IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE

89
ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE DI ASOLO (scuola infanzia-primaria-secondaria di 1° grado per i comuni di ASOLO – CASTELCUCCO – MONFUMO) Via Forestuzzo, 65 - 31011 ASOLO (Treviso) Cod. Fiscale 83005890260 -- Codice Meccanografico TVIC83000G n. 0423/952700 n. 0423/952102 E-mail: [email protected] -- Sito Web: www.icasolo.edu.it IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE

Transcript of IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE

Page 1: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE

IS T IT UT O C OMPR ENS IVO S TATA LE D I A S OLO (scuola infanzia-primaria-secondaria di 1° grado per i comuni di ASOLO – CASTELCUCCO – MONFUMO)

V i a F o r e s t u z z o , 6 5 - 3 1 0 1 1 A S O L O ( T r e v i s o ) Cod. Fiscale 83005890260 -- Codice Meccanografico TVIC83000G

☎n. 0423/952700 n. 0423/952102 E-mail: [email protected] -- Sito Web: www.icasolo.edu.it

IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE

Page 2: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE
Page 3: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE

PIANO ANNUALE

PER L’INCLUSIONE

IS T IT UT O C OMPR ENS IVO S TATA LE D I A S OLO

(Scuola Infanzia-Primaria-Secondaria di 1° grado per i comuni di ASOLO – CASTELCUCCO – MONFUMO)

V i a F o r e s t u z z o , 6 5 - 3 1 0 1 1 A S O L O ( T r e v i s o )

Cod. Fiscale 83005890260 -- Codice Meccanografico TVIC83000G

☎n. 0423/952700 n. 0423/952102 E-mail: [email protected]

Sito Web: www.icasolo.edu.it

Page 4: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE

2019/2020

PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIONE Direttiva M. 27/12/2012 e CM n° 8 del 6/3/2013

“Devono esserci sempre delle risposte adeguate alle differenze”

A. Canevaro

Il Piano annuale per l’inclusione deve essere inteso come un momento di riflessione di tutta la

comunità educante per realizzare la cultura dell’inclusione, lo sfondo ed il fondamento sul quale

sviluppare una didattica attenta ai bisogni di ciascuno nel realizzare gli obiettivi comuni.

Page 5: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE

Nei punti che seguono sono riportate le opzioni programmatiche e le variabili significative che

orientano le azioni volte a dare attuazione e migliorare il livello di inclusione dell’Istituzione

Scolastica.

L’ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE DI ASOLO

Riconosce la validità delle indicazioni ministeriali in materia di inclusione e ritiene doveroso

procedere alla redazione e all’applicazione di un piano di inclusione generale da

ripresentare annualmente in relazione alla verifica della sua ricaduta e alla modifica dei

bisogni presenti.

Propone, per quanto attiene allo specifico didattico, si ricorra a:

1) individualizzazione (percorsi differenziati per obiettivi comuni);

2) personalizzazione (percorsi e obiettivi differenziati);

3) strumenti compensativi;

4) misure dispensative;

utilizzati secondo una programmazione personalizzata con riferimento alla normativa

nazionale e/o alle direttive del PTOF.

Prospetta altresì un impiego funzionale delle risorse umane, finanziarie, strumentali già

disponibili nella scuola o da reperire con richieste esterne.

Ritiene infine necessario operare per abbattere i limiti di accesso al reale diritto allo studio

che possono qualificarsi come ostacoli strutturali (v. barriere architettoniche per quanto

riguarda i DVA) o funzionali (mancanza della dotazione della strumentazione individuale:

libri di testo, ecc., per quanto riguarda lo svantaggio socio-economico e culturale).

Parte I – Analisi dei punti di forza e di criticità

BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI (BES) AREA

DISABILITÀ TIPOLOGIE DISABILITÀ

CERTIFICAZIONE SANITARIA

RELAZIONE CLINICA

Disabilità certificate (Legge 104/1992)

Intellettiva

Presente

/

Sensoriale (vista e udito)

Motoria

Psichica

Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA)

Disturbo specifico della lettura (Dislessia)

Presente

/ Disturbo specifico della scrittura (Disortografia, Disgrafia)

Disturbo specifico delle abilità aritmetiche (Discalculia)

Page 6: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE

(Legge 170 8 ottobre 2010 DM 12 luglio 2011 e linee guida)

Disturbo misto delle abilità scolastiche

Disturbo evolutivo specifico della funzione motoria

Altri Bisogni Educativi Speciali (DM 27 dicembre 2012 e CM n°8 6 marzo 2013)

Altre tipologie di disturbo non previste nella L 170/2010 (Difficoltà di apprendimento, Disturbo specifico del linguaggio, Borderline cognitivo, ADHD, Disturbo evolutivo specifico misto F83, Spettro Autistico lieve, Disturbo del comportamento, …)

/

Presente o

assente Alunni con iter diagnostico di DSA non ancora completato.

Alunni con svantaggio linguistico

Alunni con svantaggio socioculturale.

Alunni con svantaggio socioeconomico.

A. Rilevazione dei BES presenti a.s. 2018/2019 n°

1. disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3) 30

minorati vista 0

minorati udito 0

psicofisici 30

2. disturbi evolutivi specifici

DSA (Legge 170/10) 19

ADHD/DOP 3

Borderline cognitivo 10

Altro 0

3. svantaggio (indicare il disagio prevalente) 10

Socio-culturale 0

Linguistico-culturale 7

Disagio comportamentale/relazionale 3

Altro 0

Totali 72

% su popolazione scolastica 10%

N° PEI redatti dai GLHO 30

N° di PDP per DSA redatti dai Consigli di classe 32

N° di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di certificazione sanitaria o relazione clinica

10

N° di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione sanitaria o relazione clinica

9

B. Risorse professionali specifiche Prevalentemente utilizzate in… Sì / No

Insegnanti di sostegno Attività individualizzate e di piccolo gruppo

Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.)

Insegnanti potenziamento Attività individualizzate, di alfabetizzazione e di piccolo gruppo

Addetto all’Assistenza Attività individualizzate e di piccolo gruppo

Attività laboratoriali integrate (classi Sì

Page 7: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE

C. Coinvolgimento docenti Attraverso… Sì / No

Docenti curricolari

Partecipazione a GLI Sì

Rapporti con famiglie Sì

Tutoraggio alunni Sì

Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva

Docenti di sostegno

Partecipazione a GLI Sì

Rapporti con famiglie Sì

Tutoraggio alunni Sì

Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva

Docenti con specifica formazione

Partecipazione a GLI Sì

Rapporti con famiglie Sì

Tutoraggio alunni Sì

Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva

aperte, laboratori protetti, ecc.)

Assistenti alla comunicazione Attività individualizzate e di piccolo gruppo

No

Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.)

No

Funzioni strumentali / coordinamento 1 per area BES 1 per alunni stranieri

Psicopedagogisti e affini esterni/interni No

Docenti tutor/mentor No

Operatore Counselor Spazio ascolto Sì

Page 8: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE

D. Coinvolgimento personale ATA Assistenza alunni disabili Sì

Collaborazione con docenti Sì

E. Coinvolgimento famiglie

Condivisione PEI e PDP e scelte educative

Coinvolgimento in progetti di inclusione

Percorsi di formazione specifici Sì

Coinvolgimento in attività di promozione della comunità educante

Condivisione percorsi orientativi Sì

F. Rapporti con servizi sociosanitari territoriali e istituzioni deputate alla sicurezza. Rapporti con CTS / CTI

Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati sulla disabilità

Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati su disagio e simili

Scambi di informazioni Sì

Consulenza Sì

Formazione Sì

Procedure condivise di intervento sulla disabilità

Procedure condivise di intervento su disagio e simili

Progetti territoriali integrati Sì

Progetti integrati a livello di singola scuola

Rapporti con CTI/CTS Sì

Progetti a livello di reti di scuole con CTI

G. Rapporti con privato sociale e volontariato

Progetti territoriali integrati Sì

Progetti integrati a livello di singola scuola

Progetti a livello di reti di scuole Sì

H. Formazione docenti

Strategie e metodologie educativo-didattiche / gestione della classe

Didattica speciale e progetti educativo-didattici a prevalente tematica inclusiva

Didattica interculturale / italiano L2 Sì

Psicologia e psicopatologia dell’età evolutiva (compresi DSA, ADHD, ecc.)

Progetti di formazione su specifiche disabilità (autismo, ADHD, Dis. Intellettive, sensoriali…)

Page 9: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE

Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati*: 0 1 2 3 4

Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo.

x

Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti.

x

Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive. x

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola.

x

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti.

x

Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative.

x

Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi.

x

Valorizzazione delle risorse esistenti. x

Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione.

x

Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola.

x

* = 0: per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4 moltissimo

Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolastici

Page 10: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE

Parte II - Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per l’anno

scolastico 2019/2020

Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo

Gruppo di Lavoro per l’Inclusione (GLI)

È stato costituito nel settembre 2018.

Funzioni del GLI

• rilevazione dei BES presenti nell’Istituto;

• raccolta e documentazione degli interventi didattico-educativi; • focus/confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi sulle strategie/metodologie di

gestione delle classi;

• rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di Inclusività dell’Istituto;

• raccolta e coordinamento delle proposte formulate dai singoli GLHO; • elaborazione del Piano Annuale per l’Inclusività riferito a tutti gli alunni BES, da elaborare al

termine di ogni anno scolastico, entro il mese di giugno. A tale scopo procederà all’analisi delle criticità e dei punti di forza degli interventi di inclusione scolastica operati nell’anno scolastico appena trascorso e formulerà un’ipotesi globale di utilizzo funzionale delle risorse specifiche per incrementare il livello di Inclusività generale dell’Istituto nell’anno scolastico successivo. Nel mese di settembre, in relazione alle risorse effettivamente assegnate all’Istituto, provvede all’adattamento del PAI, in base al quale il Dirigente Scolastico provvederà all’assegnazione definitiva delle risorse.

COMPONENTI GLI

NOME DOCENTE PLESSO

CAMPINI MARCO Dirigente scolastico

BRESCACIN ROBERTA Referente Inclusione Docente di sostegno Sc. Secondaria

Asolo

BARBISAN MARZIA Referente Orientamento – Continuità Docente Sc. Primaria

Plesso Unico

AGNOLETTO ANDREA Referente Orientamento – Continuità Docente Sc. Secondaria

Asolo

RINALDO LILIANA Referenti Alunni Stranieri Docente Sc. Secondaria

Asolo

GIOMO LAURA Docente Sc. Infanzia Monfumo

BAGGIO LUISA Docente Sc. Primaria Castelcucco

SERENA NAZZARENA Docente Sc. Primaria Monfumo

ANTONELLO JANE Docente sostegno Sc. Primaria Plesso Unico

SARTOR MARINA Docente sostegno Sc. Primaria Castelcucco

PREVEDELLO EDY Docente Sc. Secondaria Asolo/Castelcucco

SARTOR SILVIA Docente sostegno Sc. Secondaria Asolo

DOTTORE PAOLA Docente sostegno Sc. Secondaria Castelcucco

Page 11: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE

Gruppo di Lavoro per l’Handicap Operativo (GLHO) Tale gruppo ha il compito di redigere PDF e PEI per ogni alunno con disabilità di ciascuna classe, tenendo conto di quanto indicato nelle Linee Guida del 4 agosto 2009, di verificarne l’attuazione e

infine l’efficacia dell’intervento didattico. Tale gruppo è composto dal Dirigente Scolastico e/o dal Referente Inclusione, dal Consiglio di Classe (insegnanti curricolari e di sostegno), dai genitori dell’alunno, dagli AEC, dagli operatori dell’AULSS e/o di Enti accreditati.

Funzione Strumentale Area inclusione • Coordinamento delle attività d’Inclusione e recupero degli alunni con Bisogni Educativi Specifici

(H, DSA, altri BES, compresi gli alunni stranieri). • Accoglienza e inserimento degli studenti con bisogni speciali, dei nuovi insegnanti di sostegno e

degli operatori addetti all’assistenza.

• Coordinamento dei docenti di sostegno e delle attività dei gruppi di lavoro. • Stesura orario di sostegno scuola secondaria di primo grado di Asolo e Castelcucco,

coordinamento e visura orario docenti sostegno scuola primaria. • Rapporti con gli enti Socio-Sanitari Locali (SEE, Consultorio), Comune e le famiglie di tutti gli

alunni BES.

• Coordinamento GLHO e GLI in assenza del Dirigente Scolastico.

• Coordinamento archivio BES. • Referente per la rete CTI.

Consigli di classe/interclasse/intersezione docenti

Stesura PDF e PEI, PDP alunni con DSA e altri BES entro 30 novembre.

Nuove segnalazioni (Mod. S) entro 15 gennaio.

Partecipazione agli incontri GLHO programmati dall’I.C. di Asolo. Per le diagnosi di DSA che arrivano in corso d’anno o l’eventuale nuova segnalazione alunno con altri BES il PDP sarà redatto entro un mese. Per gli alunni che frequentano gli anni terminali di ciascun ciclo scolastico, in ragione degli adempimenti connessi agli esami di Stato, la diagnosi di DSA deve essere prodotta in tempo utile per la stesura del PDP, di norma non oltre il 31 marzo. Fa eccezione la prima certificazione diagnostica, che è prodotta al momento della sua formulazione, indipendentemente dal periodo dell’anno in cui ciò avviene (Accordo Governo, Regioni e Province autonome – 24/07/12). Se una struttura privata redige una certificazione di DSA per un alunno/a, bisogna accertarsi che sia accreditata dalla Regione Veneto, per il rilascio delle diagnosi di DSA. Se non è presente nell’elenco aggiornato dei Centri e Presidi di riabilitazione forniti dalla Regione Veneto, è compito della famiglia dell’alunno/a chiedere la convalida ai Servizi per l’Età Evolutiva dell’AULSS 2.

Page 12: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE

STRUTTURE ACCREDITATE PER LA DIAGNOSI DEI

"DISTURBI SPECIFICI DELL'APPRENDIMENTO" DSADGR N. 1868 DEL 10 DICEMBRE 2018

ENTE SEDI OPERATIVE INDIRIZZO

Data di scadenza

accreditamento

istituzionale al

rilascio diagnosi

DSA

AZ. ULSS

Associazione LA NOSTRA FAMIGLIA TREVISO TV Via Ellero 17 31/12/2019 2 Marca Trevigiana

CODESS SANITA' SRL VILLORBA TV Via Vazzole 5 31/12/2019 2 Marca Trevigiana

Associazione LA NOSTRA FAMIGLIA ODERZO TV Via Don Luigi Monza 1/3 31/12/2019 2 Marca Trevigiana

Associazione LA NOSTRA FAMIGLIA CONEGLIANO TV Via Costa Alta 37 31/12/2019 2 Marca Trevigiana

Associazione LA NOSTRA FAMIGLIA PIEVE DI SOLIGO TV Via Monte Grappa 96 31/12/2019 2 Marca Trevigiana

Associazione LA NOSTRA FAMIGLIA PADOVA PD Via Carducci 25 31/12/2019 6 Euganea

Centro Medico di Foniatria srl - Casa di Cura

VILLA TRIESTE PADOVA PD Via Bergamo 10 31/12/2019 6 Euganea

Centro di psichiatria e psicoterapia Studio

dott. Francesco Bova BASSANO DEL GRAPPA VI Via Cartigliana 125/C 31/12/2019 7 Pedemontana

Centro di Neuroscienze e Psicologia dell'età

evolutiva SRL ROSA' VI Via Capitano Alessio 20/b 31/12/2019 7 Pedemontana

Associazione LA NOSTRA FAMIGLIA VICENZA VI Strada Coltura del Tesina 18 31/12/2019 8 Berica

Presidio Riabilitativo VILLA MARIA VIGARDOLO di MONTICELLO CONTE OTTO VI Via Villa Rossi 5 31/12/2019 8 Berica

Associazione Servizi Sociali e sicurezza per

Padova ASSP Onlus - Centro ARCHIMEDE TORRI DI QUARTESOLO VI Via Italia Unita 1 31/12/2019 8 Berica

Fondazione PIU' DI UN SOGNO Onlus VERONA VR Via Agrigento 22 31/12/2019 9 Scaligera

Centro Polifunzionale DON CALABRIA VERONA VR Via San Marco 121 31/12/2019 9 Scaligera

Ambulatorio Sanitario Professionale SAN

VITO SRLS CEREA VR Via Alfieri 3 31/12/2019 9 Scaligera

Pagina 1di Pagine 1 Aggiornato al 04/02/2019

Page 13: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE

Docenti di sostegno Partecipazione alla programmazione educativo-didattica; supporto al consiglio di classe/interclasse/intersezione docenti nell’assunzione di strategie e tecniche pedagogiche, metodologiche e didattiche inclusive; interventi sul piccolo gruppo con metodologie particolari in base alla conoscenza degli studenti; rilevazione casi BES; coordinamento stesura e applicazione Piano di Lavoro (PEI e PDP).

Addetto all’Assistenza Collaborazione alla programmazione e all’organizzazione delle attività scolastiche in relazione alla realizzazione del progetto educativo; collaborazione alla continuità nei percorsi didattici. Partecipa agli incontri programmati dal GLHO (Gruppi Interprofessionali Operativi).

Organico potenziato Nel corso dell’anno scolastico alcuni docenti dell’organico potenziato ai fini dell'inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni con bisogni educativi speciali hanno implementato per alcuni alunni con BES dell’I.C. di Asolo percorsi individualizzati e personalizzati. Particolare supporto è stato fornito agli alunni stranieri per l’alfabetizzazione e il perfezionamento dell'italiano come lingua seconda attraverso corsi e attività di recupero.

Collegio Docenti Esplicitazione nel PTOF di un concreto impegno programmatico per l’inclusione; esplicitazione di criteri e procedure di utilizzo funzionale delle risorse professionali presenti; impegno a partecipare ad azioni di formazione e/o prevenzione concordate anche a livello territoriale.

Percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti

La formazione è una risorsa strategica per il miglioramento del servizio scolastico ed è un diritto oltre che dovere del personale. Il suo obiettivo è favorire la crescita professionale con particolare riferimento alle trasformazioni e innovazioni in atto. Ogni insegnante può costituirsi un suo piano di formazione utilizzando varie opportunità: quelle offerte direttamente dalla Scuola, quelle rintracciabili nel proprio ambito territoriale, o in zone vicine, o anche a livello regionale, nazionale ed europeo, coniugando interessi e bisogni di tipo professionale con interessi e bisogni istituzionali espressi dalla scuola. Ogni anno i docenti curricolari e di sostegno partecipano a corsi di formazione interna e/o esterna sui temi di inclusione e integrazione e sulle disabilità presenti nella Scuola.

Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive La valutazione è intesa come verifica degli apprendimenti e come verifica dell’intervento didattico e formativo, al fine di operare un costante adeguamento della programmazione didattica alle necessità della classe, predisponendo anche piani individualizzati. La valutazione degli alunni con BES deve essere personalizzata tenendo conto del livello di partenza e delle competenze raggiunte (valutazione formativa del processo). La valutazione verifica gli obiettivi che sono riconducibili a quanto prescritto nel PEI per gli alunni disabili e

Page 14: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE

ai livelli essenziali degli apprendimenti previsti dalla scuola primaria/scuola secondaria per gli alunni con DSA o altri BES, in particolare, si considereranno le modalità didattiche e le forme di valutazione individuate nell’ambito dei percorsi didattici individualizzati e personalizzati stabiliti nel PDP di ciascun alunno. I docenti di classe hanno l’obiettivo di operare affinché l’alunno con DSA o altro BES, sia messo in condizione di seguire la stessa programmazione di classe, mantenendo un atteggiamento di sensibile attenzione alle specifiche difficoltà, per stimolare nell’alunno un’adeguata autostima ed evitargli inutili frustrazioni, con l’attivazione di interventi individualizzati (obiettivi comuni per tutti i componenti del gruppo-classe, adattando le metodologie) e personalizzati (possono eventualmente porsi obiettivi diversi per ciascun discente), messi in atto in coerenza con quanto definito nel PDP. Relativamente ai percorsi personalizzati i Consigli di Classe/Interclasse dei docenti concordano le modalità di raccordo con le discipline in termini di contenuti e competenze, individuano modalità di verifica dei risultati raggiunti che prevedano anche prove assimilabili, se possibile, a quelle del percorso comune. Stabiliscono livelli essenziali di competenza che consentano di valutare la contiguità con il percorso comune e la possibilità del passaggio alla classe successiva. In sede di esame finale la commissione d’esame terrà in debita considerazione le specifiche situazioni soggettive, adeguatamente certificate, relative ai candidati con disturbi specifici di apprendimento (DSA). In particolare, la Commissione prenderà in esame le modalità didattiche e le forme di valutazione individuate nell’ambito dei percorsi didattici individualizzati e personalizzati. Stesse considerazioni sono valide per gli studenti altri BES: non sono previste modalità differenziate di verifica e tuttavia i criteri di valutazione dovranno tener conto della situazione dello studente e del progetto personalizzato (PDP) portato avanti in corso d’anno. In ogni caso, per siffatte tipologie, non è prevista alcuna misura dispensativa in sede di esame, sia scritto che orale. La valutazione del Piano Annuale dell’Inclusione avverrà in itinere monitorando punti di forza e criticità, andando ad implementare le parti più deboli. Il GLI raccoglierà e documenterà gli interventi didattico-educativi, fornirà consulenza ai colleghi sulle strategie/metodologie di gestione delle classi, proporrà strategie di lavoro.

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della Scuola Diverse figure professionali collaborano all’interno dell’Istituto: referente inclusione e referente alunni stranieri, contitolarità dei docenti di sostegno con gli insegnanti di classe, educatori all’assistenza, docenti del potenziamento. Un referente per gli alunni BES (disabili, DSA e altri BES) con funzione strumentale per l’area

Inclusione. Un referente alunni stranieri che collabora con la precedente funzione strumentale. I docenti promuovono attività individualizzate, attività con gruppi eterogenei di alunni,

attività laboratoriali con gruppi, per gli alunni stranieri sviluppano l’alfabetizzazione e il potenziamento della lingua italiana;

Gli addetti all’assistenza promuovono interventi educativi in favore dell’alunno con disabilità, interventi che favoriscono l’autonomia, in classe o in altre sedi dell’Istituto unitamente al docente in servizio in contemporanea.

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola,

in rapporto ai diversi servizi esistenti

1. Adesione alla Rete per l’integrazione degli alunni stranieri che vede come capofila l’I.C. di Montebelluna. La rete cura l’elaborazione di un progetto unitario di accoglienza e di

Page 15: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE

supporto agli alunni stranieri e alle loro famiglie, prevedendo il coinvolgimento dei Comuni, degli enti locali, delle associazioni e delle università e si occupa, inoltre, della formazione dei docenti. La rete ha stipulato una convenzione con l’ULSS e la Conferenza dei Sindaci per la realizzazione del progetto “Tutti i colori del mondo”, finanziato dalla legge 285. Questo progetto prevede l’intervento di mediatori culturali all’interno della scuola per favorire la prima accoglienza dell’alunno straniero appena giunto in Italia e, sul territorio, per accompagnare la sua famiglia nell’integrazione sociale. L’Istituto attiva, in corso d’anno e quando se ne rilevi la necessità, dei corsi di prima accoglienza e di alfabetizzazione di base per alunni stranieri al fine di permettere un’adeguata integrazione degli stessi nelle classi.

2. Collaborazione costante con il Servizio Età Evolutiva di Asolo, Montebelluna e Castelfranco, con il Consultorio, con gli Assistenti Sociali dei Comuni di Asolo, Castelcucco e Monfumo, con i Pediatri, con i Neuropsichiatri e Psicologi dei Centri privati per l’integrazione degli alunni in situazione di disagio e di handicap.

3. Lo “Spazio Educativo Pomeridiano” (SEP) è un servizio attivato dal Comune di Asolo e gestito dagli educatori della Cooperativa Kiriku per i bambini residenti che frequentano la Scuola Primaria. Si tratta di uno spazio in cui possono essere accompagnati e aiutati a livello relazionale e didattico, in un’ottica di prevenzione che mira a sostenere i bambini e le famiglie in difficoltà.

4. Lo “Spazio Ascolto” per i bisogni educativi e psicologici degli alunni dell’I.C. è curato da un esperto esterno, grazie al contributo dell’Amministrazione Comunale di Asolo. Nel corso dell’anno scolastico l’esperto offre il suo tempo, la sua attenzione interessata e partecipata a chi si trova in una condizione di difficoltà e di incertezza e che, attraversando un momento di difficoltà, sente la necessità di chiarificare alcuni aspetti di sé, anche in rapporto all’ambiente che lo circonda.

5. Attività di doposcuola è prevista per gli alunni della scuola primaria e secondaria del nostro Istituto (sia con BES e non). Le modalità di realizzazione sono definite di plesso in plesso tenendo conto delle disponibilità finanziare proposte dai vari Comuni. È inoltre prevista l'attività di “Studio Assistito” gestita dal Comune di Asolo.

6. Rapporti continui sono implementati, durante l’anno scolastico, con il CTI afferente all’ULSS 2 e la Rete dell’Ambito Territoriale per attività di informazione e formazione.

Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e

nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative

La famiglia è corresponsabile al percorso da attuare all’interno dell’Istituto; perciò viene coinvolta attivamente nelle pratiche inerenti all’inclusività. La modalità di contatto e di presentazione della situazione alla famiglia è determinante ai fini di una collaborazione condivisa. Le comunicazioni sono e saranno puntuali, in modo particolare riguardo alla lettura condivisa delle difficoltà e alla progettazione educativo/didattica del Consiglio di Classe/Interclasse/Intersezione dei docenti per favorire il successo formativo dello studente. In accordo con le famiglie vengono individuate modalità e strategie specifiche, adeguate alle effettive capacità dello studente, per favorire lo sviluppo pieno delle sue potenzialità, nel rispetto degli obiettivi formativi previsti nei piani di studio. Le famiglie saranno coinvolte sia in fase di progettazione che di realizzazione degli interventi inclusivi anche attraverso:

la condivisione delle scelte effettuate;

l’organizzazione di incontri calendarizzati per monitorare i processi e individuare azioni di miglioramento;

Page 16: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE

l’organizzazione di incontri specifici scuola-famiglia su richiesta, tramite il referente Area inclusione;

il coinvolgimento nella redazione del PDF, PEI e PDP;

il mantenimento di un regolare scambio informativo Famiglia/Scuola;

Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione

di percorsi formativi inclusivi.

In base alle situazioni di disagio e sulle effettive capacità degli studenti con bisogni educativi speciali, viene elaborato un PDP (PEI nel caso di alunni con disabilità). Nel PDP vengono individuati gli obiettivi specifici d’apprendimento, le strategie e le attività educativo/didattiche, le iniziative formative integrate tra istituzioni scolastiche e realtà socio/assistenziali o educative territoriali, le modalità di verifica e valutazione. Il nostro Istituto Comprensivo, nell’ambito della verticalizzazione dei curricoli, individua i bisogni formativi di seguito evidenziati, rispetto ai quali programma le attività educative e didattiche. Particolare cura è data all’ambiente di apprendimento, visto come momento in cui valorizzare l’esperienza e le conoscenze dei bambini e dei ragazzi, in cui favorire l’esplorazione e la scoperta, incoraggiare l’apprendimento collaborativi, promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere e realizzare percorsi in forma di laboratori di esperienza. Per ogni soggetto si dovrà provvedere a costruire un percorso finalizzato a:

sviluppare rapporti e relazioni interpersonali;

consolidare le abilità sensoriali, percettive, motorie, linguistiche ed intellettive;

sviluppare nuove conoscenze ed abilità;

disporre di momenti specifici per l’attività individualizzata e il recupero;

formare alunni competenti nel rispetto delle differenze individuali, curando la qualità delle relazioni interpersonali e creando un clima di accoglienza, fiducia, autonomia, autostima e collaborazione;

promuovere il rispetto delle diversità fisiche e culturali;

favorire il processo di integrazione fra allievi di diverse etnie e culture assicurando ad ognuno strumenti culturali adeguati ad affrontare anche il processo di integrazione sociale;

realizzare una costante attività di orientamento;

prevenire il disagio e la dispersione scolastica attraverso interventi volti a sostenere gli alunni in situazione di disagio socio-culturale e/o in situazione di handicap;

favorire il successo della persona nel rispetto della propria individualità-identità;

migliorare le abilità operative.

Valorizzazione delle risorse esistenti e criticità

Ogni intervento sarà posto in essere partendo dalle risorse e dalle competenze presenti nella Scuola. Efficaci interventi rispetto ai BES richiedono significativi processi di innovazione, i quali devono essere supportati da adeguati piani di formazione e aggiornamento.

Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive

utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione

L’eterogeneità dei soggetti con BES e la molteplicità di risposte possibili richiedono l’articolazione

Page 17: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE

di un progetto globale che valorizzi prioritariamente le risorse della comunità scolastica e definisca la richiesta di risorse aggiuntive per realizzare interventi precisi. Le proposte progettuali, per la metodologia che le contraddistingue, per le competenze specifiche che richiedono necessitano di risorse aggiuntive e non completamente presenti nella Scuola. L’istituto necessita quanto segue.

Il finanziamento di corsi di formazione sulla didattica inclusiva, in modo da ottimizzare gli interventi di ricaduta su tutti gli alunni.

L’assegnazione di un organico di sostegno adeguato alle reali necessità per gli alunni con disabilità.

Per i docenti di sostegno a tempo determinato, garantire la possibilità di continuare l’incarico per almeno tre anni di seguito, ai fini di assicurare agli alunni un’adeguata continuità didattica-educativa e la possibilità di avviare nel mese di settembre l’accoglienza dei nuovi ingressi.

L’assegnazione di docenti da utilizzare nella realizzazione dei progetti di inclusione e personalizzazione degli apprendimenti.

L’assegnazione degli stessi addetti all’assistenza specialistica per gli alunni con grave disabilità dalla Scuola dell’Infanzia alla Scuola Secondaria.

L’incremento di risorse umane per favorire la promozione del successo formativo per alunni stranieri e per corsi di alfabetizzazione.

Risorse umane per l’organizzazione e la gestione di laboratori informatici, nonché l’incremento di risorse tecnologiche in dotazione alla singola classe, specialmente dove sono indispensabili strumenti compensativi.

Costituzione di reti di Scuole in tema di inclusività.

Costituzioni di rapporti continuativi con CTI/CTS per consulenze e formazione.

Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la

continuità tra i diversi ordini di scuola

Il nostro Istituto organizza incontri tra gli insegnanti delle Scuole dell’Infanzia, statali e private, quelli della Scuola Primaria e quelli della Scuola Secondaria di primo e secondo grado, il cui scopo è quello di coordinare le attività rispetto ai seguenti argomenti.

Documentazione delle programmazioni e delle modalità di lavoro utilizzate.

Verifica in itinere dei risultati dell’alunno.

Organizzazione della comunicazione dei dati e delle informazioni sugli alunni.

Documentazione di passaggio da utilizzare.

Criteri per la formazione delle classi.

Prove di uscita.

Progetti di accompagnamento dalla scuola dell’Infanzia alle future prime della scuola primaria e prime della scuola secondaria di primo grado per alunni in situazione di gravità (art. 3 comma 3 L. 104/92). Gli alunni disabili degli anni ponte avranno modo di partecipare ad attività, organizzate dai Docenti dei diversi ordini di scuola, nelle scuole che li accoglieranno a settembre, in tal modo si garantirà un inserimento graduale nei diversi ordini di scuole.

Inoltre viene curato in modo particolare il passaggio dalla Scuola Secondaria di primo grado alla Scuola Secondaria di secondo grado con l’inserimento degli alunni con BES in laboratori orientanti

Page 18: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE

Progetti specifici previsti per l’a.s. 2019/2020 atti a rilevare precocemente eventuali criticità e a favorire l’inclusione di tutti gli alunni BES.

Alla Scuola dell’Infanzia si parla meglio (in collaborazione con il CTI di Asolo e Castelfranco). In prima classe si legge meglio (in collaborazione con il CTI di Asolo e Castelfranco). In classe seconda si scrive meglio (in collaborazione con il CTI di Asolo e Castelfranco). Laboratori didattici, uscite sul territorio finalizzati a sviluppare specifiche competenze,

promuove l’integrazione e l’inclusione valorizzando le capacità del singolo studente.

Deliberato dal Collegio dei Docenti in data 9 ottobre 2019.

Asolo, 9 ottobre 2019

Il Dirigente Scolastico Prof. Marco Campini

presso le scuole superiore che si ritengono più adatte alle loro potenzialità (1 o 2 incontri). L'obiettivo prioritario che sostiene l'intera progettazione è permettere alle persone di "sviluppare un proprio progetto di vita futura".

Page 19: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE

ALLEGATO: II

PROTOCOLLO ACCOGLIENZA ALUNNI STRANIERI

Page 20: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE

1.IL PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA ALUNNI STRANIERI E LE SUE FUNZIONI

Il Protocollo d’Accoglienza è un documento che, deliberato dal Collegio dei Docenti ed inserito nel P.T.O.F.,

predispone e organizza le procedure che l'Istituto intende mettere in atto per facilitare l’inserimento

scolastico

degli alunni stranieri, o come figli di genitori stranieri o come figli adottati, attraverso tre attenzioni

pedagogiche specifiche:

• l’accoglienza del singolo alunno e della sua famiglia;

• lo sviluppo linguistico in italiano L2;

• la valorizzazione della dimensione interculturale.

1.a FUNZIONI

Tale strumento programmatico riveste le seguenti funzioni:

• esplicita criteri e indicazioni riguardanti l’iscrizione e l’inserimento a scuola degli alunni stranieri;

• definisce compiti e ruoli degli operatori scolastici;

• traccia le fasi dell’accoglienza, dell’inserimento scolastico e delle strategie per l’integrazione degli alunni

stranieri e degli alunni stranieri adottati;

• propone modalità di interventi per l’apprendimento della lingua italiana come L2;

• promuove la collaborazione tra Scuola e Territorio sui temi dell’accoglienza, della solidarietà e in

generale dell’educazione interculturale nell’ottica di un sistema formativo integrato

1.b FINALITÀ

Il protocollo si propone di:

• definire pratiche condivise all'interno delle scuole in tema di accoglienza di alunni stranieri;

• facilitare l'ingresso a scuola di bambini e ragazzi di altra nazionalità nel sistema scolastico

• e sociale;

• sostenere gli alunni neo-arrivati nella fase di adattamento al nuovo contesto;

• favorire un clima d'accoglienza e di attenzione alle relazioni che prevenga e rimuova eventuali ostacoli

alla piena integrazione;

• costruire un contesto favorevole all'incontro con altre culture e con le " storie" di ogni alunno;

• favorire un rapporto collaborativo con la famiglia.

Page 21: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE

2. FASI PREVISTE DAL PROTOCOLLO

2.a FASE AMMINISTRATIVO-BUROCRATICA

Viene eseguita da un incaricato della segreteria e rappresenta il primo contatto della Scuola con la famiglia

dell’alunno.

Compiti della Segreteria:

• iscrivere l'alunno chiedendo ai genitori la compilazione della modulistica necessaria;

• acquisire l'opzione di avvalersi o non avvalersi della religione cattolica;

• informare la famiglia sui principali aspetti organizzativi della Scuola;

• controllare se è stato assolto l'obbligo scolastico ed eventualmente indirizzare i genitori verso

Istituti

Superiori o CPIA;

• informare i genitori del tempo che intercorrerà tra l'iscrizione e l'effettivo inserimento nella classe;

• avvisare il Dirigente Scolastico, il docente Vicario, la Funzione Strumentale per l’Inclusione, il

Referente

Stranieri.

2.b FASE COMUNICATIVO-RELAZIONALE

2.b.1 Riunione preliminare Commissione Accoglienza

Al fine di preparare l’incontro con l’alunno e la famiglia, si terrà una riunione preliminare che coinvolga la

Commissione Accoglienza:

• il Dirigente Scolastico e/o il docente vicario

• la Funzione Strumentale per l’Inclusione;

• Il Referente Stranieri;

• Il Referente del Plesso accogliente o un docente del plesso che partecipi al GLI;

• l’Incaricato di Segreteria per il passaggio delle informazioni raccolte in fase di iscrizione.

Nel caso in cui non ci fossero i tempi necessari per la suddetta procedura l’alunno sarà inserito

provvisoriamente in una classe e successivamente si procederà all’assegnazione definitiva seguendo le fasi

del protocollo.

Page 22: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE

2.b.2 Incontro con famiglia e alunno

La Commissione Accoglienza predisporrà un incontro con la famiglia e l’alunno finalizzato ai

seguenti aspetti:

• Conoscenza reciproca e raccolta informazioni relative a: Paese di provenienza, contesto

socio-culturale (rurale, metropolitano, …), età di arrivo in Italia, scolarità pregressa (in Italia e/o nel

paese d’origine).

• Presentazione alla famiglia degli aspetti più rilevanti relativi all’organizzazione della Scuola, di cui

è stata precedentemente fornita documentazione dall’Ufficio di Segreteria alla famiglia stessa.

• Raccolta di eventuali richieste, esigenze o segnalazioni di problemi/difficoltà relativi all’alunno

così

come esposti dai genitori.

• Illustrazione delle modalità di inserimento e di assegnazione del bambino/ragazzo alla classe.

La raccolta delle notizie indispensabili per una prima conoscenza dell’alunno consentirà ai docenti di

adottare decisioni adeguate sia relativamente alla classe in cui inserirlo, sia relativamente ai percorsi di

facilitazione da attivare. A questo punto la Commissione concorderà con l'alunno e la sua famiglia tempi e

modalità di inserimento, prevedendo prima, se necessario, l'accertamento di prerequisiti linguistici e di

conoscenza mediante una o più prove scritte, articolate in tempi da stabilirsi.

Ai fini della valutazione delle abilità, delle competenze, dei bisogni specifici di apprendimento e degli

interessi,

ove lo si riterrà opportuno, nel caso in cui l'alunno non abbia le competenze per rispondere ai questionari

scritti, si effettuerà solo il colloquio orale.

2.b.3 Comunicazione al Consiglio di Classe/Interclasse/Intersezione

Il Coordinatore di Classe, Interclasse, Intersezione, informato dal Referente Stranieri, provvede a

comunicare al Consiglio di Classe/Interclasse/Intersezione:

• il nuovo inserimento;

• tutte le informazioni acquisite;

• gli eventuali esiti delle prove scritte o del colloquio orale effettuati dalla Commissione

Accoglienza.

2.c FASE EDUCATIVO-DIDATTICA

2.c.1 Criteri di assegnazione alla classe.

I dati raccolti nelle fasi precedenti permettono di assumere decisioni in merito alla classe

Page 23: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE

d'inserimento e secondo l indicazioni de DRP 31/08/’99 n°394, che così recita “I minori stranieri

soggetti all’obbligo scolastico vengono iscritti alla classe corrispondente all’età anagrafica, salvo

che venga deliberata l’iscrizione ad una classe diversa, tenendo conto:

a) dell’ordinamento degli studi del Paese di provenienza dell’alunno, che può determinare

l’iscrizione ad una classe immediatamente inferiore o superiore rispetto a quella

corrispondente all’età anagrafica;

b) dell’accertamento di competenze, abilità e livelli di preparazione dell’alunno;

c) del corso di studi eventualmente seguito dall’alunno nel Paese di provenienza;

d) del titolo di studio eventualmente posseduto dall’alunno”.

L'iscrizione del minore alla scuola dell'obbligo può essere richiesta in qualunque periodo dell'anno

scolastico.

In base alla legge suddetta i minori stranieri soggetti all’obbligo scolastico verranno dunque iscritti alla

classe

corrispondente all’età anagrafica salvo che la Commissione Accoglienza non deliberi l’iscrizione ad una

classe diversa tenendo conto dei criteri previsti, in base ai quali viene inoltre stabilita la sezione di

inserimento.

La scelta della sezione avverrà sulla base dei seguenti criteri:

• si eviterà di formare classi con presenza straniera dominante e si cercherà di inserire in ogni

classe non più di 4-5 alunni stranieri che siano, a parità di età, di diverse etnie; ciò per dare a tutte

le classi l’opportunità di conoscere e imparare ad interagire con diverse culture;

• si terrà conto del numero degli allievi per classe, in modo da creare gruppi-classe

numericamente omogenei;

• si terrà altresì conto del livello di complessità e della presenza di altre situazioni problematiche

(alunni certificati L104, alunni DSA L170, alunni BES, alunni ripetenti), aspetti significativi o

dinamiche relazionali dei diversi gruppi-classe, per distribuire equamente il compito delle

programmazioni individualizzate.

2.c.2 Prima accoglienza nelle classi

L’accoglienza non può essere una fase definita nel tempo, ma dovrebbe corrispondere ad una modalità di

lavoro atta ad instaurare e mantenere nel plesso un clima accettabile e motivante per tutti i protagonisti

dell’azione educativa (genitori, alunni, docenti e collaboratori scolastici). La collegialità è fondamentale in

tutte le fasi della programmazione: la lingua è trasversale a tutte le discipline e l’alunno appartiene alla

classe, non ad un unico insegnante.

Sarà compito degli insegnanti preparare l’accoglienza predisponendo attività mirate a:

Page 24: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE

• Sensibilizzare la classe all’accoglienza del nuovo compagno e favorire l’inserimento dell’alunno

straniero nella classe:

• informando gli alunni del nuovo arrivo e creando un clima positivo di attesa;

• dedicando del tempo ad attività di benvenuto e conoscenza;

• individuando un alunno particolarmente adatto a svolgere la funzione di tutor o di “compagno di

viaggio” dell’alunno straniero, specialmente nei primi tempi del nuovo inserimento.

• Favorire la conoscenza degli spazi nella Scuola.

• Favorire la conoscenza dei tempi e dei ritmi della Scuola.

• Facilitare la comprensione dell’organizzazione delle attività.

• Valorizzare le varie culture.

2.c.3 Strategie didattiche.

Il Consiglio di Classe individuerà modalità di semplificazione o di facilitazione linguistica secondo una

programmazione didattica personalizzata (come previsto dall’attuale normativa sui BES) nei seguenti

termini.

c.1.1. Rilevazione dei bisogni specifici di apprendimento.

c.1.2. Uso di materiali visivi, musicali, grafici, ove opportuno e possibile.

c.1.3. Semplificazione linguistica.

c.1.4. Adattamento e facilitazione di programmi curriculari.

c.1.5. Istituzione di un progetto intensivo di alfabetizzazione in lingua italiana L2.

Finalità: acquisizione della lingua italiana come strumento comunicazionale e culturale della società di

nuovo inserimento.

Il Consiglio di Classe/Interclasse/Intersezione potrà individuare altresì possibili percorsi di facilitazione

relazionale nei seguenti termini.

1. Programmazione di attività o progetti interculturali rivolte a classi o gruppi di alunni.

2. Individuazione di compagni di classe tutor a rotazione.

3. Promozione di attività di classe o in piccolo gruppo in cooperative learning.

Finalità: educare all'incontro, al rispetto e alla convivenza delle diversità; rispondere al senso di

smarrimento

e al bisogno di accettazione del bambino straniero.

Page 25: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE

Come ben chiarito nel suddetto D.P.R. 394/99, il legislatore sancisce che l’adattamento dei programmi per i

ragazzi non italofoni di recente immigrazione è chiaramente ritenuto necessario, nonché che sarà cura di

ogni Consiglio di Classe/Interclasse/Intersezione elaborare gli obiettivi minimi personalizzati di ogni

disciplina così come la decisione di non ritenere necessaria l'implementazione di tutte le conoscenze

curricolari. In genere i programmi curriculari, così come i testi solitamente utilizzati a scuola, sono elaborati

per alunni madrelingua e quindi punto di arrivo graduale per gli studenti non italofoni. Soltanto un graduale e

progressivo percorso di acquisizione della lingua italiana e dei suoi lessici specifici potrà consentire

all'alunno non italofono di incrementare competenze, conoscenze e abilità dei diversi assi culturali, e sarà

compito del Consiglio di Classe prevedere “il raggiungimento di obiettivi minimi alla fine dell’anno

scolastico”. Il Collegio docenti delega i Consigli di Classe con presenza di alunni non italofoni a individuare

possibili forme di “adattamento dei programmi di insegnamento”.

Alcune possibili forme già sperimentate da molte Scuole italiane sono le seguenti:

• la temporanea esclusione dal curriculum di quelle discipline che presuppongono una specifica

competenza linguistico-lessicale, e che possono essere sostituite da attività di alfabetizzazione o

consolidamento linguistico;

• la riduzione degli obiettivi e dei contenuti di alcune discipline, in modo da favorire il

raggiungimento di obiettivi minimi disciplinari;

• la sostituzione di parti di programma con altre più consone alla formazione dell'alunno.

L'Istituto curerà dunque in primis l'attivazione di laboratori e percorsi di ALFABETIZZAZIONE IN

ITALIANO-L2, preferibilmente utilizzando docenti interni in possesso di titoli specifici, e da articolarsi

secondo le esigenze e le necessità sulla base dei livelli previsti dal Portfolio europeo.

2.c.4 La valutazione formativa degli alunni stranieri.

Rispetto alla valutazione "certificativa", la valutazione “formativa” degli alunni che seguono un percorso di

alfabetizzazione in L2 prende in considerazione gli specifici apprendimenti richiesti all'alunno, i passi

realizzati, gli obiettivi possibili, la motivazione, l'impegno e, soprattutto, le potenzialità di apprendimento

dimostrate. In particolare, nel momento in cui si decide il passaggio da una classe all'altra o da un grado

scolastico al successivo, occorre far riferimento ad una pluralità di elementi fra cui la previsione di sviluppo

dell'alunno.

L'istituzione scolastica e i docenti dovranno attentamente valutare gli alunni all'interno di un percorso

integrato e personale di formazione.

Primo periodo

I Consigli di Classe/Interclasse/Intersezione potranno decidere che gli alunni stranieri, i quali, non

conoscendo la lingua italiana, partono da un’evidente situazione di svantaggio, possano avere una

Page 26: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE

valutazione nelle materie pratiche e meno legate alla lingua, come educazione motoria, musicale, arte e

immagine e matematica, in alcuni casi lingua straniera. Il lavoro svolto dagli alunni nei corsi di

alfabetizzazione o di sostegno linguistico diventa parte integrante della valutazione di italiano (intesa come

materia curriculare) o anche di altre discipline, qualora durante tale attività sia possibile l’apprendimento di

contenuti. L’attività di alfabetizzazione sarà oggetto di verifiche orali e scritte (da svolgere in classe)

predisposte dal docente del corso di alfabetizzazione e concordate con l’insegnante curriculare.

Il Consiglio di Classe/Interclasse/Intersezione dovrà coinvolgere la famiglia nei diversi momenti del processo

valutativo e prevedere, la presenza di un mediatore linguistico durante i colloqui coi genitori e durante la

consegna delle schede di valutazione qualora la famiglia non sia in grado di comunicare in lingua italiana.

Secondo periodo

Nella valutazione finale, di passaggio da una classe all’altra o da un grado scolastico al successivo, il

Consiglio di Classe/Interclasse/Intersezione farà riferimento ad una previsione di sviluppo dell’alunno,

nonché allo scarto tra la situazione di partenza e gli obiettivi prefissati come di “possibile raggiungimento”.

2.c.5 Il Piano Individualizzato

Il progetto didattico può prevedere l’elaborazione di un piano educativo individualizzato, quando vengono

definiti obiettivi, metodi e contenuti diversi per le discipline e si prevedono, pertanto anche verifiche

differenziate dal resto della classe.

I docenti possono altresì programmare un percorso individualizzato che contempli la temporanea riduzione

dal curricolo di alcune discipline che presuppongono una più specifica competenza linguistica. Al loro posto

verranno predisposte attività di alfabetizzazione o consolidamento linguistico.

Page 27: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE
Page 28: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE
Page 29: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE
Page 30: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE
Page 31: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE

ALLEGATO: IV

PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÀ

Page 32: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE

PATTO EDUCATIVO

di

CORRESPONSABILITA’

(Art. 3 DPR 21 novembre 2007, n° 235)

Premessa

Il Patto Educativo di Corresponsabilità ha l’obiettivo esplicito di definire in maniera chiara e condivisa i

diritti e i doveri nel rapporto tra l’istituzione scolastica, le famiglie, le studentesse e gli studenti. Si basa su un

positivo dialogo fra tutti i soggetti coinvolti per una responsabile crescita qualitativa tesa a garantire il

successo educativo-formativo e a prevenire i disagi e gli insuccessi.

Per questo motivo noi, come scuola, proponiamo alle componenti fondamentali della nostra comunità un

contratto, cioè un insieme di principi, di regole e di comportamenti, che ciascuno di noi si impegna a

rispettare per consentire a tutte/i di operare per una efficace realizzazione del comune progetto educativo.

Il patto è, per gli insegnanti, una dichiarazione di assunzione di responsabilità circa gli interventi didattici ed

educativi necessari a concretizzare l’offerta formativa della scuola in un’ottica di coerenza personale e

condivisione collegiale. Per gli studenti è una dichiarazione di adesione responsabile al percorso formativo

della scuola. Per i genitori è una dichiarazione di assunzione di responsabilità a collaborare con l’istituzione

scolastica per favorire e sostenere il progetto formativo.

Considerato tutto ciò e visto che :

la scuola non è soltanto il luogo in cui si realizza l’apprendimento ma “è una comunità di dialogo, di

ricerca, di esperienza sociale informata ai valori democratici e volta alla crescita della persona in tutte le

sue dimensioni” (DPR 249/98, art. 1, comma 2)

e

VISTI il DPR n.249 del 24.6.1998 e il DPR n. 235 del 21.11.2007 “Regolamento recante lo Statuto delle studentesse e degli Studenti dell’Istituto comprensivo di Asolo”

VISTA la “Missione”e gli “Obiettivi educativi” di cui al Piano dell’Offerta Formativa di questo Istituto; VISTO l’Art. 2048 c.c. sulla “Responsabilità dei genitori, dei tutori, dei precettori e dei maestri d’arte” ; VISTO l’Art. 30, 1°comma, costituzione Italiana “E’ dovere e diritto dei genitori mantenere ed educare i figli,

anche se nati fuori dal matrimonio”; VISTO l’Art.3 DPR 235/2007 “Contestualmente all’iscrizione alla singola istituzione scolastica, è richiesta la

sottoscrizione da parte dei genitori e degli studenti di un Patto educativo di Corresponsabilità, finalizzato a definire in maniera dettagliata e condivisa diritti e doveri nel rapporto tra istituzione scolastica autonoma, studenti e famiglie”;

Si stipula

con la famiglia dell’alunno/a il seguente patto educativo di corresponsabilità:

Page 33: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE

1) I docenti si impegnano:

๏ a essere puntuali alle lezioni;

๏ ad essere puntuali nella sorveglianza degli studenti, in classe, nell’intervallo e durante le uscite didattiche;

๏ ad essere precisi negli adempimenti previsti dalla scuola;

๏ a realizzare le scelte progettuali, metodologiche e didattiche indicate nel PTOF per sostenere e tutelare il diritto dello studente alla formazione culturale e personale;

๏ a creare un clima di fiducia e collaborazione con gli alunni, le famiglie e il personale della scuola;

๏ a promuovere le eccellenze e favorire il successo scolastico con attività di recupero;

๏ a comunicare sistematicamente alle famiglie tutto ciò che è relativo alla crescita didattica o a situazioni che possono rappresentare un ostacolo al processo di formazione degli studenti;

๏ a procedere periodicamente alle attività di verifica e valutazione.

2) Gli studenti e le studentesse si impegnano:

๏ ad arrivare puntuali a scuola, presentando idonea giustificazione in caso di ritardo;

๏ a prendere conoscenza del Piano dell’Offerta Formativa e di tutti i regolamenti vigenti nella Scuola;

๏ a frequentare con regolarità le lezioni, partecipando altresì alle iniziative didattiche proposte dai docenti;

๏ ad intervenire durante le lezioni in modo costruttivo, ordinato e pertinente;

๏ a svolgere con regolarità ed impegno le verifiche previste dai docenti;

๏ a svolgere con diligenza il lavoro assegnato per casa;

๏ a non usare in maniera impropria e per finalità che non siano prettamente didattiche la strumentazione informatica dell’Istituto (LIM, PC……);

๏ a rispettare i compagni, gli insegnanti e il personale della scuola, non mettendo in atto comportamenti di bullismo, offese e ingiurie;

๏ a collaborare con i docenti per mantenere in classe un clima favorevole al dialogo, all’apprendimento e alla collaborazione;

๏ a mantenere un comportamento corretto e rispettoso nei confronti dell’ambiente;

๏ a fare in modo che, grazie a loro, l’immagine dell’Istituto sia sempre positiva.

3) I genitori si impegnano:

๏ a conoscere gli atti che regolano la vita della scuola (regolamento d’Istituto), dell’attività formativa (PTOF) e dei comportamenti degli studenti;

๏ a collaborare alla realizzazione degli obiettivi didattici ed educativi partecipando alle riunioni e ai colloqui promossi dalla scuola, con uno spirito di collaborazione nel riconoscimento delle specifiche competenze dei docenti in relazione ai contenuti disciplinari e alle metodologie didattiche;

๏ a controllare l’agenda scolastica dello studente, firmando per presa visione le comunicazioni riguardanti situazioni o fatti della vita scolastica;

๏ a collaborare con la scuola affinché lo studente rispetti le regole e partecipi attivamente e responsabilmente alla vita scolastica, svolgendo con regolarità i compiti assegnati e impegnandosi a crescere come persona e come cittadino;

๏ a giustificare i ritardi e le assenze nei tempi e nei modi previsti dai regolamenti, tenuto conto che l’assiduità nella frequenza è condizione non trascurabile ai fini del successo formativo;

๏ ad agire costantemente per sostenere l’autostima e la motivazione del proprio figlio.

Firma del docente coordinatore di classe………………………………………………………

Page 34: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE

Firma dei genitori………………………………………………………………………………

Firma dell’alunno/a…………………………………………………………………………….

ALLEGATO: V

PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÀ

Per azioni di prevenzione del bullismo e del cyberbullismo

Page 35: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE
Page 36: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE

PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA’

Per azioni di prevenzione

del bullismo e del cyberbullismo

a.s. 2019/20

VISTO il D.M. n. 16 del 5.2.2007 “Linee di indirizzo generali ed azioni a livello nazionale per la prevenzione del

bullimo”;

VISTO il D.M. n.30 del 15.3.2007 “Linee di indirizzo ed indicazioni in materia di utilizzo di telefoni cellulari e di altri

dispositivi elettronici durante l’attività didattica, irrogazione di sanzioni disciplinari, dovere di vigilanza e di

corresponsabilità dei genitori e dei docenti”;

VISTA la L. 71 del 29.05.2017 “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del

cyberbullismo”;

PROPONE

Il seguente Patto Educativo di Corresponsabilità, affinché insieme, la Scuola e i Genitori si adoperino per far

comprendere ai ragazzi, che se le potenzialità della rete vengono mal gestite le conseguenze sul piano psicologico,

civile e penale nonché economico, potrebbero essere molto gravi. Pertanto:

SI STIPULA

Con la famiglia dell’alunno/a il seguente patto educativo di corresponsabilità con il quale:

L’ISTITUTO con tutte le sue articolazioni organizzative (Dirigente Scolastico, Collegio docenti, Consigli di

Classe/Interclasse, Consiglio d’Istituto, personale A.T.A.) SI IMPEGNA A:

Promuovere l’educazione all’uso della rete internet e ai diritti e doveri connessi all’utilizzo della tecnologia

informatica;

Informare tempestivamente le famiglie degli alunni e le autorità competenti di casi di sospetto bullismo e/o

cyberbullismo;

Far rispettare le nuove indicazioni contenute nelle integrazioni al Regolamento disciplinare applicando nei

casi previsti le sanzioni;

GLI STUDENTI SI IMPEGNANO A :

Prendere visione del Regolamento di Istituto così come integrato alla luce della normativa in materia di

bullismo e cyberbullismo;

Utilizzare in modo consapevole e corretto i dispositivi telematici, nel rispetto della privacy e della dignità

propria ed altrui;

Denunciare episodi di bullismo e cyberbullismo, che vedano coinvolti studenti della scuola sia come vittime,

sia come bulli o cyberbulli;

Collaborare ad ogni iniziativa della scuola volta ad informare, prevenire, contenere e contrastare fenomeni di

bullismo e cyberbullismo;

Page 37: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE

Dissociarsi in modo esplicito da episodi di cyberbullismo di cui fosse a conoscenza;

I GENITORI SI IMPEGNANO A:

Educare i propri figli ad un uso consapevole e corretto dei dispositivi telematici, nel rispetto della privacy e

della dignità propria e altrui;

Collaborare con la scuola nello svolgimento delle attività inerenti la prevenzione al bullismo e cyberbullismo e

nel rispetto delle regole a tutela di tutti;

Prendere visione del Regolamento di Istituto così come integrato alla luce della normativa in materia di

bullismo e cyberbullismo;

La famiglia si impegna contrastare il fenomeno degli abusi mediante i nuovi dispositivi di comunicazione personale

anche fuori dal tempo-scuola, adottando le misure di seguito specificate (barrare le specifiche clausole che la famiglia

volontariamente dichiara di accettare; se la famiglia non intende adottare nessuna misura aggiuntiva, barrare l’opzione

1.3):

o 1.1 definire e monitorare l’accesso quantitativo (ore al giorno di navigazione)del figlio alla rete;

definire e monitorare l’accesso qualitativo (siti visitati) del figlio alla rete;

interdire esplicitamente al figlio l’iscrizione a social network prima dell’età legalmente richiesta

o 1.2 altro

o 1.3 in alternativa a tutte le opzioni che precedono, la famiglia non ritiene di dover adottare alcuna misura

aggiuntiva specifica per i problemi derivanti dall’utilizzo dei nuovi mezzi di comunicazione personale;

I genitori comunque rispondono per gli episodi commessi dai figli minori a titolo di culpa in educando (articolo 2048 del Codice civile). Sono esonerati da responsabilità solo se dimostrano di non aver potuto impedire il fatto. Ma nei casi più gravi per i giudici l’inadeguatezza dell’educazione impartita ai figli emerge dagli stessi episodi di bullismo, che per le loro modalità esecutive dimostrano maturità ed educazione carenti. Il Tribunale di Alessandria (sentenza 439 del 16 maggio 2016), nel caso di un filmato girato da un gruppo di studenti e poi diffuso in rete, ha riconosciuto la responsabilità anche dei genitori del minore che non ha effettuato materialmente il video, ma che non si è dissociato dall’azione.

I sottoscritti ……………………………………………. e ……………………………………………… genitori o esercenti la responsabilità genitoriale dell’alunno/a ………………………………………………………………………………… iscritto/a per l’a.s. 2018/19 alla classe ………….. sezione ………….. della Scuola primaria/Secondaria di primo grado dell’I.C. di Asolo, dichiarano di aver preso visione e di condividere il seguente Patto Educativo di Corresponsabilità.

Firma di entrambi i genitori Firma dell’alunno/a

…………………………………………………………………. …………………………………………………………

…………………………………………………………………

Page 38: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE
Page 39: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE

REGOLAMENTO DELLE ALUNNE E DEGLI ALUNNI

DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO DI ASOLO

Visto l'articolo 87, comma 5, della Costituzione;

Visto l'articolo 328 del decreto legislativo 16 aprile 1994, n.297;

Visto l'articolo 21, commi 1, 2, e 13 della legge 15 marzo 1997, n.59;

Vista la legge 27 maggio 1991, n.176, di ratifica della Convenzione sui diritti del fanciullo, fatta a New

York il 20 novembre 1989;

Visti gli articoli 104, 105 e 106 del D.P.R. 9 ottobre 1990, n.309;

Visti gli articoli 12, 13, 14, 15 e 16 della legge 5 febbraio 1992, n.104;

Visto il D.P.R. 10 ottobre 1996, n.567;

Visto l'articolo 17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n.400;

Visto il parere espresso dal Consiglio nazionale della pubblica istruzione nella Adunanza del 10 febbraio

1998;

Udito il parere del Consiglio di Stato, espresso dalla Sezione consultiva per gli atti normativi nella

Adunanza del 4 maggio 1998;

Vista la deliberazione del Consiglio dei ministri adottata nella riunione del 29 maggio 1998;

Visto il Decreto del Presidente della Repubblica del 24 giugno 1998, n. 249, integrato con DPR 21 novembre 2007, n. 235;

l’Istituto Comprensivo di Asolo adotta il seguente regolamento

Art. 1 – Vita della comunità scolastica

La scuola è luogo di formazione e di educazione mediante lo studio, l’acquisizione delle conoscenze e lo sviluppo della coscienza critica.

La scuola è una comunità, luogo privilegiato:

per la formazione del cittadino per la realizzazione del diritto allo studio per lo sviluppo delle potenzialità di ciascuno per il recupero delle situazioni di svantaggio.

Page 40: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE

Questi enunciati si realizzano attraverso il dialogo, i principi democratici, il rispetto della diversità dei

ruoli e il ripudio di ogni barriera ideologica, sociale e culturale. Quindi devono essere garantite:

libertà di espressione libertà di pensiero libertà di coscienza libertà di religione.

Inoltre la comunità scolastica fonda la sua azione educativa sulle qualità delle relazioni insegnante-

studente, educa alla consapevolezza, alla responsabilità e all’autonomia individuale, muovendo dal

rispetto reciproco di tutte le persone.

Art. 2 – Diritti degli studenti

1. Lo studente ha diritto ad una formazione culturale e professionale qualificata che rispetti e valorizzi, anche attraverso l'orientamento, l'identità di ciascuno e sia aperta alla pluralità delle idee.

2. La comunità scolastica promuove la solidarietà tra i suoi componenti e tutela il diritto dello studente alla riservatezza.

3. Lo studente e i suoi genitori hanno diritto di essere informati sulle decisioni e sulle norme che regolano la vita della scuola.

4. Lo studente ha diritto alla partecipazione attiva e responsabile alla vita della scuola; ha inoltre

diritto a una valutazione trasparente e tempestiva, volta ad attivare un processo di autovalutazione

che lo conduca a individuare i propri punti di forza e di debolezza e a migliorare il proprio rendimento.

5. Nei casi in cui una decisione influisca in modo rilevante sull'organizzazione della scuola, lo studente

e i genitori, anche su loro richiesta, possono essere chiamati ad esprimere la loro opinione mediante

una consultazione.

6. Gli studenti hanno diritto alla libertà di apprendimento ed esercitano autonomamente il diritto di

scelta tra le attività opzionali offerte dalla scuola.

7. Gli studenti stranieri hanno diritto al rispetto della vita culturale e religiosa della comunità alla quale appartengono.

8. Lo studente ha diritto:

O ad un ambiente favorevole alla crescita integrale della persona e ad un servizio educativo-didattico di qualità;

O ad iniziative concrete per il recupero di situazioni di ritardo e di svantaggio nonché per la prevenzione e il recupero della dispersione scolastica;

O alla salubrità e alla sicurezza degli ambienti, che debbono essere adeguati anche alle

necessità di chi è diversamente abile;

O alla disponibilità di un'adeguata strumentazione tecnologica;

O a servizi di sostegno e promozione della salute e di assistenza psicologica.

Page 41: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE

Art. 3 – Doveri degli studenti

Lo studente ha il dovere di:

1. frequentare regolarmente i corsi di studio nel rispetto degli orari di inizio e di fine delle lezioni e nel rispetto dei tempi di scuola e di vacanza;

2. avere sempre a disposizione il materiale occorrente per lo svolgimento delle attività e a tenerlo con cura;

3. avere cura dell’ambiente scolastico utilizzando strumenti e strutture in modo pertinente e

responsabile, avendo cura dei materiali didattici e degli arredi della scuola, non danneggiando o sottraendo materiale o oggetti altrui;

4. assolvere agli impegni di studio anche eseguendo diligentemente i compiti assegnati per casa;

5. avere nei confronti del capo d'istituto, dei docenti, del personale tutto della scuola e dei loro

compagni lo stesso rispetto che chiedono per se stessi , utilizzando in maniera corretta il linguaggio verbale e gestuale, abbigliandosi e assumendo atteggiamenti consoni all’ambiente scolastico;

6. tenere spento il proprio cellulare per tutto il tempo di permanenza nell’istituto o durante attività

didattiche fuori dell’istituto;

7. far visionare ai genitori le circolari informative e le comunicazioni del dirigente scolastico, dei

docenti o della segreteria; rispettare i tempi di riconsegna dei moduli da far firmare ai genitori; esibire agli insegnanti di classe pronta giustifica delle assenze o dei ritardi;

8. osservare le disposizioni dettate dal piano di sicurezza;

9. osservare le disposizioni e i regolamenti di plesso.

Art. 4 – Sanzioni disciplinari

I provvedimenti disciplinari hanno finalità educativa e tendono al rafforzamento del senso di

responsabilità ed al ripristino di rapporti corretti all'interno della comunità scolastica, anche attraverso attività di carattere sociale ed a vantaggio della comunità scolastica.

La scuola individua i comportamenti che configurano mancanze disciplinari, le relative sanzioni, gli organi competenti ad irrigarle e il relativo procedimento secondo i seguenti criteri.

1. La responsabilità disciplinare è personale. Nessuno può essere sottoposto a sanzioni disciplinari

senza essere stato prima invitato ad esporre le proprie ragioni. Nessuna infrazione disciplinare

connessa al comportamento può influire sulla valutazione del profitto. Una valutazione negativa

del comportamento (inferiore a 6) può compromettere l’esito dell’anno scolastico. 2. In nessun caso può essere sanzionata, né direttamente né indirettamente, la libera espressione

di opinioni correttamente manifestata e non lesiva dell'altrui personalità. 3. Le sanzioni sono sempre temporanee, proporzionate alla infrazione disciplinare e ispirate al

principio di gradualità nonché, per quanto possibile, al principio della riparazione del danno. Esse

tengono conto della situazione personale dello studente, della gravità del comportamento e delle

Page 42: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE

conseguenze che da esso derivano. Allo studente è sempre offerta la possibilità di convertirle in

attività in favore della comunità scolastica. 4. Le sanzioni e i provvedimenti che comportano allontanamento dalla comunità scolastica sono

adottati dal consiglio di classe. Le sanzioni che comportano l'allontanamento superiore a quindici

giorni e quelle che implicano l'esclusione dallo scrutinio finale o la non ammissione all'esame di

Stato conclusivo del corso di studi sono adottate dal consiglio di istituto. 5. Il temporaneo allontanamento dello studente dalla comunità scolastica può essere disposto solo

in caso di gravi o reiterate infrazioni disciplinari, per periodi non superiori ai quindici giorni. 6. Nei periodi di allontanamento non superiori a quindici giorni deve essere previsto un rapporto con

lo studente e con i suoi genitori tale da preparare il rientro nella comunità scolastica. 7. L'allontanamento dello studente dalla comunità scolastica può essere disposto anche quando

siano stati commessi reati che violano la dignità e il rispetto della persona umana o vi sia pericolo

per l'incolumità delle persone. In tale caso derogare al limite generale dei quindici giorni di

sospensione e la durata dell'allontanamento disposta in relazione alla gravità del reato ovvero al

permanere della situazione di pericolo. Nei periodi di allontanamento superiori ai quindici giorni,

in coordinamento con la famiglia e, ove necessario, anche con i servizi sociali e l'autorità

giudiziaria, la scuola promuove un percorso di recupero educativo che miri all'inclusione, alla

responsabilizzazione e al reintegro, ove possibile, nella comunità scolastica.

8. Nei casi di recidiva, di atti di violenza grave, o comunque connotati da una particolare gravità

tale da ingenerare un elevato allarme sociale, ove non siano esperibili interventi per un

reinserimento responsabile e tempestivo dello studente nella comunità durante l'anno scolastico,

la sanzione è costituita dall'allontanamento dalla comunità scolastica con l'esclusione dallo

scrutinio finale o la non ammissione all'esame di Stato conclusivo del corso di studi o, nei casi meno gravi, dal solo allontanamento fino al termine dell'anno scolastico.

9. Le sanzioni per le mancanze disciplinari commesse durante le sessioni d'esame sono inflitte dalla commissione di esame e sono applicabili anche ai candidati esterni

Page 43: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE

Sanzioni disciplinari – Organi competenti ad irrogarle e relativo procedimento

Infrazioni disciplinari Sanzioni Organi competenti Ritardo e mancata presenza

dell’alunno all’inizio delle lezioni senza giustificazione

1. Richiamo verbale 2. Annotazione sul registro di

classe 3. Comunicazione scritta ai

genitori e richiesta di

giustificazione

1.2.3. Insegnanti

Sistematico ritardo 1. Richiamo ufficiale 1. Dirigente

Frequenza irregolare ed

assenze non adeguatamente

motivate

1. Richiamo verbale

2. Annotazione sul registro di

classe 3. Comunicazione scritta ai

genitori 4. Richiamo ufficiale ai

genitori

1.2.3. Insegnanti

4. Dirigente

Mancata o ritardata

restituzione di circolari,

comunicazioni e valutazioni

da firmare

1. Richiamo verbale 2. Comunicazione scritta ai

genitori 3. Permanenza a scuola

(viaggi di istruzione)

1.2.3. Insegnanti

Mancanza del materiale

occorrente 1. Richiamo verbale 2. Comunicazione scritta ai

genitori

1.2. Insegnanti

Inadempienze nella

esecuzione dei compiti

assegnati

1. Richiamo verbale 2. Comunicazione scritta ai

genitori 3. Richiamo ufficiale ai

genitori

1.2. Insegnanti

3. Dirigente

Falsificazione di firme,

valutazioni… 1. Richiamo verbale 2. Comunicazione scritta ai

genitori e colloquio 3. Richiamo ufficiale ai

genitori 4. Sospensione

1.2. Insegnanti

3. Dirigente

4. Consiglio di classe

Page 44: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE

Danneggiamento volontario di

materiale, arredi e ambiente

scolastico

1. Comunicazione scritta ai

genitori 2. Risarcimento pecuniario dei

danni 3. Sospensione

1.2. Dirigente

3. Consiglio di classe

Danni intenzionali ad effetti

personali di terzi 1. Comunicazione scritta ai

genitori 2. Risarcimento pecuniario dei

danni 3. Sospensione

1.2. Dirigente

3. Consiglio di classe Furto di materiale scolastico e

oggetti personali 1. Comunicazione scritta ai

genitori e colloquio 2. Restituzione o risarcimento

del materiale sottratto 3. Sospensione

1.2. Dirigente

3. Consiglio di classe

Uso di abbigliamento

indecoroso e non funzionale

allo svolgimento delle attività

scolastiche

1. Richiamo verbale 2. Comunicazione scritta ai

genitori

1.2. Insegnanti

Comportamento scorretto che

disturbi il normale

svolgimento delle attività

didattiche (in classe e

durante le uscite didattiche)

1. Richiamo verbale 2. Annotazione sul registro di

classe 3. Comunicazione scritta ai

genitori ed eventuale

colloquio 4. Riflessione scritta da parte

dell’alunno

1.2.3.4. Insegnanti

Mangiare in classe (masticare

gomme, caramelle,

merende,…) e bere senza

autorizzazione

1. Richiamo verbale 2. Annotazione sul registro di

classe

1.2. Insegnanti

Mancato rispetto del

regolamento

comportamentale in mensa

1. Richiamo verbale 2. Annotazione sul registro di

classe 3. Comunicazione scritta ai

genitori

1.2.3. Insegnanti

Uso di un linguaggio volgare

e offensivo 1. Richiamo verbale 2. Annotazione sul registro di

classe 3. Comunicazione scritta ai

genitori ed eventuale

colloquio 4. Riflessione scritta da parte

1.2.3.4. Insegnanti

Page 45: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE

dell’alunno

Adozione di comportamenti

ed uso di linguaggi, verbali e

non verbali, non rispettosi dei

compagni

1. Richiamo verbale 2. Annotazione sul registro di

classe 3. Comunicazione scritta ai

genitori ed eventuale

colloquio 4. Riflessione scritta da parte

dell’alunno

1.2.3.4. Insegnanti

Adozione di comportamenti e

uso di linguaggi, verbali e non

verbali, dettati da razzismo,

bullismo e/o sessismo

1. Richiamo verbale 2. Annotazione sul registro di

classe 3. Comunicazione scritta ai

genitori ed eventuale

colloquio 4. Sospensione

1.2.3. Insegnanti

4. Consiglio di classe

Adozione di comportamenti

ed uso di linguaggi, verbale e

non verbali, irrispettosi nei

confronti del personale

scolastico (Dirigente,

insegnanti, personale A.T.A.,

collaboratori esterni)

1. Richiamo verbale 2. Annotazione sul registro di

classe 3. Comunicazione scritta ai

genitori 4. Riflessione scritta da parte

dell’alunno 5. Colloquio con i genitori 6. Sospensione

1.2.3.4. Insegnanti

5. Dirigente

6. Consiglio di classe Percosse o comportamento

rissoso nei confronti di terzi 1. Comunicazione scritta ai

genitori e colloquio 2. Sospensione

1. Insegnanti o Dirigente

2. Consiglio di classe

Comportamento

potenzialmente pericoloso

che metta a repentaglio la

propria e altrui incolumità

1. Comunicazione scritta ai

genitori e colloquio 2. Sospensione 3. Allontanamento dalla

comunità scolastica a

tempo indeterminato

1.2. Dirigente

3. Consiglio d’Istituto

Possesso di oggetti

potenzialmente pericolosi e/o

materiale non adatto a minori

e comunque non autorizzato

1. Sequestro dell’oggetto e

annotazione sul registro di

classe 2. Comunicazione scritta ai

genitori e colloquio

(restituzione dell’oggetto) 3. Sospensione

1. Insegnanti

2. Insegnanti o Dirigente

3. Consiglio di classe

Page 46: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE

Uso di dispositivi elettronici

non autorizzati durante

l’orario delle attività

curricolari ed extracurricolari

(lettore mp3, lettore cd,

giochi elettronici,…)

1. Sequestro dell’oggetto e

annotazione sul registro di

classe 2. Comunicazione scritta ai

genitori e colloquio

(restituzione dell’oggetto) 3. Sospensione

1. Insegnanti

2. Insegnanti o Dirigente

3. Consiglio di classe

Uso del telefono cellulare

durante l’orario delle attività

curricolari ed extracurricolari

(per fotografare, ascoltare

musica, filmare, ricevere o

inviare telefonate, sms,

mms,…)

1. Sequestro dell’oggetto e

annotazione sul registro di

classe 2. Comunicazione scritta ai

genitori e colloquio

(restituzione dell’oggetto) 3. Sospensione

1. Insegnanti

2. Insegnanti o Dirigente

3. Consiglio di classe

Art. 5 - Impugnazioni

Contro le sanzioni disciplinari è ammesso ricorso, da parte di chiunque vi abbia interesse, entro quindici

giorni dalla comunicazione della loro irrogazione, ad un apposito organo di garanzia interno alla scuola,

del quale fanno parte due insegnanti indicati dal Collegio dei docenti e due genitori indicati dal Consiglio

d’Istituto. L’organo di garanzia è presieduto dal Dirigente Scolastico ed è tenuto a decidere in merito al ricorso entro quindici giorni dalla data di presentazione dello stesso.

Art. 6 - Patto educativo di corresponsabilità e giornata della scuola

All’inizio di ogni anno scolastico è richiesta la sottoscrizione da parte dei genitori e degli alunni del Patto

educativo di corresponsabilità, finalizzato a definire in maniera dettagliata e condivisa diritti e doveri nel

rapporto tra istituzione scolastica autonoma, alunni e genitori.

Page 47: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE
Page 48: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE
Page 49: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE
Page 50: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE
Page 51: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE
Page 52: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE
Page 53: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE
Page 54: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE
Page 55: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE
Page 56: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE
Page 57: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE
Page 58: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE
Page 59: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE
Page 60: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE
Page 61: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE
Page 62: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE
Page 63: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE
Page 64: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE
Page 65: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE
Page 66: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE
Page 67: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE
Page 68: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE
Page 69: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE
Page 70: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE
Page 71: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE
Page 72: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE
Page 73: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE
Page 74: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE
Page 75: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE
Page 76: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE
Page 77: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE
Page 78: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE
Page 79: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE
Page 80: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE
Page 81: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE
Page 82: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE
Page 83: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE
Page 84: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE

Piano Triennale di Formazione

del personale docente

triennio a.s. 2019-2022

La scuola dell’autonomia richiede figure professionali molto competenti nell’organizzazione e

pianificazione dell’azione didattica e nella sua implementazione.

La professionalità docente, in una scuola dell’autonomia, si configura attraverso l’intreccio di tre

grandi aree.

l’area delle competenze disciplinari continuamente aggiornate: per sapere padroneggiare il

proprio sapere disciplinare, saper collocare le finalità e gli obiettivi di apprendimento della

propria disciplina all’ interno delle finalità generali del sistema scuola;

l’area delle competenze psico-pedagogiche e relazionali: per saper individuare i diversi stili e

ritmi di apprendimento, saper riconoscere i problemi tipici delle varie età, saper gestire i

conflitti all’interno della classe e in ogni altro luogo collettivo all’interno della scuola;

l’area delle competenze organizzative: per saper costruire il progetto educativo con i colleghi,

saper coordinare e gestire il lavoro all’interno delle commissioni preposte a specifici problemi,

dei gruppi di lavoro e delle attività extrascolastiche.

Page 85: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE

Il Collegio dei docenti

VISTO l’art. 1 della Legge 13 luglio 2015 n.107,

commi da 12 a 19: Piano Triennale dell’Offerta Formativa;

commi da 56 a 62: Piano Nazionale Scuola Digitale:

commi da 70 a 72: Reti tra Istituzioni Scolastiche;

commi da 121 a 125: Carta elettronica per aggiornamento docenti di ruolo, in particolare il “Le attività di formazione sono definite dalle singole istituzioni scolastiche in coerenza con il Piano Triennale dell’Offerta Formativa”

VISTO l’atto di indirizzo al Collegio dei Docenti per il Piano di Formazione del Personale Scolastico – Triennio 2019 – 2022 del Dirigente Scolastico prot. 4057/C23, pubblicato in data 01.09.2018

VISTO il Piano Nazionale di Formazione per la realizzazione di attività formative, adottato

ogni tre anni con decreto del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca- comma

124, Legge 13 luglio 2015 n. 107;

VISTA la nota MIUR prot. n. 2805 dell’11/12/2015-Orientamenti per l’elaborazione del Piano

Triennale dell’Offerta Formativa - Piano di Formazione del Personale – Reti di scuole e

collaborazioni esterne: “La Legge 107 contempla attività di formazione in servizio per tutto il

personale “;

PRESO ATTO dei corsi organizzati dall’Istituto, dal MIUR, dall’USP Treviso, dall’USR veneto, da altri Enti territoriali e istituti;

ESAMINATE le necessità di formazione emerse per il triennio scolastico 2019-22, e le conseguenti aree di interesse;

CONSIDERATO che il Piano triennale di Formazione dovrà essere coerente e funzionale o

con le finalità educative

o del Piano Triennale dell’Offerta formativa dell’Istituto

o con il RAV

o con il REV

o con il Piano di Miglioramento

Page 86: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE

VISTO che il Piano Nazionale di formazione indica le seguenti aree prioritarie:

1. autonomia e organizzazione didattica; 2. didattica per competenza, innovazione metodologica e competenze di base; 3. competenze digitali e nuovi ambienti per l’apprendimento; 4. competenze di lingua straniera; 5. inclusione e disabilità; 6. coesione sociale e prevenzione del disagio giovanile; 7. integrazione, competenze di cittadinanza e cittadinanza globale; 8. scuola e lavoro; 9. valutazione e miglioramento

VISTE le indicazioni emerse all’interno della rete di formazione ambito 13 cui l’I.C. di Asolo

Appartiene, relative al 1° ciclo:

1. BENESSERE DEGLI INSEGNANTI : Progetto denominato “Vivendo” sul benessere degli insegnanti. Questo

percorso, costituito da momenti di Spazio@COM, di confronto tra insegnanti e di Spazio Formazione, è

proposto dall’ULSS 2 “Marca trevigiana” e sperimentato in 5 IC della provincia di Treviso. Per la nostra rete

d'ambito la scuola pilota è l’IC di Vedelago che ha scelto tre percorsi formativi da proporre alla Rete: abilità

social, motivazione e demotivazione degli insegnanti e degli studenti, e, infine, educazione alla cittadinanza: il

mondo in classe. Ai corsi possono partecipare sia docenti in servizio presso l’IC di Vedelago (60%) sia docenti in

servizio presso altri istituti (40%). Alla Rete viene chiesto di valutare la possibilità di finanziare questi tre corsi.

2. CURRICOLO VERTICALE, DIDATTICA PER COMPETENZE, INNOVAZIONE METODOLOGICA E

COMPETENZE DI BASE: Corso di formazione sulla progettazione dell’Unità di Apprendimento (UdA), con

riferimento al curricolo verticale. Il percorso di ricerca-azione sarà finalizzato alla progettazione ed

implementazione di UdA che coinvolgano più insegnanti preferibilmente di uno stesso Consiglio di Classe (o

formando un Consiglio di classe virtuale fra i corsisti). Il corso sarà pertanto aperto sia agli insegnanti che hanno

frequentato i percorsi formativi proposti dalla rete nel corso dell’A.S. 2017/2018, sia a nuovi insegnanti. Per

quest’ultimi sarà possibile fornire dei materiali di approfondimento degli aspetti piu teorici affrontati nel corso.

Il percorso formativo della durata di 25 ore sarà articolato in 15 ore di formazione in presenza (5 incontri di 3

ore ciascuno, un incontro al mese a partire da gennaio 2019) e 10 ore di autoformazione.

3. INCLUSIONE E DISABILITA’: Percorsi formativi programmati in collaborazione con il Centro Territoriale per

l’Inclusione.

4. OSSERVAZIONE: Corsi di formazione su l’“Osservazione: competenza per rilevare competenze”. Questa

attività formativa, già proposta nel corso dell’A.S. 2017/18, si prefigge di fornire conoscenze, metodi e

strumenti per affinare e rendere esplicita, intenzionale e consapevole la capacità di conoscere i propri allievi

mediante la metodologia dell’osservazione sistematica.

5. Nel corso dell’s.s. 2018-19 si valuterà la possibilità di programmare specifici corsi di formazione per il

personale ATA, che secondo un primo rilevamento dei bisogni potrebbe riguardare, per gli Ass. Amm.vi: 1)

Passweb e gestione delle posizioni assicurative; 2 Ricostruzione di carriera; e per i Coll. Scolastici: 3) Compiti e

doveri del c.s. – principali mansioni; 4) Gestione alunni con disabilità; 5) Modalità di sorveglianza.

6. Eventuale formazione in Cittadinanza e Costituzione in vista di un eventuale coinvolgimento nell’Esame

di Stato.

Page 87: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE

VISTE le priorità emerse dai bisogni formativi indicati dai docenti dell’istituto: 1. Curricolo di Istituto 2. Didattica per competenze in ambito disciplinare (progettazione UdA) 3. Didattiche innovative 4. Inclusione, didattica inclusiva

VISTI: priorità e traguardi orientati agli esiti degli studenti

PRIORITÀ E TRAGUARDI ORIENTATI AGLI ESITI DEGLI STUDENTI

RUOLO FORMAZIONE ESITI DEGLI STUDENTI

DESCRIZIONE DELLA PRIORITÀ

DESCRIZIONE DEL TRAGUARDO

1. RISULTATI SCOLASTICI

a. Diminuire la percentuale di insuccesso negli studenti della scuola secondaria di primo grado.

Avvicinarsi o rientrare nella media nazionale per quanto riguarda la percentuale di ammissione nella classe successiva alla scuola secondaria di I grado

Orientamento all’apprendimento per competenze

b. Incrementare il livello degli studenti licenziati con valutazione di fascia alta.

Avvicinarsi o rientrare nella media provinciale e della regione Veneto per quanto riguarda la valutazione di fascia alta

2. RISULTATI PROVE STANDARDIZZATE NAZIONALI

a. Ridurre la varianza

tra le classi. b. Aumentare

l’”effetto scuola”

Avvicinarsi o rientrare nella media della macroarea nord-est e della regione Veneto e nazionale per quanto riguarda i risultati delle prove INVALSI

Orientamento all’’apprendimento per competenze

3. COMPETENZE CHIAVE E DI CITTADINANZA

a. Sviluppare le

competenze chiave e di cittadinanza

Elaborare il curricolo verticale d’Istituto per favorire lo sviluppo delle competenze trasversali.

Predisporre strumenti condivisi per l’osservazione e la rilevazione delle competenze acquisite.

Orientamento all’’apprendimento per competenze ponendo attenzione alle “competenze chiave di cittadinanza”

4. RISULTATI A DISTANZA

a. Analisi comparativa

dei risultati a distanza relativi ai tre ordini di formazione scolastica

b. Sviluppo di competenze stabili e consolidate finalizzate al successivo percorso scolastico o all’inserimento lavorativo.

Monitorare il trend del percorso formativo attraverso i risultati a distanza derivati da prove INVALSI e il monitoraggio dei successi scolastici in relazione all’”orientamento in uscita” rilasciato al termine del 1° ciclo di Istruzione

Orientamento all’’apprendimento per competenze ponendo attenzione all’”imparare ad imparare”

Page 88: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE

CONSIDERATO

che ciascun Istituto e ciascun docente nella propria autonomia ha la possibilità di svolgere attività

individuali di formazione (comunque aderenti alle indicazioni del Piano Nazionale di formazione,

al RAV , al REV e al Piano di Miglioramento)

Elabora il seguente:

Piano triennale di Formazione e Aggiornamento del personale docente

triennio a.s. 2019-2022

La formazione potrà essere riferita a seguenti ambiti

Ambito Individuale

È prevista la possibilità di svolgere attività individuali di formazione scelte liberamente purché in aderenza al PdM, alle priorità individuale nel Piano Nazionale alle priorità individuale dalla Rete dell’ambito 13, alle priorità individuate dalla rilevazione dei bisogni formativi dell’Istituto e alle necessità formative individuali

Ambito di Istituto

Le iniziative saranno coerenti con il PdM, con le priorità individuale nel Piano Nazionale, con le priorità individuate dalla Rete dell’ambito 13 e con le priorità individuate dalla rilevazione dei bisogni formativi dell’Istituto

Ambito di Rete

Potranno essere proposte o accolte iniziative coerenti con il PdM del nostro Istituto e con le priorità individuale nel Piano Nazionale

Ambito Nazionale

Potranno essere accolte le iniziative proposte dal MIUR

Page 89: IX. PIANO DI FORMAZIONE TRIENNALE

Previsione dei tempi di attuazione Personale coinvolto a.s. di attuazione

Partecipanti a.s. 2019/20 a.s. 2020/21 a.s. 2021/22

1.

Progetto di Formazione interna o di rete (competenze, curricolo, UdA)

Tutti i docenti

X X X

2.

Proposte provenienti dalla Rete CTI + formatori esterni (inclusione)

Docenti, referenti, collaboratori

X

X

X

3.

Proposte provenienti da PON – PNSD (piano digitale)

Docenti interessati

X

X

X

4.

Sicurezza (Primo Soccorso e Antincendio)

Obbligatorio, tutti i docenti

X X X

5. Formazione per ATA (applicazioni informatiche specifiche)

Personale interessato

X X X