito alla

ricerca della veritagrave e di conseguenza ad una condotta di vita che sia conforme ad

essa982

Entro tale prospettiva lrsquoincarnazione stessa di Cristo e la consapevolezza

del suo mistero che deriva dalla conoscenza della θεολογία acquistano un

significato decisivo poicheacute con esse non solo lrsquouomo vince il peccato e la morte

ma ha anche la possibilitagrave di innalzarsi verso Dio piugrave di ogni altra creatura dopo

essersi privato del corpo tomba dello spirito983

Lrsquoantico dualismo tra anima e

corpo sebbene superato con il concetto di incarnazione non egrave totalmente superato

nel credente in quanto la sensibilitagrave che lo costituisce lo ostacola continuamente

nel suo tentativo di raggiungere lrsquoascesi Infatti il peccato e il vizio sono sempre in

agguato per turbare lrsquoanimo disposto volontariamente allrsquoascesi

Il percorso ascetico quindi risulta necessario per la liberazione dalla

dimensione sensibile e per giungere alla vera e propria divinizzazione dellrsquoanima

dopo aver ottenuto il pieno controllo di seacute nellrsquoambito della πρᾶξις il quale

garantisce il raggiungimento delle due forme di conoscenza superiori la θεωρία e

la θεολογία il credente puograve divinizzarsi in quanto immagine ontologica del

divino Piugrave che una teologia e una teodicea meramente astratte e speculative

troviamo nelle Quaestiones ad Thalassium lrsquoesposizione di un concreto e intenso

981

Mt 633 982

QTh XXXIV 14-19 in QTh (Laga-Steel 1980) p 235

laquoΠλὴν ὁ κύριος εἰπὼν ζητεῖτε πρῶτον τὴν βασιλείαν τοῦ θεοῦ καὶ τὴν δικαιοσύνην αὐτοῦ τουτέστι

πρὸ πάντων τὴν ἐπίγνωσιν τῆς ἀληθείας καὶ οὓτω τὴν τῶν καθηκόντων τρόπων ἐξάσκησιν σαφῶς

ἔδειξε περὶ μόνης τῆς θείας γνώσεως δεῖν ζητεῖν τοὺς πιστεύοντας καὶ τῆς αὐτὴν κοσμούσης διὰ

τῶν ἔργων ἀρετῆςraquo 983

Per lrsquoinfluenza della filosofia neoplatonica sulla teologia bizantina cfr P ARMSTRONG The

Architecture of the Intellegible Universe in the philosophy of Plotin London 1982 pp 64-80

190

rapporto tra Dio e lrsquouomo un rapporto in cui Dio attraverso la Parola nutre

lrsquoanima dellrsquouomo che egrave immagine del suo creatore e pertanto a lui puograve ritornare

secondo un procedimento ascetico Conoscere la struttura ontologica del creato

consente di comprendere in che modo sia possibile la divinizzazione fine

supremo dellrsquoascesi

191

2 Lrsquoascesi

Esplicitare come il monaco Massimo abbia finalizzato lrsquoinsegnamento spirituale

contenuto nelle Quaestiones ad Thalassium al fine dellrsquoascesi egrave lrsquoobiettivo della

seconda parte della presente ricerca Dopo aver preso in considerazione nelle

diverse ἀποκρίσεις nelle quali si delinea la prospettiva speculativa e teologica di

Massimo occorre prendere in considerazione un tema che egrave stato per lo piugrave con

rare e pregevoli eccezioni oggetto esclusivo della storia della spiritualitagrave e della

storia della teologia984

Unrsquoampia letteratura caratterizzata da specifici

orientamenti teologici ha contribuito a fissare il significato del concetto di ascesi

sia in ambito latino sia in ambito orientale985

In considerazione della finalitagrave della presente ricerca appare opportuno in

primo luogo definire il concetto di ldquoascesirdquo Il termine deriva dalla parola greca

ἄσκησις usato per indicare lrsquoallenamento e lrsquoesercizio che gli atleti dovevano

praticare per acquisire le abilitagrave fisiche necessarie per la lotta Successivamente

soprattutto a partire dalla filosofia cinica e stoica il termine viene riferito

allrsquoeducazione delle capacitagrave spirituali atte a consentire lrsquoacquisizione delle virtugrave

necessarie per dominare le passioni Con lrsquoavvento del Cristianesimo ascesi viene

usato come sinonimo di esercizio spirituale attraverso lrsquoastensione da tutto ciograve che

allontana dalla dimensione spirituale al fine di raggiungere una forma di diretta

comunicazione con il divino986

Nel presente contesto il termine ἄσκησις va inteso nel senso di ldquoesercizio

spiritualerdquo che ha come scopo il raggiungimento dellrsquoesperienza mistica dellrsquounitagrave

984

Cfr P HADOT Esercizi spirituali e filosofia antica Torino 1987 I HAUSHERR Direction

spirituelle en Orient autrefois Roma 1955 e P RABBOW Seelenfuumlhrung Methodik der Exercitien

in der Antike Muumlnchen 1954 985

Rimandiamo alle voci del Dictionnaire de spiritualiteacute ascetiqueet mystique Tome III (1957)

coll 1002-1202 del Dizionario degli Istituti di PerfezioneTomo III (1976) coll 530-548 del

Dictionnaire critique de Theacuteologie publieacute sous ladirection de J-Y Lacoste Paris 1998 pp 336-

338 o infine del Dizionario enciclopedico di spiritualitagrave a cura di E Ancilli e del Pontificio

Istituto di Spiritualitagravedel Teresianum Roma 1990 pp 793-806 986

Per una completa ricostruzione della storia dellascesi la letteratura secondaria egrave molto vasta

pertanto si segnalano gli studi che sono stati usati per questo tipo di ricerca serviti soprattutto per

distinguere lrsquoascesi dalla mistica cfr M VANNINI Storia della mistica occidentale Firenze 2015

M TOTI Il lessico dellrsquoascesi alcune osservazioni sulla laquopsicologia spiritualeraquo nel Cristianesimo

orientale ed in Epitteto in laquoHistoria religionumraquo 3 (2011) pp 47-63 A RIGO Mistici bizantini

Torino 2008 P HADOT Exercises spirituels et philosophie antique trad it A M Marietti Torino

2005 TOMAacuteŠ ŠPIDLIacuteK La spiritualitagrave dellrsquoOriente cristiano Manuale sistematico trad it di M

Donadeo Roma 1995

192

profonda tra uomo e Dio La segretezza il silenzio la quiete a cui lrsquoascesi

rimanda rappresentano un ldquocammino di vitardquo in quanto lrsquoesperienza del credente

non egrave soltanto intellettuale esse che costituiscono il fine ultimo dellrsquoesercizio

ascetico consentono allo spirito la regione piugrave alta dellrsquointelletto di superare

ogni forma di differenza e determinazione cosigrave da poter raggiungere quella che

Cusano chiamava ablatio omnis alteritatis Non bisogna trascurare inoltre che la

dimensione cristiana dellrsquoascesi si basa sullrsquoassunto teologico secondo cui la

salvezza viene da Dio attraverso Gesugrave Cristo987

Lrsquoascesi sulla base del modo in cui viene delineata dal monaco Massimo

puograve essere definita come un esercizio alla teologia ascetica-mistica che pur

apparendo in qualche modo come unrsquoattivitagrave prometeica ha come scopo ultimo la

perfezione della vita del credente Questrsquoultimo attraverso il dono dello Spirito

Santo viene guidato a vivere non piugrave nella schiavitugrave dellrsquohumana carnis988

ma

nella libertagrave che Dio ha donato allrsquouomo989

Non trascurando minimante lrsquoaspetto

pneumatico dellrsquoascesi990

il monaco la ritiene comunque una lotta una fatica e un

esercizio spirituale continuo percheacute lrsquouomo peccatore che egrave insito in ognuno

acquisti la libertagrave autentica991

perciograve egrave esercizio di riconoscimento di se stessi992

per una rinascita o meglio per essere una nuova creatura in Cristo993

987

Lrsquoimpossibilitagrave a cui si fa riferimento egrave ascrivibile alla natura umana la quale in quanto

sprovvista di perfezione puograve raggiungere il divino solo per mezzo della grazia Secondo Massimo

la venuta dello Spirito Santo dal Padre attraverso il Figlio egrave inteso come dono o grazia nel mondo

Cfr QTh LXII 150-155 in QTh (Laga-Steel 1990) p 155 988

Il monaco Massimo dichiara che con la parabola della dramma perduta Cristo pur

velatamente ha indicato ad un aspetto particolare della sua missione recuparare lrsquoimmagine

divina deturpata dal peccato (Ep XI in PG 91 454 D laquoΚαὶ τὴν βασιλικὴν ἀνασώσασθαι εἰκόνα

ὑπὸ τὴν δυσωδεστάτην τῶν παθῶν κόπρον γεγενημένην παραγεγονέναι διὰ τῆς δραχμῆς

παραβολικῶς παρῃνίξατοraquo) 989

2 Cor 317 laquodovrsquoegrave lo Spirito del Signore lagrave egrave la libertagraveraquo 990

Secondo il nostro autore lo Spirito Santo procede anche dal Figlio tesi che comportograve varie

critiche da parte di Papa Teodoro I e di altri teologi che non ritennero il Figlio una causa dello

Spirito Santo Essi infatti partivano dal presupposto che il Padre egrave lrsquounica causa del Figlio

secondo generazione e dello Spirito Santo secondo processione cfr Op theol et pol X in PG

91133 D-136 C Per approfondire in che modo Massimo interpreti tale quaestio rimandiamo ai

seguenti studi cfr J C LARCHET Personne et nature La Triniteacute- Le Christ- Lrsquohomme

Contributions aux dialogues interorthodoxe et interchreacutetien contemporains Paris 2011 A E

SIECIENSKI The Filioque History of a doctrinal controversy Usa 2010 J C LARCHET Maxime le

Confesseur meacutediateur entre lrsquoOrient et lrsquoOccident Paris 1998 J MEYENDORFF La procession du

Saint-Esprit chez les Pegraveres orientaux in laquoRussie et chreacutetienteacuteraquo 2 (1950) pp 158-178 991

NellrsquoEp XI (cfr PG 91 454-455) il monaco esplicita quanto sia caro a Dio la conversione

degli uomini mediante un sincero pentimento dei peccati Infatti il Verbo del Padre con un atto di

indicibile umiliazione si fece carne e si degnograve di abitare tra noi patigrave e disse tutto quello che era

necessario per riconciliare noi uomini nemici e avversari di Dio Padre e richiamograve di nuovo alla

193

Obiettivo del credente dunque egrave porsi consapevolmente nel mondo senza

essere del mondo egrave dedicarsi allrsquoopera di santificazione dello Spirito che ci

spoglia realmente e concretamente di ciograve che eravamo per renderci somiglianti al

Cristo Il monaco Massimo cerca di riprodurre in vita lrsquoinsegnamento di Cristo

mediante lrsquoascesi che presuppone la liberazione dalle passioni ed intende

giungere ad una forma di unione con Dio capace di far pervenire ad una santitagrave

evangelica994

Lrsquoascesi spirituale per la comunitagrave monastica quindi egrave da

considerarsi sia come un percorso di affinamento e perfezione spirituale sia come

un insieme di specifiche pratiche spirituali e di istanze regolative in ambito

religioso sia individuali sia collettive995

La presente analisi prosegue secondo due specifiche sezioni la prima

Lrsquouomo espressione ontologica-metafisica del creato intende delineare lrsquoimpianto

metafisico-ontologico della concezione del monaco in base alla quale il creato

risulta determinato dalla presenza dei logoi divini la seconda La divinizzazione

mostra in quali termini secondo Massimo lrsquoopera necessaria e salvatrice del Verbo

incarnato possa essere raggiunta grazie alla pratica ascetica della θεῶσις

Per comprendere a pieno la prospettiva del monaco Massimo bisogna in

primo luogo tener presente la tradizione spirituale alla quale il monachesimo

bizantino ha attinto che a sua volta ha contribuito a sviluppare996

Essa si fonda

su un canone di testi di riferimento fondamentali e indispensabili che ne

vita noi che ne eravamo stati esclusi Il Verbo divino non solo guarigrave le nostre malattie con la

potenza dei miracoli ma prese anche su di seacute lrsquoinfermitagrave delle nostre passioni pagograve il nostro

debito mediante il supplizio della croce come se fosse colpevole proprio lui che era innocente

(laquoΟἰ τῆς ἀληθείας κήρυκες καὶ τῆς θείας χάριτος γενόμενοι λειτουργοὶ ὄσοι ἐξ ἀρχῆς μέχρις ἡμῶν

κατὰ τοὺς ἑαυτῶν καιροὺς ἓκαστος τὸ σωτήριον ἡμῖν τοῦ Θεοῦ διεσάφησαν θέλημα φασὶ μηδὲν

οὓτω Θεῷ εἶναι φιλον τε καὶ ἐράσμιον ὡς ἠ ἐκ μετανοίας ἀληθοῦς ἐπrsquoαὐτὸν τῶν ἀνθρώπων

ἐπιστροφὴ Ὄπερ μάλιστα τῶν ἄλλων θειότερον ὑπάρχον δεῖξαι βουλόμενος ὁ θεαρχικὸς τοῦ

Θεοῦ καὶ Πατρὸς Λόγοςmiddot μᾶλλον δὲ καὶ πρῶτον καὶ μόνον τῆς άπείρου ἀγαθότητος γνώρισμα

κατὰ τινα ἄρρητον συνγκαταδάσεως τρόπον διὰ σαρκὸς ἡμῖν ὁμιλῆσαι ἠξίωσεν ἑκεῖνα καὶ

δράσας καὶ παθὼν καὶ εἰπὼν διrsquoὧν ἔδει ἡμᾶς ἐχθροὺς ὄντας καὶ πολεμίους καταλλαγῆναι τῷ Θεῷ

καὶ Πατρὶ καὶ τῆς μακαρίας ζωῆς ξενωθέντας πρὸς αὐτὴν πάλιν ἐπαναχθῆναιraquo cit Ibidem 454

A) 992

Cfr Mt 1624 993

Cfr Col 39-10 994

Per approfondimenti circa il monachesimo bizantino cfr Cfr G PASINI Il monachesimo

bizantino Milano 2004 e C CAPIZZI La civiltagrave bizantina Milano 2001 995

Cfr Monachesimo orientale unrsquointroduzione a cura di G Filoramo Brescia 2010 M

BIELAWSKI Il monachesimo bizantino Seregno 2003 A C LEOPARDI Lineamenti del

monachesimo bizantino Palmi 1985 996

Cfr C CAPIZZI La civiltagrave bizantina Milano 2001 pp75-76

194

costruiscono la base ma che sono al contempo anche i suoi prodotti piugrave

caratteristici si tratta de La vita di san Antonio del vescovo Atanasio il Grande

delle raccolte di Apoftegmata e delle storie monastiche riportate da autori come

Palladio Socrate o Sozomeno997

Una buona parte delle vite dei monaci bizantini

successive fanno riferimento a queste fonti da cui attingono ispirazione tanto che

risultarono fondamentali la conoscenza e il pieno possesso delle Regole di Basilio

il Grande la comprensione degli scritti di Gregorio di Nissa e Gregorio di

Nazianzio le opere di Giovanni Crisostomo o Doroteo di Gaza998

Occorre altresigrave

rammentare che la riflessione teologica bizantina ascetica e mistica egrave nella sua

intima essenza evagriana infatti nonostante la condanna del 553 dC999

Evagrio

Pontico fu sempre tenuto in considerazione riletto e rielaborato non solo da

Giovanni Climaco ma sopratutto da Massimo il Confessore1000

997

Cfr D PAPACHRYSSANTOU La vie monastique dans les campagnes byzantines duVIII e au XI e

siegravecle in laquoByzantionraquo XLIII (1973) pp 158-180 e cfr ID Le monachismeagrave Byzance et en

Occident du VIII e au X e siegravecle Aspects internes et relations avec la socieacuteteacute in laquoRevue

Beacuteneacutedictineraquo CIII (1993) in particolare pp 31-50 90-116 241-254 273-288 998

Cfr C MANGO La civiltagrave Bizantina Roma - Bari 2013 e cfr The Oxford handbook of

Byzantine studies ed by E Jeffreys with J Haldon and R Cormack Oxford 2008 R M

PARRINELLO Il monachesimo bizantino Roma 2012 G PASINI Il monachesimo bizantino Milano

2004 M TENACE Il cristianesimo bizantino Storia teologia tradizione monastica Roma 2000

JJ NORWICH Bisanzio Splendore e decadenza di un impero 330 - 1453 Milano 2000 Byzantine

Monastic Foundation Documents vol 1-5 ed by J Thomas - A C Hero Washington DC

1998 J MEYENDORFF La teologia bizantina Sviluppi storici e temi dottrinali Casale

Monteferrato 1984 R JANIN Les eacuteglises et les monastegraveres des grands centres byzantins Paris

1975 999

Lrsquoimperatore Giustiniano (527-565 dC) si interessograve personalmente alle questioni teologiche

del suo tempo a tal punto da compilare una lista di testi che ripercorrevano gli errori origeniani

tra cui quelli di Evagrio Pontico che fu condannato alla damnatio memoriae dal Concilio di

Costantinopoli nel 553 dC cfr Storia del Cristianesimo voll II e III Roma 2000- 2002 K

SCHATZ Storia dei Concili Bologna 1999 N TANNER I Concili della Chiesa Milano 1999 J

MEYENDORFF Op cit pp 82-86 K BAUS Storia della Chiesa voll II e III Milano 1977 RV

SELLERS The Council of Calcedon a Historical and Doctrinal Survey London 1961 1000

Massimo nellrsquoEp XV in PG 91 544 D chiarisce di affermare solo ciograve che gli egrave stato insegnato

dai Padri a lui precedenti laquoἑμὸν μὲν οὐδὲν ἐρῶ παντελῶςmiddotὃ δὲ παρὰ τῶν Πατέρων ἐδιδάχθην

φημὶ μηδὲν παραμείδων τῆς αὐτῶν ἐπὶ τούτοις διδασκαλίαςraquo

195

2 1 Lrsquouomo espressione ontologica-metafisica del creato

Lrsquoesercizio ascetico che egrave preceduto per gradi dalla progressione nella πρᾶξις

alla θεωρία e infine alla θεολογία acquista senso in considerazione del suo fine

supremo che egrave il contatto con Dio La conoscenza teologica definisce il rapporto

uomo-Dio secondo due prospettive differenti teocentrica e cristocentrica

La prospettiva teocentrica considera la mediazione di Cristo in modo

relativo o antropologico ovvero interpreta lrsquoIncarnazione in funzione della

Redenzione a differenza di quella cristocentrica che definisce la presenza del

divino nella persona umana a prescindere dallrsquoapporto salvifico La centralitagrave

della figura del Cristo determina necessariamente la dialettica uomo-Dio ed al

contempo quella Dio-uomo in quanto ne costituisce la chiave ermeneutica per

lrsquointerpretazione complessiva della storia della salvezza1001

o dellrsquointero disegno

divino descritto nei testi sacri e riconosciuto dalla tradizione1002

Cristo risulta per il santo monaco un punto focale in quanto la sua

incarnazione ha reso accessibile ciograve che per lrsquouomo egrave inaccessibile per natura

ovvero il raggiungimento dellrsquoeternitagrave e della contemplazione di Dio In Massimo

il Confessore le dimensioni ontologica e cristologica si intersecano1003

infatti

rispondere allrsquointerrogativo sullrsquoumanitagrave di Gesugrave Cristo significa al contempo

1001

Il lavoro filosofico dei Padri Cappadoci ha contribuito dogmaticamente al dibattito sulla natura

e sulle persone della santa Trinitagrave Infatti essi hanno distinto nella formulazione triadologica le

espressioni della unitagrave (ousigravea) dalle caratteristiche ogni persona (progravesopon o hypogravestasis) Cfr C

BONFANTE I Padri Cappadoci e la trinitagrave Piste per una rilettura in laquoNuova umanitagraveraquo XXIV

(2002) 140 pp 197-218 1002

Lo scopo dellrsquoincarnazione egrave la salvezza del genere umano in quanto lrsquouomo continuava ad

avanzare verso la sozzura spinto dalle diverse passioni della carne ad avvilire la vita cfr Liber

ascet in PG 90 912 A laquoΠλὴν λέγω σοι ὅτι ὁ σκοπὸς τῆς τοῦ Κυρίου ἐνανθρωπήσεως ἠ ἡμετέρα

ἧν σωτηρίαraquo 1003

Myst in PG 91 676B-C

laquoἳνrsquoἐγὼ μάθω τίς ὁ τῆς ᾀδούσης καὶ τῆς ᾀδομένης δεκάδος ὁ λόγος καὶ πῶς δεκάδι δεκὰς

μυστικῶς ἑνουμένη τε καὶ συναπτομένη Ἰησοῦν μὲν τὸν ἐμὸν Θεὸν καὶ Σωτῆρα συμπληρωθέντα

διrsquoἐμοῦ σωζομένου πρὸς ἑαυτὸν ἐπανάγει τὸν ἀεὶ πληρέστατον καὶ μηδέποτε ἑαυτοῦ ἐκστῆναι

δυνάμενον ἐμὲ δὲ τὸν ἄνθρωπον θαυμαστῶς ἑαυτῷ ἀποκαθίστησι μᾶλλον δὲ Θεῷ παρrsquoοὗ τὸ

εἷναι λαβὼν ἔχω καὶ πρὸς ὃν ἐπείγομαι πόρρωθεν τὸ εὖ εἶναι προσλαβεῖν ἐφιέμενος Ὅπερ ὁ

γνῶναι δυνηθείς ἐκ τοῦ παθεῖν τὰ λεγόμενα εἴσεται πάντως γνωρίσας ἢδη κατὰ τὴν πεῖραν

ἐναργῶς τὸ οἰκεῖον ἀξίωμα πῶς ἀποδίδοται τῇ εἰκόνι τὸ κατrsquoεἰκόνα πῶς τιμᾶται τὸ ἀρχέτυπον

τίς τοῦ μυστηρίου τῆς ἡμῶν σωτηρίας ἡ δύμανις καὶ ὑπὲρ τίνος Χριστὸς ἀπέθανεmiddot πῶς τε πάλιν ἐν

αὐτῷ μεῖναι δυνάμεθα καὶ αὐτὸς ἐν ἡμῖν καθὼς εἷπε καὶ πῶς ἐστὶν εὐθὺς ὁ λόγος τοῦ Κυρίου καὶ

πάντα τὰ ἔργα αὐτοῦ ἐν πίστει Ἀλλrsquoἐπανάγωμεν πρὸς τὸν εἰρμὸν τοῦ λόγου τὸν λόγον τούτοις

περὶ τούτων ἀρκεσθέντεςraquo

196

riflettere sulla natura dellrsquouomo1004

Per i Padri e per tutta la tradizione cristiana

Cristo assume la natura umana per divinizzarla orientandola e al contempi

garantendone la salvezza Per poter comprendere appieno tale prospettiva occorre

tener presente che in base ad essa Cristo assume la natura umana non la persona

umana e la sua espressione in terra egrave la Chiesa di cui tutti noi in quanto uomini

siamo chiamati ad essere membra La Chiesa si delinea cosigrave il piano eterno

salvifico di Dio1005

Infatti il monaco afferma

Come e in quale modo la santa chiesa di Dio rappresenta

simbolicamente lrsquouomo e essa stessa egrave da lui

rappresentata

E ancora la santa chiesa di Dio egrave uomo egli diceva

(secondo un altro approccio interpretativo) avendo per

anima il santuario per intelletto il divino altare e per

corpo la navata essendo cosigrave a immagine e somiglianza

dellrsquouomo creato a immagine e somiglianza di Dio Essa

presenta attraverso la navata come attraverso un corpo

la filosofia morale espone spiritualmente attraverso il

santuario come attraverso unrsquoanima la contemplazione

naturale e manifesta attraverso il divino altare come

attraverso un intelletto la teologia mistica E

inversamente lrsquouomo egrave [egli diceva] una chiesa mistica

Attraverso il corpo come attraverso la navata fa brillare

virtuosamente la [facoltagrave] pratica dellrsquoanima grazie

allrsquoopera dei comandi correlati alla filosofia morale

attraverso lrsquoanima come attraverso il santuario offre a

Dio i logoi della percezione sensibile circoncisi dalla

materia in totale purezza nello Spirito attraverso la

ragione per la contemplazione naturale e attraverso

lrsquointelletto come attraverso lrsquoaltare invoca il silenzio

della grande voce invisibile e sconosciuta della divinitagrave

assai celebrata nel santo dei santi con un altro silenzio

loquace e fragoroso e nella misura in cui egrave possibile

allrsquouomo secondo la teologia mistica vive con questa e

diviene come evidentemente deve essere chi egrave stato

giudicato degno della visita di Dio ed egrave contraddistinto

dal suo segno con i suoi fulgidi raggi1006

1004

Ogni cristiano egrave chiamato a seguire Gesugrave Cristo percheacute solo in questo modo vive secondo la

forma divina Infatti A Cozzi sostiene laquolrsquoesistenza umana di Gesugrave rivela la veritagrave dellrsquouomo ma

questa veritagrave egrave perfetta in lui perchegrave sostenuta nella sua profonditagrave ultima dalla veritagrave di Dio

pienamente manifestata nella risurrezione di Gesugrave e rivelatasi come ldquoda semprerdquoraquo cit A COZZI

Conoscere Gesugrave Cristo nella fede Una cristologia Assisi 2007 p 557 1005

Nella Myst il monaco in che modo la Chiesa sia lrsquoimmagine e la figura di Dio (cfr PG 91 664

D-668 D) e percheacute sia lrsquoimmagine del mondo precisamente delle sostanze visibili e invisibili (cfr

PG 91 668 D-671 D) 1006

Myst in PG 91 672 Β-C

197

Massimo in questo passo spiega che

- il corpo egrave paragonabile alla navata della Chiesa percheacute entrambi sia il

corpo sia la navata sono coglibili per mezzo delle facoltagrave percettive

- il santuario egrave comparabile allrsquoanima che proprio come il presbiterio

nascosto egrave quella dimensione reale ed esistente non afferrabile con la

percezione sensibile

- lrsquoaltare invece egrave equiparabile in questo contesto allrsquointelletto nella sua

dimensione intuitiva non inteso come pensiero discorsivo (διάνοια) infatti

cosigrave come sullrsquoaltare avviene la manifestazione di Dio durante la liturgia

sacramentale allo stesso modo nellrsquointelletto di un uomo santificato si

manifesta in modo ineffabile la presenza divina

Il monaco riconnette tale interpretazione simbolica alle tre dimensioni πρᾶξις-

θεωρία-θεολογία il corpo e i suoi sensi necessitano della pratica evangelica

ossia dellrsquoattuazione dei comandamenti secondo la filosofia morale lrsquoanima

invece chiamata alla contemplazione naturale intravvede i segni divini nel

mondo attraverso le realtagrave naturali infine lrsquointelletto si configura come il luogo in

cui la presenza divina si rende manifesta

La Chiesa dunque rappresenta lrsquouomo e viceversa lrsquouomo egrave rappresentato

dalla Chiesa1007

infatti lrsquoindividuo che ha messo in pratica i comandamenti dopo

essere giunto alla spiritualizzazione del corpo egrave pervaso da una luce simile a

quella che si diffonde nella navata solo dopo aver messo in pratica i

comandamenti nella sua anima si rende manifesto in un certo senso il santuario

laquoΠῶς τε καὶ ποίῳ τρόπῳ συμβολικῶς εἰκονίζει τὸν ἄνθρωπον ἡ ἁγία τοῦ Θεοῦ Ἐκκλησία καὶ αὐτὴ

ὡς ἄνθρωπος ὑπ᾽ αὐτοῦ εἰκονίζεται Καὶ πάλιν κατ᾽ ἄλλον τρόπον θεωρίας ἄνθρωπον εἶναι τὴν

ἁγίαν τοῦ Θεοῦ Ἐκκλησίαν ἔλεγε ψυχὴν μὲν ἔχουσαν τὸ ἱερατεῖον καὶ νοῦν τὸ θεῖον

θυσιαστήριον καὶ σῶμα τὸν ναόν ὡς εἰκόνα καὶ ὁμοίωσιν ὑπάρχουσαν τοῦ κατ᾽ εἰκόνα Θεοῦ καὶ

ὁμοίωσιν γενομένου ἀνθρώπου καὶ διὰ μὲν τοῦ ναοῦ ὡς διὰ σώματος τὴν ἠθικὴν φιλοσοφίαν

προβαλλομένην διὰ δὲ τοῦ ἱερατείου ὡς διὰ ψυχῆς τὴν φυσικὴν θεωρίαν πνευματικῶς

ἐξηγουμένην καὶ ὡς διὰ νοὸς τοῦ θείου θυσιαστηρίου τὴν μυστικὴν θεολογίαν ἐμβαίνουσαν Καὶ

ἔμπαλιν Ἐκκλησίαν μυστικὴν τὸν ἄνθρωπον ὡς διὰ ναοῦ μὲν τοῦ σώματος τὸ πρακτικὸν τῆς

ψυχῆς ταῖς τῶν ἐντολῶν ἐνεργείαις κατὰ τὴν ἠθικὴν φιλοσοφίαν ἐναρέτως φαιδρύνοντα ὡς δι᾽

ἱερατείου δὲ τῆς ψυχῆς τοὺς κατ᾽ αἴσθησιν λόγους καθαρῶς ἐν Πνεύματι τῆς ὕλης περιτμηθέντας

κατὰ τὴν φυσικὴν θεωρίαν διὰ λόγου τῷ Θεῷ προσκομίζοντα καὶ ὡς διὰ θυσιαστηρίου τοῦ νοός

τὴν ἐν ἀδύτοις πολυύμνητον τῆς ἀφανοῦς καὶ ἀγνώστου μεγαλοφωνίας σιγὴν τῆς θεότητος δι᾽

ἄλλης λάλου τε καὶ πολυφθόγγου σιγῆς προσκαλούμενον καὶ ὡς ἐφικτὸν ἀνθρώπῳ κατὰ

μυστικὴν θεολογίαν αὐτῇ συγγινόμενον καὶ τοιοῦτον γινόμενον οἷον εἰκὸς εἶναι δεῖ τὸν ἐπιδημίας

ἀξιωθέντα Θεοῦ καὶ ταῖς αὐτοῦ παμφαέσιν αἴγλαις ἐνσημανθένταraquo 1007

Cfr A RIOU Le monde et lrsquoEglise selon Maxime le Confesseur Paris 1973

198

della Chiesa in quanto egli per mezzo dellrsquointelletto ha la possibilitagrave di intuire le

ragioni divine (i logoi) che reggono il cosmo e le attribuisce a Dio infine solo nel

suo spirito scopre la manifestazione di Dio la cui luce soprannaturale lo pervade

interamente1008

Lrsquoassimilazione uomo-Chiesa egrave fondamentale per comprendere come il

monaco abbia elaborato una concezione del rapporto tra Dio e le creature in una

prospettiva rigorosamente sistematica1009

al cui centro si colloca lrsquoessenziale

funzione redentrice del Cristo mediatore tra uomo e Dio La personificazione di

Cristo egrave stata per Massimo un momento unico ed irripetibile ovvero un incontro

tra lrsquoeterna incorruttibilitagrave dello spirito e la storia del creato che si dispiega

attraverso una vera e propria progressione a partire dal peccato originale fino al

recupero escatologico delle perfezioni che da Dio ha voluto per le creature Il

ritorno ad una dimensione divina nella vita terrena dunque non potragrave avvenire se

non per mezzo di Dio e in Dio in una riunificazione del molteplice indeterminato

allrsquoUno perfetto da cui egrave tutto derivato e cui tutto incessantemente tende A tal

proposito il monaco afferma

Questo egrave il grande e sublime mistero Questo egrave il

benedetto Fine per il quale tutta la creazione egrave stata

composta questo egrave il preannunciato scopo divino per il

quale tutti gli esseri hanno inizio e per il quale egrave

preannunciata la loro Fine per il quale esiste ogni essere

Egli stesso tuttavia non esiste a causa di alcuno Si vede

chiaramente che Dio ha causato tutti gli esseri mirando a

codesto fine Ciograve causa la pienezza di due realtagrave della

sua Provvidenza e di coloro per i quali la Provvidenza

agisce Attraverso il cui completamento le creature sono

ricapitolate e unite a Dio1010

Egrave questo il mistero che

comprende in seacute ogni epoca mostrato innanzi al grande e

soprainfinito consiglio divino preesistito molto prima di

tutti i secoli LrsquoUno e consustanziale a Dio il Logos

stesso lrsquoha annunziato dal momento in cui egrave divenuto

uomo manifestando cosigrave sia comrsquoera sia le profonditagrave

piugrave intime della bontagrave di Suo Padre Egli si egrave

automanifestato come il Fine per il quale indubbiamente

le creature hanno ricevuto il loro inizio percheacute era per

Cristo o piugrave propriamente per il mistero di Cristo che

tutte le epoche e tutto quanto esse contengono hanno

1008

Implicitamente si fa riferimento alla trasfigurazione di Cristo alla quale egrave chiamato ciascun

cristiano in quanto alter Christus Cfr Amb ad Io in PG 91 1125D-1128A 1009

Cfr L THUMBERG Man and the Cosmos The vision of St Maximus the Confessor Crestwood

1985 pp 118-122 1010

Cfr Ef 110

199

ricevuto lrsquoinizio e la Fine del loro essere Per lrsquounione

compresa prima di ogni epoca tra realtagrave misurabile e

incommensurabile finita e infinita tra il regno delle cose

limitate e quello delle cose illimitate tra Creatore e

creazione tra stabilitagrave e moto unione che egrave stata

compresa alla fine in questi ultimi tempi grazie

allrsquoautomanifestazione di Cristo che adempie la

preveggenza divina1011

In Amb ad Io 71012

Massimo dichiara che lrsquounico Logos si divide in vari logoi1013

vale a dire le rationes aeternae o cause delle realtagrave molteplici e che viceversa

tutti i logoi siano ricondotti allrsquounico Logos1014

Tale Logos egrave Dio o meglio

esistente in Dio in sostanza e in ipostasi in quanto principio e causa dellrsquouniverso

nel quale furono create tutte le cose che sono state create da lui e attraverso di lui

e per lui1015

Il monaco riguardo la creazione di ogni singolo essere illustra la

natura del rapporto tra il Logos e i diversi logoi

Se il Demiurgo (Creatore) ha impiegato sei giorni per

creare tutte le specie che sono presenti nellrsquouniverso1016

che cosa ha fatto dopo queste il Padre Il Salvatore disse

infatti Il Padre mio opera sempre e anchrsquoio opero1017

Non si parla forse della conservazione della specie una

volta che sono venute al mondo

Risposta Dio dopo aver una volta completato la

creazione come solo egli stesso seppe fare i primi logoi

degli esseri esistenti e le sostanze degli esseri in generale

opera ancora non solo per la loro conservazione 1011

QTh LX 33-56 in QTh (Laga-Steel 1980) p 75

laquoΤοῦτο ἐστι τὸ μέγα καὶ ἀπόκρυφον μυστήριον Τοῦτο ἐστι τὸ μακάριον διacuteὃ τὰ πάντα

συνέστησαν τέλος Τοῦτο ἐστιν ὁ τῆς ἀρχῆς τῶν ὄντων προεπινοούμενος θεῖος σκοπός ὃν

ὁρίζοντες εἶναί φαμεν προεπινοούμενος τέλος οὖ ἓνεκα μὲν τὰ πάντα αὐτὸ δὲ οὐδενὸς ἔνεκενmiddot

πρὸς τοῦτο τὸ τέλος ἀφορῶν τὰς τῶν ὄντων ὁ θεὸς παρήγαγεν οὐσίας Τοῦτο κυρίως ἐστὶ τὸ τῆς

προνοίας καὶ τῶν προνοουμένων πέρας καθacuteὃ εἰς τὸν θεὸν ἡ τῶν ὑπacuteαὐτοῦ πεποιημένων ἐστὶν

ἀνακεφαλαίσις Τοῦτό ἐστι τὸ πάντας περιγράφον τοὺς αἰῶνας καὶ τὴν ὑπεράπειρον καὶ ἀπειράκις

ἀπείρως προυπάρχουσαν τῶν αἰῶνων μεγάλην τοῦ θεοῦ βουλὴν ἐκφαῖνον μυστήριον ἧς γέγονεν

ἄγγελος αὐτὸς ὁ κατacuteοὐσίαν τοῦ θεοῦ λόγος γενόμενος ἄνθρωπος καὶ αὐτόν εἰ θέμις εἰπεῖν τὸν

ἐνδότατον πυθμένα τῆς πατρικῆς ἀγαθότητος φανερὸν καταστήσας καὶ τὸ τέλος ἐν ἑαυτῷ δείξας

διacuteὃ τὴν πρὸς τὸ εἶναι σαφῶς ἀρχὴν ἔλαβον τὰ πεποιημένα Διὰ γὰρ τὸν Χριστὸν ἢγουν τὸ κατὰ

Χριστὸν μυστήριον πάντες οἱ αἰῶνες καὶ τὰ ἐν αὐτοῖς τοῖς αἰῶσιν ἐν Χριστῷ τὴν ἀρχὴν τοῦ εἶναι

καὶ τὴν ἀρχὴν τοῦ εἶναι καὶ τὸ τέλος εἰλήφασιν ῞Ενωσις γὰρ προϋπενοήθη τῶν αἰώνων ὅρου (Ef

1 10-11) καὶ ἀοριστίας καὶ μέτρου καὶ ἀμετρίας καὶ πέρατος καὶ ἀπειρίας καὶ κτίστου καὶ

κτίσεως καὶ στάσεως καὶ κινήσεωςmiddot ἢτις (ἕνωσις) ἐν Χριστῷ ἐπ᾿ ἐσχάτων τῶν χρόνων

φανερωθέντι γέγονε πλήρωσιν δοῦσα τῇ προγνώσει τοῦ Θεοῦ δι᾿ ἑαυτῆς (hellip)raquo 1012

Cfr PG 91 1077 C 1013

Cfr Gn 1 27 e Col 1 15-16 1014

Cfr C MORESCHINI Storia del pensiero tardo-antico Milano 2013 pp 1253-1292 1015

Amb ad Io 10 in PG 91 1169 Ce 1188 C-1189 A e cfr Myst in PG 91 668 C 1016

Cfr Gn 1 1-5 1017

Gio 5 17

200

nellrsquoessere ma anche attraverso lrsquoatto della creazione

delle parti che sono in potenza (1) per il loro progresso e

per la loro costituzione e ancor di piugrave per la somiglianza

delle parti al tutto (2) e questo fino a quando ha unito il

logos per natura piugrave in generale allrsquoessenza razionale

ovvero ha unito lrsquoimpulso autonomo delle parti grazie al

loro movimento verso una buona esistenza proprio fino a

quando li rende armonici gli uni in rapporto agli altri e al

tutto e proprio fino a quando si muovono essi stessi Non

ci saragrave alcuna differenza di volere delle parti per quanto

riguarda il tutto contempliamo lo stesso unico logos

basato sulla totalitagrave degli esseri che non egrave stato in base ai

diversi tropoi per cui si afferma ugualmente e mostreragrave

la grazia che risulta attiva e che deifica la totalitagrave degli

esseri attraverso di essa che egrave diventato un uomo Dio e

Logos dice ldquoIl Padre mio opera sempre e anchio

operordquo1018

da una parte ne egrave compiaciuto dallaltra egrave la

sua stessa opera e lo Spirito Santo percheacute ha lrsquoessenza di

realizzare il compiacimento del Padre per tutte le cose e

lrsquoopera del Figlio per far parte in tutto e per tutto del Dio

trino interamente contemplato da tutti proporzionalmente

alla dignitagrave che ciascuno ha ricevuto per grazia e cosigrave

allo stesso modo che lrsquoanima esiste naturalmente nel

corpo intero e senza essere diminuiti in ognuno dei suoi

membri1019

1018

Mt 317 Ed ecco una voce dal cielo che disse laquoQuesti egrave il Figlio mio prediletto nel quale mi

sono compiaciutoraquo Col 1 19 laquoPercheacute piacque a Dio di fare abitare in lui ogni pienezzaraquo 1019

QTh II 1-30 in QTh (Laga-Steel 1980) p 51

laquoΕἰ πάντα τὰ εἴδη τὰ συμπληροῦντα τὸν κόσμον ἐν ταῖς (2) ἓξ ἡμέραις ὁ δημιουργὸς ἐποίησεν τί

μετὰ ταῦτα ὁ πατὴρ ἐργάζεται Λέγει γὰρ ὁ σωτὴρ ὁ πατήρ μου ἕως ἄρτι ἐργάζεται κἀγὼ

ἐργάζομαι Μή τι ἆρα τὴν τῶν ἅπαξ (5) γεγονότων εἰδῶν συντήρησιν λέγει

Ἀπόκρισις middotΤοὺς μὲν πρώτους τῶν γεγονότων λόγους ὁ θεὸς καὶ τὰς καθόλου τῶν ὄντων οὐσίας

ἅπαξ ὡς οἶδεν αὐτός συμπληρώσας ἔτι ἐργάζεται οὐ μόνον τὴν τούτων αὐτῶν πρὸς τὸ εἶναι

συντήρησιν ἀλλὰ καὶ τὴν κατrsquo ἐνέργειαν (10) τῶν ἐν αὐτοῖς δυνάμει (1) μερῶν δημιουργίαν

πρόοδόν τε καὶ σύστασιν ἔτι μὴν καὶ τὴν διὰ τῆς προνοίας πρὸς τὰ καθόλου τῶν μερικῶν

ἐξομοίωσιν (2) ἕως ἄν τῷ κατὰ φύσιν γενικωτέρῳ λόγῳ τῆς λογικῆς οὐσίας διὰ τῆς πρὸς τὸ εὖ

εἶναι κινήσεως τῶν μερικῶντὴν αὐθαίρετον ἑνώσας ὁρμήν ποιήσειεν ἀλλήλοις τε καὶ τῷ ὅλῳ

σύμφωνα καὶ ταὐτοκίνητα μὴ ἐχόντων τὴν γνωμικὴν πρὸς τὰ καθόλου τῶν ἐπὶ μέρους διαφοράν

ἀλλrsquo εἷς καὶ ὁ αὐτὸς ἐφrsquo ὅλων θεωρηθήσεται λόγος μὴ διαιρούμενος τοῖς τῶν καθrsquo ὧν ἴσως

κατηγορεῖται τρόποις καὶ (20) οὕτως ἐνεργουμένην τὴν ἐκθεωτικὴν τῶν ὅλων ἐπιδείξηται χάρινmiddot

διrsquo ἣν γενόμενος ἄνθρωπος ὁ θεὸς καὶ λόγος φησὶν ὁ πατήρ μου ἕως ἄρτι ἐργάζεται κἀγὼ

ἐργάζομαι ὁ μὲν εὐδοκῶν ὁ δὲ αὐτουργῶν καὶ τοῦ ἁγίου πνεύματος οὐσιωδῶς τήν τε τοῦ πατρὸς

ἐπὶ πᾶσιν εὐδοκίαν καὶ τὴν (25) αὐτουργίαν τοῦ υἱοῦ συμπληροῦντος ἵνα γένηται διὰ πάντων καὶ

ἐν πᾶσι εἷς ὁ ἐν τριάδι θεός ἀναλόγως ὅλος ἑκάστῳ κατὰ χάριν τῶν ἀξιουμένων καὶ ὅλοις

ἐνθεωρούμενος ὡς ὅλῳ καὶ ἑκάστῳ μέλει τοῦ σώματος δίχα μειώσεως ἐνυπάρχει φυσικῶς ἡ

ψυχήraquo

201

Scholia

1 Riguardo alla materia vale a dire lrsquoessenza della

totalitagrave degli esseri si trovano in potenza gli esseri

particolari tratti dalla materia nelle loro parti dalla loro

genesi dice la Scrittura1020

Dio opera in modo

sorprendente

2 Quanto allrsquoaspetto dei singoli esseri in tutto la

Scrittura si riferisce allrsquounificazione della natura di tutti

gli uomini con un unico movimento della volontagrave verso il

logos della natura unificazione in cui Dio opera con la

sua provvidenza in modo che vi sia una sola disposizione

di volontagrave come una sola natura una volta che tutti gli

esseri sono legati per mezzo dello Spirito a Dio e a tutti

gli altri tra di loro1021

Nella quaestio appena citata Massimo descrive la creazione Ai fini della nostra

indagine occorre sottolineare come il logos della natura umana sia espressione

fondamentale dellrsquoessenza divina insita in un corpo finito come la provvidenza

divina oltre a concorrere alla creazione degli esseri agisca sulla loro unitagrave e

sulla loro esistenza rendendoli armonici infine come gli uomini in quanto liberi

secondo quanto Dio ha disposto per loro possano cogliere i diversi logoi presenti

nella creazione dimostrando cosigrave lrsquounitagrave (del logos e dellrsquoessenza) della loro

natura1022

Per comprendere il metodo usato da Massimo il Confessore nellrsquoaccostarsi

alla spiegazione della creazione per mezzo della dottrina dei logoi occorre

prendere in esame la relazione esistente fra Dio ed il mondo infatti basandosi

sulla Sacra Scrittura il monaco illustra

1020

Gn 2 laquo1 Cosigrave furono portati a compimento il cielo e la terra e tutte le loro schiere 2 Allora

Dio nel settimo giorno portograve a termine il lavoro che aveva fatto e cessograve nel settimo giorno da ogni

suo lavoro 3 Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrograve percheacute in esso aveva cessato da ogni

lavoro che egli creando aveva fatto 4 Queste le origini del cielo e della terra quando vennero

creatiraquo 1021

Scholia in QTh (Laga-Steel 1980) p 53

laquo1 Ἐν τῇ ὕλῃ τουτέστι τῇ καθόλου τῶν ὄντων οὐσίᾳ δυνάμει (1) τυγχάνουσι τὰ κατὰ μέρος ἐκ

τῆς ὕλης γινόμενα μερικά ὧν τὴν γένεσιν φησίν ὁ θεὸς προδήλως ἐργάζεται 2 Τὴν πρὸς τὰ

καθόλου τῶν μερικῶν ἐξομοίωσιν λέγει τὴν πάντων ἀνθρώπων κατὰ μίαν τῆς γνώμης κίνησιν

πρὸς τὸν (5) λόγον τῆς φύσεως ἕνωσιν ἣν ἐργάζεται διὰ τῆς προνοίας ὁ θεός ἵνα γένηται πάντων

ὥσπερ μία φύσις οὕτω καὶ γνώμη πάντων θεῷ τε καὶ ἀλλήλοις συναφθέντων διὰ τοῦ πνεύματοςraquo 1022

Gli stessi concetti vengono ribaditi in QTh LX 108-114 in QTh (Laga-Steel 1990) p 79

laquoΚαὶ μηδεὶς διαπορήσῃ πῶς ὁ Χριστός εἶς ὢν τῆς ἁγίας Τριάδος ὑπrsquoαὐτῆς προγινώσκεται

γινώσκων ὄτι οὑχ ὡς θεὸς ὁ Χριστός προεγνώσθη ἀλλrsquoὡς ἄνθρωπος ἤγνουν ἡ κατrsquoοἰκονομίαν

αὐτοῦ διὰ τὸν ἄνθρωπον σάρκωσιςΤὸ γὰρ ἀεὶ ὄντος ὑπὲρ αἰτίαν καὶ λόγον οὐδέποτε

προγινώσκεταιmiddot ἡ γὰρ πρόγνωσις τῶν ἀρχὴν ἐχόντων τοῦ εἶναι διrsquoαἰτίαν ἐστίνraquo

202

a) in che modo il creato sia espressione dei logoi

b) secondo quali caratteristiche lrsquouomo sia immagine e somiglianza di Dio

c) in che modo lrsquouomo sia una sintesi microcosmica della creazione

a) Secondo Massimo ogni realtagrave creata ha in seacute il suo logos grazie al quale

sussiste individualmente e riceve le proprie peculiaritagrave formali la specificitagrave delle

singole cose egrave data dalla configurazione particolare assunta dal corrispettivo

logos1023

Infatti ogni essere creaturale possiede nel proprio logos nella propria

ragion drsquoessere la perfezione che puograve essere raggiunta durante la propria

esistenza in questrsquoottica sulla scia della speculazione aristotelica Massimo diragrave

che le nature concrete constano di forma e di materia1024

e la prima determina e

specifica la seconda1025

anteriormente al venire a sussistere dei singoli esseri

particolari Dio dunque in quanto monade contiene tutti i logoi delle creature e

grazie ad un atto drsquoamore dagrave ad esse esistenza secondo la sua sagezza e secondo la

sua provvidenza fondando e garantendo ogni loro potenzialitagrave infatti ogni essere

creato non solo ha un logos che predetermina la sua essenza ma anche la sua

effettiva esistenza1026

1023

Cfr A LOUTH St Maximosrsquos doctrine of the logoi of creation in laquoStudia patristicaraquo Vol

XLVIII (2010) pp77-84 I H DALMAIS La theacuteorie des logoi des creacuteatures chez Maxime le

Confesseur in laquoRevue des Sciences Philosophiques et Theacuteologiquesraquo 36 (1952) pp 244-249 ID

La manifestation du Logos dans lhomme et dans lEacuteglise Typologie anthropologique et typologie

eacutecclesiale drsquoapregraves Qu Thal 60 et la dans la Mystagogie in laquoParadosis Etudes de litteacuterature et de

theacuteologie anciennesraquo 27 (1982) pp 13-25 V KARAYIANNIS Maxime le Confesseur essence et

eacutenergies de Dieu Paris 1993 1024

QTh LXV 204-206 in QTh (Laga-Steel 1990) p 263

laquoΤῇ γὰρ ὔλῃ καὶ τῷ εἴδει συμπλακεῖσα κατὰ μίξιν ἡ αἴσθησις ἀποτελεῖν μὲν πάθος ἀποκτέννειν

δὲ καὶ συντελεῖν τοὺς κατὰ φύσιν πέφυκε λόγουςraquo 1025

QTh XXXV 7-24 in QTh (Laga-Steel 1980) p 239

laquoΕἰς οὐσίαν ἐλθεῖν βουληθείς ὡς οἶδεν αὐτὸς ὁ ὑπερούσιος λόγος καὶ πάντων τῶν ὄντων

δημιουργὸς τοὺς τῶν ὄντων πάντων τῶν φαινομένων καὶ νοουμένων μετὰ τῶν ἀκαταλήπτων τῆς

οἰκείας θεότητος νοημάτων φυσικούς ἐπεφέρετο λόγουςmiddot ὧν τῶν μὲν νοητῶν οἱ λόγοι εἶεν τὸ αἷμα

τοῦ λόγου τῶν αἰσθητῶν δὲ οἱ λόγοι ἡ φαινομένη τοῦ λόγου ἔστω σάρξ Ἐπειδὴ τοίνυν καὶ τῶν ἐν

τοῖς φαινομένοις καὶ τῶν ἐν τοῖς νοουμένοις πνευματικῶν λόγων ὑπάρχει διδάσκαλος ὁ λόγος

πρεπόντως καὶ κατὰ λόγον δίδωσι τοῖς ἀξιοις ὡς σάρκα φαγεῖν τὴν ἐν τοῖς λόγοις τῶν ὁπωμένων

ἐπιστήμην καί ὡς αἷμα πίνειν τὴν ἐν τοῖς λόγοις τῶν νοουμένων γνῶσιν οὕς καὶ ἡ σοφία διὰ τοῦ

κρατῆρος καὶ τῶν θυμάτων πόρρωθεν μυστικῶς διὰ τῶν Παροιμιῶν ἡτοιμάσατοmiddotτὰ δὲ ὀστᾶ

τουτέστι τοὺς ὑπερ νόησιν περὶ θεότητος λόγους πάσῃ γενητῇ φύσει κατὰ τὸ ἴσον ἀπείρως

ἀπέχοντας οὐ δίδωσιν οὐκ ἐχούσης τῆς τῶν ὄντων φύσεως κατὰ τινα δύναμιν πρὸς τούτους τὴν

ἐπιδεχομένην σχέσινraquo 1026

QTh LX 120-130 in QTh (Laga-Steel 1990) pp 79 e 81

laquoἘπεὶ οὗν οὐδὲν τῶν ὄντων ἑαυτὸ τὸ παράπαν ἢ ἄλλο γινώσκει ὄτι ποτὲ κατrsquoοὐσίαν ἐστίν

εἰκότως οὐδὲ τῶν γενησομένων οὐδενὸς οὐδὲν τῶν ὄντων ἔχει κατὰ φύσιν τὴν πρόγνωσιν πλὴν

τοῦ ὑπὲρ τὰ ὄντα θεοῦ τοῦ καὶ ἑαυτὸν γινώσκοντος ὄτι ποτὲ κατrsquoοὐσίαν ἐστί καὶ πάντων τῶν

203

La preesistenza dei logoi nel Logos implica lrsquounitagrave profonda degli esseri

creati al loro principio infatti se ogni essere esiste o esisteragrave ciograve implica che esso

corrisponde ad un logos divino e che la sua specificitagrave mondana noncheacute la sua

particolaritagrave saranno sempre identificativi secondo la specie e il genere1027

stabiliti in principio da Dio In questo modo il monaco valorizza la dimensione

dellrsquoindividualitagrave preservando lrsquoindipendenza di ciascun essere creato a

differenza della concezione origeniana di matrice neoplatonica secondo cui la

molteplicitagrave degli esseri razionali egrave il risultato di un declino e di una dispersione

rispetto ad unrsquoenade originaria1028

Asserire la preesistenza di tutti logoi nellrsquoeternitagrave di Dio implica

necessariamente che nellrsquoessenza divina nulla risulta accidentale e che il mondo

creato egrave rigorosamente determinato ma il monaco chiarisce che Dio ha fornito

agli esseri razionali (angeli e uomini) la capacitagrave di esercitare la propria volontagrave e

di determinarsi autonomamente secondo il proprio logos1029

Scegliere di vivere

conformemente al proprio logos significa vivere secondo il proprio corrispondente

tropos Cosigrave come il logos egrave quel principio inalterabile presente in ogni creatura

vivente allo stesso modo il tropos egrave quella dimensione che afferisce alla volontagrave

di ogni individuo1030

che puograve scegliere se adeguarsi o no al suo principio

razionale1031

ὑπrsquoαὐτοῦ πεποιημένων καὶ πρὶν γενέσθαι προεγνωκότος τὴν ὕπαξιν καὶ μέλλοντος κατὰ χάριν

φιλοτιμεῖσθαι τοῖς οὖσι τὴν ἑαυτῶν καὶ ἀλλήλων ὅτι ποτὲ κατrsquoοὐσίαν ὑπάρχουσι γνῶσιν καὶ τοὺς

ἐν αὐτῷ μονοειδῶς προόντας τῆς αὐτῶν γενέσεως φανερῶσαι λόγουςraquo 1027

Ricordiamo che in Op theol et pol XXIII in PG 91260D mdash 261Α Massimo afferma che la

sostanza manifesta la specie e la natura mentre lrsquoipostasi manifesta il singolo che appartiene alla

sostanza (τόν τινα τῆς οὐσίας) 1028

Nella visione del monaco unitagrave e diversitagrave coesistono in una perfetta sintesi nel Logos infatti

cosigrave come il Logos egrave presente nei molteplici logoi allo stesso modo la molteplicitagrave dei logoi ha il

suo fondamento e la sua unitagrave nel Logos Cfr QTh LX 129-130 in QTh (Laga-Steel 1990) p81 1029

Cfr Amb ad Io 7 in PG 91 1077 C 1080 A 1081 B-C e cfr Ibidem 41 in PG 91 1313 A-B 1030

Massimo definisce la ldquovolontagraverdquo nel primo Opusculum et theologicum (in PG 91 9-24)

utilizzando senza specifica distinzione i termini βούλησις (volontagrave) προαίρεσις (libera scelta) e

θέλημα (volontagrave naturale) Per approfondimenti si rimanda alla seguente letteratura secondaria M

TOumlROumlNEN Union and Distinction in the Thought of St Maximus the Confessor Oxford 2006 D

BATHRELLOS The Byzantine Christ Person Nature and Will in the Christology of Saint Maximus

the ConfessorOxford 2004 L THUNBERG Microcosm and Mediator The Theological

Anthropology of Maximus the Confessor Illinois 2003 JD MADDENThe authenticity of early

definitions of will (thelesis) in Maximus Confessor Actes du Symposium sur Maxime le

Confesseur Fribourg 2-5 septembre 1980 ed by F Heinzer - Chr Schoumlnborn Fribourg (Suisse)

1982 pp 61-79 1031

Per comprendere il rapporto dialettico tra logos-tropos Massimo fornisce la spiegazione negli

Ambigua ad Iohannem (10 in PG 91 1164C-D) infatti interpreta Elia come simbolo della natura

204

Esemplare per quanto riguarda la comprensione del rapporto logos-tropos

egrave la Quaestio XIII

Che cosa significa dalla creazione del mondo in poi le

sue realtagrave invisibili possono essere contemplate nelle

opere da lui compiute come la sua eterna potenza e

divinitagrave1032

Che cosa sono le realtagrave invisibili di Dio e che

cosa egrave la sua eterna potenza e divinitagrave

I logoi degli esseri che sono giagrave presenti in Dio prima

delle diverse epoche come egli stessο sa sono invisibili

essi gli uomini divini sono soliti chiamarle anche volontagrave

buone In effetti possono essere contemplati a partire

dalle opere di Dio le quali solo dopo averle contemplate

secondo natura con lrsquoopportuna sapienza1033

in modo

conoscitivo riportano a noi segretamente i logoi secondo

cui sono state fatte e rivelano attraverso se stessi il

disegno divino in ciascuna opera disegno secondo il

quale appunto i cieli narrano la gloria di Dio e il

firmamento annuncia lrsquoopera delle sue mani1034

Eterna

potenza e divinitagrave egrave la provvidenza che conserva gli

esseri e lrsquoenergia divinizzante che da essa discende su ciograve

che dalla provvidenza egrave governato Ο forse le realtagrave

invisibili di Dio non sono altro che la sua potenza eterna

e la sua divinitagrave che hanno come araldi dalla voce

penetrante le strardonarie magnificenze degli esseri creati

(1) Come infatti basandoci sugli esseri noi crediamo

che esista colui che egrave vero Dio cosigrave anche dalla

differenza essenziale secondo il genere degli esseri noi

possiamo apprendere la sua sapienza insita in modo

essenziale nella sua natura che li fa sussistere e li

conserva E ancora dal movimento essenziale secondo il

genere degli esseri noi impariamo la sua vita insista in

modo essenziale nella sua natura che sostanzia gli esseri e

dagrave ad essi pienezza e dalla sapiente contemplazione

conforme alla creazione noi cogliamo il principio

riguardante la santa Trinitagrave vale a dire il Padre il Figlio

lo Spirito Santo Di Dio eterna potenza egrave il Logos in

quanto consustanziale e divinitagrave eterna egrave il

consustanziale Spirito Santo Devono essere dunque

condannati coloro che non hanno imparato a conoscere

dalla contemplazione degli esseri la Causa degli esseri e

le proprietagrave naturali di essa intendo dire la potenza e la

divinitagrave La creazione lo celebra attraverso le opere

presenti in essa e per cosigrave dire annuncia a coloro che sono

in grado di ascoltare con la mente la propria Causa

triplicemente celebrata intendo dire Dio e Padre e la sua

percheacute ha conservato intatti i logoi serbando un pensiero conforme alla sua volontagrave cioegrave nel

distacco dalla passione 1032

Rm 1 20 1033

Si fa qui riferimento alla contemplazione naturale 1034

Sal 18 2

205

ineffabile potenza e divinitagrave quindi il Figlio unigenito e

lo Spirito Santo Queste sono infatti le realtagrave invisibili di

Dio che si contemplano con lrsquointellezione a partire dalla

creazione del cosmo1035

1036

Scholium

1 Dice che a partire dagli esseri conosciamo che la loro

causa dalla differenza tra gli esseri insegnamo la

sapienza ipostatica dellrsquoessere e dal movimento naturale

degli esseri impariamo a conoscere la vita ipostatica

dellrsquoessere la potenza che dagrave la vita agli esseri lo Spirito

Santo1037

Massimo spiega chiaramente al monaco libico come il logos definisca la natura le

sue potenze (o facoltagrave) e le attivitagrave (od operazioni) delle potenze invece il tropos

definisce la maniera di esistere della natura e il modo in cui essa esercita e rende

operanti le sue facoltagrave infatti mentre il logos egrave immutabile il tropos varia a

seconda dei singoli individui1038

Il tropos dipende dalla disposizione della

1035

Rm 120 1036

QTh XIII in QTh (Laga-Steel 1980) p 95 e 97

laquoΤί ἐστι τὰ γὰρ ἀόρατα αὐτοῦ ἀπὸ κτίσεως κόσμου τοῖς ποιήμασι νοούμενα καθορᾶται ἣ τε ἀίδιος

αὐτοῦ δύναμις καὶ θειότης Τίνα τὰ ἀόρατα τοῦ θεοῦ καὶ τίς ἡ ἀδίος αὐτοῦ δύναμις καὶ θειότης

Ἀπόκρισιςmiddot Οἱ τῶν ὄντων λόγοι προκαταρτισθέντες τῶν αἰώνων ἐν τῷ θεῷ καθὼς οἶδεν αὐτός

ἀόρατοι ὄντες οὓς καὶ ἀγαθὰ θελήματα καλεῖν τοῖς θείοις ἐστὶν ἔθος ἀνδράσιν ἀπὸ τῶν

ποιημάτων νοούμενοι καθορῶνται Πάντα γὰρ τὰ ποιήματα τοῦ θεοῦ κατὰ φύσιν μετὰ τῆς

δεούσης ἐπιστήμης γνωστικῶς ὑφrsquoἡμῶν θεωρούμενα τοὺς καθrsquoοὓς γεγένηνται λόγους κρυφίως

ἡμῖν ἀπαγγέλλουσι καὶ τὸν ἐφrsquoἑκάστῳ ποιήματι θεῖον σκοπὸν ἑαυτοῖς συνεκφραίνουσιν καθrsquoὃ

καὶ οἱ οὐρανοὶ διηγνοῦνται δόξαν θεοῦ καὶ τὸ στερέωμα τὴν τῶν χειρῶν ἀναγγέλλει ποίησιν Ἀίδιος

δὲ δύναμίς ἐστι καὶ θειότης ἡ συνεκτικὴ τῶν ὄντων πρόνοια καὶ ἡ κατrsquoαὐτὴν ἐκθεωτικὴ τῶν

προνοουμένων ἐνέργεια Ἢ τάχα τὰ ἀόρατα τοῦ θεοῦ εἰσιν οὐκ ἄλλό τι παρὰ τῆν ἀίδιον αὐτοῦ

δύναμιν καὶ θειότητα ἔχουσας διαπρυσίους κήρθκας τὰς τῶν γεγονότων ὑπερφυεῖς

μεγαλοπρεπείας Ὠς γὰρ ἐκ τῶν ὄντων (1) τὸν κυρίως ὄντα θεὸν ὅτι ἔστι πιστεύομεν οὕτως ἐκ τῆς

τῶν ὄντων οὐσιώδους κατrsquoεἶδος διαφορᾶς τὴν κατrsquoοὐσίαν ἔμφυτον αὐτοῦ σοφίαν ὑφεστῶσαν καὶ

τῶν ὄντων συνεκτικὴν διδασκόμεθαmiddot καὶ πάλιν ἐκ τῆς οὐσιώδους κατrsquoεἶδος τῶν ὄντων κινήσεως

τὴν κατrsquoοὐσίαν ἔμφυτον αὐτοῦ ζωὴν ὑφεστῶσαν καὶ τῶν ὄντων συμπληρωτικὴν μανθάνομεν ἐκ

τῆς κατὰ τὴν κτίσιν σοφῆς θεωρίας τὸν περὶ τῆς ἁγίας τριάδος πατρὸς λέγω καὶ υἱοῦ καὶ ἁγίου

πνεύματος λόγον λαμβάνοντεςmiddot θεοῦ γὰρ ἀιδιὸς ἐστιν ὡς ὁμοούσιον δύναμις ὁ λόγος καὶ θειότης

ἀίδιος τὸ ὁμοούσιον ἅγιον πνεῦμα Κατάκριτοι τοιγαροῦν οἱ μὴ συνδιδαχθέντες ἐκ τῆς τῶν ὄντων

θεωρίας τὴν αἰτίαν τῶν ὄντων καὶ τὰ κατὰ φύσιν τῆς αἰτίας ἴδια τὴν δύναμιν λέγω καὶ θειότητα

Βοᾷ τοίνυν ἡ κτίσις διὰ τῶν ἐν αὐτῇ ποιημάτων καὶ οἷον ἀπαγγέλλει τοῖς νοερῶς δυναμένοις

ἀκούειν τὴν ἰδίαν αἰτίαν τριαδικῶς ὑμνουμένην λέγω δὲ τὸν θεὸν καὶ πατέρα καὶ τὴν ἄφραστον

αὐτοῦ δύναμιν καὶ τὴν θειότητα ἤγουν τὸν μονογενῆ λόγον καὶ τὸ πνεῦμα τὸ ἅγιον Ταῦτα γὰρ

εἰσι τὰ ἀόρατα τοῦ θεοῦ τὰ ἀπὸ τῆς κτίσεως τοῦ κόσμου νοήσει καθορώμεναraquo 1037

Scholium in Ibidem p 97

laquo1 Ὄτι ἐκτῶν ὄντων φησίν τὸν τῶν ὄντων γινώσκομεν αἴτιον καὶ ἐκ τῆς διαφορᾶς τῶν ὄντων

τὴν ἐνυπόστατον τοῦ ὄντος τὴν ἐνυπόστατον τοῦ ὄντος διδασκόμεθα σοφίαν καὶ τῆς τῶν ὄντων

φυσικῆς κινήσεως τὴν ἐνυπόστατον τοῦ ὄντος μανθάνομεν ζωήν τὴν τῶν ὄντων ζωοποιὸν

δύναμιν τὸ πνεῦμα τὸ ἅγιονraquo 1038

Lo studioso tedesco Philipp Renczes dichiara che la γνώμη e lrsquoἕξις sono assimilabili tra loro

quando si discute sul loro rapporto riguardo il τρόπος χρήσεως e non riguardo il λόγος φύσεως

206

volontagrave e dalla scelta drsquoognuno disposizione e scelta che ognuno esprime in una

certa maniera di essere o in un certo comportamento Infine il logos definisce ciograve

che lrsquouomo egrave in base alla sua autentica natura cioegrave alla luce sia della sua

costituzione essenziale sia del suo fine e della sua compiuta realizzazione in linea

con la volontagrave di Dio Il tropos invece determina la possibilitagrave di realizzazione

dellrsquouomo che puograve scegliere di essere conforme a Dio oppure no1039

b) Il monaco mette in luce come la creazione si configuri come la manifestazione

di un ordine che allo stesso tempo la trascende la sostiene dallrsquointerno e si

manifesta attraverso di essa In altri termini secondo il monaco lrsquoordine che

determina il creato risultando al contempo trascendente e immanente in esso egrave il

Logos il Figlio di Dio Il passaggio dalla dimensione atemporale a quella

temporale dallrsquoessere increato al creato egrave esplicitato dal santo monaco con la

spiegazione di come lrsquouomo sia fatto ad immagine e somiglianza di Dio1040

Dio grazie alla sua sublime bontagrave portando allrsquoessere la

sostanza partecipe del logos e intellettiva le trasmette

quattro delle proprietagrave divine che sostengono

custodiscono e preservano le creature lrsquoessere lrsquoessere

sempre la bontagrave e la sapienza Tra queste due le attribuigrave

alla sostanza due alla facoltagrave metasostanziale alla

sostanza diede lrsquoessere e lrsquoessere sempre alla facoltagrave

volitiva la bontagrave e la sapienza affincheacute ciograve che egli egrave per

essenza la creatura lo diventi per partecipazione In base

a questa partecipazione la creatura si dice che sia creata

Infatti scrive laquoOn voit ici agrave nouveau se profiler de maniegravere nette cette distinction fondamentale

ldquoτρόπος - λόγοςrdquo que nous avons deacutejagrave rencontreacutee come la structure qui veacuteritablement caracteacuterise

drsquoapregraves le Confesseur tout mouvement humain la γνώμη en tant qursquo ἕξις de la volonteacute concernant

le mode agrave la fois deacutetermineacute et deacuteterminant de lrsquoactualisation de la liberteacute naturelle ndash creacuteeacutee agit sur

le ldquoτρόπος χρήσεωςrdquo et non sur le ldquoλόγος φύσεωςrdquoraquo Cit P G RENCZES Agir de Dieu et liberteacute de

lrsquohomme Paris 2003 p 277 1039

Cfr J C LARCHET La conception maximienne des eacutenergies divines et des logoi et la theacuteorie

platonicienne des Ideacutees in laquoΦΙΛΟΘΕΟΣ International Journal for Philosophy and Theologyraquo 4

(2004) pp 276-283 1040

Cfr Gen 1 26 Per comprendere adeguatamente il retroterra culturale del monaco Massimo

sono stati presi in considerazione i seguenti studi H KARPP Probleme altchristlicher

Anthropologie Guumltersloh 1950 H CROUZEL Theacuteologie de lrsquoimage de Dieu chez Origegravene Paris

1956 G B LADNERThe Philosophical Anthropology of St Gregory of Nissa in laquoDumbarton

Oaks Papersraquo 12 (1958) pp 61-94 E DES PLACES Syngeneia La parenteacute de lrsquohomme avec Dieu

drsquoHomegravere agrave la patristique Paris 1964 G GIANNINI Il problema antropologico Linee di sviluppo

storico-speculativo dai presocratici a S Tommaso Roma 1965 J PEacutePIN Ideacutees grecques sur

lrsquohomme et sur Dieu Paris 1971 H W WOLFF Anthropologie des Alten Testaments Muumlnchen

1973 V Grossi Lineamenti di antropologia patristica Roma 1983 A HAMMAN Lrsquohomme

image de Dieu Essai drsquoune anthropologie chreacutetienne dans lrsquoEglise des cinq premiers siegravecles

Paris 1987 P BROWN The Body and society Men women and sexual renunciation in early

Christianity London 1988

207

ad immagine e somiglianza di Dio ad immagine

dellrsquoessere in quanto Essere e come dotata di sempre

essere egrave a immagine di Colui che sempre egrave e anche se

non egrave senza principio tuttavia egrave senza fine in quanto

buona egrave stata creata a somiglianza di Colui che egrave buono

in quanto sapiente di Colui che egrave sapiente e Dio lo egrave per

natura invece la creatura per grazia Ogni natura dotata

di logos egrave a immagine di Dio a somiglianza di Dio sono

soltanto i buoni e i sapienti1041

Il monaco esplicita tale concezione nella terza centuria de Capita de caritate Dio

dando esistenza alla natura dotata di ragione e di intelletto nella sua Bontagrave

infinita la ornograve di quattro qualitagrave onde proteggerla e preservarla ovvero lrsquoessere

(τὸ ὄν) lrsquoessere senza fine o eterno (τὸ ἀεὶ ὄν) la bontagrave (ἀγαθότης) e la sapienza

(σοφία) le prime due qualitagrave ineriscono alla natura dellrsquoessere le ultime due alla

facoltagrave morale La creatura dal canto suo ha la possibilitagrave di essere ciograve che Dio egrave

originariamente per essenza1042

infatti secondo la Scrittura lrsquouomo fu creato ad

immagine e somiglianza di Dio cioegrave creato ad immagine secondo lrsquoessenza e a

somiglianza secondo la capacitagrave di essere buono e sapiente1043

1041

Cap de car III 26 in PG 90 1024 B

laquoΤέσσαρα τῶν θείων ἰδιωμάτων συνεκτικὰ καὶ φρουρητικὰ καὶ διασωστικὰ τῶν ὄντων διrsquoἄκραν

ἀγαθότητα ἐκοινοποίησεν ὁ Θεός παραγαγὼν εἰς τὸ εἶναι τὴν λογικὴν καὶ νοερὰν οὐσίανmiddot τὸ ὄν

τὸ ἀεὶ ὄν τὴν ἀγαθότητα καὶ τὴν σοφίαν Τούτων τὰ μὲν δύο τῇ οὐσίᾳ παρέσχεmiddot τὰ δὲ δύο τῇ

γνωμικῇ ἐπιτηδειότητιmiddot καὶ τῇ μὲν οὐσίᾳ τὸ ὄν καὶ τὸ ἀεὶ ὄνmiddot τῇ δὲ γνωμικῇ ἐπιτηδειότητι τὴν

ἀγαθότητα καὶ τὴν σοφίαν ἵνα ἅπερ ἐστὶν αὐτὸς κατrsquoοὐσίαν γίνηται ἡ κτίσις κατὰ μετουσίαν Διὰ

ταύτην κατrsquoεἰκόνα καὶ ὁμοίωσιν Θεοῦ λέγεται γεγενῆσθαιmiddot καὶ κατ᾿εἰκόνα μέν ὡς ὄν ὄντος καὶ

ὡς ἀεὶ ὄν ἀεὶ ὄντος εἰ καὶ μὴ ἀνάρχως ἀλλ᾿ ἀτελευτήτως καθ᾿ ὁμοίωσιν δέ ὡς ἀγαθός ἀγαθοῦ

καὶ ὡς σοφός σοφοῦ τοῦ κατὰ φύσιν ὁ κατὰ χάριν Καὶ κατ᾿ εἰκόνα μέν πᾶσα φύσις λογική ἐστι

τοῦ Θεοῦ καθ᾿ ὁμοίωσιν δέ μόνοι οἱ ἀγαθοὶ καὶ σοφοίraquo 1042

Dio poicheacute esiste di per seacute e poicheacute egrave bontagrave e sapienza non possiede alcuna qualitagrave contraria

Le creature invece godendo per essenza della possibilitagrave di partecipazione a queste qualitagrave e per

grazia divina allrsquoesistenza hanno qualitagrave contrarie il non essereesistere il vizio e lrsquoignoranza

Cfr Cap de car III 27 in PG 90 1025 A

laquoὉ μὲν Θεὸς ὡς αὐτοΰπαρξις ὢν καὶ αὐτοαγαθότης καὶ αὐτοσοφία μᾶλλον δὲ ἀληθέστερον

εἰπεῖν καὶ ὑπὲρ ταῦτα πάντα οὐδὲν ἔχει τὸ σύνολον ἐναντίον Τὰ δὲ κτίσματα ὡς πάντα μὲν

μεθέξει καὶ χάριτι τὴν ὕπαρξιν ἔχοντα τὰ δὲ λογικὰ καὶ νοερά καὶ τὴν ἀγαθότητος καὶ σοφίας

ἐπιτηδειότητα ἔχει ἐναντίον τῇ μὲν ὑπάρξει τὸ μὴ ὑπάρχειν τῇ δὲ τῆς ἀγαθότητος καὶ σοφίας

ἐπιτηδειότητι κακίαν καὶ ἀγνωσίαν Καὶ τὸ μὲν ὑπάρχειν ἀεὶ ἢ μὴ ὑπάρχειν ταῦτα [Fr τὰ λογικὰ

καὶ νοερὰ] ἐν τῇ ἐξουσίᾳ τοῦ πεποιηκότος ἐστί τὸ δὲ μετέχειν τῆς ἀγαθότητος αὐτοῦ καὶ τῆς

σοφίας ἢ μὴ μετέχειν ἐν τῇ βουλήσει τῶν λογικῶν ὑπάρχειraquo 1043

Il monaco ribadisce questo concetto in questo modo ogni sostanza razionale e intellettuale si

dividono in natura angelica e umana La natura angelica si divide in due gruppi santi o Potenze e

maledetti o demoni impuri invece la natura umana si divide in pii ed empi

Cfr Cap de car III 26 in PG 90 1024 C

laquoΠᾶσα ἡ λογικὴ καὶ νοερὰ οὐσία διῄρηται εἰς δύο τουτέστιν εἰς τὴν ἀγγελικὴν καὶ τὴν

ἀνθρωπίνην φύσιν Καὶ πᾶσα ἡ ἀγγελικὴ φύσις διῄρηται πάλιν εἰς δύο καθολικὰς γνώμας τε καὶ

208

Infatti mentre lrsquoessere appartiene alla natura della creatura umana e quindi

al suo logos la bontagrave fa capo al tropos di questrsquoultima che si concretizza in una

libera scelta1044

Poicheacute il carattere dellrsquoimmagine egrave dato fin dallrsquoinizio allrsquouomo

ovvero risulta in ultima analisi costitutivo della sua natura per quanto riguarda la

somiglianza invece lrsquouomo deve conquistarla personalmente A tal fine egrave

necessario che egli si dedichi assiduamente al perfezionamento della propria

natura che egrave indispensabile per portare a pieno sviluppo quelle virtugrave che in lui

sono giagrave presenti in germe e divenire cosigrave davvero immagine somigliante di

Dio1045

Nel caso in cui le facoltagrave sono usate in modo errato si ingenerano e si

sviluppano le passioni che consistono in un uso perverso e contro natura delle

varie facoltagrave umane1046

Il rapporto immagine-somiglianza concorre alla definizione della creatura

umana che nelle Quaestiones ad Thalassium egrave sempre presente anche se non

esplicitata mentre egrave espressamente enunciata in Ambiguum ad Iohannem 71047

La

triade essere (εἶναι) - essere buono (εὖ εἶναι) - essere eterno (ἀεὶ εἶναι) che

appartiene alla sostanza divina corrisponde alla triade esistenza (γένεσις) -

movimento (κίνησις) - quiete (στάσις) che determina tutte le creature

ἀγέλας ἁγίας τε καὶ ἐναγεῖς τουτέστιν εἰς ἁγίας Δυνάμεις καὶ ἀκαθάρτους δαίμονας Καὶ πᾶσα ἡ

ἀνθρωπίνη διῄρηται εἰς γνώμας μόνον καθολικὰς δύο εὐσεβεῖς λέγω καὶ ἀσεβεῖςraquo 1044

QTh LV 240-245 in QTh (Laga-Steel 1980) p495

laquoΕἰ δὲ καὶ ἐκ τοῦ ἀριθμοῦ βούλεταὶ τις τὸ βούλημα σκοπῆσαι τῆς ἁγίας Γραφῆς καὶ οὕτως τὴν

πρόνοιαν δι᾿ αὐτοῦ μηνυομένην εὑρήσει Προνοίας γὰρ ἔργον οὐ μόνον κατὰ τὸν ἑαυτῆς τοῦ εἶναι

λόγον φυλάξαι τὴν φύσιν ἀμείωτον ἀλλὰ καὶ κατὰ τὸν ἐπίκτητον τοῦ εὖ εἶναι χάριτι λόγον

ἀνελλιπῶς ἔχουσαν δεῖξαιraquo 1045

QTh LIX 183-201 in QTh (Laga-Steel 1990) p 57

laquoΠρῶτον μὲν αὐτοὺς διδάσκον ζητῆσαι τὴν κατὰ (612) τὴν ἁμαρτίαν τῆς προαιρέσεως ἢ τὴν κατὰ

τὴν προαίρεσιν τῆς ἁμαρτίας νέκρωσιν καὶ τὴν κατὰ τὴν ἀρετὴν τῆς προαιρέσεως ἢ τὴν κατὰ τὴν

προαίρεσιν τῆς ἀρετῆς ἀναβίωσιν ἐρευνῆσαι δέ τῆς κατὰ τὴν ἁμαρτίαν τῆς προαιρέσεως ἢ τῆς

κατὰ τὴν προαίρεσιν τῆς ἁμαρτίας νεκρώσεως τοὺς τρόπους ὡσαύτως δὲ καὶ τῆς κατὰ τὴν ἀρετὴν

τῆς προαιρέσεως ἢ τῆς ἀρετῆς κατὰ τὴν προαίρεσιν ἀναστάσεως τοὺς λόγους δι᾿ ὧν τρόπων τὲ

φημι καὶ λόγων ἡ κατὰ τὴν προαίρεσιν τῆς ἁμαρτίας ἢ ἡ κατὰ τὴν ἁμαρτίαν τῆς προαιρέσεως

νέκρωσις καὶ ἡ κατὰ τὴν προαίρεσιν τῆς ἀρετῆς ἢ τῆς προαιρέσεως κατὰ τὴν ἀρετὴν ἀνάστασις

πέφυκε γίνεσθαι ἔχουσα προδήλως κατὰ τὸν αἰῶνα τοῦτον (ὃν καιρὸν προσηγόρευσεν ὁ λόγος)

τὰ εἰς Χριστόν ἤτοι ὑπὲρ Χριστοῦ περὶ φύσιν παθήματα ἅπερ αὐτοῖς προεμαρτύρετο τὸ Πνεῦμα

τὸ ἅγιον ἵνα γένωνται σύμφυτοι τῷ ὁμοιώματι τοῦ θανάτου τοῦ Χριστοῦ κατὰ τὴν νέκρωσιν τῆς

ἁμαρτίας καὶ τῆς ἀναστάσεως κατὰ τὴν ἐνέργειαν τῆς ἀρετῆςraquo 1046

QTh LXII 139-145 in Ibidem p 123

laquoΔύο γὰρ κατάρας εἶχον ἐγώ μίαν μέν καρπὸν οὖσαν τῆς ἐμῆς προαιρέσεως τουτέστι τὴν

ἁμαρτίαν δι᾿ ἧς εἰς τὴν γῆν τὸ κατ᾿ ἀρετὴν τῆς ψυχῆς ἀπέπεσε γόνιμον ἑτέραν δέ τὸν

καταψηφισθέντα δικαίως διὰ τὴν ἐμὴν προαίρεσιν θάνατον τῆς φύσεως ἐκεῖσε πρὸς ἀνάγκης καὶ

μὴ βουλομένην τὴν φύσιν ὠθούμενον ἔνθα τῆς ἐμῆς προαιρέσεως ἐνεσπάρη κατὰ γνώμην ἡ

κίνησιςraquo 1047

Cfr Amb ad Io 7 in PG 91 1068 D- 1101C

209

Ogni realtagrave creata infatti ha il suo fine nel raggiungimento della sua trascendente

perfezione Rispetto alla posizione agostiniana diffusa ampiamente nella cultura

latina per cui i logoi risultano essere solo modelli della realtagrave molteplice che

ispirano Dio nella sua opera creatrice Massimo coerente con la teologia

alessandrina introduce lrsquoidea che le cause primordiali siano effettive ed efficaci

fonti produttrici di essere ossia creatrici in quanto divine e consustanziali al

divino Intelletto che eternamente le pensa in altri termini esse poicheacute

rappresentano gli archetipi del mondo sensibile esprimono lrsquoessenza divina

mediando tra la causalitagrave prima ed assoluta (Dio) ed una causalitagrave secondaria

(creatura) Il monaco quindi pone una mediazione ontologica tra Dio e le realtagrave

create che non sono in grado di produrre da seacute lrsquoessere

Mediando dunque tra la perfetta unitagrave del Creatore e la molteplicitagrave in cui

sussistono le cause creatrici Massimo non solo spiega lrsquoorigine della caducitagrave e

dellrsquoaccidentalitagrave nelle creature ma mostra al contempo come sia possibile

ricondurre il creato allrsquoimmutabilitagrave e allrsquoeternitagrave delle sue cause1048

In questa

dimensione di mediazione riveste un ruolo fondamentale lrsquoassunto neoplatonico

basato sulla polaritagrave tra lrsquouno e i molti lrsquouniverso inteso e considerato come

unrsquounitagrave ove tutto egrave partecipe di Dio egrave stato creato secondo la dialettica della

processione e della conversione secondo cui il rapporto del Logos con i logoi

risulta perfettamente inscritto nel ritmo dellrsquointero divenire cosmico e secondo cui

essi sono la manifestazione di una legge universale

c) Nel cosmo sussiste unrsquounitagrave armonica complessiva il cui garante sommo egrave Dio

e il cui mediatore in ultima istanza egrave lrsquouomo Lrsquouomo secondo Massimo egrave

affine ad ogni elemento dellrsquouniverso in quanto egli aveva originariamente il

compito di unificare in seacute tutti gli opposti in natura riconducendo il tutto a

1048

QTh LIX 128-141 in QTh (Laga-Steel 1990) p 53

laquoἩ δὲ πρὸς τὴν οἰκείαν ἀρχὴν κατὰ τὸ τέλος τῶν πεπιστευκότων ἐπάνοδός ἐστιν ἡ τῆς ἐφέσεως

πλήρωσις Ἐφέσεως δὲ πλήρωσίς ἐστιν ἡ περὶ τὸ ἐφετὸν τῶν ἐφιεμένων ἀεικίνητος στάσις

Ἀεικίνητος δὲ στάσις περὶ τὸ ἐφετὸν τῶν ἐφιεμένων ἐστίν ἡ τοῦ ἐφετοῦ διηνεκὴς καὶ ἀδιάστατος

ἀπόλαυσις ἀπόλαυσις δὲ διηνεκὴς καὶ ἀδιάστατος τοῦ ἐφετοῦ ἡ τῶν ὑπὲρ φύσιν θείων καθέστηκε

μέθεξις Μέθεξις δὲ τῶν ὑπὲρ φύσιν θείων ἐστὶν ἡ πρὸς τὸ μετεχόμενον τῶν μετεχόντων ὁμοίωσις

(609) Ἡ δὲ πρὸς τὸ μετεχόμενον τῶν μετεχόντων ὁμοίωσίς ἐστιν ἡ κατ᾿ ἐνέργειαν πρὸς αὐτὸ τὸ

μετεχόμενον τῶν μετεχόντων δι᾿ ὁμοιότητος ἐνδεχομένη ταυτότης Ἡ δὲ τῶν μετεχόντων

ἐνδεχομένη κατ᾿ ἐνέργειαν δι᾿ ὁμοιότητος πρὸς τὸ μετεχόμενον ταυτότης ἐστίν ἡ θέωσις τῶν

ἀξιουμένων θεώσεωςraquo

210

Dio1049

Per microcosmo si intende pertanto la posizione dellrsquouomo al centro

dellrsquouniverso espressione compiuta della bipolaritagrave tra sensibile e intelligibile1050

Ma lrsquouomo ha disatteso tale compito facendo un uso perverso della potenza che

gli era stata data Dio ha cosigrave dovuto operare la riunificazione con una modalitagrave

straordinaria nellrsquoipostasi del Verbo che ha riunito mirabilmente in seacute natura

divina e natura umana1051

Il modo in cui lrsquouomo egrave in relazione al cosmo secondo il rapporto logos-

tropos egrave definito dal monaco secondo la dottrina delle tre leggi1052

Per lrsquoesattezza

cosigrave come il cosmo risulta regolato dalla legge secondo natura secondo

scrittura1053

e secondo la grazia1054

che risalgono a Dio allo stesso modo lrsquouomo

ne egrave determinato

Infatti il Logos di Dio egrave il creatore di tutta la natura di

ogni legge di ogni norma e di ogni ordinamento e

giudice nellrsquoambito della natura della legge della norma

1049

QTh LXV 131-141 in QTh (Laga-Steel 1990) p 259

laquoΠεισθεὶς γὰρ ὁ νοῦς θείας ἐντολῆς εἶναι διαταγὴν κατὰ τὸν ἐν γράμματι νόμον τὴν κατὰ σάρκα

τρυφήν ἄλλην οὐ προσίεται πλὴν αὐτῆς πρὸς συμβίωσιν ὡς θείαν καὶ νόμου τοῦ βασιλεύοντος

αὐτὴν ἡγησάμενος γέννημα καὶ τοὺς κατὰ παράχρησιν ἐξ αὐτῆς τῶν αἰσθήσεων συνίστησι

τρόπους Ἐπειδὰν γὰρ τὸ θεωρητικὸν τῆς ψυχῆς τὴν τρυφὴν κατὰ τὸν ἐν γράμματι νόμον ὡς

θείαν διὰ τὴν ἐντολὴν ἀσπάσηται πρὸς συμβίωσιν τὴν τῶν αἰσθήσεων παρὰ φύσιν μετέρχεται

χρῆσιν μηδεμιᾶς συγχωροῦν κατὰ φύσιν διαφαίνεσθαι τὴν χρῆσιν τῆς ἐνεργείαςraquo 1050

In Amb ad Io 41 in PG 911305 A-B Massimo il Confessore descrive cinque forme di

mediazione natura creata e natura increata mondo intelligibile e mondo sensibile cielo e terra

paradiso e mondo abitato dallrsquouomo uomo e donna Il monaco Massimo ripropone la spiegazione

della creazione dellrsquouomo di Gregorio di Nissa che pone lrsquoaccento sul potere da parte dellrsquouomo

di dominare tutte le cose presenti sulla terra minerali ed esseri animati cfr GREGORIUS NYSSENUS

Hominis opificio 2 in PG 44 132 D-133B 1051

Cfr A WALKER Creation and human freedom in Maximus the Confessor a philosophical

study of creation out of nothing as the metaphysical foundation of human freedom in light of

selected works of Maximus the Confessor Roma 2000 1052

QTh LXIV 732-733 in Ibidem p 233

laquo(hellip) νόμους δὲ λέγω νῦν γενικούς τὸν φυσικὸν καὶ τὸν γραπτὸν καὶ τὸν τῆς χάριτοςraquo

Inoltre cfr QTh XXXIX 13-15 in QTh (Laga-Steel 1980) p 259

laquoΚαθ᾿ ἕτερον δὲ τρόπον τοὺς τρεῖς γενικωτέρους νόμους αἱ τρεῖς ἡμέραι σημαίνουσι τὸν

γραπτὸν φημι καὶ τὸν φυσικόν καὶ τὸν πνευματικόν ἤτοι τὸν τῆς χάριτοςraquo 1053

La legge della Scrittura egrave il compimento del senso naturale dellrsquoessere a cui si accompagna il

contenuto spirituale Cfr Amb ad Io 18 in PG 91 1129 B 1054

La legge della grazia proveniente dal divino egrave lrsquounica conditio sine qua non per la salvezza

dellrsquoanima Cfr QTh XXXIX 26-35 in QTh (Laga-Steel 1980) p 259 e 261

laquoλύχνος τὸν γραπτὸν καλέσας νόμον ὡς τεχνικῶς τοῖς τῶν σωματικῶν συμβόλων αἰνιγμάτων τε

καὶ τύπων διαφόροις συνθήμασι τὸ καυστικὸν φῶς τῆς τῶν παθῶν μοχθηρίας πυρσεύοντα τοῖς

διὰ πράξεως κατὰ τῶν ἐναντίων δυνάμεων πλατύνουσι τῆς ψυχῆς τὰ διαβήματα φῶς δέ τὸν

πνευματικὸν τῆς χάριτος νόμον ὡς ἀτεχνῶς δίχα τῶν αἰσθητῶν συμβόλων τὰς αἰωνίους

δεικνύοντα τρίβους ἐν αἷς τὸν δρόμον ὁ θεωρητικὸς ποιούμενος νοῦς πρὸς τὸ ἀκρότατον τῶν

ἀγαθῶν πέρας ἄγεται τὸν Θεόν μηδενὶ τῶν ὄντων διορίζων τῆς διανοίας τὴν κίνησινraquo

211

e dellrsquoordinamento infatti non crsquoegrave legge senza il λόγος

che la stabilisca1055

La presenza della legge nelle Quaestiones viene presentata come un vero e

proprio dono necessario per lrsquouomo grazie ad una mutua corrispondenza tra

microcosmo e macrocosmo cioegrave tra Dio e lrsquouomo vi egrave una completa reciprocitagrave

di doni il primo di Dio verso lrsquouomo il secondo dellrsquouomo verso Dio La

quaestio LI tratta il passo biblico 2 Cronache 3233 secondo cui gli abitanti di

Gerusalemme portarono a Dio e al sovrano di Giuda Ezechia offerte (δῶρα) e

doni (δόματα) piugrave precisamente Talassio chiede in cosa consistano questi doni e

offerte percheacute i primi vengono portati al sovrano mentre le seconde a Dio1056

e

percheacute il re in seguito a ciograve ebbe maggiore considerazione da parte degli altri

popoli1057

Dio dopo aver stabilito il mondo naturale (ἅπασας φύσις) non ha

lasciato che il suo essere fosse mosso dalla sola sensibilitagrave (οὐκ ἀφῆκεν αὐτὴν

κατὰ μόνην κινεῖσθαι τὴν αἴσθησιν) ma ha seminato in ogni specie logoi

spirituali di saggezza e tropoi (modi) a loro conformi ed anche nellrsquouomo a cui

attraverso le leggi e proprietagrave naturali appartenenti alla dimensione sensibile ha

dato modo di trovare facilmente la strada per la giustizia che conduce a lui1058

Il

Confessore articola il discorso dal sapore neoplatonico in questo modo

1055

QTh XIX 21-25 in QTh (Laga-Steel 1980) p 119

laquoΠάσης γὰρ φύσεως καὶ παντὸς νόμου καὶ θεσμοῦ καὶ τάξεως ὁ τοῦ θεοῦ λόγος ἐστὶ ποιητής καὶ

τῶν ἐν φύσει καὶ νόμῳ καὶ θεσμῷ καὶ τάξει κριτήςmiddot τοῦ γὰρ διαγορεύοντος λόγου χωρίς νόμος

οὐκ ἔστινraquo 1056

Secondo quanto spiega il Confessore la differenza tra doni ed offerte presuppone un diverso

destinatario Dio e il re a secondo del grado di bisogno che si ha si fanno offerte a Dio percheacute non

si ha bisogno di lui ma ci si affida con gratitudine invece si fanno doni al re percheacute di lui si ha

bisogno come guida dello stato Cfr QTh LI 47-54 in QTh (Laga-Steel 1990) p 397 1057

QTh LI 1-6 in Ibidem p 395

laquoΚαὶ πολλοὶ ἔφερον δῶρα τῷ κυρίῳ εἰς Ἱερουσαλὴμ καὶ δόματα τῷ Ἐζεκίᾳ βασιλεῖ Ἰούδα καὶ

ὑπερήρθη κατrsquo ὀφθαλμοὺς πάντων τῶν ἐθνῶν (2 Ch 32 23) Τί τὰ δῶρα καὶ τί τὰ δόματα καὶ διὰ

τί τῷ μὲν θεῷ δῶρα τῷ δὲ βασιλεῖ δόματα καὶ τί τὸ ὑπεραρθῆναι κατrsquo ὀφθαλμοὺς πάντων τῶν

ἐθνῶνraquo 1058

QTh LI 7-16 in Ibidem p 395

laquoΤὴν ὁρωμένην ἅπασαν φύσιν ὁ θεὸς ὑποστήσας οὐκ ἀφῆκεν αὐτὴν κατὰ μόνην κινεῖσθαι τὴν

αἴσθησιν ἀλλrsquo ἐγκατέσπειρεν ἑκάστῳ τῶν αὐτὴν συμπληρούντων εἰδῶν καὶ σοφίας λόγους

πνευματικοὺς καὶ ἀγωγῆς ἀστείας τρόπους ὥστε μὴ μόνον διὰ τῶν σιγώντων κτισμάτων

μεγαλοφώνως κηρύττεσθαι τὸν ποιητὴν τῶν κτισμάτων τοῖς τῶν γεγονότων μηνυόμενον λόγοις

ἀλλὰ καὶ τὸν ἄνθρωπον τοῖς κατὰ φύσιν τῶν ὁρωμένων θεσμοῖς τε καὶ τρόποις παιδαγωγούμενον

εὐμαρῶς τὴν πρὸς αὐτὸν ἄγουσαν ὁδὸν τῆς δικαιοσύνης εὑρεῖνraquo

212

Ciograve era infatti proprio della somma bontagrave non solo di

costituire le divine e incorporee sostanze degli

intelligibili quali simulacri dellrsquoineffabile gloria divina

adatti a ricevere in proporzione a ciograve che fu loro

concesso tutto quanto lrsquoinconcepibile splendore

dellrsquoinfinita bellezza ma anche di immettere nei

sensibili cosigrave lontani dalle sostanze intellegibili degli

echi della propria grandezza che potessero traghettare la

mente umana portata da esse senza errore verso Dio

superando tutte le cose visibili e tutte le cose intermedie

in mezzo alle quali si apre una tale strada lasciandole

dietro di seacute (hellip)1059

La natura umana secondo il monaco grazie allrsquointelletto che funge da strumento

per giungere a Dio puograve dare come δῶρα (offerte) i logoi spirituali della

conoscenza presenti in essa e come δόματα (doni)i tropoi che sono orientati dalla

virtugrave e che si rintracciano nella legge naturale In altri termini lrsquouomo potragrave avere

δῶρα e tributare δόματα quando avragrave intelletto filosofico (νοῦς φιλόσοφος)

determinato da una vita razionale secondo la πρᾶξις e la θεωρία Poco piugrave avanti

viene interpretata e spiegata simbolicamente anche la consegna delle offerte a

Dio ovvero lo scambio perpetuo tra dare e ricevere che si puograve raggiungere in una

θεία φιλοσοφία

Allora pur offrendo al Signore i logoi spirituali degli

esseri creati noi gli rechiamo offerte (δῶρα) in quanto

secondo natura non che egli ne abbisogni ma direi per

estinguere a misura delle nostre forze il nostro debito

servendoci delle sue creature e rendergli cosigrave onore

Doni (Δόματα) riceve invece colui che attende

alacremente alla filosofia divina poicheacute conforme alla

sua natura bisogna delle leggi morali (implicite nelle

cose) per la sua virtugrave e dei loro contenuti significanti per

la sua saggezza1060

1059

QTh LI 17-27 in Ibidem

laquoΤοῦτο γὰρ τῆς ἄκρας ἦν ἀγαθότητος ἴδιον μὴ μόνον τὰς θείας καὶ ἀσωμάτους τῶν νοητῶν

οὐσίας τῆς ἀπορρήτου καὶ θείας ἀπεικονίσματα καταστῆσαι δόξης ὅλην κατὰ τὸ (20) θεμιτὸν

ἀναλόγως αὐταῖς εἰσδεχομένας τὴν ἀπερινόητον ὡραιότητα τοῦ ἀπροσίτου κάλλους ἀλλὰ καὶ τοῖς

αἰσθητοῖς καὶ τῶν νοητῶν οὐσιῶν κατὰ πολὺ ἀποδέουσιν ἀπηχήματα τῆς οἰκείας ἐγκαταμίξαι

μεγαλειότητος δυνάμενα τὸν ἀνθρώπινον νοῦν ἐπιχούμενον αὐτοῖς πρὸς τὸν θεὸν (25) ἀπλανῶς

διαπορθμεύειν ὑπεράνω πάντων τῶν ὁρωμένων γινόμενον οἷα τῆς ἄκρας ἐπιβάντα μακαριότητος

καὶ τὰ μέσα πάντα διrsquo ὧν τὴν τοιαύτην τεμὼν ἐξήνυσε πορείαν (hellip)raquo 1060

QTh LI 63-70 in Ibidem p 397

laquoΠροσκομίζοντες οὖν τοὺς ἐκ τῶν γεγονότων πνευματικοὺς τῷ κυρίῳ λόγους δῶρα

προσφέρομεν καθότι πάντων τούτων ἐστὶν κατὰ φύσιν ἀπροσδεήςmiddot οὐ γὰρ ὡς δεομένῳ πρὸς

ἄλλοις καὶ τοὺς τῶν ὄντων τῷ κυρίῳ προσκομίζομεν λόγους ἀλλrsquo ἵνα ποσῶς ἡμεῖς κατὰ δύναμιν

ἐκ τῶν αὐτοῦ κτισμάτων χρεωστούμενον αὐτὸν ἀνυμνήσωμεν Δόματα δὲ λαμβάνει ὁ τὴν θείαν

213

Appare chiaro che la questione piugrave importante egrave cercare di capire in che modo i

doni e le offerte si rapportino alle leggi e come queste due componenti siano

funzionali per dimostrare come lrsquouomo sia una sintesi microcosmica della

creazione1061

Le leggi di natura e della Scrittura sono considerate unite tra loro e

di pari dignitagrave oltre che concordi in base al loro contenuto1062

La prima legge

quella di natura semplice e uniforme si configura come unrsquoanticipazione di quella

scritta simbolica e articolata rispettare entrambe egrave lo scopo di chi tende alla

perfezione o di chi segue il Logos1063

Esse drsquoaltro canto presuppongono una

gradazione differente la prima ha per oggetto il modo di comportarsi da parte

dellrsquouomo con se stesso e con gli altri in quanto tutti gli esseri umani sono legati

tra loro per mezzo della partecipazione allrsquoessere la seconda che regola il cuore

dirige lrsquoamore che scaturisce dallrsquoessere virtuosi Entrambe testimoniano la

presenza del Verbo lrsquouniverso come un libro possiede lettere e sillabe che sono

le prime realtagrave vicine e parziali e parole che indicano quelle realtagrave piugrave lontane e

sottili1064

προθύμως μετερχόμενος φιλοσοφίαν ὡς καὶ τρόπων πρὸς ἀρετὴν καὶ λόγων πρὸς γνῶσιν κατὰ

φύσιν δεόμενοςraquo 1061

Il monaco Massimo riprende la concezione di Nemesio secondo cui lrsquouomo egrave un mediatore in

quanto tale che ha in seacute la divisione solo dopo la caduta Cfr NEMESIUS EMESENI De natura

hominis 1 in PG 40 512 B Il monaco Massimo inoltre ricalca la dottrina della doppia creazione

di Gregorio di Nissa ovvero una prima creazione in cui lrsquouomo era distinto dalla donna secondo la

specie e una seconda in cui la distinzione tra i due generi ha determinato il peccato e la seguente

caduta Cfr G SFAMENI GASPARRI Aspetti di ldquodoppia creazionerdquo nellrsquoantropologia di Massimo il

Confessore in Origene e la tradizione origeniana in Occidente Letture storico-religiose Roma

1998 pp 297-323 1062

Amb Ad Io 10 in PG 911129 B

laquo(hellip) τὸν δὲ μαθήσει κατορθούμενον διὰ τῶν αὐτῷ σοφῶς ὑπηγορευμένων ὥσπερ κόσμον ἄλλον

ἐξ οὐρανοῦ καὶ γῆς (15) καὶ τῶν ἐν μέσῳ τῆς ἠθικῆς φημι καὶ φυσικῆς καὶ θεολογικῆς

φιλοσοφίας συνιστάμενον τὴν ἄφατον καταμηνύειν τοῦ ὑπαγορεύσαντος δύναμιν καὶ ταὐτὸν

ἀλλήλοις κατrsquoἐπαλλαγὴν ὄντας δεικνύοντα τὸν μὲν γραπτὸν τῷ φυσικῷ κατὰ τὴν δύναμιν τὸν δὲ

φυσικὸν ἔμπαλιν τῷ γραπτῷ (20) κατὰ τὴν ἕξιν καὶ τὸν αὐτὸν μηνύοντας καὶ καλύπτοντας Λόγον

τὸν μὲν τῇ λέξει καὶ τῷ φαινομένῳ τὸν δὲ τῇ νοήσει καὶ τῷ κρυπτομένῳraquo 1063

Lrsquouguaglianza tra le due leggi e la loro capacitagrave pedagogica alla perfezione richiama quanto

affermato da Clemente Alessandrino negli Stromata Cfr CLEMENS ALESSANDRINUS Stromata VI

1599 II 5145e ss VII 112 III 914 ss 1064

Il Confessore chiarisce la reciprocitagrave delle due leggi in Amb Ad Io 10 in PG 91 1128 D-

1129A

laquoΤῷ τὸν μὲν ὁμαλῶς ὅτι μάλιστα κατὰ λόγον διευθυνόμενον (1) διὰ τῶν ἐν αὐτῷ συμφυῶν

θεαμάτων βίβλου τρόπον τὸ ἐναρμόνιον τοῦ παντὸς ὕφασμα ἔχοντα γράμματα μὲν καὶ συλλαβὰς

ἐχούσης τὰ πρὸς ἡμᾶς πρῶτα προσεχῆ τε καὶ μερικὰ καὶ πολλαῖς παχυνόμενα κατὰ (5) σύνοδον

ποιότησι σώματα ῥήματα δὲ τὰ τούτων καθολικώτερα πόῤῥω τε ὄντα καὶ λεπτότερα ἐξ ὧν σοφῶς

ὁ διαχαράξας καὶ ἀῤῥήτως αὐτοῖς ἐγκεχαραγμένος Λόγος ἀναγινωσκόμενος ἀπαρτίζεται τὴν ὅτι

μόνον ἐστίν οὐχ ὅτι ποτὲ δέ ἐστιν οἱανοῦν παρεχόμενος ἔννοιαν καὶ διὰ τῆν (10) εὐσεβοῦς τῶν

214

Il Confessore alludendo tra le righe allrsquoimmagine del mondo propria di

Dionigi Areopagita indica al devoto cosa dovrebbe fare penetrare nel profondo

del logoi della natura conservare la loro specificitagrave di legge e riconoscerli nelle

cose cosigrave da cogliere il Logos stesso Ciograve risulta ancora piugrave esplicito nella

Quaestio LI quando Massimo ricorre ad esempi concreti per esplicitare i rapporti

tra il formarsi della virtugrave e la legge della natura

Intendo dire sostanzialmente questo lrsquointelletto capace di

discernimento imitando la legge naturale del cielo (8) ne

riceve dei doni poicheacute custodisce in se stesso il

movimento uniforme e sempre identico della virtugrave e della

conoscenza il quale produce in modo stabile i λόγοι

concernenti gli esseri brillanti e assolutamente splendenti

come stelle Inoltre (lrsquointelletto) imitando la legge

secondo natura del sole (9) che passa da un luogo

allaltro per il bisogno delluniverso riceve come altro

dono quella comprensione che gli consente di adattarsi

per mezzo della sapienza agli eventi che si verificano

necessariamente senza mai abbandonare in nulla la sua

propria luminosa identica condizione secondo virtugrave e

secondo conoscenza Riceve poi ancora (come dono) lo

sguardo dritto dellrsquoaquila (10) rivolto al bagliore divino

della luce incontaminata senza che per nulla la sua

pupilla intellegibile sia infiammata per il raggio di luce

tutto splendente Imita anche la cerva (11) come

inseguendo le cime delle contemplazioni divine e

distruggendo con il criterio del giudizio le passioni che si

celano per natura come dardi avvelenati e nelle

molteplici e differenti fonti di conoscenza placa il veleno

che egrave contenuto secondo le circostanze nel ricordo del

male Imita anche lrsquoacutezza di vista dellrsquoantilope (12) e

la sicurezza degli uccelli come un antilope superando e

scavalcando con un balzo reti dei demoni che muovono

guerra alla virtugrave e come un uccello volando sopra le

trappole degli spiriti che combattono la conoscenza

Alcuni dicono che le ossa del leone (13) essendo saldate

insieme le une alle altre respingono il fuoco Lrsquointelletto

che egrave capace di giungere alla conoscenza ed caro a Dio

imita anche natura stessa del leone quando attraverso la

ricerca in comune della veritagrave salda insieme come le ossa

i ragionamenti pii e accende il fuoco della conoscenza

Egli diventa avveduto come il serpente e puro come la

colomba1065

(14) preservando in ogni circostanza la fede

incrollabile e ritta come una testa e allontanando da seacute

limpidamente come la colomba ogni amarezza del suo

διαφόρων φαντασιῶν συλλογῆς εἰς μίαν τοῦ ἀληθοῦς εἰκασίαν ἐνάγων ἀναλόγως ἑαυτὸν διὰ τῶν

ὁρατῶν ὡς γενεσιουργὸς ἐνορᾶσθαι διδούςmiddotraquo 1065

Mt 10 16

215

cuore come se non sapesse serbare rancore verso coloro

che lo affliggono pensando solo a maltrattarlo1066

Scholia

8 Per la legge del cielo si intende il muoversi sempre

circolarmente nello stesso modo lo gnostico non

apprende il movimento fisso nella bontagrave e imita il

movimento incessante del cielo secondo identitagrave della

virtugrave

9 Per la legge del sole si intende il produrre attraverso i

movimenti il trascorrere del tempo questa egrave la legge che

coglie con la capacitagrave di adattarsi ai vari eventi lo

gnostico colui che guarda con la sua ragione la lucentezza

della virtugrave ma egrave offuscato da tutto ciograve che accade

involontariamente

10 Per la legge naturale dellrsquoaquila si intende la capacitagrave

di ricevere il raggio di sole che raggiunge la sua pupilla

questa egrave la legge dello gnostico riceve costantemente la

capacitagrave di volgersi il suo intelletto alla luce divina

11 ciograve che lrsquoinsegnamento gnostico riceve come una

cerva una sorta di diritto naturale che esamina

attentamente la natura degli esseri

12 Chi riceve lrsquoimitazione di antilopi e uccelli uno che

in pratica interrompe il percorso di conoscenza per

mantenere la sua virtugrave

13 Che cosa di buono egrave insegnato ad un filosofo su realtagrave

divine quando si riferisce a se stesso alla sua

1066

QTh LI 96-132 in QTh (Laga-Steel 1980) pp 399 e 401

laquoΟἷόν τι λέγωmiddot μιμούμενος μὲν ὁ διαγνωστικὸς νοῦς τὸν κατὰ φύσιν τοῦ οὐρανοῦ νόμον (8)

δόματα λαμβάνει ὁμαλωτάτην καὶ ὡσαύτως ἔχουσαν ἀεὶ τῆς ἀρετῆς ἐν ἑαυτῷ καὶ τῆς γνώσεως

διαφυλάττων τὴν κίνησιν παγίως (100) φέρουσαν καθάπερ ἀστέρας τοὺς περὶ τῶν ὄντων

φωτεινοὺς καὶ διαυγεστάτους λόγους Μιμούμενος δὲ τοῦ ἡλίου (9) τὸν κατὰ φύσιν νόμον ἄλλους

ἐξ ἄλλων πρὸς τὰς χρείας τοῦ παντὸς ἀμειβομένου τόπους ἕτερον δόμα λαμβάνει τὴν πρὸς τὸ

πᾶσι τοῖς συμβαίνουσι δεόντως μετὰ (105) σοφίας ἁρμόζεσθαι σύνεσιν μηδὲν ὑφιεὶς ἑαυτοῦ τῆς

φωτιστικῆς κατὰ τὴν ἀρετὴν καὶ τὴν γνῶσιν ταυτότητος Λαμβάνει δὲ πάλιν καὶ τοῦ ἀετοῦ (10) τὸ

πρὸς τὴν θείαν τοῦ ἀκηράτου φωτὸς μαρμαρυγὴν εὐθυτενὲς τῶν ὀμμάτων κατὰ μηδὲν ὑπὸ τῆς

παμφαοῦς ἀκτῖνος τὴν νοερὰν δριμυσσόμενος κόρην (110) Μιμεῖται καὶ τὴν ἔλαφον (11)

καθάπερ ὄρη τὰ ὕψη τῶν θείων θεωρημάτων μεταδιώκων καὶ τὰ ἐμφωλεύοντα τῇ φύσει τῶν

ὄντων πάθη ἰοβόλων δίκην τῷ λόγῳ διαφθείρων τῆς διακρίσεως καὶ τὸν τῇ μνήμῃ κατὰ

περίστασιν (115) ἐναπολαμβανόμενον τῆς κακίας ἰὸν ταῖς πολλαῖς καὶ διαφόροις πηγαῖς

κατασβεννύων τῆς γνώσεως Μιμεῖται καὶ τῆς δορκάδος (12) τὴν ὀξυωπίαν καὶ τοῦ ὀρνέου τὴν

ἀσφάλειαν τοὺς βρόχους τῶν πολεμούντων τῇ ἀρετῇ δαιμόνων ὡς δορκὰς ὑπερπηδῶν καὶ

διαλλόμενος (120) καὶ τὰς παγίδας τῶν τῇ γνώσει μαχομένων πνευμάτων ὡς ὄρνεον

ὑπεριπτάμενος Φασί τινες τοῦ λέοντος (13) ἀλλήλοις τὰ ὀστᾶ συγκρουόμενα πῦρ ἀποβάλλειν

Μιμεῖται καὶ τούτου τὸ φύσει πεφυκὸς ὁ γνωστικὸς νοῦς καὶ θεοφιλής διὰ τῆς κατὰ τὴν (125)

ἀλήθειαν συζητήσεως ἀλλήλοις τοὺς εὐσεβεῖς ὀστέων δίκην συγκρούων λογισμοὺς καὶ τὸ πῦρ

ἐξάπτων τῆς γνώσεως Γίνεται φρόνιμος ὡς ὁ ὄφις (14) καὶ ἀκέραιος ὡσεὶ περιστερά διὰ πάντων

ἄθλαστον ὡς κεφαλὴν τὴν πίστιν συντηρῶν καὶ τοῦ θυμοῦ τὴν πικρίαν ἐξ ἑαυτοῦ σαφῶς κατὰ τὴν

(130) περιστερὰν ἀποθέμενος ὡς τοῖς θλίβουσι καὶ ἐπηρεάζειν σπουδάζουσι μνησικακεῖν οὐκ

εἰδώςraquo

216

disposizione razionale per attuare la contemplazione

naturale come quella del leone

14 In che modo egrave necessario che il filosofo imiti il

serpente e le colombe1067

Nella Quaestio LI Massimo mostra come nella natura umana i modi della virtugrave

corrispondano alle leggi della natura Lrsquouomo infatti in base ai logoi che imita

conosce e agisce secondo i suoi tropoi Massimo il Confessore in realtagrave spiega

in che modo la natura umana imiti la legge del cielo cioegrave il movimento regolare e

uniforme della virtugrave e della gnosi ricevendo cosigrave la possibilitagrave di godere dello

splendore della contemplazione imiti la legge naturale del sole prodotta dai

movimenti ad intervallo di tempo diversi ottenendo la capacitagrave di adattarsi a vari

eventi secondo virtugrave sia simile allrsquoaquila nel momento in cui incontra il raggio di

sole sul suo tragitto ricevendo costantemente la capacitagrave di volgere la mente

verso la luce divina

In definitiva la facoltagrave che consente allrsquouomo di cogliere le forme insite

nellrsquouniverso egrave lrsquointelletto che in virtugrave del suo logos egrave in grado di continuare il suo

percorso di conoscenza rimanendo saldamente legato alla virtugrave Dunque poicheacute

Dio fin dallrsquoinizio ha inscritto le leggi della virtugrave secondo natura nellrsquouomo1068

una vita pienamente realizzata dovrebbe inevitabilmente essere condotta secondo

la legge di natura 1067

Scholia in Ibidem p114

laquo8 Οὐρανοῦ νόμος ἐστί τὸ κατὰ κύκλον ὡσαύτως φέρεσθαι παρ᾿ οὗ λαμβάνει τὴν ἐν τῷ καλῷ

παγίαν κίνησιν ὁ γνωστικός περὶ τὸ ταυτὸν τῆς ἀρετῆς τὴν οὐρανοῦ μιμούμενος ἀεικινησίαν 9

Ἡλίου νόμος ἐστὶ φυσικός τὸ ταῖς μεταβάσεσιν ἐργάζεσθαι τὴν χρόνων διαφοράν παρ᾿ οὗ

λαμβάνει τὸ πρὸς τὰς διαφόρους ἁρμόζεσθαι συμβάσεις ὁ γνωστικός λόγῳ φυλάττων τῆς ἀρετῆς

τὴν λαμπρότητα μηδενὶ τῶν ἀβουλήτως συμβαινόντων ἀμαυρουμένην 10 Ἀετοῦ νόμος ἐστὶ

φυσικόςτὸ δέχεσθαι κατὰ τῆς κόρης τοῦ ἡλίου τὴν ἀκτῖνα προσβάλλουσαν πρ᾿ οὗ λαμβάνει κατὰ

γνώμην ὁ γνωστικός διὰ παντὸς τῷ θείῳ φωτὶ τὸν νοῦν ἐναστράπτεσθαι 11 Τί διδάσκεται κἀκ

τοῦ φυσικοῦ νόμου τῶν ἐλάφων ὁ γνωστικός τὴν ὄντων φύσιν διασκεπτόμενος 12 Τί κἀκ τῆς

δορκάδος καὶ τοῦ ὀρνέου κατὰ μίμησιν λαμβάνων ἀνάλωτον φυλάττει τὴν ἀρετήν ὁ κατὰ πρᾶξιν

τὴν ὁδὸν τέμνων τὴν γνώσεως 13 Ποῖον διδάσκεται καλὸν ὁ τὰ θεῖα φιλοσοφῶν τὴν (60)

φυσικὴν τοῦ λέοντος θεωρίαν εἰς ἑαυτὸν κατὰ γνώμην λογικῶς μεταφέρων 14 Πῶς δεῖ

μιμούμενον τὸν ὄφιν καὶ τὴν περιστερὰν γενέσθαι φιλόσοφονraquo 1068

Cfr QTh LV 261-262 in QTh (Laga-Steel 1980) p 495 e 497

laquoὉ δὲ ἑξήκοντα τὴν κατὰ φύσιν ποιητικὴν τῶν ἐντολῶν σημαίνει δύναμιν τετελειωμένην τοῖς

λόγοις τῶν ἀρετῶνraquo e cfr QTh 40 68-70 in Ibidem p 271 laquoΟὐ γὰρ μόνοις τοῖς σώμασιν ὁ τῆς

ἀρετῆς περιγράφεται λόγος οὐδὲ περὶ μόνην τὴν αἴσθησιν ἡ τῆς φύσεως καταγίνεται δύναμιςraquo In

entrambi questi passi si esplicita il fatto che Dio egrave lrsquoautore della legge naturale insita nellrsquouomo

che egrave libero di seguire la virtugrave Nei Cap de car(III 93 in PG 90 1046 A) il monaco introduce la

nozione di semi naturali (τὰ φυσικὰ σπέρματα) presenti nellrsquouomo in continuitagrave di quanto egrave

esplicitato in Ep 3 in PG 91 409 C laquoMostrano che la mente egrave uguale alla natura in quanto la

mente prende da essa e li possiede i semi delle cose che sono createraquo

217

La legge naturale dunque egrave scolpita in ogni uomo che egrave spinto a

riconoscere in ciascuno lrsquounitagrave della natura umana e a non perseguire la via del

peccato La legge che regna sulla natura viene paragonata a Dario nella Quaestio

LV egli rappresenta colui che tramite lrsquoeducazione morale ha ridotto in suo

potere la bassezza della sensualitagrave e dellrsquoirrazionalitagrave che vincola per natura

lrsquoessere umano

Dario dunque come ho spiegato precedentemente egrave la

legge che ha potere sulla natura (hellip) Dario dunque egrave la

legge della natura Zorobabele invece lrsquointelletto

contemplativo (hellip)1069

Dario egrave considerato ὁ νόμος τῆς φύσεως in quanto incarna perfettamente

lrsquoumanitagrave in terra1070

infatti il signore degli eserciti Dario non egrave come il sacerdote

Zorobabele Dario rappresenta la legge della natura che determina secondo le

categorie di genere e specie lrsquoessere umano invece Zorobabele si discosta dalla

legge di natura si spinge oltre lrsquoordine dei fenomeni secondo tempo e spazio

(laquoτὴν ὑπὸ χρόνον καὶ τόπον τῶν φαινομένων ὑπερβὰς διακόσμησινraquo) poicheacute si

innalza verso il cielo grazie alla virtugrave cosigrave da contemplare le sostanze

intellegibili1071

Si evince dunque che la legge propria della natura che deriva

dallrsquoordinamento razionale e provvidenziale del cosmo puograve essere rintracciata

1069

QTh LV 55-56 e 67-68 in Ibidem pp 483 e 485

laquoΔαρεῖος μὲν οὖν ἐστιν ὡς ἤδη φθάσας πρὸ τούτων ἔφην τῶν λόγων ὁ κρατῶν τῆς φύσεως

νόμος (hellip) Δαρεῖος οὖν ἐστι ὡς ἔφην ὁ νόμος τῆς φύσεως (70) Ζοροβάβελ δὲ ὁ θεωρητικὸς

νοῦς (hellip)raquo 1070

QTh LV 62-63 in Ibidem

laquoΦυσικοῦ δὲ νόμου καθέστηκεν ἴδιον τὸ τῆς γενεᾶς καὶ τῆς γενεαλογίας ὄνομαmiddotraquo In base

allrsquoanalisi del suo nome si esplicita il rapporto di generazione e genealogia la prima egrave la macro

categoria per laquole cose che derivano dalla natura (il genere)raquo (laquoτὰ ὑπὸ τὴν φύσιν ἀναγόμεναraquo) e la

seconda per laquole cose che sono speculari per natura secondo tempo e luogoraquo (laquoτὰ περὶ τὴν φύσιν

θεωρούμενα τὸν χρόνον φημὶ καὶ τὸν τόπονraquo) cfr QTh LV 65-66 in Ibidem 1071

QTh LV 70-90 in Ibidem p 465

laquoΔαρεῖος οὖν ἐστι ὡς ἔφην ὁ νόμος τῆς φύσεως (70) Ζοροβάβελ δὲ ὁ θεωρητικὸς νοῦς ὁ

ἐξελθὼν ὡς ἀπὸ Δαρείου τοῦ νόμου τῆς φύσεως καὶ τὴν ὑπὸ χρόνον καὶ τόπον τῶν φαινομένων

ὑπερβὰς διακόσμησιν καὶ ἄρας τὸ πρόσωπον τῆς κατrsquo ἀρετὴν γνωστικῆς διαθέσεως εἰς τὸν

οὐρανόν τουτέστι τὸ ὕψος τῶν νοητῶν οὐσιῶν ἐναντίον (75) τῆς ἐν οὐρανοῖς νοουμένης

Ἱερουσαλήμ ἐκείνης λέγω τῆς Ἱερουσαλὴμ τῆς ἐπὶ τῶν χειρῶν κυρίου ἐχούσης ἐζωγραφημένα τὰ

τείχη ἐν ᾗ πάντων εὐφραινομένων ἐστὶν ἡ κατοικία πρὸς ἣν ἡ ἀληθινὴ τῶν αἰχμαλώτων

ἐπάνοδος γίνεται τῶν ἐπιζητούντων τὸ ἐξ οὐρανοῦ κατὰ τὸν θεῖον ἀπόστολον (80) οἰκητήριον

τῶν μετὰ τοῦ μεγάλου Δαυὶδ δυναμένων λέγειν ἐὰν ἐπιλάθωμαί σου Ἱερουσαλήμ ἐπιλησθείη ἡ

δεξιά μουmiddot κολληθείη ἡ γλῶσσά μου τῷ λάρυγγί μου ἐὰν μή σου μνησθῶ δεξιὰν λέγοντος τυχὸν

τὴν πνευματικὴν τῶν θείων καὶ ἐπαινουμένων πρᾶξιν γλῶσσαν δὲ κολλωμένην τῷ (85) λάρυγγι

τὴν ἐν ἡμῖν τοῦ λόγου γνωστικὴν ἐνέργειαν κολλωμένην ἐξ ἀγνοίας τῷ λαιμῷ τουτέστι τῷ περὶ

τὸν λαιμὸν πηγνυμένην πάθει καὶ ἀκίνητον μένουσαν περὶ τὴν ἔφεσιν τῶν ἀρρήτων ἀγαθῶν καὶ

διὰ τοῦτο γεύσασθαι μὴ δυναμένην τῆς τοῦ κυρίου χρηστότητοςraquo

218

come norma inscritta dal Logos nella natura e compito dellrsquouomo egrave quello di

coglierla per comprendere ed esercitare il controllo sulla dimensione mondana al

piugrave alto grado possibile proprio come accade nel caso del sommo sacerdote

Zorobabele

Come risulta chiaro Massimo che si riferisce sempre alla teologia

patristica anteriore insiste nel ribadire nel ribadire il rapporto di partecipazione

dellrsquouomo alla natura divina senza tale partecipazione non vi potrebbero essere neacute

progressione neacute graduale avvicinamento a Dio Infatti le creature prive di

razionalitagrave hanno logoi divini per mezzo dei quali conservano lrsquoessere1072

Ciononostante la loro mancanza di razionalitagrave impedische ad essi di progredire

Anche lrsquoanima del resto solo quando non egrave piugrave legata al mondo empirico e non

si lascia piugrave determinare da esso per mezzo delle passioni egrave pronta per la

deificazione

Lrsquouomo immagine di Dio in quanto microcosmo in quanto racchiude in seacute

potenzialmente la totalitagrave del sensibile e dellrsquointelligibile riconosce lrsquoipostasi del

mondo pur rimanendo separato dal mondo mentre il mondo determinato in se

stesso non egrave libero lrsquouomo puograve autodeterminarsi in quanto provvisto di volontagrave

La sua vocazione piugrave autentica si esprime pertanto nel manifestare la sua libertagrave

infatti puograve trascendere lrsquouniverso non per abbandonarlo ma per contenerlo puograve

scoprire la sua segreta sacralitagrave e contemplarne la bellezza Egrave questo certamente

lrsquointerpretazoine che i Padri danno del secondo racconto della creazione (Gn 24-

25) essi situano lrsquouomo al principio del mondo creato cosigrave che esso forma un

tutto mdash ma un tutto minuscolo mdash nelle mani del Padre Egrave questo dunque il

livello in cui si situa la grandezza dellrsquouomo una grandezza che risiede nella sua

dimensione irriducibilmente personale meta-cosmica che gli permette di

trasformare il cosmo in tempio della Sapienza divina

Alla dimensione divina del Logos caratterizzato dallrsquoεἶναι-εὖ εἶναι-ἀεί εἶναι

corrisponde quella umana dei logoi che egrave regolata dalla dialettica γένεσις-

κίνησις-στάσις Con il procedimento ascetico precisamente attraverso la πρᾶξις e

la θεωρία φυσική lrsquouomo puograve cogliere la natura autentica del creato ma solo con

la θεολογία puograve giungere alle realtagrave superiori di cui Dio egrave garante Lrsquoessere umano

1072

Cfr N A MATSOUKAS Il Cosmo lrsquoEssere umano la Sociologia secondo Massimo il

Confessore Atene 1980

219

egrave comunque pur sempre un essere cosmico che vive in un universo ed egrave

determinato nella sua natura dalla dialettica λόγος-τρόπος il cui fondamento egrave

Dio e il cui mediatore in ultima istanza egrave lrsquouomo

λόγος-τρόπος

Dimensione divina del Λόγος

εἶναι

εὖ εἶναι

ἀεὶ εἶναι

θεολογία

Dimensione umana

dei Λόγοι

γένεσις

κίνησις

στάσις

πρᾶξις

θεωρία φυσική

220

22 La divinizzazione

Nelle Quaestiones ad Thalassium a conclusione dellrsquointero percorso esegetico

proposto da Massino si colloca la dottrina della divinizzazione (θεῶσις)1073

secondo cui lrsquouomo per intero egrave espressione dellrsquoessenza di Dio e diventa tutto ciograve

che Dio egrave1074

Il monaco infatti come si egrave visto intende il rapporto tra Dio e le

creature alla luce di una prospettiva sistematica1075

attraverso la dottrina dei logoi-

tropoi al cui centro si colloca lrsquoessenziale funzione redentrice del Cristo

mediatore tra uomo e Dio1076

La redenzione del Cristo consente un recupero

escatologico delle perfezioni volute da Dio per le creature recupero che puograve

avvenire solo per mezzo di Dio e in Dio

Massimo cerca di condurre il discorso fino alle ragioni eterne non

tralasciando il rapporto tra natura e scriptura due sentieri paralleli che sono stati

percorsi dal Logos per scendere fino agli uomini e che gli uomini devono ora

ripercorrere in senso inverso per aspirare a ricongiungersi alla sua perfezione Il

fine dellrsquoascesa del cristiano che si egrave formato nella πρᾶξις nella θεωρία φυσικὴ e

nella θεολογία egrave lrsquoacquisizione definitiva di conoscenza e virtugrave e

successivamente a coronamento di tale ascesa la divinizzazione per intervento

della grazia divina che egrave in grado di garantire una completa identitagrave conciliatrice

dellrsquouomo con la volontagrave e lrsquointelligenza di Dio in altri termini la θέωσις ossia la

divinizzazione egrave da considerarsi come il supremo fine dellrsquouomo possibile solo

grazie allrsquoincarnazione di Dio avvenuta in uno specifico momento nel tempo1077

1073

Per divinizzazione rimando agli studi M J CONGAR La deacuteification dans la tradition

spirituelle de lrsquoOriente in laquoSuppleacutement agrave la Vie Spirituelleraquo 43 (1935) pp 91-107 J GROSS La

Divination du chreacutetien drsquoapregraves les Pegraveres grecs Contribution historique agrave la doctrine de la grece

Paris 1938 M LOT-BORODINE La Deification de lrsquohomme selon la doctrine des Pegraveres grecs Paris

1970 N RUSSELL The doctrine of deification in Greek patristic tradition Oxford 2004 Theosis

Deification in christian theology ed by S Finlan and V Kharlamov vol I e II Cambridge

20062008B DE ANGELIS I fondamenti ontologici della divinizzazione dellrsquouomo in Massimo il

Confessore in laquoDivus Thomasraquo 108 (2005) pp 65-80 G BARZAGHI Le condizioni metafisiche

della divinizzazione La presenza di immensitagrave e la presenza di grazia in laquoDivus Thomasraquo 108

(2005) pp 40-64 1074

Cfr Amb ad Io 41 in PG 91 1308 B 1075

Cfr L THUNBERG Man and the cosmos the vision of St Maximus the Confessor Crestwood

NY 1985 1076

Cfr T T TOLLEFSEN The christocentric cosmology of St Maximus the Confessor Oxford

2008 1077

Cfr E Vishnevskaya Divinization and spiritual progress in Maximus the Confessor in

laquoTheosis deification in Christian theologyraquo 52 (2006) pp134-145

221

Il processo di assimilazione a Dio implica il progresso graduale dallrsquoessere

(εἶναι) allrsquoessere buono (εὖ εἶναι) per arrivare poi allrsquoessere sempre sussistente nel

bene (ἀεί εἶναι) tale procedimento ascetico inoltre che porta alla divinizzazione

puograve avere inizio solo dopo che il cuore egrave stato purificato da tutto ciograve che egrave ritenuto

esteriore1078

Solo una volta giunto al pieno possesso della virtugrave egrave concesso

allrsquouomo di cogliere i logoi divini nascosti nel mondo e la luce di Dio

Visto che Giovanni dice Dio egrave luce1079

e poco dopo di

nuovo se camminiamo nella luce come egli egrave nella

luce1080

come mai Dio egrave detto luce ed egrave detto essere nella

luce come se fosse una realtagrave dentro lrsquoaltra

Dio che egrave per essenza autenticamente luce egrave in coloro

che camminano in lui per il tramite delle virtugrave Come

dunque si puograve essere partecipi della luce al modo di tutti i

santi che attraverso lrsquoamor e per Dio vengono a trovarsi

in quella che egrave luce per essenza cosigrave la luce per essenza

viene a trovarsi nella luce per partecipazione grazie

allrsquoamore di Dio per gli uomini Se dunque siamo

secondo virtugrave e conoscenza come nella luce ltDiogt egrave in

noi Essendo Dio luce per natura infatti viene a trovarsi

in questa luce per imitazione come lrsquoarchetipo

nellrsquoimmagine O piuttosto Dio egrave luce e Padre nella

luce chiarissimamente attraverso il Figlio e lo Spirito

santo non come se fossero tre luci diverse ma unrsquounica e

medesima luce per essenza secondo la modalitagrave

dellrsquoesistenza dal triplice splendore1081

Negli scritti di Massimo il Confessore la concreta presenza del divino egrave

strettamente connessa allrsquoacquisizione di una disposizione virtuosa in

considerazione del fatto che laquouna pura condotta di vita resa perfetta attraverso le

1078

Il monaco ricalca quanto affermato da Evagrio Pontico nellrsquoAntirrheticus (cfr PG 40 1275-

1278) soprattutto nel V capitolo della Mystagogia (PG 91 672 D-684 A) 1079

1 Gv 15 1080

1 Gv 17 1081

QTh VIII in QTh (Laga-Steel 1980) p 77

laquoἘπειδὴ πάλιν λέγει ὁ ἅγιος Ἰωάννης ὁ θεὸς φῶς ἐστι καὶ πάλιν μετrsquoὀλίγα ἐάν ἐν τῷ φωτὶ

περιπατῶμεν ὡς αὐτός ἐστιν ἐν τῷ φωτὶ πῶς καὶ φῶς ὁ αὐτὸς λέγεται καὶ ἐν τῷ φωτὶ εἶναι ὡς

ἂλλος ἐν ἂλλῳ

Ὁ κατrsquoοὐσίαν ἀληθῶς φῶς ὑπάρχων θεὸς ἐν τοῖς ἐν αὐτῷ διὰ τῶν ἀρετῶν περιπατοῦσίν ἐστίν

ἀληθῶς φῶς γενομένοις Ὣσπερ οὗν τὸ κατὰ μέθεξιν φῶς ὡς οἱ ἅγιοι πάντες διὰ φιλοθείαν ἐν τῷ

κατrsquoοὐσίαν γίνονται φωτί οὓτω τὸ κατrsquo οὐσίαν ἐν τῷ κατὰ μέθεξιν φωτὶ διὰ φιλανθρωπίαν γίνεται

φῶς Ἐὰν οὖν ἐσμεν κατὰ τὴν ἀρετὴν καὶ τὴν γνῶσιν ὡς ἐν φωτὶ ἐστιν ἐν ἡμῖν Ὁ γὰρ φύσει φῶς

ὁ θεὸς ἐν τῷ μιμήσει γίνεται φωτί ὡς ἐν εἰκόνι ἀρχέτυπον Ἢ μᾶλλον φῶς ἐστιν ὁ θεὸς καὶ πατὴρ

ἐν φωτί δηλαδὴ τῷ υἱῷ καὶ τῷ ἁγίῳ πνεύματι οὐκ ἄλλο καὶ ἄλλο καὶ ἄλλο φῶς ὑπάρχων ἀλλὰ

κατrsquo οὐσίαν ἓν καὶ τὸ αὐτό κατὰ τὸν τῆς ὑπάρξεως τρόπον τρισσοφαέςraquo

222

virtugrave (προσαγαγεῖν καθαρὰν τὴν διὰ τῶν ἀρετῶν τετελειωμένην πολιτείαν )raquo1082 puograve

portare alla θεῶσις

Lrsquouomo infatti puograve raggiungerla solo con la ricerca e la conoscenza di

Dio in quanto la divinizzazione egrave la meta della creazione La ricerca e la

conoscenza del divino delineate nelle Quaestiones XLVI e LIX sono descritte

come necessarie per progredire nellrsquoascesi e come determinate dalla grazia dello

Spirito che muove la capacitagrave spirituale conforme al Logos

Quale egrave la differenza fra lo specchio e lrsquoenigma1083

Lo specchio per dirla in breve egrave una coscienza che

contiene la figura della totalitagrave di tutte le buone azioni

attraverso questa chi egrave puro di pensiero ha la naturale

capacitagrave di vedere Dio Si puograve anche dire che egrave una

condizione nellrsquoambito della vita pratica che delinea il

volto divino come una composizione di parti Lrsquoenigma egrave

una conoscenza che attraverso la perfetta comprensione

complessiva dei principi divini raggiungibile con la

natura mediante la contemplazione riflette ciograve che

sovrasta le capacitagrave della mente Specchio in parole

semplici egrave una condizione atta ad indicare la forma

originaria delle virtugrave destinata a manifestarsi a coloro che

ne saranno degni Lo specchio mostra infatti a coloro che

lo possiedono quale saragrave il fine della filosofia pratica

lenigma egrave indicazione del modello archetipico relativo

alla conoscenza degli oggetti di pensiero Pertanto ogni

forma di giustizia su questa terra paragonata con la

giustizia a venire come uno specchio presenta

lrsquoimmagine degli oggetti archetipici in quanto non

1082

QTh XIV in QTh (Laga-Steel 1980) p 99

laquoΤί ἐστι καὶ ἐσεβάσθησαν καὶ ἐλάτρευσαν τῇ κτίσει παρὰ τὸν κτίσαντα Τί ἐστι σέβας καὶ τί ἐστι

λατρεία

Σέβας ἐστὶν ἡ μετὰ πίστεως προσκύνησις τοῦ θείου λατρεία δὲ ἡ διὰ τῶν ἔργων θεραπεία Τοῦτο

δὲ τὸ σέβας ἤγουν τὴν πίστιν ἐπὶ τὴν κτίσιν μεταβιβάσαντες οἱ ἄνθρωποι παρὰ τὸν κτίσαντα

προσεκύνουν πιστεύοντες δαιμονίοις καὶ ἐλάτρευον τὴν διὰ τῶν πονηρῶν ἔργων αὐτοῖς

θεραπείαν προσάγοντες Ἡμεῖς δὲ τὸν θεὸν σέβοντες διὰ τῆς εἰς αὐτὸν πίστεως σπουδάσωμεν καὶ

λατρείαν αὐτῷ προσαγαγεῖν καθαρὰν τὴν διὰ τῶν ἀρετῶν τετελειωμένην πολιτείανraquo

In questa breve quaestio Talassio chiede la spiegazione del versetto Rom 1 25 laquoEssi venerarono e

adorarono la creazione in luogo del Creatoreraquo e quale sia la differenza tra ldquovenerazionerdquo e

ldquoadorazionerdquo Il monaco Massimo spiega che la venerazione egrave il culto del divino per mezzo della

fede adorazione egrave il servizio che si presta mediante le opere La venerazione che dovrebbe essere

intesa nel senso di fede consente agli uomini di rivivere la creazione in luogo del Creatore e con

il credere ai demoni essi prestano loro servizio con le opere del male Solo chi venera Dio in virtugrave

della fede in lui si impegna a prestargli come servizio pura la condotta di vita resa perfetta

attraverso le virtugrave 1083

Cfr 1 Cor 13 12 Per lrsquointerpretazione di questo versetto biblico si rimanda agli studi C K

BARRETT A Commentary on The First Epistle to The Corinthians London 1971 F BARGELLINI

Prima Lettera ai Corinzi in Lettere di Paolo ed a cura di B M aggioniminus FManzi Assisi 2005

pp 163-397

223

possiede le cose sussistenti formalmente in se stesse E

ogni conoscenza delle cose sublimi su questa terra

paragonata con quella futura egrave enigma riflesso della

veritagrave ma non avente la veritagrave sussistente in se stessa che

saragrave rivelata in futuro E siccome le realtagrave divine sono

connesse per virtugrave e conoscenza lo specchio egrave atto ad

indicare i modelli originari conformi a virtugrave e lrsquoenigma egrave

un riflesso degli archetipi conformi a conoscenza Esse

presentano questa differenza tra specchio ed enigma lo

specchio rivela il fine futuro della dimensione pratica

lenigma mostra il mistero della dimensione

contemplativa1084

Nella lettura della Quaestio XLVI Massimo fa riferimento allrsquointelligenza di chi egrave

puro di cuore di chi egrave capace di riflettere come in uno specchio lrsquoidentitagrave con Dio

per mezzo della grazia Lrsquoenigma egrave quella dimensione che rinvia alla necessitagrave

della pura contemplazione In questo modo lrsquouomo ha due opportunitagrave la prima di

cogliere il volto divino guardando il creato come in uno specchio la seconda di

conoscere gli archetipi un riflesso di quella veritagrave che potragrave essere rivelata solo in

futuro

Lrsquouomo dunque egrave creato per essere divinizzato pur rimanendo

perfettamente uomo infatti si divinizza umanizzandosi come Cristo1085

visto che

lrsquoincarnazione del Logos acquista filosoficamente senso solo se intesa come un

modello da seguire La Quaestio LIX dunque mette in luce come per lrsquouomo la

1084

QTh XLVI in QTh (Laga-Steel 1980) p 309

laquoΤίς ἡ διαφορὰ τοῦ ἐσόπτρου πρὸς τὸ αἴνιγμα

Τὸ μὲν ἐσοπτρόν ἐστιν ὡς ἐν ὅρῳ φάναι συνείδησις τὴν τῶν κατὰ τὴν πρᾶξιν ἀνελλιπῶς πάντων

ἀγαθῶν ἔχουσα μορφήν διrsquoἧς ὁ καθαρὸς τὴν διάνοιαν πέφυκεν ὁρᾶν τὸν θεόν ἢ ἔξις πρακτική

τὴν πρόσωπον θεῖον περιγράφουσα σύνθεσιν Τὸ δὲ αἴνιγμα γνῶσίς ἐστι διὰ τῆς κατὰ θεωρίαν

παντελοῦς τῶν θείων λόγων ἐφικτῆς τῇ φύσει περιοχῆς τὴν τῶν ὑπὲρ νόησιν ἔμφασιν ἔχουσα Καὶ

ἁπλῶς ἔσοπτρόν ἐστιν ἔξις ἐνδεικτικὴ τῆς μελλούσης τῶν ἀρετῶν ἐμφανισθῆναι τοῖς ἀξίος

πρωτοτύπου μορφῆςmiddot τὸ γὰρ ἐσόμενον τέλος τῆς πρακτικῆς φιλοσοφίας παραδηλοῖ τοῖς ἔχουσι τὸ

ἔσοπτρονmiddot τὸ αἴνιγμα δὲ τῆς τῶν νοουμένων περὶ γνῶσιν ἀρχετυπίας ἐστὶν ἔνδειξις Πᾶσα τοίνυν

ἐνταῦθα δικαιοσύνη συγκρινομένη πρὸς τὴν μέλλουσαν ἐσόπτρου λόγον ἐπέχει τὴν τῶν

ἀρχετύπων πραγμάτων εἰκόνα οὐκ αὐτὰ δὲ τὰ πράγματα κατεἶδος ὑφιστάμενα ἔχουσαmiddot καὶ πᾶσα

γνῶσις ἐνταῦθα τῶν ὐψηλῶν συγκρινομένη πρὸς τὴν μέλλουσαν αἴνιγμὰ ἐστιν ἔμφασιν τῆς

ἀληθείας ἀλλοὐκ αὐτὴν ὑφισταμένην ἔχουσα τὴν φανήσεσθαι μέλλουσαν ἀλήθείαν Ἐπειδὴ γὰρ

ἀρετῇ καὶ γνώσει τὰ θεῖα συνέχεται τῶν κατἀρετὴν πρωτοτύπων ἐστίν ἐνδεικτικὸν τὸ ἔσοτροπον

καὶ τῶν κατὰ γνῶσιν ἀρχετύπων ἐμφαντικὸν ὑπάρχει τὸ αἴνιγμα Ταύτην ἔχει τὴν διαφορὰν τοῦ

ἐσόπτρου πρὸς τὸ αἴνιγμα καθότι τὸ μὲν ἔσοπτρον πρακτικῆς μηνύει τέλος ἐσόμενον τὸ δὲ

αἴνιγμα θεωρητικῆς ἐμφαίνει μυστήριονraquo 1085

Cfr J GARRIGUES Maxime le Confesseur La chariteacute avenir divine de lrsquohomme Paris 1976

224

conoscenza sia fondamentale come essa avvenga per mezzo dello Spirito e percheacute

sia voluta da Dio1086

Lo Spirito Santo cerca e scruta in noi la la scienza degli

esseri ma non tenta di trovare per seacute ciograve che cerca (in

noi) in quanto egrave Dio superiore a ogni conoscenza cerca

per noi percheacute siamo bisognosi di conoscenza Per questo

motivo il Logos si fa carne1087

non per se stesso ma per

noi compiendo il mistero dellrsquoincarnazione Infatti senza

carne animata dal soffio dello Spirito il Logos non

poteva operare secondo quanto conforme a Dio visto

quanto egrave proprio della carne Allo stesso modo neppure lo

Spirtio Santo potrebbe infondere la conoscenza dei

misteri senza la capacitagrave naturale di tentare di cercare la

conoscenza Dunque qualora i santi cercassero e

tentassero di trovare scrutassero e bramassero (questo

tipo di conoscenza) significa che avrebbero avuto la

grazia dello Spirito che dava loro la capacitagrave spirituale e

conforme al logos alla ricerca e allrsquoindagine della

salvezza delle anime Senza lo Spirito quindi essi non

potevano contemplare assolutamente nulla di spirituale

in quanto per natura la mente umana non puograve giungere

alle cose divine e intellegibili senza la luce divina1088

Lo Spirito Santo dunque non egrave assente in nessun essere creato e ha dato vita

allrsquoIncarnazione affincheacute diventassimo laquopartecipi della natura divinaraquo1089 Infatti

nessuno puograve asserire lrsquoidentitagrave tra Gesugrave e Dio se non per mezzo dellrsquoazione dello

Spirito Santo1090

questa conoscenza spirituale possibile solo ai santi percheacute puri

nella carne egrave possibile solo nello spirito che spinge allrsquoaccrescimento della

fede1091

1086

Cfr V KARAYIANNIS Maxime le Confessuer Essence et eacutenergies de Dieu Paris 1993 pp

395-460 1087

Cfr Gv 1 14 1088

QTh LIX 93-116 in QTh (Laga-Steel 1990) p 51

laquoΖητεῖ γὰρ ἐν ἡμῖν τὴν τῶν ὄντων γνῶσιν τὸ Πνεῦμα τὸ ἅγιον καὶ ἐρευνᾷ ἀλλ᾿ οὐχ ἑαυτῷ ζητεῖ

τὸ ζητούμενον ὅτι Θεός καὶ πάσης ἐπέκεινα γνώσεως ἀλλ᾿ ἡμῖν τοῖς δεομένοις τῆς γνώσεως

Ὣσπερ ἀμέλει καὶ ὁ Λόγος γίνεται σάρξ οὐχ ἑαυτῷ ἀλλ᾿ ἡμῖν τὸ διὰ τῆς σαρκώσεως ἐξανύων

μυστήριον Ὡς γὰρ χωρὶς σαρκὸς νοερῶς ἐμψυχωμένης οὐκ ἐνήργει θεοπρεπῶς τὰ κατὰ φύσιν τῆς

σαρκὸς ὁ Λόγος οὕτως οὐδὲ τὸ Πνεῦμα τὸ ἅγιον ἐν τοῖς ἁγίοις ἐνεργεῖ τὰς γνώσεις τῶν

μυστηρίων χωρὶς τῆς κατὰ φύσιν ζητούσης τε καὶ ἐρευνώσης τὴν γνῶσιν δυνάμεως Εἶτε οὖν

ἐζήτουν ἢ ἐξεζήτουν εἴτε ἠρεύνων ἢ ἐξηρεύνων οἱ ἅγιοι τὴν χάριν εἶχον τοῦ Πνεύματος

κινοῦσαν αὐτῶν τὴν νοερὰν καὶ λογικὴν δύναμιν πρὸς ζήτησιν καὶ ἔρευναν τῆς τῶν ψυχῶν

σωτηρίας καὶ χωρὶς τοῦ Πνεύματος οὐδὲν παντελῶς ἐθεώρουν πνευματικόν ὅτι μηδὲ πέφυκεν ὁ

ἀνθρώπινος νοῦς ἀνευ θείου φωτὸς τῶν θείων καὶ νοητῶν ἀντιλαμβάνεσθαιraquo 1089

2 Pt 14 1090

1 Cor 123 1091

Gregorio di Nazianzo sottolinea come sia lo Spirito Santo con la sua grazia a destare per primo

la fede e a suscitare la vita nuova che consiste nel conoscere il Padre e Gesugrave Cristo (Cfr Gv 173)

225

Per i Padri Cappadoci infatti lrsquointerpretazione trinitaria di tutte le azioni

divine implica la partecipazione dello Spirito allrsquoopera della creazione il versetto

della Genesi laquolo Spirito di Dio aleggiava sulle acqueraquo1092

egrave interpretato come la

conservazione primordiale di tutte le cose non ancora determinate da parte dello

Spirito che consente successivamente il manifestarsi di un ordine logico creato

mediante il Verbo di Dio infatti lrsquoazione dello Spirito che non puograve essere

collocata cronologicamente egrave espressione dellrsquoopera creatrice di Dio nel

mondo1093

In principio Dio creograve lrsquouomo e lo pose nel paradiso terrestre1094

lo adornograve

di ogni virtugrave e gli diede il comandamento di non mangiare alcun frutto dallrsquoalbero

della conoscenza del bene e del male1095

Il primo uomo Adamo viveva nel

diletto del paradiso mantenendo intatte le sue facoltagrave e vivendo in uno stato

secondo natura in cui era stato creato1096

La vera condizione secondo natura egrave

quella in cui Dio ha creato lrsquouomo dandogli tutte le perfezioni ma con il peccato

lrsquouomo decade dalla condizione originale in quella non piugrave secondo natura ma

deformata Infatti dopo il peccato la creatura umana perde la somiglianza con

Dio

Il primo frutto della trasgressione di Adamo il primo

uomo fu e fu chiamato Caino come significa il suo

nome1097

egli generograve la legge del peccato che Dio non

Tuttavia egrave lrsquoultima delle Persone della Santa Trinitagrave ad essere rivelata percheacute protagonista di una

progressione che il Teologo esplicita attraverso la pedagogia della condiscendenza divina Cfr

GREGORIUS NAZIANZENUS Orationes theologicae 5 26 in PG 36 161C 1092

Gen 1 2 1093

Basilio di Cesarea chiarisce che lrsquounico principio di tutte le cose che crea per mezzo del

Figlio egrave proprio lo Spirito identificando il compimento della creazione come una vera e propria

santificazione Cfr BASILIUS CAESARIENSIS De Spiritu Sancto 1638 in PG 32 136 B 1094

Cfr Gen 2 15 1095

Cfr Gen 2 16-17 1096

QTh XXI 5-18 in QTh (Laga-Steel 1980) p 128

laquoὉ κατὰ πάντα τρόπον ὅμοιος ἡμῖν δίχα μόνης ἁμαρτίας ἀτρέπτως ὑποδὺς τὴν ἡμετέραν φύσιν

θεαρχικὸς Λόγος τέλειος γενόμενος ἄνθρωπος τὸν πρῶτον Ἀδὰμ εἶχε τοῖς κατὰ γένεσίν τε καὶ

γέννησιν τρόποις φαινόμενον οἷον ὁ ἄνθρωπος ἐκ Θεοῦ τὸ εἶναι λαβών καὶ γενόμενος κατ᾿

αὐτὴν τοῦ εἶναι τὴν γέννησιν φθορᾶς ἦν καὶ ἁμαρτίας ἐλεύθερος Οὐ γὰρ συνεκτίσθη αὐτῷ φθορὰ

καὶ ἁμαρτία Ὅτε δὲ τὴν ἐντολὴν παραβὰς ἥμαρτε γέννησιν καταδικάζεται διὰ πάθους καὶ

ἁμαρτίας συνιστάμενην ἐν τῷ δι᾿ αὐτὴν παθητῷ τῆς ἁμαρτίας ἐχούσης ὡς ἐν νόμῳ λοιπὸν κατὰ

τὴν φύσιν τὴν γένεσιν καθ᾿ ὃν οὐδείς ἐστιν ἀναμάρτητος ὑποκείμενος φύσει τῷ νόμῳ τῆς μετὰ

τὴν γένεσιν διὰ τὴν ἁμαρτίαν ἐπεισαχθείσης γεννήσεωςraquo 1097

Cfr Gen 4 1

226

aveva creato per lui nel paradiso Caino significa infatti

ldquopossessordquo1098

Secondo il monaco le virtugrave che possono essere riacquistate con lrsquoaiuto della

grazia poicheacute non risultano unrsquoaggiunta ad una primaria condizione naturale ma

una reale restaurazione della perfezione primitiva1099

Adamo egrave venuto al mondo

libero dal peccato e dalle sue conseguenze non conosceva neacute il piacere neacute il

dolore o passioni che fossero distruttive in quanto era esente di corruzione ma ha

scelto di trasgredire il comandamento divino Il monaco descrive cosigrave le

conseguenze di tale atto

Che cosa significa lrsquoespressione maledetto sia il suolo

per causa tua riferito ad Adamo senza il senso

anagogico E che cosa significa con dolore ne trarrai il

cibo1100

E che cosa significa spine e cardi produrragrave per

te e mangerai lrsquoerba campestre1101

Che cosa significa

con il sudore del tuo volto mangerai il pane1102

Sicuramente nessuno ha mai visto un uomo mangia

sporcizia o erba E cosigrave come coloro che mangiano il

pane non si nutrono del sudore dei loro volti come

affermato nella storia

Maledetta la terra per causa tua riferito ad Adamo egrave la

natura carnale di Adamo che sempre si genera attraverso

le opere di Adamo (1) mi riferisco ai turbamenti

dellintelletto che egrave divenuto terra natura carnale che egrave

stata maledetta a causa della sterilitagrave delle sue virtugrave che

invece sono opere di Dio di essa si ciba con molto dolore

e travaglio godendo solo del piccolo piacere che gli

procura Quale che sia la sua natura carnale gli fa

spuntare in cambio di questo godimento corruttibile

come spine ansie e preoccupazioni e grandi prove e

pericoli come cardi che da ogni parte lo traffigono

dolorosamente nella sua ragione nella sua volontagrave e nel

suo desiderio siccheacute a mala pena egrave in grado di mantenere

la salute e benessere della sua natura carnale come erba

che appassisce e di cibarsi cioegrave di ottenerli ed allora al

ripresentarsi continuo di queste sofferenze ldquocon il sudore

del voltordquo cioegrave nella sofferta fatica connessa allambito

della percezione sensibile e dovuta alla superflua ricerca

1098

QTh XLIX 289-293 in QTh (Laga-Steel 1980) p 367

laquoὃν πρῶτον ἐκτήσατο καρπὸν τῆς παραβάσεως κατὰ δύναμιν τῆς αὐτοῦ προσηγορίας ὁ πρῶτος

ἄνθρωπος Ἀδάμ γεννήσας νόμον ἁμαρτίας ὃν κατὰ τὸν παράδεισον αὐτῷ ὁ Θεὸς οὐκ

ἐδημιούργησε Κτῆσις γὰρ ἑρμηνεύεται ὁ Κάϊνraquo 1099

Cfr E STEPHANOU La coexistence initiale du corps et de lacircme drsquoapregraves saint Gregoire de

Nysse et saint Maxime lrsquoHomologegravete in laquoEchos drsquoOrientraquo 31 (1932) pp 304-315 1100

Gen 3 17 1101

Gen 3 18 1102

Gen 3 19

227

di oggetti sensibili come il pane puograve avere le risorse per

la sussitenza della sua forma di vita attuale o per mezzo

di una tecnica o di una qualche altra abilitagrave che egrave stata

escogitata dalla vita Qualunque tipo di terra egrave il cuore di

Adamo che ha ricevuto come condanna la perdita dei

beni celesti a causa della sua colpa Di terra si nutre in

base alla filosofia pratica attraverso molte mortificazioni

una volta che sia stata purificata dalla maledizione dovuta

alla consapevolezza della vergogna delle azioni E ancora

i ragionamenti che spuntano in essa alla maniera di spine

sono quelli che riguardano la generazione dei corpi (περὶ

τῆς τῶν σωμάτων γενέσεως) e mentre purifica come

cardi i ragionamenti duri per la cura e il giudizio che

implicano riguardanti le realtagrave incorporee (περὶ τῶν

ἀσωμάτων) coltiva spiritualmente come erba la

contemplazione naturale E cosigrave come col sudore del

volto nel modo conoscitivo scientifico proprio della

riflessione secondo la gnosi si nutre del pane

incorruttibile della teologia il solo realmente vivo e che

conserva lrsquoincorruttibilitagrave della generazione di coloro che

ne mangiano La terra dunque se si ci si nutre

opportunamente di essa rappresenta la purificazione del

cuore mediante la pratica lrsquoerba rappresenta la scienza

delle cose generate prodotta dalla contemplazione

naturale il pane infine rappresenta la verace mistagogia

in base alla teologia1103

1103

QTh V in QTh (Laga-Steel 1980) pp 65 e 67

laquoΤίς ἡ καταρωμένη γῆ ἐν τοῖς ἔργοις τοῦ Ἀδὰμ κατὰ τὴν (2) ἀναγωγήν Καὶ τί τὸ ἐν λύπαις αὐτὴν

φαγεῖν Καὶ τί τὸ μετὰ τὸ ἀνατεῖλαι ἀκάνθας καὶ τριβόλους τὸν χόρτον ἐσθίειν Καὶ τί τὸ

τελευταῖον ἐν ἱδρῶτι τοῦ προσώπου αὐτοῦ τὸν (5) ἄρτον φαγεῖν Καὶ μέντοι οὐδέποτε ὤφθη

ἄνθρωπος γῆν ἐσθίων οὔτε χόρτονmiddot οὐδὲ οἱ τὸν ἄρτον ἐσθίοντες κατὰ τὴν ἀπόφασιν τῆς ἱστορίας

ἐν ἱδρῶτι τοῦ προσώπου ἐσθίουσιν

Ἡ κατηραμένη γῆ ἐν τοῖς ἔργοις τοῦ Ἀδάμ ἐστιν ἡ σὰρξ τοῦ Ἀδάμ ἀεὶ γινομένη διὰ τῶν ἔργων τοῦ

(10) Ἀδάμ λέγω δὲ τῶν παθῶν τοῦ γεωθέντος νοῦ κατηραμένη τῇ τῶν ἀρετῶν ὡς ἔργων θεοῦ

ἀκαρπίᾳmiddot ἣν μετrsquo ὀδύνης πολλῆς καὶ λύπης ἐσθίει τῆς κατrsquo αὐτὴν μικρᾶς ἡδονῆς ἀπολαύων Ἥτις

σὰρξ ὑπὲρ ταύτης τῆς φθαρτῆς ἀπολαύσεως ἀνατέλλει αὐτῷ μερίμνας καὶ φροντίδας καθάπερ

ἀκάνθας καὶ μεγάλους πειρασμοὺς καὶ κινδύνους ὥσπερ τριβόλους κατά τε λόγον καὶ θυμὸν καὶ

ἐπιθυμίαν ἀλγεινῶς αὐτὸν πανταχόθεν κατακεντοῦντας ἵνα μόλις δυνηθῇ τὴν ταύτης ὑγείαν τε καὶ

εὐεξίαν ὡς χόρτον μαραινόμενον περιποιήσασθαι καὶ φαγεῖν τουτέστι τυχεῖν (20) καὶ τότε μετὰ

πολλὴν τῶν δεινῶν ἐπανακύκλησιν ἐν ἱδρῶτι τοῦ προσώπου τουτέστιν ἐν τῷ κατrsquo αἴσθησιν

καμάτῳ τε καὶ κόπῳ τῆς περιέργου κατασκοπῆς τῶν αἰσθητῶν ὥσπερ ἄρτον τὴν πρὸς σύστασιν

ἔχειν τῆς παρούσης ζωῆς ἀφορμήν ἢ διὰ τέχνης ἢ διrsquo ἄλλης τινὸς περινενοημένης (25) τῷ βίῳ

μεθοδίας Ἢ μᾶλλον γῆ τοῦ Ἀδάμ ἐστιν ἡ καρδία κατάραν λαβοῦσα διὰ τῆς παραβάσεως τὴν τῶν

οὐρανίων ἀγαθῶν ἀφαίρεσιν Ἥντινα γῆν κατὰ τὴν πρακτικὴν φιλοσοφίαν διὰ πολλῶν θλίψεων

ἐσθίει καθαρθεῖσαν τῆς κατὰ συνείδησιν [τῆς] κατάρας (30) τῶν ἔργων τῆς αἰσχύνης Καὶ πάλιν

τοὺς ἀνατέλλοντας ἐν αὐτῇ δίκην ἀκανθῶν λογισμοὺς περὶ τῆς τῶν σωμάτων γενέσεως καί ὥσπερ

τριβόλους τοὺς περὶ τῶν ἀσωμάτων προνοίας τε καὶ κρίσεως περισκελεῖς λογισμοὺς ἀποκαθαίρων

τῷ λόγῳ τὴν φυσικήν ὥσπερ χόρτον δρέπεται (35) πνευματικῶς θεωρίαν Καὶ οὕτως ὡς ἐν

ἱδρῶτι τοῦ προσώπου τῷ ἐπιστημονικῷ τῆς διανοίας κατὰ τὴν γνῶσιν τρόπῳ τὸν ἄφθαρτον τῆς

θεολογίας ἄρτον ἐσθίει τὸν μόνον ὄντως ζωτικόν καὶ τῶν ἐσθιόντων αὐτὸν συντηροῦντα πρὸς

ἀφθαρσίαν τὴν γένεσιν Γῆ τοίνυν ἐστίν (40) καλῶς ἐσθιομένη ἡ διὰ πράξεως τῆς καρδίας

κάθαρσις χόρτος δὲ ἡ κατὰ τὴν φυσικὴν θεωρίαν ἐπιστήμη τῶν γεγονότων ἄρτος δὲ ἡ κατὰ τὴν

θεολογίαν ἀληθὴς μυσταγωγίαraquo

228

Scholium

1 La Scrittura chiama opere di Adamo le passioni

disonorevoli1104

infatti solo Dio determina le virtugrave in

coloro che le vogliono considerando lrsquointenzione di

coloro che le vogliono come mezzo di manifestazione

della virtugrave1105

In questa Quaestio V il monaco Massimo descrive la punizione divina inflitta ad

Adamo dovragrave lavorare con fatica fino alla fine dei suoi giorni per potersi nutrire

Il monaco fornisce una articolata esegesi simbolico-allegorica di ogni espressione

scritturale riferita alle conseguenze del peccato orginale

- lrsquoespressione maledetto sia il suolo per causa tua fa riferimento alla natura

umana che si manifesta palesemente per ciograve che egrave quando non ha

fermezza di intelletto quando non possiede le virtugrave che le sono state

donate da Dio e quando si nutre di dolori e travagli godendo di piccoli

piaceri

- lrsquoespressione spine e cardi produrragrave per te e mangerai lrsquoerba campestre

significa per il Confessore che la natura umana egrave soggetta ad ansie e

preoccupazioni come spine deve affrontare grandi prove e grandi pericoli

rappresentati dai cardi e saragrave colpita nelle sue tre facoltagrave vale a dire la

ragione (λόγος) la volontagrave (θυμός) e il desiderio (ἐπιθυμία) a tal punto da

aver difficoltagrave a mantenere buone condizioni di salute (ὑγεία) e benessere

(εὐεξία)

- lrsquoespressione con il sudore del tuo volto mangerai il pane indica le sofferte

tribolazioni (con il sudore del tuo volto) cui Adamolrsquouomo saragrave soggetto

allrsquointerno della dimensione sensibile Si puograve far ritorno in modo circolare

(mangiare pane) alla condizione di vita adamitica con lrsquoausilio di un

procedimento di ricerca di carattere intellettivo

Il Confessore intende allegoricamente il termine suolo come riferimento al cuore

di Adamo che ha perso i beni celesti dopo aver trasgredito il comando divino le

spine e i cardi fanno riferimento a due tipi di ragionamento distinti οἱ λογισμοὶ 1104

Cfr Rm 1 26 1105

Scholium in QTh (Laga-Steel 1980) p 67

laquo1 Ἔργα λέγει τοῦ Ἀδὰμ τὰ πάθη τῆς ἀτιμίαςmiddot τὰς γὰρ (1) ἀρετὰς ἐργάζεται μόνος ὁ θεὸς ἐν τοῖς

βουλομένοις πρὸς τὴν τῶν ἀρετῶν φανέρωσιν μόνην καθάπερ ὄργανον λαμβάνων τῶν

βουλομένων τὴν πρόθεσινraquo

229

περὶ τῆς τῶν σωμάτων γενέσεως cioegrave quei ragionamenti che hanno come oggetto

la generazione dei corpi e per questo equivalgono a vere e proprie spine rispetto

allrsquoaccrescimento spirituale dellrsquouomo e οἱ λογισμοὶ περὶ τῶν ἀσωμάτων ovvero

quei ragionamenti che consentono di arrivare ad occuparsi e esprimere giudizi

sulle realtagrave incorporee il sudore del volto rappresenta inoltre lrsquoἐπιστημονικὸς

τρόπος ovvero la modalitagrave conoscitiva della facoltagrave intellettiva (διανοία) che si

ottiene in base alla gnosi (κατὰ τὴν γνῶσιν) lrsquoerba invece rappresenta la

contemplazione naturale della dimensione della generazione Solo dopo aver

contemplato la natura egrave possibile infine cibarsi del pane incorruttibile della

mistagogia ndash a sua volta strettamente connessa alla conoscenza teologica ndash

lrsquounico che preserva dallrsquoincorruttibilitagrave della generazione coloro che se ne

cibano

Nel paradiso terrestre Adamo vive il dilemma della scelta fra il rimanere

nella grazia di Dio o il privarsene avrebbe comunque avuto la possibilitagrave di

nutrirsi dellrsquoalbero del bene e del male allorquando avesse conseguito la capacitagrave

di contemplare la natura nella sua essenza spirituale

Se qualcuno volesse per caso affermare che lrsquoalbero della

conoscenza del bene e del male sia la creazione

fenomenica probabilmente non cadrebbe in errore

poicheacute per natura essa comunica a coloro che vi fanno

parte piacere e dolore Il primo uomo non doveva nutrirsi

di quellrsquoalbero se non nel caso in cui avesse conseguito la

capacitagrave di contemplare veramente la natura che deve

spiritualizzarsi nella rivelazione a tutti coloro che sanno

contemplarla realmente invece egrave occasione di caduta a

tutti coloro che sono vincolati dai sensi Dio non consentigrave

il godimento di questo albero affincheacute lrsquouomo come

conveniva prendendo per prima coscienza della sua

origine in virtugrave di un dono di grazia dellrsquoimmortalitagrave

nellrsquoimperturbabilitagrave e nellrsquoimmutabilitagrave e divenisse un

dio per divinizzazione per poi intuire senza pericolo

insieme a Dio le creature di Dio e acquisirne

lrsquointelligenza come un dio non come un uomo

possedendo in modo conforme alla grazia della

divinizzante metamorfosi di mente e sensibilitagrave la stessa

penetrazione che delle essenze ha Dio cioegrave la

sapienza1106

1106

Prol 318-349 in QTh (Laga-Steel 1980) pp 35 e 37

laquoΟὐ γὰρ ἄλλως δύναταί τις λατρεύειν τῇ κτίσει μὴ τὸ σῶμα περιποιούμενος ὤσπερ οὔτε τῷ θεῷ

τις λατρεύειν μὴ τὴν ψυχὴν ἀρεταῖς ἐκκαθαίπωνmiddot καθrsquoὃ σῶμα τὴν φθοροποιὸν ἐπιτελῶν λατρείαν

ὁ ἄνθρωπος καὶ κατrsquoαὐτὸ γενόμενος φίλαυτος ἡδονὴν εἶχεν ἀπαύστως καὶ ὀδύνην ἐνεργουμένην

230

La creazione visibile egrave spiegata a partire dal simbolo dellrsquoalbero della conoscenza

del bene e del male Essa inoltre possiede sia le ragioni spirituali che nutrono

lrsquointelletto sia una naturale capacitagrave di dilettare la sensibilitagrave Se contemplata

spiritualmente essa procura la conoscenza del bene se conosciuta solo nel suo

carattere meramente sensibile essa procura la conoscenza del male ovvero causa

lo sviluppo delle passioni e fa perdere di vista la dimensione divina Perciograve Dio ha

posto il divieto non ha concesso lrsquoimmediata partecipazione allrsquoalbero della

conoscenza prima che lrsquouomo per mezzo della grazia riconoscesse Dio come

propria causa e con ciograve la propria immortalitagrave Solo nel caso in cui si fosse

consolidato nella ἀπάθεια e nellrsquoἀτρεψία sarebbe divenuto come Dio per mezzo

della divinizzazione avrebbe potuto contemplare le creature in comunione con

Dio e ne avrebbe avuto conoscenza come un dio e non come un uomo Adamo

cosigrave sarebbe stato trasformato attraverso la divinizzazione del suo spirito e della

sua sensibilitagrave

Egrave questo il momento in cui il primo uomo ha vissuto una duplice forma di

partecipazione (μετάληψις) da un lato a Dio dallrsquoaltro alla grazia Egli avrebbe

scoperto che Dio egrave sorgente di vita che ha dato senso e significato ad ogni

creatura I due tipi di partecipazione la prima della natura dellrsquouomo con Dio e la

seconda dellrsquouomo alla grazia determinano importanti conseguenze

- lrsquouomo riconosce Dio come causa di se stesso e del creato e

partecipandovi rintraccia le ragioni eterne delle creature

- nel suo rapporto con la creazione lrsquouomo si deve rivolgere ad essa con la

consapevolezza che la vita immortale gli egrave stata donata da Dio e non dalla

sua propria partecipazione alla creazione

ἐσθίων ἀεὶ τὸ ξύλον τῆς παρακοῆς τὸ καλοῦ τε καὶ κακοῦ κατᾶ ταὐτὸν μεμιγμένην κατὰ τὴν

αἴσθησιν διὰ τῆς πείρας ἔχον τὴν γνῶσιν Καὶ τάχα ξύλον εἶναι γνωστὸν καλοῦ καὶ πονηροῦ τὴν

φαινομένην κτίσιν εἰπών τις οὐχ ἁμαρτήσει τῆς ἀληθείαςmiddot ἡδονῆς γὰρ καὶ ὀδύνης ποιητικὴν ἔχει

φυσικῶς τὴν μετάληψιν Ἤ πάλινmiddot ἐπειδὴ καὶ λόγους ἔχει πνευματικοὺς τῶν ὁρωμένων ἡ κτίσις

καὶ νοῦν διατρέφοντας καὶ δύναμιν πάλιν φυσικὴν τὴν μὲν αἴσθησιν τέρπουσαν τὸν δὲ νοῦν

διαστρέφουσαν ξύλον γνωστὸν καλοῦ τε καὶ κακοῦ προσηγορεύθη τοῦ καλοῦ μὲν ἔχουσα

γνῶσιν θεωρουμένη πνευματικῶς κακοῦ δὲ γνῶσιν λαμβανομένη σωματικῶς (hellip) Διὸ τῷ

ἀνθρώπῳ τυχὸν καὶ ἀπηγόρευσεν ἀναβαλόμενος αὐτῆς τέως τὴν μετάληψιν ὁ θεός ἵνα πρότερον

ὡς ἦν μάλιστα δίκαιον διὰ τῆς ἐν χάριτι μετοχῆς τὴν οἰκείαν ἐπιγνοὺς αἰτίαν καὶ τὴν δοθεῖσαν

κατὰ χάριν ἀθανασίαν διὰ τῆς τοιαύτης μεταλήψεως πρὸς ἀπάθειαν στομώσας καὶ ἀτρεψίαν ὡς

θεὸς ἤδη τῇ θεώσει γενόμενος ἀβλαβῶς ἐπrsquoἀδείας μετὰ τοῦ θεοῦ τὰ τοῦ θεοῦ διασκέψηται

κτίσματα καὶ τὴν αὐτῶν ἀναλήψηται γνῶσιν ὡς θεὸς ἀλλrsquoοὐκ ἄνθρωπος τὴν αrsquoθτὴν ἔχων τῷ θεῷ

κατὰ χάριν τῶν ὄντων μετὰ σοφίας εἴδησιν διὰ τὴν πρὸς θέωσιν τοῦ νοῦ καὶ τῆς αἰσθήσεως

μεταποίησινraquo

231

- la creazione solo se riconosciuta come prodotto divino puograve rivelare il

senso profondo di ogni creatura in rapporto allrsquoente divino

Poicheacute Dio offre il dono della grazia (χάρις) lrsquouomo attraverso il suo consenso

prende atto di ciograve liberamente e non necessariamente Mediante la sua libera

scelta puograve godere sia dellrsquoalbero della vita sia dellrsquoalbero della conoscenza

Interrogato appunto sul loro significato nellrsquoEden Massimo nella Quaestio

XLIII introduce unrsquoulteriore spiegazione relativa tale problema giagrave affrontato nel

Prologo secondo cui lrsquoalbero della vita rappresenta lrsquointelletto e quello della

conoscenza del bene e del male la sensibilitagrave1107

Attraverso questa interpretazione

viene spiegato che la condizione di Adamo comporta la coesistenza in lui

anteriormente al peccato di due diverse capacitagrave discernimento (δυνάμεις

διακριτικαί) che corrispondono a questi due dimensioni conoscitive

Da un lato lrsquointelletto ha la capacitagrave di discernere le cose

spirituali da quelle sensibili le cose temporali da quelle

eterne ο piuttosto essendo la capacitagrave di discernimento

propria dellanima la induce ad aderire alle une e a

sollevarsi al di sopra delle altre Dallrsquoaltro la sensibilitagrave

ha la capacitagrave di discernere il piacere dal dolore del

corpo ο piuttosto essendo la capacitagrave di discernimento

propria di corpi viventi e sensibili induce ad procurarsi il

piacere e a respingere il dolore1108

Adamo dunque ha a disposizione due scale di valori non coincidenti e deve

necessariamente scegliere a quale delle due deve dare precedenza infatti se si

prediligeragrave non la sensibilitagrave ma il comando divino si sceglieragrave di seguire il

proprio ldquoben-essererdquo (εὖ εἶναι) garantendosi cosigrave lrsquoeternitagrave (ἀεὶ εἶναι) Ecco il

senso del comando imposto da Dio dare la possibilitagrave ad Adamo di crearsi una

1107

QTh XLIII 63-73 in QTh (Laga-Steel 1980) pp 295 e 297

laquoΠολλὴ τοιγαροῦν ἐστιν ἡ διαφορὰ τῶν δύο ξύλων καὶ τῆς αὐτῶν φυσικῆς διακρίσεως καὶ τῆς ἐν

ἑκάστῳ προσφυοῦς ἐμφάσεως ὁμωνύμως ἐκφωνηθείσης ἄνευ διαστολῆς προσηγορίας τοῦ καλοῦ

τε καὶ τοῦ κακοῦ καὶ πολλὴν δύναται ποιῆσαι τοῖς μὴ σοφῶς τε καὶ ἐπισκεμμένως ἐντυγχάνουσι

τοῖς λόγοις τοῦ Πνεύματος τὴν πλάνην ἀλλ᾿ ὑμεῖς σοφοὶ διὰ τῆς χάριτος ὄντες γνῶτε ὅτι τὸ

ἁπλῶς λεγόμενον κακόν οὐ πάντως κακόν ἀλλὰ πρὸς τι μὲν κακόν πρὸς τι δὲ οὐ κακόν

Ὡσαύτως καὶ τὸ ἁπλῶς λεγόμενον καλόν οὐ πάντως καλόν ἀλλὰ πρὸς τι μὲν καλόν πρὸς τι δὲ οὐ

καλόν καὶ τὴν ἐκ τῆς ὁμωνυμίας βλάβην φυλάξασθεraquo 1108

QTh XLIII 41-48 in QTh (Laga-Steel 1980) p 295

laquoοἷον ὁ μὲν νοῦς δύναμιν ἔχει διακριτικὴν νοητῶν καὶ αἰσθητῶν προσκαίρων καὶ αἰωνίων

μᾶλλον δὲ ψυχῆς ὑπάρχων δύναμις διακριτική τῶν μὲν αὐτὴν ἀντέχεσθαι πείθει τῶν δέ

ὑπεραίρεσθαι ἡ δὲ αἴσθησις ἔχει δύναμιν διακριτικὴν ἡδονῆς σώματος καὶ ὀδύνης μᾶλλον δὲ

δύναμις ὑπάρχουσα ἐμψύχων καὶ αἰσθητικῶν σωμάτων τὴν μέν ἐπισπᾶσθαι πείθει τὴν δέ

ἀποπέμπεσθαιraquo

232

propria scala di valutatazone allrsquointerno del suo intelletto che potragrave possedere la

medesima conoscenza che Dio ha degli esseri non lasciandosi comunque distrarre

dalla dimensione sensibile La perfezione dello stato adamitico oroginario non era

soggetta allrsquoinganno dei sensi visto che il primo uomo possedeva una conoscenza

diretta di Dio tuttavia egrave stata incrinata da una libera scelta determinata da un

discernimento sensibile invece che razionale1109

Ora dopo aver indagato la condizione del primo uomo e compreso come

egli abbia determinato il destino del genere umano rimane da definire in che

modo gli uomini in terra possano divinizzarsi realmente Lrsquouomo in terra puograve

ritornare alla pura condizione adamitica secondo una modalitagrave triadica

a) gioire per le proprie afflizioni

b) avere una fede salda

c) convertirsi alla veritagrave di Dio

a) Per quanto riguarda il gioire per le proprie afflizioni la Quaestio LVIII egrave

emblematica

Perciograve sarete ricolmi di gioia anche se ora dovete essere

un porsquo afflitti da varie prove1110

Come uno che egrave afflitto

da tentazioni puograve esultare di cui egrave afflitto

La Parola della veritagrave conosce due tipi di afflizione uno

che sta nellrsquoanima in modo nascosto un altro nella

sensibilitagrave in modo manifesto La prima occupa

totalmente la profonditagrave dellrsquoanima tormentata dal

flagello della coscienza lrsquoaltra avvolge tutta la

sensibilitagrave costretta dal peso dei dolori a ritrarsi dalla sua

naturale espansione La prima costituisce lrsquoesito del

piacere della sensibilitagrave mentre laltra quello della gioia

dellanima Ο piuttosto la prima egrave la conclusione dei

piaceri volontari della sensibilitagrave mentre laltra delle pene

sensibili indipendenti dalla volontagrave Lrsquoafflizione egrave infatti

secondo la mia opinione una disposizione priva di

piaceri Privazione di piaceri egrave introduzione di pene E

pena egrave chiaramente il difetto dellrsquoabito naturale ο il venir

meno di esso E difetto dellrsquoabito naturale egrave alterazione

della potenza per natura soggetta allrsquoabito E alterazione

della potenza per natura soggetta allabito egrave il modo di

operare conforme allabuso delloperazione naturale E

1109

Cfr Amb ad Io in PG 91 1353 D e cfr I HAUSHERR Ignorance infinie in laquoOrientalia

Christiana Periodicaraquo 2 (1936) pp351-362 1110

1 Pt 1 6

233

abuso del modo delloperazione egrave il moto della potenza

verso ciograve che non egrave secondo natura e non esiste1111

Nella Quaestio LVIII il monaco interpreta il versetto biblico 1 Pt 16 secondo cui

lrsquoafflizione egrave uno stato temporaneo di cui successivamente ci si puograve rallegrare il

primo uomo egrave stato ingannato dal maligno1112

e invogliato a spostare il suo

desiderio dal lecito allrsquoillecito e a trasgredire la legge di Dio La conseguenza di

ciograve egrave stata la perdita dellrsquoincorruttibilitagrave che gli era stata donata per grazia In

realtagrave Adamo avrebbe dovuto invece in conformitagrave alla ragione conoscere quale

fosse la legge di natura e impegnarsi a custodirla oltre a respingere le passioni in

altri termini avrebbe dovuto con la ragione preservare la natura che di per seacute

rimane pura e irreprensibile e avrebbe dovuto adeguare la sua volontagrave alla

perfezione del creato Lrsquouomo deve dunque distinguere due tipi di afflizione

lrsquouna nascosta nellrsquoanima che segna il limite delle passioni sensibili e lrsquoaltra

manifestata dai sensi la quale egrave contraria alla volontagrave Poicheacute il piacere carnale

provocato dalla sensibilitagrave egrave originato da unrsquooperazione contro natura da parte

dellrsquoanima che rivolge la sua capacitagrave spirituale alla materia invece che alle realtagrave

divine il dolore egrave ineluttabile1113

Ne consegue che lrsquointelletto e la sensibilitagrave

1111

QTh LVIII 1-14 in QTh (Laga-Steel 1990) p 27 La traduzione italiana egrave una rielaborazione di

precedente traduzione contenuta nellrsquoAppendice dellrsquoarticolo M PRATESI Filautia Piacere e

dolore nella Questione 58 a Talassio di Massimo il Confessore in laquoPrometheusraquo XIII1 (1987)

alle pp 72-90

laquoἘν ᾧ ἀγαλλιᾶσθε ὀλίγον ἄρτι εἰ δέον ἐστὶ λυπηθέντας ὑμᾶς [Frἡμᾶς] ἐν ποικίλοις πειραμοῖς

Πῶς τις λυπούμενος ἐν πειρασμοῖς δύναται ἀγαλλιᾶσθαι ἐν ᾧ λυπεῖται

Τὴν λύπην διττὴν οἶδε τῆς ἀληθείας ὁ λόγος τὴν μέν κατὰ ψυχὴν ἀφανῶς τὴν δέ κατ αἴσθησιν

φανερῶς συνισταμένην καὶ τὴν μέν ὅλον τῆς ψυχῆς τὸ βάθος περιλαμβάνουσαν τῇ μάστιγι τῆς

συνειδήσεως αἰκιζόμενον τὴν δέ πᾶσαν τὴν αἴσθησιν περιγράφουσαν τῷ βάρει τῶν ἀλγεινῶν

συστελλομένην τῆς φυσικῆς διαχύσεως Καὶ τὴν μέν τῆς κατ᾿ αἴσθησιν ἡδονῆς τὴν δέ τῆς κατὰ

ψυχὴν εὐφροσύνης τέλος ὑπάρχουσαν Μᾶλλον δέ τὴν μέν τῶν κατ᾿ αἴσθησιν γνωμικῶν τὴν δέ

τῶν κατ᾿ αὐτὴν συμπέρασμα παρὰ γνώμην παθῶν τυγχάνουσαν Λύπη γάρ ἐστι κατ᾿ ἐμὲ φάναι

διάθεσις ἡδονῶν ἐστερημένη Στέρησις δὲ καθέστηκεν ἡδονῶν πόνων ἐπαγωγή Πόνος δὲ σαφῶς

ἐστι φυσικῆς ἕξεως ἔλλειψις ἢ ὑποχώρησις ἔλλειψις δὲ φυσικῆς ἕξεώς ἐστι πάθος τῆς κατὰ

φύσιν ὑποκειμένης τῇ ἕξει δυνάμεως πάθος δὲ τῆς κατὰ φύσιν ὑποκειμένης τῇ ἕξει δυνάμεώς

ἐστιν ὁ κατὰ τὴν παράχρησιν τῆς φυσικῆς ἐνεργείας τρόπος παράχρησις δὲ τοῦ κατ᾿ ἐνέργειαν

τρόπου καθέστηκεν ἡ πρὸς τὸ μὴ πεφυκὸς κατὰ φύσιν καὶ ὑφιστάμενον τῆς δυνάμεως κίνησιςraquo 1112

La Scrittura definisce la tentazione come legge del peccato (cfr Rm 723) e Massimo

approfondisce il significato della tentazione in Or dom in PG 90 904 B- 905 B 1113

QTh LVIII 25-33in QTh (Laga-Steel 1990) p 29

laquoὫσπερ δὲ τὴν λύπην διττήν ὡς ἔφην οἶδεν ὁ λόγος οὕτω καὶ τῶν πειρασμῶν διττὸν ἐπίσταται

τὸν τρόπον τὸν μέν κατὰ γνώμην τὸν δέ παρὰ γνώμην καὶ τὸν μέν ἑκουσίων ἡδονῶν

δημιουργόν τὸν δέ ἀκουσίων ὀδυνῶν ἐπακτικόν Ὁ γὰρ κατὰ γνώμην πειρασμός τὰς κατὰ

προαίρεσιν ἑκουσίους σαφῶς συνίστησιν ἡδονάς ὁ δὲ παρὰ γνώμην προδήλως τοὺς ἀκουσίους

παρὰ προαίρεσιν ἐφίστησι πόνους καὶ ὁ μέν τῆς κατὰ ψυχήν ὁ δέ τῆς κατ᾿ αἴσθησιν λύπης

καθέστηκεν αἴτιοςraquo

234

sono caratterizzate da attivitagrave naturali opposte proprio percheacute si riferiscono a

differenti oggetti La gioia spirituale consiste per sua natura nel non agire sulla

base allrsquoinclinazione sensibile ma sulla base dellrsquointelletto lrsquounica facoltagrave che ha

la capacitagrave di riconoscere lrsquooriginaria e autentica relazione di tutte le cose a Dio

da ciograve consegue inevitabilmente unrsquoesperienza di dolore in relazione alla nostra

dimensione sensibile-percettiva In altri termini questo tipo di esperienza egrave da

considerarsi come uno stato di inappagamento della sensibilitagrave che non riconosce

come piacere proprio ciograve che costituisce il piacere dellrsquointelletto e quindi non puograve

appagarsi di esso Occorre comunque aggiungere che non potrebbe essere

diversamente dal momento che Dio non puograve essere oggetto di mera percezione

sensibile

Poicheacute dunque come ho detto egrave il piacere della

sensibilitagrave che produce lrsquoafflizione dellrsquoanima ovvero la

sua pena (entrambe sono la stessa cosa) e invece egrave il

piacere dellanima che crea lafflizione ovvero la pena

della sensibilitagrave giustamente colui che si protende nella

speranza alla laquovita del Dio e Salvatore nostro Gesugrave

Cristo mediante la sua risurrezione dai morti in vista di

una ereditagrave che non si corrompe non si macchia e non

marcisce1114

esulta nellrsquoanima e gioisce di una gioia

ineffabile continuamente risplendendo di letizia per la

speranza dei beni futuri ma nella carne e nella sensibilitagrave

prova afflizione ossia le pene che gli sopraggiungono in

seguito alle varie tentazioni con i conseguenti dolori Da

ogni virtugrave infatti nasce piacere e pena pena della carne

privata della dolce e piacevole sensazione piacere

dellanima che gode delle ragioni intelligibili pure da

ogni elemento sensibile Egrave dunque necessario che

lrsquointelletto nella vita presente sia afflitto quanto alla

carne a causa delle molte pene che nascono dalle

tentazioni che gli capitano a motivo delle virtugrave e gioisca

e si rallegri sempre nellrsquoanima per la speranza dei beni

eterni anche se totalmente sofferente nella sensibilitagrave Le

sofferenze del momento presente non sono infatti

paragonabili alla gloria che deve rivelarsi in noi1115

dice

il divino apostolo1116

1114

1Pt 13 1115

Rm 818 11161116

QTh LVIII 136-159 in QTh (Laga-Steel 1990) pp 35 e 37

laquoΟὐκοῦν ὡς ἔφην ἐπειδὴ τὴν μὲν τῆς ψυχῆς λύπην ἤγουν τὸν πόνον ταὐτὸν γὰρ ἀλλήλοις

ἀμφότερα ἡ κατ᾿ αἴσθησιν ἡδονὴ συνίστησι τὴν δὲ τῆς αἰσθήσεως λύπην ἤγουν τὸν πόνον ἡ

κατὰ ψυχὴν ἡδονὴ ποιεῖν πέφυκεν εἰκότως ὁ τῆς κατ᾿ ἐλπίδα ζωῆς Τοῦ Θεοῦ καὶ Σωτῆρος ἡμῶν

Ἰησοῦ Χριστοῦ δι᾿ ἀναστάσεως νεκρῶν εἰς κληρονομίαν ἄφθαρτον καὶ ἀμίαντον καὶ ἀμάραντον

τετηρημένην ἐν οὐρανοῖς ἐφιέμενος κατὰ μὲν ψυχὴν ἀγαλλίασιν ἔχει καὶ χαρὰν χαίρει

235

Causa della gioia dellrsquoanima egrave il dolore che proviene dalla sensibilitagrave in quanto

esso sollecita la rinuncia al piacere sensibile rinuncia che determina il dolore sia

in modo volontario mediante la temperanza sia in modo involontario mediante la

pazienza Si tratta per lrsquoanima di distogliere la propria attenzione dallrsquoambito

sensibile per ricondurla spiritualmente a Dio Dunque nella misura in cui lrsquoanima

egrave nella gioia cessa inevitabilmente il bisogno del piacere sensibile

La dottrina ascetica del Confessore risulta incentrata sulla duplice

dimensione che caratterizza lrsquoessere uomo quella materiale e quella spirituale e

che al contempo rende possibile la sua divinizzazione radicata nella scelta

volontaria di imitare di Dio Grazie a questa duplicitagrave si apre anche la possibilitagrave

della caduta e della corruzione che porta lrsquouomo a scegliere la dimensione

sensibile Questa scelta priva lrsquoanima del vero piacere cosigrave lrsquouomo puograve di

conseguenza fare esperienza di questo autentico dolore che egrave prova del suo errore

attraverso il cui riconoscimento egli puograve ritrovare la somiglianza con il suo

Signore

b) In tale contesto prende forma il secondo momento del processo triadico che

porta alla divinizzazione il recupero di una fede salda

Il divino e grande Apostolo quando definisce che cosa egrave

la fede dice la fede egrave fondamento delle cose sperate e

prova di quelle che non si vedono1117

Se qualcuno

intimamente ben disposto definissse la fede come bene e

vera conoscenza capace di mostrare i beni arcani non

fallirebbe nel cogliere il vero Il Signore quando fornisce

insegnamenti riguardo i beni ineffabili e i beni separati e

non visibili dice il regno di Dio egrave dentro di voi1118

Intendendo ldquoidenticordquo al regno di Dio il regno di Dio

allora egrave fede distinta solo concettualmente da esso la

fede infatti egrave il regno di Dio senza forma mentre dal

canto suo il regno egrave fede divinamente raffigurata

ἀνεκλάλητον διηνεκῶς τῇ τῆς μελλόντων ἀγαθῶν ἐλπίδι γαννύμενος [Fr et Reg γαννυμένην]

κατὰ δὲ τὴν σάρκα καὶ τὴν αἴσθησιν λύπην Ἤγουν τοὺς ἐκ τῶν ποικίλων πειρασμῶν

ἐπιγινομένους αὐτῇ πόνους καὶ τὰς ἐπ᾿ αὐτοῖς ὀδύνας πάσῃ γὰρ ἀρετῇ ἡδονὴ καὶ πόνος

παρέπεται πόνος μὲν σαρκός ἐστερημένης τῆς προσηνοῦς καὶ λειοτέρας αἰσθήσεως ὀδύνη δὲ

ψυχῆς παντὸς αἰσθητοῦ καθαροῖς ἐντρυφώσης τοῖς ἐν πνεύματι λόγοις Δέον οὖν ἐστι τὸν νοῦν

κατὰ τὴν παροῦσαν ζωήν τοῦτο γάρ μοι νοεῖται τό νῦν κατὰ σάρκα λυπούμενον διὰ τοὺς

πολλοὺς πόνους τῶν ὑπὲρ ἀρετῆς αὐτῷ προσαγομένων πειρασμῶν ἀεὶ χαίρειν κατὰ ψυχὴν καὶ

ἥδεσθαι διὰ τὴν ἐλπίδα τῶν αἰωνίων ἀγαθῶν κἂν ἔχῃ καταπονουμένην τὴν αἴσθησιν οὐ γὰρ ἄξια

τὰ παθήματα τοῦ νῦν καιροῦ πρὸς τὴν μέλλουσαν δόξαν εἰς ἡμᾶς ἀποκαλύπτεσθαι φησὶν ὁ θεῖος

Ἀπόστολοςraquo 1117

Eb 11 1 1118

Lc 17 12

236

Secondo questo ragionamento la fede non egrave al di fuori di

noi la quale attuandosi nei comandamenti divini diventa

regno di Dio venendo cosigrave conosciuta soltanto da coloro

che la possiedono Inoltre il regno di Dio egrave fede che si

attualizza ed esso consente lrsquoimmediata unione con Dio

da parte di coloro che regnano in conformitagrave ad esso Egrave

provato in modo evidente che la fede egrave potenza in grado

di attuare la soprannaturale perfetta e immediata unione

tra colui che crede e Dio nel quale crede Poicheacute quindi

lrsquouomo egrave costituito da corpo e anima si trova in balia di

due leggi quella della carne e intendo dire quella dello

spirito La legge della carne opera attraverso i sensi

quella dello spirito attraverso le profonditagrave del cuore la

legge della carne per natura egrave legata alla materia e opera

attraverso i senso invece quella dello spirito in quanto

opera con il cuore egrave causa dellrsquounione immediata con

Dio A tal proposito chi non ha il cuore diviso cioegrave chi

non fa distinzioni nel profonditagrave del suo animo in quanto

ha diviso lrsquounitagrave naturale con Dio che si ottiene per

mezzo della fede ormai libero dalle passioni e diventato

una sorta di un dio per mezzo della fede in virtugrave

dellrsquounione con Dio diragrave a questo monte di spostarsi ed

esso si sposteragrave1119

chiaramente attraverso il termine

ldquoquestordquo intendeva il pensiero e la legge della carne

realmente gravose e difficili da smuovere e per quanto

riguarda la capacitagrave della natura completamente salda e

non trasferibile Infatti essa egrave radicata nella natura umana

attraverso i sensi quella forza dellrsquoirragionevolezza che la

maggior parte degli uomini pensa cioegrave lrsquouomo non egrave

altro che carne fornita di sensi per lrsquoappagamento della

vita presente Tutto dunque egrave possibile a chi crede1120

e

non egrave attanagliato dal dubbio o meglio non egrave diviso nel

profondo del cuore dallrsquounione con Dio avvenuta

attraverso la fede a causa dellrsquoatteggiamento sensibile

dellrsquoanima verso il corpo Tutto ciograve che spinge le

profonditagrave alle esterioritagrave del mondo e della carne ci si

avvicina Dio alla perfezione della sua vittoria1121

1119

Mc 11 23 1120

Mc 9 23 1121

QTh XXXIII 7-50 in QTh (Laga-Steel 1980) pp 229 e 231

laquoὉ μὲν θεῖος καὶ μέγας Ἀπόστολος τί ἐστι πίστις ὁρίζων φησί Πίστις ἐστὶν ἐλπιζομένων

ὑπόστασις καὶ πραγμάτων ἔλεγχος οὐ βλεπομένων Εἰ δὲ τις καὶ ἐνδιάθετος ἀγαθὸν αὐτὴν

ὁρίσαιτο καὶ γνῶσιν ἀληθῆ τῶν ἀποῤῥήτων ἀγαθῶν ἀποδεικτικήν τῆς ἀληθείας οὐ διήμαρτεν Ὁ

δὲ Κύριος διδάσκων περὶ τῶν ἀποῤῥήτων ἀγαθῶν καὶ τῶν ἐλπιζομένων καὶ οὐχ ὁρωμένων

φησίν Ἡ βασιλεία τοῦ Θεοῦ ἐντὸς ὑμῶν ἐστιν Ἀκούων ταὐτὸν τῇ βασιλείᾳ τοῦ Θεοῦ ἡ τοῦ Θεοῦ

πίστις ἐστίν κατὰ μόνην ἐπίνοιαν διαιρουμένη πρὸς τὴν βασιλείαν Ἡ μὲν γὰρ πίστις ἀνείδεος

Θεοῦ βασιλεία ἐστίν ἡ δὲ βασιλεία πίστις θεοειδῶς εἰδοπεποιημένη Ὣστε κατὰ τοῦτον τὸν

λόγον οὐκ ἐκτὸς ἡμῶν ἐστιν ἡ πίστις ἥτις ἐνεργουμένη ταῖς θείαις ἐντολαῖς γίνεται βασιλεία

Θεοῦ μόνοις γινωσκομένη τοῖς ἔχουσιν ἡ δὲ βασιλεία τοῦ Θεοῦ ἐνεργουμένη πίστις ἐστίν ἡ δὲ

βασιλεία τοῦ Θεοῦ τῶν κατ᾿ αὐτὴν βασιλευόντων ἄμεσον πρὸς Θεὸν ποιεῖται τὴν ἕνωσιν Ἡ

πίστις ἀπεδείχθη σαφῶς ὑπάρχουσα δύναμις σχετικὴ τῆς ὑπὲρ φύσιν ἀμέσου τοῦ πιστεύοντος πρὸς

τὸν πιστευόμενον Θεὸν τελείας ἑνώσεως Ἐπειδὴ τοίνυν ὁ ἄνθρωπος ἐκ ψυχῆς ὑπάρχων καὶ

σώματος δυσὶ σαλεύεται νόμοις (σαρκὸς λέγω καὶ πνεύματος) καὶ ὁ μὲν τῆς σαρκὸς νόμος κατὰ

237

Dalla Quaestio XXXIII si evince che secondo Massimo lrsquouomo comincia a

ricevere la grazia quando inizia a credere e che tale inizio risulta necessario in

considerazione del fatto che il suo fine supremo egrave il raggiungimento del regno di

Dio La fede dunque egrave il regno di Dio che ha preso forma e che realizza lrsquounione

immediata e perfetta del credente con il divino1122

Senza la fede dunque non egrave

possibile avanzare nella divinizzazione Tuttavia risulta al contempo manifesta la

fondamentale importanza della ragione allorcheacute essa non sia piugrave offuscata dalla

dimensione carnale Essa egrave cosigrave in grado cosigrave di determinare nella dimensione

affettivo-volitiva del soggetto un effettivo desiderium naturalis videndi Deum1123

che implica una sorta di connessione e legame intimo tra la dimensione sensibile e

quella intellettiva necessari per poter conteplare lrsquoessere divino Tale desiderio

puograve prender forma quando si osserva la realtagrave1124

e la si confronta con la

trascendenza e lrsquoinaccessibilitagrave di Dio1125

τὴν αἴσθησιν ὁ δὲ τοῦ πνεύματος κατὰ τὸν νοῦν κέκτηται τὴν ἐνέγειαν καὶ ὁ μὲν τῆς σαρκός

ὕλῃ συνδεῖν πέφυκε κατὰ τὴν αἴσθησιν ἐνεργούμενος ὁ δὲ τοῦ πνεύματος κατὰ τὸν νοῦν

ἐνεργούμενος πρὸς τὸν Θεὸν ἀμέσως ποιεῖται τὴν ἕνωσιν εἰκότως ὁ μὴ διακριθεὶς ἐν τῇ καρδίᾳ

αὐτοῦ τουτέστι τῷ νοῒ μὴ διακρίνας ἤγουν διατεμὼν τὴν διὰ τῆς πίστεως πρὸς τὸν Θεὸν

γεγενημένην ἄμεσον ἕνωσιν ὡς ἀπαθής μᾶλλον δὲ Θεὸς ἤδη διὰ τῆς πίστεως τῇ ἑνώσει

γεγενημένος ἐρεῖ τῷ ὄρει τούτῳ μεταβῆναι καὶ μεταβήσεται δεικτικῶς διὰ τοῦ τούτῳ φάναι τὸ

φρόνημα καὶ τὸν νόμον δηλῶν τῆς σαρκός τὸν βαρὺν ὄντως καὶ δυσμετακίνητον καὶ ὅσον πρὸς

δύναμιν φυσικήν παντελῶς ἀκίνητον καὶ ἀσάλευτον Τοσοῦτον γὰρ ἐῤῥίζωται τῇ φύσει τῶν

ἀνθρώπων διὰ τῆς (376) αἰσθήσεως τῆς ἀλογίας ἡ δύναμις ὥστε τοὺς πολλοὺς μηδ᾿ ἄλλο νομίζειν

εἶναι τὸν ἄνθρωπον ἢ σάρκα δύναμιν πρὸς ἀπόλαυσιν τῆς παρούσης ζωῆς τὴν αἴσθησιν ἔχουσαν

Πάντα γοῦν δυνατὰ τῷ πιστεύοντι καὶ μὴ διακρινομένῳ τουτέστι μὴ διαιρουμένῳ τῆς κατὰ νοῦν

διὰ τῆς πίστεως γεγενημένης αὐτῷ πρὸς τὸν Θεὸν ἑνώσεως διὰ τὴν πρὸς τὸ σῶμα τῆς ψυχῆς κατὰ

τὴν αἴσθησιν σχέσιν ὅσα κόσμου καὶ σαρκὸς τὸν νοῦν ἀλλοτριοῖ Θεῷ δὲ προσοικειοῖ

τετελειωμένα τοῖς κατορθώμασινraquo 1122

Il monaco ricalca la concezione della fede presente nella Bibbia essa non egrave intesa come un

mezzo di cui ci si serve per ottenere qualcosa ma piuttosto egrave una realtagrave ben piugrave umile una

semplice fiducia di ristabilire con Dio lrsquoamicizia della condizione adamitica Cfr Lc 17 6 e At

244 1123

Questa categoria ermeneutica egrave specificata in H DE LUBAC Il mistero del Soprannaturale tr

it Jaca Book Milano 1978 cap 5 passim e in particolare pp 154-61 per quanto conceme lrsquoaspetto

teoretico del problema Qui egrave utilizzata in virtugrave del progresso verso la divinizzazione costruito da

Massimo 1124

QTh LI 63-71 in QTh (Laga-Steel 1980) pp 397 e 399

laquoΠροσκομίζοντες οὖν τοὺς ἐκ τῶν γεγονότων πνευματικοὺς τῷ Κυρίῳ λόγους δῶρα

προσφέρομεν καθ᾿ ὅτι πάντων τούτων ἐστὶν κατὰ φύσιν ἀπροσδεής οὐ γὰρ ὡς δεομένῳ πρὸς

ἄλλοις καὶ τοὺς τῶν ὄντων τῷ Κυρίῳ προσκομίζομεν λόγους ἀλλ᾿ ἵνα ποσῶς ἡμεῖς κατὰ δύναμιν

ἐκ τῶν αὐτοῦ κτισμάτων χρεωστούμενον αὐτὸν ἀνυμνήσωμεν Δόματα δὲ λαμβάνει ὁ τὴν θείαν

προσθύμως μετερχόμενος φιλοσοφίαν ὡς καὶ τρόπων πρὸς ἀρετήν καὶ λόγων πρὸς γνῶσιν κατὰ

φύσιν δεόμενοςraquo 1125

Cfr J GAVIN La laquofede nudaraquo e il laquoRegnoraquo di Dio La ragione la fede e la divinizzazione

dellrsquouomo secondo Massimo il Confessore in The Medieval Paradigm Religious Thought and

Philosophy Turnhout 2012 pp 209-219

238

Lrsquoessenza della fede nella prospettiva di Massimo si esprime nei tre modi in base

ai quali il credente la deve concepire ed intendere il primo egrave quello di ritenerla

piugrave adeguata e vera di unrsquoopinione formata dalle impressioni sensibili1126

il

secondo di considerarla superiore alle dimensione intellettiva umana tanto che

essa risulta al di lagrave di ogni prova1127

infine il terzo modo in base al quale il

crdente deve intendere la fede egrave quello di reputarla una conoscenza autentica ma

indimostrabile che ci conduce ad unirci con Dio secondo una forma di unione che

egrave posta al di sopra dellrsquointellezione (κατὰ τὴν ὑπὲρ νόησιν ἕνωσιν)1128

Grazie ad

essa gli esseri umani partecipano dei doni dello Spirito Santo1129

in modo da poter

giungere alla divinizzazione ma affincheacute sia salda egrave necessaria una preghiera che

deve essere viva e che come la fede deve essere attiva e operante

Piugrave precisamente la preghiera egrave il mezzo attraverso cui nella grazia della

divinizzazione la distinzione fra Dio e lrsquouomo non egrave cancellata ma egrave in qualche

modo ldquosuperatardquo Nel dinamismo della divinizzazione infatti lrsquouomo ha

lrsquoopportunitagrave di giungere alla felicitagrave trovandosi alla presenza di Dio nella

condizione cioegrave nella quale si venne a trovare quando fu creato Per questo il

monaco sente la necessitagrave di ribadire che coloro che hanno fede devono

allontanarsi dal male e dallrsquoignoranza per conseguire le virtugrave e congiuntamente a

ciograve raggiungere la conoscenza di Dio1130

La preghiera operante ovvero quella

preghiera che implica anche il seguire i comandamenti la virtugrave puograve giungere a

colui che ha il potere di concedere il perdono delle colpe commesse Infatti egrave

1126

Cfr Ep II in PG 91 393 D 1127

Cfr Amb ad Io 5 in PG 91 1053 D 1128

Scholium di QTh XXXIII in QTh (Laga-Steel 1980) p 231 laquo2 Πίστις φησίν ἀναπόδεικτος

γνῶσίς ἐστιν Εἰ δὲ γνῶσις ἀναπόδεικτός ἐστιν ἄρα σχέσις ἐστὶν ὑπὲρ φύσιν ἡ πίστις δι᾿ ἧς

ἀγνώστως ἀλλ᾿ οὐκ ἀποδεικτικῶς ἑνούμεθα τῷ Θεῷ κατὰ τὴν ὑπὲρ νόησιν ἕνωσινraquo 1129

Cfr Myst 24 in in PG 91 704 D 1130

QTh XXXIV 19-30 in QTh (Laga-Steel 1980) p 235

laquoἘπειδὴ γοῦν πολλὰ τυγχάνει τὰ πρὸς γνῶσιν Θεοῦ καὶ ἀρετὴν ζητούμενα τοῖς πιστεύουσιν

ἀπαλλαγὴ παθῶν ὑπομονὴ πειρασμῶν ἀρετῶν λόγοι τρόποι ἐνεργειῶν ἐξήλωσις τῆς πρὸς πρὸς

σάρκα τῆς ψυχῆς διαθέσεως ἀποξένωσις τῆς πρὸς τὰ αἰσθητὰ τῆς αἰσθήσεως σχέσεως τοῦ νοῦ

παντελὴς ἀπὸ πάντων τῶν γεγονότων ἀναχώρησις καὶ ἁπλῶς μυρία ἄλλα ἐστὶ τὰ πρὸς ἀποχὴν μὲν

κακίας καὶ ἀγνωσίας κατόρθωσιν δὲ γνώσεως καὶ ἀρετῆς εἰκότως ὁ Κύριος ἔφη Πάντα ὅσα

αἰτῆσθε πιστεύοντες λήψεσθε πάντα ἁπλῶς τὰ πρὸς ἐπίγνωσιν Θεοῦ καὶ ἀρετὴν συντείνοντα

μόνα καὶ ζητεῖν καὶ αἰτεῖν μετ᾿ ἐπιστήμης καὶ πίστεως δεῖν εἰπὼν τοὺς εὐσεβεῖςraquo

239

grande la forza della supplica del giusto se di allontaneragrave dalla malvagitagrave

disponendo il suo animo alle virtugrave1131

c) Attraverso la fede e la preghiera la Parola di Dio viene resa viva in modo tale

che essa conduca il credente ad una effettiva pratica di vita Lrsquoessere umano pur

condizionato dalla sua corporeitagrave puograve agire secondo un atto di volizione

consapevole nella ricerca di Dio dando cosigrave inizio ad un vero e proprio percorso

di conversione

Nella Quaestio XLVII in cui Massimo spiega il significato dei versetti

biblici Lc 3 4-61132

viene delineato il modo in cui deve avvenire la conversione

secondo uno schema ben preciso Dopo aver affermato che la natura umana e il

mondo sono simili ad un deserto a causa della privazione di bene dovuta alla

trasgressione adamitica1133

il monaco mostra come la storia umana sia totalmente

permeata dalla dimensione divina che risultano cosigrave strattamente intrecciata lrsquouno

allrsquoaltra in modo tale da formare unrsquounica grande storia della salvezza costruita

sullrsquoincontro e sul dialogo tra lrsquouomo e Dio

La voce sentita da Giovanni Battista nel deserto egrave quella del Logos

(Φωνὴ δὲ τοῦ βοῶντός ἐστι Λόγου) che deve essere considerata un vero e proprio

richiamo ed unrsquoesortazone a correggere e mutare il porprio modo di vivere e a

purificarsi dalle sozzure dovute alla vita che si egrave precedentemente condotta1134

1131

QTh LVII 36-52 in QTh (Laga-Steel 1990) p 25

laquoΠολλῆς γὰρ ὄντως ἐστὶν ἀβελτηρίας ἵνα μὴ λέγω παραφροσύνης δι᾿ εὐχῆς δικαίων ἐπιζητεῖν

τὴν σωτηρίαν τὸν κατὰ διάθεσιν τοῖς ὀλεθρίοις ἡδόμενον κἀκείνων αἰτεῖσθαι συγχώρησιν οἷς

ἐγκαυχᾶται κατ᾿ ἐνέργειαν προθέσει σπιλούμενος δέον μὴ ἀργὴν ἐᾷν γίνεσθαι καὶ ἀκίνητον τοῦ

δικαίου τὴν δέησιν τὸν ταύτης δεόμενον εἴπερ ἀληθῶς τοῖς πονηροῖς ἀπεχθάνεται ἀλλ᾿ ἐνεργὸν

ποιεῖν καὶ ἰσχυρὰν ταῖς οἰκείαις ἀρεταῖς πτερουμένην καὶ φθάνουσαν τὸν συγχώρησιν διδόναι

τῶν πλημμεληθέντων δυνάμενον Εἴτε οὖν ἐκ τοῦ ποιουμένου τὴν δέησιν δικαίου εἴτε ἐκ τοῦ

γίνεσθαι ταύτην αἰτουμένου τὸν δίκαιον ἐνεργουμένη πολὺ ἰσχύει τοῦ δικαίου ἡ δέησις Ὑπὸ μὲν

γὰρ τοῦ δικαίου ἐνεργουμένη δίδωσιν αὐτῷ παῤῥησίαν πρὸς τὸν δοῦναι δυνάμενον τὰ τῶν

δικαίων αἰτήματα ὑπὸ δὲ τοῦ ταύτην αἰτουμένου δικαίων αἰτήματα ὑπὸ δὲ τοῦ ταύτην

αἰτουμένου τὸν δίκαιον τῆς προτέρας αὐτὸν μοχθηρίας ἀφίστησι μεταβάλλουσα πρὸς ἀρετὴν

αὐτοῦ τὴν διάθεσινraquo 1132

laquoEcco una voce risuona nel deserto preparate la strada per il Signore spianate i suoi sentieri

5 Le valli siano riempite le montagne e le colline sianoabbassate le vie tortuose siano

riaddrizzate i luoghi impervi appianati 6 Ogni uomo vedragrave la salvezza di Dioraquo 1133

QTh LXVII 68-71 in QTh (Laga-Steel 1980) p 317

laquoἜρημος τοιγαροῦν ὡς ἔφην ἐστίν ἡ τῶν ἀνθρώπων φύσις καὶ ὁ κόσμος οὗτος καὶ πᾶσα

καθέκαστον ψυχή διὰ τὴν γενομένην ἐκ τῆς ἀρχαίας παραβάσεως τῶν ἀγαθῶν ἀκαρπίανraquo 1134

QTh LXVII 71- 77 in Ibidem

240

quindi ad intraprendere la vita virtuosa che egrave la strada percorsa da chi adempie ai

comandamenti e segue le virtugrave La via che si profila allrsquoorizzonte quella che

conduce al Padre egrave Cristo stesso e Giovanni Battista egrave colui che egrave venuto a

prepararla Si tratta della via che corrisponde alla vita secondo virtugrave quella vita

che in virtugrave del Logos egrave in grado di condurre alla salvezza1135

Questa via puograve

essere percorsa da coloro che si impegnano a perseguire la virtugrave e la pratica

continua degli insegnamenti divini non per gloria neacute per presunzione neacute per

adulazione neacute per compiacere neacute per ostentanzione ma percheacute tutto ciograve che

fanno dicono e pensano egrave per Dio1136

Io dico per esempio chi digiuna e si astiene da un modo

di vivere dipendente dalle passioni e fa tutto ciograve che puograve

contribuire a tener lontano il vizio costui si egrave preparato a

percorrere la retta via ma se lo ha fatto per vanagloria

aviditagrave adulazione per ottenere la stima degli uomini o

per qualche altro scopo allora vive non per piacere a Dio

egli non ha raddrizzato i sentieri di Dio non ha

sopportato la fatica di preparare la strada visto che Dio

non cammina sul suo sentiero La via del Signore egrave la

virtugrave il sentiero dritto egrave il modo retto e vero per

esercitare la virtugrave1137

Egrave necessario abbassare i monti e i colli dellrsquoorgoglio colmare i baratri

dellrsquoindifferenza e della povertagrave di spirito che conducono verso una vita priva di

speranza Lrsquoabbassamento dei monti e dei colli spirituali egrave la ristabilizzazione

laquoΦωνὴ δὲ τοῦ βοῶντός ἐστι Λόγου ἡ κατὰ συνείδησιν ἐπὶ τοῖς ἑκάστῳ πλημμεληθεῖσι

συναίσθησις οἷον ἡ βοῶσα κατὰ τὸ κρυπτὸν τῆς καρδίας ἑτοιμάσαι τὴν ὁδὸν τοῦ Κυρίου σαφὴς

δὲ καὶ πρόδηλος ἑτοιμασία τῆς θείας ὁδοῦ καθέστηκεν ἡ τῶν τρόπων τε καὶ λογισμῶν ἐπὶ τὸ

κρεῖττον μεταβολὴ καὶ διόρθωσις καὶ ἡ τῶν προτέρων κάθαρσις μολυσμῶνraquo 1135

QTh LXVII 77-81 in Ibidem

laquoὉδὸς δὲ καλή τε καὶ ἐπίδοξος ὁ κατ᾿ ἀρετὴν ὑπάρχει βίος ἐν ᾧ καθάπερ ὁδῷ τὸν ἐν ἑκάστῳ

ποιεῖται τῆς σωτηρίας δρόμον ὁ Λόγος ἐνοικῶς τε διὰ τῆς πίστεως καὶ ἐμπεριπατῶν τοῖς κατ᾿

ἀρετήν τε καὶ γνῶσιν διαφόροις θεσμοῖς τε καὶ δόγμασιraquo 1136

QTh LXVII 81- 90 in Ibidem

laquoΤρίβοι δὲ τοῦ Λόγου εἰσίν οἱ διάφοροι τρόποι τῶν ἀρετῶν καὶ ἡ τοῦ κατὰ Θεὸν βίου διάφορος

ἀγωγή ἤγουν τὰ κατὰ Θεὸν ἐπιτηδεύματα ἃς εὐθύνουσιν οἱ μήτε δόξης ἕνεκα μήτε προφάσει

πλεονεξίας μήτε κολακείας χάριν καὶ ἀνθρωπαρεσκείας καὶ ἐπιδείξεως τὴν ἀρετὴν ἢ τὴν μελέτην

τῶν θείων λόγων μετελθεῖν ἐπιτηδεύοντες ἀλλὰ πάντα διὰ τὸν Θεὸν καὶ ποιοῦντες καὶ λέγοντες

καὶ διανοούμενοιraquo 1137

QTh LXVII 91-100 in Ibidem pp 317 e 319

laquoΟἷὸν τι λέγω Νηστεύει τις καὶ ἀπέχεται τῆς ἐξαπτικῆς τῶν παθῶν διαίτης τὰ ἄλλα τε ποιεῖ ὅσα

πρὸς ἀπαλλαγὴν κακίας συμβάλλεσθαι δύναται Τὴν λεγομένην ὁδὸν οὗτος ἡτοίμασε κενοδοξίας

δέ ἢ πλεονεξίας ἢ κολακείας ἢ ἀνθρωπαρεσκείας ἢ ἄλλης τινὸς ἕνεκεν αἰτίας δίχα τῆς θείας

εὐαρεστήσεως τοὺς τοιούτους ἐπιτηδεύει τρόπους οὗτος εὐθείας οὐκ ἐποίησε τὰς τρίβους τοῦ

Θεοῦ καὶ τὸ μὲν τῆς ἑτοιμασίας τῆς ὁδοῦ πόνον ὑπέμεινε τὸν δὲ Θεὸν οὐκ ἔσχε ταῖς αὐτοῦ

τρίβοις ἐμπεριπατοῦντα Ὁδὸς οὖν τοῦ Κυρίου ἐστὶν ἡ ἀρετή εὐθεῖα δὲ τρίβος ὁ κατ᾿ ἀρετὴν

ὑπάρχει ὀρθὸς τρόπος καὶ ἄδολοςraquo

241

della carne e delle facoltagrave naturali dellrsquoanima1138

Cosigrave le ldquostorturerdquo vengono

raddrizzate allorcheacute il pensiero dopo aver liberato le membra del corpo dalle

passioni dalla mera percezione sensibile e dallrsquoinclinazione al piacere abbia

inssegnato ad esse a procedere in modo conforme alla semplicitagrave della ragione

naturale1139

Infatti colui che aspira alla vita vera sa che ogni

sofferenza volontaria e involontaria egrave morte della

voluttagrave la madre della morte e accetta con serenitagrave tutti

gli assalti delle tentazioni involontarie cosigrave da rallegrarsi

mentre resiste ad esse e da rendere le tribolazioni delle

vie facili e piane che lo accompagnano senza alcuna

deviazione alla ricompensa della chiamata dallrsquoalto

mentre piamente attraverso esse compie il cammino verso

Dio1140

Come risulta evidente la divinizzazione si configura per Massimo come un

argomento teologicamente inesauribile dal momento che sfiora il mistero

cristiano in tutte le sue diverse declinazioni1141

Il tentativo di Massimo egrave quello di

indicare a Talassio e alla sua comunitagrave monastica la strada per raggiungerla ed al

contempo di mostrare come essa conduca alla nostra salvezza Il progetto di

salvezza motivo essenziale dellrsquoincarnazione del Verbo si fonda sul

raggiungimento delle tre condizioni dellrsquoessere (εἶναι - εὖ εἶναι - ἀεί εἶναι)

attraverso la libertagrave decisionale umana intesa come il consapevole e libero

1138

QTh XLVII 143-145 in Ibidem p 321

laquoΤαπείνωσις οὖν ἐστι τῶν νοητῶν καὶ πονηρῶν ὀρέων καὶ βουνῶν ἡ τῆς σαρκός τε καὶ τῶν τῆς

ψυχῆς πρὸς ἑαυτὰς τῶν κατὰ φύσιν δυνάμεων ἀποκατάστασιςraquo 1139

QTh XLVII 155- 159 in Ibidem

laquoἸθύνεται μὲν οὖν τὰ σκολιά ὅταν ὁ νοῦς τὰ μέλη τοῦ σώματος τῶν παθῶν ἐλευθερώσας ἤγουν

τὰ αἰσθητήρια καὶ τὰ λοιπὰ τῆς καθ᾿ ἡδονὴν ἐκκόψας ἐνεργείας κατὰ τὸν ἁπλοῦν τῆς φύσεως

λόγον αὐτὰ κινεῖσθαι διδάξειενraquo 1140

QTh XLVII 164-171 in Ibidem p 323

laquoὉ γὰρ τῆς ἀληθοῦς ἐφιέμενος ζωῆς γνοὺς ὅτι πᾶς πόνος εἴτε ἑκούσιος εἴτε ἀκούσιος τῆς τοῦ

θανάτου μητρὸς ἡδονῆς γίνεται θάνατος πάσας τὰς τραχείας τῶν ἀκουσίων πειρασμῶν ἐπιφορὰς

δέξεται μετ᾿ εὐφροσύνης χαίρων διὰ τῆς ὑπομονῆς ὁδοὺς εὐμαρεῖς τε καὶ λείας τὰς θλίψεις

ποιούμενος πρὸς τὸ βραβεῖον τῆς ἄνω κλήσεως ἀπλανῶς παραπεμπούσας αὐτόν εὐσεβῶς ἐν

αὐταῖς τὸν θεῖον δρόμον ποιούμενονraquo 1141

In considerazione della complessitagrave di questo tema vengono qui di seguito indicati quegli

studi grazie ai quali egrave stato possibile individuare gli aspetti centrali dellrsquointera questione A

LOUTH The place of theosis in orthodox theology in Partakers of the divine nature the history

and development of deification in the Christian traditions Michigan 2007 pp32-44 J A

MCGUCKIN The Strategic Adaptation of Deification in the Cappadocians in Ibidem pp 95-114

E VISHNEVSKAYA Divinization as Perichoretic Embrace in Maximus the Confessor in Ibidem

pp 132-145 P B T Bilaniuk The Mystery of Theosis or Divinization in laquoThe Heritage of the

Early Churchraquo 195 (1973) pp 337-359

242

riconoscimento di volta in volta del primato dellrsquointelletto rispetto a quello della

materialitagrave Abbiamo rintracciato nelle diverse Quaestiones la possibilitagrave di una

duplice articolazione del processo ascetico da un lato Dio offre allrsquouomo la

possiblitagrave di partecipare delle realtagrave intellegibili grazie alle sue facoltagrave psichiche

che si presentano come potentiae naturales dallrsquoaltro lrsquouomo puograve portare a

termine questo progetto di divinizzazione che Dio ha stabilito per lui proprio in

virtugrave del libero arbitrio per mezzo del quale lrsquoindividuo puograve scegliere liberamente

la via dellrsquoascesi attrverso la quale egrave possibile passare dallrsquoessere creati come

figli a vivere come figli

In conclusione ciograve che il cristiano ricerca egrave ciograve che Dio gli accorda nella

grazia ovvero la vita divina durante lrsquoesistenza in virtugrave della sua vocazione a

raggiungere Dio La consapevolezza e la responsabilitagrave nellrsquoesercizio della libertagrave

consiste dunque nellrsquointegritagrave dellrsquoatto volitivo che sarebbe impossibile senza

lrsquointelligenza e senza il giusto discernimento che consente di distinguere tra loro

lrsquoimmaginazione i sentimenti gli affetti gli impulsi e i desideri La componente

divina costitutivamente insita nellrsquouomo egrave quella che gli consente di prendere

coscienza e pentirsi della propria condizione peccatrice di aderire e affidarsi alla

fede vivificata dalla dimensione della preghiera In questo modo lrsquouomo

raggiunge una conversione consapevole e totalizzante accogliendo

autenticamente lrsquoinsegnamento divino e conformando il proprio volere al progetto

di Dio

243

Conclusioni

Tracciare un quadro completo del procedimento propedeutico per il

raggiungimento dellrsquoascesi nelle Quaestiones ad Thalassium di Massimo il

Confessore egrave lrsquoobiettivo del presente lavoro che si propone al contempo di

delineare il procedimento ascetico nella sua peculiaritagrave e nei suoi contenuti piugrave

profondi Pertanto per analizzare la complessitagrave del pensiero di Massimo e la sua

esperineza di fede si egrave ritenuto opportuno ricostruire la figura del monaco a

partire dagli avvenimenti della sua vita per arrivare ad una descrizione

complessiva del corpus delle sue opere

Massimo figura affascinante del VII secolo d C suscita particolari

reazioni rispetto per la sua fermezza nel professare la fede stupore per la

profonditagrave delle sue speculazioni e per la stretta connessione fra lelaborazone di

complesse impalcature razionali e i dogmi cristiani infine ammirazione per la

capacitagrave di affrontare con coerenza e risolutezza le problematiche della sua epoca

Testimone di un tempo storico politicamente movimentato e diviso tra Occidente

e Oriente il monaco vive in tempi inquieti e agitati prima a causa dellrsquoassalto dei

persiani e poi a causa della perdita dellrsquoEgitto da parte di Pietro stratega della

Numidia egrave costretto a fuggire insieme ai suoi confratelli di Crisipoli per giungere

poi a Cizico e iniziare una vita di peregrinazioni Giunto alla corte imperiale e

diventato funzionario dellrsquoimperatore Massimo assume il ruolo di difensore

principale della vera ortodossia durante le controversie cristologiche fino a

quando non viene catturato a Roma e processato a Costantinopoli Lrsquoultimo

capitolo della sua vita triste e doloroso si conclude con un periodo di prigionia

che fu costellato da continui interrogatori e torture fino a quando raggiunse la pace

della morte

Una personalitagrave di questo calibro di cui si egrave cercato di tracciare un breve

schizzo si puograve cogliere leggendo le sue opere in cui egli scrive come teologo

autorevole intervenendo sia nella riflessione sul dogma sia sullrsquointerpretazione di

passi biblici le Quaestiones ad Thalassium pertanto possono essere considerate

lrsquoopera in cui laquorisplende la sua anima misticaraquo in quanto in essa vi egrave laquola sintesi di

244

tutta la spiritualitagrave di Massimoraquo1142 Data la difficoltagrave della materia il monaco non

delinea una progressione nellrsquoambito dellrsquoascesi secondo una sistematica e precisa

linearitagrave solo una ricerca attenta e diligente egrave in grado di evidenziarne i contorni

Infatti se si ipotizza che le spiegazioni dei passi biblici proposte dal monaco

siano articolate secondo uno schema ben preciso con uno sguardo drsquoinsieme che

tenga conto del senso complessivo dei testi sacri risulta coglibile una struttura

interpretativa sistematica che costituisce la struttura portante della riflessione

teologica di Massimo Il compito dello studioso dunque consiste nel portare alla

luce questa struttura sistematico-teologica sottesa che contiene i motivi conduttori

dellrsquointera riflessione del monaco

La lettura dei testi di Massimo il Confessore mostra come il procedimento

ascetico venga intesto nei termini di un percorso necessario per la vita di un

cristiano Lrsquoautore ha come suo primo intento quello di specificare lrsquoambito del

fenomeno ascetico-mistico la sua prima riflessione vuole tracciare una linea

chiara di confine tra una forma per cosigrave dire inautentica di mistica consistente in

una mero e vuoto esercizio spirituale e quella che per lui egrave invece lrsquoautentica

mistica ovvero quella conoscenza che caratterizza e descrive alcuni aspetti del

pensiero religioso e piugrave in generale del discorso su Dio

Il modo in cui Massimo delinea il procedimento ascetico egrave finalizzato a

sottolineare il suo valore positivo e la sua necessitagrave Richiamandosi alla

tradizione il Confessore costruisce una progressiva visione drsquoinsieme attraverso

la conoscenza sapienziale e filosofica per contrastare la naturale ldquoperdita di

orinetamentordquo ovvero quella vertiginosa caduta del significato dellrsquointerioritagrave

dellrsquoessere umano sempre piugrave povero e profondamente smarrito al di lagrave del suo

vano e insensato egocentrismo Massimo si spinge cosigrave alla ricerca di una

rinnovata istanza antropologica che avverte lrsquourgenza ineludibile di riaffermare il

primato della purificazione dal peccato Infatti egrave costante lrsquoinvito a ripensare

lrsquounitagrave di fondo della natura umana la relazione tra corpo e anima precisamente a

ripensare ad unrsquoesperienza pratica tesa alla piena realizzazione del credente fino

1142

M TH DISDIER De vita contemplativa secundum doctrinam Sancti Maximi Confessoris

Romae 1928 (Diss Pontificium Institutum orientalium studiorum ndash dattiloscritto consultato in

sede) p 19

245

a giungere alla sua partecipazione alla natura divina per mezzo della

divinizzazione

Lrsquouomo dimensione intermedia della creazione ed espressione del

collegamento tra ciograve che egrave visibile e ciograve che egrave invisibile egrave il vincolo che tiene in

seacute gli opposti il cui compito specifico consiste nel superare la controppasizione

tra ciograve che egrave materiale e corporeo attraverso la loro trasfigurazione ripristinando

la loro unitagrave andata perduta con il peccato in altri termini lrsquouomo nella

prospettiva di Massimo il Confessore e della tradizione dei padri bizantini egrave

immagine del cosmo un microcosmo che contiene in seacute le componenti essenziali

del macrocosmo La lotta contro le passioni che non egrave il dovere di chi si accosta

inizialmente alla fede ma egrave il lavoro di una vita intera deve essere compiuta

attraverso lrsquoesercizio della virtugrave in quanto conduce al superamento della

condizione peccaminosa Le passioni sono le diverse forme di attaccamento al

mondo e pertanto separano lrsquouomo da Dio al contrario le virtugrave sono invece gli

atteggiamenti che permettono di somigliare al Cristo e di unirsi a lui di trovare e

di esaltare la natura dellrsquoessere umano in vista della sua perfezione percheacute gli

uomini sono nella natura profonda fatti a immagine di Dio e destinati a

somigliargli Questi due aspetti dellrsquoascesi la lotta contro le passioni e lrsquoesercizio

della virtugrave si incontrano nella pratica attiva dei precetti o comandamenti di Cristo

Bisogna tuttavia precisare che lrsquoascesi non puograve limitarsi a uno sforzo umano ma

deve essere esercitata in sinergia con la Grazia che si delinea come quella

dimensione che i Padri definiscono teantropica cioegrave divino-umana infatti

secondo Massimo in perfetta coerenza con lrsquoinsegnamento dei Padri la caduta

dellrsquoumanitagrave conseguenza del peccato originale egrave assimilata ad una condizione di

malattia che egrave stata sconfitta solo da Cristo che egrave nello stesso tempo Dio e uomo

Cristo appare in tutta la tradizione patristica come il grande medico delle anime e

dei corpi in quanto ha guarito la natura umana alterata dal peccato originale

I peccati nati con Adamo hanno confermato e sviluppato questa

alterazione patogena della natura nonostante le Scritture e la Tradizione insegnino

che allrsquoorigine quando Dio creograve lrsquouomo essi non esistevano Gli effetti del

peccato originale sono inscritti nella natura e gli uomini li ereditano o li ricevono

senza che la loro responsabilitagrave spirituale diretta sia in causa Per redimersi e per

246

liberarsi dalle passioni e dai peccati Massimo indica i tre livelli della vita

spirituale il primo livello egrave la filosofia pratica che prevede la purificazione e

lrsquoeliminazione di ogni pensiero non conforme al bene divino il secondo livello

rappresenta la contemplazione naturale cioegrave la conoscenza delle autentiche

essenze degli esseri visibili e invisibili nel momento in cui lrsquouomo attraverso la

Grazia di Dio diviene degno di accedere a tale conoscenza infine il terzo livello egrave

la teologia attraverso la quale si riceve nella misura del possibile la conoscenza

dei misteri di Dio e la conoscenza di tutti i misteri del Regno del cielo Questo

impianto ci consente di cogliere un presupposto fondamentale strettamente legato

allrsquoispirazione biblica da cui esso dipende la concezione della conoscenza umana

egrave intesa non solo come ricerca ma soprattutto come possesso della veritagrave ottenuta

solo per mezzo dellrsquoattivitagrave intellettuale congiuntamente ad una imprescindibile e

continua adesione della volontagrave al bene

I temi fondamentali della visione filosofico-teologica di Massimo sono

costruiti secondo una particolare e originale struttura architettonica il cui centro

di convergenza egrave il momento cristologico Infatti il Cristo ricapitola in seacute

lrsquoontogenesi della creazione in quanto il mistero dellrsquoIncarnazione del Verbo

racchiude in seacute il significato di tutti i simboli e degli enigmi della Scrittura

noncheacute il senso di tutta la creazione sensibile e intellegibile e le ragioni essenziali

di tutte le cose che se conosciute consentono la conoscenza del fine per cui Dio

ha creato in principio tutte le cose

Nella dimensione cristologica si dilatano le tre dimensioni metafisiche

ontologiche che determinano non solo la struttura del creato ma la sua

progressione dallrsquoεἶναι e dalla conoscenza dellrsquoessere per mezzo

dellrsquoIncarnazione si raggiunge lrsquoεὖ εἶναι lrsquoessere secondo il bene fino a

pervenire allrsquoessere eterno ἀεὶ εἶναι ossia allrsquoincorruttibilitagrave attraverso il processo

della deificazione dellrsquouomo Per Massimo dunque Cristo determina la teodicea

dellrsquouniverso sia nella sua esistenza sia nellrsquointerezza delle sue strutture

essenziali infatti grazie alla Sua venuta risulta irrefutabilmente evidente che la

creatura non egrave una creatura antitetica a Dio e per questo puograve essere redenta grazie

247

allrsquoopportunitagrave di partecipare alla sostanza divina pur conservando la sua natura

umana1143

La natura umana assunta da Cristo compone la Chiesa che rappresenta il

piano eterno salvifico di Dio ovvero uno stato metafisico che si realizza

incessantemente attraverso la Provvidenza e attraverso le creature unite a Dio1144

Egrave questo il mistero da comprendere nel momento in cui Cristo egrave divenuto uomo

Egli si egrave automanifestato come il Fine in vista del quale le creature hanno ricevuto

il loro autentico inizio Secondo Massimo Dio ha saggiamente diviso tutte le

epoche in due nella prima Dio si egrave incarnato come uomo e nella seconda lrsquouomo

ha la possibilitagrave di ritornare somigliante a Dio1145

Cristo ha assunto la natura

umana in quanto ha vissuto nello stato secondo natura superandone i limiti o

meglio non poteva esprimere la sua perfezione in una condizione contro natura

Tale condizione egrave stata scelta da Adamo che ha peccato volontariamente ha dato

forma e consistenza alle imperfezioni della natura umana invertendone il

movimento perfetto la forza insita in lui in una condizione di perfezione e

inizialmente destinata a portarlo verso Dio lrsquoha portato lontano da Lui

Massimo tuttavia mostra la sua originalitagrave per quanto concerne la

speculazione intorno a tali temi laddove mette in luce come lrsquouomo abbia la

possibilitagrave di essere autenticamente immagine di Dio e illustra i rapporti reciproci

tra il mondo intellegibile e il mondo sensibile fondamentali sono da un lato la

presenza dei logoi che si possono scorgere in tutte le cose come in una fonte

1143

QTh XLVIII 65-81 in QTh (Laga-Steel 1980) pp 333 e 335

laquoΚαὶ ἐπὶ τῶν γωνιῶν ᾠκοδόμησε πύργους Γωνίας τυχὸν εἶπεν ὁ λόγος τὰς διὰ Χριστοῦ

γεγενημένας διαφόρους τῶν διῃρημένων κτισμάτων ἑνώσεις Ἥνωσε γὰρ τὸν ἄνθρωπον τὴν κατὰ

τὸ ἄῤῥεν καὶ θῆλυ διαφορὰν τῷ πνεύματι μυστικῶς ἀφελόμενος καὶ τῶν ἐν τοῖς πάθεσιν

ἰδιωμάτων καταστήσας ἐπ᾿ ἀμφοῖς ἐλεύθερον τὸν λόγον τῆς φύσεως Ἥνωσεν δὲ καὶ τὴν γῆν τὴν

κατὰ τὸν αἰσθητὸν παράδεισον καὶ τὴν οἰκουμένην διώσας ἐξαλλαγήν Ἥνωσεν καὶ τὴν γῆν καὶ

τὸν οὐρανόν μίαν ἀποδείξας πρὸς ἑαυτὴν νεύουσαν τὴν φύσιν τῶν αἰσθητῶν Ἥνωσεν δὲ καὶ τὰ

αἰσθητὰ καὶ νοητά καὶ μίαν ἀπέδειξεν οὖσαν τὴν τῶν γεγονότων φύσιν κατὰ τινα λόγον μυστικὸν

συναπτομένην Ἥνωσεν δὲ κατὰ τὸν ὑπὲρ φύσιν λόγον καὶ τρόπον καὶ τὴν κτιστὴν φύσιν τῇ

ἀκτίστῳ καὶ ἐφ᾿ ἑκάστης ἑνώσεως ἤγουν γωνίας τοὺς συνεκτικούς τε καὶ συνδετικοὺς τῶν θείων

δογμάτων ὀχυρώσας ᾠκοδόμησεν πύργουςraquo 1144

Ef 1 10 1145

QTh XXII 50-59 in QTh (Laga-Steel 1980) p 139

laquoΔιέλωμεν οὖν καὶ ἡμεῖς τῇ ἐπινοίᾳ τοὺς αἰῶνας καὶ ἀφορίσωμεν τοὺς μέν τῷ μυστηρίῳ τῆς

θείας ἐνανθρωπήσεως τοὺς δέ τῇ χάριτι τῆς ἀνθρωπίνης θεώσεως καὶ εὑρήσομεν τοὺς μὲν περὶ

τὸ οἰκεῖον ὄντας τέλος τοὺς δέ οὔπω πραγενομένους Καὶ συντόμως εἰπεῖν τῶν αἰώνων οἱ μὲν

τῆς τοῦ Θεοῦ πρὸς ἀνθρώπους εἰσὶ καταβάσεως οἱ δὲ τῆς τῶν ἀνθρώπων πρὸς Θεὸν ὑπάρχουσιν

ἀναβάσεως Οὕτω νοοῦντες οὐκ ἐνσκάζομεν τῇ ἀσαφείᾳ τῶν θείων λόγων τὴν εἰς ταυτὸν

περίπτωσιν νομίζοντες παθεῖν τὸν θεῖον Ἀπόστολονraquo

248

eternamente zampillante e dallrsquoaltro la reciprocitagrave dei tropoi delle realtagrave

create1146

Inoltre egli puntualizza come solo per mezzo dello Spirito che dona la

forza di compiere il comandamento lrsquouomo sconfigga i peccati e rivolga

lrsquoattenzione dellrsquoanima verso la perfezione secondo lo schema triadico di

purificazione illuminazione e divinizzazione1147

Solo in questo modo lrsquointero

processo dellrsquoascesa si dialetticizza

Il modo in cui Massimo delinea nei dettagli questo processo non egrave

uniforme suo punto di partenza egrave la contemplazione degli enti spirituali che

produce la laquomassima bellezza secondo lrsquoimmagineraquo1148 in quanto lo spirito egrave un

seme che rende conformi coloro che sono generati in base alla somiglianza con

colui che li ha seminati1149

Cosigrave come viene specificato nel Prologo delle

Quaestiones ad Thalassium Adamo ha avuto lrsquoopportunitagrave di godere dellrsquoeterna

bellezza della perfezione ma violando il comandamento di Dio a causa della sua

ignoranza ha dimostrato una predilezione per una conoscenza soggetta alla

passione connessa con le cose sensibili Egli puograve ritornare a Dio grazie

allrsquoIncarnazione di Cristo cosigrave come allo stesso modo il cristiano ha la possibilitagrave

di ritornare alla condizione adamitica prima del peccato ma solo attraverso un

procedimento ascetico Il processo graduale della vita spirituale consiste

nellrsquoascesi dai logoi della natura alle realtagrave intellegibili dai logoi della

1146

Cfr Amb ad Ioa 10 51 in PG 91 1205 C 1147

QTh LXIII 215-233 in QTh (Laga-Steel 1990) p 159

laquoΤὴν μὲν οὖν κάθαρσιν τοῖς ἀξίοις τῆς τῶν ἀρετῶν καθαρότητος διὰ φόβου καὶ εὐσεβείας καὶ

γνώσεως ποιεῖται τὸ Πνεῦμα τὸ ἅγιον τὸν δὲ φωτισμόν τῆς τῶν ὄντων καθ᾿ οὓς ὑπάρχουσι

λόγους γνώσεως δι᾿ ἰσχύος καὶ βουλῆς καὶ συνέσεως δωρεῖται τοῖς ἀξίοις φωτός τὴν δὲ

τελειότητα διὰ τῆς παμφαοῦς καὶ ἁπλῆς καὶ ὁλοσχεροῦς σοφίας χαρίζεται τοῖς ἀξίοις θεώσεως

πρὸς τὴν τῶν ὄντων αἰτίαν ἀναμέσως αὐτοὺς ἀνάγων κατὰ πάντα τρόπον ὡς ἔστιν ἀνθρώπῳ

δυνατόν ἐκ μόνων τῶν θείων τῆς ἀγαθότητος ἰδιωμάτων γνωριζομένους καθ᾿ ἣν ἐκ Θεοῦ μὲν

ἑαυτούς ἐξ ἑαυτῶν δὲ γινώσκοντες τὸν Θεόν οὐκ ὄντος τινὸς μέσου τοῦ διατειχίζοντος σοφίας

γὰρ πρὸς Θεὸν μέσον οὐδέν τὴν ἀναλλοίωτον ἕξουσιν ἀτρεψίαν τῶν μέσων αὐτοῖς πάντων

ὁλικῶς διαβαθέντων ἐν οἷς ὑπῆρχεν ὁ περὶ τὴν γνῶσὶν ποτε τοῦ σφάλλεσθαι κίνδυνος καὶ πρὸς

αὐτὴν τὴν ἄπειρον καὶ ἐπάπειρον καὶ ἀπειράκις ἀπείρως κατὰ φύσιν ἐπέκεινα πάντων ἀκρότητα

δι᾿ ἀφασίας (676) ἀῤῥήτου τε σιγῆς καὶ ἀγνωσίας ἀφθέγκτως τε καὶ ἀπερινοήτως ἀναχθεῖσι κατὰ

τὴν χάρινraquo 1148

QTh LIII 91-95 in QTh (Laga-Steel 1980) p 435

laquoΤυχὸν δὲ τις τῶν σφόδρα φιλοκάλων ἐρεῖ φιλοτιμούμενος (505) δόξαν μὲν εἶναι τὸ ἀκρότατον

κατ᾿ εἰκόνα κάλλος τιμὴν δέ τὸ καθ᾿ ὁμοίωσιν ἀπαράλλακτον μίμημα τὸ μὲν γάρ λόγων

πνευματικῶν ἀληθὴς πέφυκεν ποιεῖν θεωρία τὸ δέ πρᾶξις ἐντολῶν ἀκριβὴς καὶ ἀνόθευτοςraquo 1149

QTh VI 38-43 in QTh (Laga-Steel 1980) p 71

laquoΚἂν οὖν ἔχομεν τὸ πνεῦμα τῆς υἱοθεσίας ὅπερ ἐστὶ σπέρμα πρὸς τὴν τοῦ σπείραντος εἰδοποιοῦν

τοὺς γεννωμένους ὁμοίωσιν ἀλλ᾿ οὐ παρέχομεν αὐτῷ τὴν γνώμην τῆς ἐπ᾿ ἄλλο ῥοπῆς τε καὶ

διαθέσεως καθαράνraquo

249

provvidenza al logos della monade divina la conclusione di questo processo

ascetico viene perfettamente rappresentata dalla teologia mistica e precisamente

dallrsquoiniziazione teologica alla santa Trinitagrave1150

Il cristiano sente un forte impulso

alla gnosi sente il desiderio di comprendere la veritagrave divina cosigrave ardente da parte

dellrsquointelletto che egrave spinto incessantemente verso Dio Questo protendersi

continuamente a Dio si inserisce nel movimento eterno dellrsquoanima attorno alla

realtagrave divina

Lrsquoatteggiamento del cristiano che inizia il suo percorso ascetico egrave ispirato

da un divampante desiderio di essere unito a Dio tipico di un amante che desidera

il suo amato1151

Lrsquounione mistica-ascetica puograve essere raggiunta e conservata

mediante lrsquoafasia quel silenzio inesprimibile che porta alla maestagrave di Dio1152

infatti il fenomeno riveste forme differenti secondo il diverso grado di intensitagrave

con cui egrave vissuto pertanto solo una contemplazione intesa come riflessione

dellrsquoanima su se stessa e come graduale purificazione per accostarsi a Dio

consente il pieno raggiungimento della divinizzazione La divinizzazione

dellrsquouomo cioegrave la possibilitagrave che lrsquoumanitagrave riceve da Dio di trasformare la sua

natura di creatura mortale e finita in una parte dellrsquoimmensa natura spirituale ed

eterna del Creatore rappresenta un mistero che lrsquointelletto umano deve saper

attingere dalla lettura e dallrsquoesegesi della Bibbia non piugrave vista come un testo

liturgico o dogmatico bensigrave come un vero e proprio scrigno di messaggi che Dio

1150

In Amb ad Ioa 47 in PG 91 1360 C Massimo presenta il procedimento secondo la

successione della contemplazione naturale e scienza della teologia mediante lrsquoapofasi fino

allrsquoinfinitezza di Dio Invece in Myst 23 in PG 91 700 A-D presenta un altro procedimento che

prende avvio dai logoi delle cose alla scienza semplice delle realtagrave intellegibili fino alla visione

della Trinitagrave 1151

QTh LXV 732-739 in QTh (Laga-Steel 1990) p 297

laquoΠολλὰς γὰρ τὸ πάθος τῆς γαστριμαργίας ὡς ἐν μαχαίρᾳ τῷ λείῳ τῆς ἡδονῆς λογισμῷ

ἠτέκνωσεν ἀρετάς Τῆς μὲν γὰρ σωφροσύνης διὰ τῆς ἀκρασίας ἀποκτένει τὰ σπέρματα τῆς

δικαιοσύνης δὲ διὰ τῆς πλεονεξίας διαφθείρει τὴν ἰσονομίαν τῆς φιλανθρωπίας δὲ διὰ τῆς

φιλαυτίας τὴν ἐκ φύσεως διατέμνει συνέχειαν καὶ συντόμως εἰπεῖν πάντων τῶν κατ᾿ ἀρετὴν

γεννημάτων ἀναιρετικόν ἐστι τῆς γαστριμαργίας τὸ πάθοςraquo 1152

QTh LXIII 287-298 in Ibidem p163

laquoΟὐκοῦν καλῶς τὴν ὅρασιν ἀνάγων πρὸς θεωρίαν πνευματικήν ὁ λόγος παρείκασε τὴν μὲν

λυχνίαν τῇ Ἐκκλησίᾳ τὸ δὲ λαμπάδιον τῷ σαρκωθέντι Θεῷ καὶ τὴν ἡμετέραν φύσιν ἀτρέπτως

ἑαυτῷ καθ᾿ ὑπόστασιν περιθεμένῳ τοὺς δὲ λύχνους τοὺς ἑπτά τοῖς τοῦ Πνεύματος χαρίσμασιν

ἤγουν ἐνεργείαις ὡς ὁ μέγας ἀπέδειξε σαφῶς Ἡσαΐας τὰς δὲ τῶν λύχνων ἐπαρυστρίδας ταῖς

δεκτικαῖς τῶν θείων τῆς Γραφῆς νοημάτων ἕξεσι τῶν δεξαμένων τὰ θεῖα χαρίσματα τὰς δὲ δύο

ἐλαίας ταῖς δυσὶ Διαθήκαις ἐξ ὧν ἡ τῶν θείων νοημάτων ἐνεργουμένη σοφῶς ἐκδίδοσθαι πέφυκε

δύναμις δι᾿ ἧς τὸ φῶς τῶν θείων μυστηρίων ἄσβεστον συντηρεῖται τρεφόμενονraquo

250

ha inviato allrsquoumanitagrave al fine di rivelare la veritagrave concernente la sua reale natura

ed il suo destino escatologico

Infatti dallrsquoanalisi dellersquoesegesi dei testi sacri da parte del monaco

Massimo alla luce della quale vengono a prendere forma la natura e la modalitagrave

del processo ascetico si evince che il ritorno dellrsquoumanitagrave a Dio si articola in due

forme ben distinte vi egrave infatti da un lato il ritorno al quale saragrave soggetta lrsquointera

umanitagrave alla fine dei tempi quando essa saragrave divinizzata da Dio dallrsquoaltro invece

vi egrave il ritorno individuale che potragrave essere vissuto soltanto da coloro che hanno

esplicato durante la propria esistenza terrena la contemplazione dei misteri

divini la quale a sua volta consente allrsquouomo di immergersi nella natura oscura

ed ineffabile di Dio e di avviarsi dunque sulla strada della deificazione Il fatto che

le Scritture costituiscano una sorta di codice della sapienza divina da decifrare e

da comprendere spiritualmente comporta come conseguenza la necessitagrave da parte

dellrsquouomo di ricorrere allrsquoausilio sia della conoscenza sia della fede La prima di

natura filosofica opera sul piano razionale dando allrsquouomo i mezzi adatti per

affrontare la lettura del testo biblico il quale essendo principalmente unrsquoopera di

letteratura con parti scritte in prosa ed altre in versi deve essere interpretato

attraverso gli strumenti adeguati

Occorre inoltre sottolineare lrsquoimportanza della rielaborazione nel monaco

Massimo di alcune significative concezioni sviluppate nel pensiero filosofico

greco a lui precedente si tratta in particolar modo come si egrave visto delle

concezioni stoiche e neoplatoniche che rivivovo di un nuovo significato

nellrsquoambito dellrsquoortodossia cristiana

Di recente inoltre si egrave parlato della centralitagrave nellrsquoimpianto filosofico di

Massimo della predominanza dellrsquoidea del progresso morale1153

In effetti la

concezione del progresso morale appare insita nellrsquoontologia stessa elaborata da

Massimo essa infatti si sviluppa a partire dalla constatazione dellrsquoimportanza

delle impressioni sensibili in quanto il mondo sensibile egrave inteso come la porta che

introduce alla conoscenza di Dio A rtal fine la natura dellrsquouomo si deve elevare

1153

P M BLOWERS Maximus the Confessor Gregory of Nyssa and the Concept of Perpetual

Progress in laquoVigiliae Christianaeraquo 46 (1992) pp 151-171

251

allrsquoordine divino in primo luogo attraverso il dominio delle passioni1154

In tale

oncezione risulta comunque fondamentale la predominanza del libero arbitrio che

si esprime in ogni atto decisionale Pertanto non deve essere trascurato come

nellrsquoambito della libertagrave la grazia debba intervenire nella dimensione della

condizione peccaminosa1155

che conduce ad una duplice modalitagrave di intendere il

peccato stesso come giagrave avviene nei Padri Cappadoci esso viene inteso al

contempo come una disobbedienza al comando di Dio e come una lotta incessante

contro i demoni Massimo cerca di rispondere alla domanda sullrsquoorigine del

peccato intendendolo come un atto di libertagrave da parte di Adamo che tuttavia si

presenta cosigrave come un insipiens riguardo ai doni divini Ad ogni modo anche nelle

Quaestiones si profila la concezione in base alla quale la necessitagrave di avviare il

processo di spiritualizzazione egrave giagrave in origine strettamente connessa alla

consapevolezza e alla certezza della sconfitta del peccato che si realizza

attraverso la costante meditazione su Dio e lrsquoimitazione di Cristo Concordando

con la tradizione anche per quanto riguarda la concezione del raggiungimento

della perfezione Massimo vede nella virtugrave e nella gnosi le vie imprescindibili per

raggiungere tale perfezione di conseguenza mediante la filosofia pratica ed anche

lrsquoazione egrave data alluomo la possibilitagrave di raggiungere lo stadio di trascendimento

della materia mentre mediante la contemplazione quella di porsi al di sopra della

forma stessa1156

La prassi ascetica qui considerata nella sua dimensione

precipuamente etico-religiosa rende significativamente conto di quanto la

comprensione della Scrittura cresca in modo direttamente proporzionale al

progresso interiore

Nel mosaico delle diverse responsiones la cui forma non rimanda

comunque ad un genere stereotipato di trattatistica Massimo utilizza in modo

originale il genere letterario delle quaestiones et responsiones con lo scopo di

esplicitare allrsquointerlocutore Talassio il mistero dellrsquoIncarnazione inteso come

evento decisivo e regolativo per lrsquoesistenza stessa dellessere umano evento sul

quale ciascuno egrave chiamato a meditare e riflettere in modo da coltivare la

1154

Cfr P M BLOWERS The Dialectics and Therapeutics of Desire in Maximus the Confessor in

laquoVigiliae Christianaeraquo 65 (2011) pp 425-451 1155

Cfr Ep I in PG 91 376 A e 380 A e cfr Ep XXIV in PG 91 609 C

1156

Cfr Amb ad Ioa 30 in PG 91 1273 C

252

personale spiritulitagrave infatti quando ciascuno riesce a rivolgere il pensiero alla

incarnazione prende coscienza del progetto divino presente nel creato A causa

della difficoltagrave del codice con cui egrave scritto il testo di tale progetto testo nel quale

non viene fornita una trattazione sistematica e coerente non esiste una chiave

segreta per giungere alla decifrazione del senso celato nel creato bensigrave un

cammino che ogni cristiano dovrebbe compiere proprio seugendo le tracce del

nostro pensatore diventando cosigrave discepolo del suo orientamento di fede E le

modalitagrave di tale cammino vengono illustrate e ripetute in quasi tutte le

sessantacinque spiegazioni del monaco in cui si esplicita che il campo dellagire

etico egrave determinato dallimitazione di Dio e dalla sua assimilazione

Lrsquoassimilazione alla realtagrave divina egrave raggiungibile attraverso limitazione che fonda

la dottrina dellimmagine presente nella speculazione del Santo monaco infatti il

concetto di immagine egrave regolato dalla dottrina del λόγος-τρόπος e presuppone che

la creazione di tutte le cose cosigrave come la loro nascita e il loro compimento sia

plasmata secondo la perfezione divina Dopo la perdita della perfezione originaria

il compito del credente egrave quello di riappropriarsi di essa attraverso lrsquoimitazione

delle qualitagrave divine ricevute dalla grazia battesimale Egrave questa imitazione-

assimilazione che consente di partecipare di Dio e vede in Cristo il modello

comportamentale da seguire Lrsquoimitazione di Cristo contribuisce in modo

essnziale al ripristino dellrsquoimmagine perfetta in quanto tale imitazione egrave tutta

protesa al riottenimento dellrsquooriginaria condizione paradisiaca e allrsquoanticipazione

del modo di vivere celeste ossia alla deificazione Massimo dunque fonda

teoreticamente questa concezione riferendola non solo al singolo individuo bensigrave

allintera umanitagrave infatti alla luce della concezione della Chiesa come

rappresentazione dellrsquouomo e viceversa dellrsquouomo come rappresentazione della

Chiesa Massimo mostra come lrsquoessere umano una volta raggiunta la

spiritualizzazione del corpo ha la possibilitagrave di intuire le ragioni divine (i logoi)

che reggono il cosmo

Lrsquoassimilazione uomo-Chiesa risulta fondamentale per comprendere come

il monaco abbia concepito lrsquoessenziale funzione redentrice del Cristo che si

dispiega attraverso una vera e propria progressione a partire dal peccato originale

fino al recupero escatologico delle perfezioni volute da Dio per le creature Il

253

ritorno ad una dimensione divina della vita terrena dunque non potragrave avvenire se

non per mezzo di Dio e in Dio in una riunificazione del molteplice infinito

nellrsquoUno assolutamente trascendente e perfetto da cui egrave tutto derivato e cui tutto

incessantemente tende

Da qui si comprende lrsquoassoluta importanza della fede per luomo essa egrave il

fondamento di ogni progresso tanto per lambito della gnosi quanto per la

formazione della vita morale poicheacute riguarda luomo nella sua stessa essenza si

estende oltre la sfera di una mera adesione esteriore e costituisce il nucleo della

vita religiosa Entro questa prospettiva anche la tentazione alla quale luomo puograve

comunque essere soggetto viene superata nel momento in cui lanima si

irrobustisce superando il peccato e le passioni attraverso il distacco dalla mera

mondanitagrave del mondo e come conclusione del suo cammino oltrepassa

defintivamente le realtagrave terrene per raggiunge quelle celesti

Lrsquoanima umana dunque egrave tutta appassionatamente proteso verso lrsquoalto in

unrsquointima eccitazione che si delinea inizialmente come un errare e poi come uno

scalare e un arrampicarsi mostrando tuttavia che la vita del cristiano si manifesta

come uno tensione viva verso le mete piugrave alte della perfezione una sorta di

crescendo impetuoso un protendersi verso ciograve che le sta dinanzi

A questo punto lrsquoimpressione iniziale dellrsquoanalogia tra la complessa

struttura della Basilica di Santa Sofia a Costantinopoli e lrsquoarchitettonicitagrave del

pensiero del monaco appare a tutti gli effetti confermata Nella Basilica emerge

con chiarezza come la cupola rappresenti il cielo cosigrave come la parte inferiore

rappresenti la terra e il fatto che siano lrsquouna ldquoappoggiatardquo sullrsquoaltra indica

lrsquounione mistica fra lrsquoelemento sacro e quello profano La cupola decorata spinge

il cristiano a volgere lo sguardo verso lrsquoalto a contemplare la volta celeste e

quindi Dio quasi invitandolo ad intraprendere e proseguire un percorso di catarsi

e di fede Cosigrave come la struttura fisica della costruzione sembra dare accesso ad un

momento di comunione dellrsquouomo con il divino allo stesso modo le Quaestiones

ad Thalassium possono venire intese come la manus terrena del maestro

attraverso la quale egrave di fatto Dio stesso a guidare il credente indicandogli le

modalitagrave con cui lrsquoascesa deve essere realizzata

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Ispovednika Kiev 1917

M GARBAS Des heiligen Maximus Confessor Buch vom geistlichen Leben

(Liber asceticus) Breslau 1925

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ID Mystagogie de Saint Maxime in laquoIreacutekonraquo 14 (1937) pp 66-69182-

185 282-284 444-448

ID Mystagogie de Saint Maxime in laquoIreacutekonraquo 15 (1938) pp 71-74 185-

186 276-278 390-391 488-492

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traduits par Anastase le bibliotheacutecaire in laquoRevue de lOrient chreacutetienraquo 10

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In lingua inglese

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and notes by P Sherwood London 1955

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by J Stead Maassachusetts 1982

Ambigua to Thomas Second Letter to Thomas introduction translation

and notes by J Lollar Turhout 2010

Questions and Doubts translation by D D Prassas Dekalb 2010

On Difficulties in the Church Fathers The Ambigua vol I ndash II ed and

trasl N Costans Harvard 2014

In lingua francese

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preacutesenteacutes par A Argyriou avec une introduction de I H Dalmais Namur

1964

Opuscules theacuteologiques et poleacutemiques introduction par J C Larchet

traduction et notes par E Ponsoye Paris 1998

Saint Maxime le Confesseur Letters introduction par J C Larchet et

traduction par E Ponsoye Paris 1998

Centuries sur la chariteacute introduction et notes par J Pegon Paris 2006

Questions agrave Thalassios 1- 40 introduction et notes par J C Larchet

traduction par F Vinel Paris 2010

Questions agrave Thalassios 41-55 introduction et notes par J C Larchet

traduction par F Vinel Paris 2012

In lingua italiana

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Il libro ascetico traduzione dal greco e introduzione a cura di M Dal Pra

Milano 1944

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Capitoli sulla caritagrave Editi criticamente con introduzione versione e note a

cura di A Ceresa-Gastaldo Roma 1963

Il Dio-Uomo Duecento pensieri sulla conoscenza di Dio e

sullrsquoincarnazione di Cristo introduzione traduzione e note di A Ceresa-

Gastaldo Milano 1980

Meditazioni sullrsquoagonia di Gesugrave traduzione introduzione e note a cura di

A Ceresa-Gastaldo Roma 1985

Umanitagrave e divinitagrave di Cristo traduzione introduzione e note a cura di A

Ceresa-Gastaldo Roma 1990

Ambigua Problemi metafisici e teologici su testi di Gregorio di Nazianzo

e Dionigi Areopagita a cura di C Moreschini Milano 2003

Opuscoli teologici e polemici a cura di B De Angelis Bologna 2007

In lingua spagnola

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V CVETKOVIC Toward the philosophy of creation Maximus the

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Vladimirrsquos Theological Quarterlyraquo 55 2011 pp 319-342

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laquoDictionnaire de Spiritualiteacute Asceacutetique et Mystique Doctrine et Histoireraquo

Paris 1957 col 295-300

H A WOLFON The Philosophy of the Church Fathers Cambridge 1956

Dal 1950 al 1900

M J CONGAR La deacuteification dans la tradition spirituelle de lrsquoOriente in

laquoSuppleacutement agrave la Vie Spirituelleraquo 43 (1935) pp 91-107

I H DALMAIS Saint Maxime le Confesseur Docteur de la Chariteacute in laquoLa

Vie Spirituelleraquo 79 (1948) pp 294-303

J GROSS La Divination du chreacutetien drsquoapregraves les Pegraveres grecs Contribution

historique agrave la doctrine de la grece Paris 1938

I HAUSHERR Ignorance infinie in laquoOrientalia Christiana Periodicaraquo 2

(1936) pp351-362

B HERMANN Weisheit die betet Maximus der BekennerWuumlrzburg 1941

J MEYENDORFF La procession du Saint-Esprit chez les Pegraveres orientaux in

laquoRussie et chreacutetienteacuteraquo 2 (1950) pp 158-178

M MICHAUD St Maxime le Confesseur et lrsquoapocatastase in laquoRevue

Internationale de Theologieraquo 10 (1902) pp 257-272

Page 3: La filosofia pratica e l’ascesi nelle Quaestiones ad ...

3

INDICE

PREMESSA 4

RINGRAZIAMENTI 7

ABBREVIAZIONI E CONVENZIONI GRAFICHE 9

Massimo il Confessore teologo e filosofo

1 Vita di Massimo il Confessore 12

2 Opere 33

21 Opere autentiche 37

22 Epistolario 69

23 Opere autentiche di difficile datazione 92

24 Tabelle sinottiche 101

3 Genesi delle Quaestiones ad Thalassium 115

31 Indice delle Quaestiones ad Thalassium 129

Le Quaestiones ad Thalassium un trattato etico-ascetico

1 Il procedimento ascetico 134

11 Primo gradino la praxis o philosophia praktikegrave 138

12 Secondo gradino la theoria 167

13 Terzo gradino la theologia 182

2 Lrsquoascesi 191

21 Lrsquouomo espressione onotologica-metafisica del creato 195

22 La divinizzazione 220

Conclusioni 243

BIBLIOGRAFIA 254

4

PREMESSA

Indagare la figura di Massimo il Confessore e il suo pensiero egrave come avere

lrsquoimpressione di entrare nella Basilica di Santa Sofia a Costantinopoli o meglio egrave

lrsquoimpressione che ho avuto quando ho iniziato la lettura e lo studio dei suoi scritti

La Basilica costituita da una struttura a doppio involucro con un perimetro

esterno rettangolare preceduto da un atrio ha al suo interno un nucleo centrale di

pianta quadrata Tale nucleo egrave definito da quattro pilastri che danno vita a

pennacchi sferici su cui poggia la cupola traforata da quarantaquattro finestre1

Attorno ad esso racchiuso da enormi pareti finestrate si estende un ambulacro su

cui si ergono tribune schermate da colonne che in senso longitudinale si dilata in

due semicupole Suggestive sono le navate laterali che formano lrsquoambulacro e che

sono ripartite in tre sezioni da tre gruppi di quattro colonne2

Allo stesso modo si presenta il ldquopensiero monumentalerdquo di Massimo il

Confessore al suo centro egrave possibile intravedere la personalitagrave del monaco

bizantino del VII secolo d C che ha speso la sua vita tra Oriente e Occidente

fino a morire esule e confessore della fede nel 662 dC per difendere la doppia

dimensione umana e divina del Cristo Dalle due navate che si estendono ai lati egrave

possibile cogliere le vicende personali e politiche che hanno determinato le

posizioni teologiche e speculative del monaco Sullrsquoimponenza delle fondamenta

dovuta ai contenuti degli scritti si slancia una forza propulsiva verso lrsquoalto che

prendendo le mosse dalla contemplazione della realtagrave del creato giunge agli archi

a sesto acuto della conoscenza mistica

La finalitagrave di questa ricerca egrave proprio quella di dimostrare come i ldquodiversi

livelli della costruzionerdquo del pensiero del monaco si articolino e come siano

geometricamente ben calcolati e misurati in virtugrave di due prospettive differenti la

filosofia pratica e lrsquoascesi mistica nellrsquoambito delle Quaestiones ad Thalassium

Lrsquoidea di questo tipo di ricerca egrave determinata a due esigenze la prima evidente e

tangibile egrave determinata dalla scarsitagrave di studi complessivi sul pensiero di questo

1 Cfr M L FOBELLI Un tempio per Giustiniano Santa Sofia di Costantinopoli e la Descrizione di

Paolo Silenziario Roma 2005 pp 3-6 2 Cfr S FOSCHI Santa Sofia di Costantinopoli immagini dallrsquoOccidente in laquoAnnali di

architetturaraquo 14 (2002) pp 7-33

5

raffinato filosofo e teologo tanto egrave vero che per molto tempo egrave stato preso in

considerazione solo per le sue suggestive esegesi della Scrittura la seconda

invece piugrave profonda nasce dallrsquourgenza di mostrare come lrsquoopera di Massimo sia

caratterizzata da una articolata e complessa impalcatura filosofica che il presente

lavoro di ricerca intende mettere in luce

Affincheacute la ricerca fosse completa e restituisse la complessitagrave della figura

del monaco nella prima parte del lavoro Massimo il Confessore teologo e filosofo

si egrave cercato di delineare la personalitagrave del monaco e le sue sfaccettature

ripercorrendo in chiave storiografica gli avvenimenti salienti della sua vita alla

luce del suo specifico contesto storico (nel cap 1) e ricostruendo quello che puograve

essere considerato un corpus ideale delle opere autentiche (nel cap 2) Come giagrave

si intuisce da questi presupposti a chi volesse affrontare gli scritti di Massimo si

presentano due tipi di approccio complementari quello cronologico e quello

storico-dottrinale per poter comprendere i periodi di composizione e i contenuti

delle diverse opere A tal fine per ciascuna opera si egrave proposta unrsquoanalisi sinottica

congiuntamente ad un elenco delle diverse edizioni e alle diverse traduzioni in

lingua moderna In considerazione della scarsitagrave di studi scientifici che abbiano

per oggetto specificatamente le Quaestiones ad Thalassium si egrave cercato nel

presente lavoro di fornire una genesi dellrsquoopera al fine di tracciare lrsquoimpianto

concettuale complessivo che sorregge lrsquointero testo (cap 3) si egrave dunque ritenuto

opportuno prendere dettagliatamente in esame le risposte piugrave cogenti del monaco

con lrsquointento di mettere in luce la complessitagrave speculativa di questa articolata

opera

Nella seconda parte della ricerca Le Quaestiones ad Thalassium un

trattato etico-ascetico lrsquoobiettivo egrave stato quello di mostrare come lrsquoopera sia un

vero e proprio trattato di carattere pedagogico in cui Massimo si propone di

indicare al suo interlocutore Talassio la strada dellrsquoascesi mistica Nelle

impostazioni delle ἀποκρίσεις infatti sono presenti tre elementi fondamentali

lrsquoelemento etico quello contemplativo e infine quello teologico che si articolano

a loro volta nella dialettica πρᾶξις-θεωρία-θεολογία Il testo dunque egrave rivolto in

primis al credente la cui aspirazione fondamentale deve consistere nellrsquoesperienza

mistica Attraverso lrsquoanalisi delle tre dimensioni (nel cap 1) precedentemente

6

indicate si egrave cercato di mostrare come per Massimo sia possibile giungere ad una

progressione dallrsquoambito etico a quello contemplativo al fine di arrivare in

conclusione alla conoscenza della realtagrave divina in ambito teologico Infatti

compito del cristiano egrave lrsquoascesa alla perfezione possibile attraverso un vivo ed

autentico rapporto con Dio In tutti gli scritti del Confessore ma in particolar

modo nelle Quaestiones ad Thalassium lrsquoascesi mistica si delinea come possibile

per lrsquouomo in considerazione della sua natura in quanto egli egrave stato creato laquoad

immagine e somiglianza di Dioraquo (cap 2) Come si egrave cercato di mostrare lrsquouomo egrave

determinato nella sua autentica essenza dal rapporto logos-tropos che fonda un

reale e intenso rapporto tra Dio e lrsquouomo Entro questa prospettiva la conoscenza

dellrsquoeffettiva struttura ontologica del Creato conduce alla comprensione di come

sia possibile per lrsquouomo la divinizzazione momento ultimo dellrsquoascesi attraverso

la quale egli ha la possibilitagrave di riconoscersi sia in Adamo sia in Cristo e di

concepirsi come mediatore di una liturgia cosmica che restituisce lrsquoessere al

Creatore conformemente al disegno originario da Lui prestabilito

Lrsquointento delle pagine che seguono in sostanza egrave dunque quello di

interrogare Massimo attraverso la lettura di alcuni suoi testi ed in particolare

delle Quaestiones ad Thalassium tenendo sempre presente la natura della

speculazione e della prospettiva teologica del Confessore nella quale la

dimensione umana egrave concepita alla luce del processo di divinizzazione che

rappresenta il fine supremo dellrsquouomo Attraverso la ricerca qui condotta si egrave

cercato di mettere in luce come Massimo oltre che un teologo egrave stato anche un

filosofo che ha incentrato la sua riflessione sullrsquoautentica essenza dellrsquouomo

7

RINGRAZIAMENTI

Quando un percorso di crescita come quello di un dottorato di ricerca si

conclude inevitabilmente si ha la percezione che la fine coicide con un inizio

seppur nebuloso Colgo lrsquooccasione di ringraziare calorosamente per lo meno

alcuni di coloro che in questi tre anni con il loro sostegno affettivo morale e

intellettuale hanno contribuito a fare dei miei giorni una gioia dello spirito e

unrsquooccasione per migliorarmi come studiosa appassionata

Ringrazio il prof Michele Abbate per la fiducia e la stima che mi ha concesso

senza quasi conoscermi e soprattutto per la disponibilitagrave ad ascoltare ogni

difficoltagrave sorta durante la ricerca

Il mio debito morale e intellettuale nei confronti del professore Giulio drsquoOnofrio

che mi ha insegnato in che modo bisogna condurre una ricerca e che tipo di

ricercatrice voglio essere egrave incalcolabile e trascende di gran lunga le parole di

questo minimo ringraziamento incipitario Basti qui accennarvi

Ringrazio il prof Armando Bisogno che mi ha consigliato un primo incontro con

Massimo il Confessore permettendomi cosigrave di fare questa importante esperienza

di formazione e che mi ha insegnato che la passione per la ricerca non si

esaurisce mai La fiducia calorosa nei giovani la sollecitudine generosa per gli

amici e gli allievi il rigore intellettuale ne fanno per me un imprescindibile punto

di riferimento affettivo oltre e ancor piugrave che scientifico

Grazie alla profssa Clementina Cantillo per aver voluto la mia collaborazione

nelle attivitagrave didatiche di tutorato per gli studenti e per credere che i dottorandi

sono linfa vitale non solo per la ricerca ma anche per lrsquoinsegnamento

universitario

Un ringraziamento alla profssa Chiara M Lambert per avermi insegnato grazie

allrsquoattivitagrave di tutorato agli studenti disabili che ogni studente egrave un campo da

seminare e coltivare

Ringrazio inoltre

Don Angelo Barra prefetto degli studi dellrsquoIstituto teologico di Salerno presenza

gioiosa e sorridente che mi ha permesso di comprendere a pieno la differenza tra

la prospettiva teologica e filosofica di Massimo e con poche parole mi ha donato

grandi insegnamenti

Grazie a Rino Montuori e Giuseppe Manzo bibliotecari dalla contagiosa simpatia

che invitano i giovani studiosi come me a perseverare lungo la loro strada con

coraggio e determinazione

Devo un ringraziamento a tutti i miei colleghi di dottorato per lrsquoamicizia di cui mi

hanno onorato per le appassionanti discussioni sulle nostre ricerche e per le

occasioni conviviali (mai abbastanza numerose) che tra una risata e lrsquoaltra hanno

arricchito la mia personalitagrave

Non posso dimenticare lrsquoimmenso debito di gratitudine verso i miei genitori

Arturo e Patrizia i quali hanno sostenuto le scelte personali e professionali piugrave

8

importanti della mia vita e non hanno mai mancato di incondizionato amore

ascolto e attenzione spronandomi sempre ad andare avanti per la mia strada

Grazie per questo anche a mio fratello Mirko e a sua moglie Olga che mi hanno

insegnato che nella vita desiderare di raggiungere un obiettivo non basta ma che egrave

necessario perseguirlo con dedizione e fede

Grazie ai ldquoragazzi della bibliotecardquo Attilio Genovese Alessandro Iorio Misha

Konkov Flora Sessa Ubaldo de Paola Stefania Marra Alfonso Magliacano

Alfredo Margherita e Vincenzo di Giacomo che mi hanno sostenuto con ogni

forma di incoraggiamento nel momento in cui la ricerca risultava ostica

Instancabili rocce accanto a me non hanno permesso ad alcuna tempesta della vita

di ledermi in alcun modo Il loro affetto e il loro sostegno lo augurerei a chiunque

Grazie ai miei amici Enrica Striano Melania Luisi Veronica Lamberti Stefania

Rufolo e Pasquale Elefante che hanno creduto in me continuamente e che mi

hanno invitato a non scoraggiarmi mai nonostante gli scoramenti temporanei

Grazie ad Angela Nobile Alessandra Cipriano Daniela Santoro Vetulia Di

Giorno e Annarita Elia ldquostudentesse universitarie in corsardquo che hanno partecipato

con la loro presenza i loro consigli e con il loro affetto a tutte le fasi della ricerca

regalandomi sempre soluzioni originali per ogni problematica Avere conosciuto

ciascuna di loro mi ricorda della fortuna che godo continuamente

Grazie ai miei studenti della III IV e V A del Liceo Scientifico R Kennedy (Sa)

al personale tecnico-amministrativo Rosaria Infante e Marilena drsquoAbrosca agli

organi di presidenza e di dirigenza Un grazie sonoro va ai miei colleghi che mi

hanno dimostrato una disponibilitagrave notevole durante il lavoro di ricerca

Grazie a Salvatore Calabrese e Daniela Odierna persone speciali che ho avuto

lrsquoopportunitagrave di seguire durante il tutorato agli studenti percheacute mi hanno

insegnato in pratica che un libro non si giudica dalla copertina

Grazie ai fratelli Arienzo Antonio Valerio e Giulia percheacute fanno parte della mia

vita ormai da tempo e mi hanno rallegrato i pomeriggi piugrave faticosi a Roberto

Moroni che mi ha insegnato che nella vita bisogna sempre spingersi oltre i propri

limiti a Letizia Liguori per ricordarmi attraverso il suo innato senso del dovere

che bisogna sempre indignarsi di fronte alle ingiustizie a Noemi Lo Iacono che

con la sua tenacia mi ha insegnato che lo spirito vola anche portandosi dietro la

pesantezza del corpo

Un grazie allrsquoAssociazione Avalon e in particolar modo al Presidente Michele

DrsquoElia Daniele De Chiara Nicola Bonadies e Antonio Scavariello che mi hanno

dimostrato una pazienza infinita per ogni ldquonon possordquo espresso durante il periodo

di scrittura del lavoro di tesi Un ringraziamento va a Radio BoOonzo che mi

accolto una domenica di settembre e mi ha permesso di conservare un minimo di

spensieratezza tipicamente giovanile Grazie ad Emiliano Nivelli che mi insegnato

che la sinceritagrave egrave espressione del volersi bene

Grazie a te Alfonso Delle Donne laquoanima nobileraquo che dimostrando pazienza in

certi momenti mi hai mostrato il valore delle azioni nella semplicitagrave dei continui

piccoli gesti

9

ABBREVIAZIONI E CONVENZIONI GRAFICHE

I Abbreviazioni dei titoli e delle edizioni dei documenti

e delle opere di Massimo il Confessore

DB = Disputatio Bizyae cum Theodosio in P ALLEN AND B NEIL Maximus the Confessor and his Companios Documents from

Exile Oxford 2002 pp 76-119

Ep Anast = Anastasii Apocrisarii epistola ad Theodosium Gangresem in P ALLEN AND B NEIL Maximus the Confessor and his Companios Documents from

Exile Oxford 2002 pp 132-147

Ep ad Anast = Epistula Maximi ad Anastasium in P ALLEN AND B NEIL Scripta Saeculi VII vitam Maximi Confessoris illustrantia cum

Latina interpretation Anastasii Bibliothecarii iuxta posita CCSG 39 Turnhout-Leuven

1999

Hypom = Hypomnesticum in P ALLEN AND B NEIL Maximus the Confessor and his Companios Documents from

Exile Oxford 2002 pp 148-171

RM = Relatio Motionis in P ALLEN AND B NEIL Maximus the Confessor and his Companios Documents from

Exile Oxford 2002 pp 48-78

Amb ad Io = Ambigua ad Iohannem

PG 91 1061- 1417 C

Amb ad Thom = Ambigua ad Thomam

PG 91 1032-1060

Ep sec ad Th = Epistula secunda ad Thomam

CCSG 48 pp 37-49

Cap XV = Capita XV

PG 91 1177ndash1185

Cap de car = Capita de caritate

PG 90 956-1082

DP = Disputatio cum Pyrrus

PG 91 288-353

Ep = Epistula

PG 91 364-649

Exp in psa = Expositio in psalmum LIX

PG 90 856-872

10

Liber ascet = Liber asceticus

PG 90 912-956

Myst = Mystagogia

PG 91 658-718

Op theol et pol = Opuscula theologica et polemica

PG 91 9-285

Or dom = Expositio orationis dominicae

PG 90 872-909

Q D = Quaestiones et dubia

PG 90 1393-1400

QTh = Quaestiones ad Thalassium

PG 90 244-785

QTh (Laga-Steel 1980) = MAXIMUS CONFESSORIS Quaestiones ad Thalassium I-LV una cum

latina interpretatione Iannis Scotti Eriugenae ediderunt C Laga et C Steel Turnhout 1980

QTh (Laga-Steel 1990) = MAXIMUS CONFESSORIS Quaestiones ad Thalassium LVI-LXV una

cum latina interpretatione Iannis Scotti Eriugenae ediderunt C Laga et C Steel Turnhout 1990

Q Theop = Quaestiones ad Theopemptum

PG 90 1393-1400

Th Oec = Capita theologica et oeconomica

PG 90 1084-1173

Comp eccl = Computus ecclesiasticus

PG 19 1217-1280

Scholia = Scholia in corpus Areopagiticum

PG 4 16-432 e 528-576

11

II Abbreviazioni dei libri biblici

Ab Abacuc

Abd Abdia

Ag Aggeo

Am Amos

Ap Apocalisse

At Atti degli Apostoli

Bar Baruc

Col Lettera ai Colossesi

1-2Cor Lettere ai Corinzi

1-2Cr Cronache

Ct Cantico dei Cantici

Dn Daniele

Dt Deuteronomio

Eb Lettera agli Ebrei

Ef Lettera agli Efesini

Es Esodo

Esd Esdra

Est Ester

Ez Ezechiele

Fil Lettera ai Filippesi

Fm Lettera a Filemone

Gal Lettera ai Galati

Gb Giobbe

Gc Lettera di Giacomo

Gd Lettera di Giuda

Gdc Giudici

Gdt Giuditta

Gen Genesi

Ger Geremia

Gl Gioele

Gn Giona

Gs Giosueacute

Gv Giovanni

1-2-3Gv Lettere di Giovanni

Is Isaia

Lam Lamentazioni

Lc Luca

Lv Levitico

1-2Mac Maccabei

Mc Marco

Mi Michea

Ml Malachia

Mt Matteo

Na Naum

Ne Neemia (2 Esdra)

Nm Numeri

Os Osea

Pr Proverbi

1 2 Pt Lettere di Pietro

Qo Quoeacutelet

1 2 Re Libri dei Re

Rm Lettera ai Romani

Rt Rut

Sal Salmi

Fm Lettera a Filemone

1 2 Sam Libri di Samuele

Sap Sapienza

Sir Siracide (Ecclesiastico)

Sof Sofonia

Tb Tobia

1 2 Tm Lettere a Timoteo

1 2 Ts Lettere ai Tessalonicesi

Tt Lettera a Tito

Zc Zaccaria

12

Massimo il Confessore filosofo e mistico

1 Vita di Massimo il Confessore

Tra i teologi del VII secolo la figura poliedrica di Massimo il Confessore occupa

un ruolo di spicco pensatore acuto e mistico tenace filosofo e teologo difensore

dellrsquoortodossia e primo segretario imperiale scrittore e maestro monaco e uomo3

Secondo la prima ricostruzione scientifica da parte di Sherwood4 Massimo

nacque intorno al 580 dC da una famiglia agiata di Costantinopoli e da

lrsquoadolescente studiograve grammatica retorica e la filosofia platonica aristotelica e

neoplatonica il cui insegnamento prevedeva molto probabilmente la conoscenza

dellrsquoaritmetica della musica della geometria e dellrsquoastronomia Ormai non piugrave

adolescente Massimo diventograve nel 610 d C primo segretario dellrsquoimperatore

Eraclio rivestendo cosigrave una delle piugrave alte cariche dellrsquoImpero bizantino5 Intorno

al 613 dC circa si allontanograve dai ritmi frenetici della corte imperiale per ritirarsi

nella tranquillitagrave del monastero di Crisipoli sul Bosforo luogo in cui nel 618 dC

conosceragrave il monaco Anastasio che lo seguiragrave fino alla sua morte Dopo essersi

trasferito intorno al 634-635 dC nel monastero di San Giorgio di Cizico6 a causa

dellrsquoavanzata dei Persiani fu costretto a cominciare come altre comunitagrave

lrsquoesperienza dellrsquoesilio infatti nel 626 circa con il monaco Anastasio suo

discepolo si trasferigrave prima a Creta poi a Cipro7 Tra il 628 e il 630 dC Massimo

e il monaco Anastasio si trasferirono in Africa precisamente presso il monastero

3 Secondo H U von Balthasar Massimo il Confessore egrave laquo(hellip) il piugrave ardito sistematico della sua

epoca ma per il suo influsso come monaco come consigliere spirituale e come scrittore come

santo e infine per il suo martirio con Papa Martino I per il dogma di Calcedonia egrave divenuto anche

unrsquoincrollabile colonna della Chiesa La sua opera ha in tutte le sue dimensioni come intima forma

la sintesi non solo per ciograve che perseguigrave e raggiunse consapevolmente ma al di sopra di questo

per il suo kairos storico-universale fra Bisanzio lrsquoAfrica e Roma fra Patristica e Medioevo

bizantino-carolingio anzi in senso assoluto ndash nella battaglia cristologica finale che in veritagrave fu

decisa da lui ndash fra la teologia e spiritualitagrave dellrsquoOccidente e quelle dellrsquoOrienteraquo cit H U VON

BALTHASAR Kosmische Liturgie Maximus del Bekenner Einsiedeln 1988 trad it a cura di L

Tosti Milano 2001 pp 13-14 4 Cfr P SHERWOOD An annotated date-list of works of Maximus the Confessor in laquoStudia

Anselmianaraquo 30 (1952) pp 6-28 Da qui in poi abbreviata P SHERWOOD (1952) 5 Cfr J CLAUDE CHEYNET Le monde byzantin II LrsquoEmpire byzantin (641-1204) Paris 2006

trad it S Ronchey e T Braccini Torino 2008 pp 90-96 6 Cfr Ep XXVIII-XXXI in PG 91 617-625

7 Sherwood ritiene che il monaco Massimo si sia trasferito in queste luoghi quando scrisse Ep XX

(in PG 91 597-604) ed Ep XI (in PG 91 453-457) Cfr P SHERWOOD (1952) p 15

13

di Sofronio drsquoAlessandria nel 633 dC e poi in quello di Conone8 che prese il

posto di Sofronio nella conduzione della comunitagrave monastica a Cartagine9

Proprio nel giugno del 633 dC Massimo strinse rapporti con lo strategos della

Numidia Pietro10

poco dopo il Patto di unione (giugno 633 dC) per affiancarlo

contro il miafisismo di Severo11

Lrsquointreccio inevitabile e inestricabile tra la dimensione politica dello

Stato e quella ecclesiastica aveva portato lrsquoImpero romano cristiano a vivere

drammaticamente la disputa trinitaria e cristologica che imperversograve come una

tormenta per quasi un millennio il mondo greco-latino Alla ratio teologica del

dogma che esigeva una definizione senza compromessi della veritagrave rivelata da

Dio e che si affermograve nel corso delle dispute teologiche gli Imperatori opposero

una Realpolitik volta a recuperare settori piugrave o meno estesi di dissidenti politici le

cui motivazioni erano legate allrsquoeresia che professavano12

Prima conseguenza

della crisi provocata dalle invasioni dei barbari fu la frattura destinata a diventare

sempre piugrave radicale tra la cristianitagrave drsquoOriente e quella drsquoOccidente13

infatti

movimenti eretici quali il monoergetismo e il monofisismo mostrano lrsquoinfluenza

del Synodikon di Sofronio (634 dC) della risposta di Pirro nellrsquoEpistola XIX14

di

poco successiva al Patto di unione di Ciro e allo Psephos di Sergio Queste eresie

8 Cfr Ep XXV in PG 91 613 In questa breve lettera Massimo si scusa con Conone per non

essersi recato da lui cosigrave come gli aveva comandato 9 Secondo la ricostruzione di Devresse Massimo egrave a Cartagine durante il periodo della Pentecoste

del 632 dC cfr R DEVRESSE La fin ineacutedite drsquoune lettre de saint Maxime un baptecircme forceacute de

Juifs et de Samaritains agrave Carthage en 632 in laquoRevue des Sciences Religieusesraquo 17 (1937) pp

25-35 10

Cfr Ep XIII in PG 91 509 C 512 B-C 533 A e cfr Ep XIV in PG 91 536 A4 11

Cfr P LUISIER Il miafisismo un termine discutibile della storiografia recente Problemi

teologici ed ecumenici in laquoCristianesismo nella storiaraquo 35 (2014) pp 297-307 12

Per approfondire la politica religiosa degli imperatori cfr P GOUBERT Le successeurs de

Justinien et le monophysisme in A GRILLMEIER ndash H BACHT Das Konzil von Chalkedon

Wuumlrzburg 1951-1954 voll I-III in partic II pp 179-192 Per la corrispondenza tra gli imperatori

i papi e i patriarchi bizantini cfr L MAGI La sede romana nella corrispondenza degli imperatori e

patriarchi bizantini (VI-VII sec) Roma ndash Lovanio 1972 13

Per la ricostruzione storica sono stati presi in considerazione i seguenti contributi P F

BEATRICE Storia della Chiesa antica I primi sei secoli Casale Monferrato 1991 H R DROBNER

Lehrbuch der Patrologie Freiburg ‒ Basel ‒ Wien 1994 M SIMONETTI e E PRINZIVALLI

Letteratura cristiana antica Vol III Casale Monferrato 1996 J-M MAYEUR (ed) Histoire du

christianisme des origines agrave nos jours Tome I Le Nouveau Peuple (Des origines agrave 250) Paris

1993 -Tome II Naissance dune chreacutetienteacute (250-430) Paris 1994 -Tome III Les Eacuteglises dOrient

et dOccident (432-610) Paris 1998 -Tome IV Evecircques moines et empereurs (610-1054) Paris

2000 14

Cfr PG 91 589-597 Il monaco elogia Pirro le sue dottrine e la sua accettazione dello Psephos

ma poco tempo dopo si pentiragrave di quanto aveva affermato Cfr P SHERWOOD (1952) p 37

14

divennero strumenti di un progetto politico dellrsquoimperatore Eraclio una sorta di

forma radicale di coercizione che lo Stato sostenne con strumenti politici e

militari infatti sembra che dopo la riconquista di Gerusalemme che era stata

assediata dai barbari lrsquoimperatore forse intenzionato a instaurare un rapporto di

tolleranza nei confronti della comunitagrave ebraica che aveva dato prova di una

compattezza e forza di fronte al nemico anche dal punto di vista militare e che

aveva salutato i Persiani come liberatori dopo le persecuzioni precedenti15

Pur

non volendo ritornare ai tempi della tolleranza di Tiberio I e Maurizio16

Eraclio

dunque cercograve una nuova formula che completasse dal punto di vista dottrinale la

cristologia calcedonese spostandone lrsquoasse verso il monofisismo A partire dal

633 dC iniziograve un dibattito acceso regolato da Sergio Patriarca di Costantinopoli

(610 - 638)17

il cui esito fu la compilazione di un ardito dossier patristico che

giunse ad una formula di compromesso volutamente o inevitabilmente ambiguo

In altri termini lrsquoimperatore Eraclio e i patriarchi prima Sergio di Costantinopoli

e poi Ciro drsquoAlessandria riconoscevano nellrsquounico Cristo la duplice essenza

divina ed umana operante tramite unrsquounica energia teandrica18

Di fronte alle

proteste di Sofronio in seguito vescovo di Gerusalemme e maestro di Massimo

riguardo allrsquoambiguitagrave di una simile formula Sergio nel giugno dello stesso anno

cerca un compromesso e invia a Ciro lo Psephos in cui proibisce di parlare di una

o due attivitagrave della seconda persona della Trinitagrave dal momento che egrave lrsquounico

Cristo ad operare ciograve che egrave divino e ciograve che egrave umano19

In questo frangente

15

Per ulteriori dettagli storici sulla controversia cfr B SESBOUumlEacute e J W OLINSKI Il Dio della

salvezza I- VIII secolo Dio la Trinitagrave Il Cristo lrsquoeconomia della salvezza Casale Monferrato

1996 pp 390-397 16

Cfr HG BECK Kirche und theologische Literatur im byzantinischen Reich Muumlnchen 1959 p

380 17

Cfr J VAN DIETEN Geschichte der Patriarchen von Sergius I bis Joannes VI Amsterdam 1972 18

In un grande sinodo alessandrino il 3 giugno 633 Ciro di Fais ratificograve come formule

dellrsquounione nove proposizioni che si pretese rappresentassero lrsquoepitome del neocalcedonismo tra

la grande Chiesa e i monofisiti (cfr K J HEFELE - H LECLERCQ Histoire des conciles Paris

1907-1952 3 1 pp 333-343) La formula era giagrave presente nello Pseudo-Dionigi lrsquoAreopagita che

non chiarisce il concetto di energia teandrica infatti non egrave chiaro se considerasse le due nature

giustapposte oppure mescolate Cfr PS-DIONIGI AEROPAGITA Gerarchia ecclesiastica IV 1

473B-485B trad it in Tutte le opere a cura di P SCAZZOSO ndash E BELLINI Milano 2009 pp 251-

265 testo greco in Corpus Dionysiacum II Pseudo-Dionysius Areopagita De coelesti hierarchia

de ecclesiastica hierarchia de mystica theologia epistulae ed G HEIL ndash A M RITTER Berlin

1991 19

Cfr C DELLrsquoOSSO Cristo e Logos Roma 2010 PTR GRAY Neo-Chalcedonianism and the

Tradition from Patristic to Byzantine Theology in laquoByzantinische Forschungenraquo 16 (1982) pp

15

dovrebbero collocarsi i primi interventi di Massimo piuttosto prudenti20

che

tengono ferma la salvaguardia delle due nature e delle rispettive facoltagrave rispetto a

qualsiasi possibile riduzione monofisita Rivolgendosi al vescovo di Roma Onorio

I (625 ndash 628 dC) il patriarca Sergio tornograve ad illustrare il concetto che aveva

ribattezzato con la parola monoergetismo21

che risultava comprensibile dallrsquoelite

occidentale per dare lrsquoidea di una dottrina cristologica ancora ortodossa22

Infatti

affermare che in Cristo esistono due nature ma una sola volontagrave e operazione

aveva permesso di recuperare i monofisiti dubbiosi e di condurli alla comunione

con la chiesa ufficiale Inoltre bisogna considerare che lrsquoaccondiscendenza del

pontefice come dei suoi successori si deve in parte alle difficoltagrave di traduzione

dei sottilissimi concetti presi in esame dal greco al latino e viceversa ma

soprattutto alla necessitagrave da parte del vescovo di Roma di non compromettere i

buoni rapporti con lrsquoImpero il cui appoggio era necessario per far fronte alla

minaccia dei Longobardi ormai insediati su buona parte del territorio italiano Nel

638 d C Eraclio promulga lrsquoEkthesis un editto teologico che impone la formula

di una sola volontagrave del Cristo senza confusione delle nature da questo momento

in poi il monoenergismo si lega al monotelismo23

Piugrave precisamente questo nuovo

61-70 A GRILLEMEIER Christus im Glauben der Kirche 23 Freiburg 2002 M SIMONETTI Le

controversie cristologiche nel VI e VII secolo in ID Studi patristici VII nr 13 Roma pp 85-102 20

Cfr Ep XIII in PG 91 546 C 21

Sofronio argomentograve in modo logico a partire dalla nozione aristotelica di natura Da essa nel

senso di sostanza e di entelechia promana lrsquoenergia come facoltagrave dellrsquooperativitagrave Cfr J D

MANSI Sacrorum Conciliorum nova et amplissima collectio Parigi 1901-1927 pp 461-510 22

Cfr J MEYENDORFF Imperial Unity and Christian Divisions The Church 450-680 AD

Crestwood (NY) 1989 tr franc a cura di F LHOEST Paris 1993 R MARKUS The End of Ancient

Christianity Cambridge 1990 tr it a cura di C NOCE Roma 1996 M FIEDROWICZ Theologie

der Kirchenvaumlter Grundlagen fruumlhcristlicher Glaubensreflexion Freiburg 2007 Ricordiamo

inoltre che autori insigni per dottrina e virtugrave come S Efrem Siro e con lui personalitagrave come

Giovanni il Grammatico o Giovanni di Scitopoli o Teodoro di Raithu misero volentieri in luce

lrsquounione ipostatica con la comunicazione degli idiomi e tralasciarono le distinzioni proprie del

diofisismo senza cadere nellrsquoeresia Fu grazie a costoro che Sergio credette di colmare lo iato

esistente tra lrsquointerpretazione ortodossa e quella ereticale di S Cirillo di Alessandria Cfr HG

BECK op cit pp 376-378 23

Per lrsquoesattezza Sergio riferigrave a papa Onorio I continuatore della politica del predecessore papa

Gregorio I cosa aveva egli inteso per monoergetismo come era stato indotto a stemperarlo e

propose una dottrina cristologica che poteva essere ritenuta a tutti gli effetti ortodossa Onorio I

rifiutograve il monoergetismo e dioergetismo postulato drsquoemergenza dal patriarca bizantino e ritenuto

estraneo alla tradizione patristica accettograve piuttosto la formula sofroniano-sergiana e soprattutto

lrsquoesistenza in Cristo di un solo soggetto operante e volente ma trasformograve lrsquounico agente della

proposizione originaria dei patriarchi nel sintagma una voluntas della sua missiva Cfr PL 80

467-494 601-607 Onorio dunque volle intendere che la volontagrave umana di Cristo era sempre

perfettamente sottomessa alla volontagrave divina consustanziale al Padre tralasciando che tale

presupposto non implichi lrsquounitagrave delle due volontagrave ma solo quella dellrsquooggetto della loro stessa

16

editto dogmatico ribadiva che Cristo non aveva mai voluto come uomo nulla di

diverso o di separato da ciograve che voleva come Dio Poicheacute era necessario avere

lrsquoapprovazione delle autoritagrave ecclesiastiche e non piugrave considerare il parere di

Onorio e di Sergio morti in quellrsquoanno Eraclio strappograve il consenso al successore

Severino con metodi persuasivi infatti prima negograve al pontefice la ratifica

imperiale alla sua elezione poi ordinograve alle sue truppe di iniziare lrsquoassedio in

Laterano con la scusa dellappropriazione da parte di Onorio delle somme

destinate al pagamento dei soldati Lesarca di Ravenna Isacco giunto a Roma per

ristabilire lordine fece prima cacciare Severino dal palazzo e poi lasciograve la libertagrave

alle truppe di saccheggiare il tesoro papale24

Morto il 2 agosto del 640 dC

Severino non ebbe forse il tempo di condannare formalmente lrsquoEktesis e il suo

successore il dalmata Giovanni IV dapprima strappograve la ratifica imperiale poi

ruppe definitivamente gli indugi e nel 641 dC condannograve il monoteletismo come

eresia25

Massimo aveva trovato un insospettabile appoggio nellesarca Giorgio26

anche egli oppositore dellrsquoeresia monotelita che in un estremo atto di

comune volizione In altri termini dalla lettera di Onorio emerge che la volontagrave umana di Cristo egrave

libera dai contrasti propri delle altre volontagrave umane e causate dal peccato originale infatti il

credente a cui deve interessare lrsquoaspetto morale e pratico dei risvolti della questione deve

preoccuparsi di come il Cristo operasse in modo unitario piuttosto di capire lrsquoaspetto dogmatico e

teorico ossia quali e quante fossero le facoltagrave di cui si servisse Cfr P GALTIER La preacutemiere

lettre du pape Honorius in laquoGregorianumraquo 29 (1948) pp 42-61 Per approfondire il giudizio

della Chiesa negli anni successivi nei confronti dellrsquooperato di Onorio cfr C von SCHOumlNBORN La

primauteacute romaine vue drsquoOrient pendant la querelle du monoeacutenergisme et du monotheacutelisme Paris

1975 pp 476-490 24

Cfr J D MANSI op cit pp 579 e sgg 25

Poicheacute Pirro nel tentativo di mantenere in vita lrsquoeresia almeno in Occidente si appellograve

allrsquoautoritagrave di papa Onorio Giovanni IV scrisse a Costantino III e dimostrograve che Onorio non aveva

mai sostenuto il monoteletismo ma solo che la volontagrave umana di Cristo era esente dalla corruzione

causata dal peccato originale (Romani 714-23) e quindi perfettamente sincronizzata con quella

divina Chiese inoltre perentoriamente che lrsquoEkthesis fosse rimosso dalle piazze di Bisanzio Morigrave

12 ottobre 642 ignorando che proprio a Roma la fase piugrave accesa della controversia religiosa si

sarebbe svolta dopo la sua morte Cfr S DETONI Giovanni IV Papa dalmata Roma 2006 26

Cfr Ep I in PG 91 364-392 Questa lettera che secondo Sherwood (cfr P SHERWOOD (1952)

p 49) egrave stata scritta nel 642 dC egrave una lunga esortazione alla costanza e alla fermezza e manifesta

una grande gratitudine nei confronti dellrsquoeparca Giorgio Si ricordi inoltre lrsquoEpistula XII (in PG

91 460-509) dedicata a Giovanni Cubicolario in cui vengono esposti i rapporti tra Martina nipote

di Eraclio e lrsquoeparca Giorgio in una lettera portata dal cancelliere Teodoro Martina nipote e

seconda moglie di Eraclio rivela a Giorgio che due monasteri di monache aderivano allrsquoeresia

severiana Allo stesso modo nellrsquoEpistula XVIII (in PG 91 584-589) Massimo espone brevemente

in nome di Giorgio riferendosi ad alcune monache di Alessandria che avevano abbandonato la

fede cristiana nel 641 dC la natura della comunione cattolica del dogma diofisitico Cfr P

SHERWOOD (1952) pp 45-48

17

insubordinazione aveva addirittura fatto perseguitare i religiosi fuggiti

dallrsquoOriente in seguito allrsquoinvasione persiana

Lrsquoambiente africano risultava campo piugrave adatto per la lotta contro il

monofisismo di Eraclio infatti la chiesa autoctona covava da tempo risentimento

contro il potere imperiale a partire da Giustiniano e Giustino II e ora sostenendo

la battaglia contro lrsquoEkthesis aveva lrsquooccasione di mostrare ancora una volta la

sua indipendenza nel formulare un giudizio Lrsquoimperatore Eraclio forse percheacute

sfiduciato dal vanificarsi delle sue conquiste a causa dellavanzata degli Arabi

forse per non alimentare ulteriormente il malcontento dilagante in province

strategiche per la sopravvivenza dellrsquoImpero negli ultimi anni della sua vita non

difese piugrave il decreto nonostante questo sia rimasto formalmente in vigore ancora a

lungo sotto i suoi successori27

La tempra intellettuale di Massimo si distingue profondamente da quella

degli altri teologi dellrsquoepoca spesso schematici utilizzatori della ldquoprova patristicardquo

e altrettanto spesso invischiati nella politica ecclesiastica piugrave che nellrsquoattivitagrave di

scrittura di opere teologiche Massimo seppe affermare la sua opposizione contro

il monotelismo scegliendo di volta in volta i mezzi piugrave adeguati Infatti nel luglio

del 645 dC egli discusse pubblicamente con Pirro sostenitore monotelita che

venne confutato sulla base di considerazioni puramente teologiche che

riguardavano la vita ecclesiastica28

Anche in questa circostanza la Chiesa

bizantina nonostante la sua decadenza coglieva lrsquooccasione di sostenere la

battaglia di Massimo infatti lrsquoanno successivo nel 646 dC il monaco si recograve a

Roma fermandosi in Sicilia29

e cominciograve un periodo di estrema difesa

dellrsquoortodossia30

contrapponendosi ancora a Pirro31

27

Cfr J J NORWICH Storia di Bisanzio Perrin 2002 e G OSTROGORSKY Storia dellImpero

bizantino Milano 1968 pp 80 ndash 95 28

Cfr P PIRET Le Christ et la Triniteacute selon Maxime le Confesseur Paris 1983 29

Cfr Op theol et pol IX in PG 91 112-132 Nellrsquoopusculum IV Massimo si difende dalle

accuse che aveva ricevuto da punto di vista dottrinale infatti fu accusato di asserire tre volontagrave di

Cristo a ciascuna delle quali corrisponde una energia per via dellrsquounione (cfr PG 91 56D-61D) 30

Cfr J M GARRIGUES Le sens de la primauteacute romaine chez S Maxime le Confesseur Paris

1976 pp 6-24 31

Il peso politico ed ecclesiastico di Massimo risulta evidente negli estratti in lingua latina riuniti

da Anastasio Bibliotecario dellrsquoOpusculum theol et pol XII in PG 91 141A-146A Infatti si tratta

di una lettera di Pietro lrsquoesarca della provincia africana che chiede al monaco se si debbano

ancora accordare gli onori patriarcali a Pirro esiliato in Africa dopo il colpo di stato del 642 dC

cfr Ep XIII e XIV in PG 91 509 -544

18

Poicheacute la controversia sul monotelismo era causa di disordini interni nel

648 dC lrsquoimperatore Costante II promulgograve un editto il Typos redatto da Paolo

nuovo esarca di Costantinopoli con cui vietava ai suoi sudditi di discutere

ulteriormente sul monotelismo Limperatore chiese quindi di sottoscrivere leditto

a papa Martino I eletto quasi obbligatoriamente al soglio pontificio il 5 luglio 649

a causa della repentina scomparsa del papa Teodoro Il diacono Martino nato a

Todi giagrave apocrisiario di Teodoro a Costantinopoli profondo conoscitore sia della

controversia teologica sia delle vie della diplomazia imperiale era convinto che

non sarebbe stato riconosciuto dal potere imperiale fino a quando non avesse

firmato il Typos cosigrave come accadde per Severino perciograve decise di farsi consacrare

senza il mandato governativo Egli fu consapevole del suo ruolo e del minor peso

del papato rispetto alla Chiesa imperiale e non appena esplicitograve il rifiuto di

firmare il Typos che considerava un editto rafforzativo di quello dellEkthesis

promulgato da Eraclio nel 638 dC a favore del monotelismo ebbe

dallimperatore il netto rifiuto di ratificare la sua elezione Reagigrave convocando un

sinodo in Laterano che si svolse in cinque sedute tra il 5 e il 31 ottobre 64932

e in

seguito alla quale centocinque vescovi occidentali e monaci greco-ortodossi

dioteleti in esilio (tra cui numerosi greci residenti a Roma) condannarono come

eretici i patriarchi monoteliti Sergio Pirro e Paolo di Costantinopoli e Ciro di

Alessandria33

Massimo partecipograve attivamente al sinodo in quanto fu costretto a

32

Per comprendere la complessitagrave dei temi su cui si verteva il sinodo potrebbe essere utile

ricordare lrsquoapice dei lavori la quinta actio in cui il papa Martino aveva finito di leggere una

lettera inviata da Pirro al papa Giovanni dove vi egrave lammissione che in Cristo non possono esservi

due volontagrave promananti da unrsquounica persona Il papa lesse altri estratti di parole scritte da coloro

che poi furono dichiarati e riconosciuti come eretici Le parole del papa sono chiosate da un lungo

intervento di Massimo vescovo di Aquileia Cfr R RIEDINGER Acta conciliorum

oecumenicorum Ser 2 Vol 1 Synodus Lateranensis Concilium Lateranense a 649 celebratum

Berolini 1984 pp 352 r 11- 354 356 358 rr 1-20 33

Lrsquointervento del papa Martino egrave lrsquoultimo del Concilio al cui termine la Sancta Synodus

convalida e fa porre per iscritto i venti canoni Con la sottoscrizione finale il papa rinnova la

condanna allrsquoeresia e proclama definitivamente la dannazione dei seguenti vescovi Ciro

drsquoAlessandria Sergio giagrave vescovo di Costantinopoli e i suoi successori Pirro e Paolo E con essi

tutti gli scritti eretici ad essi afferenti assieme allrsquoEkthesis e al Typos

laquo eacuteΥπογραφαὶ τῶν θεοφιλῶν ἐπισκόπων τῆς ἁγιας συνόδου Μαρτῖνος χάριτι θεοῦ ἐπίσκοπος τῆς τῶν Ρωμαίων ἁγιας τοῦ θεοῦ καθολικῆς καὶ ἀποστολικῆς ἐκκλησίας ὁρίσας τὰ προγεγραμμένα σὺν τῇ

παρούσῃ ἁγίᾳ συνόδῳ πρὸς βεβαίωσιν τῆς ὀρθοδόξου πίστεως τῶν ἀγίων παρέρων καὶ τῶν

οἰκουμενικῶν πέντε συνόδων καὶ κατάκρισιν πάντων τῶν ὑπαὐτῶν ἀναθεμασθέντων αἱρετικῶν

καὶ πάσης αὑτῶν τῆς ἀσεβοῦς αἱρέσεως καὶ τῶν νῦν ἀναθεμφυέντων ἐπι διαστροφῃ τῆς πίστεως

τουτέστι Θεοδώρου τοῦ γενομένου ἐπισκόπου τῆς Φαράν Κύρου τοῦ Αλεξανδρείας Σεργίου τοῦ

Κωνσταντινουπόλεως καὶ τῶν αὐτοῦ διαδόχων Πύρρου καὶ Παύλου καὶ πάντων αἱρετικῶν

συγγραμμάτων καὶ τῆς ἀσεβοῦς Εκθέσεως καὶ τοῦ ἀσεβοῦς Τύπου τῶν ἀθεμίτως παραὐτῶν

19

fuggire dallrsquoAfrica per non sottoscrivere lrsquoeditto preparograve la documentazione

redisse alcuni atti ne firmograve alcune decisioni Nei tre anni seguenti lrsquoimperatore

provograve a guadagnarsi lrsquoappoggio di papa Martino e del monaco Massimo ma a

causa della loro irremovibilitagrave li fece arrestare e condurre a Costantinopoli Nel

654 dC proprio a Costantinopoli Martino venne processato poi imprigionato e

dopo circa tre mesi a partire da dicembre fu trasferito a Cherson dove morigrave il 16

settembre del 655 dC Massimo invece venne processato e giudicato colpevole

di eresia nel maggio del 655 dC34

e fu inviato in esilio a Bizya in Tracia Durante

lrsquoesilio egli ricevette la visita di due emissari dellrsquoimperatore che tentarono

inutilmente di convincerlo ad accettare un compromesso35

ma fu inflessibile

Venne quindi deportato prima a Salembria poi a Perberis e nellrsquoaprile del 658

dC venne ricondotto davanti a Pietro patriarca di Costantinopoli per un ulteriore

invano tentativo di riconciliazione Nel 662 dC subigrave un secondo processo e un

sinodo monotelita lo condannograve alla flagellazione e allrsquoamputazione della lingua e

della mano destra strumenti senza i quali non avrebbe piugrave confessato la sua

dottrina Deportato a Lanzica insieme ai discepoli il monaco Anastasio36

e

lrsquoapocrisario Anastasio37

venne incarcerato nella fortezza di Schemaria dove

morigrave il 13 agosto 664 dC38

Solo nel 680 dC il VI Concilio ecumenico tenutosi

a Costantinopoli riabilitograve Massimo chiamato ormai il Confessore riabilitandolo e

canonizzando la sua dottrina sulle due volontagrave e sulle due energie in Cristo

κηρυχθέντων ()raquo cit R RIEDINGER op cit p 390 rr 4-12 Inoltre cfr E CASPAR Die

Lateransynode von 649 in laquoZeitschrift Fur Kirchengeschichteraquo 51 (1932) pp 73-137 R

RIEDINGER Die Lateransynode von 649 und Maximos der Bekenner in Maximus Confessor Actes

du Symposium sur Maxime le Confesseur Fribourg 1982 pp111-121 34

Cfr Relatio motionis in PG 90 109 C-129D 35

Cfr Disputatio Byziae in PG 90 136 D-169C 36

Il monaco Anastasio egrave con Massimo giagrave a partire dal 618 dC presso il monastero di Crisipoli e

lo accompagno fino alla morte del suo maestro per circa trentasette anni (cfr Relatio motionis

XIII CCSG 39 p 47451-453) Anastasio prima di diventare monaco fu segretario

dellrsquoimperatore Costante figlio della prima moglie di Eraclio (cfr Disputatio Byziae XIII CCSG

39 pp 141746-747) 37

Anastasio fu apocrisario ovvero rappresentante del Papa Martino e fu fedele alle posizioni

dogmatiche sia del papa sia di Massimo Accompagnograve il Confessore a partire dal 648 dC fino alla

sua morte andando con lui in esilio in quanto contestograve il Typos Cfr G JENAL Monaci e vescovi

al tempo di Martino I (649-653) in Martino I Papa (649-653) e il suo tempo atti del XXVIII

convegno storico internazionale Todi 13-16 ottobre 1991 Spoleto 1992 p 165-186 38

Cfr JM GARRIGUES Le martyre de Saint Maxime le Confesseur in laquoRevue Thomisteraquo 76

(1976) pp 410-452

20

Sherwood non conosce la vita anonima siriaca redatta da un

contemporaneo del monaco riportata in auge da S P Brock39

negli anni lsquo70 Il

piugrave antico manoscritto della Vita siriaca trovato recentemente risale allrsquoVIII dC

secolo o forse addirittura alla fine del VII secolo dC Lrsquoopera quasi

contemporanea agli avvenimenti narrati (poco prima del VI Concilio ecumenico

del 680 dC) fu composta da un certo Giorgio (o Gregorio) di Rešrsquoaina vescovo

palestinese discepolo di Sofronio di ambiente monotelita e quindi fieramente

avverso a Massimo Secondo questa tradizione proveniente da un ambiente

maronita Massimo il cui nome originario era Moschione proveniva da umili

origini nato intorno al 579-580 dC in un villaggio palestinese del Golan Hefsin

ebbe per padre un mercante samaritano di Sicar e per madre una giovane schiava

di umile origine persiana di proprietagrave di un giudeo di Tiberiade Il padre a causa

del suo rapporto illegittimo con la schiava persiana fu cacciato dalla comunitagrave e

fu accolto insieme alla sua compagna da Martirio sacerdote di Hesfin Orfano a

nove anni Moschione fu affidato dal prete Martirio a Pantaleone igumeno del

monastero di San Caritone in Palestina dove ricevette oltre ad una formazione

che la biografia definisce eretica ispirata alla dottrina di Origene anche il

battesimo e il nome Massimo Nel 614 dC a causa dellrsquoinvasione dei Persiani

che avevano occupato nel frattempo Gerusalemme Massimo si sarebbe rifugiato a

Cizico nella periferia di Costantinopoli precisamente nel convento del vescovo

Eusebio dove con lrsquoaiuto del discepolo Anastasio strinse rapporti con la corte -

626 dC a causa dellrsquoinvasione degli avari Massimo fuggigrave in Africa dove si

trovograve ben presto al centro delle controversie prima monoergetiste poi monotelite

39

S P BROCK An Early Syriac Life of Maximus the Confessor Text translation commentary in

laquoAnalecta Bollandianaraquo 91 Brussels 1973 pp 299-346 Second Brock lrsquounico manoscritto di

questa Vita Siriaca presente nel British Museum egrave diviso in due parti La prima (ff 1-50) che

risale al VII sec dC tratta della polemica del patriarca di Costantinopoli Damiano (578-607

dC) contro il triteismo di cui era accusato Giovanni Filopono Damiano giunse ad identificare le

proprietagrave costitutive delle persone della Trinitagrave con le persone stesse e avrebbe accentuato la

nozione di Dio come sostanza o natura di cui le tre persone della Trinitagrave partecipano cosigrave che

ciascuna si possa chiamare Dio Nella seconda parte (ff 51-78) che egrave lrsquoinsieme di circa sei piccoli

testi contro il diotelismo risale al VIII sec dC e solo ai ff 72b-78b vi egrave la vita del monaco

Massimo Non egrave qui presa in considerazione una vita prima considerate anonima e

successivamente ritenuta una compilazione del monaco studita Michele Exabulites della metagrave del

X secolo cfr W LACKNER Zu Quellen und Datierung der Maximosvita in laquoAnalecta

Bollandianaraquo 85 (1985) pp 285-316

21

I documenti fondamentali per la ricostruzione degli avvenimenti della vita

del monaco oltre la Vita Siriaca sono la Disputatio Bizyae cum Theodosio40

lAnastasii Apocrisiarii epistola ad Theodosium Gangresem41

Hypomnesticum42

le Narrationes de exilio sancti papae Martini43

la Relatio motionis44

Vita

(graecae) Maximi45

Il primo studio sulla vita e sullattivitagrave del monaco si deve a Devresse46

che ha riproposto quanto giagrave contenuto nelledizione francese del 1675 di

Combefis47

arricchito dei codici Vat Gr 511 e 453 Coisl Gr 307 Pal Gr 245

Paris B N 1453 Mosq Bibl Syn 391 ma egrave possibile tracciare un filo conduttore

per gli studi sulla vita del monaco Massimo che hanno determinato orientamenti

diversi a seconda del periodo storico in cui si sono svolti48

- negli anni 1910-1930 si ricordano i contributi di A Chapman49

S L

Epifanovič50

M Garbas51

e V Grumel52

concentrati tutti su una prima

40

Edita in P ALLEN e B NEIL Maximus the Confessor and his Companions Documents from

Exile Oxford 2002 pp76-119 41

Ibidem pp 132-147 Il primo ad occuparsi di questo documento fu R Devresse che ha

ricostruito il testo greco contenuto nellunico manoscritto Vatic gr 1912 e ha colmato le lacune

con il testo latino di Anastasio Bibliotecario (IX secolo dC) cfr R DEVRESSE La lettre

dAnastase lApocrisiaire sul la mort de S Maxime le Confesseur et de ses compagnons dexil

Texte grec ineacutedit in laquoAnalecta Bollandianaraquo 73 (1955) pp 5-16 42

Ibidem pp 148-171 43

Cfr B NEIL Seventh-century popes and martyrs the political hagiography of Anastasius

Bibliothecarius Turnhout 2006 pp 166-233 44

Cfr P ALLEN e B NEIL op cit pp 48-74 45

Cfr P ALLEN e B NEIL The Life of Maximus the Confessor - Recension 3 Strathfield St Pauls

2003 46

Cfr R DEVRESSE La vie de S Maxime le Confesseur et ses recensions in laquoAnalecta

Bollandianaraquo 46 (1928) pp 5-49 47

Cfr S Maximi Confessoris graecorum theologi eximiique philosophi Operum tomus primus

[secundus] ex probatissimis quaeque mss Codicibu Regiis Card Mazarini Seguierianis

Vaticanis Barberinis Magni Ducis Florentinis Venetis etc eruta nova versione subacta

notisque illustrate opera et studio R P F COMBEFIS Parisiis 1675 48

Per una ricostruzione bibliografica fino al 1980 di tutti gli studi su Massimo il Confessore

ricordiamo M L GATTI Massimo il Confessore Saggio di bibliografia ragionata e contributi per

una ricostruzione scientifica del suo pensiero metafisico e religioso Milano 1987 49

Cfr J CHAPMAN s v Maximus of Costantinople Saint e sv Monothelitism and Monothelites

in laquoThe Catholic Encyclopedia An International Work of Reference on the Constitution Doctrine

Discipline and History of the Catholic Churchraquo New York 1913 pp 78-81 e 502-508 50

Cfr S L EPIFANOVIČ Materialy k izučeniju žizni I tvorenij prep Maksima Ispovednika Kiev

1917 Lautore ha concepito questa monografia come un supplemento delledizione del Migne e da

qui in poi abbreviata S L EPIFANOVIČ (1917) 51

Cfr M GARBAS Des heiligen Maximus Confessor Buch vom geistlichen Leben Breslau 1925

22

ricostruzione della vita del monaco e sul suo coinvolgimento nella controversia

monotelita

- negli anni 1930-1950 si ricordano gli sudi di F Cayreacute53

di E Caspar54

di

P Peeters55

di R Devresse56

di J Starr57

ma il piugrave approfondito egrave stata la raccolta

della Biblioteca hagiografica latina antiquae et mediae aetatis58

edita nel 1949

Successivamente gli studi sulla vita non di meno importanza furono quelli di U

Manucci59

di G Rochefort60

di P Sherwood61

di C Astruc62

di F X Seppelt63

di A Ceresa-Gastaldo64

di F Halkin65

di G Mahieu66

di K Fritz67

e di F P

52

Cfr V GRUMEL Notes dhistoire et de cronologie sur la vie de saint Maxime le Confesseur in

laquoEacutechos dOrientraquo 26 Paris 1927 pp 24-32 e cfr V GRUMEL s v Maxime de Chrysopolis ou

Maxime le Confesseur (Saint) in Dictionnaire de Theacuteologie Catholique Paris 1928 coll 448-459 53

Cfr F CAYREacute Preacutecis de patrologie histoire et doctrine des pegraveres et docteurs de lrsquoEacuteglise vol II

Paris-Tournai-Rome 1930 54

Cfr E CASPAR Die Lateransynode von 649 in laquoZeitschrift fuumlr Kirchengeschichteraquo 51 Berlin

1932 pp 75-137 e cfr Geschichte des Papsstums von den Anfaumlngen bis zur Houmlhe der

Weltherrschaft zweiter Band Das Papsttum unter byzantinischer Herrschaft Tuumlbingen 1933 55

Cfr P PEETERS Une vie grecque du Pape S Martin I in laquoAnalecta Bollandianaraquo 51 Brussels

1933 pp 225-262 56

Cfr R DEVREESSE Le texte grec de lrsquoHypomnesticum de Theacuteodore Spoudeacutee Le supplice lrsquoexil

et la mort des victimes illustres du monotheacutelism in laquoAnalecta Bollandianaraquo 53 Brussels 1935 pp

49-80 cfr ID La fin ineacutedite drsquoune letter de saint Maxime un baptecircme forceacute de Juifs et de

Samaritains agrave Carthage en 632 in laquoRevue des sciences religieusesraquo 17 pp p25-35 cfr ID Le

lettre drsquoAnastase lrsquoApocrisiaire sur la mort de S Maxime le Confesseur et de ses compagnos

drsquoexil Texte grec ineacutedit in laquoAnalecta Bollandianaraquo 73 Brussels 1955 pp 5-16 57

Cfr J STARR St Maximos and the Forced Baptism at Carthage in 632 in laquoByzantinisch-

neugriechische Jahrbuumlcherraquo 16 Athenes 1940 pp 192-196 58

Cfr Biblioteca hagiografica latina antiquae et mediae aetatis ediderunt Socii Bollandiani

tomus alter Bruxelles 1949 pp 853-854 59

Cfr U MANUCCI Istituzioni di Patrologia Epooca post-niceana Roma 1950 pp 296-304 60

Cfr G ROCHEFORT Une anthologie grecque du XI siegravecle le laquoParisinus Suppl Grraquo 690 in

laquoScriptoriumraquo 4 Belgium 1950 pp 3-17 61

Cfr P SHERWOOD Notes on Maximus the Confessor in laquoThe American Benedectine Reviewraquo

1 North Dakota 1950 pp 347-356 62

Cfr C ASTRUC Miscellanea graeca dans un recueil provenant de Charles de Monchal (Paris

B N Lat 3282) in laquoScriptoriumraquo 8 Belgio 1954 pp 293-296 Questo articolo egrave la descrizione di

quarantasette fogli del manoscritto Paris B N Lat 3282 in cui vi sono contenuti testi greci in

parte inediti di Isidoro di Peluso Favorino drsquoArles Fozio Sofronio di Gerusalemme Leone il

Saggio Gregorio Magno Massimo il Confessore Pseudo-Nilo S Nilo Gregorio di Nazianzo

Importante per la ricostruzione del contesto in cui il monaco Massimo era inserito 63

Cfr FX SEPPELT Geschichte der Paumlpste von den Anfaumlngen bis zur Mitte des zwanzigsten

Jahrhunderts Band II Die Entfaltung der paumlpstlichen Machtstellung im fruumlhen Mittelalter von

Gregor dem Grossen bis zur Mitte des elften Jahrhunderts Muumlnchen 1955 Il II capitolo di questa

monografia descrive le vicende del Papato durante la controversia monoteletica occupandosi in

particolare di Onorio dellrsquoEktesis del Typos del Sinodo Lateranense del 649 dC di Martino I e

di Massimo il Confessore inoltre vengono approfonditi gli aspetti teologici connessi alla

controversia delle volontagrave di Cristo 64

Cfr A CERESA-GASTALDO Appunti dalla biografia di S Massimo Confessore in laquoLa Scuola

Cattolicaraquo 84 (1956) pp 145-151

23

Harton68

che si occuparono il coinvolgimento del monaco alla controversia

monotelica e i rapporti con lrsquoimpero

- negli anni 1950-1980 gli studi sulla biografia del monaco bizantino non

fu molto approfondita69

ma spiccano gli studi mirati di J D Mansi70

di H

Rahner71

di A Ceresa-Gastaldo72

di H von Schubert73

di V Grumel74

di G

Ostrogorsky75

di C Vona76

di P Verghese77

W Lackner78

di Y Duval79

di C

65

Cfr F HALKIN Biblioteca hagiografica graeca Bruxelles 1957 pp 105-107 In queste pagine

vengono presentati i testi riguardanti la biografia del Confessore con le relative edizioni fonti con

incipit e desinit 66

Cfr G MAHIEU Travaux preacuteparatoires agrave une eacutedition critique des ouvres de S Maxime le

Cofesseur Louvain 1957 Questa monografia rimasta inedita sente lrsquoesigenza di dover dare forza

alle ricerche filologiche sul Confessore parzialmente iniziate agli inizi del 1940 Per una

recenzione completa del testo cfr M L GATTI Massimo il Confessore Saggio di bibliografia

generale ragionata e contributi per una ricostruzione scientifica del suo pensiero metafisico e

religioso Milano 1987 pp 224-225 67

Cfr K FRITZ s v Maximus Confessor in Evangelisches Kirchenlexikon Kirchlich-

theologisches Handwoumlrterbuch Goumlttingen 1958 col 1275 68

Cfr F P HARTON Saint Maximus the Confessor in laquoChurch Quartely Reviewraquo 159 (1958) pp

204-210 69

Ricordiamo a tal proposito la voce divulgativa sulla vita e le opere del Confessore cfr H G

BECK s v Maximus Confessor in Die Religion in Geschichte und Gegenwart Handwoumlrterbuch

fuumlr Theologie und Religionswissenschaft Tuumlbingen 1960 coll 814 70

Cfr J D MANSI Sacrorum Conciliorum nova et amplissima collectio vol X - XI Graz 1960

In questi due volumi vengono raccolti numerosi documenti riguardanti il monaco Massimo e la

controversia cristologica in cui fu coinvolto 71

Cfr H RAHNER Kirche und Staat im fruumlhen Christentum Dokumente aus acht Jahrhunderten

und ihre Deutung Muumlnchen 1961 cui traduzione italiana egrave ID Chiesa e struttura politica nel

cristianesimo primitivo Documenti della Chiesa nei primi otto secoli con introduzione e

commento a cura di M Montani e G Regoliosi Milano 1970 72

Cfr A CERESA-GASTALDO Nel XIII centenario della morte di San Massimo il Confessore in

laquoBolletino della Badia Greca di Grottaferrataraquo N S 16 (1962) pp 3-8 Lrsquoautore presenta con

sintesi acuta le maggiori vicende del monaco e del suo coinvolgimento nelle controversie

teologiche del suo tempo 73

Cfr H VON SCHUBERT Geschichte der christlichen Kirche im Fruumlhmittelalter Darmstadt 1962

In questo contributo vengono presentati in modo approfondito il motivo della contesa la fase

monenergistica e quella monoteletica fino al 648 dC la fase monoteletica e il Sesto Concilio

Ecumenico 74

Cfr V GRUMEL Un Centenario San Massimo Confessore (662-1962) in laquoUnitasraquo 18 (1963)

pp 1-23 e cfr Les Regestes des actes du Patriarcat de Constantinople vol I Les Actes des

Patriarches fasc I Les Regestes de 381 agrave 751 par Id Paris 1971 75

Cfr G OSTROGORSKY Geschichte des byzantinischen Staates Muumlnchen 1963 Questa

monografia ha lrsquoobiettivo di trattare gli avvenimenti che hanno coinvolto il Monaco fornendo una

ricca serie di documenti 76

Cfr C VONA s v Massimo il Confessore santo in Bibliotheca Sanctorum vo IX Roma

1967 coll 41-47 Viene esposta in modo dettagliato la biografia di Massimo difensore

dellrsquoortodossia con la parola gli scritti e la vita 77

Cfr P VERGHESE The Monothelete Controversy A Historical Survey in laquoThe Greek Orthodox

Theological Reviewraquo 13 Brookline 1968 pp 196-211 In questo contributo viene esplicitati I

seguenti temi la fefinizione del termine monotelismo descrizione del monergetismo

presentazione del Patto di Unione di Ciro drsquoAlessandria spiegazione dellrsquoEkthesis di Eraclio e del

24

von Schoumlnborn80

di C N Tsirpanlis81

di F X Murphy82

di J M Garrigues83

di

R Riedinger84

Ricordiamo infine gli studi e i contributi pubblicati negli anni rsquo80

di R B Bracke85

di I H Dalmais86

Typos di Costante lrsquointervento del Confessore nella controversia della condanna del monotelismo

nel Terzo Concilio di Costantinopoli 78

Cfr W LACKNER Studien zur philosophischen Schultradition und zu den Nemesioszitaten bei

Maximos dem Bekenner Graz 1962 in cui abbiamo una prima indagine sulla formazione filosofica

del Monaco Secondo quanto afferma lrsquoautore il monaco ha frequentato gli istituti superiori a

Costantinopoli e ha probabilmente conosciuto lrsquoIsagoge di Porfirio lrsquoOrganon la Fisica il De

caelo il De anima e lrsquoEtica Nicomachea di Aristotele cfr ID Zu Quellen und Datierung der

Maximosvita (BHG 1234) in laquoAnalecta Bollandianaraquo 85 (1967) pp 285-316 Lackner si occupa

in questo contributo del problema delle fonti e della datazione della Vita di Massimo indicando

come autore di questo contributo biografico Studita Michele Exabulites Infine cfr ID Der

Amtstitel Maximos des Bekenners in laquoJahrbuch der oumlsterreichischen Byzantinistikraquo 20 (1971) pp

63-65 In questo contributo lrsquoautore dimostra dallrsquoanalisi delle fonti bibliografiche che il Monaco

nel monastero di Crisipoli ricopriva il ruolo di capo della cancelleria imperial 79

Cfr Y DUVAL Le patrice Pierre exarque drsquoAfrique in laquoAntiquiteacutes Africainesraquo 5 (1971) pp

209-214 Lrsquoautore a partire da varie testimonianze cerca di determinare che Pietro lo ldquostrategardquo di

Numidia fosse in realtagrave duca della Numidia e non esarca dellrsquoAfrica nel 633 dC 80

Cfr C VON SCHOumlNBORN Sophrone de Jeacuterusalem Vie monastique et confession dogmatique

Paris 1972 Questo saggio egrave dedicato alla storia del monachesimo e in particolar modo alla vita e

alle opere di Sofronio di Gerusalemme ma egrave rilevante per la nostra ricerca il ruolo da maestro che

Sofronio ha avuto per Massimo il Confessore e cfr ID La primauteacuteromaine vue drsquoOrient pendant

la querelle du monoeacutenergisme et du monotheacutelisme (VII siegravecle) in laquoIstinaraquo 20 (1975) pp 476-490 81

Cfr C N TSIRPANLIS Acta S Maximi in Θία 43 (1972) pp 106-124 Questo articolo ha

lrsquoobiettivo di ricostruire dati ed informazioni sparsi nelle varie varie fonti ed edizioni cosigrave da

fornire al lettore il background storico-culturale legale-linguistico 82

Cfr F X MURPHY-P SHERWOOD Costantinople II et Costantinople III in Histoire des

Conciles Oecumeacuteniques 3 Paris 1974 Questa monografia consta di tre parti la prima tratta della

cristologia dei primi secoli a partire dalla rivolta monofisita alla reazione cattolica del Concilio di

Costantinopoli II la seconda presenta le condizioni della Chiesa e dellrsquoImpero nel periodo del

Patto drsquoUnione allo Concilio Costantinopolitano III Per la nostra indagine sono fondamentali il

secondo capitolo sul Patto drsquounione allo Psephos (pp 147-162) il terzo sullrsquoEkthesis al Typos

(pp 163-173) 83

Cfr J M GARRIGUES Le martyre de saint Maxime le Confesseur in laquoRevue Thomisteraquo 26

Toulouse 1976 pp 410-452 Egrave il secondo studio piugrave importante oltre quello condotto da P

Sherwood infatti con acribeia filologica Garrigues ricostruisce gli avvenimenti fondamentali

della vita del Confessore a partire dalla data in cui abbandona lrsquoAfrica del Nord per Roma (645

dC) fino al processo di Costantinopoli (654 dC) Da non dimenticare lrsquoarticolo in cui Garrigues

si occupa di ripercorrere le fasi della lotta di Massimo e Martino I contro il monotelismo cfr ID

Les sens de la primauteacute romaine chez saint Maxime le Confesseur in laquoIstinaraquo 21 (1976) pp 6-

24 84

Cfr R RIEDINGER Aus den Akten der Lateran-Synode von 649 in laquoByzantinische Zeitschriftraquo

69 Muumlnchen 1976 pp 17-38 Lrsquoautore afferma lrsquoimportanza dellrsquoedizione critica del testo del

Sinodo Lateranense del 649 e del Sesto Concilio Ecumenico del 680-681 dC oltre che dellrsquoanalisi

ragionata e del confronto critico fra il testo greco e quello latino degli Atti del Sinodo presenta le

fonti dellrsquoEkthesis di Eraclio Gli argomenti vengono approfonditi nellrsquoarticolo ID Grammatiker-

Gelehrsamkeit in den Akten der Lateran-Synode von 649 in laquoJahrbuch der oumlsterreichischen

Byzantinistikraquo 25 (1976) pp 57-61 Poco piugrave tardi lrsquoautore si occupa della questione della

traduzione latina degli Atti greci del Sinodo Lateranense del 649 dC cfr ID Griechische

Konzilsakten auf dem Wege ins lateinische Mittelalter in laquoAnnuarium historiae Conciliorumraquo 9

(1977) pp 253-301 e cfr ID Die Lateransynode von 649 und Maximos der Bekenner in AA

25

Gli studi sulla biografia del santo monaco a partire dal 1990 hanno

tentato di determinare una ricostruzione scientificamente molto accurata

diversificando la ricerca secondo due aree tematiche

- riguardo la ricostruzione del background storico-politico del tempo in

cui il Confessore egrave vissuto ricordiamo alcuni degli studi piugrave

significativi a partire dal 1990 fino al 2015 contributi di A

Alexakis87

di J F Haldon88

di W Brandes89

R J Lilie90

F

Winkelmann91

il lavoro di G J Reinink e B H Stolte92

di W E

Kaegi93

di B Neil94

di D J Sahas95

di A J Ekonomou96

di C

Hovorun97

e di P Booth98

Ognuna di queste ricerche indaga il VII

secolo in tutte le sue sfaccettature religiose politiche e storiche

VV Maximus Confessor Actes du Symposium sur Maxime le Confesseur Fribourg 2-5 septembre

1980 Fribourg 1982 pp 111-121 85

Cfr R B BRACKE Ad SanctiMaximi vitam Studie van de biographische documenten en de

levensberijvingen betreffende Maximus Confessor (ca 580-662) Leuven 1980 (dissertazione)

criticato successivamente dagli studiosi P Allen van Dieten e da Sansterre 86

Cfr I H DALMAIS La vie de Saint Maxime le Confesseur reconsideacutereacutee in Studia Patristica

XVII (1982) pp 26-30 In questo contributo lrsquoautore propone di ritenere piugrave attendibile le notizie

riportate dalla Vita Siriaca piuttosto che le opere angiografiche tardive 87

Cfr A ALEXAKIS Codex Parisinus 1115 and Its Archetype Washington 1996 88

Cfr J F HALDON Byzantium in the Seventh Century the trasformation of a culture Cambridge

1997 89

Cfr W BRANDES ldquoJuristischerdquo Krisenbewaumlltingung im 7 Jahrhundert Die Prozesse gegen

Papst Martin I und Maximos Homologetes in L BURGMANN (ed) Fontes minors 10

Forschungen zur Byzantinischen Rechtsgeschichte Frankfurt 1998 pp 141-221 90

Cfr J LILIE Prosopografie der mittel-byzantinischen Zeit Erste Abteilung (651-867) Berlin

1999 91

Cfr F WINKELMANN Der monenergestich-monotheletische Strei in laquoBerlines Byzantinische

Studienraquo 6 Frankfurt 2001 92

Cfr G J REININK and B H STOLTE The Reign of Heraclius (610-641) Crisis and

confrontation Leuven 2002 93

Cfr W E KAEGI Heraclius Emperor of Byzantium Cambridge 2003 e cfr ID Mulism

Expansion and Byzantine Collapse in North Africa Cmbridge 2010 94

Cfr B NEIL Seventh-Century Popes and Martyrs the political hangiography of Anastasius

Bibliothecarus in laquoStudia Antiqua Australiensaraquo 2 (2006) 95

Cfr D J SAHAS The Demonizing Force of the Arab conquests the case of Maximus (ca 580-

662) as a Political ldquoConfessorrdquo in laquoJahrbuch der Oumlsterreichischen Byzantinistikraquo 53 (2003) pp

97-196 96

Cfr A J EKONOMOU Byzantine Rome and Greek Popes Eastern Influences on Rome and the

Papacy from Gregory the Great Zacharias ad 590-752 Lanham 2007 97

Cfr C HOVORUN Will Action and Freedom Christological Controversies in the Seventh

Contry in laquoThe Medieval Mediterraneanraquo 77 (2008) 98

Cfr P BOOTH Crisis of Empire Doctrine and Dissent at the Late Antiquity Berkeley 2013

26

- riguardo la biografia ricordiamo i contributi di P van Deun99

di J C

Larchet100

di B Roosen101

e di L Khoperia102

che si sono concentrati

ad esaminare i rapporti di Massimo con la corte imperiale lrsquoesilio e il

suo martirio

Il contributo piugrave importante egrave di Pauline Allen professoressa e direttrice del

centro di studi paleocristiani presso lrsquoUniversitagrave cattolica australiana e ricercatrice

onoraria presso lrsquoUniversitagrave di Pretoria e il Sydney College of Divinity che ha

fornito giagrave a partire dal 1985 uno status quaestionis di studi riguardanti diversi

documenti biografici del Confessore pubblicati prima del 1980103

Successivamente nel 2002 la studiosa fornisce la ricostruzione della

testimonianza latina di Anastasio Bibliotecario sugli avvenimenti della vita del

monaco104

fino a fornire nel 2015 un tentative timeline della vita del

Confessore105

99

Cfr P VAN DEUN Maxime le Confesseur Eacutetat de la question et bibliographie exhaustive in

laquoSacrus Erudiriraquo 38 (1999) pp 485-573 e cfr ID Deacuteveloppements reacutecents des recherches sur

Maxime le Confesseur (1998-2009) in laquoSacrus Erudiriraquo 48 (2009) pp 245-310 100

Cfr J C LARCHET Le Martyre lrsquoexil et la mort de saint Maxime le Confesseur et de ses deux

disciplines Anastase le moine et Anastase lrsquoapocrisaire Quelques preacutecisions en rapport avec des

deacutecouvertes archeacuteologiques reacutecentes in laquoRevue drsquohistoire ecclegravesiatiqueraquo 108 Leuven 2013 pp

65-97 101

Cfr B ROOSEN Maximi Confessoris Vitae et Passiones Graecae The Development of a

hangiographic Dossier in laquoByzantionraquo 80 Leuven 2010 pp 408-461 102

Cfr L KHOPERIA Maximus the Confessor Life and Works in the Georgian Tradition in T

MEGALOBLISHVILI and ID Maximus and Georgia in laquoIberica Caucasicaraquo 3 (2009) pp 25-48 In

questo contributo la studiosa ricostruisce le fonti georgiane della vita e delle opere di Massimo il

Confessore Il monaco fu conosciuto in Georgia grazie a Eutimio lrsquoAtonita monaco georgiano

dellrsquoXI secolo che fu promotore e il costruttore della Lavra di Iviron di cui piugrave tardi divenne il

superiore e fu riconosciuto come uno dei piugrave fini teologi doriente del suo tempo in quanto

profondo conoscitore e traduttore della maggior parte delle opere dei padri bizantini tra cui quelle

di Massimo il Confessore Lrsquoautrice ripropone gli stessi risultati nel contributo ID The Georgian

tradition on Maximus the Confessor in The Oxford handbook of Maximus the Confessor Oxford

2015 pp 439-459 103

Cfr P ALLEN Blue-Print for the Edition of Documenta ad vitam Maximi Confessoris

spectantia in After Calcedon Studies in Theology and Church History Offered to Professor A

Van Roey for His Seventieth Birthday Leuven 1985 pp 11-21 Successivamente lrsquoautrice ha

pubblicato insieme a B NEIL The Life of Maximus the Confessor ndash Recension 3 Early Christian

Studies 6 Syndney 2003 104

Cfr P ALLEN Maximus the Confessor and his Companions Documents from Exile introd and

trans Id amp B Neil Oxford 2002 105

Cfr P ALLEN Life and Times of Maximus the Confessor in The Oxford Handbook of Maximus

the Confessor Oxford 2015 pp 3-20

27

579580 dC

Massimo nasce a Costantinopoli

610 dC

si trasferisce e diventa monaco a Palaia Lavra

secondo la Vita Siriaca106

617618 dC

il monaco Massimo conosce Anastasio

lrsquoAfricano che diventeragrave suo discepolo e

compagno per tutto il resto della vita

dopo il 626 dC e prima del 630 dC

Gli avari-clavi hanno invaso Costantinopoli e

Massimo con la sua comunitagrave monastica si

trasferisce dallrsquoAsia minore nellrsquoAfrica del

Nord dove conosce Sofronio ad Eukratas

632 dC

in Africa il monaco riceve il battesimo

633634 dC

il monaco si trasferisce a Cartagine e poco piugrave

tardi del 634 dC diventa discepolo in

Palestina di Sofronio

Prima del 636 dC

condanna della dottrina del Concilio di Cipro

640 dC

Massimo si esprime contro il monotelismo e il

monoergetismo

641 dC

il monaco ritorna in Africa

106

Cfr S P BROCK An Early Syriac Life of Maximus the Confessor Text translation

commentary in laquoAnalecta Bollandianaraquo 91 Brussels 1973 ved nota num 37

28

luglio 645 dC

Massimo disputa a Cartagine contro il patriarca

di Costantinopoli Pirro

646 dC

Il monaco si reca a Roma e collabora con Papa

Martino

ottobre 649 d C

partecipograve al Sinodo Lateranense

653 dC

Papa Martino viene arrestato a Roma ed

esiliato lrsquoanno successivo per poi morire il 16

settembre del 655 dC Massimo viene

arrestato insieme al papa

655 dC

Massimo e il monaco Anastasio vengono

processati e condotti poi a Bizya in esilio

agosto 656 dC

a Bizya avviene la disputa con Teodosio

vescovo di Cesarea Bitinia contro le eresie

dominanti

662 dC

Massimo e i suoi discepoli subiscono un

secondo processo a Costantinopoli il cui

risultato fu lrsquoesilio sia di Massimo sia dei suoi

due discepoli Anastasio

13 agosto 662 dC

Massimo muore nella fortezza di Schemaris

La ricostruzione di P Allen non si distanzia molto da quella di P Sherwood

quanto piuttosto un cambiamento di prospettiva Infatti lo studioso Sherwood

sentiva lrsquoesigenza di dover ricostruire la vita del monaco per porre fine ancora a

studi frammentari e poco scientifici ma ha condotto la sua ricerca su fonti di area

29

greca di cui solo alcune erano state ricostruite filologicamente P Allen invece

grazie alla distanza cronologica e agli studi scientifici sempre piugrave approfonditi

arricchisce la sua ricostruzione della vita del monaco Massimo aggiungendo i

risultati della Vita Siriaca scoperta da S P Brock e occupandosi piugrave

approfonditamente dellrsquoesilio e sui documenti dei processi che il Confessore ha

dovuto subire

Tutti gli studi descrivono un uomo che ha vissuto coerentemente anche a

scapito della sua stessa vita E la testimonianza del processo non lascia alcuna

perplessitagrave riguardo la fierezza con cui confessa la sua fede

E dopo che gli erano state rivolte molte altre domande

(Massimo) aveva risposto come Dio aveva gli aveva

suggerito egrave condotto fuori dallrsquoaula di tribuale ed essi

accompagnano il vecchio e il custode Troilo si rivolge a

lui laquoDimmi padre guardami dimmi la veritagrave e il

maestro avragrave pietagrave di te percheacute se andiamo attraverso

uninchiesta conforme alla legge e se anche una sola delle

accuse contro di te egrave vera la legge si prenderagrave la tua

vitaraquo

E inizia a dire laquoHo giagrave detto e lo ripeto di nuovo che se

di una sola cosa si dice che sia vero Satana egrave anche Dio

Ma se non egrave Dio ma un ribelle anche le accuse mosse

contro di me sono false e senza fondamento Eppure se

ordinerete di fare qualcosa cosigrave sia Poicheacute io adoro Dio

non commetto ingiustiziaraquo

E gli chiede laquoNon hai forse anatematizzato il Typosraquo

Risponde laquoSpesso ho detto che ho anatematizzatoraquo

Gli richiede laquoTu hai anatematizzato il Typos hai

anatematizzato lrsquoimperatoreraquo

Il servo di Dio risponde laquoIo non ho anatematizzato

lrsquoimperatore ma un documento estraneo alla fede

cristianaraquo

E gli dice laquoDove egrave stato anatematizzatoraquo

laquoDurante il sinodo di Romaraquo risponde laquonella Chiesa del

Salvatore e in quella della Madre di Dioraquo

Poi lrsquoeparca gli disse laquoSei in comunione con la Chiesa

del popolo in questa cittagrave non egrave veroraquo

Risponde e ribadisce laquoNo non lo sonoraquo

Gli ripete laquoPercheacuteraquo

Risponde laquoPercheacute rigetta i sinodiraquo

E ripete laquoSe ha rifiutato i sinodi come egrave possibile che

essi sono indicati nei ditticiraquo

E ribatte laquoQuale egrave lrsquoutilitagrave dei nomi se sono stati respinti

i dogmiraquo

laquoE puoiraquo dice laquoprovare questoraquo

E risponde laquoSe ottenessi il permesso e mi deste il

comando saragrave molto facile per questo da dimostrareraquo

30

E quando tutti avevano smesso di parlare il sacellario gli

ha detto laquoPercheacute ami i Romani e odi i greciraquo

Il servo di Dio rispondendo dice laquoAbbiamo un

comandamento di non odiare nessuno Io amo i romani

percheacute condividiamo la stessa fede mentre io amo i greci

percheacute condividiamo la stessa linguaraquo

E di nuovo il sacellario gli dice laquoDimmi quanti anni

hairaquo

Risponde laquoSettantacinqueraquo

E continua laquoQuanti anni ha il tuo discepolo che egrave con

teraquo

Egli risponde laquoTrentacinqueraquo

Allora uno chierici gridograve laquoDio ti ha dato quanto hai

procurato al benedetto Pirroraquo

A costui non rispose assolutamente nulla107

Sembra che Massimo approfittando drsquouna campagna dellrsquoimperatore Costante in

Armenia sia ritornato a Costantinopoli nel 651 o 652 dC per tentare di

convincere personalmente un certo numero di personalitagrave della capitale tra cui il

patriarca Paolo ad abbandonare lrsquoeresia del monotelitismo Dopo essere stato

107

RM XI in PG 90126 A-128C Cfr P ALLEN AND B NEIL Maximus the Confessor and his

Companios Documents from Exile Oxford 2002 pp 68-70

laquoΚαὶ πολλὰ ἂλλα ἐρωτηθείς καὶ ἀποκριθείς καθὼς ὁ Θεὸς ἐχορήγησεν αὐτῷ ἐξάγεται τοῦ

σεκρέτου καὶ εἰσάγουσιν τὸν γέροντα καὶ λέγει πρὸς αὐτὸν ὁ κῦρις Τρωίλοςmiddot laquoΕἰπέ ἀββᾶ βλέπε

εἰπὲ τὴν ἀλήθειαν καὶ ἐλεεῖ σε ὁ δεσπότηςmiddot ἐπεὶ ἐὰν διὰ τῆς νομίμου ζητήσεως ἒλθωμεν καὶ εὓρῃ

κἂν ἓν τῶν κατηγορηθέντων σου ἀληθὲς ὁ νόμος φονεύει σεraquo

Καὶ εἷπενmiddot laquoΚαὶ ἢδη εἶπον καὶ πάλιν λέγω ὃτι ἐὰν ἓν μόνον λέγεται εἶναι ἀληθὲς καὶ ὁ Σατανᾶς

Θεός ἐστιν Εἰ δὲ οὐκ ἒστι Θεός ἀλλὰ ἀποστάτης καὶ τὰ κατηγορηθέντα μου ψευδῆ καὶ

ἀνυπόστατα Πλὴν εἲ τι κελεύετε ποιῆσαι ποιήσατε Θεὸν σέβων οὐκ ἀδικοῦμαιraquo

Καὶ λέγει αὐτῷmiddot laquoΟὐκ ἀνεθεμάτισας τὸν Τύπονraquo

Ἀπεκρίθηmiddot laquoΠολλάκις εἶπον ὃτι ἀνεθεμάτισαraquo

Λέγει αὐτῷmiddot laquoΤὸν Τύπον ἀνεθεμάτισας τὸν βασιλέα ἀνεθεμάτισαςraquo

Ἀπεκρίθη ὁ τοῦ Θεοῦ δοῦλοςmiddot laquoἘγὼ βασιλέα οὐκ ἀνεθεμάτισα ἀλλὰ χάρτην ἀλλότριον τῆς

ἐκκλησιαστικῆς πίστεωςraquo

Καὶ λέγει αὐτῷmiddot laquoΠοῦ ἀνεθεματίσθηraquo

laquoὙπὸ τῆς συνόδου Ῥώμηςraquo ἀπεκρίθη laquoεἰς τὴν ἐκκλησίᾳ τοῦ Σωτῆρος καὶ εἰς τὴν Θεοτόκονraquo

Τότε λέγει πρὸς αὐτὸν ὁ ἒπαρχοςmiddot laquoΚοινωνεῖς τῇ ἐκκλησίᾳ τῶν ᾦδε ἢ οὐ κοινωνεῖςraquo

Ἀπεκρίθη καὶ εἷπενmiddot laquoΟὐ κοινωνῶraquo

Λέγει αὐτῷmiddot laquoΔία τὶraquo

Ἀπεκρίθηmiddot laquoὊτι ἒξω ἒβαλεν τὰς συνόδουςraquo

Καὶ εἷπενmiddot laquoἘὰν ἒξω ἒβαλεν τὰς συνόδους πῶς εἰς τὰ δίπτυχα ἀναφέρονταιraquo

Καὶ λέγειmiddot laquoΚαὶ τίς ὂνησις ὀνομάτων τῶν δογμάτων ἐκβεβλημένωνraquo

laquoΚαὶ δύνασαιraquo ἒφη laquoτοῦτο δεῖξαιraquo

Καὶ εἷπενmiddot laquoἘὰν λάβω ἂδειαν καὶ κελεύετε δειχθῆναι ἒχει τοῦτο πάνυ εὐχερῶςraquo

Καὶ σιωπησάντων πάντων λέγει αὐτῷ ὁ σακελλάριοςmiddot laquoΔία τὶ ἀγαπᾷς τοὺς Ῥωμαίους ὡς

ὁμοπίστους τοὺς δὲ Γραικοὺς ὡς ὁμογλώσσουςraquo

Καὶ πάλιν λέγει αὐτῷ ὁ σακελλάριοςmiddot laquoΠόσων ἐτῶν λέγεις σεαυτὸνraquo

Ἀπεκρίθηmiddot laquoοεacuteraquo

Καὶ λέγει αὐτῷmiddot laquoΠόσους χρόνους ἒχει μετὰ σοῦ ὁ μαθητὴς σουraquo

Ἀπεκρίθηmiddot laquoλζacuteraquo

Τότε ἀνέκραξεν εἷς κληρικόςmiddot laquoἈπέδωκέ σοι ὁ Θεὸς ὃσα ἐποίησας τῷ μακαρίῳ Πύρρῳraquo

Πρὸς ὃν οὐδεν ἀπεκρίθη ὃλωςraquo

31

sistemato nel palazzo di Placidia residenza degli apocrisari romani108

il monaco

avrebbe beneficiato del sostegno di parecchi amici rimasti nella capitale ma

tuttavia lrsquoimperatore tornato a Costantinopoli si sarebbe turbato per lrsquoattivitagrave di

Massimo tanto da riunire un sinodo che lrsquoavrebbe condannato per nestorianesimo

e da farlo rinchiudere in un monastero femminile109

Lrsquoimperatore decise di

vincere definitivamente ogni resistenza al Typos fece arrestare papa Martino a

Roma il 17 giugno 653 dal suo esarca di Ravenna e probabilmente allo stesso

momento fece arrestare Massimo Il monaco fu messo in prigione prima drsquoessere

giudicato nel palazzo imperiale nel 655 dC110

davanti al senato e ai patriarchi

Pietro di Costantinopoli e Macedonio drsquoAntiochia Costante in altri termini sperograve

di piegare o di convertire il monaco centro della resistenza e sostenitore

dellrsquoopposizione Costante pensograve che se il monaco fosse dalla sua parte la

controversia si sarebbe sopita Massimo fedele allrsquoortodossia irriducibilmente

non fu piegato dalle blandizie e dalle minaccie e non accettograve lrsquoabiura solenne Di

fronte a tutti solo egli riaffermograve la sua lealtagrave alla dottrina dei padri e fu condotto

in esilio in questo modo

Questo egrave stato ciograve che egrave stato fatto e detto per quanto puograve

essere ricordato E il processo contro di loro si egrave concluso

in questo modo quando il santo vecchio egrave stato spostato

dallrsquoaula in prigione E il giorno successivo che era

Domenica i funzionari ecclesiastici tennero un consiglio

e convinsero limperatore a condannarli a questo esilio

crudele e disumano separandoli uno dallaltro il vecchio

santo a Bizya in una fortezza in Tracia i suoi discepoli a

Perberis che egrave il piugrave lontano avamposto dellimpero

romano senza viveri senza vestiti senza nutrimento

privati di tutte le risorse per vivere Non erano vicino al

mare cosigrave che non avessero visite da coloro che avessero

avuto pietagrave di loro E quindi sono senza vestiti e senza

nutrimento avendo solo la speranza in Dio111

108

Cfr Cfr S P BROCK An Early Syriac Life of Maximus the Confessor Text translation

commentary in laquoAnalecta Bollandianaraquo 91 Brussels 1973 pp 319 e 329 109

Cfr Ibidem pp 330 e 339 110

Cfr B NEIL The Lives of Pope Martin I and Maximus the Confessor Some Reconsiderations

of Dating the Provenance in laquoByzantionraquo 68 (1998) p 94 cfr P ALLEN E B NEIL Scripta

saeculi VII Vitam Maximi Confessoris illustrantia una cum latina interpretatione Anastasii

Bibliothecarii iuxta posita ediderunt CCSG 39 Turnhout e Louven 1999 p XV e cfr ID

Maximus the Confessor and his Companions ndash Documents from Exile Oxford 2003 p 35 111

RM XIII in PG 90130 A Cfr P ALLEN AND B NEIL Maximus the Confessor and his

Companios Documents from Exile Oxford 2002 p 72

laquoΤαῦτα ὃσα ἠ μνήμη κατέχει τὰ κεκινημένα καὶ λελαλημέναmiddot καὶ εἰς τοιοῦτον τὰ κατacuteαὐτοὺς

κατέληξε τέλος ἀπολυθέντος καὶ τοῦ ἁγίου γέροντος ἐν τῇ φρουρᾷ ἀπὸ τοῦ σεκρέτου Καὶ τῇ

32

Massimo cosigrave con il martirio e la morte santificava la sua vita con il

mirabile esempio di fede eroica entrando nella legione dei vincitori

martirizzati

Venti anni non erano ancora passati dalla morte di Massimo e fu

istituito il sesto concilio ecumenico (che durograve dal 7 dicembre 680 dC al 16

settembre 681 dC) tenuto a Costantinopoli dallrsquoimperatore Costantino

Pogonato in cui si condannograve definitivamente lrsquoeresia monotelita

consacrando la gloria del monaco confessore

ἐπαύριον ἣτις ἧν Κυριακή συμβούλιον ποιήσαντες οἱ τῆς ἐκκλησίας ἒπεισαν τὸν βασιλέα

ταύτην αὐτοὺς κατακρῖναι τὴν πικρὰν καὶ ἀπάνθρωπον ἐξορίαν διῃρημένους ἀλλήλωνmiddot τὸν μὲν

ἃγιον γέροντα εἰς Βιζύην κάστρον τῆς Θράκηςmiddot τὸν δὲ μαθητὴν αὐτοῦ εἰς Πέρβεριν ὃ οὐκ ἐχει

ἐξώτερον βῆμα ποδὸς ἡ lsquoΡωμαίων βασιλείαmiddot ἀπονοήτους γυμνούς ἀτρόφους πάσης τῆς πρὸς τὸ

ζῆν ἀφορμῆς ἐστερημένουςmiddot μὴ ἐγγίζοντας θαλάσσῃ ἳνα μὴ ἒχωσιν ἐκ τῶν ἐλεημόνων ἐπίσκεψιν

Καὶ οὓτως εἰσὶ γυμνοὶ καὶ ἂτροφοι μόνην ἒχοντες τὴν ἐλπίδα τοῦ Θεοῦmiddotraquo

33

2 Opere

Come ben noto il termine latino corpus nella nomenclatura bibliografica egrave usato

per indicare la riunione di piugrave opere raccolte e pubblicate con lo scopo di fornire

una serie ordinata e completa degli scritti di uno o piugrave autori o intorno a

determinate materie Caratteristiche essenziali delle edizioni in un corpus sono

gli intendimenti critici e lapparato erudito con cui vengono raccolte e pubblicate

le opere i rapporti di continuitagrave razionale nella successione dei singoli volumi i

particolari criteri editoriali seguiti uniformemente per lintera pubblicazione112

Secondo la precedente definizione egrave possibile parlare di un corpus delle

opere di Massimo il Confessore se si fa riferimento allrsquoedizione del 1675 di R P

F Combefis113

come una raccolta generale delle opere attribuite al monaco

ripubblicate nei tomi novantesimo e novantunesimo della Patrologia graeca di J

P Migne114

112

Cfr R PENSATO Manuale di bibliografia redazione e uso dei repertori bibliografici Milano

2007 113

Cfr R P F COMBEFIS S Maximi Confessoris graecorum theologi eximiique philosophi

Operum tomus primus (secundus) ex probantissimis quaeque mss codicibus Regiis Card

Mazarini Seguierianis Vaticanis Barberinis Magni Ducis Florentinis Venetis etc eruta nova

versione subacta notisque illustrate opera et studio Pariisiis 1675 Questa edizione non puograve

essere ritenuta una vera e propria edizione critica secondo il rigore attuale del termine visto che

lrsquoeditore sceglie con criteri arbitrari i manoscritti fornisce scarse indicazioni ma come scrive

Maria Luisa Gatti in op cit p 137 laquoPrima di rimproverare ad un gigante di aver trascurato i

dettagli occorre inchinarsi davanti al valore della sua opera dato che Combefis avevo accesso

direttamente o indirettamente alle migliori biblioteche pochi libri importanti gli sono sfuggiti In

ogni caso un caso egrave certo grazie a Combefis da circa tre secoli abbiamo a disposizione i testi del

Confessoreraquo Lo studio di B Janssens specifica in che modo Combefis abbia organizzato le opere

del Confessore cfr B JANSSENS Franccedilois Combefis and the Edition of Maximus the Confessors

Complete Works in laquoAnalacta Bollandianaraquo 119 (2001) pp 357-362 114

Cfr S P N Maximi Confessoris Opera omnia ex probantissimis quaeque mss codicibus

Regiis Card Mazarini Seguierianis Vaticanis Barberinis Magni Ducis Florentinis Venetis

etc eruta latine translata notisque illustrata cura et studio F Combefis accedit S Maximis

liber De variis difficilibus locis SS Patrum Dionysii et Gregorii quem ex codice

Gudianodescripsit et in latinum sermonem interpretatus post J Scoti et Th Gale tentamina

primus integrum edidit F Oumlhler accurante et denuo recognoscente J PMigne Tomus primus

(Tomus secundus cui accessere Thalassi Abbatis et Theodori Raithuensis opuscula quae

supersunt) (laquoPatrologiae cursus completus seu bibliotheca universalis integra uniformis

commoda oeconomica omnium SS Patrum Doctorum Scriptorumque Ecclesiasticorum sive

Latinorum sive Graecorumraquo Series graeca prior 90 [91] Tournholt 1965 Punto di riferimento per

la citazione degli scritti del Confessore questa edizione riprende quasi completamente lrsquoedizione

di Combefis infatti nelle coll 67-222 vengono presentati numerosi documenti sulla biografia del

monaco seguiti dalle Notae relative alle coll 221-240 Infine da ricordare che nel tomo

centoventinovesimo della Patrologia latina vengono presentati alcune opere tradotte nella

traduzione di Anastasio Biobliotecario (coll 567-690)

34

Le opere del monaco bencheacute ci sono state tramandate insieme senza

stabilire lautenticitagrave o linautenticitagrave costituiscono piuttosto che un corpus reale

un corpus ideale ricco di molteplici aspetti ben rappresentati dai diversi generi

letterari Per questo presentiamo una schematizzazione delle opere considerate

autentiche per consentire al lettore una comprensione immediata del mare

magnum degli studi che hanno permesso oggi una ricostruzione per lo piugrave

accurata115

La metodologia utilizzata cerca di soddisfare due livelli

- I livello periodo di composizione

Secondo gli studiosi la vita di Massimo puograve essere divisa in tre periodi I

periodo dal 624-630 dC in cui diventa monaco nel monastero di S Giorgio a

Cizico e a causa dellavanzata dei persiani egrave costretto a peregrinare per lAsia fino

a stabilirsi in Africa II periodo dal 630 al 645 dC in cui Massimo assume un

ruolo fondamentale come difensore dellortodossia116

stringendo rapporti sia con

il potere imperiale e affiancando quello papale III periodo dal 645 al 662 dC in

cui Massimo viene processato e arrestato ottenendo poi lappellativo di

confessore Esclusi quei rari casi in cui egrave stato possibile fornire con certezza la

data di composizione si procede allidentificazione dei periodi di composizione

principalmente tramite due canali gli studi critici e i richiami presenti nelle opere

stesse

- II livello opere

Il dibattito culturale riguardo lrsquoattivitagrave letteraria del monaco egrave alimentato

dal fatto che il suo pensiero egrave affidato a scritti di difficile interpretazione il cui

valore non egrave stato immediatamente e universalmente recepito La difficoltagrave deriva

innanzitutto dallo stile dellrsquoautore intessuto di immagini e simboli che si

condensano in una forma di scrittura per alcuni versi piugrave consona alla preghiera

che alla filosofia e che si prestano a contrastanti letture In realtagrave egrave uno stile

coerente con il progetto del monaco di determinare la corretta ortodossia anche

attraverso una modalitagrave espressiva volutamente criptica e sintetica Ciograve non

significa peraltro che lrsquoargomentazione e la spiegazione razionale siano assenti

115

Per conoscere gli scritti del Confessore considerate non autentiche o dubbie si rimanda alla

ricostruzione di Maria Luisa Gatti Cfr M GATTI op cit pp 87-97 116

Ricordiamo che il Patto di unione egrave del 633 dC lo Psephos del 634 dC e lrsquoEkthesis del 638

dC

35

dalla sua vasta produzione Infatti il monaco Massimo sceglie di esprimersi

attraverso diversi generi letterari prediligendo lrsquoimmediatezza diretta e tagliente

propria dellrsquoaforisma efficace per la memorizzazione dei precetti religiosi da

parte degli altri monaci la completezza delle responsiones in cui ogni richiesta

dellinterlocutore viene soddisfatta da argomentazioni filosofiche e teologiche o

laccurata scrittura epistolare che mira ad esporre non solo dati biografici ma vere

e proprie testimonianze di un animo pulsante In altri termini il rischio in cui si

puograve incorrere egrave quello di ritenere lautore Massimo come unentitagrave autosufficiente

o causa della sua scrittura piuttosto che un soggetto scrivente che a volte si

identifica con lio del discorso Per linterpretazione del pensiero filosofico del

monaco dunque considerare il rapporto fra scrittore e scrittura egrave fondamentale

perderlo di vista mirando soltanto alla comprensione ed esposizione del

contenuto badare solo a che cosa egrave detto e non anche a come egrave detto puograve far

conseguire un vero e proprio fraintendimento del contenuto stesso e limpossibilitagrave

di caratterizzare lorientamento filosofico che si esprime puntualmente nel testo

Dati questi presupposti non crsquoegrave da meravigliarsi se lrsquointerpretazione di

molti scritti del monaco egrave stata un compito assai arduo per gli studiosi vista la

difficoltagrave annessa di stabilire le opere autentiche da quelle inautentiche Si

presenta in questo luogo i risultati delle ricerche specificando delle opere del

monaco gli studi piugrave recenti le edizioni critiche e le traduzioni moderne in modo

da fornire unrsquoaccurata ricostruzione scientifica117

117

Per la ricostruzione scientifica delle opere del monaco si ha come riferimento essenziale per

tutti gli studi cfr P SHERWOOD An Annotated Date-List of the Works of Maximus the Confessor

Roma 1952da qui in poi abbreviata in P SHERWOOD (1952) M L Gatti Saggio di bibliografia

generale ragionata e contributi per una ricostruzione scientifica del suo pensiero metafisico e

religioso Milano 1987 Per gli studi successivi sono risultati fondamentali i seguenti studi P VAN

DEUN Maxime le Confesseur eacutetat de la question et bibliographie exhaustive in laquoSacris erudiriraquo

vol 38 19981999 pp 485-573 e ID Deacuteveloppements reacutecents des recherches sur Maxime le

Confesseur (1998‐2009) in laquoSacris erudiriraquo vol 48 2009 pp 97-167 L KHOPERIA The old

Georgian translations of Saint Maximus the Confessors works in laquoAnnual of medieval studies at

Central European University Budapestraquo vol 6 2000 pp 225-231 B JANSSENS About some

works by Maximus the Confessors in Manuscripts Florentinus Bibl Med Laur Plut VII 35 and

Sinaiticus gr 398 in laquoCodices manuscriptiraquo 4445 2003 pp 13-28 B MARKESINIS Les extraits

de S Maxime le Confesseur transmis par le Parisinus gr 854 (13e s) in laquoOrientalia Lovaniensia

periodicaraquo vol 31 2005 pp 109-117 M JANKOWIAK AND P BOOTH An Updated Date-List of

the Works of Maximus the Confessor in The Oxford Handbook of Maximus the Confessor ed P

Allen and B Neil Oxford 2015 pp 19-83 da qui in poi citata M JANKOWIAK AND P BOOTH

(2015)

36

Per ragioni di scientificitagrave e completezza egrave necessario far un breve accenno

ai vari frammenti e aggiunte che compaiono sotto il nome di Massimo il

Confessore in diversi codici e raccolte le cui principali raccolte sono state cosigrave

raggruppate da Geerard Addimenta e variis codicibus Fragmenta in catenis

Fragmenta in cod Vat Gr 1809 e Fragmenta in laquoDoctrina Patrumraquo

Gli Addimenta e variis codicibus sono stati raccolti da Epifanovič nel

1917118

e completano la vita del monaco e le opere a lui attribuite invece i

Fragmenta in catenis presentati da Geerard sono dodici frammenti e scolii tratti

da Catene riguardo excerpta di opere del monaco119

I Fragmenta in cod Vat Gr

1809 pubblicati da Gitlbauer nel 1878120

sono una raccolta dei frammenti tratti

dagli scritti del monaco che Geerard ha ordinato in quattro gruppi a) Epistula ad

ignotum b) Fragmentum c) Capita ascetica IV d) Capita ascetica VII Infine i

Fragmenta in laquoDoctrina Patrumraquo curati da Diekamp121

sono

novecentosettantasette citazioni di cui quattro vengono riconosciute proprie delle

Epistulae XII XIII XV del monaco In questo lavoro i frammenti verranno presi in

considerazione per quanto riguarda la ricostruzione dellrsquoautenticitagrave delle opere del

monaco analizzate di volta in volta

118

Cfr S L EPIFANOVIČ Materialy k izučeniju žizni I tvorenij prep Maksima Ispovednika Kiev

1917 Per unrsquoaccurata esposizione dei contenuti cfr M GATTI Massimo il Confessore Saggio di

bibliografia ragionata e contributi per una ricostruzione scientifica del suo pensiero metafisico e

religioso Milano 1987 pp 98-105 e pp 159-162 Il testo di Epifanovič egrave stato completato dalla

ricerca di Roosen nel 2001 Cfr B ROOSEN Epifanovich Revisited (Pseudo-) Maximi Confessoris

Opuscula varia a Critical Edition with Extensive Notes on Manuscript Tradition and Authenticity

Ph D Leuven 2001 119

Cfr Clavis Patrum Graecorum vol III A Cyrillo Alexandrino ad Iohannem Damascenum

cura et studio M Geerard Thurnhout 1979 p 448 Per un elenco analitico cfr M GATTI op cit

pp 106-107 120

Cfr Cfr M GITLBAUER Die Uumlberreste griechischer Tachygraphie im Codex Vaticanus

Graecus 1809 in laquoDenkschriften der kaiserlichen Akademie der Wissenschaften Philosophisch-

historische Classeraquo 28 (1878) la cui recensione egrave presente nel testo M GATTI op cit p 145 121

Cfr Doctrina Patrum de Incarnatione Verbi Ein griechisches Florilegium aus der Wende des

siebenten und achten Jahrhunderts zum ersten Male vollstaumlndig herausgegeben und untersucht

von F Diekamp Muumlnster in Westfalen 1907 Per un elenco dettagliato dei frammenti cfr M

GATTI op cit pp 108-109

37

21 Opere autentiche

I periodo (624 ndash 630 dC)

Dopo aver conosciuto nel 617618 dC il monaco Anastasio lrsquoAfricano suo

discepolo e compagno di vita tra il 624 dC e il 626 dC Massimo vive nel

monastero di S Giorgio a Cizico (attuale Erdeck) dove stringe rapporti con

Sofronio Nella tranquillitagrave del monastero scrive le sue prime opere e in seguito

a causa delle invasioni degli arabi egrave costretto a ritornare in Africa centrale

Capita de Caritate

(626 dC)

Egrave lrsquoinsieme di quattro centurie ognuna di cento aforismi-sentenze sulla caritagrave

secondo il modello usato da Evagrio Pontico che non viene mai nominato

esplicitamente dal monaco Massimo122

Lrsquoautore afferma nel Prologo indirizzato

ad Elpidio destinatario anche del Liber asceticus che questo discorso sullrsquoamore

diviso in questo modo raccoglie le dottrine fondamentali giagrave presenti nei Santi

Padri su tale tematica Nel corso della successione degli aforismi scritti in modo

sintetico per consentire agli altri monaci la memorizzazione vengono esaminati il

peccato le passioni la virtugrave la purificazione la preghiera e vengono delineate le

tappe della vita spirituale e della lotta ascetica Non mancano accenni di tematiche

di carattere teologico-metafisico quali la creazione la positivitagrave degli enti creati il

male la teologia apofatica e catafatica la Trinitagrave Riguardo la collocazione di

questa opera per quanto riguarda la data di composizione gli studiosi sono divisi

Sherwood123

concordando con von Balthasar124

preferisce collocarla nel primo

periodo di attivitagrave del monaco a differenza di altri studiosi come Jankowiak e

Booth125

che preferiscono considerarla unopera scritta dopo il 633 dC La teoria

di Sherwood ci appare piugrave plausibile in quanto le tematiche trattate in uno stato

embrionale vengono riprese e approfondite nelle opere piugrave mature

Edizioni Migne126

Geerard127

Aldo Ceresa-Gastaldo128

122

I numeri 100 e 4 sono molto significati infatti il numero 100 richiama il numero ldquosacrordquo che si

riferisce a Dio per mezzo della monade in quanto le decine e le centinaia hanno unrsquoanalogia con le

unitagrave corrispondenti invece il numero 4 richiama secondo Pegon il numero dei Vangeli fondati

sulla legge dellrsquoamore Cfr MAXIME LE CONFESSEUR Centuries sur la chariteacute a cura di J Pegon

Paris 1945 p 35 123

Cfr P SHERWOOD (1952) p 26 num 10 124

Cfr H U VON BALTHASAR Die Gnostischen Centurien des Maximus Confessor Herder 1941

p 115 125

Cfr M JANKOWIAK AND P BOOTH (2015) p 28 126

Cfr PG 90 960-1073 127

Cfr CPG 7693 128

Cfr MASSIMO IL CONFESSORE Capitoli sulla caritagrave Editi criticamente con introduzione

versione e note a cura di A Ceresa-Gastaldo Roma 1963

38

Studi Viller129

Sherwood130

Ceresa-Gastaldo131

Mahieu132

von Balthasar133

Dalmais134

Boronkai135

Thomson136

Vaniucci137

Artioli-Lovato138

Papanikolaou139

Wessels140

Traduzioni moderne Murawski141

Sherwood142

Pegon143

129

Cfr M VILLER Aux sources de la spiritualitagrave de S Maxime Les oeuvres dEvagre le Pontique

in laquoRevue dAsceacutetique et de Mystiqueraquo 11 (1930) pp 156-184 pp 239-268 e cfr ID La

Spiritualiteacute des premiers sieacutecles chreacutetiens Paris 1930 130

Cfr P SHERWOOD An Annotated Date-List of the Works of Maximus the Confessor Roma

1952 131

Cfr A CESERA-GASTALDO Il Codice Vaticano Palatino Gr 49 (fine IX secolo) contenente i

laquoCapitoli sulla caritagraveraquo di S Massimo il Confessore in Studi in onore di A Calderini e R

Paribeni Milano 1956 pp 403-414 cfr ID Die Uumlberlieferung der Κεϕάλαια περὶ ἀγάπης von

Maximus Confessor auf Grund einiger alten Athoshandschriften in laquoOrientalia Christiana

Periodicaraquo 23 (1957) pp 145-158 e cfr ID Nuove ricerche sulla tradizione manoscritta dei

Κεϕάλαια περὶ ἀγάπης di S Massimo il Confessore in Akten des XI Internationalen

Byzantinisten-kongresses Muumlnchen 1958 Muumlnchen 1960 pp 72-77 132

Cfr G MAHIEU Travaux preacuteparatoires agrave une eacutedition critique des oeuvres de S Maxime le

Confesseur Louvain 1957 Questo testo egrave rimasto inedito ed egrave ritenuto molto prezioso per le

ricerche sul Confessore per la sua recensione cfr M GATTI op cit p 224 133

Cfr H U VON BALTHASAR Kosmische Liturgie Das Weltbild Maximusrsquodes Bekenners

Einsiedeln 1961 134

Cfr I H DALMAIS Lrsquoheritage eacutevagrien dans la synthegravese de saint Maxime le Confesseur in

AA VV Papers Presented to the Fourth International Conference on Patristic Studies Held at

Christ Church Oxford 1963Part II Belin 1966 pp 356-362 135

Cfr I BORONKAI Uumlbersetzungsfehler in Cerbanusrsquolateinischer Version von Johannes

Damascenus und Maximus Confessor in laquoPhilologusraquo 115 1971 pp 32-45 ID Sprachliche

Calques in einer lateinischen Uumlbersetzung aus dem 12 Jahrhundert (Cerbanus Liber

Hecatontadum De Caritate Maximi philosophi et monachi) in laquoActa Antiqua Academiae

Scientiarum Hungaricaeraquo 23 1974 pp 233-238 e cfr ID Die Maximos-Uumlbersetzung des

Cerbanus (Lehren aus einer muumlnchener Handschrift) in laquoActa Antiqua Academiae Scientiarum

Hungaricaeraquo 24 (1976) pp 307-333 136

Cfr F J THOMSON The Natureof the Reception of Christian Byzantine Culture in Russia in the

Tenth to Thirteenth Centuries and Its Implications for Russian Culture in laquoSlavica Gardensiaraquo 5

(1978) pp 107-139 Per lo studio dei Cap de car Cfr Ibidem pp 112-113 e p 132 137

Cfr G VANIUCCI Philokalia I Testi di Ascetica e Mistica della Chiesa Orientale Firenze

1978 Viene presentata la traduzione di alcuni passi scelti dei Cap de car e dei Cap theol et oec

a partire da pp 119 fino a pp145 138

Cfr a cura di M B Artioli e F M Lovato La Filocalia a cura di Nicodimo Aghiorita e

Macario di Corinto Torino 1983 139

Cfr A PAPANIKOLAOU Learning How to Love Saint Maximus on Virtue in

Knowing the Purpose of Creation Through the Resurrection Proceedings of the Symposium on

St Maximus the Confessor Belgrade October 18-21 2012 Belgrade 2013 pp 239-250 140

Cfr S WELLES The Theology of Agape in Maximus the Confessor in laquoSt Vladimirs

Theological Quarterlyraquo 55 2011 pp 319-342 141

Cfr F MURAWSKI Fuumlhrer zu Gott Eine Auswahl aus griechischen Kirchenschrifstellern in

freier Uumlbersetzung Mainz 1926 pp 11-37 142

Cfr A cura di P Sherwood ST MAXIMUS THE CONFESSOR The Ascetic Life The Four

Centuries on Charity London 1955 143

Cfr J PEGON Centuries sur la chariteacute Paris 2006

39

Expositio in Psalmum LIX

(626 dC)

Breve opera di carattere esegetica in cui viene interpretato il Salmo 59 secondo il

metodo allegorico trattando con maggior attenzione i versetti del testo riguardo la

virtugrave lrsquoascesi la vita cristiana e la Chiesa con numerose allusioni alla simbologia

numerica La lettura allegorica che Massimo ritiene superiore allrsquointerpretazione

letterale come lrsquoanima egrave preminente rispetto al corpo non egrave ben riuscita in quanto

manca un disegno unitario dellrsquoesegesi

Edizioni Migne144

Geerard145

Van Deun146

Studi Cantarella147

Sherwood148

Sakvarelidze149

Traduzioni moderne Cantarella150

Ambiguorum liber

Questa opera ritenuta dagli studiosi la piugrave famosa e la piugrave speculativa in ambito

filosofico comprende Ambigua ad Iohannem Ambigua ad Thomam Epistula

secunda ad Thomam Gli Ambigua ad Iohannem risultano anteriori agli Ambigua

ad Thomam e dallrsquoepistola dedicatoria si ricava che il vescovo Giovanni di Cizico

avevo chiesto a Massimo di mettere per iscritto ciograve di cui avevano discusso

insieme riguardo a passi ritenuti difficili di Gregorio di Nazianzio Questa opera

offre in primo luogo un dettagliato panorama diacronico delle edizioni degli

Ambigua quella di F Combefis erudito seicentesco che non fu data alle stampe a

causa della scomparsa dello studioso ed egrave oggi conservata nel ms Paris Archives

Nationales M 834 (2292) quella di T Gale relativa a una sezione del testo e

allocata in appendice alla sua pubblicazione del De divisione naturae di Giovanni

Scoto Eriugena (Oxford 1681) quella di F Oehler (1857) la prima integrale (e

tuttavia rappresentativa solo di una parte della tradizione) subito dopo (1860)

confluita nellopera del Migne (PG 91) Il meticoloso esame in parallelo di

questultima del ms di Combefis e della traduzione latina degli Ambigua svolta

dallEriugena riporta in luce che il testo stabilito da Combefis risulta piugrave ampio e

completo rispetto alledizione leggibile nella Patrologia (dalla quale diverge

anche per un buon numero di lezioni esatte puntualmente segnalate) e che lo

studioso seicentesco esercitograve la sua attivitagrave filologica sugli Ambigua anche

144

Cfr PG 90 856-872 145

Cfr CPG 7690 146

Cfr MAXIMUS CONFESSOR Opuscula esegetica duo ed P Van Deun Turnhout 1990 147

Cfr S MASSIMO IL CONFESSORE La Mistagogia ed altri scritti a cura di R Cantarella Firenze

1931 pp 5-24 148

Cfr P SHERWOOD (1952) 149

Cfr N SAKVARELIDZE Understanding Some Terms in Maximus the Confessors Expositio

Orationis Dominicae and its Gelati Translation in Maximus the Confessor and Georgia London

2009 pp 59-72 150

Cfr MASSIMO IL CONFESSORE op cit a cura di R Cantarella pp 1-25

40

avvalendosi della versione eriugeniana (letta nellattuale ms Paris Bibl de

lArsenal 237) che spesso veniva ritradotta in greco151

Ambigua ad Iohannem

(628-630 dC)

Egrave compito di Massimo che si dichiara umilmente incapace ed indegno tentare di

spiegare le breve affermazioni di questo grande maestro Gregorio di Nazianzo I

temi prevalenti negli Ambigua ad Iohannem sono 1) la diabasis dal mondo

sensibile e temporale allrsquoeterno e del ruolo centrale dellrsquoIncarnazione di Cristo nel

raggiungimento della partecipazione da parte dellrsquouomo della Trinitagrave 2) il

problema della Trinitagrave e della cristologia 3) questioni antropologiche 4) la

teologia apofatica e catafatica 5) la confutazione dellrsquoOrigenismo 6) questioni di

carattere esegetico

Ambigua ad Thomam

(630-634 dC)

Gli Ambigua ad Thomam molto piugrave brevi rispetto ai primi e composti

successivamente sono una risposta a Tommaso di cinque passi oscuri di Gregorio

di Nazianzo e uno di Dionigi Areopagita Mentre le prime due questioni

riguardano Dio stesso come Monade e come Triade le altre hanno come tema

principale le energheiai di Cristo invece nellrsquoultimo capitolo che tratta la quarta

lettera di Dionigi Areopagita spiega in quale senso Dio egrave uomo Cristo egrave uomo

non solo percheacute egrave causa degli uomini ma anche percheacute egrave divenuto veramente

uomo in modo miracoloso producendo nel mondo unrsquoattivitagrave teandrica In altri

termini mentre per Dionigi il problema non era quello di precisare il rapporto tra

due operazioni ma di spiegare ai pagani come in Cristo nel suo agire si

manifestino strettamente congiunte lrsquoazione umana e quella divina in Massimo

invece si trova una riflessione molto ampia sul rapporto fra sostanza potenza e

operazione Se Cristo egrave veramente uomo e Dio deve agire divinamente e

umanamente percheacute la natura divina si manifesta nellrsquooperazione come prova di

questa duplicitagrave di operazioni Massimo presenta i miracoli e la Passione di Cristo

151

Cfr C MORESCHINI Lrsquoedizione inedita degli Ambigua ad Iohannem di Massimo il Confessore

ad opera di Francesco Combefis in laquoEditiones principes delle opere dei Padri Greci e Latini Atti

del Convegno di studi della societagrave Internazionale per lo Studio del Medioevo Latino (SISMEL)

Firenze 24-25 ottobre 2003raquo Firenze 2006 pp 163-177

41

Epistula secunda ad Thomam

(635636 dC)

LrsquoEpistula secunda ad Thomam egrave costituita da unrsquointroduzione tre aporie ed una

conclusione In risposta a Tommaso ormai totalmente convinto precedentemente

che gli aveva chiesto ulteriori chiarimenti Massimo riprende la prima la terza e la

quarta aporia ivi trattate Dopo unrsquointroduzione che contiene attestazioni di stima

nei confronti dellrsquointerlocutore a partire dal capitolo quarto Massimo affronta la

prima aporia trattando della monade e della diade A partire dallrsquoottavo capitolo

viene ripresa a proposito dellrsquounione ipostatica delle due nature nel Verbo la terza

aporia riguardante Gregorio con correzioni di errori di Severo e di Apollinare

Edizioni Migne152

Geerard153

Jeauneau154

Janssens155

Studi Gitlbauer156

Draumlseke157

Sajdak158

Cappuyns159

Sherwood160

Candal161

von Ivaacutenka162

Canart163

Riou164

Jeauneau165

Janssens166

Moreschini167

152

Cfr PG 91 1061-1417 per gli Ambigua ad Ioannem PG 91 1032-1060 per gli Ambigua ad

Thomam 153

Cfr CPG 77052 per gli Ambigua ad Ioannem CCSG 48 1-34 per gli Ambigua ad Thomam e

cfr CPG 7700 per Epistula secunda ad Thomam 154

Cfr MAXIMUS CONFESSOR Ambigua ad Iohannem iuxta Iohannis Scoti Eriugenae latinam

interpretationem ed a cura di E Jeauneau CCSG-PB 18 Turnhout 1988 155

Cfr ID Ambigua ad Thomam una cum Epistula secunda ad eundem ed a cura di B Janssens

CCSG-PB 48 Turnhout 2002 156

Cfr M GITLBAUER Die Uumlberreste griechischer Tachygraphie im Codex Vaticanus Graecus

1809 in laquoDenkschriften der kaiserlichen Akademie der Wissenschaften Philosophisch-historische

Classeraquo 28 (1878) pp 1-110 157

Cfr J DRAumlSEKE Maximus Confessor und Johannes Scotus Eriugena in laquoTheologische Studien

und Kritikenraquo 84 (1911) pp 20-60 e pp 204-229 158

Cfr J SAJDAK Meletemata Patristica I Historia critica scholiastarum et commentatorum

Gregorii Nazianzeni Scripsit J Sajdak Pars Prima De codicibus scholiastarum et

commentatorum Gregorii Nazianzeni accedit Appendix de pseudo-gregorianis et Gregorii

encomiis Cracovia 1914 e cfr ID Die Scholiasten der Reden des Gregor von Nazianz Ein

kurzgefasster Bericht uumlber den jetzigen Stand der Forschung in laquoByzantinische Zeitschriftraquo 30

(1929-1930) pp 268-274 159

Cfr M CAPPUYNS Jean Scot Eacuterigegravene Sa vie son oeuvre sa penseacutee Lovain-Paris 1933 cfr

ID La laquoVersio Ambiguorum Maximiraquo de Jean Scot Eacuterigegravene in laquoRecherches de Theacuteologie

ancienne et meacutedieacutevaleraquo 30 (1963) pp 324-329 cfr ID Glose ineacutedite de Jean Scot sur un passage

de Maxime e Jean Scot Eacuterigegravene et les laquoScholiaeraquo de Maxime le Confesseur in laquoRecherches de

Theacuteologie ancienne et meacutedieacutevaleraquo 31 (1964) pp 320-324 e pp 122-124 160

Cfr P SHERWOOD The Earlier Ambigua of Saint Maximus the Confessor and His Refutation of

Origenism Roma 1955 161

Cfr M CANDAL La gracia increada del laquoLiber Ambiguoruumraquo de San Maacuteximo in laquoOrientalia

Christiana Periodicaraquo 27 (1961) pp 131-149 162

Cfr E VON IVAacuteNKA Maximos der Bekenner All-Eins in Christus Einsiedeln 1961 163

Cfr P CANART La deuxiegraveme lettre agrave Thomas de S Maxime le Confesseur in laquoByzantionraquo 34

(1964) pp 415-445 164

Cfr A RIOU Le monde et lrsquoEacuteglise selon Maxime le Confesseur Paris 1973 165

Cfr Eacute JEAUNEAU La traduction eacuterigegravenienne des laquoAmbiguaraquo de Maxime le Confesseur

Thomas Gale (1636-1702) et le laquoCodex Remensisraquo in Aa Vv Jean Scot Eacuterigegravene et lrsquohistoire de

42

Harrington168

Benevich169

Guiu170

Lauritzen171

Mueller-Jourdan172

Crawford173

Cooper174

Lollar175

Parsenions176

Traduzioni moderne von Ivaacutenka177

Moreschini178

Lollar179

Costans180

la philosophie Laon 7-12 juillet 1975 Paris 1977 pp 135-144 cfr ID Quisquiliae e

Mazarinaeo codice 561 depromptae in laquoRecherches de Theacuteologie ancienne et meacutedieacutevaleraquo 45

(1978) pp 79-128 166

Cfr B JANSSENS Does the combination of MaximusrsquoAmbigua ad Thomam and Ambigua ad

Iohannem go back to the Confessors himself in laquoSacris erudiriraquo 42 (2003) pp 282-286 167

Cfr C MORESCHINI Ledizione inedita degli Ambigua ad Iohannem di Massimo il Confessore

ad opera di Francesco Combefis in laquoEditiones principes delle opere dei Padri Greci e Latini Atti

del Convegno di studi della societagrave Internazionale per lo Studio del Medioevo Latino (SISMEL)

Certosa del Galluzzo Firenze 24-25 ottobre 2003raquo Firenze 2006 pp 163-177 168

Cfr L M HARRINGTON Creation and natural contemplation in Maximus the Confessors

Ambiguum 1019 in Aa Vv Divine creation in ancient medieval and early modern thought

essays presented to the Revd Dr Robert D Crouse Leiden 2007 pp 191-212 169

Cfr I G BENEVICH Maximus the Confessorrsquos polemics against anti-Origenism Epistulae 6

and 7 as a c ontext for the Ambigua ad Iohannem in laquoRevue drsquohistoire eccleacutesiastiqueraquo 104 2009

pp 5-15 170

Cfr A GUIU Christology and Philosophical Culture

in Maximus the Confessors Ambiguum 41 in laquoStudia Patristica Vol XLVIII Papers presented at

the Fifteenth International Conference on Patristic Studies held in Oxford 2007 From the Fifth

Century Greek Writers Latin Writer Nachlebenraquo Louvain 2010 pp 111-116 171

Cfr F LAURITZEN Pagan Energies in Maximus the Confessor the Influence of Proclus on ad

Thomam 5 in laquoGreek Roman and Byzantine studiesraquo 52 2012 pp 226-239 172

Cfr P MUELLER-JOURDAN Where and When as Metaphysical Prerequisites for Creation in

Ambiguum 10 in Knowing the Purpose of Creation Through the Resurrection Proceedings of the

Symposium on St Maximus the Confessor Belgrade October 18-21 2012 Belgrade 2013 pp 287-

296 173

Cfr K C CRAWFORD ldquoReceptive Potencyrdquo in Ambigua ad Iohannem 20 of St Maximus the

Confessor in laquoStudia patristicaraquo 68 2013 pp 313-324 174

Cfr A G COPPER Maximus the Confessors Letters to Thomas A Review of the Most Recent

Critical Text and English Translation in laquo Revue dhistoire eccleacutesiastiqueraquo 108 2013 pp 45-64 175

Cfr J LOLLAR To see into life of things the contemplation of nature in Maximus the

Confessor and his predecessors Turnhout 2013 176

Cfr G PARSENIONS John the Evangelist as John the Forerunner First Thoughts on the Use of

Scripture in Ambiguum 21 in Ibidem pp 261-270 177

Cfr E VON IVAacuteNKA Der philosophische Ertrag der Auseinandersetzung Maximos des

Bekenners mit dem Origenisumus in laquoJahrbuch der Oumlsterreichischen Byzantinischen

Gesellschaftraquo 8 (1958) pp 23-49 In appendice lrsquoautrice traduce cinque passi degli Ambigua 1)

PG 91 1216 A -1221 B 2) PG 91 1304 D- 1313 B 3) PG 91 1357 D- 1361 A 4) PG 91 1361 A

ndash 1365 C 5) PG 91 1316 B ndash 1320 A 178

Cfr MASSIMO IL CONFESSORE Ambigua Problemi metafisici e teologici su testi di Gregorio di

Nazianzo e Dionigi Areopagita a cura di C Moreschini Milano 2003 179

Cfr MAXIMUS THE CONFESSOR Ambigua to Thomas Second Letter to Thomas Introduction

translation and notes a cura di J Lollar Turhout 2010 180

Cfr MAXIMUS CONFESSOR On Difficulties in the Church Fathers The Ambigua vol I ndash II ed

and trasl N Costans Harvard 2014

43

II periodo (630-645 dC)

A partire dal 630 dC il monaco egrave in Africa poi a Cartagine e dopo il 634 dC

diventa discepolo di Sofronio in Palestina Esprime pubblicamente la sua

avversione verso il monoergetismo e il monotelismo nel 640 dC e poco dopo il

641 dC ritorna in Africa Nel 645 dC disputa pubblicamente a Cartagine con

Pirro patriarca deposto di Costantinopoli a Roma

Capita theologica et oeconomica

(630-634 d C)

Questa raccolta di duecento pensieri egrave stata considerata da von Balthasar lopera

piugrave profonda del monaco da noi posseduta e testimonianza di una crisi

origeniana ai tempi della sua permanenza ad Alessandria181

Nel Codice 194

riprodotto anche da Migne182

Fozio riteneva che questrsquoopera fosse vicina nel

genere letterario ai Capita de caritate nei contenuti alle Quaestiones ad

Thalassium183

infatti il genere apoftegmatico degli aforismi consente al monaco

di variare e alternare gli argomenti che riguardano la teologia e lrsquoincarnazione del

figlio di Dio Vengono ricordate dagli studiosi con la denominazione attribuita da

von Balthasar Capita gnostica titolo improprio che coincide con una raccolta

dubbia pubblicata da Epifanovič nel 1917 in base ad un codice di Mosca184

Gli

argomenti sono diversi infatti nella prima centuria il monaco tratta della natura

divina e delle sue allegorie invece la seconda centuria tratta dellrsquoincarnazione del

Verbo

Edizioni critiche Migne185

Geerard186

Studi Epifanovič187

Skutella188

von Balthasar189

Sherwood190

Dalmais191

Riou192

Declerck193

181

Cfr H U VON BALTHASAR Komische Liturgie Das Weltbild Maximus des Bekenners

Einsiedeln 1961 p 486 Linterpretazione di von Balthasar volta a riabilitare la figura del monaco

considerato un mero compilatore riguardo i Capita teologica et oeconomica tende a sottolineare

quanto lrsquoorigenismo abbia determinato una lettura mitigata dellrsquoapokatastasis Concorda con il

teologo moderno altri studiosi come Michaud Gaith Cfr M MICHAUD St Maxime le Confesseur

et lrsquoapocatastase in laquoRevue Internationale de Theologieraquo 10 (1902) pp 257-272 e cfr V

GRUMEL s v Maxime de Chrysopolis ou Maxime le Confesseur (Saint) in Dictionnaire de

Theacuteologie Catholique contenant lrsquoexposeacute des doctrine de la Theacuteologie Catholique leurs preuves

et leur histoire commenceacute sous la direction de A Vacant et E Mangenot commenceacute sous la

direction de Eacute Amann tome X partie I Paris 1928 coll 448-459 182

Cfr PG 90 1081 183

Cfr PHOTIUS Biliothegraveque Tome III (laquoCodicesraquo 186-222) texte eacutetabli ed traduit per R Henry

Paris 1962 pp 74-89 184

Cfr S L EPIFANOVIČ (1917) pp33-56 185

Cfr PG 901084-1173 186

Cfr CPG 7694 187

Cfr Nota 213

44

Traduzioni moderne Ceresa-Gastaldo194

von Balthasar195

Artioli-Lovato196

Quaestiones ad Thalassium

(633634 dC)

Egrave uno dei capolavori del Confessore che appartiene al genere delle quaestiones et

responsiones Talassio Libico invia al monaco una serie di quaestiones su passi

riguardanti la Scrittura a cui il monaco risponde Bencheacute Massimo aveva

188

Cfr F SKUTELLA Ein Handschriften zu Maximus Confessor in laquoByzantinische Zeitschriftraquo 28

(1928) p 67 Egrave un lavoro sul codice Vallicellanus lat D 43 ff 88-89 riporta solo un frammento

della II Centuria dei Cap theol et oec Pur essendo uno studio di un frammento viene qui

ricordato come inizio di una ricerca filologica del testo 189

Cfr HU VON BALTHASAR Die laquoGnostischen Centurienraquo des Maximus Confessor Freiburg im

Breisgau 1941 Il teologo moderno si occupa di determinare lautenticitagrave dei Cap theol et oecdi

rintracciare le fonti e i temi oltre di ricostruirne la data di composizione I duecento pensieri

vengono divisi in tre gruppi Origenistische Motive Evagrianische Motive e Die Gegenmotive in

cui si esaminano i motivi origeniani ed evagriani nelle prime due parti nellultima parte Balthasar

esplicita la ripresa dei concetti tratti da Dionigi Areopagita da parte del Confessore e la sintesi che

il monaco fa dei motivi origeniani ed evagriani Balthasar divide le Centurie secondo gli argomenti

in questo modo

I centuria capp 1-10 Trascendenza di Dio e contingenza degli esseri

capp 11-29 il bene e i suoi opposti

capp 30-34 raffigurazioni allegoriche della perfezione

capp 35-70 la mistica allegoria del sabato

capp 71-100 realtagrave ed allegorie della salvezza

II centuria capp 1-19 le varie tappe della perfezione

capp 20-25 il processo di divinizzazione

capp 26-47 il significato mistico dellrsquoincarnazione e della risurrezione

capp 48-55 motivi allegorici dellrsquoAntico Testamento

capp 56-100 i molteplici aspetti della Parola di Dio 190

Cfr P SHERWOOD (1952) p 35 num 37 e cfr ID Maximus and Origenism egraveArch kai telov

in Berichte zum XI Internationalen Byzantinisten-Kongress Muumlchen 1958 Muumlchen 1958 pp 1-

27 In questo articolo Sherwood esamina il rapporto fra Massimo e lOrigenismo chiarendo sin da

subito (pp 1-4) le diverse accezioni con cui viene utilizzato il termine origenismo in modo da

argomentare le divergenze tra lui e von Bhaltasar 191

Cfr I H DALMAIS Lrsquoheacuteritage eacutevagrien dans la synthegravese de saint Maxime le Confesseur in

Papers Presented to the Fourth International Conference on Patristic Studies Held at Christ

Church Oxford 1963 Part II Patres Apostolici Historica Liturgica Ascetica et Monastica

Edited by F LCross Berlin 1966 pp 356-362 In questo contributo lrsquoautore esplicita che la

dottrina origenista contenuta nelle Cinque Centure gnostiche di Evagrio sia stata confutata da

Massimo in questa opera prendendone completamente le distanze 192

Cfr A RIOU Le monde et lEacuteglise selon Maxime le Confesseur Paris 1973 193

Cfr J H DECLERCK Les citations de S Maxime le Confesseur chez Paul de lEacutevergeacutetis in

laquoByzantionraquo 55 (1985) pp 91-117 194

Cfr MASSIMO IL CONFESSORE Il Dio-Uomo Duecento pensieri sulla conoscenza di Dio e

sullincarnazione di Cristo introduzione traduzione e note di A Ceresa-Gastaldo Milano 1980 195

Cfr H U VON BALTHASAR Kosmische Liturgie Das Weltbild Maximusrsquodes Bekenners

Einsiedeln 1961 Nella seconda parte del volume Texte und Studien il teologo moderno ripropone

la traduzione del 1941 dei Cap theol et oec (cfr nota 218) con variazioni di carattere

interpretativo ed elimina le considerazioni di carattere cronologico 196

Cfr La Filocalia a cura di Nicodimo Aghiorita e Macario di Corinto introduzione e note di

M B Artioli e F M Lovato volume II Torino 1983 pp 300-312

45

promesso nel Prologo di presentare per ciascuna domanda una responsio concisa

tale promessa egrave stata mantenuta solo nelle prime quaestiones Infatti le spiegazioni

di Massimo non si attengono alle spiegazioni letterali dei versetti neacute a spiegazioni

solo allegoriche vanno molto lontano dal testo che finisce per essere solo un

pretesto di lettura filosofica di un percorso ascetico Scritte molto probabilmente

dopo gli Ambigua ma il terminus ante quem egrave forse lrsquoassenza della discussione

riguardo le operazioni di Cristo

Edizioni Migne197

Geerard198

Laga-Steel199

Studi Bardy200

Hausherr201

Sherwood202

von Balthasar203

Meyvaert204

Duval205

Croce206

Schamp207

Laga208

Blowers209

Laga210

Blowers-Wilken211

Wallace212

197

Cfr PG 90 244-785 198

Cfr CPG 7688 199

Cfr MAXIMUS CONFESSOR Quaestiones ad Thalassium ed C Laga e C Steel I vol Turnhout

1980 e II vol Turnhout 1990 200

Cfr G BARDY La Litteacuterature patristique des laquoQuaestiones et responsionesraquo sur lrsquoEacutecriture

Sainte (Suite et fin) in laquoRevue bibliqueraquo 42 (1933) pp 328-352 201

Cfr I HAUSHERR Philautie De la tendresse pour soi agrave la chariteacute selon Saint Maxime le

Confesseur Roma 1952 202

Cfr P SHERWWOD (1952) e ID Exposition and Use of Scripture in St Maximus as Manifest in

the laquoQuaestiones ad Thalassiumraquo in laquoOrientalia Christiana Periodicaraquo 24 (1958) pp 202-207 203

Cfr H U VON BALTHASAR Komische Liturgie Das Weltbild Maximusrsquodes Bekenners

Einsielsielden 1961 204

Cfr P MEYVAERT The Exegetical Treatises of Peter Deacon and Eiugenarsquos Latin Rendering

of the laquoad Thalassiumraquo of Maximus the Confessor in laquoSacris Erudiriraquo 14 (1963) pp 130-148 205

Cfr Y M DUVAL Le Livre de Jonas dans la litteacuterature chreacutetienne grecque et latine Sources

et influence du Commentaire sur Jonas de Saint Jeacuterome II vol Paris 1973 pp 381-385 206

Cfr V CROCE Tradizione e ricerca Il metodo teologico di Massimo il Confessore Milano

1974 207

Cfr J SCHAMP Maxime le Confesseur et Photios Agrave propos drsquoune edition reacutecente des

Quaestions agrave Thalassius in laquoRevue Belge de Philologie et drsquoHistoireraquo 60 (1982) pp 163-176 208

Cfr C Laga Maximi Confessoris ad Thalassium Quaestio 64 Essai de lecture in After

Calcedon Studies in Theology and Church History Offered to Professor A Van Roey for His

Seventieth Birthday Leuven 1985 pp 203-215 209

Cfr P M BLOWERS Exegesis and Spiritual Pedagogy in Maximus the Confessor An

Investigation of the Quaestiones Ad Thalassium Notre Dame 1991 210

Cfr C LAGA A complete Graeco-Latin Index of Maximus Confessorrsquos Quaestiones ad

Thalassium in History and Eschatology in John Scottus Eriugena and his Time Proceedings of

the 10th International Conference of the Society for the Promotion of Eriugenian Studies

Maynooth and Dublin August 16-20 2000 ed J McEvoy and M Dunne Leuven 2002 pp 169-

182 211

Cfr P M BLOWERS AND R L WILKEN On the Cosmic Mystery of Jesus Christ Selected

Writings from St Maximus the Confessor Crestwood 2003 La monografia propone la traduzione

di alcune opere del Monaco quali Ambigua 7 8 e 42 le QTh I II VI XVII XXI XXII XLII

LX LXI LXIV e lrsquoOpusculum theol et pol 6 per esplicitare il principio e il fine delle creature

razionali in che modo il Creatore mette ordine a partire dallrsquoesistenza del corpo Gesugrave Cristo e le

leggi sullutilitagrave delle passioni sulla conservazione di Dio e la sua presenza nellUniverso sulla

grazia del Battesimo sul progresso spirituale secondo virtugrave sulle passioni umane di Cristo il

nuovo Adamo che divenne peccato sul Mistero Cosmico di Gesugrave Cristo sullereditagrave della

46

Traduzioni moderne Argyriou213

von Ivaacutenka214

Ceresa-Gastaldo215

Vinel216

Quaestiones et dubia

(633634 dC)

Opera che fa parte del genere letterario delle questiones et responsiones genere

letterario che presenta il tema esposto nella maggior parte dei casi sotto forma di

domanda e la risposta che egrave molto breve Sono circa 195 questiones caratterizzate

da unrsquoesegesi anagogica di cui solo quarantasette contenute nellrsquoedizione del

Migne Secondo Declerck questrsquoopera risulta poco profonda sia formalmente sia

speculativamente rispetto alle altre opere dello stesso genere molto probabilmente

percheacute era unrsquoopera preparatoria rispetto allrsquoAmbiguorum liber e alle Quaestiones

ad Thalassium

Edizioni Migne217

Geerard218

Declerck219

Studi Epifanovič220

Bardy221

Sherwood222

Giannelli223

Riedinger224

Geerard225

Declerck226

Follieri227

trasgressione di Adamo sul profeta Giona e lEconomia della salvezza e infine sulle due volontagrave di

Cristo in agonia del Getsemani 212

Cfr J D WALLAS Virtue and Knowledge as the Hermeneutical Key for Unlocking Maximus

the Confessors Quaestiones ad Thalassium (Dissertation pp 254 ISBN 9781303129353)

United States 2013 213

Cfr A ARGYRIOU Saint Maxime le Confesseur Le Mystegravere du Salut textes traduit et preacutesenteacutes

avec une introduction de I H Dalmais Namur 1964 Dopo le prime pagine di introduzione

approfondita di Dalmais (pp 7-57) che presenta la biografia le opere e la dottrina spirituale del

monaco Argyriou sceglie di presentare alcuni passi delle QTh per esporre lrsquoantropologia la

cristologia le vie ascetiche e la teologia della salvezza secondo il Confessore Il testo egrave diviso in

tre parti la prima delinea lrsquoinsegnamento antropologico e cristiologico la seconda il rapporto tra

Dio e lrsquouniverso le ldquotre leggirdquo la teologia del tempo e infine la terza delinea le sintesi cosmico-

antropologiche nellrsquoambito ecclesiale 214

Cfr E VON IVAacuteNKA Maximos der Bekenner All-Eins in Christus Einsiedeln 1961 pp 50-55

pp 70-85 215

Cfr A CERESA-GASTALDO Il motivo del sangue in Massimo Confessore in Atti della

settimana laquoSangue e antropologia nella letteratura cristianaraquo(Roma 29 novembre ndash 4 dicembre

1982) a cura di F Vattioni Roma 1983 pp 1421-1431 Lrsquoautore espone i valori semantici del

termine haima e alle pagine 1428-1429 traduce la QTh XXXV che riprende e approfondisce un

anno piugrave tardi nellrsquoarticolo ID Agonia e sangue di Gesugrave nel Getsemani in laquoSangue e antropologia

nella liturgiaraquo II Roma 1984 pp 571-579 216

Cfr MAXIME LE CONFESSEUR Questions agrave Thalassios 1- 40 Introduction et notes par Jean-

Claude Larchet traduction par Franccediloise Vinel Paris 2010 e ID Questions agrave Thalassios 41-55

Introduction et notes par Jean-Claude Larchet traduction par Franccediloise Vinel Paris 2012 217

Cfr PG 90 785-856 218

Cfr CPG 7689 219

Cfr MAXIMUS CONFESSOR Quaestiones et dubia ed J H Declerck Turnhout 1982 220

Cfr S L EPIFANOVIČ (1917) 221

Cfr G BARDY La Litteacuterature patristique des laquoQuaestiones et responsionesraquo sur lrsquoEacutecriture

Sainte (Suite et fin) in laquoRevue bibliqueraquo 42 1933 pp 328-352 222

Cfr P SHERWOOD An Annotated Date-List of the Works of Maximus the Confessor Roma

1952

47

Traduzioni moderne Prassas228

Liber asceticus

(633634 dC)

Questo dialogo tra un giovane monaco ed un anziano ha come argomento lrsquoascesi

e la vita cristiana Secondo Sherwood puograve essere suddiviso in due parti nella

prima (capitoli 1-26) i due monaci dialogano sulla salvezza come scopo

dellrsquoIncarnazione invece nella seconda (capitoli 27-45) il monaco giovane chiede

il percheacute non possiede compunzione e lrsquoanziano monaco si dilunga in un

monologo per spiegargli le cause quali mancanza di timore di Dio negligenza

disobbedienza e fede priva di opere229

Fin dalle prime righe il monaco anziano

esplicita al monaco giovane che la salvezza dellrsquouomo egrave lo scopo

dellrsquoIncarnazione realizzabile solo attraverso la pratica dei comandamenti e

lrsquoesercizio della virtugrave strumenti indispensabili per conformarsi a Cristo (capitoli

1-5) Infatti lrsquouomo solo se segue lrsquoesempio della vita di Cristo (capitoli 10-13) di

Paolo e degli Apostoli (capitoli 14-16) con la pratica dei comandamenti sintesi

dellrsquoamore di Dio e del prossimo potragrave essere salvato Occore che il cristiano

dunque ami gli altri uomini e perdoni i suoi nemici (capitolo 17) acquisti la

temperanza e le altre virtugrave quali amore padronanza di seacute e preghiera ininterrotta

(capitoli 18-26) Dopo il monologo (capitoli 27-37) e dopo una lunga invocazione

223

Cfr C GIANNELLI Una laquoeditio maiorraquo delle laquoQuaestiones et dubiaraquo di S Massimo il

Confessore in Πεπραγμένα τοῦ θrsquoΔιεθνοῦς Βυζαντινολογικοῦ Συνεδρίου Athenai 1956 pp

100-111 224

Cfr U RIEDINGER Die laquoQuaestiones et dubiaraquo (Erotapokriseis) des Maximos Homologetes in

Codex Vaticanus Graecus 1703 (s10) in laquoByzantinisch-neugriechische Jahrbuumlcherraquo 90 1966 pp

260-276 225

Cfr Clavis Patrum Graecorum vol III A Cyrillo Alexandrino ad Iohannem Damascenum

cura et studio a cura di M Geerard Thurnhout 1979 226

Cfr J H DECLERK Remarques sur la tradition du laquoPhysiologusraquo Grec in laquoByzantionraquo 51

1981 pp 148-158 cfr ID Un manuscript peu connu le laquoLondinensis Brit Libr Add 17472raquo in

laquoByzantionraquo 51 1981 pp 484-501 cfr ID La tradition des Questiones et Dubia de S Maxime le

Confesseur in AA VV Maximus Confessor Actes du Symposium sur Maxime le Confesseur

Fribourg 2-5 septembre 1980 Fribourg 1982 pp 85-96 e cfr ID Les citations de S Maxime le

Confesseur chez Paul de lrsquoEacutevergeacutetis in laquoByzantionraquo 55 1985 pp 91-117 227

Cfr E FOLLIERI Byzantina et Italograeca Studi di filologia e di paleografia Roma 1997 pp

141-150 228

Cfr MAXIMUS THE CONFESSOR Questions and Doubts trans D D Prassas Dekalb 2010

Prassas inizia la sua introduzione con un breve racconto dei particolari piuttosto oscuri della vita di

Massimo dando maggior peso alla tradizione vita greca che riporta un ambiente

costantinopolitano per leducazione e listruzione di Massimo piuttosto che alla Vita siriaca

cronologicamente precedente e pubblicata da Sebastian Brock nel 1973 che sostiene la nascita del

monaco in Palestina e la sua formazione spirituale origenista in monastero Secondo lrsquoautrice in

questa opera si riconosce linfluenza evidente e innegabile di Origene e Evagrio e soprattutto

Didimo il Cieco ma osserva che vi egrave un solo riferimento diretto alla dottrina di Origene nella

quaestio 19 che tratta di utilizzo di Gregorio di Nissa dellrsquoapokatastasis In altri termini le pretese

della Vita siriaca riguardanti la formazione intellettuale di Massimo e la sua adesione

allrsquoorigenismo vengono rifiutate (p13) Lrsquoopera dunque risulta una contemplazione teorica del

significato interiore della Scrittura e la sua applicazione alle pratiche ascetiche dei monaci (cfr pp

21-37) 229

Cfr P SHERWOOD (1952) pp 99-100

48

alla misericordia divina da parte dellrsquoanziano monaco (capitoli 37-39) il giovane

scoppia in lacrime percheacute dubita della propria salvezza e chiede che cosa deve

fare (capitolo 40) Lrsquoanziano esorta il giovane a convertirsi e ad avere fiducia nel

perdono noncheacute a combattere senza sosta i nemici (capitoli 41-45) Il dialogo

chiaro e privo di erudizione ha spinto lo studioso Dalmais a riternerlo unrsquoopera

matura dellrsquoultimo periodo del Confessore230

invece ha spinto Sherwood a

ritenerla acerba e forse scritta intorno al 626 dC231

Secondo gli studiosi M

Jankowiak e P Booth il Confessore non ha potuto scrivere questo dialogo durante

il periodo dellrsquoesilio come sostiene Dalmais per una serie di ragioni la semplicitagrave

della prosa non risulta in contrasto con il resto del corpus quanto piuttosto

risponde alla forma letteraria del dialogo non egrave credibile che durante il periodo

dellrsquoesilio il Confessore abbia partorito questrsquoopera cosigrave densa di significati

teologici ma egrave molto piugrave convincente supporre che sia stata scritta intorno al 633-

634 dC visto la mancanza di riferimenti impliciti ed espliciti ad avvenimenti

contemporanei Inoltre la tesi di Sherwood non egrave ugualmente accettabile percheacute

manca ogni tipo di riferimento al contesto cristologico tipico delle opere del primo

periodo (come lrsquoOr dom) e ogni rimando alla polemica cristologica

monoteletica232

Edizioni Migne233

Van Deun234

Studi Dalmais235

Geerard236

Geanakoplos237

Cricircşmăreanu238

Traduzioni Sherwood239

Garbas240

Murawski241

Cantarella242

Hermann243

Dal Pra244

Deseille245

Ceresa-Gastaldo246

Gysens247

230

Cfr I H DALMAIS La doctrine asceacutetique de S Maxime le Confesseur drsquoapregraves le ldquoLiber

Asceticusrdquo in laquoIreacutenikonraquo 26 (1953) pp 17-39 231

Cfr P SHERWOOD (1952) p 26 232

Cfr M JANKOWIAKAND P BOOTH (2015) p 28 233

Cfr PG 90 912-956 234

Cfr CPG 7692 235

Cfr nota 218 236

Cfr Clavis Patrum Graecorum volumen III a Cyrillo Alexandrino ad Iohannem Damascenum

cura et studio M Geerard Turnhout 1979 pp 431-450 237

Cfr D J GEANAKOPLOS Some Aspects of the Influence of the Byzantine Maximos the

Confessor on the Theology of East and West in laquoChurch Historyraquo 38 (1969) pp 150-163 238

Cfr F CRIcircŞMĂREANU laquoLiber asceticusraquo o lectură anagogică a Scripturii in laquoClassica et

Cristianaraquo 9 (2014) pp 57-83 239

Cfr ST MAXIMUS THE CONFESSOR The Ascet Life The Four Centuries on Charity trasl and

annot by P Sherwood London 1955 240

Cfr M GARBAS Des heiligen Maximus Confessor Buch vom geistlichen Leben (Liber

asceticus) aus dem Griechischen ins Deutsche uumlbertragen und mit einer Einleitung versehen

Breslau 1925 241

Cfr F MURAWSKI Fuumlhrer zu Gott Eine Auswahl aus griechischen Kirchenschrifstellern in

freier Uumlbersetzung Mainz 1926 242

Cfr MASSIMO IL CONFESSORE La Mistagogia ed altri scritti a cura di R Cantarella Firenze

1931 243

Cfr B HERMANN Weisheit die betet Maximus der Bekenner 580-662 Wuumlrzburg 1941 244

Cfr MASSIMO IL CONFESSORE Il libro ascetico traduzionedal greco e introduzione a cura di

M Dal Pra Milano 1944

49

Opusculum theologicum et polemicum XIV variae definitiones

(633634 dC)

Il quattordicesimo trattato degli Opuscula theologica et polemica scritti dal

monaco Massimo in epoche diverse e ordinati da Combefis e Migne contiene

diciannove definizioni non numerate nel testo riguardo i problemi trinitari e

cristologici fondamentali per le controversie cristologiche del tempo Tra le varie

definizioni risultano interessanti quella di δύναμις legata al termine ἐνέργεια e di

θέλημα distinta in volontagrave naturale e volontagrave gnomica Lrsquoacume delle definizioni

e la terminologia utilizzata ricordano lrsquoOr Dom lrsquoEp II Opusc XVIII e Myst e

colloca la scrittura di questo opusculum poco pima lrsquoemanazione dellrsquoEkthesis

(636 dC)

Edizioni Migne248

Epifanovič249

Geerard250

Roosen251

Studi Diekamp252

Traduzioni Larchet-Ponsoye253

De Angelis254

Opusculum theologicum et polemicum XVIII unionum definitiones

(634635 dC)

Questa trattato teologico e polemico contiene dodici definizioni non numerate nel

testo riguardo i diversi tipi di unione Secondo Sherwood la prima la seconda

lrsquoundicesima e la dodicesima definizione hanno come argomento lrsquounione

essenziale e ipostatica che si riscontra in Leonzio di Bisanzio In base a questa

analogia lo studioso colloca la composizione del trattato intorno al 626633

245

Cfr P DESEILLE LrsquoEacutevangile au deacutesert Des premiers moines agrave Saint Bernard Paris 1965 pp

161-191 246

Cfr MASSIMO IL CONFESSORE Umanitagrave e divinitagrave di Cristo traduzione introduzione e note a

cura di A Ceresa-Gastaldo pp 23-62 247

Cfr S GYSENS Les traductions latines du Liber asceticus (CPG 7692) de saint Maxime le

Confesseur in laquoAugustinianaraquo 46 (1996) pp 311-338 248

Cfr PG 91 149 B- 153B 249

Cfr S L EPIFANOVIČ (1917) pp 68-70 250

Cfr CPG 769714 e 7770721 251

Cfr B ROOSEN Epifanovich Revisited (Pseudo-) Maximi Confessoris Opuscula varia a

Critical Edition with Extensive Notes on Manuscript Tradition and Authenticity Ph D Leuven

2001 p 5 252

Cfr Doctrina Patrum de Incarnatione Verbi Ein griechisches Florilegium aus der Wende des

siebenten und achten Jahrhunderts zum ersten Male vollstaumlndig herausgegeben und untersucht

von F Diekamp Muumlnster in Westfalen 1907 p 256 253

Cfr SAINT MAXIME LE CONFESSEUR Opuscules theacuteologiques et poleacutemiques introduction par J

C Larchet traduction et notes par E Ponsoye Paris 1998 p33 Da qui in poi abbreviato J C

LARCHET (1998) 254

Cfr MASSIMO IL CONFESSORE Opuscoli teologici e polemici a c di B De Angelis Bologna

2007 pp 59-61 Da qui in poi abbreviato B DE ANGELIS (2007)

50

dC255

a differenza degli studiosi Jankowiak e Booth secondo cui la

composizione risale al 634635 d C Infatti la terza definizione che riguarda

lrsquounione secondo la relazione e secondo le γνῶμαι in unrsquounica volontagrave egrave analoga

a quanto viene affermato sullo stesso argomento da Sofronio nella Lettera

Sinodale del Sesto Concilio Ecumenico scritta intorno al 634635 dC256

Il

linguaggio utilizzato dal monaco ricorda molto la II Epistula e lrsquoOrationis

dominicae expositio oltre che lrsquoOpusculum theologicum et polemicum XIV

Edizioni Migne257

Van Deun258

Studi Van Deun259

Traduzioni Larchet-Ponsoye260

De Angelis261

Orationis dominicae expositio

(636 dC)

Questo commentario definito da Madden laquounrsquoopera drsquoarteraquo262

espone

brevemente gli elementi costitutivi della preghiera Padre nostro Nel Prologo si

legge che la preghiera presa in considerazione egrave una sintesi criptica della

Rivelazione ma chiara per coloro che hanno uno spirito saldo Essa in altri

termini risulta un compendio di tutto ciograve di cui il Verbo di Dio egrave artefice nel

momento in cui si incarna263

Il testo oltre il Prologo264

egrave costituito da due parti

fondamentali la prima dedicata alla κένοσις265

la seconda dedicata al commento

vero e proprio alla preghiera266

e infine da una conclusione267

che augura la

sottrazione dellrsquouomo alle lusinghe del maligno268

Dopo unrsquoampollosa

professione di umiltagrave tipicamente bizantina il monaco afferma che se scopo della

volontagrave divina egrave la deificazione dellrsquouomo e scopo del pensiero divino egrave condurre

la nostra vita alla propria entheacutelechia egrave necessario conoscere e praticare la

preghiera di Cristo269

La preghiera rivela la teologia la filiazione divina nella

255

Cfr P SHERWOOD (1952) p 30 256

Cfr M JANKOWIAK and P BOOTH (2015) pp 34-35 257

Cfr PG 91 213 A-216 A 258

Cfr CPG 769718 259

Cfr P VAN DEUN LrsquoUnionium definitiones attribueacute agrave Maxime le Confesseur eacutetude et eacutedition

du traiteacute in laquoRevue des Eacutetudes Byzantinesraquo 58 (2000) pp 123-147 260

Cfr J C LARCHET (1998) p 20 261

Cfr B DE ANGELIS (2007) p 34 262

Cfr N MADDEN The Commentary on the Pater Noster An Example of the Structural

Methodology of Maximus the Confessor in Maximus Confessor Actes du Symposium sur Maxime

le Cofesseur Fribourg 2-5 septembre 1980 Fribourg Suisse 1982 pp 147-155 cit p 148 263

Cfr PG 90 876 A 264

Cfr PG 90 872 D ndash 876 C 265

Cfr PG 90 876 C ndash 884 A 266

Cfr PG 90 884 A ndash 905 B 267

Cfr PG 90 905 B- 909A 268

Questa suddivisione si deve allo studio di Riou che propone una penetrante traduzione (cfr

nota num ) suddivisione ripresa da Ceresa-Gastaldo (cfr nota num) che tuttavia viene rielaborata

in modo piugrave analitico con lrsquoaggiunta dei sottoparagrafi 269

Cfr PG 90 875 A-876 A

51

grazia lrsquoequivalenza con gli angeli la partecipazione alla vita eterna il

rinnovamento della natura la dissoluzione della legge del peccato e lrsquoessere

liberati dal male Vengono trattati i sette doni misteriosi la santificazione del

nome del Padre la venuta del Regno del Signore la realizzazione della sua

volontagrave la richiesta del pane quotidiano la richiesta del perdono il non essere

indotti in tentazione e lrsquoessere liberati dal male Infine Cristo egrave dichiarato come

modello di salvezza che attraverso lrsquoIncarnazione e la Croce ha liberato lrsquouomo

dal peccato e gli ha consentito la deificazione della grazia

Edizioni Migne270

Geerard271

Van Deun272

Studi Hermann273

Sherwood274

Dalmais275

Riou276

Ceresa-Gastaldo277

Madden278

Touraille279

Capello280

Choi281

Traduzioni moderne Hermann282

Riou Ceresa-Gastaldo Tourqaille Capello

Argbarate283

Mystagogia

(636-640 dC)

In questo commentario ascetico costituito da ventiquattro capitoli il monaco

Massimo ha lintenzione come afferma nel Prologo di narrare quanto riferitogli

da un μακάριος γέρων sulla Santa Chiesa284

La Chiesa infatti viene descritta

270

Cfr PG 90 872-909 271

Cfr CPG 7691 272

Cfr MAXIMUS CONFESSOR Opuscula exegetica duo ed P Van Deun Turnhout 1990 273

Cfr B HERMANN Weisheit die betet Maximus der Bekenner 580-662 Wuumlrzburg 1941 274

Cfr P SHERWOOD (1952) p 35 num 37 275

Cfr I H DALMAIS Un traiteacute de theologie contemplative Le Commentaire du Pater de S

Maxime le Confesseur in laquoRevue dAsceacutetique et de Mystiqueraquo 29 (1953) pp 123-159 276

Cfr A RIOU Le monde et lEacuteglise selon Maxime le Confesseur Paris 1973 277

Cfr MASSIMO IL CONFESSORE Umanitagrave e divinitagrave di Cristo traduzione introduzione e note a

cura di A Ceresa-Gastaldo Roma 1979 278

Cfr Nota num 323 279

Cfr J TOURAILLE Centuries sur lamour Centuries sur la theacuteologie et leacuteconomie de

lincarnation du Fils de Dieu Bregraveve interpreacutetation de la priegravere du Notre Pegravere Abbaye de

Bellefontaine 1985 280

Cfr A L CAPELLO Das Vater unser kurze Auslegung fur einen Freund Christi Logiceum

Capella 1985 281

Cfr M J CHOI Spiritual theology of the Lords Prayer according to Maximus the Confessor

Thesis (Ph D) - Dallas Theological Seminary Dallas (Tex) Summary in DAI-A 2002-2003 63

(3) 1001 282

Cfr B HERMANN Weisheitdie betet Maximus der Bekenne 560-662 Wuumlrzburg 1941 283

Cfr MAXIMUS CONFESSOR Dibalogo ascbetico Centurias sobre la caridad Interpretatcibon

del Padre Nuestro introduccibon traduccibon y notas de P Argbarate Madrid 1997 284

Riguardo il μακάριος γέρων gli studiosi hanno avanzato molte ipotesi secondo Nikolau il

monaco Massimo si riferisce a Dionigi Areopagita o ad una persona conosciuta direttamente

52

secondo il piano cosmologico come immagine di Dio ma piugrave specificamente

come immagine del mondo in quanto costituita da esseri visibili e invisibili

(capitoli 1-2) e come immagine del mondo sensibile (capitolo 3) per la presenza

della navata e del santuario e viene descritta secondo il piano antropologico come

uomo costituito da anima (rappresentata dal santuario) da mente (rappresentato

dallaltare) e dal corpo (rappresentato dalla navata) (capitoli 4-5) In altri termini

luomo creato da Dio risulta essere cosmo cosigrave come il cosmo luomo (capitolo

7) noncheacute immagine della Scrittura il cui corpo egrave lAntico Testamento e lanima

il Nuovo Testamento (capitolo 6) La Chiesa dunque si fonda sulla liturgia

eucaristica la cui partecipazione egrave essenziale per essere invasi dallamore di Dio

(capitolo 24) La liturgia inizia con lingresso del vescovo che simboleggia la

venuta di Cristo nel mondo (capitolo 8) presuppone lingresso del popolo che

convertitosi ritorna a Dio (capitolo 9) Essa prevede le letture dei libri sacri e del

Vangelo i canti la proclamazione della pace e il monaco ne specifica la sua

interpretazione allegorica (capitoli 10-14) cosigrave come esplicita il significato della

chiusura delle porte dopo la lettura del Vangelo lingresso dei Santi misteri la

recita del Padre Nostro (capitoli15-21) Il monaco conclude il suo commento con

la convinzione che i riti ecclesiastici conducono lanima alla perfezione (capitoli

22-23) Riguardo la data di composizione Sherwood e Bornet ritengono che sia

intorno il 628-630 d C invece Dalmais la fa risalire intorno al 632-634dC285

Risultano molto piugrave convincenti le ipotesi avanzate da M Jankowiak e P Booth

secondo cui la presenza della singola identitagrave della γνώμη egrave coerente con altre

opere di questo periodo come lOr dom lEp II e gli Opusc XIV e XVIII286

Edizioni Migne287

Sotiropoulos288

Boudignon289

Studi Peacutetridegraves290

Sherwood291

Dalmais292

Bornet293

Stead294

Nikolau295

Taft296

durante il soggiorno a Crisipoli o nel monastero di San Giorgio a Cizico secondo Sherwood e

Dalmais a Sofronio di Gerusalemme Cfr Studi 285

cfr Studi 286

Cfr M JANKOWIAK and P BOOTH (2015) p 30 287

Cfr PG 91657-717 288

Cfr C G SOTIROPOULOS Ὴ Μυσταγωγία τοῦ ἁγίου Μαξίμου τοῦ Ὁμολογητοῦ Athenai 1978 289

Cfr CPG 7704 290

Cfr S PEacuteTRIDEgraveS Traiteacutes liturgiques de saint Maxime et de saint Germain traduits par

Anastase le bibliotheacutecaire in laquoRevue de lOrient chreacutetienraquo 10 (1905) pp 289-313 e pp 350-364 291

Cfr P SHERWOOD (1952) p 32 num 27 292

Cfr I H DALMAIS Place de la laquoMystagogieraquo de saint Maximele Confesseur dans la theacuteologie

liturgique Byzantine in Papers Presented to the Third International Conference on Patristic

Studies Held at Christ Church Oxford 1959 Part III Liturgica Monastica et Ascetica

Philosophica ed By F L Cross Berlin 1962 pp 277-283 cfr ID Theacuteologie de lEacuteglise et

mystegravere liturgique dans la Mystagogie de SMaxime le Confesseur in Papers Presented to the

Sixth International Conference on Patristic Studies Held in Oxford 1971 Part II Classica et

Hellenica Theologica Liturgica Ascetica ed by E A Livingstone Berlin 1975 143-153 e cfr

ID Mystegravere liturgique et divinization dans la Mystagogie de Saint Maxime le Confesseur in

Epectasis Meacutelanges Patristiques offerts au Cardinal J Danieacutelou Paris 1972 pp 55-62 293

Cfr R BORNET Les commentaires byzantins de la Divine Liturgie du VII au XV siegravecle Paris

1966 cfr ID Explication de la liturgie et interpretation de lEacutecriture chez Maxime le Confesseur

53

Traduzioni moderne Cantarella297

Lot-Borodine298

Stead299

Computus ecclesiasticus

(ottobre 640 d C - Febbraio 641d C)

Dedicata al patrizio Pietro300

questa introduzione si occupa del calcolo delle feste

cristiane e della cronologia biblica e pagana Massimo mira a stabilire un vero

computo pasquale sulla base delle tre date del calendario ebraico tra cui la data

del Yom Kippur lrsquoinizio della Quaresima e della Pasqua La scelta del monaco

per il computo pasquale corrisponde con il 27 settembre data nel calendario

liturgico alessandrino precisamente dallAnnunciazione a Zaccaria che egrave di sei

mesi prima della Annunciazione alla Vergine polemizzando contro il sistema di

calcolo di riferimento e facendo riferimento al ciclo lunare Ritenuto dagli studiosi

un lavoro unitario e coerente301

Per quanto riguarda la data di composizione

Massimo ci informa di essere nel trentunesimo anno dellrsquoimpero di Eraclio

centocinquantasettesimo anno diocleziano302

visto che il trentunesimo anno

dellrsquoimpero di Eraclio inizia il 5 ottobre 640 dC e che la morte dellrsquoimperatore

avviene lrsquo11 febbraio 641 d C egrave preferibile considerare la composizione del

Computus in questo lasso di tempo

Edizioni Migne303

Geerard304

Studi Lempire305

in Papers Presented to the Fifth International Conference on Patristic Studies Held in Oxford

1967 Part I Ediotiones Critica Philologica Biblica Historica Liturgica et Ascetica ed by F L

Cross Berlin 1970 pp 323-327 e cfr ID Lanaphore dans la spiritualiteacute liturgique de Byzance

Le teacutemoignage des Commentaires mystagogiques du VII au XV siegravecle in Eucharisties dOrient et

dOccident Semaine liturgique de lInstitut Saint-Serge II Paris 1970 pp 241-263 294

Cfr J STEAD The Image of Man in laquoThe Downside Reviewraquo 92 (1974) pp 233-238 295

Cfr T NIKOLAU Zur Identitaumlt des μακάριος γέρων in der Mystagogia von Maximos dem

Bekenner in laquoOrientalia Christiana Periodicaraquo 49 (1983) pp 407-418 296

Cfr R F Taft Is the liturgy described in the laquoMystagogia raquo of Maximus Confessor Byzantine

Palestinian or neither in laquoBollettino della Badia di Grottaferrataraquo 3 (2010) pp 247-295 297

Cfr MASSIMO IL CONFESSORE La Mistagogia ed altri scritti a cura di R Cantarella Firenze

1931 298

Cfr M LOT-BORODINE Mystagogie de Saint Maxime in laquoIreacutekonraquo 13 (1936) pp 466-472 pp

595-597 pp717-720 cfr ID Mystagogie de Saint Maxime in laquoIreacutekonraquo 14 (1937) pp 66-69182-

185 282-284 444-448 e cfr ID Mystagogie de Saint Maxime in laquoIreacutekonraquo 15 (1938) pp 71-74

185-186 276-278 390-391 488-492 299

Cfr J STEAD The Church the Liturgy and the Soul of Man The laquoMystagogiaraquo of St Maximus

the Confessor Traslated with Historical Note and Commentaries Maassachusetts 1982 300

Cfr PG 19 1217 B e cfr C ZUCKERMAN La haute hieacuterarchie militaire en Afrique byzantine

in laquoAntiquiteacute Tardiveraquo 10 (2002) pp 169-175 301

Cfr M JANKOWIAK AND P BOOTH (2015) p 39 302

Cfr PG 19 1270 D- 1217 A 303

Cfr PG 19 1217-1280 304

Cfr CPG 7706 305

Cfr J LEMPIRE Le calcul de la date de Paques dans les traiteacutes de S Maxime le Confesseur et

de Georges moine et precirctre in laquoByzantionraquo 77 (2007) pp 267-304

54

Opusculum theologicum et polemicum II ad eundem ex tractatu de operationibus

et voluntatibus

Opusculum theologicum et polemicum III ex eodem tractatu 51

(640- giugnoluglio del 643 d C)

Questi due Opuscula pervenuti non integralmente ma in solo tre frammenti

vengono considerati complementari infatti hanno come argomento le operazioni e

le volontagrave di Gesugrave Cristo e si esprimono contro Severo e Nestorio Le tesi

cristologiche di costoro creavano confusione specialmente negli ambienti

monastici dove non crsquoera una grossa preparazione teologica Infatti Nestorio

difese lrsquoumanitagrave di Gesugrave contro la corrente apollinarista ancora attiva in modo

da separare le due nature a differenza di Cirillo che confermograve invece lrsquounitagrave

perfetta delle due nature distinte e non confuse con interscambio di proprietagrave

Severo di Antiochia teologo di riferimento della Chiesa giacobita e copta sulla

scia di Cirillo di Alessandria rifiutograve il monofisismo sia di Eutiche sia di Nestorio

e ritenne che fosse piugrave corretto parlare di ununica natura del Verbo Incarnato

Precisamente non negograve la pre-esistenza indipendente delle nature sia divina che

umana prima dellunione ipostatica dopo cui esse sussistono sigrave divise poicheacute unite

ipostaticamente percui secondo Severo quando ci si riferisce al Verbo Incarnato

si dovrebbe fare riferimento allunione ipostatica delle nature e quindi ad ununica

natura incarnata Il monaco Massimo con la scrittura di questi Opuscula ha

creato una geniale terminologia sulla determinazione delle energie e della volontagrave

in Cristo indispensabili premesse per dissipare almeno in parte i conflitti della

tumultuosa diatriba cristologica Infatti egli nel θέλημα γνωμικὸν indica una

proprietagrave dellrsquoipostasi che concerne sia la facoltagrave fisica sia la facoltagrave spirituale

della volizione in Cristo mantenedo le due nature umana e divina concordanti

ma separate tra loro Per quanto riguarda la composizione di questi due Opuscula

le diverse edizioni consentono di ricostriure almeno in parte il contesto di

riferimento Infatti secondo quanto riportato nella Patrologia graeca edita dal

Migne riporta entrambi i trattati come distinti e destinati a Marino il II

Opusculum tratta gli errori cristologici di Severio e Nestorio e le loro

conseguenze invece il III Opusculum Massimo espone la sua posizione diotelica

con particolare attenzione alla confutazione del monotelismo severiano Secondo

lrsquoedizione di Epifanovich e di Roosen questi due Opuscula risultano un trattato

unico costituito da tre frammenti inviati a Talassio il capitolo 8 secondo cui non

crsquoegrave alcuna opposizione tra le due nature umana e divina quanto una differenza

essenziale non solo delle natura ma anche delle volontagrave il capitolo 50 (Opusc II)

sullrsquoassimilazione severiana della natura con lrsquoipostasi e il capitolo 51 (Opusc III)

sulle volontagrave di Cristo leggi naturali e non γνῶμαι Si pensa che questi trattati

siano stati scritti tra 640 dC ndash 643 dC periodo in cui il monaco si schiera

pubblicamente contro il monotelismo

Edizioni Migne306

Epifanovich307

Geerard308

Roosen309

306

Cfr Il II Opusculum in PG 91 40 A- 45D il III Opusculum in PG 91 45D-56D 307

Cfr S L EPIFANOVIČ (1917) pp 68-70

55

Studi Sherwood310

Traduzioni Larchet-Ponsoye311

De Angelis312

Opusculum theologicum et polemicum IV ad Georgium presbyterum ac

hegumenum

(640 dC)

Dedicato a presbitero e igumeno Giorno a cui sono destinate le Epistulae XXIX e

XXXI Massimo scrive una lunga introduzione sulla vita ascetica313

e

approfondisce sul mistero di Cristo ovvero sulla sua volontagrave314

Secondo

Sherwood questo Opusculum egrave stato scritto dopo il 634 dC in quanto non sembra

riferirsi allo Psephos e prima del 640 dC in quanto sembra precedere il conflitto

tra Roma e Costantinopoli315

invece secondo Larchet il testo prettamente

antimonotelita consente di datarlo intorno al 640 dC316

Il modo pacato di

scrivere e di trattare queste tematiche rende plausibili le due ipotesi riguardo la

datazione di questo trattato

Edizioni Migne317

Geerard318

Studi Sherwood319

Traduzioni Larchet-Ponsoye320

De Angelis321

308

Cfr CPG 76972-3 309

Cfr B ROOSEN Epifanovich Revisited (Pseudo-) Maximi Confessoris Opuscula varia a

Critical Edition with Extensive Notes on Manuscript Tradition and Authenticity Ph D Leuven

2001 pp 785-786 310

Cfr P SHERWOOD (1952) pp 53-55 311

Cfr J C LARCHET (1998) p86 312

Cfr B DE ANGELIS (2007) pp138-146 313

Cfr PG 91 56 D-57 C 314

Cfr PG 91 60 A-C 315

Cfr P SHERWOOD (1952) p 41 316

Cfr J C LARCHET (1998) p25 317

Cfr PG 91 56 D- 61 D 318

Cfr CPG 76974 319

Cfr P SHERWOOD (1952) p 41 320

Cfr J C LARCHET (1998) pp- 25-27 321

Cfr B DE ANGELIS (2007) pp 46-48

56

Opusculum theologicum et polemicum VI de eo quod scriptum laquoPater si fieri

potest transeat a me calixraquo

(640 dC)

Questo trattato che risulta essere in realtagrave un commento al versetto biblico Matteo

2639 sulla preghiera di Gesugrave Cristo al Getsemani egrave considerato un testo peculiare

per il dibattito monotelitico In continuitagrave con le tematiche presenti negli

Opuscula III VII XVI XXIII XXIV e XV il monaco prende le distanze dalle

interpretazioni dei padri secondo cui la volontagrave naturale rifiuta il calice ma la

volontagrave divina in accordo con il Padre accetta il suo sacrificio per la salvezza

umana Secondo il monaco le due volontagrave non sono distinte ma in pieno accordo

infatti come spiega Larchet la volontagrave umana puograve concordare con quella divina

grazie allrsquounione ipostatica e dalla divinizzazione Senza alcuna remora il monaco

parla di ldquodue operazionirdquo e di ldquodue libertagraverdquo322

e per questo molto probabilmente egrave

prescedente allrsquoOpusculum VII

Edizioni Migne323

Geerard324

Studi Sherwood325

Traduzioni Leacutethel326

Piret327

Ceresa-Gastaldo328

Larchet-Ponsoye329

De

Angelis330

Opusculum theologicum et polemicum VII tomus dogmaticus ad Marinum

diaconum

(640641 dC)

Dedicato a Marino diacono e non ancora sacerdote a Cipro questo trattato egrave di

carattere dottrinale sul rapporto fra nature operazioni e volontagrave e scritto dopo la

conoscenza dellrsquoEkthesis331

di sicuro dopo la scrittura dellrsquoOpusculum VI e prima

dellrsquoOpusculum XX Riprende lrsquointerpretazione della preghiera di Gesugrave Cristo al

Getsemani (Matteo 26 39)332

e il monaco afferma tutte le veritagrave fondamentali su

Gesugrave Cristo Egli egrave uno e consustanziale alla Trinitagrave e a noi in quanto possiede 322

Cfr PG 91 68 A 323

Cfr PG 91 65 A-68 D 324

Cfr CPG 76976 325

Cfr P SHERWOOD (1952) pp 44-45 326

Cfr F M LEacuteTHEL Theacuteologie de lrsquoagonie du Christ La liberteacutehumaine du Fils de Dieu et son

importance soteacuteriologique mises en lumiegravere par Saint Maxime le Confesseur Paris 1979 327

Cfr P PIRET Le Christ et la Triniteacute selon Maxime le Confesseur Paris 1983 328

Cfr MASSIMO IL CONFESSORE Meditazioni sullrsquoagonia di Gesugrave traduzione introduzione e

note a cura di A Ceresa-Gastaldo Roma 1985 pp 95-97 329

Cfr J C LARCHET (1998) pp 43-49 330

Cfr B DE ANGELIS (2007) pp 80-82 331

Cfr PG 91 77 A 332

Cfr PG 91 80 C- 81 A

57

carne animata razionalmente e noeticamente ed egrave per le sue nature divina e

umana unito allrsquoipostasi In altri termini lrsquoipostasi di Gesugrave Cristo egrave composta da

due nature perfette e considerare una natura priva delle proprie caratteristiche non

potrebbe sussistere nel piano dellrsquoesistenza Inoltre la differenza tra lrsquouomo e

Cristo egrave proprio nella natura umana quella del Salvatore egrave priva di peccato ma

non delle sue conseguenze quali la sofferenza la morte Dunque Cristo non ha

peccato nel voler conservare la sua vita ma nel momento in cui ha accettato di

eseguire la volontagrave del Padre noncheacute la sua ha divinizzato la natura umana ha

reso autenticamente naturale lo stato divinizzato della natura umana Espressosi

contro il monofisismo e lrsquoapollinarismo nelle sue argomentazioni il monaco

Massimo ricorre allrsquointerpretazione della preghiera di Gregorio di Nazianzo333

al

concetto pseudo-dionisiano dellrsquooperazione teandrica per affermare che le due

operazioni sono una mutua unione (συμφυία) rivolte su se stesse (περιχώρησις)

che Cristo rende noti come ununica operazione attraverso lunione del Logos

stesso e del suo tutto santo corpo che non egrave fisico ma connaturato (συγγενῆ)

ipostaticamente334

Edizioni Migne335

Geerard336

Studi Sherwood337

Traduzioni Larchet-Ponsoye338

De Angelis339

Opusculum theologicum et polemicum VIII exemplum epistulae ad episcopum

Nicandrum

(640641 dC)

Questo trattato che sembra essere un exemplum una copia della lettera inviata da

Massimo al vescovo Nicandro sulle due operazioni di Cristo Massimo si riferisce

allrsquooppressione presente al mondo (θλῖψις) visto lrsquoinvasione dei nemici340

Come

si evince dal trattato Nicandro ha mostrato nei confronti del monaco una

profonda stima tanto da richiedere degli argomenti341

contro la polemica

calcedonese monoergetista e miafisita Massimo rifiuta il presupposto di unrsquounica

operazione in Cristo espone numerosi riferimenti alle volontagrave naturali342

e quanto

puograve esser detto sulla volontagrave343

infine si rifagrave esplicitamente sia allrsquooperazione

teandrica pseudionisiana sia al concetto di unica operazione connaturata di Cirillo

333

Cfr PG 91 80 C- 84 B e cfr GREGORIUS NAZIANZENUS Disc 21 12 SC 250 248-250 334

Cfr PG 91 88 A 2-8 335

Cfr PG 91 69 B ndash 89 B 336

Cfr CPG 76977 337

Cfr P SHERWOOD (1952) p 51 num 73 338

Cfr J C LARCHET (1998) pp- 50 339

Cfr B DE ANGELIS (2007) pp 82-92 340

Cfr PG 91 92 C-D 341

Cfr PG 91 112 A 342

Cfr PG 91 96 A-B e cfr PG 91100 A 343

Cfr PG 91 109 C- 112 A

58

di Alessandria344

Riguardo il destinatario non si hanno altre attestazioni nel

corpus se non il titolo dellrsquoOpusculum

Edizioni Migne345

Geerard346

Studi Sherwood347

Traduzioni Larchet-Ponsoye348

De Angelis349

Opusculum theologicum et polemicum XX tomus dogmaticus ad Marinum

presbyterum

(641 dC)

Questo trattato nasce da una richiesta di Marino non piugrave diacono ma sacerdote di

commentare tre testi che i monoergetisti e i monotelisti citavano a sostegno delle

loro tesi quali il Contro Diaiteto di Anastasio di Antiochia350

Oratio XXX di

Gregorio di Nazianzo351

e la prima Epistula di Onorio a Sergio352

In linea con

lrsquoOpusculum VII scritto di sicuro precedentemente Massimo si preoccupa di

formulare una difesa a volte tortuosa e contorta per le argomentazioni di Onorio

che aveva approvato il suggerimento di Sergio di non parlare neacute di una neacute di due

energie in Cristo che non avere due volontagrave contrarie infatti chiarisce che lrsquounica

volontagrave di cui parla il papa egrave divina ma non preclude quella umana infatti la

presenza di una sola volontagrave egrave dovuta alla traduzione poco corretta in greco353

Grazie agli studi degli ultimi anni egrave possibile asserire che la data di composizione

egrave il 641 dC anno in cui molto probabilmente il monaco Massimo ha colto lo

sforzo diplomatico di Onorio di arginare la posizione dioteletica di Arcadio

arcivescovo di Cipro di Alessandria morto il 21 marzo 642 dC sostenuta poi nel

maggio del 643 dC da Sergio354

Edizioni Migne355

Geerard356

344

Cfr PG 91 100 B ndash 109 B 345

Cfr PG 91 89 C ndash 112 B 346

Cfr CPG 76978 347

Cfr P SHERWOOD (1952) pp 43-44 348

Cfr J C LARCHET (1998) p 33 349

Cfr B DE ANGELIS (2007) pp 62-72 350

Cfr PG 91 229 B- 233 B e cfr F M LEacuteTHEL Theacuteologie de lrsquoagonie du Christ La

liberteacutehumaine du Fils de Dieu et son importance soteacuteriologique mises en lumiegravere par Saint

Maxime le Confesseur Paris 1979 pp 74-77 351

Cfr PG 91 233 B- 237 C 352

Cfr PG 91 237 C- 244 B 353

Cfr PG 91 244 C-D 354

Per la ricostruzione puntuale del contesto storico e delle controversie cristologiche del tempo

cfr D BATHRELLOS The Byzantine Christ Person Nature and Will in the Christology of Saint

Maximus the Confessor Oxford-New York 2004 cfr P BOOTH Crisis of Empire Doctrine and

Dissent at the End of Late Antiquity Berkeley 2013 e cfr M JANKOWIAK The Invention of

Dyotheletism in laquoStudia patristicaraquo 63 (2013) pp 335-342 355

Cfr PG 91 228 B ndash 245 D

59

Studi Sherwood357

Traduzioni Larchet-Ponsoye358

De Angelis359

Opusculum theologicum et polemicum XVI de duabus unius Christi nostri

voluntatibus

(dopo il 641 dC)

Il monaco Massimo si rivolge al diacono Teodoro che si dichiara suo servo e

discepolo360

e per la prima volta offre unrsquoanalisi completa e profonda dellrsquoatto di

volontagrave sviluppata successivamente in altre opere quali lrsquoOpusculum I e Disputa

cum Pyrro Infatti Massimo chiarisce le varie declinazioni di volontagrave361

sia

naturale sia gnomica362

e di operazioni363

Il procedere filosofico del monaco non

ricorre alle regole dellrsquoalbero di Porfirio in quanto sottolinea la non

riconducibilitagrave dellrsquoipostasi-persona alla categoria di individuo ma piuttosto

fonda tale relazione sul rapporto forma-grado con la dicotomia logos-tropos

presente in tutto il sistema del Confessore

Edizioni Migne364

Geerard365

Studi Sherwood366

Traduzioni Larchet-Ponsoye367

De Angelis368

Opusculum theologicum et polemicum X ad Marinum Cypri presbyterum

(giugno-luglio 643 dC)

Indirizzato a Marino ormai presbitero questo trattato egrave stato scritto dopo

lrsquoEpistula XX e lrsquoOpusculum theologicum et polemicum VII Massimo durante il

356

Cfr CPG 769720 357

Cfr P SHERWOOD (1952) pp 41-42 358

Cfr J C LARCHET (1998) p 27 359

Cfr B DE ANGELIS (2007) pp 49-58 360

Cfr PG 91 185 C Secondo Jankowiak e Booth il destinatario di questo Opusculum non egrave il

diacono diotelita Teodoro destinatario dellrsquoOpusculum XIX in quanto si rivolge a Massimo con la

formula πάτερ ἠγιασμένε (cfr PG 91 184 D) cfr M JANKOWIAK AND P BOOTH (2015) pp 62-

63 361

Cfr PG 91 185 C- 188 D 362

Cfr PG 91 192 B- 193 B 363

Cfr PG 91 197 C- 208 C 364

Cfr PG 91 184 C- 212 A 365

Cfr CPG 769716 366

Cfr P SHERWOOD (1952) p 51 367

Cfr J C LARCHET (1998) p 58 368

Cfr B DE ANGELIS (2007) pp 100-114

60

suo soggiorno a Cartegine e prima della partenza per Roma nel 645646 dC

scrive questa difesa del Filioque e dellrsquoassenza del peccato in Cristo tratta

dellrsquoIncarnazione e delle operazioni in Cristo presenti nella lettera sinodale369

Il

testo risulta una vera e propria critica al concetto di operazione ipostatica che

Massimo riprende da Teodoro di Faran370

Il papa difeso in questo scritto

secondo Sherwood e Larchet egrave papa Teodoro consacrato il 24 novembre 642 dC

e Sergio arcivescovo di Cipro riscrive a Teodoro nel maggio del 643 dC

preoccupato per le affermazioni cristologiche Si presuppone dunque che

Massimo abbia scritto questo trattato intorno ai mesi di giugno ndashluglio del 643

dC371

Edizioni Migne372

Geerard373

Studi Sherwood374

Elert375

Siecienski376

Traduzioni Larchet-Ponsoye377

De Angelis378

Opusculum theologicum et polemicum XXV de duplici voluntate Domini

(dopo il 643 dC)

In questo trattato che consiste in dieci brevi capitoli sulle due volontagrave di Cristo il

monaco coglie lrsquooccasione di criticare il monotelismo La distinzione tra natura e

libertagrave a cui sono riferite rispettivamente alla volontagrave e allrsquoipostasi egrave lrsquoargomento

predominante cosigrave come le finali osservazioni sulla natura ingannevole del

linguaggio proprio riguardante alcune definizioni dei Padri della Chiesa come del

papa Alessandro del patriarca di Antiochia Eustazio del papa di Alessandria

Atanasio Gregorio di Nissa Diadoco di Foticea ed altri

Edizioni Migne379

Geerard380

Studi Sherwood381

Roosen382

369

Cfr PG 91 133D- 136 A 370

Cfr PG 91 136 C 12-13 371

Cfr M JANKOWIAK AND P BOOTH (2015) p 49 372

Cfr PG 91 133 A ndash 137 C 373

Cfr CPG 769710 374

Cfr P SHERWOOD (1952) pp 53-55 375

Cfr W ELERT Theodor von Pharan und Theodor von Raithu in laquoTheologische

Literaturzeitungraquo 76 (1951) pp 67-76 376

Cfr A E SIECIENSKI The authenticity of Maximus the Confessorrsquos Letter to Marinus The

Argumentum from Theological Consistency in laquoVigiliae Christianaeraquo 61 pp 189-227 377

Cfr J C LARCHET (1998) p 76 378

Cfr B DE ANGELIS (2007) pp 147-150 379

Cfr PG 91 269 D- 273 D 380

Cfr CPG 769725 381

Cfr P SHERWOOD (1952) p 44 382

Roosen riporta sulla scia di Epifanovič (cfr S L EPIFANOVIČ (1917) pp 64-67) unrsquoaggiunta a

questo Opusculum lrsquoAdditamentum 18 e lrsquoAdditamentum 19 LrsquoAdditamentum 18 egrave una raccolta di

61

Traduzioni Larchet-Ponsoye383

De Angelis384

Opusculum theologicum et polemicum XIX Theodori Byzantini diaconi

quaestiones cum Maximi solutionibus

(643-645 dC)

Massimo analizza per Marino due questioni di Teodoro diacono bizantino retore

sinodicario (συνοδικάριος) dellrsquoarcivescovo di Costantinopoli Paolo A partire

dal 639 dC i monoteliti avevano corretto la loro posizione sostenendo che Cristo

fosse un mero uomo che si fosse appropriato della volontagrave umana cosigrave come

dellrsquoignoranza se la volontagrave e lrsquoignoranza sono in rapporto tra loro significa

affermare che Cristo aveva una volontagrave umana per appropriazione piuttosto che

per natura In realtagrave Cristo non possiede ignoranza derivata dal peccato I

monoteliti in altri termini hanno introdotto nuove definizioni e terminologie che

inducono allrsquoerrore che il Confessore decide di confutare

Edizioni Migne385

Geerard386

Studi Sherwood387

Traduzioni Larchet-Ponsoye388

De Angelis389

una serie di aporie riguardo lrsquoattribuzione di una sola libertagrave di Cristo invece lrsquoAdditamentum 19

espone aporie riguardo il monoergetismo e monotelismo con una massima attenzione per unione

delle nature in Cristo sia divina sia umana Per entrambi lrsquoattribuzione al monaco egrave unanime per

tutti i manoscritti Cfr Cfr B ROOSEN Epifanovich Revisited (Pseudo-) Maximi Confessoris

Opuscula varia a Critical Edition with Extensive Notes on Manuscript Tradition and Authenticity

Ph D Leuven 2001 pp 681-682 e pp 689-691 383

Cfr J C LARCHET (1998) p 43 384

Cfr B DE ANGELIS (2007) pp 77-79 385

Cfr PG 91 216 B- 228 A 386

Cfr CPG 769719 387

Cfr P SHERWOOD (1952) pp 51-52 388

Cfr J C LARCHET (1998) p 68 389

Cfr B DE ANGELIS (2007) pp 93-100

62

III periodo (645- 662 dC)

Nel luglio del 645 dC Massimo disputa a Cartagine contro il patriarca di

Costantinopoli Pirro e lrsquoanno successivo si reca a Roma e collabora con Papa

Martino Nellrsquoottobre 649 d C partecipa al Sinodo Lateranense e nel 653 dCe

due anni piugrave tardi viene incercerato e processato insieme ai due discepoli di nome

Anastasio a Bizya Nellrsquoagosto del 656 dC proprio a Bizya avviene la disputa

con Teodosio vescovo di Cesarea Bitinia contro le eresie dominanti e nel 662

dC Massimo e i suoi discepoli subiscono un secondo processo a Costantinopoli

il cui risultato fu lrsquoesilio sia di Massimo sia dei suoi due discepoli Anastasio

Nellrsquoagosto dello stesso anno Massimo muore dopo nella fortezza di Schemaris

dopo aver ricevuto lrsquoamputazione della mano sinistra e della lingua

Opusculum theologicum et polemicum XII diffloratio ex epistula ad Petrum

illustrum

(645 dC)

Massimo testimoniando contro la controversia monoteletica risponde a Pietro

che glia veva scritto riguardo lrsquoabate Pirro se si debbano fare gli onori patriarcali

a Pirro esiliato in Africa dopo il colpa di stato del 642 dC390

Il monaco o

meglio la testimonianza che emerge da questo scritto che egrave composto da un

insieme di frammenti raccolti dal discepolo Anastasio si dichiara contrario alla

posizione di Pirro che spinge a i suoi successori a promulgare la sua eresia

Denuncia lrsquoEkthesis forse alludendo precisamente al Concilio di Cipro391

In altri

termini ricordiamo che quando gli apocrisari romani sembrano pronti ad accettare

la dottrina eretica del patriarca Pirro Massimo stima che la situazione di quasi

tutta la Chiesa cattolica e apostolica fondata da Dio egrave perciograve in grave pericolo

Contemporaneamente le Chiese di Costantinopoli Antiochia Alessandria e

Gerusalemme sono al di fuori della Chiesa cattolica e al di fuori della sua

comunione anche se sono in comunione tra loro per la ragione chrsquoesse aderiscono

allrsquoeresia

Edizioni Migne392

Geerard393

Studi Sherwood394

Traduzioni Larchet-Ponsoye395

De Angelis396

390

Cfr PG 91 141 A 391

Cfr M JANKOWIAK AND P BOOTH (2015) p 63 392

Cfr PG 91 141 A- 146 A e cfr PL 129 573 B-576D 393

Cfr CPG 769712 394

Cfr P SHERWOOD (1952) p 52 num 76 395

Cfr J C LARCHET (1998) p 73 396

Cfr B DE ANGELIS (2007) pp 115-119

63

Disputatio cum Phyrro

(luglio 645 dC)

Testimonianza di un dialogo che ebbe luogo a Cartagine nel luglio del 645 dC

fra Massimo e Pirro patriarca di Costantinopoli alla presenza del governatore

dellrsquoAfrica Gregorio e di altri vescovi e notabili Questa disputa fu molto

probabilmente nata quando Pirro era a Roma per fare pubblica professione della

fede cattolica infatti nella prima parte del dialogo397

si apre con la domanda di

Pirro riguardo il percheacute fosse considerato eretico e il monaco Massimo gli rispose

che il suo errore era quello di aver sostenuto una sola volontagrave in Cristo Visto che

Pirro osservava che Cristo in quanto unicum individuum aveva unrsquounica volontagrave

Massimo esplicita le questioni riguardo le due nature di Cristo della persone

della volontagrave della libertagrave del modo di volere esaminado diverse testimonianze

bibliche sulle due volontagrave e mostrando lrsquoambiguitagrave delle dottrine di Sergio e la

correttezza invece della posizione del Patriarca Sofronio Nella seconda parte398

il

monaco propone di esaminare le due operazioni di Cristo per consentire ai

semplici una comprensione maggiore e Pirro ammette la non esattezza della tesi

dellrsquounica operazione di Cristo e propone di recarsi a Roma cosigrave da pregare sui

loculi degli Apostoli e per dare al sommo pontefice uno scritto con i suoi errori

Questa proposta viene accolta e accettata sia da Massimo sia da Gregorio

Riguardo lrsquoautenticitagrave di questa opera si discute ancora infatti nonostante sia

riportata come opera separata Sherwood la ritiene il ventottesimo opusculum

theologicum et polemicum

Edizioni Migne399

Geerard400

Studi Sherwood401

Hefele402

Peitz403

Wolfson404

Mahieu405

Piret406

Stickler407

Traduzioni Ceresa-Gastaldo408

397

Cfr PG 91 288 A-333D 398

Cfr PG 91 333 D- 353 D 399

Cfr PG 91 288 A- 353 D 400

Cfr CPG 7698 e 7618 401

Cfr P SHERWOOD (1952) p 53 402

Cfr K J HEFELE Sophronius und Maximus uumlber die zwei Willen in Christus in laquoTheologische

Quartalschriftraquo 37 (1857) pp 189-223 403

Cfr W M PEITZ Martin I und Maximus Cofessor Beitraumlge zur Geschichte des

Monotheletenstreites in den Jahren 645-668 in laquoHistorisches Jahrbuchraquo 38 (1917) pp 213-236

pp 429-458 404

Cfr H A WOLFON The Philosophy of the Church Fathers Cambridge 1956 405

Cfr G MAHIEU Travaux preacuteparatoires agrave une eacutedition critique des oeuvres de S Maxime le

Confesseur Louvain 1957 406

Cfr P PIRET Le Christ et la Triniteacute selon Maxime le Confesseur Paris 1983 407

Cfr RYAN W STICKLER A Dispute in Dispute A Reconsideration of the Disputatio cum

Pyrrho Attributed to Maximus the Confessor Discussione presso 2013 Byzantine Studies

Conference

Yale University New Haven CT 1-3 novembre 2013

64

Opusculum theologicum et polemicum V adversus eos qui dicunt dicendam unam

Christi operationem

(dopo il 645 dC)

Questo trattato egrave il primo opusculum in cui appare esplicitamente la polemica

contro il monoenergetismo Il testo egrave rivolto contro coloro che affermano

lrsquooperazione divina in Cristo che prevale su quella umana contro coloro che

intendono lrsquooperazione uno strumento negando di conseguenza sia la divinitagrave sia

lrsquoumanitagrave in Cristo e contro coloro che ritengono presente in Cristo una sola

operazione e una sola natura composta Secondo gli studiosi moderni Massimo

scrive questo trattato dopo lo Psephos (633-634 dC) visto la semplicitagrave con cui

esplicita le due operazioni in Cristo

Edizioni Migne409

Geerard410

Studi Sherwood411

Traduzioni Larchet-Ponsoye412

De Angelis413

Opusculum theologicum et polemicum I ad Marinum presbyterum

(643-645 dC)

Indirizzato al presbitero Marino414

come gli Opuscula I II III e X e molto

probabilmente parte di un unico trattato originale415

questo trattato egrave una risposta

ad una richiesta del destinatario riguardo la volontagrave di Cristo416

Il monaco ricerca

ed esplicita i diversi termini greci usati per indicare la volontagrave417

precisamente

βούλησις βούλη προαίρεσις γνώμη ἐξουσία δόξα φρόνημα φρόνησις confuta

lopinione monotelita secondo cui la volontagrave dei Santi egrave unica tra loro e Dio dopo

la resurrezione418

Le distinzioni proposte dal monaco che ricordano quelle

408

Cfr MASSIMO IL CONFESSORE Umanitagrave e divinitagrave di Cristo traduzione introduzione e note a

cura di A Ceresa-Gastaldo Roma 1979 pp 99-156 409

Cfr PG 91 64 A ndash 65 A 410

Cfr CPG 76975 411

Cfr P SHERWOOD (1952) p 37 num 40 412

Cfr J C LARCHET (1998) p 24 413

Cfr B DE ANGELIS (2007) pp 44-45 414

Il titolo completo da cui si evince il destinatario egrave contenuto nel manoscritto Ferrarensis 144 f

100v laquoπρὸς Μαρῖνον τὸν ὀσιώτατον πρεσβύτερον καὶ ἁγιωτάτης μητροπόλεως Κωνσταντίας τῆς

Κυπρίων νῆσουraquo 415

Sostegono questa ipotesi sia Sherwood (cfr P SHERWOOD (1952) p 53) sia Larchet (Cfr J C

LARCHET (1998) p 86) 416

Cfr PG 91 12 A 417

Cfr PG 91 12 C-21C 418

Cfr PG 91 21D- 28A

65

proposte da Nemesio di Emesa sulla base della filosofia aristotelica419

sono utili

per affermare che in Cristo non cegrave un solo volere naturale o divino in quanto

Egli non possiede neacute προαίρεσις neacute γνώμη Infatti sulla linea dogmatica degli altri

padri della Chiesa Massimo afferma che Cristo ha la potenza appetitiva

essenziale della natura umana ovvero la volontagrave naturale e che le sue scelte non

sono frutto di una libertagrave tipicamente umana ma della sua essenza divina420

Nellultima parte dellopusculum fa riferimento allAmbiguum di Gregorio di

Nazianzo 3 che ha giagrave trattato nel settimo capitolo degli Ambigua ad Iohannem

riguardo una sola operazione di Dio e dei Santi421

Edizioni Migne422

Geerard423

Studi Sherwood424

Traduzioni Larchet-Ponsoye425

De Angelis426

Opusculum theologicum et polemicum IX ad catholicos per Siciliam constitutos

(645646 dC)

In questo Opusculum il monaco si rivolge ai superiori ai monaci e a tutta la

popolazione della Sicilia sritto molto probabilmente dopo un dibattito non egrave

andato bene a giudicare dal tono apologetico di Massimo e la necessitagrave di fornire

una conferma scritta di ciograve che era stato detto in precedenza di persona427

Prende

le distanze da chi parla di tre operazioni o tre volontagrave428

difende quanto ha scritto

nellrsquoEpistula XIX in cui loda Sergio e in particolare il patriarca di Costantinopoli

monotelita Pirro percheacute la sua intenzione era di persuadere il destinatario che in

Gesugrave Cristo vi erano solo due operazioni e solo due nature unite e non

separate429

Edizioni Migne430

Geerard431

Studi Sherwood432

Traduzioni Larchet-Ponsoye433

De Angelis434

419

Cfr R A GAUTHIER S M C et la psycologie de lacte humain in laquoRecherches de theacuteologie

ancienne et meacutediegravevaleraquo 21 (1954) pp 51-100 420

Cfr PG 91 28B - 33A 421

Cfr PG 91 33 A - 37 A 422

Cfr PG 91 9 A- 37A 423

Cfr CPG 76971 424

Cfr P SHERWOOD (1952) p 53-55 425

Cfr J C LARCHET (1998) p 86-92 426

Cfr B DE ANGELIS (2007) pp 123-138 427

Cfr PG 91 113 A 428

Cfr PG 91 125 C- 128 B 429

Cfr PG 91 132 A- B 430

Cfr PG 91 112 C- 132 D 431

Cfr CPG 76979 432

Cfr P SHERWOOD (1952) p 55 num 86

66

Opusculum theologicum et polemicum XV spiritualis tomus ac dogmaticus

(647 dC)

Egrave il florilegio piugrave ampio del monaco scritto molto a Roma per Stefano vescovo

di Dora membro del Sinodo del Patriarcato di Gerusalemme e discepolo di

Sofronio Il monaco intende dimostrare che lrsquoEkthesis promulgato

dallrsquoimperatore Eraclio risulta eretico anche a causa dei suggerimenti del

patriarca di Costantinopoli Sergio discostandosi dalla Parola e dai Padri e

concordando con gli eretici Il monaco si occupa di esaminare passi della

Scrittura435

dei padri436

e degli eretici437

infine si dichiara contro e distante la

fede dei Padri e del V concilio438

Edizioni Migne439

Geerard440

Studi Sherwood441

Traduzioni Larchet-Ponsoye442

De Angelis443

Opusculum theologicum et polemicum XI ex epistula Romanae scripta

(649-653 dC)

Questo breve exceptum tratto da una lettera scritta a Roma contiene

unrsquoesaltazione della Chiesa Romana e della dottrina cristiana ortodossa444

Scritto

molto probabilmente dopo il Concilio Lateranense (ottobre 649 dC) in base al

titolo gli studiosi ritengono che sia una testimonianza di quando il monaco era

stato arrestato a Roma e deportato a Costantinopoli445

Edizioni Migne446

Geerard447

Studi Sherwood448

433

Cfr J C LARCHET (1998) p 97 434

Cfr B DE ANGELIS (2007) pp 151-159 435

Cfr PG 91 157 C -160 C 436

Cfr PG 91 160 C ndash 169 A 437

Cfr PG 91 169 A- 173 C 177 A ndash 180 B 438

Cfr PG 91 180 B ndash 184 C 439

Cfr PG 91 153 C- 184 C 440

Cfr CPG 769715 441

Cfr P SHERWOOD (1952) p 55 num 87 442

Cfr J C LARCHET (1998) p 26 443

Cfr B DE ANGELIS (2007) pp 160-175 444

Cfr PG 91 137 C-140 B 445

Cfr M JANKOWIAK AND P BOOTH (2015) pp 67-68 446

Cfr PG 91 137 C-140 B 447

Cfr CPG 769711 448

Cfr P SHERWOOD (1952) p 56 num 88

67

Traduzioni Larchet-Ponsoye449

De Angelis450

Opusculum theologicum et polemicum XXIV Fieri non posse ut dicatur una in

Christo voluntas

(dopo il 649 dC)

Questo breve trattato che confuta ironicamernte il monotelismo puograve essere diviso

in due parti la prima451

difende le proprietagrave della natura di Cristo citando un

discorso di Crisostomo giagrave menzionato nellrsquoOpusculum XV e la seconda452

egrave

rivolta ad un anonimo monotelita a cui il monaco chiede di trovare negli scritti le

dottrine monoteletiche Il monaco costruisce unrsquoargomentazione contro il

monotelismo sul versetto biblico Matteo 26 39453

dichiara di voler essere corretto

qualora avesse scritto barbarie

Edizioni Migne454

Geerard455

Roosen456

Studi Sherwood457

Traduzioni Larchet-Ponsoye458

De Angelis459

Opusculum theologicum et polemicum XXVI ex quaestionibus a Theodoro

monacho illi propositis

(649 ndash 656 dC)

Il testo presenta un paragrafo iniziale in cui si presenta le definizioni dei filosofi

della natura dellrsquoessenza dellrsquoindividuo e dellrsquoipostasi Segue un florilegio di

dodici testi due suoi e altri dieci di vari autori (Ireneo Clemente Alessandrino

Alessandro papa di Alessandria Eustazio di Antiochia Atanasio di Alessandria

Gregorio di Nissa Diadoco di Foticea Nemesio di Emesa) Non egrave esplicita nei

manoscritti lrsquoattribuzione di questo testo a Massimo il Confessore ma si ritiene

molto probabile lrsquoautenticitagrave per i contenuti che definiscono la libertagrave secondo il

nostro autore Secondo gli studi prima di Epifanovich poi di Roosen il testo egrave una

risposta alla richiesta di Teodosio di Gangra rigurado alla definizione di libertagrave e

riguardo la differenza di πρόγνωσις e προορισμός In base a questi presupposti si

449

Cfr J C LARCHET (1998) p 106 450

Cfr B DE ANGELIS (2007) pp 175-176 451

Cfr PG 91 268 A- C 452

Cfr PG 91 268 C-269 D 453

Cfr PG 91 268 B 454

Cfr PG 91 268 A- 269 D 455

Cfr CPG 769724 456

Cfr B ROOSEN Epifanovich Revisited (Pseudo-) Maximi Confessoris Opuscula varia a

Critical Edition with Extensive Notes on Manuscript Tradition and Authenticity Ph D Leuven

2001 pp- 731-732 457

Cfr P SHERWOOD (1952) p 44 num 62 458

Cfr J C LARCHET (1998) p 40 459

Cfr B DE ANGELIS (2007) pp 73-75

68

preferisce ritenere la data di composizione dal 649 al 656 dC dopo la crisi

monotelitica

Edizioni Migne460

Geerard461

Roosen462

Studi Roosen463

Traduzioni Larchet-Ponsoye464

De Angelis465

Opusculum theologicum et polemicum XXVII diversae definitiones

(dopo il 649 dC)

Florilegio di definizioni alcune delle quali sono state usate nel Concilio

Lateranense ripropone passi di testi dei Padri (Giustino Alessandro papa di

Alessandria Gregorio di Nissa Crisostomo Cirillo Basilio di Cesarea

Ambrogio) riguardo le due energie di Cristo Secondo lrsquoanalisi di Roosen questo

Opusculum egrave stato scritto dopo lrsquoOpusculum XV visto che sembra una correzione

e un ritorno ai Padri rispetto a quanto era stato affermato precedentemente

Edizioni Migne466

Geerard467

Roosen468

Studi Sherwood469

Traduzioni Larchet-Ponsoye470

De Angelis471

460

Cfr PG 91 276 B-280 B 461

Cfr CPG 769726 462

Cfr B ROOSEN Epifanovich Revisited (Pseudo-) Maximi Confessoris Opuscula varia a

Critical Edition with Extensive Notes on Manuscript Tradition and Authenticity Ph D Leuven

2001 pp 781-762 463

Cfr Ibidem pp 743-744 464

Cfr J C LARCHET (1998) p 50 465

Cfr B DE ANGELIS (2007) pp 77-80 466

Cfr PG 91 280 B- 285 B 467

Cfr CPG 769727 468

Cfr B ROOSEN Epifanovich Revisited (Pseudo-) Maximi Confessoris Opuscula varia a

Critical Edition with Extensive Notes on Manuscript Tradition and Authenticity Ph D Leuven

2001 pp 819-823 469

Cfr P SHERWOOD (1952) pp 52-53 470

Cfr J C LARCHET (1998) p 75 471

Cfr B DE ANGELIS (2007) pp 119-123

69

22 Epistolario

Molto spesso le Epistulae rispecchiano la migliore conoscenza della vita e del

pensiero di un autore anche nel caso di Massimo il Confessore egrave possibile

convalidare questo presupposto metodologico Infatti per una ricostruzione delle

vicissitudini esistenziali e per far luce sulle motivazioni di fondo che hanno mosso

nel profondo il monaco la lettura dellepistolario consente di comprendere la sua

potente personalitagrave ortodossa il suo impegno profuso nella Chiesa attanagliata

dalle eresie del tempo e i rapporti costruiti durante la sua vita Dallo stile

tipicamente bizantino a volte tortuoso e poco lineare dunque le Epistule non

solo testimoniano il carattere ardente e appassionato del monaco ma anche la sua

profonda spiritualitagrave che risulta evidente nei temi trattati come la cristologia

lumiltagrave come habitus del buon monaco la caritagrave lo spirito di rinuncia e di

sacrificio che formano un substrato su cui si intrecciano e si muovono altri temi

ascetici e dogmatici che verranno specificati per ciascuna lettera Le ricerche e gli

studi su questi aspetti convalidano ormai da tempo lassunto secondo cui una

lettera missiva egrave un microtesto costituito da una comunicazione scritta di natura

informativa petitiva affettiva polemica e cosigrave via inviata da un mittente

dichiarato ad un destinatario essa infatti egrave in genere composta secondo

determinate consuetudini o regole formulari e materiali comuni al mittente e al

destinatario inoltre egrave caratterizzata dalla previsione della ricezione e della risposta

da parte del destinatario cosiccheacute si puograve affermare che praticamente ogni lettera

istituisce o si inserisce in una catena epistolare in teoria continuamente aperta Il

testo epistolare del monaco molto spesso si articola in una serie ordinata di

elementi ricorrenti semplici indicazioni sia del mittente sia del destinatario

formule di saluto del destinatario quasi sempre nominato con il suo ruolo politico

o religioso esplicitazione del motivo del messaggio formule di cortesia e di

augurio noncheacute di preghiera In realtagrave lo schema epistolare usato dal monaco

risulta plurifunzionale e flessibile allrsquointerno del quale si puograve inserire oltre e

intorno allrsquoargomento principale altri contenuti contingenti a volte esplicitatati

convenzionalmente a volte no secondo un ordine gerarchizzato e facilmente

riconoscibile da parte del destinatario

70

I destinatari a cui il monaco si rivolge sono diversi

- Giovanni (destinatario delle Ep II III IV X XII XXVII XLIV XLV)

la cui amicizia con Massimo non egrave ben documentata ma che molto

probabilmente risale prima della nomina di cubiculario472

Egli fu

esponente della corte di Costantinopoli a cui il monaco scrive molto

probabilmente per mantenere rapporti sereni e fecondi con il poter

politico del tempo473

- Costantino ἀπὸ σακελλαρίων (destinatario delle Ep V XXIV XLIII)

che Massimo conosce a Roma molto probabilmente quando era

supervisore (senza reali poteri) dellrsquoamministrazione del Palazzo

Imperiale prima del processo di Papa Martino nel 653 dC

- Pietro (destinatario delle Ep XIII XIV e Op XII) che compare giagrave

nella Relatio Motionis come στρατέγος comandante militare di un

Tema a cui molto probabilmente Massimo dedica anche il Computus

ecclesiasticus474

- Talassio (destinatario delle QTh e delle Ep IX XXVI XLI e XLII)

detto il Libico o lAfricano egrave autore di Centurie sulla Teologia475

e

presentato come guida dei monaci del monastero di Cartagine durante

il regno di Eraclio Molto probabilmente Massimo avragrave fatto la sua

conosce quando era in Nord Africa476

- Giovanni di Cizico (destinatario degli Am ad Ioh e delle Ep XXVIII e

XXIX) menzionato da Combefis negli Ambigua come ἀρχιεπισκοπον

Κυζίκου e nelle Epistulae come ἐπίσκοπος Κυζικου oppure τῆς

Κυζικηνῶν μητροπόλεως La problematicitagrave che ne deriva da queste

due mansioni differenti comporta dunque presumere che siano due

destinatari diversi477

472

Gli studiosi M Jankowiak e P Booth evincono questa informazione da una lettera inedita che

nominano Letter D contenuta nel manoscritto Cantabrig Colleg S Trinit O348 s XII f 64 v-

65v (cfr CPG 7703) In questa lettera scritta molto probabilmente dopo lEp II Massimo si

congratula con il suo maestro per la nuova nomina in base a questo gli studiosi sono spinti a

ritenere il destinatario di questa lettera Giovanni menzionato nella Patrologia Graeca come

cubicolario Cfr Cfr M JANKOWIAK AND P BOOTH (2015) pp 36-37 473

Cfr M JANKOWIAK AND P BOOTH (2015) p 24 474

Cfr Ibidem pp 24-25 475

Cfr PG 91 1428 A- 1469 C 476

Cfr M JANKOWIAK AND P BOOTH (2015) p 25 477

Cfr Ibidem p 26

71

- Marino (destinatario degli Op theol et pol I II VII X XIX XX e

lrsquoEp XX) che egrave un monaco (Ep XX) poi un diacono (Op theol et pol

VII) e infine sacerdote (Op theol et pol XX)478

Molto probabilmente

Massimo conosce Marino quando si trasferisce ad ovest per via delle

invasioni persiane intorno al 636 dC479

- Teocaristo (destinatario della Mystagogia) santo sacerdote fratello

dellrsquoesarca italiano molto probabilmente di nome Platone (circa nel

645-649 dC) Viene qui ricordato percheacute Massimo nellrsquoEp XLIV lo

raccomanda a Giovanni questo suo caro amico intorno al 642 d C

periodo in cui Massimo era in Nord Africa

- Teodosio di Gangra (destinatario dellrsquoOp theol et polem XXVI) egrave il

fratello di Teodoro Spudeo con il quale ha partecipato alla scrittura

dellrsquoHypomnesticum480

Sappiamo di lui che frequentograve Roma durante il

pontificato di papa Martino e che si trasferigrave a Costantinopoli per

assistere al processo del papa intorno al 653-654 dC

Le Epistulae di Massimo il Confessore la cui trasmissione nei secoli successivi si

deve a Fozio481

sono giunte a noi grazie allrsquoedizione del Migne che riproduce

sostanzialmente lrsquoedizione del Combefis del 1675482

e mancano ancora di

unedizione critica nonostante le diverse traduzioni in lingua moderna Stabilire

lrsquoesatta cronologia della loro scrittura egrave lo scopo dello studio di Sherwood del

1952 che ha ordinato le Epistule secondo le informazioni in esse contenute e dello

studio degli M Jankowiak e P Booth del 2015 piugrave volte menzionato che

completa arricchisce e sconfessa opportunamente le datazioni meno convincenti

Riportare i risultati delle due ricerche risulta necessario per indicare non solo la

ricchezza dei contenuti presenti ma anche per stabilire una cronologia che espliciti

concretamente gli avvenimenti storici a cui il monaco ha partecipato le

esperienze personali che ne derivano e i presupposti speculativi maturati nel

tempo da cui il monaco parte nelle diverse opere Pertanto in questo contesto le

478

Secondo Sherwood Marino egrave lo stesso destinatario sia dellrsquoOp theol et pol VII sia dellrsquo Op

theol et pol XX (cfr P SHERWOOD (1952) p 34) Secondo gli studiosi M Jankowiak e P Booth

risulta improbabile visto che Massimo colloca Marino a Cipro e poi nellrsquoOp theol et pol I si

rivolge allrsquoiokonomos di Costanza dellrsquoisola di Cipro (cfr Ferrarensis 144 f 100v laquoπρὸς

Μαρῖνον τὸν ὁσιὼτατον καὶ οἰκόμον τῆς ἁγιωτάτης μητροπόλεως Κωνσταντίας τῆς Κυπρίων

νήσουraquo e cfr M JANKOWIAK AND P BOOTH (2015) p 26) 479

Cfr M JANKOWIAK E P BOOTH (2015) p 26 480

Cfr CPG 7968 e cfr P ALLEN AND B NEIL Maximus the Confessor and his Companions

Documents from Exile Oxford 2002 pp 41-42 481

Cfr PHOTIUS Bibliothegraveque ed R Henry Paris1959-1977 192 A- 195 482

Cfr PG 91 9-285 e 364-649

72

quarantacinque Epistule saranno suddivise in tre periodi corrispondenti alla

suddivisione precedentemente effettuata per le opere autentiche ed ordinate

secondo le certezze o le ipotesi formulate dagli studiosi sulla loro data di

composizione Si ricorderagrave di ciascuna il titolo in latino presente nellrsquoedizione

della Patrologia graeca il contenuto le edizioni i relativi studi e traduzioni

Necessitano di una trattazione differente le epistulae inedite che non

vengono riportate nella Patrologia graeca ma hanno editori differenti Esse sono

- Epistula ad Iohannem contenuta nel codex Cantabrigiensis Collegii S

Trinitatis O 348 s XII f 64v-65v Scritta molto probabilmente dopo

lrsquoEpistula II risulta essere unrsquooccasione per il monaco per

congratularsi con il maestro benedetto Giovanni molto probabilmente

Giovanni Cubiculario destinatario di altre lettere Il monaco Massimo

raccomanda colui che gli consegna la lettera lrsquoeparca e sofista

Zaccaria di cui non si conosce lrsquoidentitagrave Si ipotizza che sia stata scritta

intorno al 633 dC483

- Epistula ad abbatem Thalassium di cui ci egrave pervenuta solo la

traduzione latina di Anastasio Bibliotecario In essa viene descritta le

vicende degli apocrisari di Severino che si recarono a Costantinopoli

per lrsquoelezione del nuovo papa e per assicurarsi della sua adesione

allrsquoEkthesis484

Massimo segnala allrsquoabbate di possedere una copia

della charta che vieta ogni tipo di discussione suelle operazioni di

Cristo485

In base a tutti questi elementi la lettera egrave stata scritta intorno

al maggio del 640 dC486

- Epistula ad presbyterum Stefanum487

presente nel manoscritto

Laurent Plut 577 f 1v-2r e molto probabilmente scritta quasi

contemporaneamente allrsquoEpistula XL visto che il monaco menziona

483

LrsquoEpistula contenuta in CPG 7703 viene segnalata dallo studio di Carnat nel 1964 e dagli

studiosi M Jankowiak e P Booth (cfr M JANKOWIAK E P BOOTH (2015) pp 36-37) Secondo

quanto illustra Canart nel Codex 194 della sua Bibliotheca Fozio scrive il contenuto di un

manoscritto di Massimo il Confessore che comprendeva una lettera al prefetto Giorgio due

centurie teologiche ed etiche diverse lettere a Pietro Cosma Pirro Giovanni e due lettere ad un

certo Tommaso (di cui la prima confluisce negli Ambigua ad Thomam invece la seconda sarebbe

totalmente inedita) Secondo la ricoscruzione di Canart lrsquoerudito inglese Thomas Gale nel 1681

pubblicograve il De divisione naturae di Giovanni Scoto detto lrsquoEriugena a cui aggiunse unrsquoappendice

con alcuni testi del monaco tra cui questa epistola inedita (cfr P CANART La deuxiegraveme lettre agrave

Thomas de S Maxime le Confesseur in laquoByzantionraquo 34 (1964) pp 415-445) 484

Cfr PL 129 585 A 485

Cfr PL 129 586 B 486

Questa epistola egrave presente in PL 129 583 D-586 B e in CPG 7702 oltre che in J D MANSI

Sacrorum Conciliorum nova et amplissima collectio Vol I Graz 1960 coll 677-678 Per gli studi

su di essa cfr P SHERWOOD (1952) p 43 num 60 487

In realtagrave il titolo latino non ci egrave pervenuto ma egrave una traduzione nostra Il titolo originale egrave Τοῦ

αὐτοῦ πρὸς Σωφρόνιον μονάζοντα τὸν ἐπίκλην Εὐκρατᾶν ἐπιστολὴ γέμουσα καλῶν μερίων ed egrave

contenuta in S L EPIFANOVIČ (1971) pp 84-85 in CPG 770730 e viene ricordata in P

SHERWOOD (1952) p 50 num 71 e in M JANKOWIAK E P BOOTH (2015) p 56

73

Teocaristo destinatario della Mystagogia Dal testo si evince che

Massimo si rivolge al presbitero Stefano per avere unrsquoopinione

riguardo a quanto aveva consegnato a Teocaristo Gli studiosi

ipotizzano come periodo di scrittura intorno il 642 dC

- Epistula ad Anastasium monachum discipulum scritta quasi

certamente il 19 aprile 658488

Descrive il momento in cui Pietro si era

recato da Massimo per chiedergli a quale chiesa appartenesse se a

quella di Bisanzio a quella di Roma a quella di Antiochia di

Alessandria o di Gerusalemme e Massimo si dichiara parte della

Chiesa di Roma che professa la fede di Pietro LrsquoEpistula continua

con una spiegazione della dottrina su cui le Chiese si sono unificate e

manifesta il rifiuto da parte del monaco di aderirvi ed inoltre viene

riferito lrsquoanatema da parte dellrsquoimperatore e del Patriarca secondo il

precetto del Papa e la condanna a morte di chi non avesse obbedito alla

confessione comune Massimo infine chiede al discepolo di pregare

per lui e di informare il Papa della sua condanna489

488

Riguardo la defizione della data gli studiosi hanno proposto il 18 maggio 655 dC (cfr R

DEVRESSE Le vie de S Maxime le Confesseur et ses recensions in laquoAnalecta Bollandianaraquo 46

(1929) pp 5-49) oppure il 19 aprile 658 dC (cfr J M GARRIGUES Le martyre de saint Maxime

le Confesseur in laquoRevue Thomisteraquo 26 (1976) pp 410-452 e cfr M JANKOWIAK E P BOOTH

(2015) p 68) 489

LrsquoEpistula egrave contenuta in PG 90 132 A-133 A in CPG 7701 Gli studi sono P SHERWOOD

(1952) p 56 num 90 F HALKIN Bibliotheca hagiographica graeca tome II Bruxelles 1957

1233 d

74

I periodo

(624 dC ndash 630 dC)

Tra il 624 dC e il 626 dC Massimo vive nel monastero di S Giorgio a Cizico

(attuale Erdeck) dove stringe rapporti con Sofronio e a causa delle invasioni degli

arabi egrave costretto a ritornare in Africa centrale nel 630 dC

Epistula V ad Costantinum

(628 dC)

Si tratta di una breve trattazione su vizi e virtugrave Secondo Sherwood questa lettera

risulta di data incerta490

invece secondo gli studiosi Iankowiak e Booth egrave stata

scritta intorno al 628 d C491

I temi trattati in questa lettera sono ripresi

nellrsquoEpistula IV e secondo Larchet conclude in realtagrave temi giagrave trattati nellrsquoEpistula

XXIV e XLII492

Il destinatario egrave Costantino Sacellario e consente agli studiosi

moderni di collocare le origini di Massimo a Costantinopoli In quanto

sacellarius493

Costantino ricopriva alte cariche nellrsquoimpero bizantino ed egrave stato il

predecessore del sacellario che avrebbe perseguito sia papa Martino (653 dC) sia

Massimo (655)494

Edizioni Migne495

Geerard496

Traduzione moderna Larchet- Ponsoye497

Epistula VI ad archiepiscopum Joannem

(628-630 dC)

Come gli era stato chiesto dallrsquointerlocutore Massimo dimostra che lrsquoanima egrave

incorporea senza alcun riferimento alla Sacra Scrittura o ai Padri della Chiesa ma

490

Cfr P SHERWOOD op cit p 24 num 1 491

Cfr M JANKOWIAK - P BOOTH A new date-list of the works of Maximus the Confessor in The

Oxford Handbook of Maximus the Confessor Oxford 2015 p 36 492

Cfr J C LARCHET Introduction in J C LARCHET AND E PONSOYE Saint Maxime le

Confesseur Letters Paris 1998 p 40 493

Il titolo sacellarius - σακελλάριος a partire dal VII secolo era usato non solo per il ministro

delle finanze dellImpero bizantino ma anche per monaci che aveva il compito di rendicontare i

beni del monastero Per maggiori approfondimenti sullrsquoargomento cfr M GALLINA Potere e

societagrave a Bisanzio Dalla fondazione di Costantinopoli al 1204 Torino 1995 494

Cfr W BRANDES ldquoJuristischerdquo Krisenbewaumlltigung im 7 Jahrhundert Die Prozesse gegen

Martin I und Maximos Homologetes in L BURGMANN Fontes Minores 10 Forschungen zur

Byzantinischen Rechtsgeschichte ed D Simon Frankfurt am Main Loumlwenklau 1998 pp 141-

212 cfr Ibidem pp 160-162 495

Cfr PG 91 coll 420C - 424 C 496

Cfr CPG 76995 497

Cfr C LARCHET AND E PONSOYE Saint Maxime le Confesseur Letters Paris 1998 pp 97-

99 Da qui in poi questa traduzione egrave cosigrave abbreviata C LARCHET AND E PONSOYE (1998)

75

solo con lrsquoausilio di una dimostrazione dialettica con cinque serie di sillogismi La

dimostrazione Secondo Sherwood questa epistola egrave stata scritta dopo il 624625

dC498

invece secondo Jankowiak e Booth egrave piugrave probabile che sia stata scritta

intorno al 628630 dC499

visto che ci sono riferimenti alle operazioni della

natura dellrsquoanima e le operazioni secondo natura (432 B) indizi che riconducono

al tempo precedente alla crisi monoergetista avvenuta nel 633634 d C

Massimo si scaglia contro coloro che sostengono lrsquouguaglianza del corpo risorto

con il corpo terrestre ricordando la controversia tra il patriarca costantinopolitano

Eutichio e Gregorio il Grande nel VI sec dC500

Il destinatario lrsquoarcivescovo

Giovanni non egrave certo infatti nella maggior parte dei manoscritti compare il nome

Giordano e Giovanni il Sofista di cui egrave difficile ricostruirne il profilo

Edizioni Migne501

Geerard502

Traduzione moderna Larchet- Ponsoye503

Epistula VII ad Joannem presbyterum

(agosto 628 dC)

Legata allrsquoEpistula VI il destinatario aveva chiesto precedentemente a Massimo

di confutare dottrine profane accolte da alcuni monaci504

secondo cui lrsquoanima ha

la capacitagrave di intelligere fuori dal corpo505

e secondo cui dopo la morte del corpo

le facoltagrave naturali continuano ad animare il corpo stesso506

Scritta molto

probabilmente secondo le indicazioni (433 A) il secondo giorno del mese di

agosto gli studiosi ritengono che sia stata scritta intorno al 628 dC piuttosto che

intorno al 643 dC507

in quanto gli argomenti trattati sono ripresi completamente

negli Ambigua ad Iohannem508

498

Cfr P SHERWOOD (1952) p 25 499

Cfr M JANKOWIAK and P BOOTH (2015) pp 31-32 500

Per approfondire i rapporti che intercorrono tra Roma e lrsquoOriente cristiano ai tempi di Gregorio

il Grande (Roma 540 circa ndash Roma 12 marzo 604) cfr A J EKONOMOU Byzantine Rome and the

Greek Popes Eastern influences on Rome and the papacy from Gregory the Great to Zacharias

(590-792 ad)Usa 2007 in particolare il I capitolo ldquoCum illi Graeci sint Nos Latini Rome and

the East in the time of the Gregory the Great pp 1-42 501

Cfr PG 91 424 C-433 A 502

Cfr CPG 76996 503

Cfr C LARCHET AND E PONSOYE (1998) pp 99-104 504

Secondo Benevich il monaco si oppone allrsquoantiorigenismo piugrave estremo presente nellrsquoarea

palestinese Cfr G BENEVICH Maximus the Confessorrsquos Polemics against Anti-Origenism

Epistulae 6 and 7 as a Context for the Ambigua ad Iohannem in laquoRevue drsquohistoire

eccleacutesiastiqueraquo 104 (2009) pp 5-15 505

Cfr PG 91 437 A 506

Cfr PG 91 433 C 507

Secondo M Jankowiak e P Booth ci sono una serie di motivi per cui egrave piugrave plausibile ritenere

questa lettera scritta nel 628 dC piuttosto che nel 643 d C il primo motivo riguarda la presenza

e lrsquoassenza della percezione da parte del destinatario di una forte fede che si ripropone

nellrsquoEpistulae II IV V XIII XXIII XXIV e XXVII lettere che non sono state scritte quando

Massimo non era in Occidente il secondo motivo riguarda il fatto che Massimo si sofferma sulle

proprietagrave e funzionamento naturali dellanima (cfr PG 91 436 C-D) negli stessi termini che

ricordano Epistula VI e con poche indicazioni delle polemiche monoergetiste che si sarebbero

76

Edizioni Migne509

Geerard510

Traduzione moderna Larchet-Ponsoye511

Epistula XXIV ad Costasntinum sacellarium

Epistula XLIII ad Joannem cubicularium

(628 dC)

Le due Epistule identiche tra loro nel testo ma diverse nellrsquointestazione fanno

riferimento alla pace mondiale precisamente alla vittoria di Cosroe avvenuta nel

628 dC In realtagrave Massimo lontano dal suo interlocutore percheacute forse era in

Nord Africa non condivide il trionfalismo dei suoi interlocutori che sono

incoraggiati a riconciliarsi con Dio esprime unrsquoopinione favorevole sulla pace

sulla terra e afferma la sua ammirazione per limperatore che egrave emblema della

lotta contro le passioni512

Combefis presuppone che gli scribi abbiano confuso le

iscrizioni piuttosto che ritenere che Massimo abbia inviato la medesima lettera a

due distinti interlocutori e lrsquoassenza dellrsquoEpistula XXIV nellrsquounico manoscritto in

cui egrave stata trasmessa lrsquoEpistula XLIII supporta la tesi di Combefis La lettera egrave

stata quindi inviata al sacellario Costantino513

come testimoniano la maggior

parte dei manoscritti Per quanto riguarda la datazione dellepistola Sherwood

propone gli anni 628629 dC514

invece Larchet il 638 dC515

Edizioni Migne516

Geerard517

Traduzione moderna Larchet-Ponsoye518

avute di ligrave a poco il terzo motivo che spinge gli studiosi a sostenere la scrittura di questa lettera

intorno al 628 dC riguarda il fatto che il monaco si riferisce alle polemiche come segno della

venuta dellrsquoAnticristo termini molto simili che si ritrovano nei primi scritti e infine il quarto

motivo riguarda le affinitagrave con gli Ambigua ad Iohannem postulata da Sherwood nel 1952 Cfr M

JANKOWIAK E P BOOTH (2015) pp 32-33 508

Benevich concorde con Sherwood sostiene che le dottrine che Massimo dovrebbe confutare in

questa lettera le dottrine antiorigenismo che il monaco modula negli Ambigua ad Iohannem Cfr

G BENEVICH Maximus the Confessorrsquos Polemics against Anti-Origenism Epistula 6 and

Epistula 7 as a Contex for the Ambigua ad Iohannem in laquoRevue drsquohistoire eccleacutesiastiqueraquo 104

(2009) pp 5-15 509

Cfr PG 91 433A-440 B 510

Cfr CPG 76997 511

Cfr C LARCHET AND E PONSOYE (1998) pp 104-108 512

Cfr P BOOTH Crisis of Empire Doctrine and Dissent at the End of Late Antiquity Berkeley

2013 pp 162-163 513

Cfr nota num 139 p 30 514

Cfr P SHERWOOD (1952) p 32 num 28 515

Cfr C LARCHET AND E PONSOYE (1998) p 40 516

Cfr PG 91 608 B - 613 A e cfr PG 91 637 B- 641C 517

Cfr CPG 769924 e cfr CPG 769943 518

Cfr C LARCHET AND E PONSOYE (1998) la lettera XXIV pp 104-108 la lettera XLIII pp

228-230

77

II periodo

(630 dC ndash 646 d C)

A partire dal 630 dC il monaco egrave in Africa poi a Cartagine e dopo il 634 dC

diventa discepolo di Sofronio in Palestina Esprime pubblicamente la sua

avversione verso il monoergetismo e il monotelismo nel 640 dC e poco dopo il

641 dC ritorna in Africa Nel 645 dC disputa pubblicamente a Cartagine con

Pirro patriarca deposto di Costantinopoli a Roma

Epistula XIII ad Petrum

(629-633 dC)519

Il monaco dopo aver ricevuto una lettera di Pietro che lo informava del suo

viaggio520

e del ritorno di alcuni monofisiti convertiti allrsquoeresia scrive un feroce

attacco contro il monofisismo e si scusa con il destinatario di non poter inviargli i

passi patristici che gli aveva precedentemente chiesto in quanto non ha con seacute i

libri dei Padri In base a ciograve invita Pietro a consultare labate Sofronio Questa

epistula richiama le tematiche dellepistulae II IV V VIII XXIII XXIV e XXVII

scritte nello stesso periodo e secondo Sherwood egrave una continuazione

dellOpusculum XXIII ritenuto oggi spurio521

Il destinatario egrave stato identificato

con il patrizio Pietro esarca della provincia dAfrica522

che era stato inviato in

Egitto nel 632 dC per far fronte alla minaccia dellinvasione araba quando

Eraclio aveva disposto le sue truppe nellAfrica settentrionale523

519

Riguardo la datazione Sherwood (in op cit p 39) suggerisce che egrave stata scritta intorno al 633-

634 dC invece Boudignon preferisce indicare come data di composizione il 633 dC cfr C

BOUDIGNON Maxime le Confesseur eacutetait-il constantinopolitain in B JANSSENS B ROOSEN AND

P VAN DEUN Philomathestatos Studies in Greek Patristic and Byzantine Texts Presented to

Jacques Noret Leuven 2004 pp 11-43 Avvalora la tesi di Boudignon la maggior parte degli

studiosi secondo cui il destinatario Pietro il generale della Numidia che secondo la RM egrave stato

spedito nel 633 dC ad Alessandria Secondo Jankowiak e Booth invece la lettera non egrave stata

scritta intorno al 633634 dC quanto piuttosto al 629633 dC infatti limpreciso riferimento

allassunzione del Logos nelle operazioni umane (cfr PG 91 532 B7-10) e la dichiarazione del

monaco di essere daccordo con coloro che governano la chiesa in nulla concilianti con Sofronio e

Ciro di Alessandria (cfr PG 91 532 C5-7) puograve collocare lepistula prima dellinizio della crisi

monofisita del 633 dC e prima che Sofronio diventasse patriarca di Gerusalemme nel 634 dC

Molto probabilmente il monaco in questa lettera coglie loccasione di opporsi al monofisismo e

alla nuova polita di Eraclio pur non facendo espliciti riferimenti Cfr M JANKOWIAK and P

BOOTH (2015) pp 33-34 520

Cfr PG 91 509 C6 521

Cfr P SHERWOOD (1952) p 38 522

Per approfondimenti riguardo la carica e riguardo il ruolo che Pietro aveva cfr C DIEHL

LAfrique byzantine Histoire de la nomination byzantine en Afrique Paris 1896 pp 484-489 523

Cfr N DUVAL Nouvelles recherches darcheacuteologie et deacutepigraphie chreacutetiennes agrave Sufetula

(Byzacegravene) in laquoMeacutelanges darcheacuteologie et dhistoireraquo 68 (1956) pp 247-298 Y DUVAL Le

Patrice Pierre exarque dAfrique in laquoAntiquiteacutes africainesraquo 5 (1971) pp 209-214 e cfr C

ZUCKERMAN La haute hieacuterarchie militaire en Afrique byzantine in laquoAntiquiteacute Tardiveraquo 10

(2002) pp 169-175

78

Edizioni Migne524

Geerard525

Traduzione moderna Larchet-Ponsoye526

Epistula XXVII ad Joannem cubicularium

(629630 dC)

Dopo una trattazione dellamicizia cristiana e del rapporto tra la separazione fisica

e presenza spirituale527

il monaco si affida agli uffici di Giovanni Cubicolario

Questo tema ricorda soprattutto le Epistulae identiche XXIV e LXIII invece il tono

e il linguaggio ricordano le Epistulae II IV V VII VIII XIII XXIII XXIV XXVIII

e XXX

Edizioni Migne528

Geerard529

Traduzione moderna Larchet-Ponsoye530

Epistula VIII ad eundem531

(Giugno-Agosto 632 dC)

Secondo il manoscritto Laurent Plut 577532

il destinatario sarebbe Giordano o il

sacerdote Giovanni che gli studiosi identificano con Giovanni di Cizico533

La

524

Cfr PG 91 509 B-533 A 525

Cfr CPG 769913 526

Cfr C LARCHET AND E PONSOYE (1998) pp 150-163 527

Cfr PG 91 617 B - 620 A 528

Cfr PG 91 617 B- 620 C 529

Cfr CPG 769927 530

Cfr C LARCHET AND E PONSOYE (1998) pp 214-215 531

Cfr PG 91 440 C-445B CPG 76998 e 770729 532

Ci sono due versioni riguardo questa lettera la piugrave lunga contenuta in R DERVEESSE La fin

ineacutedite drsquoune lettre de saint Maxime un baptecircme forceacute de Juifs et de Samaritans agrave Carthage en

632 in laquoRevue des sciences religieusesraquo 17 (1937) pp 25-35 e una piugrave breve in S L

EPIFANOVIČ Materialy k izučeniju žizni i tvorenij prep Maksima Ispovednika Kiev 1917 pp 84 533

Cfr C LARCHET AND E PONSOYE op cit pp 43-45 e F WINKELMANN Der monenergetish-

monotheletische Streit Frankfurt am Main ndash New York 2001 pp 58-59 Riguardo lrsquoautenticitagrave

della lettera non sono convinti del tutto convinti gli studiosi Speck (cfr P Speck Maximos der

Bekenner und die Zwangustaufe durch Kaiser Herakleios in Varia VI Beitraumlge zum Thema

byzantinische Feindeseligkeiten gegen die juden im fruumlhen siebten Jahrhundert Bonn 1997 pp

441-468) e Stoyanov (cfr Y STOYANOV Defenders and Enemies of the True Cross The

Sasanian Conquest of Jerusalem in 614 and Byzantine Ideology of Anti-Persian Warfare Vienna

2011 p 69 num 191

79

maggior parte di essi preferisce ritenere che il destinatario era in realtagrave sia

Sofronio cosigrave come appunto afferma Fozio534

Scritta molto probabilmente poco

dopo la separazione dal suo destinatario535

Massimo dichiara di sentirsi come una

pecora lacerata dai lupi drsquoArabia provenienti da occidente (laquoτῶν λύκων τῆς

Ἀραβίας τουτέστι τῶν Δυσμῶνraquo

536) alludendo cosigrave alle invasioni arabe del VII

secolo537

e permettendo la collocazione nel giugno-agosto del 632 dC La fine di

questa lettera pubblicata da Devreesse538

narra di un battesimo forzato dei Giudei

nella Pentecoste del 632 dC a Cartagine piugrave precisamente il monaco fa

riferimento ad un ordine imperiale proposto da un eparca proveniente da

Costantinopoli I manoscritti conservano due versioni diverse della fine di questa

lettera che si differenziano in modo significativo riguardo gli eventi avvenuti a

Cartagine infatti la prima edizione di cui il finale egrave piugrave breve ha come

destinatario Giordano invece la seconda di cui il finale egrave piugrave descrittivo ha come

destinatario Sofronio La seconda edizione esprime la costernazione del monaco

Massimo per la manovra imperiale che annuncia la fine dei tempi e la corruzione

della Chiesa infatti il monaco disapprovava il battesimo forzato degli Ebrei e dei

Samaritani avvenuto molto probabilmente a causa del timore di Eraclio di

unrsquoalleanza tra questi popoli e gli invasori arabi539

Secondo gli studiosi

Jankowiak e Booth il monaco molto probabilmente ha personalizzato la lettere a

seconda dei destinatari cosigrave come ha fatto per altre due coppie di epistule XXVIII

ndash XXIX e XXX-XXXI540

Traduzioni moderne Starr541

Larchet-Ponsoye542

Epistula XXIII ad Stephanum presbyterum

(632 dC o 642 dC)

In questa breve lettera il monaco Massimo professa la profonda amicizia nei

confronti del presbitero Stefano543

dichiarando di essere lontano fisicamente ma

534

Cfr S L EPIFANOVIČ (1917) p XIII e cfr R DERVEESSE op cit pp 32-33 535

Cfr PG 91 440 A ndash 441 A 536

Cit PG 91 444 A 537

Cfr K KAEGI Heraclius Emperor of Byzantium Cambridge 2003 p 218 C BOUDIGNON

Maxime le Confesseur eacutetait-il constantimopoliain in B JANSSENS B ROOSEN and P VAN DEUN

Philomathestatos Studies in Greek Patristic and Byzantine Texts Presented to Jacques Noret in

laquoOrientalia Lovaniensia Analectaraquo 137 (2004) pp 11-43 e cfr P BOOTH Crisis of Empire

Doctrine and Dissent at the End of Late Antiquity Berkeley 2013 p 231 538

Cfr Nota num 198 539

Cfr R DEVREESSE op cit pp 34-35 Devreesse pubblica il finale inedito tratto dal Vaticanus

Graecus 1502 e dal Vaticanus Graecus 505 questrsquoultimo giagrave pubblicato in S L EPIFANOVIČ

Materialy k izučeniju žizni i tvorenij prep Maksima Ispovednika Kiev 1917 p 84 540

Cfr C LARCHET AND E PONSOYE Saint Maxime le Confesseur Letters Paris 1998 pp40-41 541

Cfr J STARR St Maximos and the Forced Baptism at Carthage in 632 in laquoByzantinisch-

neugriechische Jahbuumlcherraquo 16 (1940) pp 192-196 Questa traduzione completa di commento

dellrsquoEpistula VIII giagrave precedentemente pubblicata da Devreesse in realtagrave integra lrsquoopera polemica

dal titolo Διδασκαλία Ἰακώβου Νεοβαπτίστου infatti Starr traduce le versioni sia greche che slave

e traduce il testo greco pubblicato da Devreesse 542

Cfr C LARCHET AND E PONSOYE op cit pp 108-111

80

presente spiritualmente In realtagrave Massimo invia lrsquoepistola a Stefano ma si

riferisce ad unrsquointera comunitagrave di venerabili padri discepoli e maestri drsquoamore a

cui chiede di non dimenticarlo secondo lo stile di una confessio humilitatis544

Secondo Sherwood il riferimento alla comunitagrave di padri indica che Massimo

quando scrisse questa lettera era a Crisipoli545

ma non egrave possibile collocare in

quegli anni Stefano e la sua comunitagrave Il tono di questa lettera si collega

allrsquoEpistula XXII scritta poco piugrave tardi

Edizioni Migne546

Geerard547

Traduzione moderna Larchet-Ponsoye548

Epistula XXVIII ad Cysicium episcopum

Epistula XIX ad eundem

Epistula XXX ad Joannem episcopum

Epistula XXXI ad eundem

(632-633 dC)

Queste quattro epistole insieme allrsquoepistola VIII secondo Sherwood costituiscono

un unico gruppo NellrsquoEpistula XXVIII il monaco egrave da poco fuggito di fronte alla

minaccia dei barbari e dichiara di voler ritornare in monastero e di esser pronto ad

accettare lrsquoesilio549

Gli avvenimenti a cui si fanno riferimento sono la fuga del

monastero San Giorgio a Cizico in cui il monaco Massimo aveva rapporti con il

vescovo Giovanni diventato da poco arcivescovo LrsquoEpistula XXIX egrave una chiara

continuazione dellrsquoEpistula XXVIII550

infatti ha lo stesso destinatario di cui il

543

I manoscritti hanno diverse intestazioni il Vat Gr 504 e il Vat Gr 507 f 113v riportano la

seguente intestazione κυρίῳ ἀββᾷ Στεϕάνῳ πρεσβυτέρῳ il Laurent Plut 577 invece ha

unrsquointestazione diversaπρὸς Στεϕάνον πρεσβυτέρον καὶ ἡγούμενον La carica diversa attribuita a

Stefano nei primi due manoscritti quella di abbate e nel terzo manoscritto quella di igumeno

rende difficile la cronologia di questa lettera per questo si preferisce ritenere questa lettera scritta

in un lasso di tempo piugrave ampio che va dal 632 dC al 642 dC 544

Cfr PG 91 608 A 545

Cfr P SHERWOOD (1952) p 33 546

Cfr PG 91 605 D-608 B 547

Cfr CPG 769923 548

Cfr C LARCHET AND E PONSOYE Saint Maxime le Confesseur Letters Paris 1998 p 208 549

Molto piugrave precisamente il monaco si preoccupa dellrsquounitagrave della Chiesa che cerca di negoziare

con i miafisisti del tempo a Gerusalemme (cfr PG 91 621 A4-8) e invita il suo interlocutore a

seguire la sua vocazione clericale e a recuperare le pecore disperse dal suo gregge (cfr PG 91

622A) Per approfondire questa tematica cfr M JANKOWIAK Essai drsquohistoire politique du

monotheacutelisme agrave partir de la correspondance entre les empereurs byzantins les patriarches de

Costantinople et les papes de Rome PhD diss Paris and Warsaw 2009 pp 112-121 550

Secondo gli studiosi Jankowiak e Booth questa lettera egrave stata spedita subito dopo aver ricevuto

la risposta allrsquoEpistula XXVIII precisamente prima dellrsquoespansione dei musulmani in Oriente

durante la crisi dellrsquoimpero Cfr M JANKOWIAK - P BOOTH A new date-list of the works of

Maximus the Confessor in The Oxford Handbook of Maximus the Confessor Oxford 2015 p 42

81

monaco esalta la funzione di pastore del gregge e si raccomanda alle sue preghiere

e al suo sostegno551

Anche lrsquoEpistula XXX contiene un elogio di Giovanni e della

figura del vescovo e la richiesta di essere accolto cosigrave come le ldquopecorelle

smarriterdquo nominate nellrsquoEpistula XXXI la monaca di clausura Eudocia552

e il

presbitero Giorgio553

giagrave nominato nellrsquoEpistula XXIX554

Queste quatto epistole

dunque fanno emergere la condizione di pericolo che i monaci vivevano ai tempi

dellinvasioni arabe

Edizioni Migne555

Geerard556

Traduzione moderna Larchet-Ponsoye557

Epistula XIV ad eundem epistola dogmatica

(633 dC)

Il nome del destinatario non egrave presente nelledizione di Combefis ma compare nel

Vat gr 504 la seguente intestazione ἐπιστολὴ δογματικὴ πρὸς Πέτρον

Ἰλλούστιον Il monaco racconta che il bene piugrave grande egrave la riunione di coloro che

sono separati nella fede558

infatti visto che il diacono di Alessandria Cosma si egrave

da poco riconvertito alla fede ortodossa Massimo desidera che Pietro interceda

per lui con il papa559

per ridargli la stessa carica560

Il monaco presenta il

diofisismo come nuovo credo di Cosma e chiede al destinatario di spiegargli

dogmaticamente i principi Lepistola termina con il racconto vivido dellinvasioni

delle popolazioni arabe provenienti dal deserto ritenendolo segno del peccato

cristiano e dellavvento dellAnticristo e uninvettiva contro gli ebrei che hanno

sostenuto i nemici561

551

Cfr PG 91 621 C 552

Cfr PG 91 625 9B laquoθυγάτηρ καὶ μήτηρ κυρία Εὐδοκία ἡ ἐγκλεστήraquo 553

Cfr PG 91 625 C 554

Cfr PG 91 624 A laquo(hellip) τὸν ἡγιασμένον κύριον ἀββᾶν Γεώργιον τὸν πρεσβύτερον ἄνϑρωπον

ἰερὸν (hellip)raquo Molto probabilmente il presbitero Giorgio a cui Massimo fa riferimento egrave il

destinatario dell Opusculum 4 cfr P BOOTH Crisis of Empire Doctrine and Dissent at the End of

Late Antiquity Berkeley 2013 pp 266-267 555

Cfr per lrsquoEpistula XXVIII PG 91 620 C- 621 B per lrsquoEpistula XIX PG 91 621 C -624 A per

lrsquoEpistula XXX PG 91 624 A-D per lrsquoEpistula XXXI PG 91 624 D- 625 D 556

Cfr per lrsquoEpistula XXVIII CPG 769928 per lrsquoEpistula XIX CPG 769929 per lrsquoEpistula

XXX CPG 769930 per lrsquoEpistula XXXI CPG 769931 557

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) per lrsquoEpistula XXVIII p 216 per lrsquoEpistula XIX pp 198-202

per lrsquoEpistula XXX pp 217-218 per lrsquoEpistula XXXI pp 218-219 558

Cfr PG 91 533B-C 559

Secondo Sherwood il papa qui menzionato egrave Ciro che egrave stato eletto patriarca di Costantinopoli

dopo il Patto di unione (giugno 633 dC) in base a questo Massimo puograve scrivere o dopo lelezione

o durante gli avvenimenti Cfr P SHERWOOD (1952) pp 40-41 560

Cfr PG 91 536 A 561

Cfr PG 91 540 A-543 C Secondo Riou il monaco ritiene che gli avvenimenti apocalittici

provocati dalle invasioni arabe siano il richiamo ad un martirio da parte dei cristiani risposta piugrave

alta allinsegnamento di Cristo Cfr A RIOU Le monde et lEacuteglise selon Maxime le Confesseur

Paris 1973 pp 117-118 e p131

82

Edizioni Migne562

Geerard563

Traduzione moderna Larchet-Ponsoye564

Epistula XV de communi et proprio hoc est de essentia et hypostasi seu persona

ad Cosmam religiosissimum diaconum Alexandrinum

(633 dC)

In risposta a Cosma il monaco scrive unrsquoampia trattazione di carattere

antimonofistico Infatti in continuitagrave con lrsquoEpistula XIV Massimo specifica la

differenza tra essenza e ipostasi in risposta allrsquoattacco dei Severiani contro di

lui565

Ciograve dimostra lrsquoimpegno del monaco nei dibattiti teologici in linea con il

Patto drsquoUnione nel 633 dC566

Parte della lettera chiarisce la posizione anti-

monoergetista sulle operazioni e sulla natura umana e divina di Cristo567

e

consente a Sherwood di datarla intorno al 634-640 dC568

Edizioni Migne569

Geerard570

Diekamp571

Epifanovič572

Traduzione moderna Larchet-Ponsoye573

Epistula II ad Joannem cubicularium de charitate

(633 d C)

Sherwood ritiene questa epistula una delle piugrave importanti in quanto presenta il

concetto di agape come un ritorno degli uomini allunitarietagrave di Dio dopo la

caduta nel peccato e il concetto di unica volontagrave di Dio e dei santi che verragrave

corretto ed esplicitato negli scritti successivi spingendo lo studioso a ritenere

come data di composizione il 626 dC574

Massimo egrave ora lontano da

Giovanni575

forse percheacute egrave nel Nord Africa576

e coglie loccasione per discutere

562

Cfr PG 91 533 B-543C 563

Cfr CPG 769914 564

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) pp 190-192 565

Cfr PG 91 576 A 566

Cfr M JANKOWIAK AND P BOOTH (2015) p 44 567

Cfr PG 91 573 B 568

Cfr P SHERWOOD (1952) p 40 569

Cfr PG 91 543 C-576D 570

Cfr CPG 769915 770723 e 770731 571

Cfr Doctrina Patrum de Incarnatione Verbi Ein griechisches Florilegium aus der Wende des

siebenten und achten Jahrhunderts zum ersten Male vollstaumlnding herausgegeben und untersucht

von F Diekamp Muumlnster in Westfalen 1907 pp 137 e pp 256 572

Cfr S L EPIFANOVIČ (1917) pp 71-72 e p 85 573

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) p 193 574

Cfr P SHERWOOD (1952) p 25 num 6 575

Cfr PG 91 393 A

83

con il destinatario della volontagrave umana e divina e come esse si riuniscono nella

natura umana di Cristo577

per chiarire il rapporto tra la singola γνώμη e katὰ tὸ

qέlhma βούλεσις τε καὶ κίνησις578

argomenti che ci consentono di collocare

questa epistula prima o poco dopo la crisi monoenergetista579

Edizioni Migne580

Geerard581

Traduzione moderna Dalmais582

Larchet-Ponsoye583

Epistula XIX ad Pyrrhum sanctissimum presbyterum et hegumenum seu abbatem

(633634 dC)

Il monaco inizia la sua lettera lodando grandemente il destinatario e lo Psephos

scritto dal nuovo Mosegrave Sergio di Costantinopoli584

che sembra accettare e

chiarisce la sua posizione riguardo le operazioni e la singolaritagrave dellrsquoattivitagrave

dellrsquoIncarnazione585

Tuttavia sebbene non scriva apertamente della presenza di

due operazioni in Cristo manifesta il sospetto per ldquounrsquooperazione di Cristordquo

nuovo elemento di fede586

chiamato operazione naturale587

e chiede a Pirro di

chiarire certe questioni che cosa egrave ἐνέργεια quali sono i suoi generi che cosa egrave

ἐνέγημα quale sia la differenza tra ἒργον e πρᾶξις588

Questa epistula risulta

dunque fondamentale per ricostruire la posizione del monaco nei confroti del

monotelismo come gli Opuscula theologica et polemica IX XII XX e lrsquoEpistula

ad abbatem Thalassium in particolare nellrsquoOpusculum IX in cui Massimo

difende questa sua posizione affermata in questa lettera si evince che il monaco

ha ricevuto un enorme tomo di Pirro senza dubbio si riferisce a quanto contenuto

agli Atti del Concilio Lateranense589

in modo particolare ascrive a Sofronio in

modo rispettoso molto probabilmente durante le prime fasi del conflitto Pirro

dapprima monaco palestinese nel momento in cui ha ricevuto lrsquoepistula di

576

Cfr Epistulae IV V VIII XIII XXIII XXIV XXVII 577

Cfr PG 91 404 B- D 578

Cfr PG 91 396 C e 401 B 579

Cfr F WINKELMANN Der monenergetisch-monotheletische Streit Frankfurt am Main-New

York Lang 2001 p 56 num 16 580

Cfr PG 91 392 D- 408 B 581

Cfr CPG 76992 582

Cfr I H DALMAIS Saint Maxime le Confesseur Docteur de la Chariteacute in laquoLa Vie Spirituelleraquo

79 (1948) pp 294-303 583

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) pp 81-90 584

Cfr PG 91 592 B-C Il testo a cui fa rifermento il Confessore egrave riconosciuto nei testi successivi

come il divieto di discutere su uno o due volontagrave di Cristo scritto dopo lo scontro di Sofronio con

Sergio di Costantinopoli nella seconda metagrave del 633 dC 585

Cfr PG 91 592 D- 593A 586

Cfr PG 91 592 C 587

Cfr PG 91 593 A 588

Cfr PG 91 596 B 589

Cfr Conciulium Lateranense anno 649 celebratum Series secunda volumen primum ed R

Riedinger ACO i Belin 1984 p 152

84

Massimo era diventato igumeno del monastero di Crisipoli secondo Niceforo590

e

amico del patriarca Sergio591

ed egrave in dialogo con il Confessore nonostante il suo

legame con Sofronio Secondo Sherwood dodici anni dopo il monaco si pentiragrave di

questi elogi contenuti in questa epistula proprio in vista dei risvolti dello Psephos

nel mondo cristiano592

Edizioni Migne593

Geerard594

Traduzione moderna Larchet-Ponsoye595

Epistula XL ad eundem Thalassium presbyterum et hegumenum Stephanus

presbyterum et hegumenum

(634 dC)

La lettera breve e frammentaria ha secondo Sherwood come destinatario Talassio

seguendo lrsquoedizione di Combefis596

ma in realtagrave da quanto si evince dal

manoscritto Laurent Plut 577 f 2 r il destinatario egrave in realtagrave Stefano (τοῦ αὐτοῦ

πρός Στέφανον θεοφιλέστατον πρεσβύτερον καὶ ἡγούμενον) destinatario delle

Epistule XXII e XXIII Secondo Sherwood il comando che Massimo deve svolgere

egrave la scrittura delle Quaestiones ad Thalassium invece come illustrano gli studiosi

Jankowiak e Booth il comando che deve portare a termine il monaco Massimo egrave

quello di rispondere a Tommaso con la scrittura degli Ambigua ad Thomam597

Edizioni Migne598

Geerard599

Janssens600

Traduzioni Larchet-Ponsoye601

Epistula XXXII ndash Epistula XXXIX ad abbatem Polychronium

(636-640 dC)

590

Cfr NICEFHORUS Chronography p 118 e cfr NICEFHORUS Short History p74 591

Cfr A PERTUSI LrsquoEncomio di S Anastasio martire Persiano in laquoAnalecta Bollandianaraquo 76

pp 5-63 592

Cfr P SHERWOOD (1952) p 37 num 8 593

Cfr PG 91 589 C-597B 594

Cfr CPG 769919 595

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) pp 198-201 596

Cfr PG 91 633 C 597

Cfr M JANKOWIAK and P BOOTH (2015) p 35 598

Cfr PG 91 633 C-636 A 599

Cfr CPG 769940 600

Cfr MAXIMUS CONFESSOR Ambigua ad Thomam una cum Epistula secunda ad eundem ed B

Janssens CCSG 48 Turnout 2002 p XXIV 601

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) pp 225-226

85

Queste lettere sono tutte indirizzate allrsquoabbate Policronio e possono essere divise

in due gruppi il primo costituito dalle Epistulae XXXII-XXXV appare nei

manoscritti Vat Gr 504 507 Laurent Plut 577 e Batopediou 475 invece il

secondo costituito dalle Epistulae XXXVI- XXXIX appare nel manoscritto

Batopediou 475 Il primo gruppo ha argomenti di carattere ascetico infatti

lrsquoEpistula XXXII scritta prima della Pasqua mostra il tono di un maestro

nellrsquoaffrontare le difficoltagrave lrsquoEpistula XXXIII egrave un breve esortazione ad avere

pazienza difronte alle avversitagrave lrsquoEpistula XXXIV esplicita che Cristo ha

promesso la pace e la vittora nella lotta contro le passioni ed infine lrsquoEpistula

XXXV egrave unrsquoesortazione alla perseveranza in quanto il fine dellrsquoafflizione egrave la

gioia il fine della fatica egrave la pace dellrsquoignominia egrave la gloria Il secondo gruppo

invece esprime una serie di ringraziamenti per i doni di carattere materiale e

spirituale scritte ad un superiore a cui il monaco egrave legato da un affetto filiale

Edizioni Migne602

Geerard603

Traduzioni Larchet-Ponsoye604

Epistula XX ad Marinum monachum

(630-636 dC)

Secondo Sherwood egrave stata scritta intorno al 628- 630 dC in quanto ricorda altri

scritti dellrsquoautore come lrsquoOp I II III VII X XIX e XX605

In questa lettera

lrsquoautore si riconosce con dei difetti che porteranno su di lui dannazione eterna e

per questo dichiara di osservare voto di silenzio con la promessa di ritirarsi allo

studio della teologia cosigrave da poter dare grazia a chi lo ascolteragrave nella predica606

Anche se dichiara di aver guadagnato qualche lode Massimo vuole mantenere il

silenzio per evitare di condurre gli altri fuori strada con il cattivo esempio della

sua vita Ma il suo voto si infrange grazie allrsquoincoraggiamento degli altri igumeni

che lo hanno costretto a scrivere a Marino per far conoscere le sue virtugrave Il tono

della lettera risulta polemico e secondo la ricostruzione di M Jankowiak e P

Booth egrave preferibile ritenere come data di composizione il 636 dC data in cui

risale il conflitto tra Arcadio e Sofronio durante il Concilio di Cipro

Edizioni Migne607

Geerard608

Traduzioni Larchet-Ponsoye609

602

Cfr PG 91 625 D-633 B Per lrsquoesattezza lrsquoEpistulae si succedono cosigrave Ep XXXII al 625-628

Ep XXXIII al 628 Ep XXXIV al 628-629 Ep XXXV al 629 Ep XXXVI al 629-632 Ep XXXVII al

632 Ep XXXVIII al 632-633 e Ep XXXIX al 633 603

Cfr CPG 769932-39 604

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) pp 220-225 e sono tradotte in successione 605

Cfr P SHERWOOD (1952) p 34 num 33 606

Cfr PG 91 597 B10-C3 607

Cfr PG 91 597 B- 604 B 608

Cfr CPG 769920 609

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) pp 202-205

86

Epistula III ad eundem

(dopo il 636 dC)

Secondo Sherwood questa Epistula risale a prima che il monaco lasciasse Cizico

nel 626 visto che egrave indirizzata a Giovanni Cubicolario che viene ringraziato per

un dono ricevuto al monastero di San Giorgio610

Per lrsquoesatezza il monaco

Massimo ringrazia Giovanni per le lettere e per le benedizioni del piugrave pio del

monastero del santo e glorioso martire Giorgio611

Secondo Jankowiak e Booth

invece non ci sono elementi che possano collocare il monastero menzionato a

Cizico o il soggiorno del monaco Molto probabilmente il monastero a cui

Massimo fa riferimento egrave molto probabilmente lo stesso che compare

nellrsquoEpistola XXXI nel periodo in cui era di ritorno da ovest a causa delle

invasioni barbariche612

Il tema della lettera egrave il potere dellrsquoamore cristiano la

distinzione tra la libertagrave naturale e gnomica presenti nel genere umano senza

alcun riferimento di Cristo613

Edizioni Migne614

Geerard615

Traduzioni Larchet-Ponsoye616

Epistula I Sermo hortatorius epistolari forma ad Dei servum clarissimum

praefectum Africae dominum Georgium

(640-642 dC)

Questa lunga esortazione alla costanza e alla fermezza manifesta molta gratitudine

nei confronti dellrsquoeparca Giorgio Lrsquointestazione della lettera variano a seconda

dei manoscritti nel manoscritto Vat gr 1502 si legge laquoπρὸς Γεώργιον ἒπαρχον

πλεύσαντα ἐν Κωνσταντινουπόλειraquo invece nel manoscritto Laurent Plut 577 si

legge laquoλόγος παραινετικὸς ἐν ἒιδει ἐπιστολῆς πρὸς τὸν δούλον τοῦ κύριον

Γεώργιον γενόμενον ἒπαρχον Ἀφρικῆςraquo Secono gli studiosi M Jankowiak e P

Booth queste due intestazioni consentono di collocare la composizione della

lettera quando Giorgio era stato dimesso a Costantinopoli per diventare eparca in

Africa617

intorno al 642 dC data proposta anche da Sherwood618

Il testo

presenta riferimenti alla volontagrave gnomica e umana nel genere umano pur non

legandosi ad argomenti della cristologia dioteletica e si conclude con lrsquoesortazione

a pregare per lui affincheacute avesse il coraggio sufficiente per il ritorno in Africa

610

Cfr P SHERWOOD (1952) p 25 611

Cfr PG 91 408 C 612

Cfr M JANKOWIAK and P BOOTH (2015) p 38 613

Cfr PG 91 409 B-C 614

Cfr PG 91 408C ndash 412C 615

Cfr CPG 76993 616

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) pp 90-92 617

Cfr M JANKOWIAK AND P BOOTH (2015) p 55 618

Cfr P SHERWOOD (1952) p 49 num 69

87

Edizioni Migne619

Geerard620

Traduzioni Larchet-Ponsoye621

Epistula XI ad praepositam de moniali quae monasterio exierat ac quam facti

poenituerat

(640-641 dC)

Questa lettera egrave stata scritta alla badessa di un monastero per far rientrare una

monaca che aveva lasciato precedentemente il convento e si era pentita Il monaco

Massimo descrive le opere della misericordia di Dio molto probabilmente percheacute

aveva il ruolo di guida del monastero In base a questi presupposti Sherwood

sostiene che la lettera non deve essere stata scritta prima del soggiorno in

Africa622

invece Larchet suggerisce una connessione con le monache di

Alessandria menzionate nellrsquoEp XVIII623

Edizioni Migne624

Geerard625

Traduzioni Larchet-Ponsoye626

Epistula XVIII ex persona Georgii laudatissimi praefecti Africae ad moniales

quae Alexandriae a catholica fide discesserant

(640-641 d C)

Scritta in nome di Giorgio eparca in Africa a nome delle monache di Alessandria

che avevano abbandonato la fede cattolica nel 641 dC per aderire al miafisismo

prima e al diofisismo poi questa lettera espone na natura della comunione

cattolica e dopo aver preso alcune disposizioni delle apostate il monaco le esorta a

lasciare lrsquoeresia Gli studiosi concordano che la lettera sia stata scritta intorno al

640-641 dC e che abbia numerose analogie con lrsquoEp XII627

619

Cfr PG 91 364 A ndash 392 B Parte di questa epistola egrave presente nellrsquoopera di Atanasio con il

titolo di Sermo ad Antiochum ducem in PG 91 380 B-392 A che corrisponde al testo presente in

PG 28 589 A-597 B 620

Cfr CPG 76991 621

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) pp 65-81 622

Cfr P SHERWOOD (1952) p 43 num 59 623

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) p 56 624

Cfr PG 91 453 A ndash 457 D 625

Cfr CPG 769911 626

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) pp 116-119 627

Cfr P SHERWOOD (1952) pp 48-49 num 67 e cfr M JANKOWIAK AND P BOOTH (2015) pp

53-54

88

Edizioni Migne628

Geerard629

Traduzioni Larchet-Ponsoye630

Epistula XVII ad Julianum scholasticum Alexandrinum de ecclesiastico dogmate

quod attinet ad Dominicam incarnationem

(640-641 dC)

Il monaco Massimo in questo contesto elogia Giuliano e Cristopempto per la

loro saldezza drsquoanimo che si riscontra nella loro professione retta della dottrina

cristiana Argomenta teologicamente le due nature in Cristo dopo lrsquoIncarnazione e

riferisce che ha trasmesso le lettere allrsquoeparca benedetto che molto probabilmente

era Giorgio perfetto dAfrica che si egrave impegnato a realizzare il loro comando

rassicurando le alte cariche del clero sul fatto che la risposta saragrave positiva riguardo

lrsquoaffermazione della vera dottrina Visti gli argomenti trattati gli studiosi sono tutti

concordi nel ritenere questa lettera collegata allrsquoEp XII e scritta di sicuro dopo il

Patto di Unione che si stipulograve nel 633 dC

Edizioni Migne631

Geerard632

Traduzioni Larchet-Ponsoye633

Epistula XII ad Joannem cubicularium de rectis Ecclesiae Dei decretis et

adversus Severum hereticum

(novembre-dicembre 641 dC)

Massimo per mezzo del cancelliere Teodoro viene informato di un comunicato

dellrsquoimperatrice Martina che riguardava le monache di due monasteri di

Alessandria che aderivano allrsquoeresia severiana Massimo esprime la sua sorpresa

per il fatto che lrsquoeparca Giorgio abbia riferito questa notizia falsa che ha

affievolito la fiducia dellrsquoimperatrice verso la chiesa cattolica Massimo fa

riferimento allrsquoappoggio dei monaci di Eukratas contrari anche essi alla posizione

degli imperatori Eraclio e Martina e dubita della vericitagrave dellrsquoinformazione

Questa lettera dunque coincide con lrsquoelezione del nuovo patriarca di

Costantinopoli Paolo (1 ottobre 641 dC) e dimostra i rapporti che Massimo

strinse con la corte imperiale634

628

Cfr PG 91 584 D- 589 B 629

Cfr CPG 769918 630

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) pp 195-198 631

Cfr PG 91 580 C ndash 584 D 632

Cfr CPG 769917 633

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) pp 192-194 634

Cfr P SHERWOOD (1952) pp 45-48 num 66 e cfr M JANKOWIAK AND P BOOTH (2015) pp

54-55

89

Edizioni Migne635

Geerard636

Traduzioni Larchet-Ponsoye637

Epistula XVI ad eundem (ad Cosmam religiosissimum diaconum Alexandrinum)

(640-642 dC)

Massimo ringrazia Cosma che in questo periodo di grandi sofferenze (dovute alle

accuse dellrsquoeparca Giorgio cfr Ep XII) rimane saldo nella fede e gli offre un

grande incoraggiamento Riguardo la collocazione di questa lettera e la data di

composizione gli studiosi non sono concordi infatti secondo la ricostruzione di

Sherwood lrsquoEpistula egrave stata scritta intorno al 642 dC dopo la scrittura dellrsquoEp

XIV638

invece secondo la ricostruzione piugrave recente degli studiosi Jankowiak e

Booth essa risale al periodo della scrittura delle Epistulae XLIV e XLV nonostante

il destinatario sia lo stesso delle Epistulae XIV e XV scritte precedentemente nel

633 dC639

Edizioni Migne640

Geerard641

Traduzioni Larchet-Ponsoye642

Epistula XXII ad Auxentium

(640-642 dC)

Identificare il destinatario non egrave unrsquooperazione molto semplice visto che

lrsquointestazione riportata da Combefis non coincide con il manoscritto Vat gr 507

f 113v che riporta la seguente intestazione κυρίῳ ἀββᾷ Στεφάνῳ πρεσβυτέρῳ In

questa breve lettera il monaco con grande delicateazza rimprovera lrsquoamico di non

avergli scritto Secondo Sherwood essa potrebbe essere stata scritta in ogni

momento della vita di Massimo643

invece secondo gli studi recenti di Jankowiak e

Booth ipotizzano che sia stata scritta dopo lrsquoEpistula ad presbyterum Stefanum644

e lrsquoEp XLV645

635

Cfr PG 91 460 A ndash 509 B 636

Cfr CPG 769912 637

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) pp 119-150 638

Cfr P SHERWOOD (1952) p 49 num 68 639

Cfr M JANKOWIAK AND P BOOTH (2015) p 57 640

Cfr PG 91 576 D- 580 B 641

Cfr CPG 769916 642

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) pp 190-192 643

Cfr P SHERWOOD (1952) p 25 num 2 644

Cfr p 66 645

Cfr M JANKOWIAK AND P BOOTH (2015) p 57

90

Edizioni Migne646

Geerard647

Traduzioni Larchet-Ponsoye648

Epistula XLIV ad Joannem cubicularium commendatitia

(inverno del 642 dC)

Dopo lrsquoesordio sullrsquoamore di Dio che si egrave fatto uomo capace di perdonare i

peccati degli uomini il monaco loda il prefetto Giorgio che egrave stato richiamato a

Costantinopoli e raccomanda a Giovanni un caro amico lrsquoillustre Teocaristo (τὸν

μεγαλοπρεπέστατον ἰλλούστριον κύριον Θεοχάριστον) che gli egrave stato di grande

aiuto quando era in esilio in Africa Descrive a Giovanni le notevoli virtugrave

dellrsquoamico e lo informa che il prefetto Giorgio saragrave un baluardo sicuro e

infrangibile in quanto non ci saragrave servitore piugrave fidato di lui649

Edizioni Migne650

Geerard651

Traduzioni Larchet-Ponsoye652

Epistula XLV ad eundem

(640-642 dC)

Massimo chiede a Giovanni cubicolario di intervenire in favore dellrsquoeparca

drsquoAfrica Giorgio molto probabilmente dopo nessuna risposta da parte del

destinatario (cfr Ep XLIV) Giorgio egrave descritto come un fervido credente della

chiesa e il piugrave osservante della vera dottrina cristiana Per quanto riguarda la data

di composizione Sherwood propone gli inizi del 642 dC653

e risulta plausibile

visto i legami di questa Epistula con la quarantatreesima e la quarantaquattresima

Edizioni Migne654

Geerard655

Traduzioni Larchet-Ponsoye656

646

Cfr PG 91 605 B - C 647

Cfr CPG 769922 648

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) pp 207-208 649

Cfr PG 91 648 C 650

Cfr PG 91 641 D- 648 C 651

Cfr CPG 769944 652

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) pp 230-233 653

Cfr P SHERWOOD (1952) p 50 num 72 654

Cfr PG 91 648 C ndash 649 C 655

Cfr CPG 769945 656

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) pp 234-236

91

Epistula IV ad eundem de tristitia secundum Deum

(dopo il 642 dC)

Il monaco anche in questa circostanza si rivolge a Giovanni cubicolario657

spiega la tristezza secondo Dio che procura conversione e salvezza per mezzo

della morte ed esalta la virtugrave dellrsquoumiltagrave Secondo Sherwood questa lettera egrave stata

scritta quando il monaco era a Cizico nel 626 dC invece egrave molto piugrave plausibile

che risalga al primo periodo dellrsquoesilio in Africa visto le analogie con le Epistulae

II V VIII XIII XXIII XXIV XXVII Il tono sembra essere molto intimo sintomo

di profonda conoscenza personale658

Edizioni Migne659

Geerard660

Traduzioni Larchet-Ponsoye661

Epistula X ad Joannem cubicularium

(dopo il 642 dC)

Il testo egrave una risposta a Giovanni cubicolario alla domanda ldquocome ha potuto Dio

giudicare giusto che alcuni uomini siano governati da altri uominirdquo662

Massimo

esplicita che il potere temporale egrave puramente umano ed egrave permesso da Dio percheacute

il sovrano egrave un suo pio luogotenente Il sovrano pur mantenendo lo stato di

diritto si discosterragrave dal volere divino quando asseconderagrave i malvagi riuniti

intorno a lui fino a deteriorare il suo potere Gli argomenti trattati suggeriscono

che lrsquoEpistula sia stata scritta in un momento di crisi politica Sherwood fa risalire

la data di composizione intorno al 626 dC periodo in cui risalgono le invasioni

persiane663

invece egrave presumibile considerare che sia stata scritta dopo il 642 dC

visto i riferimenti alla situazione politica presenti nel testo664

Edizioni Migne665

Geerard666

Traduzioni Larchet-Ponsoye667

657

Combefis riporta come intestazione la dicitura πρὸς τὸν αὐτὸν visto che sia le Epistulae II e III

hanno come destinatario Giovanni cubicolario Invece il manoscritto Vat gr 507 f 168 riporta la

seguente intestazione πρὸς Ἰωάννην κουβικουλλάριον 658

Cfr M JANKOWIAK AND P BOOTH (2015) p 38 659

Cfr PG 91 413 A ndash 420 C 660

Cfr CPG 76994 661

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) pp 93-96 662

Cfr PG 91 449 A 663

Cfr P SHERWOOD (1952) p 26 num 9 664

Cfr M JANKOWIAK AND P BOOTH (2015) pp 38-39 665

Cfr PG 91 449 A ndash 453 A 666

Cfr CPG 769910 667

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) pp 113-116

92

23 Scritti autentici di difficile datazione

Per ricomporre per intero il quadro del Corpus del Confessore occorre ora

prendere in considerazione gli scritti ritenuti autentici ma di difficile datazione

Come egrave possibile cogliere alla luce degli studi piugrave recenti sugli studi difficili da

datare sono state formulate diverse ipotesi a volte contrastanti tra loro per questo

risulta necessario per ragioni di scientificitagrave descriverne le caratteristiche

riportando i risultati degli studi piugrave significativi

Degli scritti qui elencati secondo il loro genere letterario e la loro

importanza speculativa verranno indicati le edizioni e traduzioni unitamente

agli studi ad essi dedicati tenendo in considerazione anche il rapporto che essi

possono avere con le altre opere del corpus

- LrsquoEpistula IX ad Thalassium presbyterum ac hegumenum si sofferma

sul libero arbitrio presentando il genere umano come una forma di

mediazione tra Dio la natura e il mondo e con una δυνάμις che gli

consente di essere per mezzo del corpo un essere materiale e per mezzo

dellrsquoanima un essere spirituale Massimo incoraggia Talassio ad

affrontare la sua persecuzione e molto probabilmente il contesto egrave

lAfrica si puograve forse pensare a qualche conflitto con il vescovo

monotelita di Cartagine Fortunio nella prima metagrave del 640 dC

Secondo Sherwood la lettera egrave stata scritta intorno al 629-630 dC e la

semplicitagrave dello stile e la naturalezza del tono indicano un rapporto

profondo tra i due monaci668

Edizioni Migne669

Geerard670

Traduzioni Larchet-Ponsoye671

- Epistula XXI ad sanctissimum Cydoniae episcopum egrave un brevissimo

scritto di carattere teologico scritto secondo Sherwood intorno al 627 -

633 dC in risposta alla lettere del vescovo di Cydonia isola attigua a

Creta672

Secondo gli studiosi Jankowiak e Booth questa lettera egrave stata

scritta poco tempo dopo aver conosciuto il destinatario a cui viene

668

Cfr P SHERWOOD (1952) p 33 num 31 669

Cfr PG 91 446 C- 449 A 670

Cfr CPG 76999 671

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) pp 111-113 672

Cfr Op theol et pol III

93

illustrato il tema della finitezza e dellrsquoinfinitezza dellrsquoIncarnazione673

cosigrave come viene trattato negli Ambigua674

Edizioni Migne675

Geerard676

Traduzioni Larchet-Ponsoye677

- Epistula XXV ad Cononem presbyterum et hegumenum egrave una lettera in

cui Massimo si scusa di non essersi recato dal destinatario come gli

aveva comandato in quanto era malato Secondo Sherwood Conone

aveva sostituito Sofronio in Nord Africa678

ma in realtagrave non ci sono

elementi che consentono di collocare la composizione di questa lettera

in un momento ben preciso della vita di Massimo679

Edizioni Migne680

Geerard681

Traduzioni Larchet-Ponsoye682

- Epistula XXVI ad Thalassium presbyterum cum ille quaesiisset qui

fiat ut nonnullis gentilium reginibus ad Dei iram subditis ingruentem

depellandam liberos atque affines immolantibus ira cessaret ut

plures veterum conscripserunt riguarda la pratica degli dei pagani di

sacrificare i propri figli per placare lrsquoira degli dei Secondo Sherwood

potrebbe essere stata scritta intorno al 628 dC in continuitagrave con le

Quaestiones ad Thalassium ma la sua composizione risulta di difficile

datazione proprio per il contenuto che discute sul ruolo

dellrsquoimperatore e il rapporto con il divino

Edizioni Migne683

Geerard684

Traduzioni Larchet-Ponsoye685

673

Gli studiosi aggiungono unrsquoosservazione molto acuta in questo scritto il sacerdote viene

paragonato alla figura di Gesugrave Cristo tema che appare nellrsquoEp XXVII e Ep XXX che sono state

scritte intorno al 632 dC data forse di composizione di questa lettera Cfr M JANKOWIAK AND P

BOOTH (2015) p 69 674

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) p 45 675

Cfr PG 91 604 B ndash 605 B 676

Cfr CPG 769921 677

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) pp 206-207 678

Cfr P SHERWOOD (1952) p 40 num 45 679

Cfr M JANKOWIAK AND P BOOTH (2015) p 69 680

Cfr PG 91 613 A ndash 613 D 681

Cfr CPG 769925 682

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) pp 209-212 683

Cfr PG 91 616 A- 617 B 684

Cfr CPG 769926 685

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) pp 213-214

94

- Epistula XLI ad eundem Thalassium presbyterum et hegumenum ed

Epistula XLII ad eundem sono due brevi lettere inviate a Talassio

secondo quanto si legge nel manoscritto Laurent Plut 577 laquoτοῦ

αὐτοῦ πρὸς τὸν Θαλάσσιον πρεσβύτερον καὶ ἡγούμενονraquo Entrambe

fanno riferimento ad un comando che Massimo eseguiragrave durante

lrsquoinverno forse la risposta alle domande di Talassio che produrragrave le

Quaestiones ad Thalassium NellrsquoEp XLI Massimo si riferisce alla

moglie di Betistor (τῆς τοῦ Βεστίτορος)686

fedele seguita da Talassio

di cui non si conosce il nome687

invece nellrsquoEp XLII Massimo chiede

al onorevole padre di pregare per il suo schiavo che attanagliato dai

peccati688

Secondo le ipotesi di Sherwood esse sono state scritte

intorno al 630-634 dC689

ma non risultano plausibili visto che

mancano elementi utili per una collocazione adeguata allrsquointerno del

corpus

Edizioni Migne690

Geerard691

Traduzioni Larchet-Ponsoye692

- Capita XV quindici pensieri autentici contenuti nella raccolta Diversa

capita ad theologiam et oeconomicam spectantia deque virtute et

vitio693

I pensieri hanno i seguenti argomenti

I-V Dio come unitagrave e Trinitagrave della teologia apofatica e del Verbo

VI-VII la creazione dal nulla e della partecipazione

VIII lrsquoIncarnazione di Cristo nel credente con il sacramento della

comunione

IX il miracolo della nascita di Cristo

X il rinnovamento delle nature grazie allrsquoopera di Cristo

XI la vittoria sul demonio

XII-XIII lrsquoIncarnazione come mistero

XIV lrsquoIncarnazione come Redenzione del peccato di Adamo

XV esortazione a seguire lrsquoamore di Dio e la vita ascetica

In altri termini gli studiosi ritengono che questi quindici pensieri sono

autentici a differenza dei successivi contenuti nella Patrologia (dal

686

Cfr PG 91 636 C 687

Secondo gli studiosi Jankowiak e Booth qui si fa riferimento alla carica politica tipica della

corte imperiale che egrave presente nel VII secolo dC Cfr M JANKOWIAK AND P BOOTH (2015) p

70 688

Cfr PG 91 637 A-B 689

Cfr P SHERWOOD (1952) p 34 num 35 (per lrsquoEp XLI) e p 25 num 3 (per lrsquoEp XLII) 690

Cfr PG 91 636 B-C e PG 91 636 C-637 B 691

Cfr CPG 769941 e CPG 769942 692

Cfr LARCHET-PONSOYE (1998) pp 226-228 693

Questa raccolta egrave costituita da cinque Centurie di argomento teologico e moraledi cui i primi

quindici pensieri della prima Centuria risultano autentici Secondo Geerard (CPG 7695 p 449) si

tratta di unrsquoelaborazione di alcune opere del Confessore forse realizzata da Antonio Melissa Le

ricerche su questa raccolta sono state effettuate da Laga e Steel che hanno ritenuto questa raccolta

unrsquoinsieme di parti delle Epistulae dellrsquoAmbiguorum Liber e quattrocentodieci pensieri derivano

dalle Quaestiones ad Thalassium cfr QTh p LXXVI ndashLXXXII

95

sedicesimo al venticinquesimo)694

che molto probabilmente possono

essere attribuiti a Niceta di Eraclea695

Edizioni Migne696

Geerard697

Studi Disdier698

Khalifeacute699

Sherwood700

Mahieu701

Traduzioni Soppa702

Artioli-Lovato703

- Quaestiones ad Theopemptum egrave unrsquoopera di carattere esegetico ed

occasione in cui Massimo esplicita tre espressioni bibliche laquogiudice

dellrsquoiniquitagraveraquo (Lc 186) laquose uno ti colpisce sulla guancia destraraquo (Mt

5 36 e Lc 629) e laquonon toccarmi percheacute non sono ancora salito al

padreraquo (Gv 2017) Dopo un Prologo lungo e pomposo tipico della

prosa bizantina Massimo si rivolge a Teopempo destinatario dellrsquoEp

XVIII e forse prefetto africano di Giorgio risulta difficile stabilire la

data di composizione ma gli studiosi hanno avanzato le seguenti

ipotesi secondo Sherwood egrave stata scritta intorno al 630-633 dC704

secondo gli studiosi Jankowiak e Booth egrave stata scritta dopo le

Quaestiones ad Thalassium705

Edizioni Migne706

Geerard707

Studi Gitlbauer708

Traduzioni Cantarella709

694

Cfr PG 90 1185 C-1189 A 695

Cfr M JANKOWIAK AND P BOOTH (2015) p 31 696

Cfr PG 90 1177-1392 697

Cfr CPG 7695 698

Cfr M T DISDIER Une oeuvre douteuse de saint Maxime le Confesseur Les cinq Centuries

Theacuteologiques in laquoEacutechos drsquoOrientraquo 30 (1931) pp 160-178 699

Cfr I A KHALIFEacute Lrsquoinauthenticiteacute du laquoDe temperantiaraquo de Marc lrsquoErmite (PG 65 1053-

1069) in laquoMeacutelanges de lrsquoUniversiteacute Saint Josephraquo 28 (1949-1950) pp 61-66 In questo articolo

viene dimostrato come Massimo non abbia plagiato Marco lrsquoEremita quanto piuttosto i concetti

esposti presuppongono la conoscenza dellrsquoopera dellrsquoEremita che risale al V secolo dC 700

Cfr P SHERWOOD (1952) pp35-36 701

Cfr G MAHIEU Travaux preacuteparatoires agrave une eacutedition critiquedes oeuvres de S Maxime le

Confesseur Louvain 1957 pp 227-229 702

Cfr W SOPPA Die Diversa capita unter den Schriften des heiligen Maximus Confessor in

deutscher Bearbeitung und quellenkritischer Beleuchtung Dresden 1922 703

Cfr La Filocalia a cura di Nicodimo Aghiorita e Macario di Corinto traduzione introduzione

e note di M B Artioli e F M Lovato volume II Torino 1983 704

Cfr P SHERWOOD (1952) pp 37 num 41 705

Cfr M JANKOWIAK AND P BOOTH (2015) p 31 706

Cfr PG 90 1393-1400 707

Cfr CPG 7696 708

Cfr M GITLBAUER Die Ueberreste griechischer Tachygraphie in Codex Vaticanus graecus

1809 in laquoDenkschriften der kaiserlichen Akademie der Wissenschaften Philosophisch-

historischeraquo 28 (1878) pp 1-110 p 30 709

Cfr MASSIMO IL CONFESSORE La Mystagogia ed altri scritti a c di R Cantarella Firenze

1931 pp 101-117

96

- Scholia in Corpus Areopagiticum opera molto controversa e che ha

reso Massimo molto famoso in Occidente Il Corpus Areopagiticum egrave

stato tradotto da Anastasio Bibliotecario allievo del monaco che ha

aggiunto questa versione a quella eriugeniana degli scritti dionisiani ed

ha affermato che sono scolii del Confessore e di Giovanni Scitopoli

Per quanto riguarda lrsquoautenticitagrave ci sono molte posizioni controversie

il primo ad aver delineato uno status quaestionis egrave stato Suchla nel

1980 che ha presentato in un progetto di edizione critica tutte le opere

dellrsquoAreopagita Suchla sostiene che il monaco sarebbe stato uno

scoliaste dellrsquoAreopagita cosigrave come Giovanni Scitopoli710

e chiarisce

che la tradizione ha consegnato il Corpus Areopagiticum di matrice

greca di matrice latina e siriaca ed ha identificato gli autori consegnati

dai diversi manoscritti (precisamente Giovanni Scolastico di Scitopoli

Giovanni Massenzio Giorgio di Scitopoli Dionigi di Alessandria

Massimo il Confessore Germano I di Costantinopoli Andrea di Creta

Cristoforo Diacono Giovanni Italo Germano II di Costantinopoli

Pachymeres Giorgio Hieromnemon)711

Sherwood invece osservograve

precedentemente che il Commentario indicato da von Balthasar

proprio del Confessore712

non puograve essere attribuito al monaco con

certezza in quanto alcuni Scolii greci non compaiono nella versione

siriaca la quale risalendo allrsquoVIII secolo dC risulta troppo distante

rispetto allrsquooperato del Confessore713

Successivamente von Balthasar

corresse la sua interpretazione ma esplicitograve che la parte piugrave ampia e

piugrave significativa degli scolii appartiene alla mano di Giovanni Scitopoli

e che lrsquointervento del Confessore sarebbe solo marginale714

In altri

termini la tradizione manoscritta degli Scolii pervenutaci sarebbe il

frutto di unrsquoeditio variorum prodotta da Giovanni di Scitopoli ed

eventualmente da un suo entourage Il vescovo palestinese avrebbe

agito su una tradizione del testo areopagitico giagrave ricca di varianti al suo

710

Grazie a von Balthasar nel 1940 crsquoegrave stato uno sforzo di distinguere gli Scolii di Massimo da

quelli di Giovanni Scitopoli In altri termini ha assegnato gli scolii testimoniati dalla tradizione

siriaca a Giovanni Scitopoli e quelli attribuibili a Massimo sono marginali Cfr H U VON

BALTHASAR Das Scholienwerk des Johannes von Skythopolis in laquoScholastikraquo 15 (1940) pp 16-

38 711

Piugrave precisamente la tradizione siriaca del Corpus Areopagiticum riporta due versioni una di

Sergio di Rishrsquoaina (morto nel 536 dC) che non contiene gli Scolii del Confessore neacute i

commentarii e una di Phocas Bar Sergius di Edessa (VIII sec dC circa) che riporta tre prologhi

diversi di Phocas di Giovanni Scitopoli e di Giorgio di Costantinopoli Per quanto riguarda la

tradizione latina bisogna ricordare le opere dellrsquoAreopagita riportate da Anastasio Bibliotecario

(875 dC) che riprende in sostanza la traduzione eriugeniana e da Roberto Grossatesta (1239-

1243 dC) cfr BR SUCHLA Die sogenannten Maximus-Scholien des Corpus Dionysiacum

Areopagiticum in laquoNachrichten der Akademie der Wissenschaften in Goumlttingen I Philologisch-

historische Klasseraquo 3 (1980) pp 33-66 712

Cfr H U VON BALTHASAR Das Scholienwerk des Johannes von Skythopolis in laquoScholastikraquo

15 (1940) pp 16-38 713

Cfr P SHERWOOD Saint Maxime le Confesseur in Denys lrsquoAreacuteopagite (Le Pseudo-) in

laquoDictionnaire de Spiritualiteacute Asceacutetique et Mystique Doctrine et Histoireraquo Paris 1957 col 295-

300 Sherwood cura questa voce su Dionigi Areopagita secondo cinque 714

Cfr H U VON BALTHASAR Komische Liturgie Das Weltbild Maximusrsquodes Bekenners

Einsieldeln 1961

97

tempo (fine anni rsquo30-inizio rsquo40 del VI secolo) per cui la versione del

vescovo egrave testimoniata da un manoscritto del VII-VIII secolo quindi la

tradizione siriaca risulta anteriore a tutta la tradizione greca infatti date

le divergenze dal testo greco testimonierebbe secondo Perczel di uno

stato di tale testo anteriore alla sistemazione dello scitopolitano715

In

questo contesto si considera gli Scolii unrsquoopera autentica di difficile

datazione cosigrave come attesta nella sua ricerca sia Epifanovič

Edizioni Migne716

Geerard717

Epifanovič718

Studi719

Volker720

Andia721

Larchet722

Cvetkovic723

Dineva724

Louth725

Williams726

Switkiewicz727

715

Cfr I PERCZEL The Early Syriac Reception of Dionysius in laquoModern Theologyraquo24 (laquoRe-

Thinking Dionysius the Areopagiteraquo S COAKLEY and C M STANG edss) 2008 p 27-41 e

cfr P PODOLAK Giovanni di Scitopoli interprete del Corpus Dionysiacum in laquoAugustinianumraquo

47 (2007) pp 335-386 716

Cfr PG 4 16-432 e 528-576 717

Cfr CPG 7708 718

Cfr S L EPIFANOVIČ (1917) pp 101-220 Per completezza lrsquoautore articola in questo modo

lrsquoultima parte dei materiali per lo studio della vita e delle opere del Confessore I Materiali per lo

studio degli Scolii su Dionigi Areopagita (pp 101-111) II Scolii su Dionigi Areopagita a

Prologo (pp 111-112) b Scolii sullrsquoopera Nomi Divini (pp 113-154) c Scolii sullrsquoopera

Gerarchia celeste (pp 155-173) d Scolii sullrsquoopera Gerarchia ecclesiastica (pp 174-191) e

Scolii sullrsquoopera Teologia mistica (pp 191-195 f Scolii sulle lettere (I-X) di Dionigi Areopagita

(pp 195-208) III Inidici degli Scolii su Dionigi Areopagita a) Indice dei luoghi biblici (pp 209-

214) b) Indice dei nomi (pp 215-218) c) Rimandi dello scoliaste ai suoi Scolii (p 218) d) Autori

che hanno citato gli Scolii (pp 218-219) e) Classificazione degli Scolii a seconda dei temi (pp

219-220) 719

In questo contesto si riportano gli studi principali che hanno avuto lrsquoobiettivo di approfondire le

influenze del sistema pseudionisiano abbia influito sul sistema speculativo del monaco 720

Cfr W VOLKER Der Einfluss des Pseudo-Dionysius Areopagita auf Maximus Confessor in A

Stohr Universitas vol I Mainz 1960 pp 243-254 721

Cfr Y DE ANDIA Transfiguration et theacuteologie neacutegative chez Maxime le Confesseur et Denys

lAreacuteopagite in Id Denys lAreacuteopagite Tradition et metamorphoses Paris 2006 pp 291-326 722

Cfr JC LARCHET Hypostase personne et individu selon saint Maxime le Confesseur in

laquoRevue dhistoire eccleacutesiastiqueraquo 109 (2014) pp 35-63 723

Cfr V Cvetkovic Essay Predeterminations and Providence in Dionysius and Maximus the

Confessor in Dionysius the areopagite between orthodoxy and heresy ed by F Ivanovic

Cambridge 2011 pp p 135-156 724

Cfr G DINEVA The revision of the boundary concepts symbol and image in the philosophy of

Maximus the Confessor in respect to the works of Pseudo-Dionysius in laquoArchiv fuumlr

mittelalterliche Philosophie und Kulturraquo 16 (2010) pp 53-70 725

Cfr A LOUTH Essay The Reception of Dionysius up to Maximus the Confessor in Re-thinking

Dionysius the Areopagite ed by S Coakley and C M Stang Chichester 2009 pp 43-54 e cfr

ID The reception of Dionysius up to Maximus the Confessor in laquoModern theologyraquo 24 (2008)

pp 573-583 726

Cfr P J WILLIAMS Essay Pseudo-Dionysius and Maximus the Confessor in The first

Christian theologians An introduction to theology in the early church ed by G R Evans Malden

(USA) 2004 pp 186-200 727

Cfr A SWITKIEWICZ Notes about Dionysius the Areopagites The Ecclesiastical Hierarchy and

its Influence on Maximus the Confessors Mystagogy in laquoArchiv fuumlr mittelalterliche Philosophie

und Kulturraquo vol 6 (2000) pp 1-21

98

- Opusculum theologicum et polemicum XIII de duabus Christi naturis si

tratta di una sintesi antimonofisita in dieci brevi capitoli Massimo

stabilisce un parallelo tra le eresie trinitarie e cristologiche infatti

secondo Sherwood la redazione si egrave avuta in occasione della disputa

severiani a Creta e per questo propone come probabile data gli anni del

626-627 dC728

invece gli studiosi Jankowiak e Booth ritengono che

molto probabilmente intorno al 633-634 dC729

Edizioni Migne730

Epifanovich731

Geerard732

Traduzioni Larchet-Ponsoye733

De Angelis734

- Opusculum theologicum et polemicum XVII distinctionum quibus res

dirimuntur definitiones un breve paragrafo sui contrari quali realtagrave

sensibili e noetiche lrsquoesistenza e inesistenza anima e corpo vita e

morte Il monaco intende molto probabilmente la contrarietagrave non in

senso non assoluto cosigrave da distinguersi dagli eretici che non riescono

a comprendere come la presenza di due volontagrave in Cristo non comporti

necessariamente opposizione735

In base a questi argomenti risulta

difficile stabilire la data di composizione Sherwood avanza lrsquoipotesi

che risalga al 626 dC736

Edizioni Migne737

Geerard738

Traduzioni Larchet-Ponsoye739

De Angelis740

728

Cfr P SHERWOOD (1952) p 27 729

Cfr M JANKOWIAK AND P BOOTH (2015) p 34 730

Cfr PG 91 145 A- 149 A 731

Cfr S L EPIFANOVIČ (1917) pp 61-62 732

Cfr CPG 769713 733

Cfr J C LARCHET (1998) p 19 734

Cfr B DE ANGELIS (2007) pp 32-33 735

Per lrsquoesattezza il monaco ritiene che la conciliazione avviene nella sintesi ipostatica attraverso

il modo (τὸ πὼς θέλειν) Cfr Pyrr PG 91 292 A-B 736

P SHERWOOD (1952) pp 26-27 737

Cfr PG 91 212 C-D 738

Cfr CPG 769717 739

Cfr J C LARCHET (1998) p 19 740

Cfr B DE ANGELIS (2007) p 31

99

- Opusculum theologicum et polemicum XXII fragmenta duo due

frammenti che derivano dallorazione del patriarca di Costantinopoli

Gregorio allimperatore sulla disputa coi monofisiti a Nicea e a

Calcedonia Gli studiosi concordano sul fatto che questo opusculum

possa risalire al momento in cui Massimo lottava contro leresia

miafisita ma non sono ancora riusciuti ad avanzare valide date di

composizione741

Edizioni Migne742

Geerard743

Traduzioni Larchet-Ponsoye744

De Angelis745

Lindagine condotta da B Roosen nella sua tesi dottorato746

che completa il

saggio di Epifanovič precedentemente ricordato ha proposto alcune aggiunte che

al Corpus di Massimo il Confessore La data di composizione di tali testi risulta

fino ad oranon precisabile In questo lavoro ci limiteremo ad esporre una sintesi

delle aggiunte e a descriverne i riferimenti essenziali omettendo indicazioni

analitiche sui codici e manoscritti per i quali rinviamo alla relativa letteratura

scientifica

- Additamentum novem De divina inhumanatione egrave un piccolo

frammento che tratta dellIncarnazione secondo Roosen riscritto da

Eutimio Zigadeno monaco del XII secolo dC e commentatore della

Bibbia

Edizioni Epifanovič747

Geerard748

Roosen749

- Additamentum quattuordecim De veritate et pietate un breve trattato

sulla divisione dellanima in tre facoltagrave secondo i presupposti

platonici e sulle quattro virtugrave cardinali

Edizioni Epifanovič750

Geerard751

Roosen752

741

Cfr P SHERWOOD (1952) p 25 num4 e cfr M JANKOWIAK AND P BOOTH (2015) p 71 742

Cfr PG 91 257 A- 260 D 743

Cfr CPG 769722 744

Cfr J C LARCHET (1998) pp 18-19 745

Cfr B DE ANGELIS (2007) pp 29-30 746

Cfr B ROOSEN Epifanovich Revisited (Pseudo-) Maximi Confessoris Opuscula varia a

Critical Edition with Extensive Notes on Manuscript Tradition and Authenticity Ph D Leuven

2001 747

Cfr S L EPIFANOVIČ (1917) pp 60-61 748

Cfr CPG 770714 749

Cfr B ROOSEN op cit p 665 750

Cfr S L EPIFANOVIČ (1917) pp 28-29

100

- Additamentum sex et viginti Theorema un diagramma sulla Trinitagrave

che molto probabilmente accompagnava il Computus ecclesiasticum

Molto probabilmente questa tavola potrebbe essere opera di un copista

del sedicesimo secolo

Edizioni Epifanovič753

Geerard754

Roosen755

- Additamentum quattuor et triginta In Isagogen Porphyrii et in

Categorias Aristotelis che secondo Rouecheacute non puograve considerarsi uno

scritto del monaco756

egrave un manuale di logica incui confluiscono le

Categorie di Aristotele edite dal filosofo neoplatonico Davide attivo

ad Alessandria nel VI sec dC Come esplicitano gli studiosi

Jankowiak e Booth757

questo testo egrave parallelo ad un appendice

filosofico unito allEpistula ad monacum Ascalium di Anastasio

Apocrisario (CPG 7734)

Edizioni Epifanovič758

Geerard759

Roosen760

751

Cfr CPG 77079 752

Cfr B ROOSEN op cit p 627 753

Cfr S L EPIFANOVIČ (1917) pp 78-80 754

Cfr CPG 770726 755

Cfr B ROOSEN op cit pp 843-845 756

Cfr M ROUCHEacute Byzantine Philosophical Texts of the Seventh Century in laquoJahrbuch der

oumlsterreichischen Byzantinistikraquo 23 (1974) pp 61-76 Questo studio si occupa di definire seppur

inizialmente esempi di compendi logici nel VII sec dC e ritiene che il testo pubblicato da

Epifanovič venga considerato autentico del monaco solo percheacute contenuto in manoscritti di opere

originali Roucheacute spiega che molto probabilmente dopo la mortre del monaco (662 dC) questo

testo egrave stato trasmesso per errore con il suo nome 757

Cfr M JANKOWIAK AND P BOOTH (2015) p 72 758

Cfr S L EPIFANOVIČ (1917) pp 91-93 759

Cfr CPG 770734 760

Cfr B ROOSEN op cit pp 901-902

101

Tavole sinottiche

Le seguenti tavole sinottiche riportano una schematizzazione delle opere

autentiche dellepistolario e delle opere autentiche di difficile datazione (Op) di

cui vengono riportati il titolo greco o in assenza lrsquoincipit greco (T G) le

edizioni (Ed) la pagina di questo lavoro in cui trovare la sinossi completa (p) e

la data di composizione secondo gli studi recenti (Data)

Opere autentiche

Op

T G

Ed

p

Data

Car de car

Κεφάλαια περὶ

ἀγάπης

PG 90 960-

1073

37

626 d C

Exp in psa

Ἑρμηνεία εἰς τὸν νθ

Ψαλμόν

PG 90 856-872

39

626 d C

Amb ad Io

Πρός Ἰωάννην

ἀρχιεπίσκοπον

Κυζίκου Μάξιμος ἐν

Κυρίῳ χαίρειν

PG 91 1061-

1417 C

40

628-630 d C

Amb ad Thom

Περὶ διαφόρων

ἀποριῶν τῶν ἁγίων

Διονυσίου καὶ

Γρηγορίου πρὸς

Θωμᾶν τὸν

ἡγιασμένον

PG 91 1032-

1060

40

630-634 d C

Th Oec

Κεφάλαια σ περὶ

θεολογίας καὶ

ἐνσάρκου οἰκονομίας

τοῦ Υἱοῦ Θεοῦ

PG 90 1084-

1173

43

630-634 d C

102

QTh

Πρὸς Θαλάσσιον τὸν

ὁσιώτατον

πρεσβύτερον καὶ

ἡγούμενον περὶ

διαφόρων ἀπόρων τῆς

θείας Γραφῆς

PG 90 960-

1073

44

630-634 d C

Q D

Πεύσεις καὶ

ἀποκρίσεις καὶ

ἐκλογαὶ διαφόρων

κεφαλαίων

ἀπορουμένων

PG 90 244-785

46

633-634 d C

Liber ascet

Λόγος ἀσκητικὸς

κατὰ πεῦσιν καὶ

ἀπόκρισιν

PG 90 872-909

47

633-634 d C

Op theol et

pol XIV

Ὃροι διάφοροι

PG 90 912-956

49

633-634 d C

Op theol et

pol XVIII

Ὃροι ἑνώσεων

PG 91 149B-

153B

49

633-634 d C

Or dom

Εἰς τὴν προσευχὴν

τοῦ laquoΠάτερ ἡμῶνraquo

πρὸς ἓνα φιλόχριστον

ἑρμηνεία σύντομος

PG 91 213A-

216A

50

634635 d C

Ep sec ad

Thom

Τῷ ἡγιασμένῳ δούλῳ

τοῦ Θεοῦ πατρὶ

πνεθματικῷ καὶ

διδασκάλῳ κυριῳ

Θωμᾷ Μάξιμος

ταπεινὸς καὶ

ἁμαρτωλός ἀναξιος

δοῦλος καὶ μαθητής

PG 90 872-909

41

636 d C

Myst

Μυσταγωγία περὶ τοῦ

τίνων σύμβολα τὰ

κατὰ τὴν ἁγίαν

ἑκκλησίαν ἐπὶ τῆς

συνάξεως τελούμενα

καθέστηκε

CCSG 48 pp

37-49

51

636 d C

103

Comp eccl

Ἐξήγησις

κεφαλαιώδης περὶ τοῦ

κατὰ Χριστὸν τὸν

Θεὸν ἡμῶν σωτήριον

Πάσχα τὸ διαγραφὲν

κανόνιον

ἑρμηνεύουσα

PG 91 658-718

53

Ottobre 640 dC

- febbraio 641 d

C

Op theol et

pol ΙΙ

Πρὸς τὸν αὐτὸν

Μαρῖνον ἐκ τῆς περὶ

ἐνεργειῶν καὶ

θελημάτων

πραγματείας κεφάλ

ν΄

PG 91 1217-

1280

54

640 ndash

giugnoluglio

643 d C

Op theol et

pol ΙΙI

Ἐκ τῆς αὐτῆς

πραγματείας κεφάλ

να΄ Ὃτι δύο

θελήματα λέγοντες οἱ

Πατέρες ἐπὶ Χριστοῦ

τοὺς φυσικοὺς

νόμους οὐ τὰς

γνώμας ἐσήμαναν

PG 91 45B-

56D

54

640-643 d C

Op theol et

pol ΙV

Πρὸς Γεώργιον τὸν

ὁσιώτατον

πρεσβύτερον καὶ καὶ

ἡγούμενον

ἐρωτήσαντα

διacuteἐπιστολῆς περὶ τοῦ

κατὰ Χριστὸν

μυστηρίου

PG 91 56D-

61D

55

640 d C

Op theol et

pol VI

Περὶ τοῦ laquoΠάτερ εἰ

δυνατόν περελθέτω

ἀπacuteἐμοῦ τὸ ποτήπιον

PG 91 65A-

68D

56

640-641 d C

Op theol et

pol VII

Τόμος δογματικὸς

σταλεὶς ἐν Κύπρῳ

πρὸς Μαρῖνον

διάκονον

PG 91 69B-

89B

56

640-641 d C

104

Op theol et

pol VIII

Ἲσον ἐπιστολῆς

γενουμένης πρὸς τὸν

ἁγιώτατον ἐπίσκοπον

κύριον Νίκανδρον

παρὰ τοῦ ἐν ἁγίοις

Μαξίμου περὶ τῶν δύο

ἐν Χριστῷ ἐνεργειῶν

PG 91 89C-

112B

57

640-641 d C

Op theol et

pol ΧΧ

Τόμος δογματικὸς

πρὸς Μαρῖνον

πρεσβύτερον

PG 91 228Β-

245D

58

641 d C

Op theol et

pol ΧVI

Περὶ θελημάτων βacute

τοῦ ἑνὸς Χριστοῦ τοῦ

Θεοῦ ἡμῶν

PG 91 184C-

212A

59

Dopo 641 d C

Op theol et

pol Χ

Ἲσον ἐπιστολῆς πρὸς

τὸν κύριον Μαρῖνον

τὸν πρεσβύτερον τῆς

Κύπρου

PG 91 133Α-

137C

59

Giugno-luglio

643 dC

Op theol et

pol ΧΧV

Κεφάλαια ιacute περὶ τῶν

δύο θελημάτων τοῦ

Κυρίου καὶ Σωτῆρος

ἡμῶν Ἰησοῦ Χριστοῦ

Ἐγράφη δὲ πρὸς

ὀρθοδόξους

PG 91 269D-

273D

60

Dopo 643 dC

Op theol et

pol ΧΙΧ

Πρώτη ἀπορία

Θεοδώρου διακόνου

Βυζαντίου ῥήτορος

καὶ συνοδικαρίου

Παύλου

ἀρχιεπισκόπου

Κωνσταντινουπόλεως

PG 91 216Β-

228Α

61

644-645 d C

105

DP

Πρασημείωσις τῆς

γενομένης ζητήσεως

χάριν τῶν

κεκινημένων περὶ τῶν

ἐκκλησιαστικῶν

δογμάτων παρουσίᾳ

Γρηγορίου τοῦ

εὐσεβεστάτου

πατρικίου καὶ τῶν

συνευρεθέντων αὐτῷ

ὁσιωτάτων

ἐπισκόπων καὶ

λοιπῶν θεοφιλῶν καὶ

ἐνδόξων ἀνδρῶν

παρὰ Πύρρου τοῦ

γενομένου

πατριάρχου

Κωνσταντινουπόλεως

καὶ Μαξίμου τοῦ

εὐλαβεστάτου

μοναχοῦ μηνὶ

Ἰουλίῳ ἰνδικτίωνος

γacute Πύρρου μὲν

συμμαχοῦντος τῇ

παρεισαχθείσῃ

παρacuteαὐτοῦ τε καὶ τοῦ

πρὸ αὐτοῦ ἐν τῷ

Βυζαντίῳ καινοτομίᾳmiddot

τουτέστιν ἑνὸς

θελήματοςmiddot Μαξίμος

δὲ συνηγοῦντος τῇ

ἂνωθεν εἰς ἠμᾶς

ἐλθούσῃ πατρικῇ τε

καὶ ἀποστολικῇ

διδασκαλίαmiddot διὰ τοῦ

ῥηθέντος ὑπερφυοῦς

ἀνδρός φημὶ δὲ

Γρηγορίου τοῦ

ὑπερτίμου πατρικίου

τῶν λεχθέντων

ἀνδρῶνmiddot τουτέστι

Πύρρου καὶ Μαξίμου

ἀλλήλοις

προσοψισθέντων

PG 91 288-353

62

Luglio 645 dC

Op theol et

pol V

Πρὸς τοὺς λέγοντας

ὃτι μίαν Χριστοῦ χρὴ

λέγειν ἐνέργειαν

κατacuteἐπικράτειανmiddot διὰ

τὸ ὡς δραστικωτέραν

τὴν θείαν αὐτοῦ

κατεπικρατεῖν τῆς

ἀνθρωπίνης οὓτω χρὴ

ἀπολογεῖσθαι

PG 91 64A-

65A

64

Dopo il 645 d

C

106

Op theol et

pol I

Πρὸς Μαρῖνον τὸν

ὁσιώτατον

πρεσβύτερον

PG 91 9A-37A

64

643-645 d C

Op theol et

pol IX

Τοῖς κατὰ τήνδε τὴν

Σικελῶν φιλόχριστον

νῆσον παροικοῦσιν

ἁγίοις Πατράσιν

ἡγουμένοις τε καὶ

μονάζουσι καὶ

ὀρθοδόξοις λαοῖς

Μάξιμος ταπεινὸς καὶ

ἁμαρτωλός ἀνάξιος

δοῦλος

PG 91 112C-

132D

65

645646 d C

Op theol et

pol XV

Πνευματικὸς τόμος

καὶ δογματικὸς

ἀποδεικνὺς τὴν κατὰ

καινοτομίαν

γεγονυῖαν ἐπείσακτον

ἒκθεσιν Ἡρακλείου

τοῦ βασιλέως ἐξ

ὑποστολῆς Σεργίου

τοῦ

Κωνσταντινουπόλεως

προέδρου ἀπᾲδουσα

μὲν τῶν ἱερῶν λογίων

τε καὶ Πατέρωνmiddot

συνᾲδουσα δὲ τοῖς

τήν τε σύγχυσιν ἃμα

καὶ τὴν διαίπεσιν

τερατολογοῦσιν ἐπὶ

τοῦ κατὰ Χριστὸν τὸν

Θεὸν ἡμῶν

μυστηρίου Γραφεῖσα

ἀπὸ Ῥώμης πρὸς

Στέφανον τὸν

ἁγιώτατον ἐπίσκοπον

Δώρον τελοῦντα ὑπὸ

τὸν ἃγιον καὶ

ἀποστολικὸν θρόνον

τῆς ἁγίας Χριστοῦ τοῦ

Θεοῦ ἡμῶν πόλεως

PG 91 153C-

184C

66

647 d C

Op theol et

pol XI

Ἐκ τῆς ἐπιστολῆς τῆς

ἐν Ῥώμῃ γραφείσης

PG 91 137C-

140B

66

649-653 d C

Op theol et

pol XXIV

Καὶ πάλιν ὁ θεῖος

Μάξιμος

PG 91 268A-

269D

67

Dopo il 649 d

C

107

Op theol et

pol XXVI

Ἐκ τῶν

ἐρωτηηθέντων αὐτῷ

παρὰ Θεοδώρου

μοναχοῦ

PG 91 276A-

280B

67

649-656 d C

Op theol et

pol XXVII

Ὃροι διάφοροι τῶν

ἁγίων καὶ θεοφόρων

Πατέρων ἡμῶν περὶ

τῶν δύο ἐνεργειῶν

τοῦ Κυρίου καὶ Θεοῦ

καὶ Σωτῆρος ἡμῶν

Ἰησοῦ Χπριστοῦ

PG 91 280B-

285B

68

Dopo il 649 d

C

108

Epistolario

Op

T G

Ed

p

Data

Ep V

Πρὸς Κωνσταντῖνον

PG 91 420C-

424C

74

628 d C

Ep VII

Πρὸς Ἰωάννην

πρεσβύτερον περὶ τοῦ

καὶ μετὰ θάνατον

ἐχειν τὴν ψυχὴν τὴν

νοερὰν ἐνέργειαν καὶ

μηδεμιᾶς ἐξίστασθαι

φυσικῆς δυνάμεως

PG 91 433A-

440B

75

628 d C

Ep XXIV

Πρὸς Κωνσταντῖνον

σακελλάριον

PG 91 608B-

613A

76

Agosto 628 d

C

Ep XLIII

Πρὸς Ἰωάννην

κουβικουλάριον

PG 91 637B-

641C

76

628 d C

Ep XIII

Πρὸς Πέτρον

ἰλλούστριον λόγος

ἐπίτομος κατὰ τῶν

Σευήρου δογμάτων

PG 91 509B-

533A

77

629-633 d C

Ep XXVII

Πρὸς Ἰωάννην

κουβικουλάριον

PG 91 617B-

620C

78

629630 d C

Ep VIII

Πρὸς τὸν αὐτόν

PG 91 440C-

445B

78

Giugno-luglio

632 d C

Ep XXIII

Πρὸς Στέφανον

πρεσβύτερον

PG 91 605D-

608B

79

632 o 642 d C

109

Ep XXVIII

Πρὸς Κυρισίκιον

ἐπίσκοπον

PG 91 620C-

621B

80

632-633 d C

Ep XXIX

Πρὸς τὸν αὐτόν

PG 91 621C-

624A

80

632-633 d C

Ep XXX

Πρὸς Ἰωάννην

ἐπίσκοπον

PG 91 624A-D

80

632-633 d C

Ep XXXI

Πρὸς τὸν αὐτόν

PG 91 624D-

625D

80

632-633 d C

Ep XIV

Πρὸς τὸν αὐτόν

ἐπιστολὴ δογματικὴ

PG 91 533B-

543C

81

633 d C

Ep XV

Περὶ κοινοῦ καὶ ἰδοῦ

τουτέστιν οὐσίας καὶ

ὑποστάσεως πρὸς

Κοσμᾶν τὸν

θεοφιλέστατον

διάκονον

Ἀλεξανδρείας

PG 91 543C-

576D

82

633 d C

Ep II

Πρὸς Ἰωάννην

κουβικουλάριον περὶ

ἀγαπης

PG 91 392D-

408B

82

633 d C

Ep XIX

Πρὸς Πύρρον τὸν

ὁσιώτατον

πρεσβύτερον καὶ

ἡγούμενον

PG 91 589C-

597B

83

633634 d C

Ep XL

Πρὸς τὸν αὐτόν

Θαλάσσιον

πρεσβύτερον καὶ

ἡγούμενον

PG 91 633C-

636A

84

634 d C

110

Ep XXXII

Πρὸς ἀββᾶν

Πολυχρόνιον

PG 91 625A-

628A

84

636-640 d C

Ep XXXIII

Πρὸς τὸν αὐτόν

PG 91 628A-D

84

636-640 d C

Ep XXXIV

Πρὸς τὸν αὐτόν

PG 91 628D-

629A

84

636-640 d C

Ep XXXV

Πρὸς τὸν αὐτόν

PG 91629A-D

84

636-640 d C

Ep XXXVI

Πρὸς τὸν αὐτόν

PG 91 629D-

632A

84

636-640 d C

Ep XXXVII

Πρὸς τὸν αὐτόν

PG 91 632A-D

84

636-640 d C

Ep XXXVIII

Πρὸς τὸν αὐτόν

PG 91632A-

633D

84

636-640 d C

Ep XXXIX

Πρὸς τὸν αὐτόν

PG 91 633A-D

84

636-640 d C

Ep XX

Πρὸς Μαρῖνον

μονάζοντα

PG 91 597B-

604B

85

636 d C

Ep III

Πρὸς τὸν αὐτόν

PG 91 408C-

412C

86

Dopo 636 d C

Ep I

Λόγος παραινετικὸς

ἐν εἲδει ἐπιστολῆς

πρὸς τὸν δοῦλον τοῦ

Θεοῦ κύριον

Γεώργιον τὸν

πανεύφημον ἒπαρχον

Ἀφρικῆς

PG 91 364A-

392B

86

640-642 d C

111

Ep XI

Πρὸς ἠγουμένην περὶ

ἀσκητρίας

ἐξελθούσης τῆς

μονῆς καὶ

μετανοησάσης

PG 91 453A-

457D

87

640-641 d C

Ep XVIII

Ἐκ προσώπου

Γεωργίου τοῦ

πανευφήμου ἐπάρχου

Ἀφρικῆς πρὸς

ἀσκητρίας ἀποστάτας

τῆς καθολικῆς

Ἐκκλησίας ἐν

Ἀλεξανδρείᾳ

PG 91 584D-

589B

87

640-641 d C

Ep XVII

Πρὸς Ἰουλιανὸν

Σχολαστικὸν

Ἀλεξανδρέα περὶ τοῦ

κατὰ τὴν σάρκωσιν

τοῦ Κυρίου

ἐκκλησιαστικοῦ

δόγματος

PG 91 580C-

584D

88

640-641 d C

Ep XII

Πρὸς Ἰωάννην

κουβικουλάριον περὶ

τῶν ὀρθῶν τῆς

Ἐκκλησίας τοῦ Θεοῦ

δογμάτικωνmiddot καὶ

κατὰ Σευήρου τοῦ

αἱρετικου

PG 91 460A-

509B

88

Novembre-

dicembre 641 d

C

Ep XVI

Πρὸς τὸν αὐτόν

PG 91 576D-

580B

89

640-642 d C

Ep XXII

Πρὸς Αὐξέντιον

PG 91 605B-C

89

640-642 d C

Ep XLIV

Πρὸς Ἰωάννην

κουβικουλάριον περὶ

θετικῆς

PG 91 641D-

648C

90

Inverno 642 d

C

112

Ep XLV

Πρὸς τὸν αὐτόν

PG 91 648D-

649C

90

640-642 d C

Ep IV

Πρὸς τὸν αὐτόν περὶ

τῆς κατὰ Θεὸν λύπης

PG 91 413A-

420C

91

Dopo 642 d C

Ep X

Πρὸς Ἰωάννην

κουβικουλάριον

PG 91 449A-

453A

91

Dopo 642 d C

113

Opere autentiche di difficile datazione

Op

T G

Ed

p

Ep IX

Πρὸς Θαλάσσιον

πρεσβύτερον καὶ

ἡγούμενον

PG 91 446 C-449A

92

Ep XXI

Πρὸς ἁγιώτατον

ἐπίσκοπον Κυδωνίας

PG 91 604B-605B

92

Ep XXV

Πρὸς Κόνωνα

πρεσβύτερον καὶ

ἡγούμενον

PG 91 613A-D

93

Ep XXVI

Πρὸς Θαλάσσιον

πρεσβύτερον

ἐρωτήσαντα πῶς

ἒνιοι τῶν ἐν τοῖς

ἒθνεσι βασιλέων

ὑπὲρ ὀργῆς θεηλάτου

ἐπικειμένης τῷ

ὑπηκόῳ πλήθει

κατέθυον τέκνα καὶ

προσγενεῖς καὶ

ἐπαύετο ἡ ὀργή

καθὼς πολλοῖς τῶν

ἀρχαίων ἱστόρηται

PG 91 616A-617B

93

Ep XLI

Πρὸς τὸν αὐτόν

PG 91 636B-C

94

Ep XLII

Πρὸς τὸν αὐτόν

PG 91 636C-637D

94

Cap XV

Κεφάλαια διάφορα

θεολογικὰ τε καὶ

οἰκονομικὰ καὶ περὶ

ἀρετῆς καὶ κακίας

PG 91 1177ndash1185

94

114

Q Theop

Πρὸς Θεόπεμπτον

Σχολαστικὸν

ἐρωτήσαντα περὶ

laquoἐάν τίς σε ῥαπίσῃ ἐπὶ

τὴν δεξιὰν σιαγόναraquo

καὶ τοῦ laquoμή μου

ἃπτου οὒπω γὰρ

ἀναβέβηκα πρὸς τὸν

Πατέραraquo

PG 90 1393-1400

95

Op theol et pol XIII

Περὶ τῶν δύο τοῦ

Χριστοῦ φύσεων

PG 91 145A-149A

98

Op theol et pol XVII

Περὶ ὃρων διαστολῶν

PG 91 212C-D

98

Op theol et pol XXII

Καὶ πάλιν ὁ θεῖος

Μάξιμος

PG 91 257A-260D

99

Scholia

Πρόλογος εἰς τὰ τοῦ

ἁγίου Διονυσίου

PG 4 16-432 e 528-

576

96

115

3 Genesi delle Quaestiones ad Thalassium

Le Quaestiones ad Thalassium sono una testimonianza del genere letterario tipico

dellrsquoepoca patristica ovvero quello delle quaestiones et responsiones che ricorda

una forma piugrave elaborata del genere dialogico usata sia in ambito cristiano sia in

ambito classico Lesperienza religiosa giagrave a partire tra il IV e il VI secolo riuscigrave

a consolidarsi maggiormente attraverso questo genere letterario con cui si

affrontava e si tentava di risolvere alla luce della precedente letteratura cristiana

le difficoltagrave di comprensione riguardanti i testi biblici761

Infatti ricordiamo

Questioni su Genesi e Esodo di Filone di Alessandria scritte nella seconda metagrave

del III secolo d C o le Questioni evangeliche di Eusebio di Cesarea scritte agli

inizi del IV sec d C che sono solo alcuni dei piugrave famosi esempi della letteratura

di genere Infatti il metodo didascalico di proporre ἀπορίαι attraverso

ἐρωταποκρίσεις762

era diffuso in ambito scolastico ma presentava problemi di

natura esegetico-interpretativa dando adito ad ambiguitagrave dottrinali Per questo si

sentigrave lrsquoesigenza di far riferimento ad una struttura primaria rintracciabile in

Aristotele secondo cui riguardo ai problemi e alle soluzioni (περὶ προβλημάτων

καὶ λύσεων) in ambito tecnico egrave necessario considerare τὰ ἀδύνατα (le

impossibilitagrave) τὰ ἄλογα (le assurditagrave) τὰ βλαβερά (le concezioni moralmente

dannose) τὰ ὑπεναντία (le contraddizioni) e τὰ παρὰ τὴν ὁρθότητα τὴν κατὰ

τέχνην (le argomentazioni non corrette dal punto di vista formale-

761

Numerosi problemi legati allrsquointerpretazione dei testi sacri che giagrave gli esegeti del III secolo

avevano definito come classici e avevano presentato talvolta sulla base delle interpretazioni piugrave

accreditate contributi che confluirono in specifiche opere di quaestiones anche finalizzate

allrsquointerpretazione di tutta la Scrittura Una riconsiderazione piugrave approfondita di alcuni aspetti di

queste antiche esigenze ci inducono a cogliere pur a distanza di secoli e alla luce di una

sensibilitagrave profondamente mutata i motivi per cui questo genere letterario veniva scelto Cfr P

MARONE Le quaestiones et responsiones sulla Bibbia nella letteratura cristiana di IV-VI secolo

in Comunicazione e ricezione del documento cristiano in epoca tardoantica XXXII Incontro di

Studiosi dellAntichitagrave Cristiana Roma 8 - 10 maggio 2003 Roma 2004 pp 43-73 cfr L

PERRONE Sulla preistoria delle laquoquaestionesraquo nella letteratura patristica Presupposti e sviluppi

del genere letterario fino al IV sec in laquoAnnali di storia dellrsquoesegesiraquo 8 (1991) pp 485-505 e cfr

J GRIBOMONT I generi letterari nel monachesimo primitivo in laquoKoinoniaraquo 10 (1986) pp 7-28 762

Questo termine sostituisce il termine latino quaestiones e i termini greci ἐρωτήσεις

προβλήματα ζητήματα πεύσεις ἐπιστάσεις usati per indicare le domande poste da un

interlocutore ad un altro Esso fu utilizzato dai grammatici bizantini a partire dalla tardantichitagrave

fino allrsquoepoca tardomedievale Cfr G BARDY La litteacuterature patristique des laquoquaestiones et

responsionesraquo sur lrsquoEacutecriture Sainte in laquoRevue Bibliqueraquo 41 (1932) p 210-236 p 341-369

p515-537

116

argomentativo)763

I commentatori della Scrittura si avvalsero di questa

impalacatura Come autori di riferimento delle ἐρωταποκρίσεις relative allrsquoesegesi

biblica si possono menzionare Acacio di Cesarea ed Eusebio di Emesa Non

sempre le questioni riguardanti passi scritturali sono il prodotto di effettive

domande poste da interlocutori reali nella maggior parte dei casi lrsquoesegeta

rispondeva ad ipotetiche obiezioni secondo un preciso ed accurato piano

redazionale cosigrave da offrire unrsquoesegesi completa di una pericope o di un passo

biblico piugrave ampio764

Massimo che non sempre ha potuto evitare lo scontro e la

contrapposizione apologetica per affermare la vera ortodossia scrive a tal fine le

Quaestiones ad Thalassium che si innestano nella lunga tradizione di questo

genere letterario disponendo le risposte come veri e propri trattazioni su temi

riguardanti la vita del credente non necessariamente riconducibili alla soluzione

di una difficoltagrave scritturistica

Lrsquoopera ricostruita criticamente dagli studiosi Carl Laga e Carlos Steel

negli anni novanta del secolo scorso765

egrave costituita da un prologo agli scolii766

un

763

Cfr Poet 316 1460 b- 1461 b 764

Egrave da segnalare il fondamentale contributo scientifico apportato alla questione dal convegno

tenutosi ad Utrecht nellrsquoottobre 2003 Cfr Erotapokriseis Early Christian Question-and-Answer

Literature in Context Proceedings of the Utrecht Colloquium 13-14 October 2003 a c di A

Volgers e C Zamagni Leuven 2004 765

Cfr MAXIMUS CONFESSORIS Quaestiones ad Thalassium I-LV una cum latina interpretatione

Iannis Scotti Eriugenae ediderunt Carl Laga et Carlos Steel Turnhout 1980 e ID Quaestiones ad

Thalassium LVI-LXV una cum latina interpretatione Iannis Scotti Eriugenae ediderunt Carl Laga

et Carlos Steel Turnhout 1990 Gli editori nellrsquoapprofondita Introduzione (pp IX-CXVII)

spiegano che il testo presentato deriva dallo studio critic di manoscritti risalenti al X secolo d C in

ambito italogreco e orientale Appartengono allrsquoambito italogreco i manoscritti piugrave antichi e

meglio definiti infatti i due manoscritti fondamentali per le QTh sono presenti nella biblioteca di

Grottaferrata il terzo difficile da comprendere dal punto di vista ortografico appartiene alla

biblioteca di Bessarion I copisti dei manoscritti piugrave recenti riproducono con intelligenza le

caratteristiche di queste edizioni peninsulari infatti il testo si presenta in due colonne ben serrate

con scrittura minuscola per il testo di base onciale per gli scoli e le note che sono disposte a

margine e collegate al testo con dei rinvii testi marginali invece sono ripartiti in due categorie di

cui una egrave distinta dal segno σχdeg^ (Scolia) gli altri risultano piccole note che segnalano una

divisione che attira lrsquoattenzione del lettore su un passaggio particolare esplicitato con brevi

formule Per quanto riguarda i manoscritti di area orientale egrave necessario ricordare che si

diversificano da quelli di area italogreca per il carattere onciale nel testo marginale e minuscolo

per il corpo del testo restante Essi hanno come elemento innovativo rispetto agli altri manoscritti

lrsquouso della numerazione in pagine in libri e tomi Per quanto riguarda le edizioni una prima parte

del testo fu pubblicato nel 1623 da Michael Ghisleri nellrsquoopera dal titolo In Ieremiam Prophetam

Commentarii (in realtagrave viene riportata solo la QTh XXVI cfr M GHISLERI In Ieremiam

Prophetam Commentarii Lyon 1623 pp 624-628) ma la piugrave celebre e la piugrave consultata risulta

quella di Combefis nel 1656 riproposta dal Migne nel novantesimo tomo della Patrologia graeca

(cfr S Maximi Confessoris Graecorum theologi eximiique philosophi operum tomus primus

(secundus) ex probatissimis quaeque mss codicibus Regiis Card Mazarini Seguierianis

Vaticanis Barberinis Magni Ducis Florentinis Venetis etc eruta nova Versione subacta

117

prologo allrsquoopera stessa e 65 ἐρωταποκρίσεις e ἀποκρίσεις767

Su richiesta di

Carlo il Calvo Giovanni Scoto lrsquoEriugena si dedicograve alla traduzione del Corpus

Notisque illustrata Opera et studio R P F Combefis Parisiis apud Andream Cramoisy

MDCLXXV) 766

Studi recenti hanno stabilito che gli Scolii risalgono allrsquoVIII sec d C e che sono stati scritti

molto probabilmente dal Confessore stesso e tradotti prontamenti da Giovanni Scoto detto

lrsquoEriugena Cfr MAXIMUS CONFESSORIS Quaestiones ad Thalassium I-LV una cum latina

interpretatione Iannis Scotti Eriugenae ediderunt Carl Laga et Carlos Steel Turnhout 1980 p

XIII Lrsquoimportanza degli scolii egrave messa in luce dallrsquoautore stesso come si puograve chiaramente leggere

nel Prologo agli scolii in laquo (hellip) τοῦτο καθάπερ ἔφην εἰδώς δεῖν ᾠήθην ἑτέραν τινὰ τῷ παρόντι

λόγῳ τῆσδε τῆς συγγραφῆς δοῦναι βοήθειαν τὴν τῶν (65) παρατεθέντων ἐν τοῖς μετωπίοις

σχολίων γραφήν αὐτόν τε πρὸς κάλλος συμπληροῦσαν τὸν λόγον καὶ τοῖς ἐντευξομένοις

ἡδυτέραν τὴν ἐν τοῖς νοήμασι παρεχομένην ἑστίασιν καὶ πάσης ἁπλῶς γινομένην τῆς ἐμφερομένης

τῇ συγγραφῇ διανοίας σαφήνειαν Μετὰ γὰρ τὴν ἔκδοσιν ἀναγνοὺς τὴν (70) Διὸ παρακαλῶ πάντας

τοὺς ἐντευξομένους ἢ καὶ μετα-Διὸ παρακαλῶ πάντας τοὺς ἐντευξομένους ἢ καὶ μεταγράψοντας

καὶ τὴν τῶν σχολίων ἔξωθεν ἀναγνῶναι καὶ παραθέσθαι γραφὴν κατὰ τὴν ἑκάστου σημείωσιν ἵνrsquo

ἄρτιος ᾖ κατὰ πάντα τρόπον ὁ λόγος μηδενὶ παρημελημένῳ παντελῶς κολοβούμενος (80)raquo laquo(hellip)

indi sapendo ciograve come ho detto ho ritenuto necessario fare questo discorso con il sostegno della

scrittura scrivendo appunto questi scoli a margine ciograve completa per iscritto la bellezza del testo

stesso rendendo piugrave gradevole la lettura dei concetti intellegibili ai lettori e grazie alla sua

semplicitagrave chiarisce del tutto il pensiero contenuto del testo In realtagrave ho letto il libro dopo

lrsquoedizione completa e ho scoperto che alcune connessioni necessitavano di chiarimenti cosigrave da

completare la riflessione e da aggiungere ulteriori esplicazioni adatte per lrsquoedizione cosigrave come ho

detto ho redatto la scrittura degli scolia adattandoli di volta in volta secondo di quanto fosse

opportuno modificare Per questo motivo esorto tutti coloro che avranno tra le mani questo scritto

e che lo copieranno di riportare gli scolia rispettando il segno assegnato a ciascuno di modo che

il testo sia regolato e senza alcuna negligenzaraquo Cfr Prol Scholiis 63-80 in QTh (Laga-Steel

1980) pp 11-13 767

Un fondamentale apporto allo studio di questo testo di Massimo egrave dato dalle traduzioni latine

ad opera tra gli altri di Giovanni Scoto detto lrsquoEriugena Anastasio Bibliotecario Cerbano e

Pietro Balbi Ricordiamo i seguenti studi il che hanno per oggetto il rapporo tra le opere originali

e le loro traduzioni G MAHIEU Travaux preacuteparatoires agrave une eacutedition critique oeuvres de S

Maxime le Confesseur Louvain 1957 P MEYVAERT The Exegetical Treatises of Peter the

Deacon and Eriugenarsquos Latin Rendering of the laquoAd Thalassiumraquo of Maximus the Confessor in

laquoSacris Erudiriraquo 14 (1963) pp130-148 e ID Eriugenarsquos Translation of the laquoAd Thalassiumraquo of

Maximus Preliminaries to an Edition of This Work in The Mind of Eriugena Papersof a

Colloquium Dublin 14-18 July 1970 ed by J OrsquoMeara and L Bierler Dublin 1973 pp 78-88 Eacute

JEAUNEAU La traduction eacuterigegravenienne des laquoAmbiguaraquo de Maxime le Confesseur Thomas Gale

(1636-1702) et le laquoCodex Remensisraquo in Jean Scot Eacuterigegravene et lrsquohistoire de la philosophie Laon 7-

12 juillet 1975 Paris 1977 pp 135-144 ID Quisquiliae e Mazarinaeo codice 561 depromptae in

laquoRecherches de Theacuteologie ancienne et meacutedieacutevaleraquo 45 (1978) pp 79-128 e ID Pseudo-Dionysius

Gregory of Nyssa and Maximus the Confessor in the Works of Johan Scottus Eriugena in

Carolingian Essays Washington 1983 pp 137-149 E DEKKERS Maxime le Confesseur dans la

Tradition Latine in After Calcedon Studies in Theology and Church History Offered to Professor

A Van Roey for His Seventieth Birthday ed by C Laga J A Munitiz and L Van Rompay

Leuven 1985 pp 83-97 E S MAINOLDI Le citazioni dei Padri orientali nelle opere di Giovanni

Scoto Nuove osservazioni sul metodo dellrsquoEriugena traduttore in laquoOfficina degli studi

medievaliraquo 52 (2014) pp 255-272 e ID Iohannes Scottus Eriugena in La trasmissione dei testi

latini del medioevo Mediaeval Latin Texts and their Transmission Firenze 2005 pp 186-264

118

dionysianum degli Ambigua ad Iohannem e in contemporanea alla stesura del

Periphyseon tradusse le Quaestiones ad Thalassium768

Ernesto Sergio Mainoldi osserva che laquoNel caso delle opere tradotte da

Eriugena per interesse personale il De imagine e le Quaestiones ad Thalassium ci

troviamo di fronte a una facies testuale che si presenta come un calco fedele del testo

greco in uno stadio ancora elementare che non ha conosciuto ulteriori revisioniraquo769

Il criterio con cui Massimo ha redatto lrsquoopera egrave annunciato con asserzioni

programmatiche nel Prologo e poggia sullrsquoaccostamento necessario e

imprescindibile dellrsquoessenza dellrsquoattivitagrave spirituale a quella conoscitiva

O uomo di Dio separa razionalmente lrsquoanima dalla

condizione temporanea di unione con la carne e distingui

per mezzo dello spirito completamente lrsquointelletto fruisci

della sensibilitagrave (facoltagrave) molto feconda come causa di

virtugrave invece dellrsquointelletto come fonte inesauribile di una

conoscenza divina (o meglio) realizza lrsquounione

dellrsquoanima con la carne solo secondo il disegno delle

realtagrave divine e usa come strumento la sensibilitagrave per la

contemplazione della grandezza delle realtagrave visibili

(infatti) con la prima (la carne unita allrsquoanima) (1)

raggiungi attraverso lrsquoagire la grandezza dellrsquoanima

secondo virtugrave imprimendogli una forma e rendila

visibile agli altri in modo che la tua vita sia per noi

esempio di virtugrave con la seconda (la sensibilitagrave) (2) intesa

simbolicamente forma di realtagrave visibili la stessa realtagrave

dei logoi consenti di far accedere lrsquointelletto per mezzo

della contemplazione alla semplicitagrave degli oggetti

intellegibili e una volta che (lrsquointelletto) sia stato liberato

e purificato dalle intuizioni delle realtagrave sensibili

composite e visibili percorreragrave un sentiero di veritagrave senza

errori Poi dopo aver completamente abbandonato

linclinazione a relazionarsi con la sensibilitagrave (24) con la

768

Si deve a P Meyvaert la scoprta della traduzione delle QTh da parte del teologo irlandese

infatti mentre indagava sulle fonti patristiche di Pietro Diacono di Monte Cassino si rese conto

che lrsquoautore aveva letto la traduzione latina dellrsquoEriugena il che condusse alla individuazione dei

manoscritti di Monte Cassino 333 e Bibl Municipale de Troyes 1234 Nella collana Corpus

Christianorum ndash Series Graeca egrave stata cosigrave pubblicata lrsquoedizione latina delle QTh a fronte

dellrsquoedizione greca curata da C Laga e C Steel Cfr P MEYVAERT Eriugenarsquos Translation of the

laquoAd Thalassiumraquo of Maximus Preliminaries to an Edition of This Work in The Mind of Eriugena

Papersof a Colloquium Dublin 14-18 July 1970 ed by J OrsquoMeara and L Bierler Dublin 1973 p

78 Egrave opportuno altresigrave segnalare che le Quaestiones ad Thalassium non furono tradotte solo da

Giovanni Scoto ma dallrsquoarticolo di Maia Raphava si ha una completa ricostruzione dei frammenti

dellrsquoopera nei manoscritti georgiani Cfr M RAPHAVA A fragment of Maximus the Confessorrsquos

Quaestiones ad Thalassium in old georgian manuscripts in Maximus the Confessor and Georgia

ed by T Mgaloblishvili and L Khoperia vol III London 2009 pp 87-100 769

Cit E S MAINOLDI Le citazioni dei Padri orientali nelle opere di Giovanni Scoto Nuove

osservazioni sul metodo dellrsquoEriugena traduttore in laquoOfficina degli studi medievaliraquo 52 (2014) p

257

119

carne (intelletto) veleggia con lrsquointelletto per mezzo

della scienza sul mare infinito dello Spirito cosigrave da

sondarne le profonditagrave770

di cui hai ottenuto la

manifestazione di misteri nascosti senza dubbio con

grande umiltagrave771

Scholia

1 Si intende che la carne attraverso le peculiaritagrave dei

fenomeni egrave lo strumento che rivela la disposizione

virtuosa dellrsquoanima e quel nesso attraverso cui

manifestare la virtugrave

2 Il riferimento alla sensibilitagrave rimanda allrsquointelletto alle

rappresentazioni delle realtagrave visibili attraverso cui si

conosce i logoi (essenze) degli esseri essa egrave come lo

strumento del percorso dellrsquointelletto alle realtagrave

intellegibili772

Talassio egrave sollecitato da Massimo ad avvalersi secondo la disposizione divina

delle sue facoltagrave conoscitive (αἴσθησις - νοῦς) e della sua facoltagrave spirituale

(ψυχή) che sono connesse tra loro da un rapporto di reciprocitagrave in modo da

valutare intrinsecamente la possibilitagrave di poter veleggiare con lrsquointelletto per

mezzo della scienza sul mare infinito dello Spirito (πελάγει τῶν λογίων τοῦ

πνεύματος μετrsquo ἐπιστήμης κατὰ νοῦν) In questo modo le facoltagrave conoscitive e

770

1 Co 2 10-11 laquoMa a noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito lo Spirito infatti scruta ogni

cosa anche le profonditagrave di Dio 11 Chi conosce i segreti delluomo se non lo spirito delluomo che

egrave in lui Cosigrave anche i segreti di Dio nessuno li ha mai potuti conoscere se non lo Spirito di Dioraquo 771

Prol 1-24 in QTh (Laga-Steel 1980) pp 17-19

Τῆς σαρκὸς κατὰ τὴν σχέσιν λογικῶς τὴν ψυχὴν ἀποχωρίσας καὶ τῆς αἰσθήσεως ὁλικῶς διὰ τοῦ

πνεύματος ἐκσπάσας τὸν νοῦν ἄνθρωπε τοῦ θεοῦ τὴν μὲν (1) ἀρετῶν κατέστησας μητέρα

πολύγονον τὸν δὲ θείας πηγὴν ἀένναον ἀπέδειξας γνώσεως εἰς χρῆσιν μόνον τῆς τῶν κρειττόνων

(5) οἰκονομίας τὴν πρὸς τὴν σάρκα τῆς ψυχῆς συζυγίαν ποιησάμενος καὶ πρὸς κατανόησιν τῆς τῶν

ὁρωμέ00νων μεγαλουργίας ὄργανον κεκτημένος τὴν αἴσθησιν τὴν μὲν πρακτικῶς διὰ τοῦ ἤθους

πρὸς εἶδος τυπούμενον τὸ κατrsquo ἀρετὴν τῆς ψυχῆς δεχομένην κλέος καὶ τοῖς ἔξω προφανουσαν

(10) ἵνrsquoἔχωμεν ἀρετῆς εἰκόνα πρὸς μίμησιν προβεβλημένον τὸν ὑμέτερον βίον τὴν δέ (2) τοῖς

τῶν ὁρωμένων σχήμασι τοὺς λόγους τῶν νοητῶν συμβολικῶς ἐγχαράττουσαν καὶ διrsquo αὐτῶν πρὸς

τὴν ἁπλότητα τῶν νοητῶν θεαμάτων τὸν νοῦν ἀναβιβάζουσαν πάσης καθαρῶς ἀπολυθέντα (15)

τῆς ἐν τοῖς ὁρωμένοις ποικιλίας τε καὶ συνθέσεως θέντα τῆς ἐν τοῖς ὁρωμένοις ποικιλίας τε καὶ

συνθέσεως ἵνrsquo ἔχωμεν ἀληθείας ὁδὸν ἀπλανῆ τὴν ὑμετέραν γνῶσιν τῆς πρὸς τὰ νοητὰ διαβάσεως

Ἐντεῦθεν μετὰ τὴν τελείαν τῆς πρὸς αἴσθησίν τε καὶ σάρκα σχετικῆς προσπαθείας ἀπόθεσιν τῷ

ἀπείρῳ πελάγει (20) τῶν λογίων τοῦ πνεύματος μετrsquo ἐπιστήμης κατὰ νοῦν εὐτόνως διανηχόμενος

ἐρευνᾷς μετὰ τοῦ πνεύματος τὰ βάθη τοῦ πνεύματος παρrsquo οὗ δεξάμενος τὴν τῶν κεκρυμμένων

μυστηρίων φανέρωσιν διὰ πολλήν ὡς ἔοικεν ταπεινοφροσύνην 772

Scholia in QTh (Laga-Steel 1980) p 43

laquo1 Τὴν σάρκα φησὶν διὰ τῶν φαινομένων ἠθῶν εἶναι δεικτικὸν τῆς κατrsquo ἀρετὴν τῆς ψυχῆς

διαθέσεως ὄργανον πρὸς ἔκφανσιν ἀρετῆς τῇ ψυχῇ συνεζευγμένην 2 Τὴν αἴσθησιν λέγει

παραπέμπουσαν τῷ νῷ τὴν τῶν ὁρατῶν φαντασίαν πρὸς κατανόησιν τῶν ἐν τοῖς οὖσι (5) λόγων

ὡς ὄργανον τῆς τοῦ νοῦ πρὸς τὰ νοητὰ διαβάσεωςraquo

120

quella spirituale risultano essenziali e imprescindibili La sensibilitagrave773

e

lrsquointelletto solo dopo essere purificati dalla materialitagrave della carne sono

indispensabili per comprendere il valore e il significato pedagogici delle

ἀποκρίσεις e vengono cosigrave intesi come facoltagrave conoscitive Secondo Massimo

dunque esse in quanto facoltagrave necessitano inevitabilmente dellrsquoattivitagrave dello

Spirito che completa sic et smpliciter lrsquoazione di comprendere ciograve che deve essere

esplicitato nei brani scritturistici

dopo aver stillato un elenco di molte ἀπορίαι difficili

della Santa Scrittura tu me li hai inviati cercando anche

da me che sono privo di ogni virtugrave e della conoscenza

una risposta scritta per ciascuna secondo una

comprensione anagogica774

Ho ricevuto e ho letto questi

passi e sono stati turbati il mio intelletto il mio udito e

la mia intelligenza come ti chiedo insistentemente di

perdonarmi per il mio rifiuto proprio quando ti ho detto

che i propositi della ricerca erano giagrave difficili da

raggiungere per chi (come me) non supera gli altri nella

contemplazione e nellrsquoesercizio della conoscenza piugrave

elevata e inaccessibile la ragione piugrave profonda (sono

difficili) per me che striscio sulla terra come il serpente

dellrsquoantica maledizione775

il cui nutrimento altro non egrave

che la terra delle passioni e che come un verme mi

rotolo nei piaceri parassiti Dopo aver avuto la mia

reazione a piugrave riprese mi sono reso conto che non hai

accettato la mia preghiera temevo che si fosse intorpidita

la mia consuetudine della caritagrave attraverso cui uniti lrsquouno

allrsquoaltro condividiamo una sola anima anche se viviamo

in due corpi distinti Dal momento che con ogni

probabilitagrave consideri la mia richiesta come un pretesto

per disobbedire ho avuto il coraggio di affrontare anche

a dispetto di me stesso un compito che andava oltre le

mie forze e forse era meglio essere accusati di tracotanza

e di essere oggetto di scherno da parte di chi vorrebbe

invece considerare la caritagrave come trascurabile e mediocre

- percheacute nulla di ciograve che viene dopo Dio (la caritagrave) egrave piugrave

preziosa per le persone sensibili proprio nella misura in

cui essa conduce allunitagrave coloro che sono divisi in molte

773

La sensibilitagrave in questo frangente non designa lrsquoaffettivitagrave ma piuttosto ldquoavere sensazionirdquo con

la frase ldquosensazione madre di virtugraverdquo Massimo intende le sensazioni come la fonte della maggior

parte delle passioni 774

La comprensione anagogica egrave una comprensione secondo lo spirito simbolica e tipologica che

si distingue dalla comprensione letterale e storica Sul senso della Scrittura Massimo egrave senza

dubbio in debito con lrsquoorigenismo Cfr ORIGENE Trattato sui principi IV 2 2 SC 268 775

Cfr Gn 3 14 laquoAllora il Signore Dio disse al serpente ldquoPoicheacute tu hai fatto questo sii tu

maledetto piugrave di tutto il bestiame e piugrave di tutte le bestie selvatiche sul tuo ventre camminerai e

polvere mangerai per tutti i giorni della tua vitardquoraquo

121

o tutte le disposizioni secondo loro volontagrave776

identitagrave e

senza alcuna divisione777

Per prima cosa sii te stesso o

padre degno di onore perdona la mia sfrontatezza chiedi

che io non sia precipitoso e fa che le vostre preghiere mi

rendino degno di Dio tanto che accolga le mie parole

Inoltre considera che (Dio) egrave lrsquoautore di una risposta

completa e corretta di ogni passo in quanto infatti ogni

buon regalo e ogni dono perfetto viene dallalto778

percheacute (Dio) egrave la fonte e il padre di tutte le conoscenze e

le disposizioni illuminate dispensate nella misura in cui

si egrave degni779

Infatti egrave con fiducia che ho accettato il

vostro invito a ricevere la vostra benevolenza divina

pagando con la mia buona obbedienza780

776

Il termine γνώμη egrave frequentemente utilizzato da Massimo e capire in che termini risulta di volta

in volta delicato Infatti nel Dialogus cum Pyrro il Confessore riconosce ben ventotto significati

(cfr Massimo il Confessore Umanitagrave e divinitagrave di Cristo a cura di A Ceresa-Gastaldo Roma

1990 pp 120-127) Il significato che qui gli si attribuisce egrave il modo in cui la sua volontagrave di un

individuo egrave orientata ma non bisogna tralasciare che la γνώμη egrave una modalitagrave di compresione

dellrsquointenzione morale nellrsquoambito della profonda spiritualitagrave con cui si definisce il rapporto sia

con Dio sia con gli altri 777

La funzione unificatrice della caritagrave egrave oggetto di indagine soprattutto nellrsquoEp 2 (cfr p 68) In

essa viene mostrata la distinzione dellrsquoamore egoistico che qui nellrsquointroduzione viene ripresa cfr

Prologo 261-266 in QTh (Laga-Steel 1980) p 33 778

Giacomo 1 17 779

Massimo insiste molto sul fatto che la grazia egrave ricevuta da ciascuno in proporzione alla sua

dignitagrave Sicuramente il Confessore sembra esser stato influenzato da Dionigi Areopagita e dalla

dottrina delle analogie ma evita di riprendere la teoria delle Gerarchie a cui la teoria dellrsquoanalogia

era collegato 780

Prol 25-63 in QTh (Laga-Steel 1980) pp 19 e 21

πολλῶν τῆς ἁγίας γραφῆς ἀπορουμένων κεφαλαίων (25) χάρτην πληρώσας ἀπέστειλας ζητῶν καὶ

παρrsquo ἐμοῦ τοῦ πάσης ἀρετῆς ἐρήμου καὶ γνώσεως ἑκάστου κεφαλαίου κατὰ τὴν ἀναγωγικὴν

θεωρίαν τὴν ἀπόκρισιν ἔγγραφον Ὃν δεξάμενος καὶ ἀναγνούς καταπλαγεὶς καὶ νοῦν καὶ (30)

ἀκοὴν καὶ διάνοιαν ᾔτουν ὑμᾶς ἐκλιπαρῶν περὶ τούτου συγγνώμην τῆς παραιτήσεως μόλις εἶναι

λέγων προσιτὰ τὰ ζητούμενα καὶ τοῖς ἄγαν ἐπὶ πλεῖστον ἐν θεωρίᾳ διαβεβηκόσι καὶ περὶ τὸ τέλος

που τῆς ὑψηλοτάτης καὶ ἀνεφίκτου τοῖς ἄλλοις ἐφθακόσι γνώσεως μὴ ὅτι γε ἐμοὶ τῷ κατὰ (35)

γῆν ἐρριμμένῳ καὶ κατὰ τὸν ὄφιν ἄλλην ὡς ἡ παλαιὰ κατάρα μετὰ τὴν γῆν τῶν παθῶν βρῶσιν

οὐκ ἔχοντι καὶ σκώληκος δίκην ἱλυσπωμένῳ τῇ σήψει τῶν ἡδονῶν Καὶ τοῦτο πολλάκις καὶ ἐπὶ

πολὺ ποιήσας ὡς εὗρον μὴ δεχομένους ὑμᾶς τὴν ἐμὴν περὶ τούτου παράκλησιν δείσας (40) μή τι

πάθῃ τὸ χρῆμα τῆς ἀγάπης καθrsquo ἣν ἀλλήλοις συγκραθέντες μίαν ἔχομεν ψυχήν κἂν δύο σώματα

φέρωμεν εἰς πρόφασιν ἀπειθείας ὡς εἰκός νομισθείσης ὑμῖν τῆς ἐμῆς παραιτήσεως

κατετόλμησα καὶ μὴ θέλων τῶν ὑπὲρ δύναμιν κατηγορηθῆναι μᾶλλον προπέτειαν καὶ γελᾶσθαι

(45) κρεῖττον ἡγούμενος παρὰ τῶν βουλομένων ἢ τὴν λᾶσθαι κρεῖττον ἡγούμενος παρὰ τῶν

βουλομένων ἢ τὴν ἀγάπην κατά τι δέξασθαι σάλον καὶ μείωσιν ἧς οὐδὲν τῶν μετὰ θεόν ἐστι τοῖς

νοῦν ἔχουσι τιμιώτερον μᾶλλον δὲ τῷ θεῷ προσφιλέστερον ὡς τοὺς διῃρημένους εἰς ἓν

συναγούσης (3) καὶ μίαν ἐν τοῖς πολλοῖς ἢ τοῖς πᾶσιν (50) ἀστασίαστον κατὰ τὴν γνώμην

δημιουργῆσαι δυναμένης ταὐτότητα Καί μοι σύγγνωθι πρῶτος αὐτός τίμιε πάτερ τῆς

ἐγχειρήσεως καὶ τοὺς ἄλλους αἴτει προπετείας ἀφίεσθαί με καὶ ἵλεώ μοι τὸν θεὸν ταῖς εὐχαῖς

κατάστησον καὶ τῶν (55) λεγομένων συλλήπτορα μᾶλλον δὲ τῆς ὅλης καὶ ὀρθῆς γενέσθαι περὶ

ἑκάστου κεφαλαίου χορηγὸν ἀποκρίσεωςmiddot παρrsquo αὐτοῦ γάρ ἐστι πᾶσα δόσις ἀγαθὴ καὶ πᾶν δώρημα

τέλειον ὡς πηγῆς καὶ πατρὸς τῶν ἀναλόγως τοῖς ἀξίοις χορηγουμένων πασῶν φωτιστικῶν

γνώσεών τε καὶ δυνάμεων (60) Ὑμῖν γὰρ θαρρῶν τὸ ὑμέτερον κατεδεξάμην ἐπίταγμα τῆς

εὐπειθείας μισθὸν ἐκδεχόμενος τὴν διrsquo ὑμῶν θείαν εὐμένειαν

122

Scholium

3 Si intende che lrsquoessenza dellrsquoamore dimostra che la

disposizione di chi cerca lamore egrave unico781

La liberazione dalle passioni e lrsquoumiltagrave sono le principali condizioni della

conoscenza spirituale senza queste due prerogative non egrave possibile raggiungere la

condizione piugrave opportuna per lrsquoesercizio della conoscenza Il monaco Massimo

giustifica la sua inziale ritrosia nel rispondere alle richieste del presbitero per via

della ldquoinadeguatezzardquo di questrsquoultimo nella contemplazione degli esseri

intellegibili Si sente turbato per la difficoltagrave di affrontate le variegate e complesse

quesitoni relative allrsquoesegesi scritturistica Questo sistematico rapporto tra il

timore della propria inadeguetezza e la fiducia nella grazia divina rappresenta la

premessa da cui il monaco intende procedere

Prendendo ogni capitolo in sequenza e nellrsquoordine che hai

specificato per iscritto risponderograve domanda dopo

domanda per quanto possibile in breve e darograve definizioni

- nel caso in cui necessitano e in cui Dio mi dispensi la

grazia e la capacitagrave di pensare e di parlare con pietagrave- al

fine di non tormentare con la mole delle mie parole

proferite i lettori ed a voi dico soprattutto che ci sono

veritagrave gnostiche che consentono di contemplare

assiduamente le realtagrave divine lo dico proprio a voi che

avete superato lrsquoimpedimento delle passioni che avete

travalicato ogni relazione con la natura a voi che avete la

ragione a guidarvi e che giudicate molto giusto quanto

risulta appropriato a voi che avete fissato il vostro

intelletto (4) ad una visione mistica782

come in un luogo

piugrave intimo del silenzio divino dove egrave possibile ottenere

solo lrsquoinconsapevole gioia divina E per questo avendo

conosciuto magnificamente lrsquoesperienza di coloro che ne

sono degni ndash anche mostrando (questa esperienza

mistica) in anticipo a voi che avete bisogno di un breve

rimando alla bellezza luminosa degli oggetti che si sta

cercando gli oggetti mistici di contemplazione contenuti

nelle parole divine come la grande intelligenza spirituale

che egrave in loro ndash mi rivolgo a voi che siete pronti a

diventare se davvero mi egrave permesso di dirvelo il sale

della terra luce dellrsquouniverso783

secondo le parole del

781

Scholium in QTh (Laga-Steel 1980) p 43 laquo3 Τῆς ἀγάπης ἴδιόν φησι τῶν κατrsquo αὐτὴν

ζητούντων μίαν ἀποδείξαι τὴν γνώμηνraquo 782

Questa ἀνοησία corrisponde non alla teologia negativa o apofatica ma allrsquoastensione da parte

dellrsquointelletto dellrsquoattivitagrave di conoscere In uno stato di visione mistica lrsquointelletto non produce piugrave

alcuna conoscenza ma piuttosto ne riceve oltre la conoscenza piugrave elevata e il godimento spirituale

che lui dona a Dio 783

Mt 5 13-14

123

Signore a causa della ricchezza della vostra virtugrave e della

grande copiositagrave della vostra conoscenza a voi che

purificate completamente le cancrene prodotte dalle

passioni negli altri in conformitagrave delle vostre virtugrave e che

illuminate con la luce della conoscenza lrsquoignoranza e la

cecitagrave dellrsquoanima E vi prego voi che siete molto santi e

tutti coloro che leggono questo scritto come ci si

potrebbe aspettare non fate delle mie parole

unrsquointerpretazione spirituale definitiva dei passi (difficili

da esplicare) in effetti sono ben lontano dal comprendere

le parole divine e non posso fornire un insegnamento agli

altri E tutto ciograve che voi potete sapere o apprendere per

voi stessi o da altri proverete ad ammettere lrsquointeresse e

prenderete parte ad una comprensione piugrave elevata e

conforme alla veritagrave la cui attivitagrave egrave la pienezza del

cuore di coloro che hanno accesso alla conoscenza

spirituale di quanto egrave nascosto Infatti lacqua (5) ricorda

il Logos divino cosigrave come lacqua egrave necessaria per le

piante e per gli animali di ogni specie e genere - mi

riferisco ugualmente agli uomini a come il Logos li

disseti- anche a loro si manifesteragrave la grazia nella

conoscenza e nella pratica delle virtugrave proprio come un

frutto prodotto secondo la peculiaritagrave delle virtugrave e della

conoscenza di ciascuno784

e diventa visibile agli altri

percheacute nessuno mai circoscrive (le virtugrave) e a causa della

vastitagrave naturale dobbiamo mantenere un limite in

unrsquounica riflessione785

784

Il rapporto tra conoscenza e πρᾶξις espresso qui con la forma conoscenza-virtugrave egrave ricorrente nel

pensiero del Confessore Egli indica il percorso spirituale nei suoi componenti la πρᾶξις (o

meglio la filosofia pratica) che corrisponde a tutte le lotte contro le passioni e alla pratica delle

virtugrave la conoscenza contemplativa (θεωρία) chiamata filosofia naturale e la teologia (θεολογία) 785

Prol 64-107 in Ibidem pp 21 e 23

laquoἝκαστον δὲ τῶν κεφαλαίων εἱρμῷ τε καὶ τάξει καθὼς παρrsquo ὑμῶν ἐγράφη προθείς πρὸς ἔπος

ποιήσομαι τὴν (65) ἀπόκρισιν ὡς οἷόν τε σύντομον καὶ ὁριστικήν καθrsquo ὅσον οἷός τε ὦ καὶ τὴν

πρὸς τὸ νοεῖν τε καὶ λέγειν εὐσεβῶς θεόθεν χορηγοῦμαι χάριν καὶ δύναμιν ἵνα μὴ πλήθει λόγων

βαρήσωμεν τῶν ἐντευξομένων τὴν ἀκοήν καὶ μάλιστα πρὸς ὑμᾶς γε τὸν λόγον ποιούμενος τοὺς

γνωστικοὺς ὄντως καὶ (70) ἀκριβεῖς τῶν θείων θεάμονας καὶ τῶν παθῶν διαβάντας τὴν ὄχλησιν

καὶ τὴν ὅλην παρελθόντας σχέσιν τῆς φύσεως καὶ τῶν καθηκόντων κεκτημένους τὸν λόγον

ἡγεμόνα καὶ δικαστὴν δικαιότατον καὶ τὸν νοῦν (4) διὰ τῆς κατὰ τὸ κρεῖττον ἀνοησίας εἰς τὸν

ἐνδότατον τῆς θείας ἀφθεγξίας (75) καταστήσαντας τόπον ἔνθα μόνης ἐστὶν ἀγνώστως

εὐφροκαταστήσαντας τόπον ἔνθα μόνης ἐστὶν ἀγνώστως εὐφροσύνης θείας ἀντιλαμβάνεσθαι τὴν

τῶν ἀξιουμένων αὐτῆς πεῖραν μόνην ἐχούσης τοῦ οἰκείου μεγέθους διδάσκαλον καὶ διὰ τοῦτο

μόνης χρῄζοντας μικρᾶς περὶ τῶν ζητουμένων ἐμφάσεως προδεικτικῆς τοῦ παμφαοῦς κάλλους

τῶν (80) ἐμφερομένων τοῖς θείοις λογίοις μυστικῶν θεαμάτων καὶ τῆς ἐπrsquo αὐτοῖς πνευματικῆς

μεγαλονοίας εἴπερ καὶ τοῦτο θεμιτὸν ἐμοὶ πρὸς ὑμᾶς εἰπεῖν τοὺς ἅλας ἤδη τῆς γῆς καὶ φῶς τοῦ

κόσμου κατὰ τὸν κυριακὸν λόγον διὰ τὸν πλοῦτον τῆς ἀρετῆς καὶ τὴν πολλὴν χύσιν τῆς γνώσεως

γεγενημένους (85) καὶ τὴν ἐν ἄλλοις σηπεδόνα τῶν παθῶν τρόποις ἀρετῶν ἐκκαθαίροντας καὶ τὴν

ἄγνοιαν ψυχῆς ὑπάρχουσαν τύφλωσιν τῷ τῆς γνώσεως φωτὶ καταυγάζονταςΠαρακαλῶ δὲ τοὺς

ἁγιωτάτους ὑμᾶς καὶ πάντας τούς ὡς εἰκός ἐντευξομένους τῷδε τῷ γράμματι μὴ τοῦτο ὅρον (90)

ποιεῖσθαι τῆς τῶν κεφαλαίων πνευματικῆς ἑρμηνείας τὰ λεγόμενα παρrsquo ἐμοῦmiddot πολὺ γὰρ τῆς τῶν

θείων λογίων ἀπολιμπάνομαι διανοίας καὶ τῆς ἄλλων πρὸς τοῦτο χρῄζω διδασκαλίας Ἀλλrsquo εἴ τι

καὶ παρrsquo ἑαυτῶν ἢ παρrsquo ἄλλων ἐπιβαλεῖν ἢ μαθεῖν δυνηθείητε μᾶλλον ἐκεῖνο δικαίως (95)

ἐγκρίνατε καὶ τῆς ὑψηλοτέρας καὶ ἀληθοῦς γένεσθε διανοίας ἧς ἔργον ἐστὶν ἡ τῆς καρδίας

πληροφορία τῶν ἐφιεμένων τῆς τῶν ἀπορηθέντων πνευματικῆς διαγνώσεως Ὕδατι (5) γὰρ ὁ

124

Scholia

4 Lrsquointelletto una volta che raggiunge lrsquoessenza delle

realtagrave intellegibili diventa incapace di intelligenza

quando si avvicina a Dio che per essenza egrave al di lagrave di tutte

le conoscenze e le intelligenze

5 Oltre le disposizioni dellanima il Logos di Dio si

appura in chi accoglie la diversitagrave dei carismi786

Cosigrave si conclude la prima parte del Prologo alle Quaestiones ad Thalassium in

cui sono esplicitati i motivi e i criteri che determinano ogni ἀποκρίσις a

differenza della seconda parte scritta forse successivamente che si propone di

individuare le passioni ed esaminare il loro apporto nella vita del cristiano Pare

cosigrave abbozzata lrsquoideale meta che lrsquoumile monaco vuole raggiungere lrsquoesperienza

mistica alla quale la lettura della Sacra Scrittura deve preparare Il monaco non

intende proporre una sorta di precettistica morale neacute offrire il risultato di

unrsquoindagine sistematica quanto piuttosto partire dagli aspetti particolari della

Scrittura per giungere allrsquoesperienza cristiana piugrave profonda Occorre inoltre

sottolineare come le facoltagrave conoscitive quali νοῦς e αἴσθησις coinvolte nella

comprensione dei passi proposti da Talassio siano coerenti con una fondamentale

metafisica dellrsquoessere e con una logica identitaria di cui esprorremo

successivamente i caratteri essenziali Tuttavia il risultato di tali considerazioni

non puograve essere sottovalutato in unrsquoindagine come la nostra che mira a rilevare gli

elementi speculativi dellrsquoopera fino a rintracciarne un progetto unitario per cui ci

serviamo delle indicazioni del monaco stesso che come una guida autorevole

esplicita i passi biblici al suo interlocutore Talassio

Tuttavia le Quaestiones ad Thalassium non possono essere considerate

come unrsquoesegesi puntuale infatti come spiega Policarp Sherwood laquosarebbe giagrave

θεῖος ἔοικε λόγος ὥσπερ φυτοῖς παντοδαποῖς καὶ βλαστήμασι καὶ διαφόροις ζῴοιςmdashτοῖς (100)

αὐτόν φημι τὸν λόγον ποτιζομένοις ἀνθρώποιςmdashἀναλόγως αὐτοῖς ἐκφαινόμενός τε γνωστικῶς καὶ

πρακτικῶς διὰ τῶν ἀρετῶν ὡς καρπὸς προδεικνύμενος κατὰ τὴν ἐν ἑκάστῳ ποιότητα τῆς ἀρετῆς

καὶ τῆς γνώσεως καὶ γινόμενος διrsquo ἄλλων ἄλλοις ἐπίδηλοςmiddot ἑνὶ γὰρ οὐδέποτε περιγράφεται καὶ

(105) μιᾶς ἐντὸς οὐκ ἀνέχεται διανοίας γενέσθαι διὰ τὴν φυσικὴν μιᾶς ἐντὸς οὐκ ἀνέχεται

διανοίας γενέσθαι διὰ τὴν φυσικὴν ἀπειρίαν κατάκλειστοςraquo 786

Scholia in Ibidem p 43

laquo4 Ὅτι τῶν νοητῶν διαβὰς τὴν οὐσίαν ὁ νοῦς ἀνόητος (10) γίνεται θεῷ προσβάλλων ὑπὲρ πᾶσαν

ὄντι κατrsquo οὐσίαν καὶ γνῶσιν καὶ νόησιν 5 Ὅτι πρὸς τὰς διαθέσεις τῶν ψυχῶν ὁ τοῦ θεοῦ λόγος ἐν

τοῖς δεχομένοις αὐτὸν ποιεῖται τὴν τῶν χαρισμάτων διαφοράνraquo

125

gravemente errato considerare lrsquouso che Massimo fa della Scrittura come esegesi in senso

antiocheno ma molto piugrave nel senso della moderna esegesi criticaraquo787

Ma non va altresigrave

trascurato quanto annota Fozio nella sua Bibliotheca secondo cui il monaco

sconcerta i suoi lettori proponendo soluzioni che si allontanano dalla lettera dalla

narrazione nota ed anche dalla questione proposta788

Di conseguenza si puograve

ricercare in questa opera un commentario biblico ricco di spiegazioni testuali o

analisi critiche dei passi scritturistici ma occorre tener presente che il modo di

affrontare i testi di cui molti studi ne hanno indagato le peculiaritagrave scientifiche789

Per unrsquoanalisi articolata di questa opera che si diversifica dalle altre

appartenenti al medesimo genere790

come le Quaestiones et dubia791

e le

Quaestiones ad Theopemptum792

egrave necessario rifarsi a quanto scrive H Doumlrrie

secondo il quale la ldquoletteratura scientifica di questionirdquo puograve essere divisa in

questioni di carattere non sistematico793

(distinte a loro volta in base

allrsquoargomento o al testo di riferimento) e in questioni a carattere sistematico vere e

proprie794

Lo schema di Doumlrrie utile se assunto non in modo rigido ci consente

787

Cfr P SHERWOOD Exposition and use of Scripture in St Maximus as manifest in the

laquoQuaestiones ad Thalassiumraquo in laquoOrentalia Christiana Periodicaraquo 34 (1958) pp 202-207 cit p

207 788

Cfr PHOTIUS Bibliotheca 192 in PG 103 645 B-C 789

Cfr P M BLOWERS Exegesis and Spiritual Pedagogy in Maximus the Confessor An

investigation of the Quaestiones ad Thalassium Notre Dame 1991 ID Exegesis of Scripture in

The Oxford Handbook of Maximus the Confessor Oxford 2015 pp 253-272 C LAGA Maximus

as a Stylist in Quaestiones ad Thalassium in Maximus Confessor Actes du Symposium sur

Maxime le Confesseur Fribourg 1982 pp 139-146 C G BERTHOLD Levels of Scriptural

Meaning in Maximus the Confessor in laquoStudia Patristicaraquo 27 (1993) pp 129-144 790

Alcuni autori (come J C Larchet in MAXIME LE CONFESSEUR Question agrave Thalassios tome I

introductiones et notes eacutediteacute par J C Larchet et traduction eacutediteacute par F Vinel Paris 2010 p 8)

sostengono che il principio di esplicitare delle ἀπορίαι appartenga anche allAmbiguorum liber

visto che il monaco esplicita alcuni passi oscuri delle opere di Gregorio di Nazianzio e dello

Pseudo Dionigi Tuttavia in questa sede si sente lesigenza di non assimilare le opere tra loro

proprio per le motivazioni di fondo con cui sono scritte Le QTh sono state scritte cosigrave come le Q

Theop e le Q D per esplicitare passi scritturistici richiesti dai destinatari delle opere e occasione

per il monaco di esporre i contenuti della filsofia cristiana Drsquoaltra parte non verranno tralasciate le

connessioni tra gli Ambiguorum liber e le QTh basti pensare alla congruenza tra la XXXIX QTh e

gli Ambigua 67 riguardo la Pentecoste cosigrave come la XLVIII QTh che riprende gli Ambigua 41

sulla storia di Ozia (2 Cronache 26) 791

Cfr p 42 792

Cfr p 92 793

Le questioni di carattere non sistematico vengono chiamate piugrave propriamente προβλήματα

ζητήματα ἀπορήματα e ἀπορίαι Esse avevano come risposte le λύσεις corrispettivo termine greco

per le responsiones o solutiones Cfr A GUDEMAN Λύσεις in laquoPauly-Wissowa-Kroll Real

Encyclopaedie der classichen Altertumswissenschaftraquo 132 (1927) cols 2511ndash2529 794

Cfr H DOumlRRIE Erotapokriseis in laquoReallexicon fuumlr Antike und Christentumraquo VI (1966) pp

342-370

126

di comprendere come questo genere letterario permetta di afforntare numerosi

argomenti con il pretesto di spiegare le ldquoincoerenzerdquo della Scrittura in modo da

risvegliare nel pensiero lrsquoattenzione verso il vero messaggio divino

Le 65 quaestiones che sono per lo piugrave incentrate su specifiche espressioni

della Scrittura piuttosto che su brani articolati sono ricche di citazioni e

reminiscenze bibliche riflesso della solida e ampia formazione culturale del

monaco si registrano inoltre consistenti sezioni di quaestiones esegetiche

specialmente nellrsquoultima parte della raccolta (in particolar modo le ultime cinque)

Egrave difficile rintracciare in esse un preciso disegno ermeneutico lrsquounico criterio

riconoscibile paradossalmente egrave la libertagrave con cui Talassio rivolge al monaco le

proprie domande Ad essa corrispondono i molteplici riferimenti scritturistici

scelti dal monaco Massimo di volta in volta in base ad un principio pedagogico

secondo cui la Scrittura insegna ad essere buon cristiani

Le domande sono introdotte per lo piugrave da lessemi interrogativi ovvero

laquoChi quale egrave (τίς ἐστιν Τίνες εἰσιν)raquo795

laquoChe cosa egrave quale egrave il senso quale egrave

la differenza (τίς ἐστι τὸ τί σημαίνει τίς ἡ διαφορὰ )raquo796

laquoCome egrave

sehellip comehellip (πῶς εἰ πῶς)raquo797

Non stupisce la totale assenza del ldquoδία τίrdquo

del ldquopercheacuterdquo in quanto la Scrittura norma di vita non va indagata ma compresa

Alla luce di ciograve ben si coglie come nellrsquoopera Massimo rivesta il ruolo del

magister mentre Talassio quello del discipulus798

Si potrebbe descrivere questa

795

Cfr QTh III VII XI XIII XIV XVI XIX XX XXIV XXVI XXIX XXX XXXIII

XXXIV XXXVI XXXIX XL XLI XLVII XLVIII XLIX L LIII LVII LXI LXIII 796

Cfr QTh V XII XV XXI XXV XXVIII XXXV XXXVII XXXVIII XLIV XLV XLVI

LI LII LV LIX LX LXII LXIV 797

Cfr QTh IV VI VII VIII IX X XVII XVIII XXI XXII XXIII XXVII XXXI XXXII

XLII XLIII LIV LVI LVIII LXV 798

Il legame di amicizia e affetto tra Massimo e Talassio rimanda ancora al rapporto magister-

discipulus Inoltre il modo di porre le questioni e di rispondervi ricorda quanto secondo le

testimonianze accadeva nellrsquoambito della scuola di Plotino in cui il ricorso al metodo della

quaestio contraddistingue il rapporto tra il maestro e i discepoli Infatti Plotino chiaramente

afferma laquoἀλλὰ ἂν μὴ Πορφυρίου ἐρωτῶντος λύσωμεν τὰς ἀπορίας εἰπεῖν τι καθάπαξ εἰς τὸ

βιβλίον οὐ δυνησόμεθαraquo cit PORFIRIUS Plotino Enneadi Vita di Plotino a cura di G Faggin

Milano 1992 cap XIII p 22 Occorre porre lrsquoattenzione anche sulla descrizione del destinatario

laquoΜΑΞΙΜΟΥ ΜΟΝΑΧΟΥ ΠΡΟΣ ΘΑΛΑΣΣΙΟΝ ΟΣΙΩΤΑΤΟΝ ΠΡΕΣΒΥΤΕΡΟΝ ΚΑΙ

ΗΓΟΥΜΕΝΟΝ ΠΕΡΙ ΔΙΑΦΟΡΩΝ ΑΠΟΡΩΝ ΤΗΣ ΑΓΙΑΣ ΓΡΑΦΗΣ Τῷ ὁσιωτάτῳ δούλῳ τοῦ

θεοῦ κυρίῳ Θαλασσίῳ πρεσβυτέρῳ καὶ ἡγουμένῳ Μάξιμος ταπεινὸς μονάζων χαίρεινraquo in altri

termini laquoMONACO MASSIMO A TALASSIO SANTISSIMO PRESBITERIO E ABATE SU

DIVERSI PASSI OSCURI DELLA SCRITTURA Per il Santo servo di Dio il Signor Talassio

sacerdote e abate lrsquoumile monaco Massimo lo salutaraquo Da non trascurare la traduzione di

Giovanni Scoto laquoMAXIMI MONACHI AD THALASSIUM SANCTISSIMVM

PRESBYTERVM ATQVE MAGISTRVM DE DIFFERENTIBVS OBSCVRIS SANCTE

127

opera di Massimo come una sorta di ldquoindagine fenomenologicardquo non di carattere

empirico visto il suo oggetto ma che presuppone come τέλος la bellezza della

contemplazione degli enti intellegibili799

Inoltre lrsquoindagine egrave invece

implicitamente dialettica nella lettera e nello spirito nella lettera percheacute rispetta

scrupolosamente il significato verosimilmente anagogico della parola divina nello

spirito percheacute il monaco intende esaurire nel modo piugrave preciso possibile la

struttura composita della scrittura

Per questa ragione lrsquounitagrave esteriormente sistematica delle domande e

risposte risiede nellrsquoinsistenza con cui vengono proposti gli elementi

contenutistici in cui egrave necessario rintracciare in ultima analisi un profondo

legarme con con le teorie filosofiche aristoteliche e platoniche mitigate dal filtro

filosofico neoplatonico Al suo interno sono presenti proprio nellrsquoimpostazioni

delle ἀποκρίσεις sia lrsquoelemento etico sia quello normativo asseriti entrambi

esplicitamente dal monaco sia infine lrsquoelemento teologico che egrave svelato da una

conseguenziale precettistica derivante da una metodologia caratterizzata da una

compiuta e circolare sistematicitagrave

SCRIPTVRE Sanctissimo seruo dei Domino Thalassio Presbitero atque magistro Maximus

humilis monachus Salutemraquo Risulta dunque evidente il contrario Massimo riconosce come

magister Talassio nonostante egli stesso risponda alle domande fattogli dal presbitero Cit Prol

in QTh (Laga-Steel 1980) pp 16-17 799

Questo fine viene perfettamente esplicitato nel Prologo agli Scholia

laquoΦυσικὸν μὲν τοῖς λογικοῖς πέφυκε κάλλος ὁ λόγοςmiddot λόγου δὲ κάλλος ἡ κατὰ τὸν λόγον ἀκριβὴς

τῶν λογικῶν ἐστι σύνεσιςmiddot συνέσεως δὲ κάλλος ἐστὶν ἡ κατὰ τὴν (5) ἀρετὴν σὺν λόγῳ τῶν

λογικῶν γόνιμος ἕξιςmiddot ταύτης δὲ κάλλος τῆς ἕξεως ἡ περὶ τὴν ἀληθῆ γνῶσιν ἀπλανὴς θεωρία

καθέστηκεν ἧς τέλος ἐστὶν ἡ σοφία συνέσεως ὑπάρχουσα σαφεστάτη συμπλήρωσις οἷα δὴ λόγος

τυγχάνουσα κατὰ φύσιν τετελεσμένος ὅστις ἐστὶ νοῦς καθαρός (10) τῇ περὶ τὴν αἰτίαν ἑνώσει

σχέσιν λαβὼν ὑπὲρ νόησινmiddotraquo

laquoLa ragione negli esseri razionali si sottrae ad una bellezza naturale la bellezza della ragione egrave la

meticolosa intelligenza secondo ragione degli esseri razionali la bellezza dellrsquointelligenza egrave la

disposizione feconda secondo virtugrave congiuntamente a ragione degli esseri razionali E la bellezza

di questa disposizione consiste nella contemplazione ferma relativa alla vera conoscenza il cui

fine egrave la sapienza chiarissima e piena realizzazione dellrsquointelligenza che a sua volta egrave ragione

compiuta e realizzata secondo natura che egrave un intelletto puro avendo raggiunto in virtugrave

dellrsquounione con la causa una relazione al di sopra dellintellezioneraquo

Massimo fa riferimento a tre bellezze differenti la bellezza naturale che egrave lontana dalla ragione

naturale (Φυσικὸν μὲν τοῖς λογικοῖς πέφυκε κάλλος ὁ λόγος) la bellezza della ragione che egrave nella

meticolosa intelligenza (λόγου δὲ κάλλος ἡ κατὰ τὸν λόγον ἀκριβὴς τῶν λογικῶν ἐστι σύνεσις) la

bellezza dellrsquointelligenza che egrave nella virtugrave quando regolata dalla ragione (συνέσεως δὲ κάλλος

ἐστὶν ἡ κατὰ τὴν ἀρετὴν σὺν λόγῳ τῶν λογικῶν γόνιμος ἕξις) La bellezza altri termini consiste

nella contemplazione da parte dellrsquointelletto puro Cit Prol agli schol 1-10 in Cfr QTh (Laga-

Steel 1980) p 9

128

In altri termini la dialettica tra πρᾶξις-θεωρία-θεωολογία dimensioni giagrave

presenti nel Prologo risulta rivolta ad unrsquoanalisi che culmina in una ricerca e un

percorso interiori che coinvolgono il credente il monaco e la comunitagrave di monaci

a cui lrsquoopera sembra di fatto rivolta

Attraverso lrsquoanalisi delle tre dimensioni πρᾶξις-θεωρία-θεωολογία che

lrsquoindividuo deve conoscere e vivere attraverso le risposte del monaco si cercheragrave

di mostrare come per Massimo sia possibile giungere al contatto con la realtagrave

intelligibile e infine allrsquoesperienza mistica

129

Indice delle Quaestiones ad Thalassium

αʹ πρόλογος εἰς τὰ παρατεθέντα σχόλια

βʹ προοίμιον πρὸς τὸν ἐπιτάξαντα τὴν

συγγραφήν

(1) αʹ περὶ λύπης καὶ ἡδονῆς ἐπιθυμίας τε

καὶ φόβου

(2) βʹ περὶ τοῦ τί σημαίνει laquoὁ Πατήρ μου

ἕως ἄρτι ἐργάζεταιraquo

(3) γʹ περὶ τοῦ ἐν τῷ εὐαγγελίῳ

βαστάζοντος τὸ κεράμιον τοῦ ὕδατος

(4) δʹ περὶ τοῦ μὴ κτήσασθαι δύο χιτῶνας

(5) εʹ περὶ τῆς καταραθείσης γῆς ἐν τοῖς

ἔργοις τοῦ Ἀδάμ

(6) ϛʹ περὶ τοῦ laquoὁ γεγεννημένος ἐκ τοῦ

θεοῦ ἁμαρτίαν οὐ ποιεῖraquo

(7) ζʹ περὶ τοῦ laquoεἰς τοῦτο γὰρ καὶ νεκροῖς

εὐηγγελίσθηraquo

(8) ηʹ περὶ τοῦ laquoὁ θεὸς φῶς ἐστινraquo

(9) θʹ περὶ τοῦ laquoἀδελφοί νῦν τέκνα θεοῦ

ἐσμεν καὶ οὔπω ἐφανερώθη τί ἐσόμεθαraquo

(10) ιʹ περὶ τοῦ laquoὁ φοβούμενος οὐ

τετελείωται ἐν τῇ ἀγάπῃraquo

(11) ιαʹ περὶ τοῦ τίς ἡ ἀρχὴ τῶν μὴ

τηρησάντων αὐτὴν ἀγγέλων

(12) ιβʹ περὶ τοῦ laquoτίς ὁ ἀπὸ τῆς σαρκὸς

ἐσπιλωμένος χιτώνraquo

(13) ιγʹ περὶ τοῦ laquoτὰ γὰρ ἀόρατα αὐτοῦ

ἀπὸ κτίσεως κόσμου τοῖς ποιήμασι

νοούμενα καθορᾶταιraquo

(14) ιδʹ περὶ τοῦ laquoκαὶ ἐσεβάσθησαν καὶ

ἐλάτρευσαν τῇ κτίσει παρὰ τὸν κτίσανταraquo

(15) ιεʹ περὶ τοῦ laquoτὸ γὰρ ἄφθαρτόν σου

πνεῦμά ἐστιν ἐν πᾶσινraquo

Prologo agli Scholia

Proemio della composizione

I Sul dolore il piacere il desiderio e la

paura

II Sul significato di laquo laquoIl Padre mio opera

sempre e anchio operoraquo (Gv 5 17)

III Su colui che porta la brocca drsquoacqua

nel Vangelo (Luc 22 10)

IV Sulla parola Non ha due tuniche (Mt

1010)

V Sulla maledizione della terra di Adamo

(Gen 3 17-19)

VI Sul versetto laquoColui che egrave nato da Dio

non peccaraquo (1 Gio 39)

VII Sul versetto laquoAi morti egrave stata

annunciata la buona novellaraquo (1 Pietro

45)

VIII Sul versetto laquoDio egrave luceraquo (1 Gio 15)

IX Sul versetto laquoFratelli ora siamo figli

di Dio e ciograve che saremo ancora non egrave stato

rivelatoraquo (1 Gv 32)

X Sul versetto laquoChi teme non egrave fatto

drsquoamoreraquo (1 Gio 418)

XI Quale egrave il divieto che gli angeli non

considerarono (Giuda 16)

XII Che vuol dire lrsquoindurimento della

carne (Giuda 23)

XIII Sul versetto laquoFin dalla creazione del

mondo le realtagrave invisibili la sua eterna

potenza e divinitagrave sono invisibili nelle sue

opere per intelligenzaraquo (Rom 120)

XIV Sul versetto laquoE hanno venerato e

adorato la creatura al posto del creatoreraquo

(Rom 125)

XV Sul versetto laquoil tuo spirito egrave

130

(16) ιϛʹ περὶ τοῦ χωνευθέντος μόσχου ἐν

τῇ ἐρήμῳ

(17) ιζʹ περὶ τοῦ ἀγγέλου τοῦ

ἀπειλήσαντος τῷ Μωυσῇ θάνατον ἐν τῇ

ὁδῷ Αἰγύπτου

(18) ιηʹ περὶ τοῦ εἰ laquoοἱ ποιηταὶ τοῦ νόμου

δικαιωθήσονται πῶς ἐκπίπτει τῆς χάριτος

ὁ ἐν νόμῳraquo δικαιούμενος

(19) ιθʹ περὶ τοῦ laquoὅσοι ἀνόμως ἥμαρτον

ἀνόμως καὶ ἀπολοῦνταιraquo

(20) κʹ περὶ τῆς ἐν τῷ εὐαγγελίῳ

ξηρανθείσης συκῆς

(21) κα΄ περὶ laquoτοῦ ἀπεκδυσάμενος τὰς

ἀρχὰς καὶ τὰς ἐξουσίαςraquo

(22) κβ΄ περὶ τοῦ εἰ laquoἐν τοῖς αἰῶσι τοῖς

ἐπερχομένοις δείξει τὸν πλοῦτον αὐτοῦ ὁ

θεός πῶς εἰς ἡμᾶς τὰ τέλη τῶν αἰώνων

κατήντησενraquo

(23) κγ΄ περὶ τοῦ laquoδώσει αὐτῷ ὁ θεὸς τὸν

θρόνον Δαυὶδ τοῦ πατρὸς αὐτοῦraquo

(24) κδ΄ περὶ τοῦ laquoδιελθὼν πρώτην καὶ

δεθτέραν φυλακὴνraquo

(25) κε΄ περὶ τοῦ laquoπαντὸς ἀνδρὸς κεφαλὴ

ὁ Χριστὸςraquo καὶ τὰ ἑξῆς

(26) κς΄ περὶ τοῦ βασιλέως Βαβυλῶνος καὶ

Ἰούδα καὶ τῶν ἐθνῶνmiddot

(27) κζ΄ περὶ τῆς ἀποκαλύψεως Πέτρου

τῆς ἐπὶ Κορνηλὶῳ

(28) κη΄ περὶ τοῦ laquoδεῦτε καὶ καταβάντες

συγχέωμεν αὐτῶν τὰς γλώσσαςraquo

(29) κθ΄ περὶ τοῦ laquoοἲτινες διὰ τοῦ

πνεύματος ἒλεγον τῷ Παύλῳ μὴ

ἀναβαίνειν εἰς Ἱεροσόλυμαraquo

(30) λ΄ περὶ τοῦ τίς ἡ διαφορὰ ποτηρίου

καὶ βαπτίσματος

(31) λα΄ περὶ τοῦ εἰ οὐκ ἐν laquoχειποιήτοις

ναοῖς ὁ θεὸς κατοικεῖraquo

incorruttibile in tutte le coseraquo (Sap 121)

XVI Sul vitello di metallo fuso dopo la

fuga dallrsquoEgitto (Es324)

XVII Il messaggero che minaccia di morte

Mosegrave sulla strada di Egitto (Es 4 24)

XVIII Sulla questione laquoPercheacute non

coloro che ascoltano la legge sono giusti

davanti a Dio ma quelli che mettono in

pratica la legge saranno giustificatiraquo (Rm

2 13)

XIX Sulla questione laquoTutti quelli che

hanno peccato senza la legge periranno

anche senza la legge quanti invece hanno

peccato sotto la legge saranno giudicati

con la leggeraquo (Rm 212)

XX Sul fico disseccato nel Vangelo (Mc

11 12-14)

XXI Sulla versetto laquoavendo privato della

loro forza i Principati e le Potestagrave ne ha

fatto pubblico spettacolo dietro al corteo

trionfale di Cristoraquo (Col 215)

XXII Sulla questione laquo per mostrare nei

secoli futuri la straordinaria ricchezza (Ef

27) e sono state scritte per ammonimento

nostro di noi per i quali egrave arrivata la fine

dei tempiraquo (1 Co 1011)

XXIII Sul versetto laquoil Signore Dio gli

daragrave il trono di Davide suo padreraquo (Lc

132)

XXIV Sul versetto laquoEssi oltrepassarono

la prima guardia e la seconda e

arrivarono alla porta di ferro che conduce

in cittagraveraquo (At 1210)

XXV Sul versetto laquodi ogni uomo il capo egrave

Cristoraquo (1 Co 113)

XXVI Sul re di Babilonia re di Giuda e le

nazioni

XXVII Sulla rivelazione di Pietro a

Cornelio

XXVIII Sul versetto laquoScendiamo dunque

131

(32) λβ΄ περὶ τοῦ laquoεἰ ἂρα ψηλαφήσαιεν καὶ

εὓροιεν θεόνraquo

(33) λγ΄ περὶ τοῦ laquoἀμὴν λέγω ὑμῖν ὃς ἂν

εἲπῃ τῷ ὂρει τούτῷ

(34) λδ΄ περὶ τοῦ laquoδιὰ τοῦτο λέγω ὑμῖν ὃτι

πάντα ὃσα ἂν προσευχόμενοι αἰτεῖσθε

πιστεύετε ὃτι λαμβάνετεraquo

(35) λε΄ περὶ τοῦ πῶς κελευόμεθα ἐσθίειν

τὴν σάρκα τοῦ λόγου καὶ πίνειν τὸ αἶμα

μὴ συντρίβειν δὲ τὰ ὀστᾶ

(36) λς΄ περὶ τοῦ τίνα εἰσὶ τὰ τῶν

θυομένων ζῲων σώματα

(37) λζ΄ περὶ τῆς δηξάσης τὸν Παῦλον

(38) λη΄ περὶ τῆς πρὸς τὸν κύριον

ἐρωτήσεως τῶν Σαδδουκαίων

(39) λθ΄ περὶ τῶν τριῶν ἡμερῶν ἃς

προσέμειναν οἱ ὀχλοι τῷ κυρίῳ

(40) μ΄ περὶ τῶν ἓξ ὑδριῶν τῶν ἐν Κανᾶ

τῆς Γαλιλαίας

(41) μα΄ περὶ τῶν πέντε ἀνδρῶν τῆς

Σαμαρείτιδος

(42) μβ΄ περὶ τοῦ πῶς ἡμεῖς μὲν λεγόμεθα

ποιῆσαι τὴν ἁμαρτίαν ὁ δὲ κύριος

γενέσθαι μὲν ἁμαρτίαraquo μὴ εἰδέναι δὲ

αὐτὴν

(43) μγ΄ περὶ τοῦ ξύλου τῆς ζωῆς καὶ τοῦ

τοῦ ξύλου τῆς παρακοῆς

(44) μδ΄ περὶ τοῦ laquoἰδοὺ Ἀδὰμ γέγονεν ὡς

εἶς ἐξ ἡμῶνraquo

(45) με΄ περὶ τοῦ laquoστηθυνίουraquo καὶ περὶ τοῦ

laquoβραχίονος τοῦ ἀφαιπέματοςraquo

(46) μς΄ περὶ τοῦ ἐσόπτρου καὶ τοῦ

αἰνίγματος

(47) μζ΄ περὶ τοῦ laquoτοῦ φωνὴ βοῶντος ἐν τῇ

ἐρήμῳraquo

(48) μη΄ περὶ τῶν λάκκων καὶ πύργων

Ὀζίου βασιλέως Ἰούδα

e confondiamo la loro linguaraquo (Gn 117)

XXIX Sul versetto laquoAvendo ritrovati i

discepoli rimanemmo colagrave una settimana

ed essi mossi dallo Spirito dicevano a

Paolo di non andare a Gerusalemmeraquo (At

214)

XXX Sulla differenza tra il calice e il

battesimo (Mc 1038)

XXXI Sul versetto laquoDio non dimora in

templi costruiti dalle mani delluomoraquo (At

1724)

XXXII Sul versetto laquopercheacute cercassero

Dio se mai arrivino a trovarlo andando

come a tentoni bencheacute non sia lontano da

ciascuno di noiraquo (At 1727)

XXXIII Sul versetto laquoIn veritagrave vi dico chi

dicesse a questo monte Legravevati e gettati nel

mare senza dubitare in cuor suo ma

credendo che quanto dice avverragrave ciograve gli

saragrave accordatoraquo (Mc 1123)

XXXIV Sul versetto laquotutto quello che

domandate nella preghiera abbiate fede di

averlo ottenuto e vi saragrave accordatoraquo (Mc

1124)

XXXV Sulla questione riguardo cui siamo

invitati a mangiare la carne del Verbo e a

berne il suo sangue senza rompere le sue

ossa

XXXVI Quali sono i corpi degli animali

sacrificati

XXXVII Sulla vipera che ha morso Paolo

XXXVIII Sulla questione dei Sadducei

con il Signore

XXXIX Sui tre giorni durante i quali le

folle restano con il Signore

XL Sulle sei giare di Cana in Galilea

XLI Sui cinque mariti della Samaritana

XLII Sul motivo per cui commettiamo il

peccato che Cristo divenne peccato senza

132

(49) μθ΄ περὶ τοῦ καὶ laquoεἶδεν Ἐζεκίας ὃτι

ἣκει Σενναχειρίμraquo

(50) ν΄ περὶ τῆς προσευχῆς Ἐζεκίου καὶ

Ἡσαία

(51) να΄ περὶ τοῦ laquoκαὶ πολλοὶ ἒφερον

δῶρα τῷ κυρίῳ καὶ δόματα τῷ βασιλεῖraquo

(52) νβ΄ περὶ τοῦ laquoοὐ κατὰ τὸ ἀνταπόδομα

ὃ ἀνταπέδωκεν Ἐζεκιαςraquo

(53) νγ΄ περὶ τοῦ laquoκαὶ ἒθαψαν αὐτὸν ἐν

ἀναβάσει τάφων υἱῶν Δαυίδraquo

(54) νδ΄ περὶ τοῦ Ζοροβάβελ καὶ τῆς αὐτοῦ

προσευχῆς

(55) νε΄ περὶ τοῦ ἀριθμοῦ τῶν ἐξελθόντων

ἐκ Βαβυλῶνος ἀνθρώπων τε καὶ κτηνῶν

(56) νς΄ περὶ τῶν ἐληλυθότων ἐχθρῶν

Ἰούδα καὶ Βενιαμεῖν

(57) νζ΄ περὶ τοῦ laquoπολὺ ἰσχύει εὐχὴ

δικαίου ἐνεργουμένηraquo

(58) νη΄ περὶ τοῦ laquoἐν ᾧ ἀγαλλιᾶσθε ὀλίγον

ἂρτι εἰ δέον ἐστὶ λυπηθένταςraquo

(59) νθ΄ περὶ ἦς σωτηρίας ἐξεζήτησαν καὶ

ἐξερεύνησαν προφῆται

(60) ξ΄ περὶ τοῦ laquoἀμνοῦ ἀμώμου καὶ

ἀσπίλου Χριστοῦraquo

(61) ξα΄ περὶ τοῦ laquoὃτι καιρὸς τοῦ ἂρξασθαι

τὸ κρίμα ἀπὸ τοῦ οἲκου τοῦ θεοῦraquo

(62) ξβ΄ περὶ τοῦ δρεπάνου οὗ εἶδεν

Ζαχαρίας ὁ προφήτης

(63) ξγ΄ περὶ τῆς λυχνίας ἣν εἶδεν ὁ αὐτὸς

προφήτης

(64) ξδ΄ περὶ τοῦ Ἰωνᾶ καὶ τῆς αὐτοῦ

προφητείας

(65) ξε΄ περὶ τῶν ἀναιρεθέντων ἐκ τοῦ

σπέρματος Σαοὺλ ὑπὸ τῶν Γαβαονιτῶν ἐπὶ

Δαυὶδ βασιλέως

conoscere il peccato

XLIII Sullrsquoalbero della vita e della

disobbedienza

XLIV Sullrsquoespressione laquoEcco Adamo egrave

diventato come uno di noiraquo (Gn 322)

XLV Sullrsquoespressione laquoil petto della

vittima e la coscia della vittimaraquo (Lv 734)

XLVI Sullo specchio e lrsquoenigma

XLVII Sul versetto laquoVoce di uno che

grida nel desertoraquo (Lc 34)

XLVIII Sulle cisterne e le torri di Ozia re

di Giuda

XLIX Sul versetto laquoEzechia vide

lavanzata di Sennagravecheribraquo (2 Cro 322)

L Sulla preghiera di Ezechiele e di Isaia

LI Sul versetto laquoAllora molti portarono

offerte al Signore in Gerusalemme e

oggetti preziosi a Ezechia re di Giuda che

dopo simili cose aumentograve in prestigio agli

occhi di tutti i popoliraquo (2 Cro 3223)

LII Sul passo laquoMa la riconoscenza di

Ezechia non fu proporzionata al beneficio

percheacute il suo cuore si era insuperbito per

questo su di lui su Giuda e su

Gerusalemme si riversograve lira divinaraquo (2

Cro 3225)

LIII Sul versetto laquoEzechia si addormentograve

con i suoi padri e lo seppellirono nella

salita dei sepolcri dei figli di Davideraquo (2

Cro 3233)

LIV Riguardo Zorobabele e la sua

preghiera

LV Sul numero degli uomini e degli

animali che egrave scapparono fuori di

Babilonia

LVI Sullrsquoarrivo dei nemici di Giuda e

Beniamino

133

LVII Sullrsquoespressione la supplica fiera ha

gran forza

LVIII Sullrsquoespressione laquoPerciograve siete

ricolmi di gioia anche se ora dovete

essere un po afflitti da varie proveraquo (2 Pt

16)

LIX Riguardo la salvezza che i profetti

hanno raggiunto e che hanno ricercato

LX Sullrsquoespressione Cristo agnello senza

difetto e senza macchia

LXI Sul versetto laquoEgrave giunto infatti il

momento in cui inizia il giudizio dalla casa

di Dioraquo (1 Pt 417)

LXII Sulla falsitagrave che conosce il profeta

Zaccaria

LXIII Sul candelabro che conosce il

profeta

LXIV Su Giona e la sua profezia

LXV Sui discendenti di Saul che furono

messi a morte a causa dei Gabaoniti

durante il regno di Davide

134

Le Quaestiones ad Thalassium un trattato etico-ascetico

1 Il procedimento ascetico

Le Quaestiones ad Thalassium possono essere considerate come unrsquoopera

pedagogica che ha lo scopo di indicare al destinatario Talassio le fondamenta di

una metodologia per il raggiungimento dellrsquoascesi mistica

Il procedimento ascetico che fa leva sullrsquouso sapiente dellrsquointrospezione e

della riflessione sui versetti biblici egrave un metodo difficile da acquisire nella sua

forma piugrave compiuta in quanto richiede il raggiungimento di un grado di

consapevolezza molto alto nonostante ciograve esso egrave realizzabile da tutti percheacute

determinato da una progressione adattabile alle capacitagrave e ai limiti del singolo

infatti il modus operandi del monaco Massimo egrave quello di indicare un

procedimento secondo le tre dimensioni πρᾶξις-θεωρία-θεωολογία come uno

sviluppo di autoconoscenza e avvicinamento a Dio

Occorre pertanto non tralasciare lrsquoambito speculativo a cui il monaco fa

riferimento ed esplicitarne i termini in cui esso si articola Si tratta di una via

prioritaria e diremmo quasi obbligata per analizzare la complessitagrave di pensiero e

la ricchezza di esperienza vissuta in relazione al contesto teologico e filosofico in

cui il monaco si egrave formato In effetti i piugrave recenti studi sembrano concentrarsi su

una questione che pare in qualche modo rispecchiare la nostra Weltanschauung

contemporanea Massimo il Confessore egrave un filosofo oltre che teologo

Alcune risposte a questa domanda che lasciano spazio alla delineazione di

un identikit dellrsquoautore sono state proposte nel convegno internazionale Maximus

the Confessor as a European philosopher tenutosi a Berlino nel settembre del

2014 presso la Freie Universitaumlt800

I diversi contributi presentati in questo

convegno possono essere raggruppati in due tipologie fondamentali

800

Il convegno a cui ho avuto modo di partecipare come ascoltatrice si egrave tenuto dal 26 al 28

settembre 2014 Di particolare interesse ai fini di questa ricerca sono risultati i seguenti contributi

1 laquoEschatological teleologyraquo laquofree dialecticraquo laquoMetaphysics of the Resurrectionraquo the three

antinomies that make Maximus an alternative European philosopher di Dionysios Skliris

(lrsquointervento non egrave presente sul programma percheacute ha sostituito la relazione del professore emerito

Christos Yannaras dal titolo Why would Maximus be a European why would the Confessor be a

philosopher)

2 Time Aeon Ever-moving Repose a threefold theory of temporality di Sotiris Mitralexis

3 Maximus the Confessor and the Consciousness of time di Joshua Lollar

135

1 lrsquoanalisi dellrsquoimpianto speculativo e teologico del monaco che sono alla base

della sua figura poliedrica

2 lrsquoindividuazione di alcuni nodi imprescindibili relativi alle fonti principali del

Confessore

In altri termini il convegno ha mostrato lrsquoassoluta necessitagrave di non considerare la

ldquofilosofiardquo e la ldquoteologiardquo del Confessore come separate e distinte quanto

piuttosto due aspetti ben integrati allrsquointerno dello stesso orizzonte speculativo

Nei tre paragrafi si cercheragrave di mostrare come allrsquointerno delle

Quaestiones ad Thalassium sia possibile rintracciare una delineazione di una

progressione che il cristiano attraverso la lettura della scriptura dovragrave percorrere

sulla base di tre determinate dimensioni speculative la πρακτικὴ φιλοσοφία la

θεωρία φυσική e la θεολογία Non si tratta di ambiti separati e indipendenti bensigrave

di momenti di un coerente svolgimento proprio di una concezione unitaria del

Divino dellrsquoUmano e del loro rapporto delineata sotto prospettive diverse

Passando a delineare le tematiche che percorrono costantemente i testi

selezionati e inseriti nei tre paragrafi emerge il rapporto tra natura (φύσις) e realtagrave

autentica (ὑποστάσις) che lungi da connotarsi meramente come solo un arduo ed

elitario problema teologico indica di base la possibilitagrave dellrsquouomo di riscattare i

limiti della sua natura con la divinizzazione Le ἀποκρίσεις infatti sono

costantemente percorse da una tensione dialettica tra il procedimento che guida il

pensiero secondo le leggi della dimostrazione seppur non sempre rigorosa e il

rinvio continuo alla dimensione indimostrabile del mistero Tale tensione spesso

conduce il Confessore a servirsi di continui rimandi scritturistici che fungono da

prove di lampante valenza epesegetica per avvalorare le argomentazioni del

monaco

Il lettore moderno non puograve non apprezzare lo spessore anche letterario del

nostro autore rendendosi conto di come nei suoi scritti emerga in modo

4 Time as tropos beyond the end of time di Andreas Andreapoulos

5 Whole and part in the Metaphysics of St Maximus the Confessor di Torstein Tollefsen

6 The soul-body problem in Late Antiquity Maximusrsquore-working of NemesiusrsquoNeoplatonic

attempted solution di Marius Portaru

7 A tale of two cities the tripartite soul in Plato and in St Maximos di Michael Bekker

8 Maximus the Confessor and the care of souls di Nicholas Marinides

9 The conceptual apparatus of Maximus the Confessor and contemporany anthropology di Georgi

Kapriev

136

assolutamente perspicuo il ruolo fondamentale cui assurge lrsquoesperienza di vivere

la Parola concreta e specifica che rende testimoniabile e fruibile il messaggio di

salvezza prima attraverso la filosofia pratica e poi attraverso la contemplazione

naturale che saranno oggetto rispettivamente del primo e del secondo paragrafo

Proprio questo valore che va largamente al di lagrave del semplice commento

allegorico dei versetti biblici percorre tutto il terzo paragrafo dedicato alla

teologia i precetti i suggerimenti esplicitati nelle ἀποκρίσεις traggono origine da

una comprensione profonda tradotta in pratica di vita dei punti salienti di ogni

passo biblico Massimo dunque delinea cosigrave con perfetta coerenza indicazioni e

insegnamenti che concernono atteggiamenti e comportamenti di vita cristiana

inserendosi nella serrata discussione del rapporto tra natura umana e divina nel

Verbo Incarnato

Il lettore attento rintracceragrave inoltre agevolmente i molteplici fili che

percorrono le tematiche affrontate nei tre paragrafi conferendo ad esse una serrata

consequenzialitagrave nella modulazione dallrsquoambito della prassi a quello della fede

infatti basti pensare al cammino che inizia con una tensione costante verso il

raggiungimento dellrsquoascesi e al recupero della volontagrave dellrsquouomo distorta e

distratta che si oppone allrsquoespressione di un volere che converge spontaneamente

con quello divino801

Bisogna precisare che i testi sono tradotti con costante riguardo al recupero

di una forma italiana che consenta la piena fruizione dei passi Drsquoaltra parte in

alcuni casi si egrave preferito mantenere i termini originali per chiarirne il significato

nel commento in considerazione della pregnanza semantica di alcune espressioni

801

Le pratiche e le fatiche dellrsquoascesi discendono con rigore dalla definizione dei rapporti tra

volontagrave umana e divina in Cristo il cui problema di tale relazione che determinograve un dibattito

animato e dagli esiti laceranti egrave sviscerato con chiarezza sia terminologica sia concettuale da

Massimo il Confessore nel Dialogus cum Phirro che approdograve a una soluzione accolta come

definitiva dagli autori successivi basti pensare alle traccie visibili presenti nellrsquoExpositio Fidei di

Giovanni Damasceno laquoNon egrave la stessa cosa il volere e il modo di volere come neppure il vedere e

il modo di vedere Infatti il volere come anche il vedere egrave proprio della natura ed appartiene a

tutti coloro che sono della stessa natura e genere invece il modo di volere come pure il modo di

vedere cioegrave il voler camminare e il non voler camminare il vedere a destra o a sinistra o su o giugrave

o per il desiderio o per indagine dei principi degli esseri egrave un modo dellrsquouso del volere e del

vedere proprio solo di chi ne fa uso e che lo distingue dagli altri secondo quella che viene

comunemente detta differenza Se poi abbiamo coscienza che attesta ciograve allora il voler mangiare o

il non voler mangiare (hellip) non egrave abolizione del volere per natura ma del modo di volere Infatti se

supponiamo che scompaiano le cose nate da Dio come oggetto della sua volontagrave non scompariragrave

con esse anche la volontagrave sostanziale e creatrice che le ha anteriormente pensateraquo DP in PG 91

345A

137

tecniche impiegati che sarebbe stata altrimenti svilita con il rischio anche di essere

travisata Altresigrave nel presente lavoro si egrave sentita lesigenza di mantenere un

continuo riferimento con al testo originale senza la mediazione di traduzioni

rigide in modo da fornire al lettore la possibilitagrave di ldquotoccare con manordquo le

argomentazioni di Massimo il Confessore senza perograve rischiare di non perdersi

nellrsquoenigmaticitagrave dellrsquoaffascinante stile bizantino

Tentando di dimostrare come Massimo il Confessore sia un filosofo oltre

che un teologo e di rispondere ad altri interrogativi connessi a questa

problematica si intende mostrare lrsquoarchitettonica sistematicitagrave e sinottica

unitarietagrave presente nel pensiero del monaco cercando di fornire un qualche

contributo alla moderna ricerca scientifica contemporanea su questo importante e

complesso autore

138

11 Primo gradino la praxis o philosophia praktikegrave

La dizione filosofia praticaoriginariamente adottata ad esempio da Aristotele

nel libro α della Metafisica per indicare lambito della riflessione etico-politica egrave

descritta come la scienza dellrsquoazione Secondo Aristotele chi si occupa della

filosofia pratica egrave colui che indaga il modo in cui stanno le cose colui che non

studia la loro causa ma loro relazione a qualcosa802

In base a ciograve la filosofia

pratica cerca per mezzo della scienza la veritagrave in vista dellazione e del fine

ultimo di questa la quale che risulta oggetto dellindagine scientifica803

Occorre

pertanto questo presupposto filosofico-concettuale e inserirlo opportunamente nel

contesto della presente indagine per comprendere in che termini Massimo il

Confessore utilizzi lrsquoespressione πρακτικῆ φιλοσοφία804

Nel contesto culturale al quale va ricondotta la civiltagrave e con essa la

filosofia bizantina805

La riflessione teologica cristiana elaborograve una sorta

drsquoeclettismo filosofico una specie di κοινή filosofico-religiosa che prendeva

spunto anche dalla filosofia classica In tale κοινή convergevano elementi dello

802

Metaphysika α 993b 19-23

laquo() ὀρθῶς δἒχει καὶ τὸ καλεῖσθαι τὴν φιλοσοφίαν ἐπιστήμην τῆς ἀληθείαςθεωρητιῆς μὲν γὰρ

τέλος ἀλήθεια πρακτικῆς δἒργονmiddot καὶ γὰρ ἂν τὸ πῶς ἒχει σκοπῶσιν οὐ τὸ ἀίδιον ἀλλὃ πρός τι καὶ

νῦν θεωροῦσιν οἱ πρακτικοὶraquo 803

Cfr E BERTI Filosofia pratica Napoli 2004 ID La fonction de Meacutetaphysique Alpha elatton

dans la philosophie dAristote in Nuovi studi aristotelici II Fisica antropologia e metafisica

Brescia 2005 pp 209-239 ID Che cosa rimane oggi della Metafisica di Aristotele in laquoActa

Philosophicaraquo 15 (2006) pp 273-286 804

Il termine ha diverse attestazioni con lrsquoequivalente significato di filosofia attiva nelle

QTh III 27 in QTh (Laga-Steel 1980) p 55

QTh V 29 in ibidem p 67

QTh X 25 in ibidem p 83

QTh XXIV 12 in ibidem p 157

QTh XXXVII 77 in ibidem p 251

QTh XLVI 13 in ibidem p 309

Scholium XIII della QTh XLVIII in ibidem p 347

QTh XLIX 109 in ibidem p 357

QTh LII 72 in ibidem p 419

QTh LXIII 305 in QTh (Laga-Steel 1991) p 165

QTh LXV 489 in ibidem p 281

Molto piugrave raramente ricorre con il significato di filosofia morale in QTh LIII 95 in QTh (Laga-

Steel 1980) p 435 e lrsquoespressione laquoὁ φιλοσοφώτατος νοῦς φιλόσοφον νοῦνraquo nella QTh LI 50 e

136 in ibidem pp 397 e 403 QTh LII 63 in ibidem p 417 QTh LIV 17 in ibidem p 443 805

Per i caratteri i fondamentali della filosofia bizantina si rinvia allancora fondamentale volume

di Eacute BREacuteHIER ET B TATAKIS Histoire de la Philosophie Deuxiegraveme fascicule suppleacutementaire La

philosophie byzantine Paris 1959

139

stoicismo del pitagorismo del medioplatonismo e del neoplatonismo806

Confrontando questa κοινή filosofico-religiosa con la filosofia classica si intuisce

che lrsquoorientamento egrave soprattutto etico-religioso che esercitograve fondamentali influssi

sullo sviluppo del dogma cristiano807

basti pensare al fatto che laquo(hellip) nel

complesso la teologia patristica e bizantina opera volentieri con valutazioni

generali di questi filosofi si parla ad esempio dei ldquopericolirdquo che sono impliciti

nellrsquooscuritagrave di Aristotele o degli alti voli della speculazione platonica e del

carattere esemplare della sua dizioneraquo808 osserva G H Beck dopo aver chiarito in

precedenza chiarito che laquola vera filosofia egrave la vera teologia e si identifica con la

riproduzione e la realizzazione di quanto fu rivelatoraquo809

Ora questa commistione

della filosofia greca con la cultura bizantina non egrave sistematica ma assai articolata

essa egrave una sorta di gioco di azione e di reazione in quanto i Padri greci convertiti

alla fede cristiana non possono fare a meno di attingere al fondo filosofico e

culturale della traditio proprio come in ogni contesto di trasformazione810

In

base a questi presupposti risulta chiaro che non egrave sufficiente parlare di filosofia

pratica in Massimo il Confessore in termini specificamente aristotelici quanto

piuttosto di un percorso nellrsquoambito della πρᾶξις o meglio della filosofia attiva

che il monaco tenta di illustrare attraverso una lettura esegetico-teologica e

filosofica dei passi biblici

Il termine πρᾶξις o lrsquoespressione πρακτικὴ φιλοσοφία usato da Massimo

rimanda senza alcun dubbio alla denominazione aristotelica secondo cui gli

oggetti dellrsquoindagine sono le azioni determinate da scelte volontarie ma in

maggior misura al metodo spirituale che purifica la parte passionale

806

Il rapporto filosofia-teologia egrave importante anche nel mondo antico infatti come evidenzia J

Mansfeld nellrsquoantichitagrave la teologia egrave filosofia o meglio uno sforzo di razionalizzare lirrazionale

soprattutto in vista di una spiegazione cosmologica complessiva Cfr J MANSFELD Theology in

The Cambridge History of Hellenistic Philosophy a c di K Algra J Barnes J Mansfeld and M

Schofield Cambridge 1999 807

laquoSenza dubbio quasi tutti i Bizantini stanno sotto linflusso predominante della classicitagrave greca

e del ldquopostclassicordquo che essi vi sussumono I classici rappresentano lunico ed obbligatorio

modelloraquo spiega G H BECK nel suo saggio Il millennio bizantino (Roma 1981 p 149) 808

Cfr Ibidem p 224 809

Cfr Ibidem p 223 810

Cfr Eacute BREacuteHIER ET P MASSON-OURSEL Histoire de la Philosophie 1er fascicule

suppleacutementaire La philosophie en Orient Paris 1957

140

dellrsquoanima811

Occorre inoltre ricordare che in quanto maestro spirituale812

Massimo ammette che la vera contemplazione degli enti divini presuppone la

perfetta purezza drsquoanimo che si ottiene con la mortificazione di tutte le passioni813

Infatti il monaco sin dal Prologo delle Quaestiones ad Thalassium prendendo in

considerazione le prime domande che Talassio allora ancora monaco e non

abbate gli ha rivolto dichiara di voler delineare una vera e propria genesi delle

passioni

Mi avete interrogato sulle passioni che ci turbano prima

di rispondere alle domande quale sia il loro numero e

quali siano quale sia la loro origine e quale scopo regola

il modo in cui sono a quale facoltagrave dellrsquoanima o quale

parte del corpo si riferiscano ciascuna impercettibilmente

allrsquointelletto o al corpo cosigrave allo stesso modo di una

coloritura che tinteggia lrsquoanima miserabile a causa del

peccato per mezzo di pensieri quale sia il significato di

ciascuna potenza e quali siano le energie che cosa dire

riguardo i momenti e le forme e i trucchi usati dai

demoni immondi i loro intrighi invisibili e le loro

simulazioni in che modo essi si palesino reciprocamente

gli uni e gli altri arbitrariamente e guidino insieme le une

e le altre con la persuasione in quanto esse sono sottili

piccole grandi imponenti per quanto riguarda il loro

tumulto e il loro cedimento i loro attacchi e le loro

seduzioni il loro annullamento e la loro riduzione la loro

ostinazione e i posti che occupano rapidi o lenti come

per esempio in una sorta di una controversia in tribunale

contro lanima quali siano le decisioni che derivano per il

pensiero le loro sconfitte e le vittorie apparenti quale sia

la disposizione di ciascuno e per quale motivo lasciamo

che una o piugrave passioni attacchino lrsquoanima sia ciascuna

per se stessa sia le une con le altre quale sia il

ragionamento che si adduce ad esse immediatamente la

loro occasione appropriata da cui tessono lrsquoamara guerra

in segreto contro di noi che stiamo lottando faticosamente

per le realtagrave che non hanno unrsquoesistenza (reale) come se

fossero presenti (6) e percheacute noi ci precipitiamo per cosigrave

dire sulle realtagrave materiali e le fuggiamo (7) e le viviamo

in un caso con piacere lrsquoaltra con il dolore814

quale sia il

811

Cfr EVAGRIUS PONTICUS Capita practica ad Antolium 78 in PG 40 661 Piugrave precisamente per

lrsquouso linguistico del termine ldquofilosofiardquo cfr PHILO De posteritate Caini 101 in ID Opera quae

supersunt I-VI edd Cohn-Wendland-Reiter Berolini 1896 vol II r 2 p 22 812

Cfr W VOumlLKER Massimo il Confessore maestro di vita spirituale (trad it a cura di C

Moreschini di Maximus Confessor als Meister des geistlichen Lebens) Milano 2008 813

Cfr J HAUSHERR Philautie De la tendresse pour soi agrave la chariteacute selon Saint Maxime le

Confessur Roma 1952 814

Prol108-132 in QTh (Laga-Steel 1980) pp 23-25

laquoἘπειδὴ δὲ περὶ τῶν διοχλούντων ἡμῖν παθῶν πρῶτον εἰπεῖν ἐκελεύσατε πόσα τε καὶ ποῖα

τυγχάνει καὶ ἐκ ποίας ἀρχῆς καὶ εἰς οἷον διὰ τῆς οἰκείας μεσότητος καταντᾷ (110) πέρας καὶ

141

loro modo di esistere e quale sia la rappresentazione nei

nostri sogni molteplice e diversificata per quanto

riguarda il sonno che racchiude le passioni in una parte

dellrsquoanima o del corpo o meglio che sono in tutta

lrsquoanima o in tutto il corpo e se esse siano interne in

quanto persuadono lrsquoanima per mezzo delle passioni

naturali a seguire le realtagrave esteriori usando come

intermediario il corpo e conducono fuori strada per

essere interamente preda delle sensazioni rinunciando a

ciograve che egrave interamente proprio o forse nel caso in cui esse

siano esterne nel toccare lrsquoesterioritagrave del corpo si

conforma ad esse stesse lrsquoanima invisibile o alle realtagrave

materiali imponendo una forma composta applicando

laspetto del materiale assunto secondo la

rappresentazione che ne ha avuto se non ci sia un ordine

(tra le passioni) e un legame concepito in modo malsano

in che modo lanima sia messa alla prova da tali passioni

e in che modo essa le combatte se esse siano nella

mente quali (passioni) accompagnino o seguano la

mente o siano mescolate tra loro senza ordine

casualmente da una di esse che turbano lanima e senza

lrsquoapporto della Provvidenza forse lrsquoanima subisce la

stessa sorte delle passioni oppure sia in accordo con esse

e quale sia la ragione per cui la Provvidenza a causa di

ciascuna passione abbandona lrsquoanima815

(hellip) con quale

mezzo si sopprima ciascuna passione che si enumera

ποίας ἕκαστον δυνάμεως ψυχῆς ἢ μέλους σώματος ἐμφυόμενον πρὸς ἑαυτὸ ἀοράτως μορφοῖ τὸν

νοῦν καὶ τὸ σῶμα ποιοῖ βαφῆς δίκην ὅλην διὰ τῶν λογισμῶν πρὸς τὴν ἁμαρτίαν χρῶσαν τὴν

ἀθλίαν ψυχήν τῆς τε προσηγορίας ἑκάστου τὴν δύναμιν καὶ τὴν ἐνέργειαν τούς (115) τε καιροὺς

καὶ τὰ σχήματα καὶ τοὺς διrsquo αὐτῶν δόλους τῶν ἀκαθάρτων δαιμόνων καὶ τὰς ἀοράτους συμπλοκὰς

καὶ τὰς ὑποκρίσεις καὶ πῶς διrsquo ἄλλων ἄλλα λεληθότως προβάλλονται καὶ ἐπrsquo ἄλλα διrsquo ἄλλων

πιθανῶς ὑποσύρουσιν τάς τε λεπτότητας καὶ τὰς σμικρότητας καὶ τὰ μεγέθη καὶ τοὺς (120)

ὄγκους αὐτῶν ὑφέσεις τε καὶ ἐφέσεις ἐπαγωγάς τε καὶ καταδρομάς καὶ ὑποχωρήσεις καὶ

συστολὰς ἐπιμονάς τε καὶ προσεδρείας ταχυτέρας ἢ βραδυτέρας καὶ οἷον τὰς ὡς ἐν δικαστηρίῳ

πρὸς τὴν ψυχὴν δικαιολογίας καὶ τὰς δῆθεν κατὰ διάνοιαν γινομένας ψήφους τάς τε φαινομένας

ἥττας ἢ (125) νίκας τίς τε ἡ ἐφrsquo ἑκάστῳ διάθεσις καὶ διὰ ποίαν αἰτίαν ἓν ἢ πολλὰ πάθη τῇ ψυχῇ

συγχωροῦνται προσβάλλειν καὶ τοῦτο ἢ καθrsquo ἑαυτοὺς ἢ σὺν ἀλλήλοις καὶ ποίῳ λόγῳ

συναναφέρουσιν ἑαυτοῖς ἀχρόνως τὰς οἰκείας ὕλας διrsquo ὧν κεκρυμμένως πρὸς ἡμᾶς τὸν πικρὸν

συμπλέκουσι πόλεμον (130) ὡς ἐπὶ παροῦσιν (6) ἐργωδῶς τοῖς μηδαμῶς οὖσι διαπονουμένους καὶ

οἷον ὁρμῶντας ταῖς ὕλαις ἢ φεύγοντας (7) τὸ μὲν διrsquo ἡδονήν τὸ δὲ διrsquo ὀδύνην πάσχονταςraquo 815

Prol 133-154 in QTh (Laga-Steel 1980) p 25

laquoτόν τε τρόπον τῆς ἐν ἡμῖν ὑπάρξεως αὐτῶν καὶ τῆς πολυπλόκου καὶ διαφόρου κατὰ τὸν ὕπνον

αὐτῶν ἐν ὀνείροις φαντασίας (135) καὶ εἰ ἔν τινι μέρει καθείργνυνται τῆς ψυχῆς ἢ τοῦ σίας καὶ εἰ

ἔν τινι μέρει καθείργνυνται τῆς ψυχῆς ἢ τοῦ σώματος ἢ ἐν ὅλῃ τῇ ψυχῇ καὶ ὅλῳ τῷ σώματι καὶ εἰ

ἐντὸς ὄντες διὰ τῶν φυσικῶν παθῶν τὰ ἐκτὸς ἐπισπᾶσθαι πείθουσι τὴν ψυχὴν διὰ μέσου τοῦ

σώματος καὶ πλανῶσι τῆς αἰσθήσεως μόνης ὅλην γενέσθαι τῶν κατὰ φύσιν (140) οἰκείων

ἀφεμένην ἤ ἐκτὸς ὄντες διὰ τῆς ἔξωθεν ἐπαφῆς τοῦ σώματος τὴν ἀόρατον ψυχὴν πρὸς τὰ ὑλικὰ

σχηματίζουσι σύνθετον αὐτῇ μορφὴν ἐπιτιθέντες τῆς ἀναληφθείσης κατὰ τὴν φαντασίαν ὕλης τὸ

εἶδος προσπλάττοντες καὶ εἰ τάξις ἐστὶν ἐν αὐτοῖς καὶ εἱρμὸς κακούργως ἐπινενοημένος (145) διὰ

τῶνδε τῶν παθῶν πρότερον ἀπόπειραν λαβεῖν τῆς ψυχῆς καὶ οὕτως διὰ τῶν ἄλλων ἀκολούθως

αὐτῇ μάχεσθαι καὶ τίνες τίνων προηγοῦνται τίνες τε τίσι συνέπονται πάλιν ἢ παρέπονται ἢ

φύρδην ἀτάκτως ὡς ἔτυχεν διrsquo οἱωνδήποτε παθῶν τὴν ψυχὴν ἐκταράσσουσιν καὶ εἰ προνοίας

(150) δίχα τὰ τοιαῦτα πάσχειν ὑπrsquo αὐτῶν ἡ ψυχὴ συγχωρεῖται ἢ κατὰ πρόνοιαν τίς τε τῆς ἑκάστου

τῶν ἀπηριθμημένων παθῶν ἀναιρέσεως ὁ τρόποςraquo

142

attraverso le azioni le parole e i ragionamenti lrsquoanima si

liberi di esse e si scrolli le lordure della coscienza quale

virtugrave lanima opponga alle passioni per vincere dopo aver

bandito il demone malvagio ed ha completamente

bandito con lui il movimento delle passioni e come una

volta che si sono sviluppate le passioni si potrebbe forse

guardare le realtagrave che appartengono allanima e con quali

logoi o tropoi816

lanima dopo aver raggiunto con

lausilio della ragione per natura le relazioni delle realtagrave

sensibili insieme alle sensazioni (8) senza le passioni si

conformeragrave alle virtugrave nello stesso modo di prima in cui si

conformava al peccato a causa delle passioni in che

modo avvenga correttamente il ritorno al bene

utilizzando le passioni con cui si erano commessi errori

prima e allo stesso tempo avendo virtugrave solide in che

modo visto che egrave ancora non sono stati considerati questi

modi di essere (lrsquoanima) si riuniragrave con la scienza ai logoi

delle realtagrave esistenti in quanto hanno esse rilasciato segni

sensibili che li accompagnano grazie alla

contemplazione naturale nello spirito in che modo

lrsquoanima anche dopo aver colto quelle realtagrave concepibili

con lrsquointelletto ormai purificato dal pensiero legato alle

sensazioni recepisce le rappresentazioni semplici in che

modo si ottiene la conoscenza semplice che mette in

relazione le cose une con le altre senza il logos originale

della sagezza817

dopo questa conoscenza (lrsquoanima) la

completeragrave collegando tutte le realtagrave ai concetti che sono

naturalmente collegati ad esse sono formulati puri dalla

stessa capacitagrave di pensare che le egrave propria essa (lrsquoanima)

subisce lrsquounione con Dio818

che egrave al di lagrave del disegno

(divino) e (9) ricevendo in modo indicibile la

conoscenza della piena veritagrave allo stesso modo di un

seme essa non cadragrave piugrave nel peccato percheacute non ci saragrave

piugrave posto per lazione del diavolo che con la persuasione

816

Non traduciamo lrsquoespressione laquoλόγων ἢ τρόπωνraquo in quanto rimanda alla concezione ontologica

del monaco che verragrave trattata ampiamente nel paragrafo Lrsquouomo espressione onotologica-

metafisica del creato a p 199 del presente lavoro I λόγοι sono forme particolari dellrsquounico Λόγος

di cui i τρόποι sono la loro modalitagrave di essere Preferiamo dunque mantenere i termini greci e

non sostituirli con le parole forme-modi che semplificano in modo riduttivo la totalitagrave di

significati che i termini greci mantengono vivi 817

Massimo indica una gerarchia dei logos con laiuto di strumenti filosofici ben determinati

riprende le Categorie (3) e la Metafisica (D 28) di Aristotele filtrate dalla lettura porfiriana

Lrsquoattivitagrave dellrsquointelletto risale questa gerarchia infatti i λόγοι che lrsquointelletto coglie nelle creature

si uniscono ai λόγοι piugrave generali fino al Logos in quanto tale in cui essi hanno la loro unitagrave inizio

e fine Cfr infra p 199 818

Qui si fa riferimento al παθεῖν τὰ θεία dellrsquoAreopagita generalmente tradotto per

contrapposizione allespressione μανθεῖν τὰ θειά - conoscere le cose divine senza alcuna

conoscenza teorica- cosigrave da poter fare esperienza delle cose divine (Sui Nomi Divini II 9 PG 3

648 B PTS 33 p 134 1-2) Per unrsquointroduzione a tale problematica cfr G TAVOLARO

Conoscere senza conoscere Ricerche epistemologiche tra filosofia antica e teologia

fondamentale Napoli 2009 pp 98-193 In questo contesto Massimo intende una conoscenza a cui

neacute la ragione neacute lintelletto possono pervenire naturalmente quanto piuttosto una conoscenza che

supera la natura umana una conoscenza a cui la sola anima puograve giungere

143

puograve far cadere nel male a causa dellignoranza di ciograve che

egrave bene per natura e che abbellisce tutto ciograve che ha la

capacitagrave di partecipare Prima che mi chiediate le ragioni

i modi e le cause di tutte queste cose che vengono

presentate per iscritto il mio discorso si egrave dilungato un

po nonstante il vostro ordine come se Dio donasse di

essere rispetto agli altri piugrave profondo e piugrave esperto con

piugrave ardore fino alla morte se davvero ho pienamente la

capacitagrave intellettuale di nuotare e di affrontare questo

mare immenso e profondo819

Scholia

6 Nel pensiero i demoni tessono in noi guerre invisibili

come se le realtagrave materiali fossero presenti

7 A causa del piacere disse ci piacciono le passioni e

per il dolore fuggiamo virtugrave

8 Allo stesso modo la ragione dominando sulle passioni

rende le percezioni sensoriali uno suo strumento di virtugrave

come per le passioni nel momento in cui domina la

ragione le sensazioni sono conformi al peccato

9 Una volta che si avvia la relazione naturale con gli

esseri lanima unita abitualmente a Dio acquista una

stabilitagrave immutabile nel bene820

819

Prol 156-190 in QTh (Laga-Steel 1980) pp 25 e 27

laquoτίς τε τῆς ἑκάστου τῶν ἀπηριθμημένων παθῶν ἀναιρέσεως ὁ τρόπος καὶ ποίοις ἔργοις ἢ λόγοις ἢ

λογισμοῖς ἡ ψυχὴ τούτων (155) ἐλευθεροῦται καὶ τῆς συνειδήσεως τὸν μολυσμὸν ἐκτινάσσεται

ποίῳ δὲ πάθει ποίαν ἀρετὴν ἀντιθεῖσα νικήσει τὸν πονηρὸν φυγαδεύσασα δαίμονα

συναφανίσασα παντελῶς αὐτῷ καὶ αὐτὴν τοῦ πάθους τὴν κίνησιν καὶ πῶς μετὰ τὴν τῶν παθῶν

ἀπαλλαγὴν τὰ οἰκεῖα καλῶς διασκοπῆσαι (160) δυνήσεται καὶ διὰ ποίων λόγων ἢ τρόπων τὰς

ἀπαθεῖς τῶν αἰσθητῶν πρὸς τὰς αἰσθήσεις (8) οἰκειωσαμένη διὰ τοῦ κατὰ φύσιν λόγου σχέσεις

μορφώσει πρὸς ἀρετάς ὡς διὰ τῶν παθῶν αὐτὴ πρότερον ἐμορφοῦτο πρὸς ἁμαρτίαν καὶ πῶς τὴν

καλὴν ποιήσηται δεόντως ἀντιστροφήν τοῖς διrsquo ὧν (165) τὸ πρὶν ἐπλημμέλει χρωμένη πρὸς

γένεσιν ἀρετῶν καὶ τὸ πρὶν ἐπλημμέλει χρωμένη πρὸς γένεσιν ἀρετῶν καὶ ὑπόστασιν πῶς τε

τούτων πάλιν ἀπαλλαγεῖσα τῶν σχέσεων τοὺς τῶν γεγονότων λόγους διὰ τῆς ἐν πνεύματι

φυσικῆς θεωρίας ἀφέτους τῶν ἐπrsquo αὐτοῖς αἰσθητῶν συμβόλων γενομένους ἐπιστημονικῶς

ἀναλέξηται (170) πῶς τε αὖ μετὰ τούτους πάλιν τοῖς νοητοῖς προσβαλοῦσα καθαρῷ τῆς ἐπrsquo

αἰσθήσεσι διανοίας γενομένῳ τῷ νῷ τὰς ἁπλᾶς δέξηται νοήσεις καὶ τὴν τὰ ὅλα συνδέουσαν

ἀλλήλοις κατὰ τὸν ἀρχικὸν τῆς σοφίας λόγον ἁπλῆν ἀναλήψηται γνῶσιν μεθrsquo ἥν ὡς πάντα τὰ

ὄντα περάσασα μετὰ τῶν (175) αὐτοῖς προσφυῶν νοημάτων πάσης ἀπολελυμένη καθαρῶς καὶ

αὐτῆς τῆς πρὸς τὸ νοεῖν οἰκείας δυνάμεως πρὸς αὐτὸν πάθῃ τὸν θεὸν τὴν ὑπὲρ νόησιν ἕνωσιν

καθrsquo ἥν (9) ἀφράστως παρrsquo αὐτοῦ δεχομένη τῆς ὄντως ἀληθείας σπέρματος δίκην τὴν μάθησιν

πρὸς ἁμαρτίαν οὐκέτι τραπήσεται χώρας οὐκ οὔσης (180) ἔτι τῷ διαβόλῳ πρὸς κακίαν αὐτὴν

πιθανῶς ὑποσύρεσθαι διὰ τὴν ἄγνοιαν τοῦ φύσει καλοῦ καὶ πάντα τὰ μετέχειν αὐτοῦ δυνάμενα

καλλωπίζοντος ἐπειδὴ τούτων καὶ τῶν τοιούτων ἐζητήσατε τοὺς λόγους καὶ τοὺς τρόπους καὶ τὰς

αἰτίας ἐγγράφως ὑμῖν καταθέσθαι κελευόντων (185) ὑμῶν ἀναμεινάτω μικρὸν τέως ὁ περὶ

τούτων λόγος ἂν διδῷ θεός ἐν ἄλλοις εὐκαιρότερον ἐξετασθησόμενος καὶ φιλοπονώτερον

βασανισθησόμενος εἴπερ ὅλως αἴσθομαι δυνάμεως κατὰ νοῦν νηκτικῆς καὶ τούτου τοῦ μεγάλου

καὶ βαθέος κατατολμῆσαι πελάγους ἀνεχομένηςraquo 820

Scholia in QTh (Laga-Steel 1980) p 45

144

Se passione e virtugrave sono i termini su cui si incentra fin dallinizio dellopera la

riflessione del monaco risulta evidente che gli elementi individuali affiorati dalla

lettura del Prologo si vanno attenuando per rientrare armonicamente nella pratica

ascetica di cui Massimo egrave uno dei massimi e piugrave complessi esponenti Talassio

figura di riferimento della comunitagrave monastica a cui egli apparteneva si interroga

su come allontanare le passioni dando al suo maestro lrsquoopportunitagrave di delineare

lrsquoideale umano di monaco ineccepibile caratterizzato da quei tratti spirituali che

sono al culmine del raggiungimento del pieno controllo sulle passioni Massimo

dunque non intende illustrare un ideale metafisico-antropico o fornire una

normativa di comportamento quanto piuttosto proporre unrsquoindagine su che cosa

sia necessario per tendere alla perfezione

In modo diverso rispetto alla natura scrupolosamente analitica dei trattati

sulle passioni dei suoi predecessori Massimo dopo aver dichiarato le sue

intenzioni e delimitato il campo su cui intende discutere continua nel Prologo ad

esporre la necessitagrave di fuggire le passioni in modo da purificarsi dal peccato821

e

dichiara di aver sperimentato in prima persona la presenza del male infatti

afferma di non vergognarsi di conoscere i metodi e gli artifici dei demoni impuri

(ἔγνων τῶν ἀκαθάρτων δαιμόνων μεθοδείας τε καὶ τέχνας) e precisa che la sua

corporeitagrave non gli consente di contemplare la pura natura degli esseri creati neacute

consente alla sua ragione di discernere quelle realtagrave che hanno lrsquoapparenza

dellrsquoessere a partire dalle essenze vere e proprie Solo i piugrave grandi spiriti il cui

pensiero si eleva alla contemplazione in quanto hanno acquisito una vasta

esperienza nella conoscenza di ciograve che egrave buono e di ciograve che non lo egrave hanno

sviluppato la capacitagrave di descrivere chiaramente quanto hanno contemplato822

laquo6 Ὅτι κατὰ διάνοιαν ὥσπερ παρουσῶν τῶν ὑλῶν τοὺς ἀφανεῖς ἐν ἡμῖν συμπλέκουσι πολέμους οἱ

δαίμονες 7 Ὅτι διὰ τὴν ἡδονήν φησίν ἀγαπῶμεν τὰ πάθη καὶ διὰ τὴν ὀδύνην τὴν ἀρετὴν

ἀποφεύγομεν 8 Ὅτι καθάπερ ὁ λόγος κρατῶν τῶν παθῶν ἀρετῆς (20) ὄργανον ποιεῖται τὰς

αἰσθήσεις οὕτω καὶ τὰ πάθη κρατοῦντα τοῦ λόγου μορφοῦσι τὰς αἰσθήσεις πρὸς ἁμαρτίαν 9

Ὅτι καθrsquo ἕξιν μετὰ τὴν ἀπαλλαγὴν τῆς πρὸς τὰ ὄντα φυσικῆς σχέσεως ἑνωθεῖσα τῷ θεῷ ἡ ψυχὴ

τὴν περὶ τὸ καλὸν παγιότητα λαμβάνει ἀμετακίνητονraquo 821

In diverse opere del Confessore si puograve rintracciare lrsquoequivalenza tra passioni e peccati luomo

che ontologicamente vive la condizione di peccato originale se non conduce una vita retta non

potragrave mai raggiungere lrsquoascesi e la risalita a Dio Cfr Cap de car I 76 PG 90 977B Ep IV in

PG 91 413 B Th Oec I 53 in PG 90 110 D e Amb ad Io 10 in PG 91 1157 D 822

Prol 191-201 in QTh (Laga-Steel 1980) pp 27 e 29

laquoΟὐ γὰρ αἰσχύνομαι (190) λέγειν ὡς οὐδέπω τὰς δυσεκλύτους ἔγνων τῶν ἀκαθάρτων δαιμόνων

μεθοδείας τε καὶ τέχνας ἅτε δὴ τὸν τῆς ὕλης κονιορτὸν ἔχων ἐπισκοτοῦντα τοῖς ὄμμασι τῆς ψυχῆς

145

Tuttavia affinchegrave il mio intervento su questi temi non

lasci senza una eventuale consolazione a causa di quanto

ho appena detto voglio parlare della genesi delle passioni

per mostrare il piugrave possibile agli gnostici lo scopo a

partire dal principio per questo motivo farograve di seguito

lrsquoesegesi dei passaggi (della Scrittura) Il male ha avuto

ha o avragrave esistenza secondo la propria natura - percheacute non

ha nessuna essenza delle cose che sono neacute la natura neacute

ipostasi o la potenza o lenergia che determinano gli

esseri823

non ha qualitagrave quantitagrave neacute relazione neacute luogo

neacute tempo neacute posizione neacute azione neacute disposizione neacute

passione neacute movimento che puograve essere naturalmente un

ente ndash non ha unrsquoesistenza secondo una specie propria-

non ha inizio neacute mezzo neacute fine E se cerco qualche modo

per definirlo il male egrave il fallimento dellrsquoenergia portando

a compimento le potenze esistenti in natura824

e non crsquoegrave

nessuna altra cosa oltre questo E ancora il male prodotto

dalle potenze naturali (esistenti nella natura) egrave il

movimento irragionevole secondo un errore di

valutazione verso il fine a partire da altro per il fine

voglio dire la Causa degli esseri (Dio) verso cui tutto

tende naturalmente anche se il Maligno che nasconde il

suo desiderio piugrave spesso nelle vesti della benevolenza e

convince con lrsquoinganno lrsquouomo a portare il suo impulso

verso gli altri esseri piuttosto che verso la Causa in

quanto esso egrave prodotto dalla sua ignoranza (11) Il primo

uomo poicheacute ha abbandonato il movimento dellrsquoenergia

delle potenze conformi alla natura verso il loro fine825

si

egrave ammalato a causa della sua ignoranza della propria

causa e si egrave considerato come un Dio a causa del

consiglio del serpente che gli ha fatto trasgredire il

comandamento divino di non toccare il frutto proibito

καὶ οὐκ ἐῶντα καθαρῶς θεωρῆσαι τὴν τῶν γεγονότων φύσιν καὶ διακρῖναι τῶν ὄντων σὺν λόγῳ τὰ

εἶναι (195) δοκοῦντα (10) καὶ μόνην φενακίζοντα τὴν ἄλογον αἴσθησιν ὅτι μόνων ὡς ἀληθῶς ἐστι

τὰ τοιαῦτα διερευνᾶσθαι καὶ εἰπεῖν τῶν ἄγαν θεωρητικῶν καὶ ὑψηλῶν τὴν διάνοιαν καὶ διὰ πείρας

πολλῆς εἰληφότων τήν τε τῶν καλῶν καὶ μὴ τοιούτων διάγνωσιν καί τὸ δὴ τῶν ἄλλων ἁπάντων

(200) κρεῖττον καὶ τιμιώτερον τὴν πρὸς τὸ νοεῖν τε καλῶς καὶ λέγειν σαφῶς τὰ νοηθέντα παρὰ

τοῦ θεοῦ δεξαμένων χάριν καὶ δύναμινraquo

Scholium in QTh (Laga-Steel 1980) p 45

laquo10 Ὄντα λέγει τὰς τῶν ὄντων οὐσίας εἶναι δὲ δοκοῦντα τὰς κατὰ ποιὸν καὶ ποσὸν ῥοάς τε καὶ

ἀπορροάς περὶ ἃς ἡ τῶν αἰσθήσεων πλάνη συνέστηκε τὴν ἁμαρτίαν δημιουργοῦσαraquo 823

Qui sono espressi quattro concetti di base del pensiero di Massimo natura ipostasi potenza ed

energia Lrsquoipostasi non designa una persona ma in linea di massima egrave un essere con unrsquoesistenza

indipendente che distingue gli altri esseri dalla stessa essenza (cfr Ep XV in PG 91 557 D) La

relazione degli altri tre termini egrave fondamentalmente la seguente tutta la natura egrave dotata di una

potenza (capacitagrave o facoltagrave) che esercita unrsquoattivitagrave o unrsquooperazione (che egrave uguale allrsquoenergia) Cfr

T TOLLEFSEIN St Maximusrsquo Concept of a Human Hypostasis in Knowing the Purpose of

Creation Through the Resurrection Proceedings of the Symposium on St Maximus the Confessor

Belgrade October 18-21 2012 ed M Vasiljevic California 2013 pp 115-127 824

Riferimenti della definizione negativa del male PSEUDO DIONIGI Nomi Divini IV 18-35 in PG

3 716 A-736B PTS 33 p 162-180 825

Il monaco si riferisce al movimento che costituisce la via virtuosa che corrisponde allrsquoesercizio

delle facoltagrave dellrsquoanima con i sensi conformi alla natura

146

Diventando dunque trasgressore e ignorante di Dio ha

reso inseparabile la piena potenza intellettiva con la

sensibilitagrave gode della conoscenza composita (12) e rende

nocive le realtagrave sensibili che a partire dal suo agire

producono la passione E Ma lrsquouomo nella prosperitagrave

non comprende egrave come gli animali che periscono826

poicheacute in ogni caso ha prodotto cercato e voluto le

realtagrave sensibili e ancor piugrave ha sostituito la sua

irragionevolezza alla ragione in conformitagrave alla natura e

con quello che era contro la natura827

Scholia

11 Lrsquouomo egrave una via di mezzo tra Dio e la materia in

quanto non egrave stato mosso verso Dio come Causa e fine

della propria generazione ma verso la materia ha quindi

ignorato Dio e ha volto il suo intelletto per la sua

inclinazione verso il materiale828

12 Lrsquoesperienza sensibile delle realtagrave sensibili ha detto

egrave una conoscenza composta essa contiene per natura il

piacere quando egrave nata e il dolore quando essa egrave

distrutta829

826

Sal 48 13 827

Prol 201-237 in QTh (Laga-Steel 1980) p 29 e 31

laquoΠλὴν ὡς ἂν μὴ παντελῶς ἀπαραμύθητος κατὰ τὴν παροῦσαν ὑπόθεσιν ὁ περὶ τούτων λόγος

καταλειφθῇ μικρὰ περὶ τῆς γενέσεως τῶν παθῶν εἰπὼν καὶ (205) ὅσον παραδεῖξαι τοῖς καθrsquo ὑμᾶς

γνωστικοῖς τὸ τέλος ἐκ τῆς ἀρχῆς τῶν ἐφεξῆς ἀκολούθως ποιοῦμαι κεφαλαίων τὴν ἐξήγησιν Τὸ

κακὸν οὔτε ἦν οὔτε ἔστιν οὔτε ἔσται κατrsquo οἰκείαν φύσιν ὑφεστώςmdashοὔτε γὰρ ἔχει καθοτιοῦν

οὐσίαν ἢ φύσιν (210) ἢ ὑπόστασιν ἢ δύναμιν ἢ ἐνέργειαν ἐν τοῖς οὖσινmdash οὔτε ποιότης ἐστὶν οὔτε

ποσότης οὔτε σχέσις οὔτε τόπος οὔτε χρόνος οὔτε θέσις οὔτε ποίησις οὔτε κίνησις οὔτε ἕξις οὔτε

πάθος φυσικῶς τῶν ὄντων τινὶ ἐνθεωρούμενονmdashοὔτε μὴν ἐν τούτοις πᾶσιν τὸ παράπαν κατrsquo

οἰκείωσιν φυσικὴν (215) ὑφέστηκενmdash οὔτε ἀρχὴ οὔτε μεσότης οὔτε τέλος ἐστίν ἀλλrsquo ἵνα ὡς ἐν

ὅρῳ περιλαβὼν εἴπω τὸ κακὸν τῆς πρὸς τὸ τέλος τῶν ἐγκειμένων τῇ φύσει δυνάμεων ἐνεργείας

ἐστὶν ἔλλειψις καὶ ἄλλο καθάπαξ οὐδένἪ πάλιν τὸ κακὸν τῶν φυσικῶν δυνάμεων κατrsquo ἐσφαλ-

(220) μένην κρίσιν ἐστὶν ἐπrsquo ἄλλο παρὰ τὸ τέλος ἀλόγιστος κίνησιςmiddot τέλος δέ φημι τὴν τῶν ὄντων

αἰτίαν ἧς φυσικῶς ἐφίεται πάντα κἂν εἰ τὰ μάλιστα τὸν φθόνον εὐνοίας πλάσματι καλύψας ὁ

πονηρός πρὸς ἄλλο τι τῶν ὄντων παρὰ τὴν αἰτίαν κινῆσαι τὴν ἔφεσιν παραπείσας δόλῳ τὸν (225)

ἄνθρωπον τὴν τῆς αἰτίας ἐδημιούργησεν ἄγνοιαν ἄνθρωπον τὴν τῆς αἰτίας ἐδημιούργησεν

ἄγνοιαν (11) Τῆς οὖν πρὸς τὸ τέλος ἐνεργείας τῶν κατὰ φύσιν δυνάμεων ὁ πρῶτος ἄνθρωπος

ἐλλείψας τὴν κίνησιν τὴν τῆς οἰκείας αἰτίας ἐνόσησεν ἄγνοιαν ἐκεῖνο νομίσας εἶναι θεὸν διὰ τῆς

συμβουλῆς τοῦ ὄφεως ὅπερ ἔχειν ἀπώμοτον ὁ τῆς θείας ἐντολῆς διετάξατο λόγος Οὕτω δὲ

παραβάτης γενόμενος καὶ τὸν θεὸν ἀγνοήσας πρὸς ὅλην τὴν αἴσθησιν ὅλην ἀπρὶξ ἀναμίξας τὴν

νοερὰν δύναμιν τὴν σύνθετον (12) καὶ ὀλέθριον πρὸς πάθος ἐνεργουμένην τῶναἰσθητῶν

ἐπεσπάσατο γνῶσιν καὶ παρασυνεβλήθη τοῖς κτήνεσιν (235) τοῖς ἀνοήτοις καὶ ὡμοιώθη αὐτοῖς

τὰ αὐτὰ αὐτοῖς κατὰ πάντα τρόπον καὶ ἐνεργῶν καὶ ζητῶν καὶ βουλόμενος καὶ πλέον εἰς ἀλογίαν

ἔχων τοῦ κατὰ φύσιν λόγου πρὸς τὸ παρὰ φύσιν τὴν ἄμειψινraquo 828

Questa idea egrave giagrave presente nello Pseudo Dionigi secondo cui il male viene dal movimento o

disordine e ribellione Cfr A LOUTH The Reception of Dionysius Up to Maximus the Confessor in

laquoModern Theologyraquo 24 (2008) pp 573-583 829

Scholia in QTh (Laga-Steel 1980) p45

laquo11 Ὅτι μέσος ὢν θεοῦ καὶ ὕλης ὁ ἄνθρωπος πρὸς τὸν (30) θεὸν ὡς αἰτίαν καὶ τέλος τῆς οἰκείας

γενέσεως μὴ κινηθείς ἀλλὰ πρὸς τὴν ὕλην εἰκότως τὸν θεὸν ἠγνόησε τῇ πρὸς τὴν ὕλην ῥοπῇ τὸν

147

Il modo di procedere del monaco consiste nel sistematico ricorso allrsquoesegesi

biblica per determinare una possibile genesi delle passioni Le passioni che sono

considerate stati e disposizioni con le quali ci si allontana da Dio devono essere

combattute per intraprendere la vita spirituale che deve essere completata con la

pratica delle virtugrave Esse sono delle attitudini proprie del genere umano apparse a

causa della sua caduta dal momento che esso ha scelto utilizzando male la libertagrave

che gli era stata data di occuparsi di se stesso e del mondo piuttosto che di Dio830

In altri termini il genere umano si egrave lasciato sedurre da un piacere sensibile

immediatamente accessibile piuttosto che attendere la gioia spirituale che lo

avrebbe coinvolto quando attraverso la sua attivitagrave spirituale avrebbe raggiunto

la piena conoscenza di Dio Lrsquouomo decaduto egrave dunque un uomo che si trova in

un profondo stato di malattia che vive in qualche maniera fuori dalla sua vera

natura che gli egrave diventata alienata ed estranea831

Lrsquoesistenza che si muove tra due poli832

ovvero tra la condizione di

perfezione originaria dellrsquouomo e la sua caduta egrave caratterizzata da contrasti che

sono pienamente espressi dalla natura stessa dellrsquouomo concepito come

microcosmo833

sulla scia di unrsquoantropologia giagrave pienamente delineata da Filone di

νοῦν ἀπογεώσας 12 Σύνθετον εἶπε γνῶσιν τὴν κατrsquo αἴσθησιν πεῖραν τῶν αἰσθητῶν ὡς κατὰ

φύσιν ἔχουσαν ἡδονὴν διὰ τὴν γένεσιν (35) καὶ πόνον διὰ τὴν φθοράνraquo 830

Cfr V CVETKOVIC Toward the philosophy of creation Maximus the Confessor in laquoFilozofija

I Društvoraquo 22 (2011) pp 127-155 Lrsquoarticolo si propone di presentare lrsquoargomentazione filosofica

a favore dellrsquoidea cristiana della creazione del mondo secondo Massimo il Confessore Da quanto

erge dallrsquoarticolo Massimo ha sviluppato la sua dottrina della creazione sulla base delle

argomentazioni filosofiche dei padri soprattutto Gregorio di Nissa Nemesio di Emesa e Dionigi

lrsquoAreopagita Il nucleo dellargomentazione Massimo sulla creazione del mondo egrave simile alla

posizione del filosofo alessandrino Giovanni Filopono ma essa egrave inoltre arricchita con idee

derivanti dalle opere degli autori cristiani sopra elencati Alcune delle idee che formano

limpalcatura della dottrina di Massimo sulla creazione sono la divisione quintupla degli esseri

che ha il suo culmine nella divisione tra la natura creata e increata il movimento delle creature

verso Dio che solo egrave il vero obiettivo del loro movimento lrsquoesistenza eterna del mondo in logoi

come espressioni della volontagrave divina la Provvidenza di Dio che si rintraccia non solo per

lrsquouniversale ma anche per i singoli esseri e infine la deificazione del mondo intero creato come

scopo iniziale della creazione 831

Nella QTh LXII 140 si dichiara il peccato come frutto di una personale scelta cfr QTh (Laga-

Steel 1990) p 123 In Q D 31 in PG 90 812 B vengono addotti secondo un procedimento

aristotelico quattro stadi del peccato di cui egrave necessario qui ricordare il terzo lrsquoassenso e il

quarto lrsquoazione peccaminosa Il primo egrave la propensione al male a differenza della seconda che ne

egrave lrsquoattuazione vera e propria 832

Cfr PH G RENCZES Agire di Dio e libertagrave dellrsquouomo Ricerche sullrsquoantropologia teologica di

san Massimo il Confessore Roma 2014 833

Massimo sottolinea la reciproca opposizione tra corpo ed anima ma ne chiarisce la loro

compenetrazione in quanto entrambi se ben guidati tendono allunitagrave Cfr Myst 7 in PG 91 685

148

Alessandria834

e Gregorio di Nissa835

Egli ha un corpo la cui facoltagrave conoscitiva egrave

la sensibilitagrave836

e unrsquoanima la cui facoltagrave corrispondente egrave lrsquointelletto837

che

consente lrsquounione a Dio838

Secondo il Confessore attraverso la porta dei sensi le

impressioni esterne penetrano allrsquointerno dellrsquouomo lrsquointelletto dovrebbe

esaminare queste immaginazioni ma ciograve egrave reso difficile dal piacere che confonde

lrsquointelletto sotto lrsquoapparenza di una cosa buona e meritevole di essere desiderata

Cosigrave accade che le passioni riescono a conquistare lrsquoanima assoggettano

lrsquointelletto e lo riempiono di turbamento Lrsquointelletto deve dunque possedere il

discernimento osservare cioegrave lo stretto legame che sussiste tra sensazioni e

oggetti sensibili ed evitare il loro contatto reciproco senza che sia presente la

ragione in altri termini deve essere cosciente dellrsquoinganno che egrave sempre connesso

alla sensibilitagrave In base a questo presupposto il male non egrave una realtagrave

autonomamente sussistente in se stessa o in Dio ma si delinea come una scarsa

capacitagrave di giudizio o una scelta errata dellrsquouomo secondo una concezione

perfettamente in linea con lrsquointellettualismo di matrice socratica Pertanto lrsquouomo

egrave condotto ineludibilmente a restare impigliato in una mortale relazione

dialettica tra piacere e dolore Infatti dal momento in cui decide di concentrare

tutta la propria esistenza nellrsquoambito del mondo materiale crede di scoprire nel

A-C e cfr Ep VI in PG 91 429 D Nella QTh LVIII 152-157 in QTh (Laga-Steel 1990) p 37 si

legge a tal proposito che lrsquointelletto e la sensazione posseggono attivitagrave per natura reciprocamente

contrarie a causa della somma differenza e alteritagrave delle sostanze ad essi soggetti Invece nella QTh

LIV 164-170 in QTh (Laga-Steel 1980) p 453 si fa riferimento al fatto che lrsquointelletto egrave il

difensore dellrsquoanima in quanto sempre unico e monade indistruttibile che puograve distinguere la realtagrave

sensibile e intellegibile la realtagrave nel tempo e realtagrave eterna a differenza della sensazione che

indirizzandosi solo al sensibile separa il piacere e il dolore Per unrsquoesplicitazione della concezione

dellrsquouomo come microcosmo cfr L THUNBERG Microcosm and Mediator The Theological

Anthropology of Maximus the Confessor Lund 1965 834

Cfr PHILO De virtutibus in Opera quae supersunt vol V Berlin Reimer 1906 (repr De

Gruyter 1962) pp 266ndash335 835

Cfr GREGORIUS NYSSENUS De hominis opificio in PG 44 330-395 836

Per quanto riguarda lrsquoantropologia del monaco rimando allo studio di B DE ANGELIS Natura

persona libertagrave Antopologia di Massimo il Confessore Roma 2002 In tutte le sue opere il

monaco propone senza una completa distinzione una dicotomia tra anima e corpo e una

tricotomica tra corpo-anima-intelletto e tra corpo-anima-spirito 837

Cfr QTh XLIII 40-43 in QTh (Laga-Steel 1980) p 295 Precisamente in questo passo in

monaco sostiene che lrsquoanima possiede la sapienza e la sensazione questrsquoultima fonte di

lrsquoirrazionalitagrave 838

Cfr QTh XXXIII 26-40 in Ibidem pp 229 e 231

149

suo corpo il principio della sua vita839

e nella partecipazione (μετάληψις)840

alle

cose materiali la possibilitagrave della sussistenza del corpo841

Massimo sviluppa questo concetto nella QTh XVI in cui viene analizzato il

versetto biblico Esodo 32 4842

che si riferisce allrsquoepisodio dellrsquoadorazione del

vitello drsquooro da parte del popolo dIsraele I sensi considerati finestre attraverso le

quali lrsquointelletto guarda fuori per vedere gli oggetti sensibili possono essere

terreno fertile per lo sviluppo della passione che in tal caso avrebbe origine da un

loro cattivo uso843

Il monaco Massimo spiega che gli Israeliti hanno considerato

dio il vitello drsquooro percheacute attraverso la porta dei sensi hanno ritenuto veritiere le

sue impressioni esterne che da esso derivano e dipendono (il vitello drsquooro

considerato πάντων μητήρ τῶν παθῶν ovvero madre di tutte le passioni)844

in

questo modo

839

Massimo riprende la dottrina della ldquomoderazione degli affettirdquo giagrave presente in Gregorio di

Nissa concorda con il padre cappadoce sul fatto che la carne egrave necessaria in quanto la vita virtuosa

si manifesta e puograve diventare esemplare solitamente attraverso di essa Cfr Prol 10-18 in QTh

(Laga-Steel 1980) p 17 840

Cfr N A MATSOUKAS Il Cosmo lrsquoEssere umano la Sociologia secondo Massimo il

Confessore Atene 1980 841

Prol 303-330 in QTh (Laga-Steel 1980) pp 35 e 37 842

laquoEgli li ricevette dalle loro mani e li fece fondere in una forma e ne ottenne un vitello di metallo

fuso Allora dissero ldquoEcco il tuo Dio o Israele colui che ti ha fatto uscire dal paese drsquoEgittordquoraquo 843

Nella QTh LXV 112-122 in QTh (Laga-Steel 1990) p 257 Massimo sostiene che i cinque figli

di Merob rappresentano i modi errati delle sensazioni 844

QTh XVI 1- 31 in QTh (Laga-Steel 1990) pp 105-109

laquoὉ κατὰ τὸν Ἰσραὴλ ὡς ἐξ Αἰγύπτου τῆς ἁμαρτίας ἐξερχόμενος νοῦς καὶ συνεξιοῦσαν ἔχων

ἑαυτῷ τῆς καθrsquo ἁμαρτίαν πλάνης καθάπερ ἐκτύπωμα κακίας ἐν τῇ διανοίᾳ τὴν φαντασίαν ἐπὰν

μικρὸν ἀμελήσας ἀπολειφθῇ τῆς λογικῆς διακρίσεως ὡς πάλαι τοῦ Μωσέως ὁ Ἰσραήλ τὴν

ἀλόγιστον καθάπερ μόσχον καὶ πάντων μητέρα τῶν παθῶν ἕξιν ὑφίστησιν Ὡς μὲν ἐνώτια τοὺς

λόγους οὓς εἴληφε φυσικῶς περὶ θεολογίας ἐκ τῆς τῶν ὄντων εὐσεβοῦς κατανοήσεως ὡς δὲ

περιτραχηλίους κόσμους τὰς ἐκ τῆς φυσικῆς θεωρίας ἐγγενομένας αὐτῷ θεοπρεπεῖς (15) περὶ τῶν

ὄντων δόξας ὡς δὲ ψέλλια χειρῶν τὰς κατὰ τὴν πρακτικὴν τῶν ἀρετῶν φυσικὰς ἐνεργείας

χωνεύων ὡς ἐν καμίνῳ τῇ διαπύρῳ ζέσει τῆς τοῦ θυμοῦ καὶ τῆς ἐπιθυμίας ἐμπαθοῦς διαθέσεως

καὶ κατὰ τὴν προαποκειμένην τῇ διανοίᾳ τοῦ κακοῦ φαντασίαν τε καὶ μορφὴν διrsquo ἐνεργείας (20) αὐτῆς τὴν ἁμαρτίαν ἀποτελῶν τὴν ἀεὶ σκεδαστὴν καὶ συνδιασκεδάζουσαν ἑαυτῇ τὸν αὐτὴν

διαπραττόμενον νοῦν καὶ τῆς περὶ τὴν ἀλήθειαν ἑνικῆς ταὐτότητος αὐτὸν διατέμνουσαν καὶ περὶ

πολλὰς καὶ ἀπαγεῖς διαχέουσαν τῶν οὐκ ὄντων φαντασίας τε καὶ δόξας ἀλόγιστον ἕξιν

συνίστησιν (25) ἣν λεαίνει καὶ σπείρει ὑπὸ τὸ ὕδωρ ἡ τοῦ θείου λόγου παρουσία τῇ λεπτότητι

τῆς θεωρίας τὸ πρὸς αἴσθησιν κατrsquo ἐπιφάνειαν ἐν τοῖς πάθεσι πάχος τῆς διανοίας λεαίνουσα καὶ

τὴν εἰς ἀλλήλας τῶν φυσικῶν δυνάμεων γενομένην κατὰ τὸ πάθος μεταβολήν τε καὶ σύγχυσιν

εὐκρινῶς (30) διαστέλλουσα καὶ πρὸς τὴν οἰκείαν πάλιν ἀρχὴν τῆς γνώσεως ἐπανάγουσαraquo

Secondo quanto affermato dal monaco lrsquointelletto pur uscendo dal peccato come Israele

dallrsquoEgitto egrave ancora accompagnato dalla rappresentazione peccaminosa dellrsquoerrore in quanto

lrsquoimmagine del male rimane ancora impressa nel pensiero Esso ha abbandonato il discernimento

razionale nel momento in cui ha agito negligentemente come ha fatto Israele con Mosegrave ed egrave

entrato in uno stato irrazionale contemplando il ldquovitello drsquoorordquo simbolo di tutte le passioni Gli

orecchini rappresentano invece i logoi della teologia naturalmente colti dallrsquointelletto durante pia

riflessione sugli esseri gli ldquoornamenti intorno al collordquo le rette opinioni sugli esseri secondo la

150

Lrsquoespressione ldquovitello di metallo fusordquo egrave la trasgressione

e il turbamento reciproco delle inclinazioni naturali

ovvero un gruppo di inclinazioni passionali irrazionali e

fonti di energia irrazionali e di insostenibili passioni

contro natura si parla del ldquovitellordquo percheacute crsquoegrave un solo

modo di essere del male anche se puograve indicare diverse

forme di mali si tratta di un ldquovitellordquo a causa del suo

carattere caparbio laborioso per il suo modo di lavorare

la terra e come digerisce e rumina per la sua scarsa

disposizione alle passioni Esso egrave di ldquometallo fusordquo

percheacute si basa sulla falsa rappresentazione che era giagrave nel

pensiero che asseconda lo stato e la forza della passione

Lrsquoespressione ldquogli dei che sono tuoi Israelerdquo845

egrave usata al

plurale per indicare il male che per natura si propaga

risulta instabile polimorfo e divisibile846

In realtagrave secondo il percorso delineato da Massimo lrsquointelletto deve dunque

possedere il discernimento vale a dire ls capacitagrave di osservare lo stretto legame

che sussiste tra sensazioni e oggetti sensibili e distinguerli con lrsquoausilio della

ragione847

in altri termini lrsquointelletto non deve affidarsi alla falsa rappresentazione

(κακὴ φαντασία) negrave assecondare la condizione e lrsquoeffetto delle passioni (ἡ τῶν

παθῶν ἕξις ἀποτελεῖται καὶ ἐνέργεια)848

Il monaco quindi presenta la tesi

secondo cui ogni passione si forma in virtugrave dellrsquointreccio tra una cosa sensibile e

la capacitagrave sensitiva della nostra natura infatti πᾶν πάθος egrave costituito

contemplazione naturale e i ldquobraccialettirdquo la pratica della virtugrave La venuta del Logos divino grazie

alla delicatezza della contemplazione (τῇ λεπτότητι τῆς θεωρίας) consente di dare spessore al

pensiero orientato verso la percezione sensibile che si manifesta nelle passioni rischiara per

mezzo del discernimento il cambiamento e la confusione determinati dallrsquoinfluenza della passione

e riconduce la mente alla purezza della conoscenza 845

Es 324 846

QTh XVI 38-50 in ibidem p107

laquoΜόσχος οὖν ἐστι χωνευτὸς ἡ τῶν κατὰ φύσιν δυνάμεων εἰς ἀλλήλας φύρσις καὶ σύγχυσις ἢ

μᾶλλον σύνοδος ἐμπαθὴς καὶ ἀλόγιστος καὶ τῆς ἀλογίστου τῶν παρὰ φύσιν (40) παθῶν ἐνεργείας

ἀποτελεστικήmiddot εἷς δὲ μόσχος ὅτι μία κακίας ἕξις εἰς πολλὰ κακίας εἴδη διασκεδαζομένηmiddot μόσχος

δέ διὰ τὸ καρτερικὸν καὶ φιλόπονον καὶ γεωργικὸν καὶ οἷον ἀναδοτικὸν καὶ ἐπινοητικόν ὡς ἐν

μηρυκισμῷ τῆς περὶ τὰ πάθη κακῆς διαθέσεωςmiddot χωνευτὸς δέ ὅτι κατrsquo εἶδος τῆς προαποκειμένης

τῇ διανοίᾳ κακῆς φαντασίας ἡ τῶν παθῶν ἕξις ἀποτελεῖται καὶ ἐνέργειαmiddot τὸ δὲ οὗτοι οἱ θεοί σου

Ἰσραήλ πληθυντικῶς εἰρημένον ἐπειδὴ σκεδαστὸν φύσει τὸ κακὸν ὑπάρχει καὶ ἄστατον καὶ

πολύμορφον καὶ διαιρετικόνraquo 847

Condizionato dallrsquoesegesi del versetto Sal 33 15 il monaco Massimo distingue lrsquoazione del

cercare (ζήτειν) che attribuisce allrsquointelletto e lrsquoazione dellrsquoinvestigare (ἐρευνᾶν) alla ragione In

base a questo motivo la ricerca egrave definita come il primo e semplice moto dellrsquointelletto verso la sua

causa (laquoζήτησίς ἐστιν ἡ τοῦ νοῦ πρώτη τε καὶ ἁπλῆ πρὸς τὴν ἰδίαν αἰτίαν μετrsquoἐφέσεως κίνησιςraquo

321-322) Cfr QTh LXVIII 307-328 in QTh (Laga-Steel 1990) p 65 848

Philipp Renczes propone una ricca ricerca sul rapporto tra ἕξις ed ἐνέργεια che tocca anche il

problema delle similitudini e differenze semantiche tra la γνώμη e la ἕξις Cfr P G RENCZES

Agire di Dio e libertagrave dellrsquouomo Ricerche sullrsquoantropologia teologica di San Massimo il

Confessore Roma 2014 pp 5-22

151

complessivamente da un intreccio (κατὰ συμπλοκὴν) tra un elemento sensibile

(αἰσθητοῦ τινος) sensazione (αἰσθήσεως) e inclinazione naturale (φυσικῆς

δυνάμεως) o forse egrave meglio dire tra ardore (θυμοῦ) o desiderio (ἐπιθυμίας) o la

ragione (λόγου) che egrave stata allontanata da quanto egrave conforme alla natura (κατὰ

φύσιν)849

Lrsquointelletto quindi dovrebbe valutare la concupiscenza nella sua

caratterizzazione naturale e non collegarla ad un oggetto sensibile cosigrave da portare

alla distruzione della passione o meglio al dissolvimento di ogni immaginazione

che la contenga e la susciti850

Il risultato di tutti gli sforzi sarebbe pertanto che

lrsquointelletto assoggettasse a seacute le passioni come se si trattasse di una vera e propria

lotta e a tal proposito Massimo non si stanca mai di sottolineare la necessitagrave e la

possibilitagrave di questa ldquooperazione militarerdquo Egli considera le passioni il risultato

dellrsquoagire dellrsquoanima mediante le sensazioni851

le virtugrave invece risultano un uso

convertito delle passioni o meglio il passaggio da un certo modo di essere (troacutepos)

contro natura ad un essere conforme alla natura Questo punto viene chiarito nella

QTh I

Le passioni (τὰ πάθη) sono esse stesse mali (καθrsquo αὑτὰ

κακὰ) in quanto tali o sono tali per via del loro uso (παρὰ

τὴν χρῆσιν) Mi riferisco al piacere (ἡδονὴν) e al dolore

(λύπην) al desiderio (ἐπιθυμίαν) e alla paura (φόβον) e

tutto quanto li segua852

Le passioni (τὰ πάθη) in quanto tali come anche i piaceri

non erano stati creati originariamente insieme alla natura

umana (τῇ φύσει τῶν ἀνθρώπων) poicheacute altrimenti

contribuirebbero alla definizione della natura umana (τῆς

849

QTh XVI 69-72 in QTh (Laga-Steel 1980) p 109

laquoΟἷον δέ τι λέγωmiddot πᾶν πάθος κατὰ συμπλοκὴν πάντως αἰσθητοῦ τινος καὶ αἰσθήσεως καὶ φυσικῆς

δυνάμεως θυμοῦ λέγω τυχὸν ἢ ἐπιθυμίας ἢ λόγου παρατραπέντος τοῦ κατὰ φύσιν συνίσταταιraquo 850

Myst XXIV in PG 91 704 B-C

laquoΔιὰ δὲ τῆς μετὰ ταῦτα τῶν θυρῶν κλείσεως τὴν κατὰ διάθεσιν ἀπὸ τούτου τοῦ φθαρτοῦ κόσμου

πρὸς τὸν νοητὸν κόσμον μετάβασιν τῆς ψυχῆς καὶ μετάθεσιν διrsquoἧς τὰς αἰσθήσεις θυρῶν δίκην

μύσασα τῶν καθrsquoἁμαρτίαν εἰδώλων καθαρὰς ἀπεργάζεταιraquo

Risulta rilevante il significato simbolico del chiudere la porta della chiesa prima della cerimonia

religiosa infatti essa indica il movimento dellrsquoanima secondo una disposizione naturale a passare

da un mondo corruttibile ad un mondo intellegibile in modo da lasciare fuori le sensazioni e

renderle pure eliminando ogni apparenza dei peccati 851

In Cap de car I 65 in PG 90 973 C e II 56 in PG 901001D Massimo afferma che quando il

corpo si muove verso i piaceri asseconda le sensazioni del corpo La conformitagrave del piacere alla

sensazione egrave presente nella QTh LVIII 136- 159 in QTh (Laga-Steel 1990) pp 35 e 37 852

QTh I 1-4 in QTh (Laga-Steel 1980) p 47

laquoΤὰ πάθη αὐτὰ καθrsquo αὑτὰ κακὰ ἢ παρὰ τὴν χρῆσιν κακά Λέγω δὲ ἡδονὴν καὶ λύπην ἐπιθυμίαν

καὶ φόβον καὶ τὰ τούτοις ἑπόμεναraquo

152

φύσεως) Intendo dire dunque come insegna il grande

Gregorio di Nissa che esse sono causate e introdotte

dalla perdita di perfezione venendo cosigrave generate per

opera della parte piugrave irrazionale (τῷ ἀλογωτέρῳ μέρει)

della natura attraverso queste (passioni) piuttosto che

allrsquoimmagine beata del divino853

la somiglianza subito

risulta evidente e chiara agli esseri viventi privi di

ragione a causa della trasgressione854

Infatti essendo

offuscata la capacitagrave di giudizio della ragione (τῆς ἀξίας

τοῦ λόγου) era necessario che la natura umana (τὴν

φύσιν τῶν ἀνθρώπων) giustamente venisse corretta dalla

presa di coscienza della sua irrazionalitagrave (τῆς ἀλογίας)

dal momento che Dio guida lrsquouomo a giungere

sapientemente (σοφῶς) verso la consapevolezza della

sua magnanimitagrave razionale (τῆς λογικῆς μεγαλονοίας)

Tuttavia anche le passioni vengono ad essere belle

(καλὰ) negli (uomini) retti (ἐν τοῖς σπουδαίοις) allorcheacute

avendole allontanate sapientemente dalle realtagrave corporee

(τῶν σωματικῶν) vengano indirizzate (μεταχειρίζονται)

al possesso delle realtagrave celesti (τὴν τῶν οὐρανίων

κτῆσιν)855

per esempio renderebbero il desiderio delle

realtagrave intellegibili e il movimento appetitivo del

desiderio renderebbero il piacere una gioia nata senza

problemi dallrsquoenergia dellrsquointelletto che si dirige verso i

beni divini renderebbero la paura del futuro una

preoccupazione di preservare la punizione dei peccati

commessi renderebbero il dolore uno sforzo per

correggere il male a loro presente per dirla brevemente

come il medicamento adatto a curare le infezioni quando

circola il veleno tossico della vipera essi usano le

passioni per distruggere i mali a loro presenti e futuri

cosigrave da acquisire e poi salvaguardare la virtugrave e la

conoscenza856

(Queste passioni) sono dunque buone

come ho detto per lrsquouso che viene fatto857

da coloro che

distruggono i ragionamenti e ogni baluardo che si leva

contro la conoscenza di Dio e rendono ogni intelligenza

soggetta allobbedienza al Cristo858

Se nella Scrittura si

chiede qualcosa riguardo Dio (1) o i Santi per quanto

riguarda Dio non solo ci si manifesta nel modo piugrave

appropriato servendosi delle nostre passioni vie della sua

Provvidenza salutari e benefiche per noi per quanto

853

Gn 126 laquoE Dio disse ldquoFacciamo lrsquouomo a nostra immagine a nostra somiglianza e domini

sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo sul bestiame su tutte le bestie selvatiche e su tutti i

rettili che strisciano sulla terrardquoraquo 854

Cfr GREGORIUS NYSSENUS De hominis opificio XVII in PG 44 189 D-192A XVIII in PG 44

192A-193B 855

Il vocabolario utilizzato riguarda un procedimento di conversione un uso contro natura ad uno

conforme alla natura 856

Cfr GREGORIUS NYSSENUS De hominis opificio XVII in PG 44 193B-C EVAGRIUS

PONTICUS Capita practica ad Anatolium 86 SC 171 p 676 857

Cfr Cap de car I 92 in PG 90 982 B II 75 in PG 90 1008 C III 1 e 3 in PG 90 1084 B e

C 858

Cit 2 Co 105

153

riguarda i Santi (2) non solo non si puograve esprimere con le

parole fisiche (διὰ φωνῆς σωματικῆς) le relazioni e le

disposizioni del loro intelletto nei confronti di Dio senza

conoscere le passioni naturali859

Scholia

1 La Scrittura rappresenta le passioni che conosciamo

nelle diverse forme della provvidenza

2 La Scrittura intende i nomi che indicano quale sia il

rapporto dei santi con Dio860

Talassio chiede al Confessore se le passioni quali il piacere861

il dolore e la paura

e tutte quelle che le seguono (ἡδονὴν λύπην ἐπιθυμίαν καὶ φόβον καὶ τὰ τούτοις

ἑπόμενα) siano mali in quanto tali e intende sapere nel caso in cui esse non lo

fossero lo potrebbero diventare in particolari casi Il Confessore proprio riguardo

a tale questione egrave curiosamente breve le passioni non sono state create insieme

859

QTh I 2-40 in QTh (Laga-Steel 1980) pp 47 e 49

laquoΤὰ πάθη ταῦτα ὥσπερ καὶ τὰ λοιπά τῇ (5) φύσει τῶν ἀνθρώπων προηγουμένως οὐ συνεκτίσθη

ἐπεὶ καὶ εἰς τὸν ὅρον ἂν συνετέλουν τῆς φύσεως Λέγω δέ παρὰ τοῦ Νυσσαέως μεγάλου

Γρηγορίου μαθών ὅτι διὰ τὴν τῆς τελειότητος ἔκπτωσιν ἐπεισήχθη ταῦτα τῷ ἀλογωτέρῳ μέρει

προσφυέντα τῆς φύσεωςmiddot διrsquo ὧν ἀντὶ τῆς θείας (10)καὶ μακαρίας εἰκόνος εὐθὺς ἅμα τῇ

παραβάσει διαφανὴς καὶ ἐπίδηλος ἐν τῷ ἀνθρώπῳ γέγονεν ἡ τῶν ἀλόγων ζῴων ὁμοίωσις Ἔδει

γάρ τῆς ἀξίας τοῦ λόγου καλυφθείσης ὑφrsquo ὧν γνωμικῶς ἐπεσπάσατο τῆς ἀλογίας γνωρισμάτων

ἐνδίκως τὴν φύσιν τῶν ἀνθρώπων κολάζεσθαι σοφῶς εἰς συναίσθησιν τῆς λογικῆς μεγαλονοίας

ἐλθεῖν οἰκονομοῦντος τοῦ θεοῦ τὸν ἄνθρωπον Πλὴν καλὰ γίνεται καὶ τὰ πάθη ἐν τοῖς σπουδαίοις

ὁπηνίκα σοφῶς αὐτὰ τῶν σωματικῶν ἀποστήσαντες πρὸς τὴν τῶν οὐρανίων μεταχειρίζονται

κτῆσινmiddot οἷον τὴν μὲν (20) ἐπιθυμίαν τῆς νοερᾶς τῶν θείων ἐφέσεως ὀρεκτικὴν ἐργάσονται

κίνησιν τὴν ἡδονὴν δὲ τῆς ἐπὶ τοῖς θείοις χαρίσμασι τοῦ νοῦ θελκτικῆς ἐνεργείας εὐφροσύνην

ἀπήμονα τὸν δὲ φόβον τῆς μελλούσης ἐπὶ πλημμελήμασι τιμωρίας προφυλακτικὴν ἐπιμέλειαν

τὴν δὲ λύπην διορθωτικὴν ἐπὶ (25) παρόντι κακῷ μεταμέλειαν καὶ συντόμως εἰπεῖν κατὰ τοὺς

σοφοὺς τῶν ἰατρῶν σώματι φθαρτικοῦ θηρὸς τῆς ἐχίδνης τὴν οὖσαν ἢ μελετωμένην

ἀφαιρουμένους λώβωσιν τοῖς πάθεσι τούτοις πρὸς ἀναίρεσιν χρώμενοι παρούσης κακίας ἢ

προσδοκωμένης καὶ κτῆσιν καὶ φυλακὴν ἀρετῆς τε καὶ (30) γνώσεως Καλὰ οὖν ὡς ἔφην ταῦτα

τυγχάνει διὰ τὴν χρῆσιν ἐν τοῖς πᾶν νόημα αἰχμαλωτίζουσιν εἰς τὴν ὑπακοὴν τοῦ Χριστοῦ Εἰ δὲ

καὶ ἐπὶ θεοῦ τι τούτων εἴρηται τῇ γραφῇ (1) ἢ ἐπὶ ἁγίων ἐπὶ μὲν θεοῦ διrsquo ἡμᾶς ὡς ἡμῖν προσφυῶς

διὰ τῶν (35) ἡμετέρων παθῶν τὰς σωστικὰς ἡμῶν καὶ ἀγαθουργοὺς τῆς προνοίας προόδους

ἐκφαίνοντος ἐπὶ δὲ τῶν ἁγίων (2) ὡς οὐκ ἄλλως δυναμένων τὰς περὶ θεὸν νοερὰς αὐτῶν σχέσεις

τε καὶ διαθέσεις διὰ φωνῆς προενέγκαι σωματικῆς χωρὶς τῶν ἐγνωσμένων τῇ φύσει παθῶνraquo 860

Scholia in QTh (Laga-Steel 1980) p 49

laquo1 Ὅτι τοὺς διαφόρους περὶ ἡμᾶς τῆς προνοίας τρόπους (1) τοῖς ἡμῖν ἐγνωσμένοις πάθεσιν ἡ

γραφὴ διαπλάττεται 2 Ὅτι τὴν περὶ θεὸν ποιὰν σχέσιν τῶν ἁγίων τοῖς ὀνόμασι τούτοις ἡ γραφὴ

διασημαίνειraquo 861

Nella QTh LVIII 160-180 in QTh (Laga-Steel 1990) p 37 in si parla di afflizione (λύπη) ο

anche di pena (πόνος) - che sono identificate Solitamente Massimo contrappone a ἡδονή il

termine ὀδύνη in questa quaestio lrsquouso di λύπη si spiega mediante il fatto che il brano della 1 Pt

16 (laquoPerciograve esultate anche se egrave necessario che ora siate un porsquo afflitti da varie tentazioniraquo) su cui

verte la domanda parla di ldquoafflittirdquo [λυπηθέντες]

154

allrsquouomo altrimenti contribuirebbero alla definizione umana (τῇ φύσει τῶν

ἀνθρώπων προηγουμένως οὐ τῇ φύσει τῶν ἀνθρώπων προηγουμένως οὐ

συνεκτίσθη) Esse secondo quanto afferma il Nisseno nellrsquoopera Creazione

dellrsquouomo sono degli elementi irrazionali in quanto presuppongono la lontananza

dalla perfezione divina A causa delle passioni lrsquouomo risulta somigliante agli

esseri privi di ragione infatti egli assecondandole agisce volontariamente e

consapevolmente e pertanto dovrebbe essere punito visto che egrave originariamente

in grado di cogliere la grandezza di Dio sensibilmente862

Tuttavia le passioni

risultano buone negli uomini giusti (καλὰ γίνεται καὶ τὰ πάθη ἐν τοῖς σπουδαίοις)

percheacute consentono loro di allontanarsi dalle realtagrave corporee in vista delle realtagrave

celesti infatti le passioni sono in grado di dirigere il desiderio verso le realtagrave

intellegibili oppure il moto del desiderio stesso verso il raggiungimento del

piacere nato dalla tensione dellrsquointelletto verso esse Il dolore se considerato in

senso positivo viene definito quello sforzo teso a correggere i mali presenti e

futuri cosigrave come farmaco adatto a curare le infezioni e attraverso cui egrave possibile

salvaguardare la virtugrave e la conoscenza Dio dunque dagrave allrsquouomo passioni salutari

e benefiche attraverso la Provvidenza e consente ai Santi di non conoscere le

passioni naturali visto che hanno una relazione con Dio inconcepibile e

inesprimibile fisicamente Massimo inoltre fa presente che chi riconosce e

distrugge lrsquoinganno della conoscenza sensibile combatte virilmente contro il

mondo materiale e contro il corpo863

La lotta contro i pensieri prodotti dalla passione con lo scopo di

sconfiggerli definitivamente assume negli scritti del monaco uno spazio notevole

soprattutto nelle Centurie de charitate In esse si delineano una serie di momenti

strettamente connessi tra loro in base ai quali il peccatore prima si separa dalle

passioni e poi dai ragionamenti legati alla dimensione passionale La valutazione

razionale pura e semplice finisce sempre per rimanere in qualche modo connessa

alla sfera passionale864

pur essendo in grado di procedere in direzione di una

862

Cfr GREGORIUS NYSSENUS De hominis opificio XVII in PG 44 193B-C 863

QTh XV 50-54 in QTh (Laga-Steel 1980) p 103

laquoΠᾶς γὰρ μὴ ποιῶν τὰ θεῖα θελήματακἂν πιστός ἐστιν ἀσύνετον ἒχει τὴν καρδίαν ὡς πονηρῶν

λογισμῶν ἐργαστήριον καὶ τὸ σῶμα κατάχρεων ἁμαρτίαις ὡς διαπαντὸς μολυσμοῖς παθῶν

ἐνεχομενονraquo 864

Cap de car III 88 in PG 901044C

155

razionalitagrave pratica865

Il pensiero a sua volta viene inteso come unrsquoazione che

media il pensare e il pensato infatti ogni pensiero egrave un movimento che vuole

procurare allrsquointelletto facoltagrave che in potenza pensa la sua piena

attualizzazione866

Invece discernere i ragionamenti (λογισμῶν) dalle passioni

(παθῶν) egrave unrsquooperazione diversa spesso ci si spoglia dei ragionamenti quando

non sono presenti quegli oggetti azioni (μὴ παρόντων τῶν πραγμάτων ἐκείνων)

che portano allo sviluppo delle passioni (τὰ πάθη κέκτηται) Le passioni sono

nascoste nellrsquoanima (ἐν τῇ ψυχῇ) e si manifestano quando si presentano gli oggetti

ai quali sono rivolte bisogna dunque proteggere la mente (τηρεῖν τὸν νοῦν) ed

essere consapevoli per quale di esse si ha unrsquoeffettiva pulsione (πρὸς ποῖον ἔχει τὸ

πάθος)867

Secondo il monaco se si vuole diventare sapiente (ἐπιγνώμων) e

misuratomoderato (μέτριος) e non essere schiavo della passione dovuta dalla

presunzione ltdi conoscenzagt (τῷ πάθει τῆς οἰήσεως) bisogna cercare sempre

negli enti creati che cosa egrave nascosto alla propria conoscenza (τὴν σὴν γνῶσιν) E

pur trovando moltissime e diverse cose (πράγματα) che sfuggono a ciascuno

laquoἌλλο ἐστὶ μάχεσθαι τῷ ψιλῷ λογισμῷ ἵνα μὴ κινήσῃ τὸ πάθοςmiddot καὶ ἄλλο ἐστὶ τῷ ἐμπαθεῖ

μάχεσθαι ἵνα μὴ γένηται συγκατάθεσις Οἱ ἀμφότεροι δὲ τρόποι οὐκ ἐῶσι χρονίσαι τοὺς

λογισμούςraquo 865

Cap de car III 30 in PG 90 1026D

laquoΠάντα τὰ γεγονότα τὰ μέν εἰσι λογικὰ καὶ νοερὰ καὶ τῶν ἐναντίων δεκτικά οἷον ἀρετῆς καὶ

κακίας καὶ γνώσεως καὶ ἀγνωσίαςmiddot τὰ δὲ σώματα διάφορα ἐκ τῶν ἐναντίων συνεστῶτα τουτέστι

γῆς ἀέρος πυρός ὕδατος Καὶ τὰ μέν εἰσι ἀσώματα πάντη καὶ ἄϋλα εἰ καί τινα τούτων

συνέζευκται σώμασιmiddot τὰ δὲ ἐξ ὕλης καὶ εἴδους μόνον ἔχει τὴν σύστασινraquo

Cap de car III 36 in PG 90 1028C laquoΣώματός ἐστιν ἀκαθαρσία ἡ κατrsquo ἐνέργειαν ἁμαρτίαraquo 866

Nel sistema speculativo del Confessore si trovano quasi con la stessa frequenza e connessi tra

di loro differenti tipi di distinzioni tricotomiche quali 1 νοῦς-λόγος-αἰσθήσις una distinzione

frequente in cui il λόγος egrave in posizione mediana e corrisponde alla ragione naturale ma puograve essere

inteso come νοῦς πράκτικος che presiede alla vita morale 2 razionale- non razionale - non

sensibile distinzione che risale ad Aristotele di cui leco risulta inequivocabile nella Car de car

III 32 in PG 90 1028Β 3 carnale-psichico-spirituale distinzione sia plotiniana sia paolina che

ritorna nel speculazioni gnostiche 4 razionale-irascibile-concupiscibile che richiama lo schema

platonico La stessa tricotomia viene ripresa da Evagrio che distingueva le tre facoltagrave con i nomi

νοῦς-θῦμος-ἐπίθυμια Il monaco Massimo identifica perlopiugrave il νοῦς con il soggetto spirituale e

non con qualche elemento dellanima perciograve utilizza la tricotomia sopradetta in termini equivalenti

ma diversi quali θῦμος-ἐπίθυμια-λόγος a cui aggiunge il νοῦς cfr B DE ANGELIS Natura

persona libertagrave Antropologia di Massimo il Confessore Roma 2002 pp 34-54 Ricordiamo

inoltre lrsquoantropologia paolina che si basa sulla tripartizione corpo-anima-spirito parallela

allrsquoimpianto plotiniano per approfondimenti cfr H DE LUBAC Antropologia tripartita in Mistica

e mistero cristiano Milano 1979 867

Cap de car III 78 in PG 90 1042A

laquoἌλλο ἐστὶ λογισμῶν ἀπαλλαγῆναι καὶ ἄλλο παθῶν ἐλευθερωθῆναι Καὶ πολλάκις τις λογισμῶν

ἀπαλλάττει μὴ παρόντων τῶν πραγμάτων ἐκείνων πρὸς ἅπερ τὰ πάθη κέκτηταιmiddot κέκρυπται δὲ τὰ

πάθη ἐν τῇ ψυχῇ καὶ ἀναφανέντων τῶν πραγμάτων ἐλέγχεται Χρὴ οὖν τηρεῖν τὸν νοῦν ἐπὶ τῶν

πραγμάτων καὶ γνῶναι πρὸς ποῖον ἔχει τὸ πάθοςraquo

156

(λανθάνοντά σε) ci si meraviglieragrave della propria ignoranza (ἀγνωσίᾳ) e ci si

pentiragrave della propria superbia (τὸ φρόνημα) in modo da progredire nella

conoscenza di se stesso Si avragrave inoltre la possibilitagrave di comprendere molte

grandi e mirabili cose (πολλὰ καὶ μεγάλα καὶ θαυμαστὰ πράγματα) poicheacute il

credere (ἐπεὶ τὸ νομίζειν) di sapere non permette di progredire verso il sapere (εἰς

τὸ εἰδέναι)868 Dunque questa differenza di piani pensiero e pensato in relazione

alle passioni si adatta alla logica di una battaglia che deve essere determinata

dalla separazione delle passioni dal pensiero cosiccheacute esso risulti puro e

semplice Ciograve risulta difficile in quanto la passione turba il pensiero non

consentendogli di elaborare retti ragionamenti per questo egrave necessaria una

ldquoguardia severardquo come lrsquoattivitagrave pratica che respinga i pensieri affetti da passione

e che non permetta loro di ldquonidificarerdquo La vittoria sulle passioni mediante la

continenza e la volontaria mortificazione della carne viene perograve considerata da

Massimo soltanto come un gradino iniziale necessario mentre uno stadio piugrave

avanzato egrave costituito dal mostrare un impegno notevole al raggiungimento delle

realtagrave celesti869

Visto che la scienza puograve essere raggiunta solo nellrsquoattivitagrave pratica

nellrsquoascesi e nella contemplazione in quanto solo attraverso esse lrsquointelletto puograve

ottenere il dominio sulle passioni la battaglia contro esse da sola non egrave sufficiente

ma ha bisogno di un completamento mediante lrsquoesercizio delle virtugrave la cui pratica

coincide nel rispettare i comandamenti Per comprendere dunque la fondazione e

lo sviluppo della vita virtuosa secondo il monaco egrave necessario tener presente in

che modo il cristiano agisca correttamente

Il cristiano egrave filosofo (fa filosofia) in queste tre ambiti

nei comandamenti nella dottrina nella fede I

comandamenti separano la mente dalle passioni la

dottrina (gli insegnamenti) introduce il pensiero alla

conoscenza degli esseri la fede alla contemplazione

della santa Trinitagrave870

868

Cap de car III 81 in PG 90 1042Β

laquoΕἰ θέλεις γενέσθαι ἐπιγνώμων καὶ μέτριος καὶ τῷ πάθει τῆς οἰήσεως μὴ δουλεύειν ἀεὶ ζήτει ἐν

τοῖς οὖσι τί ἐστι κρυπτόμενον τὴν σὴν γνῶσιν Καὶ εὑρίσκων πάμπολλα καὶ διάφορα πράγματα

λανθάνοντά σε θαυμάσεις τε ἐπὶ τῇ σῇ ἀγνωσίᾳ καὶ συστελεῖς τὸ φρόνημα καὶ σεαυτὸν ἐπιγνοὺς

συνήσεις πολλὰ καὶ μεγάλα καὶ θαυμαστὰ πράγματαmiddot ἐπεὶ τὸ νομίζειν εἰδέναι οὐκ ἐᾷ προκόπτειν

εἰς τὸ εἰδέναιraquo 869

Q Theop PG 90 1396 A 870

Cap de car IV 47 in PG 90 1057C

157

Il filosofo egrave il cristiano percheacute attraverso i comandamenti mantiene la mente

separata dalle passioni attraverso la dottrina cristiana conosce gli enti e con la

fede accede alla contemplazione della Trinitagrave Egrave un lento distacco dalla

mondanitagrave che egrave finalizzato al raggiungimento di una dimensione puramente

contemplativa un tipo di contemplazione che puograve essere riservata solo al

monaco871

Massimo dunque differenzia quanto egrave in nostro potere da quello che

non lo egrave tenendo ben presente che ciograve che nella sua essenza non egrave neacute bene neacute

male non ha bisogno della nostra scelta per esistere ma piuttosto egrave sottoposto alla

provvidenza divina a differenza di quanto egrave in nostro potere che riguarda la sfera

della ldquonostra opinione conforme alla volontagraverdquo Seguire i comandamenti per

mantenere separata la mente dalle passioni ovvero seguire la dottrina cristiana per

conoscere gli esseri visibili e invisibili rappresenta un livello successivo Pertanto

egrave necessario esercitare un discernimento di cui il monaco illustra le modalitagrave nella

QTh XXVII

In essa Talassio chiede al monaco percheacute dopo la sua resurrezione Gesugrave

Cristo abbia apertamente ordinato di insegnare a tutte le nazioni la venuta del

Messia872

e percheacute Pietro abbia avuto bisogno della sollecitazione di Cornelio per

assicurare che Dio non fa preferenze tra i popoli873

Il monaco Massimo spiega

lrsquoepisodio di Atti 10 9-16 in cui Pietro mentre prega cade in estasi e vede il cielo

aprirsi e discendere da esso una sorta di grande telo (ἡ ὀθόνη) che cade sul suolo

In esso egrave contenuta ogni specie di quadrupedi rettili e uccelli Il Signore ordina a

Pietro di uccidere gli animali e mangiarli ma Pietro si rifiuta dichiarando il cibo

profano e immondo Il Signore proferisce di nuovo lrsquoordine per ben tre volte e

drsquoun tratto il telo si risollevograve verso il cielo Il monaco da esegeta esemplare

esplicita tutti i significati allegorici dellepisodio biblico ma in particolare

specifica che il telo (ἡ ὀθόνη) egrave il mondo sensibile (αἰσθητὸς κόσμος) che risulta

laquoἘν τοῖς τρισὶ τούτοις ὁ χριστιανὸς φιλοσοφεῖmiddot ἐν ταῖς ἐντολαῖς ἐν (1) τοῖς δόγμασι καὶ ἐν τῇ

πίστει Καὶ αἱ μὲν ἐντολαὶ τῶν παθῶν τὸν νοῦν χωρίζουσιmiddot τὰ δὲ δόγματα εἰς τὴν γνῶσιν τῶν

ὄντων αὐτὸν εἰσάγουσινmiddot ἡ δὲ πίστις εἰς τὴν θεωρίαν τῆς ἁγίας Τριάδοςraquo 871

Questa forma di contemplazione che si raggiunge nella condizione di una retta fede si riscontra

nel Liber asceticus in cui si apprende che lrsquoatteggiamento morale a cui il monaco fa riferimento egrave

lrsquoimitazione di Cristo che risulta difficile da dover delineare e descrivere in termini chiari e

distinti Cfr Liber ascet in PG 90 912-956 872

Mt 2819 873

At 10 34

158

composto da quattro principi (ἀρχῶν) intesi come elementi (στοιχείων) e

governato (κρατούμενος) i rettili le bestie selvatiche e gli uccelli invece

rappresentano i diversi λόγοι degli esseri impuri per la percezione sensibile (πρὸς

αἴσθησιν) ma puri e nutrienti (τρόφιμοι) in relazione allrsquointelletto (πρὸς νοῦν)

costitutivi (συστατικοὶ) della vita intellegibile la voce (φωνὴ) che si ripete per tre

volte insegna la filosofia pratica naturale e teologica (πρακτικὴν καὶ φυσικὴν καὶ

θεολογικὴν διδάσκει φιλοσοφίαν) Chiunque segua autenticamente Dio deve

offrire in sacrificio la creazione costituita da realtagrave visibili e ldquocibarsene

conoscitivamenterdquo (φαγεῖν αὐτὴν γνωστικῶς) chiunque si elevi e fuoriesca dalla

disposizione passionale per raggiungere le realtagrave visibili offre in sacrificio i

fenomeni e per ritornare alla condizione primordiale di giustizia si ciba della

virtugrave pratica (ἔφαγεν ἀρετήν) chi si eleva al di sopra di una falsa opinione

riguardo gli esseri (ὁ δὲ τῆς ψευδοῦς περὶ τῶν ὄντων δόξης ἀναστὰς) offre in

sacrificio i modelli delle realtagrave visibili (τὰ μὲν τῶν φαινομένων ἔθυσε σχήματα) e

non nutrendosi dei logoi delle realtagrave visibili (μὴ φαινομένους λόγους φαγὼν) gode

nello spirito della contemplazione naturale (τὴν ἐν πνεύματι φυσικὴν θεωρίαν

κατώρθωσεν) colui che si allontana elevandosi ed esca dallrsquoerrore politeista da

un alto ha offerto in sacrificio lrsquoessenza stessa degli esseri dallrsquoaltro nutrendosi

nella sua fede della causa degli esseri egrave stato ricolmato di potenza teologica

(θεολογικῆς δυνάμεως)874

In altri termini chi sacrifica la creazione egrave colui che

non si lascia turbare dal movimento delle realtagrave sensibili possiede delle virtugrave

ineccepibili chi non modella lrsquointelletto sulle forme trascendenti di queste realtagrave

sensibili non puograve acquisire una vera opinione sugli esseri invece chi per mezzo

della διάνοια va anche al di lagrave della vera essenza degli esseri giunge allrsquounitagrave

874

QTh XXVII 65-83 in QTh (Laga-Steel 1980) p 195

laquoἜστι μὲν οὖν ἡ ὀθόνη ὁ αἰσθητὸς κόσμος ἐκ τεσσάρων (65) ἀρχῶν καθάπερ στοιχείων καὶ

αὐτὸς κρατούμενοςmiddot τὰ δὲ ἑρπετὰ καὶ τὰ θηρία καὶ τὰ πετεινὰ οἱ διάφοροι λόγοι τῶν γεγονότων

εἰσίν πρὸς μὲν αἴσθησιν ὄντες ἀκάθαρτοι πρὸς δὲ νοῦν καθαροί τε καὶ τρόφιμοι καὶ τῆς

νοουμένης συστατικοὶ τυγχάνοντες ζωῆςmiddot ἡ δὲ ἐκ τρίτου γενομένη (70) φωνὴ πρακτικὴν καὶ

φυσικὴν καὶ θεολογικὴν διδάσκει φιλοσοφίαν Δεῖ γὰρ οὐχ ἅπαξ ἀλλὰ καὶ δὶς καὶ τρὶς ἀναστάντα

θῦσαι τὴν κτίσιν τῶν φαινομένων καὶ φαγεῖν αὐτὴν γνωστικῶς τὸν τῷ θεῷ διόλου γνησίως

ἑψόμενον Ὁ γὰρ ἀναστὰς τῆς ἐμπαθοῦς περὶ τὰ φαινόμενα διαθέσεως τὴν τῶν φαινομένων ἔθυσε

κίνησιν καὶ τὴν πρακτικὴν κατορθώσας ἔφαγεν ἀρετήνmiddot ὁ δὲ τῆς ψευδοῦς περὶ τῶν ὄντων δόξης

ἀναστὰς τὰ μὲν τῶν φαινομένων ἔθυσε σχήματα τοὺς δὲ μὴ φαινομένους λόγους φαγὼν τὴν ἐν

πνεύματι φυσικὴν θεωρίαν κατώρθωσενmiddot ὁ δὲ τῆς πολυθέου (80) πλάνης ἀναστὰς αὐτὴν μὲν τῶν

ὄντων τὴν οὐσίαν κατέθυσε τὴν δὲ τῶν ὄντων αἰτίαν κατὰ πίστιν φαγὼν θεολογικῆς ἐνεφορήθη

δυνάμεωςraquo

159

come il perfetto teologo Cosigrave conclude il monaco chi sacrifica tre volte in seacute la

creazione di realtagrave visibili diventa degno di godere dellrsquoordine divino

La tricotomia che egrave qui delineata nellrsquoambito della πρακτικὴ φιλοσοφία puograve

essere cosigrave riassunta

1 chi agisce moralmente bene egrave colui che si lascia alle spalle ogni

tensione passionale rivolta alla mera materialitagrave coltivando cosigrave la

virtugrave pratica

2 chi non coltiva le false opinioni e riesce a contemplare i

modelliforme pure delle realtagrave visibili

3 chi non persevera nellrsquoerrore politeista raggiunge la conoscenza

dellrsquoessenza degli esseri in quanto ha coltivato la disposizione

teologica

Da tutto ciograve emerge come aspetto definitivo che la vita virtuosa nella concezione

del monaco ha come fine il distacco radicale dalla dimensione della pura

materialitagrave in vista di una graduale tensione verso una vita puramente

contemplativa Infatti praticare la πρακτικῆ φιλοσοφία significa metaforicamente

vivere a Ioppe uno dei pochi porti sulla riva del mar Mediterraneo della Palestina

Cosigrave chi si eleva ad osservare la filosofia pratica dice di

essere a Ioppe (5) e colui che abita a Sion in

Gerusalemme cioegrave la torre che egrave stata costruita per la

realizzazione della pace -infatti cosigrave egrave intesa

Gerusalemme- egrave lontano da ogni relazione con il

sensibile quanto il mare egrave lontano rispetto alla posizione

storicamente determinata di Sion e scopre solo chi vive

sulle alture della conoscenza gli spettacoli intellegibili

degli esseri una volta che lrsquointelletto ha estirpato le

forme apparenti degli esseri e accoglie con favore le

riflessioni di realtagrave divine realizzate e manifeste con il

permesso di Dio e che si imprime nella parte principale

del suo essere nella parte piugrave divina Colui che abita a

Ioppe egrave lrsquouomo pratico esamina gli strumenti delle realtagrave

contrarie colui che abita a Sion egrave lrsquouomo gnostico che

indaga la sola bellezza delle realtagrave divine875

875

QTh XXVII 134-148 in Ibidem p 199

laquoὉ τοίνυν τῆς πρακτικῆς φιλοσοφίας οἰκῶν τὸ τῆς κατασκοπῆς ὕψος ἐν Ἰόππῃ (5) λεγέσθω εἶναι

ὁ δὲ τὴν ἐν (135) Ἱεροσολύμοις Σιὼν κατοικῶν τουτέστι τὸ σκοπευτήριον τὸ κατὰ τὴν ὅρασιν τῆς

εἰρήνης ἱδρυμένονmdashτοῦτο γὰρ Ἱερουσαλὴμ ἑρμηνεύεταιmdash πάσης μακρὰν γέγονε τῆς κατrsquo

αἴσθησιν σχέσεως ὅσον ἱστορικῶς τοῦ τόπου τῆς Σιὼν κατὰ τὴν θέσιν ἡ θάλασσα καὶ σκοπεύει

μόνον κατὰ τὸ (140) ὕψος ὑπάρχων τῆς γνώσεως τὰ νοητὰ τῶν ὄντων θεάματα τῇ κατὰ νοῦν

περιαιρέσει τῶν φαινομένων ἐν τοῖς οὖσι σχημάτων καὶ δέχεται τὰς τῶν θείων ἐμφάσεις κατὰ τὸ

θεμιτὸν ἐκφανεῖς τυποῦσας αὐτοῦ τὸ ἡγεμονικὸν πρὸς τὸ θειότερον Ὁ γοῦν οἰκῶν Ἰόππην

160

Scholium

5 Secondo quanto egli afferma Ioppe egrave la disposizione

virtuosa che si prende cura dei danni prodotti dalle realtagrave

sensibili che incontra invece Sion egrave la disposizione

conoscitiva che osserva e accoglie i doni intellegibili876

Lrsquoallegoria delle due cittagrave Ioppe e Sion che simboleggiano rispettivamente la

disposizione pratica e la disposizione gnosticaconoscitiva fa riferimento alla

dicotomia sensibile-spirituale punto di partenza della mediazione realizzata

dallrsquoanima che implica necessariamente un movimento di esclusione-inclusione

esclusione delle realtagrave sensibili attraverso lrsquoattivitagrave pratica ed inclusione delle

realtagrave intellegibili attraverso attivitagrave gnosticheconoscitive-contemplative877

Questa dicotomia dal sapore platonico si arricchisce nellrsquointerpretazione del passo

biblico 1 Co 11 3-5878

nella QTh XXV in cui si propone una nuova bipartizione

in uomo inteso come lrsquoimmagine del νοῦς impegnato nella vita pratica

contemplativa e mistica e in donna lrsquoἐξίς che accompagna questi tre stadi

spirituali La donna da suo canto egrave lrsquoaspetto sensibile di ciascuno di questi tre

stadi rispetto al νοῦς mistico rappresenta la dimensione legata al trascendimento

proprio della vita mistica simbolizza a ogni livello la relazione con le parti

πρακτικός ἐστι καταθεωρῶν τῶν ἐναντίων τὰ θήρατρα ὁ δὲ κατοικῶν ἐν Σιὼν γνωστικός ἐστι

μόνην κατὰ νοῦν τῶν θείων θεωρῶν τὴν εὐπρέπειανraquo 876

Scholium in Ibidem p 201

laquo5 Ἰόππη μὲν ἕξις ἐστὶν ἀρετῆς φησίν τὴν ἐκ τῶν παρακειμένων αἰσθητῶν φυλαττομένη

βλάβηνmiddot ἡ δὲ Σιὼν ἕξις ἐστὶ γνωστική τὴν τῶν νοητῶν σκοπεύουσα χαρισμάτων ὑποδοχήνraquo 877

Massimo ha ben presente lrsquoinsegnamento di Evagrio infatti i Capita practica ad Anatolium

sono un percorso di graduale allontanamento da quei pensieri e attitudini della mente che

influenzando lrsquoagire dellrsquouomo lo allontanano dai comandamenti di Dio e non ne fanno percepire

la bellezza dei comandi del Signore e la gioia del seguirli Evagrio individua otto passioni

generiche (in EVRAGRIUS De octo spiritibus malitiae in PG 40 345-399) da cui deriva la

moltitudine delle altre esse hanno la loro radice ultima nella φίλαυθια amore per se stessi amore

unicamente per il proprio io un sentimento autodistruttivo analizzato da Massimo nella QTh

LVIII (in QTh (Laga-Steel 1990) pp 27-43) Prima di diventare azioni le passioni nascoste nel

cuore si manifestano concretamente nei λόγισμοι pensieri o rispettivamente nei demoni che in

mille modi li suscitano Essi sono lrsquoingordigia la fornicazione lrsquoavarizia la tristezza lrsquoira

lrsquoaccidia la vanagloria la superbia 878

laquo3 Voglio perograve che sappiate che di ogni uomo il capo egrave Cristo e capo della donna egrave luomo e

capo di Cristo egrave Dio 4 Ogni uomo che prega o profetizza con il capo coperto manca di riguardo al

proprio capo 5 Ma ogni donna che prega o profetizza senza velo sul capo manca di riguardo al

proprio capo poicheacute egrave lo stesso che se fosse rasata 6 Se dunque una donna non vuol mettersi il

velo si tagli anche i capelli Ma se egrave vergogna per una donna tagliarsi i capelli o radersi allora si

copraraquo

161

inferiori dellrsquoanima e il loro modo di conoscenza in considerazione di ciograve la

donna deve coprirsi il capo seguendo la tradizione religiosa879

Ogni uomo quindi vale a dire ogni intelletto pratico

naturale e teologico che prega o profetizza che riceve o

dagrave un insegnamento deve tenere il capo scoperto il

Cristo lrsquointelletto pratico non preferisce nulla della fede

e della virtugrave lintelletto naturale non considera nulla al di

sopra del Logos originario lrsquointelletto teologico non

schematizza in alcun modo per mezzo delle realtagrave

esistenti ma trascende le intellezioni e le conoscenze

Anche ogni donna vale a dire la disposizione pratica o

sensazione naturale o pensiero saggio dellrsquointelletto

teologico deve coprirsi il capo essendo ben consolidata

la disposizione pratica distingue le cose che si possono

fare e quelle che non si possono fare egrave sensazione

(percezione sensibile) la capacitagrave della ragione di

conoscere le realtagrave visibili egrave pensiero conoscenza

totalmente indimostrabile delle realtagrave che trascendono

lrsquointellezione880

La lotta contro le passioni dunque egrave il compito fondamentale che ogni devoto egrave

chiamato a realizzare881

e data la predilezione del monaco per le gradazioni e le

differenziazioni egli identifica la filosofia attiva con lrsquoesercizio della virtugrave

seguendo complessivamente lrsquoinsegnamento di Evagrio in modo da ottenere il

dono della sapienza mediante la quale si raggiunge la condizione di totale assenza

delle passioni Infatti la prima modalitagrave di liberazione dalle passioni consiste

nellrsquoastenersi completamente da ogni azione malvagia la seconda nel respingere

ogni pensiero che induce al male la terza consiste nella fermezza totale di fronte

al desiderio che induce alle passioni e infine la quarta modalitagrave consiste nella

completa purificazione anche dalla semplice immaginazione passionale

879

Il velo egrave un segno dellrsquoautoritagrave da cui la donna dipende e che essa deve portare per riconoscere

quella atoritagrave a cui sottintende Cfr 1 Cor 1110 laquola donna deve a motivo degli angeli aver sul

capo un segno dellrsquoautoritagrave da cui dipenderaquo 880

QTh XXV 123-136 in QTh (Laga-Steel 1980) p 165

laquoΠᾶς οὖν ἀνήρ ἤγουν νοῦς πρακτικὸς ἢ φυσικὸς ἢ θεολογικός προσευχόμενος ἢ προφητεύων

τουτέστι διδασκόμενος ἢ διδάσκων ἀκατακάλυπτον ἐχέτω τὴν κεφαλήν (125) τὸν Χριστόν ὁ μὲν

πρακτικός μηδὲν πίστεως καὶ ἀρετῆς προκρίνων ὁ δὲ φυσικός μηδένα τοῦ πρώτου λόγου

ποιούμενος ἄλλον ἀνώτερον ὁ δὲ θεολογικός τὸν ὑπὲρ νόησιν καὶ γνῶσιν καθrsquo ὁτιοῦν μὴ

σχηματίζων ταῖς διὰ τῶν ὄντων νοήσεσι Καὶ πᾶσα γυνή τουτέστιν ἕξις πρακτικοῦ ἢ (130)

αἴσθησις φυσικοῦ ἢ σοφὴ διάνοια θεολογικοῦ νοός κατακαλυπτέσθω τὴν κεφαλήν ἡ μὲν

πρακτικὴ ἕξις τῶν ποιητέων καὶ οὐ ποιητέων ἐπικειμένην ἔχουσα τὴν τοῦ λόγου διάκρισιν ἡ δὲ

αἴσθησις τὴν ἐπὶ τοῖς ὁρωμένοις ἐπιστημονικὴν τοῦ λόγου δύναμιν ἡ δὲ διάνοια τὴν (135)

παντελῶς ἀναπόδεικτον τῶν ὑπὲρ νόησιν γνῶσινraquo 881

Cfr QTh XXXIV in Ibidem pp 235-237 secondo cui la lotta egrave necessaria per ottenere la gnosi

162

Seguendo la tradizione del monachesimo greco Massimo ci presenta i

motivi per cui questa lotta sia necessaria oltre che far emergere la virtugrave rispetto al

peccato la vittoria contro le passioni consente di assicurarsi il possesso della virtugrave

attraverso la fatica e di conservare lrsquoumiltagrave qualora vi sia un progresso La ricerca

della conversione che il peccatore deve intraprendere presuppone che egli

ricerchi il pieno possesso della virtugrave il cui lrsquoesercizio consente di cogliere i λόγοι

divini nascosti nel mondo

Nella QTh LV in cui Massimo spiega a Talassio il passo del Libro di

Esdra dove si enumerano i membri del popolo drsquoIsraele882

offre unrsquoesegesi

spirituale degli 855 cantori e musici compresi nellrsquoelenco I musici sono laquocoloro

che pronunciano la parola divina per mezzo della pratica con i modi delle virtugrave

senza la contemplazioneraquo883

i cantori invece sono laquocoloro che introduconoraquo la

Parola divina agli altri con i modi delle virtugrave laquouniti al piacere conoscitivo che

proviene dalla contemplazioneraquo e procurano cosigrave piacere allrsquoudito spirituale degli

uditori884

Questa differenziazione si fonda sulla distinzione tra i quattro tipi di

ἀπαθείαι (assenza di passioni)

1 astensione assoluta dalle azioni malvagie (ἡ παντελὴς ἀποχὴ τῶν

κατrsquo ἐνέργειαν κακῶν)

2 rifiuto assoluto per il tramite della riflessione di dare lrsquoassenso ai

ragionamenti fallaci (ἡ παντελὴς κατὰ διάνοιαν περὶ τὴν τῶν κακῶν

συγκατάθεσιν ἀποβολὴ λογισμῶν)

3 assoluta assenza di movimento in riferimento al desiderio

concernente le passioni in coloro che colgono tra le cose visibili i

logoi per mezzo di schemi intellegibili (ἡ κατrsquo ἐπιθυμίαν περὶ τὰ πάθη

882

Nella QTh LV Massimo esplicita il significato di Esd 2 64-67 e risponde alla domande di

Talassio riguardo il ruolo dello Spirito Santo e il percheacute sia accostato con precisione al numero dei

cavalli muli e cammelli cfr QTh LV 9-14 in QTh (Laga-Steel 1980) p 481

laquoΠοίησον ἀγάπην τοιούτων μεγάλων καὶ ὑψηλῶν περὶ τῆς ἐκ τῆς αἰχμαλωσίας ἐπανόδου ὑπὸ τοῦ

ἁγίου πνεύματος διὰ τῶν (10) προφητῶν εἰρημένωνmiddot τίς ἡ τοσαύτη ταπεινότης καὶ ἀκαιρόγραφος

ἐξήγησις καὶ ἀναξιότης τοῦ πνεύματος καμήλων μνημονεῦσαι καὶ ἵππων καὶ ἡμιόνων καὶ ὄνων

καὶ ταῦτα μετὰ ἀκριβείας ἀριθμοῦraquo 883

QTh LV 335-337 in Ibidem p 501 laquoΨάλται εἰσὶν οἱ τὸν θεῖον λόγον τοῖς τῶν ἀρετῶν τρόποις ἄνευ θεωρίας κατὰ τὴν πρᾶξιν

ἀναφωνοῦντεςraquo 884

QTh LV 338-341 in Ibidem

laquoΨαλτῳδοί εἰσιν οἱ τὸν θεῖον λόγον τοῖς τῶν ἀρετῶν τρόποις μετὰ τῆς κατὰ τὴν θεωρίαν

γνωστικῆς τερπνότητος τοῖς ἄλλοις μυσταγωγοῦντες καὶ τὰ νοητὰ αὐτῶν ὦτα καθηδύνοντεςraquo

163

παντελὴς ἀκινησία ἐν τοῖς διὰ τῶν σχημάτων τοὺς λόγους νοητῶς

θεωμένοις τῶν ὁρωμένων)

4 la completa catarsi financo dalla pura e semplice rappresentazione

immaginifica delle passioni (ἡ καὶ αὐτῆς τῆς ψιλῆς τῶν παθῶν

φαντασίας παντελὴς κάθαρσις)885

Dai quattro tipi di ἀπαθείαι conseguono quattro forme di progresso

spirituale astenersi dal male seguire i comandamenti seguire la legge di natura e

contemplarla implicano il principio stoico dellrsquohomologoumeacutenos te phyacutesei zeacuten il

vivere in accordo con la natura alla luce del Logos cristiano Infatti vivere alla

luce del Logos chiarisce il corretto rapporto fra felicitagrave e virtugrave solo lrsquouomo

saggio colui che pratica questi quattro tipi di ἀπαθείαι vive in accordo con il

λόγος della natura e in un certo senso pratica lrsquooikeacuteiosis stoica ossia il conoscere

e lrsquoessere se stessi adattandosi allrsquoordine naturale del cosmo Lrsquouomo puograve

dunque scegliere di praticare il ldquodovererdquo in senso stoico886

ovvero una scelta

razionalmente giustificata che risulta necessaria in considerazione

dellrsquoimmanentismo monistico presente nella realtagrave cosigrave concepita dal Confessore

Il valore morale di un atto dipende soltanto dallrsquointenzione che si conforma al

logos infatti qualsiasi fattore esterno altera irrimediabilmente il valore morale di

unrsquoazione Secondo gli stoici questa perfetta azione morale katoacuterthoma risulta

pura solo se lo egrave anche lrsquointenzione per questo motivo egrave necessario esercitare

queste quattro ἀπαθείαι Realizzare quindi un katoacuterthoma risulta una

progressione da parte di chi ha acquisito lrsquohabitus delle virtugrave che risulta fonte di

conoscenza nella vita pratica

885

QTh LV 201-211 in Ibidem p 493

laquoΠρώτη γάρ ἐστιν ἀπάθεια ἡ παντελὴς ἀποχὴ τῶν κατrsquoἐνέργεια κακῶν ἐν τοῖς εἰσαγομένοις

θεωρουμένη δευτέρα δὲ ἡ παντελὴς κατὰ διάνοιαν περὶ τὴν τῶν κακῶν συγκατάθεσιν ἀποβολὴ

λογισμῶν ἐν τοῖς μετὰ λόγουτὴν ἀρετὴν μετιοῦσι γινομένη τρίτη ἡ κατrsquoἐπιθυμίαν περὶ τὰ πάθη

παντελὴς ἀκινησία ἐν τοῖς διὰ τῶν σχημάτων τοὺς λόγους νοητῶς θεωμένοις τῶν ὁρωμένων

τετάρτη ἀπάθεια ἡ καὶ αὐτῆς τῆς ψιλῆς τῶν παθῶν φαντασίας παντελὴς κάθαρσις ἐν τοῖς διὰ

γνώσεως καὶ θεωρίας καθαρὸν καὶ διειδὲς ἔσοπτρον τοῦ θεοῦ ποιησαμένοις τὸ ἡγεμονικὸν

συνισταμένηraquo 886

DIOGENES LAERZIUS Philosophorum vitae VII 108-109 in DIOGENES LAERTIUS Vitae

Philosophorum Vol I Libri I-X ed M Marcovich Stuttgart and Leipzig BG Teubner 1999

laquoτὸ καθῆκον δέ ὅσα μὴ αἱρεῖ λόγος ὡς ἔχει τὰ τοιαῦτα γονέων ἀμελεῖν ἀδελφῶν ἀφροντιστεῖν

φίλοις μὴ συνδιατίθεσθαι πατρίδα ὑπερορᾶν καὶ τὰ παραπλήσια οὔτε δὲ καθήκοντα οὔτε παρὰ τὸ

καθῆκον ὅσα οὔτε αἱρεῖ λόγος πράττειν οὔτε ἀπαγορεύει οἷον κάρφος ἀνελέσθαι γραφεῖον

κρατεῖν langἢrang στλεγγίδα καὶ τὰ ὅμοια τούτοιςraquo

164

In questa griglia interpretativa di matrice stoica non viene comunque

tralasciata la concezione aristotelica secondo cui il bene umano deve essere

rintracciato nella natura degli uomini unico ambito in cui egrave possibile e necessaria

la realizzazione della natura umana in vista di uno skopoacutes Infatti Aristotele non

intende stabilire quale sia lrsquoessenza delle passioni887

piuttosto mira a mettere in

relazione il mutamento del soggetto giudicante con il giudizio che provocato da

tal mutamento interessa lrsquoazione pratica Il monaco conscio dellrsquoinsegnamento

aristotelico descrive il πάθος non come una componente in seacute ma come una

componente soggettiva della φύσις umana le differenti passioni infatti non

vengono esaminate in base a principi che presuppongano un biologismo

materialistico ma piuttosto sono considerate inclinazioni che se assecondate non

consentono una progressione per raggiungere lrsquoascesi

La πρακτικὴ φιλοσοφία nellrsquoambito della speculazione di Massimo il

Confessore egrave una vera e propria scienza dello spirito e consiste nellrsquoesercizio

delle virtugrave e nella liberazione dalle passioni necessarie per avviare il

procedimento ascetico attraverso lrsquointerpretazione non allegorica dei passi biblici

proposti da Talassio

Emerge dallrsquoanalisi fino ad ora condotta che la natura umana egrave costituita

da una realtagrave noetica e da una dimensione etica888

e che il male egrave insito

potenzialmente nello squilibrio fra la parte razionale e irrazionale dellrsquouomo889

determinato dallrsquoattivitagrave della prima quando questa non sia conforme alla sua

natura Se i πάθη indicano il sintomo del male dellrsquouomo conviene dunque

887

ARISTOTELES Rethorica 1378 a 19-20 Aristotele si occupa della passione nella Metaphysica

(1010 a passim) in cui la collega strettamente alla δύναμις come una delle sue manifestazioni e

(1020 b) in cui il medesimo concetto egrave studiato come necessariamente relativo allrsquoattivitagrave Nelle

Categorie 9 a 28-29 la passione egrave definita come un genere delle qualitagrave e ibidem 9b 35 il

concetto di passione egrave quello legato a quello di modificazione di una qualitagrave sia in base ad elementi

naturali sia in base ad elementi instabili e passeggeri In particolar modo per la nostra ricerca egrave

interessante il passo Topica VI 145 a 4 secondo cui ogni passione potenziandosi allontana

lrsquooggetto dallrsquoοὐσία Il dominio sulle passioni non puograve esserci se non vi egrave unrsquo οὐσία vera e propria

dominio che puograve essere possibile nel sistema speculativo del monaco Massimo 888

Nella QTh XXXIII 26-40 in QTh (Laga-Steel 1980) p 229 e 231 sono spiegati i paralleli fra

corpo (σῶμα) e anima (ψυχή) e carne (σαρκὸς) e spirito (inteso sia come νοῦς sia come πνεῦμα) 889

QTh LVIII 103-106 in QTh (Laga-Steel 1990) p 33

laquoΝοῦς γὰρ καὶ αἴσθησις ἀντικειμένην ἔχουσι πρὸς ἄλληλα τὴν κατὰ φύσιν ἐνέργειαν διὰ τὴν τῶν

αὐτοῖς ὑποκειμένων (12) ἀκροτάτην διαφορὰν καὶ ἑτερότηταraquo Scolium in Ibidem p 41

laquo12 Ὑπόκειται τῇ μὲν αἰσθήσει τὰ αἰσθητὰ τῷ δὲ νῷ τὰ νοητὰmiddot πολλὴ γνοῦσιν διαφορὰ νοητῶν

ἐστι καὶ αἰσθητῶνraquo

165

distinguerli secondo due modalitagrave specifiche come un turbamento morale

dellrsquoequilibrio umano e come un segno di un peccato orginario890

Le passioni

gorgogliano nellrsquouomo891

e per essere annientate egrave necessario compiere una serie

di esercizi ascetici come digiuni veglie preghiere in piedi letture di testi che

trattano dei vizi della gloria della ricchezza della dissolutezza892

Secondo il

monaco Massimo dunque chi si sforzeragrave di raggiungere la perfezione combatteragrave

le passioni rivolgendosi a Dio893

e lrsquoesercizio della virtugrave egrave ritenuta quellrsquoattivitagrave

pedagogica che ha il compito di condurre lrsquointelletto a vedere le realtagrave esterne in

modo puro894

Infatti secondo il monaco con la filosofia si domina il desiderio

passionale895 e solo purificandosi da esso si puograve giungere alla gnosi

Senza dubbio pur rimanendo coerente alla tradizione degli Alessandrini e

dei Padri Cappadoci la concezione del monaco della filosofia pratica manifesta

anche delle peculiaritagrave specifiche considerato nel suo aspetto positivo il seguire i

comandamenti che conduce allrsquoagape allrsquoamore di Dio e del prossimo e quindi

ad un alto grado della vita morale implica da parte del credente una piena

coscienza della propria componente appetitiva e allo stesso tempo il suo completo

controllo in altri termini la filosofia pratica egrave un esercizio di accettazione dei

limiti della propria umanitagrave finalizzato al desiderio di acquisizione delle essenze

intellegibili segno ed espressione del divino

890

Il monaco nella QTh XLII 28-75 in QTh (Laga-Steel 1980) pp 285-288 esplicita come nella

tentazione si distingue lrsquoeffetto etico del peccato e il castigo naturale precisamente la tentazione

della voluttagrave che genera il peccato e la tentazione intesa come tribolazione che si esprime

attraverso il dolore 891

Cfr Ep XXXIV in PG 91 628 D e cfr Cap de car II 87 in PG 90 1013 A 892

In Cap de car II 18 e ss in PG 90 989 B-C il monaco parla del combattimento contro i

pensieri di dissolutezza mendiante le preghiere e le lacrime in Ibidem III 13 in PG 90 1020 C il

monaco dagrave istruzioni pratiche per superare le dissolutezze e lrsquoira il cui riassunto si puograve leggere in

Ibidem IV 48 ss in PG 90 1057D-1060 A 893

Cfr Ibidem III 72 in PG 90 1040 A-B 894

Cfr Cap de car II 64 in PG 90 1005 A Inoltre bisogna ricordare che il monaco Massimo egrave

perfettamente coerente con la tradizione a lui precedente Infatti Evagrio attribuisce alle passioni

dellrsquoanima e del corpo differenti classi di demoni e illustra la loro tattica di assalire lrsquoanimo

umano invece in Massimo non ritroviamo una piena ripresa di questa schematizzazione che di

sicuro risulta essere il presupposto per affermare che per combattere le passioni egrave necessario

esercitare le virtugrave che deve crescere e irrobustirsi con un atteggiamento drsquoanimo attivo Cfr

EVAGRIUS PONTICUS Capita practica ad Anatolium I 13 in PG 40 1224D e I 25 in PG 40 1228

C e cfr MAXIMUS CONFESSOR Ep VIII in PG 91 441 C e 444 C e Amb ad Io 5 in PG 91 1060

C 895

Myst 6 in PG 91 684 B

laquoΚαὶ ὣσπερ οὗτος ὁ καθrsquoἡμᾶς ἄνθρωπος φιλοσοφίᾳ κρατῶν τῆς ἐμπαθοῦς ὀρέξεώς τε καὶ ὁρμῆς

μαραίνει τὴν σάρκα οὓτω καὶ ἡ ἁγία Γραφὴ νοουμένη πνευματικῶς τὸ γράμμα ἑαυτῆς

περιτέμνειraquo

166

Il primato assegnato alla dimensione intellettuale egrave solo in parte

paragonabile allrsquoanaloga tendenza dei Padri Cappadoci ricordati dal monaco

infatti essa non rappresenta una particolare forma di vita accessibile solo a pochi

ma piuttosto un criterio di vita aperto a tutti e capace di porre nella giusta luce

qualsiasi aspetto della vita umana Il monaco Massimo quindi rifiuta lrsquoalternativa

tra laquovita attivaraquo e laquovita contemplativaraquo sostenendo invece il primato della laquovita

razionaleraquo cioegrave della vita secondo il logos che le comprende entrambe in quanto

sintesi della conoscenza razionale del divino

Lrsquoimpianto intellettualistico dellrsquoetica del Santo monaco conduce ad una

importante conseguenza lrsquouomo virtuoso egrave colui che ha soppresso ogni passione

Le passioni eccezion fatta per il dolore non sono necessariamente fondate su

giudizi oggettivamente errati (si puograve per esempio provare piacere per una cosa

buona) egrave solo la loro intensitagrave che egrave sempre da respingere proprio percheacute

impedisce di distinguere il vero dal falso (e infatti egrave possibile provare piacere

anche per una cosa cattiva mentre di essa egrave impossibile provare gioia)

Tale riflessione seppure se coerente con le premesse dello stoicismo

antico facilmente poteva essere accusata di ricadere dopo averla formalmente

respinta nella prescrizione aristotelica di moderare piuttosto che sopprimere le

passioni Lo sviluppo dellrsquoattivitagrave pratica che costituisce lo stadio iniziale

dellrsquoascesi consente di raggiungere un secondo stadio la contemplazione

naturale pur rimanendo ancorato ancora alla sfera umana Il fatto che nellrsquouomo

la vita secondo natura si identifichi con una vita secondo il Logos permette di

riformulare il fine della vita umana anche come una conformitagrave ai precetti divini

Non si tratta ovviamente di una conformitagrave di tipo formale percheacute il credente

anche se non virtuoso egrave comunque sempre in relazione con lrsquoessenza divina in

quanto parte del cosmo creato La virtugrave consiste invece nellrsquoadeguarsi

spontaneamente e volontariamente ai precetti divini cosigrave da raggiungere il

secondo gradino del procedimento ascetico

167

12 Secondo gradino la theoria

Il concetto di ldquoascesardquo dellrsquouomo a Dio egrave tra quelli piugrave ricorrenti nel cristianesimo

antico ma esso varia e si caratterizza in modo sempre piugrave specifico con il passare

dei secoli e con lrsquoapporto e lrsquoinflusso di significative tradizioni come quella

connessa alla disciplina monastica896

Per raggiungere lrsquoascesi Massimo

cosciente di un fondamentale dualismo conoscitivo tra attivitagrave teoretica e attivitagrave

pratica adotta la progressione graduale di sapore evagriano che prevede come

primo stadio lrsquoattivitagrave pratica (πρακτικὴ φιλοσοφία - πρᾶξις) come secondo la

contemplazione naturale (φυσικὴ θεωρία) e infine come terzo la sapienza

teologica (θεολογία)897

Massimo riprendendo la concezione evragriana secondo

cui lrsquoinizio della vita attiva egrave la fede e la sua fine egrave lrsquoamore che apre la porta alla

gnosi e alla contemplazione naturale898

usa senza alcun rigore terminologico i

termini γνῶσις e φυσική θεωρία899

che risultano interscambiabili per indicare ldquoil

vedere con gli occhirdquo gli oggetti delle realtagrave eterne o intellettuali Azione e

contemplazione concorrono alla salvezza umana900

in quanto per mezzo di

896

Gli studi sulla nozione di θεωρία e della vita contemplativa sono stati spesso limitati a Platone e

Aristotele ma gli studi piugrave recenti dimostrano che lrsquointeresse per contemplazione egrave sopravvissuto a

lungo dopo il periodo classico Cfr Theoria Praxis and the Contemplative Life after Plato and

Aristotle ed by T Beacutenatouiumll and M Bonazzi Leiden 2012 897

La tripartizione risale ad Evagrio secondo cui la via per la salvezza si ottiene per mezzo della

filosofia attiva la contemplazione naturale nello spirito la mistagogia teologica cfr EVAGRIUS

PONTICUS Capita practica ad Anatolium I 1 in PG 40 1221 D 898

Cfr Ibidem I 56 in PG 40 1221 B-C 899

Per quanto riguarda la terminologia il monaco usa espressioni virtugrave e gnosi in

QTh XLVII 30-35 63-67 143-154 in QTh (Laga-Steel 1980) pp 313-321

QTh XLVIII 209-221 in Ibidem p 343

QTh L 123-148 in Ibidem pp 385 e 387

QTh LV 127-139 in Ibidem pp 487 e 489

QTh LVI 85-93 in QTh (Laga-Steel 1990) pp 7 e 9

QTh LXIII 335-355 in Ibidem p 167

QTh LXIV 390-394 in Ibidem p 211

QTh LXV 466-475 795-808 in Ibidem pp 279-281 e p 303

La coppia ldquovirtugrave e gnosirdquo ritorna anche in altre opere cfr Cap de car I 92 in PG 90 981 B e

Amb ad Io 6 in PG 91 1065 D Amb ad Io 10 in PG 91 1121 B e Ep XXXVIII in PG 91 632

D Il monaco usa molto spesso il binomio ldquoazione e contemplazionerdquo sei seguenti contesti

QTh XLVIII 194-205 in QTh (Laga-Steel 1980) p 341

QTh L 135-148 in Ibidem p 387

QTh LI 72-88 e 118-127 in Ibidem p 399 e 401

QTh LII 73-88 e 162-171 in Ibidem p 419 e pp 423-425

QTh LIII 93-100 in Ibidem p 435

QTh LXIII 401-413 in QTh (Laga-Steel 1990) p 171 900

QTh LXIII 390-397 in Ibidem

laquo(hellip) τὸ τῆς σωτηρίας ἡμῶν μυστήριον (hellip) καὶ τὴν μὲν πρᾶξιν θεωρίαν ἐνεργουμένην τὴν δὲ

θεωρίαν πρᾶξιν μυσταγωγουμένην καὶ συντόμως εἰπεῖν τὴν μὲν ἀρετὴν φανέρωσιν γνώσεως

τὴν δὲ γνῶσιν ἀρετῆς συντηρητικὴν ἐργαζόμενον δύναμιν καὶ διrsquoἀμφοῖν ἀρετῆς λέγω καὶ

168

entrambe si forma unrsquounica sapienza901

ma il monaco chiarisce che la πρᾶξις pur

essendo sigillo della gnosi902

non garantisce alcuna utilitagrave se non egrave guidata dalla

contemplazione903

Il binomio azione-contemplazione viene cosigrave esplicitato

attraverso le figure di Giovanni e Paolo delineate nella QTh IX904

γνώσεως μίαν σοφίαν συνισταμένην ἐπιδεικνύμενονraquo In questo passo secondo il monaco la

prassi rende possibile la contemplazione cosigrave allo stesso modo la contemplazione fa della prassi

una mistagogia Analogamente cosigrave come la virtugrave egrave la manifestazione della conoscenza

questrsquoultima risulta lrsquoespressione della virtugrave ed entrambe sia la conoscenza sia la virtugrave

costituiscono unrsquounica salvezza 901

QTh LXIII 392393 in Ibidem p 171 laquoτὴν δὲ θεωρίαν πρᾶξιν μυσταγωγουμένηνraquo 902

Q Theop in PG 90 1393 A 903

Amb ad Io in PG 91 1389 A 904

QTh IX in QTh (Laga-Steel 1980) p 79 e 81

laquoΤί λέγει πάλιν ὁ ἅγιος Ἰωάννης ἀδελφοί νῦν τέκνα θεοῦ (2) ἐσμεν καὶ οὔπω ἐφανερώθη τί

ἐσόμεθα Εἰ οὔπω ἐφανερώθη τί ἐσόμεθα πῶς ὁ ἅγιος Παῦλος λέγει ἡμῖν δὲ ἀπεκάλυψεν ὁ θεὸς

διὰ τοῦ πνεύματοςmiddot τὸ γὰρ πνεῦμα πάντα ἐρευνᾷ καὶ τὰ (5) βάθη τοῦ θεοῦ Πῶς δὲ καὶ τοιαῦτα

φιλοσοφεῖ περὶ τοῦ τί ἐσόμεθα Ἀποκρίσις Ὁ μὲν ἅγιος εὐαγγελιστὴς Ἰωάννης τὸν τρόπον τῆς

μελλούσης τῶν γενομένων ἐνταῦθα τέκνων τοῦ θεοῦ διὰ τῶν κατὰ τὴν πίστιν ἀρετῶν θεώσεως

ἠγνοηκέναι (10) λέγει μήπω φανερωθείσης τῆς αὐθυπάρκτου κατὰ τὸ εἶδος τῶν μελλόντων

ἀγαθῶν ὑποστάσεως Διὰ πίστεως γὰρ ἐνταῦθα περιπατοῦμεν ἀλλrsquo οὐ διὰ εἴδους Ὁ δὲ ἅγιος

Παῦλος τὸν ἐπὶ τοῖς μέλλουσιν ἀγαθοῖς θεῖον σκοπὸν λέγει διrsquo ἀποκαλύψεως εἰληφέναι οὐ μὴν

αὐτὸν ἐγνωκέναι τὸν (15) κατὰ τὸν θεῖον σκοπὸν τῆς ἐκθεώσεως τρόπον Διὸ λέγει σαφῶς ἑαυτὸν

ἑρμηνεύων κατὰ σκοπὸν διώκω πρὸς τὸ βραβεῖον τῆς ἄνω κλήσεως γνῶναι δηλονότι θέλων ἐκ

τοῦ παθεῖν τὸν τρόπον τῆς κατrsquo ἐνέργειαν ἐκπληρώσεως τοῦ θείου καὶ αὐτῷ διrsquo ἀποκαλύψεως

ἐνταῦθα γνωσθέντος (20) σκοποῦ τῆς ἐκθεωτικῆς τῶν ἀξιουμένων δυνάμεως Συνᾴδουσιν οὖν οἱ

ἀπόστολοι διὰ τῆς δοκούσης ἐναντιοφανοῦς διδασκαλίας ἀλλήλοις συμπνέοντες ὡς ὑφrsquo ἑνὸς καὶ

τοῦ αὐτοῦ κινούμενοι πνεύματος Ὁ μὲν γὰρ τοῦ τρόπου τῆς μελλούσης κατὰ τὴν χάριν θεώσεως

ὁμολογεῖ τὴν ἄγνοιαν (25) ὁ δὲ τοῦ σκοποῦ μεγαλοφυῶς εἰσηγεῖται τὴν εἴδησινὍτι δὲ ταύτης

ἔχεται τῆς γνώμης ὁ μέγας ἀπόστολος αὐτὸς ἑαυτοῦ διὰ πάντων τῶν θείων αὐτοῦ λόγων μάρτυς

καθέστηκεν ποτὲ μὲν πᾶσαν καταργηθήσεσθαι φάσκων γνῶσιν καὶ προφητείαν ποτὲ δὲ οὔπω

λογιζόμενος ἑαυτὸν (30) κατειληφέναι ποτὲ δὲ διrsquo ἐσόπτρου καὶ αἰνιγμάτων βλέπειν λέγων τὰ

μέλλοντα καὶ εἶναι καιρὸν ὅτε τῆς πρόσωπον πρὸς πρόσωπον τῶν ἐλπιζομένων μεγάλης καὶ ὑπὲρ

νόησιν ἀπολαύειν χάριτος ποτὲ δὲ ἐκ μέρους γινώσκειν ὁμολογῶν καὶ ἐκ μέρους προφητεύειν

ποτὲ δὲ χρῆν αὐτὸν (35) γνώσεσθαι καθὼς καὶ ἐπεγνώσθη διαρρήδην βοῶν ὡς οὔπω δηλονότι

γνοὺς τὸ γνωσθησόμενον Καὶ συντόμως εἰπεῖν τὸ ὅταν ἔλθῃ τὸ τέλειον τὸ ἐκ μέρους

καταργηθήσεται τῷ ἀποστόλῳ εἰρημένον ταὐτὸν εἶναί μοι φαίνεται τῷ οὔπω ἐφανερώθη τί

ἐσόμεθα λεχθέντι τῷ θεολόγῳraquo Trad it laquoChe cosa intende il santo Giovanni (quando scrive)

fratelli ora siamo figli di Dio che ancora non ci ha mostrato che cosa saremo Se non ci egrave stato

mostrato che cosa saremo che cosa significa quanto afferma il santo Paolo Dio si svela a noi per

mezzo dello spirito scruta ogni cosa e le profonditagrave di Dio904

Dunque in che senso fare filosofia

(ragionare) su che cosa saremo Risposta Il Santo Evangelista Giovanni dice di ignorare

completamente il modo in cui avviene la divinazione da parte di coloro che sono diventati figli di

Dio per mezzo della fede di ignorare la sostanza ciograve che sussiste di per seacute secondo la forma di

ciograve che saranno i beni futuri Camminiamo infatti nella fede e non nelle visioni (2 Co 5 6) Il

Santo Paolo afferma che il fine di Dio (insito) nei beni futuri si comprende per mezzo della

rivelazione (cfr Gal 112) e che non si conosce la natura divina a causa della quale accade la

deificazione Cosigrave ha detto - e lui stesso interpreta sapientemente mi precipito verso la meta per

ottenere il premio della piugrave alta vocazione (di Dio in Gesugrave Cristo) cioegrave vale a dire che vuole

conoscere sperimentando la natura della perfezione di Dio in atto e per questo vuole conoscere per

mezzo della rivelazione dellrsquooggetto giagrave conosciuto della divinizzazione (vale a dire) la potenza

che divinizza coloro che ne sono degni Gli apostoli celebrano insieme Dio animati da uno stesso

spirito secondo un insegnamento ritenuto dagli altri apparentemente contraddittorio come (se

fossero) guidati da un solo e medesimo Spirito Infatti (lrsquoapostolo Giovanni) ammette di ignorare

169

La QTh IX ha come oggetto due passi biblici 1 Gv 32 e 1 Cor 210 Riguardo il

passo di Giovanni Talassio chiede al monaco Massimo il senso dellrsquoespressione

che cosa saremo nel momento in cui si manifesteragrave Dio poicheacute non siamo in

grado di conoscerlo riguardo il passo dei Corinzi Talassio chiede come sia

possibile conoscere Dio per mezzo dello Spirito Santo Come sia possibile

coniugare il fatto che non conosciamo Dio al fatto che per fede sappiamo che Egli

si rivela attraverso lo Spirito Santo egrave una sintesi della domanda di partenza in cui

Talassio mette a confronto due passi del Nuovo Testamento con un semplice

ragionamento

Massimo spiega che secondo lrsquoevangelista Giovanni il credente ignora

completamente il modo in cui avviene la divinizzazione (θείωσιςdeificatio)905

e

la profetizzazione del futuro secondo il necessario ordine del mondo di cui il

credente ignora la sostanza (substantiaὑποστάσις)906

ovvero ciograve che sussiste di

per seacute e la forma (εἶδοςspeciem) di ciograve che saragrave un bene futuro Secondo Paolo

invece con la rivelazione si conosce lo scopo divino della creazione ma non la

perfetta natura divina che puograve essere compresa attraverso il metodo apofatico

In base a queste premesse Massimo chiarisce che gli apostoli sono mossi

dallo stesso Spirito Santo e che i loro insegnamenti potrebbero apparire

contraddittori infatti Giovanni ammette di ignorare la natura del lsquoche cosa

la natura di ciograve che saragrave per mezzo della grazia della divinizzazione lrsquoaltro (Paolo) introduce la

conoscenza dellrsquooggetto Cosigrave questrsquoultimo grande apostolo egrave della stessa opinione in quanto

medesimo testimone delle parole divine ora dicendo che la conoscenza e la profezia saranno

abolite (cfr 1 Co 138) ora dicendo non ho raggiunto la meta (Fil 3 13-14) ora vedere in modo

confuso come in uno specchio (1 Co 1312) ora affermando che ci sarebbe una visione futura

quando ldquoallora vedremo a faccia a facciardquo in cui godere la grande grazia al di lagrave del pensiero ora

riconoscendo che noi conosciamo in parte e profetiziamo in parte (1 Co 139) dunque egrave evidente

che ciograve che si deve conoscere vada conosciuto E per dirla in breve con le parole dellApostolo

quando ciograve che egrave perfetto si manifesta mi sembreragrave la stessa cosa di ciograve che viene detto dal

Teologo che cosa saremo non egrave stato ancora rivelatoraquo 905

Essa era ammessa dagli Stoici come una prova dellrsquoesistenza del destino Infatti Crisippo

riteneva che le profezie degli indovini non sarebbero vere se tutte le cose non fossero dominate dal

destino (cfr EUSEBIUS Praep Ev IV 3 136) Allo stesso modo per Plotino la divinazione egrave

possibile dallrsquoordine complessivo dellrsquouniverso per il quale ogni cosa dellrsquouniverso puograve essere

assunta come segno delle altre infatti gli astri sono come lettere scritte nel cielo che nonostante le

altre funzioni hanno anche quella di significare lrsquoavvenire (cfr PLOTINUS Enn II 37) Cfr J C

LARCHET La divinisation de lrsquohomme selon saint Maxime le Confesseur Paris 1996 e E

AYROULET De lrsquoimage agrave lrsquoimage Reacuteflexions sur un concept clef de la doctrine de la divinization

de Saint Maxime le Confesseur Roma 2013 906

Questa terminologia richiama quella plotiniana delle tre sostanze del mondo intellegibile (Uno

Intelligenza e Anima che corrispondono alla luce sole e luna cfr PLOTINUS Enn III 41 V 1

10) Nelle discussioni trinitarie dei primi secoli fu utilizzato al posto di πρόσωπον persona per

questo il termine ipostasi viene utilizzato per designare la sostanza individuale cioegrave la persona

170

saremorsquo nonostante la grazia della divinizzazione invece Paolo enuncia la

conoscenza dellrsquooggetto ovvero la deificazione come obiettivo della vita

spirituale In altri termini Massimo intende Paolo espressione di fede e Giovanni

come espressione di contemplazione entrambi pur distinti e separati attuano la

salvezza insieme

Questo esempio che rivela la complessitagrave della riflessione esegetico-

teologica di Massimo ci consente al contempo di comprendere come e in quali

ambita lrsquoarticolata argomentazione del monaco giunga a snodarsi La

contemplazione segue la prassi907

di cui non rappresenta comunque un

superamento entrambe sono indissolubili e complementari908

in quanto laquocolui che

cerca il Signore per mezzo della contemplazione senza la prassi non puograve

trovarloraquo909 ed egrave laquopuro colui che porta a termine la prassi con la conoscenza e la

contemplazione non infruttuosaraquo910

La contemplazione ha come oggetti la natura e la Sacra Scrittura e la sua

modalitagrave di attuazione si diversifica in base allrsquooggetto a cui essa si riferisce

infatti quando egrave una φυσικὴ θεωρία ovvero una contemplazione riferita alla

natura puograve ascriversi alle realtagrave visibili e alle realtagrave intellegibili Nella QTh X in

cui Talassio chiede il significato del versetto biblico laquoSappiamo che chiunque egrave

nato da Dio non pecca chi egrave nato da Dio preserva se stesso e il maligno non lo

toccaraquo911 e come esso si concilia con un altro versetto laquoTemete il Signore suoi

santi nulla manca a coloro che lo temonoraquo912 il monaco risponde nel modo

seguente913

chi ha raggiunto la contemplazione naturale nello spirito comprende i

907

Cfr QTh LV 201-211 in QTh (Laga-Steel 1980) p 493 908

Cfr QTh III 41-46 in Ibidem p 63 909

QTh XLVIII 151-153 in Ibidem p 339

laquoὉ γὰρ ἐκζητῶν διὰ θεωρίας τὸν κύριον χωρὶς πράξεως οὐχ εὑρίσκει τὸν κύριον ὅτι οὐκ ἐν φόβῳ

κυρίου τὸν κύριον ἐξεζήτησενraquo 910

QTh LVIII 52-53 in QTh (Laga-Steel 1990) p 31

laquo(hellip) ὁλόκληρός ἐστιν ὁ καὶ τὴν πρᾶξιν μετὰ γνώσεως καὶ τὴν θεωρίαν οὐκ ἄπρακτον διανύωνraquo 911

1 Gv 418 912

Sal 3310 913

Lrsquoespressione del versetto coloro che lo circondano (Sal 888) egrave spiegata dal monaco secondo

una differenziazione ben precisa coloro che sono dietro il Signore seguono irreprensibilmente i

comandamenti secondo la virtugrave pratica coloro che sono posti a sinistra sono quelli che hanno

raggiunto la contemplazione naturale nello spirito percheacute capiscono i giudizi divini e coloro che

sono posti a destra sono quelli che hanno ricevuto la conoscenza immateriale delle realtagrave

intellegibili pura conoscenza della rappresentazione sensibile Infine coloro che sono posti davanti

171

giudizi divini in quanto egrave riuscito a cogliere il logos presente negli esseri creati914

a scrutarli e a ricavarli

Infatti nella QTh XXV il monaco chiarisce che lrsquointelletto ha la possibilitagrave

di cogliere le realtagrave visibile solo per mezzo della contemplazione naturale915

e

nella spiegazione del versetto biblico 1 Co 11 3-12916

considera lrsquouomo come il

sono quelli che a causa dellrsquoardore traboccano del desiderio di cogliere intellegibile orientato alla

bellezza divina in quanto sono degni di godere della visione beatifica faccia a faccia Cfr QTh X 80-95 in QTh (Laga-Steel 1980) p 87

laquoΤί δὲ βούλεται τὸ περικύκλῳ αὐτοῦ λεγόμενον εἰ δοκεῖ κατανοήσωμεν Ὁ γὰρ κυκλούμενος καὶ

ἐμπρὸς καὶ ὀπίσω καὶ ἐκ δεξιῶν καὶ ἐξ ἀριστερῶν ἔχει τοὺς περικυκλοῦντας αὐτόν Ἐπειδὴ τοίνυν

καὶ ὁ κύριος ἔχει τοὺς περικυκλοῦντας νοήσωμεν τοὺς μὲν ὀπίσω τοὺς διὰ τῶν ἐντολῶν κατὰ τὴν

πρακτικὴν ἀρετὴν ἀμέμπτως ὀπίσω κυρίου τοῦ θεοῦ πορευθέντας τοὺς ἐξ ἀριστερῶν δὲ τοὺς τὴν

φυσικὴν ἐν πνεύματι θεωρίαν μετὰ τῆς τῶν κριμάτων εὐσεβοῦς ἀναλήψεως καταρθώσαντας ndash

φησὶ γὰρ περὶ τῆς σοφίας ἡ τῶν Παροιμιῶν βίβλος ἐν δὲ τῇ ἀριστερᾷ αὐτῆς πλοῦτος καὶ δόξα -

τοὺς ἐκ δεξιῶν δὲ τοὺς καθαρὰν αἰσθητῆς φαντασίας δεξαμένους τὴν ἄυλον γνῶσιν τῶν νοητῶν -

ἐν γὰρ τῇ δεξιᾷ αὐτῆς φησί ἔτη ζωῆς - τοὺς δὲ ἐμπρὸς τοὺς διrsquoὑπερβάλλουσαν περὶ τὸ θεῖον

κάλλος ἐρωτικὴν τῆς κατὰ νοῦν ἐφέσεως ζέσιν ἀξιωθέντας τῆς πρόσωπον πρὸς πρόσωπον

ἀπολαύσεωςraquo 914

Cfr QTh XIII 6-13 in QTh (Laga-Steel 1980) p 95 915

Cfr QTh XXV 34-53 in Ibidem p 161

laquoΚαὶ πάλιν ἀνήρ ἐστιν (4) ὁ τῆς φυσικῆς ἐν πνεύματι θεωρίας ἐπιμελούμενος νοῦς κεφαλὴν ἒχων

τὸν κατὰ πίστιν ἐκ τῆς τῶν ὁπωμένων διακοσμήσεως γενεσιουργὸν τοῦ παντὸς λόγον

διαδεικνύμενον ὃν οὐ καταισχύνει καλύπτων καὶ οἷον ὑποτιθείς τινι τῶν ὁρωμένων ὁ νοῦς καὶ

ἄλλο τὸ παράπαν αὐτοῦ ποιούμενος ὑψηλότερον Γυνὴ δὲ τοῦ τοιούτου νοός ἐστιν ἡ σύνοικος

αἴσθησις διrsquoἧς ἐπιδατεύει τῇ φύσει τῶν αἰσθητῶν καὶ τοὺς ἐν αὐτοῖς θειοτέρους ἀναλέγεται

λόγους μὴ συγχωρῶν τῶν λογικῶν αὐτὴν ἀποκαλυφθεῖσαν ἐπιβλημάτων ἀλογίας γενέσθαι καὶ

ἁμαρτίας ὑπουργόν τοῦ νοὸς εἰς κεφαλὴν διὰ τῆς τῶν θειοτέρων λόγων ὡς ἐπικαλυμμάτων

ἀποβολῆς ἀνταλλαξαμένην τῆς ἀλογίας τὸ πάθος Κεφαλὴ (5) δὲ Χριστοῦ τουτέστι τοῦ κατὰ

πίστιν διὰ τῆς κατὰ φύσιν τῶν γεγονότων θεωρίας ἀναλόγως τοῖς οὖσι διαφαινομένου

δημιουργικοῦ λόγου ἔστιν ὁ κατrsquoοὐσίαν αὐτὸν γεννῶν ἀπόρρητος νοῦςmiddot πρὸς ὃν ὁ λόγος

διrsquoἑαυτοῦ τὸν ἀναγόμενον διὰ τῆς τῶν ὄντων εὐσεβοῦς θεωρίας καθίστησι νοῦν χορηγῶν αὐτῷ

συμμέτρους κατὰ τὴν γνῶσιν τῶν ὁρατῶν τὰς νοητὰς τῶν θείων ἐμφάσειςraquo

Scholium in Ibidem p 169

laquo4 Ὅτι ἀνήρ ἐστι καὶ ὁ τὴν φυσικὴν θεωρίαν εὐσεβῶς ἀσκούμενος νοῦς τὸν κατὰ πίστιν τῇ

διανοίᾳ θεωρητὸν τοῦ θεοῦ λόγον κεφαλὴν ἔχων ὡς αἴτιον τῆς τῶν ὁρωμένων γενέσεως 5

Ἐπειδή φήσιν συνεπινοεῖται πάντως τῷ γενεσιουργῷ τῶν ὄντων λόγῳ καὶ νοῦς πρὸς ὄν ἔχει

κατrsquoαἰτίαν τὴν ἀναφορὰν ὁ λόγος κεφαλὴν τοῦ Χριστοῦ κέκληκε τὸν Πατέρα ὡς νοῦν λόγου

κατὰ φύσιν γεννήτοραraquo In questo passo il monaco interpreta lrsquouomo come lrsquointelletto che si esercita attraverso la

devozione per la contemplazione naturale nello spirito a differenza della donna che invece egrave la

sensibilitagrave connessa allrsquointelletto attraverso cui penetra nella natura delle cose sensibili e raccoglie

i logoi divini giagrave presenti in essa Il monaco inoltre spiega che il capo di Cristo vale a dire il

Logos creatore che si manifesta negli esseri per mezzo della fede e della loro contemplazione

naturale delle realtagrave egrave lrsquoIntelletto ineffabile che genera secondo la sua essenza per cui lrsquointelletto

che giunge alla contemplazione pia degli esseri ha la possibilitagrave di accedere a tutte quelle

manifestazioni delle realtagrave divine comprensibili nella misura in cui egrave la sua conoscenza delle

realtagrave visibili Negli Scholia Massimo chiarisce che lrsquoIntelletto con cui il Logos ha un rapporto di

causalitagrave egrave da considerarsi allo stesso tempo come il Logos creatore degli esseri chiamato dalla

Scrittura il Padre ovvero come quellrsquointelletto che genera il Logos per natura capo di Cristo 916

laquo3 Voglio perograve che sappiate che di ogni uomo il capo egrave Cristo e capo della donna egrave luomo e

capo di Cristo egrave Dio 4 Ogni uomo che prega o profetizza con il capo coperto manca di riguardo al

172

νοῦς impegnato nella vita pratica contemplativa e mistica la donna invece come

lrsquoἕξις la disposizione che accompagna questi tre stadi spirituali917

In questo

modo il monaco specifica come la contemplazione dunque coinvolga lrsquoattivitagrave

dellrsquointelletto che cosigrave coglie la creazione non solo nella sua componente sensibile

ma soprattutto nella sua componente spirituale Lrsquointelletto deve trascendere le

conoscenze sensibili in modo da rintracciarne i segni divini

Nella QTh XXIV Talassio chiede al monaco Massimo il significato del

versetto biblico laquoEssi oltrepassarono la prima guardia e la seconda e arrivarono

alla porta di ferro che conduce in cittagraveraquo918 Il monaco spiega che lrsquointelletto crede

e agisce come Pietro il quale dopo essere stato condotto da Erode che

rappresenta la ldquolegge dei sensirdquo919

egrave sorvegliato da due guardie ed egrave rinchiuso in

proprio capo 5 Ma ogni donna che prega o profetizza senza velo sul capo manca di riguardo al

proprio capo poicheacute egrave lo stesso che se fosse rasata 6 Se dunque una donna non vuol mettersi il

velo si tagli anche i capelli Ma se egrave vergogna per una donna tagliarsi i capelli o radersi allora si

copra 7 Lrsquouomo non deve coprirsi il capo poicheacute egli egrave immagine e gloria di Dio la donna invece

egrave gloria delluomo 8 E infatti non luomo deriva dalla donna ma la donna dalluomo 9 neacute luomo

fu creato per la donna ma la donna per luomo 10 Per questo la donna deve portare sul capo un

segno della sua dipendenza a motivo degli angeli 11 Tuttavia nel Signore neacute la donna egrave senza

luomo neacute luomo egrave senza la donna 12 come infatti la donna deriva dalluomo cosigrave luomo ha vita

dalla donna tutto poi proviene da Dioraquo 917

QTh XXV 123-136 in QTh (Laga-Steel 1980) p 165

laquoΠᾶς οὖν ἀνήρ ἤγουν νοῦς πρακτικὸς ἢ φυσικὸς ἢ θεολογικός προσευχόμενος ἢ προφητεύων

τουτέστι διδασκόμενος ἢ διδάσκων ἀκατακάλυπτον ἐχέτω τὴν κεφαλήν (125) τὸν Χριστόν ὁ μὲν

πρακτικός μηδὲν πίστεως καὶ ἀρετῆς προκρίνων ὁ δὲ φυσικός μηδένα τοῦ πρώτου λόγου

ποιούμενος ἄλλον ἀνώτερον ὁ δὲ θεολογικός τὸν ὑπὲρ νόησιν καὶ γνῶσιν καθrsquo ὁτιοῦν μὴ

σχηματίζων ταῖς διὰ τῶν ὄντων νοήσεσι Καὶ πᾶσα γυνή τουτέστιν ἕξις πρακτικοῦ ἢ (130)

αἴσθησις φυσικοῦ ἢ σοφὴ διάνοια θεολογικοῦ νοός κατακαλυπτέσθω τὴν κεφαλήν ἡ μὲν

πρακτικὴ ἕξις τῶν ποιητέων καὶ οὐ ποιητέων ἐπικειμένην ἔχουσα τὴν τοῦ λόγου διάκρισιν ἡ δὲ

αἴσθησις τὴν ἐπὶ τοῖς ὁρωμένοις ἐπιστημονικὴν τοῦ λόγου δύναμιν ἡ δὲ διάνοια τὴν (135)

παντελῶς ἀναπόδεικτον τῶν ὑπὲρ νόησιν γνῶσινraquo Lrsquointerpretazione dellrsquouomo come intelletto e della donna come disposizione prosegue infatti

lrsquointelletto pratico (νοῦς πρακτικὸς) non preferisce nulla della fede e della virtugrave lrsquointelletto

naturale (νοῦς φυσικός) non considera nulla al di sopra del Logos lrsquointelletto teologico (νοῦς

θεολογικός) non schematizza in alcun modo le realtagrave esistenti in quanto trascende le intellezioni e

le conoscenze La donna invece egrave la disposizione pratica (ἡ πρακτικὴ ἕξις) e quando egrave ben

consolidata distingue le cose che si possono fare da quelle che non si possono fare egrave sensazione-

percezione sensibile (ἡ αἴσθησις) in quanto egrave la capacitagrave della ragione di conoscere le realtagrave

visibili egrave pensiero (ἡ διάνοια) conoscenza totalmente indimostrabile delle realtagrave che trascendono

lrsquointellezione 918

At 1210 919

Traduciamo con la dicitura ldquolegge dei sensirdquo il corrispettivo greco νόμος δερματίνος che egrave

tradotto da Giovanni Scoto detto lrsquoEriugena con il termine lex pellicius (in QTh (Laga-Steel

1980) p 156) invece dallo studioso F Vinel con lrsquoespressione loi eacutepidermique (in MAXIME LE

CONFESSEUR Questions agrave Thalassios I-XL vol I intoduction et notes par J C Larchet et

traduction par F Vinel Paris 2010 p 285) Preferiamo tradurre in tal modo per richiamare

lrsquooperato di Erode che viene coerentemente spiegato nellrsquoἀπόκρισις della QTh XXIV Erode

Antipa era figlio di Erode il Grande tetrarca (titolo inferiore a ldquorerdquo ed ldquoetnarcardquo) di Giudea e di

173

una prigione con una porta di ferro in quanto egrave combattuto dalle pulsioni delle

passioni e dal pensiero conforme alle passioni Tuttavia lrsquointelletto con lrsquoaiuto del

logos della filosofia pratica puograve superare i posti di guardia e arrivare alla porta di

ferro che conduce alla cittagrave920

vale a dire a quella condizione ferma e

intransigente che combatte le percezioni sensibili dei sensi Questa condizione

consente al credente di attivare il logos della contemplazione naturale nello

spirito logos che spontaneamente tutela in tutta sicurezza le realtagrave intellegibili che

sono coglibili dallrsquointelletto libero dalla follia di Erode che lo aveva relegato in

pringione921

Dallrsquoἀπόκρισις della QTh XXV emerge che la creazione che egrave costituita da

materialitagrave e spiritualitagrave puograve essere colta dallrsquointelletto solo se questrsquoultimo si

allontana dalle percezioni sensibili che lo affascinano e lo seducono infatti la

contemplazione naturale (φυσικὴ θεωρία) delle creature visibili presuppone la

purificazione dai pensieri passionali922

secondo una specifica gradualitagrave923

Essa

avviene attraverso

Maltace la Samaritana ed era fratello di Archelao e sposograve Erodiate moglie del fratello Filippo Cfr

F BRUCE Herod Antipas Tetrach of Galilee and Perarea in laquoThe annual of Leeds University

oriental Societyraquo 5 (1963-1965) pp 6-23 920

At 1210 921

QTh XXIV 5-18 in QTh (Laga-Steel 1980) p 157

laquoὉ πιστὸς κατὰ τὸν ἃγιον Πέτρον καὶ πρακτικὸς νοῦς ὑπὸ Ἡρῲδου κρατούμενος τοῦ δερματίνου

νόμου ndash δερμάτινος γὰρ ὁ Ἡρῲδης ἑρμηνεύεται ndash ὅπερ ἐστι τὸ φρόνημα τῆς σαρκὸς ὑπὸ δύο

συγκλείεται φυλακὰς (1) καὶ μίαν πύλην σιδηράν πολεμούμενος ἔκ τε τῆς τῶν παθῶν ἐνεργείας

καὶ τῆς κατὰ διάνοιαν ἐπὶ τοῖς πάθεσι συγκαταθέσεωςmiddot ἃστινας καθάπερ φυλακὰς ἢγουν εἱρκτὰς

διὰ τοῦ λόγου τῆς πρακτικῆς φιλοσοφίας ὡς διrsquoἀγγέλου διαπεράσας ἔρχεται ἐπὶ τὴν πύλην τὴν

σιδηράν τὴν φέρουσαν εἰς τὴν πόλιν τὴν πρὸς τὰ αἰσθητὰ λέγω τῶν αἰσθήσεων στερρὰν καὶ

ἀπότομον καὶ δυσκαταμάχητον σχέσινmiddot ἣν ὁ τῆς φυσικῆς ἐν πνεύματι θεωρίας διανοίγων λόγος

αὐτομτὶ πρὸς τὰ συγγενῆ νοητὰ λοιπὸν ἀφόβως τὸν νοῦν παραπέμπει τῆς Ἡρῲδου μανίας

ἐλεύθερονraquo

Scholium in Ibidem

laquo1 Φυλακὰς εἶπεν τὴν ἓξιν τὴς κακίας καὶ τὴν ἐνέργειαν ndash χαρακτὴρ γὰρ τῆς ἓξεως ἡ

συγκατάθεσις ndash ὑφrsquoἃς ὁ πονηρὸς ποιεῖν ἀγωνίζεται τοὺς ἁγίους πύλην δὲ σιδηρὰν τὴν πρὸς τὰ

αἰσθητὰ φυσικὴν τῶν αἰσθήσεων σχέσιν ὧν καθάπερ ἄγγελος ἐξαιρεῖται τὸν ἀληθῶς πιστὸν ὁ

τῆς πρακτικῆς γνώσεως λόγοςraquo

Per ldquoposti di guardierdquo la Scrittura intende secondo il monaco la disposizione malvagia e la forza

con le quali il male spinge i Santi ad agire e intende ldquola porta di ferrordquo la relazione naturale delle

sensazioni con le percezioni sensibili che discostano la conoscenza pratica del vero credente del

logos 922

Cfr QTh LV 206-208 in QTh (Laga-Steel 1980) p 493 923

Questa gradualitagrave contemplativa presente nelle Quaestiones ad Thalassium richiama quella

esposta negli Ambiguum ad Iohannem 10 in PG 91 1108A-1205C incentrato sul binomio tra

azione e contemplazione ovvero sulla realtagrave umana nel suo rapporto con il divino Massimo

chiarisce che solo la ragione e la contemplazione attuano la filosofia in quanto questrsquoultima non egrave

174

- la conoscenza di se stessi con cui lrsquouomo si percepisce composto di

facoltagrave percettive e appetitive e di facoltagrave razionali924

- la conoscenza degli altri uomini della loro essenza spirituale e dei loro

logoi esistenziali analogamente come immagini di Dio in cui hanno il

principio e il fine925

- la contemplazione degli esseri invisibili ovvero gli angeli926

- la contemplazione della Provvidenza e del giudizio di Dio927

neacute indipendente neacute contrapposta a loro (cfr PG 91 1109B) Dopo aver fornito una forbita

spiegazione delle parti costitutive dellrsquoanima (cfr PG 91 1112 A-D) specifica che i moti

dellrsquoanima sono determinati dallrsquointelletto dalla ragione e dai sensi il loro movimento va dal

basso verso lrsquoalto (cfr PG 91 1112D-1113B) proprio come lrsquoascesa che lrsquouomo puograve compiere in

analogia alla discesa di Dio per mezzo dellrsquoincarnazione (cfr PG 91 1113C-D) Ai fini del nostro

ragionamento ricordiamo il riferimento di Massimo ai cinque modi di contemplazione diversi

rispetto alla fonte evagriana (cfr PG 91 1133A-1136B) Infatti secondo il santo monaco la

contemplazione riguarda la sostanza il movimento la differenza la mescolanza e la posizone le

prime tre ldquocategorierdquo consentono una certa conoscenza di Dio a differenza delle altre due che

riguardano la vita umana e la sua connessione al creatore Lrsquoorigine di questa divisione in cinque

modi egrave sconosciuta ma alcuni studiosi ritengono che siano una trasposizione delle categorie

platoniche presenti nel Sofista (cfr 254d-255c) quali essere quiete e moto identitagrave e alteritagrave cfr

L THUNBERG Microcosm and mediator The Theological Anthropology of Maximus the

Confessor Lund 1965 pp72 e ss 924

Cfr QTh XXXII in QTh (Laga-Steel 1980) pp 225 e 227 925

Cfr QTh LX 123-130 in QTh (Laga-Steel 1990) pp 79 e 81 926

Cfr QTh XI 6-11 in QTh (Laga-Steel 1980) p 89

laquoὉ μὲν ἀκριβὴς περὶ τούτων λόγος τοῖς ἀποστολικοῖς τὴν διάνοιαν μόνοις ἔστω τετηρημένος

τοῖς ἀμέσως παρὰ τοῦ λόγου διδαχθεῖσι τήν τε τῶν ὄντων γνῶσιν ἀψευδῆ καὶ τῆς ἐπὶ τοῖς οὖσι

σοφῆς προνοίας τὴν ἀγαθὴν καὶ δικαίαν διεξαγωγήν οἶα μηδὲν ἑαυτων καὶ τοῦ λόγου κατὰ νοῦν

ἀφεῖσι κωλυτικὸν διατείχισμαraquo

In questa quaestio Talassio si chiede della sorte passata presente e futura degli angeli caduti

Lrsquoargomento risulta difficile da affrontare in primo luogo percheacute si tratta di esseri di cui lrsquouomo

non puograve avere alcuna conoscenza naturale in secondo luogo percheacute la speculazione sugli angeli egrave

considerata spiritualmente non sempre accessibile 927

Secondo il monaco diventano spinosi i pensieri che riguardano la generazione dei corpi (τοὺς

λογισμοὺς περὶ τῆς τῶν σωμάτων γενέσεως) e diventano cardi i pensieri aridi che riguardano

lrsquointenzionalitagrave e il giudizio propri delle realtagrave incorporee (περὶ τῶν ἀσωμάτων προνοίας τε καὶ

κρίσεως) come erba invece la naturale contemplazione dopo aver purificato spiritualmente la

ragione cfr QTh V 31-35 in QTh (Laga-Steel 1980) p67 laquoΚαὶ πάλιν τοὺς ἀνατέλλοντας ἐν

αὐτῇ δίκην ἀκανθῶν λογισμοὺς περὶ τῆς τῶν σωμάτων γενέσεως καί ὥσπερ τριβόλους τοὺς περὶ

τῶν ἀσωμάτων προνοίας τε καὶ κρίσεως περισκελεῖς λογισμοὺς ἀποκαθαίρων τῷ λόγῳ τὴν

φυσικήν ὥσπερ χόρτον δρέπεται (35) πνευματικῶς θεωρίανraquo

Inoltre cfr QTh XXXV 34-37 in Ibidem p 241 QTh LIII 27-28 in Ibidem p431 QTh LIV 238-

240 in Ibidem p457 e cfr QTh LXIV 830-831 in QTh (Laga-Steel 1990) p 239

Bisogna inoltre precisare che la Provvidenza e il Giudizio divino hanno dimensioni diverse

infatti la Provvidenza egrave a livello cosmologico quella forza che consente a Dio di dirigere ogni

essere da lui creato (cfr QTh LV 242-244 in QTh (Laga-Steel 1980) p 495 e cfr Amb ad Io 10

in PG 91 1188 D - 1189 B e 1133D) invece il Giudizio divino egrave quella capacitagrave per cui ogni cosa

creata congiunta ai suoi logoi conserva la leggittimitagrave inviolata e immutabile della sua identitagrave

175

Di conseguenza la contemplazione naturale delle realtagrave intellegibili necessita la

purificazione di ogni traccia di sensibilitagrave ovvero di ogni immaginazione

sensibile infatti spiega il monaco ogni volta che coloro che abbandonano la

disposizione pratica o la scienza contemplativa sono destinati ad essere puniti con

sanzioni adeguate come gli abitanti della Giudea e di Gerusalemme Lrsquoepisodio

biblico di 2 Re 2-23 poco prima menzionato e spiegato nella QTh XXVI che

descrive il momento il cui il re della Giudea e di Gerusalemme egrave consegnato al re

drsquoAssiria egrave spiegato da Massimo il Confessore come il momento in cui lrsquointelletto

contemplativo e gnostico (ὁ θεωρητικὸς νοῦς καὶ γνωστικός) puograve imparare a

partire dalla sofferenza a filosofare (φιλοσοφεῖν) piuttosto che a concentrarsi con

estrema futilitagrave su ciograve che non egrave Ogni uomo pertanto essendo a conoscenza delle

sue azioni si impegna a evitare consapevolmente e volontariamente le azioni

errate e peccaminose per mezzo dellrsquoazione della grazia che consente alla propria

disposizione razionale di esercitare la virtugrave e la conoscenza928

Nella QTh XLVIII Talassio chiede delucidazioni riguardo allrsquoepisodio biblico 2

Cro 269929

secondo cui Ozia re della Giudea aveva fortificato torri nel deserto e

scavograve numerose cisterne Secondo Massimo chi riesce a costruire nel deserto

come Ozia egrave colui che egrave stato capace di separare le sensazioni dalle passioni e che

ha disgiunto lrsquoanima dalla relazione con le sensazioni in modo da frenare

lrsquooperato del diavolo contro lrsquointelletto In questo modo Ozia riesce a costruire nel

naturale a seconda di come il creatore abbia giudicato e formato ogni cosa (cfr Amb ad Io 10 in

PG 91 1136A) La Provvidenza e il Giudizio divino vengono considerati dunque la sintesi di

tutti gli esseri creati in Dio in QTh LX 38-40 in in QTh (Laga-Steel 1990) p 75 e QTh LXIII 439-

450 in in Ibidem p 173 928

QTh XXVI 55-78 in QTh (Laga-Steel 1980) pp 175 e177

laquoὍταν οὖν οἱ τὴν Ἰουδαίαν καὶ τὴν Ἱερουσαλὴμ οἰκοῦντες (55) τουτέστι τὴν πρακτικὴν ἕξιν ἢ

τὴν θεωρητικὴν ἀπειληφότες ἐπιστήμην πρὸς τὴν ἀνθρώπων ταύτας μετέρχωνται δόξαν ἤθη μὲν

ἀρετῶν τῷ φαινομένῳ τρόπῳ σκιαγραφοῦντες λόγους δὲ σοφίας καὶ γνώσεως μόνον λαλοῦντες

δίχα τῶν κατὰ δικαιοσύνην ἔργων καὶ τὸν ὡς ἐπrsquo ἀρετῇ καὶ (60) γνώσει τοῖς ἄλλοις ἐπιδείκνυνται

τῦφον εἰκότως τοῖς πρέπουσι παραδίδονται πόνοις διὰ τοῦ πάσχειν τὴν ἀγνοηθεῖσαν αὐτοῖς ἐκ

τῆς ματαίας οἰήσεως ταπεινοφροσύνην μεταμανθάνοντεςmiddot (hellip) Διὰ τοῦτο τῆς Ἰουδαίας καὶ

Ἱερουσαλὴμ ὁ βασιλεὺς παραδίδοται τῷ βασιλεῖ τῶν Ἀσσυρίων τουτέστιν ὁ θεωρητικὸς νοῦς καὶ

γνωστικὸς πρὸς τιμωρίαν ἐκδίδοται τῷ διαβόλῳ πόνους αὐτῷ δικαίως ἐπάγοντι καὶ συμφοράς

(70) ἵνα μάθῃ πάσχων περὶ καρτερίας μᾶλλον καὶ πόνων ὑπομονῆς φιλοσοφεῖν ἢ διακενῆς τοῖς

οὐκ οὖσιν ὑπερηφάνως ἐμματαιάζειν Πᾶς οὖν ἀνεχόμενος ἑκουσίως ἐκ τῆς τῶν αὐτῷ

πεπραγμένων συναισθήσεως δέξασθαι τὰς ἐπιπόνους τῶν (75) ἀκουσίων ἐπιφορὰς πειρασμῶν

μετὰ τῆς δεούσης εὐχαριστίας οὐκ ἐξοικίζεται τῆς κατrsquo ἀρετὴν καὶ γνῶσιν ἕξεώς τε καὶ χάριτοςraquo 929

2 Cro 26 laquo9 Ozia costruigrave torri in Gerusalemme alla porta dellrsquoAngolo e alla porta della Valle e

sul Cantone e le fortificograve 10 Costruigrave anche torri nella steppa e scavograve molte cisterne percheacute

possedeva numeroso bestiame nella pianura e nellaltipiano aveva campagnoli e vignaioli sui

monti e sulle colline percheacute egli amava lagricolturaraquo

176

deserto ovvero nella contemplazione naturale opinioni solide sugli esseri come le

torri sfugge e non ha paura dei demoni che depredano il deserto o meglio di

quella condizione in cui lrsquointelletto viene sedotto attraverso la sensibilitagrave e portato

nelle tenebre dellrsquoignoranza non riuescendo a maturare unrsquoopinione pia930

Nelle due ἀποκρίσεις delle QTh XXVI e XLVIII il monaco Massimo

esplicita che chi abbandona la contemplazione naturale come gli abitanti della

Giudea e di Gerusalemme non possiede neacute le virtugrave neacute la conoscenza allo stesso

modo colui che egrave riuscito a distinguere le sensazioni dalle passioni Ozia puograve

contemplare gli esseri visibili e invisibili in modo da poter costruire torri in un

deserto ovvero in modo da poter costruire opinioni pie dopo aver contemplato le

realtagrave intellegibili In un piano noetico dunque lrsquouomo ha la possibilitagrave di

rendersi immune dal tentativo malvagio dei demoni che cercano di traviarlo e

corromperlo931

La contemplazione naturale dunque non equivale a tutta la vita spirituale

dellrsquouomo neppure a tutta la conoscenza a cui egrave possibile giungere Infatti oltre

alla contemplazione rivolta agli esseri sensibili ricordiamo che la seconda forma

930

QTh XLVIII 194-205 in Ibidem p 341

laquoΚαὶ κατίσχυσε καὶ ᾠκοδόμησε πύργους ἐν τῇ ἐρήμῳκαὶ ἐλατόμησε λάκκους πολλοὺς Ὁ τῶν παθῶν

ἐξηλῶσαι δυνηθεὶς τὰς αἰσθῆσεις καὶ τῆς τῶν αἰσθήσεων σχέσεως τὴν ψυχὴν ἀποδιαστείλας

κατίσχυσεν ἀποτειχίσαι τὴν γενομένην τοῦ διαβόλου πρὸς τὸν νοῦν διὰ μέσων τῶν αἰσθήσεων

εἴσοδον καὶ διὰ τοῦτο κατὰ τὴν ἔρμον φημὶ δὲ τὴν φυσικὴν θεωρίαν οἱονεὶ πύργους ἀσφαλεῖς

τὰς εὐσεβεῖς περὶ τῶν ὄντων ᾠκοδόμησε δόξαςmiddot ἐν αἷς ὁ καταφεύγων οὐ φοβεῖται (17) τοὺς κατὰ

τὴν ἔρημον ταύτην λέγω δὲ τὴν φύσιν τῶν ὁρωμένων λῃστεύοντας δαίμονας καὶ πλανῶντας τὸν

νοῦν διὰ τῆς αἰσθήσεως καὶ πρὸς ἀγνοίας κατασύροντας ζόφονraquo

Scolium in Ibidem p 349

laquo17 Ὁ τὴν εὐσεβῆ περὶ ἔκαστον δόξαν κτησάμενος οὐ δέδοικε τοὺς διὰ τῶν φαινομένων τοὺς

ἀνθρώπους πλανῶντας δαίμοναςraquo 931

QTh XLIX 104-119 in QTh (Laga-Steel 1980) p 357

laquoΔιό φησιν Ἐζεκίαςmiddot μὴ ἔλθῃ βασιλεὺς Ἀσσοὺρ καὶ εὓρῃ ὓδωρ πολὺ καὶ κατισχύσῃ ὡσανεὶ ἔλεγεν ὁ

διαγνωστικὸς νοῦς ταῖς ἑαυτοῦ δυνάμεσιν ἐν τῷ καιρῷ τῆς τῶν παθῶν ἐπαναστάσεωςmiddot ldquoπαυσώμεθα τῆς φυσικῆς θεωρίας (9) καὶ μόνῃ προσχωρήσωμεν τῇ προσευχῇ καὶ τῇ κατὰ τὴν

πρακτικὴν φιλοσοφίαν κακοπαθείᾳ τοῦ σώματος -ὧν τῆς μὲν προσευχῆς ἡ εἰς τὸν ναὸν τοῦ θεοῦ

ἄνοδος τοῦ βασιλέως ἔφερε τύπον τῆς δὲ σωματικῆς κακοπαθείας ἡ τοῦ σάκκου περιβολήμήπως

τοῖς τῶν αἰσθητῶν νοήμασι συνεισβάλῃ κακούργως λαθὼν ὁ πονηρὸς τὰ πάθη δημιουργεῖσθαι

(10) περὶ τὰς ἐπιφανείας τῶν ὁρατῶν στάσιν λαμβανούσης διὰ τῆς μέσης αἰσθήσεως τῆς περὶ τὰ

νοητὰ πορθῆσαι τὴν πόλιν τουτέστι τὴν ψυχήν καὶ εἰς Βαβυλῶνα λέγω δὲ τὴν τῶν παθῶν

σύγχυσιν κατασύρῃraquo

Scholium in Ibidem p 371

laquo9 Οὐ δεῖ φησίν τὸν μὴ καθαρθέντα παθῶν φυσικῆς ἄπτεσθαι θεωρίας διὰ τὰς εἰκόνας τῶν

αἰσθητῶν δυναμένας τυπῶσαι πρὸς πάθος τὸν νοῦν τοῦ μὴ τελείως ἀπαλλαγέντος παθῶν 10 Ὁ

κατὰ τὴν φαντασίαν ταῖς ἐπιφανείαις τῶν αἰσθητῶν ἐναπομένων διὰ τὴν αἴσθησιν νοῦς

ἀκαθάρτῶν γίνεται παθῶν δημιουργός διὰ θεωρίας πρὸς τὰ συγγενῆ νοητὰ μὴ διαβαίνωνraquo

177

di contemplazione egrave quella della lettera della Sacra Scrittura Cosigrave come la

contemplazione naturale si eleva oltre lrsquoapparenza degli esseri viventi allo stesso

modo la contemplazione della Scrittura cerca di elevarsi oltre la parola scritta932

La parola della Santa Scrittura anche se ammette una

semplice limitazione quanto alla lettera che si riferisce ai

tempi dei fatti narrati quanto invece allo spirito nelle

contemplazioni delle cose intellegibili rimane del tutto

non demarcata E nessuno esiteragrave di trovare questo

inaccettabile sapendo bene come Dio colui che ha

parlato egrave per natura incircoscrivibile piuttosto egrave

necessario crederci simile a lui e alla parola a lui detta se

si vuole seguire attentamente il consiglio della Scrittura

Infatti se Dio (1) egrave colui che ha parlato ed che egrave per

natura incircoscrivibile necessariamente la parola da lui

detta egrave incircoscrivibile Per questo motivo dopo aver

contemplato spiritualmente i fatti accaduti genericamente

(hellip) e determinati da un esito avvenuto storicamente

ammiriamo la sapienza dello Spirito Santo che scrisse

come cioegrave abbia reso conforme e atto a ciascuno che ne

partecipi del genere umano la ragione (ἡ διάνοια) delle

cose scritte affincheacute chiunque lo voglia possa diventare

discepolo della parola divina (hellip) Chi vuole

gnosticamente accogliere nellrsquoanima la Sacra Scrittura

secondo Cristo deve esercitarsi operosamente anche

nellrsquointerpretazione dei nomi che puograve mostrare a partire

da seacute il completo singnificato delle cose scritte nel caso

in cui gli sta a cuore la corretta comprensione (ἡ

κατανόησις) di esse E non deve invece secondo il modo

giudaico degradare la sublimitagrave dello spirito con il corpo

e ridurre alla corruttibilitagrave delle cose che penetrano nelle

promesse divine e inviolabili dei beni intellegibili come

fanno alcuni tra noi che si dichiarano cristiani Essi (2) si

sono attribuiti falsamente per mezzo di inganni

lrsquoappellativo che trae origine da Cristo in quanto hanno

rinnegato tutta la forza percorrendo una strada contraria

a Cristo cosigrave come in breve mostrerograve con prosieguo del

discorso Infatti drsquoaccordo con i misteri che nessuna

ragione puograve capire perciograve egrave venuto Dio facendosi uomo

ovvero per adempiere spiritualmente la legge svuotando

la lettera e per stabilire e manifestare la forza vivificatrice

di essa cioegrave della legge eliminando il potere di morte

Dunque ciograve che ha potere di morte nella legge secondo

932

Il monaco sostiene che la parola della Sacra Scrittura presenta sempre le realtagrave intellettuali

ovvero la possibilitagrave di laquopervenire alla veritagrave attraverso i racconti storici raquo (cit QTh IV 11-13 in

QTh (Laga-Steel 1980) p 61 laquoἵνα τὸν ἡμέτερον νοῦν διὰ τῶν ἱστορουμένων ἐπὶ τὴν ἀλήθειαν

ὁδηγήσῃ τῶν νοουμένωνraquo) Non intende chiarire nellrsquoatto contemplativo lrsquoapporto dellrsquoesegesi

biblica in quanto lrsquointeresse del monaco egrave sempre rivolto al significato spirituale della lettera in

cui appunto egrave celata la veritagrave piugrave nascosta Infatti la lettura ad litteram della Scrittura egrave indicativa

di un tempo storico a differenza di una lettura allegorica che risulta efficace nella vita di chiunque

e in ogni momento (cfr QTh L 51-54 e 202-211 in Ibidem pp 381 e 391)

178

il divino Apostolo egrave la lettera cosigrave come ciograve che ha la

forza vivificatrice per se stesso nella legge egrave lo spirito

Infatti dice ldquoLa lettera uccide lo spirito invece

vivificardquo933

Chiaramente dunque costoro hanno scelto

la parte avversa a Cristo ed hanno ignorato tutto il

mistero della sua incarnazione non solo sotterrando nella

lettera la capacitagrave di comprendere razionalmente (ἡ

διάνοια) e non volendo riconoscere di essere immagine e

somiglianza di Dio (3) ma di voler essere terra secondo

la condanna e di tornare alla terra (hellip) Per loro crsquoegrave da

rammaricarsi percheacute consentono ai giudei di avere

conferma per la loro incredulitagrave Ma noi lasciamo che

siano costoro come vogliono e torniamo alla Scrittura

cominciando con lrsquointerpretazione dei nomi la ricerca

spirituale del verso proposto934

933

Cit 2 Cor 36 934

QTh L 9-70 in QTh (Laga-Steel 1980) pp 379-383

laquoὉ τῆς ἁγίας γραῆς λόγος κἂν εἰ δέχεται περιγραφὴν κατὰ τὸ γράμμα τοῖς χρόνοις τῶν

ἱστορουμένων πραγμάτων συναπολήγων ἀλλὰ κατὰ τὸ πνεῦμα ταῖς τῶν νοουμένων θεωρίαις

μένει διαπαντὸς ἀπερίγραφος Καὶ μηδεὶς πρὸς τοῦτο δυσανασχετῶν ἀπερίγραφοςmiddot ᾦ μᾶλλον

ἐοικέναι τὸν ὑπrsquoαὐτοῦ λαληθέντα λόγον πιστεύειν χρὴ τοὺς γνησίως κατακούειν τοῦ βουλήματος

τῆς γραφῆς βουλομένους Εἰ γὰρ θεὸς (1) ὁ λαλήσας ἐστίν οὗτος δὲ κατrsquoοὐσίαν ἀπερίγραφος

δῆλον ὅτι καὶ ὁ λαληθεὶς ὑπrsquoαὐτοῦ λόγος ἐστὶν ἀπερίγραφος Οὑκοῦν τὰ συμβάτα τυπικῶς (hellip)

καὶ λαβόντα πέρας τὴν τότε τῶν ἱστορουμένων ἔκβασιν πνευματικῶς θεωρήσάντες θαυμάσομεν

τὴν σοφίαν τοῦ γράψαντος ἁγίου πνεύματος πῶς ἑκάστῳ τῶν μετειληφότων τῆς ἀνθρωπίνης

φύσεως ἁρμόζουσαν ἔθετο καὶ προσήκουσαν τὴν τῶν παρόντων καὶ λυομένων τῆς ἀρετῆς

ἱσοστάσιον γενέσθαι (hellip) Ἐπειδὴ δὲ χρὴ τὸν γνωστικῶς πρὸς ψυχὴν τὴν ἁγίαν γραφὴν κατὰ

Χριστὸν ἐκδεχόμενον ἀσκηθῆναι φιλοπόνως καὶ τῶν ὀνομάτων τὴν ἑρμηνείαν αὐτόθεν

δυναμένην ὅλην τὴν τῶν γεγραμμένων σαφηνίσαι διάνοιαν εἴπερ μέλει αὐτῷ τῆς ἀκριβοῦς τῶν

γεγραμμένων κατανοήσεως ἀλλrsquoοὐκ ἰουδαικῶς πρὸς σῶμα καὶ γῆν κατάγειν τὸ ὓψος τοῦ

πνεύματος καὶ τὰς θείας καὶ ἀκεράτους τῶν νοητῶν ἀγαθῶν τῇ φθορᾷ τῶν παρερχομένων

περιγράφειν ἐπαγγελίας καθώς τινες (2) τῶν παρrsquoἡμῖν λεγομένων Χριστιανῶν ὑπειληφότες

λελήθασι ψευδώνυμον ἑαυτοῖς τὴν ἀπὸ Χριστοῦ προσηγορίαν ἐπιφημίζοντες ἧς δείκνυνται

παντελῶς ἠρνημένοι διrsquoαὐτῶν τῶν πραγμάτων τὴν δύναμιν καὶ τὴν ἐναντίαν τῷ Χριστῷ

προδήλως ὁδεύουσιν ὡς δείξει κατrsquoἐπιτομὴν ὁ λόγος lthellipgt Εἰ γὰρ μετὰ τῶν ἄλλων μυστηρίων

ὧν οὐκ ἂν τις ἐφίκοιτο λόγος καὶ εἰς τοῦτο γενόμενος ἄνθρωπος ὁ θεὸς ἦλθεν ἳνα πληρώσῃ τὸν

νόμον πνευματικῶς ἐν τῇ καταργήσει τοῦ γράμματος καὶ τὸ ζωοποιοῦν αὐτοῦ φημί δέ τοῦ νόμου

στήσῃ τε καὶ φανερὸν καταστήσῃ τῇ περιαιρέσει τοῦ ἀποκτέννοντος - τὸ δὲ ἀποκτέννον τοῦ

νόμου κατὰ τὸν θεῖον ἀπόστολόν ἐστι τὸ γράμμα ὣσπερ καὶ τὸ ζωοποιὸν τοῦ νόμου καταὐτὸν τὸ

πνεῦμά ἐστιmiddot φησὶ γὰρ τὸ μὲν γράμμα ἀποκτέννει τὸ δὲ πνεῦμα ζωοποιεῖ (2 Co 36) - διαρρήδην

ἄρα τὴν ἀντίπαλον τῷ Χριστῷ μοῖραν ἀνείλοντο καὶ τὸ πᾶν τῆς αὐτοῦ σαρκώσεως ἠγνόησαν

μυστήριον οἱ μόνῳ τῷ γράμματι κατορύξαντες τῆς σφῶν διανοίας τὴν δύναμιν καὶ οὐκ ἐθέλοντες

εἶναι κατεἰκόνα θεοῦ (3) καὶ ὁμοίωσιν ἀλλὰ μᾶλλον τὸ γῆν εἶναι κατὰ τὴν ἀπειλὴν καὶ εἰς γῆν

ἀπελεύσεσθαι διὰ τῆς ὡς πρὸς γῆν τὸ γράμμα σχέσεως τοῦ πρὸς οὐρανόν λέγω δὲ τὸ πνεῦμα εἰς

ἀέρα τουτέστι τὸν νοερὸν φωτισμὸν ἐν νεφέλαις ταῖς ὑψηλαῖς δηλαδὴ θεωρίαις εἰς ἀπάντησιν

ἁρπαγῆναι τοῦ κυρίου καὶ οὓτως πάντοτε σὺν αὐτῷ εἶναι διὰ τῆς γνώσεως προτιμῶντεςὙπὲρ ὧν

ἄχθεσθαι μὲν δίκαιον ἀφόρητον ζημίαν ἐξ ἀγνοίας ὑπομενόντων τὴν τῆς ἀληθείας ἒκπτωσιν

λυπεῖσθαι δέ ὡς πολλὰς εἰς βεβαίωσιν ἀπιστίας τοῖς Ἰουδαίοις ἀφορμὰς παρεχόντων Ἀλλrsquoἡμεῖς

ἐκείνους ἐάσαντες ὡς θέλουσιν ἔχοντας πρὸς ἑαυτοὺς καὶ τὸν λόγον ἐπανέλθωμεν τὴν ἀρχὴν τῆς

τοῦ προκειμένου κεφαλαίου πνευματικῆς ἐρεύνης ἐκ τῆς τῶν ὀνομάτων ἑρμηνείας ποιησόμενοιraquo

179

Scholia

1 Significa che Dio per essenza non rientra sotto il

dominio della nostra conoscenza cosigrave anche il suo logos

puograve essere compreso dalla nostra conoscenza

2 Coloro che alla maniera ebraica applicano la

comprensione letterale ha detto intendono il mondo in

vista dei beni immortali ignorando i beni naturali

dellanima

3 Colui che nutre lrsquoimmagine del cielo ha detto egrave

ansioso di seguire costantemente lo Spirito della Sacra

Scrittura in cui si trova il modo di preservare lrsquoanima in

virtugrave e conoscenza ma colui che nutre lrsquoimmagine della

Terra935

egrave interessato solo alla lettera che prende

consistenza nel culto sensibile del corpo producendo

passioni936

Massimo nella QTh L prima di spiegare i versetti 2 Co 32 20-21 inizia la sua

ἀπόκρισις con questa lunga digressione per giustificare che cosa intenda per

contemplazione della Scrittura Lrsquoincircoscrivibilitagrave e dunque la trascendenza

della parola di Dio e la sua attualizzazione spirituale consentono di carpire oltre il

significato universale di quanto fu scritto dallo Spirito anche il modo in cui la

parola di Dio puuograve risultare comprensibile per lrsquouomo nonostante la

contrapposizione della lettura cristiana e di quella giudaica Infatti chi si definisce

cristiano deve necessariamente rinunciare alla lettera per cercare lo Spirito

attraverso quella contemplazione che abbia per oggetto lrsquointellegibile Nella

Scrittura dunque egrave possibile distinguere la lettera (τὸ γράμμα) che rappresenta la

molteplicitagrave sensibile dalla narrazione (ἡ ἱστορία) e da quanto egrave stato scritto (τὰ

γραφέντα) Solo lo spirito (τὸ πνεῦμα) riesce a differenziare la lettera dalla

scrittura cogliendo il significato (τὸ σημαινόμενον) per mezzo della ragione (ἡ

διάνοια) di quanto egrave intellegibile (τὰ νοηθέντα)

935

Cfr 1 Co 1549 936

Scholia in Ibidem

laquo1 Ὅτι καθάπερ ὁ θεὸς κατrsquoοὐσίαν οὐχ ὑποπέπτωκε γνώσει οὓτως οὒτε ὁ λόγος αὐτοῦ γνώσει

τῇ καθrsquoἡμᾶς περιλαμβάνεται 2 Οἱ μόνῳ τῷ γράμματι προσδήσαντες ἰουδαικῶς τὴν διάνοιαν

φησίν κατὰ τὸν αἰῶνα τοῦτον ἐκδέχονται τὰς ἐπαγγελίας τῶν ἀκηράτων ἀγαθῶν ἀγοοῦντες τὰ

κατὰ φύσιν τῆς ψυχῆς ἀγαθὰ 3 Ὁ τὴν εἰκόνα φορέσας τοῦ ἐπουρανίου φησίν τῷ πνεύματι διὰ

πάντων ἓπεσθαι σπεύδει τῆς ἁγίας γραφῆς ἐν ᾦ διrsquoἀρετῆς καὶ γνώσεως ἡ τῆς ψυχῆς ὑπάρχει

συντήρησιςmiddot ὁ δὲ τὴν εἰκόνα φέρων τοῦ χοικοῦ τὸ γράμμα μόνον περιέπει ἐν ᾦ ἡ κατrsquoαἲσθησιν

πρὸς σῶμα λατρεία συνέστηκεν τὰ πάθη δημιουργοῦσαraquo

180

La contemplazione naturale e la contemplazione della Scrittura sono in

grado di raggiungere Dio il Logos incarnato nei logoi degli esseri e dei logoi della

Scrittura937

Infatti la Scrittura puograve essere paragonata alla sacra oliva che deve

essere spremuta nel frantoio per produrre il santo olio dello spirito938

in quanto egrave

indispensabile e al contempo provvisoria proprio come la candela che si consuma

per alimentare una fiammella939

in definitiva la Scrittura risulta una tappa

fondamentale per il cammino di perfezione dellrsquouomo percheacute in essa Dio si rivela

attraverso il progressivo identificarsi della lettera con lo spirito da ciograve consegue la

necessitagrave di indagare e approfondire i versetti biblici

La contemplazione dunque egrave il frutto di una sinergia tra le facoltagrave umane940

e la

grazia dello Spirito Santo941

infatti essa garantisce la ricostituzione

dellrsquoimmagine di Dio nellrsquouomo come la laquosomma bellezza conforme

allrsquoimmagineraquo942

Il monaco pertanto ha inteso indagare la problematicitagrave della morale

prestando una viva attenzione ai problemi esistenziali dellrsquouomo (come la lotta

937

Massimo spiega che chi va a tentoni (cfr Att 1727) non puograve fare e vero e proprio

discernimento a differenza di chi possiede gnosticamente i simboli della creazione e contempla

scientificamente la natura apparente degli esseri infatti costui discerne la Scrittura la creazione e

se stesso la Scrittura secondo la lettera e lo spirito la creazione secondo il logos e la sua

manifestazione se stesso secondo lrsquointelletto e la sensazione Se unisce alla Scrittura lo spirito alla

creazione il Logos e se stesso allrsquointellezione unendo indissolubilmente lrsquouna allrsquoaltra queste

cose trova Dio in quanto lo riconosce nellrsquointelletto nel logos e nello spirito

Cfr QTh XXXII 16-26 in Ibidem p 225

laquoἘπειδὴ τοίνυν ἴδιον τοῦ ψηλαφῶντος ἡ διάκρισίς ἐστιν ὁ τὰ νομικὰ σύμβολα γνωστικῶς

ἐπερχόμενος καὶ τὴν φαινομένην τῶν ὄντων φύσιν ἐπιστημονικῶς θεώμενος διακρίνων τὴν

γραφὴν καὶ τὴν κτίσιν καὶ ἑαυτόν τὴν μὲν γραφὴν εἰς γράμμα καὶ πνεῦμα τὴν δὲ κτίσιν εἰς λόγον

καὶ ἐπιφάνειαν ἑαυτὸν δὲ εἰς νοῦν καὶ αἴσθησιν καὶ τῆς μὲν γραφῆς τὸ πνεῦμα τῆς δὲ κτίσεως

τὸν λόγον ἑαυτοῦ δὲ τὸν νοῦν λαβὼν καὶ ἀλλήλοις ἀλύτως ἑνώσας εὗρε θεόν ὡς ἐπιγνούς

καθὼς δεῖ καὶ δυνατόν ἐστιν τὸν θεὸν τὸν ἐν νῷ καὶ λόγῳ καὶ πνεύματι (hellip)raquo 938

Cfr QTh LXIII 261-286 in QTh (Laga-Steel 1990) pp 161 e 163 939

Cfr QTh LXIII 286-298 in Ibidem p 163 940

Il monaco equipara la lettera della Scrittura al corpo umano cfr QTh LXV 265 360 596 in

Ibidem p 267-289 e alla carne cfr Amb ad Io 21 in PG 91 1245 C 941

Ricordiamo che la Scrittura nella Mystagogia egrave considerata lrsquoimmagine dellrsquouomo infatti il

Vecchio Testamento rappresenta il corpo il Nuovo lrsquoanima lo spirito e lrsquointelletto cosigrave come il

contenuto storico rappresenta il corpo invece il senso delle scritture e lo scopo verso cui

lrsquointelletto egrave orientato rappresentano lrsquoanima Cfr Myst in PG 91 683A-B Inoltre il monaco

ritiene la Scrittura opera dello Spirito Santo (cfr Amb ad Ioh 1018 in PG 91 1129 C) che puograve

essere compresa con occhi dellrsquointelligenza (cfr QTh XVII 63-64 in QTh (Laga-Steel 1980) p

113) Lrsquooscillazione dei termini ldquospiritordquo e ldquointellettordquo non egrave sintomo di una contraddizione in

quanto lrsquointelletto durante la contemplazione egrave quanto piugrave vicino allo spirito vista la sua

possibilitagrave di poter contemplare le realtagrave intellettuali 942

QTh LIII 92 in QTh (Laga-Steel 1980) p 435

laquoεἶναι τὸ ἀκρότατον κατrsquoεἰκόνα κάλλοςraquo

181

contro il peccato) Egli inoltre considera il momento contemplativo sulla base di

una concezione filosofica articolata e sistematica la contemplazione che puograve

riferirsi alla natura o alla Scrittura puograve cogliere esteticamente la bellezza del

creato filosoficamente lrsquoessere e religiosamente Dio Essa egrave un atto semplice

drsquointuizione della veritagrave al quale si accompagna il godimento che deriva da tale

percezione Per cogliere lrsquoessenza divina occorre passare dalla vita pratica alla

contemplazione ovvero compiere un cammino che conduce verso lrsquoautentica

Veritagrave che egrave appunto Dio e il suo Verbo Incarnato Tale cammino presuppone

innanzitutto che lrsquouomo impari a padroneggiare le passioni in quanto solo in

questo modo egli si puograve distaccare dalla dimensione pratico-utilitaristica per

giungere alla dimensione contemplativa In questa prospettiva Massimo erede

della tradizione classica rivaluta lrsquoesercizio della virtugrave con cui lrsquouomo riesce a

diventare padrone di se stesso

Inoltre occorre tener presente il modo in cui il monaco sottolinea come

lrsquoanima sia vincolata alla necessitagrave alla somma di contingenze in cui ciascuno di

noi egrave in ogni istante inserito Per liberarsi da questo condizionamento occorre una

radicale ascesi la quale prevede un percorso di conoscenza e distacco dalla

molteplicitagrave la quale ci determina come soggetti personali poicheacute il molteplice egrave

lrsquoestrinsecazione dei legami particolari Mediante la contemplazione piugrave elevata si

giunge ad una conoscenza piugrave autentica e profonda943

che puograve essere completa

solo con la conoscenza dei misteri divini in altri terminiper il tramite della

teologia

943

Cfr Amb ad Io 30 in PG 91 1273 B

182

13 Terzo gradino la theologia

Definita dal monaco come la conoscenza e lrsquoilluminazione della Santa Trinitagrave -

Padre Figlio e Spirito Santo944

- la θεολογία appare come il termine ultimo della

contemplazione naturale in quanto consente la conoscenza delle energie divine

presenti nella creazione e accessibili allrsquointelletto945

Il monaco che come egrave stato messo in luce anche dalla contemporanea

ricerca scientifica ha partecipato a diverse controversie cristologiche946

si affida

sempre alla combinazione tra teologia e contemplazione su cui si fonda la vita

spirituale La teologia in effetti riveste un ruolo cardine nellrsquoorientamento della

vita cristiana e in particolare nel percorso ascetico Massimo descrive lrsquo autentica

natura del sapere teologico nei seguenti termini

E cosigrave come col sudore del volto nel modo scientifico

della comprensione secondo la gnosi (Adamo) mangia il

pane incorruttibile della teologia il solo realmente vivo e

che conserva lrsquoincorruttibilitagrave della generazione di coloro

che ne mangiano La terra dunque poicheacute porta

giustamente nutrimento egrave (rappresenta) la purificazione

del cuore mediante la filosofia pratica il fieno egrave la

scienza delle cose create per contemplazione naturale il

pane infine egrave la verace mistagogia secondo la teologia947

944

Cfr QTh XL 36-39 in QTh (Laga-Steel 1980) p 269 945

Il monaco Massimo definisce la teologia come il gradino successivo alla contemplazione

naturale in

QTh XIII 20-31 in Ibidem p 95

QTh XVI 53-56 in Ibidem p 107

QTh LI 7-17 in Ibidem p 395

QTh LX 63-83 in QTh (Laga-Steel 1990) p 77 946

Cfr MSIMONETTI (a cura di) Il Cristo Testi teologici e spirituali in lingua greca dal IV al VII

secolo Milano 1990 J C LARCHET La question christologique Agrave propos du projet drsquounion de

lrsquoEacuteglise orthodoxe et des lrsquoEacuteglises non chalceacutedoniennes problegravemes theologiques et

eccleacutesiologiques en suspens in laquoLe messager orthodoxeraquo 134 (2000) pp 3-103 M FIEDROWICZ

Theologie der Kirchenvaumlter Grundlagen fruumlhcristlicher Glaubensreflexion Freiburg 2007 A

Grillmeier Jesus der Christus im Glauben der Kirche 21 Das Konzil von Chalcedon (451) 22

Rezeption und Widerspruch (451-518) 23 Die Kirchen von Jerusalem und Antiochien nach 451

bis 600 Freiburg 1979-2002 947

QTh V 36-44 in QTh (Laga-Steel 1980) p 67

laquoΚαὶ οὕτως ὡς ἐν ἱδρῶτι τοῦ προσώπου τῷ ἐπιστημονικῷ τῆς διανοίας κατὰ τὴν γνῶσιν τρόπῳ

τὸν ἄφθαρτον τῆς θεολογίας ἄρτον ἐσθίει τὸν μόνον ὄντως ζωτικόν καὶ τῶν ἐσθιόντων αὐτὸν

συντηροῦντα πρὸς ἀφθαρσίαν τὴν γένεσιν Γῆ τοίνυν ἐστίν (40) καλῶς ἐσθιομένη ἡ διὰ πράξεως

τῆς καρδίας κάθαρσις χόρτος δὲ ἡ κατὰ τὴν φυσικὴν θεωρίαν ἐπιστήμη τῶν γεγονότων ἄρτος δὲ

ἡ κατὰ τὴν θεολογίαν ἀληθὴς μυσταγωγίαraquo

183

Mentre lrsquointelletto ama la teologia mistica che prega o

profetizza con il capo coperto vale a dire quando accede

allrsquoinconoscibilitagrave delle segrete contemplazioni che

insegna e avvia gli altri alla teologia per mezzo del capo

se ha una qualche forma di intellezione quando avviate o

avvia il Logos che trascende lintelletto in quanto copre

ogni realtagrave nota ciograve che egrave semplice e al di lagrave di tutta

lrsquointellezione mentre avrebbe visto senza occhi spogliato

di ogni concetto e della conoscenza egli il Logos il vero

Dio conoscendo (14) sapientemente come le privazioni

riguardo la veritagrave su Dio affermano Dio in qualsiasi

modo rimuovendo completamente gli esseri948

Scholium

14 Quando affermiamo la divinitagrave come dice la

immaginiamo allo stesso modo degli esseri come causa

creatrice quando la neghiamo in rapporto agli esseri non

concepiamo contemporaneamente gli esseri rispetto alla

causa in quanto deve affermare la veritagrave di nessun

rapporto con gli esseri questo rapporto attraverso il quale

abbiamo naturalmente messo in relazione due realtagrave che

sono correlati E cosigrave il buon teologo rende ignaro

superando la base della vera conoscenza di Dio ciograve che egrave

del tutto impensabile949

Massimo descrive la teologia come una componente essenziale della vita di ogni

cristiano950

Essa egrave lo studio di Dio creatore ex nihilo che viene distinto sul piano

metafisico-onotologico dal mondo e viene considerato un Dio che richiede

venerazione e timore che sa essere crudele e impietoso ma nello stesso tempo

anche buono e misericordioso visto che la sua connotazione essenziale egrave quella di

948

QTh XXV 105-117 in Ibidem p 165

laquoΚαὶ πᾶς νοῦς μυστικῆς γενόμενος ἐραστὴς θεολογίας προσευχόμενος ἢ προφητεύων κατὰ

κεφαλῆς ἔχων τουτέστι ταῖς ἀδύτοις ἐμβατεύων ἀγνώστως θεωρίαις ἢ διδάσκων καὶ μυσταγωγῶν

ἄλλους πρὸς θεολογίαν εἴ τινα μορφὴν σχοίη νοήσεως τὸν ὑπὲρ νόησιν λόγον μυσταγωγούμενος

ἢ μυσταγωγῶν καταισχύνει τὴν κεφαλὴν αὐτοῦ τὸν ἁπλοῦν καὶ ὑπερέκεινα πάσης νοήσεως

ὑποθείς τινι τῶν ὄντων καὶ γινωσκομένων δέον πάσης αὐτὸν γυμνὸν ἐννοίας καὶ γνώσεως

ἀνομμάτως ὁρᾶν τὸν ἀληθῆ θεὸν λόγον γινώσκοντα (14) σαφῶς ὡς ἐπὶ θεοῦ μᾶλλον αἱ

καθrsquoὑπεροχὴν στερήσεις ἀληθεύουσι ποςῶς μηνύουσαι τὴν θείαν θέσιν διά τῆς τῶν ὄντων

παντελοῦς ἀφαιρέσεωςraquo 949

Scholium in Ibidem p 171

laquo14 Ὅταν τὸ θεῖον καταφάσκωμεν φησίν συνεπινοοῦμεν μὲν αὐτὸ τοῖς οὖσιν ἀλλrsquoὡς αἰτίαν

ποιητικήνmiddot ὄταν δὲ τῶν ὅντων αὐτὸ παντελῶς ἀποφάσκωμεν οὔτε κατrsquoαἰτίαν αὐτὸ συνεπινοοῦμεν

τοῖς οὖσιν ὄτι μηδεμίαν ἀληθῶς εἰπεῖν ἔχει πρὸς τὰ ὄντα σχέσιν καθrsquoἣν τὴν ἐπrsquoάμφοῖν ὧν ἐστι

σχέσις ἔννοιαν ἃμα συναναφέρειν πεφύκαμεν Οὐκοῦν ὁ καλὸς θεολόγος τὴν καθrsquoὑπεροχὴν

ἀγνωσίαν θέσιν γνώσεως ἀληθοῦς ποιεῖται τοῦ θεοῦ τὸ παντελῶς ἀνεννόητονraquo 950

Cfr H G BECK Kirche und theologische Literatur im Byzantinischen Reich Monaco 1959 e

cfr J MEYENDORFF Byzantine Theology New York 1979 tra it L Perrone Genova 1984

184

padre termine che implica una duplice valenza semantica vale a dire normativa

ed anche protettiva verso i suoi figli951

La teologia dunque egrave la conoscenza relativa al divino egrave conoscenza

intellettiva esprimibile su Dio e allo stesso tempo naturale poicheacute egrave il risultato

delle facoltagrave conoscitive Infatti il monaco spiega nelle Centuriae de caritate

Quando hai intenzione di conoscere la teologia non

ricercare le ragioni che sono proprie a Lui infatti una

mente umana e neppure quella di coloro che sono dopo di

Lui (gli angeli) non le puograve trovare ma per quanto sia

possibile indaga le ragioni di quanto gli riguarda cioegrave

quelle (ragioni) intorno allrsquoeternitagrave allrsquoinfinito alla

bontagrave alla sapienza e alla potenza ordinatrice

provvidente e giudice degli esseri Tra gli uomini infatti

egrave un grande teologo chi ricerca le ragioni di queste952

La teologia di cui parla il monaco egrave connessa nella maggior parte dei casi alla

mistagogia con le espressioni laquoteologia misticaraquo953 laquomistagogia teologicaraquo954

laquoconoscenza misticaraquo955 che rimandano necessariamente ai Padri Cappadoci e

allo Pseudo-Dionigi La teologia ascetica e mistica ha come oggetto la perfezione

della vita cristiana il cui fine ultimo per il monaco egrave lrsquoascesi egrave la scienza dei

santi in quanto spiega che cosa sia la santitagrave e quali siano i mezzi per acquisirla

ed al contempo ha il compito di formare lo spirito degli uomini in considerazione

del fatto che conduce le anime alla perfezione della vita soprannaturale

Con il termine generico teologia viene indicato quella forma di conoscenza

che rende possibile cogliere la perfezione intrinseca della creazione956

I due

951

Massimo richiamandosi a Gregorio di Nazianzo e a Dionigi Areopagita specifica che la

sostanza di Dio egrave preclusa alla nostra conoscenza infatti egrave possibile coglierne sapienza bontagrave o

potenza ed esperire la sua esistenza nel creato Cfr Cap de car I 100 in PG 90 984 A II 27 in

PG 90 992 C IV 7 in PG 90 1049 B cfr Th Oec I 48 in PG 90 1100 D e cfr Amb ad Io 34 in

in PG 91 1288 B 952

Cap de car II 27 in PG 90 992 C

laquoκζrsquo Θεολογεῖν μέλλων μὴ τοὺς κατrsquoαὐτὸν ζητήσῃς λόγουςmiddot οὐ μὴ γὰρ εὓρῃ ἀνθρώπινους νοῦς

ἀλλrsquoοὐδrsquoἄλλου τινὸς τῶν μετὰ Θεόνmiddot ἀλλὰ τοὺς περὶ αὐτὸν ὡς οἶόν τε διασκόπει οἶον τοὺς περὶ

αἰδιότητος ἀπειρίας τε καὶ ἀοριστίας ἀγαθότητός τε καὶ σοφίας καὶ δυνάμεως δημιουργικῆς τε

καὶ προνοητικῆς καὶ κριτικῆς τῶν ὄντων Οὖτος γὰρ ἐν ἀνθρώποις μέγα θεολόγος ὁ τούτων τούς

λόγους κἂν ποσῶς ἐξευρίσκωνraquo 953

Cfr QTh XXV 103 in QTh (Laga-Steel 1980) p 165 954

Cfr QTh XL 36-37 in Ibidem p 269 955

Cfr QTh III 39 in Ibidem p 57 956

Cfr P N EVDOKIgraveMOV La conoscenza di Dio secondo la tradizione orientale Roma 1983 e

ID Teologia della bellezza Larte dellicona Cinisello Balsamo 1990 V LOSSKY La teologia

185

aggettivi ldquomisticordquo e ldquomistagogicordquo alludono a quella parte della scienza

teologica che tende alla pura contemplazione e alla via ascetica957

La teologia si declina in forme diverse a seconda delle specifiche

definizioni ma presuppone comunque il superamento della contemplazione

naturale grazie alla conoscenza degli esseri e dei loro logoi Basti pensare

allrsquointerpretazione dellrsquoapparizione di Cristo sul monte Tabor958

negli Ambigua

ad Iohannem in cui il monaco spiega che la luminositagrave del volto rappresenta

simbolicamente la teologia apofatica quella degli abiti e la comparsa di Mosegrave (la

provvidenza) e di Elia (giudizio) rappresenta la teologia catafatica959

Dio

monade ineffabile e divina960

egrave definito in modo apofatico ldquototalmente privo di

quantitagraverdquo (παντελῶς ἄποσος) ldquototalmente privo di qualitagraverdquo (παντελῶς ἄποιος)

ldquodel tutto senza dimensionirdquo (ἀδιάστατος πάντῃ) ldquodel tutto infinitordquo (πάντῃ

ἄπειρος) ldquodel tutto immobilerdquo (πάντῃ ἀκίνητος) ldquototalmente imprincipiatordquo

(παντελῶς ἄναρχος) ldquodel tutto ingeneratordquo (ἀγέννητος πάντῃ) ldquototalmente senza

relazionerdquo (παντελῶς ἄσχετος) ldquoassolutamente ineffabile e inconoscibilerdquo

(παντάπασιν ἄρρητός τε καὶ ἄγνωστος)961

ed egrave ldquoinfinite volte infinitamente (hellip) al

di lagrave di tuttordquo (ἀπειράκις ἀπείρως (hellip) ἐπέκεινα πάντων)962

Allo stesso modo Dio

egrave definito in modo catafatico963

come ldquocausa creanterdquo (ποιητικὸν αἴτιον)964

mistica della chiesa dOriente La visione di Dio Bologna 1990 e G PASSARELLI Iconostasi La

teologia della bellezza e della luce Milano 2003 957

Cfr M VANNINI Storia della mistica occidentale Milano 1999 G PENCO Il monachesimo

Milano 2000 F ASTI Spiritualitagrave e mistica Questioni metodologiche Cittagrave del Vaticano 2003 e

IDTeologia della vita mistica Fondamenti Dinamiche Mezzi Cittagrave del Vaticano 2009 958

Cfr Mt 17 1-8 Mc 9 2-8 Lc 9 28-36 959

Cfr Amb ad Io 10 in PG 91 1168 A Lrsquoepisodio biblico viene ricordato anche in Cap de car

I 10 in PG 90 984 A Non facciamo riferimento puntuale alla teologia apofatica e catafatica

assunta completamente dallo Pseudo Dionigi percheacute discusso giagrave altrove (cfr V CROCE

Tradizione e ricerca Il metodo teologico di san Massimo il Confessore Milano 1974 pp 168-

178) 960

QTh LV in QTh (Laga-Steel 1980) p 489 laquoθεία καὶ ἄρρητος μονὰςraquo 961

Cfr Amb ad Io 10 in PG 91 1168 A-B 962

QTh LXIII in QTh (Laga-Steel 1990) p 159 963

Il monaco Massimo usa spesso per connotare lrsquoessenza divina parole composte da ὑπέρ e

diversi aggettivi come ὑπεράγαθος (cfr Amb ad Io 10 in PG 91 1137 B) ὑπερδύναμος (cfr Th

Oec I 4 in PG 90 1084 C) ὑπερούσιος (cfr Th Oec I 4 in PG 90 1084 C e II 1 in PG 90 1125

A) ὑπέρσοφος (cfr Amb ad Io 10 in PG 91 1192 A) ὑπὲρ αὐτὸ τὸ εἶναι (cfr Amb ad Io 10 in

PG 91 1180 B) ὑπὲρ πάντα τὰ ὄντα (cfr Amb ad Io 10 in PG 91 1153 B) πάσης οὐσίας

ὑπερέκεινα (cfr Th Oec I 2 in PG 90 1084 A) Allo stesso modo unisce il pronome personale

αὐτὸ a sostantivi che indicano il τί ἐστί dellrsquoessenza divina come αὐτοαγαθότης (cfr Cap de car

III 27 in PG 90 1025 A) αὐτοβουλή (cfr QTh XXVIII in QTh (Laga-Steel 1980) p 205)

αὐτογνῶσιςαὐτοεπιστήμε (cfr Amb ad Io 10 in PG 91 1177 A) αὐτοδικαιοσύνη (cfr QTh LIX

186

ldquocreatore del divenirerdquo (γενεσιουργὸς)965

ldquosapienza di seacuterdquo (αὐτοσοφία)966

ldquosussistenza di seacuterdquo (αὐτούπαρξις)967

ldquoragione di se stessordquo (αὐτολόγος)968

Il monaco Massimo concepisce la θεολογία non solo come scienza del

divino ma come lrsquounica conoscenza che possa cogliere la Trinitagrave nel creato

Grazie alla contemplazione naturale con cui ha inizio il processo di

spiritualizzazione il cristiano puograve giungere alla comprensione della Scrittura che

gli consentiragrave non solo di vincere le proprie passioni ma di unirsi con Dio scopo

dellrsquointero procedimento ascetico969

Riprendendo il primo capitolo della Mystica

Theologica dello Pseudo Dionigi970

il monaco esplicita che Dio egrave radicalmente

trascendente nel suo essere cosigrave come rispetto ad ogni forma di conoscenza a lui

relativa971

infatti non puograve essere raggiunto neacute con la sensibilitagrave neacute con la ragione

neacute con lrsquointelletto neacute con la conoscenza neacute attraverso ciograve che egrave conosciuto ciograve

che egrave pensato ciograve che egrave detto neacute attraverso il sensibile e ciograve che si percepisce972

Secondo questi assunti il monaco dichiara la conoscenza di Dio come una

conoscenza ldquoal di sopra dellrsquointellettordquo in quanto il pensiero che egrave in principio

unico si fa via via molteplice973

Infatti esso prende una forma diversa in base agli

oggetti sensibili e intellegibili a cui si riferisce e per giungere a Dio necessita del

superamento della varietagrave dei pensieri fino a giungere ad un pensiero senza forma

esso dunque necessita in altri termini di ritornare alla condizione originaria del

in QTh (Laga-Steel 1990) p 65) αὐτοδύναμις (cfr Amb ad Io 7 in PG 91 1073 B) αὐτοκίνησις

(cfr Ibidem) αὐτοουσία (cfr QTh XLIV in QTh (Laga-Steel 1980) p 301) 964

Cfr EpVI in PG 91 429 C 965

Cfr Amb ad Io 15 in PG 91 1217 C 966

Cfr Cap de car III 27 in PG 90 1025 A 967

Cfr Ibidem 968

QTh XXVIII 47 in QTh (Laga-Steel 1980) p 205 969

Cap de car II 26 in PG 90 992 B

laquoΚςrsquo Πραχτικὴν μὲν ὁ νοῦς κατορθῶν εἰς φρόνησιν προκόπτειmiddot θεωρητικὴν δὲ εἰς γνῶσιν Τῆς

μὲν γάρ ἐστιν εἰς διάκρισιν ἀρετῆς καὶ κακίας φέρειν τὸν ἀγωνιζόμενονmiddot τῆς δὲ εἰς τοὺς περὶ

ἀσωμάτων καὶ σωμάτων λόγους ἄγειν τὸν μέτοχον Τῆς δὲ θεολογικῆς χάριτος τοτηνικαῦτα

καταξιοῦται ὁπηνίκα τὰ προειρημένα πάντα διὰ τῶν τῆς ἀγάπης πτερῶν διαπεράσας καὶ ἐν Θεῷ

γενόμενος τὸν περὶ αὐτοῦ λόγον διὰ τοῦ πνεύματος ὡς ἀνθρωπὶνῳ νῷ δυνατὸν διασκοπήσειraquo 970

Cfr Prol 74-77 in Ibidem p 21 971

Cfr QTh XXV 105-108 in QTh (Laga-Steel 1980) p 165 QTh LVI 151-152 in QTh (Laga-

Steel 1990) p 13 QTh LIX 101-102 in Ibidem p 51 e cfr QTh LXIII 323-324 in Ibidem p 165 972

QTh XXV 59-61 in QTh (Laga-Steel 1980) p 161 laquoοὐκ αἴσθησιν οὐ λόγον οὐ νοῦν οὐ νόησιν

οὐ γνῶσιν οὐ γινωσκόμενον οὐ νοούμενον οὐ λεγόμενον οὐκ αἰσθητὸν οὐκ αἰσθανόμενονraquo 973

Cfr Th Oec II 5 in PG 90 1128 A

187

pensiero unico e semplice che egrave nella condizione di unirsi a Dio974

In realtagrave

lrsquointelletto egrave lrsquounico vero protagonista per lrsquounione con lrsquoessenza divina975

in

quanto rimane la dimensione unificatrice tra Dio e lrsquouomo976

Lrsquointelletto si avvia allrsquounione con Dio quando diventando passivo

lrsquointelletto non produce piugrave alcuna conoscenza ma piuttosto riceve coscienza e

godimento spirituale da Dio977

che puograve essere venerato solo con il silenzio in

quanto solo il silenzio celato nel mistero risulta ricchissimo di parole978

974

Massimo riadatta il concetto di trascendenza appreso dalla lezione areopagita con lrsquoespressione

αἰσθάνεσθαι ὑπὲρ αἴσθησιν (cfr Th Oec 274 in PG 90 1169 A) proprio per indicare quel tipo di

pensiero senza forma che puograve giungere a possedere il proprio oggetto ultimo e lrsquoesperienza di esso

solo andando oltre la relazione tra senso e spirito Lrsquoesperienza (πεῖρα) egrave proprio al di lagrave di questa

relazione tra il sensibile e lrsquointelligibile ma egrave necessario chiarire che per ldquoesperienzardquo si intende

quel sapere pienamente realizzato che si raggiunge nel momento in cui si coglie il concetto

Cfr QTh LX 87-93 in QTh (Laga-Steel 1990) pp 77 e 79

laquoΠεῖραν δὲ λέγω αὐτὴν τὴν κατrsquoἐνέργειαν γνῶσιν τὴν μετὰ πάντα λόγον ἐπιγινομένην αἴσθησιν

δὲ αὐτὴν τοῦ γνωσθέντος τὴν μέθεξιν τὴν μετὰ πᾶσαν νόησιν ἐκφαινομένην Καὶ τοῦτο τυχὸν

μυστικῶς διδάσκων ὁ μέγας ἀπόστολός φησινmiddot εἴτε προφητεῖαι παύσονται εἴτε γνώσεις

καταργηθήσονται περὶ τῆς ἐν λόγῳ κειμένης καὶ νοήμασι γνώσεως δηλονότι φάσκωνraquo 975

Cap de car I 10 in PG 90 964 A

laquoὋταν τῷ ἔρωτι τῆς ἀγάπης πρὸς τὸν Θεὸν ὁ νοῦς ἐκδημῇ τότε οὔτε ἑαυτοῦ οὔτε τινὸς τῶν

ὄντων παντάπασιν ἐπαισθάνεται Ὑπὸ γὰρ τοῦ θείου καὶ ἀπαίρου φωτὸς καταλαμπόμενος

ἀναισθητεῖ πρὸς πάντα τὰ ὑπrsquoαὐτοῦ γεγονότα καθάπερ καὶ ὀ αἰσθητὸς ὀφθαλμὸς πρὸς τοὺς

ἀστέρας τοῦ ἡλιου ἀνατέλλοντοςraquo 976

Cfr Amb ad Iohan 10 3 in PG 911113 B 977

Prol 69-88 in QTh (Laga-Steel 1980) p 21

laquo(hellip) καὶ μάλιστα πρὸς ὑμᾶς γε τὸν λόγον ποιούμενος τοὺς γνωστικοὺς ὄντως καὶ (70) ἀκριβεῖς

τῶν θείων θεάμονας καὶ τῶν παθῶν διαβάντας τὴν ὄχλησιν καὶ τὴν ὅλην παρελθόντας σχέσιν τῆς

φύσεως καὶ τῶν καθηκόντων κεκτημένους τὸν λόγον ἡγεμόνα καὶ δικαστὴν δικαιότατον καὶ τὸν

νοῦν διὰ τῆς κατὰ τὸ κρεῖττον ἀνοησίας εἰς τὸν ἐνδότατον τῆς θείας ἀφθεγξίας (75)

καταστήσαντας τόπον ἔνθα μόνης ἐστὶν ἀγνώστως εὐφροκαταστήσαντας τόπον ἔνθα μόνης ἐστὶν

ἀγνώστως εὐφροσύνης θείας ἀντιλαμβάνεσθαι τὴν τῶν ἀξιουμένων αὐτῆς πεῖραν μόνην ἐχούσης

τοῦ οἰκείου μεγέθους διδάσκαλον καὶ διὰ τοῦτο μόνης χρῄζοντας μικρᾶς περὶ τῶν ζητουμένων

ἐμφάσεως προδεικτικῆς τοῦ παμφαοῦς κάλλους τῶν (80) ἐμφερομένων τοῖς θείοις λογίοις

μυστικῶν θεαμάτων καὶ τῆς ἐπrsquo αὐτοῖς πνευματικῆς μεγαλονοίας εἴπερ καὶ τοῦτο θεμιτὸν ἐμοὶ

πρὸς ὑμᾶς εἰπεῖν τοὺς ἅλας ἤδη τῆς γῆς καὶ φῶς τοῦ κόσμου κατὰ τὸν κυριακὸν λόγον διὰ τὸν

πλοῦτον τῆς ἀρετῆς καὶ τὴν πολλὴν χύσιν τῆς γνώσεως γεγενημένους (85) καὶ τὴν ἐν ἄλλοις

σηπεδόνα τῶν παθῶν τρόποις ἀρετῶν ἐκκαθαίροντας καὶ τὴν ἄγνοιαν ψυχῆς ὑπάρχουσαν

τύφλωσιν τῷ τῆς γνώσεως φωτὶ καταυγάζονταςraquo 978

QTh LXV 466-475 in QTh (Laga-Steel 1990) pp 279 e 281

laquoΤὸ δὲ σάββατον τελεία παθῶν ἐστιν άπραξία καὶ τῆς περὶ τὰ πεποιημένα καθολικὴ τοῦ νοῦ

παῦλα κινήσεως καὶ πρὸς τὸ θεῖον τελεία διάβασις διάβασιςmiddot ἐν ᾦ τὸν διrsquoἀρετῆς καὶ γνώσεως κατὰ

τὸ θεμιτὸν ἀφικόμενον οὐ δεῖ καθάπερ ξύλα τὴν οἱανοῦν παντελῶς ὓλην ἐξαπτικὴν ἐνθυμεῖσθαι

παθῶν οὒτε μὴν φύσεως τὸ παράπαν ἀναλέγεσθαι λόγους ἳνα μὴ πάθεσιν ἡδόμενον ἢ φύσεως

ὃροις μετρούμενον κατὰ τοὺς Ἓλληνας τὸν θεὸν δογματίζωμεν ὃνπερ ἡ τελεία μόνη κέκραγε

σιγὴ καὶ ἡ παντελὴς καθrsquoὑπεροχὴν ἀγνωσία παρίστησινraquo

Il richiamo al silenzio egrave ricorrente nellrsquoopere di Massimo cfr

Amb ad Io 10 22 in PG 91 1149 B

Ibidem 10 26 in PG 91 1153 C

Ibidem 10 43 in PG 91 1193 D

Ibidem 15 in PG 91 1220 B

188

Unrsquoattenzione particolare inoltre merita il rapporto che intercorre tra la

scienza teologica e la sacra scrittura che nelle Quaestiones ad Thalassium assume

un significato centrale Contenendo direttamente la vera e propria ldquoparola di Diordquo

il testo sacro necessita di una raffinata interpretazione per Talassio rappresentante

della comunitagrave monastica africana il quale chiede continui chiarimenti di diversi

passi che talora appaiono criptici talora contradditori Massimo per rispondere ai

dubbi e alle perplessitagrave di Talassio propone articolate interpretazioni allegoriche

dei passi biblici Basti pensare allrsquointerpretazione di matrice origeniana della

vicenda di Giona la fuga per mare di Giona che si sottrae al comando divino

affidatogli da Jahvegrave egrave intesa come lrsquoemblema della condizione dellrsquouomo nel suo

vagare senza sosta lontano da Dio979

In Massimo gli spunti di riflessione

esegetica sono molteplici e intrecciati fra loro cosigrave da costruire unrsquoampia sintesi

della precedente tradizione interpretativa il monaco proponendo il principio

ermeneutico di Gregorio Magno secondo cui Scriptura crescit cum legente980

ritiene che la parola di Dio egrave simile a un grano di senape ldquopiccolardquo prima

drsquoessere coltivata ma non appena messa a cultura abbraccia il significato di tutti

gli esseri creati

La questione concernente lrsquointerpretazione delle Scritture che egrave di ordine

teologico filosofico e linguistico puograve essere sintetizzata proprio alla luce

Ibidem 17 in PG 91 1228 A

Ibidem 20 in PG 91 1241 B

Op theol et pol 20 in PG 91 229 A

Myst 4 in PG 91 672 C

Th Oec I 83 in PG 90 1117 B 979

QTh LXIV 242-266 in QTh (Laga-Steel 1990) pp 201 e 203

laquoὉ γὰρ λόγος τῆς χάριτος διὰ πολλῶν πειρασμῶν πρὸς τὴν τῶν ἐθνῶν ἐκκλησίαν ὣσπερ Ἰωνᾶς

διὰ πολλῶν θλίψεων πρὸς Νινευὴ διαβὰς τὴν πόλιν τὴν μεγάλην ἒπεισε τὸν βασιλεύοντα νόμον

τῆς φύσεως ἐξαναστῆναι τοῦ θρόνου τῆς προτέρας περὶ τὸ κακὸν δηλαδὴ κατὰ τὴν αἲσθησιν

ἓξεως καὶ περιελέσθαι τὴν στολὴν αὐτοῦ τὸν ἐπὶ τοῖς ἢθεσι λέγω τῆς κοσμικῆς δόξης ἀποθέσθαι

τῦφον καὶ περιβαλέσθαι σακκὸν τὸ πένθος δηλαδὴ καὶ τὴν δυσχερῆ καὶ τραχεῖαν τῆς

κακοπαθείας καὶ βίῳ τῷ κατὰ θεὸν πρέπουσαν ἀγωγήν καὶ καθίσαι ἐπὶ σποδοῦmiddot σποδός ἐστιν ἡ

πτωχεία τοῦ πνεύματος ἐφrsquoἧς καθέζεται πᾶς εὐσεβῶς ζῆν διδασκόμενος καὶ τὴν μάστιγια τῆς

συνειδήσεως ἒχων ἐπὶ τοῖς πλημμεληθεῖσιν αὐτὸν καταικίζουσαν Καὶ οὐ μόνον τὸν βασιλέα

πείθει πιστεῦσαι τῷ θεῷ κηρυττόμενος ὁ λόγος τῆς χάριτος ἀλλὰ καὶ τοὺς ἂνδρας τοὺς

συμπληροῦντας δηλαδὴ τὴν φύσιν ἀνθρώπους ἓνα πληροφορῶν ὁμολογεῖν εἶναι θεὸν τὸν πάντων

ποιητὴν καὶ κριτὴν καὶ κηρύξαι πιστῶς παρασκευάζων τὴν τελείαν δηλαδή τῶν προτέρων ἀποχὴν

πονηρῶν ἐπιτηδευμάτων καὶ ἐνδύσασθαι σάκκους ἀπὸ μικροῦ ἓως μεγάλου αὐτῶν τὴν

νεκρωτικὴν δηλαδὴ τῶν παθῶν κακοπάθειαν προθύμως μετελθεῖνmiddot μικροὺς δὲ καὶ μεγάλους

ἐνταῦθα κατὰ τὸν τῆς ἀναγωγῆς λόγον ὑπονοῶ κεκλῆσθαι τοὺς ἐν ἣττονι κακίᾳ καὶ μείζονι

φωραθέντας ὑπὸ τοῦ λόγουraquo 980

GREGORIO MAGNO Commento morale a Giobbe3 XX1 Roma Cittagrave Nuova 1997 (Opere di

Gregorio Magno I3) p 87

189

dellrsquoanalisi delle Quaestiones ad Thalassium La comprensione della Scrittura

accresce la maturazione spirituale di colui che la legge e la interpreta in quanto

consente di avvicinarsi al divino Si puograve dunque partire dallrsquoassunto che

interpretare egrave atto antropologico insito cioegrave nella natura umana ed equivale a

comprendere in profonditagrave La lectio divina egrave lrsquoincontro di un individuo con Dio

stesso che parla la sua interpretazione presuppone un notevole grado di maturitagrave

spirituale e non puograve essere svincolata da una vita di ascesi interamente orientata a

Dio Infatti non egrave un caso che il monaco Massimo interpreti il versetto biblico di

Matteo laquocercate prima il Regno di Dio e la sua giustiziaraquo981 come un invito alla

ricerca della veritagrave e di conseguenza ad una condotta di vita che sia conforme ad

essa982

Entro tale prospettiva lrsquoincarnazione stessa di Cristo e la consapevolezza

del suo mistero che deriva dalla conoscenza della θεολογία acquistano un

significato decisivo poicheacute con esse non solo lrsquouomo vince il peccato e la morte

ma ha anche la possibilitagrave di innalzarsi verso Dio piugrave di ogni altra creatura dopo

essersi privato del corpo tomba dello spirito983

Lrsquoantico dualismo tra anima e

corpo sebbene superato con il concetto di incarnazione non egrave totalmente superato

nel credente in quanto la sensibilitagrave che lo costituisce lo ostacola continuamente

nel suo tentativo di raggiungere lrsquoascesi Infatti il peccato e il vizio sono sempre in

agguato per turbare lrsquoanimo disposto volontariamente allrsquoascesi

Il percorso ascetico quindi risulta necessario per la liberazione dalla

dimensione sensibile e per giungere alla vera e propria divinizzazione dellrsquoanima

dopo aver ottenuto il pieno controllo di seacute nellrsquoambito della πρᾶξις il quale

garantisce il raggiungimento delle due forme di conoscenza superiori la θεωρία e

la θεολογία il credente puograve divinizzarsi in quanto immagine ontologica del

divino Piugrave che una teologia e una teodicea meramente astratte e speculative

troviamo nelle Quaestiones ad Thalassium lrsquoesposizione di un concreto e intenso

981

Mt 633 982

QTh XXXIV 14-19 in QTh (Laga-Steel 1980) p 235

laquoΠλὴν ὁ κύριος εἰπὼν ζητεῖτε πρῶτον τὴν βασιλείαν τοῦ θεοῦ καὶ τὴν δικαιοσύνην αὐτοῦ τουτέστι

πρὸ πάντων τὴν ἐπίγνωσιν τῆς ἀληθείας καὶ οὓτω τὴν τῶν καθηκόντων τρόπων ἐξάσκησιν σαφῶς

ἔδειξε περὶ μόνης τῆς θείας γνώσεως δεῖν ζητεῖν τοὺς πιστεύοντας καὶ τῆς αὐτὴν κοσμούσης διὰ

τῶν ἔργων ἀρετῆςraquo 983

Per lrsquoinfluenza della filosofia neoplatonica sulla teologia bizantina cfr P ARMSTRONG The

Architecture of the Intellegible Universe in the philosophy of Plotin London 1982 pp 64-80

190

rapporto tra Dio e lrsquouomo un rapporto in cui Dio attraverso la Parola nutre

lrsquoanima dellrsquouomo che egrave immagine del suo creatore e pertanto a lui puograve ritornare

secondo un procedimento ascetico Conoscere la struttura ontologica del creato

consente di comprendere in che modo sia possibile la divinizzazione fine

supremo dellrsquoascesi

191

2 Lrsquoascesi

Esplicitare come il monaco Massimo abbia finalizzato lrsquoinsegnamento spirituale

contenuto nelle Quaestiones ad Thalassium al fine dellrsquoascesi egrave lrsquoobiettivo della

seconda parte della presente ricerca Dopo aver preso in considerazione nelle

diverse ἀποκρίσεις nelle quali si delinea la prospettiva speculativa e teologica di

Massimo occorre prendere in considerazione un tema che egrave stato per lo piugrave con

rare e pregevoli eccezioni oggetto esclusivo della storia della spiritualitagrave e della

storia della teologia984

Unrsquoampia letteratura caratterizzata da specifici

orientamenti teologici ha contribuito a fissare il significato del concetto di ascesi

sia in ambito latino sia in ambito orientale985

In considerazione della finalitagrave della presente ricerca appare opportuno in

primo luogo definire il concetto di ldquoascesirdquo Il termine deriva dalla parola greca

ἄσκησις usato per indicare lrsquoallenamento e lrsquoesercizio che gli atleti dovevano

praticare per acquisire le abilitagrave fisiche necessarie per la lotta Successivamente

soprattutto a partire dalla filosofia cinica e stoica il termine viene riferito

allrsquoeducazione delle capacitagrave spirituali atte a consentire lrsquoacquisizione delle virtugrave

necessarie per dominare le passioni Con lrsquoavvento del Cristianesimo ascesi viene

usato come sinonimo di esercizio spirituale attraverso lrsquoastensione da tutto ciograve che

allontana dalla dimensione spirituale al fine di raggiungere una forma di diretta

comunicazione con il divino986

Nel presente contesto il termine ἄσκησις va inteso nel senso di ldquoesercizio

spiritualerdquo che ha come scopo il raggiungimento dellrsquoesperienza mistica dellrsquounitagrave

984

Cfr P HADOT Esercizi spirituali e filosofia antica Torino 1987 I HAUSHERR Direction

spirituelle en Orient autrefois Roma 1955 e P RABBOW Seelenfuumlhrung Methodik der Exercitien

in der Antike Muumlnchen 1954 985

Rimandiamo alle voci del Dictionnaire de spiritualiteacute ascetiqueet mystique Tome III (1957)

coll 1002-1202 del Dizionario degli Istituti di PerfezioneTomo III (1976) coll 530-548 del

Dictionnaire critique de Theacuteologie publieacute sous ladirection de J-Y Lacoste Paris 1998 pp 336-

338 o infine del Dizionario enciclopedico di spiritualitagrave a cura di E Ancilli e del Pontificio

Istituto di Spiritualitagravedel Teresianum Roma 1990 pp 793-806 986

Per una completa ricostruzione della storia dellascesi la letteratura secondaria egrave molto vasta

pertanto si segnalano gli studi che sono stati usati per questo tipo di ricerca serviti soprattutto per

distinguere lrsquoascesi dalla mistica cfr M VANNINI Storia della mistica occidentale Firenze 2015

M TOTI Il lessico dellrsquoascesi alcune osservazioni sulla laquopsicologia spiritualeraquo nel Cristianesimo

orientale ed in Epitteto in laquoHistoria religionumraquo 3 (2011) pp 47-63 A RIGO Mistici bizantini

Torino 2008 P HADOT Exercises spirituels et philosophie antique trad it A M Marietti Torino

2005 TOMAacuteŠ ŠPIDLIacuteK La spiritualitagrave dellrsquoOriente cristiano Manuale sistematico trad it di M

Donadeo Roma 1995

192

profonda tra uomo e Dio La segretezza il silenzio la quiete a cui lrsquoascesi

rimanda rappresentano un ldquocammino di vitardquo in quanto lrsquoesperienza del credente

non egrave soltanto intellettuale esse che costituiscono il fine ultimo dellrsquoesercizio

ascetico consentono allo spirito la regione piugrave alta dellrsquointelletto di superare

ogni forma di differenza e determinazione cosigrave da poter raggiungere quella che

Cusano chiamava ablatio omnis alteritatis Non bisogna trascurare inoltre che la

dimensione cristiana dellrsquoascesi si basa sullrsquoassunto teologico secondo cui la

salvezza viene da Dio attraverso Gesugrave Cristo987

Lrsquoascesi sulla base del modo in cui viene delineata dal monaco Massimo

puograve essere definita come un esercizio alla teologia ascetica-mistica che pur

apparendo in qualche modo come unrsquoattivitagrave prometeica ha come scopo ultimo la

perfezione della vita del credente Questrsquoultimo attraverso il dono dello Spirito

Santo viene guidato a vivere non piugrave nella schiavitugrave dellrsquohumana carnis988

ma

nella libertagrave che Dio ha donato allrsquouomo989

Non trascurando minimante lrsquoaspetto

pneumatico dellrsquoascesi990

il monaco la ritiene comunque una lotta una fatica e un

esercizio spirituale continuo percheacute lrsquouomo peccatore che egrave insito in ognuno

acquisti la libertagrave autentica991

perciograve egrave esercizio di riconoscimento di se stessi992

per una rinascita o meglio per essere una nuova creatura in Cristo993

987

Lrsquoimpossibilitagrave a cui si fa riferimento egrave ascrivibile alla natura umana la quale in quanto

sprovvista di perfezione puograve raggiungere il divino solo per mezzo della grazia Secondo Massimo

la venuta dello Spirito Santo dal Padre attraverso il Figlio egrave inteso come dono o grazia nel mondo

Cfr QTh LXII 150-155 in QTh (Laga-Steel 1990) p 155 988

Il monaco Massimo dichiara che con la parabola della dramma perduta Cristo pur

velatamente ha indicato ad un aspetto particolare della sua missione recuparare lrsquoimmagine

divina deturpata dal peccato (Ep XI in PG 91 454 D laquoΚαὶ τὴν βασιλικὴν ἀνασώσασθαι εἰκόνα

ὑπὸ τὴν δυσωδεστάτην τῶν παθῶν κόπρον γεγενημένην παραγεγονέναι διὰ τῆς δραχμῆς

παραβολικῶς παρῃνίξατοraquo) 989

2 Cor 317 laquodovrsquoegrave lo Spirito del Signore lagrave egrave la libertagraveraquo 990

Secondo il nostro autore lo Spirito Santo procede anche dal Figlio tesi che comportograve varie

critiche da parte di Papa Teodoro I e di altri teologi che non ritennero il Figlio una causa dello

Spirito Santo Essi infatti partivano dal presupposto che il Padre egrave lrsquounica causa del Figlio

secondo generazione e dello Spirito Santo secondo processione cfr Op theol et pol X in PG

91133 D-136 C Per approfondire in che modo Massimo interpreti tale quaestio rimandiamo ai

seguenti studi cfr J C LARCHET Personne et nature La Triniteacute- Le Christ- Lrsquohomme

Contributions aux dialogues interorthodoxe et interchreacutetien contemporains Paris 2011 A E

SIECIENSKI The Filioque History of a doctrinal controversy Usa 2010 J C LARCHET Maxime le

Confesseur meacutediateur entre lrsquoOrient et lrsquoOccident Paris 1998 J MEYENDORFF La procession du

Saint-Esprit chez les Pegraveres orientaux in laquoRussie et chreacutetienteacuteraquo 2 (1950) pp 158-178 991

NellrsquoEp XI (cfr PG 91 454-455) il monaco esplicita quanto sia caro a Dio la conversione

degli uomini mediante un sincero pentimento dei peccati Infatti il Verbo del Padre con un atto di

indicibile umiliazione si fece carne e si degnograve di abitare tra noi patigrave e disse tutto quello che era

necessario per riconciliare noi uomini nemici e avversari di Dio Padre e richiamograve di nuovo alla

193

Obiettivo del credente dunque egrave porsi consapevolmente nel mondo senza

essere del mondo egrave dedicarsi allrsquoopera di santificazione dello Spirito che ci

spoglia realmente e concretamente di ciograve che eravamo per renderci somiglianti al

Cristo Il monaco Massimo cerca di riprodurre in vita lrsquoinsegnamento di Cristo

mediante lrsquoascesi che presuppone la liberazione dalle passioni ed intende

giungere ad una forma di unione con Dio capace di far pervenire ad una santitagrave

evangelica994

Lrsquoascesi spirituale per la comunitagrave monastica quindi egrave da

considerarsi sia come un percorso di affinamento e perfezione spirituale sia come

un insieme di specifiche pratiche spirituali e di istanze regolative in ambito

religioso sia individuali sia collettive995

La presente analisi prosegue secondo due specifiche sezioni la prima

Lrsquouomo espressione ontologica-metafisica del creato intende delineare lrsquoimpianto

metafisico-ontologico della concezione del monaco in base alla quale il creato

risulta determinato dalla presenza dei logoi divini la seconda La divinizzazione

mostra in quali termini secondo Massimo lrsquoopera necessaria e salvatrice del Verbo

incarnato possa essere raggiunta grazie alla pratica ascetica della θεῶσις

Per comprendere a pieno la prospettiva del monaco Massimo bisogna in

primo luogo tener presente la tradizione spirituale alla quale il monachesimo

bizantino ha attinto che a sua volta ha contribuito a sviluppare996

Essa si fonda

su un canone di testi di riferimento fondamentali e indispensabili che ne

vita noi che ne eravamo stati esclusi Il Verbo divino non solo guarigrave le nostre malattie con la

potenza dei miracoli ma prese anche su di seacute lrsquoinfermitagrave delle nostre passioni pagograve il nostro

debito mediante il supplizio della croce come se fosse colpevole proprio lui che era innocente

(laquoΟἰ τῆς ἀληθείας κήρυκες καὶ τῆς θείας χάριτος γενόμενοι λειτουργοὶ ὄσοι ἐξ ἀρχῆς μέχρις ἡμῶν

κατὰ τοὺς ἑαυτῶν καιροὺς ἓκαστος τὸ σωτήριον ἡμῖν τοῦ Θεοῦ διεσάφησαν θέλημα φασὶ μηδὲν

οὓτω Θεῷ εἶναι φιλον τε καὶ ἐράσμιον ὡς ἠ ἐκ μετανοίας ἀληθοῦς ἐπrsquoαὐτὸν τῶν ἀνθρώπων

ἐπιστροφὴ Ὄπερ μάλιστα τῶν ἄλλων θειότερον ὑπάρχον δεῖξαι βουλόμενος ὁ θεαρχικὸς τοῦ

Θεοῦ καὶ Πατρὸς Λόγοςmiddot μᾶλλον δὲ καὶ πρῶτον καὶ μόνον τῆς άπείρου ἀγαθότητος γνώρισμα

κατὰ τινα ἄρρητον συνγκαταδάσεως τρόπον διὰ σαρκὸς ἡμῖν ὁμιλῆσαι ἠξίωσεν ἑκεῖνα καὶ

δράσας καὶ παθὼν καὶ εἰπὼν διrsquoὧν ἔδει ἡμᾶς ἐχθροὺς ὄντας καὶ πολεμίους καταλλαγῆναι τῷ Θεῷ

καὶ Πατρὶ καὶ τῆς μακαρίας ζωῆς ξενωθέντας πρὸς αὐτὴν πάλιν ἐπαναχθῆναιraquo cit Ibidem 454

A) 992

Cfr Mt 1624 993

Cfr Col 39-10 994

Per approfondimenti circa il monachesimo bizantino cfr Cfr G PASINI Il monachesimo

bizantino Milano 2004 e C CAPIZZI La civiltagrave bizantina Milano 2001 995

Cfr Monachesimo orientale unrsquointroduzione a cura di G Filoramo Brescia 2010 M

BIELAWSKI Il monachesimo bizantino Seregno 2003 A C LEOPARDI Lineamenti del

monachesimo bizantino Palmi 1985 996

Cfr C CAPIZZI La civiltagrave bizantina Milano 2001 pp75-76

194

costruiscono la base ma che sono al contempo anche i suoi prodotti piugrave

caratteristici si tratta de La vita di san Antonio del vescovo Atanasio il Grande

delle raccolte di Apoftegmata e delle storie monastiche riportate da autori come

Palladio Socrate o Sozomeno997

Una buona parte delle vite dei monaci bizantini

successive fanno riferimento a queste fonti da cui attingono ispirazione tanto che

risultarono fondamentali la conoscenza e il pieno possesso delle Regole di Basilio

il Grande la comprensione degli scritti di Gregorio di Nissa e Gregorio di

Nazianzio le opere di Giovanni Crisostomo o Doroteo di Gaza998

Occorre altresigrave

rammentare che la riflessione teologica bizantina ascetica e mistica egrave nella sua

intima essenza evagriana infatti nonostante la condanna del 553 dC999

Evagrio

Pontico fu sempre tenuto in considerazione riletto e rielaborato non solo da

Giovanni Climaco ma sopratutto da Massimo il Confessore1000

997

Cfr D PAPACHRYSSANTOU La vie monastique dans les campagnes byzantines duVIII e au XI e

siegravecle in laquoByzantionraquo XLIII (1973) pp 158-180 e cfr ID Le monachismeagrave Byzance et en

Occident du VIII e au X e siegravecle Aspects internes et relations avec la socieacuteteacute in laquoRevue

Beacuteneacutedictineraquo CIII (1993) in particolare pp 31-50 90-116 241-254 273-288 998

Cfr C MANGO La civiltagrave Bizantina Roma - Bari 2013 e cfr The Oxford handbook of

Byzantine studies ed by E Jeffreys with J Haldon and R Cormack Oxford 2008 R M

PARRINELLO Il monachesimo bizantino Roma 2012 G PASINI Il monachesimo bizantino Milano

2004 M TENACE Il cristianesimo bizantino Storia teologia tradizione monastica Roma 2000

JJ NORWICH Bisanzio Splendore e decadenza di un impero 330 - 1453 Milano 2000 Byzantine

Monastic Foundation Documents vol 1-5 ed by J Thomas - A C Hero Washington DC

1998 J MEYENDORFF La teologia bizantina Sviluppi storici e temi dottrinali Casale

Monteferrato 1984 R JANIN Les eacuteglises et les monastegraveres des grands centres byzantins Paris

1975 999

Lrsquoimperatore Giustiniano (527-565 dC) si interessograve personalmente alle questioni teologiche

del suo tempo a tal punto da compilare una lista di testi che ripercorrevano gli errori origeniani

tra cui quelli di Evagrio Pontico che fu condannato alla damnatio memoriae dal Concilio di

Costantinopoli nel 553 dC cfr Storia del Cristianesimo voll II e III Roma 2000- 2002 K

SCHATZ Storia dei Concili Bologna 1999 N TANNER I Concili della Chiesa Milano 1999 J

MEYENDORFF Op cit pp 82-86 K BAUS Storia della Chiesa voll II e III Milano 1977 RV

SELLERS The Council of Calcedon a Historical and Doctrinal Survey London 1961 1000

Massimo nellrsquoEp XV in PG 91 544 D chiarisce di affermare solo ciograve che gli egrave stato insegnato

dai Padri a lui precedenti laquoἑμὸν μὲν οὐδὲν ἐρῶ παντελῶςmiddotὃ δὲ παρὰ τῶν Πατέρων ἐδιδάχθην

φημὶ μηδὲν παραμείδων τῆς αὐτῶν ἐπὶ τούτοις διδασκαλίαςraquo

195

2 1 Lrsquouomo espressione ontologica-metafisica del creato

Lrsquoesercizio ascetico che egrave preceduto per gradi dalla progressione nella πρᾶξις

alla θεωρία e infine alla θεολογία acquista senso in considerazione del suo fine

supremo che egrave il contatto con Dio La conoscenza teologica definisce il rapporto

uomo-Dio secondo due prospettive differenti teocentrica e cristocentrica

La prospettiva teocentrica considera la mediazione di Cristo in modo

relativo o antropologico ovvero interpreta lrsquoIncarnazione in funzione della

Redenzione a differenza di quella cristocentrica che definisce la presenza del

divino nella persona umana a prescindere dallrsquoapporto salvifico La centralitagrave

della figura del Cristo determina necessariamente la dialettica uomo-Dio ed al

contempo quella Dio-uomo in quanto ne costituisce la chiave ermeneutica per

lrsquointerpretazione complessiva della storia della salvezza1001

o dellrsquointero disegno

divino descritto nei testi sacri e riconosciuto dalla tradizione1002

Cristo risulta per il santo monaco un punto focale in quanto la sua

incarnazione ha reso accessibile ciograve che per lrsquouomo egrave inaccessibile per natura

ovvero il raggiungimento dellrsquoeternitagrave e della contemplazione di Dio In Massimo

il Confessore le dimensioni ontologica e cristologica si intersecano1003

infatti

rispondere allrsquointerrogativo sullrsquoumanitagrave di Gesugrave Cristo significa al contempo

1001

Il lavoro filosofico dei Padri Cappadoci ha contribuito dogmaticamente al dibattito sulla natura

e sulle persone della santa Trinitagrave Infatti essi hanno distinto nella formulazione triadologica le

espressioni della unitagrave (ousigravea) dalle caratteristiche ogni persona (progravesopon o hypogravestasis) Cfr C

BONFANTE I Padri Cappadoci e la trinitagrave Piste per una rilettura in laquoNuova umanitagraveraquo XXIV

(2002) 140 pp 197-218 1002

Lo scopo dellrsquoincarnazione egrave la salvezza del genere umano in quanto lrsquouomo continuava ad

avanzare verso la sozzura spinto dalle diverse passioni della carne ad avvilire la vita cfr Liber

ascet in PG 90 912 A laquoΠλὴν λέγω σοι ὅτι ὁ σκοπὸς τῆς τοῦ Κυρίου ἐνανθρωπήσεως ἠ ἡμετέρα

ἧν σωτηρίαraquo 1003

Myst in PG 91 676B-C

laquoἳνrsquoἐγὼ μάθω τίς ὁ τῆς ᾀδούσης καὶ τῆς ᾀδομένης δεκάδος ὁ λόγος καὶ πῶς δεκάδι δεκὰς

μυστικῶς ἑνουμένη τε καὶ συναπτομένη Ἰησοῦν μὲν τὸν ἐμὸν Θεὸν καὶ Σωτῆρα συμπληρωθέντα

διrsquoἐμοῦ σωζομένου πρὸς ἑαυτὸν ἐπανάγει τὸν ἀεὶ πληρέστατον καὶ μηδέποτε ἑαυτοῦ ἐκστῆναι

δυνάμενον ἐμὲ δὲ τὸν ἄνθρωπον θαυμαστῶς ἑαυτῷ ἀποκαθίστησι μᾶλλον δὲ Θεῷ παρrsquoοὗ τὸ

εἷναι λαβὼν ἔχω καὶ πρὸς ὃν ἐπείγομαι πόρρωθεν τὸ εὖ εἶναι προσλαβεῖν ἐφιέμενος Ὅπερ ὁ

γνῶναι δυνηθείς ἐκ τοῦ παθεῖν τὰ λεγόμενα εἴσεται πάντως γνωρίσας ἢδη κατὰ τὴν πεῖραν

ἐναργῶς τὸ οἰκεῖον ἀξίωμα πῶς ἀποδίδοται τῇ εἰκόνι τὸ κατrsquoεἰκόνα πῶς τιμᾶται τὸ ἀρχέτυπον

τίς τοῦ μυστηρίου τῆς ἡμῶν σωτηρίας ἡ δύμανις καὶ ὑπὲρ τίνος Χριστὸς ἀπέθανεmiddot πῶς τε πάλιν ἐν

αὐτῷ μεῖναι δυνάμεθα καὶ αὐτὸς ἐν ἡμῖν καθὼς εἷπε καὶ πῶς ἐστὶν εὐθὺς ὁ λόγος τοῦ Κυρίου καὶ

πάντα τὰ ἔργα αὐτοῦ ἐν πίστει Ἀλλrsquoἐπανάγωμεν πρὸς τὸν εἰρμὸν τοῦ λόγου τὸν λόγον τούτοις

περὶ τούτων ἀρκεσθέντεςraquo

196

riflettere sulla natura dellrsquouomo1004

Per i Padri e per tutta la tradizione cristiana

Cristo assume la natura umana per divinizzarla orientandola e al contempi

garantendone la salvezza Per poter comprendere appieno tale prospettiva occorre

tener presente che in base ad essa Cristo assume la natura umana non la persona

umana e la sua espressione in terra egrave la Chiesa di cui tutti noi in quanto uomini

siamo chiamati ad essere membra La Chiesa si delinea cosigrave il piano eterno

salvifico di Dio1005

Infatti il monaco afferma

Come e in quale modo la santa chiesa di Dio rappresenta

simbolicamente lrsquouomo e essa stessa egrave da lui

rappresentata

E ancora la santa chiesa di Dio egrave uomo egli diceva

(secondo un altro approccio interpretativo) avendo per

anima il santuario per intelletto il divino altare e per

corpo la navata essendo cosigrave a immagine e somiglianza

dellrsquouomo creato a immagine e somiglianza di Dio Essa

presenta attraverso la navata come attraverso un corpo

la filosofia morale espone spiritualmente attraverso il

santuario come attraverso unrsquoanima la contemplazione

naturale e manifesta attraverso il divino altare come

attraverso un intelletto la teologia mistica E

inversamente lrsquouomo egrave [egli diceva] una chiesa mistica

Attraverso il corpo come attraverso la navata fa brillare

virtuosamente la [facoltagrave] pratica dellrsquoanima grazie

allrsquoopera dei comandi correlati alla filosofia morale

attraverso lrsquoanima come attraverso il santuario offre a

Dio i logoi della percezione sensibile circoncisi dalla

materia in totale purezza nello Spirito attraverso la

ragione per la contemplazione naturale e attraverso

lrsquointelletto come attraverso lrsquoaltare invoca il silenzio

della grande voce invisibile e sconosciuta della divinitagrave

assai celebrata nel santo dei santi con un altro silenzio

loquace e fragoroso e nella misura in cui egrave possibile

allrsquouomo secondo la teologia mistica vive con questa e

diviene come evidentemente deve essere chi egrave stato

giudicato degno della visita di Dio ed egrave contraddistinto

dal suo segno con i suoi fulgidi raggi1006

1004

Ogni cristiano egrave chiamato a seguire Gesugrave Cristo percheacute solo in questo modo vive secondo la

forma divina Infatti A Cozzi sostiene laquolrsquoesistenza umana di Gesugrave rivela la veritagrave dellrsquouomo ma

questa veritagrave egrave perfetta in lui perchegrave sostenuta nella sua profonditagrave ultima dalla veritagrave di Dio

pienamente manifestata nella risurrezione di Gesugrave e rivelatasi come ldquoda semprerdquoraquo cit A COZZI

Conoscere Gesugrave Cristo nella fede Una cristologia Assisi 2007 p 557 1005

Nella Myst il monaco in che modo la Chiesa sia lrsquoimmagine e la figura di Dio (cfr PG 91 664

D-668 D) e percheacute sia lrsquoimmagine del mondo precisamente delle sostanze visibili e invisibili (cfr

PG 91 668 D-671 D) 1006

Myst in PG 91 672 Β-C

197

Massimo in questo passo spiega che

- il corpo egrave paragonabile alla navata della Chiesa percheacute entrambi sia il

corpo sia la navata sono coglibili per mezzo delle facoltagrave percettive

- il santuario egrave comparabile allrsquoanima che proprio come il presbiterio

nascosto egrave quella dimensione reale ed esistente non afferrabile con la

percezione sensibile

- lrsquoaltare invece egrave equiparabile in questo contesto allrsquointelletto nella sua

dimensione intuitiva non inteso come pensiero discorsivo (διάνοια) infatti

cosigrave come sullrsquoaltare avviene la manifestazione di Dio durante la liturgia

sacramentale allo stesso modo nellrsquointelletto di un uomo santificato si

manifesta in modo ineffabile la presenza divina

Il monaco riconnette tale interpretazione simbolica alle tre dimensioni πρᾶξις-

θεωρία-θεολογία il corpo e i suoi sensi necessitano della pratica evangelica

ossia dellrsquoattuazione dei comandamenti secondo la filosofia morale lrsquoanima

invece chiamata alla contemplazione naturale intravvede i segni divini nel

mondo attraverso le realtagrave naturali infine lrsquointelletto si configura come il luogo in

cui la presenza divina si rende manifesta

La Chiesa dunque rappresenta lrsquouomo e viceversa lrsquouomo egrave rappresentato

dalla Chiesa1007

infatti lrsquoindividuo che ha messo in pratica i comandamenti dopo

essere giunto alla spiritualizzazione del corpo egrave pervaso da una luce simile a

quella che si diffonde nella navata solo dopo aver messo in pratica i

comandamenti nella sua anima si rende manifesto in un certo senso il santuario

laquoΠῶς τε καὶ ποίῳ τρόπῳ συμβολικῶς εἰκονίζει τὸν ἄνθρωπον ἡ ἁγία τοῦ Θεοῦ Ἐκκλησία καὶ αὐτὴ

ὡς ἄνθρωπος ὑπ᾽ αὐτοῦ εἰκονίζεται Καὶ πάλιν κατ᾽ ἄλλον τρόπον θεωρίας ἄνθρωπον εἶναι τὴν

ἁγίαν τοῦ Θεοῦ Ἐκκλησίαν ἔλεγε ψυχὴν μὲν ἔχουσαν τὸ ἱερατεῖον καὶ νοῦν τὸ θεῖον

θυσιαστήριον καὶ σῶμα τὸν ναόν ὡς εἰκόνα καὶ ὁμοίωσιν ὑπάρχουσαν τοῦ κατ᾽ εἰκόνα Θεοῦ καὶ

ὁμοίωσιν γενομένου ἀνθρώπου καὶ διὰ μὲν τοῦ ναοῦ ὡς διὰ σώματος τὴν ἠθικὴν φιλοσοφίαν

προβαλλομένην διὰ δὲ τοῦ ἱερατείου ὡς διὰ ψυχῆς τὴν φυσικὴν θεωρίαν πνευματικῶς

ἐξηγουμένην καὶ ὡς διὰ νοὸς τοῦ θείου θυσιαστηρίου τὴν μυστικὴν θεολογίαν ἐμβαίνουσαν Καὶ

ἔμπαλιν Ἐκκλησίαν μυστικὴν τὸν ἄνθρωπον ὡς διὰ ναοῦ μὲν τοῦ σώματος τὸ πρακτικὸν τῆς

ψυχῆς ταῖς τῶν ἐντολῶν ἐνεργείαις κατὰ τὴν ἠθικὴν φιλοσοφίαν ἐναρέτως φαιδρύνοντα ὡς δι᾽

ἱερατείου δὲ τῆς ψυχῆς τοὺς κατ᾽ αἴσθησιν λόγους καθαρῶς ἐν Πνεύματι τῆς ὕλης περιτμηθέντας

κατὰ τὴν φυσικὴν θεωρίαν διὰ λόγου τῷ Θεῷ προσκομίζοντα καὶ ὡς διὰ θυσιαστηρίου τοῦ νοός

τὴν ἐν ἀδύτοις πολυύμνητον τῆς ἀφανοῦς καὶ ἀγνώστου μεγαλοφωνίας σιγὴν τῆς θεότητος δι᾽

ἄλλης λάλου τε καὶ πολυφθόγγου σιγῆς προσκαλούμενον καὶ ὡς ἐφικτὸν ἀνθρώπῳ κατὰ

μυστικὴν θεολογίαν αὐτῇ συγγινόμενον καὶ τοιοῦτον γινόμενον οἷον εἰκὸς εἶναι δεῖ τὸν ἐπιδημίας

ἀξιωθέντα Θεοῦ καὶ ταῖς αὐτοῦ παμφαέσιν αἴγλαις ἐνσημανθένταraquo 1007

Cfr A RIOU Le monde et lrsquoEglise selon Maxime le Confesseur Paris 1973

198

della Chiesa in quanto egli per mezzo dellrsquointelletto ha la possibilitagrave di intuire le

ragioni divine (i logoi) che reggono il cosmo e le attribuisce a Dio infine solo nel

suo spirito scopre la manifestazione di Dio la cui luce soprannaturale lo pervade

interamente1008

Lrsquoassimilazione uomo-Chiesa egrave fondamentale per comprendere come il

monaco abbia elaborato una concezione del rapporto tra Dio e le creature in una

prospettiva rigorosamente sistematica1009

al cui centro si colloca lrsquoessenziale

funzione redentrice del Cristo mediatore tra uomo e Dio La personificazione di

Cristo egrave stata per Massimo un momento unico ed irripetibile ovvero un incontro

tra lrsquoeterna incorruttibilitagrave dello spirito e la storia del creato che si dispiega

attraverso una vera e propria progressione a partire dal peccato originale fino al

recupero escatologico delle perfezioni che da Dio ha voluto per le creature Il

ritorno ad una dimensione divina nella vita terrena dunque non potragrave avvenire se

non per mezzo di Dio e in Dio in una riunificazione del molteplice indeterminato

allrsquoUno perfetto da cui egrave tutto derivato e cui tutto incessantemente tende A tal

proposito il monaco afferma

Questo egrave il grande e sublime mistero Questo egrave il

benedetto Fine per il quale tutta la creazione egrave stata

composta questo egrave il preannunciato scopo divino per il

quale tutti gli esseri hanno inizio e per il quale egrave

preannunciata la loro Fine per il quale esiste ogni essere

Egli stesso tuttavia non esiste a causa di alcuno Si vede

chiaramente che Dio ha causato tutti gli esseri mirando a

codesto fine Ciograve causa la pienezza di due realtagrave della

sua Provvidenza e di coloro per i quali la Provvidenza

agisce Attraverso il cui completamento le creature sono

ricapitolate e unite a Dio1010

Egrave questo il mistero che

comprende in seacute ogni epoca mostrato innanzi al grande e

soprainfinito consiglio divino preesistito molto prima di

tutti i secoli LrsquoUno e consustanziale a Dio il Logos

stesso lrsquoha annunziato dal momento in cui egrave divenuto

uomo manifestando cosigrave sia comrsquoera sia le profonditagrave

piugrave intime della bontagrave di Suo Padre Egli si egrave

automanifestato come il Fine per il quale indubbiamente

le creature hanno ricevuto il loro inizio percheacute era per

Cristo o piugrave propriamente per il mistero di Cristo che

tutte le epoche e tutto quanto esse contengono hanno

1008

Implicitamente si fa riferimento alla trasfigurazione di Cristo alla quale egrave chiamato ciascun

cristiano in quanto alter Christus Cfr Amb ad Io in PG 91 1125D-1128A 1009

Cfr L THUMBERG Man and the Cosmos The vision of St Maximus the Confessor Crestwood

1985 pp 118-122 1010

Cfr Ef 110

199

ricevuto lrsquoinizio e la Fine del loro essere Per lrsquounione

compresa prima di ogni epoca tra realtagrave misurabile e

incommensurabile finita e infinita tra il regno delle cose

limitate e quello delle cose illimitate tra Creatore e

creazione tra stabilitagrave e moto unione che egrave stata

compresa alla fine in questi ultimi tempi grazie

allrsquoautomanifestazione di Cristo che adempie la

preveggenza divina1011

In Amb ad Io 71012

Massimo dichiara che lrsquounico Logos si divide in vari logoi1013

vale a dire le rationes aeternae o cause delle realtagrave molteplici e che viceversa

tutti i logoi siano ricondotti allrsquounico Logos1014

Tale Logos egrave Dio o meglio

esistente in Dio in sostanza e in ipostasi in quanto principio e causa dellrsquouniverso

nel quale furono create tutte le cose che sono state create da lui e attraverso di lui

e per lui1015

Il monaco riguardo la creazione di ogni singolo essere illustra la

natura del rapporto tra il Logos e i diversi logoi

Se il Demiurgo (Creatore) ha impiegato sei giorni per

creare tutte le specie che sono presenti nellrsquouniverso1016

che cosa ha fatto dopo queste il Padre Il Salvatore disse

infatti Il Padre mio opera sempre e anchrsquoio opero1017

Non si parla forse della conservazione della specie una

volta che sono venute al mondo

Risposta Dio dopo aver una volta completato la

creazione come solo egli stesso seppe fare i primi logoi

degli esseri esistenti e le sostanze degli esseri in generale

opera ancora non solo per la loro conservazione 1011

QTh LX 33-56 in QTh (Laga-Steel 1980) p 75

laquoΤοῦτο ἐστι τὸ μέγα καὶ ἀπόκρυφον μυστήριον Τοῦτο ἐστι τὸ μακάριον διacuteὃ τὰ πάντα

συνέστησαν τέλος Τοῦτο ἐστιν ὁ τῆς ἀρχῆς τῶν ὄντων προεπινοούμενος θεῖος σκοπός ὃν

ὁρίζοντες εἶναί φαμεν προεπινοούμενος τέλος οὖ ἓνεκα μὲν τὰ πάντα αὐτὸ δὲ οὐδενὸς ἔνεκενmiddot

πρὸς τοῦτο τὸ τέλος ἀφορῶν τὰς τῶν ὄντων ὁ θεὸς παρήγαγεν οὐσίας Τοῦτο κυρίως ἐστὶ τὸ τῆς

προνοίας καὶ τῶν προνοουμένων πέρας καθacuteὃ εἰς τὸν θεὸν ἡ τῶν ὑπacuteαὐτοῦ πεποιημένων ἐστὶν

ἀνακεφαλαίσις Τοῦτό ἐστι τὸ πάντας περιγράφον τοὺς αἰῶνας καὶ τὴν ὑπεράπειρον καὶ ἀπειράκις

ἀπείρως προυπάρχουσαν τῶν αἰῶνων μεγάλην τοῦ θεοῦ βουλὴν ἐκφαῖνον μυστήριον ἧς γέγονεν

ἄγγελος αὐτὸς ὁ κατacuteοὐσίαν τοῦ θεοῦ λόγος γενόμενος ἄνθρωπος καὶ αὐτόν εἰ θέμις εἰπεῖν τὸν

ἐνδότατον πυθμένα τῆς πατρικῆς ἀγαθότητος φανερὸν καταστήσας καὶ τὸ τέλος ἐν ἑαυτῷ δείξας

διacuteὃ τὴν πρὸς τὸ εἶναι σαφῶς ἀρχὴν ἔλαβον τὰ πεποιημένα Διὰ γὰρ τὸν Χριστὸν ἢγουν τὸ κατὰ

Χριστὸν μυστήριον πάντες οἱ αἰῶνες καὶ τὰ ἐν αὐτοῖς τοῖς αἰῶσιν ἐν Χριστῷ τὴν ἀρχὴν τοῦ εἶναι

καὶ τὴν ἀρχὴν τοῦ εἶναι καὶ τὸ τέλος εἰλήφασιν ῞Ενωσις γὰρ προϋπενοήθη τῶν αἰώνων ὅρου (Ef

1 10-11) καὶ ἀοριστίας καὶ μέτρου καὶ ἀμετρίας καὶ πέρατος καὶ ἀπειρίας καὶ κτίστου καὶ

κτίσεως καὶ στάσεως καὶ κινήσεωςmiddot ἢτις (ἕνωσις) ἐν Χριστῷ ἐπ᾿ ἐσχάτων τῶν χρόνων

φανερωθέντι γέγονε πλήρωσιν δοῦσα τῇ προγνώσει τοῦ Θεοῦ δι᾿ ἑαυτῆς (hellip)raquo 1012

Cfr PG 91 1077 C 1013

Cfr Gn 1 27 e Col 1 15-16 1014

Cfr C MORESCHINI Storia del pensiero tardo-antico Milano 2013 pp 1253-1292 1015

Amb ad Io 10 in PG 91 1169 Ce 1188 C-1189 A e cfr Myst in PG 91 668 C 1016

Cfr Gn 1 1-5 1017

Gio 5 17

200

nellrsquoessere ma anche attraverso lrsquoatto della creazione

delle parti che sono in potenza (1) per il loro progresso e

per la loro costituzione e ancor di piugrave per la somiglianza

delle parti al tutto (2) e questo fino a quando ha unito il

logos per natura piugrave in generale allrsquoessenza razionale

ovvero ha unito lrsquoimpulso autonomo delle parti grazie al

loro movimento verso una buona esistenza proprio fino a

quando li rende armonici gli uni in rapporto agli altri e al

tutto e proprio fino a quando si muovono essi stessi Non

ci saragrave alcuna differenza di volere delle parti per quanto

riguarda il tutto contempliamo lo stesso unico logos

basato sulla totalitagrave degli esseri che non egrave stato in base ai

diversi tropoi per cui si afferma ugualmente e mostreragrave

la grazia che risulta attiva e che deifica la totalitagrave degli

esseri attraverso di essa che egrave diventato un uomo Dio e

Logos dice ldquoIl Padre mio opera sempre e anchio

operordquo1018

da una parte ne egrave compiaciuto dallaltra egrave la

sua stessa opera e lo Spirito Santo percheacute ha lrsquoessenza di

realizzare il compiacimento del Padre per tutte le cose e

lrsquoopera del Figlio per far parte in tutto e per tutto del Dio

trino interamente contemplato da tutti proporzionalmente

alla dignitagrave che ciascuno ha ricevuto per grazia e cosigrave

allo stesso modo che lrsquoanima esiste naturalmente nel

corpo intero e senza essere diminuiti in ognuno dei suoi

membri1019

1018

Mt 317 Ed ecco una voce dal cielo che disse laquoQuesti egrave il Figlio mio prediletto nel quale mi

sono compiaciutoraquo Col 1 19 laquoPercheacute piacque a Dio di fare abitare in lui ogni pienezzaraquo 1019

QTh II 1-30 in QTh (Laga-Steel 1980) p 51

laquoΕἰ πάντα τὰ εἴδη τὰ συμπληροῦντα τὸν κόσμον ἐν ταῖς (2) ἓξ ἡμέραις ὁ δημιουργὸς ἐποίησεν τί

μετὰ ταῦτα ὁ πατὴρ ἐργάζεται Λέγει γὰρ ὁ σωτὴρ ὁ πατήρ μου ἕως ἄρτι ἐργάζεται κἀγὼ

ἐργάζομαι Μή τι ἆρα τὴν τῶν ἅπαξ (5) γεγονότων εἰδῶν συντήρησιν λέγει

Ἀπόκρισις middotΤοὺς μὲν πρώτους τῶν γεγονότων λόγους ὁ θεὸς καὶ τὰς καθόλου τῶν ὄντων οὐσίας

ἅπαξ ὡς οἶδεν αὐτός συμπληρώσας ἔτι ἐργάζεται οὐ μόνον τὴν τούτων αὐτῶν πρὸς τὸ εἶναι

συντήρησιν ἀλλὰ καὶ τὴν κατrsquo ἐνέργειαν (10) τῶν ἐν αὐτοῖς δυνάμει (1) μερῶν δημιουργίαν

πρόοδόν τε καὶ σύστασιν ἔτι μὴν καὶ τὴν διὰ τῆς προνοίας πρὸς τὰ καθόλου τῶν μερικῶν

ἐξομοίωσιν (2) ἕως ἄν τῷ κατὰ φύσιν γενικωτέρῳ λόγῳ τῆς λογικῆς οὐσίας διὰ τῆς πρὸς τὸ εὖ

εἶναι κινήσεως τῶν μερικῶντὴν αὐθαίρετον ἑνώσας ὁρμήν ποιήσειεν ἀλλήλοις τε καὶ τῷ ὅλῳ

σύμφωνα καὶ ταὐτοκίνητα μὴ ἐχόντων τὴν γνωμικὴν πρὸς τὰ καθόλου τῶν ἐπὶ μέρους διαφοράν

ἀλλrsquo εἷς καὶ ὁ αὐτὸς ἐφrsquo ὅλων θεωρηθήσεται λόγος μὴ διαιρούμενος τοῖς τῶν καθrsquo ὧν ἴσως

κατηγορεῖται τρόποις καὶ (20) οὕτως ἐνεργουμένην τὴν ἐκθεωτικὴν τῶν ὅλων ἐπιδείξηται χάρινmiddot

διrsquo ἣν γενόμενος ἄνθρωπος ὁ θεὸς καὶ λόγος φησὶν ὁ πατήρ μου ἕως ἄρτι ἐργάζεται κἀγὼ

ἐργάζομαι ὁ μὲν εὐδοκῶν ὁ δὲ αὐτουργῶν καὶ τοῦ ἁγίου πνεύματος οὐσιωδῶς τήν τε τοῦ πατρὸς

ἐπὶ πᾶσιν εὐδοκίαν καὶ τὴν (25) αὐτουργίαν τοῦ υἱοῦ συμπληροῦντος ἵνα γένηται διὰ πάντων καὶ

ἐν πᾶσι εἷς ὁ ἐν τριάδι θεός ἀναλόγως ὅλος ἑκάστῳ κατὰ χάριν τῶν ἀξιουμένων καὶ ὅλοις

ἐνθεωρούμενος ὡς ὅλῳ καὶ ἑκάστῳ μέλει τοῦ σώματος δίχα μειώσεως ἐνυπάρχει φυσικῶς ἡ

ψυχήraquo

201

Scholia

1 Riguardo alla materia vale a dire lrsquoessenza della

totalitagrave degli esseri si trovano in potenza gli esseri

particolari tratti dalla materia nelle loro parti dalla loro

genesi dice la Scrittura1020

Dio opera in modo

sorprendente

2 Quanto allrsquoaspetto dei singoli esseri in tutto la

Scrittura si riferisce allrsquounificazione della natura di tutti

gli uomini con un unico movimento della volontagrave verso il

logos della natura unificazione in cui Dio opera con la

sua provvidenza in modo che vi sia una sola disposizione

di volontagrave come una sola natura una volta che tutti gli

esseri sono legati per mezzo dello Spirito a Dio e a tutti

gli altri tra di loro1021

Nella quaestio appena citata Massimo descrive la creazione Ai fini della nostra

indagine occorre sottolineare come il logos della natura umana sia espressione

fondamentale dellrsquoessenza divina insita in un corpo finito come la provvidenza

divina oltre a concorrere alla creazione degli esseri agisca sulla loro unitagrave e

sulla loro esistenza rendendoli armonici infine come gli uomini in quanto liberi

secondo quanto Dio ha disposto per loro possano cogliere i diversi logoi presenti

nella creazione dimostrando cosigrave lrsquounitagrave (del logos e dellrsquoessenza) della loro

natura1022

Per comprendere il metodo usato da Massimo il Confessore nellrsquoaccostarsi

alla spiegazione della creazione per mezzo della dottrina dei logoi occorre

prendere in esame la relazione esistente fra Dio ed il mondo infatti basandosi

sulla Sacra Scrittura il monaco illustra

1020

Gn 2 laquo1 Cosigrave furono portati a compimento il cielo e la terra e tutte le loro schiere 2 Allora

Dio nel settimo giorno portograve a termine il lavoro che aveva fatto e cessograve nel settimo giorno da ogni

suo lavoro 3 Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrograve percheacute in esso aveva cessato da ogni

lavoro che egli creando aveva fatto 4 Queste le origini del cielo e della terra quando vennero

creatiraquo 1021

Scholia in QTh (Laga-Steel 1980) p 53

laquo1 Ἐν τῇ ὕλῃ τουτέστι τῇ καθόλου τῶν ὄντων οὐσίᾳ δυνάμει (1) τυγχάνουσι τὰ κατὰ μέρος ἐκ

τῆς ὕλης γινόμενα μερικά ὧν τὴν γένεσιν φησίν ὁ θεὸς προδήλως ἐργάζεται 2 Τὴν πρὸς τὰ

καθόλου τῶν μερικῶν ἐξομοίωσιν λέγει τὴν πάντων ἀνθρώπων κατὰ μίαν τῆς γνώμης κίνησιν

πρὸς τὸν (5) λόγον τῆς φύσεως ἕνωσιν ἣν ἐργάζεται διὰ τῆς προνοίας ὁ θεός ἵνα γένηται πάντων

ὥσπερ μία φύσις οὕτω καὶ γνώμη πάντων θεῷ τε καὶ ἀλλήλοις συναφθέντων διὰ τοῦ πνεύματοςraquo 1022

Gli stessi concetti vengono ribaditi in QTh LX 108-114 in QTh (Laga-Steel 1990) p 79

laquoΚαὶ μηδεὶς διαπορήσῃ πῶς ὁ Χριστός εἶς ὢν τῆς ἁγίας Τριάδος ὑπrsquoαὐτῆς προγινώσκεται

γινώσκων ὄτι οὑχ ὡς θεὸς ὁ Χριστός προεγνώσθη ἀλλrsquoὡς ἄνθρωπος ἤγνουν ἡ κατrsquoοἰκονομίαν

αὐτοῦ διὰ τὸν ἄνθρωπον σάρκωσιςΤὸ γὰρ ἀεὶ ὄντος ὑπὲρ αἰτίαν καὶ λόγον οὐδέποτε

προγινώσκεταιmiddot ἡ γὰρ πρόγνωσις τῶν ἀρχὴν ἐχόντων τοῦ εἶναι διrsquoαἰτίαν ἐστίνraquo

202

a) in che modo il creato sia espressione dei logoi

b) secondo quali caratteristiche lrsquouomo sia immagine e somiglianza di Dio

c) in che modo lrsquouomo sia una sintesi microcosmica della creazione

a) Secondo Massimo ogni realtagrave creata ha in seacute il suo logos grazie al quale

sussiste individualmente e riceve le proprie peculiaritagrave formali la specificitagrave delle

singole cose egrave data dalla configurazione particolare assunta dal corrispettivo

logos1023

Infatti ogni essere creaturale possiede nel proprio logos nella propria

ragion drsquoessere la perfezione che puograve essere raggiunta durante la propria

esistenza in questrsquoottica sulla scia della speculazione aristotelica Massimo diragrave

che le nature concrete constano di forma e di materia1024

e la prima determina e

specifica la seconda1025

anteriormente al venire a sussistere dei singoli esseri

particolari Dio dunque in quanto monade contiene tutti i logoi delle creature e

grazie ad un atto drsquoamore dagrave ad esse esistenza secondo la sua sagezza e secondo la

sua provvidenza fondando e garantendo ogni loro potenzialitagrave infatti ogni essere

creato non solo ha un logos che predetermina la sua essenza ma anche la sua

effettiva esistenza1026

1023

Cfr A LOUTH St Maximosrsquos doctrine of the logoi of creation in laquoStudia patristicaraquo Vol

XLVIII (2010) pp77-84 I H DALMAIS La theacuteorie des logoi des creacuteatures chez Maxime le

Confesseur in laquoRevue des Sciences Philosophiques et Theacuteologiquesraquo 36 (1952) pp 244-249 ID

La manifestation du Logos dans lhomme et dans lEacuteglise Typologie anthropologique et typologie

eacutecclesiale drsquoapregraves Qu Thal 60 et la dans la Mystagogie in laquoParadosis Etudes de litteacuterature et de

theacuteologie anciennesraquo 27 (1982) pp 13-25 V KARAYIANNIS Maxime le Confesseur essence et

eacutenergies de Dieu Paris 1993 1024

QTh LXV 204-206 in QTh (Laga-Steel 1990) p 263

laquoΤῇ γὰρ ὔλῃ καὶ τῷ εἴδει συμπλακεῖσα κατὰ μίξιν ἡ αἴσθησις ἀποτελεῖν μὲν πάθος ἀποκτέννειν

δὲ καὶ συντελεῖν τοὺς κατὰ φύσιν πέφυκε λόγουςraquo 1025

QTh XXXV 7-24 in QTh (Laga-Steel 1980) p 239

laquoΕἰς οὐσίαν ἐλθεῖν βουληθείς ὡς οἶδεν αὐτὸς ὁ ὑπερούσιος λόγος καὶ πάντων τῶν ὄντων

δημιουργὸς τοὺς τῶν ὄντων πάντων τῶν φαινομένων καὶ νοουμένων μετὰ τῶν ἀκαταλήπτων τῆς

οἰκείας θεότητος νοημάτων φυσικούς ἐπεφέρετο λόγουςmiddot ὧν τῶν μὲν νοητῶν οἱ λόγοι εἶεν τὸ αἷμα

τοῦ λόγου τῶν αἰσθητῶν δὲ οἱ λόγοι ἡ φαινομένη τοῦ λόγου ἔστω σάρξ Ἐπειδὴ τοίνυν καὶ τῶν ἐν

τοῖς φαινομένοις καὶ τῶν ἐν τοῖς νοουμένοις πνευματικῶν λόγων ὑπάρχει διδάσκαλος ὁ λόγος

πρεπόντως καὶ κατὰ λόγον δίδωσι τοῖς ἀξιοις ὡς σάρκα φαγεῖν τὴν ἐν τοῖς λόγοις τῶν ὁπωμένων

ἐπιστήμην καί ὡς αἷμα πίνειν τὴν ἐν τοῖς λόγοις τῶν νοουμένων γνῶσιν οὕς καὶ ἡ σοφία διὰ τοῦ

κρατῆρος καὶ τῶν θυμάτων πόρρωθεν μυστικῶς διὰ τῶν Παροιμιῶν ἡτοιμάσατοmiddotτὰ δὲ ὀστᾶ

τουτέστι τοὺς ὑπερ νόησιν περὶ θεότητος λόγους πάσῃ γενητῇ φύσει κατὰ τὸ ἴσον ἀπείρως

ἀπέχοντας οὐ δίδωσιν οὐκ ἐχούσης τῆς τῶν ὄντων φύσεως κατὰ τινα δύναμιν πρὸς τούτους τὴν

ἐπιδεχομένην σχέσινraquo 1026

QTh LX 120-130 in QTh (Laga-Steel 1990) pp 79 e 81

laquoἘπεὶ οὗν οὐδὲν τῶν ὄντων ἑαυτὸ τὸ παράπαν ἢ ἄλλο γινώσκει ὄτι ποτὲ κατrsquoοὐσίαν ἐστίν

εἰκότως οὐδὲ τῶν γενησομένων οὐδενὸς οὐδὲν τῶν ὄντων ἔχει κατὰ φύσιν τὴν πρόγνωσιν πλὴν

τοῦ ὑπὲρ τὰ ὄντα θεοῦ τοῦ καὶ ἑαυτὸν γινώσκοντος ὄτι ποτὲ κατrsquoοὐσίαν ἐστί καὶ πάντων τῶν

203

La preesistenza dei logoi nel Logos implica lrsquounitagrave profonda degli esseri

creati al loro principio infatti se ogni essere esiste o esisteragrave ciograve implica che esso

corrisponde ad un logos divino e che la sua specificitagrave mondana noncheacute la sua

particolaritagrave saranno sempre identificativi secondo la specie e il genere1027

stabiliti in principio da Dio In questo modo il monaco valorizza la dimensione

dellrsquoindividualitagrave preservando lrsquoindipendenza di ciascun essere creato a

differenza della concezione origeniana di matrice neoplatonica secondo cui la

molteplicitagrave degli esseri razionali egrave il risultato di un declino e di una dispersione

rispetto ad unrsquoenade originaria1028

Asserire la preesistenza di tutti logoi nellrsquoeternitagrave di Dio implica

necessariamente che nellrsquoessenza divina nulla risulta accidentale e che il mondo

creato egrave rigorosamente determinato ma il monaco chiarisce che Dio ha fornito

agli esseri razionali (angeli e uomini) la capacitagrave di esercitare la propria volontagrave e

di determinarsi autonomamente secondo il proprio logos1029

Scegliere di vivere

conformemente al proprio logos significa vivere secondo il proprio corrispondente

tropos Cosigrave come il logos egrave quel principio inalterabile presente in ogni creatura

vivente allo stesso modo il tropos egrave quella dimensione che afferisce alla volontagrave

di ogni individuo1030

che puograve scegliere se adeguarsi o no al suo principio

razionale1031

ὑπrsquoαὐτοῦ πεποιημένων καὶ πρὶν γενέσθαι προεγνωκότος τὴν ὕπαξιν καὶ μέλλοντος κατὰ χάριν

φιλοτιμεῖσθαι τοῖς οὖσι τὴν ἑαυτῶν καὶ ἀλλήλων ὅτι ποτὲ κατrsquoοὐσίαν ὑπάρχουσι γνῶσιν καὶ τοὺς

ἐν αὐτῷ μονοειδῶς προόντας τῆς αὐτῶν γενέσεως φανερῶσαι λόγουςraquo 1027

Ricordiamo che in Op theol et pol XXIII in PG 91260D mdash 261Α Massimo afferma che la

sostanza manifesta la specie e la natura mentre lrsquoipostasi manifesta il singolo che appartiene alla

sostanza (τόν τινα τῆς οὐσίας) 1028

Nella visione del monaco unitagrave e diversitagrave coesistono in una perfetta sintesi nel Logos infatti

cosigrave come il Logos egrave presente nei molteplici logoi allo stesso modo la molteplicitagrave dei logoi ha il

suo fondamento e la sua unitagrave nel Logos Cfr QTh LX 129-130 in QTh (Laga-Steel 1990) p81 1029

Cfr Amb ad Io 7 in PG 91 1077 C 1080 A 1081 B-C e cfr Ibidem 41 in PG 91 1313 A-B 1030

Massimo definisce la ldquovolontagraverdquo nel primo Opusculum et theologicum (in PG 91 9-24)

utilizzando senza specifica distinzione i termini βούλησις (volontagrave) προαίρεσις (libera scelta) e

θέλημα (volontagrave naturale) Per approfondimenti si rimanda alla seguente letteratura secondaria M

TOumlROumlNEN Union and Distinction in the Thought of St Maximus the Confessor Oxford 2006 D

BATHRELLOS The Byzantine Christ Person Nature and Will in the Christology of Saint Maximus

the ConfessorOxford 2004 L THUNBERG Microcosm and Mediator The Theological

Anthropology of Maximus the Confessor Illinois 2003 JD MADDENThe authenticity of early

definitions of will (thelesis) in Maximus Confessor Actes du Symposium sur Maxime le

Confesseur Fribourg 2-5 septembre 1980 ed by F Heinzer - Chr Schoumlnborn Fribourg (Suisse)

1982 pp 61-79 1031

Per comprendere il rapporto dialettico tra logos-tropos Massimo fornisce la spiegazione negli

Ambigua ad Iohannem (10 in PG 91 1164C-D) infatti interpreta Elia come simbolo della natura

204

Esemplare per quanto riguarda la comprensione del rapporto logos-tropos

egrave la Quaestio XIII

Che cosa significa dalla creazione del mondo in poi le

sue realtagrave invisibili possono essere contemplate nelle

opere da lui compiute come la sua eterna potenza e

divinitagrave1032

Che cosa sono le realtagrave invisibili di Dio e che

cosa egrave la sua eterna potenza e divinitagrave

I logoi degli esseri che sono giagrave presenti in Dio prima

delle diverse epoche come egli stessο sa sono invisibili

essi gli uomini divini sono soliti chiamarle anche volontagrave

buone In effetti possono essere contemplati a partire

dalle opere di Dio le quali solo dopo averle contemplate

secondo natura con lrsquoopportuna sapienza1033

in modo

conoscitivo riportano a noi segretamente i logoi secondo

cui sono state fatte e rivelano attraverso se stessi il

disegno divino in ciascuna opera disegno secondo il

quale appunto i cieli narrano la gloria di Dio e il

firmamento annuncia lrsquoopera delle sue mani1034

Eterna

potenza e divinitagrave egrave la provvidenza che conserva gli

esseri e lrsquoenergia divinizzante che da essa discende su ciograve

che dalla provvidenza egrave governato Ο forse le realtagrave

invisibili di Dio non sono altro che la sua potenza eterna

e la sua divinitagrave che hanno come araldi dalla voce

penetrante le strardonarie magnificenze degli esseri creati

(1) Come infatti basandoci sugli esseri noi crediamo

che esista colui che egrave vero Dio cosigrave anche dalla

differenza essenziale secondo il genere degli esseri noi

possiamo apprendere la sua sapienza insita in modo

essenziale nella sua natura che li fa sussistere e li

conserva E ancora dal movimento essenziale secondo il

genere degli esseri noi impariamo la sua vita insista in

modo essenziale nella sua natura che sostanzia gli esseri e

dagrave ad essi pienezza e dalla sapiente contemplazione

conforme alla creazione noi cogliamo il principio

riguardante la santa Trinitagrave vale a dire il Padre il Figlio

lo Spirito Santo Di Dio eterna potenza egrave il Logos in

quanto consustanziale e divinitagrave eterna egrave il

consustanziale Spirito Santo Devono essere dunque

condannati coloro che non hanno imparato a conoscere

dalla contemplazione degli esseri la Causa degli esseri e

le proprietagrave naturali di essa intendo dire la potenza e la

divinitagrave La creazione lo celebra attraverso le opere

presenti in essa e per cosigrave dire annuncia a coloro che sono

in grado di ascoltare con la mente la propria Causa

triplicemente celebrata intendo dire Dio e Padre e la sua

percheacute ha conservato intatti i logoi serbando un pensiero conforme alla sua volontagrave cioegrave nel

distacco dalla passione 1032

Rm 1 20 1033

Si fa qui riferimento alla contemplazione naturale 1034

Sal 18 2

205

ineffabile potenza e divinitagrave quindi il Figlio unigenito e

lo Spirito Santo Queste sono infatti le realtagrave invisibili di

Dio che si contemplano con lrsquointellezione a partire dalla

creazione del cosmo1035

1036

Scholium

1 Dice che a partire dagli esseri conosciamo che la loro

causa dalla differenza tra gli esseri insegnamo la

sapienza ipostatica dellrsquoessere e dal movimento naturale

degli esseri impariamo a conoscere la vita ipostatica

dellrsquoessere la potenza che dagrave la vita agli esseri lo Spirito

Santo1037

Massimo spiega chiaramente al monaco libico come il logos definisca la natura le

sue potenze (o facoltagrave) e le attivitagrave (od operazioni) delle potenze invece il tropos

definisce la maniera di esistere della natura e il modo in cui essa esercita e rende

operanti le sue facoltagrave infatti mentre il logos egrave immutabile il tropos varia a

seconda dei singoli individui1038

Il tropos dipende dalla disposizione della

1035

Rm 120 1036

QTh XIII in QTh (Laga-Steel 1980) p 95 e 97

laquoΤί ἐστι τὰ γὰρ ἀόρατα αὐτοῦ ἀπὸ κτίσεως κόσμου τοῖς ποιήμασι νοούμενα καθορᾶται ἣ τε ἀίδιος

αὐτοῦ δύναμις καὶ θειότης Τίνα τὰ ἀόρατα τοῦ θεοῦ καὶ τίς ἡ ἀδίος αὐτοῦ δύναμις καὶ θειότης

Ἀπόκρισιςmiddot Οἱ τῶν ὄντων λόγοι προκαταρτισθέντες τῶν αἰώνων ἐν τῷ θεῷ καθὼς οἶδεν αὐτός

ἀόρατοι ὄντες οὓς καὶ ἀγαθὰ θελήματα καλεῖν τοῖς θείοις ἐστὶν ἔθος ἀνδράσιν ἀπὸ τῶν

ποιημάτων νοούμενοι καθορῶνται Πάντα γὰρ τὰ ποιήματα τοῦ θεοῦ κατὰ φύσιν μετὰ τῆς

δεούσης ἐπιστήμης γνωστικῶς ὑφrsquoἡμῶν θεωρούμενα τοὺς καθrsquoοὓς γεγένηνται λόγους κρυφίως

ἡμῖν ἀπαγγέλλουσι καὶ τὸν ἐφrsquoἑκάστῳ ποιήματι θεῖον σκοπὸν ἑαυτοῖς συνεκφραίνουσιν καθrsquoὃ

καὶ οἱ οὐρανοὶ διηγνοῦνται δόξαν θεοῦ καὶ τὸ στερέωμα τὴν τῶν χειρῶν ἀναγγέλλει ποίησιν Ἀίδιος

δὲ δύναμίς ἐστι καὶ θειότης ἡ συνεκτικὴ τῶν ὄντων πρόνοια καὶ ἡ κατrsquoαὐτὴν ἐκθεωτικὴ τῶν

προνοουμένων ἐνέργεια Ἢ τάχα τὰ ἀόρατα τοῦ θεοῦ εἰσιν οὐκ ἄλλό τι παρὰ τῆν ἀίδιον αὐτοῦ

δύναμιν καὶ θειότητα ἔχουσας διαπρυσίους κήρθκας τὰς τῶν γεγονότων ὑπερφυεῖς

μεγαλοπρεπείας Ὠς γὰρ ἐκ τῶν ὄντων (1) τὸν κυρίως ὄντα θεὸν ὅτι ἔστι πιστεύομεν οὕτως ἐκ τῆς

τῶν ὄντων οὐσιώδους κατrsquoεἶδος διαφορᾶς τὴν κατrsquoοὐσίαν ἔμφυτον αὐτοῦ σοφίαν ὑφεστῶσαν καὶ

τῶν ὄντων συνεκτικὴν διδασκόμεθαmiddot καὶ πάλιν ἐκ τῆς οὐσιώδους κατrsquoεἶδος τῶν ὄντων κινήσεως

τὴν κατrsquoοὐσίαν ἔμφυτον αὐτοῦ ζωὴν ὑφεστῶσαν καὶ τῶν ὄντων συμπληρωτικὴν μανθάνομεν ἐκ

τῆς κατὰ τὴν κτίσιν σοφῆς θεωρίας τὸν περὶ τῆς ἁγίας τριάδος πατρὸς λέγω καὶ υἱοῦ καὶ ἁγίου

πνεύματος λόγον λαμβάνοντεςmiddot θεοῦ γὰρ ἀιδιὸς ἐστιν ὡς ὁμοούσιον δύναμις ὁ λόγος καὶ θειότης

ἀίδιος τὸ ὁμοούσιον ἅγιον πνεῦμα Κατάκριτοι τοιγαροῦν οἱ μὴ συνδιδαχθέντες ἐκ τῆς τῶν ὄντων

θεωρίας τὴν αἰτίαν τῶν ὄντων καὶ τὰ κατὰ φύσιν τῆς αἰτίας ἴδια τὴν δύναμιν λέγω καὶ θειότητα

Βοᾷ τοίνυν ἡ κτίσις διὰ τῶν ἐν αὐτῇ ποιημάτων καὶ οἷον ἀπαγγέλλει τοῖς νοερῶς δυναμένοις

ἀκούειν τὴν ἰδίαν αἰτίαν τριαδικῶς ὑμνουμένην λέγω δὲ τὸν θεὸν καὶ πατέρα καὶ τὴν ἄφραστον

αὐτοῦ δύναμιν καὶ τὴν θειότητα ἤγουν τὸν μονογενῆ λόγον καὶ τὸ πνεῦμα τὸ ἅγιον Ταῦτα γὰρ

εἰσι τὰ ἀόρατα τοῦ θεοῦ τὰ ἀπὸ τῆς κτίσεως τοῦ κόσμου νοήσει καθορώμεναraquo 1037

Scholium in Ibidem p 97

laquo1 Ὄτι ἐκτῶν ὄντων φησίν τὸν τῶν ὄντων γινώσκομεν αἴτιον καὶ ἐκ τῆς διαφορᾶς τῶν ὄντων

τὴν ἐνυπόστατον τοῦ ὄντος τὴν ἐνυπόστατον τοῦ ὄντος διδασκόμεθα σοφίαν καὶ τῆς τῶν ὄντων

φυσικῆς κινήσεως τὴν ἐνυπόστατον τοῦ ὄντος μανθάνομεν ζωήν τὴν τῶν ὄντων ζωοποιὸν

δύναμιν τὸ πνεῦμα τὸ ἅγιονraquo 1038

Lo studioso tedesco Philipp Renczes dichiara che la γνώμη e lrsquoἕξις sono assimilabili tra loro

quando si discute sul loro rapporto riguardo il τρόπος χρήσεως e non riguardo il λόγος φύσεως

206

volontagrave e dalla scelta drsquoognuno disposizione e scelta che ognuno esprime in una

certa maniera di essere o in un certo comportamento Infine il logos definisce ciograve

che lrsquouomo egrave in base alla sua autentica natura cioegrave alla luce sia della sua

costituzione essenziale sia del suo fine e della sua compiuta realizzazione in linea

con la volontagrave di Dio Il tropos invece determina la possibilitagrave di realizzazione

dellrsquouomo che puograve scegliere di essere conforme a Dio oppure no1039

b) Il monaco mette in luce come la creazione si configuri come la manifestazione

di un ordine che allo stesso tempo la trascende la sostiene dallrsquointerno e si

manifesta attraverso di essa In altri termini secondo il monaco lrsquoordine che

determina il creato risultando al contempo trascendente e immanente in esso egrave il

Logos il Figlio di Dio Il passaggio dalla dimensione atemporale a quella

temporale dallrsquoessere increato al creato egrave esplicitato dal santo monaco con la

spiegazione di come lrsquouomo sia fatto ad immagine e somiglianza di Dio1040

Dio grazie alla sua sublime bontagrave portando allrsquoessere la

sostanza partecipe del logos e intellettiva le trasmette

quattro delle proprietagrave divine che sostengono

custodiscono e preservano le creature lrsquoessere lrsquoessere

sempre la bontagrave e la sapienza Tra queste due le attribuigrave

alla sostanza due alla facoltagrave metasostanziale alla

sostanza diede lrsquoessere e lrsquoessere sempre alla facoltagrave

volitiva la bontagrave e la sapienza affincheacute ciograve che egli egrave per

essenza la creatura lo diventi per partecipazione In base

a questa partecipazione la creatura si dice che sia creata

Infatti scrive laquoOn voit ici agrave nouveau se profiler de maniegravere nette cette distinction fondamentale

ldquoτρόπος - λόγοςrdquo que nous avons deacutejagrave rencontreacutee come la structure qui veacuteritablement caracteacuterise

drsquoapregraves le Confesseur tout mouvement humain la γνώμη en tant qursquo ἕξις de la volonteacute concernant

le mode agrave la fois deacutetermineacute et deacuteterminant de lrsquoactualisation de la liberteacute naturelle ndash creacuteeacutee agit sur

le ldquoτρόπος χρήσεωςrdquo et non sur le ldquoλόγος φύσεωςrdquoraquo Cit P G RENCZES Agir de Dieu et liberteacute de

lrsquohomme Paris 2003 p 277 1039

Cfr J C LARCHET La conception maximienne des eacutenergies divines et des logoi et la theacuteorie

platonicienne des Ideacutees in laquoΦΙΛΟΘΕΟΣ International Journal for Philosophy and Theologyraquo 4

(2004) pp 276-283 1040

Cfr Gen 1 26 Per comprendere adeguatamente il retroterra culturale del monaco Massimo

sono stati presi in considerazione i seguenti studi H KARPP Probleme altchristlicher

Anthropologie Guumltersloh 1950 H CROUZEL Theacuteologie de lrsquoimage de Dieu chez Origegravene Paris

1956 G B LADNERThe Philosophical Anthropology of St Gregory of Nissa in laquoDumbarton

Oaks Papersraquo 12 (1958) pp 61-94 E DES PLACES Syngeneia La parenteacute de lrsquohomme avec Dieu

drsquoHomegravere agrave la patristique Paris 1964 G GIANNINI Il problema antropologico Linee di sviluppo

storico-speculativo dai presocratici a S Tommaso Roma 1965 J PEacutePIN Ideacutees grecques sur

lrsquohomme et sur Dieu Paris 1971 H W WOLFF Anthropologie des Alten Testaments Muumlnchen

1973 V Grossi Lineamenti di antropologia patristica Roma 1983 A HAMMAN Lrsquohomme

image de Dieu Essai drsquoune anthropologie chreacutetienne dans lrsquoEglise des cinq premiers siegravecles

Paris 1987 P BROWN The Body and society Men women and sexual renunciation in early

Christianity London 1988

207

ad immagine e somiglianza di Dio ad immagine

dellrsquoessere in quanto Essere e come dotata di sempre

essere egrave a immagine di Colui che sempre egrave e anche se

non egrave senza principio tuttavia egrave senza fine in quanto

buona egrave stata creata a somiglianza di Colui che egrave buono

in quanto sapiente di Colui che egrave sapiente e Dio lo egrave per

natura invece la creatura per grazia Ogni natura dotata

di logos egrave a immagine di Dio a somiglianza di Dio sono

soltanto i buoni e i sapienti1041

Il monaco esplicita tale concezione nella terza centuria de Capita de caritate Dio

dando esistenza alla natura dotata di ragione e di intelletto nella sua Bontagrave

infinita la ornograve di quattro qualitagrave onde proteggerla e preservarla ovvero lrsquoessere

(τὸ ὄν) lrsquoessere senza fine o eterno (τὸ ἀεὶ ὄν) la bontagrave (ἀγαθότης) e la sapienza

(σοφία) le prime due qualitagrave ineriscono alla natura dellrsquoessere le ultime due alla

facoltagrave morale La creatura dal canto suo ha la possibilitagrave di essere ciograve che Dio egrave

originariamente per essenza1042

infatti secondo la Scrittura lrsquouomo fu creato ad

immagine e somiglianza di Dio cioegrave creato ad immagine secondo lrsquoessenza e a

somiglianza secondo la capacitagrave di essere buono e sapiente1043

1041

Cap de car III 26 in PG 90 1024 B

laquoΤέσσαρα τῶν θείων ἰδιωμάτων συνεκτικὰ καὶ φρουρητικὰ καὶ διασωστικὰ τῶν ὄντων διrsquoἄκραν

ἀγαθότητα ἐκοινοποίησεν ὁ Θεός παραγαγὼν εἰς τὸ εἶναι τὴν λογικὴν καὶ νοερὰν οὐσίανmiddot τὸ ὄν

τὸ ἀεὶ ὄν τὴν ἀγαθότητα καὶ τὴν σοφίαν Τούτων τὰ μὲν δύο τῇ οὐσίᾳ παρέσχεmiddot τὰ δὲ δύο τῇ

γνωμικῇ ἐπιτηδειότητιmiddot καὶ τῇ μὲν οὐσίᾳ τὸ ὄν καὶ τὸ ἀεὶ ὄνmiddot τῇ δὲ γνωμικῇ ἐπιτηδειότητι τὴν

ἀγαθότητα καὶ τὴν σοφίαν ἵνα ἅπερ ἐστὶν αὐτὸς κατrsquoοὐσίαν γίνηται ἡ κτίσις κατὰ μετουσίαν Διὰ

ταύτην κατrsquoεἰκόνα καὶ ὁμοίωσιν Θεοῦ λέγεται γεγενῆσθαιmiddot καὶ κατ᾿εἰκόνα μέν ὡς ὄν ὄντος καὶ

ὡς ἀεὶ ὄν ἀεὶ ὄντος εἰ καὶ μὴ ἀνάρχως ἀλλ᾿ ἀτελευτήτως καθ᾿ ὁμοίωσιν δέ ὡς ἀγαθός ἀγαθοῦ

καὶ ὡς σοφός σοφοῦ τοῦ κατὰ φύσιν ὁ κατὰ χάριν Καὶ κατ᾿ εἰκόνα μέν πᾶσα φύσις λογική ἐστι

τοῦ Θεοῦ καθ᾿ ὁμοίωσιν δέ μόνοι οἱ ἀγαθοὶ καὶ σοφοίraquo 1042

Dio poicheacute esiste di per seacute e poicheacute egrave bontagrave e sapienza non possiede alcuna qualitagrave contraria

Le creature invece godendo per essenza della possibilitagrave di partecipazione a queste qualitagrave e per

grazia divina allrsquoesistenza hanno qualitagrave contrarie il non essereesistere il vizio e lrsquoignoranza

Cfr Cap de car III 27 in PG 90 1025 A

laquoὉ μὲν Θεὸς ὡς αὐτοΰπαρξις ὢν καὶ αὐτοαγαθότης καὶ αὐτοσοφία μᾶλλον δὲ ἀληθέστερον

εἰπεῖν καὶ ὑπὲρ ταῦτα πάντα οὐδὲν ἔχει τὸ σύνολον ἐναντίον Τὰ δὲ κτίσματα ὡς πάντα μὲν

μεθέξει καὶ χάριτι τὴν ὕπαρξιν ἔχοντα τὰ δὲ λογικὰ καὶ νοερά καὶ τὴν ἀγαθότητος καὶ σοφίας

ἐπιτηδειότητα ἔχει ἐναντίον τῇ μὲν ὑπάρξει τὸ μὴ ὑπάρχειν τῇ δὲ τῆς ἀγαθότητος καὶ σοφίας

ἐπιτηδειότητι κακίαν καὶ ἀγνωσίαν Καὶ τὸ μὲν ὑπάρχειν ἀεὶ ἢ μὴ ὑπάρχειν ταῦτα [Fr τὰ λογικὰ

καὶ νοερὰ] ἐν τῇ ἐξουσίᾳ τοῦ πεποιηκότος ἐστί τὸ δὲ μετέχειν τῆς ἀγαθότητος αὐτοῦ καὶ τῆς

σοφίας ἢ μὴ μετέχειν ἐν τῇ βουλήσει τῶν λογικῶν ὑπάρχειraquo 1043

Il monaco ribadisce questo concetto in questo modo ogni sostanza razionale e intellettuale si

dividono in natura angelica e umana La natura angelica si divide in due gruppi santi o Potenze e

maledetti o demoni impuri invece la natura umana si divide in pii ed empi

Cfr Cap de car III 26 in PG 90 1024 C

laquoΠᾶσα ἡ λογικὴ καὶ νοερὰ οὐσία διῄρηται εἰς δύο τουτέστιν εἰς τὴν ἀγγελικὴν καὶ τὴν

ἀνθρωπίνην φύσιν Καὶ πᾶσα ἡ ἀγγελικὴ φύσις διῄρηται πάλιν εἰς δύο καθολικὰς γνώμας τε καὶ

208

Infatti mentre lrsquoessere appartiene alla natura della creatura umana e quindi

al suo logos la bontagrave fa capo al tropos di questrsquoultima che si concretizza in una

libera scelta1044

Poicheacute il carattere dellrsquoimmagine egrave dato fin dallrsquoinizio allrsquouomo

ovvero risulta in ultima analisi costitutivo della sua natura per quanto riguarda la

somiglianza invece lrsquouomo deve conquistarla personalmente A tal fine egrave

necessario che egli si dedichi assiduamente al perfezionamento della propria

natura che egrave indispensabile per portare a pieno sviluppo quelle virtugrave che in lui

sono giagrave presenti in germe e divenire cosigrave davvero immagine somigliante di

Dio1045

Nel caso in cui le facoltagrave sono usate in modo errato si ingenerano e si

sviluppano le passioni che consistono in un uso perverso e contro natura delle

varie facoltagrave umane1046

Il rapporto immagine-somiglianza concorre alla definizione della creatura

umana che nelle Quaestiones ad Thalassium egrave sempre presente anche se non

esplicitata mentre egrave espressamente enunciata in Ambiguum ad Iohannem 71047

La

triade essere (εἶναι) - essere buono (εὖ εἶναι) - essere eterno (ἀεὶ εἶναι) che

appartiene alla sostanza divina corrisponde alla triade esistenza (γένεσις) -

movimento (κίνησις) - quiete (στάσις) che determina tutte le creature

ἀγέλας ἁγίας τε καὶ ἐναγεῖς τουτέστιν εἰς ἁγίας Δυνάμεις καὶ ἀκαθάρτους δαίμονας Καὶ πᾶσα ἡ

ἀνθρωπίνη διῄρηται εἰς γνώμας μόνον καθολικὰς δύο εὐσεβεῖς λέγω καὶ ἀσεβεῖςraquo 1044

QTh LV 240-245 in QTh (Laga-Steel 1980) p495

laquoΕἰ δὲ καὶ ἐκ τοῦ ἀριθμοῦ βούλεταὶ τις τὸ βούλημα σκοπῆσαι τῆς ἁγίας Γραφῆς καὶ οὕτως τὴν

πρόνοιαν δι᾿ αὐτοῦ μηνυομένην εὑρήσει Προνοίας γὰρ ἔργον οὐ μόνον κατὰ τὸν ἑαυτῆς τοῦ εἶναι

λόγον φυλάξαι τὴν φύσιν ἀμείωτον ἀλλὰ καὶ κατὰ τὸν ἐπίκτητον τοῦ εὖ εἶναι χάριτι λόγον

ἀνελλιπῶς ἔχουσαν δεῖξαιraquo 1045

QTh LIX 183-201 in QTh (Laga-Steel 1990) p 57

laquoΠρῶτον μὲν αὐτοὺς διδάσκον ζητῆσαι τὴν κατὰ (612) τὴν ἁμαρτίαν τῆς προαιρέσεως ἢ τὴν κατὰ

τὴν προαίρεσιν τῆς ἁμαρτίας νέκρωσιν καὶ τὴν κατὰ τὴν ἀρετὴν τῆς προαιρέσεως ἢ τὴν κατὰ τὴν

προαίρεσιν τῆς ἀρετῆς ἀναβίωσιν ἐρευνῆσαι δέ τῆς κατὰ τὴν ἁμαρτίαν τῆς προαιρέσεως ἢ τῆς

κατὰ τὴν προαίρεσιν τῆς ἁμαρτίας νεκρώσεως τοὺς τρόπους ὡσαύτως δὲ καὶ τῆς κατὰ τὴν ἀρετὴν

τῆς προαιρέσεως ἢ τῆς ἀρετῆς κατὰ τὴν προαίρεσιν ἀναστάσεως τοὺς λόγους δι᾿ ὧν τρόπων τὲ

φημι καὶ λόγων ἡ κατὰ τὴν προαίρεσιν τῆς ἁμαρτίας ἢ ἡ κατὰ τὴν ἁμαρτίαν τῆς προαιρέσεως

νέκρωσις καὶ ἡ κατὰ τὴν προαίρεσιν τῆς ἀρετῆς ἢ τῆς προαιρέσεως κατὰ τὴν ἀρετὴν ἀνάστασις

πέφυκε γίνεσθαι ἔχουσα προδήλως κατὰ τὸν αἰῶνα τοῦτον (ὃν καιρὸν προσηγόρευσεν ὁ λόγος)

τὰ εἰς Χριστόν ἤτοι ὑπὲρ Χριστοῦ περὶ φύσιν παθήματα ἅπερ αὐτοῖς προεμαρτύρετο τὸ Πνεῦμα

τὸ ἅγιον ἵνα γένωνται σύμφυτοι τῷ ὁμοιώματι τοῦ θανάτου τοῦ Χριστοῦ κατὰ τὴν νέκρωσιν τῆς

ἁμαρτίας καὶ τῆς ἀναστάσεως κατὰ τὴν ἐνέργειαν τῆς ἀρετῆςraquo 1046

QTh LXII 139-145 in Ibidem p 123

laquoΔύο γὰρ κατάρας εἶχον ἐγώ μίαν μέν καρπὸν οὖσαν τῆς ἐμῆς προαιρέσεως τουτέστι τὴν

ἁμαρτίαν δι᾿ ἧς εἰς τὴν γῆν τὸ κατ᾿ ἀρετὴν τῆς ψυχῆς ἀπέπεσε γόνιμον ἑτέραν δέ τὸν

καταψηφισθέντα δικαίως διὰ τὴν ἐμὴν προαίρεσιν θάνατον τῆς φύσεως ἐκεῖσε πρὸς ἀνάγκης καὶ

μὴ βουλομένην τὴν φύσιν ὠθούμενον ἔνθα τῆς ἐμῆς προαιρέσεως ἐνεσπάρη κατὰ γνώμην ἡ

κίνησιςraquo 1047

Cfr Amb ad Io 7 in PG 91 1068 D- 1101C

209

Ogni realtagrave creata infatti ha il suo fine nel raggiungimento della sua trascendente

perfezione Rispetto alla posizione agostiniana diffusa ampiamente nella cultura

latina per cui i logoi risultano essere solo modelli della realtagrave molteplice che

ispirano Dio nella sua opera creatrice Massimo coerente con la teologia

alessandrina introduce lrsquoidea che le cause primordiali siano effettive ed efficaci

fonti produttrici di essere ossia creatrici in quanto divine e consustanziali al

divino Intelletto che eternamente le pensa in altri termini esse poicheacute

rappresentano gli archetipi del mondo sensibile esprimono lrsquoessenza divina

mediando tra la causalitagrave prima ed assoluta (Dio) ed una causalitagrave secondaria

(creatura) Il monaco quindi pone una mediazione ontologica tra Dio e le realtagrave

create che non sono in grado di produrre da seacute lrsquoessere

Mediando dunque tra la perfetta unitagrave del Creatore e la molteplicitagrave in cui

sussistono le cause creatrici Massimo non solo spiega lrsquoorigine della caducitagrave e

dellrsquoaccidentalitagrave nelle creature ma mostra al contempo come sia possibile

ricondurre il creato allrsquoimmutabilitagrave e allrsquoeternitagrave delle sue cause1048

In questa

dimensione di mediazione riveste un ruolo fondamentale lrsquoassunto neoplatonico

basato sulla polaritagrave tra lrsquouno e i molti lrsquouniverso inteso e considerato come

unrsquounitagrave ove tutto egrave partecipe di Dio egrave stato creato secondo la dialettica della

processione e della conversione secondo cui il rapporto del Logos con i logoi

risulta perfettamente inscritto nel ritmo dellrsquointero divenire cosmico e secondo cui

essi sono la manifestazione di una legge universale

c) Nel cosmo sussiste unrsquounitagrave armonica complessiva il cui garante sommo egrave Dio

e il cui mediatore in ultima istanza egrave lrsquouomo Lrsquouomo secondo Massimo egrave

affine ad ogni elemento dellrsquouniverso in quanto egli aveva originariamente il

compito di unificare in seacute tutti gli opposti in natura riconducendo il tutto a

1048

QTh LIX 128-141 in QTh (Laga-Steel 1990) p 53

laquoἩ δὲ πρὸς τὴν οἰκείαν ἀρχὴν κατὰ τὸ τέλος τῶν πεπιστευκότων ἐπάνοδός ἐστιν ἡ τῆς ἐφέσεως

πλήρωσις Ἐφέσεως δὲ πλήρωσίς ἐστιν ἡ περὶ τὸ ἐφετὸν τῶν ἐφιεμένων ἀεικίνητος στάσις

Ἀεικίνητος δὲ στάσις περὶ τὸ ἐφετὸν τῶν ἐφιεμένων ἐστίν ἡ τοῦ ἐφετοῦ διηνεκὴς καὶ ἀδιάστατος

ἀπόλαυσις ἀπόλαυσις δὲ διηνεκὴς καὶ ἀδιάστατος τοῦ ἐφετοῦ ἡ τῶν ὑπὲρ φύσιν θείων καθέστηκε

μέθεξις Μέθεξις δὲ τῶν ὑπὲρ φύσιν θείων ἐστὶν ἡ πρὸς τὸ μετεχόμενον τῶν μετεχόντων ὁμοίωσις

(609) Ἡ δὲ πρὸς τὸ μετεχόμενον τῶν μετεχόντων ὁμοίωσίς ἐστιν ἡ κατ᾿ ἐνέργειαν πρὸς αὐτὸ τὸ

μετεχόμενον τῶν μετεχόντων δι᾿ ὁμοιότητος ἐνδεχομένη ταυτότης Ἡ δὲ τῶν μετεχόντων

ἐνδεχομένη κατ᾿ ἐνέργειαν δι᾿ ὁμοιότητος πρὸς τὸ μετεχόμενον ταυτότης ἐστίν ἡ θέωσις τῶν

ἀξιουμένων θεώσεωςraquo

210

Dio1049

Per microcosmo si intende pertanto la posizione dellrsquouomo al centro

dellrsquouniverso espressione compiuta della bipolaritagrave tra sensibile e intelligibile1050

Ma lrsquouomo ha disatteso tale compito facendo un uso perverso della potenza che

gli era stata data Dio ha cosigrave dovuto operare la riunificazione con una modalitagrave

straordinaria nellrsquoipostasi del Verbo che ha riunito mirabilmente in seacute natura

divina e natura umana1051

Il modo in cui lrsquouomo egrave in relazione al cosmo secondo il rapporto logos-

tropos egrave definito dal monaco secondo la dottrina delle tre leggi1052

Per lrsquoesattezza

cosigrave come il cosmo risulta regolato dalla legge secondo natura secondo

scrittura1053

e secondo la grazia1054

che risalgono a Dio allo stesso modo lrsquouomo

ne egrave determinato

Infatti il Logos di Dio egrave il creatore di tutta la natura di

ogni legge di ogni norma e di ogni ordinamento e

giudice nellrsquoambito della natura della legge della norma

1049

QTh LXV 131-141 in QTh (Laga-Steel 1990) p 259

laquoΠεισθεὶς γὰρ ὁ νοῦς θείας ἐντολῆς εἶναι διαταγὴν κατὰ τὸν ἐν γράμματι νόμον τὴν κατὰ σάρκα

τρυφήν ἄλλην οὐ προσίεται πλὴν αὐτῆς πρὸς συμβίωσιν ὡς θείαν καὶ νόμου τοῦ βασιλεύοντος

αὐτὴν ἡγησάμενος γέννημα καὶ τοὺς κατὰ παράχρησιν ἐξ αὐτῆς τῶν αἰσθήσεων συνίστησι

τρόπους Ἐπειδὰν γὰρ τὸ θεωρητικὸν τῆς ψυχῆς τὴν τρυφὴν κατὰ τὸν ἐν γράμματι νόμον ὡς

θείαν διὰ τὴν ἐντολὴν ἀσπάσηται πρὸς συμβίωσιν τὴν τῶν αἰσθήσεων παρὰ φύσιν μετέρχεται

χρῆσιν μηδεμιᾶς συγχωροῦν κατὰ φύσιν διαφαίνεσθαι τὴν χρῆσιν τῆς ἐνεργείαςraquo 1050

In Amb ad Io 41 in PG 911305 A-B Massimo il Confessore descrive cinque forme di

mediazione natura creata e natura increata mondo intelligibile e mondo sensibile cielo e terra

paradiso e mondo abitato dallrsquouomo uomo e donna Il monaco Massimo ripropone la spiegazione

della creazione dellrsquouomo di Gregorio di Nissa che pone lrsquoaccento sul potere da parte dellrsquouomo

di dominare tutte le cose presenti sulla terra minerali ed esseri animati cfr GREGORIUS NYSSENUS

Hominis opificio 2 in PG 44 132 D-133B 1051

Cfr A WALKER Creation and human freedom in Maximus the Confessor a philosophical

study of creation out of nothing as the metaphysical foundation of human freedom in light of

selected works of Maximus the Confessor Roma 2000 1052

QTh LXIV 732-733 in Ibidem p 233

laquo(hellip) νόμους δὲ λέγω νῦν γενικούς τὸν φυσικὸν καὶ τὸν γραπτὸν καὶ τὸν τῆς χάριτοςraquo

Inoltre cfr QTh XXXIX 13-15 in QTh (Laga-Steel 1980) p 259

laquoΚαθ᾿ ἕτερον δὲ τρόπον τοὺς τρεῖς γενικωτέρους νόμους αἱ τρεῖς ἡμέραι σημαίνουσι τὸν

γραπτὸν φημι καὶ τὸν φυσικόν καὶ τὸν πνευματικόν ἤτοι τὸν τῆς χάριτοςraquo 1053

La legge della Scrittura egrave il compimento del senso naturale dellrsquoessere a cui si accompagna il

contenuto spirituale Cfr Amb ad Io 18 in PG 91 1129 B 1054

La legge della grazia proveniente dal divino egrave lrsquounica conditio sine qua non per la salvezza

dellrsquoanima Cfr QTh XXXIX 26-35 in QTh (Laga-Steel 1980) p 259 e 261

laquoλύχνος τὸν γραπτὸν καλέσας νόμον ὡς τεχνικῶς τοῖς τῶν σωματικῶν συμβόλων αἰνιγμάτων τε

καὶ τύπων διαφόροις συνθήμασι τὸ καυστικὸν φῶς τῆς τῶν παθῶν μοχθηρίας πυρσεύοντα τοῖς

διὰ πράξεως κατὰ τῶν ἐναντίων δυνάμεων πλατύνουσι τῆς ψυχῆς τὰ διαβήματα φῶς δέ τὸν

πνευματικὸν τῆς χάριτος νόμον ὡς ἀτεχνῶς δίχα τῶν αἰσθητῶν συμβόλων τὰς αἰωνίους

δεικνύοντα τρίβους ἐν αἷς τὸν δρόμον ὁ θεωρητικὸς ποιούμενος νοῦς πρὸς τὸ ἀκρότατον τῶν

ἀγαθῶν πέρας ἄγεται τὸν Θεόν μηδενὶ τῶν ὄντων διορίζων τῆς διανοίας τὴν κίνησινraquo

211

e dellrsquoordinamento infatti non crsquoegrave legge senza il λόγος

che la stabilisca1055

La presenza della legge nelle Quaestiones viene presentata come un vero e

proprio dono necessario per lrsquouomo grazie ad una mutua corrispondenza tra

microcosmo e macrocosmo cioegrave tra Dio e lrsquouomo vi egrave una completa reciprocitagrave

di doni il primo di Dio verso lrsquouomo il secondo dellrsquouomo verso Dio La

quaestio LI tratta il passo biblico 2 Cronache 3233 secondo cui gli abitanti di

Gerusalemme portarono a Dio e al sovrano di Giuda Ezechia offerte (δῶρα) e

doni (δόματα) piugrave precisamente Talassio chiede in cosa consistano questi doni e

offerte percheacute i primi vengono portati al sovrano mentre le seconde a Dio1056

e

percheacute il re in seguito a ciograve ebbe maggiore considerazione da parte degli altri

popoli1057

Dio dopo aver stabilito il mondo naturale (ἅπασας φύσις) non ha

lasciato che il suo essere fosse mosso dalla sola sensibilitagrave (οὐκ ἀφῆκεν αὐτὴν

κατὰ μόνην κινεῖσθαι τὴν αἴσθησιν) ma ha seminato in ogni specie logoi

spirituali di saggezza e tropoi (modi) a loro conformi ed anche nellrsquouomo a cui

attraverso le leggi e proprietagrave naturali appartenenti alla dimensione sensibile ha

dato modo di trovare facilmente la strada per la giustizia che conduce a lui1058

Il

Confessore articola il discorso dal sapore neoplatonico in questo modo

1055

QTh XIX 21-25 in QTh (Laga-Steel 1980) p 119

laquoΠάσης γὰρ φύσεως καὶ παντὸς νόμου καὶ θεσμοῦ καὶ τάξεως ὁ τοῦ θεοῦ λόγος ἐστὶ ποιητής καὶ

τῶν ἐν φύσει καὶ νόμῳ καὶ θεσμῷ καὶ τάξει κριτήςmiddot τοῦ γὰρ διαγορεύοντος λόγου χωρίς νόμος

οὐκ ἔστινraquo 1056

Secondo quanto spiega il Confessore la differenza tra doni ed offerte presuppone un diverso

destinatario Dio e il re a secondo del grado di bisogno che si ha si fanno offerte a Dio percheacute non

si ha bisogno di lui ma ci si affida con gratitudine invece si fanno doni al re percheacute di lui si ha

bisogno come guida dello stato Cfr QTh LI 47-54 in QTh (Laga-Steel 1990) p 397 1057

QTh LI 1-6 in Ibidem p 395

laquoΚαὶ πολλοὶ ἔφερον δῶρα τῷ κυρίῳ εἰς Ἱερουσαλὴμ καὶ δόματα τῷ Ἐζεκίᾳ βασιλεῖ Ἰούδα καὶ

ὑπερήρθη κατrsquo ὀφθαλμοὺς πάντων τῶν ἐθνῶν (2 Ch 32 23) Τί τὰ δῶρα καὶ τί τὰ δόματα καὶ διὰ

τί τῷ μὲν θεῷ δῶρα τῷ δὲ βασιλεῖ δόματα καὶ τί τὸ ὑπεραρθῆναι κατrsquo ὀφθαλμοὺς πάντων τῶν

ἐθνῶνraquo 1058

QTh LI 7-16 in Ibidem p 395

laquoΤὴν ὁρωμένην ἅπασαν φύσιν ὁ θεὸς ὑποστήσας οὐκ ἀφῆκεν αὐτὴν κατὰ μόνην κινεῖσθαι τὴν

αἴσθησιν ἀλλrsquo ἐγκατέσπειρεν ἑκάστῳ τῶν αὐτὴν συμπληρούντων εἰδῶν καὶ σοφίας λόγους

πνευματικοὺς καὶ ἀγωγῆς ἀστείας τρόπους ὥστε μὴ μόνον διὰ τῶν σιγώντων κτισμάτων

μεγαλοφώνως κηρύττεσθαι τὸν ποιητὴν τῶν κτισμάτων τοῖς τῶν γεγονότων μηνυόμενον λόγοις

ἀλλὰ καὶ τὸν ἄνθρωπον τοῖς κατὰ φύσιν τῶν ὁρωμένων θεσμοῖς τε καὶ τρόποις παιδαγωγούμενον

εὐμαρῶς τὴν πρὸς αὐτὸν ἄγουσαν ὁδὸν τῆς δικαιοσύνης εὑρεῖνraquo

212

Ciograve era infatti proprio della somma bontagrave non solo di

costituire le divine e incorporee sostanze degli

intelligibili quali simulacri dellrsquoineffabile gloria divina

adatti a ricevere in proporzione a ciograve che fu loro

concesso tutto quanto lrsquoinconcepibile splendore

dellrsquoinfinita bellezza ma anche di immettere nei

sensibili cosigrave lontani dalle sostanze intellegibili degli

echi della propria grandezza che potessero traghettare la

mente umana portata da esse senza errore verso Dio

superando tutte le cose visibili e tutte le cose intermedie

in mezzo alle quali si apre una tale strada lasciandole

dietro di seacute (hellip)1059

La natura umana secondo il monaco grazie allrsquointelletto che funge da strumento

per giungere a Dio puograve dare come δῶρα (offerte) i logoi spirituali della

conoscenza presenti in essa e come δόματα (doni)i tropoi che sono orientati dalla

virtugrave e che si rintracciano nella legge naturale In altri termini lrsquouomo potragrave avere

δῶρα e tributare δόματα quando avragrave intelletto filosofico (νοῦς φιλόσοφος)

determinato da una vita razionale secondo la πρᾶξις e la θεωρία Poco piugrave avanti

viene interpretata e spiegata simbolicamente anche la consegna delle offerte a

Dio ovvero lo scambio perpetuo tra dare e ricevere che si puograve raggiungere in una

θεία φιλοσοφία

Allora pur offrendo al Signore i logoi spirituali degli

esseri creati noi gli rechiamo offerte (δῶρα) in quanto

secondo natura non che egli ne abbisogni ma direi per

estinguere a misura delle nostre forze il nostro debito

servendoci delle sue creature e rendergli cosigrave onore

Doni (Δόματα) riceve invece colui che attende

alacremente alla filosofia divina poicheacute conforme alla

sua natura bisogna delle leggi morali (implicite nelle

cose) per la sua virtugrave e dei loro contenuti significanti per

la sua saggezza1060

1059

QTh LI 17-27 in Ibidem

laquoΤοῦτο γὰρ τῆς ἄκρας ἦν ἀγαθότητος ἴδιον μὴ μόνον τὰς θείας καὶ ἀσωμάτους τῶν νοητῶν

οὐσίας τῆς ἀπορρήτου καὶ θείας ἀπεικονίσματα καταστῆσαι δόξης ὅλην κατὰ τὸ (20) θεμιτὸν

ἀναλόγως αὐταῖς εἰσδεχομένας τὴν ἀπερινόητον ὡραιότητα τοῦ ἀπροσίτου κάλλους ἀλλὰ καὶ τοῖς

αἰσθητοῖς καὶ τῶν νοητῶν οὐσιῶν κατὰ πολὺ ἀποδέουσιν ἀπηχήματα τῆς οἰκείας ἐγκαταμίξαι

μεγαλειότητος δυνάμενα τὸν ἀνθρώπινον νοῦν ἐπιχούμενον αὐτοῖς πρὸς τὸν θεὸν (25) ἀπλανῶς

διαπορθμεύειν ὑπεράνω πάντων τῶν ὁρωμένων γινόμενον οἷα τῆς ἄκρας ἐπιβάντα μακαριότητος

καὶ τὰ μέσα πάντα διrsquo ὧν τὴν τοιαύτην τεμὼν ἐξήνυσε πορείαν (hellip)raquo 1060

QTh LI 63-70 in Ibidem p 397

laquoΠροσκομίζοντες οὖν τοὺς ἐκ τῶν γεγονότων πνευματικοὺς τῷ κυρίῳ λόγους δῶρα

προσφέρομεν καθότι πάντων τούτων ἐστὶν κατὰ φύσιν ἀπροσδεήςmiddot οὐ γὰρ ὡς δεομένῳ πρὸς

ἄλλοις καὶ τοὺς τῶν ὄντων τῷ κυρίῳ προσκομίζομεν λόγους ἀλλrsquo ἵνα ποσῶς ἡμεῖς κατὰ δύναμιν

ἐκ τῶν αὐτοῦ κτισμάτων χρεωστούμενον αὐτὸν ἀνυμνήσωμεν Δόματα δὲ λαμβάνει ὁ τὴν θείαν

213

Appare chiaro che la questione piugrave importante egrave cercare di capire in che modo i

doni e le offerte si rapportino alle leggi e come queste due componenti siano

funzionali per dimostrare come lrsquouomo sia una sintesi microcosmica della

creazione1061

Le leggi di natura e della Scrittura sono considerate unite tra loro e

di pari dignitagrave oltre che concordi in base al loro contenuto1062

La prima legge

quella di natura semplice e uniforme si configura come unrsquoanticipazione di quella

scritta simbolica e articolata rispettare entrambe egrave lo scopo di chi tende alla

perfezione o di chi segue il Logos1063

Esse drsquoaltro canto presuppongono una

gradazione differente la prima ha per oggetto il modo di comportarsi da parte

dellrsquouomo con se stesso e con gli altri in quanto tutti gli esseri umani sono legati

tra loro per mezzo della partecipazione allrsquoessere la seconda che regola il cuore

dirige lrsquoamore che scaturisce dallrsquoessere virtuosi Entrambe testimoniano la

presenza del Verbo lrsquouniverso come un libro possiede lettere e sillabe che sono

le prime realtagrave vicine e parziali e parole che indicano quelle realtagrave piugrave lontane e

sottili1064

προθύμως μετερχόμενος φιλοσοφίαν ὡς καὶ τρόπων πρὸς ἀρετὴν καὶ λόγων πρὸς γνῶσιν κατὰ

φύσιν δεόμενοςraquo 1061

Il monaco Massimo riprende la concezione di Nemesio secondo cui lrsquouomo egrave un mediatore in

quanto tale che ha in seacute la divisione solo dopo la caduta Cfr NEMESIUS EMESENI De natura

hominis 1 in PG 40 512 B Il monaco Massimo inoltre ricalca la dottrina della doppia creazione

di Gregorio di Nissa ovvero una prima creazione in cui lrsquouomo era distinto dalla donna secondo la

specie e una seconda in cui la distinzione tra i due generi ha determinato il peccato e la seguente

caduta Cfr G SFAMENI GASPARRI Aspetti di ldquodoppia creazionerdquo nellrsquoantropologia di Massimo il

Confessore in Origene e la tradizione origeniana in Occidente Letture storico-religiose Roma

1998 pp 297-323 1062

Amb Ad Io 10 in PG 911129 B

laquo(hellip) τὸν δὲ μαθήσει κατορθούμενον διὰ τῶν αὐτῷ σοφῶς ὑπηγορευμένων ὥσπερ κόσμον ἄλλον

ἐξ οὐρανοῦ καὶ γῆς (15) καὶ τῶν ἐν μέσῳ τῆς ἠθικῆς φημι καὶ φυσικῆς καὶ θεολογικῆς

φιλοσοφίας συνιστάμενον τὴν ἄφατον καταμηνύειν τοῦ ὑπαγορεύσαντος δύναμιν καὶ ταὐτὸν

ἀλλήλοις κατrsquoἐπαλλαγὴν ὄντας δεικνύοντα τὸν μὲν γραπτὸν τῷ φυσικῷ κατὰ τὴν δύναμιν τὸν δὲ

φυσικὸν ἔμπαλιν τῷ γραπτῷ (20) κατὰ τὴν ἕξιν καὶ τὸν αὐτὸν μηνύοντας καὶ καλύπτοντας Λόγον

τὸν μὲν τῇ λέξει καὶ τῷ φαινομένῳ τὸν δὲ τῇ νοήσει καὶ τῷ κρυπτομένῳraquo 1063

Lrsquouguaglianza tra le due leggi e la loro capacitagrave pedagogica alla perfezione richiama quanto

affermato da Clemente Alessandrino negli Stromata Cfr CLEMENS ALESSANDRINUS Stromata VI

1599 II 5145e ss VII 112 III 914 ss 1064

Il Confessore chiarisce la reciprocitagrave delle due leggi in Amb Ad Io 10 in PG 91 1128 D-

1129A

laquoΤῷ τὸν μὲν ὁμαλῶς ὅτι μάλιστα κατὰ λόγον διευθυνόμενον (1) διὰ τῶν ἐν αὐτῷ συμφυῶν

θεαμάτων βίβλου τρόπον τὸ ἐναρμόνιον τοῦ παντὸς ὕφασμα ἔχοντα γράμματα μὲν καὶ συλλαβὰς

ἐχούσης τὰ πρὸς ἡμᾶς πρῶτα προσεχῆ τε καὶ μερικὰ καὶ πολλαῖς παχυνόμενα κατὰ (5) σύνοδον

ποιότησι σώματα ῥήματα δὲ τὰ τούτων καθολικώτερα πόῤῥω τε ὄντα καὶ λεπτότερα ἐξ ὧν σοφῶς

ὁ διαχαράξας καὶ ἀῤῥήτως αὐτοῖς ἐγκεχαραγμένος Λόγος ἀναγινωσκόμενος ἀπαρτίζεται τὴν ὅτι

μόνον ἐστίν οὐχ ὅτι ποτὲ δέ ἐστιν οἱανοῦν παρεχόμενος ἔννοιαν καὶ διὰ τῆν (10) εὐσεβοῦς τῶν

214

Il Confessore alludendo tra le righe allrsquoimmagine del mondo propria di

Dionigi Areopagita indica al devoto cosa dovrebbe fare penetrare nel profondo

del logoi della natura conservare la loro specificitagrave di legge e riconoscerli nelle

cose cosigrave da cogliere il Logos stesso Ciograve risulta ancora piugrave esplicito nella

Quaestio LI quando Massimo ricorre ad esempi concreti per esplicitare i rapporti

tra il formarsi della virtugrave e la legge della natura

Intendo dire sostanzialmente questo lrsquointelletto capace di

discernimento imitando la legge naturale del cielo (8) ne

riceve dei doni poicheacute custodisce in se stesso il

movimento uniforme e sempre identico della virtugrave e della

conoscenza il quale produce in modo stabile i λόγοι

concernenti gli esseri brillanti e assolutamente splendenti

come stelle Inoltre (lrsquointelletto) imitando la legge

secondo natura del sole (9) che passa da un luogo

allaltro per il bisogno delluniverso riceve come altro

dono quella comprensione che gli consente di adattarsi

per mezzo della sapienza agli eventi che si verificano

necessariamente senza mai abbandonare in nulla la sua

propria luminosa identica condizione secondo virtugrave e

secondo conoscenza Riceve poi ancora (come dono) lo

sguardo dritto dellrsquoaquila (10) rivolto al bagliore divino

della luce incontaminata senza che per nulla la sua

pupilla intellegibile sia infiammata per il raggio di luce

tutto splendente Imita anche la cerva (11) come

inseguendo le cime delle contemplazioni divine e

distruggendo con il criterio del giudizio le passioni che si

celano per natura come dardi avvelenati e nelle

molteplici e differenti fonti di conoscenza placa il veleno

che egrave contenuto secondo le circostanze nel ricordo del

male Imita anche lrsquoacutezza di vista dellrsquoantilope (12) e

la sicurezza degli uccelli come un antilope superando e

scavalcando con un balzo reti dei demoni che muovono

guerra alla virtugrave e come un uccello volando sopra le

trappole degli spiriti che combattono la conoscenza

Alcuni dicono che le ossa del leone (13) essendo saldate

insieme le une alle altre respingono il fuoco Lrsquointelletto

che egrave capace di giungere alla conoscenza ed caro a Dio

imita anche natura stessa del leone quando attraverso la

ricerca in comune della veritagrave salda insieme come le ossa

i ragionamenti pii e accende il fuoco della conoscenza

Egli diventa avveduto come il serpente e puro come la

colomba1065

(14) preservando in ogni circostanza la fede

incrollabile e ritta come una testa e allontanando da seacute

limpidamente come la colomba ogni amarezza del suo

διαφόρων φαντασιῶν συλλογῆς εἰς μίαν τοῦ ἀληθοῦς εἰκασίαν ἐνάγων ἀναλόγως ἑαυτὸν διὰ τῶν

ὁρατῶν ὡς γενεσιουργὸς ἐνορᾶσθαι διδούςmiddotraquo 1065

Mt 10 16

215

cuore come se non sapesse serbare rancore verso coloro

che lo affliggono pensando solo a maltrattarlo1066

Scholia

8 Per la legge del cielo si intende il muoversi sempre

circolarmente nello stesso modo lo gnostico non

apprende il movimento fisso nella bontagrave e imita il

movimento incessante del cielo secondo identitagrave della

virtugrave

9 Per la legge del sole si intende il produrre attraverso i

movimenti il trascorrere del tempo questa egrave la legge che

coglie con la capacitagrave di adattarsi ai vari eventi lo

gnostico colui che guarda con la sua ragione la lucentezza

della virtugrave ma egrave offuscato da tutto ciograve che accade

involontariamente

10 Per la legge naturale dellrsquoaquila si intende la capacitagrave

di ricevere il raggio di sole che raggiunge la sua pupilla

questa egrave la legge dello gnostico riceve costantemente la

capacitagrave di volgersi il suo intelletto alla luce divina

11 ciograve che lrsquoinsegnamento gnostico riceve come una

cerva una sorta di diritto naturale che esamina

attentamente la natura degli esseri

12 Chi riceve lrsquoimitazione di antilopi e uccelli uno che

in pratica interrompe il percorso di conoscenza per

mantenere la sua virtugrave

13 Che cosa di buono egrave insegnato ad un filosofo su realtagrave

divine quando si riferisce a se stesso alla sua

1066

QTh LI 96-132 in QTh (Laga-Steel 1980) pp 399 e 401

laquoΟἷόν τι λέγωmiddot μιμούμενος μὲν ὁ διαγνωστικὸς νοῦς τὸν κατὰ φύσιν τοῦ οὐρανοῦ νόμον (8)

δόματα λαμβάνει ὁμαλωτάτην καὶ ὡσαύτως ἔχουσαν ἀεὶ τῆς ἀρετῆς ἐν ἑαυτῷ καὶ τῆς γνώσεως

διαφυλάττων τὴν κίνησιν παγίως (100) φέρουσαν καθάπερ ἀστέρας τοὺς περὶ τῶν ὄντων

φωτεινοὺς καὶ διαυγεστάτους λόγους Μιμούμενος δὲ τοῦ ἡλίου (9) τὸν κατὰ φύσιν νόμον ἄλλους

ἐξ ἄλλων πρὸς τὰς χρείας τοῦ παντὸς ἀμειβομένου τόπους ἕτερον δόμα λαμβάνει τὴν πρὸς τὸ

πᾶσι τοῖς συμβαίνουσι δεόντως μετὰ (105) σοφίας ἁρμόζεσθαι σύνεσιν μηδὲν ὑφιεὶς ἑαυτοῦ τῆς

φωτιστικῆς κατὰ τὴν ἀρετὴν καὶ τὴν γνῶσιν ταυτότητος Λαμβάνει δὲ πάλιν καὶ τοῦ ἀετοῦ (10) τὸ

πρὸς τὴν θείαν τοῦ ἀκηράτου φωτὸς μαρμαρυγὴν εὐθυτενὲς τῶν ὀμμάτων κατὰ μηδὲν ὑπὸ τῆς

παμφαοῦς ἀκτῖνος τὴν νοερὰν δριμυσσόμενος κόρην (110) Μιμεῖται καὶ τὴν ἔλαφον (11)

καθάπερ ὄρη τὰ ὕψη τῶν θείων θεωρημάτων μεταδιώκων καὶ τὰ ἐμφωλεύοντα τῇ φύσει τῶν

ὄντων πάθη ἰοβόλων δίκην τῷ λόγῳ διαφθείρων τῆς διακρίσεως καὶ τὸν τῇ μνήμῃ κατὰ

περίστασιν (115) ἐναπολαμβανόμενον τῆς κακίας ἰὸν ταῖς πολλαῖς καὶ διαφόροις πηγαῖς

κατασβεννύων τῆς γνώσεως Μιμεῖται καὶ τῆς δορκάδος (12) τὴν ὀξυωπίαν καὶ τοῦ ὀρνέου τὴν

ἀσφάλειαν τοὺς βρόχους τῶν πολεμούντων τῇ ἀρετῇ δαιμόνων ὡς δορκὰς ὑπερπηδῶν καὶ

διαλλόμενος (120) καὶ τὰς παγίδας τῶν τῇ γνώσει μαχομένων πνευμάτων ὡς ὄρνεον

ὑπεριπτάμενος Φασί τινες τοῦ λέοντος (13) ἀλλήλοις τὰ ὀστᾶ συγκρουόμενα πῦρ ἀποβάλλειν

Μιμεῖται καὶ τούτου τὸ φύσει πεφυκὸς ὁ γνωστικὸς νοῦς καὶ θεοφιλής διὰ τῆς κατὰ τὴν (125)

ἀλήθειαν συζητήσεως ἀλλήλοις τοὺς εὐσεβεῖς ὀστέων δίκην συγκρούων λογισμοὺς καὶ τὸ πῦρ

ἐξάπτων τῆς γνώσεως Γίνεται φρόνιμος ὡς ὁ ὄφις (14) καὶ ἀκέραιος ὡσεὶ περιστερά διὰ πάντων

ἄθλαστον ὡς κεφαλὴν τὴν πίστιν συντηρῶν καὶ τοῦ θυμοῦ τὴν πικρίαν ἐξ ἑαυτοῦ σαφῶς κατὰ τὴν

(130) περιστερὰν ἀποθέμενος ὡς τοῖς θλίβουσι καὶ ἐπηρεάζειν σπουδάζουσι μνησικακεῖν οὐκ

εἰδώςraquo

216

disposizione razionale per attuare la contemplazione

naturale come quella del leone

14 In che modo egrave necessario che il filosofo imiti il

serpente e le colombe1067

Nella Quaestio LI Massimo mostra come nella natura umana i modi della virtugrave

corrispondano alle leggi della natura Lrsquouomo infatti in base ai logoi che imita

conosce e agisce secondo i suoi tropoi Massimo il Confessore in realtagrave spiega

in che modo la natura umana imiti la legge del cielo cioegrave il movimento regolare e

uniforme della virtugrave e della gnosi ricevendo cosigrave la possibilitagrave di godere dello

splendore della contemplazione imiti la legge naturale del sole prodotta dai

movimenti ad intervallo di tempo diversi ottenendo la capacitagrave di adattarsi a vari

eventi secondo virtugrave sia simile allrsquoaquila nel momento in cui incontra il raggio di

sole sul suo tragitto ricevendo costantemente la capacitagrave di volgere la mente

verso la luce divina

In definitiva la facoltagrave che consente allrsquouomo di cogliere le forme insite

nellrsquouniverso egrave lrsquointelletto che in virtugrave del suo logos egrave in grado di continuare il suo

percorso di conoscenza rimanendo saldamente legato alla virtugrave Dunque poicheacute

Dio fin dallrsquoinizio ha inscritto le leggi della virtugrave secondo natura nellrsquouomo1068

una vita pienamente realizzata dovrebbe inevitabilmente essere condotta secondo

la legge di natura 1067

Scholia in Ibidem p114

laquo8 Οὐρανοῦ νόμος ἐστί τὸ κατὰ κύκλον ὡσαύτως φέρεσθαι παρ᾿ οὗ λαμβάνει τὴν ἐν τῷ καλῷ

παγίαν κίνησιν ὁ γνωστικός περὶ τὸ ταυτὸν τῆς ἀρετῆς τὴν οὐρανοῦ μιμούμενος ἀεικινησίαν 9

Ἡλίου νόμος ἐστὶ φυσικός τὸ ταῖς μεταβάσεσιν ἐργάζεσθαι τὴν χρόνων διαφοράν παρ᾿ οὗ

λαμβάνει τὸ πρὸς τὰς διαφόρους ἁρμόζεσθαι συμβάσεις ὁ γνωστικός λόγῳ φυλάττων τῆς ἀρετῆς

τὴν λαμπρότητα μηδενὶ τῶν ἀβουλήτως συμβαινόντων ἀμαυρουμένην 10 Ἀετοῦ νόμος ἐστὶ

φυσικόςτὸ δέχεσθαι κατὰ τῆς κόρης τοῦ ἡλίου τὴν ἀκτῖνα προσβάλλουσαν πρ᾿ οὗ λαμβάνει κατὰ

γνώμην ὁ γνωστικός διὰ παντὸς τῷ θείῳ φωτὶ τὸν νοῦν ἐναστράπτεσθαι 11 Τί διδάσκεται κἀκ

τοῦ φυσικοῦ νόμου τῶν ἐλάφων ὁ γνωστικός τὴν ὄντων φύσιν διασκεπτόμενος 12 Τί κἀκ τῆς

δορκάδος καὶ τοῦ ὀρνέου κατὰ μίμησιν λαμβάνων ἀνάλωτον φυλάττει τὴν ἀρετήν ὁ κατὰ πρᾶξιν

τὴν ὁδὸν τέμνων τὴν γνώσεως 13 Ποῖον διδάσκεται καλὸν ὁ τὰ θεῖα φιλοσοφῶν τὴν (60)

φυσικὴν τοῦ λέοντος θεωρίαν εἰς ἑαυτὸν κατὰ γνώμην λογικῶς μεταφέρων 14 Πῶς δεῖ

μιμούμενον τὸν ὄφιν καὶ τὴν περιστερὰν γενέσθαι φιλόσοφονraquo 1068

Cfr QTh LV 261-262 in QTh (Laga-Steel 1980) p 495 e 497

laquoὉ δὲ ἑξήκοντα τὴν κατὰ φύσιν ποιητικὴν τῶν ἐντολῶν σημαίνει δύναμιν τετελειωμένην τοῖς

λόγοις τῶν ἀρετῶνraquo e cfr QTh 40 68-70 in Ibidem p 271 laquoΟὐ γὰρ μόνοις τοῖς σώμασιν ὁ τῆς

ἀρετῆς περιγράφεται λόγος οὐδὲ περὶ μόνην τὴν αἴσθησιν ἡ τῆς φύσεως καταγίνεται δύναμιςraquo In

entrambi questi passi si esplicita il fatto che Dio egrave lrsquoautore della legge naturale insita nellrsquouomo

che egrave libero di seguire la virtugrave Nei Cap de car(III 93 in PG 90 1046 A) il monaco introduce la

nozione di semi naturali (τὰ φυσικὰ σπέρματα) presenti nellrsquouomo in continuitagrave di quanto egrave

esplicitato in Ep 3 in PG 91 409 C laquoMostrano che la mente egrave uguale alla natura in quanto la

mente prende da essa e li possiede i semi delle cose che sono createraquo

217

La legge naturale dunque egrave scolpita in ogni uomo che egrave spinto a

riconoscere in ciascuno lrsquounitagrave della natura umana e a non perseguire la via del

peccato La legge che regna sulla natura viene paragonata a Dario nella Quaestio

LV egli rappresenta colui che tramite lrsquoeducazione morale ha ridotto in suo

potere la bassezza della sensualitagrave e dellrsquoirrazionalitagrave che vincola per natura

lrsquoessere umano

Dario dunque come ho spiegato precedentemente egrave la

legge che ha potere sulla natura (hellip) Dario dunque egrave la

legge della natura Zorobabele invece lrsquointelletto

contemplativo (hellip)1069

Dario egrave considerato ὁ νόμος τῆς φύσεως in quanto incarna perfettamente

lrsquoumanitagrave in terra1070

infatti il signore degli eserciti Dario non egrave come il sacerdote

Zorobabele Dario rappresenta la legge della natura che determina secondo le

categorie di genere e specie lrsquoessere umano invece Zorobabele si discosta dalla

legge di natura si spinge oltre lrsquoordine dei fenomeni secondo tempo e spazio

(laquoτὴν ὑπὸ χρόνον καὶ τόπον τῶν φαινομένων ὑπερβὰς διακόσμησινraquo) poicheacute si

innalza verso il cielo grazie alla virtugrave cosigrave da contemplare le sostanze

intellegibili1071

Si evince dunque che la legge propria della natura che deriva

dallrsquoordinamento razionale e provvidenziale del cosmo puograve essere rintracciata

1069

QTh LV 55-56 e 67-68 in Ibidem pp 483 e 485

laquoΔαρεῖος μὲν οὖν ἐστιν ὡς ἤδη φθάσας πρὸ τούτων ἔφην τῶν λόγων ὁ κρατῶν τῆς φύσεως

νόμος (hellip) Δαρεῖος οὖν ἐστι ὡς ἔφην ὁ νόμος τῆς φύσεως (70) Ζοροβάβελ δὲ ὁ θεωρητικὸς

νοῦς (hellip)raquo 1070

QTh LV 62-63 in Ibidem

laquoΦυσικοῦ δὲ νόμου καθέστηκεν ἴδιον τὸ τῆς γενεᾶς καὶ τῆς γενεαλογίας ὄνομαmiddotraquo In base

allrsquoanalisi del suo nome si esplicita il rapporto di generazione e genealogia la prima egrave la macro

categoria per laquole cose che derivano dalla natura (il genere)raquo (laquoτὰ ὑπὸ τὴν φύσιν ἀναγόμεναraquo) e la

seconda per laquole cose che sono speculari per natura secondo tempo e luogoraquo (laquoτὰ περὶ τὴν φύσιν

θεωρούμενα τὸν χρόνον φημὶ καὶ τὸν τόπονraquo) cfr QTh LV 65-66 in Ibidem 1071

QTh LV 70-90 in Ibidem p 465

laquoΔαρεῖος οὖν ἐστι ὡς ἔφην ὁ νόμος τῆς φύσεως (70) Ζοροβάβελ δὲ ὁ θεωρητικὸς νοῦς ὁ

ἐξελθὼν ὡς ἀπὸ Δαρείου τοῦ νόμου τῆς φύσεως καὶ τὴν ὑπὸ χρόνον καὶ τόπον τῶν φαινομένων

ὑπερβὰς διακόσμησιν καὶ ἄρας τὸ πρόσωπον τῆς κατrsquo ἀρετὴν γνωστικῆς διαθέσεως εἰς τὸν

οὐρανόν τουτέστι τὸ ὕψος τῶν νοητῶν οὐσιῶν ἐναντίον (75) τῆς ἐν οὐρανοῖς νοουμένης

Ἱερουσαλήμ ἐκείνης λέγω τῆς Ἱερουσαλὴμ τῆς ἐπὶ τῶν χειρῶν κυρίου ἐχούσης ἐζωγραφημένα τὰ

τείχη ἐν ᾗ πάντων εὐφραινομένων ἐστὶν ἡ κατοικία πρὸς ἣν ἡ ἀληθινὴ τῶν αἰχμαλώτων

ἐπάνοδος γίνεται τῶν ἐπιζητούντων τὸ ἐξ οὐρανοῦ κατὰ τὸν θεῖον ἀπόστολον (80) οἰκητήριον

τῶν μετὰ τοῦ μεγάλου Δαυὶδ δυναμένων λέγειν ἐὰν ἐπιλάθωμαί σου Ἱερουσαλήμ ἐπιλησθείη ἡ

δεξιά μουmiddot κολληθείη ἡ γλῶσσά μου τῷ λάρυγγί μου ἐὰν μή σου μνησθῶ δεξιὰν λέγοντος τυχὸν

τὴν πνευματικὴν τῶν θείων καὶ ἐπαινουμένων πρᾶξιν γλῶσσαν δὲ κολλωμένην τῷ (85) λάρυγγι

τὴν ἐν ἡμῖν τοῦ λόγου γνωστικὴν ἐνέργειαν κολλωμένην ἐξ ἀγνοίας τῷ λαιμῷ τουτέστι τῷ περὶ

τὸν λαιμὸν πηγνυμένην πάθει καὶ ἀκίνητον μένουσαν περὶ τὴν ἔφεσιν τῶν ἀρρήτων ἀγαθῶν καὶ

διὰ τοῦτο γεύσασθαι μὴ δυναμένην τῆς τοῦ κυρίου χρηστότητοςraquo

218

come norma inscritta dal Logos nella natura e compito dellrsquouomo egrave quello di

coglierla per comprendere ed esercitare il controllo sulla dimensione mondana al

piugrave alto grado possibile proprio come accade nel caso del sommo sacerdote

Zorobabele

Come risulta chiaro Massimo che si riferisce sempre alla teologia

patristica anteriore insiste nel ribadire nel ribadire il rapporto di partecipazione

dellrsquouomo alla natura divina senza tale partecipazione non vi potrebbero essere neacute

progressione neacute graduale avvicinamento a Dio Infatti le creature prive di

razionalitagrave hanno logoi divini per mezzo dei quali conservano lrsquoessere1072

Ciononostante la loro mancanza di razionalitagrave impedische ad essi di progredire

Anche lrsquoanima del resto solo quando non egrave piugrave legata al mondo empirico e non

si lascia piugrave determinare da esso per mezzo delle passioni egrave pronta per la

deificazione

Lrsquouomo immagine di Dio in quanto microcosmo in quanto racchiude in seacute

potenzialmente la totalitagrave del sensibile e dellrsquointelligibile riconosce lrsquoipostasi del

mondo pur rimanendo separato dal mondo mentre il mondo determinato in se

stesso non egrave libero lrsquouomo puograve autodeterminarsi in quanto provvisto di volontagrave

La sua vocazione piugrave autentica si esprime pertanto nel manifestare la sua libertagrave

infatti puograve trascendere lrsquouniverso non per abbandonarlo ma per contenerlo puograve

scoprire la sua segreta sacralitagrave e contemplarne la bellezza Egrave questo certamente

lrsquointerpretazoine che i Padri danno del secondo racconto della creazione (Gn 24-

25) essi situano lrsquouomo al principio del mondo creato cosigrave che esso forma un

tutto mdash ma un tutto minuscolo mdash nelle mani del Padre Egrave questo dunque il

livello in cui si situa la grandezza dellrsquouomo una grandezza che risiede nella sua

dimensione irriducibilmente personale meta-cosmica che gli permette di

trasformare il cosmo in tempio della Sapienza divina

Alla dimensione divina del Logos caratterizzato dallrsquoεἶναι-εὖ εἶναι-ἀεί εἶναι

corrisponde quella umana dei logoi che egrave regolata dalla dialettica γένεσις-

κίνησις-στάσις Con il procedimento ascetico precisamente attraverso la πρᾶξις e

la θεωρία φυσική lrsquouomo puograve cogliere la natura autentica del creato ma solo con

la θεολογία puograve giungere alle realtagrave superiori di cui Dio egrave garante Lrsquoessere umano

1072

Cfr N A MATSOUKAS Il Cosmo lrsquoEssere umano la Sociologia secondo Massimo il

Confessore Atene 1980

219

egrave comunque pur sempre un essere cosmico che vive in un universo ed egrave

determinato nella sua natura dalla dialettica λόγος-τρόπος il cui fondamento egrave

Dio e il cui mediatore in ultima istanza egrave lrsquouomo

λόγος-τρόπος

Dimensione divina del Λόγος

εἶναι

εὖ εἶναι

ἀεὶ εἶναι

θεολογία

Dimensione umana

dei Λόγοι

γένεσις

κίνησις

στάσις

πρᾶξις

θεωρία φυσική

220

22 La divinizzazione

Nelle Quaestiones ad Thalassium a conclusione dellrsquointero percorso esegetico

proposto da Massino si colloca la dottrina della divinizzazione (θεῶσις)1073

secondo cui lrsquouomo per intero egrave espressione dellrsquoessenza di Dio e diventa tutto ciograve

che Dio egrave1074

Il monaco infatti come si egrave visto intende il rapporto tra Dio e le

creature alla luce di una prospettiva sistematica1075

attraverso la dottrina dei logoi-

tropoi al cui centro si colloca lrsquoessenziale funzione redentrice del Cristo

mediatore tra uomo e Dio1076

La redenzione del Cristo consente un recupero

escatologico delle perfezioni volute da Dio per le creature recupero che puograve

avvenire solo per mezzo di Dio e in Dio

Massimo cerca di condurre il discorso fino alle ragioni eterne non

tralasciando il rapporto tra natura e scriptura due sentieri paralleli che sono stati

percorsi dal Logos per scendere fino agli uomini e che gli uomini devono ora

ripercorrere in senso inverso per aspirare a ricongiungersi alla sua perfezione Il

fine dellrsquoascesa del cristiano che si egrave formato nella πρᾶξις nella θεωρία φυσικὴ e

nella θεολογία egrave lrsquoacquisizione definitiva di conoscenza e virtugrave e

successivamente a coronamento di tale ascesa la divinizzazione per intervento

della grazia divina che egrave in grado di garantire una completa identitagrave conciliatrice

dellrsquouomo con la volontagrave e lrsquointelligenza di Dio in altri termini la θέωσις ossia la

divinizzazione egrave da considerarsi come il supremo fine dellrsquouomo possibile solo

grazie allrsquoincarnazione di Dio avvenuta in uno specifico momento nel tempo1077

1073

Per divinizzazione rimando agli studi M J CONGAR La deacuteification dans la tradition

spirituelle de lrsquoOriente in laquoSuppleacutement agrave la Vie Spirituelleraquo 43 (1935) pp 91-107 J GROSS La

Divination du chreacutetien drsquoapregraves les Pegraveres grecs Contribution historique agrave la doctrine de la grece

Paris 1938 M LOT-BORODINE La Deification de lrsquohomme selon la doctrine des Pegraveres grecs Paris

1970 N RUSSELL The doctrine of deification in Greek patristic tradition Oxford 2004 Theosis

Deification in christian theology ed by S Finlan and V Kharlamov vol I e II Cambridge

20062008B DE ANGELIS I fondamenti ontologici della divinizzazione dellrsquouomo in Massimo il

Confessore in laquoDivus Thomasraquo 108 (2005) pp 65-80 G BARZAGHI Le condizioni metafisiche

della divinizzazione La presenza di immensitagrave e la presenza di grazia in laquoDivus Thomasraquo 108

(2005) pp 40-64 1074

Cfr Amb ad Io 41 in PG 91 1308 B 1075

Cfr L THUNBERG Man and the cosmos the vision of St Maximus the Confessor Crestwood

NY 1985 1076

Cfr T T TOLLEFSEN The christocentric cosmology of St Maximus the Confessor Oxford

2008 1077

Cfr E Vishnevskaya Divinization and spiritual progress in Maximus the Confessor in

laquoTheosis deification in Christian theologyraquo 52 (2006) pp134-145

221

Il processo di assimilazione a Dio implica il progresso graduale dallrsquoessere

(εἶναι) allrsquoessere buono (εὖ εἶναι) per arrivare poi allrsquoessere sempre sussistente nel

bene (ἀεί εἶναι) tale procedimento ascetico inoltre che porta alla divinizzazione

puograve avere inizio solo dopo che il cuore egrave stato purificato da tutto ciograve che egrave ritenuto

esteriore1078

Solo una volta giunto al pieno possesso della virtugrave egrave concesso

allrsquouomo di cogliere i logoi divini nascosti nel mondo e la luce di Dio

Visto che Giovanni dice Dio egrave luce1079

e poco dopo di

nuovo se camminiamo nella luce come egli egrave nella

luce1080

come mai Dio egrave detto luce ed egrave detto essere nella

luce come se fosse una realtagrave dentro lrsquoaltra

Dio che egrave per essenza autenticamente luce egrave in coloro

che camminano in lui per il tramite delle virtugrave Come

dunque si puograve essere partecipi della luce al modo di tutti i

santi che attraverso lrsquoamor e per Dio vengono a trovarsi

in quella che egrave luce per essenza cosigrave la luce per essenza

viene a trovarsi nella luce per partecipazione grazie

allrsquoamore di Dio per gli uomini Se dunque siamo

secondo virtugrave e conoscenza come nella luce ltDiogt egrave in

noi Essendo Dio luce per natura infatti viene a trovarsi

in questa luce per imitazione come lrsquoarchetipo

nellrsquoimmagine O piuttosto Dio egrave luce e Padre nella

luce chiarissimamente attraverso il Figlio e lo Spirito

santo non come se fossero tre luci diverse ma unrsquounica e

medesima luce per essenza secondo la modalitagrave

dellrsquoesistenza dal triplice splendore1081

Negli scritti di Massimo il Confessore la concreta presenza del divino egrave

strettamente connessa allrsquoacquisizione di una disposizione virtuosa in

considerazione del fatto che laquouna pura condotta di vita resa perfetta attraverso le

1078

Il monaco ricalca quanto affermato da Evagrio Pontico nellrsquoAntirrheticus (cfr PG 40 1275-

1278) soprattutto nel V capitolo della Mystagogia (PG 91 672 D-684 A) 1079

1 Gv 15 1080

1 Gv 17 1081

QTh VIII in QTh (Laga-Steel 1980) p 77

laquoἘπειδὴ πάλιν λέγει ὁ ἅγιος Ἰωάννης ὁ θεὸς φῶς ἐστι καὶ πάλιν μετrsquoὀλίγα ἐάν ἐν τῷ φωτὶ

περιπατῶμεν ὡς αὐτός ἐστιν ἐν τῷ φωτὶ πῶς καὶ φῶς ὁ αὐτὸς λέγεται καὶ ἐν τῷ φωτὶ εἶναι ὡς

ἂλλος ἐν ἂλλῳ

Ὁ κατrsquoοὐσίαν ἀληθῶς φῶς ὑπάρχων θεὸς ἐν τοῖς ἐν αὐτῷ διὰ τῶν ἀρετῶν περιπατοῦσίν ἐστίν

ἀληθῶς φῶς γενομένοις Ὣσπερ οὗν τὸ κατὰ μέθεξιν φῶς ὡς οἱ ἅγιοι πάντες διὰ φιλοθείαν ἐν τῷ

κατrsquoοὐσίαν γίνονται φωτί οὓτω τὸ κατrsquo οὐσίαν ἐν τῷ κατὰ μέθεξιν φωτὶ διὰ φιλανθρωπίαν γίνεται

φῶς Ἐὰν οὖν ἐσμεν κατὰ τὴν ἀρετὴν καὶ τὴν γνῶσιν ὡς ἐν φωτὶ ἐστιν ἐν ἡμῖν Ὁ γὰρ φύσει φῶς

ὁ θεὸς ἐν τῷ μιμήσει γίνεται φωτί ὡς ἐν εἰκόνι ἀρχέτυπον Ἢ μᾶλλον φῶς ἐστιν ὁ θεὸς καὶ πατὴρ

ἐν φωτί δηλαδὴ τῷ υἱῷ καὶ τῷ ἁγίῳ πνεύματι οὐκ ἄλλο καὶ ἄλλο καὶ ἄλλο φῶς ὑπάρχων ἀλλὰ

κατrsquo οὐσίαν ἓν καὶ τὸ αὐτό κατὰ τὸν τῆς ὑπάρξεως τρόπον τρισσοφαέςraquo

222

virtugrave (προσαγαγεῖν καθαρὰν τὴν διὰ τῶν ἀρετῶν τετελειωμένην πολιτείαν )raquo1082 puograve

portare alla θεῶσις

Lrsquouomo infatti puograve raggiungerla solo con la ricerca e la conoscenza di

Dio in quanto la divinizzazione egrave la meta della creazione La ricerca e la

conoscenza del divino delineate nelle Quaestiones XLVI e LIX sono descritte

come necessarie per progredire nellrsquoascesi e come determinate dalla grazia dello

Spirito che muove la capacitagrave spirituale conforme al Logos

Quale egrave la differenza fra lo specchio e lrsquoenigma1083

Lo specchio per dirla in breve egrave una coscienza che

contiene la figura della totalitagrave di tutte le buone azioni

attraverso questa chi egrave puro di pensiero ha la naturale

capacitagrave di vedere Dio Si puograve anche dire che egrave una

condizione nellrsquoambito della vita pratica che delinea il

volto divino come una composizione di parti Lrsquoenigma egrave

una conoscenza che attraverso la perfetta comprensione

complessiva dei principi divini raggiungibile con la

natura mediante la contemplazione riflette ciograve che

sovrasta le capacitagrave della mente Specchio in parole

semplici egrave una condizione atta ad indicare la forma

originaria delle virtugrave destinata a manifestarsi a coloro che

ne saranno degni Lo specchio mostra infatti a coloro che

lo possiedono quale saragrave il fine della filosofia pratica

lenigma egrave indicazione del modello archetipico relativo

alla conoscenza degli oggetti di pensiero Pertanto ogni

forma di giustizia su questa terra paragonata con la

giustizia a venire come uno specchio presenta

lrsquoimmagine degli oggetti archetipici in quanto non

1082

QTh XIV in QTh (Laga-Steel 1980) p 99

laquoΤί ἐστι καὶ ἐσεβάσθησαν καὶ ἐλάτρευσαν τῇ κτίσει παρὰ τὸν κτίσαντα Τί ἐστι σέβας καὶ τί ἐστι

λατρεία

Σέβας ἐστὶν ἡ μετὰ πίστεως προσκύνησις τοῦ θείου λατρεία δὲ ἡ διὰ τῶν ἔργων θεραπεία Τοῦτο

δὲ τὸ σέβας ἤγουν τὴν πίστιν ἐπὶ τὴν κτίσιν μεταβιβάσαντες οἱ ἄνθρωποι παρὰ τὸν κτίσαντα

προσεκύνουν πιστεύοντες δαιμονίοις καὶ ἐλάτρευον τὴν διὰ τῶν πονηρῶν ἔργων αὐτοῖς

θεραπείαν προσάγοντες Ἡμεῖς δὲ τὸν θεὸν σέβοντες διὰ τῆς εἰς αὐτὸν πίστεως σπουδάσωμεν καὶ

λατρείαν αὐτῷ προσαγαγεῖν καθαρὰν τὴν διὰ τῶν ἀρετῶν τετελειωμένην πολιτείανraquo

In questa breve quaestio Talassio chiede la spiegazione del versetto Rom 1 25 laquoEssi venerarono e

adorarono la creazione in luogo del Creatoreraquo e quale sia la differenza tra ldquovenerazionerdquo e

ldquoadorazionerdquo Il monaco Massimo spiega che la venerazione egrave il culto del divino per mezzo della

fede adorazione egrave il servizio che si presta mediante le opere La venerazione che dovrebbe essere

intesa nel senso di fede consente agli uomini di rivivere la creazione in luogo del Creatore e con

il credere ai demoni essi prestano loro servizio con le opere del male Solo chi venera Dio in virtugrave

della fede in lui si impegna a prestargli come servizio pura la condotta di vita resa perfetta

attraverso le virtugrave 1083

Cfr 1 Cor 13 12 Per lrsquointerpretazione di questo versetto biblico si rimanda agli studi C K

BARRETT A Commentary on The First Epistle to The Corinthians London 1971 F BARGELLINI

Prima Lettera ai Corinzi in Lettere di Paolo ed a cura di B M aggioniminus FManzi Assisi 2005

pp 163-397

223

possiede le cose sussistenti formalmente in se stesse E

ogni conoscenza delle cose sublimi su questa terra

paragonata con quella futura egrave enigma riflesso della

veritagrave ma non avente la veritagrave sussistente in se stessa che

saragrave rivelata in futuro E siccome le realtagrave divine sono

connesse per virtugrave e conoscenza lo specchio egrave atto ad

indicare i modelli originari conformi a virtugrave e lrsquoenigma egrave

un riflesso degli archetipi conformi a conoscenza Esse

presentano questa differenza tra specchio ed enigma lo

specchio rivela il fine futuro della dimensione pratica

lenigma mostra il mistero della dimensione

contemplativa1084

Nella lettura della Quaestio XLVI Massimo fa riferimento allrsquointelligenza di chi egrave

puro di cuore di chi egrave capace di riflettere come in uno specchio lrsquoidentitagrave con Dio

per mezzo della grazia Lrsquoenigma egrave quella dimensione che rinvia alla necessitagrave

della pura contemplazione In questo modo lrsquouomo ha due opportunitagrave la prima di

cogliere il volto divino guardando il creato come in uno specchio la seconda di

conoscere gli archetipi un riflesso di quella veritagrave che potragrave essere rivelata solo in

futuro

Lrsquouomo dunque egrave creato per essere divinizzato pur rimanendo

perfettamente uomo infatti si divinizza umanizzandosi come Cristo1085

visto che

lrsquoincarnazione del Logos acquista filosoficamente senso solo se intesa come un

modello da seguire La Quaestio LIX dunque mette in luce come per lrsquouomo la

1084

QTh XLVI in QTh (Laga-Steel 1980) p 309

laquoΤίς ἡ διαφορὰ τοῦ ἐσόπτρου πρὸς τὸ αἴνιγμα

Τὸ μὲν ἐσοπτρόν ἐστιν ὡς ἐν ὅρῳ φάναι συνείδησις τὴν τῶν κατὰ τὴν πρᾶξιν ἀνελλιπῶς πάντων

ἀγαθῶν ἔχουσα μορφήν διrsquoἧς ὁ καθαρὸς τὴν διάνοιαν πέφυκεν ὁρᾶν τὸν θεόν ἢ ἔξις πρακτική

τὴν πρόσωπον θεῖον περιγράφουσα σύνθεσιν Τὸ δὲ αἴνιγμα γνῶσίς ἐστι διὰ τῆς κατὰ θεωρίαν

παντελοῦς τῶν θείων λόγων ἐφικτῆς τῇ φύσει περιοχῆς τὴν τῶν ὑπὲρ νόησιν ἔμφασιν ἔχουσα Καὶ

ἁπλῶς ἔσοπτρόν ἐστιν ἔξις ἐνδεικτικὴ τῆς μελλούσης τῶν ἀρετῶν ἐμφανισθῆναι τοῖς ἀξίος

πρωτοτύπου μορφῆςmiddot τὸ γὰρ ἐσόμενον τέλος τῆς πρακτικῆς φιλοσοφίας παραδηλοῖ τοῖς ἔχουσι τὸ

ἔσοπτρονmiddot τὸ αἴνιγμα δὲ τῆς τῶν νοουμένων περὶ γνῶσιν ἀρχετυπίας ἐστὶν ἔνδειξις Πᾶσα τοίνυν

ἐνταῦθα δικαιοσύνη συγκρινομένη πρὸς τὴν μέλλουσαν ἐσόπτρου λόγον ἐπέχει τὴν τῶν

ἀρχετύπων πραγμάτων εἰκόνα οὐκ αὐτὰ δὲ τὰ πράγματα κατεἶδος ὑφιστάμενα ἔχουσαmiddot καὶ πᾶσα

γνῶσις ἐνταῦθα τῶν ὐψηλῶν συγκρινομένη πρὸς τὴν μέλλουσαν αἴνιγμὰ ἐστιν ἔμφασιν τῆς

ἀληθείας ἀλλοὐκ αὐτὴν ὑφισταμένην ἔχουσα τὴν φανήσεσθαι μέλλουσαν ἀλήθείαν Ἐπειδὴ γὰρ

ἀρετῇ καὶ γνώσει τὰ θεῖα συνέχεται τῶν κατἀρετὴν πρωτοτύπων ἐστίν ἐνδεικτικὸν τὸ ἔσοτροπον

καὶ τῶν κατὰ γνῶσιν ἀρχετύπων ἐμφαντικὸν ὑπάρχει τὸ αἴνιγμα Ταύτην ἔχει τὴν διαφορὰν τοῦ

ἐσόπτρου πρὸς τὸ αἴνιγμα καθότι τὸ μὲν ἔσοπτρον πρακτικῆς μηνύει τέλος ἐσόμενον τὸ δὲ

αἴνιγμα θεωρητικῆς ἐμφαίνει μυστήριονraquo 1085

Cfr J GARRIGUES Maxime le Confesseur La chariteacute avenir divine de lrsquohomme Paris 1976

224

conoscenza sia fondamentale come essa avvenga per mezzo dello Spirito e percheacute

sia voluta da Dio1086

Lo Spirito Santo cerca e scruta in noi la la scienza degli

esseri ma non tenta di trovare per seacute ciograve che cerca (in

noi) in quanto egrave Dio superiore a ogni conoscenza cerca

per noi percheacute siamo bisognosi di conoscenza Per questo

motivo il Logos si fa carne1087

non per se stesso ma per

noi compiendo il mistero dellrsquoincarnazione Infatti senza

carne animata dal soffio dello Spirito il Logos non

poteva operare secondo quanto conforme a Dio visto

quanto egrave proprio della carne Allo stesso modo neppure lo

Spirtio Santo potrebbe infondere la conoscenza dei

misteri senza la capacitagrave naturale di tentare di cercare la

conoscenza Dunque qualora i santi cercassero e

tentassero di trovare scrutassero e bramassero (questo

tipo di conoscenza) significa che avrebbero avuto la

grazia dello Spirito che dava loro la capacitagrave spirituale e

conforme al logos alla ricerca e allrsquoindagine della

salvezza delle anime Senza lo Spirito quindi essi non

potevano contemplare assolutamente nulla di spirituale

in quanto per natura la mente umana non puograve giungere

alle cose divine e intellegibili senza la luce divina1088

Lo Spirito Santo dunque non egrave assente in nessun essere creato e ha dato vita

allrsquoIncarnazione affincheacute diventassimo laquopartecipi della natura divinaraquo1089 Infatti

nessuno puograve asserire lrsquoidentitagrave tra Gesugrave e Dio se non per mezzo dellrsquoazione dello

Spirito Santo1090

questa conoscenza spirituale possibile solo ai santi percheacute puri

nella carne egrave possibile solo nello spirito che spinge allrsquoaccrescimento della

fede1091

1086

Cfr V KARAYIANNIS Maxime le Confessuer Essence et eacutenergies de Dieu Paris 1993 pp

395-460 1087

Cfr Gv 1 14 1088

QTh LIX 93-116 in QTh (Laga-Steel 1990) p 51

laquoΖητεῖ γὰρ ἐν ἡμῖν τὴν τῶν ὄντων γνῶσιν τὸ Πνεῦμα τὸ ἅγιον καὶ ἐρευνᾷ ἀλλ᾿ οὐχ ἑαυτῷ ζητεῖ

τὸ ζητούμενον ὅτι Θεός καὶ πάσης ἐπέκεινα γνώσεως ἀλλ᾿ ἡμῖν τοῖς δεομένοις τῆς γνώσεως

Ὣσπερ ἀμέλει καὶ ὁ Λόγος γίνεται σάρξ οὐχ ἑαυτῷ ἀλλ᾿ ἡμῖν τὸ διὰ τῆς σαρκώσεως ἐξανύων

μυστήριον Ὡς γὰρ χωρὶς σαρκὸς νοερῶς ἐμψυχωμένης οὐκ ἐνήργει θεοπρεπῶς τὰ κατὰ φύσιν τῆς

σαρκὸς ὁ Λόγος οὕτως οὐδὲ τὸ Πνεῦμα τὸ ἅγιον ἐν τοῖς ἁγίοις ἐνεργεῖ τὰς γνώσεις τῶν

μυστηρίων χωρὶς τῆς κατὰ φύσιν ζητούσης τε καὶ ἐρευνώσης τὴν γνῶσιν δυνάμεως Εἶτε οὖν

ἐζήτουν ἢ ἐξεζήτουν εἴτε ἠρεύνων ἢ ἐξηρεύνων οἱ ἅγιοι τὴν χάριν εἶχον τοῦ Πνεύματος

κινοῦσαν αὐτῶν τὴν νοερὰν καὶ λογικὴν δύναμιν πρὸς ζήτησιν καὶ ἔρευναν τῆς τῶν ψυχῶν

σωτηρίας καὶ χωρὶς τοῦ Πνεύματος οὐδὲν παντελῶς ἐθεώρουν πνευματικόν ὅτι μηδὲ πέφυκεν ὁ

ἀνθρώπινος νοῦς ἀνευ θείου φωτὸς τῶν θείων καὶ νοητῶν ἀντιλαμβάνεσθαιraquo 1089

2 Pt 14 1090

1 Cor 123 1091

Gregorio di Nazianzo sottolinea come sia lo Spirito Santo con la sua grazia a destare per primo

la fede e a suscitare la vita nuova che consiste nel conoscere il Padre e Gesugrave Cristo (Cfr Gv 173)

225

Per i Padri Cappadoci infatti lrsquointerpretazione trinitaria di tutte le azioni

divine implica la partecipazione dello Spirito allrsquoopera della creazione il versetto

della Genesi laquolo Spirito di Dio aleggiava sulle acqueraquo1092

egrave interpretato come la

conservazione primordiale di tutte le cose non ancora determinate da parte dello

Spirito che consente successivamente il manifestarsi di un ordine logico creato

mediante il Verbo di Dio infatti lrsquoazione dello Spirito che non puograve essere

collocata cronologicamente egrave espressione dellrsquoopera creatrice di Dio nel

mondo1093

In principio Dio creograve lrsquouomo e lo pose nel paradiso terrestre1094

lo adornograve

di ogni virtugrave e gli diede il comandamento di non mangiare alcun frutto dallrsquoalbero

della conoscenza del bene e del male1095

Il primo uomo Adamo viveva nel

diletto del paradiso mantenendo intatte le sue facoltagrave e vivendo in uno stato

secondo natura in cui era stato creato1096

La vera condizione secondo natura egrave

quella in cui Dio ha creato lrsquouomo dandogli tutte le perfezioni ma con il peccato

lrsquouomo decade dalla condizione originale in quella non piugrave secondo natura ma

deformata Infatti dopo il peccato la creatura umana perde la somiglianza con

Dio

Il primo frutto della trasgressione di Adamo il primo

uomo fu e fu chiamato Caino come significa il suo

nome1097

egli generograve la legge del peccato che Dio non

Tuttavia egrave lrsquoultima delle Persone della Santa Trinitagrave ad essere rivelata percheacute protagonista di una

progressione che il Teologo esplicita attraverso la pedagogia della condiscendenza divina Cfr

GREGORIUS NAZIANZENUS Orationes theologicae 5 26 in PG 36 161C 1092

Gen 1 2 1093

Basilio di Cesarea chiarisce che lrsquounico principio di tutte le cose che crea per mezzo del

Figlio egrave proprio lo Spirito identificando il compimento della creazione come una vera e propria

santificazione Cfr BASILIUS CAESARIENSIS De Spiritu Sancto 1638 in PG 32 136 B 1094

Cfr Gen 2 15 1095

Cfr Gen 2 16-17 1096

QTh XXI 5-18 in QTh (Laga-Steel 1980) p 128

laquoὉ κατὰ πάντα τρόπον ὅμοιος ἡμῖν δίχα μόνης ἁμαρτίας ἀτρέπτως ὑποδὺς τὴν ἡμετέραν φύσιν

θεαρχικὸς Λόγος τέλειος γενόμενος ἄνθρωπος τὸν πρῶτον Ἀδὰμ εἶχε τοῖς κατὰ γένεσίν τε καὶ

γέννησιν τρόποις φαινόμενον οἷον ὁ ἄνθρωπος ἐκ Θεοῦ τὸ εἶναι λαβών καὶ γενόμενος κατ᾿

αὐτὴν τοῦ εἶναι τὴν γέννησιν φθορᾶς ἦν καὶ ἁμαρτίας ἐλεύθερος Οὐ γὰρ συνεκτίσθη αὐτῷ φθορὰ

καὶ ἁμαρτία Ὅτε δὲ τὴν ἐντολὴν παραβὰς ἥμαρτε γέννησιν καταδικάζεται διὰ πάθους καὶ

ἁμαρτίας συνιστάμενην ἐν τῷ δι᾿ αὐτὴν παθητῷ τῆς ἁμαρτίας ἐχούσης ὡς ἐν νόμῳ λοιπὸν κατὰ

τὴν φύσιν τὴν γένεσιν καθ᾿ ὃν οὐδείς ἐστιν ἀναμάρτητος ὑποκείμενος φύσει τῷ νόμῳ τῆς μετὰ

τὴν γένεσιν διὰ τὴν ἁμαρτίαν ἐπεισαχθείσης γεννήσεωςraquo 1097

Cfr Gen 4 1

226

aveva creato per lui nel paradiso Caino significa infatti

ldquopossessordquo1098

Secondo il monaco le virtugrave che possono essere riacquistate con lrsquoaiuto della

grazia poicheacute non risultano unrsquoaggiunta ad una primaria condizione naturale ma

una reale restaurazione della perfezione primitiva1099

Adamo egrave venuto al mondo

libero dal peccato e dalle sue conseguenze non conosceva neacute il piacere neacute il

dolore o passioni che fossero distruttive in quanto era esente di corruzione ma ha

scelto di trasgredire il comandamento divino Il monaco descrive cosigrave le

conseguenze di tale atto

Che cosa significa lrsquoespressione maledetto sia il suolo

per causa tua riferito ad Adamo senza il senso

anagogico E che cosa significa con dolore ne trarrai il

cibo1100

E che cosa significa spine e cardi produrragrave per

te e mangerai lrsquoerba campestre1101

Che cosa significa

con il sudore del tuo volto mangerai il pane1102

Sicuramente nessuno ha mai visto un uomo mangia

sporcizia o erba E cosigrave come coloro che mangiano il

pane non si nutrono del sudore dei loro volti come

affermato nella storia

Maledetta la terra per causa tua riferito ad Adamo egrave la

natura carnale di Adamo che sempre si genera attraverso

le opere di Adamo (1) mi riferisco ai turbamenti

dellintelletto che egrave divenuto terra natura carnale che egrave

stata maledetta a causa della sterilitagrave delle sue virtugrave che

invece sono opere di Dio di essa si ciba con molto dolore

e travaglio godendo solo del piccolo piacere che gli

procura Quale che sia la sua natura carnale gli fa

spuntare in cambio di questo godimento corruttibile

come spine ansie e preoccupazioni e grandi prove e

pericoli come cardi che da ogni parte lo traffigono

dolorosamente nella sua ragione nella sua volontagrave e nel

suo desiderio siccheacute a mala pena egrave in grado di mantenere

la salute e benessere della sua natura carnale come erba

che appassisce e di cibarsi cioegrave di ottenerli ed allora al

ripresentarsi continuo di queste sofferenze ldquocon il sudore

del voltordquo cioegrave nella sofferta fatica connessa allambito

della percezione sensibile e dovuta alla superflua ricerca

1098

QTh XLIX 289-293 in QTh (Laga-Steel 1980) p 367

laquoὃν πρῶτον ἐκτήσατο καρπὸν τῆς παραβάσεως κατὰ δύναμιν τῆς αὐτοῦ προσηγορίας ὁ πρῶτος

ἄνθρωπος Ἀδάμ γεννήσας νόμον ἁμαρτίας ὃν κατὰ τὸν παράδεισον αὐτῷ ὁ Θεὸς οὐκ

ἐδημιούργησε Κτῆσις γὰρ ἑρμηνεύεται ὁ Κάϊνraquo 1099

Cfr E STEPHANOU La coexistence initiale du corps et de lacircme drsquoapregraves saint Gregoire de

Nysse et saint Maxime lrsquoHomologegravete in laquoEchos drsquoOrientraquo 31 (1932) pp 304-315 1100

Gen 3 17 1101

Gen 3 18 1102

Gen 3 19

227

di oggetti sensibili come il pane puograve avere le risorse per

la sussitenza della sua forma di vita attuale o per mezzo

di una tecnica o di una qualche altra abilitagrave che egrave stata

escogitata dalla vita Qualunque tipo di terra egrave il cuore di

Adamo che ha ricevuto come condanna la perdita dei

beni celesti a causa della sua colpa Di terra si nutre in

base alla filosofia pratica attraverso molte mortificazioni

una volta che sia stata purificata dalla maledizione dovuta

alla consapevolezza della vergogna delle azioni E ancora

i ragionamenti che spuntano in essa alla maniera di spine

sono quelli che riguardano la generazione dei corpi (περὶ

τῆς τῶν σωμάτων γενέσεως) e mentre purifica come

cardi i ragionamenti duri per la cura e il giudizio che

implicano riguardanti le realtagrave incorporee (περὶ τῶν

ἀσωμάτων) coltiva spiritualmente come erba la

contemplazione naturale E cosigrave come col sudore del

volto nel modo conoscitivo scientifico proprio della

riflessione secondo la gnosi si nutre del pane

incorruttibile della teologia il solo realmente vivo e che

conserva lrsquoincorruttibilitagrave della generazione di coloro che

ne mangiano La terra dunque se si ci si nutre

opportunamente di essa rappresenta la purificazione del

cuore mediante la pratica lrsquoerba rappresenta la scienza

delle cose generate prodotta dalla contemplazione

naturale il pane infine rappresenta la verace mistagogia

in base alla teologia1103

1103

QTh V in QTh (Laga-Steel 1980) pp 65 e 67

laquoΤίς ἡ καταρωμένη γῆ ἐν τοῖς ἔργοις τοῦ Ἀδὰμ κατὰ τὴν (2) ἀναγωγήν Καὶ τί τὸ ἐν λύπαις αὐτὴν

φαγεῖν Καὶ τί τὸ μετὰ τὸ ἀνατεῖλαι ἀκάνθας καὶ τριβόλους τὸν χόρτον ἐσθίειν Καὶ τί τὸ

τελευταῖον ἐν ἱδρῶτι τοῦ προσώπου αὐτοῦ τὸν (5) ἄρτον φαγεῖν Καὶ μέντοι οὐδέποτε ὤφθη

ἄνθρωπος γῆν ἐσθίων οὔτε χόρτονmiddot οὐδὲ οἱ τὸν ἄρτον ἐσθίοντες κατὰ τὴν ἀπόφασιν τῆς ἱστορίας

ἐν ἱδρῶτι τοῦ προσώπου ἐσθίουσιν

Ἡ κατηραμένη γῆ ἐν τοῖς ἔργοις τοῦ Ἀδάμ ἐστιν ἡ σὰρξ τοῦ Ἀδάμ ἀεὶ γινομένη διὰ τῶν ἔργων τοῦ

(10) Ἀδάμ λέγω δὲ τῶν παθῶν τοῦ γεωθέντος νοῦ κατηραμένη τῇ τῶν ἀρετῶν ὡς ἔργων θεοῦ

ἀκαρπίᾳmiddot ἣν μετrsquo ὀδύνης πολλῆς καὶ λύπης ἐσθίει τῆς κατrsquo αὐτὴν μικρᾶς ἡδονῆς ἀπολαύων Ἥτις

σὰρξ ὑπὲρ ταύτης τῆς φθαρτῆς ἀπολαύσεως ἀνατέλλει αὐτῷ μερίμνας καὶ φροντίδας καθάπερ

ἀκάνθας καὶ μεγάλους πειρασμοὺς καὶ κινδύνους ὥσπερ τριβόλους κατά τε λόγον καὶ θυμὸν καὶ

ἐπιθυμίαν ἀλγεινῶς αὐτὸν πανταχόθεν κατακεντοῦντας ἵνα μόλις δυνηθῇ τὴν ταύτης ὑγείαν τε καὶ

εὐεξίαν ὡς χόρτον μαραινόμενον περιποιήσασθαι καὶ φαγεῖν τουτέστι τυχεῖν (20) καὶ τότε μετὰ

πολλὴν τῶν δεινῶν ἐπανακύκλησιν ἐν ἱδρῶτι τοῦ προσώπου τουτέστιν ἐν τῷ κατrsquo αἴσθησιν

καμάτῳ τε καὶ κόπῳ τῆς περιέργου κατασκοπῆς τῶν αἰσθητῶν ὥσπερ ἄρτον τὴν πρὸς σύστασιν

ἔχειν τῆς παρούσης ζωῆς ἀφορμήν ἢ διὰ τέχνης ἢ διrsquo ἄλλης τινὸς περινενοημένης (25) τῷ βίῳ

μεθοδίας Ἢ μᾶλλον γῆ τοῦ Ἀδάμ ἐστιν ἡ καρδία κατάραν λαβοῦσα διὰ τῆς παραβάσεως τὴν τῶν

οὐρανίων ἀγαθῶν ἀφαίρεσιν Ἥντινα γῆν κατὰ τὴν πρακτικὴν φιλοσοφίαν διὰ πολλῶν θλίψεων

ἐσθίει καθαρθεῖσαν τῆς κατὰ συνείδησιν [τῆς] κατάρας (30) τῶν ἔργων τῆς αἰσχύνης Καὶ πάλιν

τοὺς ἀνατέλλοντας ἐν αὐτῇ δίκην ἀκανθῶν λογισμοὺς περὶ τῆς τῶν σωμάτων γενέσεως καί ὥσπερ

τριβόλους τοὺς περὶ τῶν ἀσωμάτων προνοίας τε καὶ κρίσεως περισκελεῖς λογισμοὺς ἀποκαθαίρων

τῷ λόγῳ τὴν φυσικήν ὥσπερ χόρτον δρέπεται (35) πνευματικῶς θεωρίαν Καὶ οὕτως ὡς ἐν

ἱδρῶτι τοῦ προσώπου τῷ ἐπιστημονικῷ τῆς διανοίας κατὰ τὴν γνῶσιν τρόπῳ τὸν ἄφθαρτον τῆς

θεολογίας ἄρτον ἐσθίει τὸν μόνον ὄντως ζωτικόν καὶ τῶν ἐσθιόντων αὐτὸν συντηροῦντα πρὸς

ἀφθαρσίαν τὴν γένεσιν Γῆ τοίνυν ἐστίν (40) καλῶς ἐσθιομένη ἡ διὰ πράξεως τῆς καρδίας

κάθαρσις χόρτος δὲ ἡ κατὰ τὴν φυσικὴν θεωρίαν ἐπιστήμη τῶν γεγονότων ἄρτος δὲ ἡ κατὰ τὴν

θεολογίαν ἀληθὴς μυσταγωγίαraquo

228

Scholium

1 La Scrittura chiama opere di Adamo le passioni

disonorevoli1104

infatti solo Dio determina le virtugrave in

coloro che le vogliono considerando lrsquointenzione di

coloro che le vogliono come mezzo di manifestazione

della virtugrave1105

In questa Quaestio V il monaco Massimo descrive la punizione divina inflitta ad

Adamo dovragrave lavorare con fatica fino alla fine dei suoi giorni per potersi nutrire

Il monaco fornisce una articolata esegesi simbolico-allegorica di ogni espressione

scritturale riferita alle conseguenze del peccato orginale

- lrsquoespressione maledetto sia il suolo per causa tua fa riferimento alla natura

umana che si manifesta palesemente per ciograve che egrave quando non ha

fermezza di intelletto quando non possiede le virtugrave che le sono state

donate da Dio e quando si nutre di dolori e travagli godendo di piccoli

piaceri

- lrsquoespressione spine e cardi produrragrave per te e mangerai lrsquoerba campestre

significa per il Confessore che la natura umana egrave soggetta ad ansie e

preoccupazioni come spine deve affrontare grandi prove e grandi pericoli

rappresentati dai cardi e saragrave colpita nelle sue tre facoltagrave vale a dire la

ragione (λόγος) la volontagrave (θυμός) e il desiderio (ἐπιθυμία) a tal punto da

aver difficoltagrave a mantenere buone condizioni di salute (ὑγεία) e benessere

(εὐεξία)

- lrsquoespressione con il sudore del tuo volto mangerai il pane indica le sofferte

tribolazioni (con il sudore del tuo volto) cui Adamolrsquouomo saragrave soggetto

allrsquointerno della dimensione sensibile Si puograve far ritorno in modo circolare

(mangiare pane) alla condizione di vita adamitica con lrsquoausilio di un

procedimento di ricerca di carattere intellettivo

Il Confessore intende allegoricamente il termine suolo come riferimento al cuore

di Adamo che ha perso i beni celesti dopo aver trasgredito il comando divino le

spine e i cardi fanno riferimento a due tipi di ragionamento distinti οἱ λογισμοὶ 1104

Cfr Rm 1 26 1105

Scholium in QTh (Laga-Steel 1980) p 67

laquo1 Ἔργα λέγει τοῦ Ἀδὰμ τὰ πάθη τῆς ἀτιμίαςmiddot τὰς γὰρ (1) ἀρετὰς ἐργάζεται μόνος ὁ θεὸς ἐν τοῖς

βουλομένοις πρὸς τὴν τῶν ἀρετῶν φανέρωσιν μόνην καθάπερ ὄργανον λαμβάνων τῶν

βουλομένων τὴν πρόθεσινraquo

229

περὶ τῆς τῶν σωμάτων γενέσεως cioegrave quei ragionamenti che hanno come oggetto

la generazione dei corpi e per questo equivalgono a vere e proprie spine rispetto

allrsquoaccrescimento spirituale dellrsquouomo e οἱ λογισμοὶ περὶ τῶν ἀσωμάτων ovvero

quei ragionamenti che consentono di arrivare ad occuparsi e esprimere giudizi

sulle realtagrave incorporee il sudore del volto rappresenta inoltre lrsquoἐπιστημονικὸς

τρόπος ovvero la modalitagrave conoscitiva della facoltagrave intellettiva (διανοία) che si

ottiene in base alla gnosi (κατὰ τὴν γνῶσιν) lrsquoerba invece rappresenta la

contemplazione naturale della dimensione della generazione Solo dopo aver

contemplato la natura egrave possibile infine cibarsi del pane incorruttibile della

mistagogia ndash a sua volta strettamente connessa alla conoscenza teologica ndash

lrsquounico che preserva dallrsquoincorruttibilitagrave della generazione coloro che se ne

cibano

Nel paradiso terrestre Adamo vive il dilemma della scelta fra il rimanere

nella grazia di Dio o il privarsene avrebbe comunque avuto la possibilitagrave di

nutrirsi dellrsquoalbero del bene e del male allorquando avesse conseguito la capacitagrave

di contemplare la natura nella sua essenza spirituale

Se qualcuno volesse per caso affermare che lrsquoalbero della

conoscenza del bene e del male sia la creazione

fenomenica probabilmente non cadrebbe in errore

poicheacute per natura essa comunica a coloro che vi fanno

parte piacere e dolore Il primo uomo non doveva nutrirsi

di quellrsquoalbero se non nel caso in cui avesse conseguito la

capacitagrave di contemplare veramente la natura che deve

spiritualizzarsi nella rivelazione a tutti coloro che sanno

contemplarla realmente invece egrave occasione di caduta a

tutti coloro che sono vincolati dai sensi Dio non consentigrave

il godimento di questo albero affincheacute lrsquouomo come

conveniva prendendo per prima coscienza della sua

origine in virtugrave di un dono di grazia dellrsquoimmortalitagrave

nellrsquoimperturbabilitagrave e nellrsquoimmutabilitagrave e divenisse un

dio per divinizzazione per poi intuire senza pericolo

insieme a Dio le creature di Dio e acquisirne

lrsquointelligenza come un dio non come un uomo

possedendo in modo conforme alla grazia della

divinizzante metamorfosi di mente e sensibilitagrave la stessa

penetrazione che delle essenze ha Dio cioegrave la

sapienza1106

1106

Prol 318-349 in QTh (Laga-Steel 1980) pp 35 e 37

laquoΟὐ γὰρ ἄλλως δύναταί τις λατρεύειν τῇ κτίσει μὴ τὸ σῶμα περιποιούμενος ὤσπερ οὔτε τῷ θεῷ

τις λατρεύειν μὴ τὴν ψυχὴν ἀρεταῖς ἐκκαθαίπωνmiddot καθrsquoὃ σῶμα τὴν φθοροποιὸν ἐπιτελῶν λατρείαν

ὁ ἄνθρωπος καὶ κατrsquoαὐτὸ γενόμενος φίλαυτος ἡδονὴν εἶχεν ἀπαύστως καὶ ὀδύνην ἐνεργουμένην

230

La creazione visibile egrave spiegata a partire dal simbolo dellrsquoalbero della conoscenza

del bene e del male Essa inoltre possiede sia le ragioni spirituali che nutrono

lrsquointelletto sia una naturale capacitagrave di dilettare la sensibilitagrave Se contemplata

spiritualmente essa procura la conoscenza del bene se conosciuta solo nel suo

carattere meramente sensibile essa procura la conoscenza del male ovvero causa

lo sviluppo delle passioni e fa perdere di vista la dimensione divina Perciograve Dio ha

posto il divieto non ha concesso lrsquoimmediata partecipazione allrsquoalbero della

conoscenza prima che lrsquouomo per mezzo della grazia riconoscesse Dio come

propria causa e con ciograve la propria immortalitagrave Solo nel caso in cui si fosse

consolidato nella ἀπάθεια e nellrsquoἀτρεψία sarebbe divenuto come Dio per mezzo

della divinizzazione avrebbe potuto contemplare le creature in comunione con

Dio e ne avrebbe avuto conoscenza come un dio e non come un uomo Adamo

cosigrave sarebbe stato trasformato attraverso la divinizzazione del suo spirito e della

sua sensibilitagrave

Egrave questo il momento in cui il primo uomo ha vissuto una duplice forma di

partecipazione (μετάληψις) da un lato a Dio dallrsquoaltro alla grazia Egli avrebbe

scoperto che Dio egrave sorgente di vita che ha dato senso e significato ad ogni

creatura I due tipi di partecipazione la prima della natura dellrsquouomo con Dio e la

seconda dellrsquouomo alla grazia determinano importanti conseguenze

- lrsquouomo riconosce Dio come causa di se stesso e del creato e

partecipandovi rintraccia le ragioni eterne delle creature

- nel suo rapporto con la creazione lrsquouomo si deve rivolgere ad essa con la

consapevolezza che la vita immortale gli egrave stata donata da Dio e non dalla

sua propria partecipazione alla creazione

ἐσθίων ἀεὶ τὸ ξύλον τῆς παρακοῆς τὸ καλοῦ τε καὶ κακοῦ κατᾶ ταὐτὸν μεμιγμένην κατὰ τὴν

αἴσθησιν διὰ τῆς πείρας ἔχον τὴν γνῶσιν Καὶ τάχα ξύλον εἶναι γνωστὸν καλοῦ καὶ πονηροῦ τὴν

φαινομένην κτίσιν εἰπών τις οὐχ ἁμαρτήσει τῆς ἀληθείαςmiddot ἡδονῆς γὰρ καὶ ὀδύνης ποιητικὴν ἔχει

φυσικῶς τὴν μετάληψιν Ἤ πάλινmiddot ἐπειδὴ καὶ λόγους ἔχει πνευματικοὺς τῶν ὁρωμένων ἡ κτίσις

καὶ νοῦν διατρέφοντας καὶ δύναμιν πάλιν φυσικὴν τὴν μὲν αἴσθησιν τέρπουσαν τὸν δὲ νοῦν

διαστρέφουσαν ξύλον γνωστὸν καλοῦ τε καὶ κακοῦ προσηγορεύθη τοῦ καλοῦ μὲν ἔχουσα

γνῶσιν θεωρουμένη πνευματικῶς κακοῦ δὲ γνῶσιν λαμβανομένη σωματικῶς (hellip) Διὸ τῷ

ἀνθρώπῳ τυχὸν καὶ ἀπηγόρευσεν ἀναβαλόμενος αὐτῆς τέως τὴν μετάληψιν ὁ θεός ἵνα πρότερον

ὡς ἦν μάλιστα δίκαιον διὰ τῆς ἐν χάριτι μετοχῆς τὴν οἰκείαν ἐπιγνοὺς αἰτίαν καὶ τὴν δοθεῖσαν

κατὰ χάριν ἀθανασίαν διὰ τῆς τοιαύτης μεταλήψεως πρὸς ἀπάθειαν στομώσας καὶ ἀτρεψίαν ὡς

θεὸς ἤδη τῇ θεώσει γενόμενος ἀβλαβῶς ἐπrsquoἀδείας μετὰ τοῦ θεοῦ τὰ τοῦ θεοῦ διασκέψηται

κτίσματα καὶ τὴν αὐτῶν ἀναλήψηται γνῶσιν ὡς θεὸς ἀλλrsquoοὐκ ἄνθρωπος τὴν αrsquoθτὴν ἔχων τῷ θεῷ

κατὰ χάριν τῶν ὄντων μετὰ σοφίας εἴδησιν διὰ τὴν πρὸς θέωσιν τοῦ νοῦ καὶ τῆς αἰσθήσεως

μεταποίησινraquo

231

- la creazione solo se riconosciuta come prodotto divino puograve rivelare il

senso profondo di ogni creatura in rapporto allrsquoente divino

Poicheacute Dio offre il dono della grazia (χάρις) lrsquouomo attraverso il suo consenso

prende atto di ciograve liberamente e non necessariamente Mediante la sua libera

scelta puograve godere sia dellrsquoalbero della vita sia dellrsquoalbero della conoscenza

Interrogato appunto sul loro significato nellrsquoEden Massimo nella Quaestio

XLIII introduce unrsquoulteriore spiegazione relativa tale problema giagrave affrontato nel

Prologo secondo cui lrsquoalbero della vita rappresenta lrsquointelletto e quello della

conoscenza del bene e del male la sensibilitagrave1107

Attraverso questa interpretazione

viene spiegato che la condizione di Adamo comporta la coesistenza in lui

anteriormente al peccato di due diverse capacitagrave discernimento (δυνάμεις

διακριτικαί) che corrispondono a questi due dimensioni conoscitive

Da un lato lrsquointelletto ha la capacitagrave di discernere le cose

spirituali da quelle sensibili le cose temporali da quelle

eterne ο piuttosto essendo la capacitagrave di discernimento

propria dellanima la induce ad aderire alle une e a

sollevarsi al di sopra delle altre Dallrsquoaltro la sensibilitagrave

ha la capacitagrave di discernere il piacere dal dolore del

corpo ο piuttosto essendo la capacitagrave di discernimento

propria di corpi viventi e sensibili induce ad procurarsi il

piacere e a respingere il dolore1108

Adamo dunque ha a disposizione due scale di valori non coincidenti e deve

necessariamente scegliere a quale delle due deve dare precedenza infatti se si

prediligeragrave non la sensibilitagrave ma il comando divino si sceglieragrave di seguire il

proprio ldquoben-essererdquo (εὖ εἶναι) garantendosi cosigrave lrsquoeternitagrave (ἀεὶ εἶναι) Ecco il

senso del comando imposto da Dio dare la possibilitagrave ad Adamo di crearsi una

1107

QTh XLIII 63-73 in QTh (Laga-Steel 1980) pp 295 e 297

laquoΠολλὴ τοιγαροῦν ἐστιν ἡ διαφορὰ τῶν δύο ξύλων καὶ τῆς αὐτῶν φυσικῆς διακρίσεως καὶ τῆς ἐν

ἑκάστῳ προσφυοῦς ἐμφάσεως ὁμωνύμως ἐκφωνηθείσης ἄνευ διαστολῆς προσηγορίας τοῦ καλοῦ

τε καὶ τοῦ κακοῦ καὶ πολλὴν δύναται ποιῆσαι τοῖς μὴ σοφῶς τε καὶ ἐπισκεμμένως ἐντυγχάνουσι

τοῖς λόγοις τοῦ Πνεύματος τὴν πλάνην ἀλλ᾿ ὑμεῖς σοφοὶ διὰ τῆς χάριτος ὄντες γνῶτε ὅτι τὸ

ἁπλῶς λεγόμενον κακόν οὐ πάντως κακόν ἀλλὰ πρὸς τι μὲν κακόν πρὸς τι δὲ οὐ κακόν

Ὡσαύτως καὶ τὸ ἁπλῶς λεγόμενον καλόν οὐ πάντως καλόν ἀλλὰ πρὸς τι μὲν καλόν πρὸς τι δὲ οὐ

καλόν καὶ τὴν ἐκ τῆς ὁμωνυμίας βλάβην φυλάξασθεraquo 1108

QTh XLIII 41-48 in QTh (Laga-Steel 1980) p 295

laquoοἷον ὁ μὲν νοῦς δύναμιν ἔχει διακριτικὴν νοητῶν καὶ αἰσθητῶν προσκαίρων καὶ αἰωνίων

μᾶλλον δὲ ψυχῆς ὑπάρχων δύναμις διακριτική τῶν μὲν αὐτὴν ἀντέχεσθαι πείθει τῶν δέ

ὑπεραίρεσθαι ἡ δὲ αἴσθησις ἔχει δύναμιν διακριτικὴν ἡδονῆς σώματος καὶ ὀδύνης μᾶλλον δὲ

δύναμις ὑπάρχουσα ἐμψύχων καὶ αἰσθητικῶν σωμάτων τὴν μέν ἐπισπᾶσθαι πείθει τὴν δέ

ἀποπέμπεσθαιraquo

232

propria scala di valutatazone allrsquointerno del suo intelletto che potragrave possedere la

medesima conoscenza che Dio ha degli esseri non lasciandosi comunque distrarre

dalla dimensione sensibile La perfezione dello stato adamitico oroginario non era

soggetta allrsquoinganno dei sensi visto che il primo uomo possedeva una conoscenza

diretta di Dio tuttavia egrave stata incrinata da una libera scelta determinata da un

discernimento sensibile invece che razionale1109

Ora dopo aver indagato la condizione del primo uomo e compreso come

egli abbia determinato il destino del genere umano rimane da definire in che

modo gli uomini in terra possano divinizzarsi realmente Lrsquouomo in terra puograve

ritornare alla pura condizione adamitica secondo una modalitagrave triadica

a) gioire per le proprie afflizioni

b) avere una fede salda

c) convertirsi alla veritagrave di Dio

a) Per quanto riguarda il gioire per le proprie afflizioni la Quaestio LVIII egrave

emblematica

Perciograve sarete ricolmi di gioia anche se ora dovete essere

un porsquo afflitti da varie prove1110

Come uno che egrave afflitto

da tentazioni puograve esultare di cui egrave afflitto

La Parola della veritagrave conosce due tipi di afflizione uno

che sta nellrsquoanima in modo nascosto un altro nella

sensibilitagrave in modo manifesto La prima occupa

totalmente la profonditagrave dellrsquoanima tormentata dal

flagello della coscienza lrsquoaltra avvolge tutta la

sensibilitagrave costretta dal peso dei dolori a ritrarsi dalla sua

naturale espansione La prima costituisce lrsquoesito del

piacere della sensibilitagrave mentre laltra quello della gioia

dellanima Ο piuttosto la prima egrave la conclusione dei

piaceri volontari della sensibilitagrave mentre laltra delle pene

sensibili indipendenti dalla volontagrave Lrsquoafflizione egrave infatti

secondo la mia opinione una disposizione priva di

piaceri Privazione di piaceri egrave introduzione di pene E

pena egrave chiaramente il difetto dellrsquoabito naturale ο il venir

meno di esso E difetto dellrsquoabito naturale egrave alterazione

della potenza per natura soggetta allrsquoabito E alterazione

della potenza per natura soggetta allabito egrave il modo di

operare conforme allabuso delloperazione naturale E

1109

Cfr Amb ad Io in PG 91 1353 D e cfr I HAUSHERR Ignorance infinie in laquoOrientalia

Christiana Periodicaraquo 2 (1936) pp351-362 1110

1 Pt 1 6

233

abuso del modo delloperazione egrave il moto della potenza

verso ciograve che non egrave secondo natura e non esiste1111

Nella Quaestio LVIII il monaco interpreta il versetto biblico 1 Pt 16 secondo cui

lrsquoafflizione egrave uno stato temporaneo di cui successivamente ci si puograve rallegrare il

primo uomo egrave stato ingannato dal maligno1112

e invogliato a spostare il suo

desiderio dal lecito allrsquoillecito e a trasgredire la legge di Dio La conseguenza di

ciograve egrave stata la perdita dellrsquoincorruttibilitagrave che gli era stata donata per grazia In

realtagrave Adamo avrebbe dovuto invece in conformitagrave alla ragione conoscere quale

fosse la legge di natura e impegnarsi a custodirla oltre a respingere le passioni in

altri termini avrebbe dovuto con la ragione preservare la natura che di per seacute

rimane pura e irreprensibile e avrebbe dovuto adeguare la sua volontagrave alla

perfezione del creato Lrsquouomo deve dunque distinguere due tipi di afflizione

lrsquouna nascosta nellrsquoanima che segna il limite delle passioni sensibili e lrsquoaltra

manifestata dai sensi la quale egrave contraria alla volontagrave Poicheacute il piacere carnale

provocato dalla sensibilitagrave egrave originato da unrsquooperazione contro natura da parte

dellrsquoanima che rivolge la sua capacitagrave spirituale alla materia invece che alle realtagrave

divine il dolore egrave ineluttabile1113

Ne consegue che lrsquointelletto e la sensibilitagrave

1111

QTh LVIII 1-14 in QTh (Laga-Steel 1990) p 27 La traduzione italiana egrave una rielaborazione di

precedente traduzione contenuta nellrsquoAppendice dellrsquoarticolo M PRATESI Filautia Piacere e

dolore nella Questione 58 a Talassio di Massimo il Confessore in laquoPrometheusraquo XIII1 (1987)

alle pp 72-90

laquoἘν ᾧ ἀγαλλιᾶσθε ὀλίγον ἄρτι εἰ δέον ἐστὶ λυπηθέντας ὑμᾶς [Frἡμᾶς] ἐν ποικίλοις πειραμοῖς

Πῶς τις λυπούμενος ἐν πειρασμοῖς δύναται ἀγαλλιᾶσθαι ἐν ᾧ λυπεῖται

Τὴν λύπην διττὴν οἶδε τῆς ἀληθείας ὁ λόγος τὴν μέν κατὰ ψυχὴν ἀφανῶς τὴν δέ κατ αἴσθησιν

φανερῶς συνισταμένην καὶ τὴν μέν ὅλον τῆς ψυχῆς τὸ βάθος περιλαμβάνουσαν τῇ μάστιγι τῆς

συνειδήσεως αἰκιζόμενον τὴν δέ πᾶσαν τὴν αἴσθησιν περιγράφουσαν τῷ βάρει τῶν ἀλγεινῶν

συστελλομένην τῆς φυσικῆς διαχύσεως Καὶ τὴν μέν τῆς κατ᾿ αἴσθησιν ἡδονῆς τὴν δέ τῆς κατὰ

ψυχὴν εὐφροσύνης τέλος ὑπάρχουσαν Μᾶλλον δέ τὴν μέν τῶν κατ᾿ αἴσθησιν γνωμικῶν τὴν δέ

τῶν κατ᾿ αὐτὴν συμπέρασμα παρὰ γνώμην παθῶν τυγχάνουσαν Λύπη γάρ ἐστι κατ᾿ ἐμὲ φάναι

διάθεσις ἡδονῶν ἐστερημένη Στέρησις δὲ καθέστηκεν ἡδονῶν πόνων ἐπαγωγή Πόνος δὲ σαφῶς

ἐστι φυσικῆς ἕξεως ἔλλειψις ἢ ὑποχώρησις ἔλλειψις δὲ φυσικῆς ἕξεώς ἐστι πάθος τῆς κατὰ

φύσιν ὑποκειμένης τῇ ἕξει δυνάμεως πάθος δὲ τῆς κατὰ φύσιν ὑποκειμένης τῇ ἕξει δυνάμεώς

ἐστιν ὁ κατὰ τὴν παράχρησιν τῆς φυσικῆς ἐνεργείας τρόπος παράχρησις δὲ τοῦ κατ᾿ ἐνέργειαν

τρόπου καθέστηκεν ἡ πρὸς τὸ μὴ πεφυκὸς κατὰ φύσιν καὶ ὑφιστάμενον τῆς δυνάμεως κίνησιςraquo 1112

La Scrittura definisce la tentazione come legge del peccato (cfr Rm 723) e Massimo

approfondisce il significato della tentazione in Or dom in PG 90 904 B- 905 B 1113

QTh LVIII 25-33in QTh (Laga-Steel 1990) p 29

laquoὫσπερ δὲ τὴν λύπην διττήν ὡς ἔφην οἶδεν ὁ λόγος οὕτω καὶ τῶν πειρασμῶν διττὸν ἐπίσταται

τὸν τρόπον τὸν μέν κατὰ γνώμην τὸν δέ παρὰ γνώμην καὶ τὸν μέν ἑκουσίων ἡδονῶν

δημιουργόν τὸν δέ ἀκουσίων ὀδυνῶν ἐπακτικόν Ὁ γὰρ κατὰ γνώμην πειρασμός τὰς κατὰ

προαίρεσιν ἑκουσίους σαφῶς συνίστησιν ἡδονάς ὁ δὲ παρὰ γνώμην προδήλως τοὺς ἀκουσίους

παρὰ προαίρεσιν ἐφίστησι πόνους καὶ ὁ μέν τῆς κατὰ ψυχήν ὁ δέ τῆς κατ᾿ αἴσθησιν λύπης

καθέστηκεν αἴτιοςraquo

234

sono caratterizzate da attivitagrave naturali opposte proprio percheacute si riferiscono a

differenti oggetti La gioia spirituale consiste per sua natura nel non agire sulla

base allrsquoinclinazione sensibile ma sulla base dellrsquointelletto lrsquounica facoltagrave che ha

la capacitagrave di riconoscere lrsquooriginaria e autentica relazione di tutte le cose a Dio

da ciograve consegue inevitabilmente unrsquoesperienza di dolore in relazione alla nostra

dimensione sensibile-percettiva In altri termini questo tipo di esperienza egrave da

considerarsi come uno stato di inappagamento della sensibilitagrave che non riconosce

come piacere proprio ciograve che costituisce il piacere dellrsquointelletto e quindi non puograve

appagarsi di esso Occorre comunque aggiungere che non potrebbe essere

diversamente dal momento che Dio non puograve essere oggetto di mera percezione

sensibile

Poicheacute dunque come ho detto egrave il piacere della

sensibilitagrave che produce lrsquoafflizione dellrsquoanima ovvero la

sua pena (entrambe sono la stessa cosa) e invece egrave il

piacere dellanima che crea lafflizione ovvero la pena

della sensibilitagrave giustamente colui che si protende nella

speranza alla laquovita del Dio e Salvatore nostro Gesugrave

Cristo mediante la sua risurrezione dai morti in vista di

una ereditagrave che non si corrompe non si macchia e non

marcisce1114

esulta nellrsquoanima e gioisce di una gioia

ineffabile continuamente risplendendo di letizia per la

speranza dei beni futuri ma nella carne e nella sensibilitagrave

prova afflizione ossia le pene che gli sopraggiungono in

seguito alle varie tentazioni con i conseguenti dolori Da

ogni virtugrave infatti nasce piacere e pena pena della carne

privata della dolce e piacevole sensazione piacere

dellanima che gode delle ragioni intelligibili pure da

ogni elemento sensibile Egrave dunque necessario che

lrsquointelletto nella vita presente sia afflitto quanto alla

carne a causa delle molte pene che nascono dalle

tentazioni che gli capitano a motivo delle virtugrave e gioisca

e si rallegri sempre nellrsquoanima per la speranza dei beni

eterni anche se totalmente sofferente nella sensibilitagrave Le

sofferenze del momento presente non sono infatti

paragonabili alla gloria che deve rivelarsi in noi1115

dice

il divino apostolo1116

1114

1Pt 13 1115

Rm 818 11161116

QTh LVIII 136-159 in QTh (Laga-Steel 1990) pp 35 e 37

laquoΟὐκοῦν ὡς ἔφην ἐπειδὴ τὴν μὲν τῆς ψυχῆς λύπην ἤγουν τὸν πόνον ταὐτὸν γὰρ ἀλλήλοις

ἀμφότερα ἡ κατ᾿ αἴσθησιν ἡδονὴ συνίστησι τὴν δὲ τῆς αἰσθήσεως λύπην ἤγουν τὸν πόνον ἡ

κατὰ ψυχὴν ἡδονὴ ποιεῖν πέφυκεν εἰκότως ὁ τῆς κατ᾿ ἐλπίδα ζωῆς Τοῦ Θεοῦ καὶ Σωτῆρος ἡμῶν

Ἰησοῦ Χριστοῦ δι᾿ ἀναστάσεως νεκρῶν εἰς κληρονομίαν ἄφθαρτον καὶ ἀμίαντον καὶ ἀμάραντον

τετηρημένην ἐν οὐρανοῖς ἐφιέμενος κατὰ μὲν ψυχὴν ἀγαλλίασιν ἔχει καὶ χαρὰν χαίρει

235

Causa della gioia dellrsquoanima egrave il dolore che proviene dalla sensibilitagrave in quanto

esso sollecita la rinuncia al piacere sensibile rinuncia che determina il dolore sia

in modo volontario mediante la temperanza sia in modo involontario mediante la

pazienza Si tratta per lrsquoanima di distogliere la propria attenzione dallrsquoambito

sensibile per ricondurla spiritualmente a Dio Dunque nella misura in cui lrsquoanima

egrave nella gioia cessa inevitabilmente il bisogno del piacere sensibile

La dottrina ascetica del Confessore risulta incentrata sulla duplice

dimensione che caratterizza lrsquoessere uomo quella materiale e quella spirituale e

che al contempo rende possibile la sua divinizzazione radicata nella scelta

volontaria di imitare di Dio Grazie a questa duplicitagrave si apre anche la possibilitagrave

della caduta e della corruzione che porta lrsquouomo a scegliere la dimensione

sensibile Questa scelta priva lrsquoanima del vero piacere cosigrave lrsquouomo puograve di

conseguenza fare esperienza di questo autentico dolore che egrave prova del suo errore

attraverso il cui riconoscimento egli puograve ritrovare la somiglianza con il suo

Signore

b) In tale contesto prende forma il secondo momento del processo triadico che

porta alla divinizzazione il recupero di una fede salda

Il divino e grande Apostolo quando definisce che cosa egrave

la fede dice la fede egrave fondamento delle cose sperate e

prova di quelle che non si vedono1117

Se qualcuno

intimamente ben disposto definissse la fede come bene e

vera conoscenza capace di mostrare i beni arcani non

fallirebbe nel cogliere il vero Il Signore quando fornisce

insegnamenti riguardo i beni ineffabili e i beni separati e

non visibili dice il regno di Dio egrave dentro di voi1118

Intendendo ldquoidenticordquo al regno di Dio il regno di Dio

allora egrave fede distinta solo concettualmente da esso la

fede infatti egrave il regno di Dio senza forma mentre dal

canto suo il regno egrave fede divinamente raffigurata

ἀνεκλάλητον διηνεκῶς τῇ τῆς μελλόντων ἀγαθῶν ἐλπίδι γαννύμενος [Fr et Reg γαννυμένην]

κατὰ δὲ τὴν σάρκα καὶ τὴν αἴσθησιν λύπην Ἤγουν τοὺς ἐκ τῶν ποικίλων πειρασμῶν

ἐπιγινομένους αὐτῇ πόνους καὶ τὰς ἐπ᾿ αὐτοῖς ὀδύνας πάσῃ γὰρ ἀρετῇ ἡδονὴ καὶ πόνος

παρέπεται πόνος μὲν σαρκός ἐστερημένης τῆς προσηνοῦς καὶ λειοτέρας αἰσθήσεως ὀδύνη δὲ

ψυχῆς παντὸς αἰσθητοῦ καθαροῖς ἐντρυφώσης τοῖς ἐν πνεύματι λόγοις Δέον οὖν ἐστι τὸν νοῦν

κατὰ τὴν παροῦσαν ζωήν τοῦτο γάρ μοι νοεῖται τό νῦν κατὰ σάρκα λυπούμενον διὰ τοὺς

πολλοὺς πόνους τῶν ὑπὲρ ἀρετῆς αὐτῷ προσαγομένων πειρασμῶν ἀεὶ χαίρειν κατὰ ψυχὴν καὶ

ἥδεσθαι διὰ τὴν ἐλπίδα τῶν αἰωνίων ἀγαθῶν κἂν ἔχῃ καταπονουμένην τὴν αἴσθησιν οὐ γὰρ ἄξια

τὰ παθήματα τοῦ νῦν καιροῦ πρὸς τὴν μέλλουσαν δόξαν εἰς ἡμᾶς ἀποκαλύπτεσθαι φησὶν ὁ θεῖος

Ἀπόστολοςraquo 1117

Eb 11 1 1118

Lc 17 12

236

Secondo questo ragionamento la fede non egrave al di fuori di

noi la quale attuandosi nei comandamenti divini diventa

regno di Dio venendo cosigrave conosciuta soltanto da coloro

che la possiedono Inoltre il regno di Dio egrave fede che si

attualizza ed esso consente lrsquoimmediata unione con Dio

da parte di coloro che regnano in conformitagrave ad esso Egrave

provato in modo evidente che la fede egrave potenza in grado

di attuare la soprannaturale perfetta e immediata unione

tra colui che crede e Dio nel quale crede Poicheacute quindi

lrsquouomo egrave costituito da corpo e anima si trova in balia di

due leggi quella della carne e intendo dire quella dello

spirito La legge della carne opera attraverso i sensi

quella dello spirito attraverso le profonditagrave del cuore la

legge della carne per natura egrave legata alla materia e opera

attraverso i senso invece quella dello spirito in quanto

opera con il cuore egrave causa dellrsquounione immediata con

Dio A tal proposito chi non ha il cuore diviso cioegrave chi

non fa distinzioni nel profonditagrave del suo animo in quanto

ha diviso lrsquounitagrave naturale con Dio che si ottiene per

mezzo della fede ormai libero dalle passioni e diventato

una sorta di un dio per mezzo della fede in virtugrave

dellrsquounione con Dio diragrave a questo monte di spostarsi ed

esso si sposteragrave1119

chiaramente attraverso il termine

ldquoquestordquo intendeva il pensiero e la legge della carne

realmente gravose e difficili da smuovere e per quanto

riguarda la capacitagrave della natura completamente salda e

non trasferibile Infatti essa egrave radicata nella natura umana

attraverso i sensi quella forza dellrsquoirragionevolezza che la

maggior parte degli uomini pensa cioegrave lrsquouomo non egrave

altro che carne fornita di sensi per lrsquoappagamento della

vita presente Tutto dunque egrave possibile a chi crede1120

e

non egrave attanagliato dal dubbio o meglio non egrave diviso nel

profondo del cuore dallrsquounione con Dio avvenuta

attraverso la fede a causa dellrsquoatteggiamento sensibile

dellrsquoanima verso il corpo Tutto ciograve che spinge le

profonditagrave alle esterioritagrave del mondo e della carne ci si

avvicina Dio alla perfezione della sua vittoria1121

1119

Mc 11 23 1120

Mc 9 23 1121

QTh XXXIII 7-50 in QTh (Laga-Steel 1980) pp 229 e 231

laquoὉ μὲν θεῖος καὶ μέγας Ἀπόστολος τί ἐστι πίστις ὁρίζων φησί Πίστις ἐστὶν ἐλπιζομένων

ὑπόστασις καὶ πραγμάτων ἔλεγχος οὐ βλεπομένων Εἰ δὲ τις καὶ ἐνδιάθετος ἀγαθὸν αὐτὴν

ὁρίσαιτο καὶ γνῶσιν ἀληθῆ τῶν ἀποῤῥήτων ἀγαθῶν ἀποδεικτικήν τῆς ἀληθείας οὐ διήμαρτεν Ὁ

δὲ Κύριος διδάσκων περὶ τῶν ἀποῤῥήτων ἀγαθῶν καὶ τῶν ἐλπιζομένων καὶ οὐχ ὁρωμένων

φησίν Ἡ βασιλεία τοῦ Θεοῦ ἐντὸς ὑμῶν ἐστιν Ἀκούων ταὐτὸν τῇ βασιλείᾳ τοῦ Θεοῦ ἡ τοῦ Θεοῦ

πίστις ἐστίν κατὰ μόνην ἐπίνοιαν διαιρουμένη πρὸς τὴν βασιλείαν Ἡ μὲν γὰρ πίστις ἀνείδεος

Θεοῦ βασιλεία ἐστίν ἡ δὲ βασιλεία πίστις θεοειδῶς εἰδοπεποιημένη Ὣστε κατὰ τοῦτον τὸν

λόγον οὐκ ἐκτὸς ἡμῶν ἐστιν ἡ πίστις ἥτις ἐνεργουμένη ταῖς θείαις ἐντολαῖς γίνεται βασιλεία

Θεοῦ μόνοις γινωσκομένη τοῖς ἔχουσιν ἡ δὲ βασιλεία τοῦ Θεοῦ ἐνεργουμένη πίστις ἐστίν ἡ δὲ

βασιλεία τοῦ Θεοῦ τῶν κατ᾿ αὐτὴν βασιλευόντων ἄμεσον πρὸς Θεὸν ποιεῖται τὴν ἕνωσιν Ἡ

πίστις ἀπεδείχθη σαφῶς ὑπάρχουσα δύναμις σχετικὴ τῆς ὑπὲρ φύσιν ἀμέσου τοῦ πιστεύοντος πρὸς

τὸν πιστευόμενον Θεὸν τελείας ἑνώσεως Ἐπειδὴ τοίνυν ὁ ἄνθρωπος ἐκ ψυχῆς ὑπάρχων καὶ

σώματος δυσὶ σαλεύεται νόμοις (σαρκὸς λέγω καὶ πνεύματος) καὶ ὁ μὲν τῆς σαρκὸς νόμος κατὰ

237

Dalla Quaestio XXXIII si evince che secondo Massimo lrsquouomo comincia a

ricevere la grazia quando inizia a credere e che tale inizio risulta necessario in

considerazione del fatto che il suo fine supremo egrave il raggiungimento del regno di

Dio La fede dunque egrave il regno di Dio che ha preso forma e che realizza lrsquounione

immediata e perfetta del credente con il divino1122

Senza la fede dunque non egrave

possibile avanzare nella divinizzazione Tuttavia risulta al contempo manifesta la

fondamentale importanza della ragione allorcheacute essa non sia piugrave offuscata dalla

dimensione carnale Essa egrave cosigrave in grado cosigrave di determinare nella dimensione

affettivo-volitiva del soggetto un effettivo desiderium naturalis videndi Deum1123

che implica una sorta di connessione e legame intimo tra la dimensione sensibile e

quella intellettiva necessari per poter conteplare lrsquoessere divino Tale desiderio

puograve prender forma quando si osserva la realtagrave1124

e la si confronta con la

trascendenza e lrsquoinaccessibilitagrave di Dio1125

τὴν αἴσθησιν ὁ δὲ τοῦ πνεύματος κατὰ τὸν νοῦν κέκτηται τὴν ἐνέγειαν καὶ ὁ μὲν τῆς σαρκός

ὕλῃ συνδεῖν πέφυκε κατὰ τὴν αἴσθησιν ἐνεργούμενος ὁ δὲ τοῦ πνεύματος κατὰ τὸν νοῦν

ἐνεργούμενος πρὸς τὸν Θεὸν ἀμέσως ποιεῖται τὴν ἕνωσιν εἰκότως ὁ μὴ διακριθεὶς ἐν τῇ καρδίᾳ

αὐτοῦ τουτέστι τῷ νοῒ μὴ διακρίνας ἤγουν διατεμὼν τὴν διὰ τῆς πίστεως πρὸς τὸν Θεὸν

γεγενημένην ἄμεσον ἕνωσιν ὡς ἀπαθής μᾶλλον δὲ Θεὸς ἤδη διὰ τῆς πίστεως τῇ ἑνώσει

γεγενημένος ἐρεῖ τῷ ὄρει τούτῳ μεταβῆναι καὶ μεταβήσεται δεικτικῶς διὰ τοῦ τούτῳ φάναι τὸ

φρόνημα καὶ τὸν νόμον δηλῶν τῆς σαρκός τὸν βαρὺν ὄντως καὶ δυσμετακίνητον καὶ ὅσον πρὸς

δύναμιν φυσικήν παντελῶς ἀκίνητον καὶ ἀσάλευτον Τοσοῦτον γὰρ ἐῤῥίζωται τῇ φύσει τῶν

ἀνθρώπων διὰ τῆς (376) αἰσθήσεως τῆς ἀλογίας ἡ δύναμις ὥστε τοὺς πολλοὺς μηδ᾿ ἄλλο νομίζειν

εἶναι τὸν ἄνθρωπον ἢ σάρκα δύναμιν πρὸς ἀπόλαυσιν τῆς παρούσης ζωῆς τὴν αἴσθησιν ἔχουσαν

Πάντα γοῦν δυνατὰ τῷ πιστεύοντι καὶ μὴ διακρινομένῳ τουτέστι μὴ διαιρουμένῳ τῆς κατὰ νοῦν

διὰ τῆς πίστεως γεγενημένης αὐτῷ πρὸς τὸν Θεὸν ἑνώσεως διὰ τὴν πρὸς τὸ σῶμα τῆς ψυχῆς κατὰ

τὴν αἴσθησιν σχέσιν ὅσα κόσμου καὶ σαρκὸς τὸν νοῦν ἀλλοτριοῖ Θεῷ δὲ προσοικειοῖ

τετελειωμένα τοῖς κατορθώμασινraquo 1122

Il monaco ricalca la concezione della fede presente nella Bibbia essa non egrave intesa come un

mezzo di cui ci si serve per ottenere qualcosa ma piuttosto egrave una realtagrave ben piugrave umile una

semplice fiducia di ristabilire con Dio lrsquoamicizia della condizione adamitica Cfr Lc 17 6 e At

244 1123

Questa categoria ermeneutica egrave specificata in H DE LUBAC Il mistero del Soprannaturale tr

it Jaca Book Milano 1978 cap 5 passim e in particolare pp 154-61 per quanto conceme lrsquoaspetto

teoretico del problema Qui egrave utilizzata in virtugrave del progresso verso la divinizzazione costruito da

Massimo 1124

QTh LI 63-71 in QTh (Laga-Steel 1980) pp 397 e 399

laquoΠροσκομίζοντες οὖν τοὺς ἐκ τῶν γεγονότων πνευματικοὺς τῷ Κυρίῳ λόγους δῶρα

προσφέρομεν καθ᾿ ὅτι πάντων τούτων ἐστὶν κατὰ φύσιν ἀπροσδεής οὐ γὰρ ὡς δεομένῳ πρὸς

ἄλλοις καὶ τοὺς τῶν ὄντων τῷ Κυρίῳ προσκομίζομεν λόγους ἀλλ᾿ ἵνα ποσῶς ἡμεῖς κατὰ δύναμιν

ἐκ τῶν αὐτοῦ κτισμάτων χρεωστούμενον αὐτὸν ἀνυμνήσωμεν Δόματα δὲ λαμβάνει ὁ τὴν θείαν

προσθύμως μετερχόμενος φιλοσοφίαν ὡς καὶ τρόπων πρὸς ἀρετήν καὶ λόγων πρὸς γνῶσιν κατὰ

φύσιν δεόμενοςraquo 1125

Cfr J GAVIN La laquofede nudaraquo e il laquoRegnoraquo di Dio La ragione la fede e la divinizzazione

dellrsquouomo secondo Massimo il Confessore in The Medieval Paradigm Religious Thought and

Philosophy Turnhout 2012 pp 209-219

238

Lrsquoessenza della fede nella prospettiva di Massimo si esprime nei tre modi in base

ai quali il credente la deve concepire ed intendere il primo egrave quello di ritenerla

piugrave adeguata e vera di unrsquoopinione formata dalle impressioni sensibili1126

il

secondo di considerarla superiore alle dimensione intellettiva umana tanto che

essa risulta al di lagrave di ogni prova1127

infine il terzo modo in base al quale il

crdente deve intendere la fede egrave quello di reputarla una conoscenza autentica ma

indimostrabile che ci conduce ad unirci con Dio secondo una forma di unione che

egrave posta al di sopra dellrsquointellezione (κατὰ τὴν ὑπὲρ νόησιν ἕνωσιν)1128

Grazie ad

essa gli esseri umani partecipano dei doni dello Spirito Santo1129

in modo da poter

giungere alla divinizzazione ma affincheacute sia salda egrave necessaria una preghiera che

deve essere viva e che come la fede deve essere attiva e operante

Piugrave precisamente la preghiera egrave il mezzo attraverso cui nella grazia della

divinizzazione la distinzione fra Dio e lrsquouomo non egrave cancellata ma egrave in qualche

modo ldquosuperatardquo Nel dinamismo della divinizzazione infatti lrsquouomo ha

lrsquoopportunitagrave di giungere alla felicitagrave trovandosi alla presenza di Dio nella

condizione cioegrave nella quale si venne a trovare quando fu creato Per questo il

monaco sente la necessitagrave di ribadire che coloro che hanno fede devono

allontanarsi dal male e dallrsquoignoranza per conseguire le virtugrave e congiuntamente a

ciograve raggiungere la conoscenza di Dio1130

La preghiera operante ovvero quella

preghiera che implica anche il seguire i comandamenti la virtugrave puograve giungere a

colui che ha il potere di concedere il perdono delle colpe commesse Infatti egrave

1126

Cfr Ep II in PG 91 393 D 1127

Cfr Amb ad Io 5 in PG 91 1053 D 1128

Scholium di QTh XXXIII in QTh (Laga-Steel 1980) p 231 laquo2 Πίστις φησίν ἀναπόδεικτος

γνῶσίς ἐστιν Εἰ δὲ γνῶσις ἀναπόδεικτός ἐστιν ἄρα σχέσις ἐστὶν ὑπὲρ φύσιν ἡ πίστις δι᾿ ἧς

ἀγνώστως ἀλλ᾿ οὐκ ἀποδεικτικῶς ἑνούμεθα τῷ Θεῷ κατὰ τὴν ὑπὲρ νόησιν ἕνωσινraquo 1129

Cfr Myst 24 in in PG 91 704 D 1130

QTh XXXIV 19-30 in QTh (Laga-Steel 1980) p 235

laquoἘπειδὴ γοῦν πολλὰ τυγχάνει τὰ πρὸς γνῶσιν Θεοῦ καὶ ἀρετὴν ζητούμενα τοῖς πιστεύουσιν

ἀπαλλαγὴ παθῶν ὑπομονὴ πειρασμῶν ἀρετῶν λόγοι τρόποι ἐνεργειῶν ἐξήλωσις τῆς πρὸς πρὸς

σάρκα τῆς ψυχῆς διαθέσεως ἀποξένωσις τῆς πρὸς τὰ αἰσθητὰ τῆς αἰσθήσεως σχέσεως τοῦ νοῦ

παντελὴς ἀπὸ πάντων τῶν γεγονότων ἀναχώρησις καὶ ἁπλῶς μυρία ἄλλα ἐστὶ τὰ πρὸς ἀποχὴν μὲν

κακίας καὶ ἀγνωσίας κατόρθωσιν δὲ γνώσεως καὶ ἀρετῆς εἰκότως ὁ Κύριος ἔφη Πάντα ὅσα

αἰτῆσθε πιστεύοντες λήψεσθε πάντα ἁπλῶς τὰ πρὸς ἐπίγνωσιν Θεοῦ καὶ ἀρετὴν συντείνοντα

μόνα καὶ ζητεῖν καὶ αἰτεῖν μετ᾿ ἐπιστήμης καὶ πίστεως δεῖν εἰπὼν τοὺς εὐσεβεῖςraquo

239

grande la forza della supplica del giusto se di allontaneragrave dalla malvagitagrave

disponendo il suo animo alle virtugrave1131

c) Attraverso la fede e la preghiera la Parola di Dio viene resa viva in modo tale

che essa conduca il credente ad una effettiva pratica di vita Lrsquoessere umano pur

condizionato dalla sua corporeitagrave puograve agire secondo un atto di volizione

consapevole nella ricerca di Dio dando cosigrave inizio ad un vero e proprio percorso

di conversione

Nella Quaestio XLVII in cui Massimo spiega il significato dei versetti

biblici Lc 3 4-61132

viene delineato il modo in cui deve avvenire la conversione

secondo uno schema ben preciso Dopo aver affermato che la natura umana e il

mondo sono simili ad un deserto a causa della privazione di bene dovuta alla

trasgressione adamitica1133

il monaco mostra come la storia umana sia totalmente

permeata dalla dimensione divina che risultano cosigrave strattamente intrecciata lrsquouno

allrsquoaltra in modo tale da formare unrsquounica grande storia della salvezza costruita

sullrsquoincontro e sul dialogo tra lrsquouomo e Dio

La voce sentita da Giovanni Battista nel deserto egrave quella del Logos

(Φωνὴ δὲ τοῦ βοῶντός ἐστι Λόγου) che deve essere considerata un vero e proprio

richiamo ed unrsquoesortazone a correggere e mutare il porprio modo di vivere e a

purificarsi dalle sozzure dovute alla vita che si egrave precedentemente condotta1134

1131

QTh LVII 36-52 in QTh (Laga-Steel 1990) p 25

laquoΠολλῆς γὰρ ὄντως ἐστὶν ἀβελτηρίας ἵνα μὴ λέγω παραφροσύνης δι᾿ εὐχῆς δικαίων ἐπιζητεῖν

τὴν σωτηρίαν τὸν κατὰ διάθεσιν τοῖς ὀλεθρίοις ἡδόμενον κἀκείνων αἰτεῖσθαι συγχώρησιν οἷς

ἐγκαυχᾶται κατ᾿ ἐνέργειαν προθέσει σπιλούμενος δέον μὴ ἀργὴν ἐᾷν γίνεσθαι καὶ ἀκίνητον τοῦ

δικαίου τὴν δέησιν τὸν ταύτης δεόμενον εἴπερ ἀληθῶς τοῖς πονηροῖς ἀπεχθάνεται ἀλλ᾿ ἐνεργὸν

ποιεῖν καὶ ἰσχυρὰν ταῖς οἰκείαις ἀρεταῖς πτερουμένην καὶ φθάνουσαν τὸν συγχώρησιν διδόναι

τῶν πλημμεληθέντων δυνάμενον Εἴτε οὖν ἐκ τοῦ ποιουμένου τὴν δέησιν δικαίου εἴτε ἐκ τοῦ

γίνεσθαι ταύτην αἰτουμένου τὸν δίκαιον ἐνεργουμένη πολὺ ἰσχύει τοῦ δικαίου ἡ δέησις Ὑπὸ μὲν

γὰρ τοῦ δικαίου ἐνεργουμένη δίδωσιν αὐτῷ παῤῥησίαν πρὸς τὸν δοῦναι δυνάμενον τὰ τῶν

δικαίων αἰτήματα ὑπὸ δὲ τοῦ ταύτην αἰτουμένου δικαίων αἰτήματα ὑπὸ δὲ τοῦ ταύτην

αἰτουμένου τὸν δίκαιον τῆς προτέρας αὐτὸν μοχθηρίας ἀφίστησι μεταβάλλουσα πρὸς ἀρετὴν

αὐτοῦ τὴν διάθεσινraquo 1132

laquoEcco una voce risuona nel deserto preparate la strada per il Signore spianate i suoi sentieri

5 Le valli siano riempite le montagne e le colline sianoabbassate le vie tortuose siano

riaddrizzate i luoghi impervi appianati 6 Ogni uomo vedragrave la salvezza di Dioraquo 1133

QTh LXVII 68-71 in QTh (Laga-Steel 1980) p 317

laquoἜρημος τοιγαροῦν ὡς ἔφην ἐστίν ἡ τῶν ἀνθρώπων φύσις καὶ ὁ κόσμος οὗτος καὶ πᾶσα

καθέκαστον ψυχή διὰ τὴν γενομένην ἐκ τῆς ἀρχαίας παραβάσεως τῶν ἀγαθῶν ἀκαρπίανraquo 1134

QTh LXVII 71- 77 in Ibidem

240

quindi ad intraprendere la vita virtuosa che egrave la strada percorsa da chi adempie ai

comandamenti e segue le virtugrave La via che si profila allrsquoorizzonte quella che

conduce al Padre egrave Cristo stesso e Giovanni Battista egrave colui che egrave venuto a

prepararla Si tratta della via che corrisponde alla vita secondo virtugrave quella vita

che in virtugrave del Logos egrave in grado di condurre alla salvezza1135

Questa via puograve

essere percorsa da coloro che si impegnano a perseguire la virtugrave e la pratica

continua degli insegnamenti divini non per gloria neacute per presunzione neacute per

adulazione neacute per compiacere neacute per ostentanzione ma percheacute tutto ciograve che

fanno dicono e pensano egrave per Dio1136

Io dico per esempio chi digiuna e si astiene da un modo

di vivere dipendente dalle passioni e fa tutto ciograve che puograve

contribuire a tener lontano il vizio costui si egrave preparato a

percorrere la retta via ma se lo ha fatto per vanagloria

aviditagrave adulazione per ottenere la stima degli uomini o

per qualche altro scopo allora vive non per piacere a Dio

egli non ha raddrizzato i sentieri di Dio non ha

sopportato la fatica di preparare la strada visto che Dio

non cammina sul suo sentiero La via del Signore egrave la

virtugrave il sentiero dritto egrave il modo retto e vero per

esercitare la virtugrave1137

Egrave necessario abbassare i monti e i colli dellrsquoorgoglio colmare i baratri

dellrsquoindifferenza e della povertagrave di spirito che conducono verso una vita priva di

speranza Lrsquoabbassamento dei monti e dei colli spirituali egrave la ristabilizzazione

laquoΦωνὴ δὲ τοῦ βοῶντός ἐστι Λόγου ἡ κατὰ συνείδησιν ἐπὶ τοῖς ἑκάστῳ πλημμεληθεῖσι

συναίσθησις οἷον ἡ βοῶσα κατὰ τὸ κρυπτὸν τῆς καρδίας ἑτοιμάσαι τὴν ὁδὸν τοῦ Κυρίου σαφὴς

δὲ καὶ πρόδηλος ἑτοιμασία τῆς θείας ὁδοῦ καθέστηκεν ἡ τῶν τρόπων τε καὶ λογισμῶν ἐπὶ τὸ

κρεῖττον μεταβολὴ καὶ διόρθωσις καὶ ἡ τῶν προτέρων κάθαρσις μολυσμῶνraquo 1135

QTh LXVII 77-81 in Ibidem

laquoὉδὸς δὲ καλή τε καὶ ἐπίδοξος ὁ κατ᾿ ἀρετὴν ὑπάρχει βίος ἐν ᾧ καθάπερ ὁδῷ τὸν ἐν ἑκάστῳ

ποιεῖται τῆς σωτηρίας δρόμον ὁ Λόγος ἐνοικῶς τε διὰ τῆς πίστεως καὶ ἐμπεριπατῶν τοῖς κατ᾿

ἀρετήν τε καὶ γνῶσιν διαφόροις θεσμοῖς τε καὶ δόγμασιraquo 1136

QTh LXVII 81- 90 in Ibidem

laquoΤρίβοι δὲ τοῦ Λόγου εἰσίν οἱ διάφοροι τρόποι τῶν ἀρετῶν καὶ ἡ τοῦ κατὰ Θεὸν βίου διάφορος

ἀγωγή ἤγουν τὰ κατὰ Θεὸν ἐπιτηδεύματα ἃς εὐθύνουσιν οἱ μήτε δόξης ἕνεκα μήτε προφάσει

πλεονεξίας μήτε κολακείας χάριν καὶ ἀνθρωπαρεσκείας καὶ ἐπιδείξεως τὴν ἀρετὴν ἢ τὴν μελέτην

τῶν θείων λόγων μετελθεῖν ἐπιτηδεύοντες ἀλλὰ πάντα διὰ τὸν Θεὸν καὶ ποιοῦντες καὶ λέγοντες

καὶ διανοούμενοιraquo 1137

QTh LXVII 91-100 in Ibidem pp 317 e 319

laquoΟἷὸν τι λέγω Νηστεύει τις καὶ ἀπέχεται τῆς ἐξαπτικῆς τῶν παθῶν διαίτης τὰ ἄλλα τε ποιεῖ ὅσα

πρὸς ἀπαλλαγὴν κακίας συμβάλλεσθαι δύναται Τὴν λεγομένην ὁδὸν οὗτος ἡτοίμασε κενοδοξίας

δέ ἢ πλεονεξίας ἢ κολακείας ἢ ἀνθρωπαρεσκείας ἢ ἄλλης τινὸς ἕνεκεν αἰτίας δίχα τῆς θείας

εὐαρεστήσεως τοὺς τοιούτους ἐπιτηδεύει τρόπους οὗτος εὐθείας οὐκ ἐποίησε τὰς τρίβους τοῦ

Θεοῦ καὶ τὸ μὲν τῆς ἑτοιμασίας τῆς ὁδοῦ πόνον ὑπέμεινε τὸν δὲ Θεὸν οὐκ ἔσχε ταῖς αὐτοῦ

τρίβοις ἐμπεριπατοῦντα Ὁδὸς οὖν τοῦ Κυρίου ἐστὶν ἡ ἀρετή εὐθεῖα δὲ τρίβος ὁ κατ᾿ ἀρετὴν

ὑπάρχει ὀρθὸς τρόπος καὶ ἄδολοςraquo

241

della carne e delle facoltagrave naturali dellrsquoanima1138

Cosigrave le ldquostorturerdquo vengono

raddrizzate allorcheacute il pensiero dopo aver liberato le membra del corpo dalle

passioni dalla mera percezione sensibile e dallrsquoinclinazione al piacere abbia

inssegnato ad esse a procedere in modo conforme alla semplicitagrave della ragione

naturale1139

Infatti colui che aspira alla vita vera sa che ogni

sofferenza volontaria e involontaria egrave morte della

voluttagrave la madre della morte e accetta con serenitagrave tutti

gli assalti delle tentazioni involontarie cosigrave da rallegrarsi

mentre resiste ad esse e da rendere le tribolazioni delle

vie facili e piane che lo accompagnano senza alcuna

deviazione alla ricompensa della chiamata dallrsquoalto

mentre piamente attraverso esse compie il cammino verso

Dio1140

Come risulta evidente la divinizzazione si configura per Massimo come un

argomento teologicamente inesauribile dal momento che sfiora il mistero

cristiano in tutte le sue diverse declinazioni1141

Il tentativo di Massimo egrave quello di

indicare a Talassio e alla sua comunitagrave monastica la strada per raggiungerla ed al

contempo di mostrare come essa conduca alla nostra salvezza Il progetto di

salvezza motivo essenziale dellrsquoincarnazione del Verbo si fonda sul

raggiungimento delle tre condizioni dellrsquoessere (εἶναι - εὖ εἶναι - ἀεί εἶναι)

attraverso la libertagrave decisionale umana intesa come il consapevole e libero

1138

QTh XLVII 143-145 in Ibidem p 321

laquoΤαπείνωσις οὖν ἐστι τῶν νοητῶν καὶ πονηρῶν ὀρέων καὶ βουνῶν ἡ τῆς σαρκός τε καὶ τῶν τῆς

ψυχῆς πρὸς ἑαυτὰς τῶν κατὰ φύσιν δυνάμεων ἀποκατάστασιςraquo 1139

QTh XLVII 155- 159 in Ibidem

laquoἸθύνεται μὲν οὖν τὰ σκολιά ὅταν ὁ νοῦς τὰ μέλη τοῦ σώματος τῶν παθῶν ἐλευθερώσας ἤγουν

τὰ αἰσθητήρια καὶ τὰ λοιπὰ τῆς καθ᾿ ἡδονὴν ἐκκόψας ἐνεργείας κατὰ τὸν ἁπλοῦν τῆς φύσεως

λόγον αὐτὰ κινεῖσθαι διδάξειενraquo 1140

QTh XLVII 164-171 in Ibidem p 323

laquoὉ γὰρ τῆς ἀληθοῦς ἐφιέμενος ζωῆς γνοὺς ὅτι πᾶς πόνος εἴτε ἑκούσιος εἴτε ἀκούσιος τῆς τοῦ

θανάτου μητρὸς ἡδονῆς γίνεται θάνατος πάσας τὰς τραχείας τῶν ἀκουσίων πειρασμῶν ἐπιφορὰς

δέξεται μετ᾿ εὐφροσύνης χαίρων διὰ τῆς ὑπομονῆς ὁδοὺς εὐμαρεῖς τε καὶ λείας τὰς θλίψεις

ποιούμενος πρὸς τὸ βραβεῖον τῆς ἄνω κλήσεως ἀπλανῶς παραπεμπούσας αὐτόν εὐσεβῶς ἐν

αὐταῖς τὸν θεῖον δρόμον ποιούμενονraquo 1141

In considerazione della complessitagrave di questo tema vengono qui di seguito indicati quegli

studi grazie ai quali egrave stato possibile individuare gli aspetti centrali dellrsquointera questione A

LOUTH The place of theosis in orthodox theology in Partakers of the divine nature the history

and development of deification in the Christian traditions Michigan 2007 pp32-44 J A

MCGUCKIN The Strategic Adaptation of Deification in the Cappadocians in Ibidem pp 95-114

E VISHNEVSKAYA Divinization as Perichoretic Embrace in Maximus the Confessor in Ibidem

pp 132-145 P B T Bilaniuk The Mystery of Theosis or Divinization in laquoThe Heritage of the

Early Churchraquo 195 (1973) pp 337-359

242

riconoscimento di volta in volta del primato dellrsquointelletto rispetto a quello della

materialitagrave Abbiamo rintracciato nelle diverse Quaestiones la possibilitagrave di una

duplice articolazione del processo ascetico da un lato Dio offre allrsquouomo la

possiblitagrave di partecipare delle realtagrave intellegibili grazie alle sue facoltagrave psichiche

che si presentano come potentiae naturales dallrsquoaltro lrsquouomo puograve portare a

termine questo progetto di divinizzazione che Dio ha stabilito per lui proprio in

virtugrave del libero arbitrio per mezzo del quale lrsquoindividuo puograve scegliere liberamente

la via dellrsquoascesi attrverso la quale egrave possibile passare dallrsquoessere creati come

figli a vivere come figli

In conclusione ciograve che il cristiano ricerca egrave ciograve che Dio gli accorda nella

grazia ovvero la vita divina durante lrsquoesistenza in virtugrave della sua vocazione a

raggiungere Dio La consapevolezza e la responsabilitagrave nellrsquoesercizio della libertagrave

consiste dunque nellrsquointegritagrave dellrsquoatto volitivo che sarebbe impossibile senza

lrsquointelligenza e senza il giusto discernimento che consente di distinguere tra loro

lrsquoimmaginazione i sentimenti gli affetti gli impulsi e i desideri La componente

divina costitutivamente insita nellrsquouomo egrave quella che gli consente di prendere

coscienza e pentirsi della propria condizione peccatrice di aderire e affidarsi alla

fede vivificata dalla dimensione della preghiera In questo modo lrsquouomo

raggiunge una conversione consapevole e totalizzante accogliendo

autenticamente lrsquoinsegnamento divino e conformando il proprio volere al progetto

di Dio

243

Conclusioni

Tracciare un quadro completo del procedimento propedeutico per il

raggiungimento dellrsquoascesi nelle Quaestiones ad Thalassium di Massimo il

Confessore egrave lrsquoobiettivo del presente lavoro che si propone al contempo di

delineare il procedimento ascetico nella sua peculiaritagrave e nei suoi contenuti piugrave

profondi Pertanto per analizzare la complessitagrave del pensiero di Massimo e la sua

esperineza di fede si egrave ritenuto opportuno ricostruire la figura del monaco a

partire dagli avvenimenti della sua vita per arrivare ad una descrizione

complessiva del corpus delle sue opere

Massimo figura affascinante del VII secolo d C suscita particolari

reazioni rispetto per la sua fermezza nel professare la fede stupore per la

profonditagrave delle sue speculazioni e per la stretta connessione fra lelaborazone di

complesse impalcature razionali e i dogmi cristiani infine ammirazione per la

capacitagrave di affrontare con coerenza e risolutezza le problematiche della sua epoca

Testimone di un tempo storico politicamente movimentato e diviso tra Occidente

e Oriente il monaco vive in tempi inquieti e agitati prima a causa dellrsquoassalto dei

persiani e poi a causa della perdita dellrsquoEgitto da parte di Pietro stratega della

Numidia egrave costretto a fuggire insieme ai suoi confratelli di Crisipoli per giungere

poi a Cizico e iniziare una vita di peregrinazioni Giunto alla corte imperiale e

diventato funzionario dellrsquoimperatore Massimo assume il ruolo di difensore

principale della vera ortodossia durante le controversie cristologiche fino a

quando non viene catturato a Roma e processato a Costantinopoli Lrsquoultimo

capitolo della sua vita triste e doloroso si conclude con un periodo di prigionia

che fu costellato da continui interrogatori e torture fino a quando raggiunse la pace

della morte

Una personalitagrave di questo calibro di cui si egrave cercato di tracciare un breve

schizzo si puograve cogliere leggendo le sue opere in cui egli scrive come teologo

autorevole intervenendo sia nella riflessione sul dogma sia sullrsquointerpretazione di

passi biblici le Quaestiones ad Thalassium pertanto possono essere considerate

lrsquoopera in cui laquorisplende la sua anima misticaraquo in quanto in essa vi egrave laquola sintesi di

244

tutta la spiritualitagrave di Massimoraquo1142 Data la difficoltagrave della materia il monaco non

delinea una progressione nellrsquoambito dellrsquoascesi secondo una sistematica e precisa

linearitagrave solo una ricerca attenta e diligente egrave in grado di evidenziarne i contorni

Infatti se si ipotizza che le spiegazioni dei passi biblici proposte dal monaco

siano articolate secondo uno schema ben preciso con uno sguardo drsquoinsieme che

tenga conto del senso complessivo dei testi sacri risulta coglibile una struttura

interpretativa sistematica che costituisce la struttura portante della riflessione

teologica di Massimo Il compito dello studioso dunque consiste nel portare alla

luce questa struttura sistematico-teologica sottesa che contiene i motivi conduttori

dellrsquointera riflessione del monaco

La lettura dei testi di Massimo il Confessore mostra come il procedimento

ascetico venga intesto nei termini di un percorso necessario per la vita di un

cristiano Lrsquoautore ha come suo primo intento quello di specificare lrsquoambito del

fenomeno ascetico-mistico la sua prima riflessione vuole tracciare una linea

chiara di confine tra una forma per cosigrave dire inautentica di mistica consistente in

una mero e vuoto esercizio spirituale e quella che per lui egrave invece lrsquoautentica

mistica ovvero quella conoscenza che caratterizza e descrive alcuni aspetti del

pensiero religioso e piugrave in generale del discorso su Dio

Il modo in cui Massimo delinea il procedimento ascetico egrave finalizzato a

sottolineare il suo valore positivo e la sua necessitagrave Richiamandosi alla

tradizione il Confessore costruisce una progressiva visione drsquoinsieme attraverso

la conoscenza sapienziale e filosofica per contrastare la naturale ldquoperdita di

orinetamentordquo ovvero quella vertiginosa caduta del significato dellrsquointerioritagrave

dellrsquoessere umano sempre piugrave povero e profondamente smarrito al di lagrave del suo

vano e insensato egocentrismo Massimo si spinge cosigrave alla ricerca di una

rinnovata istanza antropologica che avverte lrsquourgenza ineludibile di riaffermare il

primato della purificazione dal peccato Infatti egrave costante lrsquoinvito a ripensare

lrsquounitagrave di fondo della natura umana la relazione tra corpo e anima precisamente a

ripensare ad unrsquoesperienza pratica tesa alla piena realizzazione del credente fino

1142

M TH DISDIER De vita contemplativa secundum doctrinam Sancti Maximi Confessoris

Romae 1928 (Diss Pontificium Institutum orientalium studiorum ndash dattiloscritto consultato in

sede) p 19

245

a giungere alla sua partecipazione alla natura divina per mezzo della

divinizzazione

Lrsquouomo dimensione intermedia della creazione ed espressione del

collegamento tra ciograve che egrave visibile e ciograve che egrave invisibile egrave il vincolo che tiene in

seacute gli opposti il cui compito specifico consiste nel superare la controppasizione

tra ciograve che egrave materiale e corporeo attraverso la loro trasfigurazione ripristinando

la loro unitagrave andata perduta con il peccato in altri termini lrsquouomo nella

prospettiva di Massimo il Confessore e della tradizione dei padri bizantini egrave

immagine del cosmo un microcosmo che contiene in seacute le componenti essenziali

del macrocosmo La lotta contro le passioni che non egrave il dovere di chi si accosta

inizialmente alla fede ma egrave il lavoro di una vita intera deve essere compiuta

attraverso lrsquoesercizio della virtugrave in quanto conduce al superamento della

condizione peccaminosa Le passioni sono le diverse forme di attaccamento al

mondo e pertanto separano lrsquouomo da Dio al contrario le virtugrave sono invece gli

atteggiamenti che permettono di somigliare al Cristo e di unirsi a lui di trovare e

di esaltare la natura dellrsquoessere umano in vista della sua perfezione percheacute gli

uomini sono nella natura profonda fatti a immagine di Dio e destinati a

somigliargli Questi due aspetti dellrsquoascesi la lotta contro le passioni e lrsquoesercizio

della virtugrave si incontrano nella pratica attiva dei precetti o comandamenti di Cristo

Bisogna tuttavia precisare che lrsquoascesi non puograve limitarsi a uno sforzo umano ma

deve essere esercitata in sinergia con la Grazia che si delinea come quella

dimensione che i Padri definiscono teantropica cioegrave divino-umana infatti

secondo Massimo in perfetta coerenza con lrsquoinsegnamento dei Padri la caduta

dellrsquoumanitagrave conseguenza del peccato originale egrave assimilata ad una condizione di

malattia che egrave stata sconfitta solo da Cristo che egrave nello stesso tempo Dio e uomo

Cristo appare in tutta la tradizione patristica come il grande medico delle anime e

dei corpi in quanto ha guarito la natura umana alterata dal peccato originale

I peccati nati con Adamo hanno confermato e sviluppato questa

alterazione patogena della natura nonostante le Scritture e la Tradizione insegnino

che allrsquoorigine quando Dio creograve lrsquouomo essi non esistevano Gli effetti del

peccato originale sono inscritti nella natura e gli uomini li ereditano o li ricevono

senza che la loro responsabilitagrave spirituale diretta sia in causa Per redimersi e per

246

liberarsi dalle passioni e dai peccati Massimo indica i tre livelli della vita

spirituale il primo livello egrave la filosofia pratica che prevede la purificazione e

lrsquoeliminazione di ogni pensiero non conforme al bene divino il secondo livello

rappresenta la contemplazione naturale cioegrave la conoscenza delle autentiche

essenze degli esseri visibili e invisibili nel momento in cui lrsquouomo attraverso la

Grazia di Dio diviene degno di accedere a tale conoscenza infine il terzo livello egrave

la teologia attraverso la quale si riceve nella misura del possibile la conoscenza

dei misteri di Dio e la conoscenza di tutti i misteri del Regno del cielo Questo

impianto ci consente di cogliere un presupposto fondamentale strettamente legato

allrsquoispirazione biblica da cui esso dipende la concezione della conoscenza umana

egrave intesa non solo come ricerca ma soprattutto come possesso della veritagrave ottenuta

solo per mezzo dellrsquoattivitagrave intellettuale congiuntamente ad una imprescindibile e

continua adesione della volontagrave al bene

I temi fondamentali della visione filosofico-teologica di Massimo sono

costruiti secondo una particolare e originale struttura architettonica il cui centro

di convergenza egrave il momento cristologico Infatti il Cristo ricapitola in seacute

lrsquoontogenesi della creazione in quanto il mistero dellrsquoIncarnazione del Verbo

racchiude in seacute il significato di tutti i simboli e degli enigmi della Scrittura

noncheacute il senso di tutta la creazione sensibile e intellegibile e le ragioni essenziali

di tutte le cose che se conosciute consentono la conoscenza del fine per cui Dio

ha creato in principio tutte le cose

Nella dimensione cristologica si dilatano le tre dimensioni metafisiche

ontologiche che determinano non solo la struttura del creato ma la sua

progressione dallrsquoεἶναι e dalla conoscenza dellrsquoessere per mezzo

dellrsquoIncarnazione si raggiunge lrsquoεὖ εἶναι lrsquoessere secondo il bene fino a

pervenire allrsquoessere eterno ἀεὶ εἶναι ossia allrsquoincorruttibilitagrave attraverso il processo

della deificazione dellrsquouomo Per Massimo dunque Cristo determina la teodicea

dellrsquouniverso sia nella sua esistenza sia nellrsquointerezza delle sue strutture

essenziali infatti grazie alla Sua venuta risulta irrefutabilmente evidente che la

creatura non egrave una creatura antitetica a Dio e per questo puograve essere redenta grazie

247

allrsquoopportunitagrave di partecipare alla sostanza divina pur conservando la sua natura

umana1143

La natura umana assunta da Cristo compone la Chiesa che rappresenta il

piano eterno salvifico di Dio ovvero uno stato metafisico che si realizza

incessantemente attraverso la Provvidenza e attraverso le creature unite a Dio1144

Egrave questo il mistero da comprendere nel momento in cui Cristo egrave divenuto uomo

Egli si egrave automanifestato come il Fine in vista del quale le creature hanno ricevuto

il loro autentico inizio Secondo Massimo Dio ha saggiamente diviso tutte le

epoche in due nella prima Dio si egrave incarnato come uomo e nella seconda lrsquouomo

ha la possibilitagrave di ritornare somigliante a Dio1145

Cristo ha assunto la natura

umana in quanto ha vissuto nello stato secondo natura superandone i limiti o

meglio non poteva esprimere la sua perfezione in una condizione contro natura

Tale condizione egrave stata scelta da Adamo che ha peccato volontariamente ha dato

forma e consistenza alle imperfezioni della natura umana invertendone il

movimento perfetto la forza insita in lui in una condizione di perfezione e

inizialmente destinata a portarlo verso Dio lrsquoha portato lontano da Lui

Massimo tuttavia mostra la sua originalitagrave per quanto concerne la

speculazione intorno a tali temi laddove mette in luce come lrsquouomo abbia la

possibilitagrave di essere autenticamente immagine di Dio e illustra i rapporti reciproci

tra il mondo intellegibile e il mondo sensibile fondamentali sono da un lato la

presenza dei logoi che si possono scorgere in tutte le cose come in una fonte

1143

QTh XLVIII 65-81 in QTh (Laga-Steel 1980) pp 333 e 335

laquoΚαὶ ἐπὶ τῶν γωνιῶν ᾠκοδόμησε πύργους Γωνίας τυχὸν εἶπεν ὁ λόγος τὰς διὰ Χριστοῦ

γεγενημένας διαφόρους τῶν διῃρημένων κτισμάτων ἑνώσεις Ἥνωσε γὰρ τὸν ἄνθρωπον τὴν κατὰ

τὸ ἄῤῥεν καὶ θῆλυ διαφορὰν τῷ πνεύματι μυστικῶς ἀφελόμενος καὶ τῶν ἐν τοῖς πάθεσιν

ἰδιωμάτων καταστήσας ἐπ᾿ ἀμφοῖς ἐλεύθερον τὸν λόγον τῆς φύσεως Ἥνωσεν δὲ καὶ τὴν γῆν τὴν

κατὰ τὸν αἰσθητὸν παράδεισον καὶ τὴν οἰκουμένην διώσας ἐξαλλαγήν Ἥνωσεν καὶ τὴν γῆν καὶ

τὸν οὐρανόν μίαν ἀποδείξας πρὸς ἑαυτὴν νεύουσαν τὴν φύσιν τῶν αἰσθητῶν Ἥνωσεν δὲ καὶ τὰ

αἰσθητὰ καὶ νοητά καὶ μίαν ἀπέδειξεν οὖσαν τὴν τῶν γεγονότων φύσιν κατὰ τινα λόγον μυστικὸν

συναπτομένην Ἥνωσεν δὲ κατὰ τὸν ὑπὲρ φύσιν λόγον καὶ τρόπον καὶ τὴν κτιστὴν φύσιν τῇ

ἀκτίστῳ καὶ ἐφ᾿ ἑκάστης ἑνώσεως ἤγουν γωνίας τοὺς συνεκτικούς τε καὶ συνδετικοὺς τῶν θείων

δογμάτων ὀχυρώσας ᾠκοδόμησεν πύργουςraquo 1144

Ef 1 10 1145

QTh XXII 50-59 in QTh (Laga-Steel 1980) p 139

laquoΔιέλωμεν οὖν καὶ ἡμεῖς τῇ ἐπινοίᾳ τοὺς αἰῶνας καὶ ἀφορίσωμεν τοὺς μέν τῷ μυστηρίῳ τῆς

θείας ἐνανθρωπήσεως τοὺς δέ τῇ χάριτι τῆς ἀνθρωπίνης θεώσεως καὶ εὑρήσομεν τοὺς μὲν περὶ

τὸ οἰκεῖον ὄντας τέλος τοὺς δέ οὔπω πραγενομένους Καὶ συντόμως εἰπεῖν τῶν αἰώνων οἱ μὲν

τῆς τοῦ Θεοῦ πρὸς ἀνθρώπους εἰσὶ καταβάσεως οἱ δὲ τῆς τῶν ἀνθρώπων πρὸς Θεὸν ὑπάρχουσιν

ἀναβάσεως Οὕτω νοοῦντες οὐκ ἐνσκάζομεν τῇ ἀσαφείᾳ τῶν θείων λόγων τὴν εἰς ταυτὸν

περίπτωσιν νομίζοντες παθεῖν τὸν θεῖον Ἀπόστολονraquo

248

eternamente zampillante e dallrsquoaltro la reciprocitagrave dei tropoi delle realtagrave

create1146

Inoltre egli puntualizza come solo per mezzo dello Spirito che dona la

forza di compiere il comandamento lrsquouomo sconfigga i peccati e rivolga

lrsquoattenzione dellrsquoanima verso la perfezione secondo lo schema triadico di

purificazione illuminazione e divinizzazione1147

Solo in questo modo lrsquointero

processo dellrsquoascesa si dialetticizza

Il modo in cui Massimo delinea nei dettagli questo processo non egrave

uniforme suo punto di partenza egrave la contemplazione degli enti spirituali che

produce la laquomassima bellezza secondo lrsquoimmagineraquo1148 in quanto lo spirito egrave un

seme che rende conformi coloro che sono generati in base alla somiglianza con

colui che li ha seminati1149

Cosigrave come viene specificato nel Prologo delle

Quaestiones ad Thalassium Adamo ha avuto lrsquoopportunitagrave di godere dellrsquoeterna

bellezza della perfezione ma violando il comandamento di Dio a causa della sua

ignoranza ha dimostrato una predilezione per una conoscenza soggetta alla

passione connessa con le cose sensibili Egli puograve ritornare a Dio grazie

allrsquoIncarnazione di Cristo cosigrave come allo stesso modo il cristiano ha la possibilitagrave

di ritornare alla condizione adamitica prima del peccato ma solo attraverso un

procedimento ascetico Il processo graduale della vita spirituale consiste

nellrsquoascesi dai logoi della natura alle realtagrave intellegibili dai logoi della

1146

Cfr Amb ad Ioa 10 51 in PG 91 1205 C 1147

QTh LXIII 215-233 in QTh (Laga-Steel 1990) p 159

laquoΤὴν μὲν οὖν κάθαρσιν τοῖς ἀξίοις τῆς τῶν ἀρετῶν καθαρότητος διὰ φόβου καὶ εὐσεβείας καὶ

γνώσεως ποιεῖται τὸ Πνεῦμα τὸ ἅγιον τὸν δὲ φωτισμόν τῆς τῶν ὄντων καθ᾿ οὓς ὑπάρχουσι

λόγους γνώσεως δι᾿ ἰσχύος καὶ βουλῆς καὶ συνέσεως δωρεῖται τοῖς ἀξίοις φωτός τὴν δὲ

τελειότητα διὰ τῆς παμφαοῦς καὶ ἁπλῆς καὶ ὁλοσχεροῦς σοφίας χαρίζεται τοῖς ἀξίοις θεώσεως

πρὸς τὴν τῶν ὄντων αἰτίαν ἀναμέσως αὐτοὺς ἀνάγων κατὰ πάντα τρόπον ὡς ἔστιν ἀνθρώπῳ

δυνατόν ἐκ μόνων τῶν θείων τῆς ἀγαθότητος ἰδιωμάτων γνωριζομένους καθ᾿ ἣν ἐκ Θεοῦ μὲν

ἑαυτούς ἐξ ἑαυτῶν δὲ γινώσκοντες τὸν Θεόν οὐκ ὄντος τινὸς μέσου τοῦ διατειχίζοντος σοφίας

γὰρ πρὸς Θεὸν μέσον οὐδέν τὴν ἀναλλοίωτον ἕξουσιν ἀτρεψίαν τῶν μέσων αὐτοῖς πάντων

ὁλικῶς διαβαθέντων ἐν οἷς ὑπῆρχεν ὁ περὶ τὴν γνῶσὶν ποτε τοῦ σφάλλεσθαι κίνδυνος καὶ πρὸς

αὐτὴν τὴν ἄπειρον καὶ ἐπάπειρον καὶ ἀπειράκις ἀπείρως κατὰ φύσιν ἐπέκεινα πάντων ἀκρότητα

δι᾿ ἀφασίας (676) ἀῤῥήτου τε σιγῆς καὶ ἀγνωσίας ἀφθέγκτως τε καὶ ἀπερινοήτως ἀναχθεῖσι κατὰ

τὴν χάρινraquo 1148

QTh LIII 91-95 in QTh (Laga-Steel 1980) p 435

laquoΤυχὸν δὲ τις τῶν σφόδρα φιλοκάλων ἐρεῖ φιλοτιμούμενος (505) δόξαν μὲν εἶναι τὸ ἀκρότατον

κατ᾿ εἰκόνα κάλλος τιμὴν δέ τὸ καθ᾿ ὁμοίωσιν ἀπαράλλακτον μίμημα τὸ μὲν γάρ λόγων

πνευματικῶν ἀληθὴς πέφυκεν ποιεῖν θεωρία τὸ δέ πρᾶξις ἐντολῶν ἀκριβὴς καὶ ἀνόθευτοςraquo 1149

QTh VI 38-43 in QTh (Laga-Steel 1980) p 71

laquoΚἂν οὖν ἔχομεν τὸ πνεῦμα τῆς υἱοθεσίας ὅπερ ἐστὶ σπέρμα πρὸς τὴν τοῦ σπείραντος εἰδοποιοῦν

τοὺς γεννωμένους ὁμοίωσιν ἀλλ᾿ οὐ παρέχομεν αὐτῷ τὴν γνώμην τῆς ἐπ᾿ ἄλλο ῥοπῆς τε καὶ

διαθέσεως καθαράνraquo

249

provvidenza al logos della monade divina la conclusione di questo processo

ascetico viene perfettamente rappresentata dalla teologia mistica e precisamente

dallrsquoiniziazione teologica alla santa Trinitagrave1150

Il cristiano sente un forte impulso

alla gnosi sente il desiderio di comprendere la veritagrave divina cosigrave ardente da parte

dellrsquointelletto che egrave spinto incessantemente verso Dio Questo protendersi

continuamente a Dio si inserisce nel movimento eterno dellrsquoanima attorno alla

realtagrave divina

Lrsquoatteggiamento del cristiano che inizia il suo percorso ascetico egrave ispirato

da un divampante desiderio di essere unito a Dio tipico di un amante che desidera

il suo amato1151

Lrsquounione mistica-ascetica puograve essere raggiunta e conservata

mediante lrsquoafasia quel silenzio inesprimibile che porta alla maestagrave di Dio1152

infatti il fenomeno riveste forme differenti secondo il diverso grado di intensitagrave

con cui egrave vissuto pertanto solo una contemplazione intesa come riflessione

dellrsquoanima su se stessa e come graduale purificazione per accostarsi a Dio

consente il pieno raggiungimento della divinizzazione La divinizzazione

dellrsquouomo cioegrave la possibilitagrave che lrsquoumanitagrave riceve da Dio di trasformare la sua

natura di creatura mortale e finita in una parte dellrsquoimmensa natura spirituale ed

eterna del Creatore rappresenta un mistero che lrsquointelletto umano deve saper

attingere dalla lettura e dallrsquoesegesi della Bibbia non piugrave vista come un testo

liturgico o dogmatico bensigrave come un vero e proprio scrigno di messaggi che Dio

1150

In Amb ad Ioa 47 in PG 91 1360 C Massimo presenta il procedimento secondo la

successione della contemplazione naturale e scienza della teologia mediante lrsquoapofasi fino

allrsquoinfinitezza di Dio Invece in Myst 23 in PG 91 700 A-D presenta un altro procedimento che

prende avvio dai logoi delle cose alla scienza semplice delle realtagrave intellegibili fino alla visione

della Trinitagrave 1151

QTh LXV 732-739 in QTh (Laga-Steel 1990) p 297

laquoΠολλὰς γὰρ τὸ πάθος τῆς γαστριμαργίας ὡς ἐν μαχαίρᾳ τῷ λείῳ τῆς ἡδονῆς λογισμῷ

ἠτέκνωσεν ἀρετάς Τῆς μὲν γὰρ σωφροσύνης διὰ τῆς ἀκρασίας ἀποκτένει τὰ σπέρματα τῆς

δικαιοσύνης δὲ διὰ τῆς πλεονεξίας διαφθείρει τὴν ἰσονομίαν τῆς φιλανθρωπίας δὲ διὰ τῆς

φιλαυτίας τὴν ἐκ φύσεως διατέμνει συνέχειαν καὶ συντόμως εἰπεῖν πάντων τῶν κατ᾿ ἀρετὴν

γεννημάτων ἀναιρετικόν ἐστι τῆς γαστριμαργίας τὸ πάθοςraquo 1152

QTh LXIII 287-298 in Ibidem p163

laquoΟὐκοῦν καλῶς τὴν ὅρασιν ἀνάγων πρὸς θεωρίαν πνευματικήν ὁ λόγος παρείκασε τὴν μὲν

λυχνίαν τῇ Ἐκκλησίᾳ τὸ δὲ λαμπάδιον τῷ σαρκωθέντι Θεῷ καὶ τὴν ἡμετέραν φύσιν ἀτρέπτως

ἑαυτῷ καθ᾿ ὑπόστασιν περιθεμένῳ τοὺς δὲ λύχνους τοὺς ἑπτά τοῖς τοῦ Πνεύματος χαρίσμασιν

ἤγουν ἐνεργείαις ὡς ὁ μέγας ἀπέδειξε σαφῶς Ἡσαΐας τὰς δὲ τῶν λύχνων ἐπαρυστρίδας ταῖς

δεκτικαῖς τῶν θείων τῆς Γραφῆς νοημάτων ἕξεσι τῶν δεξαμένων τὰ θεῖα χαρίσματα τὰς δὲ δύο

ἐλαίας ταῖς δυσὶ Διαθήκαις ἐξ ὧν ἡ τῶν θείων νοημάτων ἐνεργουμένη σοφῶς ἐκδίδοσθαι πέφυκε

δύναμις δι᾿ ἧς τὸ φῶς τῶν θείων μυστηρίων ἄσβεστον συντηρεῖται τρεφόμενονraquo

250

ha inviato allrsquoumanitagrave al fine di rivelare la veritagrave concernente la sua reale natura

ed il suo destino escatologico

Infatti dallrsquoanalisi dellersquoesegesi dei testi sacri da parte del monaco

Massimo alla luce della quale vengono a prendere forma la natura e la modalitagrave

del processo ascetico si evince che il ritorno dellrsquoumanitagrave a Dio si articola in due

forme ben distinte vi egrave infatti da un lato il ritorno al quale saragrave soggetta lrsquointera

umanitagrave alla fine dei tempi quando essa saragrave divinizzata da Dio dallrsquoaltro invece

vi egrave il ritorno individuale che potragrave essere vissuto soltanto da coloro che hanno

esplicato durante la propria esistenza terrena la contemplazione dei misteri

divini la quale a sua volta consente allrsquouomo di immergersi nella natura oscura

ed ineffabile di Dio e di avviarsi dunque sulla strada della deificazione Il fatto che

le Scritture costituiscano una sorta di codice della sapienza divina da decifrare e

da comprendere spiritualmente comporta come conseguenza la necessitagrave da parte

dellrsquouomo di ricorrere allrsquoausilio sia della conoscenza sia della fede La prima di

natura filosofica opera sul piano razionale dando allrsquouomo i mezzi adatti per

affrontare la lettura del testo biblico il quale essendo principalmente unrsquoopera di

letteratura con parti scritte in prosa ed altre in versi deve essere interpretato

attraverso gli strumenti adeguati

Occorre inoltre sottolineare lrsquoimportanza della rielaborazione nel monaco

Massimo di alcune significative concezioni sviluppate nel pensiero filosofico

greco a lui precedente si tratta in particolar modo come si egrave visto delle

concezioni stoiche e neoplatoniche che rivivovo di un nuovo significato

nellrsquoambito dellrsquoortodossia cristiana

Di recente inoltre si egrave parlato della centralitagrave nellrsquoimpianto filosofico di

Massimo della predominanza dellrsquoidea del progresso morale1153

In effetti la

concezione del progresso morale appare insita nellrsquoontologia stessa elaborata da

Massimo essa infatti si sviluppa a partire dalla constatazione dellrsquoimportanza

delle impressioni sensibili in quanto il mondo sensibile egrave inteso come la porta che

introduce alla conoscenza di Dio A rtal fine la natura dellrsquouomo si deve elevare

1153

P M BLOWERS Maximus the Confessor Gregory of Nyssa and the Concept of Perpetual

Progress in laquoVigiliae Christianaeraquo 46 (1992) pp 151-171

251

allrsquoordine divino in primo luogo attraverso il dominio delle passioni1154

In tale

oncezione risulta comunque fondamentale la predominanza del libero arbitrio che

si esprime in ogni atto decisionale Pertanto non deve essere trascurato come

nellrsquoambito della libertagrave la grazia debba intervenire nella dimensione della

condizione peccaminosa1155

che conduce ad una duplice modalitagrave di intendere il

peccato stesso come giagrave avviene nei Padri Cappadoci esso viene inteso al

contempo come una disobbedienza al comando di Dio e come una lotta incessante

contro i demoni Massimo cerca di rispondere alla domanda sullrsquoorigine del

peccato intendendolo come un atto di libertagrave da parte di Adamo che tuttavia si

presenta cosigrave come un insipiens riguardo ai doni divini Ad ogni modo anche nelle

Quaestiones si profila la concezione in base alla quale la necessitagrave di avviare il

processo di spiritualizzazione egrave giagrave in origine strettamente connessa alla

consapevolezza e alla certezza della sconfitta del peccato che si realizza

attraverso la costante meditazione su Dio e lrsquoimitazione di Cristo Concordando

con la tradizione anche per quanto riguarda la concezione del raggiungimento

della perfezione Massimo vede nella virtugrave e nella gnosi le vie imprescindibili per

raggiungere tale perfezione di conseguenza mediante la filosofia pratica ed anche

lrsquoazione egrave data alluomo la possibilitagrave di raggiungere lo stadio di trascendimento

della materia mentre mediante la contemplazione quella di porsi al di sopra della

forma stessa1156

La prassi ascetica qui considerata nella sua dimensione

precipuamente etico-religiosa rende significativamente conto di quanto la

comprensione della Scrittura cresca in modo direttamente proporzionale al

progresso interiore

Nel mosaico delle diverse responsiones la cui forma non rimanda

comunque ad un genere stereotipato di trattatistica Massimo utilizza in modo

originale il genere letterario delle quaestiones et responsiones con lo scopo di

esplicitare allrsquointerlocutore Talassio il mistero dellrsquoIncarnazione inteso come

evento decisivo e regolativo per lrsquoesistenza stessa dellessere umano evento sul

quale ciascuno egrave chiamato a meditare e riflettere in modo da coltivare la

1154

Cfr P M BLOWERS The Dialectics and Therapeutics of Desire in Maximus the Confessor in

laquoVigiliae Christianaeraquo 65 (2011) pp 425-451 1155

Cfr Ep I in PG 91 376 A e 380 A e cfr Ep XXIV in PG 91 609 C

1156

Cfr Amb ad Ioa 30 in PG 91 1273 C

252

personale spiritulitagrave infatti quando ciascuno riesce a rivolgere il pensiero alla

incarnazione prende coscienza del progetto divino presente nel creato A causa

della difficoltagrave del codice con cui egrave scritto il testo di tale progetto testo nel quale

non viene fornita una trattazione sistematica e coerente non esiste una chiave

segreta per giungere alla decifrazione del senso celato nel creato bensigrave un

cammino che ogni cristiano dovrebbe compiere proprio seugendo le tracce del

nostro pensatore diventando cosigrave discepolo del suo orientamento di fede E le

modalitagrave di tale cammino vengono illustrate e ripetute in quasi tutte le

sessantacinque spiegazioni del monaco in cui si esplicita che il campo dellagire

etico egrave determinato dallimitazione di Dio e dalla sua assimilazione

Lrsquoassimilazione alla realtagrave divina egrave raggiungibile attraverso limitazione che fonda

la dottrina dellimmagine presente nella speculazione del Santo monaco infatti il

concetto di immagine egrave regolato dalla dottrina del λόγος-τρόπος e presuppone che

la creazione di tutte le cose cosigrave come la loro nascita e il loro compimento sia

plasmata secondo la perfezione divina Dopo la perdita della perfezione originaria

il compito del credente egrave quello di riappropriarsi di essa attraverso lrsquoimitazione

delle qualitagrave divine ricevute dalla grazia battesimale Egrave questa imitazione-

assimilazione che consente di partecipare di Dio e vede in Cristo il modello

comportamentale da seguire Lrsquoimitazione di Cristo contribuisce in modo

essnziale al ripristino dellrsquoimmagine perfetta in quanto tale imitazione egrave tutta

protesa al riottenimento dellrsquooriginaria condizione paradisiaca e allrsquoanticipazione

del modo di vivere celeste ossia alla deificazione Massimo dunque fonda

teoreticamente questa concezione riferendola non solo al singolo individuo bensigrave

allintera umanitagrave infatti alla luce della concezione della Chiesa come

rappresentazione dellrsquouomo e viceversa dellrsquouomo come rappresentazione della

Chiesa Massimo mostra come lrsquoessere umano una volta raggiunta la

spiritualizzazione del corpo ha la possibilitagrave di intuire le ragioni divine (i logoi)

che reggono il cosmo

Lrsquoassimilazione uomo-Chiesa risulta fondamentale per comprendere come

il monaco abbia concepito lrsquoessenziale funzione redentrice del Cristo che si

dispiega attraverso una vera e propria progressione a partire dal peccato originale

fino al recupero escatologico delle perfezioni volute da Dio per le creature Il

253

ritorno ad una dimensione divina della vita terrena dunque non potragrave avvenire se

non per mezzo di Dio e in Dio in una riunificazione del molteplice infinito

nellrsquoUno assolutamente trascendente e perfetto da cui egrave tutto derivato e cui tutto

incessantemente tende

Da qui si comprende lrsquoassoluta importanza della fede per luomo essa egrave il

fondamento di ogni progresso tanto per lambito della gnosi quanto per la

formazione della vita morale poicheacute riguarda luomo nella sua stessa essenza si

estende oltre la sfera di una mera adesione esteriore e costituisce il nucleo della

vita religiosa Entro questa prospettiva anche la tentazione alla quale luomo puograve

comunque essere soggetto viene superata nel momento in cui lanima si

irrobustisce superando il peccato e le passioni attraverso il distacco dalla mera

mondanitagrave del mondo e come conclusione del suo cammino oltrepassa

defintivamente le realtagrave terrene per raggiunge quelle celesti

Lrsquoanima umana dunque egrave tutta appassionatamente proteso verso lrsquoalto in

unrsquointima eccitazione che si delinea inizialmente come un errare e poi come uno

scalare e un arrampicarsi mostrando tuttavia che la vita del cristiano si manifesta

come uno tensione viva verso le mete piugrave alte della perfezione una sorta di

crescendo impetuoso un protendersi verso ciograve che le sta dinanzi

A questo punto lrsquoimpressione iniziale dellrsquoanalogia tra la complessa

struttura della Basilica di Santa Sofia a Costantinopoli e lrsquoarchitettonicitagrave del

pensiero del monaco appare a tutti gli effetti confermata Nella Basilica emerge

con chiarezza come la cupola rappresenti il cielo cosigrave come la parte inferiore

rappresenti la terra e il fatto che siano lrsquouna ldquoappoggiatardquo sullrsquoaltra indica

lrsquounione mistica fra lrsquoelemento sacro e quello profano La cupola decorata spinge

il cristiano a volgere lo sguardo verso lrsquoalto a contemplare la volta celeste e

quindi Dio quasi invitandolo ad intraprendere e proseguire un percorso di catarsi

e di fede Cosigrave come la struttura fisica della costruzione sembra dare accesso ad un

momento di comunione dellrsquouomo con il divino allo stesso modo le Quaestiones

ad Thalassium possono venire intese come la manus terrena del maestro

attraverso la quale egrave di fatto Dio stesso a guidare il credente indicandogli le

modalitagrave con cui lrsquoascesa deve essere realizzata

254

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in laquoLa Scuola Cattolicaraquo 84 (1956) pp 145-151

R DEVREESSE Le lettre drsquoAnastase lrsquoApocrisiaire sur la mort de S

Maxime le Confesseur et de ses compagnos drsquoexil Texte grec ineacutedit in

laquoAnalecta Bollandianaraquo 73 Brussels 1955 pp 5-16

N DUVAL Nouvelles recherches darcheacuteologie et deacutepigraphie chreacutetiennes

agrave Sufetula (Byzacegravene) in laquoMeacutelanges drsquoarcheacuteologie et drsquohistoireraquo 68

(1956) pp 247-298

W ELERT Theodor von Pharan und Theodor von Raithu in laquoTheologische

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K FRITZ s v Maximus Confessor in Evangelisches Kirchenlexikon

Kirchlich-theologisches Handwoumlrterbuch Goumlttingen 1958 col 1275

P GOUBERT Le successeurs de Justinien et le monophysisme in A

Grillmeier ndash H Bacht Das Konzil von Chalkedon Wuumlrzburg 1951-1954

voll I-III in partic II pp 179-192

F HALKIN Biblioteca hagiografica graeca Bruxelles 1957

F P HARTON Saint Maximus the Confessor in laquoChurch Quartely Reviewraquo

159 (1958) pp 204-210

K J HEFELE - H LECLERCQ Histoire des conciles Paris 1907-1952

F X SEPPELT Geschichte der Paumlpste von den Anfaumlngen bis zur Mitte des

zwanzigsten Jahrhunderts Band II Die Entfaltung der paumlpstlichen

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Machtstellung im fruumlhen Mittelalter von Gregor dem Grossen bis zur

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Dal 1950 al 1940

Biblioteca hagiografica latina antiquae et mediae aetatis ediderunt Socii

Bollandiani tomus alter Bruxelles 1949

P GALTIER La preacutemiere lettre du pape Honorius in laquoGregorianumraquo 29

(1948) pp 41-61

U MANUCCI Istituzioni di Patrologia Epoca post-niceana Roma 1950

Dal 1940 al 1900

F CAYREacute Preacutecis de patrologie histoire et doctrine des pegraveres et docteurs

de lrsquoEacuteglise vol II Paris-Tournai-Rome 1930

E CASPAR Die Lateransynode von 649 in laquoZeitschrift fuumlr

Kirchengeschichteraquo 51 Berlin 1932 pp 75-137

R DEVRESSE La vie de S Maxime le Confesseur et ses recensions in

laquoAnalecta Bollandianaraquo 46 (1928) pp 5-49

ID Le texte grec de lrsquoHypomnesticum de Theacuteodore Spoudeacutee Le supplice

lrsquoexil et la mort des victimes illustres du monotheacutelism in laquoAnalecta

Bollandianaraquo 53 (1935) pp 49-80

ID La fin ineacutedite drsquoune lettre de saint Maxime un baptecircme forceacute de Juifs

et de Samaritains agrave Carthage en 632 in laquoRevue des Sciences Religieusesraquo

17 (1937) pp 25-35

Geschichte des Papsstums von den Anfaumlngen bis zur Houmlhe der

Weltherrschaft zweiter Band Das Papsttum unter byzantinischer

Herrschaft Tuumlbingen 1933

V GRUMEL Notes drsquohistoire et de cronologie sur la vie de saint Maxime

le Confesseur in laquoEacutechos dOrientraquo 26 Paris 1927 pp 24-32

J D MANSI Sacrorum Conciliorum nova et amplissima collectio Parigi

1901-1927

P PEETERS Une vie grecque du Pape S Martin I in laquoAnalecta

Bollandianaraquo 51 Brussels 1933 pp 225-262

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des Monotheletenstreites in den Jahren 645-668 in laquoHistorisches

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Dal 2015 al 2010

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K C CRAWFORD ldquoReceptive Potencyrdquo in Ambigua ad Iohannem 20 of St

Maximus the Confessor in laquoStudia patristicaraquo 68 (2013) pp 313-324

F CRIcircŞMĂREANU laquoLiber asceticusraquo o lectură anagogică a Scripturii in

laquoClassica et Cristianaraquo 9 (2014) pp 57-83

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Oxford handbook of Maximus the Confessor Oxford 2015 pp 439-459

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Maximus the Confessor in The Oxford Handbook of Maximus the

Confessor ed P Allen and B Neil Oxford 2015 pp 19-83

E S MAINOLDI Le citazioni dei Padri orientali nelle opere di Giovanni

Scoto Nuove osservazioni sul metodo dellrsquoEriugena traduttore in

laquoOfficina degli studi medievaliraquo 52 (2014) pp 255-272

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Disputatio cum Pyrrho Attributed to Maximus the Confessor Th Press

2013 Byzantine Studies Conference Yale University New Haven CT 1-3

novembre 2013

Dal 2010 al 2000

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Epistulae 6 and 7 as a Context for the Ambigua ad Iohannem in laquoRevue

drsquohistoire eccleacutesiastiqueraquo 104 (2009) pp 5-15

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the Confessor Ph D ndash Dallas Theological Seminary 2002-2003

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Confessors Ambiguum 41 in laquoStudia Patristicaraquo Vol XLVIII (2010) pp

111-116

263

L M HARRINGTON Creation and natural contemplation in Maximus the

Confessors Ambiguum 1019 in Divine creation in ancient medieval and

early modern thought Leiden 2007 pp 191-212

B JANSSENS About some works by Maximus the Confessors in

Manuscripts Florentinus Bibl Med Laur Plut VII 35 and Sinaiticus gr

398 in laquoCodices manuscriptiraquo 4445 2003 pp 13-28

ID Does the combination of MaximusrsquoAmbigua ad Thomam and

Ambigua ad Iohannem go back to the Confessors himself in laquoSacris

erudiriraquo 42 (2003) pp 282-286

ID Franccedilois Combefis and the Edition of Maximus the Confessorrsquos

Complete Works in laquoAnalacta Bollandianaraquo 119 (2001) pp 357-362

J LEMPIRE Le calcul de la date de Paques dans les traiteacutes de S Maxime le

Confesseur et de Georges moine et precirctre in laquoByzantionraquo 77 (2007) pp

267-304

B MARKESINIS Les extraits de S Maxime le Confesseur transmis par le

Parisinus gr 854 (13e s) in laquoOrientalia Lovaniensia periodicaraquo vol 31

2005 pp 109-117

C MORESCHINI Lrsquoedizione inedita degli Ambigua ad Iohannem di

Massimo il Confessore ad opera di Francesco Combefis in laquoEditiones

principes delle opere dei Padri Greci e Latini Atti del Convegno di studi

della societagrave Internazionale per lo Studio del Medioevo Latino

(SISMEL)raquo Certosa del Galluzzo Firenze 24-25 ottobre 2003raquo Firenze

2006 pp 163-177

M RAPHAVA A fragment of Maximus the Confessorrsquos Quaestiones ad

Thalassium in old georgian manuscripts in Maximus the Confessor and

Georgia ed by T Mgaloblishvili and L Khoperia vol III London 2009

pp 87-100

B ROOSEN Epifanovich Revisited (Pseudo-) Maximi Confessoris

Opuscula varia a Critical Edition with Extensive Notes on Manuscript

Tradition and Authenticity Ph D Leuven 2001

N SAKVARELIDZE Understanding Some Terms in Maximus the

Confessorrsquos Expositio Orationis Dominicae and its Gelati Translation in

Maximus the Confessor and Georgia London 2009 pp 59-72

R F TAFT Is the liturgy described in the laquoMystagogia raquo of Maximus

Confessor Byzantine Palestinian or neither in laquoBollettino della Badia di

Grottaferrataraquo 3 (2010) pp 247-295

264

P VAN DEUN Deacuteveloppements reacutecents des recherches sur Maxime le

Confesseur (1998‐2009) in laquoSacris erudiriraquo vol 48 2009 pp 97-167

Dal 2000 al 1990

S GYSENS Les traductions latines du Liber asceticus (CPG 7692) de saint

Maxime le Confesseur in laquoAugustinianaraquo 46 (1996) pp 311-338

V KARAYIANNIS Maxime le Confesseur essence et eacutenergies de Dieu

Paris 1993

L KHOPERIA The old Georgian translations of Saint Maximus the

Confessors works in laquoAnnual of medieval studies at Central European

University Budapestraquo vol 6 (2000) pp 225-231

L PERRONE Sulla preistoria delle laquoquaestionesraquo nella letteratura

patristica Presupposti e sviluppi del genere letterario fino al IV sec in

laquoAnnali di storia dellrsquoesegesiraquo 8 (1991) pp 485-505

P VAN DEUN Maxime le Confesseur eacutetat de la question et bibliographie

exhaustive in laquoSacris erudiriraquo vol 38 19981999 pp 485-573

ID LrsquoUnionium definitiones attribueacute agrave Maxime le Confesseur eacutetude et

eacutedition du traiteacute in laquoRevue des Eacutetudes Byzantinesraquo 58 (2000) pp 123-

147

Dal 1990 a 1980

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Typologie anthropologique et typologie eacutecclesiale drsquoapregraves Qu Thal 60 et

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anciennesraquo 27 (1982) pp 13-25

J H DECLERK La tradition des Questiones et Dubia de S Maxime le

Confesseur in Maximus Confessor Actes du Symposium sur Maxime le

Confesseur Fribourg 2-5 septembre 1980 Fribourg 1982 pp 85-96

ID Les citations de S Maxime le Confesseur chez Paul de lrsquoEacutevergeacutetis in

laquoByzantionraquo 55 (1985) pp 91-117

ID Remarques sur la tradition du laquoPhysiologusraquo Grec in laquoByzantionraquo 51

(1981) pp 148-158

ID Un manuscript peu connu le laquoLondinensis Brit Libr Add 17472raquo in

laquoByzantionraquo 51 (1981) pp 484-501

265

E DEKKERS Maxime le Confesseur dans la Tradition Latine in After

Calcedon Studies in Theology and Church History Offered to Professor A

Van Roey for His Seventieth Birthday ed by C Laga J A Munitiz and L

Van Rompay Leuven 1985 pp 83-97

M GATTI Massimo il Confessore Saggio di bibliografia ragionata e

contributi per una ricostruzione scientifica del suo pensiero metafisico e

religioso Milano 1987

W LACKNER Zu Quellen und Datierung der Maximosvita in laquoAnalecta

Bollandianaraquo 85 (1985) pp 285-316

C LAGA Maximi Confessoris ad Thalassium Quaestio 64 Essai de

lecture in After Calcedon Studies in Theology and Church History

Offered to Professor A Van Roey for His Seventieth Birthday Leuven

1985 pp 203-215

N MADDEN The Commentary on the Pater Noster An Example of the

Structural Methodology of Maximus the Confessor in Maximus Confessor

Actes du Symposium sur Maxime le Cofesseur Fribourg 2-5 septembre

1980 Fribourg Suisse 1982 pp 147-155

T NIKOLAU Zur Identitaumlt des μακάριος γέρων in der Mystagogia von

Maximos dem Bekenner in laquoOrientalia Christiana Periodicaraquo 49 (1983)

pp 407-418

M PRATESI Filautia Piacere e dolore nella Questione 58 a Talassio di

Massimo il Confessore in laquoPrometheusraquo XIII1 (1987) alle pp 72-90

J SCHAMP Maxime le Confesseur et Photios Agrave propos drsquoune edition

reacutecente des Quaestions agrave Thalassius in laquoRevue Belge de Philologie et

drsquoHistoireraquo 60 (1982) pp 163-176

J STEAD The Church the Liturgy and the Soul of Man The laquoMystagogiaraquo

of St Maximus the Confessor Traslated with Historical Note and

Commentaries Maassachusetts 1982

J TOURAILLE Centuries sur lamour Centuries sur la theacuteologie et

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Dal 1980 al 1970

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ID Sprachliche Calques in einer lateinischen Uumlbersetzung aus dem 12

Jahrhundert (Cerbanus Liber Hecatontadum De Caritate Maximi

philosophi et monachi) in laquoActa Antiqua Academiae Scientiarum

Hungaricaeraquo 23 (1974) pp 233-238

ID Uumlbersetzungsfehler in Cerbanusrsquolateinischer Version von Johannes

Damascenus und Maximus Confessor in laquoPhilologusraquo 115 (1971) pp 32-

45

I H DALMAIS Mystegravere liturgique et divinization dans la Mystagogie de

Saint Maxime le Confesseur in Epectasis Meacutelanges Patristiques offerts

au Cardinal J Danieacutelou Paris 1972 pp 55-62

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Conference on Patristic Studies Held in Oxford 1971 Part II Classica et

Hellenica Theologica Liturgica Ascetica ed by E A Livingstone

Berlin 1975 143-153

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OrsquoMeara and L Bierler Dublin 1973 pp 78-88

M ROUCHEacute Byzantine Philosophical Texts of the Seventh Century in

laquoJahrbuch der oumlsterreichischen Byzantinistikraquo 23 (1974) pp 61-76

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Dal 1970 al 1960

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Maxime le Confesseur in Papers Presented to the Fifth International

Conference on Patristic Studies Held in Oxford 1967 Part I Ediotiones

Critica Philologica Biblica Historica Liturgica et Ascetica ed by F L

Cross Berlin 1970 pp 323-327

ID Lrsquoanaphore dans la spiritualiteacute liturgique de Byzance Le teacutemoignage

des Commentaires mystagogiques du VII au XV siegravecle in Eucharisties

dOrient et dOccident Semaine liturgique de lrsquoInstitut Saint-Serge II

Paris 1970 pp 241-263

267

ID Les commentaires byzantins de la Divine Liturgie du VII au XV siegravecle

Paris 1966

P CANART La deuxiegraveme lettre agrave Thomas de S Maxime le Confesseur in

laquoByzantionraquo 34 (1964) pp 415-445

M CANDAL La gracia increada del laquoLiber Ambiguoruumraquo de San

Maacuteximo in laquoOrientalia Christiana Periodicaraquo 27 (1961) pp 131-149

M CAPPUYNS Glose ineacutedite de Jean Scot sur un passage de Maxime e

Jean Scot Eacuterigegravene et les laquoScholiaeraquo de Maxime le Confesseur in

laquoRecherches de Theacuteologie ancienne et meacutedieacutevaleraquo 31 (1964) pp 320-324

A CERESA-GASTALDO Nel XIII centenario della morte di San Massimo il

Confessore in laquoBolletino della Badia Greca di Grottaferrataraquo N S 16

(1962) pp 3-8

I M DALMAIS Place de la laquoMystagogieraquo de saint Maximele Confesseur

dans la theacuteologie liturgique Byzantine in Papers Presented to the Third

International Conference on Patristic Studies Held at Christ Church

Oxford 1959 Part III Liturgica Monastica et Ascetica Philosophica ed

By F L Cross Berlin 1962 pp 277-283

P MEYVAERT The Exegetical Treatises of Peter Deacon and Eiugenarsquos

Latin Rendering of the laquoad Thalassiumraquo of Maximus the Confessor in

laquoSacris Erudiriraquo 14 (1963) pp 130-148

U RIEDINGER Die laquoQuaestiones et dubiaraquo (Erotapokriseis) des Maximos

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neugriechische Jahrbuumlcherraquo 90 1966 pp 260-276

Dal 1960 al 1950

A CESERA-GASTALDO Die Uumlberlieferung der Κεϕάλαια περὶ ἀγάπης von

Maximus Confessor auf Grund einiger alten Athoshandschriften in

laquoOrientalia Christiana Periodicaraquo 23 (1957) pp 145-158

A CESERA-GASTALDO Nuove ricerche sulla tradizione manoscritta dei

Κεϕάλαια περὶ ἀγάπης di S Massimo il Confessore in Akten des XI

Internationalen Byzantinisten-kongresses Muumlnchen 1958 Muumlnchen 1960

pp 72-77

A CESERA-GASTALDO Il Codice Vaticano Palatino Gr 49 (fine IX

secolo) contenente i laquoCapitoli sulla caritagraveraquo di S Massimo il Confessore in

Studi in onore di A Calderini e R Paribeni Milano 1956 pp 403-414

268

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ID Un traiteacute de theologie contemplative Le Commentaire du Pater de S

Maxime le Confesseur in laquoRevue dAsceacutetique et de Mystiqueraquo 29 (1953)

pp 123-159

C GIANNELLI Una laquoeditio maiorraquo delle laquoQuaestiones et dubiaraquo di S

Massimo il Confessore in Πεπραγμένα τοῦ θrsquoΔιεθνοῦς Βυζαντινολογικοῦ

Συνεδρίου Athenai 1956 pp 100-111

G MAHIEU Travaux preacuteparatoires agrave une eacutedition critique des oeuvres de

S Maxime le Confesseur Louvain 1957

P SHERWOOD An annotated date-list of works of Maximus the Confessor

Roma 1952

ID Exposition and use of Scripture in St Maximus as manifest in the

laquoQuaestiones ad Thalassiumraquo in laquoOrentalia Christiana Periodicaraquo 34

(1958) pp 202-207

ID The Earlier Ambigua of Saint Maximus the Confessor and His

Refutation of Origenism Roma 1955

W VOLKER Der Einfluss des Pseudo-Dionysius Areopagita auf Maximus

Confessor in A Stohr Universitas vol I Mainz 1960 pp 243-254

E VON IVAacuteNKA Der philosophische Ertrag der Auseinandersetzung

Maximos des Bekenners mit dem Origenisumus in laquoJahrbuch der

Oumlsterreichischen Byzantinischen Gesellschaftraquo 8 (1958) pp 23-49

Dal 1950 al 1900

H U VON BALTHASAR Die laquoGnostischen Centurienraquo des Maximus

Confessor Freiburg im Breisgau 1941

ID Das Scholienwerk des Johannes von Skythopolis in laquoScholastikraquo 15

(1940) pp 16-38

G BARDY La litteacuterature patristique des laquoquaestiones et responsionesraquo sur

lrsquoEacutecriture Sainte in laquoRevue Bibliqueraquo 41 (1932) p 210-236 p 341-369

p515-537

ID La Litteacuterature patristique des laquoQuaestiones et responsionesraquo sur

lrsquoEacutecriture Sainte (Suite et fin) in laquoRevue bibliqueraquo 42 (1933) pp 328-352

M T DISDIER Une oeuvre douteuse de saint Maxime le Confesseur Les

cinq Centuries Theacuteologiques in laquoEacutechos drsquoOrientraquo 30 (1931) pp 160-178

269

Doctrina Patrum de Incarnatione Verbi Ein griechisches Florilegium aus

der Wende des siebenten und achten Jahrhunderts zum ersten Male

vollstaumlndig herausgegeben und untersucht von F Diekamp Muumlnster in

Westfalen 1907

S L EPIFANOVIČ Materialy k izučeniju žizni I tvorenij prep Maksima

Ispovednika Kiev 1917

M GARBAS Des heiligen Maximus Confessor Buch vom geistlichen Leben

(Liber asceticus) Breslau 1925

M LOT-BORODINE Mystagogie de Saint Maxime in laquoIreacutekonraquo 13 (1936)

pp 466-472 pp 595-597 pp717-720

ID Mystagogie de Saint Maxime in laquoIreacutekonraquo 14 (1937) pp 66-69182-

185 282-284 444-448

ID Mystagogie de Saint Maxime in laquoIreacutekonraquo 15 (1938) pp 71-74 185-

186 276-278 390-391 488-492

S PEacuteTRIDEgraveS Traiteacutes liturgiques de saint Maxime et de saint Germain

traduits par Anastase le bibliotheacutecaire in laquoRevue de lOrient chreacutetienraquo 10

(1905) pp 289-313 e pp 350-364

G ROCHEFORT Une anthologie grecque du XI siegravecle le laquoParisinus Suppl

Grraquo 690 in laquoScriptoriumraquo 4 (1950) pp 3-17

P SHERWOOD Notes on Maximus the Confessor in laquoThe American

Benedectine Reviewraquo 1 (1950) pp 347-356

F SKUTELLA Ein Handschriften zu Maximus Confessor in laquoByzantinische

Zeitschriftraquo 28 (1928) p 67

W SOPPA Die Diversa capita unter den Schriften des heiligen Maximus

Confessor in deutscher Bearbeitung und quellenkritischer Beleuchtung

Dresden 1922

M VILLER La Spiritualiteacute des premiers sieacutecles chreacutetiens Paris 1930

ID Aux sources de la spiritualitagrave de S Maxime Les oeuvres dEvagre le

Pontique in laquoRevue dAsceacutetique et de Mystiqueraquo 11 (1930) pp 156-184

pp 239-268

270

- Traduzioni moderne delle opere di Massimo il Confessore

In lingua inglese

The Ascetic Life The Four Centuries on Charity introduction translation

and notes by P Sherwood London 1955

The Church the Liturgy and the Soul of Man The laquoMystagogiaraquo of St

Maximus the Confessor traslated with historical Note and Commentaries

by J Stead Maassachusetts 1982

Ambigua to Thomas Second Letter to Thomas introduction translation

and notes by J Lollar Turhout 2010

Questions and Doubts translation by D D Prassas Dekalb 2010

On Difficulties in the Church Fathers The Ambigua vol I ndash II ed and

trasl N Costans Harvard 2014

In lingua francese

Saint Maxime le Confesseur Le Mystegravere du Salut textes traduit et

preacutesenteacutes par A Argyriou avec une introduction de I H Dalmais Namur

1964

Opuscules theacuteologiques et poleacutemiques introduction par J C Larchet

traduction et notes par E Ponsoye Paris 1998

Saint Maxime le Confesseur Letters introduction par J C Larchet et

traduction par E Ponsoye Paris 1998

Centuries sur la chariteacute introduction et notes par J Pegon Paris 2006

Questions agrave Thalassios 1- 40 introduction et notes par J C Larchet

traduction par F Vinel Paris 2010

Questions agrave Thalassios 41-55 introduction et notes par J C Larchet

traduction par F Vinel Paris 2012

In lingua italiana

La Mistagogia ed altri scritti a cura di R Cantarella Firenze 1931

Il libro ascetico traduzione dal greco e introduzione a cura di M Dal Pra

Milano 1944

271

Capitoli sulla caritagrave Editi criticamente con introduzione versione e note a

cura di A Ceresa-Gastaldo Roma 1963

Il Dio-Uomo Duecento pensieri sulla conoscenza di Dio e

sullrsquoincarnazione di Cristo introduzione traduzione e note di A Ceresa-

Gastaldo Milano 1980

Meditazioni sullrsquoagonia di Gesugrave traduzione introduzione e note a cura di

A Ceresa-Gastaldo Roma 1985

Umanitagrave e divinitagrave di Cristo traduzione introduzione e note a cura di A

Ceresa-Gastaldo Roma 1990

Ambigua Problemi metafisici e teologici su testi di Gregorio di Nazianzo

e Dionigi Areopagita a cura di C Moreschini Milano 2003

Opuscoli teologici e polemici a cura di B De Angelis Bologna 2007

In lingua spagnola

Dibalogo ascbetico Centurias sobre la caridad Interpretatcibon del

Padre Nuestro introduccibon traduccibon y notas de P Argbarate

Madrid 1997

- Studi sugli aspetti speculativi di Massimo il Confessore

Dal 2015 al 2010

E AYROULET De lrsquoimage agrave lrsquoimage Reacuteflexions sur un concept clef de la

doctrine de la divinization de Saint Maxime le Confesseur Roma 2013

M BELDA La preghiera continua secondo san Massimo il Confessore in

laquoAnnales Theologiciraquo 26 (2012) pp 305-322

P M BLOWERS Exegesis of Scripture in The Oxford Handbook of

Maximus the Confessor Oxford 2015 pp 253-272

V CVETKOVIC Essay Predeterminations and Providence in Dionysius and

Maximus the Confessor in Dionysius the Areopagite between orthodoxy

and heresy ed by F Ivanovic Cambridge 2011 pp 135-156

V CVETKOVIC Toward the philosophy of creation Maximus the

Confessor in laquoFilozofija I Društvoraquo 22 (2011) pp 127-155

J GAVIN La laquofede nudaraquo e il laquoRegnoraquo di Dio La ragione la fede e la

divinizzazione dellrsquouomo secondo Massimo il Confessore in The Medieval

272

Paradigm Religious Thought and Philosophy Turnhout 2012 pp 209-

219

J C LARCHET Hypostase personne et individu selon saint Maxime le

Confesseur in laquoRevue drsquohistoire eccleacutesiastiqueraquo 109 (2014) pp 35-63

ID Personne et nature La Triniteacute- Le Christ- Lrsquohomme Contributions

aux dialogues interorthodoxe et interchreacutetien contemporains Paris 2011

F LAURITZEN Pagan Energies in Maximus the Confessor the Influence of

Proclus on ad Thomam 5 in laquoGreek Roman and Byzantine studiesraquo 52

(2012) pp 226-239

J LOLLAR To see into life of things the contemplation of nature in

Maximus the Confessor and his predecessors Turnhout 2013

A PAPANIKOLAOU Learning How to Love Saint Maximus on Virtue in

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