LA CHIESA DI ANTIOCHIA - Ordine Teutonico Sicilia

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LA CHIESA DI ANTIOCHIA di Mons. Mikhael Al Jamil ARCIVESCOVO PROCURATORE PATRIARCALE DI ANTIOCHIA DEI SIRI PRESSO LA S. SEDE ACCADEMICO ORDINARIO DELL’ACCADEMIA TEUTONICA “ENRICO VI DI HOHENSTAUFEN” Cosciente della propria eccezionale posizione sia sul piano culturale come su quello della fede, la Chiesa Romana ha rimodellato, secondo la sua propria originalità, l’eredità liturgica dei primi secoli del cristianesimo ed è in questa cornice , tipicamente romana, che prenderanno posto le originali creazioni delle Chiese d’Occidente come le novità dei popoli germanici e anglo -normanni. Ora, vi è un altro centro il cui genio creatore in materia liturgica non fu certamente meno potente di quello di Roma e la cui influenza si è estesa sull’insieme delle Chiese che qualifichiamo come Chiese d’Oriente : la Siriaca, la Maronita, la Bizantina, la Caldea, la Nestoriana, l’Armena, la Copta e l’Etiopica. Le tre lingue che potevano leggersi sulla Croce di Cristo erano parlate dagli abitanti della città d’Antiochia. La comunità cristiana di Antiochia era la più antica dopo quella di Gerusalemme e San Pietro, Primo Sommo Pontefice, fu il Vescovo di Antiochia già nel quarto anno dopo l’ascensione di Cristo. San’Ignazio, 3° Vescovo di Antiochia Dopo la distruzione di Gerusalemme, la città di Antiochia rimase la sola metropoli della cristianità in Oriente ed esercitò la sua giurisdizione sulla Siria, la Fenicia, l’Arabia, la Palestina, la Cilicia, Cipro e la Mesopotamia. Pluralista fin dalle origini, la Chiesa di Antiochia si manifestò, fin da principio, missionaria. Attraverso Edessa costituisce un collegamento di una importanza

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LA CHIESA DI ANTIOCHIA

di Mons. Mikhael Al Jamil

ARCIVESCOVO PROCURATORE PATRIARCALE DI ANTIOCHIA DEI SIRI PRESSO LA S. SEDE ACCADEMICO ORDINARIO DELL’ACCADEMIA TEUTONICA “ENRICO VI DI HOHENSTAUFEN”

Cosciente della propria eccezionale posizione sia sul piano culturale come su

quello della fede, la Chiesa Romana ha rimodellato, secondo la sua propria

originalità, l’eredità liturgica dei primi secoli del cristianesimo ed è in questa cornice,

tipicamente romana, che prenderanno posto le originali creazioni delle Chiese

d’Occidente come le novità dei popoli germanici e anglo-normanni.

Ora, vi è un altro centro il cui genio creatore in materia liturgica non fu

certamente meno potente di quello di Roma e la cui influenza si è estesa sull’insieme

delle Chiese che qualifichiamo come Chiese d’Oriente: la Siriaca, la Maronita, la

Bizantina, la Caldea, la Nestoriana, l’Armena, la Copta e l’Etiopica.

Le tre lingue che potevano leggersi sulla Croce di Cristo erano parlate dagli

abitanti della città d’Antiochia.

La comunità cristiana di Antiochia era la più antica dopo quella di

Gerusalemme e San Pietro, Primo Sommo Pontefice, fu il Vescovo di Antiochia già

nel quarto anno dopo l’ascensione di Cristo.

San’Ignazio, 3° Vescovo di Antiochia

Dopo la distruzione di Gerusalemme, la città di Antiochia rimase la sola

metropoli della cristianità in Oriente ed esercitò la sua giurisdizione sulla Siria, la

Fenicia, l’Arabia, la Palestina, la Cilicia, Cipro e la Mesopotamia.

Pluralista fin dalle origini, la Chiesa di Antiochia si manifestò, fin da principio,

missionaria. Attraverso Edessa costituisce un collegamento di una importanza

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strategica per l’evangelizzazione della Mesopotamia e dell’immenso Impero Persiano

cui questa regione è quasi totalmente integrata a partire dal 363 d.C.

Senza dubbio, già da molto tempo c’erano alcune comunità cristiane che Fafa

bar Addai, fin dal principio del IV secolo, aveva raggruppato sotto l’autorità della

Sede Metropolitana di Seleucia-Ctesifonte, città reale dell’Impero Persiano

Sassanide. La lingua in uso dagli abitanti di Mesopotamia (Iraq) della Siria, della

Fenicia (Libano), della Palestina e dell’Arabia era l’Aramaico, lingua liturgica,

finora, dei Siri, dei Maroniti, dei Caldei e dei Nestoriani (=Assiri) mentre i Greci

Melkiti, sia Cattolici che Ortodossi, hanno scelto, nel XII secolo la lingua greca.

Fafa bar Addai, Vescovo di Seleucia-Ctesifonte

L’aramaico è ancora oggi la lingua parlata dai cristiani del nord dell’Irak

specialmente nella regione di Ninive. Essa è la lingua materna di chi scrive.

Dobbiamo chiarire che il termine «ARAMAICO» nel linguaggio cristiano

antico voleva dire «PAGANO»; divenendo cristiani, verso gli anni 35-50 d.C., gli

aramaici hanno preferito il termine «SIRIACI o SIRI» dal nome di ASSIRI, popolo

della Mesopotamia e della SIRIA dell’Antico Impero Romano, che comprendeva

l’odierna Siria, la Palestina e il Libano.

L’antagonismo secolare che opponeva l’Impero Romano e l’Impero Persiano

avrebbe diviso lo spazio geografico e demografico anche della Chiesa di Antiochia,

in due parti: 1) La Chiesa Siriaca Occidentale, cioè all’Ovest dell’Eufrate = la

Turchia, la Siria, il Libano e la Palestina. 2) La Chiesa Siriaca Orientale, cioè all’Est

dell’Eufrate = La Mesopotamia, la Persia e l’India.

A questo punto sarebbe bene notare che la Chiesa Antiochena, benché

attraverso la storia si sia presentata come una realtà autonoma, in effetti essa era

costituita da numerose Metropoli site nella valle del Tigri e dell’Eufrate e aveva

anche delle comunità importanti che si estendevano fino allo Yemen, verso

l’estremità sud della Penisola Arabica prima dell’inizio dell’Islam, mentre gli Arabi

politeisti non formavano che una specie di isolotto in mezzo agli Arabi cristiani.

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L’ostilità secolare tra i due Imperi, Romano e Persiano, non facilitava le

relazioni tra Antiochia (capitale orientale dell’Impero Romano) e queste comunità

poste al di là dell’Eufrate, cosa che rese necessaria l’autonomia della Chiesa Siriaca

Orientale decisa dal Concilio di Seleucia-Ctesifonte nell’anno 410 d.C.

Nestorio, Patriarca di Costantinopoli, dichiarato eretico dal Concilio di Efeso

Nel secolo V Antiochia subì un’eclissi; Costantinopoli, divenuta la capitale

dell’Impero Bizantino Cristiano, prese il rango che doveva avere per diventare la

seconda Roma. Un colpo più serio di una restrizione dei suoi privilegi doveva ferire

la Chiesa Antiochena. Le eresie di Nestorio (431) e di Eutiche (451) andavano

trasformando questa importante Chiesa, unita, in pace ed in comunione con Roma, in

tre Chiese ostili tra loro: la Melchita, la Nestoriana e la Giacobita.

Sempre calpestata dagli Imperatori, dovette subire una persecuzione più dura

quando l’Occidente riconobbe nel 313 il Cristianesimo come religione di tutto

l’Impero Romano. Fu per antagonismo che l’Impero Persiano aumentò le

persecuzioni contro le cristianità viventi nei suoi territori. Non fu certo senza

interesse che la Chiesa di Mesopotamia si schierò dalla parte del nestorianesimo. In

effetti, il nestorianesimo significava per l’Impero Persiano separazione dalla Chiesa

Occidentale e, per conseguenza, dall’Impero Romano.

Stretta tra le tenaglie dei Persiani pagani e dei Romani troppo cristiani, la

Chiesa di Antiochia vedeva nei conquistatori arabi i benvenuti ed, in effetti, è sotto la

dominazione araba (VII-VIII secolo) che la Chiesa Siriaca conobbe la sua età

dell’oro.

Dopo aver insegnato agli Arabi conquistatori gli elementi della civilizzazione

(lettere, filosofia, astronomia, fisica e medicina) essa trasferiva la cultura con la

religione ai popoli dell’Asia Centrale, del Tibet, dell’India e della Cina. Sciamò da

Cipro fino alla Manciuria e fino alle isole di Giava e di Sumatra.

Già nel 639 il Cristianesimo era impiantato in Cina e, perseguitato nel 845,

risorgerà di nuovo nel XI secolo.

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I Mongoli, i cui Khan erano diventati i padroni del mondo asiatico, per un

momento si orientarono verso il Cristianesimo e volevano ridare ai cristiani la

Palestina e Gerusalemme ma, nel momento decisivo, i crociati preferirono allearsi

con i Mammalucchi e ribaltarono così la situazione. Alla fine Gazan-Khan nel 1295-

1304 si convertì all’Islam, trascinando la quasi totalità delle popolazioni turaniche.

Mongoli e Turchi erano dei barbari che non avevano più nulla della grandezza di

spirito e della mansuetudine degli Arabi; e da quel momento il pericolo di sterminio,

per i cristiani, fu permanente. Là dove passavano Mongoli, Mammalucchi e Turchi

non nasceva più nulla. Sembrava che esistessero per sradicare la cristianità da tutto

l’Oriente.

Gazan-Khan

L’epoca contemporanea corrisponde per i cristiani dell’Oriente e, soprattutto,

per quelli della Mesopotamia, ad un lungo martirio: il genocidio del 1915 da parte dei

Turchi e dei Curdi, in epoca recente, ha svuotato questa Chiesa del 90% della

cristianità dell’Alta-Mesopotamia. Parecchie perturbazioni hanno scosso queste

regioni fino alla guerra del Libano e dell’Iraq e l’embargo contro il suo popolo. Chi

scrive è di nazionalità irakena e ha vissuto tutta la guerra del Libano.

A parte la Chiesa Siriaca dell’India, votata ad un suo particolare destino, le

Provincie periferiche della Chiesa di Antiochia scomparvero, salvo la sola Chiesa

nell’Iraq, Siria e Libano. Là accolse le missioni che man mano saranno fondate nella

regione dell’Alta Mesopotamia: i Francescani nel 1604; i Carmelitani nel 1609; i

Cappuccini nel 1682 ed infine i Domenicani italiani nel 1726, sostituiti, poi, dai

Dominicani francesi. Queste Missioni avevano lo scopo di aiutare le Chiese locali a

ritornare al Cattolicesimo.

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La parte delle Chiesa Siriaca Nestoriana rientrata al Cattolicesimo fu chiamata

“Chiesa Caldea”. Quella della Chiesa Siraca Giacobita fu chiamata Chiesa Sir-

Cattolica. Quella della Chiesa Greca Ortodossa, fu chiamata Chiesa “Greca Melkita

Cattolica” mentre, favorita dalla sua particolare situazione geografica, la Chiesa Siro-

Maronita è sempre rimasta in unione con Roma.

I Patriarcati esistenti oggi e che fanno riferimento alla prima Chiesa Apostolica

di Antiochia sono due Ortodossi e tre Cattolici:

Patriarcato di Antiochia dei Siri Cattolici con sede a Beirut

(Libano)

Patriarcato di Antiochia dei Siri Ortodossi con sede a Damasco

(Siria)

Patriarcato di Antiochia dei Maroniti con sede a Bkerk

(Libano)

Patriarcato di Antiochia dei Greci Melkiti con sede a Damasco

(Siria)

Patriarcato di Antiochia dei Greci Ortodossi con sede a

Damasco (Siria)

Cronologia del Patriarcato d’Antiochia prima delle divisioni

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ELENCO DEI VESCOVI E PATRIARCHI DI ANTIOCHIA

Vescovi Nome Inizio episcopato Fine episcopato

San Pietro 42 37

54 67

Sant'Evodio 53 67

68

Sant'Ignazio di Antiochia l'Illuminatore 68 100 107

Sant'Eros I 100 107

127

San Cornelio 127 151 154

Sant'Eros II 151 154

169

San Teofilo 169 182

San Massimo I o San Massimiano 188 182

191

San Serapione 191 212 211

Sant'Asclepiade il Confessore 212 211

218 220

Fileto 218 220

231

Zebino o Zenobio 231 240 237

San Babila 240 237

253 251

Fabio 253 251

256 254

Demetriano 256 254

263 260

Amfilochio 263 267

Paolo I di Samosata 267 260

270 268

Domno 270 268

273

Timeo 273 277 282

Cirillo I 277 283

299 303

Vitale I

Tiranno 308 304

314

San Filogonio 314 320

323

Paolino I 324 324

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Patriarchi prima dello scisma tra nestoriani e ortodossi Nome Inizio patriarcato Fine patriarcato

Eustazio 325 332 337

Eulalio 332 332

Eufronio 333 334

Filaclo o Placenzio 334 342

Atanasio 337 340

Gregorio 340 341

Stefano I 342 344

Leonzio 344 350 357

Eudossio 350 358

357 359

Melezio 354 354

Annia o Ammiano 357 360

Primo scisma (360-393) Patriarca

ortodosso Patriarca

nestoriano Anni

Euzoio o Eudozio

Euzoio o Eudozio 360

Melezio

370

Doroteo

371

Paolino II

376

Vitale II

381

Flaviano I

384

Evagrio I

393

Flaviano I

Con Flaviano I (che morirà nel 404) si ricostituisce l'unità del Patriarcato

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Ricomposizione del primo scisma Nome Inizio patriarcato Fine patriarcato

Porfirio 404 408 412

Alessandro 408 412

418

Teodoto 418 428

Giovanni I 428 442

Domno II (442-449) 442 449

Massimo I o II 449 459 455

Basilio 459 456

459

Acacio 459 461 459

Martirio 461 459

465 468

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Secondo scisma (465-505) Nel 465 i calcedoniani disconoscono Martirio come Patriarca, e viene nominato al suo posto Pietro Fullo.

Patriarca

ortodosso Patriarca

monofisita Anni

Pietro Fullo

Martirio

465

466

Giuliano

468

Pietro Fullo

474

-

475

Giovanni II Codonato

488

Bladio

490

Stefano II

493

Stefano III

495

Callandione

Giovanni III Codonato

497

Palladio

498

Flaviano II

505

Flaviano II

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Ricomposizione del secondo scisma Con Flaviano II (deposto nel 512) si ricostituisce l'unità del Patriarcato.

Nome Inizio patriarcato Fine patriarcato

Severo 512 518 538

Paolo II 518 521

Eufrasio di Antiochia 521 528

Efrem 528 546

Patriarchi dopo lo scisma tra nestoriani e ortodossi Patriarca

ortodosso Patriarca

nestoriano Anni

Efrem Sergio

544

Domno III

546

-

550

Paolo II il Nero

561

Anastasio I il Sinaita

571

Gregorio I[5]

575

-

581

Pietro III di Raqqa

591

Giuliano I di Antiochia

594

Anastasio I il Sinaita

(seconda fase)

595

Atanasio I Gammolo

599

Anastasio II

610

Gregorio II[5]

620

Anastasio III

628

Macedonio

631

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Patriarchi dopo lo scisma tra maroniti e ortodossi Patriarca

ortodosso Patriarca maronita

Patriarca nestoriano Anni

Teofane

Giovanni Maron

Atanasio II 685

686

Giuliano II

687

Sebastiano

690

Giorgio II

695

Alessandro II

702

-

707

Giovanni el Damlassi

? 708

Elia I

709

Patriarchi tra il 707 e l'896

circa: Giovanni el Damlassi Teofilo

Gregorio I Stefano I

Marco Eusebio

?

?

723

Atanasio III 724

740

Ivanio I

742

Stefano IV

748

Teofilatto

754

Euvanio I

Patriarchi nestoriani tra il 754 e il 758:

Euvanio I Atanasio al Sandali

?

Atanasio al Sandali 758

Giorgio I

767

Teodoro I

790

Giuseppe

792

Ciriaco

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13

797

Giovanni IV

810

Giobbe I

817

Scisma interno alla Chiesa nestoriana Patriarca

ortodosso Patriarca maronita

Patriarca nestoriano

Antipatriarca nestoriano

Anni

Giobbe I

? Dionisio I di Tellmahreh

Abramo di Kartamin

817

826

Nicola I

834

Simeone I

840

Elia I

845

Ricomposizione dello scisma

Patriarca ortodosso Patriarca maronita Patriarca

nestoriano Anni

Elia I

?

Giovanni III

846

852

Teodosio I

860

Nicola II

873

-

878

Ignazio II

879

Michele I

883

-

887

Teodosio Romano

890

Zaccaria

Giovanni I 896

Patriarchi maroniti tra l'896 e il 938:

Giovanni I Joshua I David I

Theofelix Habib Joshua II Dumizio

?

Dionisio II 897

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Isacco Giovanni II

?

902

Giorgio III

909

Giovanni IV

910

917

Giobbe II

922

Basilio I 923

935

Giovanni V

936

Giovanni II 938

Patriarchi maroniti tra il 938 e il 1110:

Giovanni II Simone I

Gregorio II Geremia

Simone II (esistenza incerta)

Simone III (esistenza incerta)

Giuseppe el Gergessi

?

?

939

Eustrasio

953

Ivanio II 954

957

Dionisio III

958

960

Cristoforo I

961

Abramo I 962

963

-

965

Giovanni VI

966

Teodoro II

977

Agapio

985

Atanasio IV

986

995

Giovanni V

1000

Nicola III

1002

-

1003

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15

Elia II

1004

Giovanni VII

1010

Giorgio IV

1015

Macario II il Virtuoso

1023

Eleuterio

1028

Pietro III

1033

Dionisio IV 1034

1044

-

1049

Giovanni VIII

1051

Giovanni VI detto Dionisio

1054

Patriarchi dopo lo Scisma d'Oriente Patriarca ortodosso Patriarca maronita

Patriarca nestoriano

Anni

Giovanni VI detto Dionisio

?

Giovanni VIII 1054

1057

Atanasio V

1058

1062

Emiliano

1063

Giovanni IX

1073

Basilio II 1074

1075

Teodosio II

Giovanni Abdun

1077

Dionisio V

1078

-

1080

Ivanio III

1082

-

1084

Niceforo

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16

1088

Dionisio VI

1090

Giovanni VII Atanasio VI

1098

Patriarchi dalla fondazione del patriarcato latino Patriarca

ortodosso Patriarca

latino Patriarca maronita

Patriarca nestoriano

Anni

Giovanni VII

Pietro I di Narbona

?

Atanasio VI

1098

1100

Bernardo di Valenza

1110

Giuseppe el Gergessi

1120

Pietro I

1121

1129

Giovanni X

1130

Gregorio

1135

Ralf I di Domfrort

1137

Atanasio VII

1138

1139

Aimerio di Limoges

1141

Jacopo

1151

Giovanni III

1154

Pietro II

1155

Giovanni IX

1159

Eutimio I

1164

Macario III

1166

Atanasio I Michele I

1173

Pietro di Lehfeld

1180

Teodosio III

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17

1182

Elia III

1184

Cristoforo II

1185

Teodoro IV

1193

Ralf II

1196

Pietro II di Angouleme

1199

Gioacchino I

Geremia di Amshit

Atanasio VIII 1200

1207

Giovanni XI

1208

Pietro III di Locedio

1209

1217

-

1219

Doroteo I

1220

-

1222

Ignazio III David

1226

Alberto da Reggio

1230

Daniele di Shamat

1239

Giovanni di Jaje

1245

Simeone II

Elia Roberto

Simone II

1247

Obizzo Fieschi

1252

Giovanni XII

1263

Ignazio IV

1268

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18

Patriarchi dalla trasformazione in semplice titolo del

patriarcato latino Patriarca

ortodosso Patriarca

titolare latino Patriarca maronita

Patriarca nestoriano

Anni

Eutimio II

Obizzo Fieschi

Simone II

Ignazio IV

1268

1269

Teodosio IV

1276

Teodosio V

1277

Daniele di Hadshit

1282

Geremia di Dmalsa

Filosseno I

1283

1285

Arsenio

1292

?

Michele II

1293

Dionisio

1297

Simone III

1308

Marco I

1312

Michele III

1339

Giovanni IV

1342

Ignazio II

1349

Basilio III

1357

Gabriele di Hjula

1367

Giovanni V

1386

Pacomio I

1387

Filosseno II

1393

Nilo

1401

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19

Michele III

1404

?

1410

Pacomio II

1411

Gioacchino II

1421

Basilio IV

1426

Marco III

1436

Doroteo II

1440

Giovanni di Jaje II

1444

Ignazio Benham al

Hadli

1445

Jacopo di Hadeth

1454

Michele IV

Ignazio Khalaf

1455

1468

Giuseppe di Hadeth

1476

Marco V

Gioacchino III

1483

Gregorio III

Ignazio Giovanni XIII

1492

Simeone di Hadeth

1493

Ignazio Nuh

1497

Doroteo III

1509

Ignazio Yeshu I

1512

Ignazio Jacopo I

1517

Ignazio David I

1520

Ignazio Abd'Allah I

1523

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20

Michele V

1524

Moussa Akari

1541

Doroteo IV

1543

Gioacchino IV

1557

Ignazio Ne'met Allah I

1567

Michele Rizzi

1576

Ignazio David II Shah

Michele VI 1577

1581

Gioacchino V

Sarkis Rizzi

1591

Ignazio Pilato I

1592

Gioacchino VI

1593

1596

Giuseppe Rizzi

1597

Ignazio Hadayat Allah

1604

Doroteo V

1608

Giovanni Maklouf

1611

Atanasio III

1619

Ignazio III

1622

Luigi Caetani

1626

Giovanni Battista Pamphili

1629

Cesare Monti

1631

?

1633

Fabio de Lagonissa

Giorgio Omaira

1635

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21

Eutimio III

1636

Eutimio IV

1639

Ignazio Simone I

1640

1644

Giuseppe Halib

1648

Michele VII

Giovanni Bawab

1656

Giorgio Rizkallah

1659

Ignazio Yeshu II Qamsheh

1662

Patriarchi dopo il primo scisma siro-cattolico Patriarca

ortodosso Patriarca

titolare latino Patriarca maronita

Patriarca siro-cattolico

Patriarca siro-ortodosso

Anni

Michele VII

Giacomo Altoviti

Giorgio Rizkallah

Ignazio Andrea Akhidjan

Ignazio Abdul Masih I

1662

1670

Stefano Douayhy

1672

?

1674

Neofito I

1677

Ignazio Pietro VI

Chaahbadine

1684

?

1686

Atanasio IV

1687

Ignazio Giorgio II

1694

Cirillo III

Carlo Tommaso Maillard de

Tournon

1701

1702

Page 22: LA CHIESA DI ANTIOCHIA - Ordine Teutonico Sicilia

22

Ricomposizione del primo scisma siro Patriarca

ortodosso Patriarca

titolare latino Patriarca maronita

Patriarca siro Anni

Cirillo III

Carlo Tommaso Maillard de

Tournon

Stefano Douayhy

Ignazio Giorgio II

1702

1704

Gabriele di Blaouza

1705

Giacomo Awad

1708

Ignazio Isacco Azar

1709

1710

Gilberto Bartolomeo Borromeo

1711

1720

Atanasio IV (seconda

volta)

1722

Ignazio Shukr Allah II

1724

Patriarchi dopo lo scisma melchita Patriarca

ortodosso Patriarca melchita

Patriarca titolare latino

Patriarca maronita

Patriarca siro Anni

Silvestro

Cirillo VI

Gilberto Bartolomeo Borromeo

Giacomo Awad

Ignazio Shukr Allah II

1724

1733

Giuseppe Dergham Khazen

1735

Joaquín Fernández

Portocarrero

1742

Simeone Awad

1743

1745

Ignazio Giorgio III

1756

Tobia El Khazen

1760

Massimo II

?

1761

Teodosio V

1766

Filemone I

Giuseppe Stefano di

Ghosta

1767

Daniele I

1768

Ignazio Giorgio IV

1781

Page 23: LA CHIESA DI ANTIOCHIA - Ordine Teutonico Sicilia

23

Patriarchi dopo il secondo scisma siro

Patriarca ortodosso

Patriarca melchita

Patriarca titolare latino

Patriarca maronita

Patriarca siro-cattolico

Patriarca siro-ortodosso

Anni

Daniele I

Teodosio V

?

Giuseppe Stefano di

Ghosta

-

Ignazio Matteo

1782

Ignazio Michele III

Jarweh

1783

1791

Eutimio I

1792

1793

Michele Fadel

1794

Cirillo VII

1795

Filippo Gemayel

1796

Agapio II

Giuseppe Tyan

1799

Antonio Despuig y Dameto

1800

?

1802

Ignazio Michele IV

1808

Giovanni Helon

1810

Ignazio Simone II

1811

1812

Ignazio IV

Atanasio V

1813

Serafino I

-

1814

Macario IV

1815

Ignazio V

1816

1817

Ignazio Giovanni

1818

?

Ignazio Giorgio V

1819

1820

Ignazio Pietro VII

1822

Lorenzo Girolamo

Mattei

1823

? Youssef

Page 24: LA CHIESA DI ANTIOCHIA - Ordine Teutonico Sicilia

24

Hobaish 1833

Massimo III ?

1837

Ignazio Elia II

1838

1843

Metodio I

1845

Youssef El Khazen

1847

Ignazio Giacomo

1850

Ieroteo I

1851

?

1853

Ignazio Antonio I

1854

Pietro Paolo Massad

1855

Clemente Bahous

1856

Alberto Barbolani di

Montauto

1857

Giuseppe Milziade Ferlisi

1858

1860

-

1862

Carlo Belgrado

1864

Gregorio II

?

1866

?

Ignazio Filippo I

1868

Paolo Brunoni

1871

Ignazio Pietro IV

1872

1874

Ignazio Giorgio V

1877

-

1879

Pietro de Villanova

1881

Placido Ralli 1882

1884

-

Page 25: LA CHIESA DI ANTIOCHIA - Ordine Teutonico Sicilia

25

1885

Gerasimo I

1886

Vincenzo Tizzani

1890

Giovanni El Hajj

1891

?

Spiridione I

1892

-

1893

Ignazio Behnam II

1894

Ignazio Abdul Masih II

1895

Francesco di Paola Cassetta

1897

Pietro IV

Ignazio Efrem II Rahmani

1898

Elia Hoayek

Melezio II

1899

Carlo Nocella

1901

Lorenzo Passarini

1902

Cirillo VIII

1905

Ignazio Abd Allah II

1906

Gregorio IV

1915

?

Ladislao Michele Zaleski

1916

-

1917

Ignazio Elia III

1919

Demetrio I

1925

Cirillo IX Roberto Vicentini

1928

Alessandro III

1929

Ignazio Gabriele I Tappouni

1931

Antonio Pietro Arida

1932

Page 26: LA CHIESA DI ANTIOCHIA - Ordine Teutonico Sicilia

26

1933

Ignazio Afram I Barsoum

1947

Massimo IV

1953

-

1955

Pierre-Paul Méouchi

1957

Ignazio Giacomo III

1958

Teodosio VI

1964

Patriarchi dopo l'abolizione del titolo latino

(situazione attuale) Patriarca

ortodosso Patriarca melchita

Patriarca maronita

Patriarca siro-cattolico

Patriarca siro-ortodosso

Anni

Teodosio VI

Massimo IV

Pierre-Paul Méouchi

Ignazio Gabriele I Tappouni

Ignazio Giacomo III

1965

1967

Massimo V

1968

Ignace Antoine II Hayek

1970

Elia IV

1975

Antoine Pierre Khoraiche

1979

Ignazio IV Hazim

1980

Ignazio Zakka I Iwas

1986

Nasrallah Pierre Sfeir

1998

Ignace Moussa I Daoud

2001

Gregorio III

Ignace Pierre VIII Abdel-Ahad

2008

Ignace Youssif III Younan