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Milena Bocus DENIS, CAMPIONE DEL MONDO 3 DI BOCCE I ragazzi del Progetto LA LUNGA ESTATE DEL PROGETTO 7 Giovani GIOVANI 1 Periodico giovanile · Anno 7 · dicembre 2000 · Numero 21 Milena Bocus, Chiara e Laura Janna, Marta Zambon, Sara Zambon, Stefano Zambon Marta Zambon IL TESORO DI ALBERTINA 1 LA POSTA DE ’L CUNÀTH 8 Sara Zambon ROMANIA, UN SALTO NEL TEMPO 5 Chiara e Laura Janna BARI, NON C’È DUE SENZA TRE 6 Hanno collaborato

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Periodico giovanile · Anno 7 · dicembre 2000 · Numero 21

Supplemento

al numero 91

de «l’Artugna»

’l cunàthHanno collaborato

Milena Bocus, Chiara e Laura Janna,Marta Zambon, Sara Zambon,Stefano Zambon

IL TESORO DI ALBERTINA

SOMMARIOMarta Zambon IL TESORO DI ALBERTINA 1

Milena Bocus DENIS, CAMPIONE DEL MONDO 3DI BOCCE

Sara Zambon ROMANIA, UN SALTO NEL TEMPO 5

Chiara e Laura Janna BARI, NON C’È DUE SENZA TRE 6

I ragazzi del Progetto LA LUNGA ESTATE DEL PROGETTO 7 Giovani GIOVANI

LA POSTA DE ’L CUNÀTH 8

Da alcuni anni a Budoia viveuna persona che tutti ormai co-noscono, visto che subito è diven-tata una delle più attive e impe-gnate in parrocchia.

Albertina, arrivata dallo Zaire,appartiene ad un gruppo di volon-tari inizialmente operanti solo nel-la terra d’origine: questa nazione,sconvolta dalla guerra, negli ultimianni è caratterizzata da una cre-scente povertà, anche se gli abitan-ti cercano di vivere con dignitàsenza rivelare la propria condizio-ne. In realtà c’è bisogno di aiuto: ilgruppo di Al ber ti na si impegna agarantire assistenza e istru zione aibambini, per-mettendo co -sì alle mam medi andare a la-vorare. Alla ba -se del l’at tivitàc’è una profon-da spiritualità:

sono ritenute fondamentali la pre-ghiera e la penitenza per aiutareCristo a sorreggere la Croce deinumerosi mali che affliggono ilmondo. Ciò però non genera tri-stezza, ma gioia e operosità.

Albertina ci ha descritto i pro-getti per il futuro: in Zaire è statoacquistato un terreno, dove, conl’aiuto della Provvi denza, verrannoedificati una scuola e un ambula-torio, nei quali i volontari mette-ranno a servizio la lo ro professio-nalità. Inoltre il grup po vuolepor tare la sua ope ra anche fuo ri

dai confini dello Zai -re, anche nei pae-

si sviluppati,man tenendol ’at ten z ione

per i più biso-gnosi, dedican-dosi all ’assi-stenza degli

anziani, dei bambini

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con genitori che devono lavoraree non si possono permettere laspesa di un asilo nido, ecc. Peravere una buona formazione teo-logica o professionale Albertinaha pensato all’opportunità di farsoggiornare alcuni giovani compo-nenti del gruppo in Italia: nono-stante gli ostacoli che pragmatica-mente sembravano insuperabili,presto arriveranno a Budoia 5 ra-gazze, e alla Santissima 5 ragazzi.

Le nostre comunità sono liete diaccoglierli, visto che essi voglionointegrarsi e partecipare alla vitadelle parrocchie dell’unità pasto-rale, trasmettendo la loro gioia eil loro entusiasmo.

Albertina il 15 agosto è stataprotagonista della cerimonia dellaVestizione, per compiere la suaopera donandosi incondizionata-mente a Dio.

Marta Zambon

Albertina, nel giorno della Vestizione,assieme ai parenti.

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A quanti anni hai cominciato agiocare a bocce?

Ho incominciato a giocare nel1987 all’età di 6 anni.

Come mai hai scelto proprioquesto sport?

Ho scelto lo sport delle boc-ce perché seguivo mio fratelloche giocava con la società DaRenè di Budoia.

Potresti descrivere il camminoche hai fatto?

Nel 1987 sono arrivato 2° alcampionato italiano categoria

«esordienti» a Fossano (Cn).Nel 1990 3° ai campionati ita-

liani categoria «esordienti» a LaSpezia e Fossano (Cn).

Nel 1993 sono stato il 1°classificato al campionato italianodi società categoria «ragazzi» aAosta.

Nel 1994 sono arrivato 3° aSassari e sono stato convocatoin nazionale categoria «ragazzi».

Nel 1997 al campionato italia-no a Saluzzo mi sono classificato1° nel tiro a coppie categoria «al-

DENIS, CAMPIONE

DEL MONDO DI BOCCE

Il suo nome è presente sempre più spessonelle cronache sportive

dei nostri giornali, ma per la sua riservatezza,in paese non si vede di frequente.

Siccome a Dardago si sta facendo strada un vero eproprio campione, abbiamo deciso di intervistarlo.

Denis (a sinistra) assieme al cugino,anche lui giovane talento.

lievi» e 2° nel tiro a terne e pta.Inoltre sono arrivato 3° al cam-pionato italiano navette aConegliano, e 1° all ’UmbriaGiovani (Terni).

Nel 1998 ho conquistato il 1°posto al campionato italiano cop-pie categoria «allievi» a Saluzzo eal campionato italiano di societàcategoria «allievi» a Genova; alcampionato italiano di Fagagna misono classificato 2° nel tiro tecni-co e 3° nelle navette categoria«allievi». Ho anche ricevuto laconvocazione nella nazionale al-lievi.

Nel 1999 sono stato il 1°classificato al campionato italianotiro tecnico a Ventimiglia, e il 2° alcampionato italiano individuale aChieti; a febbraio ad Asti ho se-gnato il record mondiale tiro tec-nico punti 58 categoria «allievi».In novembre sono diventato cam-pione mondiale nel tiro a coppiee mi sono classificato 2° nel tiro

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tecnico ai campionati mondiali ca-tegoria «allievi» in Francia.

Quest’anno sono stato cam-pione mondiale nel tiro tecnico(novembre) a Aosta.

Qual è oggi la tua squadra,quando ti alleni, in quanti siete?

La mia squadra è la Qua -drifoglio di Fagagna (Ud), mi alle-no una volta alla settimana il gio-vedì dalle ore 19,30 alle ore22,30; gli iscritti alla società tra leva rie categorie - femminile, A,B,C,allievi e ragazzi - sono 78 di cui15 tra i 10-23 anni.

Quali sono le più grandi soddi-sfazioni che ti hanno dato le bocce,le esperienze e i ricordi più belli?

Ogni gara vinta è una soddi-sfazione e le più importanti sonostate tutti i campionati italiani el’aver sentito l’inno d’Italia chesuonava per le mie vittorie neidue titoli mondiali.

Il ricordo più interessante èstato l’anno scorso al mondialeallievi: è iniziato a Casablanca, inMarocco, ma per la morte del reè stato sospeso, e ripreso inFrancia ho vinto il mondiale in ca-sa dei francesi, che sono gli eternirivali degli italiani.

C’è qualche sacrificio che devifare per questo sport? Cosa ti costadi più?

Quando si raggiungono deitraguardi importanti i sacrificipassano in secondo piano.

Sei appassionato anche di altrisport? Quali?

Sono un appassionato di tutti

gli sport in generale, calcio, tennis,ciclismo, ecc.

I successi che hai ottenuto han-no influito in qualche modo sul tuocarattere? Come?

Il partecipare alle competizio-ni nazionali ed internazionali miha insegnato ad effettuare dellescelte con maggior sicurezza.

Qual è il tuo rapporto con ilpubblico e i mass media?

Il gioco delle bocce è unosport minore e il rapporto con imass media è limitato a qualcheevento eccezionale, mentre con ilpubblico ho un ottimo feeling.

Ti sembra che le bocce merite-rebbero maggior interesse da partedei mass media?

I mass media seguono glisport dove c’è un giro di denarodi svariati miliardi, pertanto è im-pensabile che intervangano in unosport minore come le bocce: noidobbiamo accontentarci che neparlino i giornali e le televisionilocali.

Che progetti o sogni hai per ilfuturo?

Per il futuro spero di entrarea far parte della nazionale mag-giore e vincere qualche titolomondiale.

Quando hai cominciato questosport l’hai preso per gioco o subitoaspiravi a quello che sei diventatoora?

Quando ho incominciato agiocare a bocce l’ho fatto soloper gioco.

a cura di Milena Bocus

Nella pagina accanto: il gruppo Artugna ela piazza di Cluj Napoca.

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ROMANIA,

UN SALTO NEL TEMPO

verso la metà di agosto noidell’Artugna siamo arrivati a por-tare il folklore friulano addiritturain Transilvania, regione centraledella Romania.

Siamo partiti nel tardo pome-riggio dell’11 agosto alla volta diTarvisio, Graz, Budapest; all’ora dipranzo del giorno seguente siamogiunti a Cluj Napoca dove ci sia-mo rifocillati ed infine, siamo arri-vati alla nostra destinazione finale:Campia Turzii.

Il viaggio è durato più di ventiore, incorporando in queste le di-verse tappe e la lunghissima sostaalla frontiera tra l’Ungheria e laRomania.

Nella serata del 12 agostonon erano previste esibizioni cosìabbiamo potuto riposarci (cosamolto rara nelle trasfertedell’Artugna!).

Nella mattinata di domenica cisiamo recati nella città di ClujNapoca dove abbiamo accompa-gnato la messa con i nostri canti,nella chiesa dei Frati Cappuccini.In Romania i cristiani cattolici so-no una minoranza perché le reli-gioni prevalenti sono quella orto-dossa o quella protestante. Quindinel pomeriggio abbiamo visitato lagrotta salina di Ludus. È documen-tato che la grotta veniva usufruitagià dal tempo dei romani. Ora,dall’inizio del secolo, ha solamentelo scopo turistico e… d’intratte-nimento, infatti, in una delle cam-pane, dove si estraeva il sale a 90metri di profondità, vengono svolti

dei concerti. Per lasciare un segnoanche a tali profondità anche noiabbiamo effettuato un’improvvisa-zione e ci siamo esibiti con alcunicanti.

Nella serata eravamo impe-gnati in una rassegna folkloristicaassieme al gruppo rumeno.

Il giorno seguente abbiamosfilato per le vie di Campia Turziie abbiamo concluso con uno spet-tacolo. Quindi siamo ripartiti perla via di casa, dopo aver sostato inuno dei tanti poveri mercatini aibordi della strada.

La cosa che più ci ha colpito,in questo viaggio, era l’estremapovertà che regnava in quelle cit-tadine lontane dalla più modernaCluj Napoca. Sembrava, infatti, diessere ritornati indietro nella sto-ria italiana di circa 50 anni, dove lagente aveva perso le proprie ric-chezze durante la seconda guerramondiale. Un «mezzo di traspor-

to» piuttosto diffuso era un car-retto, con sopra un’intera famiglia,trainato da un cavallo. Ancora piùsconcertante era vedere come ibambini affamati se ne stavanofuori dai ristoranti ad aspettare gliavanzi di pane che la gente lascia-va sui tavoli. Era anche triste vede-re come i bambini ci guardavano eguardavano la nostra cor riera co-me se non avessero mai visto nul-la di simile.

Certo questa trasferta è statamolto importante per noi se nonaltro perché ci ha dato e ci dàuno spunto per riflettere.

Sara Zambon

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partecipato con i nostri canti allaMessa So lenne all’aperto, al termi-ne della quale abbiamo ripropostodue balli per salutare i numerosifedeli che si sono fermati sotto ilpalco allestito per la cerimonia.

Dopo pranzo siamo ripartitialla volta del Friuli, dove ci aspet-tavano le nostre famiglie… e pur-troppo anche la scuola!

Concludendo, speriamo di es-sere riuscite, almeno in minimaparte, a trasmettervi le sensazioniimportanti che l’Artugna ci ha re-galato e, senz’altro, continuerà aregalare.

Per riallacciarci alla preceden-te considerazione, diciamo ai no-stri coetanei: «Provare (con pa-zienza e continuità) per credere!».

Chiara e Laura Janna

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Quando ci è stato propostodi scrivere questo articolo sullatrasferta, ormai quasi usuale ,dell’Artugna a Bari in occasionedei festeggiamenti per la Madonnadel Rosario, abbiamo pensato diprovare a trasmettere le sensazio-ni derivanti dallo stare in gruppo,e soprattutto in un gruppo comel’Artugna: questo forse nella spe-ranza di invitare i «piccoli», ma an-che i ragazzi e i genitori diDardago, Budoia e Santa Lucia, adiniziare un’avventura che li fareb-be senz’altro diventare più ricchiinteriormente.

Siamo partiti venerdì 29 set-tembre dai classici punti di ritrovodi Roveredo e Budoia, preparatiad affrontare la notte, sicuramen-te insonne, in corriera. Le nostreaspettative si sono infatti rivelategiuste, anche perché quando siviaggia con i propri amici, chi havoglia di dormire?

La mattina, arrivati ormai inPuglia, abbiamo sostato nel magni-fico paese di Alberobello, in cui sipossono ammirare delle antiche eparticolari costruzioni: i «trulli»,oggi monumenti nazionali e ormaiquasi tutti adibiti alla vendita disouvenirs, vendita alla quale, comedi rito, noi «artugnosi» non ci sia-mo sottratti, anche per poter por-tare a casa una piccola parte dellanostra visita.

Arrivati a Bari per ora di pran -zo, siamo stati accolti da Mon -signor Talacci e ci siamo successi-vamente recati alla casa dei

BARI:

NON C’È DUE SENZA TRE

Missionari Comboniani dove sia-mo stati alloggiati.

Nel tardo pomeriggio, pren-dendo parte ai Vespri e a una par-ticolare processione in onore del-la Madonna del Rosario, abbiamonotato con quanta devozione i ba-resi si rivolgano alla loro Patrona.

Fatta una veloce cena e le ri-tuali prove, ci siamo esibiti nel no-stro repertorio di danze folclori-stiche nel parco di fronte allachiesa di S. Maria.

Al di là del successo ottenutonella nostra esibizione e del calo-re che il pubblico ci ha riservato,anche in questa occasione ci sia-mo sentiti orgogliosi di portare ilfolclore fuori dai nostri confini re-gionali.

La domenica mattina abbiamo

Veduta di Alberobello

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L’estate del Progetto Giovaniè iniziata con i «Tornei Esportati»che, quest’anno, si sono svolti aFiaschetti di Caneva sabato 24giugno 2000. Oltre alle nostresquadre di calcetto a 5 under edover 15 anni e a quella di pingpong, c’erano quelle dei ProgettiGiovani di Aviano, Caneva,Polcenigo e Sacile. Una «valanga»sono state le coppe vinte: priminel calcetto over 15; terzi nel cal-cetto under 15 e secondi nel tor-neo di ping pong. Per l’occasionesono state realizzate delle ma-gliette con il computer sia per igiocatori delle squadre che per le«tifose!». I «Tornei Esportati» so-no ormai diventati un appunta-mento annuale tra tutti i ProgettiGiovani dell’Ambito; esso è itine-rante poiché si sposta da Comunea Comune per favorire la parteci-pazione di molti giovani di questipaesi.

Dopo una pausa per le vacan-ze estive il Progetto ha organizza-to un’altra uscita …. a GARDA-LAND. Ogni anno il ProgettoGiovani organizza una gita ad unparco divertimenti italiano; l’annoscorso era la volta di quello diMirabilandia. Mar -tedì 29 agosto sia-mo partiti da Bu -doia e daPol ce nigo per rag-giungere il miticoparco dei diverti-menti. Tutto il gior-no è stato un susse-

LA LUNGA ESTATE

DEL PROGETTO GIOVANI

guirsi di forti emozioni su giostre«da paura» come Space Vertigo,Blue Tornado, Jungle Rapids e tan-te altre attrazioni. Ognuno ha po-tuto così provare il suo livello dicoraggio affrontando sfide semprepiù impegnative e divertenti. Lagiornata, anche se lunga, si è con-clusa senza intoppi e ci ha per-messo di trascorrere parecchieore all’insegna dell’allegria e deldivertimento

Durante la Sagra dei Funghi,come da diversi anni, si sono esi-

biti inconcerto al-

cuni gruppi giovanili di musicarock, punk e hard-core ap -partenenti al Progetto Gio vani diBudoia e dei Comuni vi cini. Il tut-to è avvenuto giovedì 14 settem-bre sotto il capannone della sagraed è stato denominato il«Mushroom’s festival». I gruppipartecipanti erano quattro: i «Suo -no fuori», gli «Slakkkay», i «Nel Si -len zio» e i «The Dust»; tutti pre-sentavano brani di propria

Alcune immagini dell’estate delProgetto Giovani

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creazione che sono stati moltoapprezzati dai giovani presenti allamanifestazione musicale. Per l’oc-casione la Pro Loco di Budoia haorganizzato uno snack bar dovehanno dato una mano anche alcu-ni giovani del paese.

Martedì 31 ottobre è stata ladata della mitica festa di Hal -loween passata al Centro Giovani.Dalle ore 21 alle ore 24 circa ilCentro è stato aperto a noi ra-

gazzi per fe-steggiare in-

s i e m equesto av-venimen-to. I l

Centro èsta to addob-

bato con stellefilanti nere ed aran cioni, ghirlandedi pi pi strelli, zucche e cartelloniluminosi. Durante la serata abbia-mo guardato il f i lm horror«Hanting-presenze» ed abbiamobevuto e mangiato. Qualcuno si èmascherato: chi da alieno, chi dascimmia, chi da killer e quanto al-tro.

Per domenica 3 dicembre ilProgetto Giovani ha organizzatouna gita a Villach (Austria) per ra-gazzi ed adulti. Abbiamo nuotatonelle calde acque delle terme enel pomeriggio abbiamo visitato iltradizionale mercatino natalizio diVillach. Anche questa è una inizia-tiva che viene ripetuta da due an-ni, che secondo noi unisce ragaz-zi ed adulti in questo particolareperiodo dell’anno.

I ragazzi del Progetto Giovani8

spettabile redazione, apprezzo molto il «nostro» periodi-co, ed apprezzo molto l'inserto riservato ai giovani. Secondome sarebbe molto interessante che tale inserto offrisse unospazio affinché chiunque volesse, potesse esprimere le pro-prie idee, i propri progetti, i propri sogni. Insomma tutto ciòche si sente di comunicare ad altri giovani. Forse ciò aiutereb-be molti ragazzi ad aprirsi, a confidare ciò che turba loro ociò che secondo loro sarebbe giusto o non giusto fare.

Sperando di esservi stato utile, Vi ringrazio per l'attenzio-ne e Vi porgo i miei più cordiali saluti.

Pierluigi Gaspardo

Caro Pierluigi, ti ringraziamo per il tuo consiglio, che accogliamo

con entusiasmo. Rilanciamo la tua proposta a tutti i gio-vani lettori de ‘l Cunath, ricordando che in queste paginec’è posto non solo per le lettere, ma per articoli di ognigenere, quindi aspettiamo con fiducia ogni tipo di inter-vento e collaborazione.

LA POSTA

DE ’L CUNÀTH