Istituzioni di storia della lingua italiana Questioni di …...Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che...

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A.A. 2018-19 Linguistica italiana Prof. Matteo Motolese Istituzioni di storia della lingua italiana Questioni di storia della lingua italiana Materiali per le lezioni del secondo semestre riservati agli studenti frequentanti

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A.A. 2018-19 Linguistica italiana

Prof. Matteo Motolese

Istituzioni di storia della lingua italiana

Questioni di storia della lingua italiana

Materiali per le lezioni del secondo semestre riservati agli studenti frequentanti

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I. Testi

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Indice 1. Giovanni Boccaccio, Decameron (I, Introduzione) (testo da Giovanni Boccaccio, Decameron. Edizione diplomatico interpretativa dell'autografo Hamilton 90, a cura di Charles S. Singleton, Baltimore and London, Johns Hopkins Univ. Press, 1974, pp 1-3). 2. Giovanni Boccaccio, Decameron (VI, 7) (testo da Giovanni Boccaccio, Decameron. Edizione diplomatico interpretativa dell'autografo Hamilton 90, a cura di Charles S. Singleton, Baltimore and London, Johns Hopkins Univ. Press, 1974, pp 426-428). 3. Giovanni Boccaccio, Teseida delle nozze d'Emilia (IX, 30-35) (testo da Giovanni Boccaccio, Teseida delle nozze d'Emilia, critical edition by E. Agostinelli and W. Coleman, Firenze, Galluzzo, 2015, pp. 282-83). 4. Francesco Petrarca, Codice degli abbozzi (In qual parte del cielo, in quale ydea 33 [159]). (testo da Francesco Petrarca, Codice degli abbozzi, a cura di Laura Paolino, in Id., Trionfi, Rime a cura di V. Pacca e L. Paolino, Introduzione di M. Santagata, Milano, Mondadori, 1996, p. 811). 5. Francesco Petrarca, Rerum vulgarium fragmenta (1-4) (testo da Francisci Petrarche laureati poete Rerum vulgarium fragmenta, a cura di E. Modigliani, Roma, 1904, in F. Petrarca, Rerum vulgarium fragmenta. Cod. Vat. Lat. 3195, a cura di F. Brugnolo et alii, Roma, Antenore, 2004, p. 227). 6. Francesco Petrarca, Rerum vulgarium fragmenta (239). (testo da Francisci Petrarche laureati poete Rerum vulgarium fragmenta, a cura di E. Modigliani, Roma, 1904, in F. Petrarca, Rerum vulgarium fragmenta. Cod. Vat. Lat. 3195, a cura di F. Brugnolo et alii, Roma, Antenore, 2004, p. 321). 7. Poliziano, Lettera a Lucrezia Tornabuoni (31 maggio 1477) (testo da Angelo Poliziano, Lettere volgari, a cura di E. Curti, Roma, Ed. Storia e Letteratura, 2016, p. 9). 8. Niccolò Machiavelli, Proemio ai Discorsi intorno alla Prima Deca di Tito Livio (testo da Niccolò Machiavelli, Discorsi intorno alla Prima Deca di Tito Livio, a cura di J.J. Marchand, Roma, Salerno Editrice, 2001, pp. 3-8). 9. Ariosto, Orlando furioso (XI 32-44) (testo da Santorre Debenedetti, I frammenti autografi dell’Orlando Furioso (si cita dalla ristampa, con premessa di Cesare Segre, Edizioni di storia e letteratura, Roma 2010, pp. 25-29). 10. Leopardi, Canto notturno di un pastore errante dell'asia (testo da Giacomo Leopardi, Canti, edizione critica diretta da F. Gavazzeni, a cura di C. Animosi, F. Gavazzeni, P. Italia, M.M. Lombardi, F. Lucchesini, R. Pestarino, S. Rosini, 3 voll., Accademia della Crusca, Firenze, pp. 425-30). 11. Montale, I limoni (testo da Eugenio Montale, L’opera in versi, edizione critica a cura di Rosanna Bettarini e Gianfranco Contini, Einaudi, Torino, pp. 9-10 e 861-65). 12. Calvino, Il barone rampante (testo da Italo Calvino, Barone rampante, in Italo Calvino, Romanzi e racconti a cura di M. Barenghi e B. Falcetto, vol. I. 1991, pp. 549-51).

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1. Giovanni Boccaccio, Decameron (Introduzione) (testo da Giovanni Boccaccio, Decameron. Edizione diplomatico interpretativa dell'autografo Hamilton 90, a cura di Charles S. Singleton, Baltimore and London, Johns Hopkins Univ. Press, 1974, pp 1-3).

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2. Giovanni Boccaccio, Decameron (VI, 7) (testo da Giovanni Boccaccio, Decameron. Edizione diplomatico interpretativa dell'autografo Hamilton 90, a cura di Charles S. Singleton, Baltimore and London, Johns Hopkins Univ. Press, 1974, pp 426-428).

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3. Giovanni Boccaccio, Teseida delle nozze d'Emilia (IX, 30-35) (testo da Giovanni Boccaccio, Teseida delle nozze d'Emilia, critical edition by E. Agostinelli and W. Coleman, Firenze, Galluzzo, 2015, pp. 282-83).

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4. Francesco Petrarca, Codice degli abbozzi (In qual parte del cielo, in quale ydea 33 [159]). (testo da Francesco Petrarca, Codice degli abbozzi, a cura di Laura Paolino, in Id., Trionfi, Rime a cura di V. Pacca e L. Paolino, Introduzione di M. Santagata, Milano, Mondadori, 1996, p. 811).

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5. Francesco Petrarca, Rerum vulgarium fragmenta (testo da Francisci Petrarche laureati poete Rerum vulgarium fragmenta, a cura di E. Modigliani, Roma, 1904, in F. Petrarca, Rerum vulgarium fragmenta. Cod. Vat. Lat. 3195, a cura di F. Brugnolo et alii, Roma, Antenore, 2004, p. 227).

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6. Francesco Petrarca, Rerum vulgarium fragmenta 239. (testo da Francisci Petrarche laureati poete Rerum vulgarium fragmenta, a cura di E. Modigliani, Roma, 1904, in F. Petrarca, Rerum vulgarium fragmenta. Cod. Vat. Lat. 3195, a cura di F. Brugnolo et alii, Roma, Antenore, 2004, p. 321).

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7. Poliziano, Lettera a Lucrezia Tornabuoni (31 maggio 1477) (testo da Angelo Poliziano, Lettere volgari, a cura di E. Curti, Roma, Ed. Storia e Letteratura, 2016, p. 9).

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8. Niccolò Machiavelli, Proemio ai Discorsi intorno alla Prima Deca di Tito Livio (testo da Niccolò Machiavelli, Discorsi intorno alla Prima Deca di Tito Livio, a cura di J.J. Marchand, Roma, Salerno Editrice, 2001, pp. 3-8).

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9. Ariosto, Orlando furioso, XI 32-44 (testo da SantorreDebenedetti,Iframmentiautografidell’OrlandoFurioso(sicitadallaristampa,conpremessadiCesareSegre,Edizionidistoriaeletteratura,Roma2010,pp.25-29).

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10. Leopardi, Canto notturno di un pastore errante dell'asia (testo da Giacomo Leopardi, Canti, edizione critica diretta da F. Gavazzeni, a cura di C. Animosi, F. Gavazzeni, P. Italia, M.M. Lombardi, F. Lucchesini, R. Pestarino, S. Rosini, 3 voll., Accademia della Crusca, Firenze, pp. 424-30).

EDIZIONE DEL MANOSCRITTO424

AN c. [1r-v]

1829. 22 Ottob. – 1830. 9 Aprile.Canto notturno di un pastore vagante dell’Asia (1).

(1) Plusieurs d’entre eux (parla di una delle nazioni erranti dell’Asia) passent la nuitassis sur une pierre à regarder la lune, et à improviser des paroles assez tristes sur desairs qui ne le sont pas moins. Il barone di Meyendorff, Voyage d’Orenbourg à Boukhara,fait en 1820; appresso il Giornale dei dotti, 1826, septembre, p. 518.

1 1. Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai,2 Silenziosa luna?3 Sorgi la sera, e vai,4 Contemplando i deserti; indi ti posi.5 Ancor non sei tu paga6 Di riandare i sempiterni calli?7 Ancor non prendi a schivo, ancor sei vaga8 Di mirar queste valli?9 Somiglia a la tua vita

10 La vita del pastore.11 Sorge in sul primo albore;12 Move la greggia oltre pel campo, e vede13 Greggi, fontane ed erbe;14 Poi stanco si riposa in su la sera:15 Altro pur non ispera.16 Dimmi, o luna: a che vale17 Al pastor la sua vita,18 La vostra vita a voi? dimmi: ove tende19 Questo vagar mio breve,20 Il tuo corso immortale?

nota: parla … Asia] parla dei Kirki, nazione errante, che vive a settentrionedell’Asia centrale da cui T

1 dimmi,] 1dimmi: da cui 2dimmi, da cui T (con virgola riscr.)15 Altro pur non ispera] 1E mai null’altro spera ¢a la domane. (→ v.l. 15) da

cui 2Ed altro non ispera. 3Altro mai non ispera. (N35) da cui T (cfr.Nota filologica)

17-18 Al pastor la sua vita | La vostra vita a voi?] A te quella tua vita | La suavita al pastor? da cui T

c. [1v]nel testo(15)(a la domane) cass. cfr. app.(18) (ove è rivolto)

nota:

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CANTO NOTTURNO DI UN PASTORE ERRANTE DELL’ASIA 425

AN c. [1v], c. [2r]

21 2. Vecchierel bianco, infermo,22 Mezzo vestito e scalzo,23 Con gravissimo fascio in su le spalle,24 Per montagna e per valle,25 Per sassi acuti, ed alta rena, e fratte,26 Al vento, a la tempesta, e quando avvampa27 L’ora, e quando poi gela,28 Corre via, corre, anela,29 Varca torrenti e stagni,30 Cade, risorge, e più e più s’affretta,31 Senza posa o ristoro,32 Lacero, sanguinoso; infin ch’arriva33 Colà dove la via34 E dove il tanto affaticar fu volto:35 Abisso orrido, immenso,36 Ov’ei precipitando, il tutto obblia.37 Vergine luna, tale38 È la vita mortale.

21-23 infermo … in su] sps. a mezzo ignudo e scalzo, | Carco di soma aspris-sima

25 alta rena] alte arene da cui T26 Al vento] A la p‹rocella› da cui T tempesta,] sps. a procella,29 stagni] 1fosse da cui 2fossi (→ v.l. 29)30 Cade, risorge, e più e più s’affretta] Cade spesso e risorge, e più s’af-

fretta da cui T34 volto:] 1volto; da cui 2volto da cui T35 Abisso orrido, immenso,] 1Abisso orrido, immenso, 2Fossa capace,

oscura, 3T (di mano di Ranieri, sps. a 1)

c. [1 v](23) ¢(dispietato) da (di grave fascio in su)(29) (fossi, gorghi, frane, chiane)

c. [2 r](32) (e mezzo spento)

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EDIZIONE DEL MANOSCRITTO426

AN c. [2v], c. [3r]

39 3. Nasce l’uomo a fatica,40 Ed è rischio di morte il nascimento.41 Prova pena e tormento42 Per prima cosa; e in sul principio stesso43 La madre e il genitore44 Il prende a consolar de l’esser nato.45 Poi che crescendo viene,46 L’uno e l’altro il sostiene, e via pur sempre47 Con atti e con parole48 Studiasi fargli core49 E consolarlo de l’umano stato:50 Altro officio più grato51 Non si fa da parenti a la lor prole.52 Ma perchè dare al sole,53 Perchè reggere in vita54 Chi poi di quella consolar convenga?55 Se la vita è sventura,56 Perchè da noi si dura?57 Intatta luna, tale58 È lo stato mortale.59 Ma tu mortal non sei,60 E forse del mio dir poco ti cale.

42 sul principio stesso] su l’entrar suo primo da cui T (v.l. 42)48-49 Studiasi fargli core | E consolarlo de l’umano stato:] 1Consolarlo pro-

cura | Del suo misero stato: 2S’ingegna fargli core | E consolarlo del’umano stato: da cui T

51 da] da da’

cc. [2v]-[3 r]nel testo(42) ¢principio stesso (da (principio stesso)) | (e infin sul primo istante, e (da unaparentesi tonda chiusa) in su | (c. 3 r) quell’ora istessa)(48) (s’ingegna) (cfr. app. e Nota filologica)(49) (E l’incuora a patir l’uma=|no stato)(51) (s’usa) | (Non han proprio i p., color, verso, inver la prole. Non | s’aspettaa i parenti inver. Non debbono.)(54) (convegna)

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CANTO NOTTURNO DI UN PASTORE ERRANTE DELL’ASIA 427

AN c. [3v], c. [4r-v]

61 4. Pur tu, solinga, eterna peregrina,62 Che sì pensosa sei, tu forse intendi,63 Questo viver terreno,64 Il patir nostro, il sospirar, che sia;65 Che sia questo morir, questo supremo66 Scolorar del sembiante,67 E perir da la terra, e venir meno68 Ad ogni usata, amante compagnia.69 E tu certo comprendi70 Il perchè de le cose, e vedi il frutto71 Del mattin, de la sera,72 Del tacito, infinito andar del tempo.73 Tu sai, tu certo, a qual suo dolce amore74 Rida la primavera,75 A chi giovi l’ardore, e che procacci76 Il verno co’ suoi ghiacci.77 Mille cose sai tu, mille discopri,78 Che son celate al semplice pastore.79 Spesso quand’io ti miro80 Star così muta in sul deserto piano,81 Che, in suo giro lontano, al ciel confina;82 Ovver con la mia greggia83 Seguirmi viaggiando a mano a mano;84 E quando miro in cielo arder le stelle;85 Questi pensieri in mente86 Vo rivolgendo, assai gran tempo, e dico:87 A che tante facelle?88 Che fa l’aria infinita, e quel profondo89 Infinito seren? che vuol dir questa90 Solitudine immensa? ed io che sono?91 Così meco ragiono: e de la stanza92 Smisurata e superba,93 E de l’innumerabile famiglia;94 Poi di tanto adoprar, di tanti moti95 D’ogni celeste, ogni terrena cosa,96 Girando senza posa,

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EDIZIONE DEL MANOSCRITTO428

97 Per tornar sempre là donde son mosse;98 Uso alcuno, alcun frutto99 Indovinar non so. Ma tu per certo,

100 Giovinetta immortal, conosci il tutto.101 Questo io conosco e sento,102 Che de gli eterni giri,103 Che de l’esser mio frale,104 Qualche bene o contento105 Avrà fors’altri; a me la vita è male.

63 Questo] Che sia questo da cui T70 de le] prima delle72 tacito, infinito andar del tempo.] 1taciturno, antico (→ v.l. 72) andar 2T

(as. a 1) (v.l. 72; e cfr. Nota filologica)79 Spesso] da Spesso,88 Che fa l’aria infinita,] Che fan l’aure infinite da cui T90 Solitudine immensa] da Solitudini immense91 ragiono:] da ragiono;

101 Questo … sento] 1Questo io conosco ¢o cara luna (→ v.l. 101) e sento: dacui T

c. [3v]nel testo(64) (dolorar, lagrimar)(72) (taciturno, antico ¢muto sempiterno) (sps. a andar) (ins.) tacito, infinito (da(tacito infinito))| •(mondo, ore, anni.) (con altra penna)(73) (secreto)(78) (umile) | (Che indovinar non può rozzo pastore. Che saper non | convien-si ad un. Che ignoranza nasconde a noi pastori)

c. [4r]nel testo(80) (queta)(81) (in giro da lont.)(82) (dinanzi a me) (torma)(83) (Preceder)(88) (aere) (A che)(88-89) (Che fan quelle profonde Regioni del ciel? che montan, (da v‹aglion›) |vaglion, queste ec.)(96) (E girar)

c. [4v]nel testo(99) (immaginar)(100) (Malinconica luna, intendi)(101) (o cara luna)

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CANTO NOTTURNO DI UN PASTORE ERRANTE DELL’ASIA 429

AN c. [2r-v]

106 5. O greggia mia che posi, oh te beata,107 Che la miseria tua, credo, non sai!108 Quanta invidia ti porto!109 Non sol perchè d’affanno110 Quasi libera vai,111 Ch’ogni stento, ogni danno,112 Ogni estremo timor subito scordi;113 Ma più perchè giammai tedio non provi.114 Quando tu siedi a l’ombra, sovra l’erbe,115 Tu se’ queta e contenta;116 E gran parte de l’anno117 Senza noia consumi in quello stato.118 Ed io pur seggo sovra l’erbe, a l’ombra,119 E un fastidio m’ingombra120 La mente, ed uno spron quasi mi punge121 Sì che, sedendo, più che mai son lunge122 Da trovar pace o loco.123 E pur nulla non bramo,124 E non ho fino a qui cagion di pianto.125 Quel che tu goda o quanto,126 Non so già dir; ma fortunata sei.127 Ed io godo ancor poco,128 O greggia mia, nè di ciò sol mi lagno.129 Se tu parlar sapessi, io chiederei:130 Dimmi: perchè giacendo131 A bell’agio, ozioso,132 S’appaga ogni animale;133 Me, s’io giaccio in riposo, il tedio assale?

106 oh] da o107 la] da le111 ogni stento, ogni danno] ogni tuo rischio o danno da cui T117 Senza noia] sps. a Dolcemente (→ v.l. 117)120 punge] da punge,121 Sì che] 1Sì che da cui 2Sicchè da cui T ( Sì riscr.)122 o] da e133 s’io giaccio in riposo,] sps. a se in ozio mi poso,

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EDIZIONE DEL MANOSCRITTO430

c. [2r]nel testo(111) (Che so ben ch’ogni danno)(117) (Dolcemente)

c. [2v]nel testo(133) (ne l’ozio e il riposo; su, fra l’. | o riposo. s’io giaccio in, e, riposo) | (Metosto ov’io mi poso, in sul riposo, allor ch’io po=|so, compagno al riposo. A mel’ozio e ’l. A l’uomo ozio.)

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11. Montale, I limoni (testo da EugenioMontale,L’operainversi,edizionecriticaacuradiRosannaBettarinieGianfrancoContini,Einaudi,Torino,pp.9-10e861-65).

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12. Calvino, Il barone rampante (testo da Italo Calvino, Barone rampante, in Italo Calvino, Romanzi e racconti a cura di M. Barenghi e B. Falcetto, vol. I. 1991, pp. 549-51).

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II. Tavole

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Indice Tavola 1 Giovanni Boccaccio, Decameron (Berlin, Staatsbibliothek Preussischer Kulturbesitz, cod. Hamilton 90, c. 2r). Tavola 2 Giovanni Boccaccio, Decameron (Berlin, Staatsbibliothek Preussischer Kulturbesitz, cod. Hamilton 90, c. 47v). Tavola 3 Giovanni Boccaccio, Decameron (Berlin, Staatsbibliothek Preussischer Kulturbesitz, cod. Hamilton 90, c. 75v). Tavole 4 Giovanni Boccaccio, Teseida (Firenze, Laurenziano Acquisti e Doni 325, cc. 103r) Tavole 5 Giovanni Boccaccio, Teseida (Firenze, Laurenziano Acquisti e Doni 325, cc. 103v) Tavola 6 Francesco Petrarca, Codice degli abbozzi (Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vaticano Latino 3196, c. 5v) Tavola 7 Francesco Petrarca, Rerum vulgarium fragmenta (Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vaticano Latino 3195, c. 1r). Tavola 8 Francesco Petrarca, Rerum vulgarium fragmenta (Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vaticano Latino 3195, c. 38v). Tavola 9 Francesco Petrarca, Rerum vulgarium fragmenta (Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vaticano Latino 3195, c. 46r). Tavola 10 Agnolo Poliziano, Lettera a Lucrezia Tornabuoni (Firenze, Archivio di Stato, Mediceo Avanti il Principato, filza XXXIV, 162) Tavola 11 Niccolò Machiavelli, Discorsi sopra la prima Deca di Tito Livio. Firenze, BNCF, Carte Machiavelli I 74) Tavola 12 Ludovico Ariosto, Orlando furioso (Ferrara, Biblioteca Comunale Ariostea, Cl. 1, c. 19v)

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Tavola 13 Ludovico Ariosto, Orlando furioso (Ferrara, Biblioteca Comunale Ariostea, Cl. 1, c. 9v) Tavola 14 Giacomo Leopardi, Canto notturno di un pastore errante (Napoli, Biblioteca Nazionale Centrale, Carte Leopardi C L XIII 25). Tavola 15 Eugenio Montale, I limoni Pavia, Centro per lo studio della tradizione manoscritta di autori moderni e contemporanei, Fondo Montale). Tavola 16 Italo Calvino, Il barone rampante (Collezione privata).

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Tavola 1

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Tavola 2

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Tavola 3

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Tavola 4

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Tavola 5

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Tavola 6

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Tavola 7

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Tavola 8

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Tavola 9

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Tavola 10

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Tavola 11

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Tavola 12

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Tavola 13

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Tavola 14

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Eugenio Montale, I limoni

Tavola 15

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Tavola 16

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