'l cunàth 18 1999

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1 Periodico giovanile · Anno 6 · dicembre 1999 · Numero 18 Supplemento al numero 88 de «l’Artugna» ’l cunàth Hanno collaborato Elena Carlon, Michela Carlon, Paolo Signora, Marta Zambon Stefano Zambon Alle porte del 2000 il mon- do è diviso tra coloro che hanno molto e coloro che non hanno di che vivere: infatti, il 20% della po- polazione mondiale consuma circa l’80% della risorse della terra, mentre il restante 80% della popo- lazione mondiale può consumare soltanto il 20%. I primi si concen- trano soprattutto in quello che viene definito «NORD», mentre gli altri vivono nella parte chiamata altrettanto convenzionalmente «SUD». Il tema dell’incontro zona- le dell’A.C.G., il 27 novembre 1999, tenutosi a Rorai Piccolo, ci ha aiutato a porci alcune domande: «Quale futuro possiamo immagi- narci se continuiamo così? Quale idea abbiamo degli uomini e delle donne del sud del mondo? Conosciamo l’esistenza degli esor- bitanti debiti che gravano sui paesi del sud? Questi debiti esistono perché i paesi del sud sono incapa- ci, non hanno voglia di lavorare...o ci sono altre ragioni?» Queste domande sono partico- larmente attuali ora che ci avvici- niamo al 2000, anno del Giubileo. Fin dall’antichità l’anno giubilare ha rappresentato l’occasione per ri- stabilire la giustizia, in un’ottica di fraternità e attenzione per i più deboli. Per questo oggi anche la Chiesa si impegna in un grande progetto: la remissione del debito ai paesi del Terzo Mondo. Due volontarie della bottega equo-solidale «L’Altra Metà» ci hanno illustrato il problema, inco- raggiando le nostre riflessioni e suggerendoci di pensare a come dare il nostro contributo per cam- biare la nostra mentalità e quella di chi ci sta intorno, per far sì che qualcosa possa cambiare. 2 «giovanissime» A.C. PERCHÉ IL 2000 SIA UN ANNO DI GIUSTIZIA SOMMARIO 2 giovanissime A.C. PERCHÉ IL 2000 SIA UN ANNO 1 DI GIUSTIZIA ARCO - IRIS DON ITALICO: VORREMMO DIRTI 2 Pierluigi Ceccato SOGGIORNO A CLAUT 3 Gianni Ghiani L’A.C.: UN TALENTO PER LA COMUNITÁ Marta Zambon IL PICCOLO PRINCIPE 4 AL CAMPO GIOVANISSIMI Paolo Signora NUOVA RECLUTA AL CAMPO DI A.C. Sara e Valeria L’ESTATE DEL PROGETTO GIOVANI 6 Alessandro Balla Noi tre Sara Zambon VIAGGIO IN SPAGNA 8

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Supplemento alnumero88 de «l’Artugna» 2 giovanissime A.C. PERCHÉ IL 2000 SIA UN ANNO 1 DI GIUSTIZIA ARCO - IRIS DON ITALICO: VORREMMO DIRTI 2 Pierluigi Ceccato SOGGIORNO A CLAUT 3 Gianni Ghiani L’A.C.: UN TALENTO PER LA COMUNITÁ Marta Zambon IL PICCOLO PRINCIPE 4 AL CAMPO GIOVANISSIMI Paolo Signora NUOVA RECLUTA AL CAMPO DI A.C. Sara e Valeria L’ESTATE DEL PROGETTO GIOVANI 6 Alessandro Balla Noi tre Sara Zambon VIAGGIO IN SPAGNA 8 1 Hanno collaborato

Transcript of 'l cunàth 18 1999

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Periodico giovanile · Anno 6 · dicembre 1999 · Numero 18

Supplemento

al numero 88

de «l’Artugna»

’l cunàthHanno collaborato

Elena Carlon, Michela Carlon,Paolo Signora, Marta ZambonStefano Zambon

Alle porte del 2000 il mon-do è diviso tra coloro che hannomolto e coloro che non hanno diche vivere: infatti, il 20% della po-polazione mondiale consuma circal’80% della risorse della terra,mentre il restante 80% della popo-lazione mondiale può consumaresoltanto il 20%. I primi si concen-trano soprattutto in quello cheviene definito «NORD», mentregli altri vivono nella parte chiamataaltrettanto convenzionalmente«SUD». Il tema dell’incontro zona-le dell’A.C.G., il 27 novembre1999, tenutosi a Rorai Piccolo, ciha aiutato a porci alcune domande:«Quale futuro possiamo immagi-narci se continuiamo così? Qualeidea abbiamo degli uomini e delledonne del sud del mondo?Conosciamo l’esistenza degli esor-bitanti debiti che gravano sui paesidel sud? Questi debiti esistono

perché i paesi del sud sono incapa-ci, non hanno voglia di lavorare...oci sono altre ragioni?»

Queste domande sono partico-larmente attuali ora che ci avvici-niamo al 2000, anno del Giubileo.Fin dall’antichità l’anno giubilare harappresentato l’occasione per ri-stabilire la giustizia, in un’ottica difraternità e attenzione per i piùdeboli. Per questo oggi anche laChiesa si impegna in un grandeprogetto: la remissione del debitoai paesi del Terzo Mondo.

Due volontarie della bottegaequo-solidale «L’Altra Metà» cihanno illustrato il problema, inco-raggiando le nostre riflessioni esuggerendoci di pensare a comedare il nostro contributo per cam-biare la nostra mentalità e quelladi chi ci sta intorno, per far sì chequalcosa possa cambiare.

2 «giovanissime» A.C.

PERCHÉ IL 2000 SIA UN ANNO

DI GIUSTIZIA

SOMMARIO2 giovanissime A.C. PERCHÉ IL 2000 SIA UN ANNO 1

DI GIUSTIZIA

ARCO - IRIS DON ITALICO: VORREMMO DIRTI 2

Pierluigi Ceccato SOGGIORNO A CLAUT 3

Gianni Ghiani L’A.C.: UN TALENTOPER LA COMUNITÁ

Marta Zambon IL PICCOLO PRINCIPE 4AL CAMPO GIOVANISSIMI

Paolo Signora NUOVA RECLUTA AL CAMPO DI A.C.

Sara e Valeria L’ESTATE DEL PROGETTO GIOVANI 6Alessandro BallaNoi tre

Sara Zambon VIAGGIO IN SPAGNA 8

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Caro don Italico, grazie per-ché mi hai insegnato che il canto ègioia ed io ho condiviso questagioia assieme a te e a tanti mieiamici. Spero che ovunque andraici saranno tanti bambini con te.

Fabio Carlon

Caro don Italico, a Gesù han-no fatto di peggio ...Con affetto

Andrea Carlon

Don Italico, la tua presenza inqueste parrocchie è stata moltoimportante. Grazie di tutto!!!

Silvia Del Maschio

Grazie di essere «apparso» inquesto paese e aver cercato dicreare qualcosa per noi ragazziche prima non c’era. Peccato chesia stato per breve tempo. La pro-messa è di portare avanti quelloche abbiamo iniziato insieme.

Alessia Guadagnini, Francesca Carnio

Caro don Italico, mi dispiacetanto che tu non sia più il parroco

tutto per quello che hai lasciato intutti noi e nei nostri cuori.

Alessia Quaia

Caro don Italico, io voglio uni-re la mia voce assieme a quella ditutti gli altri bambini in un cantodi ringraziamento per te, per iltuo entusiasmo e per la tua gioia.

Marina Carlon

Caro don Italico, ricordatisempre del coro Arco Iris che tuhai fondato con pazienza. Ciao.

Cristian Busetti

Caro don Italico ti ringrazioper la tua gentilezza e le tue sem-plici parole.

Matteo Fucci

Caro don Italico, mi dispiacenon aver fatto la Comunione conte perché eri un bravo insegnante.

Francesca Lucia

Don Italico, per me e credoper tutti, lei è stato un sacerdotemeraviglioso, pieno di vita e di al-legria da trasmettere agli altri.Questi anni passati con lei sonoindimenticabili. Non mi scorderòmai di lei!!!

Giulia Bravin

Caro don Italico, quando can-to penso sempre a te.

Matteo Signora

Ti ricordiamo come lo splen-dore dell’arcobaleno.

Valerio e Dario Adore

di Budoia; spero tanto che tu nonti dimentichi di me a dei ragazzidel coro Arco Iris.

Silvia Signora

Ciao don Italico, non dimenti-cherò mai tutto quello che hai fat-to per noi.

Yuri Bocus

Ciao. Tanti salutiper don Italico da

Francesco Carlon

Caro don Italico grazie pertutto quello che hai fatto e soprat-

Inaspettatamente e improvvisamente alla fine di ottobre ciè stata data la notizia che don Italico non sarebbe più stato ilnostro parroco. Vista l’inequivocabilità della situazione non ci èrimasto altro che rimescolare sentimenti di rabbia, rassegna-zione, incredulità, rammarico e nostalgia.

Tuttavia vogliamo superare questa prima reazione e rim-boccarci le maniche affinché l’impegno di don Italico nei con-fronti di noi giovani non sia stato vano.

Con questo spirito, per ringraziarlo (non per dirgli addio)riportiamo i pensieri più spontanei dei bambini del coro ArcoIris, nato proprio grazie alla volontà di don Italico.

DON ITALICO:

VORREMMO DIRTI…

Cogliamo l’occasione per rivolgere i nostri miglioriauguri a don Adel, che da alcune settimane guida il no-stro cammino. Certi di poterci arricchire a vicenda gra-zie alle esperienze di ciascuno di noi, gli garantiamo lanostra collaborazione.

BEN ARRIVATO DON ADEL

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Con piacere scrivo a voi socie simpatizzanti dell’AzioneCattolica di Budoia, realtà giovanefatta di giovani che da poco hannoscoperto il gusto di appartenerealla Chiesa e di servirla secondo lemodalità proposte dall’Asso-cia-zione. Un’opportunità da voi coltagrazie all’invito gioioso e convintoche don Italico Gerometta vi hafatto all’inizio del suo incarico aBudoia. Pur nella sua breve perma-nenza don Italico ha gettato moltisemi buoni nella comunità: uno diquesti è stato proprio la nascita diun gruppo di giovani di AzioneCattolica.

Tocca a voi, ora, con l’aiuto delnuovo parroco don Adel comin-ciare a coltivare questa apparte-nenza con pazienza e costanza,continuando a riunirvi per ascolta-re e meditare assieme la Parolacosì da aumentare la fede, metten-dovi al servizio dei fratelli e contri-buendo alla crescita della vostracomunità parrocchiale con l’esem-pio e lo spirito di collaborazione.La vostra adesione sia segno con-creto di un impegno personale edi gruppo nel contesto ecclesiale(a livello parrocchiale e diocesano)e sociale (a scuola, nel lavoro, neltempo libero…).

Il mio augurio è che possiatedire anche in futuro come feceCarlo Carretto formidabile figuradi laico cristiano già responsabilenazionale di AC: “La mia fortuna èstata che ho incontrato l’AC. L’ACè diventata la mia piccola chiesa,

L’A.C.: UN TALENTO

PER LA COMUNITÁ

dove ho potuto, con un gruppo diamici, fare insieme un cammino difede; soprattutto vivere un cristia-nesimo più maturo, una cultura re-ligiosa più approfondita. (…) Perme l’AC fu la piccola chiesa che miaiutò a capire la grande chiesa e arestare in essa. Mi prese per mano,camminò con me, mi nutrì dellaParola, mi diede l’amicizia, mi inse-gnò a lottare, mi fece conoscere ilCristo, mi inserì vivente in unarealtà vivente». Lavorate senza lapretesa di vedere immediatamentei frutti in voi e negli altri, cercate diavere cura dell’AC, sviluppandolapian piano in tutti gli archi di età(dai ragazzi agli adulti), perché si èsignificativi e si dura a lungo diven-tando Associazione completa esiate consapevoli che, come dicevaVittorio Bachelet (un altro grandeprotagonista dell’Associazione),“Noi serviamo l’AC non poi per-ché ci interessa di fare grandel’AC, noi serviamo l’AC perché ciinteressa di rendere nella Chiesa ilservizio che ci è chiesto per tutti ifratelli». Con stima e affetto, vi au-guro buon cammino associativo.

Il Presidente DiocesanoGiovanni Ghiani

Tra il 27 Giugno e 11 Luglio,presso l’Ostello della Gioventù diClaut, si è svolto un soggiorno estivoper i ragazzi tra i sei ed i quindicianni delle parrocchie di Santa Lucia,Budoia, Dar dago, Roveredo, Vigonovo,Nave.

L’Os tel lo della Gioventù è unastruttura dotata di campo da calcio epineta; vi è un ampio porticato ed èmunita di due grandi camerate, men-sa, docce ed anche una cappella. Inquesto periodo sono state organizza-te bellissime passeggiate; molte gior-nate le abbiamo passate all’Ostellogiocando vari tornei organizzati danoi (calcio, pallavolo, carte, gincana,caccia al tesoro, dama, calcetto datavolo).

Du rante la permanenza siamostati «sorvegliati» da Don Olivo, Da -vide, Gabriele, Andrea, e due ragazzidella nostra età che hanno dato unamano nell’organizzazione delle atti-vità.

Nel periodo di soggiorno ho co-nosciuto i ragazzi delle altre parroc-chie ed in particolare quelli della miasquadra con i quali si è stretto un so-lido rapporto e nonostante alcuneimmancabili divergenze, siamo anda-ti d’accordo riuscendo a vincere al-meno due dei sette tornei proposti,ovvero quelli di carte e di gincana, egiungendo alle finali di quello di pallaa volo; con loro ho anche apparec-chiato e sparecchiato la mensa aturno con gli altri gruppi.

Pierluigi Ceccato

SOGGIORNO

ESTIVO A CLAUT

Lo sloganper l’anno1999 · 2000

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Nell’ultima settimana di lu-glio anche quattro giovanissimi delnuovo gruppo ACG di Budoia,Dardago e S. Lucia hanno parteci-pato al Campo Scuola diocesano aCimolais, presso la Casa Alpina,suggestivo ritrovo poco distantedal Passo S. Osvaldo.

Oltre a noi erano presenti ra-gazzi provenienti dalle parrocchiedi Fontanafredda, Prata e Sum -maga. Ogni gruppo parrocchialeera accompagnato da un proprioanimatore; per tutti l’assistentespirituale era don Italico, quindi an-che sotto questo punto di vista cisiamo trovati particolarmente anostro agio.

L’idea di fondo della settimanaera il concetto che «l’essenziale èinvisibile agli occhi», come è scrit-to ne «Il piccolo principe», storiache ben si adattava al nostro temae che ci ha accompagnati per tuttala settimana. Attorno a questa ideaerano programmate le varie atti-vità, che svolgevamo insieme o neigruppi di lavoro.

Tra gli interventi esterni sonovenuti Michela, una psicologa checi ha dato degli spunti per impara-re meglio ad ascoltare noi stessi egli altri, e Gualtiero, che appartieneall’associazione per i diritti umani«Amnesty International».

Il mercoledì la pioggia non èriuscita ad impedire la tradizionaleescursione, che così è sembrata

ancora più avventurosa.Ogni giorno non mancavano i

momenti di spiritualità e preghiera,che pur essendo stati più numero-si di quanto previsto dai giovanissi-mi, sono risultati tutt’altro che pe-santi.

Ovviamente questa settimanarimarrà impressa soprattutto per imomenti di socializzazione, chehanno permesso la nascita di tante

IL PICCOLO PRINCIPE AL CAMPO GIOVANISSIMI

CAMPI ESTIVI A.C.G.

nuove amicizie, tant’è che alcuni dinoi si sono ritrovati con piacere inoccasione della Festa dei Funghi edella «pizza di Campo» che si ètenuta a novembre a Prata.

Questa esperienza ci ha fattocapire meglio quale sia lo spiritodell’Azione Cattolica e ci è servitada stimolo per intraprendere unnuovo anno di cammino ACG.

Marta Zambon

Con il Piccolo Principeabbiamo scoperto

che «non si vede beneche col cuore.

L’essenziale é invisibileagli occhi».

erano organizzati da noi, ovveroda chi frequentava il laboratorio dicelebrazione, cosi da sentire piùnostri questi momenti di riflessio-ne. Tra questi, quello che mi è ri-masto più impresso perché è sta-to il più interessante ma allostesso tempo il più difficile, è statoil «deserto», ossia il silenzio: que-sto è durato per tutta la serata dimartedì e per la mattinata di mer-coledì fino alle 11.00.

Il dopo cena era il momentopiù bello dell'intera giornata: ci ri-trovavamo tutti sotto il tendoneattistante alla casa e qui giocava-mo, parlavamo, cantavamo fino alcoprifuoco, che era previsto perle 11.00, tranne per l'ultima seradove è stato allungato fino all'1.00di notte.

La giornata più faticosa è stataquella della camminata, daCimolais fino al rifugio Porde -none: l’escursione non è stata sol-tanto faticosa ma anche ha aiutatoa conoscerci meglio, infatti duran-te il cammino ci siamo messi incoppia e per mezz'ora abbiamoparlato di noi stessi al nostrocompagno; questa è stata una bel-la iniziativa.

Domenica, prima di partire inostri animatori ci hannochiesto cosa ci por-tiamo a casa

da questo campo: la risposta piùfrequente è stata l'atmosfera fami-gliare che si era creata tra di noi.È proprio questo che mi ha affa-scinato di più di questo Campo: ilprimo giorno non conoscevo qua-si nessuno, e come me tutti gli al-tri quarantasette ragazzi; chi ciavesse visto l'ultimo giorno avreb-be pensato tutt'altro, tra di noiera nata e continua tutt'ora unaamicizia stupenda. È stata sicura-mente un’occasione maggiore perconoscere Gesù e per renderciconsapevoli di poter essere nellaChiesa protagonisti giovani e di-sponibili.

Un ringraziamento specialeper la buona riuscita di questoCampo di Formazione è da dareai nostri sei animatori, Marta,Federica, Mauro, Alessandro,Tatiana e Daniele, meglio cono-sciuto come Magic, e alla nostraguida spirituale Don Flavio.

Grazie al gruppo animatori diBudoia - Dardago - Santa Lucia eai nostri parroci per avermi offer-to questa opportunità.

Paolo Signora

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NUOVA RECLUTA

AL CAMPO SCUOLA

DI A.C.

«Visto da dentro non é così lontano»:questo il filo conduttore

della settimana di formazione per animatori.

Anche quest'anno c'è statauna nuova recluta per il CampoScuola diocesano per la formazio-ne di animatori ed educatori diAzione Cattolica. Il tutto si èsvolto nella Casa Alpina di Ci -molais nella settimana dal 23 al 29Agosto. Il lunedì mattina ci siamotutti ritrovati nella piazza diCimolais e qui ho potuto fare co-noscenza con gli altri miei amiciche mi avrebbero accompagnatoper tutta la settimana. Ovvia -mente per stringere amicizia nonabbiamo utilizzato i metodi tradi-zionali, ossia una semplice presen-tazione ed una stretta di mano,anzi il tutto si è svolto giocando.Subito dopo le presentazioni i no-stri animatori ci hanno invitato adiniziare la strada verso la CasaAlpina, la quale era a circa 3 kmda Cimolais, l'arrivo alla nostra ca-sa è stato alle 13.00, facendo cosìarrabbiare la cuoca: questa saràuna costante di tutta la settimana.

Le attività che venivano svolteerano molteplici: ogni giorno unrelatore veniva a parlarci sui me-todi di Azione Cattolica e i nostrianimatori avevano organizzatoquattro laboratori (musica, cartel-loni, celebrazione e gioco), perpoterci trasmettere tutto ciò cheavevano acquisito in tutti gli annidi esperienza in A.C. Ovviamentenon mancavano i momenti di pre-ghiera e di riflessione tenuti dallanostra guida spirituale Don Flavio.Una cosa molto interessante diquesti momenti di preghiera è che

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Anche quest’anno il Pro -getto Giovani di Budoia, in colla-borazione con quello di Polcenigo,Aviano, Caneva e Sacile, ha orga-nizzato un’ intera giornata dedica-ta allo sport. Il tutto si è svolto sa-bato 3 luglio al centro sportivo disan Martino di Campagna; la gior-nata è stata veramente calda eafosa, ma nonostante questo, i ra-gazzi hanno continuato a giocarecon impegno e grinta fino alla fine.Noi di Budoia ci siamo dedicati,come gioco di squadra, al calcettoe dobbiamo dire che abbiamo da-to un’immagine più che positivadal momento che il primo postol’abbiamo ottenuto noi, come sisperava!

La nostra squadra interamen-te maschile, nella prima partita di-sputata, ha avuto anche comeprotagonista una ragazza: «Cece»che, mettendo da parte ogni for-ma di imbarazzo è scesa in campocercando di difendere al meglio laporta budoiese.

Vogliamo ricordare, inoltre,che alcune ragazze del nostrocentro, e precisamente Valeria,Debora, Raffaella e Jessica, hannosportivamente accettato di gioca-re a pallavolo nell’Aviano visto chein alcune squadre mancavano deigiocatori.

Oltre alla pallavolo e al calcet-to si sono disputati tornei di ten-nis, basket e anche ping pong, do-

ve hanno partecipato alcuni ragaz-zi budoiesi.

Infine concludiamo dicendoche è stato un giorno diverso dalsolito dove sono nate nuove ami-cizie, ma sopratutto, dove noi bu-doiesi abbiamo potuto conferma-re per la seconda volta la nostrabravura nel calciare il pallone.

Sara e Valeria

THE SPORT DAY

Era il lontano luglio 1999. Lapioggia e l’ormai consolidatoA.P.C. tarpavano la creatività dellepersone in tutto il nord-est Italia: ilmalcontento cresceva ogni giornodi più. In un piccolo paese chiama-to Budoia la gente non usciva piùdi casa, un po’ per lo sconforto eun po’ a causa di una voce moltoangosciante che si era sparsa tra lapopolazione: un gruppo di giovanistava organizzando un’impresamemorabile. Sfidando la sorte sta-va per essere realizzata una «tem-pesta» (questo era il termine chele persone coniarono per definirla,in modo che l’Apparato PubblicoCentrale non ne venisse al corren-

MUSIC ARISE

L’ESTATE

DEL PROGETTO GIOVANI

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te), ovvero un concerto! Dovetesapere che in quegli anni era statavietata ogni forma di espressioneartistica, o meglio ogni attività chepotesse mettere in risalto la sog-gettività del singolo individuo. L’A.P.C.aveva spie dappertutto, main gran segreto la tempesta era giàstata progettata in ogni sua sfac-cettatura. Essa avrebbe avuto luo-go presso il campo da basket, or-mai da anni attorniato dal filospinato, sabato 10 e domenica 11luglio. Per l’occasione erano staticontattati alcuni gruppi di rivoltosiche avrebbero suonato ad ognicosto. Essi erano i SEDATE,SLAKKKAY, per il primo attacco eUNIATRE e TRYPTIC per il se-condo. I giorni passavano, la ten-sione cresceva e il fatidico giornoera alle porte. La notte prima del-la tempesta i ribelli organizzatori,ovvero Emanuele Balla eAlessandro Balla in rappresentan-za dell’ armata DIDEE (ASSOCIA-ZIONE DIDEE),e l’ormai radicatoorgano infiltrato di spionaggioPROGETTO GIOVANI capeggiatodalla scardinata Elena Sanchini, siinsediarono all’interno dell’ex cen-tro sportivo. Con le loro talpemeccaniche cariche di amplificato-ri e attrezzature varie, squarciaro-no il sottosuolo per riaffiorarenell’epicentro dell ’ imminentesommossa. I lavori ebbero fine inun paio d’ore. Ma alle prime lucidel giorno la ronda dell’A.P.C. pas-sò per puro caso in quei luoghi, e,vedendo strani movimenti, avvertìil quartier generale che fece scat-tare delle foto dal satellite. Capitele intenzioni degli intrepidi ragazzi,il presidente totale A.Z. fece spin-gere a massimo regime i generato-ri di pioggia facendo scatenare unvero e proprio nubifragio...A que-ste condizioni il concerto non sisarebbe potuto fare... I ribelli deci-sero immediatamente di attaccare,

prendendo in contropiede l’A.P.C.e riuscendo a rapire A.Z. ormai intardo pomeriggio. Gli fecero con-fessare la locazione dei generatorie li distrussero. Il sole tornò asplendere su Budoia, mettendocosì fine a quell’epoca di tetra at-tività. Nonostante tutto non ac-corsero tantissimi in questi duegiorni a causa della permanentepaura insita nelle persone. Il primospettacolo fu comunque bello vio-lento e le forti note dei vari grup-pi si librarono in cielo fino a not-te. I l giorno seguente ci fuun’esibizione che fece rabbrividireil pubblico presente con una mu-sica altrettanto pregna di emozio-ni. Al termine di questi due giorniA.Z. venne liberato dopo aver fir-mato un permesso per un altroconcerto durante la grande «Festadei funghetti». Sempre questi rivo-luzionari diedero l’opportunità aiNAH’CHE’, THANATOS, ???,CRIPTAL, SLAKKKAY, ESSENTIA disuonare per un’altra dose di satu-razione sonora, alla quale accorse-ro molte persone...la musica erafinalmente libera!.........censura aparte.

Produced by Alessandro Balla

AL PARCO

Era l’ormai lontano 28 ago-sto 1999, quando un’enorme cor-riera arrivò in piazza a Budoia. Iragazzi del Progetto Giovani enon, guidati dalla temeraria ElenaSanchini, partirono alla volta diMirabilandia. Il campanile budoieseaveva da poco battuto sette tocchiquando il motore della loro cor-riera si accese. Il viaggio fu lungo etravagliato ed il traffico non davascampo; solo verso le ore 11,00 icinquanta intrepidi passeggeri riu-scirono ad approdare al meravi-glioso parco di divertimento.

Ma tre di loro dopo aver ispe-zionato accuratamente il parco, la-sciarono la massa e si dileguaronotra la folla. Vollero subito alzare illoro livello di adrenalina: salironosul tremendo Hurricane godendo-si così il brivido di sei giri dellamorte. Continuarono la loro av-ventura fino a quando le loro ri-serve di zuccheri non finirono; do-po una seduta al Mc Donald’sfurono nuovamente pronte a con-tinuare la loro impresa.

Per tutto il pomeriggio nessu-no ebbe più notizie di loro. Soloverso le 18,30 ricomparirono agliocchi dei compagni di viaggio (do-ve e con chi passarono quelle ulti-me ore, rimane ancora un miste-ro!). Il viaggio verso casa prese ilvia. C’era chi dormiva, chi mangia-va e chi ancora viaggiava con lamente nel parco. Rimpatriaronotutti alle ore 23,00 e ancora oggi a distanza di tre mesi quel caldo28 agosto non è ancora stato dimenticato.

noi tre

Nella pagina accanto: la partita di calcettodurante lo sport day. Sotto, uno dei grup-pi musicali invitati dal Progetto Giovani.

Sopra: divertimento a Mirabilandia

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Dopo la Repubblica Ceca ilgruppo Artugna aveva nel suo pro-gramma un altro viaggio all’estero:la trasferta in Spagna, meta nonnuova per i suoi componenti (o al-meno per quelli più ANZIANI!!!)che, erano già approdati in terraspagnola.

Giovedì 22 luglio nel primopomeriggio noi ragazzi, con qual-che accompagnatore, (non erava-mo in pochi: siamo riusciti ad oc-cupare ben 2 corriere!) siamopartiti per un lungo viaggio duratocirca 18 ore.

Nella mattina di venerdì primadi arrivare nei luoghi dove alloggia-vamo abbiamo visitato la magnificaBarcellona; quindi siamo ripartitialla volta di Santa Barbara eTortosa, dove si trovavano gli al-berghi che ci ospitavano; dopo lasistemazione e una rinfrescata sia-mo corsi verso la piscina comuna-le. Nella serata dopo aver cenato,verso le 22 (orario un po’ insolitoper noi italiani che abitualmentecominciamo gli spettacoli un’oraprima) abbiamo intrattenuto ilpubblico esibendoci nell’intero re-pertorio di danze e a metà spetta-colo abbiamo rallegrato i presenticon alcuni canti friulani; infine mol-to stanchi per il lungo viaggio eper la tarda ora ci siamo avviativerso i nostri alberghi.

Abbiamo trascorso la giornataseguente visitando Peniscola, unastupenda località turistica sulMediterraneo. Nel tardo pomerig-gio dopo essere rientrati, abbiamo

accompagnato la Santa Messa aSanta Barbara con canti liturgici, al-cuni addirittura in lingua spagnola:nemmeno il caldo soffocante ci haimpedito di allietare gloriosamentela celebrazione, anche se sembravamettercela tutta per riuscire nelsuo intento.

La mattinata della domenicaprima di partire abbiamo rivisto il

VIAGGIO IN SPAGNA

Mediterraneo che ci si è mostratoin tutto il suo incanto.

Ora, che è arrivato l’inverno,c’è un po’ di rammarico nel ripen-sare alla temperatura vissuta inquel breve periodo, però c’è sem-pre la speranza che al più prestosi possa ritornare in Spagna.Quindi: Arrivederci Spagna !!

Sara Zambon

Artugna e simpatizzanti davanti alla cattedrale gotica di Barcellona.

Spensieratamente sulla rocca medioevale di Peniscola.