La crisi politica e sociale del'300

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Nel '300 accaddero diversi avvenimenti: dalla peste del 1347 alla guerra dei Cent'anni.

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 La crisi politica e sociale del ‘300 17 Novembre 2011

Autore: Lucia Senes 1

Dalla caccia alle streghe alla Guerra dei Cent’Anni 

Ipertesto multimediale a cura di :

Lucia Senes III F

Liceo Scientifico “G. Brotzu” 

Anno scolastico 2011/2012

17 Novembre 2011

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Autore: Lucia Senes 2

Indice

Cronologia:-  La guerra dei Cent’anni 

Unità II

-  Capitolo 3: Le conseguenze della peste sulla mentalità collettiva

-  Capitolo 4: Principati, monarchie e imperi nel Trecento e nel Quattrocento

Parole - chiave 

-  Comuni

-  Signorie

-  Principati

Schede di sintesi

-  I flagellanti

-  Giovanna D’Arco 

Galleria di immagini 

- Trionfi della morte 

-  Danza Macabra

Mappa riassuntive create con https://bubbl.us/ 

-  Crisi ‘300 

Bibliografia 

Sitografia 

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Autore: Lucia Senes 3

Cronologia :

LA GUERRA DEI CENT’ANNI 

Date Avvenimenti

1337 Inizio della guerra dei Cent’anni 

1346 Battaglia di Crécy : sconfitta francese

1356Battaglia di Poitiers : sconfitta franceseBolla d’oro: fine della legittimazione papale del

potere imperiale

1357-58 Moti di Parigi

1358  Jacquerie in Francia

1378 Rivolta dei ciompi a Firenze

1378- 1418 Grande scisma d’Occidente 

1407 Guerra civile in Francia tra armagnacchi e borgognoni

1415 Trattato di Troyes : i francesi sono sconfitti ad Azincourt e Parigi è occupata dagliinglesi

1429 Giovanna D’Arco sconfigge gli inglesi a Orléans 

1431 Giovanna D’Arco viene processata come eretica 

1453 Fine della Guerra dei Cent’Anni 

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Autore: Lucia Senes 4

Capitolo 3 :

Le conseguenze della peste sulla mentalità collettiva 

La peste ebbe anche un’importante influenza in campo psicologico: in Germania, eventi drammaticidiedero vita al fenomeno dei  flagellanti  con lo scopo di manifestare a Dio la consapevolezza dei loropeccati e di punirsi adeguatamente a seconda del peccato stesso. La peste venne identificata dallapopolazione come una punizione divina che colpiva i peccatori .A partire dal Trecento , cominciò a diffondersi la letteratura che aveva come temi dominanti la morte e ilmorire; tra questi ricordiamo il trionfo della morte e la danza macabra. La morte viene rappresentata con la corona, simbolo del potere a cui nessuno poteva sottrarsi.La danza macabra invece era un avvenimento rivolto alle persone che si lasciavano sedurre dai benimateriali.

I secoli XIV e XV sono caratterizzati da un ambiente di angoscia causato della peste; in questo periodoassume una grande importanza il culto di Maria , la quale supplicava Dio di provare misericordia per gliuomini e assumeva le loro parti proteggendoli.Da questo momento in poi saranno sempre più numerosi i fedeli che daranno omaggio alle reliquie deisanti in modo che li venissero scontati numerosi anni di sofferenza nel Purgatorio . Solo i principi o i ricchipotevano permettersi di collezionare reliquie .Non sempre le pestilenze venivano attribuite a Dio ma venivano messe in relazione a Satana.Negli anni 1348-49 furono usati come capro espiatori gli ebrei che vennero accusati di aver avvelenato ipozzi e di far parte di un complotto contro la cristianità; in alcune regioni il dilagare delle malattie eranoaccompagnate dal massacro degli ebrei . Nel 1348 ci furono i primi tumulti ebraici ovvero dei movimenti

contro gli ebrei, durante i quali ne morirono tantissimi in diverse città. L’ebreo rappresentava la nuovafigura malefica . In realtà la popolazione sfogava le proprie paure e i propri nervosismi contro gli ebrei chevennero usati come capro espiatorio; era un meccanismo di difesa.Dal momento in cui il capro espiatorio viene individuato,si genera una speciedi catarsi 

1 collettiva.

Purtroppo gli ebrei non furono le uniche vittime, presero il loro posto lestreghe le quali erano donne accusate di aver stipulato un patto col diavolorinnegando la fede;in cambio Satana le permetteva di operare il male construmenti soprannaturali. Da secoli le donne venivano raffigurate comeschiave della lussuria: la figura di Eva che induce Adamo al peccato e ne

provoca la rovina, per esempio. Questa violenza è data dal trauma avuto datutto quello che avveniva intorno a esse e la loro impotenza di fronte aglieventi, perciò cercavano individui che potessero rivestire il ruolo di caproespiatorio.

1 Catarsi: Secondo Aristotele, riequilibrio degli eccessi passionali suscitati nell'animo dello spettatore dalla visione di unatragedia.

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Autore: Lucia Senes 5

I flagellanti 

Durante il 1300 ci fu in tutta Europa un periodo di terrore e d'impotenza che provocò negli

uomini comportamenti isterici e inusuali. Una delle

principali manifestazioni di panico e fanatismo fu

rappresentata da bande di penitenti chiamati 'I 

flagellanti '. I flagellanti erano gruppi di fanatici

religiosi comparsi verso la metà del XIII sec.;

composto da persone di tutte le età, dai bambini

ai più anziani, scendevano in strada, si mettevano

in fila a due a due e nudi con un flagello di cuoio,tra gemiti e lamenti, si flagellavano accanitamente

vagando da una città all’altra della Germania nel

1348-49. Questo movimento religioso era

caratterizzato dalla pratica dell’autocrocifissione

in pubblico, come segno di penitenza. 

I partecipanti si impegnavano pertrentatré giorni (come gli anni di

Cristo) a durissime penitenze:

coperti da un cappuccio e con una

croce sulla spalle, cantavano salmi;

essi interpretavano la peste come

una punizione divina.

Le loro pubbliche esibizioni si

concludevano spesso con l’uccisione

di ebrei ritenuti la causa delladiffusione della peste. Se

inizialmente i flagellanti furono

venerati come santi uomini da

imitare, con il tempo la gerarchia

cattolica non li tollerò più. Il Papa stesso, Clemente VI,

nell’Ottobre del 1349, condannò ufficialmente il movimento, che svanì di colpo.

Goya, Processione di flagellanti ( 1812) 

I flagellanti 

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Autore: Lucia Senes 6

Galleria delle immagini

Il trionfo della morte:

La Morte viene vista comeuna grande regina chesottomette tutti a sé; èrappresentata come unoscheletro trionfanteavvolta in un mantello econ una corona sul capo. Adestra della

rappresentazione, vi è ungruppo di persone che la

implorano offrendole ricchezza. Sul latosinistro,invece, ella dice di essere regina e di nonvolere le ricchezze che le vengono offerte, perchévuole solo la vita di coloro che la implorano,essendo Signora di ogni persona. Sotto i suoipiedi, in un sepolcro di marmo, giacciono i corpidel Papa e dell' Imperatore, circondati daserpenti e scorpioni, emblemi di superbia e morte

improvvisa.Il trionfo della morte è un tema iconografico acaratteremacabro diffusonel tardomedioevo apartire dalTrecento,soprattutto inarea franco-

tedesca enell'area alpina. Questaiconografiamacabra in alcuni casi anticipa la peste nera del1348, che decimò la popolazione europeariempiendo le città di cadaveri, in altri ne è unaconseguenza diretta. Se nelle opere create primadella peste, il trionfo della morte è più che altroconnesso con il tema del Giudizio universale. 

La danza macabra:Gli scheletri sono una personificazione dellamorte, mentre gli uomini sono solitamenteabbigliati in modo da rappresentare le diversecategorie della società dell'epoca, dai personaggipiù umili, come contadini e artigiani, ai piùpotenti, come l'imperatore, il papa, principi eprelati.Il soggetto ha lafunzione di memento

mori   ("ricordati chedevi morire") e,rispetto ai soggettiapocalittici più diffusinell'alto medioevo,come lerappresentazioni delgiudizio universale, esprime una visionepiù individualistica della morte e talvolta ancheuna certa ironia nei confronti delle gerarchiesociali dell'epoca.Altri componimenti: La Danza macabra delle

donne di Martial d'Auvergne) e La Danza dei 

ciechi  di Pietrodi Michault. La diffusionedel tema,assieme ad un

certocompiacimento

nellarappresentazio

ne di scheletrie di morti, è stata messa in relazione con lagrande peste del 1348, che infuriò in tutta Europae che rese la morte un fenomeno familiare neivari paesi europei.I dipinti dedicati a questo tema sono visitabili invarie località d'Europa tra le quali l’ Italia, Istria, Francia. 

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Autore: Lucia Senes 7

Per saperne di più sui “Trionfi della morte “ :

http://it.wikipedia.org/wiki/Trionfo_della_Morte _(Buffalmacco) http://it.wikipedia.org/wiki/Trionfo_della_Morte

 _(Palermo) 

Per saperne di più sulla “Danza Macabra” : 

http://gianfrancomarini.blogspot.com/2011/09/danza-macabra-sciarazula-marazula-e.html#uds-search-results 

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Autore: Lucia Senes 8

Capitolo 4 :

Principati,monarchie e imperi nel Trecento e nel Quattrocento

In Italia intorno al XIII secolo si accentuarono i conflitti interni nei comuni. Per riportare l’ordine, il

governo venne affidato a un signore che poteva essere un nobile appartenente anche ad altre città. Cosipoco dopo molti comuni si trasformarono in signorie. Il signore deteneva tutto il potere e non dovevarispondere all’ assemblea dei cittadini. I cittadini si trasformarono in sudditi e da una Repubblica si passò aun regime monarchico. Tuttavia la popolazione era desiderosa diritornare al vecchio governo ( il comune). Perquesto, nel 1395 Gian Galeazzo Visconti si fececonferire dal’ imperatore il titolo di duca in

modo da governare come massima autorità . Lasignoria si trasformò gradatamente in principato.In seguito diversi signori imitarono Galeazzo: iGonzaga di Mantova, gli Este a Modena eFerrara, i Montefeltro a Urbino. Con l’affermazione dei principati , i signorisentirono il bisogno di un esercito mercenario inmodo tale da poter intraprendere compagnemilitari per scopi di difesa e di conquista

.Inizialmente a farsi avanti furono i cavalieritedeschi , inglesi e francesi : solo in un secondomomento i condottieri italiani, i quali eranocapaci di guidare eserciti numerosi per il signore.In un primo momento i contratti avevano ladurata di un anno , quindi una sola campagnamilitare; ricordiamo Sigismondo Malatesta eFederico di Montefeltro che rappresentarono ledue figure più importanti di questo periodo: il condottiero e il principe . Per diventare principi si eradisposti a commettere azioni di discutibile moralità come fece Gian Galeazzo Visconti che uccise lo zio per

arrivare alla carica di duca di Milano . A causa dei sensi di colpa procurati dalle loro azioni , per porrerimedio, i principi costruivano numerose chiese, ospedali in modo da sanare i loro peccati . Cambiò lamentalità dei cittadini: vedevano la religione da un punto di vista più laico e mettevano al primo posto leesigenze della vita terrena.Nei principi quattrocenteschi si sviluppo il mecenatismo. I signori si circondarono da intellettuali ,artisti earchitetti i quali servivano per riorganizzare gli spazi pubblici e decorati in modo da dimostrare alla grandemunificenza del governo.

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Autore: Lucia Senes 9

Il papato restò ad Avignone per circa settant’anni (1309-1376), durante i quali si susseguirono sete papifrancesi. Papa Gregorio IX era il principale esponente della cristianità cattolica. Dopo due anni dalla suamorte, ci fu una profonda spaccatura della chiesa che portò al cosiddetto scisma

2  causato dal forte

desiderio del popolo romano di avere la sede del Papato a Roma.A distanza di poco tempo, furono eletti due papi: Urbano V (romano) e Clemente VII (avignonese); percirca quarant’anni l’Occidente sprofondò nel “Grande Scisma”. La Francia appoggiava l’elezione del papa francese mentre gli inglesi e gli avversari della Francia,

sostenevano l’elezione del papa romano. 

A porre fine a questo scisma, fu il Concilio di Costanza (1414-1418)con il quale, venne eletto un nuovo papa. Da questo punto in poi,si diffuse in Europa il movimento conciliarista che intendevaattribuire all’assemblea dei rappresentanti della chiesa, un ruolo

permanente nel suo governo. Attorno alla metà del Quattrocento,il papato riuscì a imporre la propria autorità e a trionfare fu lamonarchia, secondo la quale il pontefice era l’unica guida suprema

al vertice della chiesa.

2  Scisma: questo termine viene usato per indicare che, all’interno di una comunità religiosa, si verifica una divisione.

Comuni: Ente pubblico

territoriale che, attraverso unconsiglio comunale, una giunta

e un sindaco, amministra

autonomamente un centro

abitato e il territorio

circostante. 

Signorie: Stati governati da una

 figura che deteneva tutto il 

 potere, il signore,che non

rispondeva più delle sue azioni

di fronte all’assemblea dei cittadini.

Principati:forma di governo

nella quale governa un principe,

Parole chiave 

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Autore: Lucia Senes 10

La guerra dei Cent’Anni 

La guerra dei Cent’anni era strettamente legata al Grande scisma . Al centro di questa guerra vi era il

conflitto tra i poteri feudali e il re di Francia. La guerra fu un susseguirsi di conflitti che si svolsero tra il1337 e il 1453.È possibile dividere la guerra in quattro fasi :La guerra tra Francia e Inghilterra scoppiò nel 1337 per ragioni politiche e dinastiche: alla morte di FilippoIV il Bello, la corona di re di Francia, fu attribuita a Filippo VI , poiché il re non aveva lasciato eredi maschi,escludendo dalla successione il re d’Inghilterra Edoardo III, discendente per linea femminile del defuntosovrano. A ciò si aggiunsero l’appoggio dato dall’Inghilterra alle città delle Fiandre in rivolta contro laFrancia .La prima fase della guerra fu favorevole a Edoardo III e alfiglio, detto "il principe nero. Durante questa prima fase,

gli inglesi ottennero due importanti vittorie nellabattaglia di Crécy e Poitiers.Nella seconda fase (1360-1380) il re di Francia Carlo Vriuscì a recuperare quasi tutte le perdite territoriali del1360.Tra il 1380 e il 1407 alla guerra franco-inglese, contribuìla guerra civile tra i borgognoni e armagnacchi.I borgognoni offrirono aiuto al re inglese Enrico V diLancaster, che sconfisse i francesi ad Azincourt (1415) econquistò la Normandia. Enrico impose a Carlo VI il

trattato di Troyes, col quale si assicurava la successioneeal trono francese. Ma nel 1422 sia Carlo VI sia Enrico Vmorirono ed Enrico VI, figlio del re inglese, si ritrovòerede di entrambe le corone. Allora Carlo detto "ildelfino" (figlio di Carlo VI e duca del delfinato), che controllavaa ormai solo le regioni a sud della Loira, simise a capo della riscossa francese, facendosi incoronare nel 1429 col nome di Carlo VII. Durante questostesso anno un personaggio di notevole importanza è Giovanna d’Arco. Nel 1453 gli inglesi, dopo la sconfitta di Bordeaux, furono espulsi dal territorio francese. La pace fu firmata

nel 1475.

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Autore: Lucia Senes 11

L’aspetto che più ci interessa di questo lungo conflitto è quello strategico: con la Guerra dei Cent’Anni

assistiamo infatti al declino della cavalleria in favore della fanteria. Le battaglie di Crécy, Poitiers e

Azincourt costrinsero i generali della fine del ‘300 e poi del ‘400 a fare i conti con due nuove armi: l’arcolungo e la balestra.Grazie al loro leggendario long bow, gli Inglesi sterminarono più e più volte i cavalieri francesi, ma nondobbiamo dimenticare che fu soprattutto la balestra a segnare la loro fine. Infatti, al di là della sconfittasubita dai balestrieri genovesi a Crécy, quest’arma, dotata di una potenza di fuoco molte volte superiore

anche all’arco più potente, era la vera piaga dei cavalieri: sebbene le corazze più resistenti potessero

resistere ad una freccia scagliata con l’arco, nessuna piastra di metallo, per quanto spessa, poteva reggerel’impatto con un quadrello.

 Arco lungo:

Alto tra i 70 e gli 80 pollici, il long bow è fondamentalmente un’asta di legno,

ottenuta sovrapponendo diversi strati, messa in tensione da una corda. Datoche era il principale strumento di caccia per la gente, ogni inglese lo sapevaimpugnare ed utilizzare con grande abilità. Gli arcieri che combatterono a Crécye nelle altre battaglie erano in grado di tirare 10-12 frecce al minuto, un ritmoimpressionante che rendeva la vita difficile a qualsiasi nemico. La sua unicadebolezza era che le armature più resistenti e quasi tutti gli scudi erano in gradodi arrestare le frecce scagliate, sempre che si riuscisse ad intercettarle. 

Balestra: Arma piuttosto maneggevole, era costituita, fondamentalmente, da un corpo inlegno a cui era fissato un arco fatto di legno o di osso d’animale. Il quadrello

veniva sistemato sul corpo della balestra e la corda tesa a mano o grazie ad unamanovella, fino ad un fermo (chiamato “noce”) che la manteneva in tensione. Il

rilascio della corda avveniva liberando la noce con meccanismi che potevanovariare da modello a modello. Sebbene fosse infinitamente più potente di unarco, e quindi in grado non solo di perforare con facilità qualsiasi corazza ma di

scagliare i quadrelli anche oltre i 400 metri, la balestra richiedeva molto piùtempo per la ricarica rispetto al long bow, permettendo quindi una cadenza ditiro limitata.

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Autore: Lucia Senes 12

Giovanna D’Arco 

Breve biografia 

Giovanna d'Arco, la figlia più piccola di una famiglia di

contadini del villaggio di Domrémy, in Francia, nacque nel

1412, in un periodo in cui la nazione era sotto la

dominazione inglese a seguito della sanguinosa Guerra dei

Cent'anni. Inoltre, la regione era stravolta da una guerra

civile che vedeva gli Armagnacchi, partigiani del re,

schierati con gli inglesi contro i Borgognoni. Uno dei

fattori decisivi di questo conflitto interno era

rappresentato dal controllo della città di Orléans, situata

in posizione strategica sulla riva della Loira.

All’età di tredici anni si convinse di essere stata scelta da Dio

per salvare la Francia piegata dalla guerra dei Cent'Anni. L’8

Maggio del 1429, Giovanna D’Arco si presentò presso la corte

di Carlo VII, erede legittimo al trono e indossando abitimaschili, impugnò le armi e combatté nelle trincee al fianco dei

suoi uomini, conducendo l'esercito che andava a soccorrere

Orléans, stretta d’assedio di Enrico VI. Da qui il titolo

"Pulzella d'Orléans".

Pittura, del 1485 circa, (Centre Historique des

Archives Nationales, Parigi, AE II, 2490).

Giovanna all'assedio d'Orléans. 

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Autore: Lucia Senes 13

Con la sua fede e il suo entusiasmo infiammò l'animo

dei Francesi che tra Maggio e Luglio ruppero

l'assedio e liberarono la città; presero Jargeau e

sconfissero i nemici a Patay. L'armata di Giovanna

cacciò così gli Inglesi dalla valle della Loira,

costringendoli a lasciare Troyes, Chalon e Reims dove

Carlo VII fu consacrato in Luglio. Ma alla mirabile

epopea non seguì un'azione militare risolutiva. Il re e

la corte, diffidenti e incerti, lasciarono pressochésola Giovanna che invano combatté sotto le mura di

Parigi rimanendo ferita.

Ma alla mirabile epopea non seguì un'azione militare

risolutiva. Il re e la corte, diffidenti e incerti, lasciarono

pressoché sola Giovanna che invano combatté sotto le mura

di Parigi rimanendo ferita.

Nella primavera del 1430 volle marciare su Compiègne per

difenderla dagli anglo-borgognoni. Caduta nelle mani di

Giovanni di Lussemburgo, venne ceduta come bottino di

guerra agli Inglesi. Condotta a Rouen davanti a un

tribunale di ecclesiastici, nel 1431, la Pulzella d’Orléans, fubruciata sul rogo nella piazza del Mercato Vecchio, come

eretica e arsa viva. Nel 1453 la Guerra dei Cent'anni era

praticamente finita e nel 1456 la Chiesa Cattolica volle

riesaminare gli atti del processo contro Giovanna D'Arco

riconoscendo la sua innocenza.

Nel 1920 il Papa la dichiara Santa, la Chiesa Cattolica la festeggia, come martire, il 30

Maggio e la Francia la considera la sua eroina. 

Nel 1431, la Pulzella d’Orléans, venne posta al 

rogo, dopo essere stata processata per eresia.

Giovanna d'Arco all'incoronazione di Carlo

VII in un dipinto di Jean-Auguste-Dominique

Ingres nel Museo del Louvre a Parigi. 

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Autore: Lucia Senes 14

Mappa riassuntiva :

Crisi del ‘300 

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Autore: Lucia Senes 15

Bibliografia :

-  Titolo: ChiaroScuro 1 Dall’età feudale al Seicento ; 

Autori: F. M. Feltri, M.M. Bertazzoni, F.Neri

Editore : SEI

-  Titolo : La conoscenza storica 1

Autori : A. De Bernardi , Scipione Guarracino

Editore: Bruno Mondadori 

Sitografia :

-  http://it.wikipedia.org/wiki/Pagina_principale 

-  http://skuola.tiscali.it/storia-medievale/giovanna-darco.html 

-  http://gianfrancomarini.blogspot.com/