La cività cretese

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Creta è l’isola più grande dell’arcipelago greco. Si trova al centro del Mar Mediterraneo. Nonostante un territorio poco adatto all’agricoltura, la sua posizione strategica e le abilità nella navigazione del popolo hanno permesso lo sviluppo della civiltà cretese. La Civiltà Cretese

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Creta è l’isola più grande dell’arcipelago greco. Si trova al centro del Mar Mediterraneo.Nonostante un territorio poco adatto all’agricoltura, la sua posizione strategica e le abilità nella navigazione del popolo hanno permesso lo sviluppo della civiltà cretese.

La Civiltà Cretese

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La civiltà cretese (detta anche “minoica”) è nata e si è sviluppata, nell’isola di Creta, a partire dal 2300 a.C.Durante il regno di Minosse era diventata potente nella navigazione e nel commercio.Fra il 2300 e e il 1500 a.C., durante il periodo di massimo splendore, i Cretesi hanno costruito meravigliosi palazzi nelle città-Stato dell’isola, chiamate infatti città-palazzo.Intorno al 1700, però, un violento terremoto distrusse molte di queste città, ricostruite fino al 1450, anno nel quale passa sotto il controllo dei Micenei.

Un po’ di storia…

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All’inizio della propria storia i Cretesi erano prevalentemente agricoltori, le principali coltivazioni erano: grano, orzo, viti e ulivi.Da questi ultimi si ricavavano olio e vino che venivano esportati nel mediterraneo.Importante era ovviamente la pesca soprattutto nei territori costieri.I Cretesi erano anche abili artigiani, producevano: vasi in ceramica, oggetti in bronzo, gioielli in oro e argento e oggetti di lusso che esportavano durante i propri viaggiLa maggiore fonte economica era, infatti, rappresentata dal commercio quasi esclusivamente marittimo.

L’Economia Cretese

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La civiltà Minoica non costituì mai uno stato unitario.

Vi erano, invece, delle Città-Stato autonome governate da un sovrano (chiamato Minos) che risiedeva nel palazzo, dal quale coordinava le attività del territorio insieme ai suoi funzionari.

Questi erano maestosi edifici attorno ai quali si sviluppava tutta la vita cittadina. Da qui deriva la denominazione di Città-Palazzo.

Nessuna delle Città-Palazzo dell’isola, inoltre, disponeva di mura di difesa. Probabilmente, infatti, essi non temevano attacchi nemici data la propria superiorità nel controllo marattimo.Le più importanti città erano: Cnosso, Festo e Malia.

LE CITTÀ PALAZZO

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LA SOCIETÀ CRETESE

Il re comandava la flotta marina e stabiliva le leggi. Pur non essendo considerato una divinità, era anche il capo religioso e pertanto dirigeva le cerimonie che non venivano celebrate in templi o palazzi ma in luoghi considerati sacri (fiumi, laghi, grotte ecc.).I funzionari controllavano le merci nei magazzini, l’attività degli artigiani e dirigevano i commerci inoltre, a loro, i contadini, dovevano periodicamente consegnare i raccolti.

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I Cretesi svilupparono 3 tipi di scrittura. Le prime due utilizzate, quella geroglifica e lineare A, non sono state ancora interpretate, mentre il terzo tipo, chiamata lineare B (di tipo sillabico), è stato decifrato ma non rappresenta un utile fonte di informazione perché sviluppata negli ultimi anni della civiltà minoica. Il compito di scrivere e registrare era affidato agli scribi che utilizzavano per l’incisione delle tavolette di argilla.

Scrivere…a Creta

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La religione minoica era politeista e venerava solo divinità femminili, probabilmente un’unica dea nelle sue molteplici incarnazioni.Questa era la «Dea Madre» principalmente simbolo di fertilità e fecondità. Attributi della dea erano il serpente, simbolo legato alla terra, la colomba, simbolo della fecondità, ed il Leone.

LA RELIGIONE

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Il mito racconta che Minosse, re di Creta, avesse chiesto all’architetto Dedalo di costruire un luogo da cui fosse veramente difficile uscire.Nel palazzo-labirinto nascose il Minotauro , un uomo con la testa di toro, che si nutriva esclusivamente di carne umana.Quando Minosse conquistò Atene, una città greca, pretese che ogni nove anni gli Ateniesi fornissero sette giovani e sette fanciulle per sfamare il Minotauro.Teseo , figlio del re di Atene, si unì a un gruppo di vittime per andare a uccidere il mostro e liberare così la città di Atene da questo tributo.Arianna , figlia di Minosse , si innamorò di Teseo e lo aiutò: gli dette una spada e un gomitolo da srotolare man mano che avanzava nel labirinto. Riavvolgendolo, dopo aver ucciso il Minotauro, Teseo ritrovò l’uscita e la salvezza.

Il mito del Minotauro spinse i Cretesi a usare il toro come simbolo della forza e della potenza dell’isola.

IL MITO DI CRETA: IL

MINOTAURO