Italiano che-passione barcellona-in-italiano-finito

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Italiano che passione! CURIOSITÀ REVISTA EN ITALIÀ Novembre 2016 Centre Cívic Casa Sagnier C/Brusi 61 Ajuntament de Barcelona Barcellona in Italiano lingua & cultura

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Italiano che passione!

CURIOSITÀ

REVISTA EN ITALIÀ

Novembre2016

Centre Cívic Casa Sagnier

C/Brusi 61Ajuntament de Barcelona

Barcellona in Italianolingua & cultura

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Indice

EDITORIALE

5

ADA di Ama l'italiano

STORIA

4

MARTA

LINGUA

9

IFAN

LETTERATURA

13

ERNESTO

FESTE

16

CARME & MARGARITA

OPERA

19

RAMON & MARIONA

BIO

24

MARIA ROSARITTA & ISABEL

Italiano che passione!

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Editoriale

Contatto

Coordinatricedidattica presso

Centro Amal'italiano Carrer Ausias Marc n°77, 1ª 1ª 08013 Barcelona

Centro oficial decertificación(inscripción yexamen) DITALSCILS y .IT en convenio conUniversità degli Studidi Roma Tre .IT Università perStranieri di Siena,DITALS

La mia mail:[email protected]

panta rei in armonia e serenità

Ciao! Spero che la lettura di questa rivista possa risultareutile de interessante. Gli articoli pubblicati sono il fruttodell'appassionante lavoro di ricerca e condivisione deglistudenti del gruppo di “Italiano che passione” che hoavuto il gran piacere di incontrare de accompagnare inquesto autunnale trimestre di attività presso il CentroCivico Casa Sagnier di Barcellona. Da fine settembre adinizio dicembre ci siamo incontrati ogni venerdì mattina,alle 11.15, per trascorrere insieme delle piacevoli lezioni edare vita, poco a poco, al progetto che ho avuto l'azzardodi proporre e loro di accogliere. Insegno italiano nellacittà di Barcellona dal 2006 e sono “gerente” del CentroAma l'italiano lingua & cultura. Grazie alla mia attività edalle occasioni che mi offre, riesco a poter mettere inpratica il metodo di insegnamento in cui credo e cioèrendere gli studenti protagonisti del proprio processo diapprendimento. Quando si fa ciò che piace tutto “pantarei” in armonia e serenità... serenità che a volte perdo oavevo perso e che ritrovo quando entro in classe. Ilprogetto della GAZZETTA consiste in una rivista scrittadagli studenti di lingua italiana per aiutare gli amiciitaliani a conoscere un po' di più la terra che ci accoglie:la Catalogna. Ringrazio con profonda gratitudine glistudenti che si sono messi in gioco nel cimentarsi edimmedesimarsi nelle vesti dei giornalisti, alternandosi alettori, correttori di bozze, redattori, inviati,corrispondendi, collaboratori...PS: a pag.29 abbiamo reso un omaggio alla nostra storia.

BUONA LETTURA

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ITALIA - CATALOGNA

VINCOLI

STORIA

CULTURA

COSTUMI

COMMERCIO

Marta

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STORIA Tra Italia e Catalogna

Le relazione tra le regione italiche e ispanichecrearono un continuo scambio d’influenze

Le relazione culturale e commercialetra Italia e Catalogna viene da moltotempo, dal medioevo, da quandol’Italia era ancora un insieme di statiindependenti, e la Catalogna era ilregno Catalano-Argonese. Al tempodal medioevo, la Corona Catalano-Aragonese teneva piu contatto con leterre italiche che con i regni ispanicidovuto all’importante sviluppocommerciale martimo che aveva eanche per la politica spanzionistica cheiniziò nel Mediterraneo. Questarelazione inizia quando Pietro ilGrande conte di Barcelona, sposatocon Constanza di Sicilia, figlia e eredelegittime di Manfred I, nelle 1282,diventa re della Sicilia dopo larebellione dei siciliani contro Carlosd’Angiò, re della Sicilia e di Napoli. MaCarlos d'Anjou, mantenne i suoipossedimenti in territoro continentale,creando il Regno di Napoli, con lacapital nella città di Napoli. Nel 1442,il re dell’Aragona e re dellaSicilia Alfonso il Magnanimo conquistail Regno di Napoli e unificanuovamente li due regni dipendenti

della Corona Catalano-Aragonese. Allasua morte al 1458, le regni diventanoseparati di nuovo Al 1504, Ferdinandoil Cattolico, che da 1479 già regnava ilRegno della Sicilia, conquista il Regnodi Nàpoli ed il re diventara FerdinandoIII re della Sicilia. Questo sarà lanascita del Regno delle Due Sicilie. Ildominio del Regno di Napoli sarà dellamonarchia ispanica (castellana) fino al1713, primo sotto la dinastiaTrastàmara (1504-1516), dopo sotto ladinastia Habsburg (1516-1700) e allafine sotto dinastia Borbonica (1700-1713). Le relazione politiche ecommerciale tra le regione italiche eispaniche crearono un continuoscambio d’influenze artistiche durantetutto il medioevo, ma l’epoca piùintensa di questo scambio fu durante ilregno di Alfonso il Magnanimo,specialmente con Maiorca, quandoGuillem de Sagrera, scultore earchitetto di Maiorca, e altri artisti delsuo laboratorio furono a Napoli. Ilmaestro e suoi aiudanti avevano tangrande successo che molti artistiandassero in Mallorca per imparare le

Marta

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tecniche del maestro. Ma allaCampania si trovano anche diversiopere documentate della sua officinacome il castello de Gaeta, il palazzo deParascandolo a Carinola, el palazzoAntignano, a Capua e altre a Nola eSessa. Uni delle ultime opere delmaestro è la riforma del Castell Nuovodi Napoli (foto 1) Se sa che participòanche alle construzione della Porta diNapoli (arco di Alfonso dell’ Aragona).(foto 2) A Napoli si conoce anche lapresenza d’altri artisti di Mallorca chenon erano dell’officio de Sagrea malavorarono alle ordine del re; comeMateu Forsimanya. Ci sonnodocumenti che affermano che lavorònelle opere del palazzo di MarinoMarzano a Carinola (foto 3) e si credeche lavorò anche al palazzo ducale diSessa Aurunca ( foto 4) e al castellodelle Gaetani, a Fondi (foto 5) L’influenze artistiche se fa notabile nelleopere arquitectoniche e scultoriche trai due territori. Le influenze catalaneall’architettura italiana se pòapprezzare nelle residenze nobiliare,specialmente nelle cortile, le loggie e legrande finestre, sopratuttonell’elementi decorativi. Delli cortilli,mette in evidenza la scala esterna allacatalana, como si pò vedere alli palazziAbbatelli di Palermo (foto 5), Orologioe Bellomo (foto 6), a Siracusa. Questoscambio artistico durò fino il secoloXVI . Nel secolo XV, quando Napoliera la corte più raffinata nell’arte dimenjare e della musica, se parlavacatalano. La grande espansione delregno Catalano-Aragonese permetteanche l’espansione della linguacatalana alla Mediterranea. Nelmedioevo la lingua catalana era capitadal Laguedoc fino alla Provenza eanche in alcuni luoghi dell’Italia, comeper esempio a Liorna (Livorno) doveandavano gli ebrei di Maiorca,sfugendo delle inquisitori spagnoli, edove si stablirono.

Marta

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tòfones) e de molti salse. Ma il libro dicucina più importante dell’epoca e il “Libro dei coch “(foto) scrito in linguacatalana dal Gran Mestro Robert,cocco della corte di Napoli nel secoloXV e il più grande e internazionalecocco catalano dell’epoca. Il FerranAdrià dei nostre tempi. Il libro fu unautentico “best seller" che fu cinque

“Chi va a Liorna non torna “dicevanol’ebrei “. Li due Papas Borja di Gandia,con tuto il suo seguito, tutti valenciani,portano la lingua catalana fino lapropria Roma nell secolo XV. Siparliamo della cucina, questa relazionedell’est della penisola iberica conl’Italia è ancora più profonda. Nellacucina italiana dal medievo e deirenascimento si pò aprezzarel’influenza mediterranea. L'afflusso piùnotevole è del valenciano-catalano,dovuto alla Corte di Napoli e alla cortedi Roma (le Borja). Alle libri di ricetteitaliane del rinascimento ci sonnotipici ricette e prodotti portati deicatalani, a volte, d’origine arabo (e, pertanto, anche siciliani): sfresurato(freixurat), mirrause alla catalana(migraust, rostit o arrosto),genestrada, (ginestada), mangiarbianco alla catalana (menjar blanc),brodo de amandolo (brou de lletd'ametlles), Arrosto alla catalana -conaracia amara, del quale parlal'umanista, scrittore e gastronomoPlatina (Bartolomeo Sacchi),Caperotatta (de Capironades de

in Campania si trovano anche diverse opere[...] come il castello di Gaeta

volte pubblicato in catalano. Lescambio culturale nei medievo traCatalonia e Italia si è dato anche alivelo letterario da quando RamonLlull e Arnau de Vilanova, filosofi,vivevano a Roma, centro del mondocristiano, e dove ebbero molteseguitore delle loro dotrine.L’umanismi litterario e filosofico siconosce prima nella Coronadell’Aragona, attraverso di Valencia eBarcellona che in altri luoghi, dovutoalla connesione permanente che aveva,per il domino politico nell Sud

dell’Italia del Casale di Barcellona. Mail momento piu importante è con lascoperta de Dante, Petrarca, eBocaccio per parte delle umanisticatalani. Un altro momentoimportante della catalanità è durantela presenza della familia valenciana deiBorja nel secolo XV al XVI a Roma.“0h! la chiesa di Roma in mani deicatalani!” si diceva nel momento piùalgido del regno del Papa Alexandre VIquando questa famiglia dei valencianidominavano la vita politica di Roma edell’Italia in un ambiente

Marta

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machiavellico d’intrighi, omicidi ericatti (xantatges). Dal medievo –e fino

oggi- l'admirazione delle/dei catalani,valenciani i baleari verso degli italiani

e la sua cultura è constante. Infatti, dalmedievo fino all'epoca moderna, c’è

ancora una relazione significativa tra lipaesi di lingua catalana e la penisolaitalica. Ancora oggi, gran parte della

cultura catalana è italianofila.

Marta

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...ma cosasignifica?

Ifan

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SE NON È' VERO È MOLTO BEN TROVATO

Questo detto apparve per la primavolta nel libro di Giordano Bruno Degl'Heroici Furori II,3 pubblicato aLondra nel 1585, ma l'autore lo citò atitulo di proverbio conosciuto. In qualelingua? Bruno nacque a Nola nel 1548e stette in la Campania fino a fuggiredal monastero di Napoli nel 1576. Poilo troviamo a Ginevra nel 1579, aTolosa nel 1580-81, a Parigi nel 1581-83, a Oxford e Londra nel 1583-85, aParigi di nuovo nel 1585-86, e aMarburg, Wittenberg, Praga,Helmstedt e Frankfurt, ricevendomolti inviti di stabilirsi e insegnarenelle università migliori di quell'epoca;ma preferí tornare in Italia sospiratanel 1591 per subire sette anni diprigione prima di morire bruciato vivo.Sembra poco probabile che un uomo

con tanta nostalgia per il paesed'origine avrebbe imparato molteparole delle lingue transalpine durantei suoi quattordici anni d'esilio, epossiamo pensarlo probabile che "senon è vero è molto ben trovato"venisse da un proverbio nel dialettodella Campania del Cinquecento. Cosache fa questo quasi una certezza èl'esistenza in testi castigliani diproverbi molto somiglianti citati initaliano, per esempio "Se non é vero ébene trovato" (Pequeño LarousseIlustrado (1964) Locuciones latinas yextranjeras p.xiv). Tanti impiegati esoldati spagnuoli passarono per Napolidurante i secoli XVI e XVII; alcunidovrettero portare il detto a casaquando tornarono. Si deve ancoraspiegare perché questo proverbio

Nel quadro ritratti:

Galileo e

la Santa Chiesa

Ifan

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esiste nella lingua inglese piuttostoche nella italiana. Delle opere diGiordano Bruno 34 sono sopravvissutifino ai nostri giorni, 32 pubblicatefuori dall'Italia. Sappiamo del registrodel suo giudizio davantiall'Inquisizione che scrisse Brunoabbastastanza nell'Italia, ma gli agentidi questa instaurazione distrusseroquasi tutte queste opere. Dalle operesopravviventi di Bruno 27 furonoscritte in latino; delle sette in italianoCandelaio (1582) fu publicata a Parigi,tutte le altre a Londra, La Cena de laCeneri (1584), De la Causa, Principioet Uno (1584), De l'Infinito, Universi eMondi (1584), Lo Spaccio de la BestiaTrionfante (1585), Cabala del cavalloPegaseo (1585), e De gl'Heroici Furore(1585). Giacchè l'esportazione dei libriin Italia era quasi impossibile a causadell'Inquisizione, la gran maggioranzadei lettori di Bruno dovevano essereinglesi.

Ifan

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proverbio che esistenella lingua inglese

L

La moda di leggere Italiano era appena incominciata: tre anniprima dell'arrivo di Bruno a Londra, durante l'intervistaceleberrima fra Elisabetta I e Don Bernardino de Mendoza,l'ambasciatore di Filippo II, della quale vediamo e sentiamo leconseguenze ogni giorno, la regina ebbe messo in chiaro le sue

leggere qualche cosa di Giordano Bruno,sarebbe stato scemo se...

preferenze linguistiche. Durante intorno ai 400 anni i britannici seguivano ilmodello regio. Tra gli scrittori piú popolari sarebbe un eroe della scienzacopernicana ucciso con tanta crudeltà dagli eretici della supposta chiesapapista di Roma. Nel frattempo nell'Italia, durante intorno ai 150 anni, sefortuitamente un italiano avesse potuto leggere qualche cosa di GiordanoBruno, sarebbe stato scemo se l'avesse citato durante una conversazione.Spero di aver spiegato perché "se non è vero è molto ben trovato" si trovavatra le tre frasi d'italiano che questo scrittore conosceva prima d'incominciarelo studio dell'italiano. Le altre due erano: "eppure si muove" e "il Duce hasempre ragione".

Ifan

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GIALLO, IL COLORE DELCRIMINE

Quando nel 1929 la casa editriceMondadori creava una collanadi romanzo poliziesco, non eraconsapevole di dare un nuovosenso alla parola giallo. Siccomela collana ebbe un grandesuccesso e la copertina dei libriera gialla e nera la gentecominciò a chiamare “gialli” iromanzi polizieschi e più tardianche i film polizieschi e/o dell´orrore. Durante il periodomussoliniano gli autori italianidi gialli fecero molta fatica apubblicare, perché i regimidittatoriali aborriscono lacronaca nera, che ricorda aicittadini che non vivono perniente in una società perfetta.Oggigiorno il giallo italianogode d´una eccellente salute,capeggiati da Andrea Camilleri,l´autore più conosciuto etradotto grazie alla sua creatura,il commissario SalvoMontalbano, una legione discrittori sono usciti in questiultimi tempi con una curiosaparticolarità, si ha l´impressione che tra di loro sisiano ripartiti il territorioitaliano, in modo che ogniscrittore abbia il suo territorioprivato.

Ernesto

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L´ispettore Giuseppe Lojacono è siciliano. A causa di unaconfusione, e come punizione, è stato inviato a Napoli perfare un lavoro burocratico. Riesce a dimostrare il suo valoreprofessionale nel primo libro della serie e negli altri lotroveremo facendo parte del gruppo di poliziotti chiamato “ibastardi di Pizzofalcone “(nome del commissariato). Inquesto gruppo, composto da sette membri (uomini efemmine, vecchi e giovani, omo e eterosessuali), il fatto cheognuno abbia la sua personalità e le sue vicende, rendemolto piacevole la lettura benché non abbia la qualitàletteraria di altri libri di De Giovanni. Non so se DeGiovanni vincerà un giorno il premio Nobel, ma almenomerita entrare nel Guinnes.

Ernesto

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Dopo la morte del grandeLeonardo Sciascia, Camillerisarebbe lo scrittore della Sicilia,Carlotto del Veneto, Malvaldidella Toscana, Lucarelli diBologna, De Cataldo di Roma,Carofiglio di Bari e così via.

Tra tanti giallisti vorrei attirare l´attenzione su uno che ha fattouna carriera molto particolare: ilnapoletano Maurizio de Giovanni.A 47 anni Maurizio de Giovannilavorava come impiegato in unaditta e non aveva mai pubblicatoniente, partecipò allora a unconcorso di racconti riservato aesordienti, che vinse e ricevé unaproposta da una casa editrice, perpubblicare tutta la sua opera, DeGiovanni accettò senza dire chequest´ opera non era ancorascritta. Lasciò la ditta e cominciòa scrivere instancabilmente e conuna stupefacente produttivitàlegata a un alto livello letterario ,dal 2006 ha pubblicato 16romanzi e 7 libri di sport (DeGiovanni è un grade tifoso delNapoli.) . Come quasi tutti gliscrittori di giallo, De Giovanni ha isuoi protagonisti abituali,

“i bastardi di Pizzofalcone”

che gli evitano il lavoro didisegnare un protagonista diversoin ogni occasione e hanno ilvantaggio di essere già conosciutidai lettori fedeli. Al momento ipersonaggi di De Giovanni sono: ilcommissario Ricciardi, l´ispettoreLojacono e “i bastardi diPizzofalcone”. I romanzi delcommissario della squadra mobileLuigi Alfredo Ricciardi, sonoambientati a Napoli

durante gli anni trenta.Nonostante la sua carica,Ricciardi non sente alcunasimpatia per il fascismo. È unuomo che ha ricevuto un dono(può sapere le ultime parole chedice un assassinato prima dimorire) che gli ha dato grandisuccessi professionali, ma a causadi questo costante contatto con lamorte è diventato un uomo tristee solitario.

Ernesto

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La santa rivalità

S

anta Eulalia e la Virgine della Mercè: patrone di Barcellona!?!Nei primi anni del IV secolo quando l’imperatore Dioclecianoordinó di perseguitare la fede cristiana, nella cittá di Sarrià unagiovane di nome Eulalia decise rebellarsi contro della repressionesottoposta alla comunità cristiana.

Santa Eulalia o La Mercè?Questo è il dilemma!

Aveva solo tredecimanni cuando è andata a Barcino per persuadere ilgovernatore con il suo dono di oratoria. Si presenta come una servitrice delSignore. E’stata arrestata e condannata a ricevere tante torture come anni cheaveva. Con il tredicesimo tormento ha conclusa la vita della giovane e davantiagli ochi attoniti dei presenti la sua anima vola in cielo sotto forma di unabella bianca colomba, che è venuta fuori della sua bocca. La tragica storia disanta Eulalia commosse i cristiani di Barcellona e presto la ragazza diventataun’eroina. Nonostante la devozione della gente a Santa Eulalia, nel 1687 hasortito concorrenza. La Catalogna e stata attacata da una terribile piaga dellecavolette e la popolazione di Barcellona impotente è stata affidata alla verginedella Mercé. Una notte del mese di agosto dal 1218, la Vergine apparve insogno contemporaneamente al re Jaume I, a san Pere Nolasc e san Raimon dePenyafort. Loro fondano un ordine religioso dedicato al soccorso deiprigioneri cristiani dei Sarceni. Questo è l’ordine Mercedaria. Quando la pesteè caduta hanno fatto a la Merce patrona di Barcellona. Misteriosamente, quasiogni anno, circa il 24 di settembre piove durante la celebrazione della Mercè.La leggenda crede di non essere piogga, ma lacrime di santa Eulalia.

Carmen & Margarita

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Il 22 e 23 de settembre ci sono diversiconcerti in città. Ci sono anche molti

musei gratuiti. Le feste s’iniziano condue eventi simultanei: la preghiera al

“Saló de Cent” davanti il comune e unasfilata per le vie della città, il primo

giorno alle sette di sera. Xambaga: Il23 le giganti sono presentati fino alcortile del consiglio. Grallers: Sono

citadi que suonano “les gralles” ,instrumenti musicali. E si presentano

gruppi de demoni i giganti nella città ale otto del mattino, invitando i

citttadini ad alzarsi presto.Trabucaires: Il “trabuc” e un vecchio

fusile. Alle dieci del mattino del giornodella Merce sinproduce una ricerca di

trabucaires dalla cattefrale a piazzaSant Jaume. Participano quattro

gruppi. La danza dei giganti: Nellapiazza S. Jaume fanno la danza dei

giganti e l’aquila gigante.

L’aquila e un elemento popolare delBestiario catalano. All’interno deifesteggiamenti hanngruppi di“castallers” (torre umana). La sfilatadella Merce: Nel corso degli anni hacambiato il suo nome e il formato.Dal1986 è alle 6 del pomeriggio ci sonoanche i “correfocs”. In primo luogo vi èil carattere del “mascle cabro”che leggeversi satirici e poi c’è dinscettri ,standard e forconi. Nella seconda partee l’illuminazione della porta e si apre edemoni, draghi e bestie di fuoco,iniziano un tour per le vie centrali dellacittà vecchia. Fuochi artificiali:.Il 24 dinotte c’e fuochi d’artificio sull’avenidaMaria Cristina, e s’illuminano lefontane di Montjuic. I festigiamentti diSanta Eulalia I protocoli e danzedell’aquila della città.

Margherita & Carmen

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Carmen & Margherita

Giganti

Nuova. E una melodia ispirata al 18secolo che faceva parte di una

reppresentazione della vitta della lasanta. Nella processione di Laie, ballano

due giganti: “Laia” e “Laieta”, la gigantecentenaria e la nuova.

E una parata che parte da piazza SantJaume e fine presso la basilica di SantaMaria del Mar. L’aquila partecipa, ancheil Leone di Barcellona e i giganti diSanta Maria del Mar. Ci sono danze.Dopo la procezione entrano alla basilicae l’atto si conclude con il ballo dell’aquiladavanti all’altare. Elementi d’interesse: :il ballo di Santa Eulalia e una “peça”musicale che è ballata per la piazza

Trabucaires

Feste a Barcellona

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Callas o Tebaldirivalità?

Italiano che passione!

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«Paragonarmi alla Tebaldi?Sarebbe come paragonare lochampagne alla Coca Cola»

All’inizio degli anni cinquanta, siformò un dualismo tutto particolare,

che infiammò non solo l’Italia e checontrapponeva due strepitose cantanti

liriche: Maria Callas (1923-1977) eRenata Tebaldi (1922-2004). Queste

due soprani sono state le reginedell’opera fino al decennio de li anni

70. Il repertorio canoro dell’Operalirica, all’epoca, era uno fra i più

intensi contributi per alimentaresperanze e ideali dopo una guerra

tanto disastrosa (per uomini e cose)quanto sconvolgente (per ideologie e

aspirazioni). La gente del dopo-guerra,infatti, sembrava avesse bisogno di

entusiasmarsi per i palpiti di Violettade La Traviata, lo strazio di

Desdemona di Otello e la gelosia diTosca. E da dire che questa passione

era accentuata dalla co-presenza ditante figure professionali, che bendifficilmente avrà altro riscontro nelfuturo: Grandi Maestri e cantantipestigiosi. Anche se le voci delle nostreprotagoniste erano molto diverse e diconfronto molto difficile, una granderivalità è stata creata tra di loro.Questo paragone è stato sopratutto trai loro ammiratori, piuttosto che traloro stesse. Tra di loro c'era un correttorapporto con qualche brusco scambiodi frasi taglienti. I loro fan dicevano:«Paragonarmi alla Tebaldi? Sarebbecome paragonare lo champagne allaCoca Cola». L'altra rispondeva: «Lochampagne diventa facilmente aceto».Loro dicevano: «La Tebaldi ha undifetto. Le manca la spina dorsale»,malignava Maria.

In origine Anna MariaCecilia Sophia

Kalogeropoulou

New York, 2 dicembre1923 – Parigi, 16

settembre 1977 Soprano greco, con

nazionalitàstatunitense e

naturalizzata italianafino al 1966, quandorinunciò a entrambe

per ottenere quellagreca

Mariona & Ramon

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«Lo champagnediventa facilmente

aceto»

«

Lei non ha il cuore», ribattevaRenata. L'altra buttavaancora paglia sul fuoco,asserendo:

«Lei è una cantante adatta solo ad uncerto repertorio. Io vivo in un altromondo e considero me stessa unasoprano come ne sono esistite poche». Ildualismo fra le due prime-donne ebbepraticamente termine nel 1968, in unintervallo di Adriana Lecouvreur alLincoln Center di New York. Fu la Callasa chiedere di poter incontrare quella che

Ramon & Mariona

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non era mai stata una sua sleale rivale,anche se non si era mai messa insordina. In quest’occasione,comunque, Maria, nel congratularsicon Renata, trovò delle parole moltotoccanti e sincere, che segnarono ladefinitiva riconciliazione tra le duecantanti. A partire dai primi anni ’70,Renata Tebaldi cominciò a diradare isuoi impegni negli spettacoli d’opera ea dedicarsi prevalentemente aiconcerti. Infine, possiamo riassumereche la Tebaldi sempre è stata unagrande signora della scena, rispettatadai suoi pari e ammirata da conduttoriche l’hanno descritta come la "voce diun angelo." Al contrario, la Callas cheveniva chiamata la "Tigre" condusseuna vita piena di conflitti di ognigenere. Ma il suo carattere, la sua vocestraordinaria e la capacità diinterpretare i loro personaggi non halasciato nessuno indifferente cosìanche ha ricevuto il nomiglolo di

Mariona & Ramon

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"Divina". Renata Tebaldi, nata conuna bellezza vocale limpida epurissima, fu la regina del Gran Teatredel Liceu fra 1953-1959. Era dotata displendore vocale speciale, dolcezzaespressiva, adamantina intonazione eincredibile legato. Quando era in statodi grazia e cantava “Vissi d'arte” inTosca, si creava nelle rete fra orchestrae palcoscenico una malia. Aveva unavoce piena, sonora, calda e vibrantenell'impasto timbrico, ricca di talentocoloristico. Con grande eleganzamusicale del fraseggio e meravigliosalimpidezza dell' emissione della suavoce. Non fu una grande cantante-attrice, ma con l'esponente principaled'il cantar "che nell'anima si sente",eppure fare teatro con la voce. Dopo ilsuo debutto al Liceu con La Traviatanel novembre del 1953 seràprotagonista di serate storiche tra cui

la sua prima Madama Butterfly. Nelnovembre del 1954 fu insegnata con laMedaglia d'oro del Teatre del Liceu.L'ultimo concerto a Barcellona é statonel Palau de la Música il 4 dicembre1974, il palcoscenico era un tapetto difiori come il giardino de Cio-Cio-San.Il migliore omaggio alla sua carissimaRenata Tebaldi. Al contrario, MariaCallas cantò una sola volta al Liceu,martedi 5 maggio 1959. Interpretò ariedi Verdi, Boito, Rossini, Puccini eBellini. Le critiche furono diverse, mala serata fu splendida. Maria diceva«Io sono un artista, non un angelo èvuol essere rispettata come donna ècome artista».

Ramon & Mariona

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ECOLOGICO

BIOLOGICO

ORGANICO

Italiano che passione!

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Esportazione diprodotti ecologici

L'

L’Italia è il paese dell’Europa che ha la più grande area dedicata acoltivare prodotti organici. La produzione di frutta e verdureorganiche è in aumento grazie all’aiuto finanziario dello Stato. Lamaggior parte dei prodotti di verdure organiche sono in Sicilia.

L’alimento integrale fa riferimento specificamente ai cereali integrali: grano, orzo, riso, mais,

avena, segale, saggina, etc.

Altre regioni specializzate nella produzione di questi prodotti sono laCampania e la Calabria. L’Europa settentrionale e la Svizzera sono i paesi aiquali l’Italia esporta frutta e verdure organiche. Fino al 1993 frutta e verdureorganiche erano vendute soltanto in negozi specializzati. Nel 1993 una dittachiamata BRIO, ha iniziato a vendere questi prodotti a un supermercato(COOP), vicino a Treviso. Attualmente la percentuale più alta di mercati chevendono prodotti organici si trova nel nord dell’Italia. Uno dei principaliostacoli che evitano la domanda di questi prodotti in Italia, è la mancanzad’informazione e la confusione tra i consumatori. Un sondaggio realizzato da3.500 famiglie, ha dimostrato che il 54 per cento, per il fatto d’ avere un livellomolto basso d’informazione, confonde i prodotti organici con i prodotti“naturali” oppure anche con i prodotti “integrali” e “macrobiotici”. I prezzisono un po’ più alti per le verdure che per la frutta, specialmente carote,cipolle agli e patate. Si chiama alimento organico il prodotto agricola oagroindustriale che si produce in genere, senza utilizzare prodotti sintetici,come pesticidi, erbicidi e fertilizanti artificiali. Un prodotto naturale è uncomposto chimico che è stato prodotto da un organismo vivente in natura.L’alimento integrale fa riferimento specificamente ai cereali integrali: grano,orzo, riso, mais, avena, segale, saggina, etc. L’alimentazione macrobiotica si basa sulla medicina cinese e il buddismo zen.

Maria Rosa

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I cereali constituiscono la base diquesta alimentazione. Si può mangiaredi tutto ma tenendo conto le necessitàopure gli obbietivi di ciascuno. Adessempio, non dovrebbero mangiare lostesso quelli che fanno lavori cherichiedono molto sforzo fisico di quelliche fanno una vita sedentaria.L’Unione Europea considera che sonosinonime le denominazioni organico,ecologico e biologico per i prodottiagricoli di origine animale destinati alconsumo umano o animale. La loroutilizzazione è regolamentata dalleNormative della stessa UnioneEuropea.

Maria Rosa

Page 27: Italiano che-passione barcellona-in-italiano-finito

Ritta & Isabel

dell'uva) e bucce di fichi d'IndiaOvviamente quest'è un vantaggio perl'ambiente, perché evita l'accumulo di

rifiuti.

all'anno costo 10 milioni di euro. Ilpresidente Distretto agrumi di Sicilia

vuole che si possa fare un'estensione diquesto progetto in tutta la regione.

Energia pulita aCatania, Sicilia

agrumi e altri prodotti come la sansa(residuo dell'olive), vinacce (la partesolida

un vantaggio economico perchèsmaltire 340 mila tonnellate

impianto pilota per trasformare gli scartidi agrumi in energia pulita.Dal "pastazzo

considerato il rifiuto, si può ottenere ungas ,dal quale si può fare eletticità.

abitazioni, quindi 333 familie.L'impianto che ha iniziato la suaattività a Catania, non è grande, peròè in grado di gestire il pastazzo degli

L'Università di Catania e el distrettoagrumi di Sicilia hanno realizzato un

La potenza che si sviluppa puògarantire il consumo di 333

Rinnovabile si può!

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Secondo me, ritornare all'alimentazione "a km 0 ",credo che sia il modo più adatto per

alimentarsi,è dire no allaglobalizzazione,perchè mantiene vivo il

calore del luogo e fa più dignitosa lavita delle persone. È piú sostenibile e

addirittura ci sono i prodotti distagione,necessari per

un'alimentazione salutare. Non hasenso, neanche abbiamo necessità di

mangiare frutta esotica delMediterraneo, per fare un esempio.

Quindi facciamo il possibile permantenere le tradizioni locali,e

rispettiamo chi produce in armoniacon l'ecosistema.

L'alimentazione aKm 0

Isabel

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Traduzione di gruppo della IV di copertina del libro.

Sin dalle sue origini come colonia diRoma, diversi o numerosi episodi hannounito l’Italia a Barcellona: l’arrivo degliostrogoti italici, il romanico lombardo, lecontesse e le regine, le grandicompagnie di commercio e le truppeitaliane nelle guerre contro la Francia e iturchi, le avventure di Casanova e deisinistri Cagliostro e Lecchi; i fascismi ele loro resistenze,

La Barcellona italiana

Libro da trovare presso la Libreriaitaliana di Barcellona "Le Nuvole"

le influenze musicali e letterarie l’originedel settore alberghiero e bancario in

città, il radicamento dei canelloni e delvermut e una lunga lista. Si tratta, in

definitiva/insomma di tutto uncomplesso di vincoli/legami che

permettono di identificare letracce/reminiscenze che gli italiani

hanno lasciato a Barcellona.

Libreria Le Nuvole in Carrer de SantLluís n.11 nel quartiere di Gracia

Lettura consigliata

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Chi siamo:

Giornalisti per Italiano che passione!

Studenti del gruppo di conversazione in italiano presso il Centre CívicCasa Sagnier situato al Districte de Sarrià-Sant Gervasi

Grazie mille!

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