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LA BECCACCIA ha un organo per prevedere il tempo ? di Enrico Cavina www.labeccacciascientifica.it Diamo subito una risposta : come tutti gli uccelli migratori probabilmente , molto probabilmente sì ! Tutti i cacciatori sanno che la migrazione degli uccelli è condizionata – in mezzo ad altri numerosi stimoli ( durata della luce del giorno ,modificazioni ormonali, memoria ancestrale , memoria di esperienze , condizioni metaboliche , fasi lunari ) – è condizionata dal tempo ; e per lo più gli uccelli , beccaccia in primis , migrano prima del verificarsi di eventi meteorologici sfavorevoli al volo migratorio. Le grandi giornate di “passo” confermano quasi sempre che sta per arrivare il cattivo tempo . I vecchi cacciatori , come il sottoscritto autore , ricordano certamente l’imponente fenomeno migratorio che si verificò subito prima dell’alluvione di Firenze nel Novembre 1966 . Questa capacità previsionale e comunque di valutazione meteorologica è sicuramente legata a capacità sensitive . I “sensi” della Beccaccia ( vedi Aggiornamento del 26.05.2012 di www.labeccacciascientifica.it ) agiscono sempre in termini di “ecosistema sesnsoriale “ , cioè integrandosi tra loro –i sensi – per definire le attività di vita corporea , migrazione inclusa . La domanda è – come già detto – se esiste un organo o quantomeno un’insieme di strutturazioni tissutali dedicate , un organo preposto alla previsione del tempo , un barometro insomma . La “Ricerca” ancora non ha compiutamente esplorato questa complessa problematica ( il barometro corporeo ), ma

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LA BECCACCIA ha un organo per prevedere il tempo ?

di Enrico Cavina www.labeccacciascientifica.it

Diamo subito una risposta : come tutti gli uccelli migratori probabilmente , molto probabilmente sì !Tutti i cacciatori sanno che la migrazione degli uccelli è condizionata – in mezzo ad altri numerosi stimoli ( durata della luce del giorno ,modificazioni ormonali, memoria ancestrale , memoria di esperienze , condizioni metaboliche , fasi lunari ) – è condizionata dal tempo ; e per lo più gli uccelli , beccaccia in primis , migrano prima del verificarsi di eventi meteorologici sfavorevoli al volo migratorio.Le grandi giornate di “passo” confermano quasi sempre che sta per arrivare il cattivo tempo . I vecchi cacciatori , come il sottoscritto autore , ricordano certamente l’imponente fenomeno migratorio che si verificò subito prima dell’alluvione di Firenze nel Novembre 1966 . Questa capacità previsionale e comunque di valutazione meteorologica è sicuramente legata a capacità sensitive .I “sensi” della Beccaccia ( vedi Aggiornamento del 26.05.2012 di www.labeccacciascientifica.it ) agiscono sempre in termini di “ecosistema sesnsoriale “ , cioè integrandosi tra loro –i sensi – per definire le attività di vita corporea , migrazione inclusa . La domanda è –come già detto – se esiste un organo o quantomeno un’insieme di strutturazioni tissutali dedicate , un organo preposto alla previsione del tempo , un barometro insomma .La “Ricerca” ancora non ha compiutamente esplorato questa complessa problematica ( il barometro corporeo ), ma alcuni lavori scientifici –anche recenti – sembrano ormai indicare che questo organo esiste ed oltre ad avere funzione barometrica si integra con altri sensi per gestire come un “altimetro” il volo migratorio .

La “storia della Ricerca” su questo supposto barometro organico è singolare ed è stata ben definita dal Prof. Francesco Giannessi ( Dipartimento di Morfologia Umana e Biologia applicata , dell’Università di Pisa ) in alcuni recentissimi Lavori scientifici ( 2011,2012) : questo organo fu identificato un secolo fa’ dall’Anatomico di Siena Giovanni Vitali ( 1911 ) ed è appunto noto come Organo di Vitali o Organo del Volo o Organo Paratimpanico ( PTO ) perché appunto si colloca adiacente alla membrana timpanica nell’Orecchio Medio . Dopo un iniziale entusiasmo di Ricercatori – tant’è che la ricerca di Vitali fu candidata al Nobel nel 1934 – di fatto l’Organo di Vitali fu dimenticato per molti anni .Più

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recentemente proprio grazie all’impegno di ricerca del Prof.Giannessi e suoi Collaboratori è molto aumentato l’interesse della Ricerca Internazionale e relative collaborazioni tra prestigiose Istituzioni Internazionali .

Come è strutturato questo Organo Paratimpanico ( PTO ) ? Collocato nell’orecchio medio e più precisamente nell’area della cavità timpanica (vedi tutte le figure con specifiche didascaliche ) è situato vicino all’apertura della tuba di Eustacchio ( questa mette in comunicazione orecchio e faringe ) ed è laterale alla columella . La cavità propria del PTO – perché appunto l’organo nel suo insieme è strutturato come cavità - è ripiena di un liquido mucoso-gelatinoso i cui movimenti ( ed espansioni e riduzioni ) vanno a stimolare cellule con ciglia innervate ( fibre nervose mieliniche ed amieliniche ) che rappresentano i “sensori” o meccanorecettori capaci di rilevare le variazioni della Pressione Atmosferica (PA) : i filamenti nervosi si dirigono verso il cervelletto ed i nuclei vestibolari del cervello , siti centrali dove si realizzerebbe la sintesi delle informazioni rilevate ,anche in termini di ecosistema sensitivo, e per elaborare stimoli di attivazione ( riflessi ) muscolari e del tono muscolare .Cercando di semplificare la descrizione del meccanismo di stimolazione , è come se premendo e muovendo il liquido gelatinoso del PTO , questo trasmetta le variazioni pressorie alle cellule cigliate di vario tipo ( meccanorecettori dedicati) situate sulle pareti dell’Organo di Vitali , e questi “sensori” cellulari trasmettono a loro volta i rilievi pressori alle strutture centrali ( cervelletto, nuclei vestibolari ) dove verranno elaborati per le eventuali decisioni di volar via oppure rimanere fermi ( stopover). E nello specifico di “volar via subito prima “ o “stai fermo perché è pericoloso” è perché arriva cattivo tempo o addirittura tempo tempestoso .Le variazioni della PA – più o meno grandi e più o meno persistenti ( oscillazioni ) o rapidamente ingravescenti – recepite dalle cellule ciliate – i “sensori” – andrebbero ad integrarsi con le variazioni della temperatura , della umidità , della direzione ed intensità del vento , della luminosità del cielo ( specie per i migratori notturni ) , così tutto il sistema ( “ecosistema sensitivo”) di valutazione e previsione del tempo – appunto il barometro – si attiverebbe per far decidere l’uccello migratore se partire , fermarsi o proseguire il volo migratorio .Forse in un’ipotesi pseudoscientifica – o meglio fantascientifica – potremmo anche non escludere che così si può spiegare anche l’influenza delle fasi lunari sulla migrazione , influenza ben nota nell’empirismo dei cacciatori : variazioni della forza gravitazionale della Luna,così come la rotazioni terrestri e relative maree, potrebbero incidere su pressioni e movimenti del liquido gelatinoso del PTO ( come per altri liquidi endocorporei ) , realizzando stimoli migratori integrati con l’attività barometrica dell’organo stesso .Ma di questa ipotesi assolutamente fantasiosa , non vi è alcuna evidenza scientifica .Scientificamente più valida è invece l’ipotesi che l’Organo di Vitali possa funzionare anche come “altimetro” di volo dato che la Pressione Atmosferica

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varia anche in dipendenza dell’altezza sul livello del mare . La funzione altimetrica , data anche la collocazione del PTO adiacente all’orecchio interno e sue strutture vestibolari , è ipotizzabile come funzione integrata con tutti i meccanismi riflessi che regolano l’orientamento e quindi la migrazione . Va però rilevato che un importante Lavoro sperimentale di Giannessi e coll. ( Università di Pisa ) ha escluso l’influenza del PTO sull’ “homing” dei piccioni viaggiatori .Un’altra considerazione riguarda anche la Beccaccia : la capacità altimetrica sarebbe più sviluppata per i migratori notturni .

La Ricerca scientifica comincia ora ad esplorare sia l’intima struttura dei sensori cellulari ( microscopia elettronica ) sia la modificazioni fisiche-elettrochimiche con le quali la percezione pressoria si trasmette attraverso i nervi alle strutture centrali di cervelletto e cervello .Giannessi ed altri Ricercatori internazionali ritengono che ancora ci sia molto , o quasi tutto da esplorare circa la funzione di questo Organo che è presente anche in altri animali come pesci e mammiferi , con relative implicazioni filogenetiche.A noi può bastare , per ora , di sapere che il nostro empirismo “ gli uccelli migratori prevedono il tempo “ trova oggi convincenti basi anatomo-funzionali e scientifiche : il “barometro” degli Uccelli esiste ed è così anche per la Beccaccia .

RIFERIMENTO BIBLIOGRAFICO esaustivo :

C.S. von Bartheld e F. Giannessi “L’organo paratimpanico : un barometro ed altimetro nell’orecchio medio degli Uccelli “ J.Exp.Zool.B.Mol.Dev.Evol. 21 Settembre 2011 , 15,316,402-408 .

ESISTE UNA CAPACITA’ SENSITIVA BAROMETRICA correlabile con le Previsioni Meteorologiche utili al “decision making” del VOLO MIGRATORIO ?Questo lavoro abbastanza recente(2006) supporta consistentemente questa ipotesi .La capacità sensitiva specifica barometrica avrebbe sede nell’ Organo Paratimpanico di Vitali , molto studiato negli ultimi anni anche presso l’istituto di Anatomia dell’Università di Pisa ( Giannessi e coll. )

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http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21721119J Exp Zool B Mol Dev Evol. 2011 Sep 15;316(6):402-8. doi: 10.1002/jez.b.21422. Epub 2011 Jun 30.

The paratympanic organ: a barometer and altimeter in the middle ear of birds?von Bartheld CS, Giannessi F.

Source

Department of Physiology and Cell Biology, University of Nevada School of Medicine, Reno, Nevada 89557, USA. [email protected]

Abstract

A century has passed since the discovery of the paratympanic organ (PTO), a mechanoreceptive sense organ in the middle ear of birds and other tetrapods. This luminal organ contains a sensory epithelium with typical mechanosensory hair cells and may function as a barometer and altimeter. The organ is arguably the most neglected sense organ in living tetrapods. The PTO is believed to be homologous to a lateral line sense organ, the spiracular sense organ of nonteleostean fishes. Our review summarizes the current state of knowledge of the PTO and draws attention to the astounding lack of information about the unique and largely unexplored sensory modality of barometric perception.

________________________________________

Global Ecology and Biogeography, (Global Ecol. Biogeogr.)(2006)15, 541–552RESEARCHPAPERBlackwell Publishing Ltd

Is there a connection between weatherat departure sites, onset of migration andtiming of soaring-bird autumn migrationin Israel?Judy Shamoun-Baranes1*, Emiel van Loon1, Dan Alon2, Pinhas Alpert3

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,Yoram Yom-Tov4and Yossi Leshem4ABSTRACTAimsDifferent aspects of soaring-bird migration are influenced by weather.However, the relationship between weather and the onset of soaring-bird migration,particularly in autumn, is not clear. Although long-term migration counts are oftenunavailable near the breeding areas of many soaring birds in the western Palaearctic,soaring-bird migration has been systematically monitored in Israel, a region wherepopulations from large geographical areas converge. This study tests several fundamentalhypotheses regarding the onset of migration and explores the connectionbetween weather, migration onset and arrival at a distant site.LocationGlobally gridded meteorological data from the breeding areas innorth-eastern Europe were used as predictive variables in relation to the arrival ofsoaring migrants in Israel.MethodsInverse modelling was used to study the temporal and spatial influenceof weather on initiation of migration based on autumn soaring-bird migrationcounts in Israel. Numerous combinations of migration duration and temporal influenceof meteorological variables (temperature, sea-level pressure and precipitable water)were tested with different models for meteorological sensitivity.ResultsThe day of arrival in Israel of white storks, honey buzzards, Levantsparrowhawks and lesser spotted eagles was significantly and strongly related tometeorological conditions in the breeding area days or even weeks before arrival inIsrael. The cumulative number of days or cumulative value above or below ameteorological threshold performed significantly better than other models tested.Models provided reliable estimates of migration duration for each species.Main conclusionsThe meteorological triggers of migration at the breedinggrounds differed between species and were related to deteriorating living conditionsand deteriorating migratory flight conditions. Soaring birds are sensitive to meteorologicaltriggers at the same period every year and their temporal response to weatherappears to be constrained by their annual routine.KeywordsAccipiter brevipes,Aquila pomarina,Ciconia ciconia, inverse modelling, migrationonset,Pernis apivorus, phenology, sea-level pressure, temperature, threshold effect.

PREVISIONI METEO sulle rotte migratorie

Indicazioni per come utilizzare le migliori fonti dal WEB

N.B.: per l’accesso ai siti segnalati utilizzare “ copia/incolla “ direttamente sulla finestra di Google

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Quasi tutti i cacciatori appassionati di caccia alla migratoria (beccacciai,padulari,capannisti ecc.) cercano –da sempre- di carpire il meglio delle previsioni del tempo per organizzare e decidere la propria caccia del giorno dopo .Una volta si faceva uscendo di casa o aprendo la finestra la sera prima o a notte prima di andare a caccia , guardando il cielo e testando il vento e la temperatura . Oggi al di là di seguire gli innumerevoli bollettini meteorologici sulla TV , molti appassionati si sono abituati a consultare gli altrettanto innumerevoli siti sul WEB .Ognuno ha il suo metodo ed il suo sito preferito .Qui vogliamo dare alcune indicazioni “personali” che possono essere utili ad affinare la ricerca sul WEB , in particolare per le previsioni a medio e lungo termine e tenendo in considerazione le aree geografiche attraversate dalle principali rotte migratorie che attraversano l’Europa a Nord , Nord-Est,Est per i voli autunnali dei migratori .E’ noto che l’accorciamento del periodo giornaliero di luce solare,ed i cambiamenti e/o stabilizzazioni meteo ( venti,temperatura,pioggia,neve,nuvole,nebbie,cielo sereno) oltre alle fasi lunari sono fattori determinanti dei voli migratori sia per le date di partenza dai territori di nidificazione sia per le soste (stop-over) più o meno prolungate durante i percorsi sino ai territori di svernamento .Circa i CAMBIAMENTI CLIMATICI relazionati alla Migrazione avevamo già dato esaustive indicazioni bibliografiche nell’Aggiornamento del 16 Febbraio 2010 di www.labeccacciascientifica.it (vedi on-line a http://www.labeccacciascientifica.it/aggiornamenti.asp )

Vediamo qui un certo metodo di ricerca e di interpretazione sul WEB che può essere molto flessibile e personalizzabile .

Dobbiamo premettere che le principali LINEE migratorie – ovviamente variabili secondo le specie e le stesse caratteristiche migratorie,considerando anche la distinzione tra migratori diurni e notturni – sono grosso modo schematizzabili secondo le “direttrici”

- NORD/SUD ( dai Paesi Scandinavi e Nord-Europa)- NORD-EST/SUD-OVEST ( dagli Urali attraverso/da Russia,Ucraina ed

Europa Centro-Orientale, e Balcani ) n.b.: questa “direttrice” è particolarmente importante lungo i Paesi Baltici,Nord Europa,Francia e Penisola Iberica , molto al di sopra delle Alpi

--- EST/ OVEST e SUD-OVEST ( dai Balcani)

- NORD-Ovest/SUD ( dalla Francia)

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L’ITALIA è quindi interessata da tutte queste “direttrici” e la sua condizione di ponte sul Mediterraneo pone il nostro territorio come fondamentale per tutti i migratori che lo raggiungono da sopra le Alpi o dai territori o coste al di là del Mar Adriatico . Attraversate le Alpi e/o scivolando a latere (est,ovest) i migratori possono attraversare trasversalmente est-ovest il Nord Italia (pianura Padana) e/o possono scendere a Sud - a Est o a Ovest della catena Appenninica -lungo i territori Orientali od Occidentali della nostra Penisola . Molti migratori attraversano poi la catena Appenninica a varie latitudini e proseguono ad Ovest o a Sud ( dove molti svernano). Analoghe caratteristiche di attraversamento sono per i migratori che arrivano da noi dopo aver trasvolato sul Mare Adriatico dalle coste dei Balcani . I Migratori provenienti dalla Francia ad ovest delle Alpi hanno “direttrici” lungo le coste e territori Occidentali di tutta la Penisola ed anche in larga misura attraversando Corsica e Sardegna e le isole del Tirreno sino in Sicilia .

E’ quindi evidente che lo stato meteorologico delle aree geografiche (Europa,Italia) condiziona fortemente la “decisione” ed il volo migratorio lungo le “direttrici” seguite dai migratori secondo le loro caratteristiche di specie .Di questo è stata già esposta ampia disamina nel capitolo “La Migrazione” del testo principale di La Beccaccia Scientifica .

Dal testo : “La circolazione dei venti intorno alle aree di alte e basse pressioni influenza notevolmente la migrazioni” “ Durante l’Autunno i migliori “passi” di migratori notturni si verificano il giorno dopo il passaggio di un fronte freddo con venti da Nord , caduta della temperatura,rialzo della pressione atmosferica,cielo chiaro.Quando la direzione dei venti diventa variabile ,la velocità del vento decresce è l’alta pressione atmosferica è dominante : questo è tempo per fermarsi e mangiare.”

GUIDA AI WEBSITES

E’ ovvio per tutti gli esperti di navigazione sul WEB che il ricorso all’uso di motori di ricerca –in particolare Google- permette l’accesso alle previsioni del tempo per tutte le località del Mondo , in particolare usando le parole chiave “Medium Range” “Long Term” “Short Term” .Le scelte sono poi del tutto personali.

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Queste che presentiamo sono solo alcune INDICAZIONI cominciando dai siti Italiani , di più facile accesso per tutti .

http://www.ilmeteo.it/

Clicca ITALIA e scrivi LOCALITA’ con previsioni in dettaglio a 7-15 gg.Clicca ESTERO e poi tutto analogamente : Nazione , Città

La grafica molto semplice e comprensibile permette di raccogliere molti datiad es. : http://www.ilmeteo.it/meteo/FabrianoTutta la “navigazione” interna risulta facile , permette di raccogliere dettagli orari, e –quel che conta- pur nei limiti propri delle previsioni a distanza crescente , e affidabile

Particolarmente interessante la finestra sulle previsioni stagionali *****

http://www.ilmeteo.it/portale/meteo-stagionali

Certamente più affidabile la previsione a 30 gg. corredata da Mappe ed aggiornata continuamente :

http://www.ilmeteo.it/portale/meteo-30-giorni

Molto più interessante e sofisticata la navigazione dentro la finestra “mappe”

http://www.ilmeteo.it/portale/mappe-meteo

Dall’indice che compare consigliamo

- GFS2010 Europa- Ensemble 2010 Europa

Questo ultimo in particolare http://www.ilmeteo.it/portale/mappe-meteo-ensemble-europa

Permette –cliccando su una griglia sino a 360 h – la previsione di Venti ,Temperatura,Pioggia,Neve anche con animazione con MAPPE

Ad esempio , oggi 17 Nov. si ha la mappa delle nevicate e temperatura sull’Europa al 2 Dicembre

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ALTRETTANTO UTILE UN ALTRO SITO ECCELLENTE

http://www.3bmeteo.com/

con tutte le previsioni regionali,locali,europee

anche con analisi dettagliatamente critica come per la previsione del freddo alla fine di Novembre 2010

Ottimamente navigabile tutta la Previsione per l’Europa , ricca di dettagli

con grafiche molto chiare e semplice anche per moltissime località di ogni Paese

ad es. http://www.3bmeteo.com/meteo/rostov/Russia

con previsioni anche a 6 gg.

Altro sito utile quello del Ministero della Difesa

http://www.meteoam.it/

Personalmente molto utilizzato specie per le indicazioni oraria di giornata il Website dell’ENEL come qui di seguito

http://magazine.enel.it/meteo/indexComuniRis.asp?idComune=IT042017

utilizzabile per aree geografiche italiane e per tutte le località

SITI INTERNAZIONALI di alto livello e specializzazione

Iniziamo da quello che da più tempo utilizziamo e che ci è risultato molto molto affidabile nelle previsioni sino a 6 gg.

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http://wxmaps.org/pix/euro.fcst.htmlEuropean Centre for Medium-Range Weather Forecasts

su una griglia a 6 voci e 6 giorni si possono controllare MAPPE , in particolare per precipitazioni,venti,temperatura su tutta l’Europa

Da questo altro sito si accede a tutta una serie di indirizzi WEB molto professionali e scientifici - ASSOLUTAMENTE da ESPLORARE *****www.weathercharts.org

Il seguente permette l’accesso ad una griglia di mappe colorate con l’evoluzione della temperatura prevista sull’Europa sino a 6 gg.http://www.wetterzentrale.de/pics/avnpanel5.html

Esempi di animazione dei venti sull’Europa http://www.meteoblue.com/it_IT/content/index/index/id/187

Altezza della neve sull’Europa ( dati aggiornati)http://www.uni-koeln.de/math-nat-fak/geomet/meteo/winfos/snoweuropa.gif

e previsione NEVE : http://www.snow-forecast.com/questo sito è molto ben navigabile

stato del gelo e nevicate nell’area polare artica http://www.uni-koeln.de/math-nat-fak/geomet/meteo/winfos/arcisoTTPPWW.gif

Infine il seguente WEB-site RUSSO ( leggibile in Inglese) http://meteo.infospace.ru/main.htm

cliccando Europe si accede ad un ottima navigazione sulla cartina

ed inoltre da http://smis.iki.rssi.ru/dataserv/engl/w_data3.htm

si ottengono ottime previsioni anche in animazione (movie)

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Con la suesposta carrellata di websites speriamo di aver offerto un qualche aiuto a tutti quei cacciatori – beccacciai e migratoristi- che hanno interesse a correlare le proprie esperienze ed interessi alla previsione meteorologica “scientifica” , nonché alla climatologia .

www.labeccacciascientifica.it

PS: un particolare RINGRAZIAMENTO va a tutti gli Autori e Gestori dei Websites Meteo che offrono sul WEB un grande contributo di conoscenza e di utilità sociale .

P.P.S. : non è stato possibile riportare le MAPPE dei vari siti , poiché coperte da copyright ; invitiamo comunque a visionarle facilmente con l’accesso ai siti ___________________________________________________________________

BECCACCIA & COLOMBACCIO : nota di aggiornamento comparativo su MIGRAZIONE e … “dintorni” .

EDITORIALE – dicembre 2012 – di www.labeccacciascientifica.it

Beccaccia e Colombaccio sono certamente i due uccelli migratori di terra sui quali , più di altri, si accentrano le attenzioni dei cacciatori Italiani e collateralmente si sviluppano le Ricerche attinenti lo studio degli habitat per le località di sosta ( stopover) e/o di svernamento .Avendo prodotto ed aggiornato a partire dal 2008 un Website c.d. “di nicchia” come www.labeccacciascientifica.it ( con oltre 12.000 visite negli ultimi due anni ) ci è sembrato necessario concludere gli “aggiornamenti” del 2012 con una riassuntiva ed interpretativa NOTA ORGANICA (anche comparativa ) basata sui più recenti contributi scientifici presenti come Bibliografia ( “evidence based bibliography”) tratta dalla Letteratura e dal WEB , finalizzandola –questa Nota – principalmente , ma non esclusivamente alla MIGRAZIONE .

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Collateralmente alla “base Beccaccia” , come in un organica “appendice” comparativa abbiamo ritenuto opportuno includere il Colombaccio . Nel meritevole “forum” del Club del Colombaccio (http://www.ilcolombaccio.it/ ) durante la stagione di passo 2012 si è sviluppata e si sviluppa un’interessante dialettica conoscitiva ( per lo più empirica ) riferita alle problematiche delle Migrazioni specifiche .NB: Oltre ad una vivace produzione scientifica degli ultimi 5 anni prodotta su Riviste Internazionali e riguardante molti aspetti delle Migrazioni degli Uccelli – per quanto riguarda la Beccaccia – sono da segnalare recentissimi due Testi monografici Francesi : “ La bèccasse des bois “ di Y.Ferrand-F.Grossmann( 2009) – e- “ Mysterieuse e fascinante Bècasse de bois “ (4 volumi-2012) di J.P.Boidot .

E’ inevitabile – pur tuttavia riferendoci allo spirito di “aggiornamento” – iniziare questa nostra Nota con un “memento” paleontologico rapportato alle “Origini” delle Migrazioni .

ORIGINI

Le Origini della Vita sulla Terra si collocano tra 2.7-4.4 miliardi di anni fa’ .Le origini dei nostri due uccelli ( Beccaccia Scolopax rusticola e Colombaccio Columba palumbus ) si collocano tra 26-5 milioni di anni fa’ nelle Ere del Miocene e Pliocene.Dobbiamo però ricordare che il grande Naturalista Francese G.Couvier ( 1769-1832) dallo studio dei Fossili –dei quali era ed è rimasto grande esperto- faceva risalire la Beccaccia a 30-38 milioni di anni fa’ quando era presente l’Anoplotherium.Secondo Boidot ( 2012) le ricerche paleontologiche più accreditate collocano la comparsa del genere Scolopax ( Beccaccia inclusa) intorno a 26 milioni di anni fa’ nel tardo Miocene ed il primo fossile al quale si fa riferimento è lo Scolopax carmesinae ( nell’isola di Minorca – NB tutt’ora sulle rotte migratorie ) datato 5 milioni di anni fa’.Più o meno contemporanea è la comparsa del Colombaccio ( Columba palumbus , genere Aplopelia) forse un po’ più recente rispetto alla Beccaccia , e che si colloca nel Miocene di 7 milioni di anni fa’ e più specificatamente riferita al fossile “Columba omnisanctorum” ( Pliocene – in Gargano – NB tutt’ora su rotte migratorie ) datato 5.3-36 milioni di anni fa’ .Per ambedue le specie si ritrovano in Europa continentale ed insulare numerosi altri fossili , alcuni anche collocati tra le glaciazioni 300.000 – 30.000 anni fa , glaciazioni dipendenti dalle variazioni ricorrenti dell’asse d’inclinazione terrestre e dell’orbita planetaria .

Steadman, D. W. 2005. The paleoecology and fossil history of migratory landbirds. In: Birds of two worlds: the ecology and evolution of migration (R. Greenberg and P. P. Marra, eds.), pp. 5-17. Johns Hopkins University Press, Baltimore, MD

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Oltre al riferimento classico a “la deriva dei Continenti” come elemento determinante la “genetica” delle Migrazioni , ma esso stesso elemento molto più antico – rispetto alla comparsa delle specie – riferibile a 270-64 milioni di anni fa’ , oltre a tutto ciò vanno tenute presenti le ricorrenti ( 300.000-30.000 anni fa’) modificazioni climatiche e relative ambientali ( flora,fauna) verificatesi tra le Glaciazioni . Fa testo il rilievo degli alterni periodi di ricchezza ( vegetazione tropicale ) e decadimento ( desertificazione ) della vegetazione dell’area shariana e sub-sahriana , alternanza essa stessa determinante l’espansione e migrazione dell’Uomo ( homo) .E’ nel contesto di queste modificazioni epocali che si sviluppano le tendenze o abbandono della sedentarietà sia della Beccaccia sia del Colombaccio ( così come dell’ “homo”) , dove in ragione delle risorse alimentari e del metabolismo ( temperatura ambientale ) evolve la “coscienza” ed il senso di ricerca di sopravvivenza della specie , che quindi si sposta per latitudine e longitudine per sopravvivere sino poi agli attuali ritmi stagionali per aree di nidificazione e per aree di svernamento , o anche a tendenze di una ritrovata sedentarietà per alcune minoritarie popolazioni sia di Beccaccia ( Isole Britanniche , Isole Azzorre, Francia centrale,Asia Oceanica ) sia di Colombaccio ( area Mediterranea , Asia ecc. ) . E qui di certo si innescano le modificazioni genetiche e relative modificazioni comportamentali , quali si stanno evidenziando con le recenti ricerche supportate dall’analisi del DNA.La Migrazione , quindi , rimane comunque l’atto geneticamente prioritario (http://www.cals.arizona.edu/research/azfwru/cjc/publications/Journal_Articles/2009/Ogonowski_and_Conway-2009-Oecologia_199-207.pdf ) , pur climatologicamente dipendente (http://pages.uoregon.edu/mosquito/reprints/B%26H08Mecol.pdf - https://www.doria.fi/bitstream/handle/10024/42623/AII230.pdf ) , che si verifica per garantire la sopravvivenza della specie .

Pulido, F. 2007. The genetics and evolution of avian migration. BioScience 57: 165-174.

MORFOLOGIA ed ANATOMO-FISIOLOGIA

E’ ovvio che questa nostra Nota di Aggiornamento non può essere ripetitiva delle vaste nozioni acquisite nella Trattatistica classica Ornitologica e Naturalistica .Per una visione comunque di base circa l’Anatomia dei nostri due Uccelli , facciamo riferimento ai nostri contributi originali per la Beccaccia , per il Colombaccio , e per l’Anatomia comparata ( starna , pernice rossa, coturnice ) .

www.beccacciawoodcockanatomy.com

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https://plus.google.com/photos/103942035281038458760/albums/5703123254812687281https://plus.google.com/photos/103942035281038458760/albums/5802439903337176049https://plus.google.com/photos/103942035281038458760/albums/5703752930513369793

Sulla base di questi elementi illustrativi e collegandoci a nostri precedenti numerosi Aggiornamenti ( tutti facilmente rilevabili scorrendo l’indice medesimo http://www.labeccacciascientifica.it/aggiornamenti.asp ) , qui vorremmo rilevare alcuni aspetti morfologici importanti che si collegano anche ad elementi fisiologici , funzionali e comportamentali tutt’oggi non ben conosciuti o evidenziati nella Trattatistica anche la più recente già citata ( Ferrand,Boidot ) , elementi che possono ben essere anche rapportati ai vari momenti della Migrazione .

La conformazione craniale e strutturale encefalica della BECCACCIA è dominata dalla c.d. condizione di Cervello “retroverso” o c.d. “rovesciato” , condizione determinata dallo sviluppo privilegiato dell’occhio che nell’evoluzione filogenetica ha spinto indietro cervello e cervelletto ((Fergus Chuck-Wildlifenotes-Pennsylvania Game Commission-Harrisburg,2004-www.pgc.state.pa.us ).( vedi foto specifiche a https://plus.google.com/photos/103942035281038458760/albums/5703123254812687281)E’ singolare che questo destino di “privilegio” dell’occhio – evidentemente finalizzato alla difesa a 360° dai predatori e condizionato dalle abitudini notturne –si presenti già esasperato nell’embrione di 8 gg. dove il diametro dell’occhio è già enorme e predominante rispetto ad altri segmenti corporei , cranio incluso : il diametro dell’occhio nell’embrione di 8gg. è equivalente a quello del torace e dell’addome ed equivalente alla lunghezza dell’ala e del becco (!!!) . ( vedi iconografia Boidot 2012 ) .L’occhio ha una funzione essenziale durante il volo migratorio sia nella funzione propriamente visiva ( Aggiornamento del 10/5/2012) sia nella “funzione elettromagnetica” retinica ( orientamento ) , e ciò vale per Beccaccia e per Colombaccio.

Certamente più “normale”-se così si può dire in termini di anatomia aviaria – è la conformazione del cranio ed occhio del Colombaccio che pur ha una vista acutissima , ed è attrezzato ( apparato muscolare oculare ) con notevole mobilità , diversamente dalla Beccaccia che ha l’occhio di fatto quasi completamente fisso .

La strutturazione e collocazione degli organi sensoriali ci permette ancora di rilevare il grande sviluppo ( superficie sensoriale) dell’apparato olfattivo nella Beccaccia , pur così importante nel Colombaccio che lo utilizza di certo – integrato con altri sensi (ecologia dei sensi) – per l’orientamento ed “homing” ( Teoria di Papi –Univ.di Pisa ) .

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L’analisi dei SENSI aviari e più specificatamente per la Beccaccia è ampiamente approfondita e sviluppata nell’Aggiornamento del 16/5/2012 a http://www.labeccacciascientifica.it/aggiornamenti.asp ed è anche supportata da una specifica iconografia https://plus.google.com/photos/103942035281038458760/albums/5742776865730420689.Qui ci piace però riportare il nostro approfondimento circa l’Organo Para Timpanico di Vitali ( PTO) http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/2172111 9 Ultimo Lavoro : Giovanni Vitali discoverer of paratympanic organ.pdfIn press Annals of Anatomy 2012 Iconografia a :https://plus.google.com/photos/103942035281038458760/albums/5819115742956206561?authkey=CPvroqCRw9XBWwSi è ormai ad un passo dalla ufficializzazione scientifica che colloca il PTO come organo deputato alla funzione barometrica ed altimetrica durante il volo .L’area di collocazione nell’orecchio medio è ben evidenziata nelle immagini sec, l’indicazione sopra-citata .Il PTO ha una strutturazione istologica chiaramente sensoriale : cellule cigliate che si affacciano in una cavità ripiena di un liquido muco-gelatinoso e sono orientate a registrare le variazioni di pressione e di movimento esercitate sul liquido .Un’ipotesi –solo ipotesi- è che possano essere registrate come per le maree variazioni dell’influsso lunare .E’ altresì da rilevare la recente interpretazione filogenetica che riunisce in un’unica derivazione ectodermica il PTO ed altre strutture dell’Orecchio Interno dove le strutture vestibolari regolano l’equilibrio nel volo . In tal senso bisogna segnalare un’assoluta recentissima ed importante novità ( 2011-2012 ) http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21353559 : l’identificazione della Lagena come struttura anatomica dell’Orecchio Interno deputata alla magneto-percezione e quindi all’orientamento elettro-fisico-chimico magnetico in correlazione con i recettori magnetici del becco e della retina ( processo elettrochimico ) e relative particelle di vari tipi di magnetite ( … le micro lancette della bussola biologica ? ) , sino ad ora ritenuti gli unici depositari ed attori della percezione magnetica e trasmissione - ai centri nervosi del Sistema Nervoso Centrale – degli stimoli dei campi elettromagnetici , il tutto come funzione integrata basilare dell’orientamento e navigazione migratoria . E’ intuitiva la complessità anatomo-funzionale di queste raffinate microstutture anatomiche – nel becco,nell’occhio,nell’orecchio medio e interno - che si collegano con i nervi cranici deputati a queste aree anatomiche per poi sintetizzare la trasmissione degli stimoli efferenti ed efferenti ai centri encefalici vestibolari e del cervelletto per i successivi comandi di funzione per lo più su determinati distretti muscolari.Ma al di là di questa “coscienza intuitiva” è chiaro che mancano ancora approfondimenti di Ricerca tali da essere esaustivi circa la conoscenza delle dinamiche “fisiologico-migratorie” conseguenti .Così come dimostrano i recentissimi

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risultati ( 2011-2012 : identificazione della struttura Lagena ) il campo è aperto alla Ricerca .Ed in tal senso dobbiamo presumere la necessità di meglio comprendere le funzioni e condizioni di queste “raffinate strutture” differenziate tra Beccaccia ( migratore notturno) e Colombaccio ( migratore diurno ) ,fatte salve condizioni eccezionali alternativa ( migratore notturno che migra di giorno e viceversa ). Altri elementi anatomo-funzionali sono fortemente diversi e altri comuni tra Beccaccia ( migratore notturno , ad alimentazione prevalentemente “carnea” e nidificazione unica ) e Colombaccio ( migratore diurno, ad alimentazione prevalentemente “vegetale” e nidificazione plurima ) , ambedue a popolazioni prevalentemente migranti su lunga distanza comunque pre-shariana , e comunque ambedue con popolazioni minoritarie a tendenza di nicchia “sedentaria” o a corta migrazione . - Apparato digerente : gozzo assente nella Beccaccia e molto sviluppato nel Colombaccio ; assenza di cistifellea in entrambi rispetto ad altri “granivori” ( vedi anatomia comparata ) , grande volume del fegato nella Beccaccia , nella Beccaccia valvola ileo-cecale a forte continenza ileale . Ovviamente macroscopica differenza del becco e relativa anatomia-funzionale per le diverse tipologie di alimentazione .Completamente assente nella Beccaccia la funzione di produzione di caglio alimentare per i nidiacei . - Ali ed apparato muscolare . La Letteratura più recente non evidenzia particolari novità rispetto a quanto già ampiamente conosciuto e studiato circa la morfologia funzionale dell’apparato alare .Nella Beccaccia e nel Colombaccio le caratteristiche anatomo-funzionali sono quelle proprie degli uccelli migratori finalizzate alle caratteristiche di volo sia nella migrazione sia nell’habitat di sosta , esse stesse condizionate dalle necessità comportamentali di difesa dai predatori e dalle attività alimentari e riproduttive.

La “potenza” strutturale muscolare ed osteo-articolare di Beccaccia e Colombaccio ben si rappresenta anche nella staticità delle fotografie anatomo-chirurgiche ( dissezione e preparati anatomici ) incluse in : www.beccacciawoodcockanatomy.com https://plus.google.com/photos/103942035281038458760/albums/5703123254812687281https://plus.google.com/photos/103942035281038458760/albums/5802439903337176049

Il rapporto tra strutturazione morfologica e caratteristiche di volo trova una buona esemplificazione bibliografica e di commento nell’Aggiornamento del 2/1/2011 http://www.labeccacciascientifica.it/aggiornamenti.asp ed inoltre nella esaustiva Tesi http://www.stsbc.ch/Archivio/2007/Bandi/LAM/Danilo%20Fortesti%20-%20Il%20volo%20degli%20uccelli.pdf ( in Italiano )

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L’esasperata analisi delle caratteristiche delle penne e del loro metabolismo , nonché essenziale la difficile analisi della muta ( Beccaccia) , sono sviluppate con immensa presentazione di dati ,statistiche e formule nel Tomo III dell’Opera di Boidot ( 2012). Analogamente in questa opera di Boidot è molto ben rappresentato tutto l’apparato osteoarticolare della Beccaccia .Però in questa Opera di Boidot dobbiamo rilevare una carenza e/o inesattezza circa l’interpretazione strutturale dell’OMERO della Beccaccia , non pneumatizzato , cioè non ricevente aria . L’argomento è stato oggetto di nostro approfondimento che qui riportiamo .

UNO DEI “MISTERI” DELLA BECCACCIA : L’OMERO L’omero è il primo osso dell’ala , e quello della Beccaccia sembra essere “unico” tra tutti gli Uccelli , ma ………

di Enrico Cavina - www.labeccacciascientifica.it -

Diciamo subito : il problema è scientifico . Alcuni recenti lavori scientifici offrono numerosi elementi per risolvere questo c.d. “mistero” ed offrono anche a noi uno spunto per interpretarlo .

Perché mai questo osso , così importante per il volo , sarebbe “unico” nella Beccaccia ? “ With the exception of the Woodcock all Birds of Flight have air admitted to the humerus “ “Eccetto la Beccaccia tutti gli altri Uccelli volatili hanno l’aria che entra nell’omero”

Questa affermazione è chiaramente espressa alla pag.343 –Aves – del Testo “Cyclopedia of Anatomy and Phisiology – di Robert T.Todd “ http://books.google.it/books?id=V1sgAQAAIAAJ&pg=PA289&lpg=PA289&dq=Anatomy+of+the+woodcock&source=bl&ots=FW-K4OG_KU&sig=FCS-ILdwNQCfCcBRKduOHY_XHig&hl=it&ei=yyIrTZDtHueg4QaW793fCQ&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=5&ved=0CDQQ6AEwBDgK#v=onepage&q=Anatomy%20of%20the%20woodcock&f=false e poi confermata anche in più recenti lavori scientifici dove si afferma che questa condizione di “omero senza aria” solo nella Beccaccia è del tutto “singolare” .Questo osso – così è stato affermato- in tutti gli Uccelli ha sempre una struttura trabecolare , adatta a ricevere aria il che ( pneumatizzazione dello scheletro) alleggerisce l’uccello e gli consente di volare : nella Beccaccia questo osso non è trabecolato , ma solido ( corteccia e midollo ) , e sarebbe così unico tra tutti gli Uccelli. Vedremo poi che questa “unicità” non è reale ed anche altri Uccelli hanno ossa solide , omero compreso. Cuvier , grande Naturalista, ( citazione da “Cyclopedia of Anatomy and Phisiology – di Robert T.Todd “ ) aveva anche affermato che la struttura corporea di molti Uccelli , tra i quali specificatamente citava la Beccaccia,non era mutata dai tempi dell’Anoplotherium ( 30-38 milioni di anni fa’ ) , con una strutturazione ossea completamente assimilabile alla strutturazione anatomica di oggi !!! Le osservazioni di Cuvier si inserivano obbligatoriamente nell’analisi della evoluzione delle specie animali.Il discorso ci porta quindi a considerare – cercando di esporlo nel modo più semplice possibile – “il come” alcuni animali terrestri ( principalmente Rettili per quanto riguarda gli Uccelli ) hanno gradualmente cambiato la propria struttura corporea per poter volare .Un’infinità di Lavori ed interpretazioni ,scientifiche e non , si sono succedute e tutt’ora si evolvono per spiegare il fenomeno : come l’animale terrestre si è modificato per volare .Un Lavoro molto recente ( Classens L.,O’Connor P. “Air-filled bones extended Lung capacity and felpe Prehistoric Reptiles take first flight” – www.sciencedaily.com - 2009 ) sembra sufficientemente esaustivo e di facile lettura circa questa Tematica : i “sacchi aerei” - quali sono oggi presenti negli Uccelli- si formarono nel corpo dei Rettili estendendosi dai polmoni sin intorno e dentro le ossa dello scheletro , realizzando così un efficiente sistema respiratorio ed alleggerendo ( pneumatizzazione) le ossa ed il peso degli “Pterosauri” mettendoli in condizione di volare . Ciò avveniva nell’Era Mesozoica settanta milioni di anni fa’.

Vedi figure a : http://www.mytoos.com/airsacs.html

Per comprendere il significato di “ sacchi aerei endo-corporei” ( da 7 a 9 ) occorre introdurre qualche elemento della Fisiologia Respiratoria degli Uccelli : è indubbio che il sistema respiratorio degli Uccelli –ovviamente Beccaccia inclusa – è molto più complesso e più efficiente di quello dei Mammiferi ( uomo compreso ) sia nei meccanismi e strutture macroscopiche organiche sia nelle strutture microscopiche capillari deputate agli scambi gassosi .Un’ottima semplificazione del sistema respiratorio Aviario è consultabile a http://www.mytoos.com/airsacs.html “ i sacchi aerei ( vedi figura) si espandono nell’omero,femore,vertebre e cranio .Gli Uccelli non hanno diaframma e l’aria entrando dalle narici si diffonde ai polmoni ( che non si espandono ) ed ai sacchi aerei e ossa -con l’ausilio di un complesso meccanismo muscolare e scheletrico ( mantice sternale)- sino al sistema capillare dove avviene lo scambio gassoso col sangue ( O2 e CO2) . La “respirazione” si completa solo attraverso due cicli respiratori ( inspirazione,espirazione-inspirazione,espirazione) diversamente dai Mammiferi che hanno un solo ciclo ( inspirazione,espirazione).”

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Questo sistema è tale ovviamente anche nella Beccaccia dove però è assente l’espansione del diverticolo del sacco aereo ( che deriva dal sacco interclavicolare ) nell’omero e l’osso non è trabecolato : perché ?

Cerchiamo quindi di estendere la nostra analisi alla dinamica del volo ed in particolare dinamica e strutturazione dell’ala e suoi movimenti .

Alcuni elementi della Fisiologia del Volo sono riportati nel ns.Aggiornamento di www.labeccacciascientifica.it del 2 gennaio 2011 con riferimento bibliografico a http://www2.unil.ch/biomapper/opengl/BirdFlight.html#Morphology ed in particolare ( in Italiano ) a : http://www.stsbc.ch/Archivio/2007/Bandi/LAM/Danilo%20Fortesti%20-%20Il%20volo%20degli%20uccelli.pdf esaustivo anche per quanto riguarda la filogenesi di ossa e piumaggio .Sappiamo bene quanto sia spettacolare lo scatto ed il volo della Beccaccia e la sua fulminea capacità di volare contorcendosi in mezzo agli ostacoli del bosco , così come l’elevazione in “colonna” ; ed anche la sua capacità di trasportare in volo i piccoli in pericolo (Carriage of the young and related adaptations in the anatomy of the Woodcock Scolopax rusticola- di COLLINGWOOD INGRAM- Ibis-Volume 120, Issue 1, page 67, January 1978 ) , e di pedinare velocemente ed a lungo ( strutturazione dell’arto inferiore) .La strutturazione dei Muscoli Pettorali ed Alari è solidamente formidabile così come è evidente nelle fotografie “anatomiche” che presentiamo nel ns. “dilettantistico” Atlas of the Anatomy of the Woodcock , consultabile liberamente on-line a : http://picasaweb.google.com/ecavinaster/AnatomyOfTheWoodcockEurasianWoodcockScolopaxRusticolaDRAFTII?authkey=Gv1sRgCPjAutqm6-nPOg#In particolare rileviamo la solidità del tendine d’inserzione sull’omero del Muscolo Grande Pettorale , primo agente del volo nonché la complessità d’intreccio dei tendini alle giunzioni articolari dell’ala e l’evidenza della grande mobilità ( e relativa strutturazione degli elementi ossei) nelle articolazioni inter-ossee .E’ evidente ed intuitiva quanta variabilità di movimento e potenza di volo possa essere prodotta dalle strutture anatomiche deputate al volo , dove gioca un ruolo preponderante la capacità di “torsione” dell’omero .

Ed eccoci quindi al nostro “mistero” : l’omero .

http://picasaweb.google.com/ecavinaster/OMEROBECCACCIA?locked=true#In questo WEBALBUM gallery sono particolarmente documentative le macro-fotografie che evidenziano la SEZIONE TRASVERSALE dell’osso che si presenta compatto ( corteccia e midollo) senza trabecola tura e ciò vale anche per la SEZIONE LONGITUDINALE e per la SEZIONE al III superiore – nell’area dove per gli altri Uccelli s’insinua il Diverticolo Omerale del sacco aereo interclavicolare ( vedi disegno ) qui assente . Per contro – in preparato anatomico dello stesso soggetto Beccaccia esaminato per l’omero – a livello della calotta cranica è molto evidente la TRABECOLATURA per “pneumatizzazione” della zona occipitale del cranio .

Lo spunto per questa nostra Nota di approfondimento è nato dalla attenta lettura – non facile per la verità datosi l’alto livello specialistico scientifico – di un Lavoro ( e Lavori collegati) prodotto da uno speciale Gruppo di Ricerca “Comparative Osteohistology” dell’Università di Parigi : “Torsional resistance as a principal component of the structural design of long bones: comparative multivariate evidence in birds.”- de Margerie E, Sanchez S, Cubo J, Castanet J. -Anat Rec A Discov Mol Cell Evol Biol. 2005 Jan;282(1):49-66. http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15584036Lo scopo di questo eccellente Lavoro – condotto con una straordinaria metodologia di ricerca e di analisi – è quello di dimostrare che le dinamiche di “torsione” in volo , ma non solo , hanno inciso sulla strutturazione filogenetica delle ossa lunghe degli Uccelli , Beccaccia inclusa . Gli Autori hanno analizzato 22 specie di Uccelli e su 19 omeri analizzati 11 erano pneumatizzati e globalmente su 168 ossa solo il 10% era pneumatizzato : con questa evidenza gli Autori affermano che la storica sentenza “le ossa degli uccelli sono ripiene d’aria” è -globalmente intesa - un falso assioma .L’analisi di molti elementi morfolologici ,istologici, chimici , ultrastrutturali, fisici ,biodinamici ,tensiometrici ,matematico-statistici , conferma l’ipotesi che le varie modalità di volo degli Uccelli possono aver condizionato l’evoluzione ( milioni di anni ) delle strutture ossee anche in termini di raggiungere un’adeguata resistenza ai movimenti di torsione od ancor più di facilitarli .Queste condizioni si realizzano proprio nell’intima solida strutturazione lamellare dell’osso e della sua spessa corteccia in particolare per l’omero , e poi per l’ulna e comunque anche per il femore . Tutto ciò vale anche per la Beccaccia –specificatamente più volte citata – con il suo omero “non pneumatizzato” . Un omero quindi che si evidenzia nella sua solidità come grandemente predisposto alla torsione nella puleggia dell’articolazione scapulo-furcola- omerale ( vedi nell’Atlas foto preparato anatomico ) sotto l’azione dei suoi potenti muscoli

Ciò vale anche per l’articolazione omero-ulnare ( gomito) e per l’articolazione femorale ( capacità di pedina e di trasporto dei nidiacei).

Concludendo , non crediamo di certo con questa analisi bibliografica di aver risolto noi il “mistero” dell’omero non-pneumatizzato della Beccaccia , ma quanto meno speriamo di aver dato un contributo interpretativo .Vorrei inoltre aggiungere un ricordo non scientifico ma da cacciatore : mi capitò molti anni fa’ di colpire “di culo” una Beccaccia che si era involata da un alto cespuglione ai margini di un boschetto e di una marcita . La Beccaccia colpita da dietro progredì in avanti mentre le ali roteavano torcendosi con il corpo ad effetto d’ “elica” , il che fece progredire il volo per ancora 7-8 metri . Raccogliendola morta la esaminai e le ali erano intatte . Quella immagine di movimento inusuale mi è rimasta fortemente impressa per la spettacolarità dell’effetto “elica” e di torsione dinamica ad ali aperte .

Tutte i riferimenti fotografici anatomici sono originali dell’Autore , visionabili da “Atlas of the Anatomy of the Woodcock – Scolopax rusticola” on-line http://picasaweb.google.com/ecavinaster/AnatomyOfTheWoodcockEurasianWoodcockScolopaxRusticolaDRAFTII?authkey=Gv1sRgCPjAutqm6-nPOg#e più in particolare come iconografia ( e relative didascalie ) della presente nota , immagini

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selezionate a http://picasaweb.google.com/ecavinaster/OMEROBECCACCIA?locked=true#In questo WEBALBUM gallery sono particolarmente documentative le macro-fotografie che evidenziano la SEZIONE TRASVERSALE dell’osso che si presenta compatto ( corteccia e midollo) senza trabecolatura e ciò vale anche per la SEZIONE LONGITUDINALE e per la SEZIONE al III superiore – nell’area dove per gli altri Uccelli s’insinua il Diverticolo Omerale del sacco aereo interclavicolare ( vedi disegno ) qui assente . Per contro – in preparato anatomico dello stesso soggetto Beccaccia esaminato per l’omero – a livello della calotta cranica è molto evidente la TRABECOLATURA per “pneumatizzazione” della zona occipitale del cranio .

I riferimenti bibliografici e del Web sono già inseriti nel testo .

L’evidente contrasto di strutturazione con l’omero del Colombaccio , è controllabile anche nelle nostre fotografie sugli Atlas on-line : l’omero del Colombaccio non si finalizza a particolari ripetute torsioni , e si è costituito con una sottile corteccia ossea che riveste una cavità ampiamente pneumatizzata utile al volo battente e sostenuto o planato durante la navigazione migratoria , di fatto è una camera d’aria ossea.

- Apparato riproduttivo – La rappresentazione iconografica prodotta da Boidot nella suo Opera el 2012 è certamente esaustiva per la Beccaccia anche nei dettagli istologici riguardanti le fasi di maturazione sessuale sia per le ovaie sia per i testicoli. Per quanto riguarda il Colombaccio la strutturazione riproduttiva si evidenzia con i caratteri propri –nella femmina- di un riproduttore stagionale multiplo . http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2920424/

In questo paragrafo ci sembra opportuno un cenno al “sessaggio” di Beccaccia e Colombaccio .Dato che non si riconosce ai due uccelli un dimorfismo sessuale capace di dare certezze “in vivo” , ci sembra che le pur interessanti dissertazioni in Letteratura con l’analisi di caratteri – o meglio dettagli di caratteri – morfometrici o colorimetrici o morfologici siano ormai da considerare completamente superate .Anche altre metodologie come Ecografia in vivo e/o Endoscopia previa anestesia sono superate sia per la complessità strumentale sia per le difficoltà logistiche sul campo .

Il “sessaggio” con DNA sia su uccello morto che vivo – pur anche se non estemporaneo sul campo – offre garanzie quasi assolute di precisione e di catalogazione ai fini statistici . La Ricerca – incluso il Radiotracking satellitare – non può più prescindere da questa modalità di “sessaggio”

Per la Beccaccia ; http://elibrary.unm.edu/sora/IWSGB/v098/p00048-p00048-1.pdf

Per il Colombaccio : http://www.pigeons.biz/forums/f27/sexing-wood-pigeon-advice-please-12292.html

Per ambedue : http://birdsplanet.com/forum/showthread.php?23205-DNA-SEXING-SERVICES-really-affordable-rates

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In Italia : http://www.fem2ambiente.com/

In conclusione abbiamo ritenuto scorrere questi aggiornati elementi morfo-funzionali appena esposti , con lo scopo di sottolineare come lo studio morfo-funzionale degli Organi ed Apparati degli Uccelli deve essere considerato come un’importante base necessaria agli approfondimenti di Ricerca su etologia ed ecologia della “Migrazione e …dintorni “ di Beccaccia e Colombaccio .Inoltre sottolineiamo ancora che Beccaccia e Colombaccio – qui “forzatamente” comparati – sono uccelli profondamente diversi nelle loro collocazioni di Migratori notturno e diurno , e relativi comportamenti ambientali , nonché metabolismo “migratorio”.

ORMONI , METABOLISMO e MIGRAZIONE

Se nel paragrafo precedente ( Morfologia ) abbiamo cercato di aggiornare alcuni elementi di miglior “conoscenza” relazionati al “corpo” – macroscopicamente inteso- qui affrontiamo l’aggiornamento di elementi più complessi relazionati alle intime “funzioni” delle cellule del “corpo” , il tutto finalizzato alla migrazione e sopravvivenza della specie . L’aggiornamento condotto in termini più generalisti , cioè valido per tutti gli Uccelli Migratori , si applica comunque – per il lettore – con calzante intuizione anche a Beccaccia e Colombaccio pur nelle loro differenze anatomiche,funzionali,comportamentali ed ovviamente genetiche .

E’ indubbio che in questi ultimi 10 anni le Ricerche dei Biologi più dedicati ai problemi ornitologici , hanno raggiunto e sviluppato metodologie d’indagine estremamente complesse e raffinate tali da contribuire ad una più scientifica conoscenza ed interpretazione del fenomeno migratorio.

Nel ciclo vitale degli Uccelli Migratori ( Beccaccia migratore notturno – Colombaccio migratore diurno ) il ciclo stesso si volge tra aree di nidificazione ( maturazione sessuale ) ed aree di svernamento ( sospensione e graduale riattivazione della maturazione sessuale ) con in mezzo le soste di viaggio ( stop-over ) e relativi eventi ormonali in corso .

Il ciclo ed il viaggio sono quindi condizionati dagli ORMONI quelli propriamente sessuali ( Ovaie,Testicoli) e quelli che regolano direttamente od indirettamente il metabolismo tissutale , organico ( accumulo e

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consumo energetico ) e gli stimoli propriamente migratori ( fotoperiodo, melatonina e ghiandola pineale) . Le ghiandole endocrine coinvolte sono Epifisi,Ipofisi,Tiroide,Paratiroidi,Surreni,Pancreas , ( Timo), mucose gastroenteriche ed aree cerebrali (diencefalo-ipotalamo).

Newton, I. 2007b. The ecology of bird migration. Academic Press, London, UK.

Saino, N., D. Rubolini, L. Serra, M. Caprioli, M. Morganti, R. Ambrosini, and F. Spina. 2010. Sex-related variation in migration phenology in relation to sexual dimorphism: a test of competing hypotheses for the evolution of protandry. Journal of Evolutionary Biology 23: 2054-2065.

Sapir, N., M. Wikelski, M. D. McCue, B. Pinshow, and R. Nathan. 2010. Flight modes in migrating European Bee-eaters: heart rate may indicate low metabolic rate during soaring and gliding. PLoS ONE 5(11): e13956

Schaub, M., L. Jenni, and F. Bairlein. 2008. Fuel stores, fuel accumulation, and the decision to depart from a migration stopover site. Behavioral Ecology 19: 657-666.

Guglielmo C.G., Haunerland N.H., Hochachka P.W., Williams T.D. Seasonal dynamics of flight muscle fatty acid binding protein and catabolic enzymes in a migratory shorebird. Am. J. Physiol. Regul. Integr. Comp. Physiol. 2002b;282:R1405–R1413.

Landys M.M., Wingfield J.C., Ramenofsky M. Plasma corticosterone increases during migratory restlessness. Horm. Behav. 2004b:574–581

Ramenofsky M. Fat storage and fat metabolism in relation to migration. In: Gwinner E., editor. Bird migration: physiology and ecophysiology. Springer; Berlin: 1990. pp. 213–231

E PRINCIPALMENTE :

-Wiley: Bird Hormones and Bird Migrations . -2006http://eu.wiley.com/WileyCDA/WileyTitle/productCd-157331577X.html

- REBECCA L. HOLBERTON. AND ALFRED M. DUFTY JR : [PDF]  Hormones and Variation in Life History Strategies of Migratory – 2005 http://sbe.umaine.edu/avian/Assets/pub%20pdfs/Holberton_Dufty_Book_%202005.pdf

Il sistema endocrino ( inclusa la sua proiezione esocrina ) si articola nelle attività delle Ghiandole sopra elencate , prima-durante-dopo le migrazioni

In particolare nel Lavoro di R.L.Holberton e co-Authors ( 2005) sono analizzate le fasi di produzione,e correlazioni conseguenti,degli ormoni della stagione della riproduzione ( organi della riproduzione e surreni con relativa risposta adreno-corticale ). In particolare per gli Uccelli Migratori del Paleartico i meccanismi endocrini si diversificano notevolmente tra stagione riproduttiva e di svernamento ,e per questa ultima situazione la risposta adreno-corticale riflette le differenze qualitative degli habitat di svernamento e relative condizioni di protezione delle risorse energetiche , poi necessarie alla migrazione primaverile . Di particolare rilievo le correlazioni ormonali coinvolte ( tiroxina da tiroide , prolactina da ipofisi) nel fenomeno della muta e relativo dispendio di energia finalizzato al rinnovo delle penne aerodinamicamente giovani e proiettate a più filante dinamica di volo .Fenomenologia ormonale che è presente prima e dopo la nidificazione ( specie se multipla come per il Colombaccio ) , ma anche durante gli stop-over o nel primo

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periodo di svernamento , non scevro da movimenti di “erratismo” invernale secondo le condizioni climatiche .Importanti sono le fasi differenziate di produzione ormonale ( non da intendere come produzione grossolana di “quantità” di sostanze ma raffinata modulata immissione di sostanze –peptidi ad esempio- che stimolano funzioni ed interagiscono tra loro ) , produzione ormonale finalizzata ad un metabolismo ottimale –in quel momento della migrazione – ed all’accumulo di riserve energetiche ( grassi in primis ) ed al “body building” ( ipertrofia muscolare ) , includendo in queste attività la base propriamente neuroendocrina che “legge” il fotoperiodo e crea l’iperfagia ( mangiare in continuazione ) e partecipa al Zugunrhue ( ansia di migrare ) , annullando temporaneamente il senso di sazietà .L’accumulo anche parossistico dell’attività alimentare ( quantitativa e qualitativa ) coinvolge il sistema endocrino legato all’apparato digerente ( pancreas : insulina,glucagone,colecistochinina) e mucose gastrointestinali ( ipertrofia durante gli stopover) produttive di neuro peptidi ( ad es. NPY e riflesso ipotalamico ) , nonché il fegato ( enorme nlla Beccaccia ) con la sua funzione di elaborazione ed immagazzinamento di grassi .Il corticosterone gioca un ruolo fondamentale nel processo di accumulo dei grassi , e minore nel determinismo della iperfagia : avrebbe invece un’importante funzione nel determinismo della decisione di terminare la sosta ( stopover) e di stimolo di attivazione dei processi di orientamento regolando quindi il completamento o meno della migrazione .Alcuni Lavori scientifici di questi ultimi anni (Jenni, L. & Jenni-Eiermann, S. Fuel supply and metabolic constraints in migrating birds. Journal of Avian Biology 29, 521–528 ) puntualizzano le correlazioni tra ormoni ed accumulo delle riserve energetiche per un metabolismo miratorio che si incrementa di 8-18 volte rispetto a quello basale e che per attivarsi in tal senso può necessitare di un aumento della superficie mucosa di assorbimento nell’intestino che cresce in larghezza ( Telis G. 2009) . La vena Porta trasporta le sostanze assorbite dall’intestino al fegato , e nella Beccaccia si evidenzia particolarmente grande a testimoniare di sopportare un importante volume di flusso , diciamo così …”alimentare” ( vedi www.beccacciawoodcockanatomy.com ) .Altri Lavori evidenziano le modificazioni endocrine differenziate tra maschi e femmine e tra adulti e giovani in migrazione ( Silverin B. ).

Il METABOLISMO prima,durante,dopo le Migrazioni si rappresenta come meccanismo energetico delle attività fisiche ed è quindi alla base del successo riproduttivo e della sopravvivenza della specie . Il metabolismo basale aviario ( Basal Metabolic Rate –BMR ) delle specie migranti è significativamente più alto che non nelle specie sedentarie .

Le varie fasi del metabolismo aviario differiscono nelle diverse specie , nella cronologia alimentare diurna o notturna e relativi comportamenti ambientali , e sono altresì dipendenti dalle attività esocrine dell’apparato digerente ( faringe,gozzo,ventriglio fegato,pancreas,intestino,colon ) e quindi capacità e risposte secretive con i succhi propriamente digestivi , insieme alle attività propulsive

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e di “macina” degli strati muscolari gastro-intestinali , “macina” aiutata dalla ingestione di micro-sassolini che hanno anche funzione per l’assorbimento di minerali e propulsione del bolo alimentare . Tutte queste attività dipendono dalla disponibilità,tipologia e qualità delle risorse alimentari,nonché dalla temperatura e tipologia dell’acqua a disposizione , e quindi in definitiva dall’ambiente ( biodiversità dell’habitat ) nelle aree di nidificazione ,stopover,svernamento nei termini propri di ecosistema vegetale , animale ( vermi ad es.) e minerale , non ultimo includente le attività dell’uomo e di altri animali ( pastorizia,tipologia dell’agricoltura ) . Ovviamente ciò vale per la Beccaccia ( abitudini alimentari prevalentemente crepuscolari e notturne ) e per il Colombaccio ( abitudini alimentari in bosco o in pastura ), abitudini che possono profondamente modificarsi in corso di Zugunrhue.La qualità e tipologia dell’ecosistema è alla base dello stato di salute degli uccelli a garanzia della sopravvivenza e della capacità riproduttiva nelle varie condizioni climatiche e/o meteorologiche: qualità del terreno per la Beccaccia “carnivora” ( prevalente ecosistema sotterraneo : vermi ) e per il Colombaccio “vegetariano” ( qualità temporale per maturazione del bosco e della vegetazione limitrofa quali pasture naturali o artificiali dipendenti dall’agricoltura ).Abbiamo voluto ricordare quanto sopra esposto – che può sembrare pleonastico per gli esperti – perché la coscienza ecologica dell’ambiente deve guidare gli interventi di salvaguardia o ripristino delle condizioni ambientali utili o indispensabili per la migrazione di Beccaccia e Colombaccio . Quanto all’analisi in dettaglio aggiornato del profilo metabolico dei nostri migratori , fa testo di riferimento ( adattato alle abitudini delle due specie ) il Lavoro ( e relativa ampia Bibliografia ) “ Metabolic profile of long-distance migratory flight and stopover” Proc.Biol.Sci 2005,02.7.272,295 on-line http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15705555.Anche se questo Lavoro si basa sullo studio del metabolismo migratorio di uccelli a lunga e/o no-stop migrazione , gli elementi interpretativi del metabolismo , nele sue proprie essenzialità, ci sembrano ben adattabili alle condizioni migratorie di Beccaccia e Colombaccio , pur essendo queste ultime condizioni favorite dal re-immagazzinamento energetico durante gli stopover. Nel Lavoro specifico si evidenzia che i migratori long-distance all’arrivo hanno elevati livelli di acidi grassi liberi , glicerolo e butirati , confermandosi così l’importanza della “benzina” lipidica nel supportare un’estesa ed intensa attività migratoria .Gli elevati valori serici di trigliceridi indicano che l’approvvigionamento di acidi grassi passa attraverso la sintesi epatica . Sono stati valutati sei metaboliti chiave : trigliceridi,acido grasso libero,glicerolo,butirato,acido urico,glucosio .I trigliceridi sintetizzati dal fegato sono trasportati a costituire i depositi di grasso .Dopo 5 ore dall’arrivo nei punti di riposo gli acidi grassi liberi,il glicerolo,i trigliceridi si riducono significativamente nel plasma: chiaro segno di risposta all’inattività.Se si analizzano comparativamente questi dati all’arrivo di svernamento ed all’arrivo in stopover ( 2005 - http://www.fs.fed.us/psw/publications/documents/psw_gtr191/Asilomar/pdfs/684-689.pdf - “ Moore F.R. – “Understanding the stopover”) si evidenzia bene il consumo energetico catabolico dei grassi e delle proteine ( aumento acido urico ) . Nel periodo

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di volo viene bruciata la riserva lipidica ed il corticosterone sembra attore principale tra gli agenti utili alla lipolisi , il che dimostra ancora la correlazione tra ormoni e metabolismo . Quasi tutto di questi processi matabolici-catabolici passa attraverso la mobilizzazione delle riserve del fegato ( nella Beccaccia vedi fegato e vena Porta già citati ) . La Beccaccia non ha gozzo e lo sviluppo del processo digestivo passa direttamente a stomaco ed intestino , e la valvola ileocecale ( vedi nostra documentazione a www.beccacciawoodcockanatomy.com ) prolunga la fase di assorbimento pieno dalle proteine ingerite . Il Colombaccio ha un enorme gozzo come sacca di raccolta alimentare che poi distribuisce distalmente per un processo digestivo e di assorbimento più lungo e graduale nella fenomenologia di assorbimento e trasferimento lipidico al fegato ed ai siti di riserva del grasso .

La MIGRAZIONE propriamente tale

Abbiamo sviluppato questo lungo excursus di aggiornamento – cercando di attenerci quanto più possibile ad una Bibliografia più recente (intorno ad un quinquennio) – esaminando le origini del fenomeno migratorio , la morfologia e le correlazioni funzionali ormonali e metaboliche che costituiscono la “base” della fenomenologia migratoria , quale si pone alla curiosità di meglio conoscerla per i cacciatori di Beccaccia e Colombaccio ( ovviamente con una capacità di medio cultura ) .Possiamo ora entrare nell’aggiornamento conoscitivo del fenomeno stesso che permane ammantato di molti elementi di mistero e di molte incertezze interpretative. Facciamo riferimento di base a quanto estesamente esposto nei Capitoli specifici di www.labeccacciascientifica.it , ma poiché la fenomenologia migratoria dipende in buona parte dai “ SENSI” , invitiamo il lettore a scorrere gli Aggiornamenti http://www.labeccacciascientifica.it/aggiornamenti.asp specifici degli argomenti d’interesse del Lettore .

Le Ricerche – anche molto complesse e di difficile svolgimento per animali migratori studiati nella loro selvaticità piena – sono state molto numerose , a volte contraddittorie e spesso finalizzate solo a “dettagli” interpretativi . E’ in tal senso che ci sembra opportuno segnalare alcuni Lavori di “rassegna” ai quali facciamo riferimento di “guida” all’aggiornamento stesso .Un’analisi in buona parte esaustiva – pur non recentissima ( 1995 ) – di circa mezzo secolo di Ricerche è nel Lavoro K.P.Able “Orientation and Navigation : a perspective on fifty years of research “ Historical Perspectives - The Condor 97,592-604,1995. The Cooper Ornithological Society on-line at http://elibrary.unm.edu/sora/Condor/files/issues/v097n02/p0592-p0604.pdf . Ma anche l’edizione 1998 di “Migration of Birds” US Fish and Wildlife Service On-line at http://www.npwrc.usgs.gov/resource/birds/migratio/index.htm

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si offre ad un’ottima consultazione ed in particolare il Capitolo “When Birds migrate”.Utili i siti : http://birding.about.com/od/birdbehavior/a/How-Birds-Migrate.htme http://www.fws.gov/migratorybirds/NewReportsPublications/PopulationStatus.html(2012) e http://www.usm.edu/mbrg/ e ( stopover ) http://www.uvm.edu/rsenr/vtcfwru/Completed_Projects/Radar%20Paper1.pdfEsaustivo e recente il lavoro di Muheim R, Moore FR, Phillips JB.- 2006 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16354773 con ricchissima Bibliografia Così come il Lavoro (2006) di Freake MJ, Muheim R, Phillips JB. rilevabile a http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17240727

Le analisi – anche basate su sperimentazioni effettuate in ambienti artificiali – accentuano l’attenzione sulle modalità con le quali i migratori ( sia giovani al primo viaggio,sia adulti ) regolano il proprio compasso magnetico correlato al compasso celestiale ( sole , U.V. ,stelle ) anche con regolazione differenziata tra momento pre-migratorio e momenti inter-migratori anche in conflitto con le due modalità di compasso . Ma l’analisi di aggiornamento deve andare necessariamente oltre l’analisi di un singolo fattore , pur determinante. Con questo intendiamo dire che le nostre conoscenze sulla Migrazione devono sì considerare “Orientamento e Navigazione “ ma la sfida di conoscenza e di comprensione del fenomeno migratorio, deve focalizzarsi su quesiti fondamentali che potrebbero essere :

- Quale è lo stimolo o l’insieme di stimoli che determinano il momento decisivo di “decollo” per iniziare il volo ?

- Quali sono i segnali di risposta organica e funzionale che trasferiscono questi stimoli, in elaborazione, verso il Sistema Nervoso Centrale ( encefalo ) e da qui i comandi ad attivare l’inizio del volo sia dal luogo di nidificazione ,sia durante le soste stop-over ( arrivo,sosta,ripartenza) ,sia dal luogo di svernamento ?

Pensiamo che in questi semplici quesiti – che di fatto sono invece complessi ed irrisolti – si annidi molto del mistero della Migrazione . Si tratta certamente di una sequenza fenomenologica “ stimoli-risposte” basata sui “SENSI” ( vedi esaustiva la nostra Rassegna in Aggiornamento http://www.labeccacciascientifica.it/aggiornamenti.asp del 16/5/2012 ) sin anche al “SESTO SENSO” degli Uccelli ( ECOLOGIA dei SENSI ) ,comunque inserita nel programma endogeno migratorio proprio del corredo cromosomico , ereditario , per ogni singola specie e verosimilmente anche per diverse popolazioni ( latitudine,longitudine) di una singola specie.Tutto si riflette nella Ricerca e nelle conoscenze acquisite relative al c.d. “orologio biologico” ( non escludendosi un “doppio” orologio biologico : uno regolato sul luogo di nidificazione , uno secondo la longitudine del viaggio migratorio , una

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specie di “ora legale” della migrazione ) , ed all’analisi delle risposte biologiche agli stimoli “fisici” del campo magnetico terrestre .Possiamo anche dire – o presumere – che alla base di tutto c’è la misteriosa coscienza dell’uccello ( sia Beccaccia sia Colombaccio ) relativa alla propria collocazione “spaziale” e “temporale” nel proprio esistenziale ciclo di Vita in Natura sulla Terra e sua atmosfera . Diamo per scontata la conoscenza che per determinare il proprio “punto” geografico ( latitudine,longitudine ) e direzionale ( orientamento ) gli uccelli migratori utilizzano il sole , i raggi UV al tramonto , le stelle ( compasso celestiale ) e loro movimenti spaziali che gli Uccelli temporalmente “vedono” , mentre l’Uomo non li “vede” appunto come movimenti estemporanei : tutti elementi che si attivano con il “senso” della Vista .

- Consideriamo l’importanza –forse non prioritaria ma complementare – dell’Olfatto e dell’Udito , specie nel determinismo di stopover .

- Consideriamo – specie nel “decision making” di partenza – il coinvolgimento di pressorecettori e meccanorecettori ( meteo : temperatura,Pressione Atmosferica,venti ) quali sono presenti nell’Organo ParaTimpanico di Vitali (PTO) e nei tegumenti esterni ( cute,penne).

- Consideriamo l’essenzialità di stimoli centrali (SNC) quali memoria ed ansietà ( Zugunrhue ) , sessualità,cure parentali,gregarismo ( Colombaccio).

Focalizziamo la nostra attenzione interpretativa sull’assoluta prioritaria importanza del fotoperiodo : la riduzione ( autunno ) o aumento ( primavera ) della lunghezza temporale della luce diurna secondo la latitudine ( ma anche considerando longitudine,orografia,habitat) sono gli elementi temporali misurati ed elaborati da recettori con capacità di misura infinitesimale che sfuggono alla nostra percezione umana . Tale percezione così invece raffinata nei migratori è alla base di tutta la fenomenologia di partenza ( “decision making”) .Infine focalizziamo il nostro Aggiornamento sulla bussola propriamente magnetica e suo rapporto con il “campo magnetico” terrestre e sue variazioni .Quindi è da considerare la bussola in partenza per l’orientamento ( quello che oggi definiamo “settaggio” ) e poi durante il viaggio in navigazione ( “re-settaggio”) .Ma prima di affrontare lo specifico del funzionamento della bussola è imperativo dare un’indicazione di consultazione che – a nostro avviso- è esaustiva di tutte le conoscenze sino al Luglio 2011: dopo qualcosa cambia .Il lavoro di Dimitry Kishkinew “ Long distance migration and magnetosensory mechanism in migratory song birds “ Tesi del 8 Luglio 2011. 198 pagg. per esteso ahttp://oops.uni-oldenburg.de/volltexte/2011/1247/pdf/kislon11.pdfoffre già nell’Indice un completo excursus degli elementi essenziali :“Quali sistemi per orientarsi”,Compasso solare,Compasso stellare,Compasso magnetico,”Due sistemi di sensori magnetici” ( dopo luglio 2011 Lagena ovvero terzo sensore ) Magnetorecettori chimici nell’occhio,magnetorecettori contenenti

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materiali ferrosi nel becco ( branca superiore ) , integrazione delle due (oggi tre) magnetopercezioni ( occhio , becco ed oggi Orecchio interno ).Alla base di tutto è da considerare preliminarmente il Campo Magnetico Terrestre ed in particolare anche l’inclinazione dell’asse magnetico .Il fenomeno di percezione oculare si realizza nella retina ( struttura isto-funzionale di per se complessa ) dove complessi fenomeni e feed-back reattivi ai cambiamenti della luce ( leggi anche raggi UV al tramonto ) si realizzano con fenomenologia elettrochimica per poi trasferirsi ai Centri Nervosi ( talamo,ipotalamo) : fenomenologia diversa per migratori diurni e notturni .

Nel becco è presente un materiale ( magnetite ) permanentemente magnetizzato che interagisce con le membrane cellulare e le terminazioni nervose ,e così amplifica la percezione del campo magnetico terrestre con relativa trasmissione ai centri nervosi centrali ( “Cluster N “ ) dove si realizza l’integrazione con le informazioni ricevute dall’occhio . Di fatto è come se l’uccello – sia di giorno sia di notte – si trovi in condizione di VEDERE letteralmente “vedere” il Campo Magnetico Nord-Sud sotto di sé anche in volo : si potrebbe definire navigazione “a vista di Campo Magnetico” . Una figura esemplificativa di alcuni aspetti di questa fenomenologia “sensoriale” ( le “lancette” magnetiche si orientano nello spazio ) che include Compasso solare , Compasso stellare,Compasso magnetico e Centri Nervosi ( Cluster N ) si trova a pag 45 ( fig.8) del già citato testo di D..Kishkinev ( 2011 ) . Sempre circa “l’allineamento” delle c.d. lancette di magnetite è interessante una recente nota on-line ( luglio 2012 ) che a proposito del “senso magnetico” sottolinea i cambiamenti dei potenziali elettrici di membrana che interagiscono con il campo magnetico terrestre sec.latitudine e longitudine da una parte , e cellule e terminazioni nervose dall’altra.Ma in contemporanea ai Lavori citati ( 2011 ) ecco che il campo di Ricerca su “Migrazione e Campo Magnetico” si arricchisce di un’importante,interessante,stimolante novità .Wu L.Q.,Dickman J.D. in Current Biology , Marzo 2011 ( Nature 2012 ) pubblicano i risultati di una ricerca sperimentale sul piccione ( pienamente equiparabile al Colombaccio ) che evidenzia come la percezione magnetica non è esclusività di recettori di occhio ( retina ) e becco ( branca superiore ) ma anche di una struttura propria , denominata Lagena , dell’Orecchio Interno , in mancanza della quale verrebbe sostanzialmente meno l’attivazione di neuroni nei nuclei vestibolari , talamo dorsale e ippocampo.Nella Lagena particelle ferro-magnetiche stimolerebbero recettori dedicati al determinismo dei vettori direzionali calcolando le differenze tra inclinazione del Campo Magnetico e gravità terrestre .Non può sfuggire –pur in condizioni di personale puro “dilettantismo” interpretativo ed in mancanza di alcuna probante documentazione scientifica – come questa struttura dell’Orecchio interno si collochi , nell’intrico di complesse vie nervose (http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/11403682 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10601718 ) quasi contigua alla struttura dell’Orecchio Medio ( Organo Para Timpanico – PTO ) che abbiamo già detto

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sarebbe referente dei rilevamenti della Pressione Atmosferica ( condizioni meteo ) e dell’altezza di volo ( altimetro ), tutti elementi connessi al determinismo della Navigazione migratoria .A conclusione di questo paragrafo “Migrazione” possiamo forse dire che la risposta ai nostri due quesiti iniziali “ Inizio del volo migratorio “ e “Attivazione e continuità della navigazione “ può essere una risposta unica : la collocazione spaziale e temporale del migratore – e così per la Beccaccia notturna e per il Colombaccio diurno – riceve il prioritario stimolo dal fotoperiodo , integrato ad altri stimoli , ed il migratore esplica la propria genetica vocazione per la sopravvivenza della specie con il proprio corpo immerso nello spazio ( terra,cielo) e nel tempo ( vita ) e con la sua “coscienza” di ciò .Molto appariscente – a nostro avviso – è la rappresentazione videografica dei Migratori alati , che nella navigazione hanno la loro testa quasi fissa nello spazio che percorrono , ed intorno a questa staticità –proiettata nella migrazione - si muove dietro il collo tutto il corpo mosso dalle ali .Vedi da Youtube : http://www.youtube.com/watch?v=B9PkzfkVzqYhttp://www.youtube.com/watch?feature=endscreen&v=Q40h8dPmgwQ&NR=1http://www.youtube.com/watch?NR=1&v=BCxr8rDxjxg&feature=fvwp

E’ in quella testa “fissa” che avvengono tutti quei fenomeni – per lo più sensoriali - che abbiamo cercato di descrivere e rappresentare aggiornati nell’interpretazione scientifica .

La MIGRAZIONE degli Uccelli , Beccaccia e Colombaccio inclusi , rimane campo ampiamente e necessariamente aperto alla Ricerca Scientifica .

MIGRAZIONE e FASI LUNARI

E’ questo un argomento affascinante e misterioso che si colloca tra antico e collaudato empirismo delle tradizioni naturalistiche e venatorie , e recenti acquisizioni scientifiche .

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Dopo le antichissime teorie di Aristotele che riportava le leggende dell’ibernazione e/o trasmutazione invernale degli uccelli migratori , ancora agli inizi del 1700 si sviluppò la teaoria della migrazione degli uccelli sulla Luna per trascorrervi l’inverno .

E’ comunque sorprendente che la relazione tra migrazioni e fasi Lunari non ha ancora il supporto di studi scientifici,né nuovi né approfonditi, finalizzati a spiegare queste supposte relazioni .

Nei più recenti Trattati su la Beccaccia ( Boidot,Ferrand) non viene evidenziata alcuna relazione tra fasi Lunari e le fasi Migratorie della Beccaccia . In un recente Lavoro ( J.Meunier – 2005 - http://fwcb.cfans.umn.edu/coop/projects/woodcock/Jed-Meunier-Thesis.pdf ) viene evidenziata la scarsa attenzione della Ricerca circa il rapporto fasi Lunari/Migrazione della Beccaccia Americana : è qui citata l’osservazione di Coon ( 1976) poi confermata da Krementz ( 1994) secondo i quali la partenza ( timing ) delle Beccacce per il volo migratorio avviene nei dieci giorni che precedono la Luna piena . In un più recente ( 2011 ) forum on-line completamente dedicato a “ woodcock migration and moon phases “http://www.uplandjournal.com/cgi-bin/ikonboard312a/ikonboard.cgi?act=Print;f=2;t=67362emerge l’interpretazione che le fasi lunari possono modificare il “timing” di partenza altrimenti regolato del fotoperiodo sec.latitudine.Questa azione sarebbe più dipendente dall’influenza della Luna sul campo magnetico terrestre e relativa sensibilità alle forze gravitazionali e di rotazione ( forza di Carolis alla quale è fatto ampio riferimento nel Testo di Boidot 2012 ) . A nostro avviso questa interpretazione sembra plausibile pur nell’approssimazione interpretativa. Ancora di recente ( Woodcock broadcast 26-10.2006) si afferma che l’arrivo delle Beccacce coincide con la Luna piena. Il Lavoro analiticamente più scientifico che abbiamo potuto consultare si testo esteso ( 1993) è di P.Pyle e co-auth. “ The effects of weather and Lunar cycle on nocturnal migration of landbirds ..” http://elibrary.unm.edu/sora/Condor/files/issues/v095n02/p0343-p0361.pdfnon specificatamente dedicato alla Beccaccia , sembra al momento il più esaustivo tra specifici lavori scientifici , ma di fatto non evidenzia particolari relazioni causali tra fasi lunari e migrazioni notturne e tanto meno le spiega .Le condizioni che determinano la partenza migratoria sono essenzialmente “luminosità del cielo,venti deboli,alta visibilità,bassa Pressione Atmosferica “ ma anche in fase di luna crescente , modesta luce lunare . Si afferma che l’intensità delle partenze migratorie aumenta considerevolmente con la diminuzione della luce lunare ( Luna calante ).Al di là dell’interpretazione delle fasi lunari intese come influenti sul campo magnetico , è da considerare la luminosità del cielo dipendente dalla intensità e diffusione della luce lunare ( Luna piena ….e “dintorni”) : si ritiene che la forte luce lunare può impedire o rendere difficoltosa l’identificazione e localizzazione delle

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stelle ( Compasso stellare ) per i migratori notturni giovani che hanno avuto tale “imprinting” per l’orientamento . Però la forte luminosità può anche favorire le attività di alimentazione notturna ( ed anche difesa dai predatori ) per l’immagazzinamento energetico ( prima dell’inizio della migrazione e/o durante le soste ) . Altro elemento di interferenza astro-fisica : la luce può interferire sui flussi corpuscolari elettromagnetici a loro volta interferenti sui “venti solari” specie in coincidenza di tempeste solari , tutti elementi che agiscono sul campo magnetico terrestre e determinano attività geomagnetiche sui poli ( vedi ad es.aurore boreali ) : ciò sarebbe più evidente nei momenti in cui la luce dell’aurora o del crepuscolo si mischia a quella della Luna . Come rapportare questi elementi all’attività gravitazionale e terrestre è argomento affrontato in un recentissimo (2009) lavoro “ Why animals respond to the full moon: magnetic hypothesis“http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1756239209001190 Quì con precisa misurazione del Campo Magnetico è stato appurato che l’attività geomagnetica decresce del 4% nei 7 giorni prima della Luna piena , ed invece di nuovo aumenta del 4% nei 7 giorni dopo la Luna piena . E’ stato appurato che molti animali possono rilevare variazioni anche minime del Campo Magnetico , incluse quelle determinate dal ciclo Lunare .Gli Autori ritengono che la luce lunare aumenta la capacità sensitiva di magneto-percezione perché i modelli sperimentati ( “radicali pari” nella recettività retinica ) si dimostrano luce-dipendenti anche nelle varie fasi lunari : “Luna piena” ovvero aumento della capacità percettiva del Campo Magnetico anche per variazioni ultra-minime .Ciò riguarderebbe anche la versatilità di orientamento parallelo o meno negli strati del Campo Magnetico .Più in generale riesce difficile negare scientificamente che le fasi lunari abbiano influenza sulla vita animale e vegetale ( “Traditional moon planting” http://aussieorganicgardening.com/?p=32 e http://www.gardeningbythemoon.com/lunarfacts.html e Bagnall, Lyn. Traditional Moon Planting [online]. Warm Earth, No. 83, Mar/Apr 2009: 10-11. <http://search.informit.com.au/documentSummary;dn=056725432314116;res=IELHSS> ISSN: 1320-3940. [cited 19 Dec 12]. ) .E’ da tempo acquisita la validità assoluta di un Calendario Lunare (https://sites.google.com/site/mahlathiniorganics/seed-catalog/page-2/page-3/moon-planting-cal ) che determina il tempo della semina di numerosi vegetali . In tal senso non viene nemmeno esclusa la potenzialità d’influenza indiretta della Luna circa la crescita e la maturazione di vegetali che vengono utilizzati come alimenti da uccelli migratori , così come l’influenza è riconosciuta incidente sulle condizioni ambientali del terreno , e quindi direttamente o indirettamente agisce sui vermi e micro-organismi sotterranei ( superficializzazione o approfondimento nel terreno ) e/o nel comparto acquoso del medesimo (http://www.element14.com/community/community/news/blog/2012/06/13/magnetic-control-of-worms-via-nano-treatment 2012 -

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http://www.rsc.org/chemistryworld/Issues/2004/August/magnetic.asp C G Cranfield, Biol. Lett., 2004 (DOI: 10.1098/rsbl.2004.0209)

In definitiva sembra di poter affermare che – pur considerando effetti complementari legati all’intensità della luce lunare – i maggiori elementi di correlazione tra Luna e Migrazione vanno riferiti al Campo Magnetico e relativa capacità di misurazione infinitesimale del medesimo , da parte degli Uccelli Migratori . Rimane da esplorare quanto di aggiornamento possiamo dare alle scarse conoscenze che abbiamo circa il determinismo – piuttosto occasionale e/o legato alle fasi lunari e/o intensità di luce lunare – di una migrazione notturna da parte di uccelli fondamentalmente migratori diurni , come ad esempio Allodole , Gruccioni , ed in particolare Colombacci . Dovendo però analizzare perché alcuni Migratori sono assolutamente o prevalentemente diurni , dovremmo ricercare spiegazioni propriamente filogenetiche , affondando la ricerca nelle origini ambientali e poi genetiche di ogni specie notturna e diurna .In tal senso non troviamo contributi scientifici esaustivi . Il concetto “ diurnal versus nocturnal migration “ è comunque indicativamente sviluppato in alcune recenti argomentazioni sul Web (http://en.wikipedia.org/wiki/Diurnality e http://en.wikipedia.org/wiki/Nocturnality ).Il Lavoro di Alerstam T. “ Flight by night or day.Optimal daily timing of bird migration “http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19459237 - J Theor Biol. 2009 Jun 21;258(4):530-6.- 2009 , è un importante punto di riferimento specie per l’analisi di migratori a lunga distanza , e quì si afferma che Colombacci e Tortore migrano solo di giorno . Comunque si afferma anche una possibile certa flessibilità di comportamento migratorio . Il recente episodio ( Bosco della Mesola -Fe- 29-30 Ottobre 2012 - Luna piena ) di un prolungato decollo migratorio nelle ore pre-aurora di un enorme contingente di Colombacci ( oltre 300.000 ) - dopo giorni di iperfagia in regime stopover-Zugunrhue - sembra confermare drammaticamente questa flessibilità. Un importante vantaggio per i Migratori notturni è quello di avere tutto il giorno a disposizione per mangiare ( ritmi diurni variabili) , mentre i Migratori diurni devono bilanciare il tempo del volo migratorio con il tempo necessario a mangiare ( soste diurne tra “spollo” e “appollo” ) . I migratori notturni sfruttano minor turbolenza notturna dell’atmosfere , minor forza di venti , e ridotta evaporazione di acqua ; inoltre possono spendere minori enargie dato che la temperatura è più bassa , più alta l’umidità e quindi maggiore densità dell’aria ( sostentamento del volo ). Inoltre c’è minor rischio di predazione .Riferendoci alla Beccaccia , sappiamo bene delle abitudini di migrazione notturna e di “foraggiamento” prevalente – non assoluto – notturno : ciò va en considerato nel valutare le scelte ed il comportamento durante gli “stop-over” più o meno prolungati.Riferendoci al Colombaccio , sappiamo bene che è quasi totalmente un Migratore diurno e sappiamo che anche durante gli stopover sfrutta intensamente il giorno per trovare adeguati terreni di pastura ( vedi ad es. Mesola 2012 ) .

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Condizioni eccezionali e contingenti possono accentuare lo flessibilità delle scelte per ambedue le specie : abbiamo già portato l’esempio del Colombaccio alla Mesola 2012 , ma anche per la Beccaccia ( Ferrand 2011) sono riportate eccezionali osservazioni di voli migratori “di gruppo” in giorno inoltrato .

Concludendo , crediamo però di poter affermare che – pur in presenza di compartecipazioni multifattoriali integrate ( fotoperiodo,meteo,venti,memoria ecc. ) il momento decisionale migratorio ( “decision making”) dei due nostri Migratori è quasi in assoluto geneticamente-dipendente .

MIGRAZIONE , RICERCA e RADIOTRACKING SATELLITARE

Pur in presenza degli enormi progressi interpretativi che i più recenti contributi di Ricerca offrono per la miglior conoscenza della fenomenologia migratorio , dobbiamo rilevare che molti degli affascinanti misteri legati alla Migrazione rimangono ( 2012 ) irrisolti . Abbiamo più volte segnalato negli Aggiornamenti in http://www.labeccacciascientifica.it/aggiornamenti.asp ( invitiamo a scorrere l’Indice ed approfondire ogni Aggiornamento ) l’importanza delle nuove Tecnologie telematiche , nonché di quelle futuribili come le Nanotecnologie , per la RICERCA “live” sulle MIGRAZIONI . Molti aspetti di queste nuove ( … ormai oltre un decennio ) Tecnologie sono stati da noi discussi nei citati Aggiornamenti : a questi rimandiamo il Lettore interessato ad approfondire .

Confermiamo la nostra personale opinione che questa è la strada da seguire e potenziare – pur difficile e costosa – per risolvere problematiche interpretative tutt’ora irrisolte o addirittura mai affrontate . http://en.wikipedia.org/wiki/Animal_migration_tracking

http://www.argos-system.org/

http://en.wikipedia.org/wiki/Geolocatorhttp://polaris.nipr.ac.jp/~penguin/oogataHP/pdfarticles/23p227-233.pdfhttp://www.antarctica.ac.uk/bas_research/instruments/instrument7.php

Sottolineiamo l’importanza di meglio studiare gli “stopover” che più particolarmente , sia per Beccaccia sia per Colombaccio , interessano la Penisola Italiana .Molto,molto al di sopra di polemiche spesso pretestuose dobbiamo riaffermare “ merito al merito” di chi coraggiosamente perseverante è “pioniere”, e di chi ancora

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sarà capace in un futuro – speriamo prossimo- di percorrere scientificamente questa difficile strada . Speriamo vivamente – alla fine del 2013 – di poter raccogliere dati scientifici , realmente scientifici, preliminari dalle esperienze di Spagna,Francia,Inghilterra,Portogallo,Italia .Per ora ( dicembre 2012 ) però già rileviamo sinteticamente che dalle esperienze in Spagna,Italia,Inghilterra per la Beccaccia ( oltre 20 uccelli monitorati ) ( due con Geolocator) , 14 Beccacce sono state e sono seguite monitorate nel viaggio migratorio e altro : volo prenuziale, periodo di nidificazione , volo autunnale ( analisi di stopover ) sino ai primitivi quartieri di svernamento . L’effetto spettacolare nell’esaminare le mappe disponibili , è indubbiamente impressionante : intersecarsi di “direttrici” migratorie e loro variazioni geografiche e temporali , correlazioni climatologiche ed ambientali , “timing” di base ed altro offrono ai Ricercatori coinvolti un prezioso materiale ( globale e nei dettagli ) aperto all’analisi scientifica , non ultima possibilmente attenta alle risultanze scientifiche che – per vari elementi – abbiamo cercato di riassumere nella presente Revisione Bibliografica ( dicembre 2012 ) .

N.B. – oltre alle Voci bibliografiche citate nel Testo, ed accessibili ( usare copia/incolla se non cliccabili direttamente oppure inserire su Google ) , è in allestimento una più vasta Lista di Bibliografia aggiornata , che verrà inserita in http://www.labeccacciascientifica.it/aggiornamenti.asp

Ricordiamo che l’esposizione interpretativa di dati scientifici di specifiche voci bibliografiche , è sempre –nel rispetto del copyright scientifico – un’esposizione di un “dilettante” . Ci scusiamo per eventuali errori o dimenticanze .