La dolce accoglienza di ANVOLT Civitanova · 2 Aprile 2018 Se vuoi aiutarci c.c. b. cod. iban IT 11...

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Se vuoi aiutarci c.c. b. cod. iban IT 11 B 01030 01611 000000119037 c/o Monte dei Paschi di Siena ag. 10 Milano - c.c.postale 28903201 Febbraio-Marzo 2018 1 Poste Italiane S.p.A. Sped. in A.P. D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 Comma 2 – LO/MI - ANNO 33 N° 4 Aprile2018 In tutta Italia si è svolta la “tre giorni” di visite di prevenzione dei tumori femminili in occasione della Festa della Donna. Il nostro report, con le immagini dell’evento, a pag. 7 Le sostanze naturali, insieme alle terapie tradizionali, sono armi fondamentali nella lotta ai tumori. Ne parliamo col prof. Mariano Bizzarri de La Sapienza di Roma. pag. 5 L’INCONTRO A CIVITANOVA I tavoli sono imbanditi, ricchi di ogni ben di Dio per una buona merenda. Ci sono torte fatte in casa e tè, ma anche qualche focaccia per chi ama il salato. Quando arriviamo alla delega- zione ANVOLT di Civitanova Marche pensiamo di aver sbagliato giorno oppure di essere capitati, per coinci- denza, nel bel mezzo di una festa di compleanno di uno dei volontari. O magari del delegato, vista la vastità del banchetto. Invece il giorno è proprio questo e non c’è nessun compleanno da festeggiare. Questa – ci accorgiamo subito dopo – è l’accoglienza che ci riserva la squadra di volontari locale, La dolce accoglienza di ANVOLT Civitanova C ari amici, abbiamo vis- suto un mese di marzo entusiasmante dal punto di vista della prevenzione della donna. La tradi- zionale iniziativa che prevede tre giorni consecuti- vi di visite in ora- rio non stop, è stata ancora una volta un succes- so. Nei nostri ambulatoSIlvana Albertazziri, oltre un migliaio di utenti ha deciso di avere cura della propria salute, controllandosi - gra- zie alla professionalità dei medici ANVOLT - con una visita ginecologica o senolo- gica. Si tratta di un ottimo risultato di affluenza, che testimonia ancora una volta della bontà di que- sto progetto che portiamo avanti da anni, e che sono orgogliosa di aver vissuto per la prima volta da presidente. La prevenzione conti- nua a essere una colonna portante della nostra attività e ricordo che gli ambulatori delle delega- zioni dell’associazione sono sempre a disposizione. Avanti così». Raoul Bova, attore: «Faccio attivamente volontariato. La fondazione che ho crea- to, Capitano Ulti- mo, prende il nome del perso- naggio da me interpretato nella omonima fiction. Abbiamo costrui- to una Casa Famiglia, in via della Tenuta della Mistica a Roma, e offriamo i nostri talenti anche per chi non li ha, per- ché non è detto che tutti debbano saper fare qualco- sa. E trasformiamo, in que- sto modo, i pregiudizi in una speranza. Quando ho interpretato san Francesco e l’ho scoperto, ho capito che mi mancava qualcosa. Sentivo di amare Dio, ma non era abbastan- za. Quando qual- cuno mi chiede se faccio tutto que- sto per restituire un po’ di quello che ho la fortuna di avere, rispon- do con un’immagine: quella di quando ero piccolo e arri- vava papà. In braccio a lui mi sentivo sicuro. È questo abbraccio che vorrei regala- re agli altri». il Presidente La vice delegata Marusca Baiocchi segue a pag. 2 Testimonianza Silvana Albertazzi Aprile 2018 tris imp..qxp_Aprile 2018 19/03/18 16:38 Pagina 1

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Poste Italiane S.p.A. Sped. in A.P. D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 Comma 2 – LO/MI - ANNO 33 N° 4 Aprile 2018

In tutta Italia si è svolta la “tregiorni” di visite di prevenzione deitumori femminili in occasione dellaFesta della Donna. Il nostro report,con le immagini dell’evento, a pag. 7

Le sostanze naturali, insieme alleterapie tradizionali, sono armifondamentali nella lotta ai tumori. Neparliamo col prof. Mariano Bizzarride La Sapienza di Roma. pag. 5

L’INCONTRO A CIVITANOVA

Itavoli sono imbanditi, ricchi di ogniben di Dio per una buona merenda.

Ci sono torte fatte in casa e tè, maanche qualche focaccia per chi ama ilsalato. Quando arriviamo alla delega-zione ANVOLT di Civitanova Marchepensiamo di aver sbagliato giornooppure di essere capitati, per coinci-denza, nel bel mezzo di una festa dicompleanno di uno dei volontari. Omagari del delegato, vista la vastità delbanchetto. Invece il giorno è proprioquesto e non c’è nessun compleannoda festeggiare. Questa – ci accorgiamosubito dopo – è l’accoglienza che ciriserva la squadra di volontari locale,

La dolce accoglienza di ANVOLT Civitanova

Cari amici, abbiamo vis-suto un mese di marzo

entusiasmante dal punto divista della prevenzione delladonna. La tradi-zionale iniziativache prevede tregiorni consecuti-vi di visite in ora-rio non stop, èstata ancora unavolta un succes-so. Nei nostriambulatoSIlvanaAlbertazziri, oltre unmigliaio di utenti ha decisodi avere cura della propriasalute, controllandosi - gra-zie alla professionalità deimedici ANVOLT - con una

visita ginecologica o senolo-gica. Si tratta di un ottimorisultato di affluenza, chetestimonia ancora una volta

della bontà di que-sto progetto cheportiamo avantida anni, e chesono orgogliosa diaver vissuto per laprima volta dapresidente. Laprevenzione conti-nua a essere una

colonna portante dellanostra attività e ricordo chegli ambulatori delle delega-zioni dell’associazione sonosempre a disposizione.Avanti così».

Raoul Bova, attore: «Faccioattivamente volontariato.La fondazione che ho crea-to, Capitano Ulti-mo, prende ilnome del perso-naggio da meinterpretato nellaomonima fiction.Abbiamo costrui-to una CasaFamiglia, in viadella Tenuta dellaMistica a Roma, eoffriamo i nostri talentianche per chi non li ha, per-ché non è detto che tuttidebbano saper fare qualco-sa. E trasformiamo, in que-sto modo, i pregiudizi in

una speranza. Quando hointerpretato san Francesco el’ho scoperto, ho capito che

mi mancavaqualcosa. Sentivodi amare Dio, manon era abbastan-za. Quando qual-cuno mi chiede sefaccio tutto que-sto per restituireun po’ di quelloche ho la fortunadi avere, rispon-

do con un’immagine: quelladi quando ero piccolo e arri-vava papà. In braccio a luimi sentivo sicuro. È questoabbraccio che vorrei regala-re agli altri».

il Presidente

La vice delegata Marusca Baiocchisegue a pag. 2

Testimonianza

Silvana Albertazzi

Aprile 2018 tris imp..qxp_Aprile 2018 19/03/18 16:38 Pagina 1

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La povertà è la condizio-ne di singole persone, odi una collettività inte-

ra, che si trovano ad averelimitato accesso a beni prima-ri ed essenziali, quindi d’im-portanza vitale, per ragionidi tipo economico. Senzaombra di dubbio, una que-stione che occupa i primiposti tra le grandi problema-tiche della nostra società.

Una ricerca di questi giorniha assodato che, in Italia, nel2016 una persona su quattroera a rischio di povertà (circail 23%) evidenziando che igiovani di oggi saranno, inparte, i nuovi poveri didomani. I fattori di rischiosono diversi, come il ritardonell’ingresso nel mondo dellavoro e la discontinuità retri-butiva. E questo scenariopeggiora ulteriormente se sipensa alla debole tenuta pre-videnziale e sociale del pae-se. Le ripercussioni di questasituazione naturalmente rica-dono su tutti i malati, in pri-mis su quelli di tumore e leloro famiglie. Per loro, lo sce-

nario si prospetta in molticasi devastante. Basti imma-ginare gli svariati servizi cuiè necessario accedere per lacura o la riabilitazione. In piùbisogna tener conto che, ognianno, il numero dei malaticresce di circa 90.000 unitàcon un costo sociale “tradi-zionale” della patologia dioltre 40.000 euro senza consi-derare, ovviamente, quello dieventuali farmaci di nuovagenerazione. Parliamo dialtri 40/50.000 euro annuali,una cifra che sicuramente unmalato, la sua famiglia e ilservizio sanitario nazionalenon possono supportare. Lapolitica di ANVOLT, in que-

sti anni, è stata sempre quelladi operare per il ben comune,in una società nella quale l’e-gocentrismo prevale a disca-pito di chi è meno fortunato.Con una ricetta chiara, chepossa essere utile per ognicittadino anche dal punto divista economico: quella diformare nuovi volontari che,con piccoli gesti quotidiani,possano alleviare situazionidifficili, apportando soluzio-ni pratiche ai bisogni chespesso la gente non si puòpermettere. Con quel sensodi responsabilità che contrad-distingue noi e tutto il mon-do del volontariato. F/T

editoriale

RACCONTIAMO I NOSTRI VOLONTARI

felice del nostro arrivo. Un bel gesto,che ci emoziona e fa capire fin da subitol’aria che si respira qui dentro, in un uffi-cio straricco di persone, soprattutto digiovani. A Civitanova il team è affiatato eha uno spirito vincente. Ci facciamodescrivere cosa c’è alle basi di tutto que-sto dalla vice delegata Marusca Baioc-chi, dal 2009 presso la delegazione mar-chigiana.

LE PREMESSE«L’incontro con ANVOLT» ci raccon-

ta «è stato per me rivelatorio. Mi ha sve-lato un modo di fare volontariato chenon avevo mai incontrato prima, puravendo già avuto a che fare in passatocol terzo settore. È stato merito di Cri-stian, il nostro responsabile, che hasaputo trasmettere – a me come agli altrivolontari qui a Civitanova – un entusia-smo davvero speciale per l’attività chesvolgiamo». Marusca racconta di essereentrata, come spesso capita, con il ruolodi telefonista e di aver poi scalato legerarchie di ANVOLT Civitanova grazieproprio alla passione quotidiana, che leha fatto crescere un interesse verso tuttigli altri aspetti dell’attività della delega-zione. E svela anche di essersi votataall’attività anticancro per una bruttaesperienza personale. «Il cancro mi hacolpito, anche se non direttamente» ciracconta «ma attraverso mia cugina, disolo un anno più vecchia di me, che èstata operata al seno. Quella bruttaesperienza mi ha segnato, rendendomipiù convinta dell’utilità di ciò che faccio».

L’ATTIVITÀ ANTICANCROMarusca racconta nel dettaglio della

sua crescita. «Ho avuto modo di impara-re molto. Da semplice telefonista allaricerca di fondi in zone mai informatedell’attività di ANVOLT mi sono occupatain seguito dei rinnovi. Telefonata dopotelefonata, cresceva la necessità di spie-gare le attività dell’associazione e in meil desiderio di comunicare nel modomigliore ciò che facevamo».

E questo è possibile grazie alle tantetelefonate che Marusca effettua ognigiorno, durante molte delle quali ha l’oc-casione di imbattersi in chi è stato colpi-to direttamente dalla malattia.

«Ho avuto modo, nel corso deglianni, di capire i problemi di chi ha a chefare con il cancro e di imparare a con-frontarmi con queste persone. Magarisolo ascoltandole al telefono o aiutando-le pronunciando la frase giusta almomento giusto». La nostra volontariainizia quindi a ricoprire più ruoli, anchequello di incaricata esterna per incassa-re la raccolta fondi.

«Avevo voglia di incontrare di perso-na i nostri sostenitori» racconta oggi«per ringraziarli e chieder loro che cosapensavano dell’attività dell’associazio-ne. Ovunque ho avuto in cambio rispo-ste entusiaste sincere».

La parabola all’interno dell’ufficiomarchigiano la porta infine a diventare lavice del delegato Cristian, che oggisegue come un’ombra in ogni mansione,aiutandolo in ufficio o nell’organizzazio-ne dei trasporti, che a Civitanova non

Il senso di ANVOLT per il bene comune

La dolce accoglienza di ANVOLT Civitanova

segue da pag. 2

Cristian Friscolanti è il delegatoANVOLT a Civitanova Marche: «Il dato più importante riguardante ladelegazione di Civitanova è l’aumentatonumero di interventi che effettuiamo. Lanostra assistenza è sempre più richiesta,a ogni livello. I nostri trasporti anche. È ilsegno tangibile di quanto di buono abbia-mo seminato in questi anni, un’attività cer-tosina di cui oggi si possono vedere i frut-ti. Non abbiamo periodi di pausa neppuredurante le festività e lo scorso dicembreabbiamo portato avanti le attività anchenel periodo natalizio, comprese le iniziati-ve sul territorio per informare dell’operatodi ANVOLT. Per fortuna posso contare suuna squadra di volontari giovane ed entu-siasta, senza la quale tutto questo nonsarebbe possibile».

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RACCONTIAMO I NOSTRI VOLONTARI

Simona Dichiara è dal 2010 volontariadi ANVOLT a Civitanova Marche

Come ha conosciuto l’associazione?«Attraverso una mia amica la cui

mamma aveva effettuato dei trasporti aMacerata. Ne ho sentito parlare benissi-mo, mi sono proposta e così è nata la miaavventura qui».Un’avventura che prosegue dal 2010.Come ci si sente a essere uno deivolontari di più lungo corso inANVOLT?

«È una bella sensazione e il segnoche questo era il luogo giusto per me e lemie aspirazioni».Di cosa si occupa presso la delegazio-ne di Civitanova Marche?

«Sono telefonista, la maggior parte deltempo la trascorro a raccontare alle perso-ne cosa fa l’ANVOLT qui a Civitanova».Che cosa le viene chiesto, di solito,dall’altra parte del telefono?

«C’è una grandissima richiesta di tra-sporti, è veramente un’esigenza dellepersone malate quella di avere un aiutoper recarsi a effettuare le cure».Qual è il segreto per essere un buonvolontario?

«Per quanto mi riguarda l’entusiasmo.Io sono una persona molto solare e cercodi trasferire in ciò che faccio il massimodella positività. Poi qui è facile, con tuttigli altri volontari mi trovo benissimo,Marusca in primis. C’è un clima di grandeaccoglienza verso tutti».Qual è la soddisfazione più grande cheti dà fare volontariato?

«La sensazione di fare concretamen-te qualcosa di buono per gli altri e soprat-tutto di utile. Questo pensiero positivo quinon ti abbandona mai, è un compagno diviaggio costante».

mancano mai. Un’opera virtuosa portataavanti con una delle squadre più nume-rose e giovani di tutte le delegazioniANVOLT. «È uno dei nostri segreti»sostiene Marusca «quello di poter con-tare su un team giovane e dinamico chetrasmette grande energia a ciò che fac-ciamo».

IL CLIMA PERFETTOLa conclusione è ancora nelle parole

di Marusca che vogliono descrivere ilbuon clima che si respira dentroANVOLT Civitanova, quello che abbia-mo potuto apprezzare fin dall’accoglien-za entusiasta con cui siamo stati ricevu-ti. Un’accoglienza calda che è poi lastessa con cui i volontari del trasportolocale incontrano gli utenti dell’associa-zione. «Qui c’è grande consapevolezzadel valore di ciò che facciamo» diceorgogliosa la nostra vice delegata mar-chigiana «e di quanto possiamo sentirci,nel nostro piccolo, utili. Lo penso, congrande forza, ogni volta che ricevo unringraziamento da qualcuno che abbia-mo aiutato e magari la sera quando, perrilassarmi, mi faccio un giro sulla spiag-gia di Civitanova Marche qui vicino.Rimetto in ordine le idee, i pensieri avolte confusi, e mi carico di nuovo entu-siasmo per la giornata che verrà l’indo-mani». Un entusiasmo reale, che si sen-te nelle sue parole e che noi abbiamotoccato con mano, coccolati dalle tortefatte in casa che anche Marusca ci hafatto trovare.

«L’attività di volontariatoti fa sentire utile agli altri

quoidianamente»

TRE GIORNI DI PREVENZIONE

>2000visite

di prevenzione

497pap-test

>600visite

ginecologiche

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«Sono Orlando e sono venuto all’AN-VOLT di Civitanova Marche perdare una testimonianza della mia

esperienza con questa associazione. E conpiacere sono qui!». Con queste parole si èpresentato davanti a noi nella delegazionemarchigiana, in un bel pomeriggio di qualchesettimana fa, il nostro assistito ottantenneOrlando Bartolini. Il tumore l’ha colpito allaprostata tre anni fa e, dopo le cure all’ospeda-le, aveva bisogno di un aiuto logistico e psico-logico. Orlando aveva lavorato per tutta lavita come gelataio. Aveva molti amici, ma erascapolo e con l’arrivo della brutta malattia si èsentito solo, isolato, un po’ abbandonato.Grazie a Dio adesso è tutta acqua passata, ilsuo viso emana allegria come il sole prima-verile mentre Orlando insiste a leggerci leparole sul foglio che tiene in mano. Lo ascol-tiamo con attenzione: «Attraverso la miaesperienza di malato ho potuto conoscerealcuni volontari dell’ANVOLT di CivitanovaMarche che definerei semplicemente specia-li: mi hanno accompagnato fisicamente, con i

propri mezzi, e psicologicamente, con i lorosorrisi e le loro parole, nel viaggio nella curadel tumore. Non mi stancherò mai di ringra-ziare queste meravigliose persone che conpazienza, dedizione, capacità e disponibilitàhanno organizzato i servizi dell’associazionesecondo le mie necessità e quelle di ciascunmalato preso in carico, sia in ambito ospeda-liero sia domiciliare. Il motto dell’ANVOLTdice così: “Un malato solo è solo un malato,per noi volontari invece è molto di più!”. È pro-prio vero, l’ho sperimentato sulla mia pelle, ese a 86 anni sono ancora qui un po’ lo devoanche a questa preziosa realtà. Ancora gra-zie e a voi tutti un grande applauso!». L’ap-plaudiamo anche noi un po’ commossi dallesue belle parole. Poi segue la nostra solitadomanda su cosa suggerirebbe ai volontariANVOLT per migliorare il loro operato.«Migliorare?» risponde lui con una domandae continua con un’affermazione che, per laverità, non sentiamo per la prima volta.«Macché, restino così come sono!».

Accanto a lui è seduta la signora MichelaMoretti, altra nostra assistita, che approvaquanto detto da Orlando con un movimentodella testa e aggiunge: «Persone come MariaCristina, che non sono solo bravi e preparatiaccompagnatori, ma hanno anche buoni rap-porti con i medici, senza saperlo fanno mira-coli per la guarigione di un ammalato di tumo-re». La conferma arriva più tardi dalla boccadi suo figlio di otto anni, Lorenzo, dopo checonosciamo la vita della sua mamma negliultimi tempi, tristissima ma piena di coraggioe speranza. Perché, un paio di anni fa, aMichela hanno diagnosticato un tumore aipolmoni e lei è entrata in un tunnel dal qualenon pensava sarebbe mai uscita. Era divor-

ziata, sola con la figlia di 16 anni e Lorenzo,con un mucchio di problemi di lavoro, finan-ziari ed esistenziali. Grazie a Dio, le curesono andate bene, ma successivamente lasituazione non è migliorata perché nessunole dava una mano per uscire dal bruttomomento. Essendo testarda e fiera, Michelanon aveva mai immaginato di cercare unsostegno dai servizi sociali. Meno male cheper lei l’ha fatto sua figlia, alla quale è statoconsigliato, dai genitori di un’amica, di rivol-gersi ad ANVOLT. E qualche giorno dopo latelefonata della ragazza all’associazione, acasa loro si è presentata Maria Cristina. Cosìall’improviso il tunnel della disperazione si èaccorciato. «Già la sento come di famiglia»dice oggi Michela «è brava, sempre disponi-bile, mi aiuta non solo per le cure post opera-torie, ma anche nelle cose domestiche». Aquesto punto si alza all’improvviso la voce delpiccolo Lorenzo, che quasi recita, ma daadulto consumato: «Grazie a questo postoperché ora la mia mamma sta bene! Per mequesto è il miglior luogo al mondo, perché tut-ti sono gentili e sanno fare bene ogni cosa!».Una frase, e un modo di dirla, da farci rimane-re senza parole. R/M

«Grazie ANVOLT perché la mia mamma ora sta bene!»

STORIe dA uN MONdO SeNzA PAuRA

Maria Cristina Cappelletti, di PortoSant’Elpidio, è dal 2010 volontaria diANVOLT a Civitanova Marche

Di cosa si occupa presso la delegazionedi Civitanova Marche?«Ho cominciato come volontaria del serviziodi fund raising, poi mi è stata chiesta la dispo-nibilità a uscire per qualche accompagna-mento e ho accettato con entusiasmo, anchese all’inizio con un certo timore».Per quale motivo aveva timore?«Temevo l’impatto diretto con la realtà deipazienti, avevo paura di affrontare la sofferen-za, e invece poi è andata benissimo».Ci racconti perché è andata benissimo.«Perché, innanzitutto, le persone che accom-

pagno percepiscono la sincerità di ciò chefacciamo e appena ho fatto sentir loro il mioentusiasmo ho ricevuto in cambio solo sorrisi.

E poi perché le persone malate, al contrariodi ciò che pensavo, non mostrano segni disofferenza ma solo energia e grande vogliadi vivere. E questo vale sia per Orlando siaper Michela».Qual è il segreto per far bene il servizio diaccompagnamento?«Saper dare tranquillità a chi si accompagna,mettendosi a sua disposizione. In questomodo, ti puoi sentire un volontario soddisfattoe avere la riconoscenza di chi stai aiutando.Ricordo ancora una signora che una volta,dopo che io l’avevo aspettata al pronto soc-corso per delle cure immediate che dovevafare, mi disse che ero “il suo angelo”, perchénon mi ero spostata da lì. È per momenticome questo che sono volontaria».

4 Aprile 2018

«Le persone che accompagno percepiscono la sincerità di ciò che facciamo»

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Michela col figlio Lorenzo

Il sorriso onnipresente di Orlando

Maria Cristina con Michela e Orlando

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INTeRVISTA

Il Prof. Mariano Bizzarri, è professore di Pato-logia Clinica presso il Dipartimento di Medici-

na Sperimentale dell’Università Sapienza diRoma, e direttore del System Biology GroupLaboratory (http://www. sbglab.org). Autore dioltre 100 pubblicazioni scientifiche, ha dato allestampe numerosi testi specialistici e divulgativi.Si è anche cimentato nel romanzo di fanta-scienza con “Il caso del 238” (Libra) vincitoredel Premio Chiaroscuro (Asti, 2000). È statomembro del Consiglio Tecnico Scientifico dell’A-genzia Spaziale Italiana (ASI) dal 2005 al 2014,rivestendo altresì il ruolo di Presidente delComitato (2011-2014). È fondatore e membrodel Direttivo della Italian Society for Space Bio-medicine and Biotechnology (ISSBB) (2006 –oggi), di cui è stato anche Segretario Generale.

Lei è uno studioso della complessità dellepatologie tumorali ed è noto per proporre unparadigma diverso rispetto a quello tradizio-nale nella lotta contro il cancro. Ci può spie-gare il suo punto di vista?

«La teoria cancerogenica prevalente ritieneche il cancro origini da una singola cellula cheabbia accumulato un certo numero di mutazio-ni. Tuttavia esistono tumori indotti da sostanzeche non producono mutazioni. Inoltre tessutisani possono ospitare mutazioni dello stessotipo e nella stessa proporzione dei tumori senzaper questo dare vita ad un cancro. Pertanto, dacirca vent’anni, è venuta emergendo una teoriaalternativa che riconosce nell’alterato rapportotra cellule e microambiente (lo stroma che fa dasupporto dinamico all’architettura dei tessuti) ilmomento patogenetico fondamentale. Peraltro,a fianco di innegabili successi conseguiti con lachemioterapia nella cura di alcuni tumori (comeleucemie e linfomi), sussistono insuccessi neltrattamento della maggior parte dei tumori soli-di, come polmone e pancreas. Questo ha porta-to a riconsiderare principi farmacologici cheinvece di colpire un solo target – ritenuto a torto‘IL’ fattore chiave nella genesi della malattia –modulano più elementi in accordo a quella che

viene chiamata oggi la Network Polypharmaco-logy. Dobbiamo per questo ripensare la Biologiae ridefinirne la stessa teoria di base».In che modo?

«La biologia deve pensare all’organismocome ad un sistema complesso, dotato di unaarchitettura dinamica, capace di dinamichenon-lineari e quindi non facilmente prevedibili.Inoltre, l’approccio farmacologico deve conside-rare il sistema nel suo complesso qualora se nevoglia modificare la funzione. Superando la fal-sa dicotomia tra farmaci naturali e farmaci disintesi – entrambi costituiti da componenti chi-miche – occorre investigare con metodologienuove le possibilità offerte dalla farmacopeanaturale. Va ricordato che il 90% circa dei far-maci attuali deriva comunque, in un modo o inun altro, da prodotti naturali. È anche possibilepensare ad una medicina integrata che coniu-ghi trattamenti convenzionali con compostinaturali di provata efficacia e sicurezza».Con quale scopo pratico?

«Fondamentalmente perché i farmaci deri-vati da sostanze naturali sono in grado di colpi-re un target di cellule più specifico. È appunto lacosiddetta Polypharmacology».Da cosa derivano queste sue convinzioni?

«Evidenze scientifiche si stanno accumu-lando in quest’ultimo decennio e hannodeterminato una vera e propria rinascita deglistudi finalizzati ad individuare nuove moleco-le tratte da prodotti naturali: erbe, microbi ecibi. Molte di queste sostanze intervengononon solo sulle cellule, ma attivamente modu-lano il sistema cellula-microambiente».Di che sostanze parliamo?

«Di svariate, per esempio abbiamo scoper-to proprietà antitumorali negli estratti di semid’uva e nell’inositolo, così come sostanze deri-vate dal pesce zebra sono utili per combatterele metastasi del tumore del fegato. Per non par-lare poi di tè verde e soia».Il suo laboratorio di Biologia dei Sistemicomplessi, dell’Università La Sapienza diRoma, per esempio è leader nel campodegli studi della melatonina in Italia. Cheproprietà ha questa sostanza?

«Non è un semplice antiossidante, ma svol-ge molte funzioni, riduce i radicali liberi, regola ilsonno e il tono dell’umore, è antitumorale,migliora la circolazione cerebrale, aumenta ilnumero delle piastrine nel sangue, riduce ilrischio di malattie cardiovascolari».Parliamo delle sue doti di antitumorale.

«Nel nostro laboratorio abbiamo evidenzia-to che la melatonina, come principio farmacolo-gico, è in grado di intervenire su diversi percorsidella cellula tumorale, sia della mammella siadel colon per esempio, attivando quei processi

che facilitano il suicidio della cellula stessa. Lamelatonina riesce a superare le barriere che iltumore della mammella frappone cercando dievitare di morire. Di fatto, associando la melato-nina alle terapie convenzionali come chemio eradioterapia, e anche dandola in associazionead altri principi naturali come la vitamina D, siriesce ad avere un aumento della morte dellecellule tumorali in questi due tipi di cancro finoall’80-90%. Questo è importante perché lamelatonina è un farmaco privo di effetti collate-rali e può essere associato con assoluta tran-quillità ai trattamenti tradizionali potenziandolifino a livelli a ieri impensabili».È a tutti gli effetti, quindi, una sostanza ingrado di combattere il cancro?

«Sì perché possiede un’azione antitumora-le diretta che inibisce la proliferazione di celluletumorali, e ostacola la tendenza di cellule nor-mali a divenire neoplastiche inducendo il ricam-bio cellulare e la sostituzione di cellule tumoralicon cellule sane. È documentata anche un’a-zione antimetastatica attraverso l’inibizione del-la diffusione a distanza delle cellule tumoraliunitamente alla capacità di migliorare il profon-do stato di decadimento psicofisico degli staditumorali avanzati. Che poi, è importante dirlo, laguerra alle metastasi è probabilmente la piùimportante che combattiamo. Perché un tumo-re che non prolifera si può tenere sotto control-lo, e trovare armi perché non sia in grado di col-pire altri organi è davvero fondamentale».È possibile produrre farmaci da sostanzecome la melatonina o altre naturali?«Il nostro lavoro mira a quello, anche se sonodifficilmente brevettabili. E questo rappresentaoggi l’ostacolo maggiore, almeno nei paesioccidentali, Italia, e ovest Europa, compresa».

di Marco Infelise

«Sostanze naturali armi fondamentalinella lotta ai tumori»

Università La Sapienza

L’Università degli Studi di Roma “LaSapienza” è stata fondata nel 1303,fra le più antiche d’Italia e del mon-do. Nacque per volontà di papaBonifacio VIII, che il 20 aprile 1303,con la bolla pontificia “In Supremaepraeminentia Dignitatis”, istituì aRoma lo Studium Urbis. Con oltre110.000 studenti (2016) è la più gran-de università d’Europa.

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Dr. Mariano BizzarriIl prof. Mariano Bizzarri

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6 Aprile 2018

NeWS IN PILLOLeNeWS IN PILLOLe NeWS IN PILLOLe

di Edoardo Tesolin

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Comunemente presente sullanostra pelle, il batterio

Staphylococcus epidermidis sem-bra avere proprietà antitumorali.Ciò è quanto emerso in uno studiocondotto dalla Università dellaCalifornia, San Diego, il cui diret-tore del dipartimento di Dermato-logia, Richard Gallo, ha pertantodichiarato: «La presenza di questoceppo potrebbe fornire una prote-

zione naturale oppure potrebbe essere utilizzato in modoterapeutico per inibire la crescita di alcune forme di cancro».Per quanto sia ancora presto per dirlo, forse la nuova armacontro il cancro era in nostro possesso già da tempo.

Fonte: ScienceAdvances

Quei piccoli peccati di gola che adornano i corridoi deinostri supermercati: merendine, snack, piatti pronti,

potrebbero essere correlati a patologie tumorali. A fare lucesu questo insolito legame è una ricerca “osservazionale”,che si limita pertanto a osservare un fenomeno e non a cer-carne cause - perché una correlazione non implica una cau-salità - da poco pubblicata sul British Medical Journal. Gliautori dello studio hanno dichiarato: «da quanto ne sappia-mo questo è il primo stu-dio che indaga e mette inevidenza un aumento delrischio di cancro in gene-rale e di quello al seno inparticolare associato alconsumo di cibo moltoelaborato». Fonte:British Medical Journal

Uno dei danni più riconoscibili che lachemioterapia reca è la caduta dei

capelli, ma uno studio sperimentalesembra voler dire basta a tutto ciò. Ildipartimento di Farmacia dell’Univer-sità di Napoli Federico II sta svolgendo,da due anni circa, uno studio sulla pos-sibilità che alcune componenti della

mela, varietà Annurca, possanocontribuire a prevenire la cadu-ta dei capelli. Una prima speri-mentazione ha portato a un ini-ziale successo aiutando a pre-servare i capelli in una fetta deipazienti trattati.

Fonte: Healtdesk

Un’indagine condottanella penisola dimo-

stra che il 43% dei pazientinon mette al corrente deisuoi disturbi il personalemedico. Questi sono soloalcuni dei problemi rela-zionali che ancora persi-stono nel rapporto pazien-

te-dottore emersi nei sondaggi condotto dall’AssociazioneItaliana di Oncologia Medica. Ciò non è altro che il primopasso di un progetto a livello nazionale, “I nuovi bisogno delpaziente oncologico e la qualità di vita”, che si pone l’obietti-vo di creare una nuova alleanza fra oncologi, farmacisti emedici di famiglia per gestire al meglio queste esigenze,altrimenti trascurate, sul territorio.

Fonte: Corriere della Sera

Per quanto l’efficacia e la sicurezzadella radioterapia sia indiscussa,

spesso si affronta la prima seduta contimore ed è proprio questo che hacatalizzato l’attenzione di alcuni ricer-catori dell’Università della Californiadi Los Angeles. Lo studio ha previstodiverse interviste, prima e dopo il trat-tamento, ad alcune pazienti oncologiche. La maggior parte di esse,circa l’89%, ha sostenuto che la reazione alla radioterapia fossemigliore delle sue aspettative. Susan McCloskey, autore senior dellostudio, ha commentato: «Girano molte dicerie spaventose e moltepreoccupazioni infondate che risalgono a un’altra era. Ma negli ulti-mi vent’anni ci sono stati progressi significativi nel modo in cui leradiazioni vengono rilasciate permettendoci di risparmiare gli organicritici, di pianificare un programma individuale per ogni paziente eanche di organizzare le sedute in modo più conveniente».

Fonte: Cancer

Cibi industriali e cancroUn batterio contro il tumore della pelle?

Un ventre gonfio nelle donne in menopausa non è da sottovalu-tare, e può non essere causato soltanto da qualche chilo di trop-

po, ma può essere il primo segnale di un tumore all’ovaio. Quest’ul-timo è la sesta patologia tumorale più frequen-te tra le donne, tristemente famosa per la suaaggressività e alto grado di mortalità, e solita-mente viene diagnosticata già in fase avanzatadove è difficile da trattare. Nicoletta Colombo,direttore del Programma Ginecologia Oncolo-gica all’Istituto Europeo di Oncologia di Mila-

no, ha così dichiarato: «nella lotta al tumore ovarico l’informazioneè fondamentale. [...] è quindi molto importante che ogni donnaimpari a riconoscere per tempo i possibili “campanelli d’allarme” e

parli con un medico se questi sintomi sonofrequenti e persistenti: sensazione disazietà anche a stomaco vuoto, gonfioreall’addome, fitte addominali, bisogno fre-quente di urinare, perdite ematiche vagi-nali, stitichezza o diarrea che non passano.

Fonte: Corriere della Sera

Una mela al giorno toglie la caduta dei capelli di torno

La radioterapia fa ancora paura?

Pancia gonfia e tumore all’ovaio

Tumori, manca ancora un dialogo tra pazienti e dottori

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ATTIMI DELLA TRE GIORNI DI PREVENZIONE

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VITA dI ASSOCIAzIONeanvolt anvolt anvolt

n’iniziativa di suc-cesso, diventataormai tradizionale

per volontari e utenti. Intutta Italia, nelle sediANVOLT dotate di ambu-latorio,( siamo arrivati a23) anche quest’anno ilmese di marzo ha visto ledonne protagoniste dellanostra “tre giorni” di visitedi prevenzione dei tumorifemminili in orario nonstop. Le utenti, nei giorniintorno all’8 del mese, sisono recate in massa negliambulatori dell’associazio-ne, dimostrando ancorauna volta di aver recepito ilnostro messaggio a favoredella salute: controllarsi pertempo è il comportamentomigliore da tenere per favo-rire la prevenzione. In que-sta pagina vi proponiamoalcune istantanee dallanostra piccola “maratona”antitumore, che ha avutonumeri straordinari: oltreun migliaio di utenti sonostate presso gli ambulatoridell’associazione – riceven-do in cambio una mimosa oun piccolo dono – per circaduemila visite complessive,suddivise tra visite gineco-logiche, senologiche, eco-grafiche Pap test. Grazie atutte, avete celebrato laFesta della Donna nelmiglior modo possibile

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Il settore non profit costituisce unarealtà sviluppata e sempre più impor-tante nel panorama nazionale; nel

settore della ricerca scientifica e dell’as-sistenza sanitaria in particolare sonostati raggiunti notevoli risultati che han-no contribuito al benessere dei cittadini.Tuttavia gli enti del non profit possonocontinuare a svolgere la propria attivitàquasi esclusivamente grazie alle contri-

buzioni ricevute da donatori privati; vi sono certamente ancheforme di finanziamento pubbliche dei progetti e delle iniziative piùmeritevoli cui è possibile accedere, ma il fulcro del sostentamen-to economico dei diversi soggetti del privato sociale restano i ver-samenti effettuati da parte dei sostenitori. Alla luce di ciò, la nor-mativa fiscale prevede che le donazioni fatte a favore delle Onluspossano essere inserite nella dichiarazione dei redditi e portatein deduzione nel caso in cui il donatore sia una persona fisica pri-vata, oppure in detrazione qualora il benefattore sia un’impresa.La recente riforma del Terzo Settore ha previsto un ampliamentodei benefici fiscali per chi eroga delle donazioni a enti con la qua-lifica di Onlus: in particolare, la quota di deduzioni IRPEF per iprivati aumenterà dal 26% al 30% - fino ad arrivare al 35% nel

caso in cui il privato sia anche iscritto a sua volta ad una associa-zione di volontariato – su un tetto massimo di € 30.000,00 annui.Le imprese invece potranno sempre detrarre la quota del 10%,ma verrà eliminato il limite di € 70.000,00 che prima previsto; per-tanto tale detrazione potrà essere computata su qualsiasi reddi-to. E’ molto importante e che la donazione potrà essere dedotta odetratta solo in presenza di comprovata documentazione: dun-que il benefattore deve sempre avere cura di richiedere e di con-servare la ricevuta dell’avvenuto versamento. Gli incentivi fiscalirappresentano un benefit per il contribuente e mirano ad incenti-vare ad una maggiore generosità, innescando così un meccani-smo virtuoso che esplica ricadute positive su tutto il tessutosociale. La stessa Anvolt è in grado di portare avanti le proprieattività assistenziali grazie alla sensibilità di chi decide di soste-nerla, spesso dopo aver usufruito personalmente dei servizi ero-gati gratuitamente o perché ne ha sentito parlare ed ha avutoprova dell’efficacia dell’assistenza fornita.È dunque auspicabileche la cittadinanza continui a sostenere gli operatori del privatosociale, compiendo un gesto che non è solo di solidarietà socia-le, bensì costituisce un investimento per la costruzione di unacomunità in grado di prendersi effettivamente cura anche dellepersone più svantaggiate o che stanno attraversando unmomento di difficoltà.

Donazioni: novità introdotte dal Codice del Terzo Settore

Sede amministrativa: 20124 Milano Via Montegrappa, 6 - tel.: 02 6884053 - fax: 02 6880158 Sede nazionale: 20158 Milano via G. Guerzoni, 44 - tel.: 02 66823761 - fax: 02 69002811 Sede operativa sanitaria: c/o Osp. Niguarda Cà Granda Mi - tel.: 02 64442151 - fax: 02 66104836c.c. bancario M.P.S. agenzia 10 cod. iban IT 29A 01030 01633 000061266296 c.c.postale 28903201

SediANVOLT in Italia

AGRIGENTOVia M. Cimarra, 40/a Tel.: 0922 815800sede operativa: Siculiana: via Roma 3 Tel.: 0922 815800

60125 ANCONAVia Marini 21 - Tel.:071 54411 - Fax: 071 55243cod. IBAN IT42 P 01030 02610000063190735 c/o M.P.S.

24122 BERGAMOVia J. Palma il Vecchio, 59/61- Tel. 035 249093 - Fax 035 248815cod.IBAN IT94 W 03111 11108 000000033055 (Ag: Banca Popolaredi Bergamo - Fil. Piazza Pontida)

39100 BOLZANOVia Resia 26/B - Tel. 0471 918903 - Fax 0471 920514cod.IBAN IT 65 P 01030 11600 000000604367 c/o M.P. S.

25122 BRESCIAVia V. Emanuele II 4 - Tel. 030 45425 -Fax 030 280554cell.340 3738196 cod. IBAN IT 20 N 01030 11207 000063200256 c/o M.P.S.

95128 CATANIAVia Etnea 688 - Tel. / Fax 095 432950cod. IBAN IT 41 S 01030 16900 000002412808 C/O M.P.S.

88100 CATANZAROVic. S. Maria Mezzogiorno 9 Tel. / Fax 0961 745008

62012 CIVITANOVA MARCHEVia Fratelli Rosselli 3 - Tel.: 0733 773900 - Fax: 0733 773550cod. IBAN IT 11 C 01030 68872 000000196843 c/o M.P.S. Ag.4992

12100 CUNEOVia Antonio Meucci, 9 - Tel.: 0171 698981 - Fax: 0171 634529cod. IBAN: IT 64 O 01030 10200 000000523478 Ag: M.P.S Filiare 50

61032 FANO (PU)Via Roma 77/a - Tel. 0721 827599 - Fax: 0721 806665cod. IBAN IT 33 N01030 24300 000001259414 c/o M.P.S Ag. 7371

44122 FERRARAVia Franceschini 2 - Tel. Fax: 0532 771844cod. IBAN IT 60 E 01030 13000 000001064934 c/o M.P.S Ag. 760

16124 GENOVAVia S. Luca 12, int. 26 - Tel.: 010 265999 - Fax: 010 265972cod. IBAN IT 49 T 01030 01401 000001329748 c/o M.P.S. Ag.1

26900 LODIViale Milano, 71 - Tel.: 0371 412001 - Fax: 0371 610123cod. IBAN IT 34 A 01030 20301 000000865837 c/o M.P.S Ag.600

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90139 PALERMOP.zza Don Sturzo 44 - Tel.: 091 331954 - Fax: 091 323826cod. IBANIT 41R 01030 04600 000063376092 c/o M.P.S.

43123 PARMAVia Orazio, 44/a - Tel. e Fax: 0521 240207cod IBAN IT 74K 01030 12705 000010368196 c/o M.P.S 48121 RAVENNAVia Garatoni 12 - Tel.0544 39465 - Fax 0544 215611cod. IBAN IT 19N 01030 13102 000061224209 c/o M.P.S.

0156 ROMAVia Serravalle di Chienti, 28 - Tel.: 06 8171144 - Fax: 06 41218689cod. IBAN IT95 S01030 03269 000001631887 c/o M.P.S. Ag. 8680

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21100 VARESEViale Ippodromo 59 - Tel. / Fax 0332 235625cod. IBAN IT 32Z 0311110812000000014073 UBI Banca Pop.di BG

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36100 VICENZAVia Vigna 1 - Tel. / Fax 0444 301160cod. IBAN IT 86 R 057 2811 8030 1557 0367 549 c/o Pop.di Vic.

38068 ROVERETO (Tn)C.so Rosmini 8 - Tel. 0464 420421cod. IBAN IT 24 R 08304 01807 000007771835 c/o Cas. Rur. diTn

38037 PREDAZZO (Tn):Via G. Verdi, 16 - Tel.: 0461 235543

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Più Prevenzione Meno Cancro rivista di prevenzione e informazione fondata nel 1987 Editore, Redazione e Amministrazione: anvolt-Associazione Nazionale Volontari Lotta Contro I Tumori Fax: 02 6880158 - sito web: www. anvolt.org Direttore Responsabile: Flavio Tesolin Redat-tore Capo:Romano Michelini Realizzazione grafica:Leonardo Vasco, Flavio Tesolin Fotografie:Romano Michelini, Flavio Tesolin Siti Liberi Internet Comitato Di Redazione:Elisabeth Bortolotto, Osvaldo Previato, Eleonora Sannazzari. Redattori:Marco Infelise, Edoardo TesolinTiratura: copie 50.000 Pubblicazione mensile Registrazione del Tribunale di Milano n. 642 del 18/09/87 Poste Italiane S.p.A. Sped. in A.P. D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 Comma 2 – LO/MI I dati necessari per l’invio della rivista sono trattati elettronicamen-te e utilizzati dall’editore Associazione Nazionale Volontari Lotta Contro i Tumori per la spedizione della pubblicazione.Ai sensi del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 è possibile in qualsiasi momento chiedere l’annullamento dell’invio e gratuitamente consultare modificare e can-cellare i dati, o semplicemente opporsi al loro utilizzo scrivendo a: anvolt - Associazione Nazionale Volontari Lotta Contro i Tumori Via G. Guerzoni, 44 - 20158 Milano - Responsabile dati.

Avv. Marco Pino

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