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La 194 trent’anni dopo Torino 27 ottobre 2007 Riflettiamo sui numeri Gian Carlo Blangiardo Università di Milano-Bicocca – Facoltà di scienze Statistiche Istituto Giovanni Paolo II - Roma

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La 194 trent’anni dopoTorino 27 ottobre 2007

Riflettiamo sui numeri

Gian Carlo Blangiardo Università di Milano-Bicocca – Facoltà di scienze Statistiche

Istituto Giovanni Paolo II - Roma

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da “Libero” ottobre 2007 - Socci

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“…la legge è stata e continua ad essere non solo efficace, ma saggia e lungimirante, profondamente rispettosa dei principi etici e della tutela della salute della donna e della responsabilità femminile rispetto alla procreazione, del valore sociale della maternità e del valore della vita umana dal suo inizio”. (Rapporto al Parlamento 4 ottobre 2007)

Italia. "29 anni di contabilità" delle IVG prodotte da una legge

"rispettosa del valore della vita umana dal suo inizio" (1978-2006)

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4500000

5000000

1°milione

2°milione

3°milione

4°milione

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Italia IVG anni 1978-2006

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500

numero annuo di IVG (migliaia) valore cumulato (decine di migliaia)

Una storia ben nota: la “novità” dei primi anni ’80 e l’assuefazione del successivo ventennio

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Italia: Tassi di abortività (IVG per 1000 donne in età 15-49anni)

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1980 1982 1984 1986 1988 1990 1992 1994 1996 1998 2000 2002 2004 2006 2008

Tutto sotto controllo? Chi lo sostiene fa riferimento al tasso di abortività legale, quello che viene venduto come:

“…l’indicatore più accurato per una corretta valutazione della tendenza nel ricorso all’IVG ….(Relazione 2007)”

Qui c’è il 20 per 1000

NB:

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Quindi un tasso del 10 per 1000 circa, come è quello attuale, dovrebbe ritenersi “sotto la soglia di allarme”.

Esso viene proposto quasi come un limite fisiologico tranquillamente accettabile e accettato.

In fondo:

10 IVG annue per ogni 1000 donne in età 15-49 significherebbero

SOLO circa 350 IVG per ogni 1000 donne nel corso di tutta la loro vita feconda.

In altri termini: “l’esperienza dell’IVG capiterebbe in media ad una donna ogni tre”.

Se tuttavia consideriamo che non tutte le 15-49enni sono ugualmente esposte all’evento (tenuto conto della vita e dei rapporti di coppia), è legittimo immaginare che l’esperienza dell’IVG potrebbe verificarsi, entro il collettivo più esposto (per altro rappresentato da modelli di vita del tutto normali), anche in termini di una donna su due.

Ma il tutto senza va letto serenamente: bando agli allarmismi !!

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• D’altra parte,• Misurare l’incidenza dell’IVG attraverso il tasso rappresenta un modo per sostenere,

qualora questi diminuisca, che i comportamenti virtuosi sul fronte della contraccezione hanno abbassato il rischio di aborto.

• Dando per scontato che:• 1) il numero delle IVG registrate ufficialmente identifichi correttamente quello delle

gravidanze interrotte volontariamente;• 2) le caratteristiche delle donne esposte ad una gravidanza (e i relativi comportamenti

che potrebbero determinarla) siano immutabili nel tempo e identici entro la classe di età 15-49 anni.

• E escludendo a priori che un eventuale calo delle IVG possa dipendere anche da una accresciuta propensione all’accoglienza, magari attraverso il superamento delle cause che determinavano la decisione abortiva

Perché il tasso piace

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Quanto poi all’affermazione confortante secondo cui nel panorama internazionale dei tassi di abortività “…il dato italiano si attesta tra i valori più bassi” (Rapporto 2007),

la graduatoria sottostante mette in luce una certa forzatura. Se infatti si escludono i paesi dell’Est Europa, da sempre caratterizzati da livelli esageratamente alti, l’Italia viene pur sempre superata al

ribasso da circa la metà degli altri. E’ preceduta nella graduatoria crescente dalla Spagna, dall’Olanda, dal Belgio, dalla Germania, dalla Svizzera e persino dalla Finlandia.

La visione relativa enunciata nel rapporto al Parlamento è forse un po’ troppo “relativa”

Tassi di abortività legale in alcuni Paesi (2003-2006)(per 1000 donne in età 15-44 anni)

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Se dunque si tende a proporre e ad enfatizzare il tasso di abortività come misura del minor rischio di fallimento del controllo della fecondità da parte della popolazione femminile (pur tutte con le critiche del caso)Il rapporto di abortività (aborti per ogni 1000 nati) dovrebbe venire accreditato come una misura del grado con cui nella società si accoglie o si rifiuta la vita.

Leggende i valori dei rapporti di abortività si scopre che: in un Paese in cui tutto è sotto controllo un bambino ogni 5 non nasce per scelta volontaria

Italia: Rapporto di abortività (IVG per 1000 nati vivi)

050

100

150200250300

350400450

1980 1982 1984 1986 1988 1990 1992 1994 1996 1998 2000 2002 2004 2006 2008

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Caratteristiche della popolazione coinvolta

• Confronto tra l’incidenza per età nel 1983 e nel 2005

Italia: Tassi specifici di abortività per età(IVG per 1000 donne di ogni classe di età)

0

5

10

15

20

25

30

<20 20-24 25-29 30-34 35-39 40-44 45-49

1983

2006

L’età della donna

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• 47% coniugate e 53% nubili o già coniugate• 6,5% laureate 39,7% diplomate 46,5% licenza media 7,3% max elementare• 46% occupate 16% disoccupate 28% casalinghe 10% studentesse

% di IVG per numero di figli (o nati di vivi per il 2005)

0

10

20

30

40

50

0 1 2 3 4+

N.figli

1983

1995

2005

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Tutta colpa delle straniere !! ?• Incidenza delle donne straniere sul totale delle IVG (anno 2005)

• 38 mila casi (di cui 21 mila riconducibili ad est europee), pari al 29,6% del totale nazionale delle IVG con punte del 41,7% in Lombardia e del 41% in Veneto

IVG e nascite tra le donne straniere

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10000

20000

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40000

50000

60000

1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005

IVG straniere Nati stranieri

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L’incidenza delle IVG ripetuteLa percentuale per il 2005 è del 26,3% e la sua costanza nel tempo viene indicata nel

rapporto 2007 come confortante segnale “della diminuzione nel tempo del rischio di gravidanze indesiderate”.

A conferma di ciò si mostra la seguente curva

% di IVG ripetute

0

10

20

30

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1985 1990 1995 2000 2005 2010

osservati attesi

Per riflettere…

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• E si sottolinea come le cose siano migliorate perché, come si vede dai precedenti grafici, i valori osservati (che sono pur sempre ¼ delle IVG totali) sono inferiori a quanto ci si poteva attendere dai risultati di un modello matematico elaborato a suo tempo dall’Istituto Superiore di Sanità.

• Tuttavia, un lavoro di due importanti autori (C.Tietze e A.K. Jain, Studies in Family Planning, 9/12, 1978) si mostrava, con un non meno valido modello matematico che, una percentuale di aborti ripetuti del 24,2%, simile a quella osservata da noi nel 2005, si raggiungeva dopo 29 anni dalla legalizzazione dell’aborto con un tasso di abortività costante del 20 per 1000.

• Io stesso in un lavoro del 1983 (G.C.Blangiardo, Considerazioni attorno ad un modello matematico per l’analisi dell’abortività legale ripetuta, Genus, n.1-4, 1983) segnalavo come con un tasso costante del 20 per 1000 si sarebbero ottenuti a 29 anni dalla legalizzazione il 20,29% di aborti ripetuti per la seconda volta, il 3,62% per la terza e circa lo 0,5% per oltre la quarta.

• Ciò premesso, come mai osserviamo il 26,3% nel 2005 nonostante si sia tanto esaltata la discesa sotto il tasso del 10 per 1000 da almeno un decennio?

• E come mai la relazione ministeriale ci conforta introducendo il grafico visto prima?• Forse è ancora per via della la linea del…. “evviva: tutto va bene”

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Quale bilancio?

• Alla vigilia del trentennale della legge 194

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Il Capitale umano sottratto

Popolazione mancante per effetto dell'IVG Italia 31.12.2006

150000 100000 50000 0 50000 100000 150000

123456789

1011121314151617181920212223242526272829

femmine

maschi

Il totale degli assenti per IVG supera di circa un milione quello dei presenti per immigrazione

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Solo la seconda generazione dei non nati, sarebbe valsa quasi quanto il tanto enfatizzato contributo alla natalità da parte dell’immigrazione

Confronto tra il contributo delle nascite da stranieri e il "non contributo" dei figli mancati dei non nati da IVG

Italia: 2004-2006

0

10000

20000

30000

40000

50000

60000

1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

2a generazione IVG Nati stranieri

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• In una società dove la caduta delle nascite sembra essersi definitivamente consolidata e sembra destinata ad introdurre problematiche assai difficili da risolvere,

• ….che “peccato” aver perso 5 milioni di persone

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Trenta anni sotto la soglia del ricambio generazionale

Numero medio di figli per 1000 donne (Tasso di fecondità totale)

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2600

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1952 1957 1962 1967 1972 1977 1982 1987 1992 1997 2002

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La progressiva scomparsa del terzogenito

Numero medio di figli per 1000 donne (specificazione per ordine di nascita)

0

200

400

600

800

1000

1200

1400

1600

1800

2000

2200

2400

2600

2800

3000

1952 1957 1962 1967 1972 1977 1982 1987 1992 1997 2002

3°e+

totale

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Gli effetti delle dinamiche in atto

• Il persistente basso livello di fecondità, combinato al progressivo allungamento della durata della sopravvivenza e al passaggio oltre la soglia che identifica le età anziane da parte delle coorti nate in epoca di alta natalità, generano prospettive che si riassumono in due punti

• 1) invecchiamento della popolazione

• 2) stazionarietà o declino numerico

• E’ l’immigrazione la (sola e magica) soluzione ai numerosi problemi che le prospettive demografiche anticipano per il futuro dell’Italia già nei primi decenni del XXI secolo?

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La popolazione italiana per grandi classi d'età. 1951-2051. Valori assoluti in migliaia.

Anni Popolazione:

Totale 0 – 19 20 - 59 60 e + 65 e + 80 e + 85 e +

1951 47.516 16.462 25.280 5.774 3.895 510 160

1961 50.623 16.182 27.395 7.046 4.827 724 239

1971 54.137 17.077 28.048 9.012 6.102 996 349

1981 56.557 16.816 29.890 9.851 7.485 1.247 445

1991 56.778 13.308 31.481 11.989 8.700 1.954 728

2001 56.996 11.067 31.818 14.111 10.646 2.476 1.240

2011 58.588 11.053 31.590 15.944 12.147 3.607 1.701

2021 58.034 10.232 30.016 17.786 13.882 4.562 2.362

2041 55.044 8.599 24.223 22.222 18.483 6.311 3.557

2051 51.892 8.104 22.811 20.978 17.811 7.511 4.277

Fonte: Istat

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0

5.000

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25.000

30.000

35.000

1951 1961 1971 1981 1991 2001 2011 2021 2041 2051

0 – 19 20 – 59 60 e +

La popolazione italiana per grandi classi d'età. 1951-2051 . Valori in migliaia

Fonte:ISTAT popolazione dei Censimenti fino al 2001; per gli anni successivi, popolazione riferita al 1 gennaio. Stima ISTAT (per le previsioni: ipotesi centrale).

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La popolazione anziana. 1951-2051 . Valori in migliaia

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2.000

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6.000

8.000

10.000

12.000

14.000

16.000

18.000

20.000

1951 1961 1971 1981 1991 2001 2011 2021 2041 2051

65 e + 80 e + 85 e +

Fonte:ISTAT popolazione dei Censimenti fino al 2001; per gli anni successivi, popolazione riferita al 1 gennaio. Stima ISTAT (per le previsioni: ipotesi centrale).

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Italia: 2051Valori assoluti

0

500.000

1.000.000

1.500.000

2.000.000

2.500.000

3.000.0000

500.000

1.000.000

1.500.000

2.000.000

2.500.000

3.000.000

0-4

5-9

10-14

15-19

20-24

25-29

30-34

35-39

40-44

45-49

50-54

55-59

60-64

65-69

70-74

75-79

80-84

85+

Maschi Femmine

Fonte: Istat, Previsioni della popolazione – Ipotesi Centrale

L’Italia del 2051

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Ci salveranno le migrazioni? (l’ultimo imbroglio dei filosofi del “tutto va bene”)

400

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2004 2006 2008 2010 2012 2014 2016 2018 2020 2022

Anni

mig

liaia

150 mila 250 mila 350 mila 450 mila

Stima del numero annuo di nascite secondo differenti ipotesi di flusso migratorio netto annuo dall’estero. Italia 2006-2020

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Per concludere con un po’ di ottimismo

Esito della gravidanza che ha richiesto un intervento di SOS Vita (1995-2005)

29,50

70,50

Prosecuzione gravidanza

IVG

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Esito della gravidanza che ha richiesto un intervento di SOS Vita per età della donna (1995-2005)

0

20

40

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80

100

120

15-18anni 19-25anni 26-30anni 31-35anni 36-40anni 41anni e +

IVG

Prosecuzione