LA CHIESA DI ANTIOCHIA - Ordine Teutonico Sicilia
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LA CHIESA DI ANTIOCHIA
di Mons. Mikhael Al Jamil
ARCIVESCOVO PROCURATORE PATRIARCALE DI ANTIOCHIA DEI SIRI PRESSO LA S. SEDE ACCADEMICO ORDINARIO DELL’ACCADEMIA TEUTONICA “ENRICO VI DI HOHENSTAUFEN”
Cosciente della propria eccezionale posizione sia sul piano culturale come su
quello della fede, la Chiesa Romana ha rimodellato, secondo la sua propria
originalità, l’eredità liturgica dei primi secoli del cristianesimo ed è in questa cornice,
tipicamente romana, che prenderanno posto le originali creazioni delle Chiese
d’Occidente come le novità dei popoli germanici e anglo-normanni.
Ora, vi è un altro centro il cui genio creatore in materia liturgica non fu
certamente meno potente di quello di Roma e la cui influenza si è estesa sull’insieme
delle Chiese che qualifichiamo come Chiese d’Oriente: la Siriaca, la Maronita, la
Bizantina, la Caldea, la Nestoriana, l’Armena, la Copta e l’Etiopica.
Le tre lingue che potevano leggersi sulla Croce di Cristo erano parlate dagli
abitanti della città d’Antiochia.
La comunità cristiana di Antiochia era la più antica dopo quella di
Gerusalemme e San Pietro, Primo Sommo Pontefice, fu il Vescovo di Antiochia già
nel quarto anno dopo l’ascensione di Cristo.
San’Ignazio, 3° Vescovo di Antiochia
Dopo la distruzione di Gerusalemme, la città di Antiochia rimase la sola
metropoli della cristianità in Oriente ed esercitò la sua giurisdizione sulla Siria, la
Fenicia, l’Arabia, la Palestina, la Cilicia, Cipro e la Mesopotamia.
Pluralista fin dalle origini, la Chiesa di Antiochia si manifestò, fin da principio,
missionaria. Attraverso Edessa costituisce un collegamento di una importanza
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strategica per l’evangelizzazione della Mesopotamia e dell’immenso Impero Persiano
cui questa regione è quasi totalmente integrata a partire dal 363 d.C.
Senza dubbio, già da molto tempo c’erano alcune comunità cristiane che Fafa
bar Addai, fin dal principio del IV secolo, aveva raggruppato sotto l’autorità della
Sede Metropolitana di Seleucia-Ctesifonte, città reale dell’Impero Persiano
Sassanide. La lingua in uso dagli abitanti di Mesopotamia (Iraq) della Siria, della
Fenicia (Libano), della Palestina e dell’Arabia era l’Aramaico, lingua liturgica,
finora, dei Siri, dei Maroniti, dei Caldei e dei Nestoriani (=Assiri) mentre i Greci
Melkiti, sia Cattolici che Ortodossi, hanno scelto, nel XII secolo la lingua greca.
Fafa bar Addai, Vescovo di Seleucia-Ctesifonte
L’aramaico è ancora oggi la lingua parlata dai cristiani del nord dell’Irak
specialmente nella regione di Ninive. Essa è la lingua materna di chi scrive.
Dobbiamo chiarire che il termine «ARAMAICO» nel linguaggio cristiano
antico voleva dire «PAGANO»; divenendo cristiani, verso gli anni 35-50 d.C., gli
aramaici hanno preferito il termine «SIRIACI o SIRI» dal nome di ASSIRI, popolo
della Mesopotamia e della SIRIA dell’Antico Impero Romano, che comprendeva
l’odierna Siria, la Palestina e il Libano.
L’antagonismo secolare che opponeva l’Impero Romano e l’Impero Persiano
avrebbe diviso lo spazio geografico e demografico anche della Chiesa di Antiochia,
in due parti: 1) La Chiesa Siriaca Occidentale, cioè all’Ovest dell’Eufrate = la
Turchia, la Siria, il Libano e la Palestina. 2) La Chiesa Siriaca Orientale, cioè all’Est
dell’Eufrate = La Mesopotamia, la Persia e l’India.
A questo punto sarebbe bene notare che la Chiesa Antiochena, benché
attraverso la storia si sia presentata come una realtà autonoma, in effetti essa era
costituita da numerose Metropoli site nella valle del Tigri e dell’Eufrate e aveva
anche delle comunità importanti che si estendevano fino allo Yemen, verso
l’estremità sud della Penisola Arabica prima dell’inizio dell’Islam, mentre gli Arabi
politeisti non formavano che una specie di isolotto in mezzo agli Arabi cristiani.
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L’ostilità secolare tra i due Imperi, Romano e Persiano, non facilitava le
relazioni tra Antiochia (capitale orientale dell’Impero Romano) e queste comunità
poste al di là dell’Eufrate, cosa che rese necessaria l’autonomia della Chiesa Siriaca
Orientale decisa dal Concilio di Seleucia-Ctesifonte nell’anno 410 d.C.
Nestorio, Patriarca di Costantinopoli, dichiarato eretico dal Concilio di Efeso
Nel secolo V Antiochia subì un’eclissi; Costantinopoli, divenuta la capitale
dell’Impero Bizantino Cristiano, prese il rango che doveva avere per diventare la
seconda Roma. Un colpo più serio di una restrizione dei suoi privilegi doveva ferire
la Chiesa Antiochena. Le eresie di Nestorio (431) e di Eutiche (451) andavano
trasformando questa importante Chiesa, unita, in pace ed in comunione con Roma, in
tre Chiese ostili tra loro: la Melchita, la Nestoriana e la Giacobita.
Sempre calpestata dagli Imperatori, dovette subire una persecuzione più dura
quando l’Occidente riconobbe nel 313 il Cristianesimo come religione di tutto
l’Impero Romano. Fu per antagonismo che l’Impero Persiano aumentò le
persecuzioni contro le cristianità viventi nei suoi territori. Non fu certo senza
interesse che la Chiesa di Mesopotamia si schierò dalla parte del nestorianesimo. In
effetti, il nestorianesimo significava per l’Impero Persiano separazione dalla Chiesa
Occidentale e, per conseguenza, dall’Impero Romano.
Stretta tra le tenaglie dei Persiani pagani e dei Romani troppo cristiani, la
Chiesa di Antiochia vedeva nei conquistatori arabi i benvenuti ed, in effetti, è sotto la
dominazione araba (VII-VIII secolo) che la Chiesa Siriaca conobbe la sua età
dell’oro.
Dopo aver insegnato agli Arabi conquistatori gli elementi della civilizzazione
(lettere, filosofia, astronomia, fisica e medicina) essa trasferiva la cultura con la
religione ai popoli dell’Asia Centrale, del Tibet, dell’India e della Cina. Sciamò da
Cipro fino alla Manciuria e fino alle isole di Giava e di Sumatra.
Già nel 639 il Cristianesimo era impiantato in Cina e, perseguitato nel 845,
risorgerà di nuovo nel XI secolo.
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I Mongoli, i cui Khan erano diventati i padroni del mondo asiatico, per un
momento si orientarono verso il Cristianesimo e volevano ridare ai cristiani la
Palestina e Gerusalemme ma, nel momento decisivo, i crociati preferirono allearsi
con i Mammalucchi e ribaltarono così la situazione. Alla fine Gazan-Khan nel 1295-
1304 si convertì all’Islam, trascinando la quasi totalità delle popolazioni turaniche.
Mongoli e Turchi erano dei barbari che non avevano più nulla della grandezza di
spirito e della mansuetudine degli Arabi; e da quel momento il pericolo di sterminio,
per i cristiani, fu permanente. Là dove passavano Mongoli, Mammalucchi e Turchi
non nasceva più nulla. Sembrava che esistessero per sradicare la cristianità da tutto
l’Oriente.
Gazan-Khan
L’epoca contemporanea corrisponde per i cristiani dell’Oriente e, soprattutto,
per quelli della Mesopotamia, ad un lungo martirio: il genocidio del 1915 da parte dei
Turchi e dei Curdi, in epoca recente, ha svuotato questa Chiesa del 90% della
cristianità dell’Alta-Mesopotamia. Parecchie perturbazioni hanno scosso queste
regioni fino alla guerra del Libano e dell’Iraq e l’embargo contro il suo popolo. Chi
scrive è di nazionalità irakena e ha vissuto tutta la guerra del Libano.
A parte la Chiesa Siriaca dell’India, votata ad un suo particolare destino, le
Provincie periferiche della Chiesa di Antiochia scomparvero, salvo la sola Chiesa
nell’Iraq, Siria e Libano. Là accolse le missioni che man mano saranno fondate nella
regione dell’Alta Mesopotamia: i Francescani nel 1604; i Carmelitani nel 1609; i
Cappuccini nel 1682 ed infine i Domenicani italiani nel 1726, sostituiti, poi, dai
Dominicani francesi. Queste Missioni avevano lo scopo di aiutare le Chiese locali a
ritornare al Cattolicesimo.
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La parte delle Chiesa Siriaca Nestoriana rientrata al Cattolicesimo fu chiamata
“Chiesa Caldea”. Quella della Chiesa Siraca Giacobita fu chiamata Chiesa Sir-
Cattolica. Quella della Chiesa Greca Ortodossa, fu chiamata Chiesa “Greca Melkita
Cattolica” mentre, favorita dalla sua particolare situazione geografica, la Chiesa Siro-
Maronita è sempre rimasta in unione con Roma.
I Patriarcati esistenti oggi e che fanno riferimento alla prima Chiesa Apostolica
di Antiochia sono due Ortodossi e tre Cattolici:
Patriarcato di Antiochia dei Siri Cattolici con sede a Beirut
(Libano)
Patriarcato di Antiochia dei Siri Ortodossi con sede a Damasco
(Siria)
Patriarcato di Antiochia dei Maroniti con sede a Bkerk
(Libano)
Patriarcato di Antiochia dei Greci Melkiti con sede a Damasco
(Siria)
Patriarcato di Antiochia dei Greci Ortodossi con sede a
Damasco (Siria)
Cronologia del Patriarcato d’Antiochia prima delle divisioni
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ELENCO DEI VESCOVI E PATRIARCHI DI ANTIOCHIA
Vescovi Nome Inizio episcopato Fine episcopato
San Pietro 42 37
54 67
Sant'Evodio 53 67
68
Sant'Ignazio di Antiochia l'Illuminatore 68 100 107
Sant'Eros I 100 107
127
San Cornelio 127 151 154
Sant'Eros II 151 154
169
San Teofilo 169 182
San Massimo I o San Massimiano 188 182
191
San Serapione 191 212 211
Sant'Asclepiade il Confessore 212 211
218 220
Fileto 218 220
231
Zebino o Zenobio 231 240 237
San Babila 240 237
253 251
Fabio 253 251
256 254
Demetriano 256 254
263 260
Amfilochio 263 267
Paolo I di Samosata 267 260
270 268
Domno 270 268
273
Timeo 273 277 282
Cirillo I 277 283
299 303
Vitale I
Tiranno 308 304
314
San Filogonio 314 320
323
Paolino I 324 324
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Patriarchi prima dello scisma tra nestoriani e ortodossi Nome Inizio patriarcato Fine patriarcato
Eustazio 325 332 337
Eulalio 332 332
Eufronio 333 334
Filaclo o Placenzio 334 342
Atanasio 337 340
Gregorio 340 341
Stefano I 342 344
Leonzio 344 350 357
Eudossio 350 358
357 359
Melezio 354 354
Annia o Ammiano 357 360
Primo scisma (360-393) Patriarca
ortodosso Patriarca
nestoriano Anni
Euzoio o Eudozio
Euzoio o Eudozio 360
Melezio
370
Doroteo
371
Paolino II
376
Vitale II
381
Flaviano I
384
Evagrio I
393
Flaviano I
Con Flaviano I (che morirà nel 404) si ricostituisce l'unità del Patriarcato
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Ricomposizione del primo scisma Nome Inizio patriarcato Fine patriarcato
Porfirio 404 408 412
Alessandro 408 412
418
Teodoto 418 428
Giovanni I 428 442
Domno II (442-449) 442 449
Massimo I o II 449 459 455
Basilio 459 456
459
Acacio 459 461 459
Martirio 461 459
465 468
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Secondo scisma (465-505) Nel 465 i calcedoniani disconoscono Martirio come Patriarca, e viene nominato al suo posto Pietro Fullo.
Patriarca
ortodosso Patriarca
monofisita Anni
Pietro Fullo
Martirio
465
466
Giuliano
468
Pietro Fullo
474
-
475
Giovanni II Codonato
488
Bladio
490
Stefano II
493
Stefano III
495
Callandione
Giovanni III Codonato
497
Palladio
498
Flaviano II
505
Flaviano II
Ricomposizione del secondo scisma Con Flaviano II (deposto nel 512) si ricostituisce l'unità del Patriarcato.
Nome Inizio patriarcato Fine patriarcato
Severo 512 518 538
Paolo II 518 521
Eufrasio di Antiochia 521 528
Efrem 528 546
Patriarchi dopo lo scisma tra nestoriani e ortodossi Patriarca
ortodosso Patriarca
nestoriano Anni
Efrem Sergio
544
Domno III
546
-
550
Paolo II il Nero
561
Anastasio I il Sinaita
571
Gregorio I[5]
575
-
581
Pietro III di Raqqa
591
Giuliano I di Antiochia
594
Anastasio I il Sinaita
(seconda fase)
595
Atanasio I Gammolo
599
Anastasio II
610
Gregorio II[5]
620
Anastasio III
628
Macedonio
631
11
Giovanni II
640
Giorgio I
648
Teodoro
649
656
Macario I
667
Severo II bar Masqeh
681
Teofane
-
683
Atanasio II
685
Patriarchi dopo lo scisma tra maroniti e ortodossi Patriarca
ortodosso Patriarca maronita
Patriarca nestoriano Anni
Teofane
Giovanni Maron
Atanasio II 685
686
Giuliano II
687
Sebastiano
690
Giorgio II
695
Alessandro II
702
-
707
Giovanni el Damlassi
? 708
Elia I
709
Patriarchi tra il 707 e l'896
circa: Giovanni el Damlassi Teofilo
Gregorio I Stefano I
Marco Eusebio
?
?
723
Atanasio III 724
740
Ivanio I
742
Stefano IV
748
Teofilatto
754
Euvanio I
Patriarchi nestoriani tra il 754 e il 758:
Euvanio I Atanasio al Sandali
?
Atanasio al Sandali 758
Giorgio I
767
Teodoro I
790
Giuseppe
792
Ciriaco
13
797
Giovanni IV
810
Giobbe I
817
Scisma interno alla Chiesa nestoriana Patriarca
ortodosso Patriarca maronita
Patriarca nestoriano
Antipatriarca nestoriano
Anni
Giobbe I
? Dionisio I di Tellmahreh
Abramo di Kartamin
817
826
Nicola I
834
Simeone I
840
Elia I
845
Ricomposizione dello scisma
Patriarca ortodosso Patriarca maronita Patriarca
nestoriano Anni
Elia I
?
Giovanni III
846
852
Teodosio I
860
Nicola II
873
-
878
Ignazio II
879
Michele I
883
-
887
Teodosio Romano
890
Zaccaria
Giovanni I 896
Patriarchi maroniti tra l'896 e il 938:
Giovanni I Joshua I David I
Theofelix Habib Joshua II Dumizio
?
Dionisio II 897
14
Isacco Giovanni II
?
902
Giorgio III
909
Giovanni IV
910
917
Giobbe II
922
Basilio I 923
935
Giovanni V
936
Giovanni II 938
Patriarchi maroniti tra il 938 e il 1110:
Giovanni II Simone I
Gregorio II Geremia
Simone II (esistenza incerta)
Simone III (esistenza incerta)
Giuseppe el Gergessi
?
?
939
Eustrasio
953
Ivanio II 954
957
Dionisio III
958
960
Cristoforo I
961
Abramo I 962
963
-
965
Giovanni VI
966
Teodoro II
977
Agapio
985
Atanasio IV
986
995
Giovanni V
1000
Nicola III
1002
-
1003
15
Elia II
1004
Giovanni VII
1010
Giorgio IV
1015
Macario II il Virtuoso
1023
Eleuterio
1028
Pietro III
1033
Dionisio IV 1034
1044
-
1049
Giovanni VIII
1051
Giovanni VI detto Dionisio
1054
Patriarchi dopo lo Scisma d'Oriente Patriarca ortodosso Patriarca maronita
Patriarca nestoriano
Anni
Giovanni VI detto Dionisio
?
Giovanni VIII 1054
1057
Atanasio V
1058
1062
Emiliano
1063
Giovanni IX
1073
Basilio II 1074
1075
Teodosio II
Giovanni Abdun
1077
Dionisio V
1078
-
1080
Ivanio III
1082
-
1084
Niceforo
16
1088
Dionisio VI
1090
Giovanni VII Atanasio VI
1098
Patriarchi dalla fondazione del patriarcato latino Patriarca
ortodosso Patriarca
latino Patriarca maronita
Patriarca nestoriano
Anni
Giovanni VII
Pietro I di Narbona
?
Atanasio VI
1098
1100
Bernardo di Valenza
1110
Giuseppe el Gergessi
1120
Pietro I
1121
1129
Giovanni X
1130
Gregorio
1135
Ralf I di Domfrort
1137
Atanasio VII
1138
1139
Aimerio di Limoges
1141
Jacopo
1151
Giovanni III
1154
Pietro II
1155
Giovanni IX
1159
Eutimio I
1164
Macario III
1166
Atanasio I Michele I
1173
Pietro di Lehfeld
1180
Teodosio III
17
1182
Elia III
1184
Cristoforo II
1185
Teodoro IV
1193
Ralf II
1196
Pietro II di Angouleme
1199
Gioacchino I
Geremia di Amshit
Atanasio VIII 1200
1207
Giovanni XI
1208
Pietro III di Locedio
1209
1217
-
1219
Doroteo I
1220
-
1222
Ignazio III David
1226
Alberto da Reggio
1230
Daniele di Shamat
1239
Giovanni di Jaje
1245
Simeone II
Elia Roberto
Simone II
1247
Obizzo Fieschi
1252
Giovanni XII
1263
Ignazio IV
1268
18
Patriarchi dalla trasformazione in semplice titolo del
patriarcato latino Patriarca
ortodosso Patriarca
titolare latino Patriarca maronita
Patriarca nestoriano
Anni
Eutimio II
Obizzo Fieschi
Simone II
Ignazio IV
1268
1269
Teodosio IV
1276
Teodosio V
1277
Daniele di Hadshit
1282
Geremia di Dmalsa
Filosseno I
1283
1285
Arsenio
1292
?
Michele II
1293
Dionisio
1297
Simone III
1308
Marco I
1312
Michele III
1339
Giovanni IV
1342
Ignazio II
1349
Basilio III
1357
Gabriele di Hjula
1367
Giovanni V
1386
Pacomio I
1387
Filosseno II
1393
Nilo
1401
19
Michele III
1404
?
1410
Pacomio II
1411
Gioacchino II
1421
Basilio IV
1426
Marco III
1436
Doroteo II
1440
Giovanni di Jaje II
1444
Ignazio Benham al
Hadli
1445
Jacopo di Hadeth
1454
Michele IV
Ignazio Khalaf
1455
1468
Giuseppe di Hadeth
1476
Marco V
Gioacchino III
1483
Gregorio III
Ignazio Giovanni XIII
1492
Simeone di Hadeth
1493
Ignazio Nuh
1497
Doroteo III
1509
Ignazio Yeshu I
1512
Ignazio Jacopo I
1517
Ignazio David I
1520
Ignazio Abd'Allah I
1523
20
Michele V
1524
Moussa Akari
1541
Doroteo IV
1543
Gioacchino IV
1557
Ignazio Ne'met Allah I
1567
Michele Rizzi
1576
Ignazio David II Shah
Michele VI 1577
1581
Gioacchino V
Sarkis Rizzi
1591
Ignazio Pilato I
1592
Gioacchino VI
1593
1596
Giuseppe Rizzi
1597
Ignazio Hadayat Allah
1604
Doroteo V
1608
Giovanni Maklouf
1611
Atanasio III
1619
Ignazio III
1622
Luigi Caetani
1626
Giovanni Battista Pamphili
1629
Cesare Monti
1631
?
1633
Fabio de Lagonissa
Giorgio Omaira
1635
21
Eutimio III
1636
Eutimio IV
1639
Ignazio Simone I
1640
1644
Giuseppe Halib
1648
Michele VII
Giovanni Bawab
1656
Giorgio Rizkallah
1659
Ignazio Yeshu II Qamsheh
1662
Patriarchi dopo il primo scisma siro-cattolico Patriarca
ortodosso Patriarca
titolare latino Patriarca maronita
Patriarca siro-cattolico
Patriarca siro-ortodosso
Anni
Michele VII
Giacomo Altoviti
Giorgio Rizkallah
Ignazio Andrea Akhidjan
Ignazio Abdul Masih I
1662
1670
Stefano Douayhy
1672
?
1674
Neofito I
1677
Ignazio Pietro VI
Chaahbadine
1684
?
1686
Atanasio IV
1687
Ignazio Giorgio II
1694
Cirillo III
Carlo Tommaso Maillard de
Tournon
1701
1702
22
Ricomposizione del primo scisma siro Patriarca
ortodosso Patriarca
titolare latino Patriarca maronita
Patriarca siro Anni
Cirillo III
Carlo Tommaso Maillard de
Tournon
Stefano Douayhy
Ignazio Giorgio II
1702
1704
Gabriele di Blaouza
1705
Giacomo Awad
1708
Ignazio Isacco Azar
1709
1710
Gilberto Bartolomeo Borromeo
1711
1720
Atanasio IV (seconda
volta)
1722
Ignazio Shukr Allah II
1724
Patriarchi dopo lo scisma melchita Patriarca
ortodosso Patriarca melchita
Patriarca titolare latino
Patriarca maronita
Patriarca siro Anni
Silvestro
Cirillo VI
Gilberto Bartolomeo Borromeo
Giacomo Awad
Ignazio Shukr Allah II
1724
1733
Giuseppe Dergham Khazen
1735
Joaquín Fernández
Portocarrero
1742
Simeone Awad
1743
1745
Ignazio Giorgio III
1756
Tobia El Khazen
1760
Massimo II
?
1761
Teodosio V
1766
Filemone I
Giuseppe Stefano di
Ghosta
1767
Daniele I
1768
Ignazio Giorgio IV
1781
23
Patriarchi dopo il secondo scisma siro
Patriarca ortodosso
Patriarca melchita
Patriarca titolare latino
Patriarca maronita
Patriarca siro-cattolico
Patriarca siro-ortodosso
Anni
Daniele I
Teodosio V
?
Giuseppe Stefano di
Ghosta
-
Ignazio Matteo
1782
Ignazio Michele III
Jarweh
1783
1791
Eutimio I
1792
1793
Michele Fadel
1794
Cirillo VII
1795
Filippo Gemayel
1796
Agapio II
Giuseppe Tyan
1799
Antonio Despuig y Dameto
1800
?
1802
Ignazio Michele IV
1808
Giovanni Helon
1810
Ignazio Simone II
1811
1812
Ignazio IV
Atanasio V
1813
Serafino I
-
1814
Macario IV
1815
Ignazio V
1816
1817
Ignazio Giovanni
1818
?
Ignazio Giorgio V
1819
1820
Ignazio Pietro VII
1822
Lorenzo Girolamo
Mattei
1823
? Youssef
24
Hobaish 1833
Massimo III ?
1837
Ignazio Elia II
1838
1843
Metodio I
1845
Youssef El Khazen
1847
Ignazio Giacomo
1850
Ieroteo I
1851
?
1853
Ignazio Antonio I
1854
Pietro Paolo Massad
1855
Clemente Bahous
1856
Alberto Barbolani di
Montauto
1857
Giuseppe Milziade Ferlisi
1858
1860
-
1862
Carlo Belgrado
1864
Gregorio II
?
1866
?
Ignazio Filippo I
1868
Paolo Brunoni
1871
Ignazio Pietro IV
1872
1874
Ignazio Giorgio V
1877
-
1879
Pietro de Villanova
1881
Placido Ralli 1882
1884
-
25
1885
Gerasimo I
1886
Vincenzo Tizzani
1890
Giovanni El Hajj
1891
?
Spiridione I
1892
-
1893
Ignazio Behnam II
1894
Ignazio Abdul Masih II
1895
Francesco di Paola Cassetta
1897
Pietro IV
Ignazio Efrem II Rahmani
1898
Elia Hoayek
Melezio II
1899
Carlo Nocella
1901
Lorenzo Passarini
1902
Cirillo VIII
1905
Ignazio Abd Allah II
1906
Gregorio IV
1915
?
Ladislao Michele Zaleski
1916
-
1917
Ignazio Elia III
1919
Demetrio I
1925
Cirillo IX Roberto Vicentini
1928
Alessandro III
1929
Ignazio Gabriele I Tappouni
1931
Antonio Pietro Arida
1932
26
1933
Ignazio Afram I Barsoum
1947
Massimo IV
1953
-
1955
Pierre-Paul Méouchi
1957
Ignazio Giacomo III
1958
Teodosio VI
1964
Patriarchi dopo l'abolizione del titolo latino
(situazione attuale) Patriarca
ortodosso Patriarca melchita
Patriarca maronita
Patriarca siro-cattolico
Patriarca siro-ortodosso
Anni
Teodosio VI
Massimo IV
Pierre-Paul Méouchi
Ignazio Gabriele I Tappouni
Ignazio Giacomo III
1965
1967
Massimo V
1968
Ignace Antoine II Hayek
1970
Elia IV
1975
Antoine Pierre Khoraiche
1979
Ignazio IV Hazim
1980
Ignazio Zakka I Iwas
1986
Nasrallah Pierre Sfeir
1998
Ignace Moussa I Daoud
2001
Gregorio III
Ignace Pierre VIII Abdel-Ahad
2008
Ignace Youssif III Younan