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CAPITOLO 1 La Chiesa Madre Maria SS. Immacolata 17

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CAPITOLO 1

La Chiesa Madre Maria SS. Immacolata

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La Chiesa Madre Maria SS. Immacolata

La costruzione della chiesa ebbe inizio nel 1862, per volere

dell'amministrazione comunale e per desiderio dei fedeli, come è attestato dai registri della contabilità4 e dalle delibere comunali5 .

Chiesa Maria SS. Immacolata prospetto ovest (1940)

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Documento II, p. 112.5Documento III, pp. 113-116.

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Il primo vescovo della diocesi di Acireale, mons. Gerlando Maria Genuardi, benedisse la nuova chiesa il 27 luglio 18776 , e dal municipio, con rogito notarile7 , venne assegnata in patrimonio alla cappellania curata di Fiumefreddo, che divenne autonoma definitivamente dalla parrocchia diCalatabiano con due chiese: la “novella chiesa” Maria SS. Immacolata 8 ,dove vennero trasferiti i registri sacramentali, e la chiesa Maria SS. del Rosario, ambedue di patronato comunale.

In origine, la chiesa era ad unica navata con il prospetto del campanile ad ovest9.

La navata sud fu costruita negli anni 1907-1915, completata nella sua struttura negli anni 1932-1933 e ultimata con la costruzione della cappella dell'Immacolata negli anni 1940-1944.

Il prospetto nord, il nuovo campanile e la navata nord furono costruiti negli anni 1950-1960. L’interno della navata nord venne completato negli anni ‘70 e ultimato nel 1993.

6 È molto probabile che la scelta d'intitolare la chiesa all'Immacolata si deve al contesto storico particolare. Negli anni precedenti, infatti, la Chiesa cattolica visse due avvenimenti storici: l'8 dicembre 1854 il papa Pio IX proclamò il dogma dell'Immacolata Concezione e l'11 febbraio 1858, a Lourdes, la Vergine Immacolata apparve a Bernadette Soubirous. I due eventi suscitarono in tutto il mondo e, in particolare, in Sicilia un forte movimento di devozione.

7 Documento IV, pp. 117-119.

8 Dal Verbale di consegna delle temporalità del beneficio parrocchiale si possono ricostruire la struttura e gli elementi della chiesa, ancora ad unica navata (cfr Documento I, pp. 109-110).

9 Documento I, pp. 109-111.

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1. Il primo campanile

Il tipico campanile del prospetto centrale, costruito negli anni 1862-1877 e rivestito di mattonelle in maiolica decorata, accoglie due antiche campane e l’orologio della ditta Cesare Fontana di Milano (1912), in funzione fino agli anni ‘50 e, dopo un lungo periodo d’inattività, restaurato

e in parte riattivato nel 2007 dalla ditta Squadrito di Pedara10

Nel 1994 si rese urgente il consolidamento, il recupero e il restauro degli elementi decorativi in pietra bianca di Siracusa, precedentemente rimossi per motivi di sicurezza.

La palla con la croce in ferro battuto e gli altri elementi floreali e geometrici sono stati restaurati dalla ditta Grasso di Acireale e rimessi in sito dalla ditta Santo Siciliano e dai fabbri Crisafulli nel 199211

10 Nelle due arcate interne della loggia del campanile si possono leggere incisioni e graffiti con date e nomi di dipendenti comunali e sacristi addetti per la carica e il funzionamento dell'orologio.

11 Cfr APIF, Albo d'oro Parrocchia Maria SS. Immacolata, p. 90.

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2. Il prospetto ovest

I l prospetto ovest, in pietra bianca di Siracusa, aveva un rosone ovale con vetrata, eliminato purtroppo negli anni ‘50-‘60, in occasione della costruzione della navata nord e del nuovo campanile, e sostituito da un riquadro rettangolare al centro e altri due sulle porte laterali.

Nei riquadri sono stati collocati tre pannelli in terracotta dello scultore Turi Azzolina12 di Giardini Naxos (1985).

- al centro: il ritrovamento dell’acqua e il miracoloso salvataggio degli operai durante un’alluvione, grazie all’Immacolata a cui si era affidato il devoto Luigi De Maria; - a destra: l’episodio evangelico di Gesù e la samaritana; - a sinistra: l'episodio biblico di Mosè che obbedisce al comando di Dio e batte la roccia da cui scaturisce l’acqua per il popolo.

12 Turi Azzolina, maestro d'arte, scultore, pittore, disegnatore. Inizia la sua carriera artistica nel 1960 nella antica Fornace di Naxos, oggi Museo Etnoantropologico in Giardini Naxos. Opera come modellatore plastico e maquillagista negli Ateliers di moda di Pfafficon (Zurigo) 1973, disegnatore e illustratore a Lugano Galleria e Casa editrice “L'Elicottero” 1976. Attualmente opera nel laboratorio _Arte Tauro Naxos _ in Taormina. Tra le opere pubbliche più importanti: “Presepe”, aeroporto Kloten, Zurigo 1973; Scultura bronzea _Il Fondatore_, Piedimonte Etneo 2002; “Via Crucis” bronzea, S. Severina (Crotone) 2004; Monumento bronzeo _Giovanni Paolo II_, Fiumefreddo di Sicilia (Catania) 2008. Altre opere in collezioni pubbliche e private a Bergamo, Londra, Parigi, Amsterdam, New York.

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3. Il prospetto nord e il nuovo campanile I l nuovo campanile, alto 36 metri, con progetto dell’ing. Ercole

Fischetti di Catania, fu costruito negli anni ‘60 assieme alla navata nord. Nel centenario dell’apertura al culto della chiesa, il 27 luglio 1977, mons. Ignazio Cannavò, arcivescovo metropolita di Messina e nostro concittadino, dedicò la chiesa all’Immacolata. In quell’occasione venne posta la statua della Vergine sul campanile, in segno di protezione13 .La grande campana del 1950, nel decimo anniversario della dedica-zione e nel cinquantesimo del ministero di parroco di mons. Antonino Catalano, il 27 luglio 1987 venne trasferita dal vecchio al nuovo campa- nile con cinque nuove campane della ditta Capanni.

13 Mons. Catalano venne accompagnato in automobile a Roma da Giacomo Puglisi Continella, marito della farmacista dott. Rosa Caniglia, e con lui prelevò la statua in vetroresina, realizzata dalla ditta Lana.

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4. Le campane

L a campana dell’Anno santo 1950 (kg 1.015) in tonalità Re grave, dedicata all'Immacolata, è stata realizzata dalla ditta Colbacchini.

Ha impresse le seguenti raffigurazioni e iscrizioni: - L'Immacolata con l’iscrizione:

Grati a Dio per tanti benefici ricevuti i coniugi Alfio Di Mauro e Maria Concetta Gravagno intesi 'i miricani' a loro spese questa campana donarono con gesto munifico alla Chiesa di Fiumefreddo dedicandola a Maria SS. Immacolata - L'Anno Santo 1950. - Il Crocifisso con l’iscrizione:

Anno Jubilaei MCML Pio XII Summo Pontifice Salvatore Russo Episcopo Sac. Antonio Catalano Archipresbytero-Parocho

Immaculatam Virginem Mariam Suam incoronaverunt Reginam Fluminisfrigidi Cives cordi eius Immacolatae se devoventes.

- S. Sebastiano e S. Antonio. - Nella circonferenza in basso, l’iscrizione:

Vox mea vox pacis vox vitae voco vos ad sacra venire.

- Nel bordo esterno in basso, episodi dell'AT e del NT. - Lo stemma di Pio XII e il marchio della ditta con altre figure e decorazioni. - Altre due iscrizioni:

A solis ortu usque ad occasum laudabile nomen Domini Soli Deo honor et gloria

Venite filii audite me A fulgore et tempestate libera nos Domine.

Le cinque campane del 198714 sono così distribuite: - La prima, di kg 450, nota musicale Sol, dono delle famiglie, è dedicata alla S. Famiglia e a S. Antonio raffigurati con l’iscrizione:

La tua voce chiama e raduna la Famiglia di Dio O Santa Famiglia di Nazaret proteggi le nostre Famiglie Anno del Signore 1987

Pontefice Giovanni Paolo II Vescovo di Acireale Mons. Giuseppe Malandrino.

14 Cfr APIF, Albo d'oro Parrocchia Maria SS. Immacolata, pp. 83-84.

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Le Famiglie di Fiumefreddo a ricordo del 50° di Arciprete-Parroco di Mons. Antonino Catalano.

-La seconda, di kg 330, nota musicale La, dono del Comune di Fiumefreddo, è dedicata all’Immacolata e riproduce lo stemma del comune e la raffigurazione dell'Immacolata con l’iscrizione:

Vergin santa Immacolata ti condusse qui l'amor

dall'amore incoronata sui tuoi figli regna ognor.

Comune di Fiumefreddo di Sicilia 1987

- La terza, di kg 230, nota musicale Si, dono degli emigrati, è dedicata all’Angelo custode raffigurato con l’iscrizione:

La tua voce ricorda i nostri emigrati sparsi nel mondo Angelo Custode illumina e proteggi i nostri fratelli lontani gli emigrati di Fiumefreddo di Sicilia

1987 - La quarta, di kg 180, nota musicale Do, dedicata a S. Giuseppe, è dono del Comune e raffigura S. Giuseppe e lo stemma cittadino con l _iscrizione:

S. Giuseppe custodisci la nostra Fiumefreddo Comune di Fiumefreddo di Sicilia

1987 - La quinta, di kg 135, nota musicale Re, è dedicata a S. Sebastiano, dono dei devoti del santo, con l’iscrizione:

Martire S. Sebastiano fa' che questa Città sia testimone di fede e di amore i devoti di S. Sebastiano 1987

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5. La navata centrale

L ‘unica navata, con l'abside a sud-est e con il prospetto e il campanile a nord-ovest, s'iniziò a costruire nel 1862 e fu aperta al culto il 27 luglio 1877.

Il terremoto di Messina (28 dicembre 1908) lesionò gravemente la volta e la sacrestia e rese la chiesa inagibile. Con la generosità dei fedeli in tre mesi si ripararono i danni più gravi e fu riaperta al culto.

Dalla porta centrale in castagno si accede nella chiesa, dove si hanno due acquasantiere in marmo bianco del marmista Giuseppe Castorina di Giarre (1892).

Al centro della volta si legge il cartiglio: D.O.M.

DEIPARAE VIRGINI IMMACULATAE

Come scritto nel marmo, l'altare maggiore è Dono dei Sigri Isidoro Cristaldi e Lucia Foti coniugi 1922.

In vista della dedicazione nel 1977, l'altare e il presbiterio vennero ristrutturati e adattati alle nuove disposizioni liturgiche.

In particolare, l'altare è stato sostituito da una mensa e stipiti in pietra lavica, in cui è stato posto un elemento di pietra arenaria con foglie di acanto in una cornice di castagno. Nel presbiterio è stato collocato l'ambone, un antico fregio di portale in pietra di Siracusa, per la proclamazione della Parola di Dio. Gli scanni in tiglio, su disegno del geom. Salvatore Musarella, sono stati realizzati dagli artigiani Mario Leotta e figli; nei pannelli centrali sono stati posti

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otto sculture lignee della ditta Stufflesser, raffiguranti le beatitudini evangeliche. Nel 2002 l'antico tabernacolo, a tempietto con doppia porta a tamburo

in oro zecchino tipico della tradizione siciliana, è stato restaurato e ricollocato nel sito originario con gli elementi marmorei dell'antico altare e una predella in marmo bianco e bordura bardiglio, in armonia con lo stile del presbiterio.

I lavori, diretti dall'ing. Rosario Giannetto, sono stati messi in opera dal marmista Angelo Saltalamacchia e dal muratore Giovanni Denaro.

Nel 1926 l'abside e le pareti del presbiterio sono state decorate con stucchi e con un caratteristico impianto elettrico.

L'organo liturgico è opera dei maestri organari Alfio Laudani e Giovanni Giudici di Palermo, nel 190115 .

Il prospetto dell'organo e le due cappelle, in abete per la parte lineare e in tiglio per la parte in scultura, decorati in oro zecchino, sono stati eseguiti nel 1927 dall'artigiano Giuseppe Leotta, su progetto dell'ing. Michele Grassi di Acireale.

Alla base del prospetto vi sono le iscrizioni: a sinistra: XX INEUNTE SAECULO PIETAS POPULI ORGANUM CONSTRUXIT

ET CHRISTO REDEMPTORI DICAVIT ANNO DOMINI 1901

a destra: LA FEDE MUNIFICA DEI SIG ISIDORO LEONARDO MARIA ri

E ANGELA CRISTALDI DI FRANCESCO QUESTO NUOVO PROSPETTO CON LE DUE CAPPELLE DONÒ L'ANNO 1927

Negli anni '60 l'organo, ormai in condizioni precarie, non venne più usato; riattivato ed elettrificato maldestramente da una ditta del napoletano negli anni 1980-1982, subito dopo tornò in disuso.

Nel centenario della sua costruzione (2001) è stato restaurato ad opera della ditta Francesco Oliveri di Acicatena, con il contributo dell'Istituto Centrale Sostentamento Clero, del Comune, della Regione Sicilia e dei fedeli 16

Riportato all'antico splendore, con le sue circa novecento canne, il prezioso organo è stato benedetto e inaugurato nella Pasqua 2002 da mons. Ignazio Cannavò, nostro concittadino e arcivescovo emerito di Messina.

Alle precedenti del 1927 è stata aggiunta l'iscrizione: PIETAS NON MUTATA AFFABRE RENOVAVIT ANNO DOMINI 2001

15 Cfr il contratto in Documento V, pp. 120-121.

16 Cfr APIF, Albo d'oro Parrocchia Maria SS. Immacolata, pp. 102-104.

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Lo spazio presbiterale e il retro altare, in occasione del restauro dell'organo, sono stati risistemati e le due cappelle del prospetto sono state riposte nel sito di origine, con le statue in cartone romano del S. Cuore e di S. Lucia; quest'ultima al posto dell'Immacolata di Lourdes 17

Il ripristino degli elementi lignei è stato fatto dall'artigiano Sebastiano De Luca con il figlio Salvatore; il soppalco in ferro dalla ditta Leotta di Acireale.

Negli anni 1940-1945, la navata venne arredata con sei bracci candelieri e due lampade votive in legno scolpiti da Giovanni Micalizzi di Acireale, su disegno di Francesco Patanè, e poi, nel 1977, decorati in oro zecchino da Alfio Pappalardo di Mascali; un altro braccio candeliere è stato scolpito da Vito Guardo di Gravina di Catania nel 1994.

Nel centenario del dogma dell'Immacolata Concezione, l'8 dicembre 1954, l'antica balaustra venne sostituita18 con un'altra in marmo di Carrara, dono della

17 Dalla testimonianza del prof. Vincenzo Giunta la statua dell'Immacolata di Lourdes fu donata dalla sig Rosa Scarcella per una grazia ricevuta l'11 febbraio 1926. ra

L'8 dicembre 2004, in occasione del 150° del dogma dell'Immacolata Concezione, è stata collocata nella Chiesa del S. Bambino a Feudogrande.

18 L'antica balaustra in pietra di Siracusa si trova ora collocata nell'atrio esterno della Chiesa Maria SS. delle Grazie di Ponteboria.

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Sigra Petrina Dicembre ved. Musumeci, realizzata dalla ditta cav. Umberto Del Bianco di Pietrasanta.

La balaustra è composta da venti colonnine color pernice pastello chiuse in quattro pilastri adornati da gigli in mosaico veneziano, montata e rifinita con le basi e le mensole dall'artigiano Mario Ardita di Acireale.

Ancora, nel centenario del dogma dell'Immacolata, venne costruito il pulpito in tiglio dalla ditta Stufflesser di Ortisei, dono dei coniugi Alfio Di Mauro e Concetta Gravagno.

Si legge nell'Albo d'oro di Maria SS. Immacolata: Esso fu costruito dalla Ditta Giuseppe Stuflesser di Ortisei su disegno di Moroder, in legno tiglio. Si compone di una parte centrale ottagonale (pulpito) avente un pannello scolpito con la “Predica della Montagna”, ai lati due gigli ed in un lato il cervo alla fonte. Inoltre uno schienale con due lesene laterali e le tavole dei X Comandamenti con l'Occhio D. (sic!). In alto al tetto la palma con colomba e raggi (simbolo dello Spirito Santo). La scala porta all'esterno 6 pannelli con scolpiti su sfondo mosaico i 4 Evangelisti (S. Matteo, S. Giovanni, S. Marco, S. Luca) ed al centro i due Apostoli S. Pietro e S. Paolo. Le parti ornamentali e i listelli di contorno sono dorati in oro vero, con oro fornito dall'Arciprete Catalano. Sotto il cornicione inferiore è scolpito il simbolo di Maria, pure dorato. Lungo la scala, all'esterno, è riportata questa scritta in oro: Dono dei Coniugi Alfio Di Mauro e Maria Concetta Gravagno - I° Cent. Dogma Immacolata 8-12-1954 19

Il pavimento di mattonelle in cemento, nel 1957, venne sostituito dall'attuale in marmo dalla ditta Giuseppe Mangano.

La bussola centrale in ferro, con apertura automatica delle ante superiori, è stata realizzata dalla ditta Salvatore Crisafulli, donata da Angelo Finocchiaro emigrato in Usa e nativo di Fiumefreddo. L'8 dicembre 1988 è stata inaugurata e benedetta da mons. Paolo Romeo, allora nunzio apostolico in Haiti e ora arcivescovo metropolita di Palermo.

Le vetrate delle finestre e della bussola centrale sono della ditta Scotti e nelle vetrate sono raffigurati:

-nelle ante superiori, i due misteri dell'annunciazione e dell'assunzione di Maria; - nella lunetta, la colomba dello Spirito Santo; -nelle porte d'ingresso, a forma romboidale, i quattro simboli della tradizione cristiana: il cervo (il battesimo), il pane e il pesce (l'eucaristia), l'àncora (la speranza), il pavone (l'immortalità).

19 Cfr APIF, Albo d'oro di Maria SS. Immacolata, p. 52.

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L'8 dicembre 1993 mons. Giuseppe Malandrino, vescovo di Acireale, ha benedetto la lapide marmorea posta a destra dell'ingresso centrale con l'iscrizione:

D.O.M. IL 27 LUGLIO ANNO DEL SIGNORE 1977 MONS. IGNAZIO CANNAVÒ

ARCIVESCOVO METROPOLITA DI MESSINA FIGLIO ILLUSTRE DI QUESTA COMUNITÀ DEDICA QUESTA CHIESA MADRE ALL'IMMACOLATA NEL CENTENARIO DELLA SUA APERTURA AL CULTO ESSENDO VESCOVO DI ACIREALE

MONS. PASQUALE BACILE PARROCO MONS. ANTONINO CATALANO

FIUMEFREDDO DI SICILIA 8 DICEMBRE 1993

Chiesa Immacolata Bussola centrale (1988)

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6. La navata sud del Santissimo e dell'Immacolata

L a struttura esterna della navata sud, progettata dall'ing. Giovanni Previtera di Riposto, venne edificata negli anni 1907-1915. L'interno si completò nel 1932 ad opera della ditta Leonardo Ligresti di Fiumefreddo con la direzione tecnica dell'ing. Eugenio Previtera.

La porta esterna in castagno è stata costruita e donata dai fratelli artigiani Salvatore, Francesco, Carmelo e Mario Leotta, com'è inciso nel retro della stessa.

Gli altari di S. Sebastiano e di S. Antonio di Padova, in stile con l'altare maggiore, sono stati realizzati dal marmista Antonino Grasso.

L'altare di S. Antonio ha incisa l'iscrizione: Dono dei Fratelli Isidoro e Leonardo Cristaldi 1932. La statua del santo è in cartone romano.

Le nicchie e i timpani delle cappelle di S. Sebastiano e di S. Antonio sono state costruite nel 1948, su disegno di Francesco Patanè; nel cartiglio del timpano si legge rispettivamente:

Fides Populi Sebastiano Christi Martyri A.D. MCMXLVIII

Ora pro nobis Beate Antoni A.D. MCMXLVIII

La statua lignea di S. Sebastiano, realizzata dallo scultore Mario Vasta di Giarre, nato a S. Venerina nel 1904, fu solennemente portata a Fiumefreddo il 21 agosto 1937 20

20 raCfr APIF, Cronaca Parrocchiale, I (1930-1978) p. 45. La sig Sebastiana Valastro di Fiumefreddo ricorda che il giorno dell'ingresso della statua il padre Orazio affidò a S. Sebastiano la moglie Venera Urzì in difficoltà nel parto e per gratitudine le impose il nome del santo martire.

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La bussola in castagno, costruita dall'artigiano Angelo Grifò nel 1940, ha due scudi lignei con le iscrizioni bibliche: Haec est Domus Domini all'esterno, Locus iste Sanctus est all'interno; nel 1986, per illuminare l'interno della chiesa, venne modificata e alcune parti in legno furono sostituite da decorazioni floreali in vetro della ditta Scotti.

La porta in castagno della sacrestia ed il portale in marmo botticino con l'iscrizione Jubilaeum MXML ricordano l'anno santo 1950. Sul portale, di autore ignoto, è posta la tela di S. Gaetano da Tiene. All'ingresso della navata una nicchia ad arco in marmo botticino realizzata nel 1950 accoglieva, fino al 1977, il fonte battesimale; attualmente vi è collocato un busto in terracotta di S. Pio da Pietrelcina, opera di Turi Azzolina.

Sopra l'arco è posta una tela, di autore ignoto, in cornice di castagno della Madonna del Rosario, restaurata nel 2001.

Nel pilastro di destra è stato creato un arcosolio con il simulacro in gesso di Maria Bambina, dono di sr Consolata Murdaca, superiora dell'Istituto S. Cuore (1958).

Nei pilastri della navata vi sono i quindici misteri del Rosario in ceramica, dell'artista Enzo Militello di Caltagirone, realizzati dalla ditta di Francesco Bentivegna Artigianato del sole di Misterbianco (1982).

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7. La cappella dell'Immacolata

L a cappella, progettata dall'ing. Salvatore Vicari di Acireale, è stata costruita durante la seconda guerra mondiale (1940-1945), all'inizio del ministero dell'arciprete Catalano, come segno di devozione dei fedeli.

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L'altare e il tabernacolo, in marmo bianco di Carrara, sono stati disegnati da Francesco Patanè; il tabernacolo è sorretto da quattro colombe in bronzo.

Le sculture lignee dei due angeli con candelabro, posti accanto all'altare del Santissimo Sacramento, sono della ditta Mussner di Ortisei (1950). Le pitture sono state realizzate a fresco nelle pareti, a tempera nella volta e nel catino, da Primo Panciroli, pittore romano della Scuola “S. Luca21”.

Si conservano due lettere autografe del pittore spedite all'arciprete Catalano da Acireale, il 26 maggio 1943 all'inizio dell'opera e il 6 agosto 1944 al termine del lavoro22 Si legge nell'Albo d'oro di Maria SS. Immacolata :

[...] vi profuse ingegno e arte, illustrando magistralmente il dogma dell'Immacolata, così concepito: all'ingresso, come vigili custodi, i profeti Mosè ed Isaia (a sinistra: Mosè con il volto radioso che scende dal Sinai con in mano le tavole della Legge; a destra: il Profeta Isaia e nel cartiglio la celebre profezia in latino “Ecce Virgo concipiet”; nelle pareti laterali del transetto le raffigurazioni della Annunciazione e del Sogno di S. Giuseppe; nel catino dell'abside le Donne forti dell'Antico Testamento con il patriarca Noè e la Visione di Mosè nel roveto ardente; ai lati della nicchia i due Arcangeli Michele e Gabriele; nella volta l'incoronazione di Maria SS. e nel fronte dell'arco la iscrizione latina: FIDES PIETAS POPULI TOT TANTORUMQUE BENEFICIORUM MEMORIS TOTO ORBE BELLO EXAGITATO COELESTI PATRONAE DICAVIT

A.D. MCMXLIV

21 Il Panciroli soggiornò in canonica per sei mesi, tra il 1943 e il 1944, facendo vita comune con i sacerdoti. Cfr APIF, Cronaca Parrocchiale, I (1930-1978) pp. 64; 69; 71. I bozzetti degli affreschi sono conservati nella sala dell'archivio parrocchiale.

22 Cfr Documento VI, pp. 122-124, con cenni biografici di Panciroli e l'elenco delle opere più importanti.

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La nicchia dell'Immacolata in mosaico grigliato, decorata in oro zecchino, è chiusa da un'artistica porta in tiglio, decorata dal Prof. Patanè con gigli e colombe portanti un ramoscello di ulivo, simbolo e auspicio di pace 23

L'altare in stile senese, disegnato dal Prof. Panciroli, è costruito in marmo bianco Carrara, con un pregevole tabernacolo opera del prof. Partanè, sostenuto da quattro colombe in bronzo con porticina in smalto recante al centro un prezioso sbalzo in argento raffigurante l'Immacolata del Murillo, opera di ignoto palermitano del 1715 ed acquistata a Palermo 24

La volta della Cappella è decorata con affreschi a motivi floreali, preceduta da un arco con festone di gigli intrecciati a litanie lauretane, arieggiante la cupola del Maccari a Loreto. L'ingresso della Cappella è separato dalla navata da un artistico cancello in ferro battuto, opera dell'artigianato locale (fabbro Andò Salvatore e figlio) su disegno del Prof. Patanè 25

Una finestra, con vetrata raffigurante il monogramma dell'Immacolata, realizzata dalla ditta Scotti (1986), illumina la cappella; nella vela, in una cornice di gigli bianchi, è riportata l'antifona mariana Tota pulchra es Maria.

23 Essa viene chiusa, dopo la processione dell'8 dicembre e dell'ultima domenica di luglio, con un sistema di manovella che permette alle due ante di scorrere in una guaina, al canto delle litanie lauretane, in un clima di particolare intensità emotiva per i fedeli.

24 Nel 1991 il prezioso sbalzo in argento è stato asportato sacrilegamente, insieme alla preziosa corona di argento donata alla Vergine nel 1950, e sostituito nel 1992 da un tondo in legno decorato in oro con disegno del monogramma mariano con le dodici stelle, dono del pittore concittadino Marcello La Spina.

25 Cfr APIF, Albo d'oro di Maria SS. Immacolata, I (1940-2000) pp. 9-11.

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L'altra finestra cieca è decorata con un portale e nel cartiglio è scritta la prima parte dell'Ave Maria; nella vela, con la stessa decorazione floreale dell'altra, è riportata l'antifona mariana Et macula originalis non est in te e accanto quattro maestosi serafini. La volta è a forma di cupola con cerchi di stelle e lingue di fuoco.

La nicchia dell'Immacolata è decorata in oro zecchino e la porta lignea, con due ante ad apertura scorrevole, da una serie di colombe e di gigli con ai lati gli arcangeli Michele e Gabriele. Nei due tondi, sopra gli arcangeli, sono raffigurati rispettivamente le due tavole della Legge e il candelabro dell'AT, i Vangeli e la colomba dello Spirito Santo.

L'intarsio nel pavimento riproduce il monogramma di Maria con la corona e le dodici stelle. Nei pilastri d'ingresso, sotto Mosè e Isaia, sono stati posti due piccoli bassorilievi, della natività del Signore e dell'annunciazione di Maria, in maiolica bianca, dell'artista Bonaccorso di Caltagirone (1986).

La volta e l'arco del catino sono stati consolidati con particolari sostegni nel sottotetto e una struttura in ferro mimetizzata nei disegni geometrici dell'arco nel 1987.

Il perimetro esterno della cappella è stato consolidato con micropali in cemento, a cura dell'assessorato regionale ai Lavori Pubblici (1997). Contemporaneamente è stato rifatto il pavimento in marmo della sacrestia e dei locali annessi.

Le lesene esterne dei pilastri custodiscono ex voto in argento. Nella lesena sinistra è custodito uno stolone azzurro decorato in oro con lo stemma del Comune, l'iscrizione: Fiumefreddo a Maria SS. Immacolata 1854-1954 e la storica medaglia d'oro del 1854 coniata da Pio IX a ricordo del dogma dell'Immacolata26 .

Nella lesena destra l'8 dicembre 2008 sono stati posti: - uno stolone con un prezioso manipolo (paramento del sacerdote in uso fino alla riforma liturgica del Vaticano II) riadattato e donato da sr Antonina Bibbò, superiora dell'Istituto S. Cuore, l'8 dicembre 2004, in occasione del 150° del dogma;

26 In APIF, Albo d'oro di Maria SS. Immacolata, I (1940-2000) pp. 45-46 leggiamo: Nella ricorrenza delle manifestazioni centenarie della definizione del Dogma della Immacolata Concezione, la Parrocchia offrì una preziosa medaglia ricordo risalente al Papa Pio IX, la cui storia è opportuno ricordare. È risaputo che il Papa Pio IX, a ricordo del memorabile avvenimento, regalò a tutti Vescovi presenti una medaglia commemorativa della definizione del dogma. Non era ancora sorta in quel tempo la diocesi di Acireale. L'Arcivescovo di Messina regalò tale medaglia al Can. Annibale Maria Di Francia in occasione di una sua malattia. Il Can. Annibale M. Di Francia la donò ad una benefattrice della Casa Madre delle Suore Antoniane, la Marchesa delle Carrozze da Messina. Alla morte di questa passò in dono alla fidata domestica e da questa passò agli eredi, dai quali fu donata alla Chiesa Madre Maria SS. Immacolata di Fiumefreddo di Sicilia in segno di particolare devozione e nella fausta ricorrenza del primo centenario della solenne definizione del dogma. È forse l'unico esemplare oggi esistente in Sicilia.

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- una medaglia in bronzo dorato commemorativa del primo anno di pontificato del papa S. Pio X, avente nel dritto l'effigie dello stesso papa e nel retro l'effigie dell'Immacolata, con l'iscrizione

Regina sine labe originali concepta ora pro nobis, donata dall'avv. Isidoro Giannetto, originario di Fiumefreddo e residente a Catania27

; - uno stolone con ex voto di origine diversa, dono della prof. Marinella Fiume. Si conservano, così, nella chiesa due preziose medaglie commemorative del dogma dell'Immacolata Concezione: del beato Pio IX (1854) e di S. Pio X (1904). L'8 dicembre 2008 la Sigra

Aurora Marletta, moglie dell'avv. Giannetto, per volontà del defunto marito, ha donato all'Immacolata una storica icona russa della Madonna Odigitria di Smolensk.

27 Cfr APIF, Albo d'oro di Maria SS. Immacolata, II (2001) pp. 96-97.

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La Chiesa Madre Maria SS. Immacolata

8. La navata nord del battistero

La costruzione della navata ebbe inizio negli anni 1950-1960, con copertura a terrazza.

Negli anni ‘70, in vista della dedicazione della chiesa, su progetto del geom. Salvatore Musarella, si optò di conservare a vista gli originali antichi pilastri interni in pietra lavica, e similmente vennero rivestiti i pilastri di nuova costruzione.

Nella cappella del battistero sono stati introdotti elementi in pietra lavica di antica e di nuova fattura; in particolare la sede del presidente, l'altare, due capitelli, due mensole alla base dei tabernacoli per la custodia degli Oli santi e dei vasi sacri.

In un arco, con un'antica chiave in cui è inciso l'anno 1862, è stato posto il pregiato antico fonte battesimale in marmo di Taormina, con l'episodio del battesimo di Gesù, opera in rame sbalzato in cornice marmorea.

In una cornice di castagno, sopra l'arco, un tondo in vetro di Marcello La Spina, che raffigura la colomba dello Spirito Santo irradiante luce e fuoco (1984).

La Via Crucis, con la risurrezione del Signore, bassorilievo in terracotta, è opera dello scultore Turi Azzolina (1986-1990).

Chiesa Maria SS. Immacolata navata nord in costruzione (1950-1960)

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La Chiesa Madre Maria SS. Immacolata

Navata nord del Battistero

Cappella Battistero La Risurrezione Navata nord Quinta stazione

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La Chiesa Madre Maria SS. Immacolata

Il restaurato “sepolcro “ ligneo del Giovedì santo è posto alla base del bassorilievo della risurrezione.

Nella parete antistante il fonte battesimale è collocata la risurrezione di Lazzaro, bassorilievo in maiolica bianca di P. Branciforte, con un piccolo tondo in ceramica della natività del Signore, di Francesco Bentivegna, donato dai fratelli Giannetto in memoria del padre Santino.

La cappella è chiusa da un cancello in ferro battuto, che prima recintava il battistero all'ingresso della chiesa, opera dell'artigiano Salvatore Andò e del figlio Giuseppe, su disegno di Francesco Patanè (1950).

La copertura del fonte battesimale in castagno è stata realizzata dagli artigiani Giuseppe Mobilia e Ignazio Ragonesi (1999). La porta di castagno, analoga a quella della sacrestia, è stata costruita dal falegname Angelo Giampaolo, in occasione del secondo millennio della nascita della Vergine Maria (1987-1988); sopra la porta è posta la crocifissione di S. Pietro del Caravaggio, riprodotta e donata da Marcello La Spina in memoria del padre Sebastiano (1985).

La bussola della porta laterale ovest, gemella di quella della navata sud, è ancora opera di Angelo Giampaolo (1991).

I due scudi della bussola riportano due espressioni di S. Paolo (1 Cor 3,17): all'esterno Templum Dei sanctum est; all'interno Templum Dei estis: Le vetrate a tema floreale sono della ditta Scotti.

Nel 1993, in occasione del venticinquesimo di sacerdozio dell'arciprete Giambattista Rapisarda, il soffitto è stato completato, grazie alle offerte dei fedeli, con un sistema a cupole, analoghe a quelle dell'altra navata, su progetto e direzione dell'ing. Rosario Giannetto28 .

Le opere murarie sono opera della ditta Santo Siciliano; le strutture in ferro delle cupole dei fabbri Crisafulli; le opere in legno dell'artigiano Angelo Giampaolo.

L'8 dicembre 1993, mons. Giuseppe Malandrino, vescovo di Acireale, benedisse la navata nord e all'ingresso venne scoperta la lapide commemorativa:

D.O.M. LA FEDE E LA GENEROSITÀ DEI FEDELI

COMPLETA QUESTA NAVATA DEL BATTISTERO ESSENDO VESCOVO DI ACIREALE

MONS. GIUSEPPE MALANDRINO E COPARROCI I SACERDOTI

GIAMBATTISTA RAPISARDA E ROSARIO GULISANO FIUMEFREDDO DI SICILIA 8 DICEMBRE 1993

28 Cfr APIF, Albo d'oro di Maria SS. Immacolata, II (2001) pp. 385-388.

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La Chiesa Madre Maria SS. Immacolata

Gli altari laterali, in pietra lavica con pannelli in castagno e formelle in terracotta, sono stati realizzati nel 1994.

All'ingresso, nel primo altare, è collocata la statua di S. Teresa del Bambino Gesù in cartone romano; nell'altro altare è posto il crocifisso in tiglio della ditta Stufflesser (1963).

La porta nord è arredata con una bussola in castagno, progettata dall'ing. Rosario Giannetto e costruita da Angelo Giampaolo in collaborazione con Rosario Parisi (1996); gli scudi sono opera dello scultore Vito Guardo e riportano il testo del vangelo di Matteo (21,13): Domus mea est all'esterno, Domus orationis all'interno; le vetrate, a tema floreale, sono opera della ditta Scotti.

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