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ISTITUTO PROFESSIONALE DEI SERVIZI PER L’AGRICOLTURA E LO SVILUPPO RURALE SAN VINCENZO PARITARIO prot. 1670 DD n. 85 - 06/02/03 Piano Triennale dell’Offerta Formativa Triennio 2015/018 ALBESE CON CASSANO Via Roma 59 Tel. 031 426341 – Fax 031 4295924 [email protected] www.scuolasanvincenzo.it Sistema qualità certificato (ISO 9001:2008) N° 50 100 2031 Rev. 6da TÜV ItaliaLA STORIA

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ISTITUTOPROFESSIONALEDEISERVIZIPERL’AGRICOLTURAELOSVILUPPORURALE

SANVINCENZO

PARITARIOprot.1670DDn.85-06/02/03

Piano Triennale dell’Offerta Formativa

Triennio 2015/018

ALBESE CON CASSANO Via Roma 59 Tel. 031 426341 – Fax 031 4295924 [email protected] www.scuolasanvincenzo.it

Sistema qualità certificato (ISO 9001:2008) N° 50 100 2031 Rev. 6da

TÜV ItaliaLA STORIA

La Cooperativa Sociale Istituto San Vincenzo di Erba nel 2000 ha voluto verticalizzare la sua offerta scolastica con l’avvio di un Istituto Professionale a indirizzo agrario, oggi chiamato Istituto dei servizi per l’agricoltura e lo sviluppo rurale. Una scelta coraggiosa che ha aperto sul territorio dell’Erbese il primo Istituto Professionale, seguito poi negli anni successivi da altre offerte statali. L’offerta formativa della San Vincenzo rappresenta per tanti giovani l’acquisizione di competenze e titoli nel settore agrario e il ri-orientamento per chi in precedenza aveva imboccato una strada diversa, rivelatasi non congeniale. L’utenza, la vera linfa che ha permesso di partire nel 2000, ha portato a migliorare progressivamente l’offerta con l’arricchimento delle professionalità nelle docenze, di allargare la rete delle relazioni, di partecipare a bandi, concorsi, di raccogliere consensi e sottoporre anche la propria offerta formativa alla certificazione di qualità. Oggi l’istituto conta circa 120 studenti. Il Collegio docenti è l’organo propulsore di idee e progetti. Nei 15 anni di vita ha organizzato ben 9 edizioni del “Filo verde”, convegno nato per valorizzare il nostro territorio e i prodotti agricoli locali; ha sempre garantito la presenza all’Agrinatura o a manifestazioni di settore quali Orticolario e Hobby Orto; ha curato la pubblicazione di tre libri riguardanti la storia del nostro territorio realizzati in collaborazione tra studenti e docenti e ha messo a punto il progetto di restauro del parco di Villa Amalia a Erba. Si potrebbero citare tante altre soddisfazioni ricevute da docenti, studenti e studentesse, ma quello che maggiormente gratifica è la rumorosa e allegra presenza dei ragazzi e delle ragazze che quotidianamente si riversano in Albese dai più disparati paesi del Triangolo Lariano, dell’Erbese, del Lecchese e del Comasco e ai quali dal 2010 si sono aggiunti i ragazzi del corso di Istruzione e Formazione Professionale per addetti alle coltivazioni arboree, erbacee ed ortofloricole. La dimensione contenuta del Professionale “San Vincenzo” lo rende gruppo dove tutti si conoscono, dove si condividono esperienze di vita scolastica e di lavoro. In un ampio raggio attorno ad Albese con Cassano è facile incontrare nei pomeriggi feriali, dal lunedì al venerdì, gli studenti o le studentesse della San Vincenzo intenti a lavorare nel verde, con le loro tute personalizzate e i loro attrezzi, accompagnati dai docenti agronomi. La singolarità della proposta operativa offerta agli studenti sta proprio nel rapporto diretto con il territorio e nell’avere stipulato convenzioni per la collaborazione nella gestione e nella progettazione del verde con amministrazioni comunali e con istituzioni onlus. Se nella premessa della scelta di un Professionale il desiderio di trovare subito lavoro è uno dei primi obiettivi, non mancano tuttavia in questi ultimi anni anche studenti e studentesse che hanno proseguito gli studi universitari. Interessante, sul fronte degli ex studenti, è la rete di contatti che hanno creato, non solo aiutandosi a vicenda fra di loro, creando piccoli sodalizi operativi, ma anche tornando spesso a scuola per incontrare i docenti, per ritrovare amici e per sentirsi ancora parte di un gruppo. Merita menzione anche l’accoglienza riservata ai ragazzi diversamente abili, per i quali vengono attivati percorsi personalizzati che ottemperano la giusta aspettativa di inclusione con le attenzioni specifiche per ciascun ragazzo. Dunque una proposta concreta per chi ama la vita all’aperto e si immagina in un futuro lavorativo a contatto con la natura. PRIORITA’ STRATEGICHE IL PROFILO DELLA SCUOLA E GLI OBIETTIVI FORMATIVI L’Istituto Professionale per i Servizi all’Agricoltura “San Vincenzo” è paritario dall’anno scolastico 2002/2003 e ha sede operativa in Albese con Cassano, in via Roma, 59. L’ammissione alla classe prima richiede il superamento dell’esame di stato della scuola secondaria di I grado. Il percorso si sviluppa in due bienni e un ultimo anno conclusivo con l’esame di stato di maturità che apre percorsi di approfondimento professionale, frequenza universitaria o inserimento nel mondo del lavoro. La linea di azione dell’Istituto mira a creare una comunità educante che garantisca agli studenti la crescita umana, culturale e professionale. L’azione educativa dell’Istituto pone al primo posto il raggiungimento di obiettivi quali:

Ø promuovere l’innovazione pedagogica, la ricerca, la sperimentazione e la qualità dell’apprendimento; Ø potenziare lo spirito critico, il sapere esperienziale e il senso di appartenenza al proprio territorio; Ø formare e stimolare i docenti ad utilizzare differenti approcci metodologici; Ø offrire a ciascun studente il metodo di apprendimento più idoneo; Ø favorire il benessere del singolo; Ø instaurare spirito di collaborazione e confronto fra le diverse professionalità per migliorare la ricaduta

sugli studenti; Ø garantire che l’azione educativa sia volta, prima che a correggere lo studente nei suoi errori di

comportamento o di profitto, all’enamento delle potenzialità di ciascuna persona; Ø offrire nell’insegnamento della lingua straniera il supporto del lettore di madre lingua; Ø stimolare e mantenere sempre aperto il dialogo con le famiglie e con il territorio.

L’Istituto ha come obiettivo la crescita della persona. Tale scopo può essere perseguito attraverso un percorso educativo e formativo che passa attraverso il potenziamento di obiettivi formativi quali:

Ø la valorizzazione delle competenze linguistiche; Ø il consolidamento delle competenze matematiche e scientifiche; Ø lo sviluppo delle competenze di cittadinanza attiva e democratica; Ø il miglioramento delle discipline motorie e lo sviluppo di una vita sana; Ø lo sviluppo di competenze digitali; Ø la prevenzione e il contrasto della dispersione; Ø l’incremento dell’alternanza scuola-lavoro.

Inoltre, nella nostra scuola pubblica, paritaria e cattolica, l’insegnamento della Religione Cattolica è una disciplina scolastica a tutti gli effetti. Non è mossa da finalità catechistiche, ma si qualifica come proposta culturale offerta a tutti, credenti e non, al fine di favorire la crescita armonica della persona e lo sviluppo di competenze personali. In tal senso, pur essendo indirizzata in particolare ai credenti, si propone come insegnamento che va oltre le personali scelte di fede, essendo prioritaria la sua vocazione culturale. L’ora di religione Cattolica è una disciplina scolastica che si ritiene abbia un valore per la crescita della persona e la comprensione della realtà in cui siamo inseriti.

Sulla base dei risultati del Rapporto di Autovalutazione e in linea con quanto esplicitato nel Piano di Miglioramento, l’Istituto porrà come obiettivi prioritari:

Ø il potenziamento delle competenze linguistiche con particolare riferimento alla lingua Inglese Ø l’attenzione verso comportamenti sensibili alla sostenibilità ambientale e rispettosi dei beni paesaggistici Ø la valorizzazione della scuola come struttura aperta al territorio Ø lo sviluppo di un efficace sistema di orientamento Ø l’incremento delle metodologie laboratoriali e delle attività di laboratorio Ø il potenziamento dell’inclusione scolastica e del diritto allo studio degli studenti con bisogni educativi speciali

attraverso percorsi individualizzati e personalizzati Ø la valorizzazione di percorsi formativi individualizzati

IL PROFILO PROFESSIONALE

Le metodologie didattiche utilizzate sono improntate alla valorizzazione dell’apprendimento cooperativo, attivo e concreto, così come gli inserimenti nel piano degli studi della disciplina Orientamento al lavoro, delle esperienze di vivaio e degli stage presso le aziende assicurano agli studenti l’integrazione delle conoscenze apprese in aula con quelle richieste dal mondo del lavoro. Al termine del percorso di studi, superata la maturità, il diplomato

Ø possiede le competenze per la produzione, la trasformazione e la valorizzazione dei prodotti agricoli; Ø sa agire nel sistema di qualità che controlla le diverse filiere produttive; Ø conosce le normative che garantiscono la commercializzazione dei prodotti e utilizza le tecniche di analisi

costi/benefici relative ai processi produttivi; Ø sa rapportarsi con competenza presso gli enti territoriali di riferimento per l’espletamento di pratiche

fondiarie e di interventi sull’ambiente, anche per la valorizzazione delle risorse paesaggistiche; Ø valorizza le tradizioni locali dando impulso al turismo, in particolare all’agriturismo; Ø opera nella prevenzione del degrado ambientale e sa intervenire nel recupero e nella conservazione di parchi

e di aree protette; Ø conosce e usa i vari linguaggi, anche informatici messi oggi a disposizione per la documentazione del proprio

lavoro. Il diploma acquisito garantisce l’accesso universitario. PIANO DI MIGLIORAMENTO A partire dall’anno scolastico 2015/2016 in linea con quanto esplicitato nel RAV e connesso alle priorità individuate, l’Istituto ha approntato il Piano di miglioramento.

Tabella1-Relazionetragliobiettividiprocessoeprioritàstrategiche

AREA DI PROCESSO OBIETTIVI DI PROCESSO E' CONNESSO ALLE PRIORITA'…

1 2

Curricolo, progettazione e valutazione

Mettere in atto delle forme di integrazione tra i due ordini di scuola in merito a progetti didattici condivisi.

Sollecitare il corpo docenti ad allinearsi rispetto alla valutazione delle competenze e la condivisione delle stesse.

Inclusione e differenziazione Coinvolgere i genitori nel GLI

Mettere in atto delle forme di integrazione tra i due ordini di scuola (GLI)

Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane

Prevedere dei momenti di formazione obbligatoria per i docenti.

Integrazione con il territorio e rapporti con le famiglie

Coinvolgere i genitori nel GLI.

Entrare in rete con almeno un Istituto scolastico.

Tabella2-Calcolodellenecessitàdell'interventosullabasedifattibilitàedimpatto

Obiettivodiprocessoelencati Fattibilità(da1a5)

Impatto(da1a5)

Prodotto:valorecheidentificalarilevanza

dell'intervento

Mettereinattodelleformediintegrazionetraidueordinidiscuolainmeritoaprogettididatticicondivisi.

3 3 9

Sollecitareilcorpodocentiadallinearsirispettoallavalutazionedellecompetenzeelacondivisionedellestesse.

3 4 12

CoinvolgereigenitorinelGLI 3 3 9

Mettereinattodelleformediintegrazionetraidueordinidiscuola(GLI) 2 3 6

Prevederedeimomentidiformazioneobbligatoriaperidocenti. 5 3 15

EntrareinreteconalmenounIstitutoscolastico. 3 3 9

Tabella3-Risultatiattesiemonitoraggio

Obiettividiprocessoinviadiattuazione Risultatiattesi Indicatoridi

monitoraggio Modalitàdirilevazione

1 Prevedere dei momenti di formazione obbligatoria per i docenti.

attivare un numero di ore di formazione non inferiore a 60 (20

ore all'anno)

numero di partecipanti, numero di ore di frequenza, ricaduta sulla

attività didattica e di programmazione

creazione di questionari per la valutazione finale, raccolta degli attestati di frequenza e

aggiornamento del curriculum personale

2Sollecitare il corpo docenti ad allinearsi rispetto alla valutazione delle competenze e la condivisione delle stesse.

minor scollamento tra la valutazione e le competenze

realmente acquisite dallo studente; favorire il processo di

individuazione dei nodi fondanti delle discipline con le relative abilità e conoscenze al fine di

facilitare e migliorare l'orientamento scolastico e

l'inclusione

minore difficoltà nella certificazione dell'obbligo

scolastico e delle competenze acquisite nel percorso di studi

creazione di un portfolio per ogni studente dove vengono valutate le competenze

acquisite durante le diverse esperienze di formazione

3 Coinvolgere i genitori nel GLI migliorare il coordinamento scuola famiglia

presenza nel GLI di tre membri della componente genitori

monitoraggio e valutazione da parte della componente genitori della qualità delle azioni

intraprese

4 Entrare in rete con almeno un Istituto scolastico.

creare collegamento con istituti del medesimo indirizzo o di

settori collegati per collaborare nella formazione di docenti e

studenti

attivazione di progetti comuni che coinvolgano docenti e studenti e

valutazione degli esiti

somministrazione di questionari ed integrazione del portfolio degli studenti

5Mettere in atto delle forme di integrazione tra i due ordini di scuola in merito a progetti didattici condivisi

attivare progetti di educazione ambientale rivolti agli studenti

delle scuole primaria e secondaria di I grado

valutazione delle competenze di cittadinanza coinvolte nel progetto

compilazione delle schede di valutazione delle competenze

6Mettere in atto delle forme di integrazione tra i due ordini di scuola (GLI)

promuovere l’efficacia delle azioni di orientamento tra un

ordine di scuola e l’altro

valutazione dei risultati nelle discipline curricolari ed

osservazione dell’attitudine mostrata dall’alunno nelle

discipline di indirizzo

somministrazione di prove di ingresso ed attitudinali

Tabella4-Valutazionedeglieffettipositivienegatividelleazioni

AZIONEPREVISTA

EFFETTIPOSITIVIALL'INTERNODELLASCUOLAAMEDIO

TERMINE

EFFETTINEGATIVIALL'INTERNODELLASCUOLAAMEDIO

TERMINE

EFFETTIPOSITIVIALL'INTERNODELLASCUOLAALUNGO

TERMINE

EFFETTINEGATIVIALL'INTERNODELLASCUOLAALUNGO

TERMINE

Attivazionedicorsidiformazioneperdocenti(comprensionetesti,Teamworking)

Miglioramento dell'azione per l'acquisizione di un efficace

metodo di studio, potenziamento dell'attività di apprendimento

cooperativo in classe

Difficoltà di gestione della tempistica dei corsi data la

presenza a scuola degli studenti nel pomeriggio

Maggiorcoordinamentoall'internodelCdCdeidocenti

coinvolti//

Passaggioallavalutazionedellecompetenze

Acquisizione di una valutazione più efficace anche su obiettivi

trasversali

Difficoltàdapartedeidocentidisvincolarsidallavalutazione

tradizionale

Miglioramento nella stesura del curriculum di ogni studente;

valutazione più rispondente alle reali competenze raggiunte;

minori difficoltà nell'eventualità di un riorientamento

//

CoinvolgereigenitorinelGLIMaggiore condivisione delle

strategie applicate nel piano per l'inclusività

Gestionedelconfrontodellediversecomponenti

Progressonell'attivitàdelgruppoallalucediunacollaborazione

piùrodata//

EntrareinreteconalmenounIstitutoscolastico.

Possibilità di offrire maggiori opportunità di formazione professionale agli studenti

DifficoltàdicoordinamentodeidiversiCdCcoinvolti

Possibilitàdiampliareleopportunitàdicollaborazione //

Mettereinattodelleformediintegrazionetraidueordinidiscuolainmeritoaprogettididatticicondivisi.

Possibilità di offrire ai ragazzi delle occasioni per mettersi in gioco con studenti più giovani

Difficoltàdigestionedellediverseesigenzedeidueordini

discuola

Opportunitàdirenderecontinuativalacollaborazionetraidiversiordinidiscuola

Difficoltàdigestirelosviluppodeiprogetti

contemporaneamenteallosvolgimentodellanormale

attivitàdidattica

Mettereinattodelleformediintegrazionetraidueordinidiscuola(GLI)

Opportunitàdiconosceremeglioledifficoltàdistudentiche

scelgonodiproseguireglistudirimanendoall'internodellastessaistituzionescolastica

// Collaborazionepiùefficace //

Tabella5-Caratteriinnovativi

Caratteriinnovatividell'obiettivo ConnessioneconilquadrodiriferimentodicuiinAppendiceAeB

AcquisizionediunavalutazionepiùefficaceanchesuobiettivitrasversaliCLIL valorizzazionedellecompetenzelinguistiche

Collaborazioneinreteconaltreordinidiscuolapersviluppareprogettidieducazioneambientale

sviluppodicomportamentiresponsabiliispiratiallaconoscenzaealrispettodellasostenibilitàambientalevalorizzazionedellascuolacomecomunitàattiva,apertaalterritorioeingradodisviluppareeaumentarel'interazioneconlefamiglieelacomunitàlocale,compreseleimpresedefinizionediunsistemadiorientamentoperlimitareladispersionescolastica

Acquisizionedapartedeidocentidimaggioricompetenzenell'ambitodelteamworking

potenziamentodellemetodologiedidattichelaboratorialiedelleattivitàdilaboratorio

Potenziamentodell'attivitàdelGLIpotenziamentodell'inclusionescolasticaedeldirittoallostudiodeglialunniconbisognieducativispecialiattraversopercorsiindividualizzatiepersonalizzativalorizzazionedeipercorsiindividualizzati

INTERVENTIMESSIINATTOINRELAZIONEAGLIOBIETTIVIDIPROCESSO In merito agli obiettivi di processo previsti dal Piano di Miglioramento il Collegio Docenti, nel corso dell’anno scolastico 2015-16, ha messo in campo le seguenti azioni: Prevedere dei momenti di formazione obbligatoria per i docenti Sono stati attivati corsi di aggiornamento relative alle seguenti tematiche:

• Teamworking:innovazionenellemetodologiedidatticheegestionedelgruppoclasse;• Costruzioneditestiadaltaleggibilità

Sollecitare il corpo docenti ad allinearsi rispetto alla valutazione delle competenze e la condivisione delle stesse Nel corso dell’anno scolastico sono stati organizzati incontri per aree didattiche nei quali i docenti hanno stabilito le competenze specifiche per ogni area e disciplina. (Piani didattici formativi allegati) Coinvolgere i genitori nel GLI A partire dall’anno scolastico 2016-17 sarà presente all’interno del GLI un genitore già eletto all’interno del Consiglio di Istituto. Mettere in atto delle forme di integrazione tra i due ordini di scuola presenti nell’Istituto, in merito a progetti didattici condivisi A partire dall’anno scolastico 2016-17 in collaborazione con la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado e con il supporto dell’insegnante madrelingua, si sta svolgendo un progetto per la realizzazione di laboratori scientifici focalizzati sullo studio dei cereali, la produzione del pane e la corretta alimentazione veicolato in inglese. Mettere in atto delle forme di integrazione tra i due ordini di scuola (GLI) A settembre 2016 è stato attivato il “Progetto accoglienza delle classi prime”. Il progetto ha visto coinvolti sia gli studenti, sia i genitori delle classi in entrata nell’Istituto per i servizi all’Agricoltura e nel corso di Formazione professionale; i ragazzi sono stati accompagnati dal Preside e da alcuni docenti ai Piani d’Erna e qui sono stati coinvolti insieme alle famiglie in attività differenti con lo scopo di vivere un’esperienza comunitaria di conoscenza e accoglienza reciproca. Sono state realizzate e confermate in programmazione una serie di uscite didattiche di settore rivolte agli studenti delle classi superiori sia dell’IPSA che dell’IeFP, in particolare alla “Fiera agricola” di Verona, alla “Fiera internazionale del bovino da latte” di Cremona, all’EIMA (esposizione internazionale macchine per l’agricoltura e il giardinaggio) di Bologna.

PROGETTAZIONEORGANIZZATIVAORGANIZZAZIONE SCOLASTICA I DECRETI DELEGATI Le attività dell’Istituto sono inserite nel più ampio contesto organizzativo degli Organi collegiali che riguardano docenti, studenti e genitori. Gli Organi Collegiali sono: il Collegio dei docenti, i Consigli di classe e il Consiglio di Istituto. Fanno parte integrante del P.O.F. il Calendario delle attività, il Piano delle Riunioni degli Organi collegiali, i Piani Didattici Formativi predisposti all’inizio dell’anno e approvati dal Collegio Docenti. In caso di particolari esigenze il Preside, o su richiesta di un terzo delle componenti specifiche o dei rappresentanti delle singole componenti degli organi collegiali, può convocare sedute straordinarie al di fuori del piano annuale. Le convocazioni degli Organi Collegiali sono precedute dalla comunicazione dell’ordine del giorno.

Il Collegio dei Docenti Il Collegio dei docenti delibera in materia di funzionamento didattico, cura la programmazione dell’azione educativa, promuove iniziative di aggiornamento e di formazione dei docenti, adotta strategie scolastiche innovative e/o sperimentali. Si riunisce in seduta ordinaria di regola 5 volte all’anno o in sedute straordinarie quando se ne ravvisa la necessità. Il Collegio dei Docenti delibera tutte le iniziative della scuola, a partire dal P.O.F. e dei suoi allegati, sollecita la partecipazione a progetti o a bandi, delibera il Piano delle riunioni degli Organi collegiali, il Piano delle visite didattiche, adotta i libri di testo e propone al C.d.A. della Cooperativa la richiesta di acquisto di materiale didattico e strumentale. I Consigli di Classe Il Consiglio di Classe è composto da tutti i docenti della classe, compresi gli insegnanti di sostegno, da due genitori e da due studenti eletti dalle rispettive componenti. Al Consiglio partecipano in casi particolari, gli educatori assegnati agli studenti della classe. Il Consiglio di classe ha il compito di programmare la vita della classe, di realizzare il coordinamento didattico e attivare percorsi di sostegno o di recupero. Valuta periodicamente l’esito dell’azione didattica e propone al Collegio dei Docenti le iniziative extrascolastiche, le visite di istruzione e le attività pratiche. Il Consiglio di Istituto L’Istituto professionale è paritario ed è amministrato dalla Cooperativa Sociale Istituto San Vincenzo, pertanto il Consiglio di Istituto ha compiti solo consultivi e propositivi verso il Collegio dei Docenti, i Consigli di classe e verso il C.d.A della Cooperativa. Manca quindi di potere amministrativo. Il Consiglio di Istituto è formato da sei docenti, tre genitori e tre studenti eletti dalle rispettive componenti, dalla Segretaria e dal Preside. Si riunisce 3 volte all’anno. La presenza di tutte le componenti del mondo della scuola dà al Consiglio di Istituto il potere di discutere su temi di vita scolastica quotidiana e di esprimere pareri sull’andamento generale didattico ed amministrativo. Come previsto dalla normativa vigente nel nostro Istituto, a fianco dei suddetti Organi collegiali, sono presenti: La Giunta esecutiva Come già detto per il Consiglio d’Istituto anche la Giunta esecutiva ha compiti solo consultivi e propositivi verso il Collegio dei Docenti, i Consigli di classe e verso il C.d.A della Cooperativa. Manca di potere amministrativo. La Giunta esecutiva è formata da un docente, un genitore e uno studente eletti dalle rispettive componenti, dalla Segretaria e dal Preside. Si riunisce 3 volte all’anno. Il Comitato Tecnico Scientifico

Il C.T.S. è stato introdotto nelle scuole secondarie di II grado dalla Riforma per favorire l’innovazione organizzativa e didattica; ha potere consultivo e propositivo per l’organizzazione dell’area di indirizzo agrario, consolida i rapporti tra scuola, mondo del lavoro e contesto territoriale. È composto da otto membri di cui quattro interni e quattro esterni, oltre al Preside.

L’Organo di garanzia

L’Organo di garanzia e ̀ stato introdotto dallo “Statuto delle studentesse e degli studenti”, (D.P.R n. 249/1998, integrato e modificato dal D.P.R. 235/2007), per quanto attiene all’impugnazione delle sanzioni disciplinari (Art. 5). E’ presieduto dal Dirigente scolastico e composto da due docenti designati dal Consiglio d’Istituto, da un rappresentante eletto dagli studenti e da un rappresentante eletto dai genitori che restano in carica per un anno. Contro le sanzioni disciplinari è ammesso ricorso da parte di chiunque vi abbia interesse (genitori, studenti), entro quindici giorni dalla comunicazione. L’organo di garanzia dovrà esprimersi nei successivi dieci giorni (Art. 5 - Comma 1). E’ possibile nominare membri supplenti, in caso di incompatibilità (es. qualora faccia parte dell’O.G. lo stesso soggetto che abbia irrogato la sanzione) o di dovere di astensione (es. qualora faccia parte dell’O.G. lo studente sanzionato o un suo genitore). Le sedute, e di conseguenza le delibere assunte, saranno ritenute valide con la presenza della metà più uno dei suoi componenti. Non è ammessa l’astensione al voto.

PROGETTAZIONE CURRICOLARE, EXTRACURRICOLARE, EDUCATIVA E DIDATTICA PROGETTAZIONE EDUCATIVA E DIDATTICA

Progettare per competenze

Le principali innovazioni chieste dalla Riforma alla scuola secondaria di II grado sono:

1. identificare profili specifici per ogni istituzione 2. progettare una didattica laboratoriale 3. introdurre stage, tirocini e alternanza scuola/lavoro

Altra innovazione introdotta con l’innalzamento dell’obbligo di frequenza a 10 anni di scuola è la certificazione delle competenze acquisite che si articolano in:

asse culturale dei linguaggi asse culturale matematico asse culturale scientifico tecnologico

asse culturale storico sociale.

Si passa dalla didattica per obiettivi alla didattica per competenze attraverso un approccio centrato sui processi di apprendimento e sulle prestazioni degli studenti. Si tratta di verificare non ciò che lo studente sa, ma ciò che sa fare con ciò che sa. Le competenze sono decisive per il successo formativo e si sviluppano con l’esperienza. Occorre partire dagli esiti attesi e progettare sulla base delle competenze che gli studenti devono acquisire. A loro si chiede quindi di saper: analizzare ragionare comunicare per essere motivati all’apprendimento e disponibili a formulare strategie per raggiungere gli obiettivi desiderati. Non va cercato l’accumulo del sapere o la sua riproduzione, ma il suo uso appropriato e la sua elaborazione che permettono di raggiungere traguardi. Al termine dell’obbligo scolastico, trasversalmente alle competenze disciplinari, lo studente è accompagnato a sviluppare e perseguire il raggiungimento delle competenze chiave di cittadinanza nelle tre aree della costruzione del sé (imparare a imparare e progettare), relazione con gli altri (comunicare, collaborare e partecipare, agire in modo autonomo eresponsabile) e rapporto con la realtà (risolvere problemi, individuare collegamenti e relazioni, acquisire e interpretare l’informazione). Competenze chiave di cittadinanza D.M. 139 del 22/08/2007:

1. imparare a imparare 2. progettare 3. comunicare 4. collaborare e partecipare 5. agire in modo autonomo e responsabile 6. risolvere problemi 7. individuare collegamenti e relazioni 8. acquisire e interpretare l’informazione

PROGETTAZIONE ORGANIZZATIVA L’orario giornaliero è scandito in ore di 55 minuti, l’attività didattica si svolge dal lunedì al venerdì con un monte ore

di 35 ore in I, II e III , 32 in IV e 33 in V.

Nei pomeriggi di Orientamento al lavoro la fine delle lezioni è alle 16.00 La sede scolastica dispone di un locale mensa dove vengono distribuiti i pasti. Il menù può essere personalizzato all’occorrenza per diete particolari documentate da certificato medico. Per i ragazzi che intendono uscire dalla scuola per il pranzo, i genitori devono rilasciare una dichiarazione di esonero di responsabilità di assistenza per la scuola su apposito modulo. In caso di uscita continuativa è sufficiente un’unica dichiarazione all’inizio dell’anno. Per l’anno scolastico 2016/2017, tenendo conto delle sospensioni dell’attività didattica individuate attraverso il calendario regionale, il numero di ore erogate nelle cinque classi è così ripartito:

MESE N° giorni

N° ORE (Classi I-II-III)

N° ORE

(Classe IV)

N° ORE (Classe V)

settembre 15 105 90 105

ottobre 20 140 140 132

novembre 21 147 138 139

dicembre 14 98 92 92

gennaio 17 119 113 109

febbraio 20 140 131 132

marzo 22 154 148 145

aprile 14 98 95 92

maggio 22 154 151 145

giugno 5 35 42 33

TOTALE 170 1190 1140 1124

8,10 – 9,05 1a ora

9,05 - 10,00 2a ora

10,00 - 10,55 3a ora

10,55 - 11,10 intervallo

11,10- 12,05 4a ora

12,05 - 13,00 1° TURNO MENSA

12,05 – 13,00 5a ora

13,00-13,55 2° TURNO MENSA

13,00-13,55 5a ora

13,55 - 14,50 6a ora

14,50 - 15,45 7a ora

MATERIE DI INSEGNAMENTO E ORE SETTIMANALI DI LEZIONE

In virtù dell’autonomia scolastica sono introdotte

nelle prime tre classi le ore settimanali di

Orientamento al lavoro (3h), il progetto Zootecnia

(*3h) in classe IV e gli stage scuola/lavoro

in tempo scolastico: 4 settimane per la classe IV

e 2 settimane per la classe V, oltre all’ora di

Geografia V (1h).

DISCIPLINE DI INDIRIZZO

I II III

IV

V

Scienze integrate (Fisica) 2 2

Scienze integrate (Chimica) 2 2

T.I.C. 2 2

Ecologia e Pedologia 3 3

Laboratori tecnologici ed esercitazioni 3 3

Biologia applicata 3

Chimica applicata e processi di trasformazione 3

2

Tecniche di allevamento vegetale ed animale 2 3

Agronomia territoriale ed ecosistemi forestali 5 2 2

Economia agraria e dello sviluppo territoriale 4 5 6

Valorizzazione attività produttive e legislazione di settore 5 6

Sociologia rurale e storia dell’agricoltura

3

Sperimentazione di Geografia antropica

1

Orientamento al lavoro (Autonomia scolastica, art. 5 c.3 a) del Regolamento

3 3 3

3*

Stage scuola/lavoro

3 settim.

2

settim.

TOTALE 35 35 35 32 33

DISCIPLINE

CURRICOLARI

I II III

IV

V

Italiano 4 3 4 4 4

Storia 2 2 2 2 2

Geografia 1

Inglese 3 3 3 3 3

Diritto ed economia 2 2

Matematica 4 4 3 3 3

Scienze integrate (scienze della terra e biologia)

2 2

Educazione fisica 2 2 2 2 2

Religione cattolica 1 1 1 1 1

VALUTAZIONE DEL PROFITTO

A partire dall’a.s. 2007/2008, con D.M. n. 80 del 3/10/2007 il Ministro della Pubblica Istruzione ha introdotto la nuova normativa relativa alla valutazione. Nei processi di apprendimento entrano in gioco, accanto a fattori cognitivi (capacità percettive, capacità associative, livello di attenzione, memoria a breve, a medio e a lungo termine, capacità di comprensione, capacità di espressione e di elaborazione logica), anche fattori psicologici non meno importanti e imponderabili (condizioni psico-fisiche, stress, ansia, motivazioni, aspirazioni, competitività). Mediare tra fattori cognitivi e fattori psicologici è compito del docente che deve tenere in considerazione i ritmi di apprendimento e le capacità di ciascun ragazzo. La personalizzazione dei percorsi di studio già richiesta dalla L. 53/2003, stimola l’introduzione di una didattica inclusiva, a misura di ciascuno che sia in grado di coinvolgere, responsabilizzare e motivare lo studente sugli argomenti da conoscere, le abilità da sviluppare e le competenze da acquisire. Il superamento della lezione frontale e l’adozione di una didattica operativa, unita a studio ed elaborazione personale sposta il baricentro del lavoro dal “dire o ripetere” al “fare” e quindi facilita e rende più autentica la valutazione dei risultati. Tutte le forme di verifica che il docente elabora a complemento della sua didattica contribuiscono a dare allo studente la consapevolezza della sua preparazione, della capacità di esporre le proprie idee con ordine, proprietà e scioltezza dei linguaggi specifici e del livello delle competenze acquisite. Le comunicazioni inerenti la valutazione tra scuola (responsabile didattico e docenti) e famiglia avvengono tramite diario, registro elettronico, mail, lettere riservate, telefono e incontri su appuntamento da richiedere tramite diario. Quadro europeo delle qualifiche e dei titoli Conoscenze:

indicano il risultato dell’assimilazione di informazioni attraverso l’apprendimento. Le conoscenze sono l’insieme di fatti, principi, teorie e pratiche relative a un settore di studio o di lavoro; le conoscenze sono descritte come teoriche e/o pratiche.

Abilità:

indicano le capacità di applicare conoscenze e di usare know-how per portare a termine compiti e risolvere problemi; le abilità sono descritte come cognitive (uso del pensiero logico, intuitivo e creativo) e pratiche (che implicano l’abilità manuale e l’uso di metodi, materiali e strumenti).

Competenze:

indicano la comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale; le competenze sono descritte in termine di responsabilità e autonomia.

PIANO DIDATTICO FORMATIVO Al presente documento sono allegati i Piani didattici formativi elaborati dai singoli Consigli di classe.

NUMERODIVALUTAZIONIPERDISCIPLINAEQUADRIMESTREPROGRAMMATEPERCLASSE

IQUADRIMESTRE IIQUADRIMESTRE

DISCIPLINAN°

valutazioniscritte

N°valutazioni

orali

N°valutazionipratiche

N°valutazioniscritte

N°valutazioni

orali

N°valutazionipratiche

Italiano 2 2 3 2

Storia 2 2

Geografia 2 2

Inglese 3 2 3 2

Dirittoedeconomia 2 3

Matematica 2 2 3 2

Sc.integrate(scienzedellaterraebiologia) 2 3

Educazionefisica 1 3 1 3

Scienzeintegrate(Fisica) 2 3

Scienzeintegrate(Chimica) 2 3

T.I.C. 2 2 2 2

EcologiaePedologia 3 4

Laboratoritecnologiciedesercitazioni 3 5

Biologiaapplicata 3 4

Chimicaapplicataeprocessiditrasformazione 2 3

Tecnichediallevamentovegetaleedanimale 2 3

Agronomiaterritorialeedecosistemiforestali(classeIIIeIV) 3 4

Agronomiaterritorialeedecosistemiforestali(classeV) 2 3

Economiaagrariaedellosviluppoterritoriale 3 4

Valorizzazioneattivitàproduttiveelegislazionedisettore 2 4

Sociologiaruraleestoriadell’agricoltura 3 4

SperimentazionediGeografiafisicaeantropica 2 2

Griglia di valutazione Per la valutazione delle competenze si fa riferimento alle competenze specifiche delle singole discipline che vengono esplicitate in sede di programmazione.

Voto (in decimi)

Indicatori

1 - 2

Inesistente e/o assai negativo

CONOSCENZE: inesistenti ABILITÁ: non riscontrate COMPETENZE: non evidenziate

3

Molto negativo

CONOSCENZE: scarse o lacunose ABILITÁ: non sa cogliere collegamenti, neppure se guidato/a COMPETENZE: non riesce ad applicare le pur minime conoscenze, difficoltà nella comprensione complessiva e nella esposizione

4

gravemente insufficiente

CONOSCENZE: conoscenze molto superficiali e frammentarie e/o lacunose. ABILITÁ: la produzione è molto scarsa per applicazione incostante ed approssimativa. COMPETENZE: difficoltà nella comprensione e nella rielaborazione; non padroneggia la lingua e i linguaggi specifici delle discipline.

5 insufficiente

CONOSCENZE: conoscenze piuttosto superficiali e/o lacunose. ABILITÁ: fatica nella comprensione e nella gestione dei contenuti anche semplici per applicazione non sempre adeguata. COMPETENZE: analisi parziali, scarsa capacità di collegamento; non usa i linguaggi tecnici in modo corretto.

6 sufficiente

CONOSCENZE: conoscenze sufficienti ma non approfondite, ABILITÁ: applica le conoscenze acquisite in situazioni non complesse, rispetta le consegne COMPETENZE: sa risolvere semplici situazioni problematiche mediante analisi corrette. Si esprime in modo semplice, ma adeguato

7 Discreto

CONOSCENZE: conoscenze abbastanza sicure e organizzate, con capacità di collegamento ABILITÁ: rielabora situazioni problematiche anche se con qualche imprecisione COMPETENZE: effettua attività di analisi e sintesi corrette in modo autonomo e padroneggia i linguaggi specifici.

8 Buono

CONOSCENZE: conoscenze organiche e ben articolate. ABILITÁ: esegue compiti complessi seguendo una procedura corretta. COMPETENZE: effettua attività di analisi e sintesi in piena autonomia, dimostra sicure capacità elaborative e usa correttamente i linguaggi specifici

9

Molto buono

CONOSCENZE: conoscenze approfondite e ben strutturate. ABILITÁ: rielabora in modo corretto e personale COMPETENZE: effettua attività di analisi e sintesi originali e approfondite, dimostra sicure capacità intuitive ed elaborative. Usa con sicurezza i linguaggi specifici

10

Ottimo

CONOSCENZE: conoscenze organiche, assai approfondite, criticamente elaborate con autonomia di collegamenti e originalità concettuale. ABILITÁ: sa rielaborare in modo approfondito, autonomo e critico situazioni complesse. COMPETENZE: padroneggia le conoscenze, le competenze e i linguaggi in maniera stabile e duratura, sa cogliere i collegamenti e le interrelazioni tra le discipline.

Agli studenti delle classi III, IV e V, al termine dello scrutinio di fine anno sono assegnati i crediti scolastici per il 1° gradino valutativo dell’esame di maturità; per gli studenti della classe V vale la disposizione che prevede la non ammissione agli esami di maturità in presenza di insufficienza anche in una sola disciplina. Alla determinazione del punteggio per l’assegnazione del credito scolastico concorre la media dei voti (comprensiva del voto di condotta). Dall’a.s. 2010/2011 la valutazione dell’insegnamento della Religione cattolica è espressa in decimi, ma non entra nel calcolo della media, tuttavia può concorrere alla determinazione del credito scolastico. Lo stesso vale per i crediti formativi che devono essere documentati e coerenti con l’indirizzo degli studi. Crediti formativi I consigli di classe procedono alla valutazione dei crediti formativi, sulla base di indicazioni e parametri preventivamente individuati dal Collegio dei Docenti, al fine di assicurare omogeneità nelle decisioni del consiglio di classe, in relazione agli obiettivi formativi ed educativi propri dell'indirizzo di studi. Di seguito la tabella che associa alle medie dei voti i crediti scolastici. Il credito scolastico è espresso da un numero intero.

Media dei voti

Credito scolastico – punti

I Anno II Anno III Anno

M = 6 3-4 3-4 4-5

6<M≤7 4-5 4-5 5-6

7<M≤8 5-6 5-6 6-7

8<M≤9 6-7 6-7 7-8

9<M≤10 7-8 7-8 8-9

La valutazione del comportamento Il Ministero della P.I , in osservanza al D.L. n. 137 del 1/9/2008, ha emanato i criteri per l’attribuzione del voto di condotta. Il Collegio Docenti ha redatto una griglia in riferimento a quella ministeriale adattata al piano degli studi dell’Istituto. In sede di scrutinio i Consigli di classe individuano per ciascun studente le voci del comportamento e assegnano il voto di condotta che fa media con tutte le altre valutazioni. Alle famiglie viene consegnata la copia della griglia con evidenziate le voci relative al comportamento del/la figlio/a. CRITERI PER L’ATTRIBUZIONE DEI VOTI DI CONDOTTA INDICATORI

1. frequenza e puntualità 2. comportamento responsabile nei confronti 2.1. delle strutture e del materiale scolastico 2.2. dei compagni, dei docenti e del personale della scuola 2.3 delle uscite dalla sede scolastica, a qualsiasi titolo 3. partecipazione al dialogo educativo 4. impegno e disponibilità verso lo studio e il lavoro scolastico in classe e a casa 5. comportamento durante le attività pratiche

I voti sono espressi dal “5” al “10”. La valutazione “5”, a fine anno, comporta la non ammissione alla classe successiva o agli esami. La valutazione “6”, pur nella positività, può esprimere un quadro di una presenza scolastica poco costruttiva per passività o per eccessiva esuberanza. In presenza di indicatori su voti diversi vale la regola della prevalenza. VOTO 10

1. frequenza assidua e regolare alle lezioni (assenze + permessi + ritardi non superano il limite di 6) 2. comportamento pienamente rispettoso del Regolamento d’Istituto 3. partecipazione al dialogo didattico ed educativo con atteggiamento propositivo alle lezioni e di stimolo per il

gruppo classe 4. sempre pronto a dare la sua disponibilità anche in attività integrative o complementari 5. nelle attività pratiche sa assumere ruolo di leader nelle esecuzioni di lavori e nell’uso delle attrezzature

VOTO 9

1. frequenza assidua e regolare alle lezioni (assenze + permessi + ritardi non superano il limite di 10) 2. comportamento rispettoso del Regolamento d’Istituto 3. partecipazione attiva al dialogo didattico ed educativo 4. sa dare la sua disponibilità anche in attività integrative o complementari 5. nelle attività pratiche dimostra capacità organizzativa e senso di responsabilità sia nella esecuzione di lavori,

sia nella gestione delle attrezzature VOTO 8

1. frequenza normale alle lezioni (assenze + permessi + ritardi non superano il limite di 15) 2. in genere rispettoso del Regolamento d’Istituto 3. interesse buono e partecipazione attiva al dialogo didattico ed educativo 4. positiva disponibilità verso il lavoro scolastico 5. attivo nel lavoro pratico, sa utilizzare con senso di responsabilità gli attrezzi e rispettare le consegne

VOTO 7

1. frequenza abbastanza normale alle lezioni (assenze + permessi + ritardi non superano il limite di 20) 2. comportamento accettabile, segnalazione di qualche richiamo verbale per infrazioni al Regolamento scolastico 3. sufficiente interesse e partecipazione poco attiva al dialogo didattico ed educativo 4. sufficiente rispetto delle consegne scolastiche 5. nello svolgimento dell’attività pratica dimostra interesse, ma non è sempre ordinato nell’esecuzione.

VOTO 6

1. frequenza irregolare delle lezioni (assenze + permessi + ritardi superano il limite di 25) 2. nei rapporti con compagni, docenti e personale della scuola usa comportamenti riprovevoli con segnalazioni

di mancato rispetto del Regolamento d’Istituto, notificato anche alla famiglia 3. mediocre interesse e partecipazione non sempre adeguata al dialogo didattico ed educativo 4. discontinuo svolgimento delle consegne scolastiche 5. svolge i lavori pratici assegnati, ma in modo non puntuale e necessita di richiami frequenti sia nei

trasferimenti dalla scuola ai cantieri, sia nel lavoro VOTO 5

1. frequenza immotivata al di sotto dei limiti di legge (75%) 2. comportamenti scorretti e grave turbativa allo svolgimento delle lezioni con più note disciplinari e/o

sospensione dalle lezioni per più giorni. Vandalismi nei confronti dell’ambiente scolastico 3. rifiuto ingiustificato e con arroganza ad eseguire i lavori assegnati 4. gravi carenze nello svolgimento delle consegne scolastiche 5. partecipazione saltuaria alle attività pratiche o agli stage, assenze ingiustificate e irresponsabilità nello

svolgimento del lavoro

Decreto ministeriale relativo ai corsi di recupero scolastico Il DM 80/2007 prevede che durante l’anno e al termine dello stesso la scuola programmi corsi di recupero per gli studenti che non hanno raggiunto la piena sufficienza in alcune discipline. Gli studenti che al termine del 1° quadrimestre presentano insufficienze in una o più discipline devono frequentare corsi di recupero intensivi deliberati in sede di Consiglio di classe e in un periodo stabilito dal Collegio docenti; al termine del corso vengono fatte prove per accertare il superamento delle criticità. Per gli studenti senza insufficienze è possibile organizzare nella stessa settimana attività integrative o stage.

Alla fine dell’anno scolastico per gli studenti che presentano una o più insufficienze tali da non pregiudicare la promozione, il Consiglio di classe sospende il giudizio finale e propone la frequenza ai corsi di recupero che la Scuola organizza dalla fine di giugno alla metà di luglio. Le famiglie degli studenti con sospensione di giudizio possono aderire al programma di recupero o decidere di provvedere in proprio a sanare le lacune nella preparazione del/la figlio/a. In quest’ultimo caso è necessario che la famiglia dia comunicazione scritta di tale decisione. Al termine dei corsi di recupero estivi i docenti programmano le prove di verifica. Con gli scrutini finali a settembre vengono ufficializzati tutti i risultati. COMUNICAZIONI SCUOLA FAMIGLIA Oltre a questo documento e ai suoi allegati che rappresentano la base comunicativa tra la scuola e l’utenza, il dialogo con le famiglie si avvale di: diario scolastico come veicolo di comunicazione scuola / famiglia,

libretto dei voti con firme a testimonianza della conoscenze della situazione aggiornata del profitto, registro elettronico che assicura l’informazione delle attività e delle valutazioni in tempo reale, ottimizza gli aspetti organizzativi del servizio scolastico per docenti, studenti e genitori,

contatto telefonico con la Segreteria per comunicazioni, informazioni e assistenze varie, orario di udienza dei docenti per i colloqui con le famiglie, appuntamenti diretti con il Preside per qualsiasi problema, promozione di assemblee e di momenti di udienze generali, circolari della scuola poste sul registro elettronico o sul sito e in casi eccezionali consegnate cartacee, partecipazione alle iniziative della scuola,

comunicazioni con lettera della scuola, per situazioni eccezionali legate al profitto, al comportamento o per gravi mancanze disciplinari che prevedono sospensioni (sempre precedute da comunicazione telefonica),

trasmissione di documenti che possono servire a migliorare la conoscenza dello studente, pagelle o fogli sostitutivi della valutazione, utilizzo della posta elettronica [email protected], sito: www.scuolasanvincenzo.it. Le famiglie che dispongono di un indirizzo mail sono invitate a comunicarlo alla scuola per facilitare la trasmissione di tutte le comunicazioni necessarie. I genitori, al di fuori delle convocazioni delle Assemblee programmate dalla scuola o delle udienze generali, possono chiedere assemblee di classe o d’Istituto con la semplice richiesta scritta fatta da uno o più rappresentanti indicando giorno, orario e ordine del giorno dell’assemblea. L’Istituto mette a disposizione il locale, fa da tramite per l’informazione e, se richiesta, garantisce anche la presenza di personale della scuola. Il presente documento e tutti i suoi allegati sono pubblicati sul sito della scuola nella sezione dell’Istituto Agro-Ambientale e IFP, alla pagina Offerta Formativa 2015/2018. GRUPPO DI LAVORO PER L’INCLUSIONE (GLI) Costituzione del G.L.I. Ai sensi della Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 (Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica), la Circolare Ministeriale n. 8 del 6 marzo 2013 e la Legge 104/92 art. 15 comma 2, fermo restando quanto previsto dall’art. 15 comma 2 della L. 104/92, estende l’area di competenza del Gruppo di lavoro e di studio d’Istituto (GLHI) alle problematiche relative a tutti gli studenti con BES.

Il GLI di Istituto è composto da:

§ Dirigente Scolastico § Docente referente dei BES e/o DSA § Due docenti di sostegno § Un docente dell’area curricolare § Un docente dell’area professionalizzante § Un genitore

Tale gruppo di lavoro assume la denominazione di Gruppo di lavoro per l’inclusione (in sigla GLI). Attraverso l’intesa fra i rappresentanti della Scuola, delle Agenzie territoriali e del ServizioSanitario Nazionale, il G.L.I. persegue la finalità di attuare precoci interventi atti a prevenire il disadattamento e l’emarginazione, in un’ottica di piena realizzazione del diritto allo studio. A tale scopo, la citata Circolare Ministeriale, delinea e precisa la strategia inclusiva al fine di realizzare appieno il diritto all’apprendimento per tutti gli alunni e gli studenti in situazione di difficoltà, estendendo il campo d’intervento e di responsabilità a tutta la comunità educante all’intera area dei Bisogni Educativi Speciali. Competenze e funzioni L'azione del G.L.I. può essere riassunta in competenze di tipo organizzativo, progettuale, valutativo e consultivo. In particolare:

§ costituisce l’interfaccia della rete dei C.T.S. (Centri Territoriali di Supporto), dei C.T.I. (Centri Territoriali per l’Inclusione) e dei Servizi Sociali e Sanitari territoriali per l’implementazione di azioni di sistema (formazione, tutoraggio, progetti di prevenzione, monitoraggio, ecc.);

§ raccoglie e documenta gli interventi didattico-educativi posti in essere anche in funzione di azioni di apprendimento organizzativo in rete tra scuole e/o in rapporto con azioni strategiche dell’Amministrazione;

§ rileva i bisogni educativi speciali (B.E.S.) presenti nella scuola; § organizza azioni di confronto sui casi; § offre consulenza e supporto ai colleghi sulle strategie e sulle metodologie di gestione delle classi; § rileva, monitora e valuta il livello di inclusività della scuola; § raccoglie e coordina le proposte formulate dai singoli G.L.H. operativi sulla base delle effettive esigenze, ai

sensi dell’art. 1, comma 605, lettera b, della Legge 296/2006, tradotte in sede di definizione del PEI, come stabilito dall’art. 10, comma 5 della Legge 30 luglio 2010, n. 122;

§ entro il mese di giugno, elabora la proposta di Piano Annuale per l’Inclusività riferito a tutti gli alunni con bisogni educativi speciali, da redigere al termine di ogni anno scolastico. A tale scopo, il Gruppo di Lavoro per l’Inclusione procederà ad un’analisi delle criticità e dei punti di forza degli interventi di inclusione scolastica operati nell’anno appena trascorso e formulerà un’ipotesi globale di utilizzo funzionale delle risorse specifiche per incrementare il livello di inclusività generale della scuola nell’anno successivo;

§ nel mese di settembre, in relazione alle risorse della scuola, provvede all’adattamento del Piano Annuale per l’Inclusività.

Convocazione e presidenza Le riunioni sono convocate dal Dirigente Scolastico e sono presiedute da quest’ultimo o suo delegato. Le deliberazioni sono assunte a maggioranza dei presenti. Di ogni seduta deve essere redatto apposito verbale. Il Gruppo, che si riunisce periodicamente secondo tempi e modallità coerenti con la realtà della nostra scuola, potrà avvalersi della consulenza e/o supervisione di esperti esterni o interni, anche attraverso accordi con soggetti istituzionali o del privato sociale e, a seconda delle necessità (ad esempio, in caso di istituto comprensivo), articolarsi anche per gradi scolastici. Il GLI si può riunire in seduta:

§ plenaria(con la partecipazione di tutti i componenti), § ristretta (con la presenza degli insegnanti ed eventuale personale specializzato) § dedicata (con la partecipazione delle persone che si occupano in particolare di un singolo alunno)

Si può altresì riunire per articolazioni funzionali. Il G.L.I. in seduta plenaria analizza l’assegnazione delle risorse, verifica e monitora il PAI, pianifica le attività d’inclusione dell’anno scolastico successivo.

Il G.L.I. in seduta ristretta valuta la concreta organizzazione delle attività scolastiche che coinvolgono gli alunni in situazione di disabilità e bisogni d’inclusione per:

§ definire le linee educative e didattiche condivise; § formulare i progetti di accoglienza per gli alunni nuovi iscritti; § formulare criteri per la distribuzione delle risorse delle attività di sostegno; § pianificare i laboratori; § verificare in itinere e a conclusione il lavoro svolto;

Il G.L.I. in seduta dedicata si riunirà per la redazione, le verifiche in itinere e finale del PEI e per la stesura ed eventuali modifiche del PDP. PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIVITÀ (PAI) - Direttiva 27 dicembre 2012 e C.M. n.8/2013 Il PAI assicura la consapevolezza dell’intera comunità educante sulla centralità e la trasversalità dei processi inclusivi in relazione alla qualità dei risultati educativi che si vogliono perseguire. Pur riconoscendo al nostro Istituto di avere sempre riservato un’attenzione particolare ai bisogni dei singoli, l’entrata in vigore del PAI permette di superare quelle resistenze o lacune normative nell’applicazione di interventi individualizzati e personalizzati. La nuova normativa vigente permette di progettare un piano personalizzato per studenti con Bisogni Educativi Speciali, anche in assenza di certificazioni con riconoscimenti di situazioni di disabilità e/o di DSA. I docenti potranno così assicurare in concreto una didattica per tutti e per ciascuno. Per effettuare una seria programmazione di Istituto che metta in primo piano la realizzazione di una vera inclusività, si è reso necessario analizzare la situazione del nostro Istituto; il GLI ha raccolto i dati riguardanti il numero degli studenti presenti, le diverse tipologie di BES, il corpo docente in organico, il personale ausiliario, la segreteria e i diversi ambiti in cui avviene la relazione scolastica di insegnamento-apprendimento. Si allega il documento . ALUNNI CON BISOGNI EDUCATICI SPECIALI (B.E.S.) La Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 pone le basi per un modello di scuola che sia luogo di integrazione, sviluppo e socializzazione per tutti. L’attenzione è rivolta infatti a quegli studenti che con continuità o per determinati periodi possono manifestare Bisogni Educativi Speciali, quali disturbi dell’apprendimento, disturbi specifici dell’apprendimento o situazioni di svantaggio socio-economico, linguistico e culturale. Per gli studenti che rientrano in quest’area di svantaggio sarà elaborato dal Consiglio di classe un percorso individualizzato e personalizzato. ALUNNI CON DISTURBI SPECIFICI DELL’ APPRENDIMENTO

La normativa in proposito (L. 170/8 ottobre 2010 - Regolamento sulla valutazione approvato dal Consiglio dei Ministri il 13 marzo 2009) dà chiare indicazioni agli insegnanti circa “ l’adozione di misure educative e didattiche di supporto utili a sostenere il corretto processo di insegnamento/apprendimento nonché le forme di verifica e di valutazione per garantire il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con diagnosi di Disturbo Specifico di Apprendimento”. Tutto questo viene formalizzato nel Piano Didattico Personalizzato condiviso con lo studente e la famiglia nel quale vengono indicate le strategie didattiche, gli strumenti compensativi e quelli dispensativi. Per assicurare l’applicazione di tutte le misure educative e didattiche di supporto è indispensabile che la diagnosi sia rilasciata da enti accreditati. La condivisione del PDP con la famiglia dello studente interessato avviene di norma entro il 30 novembre di ogni anno. Per gli studenti della classe prima il consiglio di classe può riservarsi un tempo maggiore per approfondire la conoscenza degli alunni.

STUDENTI DIVERSAMENTE ABILI

Il diritto di accesso all’istruzione, formalizzato nel diritto all’iscrizione e alla frequenza nella scuola secondaria di II grado degli alunni diversamente abili, già sancito dalla legge quadro 104/92, è stato ripreso e ampliato nella sua valenza nelle ultime normative riguardanti l’autonomia scolastica, l’innalzamento dell’obbligo scolastico, il riordino dei cicli e reso ultimamente operante anche con un accordo provinciale tra Ufficio scolastico e ASL.

Il Consiglio di Classe, costituito da docenti curricolari, docenti di sostegno ed eventualmente educatori, in collaborazione con il GLI, opera per l’inclusione degli studenti diversamente abili, attivando percorsi di studio adeguati le cui finalità sono:

1. garantire il pieno rispetto della dignità umana; 2. garantire una didattica personalizzata e individualizzata; 3. promuovere l’inclusione nella scuola; 4. individuare un inserimento futuro nel mondo del lavoro.

Tali finalità sono state poste alla base del lavoro dei Consigli di classe che fin dall’avvio dell’Istituto hanno sempre avuto studenti diversamente abili tra gli iscritti e quindi hanno acquisito esperienza nel campo, grazie anche all’aggiornamento e alla formazione costanti. Le figure coinvolte nell’inclusione scolastica e sociale degli alunni diversamente abili sono:

§ gli insegnanti del Consiglio di Classe curricolari e di sostegno; § i familiari; § il Dirigente Scolastico; § gli educatori (quando sono assegnati), gli assistenti sociali o gli specialisti chiamati in causa.

Gli insegnanti di sostegno

Gli insegnanti di sostegno sono docenti assegnati alla classe con il compito di seguire in particolare gli studenti diversamente abili. I docenti di sostegno fanno parte del Consiglio di classe e hanno diritto di voto per ogni questione riguardante non solo gli studenti segnalati, ma l’intera classe. Ogni studente diversamente abile è seguito da un tutor che:

§ collabora con tutti gli insegnanti della classe; § collabora con la famiglia e gli esperti nella definizione e nella stesura del P.D.F., § partecipa ai lavori del Consiglio di classe, coordina gli interventi per l’impostazione e la stesura del P.E.I., per

la sua applicazione e la verifica dei risultati, § si attiva per attuare percorsi adeguati al singolo caso, per definire metodi e strumenti idonei alla loro

attuazione., § si aggiorna sulle metodologie più avanzate e sugli strumenti più adeguati alla patologia dello studente affidato.

Il P.E.I.

Il Piano Educativo Individualizzato (P.E.I.) prevede tutti gli interventi programmati per il singolo studente con Diagnosi Funzionale (D.F.) documento attestante la segnalazione dello studente. A partire proprio dalla D.F. il Consiglio di classe stende il Profilo Dinamico Funzionale (P.D.F.) che raccoglie tutte le informazioni utili a conoscere il ragazzo e individuare le sue criticità e potenzialità. Segue poi, sulle indicazioni del P.D.F., la stesura del P.E.I. alla quale concorrono tutti i docenti della classe, gli insegnanti di sostegno, gli educatori (quando ci sono) e all’occorrenza anche gli esperti, medico psicologo della scuola e/o dell’ASL. Il P.E.I. si definisce entro il 30 novembre (fatta eccezione per gli studenti iscritti ad anno scolastico in corso o con certificazione in itinere) e deve essere approvato della famiglia. Contiene:

§ finalità e obiettivi didattici, § itinerari di lavoro, § metodologie, tecniche e verifiche, § modalità di coinvolgimento della famiglia, § tempi, modalità e verifiche dell’azione didattica § verifica frequente dell’adeguatezza e dell’efficacia del Piano stesso.

Nell’insegnamento individualizzato devono essere valutate e tenute in primo piano:

§ le competenze pregresse, § l’autostima, § la motivazione ad un certo tipo di attività, § i ritmi di apprendimento del soggetto, § le competenze acquisite.

Valutazione del percorso formativo di studenti diversamente abili

Gli studenti diversamente abili che seguono la programmazione di classe o la programmazione semplificata riconducibile comunque agli obiettivi ministeriali possono sostenere gli esami di maturità. In caso di esito positivo acquisiscono il titolo di studio avente valore legale. Le Commissioni d’esame sono tenute a proporre per loro prove equipollenti che perseguono gli stessi obiettivi delle prove assegnate all’intera classe, ma sono formulate in linguaggio semplificato o supportate da strumenti compensativi. Gli studenti che seguono un percorso scolastico differenziato, con contenuti non riconducibili ai programmi ministeriali (L. 104 del 5/2/92 – art. 16), possono frequentare la stessa classe anche più anni acquisendo crediti legati alle attività svolte, alle competenze raggiunte relative a personalità, socializzazione, cura della propria persona, capacità di inserirsi con consapevolezza nel tessuto sociale e lavorativo. Possono sostenere anche loro un esame con prove differenziate, valutate ai fini di un Attestato di Credito Formativo rilasciato ai sensi dell'art. 13 del D.P.R. 23 luglio 1998; n. 323. Nel caso in cui il recupero svolto garantisca l’acquisizione delle competenze necessarie per rientrare negli obiettivi minimi ministeriali lo studente potrà essere ammesso agli esami di maturità e ambire al titolo di studio con valore legale. POTENZIAMENTO DELL’OFFERTA FORMATIVA

ORIENTAMENTO AL LAVORO

Le classi IA – IIA – IIIA svolgono 3 ore di attività pratica alla settimana. La scelta di affiancare alle discipline in aula un momento di lavoro pratico soddisfa l’esigenza di concretezza degli studenti di un “Professionale” che hanno bisogno di uscire dall’astrattezza dei contenuti disciplinari per apprenderli anche operativamente. Attraverso l’esperienza pratica i ragazzi verificano le loro attitudini nel campo agrario, acquisiscono le competenze necessarie per il loro futuro lavorativo. Ai docenti agronomi sono affidati gruppi ridotti con non più di otto studenti. I cantieri di lavoro, prevalentemente aree di verde urbano, hanno la duplice funzione: favorire l’esperienza lavorativa con l’approccio alle più svariate situazioni e avvicinare i ragazzi al proprio territorio facendolo conoscere e apprezzare. Gli studenti possono noleggiare un armadietto metallico ad uso personale per riporre i propri indumenti prima di svolgere educazione fisica, attività pratica o comunque per contenere materiale relativo alle attività didattiche. Nel Regolamento di istituto sono chiarite, oltre alle regole per la gestione delle attività pratiche, anche tutte le modalità di noleggio e di utilizzo degli armadietti. PROGETTO VIVAIO

Dall’anno scolastico 2008/2009 sono state inserite nell’orario settimanale le attività di vivaio presso l’Azienda “Vivai Nord” con la quale l’Istituto è convenzionato. La classe coinvolta è la II e la rotazione dei gruppi di studenti è prevista nell’ambito delle attività di Orientamento al lavoro. Nell’attività di vivaio i ragazzi apprendono le tecniche del settore, imparano a osservare le piante, a riconoscerle e identificarle nella loro corretta tassonomia. STAGE ESTIVI Nel periodo estivo tutti gli studenti, a partire dalla II (esclusa ovviamente la V) devono svolgere uno stage di due settimane presso un’azienda del settore agrario variando la scelta di anno in anno per un maggior arricchimento di esperienze professionali. I tirocini vengono attivati con specifiche convenzioni stipulate dalla scuola con le aziende o con gli enti ospitanti. Gli studenti sono coperti da un’assicurazione INAIL e sono monitorati dal docente tutor. Durante il tirocinio gli studenti devono tenere aggiornato il diario delle attività che svolgono, sono seguiti da personale dell’azienda che al termine del periodo esprime su griglia predisposta dalla scuola la valutazione del lavoro svolto. Il Tutor delle attività pratiche della classe di appartenenza guida i ragazzi nella scelta del tirocinio, tiene i contatti con i responsabili degli enti scelti e al termine valuta con lo studente i risultati raggiunti. Allo studente è consentito di prolungare lo stage estivo dietro pagamento dell’assicurazione INAIL per la parte eccedente le prime due settimane. Prolungamenti di almeno 15 giorni alle due settimane obbligatorie degli stage offrono la possibilità di acquisire un credito formativo.

Per non perdere contatto con le attività intraprese durante l’anno e usufruire di una stagione interessante per i lavori di settore, gli studenti delle classi prime dell’IPSA devono svolgere una settimana di tirocinio interno con i docenti della scuola nel periodo estivo secondo il calendario che viene approntato a giugno.

ALTERNANZA SCUOLA/LAVORO

Gli stage in azienda, in tempo scolastico, sono stati introdotti nell’Istituto fin dal primo biennio post qualifica (a.s. 2003/2004) per offrire agli studenti delle classi IV e V occasioni di conoscenze più concrete delle realtà operative, per arricchire le loro esperienze e cominciare a prendere contatto diretto con il mondo del lavoro. Salvo comprovate necessità, per assicurare la valenza formativa e per favorire una conoscenza più varia e globale del settore, le attività di tirocinio devono essere svolte non in aziende familiari e non ripetute nella stessa azienda. Gli stage rappresentano un’efficace forma di raccordo tra il piano degli studi e il territorio per orientare e motivare gli studenti. La legge 107/2015 dà ora delle indicazioni precise rispetto ai percorsi di alternanza scuola/lavoro rispetto alle finalità e alle modalità di svolgimento. Questa diversa modalità di apprendimento persegue le seguenti finalità:

§ attuaremodalitàdiapprendimentoflessibilieequivalentisottoilprofiloculturaleededucativo,rispettoagliesitideipercorsidelsecondociclo,checolleghinosistematicamentelaformazioneinaulaconl'esperienzapratica;

§ arricchirelaformazioneacquisitaneipercorsiscolasticieformativiconl'acquisizionedicompetenzespendibilianchenelmercatodellavoro;

§ favorirel'orientamentodeigiovanipervalorizzarnelevocazionipersonali,gliinteressieglistilidiapprendimentoindividuali;

§ realizzareunorganicocollegamentodelleistituzioniscolasticheeformativeconilmondodellavoroelasocietàcivile,checonsentalapartecipazioneattivadeisoggettidicuiall'articolo1,comma2,neiprocessiformativi;

§ correlarel'offertaformativaallosviluppoculturale,socialeedeconomicodelterritorio. Al fine di incrementare le opportunità di lavoro e le capacità di orientamento degli studenti (L. 107 del 13/07/2015 – art. 33), i percorsi di alternanza sono attuati negli Istituti professionali nel secondo biennio e nell’ultimio anno del percorso di studi per un periodo di almeno 400 ore. Il Collegio Docenti ha scelto il seguente modello di distribuzione delle ore nel triennio: per la classe III: - due settimane scolastiche (70 ore) di tirocinio distribuite tra visite in aziende del settore ed esperienza lavorativa in

azienda al termine dell’anno scolastico; - 85 ore di attività di Orientamento al lavoro distribuite durante l’intero anno scolastico presso il Parco storico di Villa

del Grumello a Como; per la classe IV: - una settimana (35 ore) di esperienza lavorativa all’inizio dell’anno scolastico in occasione della manifestazione

Orticolario; - tre settimane scolastiche (105 ore) di tirocinio distribuite tra visite in aziende del settore ed esperienza lavorativa in

azienda al termine dell’anno scolastico; - 35 ore di attività in azienda zootecnica distribuite nell’arco dell’anno; per la classe V: - due settimane (70 ore) di esperienza lavorativa in azienda all’inizio dell’anno scolastico oltre alle visite in aziende del

settore. Alle 400 ore di alternanza previste durante l’anno si aggiungono le quattro settimane estive di esperienza lavorativa in azienda previste rispettivamente due tra la fine della III e l’inizio della IV e due tra la fine della IV e l’inizio della V. I tutor delle attività pratiche assegnati ad ogni classe hanno il compito di aiutare gli studenti nella scelta dell’azienda, di seguirli lungo il periodo di lavoro e di tenere i contatti con i responsabili delle aziende per la valutazione del lavoro svolto. Per l’attivazione di stage l’Istituto:

- stipula con le aziende interessate convenzioni di tirocinio, - garantisce, con l’iscrizione all’INAIL, la copertura assicurativa degli studenti durante le settimane di lavoro, - formula per ciascun studente un progetto formativo da concordare con l’azienda, - chiede allo studente la compilazione quotidiana e puntuale del diario di tirocinio, - al responsabile dell’azienda chiede la formulazione di un giudizio sull’operato dello studente.

L’attività di stage non si configura come attività lavorativa. Per assicurare il gradimento e la consapevolezza del lavoro svolto viene distribuita e fatta compilare dallo studente anche una scheda di auto-valutazione. Le attività di tirocinio sono poi valutate in sede di scrutinio. Tutte le esperienze di tirocinio concorrono alla compilazione del portfolio di ogni singolo studente, dove verranno anche espresse le valutazioni delle competenze acquisite nel corso del percorso di studi. PROGETTO VILLA GRUMELLO E VILLA SUCOTA Dall’anno scolastico 2016/2017 la scuola offre agli studenti della classe IIIA l’opportunità di svolgere l’attività didattica all’interno di scenari decisamente interessanti, il parco di Villa del Grumello e le Serre di Villa Sucota. Un giorno alla settimana gli studenti frequentano al mattino le lezioni di Biologia applicata in villa del Grumello dove è messa a loro disposizione un’aula attrezzata e nel pomeriggio sono accompagnati nell’attività di Orientamento al lavoro direttamente nel parco o nelle serre. Questa nuova proposta di attività sotto la supervisione dei due tutor interno e esterno permette agli studenti di:

§ apprendere le fasi di progettazione del giardino storico; § acquisire competenze utili all’individuazione e interpretazione delle diverse tipologie di giardino, § partecipare al ripristino e al recupero di aree di interesse storico/botanico, § eseguire le operazioni di pulizia e di cura dell’ambiente.

PROGETTO ZOOTECNIA Altra novità per l’anno scolastico in corso è l’attività rivolta agli studenti di IVA che permette di arricchire l’offerta della scuola in ambito zootecnico. Grazie alla collaborazione con la Coldiretti è stata selezionata un’azienda del settore disposta ad accogliere i ragazzi. Dopo le lezioni teoriche del mattino rivolte all’intera classe, nel pomeriggio gli studenti suddivisi in squadre di 5 ragazzi vengono accompagnati dal docente di Tecnica di allevamento animale in azienda dove, sotto la supervisione del tutor esterno, imparano a conoscere e a svolgere le attività necessarie all’accudimento e al benessere degli animali. Questa nuova proposta di attività sotto la supervisione dei due tutor interno e esterno permette agli studenti di:

§ conoscere e rivalutare l’importanza del lavoro manuale, § apprendere le fasi delle coltivazioni presenti in azienda e i relativi interventi agronomici, § intervenire nella raccolta dei prodotti, § saper accudire agli animali dell’azienda, § conoscere le norme della sicurezza personale e dell’ambiente di lavoro, § eseguire le operazioni di pulizia e di cura dell’ambiente.

PERCORSI DI GEOGRAFIA Il DM del 11/9/14 ha chiesto alle scuole secondarie di II grado di inserire nel proprio piano di studi un’ora di Geografia economica nel primo biennio. Qualche anno fa l’Istituto aveva già inserito nella sua offerta formativa l’insegnamento di questa disciplina in quarta e in quinta. Alla luce della nuova direttiva ministeriale il Collegio docenti ha scelto di togliere dal quadro orario l’ora in IV e di inserire l’ora curricolare nella classe II. Si è comunque pensato di mantenere l’ora nella classe V perché si ritiene che determinate tematiche possano essere affrontate con ragazzi più maturi e possano arricchire la loro formazione in vista dell’esame di Stato. Finalita' − Formare giovani cittadini italiani e del mondo consapevoli, autonomi, responsabili e critici, che sappiano convivere

con il loro ambiente e sappiano modificarlo in modo creativo e sostenibile, guardando al futuro. − prendere coscienza della complessità dei fenomeni naturali e delle loro relazioni con l'antroposfera − sviluppare un atteggiamento responsabile nel proprio rapporto con l'ambiente naturale, il territorio e le sue risorse − Acquisire competenze quali pilastri del sapere geografico: la cultura del territorio, l'interpretazione del mondo, la

curiosità verso culture e luoghi diversi. − Studiare la geografia con il fine di esprimere la propria umanità, nel senso di amare gli uomini e il mondo,

imparando a scoprirli, capirli e raccontarli. − Comprendere che l'educazione geografica porta alla comprensione di condizioni indispensabili per poter apprezzare

la diversità nei suoi aspetti naturali ed umani.

Obiettivi didattici − La padronanza del linguaggio geografico e cartografico come parte della competenza linguistica generale. − La conoscenza della realtà contemporanea nelle sue forme di organizzazione territoriale, struttura economica,

sociale, culturale, ambientale. − Saper interpretare carte, tabelle, grafici e immagini che descrivono determinati fenomeni. − Discutere dei problemi relativi all'ambiente supportando con dati reali la propria opinione. − La capacità di far propri concetti quali la globalizzazione delle società umane, la loro pluralità ma anche la loro

originalità all'interno del proprio ambiente naturale ed artificiale. − La conoscenza dei sistemi geopolitici, sia nazionali che sovranazionali, uniti alla conoscenza e all'analisi critica dei

principali problemi globali. − La capacità di collegare le conoscenze geografiche con altre materie di studio, tra le quali la storia, l'ecologia, il

diritto e le materie di competenza specialistica

Arricchimento nell’apprendimento della lingua inglese L’insegnamento della lingua inglese prevede ogni anno tre moduli settimanali. L’insegnamento è arricchito dalla partecipazione ai progetti culturali previsti dal team dei docenti di lingue straniere dell’Istituto San Vincenzo. A supporto dell’insegnamento della lingua inglese e per favorirne l’apprendimento, in un modulo settimanale si affianca all’insegnante titolare la docente di madre lingua che permette di formare gruppi di compito (speaking, listening – reading - writing) e gruppi di livello (rinforzo-approfondimento). Si offre così ai ragazzi l’opportunità di conversare e interagire con la lingua parlata. Il primo biennio è dedicato ad un approfondimento della grammatica e del lessico in generale; il triennio prevede uno studio più tecnico con ampi riferimenti a settori specifici di indirizzo quali l’ecologia, la zootecnica, la botanica, il genio rurale e il coinvolgimento in unità trasversali pratiche e teoriche con lavori di traduzione di testi prodotti nelle diverse occasioni (ricerche, tesine). A partire dall’anno scolastico 2015/2016 nella classe V è stato attivato il progetto CLIL (Content and Language Integrated Learning), cioè l’apprendimento integrato di contenuti disciplinari veicolato dalla lingua inglese. Le discipline coinvolte sono Sociologia rurale e storia dell’agricoltura e Valorizzazione attività produttive e legislazione di settore. Dall’anno scolastico 2016/2017 la sperimentazione è stata estesa anche alla classe IV rivolgendo il progetto alla disciplina di Agronomia territoriale e ecosistemi forestali. Inoltre nelle classi dove si rende necessario sono svolte attività di recupero. I ragazzi dell’Istituto professionale sono seguiti dai docenti nella preparazione ai vari gradi della certificazione linguistica (Esame Cambridge). VISITE DI ISTRUZIONE L’Istituto nomina ogni anno una Commissione di docenti con il compito di programmare le visite di istruzione. In seno alla Commissione e a seguito delle Assemblee studentesche vengono proposte mete per singole classi o per gruppi di classi. Alla Commissione spetta il compito di selezionare le mete, limitare la durata, fissare il tetto di spesa, formulare i programmi che abbiano contenuti culturali, storici, ambientali e garantiscano la coerenza con l’indirizzo degli studi. Spetta sempre alla Commissione Uscite didattiche il compito di contattare le agenzie per l’organizzazione. Il tetto minimo di partecipazione degli iscritti per classe è del 70%. Inoltre poiché la visita di istruzione è a tutti gli effetti attività scolastica che rientra nel tempo scuola, resta inteso che i non partecipanti sono tenuti a frequentare le lezioni. Potranno essere modificati gli orari, potranno esserci accorpamenti di classi, ma non potranno essere considerati giorni di vacanza.

PROGETTUALITÁ DELL’ISTITUTO Progetti e manifestazioni La disponibilità di strutture idonee - laboratorio polifunzionale, strumentazione audiovisiva adeguata, biblioteca e ampio parco di riviste del settore agronomico - consentono di applicare una didattica dinamica e moderna. Per mantenere contatti costanti con il mondo produttivo i docenti fin dall’istituzione della scuola hanno tenuto rapporti e stipulato convenzioni con gli Enti locali e in parte anche con i privati. La rete dei contatti prevede collaborazioni con l’Amministrazione Provinciale di Como, la Comunità Montana del Triangolo Lariano, l’Ordine degli Agronomi delle Province di Como e Lecco, la Camera di Commercio, il Comune di

Albese con Cassano, il Comune di Como, il Comune di Albavilla, il Comune di Tavernerio i Vivai Nord, oltre naturalmente a tutti gli enti morali e a tutte le aziende che a vario titolo collaborano con l’Istituto. GAL La Cooperativa è socia del GAL – Gruppo di Azione Locale - e parteciperà alle iniziative formative che si svilupperanno nei prossimi sei anni.

Il Volontariato a scuola

In un mondo che si sta trasformando a ritmo veloce e che non sempre salvaguarda i diritti dei più deboli, ognuno deve sentire il bisogno di aprirsi alle fragilità e portare il proprio contributo per allentare le distanze che talvolta separano i più sfortunati. La sensibilità dei nostri studenti si è manifestata in passato quando sono stati sollecitati a iniziative particolari quali la raccolta del Donacibo o di fondi o di materiale per le missioni africane. Va anche ricordato che l’Istituto, fin dai primi anni della sua istituzione, si è aperto al territorio sottoscrivendo convenzioni molto favorevoli verso Enti no profit per la gestione dei loro spazi verdi. Il Collegio Docenti vuole ora sensibilizzare gli studenti organizzando momenti di formazione alla solidarietà verso iniziative di volontariato che potranno essere legate anche alle competenze specifiche dell’indirizzo degli studi.

Cultura della legalità

Il tema dell’educazione alla legalità è molto sentito dal Collegio Docenti che non trascura occasioni per offrire agli studenti momenti di crescita in questo senso. Anche per quest’anno scolastico è previsto un incontro con la Questura rivolto al primo biennio. GRUPPO SPORTIVO La Cooperativa Sociale Istituto San Vincenzo ha istituito il Gruppo Sportivo che offre all’utenza l’opportunità di svolgere – al di fuori dell’orario scolastico – alcune attività sportive. La sede scolastica dispone di una palestra e di un campo da gioco esterno utili per lo svolgimento delle normali attività dell’Educazione fisica, mentre le attività che il Gruppo Sportivo può organizzare si avvalgono anche di altre strutture, campi da gioco, impianti sportivi, stazioni sciistiche. Le specialità che finora sono state attivate sono: calcetto, tennis, sci. Per ogni specialità sportiva vengono predisposti: calendario, modalità di partecipazione, sedi di svolgimento delle lezioni e relativi costi. L’attività sciistica, se richiesta, sarà ancora messa in programma nella giornata di sabato. A testimonianza dell’interesse sempre dimostrato per le attività sportive e delle attenzioni avute verso per gli studenti impegnati in programmi sportivi agonistici, la scuola ha aderito all’Associazione Panathlon con le seguenti motivazioni riportate nella dichiarazione:

ETICA PER LA VITA

«Sin dalla sua istituzione l’Istituto Professionale agro-ambientale “San Vincenzo” di Albese con Cassano (Como) ha avuto un occhio di riguardo per quegli studenti che, consapevoli del carico orario e dell’impegno di studio richiesti dalla scuola, non hanno rinunciato ai loro programmi sportivi, anche in campo agonistico, raggiungendo risultati ragguardevoli. Ma la visione dello sport che caratterizza l’Istituto va al di là della sfera competitiva. Nell’assoluta convinzione che l’attività sportiva sia componente integrante della formazione complessiva della persona, l’Istituto ritiene che i valori di lealtà, correttezza, rispetto delle regole e dell’avversario - propri di uno sport “sano” e ben vissuto - siano punti di riferimento centrali per chi si occupa dell’educazione dei giovani. In un periodo in cui la cronaca propone frequenti episodi di discriminazione, inoltre, l’Istituto condivide pienamente l’attenzione al rispetto dell’altro, alla fratellanza e alla solidarietà che contraddistingue il progetto “Etica per la vita”, ideato dal Panathlon di Como e dalla Provincia di Como: un’attenzione che l’Istituto si sforza di mettere in pratica ogni giorno con i suoi studenti. L’Istituto è una scuola cattolica e di principi educativi cristiani, che mira a trasmettere ai giovani i valori legati alle sane tradizioni del mondo rurale basate sul lavoro, sulla solidarietà e sulla fratellanza. In quest’ottica assume un carattere fondamentale anche lo sport, che con le sue attività e le sue regole contribuisce a mantenere sano il corpo e al tempo stesso a formare il carattere: non a caso, l’adagio Mens sana in corpore sano è ancora attuale a distanza di millenni dalla sua formulazione. E a questo riguardo, la tutela della salute deve essere il punto di partenza per capire e soprattutto far capire ai giovani che la propria integrità fisica non deve essere sacrificata con pratiche illecite per raggiungere un illusorio traguardo: è doveroso impegnarsi alla ricerca del successo, ma è altrettanto doveroso saper accettare i propri limiti e riconoscere lealmente l’eventuale superiorità dell’avversario.

Per quanto esposto, l’Istituto sottoscrive i principi della Dichiarazione del Panathlon sull’etica nello sport giovanile, impegnandosi a promuoverli all’interno della scuola e a collaborare con le altre scuole superiori della Provincia perché la cultura del fair play sia presente non solo nelle manifestazioni sportive - che si auspicano più frequenti -, ma diventi abito mentale per i giovani in tutte le loro attività. Tale adesione verrà inserita nel Piano dell’Offerta Formativa dell’Istituto, a integrazione degli obiettivi educativi già presenti, e rafforzerà lo spirito di accoglienza a tutti i livelli non solo nello sport e nella scuola, ma soprattutto nella vita.»

FORMAZIONE DEL PERSONALE Un’importante opportunità messa in campo dalla Cooperativa San Vincenzo è l’adesione alla FONDAZIONE CLERICI che promuove formazione continua. I vantaggi che possono derivare da tale adesione si riferiscono alla possibilità di attingere contributi da un Conto Formazione Regionale per utilizzarli nella formazione del personale docente. La tematiche indicata dal Collegio docenti in fase di programmazione riguarda la valutazione delle competenze. Per l’anno scolastico 2016/2017 l’Istituto ha aderito al progetto “Dislessia amica” organizzato dall’AID incollaborazioneconFondazioneTIMediintesaconilMIUR.Sitrattadiunpercorsodie-learning,chesiavvaledimaterialestrutturato,video lezioni, indicazionioperative,approfondimenti.Haunaduratadicirca40oreedèsuddivisoin4Moduli: MODULO1:CompetenzeorganizzativeegestionalidellaScuola MODULO 2: Competenze osservative dei docenti per la progettazione efficace del PDP MODULO 3: Competenze metodologiche e didattiche MODULO 4: Competenze valutative La componente docente ha aderito quasi all’unanimità e seguirà le lezioni nel periodo tra gennaio e marzo 2017. INFRASTRUTTURE Sono stati avviati gli interventi di miglioramento delle infrastrutture individuati previsti nel PdM. Come prima azione si è avviato il potenziamento della rete WiFi per permettere di accedere senza difficoltà alla rete sia ai docenti che agli studenti. Per questi ultimi la connessione sarà controllata e sottoposta a filtri per non arrecare danno all’attività didattica.

• lacreazionediunapostazioneperproporrelezioniinstreaming;• potenziamentodellareteWiFi

Per garantire un’efficace azione nella attività di Orientamento al lavoro l’Istituto annualmente prevede la manutenzione, l’integrazione e il rinnovo del parco macchine e degli attrezzi. CERTIFICAZIONE DI QUALITA’ Dall’anno scolastico 2006/2007 la progettazione e l’erogazione delle attività dell’Istituto sono state certificate nel Sistema di Gestione per la Qualità riferito ora alla Norma UNI EN ISO 9001:2008. Il Manuale, le Procedure ad esso correlate rappresentano i capisaldi su cui appoggia l’organizzazione del lavoro, ma ancor più la Dichiarazione sulla Politica e sugli Obiettivi della Qualità pone in evidenza l’impegno dell’Istituto ad implementare, sviluppare e migliorare il servizio. Il documento, esposto all’albo della scuola, è riportato integralmente:

Dichiarazione sulla Politica e sugli obiettivi della Qualità

La DG si impegna ad implementare, sviluppare e migliorare il Sistema di Gestione per la Qualità – applicata ai corsi per la formazione professionale nel campo dei servizi assistenziali e sanitari, ai corsi di istruzione secondaria di II grado ad indirizzo agrario e ai corsi di formazione ad indirizzo agrario gestiti dalla Regione Lombardia rispettando i principi etici fondamentali sui quali la Coop. San Vincenzo fonda le sue attività. La DG nomina, quale Rappresentante della Direzione e Responsabile della Qualità, Gaetano Biagioni, coadiuvato dall’Ing. Barbara Colombo, a cui viene affidato il compito di istituire e mantenere un SGQ.

Tale sistema dovrà assicurare:

• il rispetto delle normative cogenti applicabili ai servizi di formazione e di istruzione professionale forniti;

• il miglioramento continuo dei processi dell’Organizzazione, nonché della qualità dei servizi erogati e della soddisfazione dei clienti;

• l’erogazione di percorsi formativi e di istruzione basati su un’ampia articolazione delle docenze, sulle accertate competenze professionali dei formatori e dei docenti;

• l’efficacia e l’efficienza dei servizi erogati; • il miglioramento della comunicazione con le famiglie mediante l’attivazione degli

strumenti informatici ormai irrinunciabili; • la condivisione della politica per la Qualità di tutte le figure che operano

all’interno del campo di applicazione; • l’addestramento e l’aggiornamento dei formatori e dei docenti; • l’estensione e il mantenimento dei contatti con il mondo del lavoro per offrire a

corsisti e studenti approcci conoscitivi e opportunità nel campo del lavoro; • l’istituzione del CTS e degli ex allievi per assicurare scambi e continuità di

istruzione e formazione tra scuola e mondo del lavoro; • il costante monitoraggio della soddisfazione dei clienti attraverso questionari,

tenendo conto anche della gestione dei reclami e dei suggerimenti; • il mantenimento e il miglioramento del SGQ descritto dal MQ aggiornato alla rev.

9.

A tale scopo, nella politica per la gestione della qualità, si esprimono obiettivi quantizzati e misurabili. La Politica e gli Obiettivi per la Qualità dovranno essere riesaminati periodicamente allo scopo di valutare l’efficacia e l’adeguatezza del SGQ, e dovranno essere attuate e pianificate le necessarie azioni di miglioramento. Gli obiettivi per la Qualità stabiliti potranno essere raggiunti solo con l’impegno di tutti gli appartenenti all’Organizzazione coinvolti nel SGQ. La Politica e gli Obiettivi per la Qualità vengono divulgati tramite affissione in apposite bacheche e in ambienti di lavoro.

PIANO DELLA SICUREZZA La scuola ha collaudato il Piano della sicurezza, sia con la messa a norma di tutti gli impianti, sia con l’addestramento del personale. Sono eseguite con regolarità le prove di evacuazione per garantire l’efficienza del Piano stesso. Un particolare progetto è stato messo a punto dai docenti Ballabio e Pozzoli sul tema della Cultura della sicurezza nel lavoro agricolo, rivolto agli studenti del triennio con lezioni in aula per gli aspetti legislativi, la conoscenza dei documenti di cantiere, dei rischi per le persone e per le macchine. È importante nella gestione scolastica del personale e dell’utenza la “Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica” riportata nel D.lgs. n. 231/8/6/2001 fatta conoscere a tutti i docenti mediante momenti di formazione. Approvato dal Collegio dei Docenti per l’a.s. 2016/2017 il 8 novembre 2016 Allegati:

1- PianodiMiglioramento2- PianiDidatticiFormativi3- Regolamento4- Quadroorarioudienze5- PAI–Pianoannualeperl’inclusività