Italia Anno Zero
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I S BN 978-88-6190-051-6
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www.chiarelettere.it
MarcoTravaglio
•Vauro
ITALIAANNO ZERO
CON LA PARTECIPAZIONE DI BeatriceBorromeo
MarcoTravaglio
Vauro
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In copertina:vignetta di © Vauro
“GLI ITALIANI SI DIVIDONO IN DUE CATEGORIE: QUELLI CHE LAVORANO PER BERLUSCONIE QUELLI CHE LO FARANNO.” The New York Times
Dal 2006 al 2009, la storia in presa diretta di quello che siamo stati, e siamo, attraversogli interventi di Marco Travaglio, le vignette di Vauro e le storie dei giovani intervistatida Beatrice Borromeo nel programma Annozero di Michele Santoro. Dalla stagione delgoverno Prodi al nuovo governo Berlusconi, con crisi economica (e non solo). Una finestraaperta e libera, che questo libro propone a futura memoria.
“Stasera parliamo di mafia, o meglio: di lotta alla lotta alla mafia.”
“Viene un’inguaribile nostalgia per la mitica Tribuna politica: domanda, risposta, replica,risposta. Oggi sarebbe eversivo.”
“Barbara Berlusconi: ‘Sono contraria al falso in bilancio’. Tutta suo padre, anche luicontrarissimo al falso in bilancio, al punto che l’ha abolito per legge.”
“Bernard Madoff, ex bagnino ed ex presidente del Nasdaq: ‘Ringrazio la Corte perché midà la possibilità di raccontare i crimini che ho commesso e di cui mi vergogno’. Rischiafino a 150 anni di prigione. Il pm Francesco Greco ha spiegato che in Italia non sarebbefinito in galera.”
In appendice: Casa Rutelli di Vauro.
Tra i più recenti libri di Marco Travaglio, pubblicati da Chiarelettere: MANI SPORCHE (conPeter Gomez e Gianni Barbacetto), SE LI CONOSCI LI EVITI (con Peter Gomez), IL BAVAGLIO(con Pino Corrias, Peter Gomez, Marco Lillo); presso Garzanti: PER CHI SUONA LA BANANAe MONTANELLI E IL CAVALIERE (riedizione aggiornata). Di grande successo il suo spettacoloteatrale PROMEMORIA (testi + dvd, Promomusic).Vauro è scrittore e vignettista. Tra i suoi romanzi più recenti, nel catalogo Piemme: KUALIDCHE NON RIUSCIVA A SOGNARE e IL MAGO DEL VENTO.Beatrice Borromeo è laureanda in giurisprudenza ed economia all’università Bocconi.Tra il 2006 e il 2008 ha collaborato ad Annozero. Nel 2009 ha condotto un programmasu Radio 105.
Pamphlet, documenti, storie
REVERSE
Michele Ainis, Avventura Urbana Torino, Andrea Bajani, Gianni Barbacetto,Stefano Bartezzaghi, Oliviero Beha, Marco Belpoliti, Daniele Biacchessi, David Bidussa, Paolo Biondani, Tito Boeri, Caterina Bonvicini, Beatrice Borromeo, Alessandra Bortolami, Giovanna Boursier, Carla Buzza, Olindo Canali, Davide Carlucci,Luigi Carrozzo, Andrea Casalegno, Antonio Castaldo, Carla Castellacci, Massimo Cirri,Fernando Coratelli, Pino Corrias, Gabriele D’Autilia, Andrea Di Caro, Franz Di Cioccio,Gianni Dragoni, Giovanni Fasanella, Massimo Fini, Fondazione Fabrizio De André, Goffredo Fofi, Massimo Fubini, Milena Gabanelli, Vania Lucia Gaito, Pietro Garibaldi,Mario Gerevini, Gianluigi Gherzi, Salvatore Giannella, Francesco Giavazzi, Stefano Giovanardi, Franco Giustolisi, Didi Gnocchi, Peter Gomez, Beppe Grillo, Guido Harari, Ferdinando Imposimato, Karenfilm, Giorgio Lauro, Alessandro Leogrande, Marco Lillo, Felice Lima, Stefania Limiti, Giuseppe Lo Bianco,Saverio Lodato, Carmelo Lopapa, Vittorio Malagutti, Antonella Mascali, Giorgio Meletti, Luca Mercalli, Lucia Millazzotto, Angelo Miotto, Letizia Moizzi, Giorgio Morbello, Loretta Napoleoni, Alberto Nerazzini, Gianluigi Nuzzi, Raffaele Oriani, Sandro Orlando, Antonio Padellaro, Pietro Palladino, David Pearson (graphic design), Maria Perosino, Renato Pezzini, Telmo Pievani, Paola Porciello (web editor), Marco Preve, Rosario Priore, Emanuela Provera, Sandro Provvisionato, Luca Rastello, Marco Revelli, Gianluigi Ricuperati, Sandra Rizza,Marco Rovelli, Claudio Sabelli Fioretti, Andrea Salerno, Laura Salvai, Ferruccio Sansa,Evelina Santangelo, Michele Santoro, Roberto Saviano, Matteo Scanni, Roberto Scarpinato, Filippo Solibello, Riccardo Staglianò, Bruno Tinti, Marco Travaglio,Elena Valdini, Concetto Vecchio, Carlo Zanda.
chiarelettereAutori e amici di
chiarelettere
Marco TravaglioVauro
Italia Annozerocon la partecipazione di Beatrice Borromeo
in appendice le vignette di Casa Rutelli
© Chiarelettere editore srlSoci: Gruppo editoriale Mauri Spagnol S.p.A.Lorenzo Fazio (direttore editoriale)Sandro ParenzoGuido Roberto Vitale (con Paolonia Immobiliare S.p.A.)Sede: Via Guerrazzi, 9 - Milano
ISBN 978-88-6190-051-6
Prima edizione: maggio 2009
www.chiarelettere.itBLOG / INTERVISTE / LIBRI IN USCITA
Si ringrazia la Rai per aver concesso il permessodi riprodurre i testi e le vignettedella trasmissione Annozero 2006-2009
Sommario
Premessa di Marco Travaglio 13
PRIMA STAGIONE2006-2007
Milano e l’immigrazione 17
O’ Sistema 22
Le due guerre 29
Mafie 38
Bologna: il lavoro e i precari 45
La Calabria e la ’ndrangheta 51
Vicenza: piove governo ladro 57
Processo Mills-Berlusconi 63
Padova: figli del Dio maggiore 73
Palermo: meglio dentro che fuori 78
Napoli: delitto e perdono 84
Berlusconi se ne va? 90
Roma: guerrieri della libertà 95
Vallettopoli 101
Orgoglio e pregiudizio 109Posta prioritaria a Giulio Andreotti
Vicenza: casalinghe alla riscossa 114Posta prioritaria a Romano Prodi
Amore mio 118Posta prioritaria a Francesco Rutelli
Chi decide per me? 123Posta prioritaria al Partito democratico
Afghanistan: e io pago! 128Posta prioritaria dal mullah Omar
Vado al minimo 133Posta prioritaria a Luca Cordero di Montezemolo
Patrioti 138La legge Mastella sulle intercettazioni
Generazione Zero: Andrew
Baroni si nasce 147Posta prioritaria a Paul Wolfowitz
Generazione Zero: Amelia
Dio salvi la famiglia 155Posta prioritaria al cardinale Camillo Ruini
La casa è un sogno 160Posta prioritaria a Letizia Moratti
Generazione Zero: Mario Staderini
Troppo buoni? 167Posta prioritaria a Giuliano Amato
Non commettere atti impuri 171Posta prioritaria a Indro Montanelli
Telecom 177Posta prioritaria a Massimo D’Alema
Cavalli di razza 184Posta prioritaria a Bertinotti e Marini
Dimenticare il futuro 198Posta prioritaria a Prodi e Berlusconi
SECONDA STAGIONE2007-2008
Tsunami 205Arrivano i mostri: Clemente Mastella
Generazione Zero: Gianni
Va’ da’ via el cu 211Arrivano i mostri: Giuliano Amato
A ciascuno il suo 216Arrivano i mostri: Licio Gelli e i suoi fratelli
Ordine! 221Arrivano i mostri: Graziano Cioni
I perdenti 225Arrivano i mostri: Luca Cordero di Montezemolo
Generazione Zero: Rosanna e Federica
A viso aperto 233Arrivano i mostri: le Quattro Madri
Profondo Rosso 238Arrivano i mostri: Cesare Geronzi
Il partigiano Biagi 242Arrivano i mostri: quelli dell’estremo oltraggio
Generazione Zero: Lucia, Rachele, Marina. Nipoti di Enzo Biagi
Attenti ai nostri 255Arrivano i mostri: le commissioni d’inchiesta
Che casino? 260Arrivano i mostri: la Tolleranza Zero
Libera o occupata 265Arrivano i mostri: la cosiddetta informazione
Un Paese senza 270Arrivano i mostri: i controllori che non controllano
Generazione Zero: Carlo
I buoni e i cattivi 277Arrivano i mostri: tutti contro Clementina
Chi di Mastella ferisce 284Arrivano i mostri: il complotto anti-Clemente
Ancora tu 289Arrivano i mostri: il Contraddittorio
Generazione Zero: Vittorio Emanuele
San Valentino da soli 297Arrivano i mostri: Silvio e Walter a Porta a Porta
Tutta colpa dei verdi 303Arrivano i mostri: Er Monnezza e i suoi fratelli
Generazione Zero: Raffaele Del Giudice
Liste pulite 310Arrivano i mostri: i diversamente onesti
Basta un poco di zucchero? 316Arrivano i mostri: quelli che promettono la luna
Sprechi con le ali 321Arrivano i mostri: Alitalia e Malpensa
Nel nome della Madre 326Arrivano i mostri: camici sporchi
Generazione Zero: Anita
Io voto casa 334Arrivano i mostri: il partito Casa Nostra
Generazione Zero: Oscar
Un Paese in bilico 340Arrivano i mostri: le quinte colonne del Cavaliere
Una storia italiana 345Arrivano i mostri: la sinistra suicida
Ritorno a Gomorra 350Arrivano i mostri: la scomparsa dei fatti
La peggio gioventù 355Arrivano i mostri: quelli che il vilipendio
Generazione Zero: Filippo Tommasoli
Se li conosci, li eviti? 362Arrivano i mostri: scusate la notizia
Un Presidente spazzino 367Arrivano i mostri: il cavalier Ghe Pensi Mi
Generazione Zero: Augusto
TERZA STAGIONE2008-2009
Il ritorno dei Caimani 377
Italiani «brutta» gente 382
I soldi sono nulla 386
Crisi, chi paga? 391
Le mani sul futuro 396
Io non ho paura 401
Domani 406
Fannullone a chi? 411
Il futuro che mi merito 415
Pane e ottimismo 419
L’isola di Obama 424
Aiuto, la crisi! 429
Questione morale 434
La guerra dei bambini 438
Giulietta chi è? 442
Io non ti salverò 446
Il silenzio degli innocenti 451
Eluana e Napoleone 455
Quando finirà 460
Arrivano i mostri 465
Il partito che non c’è 469
Il rosso e il nero 474
Tutti a casa! 479
Lacrime e rabbia 484
Casa Rutelli 491
italia annozero
Premessadi Marco Travaglio
Questo libro nasce dalle continue richieste che abbiamo ricevuto inquesti quasi quattro anni di vita di Annozero. Intorno al programmadi Michele Santoro s’è creato (anzi, ricreato) un pubblico di telespet-tatori affezionati, quasi un club di tifosi aggrappati a una delle ultimeoasi di libertà nella marea montante del regime. Un programma sgra-dito ai partiti di destra e di sinistra (infatti va in onda grazie a una sen-tenza del Tribunale del Lavoro di Roma, recentemente confermatadalla Corte d’appello che ha respinto il ricorso della Rai) e, dunque,molto gradito a una fascia sempre crescente di cittadini liberi.
«Dove possiamo trovare i reportage degli inviati, le vignette di Vau-ro, i testi delle tue copertine, le storie dei giovani di Generazione Ze-ro?», è la domanda ricorrente che mi sento continuamente rivolgerenei tanti incontri in giro per l’Italia. I reportage sono disponibili sul si-to www.annozero.rai.it e in un libro+dvd pubblicato da Rizzoli-Burcon il meglio della prima stagione. Le vignette, i testi e le storie di Ge-nerazione Zero, eccoli raccolti in questo libro. Abbiamo iniziato a pre-pararlo oltre un anno fa, con Vauro e Beatrice Borromeo (che ha fattoparte della squadra nelle prime due edizioni del programma). Poi i ri-tardi nell’ottenere la liberatoria dalla Rai l’hanno fatto slittare a oggi.
Italia Annozero raccoglie tutte le rubriche delle prime due stagio-ni al completo e della terza fino alla ventiquattresima puntata, l’ul-tima andata in onda prima che il testo fosse dato alle stampe (av-vertenza: in alcune puntate ero ospite a tutti gli effetti del dibattitoe dunque non tenevo la consueta rubrica); un’ampia antologia del-la produzione satirica di Vauro; e una selezione delle migliori testi-monianze di Generazione Zero, lo spazio dedicato ai giovani nelleprime due edizioni della trasmissione.
Ringrazio – anche a nome di Vauro e di Beatrice – Michele San-toro per averci offerto questa straordinaria opportunità professio-nale e umana, chiamandoci a partecipare a un’avventura avvincen-te e arricchente su Rai2; tutti i dirigenti, i colleghi e gli amici chefanno e hanno fatto parte della squadra di Annozero; e soprattutto imilioni di telespettatori che ci hanno seguiti fedelmente in questiquattro anni: senza di loro il nostro lavoro, e quindi questo libro,sarebbero stati impossibili.
P.S. In appendice troverete l’intera sequenza di «Casa Rutelli», lafortunata serie nata dal pennarello velenoso di Vauro (insieme adaltre, come la saga di «Dalemik» e di «Madre Mastella di Calcut-ta»). Sparpagliarla qua e là nelle varie pagine del libro ci pareva de-littuoso. Molto meglio concentrarla in uno spazio tutto suo. Nons’interrompe un’emozione.
PRIMA STAGIONE
2006-2007
Milano e l’immigrazione
Gli extracomunitari che arrivano in Italia, a parte i rifugiati politi-ci, si dividono in due categorie. Quelli che vengono per lavorare equelli che vengono per delinquere. Lo Stato italiano questa distin-zione l’ha ben presente: infatti, grazie alla legge Bossi-Fini, puniscechi viene per lavorare e premia chi viene per delinquere.
George e sua moglie Ileana, romeni, vengono per lavorare. Ma, pervenire, devono già avere un lavoro. Un paradosso: per trovare un lavo-ro bisognerebbe prima venire in Italia a cercarlo, ma la Bossi-Fini vie-ta di entrare in Italia a chi non ha un lavoro. Un controsenso. PerGeorge è più facile: fa il muratore e trova lavoro a distanza, grazie a unconnazionale che sta già qui. Per Ileana è impossibile: vorrebbe fare labadante, ma nessuno si mette in casa una badante per farle assistereun anziano o un disabile, senza prima averla vista in faccia e averla
messa alla prova per un po’. Puta caso che sia la nipote di Dracula,non si sa mai. Ma la Bossi-Fini non prevede periodi di prova. Lei ten-ta di entrare lo stesso: supera il «collaudo», assiste per mesi una teolo-ga paralizzata dalla sclerosi multipla nella sua casa sulle colline di Or-vieto. I carabinieri vengono avvertiti, il contratto e il nullaosta sonopronti, pare che si possa mettere tutto in regola. Ma non è così: unamattina la portano via e la rimpatriano. È entrata da clandestina, nonimporta se poi ha trovato lavoro. Se ne deve tornare in Romania.
Per questo, molti che vorrebbero entrare regolarmente per lavo-rare sono costretti a entrare clandestinamente: c’è una legge che licostringe a violare la legge.
Mohamed, marocchino, fa parte di una gang di spacciatori di dro-ga. L’organizzazione gli pianifica il viaggio in Italia. Lui dovrà di-struggere il passaporto, se ce l’ha, e la carta d’identità, inventarsi unfalso nome e una falsa nazionalità: così, se lo fermano, nessuno sa-prà chi è né da dove viene. In questo modo sarà molto più difficileespellerlo, visto che nessun paese lo rivorrà indietro. Da anni i giu-dici chiedono pene severe per chi dà false generalità: è gravissimoche decine di migliaia di persone circolino per l’Italia senza che sisappia chi sono e da dove vengono. Bisognerebbe spaventarli conpene pesanti per costringerli a dire la verità. Oggi invece rischianofino a tre anni di reclusione, che in concreto, col patteggiamento ocol rito abbreviato, si riducono a pochi mesi, che non si scontano
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in carcere. L’arresto non è consentito, e nemmeno la custodia cau-telare. Insomma, fornire false generalità conviene.
La polizia ferma Mohamed per un controllo: «Documenti?».«Non li ho.» Lo denunciano: la Bossi-Fini punisce con l’arresto fi-no a sei mesi chi non esibisce i documenti «senza giustificato moti-vo». Ma il giovanotto resta a piede libero, perché il reato non pre-vede la custodia cautelare. E non si può accompagnarlo subito allafrontiera, perché ha diritto a una serie di ricorsi. A questo punto, osparisce, o va al processo. Se ci va, quando il giudice gli chiede seavesse un giustificato motivo per non esibire i documenti, rispon-de: «Certo: non li ho esibiti perché non li ho, mi pare un motivopiù che giustificato». Di solito il giudice non può obiettare nulla el’assolve. A volte lo condanna, ma la sanzione è irrisoria ed esce su-bito: c’è la sospensione condizionale della pena, e comunque le pe-ne si scontano in carcere solo se superano i tre anni.
A questo punto, o lo liberano, o lo portano in un Cpt per iden-tificarlo e poi espellerlo. Intanto gli prelevano le impronte digitali:così, se lo riprendono, si sa che è lui e, se lo fermano una secondavolta senza documenti, rischia fino a cinque anni. Cioè di andarein carcere. Così fa come fanno in tanti: si brucia i polpastrelli delledita con l’acido, per cancellare le impronte, e cambia città: da allo-ra sarà impossibile identificarlo.
Se invece lo portano in un Cpt e alla fine lo espellono, può rientra-re con un’altra identità e ricominciare da capo. Come se fosse sem-
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pre la prima volta. Ma c’è una terza possibilità: lo espellono, ma luinon se ne va. In questo caso, commette un reato: mancata ottem-peranza al provvedimento di espulsione senza giustificato motivo.Ma, se lo scoprono, lui può farsi assolvere sostenendo che, nonavendo una lira, non può pagarsi il viaggio e questo è un motivogiustificatissimo. Se invece il giudice non gli crede e lo condanna,la pena è talmente bassa da non prevedere il carcere.
Comunque, tutti i clandestini che hanno commesso delitti finoa maggio di quest’anno, quelli già condannati, quelli imputati equelli ancora da scoprire, beneficiano dell’indulto di tre anni: comese non avessero fatto nulla. Possono ricominciare da zero.
L’indulto, votato dal centrosinistra meno Di Pietro più ForzaItalia e Udc, ha già liberato 21mila detenuti: da riempirci uno sta-dio di serie A. Ottomila sono extracomunitari, quasi tutti clande-stini, rimessi a piede libero con il loro sacchetto di plastica vuoto.Nessuna alternativa se non tornare a delinquere. Le forze dell’ordi-ne che avevano speso energie enormi per scovarli e identificarli do-vranno ricominciare tutto da capo.
Fra i miracolati dall’indulto c’è anche la signora eritrea GanetTewide Bahare, meglio conosciuta come «Madame Gennet», la re-gina dei mercanti di schiavi dall’Africa: il 20 agosto 2006 è uscitadal carcere di Agrigento dov’era reclusa da due anni e sei mesi e do-veva rimanere altri due anni e otto mesi. Era descritta dalle sue vit-time come una «donna dagli occhi di ghiaccio e senza scrupoli».Era accusata di gestire il traffico di immigrati in partenza dalla Li-bia, che tante centinaia di morti è costata sulle zattere nel Mediter-raneo. Potrà ricominciare indisturbata.
L’indulto ha pensato anche agli stranieri vittime del razzismo:infatti sono esclusi dallo sconto di pena i reati a sfondo razziale.L’omicidio, invece, è compreso. Risultato: per chi ha insultato unostraniero dicendogli «sporco negro», niente indulto. Per chi invecelo straniero l’ha ammazzato direttamente, l’indulto c’è eccome.
Il 7 ottobre 2003 Gianfranco Fini aveva avuto una buona idea:concedere il diritto di voto, almeno alle elezioni amministrative,agli immigrati col permesso di soggiorno anche prima che diventi-no cittadini italiani. Non se n’è più saputo nulla. Comunque Igna-zio La Russa aveva precisato che la proposta riguardava solo gli im-migrati senza condanne e senza processi in corso. Giusto. Però nel
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Parlamento italiano ci sono ottantaquattro fra condannati, imputa-ti, indagati e prescritti.
Il messaggio è chiaro: l’extracomunitario dev’essere incensuratoper avere l’onore di eleggere dei pregiudicati. In quale lingua glielaspieghiamo, una stranezza del genere? E poi dicono che la satira èmorta.
(14 settembre 2006 )
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