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LA DONAZIONE DELLA BIBLIOTECA DI MONS. GAETANO OPPIZZONI AL CAPITOLO METROPOLITANO DI MILANO IN DOCUMENTI INEDITI Author(s): Fausto Ruggeri Source: Aevum, Anno 64, Fasc. 3 (settembre-dicembre 1990), pp. 445-459 Published by: Vita e Pensiero – Pubblicazioni dell’Università Cattolica del Sacro Cuore Stable URL: http://www.jstor.org/stable/20858562 . Accessed: 15/06/2014 00:24 Your use of the JSTOR archive indicates your acceptance of the Terms & Conditions of Use, available at . http://www.jstor.org/page/info/about/policies/terms.jsp . JSTOR is a not-for-profit service that helps scholars, researchers, and students discover, use, and build upon a wide range of content in a trusted digital archive. We use information technology and tools to increase productivity and facilitate new forms of scholarship. For more information about JSTOR, please contact [email protected]. . Vita e Pensiero – Pubblicazioni dell’Università Cattolica del Sacro Cuore is collaborating with JSTOR to digitize, preserve and extend access to Aevum. http://www.jstor.org This content downloaded from 185.2.32.96 on Sun, 15 Jun 2014 00:24:18 AM All use subject to JSTOR Terms and Conditions

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LA DONAZIONE DELLA BIBLIOTECA DI MONS. GAETANO OPPIZZONI AL CAPITOLOMETROPOLITANO DI MILANO IN DOCUMENTI INEDITIAuthor(s): Fausto RuggeriSource: Aevum, Anno 64, Fasc. 3 (settembre-dicembre 1990), pp. 445-459Published by: Vita e Pensiero – Pubblicazioni dell’Università Cattolica del Sacro CuoreStable URL: http://www.jstor.org/stable/20858562 .

Accessed: 15/06/2014 00:24

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LA DONAZIONE DELLA BIBLIOTECA DI MONS. GAETANO OPPIZZONI AL CAPITOLO METROPOLITANO DI MILANO

IN DOCUMENTI INEDITI

L'8 settembre 1849, solennita della nativita di Maria, titolare del Duomo di Mi lano, mentre celebrava la messa in cattedrale, alPaltare della Madonna delPAlbero, Panziano arciprete Gaetano Oppizzoni era colpito da repentino malore, in seguito al quale, dopo brevi istanti, spirava.

Scompariva cosi una delle figure piu autorevoli e significative del clero ambro siano di quel tempo, personaggio prestigioso per la nobilta del lignaggio e la posizio ne nelPambito della gerarchia ecclesiastica diocesana: ?conte e cavaliere di terza clas se dellT.R. Ordine austriaco della Corona di ferro, dottore di sacra teologia e diritto canonico, esaminatore prosinodale, prefetto delPill.mo e rev.mo Capitolo e del clero di Porta Orientale, conservatore della Biblioteca Ambrosiana, deputato del ven. Se polcro di S. Carlo e della ven. Penitenzieria, amministratore della Fabbrica del Duo mo, parroco della Metropolitana? e inoltre membro della Congregazione d'economia per i seminari; tale, nella pienezza dei suoi titoli e gradi, Panziano prelato l.

?Egli era una figura preminente nel clero lombardo; la carita evangelica verso tutti e la esemplare abnegazione della vita Pavevano reso venerando al clero, al po polo e alle stesse autorita governative? 2. ?Venuta a mancare la sua parola, sempre serena ed elevata, si acui maggiormente il disaccordo fra la parte del clero osse quiente a Vienna e quella che, invece, collaborava col movimento patriottico? 3. La morte repentina spegneva anche la sua voce franca, espressione di un animo alieno da compromessi con il potere costituito, di qualunque colore 4.

Nato a Milano nel 1768 e ordinato prete nel 1792, il giovane Oppizzoni era sta to destinato come canonico a San Fedele. Nel 1803 era stato nominato arciprete del la Metropolitana, succedendo al fratello Carlo, divenuto arcivescovo di Bologna. L'arcivescovo Gaisruck lo aveva voluto membro del Consiglio ecclesiastico, istituito nel 1819, per averne aiuto nel governo della diocesi. Le sue virtu umane e sacerdota

1 Cfr. Milano sacro, ossia stato del clew della citta e diocesi di Milano nell'anno 1849, Milano, presso Giacomo Agnelli, s.d., p. 23. Per una sintetica biografia rimandiamo a F. Ruggeri, Oppizzoni Gae tano, in 77 Duomo di Milano. Dizionario storico artistico e religioso, Milano 1986, pp. 403-406.

2 C. Castiglioni, Gaysruck e Romilli arcivescovi di Milano, Milano 1938, p. 167. 3 L. Marchetti, II decennio di resistenza, in Storia di Milano, XIV, Fondazione Treccani, Milano

1960, p. 461; il Marchetti, come il Castiglioni (luogo citato in nota 2), fissano erroneamente all'8 agosto la data di morte delPOppizzoni.

4 E frequentemente ricordata la sua fiera protesta al vicere Ranieri dopo la sanguinosa repressione dei moti milanesi del 3 gennaio 1848, preludio delle Cinque giornate (Castiglioni, Gaysruck, p. 145, ove gli si attribuisce erroneamente Peta di 85 anni); meno conosciuto Pepisodio che lo vide, giovane canonico sacrista di San Fedele, tener testa ai francesi salvando dalla requisizione e distruzione alcune suppellettili sacre di quella colleggiata (riportato da L. Mantovani, Diario politico ecclesiastico, I, Roma 1985, pp. 335-336, al 25 agosto 1801).

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446 F. RUGGERI

li e la munificenza nei confronti della parrocchia e delPArciconfraternita5, gli avevano procurato stima e affetto da ogni ceto di persone, oltre alPofferta ? da lui sempre ricusata ? delPepiscopato 6.

Allorch? si sparse in citt& la notizia della morte, resa ancor piu suggestiva dalla circostanza che essa aveva sorpreso Parciprete mentre era alPaltare ? novel lo s. Andrea Avellino ?, il cordoglio fu unanime.

II necrologio subito pubblicato sulP?Amico cattolico? 7; il cenno biografico che lo stesso periodico riporto dopo poco tempo, insieme col testo delle epigrafi esposte in chiesa durante le esequie, secondo Puso allora praticato per i personag gi piu ragguardevoli8; il fascicolo col suo profilo biografico, pubblicato a cura dei coadiutori della parrocchia metropolitana e delPArciconfraternita del SS. Sa cramento 9; il testo del discorso tenuto in Duomo dal coadiutore Bisesti alia scuo la festiva della dottrina cristiana in cattedrale 10; Pode in morte delParciprete, sco

perta e pubblicata dal Castiglioni n, sono documenti nei quali si pud intravvede re, sotto la veste retorica tendente alia celebrazione agiografica

? conforme allo

spirito del tempo ?, la sincerita della stima e del rimpianto comune. A queste testimonianze, composte per la stampa o comunque meditate ed ela

borate letterariamente, aggiungiamo un documento inedito, privo di pretese for mali e percio piu immediato, che fornisce della morte delPOppizzoni una cronaca

particolareggiata che si estende anche agli onori funebri tributatigli. ? contenuto nei Libro delle ordinazioni delPArciconfraternita del SS. Sacramento della catte

drale, ora conservato nelParchivio parrocchiale del Duomo; e stato steso dal can celliere del sodalizio di cui Parciprete era ? come e tutt'oggi

? presidente. La

presenza di simile cronaca in un registro riservato agli atti e alle deliberazioni as sembleari della confraternita, testimonia Pesigenza dei confratelli di perpetuare il ricordo del loro benefattore nei proprio libro ufficiale.

5 Con scrittura del 12 aprile 1849, aveva donato alPArciconfraternita una casa di sua proprieta, sita dietro il Duomo, e la somma di L. 15.000 perche" fosse costruita una decorosa abitazione ove riu nire i cinque coadiutori della parrocchia del Duomo, fino ad allora sistemati in alloggi dislocati nel ter ritorio parrocchiale. Questa donazione e commemorata da una lapide, originariamente sita nell'atrio del la casa di via Arcivescovado 1 (V. Forcella, Iscrizioni delle chiese e degli altri edifici di Milano dal sec. VIII ai giorni nostri, I, Milano 1889, p. 57 n. 85), poi trasportata nella casa di via San Raffaele

5, dove si trova tuttora. Reca in bassorilievo il ritratto del prelato e il suo stemma. 6 Nel 1832 gli sarebbe stata offerta la sede di Crema: cfr. Cenni intorno alia vita dell'illustrissi

mo monsignore conte Gaetano Oppizzoni [...] pubblicati [...] per cura de' suoi coadiutori e dell'Arci

confraternita [...] nell'occasione del solenne ufficio celebratogli il 26 settembre 1849, Milano 1849, p. XI; a una ripetuta offerta dell'episcopato accenna l'epigrafe posta sul suo sepolcro [Cenni, p. XXII:

?Episcopatu non semel renuntiato?, essa t riportata anche dal Forcella, Iscrizioni, 4 (1891), p. 214 n.

203]. 7 La notizia, senza titolo n6 indicazioni dell'autore, e portata brevemente nell'?Amico cattolico?,

ser. II, tomo II (1849), p. 195. ? accompagnata dal testo dell'epigrafe latina di cui alia nota pre cedente.

8 L'anonimo Cenno biografico sull'illustrissimo e reverendissimo monsignore conte Gaetano Op pizzoni ivi, pp. 346-352, col testo di cinque epigrafi latine. Per le epigrafi si veda anche Iscrizioni latine ne' funebri solenni di mons. [...] Oppizzoni recate in lingua italiana dalVabate Arcangelo Marti

nelli, Milano 1849. 9 Cenni, p. XXII; vi si riporta il testo di quattro epigrafi latine. 10 Nell'occasione della morte dell'[...]arciprete conte Gaetano Oppizzoni. Parole sostituite al solito

discorso festivo nella dottrina cristiana della Metropolitana, s.n.t. Autore ne e P(ret)e G.B. (il coadiuto re Gaetano Bisesti).

11 C. Castiglioni, Ode in morte di mons. Gaetano Oppizzoni, ?Memorie storiche della diocesi di

Milano?, 7 (1960), pp. 78-84.

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la donazione della BIBLIOIECA di mons. gaetano oppizzoni 447

Documento n. 1

CRONACA DELLA MORTE DI MONS. OPPIZZONI STESA DAL CANCELLIERE DELL'ArCI

CONFRATERNITA DEL SS. SACRAMENTO 12.

Libro delle ordinazioni dell 'A rciconfratern it a del SS. Sacramento (anni 1743-1879). Archivio parrocchiale del Duomo di Milano, sez. Registri.

Registro cartaceo, manoscritto, di mm. 371 x 257, ff. n.n. Copertina in carto ne rivestito di stoffa verde.

Milano, li 13 settembre 1849

II giorno 8 di settembre dedicato alia festivita di Maria Santissima Pill.mo e rev.mo mon

signore arciprete parroco della Metropolitana don Gaetano Oppizzoni conte e cavaliere della Corona ferrea stava celebrando la SS. messa alle ore 6 antimeridiane alPaltare di Maria SS., quando tra il Sanctus e il lavabo 13, un colpo fulminante d'apoplessia lo stese morto al suolo

percuotendo fortemente la testa contro i gradini dell'altare. Tutti i presenti al divin sagrificio restarono attoniti a tanta disgrazia e Pun Paltro dicevasi essere morto come S. Andrea Avelli

no, conoscendo tutti la santita de' suoi costumi. Passata la sorpresa mold accorsero e in com

pagnia dei coadiutori don Luigi Zanoncelli e don Gaetano Bisesti lo sollevarono da terra e le

vatigli i paramenti lo adagiarono su di una poltrona e alia meglio lo portarono alia sua abita zione dove il rev. don Gaetano suddetto gli amministro Polio santo, ma gia era morto.

Divulgatasi la trista notizia in meno di un'ora per tutta Milano non potete credere quale fu il dispiacere che tutti provarono e si confortavano dicendo che era un santo.

II giorno 9 al dopo pranzo vi fu libero Pingresso alia casa per osservare ancora una volta i lineamenti di un tal uomo che lascio di se tanto buon odore di santita, sostegno di tante po vere famiglie che difficilmente troveranno chi potra indennizzarli.

II giorno 10 alle 7 ore di mattina fu da alcuni parrocchiani portato nella chiesa di Campo Santo e alle 10 pure antimeridiane trasportato processionalmente nella Metropolitana in questo modo.

Prima di tutto le scuole della dottrina cristiana d'ambo i sessi con croce alzata, poi veniva il Capitolo generale della Metropoli con cerei, indi il feretro, portando i fiocchi 4 monsignori. Subito dopo i fabbricieri della veneranda Fabbrica poi PArciconfraternita collo stendardo da morto e cerei, quattro servi delParcivescovo, subito dopo una ventina d'altri servi di famiglie in parentela col defunto non che altri parrocchiani tutti con torchie e candele accese, facendo il giro di quasi tutta la parrocchia, cioe da Campo Santo alia piazza de Mercanti, contrada

Orefici, Dogana, Cappellari, piazza del Duomo, alia Cattedrale. Veramente il feretro doveva essere portato dai confratelli delPArciconfraternita del SS.

Sacramento e a tal effetto si delegarono dodici dei piu robusti per portarlo, ma siccome il ca davere era stato messo in due casse una di piombo e una di legno pesante cosi che i primi ap pena fatto circa 50 passi non potevano piu proseguire dovendo cedere il posto ai becchini; al lora alcuni giovani robusti della parrocchia che lo avevano gia portato dalla casa alia chiesa di

Campo Santo si offersero di portarlo tutto il tragitto pero sussidiati da due becchini. Arrivati in Duomo il feretro fu messo in Sancta Sanctorum ove era parato come si usa

per gli altri monsignori; tutto il Capitolo generale canto solennemente Pufficio da morto e ap pena finito sua eccellenza rev.ma Parcivescovo Bartolomeo dei conti Romilli assiste alia messa cantata.

12 Nel dare il testo dei documenti, abbiamo uniformato la grafia dei nomi per quanto riguarda le iniziali maiuscole e minuscole, preferendo quando possibile queste ultime; abbiamo inoltre unificato e mo dificato le abbreviazioni per renderle meglio intelligibili (sig. invece di s.r; mons. anziche m.r) e ritoccato la

punteggiatura. Per il documento nr. 1 abbiamo emendato i numerosi errori ortografici. 13 II lavabo nella liturgia ambrosiana era collocato durante il canone, subito prima della consacrazio

ne. L'Oppizzoni fu colto da malore al Memento dei vivi del canone, che contiene la menzione di Maria Santissima. Gli venne percio spontaneo invocare la Madonna, come attesta chi vergo l'atto di morte custo dito nelParchivio parrocchiale del Duomo (Registro dei morti, alia data): ?Mori per apoplessia fulminante mentre celebrava il santo sacrificio della messa alle parole subito dopo il memento dei vivi, pronunciando due volte: Maria?.

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448 F. RUGGERI

I confratelli assistettero a tutta la cerimonia disposti da una parte e l'altra del feretro pro

prio sotto gli organi. Finiti i sacri riti incomincio ancora la processione per accompagnarlo al Foppone di Porta

Ticinese 14 in questo modo. Le scuole della dottrina d'ambi i sessi, poi i chierici, indi diversi prevosti delle parrocchie,

poi il feretro portato ancora da alcuni giovani e due becchini; ai fiocchi 4 coadiutori in veste talare con torcia e berretto in testa, tre della veneranda Fabbrica, indi la Compagnia del SS.mo Sacramento con stendardo e torchie, poi gli inservienti della fabbriceria infine alcuni uomini della parrocchia e diversi servi di famiglie in parentela col defunto e tutti con torchie e candele accese.

Arrivati al foppone passando per la chiesa di S. Gottardo il molto rev. sig. don Girolamo Brugola vicario al proposto (sospeso non so per quale motivo) di quella chiesa, fece suonare a morto le campane e lui stesso in compagnia del suo clero accompagn6 il suo padre maestro

consigliere amico alPultima dimora aspergendolo prima che fosse deposto nella cappella dei barnabiti.

Francesco Manzolini cancelliere

La citta in stato d'assedio Milano, 26 settembre 1849

Oggi PArciconfraternita in compagnia dei coadiutori della Metropolitana fecero cantare un ufficio solenne a monsignor arciprete parroco don Gaetano Oppizzoni conte e cavaliere del

la Corona ferrea colPintervento di tutti i prevosti della citta e Corpi santi invitati con lettera; intervennero anche tanti coadiutori della citta.

Intervenne il capitolo minore invitato a voce dal cerimoniere. Canto la messa mons. Turri

vicario spirituale assistito da due coadiutori. Tutta la navata della Madonna era parata a lutto con gran sfarzo e in mezzo un magnifi

co catafalco fatto dal paratore Guerra senza nessun compenso infuori che le spese per i ma

nuali, cosi pure quello che abbisogno di legname fu somministrato dalla fabbriceria gratis. Fu in pari tempo dispensato dalla Arciconfraternita a proprie spese alcuni cenni sulla vita

del prelodato monsignore arciprete parroco, parole del coadiutore don Luigi Zanoncelli gentil mente offerte e questi dispensati a tutti i prevosti della citta e Corpi santi, nonche al Capitolo

Maggiore e Minore, a tutti i preti della parrocchia e ai confratelli.

Francesco Manzolini cancelliere

* * *

Uomo di vasta cultura, POppizzoni fu appassionato bibliofilo, non solo colle zionista ma anche lettore dei suoi libri: ?di buoni libri ed anche de' moderni che ve devano successivamente la luce fu studioso raccoglitore ed assiduo lettore. Egli ap prezzd moltissimo la dottrina sacerdotale, e quindi anche fra le continue occupazioni del ministero parocchiale seppe rubare alcune ore al riposo o ad un inutile conversa re per darle alia lettura delle piu pregievoli opere religiose, finche ben giovogli la vi

sta, e poi, scematasi questa quasi totalmente, per ascoltarla da altri che ben volentie ri vi si prestavano? 15.

Dopo la sua morte, i numerosi libri che egli aveva raccolto e studiato ? oltre 4.000 volumi, valutati alPepoca 30.000 lire austriache ? andarono ad arricchire la

14 II cimitero di Porta Ticinese era noto come il Gentilino. Venne soppresso nel 1895. I resti dei bar nabiti ivi tumulati vennero traslati nel cimitero Monumentale, nel sepolcro riservato a quei religiosi. Ivi non

v'e traccia dei resti dell'Oppizzoni. Ci e stato invece conservato il testo dell'epigrafe posta sul sepolcro al

Gentilino, sulla parete destra della cappella dei barnabiti (cfr. Forcella, Iscrizioni). 15 Cenno biografico, p. 349.

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LA DONAZIONE DELLA BIBLIOTECA DI MONS. GAETANO OPPIZZONI 449

biblioteca del Capitolo metropolitano, e di questa costituiscono ancor oggi parte co

spicua. Tutti sono contrassegnati, sul frontespizio, da un timbro circolare in inchio stro nero col lo stemma della famiglia Oppizzoni e la legenda ?BIB. OPPIZZONI CAP. METROPOL. MILANO? (timbro che, come si vedr& dai documenti che stia mo per pubblicare, non e un ex libris del defunto arciprete); quasi tutti i volumi del la biblioteca delPOppizzoni sono conservati nella prima sala della capitolare, in scaf fali talmente coerenti con le misure dei volumi, che e facile indovinare che essi furo no costruiti per ospitare Pintera donazione. Fino a un paio d'anni fa, prima dei la vori di muratura che interessarono questa sala, nella campata di mezzo della scaffa latura della parete sinistra, era ricavata una nicchia semicircolare ? rimasta sempre vuota ? sul margine superiore della quale era la scritta in caratteri dorati ?MA LUIT ESSE SAPIENS QUAM VIDERI?, con evidente allusione alia dottrina e al Pumilta del defunto arciprete, un busto del quale avrebbe dovuto verosimilmente es sere collocato nel centro 16. Sotto tale nicchia era murata la lapide in marmo nero ?

tuttora esistente, ma su altra parete ? che ricorda la donazione dei libri da parte del

nipote ex sorore ed erede universale delPOppizzoni, il conte Antonio Greppi. Questo il testo delPiscrizione:

DILECTAM HANC LIBRORUM SUPPELLECTILEM CAJETANUS FRANCISCI F. COMES OPPIZZONIUS ARCHIPRESBYTER CAPITULI METROPOLITANI

SUMMA CURA STUDIO ET IMPENSIS SIBI AD ANIMI DELICIUM COMPARABAT ANTONIUS MARCI F. COMES GREPPIUS OPPIZZONII NEPOS ET HAERES EX ASSE AVUNCULI MENTEM INTERPRETATUS

CAPITULO ORDINARIORUM IN USUM P. LEGAVIT ANNO MDCCCL

Numerosi documenti riguardanti la biblioteca delPOppizzoni sono conservati nelParchivio del Capitolo, Fondo Capitolo maggiore, cart. 86 (Biblioteca). Di grande interesse e il Catalogo de' libri acquistati dal fu monsignore arciprete Oppizzoni: co stituisce una sorta di registro di accesso dei volumi, con annotazione della data, del prezzo pagato e del libraio o del privato presso cui Pacquisto e stato effettuato. Le opere registrate sono 2901, indicate per autore e titolo, e con un numero progressivo di acquisto, che e pure riportato sul volume stesso, nella seconda pagina di coperti na, preceduto dal monogramma OP. Poiche non tutti i libri lasciati dalPOppizzoni sono inseriti in questo catalogo, di quelli che non vi sono compresi e verosimile che egli sia entrato in possesso non mediante acquisto, ma li abbia ricevuti come eredita familiare. Questo catalogo e composto di quattro fascicoli cartacei di 20 ff. ciascu no, relativi agli acquisti degli anni 1785-1801 (opere dal n. 1 al n. 643), 1802-15 (nn. 644-1403), 1815-29 (nn. 1404-2248), 1829-48 (nn. 2249-2901); risultano scritti quasi per intero di pugno dalPOppizzoni (tranne Pultimo, vergato anche da altre mani: ne

gli ultimi anni della sua vita P arciprete era quasi cieco). Nella stessa cartella e pure custodito YIndice della Biblioteca Oppizzoni, diviso

in cinque fascicoli cartacei manoscritti (misurano cm. 29 x 20, e hanno nelPordine

16 Forse il bel busto di marmo che possedeva il nipote Antonio Greppi e che alia morte di questi fu collocato nella sagrestia delle messe del Duomo, dove si conserva tuttora (v. fotografia in Ruggeri, Oppiz zoni). Probabilmente il Greppi non voile privarsi subito di questo bel ritratto dello zio e alia sua morte gli eredi lo donarono alia Fabbrica del Duomo anziche alia biblioteca. La collocazione nella sagrestia pote es sere preferita perche esponeva il ritratto in un luogo ove il prelato aveva svolto il suo ministero e presso il

quale era morto.

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450 F. RUGGER1

13, 15, 16, 16, 8 ff.; delPultimo solo 5 ff. sono scritti); le opere elencate risultano 4421 a stampa

17 e 63 manoscritte. Di ogni opera si indica il numero progressivo, Pautore, il titolo, il numero dei volumi e il formato. Questo elenco, che nessun ele mento faceva ritenere piu di una semplice lista di libri a suo tempo appartenuti al POppizzoni, risulta copia di quello allegato alPatto notarile che stiamo per pubblica re (documento n. 3), si tratta cioe del catalogo di tutti i libri delPOppizzoni donati al Capitolo.

Maggior luce sulPentita della donazione e sulle clausole che la regolavano viene dalPatto originale di cessione della biblioteca, inedito, rinvenuto nelPArchivio di Sta to di Milano che qui pubblichiamo con alcuni dei suoi allegati. Questo documento rivela anche il significato della collocazione dei volumi contrassegnati col timbro Op pizzoni in un'unica sala, ben distinta dal resto dei libri del Capitolo.

L'atto si trova in Archivio di Stato di Milano, Fondo Notarile ultimi versamen

ti, cart. 730 (notaio Giuseppe Alberti). Si presenta come un unico fascicolo cartaceo con copertina di cartone bianco e dorso rivestito di carta. Vi si trovano riuniti: 7) Patto notarile di cessione della biblioteca (in originale); 2) il verbale di aggiudicazio ne delPeredita del defunto monsignore al conte Greppi da parte del tribunale civile di prima istanza (in copia autentica); 3) la lettera con cui il conte Greppi comunica va al Capitolo la sua decisione di donare i libri dello zio, e le condizioni cui la do nazione era subordinata (in originale); 4) il nulla osta della Delegazione provinciale al Capitolo per Paccettazione della donazione (in originale); 5) la nomina da parte del Capitolo dei suoi tre rappresentanti per la consegna dei volumi e la stipula del rogito (in originale); 6) il catalogo completo dei libri donati (in originale).

II primo dei documenti che qui interessano ? non pubblicheremo tutti gli alle

gati alPatto notarile: bastera quanto di essi e detto nelPatto stesso, il cui testo pub blicheremo integralmente

? e la lettera del conte Antonio Greppi:

Documento n. 2

Lettera di Antonio Greppi al Capitolo con l'offerta dei libri del defunto

Arclprete Oppizzoni.

Originale, manoscritto su carta legale di 75 cent., ff. 2 (testo su f. 1 e su 2r), mm. 343 x 214. E Pallegato B alPatto notarile. Archivio di Stato di Milano, Nota rile ultimi versamenti, cart. 730 (notaio Giuseppe Alberti).

Reverendissimo Capitolo Maggiore della Metropolitana di Milano. Milano, 10 aprile 1850

Monsignor conte Gaetano Oppizzoni arciprete di cotesta Metropolitana, amatissimo mio zio, che sgraziatamente cesso di vivere P8 settembre ultimo scorso, univa ad una soda pieta una singolare erudizione dovuta ai buoni studj ed all'assidua lettura delle migliori opere in ispecie teologiche e morali. A questo fine, durante il corso della lunga sua vita, aveva con

molta cura e non minore dispendio raccolta una considerevole biblioteca, che puo riputarsi delle migliori per le materie formanti Poggetto delle sue meditazioni. Questa biblioteca frutto di tante fatiche potrebbe andare dispersa.

Non dubito che se il detto ottimo conte monsignore, rapito alPimprovviso ai vivi, avesse potuto dettare una sua ultima volonta posteriore a quella delPll settembre 1831 colla quale mi ha istituito suo erede universale, avrebbe sicuramente provveduto al destino della detta sua bi

17 E stata corretta, in inchiostro rosso, la numerazione originale, errata, che contrassegnava Pultima

opera dell'elenco col n. 4251.

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blioteca, ed e a credersi che ne avrebbe disposto per guisa di assicurarne Puso a codesto insi gne Maggior Capitolo di cui si onorava di formar parte. In tale mia opinione mettendomi al luogo di detto monsignore mio zio di sempre onorata e cara memoria, nelPuniversalita dei di ritti del quale sono successo, mi sarei determinate di dare alia detta biblioteca un uso e desti nazione conforme a quella che ritengo sarebbe stata nelle intenzioni del defunto. Avrei quindi disposto di lasciare la detta biblioteca ad uso di codesto venerando Capitolo e cid sotto le se guenti condizioni.

1. La detta biblioteca, che prendera il nome speciale di Biblioteca Oppizzoni, sara conse

gnata a chi verra delegato dal venerando Capitolo a norma del catalogo che se ne e eretto e contro regolare ricevuta.

2. Tutti i libri che compongono la detta biblioteca per assicurarne e garantirne Pidentita saranno contrassegnati da un sigillo ad inchiostro nero portante lo stemma ed il nome del de funto monsignore, quale sigillo sara apposto sul frontispizio di ogni volume.

3. Si potranno alienare soltanto le opere doppie od imperfette sostituendone altre alle

quali verra apposto pure il detto sigillo. Delle dette opere doppie od imperfette si fara un se parato elenco, e si sospendera di apporre alle stesse il sigillo, onde non possano esservi in cir colazione libri colla detta impronta, con che potrebbe facilmente aprirsi l'adito ad abusi e sot trazioni. Delia detta vendita di dette opere e relativa sostituzione verranno incaricati dei dele

gati del Capitolo, dei quali verra comunicato il nome, che dovranno avere provveduto il cam

bio entro un anno successivo alia consegna, dando in seguito ricevute dei libri sostituiti ai qua li verra apposto, come si e detto, il suindicato sigillo.

4. Non potranno i detti libri esportarsi dalla biblioteca capitolare per qualsiasi titolo o prete sto, ma dovranno solamente servire alia lettura in luogo sotto le ordinarie cautele a garanzia.

5. Quando in qualunque futuro tempo per inopinato caso dovesse il detto Capitolo cessa re di essere quello che e, Puso della Biblioteca Oppizzoni passera sotto le stesse leggi e condi zioni al Seminario Maggiore di Milano, e quando questo pure cessasse verra chiamata al detto

uso, sempre sotto le stesse cautele, la Biblioteca Ambrosiana, ben inteso e ritenuto che siffatte situazioni si verificheranno anche nel caso in cui per qualsivoglia titolo o causa, non escluso il fatto di principe, la Biblioteca Oppizzoni non potesse piu conservarsi rispettivamente presso il Capitolo od il Seminario anzidetti, o ne fosse variato Puso in opposizione alle presenti mie di sposizioni. S'intende inoltre che qualora la soppressione del Capitolo Maggiore Metropolitano, o la cessazione del Seminario, non fosse definitiva ed assoluta, ma soltanto temporaria, o che anche posteriormente alia soppressione delPuno o delPaltro dei detti Corpi venissero rimessi e riattivati anche come nuova fondazione, il corpo soppresso avra diritto di ricuperare Puso del la Biblioteca Oppizzoni, e di richiamarlo percio a proprio favore dal corpo che come sostituito ne avesse conseguito il possesso in conseguenza della soppressione o cessazione come sopra.

6. La proprieta della detta Biblioteca Oppizzoni si riterra riservata a me ed ai miei discen denti in ordine di primogenitura o di eta, per cui durante il detto uso a me ed al successivo chiamato spettera il patronato di detta biblioteca con i corrispondenti diritti, massime per sor

vegliare Pesatto e puntuale adempimento delle suesposte condizioni, col diritto di ritirare la detta biblioteca in qualunque futuro tempo venisse a cessare la detta Biblioteca Ambrosiana.

Quando il reverendissimo Maggior Capitolo accetti le dette condizioni, mi dichiaro pronto a devenire mediante atto regolare alia consegna della detta biblioteca a chi sara delegato, rite nuto che le spese di detto atto da riceversi da notaro a mia scelta, debbano sostenersi dal Ve nerando Capitolo.

Mi e grato Pincontro di rassegnare ai distinti soggetti componenti il Capitolo Maggiore le proteste della distinta mia ottima e vera considerazione.

Devot.mo obblig.mo servitore Antonio Greppi

II Capitolo accetto Pofferta, ma con una lettera prego il conte di differire la consegna 18: fece probabilmente presente che occorreva ricavare lo spazio e appron

18 V'e traccia di questa lettera nell'indice degli atti capitolari delPaprile 1850 (Archivio del Capitolo, Fondo Capitolo Maggiore, 132/1: Atti dal 1799 al 1860).

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452 F. RUGGERI

tare gli scaffali per ospitare una donazione di tanta consistenza (si tenga presente che i volumi delPOppizzoni occupano tuttora un intero locale dei tre a disposizione della biblioteca capitolare), che richiedeva anche di essere ben distinta dal resto dei volumi gia appartenenti ai canonici, proprio per le clausole cui la donazione era sog getta. Questo spiega anche il tempo di due anni intercorso tra la lettera di offerta e il rogito, stipulato quando i libri erano gia stati consegnati al Capitolo.

Documento n. 3

Atto di cessione della Biblioteca del fu Mons. Oppizzoni al Capitolo Me tropolitans da parte del conte Antonio Greppi.

Originale, fascicolo cartaceo manoscritto su carta legale di 75 cent., ff. 4, mm. 345 x 213. Archivio di Stato di Milano, luogo cit. per il documento precedente.

Cessione fatta dal sig. conte Antonio Greppi qual erede di mons. arciprete Carlo Gaetano

Oppizzoni al Capitolo Maggiore della Metropolitana di Milano dell'uso perpetuo della biblio teca di compendio delP eredita del lodato defunto in concorso dei rappresentanti del Seminario

Maggiore e della Biblioteca Ambrosiana eventualmente sostituiti. N. 4595 del Repertorio.

REGNO LOMBARDO VENETO 17anno mille ottocento cinquantadue

? 1852 ? il giorno di lunedi primo ? 1? ? del

mese di marzo. Regnando Pimperatore Francesco Giuseppe I.

NelP8 settembre 1849 mancd ai vivi in Milano durante la celebrazione della Santa Messa monsignor conte Gaetano Oppizzoni arciprete parroco della Metropolitana di gratissima e ve

nerata ricordanza con testamento olografo dell' 11 settembre 1831 in cui nomino in proprio erede universale il sig. conte Antonio Greppi suo nipote da sorella, il quale avendo adito libe ramente la sua eredita ne ottenne la definitiva aggiudicazione dallT.R. Tribunale civile di pri

ma istanza di questa citta con decreto 19 marzo 1850 n. 10015 qui unito in copia autentica col

bollo di c.mi 75 sotto "A".

Nel compendio di tale eredita si trova una ricca biblioteca a cui il sig. conte Greppi inter

pretando degnamente le pie e benefiche intenzioni delPottimo defunto desidero di dare un'utile

destinazione e di assicurarne in pari tempo la perpetua conservazione. Per raggiungere questo scopo il prefato sig. conte Greppi propose al reverendissimo Capitolo Maggiore della Metropo litana di cedergli Puso gratuito della detta biblioteca con sostituzione nel caso di soppressione

dapprima a favore del Seminario Maggiore diocesano e poscia delPinsigne Biblioteca Ambro siana sotto le condizioni e riserve contenute nella sua lettera 10 aprile 1850 che si dimette in fi

ne in originale col bollo di c.mi 30 sotto "B". Quest'offerta venne accolta col massimo aggradimento dal venerando Capitolo Metropoli

tan?, il quale dietro sua domanda fu anche autorizzato dallT.R. Delegazione provinciale di

Milano ad accettare dal signor conte Greppi la relativa donazione nei sensi del precitato suo foglio ed a ricevere in consegna la detta biblioteca mediante ordinanza del 5 luglio 1850 n. 15386/1853 che s'inserisce in originale senza bollo sotto "C".

Ora volendosi dare esecuzione ai premessi accordi in concorso dei rappresentanti del Capi tolo ed anche dei due Corpi sostituiti e volendosi che delPesecuzione stessa abbia a constare da

pubblico istromento sono a quest'uopo personalmente comparsi avanti a me dottore Giuseppe Alberti notaro residente in Milano e agli infrascritti testimoni

Pillustrissimo signor conte Antonio Greppi, ciambellano di S.M.I.R.Ap. cavaliere e com

mendatore di piu ordini etc. del fu sig. conte Marco domiciliato in Milano contrada di san

t'Antonio al civico n. 4798; Pillustrissimo e reverendissimo monsignore don Antonio Turri del fu Eligio attuale arci

prete parroco della Metropolitana di Milano nella qualita di prefetto capitolare; gli illustrissimi e reverendissimi monsignori don Palamede Carpani cavaliere delPordine

imperiale austriaco della Corona ferrea etc. del fu Giuseppe Antonio, don Pietro Lampugnani del fu sig. Carlo e don Pietro Pontiggia del fu sig. Giovanni,

tutti canonici ordinari della detta Metropolitana domiciliati in questa citta nella qualita di

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LA DONAZIONE DELLA BIBLIOTECA DI MONS. GAETANO OPPIZZONI 453

speciali delegati alle infrascritte cose del Capitolo Maggiore della Metropolitana stessa, giusta Patto relativo 20 luglio 1850 che in originale col bollo di c.mi 75 si dimette in fine sotto "D";

Tillustrissimo e reverendissimo monsignore don Giovanni Bignami del fu sig. Carlo cano nico ordinario come sopra nella qualita di cancelliere capitolare;

il molto rev. sacerdote don Giuseppe Torchio del fu sig. Celestino nella qualita di rettore dei Seminari arcivescovili della diocesi di Milano in rappresentanza del venerando Seminario Maggiore;

e rill.mo monsignore conte Carlo Caccia Dominioni del fu sig. conte Paolo Adeodato

nella qualita di altro dei conservatori della Biblioteca Ambrosiana di Milano in rappresentanza della medesima.

E quindi il prefato sig. conte Antonio Greppi, vista e riconosciuta la di lui lettera auto grafa del 10 luglio 1850 sovra inserta "B" che, previa lettura fattane da me notaro a chiara

intelligenza delle parti, ratifica e conferma in tutto il suo tenore, ha fatto e fa cessione a titolo di donazione irrevocabile salvi i casi di reversibilita in essa

contemplati alPinsigne Capitolo Maggiore della Metropolitana pel quale stipulano ed accettano i sullo

dati suoi rappresentanti delPuso perpetuo della biblioteca di compendio dell'eredita del fu monsignore conte arci

prete don Gaetano Oppizzoni che consta di tutti i volumi e manoscritti indicati nel catalogo qui unito e firmato da tutti i comparenti dai testimoni e da me notaro col bollo di cent. 30 per foglio sotto "E", i quali vengono approssimativamente dichiarati del valore di austriache lire trentamila (L. 30.000) non avendo riguardo alia particolare affezione di cui alcuni di essi possono essere meritevoli.

La quale cessione viene rispettivamente fatta od accettata per lo scopo e sotto gli effetti

delle dichiarazioni condizioni e riserve che trovansi contenute nella suddimessa lettera del nobi

le donante da ritenersi parte integrante e sostanziale del presente istromento, deducendosi le

medesime in quanto occorra in espressa convenzione per Pesatto ed immancabile loro adempi mento in ogni futuro tempo, e salva la sostituzione nelPuso della detta biblioteca dapprima a favore del Seminario Maggiore diocesano nel caso di soppressione del Capitolo Metropolitano e successivamente a favore della Biblioteca Ambrosiana nel caso di cessazione del Seminario, come anche nei casi in cui il Corpo capitolare od il Seminario non potessero piu conservare ri

spettivamente presso di se la biblioteca Oppizzoni per qualunque siasi titolo, non escluso il fat to di Principe come nella ripetuta lettera d'offerta e salva pure la reversibilita a favore del no bile donante e dei suoi discendenti al verificarsi dei casi previsti e secondo Pordine in essa sta

biliti. Dietro di che i reverendissimi rappresentanti dell'illustre Capitolo Metropolitano a richie

sta del sig. conte Greppi dichiarano che furono loro effettivamente da lui consegnati prima d'ora tutti i volumi stampati e manoscritti compresi nel catalogo sovrainserto "E" previa la

individuate ricognizione di tutte le opere in esso descritte e promettono che dal prefato Capito lo verranno conservati in perpetuo colla dovuta diligenza e giusta la destinazione che il bene

merito donante ha creduto di stabilire anche in contemplazione della presunta volonta del piis simo defunto monsignor Oppizzoni: dichiarandosi che a questo effetto fu gia applicato al

frontispizio di tutti i volumi consegnati il pattuito sigillo in nero portante lo stemma ed il no me del lodato defunto onde viemeglio identificarli ed impedirne il disperdimento.

Tanto rimane reciprocamente stipulato ed accettato fra le parti in tutta buona, colla piena adesione del molto rev. sig. rettore Torchio per Pinteresse del Seminario e di monsignor conte

Caccia per Pinteresse della Biblioteca Ambrosiana, rimanendo cosi data piena esecuzione alia

lodevolissima disposizione del prefato sig. conte Greppi. Le spese di questo istromento si dichiarano a carico del sig. conte Greppi, quelle della co

pia autentica pel Capitolo si dichiarano a suo carico [Seguono le sottoscrizioni].

* * *

Altro documento interessante e il Catalogo della Biblioteca Oppizzoni; si tratta di un fascicolo cartaceo manoscritto di ff. 32 in carta legale di cent. 30, misurante mm. 343 x 238, e costituisce Pallegato E delPatto notarile. Vi sono elencate 4252

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454 F. RUGGERI

opere a stampa e 63 manoscritte 19. Di ciascuna si da il numero progressive, l'auto re, il titolo, il numero dei tomi e il formato. Tralasciamo di trascrivere il troppo lungo elenco dei libri a stampa

? che merita un attento studio, per la sua consisten za e per Tantichita dei libri ivi compresi ?, ma pubblichiamo per intero quello dei 63 manoscritti, anzitutto perche essi non sono di immediata identificazione, essendo

sprovvisti del timbro che, come si e visto, contrassegnava i libri stampati, e poi per che detto elenco pone dei problemi. Vi figurano ad esempio il Liber notitiae sancto rum Mediolani, il Liber primicerii e il Messale di Armio (cfr. nn. 16, 20, 42) e altri

preziosi manoscritti che senza dubbio erano gia di proprieta del Capitolo prima della donazione Oppizzoni. Forse l'accorto bibliofilo, conscio del loro valore, aveva na scosto questi e altri preziosi cimeli in casa propria per sottrarli alia rapacita dei fran cesi, e poi li aveva trattenuti presso di se per prevenire qualsiasi altro futuro pericolo di alienazione; nessuno di essi infatti figura nel registro dei libri da lui acquistati.

Altro motivo di interesse di detto elenco e che esso costituisce testimonianza ?

resa piu credibile dall'autenticazione notarile ? dell'esistenza nella biblioteca capito lare, a quella data, dei 63 manoscritti; e percio possibile verificare ? almeno in par te, data l'approssimazione delle indicazioni bibliografiche fornite nel documento ?

quali di essi sono tuttora conservati nella biblioteca e quali sono andati dispersi. E

per questo che accanto al titolo dei singoli manoscritti abbiamo posto, solo nel caso di sicura o assai probabile identificazione, la loro segnatura della biblioteca del Ca

pitolo, seguita, se si da il caso, dalla nuova collocazione topografica; abbiamo inol tre aggiunto una breve descrizione e una sintetica nota bibliografica

20 e, quando re

perite, le note relative alPacquisto dei singoli manoscritti da parte delFOppizzoni, desumendole dai suoi registri di acquisto, gia citati.

Documento n. 4

CATALOGO DEI MANOSCRITTI DELLA BIBLIOTECA OPPIZZONI

1. Abbate, don Antonio, Sul secreto confidato al coadiutore Gagliardi, f? Non identificato.

2. Alciati, Inscriptiones patriae, et vetera monumenta etc., f? D. 1. 23 (D. 1. 12), cart., ff. I + 203 + I, mm. 415 x 260, parzialmente autografo di Gian Giacomo Valeri21, sec. XVII1; OP 1367: acquistato il 10 feb. 1815 dal marchese don Luigi Rosales, con altri libri. B. Raineri, Biblioteca del Capitolo metropolitano, in Gli Istituti scientifici, letterari ed artistici di Milano. Memorie, pubblicate per cura della Societa Storica Lombarda, Milano 1880, p. 233; P.O. Kristeller, Iter italicum, I, London-Leiden 1963, p. 351.

3. Antiphonarium Ambrosianum anni 1368, f? E. 1: 22, membr., ff. I + 38 + I, mm. 350 x 250, scritto a Milano nel 1368, copista

19 Queste ultime hanno numerazione autonoma e sono elencate dopo quelle a stampa. Da notare che

anche in questo elenco vi e traccia di correzioni di errori commessi nella numerazione dei libri stampati (cid che accadde anche per la copia delPelenco conservata nell'archivio capitolare, cfr. nota 17; di fatto i due elenchi differiscono di un'unita nella numerazione dei libri a stampa).

20 L'identificazione e i dati descrittivi e bibliografici sono stati forniti dalla prof. Mirella Ferrari che attualmente sta studiando i manoscritti della Capitolare. Le indicazioni bibliografiche relative ai codici mol to noti e citati, sono ridotte all'essenziale.

21 Su G.G. Valeri: M. Ferrari, La biblioteca del monastero di S. Ambrogio: episodi per una storia, in 77 monastero di S. Ambrogio nel Medioevo. Convegno di studi nel XII centenario: 784-1984, Vita e Pen

siero, Milano 1988 (Bibliotheca erudita, 3), pp. 123-157 passim.

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la donazione della BIBLIOTECA DI MONS. gaetano oppizzoni 455

Antonio da Vomate; OP 1856: acq. il 24 gen. 1823 ?da donna M.a Arrigoni nata Manzo

ni, erede del fu mons. Antonio Manzoni suo fratello?. M. Huglo - L. Agustoni - E. Cardine - E.T. Moneta Caglio, Fonti e paleografia del canto ambrosiano, Milano 1956 (Archivio ambrosiano, 7), p. 73, n. 128; Benedictins du

Bouveret, Colophons de manuscrits occidentaux des origines au XVIe siecle, I, Fribourg Suisse (Spicilegii Friburgensis Subsidia, 3) n. 1074; A. Belloni - M. Ferrari, La bibliote ca capitolare di Monza, Padova 1974, p. 200.

4. Benedictio Cerei Paschalis, et Institutio veglonorum etc., f? D. 2. 16 (D. 2. 4), cart., ff. 18, mm. 350 x 245, scritto a Milano 1540, copista Francesco

Castelli22.

Benedictins, Colophons, II, n. 4221; M. Ferrari, Un bibliotecario milanese del Quattro cento: Francesco delta Croce, ?Ricerche storiche sulla Chiesa ambrosiana?, 10 (1981), p. 183.

5. Biblia Sacra, varia officia, et plura liturgica sec. XV2, 8? E. 3. 1 (E. 5. 35), membr., ff. XII + 699 + I, mm. 150 x 208, scrittura gotica italiana sec. XV; OP 1803: non corrisponde al n. d'acquisto.

6. Biblia Sacra membranacea, male servata, 4?

F. 2. 3 (D. 3. 11), membr., ff. II + 457 + IV, mm. 253 x 175, scrittura gotica italiana, sec. XIV; OP 1380: acq. il 25 feb. 1815 dal marchese don Luigi Rosales, con altri libri.

7. Biblia Sacra membran., deest initium et Proverbiorum Liber, 4? E. 3. 2 (E. 5. 29), membr., ff. IV + 552 + IV, mm. 165 x 105, scrittura gotica, proba bilmente svizzera, sec. XIV; OP 1719: acq. il 17 apr. 1821 dal libraio Luigi Dumolard, con altri libri.

8. Biblia Sacra an. 1312; deest maxima pars Psalterii, 8? E. 3. 5 (E. 4. 3), membr., ff. II + 52 + I, mm. 213 x 142, scrittura gotica francese, a.

1312; OP 1470: acq. il 4 giugno 1816 dal sig. Carlo Barbiellini. Raineri, Biblioteca, p. 230; A. Ciceri, La biblioteca del Duomo e di Santa Maria Mag

giore, ?Diocesi di Milano?, 10 (1969), pp. 46, 48.

9. Breviarium Ambrosianum, membr. male servatum, 8?

Forse D. 3. 6 (D. 5. 16), membr., ff. 290, mm. 140 x 110, scritto in diocesi ambrosiana, a. 1430, dal copista Marco de Arnoldi; oppure D. 3. 8. (D. 5. 15), membr., ff. 8 + 295 + 2, mm. 143 x 108, scritto in diocesi ambrosiana, sec. XV.

A. Ricagni, Breviari ambrosiani miniati dei sec. XIV-XV. Iconografia e gerarchia delle

miniature, ?Civilta ambrosiana?, 6 (1989), p. 361.

10. Breviarium Cistercense, bene servatum, 8?

D. 3. 18 (D. 5. 10), membr., ff. Ill + 453 + III, mm. 162 x 120, scritto nell'Italia del

nord, sec. XV med.; OP 633: acq. nel 1801 ?dal Brizzolari?, con altri libri.

Raineri, Biblioteca, p. 230.

11. Breviarium monachorum Montis Oliveti, 8? D. 3. 19 (D. 5. 14), membr., ff. 551, mm. 151 x 110, scritto in gotica italiana, sec. XV; OP 1100: acq. il 18 set. 1809 ?da don Luigi Settala, ex bibliotheca olim Anguissola?. Raineri, Biblioteca, p. 230.

12. Breviarium Fratrum minorum bene servatum, 8? D. 3. 21 (D. 5. 11), membr., ff. 582, mm. 152 x 115, scritto in gotica italiana, sec.

XV2.

13. Breviarium monachorum S. Justinae Patavii, 8? D. 3. 20 (D. 5. 19), membr., ff. I + 206 + I, mm. 125 x 85, scritto a Padova 1467 ca.,

copista d. Urbanus de Alamania; OP 1385: acq. col ms. n. 6.

22 Su F. Castelli: M. Palma, s.v. in Dizionario biografico degli italiani, XXI, Roma 1978, pp. 713-714.

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456 F. RUGGERI

G. Cantoni Alzati, La biblioteca di S. Giustina di Padova, Padova 1982, p. 121, n. 532.

14. Breviarium Ambrosianum deficiens in principio et fine, 8? D. 3. 7 (D. 5. 18), membr., ff. II + 287 + II, mm. 126 x 90, scritto in diocesi di Mila no, sec. XV.

Ricagni, Breviari, p. 361.

15. Breviarium Ambrosianum bene servatum, f? D. 2. 36 (D. 3. 6) Delia Croce, membr., ff. VIII + 293 + III, mm. 300 x 220, scritto in diocesi di Milano, sec. XV1, probabilmente su commissione di Francesco della Croce; OP 1847: acq. col ms. n. 3.

Huglo, Fonti, p. 235, n. 292: Ferrari, Un bibliotecario, pp. 190, 197, 225, 226; La ?lit tera antiqua? a Milan, 1417-1439, in Renaissance - und Humanistenhandschriften, hrsg. v.

J. Autenrieth, Miinchen 1988, p. 25; Ricagni, Breviari, p. 360.

16. De Bussero Gottifredus, Notitia ecclesiarum et altarium etc., f? E. 2. 8, Liber notitiae, membr., ff. X + 432, mm. 295 x 205, scritto in area lombarda ca il 1300. Ed. in Liber notitiae sanctorum Mediolani, a c. di M. Magistretti - U. Monneret de

Villard, Milano 1917.

17. Caeremoniale ad usum basilicae S. Barbarae Mantuae, f? E. 2. 27 (E. 3. 15), cart., ff. Ill + 142, mm. 265 x 200, scritto a Mantova nel 1585; OP 2723: avuto il 13 gen. 1839 ?da mons. Basilio Corridoni arciprete di S. Barbara di Man tova mandati in dono come da sua lettera 10 corrente?.

18. Compartimento territoriale delle Provincie Venete, f? Non identificato.

19. Constitutiones I.R. basilicae S. Barbarae Mantuae, f? E. 2. 26 (E. 3. 14), cart., pp. I + 99, mm. 310 x 220, scritto a Mantova, 1799; OP 2722: prov. come ms. n. 17.

20. De Confanoneriis Antonius, Manuale amnualium etc., f? E. 2. 6, Liber primicerii; codice composito scritto a Milano, in gotica libraria, a partire dal 1408, con fitte aggiunte per piu d'un secolo. Ed. in E. Cattaneo, Cataloghi e biografie dei vescovi di Milano, NED, Milano 1982 (Ar chivio ambrosiano, 44), pp. 73-136.

21. Constitutiones et decreta condita in synodo Mediol. I, f? E. 2. 29 (E. 3. 4), cart., ff. I + 69 + I, mm. 310 x 215, varie scritture italiane, sec. XVI2 (anno 1581). Ed. del testo in Acta Ecclesiae Mediolanensis, I, Mediolani 1599, pp. 1 ss.; Raineri, Bi

blioteca, p. 233.

22. Dioscoridis Opera graece, f? E. 2. 17 (E. 2. 21), cart., ff. 150, mm. 320 x 237, testo greco, copiato in Italia, sec.

XV 2. E. Martini, Catalogo delle biblioteche italiane, Manoscritti greci, 1/1, Milano 1893, pp. 42-45.

23. Dissertatio de verbis Bethleemitica rura, f? F. 3.33m, cart., ff. II + pp. 75 + ff. II, mm. 288 x 190, scritto in area di rito ambro siano nel sec. XVIII2.

24. Documenti e ricordi del card. Mazzarino, 4? E. 3. 37 (E. 5. 23), cart., ff. IV + 80, mm. 185 x 135, scrittura italiana del sec. XVII; OP 1388: acq. come ms. n. 6.

Raineri, Biblioteca, p. 233.

25. Dottrina cristiana secondo la pratica de' Padri d'Avignone, 16? F. 3. 9 (F. 5. 39), cart., f. I + pp. 360 + f. I, mm. 160 x 103, a. 1734; OP 2083: acq. nel 1827 dal sig. Airoldi, con altri libri.

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LA DONAZIONE DELLA BIBLIOTECA DI MONS. GAETANO OPPIZZONI 457

26. Elenco generale di tutti i nobili della Citta di Milano etc., f? F. 3. 37 (F. 4. 12), cart., ff. 36, mm. 285 x 185, scritto probabilmente a Milano nel 1778; OP 1403: acq. il 19 apr. 1815 da Gerolamo Astolfi.

27. Exemplum deductum ex Beroldo, mancum, f? F. 2. 17, cart., ff. II + 188, mm. 288 x 200, scritto a Milano nel 1670; OP 1379: acq. con il ms. n. 2.

28. Exemplum Caeremonialis ambrosiani, f? F. 2. 15, membr., ff. X + 628, mm. 290 x 190, scritto a Milano nel 1819, copista Gio vanni Barlassina.

29. Fiocca Antonio, Memorie storiche degli anni 1708-1709, 4? F. 2. 32 (F. 4. 32), cart., pp. XII + 516, mm. 260 x 185, scrittura italiana, a.

1709-1711; OP 2719: provenienza come il ms. n. 17.

30. Gilbertus Antisiodorensis, Comm. in threnos Jeremiae, f? E. 2. 24 (E. 4. 2), membr., ff. IV + 75, mm. 253 x 175, scrittura gotica italiana, sec. XIII in.; OP 1849: acq. con il ms. n. 3

31. De Hales Alexander, Summa theologica, f? E. 3. 22 (E. 4. 1; in realta: Gilbertus Antissiodorensis), membr., ff. II + 257 + I, mm. 230 x 170, scritto probabilmente in Francia sec. XIII2, OP 1366: acq. con il ms. n. 2.

32. Sull'Immacolata Concezione varii scritti, f? F. 4. 1, cart., ff. 264, mm. 310 x 210, scritto in Lombardia post 1732, timbro Biblioteca Oppizzoni.

33. Index onomasticus Liturgiae sacrae, 4? F. 1. 12-13-14 (olim 13-14-12), cart., ff. I + pp. 400, 196, 514; mm. 255 x 170, scritto in diocesi di Milano fra il 1743 e il 1783.

Raineri, Biblioteca, p. 233.

34. Iansenius Cornelius, Iprensis redivivus, 8? F. 3. 7 (F. 5. 36), cart., ff. I + 198 + I, mm. 168 x 105, scritto in Italia sec. XVIII; OP 2798: acq. il 27 giu. 1840 senza indicazione della provenienza.

35. Litaniae Ambrosianae sec. XV, bene servatae, f? Forse E. 2. 15 (E. 2. 17), membr., ff. 1+113, mm. 285 x 210, scritto a Milano, sec.

XIV-XV; gia della chiesa di S. Maria della Scala.

36. Litaniae triduanae et aliae totius anni etc., 4? E. 1. 16 (E. 3. 23), membr., ff. IV + 70 + I, mm. 280 x 200, scritto a Milano sec. XV, poi di Francesco Castelli.

37. Liturgiae Ambrosianae specimen, f? F. 1. 11, cart., ff. VII + pp. 456, mm. 255 x 170, OP 1854: acq. con il ms. n. 3.

38. Magistrato or dinar io e straordinario dello Stato di Milano, f? F. 3. 30, cart., ff. 164 + 17 bis, 60 bis, 60 ter, mm. 300 x 205, scritto in Lombardia sec. XVII-XVIII.

39. Miscellanea adversariorum liturgicorum, f? F. 1.5, cart., ff. 226, mm. 335 x 220, sec. XIX in.

40. Missale Ambrosianum figuris minio expressis, bene servatum f? Non e possibile individuare una identificazione sicura, per elementi esterni, con uno dei

parecchi messali presenti nella biblioteca capitolare.

41. Missale Ambrosianum, membran., f? V. n. 40.

42. Missale Ambrosianum sec. X initio et fine imperfectum, 4?

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458 F. RUGGERI

D. 3. 1, Sacramentario di Armio, scritto in diocesi di Milano, sec. IX-X.

K. Gamber, Codices liturgici latini antiquiores, I, Freiburg Schweiz 1968 (Subsidia, 1), n. 518: J. Frei, Corpus Ambrosiano-liturgicum, III; Das Ambrosianische Sakramentar

D.3.3. aus dem mailandischen Metropolitankapitel, Miinster 1974, p. 5.

43. Officium B.M.V. et defunctorum, 8? D. 3. 16 (D. 5. 9), membr., ff. II + 128 + III, mm. 160 x 110, scritto nella Francia del nord, sec. XVI in.; OP 2087: ?ms. imperfettiss.?, acq. con il ms. n. 25.

44. Officium in agenda mortuorum cum cantu etc., 4? D. 3. 11 (D. 5. 7), membr., ff. II + 120 + II, mm. 160 x 115, scritto probabilmente in area milanese per un convento di francescani, sec. XV.

45. Ordo ad communicandam infirmam, mortuam ducendam etc., 4? D. 3. 12 (D. 3. 14), membr., ff. I + 47 + I, mm. 182 x 130, scritto per il monastero di S. Agnese di Milano, a. 1550, da Silvestro di Vitelliana.

46. Ordo ad recipiendum moniales inter humiliatas, 4? D. 3. 10 (D. 3. 13), membr., ff. 25 + I, mm. 205 x 145, scritto nellTtalia del nord, sec.

XV2. E. Cattaneo, Istituzioni ecclesiastiche milanesi, in Storia di Milano, IX, Fondazione Treccani, Milano 1961, p. 643; Belloni-Ferrari, La biblioteca, p. LXXXI.

47. Orricii Scaccabarotii Liturgica, f? F. 2. 1, membr., ff. 162, mm. 250/285 x 150, scritto da Orrico Scaccabarozzi, Milano

1286 ca.; OP 1850: acq. con il ms. n. 3.

Raineri, Biblioteca, p. 231; Origo Scaccabarozzi's Erzpriesters von Mailand, Liber Offi ciorum. Nach einer Handschrift der Kapitels-Bibliotek von Mailand, hrsg. v. G.M. Dre

ves, Leipzig 1893 (Analecta Hymnica medii aevi, XIV b); Huglo, Fonti, pp. 78-79, n. 150.

48. Passionarium sive Legendae sanctorum, f? E. 2. 9 (E. 2. 10), membr., ff. 96, mm. 370 x 270, scritto per il monastero di S. Pietro di Brugora (pieve di Agliate, dioc. di Milano), a. 1485, da Stefano Castelli.

Huglo, Fonti, p. 72, n. 126, p. 112.

49. Piano per il Magistero Camerale di Milano pel 1771, f? F. 1. 25 (F. 4. 3), cart., ff. I + 19 + 16 + I, mm. 335 x 220, scritto nel Lombardo-Ve neto, sec. XVIII ex*

50. Pontificale Mediolanensis Ecclesie, f? D. 2. 33, Pontificale di Antonio da Saluzzo, membr., ff. I + 240 + I, mm. 332 x 227, scritto in area metropolitica milanese, sec. XIV2; f. II r: ?Sum ecclesie Medi < o > lanen?

(nota del sec. XV). OP 930: ?Pontificale Romanum?, acq. il 23 set. 1806 dal sig. Mantica.

Raineri, Biblioteca, p. 231; Pontificale in usum ecclesiae Mediolanensis, ed. M. Magi

stretti, Milano 1897, pp. XXIV-XXV; Ciceri, La biblioteca, pp. 46, 49.

51. De Prato Jo. Andreas, De rebus italicis etc., f? F. 2. 13 (F. 2. 14), cart., ff. Ill + pp. 554 + ff. II, mm. 290 x 192, scrittura italiana, sec. XVIII; OP 1389: acq. con il ms. n. 6. Raineri, Biblioteca, p. 233.

52. Psalterium Graecum, 8? F. 3. 11 (F. 5. 40), cart., ff. IX + pp. 288 + ff. Ill, mm. 150 x 97, scritto in greco da Iohannes Sagouensis a Tolosa, 1704; OP 1721: il numero d'acquisto non corrisponde.

Raineri, Biblioteca, p. 233; Martini, Catalogo, pp. 41-42.

53. Psalterium cum precibus, antiphonis etc., 8? D. 3. 15 (D. 5. 8), membr., ff. II + 144 + II, mm. 172 x 118, scritto in Italia, sec.

XIV; OP 1405: ?Salterio ad uso di breviario per monache fr.?, acq. il 5 ago. 1815 dal Brizzolari.

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LA DONAZIONE DELL A BIBLIOTECA DI MONS. GAETANO OPPIZZONI 459

54. Pyrabos, Vota in causis Banchi S. Ambrosii, f? F. 1. 20, cart., ff. Ill 4- 102 + I, mm. 290 x 200, scritto probabilmente a Milano, sec.

XVIII' (post 1739).

55. Regole per gli ostiarii della Metropolitana, f? H. 3. 49 (F. 5. 28), cart., pp. 126, mm. 195 x 142, scritto a Milano nel 1729; OP [1]853: acq. con il ms. n. 3.

56. Registro delle lettere del cardinale Mazzarino, f? F. 2. 31 (F. 4. 31), cart., ff. 275, mm. 257 x 190, scrittura italiana, sec. XVIII; OP 1365: acq. con il ms. n. 2.

Raineri, Biblioteca, p. 233.

57. Relazione premessa al nuovo piano di riforma della Pratica civile, f? F. 1. 23 (F. 2. 3), cart., pp. LX + 144, mm. 340 x 220, scritto probabilmente nel Lom

bardo-Veneto, sec. XVIII2.

58. Repertorium breviarii olivetani anni 1731, f? E. 1. 26 (E. 3. 26), membr., ff. I + 46 + I, mm. 283 x 202, scritto per la basilica di S. Vittore di Milano, a. 1731.

59. Responsoria decantanda a subdiaconis Eccl. Mediol., 4? D. 3. 22 (D. 5. 1), cart., ff. Ill + pp. 86 + f. I, mm. 200 x 137, scritto per Alessandro Busseri, canonico della Metropolitana di Milano, nel 1721.

60. Rubrica breviarii Petri Casolae, et Reformatio missae pontif., f? D. 2. 24, cart., ff. I + 16 + I, mm. 290 x 200, scritto da Francesco Castelli (v. ms. n.

4), sec. XVI med. F. Petrucci Nardelli, L'incoronazione di Sigismondo a Milano nel 1431, in un docu

mento inedito della Biblioteca capitolare, ?Ricerche storiche sulla Chiesa ambrosiana?, 12 (1983) (Archivio ambrosiano, 51), pp. 227-236.

61. Scamozzi Vincenzo, Compendio de' cinque ordini d'architettura, f? F. 3. 16, cart., ff. I + 20 + I, mm. 350 x 235, scrittura italiana, sec. XVII.

62. Statuta Comi ms. del sec. XVIII, f? D. 1. 24 (D. 1. 11), cart., ff. I + 204 + 128 e 148 bis + I, mm. 380 x 275, sec. XVII, timbro Biblioteca Oppizzoni.

63. Synodus Mediolanensis octava habita anno 1581, f? E. 2. 28 (E. 3. 3), cart., ff. I + 60, mm. 345 x 240, scritto a Milano, sec. XVI2.

Fausto Ruggeri

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