ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado · ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA...

43
ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado Ipertesto realizzato dalla classe 1^A Docente coordinatore: Prof.ssa Eugenia Preziosi A.S. 2018/2019

Transcript of ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado · ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA...

Page 1: ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado · ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado Ipertesto realizzato dalla classe 1^A Docente coordinatore:

ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA

Scuola Secondaria di 1° grado

Ipertesto realizzato dalla classe 1^A

Docente coordinatore: Prof.ssa Eugenia Preziosi

A.S. 2018/2019

Page 2: ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado · ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado Ipertesto realizzato dalla classe 1^A Docente coordinatore:

SOMMARIO

INTRODUZIONE .................................................................... 3

ITALIANO: Quattro curiosità sull’italiano .............................. 4

STORIA: La cosmetica dalla Preistoria ad oggi ..................... 10

GEOGRAFIA: Le turf house .................................................. 13

ARTE: La tecnica dello zentangle .......................................... 16

MUSICA: L’evoluzione degli strumenti musicali nel tempo . 17

EDUCAZIONE FISICA: Il canottaggio ................................. 20

RELIGIONE: I quattro evangelisti ......................................... 23

INGLESE: L’inglese nel mondo ............................................ 27

SPAGNOLO: Fanzara, quando l’arte riporta la pace ............. 32

SCIENZE: La Cimatica .......................................................... 34

MATEMATICA: Lo straordinario mondo dei numeri ........... 36

TECNOLOGIA: I 10 metalli più rari al mondo...................... 40

Page 3: ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado · ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado Ipertesto realizzato dalla classe 1^A Docente coordinatore:

INTRODUZIONE

Durante l’UdA del 2° quadrimestre abbiamo realizzato,

guidati dai nostri insegnanti, questo ipertesto nel quale

vengono presentate delle curiosità su ciascuna delle

discipline scolastiche.

Siamo stati suddivisi in gruppi, ciascuno formato da due

studenti. Ad ogni gruppo è stata assegnata una disciplina.

Abbiamo fatto ricerche su Internet su argomenti particolari,

“strani”, curiosi, di cui non si sa molto e abbiamo scoperto

tante cose nuove che hanno aumentato ancor di più la nostra

voglia di conoscenza e, come si suol dire, di allargare i nostri

orizzonti.

L’ipertesto è stato arricchito con immagini, note, link, video

ed un sommario interattivo.

Ringraziamo i nostri insegnanti di classe per questo lavoro

originale ed entusiasmante che ci ha altresì aiutati a

sviluppare competenze digitali di cui ancora non eravamo in

possesso.

Buona lettura!

Page 4: ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado · ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado Ipertesto realizzato dalla classe 1^A Docente coordinatore:

ITALIANO: Quattro curiosità sull’italiano

a cura di Bernardinetti Sofia e Pennacchietti Nicole

1. Parole strane

La lingua italiana ha un fascino particolare, non solo per la

sua musicalità ma anche per la ricchezza di lessico ed

espressioni. Esistono alcune parole che possono essere

definite “strane” e di cui spesso non si conosce il significato.

Eccone alcune:

Astruso: difficile a intendersi per troppa sottigliezza o

astrattezza.

Cuoiaio: chi concia o vende pellami di cuoio.

Ammaliare: esercitare una malìa, affatturare, legare con arti

magiche la volontà altrui. Quasi esclusivamente in senso

figurato: affascinare, sedurre.

Favellare: parlare.

Gaglioffo: di persona buona a nulla, sciocca e ignorante o

goffa.

2. Dieci parole che non si usano più

Ogni anno entrano nella nostra lingua neologismi che fanno

storcere il naso agli amanti della lingua italiana. Si tratta di

parole nate in seguito alle funzionalità dei nuovi social

network come “taggarsi” oppure “friendzonare”, o parole

straniere che entrano nel nostro vocabolario sostituendosi

Page 5: ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado · ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado Ipertesto realizzato dalla classe 1^A Docente coordinatore:

alle originali. Purtroppo ci sono anche parole che, con il

passare del tempo, non si sono più usate. Eccone alcune:

Sagittabondo: che scocca sguardi che fanno innamorare.

Sgarzigliona: fanciulla prosperosa.

Inanità: inutilità, vacuità.

Sacripante: uomo grande e grosso, briccone.

Pletorico: più numeroso del necessario, eccessivo.

Trasecolare: rimanere sbalordito e sconcertato, allibire

Bislacco: di chi si comporta in modo strambo.

Smargiasso: persona che si vanta di capacità o imprese

inventate o ingigantisce le proprie qualità.

Luculliano:(riferito ai pasti) abbondante e raffinato.

Vattelapesca: chi lo sa, vallo a sapere.

3. Quattro errori grammaticali diventati di uso comune

Scopriamo ora quattro espressioni che un tempo erano

considerate errori da evitare e ora sono entrate nell’uso

comune o addirittura nei manuali scolastici.

Page 6: ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado · ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado Ipertesto realizzato dalla classe 1^A Docente coordinatore:

“Piuttosto che” con valore di “oppure”

Secondo l’Accademia della Crusca, è solo dagli anni

Ottanta che si è iniziato a registrare l’uso

dell’espressione “piuttosto che” con il valore

disgiuntivo di “o”, “oppure”. Ad esempio: “Sono

indeciso se rivolgermi al notaio piuttosto che al

commercialista”.

“Se stesso” non accentato

“Se stesso” o “sé stesso”? A scuola ci insegnano la

regola d’oro: il pronome “sé” vuole sempre l’accento

tranne quando è seguito da stesso. Tuttavia, questa

regola non ha fondamenti grammaticali, ma si tratta

semplicemente di un uso talmente consolidato da

diventare preponderante.

Lastrico e l’astrico

La parola “lastrico” indica propriamente le lastre di

pietra utilizzate per pavimentare le strade. Da qui la

frequente espressione “essere sul lastrico”, che significa

non avere più niente, essere in condizioni di

accattonaggio. Tuttavia, l’etimologia della parola rivela

che alla base di questo termine vi è un errore

grammaticale di antica data: lastrico deriva infatti dal

latino astracum, ma nei secoli l’accostamento frequente

della parola all’articolo determinativo maschile

(“l’astrico”) ha fatto sì che si trasformasse nell’attuale

forma lastrico. In questo caso l’errore ha addirittura

Page 7: ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado · ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado Ipertesto realizzato dalla classe 1^A Docente coordinatore:

sostituito la regola, dal momento che la lingua italiana

non accetta più la dicitura originaria.

“Ha piovuto” o “è piovuto”?

Un altro esempio di errore grammaticale entrato nell’uso

comune è rappresentato dall’utilizzo dell’ausiliare

“avere” nei verbi meteorologici, come “piovere” o

“nevicare”. L’originaria forma corretta richiederebbe

l’ausiliare “essere”: è piovuto e non ha piovuto, è

grandinato e non ha grandinato. Tuttavia, anche in

questo caso le due forme sono ormai entrate

nell’abitudine dei parlanti, e l’Accademia della Crusca

le considera entrambe corrette. Solitamente si fa il

seguente distinguo: ausiliare “essere” quando non è

indicata la durata del fenomeno: ieri è piovuto; giovedì

è nevicato; domenica è grandinato. L’ausiliare “avere”

quando è indicata la durata del fenomeno: ieri ha piovuto

dalle 16.00 alle 23.00; giovedì ha nevicato tutto il

giorno; domenica ha grandinato solo la mattina.

Page 8: ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado · ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado Ipertesto realizzato dalla classe 1^A Docente coordinatore:

4. Parole simili di cui si confonde il significato

Ecco infine alcuni esempi di parole di cui confondiamo

spesso il significato:

Emoji/ Emoticon

Emoji ed emoticon sono utilizzate comunemente con lo

stesso senso, ma in realtà le due parole hanno un significato

diverso.

Le emoji sono le “faccine digitali” che inviamo

quotidianamente tramite le diverse chat, ad esempio

Le emoticon, invece, sono le espressioni nate dalla

combinazione di più segni di punteggiatura e servono per

esprimere uno stato d’animo. Ad esempio

:-) :’-( :-*

Divisa/Uniforme

Nonostante le due parole vengano utilizzate per delineare la

stessa cosa, in realtà l’etimologia è molto differente. La

parola uniforme deriva dal latino “uniformis”, che significa

forma uguale, mentre divisa proviene da “dividere” che

significa separare. L’origine delle due parole delinea anche

la differenza che viene riconosciuta ancora oggi.

Page 9: ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado · ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado Ipertesto realizzato dalla classe 1^A Docente coordinatore:

Serie tv/ Telefilm

In realtà sono pochi quelli che ad oggi affermano di seguire

un telefilm, quasi tutti optano ormai per la parola “serie tv”.

Vediamo qual è la differenza tra le due parole. Il telefilm è

caratterizzato da episodi “chiusi”, in cui, in ogni puntata vi è

un inizio e una fine, ognuna è indipendente dall’altra. Le

serie tv, diversamente, sono “aperte” e ogni episodio non si

conclude, ma lascia questioni irrisolte che si rilanciano

direttamente alla puntata successiva.

Spina/Presa

Può sembrare scontato, ma in realtà le due parole vengono

spesso confuse. La spina è il connettore che grazie a un filo

permette di attaccarsi alla corrente elettrica. La presa, invece,

è la “scatola” in cui viene inserita la spina per ricaricare un

apparecchio tramite la corrente elettrica.

Page 10: ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado · ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado Ipertesto realizzato dalla classe 1^A Docente coordinatore:

STORIA: La cosmetica dalla Preistoria ad oggi

a cura di Biscotti D’Agostino Marzia

Sin dall’antichità il genere umano sentì il bisogno di curarsi

esteriormente e interiormente. Partiamo per un viaggio ricco

di curiosità, per scoprire l'evoluzione della cosmetica nella

storia.

Le testimonianze più importanti risalgono ai tempi degli

Egizi. Questo antico popolo dava molta importanza alla cura

della persona, infatti erano soliti ricoprire il corpo di

unguenti e dipingere i propri occhi con il kajal, una polvere

composta principalmente di galena, malachite, antimonio e

grasso animale che usavano per scurire le palpebre e

delineare il contorno degli occhi tramite un apposito

bastoncino di feltro. Inoltre, coloravano le labbra con ossido

di rame e ferro.

Anche altri popoli hanno fatto ricorso all’utilizzo di

cosmetici, ad esempio i popoli mesopotamici coloravano i

loro volti con l’ocra, i Greci spalmavano sui loro capelli uno

speciale unguento e dipingevano il volto con il piombo

bianco o con il colore vermiglio.

Oltre alla cura del viso, c'era anche quella del corpo:

depilazione delle gambe e tonificazione del collo. Per la

depilazione si impiegava l’orpimento, un minerale di colore

giallo oro, ricavato dall'arsenico; per le gambe si utilizzava

l’olio di palma, mentre per tonificare il collo, il timo.

Plinio il Vecchio, nella sua Naturalis Historia, racconta di

come i Romani abbondassero di trucchi, oli e profumi. Lo

Page 11: ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado · ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado Ipertesto realizzato dalla classe 1^A Docente coordinatore:

stesso, narra anche di come le donne immergessero il loro

corpo nel latte d’asina, per rendere la pelle più morbida.

Inoltre, erano solite riprodurre sul proprio volto dei nei

artificiali e ricorrevano a maschere notturne di bellezza per

il viso, a base di erbe.

La preparazione dei composti, finalizzati ad un utilizzo

cosmetico, era un compito che spettava alle giovani schiave

chiamate cosmetae.

La cosmesi ebbe un notevole sviluppo nel corso del '500. In

questo periodo, le donne iniziano a fare uso oltre che di

unguenti e colori, anche di essenze per profumare il corpo,

ricavate da oli naturali.

Nel XVIII secolo, oltre alla cura del corpo, iniziò anche

l'impiego di parrucche, per valorizzare i capelli, sia per gli

uomini che per le donne.

Un altro periodo importante per la cosmesi fu il 1800,

quando iniziarono ad essere impiegati i primi saponi

profumati, dalla forma solida, per la detersione del corpo.

La cosmesi è andata incontro ad una trasformazione

progressiva, che l’ha vista passare da una alchimia medievale

Page 12: ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado · ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado Ipertesto realizzato dalla classe 1^A Docente coordinatore:

ad una chimica “moderna”, che ebbe il suo massimo

sviluppo nel XX secolo. In questo periodo venne realizzato

il primo stick da labbra in varie tonalità e le prime ciprie

ricavate dalla polvere di riso, con proprietà assorbenti e

opacizzanti, che consentivano di fissare meglio il trucco.

Page 13: ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado · ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado Ipertesto realizzato dalla classe 1^A Docente coordinatore:

GEOGRAFIA: Le turf house

a cura di Curcio Federico

Le case di torba islandesi o turf house, sono abitazioni

famose in tutto il mondo per i loro caratteristici tetti,

costituiti da torba. La torba è un composto naturale organico,

simile ad un terriccio composto da sfagni1 dalle proprietà

isolanti. La maggior parte delle notizie sulla nascita di queste

case ci arrivano dai Vichinghi (IX secolo), anche se venivano

utilizzate sin dall’età del ferro.

L’Islanda è un’isola quasi priva di alberi, quindi fin dai tempi

antichi la popolazione locale ha imparato ad usare le risorse

di questa terra, appunto ricca di torba e di pietre laviche. La

prima, infatti, veniva mescolata con le pietre per la

formazione di mattoni resistenti e isolanti; le pietre laviche,

invece, venivano utilizzate nella costruzione delle

1 Sfagni: piante da sottobosco

Page 14: ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado · ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado Ipertesto realizzato dalla classe 1^A Docente coordinatore:

fondamenta delle abitazioni. Il legno veniva utilizzato per

realizzare le strutture portanti del tetto e le facciate.

Le case non duravano più di settanta anni perché la torba,

con il passare del tempo, perdeva le sue proprietà isolanti.

Quando una casa veniva abbandonata i materiali ancora

sfruttabili venivano riutilizzati per altre strutture.

Le turf house sono state abbandonate nel corso del tempo per

un semplice motivo: all’inizio della prima guerra mondiale

ci fu una grande ondata di modernizzazione e le turf house,

ormai diventate troppo scomode e poco durature, furono

lasciate al loro destino.

Le turf house internamente avevano poche camere. Erano

composte da una piccola cucina con forno a legna, un piccolo

salotto ed una camera da letto con più letti e non erano

provviste di acqua corrente. Quelle più moderne erano

strutturate come una casa odierna.

L’unica turf house ancora abitata è la Lidarbakki house,

Page 15: ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado · ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado Ipertesto realizzato dalla classe 1^A Docente coordinatore:

composta anche da cemento, materiale poco usato in Islanda.

Questa casa si trova al centro del paese Borgarfjörður Eystri;

la proprietaria Elisabet Sveinsdottir la acquistò nel 1979.

Oggi è una signora anziana che durante l’inverno vive a

Reykjavik, ma d'estate usa la Lidarbakki house come casa

delle vacanze. I vicini, durante l’inverno si impegnano a

mantenere la casa pulita e in ordine.

Come è stato prima accennato le turf house sono state

progressivamente abbandonate, fin a divenire inabitate.

Oggi, sono adibite a musei e dal 2011 sono diventate

patrimonio dell'umanità.

La torba è un materiale utilizzato ancora oggi in molti paesi

del Nord Europa, per la copertura dei tetti di alberghi e

residence, grazie al suo potere altamente isolante. Ne è un

esempio il residence islandese “NET ZERO”, che è stato

realizzato con questo materiale naturale.

Page 16: ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado · ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado Ipertesto realizzato dalla classe 1^A Docente coordinatore:

ARTE: La tecnica dello zentangle

a cura di Melchiorri Maria e Rosso Samuel

Lo zentangle (da tangle = intreccio e zen = meditazione) è

un metodo di disegno artistico a mano libera dove vengono

realizzate forme geometriche. Lo scopo è di introdurre calma

e meditazione attraverso linee, cerchi, triangoli e altre forme.

La tecnica è semplice da capire oltre ad essere divertente e

rilassante.

I creatori dello zentangle, Maria Thomas e Rick Roberts,

sostengono che tutti possono realizzare belle immagini anche

se non sono portati per il disegno. L’obiettivo principale è di

aumentare la concentrazione e la creatività. Recenti studi

hanno scoperto che il 27% dei ragazzi avvertono uno “stress

estremo” durante l’anno scolastico: è qui che interviene la

tecnica dello zentangle che dà calma.

Ecco alcune immagini di disegni in cui è stata usata questa

tecnica originale.

Page 17: ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado · ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado Ipertesto realizzato dalla classe 1^A Docente coordinatore:

MUSICA: L’evoluzione degli strumenti musicali nel

tempo

a cura di Matera Davide e D’Angelo Davide

I primi strumenti musicali usati dall’uomo provenivano dalla

natura. Inizialmente i ritmi si ispiravano ai battiti del cuore,

poi si iniziarono a creare melodie imitando la natura: ad

esempio, ascoltando il soffio del vento, si idearono gli

strumenti a fiato, mentre le melodie si ispiravano al canto

degli uccelli. Analogamente nacquero gli strumenti a

percussione (i più antichi) in cui la cassa di risonanza poteva

essere un tronco scavato o una zucca svuotata.

Successivamente l’uomo iniziò a creare strumenti più

elaborati. Un grande contributo lo diedero i Sumeri che

fecero apparire l’arpa e la lira, popolari tra il mondo egizio,

greco e romano. Per fabbricarli servivano pietre, legno e

metalli preziosi, mentre le corde erano ricavate dai nervi e

dall’intestino degli animali.

Fu in epoca Ellenistica che nacquero i primi esemplari di

tromba.

Page 18: ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado · ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado Ipertesto realizzato dalla classe 1^A Docente coordinatore:

Fin dalla notte dei tempi ci fu il problema di come raccontare

la musica e si inventò la scrittura dei primi primitivi esempi

di come dovessero essere eseguiti i suoni.

Le note come le chiamiamo oggi (do, re, mi, fa, sol, la, si)

nacquero nel Medioevo, grazie al famoso musicista Guido

D’Arezzo e al monaco, storico e poeta, Paolo Diacono autore

dell’Inno a San Giovanni:

«Ut 2 queant laxis

Resonare fibris

Mira gestorum

Famuli tuorum

Solve polluti

Labii reatum

Sancte Iohannes»

«Affinché possano cantare

con voci libere

le meraviglie delle tue gesta

i servi Tuoi,

cancella il peccato

dal loro labbro impuro,

o San Giovanni»

A segnare l’epoca moderna fu il maestoso “fortepiano”

(principale precursore del pianoforte) inventato dall’italiano

Bartolomeo Cristofori all’inizio del XVIII secolo.

Tale strumento a corda si diffuse nel Settecento insieme ai

violini, in particolare quelli prodotti dai liutai Antonio

Stradivari e Bartolomeo Giuseppe Antonio Guarnieri detto

Del Gesù.

2 Inizialmente la nota “DO” era chiamata “UT”

Page 19: ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado · ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado Ipertesto realizzato dalla classe 1^A Docente coordinatore:

Nacque poi la moderna chitarra, che assunse l’attuale forma

nell’Ottocento, mentre la versione elettrica prese forma dagli

anni Trenta del Novecento.

I progressi tecnologici hanno portato a strumenti musicali

detti “elettrofoni”.

A partire dagli anni Ottanta c’è stato il “boom” degli

strumenti elettrici: batterie, tastiere, chitarre, campionatori o

sintetizzatori che hanno reso possibile la composizione di

brani attraverso il semplice uso di un computer.

Bello e interessante il video che suggeriamo qui di seguito.

https://www.youtube.com/watch?v=Iocs6zKkxYk&list=RDIocs6zKkxYk&start_radio=1

Page 20: ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado · ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado Ipertesto realizzato dalla classe 1^A Docente coordinatore:

EDUCAZIONE FISICA: Il canottaggio

a cura di Mazzotta Sara e Di Stefano Martina

Il canottaggio è uno sport di velocità e resistenza che può

essere praticato su fiumi, laghi o sul mare. Le barche

moderne utilizzate hanno forma affusolata e sono costruite

in fibra di carbonio o materiali compositi, quindi sono molto

leggere e sempre più veloci ed idrodinamiche.

Gli atleti siedono su seggiolini mobili chiamati "carrelli",

scorrevoli o fissi, e usano dei remi per far muovere

l'imbarcazione.

Le principali differenze nelle imbarcazioni usate per il

canottaggio sono date dal numero di componenti

dell'equipaggio, dal numero di remi azionati da ogni

vogatore, che possono essere uno "di punta" o due "di

coppia" e dalla presenza o meno di un timoniere ("con" o

"senza").

Nelle barche con più di un vogatore è molto importante la

figura del capovoga, cioè colui che siede sul primo carrello

partendo da poppa. Il suo compito è quello di dare il giusto

ritmo alla barca e di scegliere una giusta strategia di gara.

Le imbarcazioni da canottaggio olimpico sono lunghe e

strette allo scopo di scivolare bene sull'acqua. Questa forma

le rende instabili: essere in grado di tenere in equilibrio la

barca, ponendo al tempo stesso il massimo dello sforzo nei

remi, è una dote essenziale per il canottaggio.

I vogatori praticano questo sport a livello amatoriale o

agonistico. Esistono diversi tipi di competizioni nel

Page 21: ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado · ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado Ipertesto realizzato dalla classe 1^A Docente coordinatore:

canottaggio. Le regate si tengono in primavera e in estate e,

generalmente, il campo di regata permette di gareggiare ad

un massimo di otto imbarcazioni (ognuna ha una sua corsia

delimitata dalle altre), ma le gare ufficiali internazionali si

disputano su sei corsie, per questo motivo la gara viene

suddivisa in una serie di batterie (con eventuali recuperi),

semifinali e una finale.

I vogatori possiedono una potenza tra le più alte di tutti gli

sport, vengono utilizzate tutte le fasce muscolari. Il vogatore

adatta la respirazione al ritmo della remata, tipicamente

inalando ed esalando due volte per remata, contrariamente ad

altri sport, come ad esempio il ciclismo, dove l'atleta può

respirare liberamente.

Il nostro Istituto ha aderito al progetto “Rowing a scuola” e

noi alunni abbiamo avuto l'occasione di provare il

remoergometro. Questo attrezzo meccanico simula

fedelmente il gesto atletico della vogata.

Page 22: ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado · ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado Ipertesto realizzato dalla classe 1^A Docente coordinatore:

Il remoergometro viene generalmente utilizzato dagli atleti

professionisti e dalle scuole di canottaggio per l'allenamento

anche durante il periodo invernale, e anche dagli amatori

nelle palestre che ne sfruttano la completezza nei movimenti.

Il macchinario, inoltre, è utilizzato in esclusiva da atleti che

partecipano alle competizioni di indoor rowing.

Page 23: ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado · ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado Ipertesto realizzato dalla classe 1^A Docente coordinatore:

RELIGIONE: I quattro evangelisti

a cura di Di Pietro Silvia e Pjetri Lorenzo

“Evangelista” è il nome con il quale si identificano le quattro

persone che hanno redatto i Vangeli e sono Matteo, Marco,

Luca e Giovanni.

Non tutti sanno che a ogni evangelista la tradizione cristiana

ha associato un simbolo: è la Sacra Quadriga, il misterioso

cocchio di Dio, condotto – secondo una visione del profeta

Ezechiele, ripresa dall’Apocalisse – da quattro esseri viventi

che avevano sembianze di uomo, di leone, di toro, di aquila.

Gli antichi autori cristiani applicarono agli evangelisti le

simboliche sembianze della profezia, riconoscendo nel

Vangelo il nuovo trono di Dio.

È facile vedere nelle chiese, sui Lezionari, sui leggii o nelle

decorazioni di amboni, pulpiti ed altari, la riproduzione dei

quattro simboli degli evangelisti: è una tradizione veneranda

che vuol sottolineare la fede cristiana nell’unico “Vangelo

quadriforme”.

Nonostante sia opera di quattro autori diversi, il cuore del

Vangelo è Gesù stesso, protagonista della storia della

salvezza, mandato da Dio Padre a rivelare agli uomini il

nuovo messaggio dell’amore.

Un esempio di rappresentazione dei simboli degli evangelisti

lo troviamo nella Cattedrale di Genova nella lunetta in cui è

scolpito il martirio di San Lorenzo sotto la figura del Cristo

benedicente.

Page 24: ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado · ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado Ipertesto realizzato dalla classe 1^A Docente coordinatore:

LUCA

È di Antiochia in Siria. È un medico, compagno di

predicazione di Paolo. Scrive verso l’80 d.C. in greco. È

anche l’autore degli Atti degli apostoli.

Luca rappresenta Gesù come amico dei poveri e salvatore

degli uomini. Il vangelo che scrive può considerarsi la

biografia più vicina a Gesù.

Luca scrive rivolgendosi ai pagani di cultura greca. Il suo

vangelo è rappresentato dal toro perché introduce come

primo personaggio del suo racconto Zaccaria, il padre del

Battista, il quale, essendo sacerdote del tempio, come tale

offriva sacrifici di tori.

Page 25: ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado · ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado Ipertesto realizzato dalla classe 1^A Docente coordinatore:

MATTEO

Matteo è di Cafarnao.

Il suo vangelo è rappresentato dall’uomo

perché nella prima pagina riporta la

genealogia di Gesù, e dunque parla della sua

origine umana.

MARCO

È di Gerusalemme. Non è discepolo diretto

di Gesù, ma segue l’apostolo Pietro di cui

diventa il segretario.

Scrive a Roma verso il 65 d.C. in lingua

greca. Probabilmente è il primo ad aver

messo per iscritto il vangelo.

Marco mette in evidenza che Gesù ha

manifestato a poco a poco la sua divinità.

Nel suo vangelo non racconta la vita di Gesù, ma ne presenta

la personalità.

Scrive rivolgendosi ai pagani di Roma che non avevano mai

sentito parlare di Gesù e tanto meno conoscevano la religione

degli ebrei.

Il suo vangelo è rappresentato da un leone, perché nella

prima pagina presenta il Battista che, come un leone, grida la

sua testimonianza nel deserto.

Page 26: ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado · ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado Ipertesto realizzato dalla classe 1^A Docente coordinatore:

GIOVANNI

Giovanni è di Betsaida. È simboleggiato dall’aquila perché

il suo vangelo si apre con la contemplazione di Gesù Dio ed

è caratterizzato dalla capacità di vedere oltre il presente e di

volare in alto.

Page 27: ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado · ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado Ipertesto realizzato dalla classe 1^A Docente coordinatore:

INGLESE: L’inglese nel mondo

a cura di Miliucci Alessio e Matei Raul

L’inglese (lingua di origine germanica) è la lingua più

importante del mondo. È la lingua ufficiale in Nuova

Zelanda, USA, Australia, Canada…

Curiosità britanniche

La bandiera

La bandiera inglese, chiamata Union Jack, è nata dall’unione

di tre bandiere: scozzese, inglese e gallese.

L’inglese e i paesi anglofoni

I paesi dove si parla inglese sono detti “anglofoni” (da Angli,

la popolazione Germano-Inglese più importante insieme ai

Sassoni). I paesi anglofoni sono moltissimi, perciò la lingua

Page 28: ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado · ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado Ipertesto realizzato dalla classe 1^A Docente coordinatore:

inglese è diventata la seconda più parlata al mondo (dopo lo

spagnolo e seguita dal cinese).

L’inglese è prima lingua in Australia

Il nuovissimo continente è collegato all’Europa da tantissimo

tempo. This is very strange!

L’Australia è considerata il “nuovissimo” continente ma in

realtà è legato al Regno Unito da molto tempo. Infatti in

passato era una colonia di prigionieri inglesi. Questo fatto

spiega perché in Australia si parla inglese e perché nella

bandiera australiana in alto a sinistra è rappresentata la

bandiera inglese.

L’inglese neozelandese

Anche in Nuova Zelanda si parla inglese. Questa varietà

linguistica è più simile all’ inglese britannico che all’inglese

americano, anche se si sono sviluppati dei dialetti simili all’

americano. L’ortografia britannica e neozelandese

rimangono comunque differenti tra loro, soprattutto nel

lessico.

L’inglese in Canada

In Canada si parla una versione particolare dell’inglese,

lingua madre di 19.000.000 di Canadesi. Una parte dei

Canadesi parla anche francese, mentre il 20,6% parla altre

lingue. L’inglese del Canada possiede caratteristiche sia

dell’inglese britannico, che dell’inglese americano. Si

avvicina a una varietà detta “General American”.

https://it.wikipedia.org

Page 29: ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado · ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado Ipertesto realizzato dalla classe 1^A Docente coordinatore:

L’inglese è seconda lingua in India

Agli inizi del XVIII secolo l’India conosce il popolo

britannico e nel XIX secolo ne viene colonizzata. Diventa

uno Stato a sé nel 1947 per opera di Gandhi. Con il tempo

l’India assimila lentamente la lingua inglese. In India la

lingua madre è l’indo, ma anche l’inglese è molto diffuso.

L’inglese in Sudafrica

L’inglese è una delle 11 lingue ufficiali parlate in Sudafrica.

La più parlata è lo zulu (lingua madre del 24% della

popolazione) seguita dallo xhosa. L’inglese è, invece, la

quinta lingua più parlata. Prima del 1994 era, insieme

all’afrikaans, l’unica lingua ufficiale.

Le nazioni che formano il Regno Unito

Il Regno Unito è formato dall’unione politica di 4 nazioni:

Scozia

Inghilterra

Irlanda del Nord

Galles

Page 30: ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado · ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado Ipertesto realizzato dalla classe 1^A Docente coordinatore:

Le scuole inglesi

Nel Regno Unito sono rinomate le scuole. Università come

Oxford e Cambridge sono famosissime e situate nelle

omonime città.

Le uniformi scolastiche

Oxford Cambridge Eton

Giacca Nera Nera nera

Cravatta Blu Nera rossa

Camicia Bianca azzurrina bianca e rossa

Pantaloni Neri Neri neri

Accessori Assenti Assenti gemelli da polso

Dal punto di vista culturale, sono importanti le “School

Uniforms” che vengono indossate dagli studenti. In genere

prevedono giacca, cravatta (anche per le donne) e una

camicia.

Cucina britannica

La cucina inglese, influenzata dal clima, dalla

conformazione geografica e dalla storia del paese è molto

particolare: oltre ai cibi tradizionali (pane, formaggi,

arrosti…) sono diffusi gli alimenti originariamente

americani (patata, pomodoro, peperoncino…), spezie e curry

provenienti dall’India. Anche i piatti fritti basati sulla cucina

cinese e su quella thailandese sono diffusi nella cultura

Page 31: ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado · ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado Ipertesto realizzato dalla classe 1^A Docente coordinatore:

britannica. Nel Regno Unito, inoltre, la cucina è molto aperta

e continua ad assorbire idee culinarie da tutto il mondo.

La storia del kilt

Il kilt è un indumento scozzese maschile simile a un

“gonnellino”. È stato inventato da Thomas Rawilson

(imprenditore tedesco) grazie ad una grande azione

commerciale avvenuta nel 1730 circa: osservò i suoi operai

abbattere gli alberi e pensò di semplificarne l’abbigliamento

in modo da renderlo meno ingombrante. Sostituì, allora, le

vecchie “tute da lavoro” con quello che sarebbe diventato il

kilt scozzese.

Page 32: ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado · ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado Ipertesto realizzato dalla classe 1^A Docente coordinatore:

SPAGNOLO: Fanzara, quando l’arte riporta la pace

a cura di Dionisi Andrea e Alfieri Jennifer

Fanzara è un piccolo borgo della Comunidad de Valencia

dove due fazioni opposte, divise dai tempi degli Arabi,

vivevano in conflitto, fino a quando un festival di murales ha

riportato l’armonia.

Sono stati chiamati artisti da tutto il mondo per decorare il

paesino, che ora è ricoperto di murales. Le opere decorano

ogni angolo del borgo, dai muri degli edifici agli arredi

urbani. Fanzara si è trasformata in questo modo in un museo

a cielo aperto chiamato “MIAU”, in cui sono conservate ed

esposte vere e proprie opere d’arte.

Page 33: ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado · ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado Ipertesto realizzato dalla classe 1^A Docente coordinatore:

Questo progetto artistico ha avuto anche uno scopo sociale e

di convivenza tra cittadini e artisti di strada. Infatti, gli artisti

stranieri sono stati ospitati a casa dei cittadini di Fanzara per

il periodo sufficiente a realizzare i murales e sono proprio gli

stessi cittadini a offrire loro le mura esterne della propria casa

per realizzare le opere.

Migliaia di turisti e scuole ogni anno visitano il paese e

questo ha permesso un miglior sviluppo dell’economia.

Page 34: ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado · ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado Ipertesto realizzato dalla classe 1^A Docente coordinatore:

SCIENZE: La Cimatica

a cura di Fugaro Roberto e Ursini Lorenzo

La Cimatica è una teoria, dovuta allo studioso svizzero Hans

Jenny, che studia l'effetto morfogenetico delle onde sonore.

Questa disciplina rappresenta un portale sul mondo invisibile

delle forme del suono.

Verso la metà del Novecento Jenny pubblicò il primo di due

volumi intitolati “Kymatic”, nel quale sostenne l’esistenza di

un sottile potere attraverso il quale il suono struttura la

materia. Buona parte del suo studio traeva ispirazione

dall’opera di Ernst Chladni, musicista e fisico tedesco del

XVIII secolo il quale, facendo risuonare con un archetto una

lastra di metallo cosparsa di sabbia finissima, applicata alla

cassa armonica di un violino, notò che l’energia sonora agiva

sulla sabbia e ne plasmava l’assetto, disegnando su di essa

delle figure geometriche caratterizzate da forme regolari e da

linee simmetriche che si modificavano al mutare dell’altezza

della nota. Le figure così ottenute sono tuttora designate con

il nome di “figure di Chladni”.

Page 35: ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado · ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado Ipertesto realizzato dalla classe 1^A Docente coordinatore:

Secondo Jenny queste strutture, che ricordano i mandala o

altre forme ricorrenti in natura, sarebbero la manifestazione

della forza invisibile del campo vibrazionale ed ogni forma

conterrebbe le informazioni sulle vibrazioni che l’hanno

generata.

Tra i primi a scoprire che un corpo in vibrazione produce

sequenze di figure “regolari” ci fu Galileo Galilei che nel

suo “Dialogo sopra i due massimi sistemi” (1632), scrisse:

«Mentre raschiavo una lastra d'ottone mediante uno scalpello

di metallo appuntito con l'intento di rimuovere alcune

macchie, mi resi conto che facendo scorrere rapidamente lo

scalpello sulla superficie potevo sentire distintamente un

suono prodotto dalla lamina. Osservando la lastra più

attentamente, notai che quelle che pensavo fossero delle

macchie formavano delle lunghe file di strisce parallele ed

equidistanti l'una dall'altra. Raschiando con lo scalpello più

volte, scoprii che queste macchie si formavano solo nel

momento in cui lo scalpello produceva il suono sibilante,

quando il raschiare non era accompagnato dal suono non vi

era traccia di alcuna macchia».

Page 36: ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado · ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado Ipertesto realizzato dalla classe 1^A Docente coordinatore:

MATEMATICA: Lo straordinario mondo dei numeri

a cura di Dumitru Cristian e Vacca Elena Sofia

Il concetto di numero è molto antico. Rappresentare una

quantità con un simbolo ha permesso al pensiero umano di

raggiungere mete notevoli.

La teoria dei numeri è quel ramo della matematica pura che

si occupa delle proprietà dei numeri interi e contiene molti

problemi aperti che possono essere facilmente compresi

anche da chi non è un matematico.

Qui di seguito vengono descritte alcune tipologie di numeri

che solitamente non si conoscono.

NUMERI AMICI

Due numeri si dicono amici se la somma di tutti i divisori del

primo numero (escluso se stesso) è uguale al secondo

numero, e viceversa.

Per esempio: 220 e 284 sono amici perché la somma dei

divisori di 220 è uguale a 284, e la somma dei divisori di 284

è uguale a 220.

NUMERI PERFETTI

Un numero si dice perfetto quando è uguale alla somma di

tutti i suoi i divisori, escluso se stesso.

Per esempio: 6 è perfetto perché la somma dei suoi divisori

escluso 6, cioè 1,2 e 3, dà 6.

Page 37: ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado · ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado Ipertesto realizzato dalla classe 1^A Docente coordinatore:

Dopo 6 il successivo numero perfetto è 28, infatti i suoi

divisori sono 1, 2, 4, 7 e 14, che sommati danno 28.

NUMERI PALINDROMI

Un numero si dice palindromo quando anche letto al

contrario si legge allo stesso modo.

Per esempio: 88, 101, 252, 484, 1001, 5995, 37073 …

NUMERI FELICI

Un numero felice è definito tramite il seguente processo:

partendo con un qualsiasi numero intero positivo, si

sostituisca il numero con la somma dei quadrati delle sue

cifre, e si ripeta il processo fino a quando si ottiene 1. È

evidente che tutte le potenze di 10 sono numeri felici, quindi

i numeri felici sono infiniti.

Ad esempio 7 è un numero felice, e la sequenza ad esso

associata è:

72 = 49

42 + 92 = 16 + 81 = 97

92 + 72 = 81 + 49 = 130

12 + 32 + 02 = 1 + 9 + 0 = 10

12 + 02 = 1

Page 38: ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado · ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado Ipertesto realizzato dalla classe 1^A Docente coordinatore:

NUMERI GEMELLI

I numeri gemelli sono una coppia di numeri primi la cui

differenza è uguale a 2.

Per esempio: 3 e 5, 5 e 7, 11 e 13, 17 e 19, 29 e 31 …

NUMERI TRIANGOLARI

I numeri triangolari sono quei numeri poligonali

rappresentabili in forma di triangolo ovvero, preso un

insieme con una cardinalità (quantità di elementi) pari al

numero in oggetto, è possibile disporre i suoi elementi su una

griglia regolare, in modo da formare un triangolo equilatero

o un triangolo isoscele, come nella figura qui sotto.

NUMERI FORTUNATI

Un numero fortunato è un numero naturale in un insieme

generato da un “crivello” simile al crivello di Eratostene che

genera numeri primi.

Si inizia con una successione di numeri interi a partire da 1:

Page 39: ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado · ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado Ipertesto realizzato dalla classe 1^A Docente coordinatore:

1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19,

20, 21, 22, 23, 24, 25 ...

Si eliminano tutti i secondi numeri, lasciando quindi solo i

numeri dispari:

1, 3, 5, 7, 9, 11, 13, 15, 17, 19, 21, 23, 25 …

Il secondo termine in questa sequenza è 3, dunque si

eliminano tutti i numeri terzi (si contano cioè tre posizioni,

si elimina il terzo e si riparte con il conteggio, e così via):

1, 3, 7, 9, 13, 15, 19, 21, 25 …

Il terzo numero rimasto è ora 7, dunque si eliminano tutti i

settimi numeri rimanenti:

1, 3, 7, 9, 13, 15, 21, 25 …

Ripetendo la procedura indefinitamente, i rimanenti sono

numeri fortunati:

1, 3, 7, 9, 13, 15, 21, 25, 31, 33, 37, 43, 49, 51, 63, 67, 69,

73, 75, 79, 87, 93, 99 …

Page 40: ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado · ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado Ipertesto realizzato dalla classe 1^A Docente coordinatore:

TECNOLOGIA: I 10 metalli più rari al mondo

a cura di Benedetti Massimiliano e Marziali Federico

I 10 metalli più rari al mondo, comprendono metalli

abbastanza conosciuti ed altri quasi totalmente sconosciuti

dalla maggior parte delle persone. Eccoli di seguito riportati:

Iridio: è l’elemento più raro su tutta la crosta terrestre

(circa 12 volte più raro dell’oro); l’origine del metallo

sarebbe extraterrestre, arrivato con lo stesso asteroide

che portò all’estinzione dei dinosauri. È duro e tenace,

viene usato con apparecchi esposti ad alte temperature.

Rodio: appartiene al gruppo del platino; estrarlo è

un’impresa molto complessa perché si trova mescolato

con altri metalli. È duro e fragile, è impiegato spesso

come catalizzatore.

Page 41: ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado · ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado Ipertesto realizzato dalla classe 1^A Docente coordinatore:

Tellurio: allo stato fuso, il tellurio è in grado di

corrodere metalli quali il rame, il ferro e anche l’acciaio

inossidabile. Ha sia le proprietà dei metalli sia dei non

metalli.

Rutenio: è un metallo molto difficile da produrre per le

sue particolari caratteristiche chimico-fisiche. Perciò il

rutenio è presente in commercio in quantità assai ridotte

e i suoi prezzi sono particolarmente elevati (attualmente

circa 60 dollari per oncia).

Page 42: ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado · ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado Ipertesto realizzato dalla classe 1^A Docente coordinatore:

Osmio: anche l’osmio appartiene al gruppo del platino

e il suo tetrossido viene utilizzato per il rilievo delle

impronte digitali. È il metallo più pesante in natura. Si

usa come catalizzatore.

Renio: il renio non esiste in natura allo stato libero e

nemmeno nei minerali più comuni. L’unica possibilità è

di ottenerlo dal perrenato di ammoniaca.

Oro: anche l’oro è tra i metalli più rari del mondo.

È distribuito un po’ su tutta la crosta terrestre, con una

concentrazione media di 0,03 parti per milione,

corrispondenti a 0,03 grammi per tonnellata. Serve per

realizzare gioielli.

Page 43: ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado · ISTITUTO COMPRENSIVO DI CAPENA Scuola Secondaria di 1° grado Ipertesto realizzato dalla classe 1^A Docente coordinatore:

Platino: è presente in natura allo stato puro o in lega con

l’iridio. I suoi composti, altamente tossici, sono

piuttosto rari in natura e alcuni di essi, ad esempio

il cisplatino, sono utilizzati come farmaci anti-tumorali.

È duttile e malleabile, viene usato in oreficeria.

Palladio: anch’esso appartenente al gruppo del platino,

viene largamente impiegato come catalizzatore. Ha

colore bianco argentato.

Bismuto: è usato soprattutto nel settore farmaceutico e

per la preparazione di leghe a basso punto di fusione

come, per esempio, quelle per i fusibili.