LA FAMIGLIA E INTERNET Incontrarsi in rete: si può?

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LA FAMIGLIA LA FAMIGLIA E INTERNET E INTERNET Incontrarsi in rete: Incontrarsi in rete: si può? si può? Marco Deriu per Parrocchia S. Anselmo da Baggio 13 febbraio 2010

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LA FAMIGLIA E INTERNET Incontrarsi in rete: si può?. Marco Deriu per Parrocchia S. Anselmo da Baggio 13 febbraio 2010. Quiz introduttivo. - PowerPoint PPT Presentation

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LA FAMIGLIALA FAMIGLIAE INTERNETE INTERNET

Incontrarsi in rete:Incontrarsi in rete:si può? si può?

Marco Deriuper

Parrocchia S. Anselmo da Baggio

13 febbraio 2010

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Quiz introduttivo«Se c 6 c vdm sabmattina xkè nn so se oggi QLCN mi cerca :-( … per il compt di mate mi devi aiutare … è tr diffic anke se + o – ho già capt q. ke succederà…»Di che cosa si tratta?

Una comunicazione in codice riportata su un testo di crittografia per giovani enigmisti

Un brano tratto da un colloquio tra robotUn messaggio sms tra due adolescenti

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Media e minoriI media si inseriscono nella vita dei nostri figli fin dalla più tenera età (libri, telefoni, cd, microcomputer interattivi)Ogni fase della crescita è caratterizzata dalla preferenza per un medium diversoIl ruolo principale nella prima infanzia è occupato dalla televisioneTra ragazzi e adolescenti, prevalgono internet, il telefonino, i videogames

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I bambini e internet Indagine Eurispes-Telefono Azzurro su un campione di 1.300 bambini di età compresa fra 7 e 11 anniNaviga in rete oltre il 60% dei bambiniPerché usano Internet nel 57% dei casi per giocare nel 54% dei casi per avere informazioni nel 40% dei casi per studiare nel 15% dei casi per chattare

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I bambini e internetIl 13% dei bambini interpellati sostiene di aver già fatto acquisti sul web attraverso l’e-commerceIl 7% cerca in rete “cose proibite”Uno su quattro dice di essersi imbattuto in immagini che lo hanno infastiditoIl 20% ha dichiarato di essere stato molestato in chat da persone adulte

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Bisogno di contattoBisogno di contattoI telefonini servono a stabilire I telefonini servono a stabilire contatticontatti tra tra soggetti assai più che a fornire informazionisoggetti assai più che a fornire informazioniInternet sembra andare nello stesso senso: Internet sembra andare nello stesso senso: il suo uso appare oggi sempre più quello di il suo uso appare oggi sempre più quello di strumento di strumento di collegamentocollegamento (forum, chat…) (forum, chat…) I media informano sempre meno ma I media informano sempre meno ma aggreganoaggregano sempre più, con messaggi sempre più, con messaggi scarsamente marcati nei contenutiscarsamente marcati nei contenuti ma utili per essere diffusi, scambiati e condivisi

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La scelta (il bivio)I media sono un ambiente di vita

Vogliamo viverlo o evitarlo?Attraversarlo o farne parte?Limitare il danno o trarne vantaggio?Vedere o conoscere il mondo?Subire i cambiamenti od orientarli?Essere spettatori o protagonisti?Essere residenti o cittadini?

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Domande (da 1 milione di euro)Si può ricondurre la comunicazione di massa (e l’uso degli strumenti) alle essenziali funzioni di libertà e di verità?Nella società della simulazione e della virtualità è ancora possibile una comunicazione “vera”, che risponda a finalità etiche? Ha senso porsi il problema?Se sì, come può operare la famiglia?

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I media in famigliaI media, entrati oggi prepotentemente nella vita delle persone e nelle case, tendono ad assumere il controllo dell’esistenza determinando orientamenti, stili di vita e comportamentiIn molti casi i media non sono più al servizio delle persone e delle famiglie, ma quest’ultime sembrano essere asservite ai media e ai loro interessi

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I media in famigliaLa famiglia è indubbiamente uno degli ambiti

principali di riferimento dei media:In seno ad essa è collocato e utilizzato il maggior numero di strumenti mediaticiA essa si rivolgono spesso i pubblicitariDi essa parlano molti programmiSu di essa si riflettono gli esiti positivi e negativi dei messaggi mediatici

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I media in famigliaOccorre vigilare perché i media restino mezzi e le famiglie siano luoghi di dialogo, spazi di confronto tra generazioniIl Figlio di Dio ha stabilito una modalità di comunicazione “personale”: la famiglia è il primo luogo dove questo si può realizzareLe relazioni domestiche devono essere significative, affinché tra tante parole e gesti sappiamo dirci “la Parola che salva” e anche i media concorrano a questo

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La sfida dell’educazioneIl vero potere dei media è costruire relazioni, costruire uno spazio comune fra coloro che partecipano a un processo (scambio) comunicativoI media possono creare una comunione, una “comunità della comunicazione”C’è la possibilità che i media possano essere usati anche come veicolo di relazioni sociali vere e autentiche?

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Dalla ricezione alla Dalla ricezione alla fruizionefruizioneNecessario un cambio di prospettiva: dalla semplice ricezione alla fruizioneFruire (lat. frui, radice di frux, “frutto”): usare qualcosa traendone giovamentoNon più recettori o massa, ma fruitori: dal fatalismo deterministico e rassegnato di chi si sente soltanto passivo target all’uso responsabile, eticamente orientato e… “competente” dei mass-media

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Un senso da (ri)trovareBisogna operare per (ri)trovare il SENSO

della comunicazione mediatica:senso come significatosenso come direzionesenso come sensibilità, capacità di sentire

Bisogna costruire con le persone e le comunità la capacità critica sostenendole nel loro sforzo di utilizzare i media in modo intelligente, proficuo e creativo

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La famiglia di fronte ai mediaIl luogo privilegiato per questa costruzione di

senso è proprio la famiglia

In famiglia avviene prevalentemente la fruizione dei mezzi di comunicazioneIn famiglia ci sono le relazioni più diretteLa famiglia è tra gli argomenti preferiti nella rappresentazione mediatica, è oggetto di discorso in molteplici forme

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La famiglia di fronte ai mediaLa famiglia è uno dei luoghi privilegiati per imparare a rapportarsi con i media e per fare un adeguato “tirocinio” nell’usoLa vita familiare, quando è carica di intensa comunicazione affettiva, è il primo antidoto contro l’invasione e la penetrazione dei mezzi di comunicazione nella vita delle persone e offre le più solide garanzie per un approccio non passivo o succube

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La famiglia di fronte ai mediaEducare: anticipare il senso sorprendente e promettente della vitaCostruire una relazione comunicativa che non lasci la persona sola di fronte a proposte valoriali alternativeFacilitare la strada, indicare le vie, segnalare i punti cardinali (valori)Educare il gusto, il senso e il desiderio

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La famiglia di fronte ai mediaBisogna costruire (salvaguardare) un ambito relazionale capace di favorire la discussione, la contestualizzazione e l’interpretazione di qualunque contenuto valoriale venga proposto dai mediaLa fruizione collettiva e critica dei testi comunicativi consente commenti, discussioni, riflessioni che accrescono la possibilità di evidenziare, descrivere e riconoscere i valori veicolati

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La famiglia di fronte ai mediaI nostri figli e noi dobbiamo interagire con l’offerta mediatica in modo consapevoleBisogna educare la loro e la nostra capacità critica, ma anche il gusto, per favorire la corretta fruizione dei media e - perché no? - un innalzamento della qualitàLa competenza non può essere soltanto basata su competenze tecniche, deve avere una solida base etica e valoriale

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Media e competenza famigliareCOMPETENZA VALORIALE

Mettere in evidenza i sistemi di valori a cui i media fanno riferimentoAiutare a discernere: conservare la libertà interiore di fronte alla pressione dei mediaCostruire insieme alle persone quella capacità critica che consente di utilizzare i media in modo proficuo e intelligente

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Media e competenza famigliareI genitori devono coltivare per se stessi una coscienza critica di quanto si vede, si ascolta e si dice: come ha detto il Signore stesso, la bocca parla dalla pienezza del cuore (cfr. Mt 12, 34-35).Così potranno essere adeguatamente autorevoli da poter dare indicazioni (e anche limitazioni) all’uso dei media

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Media e competenza famigliareLe famiglie si aiutino, nelle parrocchie e nelle associazioni, per raccogliere questa nuova sfida, e per pretendere dalla società il riconoscimento della loro opera educativa (e un supporto a essa)I media che abbiamo come Chiesa necessitano del coinvolgimento di tutti per svolgere il loro prezioso servizio a sostegno di tutta la comunità

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Insomma, ci piaccia o no…Non c’è bisogno di difendersi dai media

Cercare di conoscerli meglio per evitare i rischi connessi a una dipendenza acritica e sfruttarne le potenzialità positiveAiutare i minori a riorganizzare le competenze acquisite altrove, molte delle quali derivano dai vecchi e nuovi mediaOttenere il necessario distacco dei minori dai contenuti mediatici di cui fruiscono

Se fruiti in condizioni normali, i media non danneggiano la crescita dei bambini

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Il “Decalogo mediatico”1) Acquisire conoscenze sui meccanismi

che regolano produzione, diffusione e offerta dei mezzi di comunicazione

2) Apprendere, almeno a un livello di base, la decodifica dei messaggi, soprattutto di quelli audiovisivi e dei nuovi media

3) Accompagnare la fruizione dei mezzi di comunicazione, stando insieme ai figli oppure recuperando in seguito spazi di confronto e dialogo su quello che loro hanno visto, sentito o “navigato”

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Il “Decalogo mediatico”4) Dare il buon esempio; è inutile dire

che «non bisogna perdere tempo con internet, il telefonino, la tv», se poi i genitori sono loro stessi i primi a farlo

5) Porre sempre al centro dell’attenzione la soggettività dei bambini, rendendoli protagonisti delle scelte, insegnando che cosa è da valorizzare e perché, abituandoli a un comportamento di selezione attiva e non di passiva fruizione dell’offerta mediatica

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Il “Decalogo mediatico”6) Educare i figli – e noi stessi – a pensare

al mondo proposto dai nuovi (e vecchi) media come a un semplice punto di vista sul mondo, tra i molti possibili

7) Non avere paura del confronto anche su proposte comunicative impegnative

8) Imparare (e insegnare) a “smontare” i diversi mezzi svelandone i trucchi del mestiere, per poter distinguere tra realtà e finzione, tra il vero e il virtuale

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Il “Decalogo mediatico”9) Lasciare che la seduzione dei media

sia soltanto un gioco, da cui si può uscire in ogni momento attraverso la riflessione critica e il confronto con altri (genitori, educatori, insegnanti) alla luce della propria esperienza del mondo

10) Salvaguardare uno spazio per la lettura dei libri, fin dalla più tenera età

Nel tempo libero di bambini e ragazzi i media non sono mai la prima scelta…