La cena di Trimalcione

Era stato servito un antipasto molto ricco; infatti c'eravamo già tutti sdraiati meno lui, Trimalcione.

Nel vassoio c'era un asinello in lega metallica corinzia, con una bisaccia che conteneva olive bianche in una tasca, nere dall'altra. L'asinello nascondeva due piatti, sui cui margini era inciso il nome di Trimalcione e il peso dell'argento. V'eran anche saldati dei ponticelli per sorreggere ghiri che erano conditi con miele e papavero.

C'erano sistemati su una graticola d'argento salsicciotti sfrigolanti e sotto la graticola prugne di Siria

e chicchi di melagrana. Mentre eravamo tra quelle delizie Trimalcione viene trasportato a suon di musica sdraiato su sofficissimi cuscini: tale spettacolo ci fece scoppiare in una gran risata.

Dopo che gustammo gli antipasti venne portato un vassoio con sopra un cestino, nel quale c'era una gallina di legno con le ali aperte a cerchio, come le hanno le galline che covano le uova. Subito si avvicinarono due schiavi che sul fondo assordante della musica cominciarono a frugare in mezzo alla paglia e tirarono fuori una serie di uova di pavone che distribuirono tra i commensali. Di fronte al colpo di scena Trimalcione si voltò e disse: “Amici, ho fatto mettere sotto la gallina delle uova di pavone, gustiamocele dunque allegramente!”

Da Petronio