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ITALIANI IERI E OGGI 150 anni dall’Unità Valori ispiratori e questioni irrisolte a 150 anni dall’Unità Come affrontarne lo studio a scuola Silvana Citterio 23 febbraio 2011 – La Spezia

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ITALIANI IERI E OGGI150 anni dall’Unità

Valori ispiratori e questioni irrisolte a150 anni dall’Unità

Come affrontarne lo studio a scuola

Silvana Citterio23 febbraio 2011 – La Spezia

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Struttura della Comunicazione

• Risorgimento e processo di unificazione nazionale– L’analisi di IRIS

• Perché e come insegnare a scuola il Risorgimento?

• Italiani ieri e oggi. 150 anni dall’Unità– Laboratorio di formazione storica: l’Educazione al

Patrimonio per una cittadinanza condivisa– Un laboratorio professionale e didattico per la lettura

del territorio attraverso fonti letterarie e documentarie

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Interpretazioni storiche sul Risorgimento

1) Critiche: conquista sabauda, rivoluzione borghese fallita perché incapace di intrecciare la questione nazionale con quella sociale, rafforzamento di industriali e agrari contro le classi operaie e contadine (Gobetti, Salvemini, Gramsci)

2) Apologetiche: capolavoro dei movimenti liberal-nazionali, religione della nazione che precorre il fascismo (Croce, Gentile, Volpe)

3) Neo-materialiste: analisi puntuali delle trasformazioni economiche, sociali e istituzionali. Disinteresse per quelle politico-ideologiche

4) Dibattito attuale: • ripresa di studi anche sui protagonisti e sui simboli nella costruzione

dello Stato-nazione (Riall, Ginsborg, Banti, Isnenghi)• controstorie

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Il Risorgimentocome processo di lunga durata

• Materiali del Seminario IRIS L’Italia e gli italiani.150 anni (e più) di storia fra ricerca e didattica (22 e 29 novembre 2010)

- Presentazioni in PowerPoint delle comunicazioni di Antonella Olivieri e Marina Medi, scaricabili da www.storieinrete.org/storie_wp/?p=2327

• I soggetti e le loro motivazioni• La formazione dello Stato e l’identità nazionale

(appartenenza alla comunità)• Un processo incompiuto e non condiviso

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I patrioti : “italiani” prima dell’Italia5

• Giovani… ma appoggiati spesso dai

veterani napoleonici Cfr., nel romanzo Signora Ava di Francesco Jovine (Donzelli, 2010; I ed.: Tumminelli, Roma, 1942), le

figure di Don Giovannino de Risio detto il Colonnello, il maestro, e dello studente Stefano Leone

• Maschi … ma sostenuti e incoraggiati da

madri, sorelle, mogli e fidanzateEs.: Cristina Trivulzio di Belgiojoso, Adelaide Cairoli, Jessie White Mario

• Di ceto medio: prevalentemente intellettuali,

ma via via raggiunti da artigiani,

borghesi, basso clero, alcuni nobili

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I patrioti : “italiani” prima dell’Italia6

“Ella [la coscienza nazionale] si svolse prima in coloro che avevano più bisogno di libertà negli studj, nei commerci, nei viaggi […]. Poi si destò mano mano, anche nei magistrati, ch’erano pure accuratamente spiati e trascelti a essere arnesi di obbedienza: nei sacerdoti, benché domati dall’episcopale superbia a tradurre anche l’evangelio in dottrina di servitù: nei contadini, benché tenuti dagli avari e gelosi padroni quanto più vicino si potesse alla natura di bestiami: per ultimo nei cortigiani medesimi, a cui le dovizie e la nobiltà non sembravano presidio alla dignità del vivere, ma diritto ad andare inanzi a tutti nella viltà. Questa mutazione degli animi era lenta, ma continua, universale; irreparabile a qualsiasi scaltrimento di polizia.”

C. Cattaneo, Considerazioni, in Archivio trimestrale delle cose d’Italia (1850), cit. da P. Ginsborg, Salviamo l’Italia, Einaudi,Torino 2010, pp.125-126

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Antonella Olivieri x IRIS

I patrioti : “italiani” prima dell’Italia7

• UFFICIALI provenienti dalle file degli eserciti napoleonici, soprattutto nel Regno delle Due Sicilie, a Modena e nelle Legazioni

• FUNZIONARI provenienti dalle amministrazioni

napoleoniche, soprattutto nel Lombardo-Veneto e nei domini pontifici

• Coinvolti nelle società segrete, soprattutto nella Carboneria

• Ritrovare la dignità avuta durante il periodo napoleonico

• La Costituzione come garanzia di diritti, dignità professionale, “modernità”

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Antonella Olivieri x IRIS

I patrioti : “italiani” prima dell’Italia8

• ARTIGIANI vessati da controlli

polizieschi e imposte, limitati da vincoli doganali, soprattutto nel Lombardo-Veneto e nell’Italia centrale

• BORGHESI limitati dall’arretratezza

delle amministrazioni, dai vincoli doganali, soprattutto nel Lombardo-Veneto e nell’Italia centrale

• Idee di maggiore giustizia sociale

• Speranze di tassazione più equa

• Aspirazioni alla “libertà”

• Prospettive di abolizione dei vincoli daziari

• Speranze di modernizzazione• Speranze di partecipazione

all’amministrazione e al governo

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Antonella Olivieri x IRIS

I patrioti : “italiani” prima dell’Italia9

INTELLETTUALI

– Artisti– Letterati – Universitari– Basso clero

• Adesione ideale alle idee europee di liberalismo

• Adesione “romantica” alle idee di libertà e di indipendenza

• Esperienza dell’esilio• Coinvolgimento nelle società

segrete e nella Giovine Italia

• Speranza in una maggiore giustizia sociale

• Speranza di un futuro con maggiori prospettive anche professionali

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Antonella Olivieri x IRIS

Il ruolo degli intellettuali10

RIVISTE CULTURALI

“Il Conciliatore”

(Milano 1818 – 1819)

“L’Antologia” (Firenze 1821 – 1831)

“La Giovine Italia”(1832 - 1834)

“Il Politecnico” (Milano 1839 – 1844)

• Risposta alle critiche di scrittori stranieri

• Ricerca delle origini dell’Italia nel Medio Evo• Costruzione della lingua • Aderiscono o

simpatizzano per le società segrete

• Partecipano ai moti liberali

• Animano il dibattito sulla natura del futuro Stato

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Antonella Olivieri x IRIS

Il ruolo degli intellettuali11

SAGGI

Del Primato morale e civile degli italiani (V. Gioberti – Bruxelles 1843)

Le speranze d’Italia (C. Balbo – Parigi 1844)

La Giovine Italia (G. Mazzini – Marsiglia 1832)

• Educazione al sentimento nazionale

• Dibattito sulle strategie per giungere all’indipendenza

• Dibattito sulla forma del futuro Stato italiano

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Antonella Olivieri x IRIS

QUALE ITALIA ?12

1861Nasce l’

ITALIA

INDIPENDENTE

UNIFICATA

MONARCHIA LIBERALE

COSTITUZIONALE

ACCENTRATA

Molti patrioti accettano compromessi

sull’assetto della PATRIA che

contribuiscono a costruire.

Quali sacrifici e delusioni

comportano questi compromessi ?

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Carte scelte da Cristina Cocilovo

L’Italia dal 1815 all’Unità

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La formazione dello Stato-nazione

• L’unificazione politica dell’Italia si realizza rapidamente tra il 1859 e il 1870 grazie– alle abili e fortunate manovre diplomatiche– all’azione militare di volontari e dell’esercito sabaudo– alla pressione di un’opinione pubblica nazional-

patriottica

• Il risultato è un ampliamento territoriale del Regno di Sardegna che cambia nome, ma mantiene tutte le sue istituzioni.

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Marina Medi x IRIS

E gli italiani?

• Il modo con cui si è svolto il processo risorgimentale per l’indipendenza e l’unità ha permesso di formare una comunità nazionale unita perché fondata su diritti riconosciuti e valori condivisi?

• L’idea di Italia preesistente è riuscita a diventare uno degli elementi di identità a livello personale e collettivo?

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Marina Medi x IRIS

Lo scontro politico-ideologico

• Quattro progetti politicamente alternativi per un’Italia indipendente:– repubblicano centralista (Mazzini)– repubblicano federalista (Cattaneo)– monarchico centralista (Cavour)– monarchico federalista (Gioberti)

• Due modelli della società: moderato e democratico– a volte con momenti di azione comune o almeno parallela – in genere fortemente conflittuali

=Durante il processo: divisione e ostilità

In chi perde: risentimento, delusione, estraneità

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Cavour - Mazzini

Consiglio di lettura: Giancarlo De Cataldo, I Traditori, Einaudi, 2010

Ritratto di Francesco Hayez (1864) Foto Alinari (1860 circa)

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Marina Medi x IRIS

Lo scontro militare• I conflitti armati hanno nemici diversi:

- l’Austria- i governi degli Stati italiani legittimisti, compreso lo Stato

pontificio- la Francia di Napoleone III- gli “insurrezionalisti” (mazziniani e altri democratici)- i “briganti”

• Gli scopi sono diversi, a seconda dei protagonisti: • conquiste territoriali• indipendenza dallo straniero• Costituzione• maggior giustizia sociale• unificazione politica ed economica• abolizione del potere temporale della Chiesa• mantenimento dell’ordine sociale

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Il campo italiano dopo la battaglia di Magenta Giovanni Fattori (1861- 62), Firenze, Galleria d’Arte Moderna

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Marina Medi x IRIS

Che cosa comporta questa diversità?

• Manca un nemico comune contro cui riconoscersi come fronte unito

• I rari momenti in cui c’è alleanza sono subito seguiti da sconfessioni e rifiuti

=

Tra gli stessi “vincitori” del processo risorgimentale prevalgono sentimenti di sospetto e astio

reciproco.

Per molti anche di rancore e sconfitta

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marina Medi x IRIS

Ma il processo lascia anche molti “vinti”

• I sovrani legittimisti e chi è rimasto a loro fedele– per loro: esilio, prigionia, isolamento

• Il papa e la Chiesa cattolica– perdita del potere temporale ed esproprio dei beni

della Chiesa

• Le popolazioni contadine, specie del Sud– nessun beneficio, nessuna promessa mantenuta,– meno carità per la soppressione dei beni ecclesiastici,– nuove tasse, coscrizione, proprietari più esigenti,– governo estraneo, repressione armata

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Marina Medi x IRIS

Il Risorgimento è stato una guerra civile?

• Ogni processo di unificazione nazionale è in qualche misura una guerra civile

• Tra il 1815 e il 1870 le azioni armate sono di italiani contro altri italiani:– lombardi e veneti nell’esercito austriaco– eserciti degli stati legittimisti– insorti mazziniani e garibaldini– “briganti”

=Inevitabile difficoltà per molti a identificarsi

nella nuova realtà nazionale

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Un processo incompiuto

Nel Risorgimento l’idea romantica di nazione (comunità di sangue, terra, cultura, storia, religione, destino)

“Una d’arme, di lingua, d’altare / Di memorie, di sangue e di cor” (A. Manzoni, Marzo 1821, vv.30-31)

• assume valenza di rivoluzione liberale contro il legittimismo (cfr. il bottom wind di Coleridge)

• convive con pratiche di internazionalismo per la libertà e l’indipendenza di tutti i popoli oppressi

• non riesce però a concepire l’inclusione dei ceti sociali poveri e delle donne

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Marina Medi x IRIS

Altri aspetti del processo ostacolano la formazione del “senso dello Stato”

• Unificazione come conquista sabauda:– piemontesizzazione degli apparati statali– incameramento brutale del patrimonio degli Stati vinti

• Gattopardismo: gruppi possidenti e di potere saltano sul carro dei vincitori per difendere i loro privilegi

• Appoggio chiesto alla mafia (conquista della Sicilia) e alla camorra (ordine a Napoli): inizio della collusione tra Stato e criminalità organizzata

• Corsa a trovare vantaggi personali nella fase di transizione. Poi lottizzazione clientelare del potere

• Interessi all’esproprio dei beni ecclesiastici: radicalizzazione dello scontro tra Stato e Chiesa

• Sistema elettorale censitario ristretto che esclude donne, poveri e analfabeti

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Perché studiare il Risorgimento? 1

MOTIVAZIONI OGGETTIVE È vero che ci sono molti altri temi di grande importanza e

urgenza, eredità del Novecento,ma

il processo risorgimentale• porta alla formazione dell’Italia e condiziona la sua storia

successiva• ha lasciato tracce simboliche nel territorio• è presente nel dibattito e nelle polemiche politiche del

presente• mette a disposizione fonti diverse su cui lavorare come

in un’”officina dello storico”

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Perché studiare il Risorgimento? 2

MOTIVAZIONI SOGGETTIVEPer gli studenti italiani:

– ma come siamo arrivati all’Italia e agli/alle italiani/e di oggi? – in che cosa mi sento (o no) italiano/a?– sono orgoglioso/a di esserlo? o no?– si potrebbe essere qualcosa di diverso? – che cosa fare a questo scopo?

Per gli studenti stranieri:– qual è la storia del paese dove sono arrivato?– quali aspetti di somiglianza ha con quella del paese di origine

della mia famiglia?

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Marina Medi x IRIS

Il Risorgimento nei manuali scolastici

La storia del canone scolastico come “biografia della nazione”

• I fatti che portano all’Unità sono trattati rapidamente come un processo organico e coerente

• I protagonisti sono presentati come “padri della patria” ed è facile trovare il loro nome nelle vie e nei monumenti

• Sono smussati gli aspri conflitti sia tra i “vincitori” sia con i vinti

• Sono censurati gli episodi che possono gettare ombra sulla positività del processo. Per es.:– nel 1860 l’ordine pubblico a Napoli affidato alla camorra– nel settembre 1866 il bombardamento di Palermo

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Italiani ieri e oggi150 anni dall’Unità

Obiettivi• Promuovere e approfondire la conoscenza delle vicende

storiche che hanno portato all’unificazione dello Stato italiano.

• Stimolare fra gli studenti la curiosità e la conoscenza della storia della propria città e del suo territorio

- v. la Mostra La Spezia s’è desta e il restauro del monumento di Garibaldi

• Mettere in relazione storia locale e storia nazionale (fuoco su Risorgimento e processo di unificazione).

• Approfondire, attraverso la lettura attiva (libri, passi scelti, giornali, documenti del tempo), la riflessione e il confronto sui valori che hanno portato a

– essere – sentirsi - diventare italiani e italiane ieri e oggi – essere eroi di ogni paese ieri e oggi – morire per la patria ieri e oggi.

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Italiani ieri e oggi150 anni dall’Unità

Le parole chiaveEducazione al patrimonioScambio interculturaleStoria locale/nazionale/europeaIdentità/comunità di

appartenenzaScuola e TerritorioApproccio interdisciplinare

Esplorazione e scopertaApprendimento collaborativo econsapevoleLaboratori di ricercaUso di linguaggi e fonti diverse

• “La scuola è luogo in cui ilpresente è elaborato nell’intreccio tra passato e futuro, tra memoria e progetto”.

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Educazione al patrimonio, lettura attiva, storia nei percorsi di lavoro

• Scuola primariaScuola primaria– Visita didattica al Museo Navale di La Spezia (caccia al

tesoro con intervista alle polene: cfr. Günter Grass, Il tamburo di latta, Feltrinelli, 2009, pp.186-190)

• Scuola secondaria di 1° gradoScuola secondaria di 1° grado– Laboratori di lettura animata sui valori risorgimentali Laboratori di lettura animata sui valori risorgimentali

attraversoattraverso• La conoscenza della propria città (toponomastica e sviluppo La conoscenza della propria città (toponomastica e sviluppo

urbano: cfr. mostra urbano: cfr. mostra La Spezia s’è destaLa Spezia s’è desta): ): cfr.cfr. Sergio Raffaelli, Sergio Raffaelli, I nomi I nomi delle viedelle vie,, in M. Isnenghi (a c. di), Isnenghi (a c. di), I luoghi della memoria. Simboli e miti dell’Italia I luoghi della memoria. Simboli e miti dell’Italia unitaunita, Laterza, Roma-Bari, 1996, pp.215-242; , Laterza, Roma-Bari, 1996, pp.215-242;

• Figure di patrioti locali e nazionali (v. Garibaldi e il restauro del Figure di patrioti locali e nazionali (v. Garibaldi e il restauro del suo monumento); suo monumento); cfr.cfr. Mario Isnenghi,Mario Isnenghi, Garibaldi Garibaldi,, in M.Isnenghi (a c. di), in M.Isnenghi (a c. di), I I luoghi della memoria. Personaggi e date dell’Italia unitaluoghi della memoria. Personaggi e date dell’Italia unita, ivi, 1997, pp.25-45, ivi, 1997, pp.25-45

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Che cos’è il patrimonio culturale?• L’insieme delle tracce materiali e immateriali che

testimoniano dei modi di vivere di una popolazione in un certo momento storico:

– modi con cui si insedia, si sposta, si alimenta, si veste, nasce e muore, fa festa, produce e consuma, si incontra o si scontra con altri popoli, elabora prodotti musicali, artistici, letterari, nonché rappresentazioni e concettualizzazioni del proprio modo di vivere

• Dal latino patris munus = dono del padre (valore, possesso, ereditarietà, perché munus è un “dono” che obbliga allo scambio)

• L’evoluzione del concetto (UNESCO 1994 e Consiglio d’Europa 1998) vi comprende oggi– Beni culturali

– Beni paesaggistici

Il patrimonio culturale è costituito dai beni culturali e dai beni paesaggistici ( art. 2 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, decreto legislativo n. 42 del 22 gennaio 2004)

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Le dimensioni del patrimonio culturale

• Multi- interdisciplinare: oggetti complessi da indagare con discipline diverse: storia, geografia, toponomastica, cartografia, demografia…

• Identitaria: rappresenta l’identità culturale di ogni collettività umana, configuratasi nel tempo attraverso processi di trasformazione e di osmosi interculturale.

• Interculturale: portatore di segni plurimi e complessi, caratterizzato da processi di contaminazioni e di continue integrazioni, è eccellente strumento per il riconoscimento e la comprensione critica dell’identità come della diversità culturale, del mondo proprio e altrui.

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Perché Educare al Patrimonio? 1

EP e mission della scuola

• La Scuola è storicamente la mediatrice del patrimonio culturale – Ieri “patrimonio” legato al concetto di nazione e percepito come

una fortezza da difendere, un’identità immutabile da trasmettere.– Oggi “patrimonio” come diritto e dovere verso ogni civiltà per

assumere in prospettiva un’identità culturale a scala mondiale che trova espressione nel patrimonio dell’umanità.

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Perché Educare al Patrimonio? 2

• Effetti dell’assenza di Educazione al Patrimonio

– sull’educazione alla cittadinanza dall’inconsapevolezza del proprio patrimonio culturale all’incuria e al vandalismo

– sull’educazione interculturale da un’errata percezione del proprio patrimonio, statico e non modificabile, alla chiusura verso i patrimoni altrui e all’intolleranza verso i soggetti che ne sono portatori.

Il patrimonio per essere “compreso” va agito (guardato con occhi nuovi)

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Per una nuova cittadinanza“L’elaborazione dei saperi necessari per

comprendere l’attuale condizione dell’uomo planetario, definita dalle molteplici interdipendenze fra locale e globale, è la premessa indispensabile per l’esercizio consapevole di una cittadinanza nazionale, europea e planetaria.” (NIC)

• Educazione al Patrimonio: un’opportunità per– Cittadinanza attivaCittadinanza attiva (appartenenza e responsabilità)– Cittadinanza democratica e dialogo interculturaleCittadinanza democratica e dialogo interculturale

(riconoscimento di patrimoni “altri” e di chi li ha prodotti)

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Storia, Educazione al Patrimonio e interculturale

• Riflettere sulle ragioni e le modalità con cui un popolo conserva la memoria di parti del proprio passato, mentre altre le censura o le oblia

• Conoscere il processo di unificazione italiano e confrontarlo con analoghi percorsi di indipendenza nazionale in altri paesi

• Riflettere su come ovunque l’unità nazionale sia ricordata e ribadita attraverso elementi simbolici (inno, bandiera, festa, eroi)

• Avere consapevolezza del presente come “prodotto storico” e strumenti per leggerne la complessità e per immaginarsi un futuro

• = Sviluppare Competenza storica

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Tra storia e memoria

• «Figurarsi tutto il Risorgimento come congiura massonica e imposizione dei protestanti inglesi può valere a tardive vendette e ideologici risarcimenti. Ma certo, sporcare con le politiche della memoria la storia così come è stata non porterà a sostituirla con nessuna antistoria. Si può solo riuscire ad essere - tutti - ancora più confusi, disancorati, poveri di autostima. […] Siccome i grandi progetti non ci riesce più di pensarli e realizzarli noi neghiamo e sporchiamo anche quelli che hanno fatto gli altri. Processiamo il Risorgimento, riduciamo la Resistenza a truci ammazzamenti».[1]

•[1] Intervista di Simonetta Fiori a Mario Isnenghi, Liberateci dall’abuso della memoria, “La Repubblica”, 20 agosto 2010

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Patrimonio, istituzioni, risorse umane

“Accedere al patrimonio culturale è un diritto, essenziale per lo sviluppo della persona e delle collettività e per l’esistenza stessa del patrimonio […]”.

“ L’accessibilità del patrimonio – fisica, economica, sensoriale, cognitiva, culturale – deve essere resa possibile e sostenuta dalle istituzioni che lo custodiscono, dagli studiosi e dai mediatori, con l’unico vincolo rappresentato dalle necessità di tutela […]” (A. Bortolotti – M. Calidoni – S. Mascheroni – I. Mattozzi, Per l’educazione al patrimonio culturale. 22 tesi , Angeli, Milano, 2008, p.38)

Artemisia e Museo Tecnico Navale di La Spezia per l’Educazione al Patrimonio

• La scelta di temi e materiali significativi • L’offerta formativa alle scuole: le piste di ricerca• I laboratori di ricerca con le scuole

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Laboratorio storico e interdisciplinare delle fonti per educare alla cittadinanza

Laboratorio =– Bottega artigiana– Spazio attrezzato per la sperimentazione scientifica– Luogo professionale e protetto (apprendimento

cooperativo)– Approccio disciplinare aperto (storia per passato-

presente-futuro)– Multi-interdisciplinarità

• Oggetti complessi

• Processo (metodologia della ricerca scientifica)

• Risultati (prodotti e competenze = incremento e valorizzazione del patrimonio)

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Laboratorio professionale e (poi) didattico

TITOLO ?Raccontare luoghi, percorrere testi,

viaggiare nel tempo• Definire il problema:

– Un modello di racconto da far riprodurre?

• Analizzare il testo• Discutere l’ipotesi di lavoro • Decidere nel merito immaginando la

trasferibilità didattica

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Grazie per l’attenzione

Silvana Citterio

[email protected]

www.storieinrete.org

www.reteellis.it