ISTITUTO COMPRENSIVO DI - icprovagliodiseo.gov.it · 4099/a/4/ del 05.10.2004 e successive...

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ISTITUTO COMPRENSIVO DI PROVAGLIO D’ISEO PROTOCOLLO D’ACCOGLIENZA PER ALUNNI CON DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO (Presentato al Collegio Docenti del………, delibera di approvazione del Collegio docenti in data………….. , conseguente annessione al POF…………….

Transcript of ISTITUTO COMPRENSIVO DI - icprovagliodiseo.gov.it · 4099/a/4/ del 05.10.2004 e successive...

ISTITUTO COMPRENSIVO DI

PROVAGLIO D’ISEO

PROTOCOLLO D’ACCOGLIENZA

PER ALUNNI CON DISTURBI SPECIFICI DI

APPRENDIMENTO

(Presentato al Collegio Docenti del………, delibera di approvazione del Collegio docenti in data…………..,

conseguente annessione al POF…………….

1

INDICE

PREMESSA ………………………………………………………………………….....…… pag. 2

COSA SONO I DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO ………………………….. pag. 2

COSA FA LA SCUOLA …………………………………………………………..………… pag. 3

COSA FA LA FAMIGLIA ………………………………………………………………….. pag. 5

LO STUDENTE ……………………………………………………………………………... pag. 6

STRATEGIE DIDATTICHE ………………………………………….………………….….. pag. 7

L’ALUNNO CON DSA NEL CONTESTO CLASSE ……………………….………………. pag. 8

STRUMENTI COMPENSATIVI E MISURE DISPENSATIVE …………..…………..…… pag. 9

VERIFICA E VALUTAZIONE ……………………………………………………………... pag. 11

IL PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO ……………………………………………... pag. 14

SITOGRAFIA ………………………………………………………………………………... pag. 15

BIBLIOGRAFIA ……………………………………………………………………………... pag. 15

SOFTWARE …………………………………………………………………………..……. pag. 16

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PREMESSA

Il Protocollo per l’accoglienza e l’integrazione nasce dalla volontà di condividere criteri, principi

educativi e pratiche comuni in tema di accoglienza e d’intervento sugli alunni con DSA, consentendo

di attuare, in modo operativo, le indicazioni normative contenute nella Circolare MIUR Prot. n.

4099/a/4/ del 05.10.2004 e successive circolari e indicazioni ministeriali: Legge n.170/2010, D.M.

5669 del 12/7/2011 e Linee Guida allegate al Decreto.

E’ una guida d'informazione e un documento annesso al Piano dell’offerta formativa (POF),

costituisce uno strumento di lavoro e pertanto viene monitorato per essere periodicamente rivisto o

integrato, alla luce di nuove esigenze rilevate o sperimentate.

FINALITA’ DEL PROTOCOLLO:

definire pratiche comuni all’interno dell’istituto;

facilitare l’accoglienza, l’inserimento ed un proficuo percorso formativo degli studenti con DSA;

promuovere qualsiasi iniziativa di comunicazione e di collaborazione tra scuola, famiglie ed enti

territoriali;

prevenire forme di disagio;

accompagnare gli studenti con DSA agli esami di Stato.

COSA SONO I DISTURBI SPECIFICI DELL'APPRENDIMENTO

I Disturbi Specifici di Apprendimento interessano alcune specifiche abilità dell’apprendimento

scolastico, in un contesto di funzionamento intellettivo adeguato all’età anagrafica. Sono coinvolte in

tali disturbi l’abilità di lettura, di scrittura, di fare calcoli.

Sulla base dell’abilità interessata dal disturbo, i DSA assumono una denominazione specifica:

dislessia (lettura), disgrafia e disortografia (scrittura), discalculia (calcolo).

Tali disturbi possono coesistere nella stessa persona, in questo caso si parla di comorbilità.

Secondo le ricerche attualmente più accreditate, i DSA hanno un’origine neurobiologica, una matrice

evolutiva e si mostrano come un’atipia dello sviluppo.

Posto nelle condizioni di attenuare e/o compensare il disturbo, il discente può raggiungere gli

obiettivi di apprendimento previsti. E’ da notare, inoltre (e ciò non è affatto irrilevante per la

didattica), che gli alunni con DSA sviluppano stili di apprendimento specifici, volti a compensare le

difficoltà incontrate a seguito del disturbo.

COSA FA LA SCUOLA

“E' compito delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell'infanzia, attivare, previa

apposita comunicazione alle famiglie interessate, interventi tempestivi, idonei ad individuare i casi

sospetti di DSA degli studenti. L'esito di tali attività non costituisce, comunque, una diagnosi di

DSA.” (Legge 170/2010, art.3)

“La scuola garantisce ed esplicita, nei confronti di alunni e studenti con DSA, interventi didattici

individualizzati e personalizzati, anche attraverso la redazione di un Piano didattico

personalizzato, con l’indicazione degli strumenti compensativi e delle misure dispensative

adottate.” (D.M. 5669/2011, art.5)

La presente legge riconosce la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia quali

disturbi specifici di apprendimento, di seguito denominati «DSA», che si manifestano in presenza

di capacità cognitive adeguate, in assenza di patologie neurologiche e di deficit sensoriali, ma

possono costituire una limitazione importante per alcune attività della vita quotidiana. (Legge

170/2010 art. 1.1)

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IL DIRIGENTE SCOLASTICO

- Garantisce il raccordo di tutti i soggetti che operano nella scuola con le realtà territoriali.

- Riceve la diagnosi consegnata dalla famiglia, la acquisisce al protocollo e la condivide con il

gruppo docente.

- Promuove attività di formazione/aggiornamento per il conseguimento di competenze specifiche

diffuse in merito ai disturbi specifici di apprendimento.

- Definisce, su proposta del Collegio dei Docenti, le modalità di documentazione dei percorsi

didattici individualizzati e personalizzati di alunni e studenti con DSA e ne coordina l’elaborazione

e le modalità di revisione.

- Gestisce le risorse umane e strumentali per la realizzazione degli interventi educativi.

- Promuove l’intensificazione dei rapporti tra i docenti e le famiglie di alunni e studenti con DSA,

favorendone le condizioni e prevedendo idonee modalità di riconoscimento dell’impegno dei

docenti.

- Attiva il monitoraggio relativo a tutte le azioni messe in atto, al fine di favorire la riproduzione di

buone pratiche e procedure od apportare eventuali modifiche.

- Si avvale della collaborazione della Funzione Strumentale DSA con compiti di informazione,

consulenza e coordinamento.

- Attiva le necessarie procedure per gli esami di Stato.

LA SEGRETERIA

- Riceve dalla famiglia, anche tramite l’insegnante di classe, la diagnosi.

- Protocolla la diagnosi (o altra documentazione) e ne inserisce una copia nel fascicolo personale

- dell’alunno.

- Aggiorna l’elenco degli alunni con DSA e ne dà comunicazione al referente per i DSA e al coordinatore

di classe o all’insegnante prevalente.

- Riceve dal coordinatore o dall’insegnante di classe i PDP e li inserisce nel fascicolo personale

dell’alunno

IL REFERENTE D’ISTITUTO / LA FUNZIONE STRUMENTALE PER I DSA

- Aggiorna e mette a disposizione della scuola la normativa di riferimento.

- Fornisce indicazioni su strumenti compensativi e misure dispensative al fine di realizzare un

intervento didattico il più possibile adeguato e personalizzato.

- Collabora, ove richiesto, alla elaborazione di strategie volte al superamento dei problemi nella

classe con alunni con DSA.

- Offre supporto ai colleghi riguardo a specifici materiali didattici e di valutazione.

- Cura la dotazione bibliografica e di sussidi all’interno dell’Istituto.

- Diffonde e pubblicizza le iniziative di formazione specifica o di aggiornamento.

- Fornisce informazioni riguardo ad Associazioni, Enti, Istituzioni, nonché libri, siti o piattaforme on

line ai quali poter fare riferimento per le tematiche in oggetto.

- Garantisce la circolarità delle informazioni tra i vari soggetti coinvolti (docenti, famiglia,

specialisti).

IL SINGOLO DOCENTE

- Durante le prime fasi degli apprendimenti scolastici, cura l’acquisizione dei prerequisiti

fondamentali e la stabilizzazione delle prime abilità relative alla scrittura, alla lettura e al calcolo,

ponendo attenzione ai segnali di rischio in un’ottica di prevenzione e ai fini di una segnalazione.

- Nelle fasi successive dell’apprendimento pone attenzione a eventuali segnali di rischio.

- Mette in atto attività di recupero mirato.

- Segnala alla famiglia la persistenza delle difficoltà nonostante gli interventi di recupero attuati.

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- Prende visione della certificazione diagnostica rilasciata dagli organismi preposti.

- Procede, in collaborazione dei colleghi della classe, alla documentazione dei percorsi didattici

individualizzati e personalizzati.

- Adotta strategie educativo-didattiche di potenziamento e di aiuto compensativo e misure

dispensative.

- Attua modalità di verifica e valutazione adeguate e coerenti.

- Promuove la creazione di un buon clima relazionale, sostenendo l’autostima, la motivazione e

lavorando sulla riflessione metacognitiva.

- Prende visione della normativa vigente e si tiene aggiornato sulle tematiche dei DSA.

- Coinvolge l’alunno e la famiglia nella progettazione del percorso di apprendimento.

IL COORDINATORE DI CLASSE / INSEGNANTE DI RIFERIMENTO

- Informa i supplenti in servizio nelle classi con alunni con DSA.

- Coordina il consiglio di classe/team nella stesura del PDP, con l’eventuale supporto della Funzione

Strumentale DSA.

- Tiene i contatti con la famiglia e concorda con i genitori le modalità di svolgimento dei compiti a

casa.

- Realizza incontri di continuità con i colleghi del precedente e successivo ordine o grado di scuola al

fine di condividere i percorsi educativi e didattici effettuati dagli alunni con DSA, per non

disperdere il lavoro svolto.

- Attiva le procedure previste per gli esami di stato (per la scuola secondaria), indicando in tempi utili

la presenza nella classe di alunni con DSA.

- Verifica , a fine anno scolastico, che il PDP, con eventuali aggiornamenti, venga inserito nel

fascicolo personale dell’alunno.

- Segnala al referente d’Istituto eventuali casi a “rischio”.

IL GLI – GRUPPO DI LAVORO PER L’INCLUSIONE

- Rileva i BES presenti nella scuola.

- Raccoglie e documenta gli interventi didattico-educativi posti in essere, anche in rapporto con reti

di scuole o in base ad azioni strategiche dell’Amministrazione.

- Rileva, monitora e valuta il livello di inclusività della scuola.

- Offre consulenza e supporto ai colleghi sulle strategie/metodologie di gestione delle classi.

- Raccoglie e coordina le proposte formulate dai singoli GLH Operativi, sulla base delle effettive

esigenze.

- Elabora entro il mese di giugno una proposta di Piano Annuale per l’Inclusività, riferito a tutti gli

alunni con BES, da sottoporre al Collegio docenti e da inviare agli Uffici competenti, anche per

l’assegnazione delle risorse di sostegno.

- Interagisce con la rete dei CTS e dei servizi sociali e sanitari territoriali per l’implementazione di

azioni di sistema (formazione, tutoraggio, progetti di prevenzione, monitoraggio, ecc.).

IL CTRH / CTI e il CTS

- Promuove attività di sensibilizzazione, di informazione, di formazione, di diffusione scientifica

rispetto ai problemi relativi ai disturbi specifici dell’apprendimento scolastico, universitario, r ivolte

a specialisti, operatori, docenti, genitori.

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- Sviluppa tutte le forme di collaborazione per tutelare i diritti delle persone affette da disturbi

specifici dell’apprendimento e ad esercitare d’intesa:

• interventi integrati di orientamento scolastico, universitario, professionale;

• azioni tese a realizzare le pari opportunità d’istruzione a formazione;

• azioni finalizzate a garantire la coerenza e la continuità in verticale e orizzontale tra i diversi gradi

e ordini di scuola e l’università;

• interventi integrati di prevenzione e di contrasto all’insuccesso scolastico e formativo;

- Attua forme di monitoraggio e ricerca sulle problematiche legate al disturbo.

- Coordina e razionalizza, nel rispetto delle competenze dei diversi soggetti coinvolti, l’uso delle

rispettive risorse umane, professionali, strumentali, finanziarie;

- Sostiene l’azione educativa della famiglia.

COSA FA LA FAMIGLIA

- Provvede, di propria iniziativa o su segnalazione del pediatra, a far valutare il figlio presso l’ASL di

riferimento o centri accreditati.

- Consegna la diagnosi al Dirigente Scolastico.

- Condivide e firma il PDP, prendendosi la responsabilità di attuarlo nella parte di pertinenza

(compiti a casa).

- Sostiene la motivazione e l’impegno del figlio nel lavoro scolastico e domestico.

- Verifica regolarmente lo svolgimento dei compiti assegnati.

- Verifica che vengano portati a scuola tutti i materiali richiesti.

- Incoraggia l’acquisizione di una sempre maggiore autonomia nella gestione dei tempi di studio e

dell’impegno scolastico.

- Mantiene i regolari contatti con gli insegnanti.

- Considera e riconosce non solo il significato valutativo ma anche quello formativo delle singole

discipline.

“La famiglia che si avvede per prima delle difficoltà del proprio figlio o della propria figlia, ne

informa la scuola, sollecitandola ad un periodo di osservazione.

Essa è altrimenti, in ogni caso, informata dalla scuola delle persistenti difficoltà del proprio figlio

o figlia.” (Linee Guida, 12 luglio 2011, art.6.5)

“[Le famiglie] necessitano pertanto di essere opportunamente guidate alla conoscenza del

problema non solo in ordine ai possibili sviluppi dell'esperienza scolastica, ma anche informate

con professionalità e costanza sulle strategie didattiche che di volta in volta la scuola progetta per

un apprendimento quanto più possibile sereno e inclusivo, sulle verifiche e sui risultati attesi e

ottenuti, su possibili ricalibrature dei percorsi posti in essere.” (Linee Guida, 12 luglio 2011,

art.6.5)

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LO STUDENTE

Lo studente, con le necessarie differenziazioni in relazione all’età, è il protagonista di tutte le azioni

messe in campo qualora si presenti una situazione di DSA.

Pertanto ha diritto:

- a una chiara informazione riguardo alla diversa modalità di apprendimento e alle strategie che

possono aiutarlo a ottenere il massimo dalle sue potenzialità;

- a ricevere una didattica individualizzata/personalizzata, nonché all’adozione di adeguati strumenti

compensativi e misure dispensative.

Ha altresì il dovere:

- di impegnarsi nel lavoro scolastico;

- di suggerire ai docenti le strategie di apprendimento che ha maturato autonomamente (ove l’età e la

maturità lo consentano, soprattutto nella scuola secondaria di primo grado)

- accettare gli strumenti compensativi e dispensativi concordati nel Piano didattico personalizzato.

- collaborare con gli insegnanti durante l’attività didattica

CHI FA CHE COSA: AZIONI IN SINTESI

SCUOLA FAMIGLIA SERVIZI Interventi di identificazione precoce

di casi sospetti

Attività di recupero didattico mirato

Persistenti difficoltà

Comunicazione della scuola alla famiglia

Richiesta di valutazione

Iter diagnostico

Provvedimenti compensativi e

dispensativi – didattica e valutazione personalizzata

Comunicazione della

famiglia alla scuola

Diagnosi - Documento di

certificazione diagnostica

Linee Guida 12 luglio 2011, art. 6

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STRATEGIE DIDATTICHE

Non vi sono limitazioni assolute all’apprendimento di uno studente con DSA, solo percorsi diversi,

strategie alternative e diversi gradi di difficoltà nel conseguire l’obiettivo.

Pertanto l’azione didattica, rispondente al principio dell’inclusività, dovrà essere condivisa tra i

docenti e caratterizzarsi nei diversi ordini di scuola.

Scuola dell’infanzia

Osservazione - non è possibile parlare di DSA in questo ordine di scuola, ma è necessario:

- prestare attenzione per individuare e monitorare la presenza di situazioni problematiche;

- intervenire precocemente sulle carenze nello sviluppo delle competenze comunicativo-

linguistiche, motorio-prassiche, percettive e visuospaziali;

- predisporre interventi didattici capaci di potenziare e sviluppare le funzioni che sottostanno agli

apprendimenti di base.

Primo biennio della scuola primaria

Abilitazione e recupero mirato

- individuare precocemente le situazioni di fragilità che potrebbero evolvere in disturbi di

apprendimento;

- intervenire con percorsi personalizzati a sostegno dei processi parziali compromessi in modo da

recuperarne la funzionalità;

- predisporre interventi didattici mirati sullo sviluppo di strategie cognitive e metacognitive per il

controllo dei propri errori;

- utilizzare sistemi di controllo e di monitoraggio degli apprendimenti e delle eventuali difficoltà

individuate.

Buone prassi

- Proporre molto lavoro fonologico e metafonologico.

- Utilizzare la memoria visiva (uso della via visiva).

- Preparare schede “chiare, pulite”.

- Proporre di correggere da sé solo alcune parole, segnandole a margine con

uno/due/tre pallini colorati.

Scrittura

- Fornire indicazioni precise per la scrittura delle lettere.

- Evitare di presentare più caratteri contemporaneamente.

- Passare allo stampato minuscolo solo dopo che sono stati appresi tutti i suoni.

- Riprendere periodicamente le sillabe complesse.

- Passare al corsivo senza fretta.

- Offrire occasioni significative e motivanti per scrivere.

Matematica

- Lavorare a lungo in modo concreto con manipolazioni e attività motorie utili a

interiorizzare concetti numerici e procedure.

- Rappresentare i problemi in modo concreto e indicare le possibili strade

(strategie) anche in forma visiva.

- Utilizzare il calcolo mentale.

- Utilizzare modelli e cartelloni puliti (fiori o ricami distolgono l’attenzione dai

numeri e non permettono di vederli).

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Terzo, quarto e quinto anno della scuola primaria e secondaria di primo grado

Compensazione ed eventuale dispensa

- favorire la costruzione di un adeguato metodo di studio

- utilizzare in modo personalizzato gli strumenti compensativi e le tecnologie informatiche

- applicare misure dispensative senza variazione di obiettivi

- sostenere la motivazione

- privilegiare la riflessione metacognitiva

La didattica adatta agli studenti con DSA è funzionale per tutti gli studenti ed in ogni ordine sarà

contraddistinta da:

OSSERVAZIONE

Le Linee Guida assegnano un ruolo fondamentale alla capacità di osservazione dell’insegnante per il

riconoscimento di un potenziale disturbo specifico dell’apprendimento, non solo nei primi segmenti

dell’istruzione - scuola dell’infanzia e scuola primaria -, ma anche in tutto il percorso scolastico, per

individuare quelle caratteristiche cognitive su cui puntare per il raggiungimento del successo

formativo.

L’ALUNNO CON DSA NEL CONTESTO CLASSE Inserimento nella classe

In caso di iscrizione di alunno con DSA in una prima, il D.S. con il gruppo di formazione delle classi

inserirà nella classe/sezione non meno di due studenti certificati con DSA.

In caso di inserimento successivo (ad anno scolastico iniziato o in anni successivi al primo) la scelta

della sezione in cui iscrivere l’alunno con DSA sarà di competenza del D.S., visti i criteri deliberati

dal Collegio dei docenti.

Posizione in aula

Gli alunni con disturbi specifici di apprendimento non godono di una capacità di attenzione

“selettiva” e quindi sono attenti a più cose contemporaneamente. Data l’alta “distraibilità” lo studente

con DSA, dovrebbe essere collocato nei banchi delle prime file, in posizione perpendicolare alla

lavagna.

Inoltre va tenuto presente che egli può dare di sé un’idea negativa rispetto a quella reale a causa delle

difficoltà, che vive nell’ambito scolastico e delle lacune accumulate negli anni e tende a volte a

sminuirsi per attenuare il proprio senso di inadeguatezza rispetto ad un eventuale nuovo fallimento.

Anche l’ambiente dell’aula scolastica può essere utilizzato per inserire elementi facilitanti.

Nella scuola dell’infanzia:

creare delle “pareti parlanti” con la presenza di scritte chiare e in stampato maiuscolo; sugli arredi

scolastici inserire simboli e scritte chiari.

DIDATTICA

personalizzazione e

individualizzazione laboratorialità

cooperazione

problematizzazione

multisensorialità

metacognizione

flessibilità

multimedialità

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Nelle classi prima e seconda della scuola primaria:

creare delle “pareti parlanti” con la presenza di riferimenti espliciti e chiari alle varie lettere, alle

difficoltà ortografiche e ai caratteri di scrittura. Allestire anche delle linee dei numeri e delle quantità.

Nelle restanti classi della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado:

creare delle “pareti attrezzate” con riferimenti visivi per le diverse discipline, mediante grafici,

mappe, schemi…

Munire l’aula (qualunque sia l’età) di un orologio con il quadrante ben leggibile e di un calendario.

Parlare di DSA in classe

L’intervento e le metodologie didattiche da attuare dipendono da molti fattori (es. la tipologia e la

gravità del disturbo, la compresenza di altre patologie, il profilo psicologico individuale e familiare,

la motivazione, le risorse linguistiche e intellettive, ecc.) per cui è impossibile dare una risposta

esaustiva che sia universalmente valida. Si possono fornire, però, indicazioni basilari adattabili alle

diverse situazioni.

È importante che un docente sia consapevole del proprio stile di insegnamento per incrementare il

repertorio di metodi e per creare le condizioni che consentano agli studenti di cimentarsi con stili e

strategie diverse.

La creazione di un contesto e di un clima di classe favorevoli è fondamentale, per cui può rivelarsi

molto utile parlare di DSA in classe, facendo rientrare l’argomento all’interno della “normalità”,

ovvero spiegando che siamo tutti diversi, ognuno con le proprie abilità, i propri talenti e il proprio

modo di imparare.

…ma è opportuno avere il consenso dell’alunno.

Strumenti per parlare di DSA in classe

Per la scuola primaria e il primo anno della secondaria primo grado:

AID, Il mago delle formiche giganti, Libri Liberi, 2002

Per la scuola secondaria di primo e secondo grado:

Donini R., Brembati F., Come una macchia di cioccolato. Storie di dislessie. Erickson, 2007

Donini R., Brembati F., Come una macchia di cioccolato. Raccontarsi per raccontare la dislessia.

(Filmato), 2007 distribuito dall’AID

Giacomo Cutrera, Il demone bianco, 2008 scaricabile gratuitamente al link

https://sites.google.com/site/demonebiancodislessia/

D.Pennac, Diario di scuola, ed Feltrinelli

Film “Taare Zameen Par” (Stelle sulla Terra), 2008

STRUMENTI COMPENSATIVI E MISURE DISPENSATIVE

Agli studenti con DSA le istituzioni scolastiche […] garantiscono

a) l'uso di una didattica individualizzata e personalizzata, con forme efficaci e flessibili di lavoro

scolastico […] adottando una metodologia e una strategia educativa adeguate;

b) l'introduzione di strumenti compensativi, compresi i mezzi di apprendimento alternativi e le

tecnologie informatiche, nonché misure dispensative da alcune prestazioni non essenziali ai fini

della qualità dei concetti da apprendere;

c) per l'insegnamento delle lingue straniere, l'uso di strumenti compensativi che favoriscano la

comunicazione verbale e che assicurino ritmi graduali di apprendimento, prevedendo anche, ove

risulti utile, la possibilità dell'esonero.

3. Le misure di cui al comma 2 devono essere sottoposte periodicamente a monitoraggio per

valutarne l'efficacia e il raggiungimento degli obiettivi. (Legge 170/2010, art.5)

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L’intervento della scuola deve mirare a realizzare le condizioni per consentire all’allievo con

dislessia di accedere ai significati del testo e raggiungere gli obiettivi di apprendimento nel modo e

nei tempi in cui le sue personali potenzialità cognitive glielo consentono.

Secondo le Linee Guida “gli strumenti compensativi sono strumenti didattici e tecnologici che

sostituiscono o facilitano la prestazione richiesta nell’abilità deficitaria” e che “sollevano l’alunno o

lo studente con DSA da una prestazione resa difficoltosa dal disturbo, senza peraltro facilitargli il

compito dal punto di vista cognitivo”.

Fra i più noti:

la sintesi vocale, che trasforma un compito di lettura in un compito di ascolto;

il registratore, che consente all’alunno o allo studente di non scrivere gli appunti della lezione;

i programmi di video scrittura con correttore ortografico, che permettono la produzione di testi

sufficientemente corretti senza l’affaticamento della rilettura e della contestuale correzione degli

errori;

la calcolatrice, che facilita le operazioni di calcolo;

altri strumenti tecnologicamente meno evoluti quali tabelle, formulari, mappe concettuali, etc.

“Le misure dispensative sono invece interventi che consentono all’alunno o allo studente di non

svolgere alcune prestazioni che, a causa del disturbo, risultano particolarmente difficoltose e che

non migliorano l’apprendimento”.

Alcuni esempi:

la dispensa dalla lettura ad alta voce;

la concessione di tempi più lunghi (il 30 % in più) per lo svolgimento di una prova;

la riduzione del contenuto di una prova, a parità di obiettivi;

L’adozione delle misure dispensative, al fine di non creare percorsi immotivatamente facilitati, deve

essere sempre valutata sulla base dell’effettiva incidenza del disturbo sulle prestazioni richieste, in

modo tale da non differenziare, in ordine agli obiettivi, il percorso di apprendimento dell’alunno.

Gli strumenti compensativi utilizzati e le misure dispensative adottate vanno inseriti nel PDP e

possono essere utilizzati anche durante le verifiche e in sede di esami di stato.

(D.M. 5669/2011, art.6).

Peculiarità dei processi cognitivi Interventi compensativi / dispensativi

Lentezza ed errori nella lettura con

conseguente difficoltà nella

comprensione del testo

- Evitare di far leggere a voce alta.

- Incentivare l’utilizzo di computer con sintesi vocale, di

testi registrati, di dizionari digitali.

- Sintetizzare i concetti con l’uso di mappe concettuali

e/omentali.

- Leggere le consegne degli esercizi e/o fornire, durante le

verifiche scritte, prove su supporto audio e/o digitale.

- Ridurre nelle verifiche scritte il numero degli esercizi

senza modificare gli obiettivi.

- Prediligere le interrogazioni, consentendo l’uso di mappe o

ipertesti (PPT) durante l’esposizione.

Difficoltà nei processi di

automatizzazione della letto-scrittura:

impossibilità di eseguire nello stesso

tempo due “procedimenti” come

ascoltare e scrivere, ascoltare e

seguire un testo scritto, …

- Evitare di far prendere appunti, ricopiare testi o espressioni

matematiche.

- Evitare, per quanto possibile, la scrittura sotto dettatura e

la copiatura dalla lavagna.

- Consentire l’uso del registratore durante la lezione.

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- Fornire le integrazione ai testi su supporto digitale o

cartaceo, stampato preferibilmente con carattere Arial o

Verdana o Lexia di dimensione 12-14.

Difficoltà nel ricordare i nomi dei

tempi verbali, delle strutture e delle

categorie grammaticali italiane e

straniere

- Favorire l’uso di schemi.

- Privilegiare l’utilizzo corretto delle forme grammaticali

che le loro acquisizioni teoriche.

- Utilizzare per le verifiche scritte domande a scelta

multipla.

Disortografia e/o disgrafia - Favorire l’utilizzo di programmi di videoscrittura con

correttore ortografico.

Difficoltà nel memorizzare tabelline,

formule, algoritmi di calcolo…

- Consentire l’uso di tavola pitagorica, calcolatrice, tabelle e

formulari, mappe procedurali, sia nelle verifiche scritte che

nelle interrogazioni.

Difficoltà nel recuperare rapidamente

nella memoria nozioni già acquisite e

comprese con conseguente difficoltà

e lentezza nell’esposizione orale

- Incentivare l’utilizzo di mappe, schemi e ipertesti (PPT)

durante l’interrogazione, per facilitare il recupero delle

informazioni e migliorare l’espressione orale.

- Evitare di richiedere lo studio mnemonico e nozionistico in

genere, tenere presente che vi è una notevole difficoltà nel

ricordare nomi, termini tecnici e definizioni.

Facile stanchezza e tempi di recupero

lunghi

- Programmare interrogazioni e verifiche scritte.

- Evitare più verifiche e interrogazioni nella stessa giornata.

- Dividere la verifica scritta in più momenti o assegnare più

tempo per l’esecuzione (.

- Evitare di richiedere prestazioni nelle ultime ore.

- Ridurre le richieste di compiti per casa.

- Istituire un produttivo rapporto scuola e famiglia/tutor

Difficoltà nelle lingue straniere

- Privilegiare la forma orale.

- Consentire l’uso di prompt durante le verifiche scritte e le

interrogazioni, per facilitare il recupero di parole o idee.

- Utilizzare per lo scritto prove a scelta multipla.

- Prevedere recuperi orali a integrazione dello scritto.

Inoltre…

- Favorire attività meta cognitive.

- Preferire una valutazione formativa che punti più sul contenuto che sulla forma.

- Favorire l’instaurarsi di meccanismi di autoverifica e di autocontrollo.

- Potenziare l’autostima, sottolineando i successi.

- Favorire momenti di apprendimento collaborativo.

VERIFICA E VALUTAZIONE

1. La valutazione scolastica, periodica e finale, degli alunni e degli studenti con DSA deve essere

coerente con gli interventi pedagogico-didattici attuati.

2. Le Istituzioni scolastiche adottano modalità valutative che consentono all’alunno o allo

studente con DSA di dimostrare effettivamente il livello di apprendimento raggiunto, mediante

l’applicazione di misure che determinino le condizioni ottimali per l’espletamento della

prestazione da valutare - relativamente ai tempi di effettuazione e alle modalità di strutturazione

delle prove - riservando particolare attenzione alla padronanza dei contenuti disciplinari, a

prescindere dagli aspetti legati all’abilità deficitaria. (D.M. 5669/2011, art.6)

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Agli insegnanti competono la responsabilità della valutazione e la cura della documentazione, nonché

la scelta dei relativi strumenti, coerenti con le deliberazioni degli organi collegiali. Le verifiche

intermedie e le valutazioni periodiche e finali devono essere coerenti con gli obiettivi e i traguardi

previsti dalle Indicazioni Nazionali e declinati nel curricolo, altresì nelle personalizzazioni e

individualizzazioni dei singoli percorsi formativi. (Dalle Indicazioni Nazionali 2012)

La valutazione è ricerca e azione che precede, accompagna e segue i percorsi curricolari; deve

assumere preminente funzione formativa e autocorrettiva di ogni intervento volto all’apprendimento

e al successo formativo.

La valutazione, inoltre, non prescinde dall’autovalutazione critica e favorire la meta riflessione di

docenti e istituzioni, nell’ottica della prevenzione e del recupero della dispersione scolastica e del

fallimento formativo precoce.

Le stesse Linee Guida del luglio 2011 auspicano una didattica flessibile capace di adattarsi alle

specificità degli alunni e di assicurare a tutti il conseguimento delle competenze fondamentali del

curricolo; richiedono dunque percorsi di verifica e di valutazione adeguati, nella forma e nelle

richieste.

Ogni Team Docente/Consiglio di classe adotterà dunque opportuni criteri di valutazione per gli

alunni con DSA che andranno esplicitati nel PDP.

I docenti individuano collegialmente tali criteri di valutazione e li applicano individualmente; in tal

modo l’alunno sarà destinatario di un linguaggio univoco e rassicurante nell’agire quotidiano.

La valutazione scolastica, periodica e finale, deve essere coerente con gli interventi pedagogico-

didattici attuati e i criteri condivisi collegialmente e con la famiglia e l’alunno e sanciti ufficialmente

nel PDP; lo scopo è mettere l’alunno nelle condizioni ottimali per ottenere il massimo risultato anche

nei momenti di verifica e valutazione, utilizzando misure ritenute necessarie e performanti. Pertanto

diventano imprescindibili alcune azioni:

- valutare il percorso dell’alunno, evidenziando soprattutto i progressi positivi, l’impegno e le

conoscenze apprese, le strategie utilizzate e il grado di autonomia conseguita

- considerare le ripercussioni sull’autostima e incentivare rimandi positivi

- fare attenzione alla comunicazione della valutazione degli elaborati, privilegiando i rinforzi positivi

- valutare il contenuto e non la forma degli elaborati

- ricordare che la valutazione è sempre un momento formativo, in quanto valuta l’efficacia del

metodo di studio

- ricordare che la valutazione accompagna tutta l’azione didattica volta ad un apprendimento

significativo, e da tale azione non può prescindere adottandone strumenti e misure.

A proposito delle verifiche si considerano utili e di riferimento le seguenti indicazioni:

- consentire all’alunno di usufruire di maggior tempo per lo svolgimento di una prova (fino ad un

30% di tempo aggiuntivo);

- ridurre il contenuto della prova senza pregiudicare la valenza disciplinare formativa;

- permettere l’utilizzo di strumenti compensativi e misure dispensative previsti dal PDP e usati nella

pratica quotidiana;

- privilegiare l’interrogazione orale;

- sostituire, dove possibile, o integrare la prova scritta con una prova orale attinente ai medesimi

contenuti;

- calendarizzare verifiche e interrogazioni con precisione e rispetto dei tempi; non aggravare il

ragazzo con più di una prova quotidiana;

- curare l’aspetto grafico e la leggibilità massima delle verifiche scritte;

- privilegiare, nelle verifiche scritte ed orali, l’uso di terminologie già adoperate nella pratica

didattica quotidiana;

- concordare la tipologia prevalente e ottimale per l’alunno delle verifiche scritte (scelta multipla, v/f,

domande semistrutturate…);

13

- nelle prove scritte ridurre il numero delle domande e la lunghezza e complessità delle consegne;

- evitare domande con doppie negazioni o ambigue nell’interpretazione;

- proporre verifiche graduate;

- offrire la possibilità di supporti informatici usati nella pratica quotidiana;

- fornire, nelle verifiche scritte, esempi già presentati nelle spiegazioni quotidiane o esercizi già svolti

con la guida del docente.

ESAMI DI STATO A CONCLUSIONE DEL PRIMO CICLO E PROVE INVALSI

Fatto salvo dunque le indicazioni che vengono annualmente precisate in merito all’argomento dal

MIUR e dall’Invalsi, si conferma che lo studente con DSA ha diritto in sede d’esame a utilizzare gli

strumenti compensativi e le misure dispensative di cui abbia già usufruito con profitto in corso

d’anno e inseriti nel PDP. Avrà altresì diritto ad una valutazione adeguata delle prove scritte e orali,

conforme ai criteri stabiliti collegialmente dal Consiglio di Classe ed esplicitati nel PDP.

Per quanto riguarda le Prove Invalsi lo studente potrà avvalersi di dispositivi informatici o lettori

umani, individuati dai e tra i membri della Commissione d’esame stessa, per la lettura dei testi e/o

delle consegne ove possibile.

Sarà opportuno prevedere e adottare anche i tempi dilatati secondo la normativa vigente.

Lo studente dispensato dallo scritto in Lingua straniera, dovrà sostenere una prova orale alternativa e

sostitutiva della prova scritta, secondo tempi e modalità stabiliti dalla Commissione d’esame stessa.

Nel diploma finale, si ricorda, non verrà fatta menzione alle differenti modalità di volgimento delle

prove d’esame.

Nel caso invece di un esonero dalla Lingua straniera, avendo seguito un percorso didattico

differenziato per competenze attese, sosterrà prove differenziate, finalizzate al solo rilascio

dell’attestazione di credito formativo, senza valore di diploma legale. L’attestazione riporterà il

riferimento al percorso e alle prove differenziate. Nel rispetto della privacy l’esito finale non sarà

esposto all’albo, ma riportato nella sola attestazione data come documento personale alla famiglia

dell’alunno.

La documentazione relativa e specifica da presentare per ogni alunno con DSA in sede di Esame

consiste in:

- PDP progettato, aggiornato e integrato in itinere dal Consiglio di Classe con la collaborazione della

famiglia.

- Relazione specifica di presentazione dell’alunno, con valore orientativo, formativo e didattico .

Agli studenti con DSA sono garantite, durante il percorso di istruzione e di formazione scolastica

e universitaria, adeguate forme di verifica e di valutazione, anche per quanto concerne gli Esami

di Stato e di ammissione all’Università nonché gli Esami universitari (Legge 170/2010, art 5.4)

Per gli alunni con difficoltà specifiche di apprendimento (DSA) adeguatamente certificate, la

valutazione e la verifica degli apprendimenti, comprese quelle effettuate in sede di esame

conclusivo dei cicli, devono tenere conto delle specifiche situazioni soggettive di tali alunni […]

Nel diploma finale rilasciato a termine degli esami non viene fatta menzione delle modalità di

svolgimento e della differenziazione delle prove. (D.P.R. n. 122 del 22/06/2009)

14

IL PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO

Il PDP deve essere redatto collegialmente dal team docente/Consiglio di classe, tenendo conto delle

indicazioni degli specialisti, del contributo della famiglia con il coinvolgimento anche dell’alunno

(dove possibile) in un’ottica di contratto formativo.

Deve essere compilato entro il primo trimestre di ogni anno scolastico ed è oggetto di revisione ed

aggiornamento nei momenti di verifica quadrimestrale.

Come indicato nelle Linee Guida, il documento deve contenere:

- dati anagrafici dell’alunno

- tipologia di disturbo

- attività didattiche individualizzate

- attività didattiche personalizzate

- strumenti compensativi utilizzati

- misure dispensative adottate

- forme di verifica e valutazione personalizzate

Scuola primaria Scuola secondaria di primo grado

Dopo l'analisi della diagnosi i docenti del team

- incontrano i genitori per acquisire dati e

informazioni sul vissuto di alunno e famiglia;

- preparano il PDP concordando azioni coerenti

e condivise definite operativamente in modo

che siano chiaramente comunicabili alla

famiglia;

- sottopongono il PDP alla famiglia in un

incontro specifico, lo discutono e concordano

gli impegni per il lavoro assegnato come

compito e lo studio individuale;

- consegnano copia ai genitori per la firma.

La famiglia restituisce il PDP firmato che dovrà

essere inviato al Dirigente scolastico (in duplice

copia) per la firma, poi una copia verrà trattenuta

dagli insegnanti nel registro di modulo.

Dopo l'analisi della diagnosi

- il coordinatore di classe incontra i genitori per

acquisire dati e informazioni sul vissuto di

alunno e famiglia;

- il Consiglio di Classe (appositamente

convocato) costruisce il PDP, concordando le

richieste e la metodologia più adeguata

relativa al metodo di studio, l'organizzazione

delle verifiche e le modalità di valutazione;

- il coordinatore sottopone il PDP alla famiglia

in un incontro specifico, lo discute e concorda

gli impegni per il lavoro assegnato come

compito e lo studio individuale;

- consegna copia ai genitori per la firma.

La famiglia restituisce il PDP firmato che dovrà

essere inviato al Dirigente scolastico (in duplice

copia) per la firma, poi una copia verrà trattenuta

nel registro di classe.

La scuola garantisce ed esplicita, nei confronti di alunni e studenti con DSA, interventi didattici

individualizzati e personalizzati, anche attraverso la redazione di un Piano didattico

personalizzato, con l’indicazione degli strumenti compensativi e delle misure dispensative

adottate. (D.M. 5669/2011, art.5)

15

SITOGRAFIA MATERIALE DIDATTICO DIGITALE

www.no-thing.it/it portale di cultura generale (storia, filosofia, letteratura, scienze,…) divisi per

argomenti in formato audio Mp3 e video MPEG (PAD) scaricabili gratuitamente.

www.gaudio.org lezioni scolastiche in formato audio e video (maggiore cura per la parte letteraria).

www.dienneti.it/risorse.htm strumenti e materiali per la didattica, lo studio e le ricerche scolastiche.

www.radio.rai.it/radio3/terzo_anello/ e cliccare su “Ad Alta Voce” comparirà una pagina con un

elenco di libri classici letti da bravi attori.

www.rcs.mi.cnr.it/ documentari scientifici divisi per materie e argomenti.

www.maestrantonella.it sito di una maestra con software per la scuola dell’infanzia e primaria.

www.libroparlatolins.it

Liber Liber, per scaricare audiolibri

Su Rai Radio1, sul sito “Fantasticamente” si trovano disponibili e scaricabili audioracconti,

audiofiabe, audiolibri, interviste... http://www.radio.rai.it/radio1/fantasticamente/

Altro sussidio utile può essere la consultazione in Rete dell’enciclopedia libera

Wikipedia, attualmente contiene 213.474 voci. La trovate all’indirizzo: http://it.wikipedia.org/wiki

MeditaRai per filmati e materiale didattico multimediale

Youtube Didattica per video inerenti le discipline scolastiche

SITOGRAFIA INFORMAZIONI SUI DSA

il sito dell’associazione italiana dislessia www.aiditalia.org

il sito dell’associazione italiana per la psicopatologia dell’apprendimento www.airipa.it

il sito della biblioteca digitale dell’Associazione Italiana Dislessia www.libroaid.it

Associazione Britannica, BDA - The British Dyslexia Association: http://www.bda-dyslexia.org.uk/

IDA - The International Dyslexia Association: http://www.interdys.org/

EDA - European Dyslexia Association: http://www.bedford.ac.uk/eda/index.html

http://www.dislessia.org/forum/ il nostro forum sui DSA;

http://www.dislessia-genitori.org notizie tra genitori;

http://it.wikipedia.org/wiki/Dislessia informazioni varie da Wikipedia;

http://consultazione.adozioniaie.it centro nazionale adozioni libri scolastici;

http://www.dislessia-passodopopasso.blogspot.com blog con informazioni varie;

http://www.agiad.it Sito dell’Associazione genitori, insegnanti e amici della dislessia;

http://www.dislessia.indire.it PuntoEduDislessia;

http://dislessia.myblog.it pronto soccorso dislessia;

http://www.istruzione.it/alfresco/d/d/workspace/SpacesStore/76957d8d4e634a21bfef0b41d6863c9a/l

inee_guida_sui_dsa_12luglio2011.pdf Linee Guida per il Diritto allo Studio degli Alunni e degli

Studenti con Disturbo Specifico

http://www.snlgiss.it/cms/files/Cc_Disturbi_Apprendimento_sito.pdf AAVV. Consensus Conference

sui Disturbi Specifici dell’Apprendimento.

16

BIBLIOGRAFIA

La dislessia raccontata agli insegnanti 1 - Come riconoscerla. Cosa fare in classe AAVV, Firenze Ed.

LibriLiberi 2002

La dislessia raccontata agli insegnanti” 2 – Prima elementare: prove di ingresso e proposte di

lavoro AAVV, Firenze Ed. LibriLiberi 2003

Dislessia-Lavoro fonologico tra scuola dell’infanzia e scuola primaria AAVV, Firenze Ed. LibriLiberi

2006

Leggere prima di leggere N. Galvan – G. Andreatta presentazione P. Boscolo Firenze Ed. LibriLiberi 2006

Uno, due, dui… Una didattica per la discalculia N. Galvan- A. Biancardi, Firenze Ed. LibriLiberi 2007

Dislessia strumenti compensativi AAVV, presentazione G. Stella Firenze Ed. LibriLiberi 2004

Dislessia strumenti compensativi per la lingua inglese P. Kvilekval – E. Rialti, Firenze Ed. LibriLiberi

2010

La dislessia e i DSA, conoscere per intervenire G. Stella L. Grandi, Firenze Ed. Giunti Scuola 2011

Numeri e calcolo. Lo sviluppo delle competenze aritmetiche e la discalculia evolutiva B.

Butterworth, Trento Ed. Erickson 2011

La discalculia e le difficoltà in aritmetica D. Lucangeli, Firenze Ed. Giunti Scuola 2012

Come fare per gestire la classe nella pratica didattica L. D’Alonzo, Firenze Ed. Giunti Scuola 2012

I DSA a scuola. Una guida per gli insegnanti, AID-Dislessia: strumenti compensativi per l'inglese

AID

Insegnare l’inglese ai bambini dislessici. Un metodo sicuro per tutti AID

Doppie e accenti. Schede per disortografia e dislessia AID

Libro bianco: dislessia e diritti negati Genitori e figli dislessici, Editore LibriLiberi AID

Dislessia: proviamo con le sillabe Maria Emiliani, EnricPartesana, Editore LibriLiberi AID

Dislessia: strumenti compensativi Marilena Meloni, Nicoletta Galvan, Natalia Sponza, Donatella Sola,

Editore LibriLiberi

Dislessia: attività di recupero Meloni M., Sponza N., Galvan N., Grandi L., Staffa N., Valente M.C,

Editore LibriLiberi

Storie di dislessia (nuova Edizione) Giacomo Stella, Editore LibriLiberi AID

Storie di dislessia. Bambini di oggi e di ieri raccontano la loro battaglia quotidiana. Giacomo Stella,

Editore LibriLiberi

SOFTWARE GRATUITI

Sintesi vocali:

Balabolka

DspeechProgrammi per mappe mentali e concettuali: CmapToolsFreeMind

Di notevole interesse i programmi liberi scaricabili dal sito http://www.ivana.it/ dell’insegnante Ivana

Sacchi. Sono programmi per la scuola primaria e secondaria di primo grado e per alunni con

difficoltà specifiche.

www.maurorossi.net in particolare per due programmi: Tutore Dattilo che serve per iniziare all’uso

veloce della tastiera del PC, e Magic Reader un programma che con la sintesi vocale di Windows

legge i file.txt (anche i file dei libri di testo possono essere trasformati in .txt con un programma

OCR).