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1 La comunicazione telepatica con gli animali Che cos’è, a cosa serve, perché utilizzarla, come praticarla Con storie vere di comunicazione telepatica Elisabetta Elliott www.kundalini-reiki-healing.net www.wolfchorus.com Non è consentita la riproduzione anche parziale di questo manuale, né la sua distribuzione senza l’autorizzazione esplicita e scritta dell’autrice.

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La comunicazione telepatica con gli animali Che cos’è, a cosa serve, perché utilizzarla, come praticarla

Con storie vere di comunicazione telepatica

Elisabetta Elliott

www.kundalini-reiki-healing.net

www.wolfchorus.com

Non è consentita la riproduzione anche parziale di questo manuale, né la sua distribuzione senza

l’autorizzazione esplicita e scritta dell’autrice.

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Introduzione

Gli animali sono compagni eccezionali, in cambio di poche attenzioni riempiono la nostra vita di

affetto, sembrano comprenderci a livello profondo, più di quanto non siano in grado di fare i nostri

simili; sembrano sapere quello di cui abbiamo veramente bisogno. Spesso quando entrano a far parte

della nostra vita ci impongono cambiamenti importanti a cui dobbiamo necessariamente adeguarci se

vogliamo convivere con loro. A volte possono metterci a dura prova creando circostanze in cui siamo

costretti a dare il meglio di noi stessi e ad elaborare strategie sempre nuove per poterci rapportare con

loro in modo costruttivo.

La comunicazione telepatica è un mezzo per entrare in maggiore sintonia coi propri animali e per

entrare a far parte del loro mondo in modo più autentico. Ci permette di metterci letteralmente nei loro

panni, di sentire sulla nostra pelle quello che provano, di pensare con la loro mente. Può esserci di

grande aiuto in quelle circostanze in cui non sappiamo che strada prendere per risolvere i problemi con

cui dobbiamo confrontarci nel nostro rapporto con loro.

Ho sempre amato gli animali e li ho sempre considerati miei pari, essi hanno arricchito la mia esistenza

colorandola di toni vivaci e allegri, di momenti carichi di emozioni e di sentimento, ma anche di

momenti tristi e tragici. Mi hanno insegnato molto e ogni giorno continuo a imparare da loro qualcosa

di nuovo.

Al contrario degli esseri umani, che hanno un approccio molto teorico con la realtà circostante, gli

animali si rapportano col mondo principalmente attraverso il proprio sentire.

L’essere umano moderno vive di astrazioni, spesso impara a parlare prima che a camminare, a pensare

prima che ad agire. La nostra comprensione della realtà è più mentale che fisica, in teoria sappiamo

molte cose sul mondo in cui viviamo ma difficilmente riusciremmo a sopravvivere qualche giorno al di

fuori di un contesto sociale, senza un opportuno addestramento o equipaggiamento. Gli animali al

contrario nascono già equipaggiati per sopravvivere in mezzo alle asperità della natura, sia fisicamente

che mentalmente. Ma come fanno a sopravvivere senza la tecnologia? Come fanno a sapere cosa

mangiare, cosa fare, come evitare i pericoli, come costruirsi la tana o il nido, senza che nessuno glielo

abbia insegnato? Essi attingono a risorse interiori che abbiamo anche noi ma con le quali la maggior

parte di noi non è più in contatto. Il cosiddetto sesto senso, che ormai noi esseri umani raramente

utilizziamo, può essere definito come un’antenna che ci permette di cogliere segnali o INTUIZIONI

provenienti da una dimensione a cui si accede solo ascoltandosi, rivolgendo cioè l’attenzione

all’interno di se stessi, verso le profondità del proprio essere piuttosto che verso l’ambiente circostante.

Un dizionario scientifico preso a prestito per un'interpretazione veloce, ci dice che l'intuizione è

considerata una funzione trascendentale. Fornisce una conoscenza improvvisa, che arriva di colpo e

senza concetti. E' quindi una specie di sensazione globale, diretta e immediata di una realtà essenziale.

L’intuizione è quell’opzione che ci soccorre quando dobbiamo compiere una scelta immediata.

La comunicazione telepatica ci porta a riscoprire il nostro sesto senso, ci allena ad usarlo, ci aiuta a

capire come funziona, cosa può fare, quali vantaggi e svantaggi offre. Ci pone su un piano mentale

simile a quello dei nostri amici animali, autentico, privo di inutili fronzoli, in cui la sopravvivenza e il

benessere dell’individuo e del gruppo di appartenenza sono la cosa più importante, in cui i sentimenti e

le emozioni vengono espressi apertamente, in modo sincero e senza secondi fini. La natura è bellissima

ma è anche spietata e non lascia spazio alle banalità. L’intuizione è un mezzo veloce per accedere a

informazioni che possono essere di vitale importanza, per questo in natura sembra essere molto più

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sviluppata della razionalità. Per questo gli animali selvatici si muovono molto agilmente in mezzo ai

pericoli e non hanno bisogno di scuole o di maestri per apprendere i fondamenti della sopravvivenza.

Gli animali ci aiutano a entrare in una dimensione più reale e autentica, ma allo stesso tempo più

magica e mistica. Ci aiutano a cogliere e a comprendere la connessione che c’è tra l’individuo e il tutto,

a farci sentire parte integrante dell’Universo.

Che cos’è la comunicazione telepatica con gli animali

La comunicazione telepatica con gli animali è una tecnica utilizzata su larga scala già da qualche

decennio nei Paesi di lingua anglosassone. Fu introdotta negli Stati Uniti negli anni ’70 da Penelope

Smith, consulente spirituale, fondatrice della Comunicazione Telepatica Interspecifica e autrice di

diversi libri che sono stati tradotti in varie lingue.

Questo tipo di comunicazione consente il trasferimento diretto di pensieri, immagini, sensazioni,

emozioni. Non si basa su ipotesi derivate dall'osservazione del comportamento o del linguaggio del

corpo, molti dei professionisti che la utilizzano lavorano a distanza, raramente viene loro fornita una

fotografia dell'animale e spesso devono accontentarsi di una semplice descrizione.

Gli animali sono maestri nella comunicazione telepatica. Essi comunicano tra loro in questo modo e

sono in grado di percepire intuitivamente le persone e l'ambiente circostante. Al contrario, nelle

persone, questa abilità è stata repressa o soppressa dalla cultura moderna. La usiamo ancora, per

esempio, per valutare una persona che non conosciamo o una nuova situazione, però solitamente lo

facciamo in modo inconsapevole e incontrollato.

La capacità di comunicare telepaticamente non è una dote esclusiva di poche persone. Tutti noi

abbiamo gli "strumenti" per poter far uso di questa tecnica e possiamo imparare ad utilizzarli. Chi ama

gli animali, a livello inconscio, sta già utilizzando questa abilità e con lo studio e la pratica può

imparare ad usarla in modo consapevole ed efficace.

L'idea di poter comunicare telepaticamente con gli animali mette in discussione convinzioni molto

radicate in tutti noi, come la credenza che le altre specie siano intellettualmente inferiori a quella

umana e non abbiano un lato emotivo o spirituale come abbiamo noi. Praticando la comunicazione

telepatica è facile rendersi conto che queste convinzioni sono false e sono la causa principale degli

squilibri ecologici e delle crisi che stiamo affrontando nella nostra era.

Utilizzi pratici della comunicazione telepatica con gli animali

La comunicazione telepatica con gli animali può essere d’aiuto per risolvere molti problemi comuni

agli animali domestici di tutti i tipi e sicuramente migliora il rapporto animale-persona, rendendolo più

profondo. Può risultare particolarmente indicata per:

Risolvere problemi di comportamento - paura, aggressività, ansia da separazione,

comportamenti indesiderati.

Favorire l'addestramento.

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Ricevere informazioni utili nella fase di adozione o nell'inserimento dell'animale all'interno di

un gruppo.

Avere notizie sul passato di un animale ritrovato o sequestrato.

Risolvere problemi di qualità della vita, capire cosa l'animale desidera veramente.

Migliorare le relazioni.

Ritrovare animali smarriti.

Sostenere gli animali durante la malattia e il trapasso.

Tenere lontani insetti e animali nocivi.

La comunicazione telepatica può essere utile anche per comunicare con gli animali selvatici, con le

piante e con altri aspetti della natura.

Fenomeni telepatici e intuitivi nella vita di tutti i giorni

Spesso utilizziamo le nostre facoltà telepatiche/intuitive nella vita di tutti giorni pur non essendone

consapevoli, eccone alcuni esempi:

Sapere come qualcun altro si sente emotivamente o fisicamente, anche a distanza.

Realizzare che qualcun altro è arrabbiato o triste anche in assenza di segnali esterni che

facciano presumere questo stato d'animo.

Sapere chi è al telefono prima di rispondere.

Rendersi conto che qualcuno ci sta mentendo o manipolando.

Pensare a qualcuno e poi ricevere una visita, una cartolina o una chiamata da quella persona.

Sapere che cosa qualcun altro pensa di noi, anche in assenza di manifestazioni esterne.

Sentire improvvisamente un’inspiegabile avversione per qualcuno o qualcosa (questo è un

segnale intuitivo che ci avverte di stare all'erta).

Ogni volta che diciamo "ho il presentimento che.....", stiamo ricevendo un'impressione dal nostro

sistema intuitivo, stiamo facendo delle ipotesi basate su pochissimi dati concreti e fidandoci dell'intuito.

I canali di ricezione

Prima di entrare nel vivo della tecnica credo sia importante precisare che, quando comunichiamo

telepaticamente, utilizziamo gli stessi sensi o canali di ricezione che usiamo normalmente per

rapportarci con la realtà che ci circonda.

Possiamo “vedere” le informazioni nello schermo della nostra mente. Vedere le informazioni che

arrivano telepaticamente è un po’ come guardare un film o una sequenza di immagini. E’ un canale

molto utile da utilizzare quando un animale si è perso e vogliamo sapere dove si trova.

Possiamo ricevere le informazioni sotto forma di parole o di frasi, provenienti non da una fonte esterna

ma udibili nella nostra mente. La percezione di parole o di frasi può risultare alquanto impegnativa

all’inizio perché spesso le informazioni che “sentiamo” si confondono coi nostri pensieri e col nostro

dialogo interno.

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Possiamo ricevere le informazioni sotto forma di sensazioni fisiche, ad esempio sensazioni di calore o

di fresco, di dolore o di benessere, ma anche sotto forma di emozioni, come gioia o tristezza, speranza,

malinconia, ecc. Questo canale di ricezione ci permette di provare sul nostro corpo le sensazioni fisiche

e le emozioni altrui ed è molto utile per esempio per determinare la condizione psicofisica di un

animale. Quando si utilizza questo canale di ricezione è necessario mantenere un certo distacco

emotivo, per evitare di essere travolti dalle eventuali sensazioni di dolore o di tristezza con cui

potremmo venire a contatto.

E’ inoltre possibile ricevere informazioni attraverso una sorta di “conoscenza diretta” di qualcosa di

specifico. Questa forma di ricezione è prodotta da una miscela di percezioni extrasensoriali che di

solito si traducono nella sensazione viscerale di essere certi di qualcosa, anche in assenza di un motivo

apparente che avvalori questa certezza.

E’ inoltre possibile ricevere informazioni olfattive e gustative, percepire cioè odori e sapori in assenza

di stimoli esterni.

Come funziona la comunicazione telepatica

L'invio e la ricezione di informazioni rappresentano i due stadi principali della comunicazione

telepatica. E’ però prima necessario stabilire un collegamento mentale con l’animale con cui

desideriamo comunicare. Di seguito andremo ad analizzare le particolarità di ogni fase.

I due stadi della comunicazione – trasmettere e ricevere

La comunicazione telepatica, così come quella verbale, consiste di due fasi alterne, trasmettere e

ricevere. L’atto stesso di trasmettere può essere scomposto in due stadi separati: 1) focalizzare

l’attenzione sul soggetto con cui s’intende comunicare e 2) l’effettiva trasmissione del messaggio.

Il primo stadio è un atto di concentrazione e d’intenzione – dirigiamo cioè volutamente la nostra

attenzione verso il soggetto con cui intendiamo comunicare. Durante il secondo stadio pensieri,

immagini, sentimenti, emozioni o impressioni vengono proiettati verso il ricevente che li recepirà nel

modo più consono al suo sistema percettivo.

Durante la fase di ricezione dobbiamo essere aperti a tutto ciò che arriva nel nostro campo percettivo e,

tenendo a mente che le informazioni possono arrivare sia sotto forma di parole che di immagini, di

pensieri, di impressioni, sensazioni e sentimenti, dobbiamo prestare attenzione a ciò che succede non

solo nella nostra mente ma anche nel nostro corpo. Per esempio, se un animale prova dolore fisico e noi

stiamo cercando di ottenere informazioni specifiche sul suo stato di salute, potremmo provare dolore

nella stessa area del corpo. Similmente, percepire uno stato emotivo può significare provare lo stesso

stato d’animo dell’animale (spesso ci si riferisce a questo tipo di telepatia col termine “empatia”).

E’ importante in questa fase mantenere un atteggiamento umile e rilassato e prendere nota di tutto ciò

che ci passa per la mente senza giudicarne i contenuti. Non è detto infatti che ciò che ci appare privo di

significato non possa avere un senso per l’animale o per la famiglia che si occupa di lui.

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L’importanza dell’ascolto

Per la fase di ricezione è necessario calmare la mente, interrompendo il dialogo interno per lasciare

spazio alle informazioni in arrivo. Come nella comunicazione verbale infatti, è necessario “restare in

silenzio” per sentire e capire quello che il nostro interlocutore dice. Imparare ad ascoltare è

probabilmente il compito più difficile e più importante da intraprendere per avere successo nella

comunicazione telepatica. Ascoltare è importante nella comunicazione telepatica quanto lo è nella

comunicazione verbale, ciò significa che se vogliamo ricevere informazioni usando le nostre abilità

telepatiche dobbiamo interrompere il nostro dialogo interno e prestare attenzione alle impressioni che

arrivano alla nostra mente e alle sensazioni che il nostro corpo ci trasmette.

Siamo infatti così abituati al flusso continuo dei pensieri che si susseguono nella nostra mente che

difficilmente riusciamo a prenderne il controllo, anche solo per qualche istante.

Anche se può sembrare difficile all’inizio, chiunque è in grado, con un po’ di esercizio, di imparare a

interrompere il proprio dialogo interno. L’apprendimento di una tecnica di meditazione adeguata può

essere utile per il raggiungimento dello stato di quiete mentale.

Prepararsi a comunicare telepaticamente – rilassarsi e quietare la mente

Esistono varie tecniche per quietare la mente, come la meditazione e le tecniche di rilassamento. Non

entrerò nei dettagli di tecniche elaborate in questa sede perché credo che quelle semplici siano le più

efficaci. Personalmente credo che le tecniche complicate a lungo andare diventino noiose e poco

piacevoli da praticare, mentre quelle semplici possono essere memorizzate in poco tempo ed eseguite

senza sforzo ogniqualvolta possano risultare utili.

Per questo suggerisco due semplici tecniche da praticare prima di iniziare ogni sessione di

comunicazione telepatica:

1) Rilassare il corpo

Siedi su una sedia o poltrona con lo schienale diritto e coi piedi appoggiati a terra.

Comincia dalle dita dei piedi, contraile per 5 secondi poi rilassale per 5 secondi.

Contrai i muscoli dei piedi per 5 secondi poi rilassali per 5 secondi.

Contrai i muscoli delle gambe per 5 secondi, poi rilassali per 5 secondi.

Fai lo stesso coi muscoli delle cosce, contraili per 5 secondi poi rilassali per 5 secondi.

Contrai i muscoli delle cosce, delle gambe e dei piedi tutti insieme poi rilassali.

Contrai i muscoli delle anche e i glutei per 5 secondi poi rilassali per 5 secondi.

Contrai lo stomaco e i muscoli del basso addome per 5 secondi, poi rilassali per 5 secondi.

Contrai il torace e la schiena per 5 secondi, poi rilassali per 5 secondi.

Chiudi i pugni mentre contrai i muscoli delle braccia e delle spalle per 5 secondi poi rilassali per 5

secondi.

Piega le braccia e ruota i pugni chiusi e i polsi verso le spalle. Contrai i muscoli delle braccia per 5

secondi poi rilassali per 5 secondi.

Poi chiudi gli occhi, ruota la testa come per guardare in alto e contrai tutti i muscoli della testa e della

faccia per 5 secondi, poi rilassali per 5 secondi.

Senza provocare tensione al collo piega lentamente la testa all’indietro, mantieni questa posizione per 5

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secondi poi torna in posizione normale e rilassata per 5 secondi. Poi piega la testa in avanti cercando di

toccare il petto col mento, mantieni questa posizione per 5 secondi poi ritorna in posizione normale e

rilassata per 5 secondi. Piega la testa di lato, mantieni questa posizione per 5 secondi poi ritorna in

posizione normale e rilassata per 5 secondi, ripeti piegando la testa dall’altro lato. Infine stirati facendo

un respiro profondo.

Prepararsi con quest’esercizio offre due vantaggi: aiuta a focalizzare l’attenzione sul corpo rendendo

più facile interrompere il dialogo interno; stimola i muscoli a rilasciare energia che ci sarà utile per

entrare nel giusto stato di consapevolezza per la comunicazione telepatica.

2 ) Meditazione sul respiro

Siedi con gli occhi chiusi e focalizza l’attenzione sul tuo respiro per qualche minuto. Osserva il

movimento senza forma dell’aria che attraversa le tue narici e scende nel tuo corpo. Segui con la mente

il circuito che l’aria percorre all’interno del tuo corpo per ogni ciclo di respirazione. Immagina di

inalare energia radiosa durante la fase di inspirazione e di esalare tutta la stanchezza e le

preoccupazioni accumulate durante la fase di espirazione. Pratica questa tecnica per qualche minuto

cercando di tenere la mente focalizzata sul respiro, se ti accorgi che la mente comincia a vagare riporta

subito la concentrazione sul ciclo respiratorio.

A questo punto dovresti aver raggiunto uno stato mentale in cui il dialogo interno è sopito e non

interferisce con la comunicazione telepatica. Ciò non significa che c’è assenza di qualsiasi

manifestazione mentale, ma che hai il controllo dei tuoi pensieri e puoi concentrarti sul compito che

stai per svolgere, dimentica per un po’ le preoccupazioni e i problemi quotidiani e focalizza la tua totale

attenzione sull’animale con cui stai per avere un interscambio. Ora sei pronto per cominciare.

Collegamento con l’animale

Prima di iniziare la sessione di comunicazione telepatica bisogna stabilire un collegamento mentale con

l’animale. Per fare questo è necessario formare un’impressione mentale dell’animale e focalizzare su di

essa l’attenzione come se si trattasse di un animale fisicamente presente davanti a noi. Questo passo è

di fondamentale importanza, è come comporre il giusto numero telefonico quando si fa una telefonata.

Stabilire un collegamento mentale con un animale che si conosce bene, la cui immagine abbiamo

impressa nella memoria è estremamente facile, ma è altrettanto possibile collegarsi con un animale che

non abbiamo mai incontrato.

Nel caso non si conosca personalmente l’animale con cui ci si vuole collegare, il contatto può essere

stabilito focalizzando l’attenzione su una sua fotografia e lasciando che l’immaginazione ricavi da essa

un’impressione mentale. Abbi fiducia che quello che la tua mente ti mostra è l’animale con cui vuoi

comunicare. Analizza l’impressione che la tua mente ha formato, quali informazioni puoi ricavarne? Ti

sembra che si tratti di un animale triste o felice? Vecchio o giovane, vivace o tranquillo? Generalmente

puoi acquisire diverse informazioni sull’animale con cui ti sei collegato semplicemente analizzando

l’impressione che la tua mente ha formato di lui. Questo è anche un ottimo esercizio da fare per

acquisire un po’ di dimestichezza iniziale con la tecnica della comunicazione telepatica.

Quando nella tua mente si è formata un’impressione del soggetto con cui vuoi comunicare puoi

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considerarti pronto ad iniziare la comunicazione telepatica. Puoi trasmettere sentimenti o emozioni

piacevoli all’animale cercando però di non travolgerlo coi tuoi stati d’animo, fai cioè sempre in modo

che quello che trasmetti sia d’intensità moderata. Cerca di mantenere sempre un certo equilibrio

emotivo durante le sessioni di comunicazione telepatica, tieni a mente che gli animali sono molto più

sensibili di noi agli sbalzi emotivi.

Se non hai una foto dell’animale con cui vuoi comunicare puoi comunque formare una sua impressione

mentale con le informazioni che possiedi. Se per esempio conosci solo la razza, il nome e la località in

cui l’animale si trova, puoi formare un’impressione mentale focalizzandoti su questi dettagli. La tua

immaginazione compenserà le informazioni mancanti. Facciamo l’ipotesi, per esempio, che tu voglia

fare un collegamento telepatico con una gatta di nome Sissi che vive a Los Angeles. Mentre fornisci

queste informazioni alla tua mente, essa comincerà a creare un’impressione mentale della gatta. Questo

spesso avviene in modo automatico e inconscio. Uno degli obiettivi di chi vuole imparare la

comunicazione telepatica è quello di diventare consapevole dei processi mentali che sottendono a

quello che percepiamo nello stato di consapevolezza ordinaria. Se presti attenzione noterai che quando

pensi a qualcosa la tua mente forma un’impressione mentale di ciò a cui stai pensando. Questa

impressione può anche non essere visiva ma è comunque un’impressione da cui puoi ricavare

informazioni e su cui puoi focalizzarti per iniziare una sessione.

Se invece ti trovi in compagnia dell’animale con cui vuoi comunicare, puoi semplicemente avvicinarti

a lui, scegliendo un momento in cui non è distratto da altre cose, stabilire se vuoi un contatto fisico e

procedere con la fase successiva.

Trasmissione di pensieri, immagini e impressioni

Lo scopo della fase di trasmissione è quello di fare domande all’animale o di trasferirgli mentalmente

delle informazioni. Questo può essere fatto per mezzo di pensieri, parole, immagini o impressioni, a

seconda della propria inclinazione naturale. Se sei una persona che percepisce il mondo con

immediatezza visiva potrebbe riuscirti più facile inviare immagini; se invece ti piace molto parlare

potrebbe essere preferibile per te trasmettere parole o frasi. Se vuoi comunicare sentimenti o emozioni

potrebbe essere più facile trasmettere impressioni, ecc. Con la pratica probabilmente svilupperai un

sistema che incorpora più elementi dei vari metodi di comunicazione.

E' molto importante, prima di cominciare a trasmettere informazioni, chiedere all'animale il permesso

di comunicare con lui. Anche se improbabile infatti, l'animale potrebbe non essere disposto a

comunicare per ragioni a te sconosciute. E' quindi importante assicurarsi di non invadere la sua privacy.

Se non sei in grado di ricevere una risposta chiara e non sei sicuro, segui il tuo intuito, considera se

l'essere collegato con questo animale ti fa sentire bene o ti fa provare un senso di disagio. Se non sei

certo che l'animale sia disposto a comunicare con te ringrazialo e disconnettiti, potrai sempre riprovare

in un altro momento.

E' qui il caso di precisare che, quando vengono trasmesse informazioni, indipendentemente dal formato

utilizzato dalla mente per codificare le stesse (parole, immagini, sensazioni, ecc.), ciò che viene

realmente trasmesso è un’impressione energetica. Il sistema percettivo dell'animale riceve e traduce

l'informazione in un formato intelligibile per la sua mente. Per questo motivo è possibile, per esempio,

trasmettere un pensiero in italiano a un cane cinese, anche se questi non conosce la nostra lingua. Lo

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stesso avviene quando siamo noi a ricevere informazioni. La comunicazione telepatica non ha bisogno

di traduzioni, siamo già equipaggiati per decodificare le informazioni che ci arrivano da qualsiasi fonte,

l’unico limite è quello del nostro livello di cultura e di esperienza personale, se non abbiamo familiarità

con l’argomento a cui si riferiscono le informazioni non saremo in grado di interpretarle.

In questo caso possono verificarsi due diverse casistiche: potremmo dimenticare completamente

l'informazione, come se non l'avessimo mai ricevuta, oppure la nostra mente assocerà ad essa la cosa

più simile presente nella nostra memoria. Un esempio di questo fenomeno è citato nel bellissimo libro

di Linda Kohanov "Riding Between the Worlds" in cui l'autrice racconta la storia di una sua

conoscente, a cui era stato detto da una sensitiva che avrebbe presto cominciato a tenere sessioni di

"ipnoterapia". In realtà questa persona iniziò a tenere sessioni di "ippoterapia". Come fa notare l'autrice,

la sensitiva probabilmente non sapeva cosa fosse l'ippoterapia e la sua mente associò l'informazione a

qualcosa di simile che avesse senso per lei.

Altri casi simili sono riportati negli interessantissimi articoli dell’esperto di remote viewing Ingo

Swann, consultabili sul suo sito in lingua inglese http://www.biomindsuperpowers.com/.

Ricevere le informazioni

La comunicazione è uno scambio bidirezionale e reciproco. Nella conversazione verbale, quando

diciamo qualcosa a qualcuno ci aspettiamo da lui una reazione e quando facciamo una domanda ci

aspettiamo una risposta.

Dopo aver parlato facciamo una pausa dando modo all'altra persona di rispondere. Se vogliamo capire

ciò che l'altra persona intende dirci dobbiamo fermare i nostri pensieri ed ascoltare, focalizzando

l'attenzione su ciò che questa ci sta dicendo. Lo stesso avviene durante la comunicazione telepatica,

dopo aver trasmesso un certo numero di informazioni dobbiamo fermarci ad ascoltare focalizzando

l'attenzione su quanto stiamo ricevendo.

Che sensazioni o impressioni proviamo? Che immagini o frasi arrivano alla nostra mente? E' molto

probabile che qualsiasi cosa entri nel nostro campo percettivo nei momenti successivi alla trasmissione,

arrivi dall'animale con cui siamo in contatto. E' bene quindi non sottovalutare le informazioni ricevute

in questi momenti, anche se dovessero sembrare un costrutto della nostra mente o troppo ovvie per

essere autentiche.

Interpretare le informazioni ricevute

Potrebbe essere difficile a volte interpretare quanto si è ricevuto. Se abbiamo ricevuto solo sensazioni,

per esempio, potrebbe non essere facile tradurle in parole, specialmente se sono al di fuori del nostro

normale campo di esperienza. In questi casi sarebbe bene “ascoltare” queste sensazioni per alcuni

istanti senza analizzarle razionalmente. Se riusciamo a mantenere abbastanza a lungo uno stato di

quiete mentale, il nostro sistema di interpretazione interno sarà in grado di trasformare l'informazione

in un formato intelligibile, traducendola in parole o immagini per noi comprensibili.

E' molto importante scrivere tutto ciò che si riceve, altrimenti verrà presto dimenticato come spesso

succede coi sogni al risveglio. Parte delle informazioni ricevute potrebbero acquisire significato solo in

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un secondo momento. Se stavi comunicando con l’animale di qualcun altro potresti aver ricevuto

messaggi il cui significato ti sfugge, ma rilevanti per la famiglia dell’animale. Mantieni un

atteggiamento umile evitando di giudicare i contenuti in base a preconcetti personali e di tralasciare

informazioni che ci sembrino sciocche o imbarazzanti.

Terminare una sessione

Prima di terminare una sessione di comunicazione telepatica dovremmo ringraziare l'animale per averci

permesso di entrare in contatto con lui. Questo indica rispetto per l’animale e ci pone nel giusto

atteggiamento mentale per fare esperienza dell'enorme carica di forza creativa derivante dal sentimento

di gratitudine.

Comunicare coi propri animali

Comunicare coi propri animali può risultare più difficile che comunicare con quelli altrui. Questo

dipende dal fatto che molte volte, quando si tratta dei nostri animali, non riusciamo a mantenere il

necessario distacco emotivo, anticipando e sostituendo le possibili risposte dell'animale con ciò che ci

farebbe piacere sentire o con ciò che temiamo.

E’ buona pratica, quando ci si trova in compagnia dei propri animali, mantenere uno stato di quiete

mentale in modo da potersi accorgere più facilmente dei possibili messaggi che essi ci inviano.

Personalmente ho notato che quando sono tra i miei animali ricevo facilmente informazioni a livello

intuitivo anche senza collegarmi telepaticamente con loro, spesso però tendo a non dargli credito, come

se fossero frutto della mia immaginazione e dei miei pensieri. E’ solo nel momento in cui mi rendo

conto di questo meccanismo quasi inconscio che riconsidero e verifico le informazioni ricevute.

Un altro modo di utilizzare la comunicazione telepatica coi propri animali è quello di inviargli

immagini mentali di ciò che si desidera da loro. Questa tecnica può essere particolarmente d’aiuto nel

caso di animali difficili da trattare o che non si fanno avvicinare. Può essere di grande aiuto per

insegnare ai propri animali a stare lontani da luoghi o situazioni pericolose e anche durante il normale

addestramento.

Per tenerli tranquilli quando sei lontano da loro o per farli sentire meglio quando non stanno bene, puoi

trasmettere loro sensazioni di calma e di benessere.

Puoi usare la comunicazione telepatica per tenere lontani gli animali cosiddetti nocivi, come topi o

insetti, formando un collegamento mentale col gruppo e chiedendogli di stare lontani da casa tua. Per

essere più incisivo puoi spiegare loro le motivazioni della tua richiesta e le possibili conseguenze se

decidono di ignorarla.

Comunicare con animali smarriti

Comunicare con animali smarriti può essere utile se si riesce a mantenere un certo distacco da emozioni

come paura o disperazione che sono normali quando siamo in pena per qualcuno a cui teniamo.

Dobbiamo evitare di trasmettere le nostre sensazioni di paura a un animale che si è perso e inviargli

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piuttosto segnali di speranza e coraggio.

Possiamo essergli d’aiuto inviando immagini mentali delle possibili direzioni da seguire per tornare a

casa. E’ possibile localizzare un animale smarrito utilizzando le funzioni telepatiche, è bene però tenere

presente che le informazioni ricevute potrebbero essere confuse o difficili da interpretare a causa dei

sentimenti di ansia e paura di cui l’animale potrebbe essere preda.

Comunicare con animali defunti

Comunicare telepaticamente con gli animali che hanno lasciato questo mondo è facile quanto

comunicare con animali che sono ancora in vita e la procedura da utilizzare è la stessa. Questo può

essere utile per chi sta soffrendo per la perdita di un compagno animale o per chi sente che c’è qualcosa

che non è stato possibile chiarire con lui quand’era in vita. A volte collegarsi con un animale defunto

per scoprire che è in pace può essere di grande sollievo per chi ne piange la perdita.

L’importanza della pratica

Un fattore importante per sviluppare l’abilità di comunicare telepaticamente è la pratica costante. La

parte teorica è relativamente facile da imparare ma acquisire una certa competenza richiede molta

pratica. Uno dei problemi che lo studente di comunicazione telepatica si trova ad affrontare è che nella

società odierna ci sono ben poche occasioni per poterla praticare. Molte persone possiedono animali ma

poche ammettono l’esistenza dei fenomeni telepatici. Ciò rende difficile trovare l’occasione di praticare

con animali di amici e vicini e di ricevere un riscontro adeguato dal proprietario riguardo alle

informazioni ottenute.

E’ importante per un principiante verificare la validità delle informazioni ricevute in quanto è un modo

per valutare le proprie capacità e programmare eventuali misure correttive. Una valida possibilità di

pratica è offerta da un gruppo on-line a cui chiunque può iscriversi gratuitamente e tramite il quale è

possibile praticare la comunicazione telepatica su basi settimanali (purtroppo solo in lingua inglese).

L’indirizzo web è il seguente: http://groups.yahoo.com/group/ACPractice2.

Comunicazione telepatica e immaginazione

La ricezione di informazioni telepatiche è un processo che, per sua natura, può sembrare simile a quello

dell’immaginazione, è quindi comune, specialmente all’inizio, avere la sensazione che le informazioni

ricevute siano frutto della propria immaginazione. In realtà l’analogia sta nel modo in cui le

informazioni affiorano nella nostra consapevolezza, che viene percepito in molto simile a come la

nostra immaginazione elabora immagini e pensieri.

Ma che cos’è l’immaginazione? Nella cultura moderna è spesso bistrattata e considerata una funzione

fuorviante perché ci allontana dalla realtà contingente ed oggettiva ma, senza questa funzione che ci

consente di creare concetti e immagini mentali, il processo di astrazione non sarebbe possibile e non lo

sarebbero nemmeno la comunicazione verbale e telepatica. Potremmo definirla una funzione creativa

della nostra mente che travalica la realtà e, in qualche misura, fa da ponte verso una dimensione

fantastica in cui tutto è possibile, ma anche verso la dimensione spirituale. Da essa l’essere umano

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attinge nuova linfa per perpetuare e alimentare la propria voglia di vivere.

L’immaginazione può essere d’ausilio nella ricezione telepatica. Molto spesso, quando siamo collegati

con un animale e ci sembra di non riuscire a ricevere informazioni di alcun tipo, la nostra

immaginazione rappresenta un canale alternativo e molto valido per ottenere risposte. Quando siamo

sul punto di lasciar perdere perché ci sembra che non arrivi nulla, affidiamoci a questo fantastico

strumento, proviamo ad “immaginare” una risposta, molto spesso affidandoci all’immaginazione

otterremo proprio la risposta che stavamo aspettando.

Espandere la propria coscienza imparando a comunicare telepaticamente con gli animali

Come si evince da queste pagine, la comunicazione telepatica è una tecnica abbastanza semplice che

segue le stesse dinamiche della comunicazione verbale. Si tratta cioè di individuare un interlocutore ed

avere con lui uno scambio di informazioni che avverrà non tanto sul piano fisico quanto su quello

mentale. La difficoltà maggiore consiste nel riuscire a superare le barriere imposteci dal nostro stesso

modo di pensare e da ciò che consideriamo o meno reale.

Chi si appresti ad imparare la comunicazione telepatica infatti, dovrà fare i conti non solo coi

pregiudizi altrui ma soprattutto con i propri. Il primo ostacolo che dovrà affrontare sarà la sensazione

di imbarazzo suscitata dal fare qualcosa che non riscuote il generale consenso. Poi dovrà vedersela coi

dubbi che la sua mente razionale gli pone in merito ai contenuti ricevuti durante le comunicazioni.

E' tipico provare la sensazione che sia tutto frutto della propria immaginazione e il conseguente senso

di frustrazione e sconforto. Solo col conseguimento dei primi successi, che di solito non tardano ad

arrivare, si ritrova l'entusiasmo per continuare.

E' una sensazione assolutamente euforizzante ricevere conferma che quanto ci si è presentato alla

mente in assenza di cause esterne corrisponda a realtà. Quando questo accade ci si vede costretti a

riconsiderare tutto il proprio vissuto e tutti i concetti su cui si fondano le nostre convinzioni. Quando il

dubbio lascia poi posto alla certezza, inizia in noi un processo di trasformazione profonda che ci porta a

vedere la realtà da una prospettiva molto più ampia.

Le interazioni quotidiane col mondo esterno saranno caratterizzate da una maggiore capacità empatica

che ci porta a considerare il prossimo in maniera più compassionevole.

Imparando ad “ascoltare” durante le comunicazioni telepatiche, diventa poi naturale prestare maggiore

attenzione agli eventi che si dipanano intorno a noi nella vita di tutti i giorni. Praticare la

comunicazione telepatica ci porta ad essere più presenti, ad avere un maggiore livello di concentrazione

e ad affinare i sensi.

E’ incredibile realizzare come tutto, intorno a noi, sia informazione e come basti prestare attenzione per

accorgersene. L’universo ci parla costantemente mentre noi non ce ne rendiamo conto, impegnati come

siamo ad ascoltare il nostro dialogo interno.

Mentre acquisiamo dimestichezza con la pratica della comunicazione telepatica ci sarà facile

interpretare le informazioni che il nostro sistema intuitivo ci invia costantemente, acquisiremo la

capacità di avere una conoscenza immediata delle persone con cui veniamo a contatto e di capire se

qualcosa provoca loro gioia o dolore.

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Entrando in contatto profondo con esseri viventi di diverse specie e imparando ad interpretare i loro

sentimenti cominceremo a comportarci con più rispetto, tenendo in maggiore considerazione le

necessità altrui.

E’ importante capire che l’essere umano non è il centro dell’universo e che ogni essere vivente, non

importa quanto piccolo o insignificante possa sembrarci, esplica la sua importantissima funzione

nell’intricato mosaico dell’esistenza.

La rivalutazione del concetto di realtà, che comunque assume significati diversi a seconda delle culture

che lo utilizzano, ci porterà a trovare significato anche nelle più piccole manifestazioni della vita, come

in un pensiero, in un gesto d'affetto, in un suono o in un colore. Tutto diventa prezioso quando si

realizza come qualsiasi cosa abbia peso nella catena degli eventi e come i pensieri, le emozioni e i

sentimenti siano manifestazioni energetiche che non svaniscono all'interno di chi li ha generati ma

continuano ad esistere e possono essere captati, a livello più o meno cosciente, da altri esseri viventi

sintonizzati sulla stessa frequenza.

Imparare a comunicare telepaticamente con gli animali può rappresentare un passo avanti verso

l'espansione della propria coscienza.

Il Reiki e la comunicazione telepatica

Il Reiki è un metodo di guarigione naturale originato in Giappone, non è una religione, è piuttosto una

pratica spirituale durante la quale energia vitale universale viene trasmessa appoggiando le mani sopra

alcuni punti del corpo del paziente. Può anche essere trasmesso efficacemente a distanza senza limiti

spazio/temporali.

Il praticante Reiki acquisisce l’accesso alle frequenze delle energie utilizzate grazie ad una serie di

attivazioni trasmesse da un Reiki Master.

Il Reiki provoca rilassamento a livello profondo consentendo di metabolizzare in modo costruttivo lo

stress della vita quotidiana e di raggiungere una grande armonizzazione interiore e il benessere fisico e

mentale.

Ricevere un trattamento è come essere avvolti in una luce radiosa che attraversa corpo e mente. Il Reiki

agisce sull'intera persona, inclusi corpo, mente e la parte emotiva, creando effetti benefici come senso

di rilassamento e di pace, di sicurezza e benessere.

E’ opinione diffusa che essere attivati alle frequenze dell’energia Reiki migliori le capacità di

comunicare telepaticamente. Questo è verosimile dato che, durante le attivazioni Reiki, i canali

energetici vengono aperti e i blocchi energetici rimossi, consentendo un aumento del flusso dell’energia

che attraversa i vari apparati dell’organismo umano.

Essendo io stessa praticante Reiki ho personalmente constatato alcune similarità tra il Reiki e la

comunicazione telepatica. La connessione che si forma tra praticante Reiki e paziente è molto simile a

quella che si instaura durante una sessione di comunicazione telepatica e spesso, durante la

trasmissione di Reiki, si ha un scambio spontaneo di informazioni telepatiche tra paziente e praticante,

che si manifesta in modo molto simile a quello della fase di ricezione della comunicazione telepatica.

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Questo dimostra quanto sia naturale la comunicazione telepatica!! Si manifesta spontaneamente

ogniqualvolta che un contatto adeguato si instaura tra due esseri viventi. Noi tutti, infatti, ne facciamo

esperienza più o meno consapevolmente quando siamo veramente innamorati e diveniamo capaci di

intuire e anticipare i desideri del partner e di comprenderne la natura profonda senza bisogno di parole

o spiegazioni.

Aneddoti che testimoniano l’efficacia della comunicazione telepatica

Di seguito riporto casi in cui la comunicazione telepatica è risultata utile per gli animali e per chi si

prende cura di loro.

Nina

Luisella la “mamma” di Nina, mi chiese di mettermi in contatto con lei per cercare di comprendere che

cosa la rendesse inquieta, dato che, dopo l’arrivo di due cagnoline meticcie che Nina stessa aveva

invitato a casa, sembrava agitata.

Nina disse di gradire la compagnia degli altri cani, disse di essere amica con tutti e particolarmente

legata a Ben che viveva con lei già da qualche tempo, però si sentiva un po’ frustrata perché doveva

dividere le attenzioni con le nuove arrivate, disse che in fondo essendo lei la femmina alpha del branco

credeva di meritarsi più attenzioni…. Ebbi l’impressione che si trattasse solo di un po’ di gelosia e che

nella dinamica del branco si stessero ridefinendo le gerarchie, rendendola nervosa e instabile.

Consigliai a Luisella di riservarle qualche attenzione extra per un po’, anche in presenza delle altre

femmine, almeno fino a che non si fosse consolidato un determinato ordine gerarchico all’interno del

gruppo e di rafforzare la sua posizione di femmina alpha, se lei lo avesse ritenuto opportuno, in quanto

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ritenevo che Nina sarebbe stata un’ottima candidata per quel ruolo, data la sua età, la sua dolcezza e la

sua determinazione. Le chiesi inoltre se avesse qualcosa di personale da dire a Luisella, Nina rispose: ti

voglio bene, grazie per avermi adottata e per essermi sempre stata vicina!

Successivamente Luisella mi disse di aver modificato il suo atteggiamento nei confronti di Nina e le

pareva che la situazione si stesse stabilizzando. Nina sembrava più rilassata e interagiva più

serenamente con tutti (umani e cani). Mi chiese inoltre aiutarla per una sua permanente difficoltà, la

paura ad attraversare le porte, al punto di rinunciare a volte.

Mi rimisi in contatto con Nina per capire come mai avesse tanta paura di attraversare le porte. Mi disse

che in generale non le piacciono le strettoie e non si fida delle porte perché non è mai certa di quello

che troverà dall’altra parte. Inoltre mi fece sapere che in passato entrando in un locale, era stata

cacciata via in malo modo. Consigliai a Luisella una tecnica per farle acquisire fiducia nell’attraversare

le porte ma Luisella mi scrisse dopo qualche giorno che, con grande meraviglia di tutti, Nina aveva

iniziato ad attraversare le porte con inedita disinvoltura e senza che lei facesse assolutamente nulla. Era

sempre cauta ma decisamente meno timorosa.

Tess

La “mamma” di Tess mi contattò disperata perché Tess era uscita dal giardino il giorno prima e non era

più tornata a casa, mi chiese di mettermi in contatto con lei per chiederle dove fosse, in modo da

poterla cercare. Tess mi mostrò i sentieri di un parco che si sviluppava in salita, sembrava essere molto

in ombra e con alberi molto alti dai tronchi sottili.

La mamma di Tess disse che la zona era piena di parchi e le sarebbe stato difficile individuare quello

giusto in assenza di altre informazioni. Mi ricollegai con Tess e le chiesi se poteva mostrarmi qualche

altro dettaglio utile al suo ritrovamento. Tess mi mostrò delle frecce blu e mi disse di seguire quelle

frecce.

Il giorno dopo la mamma di Tess mi ricontattò felice, Tess era stata ritrovata la sera prima. Era in un

parco situato su un collina, con sentieri in cui il sole batte poco a causa della fitta boscaglia. L’accesso

al parco era segnalato con delle frecce blu in un campo adiacente.

Sara

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Sara era una gatta molto nervosa, mi fu chiesto di mettermi in contatto con lei per capire cosa la

turbava.

Sara mi disse che aveva un ottimo rapporto con la sua “mamma”, che le voleva molto bene ma che la

casa in cui vivevano le creava nervosismo. In particolare il divano del soggiorno aveva qualcosa che la

inquietava molto. La mamma di Sara aveva già in programma un trasloco e di lì a poco cambiarono

casa. Da quel momento l’agitazione di Sara svanì, ella trascorse il resto dei suoi giorni felice con la sua

mamma.

Tommy

Tommy era un bel gattone ma aveva perso peso in seguito a una dieta inadeguata. Mi fu chiesto di

mettermi in contatto con lui per sapere come stava e di fargli una serie di trattamenti Reiki a distanza.

Tommy mi disse che stava male, che non riusciva ad ingerire il cibo e che fisicamente si sentiva

debole. Gli chiesi se avrebbe preferito che gli fosse trovata un’altra casa in cui vivere. Rispose che in

quel momento non si sentiva di affrontare un cambiamento date le condizioni in cui era.

Successivamente Tommy peggiorò e mi fu chiesto di rimettermi in contatto con lui perché era come in

uno stato di coma, faceva terapia con alimentazione forzata ma non reagiva, il suo sguardo era spento.

Chiesi a Tommy di reagire, di lasciarsi curare e di collaborare col veterinario, promettendogli che le

volontarie che seguivano il suo caso gli avrebbero trovato una nuova casa. Lui rispose che avrebbe

collaborato e dopo la comunicazione ebbe uno sprazzo di vitalità, cominciò a reagire e si riprese

nell’arco di una settimana. Ora vive in una nuova casa ed è felice.

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Pepe

Franca, la mamma di Pepe, mi fece contattare da una sua amica poco tempo dopo il suo trapasso per

avere sue notizie.

Chiedigli se aveva male

Pepe mi disse che aveva male al piedino anteriore destro ma anche alla testa, soprattutto al naso e alle

orecchie.

Se il trapasso è stato dolce con il mio aiuto (l’amica di Franca aveva aiutato Pepe a lasciare il corpo

con un trattamento Reiki)

Sì, si è sentito come una nuvola fluttuare e non si è accorto di niente.

Dov’ è

Mi disse di essere in una dimensione senza tempo, in un mondo ovattato senza particolari stimoli o

problemi, stava bene.

Cosa fa e con chi è

Era solo, non faceva nulla di particolare, lo vedevo “galleggiare” in un ambiente dalla consistenza

molto densa, sembrava circondato da nebbiolina ma il modo in cui galleggiava e l’ambiente in cui si

trovava mi fecero pensare ad un utero.

Chiedigli se il suo spirito è ancora in casa e, se sì, in che parte della casa

Disse di non essere più nella casa di Franca, ci rimase per un po’ ma poi si sentì risucchiare via, quando

c’era stava su un tappetino dai motivi colorati davanti alla porta di casa.

In effetti Franca aveva un tappetino colorato davanti alla porta di casa e Pepe, quand’era in vita, a volte

ci dormiva sopra.

Sente Franca che gli parla?

No perché non è più in quella casa.

Ha qualcosa da dire a Franca?

Grazie mamma, ti voglio bene, sono stato bene con te e spero prima o poi di ritrovarti.

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Kikki

Kikki era comparsa una mattina in un cortile, era molto magra, mi fu chiesto di mettermi in contatto

con lei per sapere da dove veniva.

Kikki mi disse di sentirsi molto confusa e spaesata, si era persa e la sua famiglia le mancava, che era in

giro già da un po’ e che avrebbe voluto tornare a casa. Mi mostrò la casa in cui viveva, una casa bianca

disposta su due piani, con ingresso indipendente e un piccolo giardino, infissi in legno chiaro.

Nel cortile dove era stata trovata non stava male, nessun gatto la infastidiva, però era triste perché

voleva tornare a casa sua.

Mi fu chiesto di dire a Kikki di starsene buona nel cortile, che chi si occupava di lei avrebbe cercato di

aiutarla. Mi rispose che non si trovava male nel cortile e non aveva intenzione di allontanarsi. Le chiesi

se voleva che le fosse trovata una famiglia adottiva, se non fosse stato possibile ritrovare la sua casa.

Mi rispose di sì, avrebbe preferito il comfort di una casa piuttosto che la vita all’aperto.

Kikki rimase buona nel cortile fino a che le fu trovata una nuova adozione, è stata rinominata Kitti e

vive con Anna e con altri due gatti, è ingrassata ed è felicissima.

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Nuvolino

Nuvolino viveva in famiglia già da qualche mese quando mi fu chiesto di mettermi in contatto con lui

dalla volontaria che aveva seguito la sua adozione.

Appena mi collegai con lui ebbi la sensazione che fosse morto, glielo chiesi e purtroppo me lo

confermò. Gli chiesi di descrivermi cosa fosse successo, mi mostrò il giardino ed ebbi la sensazione di

qualcosa che lo aveva colpito cadendo dall’alto alla base del cranio. Gli chiesi se fosse successo vicino

a casa e mi rispose di sì, mi disse anche che era successo una ventina di giorni prima. Ora Nuvolino era

in pace, nella luce in compagnia di altri gatti che aveva incontrato in precedenti vite. Aveva vissuto

serenamente e non aveva rimpianti.

La volontaria mi confermò in seguito che Nuvolino purtroppo era morto qualche settimana prima

cadendo nel giardino dal 7° piano.

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Pluto

Paola, la mamma di Pluto mi chiese di mettermi in contatto con lui a distanza di qualche tempo dalla

sua morte.

Gli chiesi dov’era e come stava, con chi era e se si fosse reincarnato

Pluto si mostrò molto contento del contatto, lo sentii sorpreso e gioioso, mi disse che non si era

reincarnato, stava bene dov’era, aveva trovato la sua dimensione. Lo vidi in un mondo pieno di animali,

sembrava un grande giardino con alberi, cielo e nuvole, stava bene e si divertiva. Mi mostrò gli animali

con cui passava più volentieri il suo tempo e mi disse di avere tanti amici.

Gli chiesi se aveva qualcosa da dire alla sua mamma

Disse che avrebbe voluto tanto salutarla, saltarle su e darle i bacini sul naso, gli era molto mancata e

avrebbe tanto desiderato un contatto fisico con lei, coccolarla e farsi coccolare, ma ora non poteva...

Gli chiesi se sarebbe tornato da lei

Non lo sapeva, non era ancora pronto per reincarnarsi, se l’avesse fatto gli sarebbe tanto piaciuto

tornare da lei.

La mamma di Pluto fu molto contenta delle notizie e rimase commossa, disse che spesso si

scambiavano bacini sul naso quando Pluto era in vita.

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I racconti che seguono sono comunicazioni che ho fatto con gli animali di cui si occupa Gabriella, una

volontaria con cui collaboro che, oltre a prendersi cura dei propri cani e gatti, aiuta i gatti randagi della

sua zona.

Carlotta

Carlotta è stata la prima gattina di Gabriella. Gabriella mi chiese di contattarla dopo qualche anno dalla

sua scomparsa. Carlotta era affetta da FIP

Chiedile come sta, dove e con chi é, se si e reincarnata e se è felice

Carlotta mi disse che stava bene, che era nel mondo dello spirito, si era rincarnata in un gatto maschio

che viveva in una cascina con tante persone e tanti bambini ma che era vissuto poco.

Dille che non l’ho mai dimenticata e chiedile perdono per il disagio in casa. Dille che le ho voluto

bene, se si ricorda di qualche fatto particolare, se ha qualcosa da dirmi

Carlotta mi mostrò delle scene di quando viveva a casa di Gabriella, in particolare mi disse che le

piaceva osservare gli uccellini fuori dalla finestra, che era molto legata a Gabriella e che era stata bene

con lei.

Gabriella mi confermò in seguito che Carlotta era solita guardare gli uccellini fuori dalla finestra.

Chiedile se soffriva

Disse che non soffriva molto

Chiedile perdono per l’eutanasia

Disse che l’aveva perdonata, che era il suo destino

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Giada

Anche Giada era morta già da qualche anno quando Gabriella mi chiese di contattarla.

Chiedile che brutto trauma ha subito prima di venire da me.

Giada mi mostrò un edificio che faceva pensare ad un ospedale, lei era all’esterno, la vidi soffiare verso

un animale più grosso, poteva essere un cane di colore scuro, non riuscii a distinguerne i lineamenti.

Non volle mostrarmi altro, forse era stata aggredita o aveva subito un grosso spavento.

Gabriella mi raccontò in seguito che quando Giada era piccina fu salvata da un ragazzo che si trovava

sulle panchine di un giardinetto di fianco all’ospedale. C’era un signore che le aizzava contro un grosso

cane. Il cane attaccò Giada aprendole l’addome. Il ragazzo strappò la gattina dalle fauci del cane e la

portò dal veterinario. Giada fu salvata per miracolo e dovette fare un mese di terapia.

Chiedile cosa aveva quando stava male

Mi disse di aver sofferto molto, beveva molto, la malattia interessava tutto il suo organismo ma provai

un forte disagio nel sottocute, il suo corpo era intossicato e disidratato.

Giada era affetta da FIP, inoltre aveva delle crisi epilettiche molto gravi.

Se si ricorda di me, se vuole dirmi qualche cosa ecc.

Sì, mi ricordo bene di Gabriella, è stata la mia prima vera mamma.

Dille di stare tranquilla, che tutto prima o poi si sistemerà. La osservo e la veglio dall’alto, la penso e

sono sempre con lei.

Dille che le ho voluto un mondo di bene e le chiedo perdono per l’eutanasia.

Giada rispose di non averla mai colpevolizzata anzi, le era grata perché la sofferenza le toglieva la

voglia di vivere.

Dille che mi manca tanto, chiedile dove é, cosa fa e se si è reincarnata.

Giada disse di non essersi ancora reincarnata, forse lo avrebbe fatto un giorno ma per il momento

preferiva rimanere nel mondo dello spirito, il trauma e la malattia che aveva dovuto affrontare

l’avevano spaventata e non aveva desiderio per il momento di ritornare nel mondo fisico.

Chiedile se dopo morta é venuta da me, fatti spiegare come

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Giada mi disse di essere andata a trovare Gabriella quando lei era nel dormiveglia, vidi Giada

galleggiare a mezz’aria, come se fosse stata all’interno di una nuvola molto soffice, che si librava sopra

il volto di Gabriella.

Gabriella disse che Giada era solita dormire sul suo cuscino. Una notte, poco dopo la sua morte, mentre

era a letto ancora sveglia, Gabriella sentì delle zampette muoversi sul cuscino ed ebbe la sensazione di

qualcuno che si stendeva sulla sua testa.

Roki

Roki visse con Gabriella per qualche settimana mentre i suoi proprietari erano in vacanza. Era morto

già da qualche tempo quando mi fu chiesto di mettermi in contatto con lui.

Quando contattai Roki sentii una forte connessione con lui. Mi disse di essersi reincarnato in Sheba,

una delle gattine di Gabriella. Gli chiesi di descrivermi le circostanze della sua morte e mi mostrò una

scena in cui gli cadeva addosso un oggetto pesante, sembrava un incudine. Vidi anche un uomo anziano

in bicicletta che gli passava accanto.

Gli chiesi anche se avesse qualcosa da dire a Gabriella e rispose che si congratulava con lei per come si

prende cura dei gatti, loro le vogliono molto bene per questo.

Gabriella non era al corrente dei dettagli sulla morte di Roki, sapeva solo che era morto in circostanze

tragiche mentre a casa sua c’erano dei lavori in corso.

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Mirko

Mirko aveva avuto un’emorragia alla milza ed aveva appena subito un intervento chirurgico. Gabriella

mi chiese di contattarlo perché dopo l’intervento non mangiava ed era preoccupata.

All’inizio Mirko non voleva comunicare con me ma quando gli dissi che dovevo parlargli da parte di

Gabriella acconsentì.

Chiesi a Mirko se stava male ma non percepii nulla di serio, solo un po’ di tensione allo stomaco.

Disse che voleva stare vicino a Gabriella perché gli dava conforto, che le voleva molto bene e che

sarebbero stati ancora tanto tempo insieme.

Gli chiesi di sforzarsi di mangiare un po’ di più e se c’era qualcosa di particolare che avrebbe gradito,

vidi dei pezzettini di prosciutto cotto a cubetti.

Mirko però continuò a non stare bene e qualche settimana dopo Gabriella mi chiese di rimettermi in

contatto con lui. Lo sentii molto apatico, come se non avesse più voglia di lottare, provai anche

bruciore alla gola e tensione esofagea, senso di irritazione e fastidio a livello della pelle. I muscoli della

mia gamba destra per tutta la durata della comunicazione si contraevano in modo involontario.

Gabriella poi mi riferì che in effetti Mirko aveva male alla zampa posteriore destra.

Qualche giorno dopo, su consiglio del veterinario, Gabriella decise di farlo addormentare, mi chiese poi

di ricontattarlo per sentire se era passato in pace.

Chiedigli cosa pensava prima della puntura

Che era giunta l’ora di andare, non era spaventato, più che altro stanco e rassegnato.

Se era contento di stare abbracciato a me

Disse che era stato per lui di grande conforto.

Se è stato dolce il trapasso e come si è sentito dopo

Disse di non essersi accorto di nulla, poi ha provato stupore ma allo stesso tempo si sentiva spaesato.

Se aveva paura e cosa ha provato

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Paura no, disse che era sempre stato un tipo coraggioso, aveva provato soprattutto curiosità e stupore.

Dov’è e come sta? Ha incontrato altri animali?

Mi mostrò un posto dove c’erano altre anime animali, i contorni non erano ben definiti, sembrava tutto

soffice e soffuso, si vedevano delle forme rotondeggianti sotto una specie di cupola chiara molto

soffice. Non aveva incontrato altri animali che già conosceva, ma mi mostrò un grosso gatto grigio

molto soffice con gli occhi arancioni.

Cosa fa? Si sente solo?

Non si sentiva solo, si stava guardando intorno, stava cercando di comprendere il nuovo paesaggio e di

capire cosa poter fare in quel posto.

Non sento la sua presenza, vorrei sapere se è ancora in casa

Disse di non essere più in casa, né su questo piano fisico, non desiderava tornare indietro per ora, era

molto interessato a capire dove si trovava e con chi.

Digli che mi manca tanto e che gli voglio tanto bene

Anche lui disse di volere tanto bene a Gabriella, disse di esserle molto affezionato e molto grato per

avergli fatto da mamma. Disse di non preoccuparsi per lui, che stava bene.

Verrà da me in sogno o per comunicare con me?

Disse che presto la sarebbe andata a trovare.

Digli che penso tanto a lui e non dimenticherò mai i suoi occhi, chiedigli di perdonarmi per l’eutanasia

ma che sarebbe sempre stato male e non volevo vederlo soffrire ancora

Mirko mi disse di ringraziare per quello che aveva fatto, era stanco e non aveva più voglia di lottare.

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Matisse

Matisse è uno dei gatti che vive con Gabriella. Mi misi in contatto con lui per sapere come stava e

come si trovava con lei.

Chiedigli se sta bene con me

Rispose: è la mia mamma adottiva, mi ha raccolto quando era piccino, mi ha dato tutto quello di cui

aveva bisogno, sto molto bene con lei!

Può smetterla di fare la peste così evita di essere sgridato?

Ho un carattere un po’ birichino, sono un furbacchione e mi diverto a combinare guai. Cercherò di fare

il bravo ma a volte non mi riesce.

Se vuole dirmi qualche cosa

Mamma ti voglio un mondo di bene, sei sempre stata con me e non mi hai fatto mancare niente, ti giro

spesso intorno perché ti aiuto a radicarti, per aiutarti come posso nella mia funzione. Staremo sempre

insieme, questo è il mio ruolo.

Digli che gli voglio un mondo di bene

Disse di volergliene tanto anche lui.

Se sta bene fisicamente

Non rilevai nulla di particolare, mi sembrò che stesse bene, solo una strana sensazione al pancino,

come se in quel punto ci fosse una cicatrice dovuta a un intervento.

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Tequila

Anche Tequila è una delle gatte che vive con Gabriella

Chiedile se è felice

Disse di avere una profonda tristezza nel cuore che la assorbiva.

Se sta male

Sentii che fisicamente stava bene, percepii un po’ di appesantimento nella parte posteriore, forse dovuta

all’età. Emotivamente la sentii un po’ a disagio, come se provasse una mancanza d’identità. Mi disse

che il suo compito era quello di aiutare Gabriella nel suo lavoro di praticante Reiki e la sua frustrazione

derivava dal fatto che lei non l’aveva capito e non le chiedeva aiuto.

Cosa vuole dirmi?

Voglio dirle di aiutarmi ad emergere nel mio ruolo di portatrice di luce.

Se rimpiange la vita che faceva prima di venire a stare con me

No, assolutamente no.

Qual’e il gatto di casa che gli sta più antipatico

Mi mostrò due gatti di piccola taglia, sembravano gattini confronto a lei, uno era rossiccio un po’

tigrato, l’altro grigio.

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Gabriella mi disse in seguito che gli altri gatti che vivono con lei sono di taglia più piccola rispetto a

Tequila e che lei non va d’accordo con nessuno dei gatti di casa.

Dille che le voglio bene

Disse di volergliene tanto anche lei, disse che Gabriella emana dolcezza.

Sheba

Sheba è un’altra delle gattine di Gabriella, è mancata di recente, riporto due comunicazioni fatte prima

e dopo la sua morte.

1° comunicazione

Chiedile più o meno quanti anni ha

Disse di avere 12 anni circa.

Gabriella mi confermò in seguito che questa era più o meno la sua età.

Come ha vissuto prima di venire a stare con me?

Disse di essere nata da una gatta randagia tigrata in una cucciolata numerosa, la vidi in una specie di

vicolo tra dei cassonetti, la vita era dura e lei era in competizione per il cibo anche coi suoi fratelli.

Crebbe lottando per la sopravvivenza e questo la rese dura e schiva, si era sempre sentita piccola e

fragile, ma allo stesso tempo aveva sempre saputo di avere una forza interiore che la guidava e la

proteggeva, questa forza era l’unica cosa su cui aveva sempre fatto affidamento, per questo era

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solitaria. Delle persone non si fidava, era stata malmenata da un gruppo di ragazzini in cerca di svago e

in generale preferiva starsene tranquilla e per conto suo, in questo modo non si sentiva in pericolo.

Aveva mai avuto cuccioli?

Disse di non aver mai avuto cuccioli.

Perché non si fa coccolare né toccare?

Disse che era un atteggiamento che l’aiutava a proteggersi, che il contatto fisico la metteva a disagio,

come se avesse avuto paura di ciò che non conosceva.

Come si sente fisicamente?

Disse di avere qualche doloretto alla spina dorsale, probabilmente di natura reumatica, per il resto stava

abbastanza bene.

Come sta qui con me?

Disse di stare bene, di sentirsi al sicuro e padrona dei suoi spazi. In fondo l’unica cosa che voleva era

poter vivere in pace.

E’ vissuta già con me in un altra vita mia o sua?

Mi mostrò un gatto grigio tipo certosino.

Mi vuole dire qualche cosa o ha lei delle cose da chiedere?

Disse di essere molto grata a Gabriella per tutto quello che ha fatto per lei, di nutrire un profondo

affetto per lei anche se non lo ha mai dimostrato, lei era il punto di riferimento più importante della sua

vita.

Dille che può avere fiducia in me e che le voglio bene.

Disse di volergliene tanto anche lei.

2° comunicazione

Chiedile se è passata, se sta bene, con chi è e se ha ancora nostalgia.

Rispose di sì, la vidi galleggiare a pancia all’aria nel cielo blu, poi si è trasformata in una specie di

grosso lucertolone bianco. Mi disse che si stava liberando delle sue paure e le sconfiggerà con la forza

di questo animale.

L’ho vista come un angelo prima che morisse, chiedile se è un mio animale guida e se la posso

chiamare in aiuto.

Disse di esserlo e che poteva chiamarla in aiuto se ne avesse avuto bisogno.

Dille che il mio unico rimpianto è di non averla mai potuta coccolare.

Rispose che le dispiaceva, la sua presenza l’aveva sempre confortata.

Può consigliarmi un modo per comunicare con lei.

Metti la testa sotto il cuscino e immaginami come il tuo angioletto bianco.

Mi sente quando le parlo?

Disse di sentirla a volte.

La chiamo angioletto bianco, capisce che alludo a lei?

Rispose di sì.

E’ già vissuta con me in un’altra vita? Se sì com’era?

Disse di sì, mi mostrò un gatto bianco con delle macchie rossicce, con un carattere molto schivo e

ombroso, simile a Sheba. Mi mostrò anche una gatta nera con gli occhi tra il verde e il giallo, col pelo

molto lucido, poi un gatto tutto grigio pelosetto vissuto poco.

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Simbetta

Simbetta è una gatta randagia che vive sul tetto di un garage. Aveva avuto due gattini, uno era stato

dato in adozione e il secondo Tigrotto era ancora con lei. Gabriella, che si occupa di loro, aveva già

trovato una buona adozione per il fratello di Tigrotto e avrebbe voluto far adottare anche lui perché

temeva che finisse male. Ma Simbetta non aveva intenzione di lasciarlo andare.

Mi fu chiesto di mettermi in contatto con Simbetta per cercare di convincerla a lasciare che Gabriella

prendesse Tigrotto per darlo in adozione, visto che sul tetto con lei vivevano già altri gatti, figli che

Simbetta aveva avuto in precedenza.

Simbetta mi disse che le sarebbe dispiaciuto perdere anche Tigrotto, che aveva già sofferto molto per la

separazione dall’altro cucciolo.

Gabriella decise di lasciare Tigrotto con Simbetta, a patto che ci stesse attenta e se ne prendesse buona

cura, per impedire che cadesse dal tetto. Mi chiese di comunicarglielo...

Simbetta da quel momento si prese molta cura di Tigrotto, che ora è cresciuto, è indipendente e sta

bene.

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Billi e Uran – una storia di reincarnazione

Billi era già morto da qualche anno quando Gabriella mi chiese di mettermi in contatto con lui per

sapere come stava e dov’era e per chiedergli scusa per l’eutanasia. Gabriella aveva avuto un rapporto

particolarmente profondo con Billi e le mancava molto.

Billi raccontò di essersi reincarnato in diverse forme e di aver incontrato alcuni gatti che aveva già

conosciuto in vita, disse inoltre che si sarebbe reincarnato per tornare da lei, perché avevano del lavoro

da fare insieme. Mi mostrò alcuni dettagli che riflettevano le circostanze del suo ritorno, mi disse che

sarebbe tornato da lei come cucciolo, non sapeva ancora se maschio o femmina, e che sarebbe stato di

colore scuro con le zampine tigrate, ciò che vidi mi fece pensare che sarebbe tornato a primavera.

Billi è tornato la primavera scorsa nelle vesti di Uran, una gattina nera con lo sguardo identico a lui,

figlia di Simbetta. Gabriella adottò Uran perché dove viveva non era al sicuro. In seguito comprese che

Uran era la reincarnazione di Billi, il suo sguardo era identico a quello di Uran.

Ora sono nuovamente insieme!!

Spesso i nostri animali dopo la morte si reincarnano e ritornano da noi, a volte ce ne accorgiamo subito,

altre volte impieghiamo un po’ di tempo per capirlo oppure potremmo non rendercene mai conto. A

me ci è voluto qualche mese per capire chi era Oliver.

Oliver era un cucciolo sproporzionato col corpo magrolino ma con due enormi zamponi, mi era stato

affidato già da qualche mese quando scoprii che prima di pronunciare il suo nome esitavo sempre un

attimo perché inconsciamente mi rivolgevo a lui col nome di Gerrold. Riflettei un po’ su questa cosa,

Gerrold era stato il mio primo Alaskan Malamute ed era morto 7 anni prima. Cominciai ad osservare

Oliver e tirai fuori le vecchie foto di Gerrold. Notai dapprima moltissima somiglianza nel loro sguardo,

nonostante fossero cani di razze diversissime, poi riflettei su come era Gerrold e trovai molte similarità

anche nei loro modi di fare, nonostante Oliver fosse solo un cucciolo già mostrava molti tratti in

comune con Gerrold. Crescendo Oliver conservò questi tratti ed ora è un cane potente e imponente ma

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estremamente equilibrato e dolce come lo era Gerrold. Fui felicissima di sapere che lo spirito del mio

amato Gerrold si fosse reincarnato in Oliver e di aver avuto la conferma che loro, prima o poi,

ritornano!

Come iniziare – esempio di comunicazione con l’animale di un conoscente

Elenco di seguito alcune domande che possono essere rivolte agli animali di amici o conoscenti per fare

pratica di comunicazione telepatica. Ricorda di chiedere sempre il consenso dell’animale prima di

iniziare la comunicazione, di scrivere tutte le impressioni ricevute e di ringraziare l’animale prima di

interrompere il collegamento:

1) Quali sono le circostanze che ti hanno portato a vivere con (inserisci il nome del tuo amico)?

2) Come/dove vivevi prima di incontrare (inserisci il nome del tuo amico)?

3) Descrivi la tua personalità.

4) Descrivi un evento che ti piace ricordare.

5) Che cosa ti piace mangiare?

6) Chi è il tuo migliore amico?

7) Chi è la persona con cui preferisci trascorrere il tuo tempo?

8) Quali sono i posti in cui ti piace andare?

9) Quanti anni hai?

10) Quali sono le tue condizioni di salute?

11) C’è qualcosa di cui hai bisogno o che desidereresti avere?

12) C’è qualcosa che vuoi far sapere alla tua famiglia?

Le domande elencate hanno solo valore esemplificativo e possono essere modificate e adattate

all’animale specifico con cui intendi comunicare. Una volta iniziata la comunicazione è interessante

lasciare che questa sviluppi un suo corso naturale e spontaneo.