Giornale Diocesi

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NEL FOGLIO VITA DIOCESANA San Giovenale Festa della Maternità Ragazzi missionari della Polymer Consiglio pastorale diocesano ATTUALITA’ Studenti e Coldiretti Caritas e fondazione Carit DALLE PARROCCHIE Festa del Sacro Cuore Festa di San Vittore a Otricoli Mese mariano dei salesiani Redazione: Ufficio stampa diocesi di Terni Narni Amelia Piazza Duomo, 9 05100 Terni [email protected] tel. e fax 0744546525 Responsabile editoriale Elisabetta Lomoro INFORMA DIOCESI TNA ON LINE VISITA AD LIMINA DEI VESCOVI UMBRI VISITA AD LIMINA DEI VESCOVI UMBRI VISITA AD LIMINA DEI VESCOVI UMBRI VISITA AD LIMINA DEI VESCOVI UMBRI E’ stato un dialogo a cuore aperto tra papa Francesco e i Vescovi umbri, una conversazione fraterna e cordiale. Un papa attento, disponibile, umile, uomo di Dio e di grande carità, deciso a portare avanti la riforma della Chiesa. La visita ad limina apostolorum dei Vescovi umbri, avvenuta dal 22 al 24 aprile, è stata l’occasione per rinnovare ufficialmente l’invito al Santo Padre ad Assisi per la festa di San Francesco, quando sarà proprio la regione Umbria a consegnare l’olio per la lampada votiva sulla tomba del Santo. Un invito che con ogni probabilità avrà risposta positiva da parte di papa Francesco. Un colloquio lungo e particolareggiato nel corso del quale i vescovi hanno presentato la realtà della Chiesa umbra, i problemi e le prospettive della comunità ecclesiale. Il Santo Padre ha dato risposte meditate, che provenivano dalla sua esperienza di Vescovo in mezzo alla gente, un Papa a cui sta veramente a cuore la salvezza delle anime prima di ogni altra cosa. E’ stato il vescovo presidente della CEU, mons. Gualtiero Bassetti, a sottolineare il legame tra gli ultimi due pontefici e la terra umbra nello scegliere i nomi dei grandi Santi Benedetto da Norcia e Francesco d’Assisi. I singoli vescovi hanno presentato al Papa, che ha ascoltato con molta attenzione ed interesse, le comunità diocesane loro affidate. Il Vescovo di Roma ha esortato i presuli umbri a «perseverare nella Misericordia e ad essere non i controllori della fede, ma i facilitatori di essa». Ha raccomandato loro di «essere vicini alla gente, di andare nelle periferie, che non sono solo geografiche, ma anche del cuore. So bene che ciò è un rischio per la Chiesa – ha commentato il Santo Padre –, ma preferisco una Chiesa ferita sulle strade, piuttosto che malata e ripiegata su se stessa». Inoltre, ha raccomandato i vescovi a stare vicino ai giovani ed ha auspicato che anche in Umbria possano contare su preti appassionati e capaci di guidarli alla ricerca della loro vocazione. Altro aspetto su cui si è soffermato il Papa è stato la famiglia, «che merita tutta l’attenzione di noi vescovi e la dobbiamo promuovere a tutti i livelli». FOGLIO DI INFORMAZIONE DELLA DIOCESI DI TERNI NARNI AMELIA 8 maggio 2013

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NEL FOGLIO

VITA DIOCESANA

San Giovenale

Festa della Maternità

Ragazzi missionari della Polymer

Consiglio pastorale diocesano

ATTUALITA’

Studenti e Coldiretti

Caritas e fondazione Carit

DALLE PARROCCHIE

Festa del Sacro Cuore

Festa di San Vittore a Otricoli

Mese mariano dei salesiani

Redazione:

Ufficio stampa diocesi di Terni Narni Amelia

Piazza Duomo, 9

05100 Terni

[email protected]

tel. e fax 0744546525

Responsabile editoriale

Elisabetta Lomoro

INFORMA DIOCESI TNA ON LINE

VISITA AD LIMINA DEI VESCOVI UMBRIVISITA AD LIMINA DEI VESCOVI UMBRIVISITA AD LIMINA DEI VESCOVI UMBRIVISITA AD LIMINA DEI VESCOVI UMBRI E’ stato un dialogo a cuore aperto tra papa Francesco e i Vescovi umbri, una conversazione fraterna e cordiale. Un papa attento, disponibile, umile, uomo di Dio e di grande carità, deciso a portare avanti la riforma della Chiesa. La visita ad limina apostolorum dei Vescovi umbri, avvenuta dal 22 al 24 aprile, è stata l’occasione per rinnovare ufficialmente l’invito al Santo Padre ad Assisi per la festa

di San Francesco, quando sarà proprio la regione Umbria a consegnare l’olio per la lampada votiva sulla tomba del Santo. Un invito che con ogni probabilità avrà risposta positiva da parte di papa Francesco. Un colloquio lungo e particolareggiato nel corso del quale i vescovi hanno presentato la realtà della Chiesa umbra, i problemi e le prospettive della comunità ecclesiale. Il Santo Padre ha dato risposte meditate, che provenivano dalla sua esperienza di Vescovo in mezzo alla gente, un Papa a cui sta veramente a cuore la salvezza delle anime prima di ogni altra cosa. E’ stato il vescovo presidente della CEU, mons. Gualtiero Bassetti, a sottolineare il legame tra gli ultimi due pontefici e la terra umbra nello scegliere i nomi dei grandi Santi Benedetto da Norcia e Francesco d’Assisi. I singoli vescovi hanno presentato al Papa, che ha ascoltato con molta attenzione ed interesse, le comunità diocesane loro affidate. Il Vescovo di Roma ha esortato i presuli umbri a «perseverare nella Misericordia e ad essere non i controllori della fede, ma i facilitatori di essa». Ha raccomandato loro di «essere vicini alla gente, di andare nelle periferie, che non sono solo geografiche, ma anche del cuore. So bene che ciò è un rischio per la Chiesa – ha commentato il Santo Padre –, ma preferisco una Chiesa ferita sulle strade, piuttosto che malata e ripiegata su se stessa». Inoltre, ha raccomandato i vescovi a stare vicino ai giovani ed ha auspicato che anche in Umbria possano contare su preti appassionati e capaci di guidarli alla ricerca della loro vocazione. Altro aspetto su cui si è soffermato il Papa è stato la famiglia, «che merita tutta l’attenzione di noi vescovi e la dobbiamo promuovere a tutti i livelli».

FOGLIO DI INFORMAZIONE DELLA DIOCESI DI TERNI NARNI AMELIA

8 maggio 2013

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GIORNATA COMUNICAZIONI SOCIALI GIORNATA COMUNICAZIONI SOCIALI GIORNATA COMUNICAZIONI SOCIALI GIORNATA COMUNICAZIONI SOCIALI "RETI SOCIALI: PORTE DI VERITÀ E DI FEDE; N"RETI SOCIALI: PORTE DI VERITÀ E DI FEDE; N"RETI SOCIALI: PORTE DI VERITÀ E DI FEDE; N"RETI SOCIALI: PORTE DI VERITÀ E DI FEDE; NUOVI SPAZI DI EVANGELIZZAZIONE"UOVI SPAZI DI EVANGELIZZAZIONE"UOVI SPAZI DI EVANGELIZZAZIONE"UOVI SPAZI DI EVANGELIZZAZIONE"

"Reti sociali: porte d verità e di fede, nuovi spazi di evangelizzazione" è il tema della 47ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, che sarà celebrata il 12 maggio 2013. Un messaggio quello del Papa in cui viene posto l’accento sullo sviluppo delle reti sociali digitali “che stanno contribuendo a far emergere una nuova «agorà», una piazza pubblica e aperta in cui le persone condividono idee, informazioni, opinioni, e dove, inoltre, possono prendere vita nuove relazioni e forme di comunità – scrive Benedetto XVI. Questi spazi, quando sono valorizzati bene e con equilibrio, contribuiscono a favorire forme di dialogo e di dibattito che, se realizzate con rispetto, attenzione per la privacy, responsabilità e dedizione alla verità, possono rafforzare i legami di unità tra le persone e promuovere efficacemente l’armonia della famiglia umana”. Comunicare non significa semplicemente trasmettere messaggi o riversare contenuti e informazioni. Il Papa ricorda come spesso “La voce discreta della ragione può essere sovrastata dal rumore delle eccessive informazioni, e non riesce a destare l’attenzione, che invece viene riservata a quanti si esprimono in maniera

più suadente. I social media hanno bisogno, quindi, dell’impegno di tutti coloro che sono consapevoli del valore del dialogo, del dibattito ragionato, dell’argomentazione logica; di persone che cercano di coltivare forme di discorso e di espressione che fanno appello alle più nobili aspirazioni di chi è coinvolto nel processo comunicativo. Dialogo e dibattito possono fiorire e crescere anche quando si conversa e si prendono sul serio coloro che hanno idee diverse dalle nostre”. “La sfida che i network sociali devono affrontare è quella di essere davvero inclusivi: allora essi beneficeranno della piena partecipazione dei credenti che desiderano condividere il Messaggio di Gesù e i valori della dignità umana, che il suo insegnamento promuove – si legge ancora nel messaggio -. I credenti, infatti, avvertono sempre più che, se la Buona Notizia non è fatta conoscere anche nell’ambiente digitale, potrebbe essere assente nell’esperienza di molti, per i quali questo spazio esistenziale è importante. L’ambiente digitale non è un mondo parallelo o puramente virtuale, ma è parte della realtà quotidiana di molte persone, specialmente dei più giovani. I network sociali sono il frutto dell’interazione umana, ma essi, a loro volta, danno forme nuove alle dinamiche della comunicazione che crea rapporti: una comprensione attenta di questo ambiente è dunque il prerequisito per una significativa presenza all’interno di esso. Per coloro che hanno accolto con cuore aperto il dono della fede, la risposta più radicale alle domande dell’uomo circa l’amore, la verità e il significato della vita – questioni che non sono affatto assenti nei social network – si trova nella persona di Gesù Cristo. E’ naturale che chi ha la fede desideri, con rispetto e sensibilità, condividerla con coloro che incontra nell’ambiente digitale. In definitiva, però, se la nostra condivisione del Vangelo è capace di dare buoni frutti, è sempre grazie alla forza propria della Parola di Dio di toccare i cuori, prima ancora di ogni nostro sforzo. La fiducia nella potenza dell’azione di Dio deve superare sempre ogni sicurezza posta sull’utilizzo dei mezzi umani. Anche nell’ambiente digitale, dove è facile che si levino voci dai toni troppo accesi e conflittuali, e dove a volte il sensazionalismo rischia di prevalere, siamo chiamati a un attento discernimento. Cercando di rendere il Vangelo presente nell’ambiente digitale, noi possiamo invitare le persone a vivere incontri di preghiera o celebrazioni liturgiche in luoghi concreti quali chiese o cappelle. Non ci dovrebbe essere mancanza di coerenza o di unità nell’espressione della nostra fede e nella nostra testimonianza del Vangelo nella realtà in cui siamo chiamati a vivere, sia essa fisica, sia essa digitale. Quando siamo presenti agli altri, in qualunque modo, noi siamo chiamati a far conoscere l’amore di Dio sino agli estremi confini della terra”. In occasione della Settimana della Comunicazione 2013, la Libreria Paoline di Terni organizza nei propri locali tre incontri: giovedì 9 maggio alle ore 17.30 “Happy Book - Ti racconto una favola... I''ll tell you a tale!” incontro per bambini con Denise Browne e Antonella Tosone, che raccontano in inglese una storia ispirata al libro "Piediluco è una favola"; venerdì 10 maggio alle ore 18.00 incontro sul tema: “Ruolo dei mass media e nuova evangelizzazione” a cura di don Enzo Greco; sabato 11 maggio alle ore 17.30 “Happy Book - Il giro dell'oca Joka” incontro per bambini ispirato all'omonimo libro, con il giullare Andrea Mengaroni. L’obiettivo è quello di dar vita a una proposta culturale, che dia risalto alla Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali in sinergia con il cammino della Chiesa locale.

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FESTA SAN GIOVENALE Mons. Vecchi: "San Giovenale sta all’origine dell’eredità storica e culturale di questa città e si pone

come punto di riferimento per compiere, oggi, quella sintesi tra passato, presente e futuro, indispensabile per uscire dal labirinto in cui si è intrappolata la nostra compagine sociale".

La festa del santo patrono Giovenale è per la comunità narnese un forte momento d’incontro, occasione di coagulo delle varie realtà sociali, nel rinnovare la tradizione religiosa e culturale nelle sue diverse valenze.

Una festa celebrata con la solennità che da sempre i narnesi riservano al loro Santo patrono, nella ricorrenza religiosa del 3 maggio, con la celebrazione della Messa presieduta dal vescovo Ernesto Vecchi, amministratore apostolico della Diocesi Terni Narni Amelia, e la processione per le vie del centro di Narni con il busto di San Giovenale, accompagnato dalla rappresentanza del corteo storico in costume d’epoca, dai sacerdoti della diocesi, dai cavalieri del Santo Sepolcro di Gerusalemme, dall’Unitalsi, dalle autorità cittadine e da centinaia di fedeli. L’offerta dei terzieri e dell’ente corsa è stata devoluta, quest’anno, alla Caritas cittadina che sostiene con aiuti economici diverse persone bisognose.

“Celebrare la festa del Patrono – ha ricordato nell’omelia il vescovo Vecchi – significa intersecare i bisogni più veri e profondi dei singoli e della collettività civica. San Giovenale, infatti, sta all’origine dell’eredità storica e culturale di questa città e si pone come punto di riferimento per compiere, oggi, quella sintesi tra passato, presente e futuro, indispensabile per uscire dal labirinto in cui si è intrappolata la nostra compagine sociale”.

“La Parola di Dio – ha aggiunto il presule – offre la luce necessaria per illuminare l’orizzonte della nostra vita e guidare il nostro cammino nella giusta direzione. Questa Chiesa – come ha detto Papa Francesco – è il segno sacramentale di una “storia d’amore”, nata “dal sangue del Figlio di Dio” sparso sulla Croce. È una storia d’amore che San Giovenale ha introdotto in questa nostra terra benedetta dal Signore con copiosi frutti di santità.

Per questo, lungo i secoli, l’Eucaristia è “sbocciata” ovunque, anche nella nostra terra, contribuendo a dare consistenza e vitalità al tessuto urbano e sociale: nei monumenti, nell’arte, nelle opere di misericordia e di promozione umana, ma soprattutto nel celebrare le «feste» domenicali e patronali come sorgente di vera gioia, senso di appartenenza, capacità di spendere la propria vita per Dio e per il prossimo”.

Un senso autentico e profondo della festa del patrono, segno di un radicamento nella fede e nella devozione che rende sempre feconda la comunità cristiana, perché “le feste dei nostri Santi Patroni sono esplicitazioni di questo dinamismo pasquale domenicale – ha proseguito ancora mons. Vecchi – vissuto in situazioni particolari, nel contesto della vita sociale, animato dalla fede. Specialmente nel

fiorire della vita comunale, nella maggior parte delle città italiane è proprio il primo Vescovo a divenire il Patrono della Città. La festa del Santo Patrono, allora, e il culto delle sue reliquie, diventano un elemento centrale dell’identità comunitaria. Ma questa stupenda realtà trova davanti a sé l’ostacolo dei «lupi rapaci», che insidiano il gregge, dentro e fuori la Chiesa. Pertanto è necessario guardare in faccia la realtà, con una rinnovata capacità di lettura dei segni dei tempi.

Dopo l’epocale rinuncia al pontificato di Benedetto XVI – una delle più alte testimonianze di distacco dal potere – è giunta l’ora di riscoprire lo slancio oblativo di San Giovenale, accogliendo il magistero di Papa Francesco, tutto

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orientato a porre in evidenza il disegno d’amore che Dio ha su di noi. San Giovenale, come Abramo, è uscito dalla sua terra, Cartagine, per seguire la chiamata di Dio e approdare a Narni, dove ha annunciato il Vangelo e donato la sua vita, fino alla consumazione di sé.

È certamente ammirevole che tante persone si “spendano” in tante iniziative lodevoli, ma finalizzate soprattutto alla ricerca di una visibilità e di un ruolo sociale, che le gratifichi e le realizzi davanti agli uomini. Ma questo non basta. La società ha bisogno anche di persone che si spendano donando se stesse, senza riserve, per il bene di tutti.

Abbiamo bisogno di Sacerdoti, perché senza il Sacerdote non c’è l’Eucarestia e senza l’Eucarestia non c’è la Chiesa e, senza la Chiesa – lo si voglia o no – il mondo rimane nelle tenebre. In Umbria – la terra di San Benedetto e di San Francesco – abbiamo bisogno di Religiosi e di Religiose, autentici testimoni del Vangelo, nella povertà, castità e obbedienza, per il regno dei cieli”.

“La nostra società – ha concluso il vescovo – ha bisogno di uomini e donne, capaci di guardare in faccia la realtà, con una rinnovata capacità di lettura dei segni dei tempi.

Oggi il pericolo incombente è la crisi economica, politica e culturale, frutto della crisi morale che, oltre al crollo del prodotto interno lordo, sta distruggendo la concezione dell’uomo e della donna, come Dio l’ha pensata e ha portato il caos nelle relazioni sociali con la complicità delle nuove tecnologie. L’umanità non è un’accozzaglia di individui guidati dal caso, ma una comunità di persone, chiamate a riscrivere nel tempo la “storia d’amore” che le ha generate; quell’amore che ha in Gesù Cristo morto e risorto il suo culmine e la sua sorgente”.

MAGGIO MESE DEDICATO ALLA MADONNA MAGGIO MESE DEDICATO ALLA MADONNA MAGGIO MESE DEDICATO ALLA MADONNA MAGGIO MESE DEDICATO ALLA MADONNA “Del ciel un angelo t’offre d’esser Madre del Dio che in eterno sempre regnerà; ed ecco, Maria, tu scegli - che mistero! - della verginità il tesoro ineffabile”. (S.Teresa B.G. - Poesia 54) Storia, teologia, spiritualità e cultura ci offrono varie piste per una presentazione attualizzata dell’Immacolata Concezione di Maria. Il dogma dell’Immacolata concezione, definito da Papa Pio IX l’8 dicembre 1854 con l’enciclica Ineffabilis Deus, significa che “la Beatissima Vergine, nel primo istante della sua concezione, per singolare grazia e

privilegio concessole da Dio Onnipotente, in previsione dei meriti di Gesù Cristo salvatore del genere umano, fu preservata immune da ogni macchia di peccato originale”. Fino al Concilio di Nicea (325), non ci sono mutamenti circa l’assenza di peccato ab inizio in Maria, anche se i Padri abbondano nell’esaltarla e Agostino, per l’onore del Signore, non vuole che su Maria sua Madre, si faccia alcuna considerazione quando si parla di peccato. Nel VII secolo, San Sofronio, rivolgendosi a Maria le dice espressamente: ”Nessuno, eccetto te, fu prepurificato”. Da parte sua Origene, chiama Maria “la Santa Vergine”; Ippolito la definisce “l’arca di legno incorrotto”. La fede della Chiesa ha intravisto la concezione immacolata di Maria in alcuni brani dell’Antico Testamento come in Gn 3,15 “Ed io porrò un’ostilità tra te e la donna e tra la tua stirpe e la sua stirpe: essa ti schiaccerà la testa e tu la assalirai al tallone”. In questo oracolo, i Padri e gli scrittori ecclesiastici videro prefigurati sia il Cristo che la Vergine sua madre, nonché l’ostilità dell’uno e dell’altra contro il demonio e, di conseguenza, un’intrinseca e assoluta estraneità al peccato. Negli scritti profetici, in particolare nel Cantico dei Cantici (2,10.14) si allude alla Vergine “come una colomba monda”; nel

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Salmo 87 come la Gerusalemme Santa; nel Siracide 24,4 come il “trono eccelso di Dio”; in Esodo 25,10 “come l’arpa santificata”; nei Proverbi 9,1 come la “casa che l’eterna sapienza edificò per se stessa” e, ancora, nel capitolo 24,3 come “Colei che uscì dalla bocca dell’Altissimo assolutamente perfetta, bella, carissima a Dio e mai imbrattata da macchia di colpa”. Nell’opera lucana troviamo riferimenti più espliciti riguardo al concepimento verginale di Maria. In Luca 1,28 l’angelo si rivolge a lei come la “piena di grazia”; e ancora in 1,42 la cugina Elisabetta si rivolgerà a lei come la “benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo”. In questo Vangelo si introduce la figura di Maria come colei nella quale si realizza la vocazione salvifica della figlia di Sion in modo unico ed esemplare. Nella sua benevolenza, gratuita, il Signore l’ha scelta per essere la madre del Figlio dell’Altissimo, così l’angelo la saluta come la “piena di grazia”, che letteralmente significa “tu che sei stata e rimani colmata dal favore divino”. Il favore divino investe Maria in quanto destinataria di una missione salvifica nei riguardi del popolo, per Maria il privilegio divino si realizza nell’invio dello Spirito, che non solo la abilita a generare verginalmente il Figlio di Dio, ma le fa pronunciare quell’atto di fede totale atteso dal popolo eletto. Nel dischiudersi alla perfetta e totale disponibilità come “serva del Signore” ella si abbandona fiduciosamente a Dio, rischiando l’esistenza sulla sua parola, ciò si spiega con la nuova creazione operata in lei dallo Spirito. L’Immacolata Concezione è l’inizio di un mondo nuovo, infatti ella non è separata né dall’umanità né dalla Chiesa, perché l’Immacolata ha funzione tipologica per la comunità cristiana, non si tratta di un privilegio aristocratico, ma popolare, pur nello splendore dello Spirito, essa resta ancorata alla terra, alla storia, alla concretezza della condizione umana. Seppure Maria è stata immune dal peccato e dalla concupiscenza, essa non è stata esente dai sentimenti umani più intensi e vitali, dai limiti e condizionamenti culturali, dalla sofferenza, dal cammino di maturazione e dalla peregrinazione dalla fede. Riconoscere Maria Immacolata è un atto di lode a Dio per le cose operate in lei, un motivo di speranza perché indica la marcia della storia nel senso del trionfo della grazia sul peccato, un coinvolgimento nell’attività salvifica mediante l’opzione fondamentale per Cristo sulla scia della risposta di fede di Maria. Il risultato del dogma definito da Pio IX è il frutto di un dinamismo di fede che ha coinvolto la Chiesa in tutte le sue componenti, le singole vie: storica, logica, e fede, sono in parte insufficienti per spiegare l’affermarsi del privilegio mariano, la via storica non vale perché si tratta di una verità non affermata espressamente né dalla Scrittura e né dalla Tradizione; la via logica anch’essa non vale in quanto l’Immacolata Concezione non deriva da nessuna affermazione rivelata; l’unica via valida, dove poi convergono le altre è quella della fede, cioè della facoltà di percepire e sviluppare nello spirito le virtualità incluse nella Rivelazione.

Loredana Birocci

INFORMA DIOCESI TNA

CONSIGLIO PASTORALE DIOCESANOCONSIGLIO PASTORALE DIOCESANOCONSIGLIO PASTORALE DIOCESANOCONSIGLIO PASTORALE DIOCESANO Nell'ultima riunione del Consiglio pastorale diocesano, presieduto dal vescovo Ernesto Vecchi, sono state poste le basi di un “ambizioso” programma pastorale per il quadriennio prossimo. Questo è il momento prezioso, in sintonia piena con la Chiesa universale ed in particolare con la Chiesa italiana. L'11 ottobre scorso Papa Benedetto XVI ha aperto ufficialmente l'anno della Fede che si chiuderà il 24 novembre 2013. La data dell'11 ottobre non è stata scelta a caso, coincide infatti con il cinquantesimo anniversario di apertura del Concilio ecumenico vaticano II; poiché il Concilio è durato tre anni chiudendosi l'8 dicembre del 1965, l'attenzione per una riflessione ed un approfondimento delle finalità e dei contenuti del Concilio stesso dovrà durare almeno tre anni. Il Concilio, eminentemente pastorale, è stato un “riposizionamento” della Chiesa cattolica nel mondo contemporaneo mediante un ripensamento profondo della Sua essenza per una fedeltà più attenta e più efficace alla sua missione. In questo quadro si iscrive benissimo la “nuova evangelizzazione”. La Chiesa dell’occidente “cristianizzato” da più di duemila anni, compresa la Chiesa in Italia, deve rinverdire le proprie radici cristiane che sembrano piuttosto dimenticate o comunque messe in un cantuccio nella vita quotidiana personale e sociale. In questo quadro anche la Chiesa diocesana dovrà fare la sua

VITA DIOCESANA

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parte, anzi l'ha già avviata con l'iniziazione cristiana, e il Consiglio Pastorale Diocesano ha dato le sue linee operative. Durante l'estate organismi diocesani, parrocchie, associazioni, movimenti, proveranno ad elaborare proposte compiute per preparare l'assemblea diocesana già fissata per il 7 ottobre prossimo venturo. Il problema di fondo è l'armonia e la comunione dell' intera comunità diocesana in tutte le sue componenti mediante una vera e propria revisione di vita per dare di sé, quale Corpo mistico e perciò Sacramento di Cristo, un annuncio ed una testimonianza più credibili e più attraenti: il Vangelo di Gesù il Cristo è veramente la buona notizia da dare all' umanità, è la risposta più autentica e più esaustiva a tutti gli interrogativi della creatura umana.

Nell’incontro il vescovo Ernesto Vecchi ha proposto una riflessione sulla Chiesa, la famiglia e la società a 50 anni dal Concilio Vaticano II, con uno sguardo sintetico, ma ampio, alle dinamiche sociali e alle grandi sfide che la Chiesa deve affrontare nel XXI secolo, mediante una rinnovata consapevolezza ecclesiale, storica e culturale. “Lo stile di vita della società e la prassi ecclesiale hanno bisogno di una profonda revisione, per superare la crisi che le ha colpite a livello europeo: l’individualismo utilitarista, da un lato, e la crisi di fede, dall’altro lato. Il rimedio? Secondo Benedetto XVI è necessaria un’autocritica dell’età moderna accanto a un’autocritica del

cristianesimo moderno” – ha detto il vescovo Vecchi. “La cultura come è oggi – ha aggiunto – non può aiutarci “a pensare e a capire” in profondità le cose, perché continua a crogiolarsi nelle nebbie di una concettualità onnicomprensiva, senza porsi il problema del discernimento, cioè della distinzione tra il bene e il male. Cultura, oggi, è tutto e il contrario di tutto, con accesso libero al mercato delle idee e degli elaborati umani, senza il marchio di qualità. È cosa buona radunare le grandi firme, i pensatori emergenti, gli scrittori di successo, ma bisogna chiedere loro non l’esibizione di sé, ma la riformulazione del concetto di cultura. Occorre, pertanto, attivare nei confronti delle nuove generazioni un’autentica pedagogia formativa, che si impegni su tre fronti: il buon uso dell’intelligenza, contro l’irrazionalità dilagante; la conoscenza della verità, per l’esercizio maturo della libertà; la gestione della propria capacità di amare, fino alla riscoperta del fascino delle scelte definitive, per una piena donazione di sé”. Ed infine: “La Pasqua è il grande «segno» che interpella e pungola la nostra coscienza. Cristo, che muore e risorge, non può essere facilmente accantonato nei rispostigli della storia, perché Lui, mediante l’Eucaristia – che fa la Chiesa – rimane in mezzo a noi, fino alla fine dei secoli. Ogni domenica ci regala il Pane che dà la vita al mondo. Oggi l’occidente è in crisi, perché ha abbandonato questo Pane e va in cerca di un companatico inquinato, che inietta nella società «la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita». Pertanto, se la gente non ritorna a celebrare la Pasqua settimanale, attraverso la Messa domenicale e non riscopre il valore spirituale e sociale dei comandamenti di Dio, non uscirà mai da questa crisi economica, che ha le sue radici più profonde nella crisi morale. Il cristianesimo, dunque, non si può vanificare dentro le forme neognostiche di una spiritualità disincarnata, ma è e resta Chiesa, cioè un mistero divino-umano, visibile e percepibile, la cui misura di riferimento è l’intera città e non una sua dimensione o una sua componente. È il Vangelo che irrompe nel tempo della storia e la trasforma “in seculum”.

Nicola Molè

FESTA DELLA MATERNITA’: IL CORAGGIO DI FARE FAMIGLIA È FESTA DELLA MATERNITA’: IL CORAGGIO DI FARE FAMIGLIA È FESTA DELLA MATERNITA’: IL CORAGGIO DI FARE FAMIGLIA È FESTA DELLA MATERNITA’: IL CORAGGIO DI FARE FAMIGLIA È INSITO NELLA NATURA UMANAINSITO NELLA NATURA UMANAINSITO NELLA NATURA UMANAINSITO NELLA NATURA UMANA La maternità come dono e rispetto della vita, come completamento della personalità femminile ma soprattutto come responsabilità genitoriale. Valori diversi che sono i cardini della “Festa della Maternità”, promossa dall’associazione morale e culturale “Festa della maternità” e dalla parrocchia di Santa Maria dell’Oro. L’iniziativa per le mamme e le gestanti, vuol far rivivere a tutti una "esperienza di fede e di cristianesimo attivo" in cui, l'esaltazione della donna–

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madre, richiama il ruolo che ad essa è stato affidato un progetto di Dio: attuare il perpetrarsi della vita in un atmosfera coinvolgente di amore, tenerezza, felicità e solidarietà.

Una festa che focalizza l'attenzione sul valore della vita e della famiglia attraverso un duplice impegno di sensibilizzazione dei giovani e di aiuto concreto a mamme in difficoltà con l'opera di medici e paramedici di ospedali e consultori familiari, che attraverso la loro preziosa opera raggiungono e sostengono numerose mamme. «Festeggiare la maternità – spiega Francesca Gardenghi, una delle promotrici della festa – significa soprattutto meditare su un atto di amore, quello di dare vita all'essere umano. La maternità viene esaltata soprattutto nella sua spiritualità, affinché contribuisca a modificare l’egoismo e l’aridità con cui si è abituati a vivere, dando testimonianza, non solo del credo religioso, ma anche di maturità civile. La maternità, la vita, l’amore, la famiglia sono doni celesti e pilastri di valori dei quali l’umanità non può fare a meno. Meritano onore, rispetto e difesa

perché regni sovrana ed ovunque amicizia e fratellanza». La Festa della Maternità, istituita dal dr. Remo Valigi nel 1993, è un inno di devozione e di rispetto alla vita nascente e all’amore, dei quali la gestante è armonia e tempio. A distanza di tempo la festa della maternità accresce consensi, allarga i suoi orizzonti aiutando concretamente mamme in difficoltà e sostenendo con la vicinanza solidale dei membri dell’associazione tante gestanti in crisi, famiglie e mamme sole. La celebrazione religiosa si terrà domenica 12 maggio alle ore 10.30 presso il santuario di Colle dell'Oro con una benedizione particolare a gestanti e mamme. La festa sarà preceduta giovedì 9 maggio alle ore 16.30, a palazzo Gazzoli, dal concerto animato dagli studenti dell'Istituto musicale Angeloni, dello scientifico Donatelli, del classico Tacito e dell'Istituto Leonino. Sabato 11 maggio alle ore 9.30, a palazzo Gazzoli, si terrà la tavola rotonda “Il coraggio di fare famiglia" la testimonianza di genitori ed esperti coordinata da Fausto Dominici e Francesca Gardenghi. Saranno premiati i vincitori del concorso per le scuole medie e superiori di Terni, Narni, Amelia, Spoleto.

PARROCCHIA DELLA POLYMER PARROCCHIA DELLA POLYMER PARROCCHIA DELLA POLYMER PARROCCHIA DELLA POLYMER ---- RAGAZZI MISSIONARI AIUTANO I RAGAZZI MISSIONARI AIUTANO I RAGAZZI MISSIONARI AIUTANO I RAGAZZI MISSIONARI AIUTANO I DETENUTI DI TERNIDETENUTI DI TERNIDETENUTI DI TERNIDETENUTI DI TERNI Nella parrocchia dell’Immacolata Concezione di Terni c’è un bel gruppo di ragazzi missionari, con tanta voglia di rendersi utili agli altri. Sono i ragazzi del catechismo che il prossimo anno riceveranno il sacramento della Cresima. Loro aiutano i detenuti del carcere. Sì proprio le persone che si trovano recluse in quel grande edificio non lontano dalle loro case – la casa circondariale di Terni si trova proprio nella zona della Polymer –circa 400, molte delle quali, non hanno nemmeno indumenti e generi di prima necessità. I ragazzi, tramite il gruppo Caritas e il parroco don John McElroy, vengono a sapere delle difficoltà in cui vivono alcuni carcerati e si mettono all’opera. Già lo scorso anno avevano dato vita ad un progetto a sostegno del progetto della Caritas diocesana “In carcere l’Igiene”. Quest’anno l’idea è quella di un calendario, colorato dai loro disegni raffiguranti il carcere e la solidarietà che, nel periodo natalizio, è

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stato venduto in parrocchia. E’ un gran successo. Il calendario trova subito tantissimi estimatori ed acquirenti. L’entusiasmo è alle stelle. Con il ricavato della vendita si acquistano confezioni di bagnoschiuma, sapone, indumenti intimi, asciugamani, maglie, tutte ben ordinate in tanti scatoloni pronti per essere portate all’interno del carcere. I volontari della Caritas che operano nel Centro di ascolto in carcere incontrano i ragazzi, spiegano che il loro è stato un gesto davvero meritevole che farà felici molti detenuti che non hanno nulla, specie quelli che hanno le famiglie lontane o che li hanno abbandonati. Tanta è la curiosità dei ragazzi che continuano a fare domande per conoscere un po’ di più la vita del carcere e come trascorrono le giornate i detenuti. Nadia Agostini, responsabile del centro di ascolto Caritas in carcere, risponde ad ognuno con dovizia di particolari sulla vita quotidiana, le necessità e problemi dei carcerati dei quali ascolta i racconti che spesso sono degli sfoghi. “Credo che sia una bella e importante testimonianza da diffondere – commenta il direttore della Caritas Claudio Daminato –, di come nella semplicità si riesca a realizzare gesti di amore che aiutano a migliorare il mondo in cui viviamo, nel farsi prossimo alle persone che hanno bisogno e che sembrano così distanti e diverse da noi. Questi ragazzi ci aiutano con il loro esempio a superare anche tanti pregiudizi e a ricredersi perché ognuno di noi può fare qualcosa per coloro che sono in situazioni peggiori, anche se dovuta a sbagli che sono stati fatti nella propria esistenza”. Una rete che si allarga con altri gruppi coinvolti e pian piano anche altre parrocchie, che sull’esempio di questi ragazzi hanno avviato anche loro progetti per aiutare gli altri. Potrà essere questa una bella occasione per i ragazzi nello scambiarsi impressioni e progetti, ma soprattutto per crescere insieme nella solidarietà.

Elisabetta Lomoro

FESTA DELLA FAMIGFESTA DELLA FAMIGFESTA DELLA FAMIGFESTA DELLA FAMIGLIA: TESTIMONI NELLA CITTA’LIA: TESTIMONI NELLA CITTA’LIA: TESTIMONI NELLA CITTA’LIA: TESTIMONI NELLA CITTA’ “Famiglia diventa ciò che sei” è lo slogan della festa diocesana della famiglia che si è tenuta il 24 e 25 aprile a Terni. “E’ una frase di Giovanni Paolo II che esortava la famiglia a diventare ciò che è – spiega don Roberto Bizzarri assistente

della commissione di pastorale familiare – perché anche in questo periodo molto controverso per la famiglia, nel tempo di crisi che tutti stiamo vivendo, essa diventa una risorsa per la nostra società. Abbiamo voluto che le famiglie cristiane, in particolare, uscissero dalle case per entrare nella grande famiglia che è la nostra città, con diversi momenti di confronto ma soprattutto con incontri culturali che ci hanno aiutato a riconsiderare la famiglia come la cellula fondamentale della vita sociale. La Chiesa così ha voluto parlare di famiglia non solo dentro le proprie strutture, ma in dialogo con la città, per dare un apporto importante nella società e nella storia al di là delle

ideologie e dell’evoluzione del pensiero contemporaneo sulla famiglia”.

Sono state le stesse famiglie, insieme a gruppi di giovani e alle associazioni della diocesi, che hanno dato testimonianza della bellezza dell’amore di Dio vissuto nella famiglia dei battezzati, nel raccontare il volto bello della famiglia cristiana in diversi luoghi e forme. Il centro di Terni è stato lo scenario delle iniziative della notte bianca del 24 aprile cominciata alle 21 nella chiesa di San Pietro con un la riflessione dedicata al tema: "Generare la vita vince la crisi" con l'intervento del prof. Giuseppe Noia, responsabile del centro di diagnosi e terapia fetale presso il Policlinico Gemelli di Roma; serata che è proseguita al Cenacolo San Marco con le proiezioni dei cortometraggi dedicati a: "Diciamo la verità sulla famiglia", e nella chiesa di San Francesco con lo spazio dedicato all'aspetto vocazionale della famiglia "Progetta con Dio...abita il futuro”.

“La difficoltà nell’elaborare un progetto e pensare alla vita come una vocazione costituiscono un problema su cui riflettere – spiegano Maurizio e Paola Leonardi direttori dell’ufficio di Pastorale Familiare della diocesi – come la

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vocazione alla famiglia e la vocazione nella famiglia, di come progettare il futuro con Dio. E’ stata questa una parte importante della nostra proposta, di riflessione sulla famiglia di oggi, in crisi a causa di tante fragilità di relazioni, difficoltà di carattere sociale ed economico, stress, ma anche più a fondo sul senso dell’amore cristiano”.

Importanti anche i due momenti di preghiera nella Cattedrale di Terni con la veglia e il 25 aprile nella basilica di San Valentino con la celebrazione presieduta dal vescovo Ernesto Vecchi e la consegna del mandato agli operatori di pastorale familiare.

“Un’occasione per porre maggiore attenzione verso le coppie ferite, perché la Chiesa si prenda cura anche delle situazioni di crisi delle coppie e delle famiglie con percorsi di accompagnamento – conclude don Roberto Bizzarri –. E’ una festa del territorio, la festa l’hanno fatta tutti coloro che hanno partecipato a questa notte bianca che per noi è stata soprattutto una notte di speranza”.

PAPA FRANCESCOPAPA FRANCESCOPAPA FRANCESCOPAPA FRANCESCO RACCONTATO DA ANDREA TORNIELLI RACCONTATO DA ANDREA TORNIELLI RACCONTATO DA ANDREA TORNIELLI RACCONTATO DA ANDREA TORNIELLI UNA CHIESA CHE SI PIEGA SULLE SOFFERENZE DELLE PERSONE, FACENDO LORO UNA CHIESA CHE SI PIEGA SULLE SOFFERENZE DELLE PERSONE, FACENDO LORO UNA CHIESA CHE SI PIEGA SULLE SOFFERENZE DELLE PERSONE, FACENDO LORO UNA CHIESA CHE SI PIEGA SULLE SOFFERENZE DELLE PERSONE, FACENDO LORO COMPAGNIACOMPAGNIACOMPAGNIACOMPAGNIA Chi è Papa Francesco? Qual è la sua storia? Che educazione ha ricevuto, come ha deciso di entrare in seminario dai Gesuiti e diventare sacerdote? E ancora, come leggere i primi passi del suo pontificato anche in vista degli sviluppi futuri? E come si spiega l'enorme ondata di simpatia che lo circonda, come pure il fatto che molte persone che avevano abbandonato la Chiesa si sono riavvicinate, colpite dalle sue parole sulla misericordia? Sono alcune delle domande alle quali ha cercato di rispondere Andrea Tornielli, vaticanista de «La Stampa», e autore della biografia «Francesco - Insieme» (Piemme, pp. 182), pubblicata in Italia prima di Pasqua e già nelle librerie di oltre venti Paesi del mondo. Un libro dedicato alla vita, alle idee e alle parole di Jorge Mario Bergoglio. Nel corso dell'incontro che si è tenuto il 7 marzo presso la parrocchia di San

Cristoforo di Terni, Tornielli, di fronte al vescovo Ernesto Vecchi e a centinaia di persone, ha tratteggiato la personalità di questo figlio di immigrati, «mite e cordiale, che ha fatto della radicalità evangelica e del messaggio della misericordia i pilastri della sua azione pastorale». Fondamentale, nel magistero del nuovo Papa e nella sua semplice e diretta predicazione, è - ha detto - «l'immagine di una Chiesa non autoreferenziale, che esce da se stessa, che va verso la gente, che cerca di "facilitare" la fede prima di "regolarla"». Una Chiesa che riverbera l'abbraccio di misericordia di Gesù e si piega sulle sofferenze delle

persone, facendo loro compagnia. Una Chiesa che va nelle periferie, geografiche ed esistenziali e sa farsi prossima alle donne e agli uomini del nostro tempo. Tornielli ha anche fatto cenno alle possibili future riforme della Curia romana, preannunciate lo scorso 13 aprile al momento della nomina del gruppo di otto cardinali consiglieri. «L'unico criterio che deve animare le decisioni su queste eventuali riforme secondo Bergoglio - ha detto il giornalista - è il bene delle anime». Monsignor Vecchi, prima di andare in chiesa ha incontrato i bambini, ha cantato e ha fatto, nel campo da gioco dell’Oratorio una sorta di girotondo con loro, con don Semenza e con lo stesso Tornielli e ha dialogato sul problema, posto dalle domande dei bambini, dell’eternità.

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Prima della relazione di Tornielli e dopo il saluto caloroso di don Franco, Monsignor Vecchi ha rivolto la sua parola alla comunità di san Cristoforo che incontrava per la prima volta. Ha poi benedetto la nuova acquasantiera di granito rosso e soprattutto la gente con la quale si è instaurata una bella corrente di simpatia.

SEMINARIO SYSEMINARIO SYSEMINARIO SYSEMINARIO SYMBOLUM: MBOLUM: MBOLUM: MBOLUM: “CREDO NELLO SPIRITO SANTO”“CREDO NELLO SPIRITO SANTO”“CREDO NELLO SPIRITO SANTO”“CREDO NELLO SPIRITO SANTO” Prosegue il seminario presso il cenacolo San Marco sul “Symbolum, riscoprire il Credo”. L’incontro dedicato allo Spirito Santo è stato curato dalla teologa Lilia Sebastiani. Un intervento ricco di spunti che sinteticamente riportiamo di seguito.

“Fino agli anni ’80 si diceva che il cristianesimo d’Occidente, a differenza di quello d’Oriente, mostrasse verso lo Spirito Santo un’attenzione minore che verso le altre due Persone della Trinità.

Oggi la situazione è diversa, si parla molto dello Spirito, anche grazie ai vari movimenti del Risveglio dello Spirito. Ma resta una questione fondamentale: viviamo nello Spirito? Lo rendiamo “visibile” nella nostra vita?

Già, perché lo Spirito è soffio di vita (da qui l’etimologia della parola “spirito” in lingua ebraica, greca e latina). La Scrittura ebraica presenta lo Spirito come “soffio” di Dio, ma allo stesso tempo dell’uomo: siamo così di fronte ad un’”osmosi” misteriosa tra Dio e la sua creatura. Passando dal Vecchio al Nuovo Testamento, il ruolo dello Spirito diventa sempre maggior e si chiarisce come Spirito Santo; eppure l’assenza di rigore terminologico nel designarlo indica una caratteristica fondamentale dello Spirito: quella di essere inafferrabile, di non lasciarsi rinchiudere dentro alle nostre definizioni. Esso è qualcosa di essenziale, ma è sempre oltre.

Troviamo lo Spirito già nei due racconti della Creazione, contenuti nel Libro della Genesi. Sempre nell’Antico Testamento, nelle varie manifestazioni di Dio (attraverso la Sua Sapienza e la Sua Presenza sperimentabile), si può già intravedere qualcosa dello Spirito Santo del Nuovo Testamento.

Passando dall’Antico al Nuovo Testamento, troviamo nel Vangelo di Marco una sorta di “storia” dell’azione dello Spirito su Gesù. Così, leggiamo che dopo il Battesimo nel Giordano, Gesù è condotto dallo Spirito nel deserto per essere tentato dal diavolo, affinché Gesù, confrontandosi con sé stesso e contrastando le suggestioni di Satana, decidesse quale tipo di Messia volesse essere, un Messia al servizio dell’uomo, abbandonando ogni trionfalismo. Ed è ancora lo Spirito che rende attuale la Redenzione operata da Gesù, ed è solo in Lui che possiamo rivolgerci a Dio dicendo “Abbà” (padre).

Ma è soprattutto il Vangelo di Giovanni che accentua il ruolo dello Spirito nella vicenda di Gesù.

Nel colloquio con Nicodemo (Gv, 3) Gesù parla della necessità di rinascere dallo Spirito. Nel capitolo 4 abbiamo la presentazione del colloquio con la samaritana: i veri adoratori adoreranno Dio in Spirito e verità, perché Dio è Spirito e cerca tali adoratori. Anche nei discorsi di addio (dal capitolo 13 al 17) Giovanni parla della promessa, fatta da Gesù ai discepoli, dell’invio di un Consolatore (ancora lo Spirito), che determinerà per essi una comunione più piena e perfetta di quella che avevano conosciuto fino ad allora.

Il IV Vangelo non distingue nettamente tra la morte e Resurrezione di Gesù e il suo dono dello Spirito. È grazie allo Spirito che la Redenzione si attua in noi, altrimenti rimarrebbe qualcosa di estraneo. Ma questi vari momenti sono presentati da Giovanni in modo concentrato, non distinti da una sequenza temporale. Gesù sulla croce emette lo Spirito. La morte di Dio permette l’effusione dello Spirito sul mondo intero. A questa Pentecoste cosmica si aggiungerà poi una Pentecoste più “ecclesiale”, quando Gesù trasmetterà lo Spirito sui discepoli nel Cenacolo.

Nel NT infine, si parla dei doni dello Spirito, del frutto dello Spirito e dei Carismi. I primi sono assolutamente gratuiti, ma comportano responsabilità per chi li riceve. Il frutto dello Spirito è invece qualche cosa che ha bisogno della collaborazione umana. Il carisma infine, è un dono straordinario dello Spirito, che va oltre il normale. Queste distinzioni, pur avendo certamente una loro ragion d’essere, non devono tuttavia farci dimenticare che quando parliamo di Spirito, parliamo di qualcosa di sfuggente e non controllabile, perché esso “soffia dove vuole”.

Nell’incontro successivo è intervenuta Serena Noceti che ha parlato di: “La santa Chiesa cattolica e la comunione dei Santi”.

La lettura dei quotidiani negli ultimi anni ci portano sempre più davanti non solo alla domanda e l’interesse sul cristianesimo, ma più precisamente sulla chiesa, soprattutto la presenza su tutti i mass-media del papa e di vescovi rimanda a questo. Rimane nel contesto italiano il senso di una appartenenza ancora ampia, allo stesso tempo non

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sentirsi parte del soggetto ecclesiale. Lo scisma emerso non è solo quello lamentato di una lontananza sul piano della prassi morale rispetto alle indicazioni del magistero – ma uno scisma di fatto, una non appartenenza – una separazione percepita tra la propria vita e il destino di chiesa con una diminuzione numerica evidente. Tra i cattolici praticanti – tra i cristiani impegnati si levano voci che chiedono cambiamenti, riforme anche sostanziali e alcuni sono i segnali di disagio davanti a una chiesa che sembra senza misericordia, incapace di essere aperta e universale, inclusiva, una chiesa che separa e si separa davanti a rituali obsoleti e incapaci di incidere significativamente sui quadri di riferimento esistenziali degli adulti, una chiesa incapace di confrontarsi e riconoscersi parte di un mondo post-moderno e sostanzialmente secolarizzato – di una cultura diffusa che non ha espunto il religioso dallo spazio pubblico, né ha abdicato al sacro, ma che colloca la questione religiosa nella sfera del privato, delle scelte personali.

Alla base c’è una domanda, un interrogativo “si può essere cristiani nonostante la chiesa?”. Affrontare questa questione è interrogarsi su un nodo particolarmente problematico tra adesione della coscienza al vangelo di Gesù, alla persona di Gesù, al suo messaggio, e appartenenza al soggetto ecclesiale, alla chiesa con il suo complesso e talora farraginoso “armamentario”, di istituzioni, organizzazioni, strutture che sembrano appesantire la freschezza e l’immediatezza del rapporto con Gesù di Nazareth?

La chiesa è legata alla fede cristiana, alla esperienza di Gesù è una istituzione religiosa – una aggregazione umana – sottostà alle leggi di ogni altra organizzazione religiosa, ma chi appartiene ad essa avverte che c’è un oltre, nella chiesa posso incontrare Gesù e il suo messaggio attraverso la Scrittura e aderire a lui, alle sue parole, al volto di Dio che ha rivelato, vivere una relazione anche “mistica” con il Dio di Gesù.

La chiesa esiste per mantenere la memoria di Gesù fino alla fine dei tempi, per annunciare la venuta del Regno in Gesù e mantenere la promessa del pieno compimento. L’annuncio di Gesù è fatto da singoli (in ogni luogo e con ogni persona), ma il soggetto adeguato portatore dell’annuncio apostolico non può essere il singolo, ma solo una comunità strutturata.

CORSI PREMATRIMONIALICORSI PREMATRIMONIALICORSI PREMATRIMONIALICORSI PREMATRIMONIALI Il 25 maggio Cristina ed Alessio si sposeranno nella Cattedrale di Narni. La coppia ha partecipato al corso prematrimoniale, concepito in otto incontri tenutosi di venerdì e sabato ed organizzato dalla parrocchia di San Francesco di Amelia. Cristina ci racconta la sua esperienza: “Ho trovato il corso prematrimoniale molto interessante perché nei diversi incontri si è discusso sulle motivazioni che inducono due persone a sposarsi e a scegliere la Chiesa per ufficializzare il proprio sentimento d’amore che presuppone anche una fede profonda. I primi incontri, soprattutto quelli condotti da don Sandro Bigi e don Andrea Nkongolo hanno stimolato una riflessione sul significato del matrimonio, sull’importanza delle promesse fatte e di educare i figli alla fede cristiana. Ho trovato di estremo interesse il fatto che il corso fosse incentrato sulla consapevolezza della scelta fatta; la scelta di sposarsi non deve infatti derivare da fattori esterni, dal contesto o dalle tradizione, ma da un sentimento profondo ed intenso. Per gli uomini, senza l’aiuto di Dio e una fede profonda, stare insieme è difficile soprattutto al giorno d’oggi, nel quale abbiamo un’autonomia e un’indipendenza che porta a dire in maniera troppo facile “non ho bisogno di te”. Il decidere di stare insieme è una scelta per la vita e ciò presuppone che nei momenti di difficoltà ci si chieda perché tanti anni prima si è fatto quella scelta e in quei momenti capirai che non sarai solo, ma la comunità cristiana ti accompagnerà nel percorso e fortificherà il rapporto di coppia. Anche la scelta di farci vedere il film “Casomai” va in questa direzione, il giorno del matrimonio è un momento di festa per tutti, ma poi la vita coniugale, si affronterà solo in due e con l’aiuto di Dio”.

I PROSSIMI INCONTRI DEL SEMINARIO SYMBOLUM Giovedì 9 maggio – ore 17.30 – “la remissione dei peccati” a cura di don Piergiorgio Brodoloni Giovedì 23 maggio – ore 17.30 – “la resurrezione della carne e la vita eterna” a cura di padre Umberto Occhialini Giovedì 30 maggio ore 17.30 – “i rischi della fede” a cura di Luigi Maria Epicoco

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Importante è stato l’intervento sull’adozione condotto da due ragazzi che hanno riportato la loro esperienza, le loro difficoltà, il dolore per la non accettazione di una mancata gravidanza “ma anche di come hanno affrontato e risolto i dubbi nei confronti della fede, che li hanno portati ad essere genitori di una bambina di otto anni, che amano profondamente. Un incontro che invece non mi ha soddisfatto è stato l’intervento del ginecologo, perché poco incentrato sul dialogo e nel quale ha utilizzato termini, a mio avviso inopportuni. E’ mancato nel suo intervento quello che credo sia alla base della condotta cristiana, ossia la comprensione. Avrei gradito l’intervento di un ginecologo super–partes che ci spingesse alla vita con un altro approccio e non attraverso un atteggiamento di condanna”. Un’esperienza bella ed importante quella del corso prematrimoniale che dà l’opportunità di conoscere coppie che stanno affrontando lo stesso cammino “che ha dato spunti di riflessione dai quali, come coppia, siamo usciti rafforzati nel nostro intento e per cui abbiamo confermato la nostra scelta” conclude Cristina.

Benedetta Rinaldi

UNITALSI UNITALSI UNITALSI UNITALSI –––– IL ROSARIO PIU’ GRANDE DEL MONDO IL ROSARIO PIU’ GRANDE DEL MONDO IL ROSARIO PIU’ GRANDE DEL MONDO IL ROSARIO PIU’ GRANDE DEL MONDO L’Unitalsi ha realizzato il Rosario più grande del mondo certificato anche nel Guinnes dei primati. Seguendo il tema pastorale dell’anno 2012 “Pregare il Rosario con Bernadette” l’Unitalsi ha affidato alla Sezione Abruzzese la realizzazione del Rosario che è stato allestito a Lourdes durante il Pellegrinaggio Nazionale di fine settembre. Il Rosario è lungo 82,90 metri e con un perimetro di 146,18 metri è stato realizzato a Chieti, grazie all’impegno di circa trenta volontari dell’Unitalsi. Un segno che darà la possibilità di “Percorrere la via della Fede” (che è il Tema Pastorale dell’anno 2013) andando sempre in Pellegrinaggio “verso e con Gesù” recitando il Rosario nelle principali piazze italiane anche grazie a questo Rosario da record. A Terni la manifestazione organizzata dalla sottosezione dell’Unitalsi si svolgerà il 24, 25 e 26 maggio in tre piazze della città, nei 110 anni dalla fondazione dell’Unitalsi.

Venerdì 24 maggio alle ore 21 nella piazza della Meridiana (Borgo Rivo) con il Rosario animato e meditato dalla comunità di Borgo Rivo, presieduto da Don Luca Andreani; sabato 25 maggio alle ore 21 in piazza della Pace con il Rosario animato e meditato dalla comunità del Quartiere Italia, presieduto da Don Alessandro Rossini. Domenica 26 maggio al Campo scuola “Casagrande” alle ore 11 con il Rosario animato e meditato dalle Associazioni mariane di Terni e alle ore 11.30 la Santa Messa. Un’occasione d’incontro e di preghiera del Rosario nelle piazze della città nel mese mariano.

NELLA CATTEDRALE DI TERNI CONFERIMENTO DI MINISTERINELLA CATTEDRALE DI TERNI CONFERIMENTO DI MINISTERINELLA CATTEDRALE DI TERNI CONFERIMENTO DI MINISTERINELLA CATTEDRALE DI TERNI CONFERIMENTO DI MINISTERI Sono circa 30 i laici che mercoledì 15 maggio alle ore 18.30 nella Cattedrale di Terni riceveranno il mandato di Ministri straordinari della Comunione eucaristica. Il vescovo Ernesto Vecchi affiderà loro il compito di distribuire la santa Comunione durante la Messa, quando vi è una grande presenza di fedeli, e di portarla ai malati, come atto di attenzione e di carità. Al designato, come ministro straordinario della santa Comunione, viene richiesta la testimonianza di vita cristiana e una adeguata preparazione pastorale e liturgica, insieme all’aggiornamento annuale. Come frutto del Concilio Vaticano II, sono riemersi molteplici ministeri laicali; in modo specifico quello dei ministri straordinari reca il duplice dono della Parola e della Comunione eucaristica; in particolare, con i malati diventa, nel dialogo di amicizia e di fraternità, chiara testimonianza della delicata attenzione di Cristo che ha preso su di sé le nostre infermità e i nostri dolori. Nella stessa occasione riceveranno altri ministeri specifici i seminaristi della diocesi: ad Alessandro Castellani verrà conferito il ministero dell’accolitato, a Marco Pennazzi il ministero del lettorato.

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“IL SORRISO” UN CD DEL GRUPPO KRALICA MIRA“IL SORRISO” UN CD DEL GRUPPO KRALICA MIRA“IL SORRISO” UN CD DEL GRUPPO KRALICA MIRA“IL SORRISO” UN CD DEL GRUPPO KRALICA MIRA Il gruppo Kralica Mira di Vittorio Gabassi presenteràil nuovo cd “Il sorriso” venerdì 10 maggio alle ore 21 a Palazzo Gazzoli. Madrina della serata sarà Claudia Koll e parteciperanno i ragazzi della Star Rose Academy, scuola di musica diretta da Gabassi. Il cd, il quarto del cantautore Vittorio Gabassi, contiene 16 brani inediti composti in questi ultimi anni, dedicati alla Madonna e frutto della personale esperienza di conversione a Medjugorie.

GRUPPO FAMIGLIE DI MARIA GRUPPO FAMIGLIE DI MARIA GRUPPO FAMIGLIE DI MARIA GRUPPO FAMIGLIE DI MARIA –––– PREGHIERA NELLA GIORNATA PREGHIERA NELLA GIORNATA PREGHIERA NELLA GIORNATA PREGHIERA NELLA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA FAMIGLIAINTERNAZIONALE DELLA FAMIGLIAINTERNAZIONALE DELLA FAMIGLIAINTERNAZIONALE DELLA FAMIGLIA

Il movimento “Famiglie di Maria”, nato a Terni nel 2000, è formato da famiglie residenti in varie località, che sono unite nella preghiera, anche se non fisicamente vicine. Si propone, come fine specifico, di promuovere la santificazione della famiglia, sul modello della Famiglia Trinitaria, della Sacra Famiglia di Nazareth e di esempi di famiglie sante come quella di Luigi e Maria Beltrame Quattrocchi. L’impegno specifico degli aderenti è la recita del Rosario ogni martedì come affidamento delle famiglie a Maria sostegno spirituale reciproco. Invita, inoltre, le famiglie o le singole persone, a un cammino di fede, secondo gli insegnamenti del Vangelo, e del Magistero della Chiesa Cattolica, curando così la normale vita quotidiana. La Giornata Internazionale della Famiglia viene celebrata, ogni maggio, sia presso la sede delle Nazioni Unite che in tutto il mondo, a sostegno della famiglia come microcosmo della comunità globale e perché la pace è fondata sulla famiglia come unità sociale più profonda. Il 15 maggio è la giornata internazionale dedicata alla famiglia, a quella che l’Onu

stessa ritiene «il fondamentale gruppo sociale e l’ambiente naturale per lo sviluppo e il benessere di tutti i suoi membri, in particolare i bambini». A Terni nella chiesa di San Pietro dalla sera del 14 maggio al 15 maggio si terrà un lungo incontro di preghiera animato dal gruppo e dall’assistente spirituale don Francesco Vaccarini che avrà inizio alle ore 21 e proseguirà per l’intera giornata del 15 maggio.

INFORMA DIOCESI TNA

ATTUALITA’ ATTUALITA’ ATTUALITA’ ATTUALITA’

ISTITUTO LEONINO: ISTITUTO LEONINO: ISTITUTO LEONINO: ISTITUTO LEONINO: A SCUOLA DI ALIA SCUOLA DI ALIA SCUOLA DI ALIA SCUOLA DI ALIMENTAZIONEMENTAZIONEMENTAZIONEMENTAZIONE Educazione alimentare delle giovani generazioni, valorizzazione del consumo di cibi locali, della loro qualità e del legame con il territorio sono gli obiettivi del progetto "Dalla terra ... il benessere del futuro", grazie al quale si è giunti ad un Protocollo d'Intesa, da sviluppare in tre anni sottoscritto dalla Coldiretti Terni e dall'Istituto Leonino di Terni. Un progetto per avvicinare sempre di più il mondo agricolo e la scuola per far comprendere l'importanza e la strategicità che assume una buona alimentazione basata su sicurezza e qualità del cibo. "Come Coldiretti - spiega il presidente Massimo Manni - ci battiamo da anni, per la tracciabilità, qualità e territorialità delle produzioni agricole, importanti oltre che per la

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nostra salute, anche per l'economia dei nostri territori. Sensibilizzare i giovani ai valori della sana alimentazione, della tutela ambientale e dello sviluppo sostenibile del territorio". Tenuto conto del nuovo appeal che il settore primario è tornato ad esercitare negli ultimi anni "è importante consumare cibi sicuri e di qualità - ricorda don Gianni Colasanti dirigente scolastico dell'istituto Leonino - e mostrare direttamente ai ragazzi, con apposite visite guidate presso le aziende e le fattorie didattiche Coldiretti, così come nei Mercati di Campagna Amica, quanto quotidianamente gli imprenditori agricoli stanno facendo". I bambini delle scuole contribuiranno in prima persona alla "manutenzione" di un vero e proprio orto realizzato presso la scuola, dove poter scoprire, oltre al "saper fare" necessario a un bravo agricoltore, anche la stagionalità e la qualità dei prodotti agricoli.

CARITAS: 60.000 EURO DALLA FONDAZIONE CARITCARITAS: 60.000 EURO DALLA FONDAZIONE CARITCARITAS: 60.000 EURO DALLA FONDAZIONE CARITCARITAS: 60.000 EURO DALLA FONDAZIONE CARIT Sono sempre in numero crescente le famiglie in difficoltà che si rivolgono alle strutture caritative della Chiesa diocesana. A sostegno dei progetti della Caritas, associazione di volontariato “San Martino”, la Fondazione Cassa di Risparmio di Terni e Narni ha concesso un contributo di 60.000 euro per l’anno 2013 destinato a cinque ambiti caritativi: per la mensa di San Valentino 20.000 euro, per la casa di accoglienza “Parrabbi” 15.000 euro, per il Centro Ascolto 5.000 euro, per la casa per

la Speranza Santa Maria della Pace” 10.000 euro, per interventi di emergenza 10.000 euro. Grazie a questo contributo la Caritas e l’associazione di volontariato San Martino potranno continuare ad aiutare le tante famiglie bisognose, gli immigrati e le persone in difficoltà. Nel 2012 sono stati distribuiti nella mensa San Valentino 35.000 pasti caldi con una media di quasi 100 al giorno, contro 29.200 del 2011. Si sono rivolte alla Caritas quasi 5000 persone, 1.360 in più rispetto al 2011 e tra questi 1.132 italiani e 3.785 stranieri. I servizi offerti sono stati molteplici: 6.000 pacchi alimentari, 8.945 capi di vestiario, 943 prodotti per l’igiene personale, 312 persone hanno usufruito del servizio doccia. A 155 persone sono state pagate 226 utenze, a 118 persone è stato dato un contributo al reddito.

AMELIA PER GLI IMMIGRATIAMELIA PER GLI IMMIGRATIAMELIA PER GLI IMMIGRATIAMELIA PER GLI IMMIGRATI Ad Amelia, negli ultimi anni, la presenza di immigrati è cresciuta notevolmente fino ad arrivare ad una percentuale che ricalca il dato regionale, ossia il 10%. Per questo l’Amministrazione Comunale sta erogando una serie di servizi ed iniziative con l’intento di migliorare l’integrazione degli stessi immigrati; tra queste è stato attivato la Bottega delle donne tessitrici, ossia un laboratorio di tessitura dove le immigrate e le italiane si incontrano per lavorare ed imparare un mestiere. Il laboratorio funziona con un gruppo di donne straniere partecipanti (provenienti dalla Nigeria, Costa d’Avorio, Moldavia e altri paesi) e due artigiane, una sarta e una che si occupa di maglieria, che si occuperanno dei corsi di formazione. Questo laboratorio non ha finalità assistenzialistiche ma la volontà è quella di creare una vera e propria produzione e di diventare così una piccola attività artigianale, oltre ad essere un luogo per intrecciare relazioni e socializzare. Maria Teresa Di Lernia, assessore alle Politiche Sociali del Comune di Amelia spiega l’iniziativa: “La bottega delle donne tessitrici è aperta alle donne di tutte le nazionalità ed età, per non rischiare di essere ghettizzanti; abbiamo sempre pensato di mettere insieme una piccola sartoria con l’intento, da un lato, di mescolare le diverse culture, per fa sì che non si resti isolati nel paese della nuova vita e dall’altro di favorire una prospettiva di lavoro”. Nel mese di febbraio è stata istituita anche una Consulta per l’Integrazione composta da dodici membri di diverse comunità (sei uomini e sei donne), anche se ancora è in fase embrionale; la Consulta vuol avere un ruolo propositivo e partecipativo della vita pubblica ed istituzionale di Amelia. Infine è attivo uno sportello per gli immigrati che intende soddisfare e dare risposte ai bisogni informativi, orientativi, psicosociali dei nuovi arrivati.

Benedetta Rinaldi

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MAGGIO ORGANISTICO AMERINO

Giunto alla sua trentanovesima edizione il Maggio Organistico Amerino è oggi la più longeva rassegna di musica organistica umbra e una delle più longeve nel panorama nazionale. La rassegna di concerti d’organo ideata da Wijnand van de Pol nel 1974, diretta oggi da Gabriele Catalucci, è certamente la manifestazione culturale che ha sommato il maggior numero di edizioni e l’unica che può vantare una fama che travalica i confini nazionali. Amelia, con i suo straordinario patrimonio organario, è infatti ben nota nel mondo della musica organistica sia per gli strumenti che custodisce sia per la valorizzazione che degli strumenti si è fatta in questo ampio arco di tempo. Il Maggio Organistico, nato per promuovere il restauro e la valorizzazione di strumenti che giacevano nel più assoluto abbandono e degrado, li vede oggi in massima parte restaurati ed efficienti con la sola eccezione degli organi delle chiese di S. Angelo e di S. Girolamo per i quali l’Associazione Ameria Umbra continua la sua opera di sensibilizzazione. Un ruolo di fondamentale importanza nella Orgelbewegung amerina lo ha senz’altro avuto la Fondazione Carit che, oltre ad aver sostenuto il restauro di alcuni strumenti di particolare pregio, contribuisce generosamente alla realizzazione del ciclo di concerti che questi strumenti intende valorizzare. Il programma di quest’anno prevede tre concerti che verranno eseguiti sugli strumenti più significativi dell’Amerino: quello della chiesa di S. Magno, il positivo secentesco della Cattedrale e quello di ben più recente costruzione della chiesa di Giove. Ad essi si aggiungono il coro e l’orchestra nella esecuzione di due splendide pagine sacre di Joseph Gabriel Rheinberger affidate alla Corale Amerina e all’Ensemble d’archi dell’orchestra Roma Sinfonietta. Domenica 12 maggio ore 18.00 Chiesa di S. Maria Assunta – Giove Bruno Oberhammer - Organo Domenica 26 maggio ore 18.00 Chiesa Cattedrale – Amelia Patrizia Polia soprano – Elisabetta Pallucchi contralto Paolo Pellegrini tenore – Daniele Bonacci basso Corale Amerina Orchestra d’archi Roma Sinfonietta Fabio Maestri - direttore

CONCERTO CONCERTO CONCERTO CONCERTO “PETITE MESSE SOLENNELLE” DEL “PETITE MESSE SOLENNELLE” DEL “PETITE MESSE SOLENNELLE” DEL “PETITE MESSE SOLENNELLE” DEL CONSERVATORIO CONSERVATORIO CONSERVATORIO CONSERVATORIO DELL’DELL’DELL’DELL’AQUILAAQUILAAQUILAAQUILA

Nell’ambito delle iniziative della rassegna “Il teatro va al Museo”, venerdì 10 maggio alle 20.45 nella Cattedrale di Terni si terrà il concerto “Petite Messe Solennelle” dedicato al capolavoro di Gioacchino Rossini. E' un Concerto del Conservatorio di Musica "Alfredo Casella " il cui direttore maestro Bruno Carioti ha proposto e offerto, vista l’amicizia tra le due città e la solidarietà che Terni ha espresso in modo vigoroso alla città di L'Aquila durante il terremoto, frutto di una importante vicinanza artistica e sociale. Il concerto vedrà la partecipazione del soprano Annalisa Quaresima, del contralto Daniela Nineva, del tenore Giorgio D’Andreis, del basso Valentino Mazzuca, del Coro Ensemble del Dipartimento di Canto del Conservatorio “A. Casella” di L’Aquila, delle classi dei Maestri: Antonella Cesari, Maria Chiara Pavone, Alessandro Valentini. Al pianoforte Laura Palleschi, armonium Alessandro Alonzi. Direttore e concertatore Massimiliano Caporale. Il concerto è patrocinato dalla Diocesi e il progetto Il Teatro va al Museo lega in tale occasione i due luoghi significativi della Diocesi: Il Museo Diocesano e la Cattedrale.

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IN LIBRERIA – COMUNICAZIONI SOCIALI Cyberteologia. Pensare il cristianesimo al tempo della rete

di Antonio Spadaro – edizoni Vita e Pensiero – 14 euro Motori di ricerca, smartphone, applicazioni, social network: le recenti tecnologie digitali sono entrate prepotentemente nella nostra vita quotidiana. Ma non solo come strumenti esterni, da usare per semplificare la comunicazione e il rapporto con il mondo: esse piuttosto disegnano uno spazio antropologico nuovo che sta cambiando il nostro modo di pensare, di conoscere la realtà e di intrattenere le relazioni umane. A questo punto, la domanda che Antonio Spadaro si pone e ci pone è: la rivoluzione digitale tocca in qualche modo la fede? Non si deve forse cominciare a riflettere su come il cristianesimo

deve pensarsi e dirsi in questo nuovo paesaggio umano. Forse, egli risponde, è giunto il momento di considerare la possibilità di una “cyber teologia”, intesa come intelligenza della fede (intellectus fidei) al tempo della rete. Non si tratta però, semplicemente, di cercare nella rete nuovi strumenti per l'evangelizzazione o di intraprendere una riflessione sociologica sulla religiosità in internet. Si tratta piuttosto - e qui sta la pionieristica novità di Spadaro - di trovare i punti di contatto e di feconda interazione tra la rete e il pensiero cristiano. PRENDERSI CURA DELL'ALTROPRENDERSI CURA DELL'ALTROPRENDERSI CURA DELL'ALTROPRENDERSI CURA DELL'ALTRO UNO SGUARDO CRISTIANO SULLA COMUNICAZIONEUNO SGUARDO CRISTIANO SULLA COMUNICAZIONEUNO SGUARDO CRISTIANO SULLA COMUNICAZIONEUNO SGUARDO CRISTIANO SULLA COMUNICAZIONE di Christophe Levalois Edizioni San Paolo – 15 euro Quale l’apporto della tradizione cristiana alla comunicazione di oggi? Un saggio unico nel suo genere, che indaga le pratiche comunicative delle tre grandi confessioni cristiane. Mentre si moltiplicano gli interrogativi sulla società della dell’informazione, questo libro invita ad attingere al cristianesimo per uno sguardo nuovo sul comunicare. Lo fa gettando luce sulle riflessioni e sulle pratiche comunicative delle tre grandi confessioni cristiane, a partire dalle Scritture, dai Padri della Chiesa e dalla concezione di fede della persona umana. Per aiutare a scoprire che prendersi cura dell’altro significa anzitutto interrogarsi sulla validità, la pertinenza e la legittimità della propria comunicazione, prendendo come riferimento l’altro e non se stessi. Christophe Levalois è sacerdote ortodosso della parrocchia di Saint-Séraphin-de-Sarov, a Parigi. Docente, è caporedattore del sito d'informazione www.orthodoxie.com e membro della commissione «Media e informazione» dell'Assemblea dei vescovi ortodossi di Francia. Le Edizioni San Paolo hanno pubblicato Prendersi cura dell'altro. Uno sguardo cristiano sulla comunicazione (2013).

PELLEGRINAGGIO MARIANO LUNGO LA VIA AMPELLEGRINAGGIO MARIANO LUNGO LA VIA AMPELLEGRINAGGIO MARIANO LUNGO LA VIA AMPELLEGRINAGGIO MARIANO LUNGO LA VIA AMEEEERINARINARINARINA Sabato 1 Giugno 2013 da Amelia ( loc. Montenero) a Penna in Teverina (loc. Solfatare) circa 6 km a piedi- Partenza ore 18 dalla grotta di Lourdes di Montenero, ore 21 celebrazione eucaristica in località Solfatare, seguirà momento conviviale. per informazioni: Sandro Bernardini 3381984522 -Parrocchia Santa Maria della Neve di Penna in Teverina (Mons: Antonino de Santis) 3404169374

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INFORMA DALLE PARROCCHIE DIOCESI TNA

PORCHIANO INDULGENZA PLENARIA PER IL GIUBILEO PORCHIANO INDULGENZA PLENARIA PER IL GIUBILEO PORCHIANO INDULGENZA PLENARIA PER IL GIUBILEO PORCHIANO INDULGENZA PLENARIA PER IL GIUBILEO EUCARISTICOEUCARISTICOEUCARISTICOEUCARISTICO Nell’anno della fede e nel giubileo del miracolo eucaristico di Bolsena, anche nella chiesa di Porchiano sarà possibile ottenere l’indulgenza plenaria in virtù della visita alla quinta pietra del miracolo eucaristico e secondo le devozioni prescritte. Infatti proprio nella chiesa parrocchiale di Porchiano è custodita la quinta pietra del miracolo di Bolsena, alta cm. 15 e larga cm. 10 che, nel mezzo, è tinta da una macchia di sangue tagliata da un foro. In un antico scritto di fine Ottocento redatto da L. Luzi si legge: “Nella Chiesa

parrocchiale di questo ricco Castello, a mano sinistra vi è l'altare di S. Martino V dipinto in tavola, sotto la quale si conserva una Pietra delle cinque bagnate dal Sangue prodigiosamente stillato dalle Specie Eucaristiche nel celebre miracolo avvenuto in Bolsena nell'anno 1263, con alcune gocce del Sangue miracoloso e prezioso di Cristo e conceduta alla detta Chiesa dalli Canonici di Bolsena dove accadde il miracolo, e la lettera autentica fu consegnata in mano del fu Monsig. Consoli in occasione di S. Visita”. A Porchiano nell’allora diocesi di Amelia, alla fine del Cinquecento, fu portata la pietra a seguito della richiesta del vescovo Bartolomeo Farrattini di Amelia e quello di Orvieto Giacomo Simoncelli per avere qualche reliquia di Santa Cristina, la cui devozione era molto sentita nel paese e alla quale è dedicata la piccola chiesa ad unica navata risalente al X secolo. Diverse sono le celebrazioni nel mese di maggio che ricorderanno questo evento a cominciare da mercoledì 8 maggio alle ore 17 con la conferenza di mons. Alessandro Bigi: "I miracoli eucaristici".

Venerdì 10 maggio alle ore 18 ci sarà la Santa Messa nella chiesa parrocchiale, seguirà una solenne processione fino alla chiesa di S. Cristina, accompagnata dalla banda musicale di Lugnano. Chi parteciperà alla cerimonia potrà lucrare l'indulgenza plenaria, concessa dalla Santa Sede in occasione del Giubileo Eucaristico a coloro che visiteranno la Pietra del miracolo di Bolsena. Sabato 11 maggio alle ore 17 partenza per la chiesa di S. Antimo dove alle ore 18 ci sarà la solenne celebrazione eucaristica. Domenica 2 giugno, festa del Corpus Domini, alle ore 10 ci sarà la Santa Messa solenne. Seguirà una processione eucaristica per le vie del paese, accompagnata dalla Banda musicale di Acquasparta. Anche in questo giorno è possibile lucrare l'indulgenza plenaria. ALVIANO ANNO MARIANO La parrocchia di Alviano ha promosso per il 2014 un “Anno Mariano” straordinario. Tale decisione, diretta continuazione dell’Anno della Fede, è stata presa per pregare “365 giorni con Maria”. Inoltre, l’ispirazione è stata la “Consacrazione” del paese alla Vergine Maria, avvenuta nel 2009. Non vanno dimenticati per importanza la devozione del popolo di Alviano, che ha eletto fin dal 1484 la Madonna Assunta in Cielo come Patrona del paese, i tantissimi momenti di preghiera e culto popolare come per esempio la ricorrenza della Madonna di Fatima ad Alviano Scalo o il 3° sabato del mese di maggio per la Madonna del Cardellino. Il punto centrale di quest’Anno Mariano sarà la recita del Santo Rosario, tutti i giorni per 365 giorni, presso le abitazioni oltre che in chiesa. Ogni famiglia potrà indicare quante volte (massimo venti) e in quali giorni dell’anno vorrà essere un piccolo cenacolo di preghiera con Maria.

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OTRICOLI OTRICOLI OTRICOLI OTRICOLI –––– FESTA DEL PATRONO SAN VITTORE FESTA DEL PATRONO SAN VITTORE FESTA DEL PATRONO SAN VITTORE FESTA DEL PATRONO SAN VITTORE Ad Otricoli, dal 10 al 19 maggio tornano i festeggiamenti in onore dei Santi Patroni Vittore e Fulgenzio. Fino al 13 maggio alle ore 17.30 ci sarà la novena di preparazione alla festa. Domenica 12 maggio alle ore 12 la supplica a Maria Santissima e benedizione da parte del parroco don Lisnardo delle imbarcazioni utilizzate per il trasporto del Santo. Lunedì 13 maggio alle ore 21 presso l’approdo sul fiume Tevere ed in prossimità della zona archeologica di Ocriculum, si terrà il dramma sacro “Martyrium Sancti Victoris et Santae Coronae” a seguire “Lo Sbarco” rievocazione del ritorno ad Otricoli delle spoglie di San Vittore sulle rive del Tevere. Martedì 14 maggio, solennità di San Vittore e Santa Corona, alle ore 10.30 ci sarà la Santa Messa presieduta dal vescovo Ernesto Vecchi, cantata dalla Cappella Musicale “Marzio Erculei”. San Vittore, giovane di Otricoli, fu arruolato nell’esercito romano, nella milizia equestre, ed inviato a combattere in Siria. Accusato dal Prefetto dell’Egitto e della Siria e capitano generale dell’esercito imperiale dell’Asia come Cristiano, dopo l’interrogatorio e vari supplizi: gli furono spezzate le giunture delle ossa; fu gettato in una fornace ardente; gli fu fatto bere potentissimo veleno; fu sospeso ad una trave e con faci ardenti gli furono bruciate le carni e per tre giorni fu lasciato in quel crudele supplizio condannato ad essere scorticato vivo ed infine ad essere decapitato. Mori il 14 maggio del 168 D.C.. Il corpo di San Vittore, riportato in patria e sepolto presso la città antica di Ocriculum non lungi dal Tevere, fu ritrovato dal Vescovo Fulgenzio circa la meta del VI sec. Il Vescovo gli costruì sopra la sua tomba un altare dal quale ebbe origine l’Abbazia intitolata al suo nome.

TERNI – SAN PIETRO FESTA DI SANTA RITA E 25 ANNI DI SACERDOZIO DEL PARROCO DON ADOLFO BETTINI La festa di Santa Rita da Cascia sarà celebrata anche a Terni nella chiesa di San Pietro, che custodisce l’immagine venerata da molti in città della Santa umbra. Il 17, 20 e 21 si terrà il triduo di Santa Rita alle ore 17 con la recita del Santo Rosario e a seguire i Vespri solenni, alle ore 18 la Santa Messa presieduta nell’rodine da P. Mario Di Quinzio, OSA, Mons. Roberto Bizzarri Cancelliere della Curia Diocesana e da Padre Ennio Tiacci ofm capp. Vicario Foraneo e parroco del Sacro Cuore. Mercoledì 22, festa di Santa Rita, saranno celebrate le messe alle ore 7.30 - 8.30 - 9.30 - 11 presieduta da Mons. Francesco De Santis, Pro-Vicario Generale della Diocesi, e alle 18 la solenne concelebrazione Eucaristica, presieduta da Mons. Giovanni Scanavino, OSA, Vescovo emerito di Orvieto - Todi. Nel giorno della festa di Santa Rita, come tradizione, verranno distribuite le rose e benedette in chiesa al termine di ogni celebrazione. Durante il Triduo e la Festa si ricevono le iscrizioni alla Pia Unione di Santa Rita; ogni 22 del mese, verrà celebrata una S. Messa per gli iscritti e per i loro cari, vivi e defunti. Inoltre

nella parrocchia di San Pietro alle ore 17.30 per tutto il mese di maggio ci sarà la recita del Rosario con riflessione mariana. Quest’anno la festa sarà preceduta da un importante anniversario, momento di festa e di ringraziamento per i 25 anni di sacerdozio del parroco don Adolfo Bettini che saranno celebrati solennemente domenica 19 maggio, festa di Pentecoste, alle ore 17. le offerte raccolte saranno devolute al fratello di don Adolfo attualmente missionario comboniano in Uganda.

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PARROCCHIA SACRO CUORE PARROCCHIA SACRO CUORE PARROCCHIA SACRO CUORE PARROCCHIA SACRO CUORE IN FESTA DAL IN FESTA DAL IN FESTA DAL IN FESTA DAL 25 MAGGIO 25 MAGGIO 25 MAGGIO 25 MAGGIO ALALALAL 2222 GIUGNO GIUGNO GIUGNO GIUGNO “L’Eucaristia è ricordo, “memoria”, della passione e morte di Gesù. Oggi l’Eucaristia è il sacramento centrale, il più importante, il culmine di tutta la vita cristiana, a cui tendono tutti gli altri sacramenti – ricorda il parroco Padre Ennio Tiacci. Quest’anno la festa coincide con la Solennità del SS. Corpo e Sangue di Cristo. Tutta la devozione al Cuore di Gesù, in ogni sua manifestazione, è profondamente eucaristica: si esprime in pii esercizi che stimolano i fedeli a vivere in sintonia con Cristo, “mite ed umile di cuore” ( Mt 11,29 ), e si approfondisce nell’adorazione. Essa si radica e trova il suo culmine nella partecipazione alla Santa Messa, soprattutto a quella domenicale. Domenica 26 maggio alle ore 11.30 a chiusura dell’anno catechistico ci sarà la Santa Messa con la partecipazione dei bambini e ragazzi della Iniziazione Cristiana, i genitori e i catechisti. Alle ore 19 Concerto dell’Orchestra “Armonica Temperanza” in Chiesa.

Lunedì 27 maggio alle ore 16 la S. Messa e Unzione degli Infermi presso il Centro Geriatrico “Le Grazie”, segue un momento di fraternità con rinfresco. Mercoledì 29 maggio si terrà il pellegrinaggio parrocchiale alla tomba di San Pietro, nell’anno della fede, con la partecipazione all’udienza generale di papa Francesco alle ore 10 circa. Nel pomeriggio alle ore 15 visita alla basilica di San Pietro e alle 15.30 celebrazione della Messa nelle grotte vaticane, presieduta dall’arcivescovo Francesco Gioia. Venerdì 31 maggio alle ore 21 nel teatro parrocchiale si terrà la commedia in vernacolo “Parcheggio a pagamento” a cura degli “Artigiani del teatro”. Ingresso libero. Sabato 1 giugno alle ore 20,30 presso il piazzale dell’Oratorio serata con musica del Complesso “Roberta e Giorgio”, il tutto intercalato e rallegrato con penne all’amatriciana, porchetta, grigliata e del buon vino... Domenica 2 giugno ore 11,30 - Solenne Concelebrazione presieduta da padre Antonio M. Tofanelli, Ministro Provinciale dei Frati Minori Cappuccini dell’Umbria, ore 21 solenne processione con il SS. mo Sacramento per le vie della Parrocchia con i ragazzi cresimati e comunicati in abito bianco. Presterà servizio la “Filarmonica Città di Narni”. SAN FRANCESCO TERNI SAN FRANCESCO TERNI SAN FRANCESCO TERNI SAN FRANCESCO TERNI –––– MESE MARIANO E MESE MARIANO E MESE MARIANO E MESE MARIANO E ATTIVITA’ IN ORATORIOATTIVITA’ IN ORATORIOATTIVITA’ IN ORATORIOATTIVITA’ IN ORATORIO Nella chiesa di San Francesco molte sono le iniziative per il maggio salesiano. Tutti i giorni alle ore 7.50 ci sarà la preghiera mariana in piazza San Francesco per i ragazzi delle scuole. Il Rosario itinerante alle ore 21 del 7, 9, 13, 16, 20, 22, 28 maggio in diverse vie della parrocchia. Domenica 12 maggio ci sarà la celebrazione della giornata missionaria salesiana. Dal 15 al 24 maggio la novena per la festa di Maria ausiliatrice e la processione il 24 maggio alle ore 20 da piazza San Francesco, largo Filippo Micheli, via Nazario Sauro, via della Vittoria, piazza Dalmazia, via Istria e piazza San Francesco. La conclusione del mese di maggio , venerdì 31 alle ore 21 in

piazza San Francesco con il Rosario meditato e la benedizione di Maria ausiliatrice. Presso l’Oratorio Salesiano "Don Bosco" per i ragazzi e i giovani in programma l’attività formativa dell’Estate ragazzi 2013 con la “Skuola di animazione” che prenderà il via mercoledì 8 maggio ore 21.00: "L'animazione è a cura di Luca Leonardi. Si proseguirà sabato 11 maggio ore 15.30: "Stare in gruppo" a cura di Matteo Crasti; mercoledì 15 maggio ore 21.00: "Sistema preventivo di don Bosco a cura di Gloria Papini; sabato 25 maggio ore 15.30: "Giochi e laboratori" a cura di Andrea Leonardi.

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INFORMA DIOCESI TNA

Giovedì 9 maggio Ore 11.30 – Narni, Testaccio – riunione della Vicaria di Narni alla presenza del vescovo Ernesto Vecchi Ore 17 – Terni, curia vescovile – Incontro delle Confraternite e associazioni ecclesiali in preparazione al Corpus Domini Venerdì 10 maggio ore 21 – Palazzo Gazzoli – presentazione del cd "Il sorriso" gruppo Kralica Mira del maestro Vittorio Gabassi. Sabato 11 maggio Ore 15 – Terni, chiesa Sant’Antonio - Penitenziale del gruppo del Rinnovamento nello Spirito Domenica 12 maggio Ore 10,30 – Terni, Santa Maria dell’oro – Festa della maternità Ore 16 – Terni, chiesa Sant’Antonio – Incontro per i separati e divorziati Mercoledì 15 maggio Ore 17.30– Terni, Cattedrale – Celebrazione per i ministri straordinari dell’Eucarestia presieduta dal vescovo Ernesto Vecchi. Giovedì 16 maggio Ore 9.30 – Terni, villa Spirito Santo – Ritiro del clero Venerdì 17 maggio Ore 19.00 – 20.15 – Narni, santuario Madonna del Ponte - Scuola della Fede con il Catechismo della Chiesa Cattolica Sabato 18 maggio Ore 21 – Terni, Cattedrale – Veglia di Pentecoste e conferimento dei sacramenti d’iniziazione cristiana ad alcuni adulti che hanno fatto un cammino specifico Domenica 19 maggio Terni, chiesa Sant’Antonio – Giornata di preghiera e adorazione eucaristica del gruppo del Rinnovamento nello Spirito Giovedì 23 maggio Ore 16.30 – terni, curia vescovile – Incontro conclusivo del corso di formazione per insegnanti di religione a cura del Gris Venerdì 24 maggio ore 16.30 – Terni, museo diocesano - Conferenza di Mons. M. Frisina a chiusura dell’anno di Scuola di musica ore 18.00 – Terni, chiesa S. Pietro - Concelebrazione Eucaristica presieduta da Mons. M. Frisina ore 19.00 – Terni, chiesa S. Pietro – Concerto dell’Istituto Musicale Briccialdi

AGENDA

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Giovedì 30 maggio Ore 20.45 – Terni - Processione del Corpus domini per le vie del centro cittadino dalla chiesa di San Francesco alla Cattedrale con la presenza delle Confraternite e gruppi e movimenti della diocesi presieduta dal vescovo Ernesto Vecchi Domenica 2 giugno Ore 19.00 - 20.15 – Narni, santuario Madonna del Ponte - Scuola della Parola di Dio nella liturgia. Domenica 9 giugno Ore 16 – Terni, chiesa Sant’Antonio – Incontro per i separati e divorziati