LA DIFESA DEL POPOLO 22 GENNAIO 2017 Esperienza di ... · Per fare un po’ da memorandum di ciò...
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�Nuovo anno, mille novità, ma l’impegno noncambia. A cavallo tra il 2016 e il 2017, nei cir-
coli Noi che operano nel vasto territorio della dio-cesi di Padova non è solo tempo di occuparsi dellacampagna adesioni, ma anche di fare il bilanciodell’anno appena trascorso e di gettarsi nella sfidadi progettare un 2017 ricco di incontri, appunta-menti e opportunità per vivere la dimensione co-munitaria.
A Sacra Famiglia opera il circolo Noi “Associa-zione amici del patronato Paolo Miotto”, intitolato aun giovane caro alla comunità mancato troppo pre-sto. «Le strutture del patronato messe a disposizio-ne della parrocchia – racconta Rosa Tantillo Zer-
betto, referente del circolo – comprendono la salabar, una sala conferenze, altre stanze per l'inizia-zione cristiana e il campo sportivo». Il circolo haorigine nel 1982, grazie a un gruppo di genitori iquali, con la collaborazione del cappellano di allo-ra, si strutturarono in associazione per rivitalizzareil patronato offrendo un luogo di incontro e di so-cialità. La realtà allora fondata è confluita poi all’in-terno di Noi associazione, dopo la sua nascita al-l’inizio degli anni 2000.
«Gli obiettivi che ci eravamo dati nel 1982 –continua la referente – prima di tutto si ponevanola priorità di rendere vivo il patronato con attivitàpensate per i ragazzi, per i giovani e per gli adulti.Gli obiettivi sono rimasti gli stessi, ma c’è molta piùdifficoltà ad attuarli per la mancanza di soci attivi».La realtà con cui i circoli si trovano ad avere a chefare in molte parti della diocesi è il calo demografi-co, con l’aggravante che i pochi giovani sono at-tratti da altre mille proposte e ostacolati da agendefittissime. «Se le “nuove leve” non ringiovanirannoil servizio del circolo, il nostro futuro sarà difficile.Nonostante le difficoltà, però, siamo convinti cheun patronato aperto come luogo e strumento di ac-coglienza sia un segno prezioso di aggregazione eincontro anche tra generazioni diverse». Il patrona-to di Sacra Famiglia è aperto ogni giorno dalle15.30 alle 19 e dalle 21 alle 23; i volontari, in più,si occupano di organizzare momenti di ritrovo traadulti, i campiscuola per bambini e ragazzi e ilgrest la prima settimana di settembre.
Restando a Padova, nel quartiere di Torre, il
patronato è intitolato a San Michele Arcangelo dauna trentina d’anni. «Il nostro circolo – esordisce iltesoriere Gianfranco Zulian – è aperto tutti i giornicon il bar la domenica, mattina e pomeriggio, neigiorni feriali di pomeriggio e qualche volta, soprat-tutto in estate, la sera». La parrocchia ha messo adisposizione del circolo Noi, oltre alla sala con ilbar, anche il posto per il biliardino, il calcetto, ilping pong e una piccola biblioteca: «Abbiamo an-che una stanzetta per la quale abbiamo acquistatodei computer per organizzare dei corsi gratuiti diinformatica cinque volte l’anno, grazie ad alcunitecnici volontari molto bravi».
I soci sono poco più di 450: «Il tesseramento –racconta Zulian – viene fatto tra dicembre e i primimesi di ogni anno. I nostri parrocchiani sanno benequanto sia importante aderire perché attraversol’iscrizione al Noi chi frequenta il patronato è assi-curato in caso di eventuali incidenti».
Tra le attività in calendario: tornei di carte, dibiliardo e biliardino, valorizzando i giochi semplici eaggregativi che richiedono l’incontro e lo scambiointerpersonale. «Tutti i venerdì sera – aggiunge Zu-lian – i più anziani si danno appuntamento per gio-care insieme a carte. È un momento molto sentitoe partecipato». Dai più anziani ai più giovani: ogniestate il Noi si fa carico di un grest che vede coin-volta una sessantina di ragazzi tra elementari emedie seguiti da una ventina di animatori.
Il Noi, a Torre, è una realtà che si sente total-mente a servizio della parrocchia, tanto che i confi-ni tendono a sfumare: «I volontari sono gli stessi –
ammette Zulian – così, quando tra fine settembree inizio ottobre si svolge la sagra di San Michele,tutti sono coinvolti per aiutare la parrocchia. Il cir-colo ha sì le sue attività, soprattutto quelle legatealla gestione del bar, ma poi gli stessi operatori ri-spondono prontamente quando la parrocchia habisogno di loro».
La difficoltà più grande è quella che si registraun po’ dappertutto: «Gli addetti ai servizi comincia-no ad andare avanti con gli anni e si fa un po’ difatica a trovare le “sostituzioni”. È vero che alcunigiovani ci hanno dato la loro disponibilità, ma datoche sono pieni di impegni questa non può che es-sere limitata».
VIAGGIO TRA I CIRCOLI Il nuovo anno comincia in città: alla Sacra Famiglia e a Torre
Il servizio va trasmesso anche ai giovani
Direttivi Noi Partecipare alla formazione è uno sprintin più per cominciare bene il 2017 � Iniziare al meglio il proprio servizio per chi opera con responsa-bilità di consigliere in un circolo è importante. Il territoriale di NoiPadova offre a tutti i direttivi degli affiliati un’occasione per ricari-care le batterie: due interessanti e “vitaminiche” serate di forma-zione su tematiche motivazionali e progettuali, condotte da Mar-co&Pippo e da Fabio Fornasini. Sedi del corso: Campodarsego eLegnaro. Info e iscrizioni su noipadova.it e newsletter num. 1 del2017.
Tesseramento 2017 È tempo di inserire i datisu noigest.it per la sicurezza fiscale e assicurativa � Dal 1 gennaio 2017 è possibile accedere al programma noigest.it per effettuare il normale tesseramento con i rinnovi e le ag-giunte dei nuovi simpatizzanti.I soci diverranno realmente tali dalla mezzanotte del giorno dell’in-vio fino al 31 dicembre 2017. I costi delle tessere restano invaria-ti. Vi invitiamo a provvedere subito per evitare qualunque rischio(sia sotto il profilo fiscale, sia per l’aspetto assicurativo). Informa-zioni utili anche su noipadova.it
Calendari murali 2017 Disponibili ancora moltissime copie in segreteria: molto più di un semplice arredo� Spesso ci si affeziona anche ai muri del centro parrocchiale, in-dipendentemente dalle condizioni della struttura stessa, ma per ilvissuto: un patrimonio davvero inestimabile di esperienze di con-divisione in comunità. E ora un nuovo anno ancora da “scrivere”.Per fare un po’ da memorandum di ciò che sarà, presso gli ufficidi Noi Padova sono a disposizione i nuovi calendari murali 2017:tutti gli affiliati che non hanno ancora provveduto a ritirarli sonoinvitati a farlo.
Nelle foto,alcunimomentiaggregativiorganizzatidal circolo Noidellaparrocchiadi Monta-gnana.
� Il nome è di quelli che restano be-ne in testa: “Villaggio della gio-ventù”. Così, dagli anni ’50, si
chiama il patronato della parrocchia diMontagnana.
Attività giovanili, gruppi, catechesiper un oratorio di imposta-zione classica, sede deiprincipali momenti aggre-gativi della parrocchia conspirito di accoglienza. «Ilpatronato – spiega il cap-pellano don Luca Milani –è composto da un bar moltospazioso, con stanze al pri-mo e al secondo piano e unsalone grande per eventiculturali, occasioni di festae incontri di altre associazioni locali. Al-l’esterno, poi, ci sono campi da giocoper basket, calcio e tennis e un parchettocon le giostrine “formato famiglia”».
Il patronato resta aperto tutti i giornidalle 14.30 alle 19: «A volte le luci sonoaccese anche la sera, quando ci sono ap-puntamenti particolari. D’estate, però,qui c’è sempre gente: è luogo di ritrovoinsostituibile. Il nostro impegno per pro-muovere e favorire il volontariato è co-stante, sia tra i soci, sia tra quanti po-trebbero aggiungersi creando così unarete maggiore di persone – specie geni-tori e giovani – che si rendano disponi-bili per i vari servizi». Poco meno di500 i soci tesserati.
Nell’anno in cui a Padova si aprirà ilsinodo dei giovani voluto dal vescovoClaudio, l’esperienza del “Villaggio del-la gioventù” di Montagnana non puòche essere preziosa. «La nostra è la sto-ria di una radice innestata in un terrenocomunitario, parrocchiale. La comunitàha sempre sentito il bisogno di partiredai giovani, di valorizzarli. Al Villaggio
sono passati tutti tra cate-chismo, campiscuola, grup-pi così, anche chi nel temposi è staccato, può proprio daqui riprendere il legame».Una ventina di ragazzi daMontagnana ha anche pre-so parte alla Giornata mon-diale della gioventù di Cra-covia nel luglio scorso.
Tra i tanti eventi cheriempiono il calendario an-
nuale del circolo, c’è il grest in estateche coinvolge per tre settimane, a caval-lo tra giugno e luglio, oltre 150 ragazzicon giochi, attività, escursioni e pre-
ghiera. Il Villaggio è attivo anche per lafesta patronale dell’Assunta a metà ago-sto e in occasione del palio di Monta-gnana, per offrire ospitalità e momenticonviviali, oltre a una vera e propria“Festa del Villaggio”.
A settembre, come già avviene daqualche anno, il “Villaggio della gio-ventù” si apre a ciò che rappresenta, inteoria, il suo opposto, accogliendo i re-sidenti delle case di riposo del circonda-rio per un appuntamento conviviale.«Un centinaio di anziani – racconta donLuca – hanno potuto trascorrere insiemeun bel momento di condivisione e ag-gregazione. I nostri volontari, con lacollaborazione di alcuni animatori egiovanissimi, si sono messi a disposi-zione per la buona riuscita dell’iniziati-va». Porte aperte anche a chi arriva dalontano, con l’accoglienza dei migrantiche si trovano in strutture vicine al pa-
tronato e che usufruiscono, come tutti,degli spazi della struttura, come il cam-po da calcio o il parco giochi: «È un belmodo per dare la prima accoglienza. Adicembre, poi, insieme ai vari gruppi,come il gruppo missionario, i catechisti,i giovani e quanti si sono voluti unireabbiamo portato alle famiglie il cantotradizionale della Chiarastella».
Una storia molto ricca che può ispi-rare molte altre esperienze: «I patronatinon possono più tornare a fare le cose diventi o trent’anni fa – conclude don Lu-ca Milani – ma devono diventare unluogo di riferimento, non solo “utilizza-to” ma preso in carico da tutta la comu-nità. Così come la chiesa è importanteper le funzioni religiose, così il patrona-to è insostituibile per la vita di forma-zione e per la fraternità, completandosia vicenda».
�pagina a cura di Andrea Canton
MONTAGNANA Il “Villaggio della gioventù” è molto più che un patronato...
Esperienza di formazione e fraternità
Dagli anni Cinquantail centro parrocchialecontinua a rimanereun luogo aggregativoimportante, capacedi farsi carico oggianche della prima
accoglienza ai migranti
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