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LA FARNIA Farnia è il nome del quercus robur, l’albero della quercia. In realtà è un crittogramma che sta per farina o, in spagnolo, harina. Nella mappa crittata l’Altopiano delle Rocche è la ruota a cinque bracci del mulino dove la farina viene macinata, cioè dove Yoshua viene macinato. La ruota del mulino <<harina>> cioè <<ha Reina>> rinchiusa in farnia o in arnia, cioè nella cella sotterranea dove giace nel sepolcro. La farnia, farina o harina è il Quercus Robur, cioè la Quercia di Rovere, la Robur Marsorum, evirato e trasformato in Maria Reina (Maria Regina). Egli è da secoli tronco immobile nel sepolcro o detto con espressione colorita egli è Gesù gesso ingessato nel gesso, cioè immobilizzato nel “cesso”sotterraneo (il cosiddetto antro d’oco). Per tale motivo nel linguaggio dei Massoni viene appellato Tronco della Vedova: tronco perché immobile nel sepolcro, vedova perché tutti coloro che lo conoscono in vita prima o poi muoiono, lasciandolo “vedova”.

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LA FARNIA

Farnia è il nome del quercus robur, l’albero della quercia.

In realtà è un crittogramma che sta per farina o, in spagnolo, harina.

Nella mappa crittata l’Altopiano delle Rocche è la ruota a cinque bracci del mulino dove la farina

viene macinata, cioè dove Yoshua viene macinato.

La ruota del mulino <<harina>> cioè <<ha Reina>> rinchiusa in farnia o in arnia, cioè nella cella

sotterranea dove giace nel sepolcro.

La farnia, farina o harina è il Quercus Robur, cioè la Quercia di Rovere, la Robur Marsorum,

evirato e trasformato in Maria Reina (Maria Regina).

Egli è da secoli tronco immobile nel sepolcro o detto con espressione colorita egli è Gesù gesso

ingessato nel gesso, cioè immobilizzato nel “cesso”sotterraneo (il cosiddetto antro d’oco).

Per tale motivo nel linguaggio dei Massoni viene appellato Tronco della Vedova: tronco perché

immobile nel sepolcro, vedova perché tutti coloro che lo conoscono in vita prima o poi muoiono,

lasciandolo “vedova”.

Viene chiamato farnus anche perché nel termine latino si nasconde quello greco ἀρνός1, agnello:

sarebbe l’Agnus Dei o Agnello di Dio.

Per usare un’altra allegoria egli è la ghianda della quercia nel fagus o fagutal2, cioè nello stomaco

della cagna-maiale3, ingoiata dalla bocca a Rocca Cagna (Rocca di Cambio) e finita nello stomaco

a Rocca di Mezzo.

La bocca è la farnia nel senso di fornia, fornax, fornus o furnus4.

La parola farnia si ritrova nel toponimo Farindola, paese in provincia di Pescara.

Anche Farindola è un crittogramma composto da farnia + Ovindoli o da farina + Ovindoli.

1 Dal vocabolo greco deriva il nome del fiume Arno di Firenze.Il toponimo Firenze, anticamente Florentia, era un’allusione coperta al Fiore, cioè all’Altopiano delle Rocche che, vistodall’alto, appare essere un Fiore a cinque petali.2 Il fagus è lo stomaco dove s’immette l’esofago immaginario, ma è al tempo stesso il faggio ed il fagiolo.Nel linguaggio crittato è anche il rene dove è tenuto nascosto il rehèn, cioè Re Henrico, Re Enri o I.N.R.I..Fagus significa anche “fa gutas”, locuzione con cui si allude alle “gocce” che colano sullo zombie ed alle gocce diacqua e sangue che fuoriescono dalle sue ferite tuttavia aperte.3 Pig deriva da Porcus Pork Bork Bog e Hog Big Pig.Da big e pig deriva bige, bicce, bitch, per cui dire Pig-Bitch (Maiale-Cagna) e Big-Bitch (Grande Cagna) è la stessacosa.4

Nella religione dei Romani Fornax è la Dea dei Forni.L’epiteto sarcastico si riferisce a Yoshua, in principio fornaio dell’olocausto degli ebrei, in seguito alla suacrocefissione Gesù di Nazareth e fornace degli escrementi.Nell’antico Egitto la Dea dei Forni era il Faraone e la Piramide di Keope.Fornax deriva da farro, in latino far, farris, un tipo di frumento con il quale si panificava (pane di farro).Il far era il fuoco o faro o falò ed era al tempo stesso la spelta, cioè la vittima dell’olocausto abbrustolita o ridotta infarina.Nella lingua farsi fornax sarebbe farnaz, sia nel senso di fornace sia nel senso di Faro Naso o Faro Naz(i).

Per Ovindoli bisogna intendere la zona che ricomprende da una parte Campo Felice e dall’altra

Rocca di Cambio e Terranera, perché tale zona ha la forma delle due uova (ovindoli o gònadi) del

fallo inalberato fino al vero e proprio paese di Ovindoli ed oltre, fino a toccare Celano.

Il toponimo Celano significa cèlano:

1) [u]cello in ano;

2) [u]cello in vagina (Rovere) e [u]cello in utero (Rocca di Mezzo);

3) ave in utero;

4) avello o avellino o uccellino5 in utero;

5) cielo o heaven o haven in utero;

6) ave maria in utero;

7) ape in utero (aper, caper, cape).

Ma dato che il fagotto, cioè Gesù Bambino che (ri)nasce è nel sacco, cioè in utero, bisogna

immaginare di girare il fallo posizionando le gònadi, cioè Ovindoli, nella Marsica e l’asta sulla

vagina di Rovere ruotata prima verso Ovindoli e poi verso Rocca di Mezzo (utero).

Gesù Bambino, chiamato anche l’Infante o l’Infanta, nasce per parto cesareo direttamente a Rocca

di Mezzo e non dalla vagina di Rovere.

Egli infatti è Partigiano (Parto di Giano) e Amico di Caesar e dell’Impero Romano ma nemico

degli ebrei ai quali è stato dato in pegno come loro Ostia Eterna.

5 Nel gergo locale Uccellino è Cardellino, voce che significa Cartellino di Gesù, quello che secondo la tradizioneevangelica fu appeso alla croce con la scritta I.N.R.I..In un paese in provincia di Teramo è chiamato Cellino Attanasio, cioè Uccellino ἀθάνατος, che non muore.

Come tale è ospitato nel Palatium del Caput Mundi, cioè nel Campidoglio, Capitolium o Caput

Ileòn, cioè nell’ìleo Rocca di Mezzo Capitale (Fagutàl), dove egli è stato ricacciato –

nell’allegoria immaginifica – attraverso l’ilo dell’esofago della Cagna, la cui testa coincide con

Rocca di Cambio6.

Ileòn significa Il Leone Italiano (I – Leòn) ora Troione degli Ebrei (Ίλιον, Īlium o Īlĭŏn o Troia)7.

Rocca di Mezzo è, in realtà, la capitale ombra dell’intero popolo ebraico diffuso in tutto il mondo

ed il suo alias è Washington e, in particolare, la Casa Bianca.

Dato che il fallo può essere immaginariamente ruotato all’interno del cerchio di 360° rispetto a

quella che è la sua posizione naturale8, quasi fosse l’ago di una bussola, è interessante riflettere sulla

rotazione in direzione di Pettorano sul Gizio.

Lungo questa direttrice si trovano le Piramidi di Giza, dalle quali trae il nome il paese sulmonese.

Pettorano sul Gizio significa che lungo la traiettoria che da Giza conduce a Genova,

sull’Altopiano delle Rocche, si trova il sepolcro di Geova o Javè o Adonai.

Il toponimo scritto in simboli sarebbe rano cioè l’ano cioè 9

La traiettoria che passa per Pettorano passa anche per Sibari, in Basilicata, prima di attraversare il

Mar Ionio e di giungere a Giza.

Anche il nome Sibari è un crittogramma.

Deve essere letto come Cibari, perché la forma della costa del Golfo di Taranto è quella di una

grande C

6 L’ilo è un orifizio. In anatomia l’ilo è l’orificio attraverso cui i vasi, nervi ed altre formazioni penetrano in un organo:ilo epatico, ilo polmonare” (dizionario Zingarelli). Anche l’ano è un ilo.7 Il Leone, assurto anche a simbolo dell’intera nazione (cripto ebrea) spagnola (Leòn), oltre al significato di OstiaEterna e Capro Espiatorio, rappresenta anche l’immagine vivente di ciò che dovrà succedere ai nemici plurisecolaridegli ebrei (l’agognata vendetta).8 Lungo la traiettoria indicata dal fallo che attraversa la Marsica, si perviene, oltre il Mar Mediterraneo, in una secondaMarsica, quella di Marsa El Brega in Libya.9 Scritto così, Pettorano può essere letto anche come Marano, paese non distante da Torano e Sant’Anatolia, Marana,toponimo di una frazione di Montereale, e Marano, cittadina vicino Napoli, nonché in latino come Marruvium (SanBenedetto dei Marsi).Congiungendo con una linea ideale Marano e i due paesi contermini, Torano e Sant’Anatolia, si ottiene un triangoloche indica verso Rovere, il cui antico abitato è a forma di triangolo.Da Rovere per le ragioni spiegate diffusamente nel corso della ricerca si torna poi a Rocca di Mezzo, dove dovrebbeessere nascosto il Corpo “vivente” di Marana, cioè del Marrano dell’Anatolia, il Santo Anatolico trasfigurato inSanta Anatolia.E’ detto anche Marano di Napoli perché era uno di Nablus ed è ora tuttora vivente iN Ablus ossia in Abruzzo.Egli è Il Marrano cioè colui che “amarraba” gli ebrei (amarrados o marranos) ed è l’Anasim, cioè l’A-Nazi-M.

Cibari è un acrostico che può essere interpretato come forma passiva del verbo cĭbo, cĭbas, cibavi,

cibatum, cĭbāre cioè “essere nutrito, essere alimentato” ed essere riferito al Cibus, cioè al Capro

Espiatorio o Ostia Eterna10, ancora vivo in Bara: sarebbe, per usare un toponimo abruzzese, Santa

Maria Imbaro.

La Bara, cioè il sepolcro, è in X Bari, cioè sull’Altopiano delle Rocche che, visto dall’alto secondo

una determinata angolazione, sembra una grande X.

10 Il chivo nella lingua spagnola è la “cría de la cabra desde que deja de mamar hasta que tiene edad de procrear”,mentre il chivo espiatorio è la stessa capretta (crìa) presa come vittima sacrificale.Gesù di Nazareth, aborrito dagli ebrei, per aver preso parte nella distruzione del popolo di Israele, è il Capro Espiatoriodi quest’ultimo, colui che deve scontare l’infinito dolore dello shoa, in attesa della vendetta ebraica.

La X dell’Altopiano trova corrispondenza in una X immaginaria formata dall’incrocio di due

diagonali che congiungono Sibari-Mirto a Bari e Sapri a Brindisi, intersecandosi su Bernalda.

La linea che passa attraverso le due X, toccando Pettorano sul Gizio, congiunge Genova a Giza.

Il significato delle località agli estremi della X è il seguente:

- Sapri deve essere letto come Capri si riferisce a Yoshua la Capra;

- Mirto è il simbolo della Vittoria, cioè della sconfitta per Yoshua11;

- Brindisi significa brindisi alla Vittoria del popolo ebreo;

- Bernalda è lo stesso Yoshua evirato con la “berna” ed in “caberna” (caverna).

La due lettere, la X dell’Altopiano e la C del Golfo di Taranto, danno la sigla XC, cioè la sigla di

Christus, considerando la C come una lettera Sigma finale.

<<ICXC è un acronimo ottenuto dalla prima ed ultima lettera delle due parole Gesù e Cristo, scritte secondo l'alfabeto

greco (ΙΗΣΟΥΣ ΧΡΙΣΤΟΣ -si noti che la lettera finale sigma viene scritta nella forma lunata che ricorda la lettera latina

C). Compare molto spesso sulle icone ortodosse, dove il monogramma può essere diviso: "IC" nella parte sinistra

dell'immagine e "XC" nella parte destra. Il tratto orizzontale solitamente sovrascritto alle lettere è un segno paleografico

per indicare un'abbreviazione>>. (Wikipedia, voce Cristogramma)

Ricombinando ICXC si ottiene IXXX, sigla che rappresenta le tre Piramidi di Giza ed una

Colonna, cioè lo Zed.

La I, però, è al tempo stesso l’iniziale di Italia e il simbolo della Colonia e del suo Colonnello, cioè

dell’Altopiano delle Rocche e di Ioshua (Io shoa di Gerusalemme), il cui sepolcro è ivi custodito tra

i criptoebrei (Ivy è la foglia d’edera cioè la forma dell’Altopiano visto dall’altro).

Jeova, Javè o Iawè è per la “nazione ebraica” il petorano o il peto/orina o, per usare un altro

toponimo locale, la Petogna, cioè il destinatario dei peti: gesù nel cesso (gesù in gesso).

A parte il significato di indicazione mappale, il crittogramma Cibari sta a significare che i Baresi o

Apuli o Iapigi o Messapici, vale a dire il Popolo del Messia, erano stati capri espiatori, cioè “cibati”

a Giza, vittime dell’incubo della cuba della croce del barile.

Il toponimo Sibari in greco era Συβαρις può essere interpretato come:

- Sub aris sotto le ali dell’Aquila (Altopiano) c’è Alis o Ares;

- Mu baris (la) Mucca in bara (in arabo Makkah Mukarrama);

- Sirabus (il) Serpente Arabus ($) o Sire Arabus o Sire Abusus o Sirius Arabus Abusus.

11 Il mirto, in latino myrtus e murtus, è, così come l’alloro, una pianta che nel mondo greco-romano simboleggiava lavittoria.In realtà il mirtillo aveva il significato recondito di martello (martillo) e di martirio.Il martello T, in latino martillus, rappresenta al tempo stesso la croce, il chiodo e lo stesso martello del MalleusMaleficarum praticato in passato sugli ebrei e per vendetta praticato da costoro sul Corpo di Yoshua.Mirto è frazione di Crosia, in provincia di Cosenza, centro così appellato per la storia di Creusa e di Enea.Gli fu dato tale nome per celebrare la vittoria, seppure temporanea, degli ebrei sulla discendenza di Enea.Afrodite Era Atena.

Il Serpente arabo, soprannominato Scoccia, il presunto artefice del sacco di Gerusalemme, è

custodito in saccoccia, cioè nel sacco uterino di Rocca di Mezzo12, da dove inspiegabilmente

rinasce quasi fosse un bambino che esce dal ventre materno.

Per tale motivo è detto Gesù Bambino.

Tra i tanti soprannomi datigli vi è Bernalda perché, a seguito di evirazione, è diventato Donna e

Madonna con la “berna”13, cioè Domina degli Ebrei (Madonna sarebbe Mea Domina).

Alda perché Donna nell’Alto dei Cieli (nome in codice dell’Altopiano) e perché alta di statura.

La sua immagine è rimasta impressa in una delle tante lenzuola di lino usate nel corso dei secoli

passati per coprire il suo enorme Corpo, sanguinante ed ancora realmente vivente: la Sacra

Sindone.

Il miracolo del sangue misto ad acqua che ancora oggi miracolosamente fuoriesce dalle sue ferite è

velatamente celebrato nell’Eucaristia della Messa Cattolica, durante la quale il Corpus Christi è

offerto ai cristiani, fedeli dello shoa, sotto forma di ostia candida, affinché lo mangino.

Per gli ebrei ciò significa vendetta sui cristiani, costretti a mangiare simbolicamente uno dei loro più

feroci persecutori nel corso della storia di Israele.

12 Non a caso gli abitanti di Rocca di Mezzo sono chiamati dagli abitanti dei paesi vicini saccoccioni.13 Berna significa caverna ed è una metafora della vagina che ha preso il posto dei genitali maschili.

Eucaristia significa: “Io ero il Buon Pastore che si prendeva cura degli ebrei sacrificandoli e

sbranandoli”.

Sull’Altopiano delle Rocche La Berna è il colle di Rovere, a forma di vulva, con il suo antico

abitato triangolare14.

Il triangolo deve essere immaginato come la punta di una freccia che ruota di un angolo giro.

Ciò significa che Yoshua di Rovere, trasformato in Donna con Berna, rappresentava tutti i popoli

italici nemici degli ebrei.

La Caberna o Caverna con Caperna dovrebbe essere ubicata sotto Rocca di Mezzo.

Caperna significa Caper, il Capo, Cristo–Aper, Cristo–Afer è il perno o la pierna della ruota

immobile del Mulino (la Ruota del Mulino è l’Altopiano visto dall’alto J).

Da Caberna o Caperna trasse il nome Porta Capena in Roma, che sarebbe l’equivalente di

Lucerna.

Caperna nell’antico Israele era Cafarnao: significava casa del forno e dell’inferno.

In ebraico era Kefar Nahum che significa letteralmente Villaggio di Nahum, cioè Villaggio della

Nave e del αός, ossia del Tempio Ebreo.

La Nave è il N-avello (Navelli), cioè l’avello del Nazi o Nazareno di Nazareth in ave.

L’Ave è l’Aquila: ave è l’ablativo del latino avis, uccello, conservato identico nello spagnolo ave.

Il personaggio è detto Avellino o Uccellino o Cardellino (per il Cartellino INRI).

La Nave è Rovere: la prora è l’abitato a forma triangolare che va immaginata rivolta in direzione di

Rocca di Mezzo, dove dovrebbe essere “accoppato” Cardellino.

La Nave, infatti, rappresentata dal colle di Rovere è capovolta quasi fosse una kippah ebraica.

Tale particolare significa che Yoshua di Rovere (Villaggio di Nahum), amico dei Romani,

sconfitto , è “accoppato” sotto Rocca di Mezzo cripto ebrea (si potrebbe dire è akkippato cioè

accappato).

Rocca di Mezzo (AQ) Kippah Rovere (fraz. Rocca di Mezzo)

14 Di qui ha preso il nome Berna, una delle principali città svizzere.Lucerna significa che esiste una luce o lucernaio per accedere alla caverna dove si trova il Corpo di Cristo.Zurigo o Zurich significa che Enrico o Erich, cioè INRI, era murigo e surigo, nonché zucco.

Il toponimo Marano proviene dallo spagnolo marrano equivalente all’ebraico anusim.

Significa cripto ebreo vittima della marra o amarrado, mentre anusim significa anus imus ovvero

in anum ovvero proveniente dal Naso (anasim o anazim), cioè dalla Piramide, ovvero

spregiativamente “annusatore dell’anus, delle nuces e della suna”, cioè dell’assogna (l’assogna o la

sogna è il grasso o lardo strutto del maiale).

Pettorano scritto nella seconda forma rano diventa l’ano cioè Milano, in ebraico Brit’

Milà, nome che ricorda la circoncisione praticata gli ebrei durante la loro schiavitù.

La circoncisione, che oggi consiste in un’incisione simbolica del pene, durante la schiavitù era

l’evirazione, unita ad altre sevizie, che culminavano nell’incaprettamento (il segno circolare della

circoncisione rappresenta il taglio del pene e il cappio che stringe il collo).

La sigla Brit’ Milà può essere interpretata come Briton Rito Mλη Ano: è il Rito di Pietro o Rito

Arbit del Rabbit (il rito dell’Arabo Arbitro che uccide il Coniglio Ebreo).

La parola Briton o Breton (da cui deriva il nome degli abitanti della Gran Bretagna) significa

Pietrone, cioè Grande Pietra (dal latino petra, spagnolo pedra) ed è una delle definizioni crittate

della Piramide Egizia: veniva chiamata anche Petra e Pietro era il Faraone Prieto.

Milà (da cui deriva il toponimo Milano) è in greco la μύλη, cioè la mola.

La sigla può essere interpretata anche in altre maniere:

- Briton Ali M: Pietrone (Keope).

- Briton Mali: Pietrone Mali, cioè rito dei pomi, dal latino malum, -i.

- Briton Milano o Briton Medio l’Ano: pietrone nell’ano, uno degli atti del rito sadico.

- Briton M ano: Pietrone e le cinque dita della Mano ossia il rito dell’Uomo-Pentalfa

Fiammeggiante o dell’U-mano/Woman.

- Brit 000 (1.000): bright migliaia e bright mille Watt.

- Briton M ila o ilea: rito del Brit’ Milà o dei Mali o di Me-Ilia o Me–I-Lea (Rito della Mela di

Adamo ed Eva).

Leggendo la sigla al contrario, aliM tyrb, si ha:

- Alì M Tyrb: ali tur (olocausto, perché tur, turis è l’incensum cioè l’incendium presso la Turris,

ricordato dal turibŭlum cristiano);

- Ali M Tyber: ali tuber (è il sacrificio con l’impiego delle radiazioni).

- Ali M Tibar: ali rabit o arbit (è il sacrificio del Maestro Rabbi che uccide il Rabbit).

Esiste un’altra sigla analoga a quella precedente cioè B'nai B'rith:

- Briton Nike A Briton Rito (Rito della Vittoria o di Alì , νίκη).

- Briton Penai cioè Poeni/Poenates/Di Penates Ritus o Rito Punico: « postquam avem aspexit in

templo Anchisa, sacra in mensa Penatium ordine ponuntur; immolabat auream victimam

pulchram» (Gneo Nevio, Bellum Poenicum fragmenta lib. I,1).

La voce ebraica B’nai deriva dal greco e, più precisamente, dalla radice , che si ritrova

nel numerale (sscr. panca), nel verbo πίνω, nel latino penis, nell’inglese pin e nell’italiano

spina, tutti termini attinenti all’orgia sanguinaria culminante nell’evirazione della vittima.

Il termine greco πέος, εος, τό, che significa pene, membro virile, è in realtà un’invenzione

linguistica che dissimula la pratica dell’evirazione delle vittime ebree, come desumibile dalla caduta

della .

Il πέος è un ς15 senza o senza ἐνέ[ργεια] o, in altri termini, è un uomo senza pene.

Nella lingua inglese il concetto è transitato nella parola sin, peccato, colpa, riconducibile al latino

sine ed all’ebraico sinai.

La preposizione latina sine nella lingua spagnola è diventata sin.

In Italia l’antichissima pratica dionisiaca è ricordata dal nome alla città di Siena, toponimo

appartenuto già ad un’antica città egizia, Sina o Sinai.

Sin o SN significa sine ene ( o n) e quindi sine pene o sine ς (penos), ma significa anche

TEN-SION16.

Infatti, dato che in greco il numero cinque è (pente)17 e in latino è quinquem, scritto V, si ha

il seguente schema:

5 10PEN TEN 10 + 5V X Tension XV

Il numero dieci è TEN perchè significa TEN-SION elettrica la cui sigla è ZEN, abbreviazione di

Z ν[έργεια]

15 Il raro vocabolo greco ς corrisponde al penis latino (come divinità fallica è Βίκτωρ ς o Πα̣νος o ancheΧρῆστος, cioè Cristo nell’accezione recondita di Castrator o Crastator).Nell’antica Grecia ς equivaleva al latino Poenus, cioè Fenicio.Una sua variante è πόνος, che significa pena, sofferenza, afflizione, fatica.In ogni caso dalla radice pen- deriva penis e penetrare, nonché una serie di altri vocaboli che sottendono il concetto dipenetrazione: pin, pino, penna etc., mentre dalla radice pon- deriva pono, -is, posui, positum, ponere.16 TEN-SION significa tensione elettrica sulle vittime distese sull’altare per i sacrifici.X Sion è la Piramide Energetica vista dall’alto.17 Da pente deriva il verbo pentirsi, che sarebbe un pentimento derisorio “per aver pentito” cioè per aver compiuto ilsacrificio PEN.Il sacerdote addetto a questo tipo di sacrificio era il Maestro Zen o Zin, vestito con il paramento liturgico conosciuto trale popolazioni italiche come zinale.

Z Z Z S Z S SE I N N Z Z SN N (N)

(N)

A I6 5

ebreo con pene ebreo sin pene

6+5 = I I Jachin e Boaz

J Baltar

Da πέος che significa “senza pene” per la caduta della (ni) derivò il greco πός, ποδός ed il latino

pes, pedis, termine che riferito alla figura dello schiavo evirato significava pesce (piscis, -is) o

anche PHS cioè Res Pessima (in spagnolo peòn).

Pesci o Ittiti sono gli schiavi trasformati in pesci dopo l’immersione ed il trattamento nel barile o

cuba elettro-chimica o, meglio, sono gli schiavi diventati per macerazione limo destinato ai pesci

del Nilo.

Pesci sono altresì gli eunuchi evirati.

Essi sono Pessimi e sono PHS cioè Oggetti di nessuna utilità.

Βίκτωρ ς o semplicemente ς è la Piramide Pen-te cioè la Piramide che produce energia

(ἐνέργεια).

E’ chiamata anche per la somiglianza con il piede di un’Aquila (in latino Podium).

Ruotando a destra la si ha POM, che a sua volta, prendendo la P come una lettera greca Ro,

diventa ROM, sigla da cui deriva ROMA ed il suo contrario AMOR.

Piramide PHS sarebbe Piramide PES cioè il PENES o la RENES privi di EN (Energia).

Con l’aggiunta di EN:

- la PHS diventa PHNHS o PENES

- la RES diventa RENES o ARENES

Da A-RENES derivano le parole greche ares (ara o area S, nonché ars) ed aren (αρην, αρνος e

ῥήν, ῥημός), nonché la parola latina arena.

L’energia N, oltre a rappresentare la corrente elettrica, rappresenta anche l’Energia Nucleare e

le radiazioni ionizzanti utilizzate per bruciare lentamente le vittime.

La sigla ENE abbreviazione di Energia N (Nucleare) e di Energia E (Solare) si ritrova nel famoso

SATOR o Quadrato Magico.

S A T O R

A R E P O

T E N E T

O P E R A

R O T A S