ISTITUTO PER STUDI ECCLESISTICI ED UMANISTICI “SANT’ALBERTO IL GRANDE” DIOCESI DI KAFANCHAN

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ISTITUTO PER STUDI ECCLESISTICI ED UMANISTICI “SANT’ALBERTO IL GRANDE” DIOCESI DI KAFANCHAN STATO DEL KADUNA NIGERIA

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ISTITUTO PER STUDI ECCLESISTICI ED UMANISTICI “SANT’ALBERTO IL GRANDE” DIOCESI DI KAFANCHAN STATO DEL KADUNA NIGERIA. SEDE: FAYIT – KAGOMA APERTURA: OTTOBRE 2011 INAUGURAZIONE FORMALE: MARZO 2012. UNA PAROLA DI ENCOMIO. - PowerPoint PPT Presentation

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ISTITUTO PER STUDI ECCLESISTICI ED UMANISTICI “SANT’ALBERTO IL

GRANDE”DIOCESI DI KAFANCHAN

STATO DEL KADUNANIGERIA

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SEDE: FAYIT – KAGOMAAPERTURA: OTTOBRE 2011INAUGURAZIONE FORMALE:MARZO 2012

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UNA PAROLA DI ENCOMIOPRIMA DI TUTTO PER ESPRIMERE LA GRATITUDINE A PADRE

EMILIO, AI SUOI CONFRATELLI DELL’ISTITUTO ECCLESIASTICO “OPERA DELLA CHIESA” E AI COLLABORATORI/AMICI CONGIUNTI ALL’ISTITUTO PER QUESTA INIZIATIVA. VORREI ANCHE RINGRAZIARE PROFUSAMENTE LA FONDATRICE E GUIDA DELL’ISTITUTO, MADRE TRINIDAD, SOVRAINTENDENTE PER L’APPROVAZIONE E SOSTEGNO A PADRE EMILIO IN QUESTA INIZIATIVA. INFINE PERMETTETEMI DI RINGRAZIARE TUTTI VOI CHE AVETE ACCETTATO L’INVITO AD ESSERE QUI OGGI.

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VEDUTA DEL PROGETTO EDIFICATORIOALLA FORMALE INAUGURAZIONE

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ENUNCIATO DELLA MISSIONE FORMARE GUIDE SPIRITUALI CON UNA VISIONE SULLA CHIESA E LA SOCIETA’.

ATTRAVERSO LA DISPOSIZIONE DI UOMINI E DONNE ALLA MATURITA’ NELLE DIMENSIONI UMANA, INTELLETTUALE, SPIRITUALE E PASTORALE DELLA VITA, BASATA SULLO SPIRITO DELLE BEATITUDINI EVANGELICHE, AFFINCHE’ ESSI SIANO SENSIBILI AL COMPITO, AI BISOGNI E AI PROBLEMI SIA DELLA CHIESA LOCALE, SIA DELL’AMBIENTE SECOLARE IN CUI ESSA VIVE.

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ENUNCIATO DELLA VISIONEL’Istituto aspira ad essere riconosciuto

a livello nazionale come un’istituzione cattolica di primordine per l’istruzione superiore in materie umanistiche, che produca figure guida con una visione sia ecclesiale che sociale, ed intende diventare l’ambiente adatto per lo sviluppo critico delle menti e per l’indagine sistematica sulle questioni fondamentali dell’esistenza.

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OBIETTIVI: Preparare i giovani alla vita produttiva e a giocare un ruolo guida effettivo sia

nella Chiesa che nella società attraverso una sana formazione tesa allo sviluppo integrale della persona, con una propensione alla capacità d’indagine critica e sistematica sulle questioni fondamentali dell’esistenza, e tale formazione resa in una atmosfera che sia rispettosa dei ruoli reciproci e complementari della fede e della ragione nella ricerca umana della verità. L’Istituto dovrà promuovere un fruttuoso dialogo fra fede e ragione, tra Vangelo e cultura e tra pensiero cristiano e scienze moderne. Esso preparerà gli studenti per un modello di vita dove la cultura africana è penetrata dalla luce del Vangelo, ed al Vangelo di Cristo è data una espressione africana (cfr. una Sapientia Christiana d’avanguardia).  

Tenere corsi innanzitutto in Filosofia finalizzati alla formazione della mentalità critica e, attraverso questa, creare l’attitudine a successivi studi in teologia ed altre discipline umanistiche o scienze secolari, nell’ottica di formare delle figure guida aventi in futuro un inquadramento sia per la Chiesa che per la società.

Preparare gli studenti a vivere la loro vocazione cristiana in modo maturo e responsabile, tale da renderli capaci di assumere posizioni di responsabilità nella Chiesa e nella società. Gli studenti saranno stimolati ad attendere un’istruzione che combini eccellenza nelle discipline umanistiche, sviluppo nella cultura e nell’alta moralità, solide convinzioni religiose e qualificazione professionale specialistica.

Sforzarsi obbligatoriamente di fornire un’istruzione post-secondaria ed un equilibrato addestramento, appositamente strutturato per soddisfare varie esigenze sia nella Chiesa che nella società, in un’atmosfera di pace senza discriminare o escludere alcuna categoria di studenti della nostra società, purché essi siano qualificati e socialmente idonei a seguire tali studi nell’Istituto.

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OBIETTIVI (continua): Amministrare un ufficio interno di cappellano nell’ottica della natura ibrida delle

iscrizioni. Il servizio pastorale di tale organo cercherà di integrare fede e vita in un modo sano attraverso le varie attività e discipline dell’Istituto. Si auspica che attraverso le opportunità che i servizi di Cappella offriranno, come la preghiera, i sacramenti e la catechesi, lo spirito cristiano cattolico del personale e degli studenti sia alimentato e fortificato in favore di un vigoroso e produttivo lavoro, sia scolastico che fisico.

Rispondere positivamente alle vocazioni molto incoraggianti, sia al sacerdozio che alla vita religiosa, fornendo una piattaforma per una solida formazione, e ciò tenendo conto anche del contesto culturale della nostra Chiesa locale.

Promuovere nell’ambito di questa zona geografica l’istruzione al livello post-secondario a beneficio dei giovani produttivi che vogliano studiare filosofia, dottrina sociale cattolica, teologia ed altre discipline umanistiche, non necessariamente nella prospettiva di diventare preti o religiosi, ma anche solo per lavorare nella sfera pubblica e guadagnarsi da vivere con le conoscenze acquisite nell’Istituto.

Incoraggiare più laici, aventi l’attitudine per gli studi nelle suddette materie, ad intraprenderli, al fine di vivere più efficacemente come un lievito nel mondo secolare e contribuire alla trasformazione dell’ordine sociale attraverso uno stimolo costruttivo dal suo interno.

Aiutare ad arricchire la conoscenza e le capacità della moltitudine dei nostri catechisti, in modo tale da attrezzarli meglio al servizio sia dentro la Chiesa che nella società.

Risolvere il problema degli studenti della Diocesi di Kafanchan costretti a percorrere lunghe distanze (a volte più di mille chilometri) per studiare filosofia, teologia e altre discipline umanistiche, che potrebbero ora essere seguite giusto a due passi da casa.

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RAGIONI PER UN ISTITUTO La Diocesi di Kafanchan, sebbene situata nella parte settentrionale della Nigeria

(quella considerata a maggioranza mussulmana), si dà il caso risulti un’area con

un elevata concentrazione di cristiani, essendo i mussulmani di fatto una

minuscola minoranza all’interno degli 11.000 kmq che costituiscono la sua

giurisdizione. In effetti Kafanchan potrebbe essere descritta come un’OASI di

Vocazione AL SACERDOZIO E ALLA VITA RELIGIOSA nella Nigeria

Settentrionale. Questa piccola area, localizzata nella parte meridionale dello Stato

del Kaduna e dimora ospitale di missionari di differenti tradizioni cristiane, ha

prodotto, per speciale grazia divina, circa SEI vescovi prestanti servizio in diverse

parti della Nigeria Settentrionale. Quanto ai sacerdoti impiegati, i circa 100 preti

incardinati all’interno della diocesi sono tutti nativi dell’area. Oltre a ciò, circa il

65%-70% dei sacerdoti incardinati nell’Arcidiocesi del Kaduna e nella Diocesi di

Zaria sono originari di Kafanchan. Abbiamo anche un cospicuo numero di preti

provenienti dalla zona di Kafanchan, che operano sia come fide donum che in

qualità di personale incardinato, nelle diocesi di Kano, Jos, Bauchi e Minna, tutte

situate nella Nigeria Settentrionale.

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NOTIZIE SULLADIOCESI DI KAFANCHANFORMALMENTE COSTITUITA NELL’OTTOBRE 1995ESTESA SU UN TERRITORIO DI 11,000 KMQ.HA UNA POPOLAZIONE DI OLTRE 1 MILIONE DI

ABITANTIDI CUI CIRCA 250,000 CATTOLICIHA OLTRE 90 SACERDOTI, 110 SEMINARISTI

MAGGIORI, UNA FONDAZIONE DIOCESANA DI SUORE DELLE BEATITUDINI, UN FIORENTE SEMINARIO MINORE CON OLTRE 470 STUDENTI

LA PIU’ GRANDE SFIDA OGGI E’ LA COSTRUZIONE DELL’ISTITUTO “SANT’ALBERTO IL GRANDE” PER L’ISTRUZIONE SUPERIORE

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LA DIOCESI HA PIU’ DI100 SEMINARISTI MAGGIORI E 470 MINORI

Al momento abbiamo ripartito oltre 100 seminaristi maggiori, a differenti livelli di studio per il sacerdozio, nei seguenti istituti tutti fuori della diocesi: Seminario “San Tommaso d’Aquino” a Makurdi, Seminario “Il Buon Pastore” a Kaduna, e Seminario “San Giuseppe” a Ikot-Ekpene. Il nostro Seminario Minore “San Carlo Borromeo” a Madakiya, vicino a Kafanchan, ha una popolazione totale di oltre 470 studenti. Tutti questi vanno a rinforzare la ricca dotazione della nostra Chiesa locale con vocazioni al sacerdozio e alla vita religiosa, da qui la questua finalizzata ad una Scuola di Filosofia all’interno della diocesi per rispondere frontalmente all’arduo compito della formazione, perseguita nel contesto culturale di coloro chiamati dal Signore a lavorare la Sua vigna. La presenza di un istituto di filosofia di prima classe in queste condizioni ambientali farà aumentare e crescere ulteriormente le vocazioni nella diocesi. Le vocazioni al sacerdozio e alla vita religiosa sono uno dei nostri punti di forza come Chiesa locale, e vorremmo fare tutto ciò che ci è possibile per incoraggiarle e promuoverle.

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LA SCUOLA DI FILOSOFIA RISOLVERA’ L’ATTUALE PROBLEMADELLA LONTANANZA E DEI LUNGHI VIAGGI PER I SEMINARISTI

Dato che la Diocesi di Kafanchan ha oltre 100 seminaristi distribuiti altrove in quattro seminari maggiori, la convenienza vocazionale ad avere un campus di filosofia all’interno della diocesi sarà accompagnata dal vantaggio di poter rispondere all’esigenza di vicinanza. I miei seminaristi devono percorrere lunghe distanze da e per i loro rispettivi luoghi formazione, il più vicino dei quali (Kaduna) è a circa 250 km, mentre il più lontano (Ikot Ekpene) è a più di mille. A parte il rischio che comporta oggi come oggi viaggiare in Nigeria, c’è il problema del costo complessivo, che in media supera i 7 milioni di naira all’anno. L’avvio del campus di filosofia nell’Ottobre 2011 quindi non solo porterà grande sollievo alla diocesi, ma andrà ben oltre nel consolidare i risultati finora raggiunti nell’evangelizzazione di questa parte della Nigeria: ci permetterà di dirottare le ingenti somme, che attualmente spendiamo per sostenere l’istruzione dei nostri seminaristi maggiori in altri seminari, al finanziamento della loro formazione all’interno del loro contesto culturale.

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LE PRINCIPALI STRUTTURE CHE RICHIEDONO URGENTE ATTENZIONE

1. OSTELLO PER SEMINARISTI

2. BIBLIOTECA

3. SALA MULTIUSO

4. ALLOGGI DEL PERSONALE

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BIBLIOTECA: COSTO N55.000.000

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VEDUTA DEL PROGETTO EDIFICATORIOALLA FORMALE INAUGURAZIONE

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SALA MULTIUSO: COSTO N50.000.000

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ALLOGGI DEL PERSONALE: COSTO N60.000.000

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PIANTA DEL SITO

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STRUTTURE ESISTENTI

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ALCUNI DATI SULLA NIGERIA

E’ la più popolosa nazione nera.E’ un paese che ricopre una superficie totale di

923.768 chilometri quadrati. Nel 2011 aveva una popolazione stimata di 167 milioni: è il settimo più popoloso paese nel mondo. E’ suddiviso fra i suoi 36 Stati ed il Territorio della Capitale Federale Abuja. 

La Nigeria ha una popolazione equamente ripartita fra cristiani e mussulmani. Lo Stato di Kaduna è una miniatura della Nigeria.

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ANCORA SULLA NIGERIAUna società eterogenea con oltre 300 nationalità

etniche che vivono fianco a fianco l’una all’altra. Si esercita nella democrazia ed ha avuto 5 presidenti fra il 1960 ed il 2012: Tafawa Balewa, Shehu Shagari, Olusegun Obasanjo, Umaru Yar’adua, e Goodluck Jonathan, nonché 8 dittatori militari: Ironsi, Gowon, Murtala Mohammed, Olusegun Obasanjo, Buhari, Babangida, Sani Abacha e Abdulsalami Abubakar.

E’ stata messa di fronte alla sfida del BOKO HARAM – una organizzazione terroristica islamica. Considerando le loro attività si dovrebbe parlare di tre tipi di Boko Haram, che perseguono rispettivamente la pulizia religiosa, politica ed etnica.

E’ un paese fortunato con molte risorse naturali come petrolio, gas, bitume, carbone e terra arabile buona per l’agricoltura, ma non è stato capace di sfruttarle per cambiare le sorti dei suoi cittadini.

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RECENTI CRISI RELIGIOSENELLO STATO DI KADUNA

1. 1992, la crisi nella città di Zangon Kataf, descritta come una serie di tumulti conseguenti allo scontro per il controllo del mercato fra alcuni residenti Hausa-Fulani di Zangon Kataf e la comunità dei Kataf.

2. 1999, gli attacchi etno-religiosi contro cristiani nel Kaduna Meridionale e nella Area Autonoma del Kaduna Settentrionale, con ripercussioni a Kafanchan e dintorni.

3. 2000, le rivolte della Sharia, quando la Camera del Congresso dello Stato del Kaduna arbitrariamente si mise a discutere l’imposizione della Sharia nel territorio dello Stato. I tafferugli furono a Kaduna, Zaria, Kano, Katsina, ecc., dove gente del Kaduna Meridionale fu uccisa, picchiata e ferita a colpi di machete, ecc..

4. 2000, i delitti al Collegio Federale di Istruzione in Zaria, quando studenti cristiani furono attaccati, feriti e uccisi ed il tempio cattolico dato alle fiamme dagli studenti mussulmani del Collegio.

5. 2001, la pulizia etnica per rimuovere i non mussulmani dall’Area Autonoma del Kaduna Settentrionale, dopo il fallimento dei tentativi di imporre la Sharia nello Stato del Kaduna.

6. 2002, i misfatti di Birnin Gwari, quando una donna fu uccisa e si disse che l’assassino aveva un fez in testa; un uomo della comunità Kataf, che stava lontano a Zaria quando il delitto fu perpetrato, ritornò a Birnin Gwar e fu ammazzato. Poi parecchi altri della comunità Kataf del Kaduna Meridionale furono uccisi e le loro case e proprietà incendiate a causa della loro opposizione alla nuova localizzazione del mercato.

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Ancora sulla crisi religiosenello Stato di Kaduna

7. 2002, di nuovo al Collegio Federale di Istruzione in Zaria , quando violenti giovani mussulmani da Tudun Wada, una notte attaccarono l’ostello delle studentesse, e uccisero, storpiarono, ferirono, stuprarono e traumatizzarono le ragazze.

8. 2002, quando violenti manifestanti mussulmani attaccarono i cristiani con il pretesto della loro opposizione al concorso di bellezza “Miss Mondo”.

9. 2006, il massacro al Collegio Federale di Istruzione in Zaria da parte di mussulmani provenienti da Zaria città e da Tudun Wada.

10. 2010, i fatti di Rahama nel Dominio Tribale di Chawai, quando Fulani attaccarono l’area, uccisero delle persone e fermarono l’assalto solo dopo che la gente del posto si organizzò e li respinse combattendo.

11. 2011, gli attacchi post-elettorali sulla popolazione del Kaduna Meridionale e su altri cristiani a Zaria, Kaduna, Zonkwa e Kafanchan, in seguito a dichiarazioni incendiarie ed istigazioni da parte di uomini politici durante le elezioni presidenziali. Questa crisi fu pianificata e scatenata come una sollevazione politica in dieci Stati del Nord, ma quando cominciò nelle città di Zaria e Kaduna, chiese e abitazioni furono date alle fiamme, il mercato di Kafanchan fu incendiato, pastori e altre persone innocenti furono ammazzate, ferite e rese senza dimora, provocando una reazione di autodifesa, per la quale la popolazione del Kaduna Meridionale è stata aspramente criticata, calunniata, attaccata, gravemente ferita e assassinata in una campagna sistematica di aggressioni di guerriglia notturna da parte dei Fulani e loro alleati.

12. 2011, 20 Aprile, l’attentato di Anchuna nel Dominio Tribale di Ikulu (Area Autonoma di Zangon Kataf), quando Fulani appiccarono il fuoco al giardino circostante il recinto della casa del parroco, ma furono presi di mira e messi in fuga, e per fortuna il fuoco domato.

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La povertà è direttamente legata all’insicurezza.Nella Nigeria Nord-Orientale circa il 90% della

popolazione è povero, nel Nord-Ovest l’80%, nel Centro-Nord il 70%, e nel Sud-Ovest solo il 40%.La minaccia del Boko Haram, che è prevalente nella

Nigeria Settentrionale, ha molto a che fare con i molti anni di noncuranza da parte dei politici del Nord nel considerare prioritari sviluppo e istruzione per la locale gioventù.

LE CAUSE DI QUESTA MINACCIA SONO MOLTE, TRA CUI LA PRINCIPALE E’ L’AGGRESSIVA CAMPAGNA PER L’ESPANSIONISMO ISLAMICO CHE ATTECCHISCE PIU’ NELLA POVERTA’.

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ALCUNI PREVEDONO CHE LA NIGERIA POTREBBE DIVIDERSI ENTRO IL 2030.LE RAGIONI SONO: “La mancanza di un’identità nazionale unificante, una successione di governi corrotti, le separazioni religiose e culturali, e una demografia instabile potrebbero provocare la disgregazione dello Stato nel

corso del tempo.”  Questa previsione è attribuita ad un rapporto di esperti militari statunitensi reso

pubblico dal Centro per la Strategia e Tecnologia, Università dell’Aria “Maxwell”, Difesa Aerea, Alabama, USA. Riguardo l’ipotesi che questa disgregazione si possa verificare entro il 2030, gli esperti credono che per la Nigeria la sua

“storia di conflitti tribali e religiosi, corruzione endemica a tutti i livelli di governo, scarsa pianificazione nazionale, sviluppo squilibrato, disordine sociale, criminalità dilagante, rivolte violente, debole amministrazione

periferica ... siano tutti elementi di un contesto foriero di un imminente crollo e disastro.”