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TORTORETO ALBA ADRIATICA MARTINSICURO GIULIANOVA ROSETO DEGLI ABRUZZI PINETO SILVI MARE | BORGHI | NATURA | ENOGASTRONOMIA E LE ALTRE LOCALITÀ DELLA PROVINCIA DI TERAMO GUIDA TURISTICA CostaTeramana ABRUZZO

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LE SETTE SORELLE I TERRITORIO I 1

■ TORTORETO ■ ALBA ADRIATICA ■ MARTINSICURO ■ GIULIANOVA■ ROSETO DEGLI ABRUZZI ■ PINETO ■ SILVI

MARE | BORGHI | NATURA | ENOGASTRONOMIA

E LE ALTRE LOCALITÀDELLA PROVINCIA DI TERAMO

GUIDA TURISTICA

CostaTeramanaABRUZZO

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dove il mare con incanto riverente guarda al Gran Sasso d’Italia.Percorrendo soltanto qualche decina di kilometri dal mare si arriva inmontagna, quella vera. Quella dei parchi e delle riserve, dove la naturaquotidianamente offre ai visitatori incontri spettacolari con orsi, camosci elupi. Sorgenti fantastiche e borghi antichi, colline dolcissime e tramonti dafavola. Siete sulla costa teramana e da qui guardate tutto, vi dirigeteovunque e per qualche giorno diventate voi stessi una faccia di questopaesaggio. Non perdete l’incanto di queste magie: l’alba sul mare ed iltramonto sugli Appennini. Occasionali giochi di delfini in prossimità dellecoste pluripremiate e costantemente sfoggianti bandiera blu. Il segno delrispetto e della condivisione di quel tesoro chiamato mare Adriatico.Puntate il dito ovunque, perché qui nel teramano ovunque c’è storia,natura, cultura, piacere della scoperta.

Benvenuti in questo luogo

CostaTeramanaABRUZZO

MARE | BORGHI | NATURA | ENOGASTRONOMIA

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SOMMARIO I 3

51 Morro doro52 Castelbasso54 Canzano54 Numeri utili 55 La Neviera di Canzano

AMBIENTE

58 Area Marina Protetta Torre del Cerrano

60 La Torre del Cerrano62 Riserva Naturale Regionale -

Oasi WWF - Calanchi di Atri64 Parco Nazionale del Gran

Sasso e Monti della laga66 Il Gran Sasso68 Ciclovia Adriatica70 Ippovia del Gran Sasso72 Lupo appenninico73 Orso bruno marsicano74 Capriolo75 Tasso76 Uccelli e Rapaci77 Tortora dal collare78 La Falconeria in Abruzzo

80 Tartaruga Caretta Caretta81 Delfino82 Genziana83 Liquirizia84 Zafferano85 Mirtillo86 Tartufo87 Funghi

ENOGASTRONOMIA

90 Vino92 Olio94 Salumi96 Formaggi98 Brodetto99 Scrippelle

100 Pasta102 Arrosticini103 Mazzarelle104 Pecora alla callara105 Tacchino alla neretese

e alla canzanese106 Bocconotti107 Parrozzo108 Pan Ducale109 Cicerchiata110 Liquori

PERSONAGGI ILLUSTRI

114 Gabriele D’Annunzio115 Benedetto Croce116 Ennio Flaiano117 Ignazio Silone118 Vincenzo Cerulli119 Diego De Sterlich120 Tonino Valerii121 Marco Pannella122 Ovidio123 Ivan Graziani

EVENTI

126 Sagre127 Mercati settimanali128 Feste popolari e religiose

2 I SOMMARIO

SommarioTERRITORIO

8 Tortoreto10 Alba Adriatica12 Martinsicuro14 Giulianova16 Roseto18 Pineto 20 Silvi22 Teramo24 Atri25 Campli26 Montorio al Vomano27 Civitella del Tronto28 La Fortezza di Civitella30 Mosciano Sant’Angelo31 Castelli32 Le ceramiche di Castelli

34 Bisenti34 Arsita35 Castiglione Messer Raimondo35 Castilenti

36 Cellino Attanasio36 Montefino37 Penna Sant’Andrea37 Cermignano38 Basciano38 Castel Castagna39 Colledara39 Isola del Gran Sasso40 Il Santuario di San Gabriele

42 Pietracamela42 Tossicia43 Crognaleto43 Fano Adriano44 Cortino44 Torricella Sicura45 Valle Castellana45 Rocca Santa Maria46 Sant’Egidio alla Vibrata46 Ancarano47 Controguerra47 Torano Nuovo48 Colonnella48 Corropoli49 Nereto49 Sant’Omero50 Bellante50 Castellalto51 Notaresco

La Costa Teramana Guida turisticaDa un’idea di Lucio AlbanoProgetto editoriale Edizioni La Macchina a Pedali Testi e coordinamento a cura di Salvatore EspositoProgetto grafico Mario Di MeglioFotografie del territorioSergio Scacchia, Parco dei Calanchi e ArchiviFoto di copertina Emilio PulsoneSi ringrazia Adriano De Ascentiisper il suo contributo a pag. 62

© 2018 La macchina a pedali sas di Claudio Menna & C. - Via Bolzano 78bis64014 Martinsicuro (TE) – Abruzzo – ItalyP.Iva 01967770676 [email protected]. +39 0861 760036 (ordini e pubblicità)Qualora in questa pubblicazione fosserostate utilizzate inavvertitamente immagininon autorizzate, l’editore si dichiara sin d’ora disponibile nei confronti degli aventi diritto.Suggerimenti, indicazioni, approfondimentiper la prossima edizione possono esserecomunicati via mail a [email protected] di stampare nel mese di maggio 2018ISBN 978 88 943435 02Euro 8,00

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PROVINCIA DI TERAMO

PROVINCIA DI PESCARA

PROVINCIA DE L’AQUILA

PROVINCIA DI CHIETI

ABRUZZO

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Territorio

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8 I TERRITORIO I LE SETTE SORELLE LE SETTE SORELLE I TERRITORIO I 9

dell’Adriatico (ciclovia lungo lacosta) si esprime con movimenti edarredi estremamente belli, darendere il lungomare di Tortoretotra i più belli della costa teramana.Interessante anche lo sviluppoartigianale ed industriale che sispinge verso l’interno conmaggiore attenzione allaproduzione di mobili, ma anche unamoltitudine di produttori calzaturierie di borse in pelle. Meritaattenzione, infine, la presenza di unfavoloso parco acquatico al quale èbene non sottrarsi per almeno ungiorno.

Dove alloggiareSegnaliamo l’Hotel La Sirenetta perl’attenta gestione familiare,l’Incantea Resort (appartamenti) eper chi ama sentirsi più libero ilWelcome Village, unorganizzatissimo villaggio concasette in muratura con piccoligiardini e tutta una serie di serviziall’interno.

Dove mangiarePer una colazione eccellentesegnaliamo la Pasticceria da MauroSprint per il vasto assortimento e

l’artigianalità dei prodotti. Pranzo ecena a Tortoreto con menu di pesceal Pesce Fuor d’acqua o al Vivere diMare, entrambe sul LungomareSirena. Al Ristorante Anchisedavvero completo fino alla pizza.L’alternativa è La Cantina delNonno a Tortoreto Alto perl’ambientazione.

Da non perdereUna passeggiata al borgo diTortoreto Alto. Una giornataall’Acquapark Onda Blu dove ci siabbronza in un solo pomeriggio trascivoli e giochi per grandi e piccini.Una visita ai numerosi spacciaziendali per l’acquisto di borse edarticoli in pelle.

TortoretoSolo 10.000 abitanti, ma d’estate èil comune con il maggior numero dipresenze turistiche nella provinciadi Teramo. Come tutte le localitàrivierasche, anche Tortoreto ha uninsediamento urbanistico in collina(Tortoreto Alto), borgo medievaleparticolarmente bello e signorilecon palazzi antichi e residencemoderni. Vecchio feudo normanno, passadagli Acquaviva agli scontri traangioini ed aragonesi. Nel XVIII°secolo è sotto il Regno di Napoli. Afine ottocento si colloca lo sviluppodelle zone litoranee. Sulla costa,quattro chilometri di spiaggiaampia con stabilimenti e struttureche richiamano quelle della costaromagnola. Anche i servizi e tutte leattività connesse al turismo siplasmano su quella idea diospitalità.A Tortoreto Alto si concentrano iluoghi di maggiore interesse storico

ed artistico con Santa Maria della Misericordia del 1300 e ilComplesso di Sant’Agostino del1600. Il simbolo maggiormenterappresentativo è la Sirena: unastatua realizzata in bronzo collocata

alla fine del lungomare sud soprauna suggestiva fontana.Qui, il Corridoio Verde

Le più belle località di mare della Provincia di Teramo

Le sette sorelleTortoreto alto

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Il lido visto dalle colline

Alba sulla spiaggia

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Alba AdriaticaSi colloca tra Martinsicuro eTortoreto formando praticamenteun unico agglomerato urbano sullitorale adriatico. Per la verità, si

scinde da Tortoreto e formacomune a se da circa sessantadueanni. D’inverno conta 12.000abitanti, ma la sua vocazioneturistica, la presenza di un cospicuonumero di alberghi e la ricchezza dipalazzine di recente costruzioneassicurano un numero di presenzeestive contemporanee anche 5volte superiore. Per la sua bellezza,conquista negli anni novantal’appellativo di Spiaggia d’Argento.La storia lascia un interessante

Torrione costiero del XVI secolo edun numero imprecisato di ville gentilizie settecentesche.Particolarmente sviluppatal’industria legata alla produzione discarpe e borse in pelle, diabbigliamento. Ricca la presenza diattività di ristorazione e bar di tuttorispetto. Più delle altre sorelle,esprime la sua qualità di cittadinaridente, con l’arrivo della stagioneestiva per la particolarità deglistabilimenti e di un lungomarecomodamente passeggiabile. Diparticolare importanza il Carnevaleestivo che si svolge ormai daventicinque anni nel mese di agostoe che, stante la popolarità acquisita,in qualche caso si è trasferito per unbis in altre località costiere. Insorgequalche tentativo di imitazione, masenza ragguardevole successo.Molto bello il tratto urbano dellaCiclovia adriatica, di cui parliamo inaltra parte di questa guida, che inquesto tratto diventa affascinanteper la presenza di ponti in legno suifiumi e torrenti che consentono di

LE SETTE SORELLE I TERRITORIO I 1110 I TERRITORIO I LE SETTE SORELLE

pedalare interamente sui lungomarisenza interruzione per oltre 25 km.

Dove alloggiareInsuperabile il soggiorno pressol’Hotel Boracay, un prestigioso trestelle che si arricchisce di bellissimesuite. Ottimo rapporto

qualità/prezzo con l’Hotel VillaCesare. Alta densità di attivitàricettive direttamente sullungomare.

Dove mangiarePer la colazione segnaliamo laCaffetteria Duca per la prelibatezza

della pasticceria. Pranzo e cenatradizionale da provare al RistoranteCheri per la conduzione attenta esapiente. Un appuntamentoraffinato impone la conoscenza delRistorante Arca. Più verace laBraceria Reale. Per una pizzasuggeriamo la storica Casa Rossa.

Da non perdereUna visita ai vicini comuni diCorropoli, Colonnella eControguerra. Visite guidate nellenumerose cantine sulle primecolline interne. Informatevi suidiversi spacci aziendali dove èpossibile fare shopping intelligente.

Torre della Vibrata

I lidi di Alba Adriatica

Il lungomare

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Da non perdere per gli amanti delvino una visita a Metodoclassicograzioso ristorantino enotecagestito in maniera simpatica eprofessionale. Particolarmenteinteressante l’offerta di ChaletRiccardo storico stabilimentobalneare dove i clienti troverannoun’offerta completa che va dallaprima colazione ad un fornitoangolo snack, dal pranzo a base dipesce alla cena sul mare con unaparticolare attenzione ad una pizzada veri gourmet.

Da non perdereUna passeggiata lungo un vastotratto di spiaggia libera dove siestende l’area del biotopo costiero,uno dei pochi luoghi dove èpossibile osservare il naturaleevolversi dell’area dunale. Nell’areaè possibile trovare una flora dirilevante interesse naturalistico, conoltre 40 specie botaniche autoctonee spontanee salvaguardate dalrischio di estinzione.

MartinsicuroLa sorella più a nord della provinciadi Teramo: dopo di lei… le Marche.Ha una storia molto antica tantoche emergono resti del III secoloa.c. quando era colonia romanasotto altro nome. Di Truentum(questo il nome dei primi abitati) neparla finanche Plinio il Vecchio.Resti della Castrum Truentinum (ilnome successivo) sono affioratiraccontando di una tipica cittàromana. Tra i luoghi di interesse ilcinquecentesco Torrione di Carlo V,eretto nel 1547 per ordine di MartinDe la Torre di Carlo V, oggi sede diun museo archeologico, lanovecentesca chiesa del SacroCuore di Gesù. Sulla via nazionaleadriatica è visitabile un interessantemuseo di armi antiche, validarisorsa nelle giornate menosoleggiate al mare. Il lungomare sipresenta in tutta la sua naturalezzasenza particolari pavimentazioni. Unpiccolo centro storico regala veduteurbanistiche in mattoncini e qualchevilla antica. In uno con Martinsicuro,la sua preziosa frazione di VillaRosa. Il litorale è molto bello ed haun sapore selvaggio che assicura

vacanze rilassanti. Ricca di operatorituristici, conta alberghi benorganizzati ed un commercioparticolarmente diffuso con attivitàdi ogni genere. Risente,ovviamente, di influenzemarchigiane e l’offerta turisticaassomiglia molto a quella di rivierepiù importanti. Ultimo tratto urbanodella Ciclovia adriatica, di cuiparliamo in altra parte di questaguida, che in questo tratto regalapassaggi particolarmente assolati.

Dove alloggiareNumerosa l’offerta di appartamentie residence. Fra gli hotel diMartinsicuro e Villa Rosasegnaliamo: il prestigioso Hotelclub La Villa, l’Hotel Maxim’s a duepassi dal mare, il Country Houseimmerso nel verde e l’incantevoleHotel San Luigi situato sulle colline

a ridosso del paese.

Dove mangiarePer la colazione segnaliamoil bar Ko.Kaos a due passidal lungomare e il barCentrale in piazza aMartinsicuro. Per pranzo ecena segnaliamo dueristoranti storici diMartinsicuro quali LaLampara e il Leon D’Ororigorosamente di pesce.

La chiesa

Il Torrione di Carlo V

Il Biotopo costiero

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Chalet RiccardoLIDO • BAR • RISTORANTE • PIZZERIA

Lo Chalet Riccardo è situato nella parte sud del lungomare martinsicurese, nel tratto di spiaggia più ampio del litolare truentino.

Lungomare Europa 1 - Martinsicuro • Tel. 0861 797500 • Cell. 331 2752670www.chaletriccardo.it • [email protected] • Chalet Riccardo

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GiulianovaAnche qui ritroviamo dueagglomerati urbani, uno più storicocon uno stupefacente belvedereche affaccia su tutto il litoraleteramano meglio noto comeGiulianova Paese, e l’altro sul marecon una tradizionale vocazioneturistica ed un elegantissimolungomare: Giulianova Lido. DelleSette Sorelle è quella per cui si

notizia dell’esistenza già in epocaromana, soprattutto quale approdoper traffici mercantili. Oggi ospitauno dei quattro più importanti porti abruzzesi con la presenza di cantieri navali ed attività legate alla pescaed al commercio ittico. La spiaggiaè ampia ed elegante constabilimenti storici. Dal dopoguerra,Giulianova vanta il titolo di cittàprospera, fra le più popolose edeconomicamentepiù importantidella provincia.Ricca di chiese emonumenti. Fratutti segnaliamoil Duomo di SanFlaviano, la piùantica SantaMaria a Mare(X secolo), laCappella de’

Bartolomei. La città ospita anche unimportante Santuario dellaMadonna dello Splendore, meta dipellegrinaggi già dal cinquecento.All’interno una interessante raccoltadi opere artistiche e quadri ad olio.In città, palazzi e ville di interessestorico che ricordano la presenzadegli Acquaviva, famiglia nobile enota su tutto il territorio teramanoche trascorreva le vacanze estivenel Palazzo Ducale. Un consistentenumero di Torrioni arredasuperbamente la città, ma illungomare monumentale esprimetutto il fascino vacanziero perl’arredo urbano, l’ampiezza e lalunghezza, con tutta una serie dieleganti palazzi ed alberghi che vi siaffacciano.

Dove alloggiareIn vacanza o tutto l’annosegnaliamo l’Hotel Don Juan, unprestigioso quattro stelle, e per chivuole regalarsi atmosfere collinari

LE SETTE SORELLE I TERRITORIO I 1514 I TERRITORIO I LE SETTE SORELLE

Villa Fiorita. Sul lungomare siaffacciano una grande quantità dialberghi tutti più o menoprestigiosi da rendere difficile lascelta.

Dove mangiareLa colazione è d’obbligo allaPasticceria Sprint per laspettacolarità dei prodotti. Pranzo e cena a Giulianova sono

rigorosamente di pesceallo Stabilimento CostaVerde con arredo modestoma sostanza insuperabile evista mare, il RistoranteLucia elegante e raffinato,il Martin Pescatoreeccellente. L’alternativa aimenu di pesce è ilRistorante Pizzeria

Bellavista panoramico e completo.

Da non perdereUna passeggiata nelle vie delcentro a Giulianova Lido ricche dinegozi importanti. Una salita alpaese per ammirare dal belvedereuno dei panorami più suggestivi.Una gita a Teramo, facilmenteraggiungibile percorrendo unasuperstrada in venti minuti.

Il porto di Gulianova

Il Santuario

Tramonto nel porto di Giulianova

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anche per una passeggiataall’insegna dello shopping. Ilcartellone delle manifestazioni èparticolarmente ricco d’estate con illungomare che si presta a sfilate diauto d’epoca e cortei folkloristici.

Dove alloggiareVastissima scelta di alberghi edappartamenti. Consigliamo l’Hotel

Bellavista ed il Liberty, appartenentialla famiglia Cimorosi, per laprofessionalità ed il servizio che nondeludono mai. Entrambe sullungomare rosetano con spiaggiariservata. Il secondo è aperto tuttol’anno e presenta unaragguardevole gelateria.

Dove MangiareColazione ricca al Bar delle Rose,come pure da Ferretti, entrambesulla via nazionale. A pranzo e cenaconsigliamo il pesce all’ennesimapotenza con due ristorantid’eccellenza e pluripremiati:Manetta e Vecchia Marina. Per lapizza indichiamo “al solito posto”da Giancarlo ed allontanandosi unpochino il Tropical due di Francescoche, giovanissimo, si è trasformatoin uno chef sorprendente.

Da non perdereUna visita al borgo di Montepaganoper una passeggiata nella storia.Una puntatina alle cantine diMazzarosa ove è possibile ammirarele più grandi botti e tini di epocheremote. Da non perdere il gelato diMagrini.

RosetoDopo ilcapoluogo,Roseto degliAbruzzi con i suoi25.000 abitanti è ilcomune più popolosodella provincia, grazie ancheall’elevato numero di frazioni. Siestende tra i fiumi Vomano eTordino. Il suo nome originario diRosburgo fu presto abbandonatoper l’evidente richiamo di saporiaustriaci e tedeschi poco graditi aimilitari italiani. Meglio ladenominazione turistica di Lidodelle Rose che rendeva onore allamoltitudine di giardini ricchi,appunto, di rose. Ma anche pinimarittimi e palme arricchiscono

lungomare e vieinterne di un

litorale eleganteed ampio.

Popolarenello sportche

racconta della primavittoria nel basket dell’Italiacontro la Russia nel 1976,come pure nellacinematografia perimportanti rassegne chevedono la presenza dipersonaggi di rilievo. Degnodi nota anche il Soundlabsfestival, che ha consentito diospitare in città i SimpleMinds, Patti Smith,Afterhours ed altri simbolidel rock internazionale.La storia ci propone la chiesa diSanta Maria Assunta con pitture diCelommi ed il borgo diMontepagano con vicoli e scorci,oltre ad un invidiabile panorama sulmare. Qui, anche la chiesadell’Annunziata del XVI secolo ed ilsuo meraviglioso campanile.Il tessuto economico si arricchiscedi molte realtà industriali nel campofarmaceutico ed alimentare.Rilevante la presenza di attivitàcommerciali, da renderla appetibile

Roseto dalle colline

Il lungomare di Roseto

Il borgo medievale di Montepagano

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LE SETTE SORELLE I TERRITORIO I 19LE SETTE SORELLE I TERRITORIO I 19

presta a salutari passeggiate con vista mare.

Dove alloggiare:La naturale vocazione turistica hapermesso lo sviluppo di numeroseattività ricettive. SegnaliamoMiramare Hotel, aperto tuttol’anno, per la gestione familiareparticolarmente attenta, lavicinanza al mare e l’ambientazionemolto curata.

Dove mangiare:Il Caffé de Paris, centralissimo,propone colazioni assolutamentecomplete con una pasticceriacuratissima. A pranzo, proponiamola Braceria Il Borgo per la ricchezzadi prodotti tipici e la curata carta

dei vini. La cena di pesce èsuperlativa alla Conchiglia d’oro,ove il servizio rende onore al menu.Alla sera, un aperitivo tutto pesceda Etna: il titolare è uno storicorivenditore di prodotti ittici che sidiverte in cucina. Per la pizza, ilmaestro si chiama Raniero con PizzaGarage, un locale tutto asporto conla tonda più accreditata sulla costateramana.

Da non perdere:Una visita alla vicinissima Atri, cittàd’arte e storia, ma anche preziosaper i panorami che scopre intorno ase. Panorami da incanto anche nellavicina Silvi alta. Visitate la Torre diCerrano, la vicina Mutignano,Casoli con i suoi murales.

Una delle spiagge di Pineto

Il borgo antico

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PinetoDeve la sua fama all’importantepolmone verde costituito da unapineta storica che divide il centrourbano dalla spiaggia, più volteinsignita della Bandiera Blu. A nordla frazione di Scerne, più nota dopol’insorgere di uno stupendovillaggio turistico e verso l’interno,sulla prima collina la frazione diMutignano a cui si arrivapercorrendo una meravigliosapanoramica ricca di vegetazione.Sul centralissimo Viale D’Annunzio sidispongongono il PalazzoMunicipale, la Chiesa diSant’Agnese, con importanti operedel quattrocento e la Villa Filianiappartenuta alla stessa famigliaatriana che le da il nome (oggiaperta e visitabile, con una salamostre). La Torre del Cerrano, unasplendida vedetta sulmare, più volteristrutturata fino alcinquecento, dividePineto dalla vicina Silvi.Indiscutibile simbolo diPineto, oggi è unimportante centro diricerca visitabile edomina uno specchio dimare che conserva sui

fondali i resti di un porto antico. Leacque sono limpidissime e popolatedi molluschi. Verso la collina, unvero monumento vegetale: il ParcoFiliani che per volere della nobilefamiglia di Atri fu realizzato con unainnumerevole quantità di speciebotaniche, tanto da costituire unavera opera della natura. Il litorale èpercorso in tutta la sua lunghezzada una invidiabile pista ciclabile cherientra nel progetto “Corridoio verde

dell’Adriatico”. La stessa pista, per il tratto coperto dalla pineta storica si

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Chiesa di Sant’Agnese

Torre del Cerrano

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oggi sono solo un ricordo.Ricchissima la presenza di strutturealberghiere più o meno capienti, masoprattutto legate ad importanti touroperator da assicurare alla cittadinauna gradevole vivibilità estiva.

Bellissima la passeggiata lungol’arteria principale con percorsi ampied un cospicuo numero di attivitàcommerciali caratteristiche. Lungo lastessa via l’imponente stabilimentoSaila, quello delle più famosementine e liquirizie, e non è raro intempi di lavorazione respirarenell’aria il caratteristico profumo.

Dove alloggiareVastissima scelta di alberghi edappartamenti. Per tutti segnaliamo

l’agenzia Macrinum per tradizione eprofessionalità che gestisceresidence, ville, appartamenti e perchi volesse concedersi un piacere a4 stelle l’Hotel Abruzzo Marina,direttamente sulla spiaggia edaperto tutto l’anno.

Dove MangiareColazione ricca al Bar Atene e alCharlie Brown, entrambi sullacentralissima via. A pranzo e cenaconsigliamo l’Isola felice e LaLanterna (anche asporto), e per unmenu più ricco di pesce Alusea.

Per la pizza il Bucaneve, dove èpossibile mangiare per contoproprio ed organizzare un validoasporto arricchito con fritti eprodotti al forno.

Da non perdereI bellissimi panorami da Silvi alta,una visita alla Torre di Cerrano eduna passeggiata nella vicinissimaAtri, Citta d’arte, ma ricca di unabellissima villa verde con belvederesull’Adriatico.

SilviLa città, dapprimafacente parte delComune di Atri, sicomponesostanzialmente di due diversiagglomerati urbani. Silvi altagoverna sulla costa per il tramite diun belvedere architettonico dalquale è possibile vedere forse il piùampio specchio di litorale.

Si sviluppa con vicoli, piazzette ecorsi dal profumo di storia e ricchi diangoli suggestivi. Sul mare, Silvimarina stende la sua vocazioneturistica su almeno 6 km di spiaggiaampia, piana e forte di una sabbiaestremamente fine e dorata. Nel

1931conquista la sua

indipendenza eforma comune cheoggi conta quasi15.000 abitanti ed untessuto economico fondato supiccole imprese artigiane e

commerciali.In quegli anni,contavaalmeno duetorri: quelladel Cerrano,ad oggiesistente edintatta, equella diPiomba

purtroppo andata distrutta. Il ruoloevidente di queste fortificazioni eraquello di erigersi a sentinella dellaCittà di Atri, dal punto di vistagovernativo senz’altro piùimportante. Tra queste, approdimercantili e villaggi di pescatori che

Il borgo

La spiaggia tra Pineto e Silvi

Chiesa di San Salvatore

La linea di costa

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LE ALTRE LOCALITÀ I TERRITORIO I 2322 I TERRITORIO I LE ALTRE LOCALITÀ

TeramoTeramo è un comune di 54.500abitanti capoluogo dell'omonimaprovincia in Abruzzo. La città è sedeuniversitaria e vescovile e ha originimolto antiche riconducibili ai Picenie ai Pretuzi, che dominavano fino alIII secolo a.C., prima del dominioromano, l'area di Aprutium, da cui iltermine Abruzzo. Teramo è situatanella parte settentrionaledell'Abruzzo, nella Val Tordino, inuna zona collinare sotto le pendicidel Gran Sasso, che digrada versola costa con una ricca vegetazionecomposta da vigneti e oliveti. Lacittà sorge allaconfluenza del fiumeTordino con il torrenteVezzola che cingono ilsuo centro storico.Proprio per la suacollocazione geograficavenne definita daiFenici con il nome diPetrut, con il significatodi “luogo elevatocircondato dalleacque”. I Romani lachiamarono Interamnia Urbs "cittàtra i due fiumi", con riferimento alTordino e al Vezzola e fu detta

Praetutium. In epoca medievale, daPraetutium derivò Aprutium chefece la sua comparsa in documentidel VI secolo e che per qualchetempo avrebbe designato sia lacittà, il Castrum aprutiense, che ilterritorio circostante per estendersiquindi all'intero Abruzzo. Il nomeInteramnia si trasformò invece inInteramne, Teramne e Interamnium,Teramnium per giungere infine,all'inizio del II secolo d.C., allaforma Teramum. È quindi fondataipotesi di numerosi storici che ilnome della regione Abruzzo deriviproprio da Aprutium, anche perl'importanza che la conteaomonima ebbe. In quel grande

affresco che è la provinciateramana, fitta di paesi, borghi eresti archeologici, si possono

ammirare prospettivediverse, ma sempreammalianti, di distesecampestri. In questa terral’ambiente testimonia leregole di un vivere assaiantico, con i resti cherimandano ad arcaici riti ea forme di vita cheaffascinano nel silenzioassordante di una naturaancora per molti aspetti

incontaminata.Teramo adagiata su unalingua di terra è depositariadi una storia antica e nellesue viscere si conservano letestimonianze dell’antico villaggioprotostorico. Tra le solide mura incalcare e laterizio risuona ancora ilpulsare della vita dell’antica urbs.La città è piena di tracce di unpassato ricco di fasto edi stagioni ammiccantiche vanno dal murocurvilineo dell’anfiteatro,ai maestosi archi delteatro antico, al pianopavimentale delladomus, entro cuitroneggia la grintosapresenza di un leoneazzannante la sua preda.Una ricchezza che puòessere ammirata anche nellabellissima Cattedrale di Santa MariaAssunta, la cui costruzione fuiniziata nel 1158, un tempospettatrice delle contese fra le dueantiche famiglie dei Melatino e dei

Mazzaclocchi. Nel territoriocircostante, all’ombra del GranSasso, si possono ammirare altrigioielli di antica arte: San Giovanniad Insulam, Santa Maria di

Ronzano, Santa Maria a Vico, SantaMaria di Propezzano, Chiesa diSant'Anna dei Pompetti, Chiostri didiverse collocazioni storiche, Casadei Melatino, Casa Urbani, CasaCatenacci ed ex teatro comunale.

Il Campanile del Duomo

Piazza dei Martiri con il Duomo

I tetti di Teramo

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CampliCampli è un comune di 7.150abitanti e fa parte della Comunitàmontana della Laga. Il borgo diCampli è una vera e propriaraccolta di tesori custodito nelcuore delle colline teramane.Un’incantevole città d’arte dovestoria e cultura, tradizione e cultoreligioso, si fondono assiemecreando un paese unico nel suogenere. Il territorio ha avuto sindall’inizio civiltà ed insediamentipropri, come ci testimonia ilritrovamento delle tombe piùimportanti della necropoli diCampovalano di Campli, cherisalgono al VI-V secolo prima diCristo. I reperti archeologici portatialla luce fino ad oggi, digrandissima importanza, hannodato un notevole contributo allostudio della civiltà detta MedioAdriatica e ai rapporti di questa conL'Etrusca e la Greca. Enormel’importanza di Campli in epocaromana. Successivamente le più

antiche tracce risalgono alMedioevo e precisamente all'894.Diversi sono i monumenti che netestimoniano lo splendore fra questila Scala Santa, eretta nel 1776 unararità mondiale, rappresentata da28 gradini in legno d'ulivo, annessaalla chiesa di San Paolo. La chiesadi Santa Maria in Platea di originetrecentesca a pianta basilicale conun pregevole campanile in stileromanico. La chiesa di SanFrancesco d'Assisi costruita nel XIVsecolo. Il Convento di San Pietro ela Necropoli Italica. Fra i tanti infineil Palazzo Farnese, eretto intornoalla metàdel secoloXIV,rappresentauno dei rariesempi diarchitetturacivile tardomedioevalein Abruzzo.

24 I TERRITORIO I LE ALTRE LOCALITÀ

AtriAtri è un comune di 10.700abitanti ed è situato nelcomprensorio delle Terredel Cerrano, la cosiddetta"Costa Giardino" erappresenta uno dei centristoricamente edartisticamente piùsignificativi dell'Italia centro-meridionale. La città sorge su tre colliche si affacciano sul mare Adriatico,verso il quale digradano, e sumaestosi calanchi. Dal centro storicodi Atri si raggiungono in 10 minutid'auto le spiagge dell’adriatico dove

sorge ancora la cinquecentesca Torredi Cerrano, fatta erigere da Carlo Vnell'area dell'antico porto romano.La zona costiera è oggi area marinaprotetta e nelle acque antistanti laTorre si trovano ancora iresti del porto romano.Probabilmentesecondo recenti ricerchesembra che siano statigli Illiri, provenienti dallaDalmazia, durante lemigrazioni tra il X e il IXsecolo a.C., a dare ilnome alla città, la cui

forma più antica, Hatria, potrebbederivare da Hatranus o Hadranus,divinità illirica. La storia di Atri passadal periodo Romano al Medioevofino al Rinascimento e tutto èracchiuso in un centro storico ricco dimonumenti, palazzi antichi, musei,caratteristici vicoli e piazze. Ognipalazzo, anche il più piccolo, ha unasua storia. La ricchezza el'importanza dei monumenti, ilcentro storico ben conservatoordinato e ricco di piante e fiorimolte volte premiato da ItaliaNostra, hanno fatto sì che Atrivenisse proclamata a tutti gli effetticittà d'arte. Un borgo storico, dovepassato e presente si mescolano conarmonia.

Il chiostro del Museo Diocesano

Piazza Duomo

Il borgo

Il borgo

La Scala Santa

Chiesa di Santa Maria in Platea

LE ALTRE LOCALITÀ I TERRITORIO I 25

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LE ALTRE LOCALITÀ I TERRITORIO I 27

Civitella del Tronto è un comune di5.400 abitanti, fa partedell’Unione dei comuni dellaVal Vibrata ed è incluso nelnovero de I borghi più bellid’Italia, posizionata su di unarupe rocciosa di travertino. Ilterritorio è sovrastato dallafortezza, ultimo baluardo deiBorbone di Napoli e del Regnodelle Due Sicilie, famosa per lastrenua resistenza opposta alcomando piemontesearrendendosi solo tre giorni dopo laproclamazione dell’Unità d’Italia. Ilterritorio è attraversato dal fiumeSalinello e dal torrente Vibrata. Leorigini di Civitella del Tronto sonopoco chiare, anche se in località Ripedi Civitella e nelle grotteSant’Angelo e Salomone, sono statirinvenuti reperti risalenti al Neoliticoe al Paleolitico superiore. Studi piùapprofonditi ritengono che ilterritorio sorga sull’antica area dellapicena Beregra. La primatestimonianza storica certa risaleall’anno 1001 quando Civitella vienecitata come Tibitella in un attonotarile rogato nella città di Penne.Per gli storici Civitella avrebbe avutoorigine nei secoli IX-X, nelmedioevo, come città fortificata

naturalmente per sfuggire allescorribande ungare e saracene.Diversi sono i siti che netestimoniano l’antica storia, fra questisi segnalano le chiese di SanLorenzo, San Francesco, Santa Mariadegli Angeli, il Santuario e conventodi Santa Maria dei Lumi ed infinel’Abbazia di Santa Maria diMontesanto. Ma la vera attrattivaresta la splendida fortezza conall’interno il museo delle armi.

26 I TERRITORIO I LE ALTRE LOCALITÀ

Civitella del Tronto

Il Borgo

Il borgo fortificato

Montorio al Vomano è un comune di8.200 abitanti e fa parte dellaComunità montana Gran Sasso. Ilnome Montorio deriva da MonsAureus, monte d’oro, come dimostrala presenza di stemmi nel centrostorico della cittadina, risalente al XIVe XV secolo. La storia di Montorio èinevitabilmente legata al fiumeVomano, chiamato da Plinio “FlumenVomanum”, che divideva i pretuzianiche abitavano la sponda sinistra, daiVestini-Pinnensi e dagli Atriani, che sitrovavano alla sua destra nella zonaprossima all’Adriatico. La sua anticaorigine va dall’anno mille ai nostrigiorni. Montorio detiene unsingolare primato con l’avvento dellaluce elettrica datato 10 dicembre1899. I monumenti che necaratterizzano la storia si possonoriassumere di seguito: Tempio diErcole con il basamento di epocaitalica, la Chiesa parrocchiale di SanRocco, la Cappella della Madonnadel Ponte di epoca barocca che ogni

anno ospita la statua della Verginedurante la relativa processione, ilConvento della SantissimaConcezione dei Frati Zoccolanti, ilMonastero dei Cappuccini ed infinela Chiesa di San Lorenzo una piccolachiesa privata situata all’inizio diMontorio. Un settore di primariaimportanza per la cittadina è ilcommercio, mentre la zonaartigianale è ricca di insediamentiproduttivi. Numerose sono le piccole e medieimprese sul territorio, con unaparticolare presenza di unamultinazionale irlandese la ArdaghGlass che produce bottiglie perfamosi marchi nazionali di birra.

Montorio al Vomano

Chiostro del Convento dei Frati Zoccolanti

Il borgo

Il Tempiodi Ercole

Il Centro storico

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APPROFONDIMENTO I TERRITORIO I 29

Armi e delle Mappe Antiche. I suoiambienti si compongono di quattrosale espositive che raccolgonomappe, armi ed altre oggetti legatialla storia e alle alterne vicissitudinidel forte. Nella prima sala vi sonoraccolti gli oggetti più moderni, tra iquali un elmopapalino,documenti e armisia garibaldineche di CasaSavoia. Nella SalaRisorgimentale sitrovano esposte

armi degli eserciti borbonico eSabaudo. La terza sala accoglie ilcippo confinario che segnava la lineadi confine tra lo Stato Pontificio e ilRegno delle due Sicilie. Nella SalaRinascimentale vi sono custodite learmi più antiche dell'esposizione.

28 I TERRITORIO I APPROFONDIMENTO

La fortezza di Civitella del Tronto èuna opera fortificata eretta per ilcontrollo del territorio con funzionitattiche e difensive. La struttura èsorta a protezione dell'area chesovrasta il centro di Civitella. Ilcomplesso rappresenta una delle piùimportanti roccaforti del Viceregnodi Napoli ed è testimonianza delleimponenti opere di ingegneriamilitare realizzate sul suolo dell'Italiameridionale. La superficie

complessiva dell’opera è di 25.000mq. Con i suoi 45.000 visitatori annuiè il monumento più visitatod'Abruzzo. Il sito è principalmentericordato per essere stato l'ultimobaluardo del Regno delle due Sicilieche si arrese ai Piemontesi il 20marzo 1861, tre giorni dopol'incoronazione del Re d'Italia VittorioEmanuele II. All'interno dellecostruzioni destinate alle cucine ealla mensa, è situato il Museo delle

La Fortezza di Civitella del Tronto

Il Museo delle Armi

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LE ALTRE LOCALITÀ I TERRITORIO I 31

Mosciano Sant’Angelo è un comunedi 9.308 abitanti che si distende sullafascia collinare teramana tra i fiumiSalinello e Tordino con uno sguardoprivilegiato sulle coste adriatiche.

L’area fu romanizzata a partire dal Isec. a.C. come provano sial’archeologia che i numerosi restiinsediativi. La più anticatestimonianza relativa al territoriodi Mosciano sant’Angelo risaleinvece all’alto medioevo con lafondazione del Monasterobenedettino di S. Angelo in Musianodedicato a S. Michele Arcangelo,santo particolarmente venerato sindall’epoca longobarda (VI-VIII sec.)nell’Italia centromeridionale. Fra monumenti più interessanti diMosciano, oltre alla citata badia diSant’Angelo abbiamo la TorreAcquaviva del 1397, la Chiesadell’Addolorata, la Chiesa di MariaSS. del Rosario, le Torri dell’antica

cinta muraria,i resti delle mura turrite, la Chiesa diSant’Antonio Abate ed un Sarcofagogotico del N.H. Bucciarello diGiacomo di Bartolomeo (1390) nellaFrazione di Montone. Sul territorio èpresente un OsservatorioAstronomico di importanzanazionale. Di rilevanza internazionalenel comune è la manifestazione distreet art che vede ogni anno riunirsii più noti artisti di questa giovane

arte espressiva. Passeggiare per ilpaese è suggestivo ed interessante.Infatti è particolarmenteemozionante vedere come diversepareti siano diventate le tele diquesti straordinari artisti che hannodonato a Mosciano un carattereunico nel suo genere.

30 I TERRITORIO I LE ALTRE LOCALITÀ

CastelliCastelli è un comunedi 1.112 abitanti. Sitrova alle falde sud-orientali del Gran Sassod’Italia, fa parte del circuitodei borghi più belli d’Italia e parte delterritorio rientra nel Parco Nazionaledel Gran Sasso e Monti della Laga.Già nota prima dell’espansioneromana ma con un’origine di difficilecollocazione, nel periodo romano ilpaese con tutto il territorio entrò a farparte e in sostanza alle dipendenzedi Atri, che in Abruzzo era la città piùfedele a Roma. Alla cadutadell’Impero romano d’occidente,come tutte le popolazioni italiane piùesposte ai saccheggi e alle invasioni,anche le popolazioni abruzzesi sirifugiarono sulle montagne. Nel XVsecolo fu legato al Ducato di Atri,come dimostrato anche da unaffresco di Andrea De Litio nellachiesa parrocchiale di San Rocco. Ilfeudo divenne famoso nel XVI secoloper l’avvio della produzione dellefamose ceramiche di Castelli. Lanascita della ceramica a Castelli sideve soprattutto alle caratteristiche

naturali del territorio, inparticolare l’abbondantepresenza di cave d’argilla,boschi di faggio per lalegna e i forni, i corsi

d’acqua, giacimenti di silice.La tradizione della ceramica si

è sviluppata a Castelli già inepoca etrusca e favorita sicuramentedalla presenza dei monacibenedettini. È dalla seconda metàdel 1500 che questa arte vive il suo

periodo di massimo splendoredivenendo così l’unica veraeconomia, tanto che ancora oggi lamaggior parte della popolazionerisulta dedita alla nobile arte.

L’osservatorio astronomico

Il borgo

Chiesa di San Rocco

Chie

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Mosciano Sant’Angelo

Street art a Mosciano

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APPROFONDIMENTO I TERRITORIO I 33

piccola dimensione del paese,Castelli, ha avuto un ruolo nella storia

della maiolica italiana di primissimopiano, specialmente nel periodo cheva dal XVI al XVIII secolo. La chiesacinquecentesca di San Donato aCastelli, definita da Carlo Levi "laCappella Sistina della maiolica",costituisce, assieme al vasellamefarmaceutico denominato Orsini-Colonna, il punto di partenza idealedi una produzione suggestiva chegode di grandissima fama in Italia eall'estero. Non a caso una delleraccolte più importanti di ceramichedi Castelli è oggi conservata almuseo dell'Ermitage di SanPietroburgo. La presenza dell’argilla,insieme a quella dell’acquafondamentale per l’impasto e dellalegna per il forno, crea le condizioniideali ad una comunità di monacibenedettini per iniziare la produzionedella ceramica. I monaci insegnaronoagli abitanti del paese ad utilizzarel’argilla, una risorsa di questa terra,per realizzare oggetti tipici. Da allorail paese ha vissuto di ceramica, finoad arrivare al 600 e al 700, quandograndi maestri hanno fatto di questoprodotto un’arte veramente raffinataapprezzata anche nelle corti dei re.

32 I TERRITORIO I APPROFONDIMENTO

L'arte della ceramica di Castelli haorigini antiche ed èdivenuta

celebre nel Cinquecento. Una qualità eccelsa dellemaioliche, le coloratissime

decorazioni el'economicità dei

prodotti, dovuta asistemi produttivi

all’avanguardia,fecero diCastelli unodei centri piùapprezzati perquest'arte,soprattutto nel

Seicento. Nonostante la

Le ceramiche di Castelli

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LE ALTRE LOCALITÀ I TERRITORIO I 35

Castiglione Messer Raimondo è uncomune di 2.300 abitanti e fa partedella Comunità montana delVomano. Caratteristico borgo situatosu un colle a guardia del fiume Fino.Le origini sembra possano risalireall’epoca medioevale, ma è anchestato un importante punto di

riferimento per il popolo dei Vestini.Il paese che si identifica in unclassico borgo fortificato, offre un

ristretto ma suggestivo belvedereverso il Gran Sasso d’Italia e la Valledel Fino. Tutte le abitazioniconservano ancora un aspettocaratteristico con l’uso di pietraarenaria locale. Meritano particolareattenzione la chiesa dedicata a SanNicola di Bari risalente al 700, la

Chiesa di SanDonato Martire e laChiesa di San Pietroin Appignano.

CastilentiCastilenti è un comune di 1.450abitanti e fa parte della valle delVomano. Le origini del borgo sifanno risalire all'età tardo imperialequando il paese era conosciuto con ilnome di Castrum Lentuli. Nelquattrocento nel paese scoppianodiverse contese fra le famiglieemergenti della nobiltà locale. Nelsecolo successivo il feudo di

Castilenti passa nelle mani deiMarchesi De Sterlich e a loro rimanefino al XVIII secolo. Oltre alcaratteristico piccolo centro storiconel paese possiamo ammirare ilconvento francescano di S. Maria inMonte, con un meraviglioso chiostrodove ci sono notevoli affreschirisalenti al ‘600.Nel paese si possonoancora scorgere le cosiddette"pinciare", antiche case ruralicostruite con paglia e terra.

34 I TERRITORIO I LE ALTRE LOCALITÀ

BisentiBisenti è un comune di 1.900abitanti. Posizionato nella Valle delfiume Fino nell’antico territorio dellaVestinia. È noto per il caratteristicoRevival dell’uva e delvino Montonico che sitiene ogni anno. Maforse è ancora piùfamoso per essere unodei paesi cherivendicano la natalità diPonzio Pilato, politicoromano tristemente notoper la condanna a mortedi Gesù. Il nome diBisenti compare per la prima voltanel 1084 quando il Duca di Spoletocedette il contado all’abbazia diMontecassino. I documenti che ne

attestano l’origine sono scarsi maprobabilmente di origine greca oitalica, con ritrovamenti archeologicidi epoca pre-romana. Da visitare lachiesa di Santa Maria degli Angeli ela Torre medievale della ReginaGiovanna.

ArsitaArsita è un comune di 820 abitantisituato sul versante orientale delmassiccio del Gran Sasso nell’altavalle del Fino e fa parte dellaComunità montana del Vomano.Fino al 1906 era denominataBacucco, nome ancora usato nel

dialetto locale, che deriverebbe daBacuccum ossia da Bacco. Il nome diArsita comparve in alcuni documentidel 1787 nella descrizione della zonaredatta per ordine del Re. Sono statiritrovati scritti dei primidell’Ottocento che dicevano come a

Bacucco sgorgasseun’acqua che guariva larogna e il mal di fegatoma Il flusso non eraperenne. Fra imonumenti diparticolare interesse sisegnalano i ruderi delcastello di Bacucco, lachiesa di Santa Vittoria,la chiesa di Santa Mariad’Aragona e il mulinoDi Francesco.

Castiglione Messer Raimondo

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LE ALTRE LOCALITÀ I TERRITORIO I 3736 I TERRITORIO I LE ALTRE LOCALITÀ

CermignanoCermignano è un comune di 1.600abitanti e si insidia nella valle del

Vomano. Il centro antico nacquecome torre fortificata con il nome diMons, e verso il 1170 si trasformò inMonte Gualtiero. Infatti Cermignanosorse nel XIII secolo con il

distaccamento di alcune famiglie delcentro antico di Montegualtieri. Un

sicuro riferimentoal periodo storicoche vide elevarsil’opera fortificata èquello del Regnonormanno. In quelperiodo vi furonole condizioni per ilrinnovamento deicastelli e lacostruzione dinuove torri nellezone di conquista.

Segnaliamo la chiesa di Santa Luciacostruita sul finire del Settecento ediversi palazzi nobiliari fra cui ilPalazzo De Sterlich, il Palazzo exSantoro ed il palazzo Tartagliozzi.

Cellino Attanasio è un comune di2.500 abitanti e fa parte dellaComunità montana del Vomanosituato sullo spartiacque tra la valledel Vomano e la Valle del Piomba. Il territorio presenta testimonianze difrequentazione a partiredall'età del bronzo. In etàromana è documentata lapresenza di un vicus e diville rustiche, in varielocalità. Il centro storicodel paese conserval'aspetto medievale, constradine strette, scalinate,larghi, piazze ed affacci.Troviamo ancora presente un trattodella cinta muraria con due torrioni

ancora esistenti. Da visitare la chiesadi Santa Maria La Nova che presentaun portale del 1424, due altari ligneied un monumento funebre di stilerinascimentale posto nel coro dietrol'altare maggiore.

MontefinoMontefino è un comune di 1.050abitanti e fa parte della Comunitàmontana del Vomano. La primatestimonianza medievale del paese èdi età normanna, intorno al 1150,con la menzione di castellum dellacontea di Penne, denominato MonsSiccus. Pochi ma significativi imonumenti del borgo e tra questisegnaliamo una torre circolare legataa un complesso di case derivante dal

castello di corte del XII secolo. Lachiesa della Madonna del Carminefondata nell'XI secolo e poirimaneggiata nel Medioevo è statasuccessivamente e definitivamenteristrutturata in forma barocca. Lachiesa di San Giacomo Apostolocostruita in epoca romanica ma oggidel tutto barocca. Particolarmentesuggestivo è il borgo interamenterestaurato in stile medievale.

Cellino AttanasioPenna Sant'Andrea è un comune di1.700 abitanti e fa parte dellaComunità montana del Vomano. Sul suo territorio è presente laRiserva Naturale RegionaleControllata di Castel Cerreto con una flora ed una fauna ancoraincontaminata. Dal ritrovamento diuna necropoli si presuppone che ilcentro fosse abitato dai romani del I secolo. Da visitare sicuramente la Riserva che è organizzata con 4 sentieri principali tramite i quali è possibile osservare i luoghiincontaminati e uno stagnocaratteristico. I monumenti chemeritano di essere visitati sono lachiesa di Santa Maria del Soccorso

dagli interni barocchi con uncampanile a torre con orologio e lachiesa della Santissima Trinitàricostruita sui resti di un tempiomedievale.

Penna Sant’Andrea

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LE ALTRE LOCALITÀ I TERRITORIO I 3938 I TERRITORIO I LE ALTRE LOCALITÀ

Isola del Gran Sasso d'Italia è uncomune di 4.700 e sorge in unavallata denominata "Valle Siciliana".Il territorio appartiene al ParcoNazionale del Gran Sasso e Montidella Laga. Il comune eraanticamente un'isola circondata daifiumi Ruzzo eMavone e da questotrae il nome. L'unicavia d'accesso alpaese erano le portedel castello. Neipressi del paese sonostate rinvenute traccedi abitazioni risalential periodo neolitico,ma le prime notiziecerte riguardanti Isolacol suo nome proprio

si riferiscono all'XI secolo. Diparticolare rilevanza è il Santuario diSan Gabriele dell'Addolorata,patrono d'Abruzzo e dei giovani,meta ogni anno di circa un milione dipellegrini. Inizialmente era unconvento del XVI secolo.

BascianoBasciano è un comune di 2.400abitanti e il suo territorio appartieneall'Unione dei Comuni del MedioVomano. Lo stemma di Bascianoraffigura un saraceno, testimonianzadella penetrazione di bande diinfedeli nella Val Vomano in epoca

alto-medievale. Comunque nonsembra certa la dominazionenell’entroterra dei saraceni comesulla costa adriatica. Piuttostosembra l’esigenza di una ricerca dientità, al punto che il nome Bascianosembra derivare dalla parola arabaPascià. La prima notizia storica risaleal 787, quando Basciano viene citatocome Bassano in un elenco di beni

ceduti da Carlo Magno alMonastero di Montecassino.Di interesse sono la PortaPenta con la Torre di SanGiorgio risalente al medioevoe parte del Palazzo baronale.

Castel Castagna è un comune di 500abitanti e fa parte della Comunitàdel Gran Sasso. La posizione didominio sulla valle del fiume Mavonee i suoi legami storici con la vicinaBisenti hanno fatto sì che CastelCastagna avesse rapporti sia con laValle siciliana checon quella del fiumeFino. Nel 1816 fuseparata dal comunedi Bisenti acquisendol'autonomiamunicipale.Segnaliamo la Torrenormanna e il BorgoMedievale del XIIsecolo caratterizzatida una muraturacircolare attorno al

centro con tipiche case con muradifensive. La torre è incastrata nellemura. La chiesa di Santa Maria diRonzano è il monumento principaledi Castagna. Fu costruita nel 1181, eha mantenuto lo stile romanico nellafacciata con l’interno gotico.

Castel Castagna

ColledaraColledara è un comune di 2.150abitanti e fa parte della Comunità

montana Gran Sasso. Resa celebredal libro di memorie intitolatoproprio Colledara, di Fedele Romaninel 1907 suo illustre cittadino.Transita nel suo territorio un trattodella grande Ippovia del Gran Sasso

di interesse storico e culturale piùvolte citata in scritti di diverse origini.Si segnala nella frazione diCastiglione della Valle, antica sededel comune di Colledara, la chiesa di

San Michele Arcangelorisalente al XII secolo econ la decorazionedegli interni in stilebarocco. Da visitare lachiesetta di San Paoloedificata nel corso delsecolo XVI. Al suointerno si trova la statuadella Madonna di

Costantinopoli miracolosa, ma pienadi pauroso mistero.

Isola del Gran Sasso

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APPROFONDIMENTO I TERRITORIO I 41

convento e di una chiesa dedicataall'Immacolata. Nel 1809 il conventofu abbandonato dai seguaci di sanFrancesco in seguito allasoppressione degli ordini religiosidel periodo napoleonico e il loroposto fu preso nel 1847 daiPassionisti. Restano dell'originarioedificio il Pozzo di San Francesco e,al piano terra di quello che un tempoera il convento, il refettorio e ilchiostro con i portali in pietra del XVIsecolo con una serie di affreschi delXVII secolo che raffigurano scenedella vita di San Francesco. L'urna

con i resti mortali di san Gabrieledell'Addolorata, un tempoconservata nella vecchia chiesa, èstata traslata nel nuovo santuario. Ilsantuario di San Gabrieledell'Addolorata è una meta dipellegrinaggio molto cara ai giovanisoprattutto per un appuntamento.Nel mese di marzo, a cento giornidall'esame di stato, migliaia distudenti arrivano dall’Abruzzo e dalleMarche al santuario e pregano perun buon esito dell'esame. In questofrangente il rituale prevede labenedizione delle penne.

40 I TERRITORIO I APPROFONDIMENTO

Il santuario di San Gabrieledell'Addolorata si trova ai piedi delGran Sasso nel comune di Isola delGran Sasso d'Italia. Le originirisalgono al 1215 quando sanFrancesco d'Assisifondò un conventoper l’ordine deifrancescani. Quel convento èl'attuale Santuariodi San Gabriele. La

storia racconta che il santo di Assisitrovò alle falde del Gran Sassoun'edicola dedicata alla MadonnaAnnunziata da cui, probabilmentenel 1216, iniziò la costruzione di un

Il Santuario di San Gabriele

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LE ALTRE LOCALITÀ I TERRITORIO I 4342 I TERRITORIO I LE ALTRE LOCALITÀ

Fano Adriano è un comune di 280abitanti ed è situato alle faldesettentrionali del massiccio del GranSasso d'Italia. Il nome di FanoAdriano deriva da Fanum Adriani,nome già in uso al tempo degliantichi romani abitanti della zonacome dimostrerebberoi resti di un tempio. Ilpaese viene citato sudocumenti ufficiali perla prima volta nellametà delQuattrocento. Il paese,sito lungo la valle delVomano, ha uncaratteristico aspettomedievale e conservaedifici di un certointeresse. Fano ha

dato i natali a Carlo Riccioni, unadelle personalità artistiche piùinteressanti del barocco abruzzese.Da visitare in zona la chiesa dei SantiPietro e Paolo situata nella parte piùantica dell'abitato con una facciatacinquecentesca.

PietracamelaPietracamela è un comune di 280abitanti ed è annoverato nell'elencodei Borghi più belli d'Italiadall'anno 2007. Il comune è l'unicodella provincia teramanainteramente compreso nell'area delParco Nazionale del GranSasso e Monti della Laga.Fa parte del territorio delcomune anche la frazionedi Prati di Tivo. Nelterritorio è stata istituita laRiserva naturale del CornoGrande di Pietracamela.L'intera area è statadestinata allareintegrazione e ad unprogramma di

ripopolamento del camosciod'Abruzzo da tempo estinto. Leprime citazioni documentatedell'esistenza certa del paeserisalgono all'anno 1324. Di particolare interesse sono lachiesa di San Leucio risalente al1300 e la chiesa di San GiovanniBattista del 1400.

Tossicìa è un comune di 1.400abitanti e il suo territorio rientranell'area del Parco Nazionale delGran Sasso. Il borgo è posizionatosulla sommità di un costone rocciosofra i torrenti della Valle del Chiarino.L’origine secondo studi contrastantipuò essere riportataal IX secolo grazieall’insediamento delbarone Tosia diOrnano che vi costruìuna villa intorno allaquale si svilupparonoaltre abitazionidando vitaall'inurbamento delborgo. Secondo latradizione, nel 1217,giunse a Tossicia San

Francesco d'Assisi inviato dalvescovo di Penne. Notevoli sono imonumenti da visitare e tra questisegnaliamo la chiesa di Sant’AntonioAbate risalente al XIV secolo e lachiesa di Santa Sinforosa o di SantaMaria Assunta datata 1438.

Tossicia

Crognaleto Crognaleto è un comune di 1.260abitanti e il suo territorio ricadeall'interno del Parco Nazionale delGran Sasso e Monti della Laga.Transita qui un tratto della grandeIppovia. Gli insediamenti piùsignificativi risalgono ad un epoca

pre-romana, ma gran parte degliattuali centri abitati sembrano avereorigini medioevali. Le prime notiziestoriche risalgono al XIII secolo per larivendicazione di Amatrice sulpossesso di alcune località. Fra i monumenti più suggestivi eimportanti segnaliamo la chiesa diSanta Caterina risalente al XVI secoloe la chiesa della Madonna della

Tibia, che deve il suo nomead un avventore che scivolòaccidentalmente in unburrone rischiando la mortema rimase stupefatto diessersi rotto solo una tibia.

Fano Adriano

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LE ALTRE LOCALITÀ I TERRITORIO I 4544 I TERRITORIO I LE ALTRE LOCALITÀ

Rocca Santa Maria è un comune di540 abitanti fa parte dei monti dellaLaga e nei suoi pressi nasce il fiumeVezzola, affluente sinistro del fiumeTordino. Il suo nome deriverebbe dauna torre scomparsa situata neipressi della villa di Riano, cheinsieme al territorio fu

tradizionalmente feudo, insieme aBisegno, del Vescovo Aprutino. Lalocalità di Imposte, così chiamataperché un tempo era punto d'arrivo

della corriera per la posta, èla sede comunale. Pochi masingolari e caratteristici imonumenti della zona e fraquesti segnaliamo le rovinedella chiesa di San Flavianodel XIII secolo, la chiesa diSan Lorenzo a Fustagnano del XIII secolo, la chiesa diSan Martino di Fioli del 300 e la chiesa di San MicheleArcangelo.

CortinoCortino è un comune di 650abitanti situato ai piedi di unadelle rare abetaie puredell'Appennino, uno deibiotopi di maggior tutela deiMonti della Laga, e rientra nelperimetro del Parco nazionaleGran Sasso. Le origini delterritorio sono molto antichetestimoniate dai ritrovamentiarcheologici di Pagliaroli. La primanotizia storica che si conosca dellalocalità risale al 1029 con il nome diCorte in una donazione fatta dallafamiglia dei Teutoneschi alla ChiesaAprutina. Da segnalare monumentiquali la chiesa di Santa MariaAssunta nota anche come Santuario

della Madonna dei Monti della Lagarisalente al XV secolo. La chiesa diSan Michele Arcangelo costruita inpietra sbozzata nel XVI secolo. Lachiesa di San Donato del ‘700.

Torricella Sicura è un comune di2.640 abitanti e fa parte ed è sededella Comunità montana dellaLaga. ll nome probabilmente derivadalla presenza di un antico castellodi cui non rimangono molte tracce.Il termine “Sicura” potrebbe

derivare da “Sicula”, riferito allapresenza dei Siculi intorno al Imillennio a.C. Sono state trovatetestimonianze di vestigia italiche,romane e altomedioevali. Appenafuori il paese sono stati rinvenutiresti di un tempio, alcune tombe

romane e un altaremisterioso con ladedica al “dio ignoto”.Di particolare interessesono la chiesa di SanPaolo Apostolo inbarocco europeo, raroin Abruzzo, mapresente in alcunechiese teramane, e lachiesa della Cona oMadonna delle Verginiin stile neoclassico.

Torricella Sicura

Valle Castellana è un comune di circa1000 abitanti e fa parte del Parconazionale del Gran Sasso e Montidella Laga. La storia del borgo èricca di avvenimenti come glistanziamenti di monaci e costruzionidi monasteri, combattimentitra briganti e gendarmi,ricerche di antichi tesori,guerre e saccheggi. Il nomeufficiale di Valle Castellanarisale al 1285. Il territorio èricco di paesaggi meravigliosie incontaminati, castagnetisecolari, praterielussureggianti, fiumi e ruscellipurissimi, il tutto contornato daborghi in pietra e vecchi mulini

abbandonati. Fra i monumentisegnaliamo la Chiesa di San Vito delXII secolo, la Chiesa di Santa Rufinadel XII secolo e la Chiesa della SS.Annunziata di Stornazzano del XIIIsecolo.

Rocca Santa Maria

Valle Castellana

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LE ALTRE LOCALITÀ I TERRITORIO I 4746 I TERRITORIO I LE ALTRE LOCALITÀ

Torano Nuovo è un comune di 1.610abitanti e appartiene all’Unione deicomuni della Val Vibrata. L'originedel nome va ricercato nell’antica deadella fertilità Turan ed è stato neisecoli un castello confinario traRegno di Napoli e Stato Pontificio.Torano sorge in una delle zone piùimportanti per laproduzione vinicolaabruzzese. Sonopresenti nelterritorio cantinevinicole di rilevanzainternazionale. Lapresenza dei vignetirende lo scenarioparticolarmentesuggestivo edinvitante per

escursioni enogastronomiche. Gli edifici storici presenti sonocaratteristici del passato di Torano e fra questi si distinguonoparticolarmente la chiesa dellaMadonna delle Grazie, la chiesa di San Massimo di Varano e il Museodi arte sacra.

Sant'Egidio alla Vibrata è uncomune di 9.800 abitanti edappartiene all’Unione dei comunidella Val Vibrata. In base allasuddivisione dell’imperatoreAugusto dell'Italia, il territorio in cuioggi sorge Sant'Egidio faceva partedel Piceno. La regione, come molti

territori romani, fu sconvolta datumulti e razzie durante le invasionibarbariche, fino alla cadutadell’Impero romano d'Occidente.La successiva dominazioneLongobarda ha inciso sullo sviluppoe sulla modernizzazione delterritorio generando il successivo

borgo di Sant'Egidio allaVibrata, sviluppatosi intorno a un convento dedicato alsanto. Infatti la chiesa diSant'Egidio Abate costruitanella prima metà del 1100 neè la più classica delletestimonianza.

Controguerra è un comune di 2.380abitanti ed appartiene all’Unione deicomuni della Val Vibrata. Diversi

reperti archeologici testimoniano chel’area su cui oggi sorge era abitatagià in epoca preistorica. Le ricerchearcheologiche hanno portato alritrovamento di diversi manufattirisalenti al neolitico e all’età delbronzo. Diversi sono i siti storici e fra

questi segnaliamo la chiesa di SanBenedetto, la chiesa di San Rocco, la chiesa dell’Icona. Fra i monumenti

civili risaltano il Palazzo Ducale, il Palazzo Massimied infine il Torrione,sito su un'alturadominante, è statoedificato durante ilXIII secolo e ha svolto

funzione di torre d'avvistamento finoall’Unità d’Italia. Zona di vigneti eproduzione vinicola eccellente.

Torano Nuovo

ControguerraSant’Egidio alla Vibrata

Ancarano è un comune di 1.870abitanti e fa parte dell'Unione deicomuni della Val Vibrata. Gli storiciattribuiscono la denominazione delborgo a una correlazione conAncaria, divinità venerata ad AscoliPiceno con un tempio a lei dedicatosul territorio. La cittadina si può farrisalire all'epoca preromana comecentro abitato. Nel Medioevo la suastoria è legata aquella di AscoliPiceno, a cui fuceduta da CarloMagno.Successivamenteappartenne alloStato Pontificio, allaRepubblica Romana

e, prima dell’annessione all’Italia, al Regnodelle due Sicilie. Da visitare edapprezzare sono la chiesa dellaMadonna della Misericordia, leAntiche mura, le Porte dell'ex borgofortificato ed infine la fonte diMonsignore antica sorgente romana.

Ancarano

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LE ALTRE LOCALITÀ I TERRITORIO I 4948 I TERRITORIO I LE ALTRE LOCALITÀ

Sant'Omero è un comune di 5.240abitanti e appartiene all’Unione deicomuni della Val Vibrata. Lacittadina è situata in cima ad unacollina a 209 metri s.l.m. fra i fiumiVibrata e Salinello. Quando l’aria ètersa da sant’Omero è possibilevedere i monti Albi della catenamontuosa del litoraledalmata, in direzionenord è visibile ilmonte Conero, everso sud il Gargano.Strategicamente epanoramicamenteunica nel suo genere.In epoca romana ilterritorio ebbe unperiodo molto florido grazie

all'insediamento di diverse emunifiche famiglie nobili. Nelcentro abitato si segnalano lachiesa barocca di Sant'AntonioAbate e la chiesa di Santa Maria aVico, edificio religioso preromanico,ritenuta come la più anticad'Abruzzo.

ColonnellaColonnella è un comunedi 3.710 abitanti edappartiene all’Unionedei comuni della ValVibrata. La sua è unastoria millenaria chespazia dall’epocaromana al medioevo, dalrinascimento all’epoca moderna. Ladefinizione che racchiude meglio ilfascino di quest’antico paese lapossiamo esprimere in poche parole:«Antichi palazzi costruiti su un'altacollina, un intreccio di viuzze escalinate, diverse e caratteristichepiazzette, un panorama che va dalmare alle montagne, l'aria salubre emite, questa è Colonnella».

Sono diversi gli edifici storici che lacaratterizzano e di questi se neelencano alcuni particolarmentesignificativi: chiesa dei Santi Ciprianoe Giustina, Torre dell'Orologio,Palazzo Volpi, Cisterna romana Ricci.

Corropoli è un comune di 5.040abitanti ed appartiene all’Unione deicomuni della Val Vibrata. Ripoli è ilnome dell'insediamento neoliticoche sorgeva in parte sul territorio diCorropoli. Fu il medico del paese,Concezio Rosa, a scoprirlo nel 1871.

Nel III secolo a.C. l’area di Corropolientrò a far parte dell’ImperoRomano. Ville e templi pagani furonocostruiti e durante scavi effettuatinegli anni ‘70 sono stati rinvenutidecine di manufatti in terracotta,quali anfore e ciotole. Resti di ville e

strutture monastichesono perdurati finoai giorni nostri. Sono diversi gliedifici storicipresenti e fra questiparticolarmentesignificativi ilSantuario dellaMadonna delSabato Santo e ilVillaggio neolitico di Ripoli.

Corropoli

Nereto è un comune di 5.240abitanti e nel suo territorio èpresente la sede della presidenzadell’Unione dei Comuni della ValVibrata. Sorge su una collina a 10km dalla costa adriatica e 50 kmdal massiccio montuoso del GranSasso d'Italia. Nel comune è

presente la Stazione meteorologicaabruzzese. Nereto, come molticentri della val Vibrata, ha originirisalenti al neolitico. Nei primi annidel ‘400 re Ladislao, signore diAscoli, per motivi difensivi dette ilsuo assenso alla ricostruzione delcastello di Nereto, per la suaposizione di privilegio rispetto aglialtri castelli della zona. Sonodiversi gli edifici storici che la

caratterizzano e alcunisono particolarmentesignificativi quali lachiesa del Suffragio e lachiesa Madre.

Sant’Omero

Nereto

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LE ALTRE LOCALITÀ I TERRITORIO I 5150 I TERRITORIO I LE ALTRE LOCALITÀ

Morro d'Oro è un comune di 3.360abitanti sito a cavallo delle vallatedel Tordino e del Vomano. Le originirisalgono al Medioevo e con tuttaprobabilità legate all'epoca degliincastellamenti. Notizie chetestimoniano la suaesistenza sono disponibiliin un documento del1021, in cui si parla diuna donazione fatta daAdelberto De Aprutio infavore del Monastero diMontecassino e in cuicompare il tenimento diMuro. Di particolareinteresse sono l’Abbaziadi Santa Maria diPropezzano risalente aglianni a cavallo dal 930 al

960, la chiesa del SS. Salvatore e SanNicola dove dopo recenti lavori direcupero e restauro sono venute allaluce le tracce della prima chiesaromanica all'interno della attualecostruzione che risale al 1331.

BellanteBellante sorge ad oltre 345 m. dialtezza e conta 7.150 abitanti. Ilborgo è di origine medievale e diquell’epoca conserva un trattocaratteristico delle antichemura con la porta di accesso alborgo anticamente fortificato.Di notevole pregio è la chiesaparrocchiale di Santa Croce, dicui è possibile ammirare ilportale rinascimentale e l’altocampanile. Bellante è anchecentro di interessearcheologico, infatti nel 1869,in località Collemoro, vennerinvenuta una stele di epocapreistorica con iscrizioni a caratteriosci, il cosiddetto “Cippo di

Bellante“, attualmente conservatopresso il Museo ArcheologicoNazionale di Napoli. Di notevoleinteresse sono la torre della chiesa diSanta Croce e la cappella di SantaMaria della Misericordia.

Castellalto è un comune di 7.575abitanti e fa parte della Comunitàmontana del Vomano. Situato sullacima di un colle in posizionepanoramica a cavallo tra le valli delTordino e del Vomano. Il comunegode del privilegio di avere ben due

centri storici, Castellalto eCastelbasso cui si aggiunge ilmoderno centro di Castelnuovo alVomano un territorio le cui vicendestoriche sono a tutt'oggimisconosciute. Il reperto più anticoritrovato è un bronzetto italico di

fattura ellenistica,databile al III/II sec.a.C., rinvenuto nel1987. Di particolareinteresse sono lachiesa di San GiovanniEvangelista risalente al1584, la chiesa deiSanti Pietro e Andrearisalente al 1338, laTorre-castello, le Porteurbiche e il Borgomedievale.

Castellalto

Notaresco è un comune di 6.910abitanti, un classicoborgo medioevalearroccato su una collina.Reperti e costruzioniriportano la nascitadella città nei primisecoli dell’era cristiana.La struttura del paese ètipica di uninsediamentomedievale, con mura spesse efinestre alte e strette. Di particolareinteresse è la chiesa di San Clementeal Vomano, nota per il ricco portaledella facciata e per custodire al suointerno lo stupendo ciborioconsiderato tra i più antichi e

monumentali d'Abruzzo. Si segnala ilMuseo archeologico “G. Romualdi”che custodisce i reperti archeologici

rinvenuti nel territorio risalenti allapreistoria, al periodo neolitico, all’etàdel bronzo, del ferro, fino a risalire alperiodo italico e poi romano.

Morro D’Oro

Notaresco

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APPROFONDIMENTO I TERRITORIO I 53

della Marina, sipresenta come untipico torrione-portadella zona di Teramo.La Porta Sud, edificatain muratura mista fattadi pietra e mattoni conun arco semicircolare,presenta merli nellafase finale a forma dicoda di rondinelimitanti una terrazzavisitabile situata dietro.La Porta della Marina,datata 1467, si può raggiungereattraverso una rampa posta a ridossodelle mura. Si presenta secondo iltipico assetto della zona con la torrea forma di rettangolo edificata inciottoli e mattoni, e avvolta da unaparte dal perimetro difensivo e

dall’altra da un edificio risalenteall’Ottocento. Di notevole interesse èl’opera svolta dalla fondazioneMalvina Menegaz per le Arti e leCulture che si prodiga ininnumerevoli iniziative artistichemeta di numerose visite.

52 I TERRITORIO I APPROFONDIMENTO

Sulle colline tra Roseto degli Abruzzie Montorio al Vomano, incastonatotra il fiume Tordino a nord e il fiumeVomano a sud, troviamol’incantevole borgo di Castelbassocon la ben visibile e anticaimpostazione di borgo fortificato.

Le origini di Castelbasso si pongonotra la tarda antichità e l’AltoMedioevo. Nonostante nel tempoabbia subito degli interventi ditrasformazione, ancora oggi,conserva la classica configurazionead anello circondato da massicce

mura, rafforzate dacontrafforti e torrioni, dicui è possibile vedere iresti. Il borgo ècaratterizzato da dueporte d’accesso ancorautilizzate. L’ingressoavviene attraverso laPorta sud, mentre laseconda denominata

Castelbasso(frazione di Castellalto)

■ Asilo, albergo per cani e servizio adozioni assistito. ■ Ampia struttura completamente immersa nel verde.■ Clinica, sala operatoria e operatori altamente qualificati. ■ Stage formativi convenzionati con l'Università di Teramo. ■ Certificazione Iso 9001:2008 per sicurezza, pulizia e cura.■ Completa autonomia energetica grazie ad un impianto

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APPROFONDIMENTO I TERRITORIO I 55

Dalla visita di uno dei palazzi delcentro storico di Canzanoattraverso la cantina si accede allaNeviera. Consta di una grottaposta al di sotto del livellostradale, scavata nel terreno erifinita in muratura, risalente almedioevo e perfettamenteconservata. Un miracolo diingegneria che testimonia lagrande capacità degli abitanti delborgo nello sfruttare le scarserisorse in loro possesso. Uncorridoio scosceso realizzato congradini bassi e interamentelastricati scende fino all’ambienteprincipale, anch’esso conpavimento selciato e circondatoda nicchie scavate nelle pareti. Lacopertura è realizzata mediantevolte, a botte quella del corridoio,a crociera quella della sala.Realizzata intorno al 1100 la grotta

manteneva naturalmente unatemperatura costante e frescaanche d’estate e veniva utilizzataper la frollatura delle carni. Ilprimo esempio di frigoriferodell’antichità si apre agli occhi delvisitatore esterrefatto. Lungo ilcorridoio si portava a dorso dimulo la neve accumulatasi ininverno e veniva sistemata,alternandola a strati di paglia chefungeva da materiale isolante, sututto il pavimento della sala enelle nicchie laterali. In questoambiente la carne e le vivande siconservavano per mesi fino alloscioglimento della neve cheliquefatta veniva convogliata incanaletti e dislivelli sul pavimento.Questo metodo di conservazionedella carne si deve ai Saraceni,che, ancora una volta, si leganoalle origini del paese di Canzano.

54 I TERRITORIO I LE ALTRE LOCALITÀ

CanzanoCanzano è un comune 1.900 abitantisituato fra le colline della valle delVomano, lungo il crinale che divide ifiumi Vomano e Tordino. Il suoterritorio appartiene alla Unione deiComuni del Vomano. A livelloregionale questo piccolo centro èfamoso soprattutto per lalavorazione del merletto e per il

"tacchino alla canzanese", piatto tipico dellatradizione gastronomica abruzzese.Durante la preistoria l'area diCanzano fu quasi certamente abitata,lo testimoniano il ritrovamento direperti come punte di frecce in selcerinvenute sul territorio. Di interesse

storico sono la chiesadi San Salvatoreedificio medioevale diarte romanica e ilSantuario dellaMadonna dell'Alno eSant'Anna fondato nel1480 a seguitodell'apparizionemariana.

Esercito Italiano 0861 324298Croce Rossa 0861 324266Protezione civile 0861 324328/29Protezione Civile Anpas 0861324331Provincia 0861 324201Prefettura 0861 324466Polizia 0861 324268Carabinieri 0861 324267Vigili del Fuoco 0861 324269Guardia di Finanza 0861 324296Polizia Municipale 0861 324268

Guardia medica turisticaMartinsicuro Via Amendola 0861 710103/116Pineto c/o Municipio P.zza dellaLibertà 085 9493511Tortoreto Via Isonzo 0861 777245/8Silvi via Carducci 085 9353281

Giulianova Via Ospizio Marino085 - 8020490Pietracamela c/o Municipio adagosto dalle 9 alle 13, 0861 55224Roseto Distretto Sanitario di BaseVia Adriatica 085 8020871Fano Adriano Corso V. Emanuele adagosto dalle 16 alle 20 0861 95105

Pronto Soccorso OspedalieroAtri Viale Risorgimento 085 8707516Giulianova V.le Gramsci 085 8020386Sant’Omero Contrada Salara 0861888333Teramo Piazza Italia 0861429292

Numeri Utili Provincia di Teramo

La Neviera di Canzano

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Ambiente

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PARCHI E RISERVE I AMBIENTE I 59

2 km, del tratto di mare attinente laTorre e una fascia marina che arrivafino alle 3 miglia nautiche conall’interno le oasi di ripopolamentoittico. La riserva tutela un tratto dimare unico in Abruzzo, perché èuno dei pochi rimasti dove si puòtrovare un ambiente fatto di dunepressoché intatto e nel contempo sipossono ammirare i resti sommersidi estremo interesse archeologico enaturalistico dell’antico porto di Atriche si trovano a pochi chilometridalla costa. L’area presenta unaflora unica nel suo genere con lapresenza del giglio di mare, delverbasco del Gargano, dellasoldanella marittima e l’euforbia

delle spiagge. La pineta ècaratterizzata da pino da pinoli, dalpino d’Aleppo e dalla presenza delraro zafferanetto. La fauna ècaratterizzata dalla presenzadel fratino che arriva inprimavera per nidificare perpoi ripartire in autunno.L'ambiente marino è invecepopolato dalla vongolacomune, da saraghi, spigolee soprattutto dal raromollusco gasteropode,

mollusco che ha avuto il maggiorsuccesso evolutivo, soprattuttograzie ad adattamenti anatomici.

Oltre alle più notespecie, conosciuteper la loro bellezzae rarità, esistonodelle speciealtrettantoimportanti ma cheil turista ed ilfrequentatore degliambienti marinidevono imparare aconoscere dato chepossonocomportare un

qualche problema al momentodell’incontro. Stiamo parlando dellosqualo, della razza e delle meduse.

58 I AMBIENTE I PARCHI E RISERVE

L'area marina protetta Torre delCerrano è la prima area marinaprotetta abruzzese e del medioAdriatico istituita nel 2010. Rientrafra i comuni di Silvi e Pineto, inprovincia di Teramo, e comprendeuna fascia costiera di circa 7 km. La

storia della zona dov'è situata l'areaprotetta non è molto nota, ma quelpoco che ci è dato di sapere dascritti d’epoca è molto interessante.In quest'area infatti sorgeva l'anticoporto del Cerrano, ossia il portodella città collinare di Atri, un portodi origini romane molto importante

per il commercio marittimo dell'Abruzzoche fu distrutto dalla repubblica diVenezia insieme a quasi tutti i portiadriatici. Una rinascita della zona ladobbiamo a Carlo V, che decise dicostruire un efficiente sistema di

protezione dalle invasionisaracene sulle coste delregno, costituito da torri diavvistamento visibili l’unadall’altra, in modo da potercomunicare velocemente.L’area dell'antico portovenne scelta come luogodove edificare una delletorri di avvistamento: laTorre del Cerrano. QuestaTorre è da oltre 500 anni ilsimbolo di Silvi e Pineto e

ha dato il proprio nome all’AreaMarina Protetta. La storia dell’areamarina protetta risale invece aigiorni nostri nel periodo a cavallofra la fine degli anni novanta el’inizio del duemila. L’area protettasi suddivide in 3 zone di protezionecon la tutela della spiaggia di circa

Area Marina Protetta

Torre del Cerrano

La Torre del Cerrano

Un raro esemplare di medusa

La Torre tra Pineto e Silvi

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60 I AMBIENTE I APPROFONDIMENTO

La Torre del Cerrano è una delleantiche torri costiere del Regno diNapoli, si trova sulla costadell'Adriatico, tra Silvi Marina ePineto. Nel territorio di quest'ultimocomune, due chilometri a suddell'abitato, spicca nettamenteall'orizzonte su una piccola collina aridosso della spiaggia circondata darigogliosa vegetazione in unambiente di rara bellezza. Deve ilsuo nome al vicino torrente Cerranoil cui nome a sua volta derivaprobabilmente da quello della deaCerere. Nel XVI secolo crebbe laminaccia di incursioni da parte deiSaraceni, che furono particolarmenteintense nell'estate del 1556.L’Abruzzo fu risparmiato dalleterribili devastazioni subite dallecoste italiane grazie alle difese e alsistema di punti d'avvistamento

costruiti lungo il litorale. La strategiaprevedeva un sistema di torricostiere, costruite a distanza tale dapoter comunicare a vista tra loro,destinate non solo a dare l'allarme incaso di incursioni nemiche ma,essendo dotate di guarnigione ecolubrine, anche a respingere taliincursioni. Con il cessare delle razziepiratesche dal mare la torre perse lasua funzione militare. Nel corso deisecoli ha avuto diversi proprietari fracui, negli anni 20, l’eccentricomarchese De Sterlichrappresentante della nobiltà localeche apportò lavori di ampliamentonel pieno rispetto dell’architetturaoriginaria. Nel 1981 la torreacquistata dall'AmministrazioneProvinciale di Teramo è sede delCentro Ricerche dell'IstitutoZooprofilattico.

La Torre del Cerrano

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PARCHI E RISERVE I AMBIENTE I 63

calanchive sono invece dominatidalla specie simbolo del paesaggiovegetale teramano, la liquirizia, unaparticolare leguminosa che deve lasua popolarità all’utilizzo medicinalee alimentare avviato a partire dal‘500, dai padri domenicani, nellaspezieria del convento che i padripossedevano in Atri. La Riserva ospita una fauna ricca ediversificata. Nell’area i visitatori,soprattutto nel periodo primaverile,sono accolti nelle belle passeggiateda multicolori farfalle chefrequentano le profumateinfiorescenze di Ginestre, Gladioli eCamomille selvatiche, mentredall’alto, sono accompagnatinell’incedere, da bellissimi rapacicome Gheppi, Poiane e Sparvieri. Il silenzio quotidiano è interrotto solodai piccoli passeriformi che popolanole siepi e gli incolti lungo i sentieri,dalle quali si alza un lievechiacchiericcio di Merli, Saltimpali,Occhiocotti,Zigoli

neri, Scriccioli e Cardellini, mentrefanno capolino dai coltivi furbimammiferi come la Volpe, la Lepre eil Tasso. L’Istrice, simbolo dellaRiserva, di cui spesso si rinvengono ipungenti aculei lungo i percorsi, èsegnalato nell’area da oltre 30 anni enon è difficile da incontrare durantele passeggiate al chiaro di luna. In località Colle della Giustizia, nelcuore della Riserva è presente unbellissimo centro visite dove èpossibile prendere utili informazionisull’area e sulle attività portate avantidalla Riserva e dal Centro di

Educazione Ambientale dei Calanchidi Atri. Dal Centro visite parte unpercorso escursionistico di 6 km lungoil quale oltre agli splendidi paesaggiagrari circostanti è possibile osservarela mestosità dei calanchi, le Piramidi diTerra, particolare geosito di interessenazionale e la misteriosa Pietra di SanPaolo, conosciuto luogo sede di ritipagani.La Riserva ogni anno proponeun ricchissimo calendario diappuntamenti culturali edescursionistici che possono essereconsultati al sito:www.riservacalanchidiatri.it

Adriano De AscentiisPresidente della Riserva

62 I AMBIENTE I PARCHI E RISERVE

Lungo la valle Piomba, nel territorio diAtri, è presente uno degli scenarinaturali più suggestivi d’Italia “iCalanchi di Atri”. L’area protetta,istituita nel 1995 dalla RegioneAbruzzo, dove già la ComunitàEuropea, attraverso il principalestrumento per la conservazione dellabiodiversità, Natura 2000, avevaindividuato un sito meritevole diconservazione, tutela una dellemanifestazioni più spettacolari dierosione accelerata del suoloargilloso, definite localmente “le ripe”e nel resto d’Italia Bolge, Scrimoni epersino Unghiate del Diavolo.

L’area, attualmente gestita dal WWFItalia, è caratterizzata da un intricatosistema di anfiteatri calanchivi costituitida argille plio-pleistoceniche ricche difossili marini risalenti a circa 2,5 milionidi anni fa, che modellate dalla forzadell’acqua nel corso dei secoli hannodato origine a spettacolari architetturenaturali che lasciano spesso a boccaaperta l’ignaro visitatore. Le peculiari caratteristiche del

paesaggio agrario di quest’area dell’Abruzzo,sono determinate infatti da unaparticolare distribuzione dei coltivi,scampati all’inesorabile avanzata deicalanchi, un paesaggio dove piccolifazzoletti di terra, delimitati da sinuosifilari di siepi si alternano a piccolilembi di bosco interrotti solo daglisprofondi calanchivi e dai verdipascoli, un mosaico naturalequest’ultimo generato dalla riccabiodiversità agro-silvopastorale chegenera paesaggi naturali unici. Il Cappero, il Carciofo e il Gladioloselvatico, le Tamerici, i Prugnoli e le

Ginestre spesso costituiscono sullecreste nude le uniche manifestazionidi vita, mentre il lento scorrimentodelle acque lungo le vallecolecalanchive determina sui suoliimpermeabili a valle, piccole raccoltetemporanee di acqua dove siinsediano formazioni boschivecaratterizzate per lo più da Salici,Pioppi bianchi e da Ontani.Gli incolti che contornano le aree

Riserva Naturale Regionale - Oasi

Calanchi di Atri

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PARCHI E RISERVE I AMBIENTE I 65

rendono la zona davverosuggestiva. Esistono alcune

specie di vegetali chemeritano unamenzione particolare

fra questi il salice erbaceo, lastella alpina dell'Appennino specieestremamente protetta, il papaveroalpino, e l'anemone dell'Appennino. Ilterritorio è abitato da numerosimammiferi e uccelli. La specie piùinteressante del Parco è rappresentatadal camoscio d'Abruzzo, che fino alsecolo scorso aveva nel Gran Sasso lasua roccaforte. La persecuzione direttadei cacciatori ne causò sul finiredel’800 la scomparsa. Dopo centoanni il camoscio è tornato sul GranSasso grazie ad una riuscitaoperazione di reintroduzione, con unapopolazione che si attestaattualmente intorno ai 690 esemplari.Nel territorio del Parco vivono altrigrossi erbivori come il cervo nobile e ilcapriolo, ed il loro predatore pereccellenza, il lupo appenninico, che varicostituendo piccoli branchi. Daqualche tempo fa apparizioni

sporadicheanche l'orso brunomarsicano. Tra gli altri

mammiferi sono presenti la volpe, ilcinghiale, la martora, il gatto selvatico,il tasso, la faina, la puzzola, l'istrice ediverse altre specie di roditori. Allequote più elevate, l’arvicola delle nevi,un piccolo roditore, è arrivato conl'ultima glaciazione e qui rimastocome relitto glaciale. Tra gli uccellitroviamo rapaci rari come l'aquilareale, l'astore, il falco pellegrino, illanario, il gheppio, il lodolaio e il guforeale. L'avifauna più rappresentativa èquella delle alte quote, con lepopolazioni appenniniche piùnumerose di fringuello alpino,spioncello, pispola e sordone. Sonostati avvistati dagli abitanti del luogoanche diversi esemplari di airone neipressi del lago di Campotosto e nelcomune di Crognaleto. Natura estoria il binomio del Parco.

64 I AMBIENTE I PARCHI E RISERVE

Il Parco nazionale del Gran Sasso eMonti della Laga è un comprensorioistituito nel 1991, terza riserva naturaleprotetta più grande d’Italia perestensione territoriale. Il parco siestende su un terrenoprevalentemente montuoso,comprendente il massiccio del GranSasso d'Italia e la catena dei Montidella Laga. Il territorio del parco èdiviso in 12 distretti, ognuno dei qualiricco di storia e caratterizzato da paesi

e borghi degni di un essere ammirati.La flora del Parco è estremamentevaria a seconda della zona e dellaquota d’interesse. L’osservazione delterritorio varia da versante a versante.Partendo dall’Aquilano a quelloTeramano troviamo un ambientetotalmente diverso. Infatti i boschisono presenti solo a quoterelativamente basse e sono compostiprincipalmente da pino nero, querce esolo in piccoli tratti troviamo abeti ebetulle. Più in alto si trovano soltantopascoli. Le piante tipiche chepossiamo trovare a quote medie sonocerri, roverelle, ornielli,maggiociondoli, meli selvatici,cornioli, genziana e ginepro. Piantequeste ultime protette. Nella zona piùa nord del Gran Sasso, versanteteramano, troviamo principalmentefaggeti, con boschi sterminati che

Parco Nazionale del

Gran Sasso e Monti della Laga

Prati di Tivo

Il falco pellegrino

Il bosco della Martese nei monti della Laga

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66 I AMBIENTE I APPROFONDIMENTO

Il Gran SassoIl Gran Sasso d'Italia è il massicciomontuoso più alto degli Appenninicontinentali, situato nell'Appenninocentrale, interamente in Abruzzo,come parte della dorsale piùorientale dell'Appennino abruzzese,al confine fra le province di Teramo,Pescara e l’Aquila. L'area èinteramente tutelata dal punto divista ambientale con l'istituzione delParco nazionale del Gran Sasso eMonti della Laga. Le cime maggiorisi trovano sul versante settentrionaleidentificate con il Corno Grande.Consta di quattro vette principali,quella orientale di 2903 m, lacentrale di 2893 m, il torrione cambidi 2875 m e quella occidentale di2912 m, che è anche la vetta più altadi tutti gli Appennini continentali. Si

prosegue con il Corno Piccolo di2655 m. Incastonato dentro unaconca e protetto dalle quattro vetteche costituiscono il Corno Grande sitrova il Ghiacciaio del Calderone, ilsecondo ghiacciaio più meridionaled'Europa. Da un punto di vistageomorfologico, il Gran Sassopresenta scenari paesaggisticiabbastanza diversi e unici nei dueversanti. Quello occidentale aquilanoscosceso, ma prevalentementeerboso, e quello orientale teramanoa maggior dislivello più aspro eroccioso. Dal punto di vistageologico è un massiccio di originesedimentaria costituito da calcaricompatti. Complessivamentel'altitudine, la composizione dellerocce, il tipo di erosione a cui è statosoggetto, fanno del Gran Sasso lamontagna appenninica più simile aigruppi alpini dolomitici.

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CICLOVIA I AMBIENTE I 69

a Scerne di Pineto e a Pineto, dove untratto in terra battuta si sviluppa sottola caratteristica pineta. La ciclabile èquasi ininterrotta tra Montesilvano ePescara, dove mancano alcuni brevitratti e dove è in funzione il Ponte delmare che scavalca il fiume Aterno-Pescara. Anche buona parte checollega Francavilla al mare conPescara è percorribile. Nell'Abruzzodel sud, lungo la Costa dei Trabocchiè pronto il progetto per il recupero diun lungo tratto della ferrovia dismessaOrtona-Vasto-San Salvo (circa 50 km)in un territorio selvaggio e suggestivo.Al momento esiste un tratto diciclabile nelle località di Vasto Marinae di San Salvo Marina. Anche in

questo progetto l’Abruzzo privilegia lasua vocazione di Regione attenta alrispetto dell’ambiente e, la mobilitàecologica, sposa perfettamente ilpercorso intrapreso negli anni dagliamministratori e dagli operatori locali.La natura del progetto ha comeobiettivo il miglioramento dellaqualità ambientale e paesaggistica e,di non poco conto, della qualità dellavita. Strutturare una valida alternativaalla mobilità tradizionale con unamaggiore fruibilità della costaadriatica è il cuore di questo progetto,visionario, ma oggi realtà. La pista ha2,50 metri di larghezza, doppio sensodi marcia, illuminazione notturna e unarredo urbano notevole.

68 I AMBIENTE I CICLOVIA

Il Corridoio Verde Adriatico o cicloviaAdriatica è un progetto di pistaciclabile che costeggia la rivieraadriatica. Il percorso è stato propostodalla Federazione italiana amici dellabicicletta, in parte in fase di progettoe in parte già realizzata, che si integracon la più ampia rete ciclabileeuropea denominataEurovelo. Il percorsoprogettato sulla litoraneaadriatica si prestamorfologicamente in manieraperfetta. Il progetto prevedeche tale percorso ciclabileabbia una lunghezza di 1300km e colleghi Trieste conSanta Maria di Leuca,costeggiando la riviera italianapiù ricca di spiagge dedicateal turismo balneare. Ad oggisono stati realizzati diversitratti e di anno in anno il percorso si vasempre più completando ad operadelle amministrazioni comunali,

provinciali e regionali attraversate. LaRegione Abruzzo ha finanziato ilcompletamento dell'intero trattoregionale di competenza aventeun’estensione di ben 132 km, cioèl’intera costa. Vi sono diversi trattidella ciclovia già realizzati e altri in fase

di completamento. A sud del Tronto,nel tratto Martinsicuro-Villa Rosa almomento si pedala in buona parte su

marciapiede; dopo il ponteciclopedonale sul torrenteVibrata segue una lunga ciclabileche attraversa le località di AlbaAdriatica -Tortoreto Lido -Giulianova - Cologna spiaggia,attraversando i ponticiclopedonali sul Salinello e sulTordino. Il tratto che attraversaAlba Adriatica e Tortoreto Lido èstato il primo tratto ad esserestato realizzato sulla costaadriatica già a partire dalla finedegli anni ’60. La pista attraversazone con pinete, palme etamerici. Un altro tronco attivo è

Il corridoio verde dell’Adriatico

Ciclovia Adriatica

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IPPOVIA I AMBIENTE I 7170 I AMBIENTE I IPPOVIA

In una regione vocata al rispetto e allavalorizzazione di un territorio, in molticasi incontaminato, non potevamancare una Ippovia. Un percorsoche si dipana fra boschi, colline, stradebianche e mulattiere, altipiani,

paesaggi d’alta quota e borghimedievali. Questa è l’ippovia del GranSasso, la più lunga d’Italia con i suoi320 chilometri di sentieri. I percorsinaturali sterrati rendono unica eirripetibile l’esperienza con lunghi obrevi circuiti che richiedono unadovuta preparazione e alcuni giorniper completarli.Tutto il tragittoattraversa ilterritorio di treprovince: L’Aquila,Pescara e Teramo.Lungo l’itinerariogli appassionati diequitazionepossono riposarsigrazie ai tantipunti d’acqua,abbeveratoi efonti naturali chesono stati da pocoristrutturati. Per

guidare i cavalieri è stata realizzataun’innovativa segnaletica oltre airicoveri e agli ostelli. Sono stateallestite aree di sosta o di tappaattrezzate con ricoveri per i cavalli,come ad esempio il complesso di

Paladini nel comune diCrognaleto, dotato di unaforesteria di 50 posti letto, unristorante, un punto informativoe una stalla che può ospitarefino a dieci cavalli. Durante ilpercorso si possono visitareaziende agrituristiche adatteper poter gustare le specialitàtipiche del territorio e anchecentri ippici specializzati che

favoriscono il ristoro o una miglioreaccoglienza del cavallo e delcavaliere. Gli appassionati possonopercorrere questi sentieri con ilproprio cavallo o noleggiarlo nellestrutture che si trovano lungo ipercorsi. Nel versante teramano iltratto più significativo è quello che

Itinerari tra boschi, colline, paesaggi e borghi medievali

Ippovia del Gran Sasso

favorisce il percorso delle pendicisettentrionali del Gran Sasso d’Italiain direzione di Rigopiano, verso est, edi Nerito e Cortino, fin sui Montidella Laga, dal lato opposto. Il percorso romantico e storico allostesso tempo ricalca quasi semprevecchie mulattiere e sentieri giàesistenti utilizzati nel passato chehanno come base i vecchi percorsiche i contadini e i viaggiatoriutilizzavano per spostarsi tra i paesi dimontagna o per raggiungere lecoltivazioni ad alta quota. L’Ippoviaunisce l’attività all’aria aperta con ledegustazioni di prodotti tipici delterritorio. Salumi, selvaggina epecorino sono solo alcune dellespecialità della zona.I percorsi principali sono cinque cheriassumiamo di seguito:

Da Prati di Tivo a Rigopiano. Il percorso è di 35 km, per un tempodi percorrenza di 7 ore, ed è possibileammirare tutta la bellezza della catenaorientale Gran Sasso.Da Assergi a Campotosto. Il percorso è di 60 km, per un tempodi percorrenza di 7 ore, e si insinuanella valle del Vasto.Itinerario delle Acque e del Lupo. Il percorso è di 79 km e parte dalcentro abitato di Bussi.Da Campotosto a Prati di Tivo. Il percorso è di 41 km, per un tempodi percorrenza di 8 ore, e costeggia illago di Campotosto.Da Rigopiano a Capestrano. Il percorso è di 45 km, per un tempodi percorrenza di 7 ore, e attraversaRigopiano e l’altipiano di Campo

Imperatore.

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FAUNA I AMBIENTE I 7372 I AMBIENTE I FAUNA

Una presenza affascinate, seppurnon esclusiva del Parco, è il lupoappenninico (Canis lupus), unodegli animali in passato piùperseguitati e gravementeminacciati di estinzione. Può vivereisolato o in piccoli branchi,gerarchicamente organizzati, sisposta continuamente mostrandogrande abilità ed intelligenza tantonel fuggire dai pericoli quanto nelricercare le prede che sono inprevalenza piccoli animali. Il lupo èun animale difficile da avvistare, diabitudini prevalentementenotturne, durante il giorno si rifugianei luoghi più selvaggi edinaccessibili del Parco. I segni dipresenza più facili da riscontrare sulterritorio sono le orme, molto similia quelle di un grosso cane madisposte su un'unica fila. Il verso piùcaratteristico ed affascinate èl'ululato che serve sia a segnalare lapropria presenza sia come richiamo

per gli altri membri del propriobranco. Il lupo può vivere isolato oin piccoli branchi gerarchicamenteorganizzati in entrambi i sessi. Ilbranco, oltre ad utilizzare l'ululato,delimita il proprio territorio conmarcature odorose (feci e urina). Illupo è un animale molto adattabileai vari ambienti presenti nel Parco,dal bosco alle praterie, spaziandotra i diversi livelli altitudinali. Restaencomiabile il lavoro svolto da tuttigli operatori del sistema teso agarantire un habitat che rispettitutte le caratteristiche vitali di unecosistema dove il lupo svolge unafunzione primaria ed arcana. Vivaper sempre il lupo.

Tipicità della Provincia di Teramo per

Fauna e FloraLupo appenninico

Orso bruno marsicanoIn un’epoca lontanissima, dalleselve italiche alle selve del nordEuropa, la presenza dell’orso hafortemente influenzato la fantasiadell’uomo. L'essere poderoso chesi nasconde in luoghi selvaggi confattezze che talvolta ricordanoquelle umane, lo spirito animaleche può manifestarsi ostile obenevolo, ha permeatol'immaginario dell'uomo antico. Inquesto scenario fatto di miti eleggende popolari si colloca comesimbolo del Parco d'Abruzzo l'orsobruno marsicano. Sottospeciedifferenziata geneticamente dagliorsi delle Alpi rappresentano unendemismo esclusivo dell'Italiacentrale. Grazie ai monitoraggigenetici si è potuta stimare unapopolazione di circa 50 esemplaricon un intervallo tra 45-69 nelterritorio del Parco.Particolarmente interessante ildato che vede la nascita di 12esemplari nel 2017 episodio che

premia tutti gli sforzi deglioperatori del settore tesi a creareun habitat sempre più rispettoso.L'orso ha un udito moltosviluppato ed un olfatto acutissimo

che loaiuta nellaricerca delcibo. A differenza dell'olfatto edell'udito, la vista è invecepiuttosto mediocre. Il versodell'Orso si chiama ruglio. Con ilsuo carattere elusivo e solitarionon ama essere disturbato, quindinel tentare un’osservazioneconsigliamo sempre di affidarvi aprofessionisti, non di certo per ilsuo carattere, che è mite etranquillo, ma soltanto per nondisturbarlo e poterne apprezzare apieno il valore nel rispetto di unantico abitante delle nostre terre.

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74 I AMBIENTE I FAUNA FAUNA I AMBIENTE I 75

CaprioloIl capriolo vive in zone boscose,preferibilmente con frequentiradure e un folto strato arbustivo. È privo di coda e il suo mantello èmarrone-rossastro d'estate,marrone-grigiastro con unevidente posteriore bianco ininverno; i piccoli hanno il mantellomaculato. Le corna, dotate di trepunte, cadono all'iniziodell'inverno per riformarsi nellaprimavera successiva. In invernotende a formare piccoli gruppimentre nelle altre stagioni è piùfrequentemente solitario; durantela stagione degli amori i maschiadulti marcano il proprio territorioscortecciando piccoli alberi con lecorna rendendo riconoscibile laloro presenza. I caprioli, quasicompletamente scomparsi nelterritorio del Parco, sono statireintrodotti con i cervi agli inizidegli anni '70. Questi graziosiungulati vivono a quasi tutte lealtitudini, in boschi aperti con fittosottobosco e zone cespugliose.

Anche se un evento strano si èverificato recentemente infatti

è avvenuta “una pesca

miracolosa”. Un giovane harecuperato a circa un miglio dallacosta di Giulianova un capriolo chenuotava verso il largo. Glisembrava un tronco, maavvicinandosi ha visto che erainvece un capriolo che stavanuotando molto veloce.Probabilmente l’esemplare erasceso lungo il fiume Tordino perarrivare al mare, dopo essersismarrito. L’animale è stato tratto insalvo e poi consegnato al corpoforestale dello Stato che, accertatele sue buone condizioni di salute,lo ha liberato nelParco deiCalanchi adAtri.

TassoIl tasso è un mammiferoappartenente alla famiglia deiMustelidi, facilmente riconoscibileper il mantello brizzolato, effettodelle setole nere di cui è compostoe che in punta sono bianche. Il muso è assai caratteristico,strisciato di nero e bianco,appuntito a forma di cono, conorecchie non grandi ed orlate dibianco. In Abruzzo il tasso èpiuttosto diffuso per la presenza diun ambiente boscoso come quellodella media-alta collina e delletante coltivazioni presenti sulterritorio. Non è facile da osservaredal momento che è di abitudinistrettamente notturne. Purappartenendo ad una famiglia dicarnivori, è fondamentalmenteonnivoro. Questa sua propensioneè assicurata da una dentatura piùconsona a triturare masticando chea strappare e lacerare. Questa sua scelta adattativa,

oltretutto, gli hapermesso di

collocarsiin più

posizioni nella catena alimentareottenendo un buon successoecologico. Il tasso non disdegna lavicinanza dell’uomo, specie seagricoltore, nutrendosi anche dicereali e frutta. In particolare iltasso è ghiotto di piselli e mais allecui colture può arrecare notevolidanni. Questa sua alimentazione èperò ampiamente ripagata conl’uccisione di numerosi piccolimammiferi di cui si nutre, chearrecano molti più danni del tassostesso. Emette numerosi suonisimili a brontoli e abbai, talvoltaforti grida quasi umane. Per questasua caratteristica suscita grandeinteresse nella cultura popolaretanto da diventare protagonista dimolte leggende.

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FAUNA I AMBIENTE I 7776 I AMBIENTE I FAUNA

Tortora dal collareUn uccello con il quale gli abruzzesihanno imparato a convivere è latortora dal collare presente nellepinete della costa e non solo.Definita presenza gentile. Lunga dai30 ai 32 centimetri, la Tortora dalcollare ha un grigio-rosso ocaffellatte, leggermente più scurosul dorso. Le ali hanno apice brunoscuro e in volo la coda apparebianca a base nera. Sul collo spiccauno stretto collarino nero. Lafemmina è leggermente più piccoladel maschio. Preferisce senz’altro learee di pianura e quelle rivierasche.Nella tarda estate sciama spessoverso le campagne. I semi sono lasua dieta di base, ma poi si nutreanche di frutta, erbe, insetti e altripiccoli invertebrati. Il periodo diriproduzione sarebbe tramarzo esettembre, mapuò deporretuttol'anno.

Costruisce un rozzo nido di rami sualberi, ma a volte anche sumanufatti (piloni metallici,impalcature, tettoie ecc.). Videpone 1-2 uova che cova 14-16giorni. I giovani si involano a 17-22

giorni dalla schiusa. Originariadell’Asia meridionale, si è adattataprogressivamente a vivere a fiancodell’uomo nelle nostre città. Pasturaal suolo e si abbevera negliabbeveratoi degli animali da cortilee nelle fontanelle dei giardini. Il suovolo è agile, accompagnato daimprovvise scivolate e rapidi battitid'ala. La Tortora dal collare è untipico ospite dei centri abitati;l'abbondanza di siti riproduttivi e dialimenti resa disponibile dalle

attività umane,consentono aquesto uccello

di proliferare.

Uccelli e rapaciI rapaci presenti in Abruzzo siconcentrano soprattutto nella zonadel Parco Nazionale d’Abruzzodove numerose sono le specie diuccelli, tra cui il posto d'onorespetta all'Aquila reale abitatricetipica delle creste di montagna piùalte ed inaccessibili. Presente condue o tre coppie è di facileavvistamento mentre sorvola creste,valli e vette. Sono presenti, poi,quasi tutti gli altri rapaci: acominciare, per i diurni, dalmaestoso Astore, alla Poiana, alFalco pellegrino, senza escluderespecie comuni come il Gheppio elo Sparviero. Di notte si possonoascoltare i richiami dei rapacinotturni: la Civetta, l'Allocco e ilBarbagianni. In primavera ed inestate i canti degli uccelli risuonanoin ogni angolo del Parco e sarebbe

difficile elencaretutte le specie

stanziali emigratoriepresenti,

anche sealcune

meritanodi esseremenzionate. Nel bosco siincontrano di frequente laGhiandaia, il Picchio verde,facilmente individuabile dalcaratteristico "tambureggiare"mentre cerca gli insetti sui tronchidegli alberi e l'Upupa, un uccelloche nidifica nei boschi, ma amacacciare nelle ampie radure.

L'uccello più interessante del boscoè senza dubbio il rarissimo Picchiodi Lilford che vive solo in limitatezone dell'Appenino centromeridionale. Presso i corsi d'acquaabitano il Merlo acquaiolo, laBallerina gialla, il Germano reale emolti altri uccelli sia stanziali chemigratori, come l'Airone cenerinoun elegante trampoliere. Non è raroin Abruzzo avvistare uccelli.

Tortora dal collare

Picchio di Lilford

Aquila reale

Barbagianni

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78 I AMBIENTE I APPROFONDIMENTO

La Falconeriain AbruzzoIn Abruzzo vive e lavora GiovanniGranati, giovane falconiere cheorganizza passeggiate con rapaci inluoghi storici, con corsi edimostrazioni per chi vuole

avvicinarsi alla falconeria. Oggi irapaci vengono usati anche perallontanare i piccioni e i colombi daimonumenti delle città e perscacciare stormi di uccelli negliaeroporti. Classico esempio dicome in natura esistano rimedinaturali a problematiche spessorisolte con metodi invasivi e

inefficaci. Il rischio di bird strikeesiste. L’impatto tra un aeroplano eun volatile è un evento nontrascurabile. Infatti Giovannicollabora con l’aeroporto di Pescarae con altre aziende abruzzesiallontanando soprattutto piccioni,gabbiani e corvi. La falconeria puòessere considerata il punto di

connessione tra la natura e lasocietà moderna. Lo studio deirapaci può farci scoprire nuoviaspetti della natura, rimettercinel giusto equilibrio con essa econtribuire a portare avanti lastorica tradizione collaborativatra uomo e animale.Particolarmente apprezzatesono le esibizioni in territoricome quelli di Civitella delTronto dove il rapace spicca ilvolo sfidando la forza del vento.

Vola sulla cittadella fortificata cheracconta la storia di popoli, regni,eserciti, soldati e assedi. Sembraquasi di vederli e sentirli mentre ilfalconiere richiama il rapace. Intornosi stagliano il Gran Sasso, la Maiella,i monti Gemelli, mentre lo sguardocorre fino al mare, tra boschi ecampi, oliveti e vigneti.

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FAUNA I AMBIENTE I 8180 I AMBIENTE I FAUNA

DelfinoSi susseguono gli avvistamenti e lesegnalazioni di turisti e bagnantiche dicono di aver notato pinne didelfini spuntare dalle acque dellitorale teramano. Infatti, sono statigli uomini della Guardia costiera adavere un fortunato 'contatto' con imammiferi, già monitorati nell'areamarina protetta "Torre delCerrano". Le tante segnalazionigiunte da diversi punti della costahanno permesso agli uomini dellaCapitaneria di incrociarli in acqua.Gli esemplari sono rimasti a nuotarenei pressi del gommone dellaGuardia Costiera per diversi minuti,senza compiere particolarievoluzioni ed hanno così consentitoall’equipaggio di scattare alcunefoto. E' stato così possibile stabilire,dalla pinna dorsale, che si tratta diun delfino “tursiope”, unmammifero marino molto socievolele cui abitudini sonoprevalentemente costiere e il suocibo è composto quasiesclusivamente da sgombri, triglie,polpi e seppie alternati a crostaceie gamberi, non disdegnano i pesci

ributtati in mare dalle barche dapesca. Secondo gli esperti delCentro Studi Cetacei dell’Abruzzo«deve essere considerato normale ilcomportamento di avvicinamentoalla costa di un tursiope e nonnecessariamente deve essereinterpretato come un segno disofferenza», anche perché vi èmaggior abbondanza di pesce acausa delle alte temperaturedell’acqua. Le autorità competentiraccomandano a chi va in mare dinon tentare l'avvicinamento deldelfino con mezzi a motorepotrebbe essere rischioso per lasua incolumità.

TartarugaCaretta CarettaLa Caretta Caretta è la tartarugamarina comune d'acqua salatadiffusa nei mari e negli oceanitemperati e tropicali di tutto ilmondo compreso il MarMediterraneo. Ama il caldopertanto compie vere e propriemigrazioni spostandosi verso leacque tropicali e subtropicalidurante la stagione fredda.Temperature al di sotto dei 10°Csono letargiche e provocherebberouna sorta di "catalessi" e latartaruga galleggerebbe insuperficie, al di sotto di questatemperatura potrebbe anchemorire. La Caretta Caretta è unaspecie minacciata d’estinzionedall’inquinamento marino, dalleeliche dei natanti e dalle reti dapesca abbandonate in mare. Gliscienziati sostenevano che lanidificazione di tartarughe marinenon avvenisse alla latitudineabruzzese perché la temperaturadella sabbia era insufficiente a

incubare le uova che si schiudonoa circa 65 giorni dalla deposizione.Tutto smentito dal ritrovamentosulla spiaggia di Roseto degliAbruzzi di una tartaruga CarettaCaretta appena nata. Era vigile,attiva e vitale. Si tratta di unevento straordinario e rarissimo.Non è da escludere che la tutelache si porta avanti dal 2010 suifondali della riserva Torre delCerrano abbia influitosull’avvicinamento alle coste diquesti animali come non avvenivada molto tempo, come d’altrondeinvece è accaduto con i delfini. Percomprendere appienol’importanza dell’evento, varicordato che le tartarughe marinesono una specie in via d’estinzionetanto quanto i panda.

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FLORA I AMBIENTE I 83

LiquiriziaLa liquirizia è una pianta il cui uso inambito terapeutico è di originepiuttosto antica. Esistono infattitestimonianze che nell’Antico Egittosi utilizzasse per le sue proprietàcalmanti e lenitive. Anche in Cina sene faceva uso già circa 5.000 anni faper curare la tosse e i disturbi delfegato. In Italia la liquirizia iniziò adavere impiego come piantamedicinale nel X secolo presso imonaci Benedettini. La liquirizia èstata anche eletta in anni recentipianta medicinale dell’anno. Il tuttosi è verificato nel 2012 presso

L’Università di Wurburg in Germaniain seguito ad una selezioneeffettuata e annunciata duranteun evento del WWF. La liquiriziaviene raccolta in autunno quandola pianta ha almeno 3 anni di vita.

Successivamente ne vieneseparata la radice, la parte in cuisono concentrati i principi attivi, perpoi farla essiccare, mentre le fogliesi utilizzano appena colte. Dallaradice essiccata si ottengono ifamosi bastoncini da masticare e laliquirizia pura utilizzata per produrreconfetti e pasticche, oppure vieneridotta in piccoli frammenti pertisane e infusi. L’ Abruzzo vieneconsiderato oggi a tutti gli effetti ilregno della liquirizia. La lavorazionetradizionale nella regione mosse iprimi passi grazie al chimicoteramano V. Comi che, nel 1809,impiantò la prima fabbrica aGiulianova in quanto la materiaprima era reperibile in gran parte alivello locale e non è un caso seoggi questa pianta vieneannoverata fra le eccellenzed’Abruzzo.

82 I AMBIENTE I FLORA

GenzianaLa genziana è una pianta erbaceaperenne originaria dell’Europacentro-meridionale il cui fusto puòraggiungere il metro di altezza e lafioritura avviene prevalentemente inestate. Il termine genziana haorigini antichissime e testimonia ilsuo utilizzo già in epoca classica.Esso, infatti, deriva dal nome del redell’Iliria, Gentius, che secondo latradizione fu il primo a scoprirne levirtù nel corso del 2° secolo a.C.Un’altra leggenda narra di cavalierivittime di incantesimi d’amoreprovocati dalla bellezza dei fiori edal fascino mistico della pianta. Lagenziana viene utilizzata in caso dicattiva digestione dovuta a pastiabbondanti o ricchi di grassi,perché stimola la produzione deisucchi gastrici e come amarotonico. Viene utilizzata in moltiliquori amari assunti in generecome digestivi a fine pasto e innumerosi preparati farmaceutici per

stimolare la funzione intestinale. Illiquore di Genziana è l’immancabilefine pasto della tavola Abruzzese.Dal colore ambrato e dall’intensogusto amarognolo, è il digestivoper definizione e presenzaindispensabile anche per laricchezza del menu tipo abruzzese.La pianta di Genziana è tipicadell’Appennino e cresce sullependici del Gran Sasso. Il fiore è dicolore giallo e dalla macerazionedelle radici con zucchero ed alcoolsi ottiene il prezioso distillato.Essendo una pianta protetta daseverissime leggi, la raccolta puòavvenire solo con autorizzazionedegli Ispettorati Dipartimentalidelle Foreste.

Liquore di Genziana

Semi di liquirizia

Bastoncini e caramelle di liquirizia

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FLORA I AMBIENTE I 85

MirtilloIl mirtillo è una pianta appartenentealla famiglia delle Ericacee. Graziealle sue proprietà antiossidanti,antinfiammatorie e vasodilatatorie,aiuta nella cura dei disturbi delsistema cardiocircolatorio. Crescenella zona submontana e montanaed è frequente nelle Alpi enell'Appennino Abruzzese, inparticolare nei boschi. Presso latradizione nordica il mirtillo eraconsiderato una pianta in grado diproteggere dalla malasorte. Piccoloarbusto alto circa 50 cm con lefoglie ovali e dentellate. I fiori sonopenduli con la corolla di colorebianco-rosato e i petali saldati tra

loro. Questa forma è comune atutte le Ericacee. I frutti hannol'aspetto di bacche, ma in realtàsono false bacche, come le bananee i cocomeri, perché si originanooltre che dall'ovario anche dasepali, petali e stami. Il mirtillo èuna di quelle piante di cui siutilizzano più parti. Infatti l’utilizzodelle bacche o delle foglie producediverse attività terapeutiche equesto perché ogni parte agiscesecondo principi attivi diversi. Ifrutti una volta giunti a maturazione,si caratterizzano per poter essereconsumati senza alcun bisogno dimodifiche e si possono mangiarecosì come sono, magariprovvedendo a condirli con un po'di limone e zucchero. Non vengonosolamente consumati freschi, masono spesso utilizzati anchedall'industria dolciaria, infatti,vengono realizzate gelatine,marmellate, sciroppi, succhi esughi. L’Abruzzo si prestaperfettamente allo sviluppo diquesta pianta.

84 I AMBIENTE I FLORA

ZafferanoLo zafferano è una piccola piantaerbacea appartenente alla famigliadelle Iridacee. La parte che vieneutilizzata dello zafferano sono glistimmi, dai quali si ricava lacostosissima polverina utilizzata incucina. La pianta dello zafferanofioriscenelperiodoinvernaleed i suoistimmi,dopoesserestatiraccolti,vengonoessiccati.In seguitovengonoridottinella classica polvere giallognolascura che darà poi il classico coloregiallo al famoso risotto. Lozafferano non viene utilizzatosolamente a scopo culinario, maanche a scopo curativo. Furono lepopolazioni arabe che per prime gli

attribuirono proprietà terapeutiche.Secondo recenti studi lo zafferanopare avere diverse proprietà utiliper la salute. I suoi principi attivihanno effetti benefici sulla parte delsistema nervoso responsabile deltono dell’umore. Questa azione èstata testata in ambito clinico supersone affette da lieve stato didepressione dando esito positivo.

Grazie alle proprietà antiossidantidei carotenoidi anche la memoria ela capacità di apprendimentotraggono benefici dall’assunzionedella preziosa polverina. Fu il padredominicano Santucci ad importarela preziosa spezia dalla Spagna e ad

introdurla in Abruzzodenominata terradell’oro giallo. Un itinerario attraversouna delle zonenaturalistiche più belle e incontaminate d’Italia,gli altopiani dellozafferano, dove i piccolistimmi rossi del fiore, inautunno, si colorano diviola, tingendo i campie rendendo il panoramaunico.

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FLORA I AMBIENTE I 87

FunghiNel pieno rispetto degli equilibrinaturali e della vita dei boschi ifunghi hanno una funzionevitale. Oltre ad essere unincomparabile ornamentodel bosco sonoindispensabili alla suavita. Infatti alcune specieaiutano le piante adassorbire dal terreno lesostanze minerali di cui hannobisogno, mentre altre, assai piùnumerose, aiutano i batteri adegradare le sostanze organichemarcescenti nel terreno così darestituire al mondo organico acqua,anidride carbonica e sali minerali.Elementi questi ultimi cheformeranno alimento a successivegenerazioni di piante, assicurando ilripetersi del ciclo biologico nelregno vegetale. Per questosemplice, ma essenziale motivo,tutte le specie di funghi vannorispettate, anche quelle piùvelenose, perché necessarie allavita del bosco. A tal proposito inAbruzzo sono stati posti dei limiti

alla raccolta spontanea di funghi. La legge impone limiti secondo unatabella redatta

concriteri molto specifici e cancella lapossibilità di raccogliere a scopodidattico funghi non inseritinell’elenco. Per l’autorizzazione allaraccolta occorre il possesso di untesserino regionale rilasciato dallaprovincia competente, validosull’intero territorio regionale. Sonomolte le varietà di funghi che sipossono trovare sul territorioAbruzzese e fra queste si citano lepiù diffuse il pioppino, il chiodino, ilporcino nero, la manina gialla, ilventaglio, la trombetta da morto, ildormiente, la spugnola, il prataiolo,la colombina e il prugnolo.

86 I AMBIENTE I FLORA

TartufoL'Abruzzo è consideratauna terra fertile, idealeper lo sviluppo di diversetipologie di tartufi pregiatie prelibati. Ottimi perinsaporire e aromatizzare iprimi della tradizione e isecondi di carne non solonei ristoranti tradizionalima anche in tutte le case dei cultoridi questo pregiato fungosotterraneo. Fra le tipologie ditartufi abruzzesi più apprezzate erichieste vi sono il tartufo piùpregiato noto come tartufo bianco,il tartufo nero pregiato, il tartufobianchetto, il tartufo uncinato, iltartufo nero d'inverno e il tartufoscorzone. Ognuna delle qualitàindicate matura in diversi periodidell'anno così da poter avere tartufifreschi e profumati in ogni periododell'anno, dall'estate all'inverno.Tutto l'Abruzzo è terra di tartufi, maogni territorio regionale annoverafra i prodotti tipici le diversetipologie di tartufo a seconda delle

zone in cui è più abbondante. Nelteramano il tartufo nero pregiato èuno dei più noti caratterizzato danote speziate e muschiate si prestain modo pregevole per le ricettetipiche del territorio. La raccolta deitartufi in Abruzzo è un'arte checonsente di raccogliere solo i tartufiche giungono alla maturazioneideale, pronti da servire perimpreziosire i piatti con il loroinebriante e caratteristico profumo.La freschezza e la qualità dei tartufiè garantita dal rapporto diretto conil cavatore che consente di servirli intavola a poche ore dalla raccoltamantenendo inalterate tutte leproprietà organolettiche.

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Enogastronomia

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PRODOTTI TIPICI I ENOGASTRONOMIA I 9190 I ENOGASTRONOMIA I PRODOTTI TIPICI

Tipicità ed eccellenze del territorio

Abruzzo a tavolaha decantato il vinocome nettare degli Dei.Nei primi decenni delNovecento l'enologiaabruzzese fu all'insegnadi una dimensionebipolare fatta diMontepulciano eTrebbiano e vedevaquest'ultimo comeprotagonista assoluto.Negli anni successivi,sulla scia di unagenerale riscopertadella produzioneenologica che ha caratterizzatol’Italia negli anni Novanta, si èassistito ad una rinascita dellaproduzione abruzzese. L'interoterritorio ha preso coscienza dellapotenzialità e della qualità delleproprie uve, con una viticolturasempre più specializzata, che ha viavia abbandonato le aree più difficiliper ridistribuirsi in quelle più vocatedella collina litoranea. Fra i vitignipiù significativi e rappresentativisegnaliamo il Montepulcianod’Abruzzo, un vino rosso aDenominazione di OrigineGarantita prodotto in numerosi

comuni della provincia di Teramo. Ilvino si ottiene da uveMontepulciano min. 90%, alla cuiproduzione possono concorrereanche le uve provenienti dal vitignoSangiovese fino ad un massimo del10%. Il Montepulciano d'Abruzzo èun rosso maestoso e possente. IlTrebbiano d’Abruzzo è il più noto erinomato fra tutti i Trebbianopresenti sull’ intero territorionazionale. Riconosciuto nel 1972come DOC, i regolamenti diconoche il vino Trebbiano d'Abruzzodeve essere fatto da almeno 85% diuve Trebbiano e per il restante 15%di altre varietà di uve bianche. IlPecorino è un vitigno a baccabianca di antiche origini, autoctono.Le prime notizie risalgono ai tempidi Catone che lo includeva tra levarietà portate in Italia dai Greci.Caratterizzato da una maturazioneprecoce delle uve e da basse resequantitative, è arrivato quasil’estinzione alla fine degli anniOttanta. L’Abruzzo insieme alleMarche si contende il merito dellariscoperta. Il nome si lega allapratica della transumanza.

VinoCaratterizzato da un territorio inparte aspro e duro l'Abruzzonasconde al suo interno, come in

una caccia al tesoro, i suoi preziosivitigni autoctoni. Dai monti al mare,passando per lussureggianti collinein un territorio incontaminato sitrovano coltivazioni di vitigni chedegradano fin quasi sul mare.L’Abruzzo rappresenta una sintesiperfetta di ciò che l’Italia puòregalare, un connubio perfetto tramodernità e tradizione. Lacoltivazione della vite si concentrasoprattutto sulle colline litoranee ein alcune zone collinari interne.L'azione protettiva del Gran Sasso edella Majella, che riparano la costadalle masse umide provenienti dalTirreno, genera una forteescursione termica, che associataad una buona ventilazione e a unterreno permeabile ed asciutto,

crea l'habitat ideale. La coltivazionedella vite e la produzione del vinohanno segnato profondamente lastoria, le tradizioni e il lavoro degliabruzzesi fin da epoche remote. DaiFenici e dai Greci che li

introdussero, passando dai Romanie fino al Rinascimento si arriva aigiorni nostri. Diverse sono lecitazioni di Ovidio, abruzzese dinascita, che nelle sue liriche spesso

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PRODOTTI TIPICI I ENOGASTRONOMIA I 93

delle Colline Teramane” ètutta nella provincia diTeramo. Gli oli extraverginedi oliva che voglionoavvalersi della dizione Dopdebbono essere compostialmeno dal 75%complessivo delle varietàLeccino, Frantoio e Dirittaprovenienti dall'olivetocertificato, unitamente al25% di altre varietà come ilTortiglione, la Carboncella e laCastiglionese ma sempre presentinell'oliveto. La denominazione diorigine protetta impone normerigide che garantiscono soprattuttoil consumatore controllando laprovenienza delle materie prime, ilterritorio e il rispetto dellatradizione nel processo produttivo. Irisultati eccezionali così ottenutisono dovuti al rispetto dellatradizione ma anche ad unamorfologia perfetta per la suaproduzione. Il territorio esposto alvento e all’umidità, principalmentenelle colline teramane, è mutevole.Esso possiede un clima temperato,uno tra i più favorevoli a taleproduzione, perché situato in

posizione perpendicolare rispetto almare Adriatico e al massiccio delGran Sasso. La pianta possiedealcune caratteristiche peculiari,quali una forza notevole rispettoalle intemperie e una chiomaespansa e folta. I benefici dell’oliod’oliva, il suo gusto e gli effettipositivi sulla salute sonoriconosciuti in tutto il mondo, perquesto è conosciuto come l’oroliquido. Non tutti gli oli sono uguali.Diventa determinante conoscere leloro caratteristiche per essere ingrado di identificare un olio dielevata qualità da tutti gli altri. Ilmarchio e la classificazione diorigine protetta è una garanziainappellabile.

92 I ENOGASTRONOMIA I PRODOTTI TIPICI

OlioL’olivo fu introdotto in Abruzzo sindal V secolo a.C. e la suacoltivazione, così come laproduzione dell’olio di oliva, vennesviluppata successivamente dairomani, come confermano lenumerose testimonianzearcheologiche e storiche esistenti.L'Abruzzo oltre ad offrire paesaggimozzafiato, offre prodotti

agroalimentari di prima scelta. Iltutto lo dobbiamo ai loro abitantiche hanno saputo preservare neltempo lo spirito e le tradizioni delproprio territorio. La coltivazionedell'olivo ha una storia affascinanteche affonda le proprie radici insecoli di esperienze econtaminazioni. Sul territorio si

trovano nove milioni di piante diolivo, dalle quali si ottengono inmedia più di un milione eduecentomila quintali di olive e siproducono 250.000 quintali di olioall'anno. Tutto questo rendel'Abruzzo la quinta Regioneproduttiva di olio in Italia. Il mondoagricolo abruzzese, che per secoli siè specializzato nella coltivazionedell'olivo, unitamente alla maestriadegli addetti e ai frantoi, ha datovita a produzioni di olio di oliva

extraverginedi qualitàeccellente,competendooggi a livellonazionale edinternazionalecon i piùblasonati OliExtraverginepresenti sul

mercato. In Abruzzo sonoriconosciute tre Dop: l'”Aprutino Pescarese” nel territoriodella provincia di Pescarala “Colline Teatine” in provincia diChietila “Pretuziano delle CollineTeramane” nella zona di TeramoIl territorio della Dop “Pretuziano

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PRODOTTI TIPICI I ENOGASTRONOMIA I 9594 I ENOGASTRONOMIA I PRODOTTI TIPICI

SalumiTerra dai sapori forti l’Abruzzo saproporre tuttavia esperienzegastronomiche di rara delicatezza.Tra queste troviamo la produzionedei salumi. Testimonia questavocazione la Ventricina prodotto agrana fine, elegante di sapore e aimpasto morbido, ideale daspalmare sulle bruschette di paneancora caldo. L’Abruzzo perdefinizione terra di pastori è unterritorio in cui vengono allevatiovini, bovini e suini. Proprio diquest’ultimi viene allevata una razzain particolare, il maiale Nerod’Abruzzo, razza autoctona e dinicchia. In passato a rischioestinzione e solo grazie ad unostudio per la reintroduzione oggi ètornato a ripopolare il territorio. Leparticolari condizioni climatichedella regione consentono unastagionatura con una bassa quantitàdi sale. Nella lavorazione delle carnidi maiale gli elementi

d’identificazione più rilevanti sonorappresentati dagli ingredienti cheintervengono nelle lavorazioni eche sono tutti tratti dalle radici dellagastronomia popolare. Così sispiega la frequente presenza delpeperoncino, protagonista delsapore non soltanto nella salsicciadi fegato, ma anche nellacomposizione di spezie usate per laconcia del prosciutto crudo. Si dice

che nell’Abruzzo meridionale, almomento dell’uccisione del

maiale bisogna avere adisposizione una sediarobusta e un bicchierone divino. Infatti il capofamiglia acui sovente toccal’incombenza, dopo averassestato la coltellatamortale al suino ha quasi un

mancamento. Siaccascia sullasedia etracanna unabella dose di

Montepulciano per riprendersi.Questo succede perché il maialevive quasi per un anno in casa,mangiando gli avanzi della cucinadi famiglia e alla fine ci si affeziona.Così il rito della macellazione è unmomento di festa e nello stessotempo di dolorosa, necessariacrudeltà. L’aneddoto spiega megliodi qualunque trattato di sociologiail forte rapporto economico, rituale,culturale che lega le genti ruraliall’allevamento e allalavorazione delsuino. Unatradizioneancoravivissima inAbruzzo enon a casouna dellemigliorisalumerieartigianalid’Italia. Quisopravvivono

tecniche di lavorazione che ancorabasano la qualità dell’insaccatosulla qualità della carne e che nonutilizzano conservanti né additivichimici. Fra i diversi prodotti cipreme segnalare, oltre alla giàcitata Ventricina, alcune produzionicaratteristiche del luogo. LaMortadella di Campotostocomunemente note come coglionidi mulo. Sono naturalmente dimaiale e il mulo dà solo uncontributo d’immagine. Si tratta inrealtà di un salume a grana fine dicarne scelta con al centro unbastone quadrato di lardo. La Lonzaè il nome che viene dato in Abruzzoal salume che altrove si chiamacapocollo. Il taglio di carne,opportunamente rifilato, vienelavorato secondo metoditradizionali con salagione sia asecco sia in salamoia, quindiinsaccato, legato e messo adasciugare. Un prodotto di nicchia èil Salame di pecora, un tempoabbastanza diffuso oggi è diventatouna rarità.

LonzaVentricina

Mortadella di Campotosto

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PRODOTTI TIPICI I ENOGASTRONOMIA I 9796 I ENOGASTRONOMIA I PRODOTTI TIPICI

FormaggiCi sono diversi modi perrappresentare la storia di unterritorio e raccontarla attraversoun prodotto tipico è un modo percondensare storia, geografia,cultura ed economia di un luogo.In questa ottica la produzione delPecorino abruzzese ne è un grandeesempio. Il formaggio era non solofonte di sostentamento dei pastori,ma anche merce pregiata per gliscambi economici. L’allevamentodella pecora è una costante nellavita economica del territorio.Animale poco esigente e generosonel dare lana, latte e carne agliabitanti della regione nell’antichità.Insieme alle pecore pascolano isuini, altra specie capace di grandeadattamento al clima ed allerisorse alimentari. A questo strettoconnubio tra specie animalidobbiamo la preparazione delPecorino che avviene utilizzando ilcaglio ricavato dallo stomaco deisuini adulti. Insieme, pecore e

maiale, godono della grandevarietà di piante ed erbe delposto, favorite da un climaparticolare, con il mare cheaddolcisce la precoce primaveradelle colline e mitiga i rigidi invernidel tempo. Il Pecorino si ottienedal latte ovino crudo non trattatotermicamente. L’uso del caglio dimaiale adulto per coagulare il lattecostituisce un carattere unico nelpanorama mondiale dei formaggi,e contribuisce non pocoall’originalità dello stesso. Ilprocedimento consiste nel

mettere in infusione alcuneparti dello stomaco delsuino adulto con sale,vino bianco, aceto equalche spezia. Unavolta ottenuta lacagliata, questa

viene rotta in pezzipiccoli e con unaserie dimovimenti quasirituali si arriva allacreazione delleforme di pecorinonelle fiscelle.

Si esegue una salatura a secco sullafaccia superiore. Successivamentele forme vengono poste adasciugare sui graticci di legno. Iniziaquindi il lungo e paziente lavoro distagionatura. Le forme vengonogirate e pulite dalle muffe nei primigiorni, quindi si procede aspalmarle periodicamente con l’oliodi oliva locale dopo circa tre mesidi stagionatura sugli scaffali dilegno, le forme vengono riposte inarmadi o casse di legno,anche sovrapposte

una sull’altra, e periodicamentesempre rigirate ed unte. Questagrande cura è necessaria per poterottenere tutti quei sapori di aromiche si sviluppano grazie ai fermentivivi derivanti dal latte. Lastagionatura prosegue di solitofino a circa un anno, ma le formepiù grandi sono ben conservateanche 18-24 mesi. Altraderivazione importante delPecorino è il Cacio marcetto. Leprime avvisaglie che una forma diformaggio pecorino possadiventare "cacio marcetto" sihanno quando sulla crostacominciano ad apparire dellescrepolature che lascianointravedere l'interno burroso delformaggio. Quest'ultimo diventa"marcetto" a causa di unafermentazione naturale che famoltiplicare, all’ interno dellaforma, i vermi di latte, piccolissimie bianchi, molto saporiti. Il "caciomarcetto" può essere tagliato econsumato solo a fermentazioneavvenuta. Caratteristica è la

conservazione in vasidi coccio.

Pecorino Cacio marcetto

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PIATTI TIPICI I ENOGASTRONOMIA I 9998 I ENOGASTRONOMIA I PIATTI TIPICI

BrodettoIl brodetto è il connubio perfetto tra isapori della terra e del mare,semplice ma rappresentativo dellatradizione culinaria abruzzese.Preparato un tempo dal cosiddettocontadino-pescatore è, oggi, unavera delizia con tanto di Marchio diqualità. Il brodetto ha una storiaaffascinante che risale alla fine delXIX secolo. Una leggenda dice che aprepararlo per la prima volta sia statala moglie di un contadino pescatoreche pensò bene di dare un po’ dicolore al cibo pallido del desinarequotidiano, aggiungendo il frutto diuna recente coltivazione, quella delpomodoro americano. Fu così che ilsemplice piatto realizzato con ilpesce portato a casa dal marito chemetteva in tavola ogni giorno, sicolorò di rosa come tutte le fantasiedella vita con un semplice toccofemminile. Il saporito intingolosorprese i commensali a tal puntoche la massaia continuò a prepararlocon successo. Infatti al 1878risalgono le prime testimonianze di

coltivazione dei pomodori cosiddetti“mezzi tempi” negli orti con i quali,va preparato lo storico piatto. Questisquisiti ortaggi, pur di limitatastagionalità, da cui il nome, sonoimportanti non solo perchédivennero condimento essenziale delbrodetto, ma pure perché facevanoparte del baratto primitivo tra ilmarinaio pescatore di barca el’ortolano di mezza collina. Merce discambio, costituita da parte delpaniere di pesce avuto inretribuzione giornaliera dal primo,contro gli ortaggi, prezzemolo,peperone, aglio e pomodoro,prodotti dal secondo. La storia delbrodetto di pesce ha un suo fascinoparticolare, e la ricetta può variare dapaese a paese anche a distanza dipochi chilometri. Fermo restandoche ognuno prepara il brodettosecondo il suo gusto, non puòsfuggire il riconoscimento ufficialeche il piatto tipico ha ricevuto con ilmarchio di qualità necessario persalvaguardarlo e tutelarlo. E così, inun rigido disciplinare dielaborazione, sono stati fissatiingredienti e modalità di esecuzione.

L’uso dei pomodori, la teglia incoccio, la deposizione dei pesci unoalla volta a seconda della durezza, levarietà da selezionare e ancoral’aggiunta del peperoncino piccante,ed anche la tecnica tutta particolaredi far roteare il tegame afferrandoloper i manici per mescolare ilbrodetto senza usare forchetta ecucchiaio. Tutti questi passaggi sonoprescritti proprio nel disciplinare delbrodetto, che va consumato, nonbisogna dimenticarlo, intingendo ilpane nel sugo preparatorigorosamente con l’olio dop dellecolline abruzzesi. Un piatto tipico

della tradizione abruzzese, ilbrodetto di pesce è in grado disvoltare una cena. La tradizionevuole che dentro a questa zuppa sidebbano mettere molte qualitàdiverse di pesce della zona. La suaconsistenza deve essere molto densae viene servita in piatti fondiaccompagnata da fette di paneabbrustolito. I pesci usati secondo ildisciplinare di qualità sono ilmerluzzo, la coda di rospo, la triglia,la sogliola, la testola, il rombo e loscorfano.

ScrippelleLe scrippelle è l’equivalenteabruzzese delle crepes. Si tratta disottilissime frittatine a base difarina, acqua e uova, altrimenti notecome crespelle. La contesa italo-francese in cucina è ricca e lasupremazia che ci contendiamo perl’enogastronomia si arricchisce diun'altra contesa con l’origine dellescrippelle. Nessuno ha mai messoin dubbio l’origine francese dellecrepes ma in Abruzzo il dubbio chele crepes siano la copia francese diun piatto italiano è stato insinuato.Le scrippelle, con ogni probabilità,sono una derivazione rielaboratadelle crêpes francesi. La storia èsemplice. Infatti la tradizione diceche la nascita del piatto, collocabilenel primo decennio dell’800, siadovuta all’inventiva di un assistenteitaliano del cuoco francese addettoalla mensa degli ufficiali di stanza aTeramo. La versione ‘mbusse, ossiabagnate in brodo, ricetta tipica del

teramanosarebbe stata inventata per un casofortuito. Un vassoio di crepes chel’assistente stava preparando,cadde fortuitamente in unrecipiente di brodo. Non sapendocome rimediare, il cuoco teramano,ricco senz’altro di fantasia, pensòbene di servire, al posto dellaminestra, quel delizioso miscugliodi crepes e brodo di gallina. Oltreche ‘mbusse, le scrippelle possonoessere utilizzate per un altro piattotradizionale della zona, il timballoalla teramana. La preparazioneprevede l’utilizzo in sostituzionedella sfoglia di pasta, con lescrippelle disposte a strati, unasull’altra.

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PIATTI TIPICI I ENOGASTRONOMIA I 101100 I ENOGASTRONOMIA I PIATTI TIPICI

PastaL’Abruzzo è una di quelle regioniche vanta una lunga e importantetradizione della pasta. Storicamente,nella produzione artigianale edindustriale di pasta, l’Abruzzo harivaleggiato per decenni con laCampania. Questa regione puòcontare non solo sulle importantirisorse del suo territorio, le sueacque purissime, provenienti dafonti montane, ma soprattuttoun’abilità e una manualità rara deimaestri pastai, universalmente noti.Tuttora questi artigiani sposanoefficacemente un’altissimaprofessionalità con il meglio che lapiù avanzata tecnologia offre. Ilrisultato è ovviamente di altissimolivello. Il successo di questatradizione che puntualmente sirinnova e si innova è sia la pastafresca che quella trafilata, veraregina della cucina abruzzese. Levarietà proposte sono innumerevolie oltre ai diversi formati, meritano uncenno la pasta rustica, quella

casereccia,ma soprattuttola pasta al farro e icondimenti, prevalentemente a basedi carne ovina, di verdure ed altriprodotti della pastorizia. La ricettapiù famosa della cucina d'Abruzzo èuna pastasciutta, naturalmente fattain casa, che si prepara con un arnesedenominato chitarra. Il nome derivadal fatto che si tratta di un vero eproprio strumento a corde, un telaiorettangolare di legno di faggioforgiato da artigiani che vi tendono,alla distanza di un millimetro l'unodall'altro, dei sottilissimi fili d'acciaio.L'impasto di uova e farina, lavoratolungamente, viene ridotto in sfoglie

chevengono

una alla voltamesse sulla chitarra.

Passandovi sopra col matterello, i fili della chitarra tagliano la pasta a striscioline dalla tipica sezionequadrata che conservano l'anticonome di «maccheroni», la dizioneautentica è infatti “maccheroni allachitarra”. Duri, elastici e resistentialla cottura, i maccheroni sonopronti a ricevere il condimentotipico, un sugo di pomodoro assaidenso e reso robusto da pancettaaffumicata, pecorino piccantegrattugiato e dall'immancabilepeperoncino. Altre tradizionali pasteabruzzesi sono i “maccheroni al

ceppo” e quelli detti“strangolapreti”, che si preparanocon una tecnica precisa, moltodifficile, facendo un buco in unapagnottella di pasta e ricavandone,con una serie di gesti rapidi e decisi,un unico lunghissimo filo di circacinquanta metri. Lo si avvolge amatassa e durante la bolliturarimane incredibilmente sodo esottile, senza rompersi néappiccicarsi. La tecnica di confezionedella pasta, passata da una faseartigianale a quella industriale, hafatto sorgere nella regione una seriedi stabilimenti modernissimi chefanno concorrenza ai più famosipastifici di Napoli. Un segreto deiloro ottimi prodotti è la farina digrano duro impiegata e il fatto chesi è tenuto conto, nella lavorazionemeccanica, della anticapreparazione manuale e casalinga.Queste paste sono distribuite inmolte parti d'Italia e consentono diriprodurre piatti che si avvicinanomolto nel gusto e nel rispetto dellatradizione alla ricetta originale.

Pasta al ceppoChitarra per maccheroni

Strangolapreti

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PIATTI TIPICI I ENOGASTRONOMIA I 103102 I ENOGASTRONOMIA I PIATTI TIPICI

ArrosticiniGli arrosticini sono legati alla tradizione pastorale dell'Abruzzo e al conseguente consumo di carne ovina. Sono espressione culinaria della pastorizia stanziale e non della transumanzacome si è ritenuto in passato. L'ideadegli arrosticini sarebbe nata dalbisogno di non gettare le parti cherimanevano vicino all'osso o checomunque risultavano menovendibili dopo aver arrostito lapecora. Pertanto gli scartidell’arrosto non potevano cheessere infilati in spiedi di metallo oin ceppi di fortuna. Per questo,l'origine degli arrosticini va ricercataalmeno in una età di mezzo,quando già esistevano gliingredienti giusti, ovvero tantepecore da vendere nello stessoluogo, fame e necessità. In ognicaso il risultato è stato eccezionale.Gli arrosticini in dialetto rustell' oarrustell' sono rigorosamenteaccompagnati da bruschette di pane casereccio con olio extravergine d'oliva, salumi,

formaggi e l'immancabile vinoMontepulciano d'Abruzzo o un mixdi vino e gassosa in uso ancora neiristoranti più tradizionali. Lapreparazione consiste in carneovina, originariamente di pecorama per lo più oggi solo di castrato,tagliata a tocchetti inframmezzatida pezzi di grasso, ed infilata inspiedini, in alcune zone detti "li cippe". Le tipologie diarrosticino sono principalmentedue. Produzione in serie,caratterizzata da cubetti di carne dicirca 1 cm di lato e la produzionemanuale in cui la carne è tagliatacon il coltello e a detta degliestimatori è il più pregiato.

MazzarelleLe Mazzarelle, pietanza tipica dellacucina teramana, sono involtini dicoratella di agnello avvolta in fogliedi indivia legati con budelline dellostesso agnello. Così descritta, lapietanza può sembrare un secondopiatto ed è in effetti creduta tale damolti, che, prigionieri della primaimpressione, la considerano unaportata successiva ad altri piatti

della cucina teramana come iltimballo o i maccheroni allachitarra. Invece, nella tradizione, lemazzarelle sono diventate unprimo, anzi di fatto il primoobbligatorio, del pranzo pasquale,una sorta di ouverture dedicataall’agnello ed evocatrice di unindimenticato e indimenticabilepassato di quotidianità contadina.Piatto in apparenza semplice, le

mazzarelle sono al centro di unirrisolto dibattito tra due scuole dipensiero. La prima le vuolesemplici, cotte in un soffritto che neesalti il sapore, mentre la secondale preferisce in umido, lasciatecuocere in un sughetto che siimpreziosisce degli umori dellecarni d’agnello. Prima tagliate astriscioline, divise a mucchietti einsaporite con aromi vari dove ilpeperoncino non manca mai, poiattorcigliate con le budella

dell'animale, vengono cucinate conolio, pomodoro, vino bianco. Conmolte varianti si mangiano in tuttol'Abruzzo, dove assumono nomicome «tuncenelle» a Chieti,«mazzarelle» a Teramo, «marro» al'Aquila. Le mazzarelle allateramana sono un ProdottoAgroalimentare Tradizionalericonosciuto dal Ministero dellePolitiche Agricole e Alimentari.

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PIATTI TIPICI I ENOGASTRONOMIA I 105104 I ENOGASTRONOMIA I PIATTI TIPICI

La pecora alla callara è uno deipiatti più caratteristici delle zoneinterne dell’Abruzzo, legato allastoria e alla tradizione della

pastorizia. La “callara” è l’anticopaiolo che veniva appeso allacatena del camino. Nella civiltàcontadina abruzzese ogni piattoveniva cucinato direttamente sulfuoco. Questi tipici e capacipentoloni in rame, a lungo andarediventavano esternamente neri acausa delle fiamme dei tizzoni che liriscaldavano. La Pecora alla“Callara” è un altro di quei piattitipici dell’Abruzzo legatisquisitamente alla transumanza.Con questo metodo di cotturamolto lungo, insaporendo bene convino, olio e spezie, anche le carnidegli ovini morti di malattia o divecchiaia venivano trasformate inun piatto prelibato. L’origine delpiatto sarebbe da ricercare a quando, lungo il cammino della transumanza dall’Abruzzo al Tavoliere delle Puglie, i pastori consumavano

le pecore morte di fatica oppurequelle azzoppate o ferite,cuocendole in appositi paioli dirame, detti appunto callara, sorretti

da un treppiede e un gancio soprail fuoco vivo. La carne durante lalunga cottura deve diventaretenerissima e non asciutta. Infatti èun piatto che richiede tempo epazienza come tutte le cose buonee perfette. Qualunque sia lacircostanza che ha ispirato questopiatto, è certo che è una dellericette considerate tra le eccellenzegastronomiche della regione. Unpiatto forte che si è trasformato conil tempo da pasto povero a prelibatezza per buongustai.

Pecora alla callara

Questa specialità gastronomica ètipica dei comuni situati nella partenord della provincia di Teramo edè considerata una dellepreparazioni più semplici egustose. Nella zona della ValVibrata, il Tacchino allaNeretese è unaspecialitàtipicadel

periodo diSan Martino.Quindi, non solocastagne e vino novello inconcomitanza dell’apertura dellebotti, ma anche questo deliziosopiatto viene consumato peronorare il veneratissimo e buonsanto dell’11 novembre. La ricettaè tradizionalmente di Nereto e sitramanda da antiche generazioni. Il tacchino va servito caldo con ilproprio olio di cottura così dalasciare un sapore sapido edelicato allo stesso tempo.Solitamente viene accompagnato

da un contorno di verze. Unavariante del tacchino viene definitoalla Canzanese altro territorio riccodi storia culinaria. Una tradizione euna ricetta originale tramandata digenerazione in generazione. Alla

base di tutto c’è una scopertacasuale che risale alla

metà del 1800,infatti il

brododi

tacchinopreparato al

mattino la serastessa era diventato

gelatina ed esaltava il saporedella carne. Si utilizza solo lafemmina del tacchino, che ha carnipiù tenere e saporite e un pesolordo inferiore rispetto al maschio.Il tacchino viene tagliato soloqualche attimo prima di essereservito con la sua preziosagelatina. Il contorno è fatto dicarote e zucchine sbollentate inacqua e aceto con olioextravergine d'oliva e l’aggiunta dichicchi melograno.

Tacchino alla neretesee alla canzanese

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DOLCI I ENOGASTRONOMIA I 107

dal ripieno di marmellata d’uva,solitamente uva montepulciano, cheviene aromatizzata con mandorletostate e tritate, cioccolato e

cannella in polvere. Il Bocconotto èun prodotto agroalimentare la cuitipicità è riconosciuta dalla regioneAbruzzo.

106 I ENOGASTRONOMIA I DOLCI

ParrozzoIl parrozzo è un tipico dolceabruzzese associato alle tradizionigastronomiche del Natale e nonsolo. Ha ottenuto il riconoscimentodi prodotto alimentare tradizionaledella regione Abruzzo, nellatipologia "Paste fresche e prodottidella panetteria, della biscotteria,della pasticceria e dellaconfetteria". Il parrozzo fu ideato epreparato nel 1920 da LuigiD'Amico, titolare di un laboratoriodi pasticceria. D'Amico ebbe l'ideadi fare un dolce dalle sembianze diun pane rustico anche detto panerozzo, da cui è derivato il nome“Pan rozzo”. Si trattava di unapagnotta semisferica che venivapreparata dai contadini con ilgranoturco e destinata ad essere

conservata per molti giorni.D'Amico fu ispirato dalle forme edai colori di questo pane eriprodusse il giallo del granoturcocon quello delle uova, alle qualiaggiunse la farina di mandorle. Ilcolore scuro dato dalla bruciaturadella crosta del pane cottonel forno a legna fusostituito con lacopertura dicioccolato. Laprima persona allaquale LuigiD'Amico feceassaggiareil parrozzofu Gabrieled'Annunzio,che,estasiatodal nuovodolce,

scrisse un madrigale “La Canzonedel parrozzo”. Il parrozzo è' fattocon semolino o farina gialla obianca, zucchero, mandorle tritate,

buccia d'arancia o dilimone e

ricoperto di cioccolato fondente. Si ottiene impastando e versandol'impasto in uno stampo per poicuocerlo nel forno. A cotturaultimata, quando è freddo, lo si

ricopre con un accattivantecioccolato

fondentefuso.

BocconottiI bocconotti sono dei dolci tipicidella tradizione abruzzese. Laleggenda popolare fa risalire laprima ricetta alla fine delSettecento. In quel periodo infattiiniziò l’importazione di cioccolato ecaffè. Si narra che in un paesed’Abruzzo una domestica, peromaggiare il suo padrone, goloso diquesti due nuovi prodotti, inventòun dolce che ricordava la tazzina dicaffè realizzando l’esterno con lapasta frolla e riempiendo l’internocon caffè e cioccolato liquidi. Allaprima cottura vide che il ripienorimaneva troppo liquido ed alloradecise di addensarlo con mandorle

e tuorli d’uova e di ricoprire il dolcecon un coperchio che a cotturaultimata spolverò di zucchero avelo. Quando il padrone assaggiò ildolce ne rimase estasiato e chiesealla sua domestica come sichiamava. La donna, che non gliaveva dato nessun nome,improvvisò chiamandolo“Bocconotto” visto che si mangiavain un boccone. Le dimensioni sonorimaste piccole fino agli anni ‘50,quando iniziarono ad aumentare.Fino a quell’epoca si aggiungeva alripieno anche un chicco di caffè, aricordo del caffè messo inizialmentee per aromatizzare il ripieno.Ricercato è il Bocconotto diMontorio al Vomano, dolce e vantotipico del territorio, caratterizzato

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DOLCI I ENOGASTRONOMIA I 109108 I ENOGASTRONOMIA I DOLCI

produzione la specialità atriana eraconosciuta come Pizza alleMandorle in omaggio al suoingrediente principale. Con illegame che il dolce instaurò con la

famiglia di Acquaviva la ricettavenne, poi, ribattezzata, non acaso, Pan Ducale. Il Pan Ducale èun gustoso e saporito pane dolcedi forma allungata preparato conpochi semplici ingredienti comefarina, burro, zucchero, uova,mandorle, cedro candito ecioccolato che conferiscono allaricetta un aroma delizioso. Conuna tradizione secolare eraimpossibile che la ricetta del PanDucale rimanesse uguale neltempo. Il dolce con il trascorreredei secoli ha subito alcune rilevantimodifiche tra le quali la piùsignificativa è rappresentatadall'introduzione del cioccolatoingrediente presente in Europasolo da inizio secolo.

CicerchiataLa Cicerchiata è un dolce tipico chetra coriandoli, mascherine e stellefilanti in Abruzzo si prepara percarnevale. In cucina ci vuole fantasiae la ricetta si distingue per creativitàe gusto. Per l'Atlantedei prodottitradizionali l'originedel prodotto sarebbeda ricercarsi inAbruzzo, inparticolare nell'areadel Sangro grazie allosviluppodell'apicoltura che,ieri come oggi, rendedisponibile miele diottima qualità. Ildolce è a base dipasta di farina, uova

e, in alcuni varianti, burro o oliod'oliva, zucchero, liquore o succo dilimone. Da questa si ricavanopalline di circa un centimetro didiametro che vengono frittenell'olio d'oliva o nello strutto.Scolate, vengono mescolate conmiele bollente e disposte a

piramide. Il mieleraffreddandosisolidifica le palline fraloro e dà consistenzaalla struttura. Comespesso avviene con idolci tradizionali eantichi, esistonovarianti cheaggiungono ingredientidiversi alla ricetta base.Con tutta probabilità ilnome di cicerchiata haorigine medievale ederiverebbe dallacicerchia, un legumesimile al pisello e alcece, molto diffuso all'epocanell’Italia centro meridionale.Ancora oggi è coltivato non più sularga scala ma come specialitàtipica. Secondo quanto detto, ilsignificato di "cicerchiata" sarebbe

quindi quello di "mucchio dicicerchie". Esistono diverse versionidi questo dolce sia in Italia, vedi glistruffoli napoletani, che all’’esterocon tracce che vanno dalla Greciaalla Turchia.

Pan DucaleUn dolce a base di mandorle,cedro candito e cioccolato, il PanDucale è una storica specialitàdella bellissima cittadina di Atri,considerata una delle piùaffascinanti e significatived'Abruzzo e di tutta l'Italia centro-meridionale. Tanto antica quanto ricca disapore, la ricetta del Pan Ducale èun vero e proprio pezzo di storiache per quattrocento anni legò ilproprio nome a quello dei duchi diAcquaviva. Ed è proprio in questoperiodo che il dolce tipico dellalocalità conobbe il momento dimassimo splendore. Nel momento

dell’insediamento gli abitanti looffrirono al duca che ne rimaseconquistato al punto che si dice nevolesse una fetta in tavola ognigiorno. Agli inizi della sua

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LIQUORI I ENOGASTRONOMIA I 111

Montepulciano d’Abruzzo, sonolasciate a macerare al sole per circaun mese in contenitori di vetroinsieme allo zucchero. In baseall’aggiunta di vino puòraggiungere gradazioni che vannodai 7 agli oltre 20 gradi ed èparticolarmente consigliata, semprea fine pasto, in abbinamento aidolci. L’amaro Aurum creato dagliabitanti dalla costa che, prima diconoscere le virtù dei liquorimontani, si sono dati da faredistillando il liquore con unagradazione di 40 gradi frutto di unaperfetta alchimia tra vini pregiati einfuso di arance. Il nome lo si deve

a Gabriele D’Annunzio, che coniò ilsuo ennesimo neologismo unendodal latino le parole oro e arancio. Siconsiglia la degustazione abbinataa un’altra eccellenza tipicaabruzzese, il Parrozzo. La Liquirizia èuna pianta erbacea perenne, facileda trovare in natura con numeroseproprietà nutrizionali, terapeutiche,digestive, antinfiammatorie,dissetanti, antibatteriche e gastroprotettive. Controindicata solo perchi soffre di pressione alta. Il liquorealla liquirizia è un ottimo digestivoper un dopo pasto. Non esiste unacasa abruzzese che si rispetti privadi questo originale nettare.

110 I ENOGASTRONOMIA I LIQUORI

LiquoriAbruzzo terra di parchi, mare emontagne imponenti, con i coloridelle stagioni sempre all’orizzonte.Ma anche terra di grandi ricette contutti i prodotti tipici che questaregione sa offrire. A chi non è maicapitato di sedersi a tavola perrialzarsi dopo un po’ di orecon lo stomacopieno e

quellavoglia impellente di un digestivo. Inquesta ottica l’Abruzzo presentaun’offerta variegata e di grandelivello di amari prodotti con imigliori ingredienti autoctoni che lasua terra generosa offre. Iniziamocon la Genziana. Se sei abruzzese la

ami, se sei di fuori regione econosci un abruzzese gli chiedi incontinuazione di poterne avere unpo’. Non parliamo certo di quellada supermercato, ma delle bottigliegelosamente custodite da chi riesceancora a produrla in casa. Labottiglia di genziana fatta con lerare radici di montagna è e rimaneun gioiello da custodire, ma una

volta messo sul tavolo la sua vitaè breve. Nettare amaro per

eccellenza può anchenon piacere a

tutti mail

saporecosì forte e gentile

allo stesso tempo ti resta impressonella memoria e nel palato. IlCenterbe nasce nel 1817 dallesapienti mani di Beniamino Toro ele cento erbe da cui viene distillatoil liquore dall’inconfondibile coloreverde sono raccolte alle pendicidella Maiella. Utilizzata nel 1884 percurare l’epidemia di colera nelRegno di Napoli il Centerbe, ancoraoggi, si gioca il podio tra i liquori apiù alta gradazione alcolica presentisul territorio nazionale. Ha un fortepotere anestetizzante sugli altrialcolici ed è consigliato farne unuso parsimonioso per risparmiarsiun alto tasso alcolico. La Ratafià èparticolarmente amata dalle donneo da chi preferisce un amaro dolcee a bassa gradazione alcolica. Infattiil gusto dolciastro gli viene datodalle amarene, che prima di esseremischiate a un’abbondante dose di

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Personaggi illustri

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CULTURA I PERSONAGGI ILLUSTRI I 115

Benedetto Croce“La libertà al singolare esistesoltanto nella libertà al plurale"."La violenza non è forza madebolezza, e mai può esserecreatrice di cosa alcuna, masoltanto distruggerla"."La giustizia vera è fatta dicompassione"."Non possiamo distaccarci dalbene e dal male della nostraPatria, né dalle sue vittorie né dallesue sconfitte".Benedetto Croce (Pescasseroli, 25febbraio 1866 – Napoli, 20novembre 1952) è stato un filosofo,storico, politico, critico letterario escrittore. Principale ideologo delliberalismo del ‘900 italiano edesponente del neoidealismo. ConGiovanni Gentile, dal quale losepararono la concezione filosoficae la posizione politica nei confrontidel fascismo dopo il delitto

Matteotti, è considerato tra imaggiori protagonisti della culturaitaliana ed europea della primametà del XX secolo. La filosofiacrociana, ispirata al liberalismosociale, ebbe grande influenzasulla cultura italiana per il suopensiero politico. In particolare èricordato come guida moraledell'antifascismo con la sua"religione della libertà", tanto chefu anche proposto comePresidente della Repubblicaitaliana. Fu tra i fondatori delPartito Liberale Italiano assieme aLuigi Einaudi. Il pensiero,specialmente quello politico, diCroce ha goduto di apprezzamentipiù recenti anche al di fuoridell'Italia, dove è riconosciuto, inmaniera analoga a pensatori comeKarl Popper, come uno dei piùeminenti teorici del liberalismoeuropeo e un oppositore a ognitotalitarismo.

114 I PERSONAGGI ILLUSTRI I CULTURA

L’Abruzzo nella storia con i suoi

Personaggi illustriGabriele D’AnnunzioGabriele D’Annunzio nasce aPescara nel 1863 da una famigliabenestante. Già dai primi studimostra subito una grandepropensione per la letteraturapubblicando proprio negli anni delcollegio la sua prima raccoltapoetica. Si trasferisce a Roma e siiscrive alla Facoltà di Lettere ma nontermina gli studi. Il periodo romanosarà soprattutto dedicato algiornalismo, alla vita mondana, afrequentazione di salotti letterari earistocratici, a grandi amori e agrandi tradimenti. Una vita sregolatae spesso al limite lo porta a un“vivere inimitabile”. Espressioneperfetta per riassumere la sua vita.Pubblica i suoi primi romanzi inquesto periodo dando voce a quelloche viene definito il movimentodell’Estetismo. Il suo famosissimoromanzo, Il Piacere, costituisce unpunto importante del vivereinimitabile di D’Annunzio perché,oltre ad essere un movimentoletterario, l’Estetismo è unatteggiamento che coinvolge tuttal’esistenza. Il movimento prevedeche si viva sempre a contatto con illusso, con le opere d’arte, che sivesta sempre in maniera elegante eche si parli solamente di argomentielevati, disprezzando le masse e ilpopolo incolto. La vita che conducea Roma lo sommerge di debiti e perscappare ai creditori comincia un

periodo di spostamenti per laPenisola. A Venezia conoscerà ilgrande amore della sua vita, labellissima attrice Eleonora Duse.Con lei D’Annunzio viaggerà escriverà tantissimo ispirato dalladonna. Questo è anche il periodo incui, leggendo Nietzsche,D’Annunzio elabora il suo concettodi superuomo che sembra essere unproseguimento naturale del suoEstetismo. Il superuomo si distaccada ogni convenzione sociale, liberoe con spirito quasi animalescocontro le restrizioni del vivere civile equindi della società che appare solocome una folla informe e disgustosa.In questo periodo oltre a comporreopere teatrali fra cui emerge IlFuoco diventa deputato del Regnod’Italia. In questa carica si impegnaaffinché, durante la Prima GuerraMondiale, il nostro Paese entri inguerra. Partecipa direttamente alconflitto come pilota aereo, ed èpresente in diverse battaglie fino aquando, in seguito alle feriteriportate, perde la vista ad unocchio e scrive quello che è ilromanzo della sua convalescenza, IlNotturno. Con l’ascesa di Mussolini,D’Annunzio si ritira dalla vita politicae passa gli ultimi anni nella villa sullago di Garda definita il Vittorialedegli Italiani, un museo ancora oggivisitabile. Muore nel 1938 dopo una vitainimitabile. L’importanza della suaopera gli valse l’appellativo di PoetaVate cioè fare della propria vita unopera d’arte.

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CULTURA I PERSONAGGI ILLUSTRI I 117

Ignazio Silone"Non vi è peggior schiavitù diquella che s'ignora"."L'uomo che lotta per ciò che egliritiene giusto, è libero"."In ogni tempo e in qualunquesocietà l'atto supremo dell'anima èdi darsi, di perdersi per trovarsi. Siha solo quello che si dona".Ignazio Silone, pseudonimo e poi,dagli anni Sessanta, anche nomelegale, di Secondo Tranquilli(Pescina, 1º maggio 1900 –Ginevra, 22 agosto 1978), è statouno scrittore, drammaturgo epolitico. Sicuramente tra gliintellettuali italiani più conosciuti eletti nel mondo. Il suo romanzo piùcelebre, Fontamara, denuncia dioppressione e ingiustizia socialedella condizione di povertà, è statotradotto in innumerevoli lingue e haricevuto ben 10 candidature al

Premio Nobel per la letteratura. Per molti anni esule antifascistaall'estero, ha partecipatoattivamente e in varie fasi alla vitapolitica italiana, animando la vitaculturale del paese nel dopoguerra.Come scrittore è stato spessoosteggiato dalla critica italiana esolo tardivamente riabilitato,mentre all'estero è stato sempreparticolarmente apprezzato. Care a Silone sono senz'altro letematiche di denuncia sociale e diimpegno politico profondo di cuitutte le sue opere sono impregnate.Lo scrittore abruzzese è tra i primi,assieme ad una nutrita schiera discrittori anglosassoni, ad affrontarele tematiche sociali all'interno dellaforma narrativa del romanzosoprattutto portatore di realtàcontadine. Allo scrittore è statodedicato un museo con sede aPescina.

116 I PERSONAGGI ILLUSTRI I CULTURA

Ennio Flaiano“Coraggio, il meglio è passato"."In ogni minoranza intelligente c'èuna maggioranza di imbecilli"."Chi mi ama mi preceda"."L'italiano è una lingua parlata daidoppiatori".Ennio Flaiano (Pescara 5 marzo1910 – Roma 20 novembre 1972) è

stato uno sceneggiatore, scrittore,giornalista, umorista, critico edrammaturgo. Scrisse per diversetestate e settimanali. Lavorò alungo con Federico Fellini, con cuicollaborò ampiamente ai soggetti ealle sceneggiature dei più celebrifilm del regista riminese, tra i qualiLa strada, La dolce vita e Otto emezzo. Il nome di Flaiano è legatoindissolubilmente a Roma, cittàamata e odiata. Testimone delleevoluzioni e degli stravolgimentiurbanistici, dei vizi e delle virtù dei

cittadini romani. Flaiano ha saputovivere la capitale in tutti i suoiaspetti, tra cantieri, locali della"dolce vita", strade trafficate. Fine e ironico moralista, ma ancheacre e tragico al tempo stesso,produsse opere narrative e varieprose tutte percorse da un'originalevena satirica e un vivo senso delgrottesco, attraverso cui vengono

stigmatizzati gli aspetti paradossalidella realtà contemporanea. Creava continuamente aforismi,molti dei quali ancora di usocomune e attuali. Fu il primovincitore del Premio Strega, nel1947, con il suo più famosoromanzo, Tempo di uccidere.Flaiano riflette le contraddizioni e le inquietudini dei suoi anni chene fanno un non poeta, unosceneggiatore, uno scrittore diepigrammi, di pseudo poesie, unoscrittore di non romanzi.

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AUTOMOBILISMO I PERSONAGGI ILLUSTRI I 119

Diego De SterlichUno dei personaggi caratteristicidella storia abruzzese èsicuramente Diego De SterlichAliprandi nato a CastellamareAdriatico il 13 agosto 1898 emorto a Teramo il 30 agosto 1976.Appartenente ad una famiglianobiliare abruzzese di lungatradizione ha rappresentato latipica figura del gentiluomo dalla

personalità bizzarra e fantasiosa.Fu uno dei più forti pilotiautomobilistici nelle competizioniin salita locali e nazionali, e nellecronoscalate conseguì i piùimportanti risultati agonisticisconfiggendo addirittura sultracciato della Castel di Lama -Ascoli Piceno, alla guida di un'AlfaRomeo, Enzo Ferrari e MarioTadini. Per la sua abilità vennesoprannominato il Marchese

Volante. Il classico esempio digenio e sregolatezza dovuto adolorose vicende familiari loportarono a condurre una vitadissoluta, dedicandosi in manierasfrenata alla passione per le donnee per le corse dei cavalli, cheabbandonò presto perl'automobilismo. Questa svoltanella sua vita lo porterà adiventare un pioniere dellavelocità. Investimenti esosi, qualela partecipazione in quote per la

costruzione dell’autodromo diMonza o quando intervennefinanziariamente in soccorso dellacasa Maserati, lo portarono asperperare l’ingente patrimoniofamiliare costringendolo al ritirodalle corse all’età di 32 anni. Daquel momento le necessità dellavita lo costringono a disfarsi ditutto il patrimonio e a morire inpovertà presso la Casa di Riposo"De Benedictis" di Teramo.

118 I PERSONAGGI ILLUSTRI I SCIENZA

Vincenzo CerulliVincenzo Cerulli esponente di unadelle più antiche famiglie abruzzesinacque a Teramo nel 1859 e findall’inizio dei suoi studi mostrògrande propensione perl’astronomia laureandosisuccessivamente in Fisica. Dopo untirocinio quadriennale in Germaniapresso gli osservatori di Bonn e diBerlino, tornò in Italia,frequentando come volontariol'Osservatorio del CollegioRomano, dove compilò un catalogodi 1291 stelle. Nel 1890 fondòpresso Teramo un osservatorioprivato, da lui battezzatoOsservatorio astronomico diCollurania e oggi divenutoOsservatorio astronomicod'Abruzzo. Qui, fu autore di molteosservazioni del pianeta Marte,grazie alle quali fu tra i primi

sostenitori della teoria (poi rivelatasifondata) che i famosi canali diMarte, osservati da GiovanniSchiaparelli, non fossero reali madelle semplici illusioni ottiche. Legòil suo nome alla scopertadell'asteroide 704 Interamnia, dalnome latino della città di Teramo,individuato il 2 ottobre 1910dall'Osservatorio di Collurania,rivelatosi poi uno dei maggioriasteroidi, il quinto per diametro,della fascia principale. Nella suaattività fu tra i primi a usarelargamente la fotografia negli studiastronomici rivestendocontestualmente numerose carichenazionali e internazionalidiventando alla fine della suacarriera presidente della SocietàAstronomica Italiana. Alla sua mortela città di Teramo intitolò aVincenzo Cerulli l'antico corso "alTrivio" lungo il quale sorge ilpalazzo della famiglia.

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POLITICA I PERSONAGGI ILLUSTRI I 121

Marco PannellaMarco Pannella, all'anagrafeGiacinto Pannella nato a Teramo il2 maggio 1930 e morto a Roma il19 maggio 2016, è stato unpolitico italiano. Si autodefiniva«radicale, socialista, liberale,federalista europeo, anticlericale,antiproibizionista, antimilitarista,nonviolento e gandhiano. Membrodella Gioventù liberale e poileader dell'Unione GoliardicaItaliana negli anni dell'università,Marco Pannella è stato tra ifondatori nel 1955 del PartitoRadicale. Tra i suoi riferimentiideologici, vanno inoltreannoverati l'ambientalismoecologista, il cattolicesimo liberalee il socialismo liberale. L'ampiezzadel suo pensiero politico eideologico al quale negli anni hafatto riferimento porta i suoiestimatori a vedere in lui unuomo che cerca di porsi di làdalle ideologie, mentre i suoioppositori

leggono nel suo operato una dosedi ambiguità, e lo hanno accusatospesso di inaffidabilità.Protagonisti delle battaglie civilidegli anni settanta e della fase ditransizione tra la prima e laseconda Repubblica ha fattocostantemente ricorso ai metodidella lotta politica nonviolenta,come sciopero della fame edisobbedienza civile, peraffermare la legalità o, secondo lesue parole, il "diritto alla vita e lavita del diritto". Ha inciso nellapolitica attraverso l'applicazionedello strumento referendario,promuovendo, nel corso di tredecenni, la raccolta di quasicinquanta milioni di firmenecessarie alla promozione dellevarie campagne referendarie.

120 I PERSONAGGI ILLUSTRI I CINEMA

Tonino ValeriiTonino Valerii nato a Montorio alVomano nel 1934 e morto a Romanel 2016 è stato un registacinematografico, noto soprattuttoper il genere spaghetti-western.Nel 1973 dirige Terence Hill edHenry Fonda in Il mio nome èNessuno un vero e proprioomaggio al western e al cinema diSergio Leone. Un film venduto aiproduttori, come più volte affermòLeone, raccontando solo i primi treminuti senza sapere come sarebbeproseguito. La pellicola fu ungrandissimo successo di pubblico,tra i primi tre incassi dell'anno. La sua profonda amicizia con SergioLeone lo porterà, scelto dallostesso, alla collaborazione comeaiuto regista nei famosi film Per unpugno di dollari e Per qualche

dollaro in più. È stato il primo adusare uno schema di ripresainnovativo per l’epoca, infatti glispettatori si abituano a seguire ilnemico da lontano, tecnica diparticolare coinvolgimento per gliusi cinematografici dell’epoca. Nelfilm I giorni dell’ira questa tecnicainnovativa creerà un vero e propriocoinvolgimento del pubblicoabituato a riprese più statiche. Nel1986 scrive e dirige Senza scrupoli,film erotico interpretato da MarzioHonorato e Sandra Wey,quest'ultima lanciata due anniprima come protagonista di Histoired'O. La pellicola si avvale dellacolonna sonora scritta da JamesSenese e Joe Amoruso. Dal 1996 è stato ideatore dellarassegna cinematografica “Rosetoopera prima”, dedicata ai registiitaliani esordienti, che si svolgeogni estate a Roseto degli Abruzzi.

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MUSICA I PERSONAGGI ILLUSTRI I 123

Ivan Graziani“Se un giorno non dovessi suonarepiù mi metterei a incartare caramelle.Sono uno specialista. Ma io nonsmetterò. Un vero chitarrista muore,deve morire sul palco”.Nato a Teramo nel 1945 eprematuramente morto nel 1997.Personaggio atipico, decisamenteavanti rispetto ai suoicontemporanei, Ivan Graziani ha

insegnato alla canzone d’autoreitaliana un nuovo approccio al rock.Senza complessi di inferiorità versoi modelli anglosassoni e conl’orgoglio della tradizione e dellaprovincia italiana, è stato autore diuna serie fortunata di canzoni digrande cantabilità e diindimenticabile tenerezzaespressiva. La musica lo appassionafin da piccolo. Si innamora dellachitarra dalla quale insieme aldisegno non si separerà mai.

122 I PERSONAGGI ILLUSTRI I POESIA

Ovidio“Presi un pugno di sabbia e glieloporsi, chiedendo un anno di vitaper ogni granello; scioccamentemi scordai di chiedere che fosseroanni di giovinezza”.Ovidio nacque il 20 marzo del 43a.C. a Sulmona figliosecondogenito di un’agiatafamiglia. Come da consuetudineper i giovani di buona famiglia si

reca ad Atene per perfezionare lasua preparazione a contatto con laciviltà greca. Destinato alla carrieraforense e politica, Ovidio avverteinvece subito, imperiosa,l’inclinazione verso la poesia, alpunto che tutto ciò che tentava didire era già in versi. L’attivitàpoetica di Ovidio comincia assaipresto e si chiude con la suamorte. Della sua vasta produzioneci rimane fortunatamente la partepiù matura e significativa.

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Eventi

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SAGRE, MERCATI E FESTE I EVENTI I 127

• Sagra della castagna nel centrostorico di Bellante, a novembre.• Sagra del Tacchino di Nereto, anovembre.• La Festa del cero a Teramo è ilmistero, e rievoca un anticomiracolo, caro ancora oggi agliabitanti del borgo, a novembre• L’Accensione dei faugni ad Atri èuna celebrazione in onore dellaMadonna che riprende un’anticatradizione contadina, a dicembre.• Il Fuoco di Natale a Neretorievoca l’antica tradizione diaccendere un grande falò la Vigiliae mantenerlo vivo fino all’Epifania,per sconfiggere il buio e il freddodella stagioneinvernale, aDicembre.Avviso a tutti iSagronauti. Siccome le datedegli eventipossono subiredelle variazioni siconsiglia dicontattare gliorganizzatori primadi mettersi inviaggio.

Mercati settimanaliAlba Adriatica > lunedì.Ancarano > domenica.Arsita > giovedì.Atri > lunedì, mercoledì, venerdì.Bellante > lunedì, venerdì.Bisenti > martedì.Campli > mercoledì, domenica.Castellalto > lunedì.

Castelli > lunedì.Castilenti > mercoledì.Cellino Attanasio > mercoledì.Civitella del Tronto > venerdì,domenica.Colonnella > domenica.Controguerra > venerdì.Corropoli > domenica.Crognaleto > martedì, giovedì.Giulianova > giovedì, sabato.Isola del Gran Sasso d'Italia >lunedì.Martinsicuro > mercoledì, venerdì.Montorio al Vomano > mercoledì.Morro d'Oro > mercoledì, sabato.Mosciano Sant'Angelo > mercoledì.Nereto > martedì.

Notaresco > venerdì.Penna Sant'Andrea > giovedì.Pineto > mercoledì, giovedì,venerdì, sabato.Roseto degli Abruzzi > martedì,giovedì.Sant'Egidio alla Vibrata > giovedì.Sant'Omero > sabato.Silvi > giovedì.Teramo > martedì.Teramo > sabato.Torricella Sicura > venerdì.Tortoreto > sabato, domenica.Tossicia > venerdì.

126 I EVENTI I SAGRE, MERCATI E FESTE

Occasioni e opportunità per tutti i gusti

Eventi nel TeramanoSagre• Sagra della Battaglia di Montorioal Vomano anima le vie del borgocon degustazioni di prodotti locali,a giugno.• Sagra delle Sagre a Colonnella, agiugno, in un tripudio di sapori ingrado di accontentare anche i palatipiù esigenti. • Sagra del Sacro Cuore di Rosetodegli Abruzzi festeggia unappuntamento della tradizionereligiosa colmo di fascino esuggestione, nel mese di luglio.• Sagra gastronomica di Roiano aCampli un percorsoenogastronomico degno dei palatipiù esigenti, a luglio.• Sagra dei Piatti Tipici a Tortoretopropone i sapori tradizionali di unavolta, a luglio.• Sagra del Calzone a Teramo conle migliori specialità regionali, aluglio.• Festa della Pace di Teramo conuna rievocazione storica cheanimerà le vie del borgo condivertimento e degustazioni, aluglio.• Sagra dei Cingoli Cellinesi pastatipica a Cellino Attanasio, a luglio.• Sagra di Controguerra festeggia imigliori prodotti del territorio servitiin golose ricette tutte da degustare,a luglio.• Sagra della Frittella Ornanese aColledara, a luglio.• Sagra del Timballo Teramano aCampli, ad agosto.• Sagra dei Tesori di Fattoria di

Giulianova festeggia l’agricolturalocale, proponendo il meglio deiprodotti del borgo, a luglio.• Sagra di Torano Nuovo una dellesagre enogastronomiche piùantiche e seguite della regione, adagosto. • Sagra di Corropoli la festa delgrasso: spiedini di castrato, salsiccealla brace, frittelle di prosciutto,formaggio fritto, stinco di maiale,ad agosto.• Sagra della Mazzarella teramanadi Caprafico, ad agosto.• Sagra della Valfino al Canto adArsita, nel mese di agosto.• Carnevale estivo di Alba Adriaticasfilata tradizionale tra musiche,canti e balli, ad agosto.• Sfilata di Carri Aprutini di Atriallegria, divertimento e tradizionelocale, ad agosto.• Sagra della porchetta a Campli,ad agosto.• Sagra del Revival Folcloristicodell’uva e del Vino Montonico diBisenti, a settembre.• Sagra dei Turisti per Gusto diNereto, ad ottobre.

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128 I EVENTI I SAGRE, MERCATI E FESTE

Feste popolarie religioseAncarano • Festa di San Simplicio (29 luglio).Atri • Faugni (8 dicembre) • CorteoStorico della Contea e Aperturadella Porta Santa (14 e 15 agosto),con la fiera di ferragosto.Bisenti • Madonna degli Angeli (2agosto), con le "oblatrici" incostumeCastilenti • Festa della Birra (adagosto)Cellino Attanasio • Sagra dei Cingoli(verso fine luglio)Cermignano • Festa di Sant'AntonioAbate (fine settimana successivo al17 gennaio) • Sagra delle Cantine eFesta della Mietitura (fine giugno),nella frazione di Poggio delle Rose• Sagra delle Fragnaccie (in estate: aluglio o ad agosto). Le Fragnacciesono un particolare tipo di pasta. • Processione del Venerdì Santo,accompagnata da canti.Civitella del Tronto • A la Corte delo Governatore (metà agosto).Colledara • Sagra della porchetta(ad agosto) • Lucrezia Borgia a

Castiglione della Valle (primadecade di agosto), rievocazionestorica.Colonnella • Festa "manoppi"(seconda domenica di luglio).Corropoli • Palio delle Botti (ultimofine settimana di luglio, primi diagosto).Crognaleto • L'Erede (martedì diCarnevale).Giulianova • Festa della Madonnadello Splendore (22 aprile esettimana seguente).Montorio al Vomano • Congiura deiBaroni (terza fine settimana digiugno) • Carnevale (domenica emartedì di Carnevale, mercoledìdelle Ceneri).Nereto • Fuochi di Natale (24dicembre - 6 gennaio).Notaresco • Sagra delle FaveFresche con Pane e Olio (a maggio).Silvi • Ciancialone (ultima domenicadi maggio).Teramo • Festa della Pace (ultimadomenica di aprile) • Ballodell'Insegna a Forcella (23-24settembre) • Trionfi della Pace (26luglio), festa rinascimentale• Processione della Desolata(Venerdì Santo).

La Notte dei Faugni ad Atri

Ristorante & ArrosticiniVia Salara, 11 (Campo a Mare)

Roseto degli Abruzzo (TE)Chiuso il mercoledì - T. 085 8998167

Ristorante la Casetta di Paparill

di Vincenzo Caterini

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■ ALBA ADRIATICA ■ ANCARANO ■ ARSITA ■ ATRI ■ BASCIANO ■ BELLANTE

■ BISENTI ■ CAMPLI ■ CANZANO ■ CASTEL CASTAGNA ■ CASTELLALTO ■ CASTELLI

■CASTIGLIONE MESSER RAIMONDO ■CASTILENTI ■CELLINO ATTANASIO ■CERMI-

GNANO ■ CIVITELLA DEL TRONTO ■ COLLEDARA ■ COLONNELLA ■ CONTROGUERRA

■ CORROPOLI ■ CORTINO ■ CROGNALETO ■ FANO ADRIANO ■ GIULIANOVA

■ ISOLA DEL GRAN SASSO ■MARTINSICURO ■MONTEFINO ■MONTORIO AL VOMANO

■MORRO D'ORO ■MOSCIANO SANT'ANGELO ■NERETO ■NOTARESCO ■PENNA

SANT'ANDREA ■ PIETRACAMELA ■ PINETO ■ ROCCA SANTA MARIA ■ ROSETO DEGLI

ABRUZZI ■SANT'EGIDIO ALLA VIBRATA ■SANT'OMERO ■SILVI ■TERAMO ■TORA NO

NUOVO ■ TORRICELLA SICURA ■ TORTORETO ■ TOSSICIA ■VALLECASTELLANA

GUIDA TURISTICAABRUZZO

www.trulyitalian.it

Euro 8,00

ISBN 978 88 943534 02

EdizioniLa Macchina a Pedali