JURASSIC PICTURE SHOW R Alla mostra “Futuro remoto” di ...

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Non sono amante delle mode ecologiche. Quelle per cui devi vestire solo di fibre naturali, mangiare biologico, evitare come la peste la plastica e curarti con l’omeopatia. Penso, al contrario, che la civiltà industriale, i materiali sin- tetici, i farmaci ci consen- tano di vivere meglio e più a lungo. Mi sento però di fare un’eccezione. Mi ha convinto il mio amico Veronesi. Il professorone che cura le donne e sparge laiche parole di saggezza. E che è un convinto asser- tore della dieta vegetaria- na. Per ragioni di salute e per ragioni ambientali. Quelle di salute si intuisco- no. Le fibre vegetali, l’olio di oliva, la pasta e le altre proteine di origine animale sono più facilmente digeri- bili e non affaticano l’orga- nismo. Soprattutto dopo i 50. Quelle ambientali sono ancora più evidenti. La nostra bistecchina sta al vertice di una piramide alimentare, che comporta consumi enormi per pro- durla. Le vacche da carne ingoiano tonnellate di mangimi a base di cereali che potrebbero alimentarci direttamente. E che a loro volta hanno bisogno di enormi quantità di acqua e di fertilizzanti. In altri ter- mini, possiamo dire che il vegetariano si nutre con la base larga della piramide. Il carnivoro con il piccolo vertice che consuma tutta la base, sottraendo cibo agli altri. Se tutto i mondo fosse vegetariano, la di- sponibilità di cibo sarebbe enormemente più grande. Aggiungo però una piccola correzione, prodotta dalla debolezza del mio spirito e soprattutto dalla voglia di non esagerare mai. E dalla mia “gola”. Fra il vegetaria- no e il carnivoro ci sono molti gradi. Fra il non man- giare completamente carne e mangiarla tutti i giorni ci sono un sacco di possibilità intermedie. Si può essere allora prevalen- temente vegetariani e non rinunciare, un paio di volte alla settimana, a un bel bisteccone. Oltretutto ve lo godrete di più. FREAKECOLOGY LE MODE BIO La dieta migliore? Quella vegetariana. Col bonus bistecca... DI CHICCO TESTA

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R&R

38 ROLLING STONE, NOVEMBRE 2008

Tempo fa, in cina e neldeserto dei Gobi, sonostati scoperti i resti di

piccoli dinosauri carnivori e piu-mati, che, probabilmente, eranoin grado di volare. Perché alloranon pensare che, lungi dall’es-sersi estinti, i dinosauri si sianosemplicemente evoluti, fino adiventare gli uccelli che oggipopolano i nostri cieli? A soste-nere questa tesi è Mark Norell,direttore della divisione diPaleontologia dell’AmericanMuseum of Natural History diNew York: «Le prove schiac-cianti sono i fossili rinvenuti inCina. I resti suggeriscono nonsolo che i dinosauri non si sonomai estinti, ma che continuanoil loro cammino evolutivo inmezzo a noi come uccelli». Il 21novembre Norell sarà a Napolia inaugurare la mostra Futuroremoto. Un’occasione da nonperdere per osservare da vicinoquei piccoli scheletri con lepiume (tra l’altro in uno stato diconservazione eccezionale) cherappresentano l’anello di con-giunzione tra rettili e volatili.Aggiunge Norell: «È normale chei dinosauri continuino a esserecosì popolari, sono creature affa-scinanti. Attraverso di loro pos-siamo ricostruire la storia dellavita sulla terra». Appun-tamen-to dunque alla Città della Scienza,dal 21 al 30 novembre. Trovereteanche una collezione di opere delpaleoartista Luis Rey (a destra)e giochi interattivi. Un esempio?“Tira la coda al dinosauro”, percapire quanta forza occorrereb-be per tenerne uno al guinzaglio.

JURASSIC PICTURE SHOWAlla mostra “Futuro remoto” di Napoli il paleontologo Mark Norell e il pittore Luis Reyriscrivono la storia dei dinosauri. Con uno scoop: e se si fossero tramutati in uccelli?DI Lorella Maggioni

Non sono amante dellemode ecologiche. Quelleper cui devi vestire solo di fibre naturali, mangiarebiologico, evitare come la peste la plastica e curarticon l’omeopatia. Penso,al contrario, che la civiltàindustriale, i materiali sin-tetici, i farmaci ci consen-tano di vivere meglio e piùa lungo. Mi sento però di fare un’eccezione. Mi haconvinto il mio amicoVeronesi. Il professoroneche cura le donne e spargelaiche parole di saggezza.E che è un convinto asser-tore della dieta vegetaria-na. Per ragioni di salute e per ragioni ambientali.Quelle di salute si intuisco-no. Le fibre vegetali, l’olio di oliva, la pasta e le altreproteine di origine animalesono più facilmente digeri-bili e non affaticano l’orga-nismo. Soprattutto dopo i50. Quelle ambientali sonoancora più evidenti.La nostra bistecchina staal vertice di una piramidealimentare, che comportaconsumi enormi per pro-durla. Le vacche da carneingoiano tonnellate dimangimi a base di cerealiche potrebbero alimentarcidirettamente. E che a lorovolta hanno bisogno dienormi quantità di acqua e di fertilizzanti. In altri ter-mini, possiamo dire che ilvegetariano si nutre con labase larga della piramide.Il carnivoro con il piccolo vertice che consuma tutta la base, sottraendo cibo agli altri. Se tutto i mondofosse vegetariano, la di-sponibilità di cibo sarebbeenormemente più grande.Aggiungo però una piccolacorrezione, prodotta dalladebolezza del mio spirito esoprattutto dalla voglia dinon esagerare mai. E dallamia “gola”. Fra il vegetaria-no e il carnivoro ci sonomolti gradi. Fra il non man-giare completamentecarne e mangiarla tutti i giorni ci sono un sacco di possibilità intermedie. Sipuò essere allora prevalen-temente vegetariani e nonrinunciare, un paio di voltealla settimana, a un belbisteccone. Oltretutto ve lo godrete di più.

FREAKECOLOGYLE MODE BIO

La dieta migliore?Quella vegetariana.Col bonus bistecca...

DI CHICCO TESTA

Articolo 1: «La Natura – oPachamama –, dove si riproduceed esiste la vita, ha il diritto diesistere, persistere, mantenere e rigenerare i propri cicli vitali,la propria struttura, le propriefunzioni e i propri processi inseno all’evoluzione». Sono cinque gli articoli della nuovacostituzione dell’Ecuador,approvati grazie al referendumpopolare del 28 settembre, con i quali la nazione sudamericanaha creato un precedente storicosul tema dell’environment. Già, perché ora la Natura, grazie a uomini di buona volontà e aun fondo legale ambientalistaamericano, il Community

Environmental Legal DefenseFund, può vantare dei diritti.Tutto ciò potrebbe significare un primo passo per togliere agliinquinatori delle terre selvaggepoteri che sino a oggi si sonodimostrati troppo estesi perappartenere a regolamenti locali(pensate che l’Onu, due anni fa, non è riuscita a dichiarare l’acqua un “Diritto UmanoFondamentale”). Sentite chedice l’Articolo 3: «Lo Stato motiverà le persone fisiche egiuridiche al pari delle collettivi-tà per proteggere la natura; pro-muoverà il rispetto nei confrontidegli elementi che formano un ecosistema».

NEW WORLD ORDER

Riforma terrestreIn Ecuador la Natura è diventata un soggetto giuridico.Che ha diritti e tutele. E il resto del mondo cosa aspetta?DI DAVIDE SAPIENZA

61 R&R DINO2 OK 25-11-2008 11:28 Pagina 38