La CiviLtà isLamiCa Rotta a Oriente - themwl.orgpag. 3 Primo piano Ka i a Kalima - Lo scorso...

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BIMESTRALE N.2 www.themwl.org Editore Nizar Ramadan - Periodico Culturale, autorizzazione tribunale di Roma n. 250 - Copia omaggio In Nome di Allah il Clemente il Misericordioso Corano *Uomini, temete il vostro Signore* che vi ha creati da un solo essere, e da esso ha creato la sposa sua*, e da loro ha tratto molti uomini e donne. E temete Allah, in nome del Quale rivolgete l’un l’altro le vostre richieste e rispet- tate i legami di sangue*. Hadith Allah Onnipotente è buono e accetta solo ciò che è buono. Dio ha ordinato ai credenti di fare ciò che Egli ha comandato ai Messaggeri. L'Onnipotente ha detto: O Messaggeri! Mangiate le cose buone e lecite e fate il bene. Il Profeta Mohammad A cura di Nizar Ramadan Il re dell’Arabia Saudita, Salman Bin Abdul Aziz Al-Saud, custode delle due sacre Moschee, ha compiuto un lungo viaggio di un mese in Asia, con tappa in Malaysia, Brunei, Giap- pone, Cina e Maldive. Il 27 marzo ha partecipato al vertice annuale dei paesi arabi che si è tenuto ad Amman in Giordania. Il viaggio in Asia, che si inserisce in un progetto di consolidamento del dialogo con i paesi della regione, prin- cipali clienti del petrolio greggio sau- dita, ha anche obiettivi economici e politici. Il sovrano sta supervisio- nando insieme al figlio e vice erede al trono Mohammed Bin Salman l’am- bizioso piano di riforme “Vision 2030” con l’obiettivo di ridurre la di- pendenza del regno dal settore degli idrocarburi. Secondo quanto riferi- scono i media, durante il viaggio il re è stato accompagnato da una delega- zione di 1.500 persone tra cui dieci ministri, compreso il responsabile del- l’Energia, Khalid al Falih. Arabia Saudita e Malesia adesso sono più vicine. Il 26 febbraio re Salman Kalima - Per la Lega musulmana mon- diale (Mwl) l’espressione della peculia- rità religiosa deve avvenire solo nel ri- spetto dei dettami costituzionali e legali locali. In un editoriale sul quotidiano pa- narabo “Asharq al Awsat”, l’ex ministro della Giustizia saudita e attuale segreta- rio generale della Mwl, Mohammad al Issa, commentando la situazione in cui si trovano a vivere i musulmani nel mondo, ha spiegato che “i misfatti attri- buiti all’Islam nella storia sono il frutto di posizioni estremiste estranee alla reli- gione”. Secondo al Issa, che è anche membro del Consiglio superiore degli Ulema dell'Arabia Saudita, “quei mi- sfatti, che nel tempo sono stati attribuiti all’Islam, sono il frutto di ambizioni po- litiche e posizioni estremiste che non rappresentano l'Islam, come talvolta ri- tenuto dai non musulmani”. segue a pag. 2 segue a pag. 6 Espressione religiosa nel rispetto delle leggi L’invito del segretario generale della Lega musulmana mondiale (mwl) Rotta a Oriente il custode delle due sacre moschee a colloquio con i sovrani dell’ asia Papa Francesco Pregare per i musulmani di Rohingya pag. 3 Ministro Minniti Riunione del Consiglio per le relazoni con l’Islam italiano pag. 4 La Ummah islamica fu una grande civiltà che ha guidato il mondo in tutti i settori, dalla Cina ad est fino alle coste atlantiche in Europa e l’Africa verso ovest. Una civiltà gigante che da oltre mille anni ha contribuito in modo rilevante allo sviluppo della ci- viltà umana, gettando le basi della moderna civiltà globale. I musul- mani hanno fondato la ricerca scientifica, punto di partenza per la successiva rivoluzione scienti- fica e industriale. Gli scienziati musulmani hanno dato al mondo contributi come le discipline di algebra, fisica, chi- mica, medicina, astronomia e ae- ronautica. Tutti ricordano lo scienziato di medicina nonché fi- losofo Avicenna fondatore della scienza della medicina moderna col suo manoscritto “Il canone della medicina” che divenne il manuale più seguito per circa mille anni ed è tutt’oggi un’impor- tante manuale. Jaber Ibn Hayyan, scienziato della chimica moderna, fu il primo ad utilizzare la chimica pratica. Abbiamo anche Abu al-Qasim al- Zahrawi padre della chirurgia moderna e autore del trattato me- dico, Kitab al-Tasrif , completato nel 1000: fu il primo a trattare una verruca con un tubo di ferro e metallo. Abbiamo anche l’inven- tore Abu Ezz Bin Ismail Al-Gezri, considerato uno dei più grandi in- gegneri di tutti i tempi. segue a pag. 3 La CiviLtà isLamiCa Abdul Aziz Sarhan Fatima Az-Zahra Etica e Religione pag. 10

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BIMESTRALE

N.2

www.themwl.org Editore Nizar Ramadan - Periodico Culturale, autorizzazione tribunale di Roma n. 250 - Copia omaggio

In Nome di Allah il Clemente il Misericordioso

Corano*Uomini, temete il vostro Signore* che vi ha creati da unsolo essere, e da esso ha creato la sposa sua*, e da loroha tratto molti uomini e donne. E temete Allah, in nomedel Quale rivolgete l’un l’altro le vostre richieste e rispet-tate i legami di sangue*.

HadithAllah Onnipotente è buono e accetta solo ciò che èbuono. Dio ha ordinato ai credenti di fare ciò che Egliha comandato ai Messaggeri. L'Onnipotente hadetto: O Messaggeri! Mangiate le cose buone e lecitee fate il bene. Il Profeta Mohammad

A cura di Nizar Ramadan

Il re dell’Arabia Saudita, Salman BinAbdul Aziz Al-Saud, custode delledue sacre Moschee, ha compiuto unlungo viaggio di un mese in Asia, contappa in Malaysia, Brunei, Giap-

pone, Cina e Maldive. Il 27 marzo hapartecipato al vertice annuale deipaesi arabi che si è tenuto ad Ammanin Giordania.

Il viaggio in Asia, che si inserisce inun progetto di consolidamento deldialogo con i paesi della regione, prin-cipali clienti del petrolio greggio sau-dita, ha anche obiettivi economici epolitici. Il sovrano sta supervisio-nando insieme al figlio e vice erede altrono Mohammed Bin Salman l’am-bizioso piano di riforme “Vision2030” con l’obiettivo di ridurre la di-

pendenza del regno dal settore degliidrocarburi. Secondo quanto riferi-scono i media, durante il viaggio il reè stato accompagnato da una delega-zione di 1.500 persone tra cui dieciministri, compreso il responsabile del-l’Energia, Khalid al Falih. Arabia Saudita e Malesia adesso sonopiù vicine. Il 26 febbraio re Salman

Kalima - Per la Lega musulmana mon-diale (Mwl) l’espressione della peculia-rità religiosa deve avvenire solo nel ri-spetto dei dettami costituzionali e legalilocali. In un editoriale sul quotidiano pa-narabo “Asharq al Awsat”, l’ex ministrodella Giustizia saudita e attuale segreta-rio generale della Mwl, Mohammad alIssa, commentando la situazione in cuisi trovano a vivere i musulmani nel

mondo, ha spiegato che “i misfatti attri-buiti all’Islam nella storia sono il frutto

di posizioni estremiste estranee alla reli-gione”. Secondo al Issa, che è anchemembro del Consiglio superiore degliUlema dell'Arabia Saudita, “quei mi-sfatti, che nel tempo sono stati attribuitiall’Islam, sono il frutto di ambizioni po-litiche e posizioni estremiste che nonrappresentano l'Islam, come talvolta ri-tenuto dai non musulmani”.

segue a pag. 2

segue a pag. 6

Espressione religiosa nel rispetto delle leggiL’invito del segretario generale della Lega musulmana mondiale (mwl)

Rotta a Orienteil custode delle due sacre moschee a colloquio con i sovrani dell’asia

Papa FrancescoPregare per i musulmani di Rohingya

pag. 3

Ministro MinnitiRiunione del Consiglio per

le relazoni con l’Islam italianopag. 4

La Ummah islamica fu una

grande civiltà che ha guidato il

mondo in tutti i settori, dalla Cina

ad est fino alle coste atlantiche in

Europa e l’Africa verso ovest.

Una civiltà gigante che da oltre

mille anni ha contribuito in modo

rilevante allo sviluppo della ci-

viltà umana, gettando le basi della

moderna civiltà globale. I musul-

mani hanno fondato la ricerca

scientifica, punto di partenza per

la successiva rivoluzione scienti-

fica e industriale.

Gli scienziati musulmani hanno

dato al mondo contributi come le

discipline di algebra, fisica, chi-

mica, medicina, astronomia e ae-

ronautica. Tutti ricordano lo

scienziato di medicina nonché fi-

losofo Avicenna fondatore della

scienza della medicina moderna

col suo manoscritto “Il canone

della medicina” che divenne il

manuale più seguito per circa

mille anni ed è tutt’oggi un’impor-

tante manuale.

Jaber Ibn Hayyan, scienziato

della chimica moderna, fu il primo

ad utilizzare la chimica pratica.

Abbiamo anche Abu al-Qasim al-

Zahrawi padre della chirurgia

moderna e autore del trattato me-

dico, Kitab al-Tasrif , completato

nel 1000: fu il primo a trattare

una verruca con un tubo di ferro e

metallo. Abbiamo anche l’inven-

tore Abu Ezz Bin Ismail Al-Gezri,

considerato uno dei più grandi in-

gegneri di tutti i tempi.

segue a pag. 3

La CiviLtà isLamiCaAbdul Aziz Sarhan

Fatima Az-ZahraEtica e Religione

pag. 10

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Lega musulmana mondiale: espressione religiosa nel rispetto delle leggi locali

Kalima Primo piano pag. 2

segue da pag. 1

Per questo la Lega musulmana mon-diale, la più grande Ong islamica almondo, “accoglie con favore la collabo-razione in questo ambito da parte dichiunque, qualora ciò fosse di beneficioai nobili scopi dell'Islam”. E spiega che“da questa tolleranza e da questa sublimeumanità nasce l'universalità dell'Islam,che gli estremisti non sono riusciti a farepropria o forse hanno ignorato; i musul-mani moderati, a loro parere, rappresen-tano un pericolo maggiore rispetto ai nonmusulmani, in quanto la moderazione re-ligiosa mina l'ideologia su cui si basal'essenza dell'estremismo”. Il segretario generale ha sottolineato comele attività umanitarie della Lega stessa sifondino sul sostegno ai bisognosi, alle per-sone colpite da disgrazie e ai rifugiati intutti i paesi del mondo senza distinzionereligiosa, confessionale, geografica o et-nica, dichiarando: "questo rappresenta ilmessaggio dell'Islam nel mondo nei con-fronti dell’umanità, messaggio affermato

nei testi della Sharia, che connota la reli-gione islamica come una religione di mi-sericordia per tutti gli esseri umani”. Que-ste dichiarazioni, riportate sul giornale pa-narabo, sono staterilasciate durantel'incontro avve-nuto nei giorniscorsi a Riyad traal Issa e l'amba-sciatore MicheleCervone D'Urso,capo della delega-zione dell'Unioneeuropea in ArabiaSaudita, nonchéDieter Haller, am-basciatore tede-sco nel regno. Il Segretario hapoi precisato chela preservazione della peculiarità reli-giosa deve avvenire esclusivamentenell’alveo dei dettami costituzionali e le-gali del paese ospitante, che non lasciano

spazio al sentimento religioso. Ha ag-giunto che l'Islam annovera tra i suoi piùalti valori il rispetto dei patti e dei rego-lamenti e che pertanto qualsiasi inadem-

pimento prete-stuoso viene com-p l e t a m e n t erifiutato dal-l’Islam.Il dott. Al-Issa hadetto che “la Legalavora in piena tra-sparenza e chia-rezza; le sue atti-vità, in particolarequelle umanitarie,si svolgono con latotale e ufficialeautorizzazione deiPaesi in cui operae sotto la supervi-

sione diretta di tali Paesi. I suoi centri euffici sono aperti a tutti, tanto che in essioperano alcuni non musulmani in posi-zioni amministrative”.

Il segretario a Bruxelles

Il segretario generale della Mwl, Moham-mad Al-Issa, si è recentemente recato aBruxelles in Belgio, dove ha svolto serie dicolloqui alla commissione europea, ancheha esortato la comunità musulmana a ri-spettare le costituzioni e le leggi dei paesiin cui vivono, anche quando esprimono leproprie peculiarità religiose e culturali. Nel corso dell’incontro presso il Centro cul-turale islamico di Bruxelles, di fronte allacomunità musulmana ha detto: “se possobrevemente indirizzare un messaggio aimiei fratelli presenti, vorrei “ricordare” poi-ché so che loro già sanno e sono assoluta-mente consapevoli, che occorre esercitare lapropria fede ed esprimere i propri costumiosservando le costituzioni in atto nei singoliPaesi, le leggi in vigore, i decreti in esecu-zione. Le istanze delle peculiarità religiosee culturali saranno espresse attraverso questicanali, senza deviazione alcuna. Colui cheinfrange le leggi locali vigenti, offendel'islam prima di offendere se stesso o gli al-tri”. Infine all’incontro con la stampa esteraa Bruxelles, al Issa ha ribadito che l'islam èuna fede universale che porta un messaggiodi tolleranza umana e di rispetto reciprocoverso tutti gli esseri umani.

Discorso re Salman tra i documenti

ufficiali della ConferenzaÈ stata conclusa la conferenza internazio-nale dal titolo "Tendenze intellettuali tra lalibertà di espressione e la Sharia", organiz-zata dalla Lega Musulmana Mondiale nellacittà di Mecca. La dichiarazione finale hadeciso di includere il discorso di aperturadel sovrano Salman bin Abdulaziz al Saud,tra i documenti ufficiali della Conferenza."L'Arabia Saudita è impegnata ad applicareun modello per la tutela dei diritti e delle li-bertà fondamentali, in linea con i valoriislamici", aveva sottolineato il re Salman."Il nostro modello garantisce la sicurezzaalla comunità e l'armonia ai suoi membri,promuovendo la fede, la fiducia e l'armoniatra il cittadino e il governatore".

Incontri intereligiosi in Libano

A gennaio il segretario generale dellaLega musulmana mondiale (Mwl), losceicco Mohammed bin Abdul Karim alIssa, si è recato a Beirut in Libano per in-contrare i rappresentanti di tutte le comu-nità religiose del Paese. La visita ha se-guito un precedente incontro a dicembre,nel corso del quale il segretario generaledella Mwl aveva ricevuto nel suo ufficioalla Mecca il Gran Mufti del Libano, Ab-dul Latif Fayez Derian, e una delegazionedegli Ulema libanesi. I colloqui avevanoriguardato gli sviluppi politici in Libano ela formazione del nuovo governo.

Colloqui segretariocon ambasciatore italiano

Il segretario generale della Lega musul-mana mondiale (Mwl), lo sceicco Mo-hammed bin Abdul Karim al Issa, ha ri-cevuto l'ambasciatore italiano in ArabiaSaudita, Luca Ferrari. I colloqui hanno ri-guardato le attività della Lega musulmanamondiale in Italia. Al Issa ha sottolineatoche l'Islam tutela i diritti fondamentali e ivalori della convivenza pacifica.

Francia, in visita all'Istituto Ibn Sina

Una delegazione della Lega musulmanamondiale (Mwl) guidata dal segretario ge-nerale, lo sceicco Mohammed bin AbdulKarim al Issa, ha fatto visita all'Istituto IbnSina, nella città francese di Lille. Nelcorso della visita, la delegazione ha incon-trato Mohammed Bechari, segretario ge-nerale della Conferenza islamica europeae il direttore di Ibn Sina Institut, oltre chei professori dell'Istituto. Il professore Be-chari ha elogiato gli sforzi del Re dell'Ara-bia Saudita nel sostenere la scienza e gliistituti islamici nel mondo.

Incontro con il Mufti del Regno Saudita

Città della Makkah - Il Gran Mufti dell'Ara-bia Saudita, lo sceicco Abdulaziz bin Ab-dullah al Alsheikh, ha ricevuto il segretariogenerale della Lega musulmana mondiale(Mwl), lo sceicco Mohammed bin AbdulKarim al Issa. Al Alsheikh ha elogiato glisforzi del della Lega musulmana mondiale(Mwl) e del suo segretario generale nel di-fendere i pilastri della Religione. I colloquihanno riguardato la cooperazione tra le dueEnti e le attività della Mwl nei paesi isla-mici. Al Issa ha ringraziato il Gran Muftiper il suo sostegno scientifico e morale.

Incontro con il Presidente nella recente visitain Sud Africa

Presidente del parlamento Kosovaroinsieme al Mufti

Ambasciatore commissione europea nel Regno

Ambasciatore Swedese nel Regno

Conferenza Nazione Unite, Vienna

Con il direttore MWL a Vienna

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KalimaPrimo pianopag. 3

Kalima - Lo scorso febbraio Papa France-sco ha invitato a pregare per la comunitàRohingya, "cacciati via dal Myanmar”, de-stinati ad andare da una parte all'altra per-ché nessuno li vuole. È gente buona, paci-fica: sono buoni, sono fratelli e sorelle! Èda anni che soffrono: sono stati torturati,

uccisi, semplicemente per portare il loro

credo.

I Rohingya sono una minoranza musul-mana, circa 1 milione 100 mila persone,che vivono nello Stato Rakhine nel norddel Myanmar (Birmania), Paese a maggio-ranza buddista. Nonostante dallo scorsoanno il Paese sia governato dal partito dellaleader birmana e Premio Nobel della PaceAung San Suu Kyi, queste popolazioni su-biscono da anni la repressione delle forzedi sicurezza, con gravi violazioni dei dirittiumani, che li costringono alla fuga. Da un report, pubblicato di recente dall'uffi-cio dei diritti umani delle Nazioni Unite,

circa 220 testimoni hanno raccontato di "uc-cisioni di bambini, donne e anziani, stupri e

violenze sessuali sistematiche e su largascala, distruzione intenzionale di cibo e fontidi sostentamento", tanto da far temere una

sorta di pulizia etnica. Gli abusi nei con-fronti dei Rohingya hanno origine da 50 annidi dura dittatura militare, che ha sempre re-

presso le minoranze etniche buddiste e mu-sulmane, per raggiungere i propri scopi, tra

cui lo sfruttamento delle ricchezze naturali.Dopo un picco di violenze nel 2012, circa100 mila Rohingya gia' vivevano abban-donati nei campi profughi, senza alcun di-ritto all'istruzione, alla salute, alla cittadi-nanza. L'ulteriore escalation di repressione

nei loro confronti e' dovuta all'intensifi-carsi delle azioni militari del gruppo ar-mato musulmano Harakah al-Yaqin Hay,che ha rafforzato la propria presenza neivillaggi Rohingya, facendo proselitismo eazioni di guerriglia.L'Organizzazione della Cooperazioneislamica, Oic, ha indetto una riunioned'emergenza lo scorso gennaio in Ma-lesia, per affrontare la situazione dellaminoranza musulmana Rohingya, fa-cendo sapere che "la popolazione rohin-gya ha visto indicibili stragi e gravi vio-lazioni del diritto internazionale umani-tario". Dalla Lega MusulmanaMondiale (Mwl) – Italia arrivano paroledi apprezzamento per il discorso delPapa, il direttore Sarhan “Ringrazio ilPapa per le sue profonde parole, che ri-flettono il vero legame di fraterna Uma-nità e della politica saggia nei confrontidelle minoranze nel mondo.

di Alfredo Maiolese

Un attentatodavvero inaspettato,

questa la prima reazione delle co-

munità musulmane nel nostro

continente da molti anni in prima

linea per la prevenzione di scontri

e conflitti tra religioni.

Non stiamo parlando di Medio-

oriente, Iraq o Siria laddove

i delitti sono pur-

troppo una nor-

malità, e nem-

meno l’Europa

perché, gli atten-

tati non sono più un

fatto eccezionale, ma del Canada,

luogo finoad ieri non contaminato

da odio o dissapori tra diverse re-

ligioni, razze, culture.

La risposta del governo è stata

esemplare,unito ed al fianco della

comunità musulmana canadese

con delle parole che vale la pena

ricordare: Trudeau ha rivolto un

sentito messaggio ai cittadini mu-

sulmani del Quebec. "Il crimine or-

ribile della scorsa notte è stato un

atto di terrorismo commesso con-

tro il Canada e tutti i canadesi: 36

milioni di cuori battono con i vo-

stri. Piangeremo con voi, vi difen-

deremo, vi ameremo, e resteremo

al vostro fianco.

Voglio inoltre ricordare le parole

di Papa Francesco e del Pontificio

Consiglio per il Dialogo interreli-

gioso.Con «questo gesto insensato

sono stati violati la sacralità della

vita umana, e rispetto dovuto a

una comunità in preghiera e al

luogo di culto che l’acco-

glieva». Il Dicastero

«condanna ferma-

mente quest’atto di

inaudita violenza e desi-

dera far pervenire la sua piena

solidarietà ai musulmani del Ca-

nada, assicurando la sua fervida

preghiera per le vittime e le loro

famiglie».

Questo atto terroristico, dimostra

che non è la religione dell’islam o

i musulmani ad uccidere, ma solo

soggetti estranei alle religioni,

spinti da logiche deviate e traviate.

Rimango incredulo non pos-

siamo più isolarci e dire noi, voi,

ma insieme, combattendo gli ec-

cessi e il terrorismo nemico del-

l’umanità.

segue dalla prima

Il musulmano Abbas ibn Firnas fu il

primo a pensare a volare. Non possiamo

dimenticare il fisico Ibn Al-Haytham, o

“Alhazen” nato nel 965 d.C.: fu uno dei

più importanti e geniali scienziati del

mondo nel secondo millennio, conside-

rato l'iniziatore dell'ottica moderna,

avendo provato che la luce entra negli

occhi, non al contrario come si pensava

all’epoca. Inventò la Camira, dalla

parola Araba “Qumrah”. Va

menzionato anche Muham-

mad al-Khwārizmī, scien-

ziato della matematica e

fondatore del’algebra e

dell’aritmica (algoritmi), ol-

tre che dei numeri arabi con

l’inserimento dello zero.

Ibn Khalduon ha fondato la socio-

logia, Averroè ha sviluppato la filoso-

fia. I musulmani hanno dato un eccelso

contributo anche in altre scienze come

architettura e designo e alle arti in ge-

nerale, come testimoniano la moschea

di Cordoba e l'Alhambra a Granada in

Andalusia. Svilupparono anche svilup-

pato la musica inventando il quarto di

tono, il liuto e la cetra. Furono al-

l’avanguardia nella poesia e lettera-

tura e fondatori dei sistemi bibliotecari.

Vi sono tracce di parole d’origini arabe

nella maggior parte delle lingue del

mondo: la lingua spagnola include più

di cinquemila parole arabe, l’inglese

ne ha più di trecentocinquanta. La ci-

viltà islamica ha diffuso cultura, giusti-

zia, tolleranza, la cultura del dialogo e

l’arte del comportamento. Sono stati

citati diversi principi della Sha-

ri’ah nella sua costituzione degli Stati

Uniti d’America, tra le più importanti

per i diritti dell’uomo come la libertà

d’espressione. Omar ibn Al-

Khatab disse: “come osate

ridurre in schiavitù gli uo-

mini, quando le loro ma-

dri li hanno partoriti li-

beri?”.

I musulmani sono stati i

primi a liberare gli schiavi

e diffondere la pace e l’ugua-

glianza tra gli essere umani

come ci ha raccomandato il Profeta

Muhammad (PB) nel Suo ultimo ser-

mone “Tutta l'umanità proviene da

Adamo ed Eva. Un Arabo non è supe-

riore ad un Ajami (non-Arabo), né non-

arabo rispetto ad un arabo, né un rosso

rispetto un nero né un nero rispetto ad

un rosso se non per grado di timor di

Allah...).

In sintesi, l’islam ha offerto all’umanità

un’eccellente civiltà sotto ogni profilo,

punto di partenza della civiltà occiden-

tale moderna.

Papa Francesco, pregare per RohingyaMusulmani perseguitati, torturati e uccisi, semplicemente perché professano la loro fede

Canada terrorismo, no religione

Kalima - Ahmed Kathrada, uno dei prin-cipali leader della lotta all’apartheid in Su-dafrica, compagno di cella di NelsonMandela a Robben Island, è morto a Jo-hannesburg a 87 anni. Nato nel 1929 in una famiglia di immi-

grati indiani, nella piccola cittadina diSchweizer-Reneke, si è unito alla lottacontro l’apartheid a età di 17 anni.Ex deputato e consigliere del presidenteMandela durante il suo unico mandato allaguida del Sudafrica (1994-1999), Ka-

thrada aveva fatto parte della prima cer-chia di leader storici dell’African NationalCongress (Anc). Fu imprigionato conMandela dopo il processo di Rivonia del1964 – che attirò l’attenzione mondiale sulregime di segregazione razziale – e tra-scorse 26 anni e tre mesi in prigione, 18dei quali a Robben Island.

Addio Fratello Ahmed Kathrada, compagno di Mandela

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Kalima - Il ministro dell’Interno,Marco Minniti, ha presieduto loscorso febbraio al Viminale la riu-nione del Tavolo di confronto con al-cuni rappresentanti delle associazionie delle comunità islamiche in Italia. IlTavolo è stato istituito al fine di ap-profondire i temi connessi alla pre-senza islamica in Italia con particolareriferimento all’integrazione, all’eser-cizio dei diritti civili, ivi compresiquelli connessi alla libertà religiosa,alla convivenza sicura e pacificanell’ambito della nostra società, nelrispetto dei principi della Costituzionee delle leggi della Repubblica.Nel corso dei lavori i partecipanti, nelringraziare il ministro Minniti per lasolerte convocazione del Tavolo el’attenzione verso le comunità musul-mane, hanno posto l’accento sullacentralità del dialogo evidenziandol’impegno continuo e comune dellecomunità e associazioni per la coe-sione sociale e la coesistenza pacificadelle culture ai fini del rafforzamentodel rispetto dei valori comuni.In tale prospettiva, è stata rappresentata

l’urgenza di misure volte ad avviare con-cretamente processi di integrazione checoinvolgano soprattutto i giovani immi-grati di seconda generazione. Sono stateaffrontate le questioni connesse alla for-mazione degli imam, al riconoscimento

dei luoghi di culto, alla condizione deigiovani e delle donne musulmane. Inoltre, è stata evidenziata l’impor-tanza del riconoscimento giuridicodelle associazioni in ente di culto.Al riguardo, il ministro Minniti, ha po-sto l’accento sull’importanza del pro-cesso d’integrazione e di inclusionesociale, sia per favorire la crescita del

paese sia per la sicurezza della collet-tività. Il ministro ha auspicato, inoltre,che, partendo dell’esperienze positiveavviate in alcune regioni, le comunitàmusulmane italiane possano pervenirein tempi rapidi a un accordo nazionale.

Tra gli impegni presi da parte delle co-munità islamiche: 1) la pubblicazione dinomi e recapiti degli imam;2) la tradu-zione in italiano del sermone del venerdì(del resto già realtà in molte moschee,dal momento che i musulmani non sonotutti arabofoni);3) trasparenza dei finan-ziamenti per la costruzione delle mo-schee. Inoltre, 4) i luoghi di culto si ren-

dono accessibili anche a visitatori nonmusulmani, per combattere sospetti cheavvelenano le relazioni umane.Tra gli impegni presi dal Viminale: 1)estensione dei “tavoli interreligiosi” al-l’interno dei consigli territoriali perl’immigrazione delle Prefetture al finedi sostenere e promuovere il contributodel patrimonio spirituale, culturale e so-ciale che le comunità musulmane of-frono all’Italia, 2) incontri con giovanimusulmani di seconda generazione. In-fine 3) verrà chiesto ai Comuni italiani,riuniti nell’Anci, di affrontare il pro-blema di sedi e aree adeguate per le mo-schee, un punto sul quale anche nel pas-sato sono emerse svariate polemiche.Gli accordi raggiunti risultano positivima anche indicativi del ritardo nelquale l’Italia multietnica e multireli-giosa si trova. L’Islam italiano, pernon essere solo un “problema” ma di-ventare una “risorsa”, deve trovareuna propria forma: la prima modalitàè sicuramente il riconoscimento giu-ridico a un’entità italiana che, grazieallo Stato, deve trovare il modo di col-mare l’evidente vuoto.

Ministro Minniti: riunione con l’Islam italiano

Kalima - Nell’ambito della pro-grammazione annuale e delle rela-zioni internazionali, il direttore dellalega Musulmana mondiale Italia ildottor Abdul Aziz Sarhan, ha incon-trato l’ambasciatore della Repub-blica federale di Somalia S.E. Mr.NurHassan Hussein.Nel corso dell’incontro, che si èsvolto in un clima cordiale, l’amba-sciatore si è soffermato a parlaredella propria esperienza in Italia edella crescita della comunità somalanel nostro Paese. La comunità so-mala è così numerosa che si parla di“diaspora somala” in Italia.

Kalima pag. 4Notizie della comunità

Kalima - Nell’ambito dell’iniziativa“Fedi e finanza”ideata da Banca Eticacon l’obiettivo di riunire i rappresentantidelle diversi fedi insieme a esponentidella finanza e attori sociali interessatiad affrontare le problematiche della glo-balizzazione, è stata organizzata la con-ferenza intitolata “Debito ed interessenell’Islam e nel Cristianesimo, unosguardo nelle scritture e nella prassibancaria”. La conferenza, che si è svoltanella sede scola-stica della MoscheaAl Huda, è stata or-ganizzata dall’As-sociazione Cultu-rale Islamica in Ita-lia - Moschea Al

Huda di Roma edalla Chiesa

Evangelica Battista di Alessandrino,in collaborazione con Banca Etica e laRivista Confronti, con il patrocinio delMunicipio V di Roma. I relatori hanno trattato i temi del capi-talismo feroce che continua a produrrepovertà in tutto il mondo accumulandole ricchezze nelle mani di poche personeo enti mondiali. La soluzione propostadalla conferenza è quella di coinvolgerele fedi e farle riflettere insieme per in-dividuare soluzioni più sociali piùumane anche per le classi povere. Mo-deratore è stato Mostafa El Ayoubi, di

Confronti. Ha aperto i lavori il Pastore Herbert An-ders che ha analizzato l’argomento del“debito” dal punto di vista cristiano-evangelista a partire dalla Bibbia. È in-tervenuto, il dottor Ben Mohamed Mo-hamed, imam della Moschea Al Hudaproponendo la visione islamica a partiredi una serie di versetti del Nobile Co-rano, dando un quadro generale della fi-nanza islamica e specificando l’argo-

mento del debito,dell’usura e dellazakat come stru-mento efficace dellaridistribuzione dellerisorse nella società.L’intervento delladottoressa NicolettaDentico, rappresen-

tante di Banca Etica, ha illustrato l’espe-rienza della Banca Etica come ente fi-nanziario sensibile alle esigenze sociali:l’esempio di una nuova banca che dàopportunità anche alle fasce più debolidi accedere al credito.Il dottor Riccardo Milano, fondatore diBanca Etica, ha proposto un progettoper la diffusione dell’etica nell’ambitofinanziario. Il dottor Ismail Awad,esperto e consulente finanziario, ha ri-cordato le crisi finanziarie mondiali,come si sono sviluppate e quindi l’im-portanza di azzerare il tasso d’interesse.

ETICA

Fede e FinanzaINCONTRI DIPLOMATICI

Un incontro tra S.E. l’ambasciatore del custode delle due SacreMoschee presidente del centro culturale islamico d’Italia RayedKrimly e il direttore Abdul Aziz Sarhan della Lega MusulmanaMondiale - Italia. “Una collaborazione perpetua e proficua”

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Kalima - La comunità musulmana adUmbertide, in provincia di Perugia,conta circa 1500 persone: il 10% dellapopolazione. Presente sul territorio daben 22 anni, la comunità è compostaper la maggior parte da marocchini al-gerini, tunisini, albanesi e personeprovenienti dall’Africa sub saharianae oggi anche da italiani. Diverse pro-venienze, diverse lingue unite dallafede in Allah.Lo scorso febbraio il direttore dellaLega musulmana Mondiale Italia ildottor Abdul Aziz Sarhan insieme alsegretario Nizar Ramadan hanno fattovisita alla comunità di Umbetide. “Ho

visto lo spirito di partecipazione che

caratterizza le grandi comunità in

questa piccola realtà, abbiamo ac-

colto il loro invito a riflettere insieme

sulle possibilità di crescita e di inte-

grazione che la Lega Musulmana

mondiale ha come missione” ha di-chiarato Sarhan.

Dopo la preghiera del venerdì si èsvolta la visita a un cantiere dove sista costruendo una moschea di oltremille metri quadrati, con tanto di mi-nareto per scandire le ore di pre-ghiera, sale per la preghiera, per le fe-ste e per l’insegnamento. La comu-nità ha organizzato un pranzo inonore degli ospiti alla presenza del-l’Imam ChafiqElOquayly, di originemarocchina, presidente del Centroculturale islamico di Umbertide epresidente della Federazione Regio-nale Islamica dell’Umbria.

Kalima - Il presidente dell’asso-ciazione ItaliArabi dott. Hassan Sa-bri insieme al Vice presidente Saa-deddine Khalife si sono recati in vi-sita ufficiale presso la legamusulmana mondiale Italia dovehanno incontrato il direttore dellaLega Abdul Aziz Sarhan ed il se-gretario Nizar Ramadan. HassanSabri ha presentato l’associazionee i suoi obbiettivi “mission” e hadiscusso con il rappresentante dellaLega la possibilità di svolgere atti-vità sociali congiunte nel contestoetico.L’associazione ItaliArabi e statapresentata ufficialmente lo scorsonovembre nel corso di una cerimo-nia presso il Parlamento Italianoalla presenza di personalità diplo-matiche arabe e rappresentanti

della società civile ed accademica.L'Associazione, formata da uominie donne italiani di origine araba, ha

un obiettivo ambizioso: realizzareprogrammi e progetti interculturalitra il mondo arabo e la società ita-liana e creare un terreno fertile perun’integrazione sociale corretta e

consapevole. Il motto è “spazio aigiovani della seconda e terza gene-razione nati in Italia”. Nello statuto

dell’associazione si confermano laconvinta e naturale tendenza allapace, la volontà di comprensione erispetto reciproco tra i popoli e laferma condanna di tutte le forme di

terrorismo, violenza e negazionedei diritti umani sanciti dalla Costi-tuzione Italiana e dalle convenzioniinternazionali.Sul campo l’associazione, perbocca del suo presidente, il dottorHassan Sabri, promette di muo-versi per cercare e individuare tuttele opportunità presenti in Italia enel mondo arabo per il migliora-mento delle condizioni di vita so-ciale, culturale, economica e poli-tica per le popolazioni dei diversiPaesi, soprattutto in un momento dicambiamenti geopolitici radicali edi guerre civili. Il tutto collabo-rando con istituzioni pubbliche eprivate, sollecitandole a offrire illoro contributo per un mondo mi-gliore disposto ad accogliere le fu-ture generazioni.

Kalima - Un gruppo di 25 docentidell’università di Bihaću della Bo-snia ed Erzegovina, insieme al exmufti della Regione, hanno fatto unavisita alla grande moschea di Roma,in un tour romano, che ha visto varietappe tra cui, la basilica S.pietro e ilcentro storico di Roma. Il centro cul-turale islamico d’italia, che sorge su30.000 m² di terreno e che nei giornidi festività può ospitare fino a 12.000fedeli, e' stato visitato dal rettore dott.Foad Sidic, insieme ai suoi colleghidocenti dell'università di Bihaću. Adincontrali il segretario della LegaMusulmana Mondiale Italia – NizarRamadan. Osservando l’architetturache richiama il fascino dell'oriente, ilcomplesso testimonia il dialogo tra

religioni e culture differenti nellacittà eterna. Nella struttura, forte-mente integrata nel verde circostante- da cui emerge, ma senza attriti -colpiscono il mix tra pensiero mo-derno della struttura e linee curve on-nipresenti: la grande sala di pre-ghiera, richiama indubbiamente unaun'oasi di pace, l'utilizzo particolaredella luce per creare un clima di pre-ghiera e riflessione.La facoltà degli studi educativi isla-mici dell’università di Bihaću e' statacostituita nel 1995, sorge su 5.000mq è stata intitolata al nome del reSalman.L’incontro fraterno è stato un’occa-sione di arricchimento spirituale, an-che uno scambio di doni e ricordi.

Nasce l’associazione italiarabiSpazio ai giovani della seconda e terza generazione nati in Italia

Docenti bosniaci in visita alla moschea di Roma visita alla comunità musulmana di Umbertide

Kalima - Un gruppo di quindici archi-tetti e ingegneri algerini ha fatto visitaalla grande moschea di Roma, ad ac-coglierli il direttore della Lega Musul-mana Mondiale Italia, dottor AbdulAziz Sarhan insieme al segretario Ni-zar Ramadan e il traduttore dott. AbdulAziz Shadi. L’incontro è stato un’oc-casione di arricchimento storico maanche un scambio di doni e ricordi.

In breve

KalimaNotizie della comunitàpag. 5

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Kalima pag. 6

Bin Abdul Aziz Al-Saud ha vi-sitato la Malesia su invito delSultano Mohammad V. Al ter-

mine dei colloqui i due paesi hannoannunciato l’istituzione in Malesia diun centro globale per la pace. Intito-lato “centro Re Salman per la pace

mondiale”,sarà aperto entro tre mesiin collaborazione tra il Centro per laconflitto-Intellettuale delMinisterodella Difesadell’Arabia Saudita eilCentro per la Sicurezza e la Difesa delMinistero della Difesa della Malesia,la LegaMusulmana Mondiale (Mwl)

e l’Università della Scienza Islamicadella Malesia. Miglioreranno le relazioni commer-ciali e la cooperazione scientifica, tec-nologica ed educativa tra i due paesi.“I giovani sono il faro della speranza

e il futuro della comunità musulmana

mondiale e le università hanno una

grande responsabilità nel prepararli

per i difficili compiti futuri”, ha dettore Salman nel suo discorso di accetta-zione della Laurea Honoris Causa diDottorato di Filosofia in Scienze Po-litiche e del Riconoscimento per gliEccezionali Risultati nella Carrieraconferiti dall’Università Internazio-nale Islamica della Malesia (IIUM).Un altro protocollo d’intesa nell’am-bito del lavoro e delle risorse umaneprevede di intensificare i programmidi formazione e scambio di esperienzenel campo della sicurezza sul lavoroe della salute.I colloqui tra i due sovrani sono statifruttuosi e hanno toccato le questioniregionali e internazionali di comuneinteresse concordando sulla necessitàdi intensificare gli sforzi di tutto ilmondo islamico per affrontare l’estre-mismo, senza tuttavia collegarlo anessuna razza, colore o religione. Sulla situazione in Siria, i due paesihanno sottolineato la necessità di tro-vare una soluzione basata sulla Di-chiarazione di Ginevra 1 e sulla Riso-luzione 2254 del Consiglio di Sicu-rezza delle Nazioni Unite fornendoallo stesso tempo aiuti umanitari esoccorso ai profughi siriani.Le due parti hanno convenuto sull’im-portanza di mantenere l’unità, l’indi-pendenza e la sovranità dello Yemenlavorando per una soluzione politicaalla crisi del paese in base all’Inizia-tiva dei Paesi del Golfo,ai risultati deldialogo nazionale e alla Risoluzione2216 del Consiglio di Sicurezza delleNazioni Unite.Il re saudita Salman Bin Abdel Azizha ribadito la necessità di diffondereuna maggior conoscenza della dot-trina islamica che invita alla tolle-ranza, alla moderazione e alla lottacontro l’estremismo e il terrorismosotto ogni forma. Durante una riu-nione a Kuala Lumpur con i mufti

delle province della Malesia e con lealte personalità islamiche locali, ilmonarca saudita ha discusso dellesfide che attendono il mondo isla-mico: “il regno saudita è impegnato

nell’offrire ogni opera all’Islam per

mettere in contatto tra loro tutti i mu-

sulmani del mondo” ricordando il suoimpegno a sostegno dell’Islam mode-rato. Da parte sua, il muftì della fede-razione malese, Alkifil Bin Moham-med Bakri, ha ringraziato il re sauditaper i suoi “sforzi per servire l’Islam, i

musulmani e le due sacre Moschee“.Seconda tappa in Indonesia

“Per noi si tratta di una visita storica”ha dichiarato il primo segretario delgoverno PramonoAnung al quoti-diano “Jakarta Post”. I media indone-siani hanno parlato di un paese che stacercando di rafforzare i suoi legamicon Riyad: le autorità di Jakarta daquesta visita si attendono in partico-lare investimenti nell’economia lo-cale. La società statale indonesianaPertamina e la saudita Aramco stannolavorando insieme per migliorare ilpiù grande complesso di raffinazionedell’Indonesia.Jakarta e Riad hannosiglato un accordo da sei miliardi didollari per lo sviluppo di una raffine-ria di petrolio indonesiana.La visita di Salman riveste un signifi-cato profondamente simbolico. Ilpaese vanta la più grande popolazionemusulmana del mondo, ma l’ultimavisita di un sovrano saudita risaliva a46 anni fa con il viaggio dell’allora re

Faisal. Tra gli obiettivi del viaggio delre ci sarebbe anche la volontà di dareavvio a una maggiore cooperazionemilitare con Malesia e Indonesia perrafforzare l’alleanza lanciata nel di-cembre 2015 e formata da 34 paesicon lo scopo di combattere il terrori-smo.L’Arabia Saudita e l’Indonesia hannofirmato 11 accordi di cooperazionedal commercio al trasporto aereo. Gliaccordi includono un impegno sauditadi quattro miliardi di dollari per lo svi-luppo economico e la lotta alla crimi-nalità transnazionale. Cinque accordiriguardano il turismo: verrà istituitauna società indonesiana per il turismodenominato ‘halal’, cioè rispondenteai dettami dell’Islam.Il re saudita Salman Bin Abdel Azizha lanciato un appello dall’Indonesia

affinché “si prosciughino le fonti e lerisorse del terrorismo”. Nel discorsotenuto a Jakarta davanti ai membri delparlamento indonesiano, il monarcaha affermato: “dobbiamo rimanere

uniti per combattere l’estremismo, il

terrorismo e il problema dell’inge-

renza negli affari interni da parte di

alcuni paesi”. Incontro interreligioso

“Abbiamo condiviso aspirazioni e

speranze con il re saudita. Questo in-

contro è simbolico e molto impor-

tante”: lo ha detto all’agenzia‘Fides’l’arcivescovo di Jakarta, Ignatius Su-haryo, all’indomani dell’incontro in-terreligioso organizzato dal governocui hanno partecipato 28 leader reli-giosi indonesiani in rappresentanza dibuddismo, cattolicesimo, protestante-simo, Islam, confucianesimo.Il ge-suita p.Magnis Suseno ha dichiarato a‘Fides’: “in primis il re Salman, con ilsuo apprezzamento per le buone rela-zioni tra le religioni in Indonesia, hamostrato il suo sostegno al presidenteJokoWidodo e alle sue politiche non

settarie, improntate alla convivenzasociale e religiosa”. Ha aggiunto p.Suseno; “ha deluso chi si aspettavache la sua visita potesse dare unaspinta alle correnti più conservatricidell’Islam indonesiano che hanno

fatto rumore negli ultimi mesi”.All’incontro ha partecipato una dele-gazione della Lega Musulmana mon-diale (Muslim world league) al se-guito di re Salman. La nutrita delega-zione cattolica era composta da

Ignatius Suharyo, arcivescovo di Ja-karta; Antonius Subianto Bunjamin,vescovo di Bandung; Paskalis BrunoSyukur, vescovo di Bogor; il gesuitap. Magnis Suseno, rettore dell’univer-sità Driyakarya a Jakarta.Il presidente JokoWidodo, organizza-tore dell’incontro, ha dichiarato:“tutte le religioni desiderano proteg-gere i diritti umani e la felicità dei po-poli”. Il presidente ha informato il reche i leader religiosi rappresentano lapluralità dell’Indonesia: “l‘armonia èun punto di riferimento della societàindonesiana che vive l’unità nella di-

Rotta a “Abbiamo condivisoaspirazioni e speranzecon il re saudita.Questo incontroè simbolicoe molto importante”

arcivescovo di Jakarta

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Kalimapag. 7

versità. L’armonia e il rispetto reci-proco sono il contributo dell’Indone-sia alla pace nel mondo”.Il re è approdato anche sull’isola diBali, famosa meta turistica in Indone-sia, per una riposo di cinque giorni.

Ha incontrato il prete cattolico p.Evensius Dewantara Boli Daton, acapo della Commissione per gli affariecumenici e interreligiosi della dio-cesi di Denpasar, che ha salutato il rein arabo avendo studiato al Dar Com-

boni Institute al Cairo e al PontificioIstituto di Studi Arabi e Islamistica aRoma. Contattato da ‘Fides’, p. De-wantara Boli Daton ha detto: “re Sal-man mi sembra una persona saggia,perché ha fatto gesti di apertura e ac-coglienza, significativi nell’attuale si-tuazione dell’Indonesia, in cui alcuneforze tendono al settarismo”.Sultantato del Brunei

Il re Salman bin Abdulaziz al Saud eil sultano HassanalBolkiah del Bruneihanno tenuto ‘’colloqui costruttivi in-centrati sul rafforzamento delle rela-zioni bilaterali, in particolare nei set-

tori del commercio e degli investi-menti’’. Queste le parole di una di-chiarazione congiunta rilasciata al ter-mine della visita del re saudita il 6marzo scorso. “Questa visita impor-tante e storica riflette le relazioni fra-

terne, amichevoli e bilaterali che vin-colano i due paesi’’ ha sottolineato ladichiarazione, ripresa da giornale ‘alSharq al Awsat’, aggiungendo che‘’questa visita coincide con il trente-simo anniversario dell’instaurazione

delle relazioni diplomatiche tra il Bru-nei e il regno dell’Arabia Saudita”.Quarta tappa: Il Giappone

Il Giappone ha rappresentato la quartatappa del tour asiatico del capo distato saudita. Secondo l’emittente te-levisiva “al Arabiya”, la visita inGiappone riveste un’importanza di ri-lievo dal punto di vista economico: ilpaese è il più grande partner commer-ciale di Riyad. Il greggio saudita rap-presenta il 35 per cento di quello com-plessivamente importato dai giappo-nesi per un controvalore di 45,4miliardi di dollari l’anno, mentre le

esportazioni giapponesi verso il regnosaudita sono pari a 7,5 miliardi di dol-lari l’anno. In Giappone re Salman ha trascorsotre giorni: è il primo sovrano sauditaa visitare il paese dopo il viaggio di reFaisal nel 1971. A Tokyo ha incon-trato il primo ministro Shinzo Abe:durante il soggiorno le autorità deidue paesi hanno esplorato nuove pos-sibilità di cooperazione economicaneisettori delle infrastrutture energetichee della desalinizzazione dell’acqua,analizzando le opportunità rappresen-tate dal programma “Vision 2030”. Laprima visita ufficiale in Giapponeèstata condotta dal vice principe eredi-tario Mohammed bin Salman nelmese di settembre 2016. Riyadavrebbe accettato di investire fino 45miliardi di dollari in un nuovo fondodi tecnologia insieme alla giapponeseSoftbank.“Voglio far avanzare la nostra rela-zione con l’Arabia saudita, pietra an-golare della stabilità nel MedioOriente”, ha dichiarato Abe all‘iniziodell’incontro. Il portavoce del governonipponico, Yoshihide Suga, ha sottoli-neato l’importanza di questa “prima vi-sita in 46 anni di un monarca saudita”.Secondo quanto ha scritto l’agenzia distampa Kyodo, Riyad intende costi-tuire in Arabia Saudita “zone econo-miche speciali” con vantaggi fiscali eregolamentazioni alleggerite per atti-rare le aziende nipponiche.La casa automobilistica Toyota haespresso la volontà di avviare uno stu-dio di fattibilità per impiantare in Ara-bia Saudita la produzione di auto. Nel settore energetico, l’Arabia Sau-dita dovrebbe dare il via libera al pro-seguimento dei negoziati per la quota-zione della saudita Aramco, in corso diprivatizzazione, alla Borsa di Tokyo.Cina: L’8 marzo il re dell’ArabiaSaudita, Salman bin Abdulaziz AlSaud, si è recato in Cina su invito delpresidente cinese XiJinping.Secondo l’ambasciatore saudita inCina, Yahya Ben Abd al-Karim al-Zaid, gli scambi economici tra ArabiaSaudita e Cina hanno superato i 73miliardi di dollari nel 2013.Il viaggio di re Salman è di particolareimportanza per le dinamiche econo-

miche e politiche tra i due paesi. Al-cuni diplomatici cinesi citati dal“South China Morning Post”, sosten-gono che nei colloqui tra re Salman eil presidente XiJinping è stata ribaditala posizione cinese sulla Siria, favo-revole a una soluzione politica senzainterferenze esterne sul destino di AlAssad. Li ChengWen, ambasciatorecinese in Arabia Saudita, ha dichiaratoche le relazioni tra i due paesi sonopeculiari: nessuno stato arabo del

Golfo ha ottenuto un tale partenariatostrategico. Ha poi affermato che i duepaesi hanno potenzialità che li ren-dono complementari e che sono ne-cessarie capacità di lavoro e compe-tenze da entrambi i lati. “La Cina gio-cherà un ruolo positivo nelle riformedel Medio Oriente”, ha affermatoChengWen, facendo riferimento allavisita del ministro degli Esteri cinesea Riyad.La visita di Salman in Cina èla prima da quando è diventato re.Secondo quanto riportato dalle agen-zie, i sauditi hanno sollecitato unaconsulenza finanziaria da parte di isti-tuti di credito con forti legami con Pe-chino al fine di verificare l’eventualeinteresse cinese per l’offerta pubblicainiziale di Aramco. Lo scorso agosto2016, durante una visita del vice eredeal trono Mohammed Bin Salman,Arabia Saudita e Cina hanno firmato15 accordi che vanno dalla costru-zione di abitazioni nel Regno fino aprogetti di stoccaggio del petrolio.Sono molte le ragioni del tour asiaticodel re saudita, custode delle due sacreMoschee: non ultima dimostrare cheil sovrano gode ancora di buona sa-lute, nonostante le indiscrezioni. Que-sto viaggio, che fotografa una strate-gia coltivata negli anni, vuole oramandare un segnale forte. Riyad tornaa fare politica estera cercando di ag-giustare il tiro rispetto al passato.

Oriente

Re Salman halanciato un appellodall’Indonesia affinché“si prosciughinole fonti e le risorsedel terrorismo”

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Kalima pag. 8Muslim World League

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KalimaMuslim World Leaguepag. 9

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Kalima - Fātima al-Qura-shiyya al-Hāshimiyya, laquinta figlia del Messag-

gero di Allāh (pace e benedizioni diAllāh su di lui) e della Madre deicredenti Khadīja (che Allāh sia sod-disfatto di lei) fu soprannominataUmm al-Hasanain, la madre di Al-Hasan e Al-Husain, che Allāh siasoddisfatto di loro.Fātima nacque poco prima dell’ini-zio della Missione del Profeta, se-condo altre fonti, nel primo annodopo l’inizio della Missione.Fu una donna molto paziente, de-vota all’Islām, generosa, casta, fe-dele e grata ad Allāh, conosciutacon il soprannome di “Az-Zahrā’”,che significa “splendida, lumi-nosa”, perché il suo viso era tal-mente lucente che sembrava ri-splendesse. Si narra che quandoera ritta in preghiera il mihrāb ri-flettesse l’espressione luminosadel suo volto.Fātima fu anche chiamata “Al-Batūl”, in omaggio al suo asceti-smo: spendeva il proprio tempoadorando Allāh e recitando il SuoLibro. Ancora oggi viene ricor-data per la sua grande genero-sità: era solita donare tutto il suocibo ai bisognosi, spesso privan-dosene al punto da soffrire ellastessa la fame.Fu tra le migliori di tutte le donnedel mondo. Il Profeta la amò e laonorò durante tutta la sua vita. Unesempio di questo grande amorepaterno ci è stato tramandato nellaSunnah. Masrūq riportò che ‘Ā’isha(che Allāh sia soddisfatto di lei)disse: “Fātima arrivò camminandoalla maniera del Profeta, il qualedisse: “Benvenuta, O figlia mia.”Poi si sedette alla sua destra o allasua sinistra, poi le disse qualcosain privato e lei pianse. Io le dissi:“perché stai piangendo?” Alloraegli le disse qualcosa in privato e

lei sorrise. Io dissi: “non ho mai vi-sto niente di simile a ciò che ho vi-sto oggi, di gioia così vicina al do-lore.” Le chiesi cosa lui gli avessedetto e lei mi disse:“non vorrei svelare ilsegreto del Messag-gero di Allāh.”Quando il Profetamorì, glielo richiesi elei mi disse: “lui midisse: “Jibrīl era so-lito ripassare il Qu-r’ān con me una

volta all’anno, ma quest’anno l’haripassato con me due volte, ho ca-pito che il mio tempo stabilito (dellamorte) si sta avvicinando. Così iopiansi. E tu sarai la prima della miafamiglia a unirti a me.” Poi eglidisse: “non saresti compiaciuta diessere la leader delle donne delParadiso o delle donne dei cre-denti?” Così io sorrisi.” Per comprendere ancor di più ilrango di questa donna agli occhidel Profeta basta leggere ciò cheegli disse: “le migliori donne diquesto mondo sono quattro: laVergine Maryam; Āsiya, la mo-glie di Faraone; Khadīja, lamadre dei Credenti e Fātima lafiglia di Muhammad.”E nei Sahīhayn, è riportato che ilMessaggero di Allāh disse: “Chiun-

que sia gradito a Fātima, invero è

gradito ad Allāh, e chiunque provo-

chi la collera di Fātima, suscita la

collera di Allāh. Fātima è una parte

di me. Chiunque le sia gradito è

gradito a me, e chiunque susciti la

sua collera suscita la mia collera.”

Fātima contraccambiò l’amore disuo padre:gli fumolto somiglianteanche nell’aspetto e perfino nel

modo di parlare. Si narra che‘Ā’isha (che Allāh sia soddisfatto dilei) disse: “non ho mai visto nes-suno il cui discorso era più stretta-

mente simile a quellodel Messaggero diAllāh rispetto aFātima. Quando ellaentrava da lui, egli sialzava per salutarla,baciarla e acco-glierla, e lei avrebbefatto lo stesso perlui.”

Quando Muhammad morì, ella sene addolorò grandemente, piansee disse: “o padre mio, a Jibrīldiamo la notizia della tua morte, opadre mio, hai risposto alla chia-mata del tuo Signore, o padre mio,in Paradiso è la tua eterna dimora.”Tra le cose che dimostrano lemolte virtù di Fātima vi è ciò che èstato riportato nei Sahīhayn da‘Abd-Allāh b. Mas’ūd: il Profeta erasolito pregare alla Ka‘ba e ungiorno, quando non aveva ancoradieci anni, Fātima lo accompagnò.Egli si diresse nel sito chiamato al-Hijr, di fronte alla Ka‘ba e iniziò apregare. Fātima rimase accanto alui. Un gruppo di Quraish miscre-denti si radunò intorno a loro: traessi vi erano Abū Jahl b. Hishām,lo zio del Profeta, ‘Uqba b. AbīMu’ayt, Umayya b. Khalaf, e Shay-bah e ‘Utba figli di Rabi’ah. Questicominciarono a minacciarlo e il lorocapobanda Abū Jahl disse loro:“chi di voi prenderà le viscere diqualche animale sgozzato e le sca-glierà contro Muhammad?” ‘Uqbab. Abī Mu’ayt eseguì il vile ordine,gettando le viscere di un animalesulla testa del nobile Profeta, men-

tre egli si trovava in prosterna-zione. ‘Abdullāh b. Mas’ūd (cheAllāh sia soddisfatto di lui), uno deiSahāba, era lì presente, senzaperò avere il potere di intervenirefacendo o dicendo alcunché.Fātima invece pulì la testa del suonobile padre, rimanendo coraggio-samente in piedi davanti al gruppo,che non osò dirle nemmeno unaparola. Quando il Messaggero diAllāh finì di pregare disse: “o Si-gnore, Ti chiedo di punire i Qu-raish!”, ripetendo questa invoca-zione per tre volte. Poi continuò:“punisci ‘Utba, ‘Uqba, Abū Jahl eShaybah!” Si noti chequesti mal-vagi morirono in seguito nella bat-taglia di Badr e ogni lode appar-tiene ad Allāh. Fātima si sposò con ‘Alī b. AbīTālib (che Allāh sia soddisfatto dilui) dopo la battaglia di Badr. Sidice in “As-Sīrah Al-Halabiyya” che‘Alī aveva ventun anni quandosposò Fātima che in quel momentoaveva quindici anni. I suoi figli fu-rono Al-Hasan e Al-Husain e le suefiglie furono Umm Kulthūm, che fusposata da ‘Umar b. al-Khattāb eZaynab che fu sposata da ‘Abd-Allāh b. Ja‘far b. Abī Tālib.Fātima morì a Madīnah, sei mesidopo la morte del Profeta. Ella fu ilprimo membro della sua famiglia amorire dopo di lui. Per i musulmanie le musulmane di tutte le genera-zioni, Fātima è stata, è e resterà persempre un esempio ispiratore, tantoche moltitudini di donne hanno rice-vuto il suo nome, che è uno dei piùpopolari dell’intero pianeta. Ella fu un personaggio centralenella storia degli albori dell’Islām edè considerato un modello per tuttele donne musulmane e non solo.Ella è la nobile figlia del Profeta Mu-hammad ed è amata e riverita datutti i musulmani di ogni tempo. CheAllāh sia soddisfatto di lei!

Kalima pag. 10Etica e Religione

di Karima Angiolina Campanelli

Parlando di arte e di donne occi-dentali tornate all’Islàm, comenon ricordare Leda Rafanelli.

Nacque a Pistoia nel 1880, Leda è si-curamente una donna fuori daglischemi, e qualcuno la immagina anchefuori dagli schemi di un corretto per-corso islamico, ma fu una pionieradell’Islàm, e questo gli va riconosciuto.Viveva in un appartamento non tradi-zionale, con i divani bassi, il bracierecon l’incenso, le iscrizioni coranichealle pareti, i tappeti e le stuoie. Unadonna musulmana, la prima (di cuisiamo a conoscenza), solain un Italiapriva di comunità islamiche, senza mo-

schee dove condividere con fratelli esorelle la preghiera congregazionale.La prima donna e sorella Italiana ad ab-bracciare l’Islàm!La storia di questapioniera dell’Islàm mi colpì particolar-mente,forse perché anch’io come lei inEgitto ritrovai l’Islàm, dove con strug-gente emozione, vent’anni fa feci Sha-hada. Leda era una donna inusuale, losarebbe stata anche oggi, fu una scrit-trice del proletariato e fu calligrafa:Leda Rafanelli aveva appreso l’arabo,lo parlava e lo scriveva, fu la prima so-rella italiana di cui abbiamo memoriache con amore trascrisse hayat, Sure delsublime Qur’àn, e i Nomi Altissimi diAllah Jalla Jalaluhu. Forse solo i suoipiù intimi amici seppero quali incontri,

quali aspetti dell’Islàm, o quali letture,avessero suscitato in lei quel forte ri-chiamo . Possiamo solo affermare cheè potere di Allah Ta’àlà accompagnarela creatura umana alla conversione, an-che una creatura tanto estrema e ribellecome Leda Rafanelli. Quel che riportala storia è che Leda Rafanelli tornò inItalia dall’Egitto musulmana e anar-chica e tale restò per tutta la vita. Senzatitoli di studio, Leda si formò cultural-mente lavorando in una tipografia,dove, componendo a mano articoli epagine di libri, fece tesoro di un vastovocabolario: i classici, la storia, la sin-tassi, la geografia, l’astronomia, la filo-sofia e le scienze, lettera dopo lettera,dalle sue dita fluirono al cuore e alla

mente, ampliando i suoi orizzonti ani-mici e intellettuali .Un anarco-musul-mana, una combattente impegnata inambito politico e sociale,ma il suo con-cetto di anarchia, non era finalizzatoalla costruzione di una società utopica,ella voleva, come nella più nobile tra-dizione islamica " formare degli uominie non degli accoliti, sviluppare dellepersonalità e non imbalsamare dei feti-cisti ". Insegnò che "il più gran nemicodell'uomo vive nell'uomo stesso".Confermezza dichiarava: «I miei compagnisono atei, e padroni di esserlo. Io sonocredente! Non mi interessa che gli altrisiano religiosi, amo esserlo io!» Ledafu fedele all’Islàm fino alla fine dei suoigiorni terreni. E Allah ne sa di più!

Parlando di arte e di donne occidentali tornate all’Islàm

Fātima Az-Zahra

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KalimaCultura e dialogopag. 11

Dalle piccole comunità il dialogo continua...di Elisabetta Aicha MunirTerracina (Latina), questo febbraiopresso il comune , un altro passo sullavia della Comprensione, Condivisione;Movimento dei Focolari e ComunitàMusulmane locali hanno partecipatoalla presentazione del libro “L’ISLAM,SPIEGATO A CHI HA PAURA DEIMUSULMANI” di Michele Zanzuc-chi (presente l’autore). Il libro, si pro-pone come un richiamo alla Cono-scenza reciproca (Musulmani-Cri-stiani) per dissipare il velo deipregiudizi e preconcetti, creato da annidi storia raccontata dai “mass media”a volte in modo distorto e all’origine didivisioni e discordie. I tanti problemidel mondo (carestie, guerre, terrori-

smo…) sono figli della divisione, del-l’assenza di Dio nei nostri cuori.La strada della Conoscenza, avviata daChiara Lubich, fondatrice del Movi-mento dei Focolari ha coinvolto sem-pre più persone che hanno condiviso ilsuo messaggio, “Perché guardare alle

differenze delle varie religioni? Perché

non esaltare solo i punti di contatto e

condivisione?”

ISLAM e CRISTIANESIMO, le duepiù grandi religioni a livello mondiale,hanno il dovere di comprendersi vicen-devolmente.

Il DIALOGO nasce dal riconosci-mento della fede nel DIO UNICO; co-nosciamo l’altro, apriamo a lui e laLUCE della Fede pura e Fratellanza ciavvolgerà, cadranno i muri, le diffi-denze e cammineremo insieme.È quanto è successo alla sottoscritta,italiana musulmana, e ad una “focola-

rina”. Il dialogo è stato avviato ed hacoinvolto tante altre musulmane e cri-stiane. Tanti gli incontri , in occasionedi eventi lieti o luttuosi, in Chiesa o inMasjid (moschea).

Mariapoli, Latina; sulla strada del dia-

logo e della conoscenza; tante le espe-rienze condivise. A Terracina, lo scorso Ramadan, pre-sente Imam Turki, studioso dall’ArabiaSaudita, Imam Othman Sharif, fratelloNizar Ramadan, della Lega Musul-mana e membro della comunità ro-mana, abbiamo condiviso l’Iftar (inter-

ruzione del digiuno) con piatti Bangla-desi, Arabi, Italiani. E così a Fondi, lacomunità musulmana e Movimentodei Focolari si è unita sotto il vessillo

della “MISERICORDIA”; presentiImam Ibrahim Ali Hamed, del Cairo, aFondi per il Ramadan, fratello Dott. Y.D’amico, del C.A.I.L, Dott.ssa G. Bro-gna, responsabile nazionale del dialogointerreligioso.

Ancor prima, Terracina ha ospitato ilsapiente, Imam Khaled Fayyad, mem-bro dell’Unione internazionale degliStudiosi Musulmani. Tante le domanderivoltegli soprattutto da parte degliamici Cristiani. A Velletri (RM), in mo-schea , nel quadro di un corso di ag-giornamento per insegnanti non mu-sulmani, inaspettatamente un soffio dipace, fede pura, ha avvolto tutti noi du-rante la preghiera del maghreb (tra-monto). Ancora in provincia di Latina,le sorelle della comunità di Fondi,hanno aperto un tavolo di discussionesu “LA DONNA NELL’ISLAM”,

tema sollecitato, rivolto alle sole donnedi entrambe le religioni. La sorella

Radia Sejdini di Tivoli ha trattato

“La figura di Maria e la donna nel

Corano”; mentre, da Fondi la sorellaRomina ha parlato dell’Hijab (Il velo)e la sorella Elisabetta Aicha, ha solle-vato la discussione sul paradigma:“donna musulmana, donna velata,donna oppressa?”. Camminare In-sieme, Pensare Insieme, Operare In-sieme ;questi i nostri sentimenti ed ilnostro obbiettivo… Inshà_ Allah.

Lo scorso ottobre ho scopertol'orrore. Una mostra fotograficatestimonia le barbarie dei giorni

nostri: “Nome in codice: Caesar. Dete-nuti siriani vittime di tortura”, pro-mossa, tra gli altri, da Amnesty Interna-tional. Corpi martoriati che gridano giu-stizia. Un ex-ufficiale siriano, il cuinome in codice è Caesar, incaricato difotografare e documentare le morti e letorture subite daidetenuti delle car-ceri del regime,fatte tra il 2011 e il2013, fugge dal suopaese portandoquesta documenta-zione. Ho visto lastoria che si ripete,passano le epoche,le persone ma an-cora oggi nulla è cambiato. Quindi è ne-cessario dedicare tempo ad eventi cheaiutino a ricordare? Direi di si. Chi èsenza memoria è condannato a ripeterei suoi errori. E sono quegli errori che co-stringono le persone ad abbandonare illoro paese creando flussi migratori checaratterizzano sempre più la nostra so-cietà. Le scuole ne sono una testimo-nianza, luoghi multietnici e multicultu-rali. E sono proprio le scuole che il pro-duttore Franco Clavari, l'attore AndreaPaolotti, il regista Giuseppe Marini, il

drammaturgo Vincenzo Manna raccon-tano con il loro spettacolo teatrale “Laclasse”, per capire il punto di vista degliadolescenti su temi come l'integrazionee l'inclusione. Siamo nei giorni nostri,in Europa, in piena crisi economica, inuna città non specificata che confinacon il più grande campo profughi euro-peo, lo “Zoo”. C'è una scuola superiore,specchio della depressione della città.

Un giovane profes-sore di storia, Al-bert, viene chia-mato a tenere uncorso di recuperoad un gruppo di ra-gazzi problematici,sospesi per motividisciplinari. Albertriesce a conquistarlie propone di parte-

cipare ad un “bando europeo” con tema“I giovani e le vittime dell'Olocausto” ,mostra loro una cartellina con docu-menti e fotografie di morti e torturati dalregime da cui fuggono i rifugiati delloZoo. Sarà questo il tema difficile che af-fronteranno e che diventerà occasionedi crescita, riflessione, scontro e incon-tro per i ragazzi e per lo stesso Albert.

Dal 18 marzo al 9 aprile - Teatro Mar-coni, Roma - Per info e prenotazioni:+39 06 5943554

Teatro: integrazione e accoglienza()

a cura di Maria Scorza

Kalima - Una mostra d’arte in moschea: la col-lettiva “Art Hug – Abbraccio d’Arte”, allaquale partecipano artisti di ogni nazione, ègiunta quest’anno alla sua terza edizione. Or-ganizzata dall’Associazione Culturale “Artisti-caMente” presso il Centro Culturale Islamicod’Italia, in collaborazione con l’Ambasciata delMarocco, la collettiva è una grande finestra sulmondo per guardare oltre i pregiudizi e am-pliare i propri orizzonti. Critici e artisti di famainternazionale hanno avuto la possibilità di con-frontarsi tra loro valutando le opere. Tre i vin-

citori. Il primo assoluto andrà in Marocco peruna personale nella galleria d’Arte di proprietàdi l’Ambasciatore Paolo Ducci. Tra le persona-lità presenti all’inaugurazione della mostrac’erano numerosi diplomatici di Paesi arabi, ildirettore e il segretario della Lega MusulmanaMondiale Italia.“Approfondendo il tema dello scambio gli ar-tisti che hanno aderito, - spiega Carmine Peritopresidente dell’associazione Culturale “Artisti-caMente” - possono scoprire analogie e diffe-renze fra le loro culture, utili per l’arricchi-mento del proprio bagaglio culturale e per unpercorso di integrazione che mette finalmenteal centro dell’interesse l’arte e il sentire emo-tivo, al di là di differenze etniche o religiose”.

Grande Moschea di Roma “Art Hug - Abbraccio d’Arte”

di Omar Camiletti

Questa dimensione del bello non si limitaa fattori meramente estetici.. poiché talitratti caratterizzanti la predisposizionedei musulmani/e a sentire questa intensa"bellezza" si declinano in varie modalitàquali la generosità verso l"ospite, nellaesaltazione del decoro della convivialità,nella premura con cui si accoglie l'espe-rienza altrui.Un esempio di tutto ciò è dato dalla mo-stra internazionale e plurireligiosa " lospirituale nell'arte" che si è tenuta dal26 febbraio al 4 marzo 2017 presso ilvasto spazio museale della Grande Mo-schea di Roma, nell'ambito del progettoormai a cadenza annuale della "setti-mana della armonia fra le fedi" - patro-cinata dalle Nazioni Unite. In un pe-riodo contrassegnato dalla paura peruno scontro fra civiltà. I musulmani ele musulmane della comunità Romanaaprono un varco incredibile alla grandemoschea insieme a ebrei, buddisti in-duisti, cristiani in cui è possibile vederele molteplici espressioni della interiorericerca di ciascuna sensibilita.Hanno partecipato Mariangela Falà del-l’unione buddista italiana, Anna Cohen ePaola Gabrieli della comunità ebraica Ro-mana, Riccardo Plati della Socca gakkai,Nizar Ramadan della Lega MusulmanaMondiale Italia, Gheorge Zavate e stefa-nia Plini della Comunità Indu.

“Allah è belloe ama la Bellezza”

Page 12: La CiviLtà isLamiCa Rotta a Oriente - themwl.orgpag. 3 Primo piano Ka i a Kalima - Lo scorso febbraio Papa France - sco ha invitato a pregare per la comunità Rohingya, "cacciati

di Marisa Iannucci

È uscito a febbraio 2017 il volume delsociologo Giancarlo Dall'Ara Uomini

fra noi. Emigrazione e accoglienza

nei racconti di cittadini musulmani,

Pozzi Editore, nella collana DialoghiMediterranei. Si tratta di una ricercadi tipo sociologico promossa dal La-boratorio Insan, dell’associazioneLIFe di Ravenna, che ha avuto comeoggetto un gruppo di uomini di reli-gione musulmana e di origine stra-niera, di cui molti cittadini italiani econ una lunga permanenza in Italia.Esso è il proseguimento di una primaricerca condotta nel 2013 da Dall’Arasu un gruppo di donne musulmane,volontarie dell’associazione LIFE ilcui rapporto finale è stato pubblicatonel volume “Fisabilillah, Donne incammino”. Uomini tra noi presenta

storie di vita in Italia, attraverso nu-merose interviste accompagnate dauna lucida e puntuale analisi che af-fronta i nodi dell’espe-rienza migratoria: il la-voro, la famiglia el’educazione dei figli,l’integrazione sociale eculturale delle personein un ambiente diversoda quello d’origine contutte le difficoltà chequesto comporta, an-che quando la migra-zione è una scelta, enon sempre è così.Il saggio offre un ap-proccio scientifico e concreto, finaliz-zato al riconoscimento dell’altro –inquesto caso il musulmano- che vive“tra noi” e con noi , con la consape-

volezza che ciascuno di noi ha un per-corso personale e una storia dallaquale possiamo capire molto della no-

stra società attuale.Il libro verrà presentatoil 31 marzo a Ravennanell’ambito della Setti-mana nazionale controil razzismo e la xenofo-bia, e ad esso sarà dedi-cato un seminario distudi il 6 maggio a Ra-venna, promosso daLIFE ONLUS, in colla-borazione con il Co-mune di Ravenna e l’as-sessorato all’immigra-

zione, il Centro Migranti e la Casadelle culture, dal titolo: “ Uomini tranoi. Immigrazione e accoglienza aRavenna.”

La collana Dialoghi Mediterranei,curata da Marisa Iannucci, pressola casa editrice Pozzi, nasce dal la-boratorio Insān, uno spazio relazio-nale, di pensiero e ricerca fondatonel 2009 a Ravenna all’interno del-l’associazione Life Onlus per ap-profondire temi che riguardano ilmondo Mediterraneo con le sueculture e i suoi intrecci antropolo-gici, religiosi e civili. Islam e Oc-cidente, dialogo interculturale e in-terreligioso, questioni di genere esocietà contemporanee sono i temiprincipali della ricerca di Insān, dicui Life si fa promotrice. La col-lana vuole essere uno strumento didiffusione per una cultura dell’in-tegrazione e dell’inclusione, dellacoesione sociale e della tutela deidiritti e della dignità delle persone.

Kalima - Un documentario per rac-contare la vita e le inquietudini deigiovani delle tre grandi fedi monotei-ste: ebraismo, cristianesimo e islam.Il docufilm di Gualtiero Peirce, pre-sentato a marzo presso la Filmotecavaticana, è un lungo viaggio nelle an-sie e nelle aspirazioni dei giovani diconfessioni diverse, ciascuno alleprese con i problemi quotidiani chescaturiscono dalla propria apparte-nenza religiosa. Il ragazzo ebreo che

ha paura ad andare in giro con la kip-pah nella sua città, la ragazza musul-mana stufa dei commenti sul suo hi-jab (il velo islamico) e la ragazza cat-tolica che ricorda la sofferenza di unacoetanea turca per il suo paese. Ilproblema per tutti è l’accoglienzache ciascun credo ha presso gli ap-partenenti delle altre fedi. Il docu-mentario è il prosieguo di un pro-getto avviato nel 2007, “Primogiorno di Dio”, andato in onda su Rai

Tre, dedicato ai medesimi ragazziquando avevano dai 5 agli 8 anni ederano alle prese con lo studio dei ru-dimenti delle tre fedi. Oggi gli stessiragazzi, ormai adolescenti, alla fine,desiderano tutti la stessa cosa: realiz-zarsi ed essere felici.«Se il futuro è fatto da gente comeloro, forse ce la possiamo pure fa...!»,ha detto Peirce con accento romane-sco al quotidiano “La Stampa”.

Racconti di immigrazione e accoglienza

EditoreNizar RamadanDirettore ResponsabileAlessandro CardulliSupervisore GeneraleAbdul Aziz Sarhan

Si ringraziano tutti coloro che hanno scrittoe collaborato a realizzare questo numero:Ahmad Giampiero VincenzoTito Lucrezio RizzoOmar CamillettiAlfredo MaioleseRahma MistrettaMaria ScorzaAlberto RizzerioMaurizio FoschiMohammed Youssef SalemElisabetta Aisha MunirPatrizia GrandiAdel Al HarbiNour Lucia InguaggiatoEva AlibertoGeorge RashedKarima Angelina CampanelliAbdelaziz ShadiPierangelo AbdsSalem PierobonManal EitMarisa Iannucci

Autorizzazione Tribunale di Roma n. 250

Via della Moschea 85 - Roma

Kalima pag. 12L’ultima

“Almeno credo”Il film che racconta i giovani delle tre fedi monoteiste

Basilica della Natività a BetlemmeKalima - È una delle chiese cristianepiù antiche. Forse è la più celebre. LaBasilica della Natività a Betlemme,dove la tradizione vuole che sia natoGesù, un profeta nell’Islam, stavacrollando a pezzi: secoli di infiltra-zioni, fuliggine e incenso avevanodanneggiato i preziosi mosaici e lastruttura della Basilica che non venivarestaurata da almeno 150 anni.I lavori di restauro cominciati qualcheanno fa stanno rivelando nuovi splen-didi mosaici, ma non hanno avuto vitafacile. Le tre confessioni cristiane checustodiscono la chiesa, la greca orto-dossa, l’armena e l’ordine france-scano, si sono messe d’accordo, con-vinte dal presidente dell’Autorità Na-zionale Palestinese (Anp), AbuMazen, che si è assunto l’onere del re-stauro. Ma i fondi per proseguire i la-

vori non sono arrivati subito.Patrimonio dell’umanità per l’Une-sco, la Basilica oggi viene restauratacon i fondi dei Paesi musulmani.L'Ungheria, ha stanziato 100 milaeuro. L’Anp si è rivolta all’Europae ai Paesi occidentali per racco-gliere i fondi necessari,purtroppo, non ha ricevutorisposte immediate.Sono stati i Paesi arabimusulmani a parteci-pare con il loro contri-buto decisivo, primo fratutti il Regno dell’ArabiaSaudita che ha contribuito alrestauro con donazioni private.L’Anp ci ha messo un milionedi dollari. Il resto un po’ dal reAbdallah di Giordania, dal prin-cipe del Qatar, dal principato di

Abu Dhabi e dal sultanato dell’Oman.La comunità cristiana di Betlemme at-tende che i lavori finiscano e che laBasilica torni al suo antico splendore.

Da Anas, Allâh sia soddisfatto di lui, che disse:«Ho udito l’Inviato di Allâh, la Grazia e laPace divine siano su di lui, che diceva: “Allâh, a Lui la Lode, ha detto: ‘O figlio diAdamo, finché tu Mi invochi e Mi supplichi,ti perdonerò per ciò che proviene da te e nonne terrò conto. O figlio di Adamo, se i tuoi pec-cati raggiungessero le nuvole del cielo poi Michiedessi di perdonarti, ti perdonerei. O figliodi Adamo, se tu venissi da Me con dei peccatidella grandezza della Terra poi Mi incontrassisenza associarMi nulla, verrei da te con un per-dono altrettanto grande”».