La fabbrica laboratorio. L’Istituto ‘Sclavo’ a Siena nei ......

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La fabbrica laboratorio. L’Istituto ‘Sclavo’ a Siena nei cento anni della sua storiaL’ISTITUTO “SCLAVO” A SIENA NEI CENTO ANNI DELLA SUA STORIA Parte prima : Per una storia della fabbrica e del lavoro Achille Sclavo e la società del suo tempoFrancesca Vannozzi Sclavo, oggi ricordato essenzialmente quale fondatore a Siena, nel 1904, dell’Istituto Sieroterapico e Vaccinogeno Toscano, ha in realtà incentrato le proprie scelte e quindi la vita, su piani diversificati di impegno personale: la ricerca, l’imprenditoria, la politica, la didattica universitaria (1). Ma tali percorsi, pur validi e completi se presi singolarmente, generano tutti dal medesimo ambito, quello dell’igienista, nuova figura professionale che si impone in una Italia di fine secolo minata da malattie infettive e carenziali, in un panorama igienico da definire senza esitazioni, disastroso. La carenza di acqua, la sottoalimentazione, la mancanza di cognizioni igieniche avevano infatti gettato il paese in una situazione di sottosviluppo, nella quale l’emergente classe degli igienisti, con a capo Luigi Pagliani (2) si trova obbligatoriamente impegnata su più fronti: dalla profilassi contro le più frequenti patologie alla ricerca microbiologica, dai controlli sanitari su acque e alimenti alla pianificazione di una campagna rivolta a quelle regioni colpite da emergenze sanitarie, il tutto in una nuova ottica di politica sociale da estendere al territorio nazionale. La patologia infettiva e parassitaria è la responsabile della maggior percentuale dei decessi: la tisi colpisce gran parte della popolazione, la malaria miete vittime soprattutto nelle zone costiere, la sifilide è malattia frequente nella cittadinanza e ancor più nell’esercito. Ad esse si aggiungono tifo, difterite e pellagra, con sporadiche comparse di colera. Del resto, già la circolare Depretis del 9 gennaio 1885 aveva dato il via all’inchiesta sulle condizioni igieniche e sanitarie nei comuni del Regno, seguita dalla fondamentale Legge Sanitaria del 22 dicembre1888 “Sulla tutela dell’igiene e della sanità pubblica” voluta da Francesco Crispi. Riscontro immediato dei risultati della conseguente organizzazione sanitaria sarà la diminuzione della mortalità dai 27,99 per mille abitanti nel 1887, ai 21,89 del 1905 (3). Nel 1887 Sclavo segue a Roma il maestro Pagliani, presso i laboratori della Direzione Generale di Sanità, nel gruppo di lavoro voluto appunto da Crispi per il riassetto della politica sanitaria nazionale . Ne ’92 è nominato Direttore del Laboratorio Batteriologico di Sanità e docente presso la Scuola Superiore di Igiene, dove viene incaricato della preparazione del siero antidifterico.

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“La fabbrica laboratorio. L’Istituto ‘Sclavo’ a Siena nei cento anni della sua storia” L’ISTITUTO “SCLAVO” A SIENA NEI CENTO ANNI DELLA SUA STORIA

Parte prima: Per una storia della fabbrica e del lavoro “Achille Sclavo e la società del suo tempo” Francesca Vannozzi

Sclavo, oggi ricordato essenzialmente quale fondatore a Siena, nel 1904,

dell’Istituto Sieroterapico e Vaccinogeno Toscano, ha in realtà incentrato le proprie scelte

e quindi la vita, su piani diversificati di impegno personale: la ricerca, l’imprenditoria, la

politica, la didattica universitaria (1). Ma tali percorsi, pur validi e completi se presi

singolarmente, generano tutti dal medesimo ambito, quello dell’igienista, nuova figura

professionale che si impone in una Italia di fine secolo minata da malattie infettive e

carenziali, in un panorama igienico da definire senza esitazioni, disastroso.

La carenza di acqua, la sottoalimentazione, la mancanza di cognizioni igieniche

avevano infatti gettato il paese in una situazione di sottosviluppo, nella quale l’emergente

classe degli igienisti, con a capo Luigi Pagliani (2) si trova obbligatoriamente impegnata

su più fronti: dalla profilassi contro le più frequenti patologie alla ricerca microbiologica,

dai controlli sanitari su acque e alimenti alla pianificazione di una campagna rivolta a

quelle regioni colpite da emergenze sanitarie, il tutto in una nuova ottica di politica

sociale da estendere al territorio nazionale.

La patologia infettiva e parassitaria è la responsabile della maggior percentuale dei

decessi: la tisi colpisce gran parte della popolazione, la malaria miete vittime soprattutto

nelle zone costiere, la sifilide è malattia frequente nella cittadinanza e ancor più

nell’esercito. Ad esse si aggiungono tifo, difterite e pellagra, con sporadiche comparse di

colera. Del resto, già la circolare Depretis del 9 gennaio 1885 aveva dato il via

all’inchiesta sulle condizioni igieniche e sanitarie nei comuni del Regno, seguita dalla

fondamentale Legge Sanitaria del 22 dicembre1888 “Sulla tutela dell’igiene e della sanità

pubblica” voluta da Francesco Crispi. Riscontro immediato dei risultati della conseguente

organizzazione sanitaria sarà la diminuzione della mortalità dai 27,99 per mille abitanti

nel 1887, ai 21,89 del 1905 (3).

Nel 1887 Sclavo segue a Roma il maestro Pagliani, presso i laboratori della

Direzione Generale di Sanità, nel gruppo di lavoro voluto appunto da Crispi per il

riassetto della politica sanitaria nazionale . Ne ’92 è nominato Direttore del Laboratorio

Batteriologico di Sanità e docente presso la Scuola Superiore di Igiene, dove viene

incaricato della preparazione del siero antidifterico.

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Nel ricondurre il tutto a tale ‘esperienza’ romana sta la chiave di lettura per

comprendere appieno la figura, così complessa e poliedrica, di Achille Sclavo, che ben si

inquadra in una realtà del tempo che giustifica anche la comparsa di altre esperienze

analoghe in campo farmaceutico, come quella dell’Istituto Sieroterapico Milanese di

Serafino Belfanti (1860-1939), sorto nel 1894, che si rinnova nel 1906 con nuovi

fabbricati e che già nel ’16 vanta una ricca produzione di sieri, vaccini e prodotti

opoterapici (4).

La stessa produzione scientifica di Sclavo è riprova del ‘fermento’ igienista del

periodo, da quella ricchissima sulla preparazione del siero anticarbonchioso agli studi in

ambiti quanto mai disparati: sull’impiego del polariscopio per il riconoscimento delle

sofisticazioni del pane e delle paste alimentari, sulle prove di germogliamento per

constatare lo stato di conservazione del granturco, sull’annacquamento dei vini e sulla

pratica della gessatura dei mosti, sulle analisi degli alcool commerciali, sulla distillazione

a pressione ridotta dei vini, tutte ricerche inquadrabili nel campo della bromatologia. Ad

essi si aggiungono gli studi sull’igiene degli ambienti: ospedali, sanatori, case, scuole.

Sclavo mette a punto inoltre un apparecchio per l’attingimento a varia profondità dei

campioni di acqua da sottoporsi all’esame batteriologico e un altro per raccogliere grandi

quantità di siero perfettamente limpido e amicrobico; dimostra che i tessuti di lana

hanno potere di abolire del tutto l’azione disinfettante delle soluzioni di sublimato

corrosivo; propone l’impiego delle cariossidi di frumento in sostituzione delle spore di

carbonchio per il controllo delle stufe di disinfezione a vapore; studia l’azione analgesica

della caffeina. Non mancano poi le molte pubblicazioni sulla profilassi delle più frequenti

patologie: malaria, tubercolosi, tifo, colera, pellagra (5), a conferma di come la moderna

igiene, a partire dall’affermazione della teoria microbica e avvalendosi dei nuovi metodi

dell’indagine di laboratorio e quindi della biochimica, si addentri sempre più nelle

questioni relative ai principali parametri di vita, costruendo dai primi del XX secolo

l’impianto di una medicina pubblica e sociale.

“La scienza e l’arte” dell’igienista vanno perfezionandosi nel tempo estendendo la

propria competenza a tutti i settori richiesti da un efficiente servizio sanitario:

batteriologia, epidemiologia, chimica applicata, igiene degli alimenti, acqua, aria, suolo e

abitato, polizia sanitaria.

Si tratta del tentativo di richiamare l’attenzione non tanto sul singolo problema

sanitario, quanto sulle tematiche più generali dei rapporti tra popolazione e habitat, in

considerazione dei fattori ambientali responsabili del diffondersi delle patologie.

In questo fine-inizi secolo si comincia a capire come le malattie a carattere

epidemico ed endemico possano essere prevenute con efficacia agendo sulle abitudini e

comportamenti individuali e collettivi. Ed è su tale strategia che si basa “il corpo

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dottrinario degli igienisti”, per risolvere le piaghe sociali della grande diffusione di tante

malattie, l’elevata mortalità infantile, le malsane condizioni di vita e di lavoro di larghi

strati della popolazione (6).

Nel suo discorso inaugurale tenuto per l’apertura a Siena dell’anno accademico

universitario 1908-1909, Sclavo tra “i risultati delle vittorie dell’Igiene in Italia dal 1888 in

poi”, ricorderà la lotta contro le seguenti malattie:

- colera asiatico, negli anni 1893 e 1894 grazie soprattutto a grandi opere di

risanamento;

- tifo addominale, nel 1905 con gli approvvigionamenti “di salutifere acque potabili e

buone fognature” e con la vaccinazione antitifica;

- scarlattina e morbillo, con isolamento e disinfezione;

- vaiolo, ricomparso dal 1889 al 1903, dopo la sospensione dell’Istituto Vaccinogeno

dello Stato richiesta dall’on. Di Rudinì;

- difterite, con la sieroterapia antidifterica;

- tubercolosi, con il risanamento delle abitazioni, l’uso di disinfettanti esterni, i ricoveri

in sanatorio e in reparti ospedalieri speciali;

- malaria, “per l’Italia una delle maggiori sventure” per il conseguente spopolamento

delle zone malarigene, con la somministrazione gratuita o a bassissimo costo del

chinino dal 1901, i dispensari antimalarici, i lavori di ‘bonifica integrale’, l’aumento

delle culture granarie;

- pellagra, con la sospensione del monofagismo maidico (7).

E Sclavo, tra il 1893 e il 1911 (8), si trova impegnato in prima persona nelle

campagne di politica sanitaria e lotta contro gravi malattie presenti in tutte quelle parti d’

Italia in cui lo stato di salute del cittadino risulta fortemente dipendente dai fattori della

povertà e della miseria: le province di Alessandria e Campobasso nel 1893 per il colera

(9); la Sardegna nel 1910 per impostare la lotta antimalarica, nella Commissione

nominata dal Ministero dell’Interno con il sen. Alessandro Lustig e d’intesa con la

Direzione generale della Sanità del Regno (10); la provincia di Palermo nel 1911 per

debellare vaiolo e colera; in Puglia nel 1910 e 1911 dove, a capo dei servizi sanitari, si

occupa prioritariamente della mancanza di adeguate fognature e della depurazione

biologica delle acque nere, nel tentativo di garantire un buon approvvigionamento idrico

essenziale per debellare dalla regione il colera (11).

Tali esperienze gli consentono di venire a contatto, soprattutto nell’Italia

meridionale, con l’analfabetismo, l’ignoranza e i pregiudizi popolari, contro cui

combatterà nella sua azione di propaganda che ne fa un grande educatore. Il suo è un

impegno articolato su più fronti, come per le province di Cagliari e di Sassari dove, oltre a

semplici provvedimenti igienici, egli programma piani di bonifica dell’abitato e del suolo

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coltivato, di approvvigionamento di acqua potabile e costruzione di acquedotti, fino

all’assegnazione di un sussidio ai più poveri per la costruzione di pozzi trivellati da cui

attingere acque dal sottosuolo.

Il periodo della Direzione di Sanità si esaurisce con la sua soppressione nel 1896,

evento che comunque incide sulla nascita a Torino, Genova, Pisa, Siena delle prime

scuole di igiene. Medici provinciali, igienisti, ufficiali sanitari, medici condotti

apprendono i concetti della prevenzione e della profilassi insegnate da Achille Sclavo. La

ricerca scientifica è importante, ma nell’Italia di inizi secolo forse è prioritario per un

medico sapersi calare nel campo dell’applicazione pratica dell’igiene, per impostare su

basi concrete una strategia di medicina preventiva. Ecco perché anche la microbiologia è

vissuta da Sclavo sì come disciplina essenziale per la formazione dell’igienista, ma

soprattutto come uno dei mezzi per risolvere le emergenze sanitarie del territorio.

Migliorare la salute e la qualità della vita del singolo significa dunque operare sulla

collettività con un intervento di politica sanitaria che come tale deve essere

programmato, insegnato, divulgato e mantenuto nel tempo tramite scelte adeguate: è

l’impostazione che guida il movimento igienista di cui fa parte Sclavo.

Politica sanitaria dunque, ma imprescindibilmente legata ad una appropriata e

vasta educazione sanitaria sui temi della salute, da tenersi in specifici corsi, per un

pubblico quanto più possibile vasto: insegnanti, esercito, studenti universitari, medici e

personale infermieristico, in tutti quegli ambiti che necessitano d’essere sensibilizzati ed

istruiti sui grandi temi della sanità.

Lo stesso bollettino dell’Associazione Italiana per l’Igiene, organo nazionale di

propaganda di cui Sclavo sarà uno dei presidenti, gli offre l’opportunità di pubblicare

vere e proprie ‘istruzioni popolari’ contro tubercolosi, malaria, colera e tutte le altre

malattie infettive che con facilità si trasmettono dall’ uomo malato al sano.

Ecco allora i suoi scritti di educazione all’igiene o, come Sclavo amava chiamarla,

di ‘igiene pedagogica’: dal primissimo L’igiene ed i mezzi per attuarla del 1897, a I diritti

dell’igiene (1913), gli Elementi di igiene per il soldato (1915) ed infine i tre scritti di vera

e propria divulgazione: Per l’igiene sociale (1918), Per la propaganda igienica (1923), Per

un più valido impulso all’igiene nazionale (1923). A ciò si aggiungano i testi delle lezioni

dei corsi di igiene per le infermiere della Croce Rossa del ’17 e, allo scoppio della guerra,

degli oltre 50 corsi di batteriologia, tecnica delle disinfezioni, profilassi antitubercolare

per il personale tecnico dell’esercito, tenute presso la Scuola di Sanità Militare di Firenze

che Sclavo era stato chiamato a dirigere.

Dalla ricerca e dagli studi utili per approntare la futura organizzazione sanitaria

del paese all’impegno sociale, il passo è breve. E l’igienista Sclavo per Siena, città che lo

ospita, non può che non intervenire ed essere sostenitore di opere pubbliche:

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l’acquedotto del Vivo d’Orcia per fornire la città di acqua potabile, una moderna rete di

fognature, lo stabilimento per i bagni pubblici cittadini con annessi ambulatori e

laboratori, innovazioni che a suo giudizio “hanno conferito a Siena il primato della

salubrità fra le città italiane” (12). Tali opere pubbliche “fino alle diverse istituzioni di

beneficenza e di assistenza, di cui Siena è ricchissima” rappresentano per Sclavo “un

materiale di studio che mirabilmente si presta a compenetrare di convinzioni la coscienza

di un Igienista” (13).

Profonda è anche la sua attenzione sul rapporto igiene pubblica e ambiente

scolastico, come testimoniato da Igiene ed edilizia scolastica (1913) dedicato ai maestri

elementari per metterli in grado di realizzare la missione di educatori della gioventù sui

temi della salute e Per la propaganda igienica. Scuola ed igiene (1924), ideato dall’autore

nella colonia campestre di Firenze dove erano accolti i figli di genitori tubercolotici.

Ai giovani egli si rivolge soprattutto nella sua età più matura, quasi in uno

spostamento di attenzione dalla sfera di un insegnamento superiore a quello più

popolare, rivolgendosi a coloro che si impegnano attivamente nell’educazione giovanile,

come appunto i maestri. Il corso di Igiene Scolastica, tenuto nel ’25 ad Isernia, a

insegnanti delle scuole elementari provenienti da varie parti d’Italia, gli conferisce “la

profonda convinzione che quei 70 maestri sapranno battersi sempre con ardore a difesa

della santa causa dell’Igiene” (14). Anche nel ruolo di Rettore dell’ateneo senese

promuove iniziative a favore dell’educazione all’igiene nelle scuole, come nel ’15 con il

corso a livello nazionale, teorico pratico, di Igiene Scolastica per medici che “intendono

rendersi utili come igienisti nei pubblici servizi delle scuole” (15).

Sclavo inoltre crede nell’educazione all’aria aperta e in una necessaria attività

fisica da esercitare nella scuola, concetti che ben esprime nei suoi Per l’educazione fisica

(1914), ripubblicato nella nuova versione del ’28, e Diamo aria buona ai nostri polmoni

(1915), manifesto della lotta antitubercolare a favore del sole e dell’aria pura delle

campagne.

Dal 1914, in qualità di presidente dell’Associazione Ginnastica Senese, poi Società

Sportiva “Mens sana in corpore sano”, Sclavo non mancherà di sostenere il valore dei

“giochi sportivi”, opportunità per il ragazzo alla socializzazione, nonchè forte elemento

educativo. Anche l’educazione fisica è quindi da comprendere nell’ambito delle norme

igieniche.

Per tali convinzioni, sarà di stimolo alla costruzione dell’Asilo presso i giardini

pubblici La Lizza e della scuola all’aperto negli spalti della Fortezza Medicea a Siena. Il

modello della scuola all’aperto consente infatti di offrire il beneficio di applicare in un

ambiente salubre, moderni metodi pedagogici.

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Sempre alla sua sensibilità di educatore, si può ricondurre anche l’intervento per

la promozione a Siena di corsi estivi di lingua e letteratura italiana per stranieri, oggi

Università per Stranieri. Il 1° agosto del ’17 viene inaugurato, primo del suo genere in

Italia, il ‘Corso Estivo di Lingua e Lettere italiane per gli Stranieri delle Nazioni Alleate’,

presso una delle aule dell’Istituto dei RR. Conservatori Riuniti (16). Il Corso è in seguito

tenuto presso l’Ateneo senese poichè “n’è divenuto parte integrante mercè l’opera

illuminata del magnifico Rettore Prof. A. Sclavo che alla tenacia dei propositi accompagna

gli entusiasmi del cuore” (17). Sclavo, per una migliore organizzazione dei corsi, istituisce

poi nel ’29 l’Associazione degli ‘Amici della R. Università di Siena’, con il compito di

“attuare annualmente insegnamenti organici di lingue straniere per i connazionali e di

lingua e cultura italiana per gli stranieri; di svolgere un’efficace opera di propaganda per

tutto ciò che giovasse al nome di Siena” (18). E per meglio divulgare tale attività, fonda il

periodico quindicinale ‘Fonte Gaia’’, stampato dall’editrice Turbanti, in quattro lingue,

diffuso anche all’estero, di cui sarà il direttore responsabile e che uscirà fino alla sua

morte. I corsi sono tenuti nei locali del “Circolo degli Stranieri”, concessi nel ’29 dalla

“Azienda autonoma di cura, soggiorno e turismo” e articolati in una sala di lettura con

riviste e giornali italiani e stranieri e sale convegni (19). E’ degno di nota come gli “Amici

della R. Università di Siena”, costituitisi in Patronato, forniscano anche “informazioni agli

studenti ed alle loro famiglie su quanto concerne l’Università e qualunque altro degli Istituti

d’Istruzione e di Educazione onde è ricca la città di Siena” (20).

La perseveranza del suo impegno nel promuovere iniziative politiche capaci di

portare miglioramenti nel settore sanitario, certamente lo pone tra gli scienziati che

raggiunsero posizioni di rilievo nella vita nazionale, al di là di quello che lo ha reso più

famoso, la messa a punto e commercializzazione del siero anticarbonchioso. Del resto, la

ricerca medica di primo Novecento si era incentrata sui filoni che non solo erano di

maggior interesse scientifico, ma che promettevano anche riscontri economici.

Batteriologia, parassitologia, sierologia avevano polarizzato l’attenzione scientifica,

consentendo la scoperta della etiologia di molte malattie, dei meccanismi di trasmissione

e della conseguente possibilità per una loro prevenzione e cura. Energie vennero

impiegate nella ricerca tesa all’individuazione dei mezzi utili a procurare resistenza o

immunità verso la malattia. Già il chimico Louis Pasteur da alcuni anni era riuscito a

perfezionare le tecniche per indebolire la virulenza delle culture dei germi, con la

conseguente produzione di sostanze chiamate ‘vaccini’ in analogia alla settecentesca

scoperta di Jenner, i quali procuravano una immunità artificiale, e cioè acquisita, per i

soggetti esposti a rischio. E a seguito della scoperta nel 1890 di un preparato di siero

ricavato da animali immunizzati che poteva combattere la tossina difterica, si aprì la

strada alla sieroterapia, quale tecnica di prevenzione e soprattutto terapia, mentre il

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vaccino lo era di strategia difensiva o, meglio, di profilassi. Vaccini e sieri si presentano

pertanto come prodotti artificiali, costruiti in laboratorio, che possono esser riprodotti

industrialmente mantenendo inalterate tutte le proprietà. All’attenzione per una maggior

igiene dell’ambiente, al controllo sanitario di acque e alimenti, si aggiunge la possibilità

concreta di lottare contro le malattie infettive, con efficaci mezzi di cura e di prevenzione

atti a migliorare le difese del corpo umano. L’inoculazione contro il vaiolo diventa

obbligatoria in Italia con il Regolamento 31 marzo 1892; rabbia, colera, tifo vengono

combattuti con vaccini specifici, mentre sieri sono preparati e commercializzati per gran

parte delle più frequenti malattie. La legge 21 dicembre 1899 (n. 472) regolamenterà la

fabbricazione e vendita di vaccini, virus e sieri curativi.

Sollecitato dai risultati di Pasteur sull’efficacia dei vaccini vivi attenuati contro il

carbonchio bovino, Sclavo, fra il 1895 e il 1903, avvia a Siena una accurata

sperimentazione sulla biologia del Bacillus Anthracis, lo sporigeno del carbonchio

ematico, malattia infettiva professionale dei pastori, contadini e soprattutto conciatori di

pelli e lavoratori di setole fresche impiegate in industrie artigiane toscane, ma anche

malattia veterinaria di bovini e ovini, responsabile quindi di gravissimi danni economici

agli allevatori di bestiame (21). Avvalendosi delle cognizioni generali precedentemente

acquisite nel campo della batteriologia e della sieroterapia, Sclavo mette a punto la

produzione di un siero fortemente immunizzante, cioè attivo contro il carbonchio,

prodotto dalle pecore e sperimentato in conigli; chiarisce il meccanismo genetico della

reazione difensiva negli animali carbonchiosi immunizzati con tale siero; identifica l’asino

quale miglior sieroproduttore per quantità e qualità del siero, da preferirsi al cavallo;

dimostra la possibilità di usare il siero nella pratica veterinaria, riuscendo mediante

iniezioni di esso a mantenere in vita gli agnelli inoculati con germi molto virulenti di

carbonchio verso i quali tali animali sono sensibili; verifica come il siero sia anche valido

nel prevenire il carbonchio nei grossi mammiferi.

Rende pubbliche le sue ricerche sulla sieroterapia anticarbonchiosa con numerosi

lavori scientifici sul potere curativo del siero nella pratica sia veterinaria che umana: dal

primo del 1895 “Sulla preparazione del siero anticarbonchioso” uscito mentre ricopre

l’incarico di Capo del laboratorio batteriologico della Direzione di Sanità presso il

Ministero dell’Interno, all’ultimo del 1906 “Intorno ad alcune proprietà del siero

anticarbonchioso”, coautore l’allievo igienista Donato Ottolenghi (22).

La carriera di docente universitario la si può considerare come il compendio a

tutte le altre attività di Sclavo. Probabilmente sollecitato dalla soppressione nel 1896 da

parte del Ministro Di Rudinì della Direzione Generale della Sanità e della Scuola

Superiore di Igiene dove Sclavo era impegnato, conseguita la libera docenza in Igiene a

Torino nell’a.a. 1892-1893, percorre, tra le sedi universitarie di Sassari, Siena, Firenze,

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tutte le fasi della docenza universitaria: Incaricato dell’insegnamento (1896), Professore

Straordinario (1898), Ordinario (1903), Emerito (1919), con i tre mandati di Rettore

dell’Ateneo senese, dal 1914 al ’19 e al suo trasferimento da Firenze a Siena, nuovamente

dal 1924 al ’26 e dal ’27 al ’29 (23).

Assertore della propaganda rivolta all’igiene dell’infanzia, fin dal 1896 nella

prolusione al suo corso universitario a Siena, sostiene come la cura dei bambini sia al

primo posto in un programma sanitario volto a sconfiggere l’alta mortalità infantile. Allo

scopo, si batte perchè i brefotrofi siano messi a disposizione dell’insegnamento

universitario per la migliore istruzione dei medici e perchè sia istituita in tutte le facoltà

mediche la cattedra di pediatria. Nel ’15 riesce a far predisporre a Siena “un locale del

Policlinico ove alloggiare il Brefotrofio e dieci posti letto per bambini, che rappresenteranno

il primo nucleo della Clinica Pediatrica” (24). Il nuovo servizio ospedaliero oltre a fornire

assistenza sanitaria ai bambini, va inteso anche quale “centro per una intensa

propaganda di igiene infantile”, dove le mamme possano apprendervi “precise notizie di

puericultura, necessarie per la tutela della vita umana al suo primo fiorire” (25). I brefotrofi

sono chiamati anche alla lotta contro la tubercolosi e quindi essere messi in condizione

di accogliere quei bambini lattanti che nelle case corrono il pericolo di contrarre

l’infezione tubercolare. E oltre dieci anni dopo, Sclavo, in qualità di Rettore e insieme al

Direttore di Pediatria Maurizio Pincherle, con la precisa intenzione di consentire a medici

e personale paramedico di avere un’adeguata preparazione professionale su quanto

concerne la cura del bambino, inoltra una lettera al Preside della facoltà medica senese

per poter raggiungere con l’Amministrazione del Policlinico senese una intesa perchè:

- il servizio assistenziale del Brefotrofio passi alle dipendenze della Clinica Pediatrica;

- siano tenuti corsi brevi di puericultura ed igiene alle allieve ostetriche, con lezioni al

personale di assistenza sui pericoli della sifilide delle partorienti tenute dal Direttore

della Clinica Dermosifilopatica;

- si istituisca una Scuola Infermieri;

ma la mancanza di adeguati fondi ministeriali rinvierà la realizzazione di tali richieste

(26).

Al termine della prima guerra mondiale, Sclavo, oramai ampiamente conosciuto a

livello nazionale ed internazionale, fonda l’Associazione Nazionale degli Igienisti, i cui

orientamenti influenzeranno le future scelte di politica sanitaria, prevenzione, profilassi,

medicina sociale secondo una salda coscienza igienica nazionale alla quale lo scienziato

ha dedicato la propria esistenza.

Il Preside di Medicina, Prof. Nazareno Tiberti, nel discorso inaugurale e

commemorativo letto nell’ateneo senese il 19 novembre 1930, a sei mesi dalla morte dello

scienziato, affermerà:

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“tutti i problemi più vitali nel dominio della sanità pubblica affaticarono la Sua mente ed

infiammarono il Suo cuore” (27),

a conferma e ricordo di come Sclavo abbia sempre risposto con entusiasmo e prontezza a

tutti gli appelli per interventi umanitari, nell’interesse delle più svariate forme di

provvidenza sociale, nella convinzione dell’importanza di una coscienza igienica

nazionale, per la tutela della sanità pubblica.

10

NOTE:

1. Vannozzi F.: Achille Sclavo, in: “Cultura e Università a Siena” (a cura di B. Baccetti), Siena, Nuova Immagine ed., 1993, pp. 215-221; Vannozzi F.: L’istituto Sieroterapico e Vaccinogeno Toscano ‘Sclavo’: una città laboratorio, in: “Siena, la città laboratorio. Dall’innesto del vajuolo ad Albert Sabin” (a cura di F. Vannozzi), Siena, Protagon Editori Toscani, 1999, pp. 27-47;

2. Luigi Pagliani (1847-1932), assitente in Fisiologia, fu sotto l’influenza dell’anatomopatologo Giulio Bizzozero che decise di dedicarsi a temi igienisti, raggiungendo non solo la cattedra universitaria, ma i vertici nazionali come Direttore di Igiene e Sanità presso il Ministero dell’Interno e Presidente del Consiglio Superiore di Sanità, in: Dianzani M.U., Dopo Bizzozero: le sue scuole, da: E. Gravela, “Giulio Bizzozero”, Archivi di Arte e Cultura Piemontesi, 1989, p. 192;

3. Sclavo A.: L’igiene in Italia negli ultimi venti anni, in: Annuario Accademico 1908-1909, Siena, Tip. L. Lazzeri, 1909, p. 21;

4. Viganò L., Orsi A., Belfanti S.: Dei sieri, vaccini e prodotti opoterapici (a cura dell’Istituto Sieroterapico Milanese), Milano, Tip. Rebeschini di Turati e C., 1916;

5. vedi la successiva lista delle pubblicazione di A. Sclavo; 6. Zanobio B., Armocida G.: Storia della medicina, Milano, Biblioteca Medica Masson,

1997, p. 243; 7. Sclavo A.: L’Igiene in Italia, cit., pp. 24 e sgg.; 8. Sclavo si era trasferito a Roma nel 1887 presso i laboratori della Direzione

Generale di Sanità, diretto dal maestro Luigi Pagliani chiamato dal Ministero dell’Interno a dirigere la Divisione Generale della Sanità Pubblica, dove lavorerà fino al ’96 il gruppo di cui facevano parte, oltre a Pagliani e Sclavo, Pietro Canalis, Adolfo Monari, Luigi Palazzo, Alfonso di Vestea, la ‘fucina’ del primo manipolo di medici igienienisti italiani. Nel ’92 Sclavo è nominato Direttore del laboratorio batteriologico della Direzione Generale di Sanità, che venne soppressa l’11 novembre 1896 alla caduta di Crispi;

9. Sclavo nel discorso inaugurale tenuto a Siena per l’apertura dell’a.a. 1925-1926, in qualità di Rettore, a proposito del corso di Igiene Scolastica a maestri elementari da lui tenuto ad Isernia nel 1925, ricorderà come “In quella regione io iniziai nel campo delle pratiche applicazioni la mia carriera di igienista, cimentandomi in una campagna contro il colera”, (in: Annuario Accademico 1925-1926, Siena, Ed. S. Bernardino, 1926, p. 12);

10. Sclavo A: La campagna antimalarica in Sardegna, Firenze, Soc. Tip. Fiorentina, 1912); la provincia di Palermo nel 1911 per debellare vaiolo e colera; in Puglia nel 1910 e 1911 dove, a capo dei servizi sanitari, si occupa prioritariamente della mancanza di adeguate fognature e della depurazione biologica delle acque nere, nel tentativo di garantire un adeguato approvvigionamento idrico essenziale per debellare dalla regione il colera;

11. Sclavo A.: Sul problema della fognatura in Puglia con speciale riguardo alla degenerazione biologica delle acque di fogna, Siena, Ed. San Bernardino, 1912;

12. Sclavo A.: Per la solenne inaugurazione degli studi. Relazione del Rettore Prof. A. Sclavo, in: Annuario Accademico 1924-1925, Siena, Ed. S. Bernardino, 1925, p. 73;

13. Sclavo A.: Per la solenne…, cit., 1924-1925, cit., p. 77; 14. Sclavo A.: Per la solenne inaugurazione degli studi. Relazione del Rettore Prof. A.

Sclavo, in: Annuario Accademico 1925-1926, Siena, Ed. S. Bernardino, 1926, p. 12;

15. Sclavo A.: Discorso inaugurale, in: Annuario Accademico 1915-1916, Siena, Stab. L. Lazzeri, 1915, p. 8;

16. Peccianti M.C.: Le origini e lo sviluppo dei corsi per stranieri a Siena: 1917-1945, in: “Archivio Storico e Annuario Accademico 1917/1975 della Scuola di Lingua e Cultura Italiana per Stranieri”, Siena, Tip. Senese, s.d., pp. 5-15;

11

17. Fonte Gaia, Anno I, 15, VII, 1929, p. 7; 18. La vita e l’opera di Achille Sclavo, Siena, Tip. I.S.V.T. Sclavo, 1949, p. 6; 19. Fonte Gaia, Anno I, 15, VII, 1929, p. 2; 20. Fonte Gaia, Anno I, 15, VII, 1929, p. 6; 21. La malattia causata dal Bacillus anthracis è essenzialmente una zoonosi ma può

trasmettersi agli esseri umani per ingestione o inalazione delle spore del bacillo o di materiali contaminati e provocare focolai epidemici, di varia ampiezza e durata, nella popolazione. Una volta individuato l’agente patogeno, il termine Antrace venne utilizzato per indicare una dermatosi umana caratterizzata da una aggregazione di foruncoli o “tumori” infiammatori; Carbonchio invece fu utilizzato per designare una malattia infettiva acuta comune agli uomini e agli animali, oltre che una malattia del grano. La differenza principale risiede nel fatto che l’affezione denominata antrace è essenzialmente benigna ed imputabile anche a cause diverse dall’infezione da Bacillus anthracis, mentre il carbonchio è maligno in quanto indica le forme polmonare e gastrointestinale dell’antrace, v.: Mancini R., Ippolito G.: Antrace e Carbonchio: due facce della stessa medaglia, in: “Le infezioni in Medicina”, vol. 11, n. 2, 2003, pp. 108-112;

22. Oltre ai due lavori citati, si segnala: A proposito della disinfezione delle pelli carbonchiose, Torino, F.lli Pozzo, 1897; La sieroterapia del carbonchio esterno dell’uomo, Torino, F.lli Pozzo, 1898; Di alcuni recenti risultati ottenuti colla Sieroterapia specifica della pustola maligna e delle iniezioni endovenose di sublimato corrosivo studiate sperimentalmente contro il carbonchio nei conigli, Siena, Ed. San Bernardino, 1900; La cura del carbonchio ematico delle pecore con il siero anticarbonhioso, in: “Atti Accademia Fisiocritici”, serie IV, vol. XII, aa. 209, 1900, p. 117; Di alcuni casi di infezione carbonchiosa per contatto mediato, in: “Atti Accademia Fisiocritici”, serie IV, vol. XII, aa. 209, 1900, p. 285; Nuove ricerche sperimentali sul potere curativo del Siero Anticarbonchioso pel Dottor Achille Sclavo, Torino, F.lli Pozzo, Torino; Ricerche batteriologiche sui fegati di pecore invasi da distonia epatica, in: “Atti Accademia Fisiocritici”, serie IV, vol. XIII, aa. 210, 1901, p. 110; Contributo allo stato del potere tossico del siero di sangue, in: “Atti Accademia Fisiocritici”, serie IV, vol. XIV, a.a. 211, 1902, p. 261; Per la priorità della scoperta in alcuni fatti affermati come nuovi da Sobernheim relativamente al valore protettivo del siero, in: “Atti Accademia Fisiocritici”, serie IV, vol. XIV aa. 211, 1902, p. 325; Sulle proprietà tossiche ed emolitiche del siero di cervo, in: “Atti Accademia Fisiocritici”, serie IV, vol. XIV, aa. 211, 1902, pp. 113 e 192; Sulle paralisi tossiche di natura carbonchiosa, in: “Atti Accademia Fisiocritici”, serie IV, vol. XIV, aa. 211, 1902, p. 51; Sullo stato presente della sieroterepia anticarbonchiosa, Torino, F.lli Pozzo, 1903; Contributo allo studio del potere tossico del siero di sangue, Torino, F.lli Pozzo, 1903; Sull’impiego delle cariossidi di frumento in sostituzione delle spore di carbonchio per il controllo delle stufe a disinfezione a vapore, Biella, Stab. Tip. G. Testa, 1909;

23. Achille Sclavo, allievo di Pagliani, è da considerarsi un importante caposcuola di igienisti. Tra questi, Donato Ottolenghi e Giovanni Petragnani. Ottolenghi, assistente a Torino di Giulio Bizzozero, alla sua morte passò a Siena con Sclavo, vinse la cattedra di Cagliari e poi di Napoli; suoi allievi furono Giuseppe Brotzu da cui deriva il ramo cagliaritano della Scuola e Augusto Giovanardi, caposcuola di una lunga serie di igienisti. Petragnani, che raggiunse la posizione di Alto Commissario per l’Igiene e la Sanità Pubblica negli anni trenta, poi emigrò in America del Sud e, rientrato in Italia, venne riassunto di ruolo a Catania, in: Dianzani M.U.: Dopo Bizzozero: le sue scuole, cit., pp. 192-193;

24. Archivio Storico Università di Siena, XIII B 7, Facoltà di Medicina e Chirurgia. Verbali delle adunanze dal 3 luglio 1912 al 13 novembre 1920, seduta del 6 novembre 1915;

25. Sclavo A.: Per la solenne inaugurazione degli Studi. Relazione del Rettore Prof. A. Sclavo, in: Annuario Accademico 1916-1917, Siena, Stab. L. Lazzeri, 1917, p. 6;

12

26. Vannozzi F., Molinelli M.: La pediatria senese. Storia dell’insegnamento e delle vicende della Clinica Pediatrica di Siena, in: “Rivista di Storia della Medicina”, anno VIII NS (XXIX), fasc. 1-2, genn.-dic. 1998, pp. 142-143;

27. Tiberti N.: L’opera scientifica e sociale di Achille Sclavo, in: “Annuario Accademico 1930-1931”, Siena, Ed. S. Bernardino, 1931, p. 26.

13

ACHILLE SCLAVO 1861, 21 marzo: A.S. nasce ad Alessandria;

1886, 19 luglio: conseguimento della laurea in Medicina all’Università di Torino;

1886-’87: nomina ad Assistente Straordinario nell’Istituto di Farmacologia, diretto dal Prof. Piero Giacosa; 1887: trasferimento a Roma presso i laboratori della Direzione Generale di Sanità con funzione di segretario medico, con Luigi Pagliani, Pietro Canalis, Adolfo Monari, Luigi Palazzo, Alfonso di Vestea;

1892: nomina a Direttore del laboratorio batteriologico della Direzione Generale di Sanità e insegnante di batteriologia nella Scuola Superiore di Igiene;

1892-’93: conseguimento presso l’ateneo torinese della libera docenza in Igiene;

1893-1911: promozione di campagne di politica sanitaria, 1893 per debellare il colera dalle province di Alessandria e Campobasso, 1910 lotta contro la malaria in Sardegna, 1911 per debellare il colera in Puglia e a Palermo;

1895, 22 ottobre: lettura della Memoria: Sulla preparazione del siero anticarbonchioso, (Roma, Tip. delle Mantellate, 1895) al X Congresso di Medicina Interna a Roma;

1895-1903: periodo dedicato in preferenza agli studi sul siero curativo e protettivo dell’infezione da carbonchio ematico;

1896: soppressa la Direzione di Sanità, (11 novembre) nomina a Prof. Incaricato per l’insegnamento dell’Igiene a Siena e Direttore del Laboratorio d’Igiene; primo al concorso di Igiene per l’Università di Sassari;

1898: (1 febbraio) Professore Straordinario di Igiene presso l’Università di Sassari per l’a.a. 1897-‘98; esce alle stampe La sieroterapia del carbonchio ematico (in: “Rivista d’Igiene e Sanità Pubblica”, n. 6); (1 settembre) trasferimento da Sassari a Siena come Professore Straordinario ad Igiene;

1898-1918: Direttore del Laboratorio di Igiene a Siena;

1903, 1 aprile: nomina a Professore Ordinario di Igiene; in tale anno, conferimento da parte dell’Accademia di Medicina di Torino del Premio Riberi di Lire 20.000 per il lavoro Sullo stato presente della sieroterapia carbonchiosa (in: “Rivista d’Igiene e Sanità Pubblica”, Anno XIV, 1903);

1910: partecipazione alla Commissione nazionale per studi sulla profilassi contro la pellagra;

1912, 23 febbraio: conferimento da parte del Ministero degli Interni del titolo di Cavaliere dei SS. Maurizio e Lazzaro;

1914-’17/1924-‘26/1927-‘29: Rettore dell’Università degli Studi di Siena;

14

1915: nomina a Direttore della Scuola di Sanità Militare di Firenze, dove organizza 50 corsi in batteriologia e profilassi antitubercolare;

1916, 22 novembre: organizzazione di corsi di batteriologia e disinfezione alla Scuola di Sanità Militare di Firenze, per incarico dei Ministeri degli Interni e della Guerra;

1918: nomina nella Commissione costituita dal Governo per studiare i provvedimenti utili al passaggio dallo stato di guerra a quello di pace, per le questioni di Igiene sociale;

1918, 1 dicembre: trasferimento di Sclavo alla Cattedra di Igiene del R. Istituto di Studi Superiori Pratici e di Perfezionamento di Firenze;

1919: conferimento del titolo a Professore Emerito;

1921: nascita dell’Associazione Nazionale degli Igienisti Italiani; 1924, 25 ottobre: trasferimento dall’ateneo fiorentino a quello senese;

1926, 23 febbraio: nomina da parte del Governo Francese a Officier de l’Instruction Publique, onorificenza che si aggiunge alle due medaglie d’oro dei Benemeriti della Salute Pubblica e dei Benemeriti della Istruzione Popolare, alla medaglia d’argento dei Benemeriti della Croce Rossa Italiana;

1926, 17 luglio: conferimento dell’onorificenza di Grande Ufficiale nell’Ordine della Corona d’Italia;

1929: nascita dell’Associazione “Amici dell’Università di Siena”, che promuove i corsi di cultura e di lingua per stranieri e del suo bollettino “Fonte Gaia” (n 1 del 15 luglio 1929);

1930, 2 giugno: Achille Sclavo muore a Genova.

15

FONTI - AA.VV.: Achille Sclavo nella vita e nelle opere, in: “Rivista Italiana d'Igiene”. Numero

dedicato al cinquantenario "Sclavo", anno XIV, n. 3-4, 1954; - ARCHIVIO STORICO DELL'UNIVERSITÀ DI SIENA: Documenti amministrativi e

fascicolo personale di Achille Sclavo; Annuari dell'Università degli Studi di Siena, dal 1906 al 1930;

- BUOGO G.: Eroe del pensiero nella scienza e nella tecnica, Sapri, Centro Librario,

1963, pp. 222-228; - DI VESTEA A.: Achille Sclavo, Genova, Soc. E. Oliveri, 1930; - MAZZETTI G.: La vita e l'opera di Achille Sclavo, Siena, Tip. I.S.V.T. Sclavo, 1949; - N.I.: Achille Sclavo precursore ed apostolo dell'odierna medicina sociale, in: “Siena e

Francoforte unite nel ricordo di von Behring, Ehrlich e Sclavo”, Roma, Luigi Pozzi Editore, 1954;

- PETRAGNANI G.: Achille Sclavo 1861-1930, Cuneo, Soc. An. Stab. Tip. Editoriale,

1938; - PETRAGNANI G.: Achille Sclavo, in Medici Cuneesi, Cuneo, Soc. An. Stab. Tip.

Editoriale, 1938, pp. 5-7; - PETRAGNANI G.: Achille Sclavo. Necrologio, in: “Il Morgagni”, anno 72, nr. 26, 1930,

pp. 1253-1255; - PETRAGNANI G.: Premessa, in: “Scritti Medici in onore di Achille Sclavo”, volume

edito nel cinquantenario di fondazione dell'Istituto Sieroterapico e Vaccinogeno Toscano "Sclavo" di Siena, 1904-1954, Siena, 1954, pp. 7-9;

- RAGAZZI C.A.: Achille Sclavo, maestro e precursore dell'odierna medicina preventiva,

Roma, Tip. Regionale, 1954; - SCLAVO A.: Curriculum del Prof. Achille Sclavo, Siena, Stab. L. Lazzeri, 1927; - SCLAVO A.: (scritta dall'autore l'8 marzo 1927), Autobiografia scientifica, in:

“Notiziario Associazione Italiana per l'Igiene”, IV, nr. 2, 1954, pp. 28-33; - VANNOZZI F.: Achille Sclavo, in: “Cultura e Università a Siena, epoche, argomenti,

protagonisti” (a cura di B. Baccetti), Siena, Nuova Immagine Ed., 1993, pp. 215-221; - VANNOZZI F.: L’Istituto Sieroterapico e Vaccinogeno ‘Sclavo’: una città laboratorio, in:

“Siena la città laboratorio. Dall’innesto del vajuolo ad Albert Sabin” (a cura di F. Vannozzi), Siena, Protagon Editori Toscani, 1999, pp. 27-42.

16

PUBBLICAZIONI DI ACHILLE SCLAVO - Dell’azione analgesica locale della caffeina, in: “Giornale R. Accademia Medicina di

Torino”, 1886, p. 771; - Dell’analisi degli alcool sotto il riguardo igienico, Roma, Tip. delle Mantellate, 1891; - Di alcune nuove proprietà dello spirillo colerigeno di Koch, Roma, Tip. delle Mantellate,

1892; - Di alcune differenze esistenti fra gli spirilli del colera isolati in diverse epidemie, Roma,

Tip. delle Mantellate, 1892; - Di un nuovo apparecchio per la raccolta del siero di sangue, Roma, Tip. delle

Mantellate, 1894; - La difterite in Italia, Roma, Tip. delle Mantellate, 1894; - Sulla preparazione del siero anticarbonchioso, Roma, Tip. delle Mantellate, 1895; - Relazione sul valore di alcuni sieri antidifterici, Roma, Tip. delle Mantellate, 1895; - Sulla preparazione del siero anticarbonchioso (memoria 2a), Roma, Tip. delle

Mantellate, 1896; - Della sofisticazione del pane e delle paste alimentari con i prodotti del maiz bianco,

Roma, Tip. delle Mantellate, 1896; - L'annacquamento dei vini, Torino, F.lli Pozzo, 1897; - L'Igiene ed i mezzi per attuarla, Torino, F.lli Pozzo, 1897; - A proposito della disinfezione delle pelli carbonchiose, Torino, F.lli Pozzo, 1897; - I pavimenti delle case ed i tappeti in rapporto alla sottrazione del calore e alle condizioni

igieniche degli ambienti, Torino, F.lli Pozzo, 1897; - La sieroterapia del carbonchio esterno dell’uomo, Torino, F.lli Pozzo, 1898; - La sieroterapia del carbonchio ematico, in: “Rivista d’Igiene e Sanità Pubblica”, n. 6,

1898; - L’iniezione endovenosa di bacilli del carbonchio nelle pecore fortemente immunizzate

contro questa malattia ed il comportamento in esse delle sostanze preventive specifiche, in: “Atti Accademia Fisiocritici”, serie IV, vol. XI, aa. 208, 1899, p. 235;

- La sieroterapia del carbonchio esterno dell’uomo, considerazioni cliniche e ricerche

sperimentali, Torino, F.lli Pozzo, 1899; - Di alcuni recenti risultati ottenuti colla Sieroterapia specifica della pustola maligna e

delle iniezioni endovenose di sublimato corrosivo studiate sperimentalmente contro il carbonchio nei conigli; Comunicazione al Congresso Nazionale di Igiene (Como, 25 settembre 1899), Siena, Ed. S. Bernardino, 1900;

- Il siero iodato, in: “Atti Accademia Fisiocritici”, serie IV, vol. XII, aa. 209, 1900, p. 55;

17

- La cura del carbonchio ematico delle pecore con il siero anticarbonchioso, in: “Atti

Accademia Fisiocritici”, serie IV, vol. XII, aa. 209, 1900, p. 117; - Di alcuni casi di infezione carbonchiosa per contatto mediato, in: “Atti Accademia

Fisiocritici”, serie IV, vol. XII, a.a. 209, 1900, p. 285; - L'Ispettorato Generale di Sanità e le sue responsabilità nella recente epidemia di peste

in Napoli, Torino, F.lli Pozzo, 1901; - Nuove ricerche sperimentali sul potere curativo del Siero Anticarbonchioso pel Dottor

Achille Sclavo, Torino, F.lli Pozzo, 1901; - I vini gessati davanti all'igiene e alle vigenti nostre disposizioni legislative, Torino, F.lli

Pozzo, 1901; - La sofisticazione delle paste alimentari colle farine leguminose, in: “Atti Accademia

Fisiocritici”, serie IV, vol. XIII, aa. 210, 1901, p. 184; - Ricerche batteriologiche sui fegati di pecore invasi da distonia epatica, in: “Atti

Accademia Fisiocritici”, serie IV, vol. XIII, aa. 210, 1901, p. 110; - Sulle paralisi tossiche di natura carbonchiosa, in: “Atti Accademia Fisiocritici”, serie IV,

vol. XIV, aa. 211, 1902, p. 51; - Contributo allo studio del potere tossico del siero di sangue, in: “Atti Accademia

Fisiocritici”, serie IV, vol. XIV, aa. 211, 1902, p. 261; - Per la priorità della scoperta in alcuni fatti affermati come nuovi da Sobernheim

relativamente al valore protettivo del siero, in: “Atti Accademia Fisiocritici”, serie IV, vol. XIV, aa. 211, 1902, p. 325;

- Sulle paralisi tossiche di natura carbonchiosa, in: “Atti Accademia Fisiocritici”, serie IV,

vol. XIV, aa. 211, 1902, p. 51; - Sulle proprietà tossiche ed emolitiche del siero di cervo, in: “Atti Accademia Fisiocritici”,

serie IV, vol. XIV, aa. 211, 1902, pp. 113 e 192; - Contribution à l’ètude du pouvoir toxique du sèrum de sang, in: “Archives Italiennes de

Biologie”, XXXIX, fasc. II, 1903, p. 217; - Contributo allo studio del potere tossico del siero di sangue,Torino, F.lli Pozzo, 1903; - Sullo stato presente della sieroterapia anticarbonchiosa, in: “Atti Accademia

Fisiocritici”, serie IV, vol. XV, aa. 212, 1903, p. 21; - La jodogelatina, in: “Atti Accademia Fisiocritici”, serie IV, vol. XV, aa. 212, 1903, p.

355; - Sulla peritonite tubercolare, in: “Atti Accademia Fisiocritici”, serie IV, vol. XVII, aa.

214, 1905, p. 465; - Di un primo esperimento pubblico di vaccinazione antitifica eseguito in Italia, in: “Atti

Accademia Fisiocritici”, serie IV, vol. XVII, aa. 214, 1905, p. 511;

18

- (e OTTOLENGHI D.): Intorno ad alcune proprietà del siero anticarbonchioso, in: “Atti Accademia Fisiocritici”, serie IV, vol. XVIII, aa. 215, 1906, p. 353;

- A proposito del fenomeno di Arthus, in: “Atti Accademia Fisiocritici”, serie IV, vol. XX,

aa. 217, 1908, p. 173; - A proposito dei cioccolatini al tannato di chinina, Siena, Ed. S. Bernardino, 1908; - L'Igiene in Italia negli ultimi venti anni, Siena, Tip. Sordomuti, 1909; - L'Igiene e le Ferrovie Italiane, Firenze, Libr. Claudiana, 1909; - Sull’impiego delle cariossidi di frumento in sostituzione delle spore di carbonchio per il

controllo delle stufe a disinfezione a vapore, Biella, Tip. G. Testa, 1909; - Lo stato attuale della questione dei Sanatori, Firenze, Tip. S. Landi, 1910; - Perchè e come si devono isolare le persone colpite dal colera e le loro famiglie. Istruzioni

popolari dettate dal Dottor A. Sclavo, Siena, Ed. S. Bernardino, 1912; - Sul problema della fognatura in Puglia con speciale riguardo alla degenerazione

biologica delle acque di fogna, Siena, Ed. S. Berardino, 1912; - La campagna antimalarica in Sardegna nel 1911, Firenze, Soc. Tip. Fiorentina, 1912; - Igiene ed edilizia scolastica, Siena, Ed. S. Bernardino, 1913; - I diritti dell'Igiene, Siena, Ed. S. Bernardino, 1913; - Igiene ed Edilizia scolastica, Siena, Ed. S. Bernardino, 1914; - Per l'educazione fisica, Siena, Ed. S. Bernardino, 1914; - Elementi di igiene per il soldato, Milano, Tip. Stucchi Ceretti, 1915; - Diamo aria buona ai nostri polmoni, Siena, Ed. S. Bernardino, 1915; - Ancora a proposito della successione di Guido Baccelli, Firenze, Soc. Tip. Fiorentina,

1916; - Sull'alimentazione umana. Cinque lezioni tenute in Firenze alle infermiere della Croce

Rossa Italiana dal Dr. Achille Sclavo, Siena, Stab. L. Lazzeri, 1917; - Per l'igiene sociale, Siena, Stab. L. Lazzeri, 1918; - Relazione sui corsi di batteriologia e di tecnica delle disinfezioni , tenuti durante la

guerra presso la Scuola di Sanità Militare di Firenze dal Prof. Achille Sclavo, Siena, Stab. L. Lazzeri, 1919;

- All’inaugurazione in Trieste del III Congresso Nazionale della Federazione fra le

Associazioni del personale addetto alla vigilanza Igienica, Firenze, Soc. Italiana Arti Grafiche, 1920;

- All'inaugurazione in Trento del IV Congresso Nazionale della Federazione fra le

Associazioni del personale addetto alla vigilanza igienica, Firenze, Stab. Tip. E. Ariani,

19

1921; - All'inaugurazione in Napoli del I Congresso dell'Associazione Italiana per l'Igiene, Siena,

Ed. S. Bernardino, 1922; - Per un più valido impulso all’igiene nazionale, Livorno, Arti Grafiche S. Belforte, 1923; - Per il secondo Congresso dell'Associazione Italiana per l'Igiene tenutosi in Venezia (24-

29 giugno 1923), Siena, Ed. S. Bernardino, 1923; - Per la propaganda igienica; Discorso tenuto all'inaugurazione dell'anno accademico

(1923-24) presso il R. Istituto di Studi Superiori di Firenze, Siena, Ed. S. Bernardino, 1923;

- Sempre per la propaganda igienica, Siena, Stab. L. Lazzeri, 1924; - Per la propaganda igienica. Scuola ed igiene, Torino, Stamperia Reale G.B. Paravia,

1924; - La battaglia del grano e la malaria, Siena, Stab. L. Lazzeri, 1925; - Per il terzo Congresso Nazionale d'Igiene tenutosi in Sardegna; Discorsi di inaugurazioni

pronunciati a Cagliari e a Sassari, Siena, Stab. L. Lazzeri, 1925; - Per il IV Congresso Nazionale d'Igiene. Discorso di inaugurazione pronunziato a Torino il

10 giugno 1926 alla presenza di Sua Altezza Reale, il Principe di Piemonte, Siena, Tip. Sordomuti, 1926;

- Curriculum del Prof. Achille Sclavo Professore di Igiene nella R. Università di Siena,

Siena, Stab. L. Lazzeri, 1927; - Curriculum del Prof. Achille Scalvo, Siena, Tip. Sordomuti, 1927; - Discorso pronunziato in Campidoglio il giorno 12 ottobre 1927 all'inaugurazione del V

Congresso Nazionale d'Igiene, Roma, Arti Grafiche Menaglia, 1927; - Il bosco del Littorio e l'igiene, Siena, Stab. L. Lazzeri, 1927; - Autobiografia scientifica del Prof. Dott. Achille Sclavo, a cura dell'Istituto Sieroterapico

e Vaccinogeno Toscano "Sclavo", Siena, 8 marzo 1927; - Igiene e lavoro. Relazione fatta in Roma il giorno 12 ottobre 1927 al V Congresso

Nazionale d’Igiene, Siena, Stab. L. Lazzeri, 1928; - Per l'educazione fisica, Siena, Tip. Sordomuti, 1928; - Discorso di inaugurazione pronunciato il giorno 14 settembre 1928 al VI Congresso

Nazionale d’Igiene tenutosi in Fiume, Fiume, Stab. Tip. de ‘La vedetta d’Italia’, 1928; - Istruzioni popolari per combattere le mosche, Siena, Stab. L. Lazzeri, 1928; - Discorso d'inaugurazione pronunciato il giorno 29 settembre 1929 al VII Congresso

Nazionale d’Igiene tenutosi in Siena, Siena, Stab. L. Lazzeri, 1929.

20

I PRODOTTI DELL’ISTITUTO SIEROTERAPICO VACCINOGENO TOSCANO “SCLAVO” – SIENA - AL 1980

L’Istituto Sieroterapico e Vaccinogeno Toscano “Sclavo” ha registrato la massima

gamma di specialità dagli anni ’60, a seguito di una politica aziendale di espansione già

avviata da metà anni ’40, con Antonio Cinotti Direttore Amministrativo, succeduto nel

’45 a Dario Neri, genero di Achille Sclavo.

Superate infatti le emergenze sanitarie di inizi secolo grazie ai vaccini e agli

antibiotici, la ricerca farmacologica nazionale si era orientata verso i concetti della

prevenzione, con la profilassi quale punto cardine attorno cui far ruotare la sanità. Il fine

della programmazione degli interventi di politica sanitaria diventa quello di impedire che

l’uomo si ammali grazie ad una efficace profilassi immunitaria delle malattie infettive.

Secondo tale orientamento si inquadra l’intervento dell’industria “Sclavo” che, dopo

l’inizio del 1904 con il siero immunizzante messo a punto da Achille Sclavo per la

profilassi e terapia del carbonchio nell’uomo, si specializza nel settore dei sieri e vaccini.

Metodi entrambi intesi a evitare o prevenire il diffondersi delle malattie infettive, si

differenziano poiché la sieroterapia, detta anche immunizzazione passiva, determina uno

stato immunitario grazie ad anticorpi inoculati nel soggetto, ma prodotti in altro

individuo; mentre la vaccinazione, modalità profilattica più che cura, tramite la

somministrazione di una sostanza antigene, stimola una risposta immunitaria protettiva

nei confronti della malattia. La sieroterapia, tecnica essenzialmente curativa, sarà

affiancata dalla disponibilità di vaccini sempre più altamente efficaci che consentiranno

una vera e propria strategia epidemiologica che utilizza la vaccinazione quale strumento

per la prevenzione e la sconfitta delle malattie infettive.

Già durante la I Guerra Mondiale, l’Istituto, aveva esteso il suo fatturato alla

produzione dei sieri e dei vaccini batterici, in particolare contro il tifo e il colera. Ma

l’azienda giuoca sul mercato un ruolo di primo piano nel periodo post-bellico con le

anatossine, difterica (Anadifterall) e tetanica (Anatetall) che, adeguatamente preparate,

somministrate e risomministrate (‘iniezione di richiamo’), rendono praticamente definitivo

lo stato immunitario acquisito del soggetto vaccinato.

L’ulteriore progresso nella vaccinoprofilassi sarà rappresentato dalla introduzione

di vaccini ‘precipitati’ con allume, che consentono un più lento assorbimento

dell’antigene e quindi una conseguente più efficace risposta immunitaria, mentre i

successivi vaccini associati, sfruttando il sinergismo degli antigeni, determinano uno

stato immunitario polivalente tramite un unico procedimento vaccinale.

21

Oltre alla profilassi della difterite, tetano, pertosse, i laboratori dell’I.S.V.T.

“Sclavo” curano la messa a punto dell’antivaioloso e dei vaccini contro le infezioni tifiche

a paratifiche (Enterovaccino T.A.B.), il vaccino antinfluenzale nel ’55, ponendosi

all’avanguardia nello studio e produzione dei vaccini profilattici.

L’Istituto si mette così in grado progressivamente di produrre la completa varietà

di sieri, preventivi e curativi, e dei vaccini, semplici (es. Anatossina tetanica), precipitati

con allume (es. Anatetall) ed infine misti precipitati (es. Dif-tet-all per difterite + tetano)

per la profilassi associata. Tale produzione gli consente di garantire importanti forniture

di sieri, vaccini, antigeni a numerosi Paesi stranieri.

Anche nella lotta contro la tubercolosi, l’Istituto si presenta in prima linea nella

campagna preventiva con le anatubercoline, realizzate in base agli studi del Prof.

Giovanni Petragnani, allievo di Sclavo, così come per molte altre malattie ritenute ‘sociali’

per le loro gravi ripercussioni sulla cittadinanza, come lue e reumatismo.

Una particolare linea di produzione si impone poi per quelle malattie infettive

contro cui non si dispone di vaccini specifici: le immunoglobuline, frazioni proteiche

(gammaglobuline) del siero umano, che contengono anticorpi specificamente prodotti

dall’organismo e diretti contro antigeni diversi o contro forme morbose di natura tossico-

infettiva o virale. Per tale linea si creano adeguati impianti per la separazione e

purificazione della frazione proteica gammaglobulinica, grazie anche ad una catena del

freddo che consente la raccolta, trasporto, stoccaggio in laboratorio delle placente.

La “Sclavo” estende in seguito la propria produzione anni ’60 ad oltre un centinaio

di altre specialità, tra prodotti veterinari, diagnostici, terapeutici e ad uso di laboratorio.

La vastità del programma di commercializzazione è garantito da un piano di

investimenti progressivi in immobili tecnologicamente in grado di differenziare e garantire

le varie produzioni, adeguando numero e preparazione del proprio personale e

acquisendo la necessaria attrezzatura tecnica. Ai laboratori destinati alla produzione

biologica, si affiancano stabilimenti per la farmaceutica, impiantistica atta a garantire il

loro funzionamento, oltre agli ambienti a destinazione quanto mai varia, necessari alla

ricerca e produzione: dagli stabulari alle stalle per animali sieroproduttori, dalle cucine

alle stanze per gli infialamenti, dai controlli al commerciale.

Ai primi prodotti, sieri e vaccini, orientati essenzialmente alla lotta contro le

malattie infettive e ‘sociali’, nel senso della loro prevenzione e cura, l’interesse

dell’azienda si orienta sempre più al settore dei prodotti chimico-farmaceutici e dei

biomedicamenti: dal ricostituente e antianemico SIEROTONICO a base di siero di cavallo

al CLORAMFEN per la cura delle angine e tonsilliti, dalle compresse di K-15 per

combattere l’astenia all’HOSTANGINA per le affezioni nasofaringee, nell’ottica di una

grande, complessa e articolata industria farmaceutica, con un ruolo importante

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nell’organizzazione sanitaria nazionale, il tutto garantito dall’associazione di ricerca,

sperimentazione, sviluppo, produzione industriale, propaganda, vendita sul mercato

nazionale e internazionale, in una progressiva crescita e rinnovamento aziendale.

Anche l’estendersi al settore della diagnostica medica determina il successivo

incremento per le vendite della “Sclavo”, con competenze nel settore non solo di test,

reattivi e loro kit, ma anche per la stessa strumentazione, con apparecchi sempre più

capaci, maneggevoli e attendibili per l’accertamento clinico.

Il settore che comunque contraddistingue l’industria senese e che lo mette al

primo piano nella ricerca nazionale intorno agli anni ’60 è certamente quello della

virologia. Grazie all’acquisizione di tecniche per la coltura di cellule animali in specifici

terreni e alla possibilità di sviluppo e selezione dei virus su di esse, le nuove conoscenze

virologiche sono indirizzate verso uno specifico settore produttivo, con la costruzione di

impianti e laboratori per la ricerca e la produzione separati da quelli per la batteriologia

tradizionale. A tale processo di sviluppo contribuisce enormemente la pandemia

mondiale di poliomielite del decennio ‘50/’60 e le successive collaborazioni con Albert B.

Sabin per l’allestimento del vaccino vivo attenuato, con la nascita del Centro di Virologia

“Sclavo”. L’Istituto è pronto ad intervenire per la campagna di vaccinazione

antipoliomielitica promossa nel ’64 dalle Autorità Sanitarie.

La validità della scelta di un impegno aziendale nel settore virologico è sostenuta

dalla produzione di vaccini virali e prodotti contro le malattie endemiche che colpiscono

soprattutto l’infanzia: morbillo, parotite, rosolia, influenza, forme virali polmonari ed

epatiti.

Con le recenti nozioni biochimiche che esigono un aggiornamento dottrinale, la

produzione si estende progressivamente verso l’ambito dei prodotti di origine biologica ed

immunologica, che si avvale della sintesi chimica. Non più estratte da sostanze, minerali,

vegetali o animali presenti in natura, le nuove specialità sono “costruite” in laboratorio,

in grado di svolgere un’azione farmacologica selettiva, più rapida ed efficace

sull’organismo malato: è l’inizio della chimica dei farmaci di sintesi.

Alle linee guida dello sviluppo e produzione “Sclavo” (microbiologia, chimica,

tecnologia), dagli anni ’70 si aggiungono pertanto quelle della immunologia e

dell’immunochimica, secondo un moderno orientamento produttivo, che porterà l’azienda

ad essere la leader per la commercializzazione dei vaccini e dei sieri (nell’ ’80 oltre 500

milioni di dosi immunizzanti contro le principali malattie infettive), ai quali si aggiungono

gli emoderivati, i reattivi per la diagnostica clinica e le specialità chimico-farmaceutiche.

La produzione è riconducibile ad una Divisione Biologici-Farmaceutici, con il

reparto di produzione dei vaccini batterici e il Centro di Virologia dove si allestiscono i

vaccini virali (antirabbico, antivaioloso, antinfluenzale, antipoliomielitico, antimorbilloso

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e antirubeolico) e una Divisione Diagnostici per le preparazioni per la batteriologia,

sierologia, immunologia e dei reattivi biochimici.

A dimostrazione dell’evoluzione nella produzione dei prodotti “Sclavo”, loro

tipologia e varietà, si è ritenuto opportuno far seguire una elencazione di essi, anche

quale memoria e testimonianza della evoluzione scientifica dell’azienda. Allo scopo, anche

in base alla documentazione ad oggi conservata presso l’archivio storico del Gruppo

Anziani “A. Sclavo”, si è scelto il criterio di riportare, ‘a campione’ , tre liste di prodotti:

quella del 1937, quella del 1954 a cinquanta anni cioè dalla fondazione dell’azienda ed

infine il listino del 1980. L’elencazione, che forse al primo sguardo può apparire arida,

ben si presta però a dimostrare i progressi, le scelte di strategia commerciale, gli sforzi

della “Sclavo” per esser sempre competitiva e all’avanguardia sul mercato farmaceutico,

senza mai rinunciare al settore dei sieri e vaccini, che lo hanno reso noto in tutto il

mondo.

Dei prodotti, suddivisi per tipologia, si riporta anche una spiegazione di minima,

così come dai rispettivi listini dei prezzi e cataloghi dei prodotti.

1937: SIERI Siero anticarbonchioso Sclavo (messo a punto da Sclavo nel 1895, è il primo prodotto che nasce dalla sua volontà di organizzare un centro di produzione su larga scala di sieri e vaccini; prodotto dall’asino, ad azione immunizzante antigerminativa o antiblastica, da somministrare in casi sospetti di carbonchio e in casi di pustola carbonchiosa al primo stadio fino alla caduta della febbre) Siero antidifterico (dal cavallo, a scopo preventivo e curativo per combattere l’infezione difterica) Siero antidifterico dealbuminato e purificato (antitossina difterica isolata ad uso profilattico e terapeutico) Siero antidifterico anallergico (siero di montone ad uso profilattico per evitare di sensibilizzare i soggetti che necessitano una seconda iniezione di siero) Siero antibacterico (sieroterapia locale tramite pennellature o per istillazione per la cura locale delle infezioni naso-faringee: riniti ed angine difteriche, streptococciche, pneumococciche…) Siero antitetanico (dal cavallo, a scopo preventivo e curativo per combattere la tossinfezione tetanica) Siero antitetanico dealbuminato e purificato (dal cavallo, prodotto ricco in antitossina specifica e quasi privo di sostanze eterogenee) Siero antistreptococcico antipiogeno polivalente (dal cavallo, a scopo preventivo per i soggetti minacciati da infezioni da streptococchi o da piogeni e a scopo curativo in setticemie, infezioni postoperatorie, linfangiti, flemmoni…) Siero normale di cavallo (dal cavallo, per la profilassi e cura delle emorragie interne ed esterne) Siero antiscarlattinoso (dal cavallo, a scopo preventivo e curativo) Siero antistafilococcico (dal cavallo, ad azione preventiva e curativa di setticemie, infezioni postoperatorie, osteomieliti, antraci, pioartriti…)

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Siero antidissenterico (dal cavallo, ad azione antitossica e antibatterica, con proprietà preventive e curative) VACCINI Vaccino antidifterico (anatossina difterica di Ramon per via ipodermica per la profilassi della infezione difterica) Rinovaccino antidifterico (anatossina difterica di Ramon per via nasale per la profilassi della infezione difterica) Vaccino antitetanico (anatossina tetanica di Ramon per via ipodermica per la profilassi dell’infezione tetanica) Vaccino anticolerico (soluzione con miliardi di vibrioni del colera, a scopo profilattico per soggetti esposti a contrarre la malattia) Vaccino antitifico-paratifico A e B (sospensione di stipiti di bacilli del tifo, paratifo A e B, per la profilassi delle infezioni tifiche e paratifiche A e B) Lipovaccino antitifico T.A.B. (sospensione di olio c.s.) Enterovaccino T.A.B. (bilivaccino per la profilassi delle infezioni tifiche e paratifiche A e B ad uso orale in soggetti a rischio per età, professione o altre condizioni) Vaccino tetravalente Castellani T.A.B.Ch. (idrovaccino formolato associato antitifo-paratifico A e B – anticolerico per soggetti più recettivi per età o esposizione al contagio) Vaccino antidissenterico (eso e endotossine per prevenire e combattere le endemie ed epidemie di dissenteria bacillare) Vaccino antipiogeno misto (preventivo prima di interventi chirurgici, curativo per combattere infezioni piogene in atto) Vaccino antistreptococcico (per la profilassi e cura delle più svariate malattie da streptococco, per prevenire complicanze settiche streptococciche) Vaccino antistafilococcico (per la profilassi e cura delle malattie stafilococciche, per prevenire complicanze settiche stafilococciche) Vaccino antigonococcico debole (Piogon II) (per la cura della blenorragia acuta e cronica, specie per i casi in cui l’infezione è complicata da orchiti, epididimiti, manifestazioni articolari..) Vaccino antigonococcico forte (Piogon II) Vaccino antimelitense serie debole curativo (via endovenosa) (per la cura della febbre di Malta o febbre maltese) Vaccino antimelitense serie forte curativo (via sottocutanea e endomuscolare) Vaccino antimelitense preventivo (per la profilassi onde premunirsi da eventuali contagi) Piosol Sclavo (antipiogeno polivalente per applicazioni locali: foruncoli, ascessi, empiemi, flemmoni, piaghe da ustioni…) Piogon – Tipo I e Tipo II (vaccino antipiogeno misto a prevalenza streptococcica, gonococcica, specie per lesioni della sfera genitale) Tineatoxin Sclavo (vaccino polivalente per la terapia e diagnosi della tricofizia) DIAGNOSTICI E SIERO-DIAGNOSTICI Sieri diagnostici (dal coniglio) a) Agglutinanti: i.b. del Tifo, Paratifo A, Paratifo B, Coli, Dissenterico Shiga, D. Flexner,

D. Hiss, Vibrione del Colera, Micrococco, Melitense, Bang b) Precipitanti: Antibue, Antimontone, Anticavallo, Antimaiale, Antipollo, Anticane,

Antiuomo Diagnosticatore del tifo addominale Tossina difterica secca per la prova di Schick.

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SPECIALITA’ MEDICINALI Jodogelatina Sclavo (messa a punto da Achille Sclavo nel 1903 per compensare la carenza di iodio nella popolazione sottoalimentata, consente la somministrazione di elevate quantità di jodio grazie al suo vettore proteico, la gelatina che, idrolizzata, non determina disturbi anafilattici. Largamente usata in molte forme di tubercolosi, si è dimostrata particolarmente efficace nelle peritoniti tubercolari con essudato liquido in cavità) Bromogelatina Sclavo (introdotta da Sclavo, è indicata per la cura dell’isterismo, eclampsie, cefalee, nevralgie, epilessia…) Adrenofer Sclavo (estratto di capsule surrenali con ferro e una piccola quantità di manganese per i vari tipi di anemia) Simiormina (estratto di varie ghiandole endocrine della scimmia con prevalenza dei testicoli, indicata per disfunzioni endocrine, denutrizione, ipotonia, senilità, impotenza sessuale, spermatorrea) Gelochin (chinino, antitermico e antimalarico) Gelofer (citrato di ferro ammoniacale iniettabile per le anemie) Piosol Sclavo (vaccino solubile polivalente antipiogeno per la cura locale delle forme suppurative) Piogon (vaccino antigonococcico per la cura della blenorragia) Piogon Tipo I (vaccino antipiogeno per profilassi e cura dell’infezione puerperale) Piogon Tipo II (vaccino antigonococcico per la cura delle lesioni ginecologiche indotte da gonococco) Tineatoxin (vaccino per la cura della tricofizia) Hostangina (siero antibacterico per la cura locale delle angine e delle affezioni nasofaringee tramite pennellature ed istillazioni) Ducreyna (vaccino per la cura dell’ulcera molle) 1954: SIERI Anticarbonchioso Antidifterico (antitossina naturale; anallergico, antitossina iperdepurata) Antidissenterico Antigangrenoso Antimeningococcico Antiofidico Antiperitonitico Antiscarlattinoso Antistafilococcico Antistreptococcico Antitetanico (antitossina naturale, anallergico, antitossina iperdepurata) Antitifico Normale di bue Normale di cavallo Normale di coniglio ANATOSSINE Anadifterall (I, F) Anatetall Difterica

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Dissenterica Shiga Stafilococcica Tetanica Difpercutan Dif-Pert-All (anatos. difterica + vac. Antipertosse) Dif-Per-Tet-All (anatos. difterica + vac. Antipertosse + anatos. tetanica) Dif-Tet-All (anatos. difterica + anatos. tetanica) VACCINI Abettin (antipertosse, profilattico e curativo) Anamelitina (antimelitense, curativo) Anapiogen (profilattico e curativo delle affezioni da piogeni e da pneumococco) Anatifo (antitifico curativo per via endovenosa) Ducreyna (curativo dell’ulcera molle) Enterovaccino T.A.B. (ex bilivaccino T.A.B., per le profilassi antitifo-paratifica A-B per via orale) Gonovena (antigonococcico, curativo) Mixabettin (curativo della pertosse e delle sue complicanze) Pertall (antipertosse precipitato con allume) Piogon (antigonococcico polivalente) Piogon tipo I e II (antigonococcici, profilattici e curativi dell’infezione puerperale e delle lesioni ginecologiche) Piosol (ad uso topico, solubile polivalente antipiogeno) Tineatoxin (curativo della tricofizia) Typhall (antitifico T.A.B. adsorbito) Tetyphall (criolisati T.A.B. e anatossina tetanica adsorbiti con idrossido di alluminio) V.A.S. (anticatarrale) Vaccino anticolerico Vaccino anticolibacillare Vaccino antidissenterico Vaccino antigonococcico Vaccino antimelitense (tipo preventivo, tipo curativo) Vaccino antimeningococcico polivalente Vaccino antipiogeno polivalente Vaccino antirabbico Fermi Vaccino antistafilococcico Vaccino antistreptococcico Vaccino antitifo-paratifico A e B (idrovaccino T.A.B.) Vaccino antitifico curativo Vaccino antivaioloso Vaccino tetravalente Castellani (T.A.B. Ch.) ANATUBERCOLINE Anatubercolina integrale Petragnani (per la vaccinazione antitubercolare secondo Salvioli) Anatubercolina “C” (anatubercolina integrale concentrata) Anatubercolina diagnostica Petragnani (per la diagnosi dello stato allergico tubercolare per via intradermica) Ana-test tubercolinico (per la diagnosi dello stato allergico tubercolare) Ana-test tubercolinico allergometrico (per la diagnosi quali e quantitativa dello stato allergico tubercolare per via percutanea)

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SPECIALITÀ BIOLOGICHE O CHIMICO-FARMACEUTICHE Adrenofer (per anemie) Anaplasma (plasma di cavallo atossico e anallergico per trasfusioni nell’uomo) Calciodyn (tiosolfato di calcio per via endovenosa) Calciodyn efedrina (tiosolfato di calcio ed efedrina cloridrato per via endovenosa) Calciodyn magnesiaco (tiosolfato di calcio e tiosolfato di magnesio per via endovenosa) Cholsanina (per la cura delle malattie del fegato e delle vie biliari) Citolisina (siero di Bogomoletz) Cloramfen (cloramfenicolo tipo levogiro purissimo, tipo collirio, per uso otoiatrico) Gelochin (bicloridrato di chinina) Gelofer (citrato di ferro ammoniacale verde) Histoplac (preparato placentare per la terapia tissutale tipo emulsione, succo, pomata, liofilo per innesto, amnios) Hostangina (per la cura delle angine e delle affezioni nasofaringee) Jodogelatina (jodio elementare in composizione organica, tipo polivitaminico, tipo “b” complesso) Rinobiol (per la profilassi e cura delle riniti acute e croniche) SI-DA (siringa automatica d’Antona per il prelievo di liquidi organici) Siero normale di cavallo Sierotonico (antianemico e ricostituente a base di siero di cavallo) Simiormina (estratto di ormoni di scimmie superiori) Sympathisan (per il trattamento del reumatismo) Tecajod (per la terapia degli stati ipertensivi) PRODOTTI AD USO VETERINARIO Anatossina tetanica precipitata Anatubercolina diagnostica – uso bovino Chemiosiero (contro la peste suina) Cino-antielmintico (contro la tenia dei cani) Citolisina (per il cane, per il cavallo, per i bovini) Siero anticarbonchioso Siero antiofidico (antivipera europea) Siero antistreptococcico antipiogeno polivalente Siero antitetanico Siero contro il Mal Rosso dei suini Siero normale di cavallo Vaccino antirabbico Fermi Vaccino antitetanico (anatossina di Ramon) 1980-1981: BIOLOGICI E FARMACEUTICI (un listino a parte veniva pubblicato per i prodotti della diagnostica clinica) SIERI Anticarbonchioso purificato (profilassi e terapia del carbonchio nell’uomo nella forma cutanea, intestinale, polmonare) Antidifterico purificato dal cavallo (profilassi e terapia della difterite)

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Antiofidico purificato tetravalente dal cavallo (negli avvelenamenti da morsicatura di vipera europea) Antirabbico purificato dal cavallo (profilassi della rabbia nell’uomo, combinato con il vaccino rappresenta il trattamento specifico più efficace postcontagio) Antitetanico purificato dal cavallo o dal bue (profilassi e terapia del tetano) Contro la gangrena gassosa polivalente dal cavallo (profilassi e terapia delle infezioni da germi della gangrena gassosa) EMODERIVATI: le immunoglobuline Albumina (umana normale) Ig Gamma (immunoglobulina umana normale) Ig morbillo (immunoglobulina umana antimorbillosa) Ig patotite (immunoglobulina umana antiparotitica) Ig tetano (immunoglobulina umana antitetanica) Ig pertosse (immunoglobulina umana antipertossica) Ig Rh (immunoglobulina umana anti-Rh) Ig rosolia (immunoglobulina umana antirubeolica) Ig vaiolo (immunoglobulina umana antivaiolosa) VACCINI BATTERICI E ANATOSSINE Abettin (antipertosse) Enterovaccino tifico (antitifico orale) Mixabettin (antipertosse misto) Typhidrall (antitifo-paratifica) V.A.S. (anticatarrale) Vaccino anticolerico polivalente (contro il colera) Anatetall (anatossina tetanica purificata per vaccinazione contro il tetano) VACCINI VIRALI Agrippal (profilassi dell’influenza) Gunevax (vaccinazione preventiva contro la rosolia) Morbilvax (vaccinazione preventiva contro il morbillo) Polioral trivalente (vaccinazione antipoliomielitica per via orale con virus attenuati viventi secondo Sabin) Vaccino antirabbico (profilassi antirabbica nell’uomo, trattamento post-contagio) Liovax (vaccinazione contro il vaiolo) VACCINI COMBINATI Dif-per-tet-all (profilassi antidifterica-antipertossica-antitetanica) Dif-tet-all (profilassi antidifterica-antitetanica)

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TEST TUBERCOLINICI Sclavo – test P.P.D. liofilo (per intradermoreazione svela gli stati di allergia tubercolare) Sclavo – test P.P.D. (per multipuntura intradermica svela gli stati di allergia tubercolare) SPECIALITA’ MEDICINALI Antibiotici e chemioterapici: Archidyn (antibiotico a largo spettro per il trattamento di forme infettive sostenute da micobatteri, germi Gram-positivi e Gram-negativi) Furosyl B6 (antibatterico delle vie urinarie) Cloramfen (cloramfenicolo levogiro) Oftalmici: Cloramfen collirio Cloramfen collirio antistaminico Opoterapici: Histoplac succo (estratto placentare per la terapia tissutale) Cardiovascolari e metabolici: K – flebo (per ipopotassiemie di qualsiasi origine) Oral-k (per gli stati di carenza potassica extra e intracellulare) Teoclasma (per broncospasmi, asma bronchiale) Emostatici vasali-vasoprotettori antiallergici: Emex (prevenzione e trattamento delle emorragie) Emex antistaminico (per manifestazioni allergiche acute e croniche)