04/04/2013 Dr.ssa Anna Maria Resta

Settore sanitario:

uno scenario in evoluzione

Farmacista:

una professione in evoluzione

04/04/2013

La farmacia aperta al pubblico

Il settore sanitario in generale e quello farmaceutico inparticolare stanno affrontando una fase di considerevolee profonda evoluzione legata a cambiamentiistituzionali, sociali e di mercato:•dalla progressiva armonizzazione legislativa con lepolitiche europee alle politiche di contenimento dellaspesa farmaceutica ospedaliera e territoriale•dalla richiesta di collaborazione alle farmacie perl’erogazione di nuovi servizi assistenziali da parte deiServizi Sanitari Regionali ( screening colon retto)

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Il nuovo scenario che oggi si va profilandoimpone alla figura del farmacista di evolversicoerentemente con le dinamiche dell’ambienteistituzionale e competitivo, nella consapevolezzache ripensare al proprio ruolo non è solamenteun’esigenza dettata da valutazioni economichecontingenti, ma è anche una modalità per farsopravvivere quel sistema di valori che da semprecaratterizza la professione.

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La prima indicazione è che oggi, e sempre di più ciò sarà veroin futuro, è difficile parlare di professione del farmacista inchiave univoca, sarebbe più corretto parlare di professioni delfarmacista: attività svolte e competenze richieste sonosignificativamente differenziate non solo a seconda dei ruoli cheil professionista riveste e della tipologia di struttura in cuiopera, ma anche del contesto istituzionale e dell’areageografica in cui è inserito (i Sistemi sanitari differenziati perRegione, infatti, determinano richieste di competenzediversificate), dall’orientamento strategico dell’azienda in cuiopera, nonché dalla dimensione e del livello di innovazionedella stessa, ed infine dalla cultura e dal background aziendale(fig.1).

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Fig. 1 Elementi che incidono sulla diversificazione della professione del farmacista

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Il contesto istituzionale e l’area geografica

Le diversità tra i vari sistemi sanitari regionaliincidono, anche se in maniera e per ragionidifferenziata, su tutte le categorie di farmacisti.

Si pensi, ad esempio oggi, alla distribuzione perconto di alcuni farmaci innovati in PHT

Alla distribuzione dei dispositivi medici: stomie,cateteri e prodotti per diabetici

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Dimensione e livello di innovazione

La dimensione della farmacia di comunità, chiaramente incide sulnumero di professionisti sulla possibilità di specializzarli su attivitàdifferenziate.

Altra variabile importante, affiancata alla dimensione, che incide sullaspecializzazione del professionista, è il livello di innovazione.

Le farmacie più innovative, tendono ad avere personale specializzatoper attività (ad esempio acquisti, marketing, vendita, formulazione deiprezzi, prenotazione visite specialistiche, diagnostica di prima istanza)e per categoria di prodotto trattato (ad esempio dermocosmesi,omeopatia, veterinaria).

L’orientamento alla specializzazione richiede al titolare capacitàmanageriali e organizzative.

Inoltre, tale tipologia di farmacie, hanno un più spiccato orientamentoall’informatizzazione, usando lo strumento come supporto allaprofessione e alle proprie attitudini manageriali.

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Cultura, orientamento strategico e background aziendale

Un ultimo fattore, che incide pesantemente sul fatto che sistiano evolvendo più professioni di farmacista, è la dimensioneculturale delle aziende in cui essi operano, derivante in parteanche dal background aziendale, che incide sull’orientamentostrategico.

Nelle farmacie più orientate all’aggregazione, ad esempio, ilruolo del farmacista di comunità si dovrebbe focalizzare più sugliaspetti di conoscenza del paziente, delle patologie e delle terapiefarmacologiche, che non sugli aspetti imprenditoriali. Le funzionimanageriali, in questo caso possono essere delegate a gruppi diacquisto o a network di vendita.

Nelle farmacie in cui la cultura predominante è individualista, alcontrario, il farmacista oggi deve rafforzare le propriecompetenze manageriali,in quanto i processi di deregulation inatto rendono indispensabile una gestione attenta e qualificatasotto il profilo economico e finanziario.

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Fig. 3 Esempi di ruoli innovativi

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Ciascuno di essi comporta competenze sempre più estranee alpercorso universitario che richiedono non solo formazione eaddestramento, ma anche l’individuazione di strumenti diaccreditamento professionale, al fine di essere riconoscibili sulmercato.

Mentre all’estero osserviamo una rapida evoluzione verso laspecializzazione del farmacista, questo non è altrettanto veroin Italia, dove, ad oggi, i percorsi formativi si limitano allatradizionale preparazione accademica, giudicata insufficiente einadeguata per le nuove attività di competenza del farmacista,ai corsi ECM che devono sempre più indirizzarsi verso le areeinnovative della professione.

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La maggiore complessità e dinamismo dell’ambiente di riferimento,sia sotto il profilo istituzionale che sotto il profilo di mercato, laglobalizzazione, le innovazioni scientifiche e tecnologiche legatenon solo al farmaco, ma anche alla diagnostica, alla logistica, aiservizi correlati alla salute, sono tutti elementi che hannocontribuito ad accrescere la richiesta di competenzemultidisciplinari per la professione del farmacista

A seconda delle attività svolte, alle aggiornate e specifichecompetenze tecnico-scientifiche, si affiancano competenzecognitive diversificate ( quali ad esempio conoscenze di farmaco-economia,conoscenze cliniche, conoscenze di tipo legislativo,conoscenze di strumenti manageriali quali la programmazione econtrollo)

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Ma oltre alle competenze cognitive, che implicano la padronanzadell’insieme delle conoscenze tecniche e professionali peradempiere a un determinato ruolo, diventano sempre piùimportanti anche:

•competenze di assistenza e servizio, oltre a capacità di lavorare ingruppo;

• competenze di influenza, anche intese come capacità di crearenetworking

•competenze manageriali, quali capacità di problem solving, diorganizzazione del proprio lavoro e di quello degli altri, dipianificazione delle attività;

• ed infine competenze di efficacia personale: impegno, fiducia insé, flessibilità e autocontrollo.

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Ma, oggi, la figura del farmacista, in genere, appare pocoavvezzo al lavoro di gruppo ? allo sviluppo di competenzediverse da quelle tecnico-scientifiche ?

Quindi è molto complesso attivare l’approccio di tipomultidisciplinare ormai richiesto alla sua figura in tutti i campidi attività ?

In estrema sintesi, le macro-competenze più necessarie, che ilFarmacista di comunità, oggi, deve assolutamente possedere:

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Tab. 4 Farmacista di comunità – sintesi delle competenze necessarie

pharmaceutical care, controllo dell’appropriatezza prescrittiva,interazioni tra farmaci e reazioni avverse, procedure di qualità,produzione galenica specialistica, i farmaci innovativi, effetticollaterali, patologie

Cognitive

Realizzazione e competenze operative

Ricerca informazioni, accuratezza, orientamento al risultato

Assistenza e servizio

Orientamento all’ascolto del cliente

Influenza

Persuasività

ManagerialiProgrammazione e controlloAcquistiGestione del personale

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Fig.6 Ruolo dell’Ordine

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La professione del farmacista è una professione a rilevantevalore aggiunto e il farmacista di comunità ha la necessità disviluppare competenze di economia, di negoziazione e ditecniche specifiche per l’erogazione di servizi socio-sanitari

Ma non è sufficiente sviluppare le competenze multidisciplinari del farmacista, occorre anche accreditarle e comunicarle.

La fiducia alla categoria è il presupposto sottostante ilriconoscimento del ruolo

In termini di tipologie di fiducia le possiamo suddividere in tre tipologie di Fiducia :1. Istituzionale, ovvero nel valore intrinseco della professione, fiducia riposta nel “camice”;2. Conoscenza di base basata sulla relazione con il singolo farmacista;3. Razionale, ovvero nelle capacità del professionista a svolgere il proprio ruolo professionale.

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La prima (fiducia istituzionale) ha radici storiche, ed è quellache rischia di venir meno a causa dell’evoluzione del ruolo e delcontesto di riferimento: le attività svolte dal farmacista nonsono più quelle tradizionali

La seconda ( conoscenza di base) è quella che è più sentitadai cittadini, che riconoscono gentilezza e cortesia alfarmacista,e assenza di comportamenti opportunistici.Mentre altri soggetti ( es. il mercato), al contrario, ritengonomeno rilevante questo profilo. In particolare, al contrario delcittadino, ritengono, che il farmacista adotti comportamenticommerciali e opportunistici, e, che non si sappia interfacciarecon soggetti diversi dai clienti

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La terza ( fiducia razionale) è quella più importante, inquanto è la più sostenibile, il Farmacista deve avere le capacitàdi svolgere il proprio ruolo in modo di saper rafforzare la fiducianel suo ruolo rispetto ad altri “portatori di interesse” ( eticaprofessionale, codice deontologico, comportamenti nonopportunistici…)

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Le recenti evoluzioni della normativa sulla distribuzione delfarmaco - multicanalità per la categoria OTC e SOP, farmaciacome centro polifunzionale di servizi, liberalizzazioni, revisionedei margini lungo la filiera distributiva, manovre sull’extrascontosui farmaci equivalenti, modifiche del regime di proprietà dellefarmacie, e così via -, manovre talvolta più annunciate cheeffettive, unite all’allargamento del concetto di salute da assenzadi malattia a benessere psico-fisico, hanno contribuito adeterminare una significativa trasformazione di uno degli eserciziitaliani più tradizionali, la farmacia, nonché del ruolo delfarmacista di comunità.

Il contesto di riferimento

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Fig. 22 Attività svolte dal farmacista di comunità

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Attività svolte

Accanto alla tradizionale attività di dispensazione del farmaco, cheintegra componente professionale, amministrativo-burocratico emanageriale, si affiancano nuove attività legate a:

Vendita di prodotti diversi dal farmaco come integratori, prodottiper la medicazione, prodotti dermocosmetici, alimenti speciali,prodotti ortopedici, e in genere referenze legate al mondo dellasalute e del più ampio concetto di benessere;

Servizi socio sanitari prospettati dalla legge 69/09 edecreto legislativo 153/09 , quali prenotazione, pagamento econsegna referto delle prestazioni ambulatoriali, diagnostica,prevenzione, educazione sanitaria, assistenza domiciliareintegrata, servizi socio-sanitari di secondo livello;

Servizi commerciali per il cliente e per l’industria;

Servizi di farmacovigilanza04/04/2013

La farmacia aperta al pubblico non deve essere percepita solo comeun’attività commerciale ma deve essere trasformata in un’attivitàaltamente specializzata (in grado quindi di offrire anche servizispecifici)

II farmacista deve orientarsi verso una maggiore attenzione al clientecomprendendone i bisogni, fornendo loro dei consigli, e offrendo deiservizi per cui il paziente percepisca una differenziazione.

Questo è il mio concetto della Farmacia aperta al pubblico

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Quindi concludendo ………………………..

Grazie dell’attenzione

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