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LA CRISI SIRIANA Sei anni di conflitto Un aggiornamento per i donatori sulla situazione in Siria

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LA CRISI SIRIANASei anni di conflitto

Un aggiornamento per i donatori sulla situazione in Siria

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Ringraziamenti

Questo report è stato realizzato dal team Private Sector Partnerships (PSP) di UNHCR per informare i donatori privati e i sostenitori su come il loro sostegno stia aiutando la popolazione siriana costretta ad abbandonare le proprie case.

Design: UNHCR DES Cover image: © UNHCR/Andrew McConnell Traduzione: UNHCR PSP Italia

Pubblicato: 7 marzo 2017

Indice Sei anni di conflitto: Timeline di una crisi 4

I sei aiuti che stai dando alle famiglie in Siria 8

Sei storie di coraggio 10

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"Ho visto con i miei occhi la resilienza, l'orgoglio, la dignità e la capacità di adattamento del popolo siriano, e in particolare degli sfollati. [...] Noi di UNHCR, nonostante la guerra persistente e la sua cruda realtà, continueremo a raggiungere chi ha bisogno di aiuto con i nostri operatori e i nostri partner, indipendentemente da dove si trovino. Faremo di tutto per alleviare il dolore delle persone in Siria".

– Sajjad Malik, UNHCR Syria Representative

UNHCR e la crisi siriana

Lavoriamo per assistere e proteggere le persone costrette a fuggire a causa di conflitti e persecuzioni. Tra questi, vi sono oggi milioni di siriani, sfollati all’interno del paese o costretti a chiedere asilo in altri stati.

Durante i sei anni trascorsi dall’inizio del conflitto (marzo 2011), grazie al tuo supporto, abbiamo potuto aiutare tanti tra coloro che sono stati costretti ad abbandonare le proprie case, sia in Siria che nei paesi limitrofi, dove è stata accolta la stragrande maggioranza di rifugiati.

Ancora oggi la popolazione siriana ha bisogno di aiuto e protezione. Vivere in esilio è difficoltoso, ma per i siriani che sono rimasti nel loro paese la vita è ancora più difficile.

Gli operatori dell’UNHCR operano in tutte le aree della Siria, anche nelle zone più pericolose, per raggiungere le famiglie vulnerabili e bisognose. Niente di tutto questo sarebbe possibile senza l’aiuto dei nostri donatori, il cui supporto continua a fare la differenza per milioni di persone.

In Siria, forniamo assistenza salvavita, tuteliamo i diritti umani e sviluppiamo interventi che aiutino le famiglie a ricominciare le loro vite e a costruire un futuro migliore.

Dato il prolungarsi della crisi e l’elevato numero di persone che necessitano di protezione e aiuti umanitari, il tuo sostegno riveste in questo 2017 un ruolo più importante che mai.

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Sei anni di conflitto. Timeline di una crisiQuando il conflitto siriano ha avuto inizio, nessuno poteva immaginare che si sarebbe trasformato nella più grande crisi umanitaria dei nostri tempi. A distanza di sei anni ci sono quasi cinque milioni di rifugiati siriani registrati in Turchia, Libano, Giordania, Iraq, Egitto etc. In Siria oltre sei milioni di persone sono state costrette ad abbandonare le proprie case e a cercare riparo altrove nel Paese. Di seguito sono riportate alcune tappe che hanno segnato i sei anni trascorsi. In ogni fase, abbiamo continuato ad assistere le famiglie costrette ad abbandonare le proprie abitazioni e a lavorare affinché le parti in conflitto potessero trovare un accordo di pace permanente.

2011MarzoInizio della crisi siriana e diffusione in tutto il paese di movimenti pacifici di protesta.

MaggioLe proteste si diffondono progressivamente e assumono forma violenta. Alcune famiglie siriane iniziano ad abbandonare le proprie case. In Turchia viene aperto il primo campo per rifugiati.

2012LuglioL’UNHCR e le autorità giordane aprono il cam-po rifugiati di Zaatari. Un anno dopo, sarà la casa di 120.000 persone.

DicembreAumenta il numero di rifugiati siriani richiedenti asilo nei paesi limitrofi, che raggiungono il mezzo milione.

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2013MarzoI rifugiati siriani registrati dall'UNHCR superano il milione.

AprileL’UNHCR denuncia le conseguenze a livello globale della crisi e la pressante necessità di fondi a sostegno dei siriani che hanno trovato protezione in paesi ospitanti come la Giordania, il Libano e l’Iraq. Il flusso di richiedenti asilo siriani rappresenta per questi paesi uno sforzo significativo e per questa ragione rafforziamo il nostro impegno a supportare sia i rifugiati che le comunità ospitanti.

AgostoIl numero di bambini rifugiati siriani raggiunge il milione e a settembre oltrepassa la soglia di 2 milioni.

2014MarzoSi stima che ci siano oltre 6 milioni di persone sfollate in Siria.

OttobreSempre più siriani rischiano la vita per attraversare il Mediterraneo e trovare protezione in Europa. Alla fine del mese i siriani rappresentano il 31% degli arrivi via mare in Europa.

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2015LuglioIl numero dei rifugiati siriani oltrepassa la soglia dei 4 milioni.

AgostoIl Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite esprime grave preoccupazione per il perdurare della crisi in Siria, che si stima abbia causato 250.000 morti e 12 milioni di sfollati.

SettembreL’immagine di un bambino siriano, Aylan Kurdi, il cui corpo viene ritrovato su una spiaggia della Turchia dopo un fallito tentativo di raggiungere la Grecia, provoca una forte reazione emotiva in tutto il mondo. L’UNHCR invia alcuni team in Grecia e negli altri paesi di transito, come l’Ungheria e la Serbia, per offrire protezione e supporto alle decine di migliaia di persone che raggiungono l’Europa per salvarsi la vita.

2016GennaioL’UNHCR partecipa ad un convoglio di aiuti per distribuire alimenti e coperte ai civili intrappolati nelle città siriane sotto assedio, tra cui Madaya. Seguono altri convogli in cui vengono distribuiti alle famiglie bisognose vestiti invernali, coperte e altri aiuti necessari per superare l'inverno.

LuglioScoppia la battaglia per il controllo di Aleppo, che impedisce l’accesso degli aiuti umanitari a una delle più grandi città siriane mettendo in pericolo di vita centinaia di migliaia di civili. Nuovi scontri nel mese di agosto provocano migliaia di sfollati. Siamo in prima linea per fornire immediatamente agli sfollati alloggi e beni di sopravvivenza, come materassi e coperte.

DicembreDopo mesi di assedio della parte orientale di Aleppo, l’esercito governativo riprende il controllo dell’intera città. Dopo ripetuti tentativi falliti, entra in vigore un cessate il fuoco per consentire l’evacuazione dei civili dalla parte est della città. La tua generosità consente di fornire aiuti essenziali come abbigliamento invernale e kit igienici alle famiglie sfollate.

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2017GennaioL’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati Filippo Grandi è in Siria, prima ad Homs e successivamente ad Aleppo, da dove lancia un appello alla comunità internazionale, chiedendo risorse straordinarie per aiutare i milioni di persone che cercano di sopravvivere:

“A prescindere da tutte le ragioni politiche collegate alla guerra, c’è bisogno di risorse per l’aiuto umanitario. È qualcosa di assolutamente necessario e urgente per milioni di persone in Siria. Lo abbiamo visto a Damasco, Homs ed Aleppo. Tutto il popolo siriano ha bisogno di aiuto. Non possiamo abbandonarli, perché la crisi non è finita.”

- Filippo Grandi, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, 2017

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A distanza di sei anni dall’inizio della crisi, continuano a crescere i bisogni delle persone sfollate in Siria. Nonostante tutto, continuiamo a distribuire aiuti di emergenza, che sono possibili grazie al tuo sostegno.

L’UNHCR è oggi la principale Agenzia che fornisce protezione, alloggi e distribuisce beni essenziali alla sopravvivenza in Siria. Nonostante le precarie condizioni di sicurezza, il nostro staff sul campo si impegna quotidianamente ad identificare ed assistere coloro che hanno maggiormente bisogno e questo lavoro non sarebbe possibile senza il tuo prezioso sostegno. Di seguito, le tipologie principali di aiuto che abbiamo garantito in questi anni alle famiglie colpite dal conflitto in Siria.

I sei aiuti che stai dando alle famiglie in Siria

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Hai dato un riparo a chi ha dovuto abbandonare la propria abitazione In sei anni di conflitto, centinaia di migliaia di case sono state danneggiate e distrutte. Milioni di persone sono state costrette a trovare riparo in alloggi come scuole, edifici in costruzione o scantinati. Per donne, bambini, anziani e disabili vivere in queste condizioni può essere particolarmente rischioso. Lavoriamo costantemente per garantire agli sfollati in Siria l’accesso ad abitazioni sicure, ad esempio attraverso interventi di ristrutturazione delle case danneggiate e degli alloggi collettivi. Quando non sono disponibili altre opzioni, forniamo le tende per dare un riparo di emergenza alle famiglie costrette a fuggire. Nel 2016, grazie ai nostri donatori, abbiamo garantito un alloggio ad oltre 91.000 sfollati.

Hai aiutato a proteggere i più vulnerabiliNel 2016, abbiamo raggiunto oltre due milioni di persone vulnerabili, fornendo loro protezione e diversi servizi. Tra questi, l’assistenza legale, il sostegno psicologico, la formazione professionale, le iniziative nelle comunità e la prevenzione della violenza sessuale. Abbiamo aiutato le persone che durante la fuga avevano smarrito i certificati di nascita o altri documenti, consentendo loro di ottenerne di nuovi. Questo tipo di aiuto legale è fondamentale affinché le persone possano accedere a servizi essenziali come l'istruzione e la sanità.

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Hai fornito beni di prima necessitàQuando le persone sono costrette ad abbandonare le loro case, come hanno fatto milioni di siriani, non portano con sé nient’altro che i vestiti che indossano. Per questa ragione è vitale fornire loro beni di prima necessità come coperte, set da cucina e contenitori per l’acqua. Nel 2016 l’UNHCR ha raggiunto oltre tre milioni di persone con beni di questo tipo. Abbiamo distribuito generi di prima necessità anche nelle aree più difficili da raggiungere. Lo scorso inverno abbiamo distribuito più di 579.000 coperte termiche e 158.000 kit di vestiti invernali per aiutare le famiglie a sopravvivere nei mesi più freddi. A volte una semplice coperta può fare la differenza per un bambino o un adulto esposti al freddo, al vento e alla pioggia, privi di qualsiasi protezione.

Hai promosso l'autosostentamento delle famigliePer aiutare le famiglie siriane nella loro lotta quotidiana per la sopravvivenza, abbiamo organizzato corsi di formazione professionale. L’offerta include corsi di lingua, di cucito, di parrucchiere, di computer e maglieria. Nei primi sei mesi del 2016, abbiamo distribuito oltre 2.000 kit per avviare piccole attività generatrici di reddito, ad esempio di idraulica o carpenteria. Nello stesso periodo abbiamo elargito oltre 160 finanziamenti per sostenere l’avvio di altre attività economiche. Tutto ciò sostiene le economie locali e le comunità.

Lo sapevi che... dall’inizio della crisi nel 2011 la speranza di vita in Siria è diminuita di 20 anni.

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Hai fornito servizi sanitari e cure medicheLa qualità dei servizi sanitari in Siria si è drammaticamente deteriorata a causa dei gravissimi danni a tante strutture sanitarie, alla carenza di medicinali e personale e alle continue interruzioni di energia elettrica. Per proteggere la salute delle comunità più colpite, l’UNHCR lavora con i suoi partner per assicurare il funzionamento di ambulatori di prima assistenza e garantire che possano essere effettuati interventi chirurgici salvavita. Grazie ai nostri donatori, nel 2016 circa 700.000 siriani sono stati curati.

Hai dato ai bambini un'istruzioneIn Siria sono state distrutte migliaia di scuole. Nel 2016 l’UNHCR ha lavorato con 13 partner locali e internazionali per promuovere attività educative nei centri comunitari, negli alloggi e nelle scuole pubbliche. Decine di migliaia di studenti delle scuole primarie e secondarie hanno beneficiato di formazione supplementare o classi di recupero con insegnanti qualificati in materia di protezione dei bambini e sostegno psicosociale, in coordinamento con il Ministero dell’Istruzione.

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Basirah mentre riceve beni di assistenza per l'inverno da parte dell’UNHCR.

I numeri sulla crisi in Siria sono impressionanti: sei anni di guerra, quasi cinque milioni di rifugiati e sei milioni di sfollati all’interno del paese.

Milioni di persone dipendono totalmente dagli aiuti umanitari. Con il tuo supporto stiamo cercando di assistere quante più persone possibile.

Queste sono sei storie che raccontano la grande forza d’animo e la resilienza dei siriani, ma anche quanto abbiamo potuto realizzare grazie alla tua generosità.

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Sei storie di aiuto e di coraggio

Hai aiutato Basirah a sopravvivere all’invernoBasirah viene da un villaggio rurale del governatorato di Lattakia. Dopo essere stata costretta dai combattimenti ad abbandonare la propria casa, vi ha successivamente fatto ritorno. Il marito è stato ucciso, mentre Basirah è stata ferita e vive oggi da sola, ancora con un proiettile e alcune schegge in una gamba. Questo inverno ha ricevuto un aiuto prezioso per poter affrontare i mesi più freddi. Basirah dice che “la vita qui è durissima ma l’assistenza che ho ricevuto dall’UNHCR nel corso dell’inverno me l’ha resa un po’ più facile”.

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Omar (sulla destra) e il suo amico Abdullah. Entrambi hanno superato gli esami scolastici dopo essersi iscritti ai corsi di recupero del centro comunitario di Damasco supportato dall’UNHCR

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Hai permesso che Omar proseguisse gli studi Il conflitto ha costretto migliaia di bambini e ragazzi ad abbandonare la scuola che frequentavano. Omar ha 19 anni e dopo la morte del padre ha perso sei anni di scuola nel tentativo di aiutare la madre e la sorella a sopravvivere. Ha svolto lavori saltuari fino a quando, attraverso un amico, è venuto a conoscenza dei corsi di recupero offerti da un centro comunitario di Damasco sostenuto dall’UNHCR.

I nostri programmi educativi accelerati hanno l’obiettivo di aiutare gli studenti a seguire il programma di studi e superare gli esami, offrendo loro la possibilità di recuperare gli anni scolastici persi. Omar lo scorso anno ha superato gli esami del 9° grado. “Mia mamma era così sorpresa quando ha visto il mio certificato, la riteneva una cosa impossibile. Ora sento di avere delle opportunità, posso sognare un futuro felice dopo un lungo periodo di sofferenza”.

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Fuggita da Homs, la trentaseienne Sherien ha potuto ricominciare grazie al programma di formazione e finanziamento dell’UNHCR.©

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Hai offerto a Sherien l’opportunità di ricominciarePrima della guerra, Sherien lavorava come parrucchiera ad Homs, dove viveva una vita serena insieme ai suoi genitori, fratelli e alla nipote Lara. Quando nel suo quartiere si è cominciato a combattere, Sherien ha trascorso tre giorni nascosta in uno scantinato e in seguito è fuggita a Damasco per trovare riparo. Qui ha ricevuto la notizia che la sua abitazione e il ristorante del fratello ad Homs erano stati completamente distrutti ed ha iniziato a soffrire di una grave forma di depressione. Sherien, priva di istruzione, non nutriva alcuna speranza per il suo futuro, ma grazie all’energia trasmessale dalla nipote Lara ha trovato la forza di ricominciare. “Mi guardava come un modello da imitare e non potevo permettere che si lasciasse andare”.

Determinata ad impedire che questo accadesse, Sherien si è iscritta ad un corso per parrucchieri sostenuto dall’UNHCR. È riuscita ad ottenere ben due certificati professionali, come parrucchiera e truccatrice, e ha finito con il seguire anche un corso per lo sviluppo di competenze manageriali grazie al quale ha ottenuto un piccolo finanziamento e aperto il proprio salone di bellezza. Questi finanziamenti sono pensati per aiutare gli sfollati siriani come Sherien affinché avviino piccole attività in proprio. Il salone di bellezza ha restituito all’intera famiglia la speranza di una vita migliore. Il fratello di Sherien la aiuta nella sua attività e la nipote Lara studia ottenendo ottimi risultati.

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Dopo aver perso la sua casa e il suo lavoro Mazen ha beneficiato del finanziamento dell’UNHCR per avviare nuovamente la sua attività sartoriale.

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Grazie a te Mazen ha ricostruito la sua vitaPrima della guerra, Mazen, un uomo di quarantasei anni, gestiva una sartoria con uno staff di 25 persone. Quando i combattimenti li hanno confinati in casa, Mazen, sua moglie e i loro tre figli hanno raccolto lo stretto necessario e sono fuggiti vicino a Damasco.

“Ho deciso di lasciare tutto quando ho sentito il primo colpo di pistola all’interno del nostro quartiere. Pensavo che nel giro di pochi giorni saremmo potuti tornare a casa…”.

Per tornare a lavorare ma con i costi di produzione ridotti al minimo, Mazan ha riavviato la sartoria all’interno di un vecchio minivan. L’anno scorso ha beneficiato dei finanziamenti dell’UNHCR rivolti agli sfollati ed ha potuto prendere in affitto uno spazio sufficiente ad aprire nuovamente una vera sartoria. “Sto lavorando per dare da mangiare ai miei tre figli”, ci dice. “Immaginate che i vostri figli vi chiedano di poter comprare qualcosa e che voi non possiate fare nulla per accontentarli”.

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Nuzha insieme a uno dei suoi nove figli fuori dalla tenda dell’UNHCR all’interno del campo sfollati a Tartous.© U

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Hai dato riparo alla famiglia di NuzhaNuzha ha 39 anni e insieme alla sua famiglia ha abbandonato la sua casa ad Aleppo quando gli scontri armati hanno raggiunto il quartiere in cui viveva. Cercando riparo, la famiglia si è stabilita in un’ex colonia estiva dove abbiamo allestito un campo per centinaia di famiglie sfollate. Il campo è collocato presso la città costiera di Tartous e ospita prevalentemente siriani fuggiti da Aleppo. Nuzha dice che lei e la sua famiglia vorrebbero solamente "tornare sani e salvi a casa".

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La storia di Nahla: guarire le ferite profonde della guerra La trentacinquenne Nahla svolge uno dei lavori più duri oggi in Siria: è una psichiatra. Guida il dipartimento di salute mentale e supporto sociale di una clinica sostenuta dall’UNHCR a Damasco, occupandosi di tante persone fortemente traumatizzate. La depressione, l’ansia e lo stress post traumatico sono i disturbi più comuni. “La crisi ha avuto un forte impatto psicologico sulle persone”, ci racconta Nahla, che è determinata a prestare il suo aiuto. “Prima della guerra, volevo trasferirmi all’estero per specializzarmi in psichiatria infantile, ma ho deciso di rimanere per stare accanto alla mia famiglia ed aiutare il mio paese”. Nahla ha perso alcuni membri della sua famiglia ed è stata costretta lei stessa ad abbandonare la propria casa per via dei combattimenti.

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La psichiatra siriana Nahla (sulla destra) gestisce il dipartimento di salute mentale e supporto psicosociale di una clinica di Damasco finanziata dall’UNHCR, occupandosi delle persone traumatizzate dalla guerra.

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