LA CAVRIAGO DI IERI Quando le Reggiane mento di Reggio ... · zone della provincia. Il 28 febbraio...

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13 12 | | NOVEMBRE 2015 23 marzo gette a pesanti bombardamenti da parte degli aerei provenienti dalle basi inglesi. Anche le OMI “Reggiane”, preoccupate delle quasi certe azioni che avrebbero colpito la fabbrica, come si verificò il 7 e 8 gen- naio ‘44 quando distrussero quasi interamente lo stabilimento, si attivarono in merito. In accordo con le autorità germaniche, il 1° ottobre 1943 fu concordato il trasferimento della maggior parte possibile del macchinario e degli impianti per le lavorazioni aeronautiche in alcune zone del nord Italia (ex stabilimento Cantoni di Besozzo, stabilimenti Snia di Cocquio e Filanda di Gavirate, Grotte di Lon- gare a Vicenza, Galleria Adige-Garda di Torbole ). Quando le Reggiane dovevano aprire a Cavriago LA CAVRIAGO DI IERI NEL ‘43 LA DIRIGENZA DELLE OFFICINE MECCANICHE PENSÒ A UN DECENTRAMENTO VICINO ALLA STAZIONE di Adriano Riatti Curatore dell’ Archivio Digitale “Reggiane”, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia In queste zone dovevano essere realizzate le lavorazioni del RE.2002 e dei motori aeronautici Piaggio costruiti su licenza P. XI bis e P. VII, la cui produzione era stata sospesa nello stabili- mento di Reggio Emilia. A Reggio sarebbero continuate le lavorazioni nei settori ex- SAML (macchinari per il settore alimentare) e ferroviario; con- sentendolo le circostanze belliche, grosse quantità di materiali grezzi e prodotti finiti e il macchinario adibito alle lavorazio- ni aeronautiche cessate dovevano essere decentrati in alcune zone della provincia. Il 28 febbraio del ‘43 la dirigenza delle OMI “Reggiane” redisse un piano di decentramento in tutta la provincia di Reggio. Gemonio, Tessitura Roncati. (fonte Attilio Ugolotti) Fonte Sergio Govi, Storia delle Reggiane, 1987 L’Italia, dopo la dichiarazione di guerra alla Gran Bretagna ed alla Francia, venne fatta oggetto di bombardamenti da parte della Royal Air Force inglese su Torino e Genova che si dimo- strarono di scarsissima efficacia nel centrare gli obiettivi previ- sti ma che provocarono una quindicina di morti civili. Contem- poraneamente l’Armée de l’air francese effettuò vari attacchi in Piemonte e Liguria con scarsi risultati. Tra la fine del 1942 e l’estate del 1943 le città del “Triangolo Industriale” furono sog-

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gette a pesanti bombardamenti da parte degli aerei provenienti dalle basi inglesi. Anche le OMI “Reggiane”, preoccupate delle quasi certe azioni che avrebbero colpito la fabbrica, come si verificò il 7 e 8 gen-naio ‘44 quando distrussero quasi interamente lo stabilimento, si attivarono in merito.In accordo con le autorità germaniche, il 1° ottobre 1943 fu concordato il trasferimento della maggior parte possibile del macchinario e degli impianti per le lavorazioni aeronautiche in alcune zone del nord Italia (ex stabilimento Cantoni di Besozzo, stabilimenti Snia di Cocquio e Filanda di Gavirate, Grotte di Lon-gare a Vicenza, Galleria Adige-Garda di Torbole ).

Quando le Reggiane dovevano aprire a Cavriago

LA CAVRIAGO DI IERI

NEL ‘43 LA DIRIGENZA DELLE OFFICINE MECCANICHE PENSÒ A UN DECENTRAMENTO VICINO ALLA STAZIONE

di Adriano RiattiCuratore dell’ Archivio Digitale “Reggiane”, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia

In queste zone dovevano essere realizzate le lavorazioni del RE.2002 e dei motori aeronautici Piaggio costruiti su licenza P. XI bis e P. VII, la cui produzione era stata sospesa nello stabili-mento di Reggio Emilia.A Reggio sarebbero continuate le lavorazioni nei settori ex-SAML (macchinari per il settore alimentare) e ferroviario; con-sentendolo le circostanze belliche, grosse quantità di materiali grezzi e prodotti finiti e il macchinario adibito alle lavorazio-ni aeronautiche cessate dovevano essere decentrati in alcune zone della provincia.Il 28 febbraio del ‘43 la dirigenza delle OMI “Reggiane” redisse un piano di decentramento in tutta la provincia di Reggio.

Gemonio, Tessitura Roncati.

(fonte Attilio Ugolotti)

Fonte Sergio Govi, Storia delle

Reggiane, 1987

L’Italia, dopo la dichiarazione di guerra alla Gran Bretagna ed alla Francia, venne fatta oggetto di bombardamenti da parte della Royal Air Force inglese su Torino e Genova che si dimo-strarono di scarsissima efficacia nel centrare gli obiettivi previ-

sti ma che provocarono una quindicina di morti civili. Contem-poraneamente l’Armée de l’air francese effettuò vari attacchi in Piemonte e Liguria con scarsi risultati. Tra la fine del 1942 e l’estate del 1943 le città del “Triangolo Industriale” furono sog-

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LA CAVRIAGO DI IERI

WILLIAM VITALI

IERI OGGI E PO...

Vita da bar

In questo numero lo stile artistico del nostro storico fumettista William Vitali - classe 1937, cavriaghese doc -, dialoga con quello di Mary Longagnani - classe 1978, nata a Reggio, che vive e lavora a Cavriago come barista. Insieme affrontano il tema dei bar. William ci mostra com’erano una volta i bar di Cavriago e fa dialogare i suoi personaggi in dialetto. “Erano il luogo di ritrovo per eccellenza insieme alla piazza - racconta -. Alla sera si stava al bar fino a tardi. Si andava al bar per chiacchierare, per stare in compagnia. Si giocava a carte, a bocce; si stava lì anche tutta la sera con un bif, due caramelle o poco più, si parlava di quel che succedeva in paese”. E oggi? Ce lo racconta Mary come sono i bar, visto che gestisce la caffetteria di Piazza Zanti. “Un tempo il cliente ti chiedeva semplicemente un caffè - afferma sorridendo -, oggi c’è chi vuole un cappuccino tiepido, chi un latte macchiato, chi un cappuccino col latte di soia, un caffè ristretto, un deca macchiato. Spesso i clienti sono di corsa. E ti ritrovi a dover gestire dieci ordini contemporaneamente. È proprio cambiato tutto”.

MARY LONGAGNANI

Ed in particolare a Cavriago i soggetti inizialmente coinvolti furono:

Officina Motori a CavriagoL’area venne identificata in prossimità della stazione ferroviaria (Officine Berselli) per consentire più agevoli spostamenti dei mate-riali essendo dotata di scalo merci (oggi non più esistente in quan-to eliminato dagli attuali “lungimiranti” responsabili di gestione della rete ). Il Ministero dell’Aeronautica dell’epoca scriveva “…il programma, che ha ottenuto 1’ approvazione delle Autorità aeronautiche, com-prende il decentramento delle lavorazioni motori e Cavriago di Re. E’ previsto il trasferimento di una parte dell’ Officina Meccanica Motori, e precisamente delle lavorazioni di ingranaggi, cilindri, al-beri a gomito e bielle, cioè di un complesso di circa 200 macchine utensili e varie, in capannoni già esistenti affittatici dal Comune di Cavriago. Abbiamo cercato di acquistare altri capannoni, ma non é stato possibile, perché il predetto Comune si era già prece-dentemente impegnato con altro acquirente. Per poter installare le suddette macchine dovremo quindi eseguire non pochi lavori di adattamento e completamento nei capannoni, sopportando una non indifferente spesa a fondo perduto.Per questo decentramento abbiamo già ottenuto anche l’ autoriz-zazione corporativa. Dell’intero reparto attrezzeria della Fabbrica Motori comprendente per ora circa 60 macchine utensili che do-vranno trovare posto in un nuovo fabbricato di mq. 7.500 da co-struirsi sopra un appezzamento di terreno attiguo ai capannoni esistenti di cui sopra, terreno che abbiamo in corso di acquisto dal suddetto Comune. Allo scopo di intensificare la costruzione diretta di attrezzi che ora riceviamo da subfornitori questo reparto dovrà essere successi-vamente potenziato con altre macchine. In tale nuovo fabbricato verranno inoltre successivamente trasferite altre macchine della meccanica Motori. Per il trasferimento delle suddette 60 macchine dell’ Attrezzeria già esistenti possediamo già 1’ autorizzazione corporativa. Per il nuovo fabbricato inoltreremo le relativa domanda al Ministero del-le Corporazioni non appena perfezionato 1’ acquisto del terreno.Il 30 marzo ‘43 il Ministero dell’ Aeronautica rispose così: “...sta bene per la parte da decentrare nei capannoni già esistenti, per i quali è già stata concessa l’ autorizzazione corporativa.Per quanto riguarda nuovi fabbricati per la cospicua superfice di 7500 mq. Questo Ispettorato non è d’ accordo nè sull’ entità dell’ area coperta né sulla necessità di un così sensibile potenziamento del Reparto attrezzerie con l’ installazione di nuove macchine, co-munque codesta Ditta se lo ritiene indispensabile potrà presentare regolare progetto motivato a questo Ministero per il preventivo be-nestare ed attendere l’approvazione del Ministero delle Corpora-zioni prima di dare inizio ai lavori…”.E così, forse a causa delle lentezza della burocrazia italiana, Ca-vriago schivò un quasi certo pesante bombardamento.

Tipologia materiale Soggetto interessato Mq . occupati

Materiale AER Cigarini 120

Elettrico Cerioli 80

Profilati e vario Rigattieri 172

Elettrico e varie Chilloni 140

Collaudo generale Reverberi Dante 45

Materiale AER Reverberi Dante 70

Off. Motori –Maschere Cremeria 1980

Planimetria

Nel carteggio l ’Offcina Berselli venne definita “officina di proprietà

del Comune di Cavriago”

Layout della disposizione dei macchinari

Fonti: Archivio Digitale “Reggiane”Università degli Studi di Modena e Reggio EmiliaEditore Giorgio Apostolo - MilanoAttilio Ugolotti – Cavriago -ReMichele Becchi – Reggio Reggio Emilia

Per la digitalizzazione delle foto e dei disegni: Franco Cucchi