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La circolare del Ministero del Lavoro n.15/11 sui MOG Taranto, facoltà di Giurisprudenza Convento San Francesco 18 novembre 2011 avv. Nunzio Leone

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Un caloroso benvenuto a tutti voi

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Art.2 Definizioni (Testo Unico DLGS.81/09)

dd) «modello di organizzazione e di gestione

• modello organizzativo e gestionale per la definizione e l’attuazione di una politica aziendale per la salute e sicurezza, ai sensi ai sensi dell’art. 6, co.1, lett. a), del d. lgs. 8 giugno 2001, dell’art. 6, co.1, lett. a), del d. lgs. 8 giugno 2001,

n. 231n. 231, idoneo a prevenire i reati di cui agli artt. 589 e 590, co. 3, del codice penale, commessi con violazione delle norme antinfortunistiche e sulla tutela della salute sul lavoro;

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D.lgs.231/01 Art. 6 Soggetti in posizione apicale apicale e modelli di organizzazione dell'ente

• 1. Se il reato e' stato commesso dalle persone indicate nell'art.5, co.1, lett. a), l'ente l'ente non risponde se prova che:non risponde se prova che:

•a) l'organo dirigente ha adottato ed efficacemente attuato,

• prima della commissione del fatto,prima della commissione del fatto,

• modelli di organizzazione e di gestione

• idonei a prevenire reati della specie di quello verificatosi;

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Art.6 del TUS “Commissione consultiva permanente per la salute e sicurezza sul

lavoro”

8. Ha il compito di:

m)indicare modelli di organizzazione e di

gestione aziendale ai fini di cui all’art.30

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TUS Art. 30 Modelli di organizzazione e di gestione

• 1. Il modello di organizzazione e di gestione idoneoidoneo

• ad avere efficacia esimenteefficacia esimente della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica di cui al d. lgs. 8 giugno 2001, n. 231,

• deve essere adottato ed efficacemente attuato• assicurando un sistema aziendale per

l’adempimento di tutti gli obblighi giuridici relativi:

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Art. 30 Modelli di organizzazione e di gestione

• 5. In sede di prima applicazione, • i modelli di organizzazione aziendale definiti

conformemente alle

• Linee guida UNI-INAIL per un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro (SGSL) del 28 settembre 2001

• o al British Standard OHSAS 18001:2007

• si presumono conformi ai requisiti di cui ai

commi precedenti per le parti corrispondenti.Agli stessi fini ulteriori modelli di organizzazione e gestione aziendale possono

essere indicati dalla Commissione di cui all’articolo 6.

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LE PRESUNZIONI

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PRESUNZIONI

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L’art.30, co.5 del TUS

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È necessario aggiungere che tale presunzione vale

soltanto

Per le parti corrispondentiPer le parti corrispondentiA condizioni che il modello siaA condizioni che il modello sia

Non soltanto adottato, Non soltanto adottato, ma anchema anche

Efficacemente attuatoEfficacemente attuato

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Domanda inquietante:

• Quali sono le parti corrispondenti? • E quali sono le parti non

corrispondenti?• La risposta viene fornita dal Comitato 4

della• Commissione Consultiva permanente

di cui all’art.6

Ecco la genesi della circolare n.15 del Ministero, che vede la luce

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La circolare MOG

ED ECCO LA CIRCOLARE

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La circolare n.15/11• Oggetto:Modello di organizzazione

e gestione ex art.30 del dlgs.81/08• Chiarimenti sul sistema di controllo

(co. 4 dell’art.30 del dlgs.81/08) • ed indicazioni per l’adozione del sistema disciplinare

(co. 3 dell’art.30 del dlgs.81/08) per le aziende • che hanno adottato un modello organizzativo e di

gestione definito conformemente • alle Linee Guida UNI – INAIL (edizione 2001)• o alle BS OHSAS 18001:2007

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La circolare n.15/11

• Oggetto:Modello di organizzazione e gestione ex art.30 del dlgs.81/08

• con Tabella di correlazione art.30 del dlgs.81/08 - Linee Guida UNI – INAIL (edizione 2001) - BS OHSAS 18001:2007

• per l’identificazione delle parti corrispondenti di cui al co.5 dell’art.30.

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Circolare MOG INTRODUZIONE

• a) accertare,

• in un processo di autovalutazione,

• la conformità del proprio Modello ai requisiti di cui all'art. 30 del d.lgs. 81/08,

• e successive modificazioni e integrazioni,• per le parti corrispondenti;

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INTRODUZIONE

• b) apportare eventuali integrazioni organizzative e/o gestionali e/o documentali,

• necessarie allo scopo di rendere il proprio modello di organizzazione e di gestione conforme ai requisiti di cui all'articolo 30 del d.lgs. 81/08,

• con particolare riferimento al sistema di controllo (comma 4 dell'articolo 30 del  d.lgs. 81/08)

• ed al sistema disciplinare (comma 3 dell'articolo 30 del d.lgs. 81/08 ).

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Art. 30 Modelli di organizzazione e di gestione

• Comma 4 Il modello organizzativo deve altresì prevedere un idoneo sistema di controllo sull’attuazione del medesimo modello e sul mantenimento nel tempo delle condizioni di idoneità delle misure adottate.

• Il riesame e l’eventuale modifica del modello organizzativo devono essere adottati, quando siano scoperte violazioni significative delle norme relative alla prevenzione degli infortuni e all’igiene sul lavoro,

• ovvero in occasione di mutamenti nell’organizzazione e nell’attività in relazione al progresso scientifico e tecnologico.

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Art. 30 Modelli di organizzazione e di gestione

• Comma 3. Il modello organizzativo deve in ogni caso prevedere,

• per quanto richiesto dalla natura e dimensioni dell’organizzazione e dal tipo di attività svolta,

• un’articolazione di funzioni che assicuri le competenze tecniche e i poteri necessari

• per la verifica, valutazione, gestione e controllo del rischio,

•nonché un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel modello.

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INTRODUZIONE CIRCOLARE MINLAV

• Dalla “ Tabella di Correlazione art. 30  d.lgs. 81/08  -Linee Guida UNI INAIL - BS OHSAS 18001:2007" allegata emerge che l'unica parte non corrispondente tra le  Linee Guida UNI INAIL, le BS OHSAS 18001:2007 e quanto richiesto all'art. 30 del d.lgs. 81/08,

è l'adozione di un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato

rispetto delle misure indicate nel modello.

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INTRODUZIONE CIRCOLARE MINLAV

• Per "non corrispondente" si intende che • il sistema disciplinare non è indicato

come requisito del Sistema di Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro descritto dalle Linee Guida UNI INAIL e dalle BS OHSAS 18001:2007, mentre è espressamente richiesto

come requisito essenziale dall'art. 30 del  d.lgs. 81/08 .

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INTRODUZIONE

• La circolare, • congiuntamente alla tabella di correlazione allegata,• ha l'obiettivo di fornire indicazioni alle Aziende che si sono

dotate o che, • in attesa della definizione di procedure semplificate per

l'adozione e la efficace attuazione dei modelli di organizzazione e gestione della sicurezza nelle piccole e medie imprese,

• intendono dotarsi di un modello di organizzazione e di gestione della sicurezza conforme alle Linee Guida UNI INAIL  (edizione 2001) o alle BS OHSAS 18001:2007, affinché possano:

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Segue Introduzione• A supporto delle attività di cui ai citati punti a) e b), si riportano nei paragrafi che

seguono:

• ) alcuni chiarimenti in merito alla conformità del sistema di controllo di cui al co. 4 dell'art. 30 del d.lgs.81/08 rispetto ai contenuti delle  Linee Guida UNI INAIL e delle BS OHSAS 18001:2007;

• 2) indicazioni per l'adozione di un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel Modello di Organizzazione e Gestione attuato dall'azienda in applicazione dell'articolo 30 del d.lgs.81/08

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1. CHIARIMENTI SUL SISTEMA DI CONTROLLO NEL MODELLO DI ORGANIZZAZIONE E GESTIONE EX ART. 30 DEL D.LGS. N. 81/2008

Ricordiamo che l'art.30, co.4, del  d.lgs.81/08  dispone che:

"...Il modello organizzativo deve altresì prevedere un idoneo sistema di controllo sull'attuazione del medesimo modello e sul mantenimento nel tempo delle condizioni di idoneità delle misure adottate. Il riesame e l'eventuale modifica del modello organizzativo devono essere adottati, quando siano scoperte violazioni significative delle norme relative alla prevenzione degli infortuni e all'igiene sul lavoro, ovvero in occasione di mutamenti nell'organizzazione e nell'attività in relazione al progresso scientifico e tecnologico".

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1. CHIARIMENTI SUL SISTEMA DI CONTROLLO NEL MODELLO DI ORGANIZZAZIONE E GESTIONE EX ART. 30 DEL D.LGS. N. 81/2008

Qualora un'azienda si sia dotata di un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro conforme ai requisiti delle Linee Guida UNI- INAIL o delle BS OHSAS 18001:2007,

essa attua il proprio sistema di controllo ai sensi del co.4 dell'art. 30 del d.lgs.81/08

attraverso la combinazione di due processi che sono strategici per l'effettività e la conformità del sistema di gestione stesso:

Monitoraggio/Audit Interno e Riesame della Direzione

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1. CHIARIMENTI SUL SISTEMA DI CONTROLLO NEL MODELLO DI ORGANIZZAZIONE E GESTIONE EX ART. 30 DEL D.LGS. N. 81/2008

Attenzione però

tali processi rappresentano un sistema di controllo idoneo ai fini di quanto previsto al co.4 dell'art. 30 del  d.lgs.81/08 solo

qualora prevedano il ruolo attivo e documentato

oltre che di tutti i soggetti della struttura organizzativa aziendale per la sicurezza,

anche dell'Alta Direzione * (intesa come posizione organizzativa eventualmente sopra stante il datore di lavoro**)

nella valutazione degli obiettivi raggiunti e dei risultati ottenuti, oltre che delle eventuali criticità riscontrate in termini di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro.

*)*)Alta Direzione (par.4.2 OHSAS 18002:2008): i più alti livelli direzionali dell’organizzazioneAlta Direzione (par.4.2 OHSAS 18002:2008): i più alti livelli direzionali dell’organizzazione.**) Datore di lavoro (art.2, co.1, lett.b, del TUS): Il soggetto titolare del rapporto di lavoro con il lavoratore o,

comunque, il soggetto che, secondo il tipo e l’assetto dell’organizzazione nel cui ambito il lavoratore presta la propria attività, ha la responsabilità dell’organizzazione stessa o dell’unità produttiva in quanto esercita i poteri decisionali e di

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1. CHIARIMENTI SUL SISTEMA DI CONTROLLO NEL MODELLO DI ORGANIZZAZIONE E GESTIONE EX ART. 30 DEL D.LGS. N. 81/2008

Con il termine "documentato“"documentato“ si intende che la partecipazione dell'Alta Direzione sia comprovata da atti e documenti aziendali.

La circolare evidenzia infine come, l'audit interno deve verificare anche l'effettiva applicazione del sistema disciplinare di cui al punto 2 successivo

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2. INDICAZIONI PER L'ADOZIONE DEL SISTEMA DISCIPLINARE NEL MODELLO DI ORGANIZZAZIONE E GESTIONE EX ART. 30 DEL D.LGS. 81/08

L'art. 30, co. 3, del d.lgs.81/08 annovera, tra gli elementi di cui si compone il

Modello di Organizzazione e gestione,

l'adozione di un "sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate dal modello".

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2. INDICAZIONI PER L'ADOZIONE DEL SISTEMA DISCIPLINARE NEL MODELLO DI ORGANIZZAZIONE E GESTIONE EX ART. 30 DEL D.LGS. 81/08

E' necessario che l'Azienda sia dotata di procedure per individuare e

sanzionare i comportamenti che possano favorire la commissione dei reati di cui

all'art. 300 del  del d.lgs.81/08   (articolo 25-septies del decreto legislativo 8 giugno 2001

n.231, e successive modifiche e integrazioni, e il mancato rispetto delle misure previste dal modello.

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2. INDICAZIONI PER L'ADOZIONE DEL SISTEMA DISCIPLINARE NEL MODELLO DI ORGANIZZAZIONE E GESTIONE EX ART. 30 DEL D.LGS. 81/08

Il tipo e l'entità dei provvedimenti disciplinari saranno coerenti con i riferimenti legislativi e contrattuali applicabili e dovranno essere documentati.

(ccnl di riferimento, c.c. art.2106, art.7 Statuto..)

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2. INDICAZIONI PER L'ADOZIONE DEL SISTEMA DISCIPLINARE NEL MODELLO DI ORGANIZZAZIONE E GESTIONE EX ART. 30 DEL D.LGS. 81/08

Il sistema disciplinare dovrà essere definito e formalizzato dall'Alta Direzione aziendale e quindi diffuso a tutti i soggetti interessati quali ad esempio:

Datore di lavoro (art. 2, co. 1, lett. b, d.lgs. n.81/08);

Dirigenti (art.2, co.1, lett. d,  d.lgs. n.81/08) o altri soggetti in posizione apicale;

Preposti (art. 2, co. 1, lett. e,  d.lgs. n.81/08 ); Lavoratori (art. 2, co. 1, lett. b, d.lgs. n.81/08); Organismo di Vigilanza (ove istituito un modello ex d.lgs.231/2001);

Auditor/Gruppo di audit*.

*Auditor/Gruppo (team)di audit (par.4.5.5 OHSAS 18002:2008): una opiù persone incaricate ed aventi le competenze per la pianificazione, la conduzione degli audit, la valutazione dei risultati e la

determinazione delle carenze riscontrate nel corso degli stessi..

.

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2. INDICAZIONI PER L'ADOZIONE DEL SISTEMA DISCIPLINARE NEL MODELLO DI ORGANIZZAZIONE E GESTIONE EX ART. 30 DEL D.LGS. 81/08

L'azienda dovrà, inoltre, definire idonee modalità per selezionare, tenere sotto controllo e, ove opportuno, sanzionare collaboratori esterni, appaltatori, fornitori e altri soggetti aventi rapporti contrattuali con l'azienda stessa.

Perché tali modalità siano applicabili l'azienda deve prevedere che nei singoli contratti siano inserite specifiche clausole applicative con riferimento ai requisiti e comportamenti richiesti * ed alle sanzioni previste per il loro mancato rispetto fino alla risoluzione del contratto stesso.

• * Tali requisiti sono richiesti per le aziende che implementano un SGSL secondo le Linee Guida dal paragrafo E.7 “Integrazione della salute e sicurezza nei processi aziendali e gestione operativa” mentre per quelle che implementano un SGSL secondo le BS OHSAS 18001:2007 dal paragrafo 4.4.6 “Controllo operativo”.

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Alla circolare viene allegata "Tabella di Correlazione articolo 30, D.Lgs. n. 81/2008 - Linee Guida UNI INAIL -

BS OHSAS 18001:2007"TABELLA DI CORRELAZIONE ART.30 D.LGS. n. 81/2008 - LINEE GUIDA UNI INAIL - BS OHSAS

18001:2007 PER IDENTIFICAZIONE DELLE

"PARTI CORRISPONDENTI" DI CUI AL COMMA 5 DELL'ARTICOLO 305

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Nella tabella che segue sono riportate esclusivamente le correlazioni tra i

requisiti di cui all'art. 30 del d.lgs.81/08 con quelli delle Linee Guida UNI – INAIL (Linee Guida per un Sistema di Gestione della

Salute e Sicurezza sul Lavoro - SGSL)

e delle BS OHSAS 18001:2007.

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Facciamo focus sull’art.30 (Modelli di organizzazione e di gestione)

• Co.1. Il modello di organizzazione e di gestione idoneo ad avere

• efficacia esimente della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica di cui al d. lgs.231/01,

• deve essere adottato ed efficacemente attuato• assicurando un sistema aziendale per

l’adempimento di tutti gli obblighi giuridici relativi:

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Vale in questo caso?• Io ritengo di si, sol che si rilegga l’art. 6, co. 1 del d.lgs. 231/2001:

• Art. 6 • 1. …………………..l’ente non risponde se prova

che: • a) L’organo dirigente ha adottato ed

efficacemente attuato, prima della commissione del fatto, modelli di organizzazione e di gestione idonei a prevenire reati della specie di quello verificatosi;

• b) Il compito di vigilare sul funzionamento e l’osservanza dei modelli di curare il loro aggiornamento è stato affidato a un organismo dell’ente dotato di autonomi poteri di iniziativa e di controllo;

• c) ………………………………………………

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D. Lgs. 231/2001

D. Lgs. 231/2001

Reati contro la PA nella gestione dei finanziamenti

pubblici (art. 24):

Malversazione a danno dello Stato, Indebita percezione di erogazioni,

Truffa in danno della PA, Frode informatica in danno della PA

Reati nei rapporti con la PA (art. 25):

Concussione, Corruzione , Istigazione alla corruzione,

ecc.

Reati nella gestione di monete ed altri valori “pubblici”(art.

25-bis):

Falsificazione di monete, spedita e introduzione nello Stato di monete false e Alterazione di

monete ecc.Reati societari (art. 25-ter)

False Comunicazioni sociali, Falso in prospetto; Impedito

controllo, Operazioni in pregiudizio dei creditori; Illecita

influenza sull’assemblea, Aggiotaggio; Ostacolo

all’esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza,

ecc...Reati aventi finalità di terrorismo o di eversione dell’ordine democratico e di finanziamento del

terrorismo (art. 25-quater)

Reati contro la personalità individuale

(art. 25-quinquies):

Riduzione o mantenimento in schiavitù, tratta di persone,

acquisto o alienazione di schiavi

REATI PREVISTI IN SEDE DI

EMANAZIONE

REATI INSERITI IN MOMENTI SUCCESSIVI

Reati Transnazionali (L. 146/2006):

Riciclaggio, Associazione a delinquere, ecc...

Reati di Abusi di mercato

(art. 25-sexies):

Abuso di informazioni privilegiate,

Manipolazione del mercato

Ricettazione, riciclaggio e impiego di denaro,

beni o utilità di provenienza illecita

(art. 25-octies) e Reati in materia di salute

e sicurezza sul lavoro

(art. 25-septies)

Reati Informatici (art. 24-bis):

Delitti informatici e trattamento illecito dei dati

200

1

2002

2003200

3

200

5200

6

2007

2008

200

1 200

1

I reati previsti dal D.lgs.231/01

Delitti di criminalità organizzata (art. 24-ter; delitti contro l’industria e il commercio (art. 25 bis1); delitti in materia di violazione del diritto di autore e Induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all'autorità giudiziaria (art. 25 novies).

2009

2011

(Reati ambientali) Art. 25-undecies

(Reati ambientali) Art. 25-undecies

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Riflessioni appropriate

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La sicurezza partecipata

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Il processo del sistema di gestione

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Riconoscimento della presunzione di conformità

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Le regole della certificazione

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L’asseverazioneTUS Art. 51 Organismi paritetici

• 3. bis Gli Organismi paritetici …….rilasciano una attestazione dello svolgimento delle attività e dei servizi di supporto al sistema delle imprese, tra cui

•L’asseverazione della adozione e della efficace attuazione dei modelli di organizzazione e gestione della sicurezza di cui all’art.30,

• della quale gli organi di vigilanza possono tener conto ai fini della programmazione delle proprie attività.

Comma aggiunto dal correttivo (d.lgs.106/09)9

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TUS Art. 51 Organismi paritetici

• 3. ter Ai fini di cui al co. 3‐bis,

•gli organismi paritetici istituiscono

•specifiche commissioni paritetiche, tecnicamente competenti

• Comma aggiunto dal correttivo (d.lgs.106/09)9

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asseverazione• C’è difficoltà ad interpretare in modo

corretto il significato del termine

• e apprezzarne la differenza nei confronti della tradizionale “certificazione”,

• Giungere alla

• definizione delle regole del gioco dell’istituto

• in assenza delle quali ognuno è autorizzato a dettarne di proprie.

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il processo di asseverazione

• Esso è consentito, come previsto dall’art. 51, co. 1, mediante il suo rimando alla definizione dell’art. 2, comma 1, lettera ee), unicamente agli Organismi Paritetici comparativamente più rappresentativi sul piano nazionale;

• Gli OO.PP., se intendono asseverare, devono dotarsi di un regolamento le cui regole generali siano comuni a tutti;;

• Bisogna prevedere una verifica sul rispetto di tali regole;

• Il processo di asseverazione non rappresenta un’alternativa all’attività di verifica interna di ogni singola organizzazione;

• La Commissione paritetica tecnicamente competente dev’essere composta da persone di comprovata competenza ed esperienza;

• La conduzione delle verifiche (audit) finalizzate all’asseverazione, devono essere condotte con le stesse regole e da verificatori (auditor), con le medesime competenze.