JP SALARY OUTLOOK - JobPricing...Secondo l’indagine sulle Forze di Lavoro dell’ISTAT (dati...

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L’ANALISI DEL MERCATO RETRIBUTIVO ITALIANO JP SALARY OUTLOOK Novembre 2018

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  • L’ANALISI DEL MERCATO

    RETRIBUTIVO ITALIANO

    JP SALARY OUTLOOKNovembre 2018

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    INTRODUZIONE Pag. 03

    CAPITOLO 1 - I salari in Italia

    1.1 Le retribuzioni nei paesi della zona Euro Pag. 05

    1.2 Le retribuzioni medie in Italia Pag. 06

    1.3 Il trend 2017-2018 Pag. 08

    1.4 Il trend 2014-2018 Pag. 10

    1.5 La retribuzione variabile e la RGA Pag. 13

    1.6 Il potere d'acquisto dei lavoratori italiani Pag. 16

    1.7 La distribuzione del reddito da lavoro dipendente Pag. 18

    1.8 Reddito di cittadinanza e reddito da lavoro dipendente Pag. 21

    CAPITOLO 2 - Le differenze territoriali

    2.1. Le retribuzioni territoriali Pag. 24

    2.2. L’andamento retributivo nelle diverse regioni Pag. 26

    CAPITOLO 3 - Le differenze settoriali e dimensionali

    3.1. I macro-settori e le loro RAL Pag. 31

    3.2. Le retribuzioni nelle varie Industry Pag. 35

    3.3. I differenziali retributivi per dimensione aziendale Pag. 41

    CAPITOLO 4 - Caratteristiche individuali e retribuzione

    4.1. Le retribuzioni per genere Pag. 45

    4.2. Le retribuzioni per età anagrafica Pag. 48

    4.3. Le retribuzioni per livello d' istruzione Pag. 51

    ALLEGATI

    Metodologia Pag. 54

    Glossario Pag. 56

    Indice

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    Introduzione

    "Senza dati sei solo un'altra persona con

    un'opinione"

    "W. E. Deming"

    JP Salary Outlook è un report "rolling" aggiornato semestralmente

    dall'Osservatorio JobPricing, che offre una fotografia dello stato dell'arte

    del mercato retributivo italiano.

    Lo studio (pubblicato a partire dal 2014) rappresenta ormai per ampiezza

    e profondità di dati un punto di riferimento per le analisi retributive.

    Il suo scopo è quello di dare un contributo di trasparenza e di oggettività,

    in un campo troppo spesso dibattuto in base al senso comune, più che a

    informazioni di mercato.

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    CAPITOLO 1

    I SALARI IN ITALIA

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    Considerando i dati sui salari lordi rilevati dall'OCSE (e relativi al 2017)

    l'Italia si colloca al 9° posto tra i 17 Paesi della zona Euro (€ 29.214).

    Il Lussemburgo, al vertice della classifica, ha una retribuzione media pari

    a oltre il doppio di quella italiana; ma anche la Francia, che è appena

    sopra il nostro paese in classifica, ha una retribuzione di oltre il 25%

    superiore.

    Fonte: OCSE

    # PAESE AVERAGE ANNUAL WAGES (€)

    1 Lussemburgo 63.615 €

    2 Irlanda 47.116 €

    3 Paesi Bassi 46.755 €

    4 Belgio 43.840 €

    5 Austria 42.852 €

    6 Finlandia 41.492 €

    7 Germania 39.446 €

    8 Francia 37.622 €

    9 Italia 29.214 €

    10 Spagna 28.064 €

    11 Slovenia 23.697 €

    12 Grecia 17.336 €

    13 Portogallo 17.041 €

    14 Estonia 15.116 €

    15 Lettonia 13.672 €

    16 Slovacchia 13.201 €

    17 Lituania 12.587 €

    Quanto guadagna mediamente un lavoratore dipendente in Italia? E come ci posizioniamo rispetto ai Paesi della zona Euro?

    1.1 Le retribuzioni nei paesi della zona Euro

    Average Annual Wages 2017 - Paesi zona Euro

    L'OCSE POSIZIONA L'ITALIA AL 9° POSTO NELLA

    ZONA EURO CON UN SALARIO MEDIO

    DI € 29.214

    UN LAVORATORE ITALIANO

    GUADAGNA IN MEDIA OLTRE IL 25% IN MENO RISPETTO A UN LAVORATORE FRANCESE O

    TEDESCO

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    1.2 Le retribuzioni medie in Italia

    Secondo l’indagine sulle Forze di Lavoro dell’ISTAT (dati rielaborati da

    JobPricing1), l'1,3% dei lavoratori dipendenti di aziende private è Dirigente,

    il 4,4% Quadro, il 36% Impiegato e infine il 58,3% Operaio.

    I dati raccolti, relativi al 1° semestre 2018, evidenziano che un lavoratore

    dipendente in Italia ha percepito una RAL media di 29.358 euro.

    Analizzando le varie categorie contrattuali, i Dirigenti si sono attesati in

    media a 100.866€ lordi, i Quadri a 54.023, gli Impiegati a 30.791 € e gli

    Operai a 24.871 €.

    Come si muovono le retribuzioni in funzione degli inquadramenti contrattuali (CCNL)? E qual è la differenza di RAL media fra i vari inquadramenti?

    UN DIRIGENTE HA UNA RAL DI OLTRE 4 VOLTE UN OPERAIO,

    OLTRE 3 VOLTE UN IMPIEGATO E

    CIRCA 2 VOLTE UN QUADRO

    RAL media 1° semestre 2018 (valori in euro) vs occupati dipendenti (% sul totale occupati)

    30.791 € 36,0%

    24.871 € 58,3%

    RAL

    MED

    IA - Job

    Pric

    ing

    CO

    MPO

    SIZIONE O

    CC

    UPATI - ISTAT

    IMPIEGATI

    OPERAI

    QUADRI

    DIRIGENTI

    1,3%

    4,4%54.023 €

    100.866 €

    2 I dati considerati per questa elaborazione consistono nella media dei pesi relativi ai 12 trimestri del 2015, 2016, 2017. Per la determinazione dell'universo dei lavoratori considerato, vedere la "Nota Metodologica" in appendice al report.

    NEL 1° SEMESTRE 2018 UN

    LAVORATORE DIPENDENTE IN ITALIA HA

    PERCEPITO UNA RAL MEDIA DI €

    29.358

    Nota bene: nel report, quando vengono trattate retribuzioni relative al 2018, si fa sempre riferimento alla rilevazione del 1° semestre dell’anno.

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    QUALIFICA RAL MEDIARETRIBUZIONE

    MENSILE LORDARETRIBUZIONE MENSILE NETTA

    Dirigenti € 100.866 € 7.759 € 4.504

    Quadri € 54.023 € 4.156 € 2.625

    Impiegati € 30.791 € 2.369 € 1.680

    Operai € 24.871 € 1.913 € 1.475

    RAL media 2018 per inquadramento, retribuzione mensile lorda e netta (13 mensilità)

    QUALIFICA RAL MEDIARETRIBUZIONE

    MENSILE LORDARETRIBUZIONE MENSILE NETTA

    Dirigenti € 100.866 € 7.205 € 4.183

    Quadri € 54.023 € 3.859 € 2.437

    Impiegati € 30.791 € 2.199 € 1.560

    Operai € 24.871 € 1.777 € 1.370

    RAL media 2018 per inquadramento, retribuzione mensile lorda e netta (14 mensilità)

    Su 13 mensilità di stipendio, un Operaio guadagna mediamente 1.475

    euro netti al mese, un Impiegato 1.680 euro, un Quadro 2.625 euro e un

    Dirigente 4.504 euro.

    In virtù del sistema di tassazione progressivo vigente, i differenziali di

    retribuzione fra le diverse tipologie di lavoratori, pur rimanendo significativi,

    si riducono passando dal lordo al netto.

    Su 14 mensilità di stipendio, il percepito medio netto di un Operaio è di

    1.370 euro, quello di un Impiegato 1.560 euro, quello di un Quadro 2.437

    euro e quello di un Dirigente 4.183 euro.

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    NEL 1° SEMESTRE 2018 LA TENDENZA

    RILEVATA È QUELLA DI UNA STAGNAZIONE

    DELLE RETRIBUZIONI,

    CON UN CALO RILEVANTE

    SOLO FRA I DIRIGENTI

    Nel 1° semestre del 2018 le retribuzioni mediamente sono rimaste sugli stessi

    livelli del 2017, con un leggerissimo decremento (-0,1%2) . La stagnazione

    sembra quindi proseguire nel suo percorso iniziato lo scorso anno, quando

    tra 2016 e 2017 la dinamica retributiva si era fermata (+0,2%).

    Analizzando le quattro qualifiche contrattuali si possono notare variazioni

    veramente poco significative, in termini di trend: calano leggermente le

    retribuzioni fisse degli Impiegati (-0,1%), mentre non subiscono mutamenti

    le retribuzioni di Quadri e Operai. Le retribuzioni dei Dirigenti tornano a

    calare dopo un anno di trend positivo: la tendenza rilevata nel primo

    semestre del 2018 è di segno meno (-0,9%).

    RAL media 2017 e 2018 per inquadramento e trend RAL 2017-2018

    QUALIFICA RAL 2017 RAL 2018TREND

    2017-2018

    Dirigenti € 101.821 € 100.866 -0,9%

    Quadri € 54.021 € 54.023 0,0%

    Impiegati € 30.814 € 30.791 -0,1%

    Operai € 24.865 € 24.871 0,0%

    TOTALE € 29.380 € 29.358 -0,1%

    2 La variazione delle retribuzioni dipende sempre in modo significativo, oltre che dalle dinamiche relative alla contrattazione collettiva ed individuale, anche dalle variazioni nel mix degli occupati (numero di addetti per categoria contrattuale, tipologie di contratto, settori di impiego, ecc.). Il presente studio si limita a rilevare il dato di mercato, senza procedere ad un’analisi sistematica delle “fonti” delle eventuali variazioni anno su anno.

    1.3 Il trend 2017-2018

    Qual è il trend delle retribuzioni rilevato nell'ultimo anno? Il confronto con le retribuzioni dell'anno precedente è positivo o negativo?

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    L’ISTAT, su base trimestrale, rilascia l’indice della retribuzione contrattuale

    oraria: tale indice (considerando solamente gli aumenti relativi al settore

    privato), nel 1° semestre 2018 (a confronto con l’intero anno solare

    2017) ha registrato un incremento dello 0,8%. Il confronto con l’indicatore

    retributivo di JobPricing suggerisce che buona parte degli incrementi

    retributivi intercorsi nel periodo siano stati “assorbiti".

    Mercato JobPricing vs. Indice delle retribuzioni contrattuali ISTAT - Trend 2017-2018

    Incremento RAL media Jobpricing 2017-2018 Incremento indice delle retribuzioni contrattuali ISTAT nel settore privato 2017-2018

    -0,1%

    0,8%

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    NEGLI ULTIMI 4 ANNI E MEZZO

    SONO CRESCIUTE SOPRATTUTTO LE

    RETRIBUZIONI FISSE DEGLI OPERAI, MENTRE SONO

    CALATEQUELLE DEI DIRIGENTI

    Considerando un orizzonte temporale più elevato, e nel caso specifico gli

    ultimi 4 anni e mezzo, le retribuzioni mediamente sono cresciute del 2,4%.

    Analizzando le quattro qualifiche contrattuali si possono notare differenze

    significative: calano fortemente le retribuzioni fisse dei Dirigenti (-5,0%),

    mentre crescono lievemente quelle di Quadri e Impiegati (rispettivamente

    +1,5% e +1,1%). Le retribuzioni degli Operai sono invece quelle con il trend

    più significativo in positivo: +4,9%.

    RAL 2014 e 2018 e trend RAL 2014-2018 per inquadramento

    QUALIFICA RAL 2014 RAL 2018TREND

    2014-2018

    Dirigenti € 106.230 € 100.866 -5,0%

    Quadri € 53.231 € 54.023 1,5%

    Impiegati € 30.465 € 30.791 1,1%

    Operai € 23.707 € 24.871 4,9%

    TOTALE € 28.665 € 29.358 2,4%

    1.4 Il trend 2014-2018

    E qual'è il trend delle retribuzioni rilevato negli ultimi anni? L'andamento nel medio-lungo periodo è stato significativo?

    La dinamica salariale, considerando il valore delle retribuzioni per ora

    lavorata, appare una delle peggiori della zona euro. Infatti, il trend dal

    2014 ad oggi, sostanzialmente stagnante (0,1% nel 2017) posiziona

    l'Italia a fondo classifica.

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    Fonte: OCSE

    # PAESEANNUAL GROWTH RATE (%) LABOUR COMPENSATION PER HOUR WORKED

    1 Slovacchia 5,8%

    2 Estonia 5,1%

    3 Slovenia 3,3%

    4 Lussemburgo 2,9%

    5 Irlanda 2,8%

    6 Germania 2,7%

    7 Portogallo 1,6%

    8 Olanda 1,4%

    9 Austria 1,2%

    10 Spagna 1,2%

    11 Francia 1,0%

    12 Grecia 0,6%

    13 Italia 0,1%

    14 Finlandia -1,0%

    15 Belgio nd

    Labour compensation per hour worked - Annual growth rate 2017 - Paesi zona Euro

    È noto come il basso livello di crescita degli stipendi italiani, come

    dimostrano chiaramente i dati OCSE, sia riconducibile in primo luogo al

    basso livello di produttività del nostro paese. Come si evidenzia nei grafici

    successivi, la comparazione fra l’Italia ed i paesi “top” dell’UE mette in luce

    come il nostro paese abbia avuto i trend più negativi per entrambi gli

    indicatori nell’ultimo decennio.

    IN ITALIA LA DINAMICA DEL

    SALARIO ORARIO È UNA DELLE

    PEGGIORI DELLA ZONA EURO

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    Labour compensation per hour worked - Annual growth rate 2014-2017 - Confronto fra paesi europei (UK, GER, FRA, ITA)

    I BASSI LIVELLI DI PRODUTTIVITA’

    DELL’ITALIA BLOCCANO LA CRESCITA DEGLI

    STIPENDI

    GDP per hour worked - Annual growth rate 2014-2017 - Confronto fra paesi europei (UK, GER, FRA, ITA)

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    1.6 La retribuzione variabile e la RGA

    Come evidenziato dalla tabella di cui sopra, la diffusione del variabile3

    nel pacchetto retributivo degli italiani (non solo dirigenti e quadri, ma

    anche impiegati ed operai) è costantemente cresciuta dal 2015 ad oggi,

    aumentando anche di peso economico. Questa dinamica ha in parte

    compensato le dinamiche stagnanti della RAL che abbiamo già illustrato.

    Analizzando la media nazionale, per ogni 100 euro guadagnati da un

    lavoratore dipendente, 94,50 euro compongono in media la quota fissa,

    5,50 euro rappresentano invece la parte variabile. La distribuzione varia

    in funzione delle qualifiche contrattuali: la parte variabile dei dirigenti

    ammonta a 12,10 € ogni 100 per i dirigenti, 7,40 per i quadri, 4,90 per gli

    impiegati e 5,00 per gli operai (nota bene: si considerano anche variabili

    contrattuali collettivi, come i PdR).

    Nel mercato sta assumendo sempre più importanza la componente variabile della retribuzione, che consente di rendere variabile il costo da un lato e di agganciare la compensation ai risultati aziendali, di team o individuali, secondo la logica c.d. del “pay for performance”. Ma qual è la retribuzione variabile mediamente percepita dai lavoratori italiani?

    PER DIRIGENTI E QUADRI IL

    VARIABILE VALE ALMENO UNA

    MENSILITA’ IN PIU’ SU BASE ANNUA. MA ANCHE PER IMPIEGATI ED

    OPERAI SI ARRIVA AD UN COMPENSO

    AGGIUNTIVO PARI A 2/3 DELLO STIPENDIO MENSILE

    Compensation Mix 2018

    INQUADRAMENTO 2015 2016 2017 2018DIFFERENZA 2017-2018

    DIFFERENZA 2015-2018

    Dirigenti 63,9% 76,1% 77,8% 77,7% 0,0% 13,8%

    Quadri 54,2% 68,2% 70,6% 70,7% 0,2% 16,5%

    Impiegati 41,3% 61,9% 65,9% 65,9% 0,0% 24,6%

    Operai 45,3% 71,1% 76,2% 75,6% -0,6% 30,3%

    Dirigenti

    Quadri

    Impiegati

    Operai

    TOTALE

    92.6%

    95.1%

    95.0%

    94.5

    87,9% 12,1%

    7.4%

    4,9%

    5,0%

    5.5%

    3JobPricing rileva la retribuzione variabile effettivamente percepita dai lavoratori, e comprende premi ottenuti per il raggiungimento di obiettivi individuali (es. MbO), premi collettivi (es. Premio di Risultato o Premio di Produzione) e Una Tantum non collegata a sistemi di incentivazione formalizzati.

    RAL, Variabile e RGA media 2018 per inquadramento

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    LA RETRIBUZIONE VARIABILE MEDIA DEI DIRIGENTI È DI 13.925 €, QUELLA DEGLI OPERAI È

    INVECE DI 1.310 €

    Retribuzione Variabile Annua 2018 per inquadramento - Media complessiva vs. Media relativa ai soli percettori

    INQUADRAMENTO

    RETRIBUZIONE VARIABILE ANNUA

    LORDAtutti i profili

    RETRIBUZIONE VARIABILE ANNUA

    LORDAsolo i percettori

    Dirigenti € 13.925 € 19.263

    Quadri € 4.304 € 6.047

    Impiegati € 1.576 € 2.477

    Operai € 1.310 € 1.771

    RAL, Variabile e RGA media 2018 per inquadramento

    INQUADRAMENTORAL -

    RETRIBUZIONE ANNUA LORDA

    RETRIBUZIONE VARIABILE ANNUA

    LORDA

    RGA - RETRIBUZIONE

    GLOBALE ANNUA

    Dirigenti € 100.866 € 13.925 € 114.791

    Quadri € 54.023 € 4.304 € 58.327

    Impiegati € 30.791 € 1.576 € 32.367

    Operai € 24.871 € 1.310 € 26.181

    TOTALE € 29.358 € 1.695 € 31.053

    Per la prima volta nell’ultimo quinquennio, la crescita della retribuzione

    variabile sembra essersi fermata, al pari della componente fissa della

    retribuzione. Nel complesso, tuttavia, negli ultimi 5 anni la crescita è stata

    senz’altro molto forte: se si confronta con il 2014, il variabile degli Impiegati

    e degli Operai è ad esempio schizzato in alto di quasi 2 volte e mezza

    per i primi e di oltre 3 per i secondi. Il numero di percettori di una quota

    variabile ha invece raggiunto una quota costante negli ultimi 3 anni, pari

    a oltre i due terzi della popolazione lavorativa.

    LA RGA DEI PERCETTORI DI VARIABILE È BEN SUPERIORE A

    QUELLA DI CHI HA SOLO UN COMPENSO

    FISSO: 1.771 € PER GLI OPERAI, 2.477 € PER GLI IMPIEGATI, 6.047 € PER I QUADRI E BEN 19.263 PER I

    DIRIGENTI

    INQUADRAMENTO 2014 2017 2018TREND

    2017-2018TREND

    2014-2018

    Dirigenti € 10.433 € 14.021 € 13.925 -0,7% 33%

    Quadri € 2.363 € 4.332 € 4.304 -0,7% 82%

    Impiegati € 459 € 1.575 € 1.576 0,0% 243%

    Operai € 284 € 1.297 € 1.310 1,0% 360%

    Retribuzione Variabile Annua - Media 2014, 2017 e 2018 e trend 2017-2018 e 2014-2018 per inquadramento

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    RGA 2017 e 2018 e trend RGA 2017-2018 per inquadramento

    QUALIFICA RGA 2017 RGA 2018 TREND 2017-2018

    Dirigenti € 115.842 € 114.791 -0,9%

    Quadri € 58.352 € 58.327 0,0%

    Impiegati € 32.389 € 32.367 -0,1%

    Operai € 26.162 € 26.181 0,1%

    TOTALE € 31.071 € 31.053 -0,1%

    IL VARIABILE HA CONSENTITO NEGLI ULTIMI

    QUATTRO ANNI DI COMPENSARE

    IN MODO SIGNIFICATIVO LA SCARSA O NULLA CRESCITA DELLA RETRIBUZIONE

    FISSA

    Nonostante quest’ultimo anno di “blocco” della RGA, valutando gli ultimi

    4 anni e mezzo, il trend rilevato è senz’altro positivo. Il variabile, infatti

    è stato un acceleratore o un paracadute importante, a seconda delle

    categorie di lavoratori, rispetto alla dinamica della RAL: gli Operai hanno

    visto la loro retribuzione globale crescere del 9,1%; la crescita retributiva

    dei Quadri e degli Impiegati si è attestata poco sotto al 5%; e solo per i

    Dirigenti il trend è risultato in diminuzione (-1,6%).

    Il peso della parte variabile è ben più elevato se si considera solo chi l'ha

    effettivamente percepita in busta paga. I Dirigenti che hanno percepito

    una retribuzione variabile, ad esempio, hanno guadagnato in media una

    quota lorda di 19.263 € da aggiungere alla RAL. La quota lorda media

    per i Quadri è invece di 6.047 €, per gli Impiegati di 2.477 € e per gli

    Operai di 1.771 €.

    Alla luce della stagnazione del variabile, come già verificato per la

    RAL, anche l’analisi per la RGA registra una calma piatta o in leggera

    diminuzione (per i soli Dirigenti).

    RGA 2014 e 2018 e trend RGA 2014-2018 per inquadramento

    QUALIFICA RGA 2014 RGA 2018 TREND 2017-2018

    Dirigenti € 116.663 € 114.791 -1,6%

    Quadri € 55.594 € 58.327 4,9%

    Impiegati € 30.925 € 32.367 4,7%

    Operai € 23.992 € 26.181 9,1%

    TOTALE € 29.228 € 31.053 6,2%

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    Qual è stato l’impatto delle dinamiche retributive in comparazione all’inflazione nell’ultimo anno? Il potere di acquisto è cresciuto negli ultimi quattro anni, oppure è diminuito?

    Il confronto tra l'andamento delle retribuzioni e quello dell'inflazione

    (indicatore rilasciato dall'ISTAT4) permette di determinare un eventuale

    incremento o decremento del potere d'acquisto, che possiamo analizzare

    sia nel breve periodo (ultimo anno) sia nel medio periodo (4 anni).

    1.5 Il potere d'acquisto dei lavoratori italiani

    Nel 2017 si è interrotta la fase di deflazione che ha colpito l'Italia sin dal

    2013. Nel primo semestre del 2018, rispetto al 2017, l’inflazione è stata

    pari allo 0,8% (linea rossa nel grafico). Il valore rilevato è anche superiore

    (1,5%) se si considera l'indice NIC per i beni ad alta frequenza d'acquisto.

    Dato che la crescita dei prezzi è stata superiore a quella della sia della

    RAL che della RGA (come abbiamo detto, di fatto stagnanti) nel 2017 il

    potere di acquisto dei lavoratori italiani è rimasto sostanzialmente lo stesso

    dell’anno precedente, o addirittura è diminuito per alcune categorie.

    Trend RAL e RGA 2017-2018 per inquadramento e confronto con indice dei prezzi al consumo

    Dirigenti ImpiegatiQuadri Operai

    -0,9%

    0.8% INFLAZIONE

    IL POTERE D'ACQUISTO

    È MEDIAMENTE CALATO PER TUTTE

    LE QUALIFICHE CONTRATTUALI ANALIZZATE NEI PRIMI SEI MESI

    DELL’ANNO

    RAL

    RGA

    -0,9%

    0,0% 0,0%

    -0,1% -0,1%

    0,0% 0,1%

    4 Si sono considerati, nel confronto con i trend retributivi, l'indice NIC dei prezzi al consumo per l'intera collettività (con tabacchi), l'indice NIC per beni ad alta frequenza di acquisto, e l'indice FOI (indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati).

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    Allargando il perimetro d’analisi e prendendo in particolare a riferimento

    gli ultimi 4 anni, i prezzi sono cresciuti in modo molto contenuto (+1,9%,

    linea rossa nel grafico). Il valore rilevato è anche in questo caso superiore

    (2,9%) se si considera l'indice NIC per i beni ad alta frequenza d'acquisto.

    Questo trend, in un contesto di crescita delle retribuzioni (considerando

    la RGA, l’aumento è stato per tutte le categorie esclusi i Dirigenti), ha

    determinato un aumento, in taluni casi anche significativo, del potere

    d’acquisto dei lavoratori dipendenti.

    Si può osservare una situazione differenziata tra le qualifiche professionali:

    • gli Operai, forti di un trend pluriennale superiore al 9% beneficiano di

    un aumento significativo del potere d'acquisto

    • i Dirigenti, al contrario, subiscono una contrazione del potere d'acquisto,

    già evidenziata dal calo retributivo

    • a metà si posizionano Impiegati e Quadri, il cui potere d'acquisto è

    aumentato di circa 3 punti percentuali nella somma degli ultimi 4 anni

    e mezzo.

    Trend RAL e RGA 2014-2018 per inquadramento e confronto con indice dei prezzi al consumo

    GRAZIE ANCHE ALLA

    COMPONENTE VARIABILE DELLA RETRIBUZIONE, IL POTERE DI

    ACQUISTO DEI LAVORATORI

    ITALIANI È MEDIAMENTE CRESCIUTO

    NEGLI ULTIMI 4 ANNI E MEZZOAD ECCEZIONE DEI

    DIRIGENTI

    Dirigenti ImpiegatiQuadri Operai

    -5,0%

    1,9% INFLAZIONE

    RAL

    RGA

    -1,6%

    1,5%

    4,9%

    -1,1%

    -4,7% 4,9%

    9,1%

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    1.7 La distribuzione del reddito da lavoro dipendente

    La distribuzione del reddito da lavoro dipendente mostra che solo il 6,4%

    dei lavoratori ha una RGA superiore ai 40.000 €. La distribuzione delle

    retribuzioni da lavoro dipendente analizzate da JobPricing mostra una

    grande concentrazione di lavoratori (circa il 66%, 2 lavoratori su 3) che

    percepiscono meno di 31.000 € e al contempo una coda molto lunga

    composta da pochi lavoratori con retribuzioni particolarmente alte.

    SOLO IL 6,4% GUADAGNA UNA CIFRA SUPERIORE

    A 40.000 €, E SOLO LO 0,9% DEI DIPENDENTI HA UNA RGA SUPERIORE A

    100.000 €

    Distribuzione RGA nel mercato italiano

    La retribuzione è un elemento che differisce per molti aspetti, come ruolo ricoperto, inquadramento contrattuale, scatti di anzianità maturati, territorio e molte altre caratteristiche analizzate in questo Outlook. Come si distribuiscono le retribuzioni nel mercato italiano?

    0,8% 0,9%

    Fino a

    20.00

    0 €

    Tra 20

    .001 e

    23.00

    0 €

    Tra 23

    .001 e

    27.00

    0 €

    Tra 27

    .001 e

    31.00

    0 €

    Tra 31

    .001 e

    35.00

    0 €

    Tra 35

    .001 e

    40.00

    0 €

    Tra 40

    .001 e

    47.00

    0 €

    Tra 47

    .001 e

    55.00

    0 €

    Tra 55

    .001 e

    65.00

    0 €

    Tra 65

    .001 e

    100.0

    00 €

    Oltre1

    00.00

    0 €

    8,4%

    25,5%

    30,5%

    17,6%

    9,7%

    1,0% 0,9%1,9% 2,7%

    IL 56% DEI LAVORATORI DIPENDENTI DI

    AZIENDE PRIVATE SI COLLOCA IN UNA FASCIA RETRIBUTIVA TRA I 23.000 € E I

    31.000 €

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    L'analisi delle curve retributive per inquadramento contrattuale denota

    una sostanziale continuità fra quelle di operai ed impiegati, mentre un

    grosso salto si evidenzia nel passaggio da impiegato a quadro (con

    più del 30% di differenza tra il 1° decile dei quadri e il 9° decile degli

    impiegati). Analoga dinamica si rileva confrontando le curve di dirigenti

    e quadri (in proposito si tenga presente che la carriera retributiva è

    fortemente legata alla scolarizzazione, visto che oltre il 54% dei Dirigenti

    e dei Quadri ha una formazione universitaria.

    Curva retributiva della RGA per inquadramento e curva complessiva dei profili osservati

    QUALIFICA 1° DECILE1°

    QUARTILEMEDIANA

    3° QUARTILE

    9° DECILE

    Dirigenti € 90.318 € 103.281 € 115.835 € 125.680 € 136.107

    Quadri € 49.833 € 54.703 € 58.661 € 62.993 € 65.069

    Impiegati € 27.794 € 29.699 € 32.117 € 34.951 € 37.167

    Operai € 22.100 € 23.638 € 25.935 € 28.750 € 30.327

    TOTALE € 22.960 € 25.240 € 28.851 € 32.500 € 37.092

    IL SALTO RETRIBUTIVO

    DA IMPIEGATO A QUADRO E DA QUADRO A DIRIGENTE È MOLTO

    SIGNIFICATIVO

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    La dinamica relativa alle differenti curve retributive per inquadramento

    può essere messa in evidenza in modo molto efficace dal c.d. "multiplo

    retributivo", che misura la distanza fra vertice e base della piramide

    aziendale. Per ottenere questo indicatore su scala nazionale, JobPricing

    considera il 9° decile della curva retributiva media di un Amministratore

    Delegato e lo rapporta al 1° decile della curva di profili con inquadramento

    Operaio.

    Il risultato è un indice pari a 8,6: la retribuzione del vertice aziendale

    (meglio retribuito nel mercato) è quindi oltre 8 volte superiore a quella

    dei profili con la RAL più bassa. Il multiplo cresce ulteriormente arrivando a

    10,3 se si considera l'RGA, ossia l’intero pacchetto retributivo, comprensivo

    anche della retribuzione variabile percepita.

    Multiplo retributivo - RAL

    € 173.662 VERTICE AZIENDALELIVELLO PROFILI PIÙ PAGATI

    BASE AZIENDALELIVELLO PROFILI MENO PAGATI€ 20.175

    € 214.604 VERTICE AZIENDALELIVELLO PROFILI PIÙ PAGATI

    BASE AZIENDALELIVELLO PROFILI MENO PAGATI€ 20.800

    Multiplo retributivo - RGA

    x 8,6

    x 10,3

    IL VERTICE AZIENDALE ARRIVA A GUADAGNARE

    IN MDIA OLTRE 10 VOLTE IN PIÙ DEI PROFILI MENO

    PAGATI IN AZIENDA

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    1.8 Reddito di cittadinanza e reddito da lavoro dipendente

    Negli ultimi mesi un dibattito molto intenso ha ruotato intorno all’introduzione

    del c.d. “reddito di cittadinanza” voluto dal Governo. Come noto, il reddito di

    cittadinanza consiste in un aiuto economico previsto per le persone senza un

    reddito o con reddito inferiore ad una soglia minima che identifica il livello

    di “povertà”: secondo dati ISTAT, tale soglia è stata identificata con reddito

    minimo per persona di 780 euro.

    Il dibattito si è concentrato sul rapporto che l’introduzione di questa misura (di

    cui ancora non si conoscono le specifiche tecnico-operative) potrebbe avere

    sull’occupazione: misura che consentirà di riattivare l’economia aumentando

    la capacità di spesa, aumentando il PIL e generando lavoro? Oppure norma

    “assistenzialista” destinata a cristallizzare il mercato nero e grigio del lavoro e

    a disincentivare l’occupazione?

    Un punto di vista interessante in merito, che potrebbe essere uno spunto utile di

    riflessione, è senz’altro rappresentato dal rapporto fra il reddito di cittadinanza

    e il reddito di lavoro dipendente, che può fornire indicazioni sul livello di

    potenziale “sostituibilità” tra i due: a tal fine, nelle tabelle sottostanti, abbiamo

    provato a comparare il reddito di cittadinanza (780 euro netti mensili secondo

    quanto noto al momento di elaborazione del report) con le retribuzioni minime

    dei principali CCNL per numero di occupati. Come si può osservare, l’analisi

    ci dice che il reddito di cittadinanza equivarrebbe a un salario dal lavoro

    dipendente al livello minimo per un part-time che, a seconda del contratto

    collettivo, andrebbe dal 58% al 63%.

    Negli ultimi mesi un dibattito molto intenso ha ruotato intorno all’introduzione del c.d. “reddito di cittadinanza” voluto dal Governo. Come noto, il reddito di cittadinanza consiste in un aiuto economico previsto per le persone senza un reddito o con reddito inferiore ad una soglia minima che identifica il livello di “povertà”.

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    NETTO MENSILE NETTO ANNUO LORDO ANNUO

    REDDITO DI CITTADINANZA5 € 780 € 9.360 € 10.835

    CCNLLIVELLO

    CONSIDERATO

    QUOTA ANNUA LORDA

    QUOTA ANNUA NETTA

    % PART-TIME EQUIPARATO (REDDITO DI CITTADINANZA vs.

    QUOTA ANNUA NETTA)

    CCNL Terziario Confcommercio 6 € 19.711 € 16.017 58%

    CCNL Metalmeccanica Industria 2 € 18.810 € 15.465 61%

    CCNL Chimica e affini F € 20.013 € 16.201 58%

    CCNL Autotrasporto - Merci e logistica 6 Senior € 19.452 € 15.858 59%

    CCNL Alimentari Industria 6 € 19.800 € 16.071 58%

    CCNL Tessile e Abbigliamento Industria 2 € 20.048 € 16.223 58%

    CCNL Turismo Confcommercio - Pubblici esercizi 6 € 18.728 € 15.415 61%

    CCNL Edilizia Industria 1 € 17.986 € 14.961 63%

    Reddito di cittadinanza - stima lordo-netto su base annua

    Confronto fra reddito di cittadinanza e minimo contrattuale dei principali CCNL (livello legato a professioni operative di base)

    5 L'integrazione mensile di 80 euro netti (cd. bonus Renzi), valida per redditi inferiori ai 26.000 euro, non è considerata in alcun calcolo relativo al reddito di cittadinanza. Nel calcolo relativo alla retribuzione netta legata ai minimi contrattuali è stato invece considerato, come da normativa vigente.

    IL REDDITO DI CITTADINANZA EQUIVALE AD UN LAVORO

    DIPENDENTE PART-TIME DAL 58% AL 63% A SECONDA

    DEL CCNL APPLICATO

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    CAPITOLO 2

    LE DIFFERENZE TERRITORIALI

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    2.1 Le retribuzioni territoriali

    I dati indicano che i lavoratori occupati nel Nord guadagnano di più

    rispetto ai lavoratori del Centro Italia (+7,2%) e soprattutto a quelli del

    Sud e Isole (+18,0%). Tale dinamica può essere spiegata da differenti

    aspetti, tra i quali:

    • al Nord esiste una maggior concentrazione di grandi aziende

    multinazionali rispetto al Centro (ad eccezione di Roma) e al Sud,

    con una maggiore attrattività per profili con elevate competenze

    e figure di responsabilità e manageriali;

    • il costo della vita decresce scendendo nella penisola e giustifica

    un differente livello retributivo offerto dalle aziende, maggiore

    nelle regioni del Nord Italia.

    La retribuzione percepita subisce l'influenza anche della sede di lavoro del dipendente. Alcune caratteristiche del territorio, quali la struttura imprenditoriale e settoriale e il costo della vita, possono determinare differenze molto significative. Ma è vero che al Nord si guadagna di più che al Sud?

    LE RETRIBUZIONI SONO SUPERIORI

    PER TUTTI GLI INQUADRAMENTI NEL NORD ITALIA

    E RESTANO COSTANTEMENTE

    PIÙ BASSE AL SUD E ISOLE

    DIFFERENZA NORD vs CENTRO: 7,2%DIFFERENZA CENTRO vs SUD E ISOLE: 10,0%DIFFERENZA NORD vs SUD E ISOLE: 18,0%

    TERRITORIO DIRIGENTI QUADRI IMPIEGATI OPERAI

    Nord € 101.573 € 55.086 € 31.788 € 25.642

    Centro € 98.798 € 53.214 € 30.258 € 24.372

    Sud e Isole € 94.728 € 50.258 € 28.087 € 23.413

    NORD vs SUD 7,2% 9,6% 13,2% 9,5%

    RAL media 2018 per inquadramento e territorio

    30.622 €

    28.569 € 25.961 €

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    NEL CENTRO-NORD GLI STIPENDI SONO PIÙ ELEVATI. QUESTA DINAMICA RIMANE TALE ANCHE NEL PRIMO SEMESTRE DEL 2018, CON

    LA STAGNAZIONE RETRIBUTIVA CHE TOCCA

    TUTTI I TERRITORI NAZIONALI

    Le retribuzioni dei profili dirigenziali nel Centro Italia sono molto vicine a

    quelle rilevate nel Nord, grazie all’alta concentrazione di grandi aziende

    multinazionali nella Capitale (in misura pari al Nord, dove il tessuto

    imprenditoriale è molto sviluppato e il numero di imprese e addetti è

    decisamente superiore e variegato).

    TERRITORIO DIRIGENTI QUADRI IMPIEGATI OPERAI

    Nord -0,8% -0,1% 0,0% -0,3%

    Centro -0,9% -0,1% -0,3% 1,4%

    Sud e Isole -1,2% 1,1% -0,3% -0,1%

    TOTALE -0,9% 0,0% -0,1% 0,0%

    Trend RAL 2017-2018 per inquadramento e territorio

    Analizzando l'andamento tra il 2018 e il 2017 si può osservare che il

    Centro ha avuto un trend retributivo significativo per gli Operai, al pari

    dei Quadri nel Sud e Isole. Tolti i Dirigenti, i cui trend sono diffusamente

    negativi, negli altri cluster non si trova una tendenza chiara al rialzo o al

    ribasso degli stipendi.

    0,0%

    0,1%

    -0,1%

    Trend RAL 2017-2018 per territorio

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    NORD RAL CENTRO RAL SUD E ISOLE RAL

    Milano € 34.302

    Lombardia € 31.692 Abruzzo € 26.852

    Trentino-Alto Adige € 30.786 Roma € 30.453 Campania € 26.576

    Emilia-Romagna € 30.455 Lazio € 29.832 Puglia € 26.201

    Piemonte € 30.046 Toscana € 28.654 Sicilia € 25.661

    Liguria € 29.823 Marche € 28.169 Sardegna € 25.589

    Valle d'Aosta € 29.454 Umbria € 26.075 Molise € 25.136

    Veneto € 29.447 Basilicata € 24.906

    Friuli Venezia Giulia € 28.567 Calabria € 24.622

    RAL MEDIA NORD € 30.622 RAL MEDIA CENTRO € 28.569 RAL MEDIA SUD E ISOLE € 25.961

    RAL media 2018 per regione

    Mappa con graduatoria delle regioni per RAL media

    N.B. il numero 1 in corrispondenza della Lombardia sta ad intendere che questa regione presenta la più alta RAL media, il numero 20 in corrispondenza della Calabria sta ad intendere che questa regione presenta la più bassa RAL media, per le altre regioni è indicata la posizione nella graduatoria, dalla RAL media più elevata a quella meno elevata.

    2.2 L’andamento retributivo nelle diverse regioni

    72

    1 8

    3

    9 1115

    1218

    13 14

    19

    20

    16

    17

    5

    10

    5

    6

    N.B. sono stati riportati in tutte le analisi per regione anche il dato relativo alle province metropolitane di Milano e di Roma

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    Abbiamo provato a costruire una graduatoria retributiva per regione. Il

    risultato premia la Lombardia come la regione con gli stipendi medi più

    elevati, da sempre considerata il fulcro nazionale del mercato del lavoro

    (Milano in particolare), sia per le opportunità di carriera che per i livelli

    retributivi. Dopo la Lombardia troviamo il Trentino-Alto Adige e l'Emilia-

    Romagna. Il Friuli Venezia Giulia è la regione con i livelli retributivi più bassi

    al Nord.

    Nel Centro Italia si distinguono le retribuzioni del Lazio, trainate dalle

    retribuzioni elevate percepite nella capitale, mentre le altre tre regioni

    presentano livelli inferiori sia al Lazio che alle regioni del Nord. Nel Sud

    e Isole si distinguono in positivo la RAL media rilevata in Abruzzo e

    Campania, mentre il livello rilevato nelle altre regioni è decisamente più

    contenuto, con la Calabria che presenta la retribuzione media più bassa

    nell'intero territorio nazionale.

    È LA LOMBARDIA LA RAGIONE CON LE RETRIBUZIONI PIU’ ALTE. LA CALABRIA QUELLA CON LE RETRIBUZIONI PIU’

    BASSE.

    NORD TREND CENTRO TREND SUD E ISOLE TREND

    Valle d'Aosta 0,5%

    Piemonte 0,3% Puglia 0,7%

    Friuli Venezia Giulia 0,3% Toscana 0,7% Calabria 0,7%

    Lombardia -0,1% Roma 0,5% Sardegna 0,4%

    Veneto -0,1% Lazio 0,5% Abruzzo 0,4%

    Emilia-Romagna -0,2% Umbria 0,4% Basilicata 0,1%

    Milano -0,3% Marche -0,2% Molise -0,2%

    Trentino-Alto Adige -0,4% Sicilia -0,8%

    Liguria -1,0% Campania -0,8%

    TOTALE 0,0% TOTALE -0,1% TOTALE -0,1%

    Trend RAL 2017-2018 per regione

    La classifica, in termini di trend, mostra 11 regioni con una tendenza al

    rialzo delle retribuzioni, e 9 regioni con un andamento di segno meno.

    Le principali regioni con un trend positivo sono le Marche e la Calabria

    (rispettivamente +3,1% e +2,7%), seguite da Liguria e Basilicata (+2,5%).

    Fra le regioni con un trend di segno negativo la Sardegna (-1,0%), e il

    Friuli Venezia Giulia (-0,7%) presentano i cali più significativi.

    LA LIGURIA REGISTRA IL TREND

    PIU’ NEGATIVO DELLE RETRIBUZIONI FRA 2017 E 2018. CALABRIA E PUGLIA

    SONO QUELLE CON IL TREND

    MIGLIORE.

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    DIRIGENTI RAL TREND QUADRI RAL TREND

    Milano € 104.774 DOWN Milano € 56.208 =

    Lombardia € 103.348 DOWN Lombardia € 56.016 =

    Piemonte € 101.760 = Emilia-Romagna € 55.936 =

    Friuli Venezia Giulia € 101.717 = Veneto € 54.691 DOWN

    Roma € 100.931 = Liguria € 54.236 UP

    Veneto € 100.908 DOWN Marche € 54.183 =

    MEDIA NAZIONALE DIRIGENTI € 100.866 MEDIA NAZIONALE QUADRI € 54.023

    Lazio € 100.558 = Trentino-Alto Adige € 53.734 UP

    Emilia-Romagna € 100.012 UP Roma € 53.443 =

    Abruzzo € 99.392 = Friuli Venezia Giulia € 53.443 DOWN

    Valle d'Aosta € 97.232 UP Lazio € 53.392 =

    Toscana € 97.196 = Toscana € 52.948 =

    Liguria € 97.185 DOWN Abruzzo € 52.549 =

    Marche € 96.175 DOWN Piemonte € 52.271 UP

    Campania € 95.552 DOWN Umbria € 51.677 UP

    Trentino-Alto Adige € 95.142 ^ Valle d'Aosta € 50.790 DOWN

    Sicilia € 95.025 DOWN Campania € 50.735 UP

    Puglia € 94.063 = Puglia € 50.098 =

    Sardegna € 93.906 DOWN Sardegna € 49.233 DOWN

    Umbria € 92.992 UP Basilicata € 48.517 DOWN

    Molise € 85.639 = Molise € 48.017 DOWN

    Calabria € 84.790 DOWN Calabria € 47.776 UP

    Basilicata € 79.740 DOWN Sicilia € 47.293 =

    Graduatoria RAL media 2018 Dirigenti e Quadri per regione

    Le tabelle seguenti riportano la RAL media del 2018 rilevata nelle regioni italiane per inquadramento

    contrattuale, e i trend retributivi tendenziali di ogni singola regione:

    UP Variazione retributiva superiore a 0,5%

    = Variazione retributiva stabile tra -0,5% e 0,5%DOWN Variazione retributiva inferiore a -0,5%

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    Graduatoria RAL media 2018 Impiegati e Operai per regione e trend tendenziale 2017-2018

    IMPIEGATI RAL TREND OPERAI RAL TREND

    Milano € 32.562 = Valle d'Aosta € 26.340 DOWN

    Lombardia € 32.413 = Trentino-Alto Adige € 26.329 DOWN

    Emilia-Romagna € 31.802 = Milano € 26.092 =

    Valle d'Aosta € 31.769 UP Piemonte € 25.918 UP

    Trentino-Alto Adige € 31.500 UP Lombardia € 25.775 =

    Veneto € 31.423 = Veneto € 25.559 DOWN

    Piemonte € 31.161 = Emilia-Romagna € 25.523 DOWN

    MEDIA NAZIONALE IMPIEGATI € 30.791 Marche € 25.285 UP

    Liguria € 30.744 DOWN Toscana € 25.198 UP

    Friuli Venezia Giulia € 30.540 = MEDIA NAZIONALE OPERAI € 24.871

    Roma € 30.526 = Friuli Venezia Giulia € 24.655 =

    Lazio € 30.463 = Liguria € 24.563 DOWN

    Toscana € 30.409 = Puglia € 24.033 UP

    Marche € 29.685 DOWN Campania € 23.925 =

    Abruzzo € 29.511 DOWN Abruzzo € 23.892 UP

    Umbria € 28.867 = Roma € 23.541 UP

    Sicilia € 28.490 = Lazio € 23.575 UP

    Basilicata € 28.481 UP Basilicata € 23.279 =

    Campania € 28.259 DOWN Sardegna € 22.811 DOWN

    Puglia € 27.977 DOWN Calabria € 22.784 UP

    Sardegna € 27.928 UP Sicilia € 22.647 =

    Molise € 27.349 DOWN Molise € 22.384 =

    Calabria € 26.210 = Umbria € 21.916 =

    UP Variazione retributiva superiore a 0,5%

    = Variazione retributiva stabile tra -0,5% e 0,5%DOWN Variazione retributiva inferiore a -0,5%

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    CAPITOLO 3

    LE RETRIBUZIONI PER INDUSTRYE DIMENSIONE

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    3.1 I macro-settori e le loro RAL

    Quali sono le industry ed i settori che garantiscono gli stipendi più elevati? Ci sale e chi scende?

    La principale caratteristica con cui vengono identificate le aziende è la

    industry. Il settore merceologico rappresenta un'aggregazione di industry,

    e che permette di distinguere tra i settori industriale, dei servizi, agricolo,

    del commercio.

    Dal grafico emerge che è più remunerativo lavorare in una banca o una

    società finanziaria o assicurativa, mentre il settore primario (agricoltura)

    paga le retribuzioni più basse. Le utilities e le società industriali garantiscono

    retribuzioni superiori alla media nazionale, le società commerciali, le

    società di servizi e edilizie inferiori.

    Nella lettura dei dati va considerata anche composizione occupazionale:

    ognuno di questi settori è contraddistinto da una proporzione differente

    di Dirigenti, Quadri, Impiegati e Operai, il che influenza non poco la media

    retributiva associata al settore di riferimento. Quando si analizza il dato

    approfondendolo per industry, questo aspetto diventa ancor più rilevante.

    FRA FINANZA (IN CIMA ALLA CLASSIFICA) E

    SETTORE PRIMARIO (IN FONDO ALLA

    CLASSIFICA) CI SONO IN MEDIA OLTRE

    18.000 EURO DI DIFFERENZA

    RAL media 2018 per settore

    € 40.660

    € 32.125 € 31.356 € 30.625 € 28.913€ 27.800 € 27.243

    SERV

    IZI

    FINAN

    ZIARI

    INDUS

    TRIA

    MANIF

    ATTU

    RIERA

    INDUS

    TRIA

    DI

    PROCE

    SSO

    EDILIZIA

    UTILITIE

    S

    SERV

    IZI

    COMM

    ERCI

    O

    AGRIC

    OLTUR

    A

    € 23.653

    € 29.358RAL MEDIA NAZIONALE

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    I SETTORI CON GLI STIPENDI PIU’ BASSI

    HANNO MENO DIRIGENTI E QUADRI

    Composizione occupazionale per settore - Occupati dipendenti in aziende private

    SETTORE DIRIGENTI QUADRI IMPIEGATI OPERAI

    AGRICOLTURA 0,3% 0,6% 5,0% 94,1%

    INDUSTRIA DI PROCESSO 1,6% 4,8% 26,8% 66,8%

    INDUSTRIA MANIFATTURIERA 1,5% 3,6% 26,7% 68,2%

    EDILIZIA 0,6% 1,6% 16,9% 80,9%

    UTILITIES 1,9% 4,9% 36,9% 56,4%

    COMMERCIO 1,0% 2,6% 55,1% 41,3%

    SERVIZI 1,2% 3,8% 37,9% 57,0%

    SERVIZI FINANZIARI 4,0% 26,4% 69,2% 0,5%

    TOTALE 1,3% 4,4% 36,0% 58,3%

    Fonte: Elaborazione JobPricing su dati ISTAT - Indagine sulle Forze di Lavoro

    RAL media 2018 per settore e inquadramento

    SETTORE DIRIGENTI QUADRI IMPIEGATI OPERAI

    AGRICOLTURA € 88.053 € 48.715 € 30.724 € 22.922

    INDUSTRIA DI PROCESSO € 105.312 € 55.086 € 33.346 € 26.616

    INDUSTRIA MANIFATTURIERA € 103.923 € 55.861 € 34.102 € 26.294

    EDILIZIA € 100.322 € 54.254 € 31.834 € 25.271

    UTILITIES € 99.595 € 56.337 € 33.863 € 27.392

    COMMERCIO € 100.183 € 52.646 € 28.902 € 25.035

    SERVIZI € 96.174 € 51.495 € 29.569 € 23.664

    SERVIZI FINANZIARI € 109.871 € 56.317 € 32.410 nd

    MEDIA NAZIONALE € 100.866 € 54.023 € 30.791 € 24.871

    Nel settore primario e edilizio la percentuale di Operai è decisamente

    predominante: da ciò consegue il posizionamento in coda nella

    graduatoria. Al contrario, il settore creditizio, finanziario e assicurativo sono

    al primo posto per via della quasi totale assenza di figure operaie. Se si

    analizza la graduatoria rispetto alle retribuzioni dei singoli inquadramenti,

    si nota che il settore finanziario è quello con i livelli retributivi più elevati

    per i Dirigenti, seguito dal settore dell'industria di processo. Il settore dei

    servizi è l'unico con una RAL media dei Dirigenti significativamente inferiore

    ai 100mila euro, se si esclude il settore primario, i cui Dirigenti si posizionano

    in fondo alla classifica delle retribuzioni (poco sopra ai 90mila euro lordi

    annui).

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    Fra i Quadri, finanza e utilities risultano sostanzialmente appaiati con oltre

    56mila euro; tra i 55mila euro e i 56mila euro si posizionano in generale i

    settori industriali: al contrario i settori del commercio e dei servizi risultano

    meno competitivi, con una RAL media tra i 51mila euro e i 53mila euro.

    Impiegati e Operai nell’industria e nelle utilities percepiscono retribuzioni

    decisamente superiori a quelle rilevate nel commercio e nei servizi, che

    in particolare fra gli Impiegati non superano i 30 mila euro lordi annui in

    media. Fra gli Operai la RAL più elevata si riscontra nelle utilities, fra gli

    Impiegati nell'industria manifatturiera.

    LA FINANZA PAGA MEGLIO I DIRIGENTI

    E I QUADRI, L'INDUSTRIA

    MANIFATTURIERA GLI IMPIEGATI, LE UTILITIES GLI

    OPERAI

    Il 2017 porta in dote anche alcune variazioni nelle retribuzioni medie dei

    macro-settori presi in esame, determinate principalmente dalle variazioni

    nella composizione occupazionale:

    NEL 2017 IL SETTORE

    MANIFATTURIERO È L’UNICO A

    REGISTRARE UN TREND POSITIVO

    DELLE RETRIBUZIONI

    Trend RAL 2017-2018 per settore

    SERV

    IZI FI

    NANZ

    IARI

    INDUS

    TRIA

    MANIF

    ATTU

    RIERA

    INDUS

    TRIA

    DI

    PROCE

    SSO

    EDILIZIA

    UTILITIE

    S

    SERV

    IZI

    COMM

    ERCI

    O

    AGRIC

    OLTUR

    A

    -0,3%

    -2.0%

    -0,3%-0,3%

    -0,1%

    0,4%

    -0,3%

    L’industria manifatturiera vanta la maggior crescita retributiva nel 1°

    semestre 2018 (+0,4%). In tutti gli altri casi si registra invece un trend

    lievemente negativo, con il picco legato al settore agricolo, le cui

    retribuzioni sono in tendenza negativa dello 0,5%.

    0,0%

    -0,5%

    TREND NAZIONALE:

    -0,1%

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    RAL media 2018 per industry e indice sulla RAL media nazionale

    INDUSTRYRAL

    MEDIA INDEX

    BANCHE E SERVIZI FINANZIARI € 42.134 1,44

    FARMACEUTICA E BIOTECNOLOGIE € 39.949 1,36

    OIL & GAS € 37.733 1,29

    INGEGNERIA € 37.367 1,27

    TELECOMUNICAZIONI € 36.631 1,25

    SERVIZI E CONSULENZA IT E SOFTWARE € 36.146 1,23

    ASSICURAZIONI € 34.749 1,18

    AERONAUTICA € 34.673 1,18

    CHIMICA € 33.916 1,16

    APPAR. ELETTRONICHE ED ELETTRICHE, AUTOMAZIONE € 33.262 1,13

    ENERGIA, UTILITIES E SERVIZI AMBIENTALI € 32.125 1,09

    MACCHINE UTENSILI, IMPIANTI IND. E PROD. IN METALLO € 31.202 1,06

    MEDIA, WEB, COMUNICAZIONE E EDITORIA € 31.182 1,06

    CEMENTO, LATERIZI E CERAMICA € 30.908 1,05

    CONSULENZA LEGALE, FISCALE, GESTIONALE E AMMINISTRATIVA E RICERCHE DI MERCATO € 30.852 1,05

    GOMMA E PLASTICA € 30.397 1,04

    METALLURGIA E SIDERURGIA € 30.348 1,03

    CARTA € 30.019 1,02

    NAVALE € 29.813 1,02

    TRASPORTI E LOGISTICA € 29.597 1,01

    ALIMENTARI, BEVANDE E BENI DI LARGO CONSUMO € 29.552 1,01

    ARTE, INTRATTENIMENTO E DIVERTIMENTO € 29.495 1,00

    MEDIA NAZIONALE € 29.358

    AUTOMOTIVE € 29.154 0,99

    GRANDE DISTRIBUZIONE E COMMERCIO AL DETTAGLIO € 28.913 0,98

    MODA E LUSSO € 28.000 0,95

    AGENZIE PER IL LAVORO € 27.781 0,95

    TESSILE, ABBIGLIAMENTO E ACCESSORI € 27.717 0,94

    SERVIZI INTEGRATI ALLE IMPRESE € 27.682 0,94

    ARCHITETTURA, DESIGN E ARREDAMENTO € 27.531 0,94

    EDILIZIA E COSTRUZIONI € 27.243 0,93

    TURISMO E VIAGGI € 26.442 0,90

    LEGNO € 25.917 0,88

    SERVIZI ALLA PERSONA € 25.068 0,85

    HOTEL, BAR E RISTORAZIONE € 23.717 0,81

    AGRICOLTURA, ALLEVAMENTO, SILVICOLTURA E PESCA € 23.653 0,81

    3.2 Le retribuzioni nelle varie industry

    La tabella sottostante riporta la RAL media rilevata nelle 35 industry

    mappate da JobPricing e il posizionamento rispetto alla media nazionale:

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    LE BANCHE SONO QUELLE CHE PAGANO

    MEGLIO IN MEDIA; LE SOCIETÀ AGRICOLE, GLI HOTEL E

    LE SOCIETÀ DI RISTORAZIONE

    SONO IL FANALINO DI CODA

    Le banche e le società finanziarie sono la tipologia di azienda cui è

    collegato il valore retributivo medio più elevato (42.345 €), seguite dalle

    società farmaceutiche (39.949 €). Molte delle industry ai primi posti di

    questa graduatoria sono bacino di professionalità molto specifiche, con

    elevate competenze e pertanto premiate dal mercato anche dal punto

    di vista retributivo, come ad esempio il già citato settore farmaceutico,

    ingegneristico, aeronautico, dell'oil & gas e delle telecomunicazioni. Agli

    ultimi posti si posizionano settori prevalentemente popolati da profili

    operai (come il tessile, il legno e i settori edilizio e primario già citati in

    precedenza) oppure quelli in cui non è richiesto un know-how tecnico

    specialistico (come ad esempio le società di servizi alle imprese e alle

    persone).

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    INDUSTRY DIRIGENTI INDUSTRY QUADRI

    BANCHE E SERVIZI FINANZIARI € 111.492 MODA E LUSSO € 58.752

    MODA E LUSSO € 111.151 ALIMENTARI, BEVANDE E BENI DI LARGO CONSUMO € 57.614

    AERONAUTICA € 108.360 TESSILE, ABBIGLIAMENTO E ACCESSORI € 57.177

    CEMENTO, LATERIZI E CERAMICA € 107.633 MACCHINE UTENSILI, IMPIANTI IND. E PROD. IN METALLO € 57.005

    CHIMICA € 106.862 ENERGIA, UTILITIES E SERVIZI AMBIENTALI € 56.337

    TELECOMUNICAZIONI € 106.162 BANCHE E SERVIZI FINANZIARI € 56.331

    ASSICURAZIONI € 106.161 OIL & GAS € 56.263

    METALLURGIA E SIDERURGIA € 105.867 GOMMA E PLASTICA € 56.183

    ALIMENTARI, BEVANDE E BENI DI LARGO CONSUMO € 105.444 ASSICURAZIONI € 56.166

    FARMACEUTICA E BIOTECNOLOGIE € 104.938 APPAR. ELETTRONICHE ED ELETTRICHE, AUTOMAZIONE € 55.973

    AUTOMOTIVE € 104.504 METALLURGIA E SIDERURGIA € 55.866

    TESSILE, ABBIGLIAMENTO E ACCESSORI € 104.201 NAVALE € 55.662

    APPAR. ELETTRONICHE ED ELETTRICHE, AUTOMAZIONE € 104.126 CHIMICA € 55.413

    MACCHINE UTENSILI, IMPIANTI IND. E PROD. IN METALLO € 103.785 HOTEL, BAR E RISTORAZIONE € 55.397

    OIL & GAS € 103.126 CEMENTO, LATERIZI E CERAMICA € 55.242

    NAVALE € 103.117 ARTE, INTRATTENIMENTO E DIVERTIMENTO € 54.952

    CARTA € 103.026 CARTA € 54.817

    HOTEL, BAR E RISTORAZIONE € 101.996 TELECOMUNICAZIONI € 54.243

    TRASPORTI E LOGISTICA € 101.009 MEDIA NAZIONALE QUADRI € 54.023

    MEDIA NAZIONALE DIRIGENTI € 100.866 FARMACEUTICA E BIOTECNOLOGIE € 53.592

    GOMMA E PLASTICA € 100.475 AERONAUTICA € 52.720

    EDILIZIA E COSTRUZIONI € 100.322 GRANDE DISTRIBUZIONE E COMMERCIO AL DETTAGLIO € 52.646

    GRANDE DISTRIBUZIONE E COMMERCIO AL DETTAGLIO € 100.183 AGENZIE PER IL LAVORO € 52.614

    ENERGIA, UTILITIES E SERVIZI AMBIENTALI € 99.595 AUTOMOTIVE € 52.413

    AGENZIE PER IL LAVORO € 98.703 LEGNO € 52.060

    ARCHITETTURA, DESIGN E ARREDAMENTO € 98.350 MEDIA, WEB, COMUNICAZIONE E EDITORIA € 51.882

    CONSULENZA LEGALE, FISCALE, GESTIONALE … € 98.295 INGEGNERIA € 51.872

    MEDIA, WEB, COMUNICAZIONE E EDITORIA € 97.427 SERVIZI E CONSULENZA IT E SOFTWARE € 51.843

    INGEGNERIA € 97.393 TRASPORTI E LOGISTICA € 51.656

    TURISMO E VIAGGI € 95.979 TURISMO E VIAGGI € 51.155

    ARTE, INTRATTENIMENTO E DIVERTIMENTO € 95.653 CONSULENZA LEGALE, FISCALE, GESTIONALE … € 50.744

    SERVIZI INTEGRATI ALLE IMPRESE € 94.592 ARCHITETTURA, DESIGN E ARREDAMENTO € 50.550

    LEGNO € 94.225 SERVIZI INTEGRATI ALLE IMPRESE € 50.066

    SERVIZI ALLA PERSONA € 92.884 SERVIZI ALLA PERSONA € 49.376

    SERVIZI E CONSULENZA IT E SOFTWARE € 89.034 AGRICOLTURA, ALLEVAMENTO, SILVICOLTURA E PESCA € 48.715

    AGRICOLTURA, ALLEVAMENTO, SILVICOLTURA E PESCA € 88.053 FARMACEUTICA E BIOTECNOLOGIE € 53.592

    Graduatoria RAL media 2018 Dirigenti e Quadri per industry

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    INDUSTRY IMPIEGATI INDUSTRY OPERAI

    NAVALE € 36.260 OIL & GAS € 28.926

    OIL & GAS € 35.132 CARTA € 27.843

    FARMACEUTICA E BIOTECNOLOGIE € 35.025 ENERGIA, UTILITIES E SERVIZI AMBIENTALI € 27.392

    MACCHINE UTENSILI, IMPIANTI IND. E PROD. IN METALLO € 34.949 CEMENTO, LATERIZI E CERAMICA € 27.272

    AERONAUTICA € 34.933 FARMACEUTICA E BIOTECNOLOGIE € 27.151

    APPAR. ELETTRONICHE ED ELETTRICHE, AUTOMAZIONE € 34.816 APPAR. ELETTRONICHE ED ELETTRICHE, AUTOMAZIONE € 27.064

    METALLURGIA E SIDERURGIA € 34.757 AERONAUTICA € 26.952

    CEMENTO, LATERIZI E CERAMICA € 34.029 METALLURGIA E SIDERURGIA € 26.911

    ENERGIA, UTILITIES E SERVIZI AMBIENTALI € 33.863 INGEGNERIA € 26.887

    GOMMA E PLASTICA € 33.452 CHIMICA € 26.882

    CHIMICA € 33.295 TELECOMUNICAZIONI € 26.856

    AUTOMOTIVE € 33.098 MACCHINE UTENSILI, IMPIANTI IND. E PROD. IN METALLO € 26.739

    BANCHE E SERVIZI FINANZIARI € 32.956 SERVIZI E CONSULENZA IT E SOFTWARE € 26.472

    TELECOMUNICAZIONI € 32.299 AUTOMOTIVE € 26.241

    ALIMENTARI, BEVANDE E BENI DI LARGO CONSUMO € 32.130 ALIMENTARI, BEVANDE E BENI DI LARGO CONSUMO € 26.121

    MODA E LUSSO € 31.988 NAVALE € 25.858

    EDILIZIA E COSTRUZIONI € 31.834 MEDIA, WEB, COMUNICAZIONE E EDITORIA € 25.745

    CARTA € 31.770 TRASPORTI E LOGISTICA € 25.713

    INGEGNERIA € 31.605 GOMMA E PLASTICA € 25.596

    TRASPORTI E LOGISTICA € 31.407 EDILIZIA E COSTRUZIONI € 25.271

    SERVIZI E CONSULENZA IT E SOFTWARE € 31.310 MODA E LUSSO € 25.117

    ASSICURAZIONI € 31.246 GRANDE DISTRIBUZIONE E COMMERCIO AL DETTAGLIO € 25.035

    MEDIA NAZIONALE IMPIEGATI € 30.791 TESSILE, ABBIGLIAMENTO E ACCESSORI € 25.011

    AGRICOLTURA, ALLEVAMENTO, SILVICOLTURA E PESCA € 30.724 MEDIA NAZIONALE OPERAI € 24.871

    LEGNO € 30.681 ARTE, INTRATTENIMENTO E DIVERTIMENTO € 24.847

    TESSILE, ABBIGLIAMENTO E ACCESSORI € 30.645 ARCHITETTURA, DESIGN E ARREDAMENTO € 24.301

    ARCHITETTURA, DESIGN E ARREDAMENTO € 30.515 LEGNO € 23.691

    MEDIA, WEB, COMUNICAZIONE E EDITORIA € 29.396 SERVIZI ALLA PERSONA € 23.485

    SERVIZI INTEGRATI ALLE IMPRESE € 29.382 AGRICOLTURA, ALLEVAMENTO, SILVICOLTURA E PESCA € 22.922

    GRANDE DISTRIBUZIONE E COMMERCIO AL DETTAGLIO € 28.902 SERVIZI INTEGRATI ALLE IMPRESE € 22.799

    SERVIZI ALLA PERSONA € 28.659 HOTEL, BAR E RISTORAZIONE € 22.534

    CONSULENZA LEGALE, FISCALE, GESTIONALE … € 28.489 TURISMO E VIAGGI € 21.175

    ARTE, INTRATTENIMENTO E DIVERTIMENTO € 27.901

    AGENZIE PER IL LAVORO € 27.092

    TURISMO E VIAGGI € 27.056

    HOTEL, BAR E RISTORAZIONE € 26.782

    INDUSTRY OPERAI

    OIL & GAS € 28.926

    CARTA € 27.843

    ENERGIA, UTILITIES E SERVIZI AMBIENTALI € 27.392

    CEMENTO, LATERIZI E CERAMICA € 27.272

    FARMACEUTICA E BIOTECNOLOGIE € 27.151

    APPAR. ELETTRONICHE ED ELETTRICHE, AUTOMAZIONE € 27.064

    AERONAUTICA € 26.952

    METALLURGIA E SIDERURGIA € 26.911

    INGEGNERIA € 26.887

    CHIMICA € 26.882

    TELECOMUNICAZIONI € 26.856

    MACCHINE UTENSILI, IMPIANTI IND. E PROD. IN METALLO € 26.739

    SERVIZI E CONSULENZA IT E SOFTWARE € 26.472

    AUTOMOTIVE € 26.241

    ALIMENTARI, BEVANDE E BENI DI LARGO CONSUMO € 26.121

    NAVALE € 25.858

    MEDIA, WEB, COMUNICAZIONE E EDITORIA € 25.745

    TRASPORTI E LOGISTICA € 25.713

    GOMMA E PLASTICA € 25.596

    EDILIZIA E COSTRUZIONI € 25.271

    MODA E LUSSO € 25.117

    GRANDE DISTRIBUZIONE E COMMERCIO AL DETTAGLIO € 25.035

    TESSILE, ABBIGLIAMENTO E ACCESSORI € 25.011

    MEDIA NAZIONALE OPERAI € 24.871

    ARTE, INTRATTENIMENTO E DIVERTIMENTO € 24.847

    ARCHITETTURA, DESIGN E ARREDAMENTO € 24.301

    LEGNO € 23.691

    SERVIZI ALLA PERSONA € 23.485

    AGRICOLTURA, ALLEVAMENTO, SILVICOLTURA E PESCA € 22.922

    SERVIZI INTEGRATI ALLE IMPRESE € 22.799

    HOTEL, BAR E RISTORAZIONE € 22.534

    TURISMO E VIAGGI € 21.175

    Graduatoria RAL media 2018 Impiegati e Operai per industry

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    Il primo semestre 2018 offre una tendenza al rialzo retributivo che tocca

    11 delle 35 industry analizzate:

    Trend RAL 2017-2018 per industry

    INDUSTRY DOVE IL TREND È POSITIVO

    TREND NAZIONALE: -0,1%

    TESSILE ABBIGLIAMENTO E ACCESSORI

    AUTOMOTIVE

    MODA E LUSSO

    GOMMA E PLASTICA

    ARTE, INTRATTENIMENTO E DIVERTIMENTO

    SERVIZI ALLA PERSONA

    ALIMENTARI, BEVANDE E BENI DI LARGO CONSUMO

    HOTEL, BAR E RISTORAZIONE

    CARTA

    TRASPORTI E LOGISTICA

    CONSULENZA LEGALE, FISCALE, GESTIONALE E AMMINISTRATIVA

    2,8%

    2,7%

    2,0%

    1,9%

    1,5%

    1,1%

    0,3%

    0,2%

    0,2%

    0,2%

    0,2%

    GRANDE DISTRIBUZIONE E COMMERCIO AL DETTAGLIO

    AGENZIE PER IL LAVORO

    SERVIZI CONSULENZA IT E SOFTWARE

    APPAR. ELETTRONICHE ED ELETTRICHE, AUTOMAZIONE

    CHIMICA

    ARCHITETTURA, DESIGN E ARREDAMENTO

    FARMACEUTICA E BIOTECNOLOGIE

    ASSICURAZIONI

    EDILIZIA E COSTRUZIONI

    ENERGIA, UTILITIES E SERVIZI AMBIENTALI

    CEMENTO, LATERZI E CERAMICA

    BANCHE E SERVIZI FINANZIARI

    METALLURGIA E SIDERURGIA

    NAVALE

    SERVIZI INTEGRATI ALLE IMPRESE

    OIL & GAS

    AGRICOLTURA, ALLEVAMENTO, SILVICOLTURA E PESCA

    TELECOMUNICAZIONI

    FARMACEUTICA E BIOTECNOLOGIE

    TURISMO E VIAGGI

    AERONAUTICA

    MEDIA, WEB, COMUNICAZIONE ED EDITORIA

    -0,1%

    -0,2%

    -0,2%

    -0,3%

    -0,3%

    -0,3%

    -0,3%

    -0,3%

    -0,3%

    -0,3%

    -0,3%

    -0,4%

    -0,4%

    -0,5%

    -0,5%

    -0,5%

    -0,5%

    -0,6%

    -0,7%

    -0,8%

    -1,5%

    -2,0%

    MACCHINE UTENSILI, IMPIANTI IND. E PROD. IN METALLO

    INGEGNERIA

    INDUSTRY DOVE IL TREND È NULLO O NEGATIVO

    0,0%

    0,0%

    La crescita retributiva più elevata ha caratterizzato i settori automotive e della moda e tessile. Fra le

    industry con trend negativo la più significativa riguarda il settore dei media, web, comunicazione e

    editoria.

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    INDUSTRY DIRIGENTI INDUSTRYRAL

    MEDIA

    SERVIZI ALLA PERSONA 3,0% SERVIZI ALLA PERSONA 4,2%

    METALLURGIA E SIDERURGIA 2,3% GOMMA E PLASTICA 3,4%

    TELECOMUNICAZIONI 1,7% MODA E LUSSO 3,1%

    TRASPORTI E LOGISTICA 1,3% TESSILE, ABBIGLIAMENTO E ACCESSORI 3,1%

    OIL & GAS 1,2% METALLURGIA E SIDERURGIA 1,6%

    LEGNO 0,8% HOTEL, BAR E RISTORAZIONE 1,6%

    GOMMA E PLASTICA 0,7% ALIMENTARI, BEVANDE E BENI DI LARGO CONSUMO 1,4%

    CEMENTO, LATERIZI E CERAMICA 0,7% ARTE, INTRATTENIMENTO E DIVERTIMENTO 1,2%

    BANCHE E SERVIZI FINANZIARI 0,6% MEDIA, WEB, COMUNICAZIONE E EDITORIA 1,0%

    ARCHITETTURA, DESIGN E ARREDAMENTO 0,5% AUTOMOTIVE 0,9%

    MACCHINE UTENSILI, IMPIANTI IND. E PROD. IN METALLO 0,4% TELECOMUNICAZIONI 0,9%

    AERONAUTICA 0,4% NAVALE 0,7%

    SERVIZI E CONSULENZA IT E SOFTWARE 0,4% LEGNO 0,6%

    ARTE, INTRATTENIMENTO E DIVERTIMENTO 0,4% FARMACEUTICA E BIOTECNOLOGIE 0,3%

    APPAR. ELETTRONICHE ED ELETTRICHE, AUTOMAZIONE 0,2% ASSICURAZIONI 0,3%

    CARTA 0,1% SERVIZI INTEGRATI ALLE IMPRESE 0,2%

    CONSULENZA LEGALE, FISCALE, GESTIONALE … -0,2% CONSULENZA LEGALE, FISCALE, GESTIONALE … 0,2%

    HOTEL, BAR E RISTORAZIONE -0,4% CARTA 0,2%

    SERVIZI INTEGRATI ALLE IMPRESE -0,6% CHIMICA 0,1%

    CHIMICA -0,7% MACCHINE UTENSILI, IMPIANTI IND. E PROD. IN METALLO 0,1%

    FARMACEUTICA E BIOTECNOLOGIE -0,9% APPAR. ELETTRONICHE ED ELETTRICHE, AUTOMAZIONE 0,0%

    TREND NAZIONALE DIRIGENTI -0,9% TREND NAZIONALE QUADRI 0,0%

    MODA E LUSSO -1,0% AGENZIE PER IL LAVORO 0,0%

    AUTOMOTIVE -1,0% OIL & GAS -0,1%

    INGEGNERIA -1,0% AGRICOLTURA, ALLEVAMENTO, SILVICOLTURA E PESCA -0,2%

    TESSILE, ABBIGLIAMENTO E ACCESSORI -1,3% SERVIZI E CONSULENZA IT E SOFTWARE -0,2%

    GRANDE DISTRIBUZIONE E COMMERCIO AL DETTAGLIO -1,4% ENERGIA, UTILITIES E SERVIZI AMBIENTALI -0,3%

    EDILIZIA E COSTRUZIONI -2,1% BANCHE E SERVIZI FINANZIARI -0,4%

    NAVALE -2,3% GRANDE DISTRIBUZIONE E COMMERCIO AL DETTAGLIO -0,4%

    AGRICOLTURA, ALLEVAMENTO, SILVICOLTURA E PESCA -2,5% AERONAUTICA -0,5%

    TURISMO E VIAGGI -2,6% TURISMO E VIAGGI -0,7%

    ENERGIA, UTILITIES E SERVIZI AMBIENTALI -2,9% INGEGNERIA -0,7%

    AGENZIE PER IL LAVORO -2,9% TRASPORTI E LOGISTICA -0,7%

    MEDIA, WEB, COMUNICAZIONE E EDITORIA -2,9% CEMENTO, LATERIZI E CERAMICA -1,4%

    ALIMENTARI, BEVANDE E BENI DI LARGO CONSUMO -3,4% EDILIZIA E COSTRUZIONI -2,1%

    ASSICURAZIONI -3,4% ARCHITETTURA, DESIGN E ARREDAMENTO -2,4%

    Graduatoria trend RAL 2017-2018 Dirigenti e Quadri per industry

    Le due tabelle seguenti mostrano il trend 2017-2018 rilevato in ciascuno dei quattro inquadramenti

    contrattuali per le 35 industry classificate da JobPricing:

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    Graduatoria trend RAL 2017-2018 Impiegati e Operai per industry

    INDUSTRY DIRIGENTI INDUSTRYRAL

    MEDIA

    TESSILE, ABBIGLIAMENTO E ACCESSORI 4,7% MODA E LUSSO 3,1%

    MODA E LUSSO 4,6% AUTOMOTIVE 3,0%

    ARTE, INTRATTENIMENTO E DIVERTIMENTO 3,1% TESSILE, ABBIGLIAMENTO E ACCESSORI 2,3%

    HOTEL, BAR E RISTORAZIONE 0,6% SERVIZI INTEGRATI ALLE IMPRESE 1,8%

    ENERGIA, UTILITIES E SERVIZI AMBIENTALI 0,6% ALIMENTARI, BEVANDE E BENI DI LARGO CONSUMO 1,5%

    AUTOMOTIVE 0,5% SERVIZI ALLA PERSONA 1,2%

    AGRICOLTURA, ALLEVAMENTO, SILVICOLTURA E PESCA 0,3% TRASPORTI E LOGISTICA 0,8%

    TRASPORTI E LOGISTICA 0,2% ENERGIA, UTILITIES E SERVIZI AMBIENTALI 0,7%

    APPAR. ELETTRONICHE ED ELETTRICHE, AUTOMAZIONE 0,2% CARTA 0,3%

    INGEGNERIA 0,2% ARTE, INTRATTENIMENTO E DIVERTIMENTO 0,2%

    SERVIZI INTEGRATI ALLE IMPRESE 0,2% OIL & GAS 0,2%

    CARTA 0,2% GOMMA E PLASTICA 0,1%

    ASSICURAZIONI 0,0% FARMACEUTICA E BIOTECNOLOGIE 0,0%

    MACCHINE UTENSILI, IMPIANTI IND. E PROD. IN METALLO 0,0% GRANDE DISTRIBUZIONE E COMMERCIO AL DETTAGLIO 0,0%

    GRANDE DISTRIBUZIONE E COMMERCIO AL DETTAGLIO -0,1% TREND NAZIONALE OPERAI 0,0%

    TREND NAZIONALE IMPIEGATI -0,1% LEGNO 0,0%

    BANCHE E SERVIZI FINANZIARI -0,1% TURISMO E VIAGGI 0,0%

    TELECOMUNICAZIONI -0,1% MACCHINE UTENSILI, IMPIANTI IND. E PROD. IN METALLO 0,0%

    ALIMENTARI, BEVANDE E BENI DI LARGO CONSUMO -0,2% INGEGNERIA 0,0%

    AGENZIE PER IL LAVORO -0,2% EDILIZIA E COSTRUZIONI 0,0%

    MEDIA, WEB, COMUNICAZIONE E EDITORIA -0,3% HOTEL, BAR E RISTORAZIONE -0,1%

    GOMMA E PLASTICA -0,3% AGRICOLTURA, ALLEVAMENTO, SILVICOLTURA E PESCA -0,5%

    ARCHITETTURA, DESIGN E ARREDAMENTO -0,3% APPAR. ELETTRONICHE ED ELETTRICHE, AUTOMAZIONE -0,6%

    CONSULENZA LEGALE, FISCALE, GESTIONALE … -0,3% TELECOMUNICAZIONI -0,7%

    SERVIZI E CONSULENZA IT E SOFTWARE -0,3% METALLURGIA E SIDERURGIA -0,8%

    NAVALE -0,4% ARCHITETTURA, DESIGN E ARREDAMENTO -1,1%

    SERVIZI ALLA PERSONA -0,4% NAVALE -1,4%

    CHIMICA -0,4% CEMENTO, LATERIZI E CERAMICA -1,5%

    FARMACEUTICA E BIOTECNOLOGIE -0,5% SERVIZI E CONSULENZA IT E SOFTWARE -1,5%

    METALLURGIA E SIDERURGIA -0,6% CHIMICA -1,6%

    CEMENTO, LATERIZI E CERAMICA -0,7% AERONAUTICA -1,9%

    AERONAUTICA -0,7% MEDIA, WEB, COMUNICAZIONE E EDITORIA -2,4%

    EDILIZIA E COSTRUZIONI -0,8%

    TURISMO E VIAGGI -0,9%

    OIL & GAS -1,5%

    LEGNO -2,2%

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    3.3 I differenziali retributivi per dimensione aziendale

    Come impatta la dimensione delle aziende sulla retribuzione? È vero che i “grandi” pagano meglio i propri lavoratori? In che misura?

    I dipendenti di imprese di grandi dimensioni guadagnano mediamente di

    più rispetto a quelli delle piccole imprese. Si passa dai 25.953 € percepiti

    mediamente da dipendenti di aziende micro (con meno di 10 dipendenti)

    ai 36.976 € medi rilevati in aziende con oltre 1.000 dipendenti, con una

    differenza percentuale pari a 42,5%.

    LA DIFFERENZA RETRIBUTIVA

    MEDIA FRA MICRO AZEINDA E GRANDE AZIENDA È PARI AL

    42,5%

    MICRO

    Meno di 10dipendenti

    25.953 €

    MEDIA

    51-250dipendenti

    32.618 €

    PICCOLA

    11-50dipendenti

    29.075 €

    GRANDE

    Oltre1.000dipendenti

    39.976 €

    MEDIO-GRANDE

    251-1.000dipendenti

    35.342 €

    Differenziali di retribuzione media per dimensione aziendale crescente

    MICRO

    PICCOLA

    MEDIA

    MEDIO-GRANDE

    GRANDE

    +12,0%

    +12.2%

    +8,3%

    +4,6%

    RAL media 2018 per dimensione aziendale

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    RAL media 2018 per dimensione aziendale e inquadramento

    Differenza retributiva in percentuale fra dimensioni aziendali consecutive

    DIMENSIONE DIRIGENTI QUADRI IMPIEGATI OPERAI

    Micro (fino a 10 dipendenti) € 89.644 € 51.800 € 28.424 € 23.612

    Piccola (da 11 a 50 dipendenti) € 94.816 € 53.191 € 30.648 € 25.124

    Media (da 51 a 250 dipendenti) € 101.993 € 54.781 € 32.750 € 26.323

    Medio-grande (da 251 a 1.000 dipendenti) € 103.562 € 55.596 € 33.963 € 27.468

    Grande (oltre 1.000 dipendenti) € 109.268 € 55.076 € 34.584 € 27.821

    DIMENSIONE DIRIGENTI QUADRI IMPIEGATI OPERAI

    Piccola vs micro 5,8% 2,7% 7,8% 6,4%

    Media vs piccola 7,6% 3,0% 6,9% 4,8%

    Medio-grande vs media 1,5% 1,5% 3,7% 4,4%

    Grande vs medio-grande 5,5% -0,9% 1,8% 1,3%

    GRANDE vs MICRO 21,9% 6,3% 21,7% 17,8%

    Come si può constatare, la differenza fra le cinque classi dimensionali è

    significativa in tutti gli inquadramenti contrattuali. Uno “scalino” piuttosto

    significativo si pone, per tutte le categorie di lavoratori, nel passaggio

    da micro a piccola impresa, come del resto è lecito aspettarsi. Molto

    significativo anche, per i dirigenti, il passaggio fra piccola e media

    azienda e fra medio-grane e grande.

    FRA GRANDE IMPRESA E

    MICRO IMPRESA, PER TUTTI GLI

    INQUADRAMENTI, ESISTONO DIFFERENZE

    MOLTO GRANDI (OLTRE IL 20% PER

    I DIRIGENTI), AD ECCEZIONE DEI

    QUADRI DOVE LA CURVA APPARE

    PIU’ PIATTA (CIRCA L’8%).

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    MICRO

    Meno di 10dipendenti

    0,1%

    MEDIA

    51-250dipendenti

    -0,3%

    PICCOLA

    11-50dipendenti

    -0,5%

    GRANDE

    Oltre1.000dipendenti

    0,1%

    MEDIO-GRANDE

    251-1.000dipendenti

    0,0%

    Analizzando i trend si osserva che la dinamica retributiva peggiore

    riguarda la media impresa dove i più colpiti sono stati i dirigenti e gli

    operai. Le cose vanno meglio agli estremi, dove micro-impresa e grande

    impresa crescono anche se in modo del tutto marginale (+ 0,1%).

    RAL media 2017 e 2018 e trend 2017-2018 Dirigenti e Quadri per dimensione aziendale

    DIMENSIONE 2017 2018TREND

    2017-20182017 2018

    TREND 2017-2018

    DIRIGENTI QUADRI

    Micro € 90.575 € 89.644 -1,0% € 51.690 € 51.800 0,2%

    Piccola € 96.268 € 94.816 -1,5% € 53.420 € 53.191 -0,4%

    Media € 103.776 € 101.993 -1,7% € 54.827 € 54.781 -0,1%

    Medio-grande € 103.806 € 103.562 -0,2% € 55.366 € 55.596 0,4%

    Grande € 109.269 € 109.268 0,0% € 54.920 € 55.076 0,3%

    TOTALE € 101.821 € 100.866 -0,9% € 54.021 € 54.023 0,0%

    RAL media 2017 e 2018 e trend 2017-2018 Impiegati e Operai per dimensione aziendale

    DIMENSIONE 2017 2018TREND

    2017-20182017 2018

    TREND 2017-2018

    IMPIEGATI OPERAI

    Micro € 28.482 € 28.424 -0,2% € 23.538 € 23.612 0,3%

    Piccola € 30.676 € 30.648 -0,1% € 25.171 € 25.124 -0,2%

    Media € 32.766 € 32.750 -0,1% € 26.477 € 26.323 -0,6%

    Medio-grande € 33.994 € 33.963 -0,1% € 27.468 € 27.468 0,0%

    Grande € 34.627 € 34.584 -0,1% € 27.803 € 27.821 0,1%

    TOTALE € 30.814 € 30.791 -0,1% € 24.865 € 24.871 0,0%

    Trend RAL 2017-2018 per dimensione aziendale

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    CAPITOLO 4

    CARATTERISTICHEINDIVIDUALI E RETRIBUZIONE

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    4.1 Le retribuzioni per genere

    La Commissione UE (direttiva 2006/54/CE) ha constatato che la parità retributiva tra i sessi è ostacolata da una serie di fattori, tra cui: sistemi retributivi poco trasparenti, assenza di chiarezza giuridica nella definizione di “lavoro di pari valore” e ostacoli procedurali. Qual è la situazione nel mercato italiano?

    GENERE DIRIGENTI QUADRI IMPIEGATI OPERAI

    Uomini € 102.068 € 54.686 € 32.287 € 25.686

    Donne € 93.616 € 52.417 € 29.461 € 23.217

    GENDER GAP 2018 9,0% 4,3% 9,6% 10,6%

    GENDER GAP 2017 9,6% 4,0% 9,4% 10,8%

    RAL media 2018 per inquadramento e genere

    € 30.477

    € 27.646

    IL GENDER PAY GAP NEL 2018 SI È LIEVEMENTE RIDOTTO (-0,2%),

    MA RESTA ELEVATO (IN MEDIA CIRCA

    2.800 EURO LORDI ANNUI).

    QUADRIDIRIGENTI

    € 102.068

    € 54.686

    € 32.287€ 29.461 € 25.686

    € 23.217

    € 52.417

    € 93.616

    IMPIEGATI OPERAI

    GENDER PAY GAP 2018: 10,2%GENDER PAY GAP 2017: 10,4%

    GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC

    GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC

    Il mercato evidenzia una disparità di retribuzioni tra uomini e donne: il

    gap di genere è pari al 10,4% a favore degli uomini, che guadagnano in

    media circa 2.900 euro in più delle donne. Il divario può essere quantificato

    immaginando che le donne inizino a guadagnare, rispetto ai colleghi

    maschi, solo a partire dalla seconda settimana di febbraio.

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    Composizione degli occupati dipendenti di aziende private per genere e inquadramento

    Differenza retributiva di genere nei Paesi europei nel settore privato

    Fonte: Eurostat 2016 - The unadjusted gender pay gap, 2016 (difference between average gross

    hourly earnings of male and female employees as % of male gross earnings)

    Fonte: Elaborazione JobPricing su dati ISTAT - Indagine sulle Forze di Lavoro

    OCCUPATI DIRIGENTI QUADRI IMPIEGATI OPERAI TOTALE

    Uomini 85% 71% 47% 67% 60%

    Donne 15% 29% 53% 33% 40%

    I dati sull'occupazione in aziende private per inquadramento mostrano

    che le donne faticano a fare carriera: solo il 25% dei profili manageriali

    sono occupati da donne (15% per i Dirigenti, 29% per i Quadri), mentre

    il delta si riduce per Impiegati e Operai (59% di uomini e 41% di donne).

    SONO ANCORA POCHE LE DONNE AI VERTICI DELLE AZIENDE PRIVATE

    PAESEGENDER

    GAPPAESE

    GENDER GAP

    PAESEGENDER

    GAP

    1 Romania 6,8% 9 Polonia 16,1% 17 Slovacchia 20,4%

    2 Slovenia 7,9% 10 Islanda 16,4% 18 Paesi Bassi 21,6%

    3 Belgio 9,2% 11 Finlandia 17,2% 19 Regno Unito 22,2%

    4 Svezia 11,8% 12 Lituania 17,6% 20 Portogallo 22,6%

    5 Bulgaria 12,3% 13 Svizzera 17,7% 21 Rep. Ceca 22,8%

    6 Lettonia 14,1% 14 Norvegia 17,8% 22 Cipro 23,0%

    7 Ungheria 15,0% 15 Italia 17,9% 23 Germania 24,0%

    8 Danimarca 15,6% 16 Spagna 19,0%

    9 Lithuania 13,3% 19 Denmark 16,0%

    10 Sweden 13,8% 20 Netherlands 16,1%

    Il divario maggiore nelle retribuzioni interessa i profili impiegatizi, con circa

    2.800 euro in meno percepiti dalle donne e un delta del 9,6%. Anche

    fra gli Operai il gap è significativo: la differenza media è infatti di circa

    2.500 euro, con uno scostamento del 10,6%. La differenza percentuale dei

    Dirigenti è lievemente inferiore a quella di Impiegati e Operai (9,0%), ma

    con un delta monetario significativo: le donne nelle posizioni più alte delle

    gerarchie aziendali guadagnano in media circa 8.500 euro in meno dei

    colleghi uomini. Una differenza contenuta invece caratterizza i Quadri: lo

    scostamento è "solo" del 4,3%.

    N.B. dall’analisi sono esclusi alcuni settori tra cui il principale è quello della Sanità e Assistenza

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    Questi trend non modificano in maniera sostanziale il rapporto di forza fra

    le retribuzioni che vede comunque le donne meno premiate dal mercato

    retributivo di aziende private.

    Interessante invece è capire come i vari paesi europei si posizionano

    in termini di gender gap. Eurostat ha fornito l’indicazione datata 2016

    del gender pay gap con un dettaglio per le aziende private. L'Italia

    in questa graduatoria si posiziona al 15° posto in una classifica di 23

    nazioni europee per Gender Salary Gap6 . Tale classifica è da giudicare

    anche alla luce del Gender Salary Gap relativo a lavoratori del settore

    pubblico, che in Italia è pari solamente al 4,4%, uno dei più bassi d’Europa7.

    Tornando all’Italia, il trend rilevato da JobPricing nel primo semestre del

    2018 mostra complessivamente un andamento retributivo allineato molto

    simile tra uomini e donne, con retribuzioni in entrambi i casi sugli stessi livelli

    di fine 2017. L’unica differenza rilevante riguarda le retribuzioni medie dei

    Dirigenti di sesso maschile, il cui trend ( -1,3%) risulta più negativo rispetto

    a quello rilevato tra le donne (-0,7%).

    RAL media 2017 e 2018 e trend 2017-2018 Dirigenti e Quadri per dimensione aziendale

    GENERE 2017 2018TREND

    2017-20182017 2018

    TREND 2017-2018

    DIRIGENTI QUADRI

    Uomini € 103.405 € 102.068 -1,3% € 54.600 € 54.686 0,2%

    Donne € 94.315 € 93.616 -0,7% € 52.494 € 52.417 -0,1%

    TOTALE € 101.821 € 100.866 -0,9% € 54.021 € 54.023 0,0%

    RAL media 2017 e 2018 e trend 2017-2018 Impiegati e Operai per dimensione aziendale

    GENERE 2017 2018TREND

    2017-20182017 2018

    TREND 2017-2018

    IMPIEGATI OPERAI

    Uomini € 32.289 € 32.287 0,0% € 25.681 € 25.686 0,0%

    Donne € 29.513 € 29.461 -0,2% € 23.183 € 23.217 0,1%

    TOTALE € 30.814 € 30.791 -0,1% € 24.865 € 24.871 0,0%

    6 https://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php/Gender_pay_gap_statistics7 Il differente dato rilevato da JobPricing e EUROSTAT è da ascriversi alla differente metodologia di misurazione: retribuzione annua lorda per JobPricing e retribuzione lorda oraria per EUROSTAT.

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    4.2 La retribuzione per età anagrafica

    Quanto pesa l’esperienza sulla busta paga? La differenza di retribuzione tra lavoratori “anziani” e new entry in un mercato del lavoro che cambia e che richiede nuove competenze è ancora giustificata? In che misura?

    Al crescere dell'età la retribuzione aumenta.

    Le motivazioni sono note:

    • la normativa contrattuale, che porta ad un costante incremento

    della retribuzione nel corso della carriera lavorativa per mezzo

    degli scatti d’anzianità;

    • la valorizzazione dell’esperienza, che porta spesso - a parità

    di ruolo - a riconoscere un differenziale retributivo a favore di

    lavoratori con maggior esperienza.

    • Il percorso di carriera, per cui i ruoli di maggior responsabilità e

    più remunerativi sono normalmente appannaggio di lavoratori

    più esperti (l’Italia resta il paese in cui i dirigenti sono fra i più

    vecchi d’Europa).

    Scala retributiva fra inizio e fine carriera lavorativa

    fino a 24 anni

    25-34 anni

    35-44 anni

    45-54 anni

    55 anni e più

    +15,2%

    +13,0%

    +7,5%

    +4,8%

    AGE G

    AP 20

    18 +4

    6,7 %

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    55 anni e più

    33.035 €

    45-54 anni

    31.513 €

    35-44 anni

    29.321 €

    25-34 anni

    25.955 €

    Fino a 24 anni

    22.522 €

    RAL media 2018 per età anagrafica

    DIMENSIONE DIRIGENTI QUADRI IMPIEGATI OPERAI

    Fino a 24 anni € 23.873 € 21.917

    25-34 anni € 88.732 € 48.810 € 27.449 € 23.692

    35-44 anni € 92.882 € 52.629 € 31.322 € 25.044

    45-54 anni € 101.967 € 54.857 € 33.104 € 25.984

    55 anni o più € 105.593 € 56.539 € 33.744 € 25.350

    TOTALE € 100.866 € 54.023 € 30.791 € 24.871

    RAL media 2018 per classe di età anagrafica e inquadramento

    SCALINO RETRIBUTIVO DIRIGENTI QUADRI IMPIEGATI OPERAI

    Da under 24 a 25-34 anni 15% 8%

    Da 25-34 anni a 35-44 anni 5% 8% 14% 6%

    Da 35-44 anni a 45-54 anni 10% 4% 6% 4%

    Da 45-54 anni a 55 anni e più 4% 3% 2% -2%

    GENERATION GAP 19,0% 15,8% 41,3% 15,7%

    Scalino retributivo 2018 tra classi di età anagrafica

    La distinzione per qualifica contrattuale è rilevante per valutare la crescita

    retributiva al passaggio da una classe di età all’altra. Impiegati e Operai

    vedono crescere la propria RAL in maniera consistente nelle fasi iniziali

    della carriera per poi fermarsi, o rallentare fortemente, al raggiungimento

    di una certa età (circa 40 anni per gli Operai, 50 per gli Impiegati). Per i

    Dirigenti lo step più elevato si ha intorno ai 45 anni; per i Quadri intorno

    ai 35 anni.

    LE CRESCITE RETRIBUTIVE PIU’ CONSISTENTI SI

    HANNO DI NORMA FRA I 35 E I 45

    ANNI PER I VERTICI AZIENDALI E FRA I 25 E I 35 ANNI PER IMPIEGATI ED

    OPERAI

    IL GAP GENERAZIONALE FRA CHI STA PER

    CHUDERE LA PROPRIA CARRIERA LAVORATIVA E CHI STA PER INIZIARLA È

    PARI AL 46,7%

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    La dinamica retributiva negativa fra 2017 e 2018, infine, ha inciso in

    maniera più o meno equivalente su tutte le fasce di età, come evidenziato

    nelle tabelle sottostanti.

    RAL media 2017 e 2018 e trend 2017-2018 Dirigenti e Quadri per dimensione aziendale

    ETÀ ANAGRAFICA 2017 2018TREND

    2017-20182017 2018

    TREND 2017-2018

    DIRIGENTI QUADRI

    25-34 anni € 89.518 € 88.732 -0,9% € 48.952 € 48.810 -0,3%

    35-44 anni € 93.994 € 92.882 -1,2% € 52.783 € 52.629 -0,3%

    45-54 anni € 103.277 € 101.967 -1,3% € 54.867 € 54.857 0,0%

    55 anni o più € 106.870 € 105.593 -1,2% € 56.521 € 56.539 0,0%

    TOTALE € 101.821 € 100.866 -0,9% € 54.021 € 54.023 0,0%

    RAL media 2017 e 2018 e trend 2017-2018 Impiegati e Operai per dimensione aziendale

    ETÀ ANAGRAFICA 2016 2017TREND

    2017-20182017 2018

    TREND 2017-2018

    IMPIEGATI OPERAI

    Fino a 24 anni € 24.125 € 23.873 -1,0% € 21.380 € 21.917 2,5%

    25-34 anni € 27.490 € 27.449 -0,1% € 23.715 € 23.692 -0,1%

    35-44 anni € 31.365 € 31.322 -0,1% € 25.081 € 25.044 -0,1%

    45-54 anni € 33.168 € 33.104 -0,2% € 25.861 € 25.984 0,5%

    55 anni o più € 33.744 € 33.744 0,0% € 25.531 € 25.350 -0,7%

    TOTALE € 30.814 € 30.791 -0,1% € 24.865 € 24.871 0,0%

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    4.3 Le retribuzioni per livello d'istruzionone

    Il percorso degli studi è da sempre considerato un importante investimento, da cui poi ci si attende un “ritorno” economico che sia proporzionato alla sua durata e al suo valore. Fare o non fare l’Università quanto può influire sul livello retributivo una volta entrati nel mercato del lavoro?

    I lavoratori in possesso di titolo universitario percepiscono in media una

    retribuzione più elevata dei colleghi con titolo di studio inferiore. La RAL

    media dei laureati è di 39.631 €, mentre quella dei non laureati è di

    27.819 €, con uno scostamento pari al 42,5%. I dati rilevati evidenziano il

    ritorno dell'investimento nell'istruzione: più sono gli anni dedicati allo studio

    (e più è avanzato il titolo di studio ottenuto), maggiore è la retribuzione

    percepita.

    Si può osservare come vi sia una netta differenza retributiva tra chi ha

    terminato un percorso di studi di laurea almeno quinquennale e chi si è

    fermato alla laurea breve o la laurea non l'ha neppure ottenuta: la prima

    categoria presenta una RAL media superiore ai 41mila euro lordi annui, la

    seconda non arriva mediamente ai 30mila euro lordi annui.

    MEDIAMENTE UN LAUREATO GUADAGNA IL 42,5% IN PIÙ DI

    UN LAVORATORE PRIVO DI TITOLO ACCADEMICO

    LO SCARTO RETRIBUTIVO TRA

    DIPLOMA E LAUREA BREVE È RIDOTTO, MENTRE LA LAUREA QUINQUENNALE

    VALE MEDIAMENTE 12 MILA EURO

    IN PIÙ DI QUELLA TRIENNALE

    RAL media 2018 per livello di istruzione

    SCALINO RETRIBUTIVO DIRIGENTI

    Non laureati € 27.819

    Scuola dell'obbligo € 25.577

    Qualifica professionale di scuola secondaria superiore € 26.807

    Diploma di maturità / di istruzione secondaria superiore € 30.073

    Laureati € 39.631

    Laurea triennale € 29.574

    Master di I livello € 41.337

    Laurea magistrale € 41.549

    Master di II livello € 46.731

    GAP medio Laureati vs. Non laureati 42,5%

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