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Mai come in questi ultimi anni si è assistito ad un cambiamento che ha coinvolto le diverse branche della disciplina dermatologica italiana così come nel resto dei Paesi d’Europa. E’ sufficiente dare una rapida occhiata alla mole di studi, posters, abstract e letture magistrali che affollano le sessioni dell’87° Congresso Nazionale SIDeMaST 2012 per capire che molte cose sono cambiate e tante sono state le scoperte e gli avanzamenti sia nel campo della ricerca di base e applicata che in quello della diagnostica e delle terapie. A cominciare dalle patologie tumorali quali il melanoma e i tumori non-melanoma, fino a quelle immuno-mediate come la psoriasi. Il progredire delle conoscenze sui meccanismi patogenetici di molte malattie dermatologiche dell’adulto e dell’età pediatrica, delle quali fino a tre-quattro anni fa si sapeva poco o niente, ha consentito lo sviluppo di farmaci dotati di meccanismi d’azione del tutto nuovi che hanno come target non più molecole situate sulla membrana di superficie cellulare bensì molecole localizzate dentro il citoplasma stesso della cellula o specifici meccanismi patogenetici. In particolare nel caso dei tumori della pelle potremo disporre a breve, in Europa attorno al 2013, di nuovi farmaci che funzionano contro una determinata mutazione o che agiscono aumentando la risposta immunitaria. Insomma si tratta di adottare approcci nuovi a patologie complesse per le quali fino a ieri c’era davvero ben poco. Questo si traduce in una diversa gestione del paziente e della malattia. Come molti dei partecipanti avranno modo di notare in queste frenetiche giornate di lavoro congressuale, alcune sessioni sono e saranno dedicate alle Associazioni dei pazienti, al ruolo degli infermieri e ai risvolti psicologici che permeano spesso le patologie dermatologiche e meritano per questo trattamenti mirati. Resta da percorrere ancora molta strada. Uno dei traguardi dei prossimi anni sarà quello di stimolare la capacità di noi professionisti ad interloquire con i pazienti, di favorire una maggiore conoscenza della loro malattia così da migliorarne l’aderenza alle terapie. Altro tassello, realizzare una concreta interazione tra specialisti, associazioni dei pazienti e istituzioni per garantire attraverso competenze specifiche e scelte condivise il diritto alle cure nel rispetto della economia di mercato. Dermatologia Italiana: obiettivi raggiunti, prossimi traguardi Venerdì 23 Novembre 2012 Indice pag.2 La parola a... News in pillole Top ranking pag.3 L’intervista pag.4 Lettura Magistrale Programma del giorno pag.5 Don’t miss Curiosità pag.6 L’intervista pag.7 Previsioni meteo Vivere Roma Voci fuori campo Daily Congress Journal Congresso Nazionale della Società Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse (SIDeMaST) 87 °

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Mai come in questi ultimi anni si è assistito ad un cambiamento che ha coinvolto le diverse branche della disciplina dermatologica italiana così come nel resto dei Paesi d’Europa. E’ sufficiente dare una rapida occhiata alla mole di studi, posters, abstract e letture magistrali che affollano le sessioni dell’87° Congresso Nazionale SIDeMaST 2012 per capire che molte cose sono cambiate e tante sono state le scoperte e gli avanzamenti sia nel campo della ricerca di base e applicata che in quello della diagnostica e delle terapie. A cominciare dalle patologie tumorali quali il melanoma e i tumori non-melanoma, fino a quelle immuno-mediate come la psoriasi. Il progredire delle conoscenze sui meccanismi patogenetici di molte malattie dermatologiche dell’adulto e dell’età pediatrica, delle quali fino a tre-quattro anni fa si sapeva poco o niente, ha consentito lo sviluppo di farmaci dotati di meccanismi d’azione del tutto nuovi che hanno come target non più molecole situate sulla membrana di superficie cellulare bensì molecole localizzate dentro il citoplasma stesso della cellula o specifici meccanismi patogenetici. In particolare nel caso dei tumori della pelle potremo disporre a breve, in Europa attorno al 2013, di nuovi farmaci che funzionano contro una determinata mutazione o che agiscono aumentando la risposta immunitaria. Insomma si tratta di adottare approcci nuovi a patologie complesse per le quali fino a ieri c’era davvero ben poco. Questo si traduce in una diversa gestione del paziente e della malattia. Come molti dei partecipanti avranno modo di notare in queste frenetiche giornate di lavoro congressuale, alcune sessioni sono e saranno dedicate alle Associazioni dei pazienti, al ruolo degli infermieri e ai risvolti psicologici che permeano spesso le patologie dermatologiche e meritano per questo trattamenti mirati. Resta da percorrere ancora molta strada. Uno dei traguardi dei prossimi anni sarà quello di stimolare la capacità di noi professionisti ad interloquire con i pazienti, di favorire una maggiore conoscenza della loro malattia così da migliorarne l’aderenza alle terapie. Altro tassello, realizzare una concreta interazione tra specialisti, associazioni dei pazienti e istituzioni per garantire attraverso competenze specifiche e scelte condivise il diritto alle cure nel rispetto della economia di mercato.

Dermatologia Italiana: obiettivi raggiunti, prossimi traguardi

Venerdì 23 Novembre 2012

Indice pag.2 La parola a...News in pilloleTop rankingpag.3 L’intervistapag.4 Lettura MagistraleProgramma del giorno

pag.5 Don’t missCuriosità pag.6 L’intervista pag.7 Previsioni meteo Vivere RomaVoci fuori campo

DailyCongress Journal

Congresso Nazionale della SocietàItaliana di Dermatologia medica,chirurgica, estetica e delle MalattieSessualmente Trasmesse (SIDeMaST)87°

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Molti studi internazionali hanno confermato la natura sistemica della psoriasi, che diventa quindi punta dell’iceberg di uno squilibrio immunologico sottostante: cosa ci può dire in merito?

I pazienti psoriasici presentano una maggiore incidenza di comorbidità, e tali comorbidità possono essere considerate manifestazioni diverse di un’unica patologia, generate da meccanismi patogenetici comuni a molte malattie infiammatorie immuno-mediate. L’alterazione della funzione di alcune componenti chiave del sistema immunitario a livello cutaneo determina l’insorgenza delle placche psoriasiche. Nel tempo, si possono manifestare in maniera imprevedibile altri aspetti della malattia, con danni d’organo che confermano il carattere sistemico della psoriasi. Il legame tra psoriasi e comorbidità è attribuito alla presenza di uno stato infiammatorio cronico e, in particolare, a elevati livelli di mediatori pro-infiammatori tra i quali spicca il TNF-α. In virtù di quanto citato, sappiamo oggi che l’artrite psoriasica può interessare fino al 30% dei pazienti psoriasici. La sindrome metabolica rappresenta altresì una delle principali comorbidità associate alla psoriasi. L’incidenza di malattia di Crohn e colite ulcerosa risulta

essere maggiore nei pazienti psoriasici rispetto alla popolazione generale e questo accade in modo analogo per altre patologie quali uveite o spondilite anchilosante. Esiste poi una rilevante associazione tra psoriasi e disturbi psicologici ed emozionali tra i quali ricordiamo l’ansia e la depressione fino all’ideazione suicidaria. Non è casuale che concentrazioni plasmatiche significativamente elevate di TNF siano state riscontrate nei pazienti ospedalizzati con depressione in fase acuta, come in quelli affetti da forme depressive resistenti alle terapie.

É sempre più impellente una nuova strategia di gestione della malattia?

L’upgrade della psoriasi da malattia cutanea a sistemica ha un impatto considerevole sulla gestione del paziente, tradizionalmente focalizzata sul trattamento preminente delle lesioni cutanee. La consapevolezza del coinvolgimento di altri organi oltre la cute, dovrebbe indirizzare a un più frequente e attento monitoraggio delle condizioni generali di salute del paziente psoriasico e all’adozione di regimi terapeutici che mirino non solo alla regressione delle manifestazioni cutanee ma anche alla riduzione dell’attività infiammatoria a

Psoriasi, la punta dell’iceberg

News in pillole

3a ClassificataAnnessi e Connessi

2a ClassificataAggiornamento in tema di dermatologia pediatrica e malattie genetiche rare

1a ClassificataDiagnostica non invasiva ed epiluminescenza: la ricerca italiana

livello sistemico. È necessario peraltro considerare che alcune terapie per la psoriasi possono favorire lo sviluppo di comorbidità e che, viceversa, alcuni farmaci impiegati per trattare le comorbidità possono indurre la manifestazione di forme psoriasiche.

Alla luce di quanto detto, qual è oggi il ruolo del dermatologo?

I dermatologi rivestono un ruolo fondamentale nella diagnosi precoce e nel trattamento della psoriasi e delle sue comorbidità, occupando una posizione privilegiata che permette loro di individuare tempestivamente i primi segnali di una malattia sistemica. Ritengo importante sottolineare che non vi è alcuna diretta correlazione tra l’estensione della superficie di cute interessata dalla psoriasi e le patologie che potrebbero svilupparsi. Il paziente psoriasico va dunque esaminato integralmente, e non soltanto dal punto di vista cutaneo. Il ruolo centrale del dermatologo come coordinatore di un approccio multidisciplinare alla patologia e interprete di strategie terapeutiche armonizzate risulta oggi certamente indispensabile.

“Il paziente psoriasico va dunque esaminato integralmente”

Ingenolomebutato: cheratosi attinica e carcinoma squamocellulareL’ingenolomebutato è stato recentemente approvato come trattamento topico delle cheratosi attiniche. Il farmaco, applicato 2-3 volte al giorno sotto forma di gel, è in grado di indurre la morte cellulare, sebbene il suo meccanismo d’azione non sia ancora del tutto chiarito. Uno studio sperimentale di ultima pubblicazione indica inoltre che ingenolomebutato sarebbe utile anche nel trattamento del carcinoma squamocellulare. Fonte: Lebwohl M et al. Ingenolmebutate gel for actinickeratosis. N Engl J Med. 2012 Mar 15;366(11):1010-9. | Cozzi SJ et al. Effective treatment of squamous cell carcinomas with ingenolmebutate gel in immunologically intact SKH1 mice. Arch Dermatol Res. 2012 Aug 8. [Epub ahead of print]

Lettini solari e non-melanoma skincancerUna recente meta-analisi americana ha confermato la cancerogenicità cutanea di lampade/lettini solari. Anche una sola seduta di abbronzatura artificiale aumenta il rischio di carcinoma basocellulare e squamocellulare del 29% e, rispettivamente, del 67%, in particolare se effettuata prima dei 25 anni di età. Questi dati dovrebbero essere considerati non solo in future campagne di prevenzione ma anche a livello legislativo.Fonte: Wehner MR et al. Indoor tanning and non-melanoma skin cancer: systematic review and meta-analysis. BMJ 2012; 345 doi: 10.1136/bmj.e5909 (Published 2 October 2012)

Interferon nella terapia adiuvante del melanomaSolo uno specifico sottogruppo di pazienti con melanoma beneficia della terapia adiuvante con interferon (migliore sopravvivenza globale), quelli con melanoma ulcerato e con malattia linfonodale non palpabile (stadio N1). L’interferon non dovrebbe più essere somministrato indiscriminatamente ai pazienti che intraprendono la terapia adiuvante, ma solo a quelli con primitivo ulcerato e basso carico tumorale.Fonte: Eggermont AMM et al. Ulceration and stage are predictive of interferon efficacy in melanoma: Results of the phase III adjuvant trials EORTC 18952 and EORTC 18991. European Journal Of Cancer 2012, 48, 218–225

Laser Q-switched nella rimozione dei tatuaggiI fattori prognostici associati all’efficace rimozione di tatuaggi con laser Q-switched sono stati formalmente valutati in un recente studio di coorte, il primo di questo genere. La risposta al trattamento aumenta in generale con il numero di sedute, mentre peggiora in presenza dei seguenti fattori: fumo, intervalli di trattamento più corti di 8 settimane, scurimento post-trattamento, tatuaggio più vecchio di 36 mesi, localizzato su gambe/piedi, di dimensioni maggiori di 30 cm2, colore diverso dal rosso/nero e molto denso. Fonte: Bencini PL et al. Removal of Tattoos by Q-Switched Laser: Variables Influencing Outcome and Sequelae in a Large Cohort of Treated Patients. Arch Dermatol. 2012 Sep 17:1-7. doi: 10.1001/archdermatol.2012.2946. [Epubahead of print]

TOPRANKING

Le sessioni più

seguite di ieri

PAG.2| Venerdì 23 Novembre 2012

Ketty Peris

Direttore della Clinica Dermatologica dell’Università degli Studi de L’Aquila.

La parola a... Ketty Peris

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Qual è l’andamento attuale delle micosi?In tutti i paesi civilizzati, e in particolare in Italia, le micosi costituiscono una patologia in progressiva espansione ed in continua trasformazione patomorfosica: nel senso che, oltre ad aumentare di numero, tendono sempre più ad assumere aspetti atipici e spesso di difficile individuazione diagnostica. Attualmente il micete in assoluto più diffuso è il Tricophyton rubrum che, stando alle statistiche degli Stati Uniti, il 75% degli americani contrae almeno una volta nella vita.

Quali sono i fattori che le favoriscono?Classiche costanti sono il calore, l’umidità e la confricazione. Ma esistono anche fattori favorenti locali ad esempio microtraumi, macerazione, occlusione, alterazione del mantello idrolipidico e del pH, preesistenti dermopatie.

A che età e in quali categorie le micosi sono più frequenti?Le micosi possono comparire in qualunque fascia d’età e, per ognuna di esse, vi è una corrispondente tipologia clinica e topografica. Le categorie più attive sono quelle più colpite: gli sportivi, i lavoratori di specifiche attività “a rischio” (panettieri, veterinari, tolettatori, badanti, infermieri, parrucchieri, massaggiatori, etc…), e possono essere condizionate dall’ambiente, dal clima, dalle abitudini di vita, etc.

Come si realizza la trasmissione dell’infezione micotica?Sostanzialmente il contagio può avvenire con tre diverse modalità: da una persona all’altra per contatto interpersonale o più spesso attraverso oggetti personali o ambientali come è tipico per i miceti cosiddetti “antropofili”; oppure da un serbatoio animale (cani, gatti, criceti, cavalli, etc…) per i miceti cosiddetti “zoofili”; infine, più raramente dal terreno per quelli cosiddetti “geofili” o “tellurici”.

Quali sono le zone corporee più colpite dalle micosi?Tutta la cute e le mucose possono essere sedi di micosi, ma secondo la mia esperienza, i distretti più frequentemente colpiti sono le pieghe cutanee grandi e piccole (70-80% dei casi), un po’ meno il tronco, gli arti, il volto e il capillizio (15% dei casi) e le unghie (5%).

Quali sono le terapie più efficaci?Oggi disponiamo di valide terapie sia topiche che sistemiche. Le topiche, primi tra tutti gli Imidazolici (Econazolo, Miconazolo come pure i Piridoni e le Allilamine) sono sufficienti a controllare l’infezione nella stragrande maggioranza dei casi. Solo quando l’infezione è più estesa e grave si può associare la terapia sistemica a base di Itraconazolo, Terbinafina, Fluconazolo e Ketoconazolo, per determinati periodi di tempo e con un’ attenzione particolare alle eventuali controindicazioni. Naturalmente è indispensabile ridurre o eliminare i fattori favorenti e consigliare un’attenta prevenzione delle recidive che sono fin troppo frequenti.

Secondo la sua lunga esperienza clinica, Professor Valenzano, vi sono accorgimenti pratici per una corretta applicazione delle terapie topiche antimicotiche?Sicuramente la corretta applicazione topica dell’antimicotico è garanzia di successo terapeutico. Le regole da adottare sono semplici: dopo un’accurata pulizia della zona colpita dalla micosi mediante idonei detergenti, meglio se anch’essi antimicotici, ed un successivo prosciugamento della zona per tamponamento e non per strofinamento, si deve applicare il topico, in strato uniforme, almeno due volte al giorno e per un periodo variabile da due a quattro settimane. E’ comunque indispensabile proseguire con le applicazioni almeno per una settimana dopo l’apparente guarigione clinica, per ottenere una completa guarigione microbiologica. Inoltre bisogna avere l’accortezza di applicare l’antimicotico per 2-3 centimetri oltre i bordi di avanzamento della lesione, onde evitare le altrimenti frequenti recidive. Ultimo, ma non meno importante accorgimento, la lesione non deve essere coperta con una medicazione (garze, fasciatura) troppo occlusiva, che potrebbe ostacolare una ottimale traspirazione. Quindi sono assolutamente controindicati i cerotti e le garze plastificate.

Le micosi cutanee sono ancora un problema nella pratica clinica quotidiana?

Luigi ValenzanoPrimario Dermatologo Istituto San Gallicano-IFO, IRCCS, Roma (f.r.)

“la corretta applicazione topica è garanzia di successo terapeutico”

PAG.3| Venerdì 23 Novembre 2012

L’intervista

SIDeMaST Società Italiana di Dermatologiae delle Malattie Sessualmente TrasmissibiliSegreteria: Via Aldo Moro, 22 - 25124 BresciaTelefono: 030 2423450 | fax: 030 2452826 [email protected] www.sidemast.org

Presidente del Congresso: Ketty Peris

Co-PresidentePasquale Frascione

Segreteria Scientifica: Luca Bianchi, Rodolfo Capizzi, Caterina Catricalà, Antonio Costanzo, Clara De Simone, Maria Concetta Fargnoli, Tamara Micantonio, Steven Nisticò, Mariano Suppa.

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Lettura magistrale

E’ noto che il rischio di sviluppare un melanoma cutaneo è strettamente correlato ai geni e alle loro mutazioni. Sono in atto numerosi studi per capire quanto e come incida la suscettibilità genetica sull’insorgenza di questo tumore cutaneo.

L’insorgenza del melanoma cutaneo può essere influenzata da fattori di suscettibilità genetica. Nel caso del melanoma sporadico, gli studi di associazione più recenti (“genome-wide association studies” o GWAS), condotti su un grande numero di persone e esaminando centinaia di migliaia di polimorfismi genetici, hanno evidenziato una serie di varianti

associate al rischio di melanoma. Queste varianti indicano il contributo di geni della pigmentazione (es. MC1R, TYR) coinvolti nella regolazione del numero di nei melanocitici comuni (es. MTAP), oppure coinvolti nell’insorgenza di diversi tumori (es. TERT). Queste varianti hanno un effetto modesto se preso singolarmente, ma data la frequenza superiore al 5% nella popolazione generale e la loro probabile interazione con fattori ambientali, il loro contributo a livello di popolazione può essere molto importante. Nel melanoma familiare, invece, (caratterizzato dall’avere più membri della stessa famiglia affetti da melanoma, spesso con melanomi multipli in singoli soggetti e con insorgenza precoce del melanoma), il contributo di ciascun gene può essere molto forte all’interno della famiglia ma minore a livello di popolazione

EPIDEMIOLOGIA GENETICA DEL MELANOMA

perchè le mutazioni sono rare. Allo stato attuale, sono pochi i geni noti implicati nel melanoma familiare (es. CDKN2A, CDK4) tuttavia sono in corso grossi studi che utilizzano nuove tecniche di sequenziamento dell’intero genoma o degli esoni e il mappaggio di amplificazioni e delezioni genetiche che hanno già evidenziato nuovi geni e meccanismi associati al rischio di melanoma (es. MITF, CXC).

Alcune varianti genetiche evidenziate nei GWAS hanno la capacità di modificare il rischio di melanoma anche in portatori di geni del melanoma familiare. La relazione ha illustrato il complesso panorama della suscettibilità genetica al melanoma e gli studi ora in corso per approfondire ulteriormente queste conoscenze.

Maria Teresa Landi

Maria Teresa Landi

Division of Cancer Epidemiology and Genetics, National Cancer Institute, NIH, Bethesda, MD

“il contributo di ciascun gene può essere molto forte”

Sale Colosseo Trinità dei Monti Fontana di Trevi Pantheon Castel Sant’Angelo Piazza Navona

08.30 11.00 CORSI ECM

Neoplasie epiteliali cutanee

e non solo

Dermato-Oncologia: update sui linfomi

cutanei e sulle neoplasie maligne

meno frequenti

Farmaci in pipeline in dermatologia

Dermopatie immuno-mediate farmaco-indotte

Sessione interattiva di correlazione clinico-patologica:

il caso indimenticabile

Aggiornamento in dermatologia

clicnica

Comunicazioni IV

Disturbi della pigmentazione

11.00 11.30 Pausa caffè

11.30 12.30 CORSI

NON ECM

Sessione Specializzandi

Diagnosi e terapia della rosacea, linee guida attuali e nuovi traguardi terapeutici

Fernblock® nel trattamento dello

stress ossidativo da esposizione UV e da

patologie infiammatorie croniche

Interdisciplinarietà nella gestione del paziente in terapia

con infliximab

Problematiche dermatologiche nelle diverse età della donna

Simposio ADMG/ADI

12:30 13.00 Lettura Magistrale di M. Carrozzo “Lichen planus and hepatitis C virus: a reappraisal after 20 years”

13.00 14.30 Pranzo

14.30 15.30 CORSI

NON ECM

Sessione Specializzandi

Dermatologi e manager a

confronto

Associazione dei pazienti

L’Acqua termale Avène: dalla ricerca di base alle

più recenti sperimentazioni cliniche

La gestione sicura della comorbità nel paziente

psoriasico

Ricerca e sviluppo ISDIN: dalla ricerca alla terapia

Il corpo ritrovato. Le manifestazioni cutanee

indotte dai nuovi farmaci anti-neoplastici.

Una nuova dermatologia

15.30 16.00 Lettura Magistrale di H. C. Eun “Sensitive skin: clinical characteristics and a genetic study”

16.00 16.30 Pausa

16.30 18.30 CORSI ECM

Patologie della mucosa orale

e genitale: approfondimenti

sugli aspetti clinici e

terapeutici

Corso teoricodi Dermochirurgia

di baseFotodermatologia:

luci e ombre Immunodermatologia L’immagine corporea

Riparazione tessutale e patologie

dermatologiche

Roma 21-24 novembre 2012 | Palazzo dei Congressi - Roma EUR

PAG.4| Venerdì 23 Novembre 2012

Programma del Giorno

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DON’T MISSTODAY - Venerdì 23 novembre 2012 / Ore 11.30 - 12.30 / Sala PantheonSimposio: Interdisciplinarietà nella gestione del paziente in terapia con Infliximab.Attraverso il confronto tra diversi specialisti, quali il Dermatologo, il Reumatologo, l’Infettivologo e l’Internista, il Simposio affronterà l’importanza dell’approccio multidisciplinare al paziente psoriasico. Tematica, questa, particolarmente rilevante alla luce del decorso cronico della patologia e nell’ottica del necessario trattamento long-term.Moderatori: S. Chimenti, G. Girolomoni.Interventi: Dermatologo e Reumatologo insieme per un approccio integrato al paziente con artrite psoriasica. F. Carrubbi, M.C. Fargnoli.Migliorare gli outcome di trattamento con Infliximab: esperti a confronto per un focus sulla gestione delle infezioni in corso di terapia. S. Piaserico, D. Sgarabotto.L’approccio al paziente psoriasico con complicazioni cardiometaboliche: esperti a confronto. - F. Bardazzi, M. Migliori

TODAY - Venerdì 23 novembre 2012 / Ore 08.30-09.30 / Sala Castel Sant’angelo Sessione di correlazione clinico-patologica: Il caso indimenticabile.La sessione “Il caso indimenticabile” è diretta a tutti quelli che amano la dermatologia clinica. Gli oratori presenteranno dei casi particolarmente significativi, spettacolari, atipici o dei casi che hanno colpito la mente del dermatologo rendendoli unici nel tempo. In alcuni pazienti può essere stata l’istologia a chiarire una diagnosi difficile mentre in altri casi potrà essere stata la clinica o l’anamnesi stessa. Non occorre alcuna nozione specifica di dermatopatologia per assistere alla presentazione. Lo scopo di questa sessione è anche quello di illustrare la correlazione clinico-patologica che è una ricchezza della dermatologia come scienza visiva e di ragionamento. Moderatori: F. Rongioletti, P. DonatiInterventi: Un insolito caso di invecchiamento precoce - B. Didona, M. Papi / A volte… Esse ritornano - G. Filosa / Un uomo con monocolo C. TomasiniQuesta volta non è colpa del sole! - P. DonatiArtrogriposi. Cosa è costei? - F. Rongioletti

TODAY - Venerdì 23 novembre 2012 / Ore 16.30-18.30 / Sala Trinità dei MontiCorso teorico di dermochirurgia di base.Il corso base di dermochirurgia vuole illustrare i fondamenti anatomici e tecnici per permettere un corretto approccio all’esecuzione delle procedure dermochirurgiche. Nella prima parte del corso verranno analizzate l’anatomia chirurgica del volto, le tecniche anestesiologiche, i tipi di sutura e le tecniche invasive di minima come la biopsia incisionale e tangenziale. La seconda parte del corso tratterà i principi di base che regolano la ricostruzione di difetti complessi tramite tecniche che anche se non praticate da tutti i dermochirurghi devono essere conosciute almeno come possibilità riparative. Verranno illustrate tecniche chirurgiche tradizionali, quali innesti cutanei e lembi loco-regionali e sarà trattato inoltre l’utilizzo di sostituti dermici. Moderatori: C. MagnoniInterventi:Concetti introduttivi alla chirurgia dermatologica (con video) – M. FrancomanoEscissioni semplici (con video) – E. RossiTecniche ricostruttive (con video) – C. Magnoni

PAG.5| Venerdì 23 Novembre 2012

La dermatologia italiana in presa diretta. Non era mai capitato che i lavori di un Congresso scientifico uscissero dalle sale di dibattito tradizionali per finire sui canali televisivi. Protagonisti dell’innovativa forma di comunicazione, che coinvolgerà diversi media tra cui la tv satellitare, il web e le emittenti locali, è la Società Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse (SIDeMaST) impegnata in questi giorni nel consueto appuntamento congressuale SIDeMaST 2012 (21-24 novembre, Palazzo dei Congressi Roma Eur) ed il canale televisivo Doctor’s Life edito dall’Adnkronos Salute e visibile sulla piattaforma Sky al canale 440. L’originale forma di comunicazione scientifica, ideata e progettata grazie al sostegno di Pfizer, è interamente riservata ad un’assise di super-esperti: i medici e i farmacisti.

Il canale televisivo “Doctor’s Life”, e il relativo portale Web www.doctorslife.it, nati poco più di un anno fa hanno raggiunto in pochi mesi l’iscrizione di oltre 48 mila medici tra questi più di 600 dermatologi, 4000 pediatri e altri specialisti. Si tratta del primo canale televisivo al Mondo dedicato ai professionisti della salute.

Unanime il consenso dei congressisti riguardo il Progetto pilota. “Si tratta di un’idea fortemente innovativa e per certi versi sperimentale, una scommessa per tutti gli attori coinvolti – commenta la professoressa Ketty Peris, Presidente del Congresso – un momento di prestigio per la Società scientifica SIDeMAST ma soprattutto un’opportunità per la conoscenza di alta qualità e di accesso per tutti i dermatologi italiani”.

La media partnership tra Doctor’s Life e l’87° Congresso Nazionale SIdeMaST 2012, prevede una serie di iniziative a cominciare dalla presenza di due troupe televisive che seguiranno i lavori congressuali per tutte le quattro giornate con particolare attenzione ad alcune sessioni dedicate al Corso di immunodermatologia, agli aggiornamenti in tema di dermatologia pediatrica e malattie genetiche rare, alla psoriasi e ai farmaci biologici, alla prevenzione, diagnosi e gestione multidisciplinare del melanoma per finire sulla pipeline di nuovi farmaci dermatologici. Lo “speciale Congresso SIdeMaST 2012”, post-prodotto in 6 puntate, di circa un’ora ciascuna, sarà trasmesso sul canale satellitare Doctor’s Life visibile sulla piattaforma Sky al numero 440 all’interno del format “Inside Meeting” tutti i giorni dal lunedì al sabato in fasce orarie diverse ogni settimana da metà dicembre 2012.

Uno speciale sui principali temi che saranno trattati al congresso SIdeMaST è stato, inoltre, presentato nel programma SalusTv distribuito a circa 130 emittenti locali e in concomitanza con le giornate congressuali verrà pubblicato sulla home page del sito www.adnkronos.com uno “speciale Congresso SIDeMaST 2012” che racchiuderà tutti i contributi giornalistici relativi all’evento oltre a brevi interviste degli organizzatori del Congresso e di alcuni partecipanti di spicco realizzate durante i lavori. Lo speciale sarà accessibile a tutti e raggiungibile direttamente dalla home page del sito www.adnkronos.com.

Per garantire la corretta erogazione delle informazioni, l’abilitazione al canale satellitare e l’accesso al portale, riservati esclusivamente ai medici e ai farmacisti, avvengono attraverso la registrazione dell’utente sul portale www.doctorslife.it, i dati anagrafici e di iscrizione all’Ordine saranno confrontati contestualmente con quelli del Sistema Sanitario.

Va in Onda SIdeMaST 2012

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L’intervista

Paolo AmerioDirettore del Dipartimento di Dermatologia e Venereologia dell’Università di Chieti-Pescara

Sovrappeso/obesità ed efficacia delle terapie biologiche nella psoriasiLa psoriasi è una patologia infiammatoria cronica cutanea che presenta numerose comorbidità. Fra queste è annoverata anche l’obesità. In effetti l’associazione fra psoriasi ed obesità sembra essere presente in una percentuale che varia dall’11 al 34 % dei pazienti. Studi hanno dimostrato che i pazienti obesi tendono a presentare una psoriasi più grave, ad avere un maggior rischio di sviluppare artropatia psoriasica e ad essere a maggior rischio di eventi cardiovascolari. Tale associazione trova una spiegazione razionale se si pensa che l’obesità è considerata, attualmente, una patologia caratterizzata da un basso grado di infiammazione cronica che presenta elevati livelli di citochine proinfiammatorie comuni alla psoriasi quali TNF-alfa e IL-6 e un aumento di proteine della fase acuta quali la proteina C Reattiva anch’essa elevata nella psoriasi. La presenza di questi elevati livelli sembra essere dovuta all’attività proinfiammatoria degli adipociti dei pazienti obesi affetti anche da sindrome metabolica.La presenza di questa condizione associata alla psoriasi non fa che peggiorare ulteriormente la qualità della vita dei pazienti psoriasici.

La perdita di peso sembra essere un importante fattore che contribuisce al miglioramento della psoriasi come risulta da alcuni report sull’ impatto della chirurgia bariatrica; tuttavia vi sono altri elementi che suggeriscono come la perdita di peso, raggiunta attraverso la dieta, da sola non basti a mantenere il miglioramento del PASI raggiunto con il trattamento.

Rimane quindi importante stabilire come i pazienti obesi con psoriasi rispondano al trattamento farmacologico. In letteratura molti lavori evidenziano come l’obesità sia associata ad una maggiore resistenza al trattamento e alla mancata risposta anche agli agenti terapeutici biologici.

In effetti alcune revisioni della letteratura hanno sottolineato come le risposte alla terapia siano tendenzialmente sub-ottimali quando il paziente obeso viene trattato con agenti biologici a dose fissa. Tuttavia queste analisi non sono sempre supportate da statistiche ineccepibili e sicuramente altri studi sono necessari. Inoltre è da sottolineare come il trattamento con alcuni agenti biologici induca, in una percentuale di pazienti, anche un aumento dell’indice di massa corporea. A tutt’oggi, comunque, non è chiaro se la ridotta risposta terapeutica nei pazienti obesi possa derivare da un’ alterata farmacocinetica nei soggetti stessi o sia dovuta, piuttosto, alla necessità di dosare i farmaci a seconda dell’indice di massa corporea piuttosto che rimanere su dosi fisse. E’ comunque importante tenere in considerazione anche questa comorbidità nell’ algoritmo decisionale terapeutico e sfruttare l’opportunità, quando necessaria, di somministrare il farmaco in base al peso corporeo. Vi ricordo che di queste e di altre tematiche ne parleremo più approfonditamente in occasione della Sessione Scientifica JANSSEN dal titolo: “La gestione sicura delle comorbidità nel paziente psoriasico”; la sessione si svolgerà oggi venerdì 23 novembre 2012 in Sala Pantheon h. 14.30-15.30.

Paolo Amerio

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“La perdita di peso sembra essere un importante fattore che contribuisce al miglioramento della psoriasi”

L’intervista

Ketty PerisPresidente Congresso

Il pathway di hedgehog: un nuovo target terapeutico nel carcinoma basocellulare avanzatoIl carcinoma basocellulare (BCC) è la neoplasia cutanea maligna più diffusa in tutti i Paesi del mondo, inclusa l’Italia. La sua incidenza annuale globale si aggira intorno ai 2 milioni di casi ed alcune ricerche indicano che il numero di nuovi casi diagnosticati ogni anno aumenti del 10% circa.

La terapia chirurgica è il trattamento di prima scelta ed è risolutiva nella grande maggioranza dei casi tuttavia in una percentuale di pazienti (secondo alcune stime, nell’1% dei casi) il BCC può progredire a forme localmente avanzate o metastatiche, risultando in lesioni devastanti, sfiguranti e debilitanti, o, molto raramente, può dare metastasi a distanza e determinare un esito fatale.

Al momento attuale non esistono linee guida per il trattamento del BCC in fase avanzata nè cure realmente efficaci. In particolare, la terapia chirurgica può essere inappropriata come nel caso di frequenti recidive, o può determinare gravi morbilità e morbidità, come nel caso dell’amputazione di un arto o la resezione di estese aree o strutture facciali. Inoltre, l’asportazione chirurgica è generalmente non raccomandata nelle sedi anatomiche precedentemente sottoposte a radioterapia. Infine, la radioterapia non deve essere eseguita in lesioni già sottoposte a questo trattamento e in pazienti con sindrome di Gorlin.

In oltre il 90% dei casi di BCC sporadico e dei carcinomi basocellulari associati alla sindrome di Gorlin, il meccanismo causale è un’attivazione alterata del “pathway di Hedgehog”, una via di trasduzione del segnale che svolge un ruolo fondamentale nell’embriogenesi ed in particolare nella differenziazione tissutale e nella regolazione dello sviluppo di numerosi organi ed apparati (sistema scheletrico, sistema nervoso, polmoni, denti, capelli ecc). Nella vita adulta il pathway di Hedgehog è inattivo. Nei BCC, l’attivazione di Hedgehog è determinata nella maggior parte dei casi da mutazioni a carico della proteina inibitoria PTCH, o, raramente, della proteina SMO.

L’efficacia clinica dell’inibizione del pathway di Hedgehog in pazienti affetti da carcinoma basocellulare in fase avanzata o da sindrome di Gorlin mediante una nuova molecola target, il vismodegib, è stata recentemente riportata in due studi pubblicati sul NEJM (Tang NY et al N Engl J Med. 2012 Jun 7;366(23):2180-8, Sekulic A et al. N Engl J Med. 2012 Jun 7;366(23):2171-9).

Queste osservazioni hanno fornito dati interessanti sul trattamento di patologie di difficile o impossibile gestione clinica offrendo ai pazienti con BCC in fase avanzata una nuova prospettiva terapeutica e una nuova speranza. Uno studio clinico internazionale di fase II con il vismodegib in BCC in fase avanzata, è attualmente in corso in diversi centri Italiani.

Ketty Peris

“La terapia chirurgica è il trattamento di prima scelta”

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Continuiamo anche oggi a raccontarvi il nostro incontro con alcuni dei partecipanti al Congresso Nazionale della Sidemast, che domani chiuderà i propri lavori.

Nell’affollatissimo Palazzo dei Congressi abbiamo incontrato Roberto Benucci. Non ha dovuto fare molta strada per arrivare all’EUR e si mostra piuttosto soddisfatto di quanto seguito: “Sono dermatologo ospedaliero dell’IDI qui a Roma e mi occupo di dermatologia, in particolar modo dei linfomi cutanei. Ho seguito delle relazioni sui tumori non melanoma della pelle, molto interessanti per le innovazioni terapeutiche. Devo dire che il Congresso è ben organizzato. In questi giorni mi aspetto un aggiornamento abbastanza mirato della pratica clinica e nuove prospettive terapeutiche in dermatologia”.

Di strada ne ha fatta invece Bruno Musumeci, che lavora all’ASP 3 di Catania. In qualità di specialista ambulatoriale, oggi ha seguito la sessione “Al di là dei bisturi”.

“Davvero interessante - ci racconta - con relatori precisi e ai quali devo far i complimenti per essersi prodigati nell’illustrarci le varie metodiche”. Tra un aperitivo ed una tartina facciamo la conoscenza di un altro

siciliano, Emilio Raia, che lavora nel reparto di dermatologia dell’ospedale di Caltanissetta. “Mi sono indirizzato sui tumori non melanoma – ci dice - e ho trovato i lavori molto interessanti e ricchi di spunti”.

Alla Sala Castel Sant’Angelo fermiamo Rossana Tiberio: viene da Novara e si occupa di chirurgia oncologica e psoriasi. “Ho seguito i lavori dedicati alla dermatologia pediatrica e prurito, trovando davvero grandi stimoli”. Anche Claudia Padalino, giunta a Roma da Modena, ha seguito la sessione dedicata a dermatologia pediatrica e prurito. “Nella mia città – ci informa - mi occupo soprattutto di psoriasi e sperimentazioni cliniche: quello a cui ho assistito mi ha dato numerosi spunti. Ho inoltre trovato ottimo il programma scientifico che gli organizzatori dell’ evento ci hanno proposto”.

Arriviamo davanti alla sala Colosseo e fermiamo Giuseppe Russo, che a Lecco si occupa di dermochirurgia, ulcere cutanee e dermatologia clinica. “Ho fatto un lungo viaggio – ci spiega - ma devo dire che ne è davvero valsa la pena, perché ho seguito due splendide sessioni: la prima di oncologia sul non melanoma skin cancer ed una sulla psoriasi. Sono venuto qui per migliorare le mie conoscenze e, al momento, sono

Voci fuori campoestremamente soddisfatto”. E’ ora di pranzo ma ci avviciniamo ugualmente a Francesca D’Anna, di Napoli, che sta mangiando un piatto di pasta, ma decidiamo di disturbarla ugualmente.

“Ho seguito la sessione sulla finasteride nei pazienti affetti da alopecia androgenetica e quella relativa alla dermatologia pediatrica e malattie genetiche rare: in entrambi i casi devo fare i miei complimenti ai relatori per i temi scelti e per il modo in cui li hanno esposti alla platea. Per me che mi occupo di dermatologia oncologica e pediatrica, questa giornata è stata davvero utile. Sono convinta che tornerò a casa arricchita dalla conoscenza di innovazioni terapeutiche e novità in diagnostica”.

In pausa pranzo è anche Sara Tambone, specializzanda che viene da L’Aquila: “Sono entusiasta di questo Congresso – ci confessa - perché ho avuto la possibilità di seguire i lavori di dermatologia oncologica, quindi melanoma, non melanoma skin cancer e psoriasi, che sono gli argomenti dei quali mi occupo e che mi appassionano”.

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Vivere Roma

WEATHER16°

MATTINA POMERIGGIO SERA

Le previsioni del tempodi Giovedì 22 Novembre 18° 13°

Roberto Benucci

Bruno Musumeci

Emilio Raia

Rossana Tiberio

Claudia Padalino

Giuseppe Russo

Sara Tambone

Francesca D’Anna

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Philip GlassIn occasione dei 75 anni del compositore, l’Auditorium Parco della Musica gli rende omaggio con una concerto delle sue opere più significative.Auditorium Parco della Musica, Sala Sinopoli, ore 21:00Viale Pietro De Coubertin, 30 Biglietteria: 892982 www.auditorium.com

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Perché visitare la mostra di Renato Guttuso?Perché Roma celebra il centenario dalla sua nascita con una grandeesposizione: Cento dipinti rappresentativi dell’intero arco creativo dell’attività del maestro siciliano.Complesso del VittorianoVia San Pietro in Carcere Orario: 9:30 – 22:30Informazioni: 06 678 0664

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GAS CommunicationVia Pietro Blaserna, 94 - 00146 RomaTel. +39 06 68 13 42 60 / Fax +39 06 68 13 48 [email protected]

Segreteria Organizzativa Congresso

La redazione del Congress Daily Journal e l’ufficio stampa del Congressosono a cura di:

Triumph C&C DIVISIONE CONGRESSIVia Lucilio, 60 - 00136 RomaTel: + 39 06.355301 Fax +39 [email protected] – www.sidemast2012.com

Johnson & Johnson punta sui giovaniI giovani volano alto al SIDeMaST 2012 grazie al sostegno di Johnson & Johnson che sensibile alla famosa frase di Leonardo da Vinci, “Triste è quel discepolo che non avanza il suo maestro”, anche quest’anno dedica alla crescita professionale il Premio Aveeno, riservato agli iscritti al IV anno di specializzazione in dermatologia e venereologia per il miglior caso clinico presentato al Congresso. I Direttori delle Scuole di Specializzazione italiane hanno inviato circa 50 lavori che, dopo la sessione dedicata all’esposizione, saranno giudicati da una apposita Commissione composta dai dermatologi Federico Bardazzi, Nicoletta Cassano, Pietro Rubegni e da Luciana Zanghi, Direttore Scientifico di Johnson & Johnson.

Rafforzare l’insegnamento e promuovere a livello mondiale iniziative tese ad incoraggiare la crescita culturale e la formazione dei giovani esaltando le loro capacità di confrontarsi con i giovani dermatologi di altri Paesi, sono i valori fondanti di Johnson & Johnson che lanciò molti anni fa l’idea di un Progetto volto a sostenere e supportare la cultura medico-scientifica degli studenti. A partire dall’81° Congresso SIDeMaST del 2006, presieduto dai professori Bernengo e Pippione, il principio ispiratore non è mai venuto meno: forte competizione ma anche appuntamento goliardico per i giovani tenuti a presentare un caso clinico sotto forma di caso-quiz ai direttori e agli altri dermatologi.

D’altra parte come non tener conto del profondo mutamento che in anni recenti ha investito gli specializzandi all’interno delle Università e delle Aziende ospedaliere: da figure “in formazione” senza alcuna responsabilità a quelle di medici sempre in formazione ma integrati nelle attività sanitarie quotidiane con responsabilità e autonomia via via maggiori. Un cambiamento rafforzato dall’entrata in vigore, nel 2009, della normativa europea che ha regolamentato il nuovo Piano di studi articolato in cinque anni e che prevede Corsi teorici e tirocini pratici. Il coinvolgimento sempre crescente nell’attività clinica dello specializzando, ha provocato un cambiamento radicale del rapporto docente-discente, aprendo un dialogo divenuto nel tempo più cooperativo e costruttivo. “La cultura medica e scientifica degli studenti deve essere irrorata da nuove conoscenze e nuovi stimoli che solo i docenti sono in grado di offrire - sottolinea Ketty Peris, Presidente del Congresso - d’altra parte questo impegno costante è ricambiato con la passione e la curiosità che solo i giovani sanno portare nella conoscenza”.

Gli specializzandi in gara, ai quali Johnson & Johnson ha offerto l’iscrizione, sono un centinaio. Una novità riguarda le modalità con cui i 13 casi clinici selezionati vengono presentati, infatti la sessione è totalmente interattiva, aperta a domande, dubbi e proposte da parte degli uditori. Lo specializzando descrive in dettaglio con il supporto visivo di slides, tutto il percorso che ha portato alla diagnosi certa del caso, naturalmente pesa sul giudizio finale non solo l’originalità del lavoro e la presentazione ma anche la capacità del giovane di coinvolgere i colleghi. Il premio per il miglior caso clinico consiste nella partecipazione gratuita, sostenuta da Johnson&Johnson, al Congresso del 2013. L’appuntamento è per venerdì 23 novembre presso la Sala Colosseo alle ore 11.30 e alle ore 16.30.

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