ISTITUTO COMPRENSIVO ISOLA DEL LIRI · Scuola Secondaria di Primo Grado “Padre Rodrigo Di...

12
ISTITUTO COMPRENSIVO ISOLA DEL LIRI Scuola Secondaria di Primo Grado “Padre Rodrigo Di Rocco” di Castelliri Classe II A “PENSO, RIFLETTO E SCRIVO” Raccolta di testi e poesie prodotti nell’ambito del progetto “Penso, rifletto e scrivo”, Corso di potenziamento che ha coinvolto nell’ a.s. 2015/16 gli alunni della classe IIA della Scuola Secondaria di Primo Grado “Padre Rodrigo Di Rocco” di Castelliri, che ha avuto lo scopo di rendere più competenti i ragazzi nelle abilità di scrittura della lingua italiana. Si è cercato infatti, in corrispondenza delle varie unità di apprendimento svolte in classe, di approfondire alcune tecniche narrative, inerenti ai vari generi letterari e alle tipologie testuali. Docente referente: prof.ssa Antonella Di Piro

Transcript of ISTITUTO COMPRENSIVO ISOLA DEL LIRI · Scuola Secondaria di Primo Grado “Padre Rodrigo Di...

Page 1: ISTITUTO COMPRENSIVO ISOLA DEL LIRI · Scuola Secondaria di Primo Grado “Padre Rodrigo Di Rocco” di astelliri lasse II A ... TESTO OMI O POESIE Alcuni testi e poesie della raccolta

ISTITUTO COMPRENSIVO ISOLA DEL LIRI

Scuola Secondaria di Primo Grado “Padre Rodrigo Di Rocco” di Castelliri

Classe II A

“PENSO, RIFLETTO E SCRIVO”

Raccolta di testi e poesie prodotti nell’ambito del progetto “Penso, rifletto e scrivo”, Corso di potenziamento che ha coinvolto nell’ a.s. 2015/16 gli alunni della classe IIA della Scuola Secondaria di Primo Grado “Padre Rodrigo Di Rocco” di Castelliri, che ha avuto lo scopo di rendere più competenti i ragazzi nelle abilità di scrittura della lingua italiana. Si è cercato infatti, in corrispondenza delle varie unità di apprendimento svolte in classe, di approfondire alcune tecniche narrative, inerenti ai vari generi letterari e alle tipologie testuali.

Docente referente: prof.ssa Antonella Di Piro

Page 2: ISTITUTO COMPRENSIVO ISOLA DEL LIRI · Scuola Secondaria di Primo Grado “Padre Rodrigo Di Rocco” di astelliri lasse II A ... TESTO OMI O POESIE Alcuni testi e poesie della raccolta

TESTO NARRATIVO

TESTO D’AVVENTURA

TESTO FANTASTICO-SURREALE

TESTO FANTASCIENZA

TESTO GIALLO

TESTO HORROR

TESTO MEMORIALISTICO

DIARIO O LETTERA

TESTO COMICO

POESIE

Alcuni testi e poesie della raccolta Testo narrativo

TEA UNA GATTA MOLTO PARTICOLARE

Quadrini Michela

Circa quattro anni fa, a casa di un’amica di mamma sono nati cinque gattini, tra i quali ne ho scelti due, da poter adottare, due femmine molto carine e particolari. Una di esse è tigrata grigia e nera mentre l’altra ha macchie di diverso tipo con sfumature che vanno dal marrone al grigio. Da subito la mia preferita è stata Tea la gatta tigrata. Prima di portarla a casa però, ha avuto un incidente, forse di avvelenamento, a causa del quale ha rischiato di morire. Per fortuna è stata portata immediatamente dal veterinario che l’ha salvata. Purtroppo Tea ha riportato dei problemi neurologici evidenti ma io la adoro ugualmente. A causa di questi problemi da piccolina è stata più coccolata perciò è molto affettuosa ed è abituata a stare sempre con noi. Ora che

Page 3: ISTITUTO COMPRENSIVO ISOLA DEL LIRI · Scuola Secondaria di Primo Grado “Padre Rodrigo Di Rocco” di astelliri lasse II A ... TESTO OMI O POESIE Alcuni testi e poesie della raccolta

è adulta è una gatta “enorme”, anche un po’grassa e tutti mi dicono che ciò è avvenuto a causa della sterilizzazione. Penso che è un po’ dipenda da ciò e un po’ dal fatto che lei mangi troppo ed ha il pelo lungo che la fa apparire più grassa. Tea ha uno sguardo particolare perché ha gli occhi scuri contornati da una sottile linea bianca che li rende profondi. Proprio a causa dei suoi problemi di salute, Tea ha perso gran parte dell’istinto e delle caratteristiche tipiche dei felini: quando cammina fa rumore, quando cade non si sorregge sulle quattro zampe, non riesce a saltare su superfici alte e difficilmente va a caccia perché non è abbastanza agile. Le sue uniche caratteristiche negative sono: il continuo bisogno di cibo e quando la porta di casa è aperta prova sempre ad entrare di nascosto e, diciamolo francamente, io sono un po’ sua complice. Una volta sono riuscita a scattarle un servizio fotografico, sistemandola in pose diverse… tanto lei si lascia fare tutto! Mentre le scattavo una foto, l’ho vista scivolare e ho capito che si era addormentata. E’ talmente strana, che a volte risulta buffa e divertente ma nello stesso tempo mi fa tenerezza. Spesso vorrei essere capace di leggerle nella mente per capire cosa pensa ma, dopo tanto tempo, si può dire che tra noi c’é molto feeling. A parte le sue stranezze, non riesce a fare niente di particolare come gatto e se la paragoni a sua sorella Lea, le differenze sono infinite e mi rendo conto che anche se ha quattro anni ed è una gatta adulta, ha un comportamento da cucciola da difendere e proteggere. L’unica volta che è riuscita a cacciare l’ho vista un po’ esterrefatta perché neanche lei riusciva a credere nelle sue potenzialità. E’ stata l’unica volta in cui il suo istinto felino si è attivato benissimo. Per il resto è tranquilla ed è una gatta bella, divertente e un po’ pazza ma io le voglio tanto bene e spero che riesca a sopravvivere con noi per altri tanti anni, regalandoci belle emozioni e ricordi simpatici e affettuosi.

Testo giallo

L’INCREDIBILE FURTO DI UN DIAMANTE IN GIOIELLERIA

Caschera Luca

Era la mattina del martedì 2 febbraio. Io, l’investigatore Giacobbe Germano, detto Jack e il mio giovane aiutante provetto, Maurizio Battista, ci dirigemmo con l’auto del commissariato sul posto di lavoro. Come ogni mattina, c’era una fila di persone che voleva il mio aiuto per risolvere molteplici casi. Giunse da Milano a Roma, un anziano signore che, alcuni suoi amici, ex miei clienti soddisfatti del mio servizio, gli avevano indicato il mio nome. Costui venne da me nel mio ufficio. Era un sessantenne,

Page 4: ISTITUTO COMPRENSIVO ISOLA DEL LIRI · Scuola Secondaria di Primo Grado “Padre Rodrigo Di Rocco” di astelliri lasse II A ... TESTO OMI O POESIE Alcuni testi e poesie della raccolta

probabilmente ricco per i gioielli che indossava; era un uomo distinto, con occhiali che si presentò con queste parole: “Buongiorno, sono Stefano Callegaro, è lei il detective Germano? Detto “Jack”?” “Si sono io e con me c’è il mio assistente Battista” risposi. Poi aggiunse “Vede, caro signore, io ho un problema. Ieri mattina, mi sono recato presso la mia gioielleria a Milano e, come è mio solito fare, ho controllato dentro la cassaforte per vedere se ci fosse ancora il raro e stimato gioiello che risale all’età dell’Impero Romano, chiamato “l’aura Agustus” ossia il “gioiello d’Augusto” che, non si sa come, da ieri mattina è scomparso. Potreste ritrovarmelo?” “Che problema c’è?!Certo che ve lo ritroveremo” rispose “Grazie, ho comprato già tre biglietti per Milano, partiremo domani”. Dissi al gioielliere che avrei accettato l’incarico e quindi ritornai a casa per preparare i bagagli per il viaggio. L’indomani mi svegliai tardi e fui costretto a prepararmi in fretta, per poi fare colazione e in cinque minuti arrivai al commissariato. Giunto in orario, il proprietario della gioielleria, il signor Callegaro, venne a prendere me e Battista con la sua limousine a sette posti per partire per Milano. Aprii il finestrino e mi disse: “Bella eh! 3.500.000 euro, sai, è un’auto d’epoca!” “L’importante è che ci porti in tempo all’aereo porto” aggiunsi, e lui a me “Certo, salite”. Ci offrì poi da bere in un bar, un Merlot piemontese e l’amico Battista non esitò a berne metà bottiglia, tanto che rischiò di essere sull’orlo di una sbronza mattutina. Arrivati a Fiumicino, salimmo sull’aereo e volammo verso Milano. Sorvolato il confine tra Lazio e Toscana, dormii per tutto il viaggio. Arrivati a Milano, il distinto signore ci condusse nella sua gioielleria e ci fece entrare. Ci presentò la sua famiglia e i dipendenti del negozio: la moglie Susanna Perna, Martina Callegaro la figlia, il direttore della gioielleria Guglielmo Carmine, il ragazzo di Martina (venuto per stare con lei) Francesco Portenone e la commessa Giovanna Termini. Dopo le presentazioni, ci fece vedere la cassaforte aperta da lui. “Il gioiello” ci disse “Era posizionato qui” e ci indicò col dito ed io “Chi lo ha toccato per l’ultima volta?” “Guglielmo, l’ha messo a posto lui!” Il mio sguardo si rivolse verso costui e gli dissi: ”È impossibile che sia stato un ladro poiché non c’è traccia di scasso, quindi ci sono poche ipotesi: 1) E’ stato lei, 2) Non ha chiuso bene la cassaforte, 3) Qualcun’altro sapeva il codice della cassaforte e l’ha utilizzato per aprirla e scappare col diamante“ Guglielmo mi interruppe e disse: “Vedremo!” Io e Battista analizzeremo tutte e tre le ipotesi, più quelle che ci verranno in mente” Dissi. Mi fermai un attimo e ripresi: “Signor Carmine, potremmo entrare nella sua abitazione?” “Certo, vi accompagno” Rispose. Guglielmo viveva in un condominio come se i soldi dello stipendio non gli bastassero nemmeno per arrivare a fine mese. Comunque, entrammo nell’appartamento. Mandai fuori Guglielmo, per concentrarci meglio. Io ed il mio aiutante rovistammo da tutte le parti ma non trovammo niente che fosse particolarmente interessante. Maurizio, trovò una foto dove era raffigurato lui e la figlia dei Signor Callegaro, Martina e mi disse, facendomela vedere: “Guarda come è bella!” Io presi la foto e mi venne un dubbio. Chiamai Guglielmo e gli chiesi: “Hai avuto una relazione con Martina?” “Si, per due mesi” mi rispose, poi aggiunsi: “Era presente qualcuno al momento in cui avevi

Page 5: ISTITUTO COMPRENSIVO ISOLA DEL LIRI · Scuola Secondaria di Primo Grado “Padre Rodrigo Di Rocco” di astelliri lasse II A ... TESTO OMI O POESIE Alcuni testi e poesie della raccolta

rimesso a posto il gioiello?” “No……” mi disse e continuò: “Ora che ci penso si, … c’era lei, però non so che cosa facesse fuori dal negozio, l’ho vista lì ma poi sono andato via” “Grazie, e arrivederci” conclusi. Io e Maurizio poi andammo al negozio. Chiesi al Signor Callegaro se i suoi dipendenti sapessero dell’esistenza del gioiello e lui rispose che era noto oltre che a lui, alla moglie, al direttore e a sua figlia. A quel punto Maurizio urlò: “È stata Martina!!!!!! Conosce il codice segreto ed era presente mentre il gioiello veniva depositato in cassaforte!!!” Io dissi: “No” ma chiesi prontamente a Martina: “Cosa è successo sabato?” e lei raccontò con un flashback dicendo: “Francesco, mi disse che voleva smettere di fare il rockettaro e che voleva fare molti più soldi, allora ho preso il diamante per venderlo ed aiutarlo” Stefano disse: “Come hai potuto!!!!!” e la ragazza continuò “Sì, sono stata io è vero ma non sono una ladra. Ho agito per amore. Perdonatemi se potete!!”. Martina con molto rammarico dei genitori fu accompagnata alla centrale di polizia. E anche stavolta il caso era stato risolto e chiuso.

Testo horror

LA TERRIBILE VICENDA DEL LAGO

Rapone Serena

In questo racconto si parla della protagonista Sandy, della sua amica Lucy e della loro

insegnante Margot che impartiva loro ripetizioni di italiano.

Era il 04/12/14 e ci troviamo nella baita di mio zio Antony che si trovava sulla riva di

un lago. Mamma e papà erano fuori per una vacanza ed io e la mia amica Lucy ci

trovavamo con la prof Margot. Quando rimanemmo in tre Margot ci disse che finiti i

compiti potevamo andare a giocare giù verso il lago e noi ne fummo felici. Infatti

terminato lo studio andammo verso la riva per giocare a nascondino, cercai un posto

dove la mia amica non poteva trovarmi ma poiché era trascorso troppo tempo usci fuori

da quel posto perché sentii Lucy urlare. Uscii e mi diressi verso la riva del lago ma vidi

la mia amica morta che galleggiava. Non capivo cosa fosse accaduto. Chi aveva spinto

e ucciso Lucy gettandola in quelle acque gelide? Trascorsi due giorni dall’accaduto

vivevo nel panico perché mia madre e mio padre ancora non erano tornati a casa e

Margot non lì voleva chiamare perché diceva che non era successo nulla di grave

mentre era morta Lucy, quindi avevo paura che fosse stata lei ad ucciderla. Dopo un

arco di tempo passato sulla riva del lago a pensare ed a piangere venne lei che mi

incoraggiò con un colpetto sulla spalla dicendomi: “mia madre diceva sempre che se

cadi nell’acqua ghiacciata, il respiro si blocca ed il cuore si ferma”; mentre guardava

nel lago. Io in preda al panico non sapevo cosa fare e lì l’abbracciai, era cosi calda con

Page 6: ISTITUTO COMPRENSIVO ISOLA DEL LIRI · Scuola Secondaria di Primo Grado “Padre Rodrigo Di Rocco” di astelliri lasse II A ... TESTO OMI O POESIE Alcuni testi e poesie della raccolta

quel maglione grigio, e con quella sciarpa rosa di lana profumata. Era la prima volta

che mi trovavo così vicino alla riva da quando era morta Lucy. In quell’arco di tempo

mi disse: “sapessi che gioia è stata sentirla urlare e poi vederla con quel petto che le si

gonfiava in acqua!” Mi si congelò il sangue e mi staccai da lei impaurita e lei aggiunse:

“ma non è colpa tua?”, mentre mi faceva un sadico sorrisino da colpevole. Allora cercai

di scappare ma lei mi spinse nell’acqua. Velocemente corsi lungo tutta la riva, in cerca

di qualcuno che mi potesse aiutare. Lei subito mi insegui con una bici che si trovava

parcheggiata da giorni lungo la spiaggetta del lago, legata ad un palo. Mi voltai e la

vidi quasi raggiungermi. Mi sentivo persa e in trappola perché capivo che era malata e

avrebbe ucciso anche me, e poi, come Lucy avrebbe nascosto il mio cadavere in

cantina. Aveva anche il cellulare scarico e non potevo chiamare nessuno che mi venisse

a salvare. Ad un tratto alzai gli occhi e vidi sul lato destro una casupola. Sembrava

disabitata ma pensai che appartenesse a dei pescatori. Mi affrettai a risalire la riva

cercando di bussare in fretta a quella porta prima che Margot mi raggiungesse. Capite

bene quanto fui felice di vedere una giovane donna aprirmi la porta. Le dissi subito il

mio nome e che ero quasi sua vicina di casa ed ero lì perché una malata psicopatica mi

stava inseguendo perché voleva uccidermi. Lei mi fece entrare offrendomi anche da

bere ma io terrorizzata come ero, le chiesi se per cortesia mi permetteva di usare il suo

telefono per chiamare i miei genitori che erano fuori in vacanza e soprattutto la polizia.

Le raccontai anche della morte atroce della mia amica Lucy e la donna, un po’

spaventata del mio racconto sembrava disperata ad aiutarmi e ad tranquillizzarmi. Mi

disse, a quel punto di attendere perché aveva il suo cellulare in una borsa nella camera

affianco. Si allontanò ed io attesi in un salottino a fiori che aveva dei bellissimi quadri

di paesaggi appesi alle pareti. Dopo un po’ sentii degli strani rumori di chiave e quello

della serratura d’ingresso. Capii che la signora mi stava chiudendo dentro casa sua,

forse anche lei era stata spaventata dal mio racconto. Poi si diresse verso di me che

attendevo nel salottino ma appena varcata la soglia della stanza il suo sguardo si fece

tetro e minaccioso e la sua voce divenne per me terrificante alzando un braccio con una

grossa scura in mano mi disse con parole agghiacciante: “Ora tocca a te morire.” Testo memorialistico

LA DITTA FERRERO IN GRANDE DIFFICOLTA’

Marika Pagnanelli

Pietro Ferrero nel 1946 inventa una crema a base di nocciole chiamata pasta gianduia

con la quale saranno creati poi dei cioccolatini detti gianduiotti. Era un impasto di

crema avvolto in carta stagnola che si poteva facilmente tagliare, trasportare e spalmare

sul pane. La produzione artigianale non era più possibile perché c’era molta richiesta

Page 7: ISTITUTO COMPRENSIVO ISOLA DEL LIRI · Scuola Secondaria di Primo Grado “Padre Rodrigo Di Rocco” di astelliri lasse II A ... TESTO OMI O POESIE Alcuni testi e poesie della raccolta

del prodotto così Pietro fondò l’azienda “Ferrero”. Una mattina del settembre del 1948,

mentre Pietro si recava nell’azienda, che si trovava vicino al fiume Tanaro, nota che il

cielo era di un colore insolito. Non preoccupandosi di niente e non dandogli peso, entra

nella fabbrica e inizia il suo lavoro aiutato dai suoi operai come ogni giorno. Era una

brutta giornata per Pietro, perché il suo rivenditore non gli aveva portato lo scarico di

nocciole in quanto, essendo in difficoltà economiche, non aveva pagato lo scarico

precedente e non aveva abbastanza nocciole. Mentre Pietro era nel suo ufficio al

telefono a parlare con il rivenditore, all’improvviso il telefono non funzionò più, si

interruppe la comunicazione e si spensero tutte le luci e niente più funzionava. Un

fulmine era caduto lì vicino e avendo colpito un palo della luce elettrica, si erano

interotti tutti i collegamenti. Iniziò un forte e violento temporale causando in poche ore

una grande alluvione. Il fiume Tanaro straripò e allagò tutta la fabbrica. Pietro era

disperato e non sapeva cosa fare. Lo stabilimento rimase isolato. I dipendenti per non

perdere il loro lavoro, ma anche perché erano affezionati a Pietro e alla fabbrica, lo

aiutarono ma impiegarono molti mesi per risollevare la situazione. Si erano rotte molte

macchine e insieme al figlio Michele, che aveva ventitré anni, fece un viaggio per

ricomprare i macchinari e tutte le altre attrezzature distrutte. Quando tornarono ad

Alba, ricontattarono il vecchio rivenditore di nocciole ma purtroppo l’alluvione aveva

distrutto tutto. Il rivenditore gli diede il numero di un suo amico, anche lui rivenditore

di nocciole, che però era a più di mezz’ora da lì. Pietro contattò subito il nuovo

rivenditore che fortunatamente era disponibile. Nel mese di dicembre Pietro aveva

molto da fare in fabbrica perché mancava poco tempo al Capodanno e le vendite

stavano aumentando tantissimo. Pietro faceva anche consegne a domicilio, con la sua

“Topolino” per le strade del Piemonte. Era aiutato anche da suo fratello Giovanni, che

era di sette anni più piccolo. La fabbrica andava sempre meglio e Pietro era super felice,

i bambini ogni giorno si mettevano in fila dal negoziante per una “spalmata” di super

crema Ferrero su una fetta di pane. La mattina del 2 marzo 1949 però Pietro morì, forse

per colpa di un infarto, stremato dalla frenetica attività di distribuzione che effettuava

personalmente. I familiari erano molto tristi ma decisero ugualmente di continuare

l’attività con una gestione familiare della fabbrica. Il fratello e la moglie erano così

divenuti i proprietari dell’azienda. Giovanni cercò di espandere le vendite e la

distribuzione dei propri prodotti in altre regioni d’Italia direttamente dalla fabbrica al

consumatore, con furgoncini noti in tutta Italia con la scritta: “Sono stato il primo e

resto il migliore” e fu così che il nostro cioccolato Ferrero divenne rinomato in tutta

Italia e fu esportato anche all’estero.

Page 8: ISTITUTO COMPRENSIVO ISOLA DEL LIRI · Scuola Secondaria di Primo Grado “Padre Rodrigo Di Rocco” di astelliri lasse II A ... TESTO OMI O POESIE Alcuni testi e poesie della raccolta

Testo comico

IL FALSO PAZIENTE

Enea Flavian Stefan comico

Due infermieri un giorno in ospedale entrarono in sala operatoria spingendo una barella e depositarono il malato sul letto chirurgico. L'anestesista sistemò la maschera e aprì il rubinetto corrispondente. L'etere cominciò ad uscire fischiando e dopo un poco entrò il celebre chirurgo dicendo: “Bisturi!” Un'infermiera si affrettò a ubbidire, ed il celebre chirurgo, con maestria, aprì il ventre del paziente. D'un tratto divenne pensieroso e guardò il suo assistente: “Senta, Martìnez cosa dobbiamo togliere a questo signore?” gli disse. L'assistente guardò il maestro, indeciso e rispose: “Non glielo posso dire con certezza, ma credo fosse qualcosa che finiva con accio”. “In accio?" ripeté il celebre chirurgo. “Questa definizione è troppo vaga, potrebbe essere il braccio, il polpaccio...lo straccio, il laccio...E poi perché questo signore dovrebbe chiederci di togliere il laccio?” “Certo, non è logico che venga a farsi togliere il laccio da noi” convenne l'assistente. Vado a sentire se mia moglie se ne ricorda” disse il celebre chirurgo e si diresse verso il telefono dicendole “Senti Enrichetta, ti ricordi di ciò che dovevo asportare al paziente con i baffi ed il vestito marrone, visto che eri presente anche tu quando l’ho visitato in ambulatorio?” “Per niente”, rispose la moglie. Ed il celebre chirurgo tornò in sala operatoria più confuso che mai. “Ebbene?” chiese l'assistente. “Ha saputo qualcosa?” il chirurgo rispose: “Niente di niente”. Guardò il viso stravolto del malato e aggiunse: “Intanto, tagliamogli i baffi che starà sempre meglio”. “E se domandassimo alla famiglia?” Suggerì l'assistente. “Niente male questa idea” disse il chirurgo e andò d i nuovo al telefono per chiamare la moglie del paziente. “Signora Raminez?” “Sono io” “È successo qualcosa a mio marito?” domandò la donna.

Page 9: ISTITUTO COMPRENSIVO ISOLA DEL LIRI · Scuola Secondaria di Primo Grado “Padre Rodrigo Di Rocco” di astelliri lasse II A ... TESTO OMI O POESIE Alcuni testi e poesie della raccolta

“No no niente! L'ho chiamata per chiederle se si ricorda cosa dobbiamo togliere a suo marito”. “Non lo so proprio, non mi piace intromettermi negli affari di mio marito” rispose. “Ok, grazie lo stesso signora!”. Quando il celebre chirurgo entrò di nuovo nella sala operatoria il malato si era svegliato. “Niente!” disse il celebre chirurgo, rivolgendosi all ’assistente, “Neanche sua moglie ha saputo darmi precise informazioni”. “Mia moglie non sa mai niente, quando le conviene” commentò il malato. Il chirurgo intervenne e chiese: “Scusi ma...sa cosa le dovevamo togliere?” e il paziente rispose: “Non credo che dovessero togliermi qualcosa. Io sono venuto in ospedale a riparare dei guasti elettrici; ma poiché sono qui, mi faccia il piacere di darmi una ricucita a questa pancia che si è scucita e non so perché, per tornare a svolgere il mio lavoro!”

POESIE

FELICITÀ

Michela Rinna

Felicità è svegliarsi la mattina

Baciati da un raggio di sole

Felicità è abbracciare l'amica del cuore

In un momento di tristezza.

Felicità è dare un sorriso

A chi ne ha bisogno.

Felicità è la carezza della mamma

La sera prima di dormire

Felicità è aiutare e confortare

I nostri amici del cuore

Page 10: ISTITUTO COMPRENSIVO ISOLA DEL LIRI · Scuola Secondaria di Primo Grado “Padre Rodrigo Di Rocco” di astelliri lasse II A ... TESTO OMI O POESIE Alcuni testi e poesie della raccolta

I COLORI

Loredana Adiaconitei

C'era una volta

Un mondo strano

Dove i colori

Si davano la mano

Voglio quel mondo rosso scarlatto

Dove ciascuno sia soddisfatto.

Voglio quel mondo tutto indaco

Come la camicia del sindaco.

Voglio quel mondo tutto verde

Dove chi vince aiuta chi perde.

Voglio quel mondo tutto giallo

Dove la pace non sia un intervallo.

Voglio quel mondo tutto blu

Perché si accosta con chi vuoi tu.

Voglio quel mondo tutto arancione

Dove si incontrano tante persone.

Non lo vorrei certo color nero,

Ma tutto tondo,

Grande e vero.

Page 11: ISTITUTO COMPRENSIVO ISOLA DEL LIRI · Scuola Secondaria di Primo Grado “Padre Rodrigo Di Rocco” di astelliri lasse II A ... TESTO OMI O POESIE Alcuni testi e poesie della raccolta

LA MATEMATICA

Loredana Adiaconitei

La matematica

Mi è stata sempre antipatica

Le tabelline

Sembrano stupidine!

Tra problemi ed espressioni

Ci sono confusioni.

Si aggiunge poi la geometria

E le va incontro la simmetria

Tante figure solide e piane

Insieme ai triangoli e le mediane

La matematica mette in difficoltà

E per affrontarla, devi avere buone capacità

Son troppi calcoli da ricordare

Se la calcolatrice non puoi usare

E poi le formule, dirette e inverse

Se ben non le impari, andranno tutte perse!

IL MARE

Francesca Perciballi

Quanto mi piace

Ascoltare il mare

Le onde che s'infrangono sugli scogli

Mentre sola scrivo sui miei fogli

Il suo sapore di sole

È l'unico che non fa male

L'acqua fresca che mi avvolge

È un legame che mi coinvolge

Page 12: ISTITUTO COMPRENSIVO ISOLA DEL LIRI · Scuola Secondaria di Primo Grado “Padre Rodrigo Di Rocco” di astelliri lasse II A ... TESTO OMI O POESIE Alcuni testi e poesie della raccolta

NONNA IOLE

Denis Cellupica

Mia nonna è cicciottella

Ma è dolce come una caramella

Cambia umore facilmente

Ma è anche molto intelligente

Mia nonna indossa sempre gonna e maglia

E a far da mangiare mai si sbaglia

È assai brava a fare torte,

Ragazzi, credetemi, lei è una forte!

Mi vuole molto bene

Ma se la faccio arrabbiare

Mi fa passare pene amare

Mi raccomanda di non farmi male

Altrimenti la sua preoccupazione sale

Nonna iole è molto simpatica

Conosce bene anche la matematica

Non è di certo una donna antipatica

Si aggiusta i capelli e si guarda allo specchio

Eccola là, quanto è fanatica!