Itinerari Previdenziali: le Casse dei professionisti ... · Sentenza della Cassazione 28 ottobre...

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Notiziario Trimestrale della Cassa di Previdenza dei Biologi Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale -70%-  Roma /Aut. GIPA/C/RM//05/2011 Anno 8 Numero 1/2017 Itinerari Previdenziali: le Casse dei professionisti godono di ottima salute ASSISTENZA FISCALE Le novità della Legge di Bilancio 2017 WELFARE STRATEGICO NEW SKILLS & NUOVI MERCATI Aggiornarsi: la strategia vincente Assistenza Indennità di malattia o infortunio Nuovo Regolamento per i Biologi #Formazioneorizzontale Pubblicato il nuovo Quaderno Enpab in ebook L’angolo dei Biologi Nasce l’Associazione Biologi Nutrizionisti Sicilia WELFARE STRATEGICO VISIBILITÀ A maggio la IV Edizione Giornata Nazionale Biologo nutrizionista in piazza

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Notiziario Trimestrale della Cassa di Previdenza dei Biologi

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11Anno 8

Numero 1/2017

Itinerari Previdenziali:le Casse dei professionisti godono di ottima salute

ASSISTENZA FISCALE Le novità della Legge di Bilancio 2017

WELFARE STRATEGICONEW SKILLS & NUOVI MERCATI

Aggiornarsi:la strategia vincente

AssistenzaIndennità di malattia o infortunioNuovo Regolamento per i Biologi

#FormazioneorizzontalePubblicato il nuovo Quaderno Enpab in ebook

L’angolo dei BiologiNasce l’Associazione Biologi Nutrizionisti Sicilia

WELFARE STRATEGICOVISIBILITÀ

A maggio la IV EdizioneGiornata Nazionale

Biologo nutrizionista in piazza

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NUOVE SCADENZE BANDI ASSISTENZIALI Al via i nuovi bandi per l'attribuzione delle prestazioni assistenziali dell'Ente per l'anno 2017 E' prevista per ciascun bando una scadenza unica Tutte le info sul sito www.enpab.it

SCADENZE CONTRIBUTI Si ricorda che la contribuzione previdenziale obbligatoria ENPAB (contributi minimi) deve essere versata ogni anno con termine 30 aprile e 30 giugno

AVVISO

Professione e Ricerca

Anno 8 - Numero 1 Gennaio/Marzo 2017

Associato all’USPIUnione Stampa Periodica Italiana

Direttore ResponsabileTiziana Stallone

Hanno collaboratoFrancesco Petretti, Laura Cutini, Maria Grazia Micieli, Chiara Belli,

Valentina Galiazzo, Daria Cipollone, Rita Businaro,Gabriella Azzara, Trevor Archer, Serafino Ricci,Giorgia Antoni, Mario Amato, Daria Ceccarelli.

EnpabVia di Porta Lavernale, 12 - 00153 Roma

Tel. 06.4554.7011 - Fax [email protected][email protected]

www.enpab.itUfficio Stampa

Rosa Maria Serrao - [email protected] e impaginazione

Claudia [email protected]

StampaStabilimento Tipolitografico Ugo Quintily S.p.A

finito di stampare marzo 2017

Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 464/2010 del 6 Dicembre 2010

Notiziario Trimestrale della Cassa di Previdenza dei Biologi

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Sommario

Assistenza Fiscale

Previdenza

Welfare strategicoNew skills e nuovi mercati

Welfare strategico

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Il sistema delle Casse privatizzate dei Liberi Professionisti: il quadro emerso dal IV Rapporto di Itinerari Previdenziali

Itinerari Previdenziali: le Casse previdenziali dei professionisti godono di ottima salutedi Tiziana Stallone

DDL sul lavoro autonomo. A che punto siamo

Professionisti, plausibile l’opera svolta gratuitamente per amici e parentiSentenza della Cassazione 28 ottobre2015, n. 21972

Visibilità Giornata nazionale Biologo nutrizionista in piazza

Comunicare la Scienza al grande pubblicodi Francesco Petretti

Qualità alimentare e rischi emergentidi Laura Cutini

Aggiornarsi: la strategia vincentedi Maria Grazia Micieli

“Desayuno escolar a km zero”Intervista a Chiara Belli, con un reportdell’esperienza in Bolivia riguardo il progetto “BIOLOGI ALL’ESTERO”di Chiara Belli e Valentina Galiazzo

Le novità della Legge di Bilancio2017 e del Decreto Fiscale 2017

Numerazione fatture: precisazioni per i professionisti

Soggetti tenuti alla trasmissione dei dati al sistema tessera sanitaria

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Farmaci Biologici e Farmacovigilanza in Italiadi Daria Cipollone et. al.

Interferenti Endocrinidi Giovanna Corona

Grotta-Laboratorio in Sardegna:ricercatori dell’Università di Cagliari misurano il dispendio energetico durante l’attività speleologica di Giorgia Antoni

OpinioneWelfare strategico e formazionedi Tiziana Stallone

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Sommario

Assistenza

#Formazioneorizzontale

Rassegna Stampa

Indennità di malattia o infortunio:nuovo regolamento a favore dei Biologi

Pubblicato il nuovo Quaderno Enpabcurato da Mario AmatoPillole illustrate di Diagnostica di Laboratorio per la nutrizione

La Corte Costituzionale dichiara illegittima la cosiddetta ‘spendingreview’...a cura di Daria Ceccarelli

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L’angolo dei BiologiAssociazione Biologi Nutrizionisti Sicilia

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Opinione

La professione del biologo è in continua evoluzione.Così risulta dalla terza indagine sulla professione cura-ta dal Centro studi Enpab alla quale hanno partecipato11335 biologi su 13721, pari all’83% degli iscritti. I datisono stati raccolti attraverso l’area riservata del sito,tramite la compilazione di un modulo.La professione di biologo 15-20 anni fa era prevalente-mente legata alla attività laboratoristica. Attualmente il14% degli iscritti é titolare o socio di un laboratorio dianalisi (alimentari 1,83%, ambientali 0,53%, cliniche8,79%, genetiche 0,77%). L’86% degli iscritti appartienea diverse aree della libera professione. Tra questi ultimispicca il 39,65% di nutrizionisti, Gli altri biologi si occu-pano di ambiente 6,22%, cosmesi 0,50%, farmaceutica1,04%, genetica 2,94%.L’Enpab si è più volte interrogata su come sostenere illavoro in un mercato così mutevole, nella consapevo-lezza che redditi e previdenza siano due facce dellastessa medaglia.Nelle Linee guida Enpab per il welfare attivo (appro-vate come autoregolamentazione dal Consiglio di am-ministrazione il 21 luglio 2016, adunanza preceduta dauna riunione congiunta con il Consiglio di indirizzo ge-nerale), la nostra Cassa ha individuato nella for-mazione uno dei cardini del sostegno al lavoro. Le li-nee guida Enpab, che hanno suscitato l’interesse di di-verse testate giornalistiche (Sole 24 ore di Italia oggi, diANSA Casse), sono in linea con l’appello del Ministrodel Lavoro Giuliano Poletti che ha sollecitato gli Enti diprevidenza ad investire in <<azioni da mettere in cam-

po per rispondere a questi “nuovi bisogni” che si tradu-cono in interventi mirati di formazione continua, che fa-voriscano la crescita professionale, o ancora in misuredi sostegno e di tutela del reddito, o ancora in servizi dicura e di assistenza per un invecchiamento attivo>>. IlMinistro di fatto ha riconosciuto alla Legge 99/2013nell’art. 10 bis una portata innovativa e necessaria perun welfare attivo e concreto, ritenendo necessari «pianidi sostegno per il libero professionista in tutti gli stadidella sua attività», dalla fase di start-up al consolida-mento della propria carriera.La nuova sfida degli Enti di previdenza é quella di so-stenere i propri iscritti non solo nella fase di quiescenzae attraverso l’assistenza passiva nei specifici momentidella vita del professionista (genitorialitá, finanziamenti,salute, famiglia), ma di sviluppare politiche attive a so-stegno dell’intera professione, con ripercussioni di-rette e indirette sui redditi e, quindi, sull’adeguatezzadelle prestazioni previdenziali.Fermo restando la necessità da parte del professionistadi un continuo aggiornamento per rispondere a pieno econ competenza alle esigenze dei clienti e rimanerecompetitivi sul mercato del lavoro, dalla mutevolezzadella professione scaturiscono anche altre considera-zioni, che richiedono azioni mirate. La prima è che l’acquisizione di competenze trasver-sali, invece che l’ultraspecializzazione consente, inun mercato del lavoro “liquido”, di adattarsi al meglio al-le nuove esigenze, di apprendere e usufruire delle nuo-ve tecnologie, di rispondere alla volatilità normativa.

Tiziana StallonePresidente Enpab

Welfare strategico eformazione

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Opinione

Per questo L’Enpab finalizzala formazione del liberoprofessionista all’acquisizionedi newskills e alla colonizzazionedi nuovi mercati “verdi” del lavoro, non di certo al solo consolidamento del proprio sapereA seguire alcuni esempi di attività pratica sperimentatadal 2013 ad oggi dalla nostra cassa di previdenza, condiverse modalità tra cui: corsi residenziali, formazione adistanza (FAD), pubblicazione e-book, rivista Enpabmagazine, tirocini pratici, anche eseguiti all’estero perriportare in Italia le conseguenze acquisite.• Biologia forense e criminologia;• Tirocini Arpa per l’acquisizione di new skills nell’ambi-

ente;• Biologi in clinica per approfondire tematiche nell’im-

munoallergo nutrizione;• Tirocinio pratico in citologia esfoliantiva;• Borse di studio per conseguire il titolo di micologo;• Esperienza in Bolivia per affrontare le tematiche della

malnutrizione; • Esperienze pratiche in aziende di ristorazione collettiva;• Esperienza ospedaliera sul trattamento nutrizionale

della sindrome metabolica;• Esperienza pratica e ricerca un nutrizione oncologica. Sono in programmazione esperienze pratiche di nutrizio-ne e diabete e nutrizione e gravidanza e allattamento.In un mercato libero professionale dove il professionistaé anche il promotore di se stesso l’acquisizione diskills in comunicazione divengono di importanzastrategica per divulgare il proprio lavoro, anche attra-verso i nuovi strumenti offerti dal web (siti internet, por-tali, blog, social network, piattaforme digitali). L’acquisi-zione di competenze nell’arte del counseling, inoltre,può risultare utile per creare una relazione empaticacon il cliente, per la comprensione delle altrui esigenze,per restituire risposte e servizi efficaci.A tal fine Enpab ha organizzato:• Il Corso itinerante “Scrivere ciò che facciamo. Dal-arti-

colo scientifico, al divulgativo, all’investigativo;• Numerose Piattaforme FAD sul Counseling nutrizionale. Sono in programmazione corsi di management e di au-to imprenditorialità La nostra Cassa, inoltre, sta preparando tre corsi FADecm su le tre tematiche cardine dell’ambito lavorativodel biologo: nutrizione, ambiente, biologia clinica.Come dimostrato dall’esperienza maturata in questi an-ni la formazione del professionista, ritorna all’Ente diprevidenza con ripercussioni positive multiple quali:

• Fidelizzazione dell’iscritto, che cessa di percepire lapropria cassa come un Ente esattore, iniziando aviverla come una risorsa;

• Educazione alla legalità contributiva.Per l’iscritto la formazione consente:• L’abbattimento dei costi per la formazione autonoma;• La creazione di una rete di relazioni tra gli iscritti, che

alimenta lo scambio e il confronto.L’Enpab in questi anni ha favorito e promosso la #for-mazione orizzontale ricercando eccellenze tra i profes-sionisti e favorendo lo scambio di abilità professionali.Importanza cruciale ha anche il rapporto che la nostraCassa ha stabilito con le università (#alternanza-scuola-lavoro), attraverso l’inclusione dei futuri biologilibero professionisti nella realtà e nelle esperienze dellaCassa (corsi di formazione, tirocini pratici, manifes-tazioni nazionali quali la Giornata nazionale del Biologonutrizionista in collaborazione con il Ministero dellaSalute, con possibilità di tesi di laurea e master).Il Progetto scuola in collaborazione con il Ministerodell’Universita’, nato come una esperienza formativa re-munerata con una borsa di studio per svolgere attivitàdi divulgazione al corretto stile di vita ai bambini in circa150 scuole elementari di Italia, è divenuto una #start-up professionale. I biologi sono formati dalla Cassa diprevidenza e dopo un anno trascorso con i bambini, in-segnanti e famiglie rimangono in possesso di progettoe del materiale didattico, che possono utilizzare perriproporre l’iniziativa finanziati da altre realtà.La sfida del futuro della nostra Cassa, che per questo siè già munita di un Gruppo Europa, è quella di contin-uare le politiche attive favorendo per i liberi profession-isti l’accesso al credito attraverso i Fondi Europei.

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Previdenza

Le Casse privatizzate, a differenza delle Gestionipubbliche, dispongono di proprie riserve patrimo-niali valutate per il 2015 in oltre 69 miliardi di euro,

utili per far fronte a shock demografici o a picchi di pen-sionamenti e a mantenere le obbligazioni derivanti dalleprestazioni previdenziali che dovranno essere corrispo-ste agli iscritti; nonostante dispongano di riserve patri-moniali, tutti gli Enti privatizzati operano secondo loschema pensionistico a ripartizione come l’intero siste-ma di previdenza obbligatoria.Gli Enti di cui al D.Lgs. n. 103/1996 - cui appartiene lanostra Enpab - calcolano le proprie prestazioni, sin dal-la loro istituzione avvenuta dopo l’entrata in vigore dellaLegge 335/95, secondo il metodo contributivo. La pen-sione si calcola moltiplicando il montante individualedell’iscritto per il coefficiente di trasformazione chetiene conto dell’età dello stesso al momento del pensio-namento e dell’aspettativa di vita. Il montante contributi-vo individuale, è costituito dall’insieme dei contributisoggettivi versati dal lavoratore e viene rivalutato an-nualmente, in regime d’interesse composto, in base altasso della variazione media quinquennale del PIL no-minale. L’eventuale differenza positiva tra il rendimentodegli investimenti effettivamente conseguito e la capita-lizzazione accreditata ai singoli conti individuali viene

immessa in un fondo di riserva da utilizzarsi per even-tuali saldi negativi. Il finanziamento di questi Enti è costituito da due princi-pali tipi di contributi: il contributo soggettivo che è cal-colato in percentuale del reddito imponibile ai fini fiscali,variabile dal 10% al 16% con la finalità di finanziare leprestazioni pensionistiche; il contributo integrativocalcolato sul giro d’affari (e quindi di importo più eleva-to) variabile tra il 2% e il 5% che finanzia in parte le po-litiche di welfare a favore degli iscritti e i costi di funzio-namento e in parte può essere destinato all’aumentodel montante pensionistico di ciascun iscritto di unaquota che darà diritto ad una integrazione pensionisticadeterminata con il metodo contributivo.

Le prestazioni di welfare assistenzialeNel corso degli anni tutti gli Enti hanno introdotto, accan-to a quelle strettamente pensionistiche, prestazioni diwelfare assistenziale a sostegno dei propri iscritti.Nell’attuale contesto economico, queste prestazionistanno assumendo un ruolo sempre più rilevante e cia-scun Ente ha cercato di intercettare i fabbisogni e le ne-cessità dei propri iscritti ampliando e strutturando in ma-niera più efficiente la propria offerta di welfare. Presta-zioni che vanno dall’assistenza sanitaria, alle indennità

Il sistema delle Casse privatizzate dei Liberi Professionisti: il quadro emerso dal IV Rapporto

di Itinerari Previdenziali

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Previdenza

di maternità, a indennità per invalidità, sussidi per figli di-sabili, contributi per calamità naturali, mutui, sostegno allaprofessione, ammortizzatori sociali e così via. Questeprestazioni, di grande importanza per gli iscritti, stannocrescendo in maniera rilevante anche se, date le loro ca-ratteristiche, non incidono sulla sostenibilità dell’Ente noncomportando impegni futuri poiché, generalmente, vieneassicurato annualmente l’equilibrio fra contributi versati eprestazioni erogate e non concorrono al saldo pensioni-stico in base alle disposizioni legislative sulla sostenibilitàdei bilanci a 50 anni. A partire dal 2014, sono state rileva-te dai bilanci ed inserite negli archivi le spese per tutte leprestazioni e tutte le contribuzioni pensionistiche e assi-stenziali, il che consente di valutare il peso e l’importanzadell’assistenza.Sempre a partire dal 2014 sono stati considerati, oltre alleentrate contributive e alle spese per prestazioni pensioni-stiche, sia gli altri ricavi (rendimenti della gestione del pa-trimonio ed entrate straordinarie) sia gli altri costi (spese digestione e spese straordinarie); ciò consente di poter rile-vare l’andamento nel tempo del saldo contabile ovvero ilrisultato complessivo della gestione economica dell’Ente.

EPPI ENPAP ENPAPI Enpab ENPAIA ENPAIA EPAP INPGI 2AGR PA

Contributi prestazioni pensionistiche 81,35 100,63 83,79 41,87 2,28 8,19 53,10 42,07Contributi prestazioni assistenziali 0,00 10,45 1,90 2,24 0,02 0,01 1,23 2,61Rendimenti gestione altre entrate 51,68 45,56 76,15 15,09 1,03 4,54 26,75 5,15

Totale ricavi 133,03 156,64 161,84 59,19 3,34 12,73 81,08 49,83Spesa prestazioni pensionistiche 11,07 6,13 2,54 2,54 0,02 0,75 5,35 3,92Spesa prestazioni assistenziali 3,02 14,56 4,30 3,32 0,05 0,02 2,47 1,22Spese funzionamento altre uscite 66,22 105,21 150,33 39,95 2,98 10,70 64,76 5,06

Totale Costi 80,30 125,91 157,17 45,81 3,06 11,47 72,58 10,20

Saldo contabile 52,73 30,74 4,67 13,38 0,28 1,26 8,50 39,63

Totale ricavi+prestazioni 147,11 177,34 168,68 65,05 3,41 13,50 88,89 54,97

Spese di funzionamento 5,40 6,56 8,27 2,90 0,22 0,70 5,38 0,60Incidenza sul valoredella produzione 3,67% 3,70% 4,90% 4,46% 6,35% 5,20% 6,05% 1,10%

Indicatori degli Enti privatizzati ai sensi del Decreto 103/96: contributi per prestazioni pensionistiche e assistenziali, altre entrate, spese per prestazioni pensionistiche e assistenziali, costi, saldo contabile spese di funzionamento e sua incidenza sul valore della produzione (importi in milioni di euro)

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Previdenza

Nel 2015 il saldo contabile è ri-masto praticamente invariatopresentando un lieve -0,10% ri-spetto all’anno precedente perl’insieme dei 509 mentre riportauna buona crescita complessiva(+5,13%) per i 103.Da ultimo, considerata l’impor-tanza dei costi di funzionamen-to, se ne riporta l’incidenza sulcosiddetto valore della produ-zione dato dalla somma delleentrate e uscite totali. Per il2015 si nota una stabilità dell’in-dice per l’insieme dei 509(+0,13) e una buona riduzioneper l’insieme dei 103 (- 2,70).

Le Casse privatizzate sono le seguenti:A) Enti privatizzati ai sensi del D. Lgs. n. 509/1994 di cui fanno parte: EN-

PACL (Consulenti del Lavoro), ENPAV (Veterinari), ENPAF (Farmacisti),Cassa Forense (Avvocati), INARCASSA (Ingegneri e Architetti), CIPAG(Geometri e geometri laureati), CNPR (Ragionieri e Periti Commerciali),CNPADC (Dottori Commercialisti), CNN (Notai), ENPAM (Medici) e INPGI,(Gestione Sostitutiva, Giornalisti);

B) Enti istituiti ai sensi del D.Lgs. n. 103/1996 che ricomprendono: Enpab(Biologi), ENPAIA (Gestione Separata Agrotecnici e Gestione Separata Pe-riti Agrari), EPAP (Pluricategoriale: dottori agronomi e dottori forestali, at-tuari, chimici e geologi), EPPI (Periti Industriali e laureati), ENPAP (Psico-logi), ENPAPI (Infermieri).

Dalla presente analisi sono esclusi gli Enti del 509/94 Onaosi (gestisce le en-trate a favore degli orfani), Enasarco, Fasc ed Enpaia che gestiscono in renditao capitale forme di previdenza integrativa obbligatoria.

Idati emersi dal 4° Rapporto sul Bi-lancio del Sistema PrevidenzialeItaliano, presentato il 16 febbraio

scorso alla Camera dei Deputati,fanno emergere che il welfare nazio-nale è il più robusto d’Europa.L’approfondita analisi sul complessosistema previdenziale del nostroPaese - realizzato dal Centro Studie Ricerche di Itinerari Previdenziali -fornisce una visione d’insieme dellaspesa per pensioni, sanità e assi-stenza e prestazioni a sostegno delreddito, grazie a una riclassificazio-

ne della spesa totale per la protezio-ne sociale - con ripartizione tra pre-videnza e assistenza - costruita sul-la base dei dati dei bilanci consuntiviforniti dagli Enti di Previdenza dal1989 al 2015. Il Quarto Rapporto sicaratterizza per una novità: la riparti-zione delle entrate contributive edella spesa pensionistica e assisten-ziale per singola regione oltre cheper un’analisi di dettaglio delle diver-se tipologie di prestazioni per distri-buzione geografica, compresi gli as-segni vitalizi diretti e di reversibilità.

Il nostro Ente gode di ottima saluteNell’anno 2015 il numero degliiscritti è cresciuto del 5.47% pas-sando da 13.009 a 13.721, confer-mando di fatto una costante nell’au-mento dei liberi professionisti biolo-gi. Analizzando nel dettaglio la com-posizione della categoria professio-nale dei biologi si riscontra un altrodato positivo rappresentato dallacomponente giovanile, prevalente-mente femminile: le iscritte biologherappresentano il 72% della catego-ria. Tra le iscritte donne la classe dietà maggiormente rappresentata èquella dai 30 ai 34 anni e ben il58% delle iscritte ha un’età compre-sa tra i 30 ed i 45 anni. Mentre tragli uomini liberi professionisti la si-tuazione è significativamente diver-sa ed in qualche modo mediamenteequilibrata. Anche tra gli uomini, pe-rò, si registra una crescita delle per-centuali di iscritti giovani.La ripartizione territoriale ci confer-ma, infine, che la prevalenza diiscritti risiede nell’Italia del sud(46%) mentre minore è la concen-trazione dei biologi residenti nelleregioni del centro (33% ) e del nord(21%).

Itinerari Previdenziali: le Casse previdenziali dei professionistigodono di ottima salute

di Tiziana Stallone

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Al 31 dicembre 2015 l’Ente ha ero-gato:n. 752 pensioni di vecchiaia,

(per 488 uomini e 264 donne),n. 28 pensioni in totalizzazione,n. 137 pensioni indirette,n. 22 pensioni di reversibilità,n. 24 assegni di invalidità n. 6 pensioni di inabilità.Il rapporto tra pensionati e iscritti at-tivi è di 1/18. Il numero delle pensio-ni di vecchiaia liquidate è cresciutodel 16% rispetto all’anno 2014. Ilrapporto tra l’ammontare del FondoPensioni e l’importo delle pensioniliquidate è pari a 13,65. Tale rappor-to è indicatore di un buon equilibriofinanziario; lo stesso infatti rappre-senta il grado di sostenibilità della li-quidazione delle prestazioni pensio-nistiche. Ne è conferma il principiodi maggior tutela disciplinato dal-l’art. 18 dello Statuto dell’ Ente, se-condo cui tale rapporto non deveessere inferiore a cinque.Nell’anno 2015 sono state liquidaten. 331 indennità di maternità. L’importo medio liquidato è stato paria € 6.353,00. Nel 2015 l’assistenzaagli iscritti ha svolto un ruolo di primopiano.

Una nuova concezione di welfare strategicoL’Enpab ha da tempo organizzato lesue strategie di cassa orientando lescelte verso un welfare strategicoche tenga conto delle criticità dellalibera professione.

Per l’anno in corso le forme di assi-stenza sono state ritagliate sulle di-namiche dell’iscritto con sussidi, as-segni e contributi previsti comecontributi alla famiglia (asili nido,libri di testo, spese funerarie, asse-gni di studio, assistenza anziani,contributi ai superstiti) contributiper nascita (maternità, paternità etutela) e contributi alla professio-ne (corsi di specializzazione, borsedi studio, calamità naturali e assi-stenza fiscale).Per il welfare strategico sono statepreviste azioni politiche di sostegnoal lavoro e ricaduta sulla professione.La carta di identità dell’Ente ha co-me caratteristica generale una basereddituale piuttosto bassa e una po-polazione di iscritti giovane. L’otticadi riferimento è un mercato del lavo-ro in profonda trasformazione. Le politiche di welfare attivo dell’En-te si sono quindi orientate verso ilsostegno all’autoimprenditorialità,tenendo conto in particolar modo

del gender gap (le donne rappre-sentano oltre il 70% degli iscritti) edell’ingresso nel mercato del lavoro,tramite azioni ben delineate comel’accesso al credito e la costituzionedel “Gruppo Europa” che lavora sul-la progettualità europea dove i Bio-logi libero-professionisti possonotrovare la possibilità di realizzare leloro idee imprenditoriali e la promo-zione di modelli di start up professio-nale tramite il “Progetto Biologi nelleScuole”, che ha formato e reso auto-nomi nel corso degli ultimi due annioltre cinquecento iscritti all’Ente.Recependo gli indirizzi ministerialidell’alternanza scuola-lavoro Enpabha attuato scelte di orientamentodegli studenti “in formazione” e pro-getti per neo-biologi in collaborazio-ne con l’Università di Tor Vergata.Secondo quanto stabilito dalle lineeguida che l’Ente si è dato lo scorsoanno, le scelte sono orientate versola promozione dell’attività profes-sionale attraverso una maggiore“visibilità” del Biologo tramite inizia-tive di alto valore sociale (Giornatadel biologo nutrizionista in piazza),l’aggiornamento professionalizzan-te continuo e la formazione sulcampo (Biologi in clinica, forma-

zione in campo ambientale),l’educazione previdenziale e ilcontrasto all’evasione contri-butiva, le borse di studio perimplementare il lavoro e l’in-terdisciplinarietà (Rete Enpab/Fondazione BRF).

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Previdenza

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Previdenza

Con 256 sì, 10 no e 102 astenuti, la Camera hadato il via al disegno di Legge per la tutela delLavoro autonomo non imprenditoriale

Il ddl rappresenta la sintesi di un disegno di Legge go-vernativo a prima firma Sacconi e di uno parlamentarea firma Damiano e Fassina. Il testo è stato oggetto didiverse modifiche che hanno portato all’approvazione dinumerosi emendamenti. Tra le principali misure previste, la possibilità per pro-fessionisti e lavoratori autonomi di avere maggiori ga-ranzie sui tempi e le modalità di pagamento. Il ddlpropone, infatti, l’abusività di qualsiasi clausola nel con-tratto che preveda un pagamento della prestazione ol-tre i 60 giorni dalla presentazione della fattura. Allostesso modo, diventa abusivo qualsiasirifiuto di stipulare il contratto per iscritto.È prevista anche la deducibilità del 100%delle spese “per gli oneri sostenuti per lagaranzia contro il mancato pagamentodelle prestazioni di lavoro autonomo”. Misure che hanno lo scopo evidente diabbattere i costi sostenuti dal professio-nista. Il ddl estende a tutti i lavoratori autonomi- sopprimendo, peraltro, ogni limite tem-porale - il principio di equiparazione allepiccole e medie imprese, ai fini dell’ac-

cesso ai piani operativi regionali e nazionali, finanziaticon i fondi strutturali europei.Ad essere semplificato è anche l’ambito della salute edella sicurezza con il riconoscimento che gli studi pro-fessionali debbano essere trattati come le abitazioni, sea queste sono molto simili. Molto importante è la possibilità per le casse previden-ziali dei professionisti di gestire tutte le prestazionisociali integrative, anche di tipo assistenziale, come ilsostegno al reddito in circostanze straordinarie. Signifi-cativo risulta anche il lavoro agile, o smart working,che grazie alle tecnologie si realizza per fasi, per cicli,per obiettivi perché il lavoratore dispone di un adeguatoambito di autonomia e di responsabilità dei risultati.

DDL sul lavoro autonomo.A che punto siamo

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Previdenza

Secondo la Cassazione è possibile che un professionista possa svol-gere parte della propria attività senza percepire alcun compenso perragioni di amicizia o parentela: tali prestazioni sono fiscalmente le-

gittime purché caratterizzate da «semplicità» in minoranza rispetto al totaledelle prestazioni, e rivolte a una ristretta ‘cerchia’ di persone.La controversia ha origine da un accertamento effettuato dall’Agenzia delleEntrate nei confronti di un consulente fiscale per non aver fatturato a 72clienti alcune prestazioni, quest’ultimo avvia un ricorso presso la Commis-sione tributaria provinciale deducendo che le prestazioni erano state resea titolo gratuito nei confronti di parenti e amici e che la maggior parte deisoggetti, che avevano beneficiato gratuitamente dell’attività del professio-nista, già corrispondeva al medesimo il compenso per la tenuta delle so-cietà ad essi riconducibili cosicché il servizio reso venisse assorbito nellaremunerazione complessivamente pattuita. In primo grado i giudici della Ctp convalidano l’operato dell’amministrazio-ne finanziaria, ma in secondo grado la decisione viene completamente ri-baltata e resa definitiva in sede di giudizio di legittimità.I giudici della Suprema corte, richiamando e confermando in toto la pro-nuncia di secondo grado, affermano che in presenza della corretta tenutadella contabilità da parte del contribuente è plausibile la gratuità dell’operasvolta dal professionista in considerazione dei ‘rapporti di parentela e ami-cizia’ con gli stessi clienti, oltre al fatto che alcuni di loro risultavano socidi società di persone la cui contabilità era affidata al contribuente, per cuiogni eventuale compenso rientrava in quello già corrisposto dalla societàdi appartenenza.Secondo la Cassazione, l’amministrazione finanziaria non può accertareun maggior reddito in capo a un consulente sulla base della semplice pre-sunzione secondo cui i professionisti non sono soliti prestare i propri servizia titolo gratuito.Rimane tuttavia ‘delicato’ il tema delle prestazioni rese dai professionistinei confronti di soggetti privati non tenuti a obblighi di contabilità e/o diconservazione di documenti. In questo caso, oltre alla predisposizione dilettere di incarico professionale ove si evinca chiaramente la gratuità dellaprestazione e/o dichiarazioni rese dagli stessi, il contribuente non è in gra-do generalmente di produrre ulteriore documentazione rispetto ad even-tuali accertamenti fiscali.

Professionisti, plausibile l’opera svolta gratuitamente

per amici e parentiSentenza della Cassazione 28 ottobre 2015, n. 21972

Avvertendo che i cambiamenti nellavoro saranno sempre più veloci eimprevedibili, il ddl prevede chedebbano essere le parti del contrat-to a definire di volta in volta le mo-dalità della prestazione, anche conriguardo al diritto alla formazione eal diritto alla disconnessione in de-terminate fasce orarie. Sul fronte delle deducibilità, il regi-me vigente consente la deduzioneper le spese di partecipazione a“convegni, congressi e simili o acorsi di aggiornamento professiona-le”, incluse quelle di viaggio e sog-giorno, nella misura del 50 per cen-to del loro ammontare. La disciplinasostitutiva ammette l’integrale de-duzione, entro il limite annuo di10.000 euro, delle spese per l’iscri-zione a master e a corsi di forma-zione o di aggiornamento professio-nale e le spese d’iscrizione a con-vegni e congressi e l’integrale de-duzione, entro il limite annuo di5.000 euro, delle “spese sostenuteper i servizi personalizzati di certifi-cazione delle competenze, orienta-mento, ricerca e sostegno all’auto-imprenditorialità”. È prevista inoltrel’integrale deduzione degli onerisostenuti per la garanzia contro ilmancato pagamento delle presta-zioni, fornita da forme assicurativeo di solidarietà. Il bilanciamento deitempi di vita coinvolge tutte le per-sone, in tutte le stagioni e fasi dellavita, e comprende il benessere, lasalute, la previdenza e l’aggiorna-mento della propria formazione epercorso in azienda, con la costru-zione di un nuovo Welfare dellapersona in cui anche le parti sociali,e dunque la stessa comunità, ri-sponde alla domanda di garantire lasostenibilità a tutte le persone e intutte le dimensioni. Il provvedimen-to deve tornare ora al Senato perl'approvazione definitiva e si ponecome un passo importante nella ri-forma del lavoro in atto negli ultimianni, che possa estendere alcunenovità fondamentali a tutti i lavora-tori autonomi.

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Assistenza

L’Enpab riconosce un’indennità giornaliera in favo-re degli iscritti che, a causa di infortunio o malat-tia, non abbiano potuto esercitare in maniera as-

soluta la professione, a causa proprio della conseguen-te “inabilità temporanea”.L’Ente assicurerà un sussidio economico, compensati-vo del mancato guadagno, per un periodo massimo disessanta giorni, nell’intero anno solare, con esclusionedegli eventi che abbiano determinato una “inabilità tem-poranea” di durata inferiore ai sette giorni continuativi.Sul punto c’è da registrare una riserva, ad oggi ancoranon definita, dei Ministeri Vigilanti che hanno attenzio-nato la eccessiva brevità del tempo minimo dell’eventoinabilitante l’esercizio della professione. Potrebbe, per-tanto, verificarsi che lo stesso sarà modificato, dovendol’Ente recepire il diverso periodo qualora suggerito daiMinisteri. Ovviamente l’Ente ne darà immediata comu-

nicazione e comunque non dovrebbe essere applicatoretroattivamente.La malattia o l’infortunio e la relativa durata di “inabilitàtemporanea” devono essere attestati con appositi certi-ficati rilasciati da struttura pubblica.Il sussidio non è dovuto qualora lo stesso evento sia ri-compreso tra quelli coperti da polizze sanitarie e assi-

curative, comprese quelle stipulate dall’Ente a favoredei propri iscritti.Il sussidio non è cumulabile, per lo stesso periodo, conle altre forme di indennizzo, di cui alla normativa per latutela della maternità a favore delle libere professioniste.Il beneficio assistenziale deve intendersi quale contri-buzione a carattere straordinario e viene concesso pergli importi deliberati dal Consiglio di amministrazione efino all’esaurimento delle somme stanziate.Possono beneficiare dell’indennità di infortunio o malat-tia gli iscritti attivi che:a) siano in regola nel rapporto con l’Ente;b) a causa dell’infortunio o della malattia, non abbiano

potuto esercitare la professione in modo assoluto etotale;

c) l’evento si sia verificato successivamente l’iscrizioneall’Ente;

d) il reddito familiare, così come risultante dal modelloISEE, conseguito nell’anno precedente la domandanon sia superiore a 30.000,00 euro.Coloro che intendono richiedere il sussidio do-vranno presentare apposita domanda di ammis-sione avvalendosi dei moduli predisposti dall’En-te reperibili direttamente dall’area riservata del si-to www.enpab.it

Indennità di malattia o infortunio: nuovo regolamento afavore dei Biologi

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Welfare strategicoVisibilità

Siamo giunti alla IV edizione dell’evento molto atte-so per i nostri Biologi nutrizionisti. La Giornata na-zionale del Biologo nutrizionista in piazza che

si profila anche quest’anno come un grande evento diprevenzione ed educazione alimentare, al momento uni-ci strumenti per favorire il benessere della popolazione.L’importanza dell’iniziativa è attestata dall’interesse at-tento del Ministero della Salute che ha patrocinato la IIIedizione e siamo fiduciosi che confermerà il suo affian-camento anche quest’anno.

I NumeriDalla prima edizione pilota, che si è tenuta nel 2014 in4 città campione (Milano, Roma, Napoli e Bari), coinvol-gendo 120 biologi e oltre 600 persone contattate, i nu-meri sono cresciuti esponenzialmente superando i 500biologi in piazza e oltre 5.000 persone contattate nell’ul-tima edizione 2016.

Il ProgettoL’idea è nata nel 2014 per prestare un servizio socialesul territorio focalizzandosi soprattutto sulla prevenzio-ne primaria, in cui potevano essere rilevate le abitudinialimentari e di stile di vita della popolazione. La Giornata, sin dalla sua prima edizione, ha innescatoun processo di sensibilizzazione sull’importanza dellaprevenzione del sovrappeso e dell’obesità.La sistematica raccolta di dati utili sullo stato nutrizio-nale della popolazione e l’individuazione dei principalierrori alimentari ha portato sempre di più a far cono-scere la figura professionale del “biologo nutrizionista”e il suo compito cruciale nella prevenzione primaria diobesità, sovrappeso e patologie correlate. La preven-zione e l’educazione alimentare sono al momento gliunici strumenti per favorire il benessere di una popola-zione.

Giornata nazionale Biologo nutrizionista in piazza 2017

20-21 Maggio

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Welfare strategicoVisibilità

Le FinalitàCome ben evidenziato dalle nostre Linee Guida per ilwelfare attivo e per il sostegno al lavoro - approvate co-me autoregolamentazione dal Consiglio di amministra-zione il 21 luglio 2016 - il welfare integrato è intesocome «Insieme delle diverse iniziative messe in attoda un Ente di previdenza, che si integrano per unafinalità comune: garantire il benessere dei propriiscritti attraverso un sostegno al professionista,una promozione della sua attività, un aiuto al reddi-to professionale. Il tutto con l’obiettivo di incremen-tare le future prestazioni pensionistiche».

Con queste premesse il progetto si sviluppa su tre principali filoni di welfare attivo:

Visibilità - Il sostegno strategico della categoria - so-stegno dei redditi, del lavoro, della professione - passaattraverso la visibilità della professione, promossa attra-verso la maniera più nobile: «donare il proprio lavoro».Un servizio sociale del biologo come promozione difrontiera.

Osservatorio - La Giornata nazionale del biologo nutri-zionista in piazza sta diventando un «osservatorio» del-le abitudini alimentari degli italiani. Abbiamo già realiz-zato un e-book con i dati riferiti al 2015. Per il 2016, i dati elaborati, e due tesi di laurea condotteda studenti di Tor Vergata - discusse con il massimo dei

voti - saranno presentati dalla presidente Enpab TizianaStallone il prossimo 8 marzo, alle ore 12,00 sulla piatta-forma EnpabTV. Dopo tale presentazione anche questoe-book sarà disponibile per tutti.Orientamento pratico - Gli studenti che potranno as-sistere al lavoro dei biologi nutrizionisti sul campo, vali-do sostegno in sinergia con l’alternanza scuola-lavoro.

La selezione è stata fatta tenendo conto di quattroprerequisiti nelle cui aree sono stati reclutati i Bio-logi:• esperienza da più di 5 anni nel campo della nutrizione;• essersi da poco iscritto all’Enpab;• aver già partecipato ad una passata edizione della

Giornata del Biologo nutrizionista in piazza;• essere studenti di Biologia.

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Welfare strategicoNew Skills & nuovi mercati

Il pubblico che segue, in modo piùo meno abituale, i programmi de-dicati alla Scienza, e trasmessi

dalle maggiori reti televisive italiane,può raggiungere cifre importanti:anche otto o nove miloni di telespet-tatori per Quark, in prima serata.Si tratta di un pubblico eterogeneo,di livello culturale assai vario, ed èun pubblico ormai talmente avvezzoa vedere rappresentato sullo scher-mo il grande spettacolo della Scien-za e della Natura, da essere diven-tato fortemente esigente. Non solo per quanto riguarda il rigo-re dell’informazione scientifica, pro-va ne è l’attenzione con cui sono ri-levate imprecisioni nei documentarie nei servizi, ma anche per quantoriguarda la spettacolarità delle im-magini e delle costruzioni televisive.Da anni mi considero un “biologo

prestato alla comunicazione”, poi-ché dedico una parte rilevante dellamia attività professionale a comuni-care al grande pubblico tematichescientifiche e ambientali, attraversoi programmi televisivi Geo di RAI3,Wild Italy di Rai5, da me ideato e di-retto, e varie collaborazioni con rivi-ste come Oasis, storico periodico difotografia, natura e ambiente che di-rigo ormai da alcuni anni.Il termometro del successo o meno

del mio lavoro è rappresentato daimagici numeri dello share, l’indicepercentuale che comunica quantaparte del pubblico televisivo è sinto-nizzata, minuto per minuto, con undeterminato programma. Successo e insuccesso dipendono,come in ogni lavoro, da ingredientigiusti e soprattutto da una cucinaeccellente, che sappia coniugare ilrigore dell’informazione con le stra-tegie e gli “stratagemmi” per cattu-rare l’attenzione di un pubblico,spesso distratto. La trama della narrazione, la spetta-colarità delle immagini presentate inservizi e documentari con uno stilecinematografico, la rappresentazio-ne dell’interazione del professioni-sta della Scienza con gli elementidel suo lavoro, il ricorso a nuovetecniche di ripresa come le “web-

a cura della Commissione Biologia Clinica

Comunicare la Scienza al grande pubblico

Francesco Petretti, biologo, ha diretto i programmi per la Biodiversità del WWF nel cui comitato scientificosiede attualmente, collabora in qualità di conduttore edesperto con i programmiGEO, QUARK e RAI Cultura. Insegna, con incarico annuale,Biologia della Conservazionenell’Università degli Studi diPerugia.

di Francesco Petretti

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Welfare strategicoNew Skills & nuovi mercati

cam” utilizzate come occhi nascostiper spiare la vita segreta della Natu-ra, si conciliano con la serietà e il ri-gore dell’informazione, e sono or-mai elementi irrinunciabili se si vuo-le avvicinare un pubblico ampio esempre più esigente.Il mondo della comunicazione ha in-fatti delle regole ben precise, impo-ste dal mezzo che si impiega, dal-l’obiettivo che si vuole raggiungere,dal materiale di cui si dispone. L’opinione pubblica è soggetta a uncontinuo bombardamento di mes-saggi sempre più forti, sempre piùconcitati, sempre più violenti: l’as-suefazione ai modelli comunicativiimposti dalla televisione in larga par-te e in minor misura dalla stampa edalla radio è tale che non si puòpensare di comunicare fatti impor-tanti e significativi fidando solo nellabontà del contenuto, ma bisognapreoccuparsi di altri due elementifondamentali: la confezione (cioè ilmodo con cui viene presentato l’ar-gomento) e la presentazione.

In televisione i tre momenti corri-spondono a tre figure professionaliche raramente coincidono, il più del-le volte sono distinte:Contenuto: se ne occupa l’autoreche deve elaborare idee, concetti,testi;Confezione: se ne occupa il registache prepara la confezione del pro-dotto, come il commerciante che

deve fare in modo cheun bel regalo non siasvilito o banalizzatoda un anonimo imbal-laggio; Presentazione: se neoccupa il presentatoreche mette a disposi-zione il suo volto, lasua voce, i suoi modi

di fare e di apparire per raggiunge-re i telespettatori.La scenografia, i materiali, le tecni-che espositive, i testi e le iniziativespecifiche nell’insieme concorronoa formare il messaggio.E’ ovvio che non si può parlare ditemi drammatici come la fame nelmondo, la diagnosi di gravi malat-tie, la sovrappopolazione, la perdita

della biodiversità solo scherzando egiocando, ma è altrettanto vero chenon si può pensare di raggiungerel’opinione pubblica portandola adoccuparsi di temi difficili, ignorandocosa significhino appeal, share,gradimento, ritmo, forza del mes-saggio. Far sì che le tematiche scientifichepossano uscire dall’ambito degli ad-detti ai lavori e incontrare il grandepubblico non è impresa da poco emi appresto a organizzare, all’inter-no dell’Enpab, un corso di formazio-ne per condividere la mia esperien-za con i colleghi biologi, anche per-ché non dimentichiamoci che il con-senso dell’opinione pubblica e le ri-sorse si ottengono “convincendo”qualcuno della bontà del nostro la-voro.

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Welfare strategicoNew Skills & nuovi mercati

L’alimento che noi mangiamo non è che l’ultima fa-se di un processo più o meno complesso, se pen-siamo alla parola alimento immediatamente la as-

sociamo al concetto di “QUALITÀ”.

“Qualità è…..” l’insieme delle proprietà e dellecaratteristiche che conferiscono ad un prodotto(ma anche ad un servizio, processo o organiz-zazione) la capacità di soddisfare le esigenzeespresse o implicite.Questa una tra le definizioni riportate nei dizionari.

In una qualsiasi preparazione alimentare la “qualità”,anzi la buona qualità, deve rispettare i seguenti para-metri:INNOCUITÀ assenza di sostanze chimiche,

microrganismi patogeni e non,tossine;

VALORE NUTRITIVO energia apportata perunità di peso;

CONSERVABILITÀ intesa come self-li-ne nelle condizionidi stoccaggio du-rante o dopo l’iniziodel consumo;

GRADEVOLEZZA E ASPETTO ESTETICO l’insieme degli aspetti sen-

soriali che contribuiscono allaaffermazione della qualità; daciò dipende buona parte delsuccesso commerciale di unprodotto.

Un moderno concetto di qualità associabile agli alimentiè costituito da quella che viene indicata come la regoladelle 5 “P”:Qualità PREVISTA ciò che il cliente desidera;Qualità PROGETTATA ciò che l’impresa intende offrire;Qualità PRESTATA ciò che l’impresa è in grado di

fare;Qualità PERCEPITA ciò che il cliente ritiene di rice-

vere;Qualità PARAGONATAcome si posiziona nella concor-

renza nel mercato.Tutto questo sarebbe rimasto tra i buoni propositi, madifficilmente riproducibile, se il legislatore non avesseprovveduto ad elaborare un sistema normativo multili-vello (Internazionale, UE, Nazionale e Regionale) cer-cando, spesso con difficoltà, di attuareun equilibrio tra gli interessi

dalle impreseproduttrici e i con-

sumatori.Il biologo ha, in questo

ambito professionale, la pos-sibilità di assumere il ruolo diconsulente “indispensabile”

nell’industria alimentare. Dalla ge-stione del controllo analitico, la valuta-

zione del rischio, applicazione normati-va in materia di sicurezza alimentare, va-

lutatore dei processi, esperto nelle innova-zioni tecnologiche e in grado di accompa-

gnare le aziende nelle implementazioni dicertificazioni di qualità.

di Laura Cutini

Qualità alimentare e rischi emergenti

a cura della Commissione Ambiente

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Welfare strategicoNew Skills & nuovi mercati

Il percorso normativo negliultimi 20 anni ha avuto unaumento quasi costante diprovvedimenti emanati dallaUE, la cui politica è semprepiù indirizzata alla sorveglianzadella sicurezza alimentare lun-go tutta la catena “agroalimen-tare”.Inoltre in questi ultimi anni il setto-re alimentare è stato interessato da una se-rie di crisi e allarmi che hanno minato la fi-ducia dei consumatori, tra questi: BSE,pollo alla diossina, carne agli ormoni.Nel 2011 un ceppo virulento diEscherichia Coli ha prodotto 850casi di malattia grave, focolaiosviluppato in Germania per il qua-le è stata individuata la fonte nei se-mi di fieno importati dall’Egitto eutilizzati per la germinazione.Per questo la sicurezza deglialimenti rimane al centro del-l’attenzione dell’Autorità Euro-pea.Dal Decreto Legislativo n°155/97passiamo al Regolamento CE178/2002, successivamente aiReg. CE “Pacchetto Igiene”che implementa superandola la93/43 CEE e adotta i principi dell’HACCP.In particolare con il Reg.n°178/2002 si stabilisconoprincipi generali della legisla-zione alimentare e si disponel’obbligo della rintracciabilità intutte le fasi della filiera, vieneistituita inoltre l’AUTORITÀ EU-ROPEA per la sicurezza alimentare.La più recente è il Reg. UEn°1169/2011 che ha compreso ilD.Lgs. n°77/93 e il D.Lgs.n°109/92 con le novità per l’eti-chettatura degli alimenti puntan-do l’attenzione alla informazio-ne adeguata su: origine, con-tenuto e utilizzo dei prodotti alimentari.Ne sono esempio l’elenco degli ingredienti allergeniciutilizzati e presenti nell’allegato II Reg. UE 1169/2011.

I 14 AllergeniPiù di un centinaio tra tuttigli alimenti sono ritenuti po-tenzialmente allergenici, masolo una piccola parte diquesti sono causa di reazio-

ni allergiche, infatti sono 14 gli aller-geni, che in base alla NormaEuropea devono essere obbli-gatoriamente evidenziati: CEREALI contenenti glutine

(grano, segale, orzo, avena, farro),CROSTACEI e prodotti a base di cro-stacei, UOVA e prodotti a base di

uova, PESCE e prodotti a base dipesce, ARACHIDI e prodottia base di arachidi, SOIA e

prodotti a base di soia, LATTE eprodotti a base di latte, FRUTTA A

GUSCIO (mandorle, nocciole,noci, pistacchio), SEDANOe prodotti a base di seda-

no, SENAPE e prodotti a ba-se di senape, SEMI DI SE-SAMO e prodotti a base disemi di sesamo, SOLFITI, LUPINI e prodotti a base di

lupini, MOLLUSCHI e prodotti abase di molluschi.

L’obbligatorietà dell’etichettaturanon è esclusivamente per i cibi con-

fezionati, ma la gestione del ri-schio allergeni è estesa an-che alle fasi di preparazione esomministrazione dei prodottialimentari (ristorazione emense).

Quindi che il ruolo del consulente èproprio quello di trovare le migliori

procedure per garantire la co-municazione al consumatore

finale; a lui sarà affidata la for-mazione del personale per la

quale ogni azienda, indipendente-mente dalle dimensioni, dovrà fornire adeguata cono-scenza delle procedure nella gestione del rischio aller-gico trasmissibile con gli alimenti.

Bibliografia: 1. http.//www.dbt.univr.it/documenti/OccorrenzaIns/matdid/matdid762042.ppt2. http://www.mgiudiziario.it/mgiudiziario/la-sicurezza-alimentare/3. https://europa.eu/european-union/topics/food-safety_it

4. http://www.salute.gov.it/imgs/C17opuscoliPoster215 allegato.pdf5. La qualità nell’industria alimentare. Editrice Taro 2005 - pag.105/1136. Camst: ristorazione e socialità. Ed. Il Mulino 2002 - pag.195/2007. L’igiene degli alimenti. Ed. Esselibri-Simone 2004 - pag. 90/102

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Welfare strategicoNew Skills & nuovi mercati

Il successo professionale sigioca anche sul campodell’aggiornamento conti-

nuo. In particolare, il professio-nista che Legge e studia tuttociò che si realizza in campointernazionale, nel suo speci-fico settore di interesse, divie-ne di per sé un innovatoreche porta le novità globali nelsuo operare locale.Come fare per essere sem-pre aggiornati su ciò che diimportante si dibatte nel campoambientale? La risposta è semplice. Esistono ri-sorse gratuite, come le newsletters, messe adisposizione da importanti e autorevoli orga-nizzazioni internazionali. Gli aggiornamenti so-no quotidiani e le novità sono immediatamentefruibili da tutti.Tra i tanti siti su cui reperire le novità del settore am-bientale a livello planetario vorrei citare le seguenti isti-tuzioni: International Union for Nature Conservation,(IUCN), International Institute for Sustainable Develop-ment (IISD), International Centre for Advanced Mediter-ranean Agronomic Studies (CIHEAM), Bioversity Inter-national.

IUCN (www.iucn.org.)(sito italiano www.iucn.it)Quest’istituzione parte dalla considerazio-

ne che il modello di vita occidentale stamettendo in pericolo gli ecosistemi naturali, che vengo-no definiti come “our basic life support”. Le azioni porta-te avanti dall’IUCN si riassumono in: a) mettere in valo-re e conservare la natura, b) governance equa e soste-nibile della natura, c) sviluppare soluzioni basate sullanatura per i problemi climatici, alimentari e di sviluppo.Il sito è ricchissimo di risorse e di notizie, aggiornate edautorevoli, sulle ultime tendenze nella salvaguardia del-la natura.

IISD (www.iisd.ca)L’Istituto si occupa di tutto ciò

che si muove intorno allo sviluppo sostenibile. Sul sitosono reperibili informazioni scientifiche, resoconti dimeeting internazionali, approcci normativi innovativi,

notizie sull’orientamento deivari governi della Terra sui temi dello

sviluppo sostenibile. Un completo archivio ditutte le notizie pubblicate nei vari anni arricchisce il sito.

Bioversity International(www.bioversityinternational.org)Un sito completamente dedicato allabiodiversità, legata all’agricoltura e alla

gestione forestale, alla conservazione delle risorse ge-netiche vegetali, al ruolo dell’agricoltura nel manteneregli equilibri ambientali. Numerose pubblicazioni scienti-fiche sono liberamente scaricabili dal sito. Un ricchissi-mo calendario di eventi in tutto il mondo ci dà la possi-bilità di essere aggiornati sui temi più “caldi” che riguar-dano la biodiversità. Bioversity International è anchepresente su Facebook e Twitter.

CIHEAM (www.ciheam.org)Il CIHEAM è un’organizzazione inter-governativa che studia processi e di-namiche del mondo agricolo mediter-raneo. L’agricoltura è vista come un si-

stema integrato con l’ambiente circostante e con i con-sumatori dei suoi prodotti. Il sito riporta notizie di sicurointeresse per i biologi: dalla gestione dell’acqua alla ge-stione del suolo, passando per il controllo dei gas serrae la valorizzazione della dieta mediterranea. Il CIHEAMha fondato numerosi network pan-mediterranei che siscambiano notizie, risorse ed esperienze.

a cura della Commissione Ambiente

Aggiornarsi: la strategia vincente

di Maria Grazia Micieli

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Welfare strategicoNew Skills & nuovi mercati

“Desayuno escolar a km zero”

Intervista a Chiara Belli, con un report dell’esperienza in Bolivia riguardo il progetto

“BIOLOGI ALL’ESTERO”

A cura della Commissione Nutrizione

di Chiara Belli e Valentina Galiazzo

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Welfare strategicoNew Skills & nuovi mercati

Quali sono gli obiettivi del progetto?Sicuramente tra gli obiettivi c’è quello di rafforzare leautorità comunali nel loro ruolo di programmazione eattuazione delle politiche economiche degli alimenti.Però principalmente vi è stata molta attenzione a mi-gliorare - dal punto di vista qualitativo - la formazionedelle autorità locali per la gestione dei processi produtti-vi agroalimentari. Particolare interesse è stato postoper perfezionare la conoscenza e la consapevolezzaalimentare delle comunità scolastiche locali nei comunidi Llallagua e Uncia, in collaborazione con genitori, in-segnanti e studenti.

Quali sono i vantaggi che scaturiscono daquesta tipologia di progetti?Parte nodale del progetto è stata quella di fornireun’adeguata colazione agli studenti durante le ore sco-lastiche in alcune aree rurali nei comuni di Llallagua eUncia. La prima colazione è stata preparata con prodot-ti locali sempre freschi, generando numerosi vantaggitra cui l’implementazione dell’economia locale, la crea-zione di posti di lavoro per le associazioni di produttorilocali e l’aumento dei ricavi di tali associazioni contri-buendo a ridurre la povertà.

Qual è stata la tua esperienza in Bolivia?La mia esperienza si è svolta in parte a Llallagua, inparte a Uncia ed infine a La Paz. Quello che ho notatofin dal primo giorno è stato il grande lavoro che i tecnicidella ONG Ricerca e Cooperazione hanno fatto percontribuire a migliorare lo stato nutrizionale dei bambini

in età scolare e degli adolescenti in contesti difficili, e diporre le basi per la conoscenza di una corretta alimen-tazione, valorizzando sempre prodotti di primissimaqualità.

In particolare di cosa ti sei occupata?Il mio lavoro è stato quello di insegnare agli studentil’importanza di consumare una colazione nutriente ascuola, probabilmente l’unico pasto che avrebbero avu-to a disposizione durante tutto l’arco della giornata. Hocercato di far capire loro anche l’importanza di mangia-re frutta e verdura tutti i giorni, perché contengono alcu-ni micronutrienti essenziali per la loro crescita, come vi-tamine e sali minerali. Gli studenti hanno ben capitoche devono variare le fonti di frutta e verdura, perchéogni tipo contiene in maggior misura alcuni micronu-trienti che un altro tipo invece non contiene (es. vitami-ne A e C nelle verdure rosse e arancioni, ferro, calcio,zinco nelle verdure verdi, ecc.).

Che tipo di realtà hai incontrato?Ho visitato l’UNI (Unità di Nutrizione Integrata) di Uncia,dove ho preso atto dello stato nutrizionale degli studentidell’Unità Educativa di Pampoyo. Tra 70 studenti, du-rante una serie di visite nutrizionali svolte nel mese diottobre 2016 dai medici della UNI, solo 3 bambini sonostati identificati con uno stato di malnutrizione lieve. Intale occasione si è discusso su come migliorare la con-dizione sanitaria del cibo fornito ai bambini e la possibi-lità di creare un registro sanitario per alcuni alimenticontenuti nel menù del progetto.

Chiara Belli, a novembre del 2016, è stata la prima vincitrice del Bando “Biologi all’estero” con la possibilità dicollaborare all’importante progetto“Desayuno Escolar a KM cero”, finanziato dall’Unione Europea e realizzato dal consorzio “Ricerca e Cooperazione” (RC) - “Centro per il Supporto allo Sviluppo(CAD)” e dai governi autonomi comunali di Uncia e Llallagua, nel Dipartimento di Potosì in Bolivia.Valentina Galiazzo l’ha incontrata ponendole alcune domande.

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Welfare strategicoNew Skills & nuovi mercati

Cosa hai potuto fare come nutrizionista?Presso l’Unità Educativa di Pampoyo ho condotto alcu-ne lezioni sui principi base della nutrizione e su comedovrebbe essere composto un pasto bilanciato, con ilsupporto di lavagne e gessetti e di alcuni alimenti cheservivano da esempio. Ho parlato di carboidrati, protei-ne e grassi. Cosa sono i gruppi alimentari, le loro carat-teristiche e le loro proprietà. Ho sottolineato la giustacombinazione degli alimenti e cosa significa fare unabuona colazione, un buon pranzo e una buona cena.In seguito, insieme agli insegnanti e al personale scola-stico, abbiamo discusso circa lo stato di salute dei bam-bini e abbiamo fatto colazione con yogurt (di produzio-ne locale) e una macedonia di frutta preparata prece-dentemente da me e dai tecnici dell’ONG.

Che tipo di valori nutritivi hai riscontratonei loro menu?Il menu che il Progetto ha sviluppato per l’Unità Educa-tiva di Pampoyo ben si adatta alle esigenze degli stu-denti. È diviso per settimane e ogni giorno prevede unacolazione diversa. Nel dettaglio: cioccolato al latte conriso o pane di grano o di mais, o latte con amido dimais e ciambellone o biscotti o panino al formaggio; be-vanda di mais con torta di carote o pane di grano o diquinoa; zuppa di lenticchie e riso, o zuppa di pasta concarne; Yogurt con ciambellone o gelatina di frutta; fruttadi stagione.

La situazione a Llallagua?A Llallagua abbiamo discusso dei risultati della stessaserie di visite nutrizionali eseguita dalla UNI di Uncia,con il fine di determinare il grado di malnutrizione deglistudenti di un’altra comunità scolastica, l’Unità Educati-va di Capunita. Tra 193 studenti, i risultati hanno mo-strato una malnutrizione maggiore in tutta la popolazio-ne scolastica:9 studenti malnutriti fra 4-5 anni,30 studenti malnutriti fra 6-7 anni,35 studenti malnutriti fra 8-10 anni,54 studenti malnutriti fra 11-14 anni e24 studenti malnutriti fra 15-18 anni.

Hai visitato altri centri?Si. Ho visitato l’Unità Educativa di Capunita. Per le pri-me due ore le attività si sono svolte sul campo: dueagronomi dell’ONG hanno insegnato agli studenti di etàmaggiore come coltivare nel miglior modo la quinoa. E’stata un’esperienza molto preziosa anche per me, per-ché ho appreso le differenze fra i vari tipi di quinoa e lecondizioni ottimali del terreno per garantire una crescitaadeguata delle piante. Le attività in classe si sono svol-te nella stessa maniera, con una partecipazione entu-siasta dei docenti. Insieme ai bambini, abbiamo consu-mato una colazione composta di macedonia e yogurt.

Il menu che il progetto ha sviluppato per l’UE di Capuni-ta ha previsto: latte al cioccolato e pane di mais o diquinoa o di grano; zuppa di lenticchie; budino di riso epane di mais o di quinoa o di grano; bevanda di mais eciambellone.

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Sei stata sempre nei centrio hai avuto altri contatti?Nel pomeriggio del 23 e per tutto il24 novembre il mio lavoro si è svol-to presso gli uffici della ONG per lavalutazione delle attività future,l’analisi degli obiettivi raggiunti, e lapianificazione e lo sviluppo di unatabella di proprietà e benefici di tut-ti gli alimenti inclusi nel menu delprogetto.La mattina del 25 novembre, inve-ce, ho partecipato ad un’intervistaradiofonica presso la radio nazio-nale “Pio XII” (sede di Llallagua),dove mi è stato chiesto di parlarein merito al progetto della ONG e almio lavoro come nutrizionista euro-pea in Bolivia. Mi sono state chie-ste alcune nozioni base di nutrizio-ne e quali sono gli ingredienti mi-gliori per una colazione adeguata.Durante tutte le attività della setti-mana ho sempre accuratamente sottolineato al perso-nale dell’ONG come dovrebbe essere composto ognipasto per gli studenti, in modo da renderlo il più com-pleto possibile.

In particolare di cosa hai parlato?Ho spiegato loro che i carboidrati servono principal-mente a fornire energia di rapido utilizzo, consentendoagli studenti di applicarsi nello studio nel migliore deimodi. Sul menù del progetto si trovano nel riso, nelmais, nel pane, nell’amido di mais,nelle bevande a base di farina di mais,nei cracker e nella frutta.Ho spiegato anche che le proteine so-no utilizzate dal nostro organismo percostruire i muscoli e i tessuti del corpo,e contribuiscono ad alcune attività me-taboliche fondamentali. Si trovanoprincipalmente nel latte e nello yogurt,nel formaggio, nei piselli e nelle lentic-chie, nella carne. In alcune colazioni(come quella che prevede solo fruttadi stagione), si potrebbe aggiungereun po’ di yogurt per avere un’adeguataquantità di proteine.Ho parlato dei grassi, essenziali per lacostruzione di ormoni della crescita emolto altro, sono sostanzialmente con-tenuti in prodotti caseari, nella carne enel cioccolato.

Un prodotto di grande valore che contiene grassi buoni(cioè monoinsaturi e polinsaturi) è la frutta secca comemandorle e arachidi: sarebbe ideale includere questialimenti nel menu degli studenti per avere la giustaquantità di grassi buoni. In colazioni a base di riso omais o di yogurt e ciambellone, potrebbe essere ag-giunta una piccola porzione di frutta secca (ad esempio3 o 4 mandorle per ogni studente). Abbiamo parlato an-che dell’importanza della fibra per il corretto funziona-mento intestinale, e può essere trovata principalmentein frutta e verdura. Per trarre massimo beneficio dalla

frutta e dalla verdura, quest’ultime devo-no essere consumate fresche e accura-tamente igienizzate.

Hai avuto modo di illustrarequalche buona abitudine ali-mentare?Il nostro compito in queste realtà è quel-lo di insegnare ed illustrare sia le buoneabitudini alimentari che le basilari normeigieniche: dal lavarsi le mani, alla puliziadegli utensili, alla cura nella preparazio-ne degli alimenti fino alla loro predispo-sizione sulle tavole.Sono certa che questo progetto saràfondamentale per le comunità di Llalla-gua e Uncia per garantire agli studentiuno stato di salute ottimale.

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Welfare strategicoNew Skills & nuovi mercati

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IntroduzioneI farmaci biologici sono composti altamente selettivi chehanno come bersaglio strutture molecolari specifiche;ad esempio una proteina o un recettore coinvolti nellapatogenesi delle malattie autoimmuni. Attualmente, ifarmaci biologici per la cura delle patologie autoimmuniquali l’artrite reumatoide, la psoriasi, il morbo di Crohnsono già disponibili [1-3]. Questi progressi sono statipossibili grazie a scoperte nel campo della biologia del-le citochine e grazie allo sviluppo degli anticorpi mono-clonali [4].

I farmaci biologici nelle patologie autoimmuni hanno co-me bersaglio citochine infiammatorie che hanno un ruo-lo centrale nell’infiammazione. I farmaci biologici posso-no inibire le citochine e quindi bloccare l’infiammazione:1) mediante un’azione che antagonizza il tumor necro-

sis factor alpha (TNF-alfa) come ad esempio fannogli anticorpi monoclonali infliximab ed adalimumabed il recettore solubile etanercept;

2) comportarsi da antagonisti dell’interleuchina 1 (IL-1)come ad esempio l’anakinra o da antagonisti dell’in-terleuchina 6 (IL-6) come il tocilizumab;

3) riducendo il numero dei linfociti B circolanti (rituxi-

Farmaci Biologici e Farmacovigilanza in Italia

Daria Cipollone1, Rita Businaro1, Gabriella Azzara2, Trevor Archer3,1, Serafino Ricci21 Dipartimento di Scienze e Biotecnologie Medico-Chirurgiche, Sapienza Università di Roma, Polo Pontino, Latina.

2 Dipartimento di Scienze Anatomiche Istologiche Medico-Legali e dell’Apparato Locomotore, Univeristà Sapienza, Roma3 Dipartimento di Psicologia, Università di Gothenburg, Box 500, SE 405 30 Gothenburg, Svezia

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mab) o l’attivazione dei linfociti T (abatacept).Sono state messe a punto anche terapie antitumoraliche utilizzano farmaci biologici, come ad esempio anti-corpi monoclonali, che agiscono sui fattori di crescitacoinvolti nella proliferazione tumorale. Questi anticorpimonoclonali possono essere raggruppati in tre diverseclassi: 1) anticorpi contro EGF (EGF; EpidermalGrowth Factor) (HER-1) come il cetuximab, panitumu-mab, erlotinib; 2) anticorpi contro VEGF (VEGF; Va-scular Endothelial Growth Factor) e contro il recettoreper EGF (HER-2) bevacizumab e trastuzumab e 3) an-ticorpi multi target che agiscono a vari livelli come la-patinib, sunitinib e sorafenib. Anticorpi bi- o poli-specifi-ci poi, sono capaci di bloccare pathway che hanno ruolichiave nella replicazione e nella sopravvivenza cellula-re e pertanto, sono capaci di bloccare la crescita neo-plastica. [5-6]. In questo articolo concentreremo l’attenzione sui com-posti ad azione anti TNF-alfa: adalimumab ed etaner-cept, sui farmaci antagonisti dell’interleuchina 1 (IL-1):anakinra, dell’interleuchina 6 (IL-6): tocilizumab, e suquei composti che agiscono riducendo il numero di lin-fociti B circolanti: rituximab, o l’attivazione dei linfociti T:abatacept.

Farmaci Biologici Anti TNF-alfa il TNF-alfa è una citochina coinvolta nella risposta in-fiammatoria ed immune. Livelli elevati di TNF-alfa ven-gono trovati nei tessuti e nei fluidi biologici di pazientiaffetti da artrite reumatoide, artrite psoriasica, spondiliteanchilosante, e da psoriasi a placche. Per il TNF ci so-no due recettori (TNFRs): una proteina da 55 kilodalton(p55) ed una da 75 kilodalton (p75). L’attività biologicadel TNF-alfa è legata al suo legame con p55 o p75. Li-velli elevati di TNF-alfa sono stati associati all’insorgen-za di infiammazione intestinale in soggetti affetti dalmorbo di Crohn, una patologia cronica infiammatoriadell’intestino che spesso interessa l’ileo, ma che può in-teressare qualsiasi parte dell’apparato digerente. I sin-tomi più comuni del morbo di Crohn comprendono dolo-ri addominali il più delle volte nella parte bassa destradell’addome, e diarrea. Nel morbo di Crohn si registra-no livelli elevati di molte citochine come le citochine ditipo 1 (Th1) che includono il TNF-alfa, l’interleuchina 2(IL-2) e l’interferone-alfa [7]. Il TNF-alfa è un’adipochi-na, una citochina proinfiammatoria pleiotropica secretadal tessuto adiposo, ma prodotta anche dai linfociti edai macrofagi, è coinvolta nelle fasi acute della reazio-ne infiammatoria; è una proteina trimerica codificata al-l’interno del complesso di istocompatibilità e può indur-re febbre, morte cellulare per apoptosi, cachessia, edinibire la tumorigenesi (o carcinogenesi). L’alterazione del bilancio delle citochine è coinvolto

nell’eziopatogenesi del morbo di Alzheimer [8-10], nel-l’autismo [11], nella depressione clinica [12], nel cancro[13] e nelle patologie infiammatorie dell’intestino [14]. I farmaci biologici offrono la possibilità di intervenire inmodo diverso rispetto alle terapie farmacologiche tradi-zionali. Infliximab e adalimumab, gli agenti in grado dibloccare il TNF-alfa, si legano alla molecola di TNF-alfae ne neutralizzano l’attività responsabile dell’aumentodell’infiammazione. Tutte e quattro queste molecole so-no anticorpi sintetici che funzionano legandosi al TNF-alfa [15]. L’inattivazione del TNF-alfa è essenziale perridurre le reazioni infiammatorie che sono associate allepatologie autoimmuni (fig. 1, fig. 2, tab. 1 e 2). L’infliximab è un anticorpo monoclonale antagonista delTNF-alfa [16]; è un anticorpo chimerico artificiale uomo-topo contro il TNF-alfa sviluppato nel topo. L’antigenici-tà è stata ridotta mediante la sostituzione della catenacostante degli anticorpi di topo con quella umana pre-sente nelle IgG1. Infliximab è stato somministrato an-che per la cura di altre patologie autoimmuni quali lapsoriasi e la spondilite anchilosante [17-18]. Altri farmaci biologici, anticorpi monoclonali, non hanno

Figura 1: Meccanismo di azione dei farmaci anti TNF:infliximab, etanercept e adalimumab (vedi testo). A) Infliximab è un anticorpo monoclonale chimerico uo-mo-topo anti TNF-alfa, in cui la catena costante murina èsostituita con la catena costante umana di tipo IgG1. B) Etanercept è costituito dalla porzione extracellularedel recettore umano p75 per il TNF (TNFR), legato allaporzione Fc delle IgG1 umane. C) Adalimumab è un an-ticorpo costituito dalle regioni variabili delle catene pe-santi e Leggere dell’uomo, legate alle regioni costantidelle IgG1 umane.

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mostrato lo stesso effetto nel tratta-mento delle patologie intestinali(IBD Inflammatory Bowel Diseases).Questi includono etanercept che èun recettore solubile per il TNF alfa[19], adalimumab, che è un anticor-po ricombinante umanizzato, controil TNF-alfa che ha mostrato efficaciain pazienti con morbo di Crohn mo-derato o severo, sebbene inferiorerispetto all’infliximab [20]. Adalimu-mab presenta il vantaggio di esseresomministrato sottocute al contrariodell’infliximab che va somministratoper endovena (fig 1A).

Etanercept è un recettore solubileche si lega specificamente al TNF-alfa e blocca la sua interazione con irecettori della superficie cellulare; inquesto modo genera una reazioneinibitoria per il TNF-alfa. È una mo-lecola dimerica, una forma solubiledel recettore p75 che è in grado dilegarsi a due molecole di TNF-alfa,rimuovendole dalla circolazione. La sua attività anti infiammatoria èparticolarmente utile nelle patologieautoimmuni. Test di legame effettuati usandoTNF-alfa marcato radioattivamente,

hanno rivelato che infliximab si le-ga sia alle forme monomeriche(inattive) che alle forme trimeriche(attive) del TNF solubile; mentreetanercept tende prevalentementea legare la forma trimerica attiva.Inoltre, Infliximab forma complessistabili con il TNF-alfa solubile eetanercept tende a formare com-plessi relativamente instabili per-mettendo la dissociazione del TNF-alfa e la potenziale formazione diaccumuli; etanercept da solo è ca-pace di legare e neutralizzare ilTNF-beta prodotto dalle cellule T[21] (fig. 1B). Adalimumab è capace di ridurre ildolore e la flogosi nella psoriasi enell’artrite reumatoide. Adalimumabanalogamente all’etanercept e all’in-fliximab, si lega al TNF-alfa evitan-do quindi che esso attivi i suoi re-cettori. Nell’artrite reumatoide le cel-lule T attivate, invadono la membra-na sinoviale e rilasciano citochineincluse IL-2, l’interferone-alfa ilTNF-alfa e IL-3. Questo fa sì che imacrofagi sinoviali e i fibroblastiproducano le citochine infiammato-rie TNF-alfa, IL-1 e IL-6, che attiva-no complesse cascate di trasduzio-ne del segnale e portano alla produ-zione di molecole coinvolte nella de-gradazione tissutale; portando infi-ne al riassorbimento e alla distruzio-ne del tessuto osseo. Adalimumab èun anticorpo con regioni variabilidelle catene pesanti e Leggere dianticorpi umani e regioni costantidelle immunoglobuline umane di ti-po IgG1 [22]. Adalimumab rappre-senta il terzo inibitore del TNF-alfa,dopo infliximab ed etanercept, adessere stato approvato negli USA.Analogamente ad infliximab ed eta-nercept, adalimumab si lega alTNF-alfa prevenendo il legame coisuoi recettori. Adalimumab derivada un anticorpo monoclonale com-pletamente umano. L’attività antiTNF-alfa induce un miglioramentodella patologia autoimmune.Adalimumab è utilizzato per il tratta-mento dell’artrite reumatoide, per

meccanismo d'azione tipo di molecola composto

antagonista del TNF alfa anticorpo monoclonale infliximab, adalimumab

antagonista del TNF recettore solubile per i TNF etanercept

antagonista di IL 1 Inibitore competitivo di IL 1 per il recettore anakinra

antagonista di IL 6 anticorpo monoclonale umanizzato contro IL 6 R tocilizumab

riduttore del numero dei linfociti B circolanti

anticorpo monoclonale chimerico contro la proteina CD20

rituximab

riduttore del numero dei linfociti T attivati

anticorpo monoclonale CTLA 4 abatacept

Tabella I. Farmaci biologici utilizzati per il trattamento delle patologie autoimmuni, meccanismo d'azione, tipo di molecola e composto.

Tabella 2. Composti disponibili per il trattamento delle patologie autoimmuni.

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l’artrite psoriasica, per la spondilite anchilosante, per il morbo di Crohn, perla psoriasi da moderata a grave, per l’artrite giovanile idiopatica e per la co-lite ulcerosa. Si è rivelato utile nei casi che non hanno risposto ai tratta-menti convenzionali a dosi standard per il morbo di Crohn [23- 24]. In ognicaso, poiché il TNF-alfa ha un ruolo importante nel sistema immunitario,l’uso prolungato dell’adalimumab può aumentare il rischio di contrarre infe-zioni [25-28]. Nei pazienti che presentano vasculite sistemica le molecoleanti TNF-alfa infliximab, etanercept, adalimumab e tocilizumab si sono di-mostrate efficaci se associate al trattamento con cortisone [29-30].

Farmaci Biologici che riducono il numero deiLinfociti B circolanti (rituximab) e che riducono il numero dei Linfociti T attivati(abatacept)Il rituximab è utilizzato per il tratta-mento delle patologie autoimmuniquali le vasculopatie, la sclerosimultipla, il diabete, il lupus eritema-tosus ed anche per curare il linfomanon Hodgkin a cellule B e per alcu-ne forme leucemiche [31]. E’ un an-ticorpo monoclonale chimerico uo-mo-topo diretto contro la proteinaCD20 che si trova sia sui linfocitinormali che su quelli leucemici. Laproteina CD20 è espressa sulla su-perficie delle cellule B sin dalle pri-missime fasi del differenziamentocellulare, ma risulta assente nellefasi finali del differenziamento delleplasmacellule (una plasmacellula,chiamata anche plasmocita, è unacellula del sistema immunitario chesecerne grandi quantità di anticorpi.Si differenzia dalla cellula B in se-guito a stimolazione dei linfociti Thelper e al riconoscimento direttodell’antigene. Si tratta dunque, dellinfocita B effettore che deriva dallacellula B attivata che non assumefunzioni di memoria). Le funzionidella proteina CD20 non sono note,ma potrebbe essere coinvolta nelflusso degli ioni Ca2+ attraverso lamembrana cellulare e pertanto,coinvolta nella regolazione dellaconcentrazione cellulare degli ionicalcio e nell’eventuale attivazionedelle cellule B [32]. Il rituximab ècoinvolto nella distruzione delle cel-lule B ed è pertanto utile per il tratta-mento di quelle patologie caratteriz-zate da un numero eccessivo di cel-lule B, da iperattività delle cellule Bo da cellule B disfunzionali. Induce ilsistema immunitario a marcare e adistruggere le cellule a cui aderisce.

Figura 2: Meccanismo di azione di agenti che riducono il numero dei linfoci-ti B circolanti (rituximab) o dei linfociti T attivati (abatacept) (vedi testo).A) Rituximab è un anticorpo monoclonale chimerico uomo-topo diretto

contro la proteina CD20. CD20 si trova, negli stadi precoci del differen-ziamento cellulare mentre è assente negli stadi finali, sia sui linfociti Bnormali che su quelli leucemici. Il rituximab legandosi alla proteinaCD20, induce il sistema immunitario a marcare e distruggere le cellule acui esso aderisce.

B) Abatacept è una proteina di fusione composta dalla regione Fc con isuoi domini CH2 e CH3, fusa ai domini extracellulari di CTLA-4. CTLA-4si trova sulla superfice delle cellule T. L’attivazione delle cellule T richie-de il legame di TCR al complesso antigene-MHC sulle cellule APC e ilsegnale co-stimolatorio generato dal legame di CTLA-4 a CD80/CD86(pannello di sinistra). Abatacept agisce inibendo il legame CTLA-4 aCD80/CD86 (pannello di destra).

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Tuttavia, il rituximab agisce controtutti i linfociti B pertanto distruggesia le cellule tumorali che quellenormali. Il rituximab in combinazio-ne con i farmaci chemioterapici flu-darabina e ciclofosfamide, è il far-maco più comunemente usato per itrattamenti di prima linea in quegliindividui che presentano una leuce-mia linfocitaria cronica (CLL; Chro-nic Lymphocytic Leukemia) [32-33](fig. 2A e tab. 1 e 2).Abatacept è una proteina di fusionecomposta dalla regione Fc delleIgG1 con i domini CH2 e CH3 fusial dominio extracellulare di CTLA-4nota anche come CD152 (CD152;Cluster of Differentiation 152) è unaproteina recettoriale che modula tut-ta la risposta immunitaria. CTLA-4si trova sulla superficie delle celluleT. L’attivazione delle cellule T puòavvenire mediante stimolazione delrecettore CD28 presente sulle cellu-le T e la disattivazione può avveniremediante la stimolazione del recet-tore CTLA-4 che agisce come un in-terruttore di spegnimento [35]. Incondizioni normali, la completa atti-vazione delle cellule T richiede: 1) illegame del recettore delle cellule Tal complesso antigene-MHC sulleAPC (antigen presenting cells) e 2)un segnale costimolatorio provocatodal legame al CD28 e alla proteinaB7 sulle APC. B7-1/CD80 una pro-teina che si trova sulle cellule B atti-vate e sui monociti e produce unsegnale costimolatorio necessarioper l’attivazione e la sopravvivenzadelle cellule B. È il ligando per dueproteine diverse presenti sulla su-perficie delle cellule T: CD-28 eCTLA-4 [36,37]. CD80 lavora in tan-dem con CD86 per agganciare lecellule T. Abatacept che contiene unsito di legame ad alta affinità perB7, cioè per CTLA-4 si lega allaproteina B7 delle cellule APC per-tanto evitando il segnale stimolato-rio delle cellule T, che è rappresen-tato dal legame alla CD28; in que-sto modo viene impedita la comple-ta attivazione delle cellule T [38,39].

Abatacept è una molecola capace di legarsi con maggiore affinità al CD-80(B7-1) piuttosto che al CD86 (B7-2). È stato sviluppato dalla Bristol-Myers-Squibb e negli Stati Uniti ne è consentito l’uso per la cura dell’artrite reuma-toide per quei casi che mostrano una risposta inadeguata ad una terapiaanti TNF-alfa. Abatacept è in grado di rallentare la progressione della ma-lattia e di ridurne i sintomi. Ne è sconsigliato l’uso in combinazione conanakinra o con anti TNF-alfa. Abatacept in combinazione con altre moleco-le quali infliximab, adalimumab, anakinra e rituximab è utilizzato per il trat-tamento dell’artrite idiopatica giovanile in quei pazienti che danno una ri-sposta inadeguata ai trattamenti convenzionali. Abatacept offre le basi perun farmaco di seconda generazione: il belatacept; attualmente in corso disperimentazione clinica. Belatacept è un modulatore selettivo della co-sti-molazione poiché inibisce la costimolazione delle cellule T. I due composti differiscono per due soli amminoacidi. Nei trapianti d’orga-no, il belatacept sembra garantire la sopravvivenza più a lungo e sembraessere meno tossico rispetto alle terapie standard immunosoppressivequali gli inibitori della calcineurina (ad esempio le ciclosporine) [40-41] (fig2B e tab. 1, 2).

Antagonisti dell’Interleuchina-1 (IL-1) e dell’Interleuchina-6 (IL-6)Anakinra (fig. 3 e tab. 1, 2) è una molecola ricombinante, una versione nonglicosilata dell’antagonista del recettore umano per IL-1 (IL-1RA) preparatoda colture geneticamente modificate di Escherichia coli mediante le tecni-che del DNA ricombinante. E’ una molecola di 153aa ed ha un peso mole-colare di 17,257 e differisce da IL-1RA nativa per un singolo residuo ammi-noacidico di metionina all’estremità amminica [42-44]. Anakinra blocca l’attività biologica di IL-1 che include l’infiammazione e ladegradazione della cartilagine associata all’artrite reumatoide inibendo com-petitivamente il legame di IL-1 al suo recettore (di tipo 1) che è espresso in

Figura 3. Meccanismo di azione dell’agente anti IL-1 anakinra (vedi testo).Anakinra inibisce competitivamente il legame di IL-1alfa e di IL-1 beta al re-cettore per IL-1 di tipo I.

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molti tessuti ed organi. IL-1 vieneprodotta in risposta a stimoli infiam-matori e media varie risposte fisiolo-giche incluse le risposte infiamma-torie e immunologiche. Inoltre, sti-mola il riassorbimento osseo e indu-ce danno tissutale come la degra-dazione della cartilagine per la per-dita di proteoglicani. In pazienti af-fetti da artrite reumatoide l’antagoni-sta naturale del recettore per IL-1non si trova in concentrazioni biolo-gicamente attive nelle sinovie e neiliquidi sinoviali in modo da contra-stare le elevate concentrazioni di IL-1. Anakinra potrebbe essere som-ministrato in associazione al meto-trexate [45]. Anakinra ha una biodegradabilitàdel 95% in adulti sani dopo iniezio-ne sottocutanea di 70mg. Il piccoplasmatico di anakinra generalmen-te si ottiene tra le 3 e le 7 ore suc-cessive alla somministrazione di do-si clinicamente rilevanti (da 1 a2mg/kg) in pazienti con artrite reu-matoide. L’emivita varia tra le 4 e le6 ore. Dopo 24 settimane di assun-zione giornaliera di anakinra non èstato osservato nessun accumulonel plasma di pazienti affetti da ar-trite reumatoide [46]. Anakinra po-trebbe essere utilizzato in pazientipediatrici affetti da artrite reumatoi-de giovanile o da morbo di Still [47].Si vanno accumulando molte evi-denze che supportano l’uso di ana-kinra in adulti a cui è comparso ilmorbo di Still [48-49]. Dato il suomeccanismo di azione, anakinra èstato utilizzato con successo in pa-zienti che presentavano infiamma-zioni delle articolazioni come l’artritepsoriasica, e la spondiloartrite [50-51]. Anakinra potrebbe indurre be-neficio durante la fase infiammato-ria dell’osteoartrite distruttiva [52]. Ilcomposto potrebbe essere utile an-che per il trattamento del diabete ditipo 2 [53]. E’ stato inoltre ipotizzato l’impiego dianakinra per il trattamento dell’asbe-stosi, della silicosi e possibilmentedi altre patologie infiammatorie del

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Figura 4. Meccanismo di azione dell’agente anti IL-6 tocilizumab (vedi te-sto). Tocilizumab è un anticorpo monoclonale umanizzato diretto contro ilrecettore per IL-6 (IL-6R). Tocilizumab si lega sia al recettore solubile che aquello di membrana, pertanto, impedisce il legame di IL-6 ai suoi recettori.

polmone; dal momento che anakinra viene utilizzato con successo nel trat-tamento delle patologie autoinfiammatorie così come per i pazienti affettida gotta. Appare verosimile che gli inibitori di IL-1, possano essere efficacinell’artrite da gotta [54] e nel trattamento della febbre mediterranea familia-re resistente alla colchicina [55]. L’efficacia di anakinra è stata dimostrata inratti colpiti da ictus. La risonanza magnetica ha rivelato che i ratti a cui erastato somministrato anakinra a tre ore dall’ictus, mostravano circa metà deldanno celebrale presente invece nel gruppo di controllo [56]. Anakinra, è ingrado anche di bloccare gli attacchi epilettici, di prevenirne la ricorrenza edi riparare i danni alla barriera ematoencefalica [57].Tocilizumab (fig. 4 e tab. 1, 2), è un anticorpo monoclonale umanizzato di-retto contro il recettore per l’interleuchina 6 (IL-6R) che si lega sia ai recet-tori solubili per IL-6 sia a quelli di membrana ostacolando l’attività di IL-6che è implicata nelle malattie autoimmuni, nel mieloma multiplo e nel can-cro della prostata [58]. IL-6 è presente a livelli elevati in pazienti affetti daartrite reumatoide e da artrite reumatoide giovanile [59-61]. Tocilizumab è usato per il trattamento dell’artrite reumatoide da moderata agrave, usato in combinazione con il metatrexate (un farmaco utilizzato perla cura del cancro) quando i DMARDs (DMARDS; Disease Modifying Antir-heumatic Drugs) e gli inibitori del TNF-alfa si sono dimostrati inefficaci, onei casi in cui questi non sono tollerati. Può essere utilizzato come farmacounico per quelle persone che non tollerano il metatrexate. Il farmaco rallenta la progressione della patologia e può migliorare le pre-stazioni funzionali del paziente [62].

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Il trattamento dell’artrite sistemica giovanile è simile aquello per l’artrite reumatoide: tocilizumab viene utiliz-zato in combinazione con il metatrexate a meno chequest’ultimo non sia tollerato. La sicurezza e l’efficaciaè stata stabilita per bambini dai due anni in su [63]. InGiappone tocilizumab è approvato anche per il tratta-mento del morbo di Castelman una rara forma benignadi tumore delle cellule B [64-65].

Adverse Drug Events (ADEs)

I farmaci biologici offrono un’opzione chiave ai pazientiche presentano malattie autoimmuni, tuttavia, questifarmaci sono stati associati ad infezioni opportunistichesia virali, che batteriche, che micotiche. Il motivo diquesto genere di infezioni sta nelle proprietà immuno-soppressive di questi farmaci (cioè nelle riduzione siadell’attivazione che dell’efficienza delle risposte del si-stema immunitario). Una comune reazione avversa de-gli immunosoppressori è l’immunodeficienza, dovuta al-la loro azione non selettiva che induce un’elevata su-scettibilità alle infezioni e riduce l’immunosorveglianza.Altre ADE includono l’ipertensione, la dislipidemia,l’iperglicemia, l’ulcera peptica, la lipodistrofia, ed il dan-no renale ed epatico.Casi di tubercolosi, listeriosi, pneumocitosi, polmonite,setticemia, artrite settica, e micosi sistemiche, sonocausate da patogeni opportunisti che infettano pazienticon malattie autoimmuni e patologie quali l’istoplasmosi,coccidiomicosi, blastomicosi, AIDS e tumori metastatici[66-71]. Un sistema immunitario compromesso crea lecondizioni favorevoli ad agenti quali batteri, funghi, pro-tozoi e virus che normalmente non sono in grado di cau-sare patologie. E’ ovvio che la somministrazione di inibi-tori del TNF-alfa richiede un’accurata analisi del rischio,soprattutto in quei pazienti che mostrano infezioni ricor-renti e condizioni fisiche generali che potrebbero indurrelo sviluppo di infezioni, o in soggetti residenti in aree en-demiche per infezioni gravi. Durante il corso di terapiecon anti TNF-alfa, i pazienti devono essere monitoratiper il rischio di sviluppare infezioni opportunistiche.

La FDA (FDA; Food and Drug Administration) ha diffusoregole per quanto concerne il rischio di infezione indot-ta da due batteri patogeni, la legionella e la listeria. Lepersone che assumono inibitori del TNF-alfa sono adaumentato rischio per lo sviluppo di infezioni importantiche potrebbero portare ad ospedalizzazione acuta o amorte a causa di patologie indotte da batteri patogeni,micobatteri, funghi, virus, o patogeni opportunisti [72].La riattivazione di tubercolosi latente, è una delle possi-bili complicazioni legate ai trattamenti con inibitori delTNF-alfa [73], soprattutto con adalimumab ed inflixi-mab, rispetto al trattamento con etanercept [73]. Va sot-tolineato che il trattamento con gli inibitori del TNF-alfain pazienti affetti da HBV, può causare la riattivazionedella malattia. La percentuale di riattivazione è più altain pazienti trattati già precedentemente con immuno-soppressori e più bassa in quelli che hanno ricevutouna profilassi antivirale. Insufficienza epatica acuta emorte, sono state riportate in pazienti affetti da HBV. In-fliximab è stato associato con una più alta incidenza dipatologia epatica (elevati livelli delle transaminasi, sin-tomi clinici, riattivazione virale, e insufficienza epaticaacuta) se comparato all’etanercept. Il numero crescentedi casi riportati di riattivazione del virus HBV in conse-guenza di terapie con agenti anti TNF-alfa e la relativamorbidità e mortalità associate richiedono strategiespecifiche di prevenzione.L’incidenza di neoplasie maligne, sopratutto linfomi, ri-sulta essere più elevata in pazienti trattati con inibitoridel TNF-alfa rispetto ai gruppi di controllo. In pazientitrattati con agenti anti TNF-alfa sono stati osservati inol-tre un più alto numero di casi di leucemia. Anche neipazienti affetti da artrite reumatoide è stato osservatoun incremento dei casi di linfoma e di leucemia. Tumorifatali sono stati riportati fra i bambini e i giovani adultitrattati con farmaci anti TNF-alfa (<23 anni), in cui lametà dei tumori erano rappresentati da linfomi. Sullabase dei dati di letteratura la FDA ha iniziato un’analisidi sicurezza per il rischio tumorale in pazienti con nonpiù di 30 anni trattati con inibitori del TNF-alfa.Gli agenti anti TNF-alfa inducono complicazioni avversea causa della loro immunogenicità. Uno dei più comunieffetti immunogeni consiste nello sviluppo di autoanti-corpi principalmente anti nucleo e anticorpi contro ilDNA a doppia elica, che sono stati associati a manife-stazioni di patologie autoimmuni quali lupus sistemicocon vasculite del sistema nervoso centrale [74], sclero-dermia, epatite autoimmune e sindrome di Sjorgen [74-75]. Le patologie demielinizzanti quali la sclerosi multi-pla e la sindrome di Guillant Barré sono state associatealla terapia con anti TNF-alfa [76-77]. La terapia conl’etanercept è stata associata allo sviluppo di anticorpianti etanercept, e questo sembra avere sostanzialmen-te gli stessi effetti degli anticorpi anti TNF-alfa [78].

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La Cochrane Review intitolata anakinra per l’artrite reu-matoide [79], ha valutato l’efficacia clinica e la sicurez-za di anakinra in pazienti adulti con artrite reumatoideusando i dati ottenuti da 2876 pazienti, da 5 trial cliniciche comprendevano in totale 781 placebo e 2065 trat-tati con anakinra. Gli autori hanno concluso che non viera alcuna differenza significativa nella maggior partedei risultati circa la sicurezza del trattamento con ana-kinra rispetto al trattamento con placebo. Le reazioninel sito di iniezione risultavano significativamente au-mentate: 1235/1729 (75%) contro 204/729 (28%). Queste reazioni nel sito di iniezione presentavano unadurata non superiore ai 4 mesi e non erano gravi. Cia-scuno di questi trial, ha misurato anche la prevalenza ditumori maligni nei pazienti trattati con anakinra e nonha trovato evidenza di aumenti significativi. Questo an-drebbe preso in considerazione per la terapia biologicadi pazienti affetti da artrite reumatoide [80]. E’ stato inol-tre osservato un modesto aumento del rischio di linfomie di tumori solidi [81]. Un aumento di infezioni gravi e dineutropenia è stato osservato in casi di artrite reumatoi-de quando anakinra e etanercept erano usati in conco-mitanza [82]. Effetti simili sono immaginabili per la com-binazione di anakinra con gli altri agenti anti TNF-alfa(ad esempio adalimumab e infliximab). Pertanto, la te-rapia combinata di ankinra con altri agenti anti TNF-al-fa, non è raccomandata e andrebbe evitata.

Farmacovigilanza

La farmacovigilanza si basa sull’osservazione, sullaraccolta, sulla valutazione, sull’analisi, sul monitoraggioe sulla prevenzione delle ADEs (adverse drug effects) edelle ADRs (Adverse Drug Reactions). E’ gestita me-diante programmi stabiliti per il controllo e la vigilanzadei farmaci commercializzati. La farmacovigilanza èstata instaurata per garantire la sicurezza e l’efficaciaterapeutica. La sperimentazione clinica viene effettuatasu gruppi ristretti di persone e di conseguenza, quandoil farmaco viene distribuito alla popolazione, possono

manifestarsi effetti collaterali e indesiderati. La farmaco-vigilanza dunque può definirsi come un monitoraggiopermanente che si realizza nella fase successiva allasperimentazione e alla commercializzazione. L’obiettivodella farmacovigilanza è il monitoraggio e il controllodel rapporto rischio/beneficio dei farmaci per garantireche ciascuna molecola apporti sempre beneficio allasalute [83].Il sistema italiano per la farmacovigilanza è basato sul-l’inserimento degli ADRs nel network nazionale per lafarmacovigilanza controllato direttamente dall’AIFA(Agenzia Italiana del Farmaco). Periodicamente, tutti idati nazionali vengono inviati ai database della commis-sione europea controllata dall’agenzia europea (EMA;European Medicines Agency). L’analisi degli ADRs neidifferenti database, facilitano l’identificazione di moleco-le potenzialmente dannose per la salute o potenzial-mente dannose per determinate categorie; come adesempio bambini o donne in gravidanza [84]. In caso divariazioni del rapporto rischio/beneficio, le agenzie pro-cedono ad una nuova valutazione del prodotto che puòportare alla modifica del foglietto illustrativo o anche alritiro del farmaco dal commercio. Un altro importanteobiettivo della farmacovigilanza, è il monitoraggio delleinterazioni farmacologiche difficili da valutare nei trialclinici casuali obbligatori per le autorizzazioni e i per-messi per la distribuzione [85]. Gli organi regionali perla farmacovigilanza periodicamente si incontrano all’AI-FA. Inoltre, i report annuali per la farmacovigilanza ven-gono presentati al governo italiano dall’ISS (ISS; IstitutoSuperiore di Sanità) e dall’AIFA. I Ministeri del Lavoro,della Salute e delle Politiche Sociali, in collaborazionecon le amministrazioni regionali per la farmacovigilanzae con l’AIFA, sviluppano linee guida in accordo con lacomunità europea per gli operatori della salute. Medici,informatori farmaceutici, case farmaceutiche, cittadini,infermieri, operatori della salute, tutti possono segnala-re effetti collaterali avversi. Una scheda per la segnala-zione si può trovare negli ospedali, nelle ASL (ASL;Aziende Sanitarie Locali) nelle farmacie, o possono es-sere scaricati dal sito dell’AIFA. I report vengono poiinoltrati alle case farmaceutiche che commercializzanoil farmaco.

Farmacovigilanza e Farmaci BiologiciLa farmacovigilanza è di particolare importanza per ifarmaci biologici. Questi farmaci vengono prescritti daimedici che prescrivono anche le terapie tradizionali; percui da loro possono essere raccolti dati per la compara-zione dei due tipi di farmaci. Nel decennio scorso, mol-ta attenzione è stata focalizzata sui farmaci biologicicon l’avvento dei nuovi NCEs (NCEs; New ChemicalEntities) e delle loro applicazioni commerciali.

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Come tutti gli altri farmaci, i far-maci biologici passano attraver-so le analisi di pre approvazio-ne. Inizialmente, la sicurezza deifarmaci biologici non è comple-tamente accertata e l’analisi del-la distribuzione e del loro utilizzofra i pazienti, facilita l’identifica-

zione degli effetti collaterali. Questo, aiuta anche al-l’identificazione dei dosaggi ottimali che possono esse-re variati dopo che la molecola ha superato le analisi disicurezza. Una moltitudine di fattori può influenzare larisposta immunitaria nei confronti dei farmaci: la struttu-ra di una proteina, la sua glicosilazione, il tipo di formu-lazione (farmaceutica) e i prodotti catabolici che essagenera, ma anche la posologia, il tipo di somministra-zione, e l’eventuale uso di altri immunomodulatori. In al-cuni casi, lo sviluppo di una risposta immunitaria controun farmaco ne può ridurre l’efficacia e ciò può essereaccompagnato anche solo da blandi effetti collaterali.Dal momento che i farmaci biologici riducono la rispo-sta agli antigeni in generale, anche l’efficacia dei vacci-ni può essere ridotta [86]. In altri casi, la risposta immu-nitaria può comportare effetti molto gravi, a volte ancheletali. Ad esempio, gli anticorpi anti eritropoietina hannoportato in alcuni casi allo sviluppo di una severa aplasiae allo sviluppo ritardato e difettivo dei globuli rossi [87].Al momento non è certo se le ADE si presentano piùfrequentemente nei pazienti trattati con i farmaci biolo-gici o in quelli trattati con i farmaci tradizionali; tuttavial’analisi dei risultati raccolti in USA ed Europa e in parti-colare dalle autorità biomediche italiane, mostrano chela probabilità di un’azione regolatoria sui farmaci biolo-gici è del 14% dopo tre anni dalla distribuzione e del29% dopo 10 anni. In molti casi, l’azione regolatoria ri-guarda reazioni locali nel punto di infusione del farma-co, infezioni, tumori, e disturbi del sistema immunitario.Dopo 10 anni dalla commercializzazione il 17% dei far-maci biologici presenta un boxed warning sulla scatolae sul foglietto illustrativo [88-89].

ConclusioniL’introduzione dei farmaci biologici, offre diverse linee diintervento per le patologie autoimmuni: farmaci chebloccano le citochine, molecole anti TNF-alfa, anticorpimonoclonali, recettori solubili antagonisti della IL-1 edella IL-6, molecole che riducono i linfociti B circolanti eche contrastano l’attivazione dei linfociti T. I principi del-la farmacovigilanza impongono però, che sui farmacibiologici ci sia uno stretto monitoraggio di controllo siaper gli effetti collaterali immunomediati, sia per le rea-zioni nel punto di infusione, sia per l’incidenza delle in-fezioni opportunistiche e dei tumori.

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Professione e Ricerca

Quotidianamente siamo esposti ad una certaquantità di sostanze chimiche, liquide e gassose,che possiamo assimilare attraverso diverse vie:

• INALAZIONE: attraverso naso e bocca• CONTATTO: attraverso pelle e ferite• INGESTIONE: attraverso gli alimentiLa prima definizione di “interferenti endocrini” si è avutanel 1996, da Weybridge, definizione che poi è stata ri-presa nel 2002 dal WHO: “Un interferente endocrino è una sostanza esogena ouna miscela, che altera la funzionalità del sistema en-docrino, causando effetti avversi sulla salute di un orga-nismo sano oppure della sua progenie o di una (sotto)popolazione”Nel 2013 l’EFSA ha dato, invece, una definizione piùampia, di sostanza biologicamente attiva, definite co-me. “Una sostanza avente la capacità intrinseca di interagire o interferire con uno o più componenti del sistema endocrino,causando un effetto biologico, ma non deve necessariamente causare effetti negativi”Il sistema endocrino è composto da ghiandole che pro-ducono e secernono ormoni, sostanze chimiche prodot-te nel corpo che regolano l’attività di cellule o organi.

Una cellula è dotata di un recettore specifico che ha ilcompito di legare un preciso ormone. A seguito di que-sto legame, nella cellula si ottiene una determinata ri-sposta. Un interferente endocrino ha la capacità di le-garsi ad un recettore al posto dell’ormone designato equesto legame sostitutivo può generare tre diversi tipidi reazione:• Risposta aumentata (iperfunzionamento)• Risposta diminuita (ipofunzionamento)• Nessuna risposta (il sistema si arresta)Le sostanze con caratteristiche di interferenti endocrinisono dappertutto intorno a noi: metalli pesanti, cosmeti-ci, detersivi, pesticidi, sostanze chimiche industriali, far-maci, ormoni sintetici.In particolare, le categorie di interferenti endocrini sonoessenzialmente 3:• Ormoni di origine animale o vegetale• Prodotti di sintesi (ormoni, farmaci, COV, POPs,

IPA, ecc)• Metalli pesantiIn generale sono composti che, in seguito ad un’esposi-zione ambientale in una o più fasi critiche dello svilup-po, alterano i sistemi ormonali, metabolici ed omeostati-ci che permettono all’organismo di comunicare conl’ambiente ed adattarsi ad esso.

di Giovanna Corona

Interferenti Endocrini

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I POPs, gli inquinanti organici persistenti, hanno la ca-ratteristica, come dice il nome stesso, di resistere nel-l’ambiente per moltissimi anni dopo la loro produzione e,nel tempo, grazie agli studi effettuati, molti di essi sonostati inseriti in apposite liste che ne vietano la produzio-ne, il commercio e l’utilizzo, totalmente o parzialmente.In agricoltura, invece, sostanze con effetti di interferentiendocrini vengono utilizzate come antiparassitari, comeinsetticidi e come biocidi. Esse sono correlate maggior-mente ad alterazioni della biosintesi degli ormoni steroi-dei, effetto tireostatico, effetti sull’asse ipotalamo-ipofisi-gonade e attività estrogenica ed anti-androgenica.Tra i prodotti di origine industriale abbiamo, principal-mente:• Composti fenolici: es. bisfenolo A, contenuto in sto-

viglie ed oggetti di plastica molto utilizzati in cucina(un esempio tipico sono i biberon per bambini, dicui, da un po’ di anni a questa parte, esistono le ver-sioni prive di BPA)

• Ftalati; plastificanti, PVC (anche questi utilizzati prin-cipalmente per materiali per uso controllato, cometubi o materiali da costruzione).Polibromodifenileteri: i più noti sono i ritardanti difiamma

Questi sono correlati all’alterazione della biosintesi degliormoni tiroidei, dell’omeostasi degli ormoni tiroidei e al-l’attività estrogenica. Tra le miscele, invece, i più comuniinterferenti endocrini sono i parabeni, i fitoestrogeni e leleghe di metalli pesanti. I possibili effetti dovuti all’azionedi IE nel nostro organismo, sono, principalmente:• Salute riproduttiva, fertilità e malattie dell’apparato

riproduttivo• Alterazioni dello sviluppo, incluse malformazioni

congenite• Alterazioni della funzionalità tiroidea• Alterazioni del sistema neuro-comportamentale• Alterazioni dei processi metabolici, inclusa la sindro-

me metabolicaA livello europeo un controllo specifico sulle sostanzechimiche nocive è iniziato nel 2006, con il RegolamentoCE 1902, noto anche come Regolamento REACH,che regola le autorizzazioni alla produzione ed allacommercializzazione delle sostanze fabbricate o impor-tante nell’Unione Europea per quantità superiori a 1tonnellata/anno.

Una volta indentificata una sostanza nociva, viene at-tuato il principio di sostituzione, che impone l’obbligodi sostituzione delle sostanze chimiche tossiche con al-ternative più sicure, laddove sia possibile o nei tempinecessari affinché si possa trovare una sostanza chepossa svolgere la stessa funzione di quella da sostitui-re, ma senza gli effetti negativi. L’esposizione ad interferenti endocrini desta particolareattenzione per via della loro pericolosità:• I composti sono eterogenei e le vie di esposizione

sono tante e differenti• I composti sono molto persistenti e facilmente bioac-

cumulabili• I possibili bersagli, nel nostro corpo, sono molti• Molti di essi hanno già correlazioni dimostrate con

patologie umane e animali conosciute• Per esposizioni multiple si possono avere effetti si-

nergici• Le predisposizioni e gli stili di vita e di alimentazione

possono influenzare la risposta individuale di ognu-no all’esposizione a IE

Cosa possiamo fare per limitare la nostra esposizione?Per quanto possibile è importante evitare di frequentareper tempi prolungati luoghi particolarmente inquinati,

Leggere le etichette dei prodotti che acquistiamo perassicurarci che non contengano sostanze nocive (allaluce delle scoperte degli ultimi anni queste informazionisono bene in evidenza), lavare sempre molto bene edin maniera energica frutta e verdura. Non sottovalutia-mo i luoghi di lavoro, le maggiori esposizioni avvengo-no proprio in ambienti lavorativi, soprattutto quando c’èscarsa aerazione o non vengono utilizzati correttamen-te i dispositivi di protezione individuale e collettiva.Fondamentale è considerare che una fase molto espo-sta e sensibile è quella prenatale, per cui si raccoman-da alle donne incinte o che stanno programmando unagravidanza, di prestare particolare attenzione ad even-tuali esposizioni, in quanto le ripercussioni sul feto po-trebbero manifestarsi in qualunque momento della vita,anche in età adulta.

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Giorgia Antoni1,2, Andrea Rinaldi1,2, Nicoletta Curreli2, Elisabetta Marini3, Antonio Crisafulli4, Valerio Tuveri51 Gruppo Speleo Archeologico Giovanni Spano Cagliari

2Dipartimento di Scienze Biomediche, Università di Cagliari, 3Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente, Università di Cagliari,

4Dipartimento di Scienze Mediche, Università di Cagliari, 5Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico

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Professione e Ricerca

Introduzione Per la prima volta al mondo un gruppo di speleologiha utilizzato in grotta, con l’ausilio e sotto il controllodi ricercatori universitari, un holter motorio metaboli-co per misurare vari parametri fisiologici, incluso il di-spendio energetico. Il risultato della ricerca - chepuntava proprio ad analizzare il dispendio energeticodurante un’esplorazione speleologica - è stato pub-

blicato sulla rivista internazionale PLOS ONE ed èfrutto della collaborazione di alcuni ricercatori del-l’Università di Cagliari (Giorgia Antoni, Andrea Rinal-di, Stefano Cabras, Antonio Crisafulli, Nicoletta Cur-reli, Elisabetta Marini) e alcuni collaboratori esterni,incluso un medico componente del Corpo Nazionaledel Soccorso Alpino e Speleologico della Sardegna(Valerio Tuveri).

Progetto di Rilevamento e Monitoraggio

del Dispendio Energetico durante

l’Attività Speleologica

Grotta-Laboratorio in Sardegna:

di Giorgia Antoni

Energy expenditure in caving - http://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0170853

ricercatori dell’Università di Cagliari misurano il dispendio energetico durante l’attività speleologica

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Professione e Ricerca

Speleologia e Innovazione La speleologia, anche se non può essere consideratauno sport di massa, conta decine di migliaia di prati-canti in tutto il mondo. Solo in Italia sono note circaquarantamila grotte (Catasto Nazionale delle Grotted’Italia) che, oltre agli usi ricreativi, sono un laboratorionaturale dove gli scienziati di diverse discipline (biolo-gia, geologia, idrogeologia, ingegneria, etc.) svolgonole loro attività di ricerca. A partire dagli anni ’50 la speleologia ha coinvolto unnumero sempre maggiore di appassionati, nonostantequesto, le conoscenze - in questo ambiente dalle ca-ratteristiche peculiari - sulla fisiologia e sul dispendioenergetico di tale attività sono limitate. Gli stessi fre-quentatori delle grotte hanno cercato di valutare quan-ta energia consuma uno speleologo durante la sua atti-vità e, quindi, quante calorie è necessario fornire permantenerlo in perfetta efficienza. I valori approssimatividel fabbisogno energetico venivano ottenuti per inter-polazione, confrontando il lavoro muscolare dello spe-leologo paragonato a quello di altre attività considerateaffini, come per esempio l’alpinismo. Le conoscenze (eopinioni) in merito alla stima del fabbisogno energeticodello speleologo variano a seconda dell’interpretazionedei gruppi speleo e delle esperienze oggettive, tutte in-dagini che hanno avuto in comune il tentativo di razio-nalizzare l’alimentazione dello speleologo. Il nostro Progetto Dispendio Energetico è nato con l’in-tento di individuare sì le eventuali caratteristiche fisi-che comuni a chi pratica la speleologia, ma soprattuttodeterminarne l’effettiva spesa energetica (mediantemetodiche e strumentazioni di nuova concezione) estabilire il fabbisogno nutrizionale ed energetico chequesta attività richiede, contribuendo allo stesso tempoall’acquisizione di conoscenze più specifiche nell’ambi-to della fisiologia dello sport applicata alla speleologia(Fig. 1).

Lo studio Il nostro studio, ideato nel 2011 e messo in pratica damaggio a settembre 2015 in Sardegna, è stato resopossibile grazie al coinvolgimento di numerosi speleo-logi volontari appartenenti a diversi gruppi speleo del-l’isola.

Fig. 1 - Monitoraggio del dispendio energetico in grotta(foto di S. Arrica)

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Professione e Ricerca

Sui soggetti esaminati sono state eseguite analisi di ti-po antropometrico, di composizione corporea, di deter-minazione dell’idratazione e di rilevamento e monito-raggio del metabolismo basale e del dispendio energe-tico, sia durante l’attività quotidiana e lavorativa e so-prattutto durante l’attività speleologica nel corso diun’esplorazione sotterranea durata circa 10 ore. Il nostro progetto ha previsto l’utilizzo di una fascia me-tabolica, Sensewear Armband, uno strumento multi-sensore indossato sul tricipite del braccio per un perio-do di tempo continuo (almeno 4 giorni), che fornisce ilcalcolo del dispendio energetico e l’intensità dell’attivitàfisica durante normali attività libere quotidiane. I segnalifisiologici del corpo (temperatura cutanea, temperaturaprossimale del corpo/dissipazione termica del corpo,resistenza galvanica della pelle) sono stati monitorati,in combinazione con due accelerometri e con formuledi identificazione delle attività, per calcolare il consumoenergetico in base ad algoritmi predeterminati. La valutazione del dispendio energetico durante l’attivitàspeleologica e il rilevamento dei livelli di idratazione so-no stati svolti in Sardegna presso la Grotta di Su Palu(Fig. 2), ubicata nell’entroterra del Golfo di Orosei, nellazona centro-orientale della Sardegna (Italia). La grotta -che fa parte dell’imponente sistema carsico della Codu-la Ilune, che si estende per oltre 70 km (il più vasto pre-sente in Italia) e costituisce una delle più grandi esten-sioni ipogee d’Europa - è stata scelta per la correttacombinazione di elementi che gli speleologi di solito in-contrano durante le loro esplorazioni. Questi includonoampi ambienti, che richiedono un equipaggiamento per-sonale completo per la progressione su corda, grandigallerie sub-orizzontali, passaggi stretti, fiumi sotterra-nei e laghi; la temperatura interna è ≈ 15 ° C.

Partecipanti allo studio e Metodi La popolazione dello studio comprende 40 soggetti, dicui 24 maschi e 16 femmine, di età compresa tra i 25 ei 63 anni, per la maggior parte normopeso (66%), tuttipraticanti attività speleologica con un’esperienza varia-bile da meno 5 anni (25%), tra 5 e 10 anni (32%) e oltrei 10 anni (43%). Tutti i partecipanti sono stati esaminati mediante anam-nesi ed esame obiettivo, ed hanno autorizzato la parte-cipazione allo studio, mediante lettura e firma del con-senso informato, condotto in accordo con il regolamen-to dell’Università di Cagliari.

Dopo una visita medica di base per accertare l’idoneitàall’attività sportiva, svolta presso il laboratorio di Fisiolo-gia dello Sport del Dipartimento di Scienze Medichedell’Università di Cagliari (Fig. 3), i partecipanti sonostati misurati dal punto di vista antropometrico e valutatiper quanto riguarda lo stato nutrizionale e la composi-zione corporea. Successivamente, tutte le altre valuta-zioni metaboliche sono state portate avanti direttamen-te sul campo (Fig. 4). Fig. 2 - La Grotta di Su Palu (foto di S. Arrica)

Fig. 3 - Visita medico-sportiva (foto G. Antoni)

Fig. 4 - Analisi della composizione corporea (foto di E. Seddone)

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Gli speleologi sono entrati in grotta a piccoli gruppi (6-7individui), in date diverse tra maggio e settembre 2015(Fig. 5). L’esplorazione sotterranea, di durata compresatra 8 e 10 ore, è iniziata al mattino (ore 10:00) e si èconclusa la sera dello stesso giorno (18:00-20:00). Du-rante la permanenza in grotta, tutti i partecipanti eranocostantemente in movimento a parte brevi pause tecni-che (ad esempio, attese per passaggi in corda e strettipassaggi) e un breve riposo di circa mezzora prima diiniziare il viaggio di ritorno verso l’uscita.

Risultati e Discussione Attraverso l’uso del metabolimetro è stato possibile mi-surare l’intensità dell’attività fisica (METs) e il dispendioenergetico (Kcal), durante lo svolgimento dell’attivitàspeleologica. Nell’analisi dei dati rilevati, abbiamo dun-que considerato questi parametri suddividendo il cam-pione in base al sesso (maschi/femmine), allo statusdefinito secondo il BMI (normopeso/sovrappeso) e al li-vello di esperienza (principianti/amatori/esperti).

L’analisi dell’intensità dell’attività fisica (Tab. 1) evi-denzia che l’attività speleologica di tipo ricreativo risultaessere un’attività di intensità moderata. Chiaramente, inesplorazioni o permanenze in grotta di molte ore, o ad-dirittura giorni, lo sfinimento che lo speleologo spessosperimenta è il risultato appunto di un’attività prolunga-ta nel tempo. In base ai nostri risultati, l’intensità dell’at-tività fisica (METs) durante lo svolgimento dell’attivitàspeleologica non è significativamente differente tra glispeleologi suddivisi in base al sesso (4,1 METs) e al li-vello di esperienza; risulta, invece, significativamentepiù alta nei soggetti normopeso rispetto a quelli sovrap-peso.

Il dispendio energetico durante la pratica speleolo-gica (Tab. 1) espresso in Kcal è significativamente piùalto, così come ci si aspetterebbe, nei soggetti di sessomaschile (287,5 Kcal/h) rispetto ai soggetti di sessofemminile (225,4 Kcal/h), e nei pazienti sovrappeso ri-spetto ai normopeso. Il dispendio energetico, nei variperiodi di analisi (giorno feriale/giorno grotta/parzialegrotta), correla significativamente in maniera diretta consesso e BMI, e correla inoltre con diversi parametri dicomposizione corporea. Inoltre, il dispendio energeticonei vari periodi di analisi (giorno feriale/giornogrotta/parziale grotta) correla positivamente con l’inten-sità dell’attività fisica (espressa in METs).

La stima dell’apporto di energia e nutrienti (intake)(Tab. 1), ulteriore parametro analizzato nel nostro stu-dio, è stata determinata attraverso un recall alimentare(diario) della durata di quattro giorni (compreso il giornoin grotta). L’intake medio del giorno feriale è significati-vamente più alto nei maschi rispetto alle femmine lad-dove l’intake del giorno grotta non è significativamentedifferente. Invece l’intake sia del giorno feriale che delgiorno grotta risulta essere più alto nei soggetti sovrap-peso rispetto ai normopeso. L’intake sia del giorno fe-

riale che del giorno grotta è si-gnificativamente differente neisoggetti suddivisi sulla basedell’esperienza. L’intake durantela permanenza in grotta non ri-sulta significativamente differen-te tra gli speleologi suddivisi inbase al sesso (M 1186,8 Kcal -F1008,2 Kcal). Per entrambi i sessi l’assunzionedi cibo durante l’intero giorno-grotta è significativamente mag-giore rispetto a quella di un giornomedio normale. Nonostante que-sto, la quantità di cibo consumata

Fig. 5 - Una delle squadre partecipanti al Progetto(Foto di C. Coni)

Tab. 1 - Misure Antropometriche, Variabili Fisiologiche e Introito calorico (intake)

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Fig. 6 - Analisi della Composizione Corporea e dei Livelli di Idratazione

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Professione e Ricerca

sottoterra risulta essere inferiore rispetto al corrispondentedispendio energetico rilevato durante l’effettiva escursionein grotta. Dall’analisi dei dati emerge, infatti, che la mag-gior parte dell’introito calorico si è concentrata nel pastosuccessivo all’escursione stessa.

L’Analisi della Composizione Corporea e dei Livelli diIdratazione (Fig. 6) non ha evidenziato una variazione si-gnificativa delle percentuali di massa grassa e massa ma-gra che, pertanto, risultano rimanere abbastanza costantitra il prima e il dopo grotta. Per quanto riguarda lo stato diidratazione, invece, l’analisi mostra solo negli speleologi disesso maschile - nonostante risultassero nel range di nor-male idratazione prima e dopo l’attività in grotta - una lieveriduzione dell’acqua extracellulare. L’idratazione è un importante parametro fisiologico che ri-guarda tutti i soggetti che praticano attività fisica in genera-le. In particolare, livelli più bassi di acqua comportano delleperturbazioni nell’equilibrio degli elettroliti, che possonocompromettere la prestazione dell’esercizio aerobico; que-sto effetto risulta essere strettamente legato ai parametriambientali come il calore, il freddo e l’umidità dell’aria. Nelcaso degli speleologi, è particolarmente interessante moni-torare il bilancio idrico e l’acqua corporea, data l’attività dilunga durata e la ridotta tendenza a bere in ambiente sot-terraneo a causa della elevata umidità dell’aria. Dal punto di vista del praticante speleologia, il risultato piùimportante e significativo del nostro studio è probabilmentela misura del dispendio energetico medio per ora di attivitàin grotta. In base a questo dato, sarà infatti possibile calco-lare con semplicità l’apporto nutritivo necessario, e quindile relative scorte alimentari di cui dotarsi, in base alla dura-ta prevista per l’esplorazione.

Per approfondimenti relativi al progetto si rimanda direttamente agli autori. Tutti i riferimenti bibliografici sono riportati all’interno dell’articolo Energy expenditure in caving -Antoni G. et al. (2017)

scaricabile all’indirizzo http://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0170853

Conclusioni Se la speleologia debba essere considerata unosport o soltanto una attività fisica ricreativa è unaquestione ancora in discussione. Nonostante ciò, ildispendio energetico (e la conseguente assunzionedi energia e nutrienti) è una variabile importante daconsiderare anche in attività fisiche ricreative comela speleologia, pertanto una grande attenzione de-ve essere rivolta alla pianificazione delle attività sot-terranee tenendo in debita considerazione la condi-zione fisica e l’esperienza degli speleologi coinvolti. Con questa ricerca abbiamo dimostrato che duran-te l’attività speleologica, nonostante le difficoltà ine-renti la logistica, possono essere misurati ed inter-pretati il dispendio energetico e la modifica dei pa-rametri fisiologici e di composizione corporea. Inol-tre, lo studio delle abitudini alimentari e dell’idrata-zione degli speleologi valutati, ha rivelato dettagliinteressanti che saranno utili a definire una dietaideale per questo speciale tipo di attività fisica cherichiede un lungo esercizio, anche se moderata-mente intenso, in condizioni ambientali singolari.Ulteriori analisi dei dati a nostra disposizione sonoin corso per arrivare a definire una ‘dieta ideale’, o‘razione grotta’. In conclusione, il progetto - impostato per esseresviluppato in più anni - indipendentemente da que-sti primi risultati ottenuti, è stato utile per elaboraree testare un metodo di studio adeguato e compati-bile con l’attività esplorativo-speleologica, disciplinatuttora poco indagata dal punto di vista fisiologico enutrizionale.

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Assistenza Fiscale

Fisco ancora in primo piano nella Legge di Bilancio.Anche se quest’anno la manovra è stata “spac-chettata” tra decreto fiscale e Legge, le misure fi-

scali continuano a fare la parte del leone.Accanto ai nuovi bonus per la riqualificazione del patri-monio immobiliare che aumentano in maniera consi-stente l’aliquota di detrazione, sono ritoccate anche leagevolazioni per le imprese del settore turistico che de-cidono di intervenire sugli immobili.Per le imprese arriva l’IRI al posto dell’IRES con aliquotafissa al 24%, e dal 2018 farà il suo esordio il gruppo IVA.Tassa fissa di 100.000 euro l’anno sui redditi prodotti al-l’estero per gli stranieri (persone fisiche) che decideran-no di trasferire la residenza in Italia, e detrazione IR-PEF rafforzata per il rientro di ricercatori e lavoratorispecializzati.Arrivano anche i PIR, Piani di risparmio individuale alungo termine destinati a finanziare le imprese, conesenzione fiscale sui guadagni realizzati dagli investito-ri privati.Per quel che riguarda invece le famiglie, la no-tax areaper i pensionati è unificata a prescindere dall’età, scen-de il canone Rai e arriva un nuovo bonus per l’asilo nido.

Di tutto rilievo, poi il taglio delle tasse universitarie rap-portato all’ISEE, mentre aumentano le detrazioni IR-PEF per chi ha figli iscritti alle scuole paritarie.

Riqualificazione patrimonio immobiliarepiù conveniente - Comma 2Conferma dell’aliquota al 50% per le ristrutturazioni peril 2017. Bonus mobili solo per chi ha effettuato lavori nel2016. Riqualificazione energetica con super bonus per icondomini e maxi detrazione per gli interventi antisismi-ci. Possibilità di cedere il bonus per pagare i lavori con-dominiali. Credito d’imposta per la ristrutturazione di al-berghi e agriturismo.

Le novità della Legge di Bilancio 2017e del Decreto Fiscale 2017

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Con la risoluzione 1/E, l’Agenzia ha precisato cheper l’emissione di fatture, a decorrere dal 1° gen-naio 2013, può essere adottata una numerazio-

ne progressiva che, partendo dal numero 1, proseguaininterrottamente per tutti gli anni solari di attività delcontribuente, fino alla cessazione dell’attività stessa.Questa tipologia di numerazione progressiva è, di persé, idonea ad identificare in modo univoco la fattura, inconsiderazione dell’irripetibilità del numero di volta involta attribuito al documento fiscale. In alternativa, sem-pre dal 1° gennaio 2013, la numerazione progressivapuò anche iniziare dal numero successivo a quellodell’ultima fattura emessa nel 2012. Anchein tal caso, la tipologia di numerazioneprogressiva adottata consente l’iden-tificazione in modo univoco dellafattura, ancorché la numera-zione non inizi da 1.Ove ritenuto più age-vole, resta tuttorapossibile continuaread adottare il sistemadi numerazione pro-gressiva per anno so-lare, in quanto l’identi-ficazione univoca dellafattura è, anche in tal

caso, comunque garantita dalla contestuale presenzanel documento della data che, in base all’art. 21, com-ma 2, lett. a), del DPR n. 633/1972, costituisce un ele-mento obbligatorio della fattura. In definitiva, fermo re-stando l’obbligo di indicare in fattura la data, l’Agenziaconsidera ammissibile la numerazione progressiva che,rispetto a ciascun anno solare, sia svincolata dal riferi-mento all’anno di emissione del documento (es. fatturan. 1, fattura n. 2, ecc.), oppure che contenga l’espressorichiamo all’anno di emissione (es. fattura n. 1/2017,fattura n. 2/2017, ecc.)Risoluzione 10 gennaio 2013 n.1/E

Numerazione fatture: precisazioni per i professionisti

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Assistenza Fiscale

Norme fiscali per le impreseProroga e rafforzamento del super-ammortamento per l’innovazioneCommi 8 - 13Nuova edizione del super ammortamento per le impreseche investono in beni per l’innovazione. Super ammorta-mento anche per il software in caso di investimenti in beniad alto valore tecnologico.I soggetti interessati sono:• le imprese;• i lavoratori autonomi.Sono inclusi i soggetti che rientrano nel regime dei “mi-nimi”, mentre sono esclusi i “forfetari” e le imprese marit-time per le attività che rientrano nella tonnage tax.L’agevolazione spetta peraltro anche alle persone fisicheche rientrano nel regime “dei minimi”, ancorché per talisoggetti il costo sostenuto per l’acquisizione di beni stru-mentali concorre per l’intero ammontare alla formazionedel reddito nel periodo d’imposta in cui avviene il paga-mento. Il beneficio consiste nella maggiorazione del co-sto di acquisizione del 40%, con esclusivo riferimento allequote di ammortamento.

Iperammortamento - art. 1, Commi 8-13,Legge 28/12/2016, n. 232,I soggetti interessati sono:• le imprese;• i lavoratori autonomi.Sono inclusi i soggetti che rientrano nel regime dei “mi-nimi”, mentre sono esclusi i “forfetari” e le imprese marit-time per le attività che rientrano nella tonnage tax.L’agevolazione spetta peraltro anche alle persone fisicheche rientrano nel regime “dei minimi”, ancorché per talisoggetti il costo sostenuto per l’acquisizione di beni stru-mentali concorre per l’intero ammontare alla formazionedel reddito nel periodo d’imposta in cui avviene il paga-mento.L’agevolazione (ammortamento di un valore pari al250%) si applica ai beni nuovi, strumentali, materiali e adalto contenuto tecnologico atti a favorire i processi di tra-sformazione tecnologica in chiave Industria 4.0 In casodi beni complessi alla cui realizzazione hanno concorsobeni usati, il requisito della novità deve sussistere in re-lazione all’intero bene.

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Assistenza Fiscale

Credito d’imposta per le attività di ricercae sviluppo più elevatoCommi 15 - 16Modificata la disciplina del credito d’imposta in favore del-le imprese che effettuano attività di ricerca e sviluppo.L’agevolazione passa dal 25% al 50% delle spese soste-nute in eccedenza rispetto alla media degli investimentiin ricerca e sviluppo realizzati nei tre periodi d’impostaprecedenti a quello in corso al 31 dicembre 2015. Proro-gata fino al 2020 la durata dell’agevolazione.

Al via il regime di cassa per i contribuentiin contabilità semplificataCommi 17 - 23Regime di cassa per tutte le imprese individuali e le so-cietà di persone in regime di contabilità semplificata. Lenovità in vigore dall’anno d’imposta 2017.

Fisco più Leggero sul reddito d’impresaComma 68>In dirittura d’arrivo l’IRI, l’imposta sul reddito d’impresa pergli imprenditori individuali e le società di persone. Tassepiù Leggere per imprese individuali e società di personein regime di contabilità ordinaria. Dal 2017 arriva la pos-sibilità di optare per l’imposizione separata del redditod’impresa, con aliquota allineata a quella dell’IRES. Pre-vista anche la deducibilità dalla base imponibile dellesomme prelevate dall’imprenditore e dai soci di società dipersone e la concorrenza di tali somme alla formazionedel reddito complessivo imponibile ai fini dell’IRPEF del-l’imprenditore e dei soci di società di persone commerciali(Snc e Sas) in contabilità ordinaria. Aliquota fissa al 24%.Dal 1° gennaio 2017 l’aliquota Ires ridotta dal 27,5% al24%.

Torna la rivalutazione di terreni, partecipazioni e beni d’impresaCommi 554-564Ancora una riapertura dei termini per rideterminare il va-lore dei terreni a destinazione agricola ed edificatoria edelle partecipazioni in società non quotate posseduti dallepersone fisiche. Termine per la perizia il 30 giugno 2017.

Rivalutazione dei beni d’impresa con imposta al 16%Nuova opportunità di rivalutazione anche per i beni d’im-presa, strumentali e non, esclusi quelli alla cui produzioneo al cui scambio è destinata l’attività. La rivalutazione ri-guarda i beni che risultano dal bilancio relativo all’eserci-zio in corso al 31 dicembre 2015 e ancora presenti nelbilancio successivo.

Sostegno agli investimentiStabilizzate le agevolazioniper gli investimenti nelle start-up e nelle Pmi innovativeCommi 52 58Diventa strutturale la disciplina fiscale di favore previstaper i soggetti che investono in start-up innovative. Rad-doppiato, portandolo a 1 milione di euro, il limite massimodi investimento su cui calcolare la detrazione d’impostaper i soggetti IRPEF e elevata l’aliquota di detrazione.Portato a tre anni il termine del mantenimento dell’inve-stimento.

Sabatini ter: via alle domande di agevolazioneLe PMI possono nuovamente presentare le domande perla richiesta dei finanziamenti e dei contributi a valere sul-la Sabatini ter. A tal fine, dovrà essere scaricato e com-pilato in formato elettronico il modulo di domanda dispo-nibile sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico,sottoscriverlo con firma digitale ed inviarlo, esclusiva-mente da un indirizzo di posta elettronica certificata(PEC), all’indirizzo PEC della banca/società di leasing acui si chiede il finanziamento, scelta tra quelle aderentiall’iniziativa. Le richieste non dovranno, però, riguardareil contributo maggiorato a favore degli investimenti in tec-nologie digitali e tracciamento e pesatura istituito dallaLegge di Bilancio. Le PMI interessate dovranno compi-lare la domanda utilizzando esclusivamente i moduli di-sponibili nella sezione “Beni Strumentali (Nuova Sabati-ni)” del sito internet del Ministero dello Sviluppo Econo-mico (www.mise.gov.it).

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Assistenza Fiscale

Decreto fiscale 2017Norme in materia di comunicazioni IVA efatturazioni - Articoli 4 e 4-bisNuovi obblighi per i titolari di partite IVA. Abolito lo spe-sometro dovranno essere inviate due nuove comunica-zioni trimestrali.Niente più spesometro dal 2017 (comma 1) ma arrivanodue nuovi obblighi di invio di dati all’Agenzia delle entratein materia di IVA. Si tratta di:• comunicazione analitica dei dati delle fatture emes-se e ricevute;

• comunicazione dei dati delle liquidazioni periodi-che.

Ampliata la rottamazione delle cartelle esattoriali - Articolo 6

Cambia e si amplia la sanatoria delle cartelle esattoriali.Definibili con modalità agevolata tutti i tributi iscritti a ruo-lo dal 2000 al 2016. Anche le multe stradali rientranoespressamente nella rottamazione. Per accedere allarottamazione occorre rinunciare a tutti gli eventuali giu-dizi pendenti relativi agli stessi carichi.

Aboliti gli studi di settore - Articolo 7-bisStudi cancellati a partire dal prossimo anno d’imposta.Spariscono anche i parametri e arrivano i nuovi indici sin-tetici di affidabilità.

Liberalizzati i prelieviper professionisti eimpreseLe semplificazioni introducono la liberalizzazione dei pre-lievi bancari di lavoratori autonomi, professionisti e im-prese (art. 32 D.P.R. n. 600/1973), eliminando la presun-zione di reddito dovuto a compensi a fronte di preleva-menti o importi riscossi nell’ambito di rapporti di lavoro.Tuttavia si introduce un parametro quantitativo oltre ilquale scatta la presunzione di evasione: il limite è fissatoper i prelievi o i versamenti di importo superiore a 1.000euro giornalieri e a 5.000 euro mensili.

Pagamenti con F24 in contanti per i privati anche sopra i 1.000 euroCon le modifiche introdotte (comma 31) torna la possi-bilità di utilizzare l’F24 per i versamenti in contanti anchese di importo superiore ai 1.000 euro per i contribuentiprivati. Il comma sopprime infatti l’obbligo dell’F24 tele-matico per i pagamenti superiori a 1.000 euro (articolo11, comma 2, lettera c) del decreto-Legge 24 aprile2014, n. 66

Ai sensi del comma 3 dell’articolo 3, del D.Lgs. n.175/2014 i soggetti interessati all’invio dei dati alSistema Tessera Sanitaria sono rispettivamente:

• Le farmacie pubbliche e private;• Le aziende sanitarie locali, aziende ospedaliere, istituti

di ricovero e cura a carattere scientifico, policlinici uni-versitari, presidi di specialistica ambulatoriale, struttureper l’erogazione delle prestazioni di assistenza protesi-ca e di assistenza integrativa, altri presidi e strutture ac-creditati per l’erogazione dei servizi sanitari;

• I medici e odontoiatri.Ai fini dell’elaborazione della dichiarazione dei redditi pre-compilata da parte dell’Agenzia delle Entrate, il DM01/09/2016 ha previsto, a partire dalle operazioni effettua-te dal 1/01/2016 l’estensione dell’obbligo di invio al Siste-ma TS dei dati delle spese sanitarie sostenute dalle per-sone fisiche ai seguenti soggetti (diversi da quelli già pre-visti dall’art. 3, Dlgs 175/2014):• Esercizi commerciali abilitati all’attività di distribuzione al

pubblico di farmaci, in possesso del codice identificativounivoco previsto dal DM 15/07/2004 (cd. “parafarmacie”);

• Iscritti agli Albi professionali degli psicologi (L. n.56/89);

• Iscritti agli Albi professionali degli infermieri (DM n.739/94);

• Iscritti agli Albi professionali delle ostetriche/i (DM n.740/94);

• Iscritti agli Albi professionali dei tecnici sanitari di radio-logia medica (DM n. 746/94);

• Esercenti l’arte sanitaria ausiliaria di ottico, che hannoeffettuato la comunicazione al Ministero della Salute dicui agli artt. 11 c. 7 e 13 DLgs. n. 46/97;

• Iscritti agli Albi professionali dei veterinari, in relazioneai dati delle spese veterinarie sostenute dalle personefisiche e riguardanti le tipologie di animali individuatedal DM 289/2001 (animali legalmente detenuti a scopodi compagnia o per la pratica sportiva).

Soggetti tenuti alla trasmissione dei dati

al sistema tessera sanitaria

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#Formazioneorizzontale

Dopo la pubblicazione dei primi due Qua-derni Enpab per una nuova cultura profes-sionale “Giornata Nazionale del Biologo

Nutrizionista 2015” e “Nuovi orientamenti nelladiagnostica di Laboratorio”, la Casa Editrice En-pab si arricchisce di un nuovo importante volu-me: “Pillole illustrate di Diagnostica di Laborato-rio per la nutrizione” del biologo laboratoristaMario Amato.Come lo stesso autore scrive nella presentazio-ne del suo volume, la realizzazione di queste ta-vole sinottiche è stata fortemente voluta, oltreche da Enpab, dagli stessi colleghi che quotidia-namente si rivolgono a Mario Amato per consigli,chiarimenti e aggiornamenti.Ciascun dal proprio cuor l’altrui misura, eppure ilgiudizio dei colleghi per il dott. Mario Amato èunanime: un professionista preparato e di im-mensa generosità.Il binomio preparato-generoso è tutt’altro che co-mune tra i liberi professionisti (oltre che nella vi-ta). Temiamo, nel donare, di perdere l’esclusivitàdel sapere e i nostri clienti. Sentiamo il collega unavversario, guardiamo ai rapporti professionalicon diffidenza. Il codice deontologico recita che ilcollega più esperto debba trasferire il testimone alpiù giovane, in una ideale staffetta generazionale,che nella realtà trova spesso troppi ostacoli.Mario Amato è esempio e testimonianza di unmodo di essere che porta vantaggio non solo alprofessionista, ma alla professione intera. Unbiologo laboratorista con la passione per la biochimicae la fisiopatologia della nutrizione, che studia e si ag-giorna e, nel quotidiano percorso di crescita professio-nale, ha scelto di condurre con se migliaia di colleghi.Mario Amato tutti i giorni attraverso social network con-divide articoli, bibliografia e negli anni ha elaborato per-sonalmente decine di tavole illustrate originali di estre-ma utilità, che gli stessi biologi hanno chiesto di racco-gliere in questo manuale operativo, che li accompagne-rà sicuramente nella professione.Sono certa che tanti biologi troveranno in questo Qua-derno Enpab un punto di riferimento. L’Enpab, la cassadi previdenza e assistenza dei biologi, crede che il tra-

sferimento orizzontale della cultura da professionista aprofessionista, sia uno dei cardini del sostegno al lavo-ro. Se il collega è valido, ne giova la categoria intera.Un collega impreparato è alla categoria che arreca ilmaggior danno. Donare il proprio sapere aiuta a raffor-zare la propria professione attraverso gli altri che diven-tano una grande cassa di risonanza, al contrario, perusare le parole del poeta Khalil Gibran, serbare è un pócome morire.Il testo del dott. Mario Amato è scaricabile dall’area ri-servata del nostro sito.Buon aggiornamento e Buona crescita!

(dalla prefazione al libro di Tiziana Stallone)

Pubblicato il nuovo Quaderno EnpabPillole illustrate di Diagnostica di Laboratorio per la nutrizione di Mario Amato

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L’angolo dei Biologi

Nasce in Sicilia l’associazione ABNS (Associazio-ne Biologi Nutrizionisti Sicilia), istituita il24/10/2016 ed il suo direttivo è formato da tre

biologhe nutrizioniste messinesi: il presidente Dr.ssaBrigandi’ Simona, il vice presidente la Dr.ssa Caraccio-lo Eleonora ed il segretario la Dr.ssa Minciullo Fabri-zia. Per rendere la rete più capillare sono stati elettidei delegati (biologhe nutrizioniste) nelle varie provin-cie: la Dr.ssa Rosaria Vitale per Palermo, la Dr.ssaPappalardo Anna Maria a Catania, la Dr.ssa Codiglio-ne Anna e la Dr.ssa Crisci Rosanna per Siracusa eRagusa; il numero è destinato a crescere in modo da

coprire ogni singolo territorio ed avere contatti con glienti locali ed altre associazioni con le quali collaborarepiù da vicino. Nel 2016 l’associazione ha partecipato a due eventi disolidarietà: “Messina in passerella” in collaborazionecon la Fondazione Aurora a supporto del Centro Clini-co Nemo sud che è pensato per rispondere in modospecifico alle necessità di chi è affetto da patologieneuromuscolari e l’altro evento rivolto ai più piccoli“Gioca con la solidarietà” in collaborazione con “Nutri-zionisti senza frontiere” per la lotta alla malnutrizioneinfantile.

Associazione BiologiNutrizionisti Sicilia

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L’angolo dei Biologi

Il 4 febbraio 2017, giorno in cuisi è presentata pubblicamente,l’associazione ha organizzatoun Convegno dal titolo “ Nutria-mo Le nostre Tradizioni…Viag-gio tra i sapori della Sicilia” pa-trocinato dal Comune di Messi-na, che ha ospitato l’eventopresso il Salone delle Bandiere,dall’ Enpab ed ha visto la parte-cipazione del presidente laDr.ssa Tiziana Stallone e il Co-ordinatore del Consiglio di Indi-rizzo Generale il Dr. SergioNunziante. I relatori, tutte biolo-ghe nutrizioniste siciliane hannofatto viaggiare i partecipanti inun mondo che mette in relazio-ne il cibo, la tradizione e la cul-tura di questa favolosa terra. Ed è proprio questa la missiondi ABNS, promuovere e valoriz-zare uno stile di vita sano met-tendo in relazione tutto quelloche il territorio siciliano offre,grazie alla collaborazione di

professionisti che si confrontanoper scambiarsi competenze econoscenze in modo orizzontale,tutto questo per la crescita pro-fessionale e umana di un’interacategoria. Il convegno ha visto lapartecipazione di molti biologi si-ciliani e calabresi, dimostrazioneancora una volta della voglia dicrescere insieme. L’associazione si prefigge di cre-scere con tutti i colleghi che nevogliano far parte e di operarenel campo della promozione cul-turale scientifica, organizzandoconvegni che sensibilizzino lacomunità sulle problematiche re-lative alla nutrizione umana.Realizzare inoltre manifestazioniche sono volte al recupero delleantiche tradizioni valorizzando iprodotti della Sicilia ed organiz-zare eventi formativi per gli stu-denti delle facoltà scientifiche eper i biologi nutrizionisti liberiprofessionisti.

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Rassegna Stampa

La Corte Costituzionale dichiara illegittima la cosiddetta ‘spending review’: una sentenza cardine per le

Casse di Previdenza dei liberi professionisti

a cura di Daria Ceccarelli

La Corte Costituzionale, con sentenza 7/2017,ha dichiarato che i versamenti disposti dall’art.8, comma 3, del Decreto-Legge 6 luglio 2012,

n. 95 (Disposizioni urgenti per la revisione dellaspesa pubblica) sono illegittimi. Si tratta della cosid-detta spending rewiew, dell’allora governo Monti,che aveva imposto alle Casse previdenziali privatedei liberi professionisti di versare allo Stato le som-me derivanti dalla riduzione dei consumi intermedi -del 5 % per il 2012 e del 10 % a partire dal 2013.La battaglia era stata avviata, fin da subito, dallaCassa Nazionale dei Dottori Commercialisti ed èper questo che la sentenza si occupa in modo spe-cifico dei commercialisti ma fissa un principio chevale per tutte le Casse di previdenza private: non ègiustificata la scelta di privilegiare le esigenze delbilancio pubblico rispetto alla garanzia delle presta-zioni previdenziali.Il Giudice della Legge “ha accolto la tesi dei ricor-renti, sancendo principi fondamentali a tutela dellaautonomia gestionale e finanziaria degli Enti e,quindi, di tutti gli iscritti” e sottolineando come “lascelta di privilegiare, attraverso il prelievo, esigenzedel bilancio statale rispetto alla garanzia di vedereimpiegato il risparmio di spesa corrente per le pre-stazioni previdenziali non è conforme né al canonedella ragionevolezza, né alla tutela dei diritti degli

iscritti alla Cassa, garantita dall’art. 38 della Costi-tuzione”.La Legge che impone la riduzione dei costi per i be-ni intermedi risponde ad un’esigenza di efficienza avantaggio degli iscritti e costituisce un «efficacestrumento di coordinamento della finanza pubbli-ca», ma è incostituzionale quella parte della normache impone il versamento dei risparmi all’Erario.Pertanto gli Enti di previdenza dei liberi professioni-sti non dovranno più versare allo Stato le sommederivanti dalla spending review. I risparmi rimango-no alle Casse che, inoltre, annunciano di esserpronte a chiedere la restituzione dell’indebito versa-mento: secondo l’Adepp, l’Associazione che riuni-sce gli enti previdenziali privati, solo nel 2015 leCasse hanno versato all’Erario 10,7 milioni di eurodi risparmi effettuati sulla base dei consumi inter-medi raggiungendo, a fine 2016, 29 milioni di euro.“C’è voluta una sentenza della Corte costituzionaleper stabilire che non aveva senso che restituissimoallo Stato dei soldi che non ci aveva mai dato - af-ferma Alberto Oliveti, presidente dell’Adepp e del-l’Enpam -. […] Oggi vogliamo ripartire dagli arginirimessi in sesto dalla Corte costituzionale per rico-struire la piena autonomia degli enti previdenzialianche sul fronte della doppia tassazione e dell’usodel patrimonio”.

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Rassegna Stampa

La spending review può chiedere alla Cassa na-zionale dei dottori commercialisti di tagliare le pro-prie uscite di funzionamento, ma non di riversare ibilanci al risparmio dello Stato. Con la sentenza7/2017 depositata ieri dalla Corte costituzionale...la Cassa di previdenza oggi guidata da WalterAnedda chiude una battaglia pluriennale avviataall’indomani della spending review di Monti del2012 e passata attraverso il Consiglio di Stato chenel giugno 2015 ha portato la questione sui tavolidei giudici delle leggi.

Gianni Trovati, 12/01/2017

Le Casse di previdenza non dovranno più versarenelle casse dello Stato le somme derivanti dallaspending review. La scelta del legislatore di privi-legiare le esigenze di bilancio dello stato rispettoalla garanzia per gli iscritti di vedere impiegato ilrisparmio di spesa per le prestazioni previdenzialiè in contrasto sia con il canone di ragionevolezza,sia con la tutela dei diritti degli iscritti, sia con ilbuon andamento della gestione amministrativadegli enti. Con queste motivazioni, la Corte costi-tuzionale, con la sentenza 7/2017 depositata ieri,ha sancito l’illegittimità dell’art. 8, comma 3, dl95/2012...

Beatrice Migliorini, 12/01/2017

[...] La Consulta chiarisceche lo Stato avendo scelto di “garantire ai profes-sionisti un futuro previdenziale tramite Enti di dirit-to privato” deve “coerentemente preservare taleassunto”, non intaccandone con interventi norma-tivi “l’autosufficienza finanziaria”.

11/01/2017

Quasi 30 milioni di euro. A tanto ammonta la cifrache lo Stao potrebbe dover restituire alle Casse diprevidenza a seguito della bocciature da partedella Corte costituzionale della norma relativa allaspending review di Monti prevista dalla Legge135/2012... Risorse che le Casse hanno tutta l’in-tenzione di far rientrare nel più breve tempo possi-bile in modo da poterle destinare completamenteagli iscritti.

Beatrice Migliorini, 13/01/2017

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Contatti

06.45547011Centralino [email protected]@pec.enpab.it

Orario di apertura degli uffici al pubblico

Per ricevere informazioni o chiarimenti dai nostri uffici su problematiche specifichepotete consultare il sito www.enpab.it nella sezione ‘Contatti’

Si informano gli iscritti che gli uffici dell'Ente forniranno informazioni telefoniche di carattere generale nei seguenti orari: dal lunedì al venerdì: dalle ore  9.00 alle ore 13.00

Tel. 06.4554.7011 - Fax 06.4554.7036 - mail: [email protected]

Lunedì - Giovedì - Venerdì dalle ore 9.00 alle 13.30Martedì - Mercoledì dalle ore 9.00 alle 13.30 e dalle ore 14.00 alle 17.00

COMMISSIONIPrevidenza, Assistenza, Regolamento e Statuto

Tiziana STALLONE, PresidenteSergio NUNZIANTE, Giambattista PETRILLO, Michele ETTORRE

Ambiente SicurezzaMaria Grazie MICIELI, Presidente

Milvia BOSELLI, Laura CUTINI, Massimo SORRENTI, Angelina ZAMBRANO

Biologia ClinicaSalvatore SCOGNAMIGLIO - Presidente

Marina BALDI, Emilio GATTO, Enrico LA MURA, Nicola TAFURI, Antonio TORRISI

NutrizioneSantino ALTOMARI, Presidente

Roberto CASACCIA, Michele ETTORRE, Valentina GALIAZZO, Ciriaco RAGO

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Chi ha ricevuto un pagamento da Enpab a seguito di prestazione previdenziale o assistenziale,(MATERNITà o PENSIONE) potrà scaricare la CU dall’area riservata

del sito dell'Enpab, nella sezione PREVIDENZA, a partire dal 7 marzo 2017

www.enpab.it

INFO CU2017: chi ha ricevuto un pagamento da Enpab nel 2016 a seguito di emissione di fattura, riceverà la CU2017 per posta entro il 31 marzo 2017.

Informazioni sulla Certificazione Unica

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