KOYRE´, GALILEO METAMORFOSI E IL ‘VECCHIO SOGNO’ TRA … · discretamente, le Argonautiche di...

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L e o S . O l s c h k i F i r e n z e M M X I V L X X I I I METAMORFOSI TRA SCIENZA E LETTERATURA a cura di Francesco Citti, Lucia Pasetti Daniele Pellacani

Transcript of KOYRE´, GALILEO METAMORFOSI E IL ‘VECCHIO SOGNO’ TRA … · discretamente, le Argonautiche di...

FRANCESCO CRAPANZANO

KOYRE, GALILEOE IL VECCHIO SOGNO

DI PLATONE

Leo S. OlschkiFirenzeMMXIV

LXXIII

METAMORFOSITRA SCIENZA

E LETTERATURAa cura di

Francesco Citti, Lucia PasettiDaniele Pellacani

Centro StudiLa permanenza del Classico

Ricerche 32

ante retroque prospiciens

Dipartimento di Filologia Classica e ItalianisticaUniversit di Bologna

http://www.permanenza.unibo.it

Libro Metamorfosi-corr.indb 4 21/02/2015 17:12:16

Tutti i diritti riservati

Casa EditriCE LEo s. oLsChkiViuzzo del Pozzetto, 8

50126 Firenzewww.olschki.it

Francesco Citti, Lucia Pasetti, Daniele Pellacani

ISBN 978 88 222 6384 1

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enrico magneLLi

METAMORFOSI In POESIA E POESIA DI METAMORFOSIIn ET EllEnISTICA

Metamorfosi e poesia greca: se si inizia a riflettere casualmente su un bin omio del genere, verosimile che la mente corra anzitutto allEllenismo. E infatti pi duno tra amici e colleghi, sentendomi affermare che stavo prepa rando un pur breve studio su la metamorfosi nella poesia ellenistica, ha risposto di getto che si tratta di un argomento assai vasto del resto, giudizi siffatti compaiono spesso in storie letterarie e monografie. Questa percezione forse condizionata da alcune nostre letture, quali il manualetto di Antonino liberale (su di esso torneremo a breve) e soprattutto le Metamorfosi di Ovidio, le cui caratteristiche alessandrine sono fin troppo note ad ognuno di noi.1 In realt largomento, almeno da un certo punto di vista, meno vasto di quanto si potrebbe pensare: nelle sue prime fasi, let ellenistica (abbastanza) ricca di metamorfosi in poesia, non per di poesia di metamorfosi.

Cos sovrabbondante era il patrimonio di storie metamorfiche della mitolo gia greca,2 che inevitabile trovarne il riflesso nella letteratura di ogni epoca.

1 la bibliografia in proposito oceanica, ma non ci si pu esimere dal ricordare almeno i classici studi di georges LaFaye, Les Mtamorphoses dOvide et leurs modles grecs (Paris: Alcan, 1904; ristampa con appendici a cura di michaeL Von aLBrecht [Hildesheimnew York: Olms, 1971]) e di Luigi castigLioni, Studi intorno alle fonti e alla composizione delle Metamorfosi di Ovidio (Pisa: nistri, 1906); cf. poi di recente heather Van tress, Poetic Memory. Allusion in the Poetry of Callimachus and the Metamorphoses of Ovid (leidenBoston: Brill, 2004). Il breve ma denso Peter e. knox, Ovids Metamorphoses and the Traditions of Augustan Poetry (Cambridge: The Cambridge Philological Society, 1986), offre, nonostante il titolo, numerosi spunti assai utili anche sul versante ellenistico (cf. in particolare le pp. 4883). Pi in generale sullalessandrinismo ovidiano fa ora testo lacuta disamina di Jane L. LightFoot, Ovid and Hellenistic Poetry, in A Companion to Ovid, ed. by Peter E. Knox (ChichesterMalden: WileyBlackwell, 2009), pp. 219235 (e, nello stesso volume, anche BenJamin acosta-hughes, Ovid and Callimachus: Rewriting the Master, pp. 236251).

2 Il testo di riferimento lottimo PauL m.c. ForBes irVing, Metamorphosis in Greek Myths (Oxford: Oxford UP, 1990); in una prospettiva diversa si muove il recente richard Buxton, Forms of Astonishment. Greek Myths of Metamorphosis (Oxford: Oxford UP, 2009). Ancora utili la dissertazione di waLter BuBBe, De metamorphosibus Graecorum capita selecta (Halle: Karras, 1913),

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I maggiori poeti del III secolo, alessandrini o meno, non fanno eccezione. Di vicende del genere fa di tanto in tanto menzione Callimaco, non solo negli Aitia, ma anche negli Inni e forse nellEcale.3 Appena sette od otto costellano, e piuttosto discretamente, le Argonautiche di Apollonio (soprattutto il quarto libro):4 come ha giustamente notato una studiosa, considering Apollonius Rhodius obvious enjoyment of the fantastic, there are surprisingly few metamorphoses in the Argonautica5 bench nellapolloniana la storia del pescatore Pompilos e della sua trasformazione nel pesce omonimo6 fosse trattata, a quanto par di ricavare dai frammenti superstiti (frr. 68 Powell), con una certa ampiezza.7

e la panoramica di LaFaye, Les Mtamorphoses (cit. n. 1), pp. 123, mentre appartiene ormai alla storia Johann w.L. meLLmann, Commentatio de caussis et auctoribus narrationum de mutatis formis ad illustrandum maxime et diiudicandum opus Metamorphosium Ovidianum (leipzig: Kummer, 1786).

3 negli Aitia a parte la Chioma di Berenice, su cui torneremo cf. fr. 11,4 Pf./Harder = 13,4 Massimilla (Armonia, cui nessuno vorr oggi negare lelegantemente paradossale correggendo in con Bentley), 17,910 Pf./H. = 19,910 M. (Callisto: un mito quantomai noto, ricordato anche in Iov. 41, nella Chioma giusta la versione di Catull. 66,66, e nel fr. 632 Pf. = 269 M. posto che questultimo non sia in realt un riferimento ad uno dei tre passi suddetti), 113 Pf./H. = 63 M. (Scilla/Ciris, a quanto pare: vd. infra). Di Scilla si parlava anche nellEcale, fr. 90 Hollis, ma impossibile dire se anche l si menzionasse una sua trasformazione in uccello. negli Inni, cf. Ap. 2224 (niobe) e il gi citato Iov. 41; la momentanea trasformazione di Demetra in vecchietta in Cer. 42 ss., al di l della sua appartenenza ad una tradizione consolidata, non proprio una metamorfosi a tutti gli effetti, come non lo quella di Ippolito (Aet. fr. 190 Pf./H. = 114 M.). Tra i frammenti di sede incerta, cf. 556 Pf. (Fillide, se vi era narrata la sua trasformazione in albero: ma la tradizione antica discorde, vd. ForBes irVing, Metamorphosis [cit. n. 2], p. 272), 569 (la figlia di Chirone), 570 (Orione), 576 (Tiresia), 577 (Ceneo), 685 (luccello : probabilmente da unopera poetica, vd. Pfeiffer ad l.)

4 2,1237 (zeus mutatosi in cavallo); 3,10024 (il catasterismo di Arianna); 4,603611 (le Eliadi); 4,672682 (i mostri vagamente empedoclei di Circe); 4,895899 (le Sirene, un tempo prive di ali: vd. enrico LiVrea, Apollonius Rhodius Argonauticon Liber IV (Firenze: la nuova Italia, 1973), al v. 897 e Ov. met. 5,552 ss.); 4,14069 e 142330 (le Esperidi che svaniscono in polvere e poi si mutano in alberi); 4,1733 ss. (Calliste). Cf. inoltre Periclimeno, che ha facolt di mutare aspetto come Proteo ma non subisce metamorfosi stabili (1,159160: su questo comunque torneremo). Di Scilla in 4,827 ss. si menziona lorrenda natura, senza per precisare se ci sia il frutto di una trasformazione. Il passaggio di Cirene da pastorella a ninfa per volont di Apollo (2,508509) solo un conferimento di immortalit, e non pu considerarsi una metamorfosi diverso il caso in cui la ninfa si identifica con una pianta, un corso dacqua o unaltra entit naturale (vd. infra, su Delo nel quarto Inno callimacheo).

5 K. sara myers, Ovids Causes. Cosmogony and Aetiology in the Metamorphoses (Ann Arbor: University of Michigan Press, 1994), p. 22.

6 Motivo diffuso in et ellenistica: mi permetto di rimandare ai miei Alexandri Aetoli testimonia et fragmenta (Firenze: Dip. di Scienze dellAntichit G. Pasquali, 1999), pp. 126127, con biblio gra fia, e pi di recente a camiLLo neri, Erinna. Testimonianze e frammenti (Bologna: Ptron, 2003), pp. 7481.

7 Vd. lottima analisi di eVina sistakou, Beyond the Argonautica: In Search of Apollonius Ktisis Poems, in Brills Companion to Apollonius Rhodius, a cura di Theodore D. Papanghelis, Antonios Rengakos (leidenBoston: Brill, 20112), pp. 311340: pp. 322325. Se e quanto nella (fr. 5 Powell) si parlasse di Biblide, da vedersi (cf. Jane L. LightFoot, Parthenius of Nicaea. The Poetical Fragments and the [Oxford: Oxford UP, 1999], pp. 434436), e comunque non tutte le fonti antiche attestano la metamorfosi della sorella di Cauno (vd. ForBes irVing, Metamorphosis [cit. n. 2], p. 300). Secondo lindicazione delle fonti in Ant. lib. 23,

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Pochissime metamorfosi si incontrano in Teocrito8 (com ovvio, viste la natura mimetica e/o lambientazione pastorale di svariati idilli); non molte anche in Arato;9 un po di pi in Eu fo rione10 e in licofrone11 (posto che questultimo appartenga davvero alla pri ma et ellenistica12), ricchi di materiale mitologico spesso anche peregrino. Il manualetto in prosa noto come (Raccolta di metamorfosi), che laltrimenti ignoto Antonino liberale compose con ogni probabilit tra il II e linizio del III secolo d.C. attingendo a varie fonti poetiche e mitografiche,13 accresce ulteriormente la documentazione di cui dispo niamo. A quanto riportano le didascalie che accompagnano i vari

Apollonio avrebbe inoltre trattato della metamorfosi di Batto (ForBes irVing, Metamorphosis [cit. n. 2], pp. 286287; pi ampiamente richard hoLLand, Battos, Rheinisches Museum fr Philologie, 1926, 75: 156183) .

8 Solamente un accenno a Biblide (materia di per s incerta: vd. supra, n. 7) in 7,115 e a Cicno figlio di Posidone in 16,49. In 1,69 la menzione del fiume Acis pu al massimo evocare, ma non implica necessariamente, la storia della sua origine dal sangue dello sventurato corteggiatore di Galatea (cf. Ov. met. 13,870897).

9 Prevedibilmente, si tratta sempre di catasterismi: le Orse (vv. 3035), Arianna (7173), la capra Amaltea (163164), Cefeo, Cassiopea, Andromeda e Perseo (179 ss.), Orione (637 ss.).

10 Quantomeno Euphor. fr. 26 Powell + SH 413 = 24 lightfoot (Arpalice trasformata nelluccel lo ) e SH 414 = fr. 25 l., vv. 13 ss. (Tereo: cf. lo scolio del PSI 1390 con la nota di Jane L. LightFoot, Hellenistic Collection. Philitas, Alexander of Aetolia, Hermesianax, Euphorion, Parthe nius [Cambridge, Mass.: Harvard UP, 2009], p. 247, n. 37 e le migliorie testuali apportate da aLBerto ciamPi, Euforione: testo e scol in PSI XIV 1390, Comunicazioni dellIstituto Papirologico G. Vitelli, 2007, 7: 928, pp. 1415); cf. inoltre i frr. 101, 103, 104 P. = 6567 l. (il catasterismo di Orione) e 64 P. = 91 l. (Periclimeno, su cui vd. supra, n. 4). Pi incerto il caso del fr. 102 P. = 68 l. (niobe: ma il generico non permette di dedurre quali parti della vicen da egli narrasse, cf. Bernhard a. Van groningen, Euphorion [Amsterdam: Hakkert, 1977], p. 179 e LightFoot, Hellenistic Collection [cit. supra], p. 299, n. 95). Impossibile dire se la men zione del l e della nel fr. 4 P. = 6 l. implicasse un riferimento ad una loro eventuale metamorfosi, come ri teneva FeLix scheidweiLer, Euphorionis fragmenta (Bonn: C. Georgi, 1908), p. 25: vd. ancora Van groningen, Euphorion [cit. supra], pp. 2526. Sulle metamorfosi in Euforione vd. in generale anche eVina sistakou, The Dark Side of Euphorion, in Euphorion et les mythes: images et fragments, d. par Christophe Cusset, velyne Prioux, Hamidou Richer (napoli: Centre Jean Brard, 2013), pp. 225246.

11 lyc. 176 (i Mirmidoni), 334 (Ecuba mutata in cagna), 481 (la prole di licaone: cf. ForBes irVing, Metamorphosis [cit. n. 2], p. 217), 594609 (i compagni di Diomede), 683 (Tiresia), 826 (la vecchia pietrificata a Cipro: vd. infra), 829830 (Mirra), 1393 (Mestra). Rimane incerto se in lyc. 580 sia una semplice metafora o alluda alla metamorfosi delle Enotropi in colombe, come riteneva carL Von hoLzinger, Lykophrons Alexandra (leipzig: Teubner, 1895), p. 258: vd. ForBes irVing, Metamorphosis (cit. n. 2), pp. 233234.

12 Sulla dibattutissima questione basti qui rimandare alla panoramica di andr hurst antJe koLde, Lycophron. Alexandra (Paris: les Belles lettres, 2008), pp. Vii-xxV, aggiungendo monica negri, Oscurit e identit. Strategie licofronee di innovazione semantica nel lessico sportivo (, ) e paternit dellAlessandra, in Lycophron: clats dobscurit, d. par Christophe Cusset, velyne Prioux (Sainttienne: Publications de lUniversit, 2009), pp. 171191.

13 Su natura e cronologia delloperetta vd. manoLis PaPathomoPouLos, Antoninus Liberalis. Les mtamorphoses (Paris: les Belles lettres, 1968), pp. ix-xxiii.

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capi toli delloperetta nel codex unicus (il celebre Palatinus Gr. 398),14 la storia di Arceofonte ed Arsinoe era narrata da Ermesianatte nel secondo libro della sua Leontion (fr. 4 Powell = 2 lightfoot; Ant. lib. 39); quella di Kleinis e della sua famiglia, da Simmia nellApollo (fr. 2 Powell; Ant. lib. 20); a quando risalgano gli dello sconosciuto Athanadas (Ant. lib. 4), il di Areus (Ant. lib. 12) e le Metamorfosi di Didimarco (SH 378A; Ant. lib. 23) non dato sapere, ma c la possibilit non la certezza, a dispetto di quanto usualmente si afferma: vd. infra che alla primissima et ellenistica o addirittura al IV secolo appartenga la di Boios/Boi, citata dieci volte dalle didascalie ad Antonino e forse gi nota a Filocoro.15 Altro ancora si potrebbe aggiungere: ad es. il catasterismo di Erigone e Maira, narrato nellErigone di Eratostene,16 o il mito di Glauco trasformato in dio marino, di cui nel III secolo si occuparono Callimaco (test. 1 Pf.), Alessandro Etolo (fr. 1 Magnelli = 3 lightfoot), Edilo e sua madre Edile (SH 456457), e forse altri.17 Insomma, di materiale ve nera abbastanza.

14 Su queste annotazioni, che nel manoscritto corredano sia lopuscolo di Antonino liberale sia gli di Partenio, si discusso a lungo. Per quanto riguarda Partenio, gli argomenti pi forti per una loro seriorit furono addotti da Vittorio BartoLetti, Euforione e Partenio, Rivista di filologia e distruzione Classica, 1948, 26: 2636, pp. 3335 = Scritti 19331976, vol. 1,1 (Pisa: ETS, 1992), pp. 287297: pp. 294296, alle cui conclusioni si allinea per Antonino PaPathomoPouLos, Antoninus (cit. n. 13), pp. xV-xix; la migliore messa a punto ora in LightFoot, Parthenius (cit. n. 7), pp. 247253. lipotesi opposta stata sostenuta da aLan cameron in Callimachus and His Critics (Princeton: Princeton UP, 1995), pp. 124125, e pi diffusamente in Greek Mythography in the Roman World (new York: Oxford UP, 2004), pp. 106114. la questione ha comunque rilevanza limitata ai fini del presente lavoro.

15 non tengo conto di Corinna, citata come fonte (sempre che la didascalia sia affidabile) per Ant. lib. 10 e 25: cf. LaFaye, Les Mtamorphoses (cit. n. 1), pp. 2526. Una sua datazione allet ellenistica, sostenuta da vari studiosi nel novecento e in particolare, con argomenti rilevanti, da martin L. west, Corinna, Classical quarterly, 1970, 20: 277287, e Dating Corinna, Classical quarterly, 1990, 40: 553557 (entrambi ora in id., Hellenica. Selected Papers on Greek Literature and Thought, vol. 2 [Oxford: Oxford UP, 2013], pp. 355371 e 372379; al IV sec. a.C. pensa anche danieL w. Berman, The landscape and language of Korinna, Greek, Roman and Byzantine studies, 2010, 50: 4162), continua a non convincermi: cf. le obiezioni di maLcoLm daVies, Corinnas Date Revisited, Studi italiani di filologia classica, 1988, 81: 186194, nonch JenniFer Larson, Corinna and the Daughters of Asopus, Syllecta classica, 2002, 13: 4762 e il riesame delle testimo nianze antiche ad opera di gaBrieLe Burzacchini, Corinniana, Eikasms, 1991, 2: 3990, pp. 3947 (ora in id., Studi su Corinna [Bologna: Ptron, 2011], pp. 4351).

16 aLexandra rosokoki, Die Erigone des Eratosthenes (Heidelberg: Winter, 1995), cui si riman da per la bibliografia anteriore.

17 Al IV o al III sec. a.C. si potr assegnare lEscrione di Samo che compose coliambi sullo stesso argomento (SH 5): identit e cronologia sono comunque incerte, cf. andrew s.F. gow denys L. Page, The Greek Anthology. Hellenistic Epigrams, vol. 2 (Cambridge: Cambridge UP, 1965), pp. 34, e marco Fantuzzi, Epici ellenistici, in konrat ziegLer, Lepos ellenistico, trad. it. a cura di Francesco De Martino (Bari: levante, 1988), pp. LV-LxxxViii: LVii-Lix. Altrettanto incerta lidentificazione del Teolito di Metimna che scrisse in esametri sullamore di Glauco per Arianna (fr. 1 Powell) col Teolito che secondo schol. Ap. Rh. 1,623626a sarebbe stato una delle fonti di

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Si direbbe tuttavia che i poeti pi importanti dei primi cento anni di Ellenismo se ne siano serviti con una certa parsimonia. la maggior parte delle vicende metamorfiche che incontriamo in questi autori liquidata pochi versi, spesso addirittura in uno o due: accenni, allusioni pi o meno erudite, non narrazioni. n servono a veicolare istanze poetologiche: allinizio della Vittoria di Berenice, nel terzo distico del terzo libro degli Aitia, Callimaco menziona Proteo (SH 254,56 = fr. 54,56 Harder = 143,56 Massimilla: [,] / []), ma il dio multiforme solo una dotta metonimia per lisola di Faro, e non ha nulla a che vedere con la , quantomeno tematica, dellopera come invece avverr, molti secoli dopo, nel proemio delle Dionisiache di nonno.18 nella produzione callimachea, a parte il perduto ricordato in Suda 227 Adler (Callim. test. 1 Pf.), lunica trasformazione su cui possiamo avere la certezza di una trattazione piuttosto estesa la Chioma di Berenice: ma si tratta di un catasterismo, ossia di una categoria a s stante, e comunque fu la sua importanza per lideologia tolemaica a motivarne tanto lampiezza quanto la collocazione privilegiata (lultimo episodio degli Aitia: fr. 110 Pf./H. = 213 M.). Ad essa si pu forse aggiungere la cosiddetta Ciris, per quanto i magri resti di tale aition (fr. 113 Pf./H. = 63 M.) non lascino intravedere granch sulla sua struttura:

] . . [ ] [ ] [ ] [ ] . [ 5 ] . . [ ] . [ ] . [ ] . [ ] . . . [ 10

Il v. 3 sembra indicare che si trattava della trasformazione di Scilla in uccello,19 ma quanto rilievo fosse dato a tale vicenda impossibile capirlo. In

Apollonio: vd. ancora Fantuzzi, Epici ellenistici (cit. supra), p. LxxxVii. Una panoramica su Glauco in poesia el lenistica si pu trovare in magneLLi, Alexandri Aetoli testimonia et fragmenta (cit. n. 6), pp. 111112.

18 Vd. in proposito daria gigLi Piccardi, nonno, Proteo e lisola di Faro, Prometheus, 1993, 19: 230234 e gianFranco agosti, Ancora su Proteo in nonno, Dionisiache 1.13 sgg., Prometheus, 1996, 22: 169172.

19 Basti rimandare allottima sintesi di giuLio massimiLLa, Callimaco. Aitia, libri primo e se condo (Pisa: Giardini, 1996), pp. 374375, con bibliografia anteriore.

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tutto il resto del Callimaco superstite (prescindendo dai passi ai quali abbiamo solo un rimando tematico nella tradizione indiretta), alla metamorfosi di questo o quel personaggio non si fanno che rapidi accenni.20 lo stesso vale per i primi tre libri del poema di Apollonio. Solo nel quarto libro, in cui il lungo e faticoso viaggio di ritorno degli Argonauti assume tinte sempre pi surreali, anche i mutamenti di forma ricevono unattenzione maggiore:21 quantomeno le Eliadi trasformate in pioppi (603611, 624626)22 e le Esperidi che divengono prima polvere, poi alberi (14069 e 142330: metamorfosi momentanea, ma descritta con vivida efficacia).23 Pi ambiguo lo statuto dei mostri che accompagnano Circe (672682), creature sorprendenti che richiamano non troppo velatamente la zoogonia empedoclea:

, , , , . 675 .

E con lei mostri, non simili a fiere selvagge,e neanche ad uomini, misti di membra diverse,venivano in massa, cos come un gregge di pecore

20 Molto incerto il caso di Aet. fr. 137a H. = 98 M., variamente interpretato: vd. annette harder, Callimachus. Aetia, vol. 2 (Oxford: Oxford UP, 2012), pp. 920933, con ampio commento ed op portuna bibliografia. lesegesi pi fortunata stata quella di adrian s. hoLLis, Epops in the Erchian Sacred Calendar and the Aetia of Callimachus, in Owls to Athens. Essays on Classical Subjects Presented to Sir Kenneth Dover, ed. by Elizabeth Craik (Oxford: Oxford UP, 1990), pp. 127130, secondo cui si tratterebbe delleroe attico Epops e di una sua possibile trasformazione in upupa quanto estesamente questultima fosse narrata, solo un nuovo papiro potrebbe rivelarlo. Su questa linea anche massimiLLa, Callimaco. Aitia (cit. n. 19), pp. 429431, e PaoLo BorgonoVo, Callimaco frr. 238 SH e 571 Pf: per un aition attico di Epops, Zeitschrift fr Papyrologie und Epigraphik, 1996, 110: 4955; una diversa interpretazione complessiva offre noeL roBertson, Callimachus Tale of Sicyon (SH 238), Phoenix, 1999, 53: 5779.

21 lo ha sottolineato, giustamente, Buxton, Forms of Astonishment (cit. n. 2), p. 117.22 Cf. Buxton, Forms of Astonishment (cit. n. 2), pp. 117119. non credo che la corruttela del

v. 604, , sia motivo sufficiente per negare la metamorfosi delle Eliadi come riteneva uLrich Von wiLamowitz-moeLLendorFF, Hellenistische Dichtung in der Zeit des Kallimachos, vol. 2 (Berlin: Weidmann, 1924), p. 252, seguito da Francis Vian, Apollonios de Rhodes. Argonautiques, vol. 3. Chant IV (Paris: les Belles lettres, 1981), p. 170 (bench questultimo abbia parzialmente mutato opinione nelle Notes additionelles della 2a ed. del 1996, p. 215; cf. anche la recensione di enrico LiVrea, Gnomon, 1983, 55: 420426, p. 423 = id., Studia Hellenistica [Firenze: Gonnelli, 1991], pp. 121129: p. 124): condivido in ci lopinione di guido Paduano massimo FusiLLo, Apollonio Rodio. Le Argonautiche (Milano: BUR, 1986), p. 603.

23 A sequence of metamorphoses impossible to parallel in Greek mythological narratives (one thinks, rather, of Dante): Buxton, Forms of Astonishment (cit. n. 2), p. 122.

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lascia le stalle, tenendo dietro al pastore.Gi in passato la terra aveva fatto fiorire dal fangoesseri come questi, fatti di membra commiste.24

Queste creature suggeriscono ovviamente (specie in virt del modello omerico) lidea della trasformazione, ma Apollonio non dice a chiare lettere che esse ne siano il risultato.25 un tipo di reticenza su cui avremo modo di tornare. Anche in licofrone, quale che sia lesatta datazione dellAlessandra, quasi tutti i miti metamorfici sono riassunti in un verso o due. la sola eccezione rappresentata dai ben sedici versi dedicati alla trasformazione in uccelli dei compagni di Diomede (594609):

, 595 , . , 600 , . , , 605 , , .

vedr lamara sorte dei compagni, forniti dali e divenuti uccelli,simili a cigni dalla vista acutache, come pescatori,ameranno la vita marinara e cercheranno con i becchi adunchiuova di pesce,dimorando sul pendio dunalturaa forma di teatronellisola che trae nome dal capo.Sullesempio di zeto, costruiranno nidi ben fatti,

24 Trad. Paduano FusiLLo, Apollonio Rodio (cit. n. 22), p. 609.25 Sul problema vd. richard hunter, The Argonautica of Apollonius. Literary Studies (Cam

bridge: Cambridge UP, 1993), pp. 164166; Buxton, Forms of Astonishment (cit. n. 2), pp. 119120. Cf. anche il saggio di damien neLis in questo volume, pp. 105114.

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allineati come in una strada,dentro solidi fossi.Andranno a caccia tutti insiemee nella selva, quando fa notte, buona per dormire,si terranno fuori da ogni barbara schierain cerca di un riparo familiaredentro le pieghe dei vestiti greci.Divorando mollica per le manie briciole di pane della mensa,gli sventuratiemetteranno un gridolino amicoricordando la vita precedente.26

Il mito non dei pi rari,27 ma il poeta, sbrigata in un verso e mezzo la mutazione propriamente detta, si diffonde nel raccontarne laspetto pi grotte sco e paradossale, ossia le conseguenze: uccelli che conservano memoria e identit greche, provano nostalgia della dimensione umana e cercano di riprodurne le abitudini.28 Sembra che licofrone voglia riecheggiare e quasi pa rodia re, capovolgendone la prospettiva (momentaneamente) irenica, la celebre lode della vita beata dei volatili negli Uccelli di Aristofane.29 In definitiva, si direbbe che in questepoca quando ad una vicenda metamorfica si dedica un certo spazio e non accade spesso vi siano in pi di un caso finalit letterarie ben identificabili. E sarebbe fuorviante spiegare tali occasionali digressioni col ben noto gusto ellenistico per i dettagli eruditi: ad essere ridotti a pochi

26 Trad. di VaLeria gigante Lanzara, Licofrone. Alessandra (Milano: BUR, 2000), p. 111.27 Su di esso vd. ForBes irVing, Metamorphosis (cit. n. 2), pp. 230232; nichoLas horsFaLL,

Virgil, Aeneid 11: A Commentary (leidenBoston: Brill, 2003), pp. 187188; maurizio giangiuLio, Come colosso sulla spiaggia: Diomede in Daunia in licofrone e prima di licofrone. Appunti per una stratigrafia della tradizione, in Hespera, 21. Studi sulla grecit dOccidente, a cura di lorenzo Braccesi, Flavio Raviola, Giuseppe Sassatelli (Roma: lErma di Bretschneider, 2006), pp. 4966: p. 51 e n. 3; sul passo licofroneo anche andr hurst, Sur Lycophron (Genve: Droz, 2012), pp. 7071, e sul suo rapporto con Virgilio FLorence kLein, la rception de lycophron dans la posie augustenne: le point de vue de Cassandre et le dispositif potique de lAlexandra, in Lycophron: clats dobscurit (cit. n. 12), pp. 561592: pp. 574575.

28 Istruttivo un confronto con Ovidio, met. 14,497509 (molto pi sintetico Virgilio in Aen. 11,271274), ove come spesso avviene nel poema si descrivono lo stupore e lo spavento generati dalla trasformazione, senza soffermarsi sulla vita futura dei personaggi metamorfizzati: lo rileva giusta mente k. sara myers, Ovid. Metamorphoses, Book XIV (Cambridge: Cambridge UP, 2009), p. 138. Qualcosa sul loro comportamento figurava invece nella prosa paradossografica di Callimaco (fr. 407, xLiii Pf. = [Antig.] mir. 172), che attingeva a lico di Reggio (FGrHist 570 F 6).

29 Si pu ricordare che il licofrone della prima met del III secolo (se veramente ha scritto lui lAlessandra) fu anche studioso dei testi comici: ancora utile carL strecker, De Lycophrone Euphro nio Eratosthene comicorum interpretibus (Greifswald: Pierer, 1884). non che ci fosse bisogno di questo per conoscere gli Uccelli.

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metamorfosi in poesia e poesia di metamorfosi in et ellenistica

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accenni non sono solamente miti notissimi come quello di Callisto,30 ma anche altri quantomai rari. Si prenda ad esempio la pietrificazione di una vecchia cipriota a noi altrimenti sconosciuta che licofrone condensa in un laconico (826).31

Un altro aspetto merita attenzione. A volte, i grandi Alessandrini omettono di proposito la menzione di una vicenda metamorfica in contesti nei quali, inve ce, sarebbe normale attendersela. Gi si detto di una certa reticenza in Ap. Rh. 4,672 ss. (vd. supra), ma non si tratta di un caso isolato. lInno a Delo cal li macheo costruito su una costante ambiguit, o meglio indefinitezza, dellentit da cui esso prende il titolo, Delo/isola e Delo/figura femminile: ci non certo una novit di Callimaco,32 e comunque la personificazione del le realt geografiche una costante di tutta la prima parte dellinno, ma nel caso specifico di Delo non si trattava del dualismo tra una localit e la sua di vinit eponima, bens della metamorfosi della seconda nella prima. Tale tra sfor mazione non mai narrata, n esplicitamente menzionata, nei 328 versi (quattro, in verit, lacunosi) di questopera. Ai vv. 3638 si dice semplicemente che

, .

ed il tuo nomefu Asteria in antico, perch saltasti nellabisso profondo,dal cielo sfuggendo lamplesso di zeus, simile ad astro.33

la metamorfosi implicita, ed ogni lettore/ascoltatore ne era a conoscenza, ma il poeta preferisce non dire apertamente fosti mutata in isola. Anche pi oltre, il divenire isola stabile e non pi errante espresso in forma nettamente ambigua, in cui il senso letterale e quello metaforico si sovrappongono:

30 Che in Callimaco, come si visto (supra, n. 3), compare di sfuggita tre o quattro volte. Cf. reinhoLd Franz, De Callistus fabula capita duo (leipzig: Hirschfeld, 1890); BuBBe, De meta mor phosi bus (cit. n. 2), pp. 1215; ForBes irVing, Metamorphosis (cit. n. 2), pp. 202205, con bibliografia.

31 Vi riecheggia probabilmente Callim. Ap. 24 (che non espungeremo, come pensava Maas: vd. Williams ad l.), ma l si trattava di niobe. Del mito licofroneo solo gli scholia vetera (AN, pp. 164165 leone) e il conseguente commento di Tzetze (p. 264 Scheer) ci danno una vaga idea, e comunque non il nome della protagonista. Cf. BuBBe, De metamorphosibus (cit. n. 2), pp. 3233.

32 lambiguit tra il nome del luogo e la divinit eponima un motivo ampiamente sfruttato dalla poesia eulogistica greca, e molto frequente in Pindaro, nota con efficace sintesi gioVan Bat ti sta daLessio, Callimaco. Inni, epigrammi, Ecale (Milano: BUR, 20072), p. 131, n. 2; cf. anche Peter Bing, The WellRead Muse (Ann Arbor: Michigan Classical Press, 20082), pp. 98100. lo stesso av viene, in Callimaco, nellaition delle fonti sacre di Argo (Aet. frr. 6566 Pf./Harder = 164165 Massimilla).

33 Trad. daLessio, Callimaco (cit. n. 32), p. 135.

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/ , ma dellEgeo / nellon de avevi posto dei piedi radici34 (vv. 5354). Ancor pi significativo il trattamento callimacheo del mito di Atteone in lav. Pall. 107118:

, , , , . 110 , 115 .

Quante vittime sullaltare brucer in futuro la figlia di Cadmo, e quante Aristeo, in preghiera per lunicofiglio, il giovane Atteone. Finanche cieco vorranno vederlo! lui anche compagno di corse della grande Artemidesar. Ma non lo salveranno allora le corse e sui monti in comune la caccia con larco,quando, pur senza volerlo, vedr i graziosi lavacri della dea. le cagne stesse del loro padroneallora faranno banchetto. E lossa del figlio la madre di rovo in rovo andr raccogliendo.Beata dir e fortunatissima fosti, perch a te cieco tornato dai monti il fanciullo.35

Anche senza un confronto con le ampie narrazioni di Ovidio (met. 3,138252)36 e di nonno (D. 5,287551),37 evidente che Callimaco ha delibe ra ta

34 Trad. daLessio, Callimaco (cit. n. 32), p. 137. non a torto wiLheLm h. mineur, Callimachus. Hymn to Delos (leiden: Brill, 1984), p. 95 ad l., osserva che According to Pindar (fr. 33d), Delos came to rest on four pillars, founded on a base of adamant; Call. humorously keeps to the idea of Delos as a nymph, who at Apollos birth firmly plants her feet on the seabottom.

35 Trad. daLessio, Callimaco (cit. n. 32), pp. 187189.36 Su cui basti qui rimandare al penetrante commento di Barchiesi, in aLessandro Barchiesi

gian Pie ro rosati, Ovidio. Metamorfosi (libri IIIIV), vol. 2 (Milano: Mondadori, 2007), pp. 146163.37 Su cui vd. neiL hoPkinson, Greek Poetry of the Imperial Period. An Anthology (Cambridge:

Cambridge UP, 1994), 124136, ed antonio ViLLarruBia, nono de Panpolis y el mito de Acten, Habis, 1998, 29: 249268. Il mito dovette avere diffusione in poesia ellenistica: probabile che ne trattasse nicandro nei suoi , come ha argomentato in particolare aLBerto griLLi, I cani dAtteone. Igino e il P. Med. inv. 123 la tradizione poetica, La Parola del passato, 1971,

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mente omesso ogni accenno alla trasformazione di Atteone in cervo: solo al v. 114 potrebbe alludere a tale aspetto della vicenda, ma non lo implica necessariamente.38 Che nella profezia di Atena sullavvenire di Tiresia (vv. 119130) non si faccia menzione dei noti cambiamenti di sesso del futuro vate, ben comprensibile in questo contesto. non c invece nessun motivo apparente per passare sotto silenzio la metamorfosi di Atteone, che anzi sarebbe risultata utile ad enfatizzarne la triste sorte e quindi a sottolineare ulteriormente il divario tra la spietatezza di Artemide e la clemenza di Atena.39 A quanto sembra, Callimaco ha compiuto una scelta ben precisa, per ragioni che esulano dalleconomia narrativa del quinto Inno. lo stesso avviene in Ap. Rh. 1,5964, ove si narra la morte paradossale dellinvulnerabile Ceneo ma si omette del tutto di ricordare laltro aspetto, altrettanto sorprendente e ben noto fin dallet arcaica, della sua figura, ossia il fatto che egli fosse in origine una ragazza trasformata poi in uomo da Posidone (e s che del v. 59 ben si prestava ad inserire nella narrazione anche questo an te fatto

26: 354367 (che pensava, in alternativa, ai presunti dello stesso autore; ma il metro e lesistenza stessa di questopera rimangono incerti, cf. lo scetticismo di ignazio cazzaniga, note nicandree, Studi classici e orientali, 1976, 25: 317324, pp. 320324, e la recente discussione di seBastin mar t nez, los Cynegetica fragmentarios y el fracaso del cazador, Myrtia, 2000, 15: 177185). non se gui rei per Grilli nellattribuire al poeta di Colofone due testi stilisticamente piuttosto lontani, a mio avviso, dallo stile nicandreo: i versi del POxy. 2509 (MP3 0529.200, LDAB 1206), ritenuti da pi duno studioso parte del Catalogo esiodeo (fr. 103 Hirschberger = 162 Most: cf. angeLo casanoVa, Il mito di Atteone nel Catalogo esiodeo, Rivista di filologia e distruzione Classica, 1969, 97: 3146; richard Janko, P. Oxy. 2509: Hesiods Catalogue on the Death of Actaeon, Phoenix, 1984, 38: 299307; mary dePew, POxy 2509 and Callimachus Lavacrum Palladis: , Classical quarterly, 1994, 44: 410426) e quelli conservati in [Apollod.] bibl. 3,32, anchessi di incerta paternit (Hes. fr. dub. 39 Hirschberger = 305 Most; epic. adesp. 1, pp. 7172 Powell; cf. amaLia m. cirio, Fonti letterarie ed iconografiche del mito di Atteone, Bollettino dei Classici, 1977, 25: 4460, pp. 4852; Janko, P. Oxy. 2509 (cit. supra), pp. 305307; personalmente condivido il giudizio di richard hunter, The Hesiodic Catalogue and Hellenistic Poetry, in The Hesiodic Catalogue of Women: Constructions and Reconstructions, ed. by R.H. [Cambridge: Cambridge UP, 2005], pp. 239265: p. 258, n. 71, secondo cui I would be surprised to learn that v. 7 at least was archaic).

38 In tal senso lo intende kenneth J. mckay, The Poet at Play. Kallimachos, The Bath of Pallas (leiden: Brill, 1962), p. 46, n. 1; cos parrebbe averlo inteso gi nonn. D. 5,326 . Tuttavia in Callimaco, come nota anthony w. BuLLoch, Callimachus: the Fifth Hymn (Cambridge: Cambridge UP, 1985), p. 225 ad l., pu trattarsi di normale Homeric usage, which has not only of aristocratic position but also more generally = master, often of animals (LfgrE 788) (cf. dominum in Ov. met. 3,235).

39 Cf. Ov. met. 3,201205; nonn. D. 5,344351. Il passo callimacheo discusso bene da Lamar r. Lacy, Aktaion and a lost Bath of Artemis , The Journal of Hellenic studies, 1990, 110: 2642, pp. 2732. Ricondurre lomissione callimachea al desiderio di risparmiarsi una curiosit pittoresque et rudite, con miLe cahen, Callimaque et son uvre potique (Paris: De Boccard, 1929), p. 365, o al mero fatto che he is not telling the story for its own sake, con mckay, The Poet at Play (cit. n. 38), p. 46, n. 1, mi sembra decisamente riduttivo.

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incredibile).40 Da notare unaltra occasione mancata (volutamente man cata) apolloniana in 1,159160: si afferma che leroe Periclimeno aveva il potere di mutarsi in ci che voleva, nella stretta della battaglia ( / , ), e tuttavia nel corso del poema questa sua dote miracolosa non verr mai pi ricordata.41 Forse anche Euforione attuava una scelta simile nelle , ricordando la pietra sotto cui Demetra schiacci Ascalafo (fr. 9 Powell = 11 lightfoot, vv. 1315) ma non la trasformazione (successiva o alternativa) di questultimo in uccello notturno42 a meno che, ovviamente, tale episodio non si trovasse in un eventuale prosieguo del passo euforioneo, non conservato nella pergamena di Eschmunn (BKT V 1 nr. 273) che tramanda questi versi: ma la brevit delle allusioni mitologiche precedenti (tre versi per Artemide saettatrice, tre e mezzo per la vicenda di Teseo e Scirone) non incoraggia ad unipotesi del genere. Traendo le fila, si ha limpressione che nella prima fase dellEllenismo i poeti di maggior rilievo, o almeno alcuni di essi, non fossero ansiosi di cogliere ogni occasione per narrare vicende metamorfiche: anzi, a volte se ne astenevano deliberatamente.

In effetti, bench la poesia ellenistica fin dalle sue prime fasi sia ricca di cataloghi ed opere catalogiche di ogni sorta,43 le raccolte poetiche di trasformazioni sembrano cominciare un po in sordina. non risulta che Calli maco, Apollonio, Arato o Euforione (per tacer di Teocrito e di Eronda) abbiano scritto un poema o poemetto intitolato Metamorfosi. Tra quelli che invece parrebbero averlo fatto, alcuni sono per noi nientaltro che nomi: nella didascalia ad Ant. lib. 23 sono citate le di Didimarco in

40 Sul mito vd. ForBes irVing, Metamorphosis (cit. n. 2), pp. 155162; thomas grtner, Die Geschlechtsmetamorphose der ovidischen Caenis und ihr hellenistischer Hintergrund, Latomus, 2007, 66: 891899; JosePh d. reed, Ovidio. Metamorfosi (libri XXII), vol. 5 (Milano: Mondadori, 2013), pp. 399401. lo apolloniano trova significativo riscontro in Gell. 9,4,14 notissima illa veterum poetarum de Caenide et Caeneo cantilena.

41 lo notano giustamente Paduano FusiLLo, Apollonio Rodio (cit. n. 22), pp. 101103: anche in questo caso la peculiarit tradizionale delleroe, il potersi trasformare nella mischia tipica delle divinit marine: ad esempio Proteo , non viene mai esplicato nel poema, che contiene solo rare ed anomale scene di guerra. non concordo tuttavia con i due studiosi nella loro ultima affermazione: scene di guerra sono rare, senza dubbio, ma se in una di esse si potevano ricordare la scure e la pelle dorsa di Anceo (2,119120), si poteva trovare spazio anche per i prodigi di Periclimeno. lomissione evidentemente del tutto gratuita ed intenzionale.

42 Successiva o alternativa a seconda delle fonti. In Ovidio si ha solo unimmediata metamorfosi in volatile: [Apollod.] bibl. 1,5,3 parla solo della roccia, mentre in 2,5,12 questultima rimossa da Eracle e allora Demetra, non tollerando che loggetto della sua ira se ne vada libero, lo tramuta in uccello di malaugurio (ma ci pu anche essere un tardo tentativo di armonizzare due tradizioni diverse). Vd. ForBes irVing, Metamorphosis (cit. n. 2), p. 250.

43 Cf. magneLLi, Alexandri Aetoli testimonia et fragmenta (cit. n. 6), pp. 1823, con bibliografia anteriore; cameron, Callimachus (cit. n. 14), pp. 380386; PaoLo cutoLo, Teocrito, il catalogo elegiaco e lelegia ellenisticoromana, Orpheus, 1997, 18: 442458 (ma il fenomeno quantomai noto).

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almeno tre libri (SH 378A) e le di un certo Antigono (SH 50), mentre i Parallela minora pseudoplutarchei (310f, da cui verosimilmente Stob. 4,20b,71) ricordano le dellaltrimenti ignoto Teodoro (SH 749: dalla stessa opera forse proviene anche SH 750).44 Di nessuno di questi conosciamo la cronologia, nemmeno a grandi linee Antigono con ogni probabilit non era il biografo, bens un omonimo pi tardo45 , n siamo in grado di dire se le loro opere fossero in versi o in prosa. Qualcosa di pi sappiamo sulla , in almeno due libri, citata come opera di in Ath. 9,393e e ben dieci volte nelle didascalie ad Antonino liberale ( in 3 e in 11; . . in 5, 7, 15; . . in 16, 18, 19, 20, 21).46 le parole di Ateneo, , (FGrHist 328 F 214),47 hanno indotto gli studiosi a ritenere che Filocoro conoscesse questopera, e che quindi essa dovesse risalire al IV secolo o, al pi tardi, agli inizi del III. In realt, come ammoniva Jacoby, le certezze sono assai poche. Ci che si pu affermare che Filocoro citava una certa figura femminile dai contorni indistinti, menzionata da due o tre fonti come profetessa o poetessa o madre di un poeta in et arcaica48 in relazione a questioni ornitologiche. non sicuro che egli si riferisse alla suddetta : Jacoby, riluttante ad ammettere lesistenza di unopera del genere prima del III secolo, ipotizzava che si trattasse invece della attribuita da alcuni ad Esiodo (p. 157 M.W. = test. 80

44 Cf. LaFaye, Les Mtamorphoses (cit. n. 1), pp. 3637; a una notizia fasulla pensava georg knaack, Analecta AlexandrinoRomana (Greifswald: s. n., 1880), p. 54, n. 75. Ipotesi pi remote in Johannes dietze, Komposition und Quellenbenutzung in Ovids Metamorphosen (Hamburg: ltcke & Wulff, 1905), pp. 4559. Sospetti analoghi gravano sulla citazione da in parall. min. 306f, ove comunque sembrerebbe trattarsi di Callistene di Sibari, vissuto nella prima et imperiale: vd. ancora LaFaye, Les Mtamorphoses (cit. n. 1), pp. 2627, nonch cameron, Greek Mythography (cit. n. 14), p. 272, n. 97 (The Metamorphoses attributed to Callisthenes [] never existed outside the mind of Ps.Plutarch).

45 Cf. uLrich Von wiLamowitz-moeLLendorFF, Antigonos von Karystos (Berlin: Weidmann, 1881), pp. 169174; Fantuzzi, Epici ellenistici (cit. n. 17), p. Lxii; tiziano dorandi, Antigone de Caryste. Fragments (Paris: les Belles lettres, 1999), pp. xVii-xxiii.

46 Anche per Ant. lib. 6 e 14 vari studiosi hanno ipotizzato unorigine dalla medesima opera: vd. eugen oder, De Antonino Liberali (Bonn: Georgi, 1886), p. 51 e n. 5, con bibliografia anteriore; PaPathomoPouLos, Antoninus (cit. n. 13), pp. 8182 e 103.

47 Il passo deriverebbe da Alessandro di Mindo secondo max weLLmann, Alexander von Myndos, Hermes, 1891, 26: 481566, p. 520.

48 Clem. Al. str. 1,21,132,3 ; Paus. 10,5,7 ; Sud. 69 Adler , . Cf. FeLix JacoBy, A Commentary on the Ancient Historians of Athens (Nos. 323a334), FGrHist IIIb Suppl. (leiden: Brill, 1954), vol. 1, pp. 581582, vol. 2, p. 477.

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Most) o di qualche poemetto affine.49 let della rimane dunque incerta, cos come il nome stesso del poeta ( ben possibile, come pi duno stu dioso ha pensato,50 che sia stato inventato ad hoc partendo dalla gi se mimitica , e che del vero autore si sia persa memoria). Si chiamasse Boios o in qualsiasi altro modo, facile dedurre che doveva essere un per sonag gio abbastanza marginale, la cui fama non riusc a resistere ai guasti del tempo o a quelli della pseudepigrafia. Dellopera, che una qualche fortuna sem bra averla avuta tra il I secolo a.C. e il I d.C. (vi si ispir Emilio Macro per la sua Ornithogonia latina,51 fu usata, a quanto pare, da Ovidio52 ed era ancora nota a Plinio il Vecchio53), non rimangono frammenti propriamente detti:54 per quanto si pu capire da Antonino, vi erano narrati in pi di un caso amori alquanto singolari (linvolontario incesto di Egipio con la madre, Ant. lib. 5; lunione tra la giovane Polifonte e lorso, Ant. lib. 21)55 e vi era una costante, o per lo meno frequente, continuit fra lindole dei personaggi in forma uma na e le loro abitudini dopo la metamorfosi56 il che peraltro rispecchia una tendenza eziologica tipicamente greca, e soprattutto ellenistica. Ad ogni modo, ci che qui interessa sottolineare che si trattava di una raccolta non ete rogenea bens tematica, circoscritta a un tipo specifico di metamorfosi, quelle

49 JacoBy, A Commentary (cit. n. 48), vol. 1, pp. 582583, vol. 2, p. 478.50 LaFaye, Les Mtamorphoses (cit. n. 1), p. 39; seymour m. Pitcher, The Anthus of Agathon,

American journal of philology, 1939, 60: 145169, p. 153 e n. 26; JacoBy, A Commentary (cit. n. 48), vol. 1, p. 582; cf. gi knaack, Analecta (cit. n. 44), pp. 23.

51 Frr. 14 Blnsdorf2/Courtney = 4953 Hollis (tralasciando i dubbi 56 B.2 = 1213 C. = 6162 H., che forse appartengono invece ai Theriaca). Vd. knaack, Analecta (cit. n. 44), pp. 1012; myers, Ovids Causes (cit. n. 5), pp. 3132 e n. 15; adrian s. hoLLis, Fragments of Roman Poetry, c.60 BCAD 20 (Oxford: Oxford UP, 2007), pp. 9495, 103107, 112113.

52 knaack, Analecta (cit. n. 44), pp. 610; castigLioni, Studi (cit. n. 1), parte I, passim; myers, Ovids Causes (cit. n. 5), pp. 31, 3437.

53 Plin. nat. 1,10 (ext.) Homero. Phemonoe. Philemone. Boeo qui ; 10,3,7: consen sit et Boeus. In entrambi i passi il nome di Boeus frutto di emendazione (Pincianus, Hardouin, Detlefsen) per Boetius, Boethius e simili dei codici.

54 Svariati lacerti poetici di Boios nella prosa di Antonino liberale tentarono di riconoscere, e a volte di riassemblare, PauL sakoLowski edgar martini, Mythographi Graeci, vol. 2,1, Parthenii libellus , Antonini Liberalis (leipzig: Teubner, 1896), pp. Lii-LV e passim; qualcosa gi in otto schneider, Nicandrea (leipzig: Teubner, 1856), p. 47, n. 2, e in otto rossBach, Epica, Jahrbcher fr classische Philologie, 1891, 143: 81102, p. 95. Una comoda raccolta in John u. PoweLL, Collectanea Alexandrina (Oxford: Clarendon Press, 1925), pp. 2425. le tracce in effetti ci sono, ma quanto ai tentativi di ricostruzione difficile non osservare, con hoLLis, Fragments (cit. n. 51), p. 104, che most [] would be disowned by any halfdecent Greek poet.

55 Ci suscit le vivaci, spassose rimostranze di LaFaye, Les Mtamorphoses (cit. n. 1), p. 40 su limagination malsaine de Bous, le cui invenzioni galent ce que nous avons vu jusquici de plus extravagant et de plus immoral.

56 Buxton, Forms of Astonishment (cit. n. 2), pp. 114115.

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di esseri umani in uccelli: pi che nel poema di Ovidio, se ne potr indicare un parallelo nella raccolta prosastica dei Catasterismi il cui nucleo originario sembra risalire ad Eratostene.57

Un respiro ampio avevano invece gli di nicandro, in cinque libri:58 questi, scritti alla fine del III secolo o pi verosimilmente nella seconda met del II,59 costituiscono la prima opera databile che poteva assomigliare, al meno per vastit di interessi, alle Metamorfosi di Ovidio. ne rimangono ventitr frammenti sicuri (3860 Schneider) e sette od otto incerti (6167 S., SH 562): la fonte pi ricca ancora una volta Antonino liberale, che li cita stando alle gi citate didascalie almeno ventuno volte.60 Vi erano narrate metamorfosi di esseri umani in uccelli (frr. 51, 52, 54, 55 S. = Ant. lib. 2, 12, 9, 10), ma anche in donnola (fr. 60 S. = Ant. lib. 29), in geco (fr. 56 S. = Ant. lib. 24), in insetto (fr. 39 S. = Ant. lib. 22), in alberi (frr. 41, 47 S. = Ant. lib. 32, 31), in pietra (frr. 38, 40 S. = Ant. lib. 4, 23), in statua (fr. 44 S. = Ant. lib. 13), in comete (fr. 57 S. = Ant. lib. 25); sparizioni (fr. 49 S. = Ant. lib. 1) e cambi di sesso (fr. 45 S. = Ant. lib. 17); viene pietrificato anche un lupo (fr. 42 S. = Ant. lib. 38), mentre un mostro diviene una fonte (fr. 53 S. = Ant. lib. 8). Per lo pi si tratta di miti secondari, ma vi figuravano anche Ila (fr.

57 Sullorigine e la trasmissione di questopera vd. Jean martin, Histoire du texte des Phno mnes dAratos (Paris: Klincksieck, 1956), in part. pp. 95103, e da ultimo Jordi Pmias i massana arnaud zucker, ratosthne de Cyrne. Catastrismes (Paris: les Belles lettres, 2013), in part. pp. xVii-xLiii; dello stesso Pmias anche les Catastrismes dratosthne comme manuel mythographique, in ratosthne: un athlte du savoir, d. par Christophe Cusset, Helne Frangoulis (Sainttienne: Publications de lUniversit, 2008), pp. 6774.

58 secondo Sud. 374 Adler (nic. test. B GowScholfield): il fatto che siano conservate numerose citazioni dai primi quattro libri, ma nessuna dal quinto, ha indotto alcuni a sospettare un errore nella Suda o nella sua fonte. la migliore trattazione dinsieme ancora quella di schneider, Nicandrea (cit. n. 54), pp. 4270; cf. poi castigLioni, Studi (cit. n. 1), pp. 336365; andrew s.F. gow aLwyn F. schoLFieLd, Nicander. The Poems and Poetical Fragments (Cambridge: Cambridge UP, 1953), pp. 142145 e 205208; ForBes irVing, Metamorphosis (cit. n. 2), pp. 2432.

59 Sulla discussa questione basti citare giuLio massimiLLa, nuovi elementi per la cronologia di nicandro, in La letteratura ellenistica. Problemi e prospettive di ricerca, a cura di Roberto Pretago stini (Roma: Quasar, 2000), pp. 127137, e aLexis dhautcourt, Hracle du Pont dans les Alexipharmaca de nicandre de Colophon. Un nouvel indice de chronologie?, in Studi ellenistici XIII, a cura di Biagio Virgilio (PisaRoma: Istituti editoriali e poligrafici internazionali, 2001), pp. 191198; mi permetto di rimandare anche al mio nicanders Chronology: A literary Approach, in Beyond the Canon, ed. by Annette Harder, Remco F. Regtuit, Gerry C. Wakker (leuvenParisDudley: Peeters, 2006), pp. 185204.

60 Ant. lib. 1, 2, 4, 810, 12, 13, 17, 2232, 38 = nic. frr. 3842, 4449, 5160 S.; si aggiungano i casi dubbi di Ant. lib. 35 = nic. fr. 61 S., ove la didascalia menziona senza indicazione dellopera, e Ant. lib. 40 = fr. 67 S. rivendicato agli da schneider, Nicandrea (cit. n. 54), p. 43. Per altri capitoli di Antonino liberale ipotizzava una fonte nicandrea oder, De Antonino (cit. n. 46), pp. 5255.

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48 S. = Ant. lib. 26, schol. Ap. Rh. 1.123439b, schol. Theocr. 13.48: solo da qui conosciamo la curiosa invenzione di Ila trasformato in eco61), Ifigenia (fr. 58 S. = Ant. lib. 27), gli di mutati in animali per sfuggire a Tifone (fr. 59 S. = Ant. lib. 28), e forse altro.62 Grazie ai due versi conservati in Ath. 3,82a (fr. 50 S.: / ), sappiamo con certezza che si trattava di un poema in esametri.63 A volte la trattazione del mito sembrerebbe, per quanto si pu dedurre dal manualetto di Antonino, piuttosto articolata: si vedano ad es. la vicenda di Cragaleo in Ant. lib. 4 (nic. fr. 38 S.) o quella di Cicno in Ant. lib. 12 (fr. 52 S.), che riproducono in miniatura verrebbe quasi da dire in stile da epillio rispettivamente il giudizio di Paride e le fatiche di Eracle.64 Ed quasi inevitabile, in un autore dotto e alessandrineggiante come nicandro, che molte di queste storie rivelino uno spiccato interesse per leziologia di culti e usanze locali, proprio come gli Aitia di Callimaco.65 In effetti, la vicenda di Ermocare e Ctesilla (fr. 49 S. = Ant. lib. 1) un auten tico clone, eccezion fatta per la mancanza di lieto fine, della narrazione callimachea su Aconzio e Cidippe: lo rileva lo stesso An tonino in 1,2, , ed seducente lipotesi che il parallelo risalga allo stesso nicandro,66 desideroso di omaggiare in forma esplicita il

61 Vd. kenneth mauerhoFer, Der HylasMythos in der antiken Literatur (Mnchenleipzig: Saur, 2004), pp. 117121.

62 nei dubia troviamo Ecuba (fr. 62 S. = schol. Eur. Hec. 3), le Eliadi (fr. 63 S. = Plin. nat. 37,2,31), Adone (schol. Theocr. 5,92e), Britomarti (fr. 67 S. = Ant. lib. 40). schneider, Nicandrea (cit. n. 54), p. 45, riteneva che lo ascritto al nostro poeta in schol. nic. Th. 585a fosse un episodio degli : lidea considerata con favore da castigLioni, Studi (cit. n. 1), pp. 358359, e da gow schoLFieLd, Nicander (cit. n. 58), p. 208, mentre cazzaniga, note nicandree (cit. n. 37), pp. 317319, nega lesistenza stessa di uno Hyacinthus nicandreo. Incertissimo il caso degli esametri su laomedonte e laocoonte in SH 562, il cui scolio stato integrato ] [ o [ (vd. la nota degli editori).

63 Ad esso appartenevano forse i quattro versi del fr. 62 S., su cui vd. infra. le poche altre citazioni letterali si riducono ad in Steph. Byz. 482 Billerbeck (fr. 43 S.) e ad in Ath. 7,305d (fr. 59 S.); tra i casi dubbi, il gi citato SH 562 e i frr. 90 e 112 S., alla cui appartenenza agli pensano gow schoLFieLd, Nicander (cit. n. 58), pp. 214 e 218. Tracce di poesia nicandrea in Antonino liberale ha cercato martini, Mythographi Graeci (cit. n. 54), pp. xLVi-xLVii.

64 Tutti i rimandi nellottimo commento di PaPathomoPouLos, Antoninus (cit. n. 12), pp. 7781 e 98100.

65 lo hanno sottolineato in molti, e non a torto. Cf. schneider, Nicandrea (cit. n. 54), p. 43; castigLioni, Studi (cit. n. 1), pp. 336341; ForBes irVing, Metamorphosis (cit. n. 2), p. 27; myers, Ovids Causes (cit. n. 5), pp. 23 e 34; cameron, Greek Mythography (cit. n. 14), pp. 272 e 295; LightFoot, Ovid (cit. n. 1), p. 229.

66 Vd. la nota di PaPathomoPouLos, Antoninus (cit. n. 12), pp. 7172, che ribadisce come non vi sia motivo di espungere, con Hercher, questa interessante pericope. Cf. anche LaFaye, Les

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metamorfosi in poesia e poesia di metamorfosi in et ellenistica

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suo illustre modello. Per converso, lattento confronto effettuato da Sara Myers tra la storia di Galinthia/Galanthis negli (fr. 60 S. = Ant. lib. 29) e la corrispondente trattazione ovidiana (met. 9,306323) mette bene in luce la differenza di prospettiva tra nicandro e Ovidio.67

Vale la pena di soffermarsi sulla possibile struttura narrativa del poema ni candreo. Che le varie vicende fossero ordinate su base geografica, non pare verosimile;68 nondimeno, opinione diffusa che esse fossero poco pi che giustapposte, in forma pressoch catalogica, senza una struttura nar ra ti va elaborata. Gi il peraltro benemerito Otto Schneider affermava con sor prendente sicurezza che la conspicua et artificiosa metamorphoseon dispo sitio sin gularumque fabularum artissima inter se connexio tipica di Ovi dio apud ni can drum nulla fuit,69 e pi duno, in tempi lontani e recenti, ha se guito le sue or me.70 Una concezione del genere era forse pi giustificabile nellOttocento, quando si riteneva che autori come Antonino liberale non fossero che com pi latori meccanici, i cui scritti ricalcavano pedissequamente le loro fonti. E tuttavia lo stesso manualetto di Antonino non sembra legittimare tanta sfiducia nei mezzi di nicandro. Un approccio pi libero da pregiudizi (ben ch a volte un po troppo ardito) lo ebbe nel 1906 luigi Castiglioni; quasi cento anni dopo, Alan Cameron ha avuto il non piccolo merito di riaffermare con vigore che non vi sono basi per negare agli una struttura nar rativa, e di ravvisare alcuni indizi che, al contrario, suggeriscono che essa

Mtamorphoses (cit. n. 1), pp. 3334; ForBes irVing, Metamorphosis (cit. n. 2), pp. 232233; esteBan caLdern dorda, los erticos en las Metamorfosis de Antonino liberal, in Scritti in onore di Italo Gallo, a cura di luigi Torraca (napoli: Edizioni Scientifiche Italiane, 2002), pp. 139146: p. 146.

67 myers, Ovids Causes (cit. n. 5), pp. 3233. Istruttivo anche il confronto tra nic. fr. 41 S. (Ant. lib. 32) e Ov. met. 9,327393 in Buxton, Forms of Astonishment (cit. n. 2), pp. 111113.

68 Era una vecchia idea di richard VoLkmann, De Nicandri Colophonii vita et scriptis (Halle: Ploetz, 1852), pp. 3033, ancora riecheggiata in tempi recenti da Brooks otis, Ovid as an Epic Poet (Cambridge: Cambridge UP, 19702), p. 48, ma gi confutata a suo tempo da schneider, Nicandrea (cit. n. 54), pp. 4546.

69 schneider, Nicandrea (cit. n. 54), p. 42. lo stesso studioso, pur riconoscendo che nicandro in terdum plures transformationes uno complexus est carmine, unius cuiusdam fabulae, quae prima rium carminis argumentum esset, narrationi alias inserens tamquam emblemata, nondimeno per severava sulla scia di meLLmann, Commentatio (cit. n. 2), p. 93 a parlare di singulas fabulas sin gulis plerumque carminibus, quae sine ullo artificioso inter se vinculo nicander composuerat (p. 44).

70 Cf. LaFaye, Les Mtamorphoses (cit. n. 1), pp. 2829; garth tissoL, The Face of Nature. Wit, Narrative, and Cosmic Origins in Ovids Metamorphoses (Princeton: Princeton UP, 1997), p. 168. Altri rimandi in cameron, Greek Mythography (cit. n. 14), pp. 299300. Pi sanamente possibilista mximo Brioso snchez, la pica didctica helensticoimperial, in La pica griega y su influencia en la literatura espaola, ed. por Juan Antonio lpez Frez (Madrid: Ediciones Clsicas, 1994), pp. 253282: pp. 266267.

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vi fos se davvero.71 Altri ancora se ne possono individuare. Si consideri il caso di Ant. lib. 17,45 (nic. fr. 45 S.): Galatea supplica latona di mutare sua figlia in maschio,

, , , , .

come quando Cenide, figlia di Atrax, per volont di Posidone divenne Ceneo il lapita; Tiresia poi da uomo divenne donna, quando si imbatt nei serpenti che copu lavano in un trivio e li uccise, e da donna nuovamente uomo, uccidendo ancora un ser pente; e Ipermestra pi volte, messa in vendita in forma di donna, ricavava il suo guadagno e, tornando uomo, portava sostentamento a suo padre Aithon; ed anche il cretese Siproite cambi sesso, quando, andando a caccia, vide Artemide al bagno.72

Questa lunga digressione su altri miti di cambio di sesso sar unaggiunta erudita di Antonino, come ipotizzava Papathomopoulos?73 Io non lo credo: pi verosimilmente apparterr alla preghiera di Galatea, in cui svolgerebbe perfettamente la funzione della cosiddetta pars epica (come gi hai fatto in passato per X o Y cos ora fai questo per me).74 Per nicandro, una ghiotta occasione di arricchire il racconto principale con la breve menzione di altre metamorfosi simili, che potevano tra laltro richiamare i suoi modelli alessandrini (per Ceneo il gi citato Apollonio, 1,5964, ma anche Callimaco, fr. 577 Pf.; la storia, gi esiodea, di Aithon/Erisittone e di sua figlia integra la rapida chiusa dellInno a Demetra callimacheo; dei cambiamenti di sesso di Tiresia, anchessi gi presenti nel corpus esiodeo, sembra essersi parimenti occu pato Callimaco, fr. 576 Pf., come altri dopo di lui, mentre lignoto Siproite

71 cameron, Greek Mythography (cit. n. 14), pp. 298301, ai cui argomenti basti qui rimandare il lettore senza ripeterli per esteso. la ricostruzione degli tentata da castigLioni, Studi (cit. n. 1), pp. 341359 peccava di eccessivo ardimento, ma prendeva le mosse da un assunto pi che corretto.

72 Trad. mia.73 PaPathomoPouLos, Antoninus (cit. n. 13), p. 107, n. 8: mme si nicandre na pas trait

les lgendes voques ici en parlant de leucippos, Ant. lib. peut les avoir glanes dans dautres passages des Heteroioumena ou mme chez dautres potes hellnistiques (lo studioso ha comunque pienamente ragione a difendere lautenticit del passo, un tempo messa in discussione da Hercher).

74 Anche LightFoot, Ovid (cit. n. 1), p. 229, attribuisce questo passo a nicandro piuttosto che ad Antonino.

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par rebbe una conflazione di Tiresia ed Atteone).75 Considerazioni simili si pos sono fare sui quattro versi del fr. 62 S.:

, , , .

(qui/allora/dove) la Cisseide Ecuba, quando vide la sua patria in fiammee lo sposo che, mentre la trascinavano via, agonizzava presso laltare,spicc un balzo in mare e trasmut il suo aspettosenile, (che si fece) rassomigliante ai cani dIrcania.76

non siamo affatto sicuri che questo frammento, tramandato dagli scolii eu ripidei con le sole parole , appartenga agli . Palesi sono invece la sua brevit ed atipicit. Quanto alla seconda, nicandro sembra attestare (o inventare) una versione del mito in cui la trasformazione e il di Ecuba so no immediata conseguenza della distruzione di Troia, prescindendo quindi dal sacrificio di Polissena e soprattutto dalla vicenda di Polidoro, alla quale la metamorfosi era legata gi nellEcuba euripidea.77 Anche cos, lesposizione

75 Si veda in primo luogo lutilissimo commento di PaPathomoPouLos, Antoninus (cit. n. 13), pp. 106110. Di Ceneo si gi trattato (supra, n. 40); per ci che Callimaco dice e, soprattutto, non dice a proposito di Erisittone, cf. Cer. 114115 e neiL hoPkinson, Callimachus. Hymn to Demeter (Cambridge: Cambridge UP, 1984), pp. 1826. Su Tiresia vd. anche ForBes irVing, Metamorphosis (cit. n. 2), pp. 163170 (che a p. 163 si domanda se la mezione di Callimaco in Phleg. mir. 4 non derivi da un fraintendimento); gherardo ugoLini, Untersuchungen zur Figur des Sehers Teiresias (Tbingen: narr, 1995), pp. 3365; antonio stramagLia, Phlegon Trallianus. Opuscula de rebus mira bilibus et de longaevis (Berlinnew York: De Gruyter, 2011), pp. 2931, con ulteriore bibliografia. karL-heinz tomBerg, Die Kaine Historia des Ptolemaios Chennos (Bonn: Habelt, 1968), pp. 172173, ha argomentato con efficacia che la stravagante idea di ben sette cambiamenti di sesso, attribuita allelegiaco di Sostrato (SH 733: forse Sostrato/Sosicrate di Fanagoria), probabilmente non uninvenzione di Tolemeo Chenno: ampia discussione in ugoLini, Untersuchungen (cit. supra), pp. 100110, e soprattutto in James J. ohara, Sostratus Suppl. Hell. 733: A lost, Possibly CatullanEra Elegy on the Six Sex Changes of Tiresias, Transactions of the American Philological Association, 1996, 126: 173219, che data il poemetto alla tarda et ellenistica.

76 Trad. mia. Al v. 4 seguo Gow e Scholfield nellaccogliere di Hermann (necessaria correzione del trdito e manifestamente corrotto ), con valore resultativo; resta tuttavia attraente il ritocco di schneider, Nicandrea (cit. n. 54), p. 68 anche se non adotterei la sua sistemazione (sc. etiamnum cerni potest in saxum conversa).

77 Vd. BuBBe, De metamorphosibus (cit. n. 2), pp. 2022; ForBes irVing, Metamorphosis (cit. n. 2), pp. 207210, che a p. 208 giustamente nota come nicandro presumably misses out the local aition for the kynossema on the Thracian coast (although this is uncharacteristic of nicander); Luigi Battezzato, Euripide. Ecuba (Milano: BUR, 2010), pp. 43 e 296, con bibliografia recente.

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ri mane estremamente succinta, e ci ha dato lo spunto per ipotizzare che a ni candro poco interessasse descrivere in dettaglio, alla maniera ovidiana, il pro cesso metamorfico.78 In realt, quandanche i quattro versi provengano dav vero dagli , niente ci dice che ne costituissero un esempio tipico: aveva ben ragione, a mio avviso, Castiglioni a ritenere che si tratti di una semplice digressione inserita nelle Metamorfosi oppure in un altro compo nimento qualsiasi.79 Sar forse troppo ottimistico affermare che nicandro negli aveva trasfuso il meglio della sua abilit artistica,80 ma comunque probabile che essi avessero una struttura almeno un poco elaborata, magari non quanto quella dellopus maximum ovidiano, tuttavia neanche meramente catalogica e paratattica.81

E qui arriviamo ad un bilancio complessivo, che forse ci permette di comprendere meglio levoluzione dellinteresse (o disinteresse) degli autori ellenistici per questo genere di poesia. Perch nel III secolo a.C. poemi di Meta morfosi non compaiono o, quandanche ve ne siano, sono opera di au to ri semisconosciuti e magari con taglio settoriale (come la , se davve ro si pu credere ad una sua datazione alta), mentre i grandi Alessandrini im piegano temi metamorfici con singolare moderazione? Il motivo risiede, con ogni probabilit, nelle polemiche letterarie che caratterizzarono la prima et ellenistica. Una delle teorie innovative che Alan Cameron formul quasi ventanni fa nel suo fondamentale Callimachus and His Critics era che il biasimo cal limacheo del raglio degli asini riguardasse non lepica, bens lelegia similesiodea, arcaizzante e spesso catalogica, e che le divergenze tra Callimaco ed i Telchini vertessero essenzialmente sulla diversa valutazione della Lyde di Antimaco, anchessa unopera elegiaca occupata almeno in parte da una sor ta di catalogo.82 la sua ipotesi pu essere per certi aspetti troppo radicale, ma vi in essa una buona parte di verit . Studi recenti hanno valorizzato la parte finale dellAconzio e Cidippe (fr. 75 Pf./Harder = 174 Massimilla, vv. 5077) e la digressione sulle citt siciliane (fr. 43 Pf./H. = 50 M., vv. 4253) come prese di posizione letterarie da parte di Callimaco, che rifiuta lo stile catalogico proponendo invece un modello di selezione e gerarchizzazione del materiale.83

78 Cos LaFaye, Les Mtamorphoses (cit. n. 1), p. 30; di recente myers, Ovids Causes (cit. n. 5), p. 31.

79 castigLioni, Studi (cit. n. 1), p. 343.80 Ibid., p. 359.81 Cf. ancora castigLioni, Studi (cit. n. 1), p. 360: nicandro seppe utilizzare gli artifici che

lopera dei suoi validi predecessori aveva elaborato rispetto ai Cataloghi esiodei.82 cameron, Callimachus (cit. n. 14), pp. 374386 e passim.83 Vd. annette harder, Generic Games in Callimachus Aetia, in Genre in Hellenistic

Poetry, ed. by A.H., Remco F. Regtuit, Gerry C. Wakker (Groningen: Forsten, 1998), pp. 95113:

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A considerazioni non troppo diverse si presta la carrellata sui maestri di Eracle in Theocr. 24,103134, bench essa abbia soprattutto uno scopo encomiastico.84 Per la stessa ragione questi autori dovevano sentirsi scarsamente inclini a produrre un catalogo di metamorfosi ben vero che anche gli Aitia sono in sostanza una raccolta, ma tematicamente assai pi varia di quanto potesse esserlo una serie di trasformazioni (nonch, nei primi due libri, narrativamente articolata). E se una qualche produzione poetica di questo tipo gi esisteva, possibile che proprio ad un suo tenore poco moderno fosse dovuta la scarsa propensione degli Alessandrini per il tema del la mutazione. Quando vedono la luce le prime Metamorfosi greche scritte da un poeta celebre, ossia quelle nicandree, le polemiche di un secolo prima erano ormai attenuate: un autore pertinacemente callimacheo come nicandro non si fa problemi a scrivere opere di natura catalogica come i Theriaca e gli Alexipharmaca. E comunque probabile, come si appena visto, che gli avessero una struttura pi complessa di quanto usualmente si creda.85 Dopo nicandro un altro autore non marginale (e anchegli calli ma cheo), Partenio di nicea, ricordato come autore di : se erano scritte in versi, quasi inevitabile dedurne che ormai il ghiaccio era rotto, e che raccolte del genere non erano pi associate a gusto passatista e man canza di originalit. Ma sfortunatamente ne sappiamo troppo poco, e non possiamo escludere che si trattasse di unopera in prosa.86

pp. 102104; richard hunter, in marco Fantuzzi R.H., Tradition and Innovation in Hellenistic Poetry (Cambridge: Cambridge UP, 2004), pp. 58 e 6365; e anche quanto ho scritto in Callimaco, fr. 75 Pf., e la tecnica narrativa dellelegia ellenistica, in . Mlanges offerts Andr Hurst, d. par Antje Kolde, Alessandra lukinovich, Andrlouis Rey (Genve: Droz, 2005), pp. 203212.

84 In proposito vd. soprattutto roBerto Pretagostini, la forma catalogica fra tradizione e innovazione: il catalogo dei maestri di Eracle nellIdillio 24 di Teocrito, in Lofficina ellenistica. Poesia dotta e popolare in Grecia e a Roma, a cura di luigi Belloni, lia De Finis, Gabriella Moretti (Trento: Dip. di scienze filologiche e storiche, 2003), pp. 239253 = id., Ricerche sulla poesia alessandrina II (Roma: Quasar, 2007), pp. 91100.

85 Sul possibile debito, a livello strutturale e di poetica, del poema nicandreo nei confronti degli Aitia ha richiamato la mia attenzione anni fa Benjamin AcostaHughes, che spero vorr tor na re sullargomento in futuro con uno studio specifico.

86 Vd. LightFoot, Parthenius (cit. n. 7), pp. 3940 e 164167. Il solo frammento sicuro (SH 637 = fr. 24 lightfoot) un passo in prosa dei commentatori di Dionisio Periegeta; dubbia lattribuzione dei frustuli poetici SH 646 e 653 = frr. 33 e 41 l. Di unopera elegiaca parlava con eccessiva sicurezza LaFaye, Les Mtamorphoses (cit. n. 1), pp. 3536, dando per scontato che alle appartenessero i distici di SH 640 = fr. 28 l. (il che peraltro meno probabile: vd. ancora LightFoot, Parthenius [cit. n. 7], p. 178). Ad unattribuzione a Partenio dellelegiaco POxy. 4711 (MP3 1757.01, LDAB 10579), gi teorizzata da gregory hutchinson, The Metamorphosis of Metamorphosis: P. Oxy. 4711 and Ovid, Zeitschrift fr Papyrologie und Epigraphik, 2006, 155: 7184 (versione aggiornata in id., Talking Books [Oxford: Oxford UP, 2008], pp. 200227), e da me stesso a suo tempo guardata con favore, non credo pi dopo gli argomenti di hans BernsdorFF,

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Tutto ci ha anche una ricaduta sulla nostra visione del rapporto tra le Metamorfosi ovidiane e la poesia ellenistica, in particolare nicandro, che oltre ad aver fornito ad Ovidio numerosi spunti e materiali (come ormai sappiamo benissimo),87 sembrebbe essere stato per lui, sul piano della storia letteraria, un precedente di non poca importanza. non un modello in senso proprio: concordo pienamente n credo che vi sia chi non concorderebbe sul fatto che si pu escludere che Ovidio volesse presentarsi come una sorta di nuovo nicandro o simili.88 nondimeno, dagli che il poeta latino poteva trarre lo spunto per realizzare qualcosa che Callimaco e i suoi contemporanei non solo non avevano fatto, ma pi precisamente si erano ben guardati dal fare. la vastissima cultura di Ovidio si spinge oltre la tradizione ales sandrina ispirandosi alla poesia del medio Ellenismo, per superare, ovviamente, anche quella con la creazione dellopus [] quod nec Iovis ira nec ignis / nec poterit ferrum nec edax abolere vetustas (privilegio che il poema nicandreo, col rimpianto di noi filologi, non riuscito a conquistarsi).89

P.Oxy. 4711 and the Poetry of Parthenius, The Journal of Hellenic studies, 2007, 127: 118: sul testo vd. da ultimo le osservazioni di Luis arturo guichard in questo volume, pp. 2628.

87 Ampia la bibliografia in proposito. Oltre al gi citato castigLioni, Studi (cit. n. 1), e alle va rie note sparse nei commenti alle Metamorfosi, cf. almeno knaack, Analecta (cit. n. 44), pp. 5456; gustaV PLaehn, De Nicandro aliisque poetis Graecis ab Ovidio in Metamorphosibus con scriben dis adhibitis (Halle: Ploetz, 1882), pp. 2849; erich Bethe, Ovid und nikander, Hermes, 1904, 39: 114; dietze, Komposition (cit. n. 44), pp. 2144; wiLheLm VoLLgraFF, Nikander und Ovid (Groningen: Wolters, 1909); karL Barwick, Ovids Erzhlung vom Raub der Proserpina und nikanders Heteroioumena, Hermes, 1925, 34: 110112; hans herter, Ovids PersephoneErzhlungen und ihre hellenistischen Quellen, Rheinisches Museum fr Philologie, 1941, 90: 236268 = id., Kleine Schriften (Mnchen: Fink, 1975), pp. 466492; ignazio cazzaniga, la tradizione poetica ellenistica nella favola ovidiana di Giacinto. Euforione, Bione, nicandro, schol. nic. Th. 585, La Parola del passato, 1958, 13: 149165; Franco montanari, lepisodio eleusino delle peregri nazioni di Demetra. A proposito delle fonti di Ovidio, Fast. IV 50262 e Metam. V 44661, An na li della Scuola Normale Superiore di Pisa, 1974, 4: 109137; aLan h.F. griFFin, Philemon and Baucis in Ovids Metamorphoses, Greece & Rome, 1991, 38: 6274; myers, Ovids Causes (cit. n. 5), p. 31, n. 14, con ulteriori rimandi; LightFoot, Ovid (cit. n. 1), pp. 229230.

88 Cos, giustamente, aLessandro Barchiesi, Ovidio. Metamorfosi (libri III), vol. 1 (Milano: Mon da dori, 2005), p. cxiii. la differenza tra il progetto di Ovidio e i predecessori elle nistici sottolineata anche da cameron, Greek Mythography (cit. n. 14), p. 301, e dallo stesso Bar chiesi in questo volume, pp. 123135.

89 Sono sinceramente grato a Francesco Citti per linvito a partecipare a questo volume, nonch per la sua infinita pazienza nei confronti di un autore in perenne ritardo con la consegna; e a Benjamin AcostaHughes, Gianfranco Agosti, Claudio De Stefani, Gianpiero Rosati e Francesco Valerio, che hanno letto le mie pagine in anteprima migliorandole con i loro consigli. Una versione di questo lavoro stata presentata nellaprile 2014 presso lUniversit di Salerno: ringrazio Paolo Esposito per linvito e tutti i partecipanti alla discussione per i loro pareri. Sintende che di ogni errore rimasto sono io lunico responsabile.

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InDICE

Francesco citti Lucia Pasetti, Metamorfosi tra scienza e letteratura:temi e lessico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . V

aLBerto BernaB, Metamorphosis metamorphoseos: Dionysos andthe daughters of Minyas . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1

Luis arturo guichard, Catlogos de metamorfosis de poca imperialy tardoantigua . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 15

enrico magneLLi, Metamorfosi in poesia e poesia di metamorfosiin et ellenistica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 41

Pietro Li causi, Hybridization as Speciation? Greek Folk Biology(and Aristotle) on the Mutation of Species . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 63

matteo marteLLi, Dissoluzioni, distillazioni e passaggi di stato nelcorpus degli alchimisti Greci . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 81

damien neLis, Ovidio, Metamorfosi 1,416451: nova monstra efoedera naturae . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 101

aLessandro Barchiesi, Per una lettura delle Metamorfosi di Ovidio ... 123

Lucia Pasetti, Immagini e lessico della metamorfosi in Apuleio . . . 137

Bruna Pieri, Conversione come metamorfosi nelle Confessioni diAgostino: sondaggi lessicali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 175

maria conForti, Medea and the phoenix: a note on Ovidian imageryand the prolongatio vitae in early modern medicine . . . . . . . . . . . 219

aLessandro ottaViani, Lo sguardo onirico di Pitagora: vis vegetativafra metamorfosi e cristallizzazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 231

Indice dei nomi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 249

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