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ISTITUTO COMPRENSIVO BARBERINO Scuola dell’Infanzia “Don Milani” Percorso scientifico sperimentato nella sezione omogenea 5 anni

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ISTITUTO COMPRENSIVO BARBERINOScuola dell’Infanzia “Don Milani”

Percorso scientifico sperimentato nella sezioneomogenea 5 anni

• Questo percorso scientifico è stato sperimentato più volte nel corso degli anni. Inizialmente l’osservazione di questo piccolo animale veniva inserita in un progetto che prevedeva lo studio di altri animali con caratteristiche morfologiche diverse. In seguito avendo avuto la possibilità di osservare il ciclo vitale della chiocciola con la deposizione e la schiusa delle uova è stata rivista la prima impostazione.

• Il fenomeno della riproduzione non si può però dare per scontato in quanto non sempre avviene nel periodo d’osservazione in classe, in questo caso è opportuno inserire almeno un secondo animale per rendere il percorso completo e significativo.

• In questa documentazione faremo riferimento ad esperienze in cui è stato possibile osservare il ciclo vitale della chiocciola, per quelle esperienze in cui, invece, sono stati presi in esame altri animali, rimandiamo ad ulteriore presentazione.

• Quando si affrontano contenuti scientifici che hanno come oggetto di osservazione degli animali èimportante far riferimento ad animali conosciuti che fanno parte dell’esperienza dei bambini.

• E’ di fondamentale importanza riflettere sulla necessità di scegliere animali che possano essere tenuti in classe senza recare loro danno.

• Il rispetto e la cura devono essere dei principi fondamentali per educare i bambini a conoscere l’esigenze dell’animale in modo da poterlo poi reinserire nell’ habitat da cui proviene. Per questo motivo è stato chiesto ai bambini, con un incarico giornaliero di occuparsi di loro portando il cibo e ripulire il terrario.

• Quindi i tempi di osservazione vanno adeguati all’esigenze dell’animale.

• E’ necessario ricreare un ambiente adeguato in modo da rendere la permanenza in classe dell’animale favorevole e protetta.

LA CHIOCCIOLA Ciclo di riproduzione

• Questo percorso, iniziato i primi di Ottobre, ha dato la possibilità di osservare la deposizione delle uova con la schiusa, in periodi diversi da sezione a sezione. Ciò ha permesso di lavorare tutto l’anno con diverse attività. Il percorso èterminato a Maggio con la messa in libertà delle chiocciole.

• Quando la nascita non avviene entro Febbraio è necessario proseguire il percorso con l’osservazione di altri animali.

• L’ingresso dell’animale in aula può avvenire in diversi modi, nel percorso che andiamo a presentare, le chiocciole sono state cercate dai bambini nel giardino della scuola.

• Potremmo comunque anche farle trovare in aula in un terrario. In alcuni casi sono stati gli stessi bambini che le hanno portate spontaneamente a scuola.

• Considerato che il percorso è particolarmente adatto ai bambini di 5 anni, analizzeremo in dettaglio le proposte fatte per questa età.

• Siccome però è stato sperimentato in una sezione mista, riteniamo importante anche documentare in una successiva presentazione, le proposte fatte ai bambini di tre e quattro anni. Chiaramente le attività sono state studiate per renderle adeguate alla loro età.

5 ANNI• Successivamente ci rechiamo in

giardino a ricercare gli animali e descriviamo ciò che abbiamo trovato

• La prima proposta è: disegna quali animali pensi di trovare in giardino

“Siamo stati in giardino a prendere degli insetti e io ho cercato nell’erba e ho trovato una chiocciola….era sveglia.. E una coccinella.”

“Ho disegnato: la farfalla, la chiocciola, il bruco, il taglia-forbici, la coccinella, la cavalletta e la formica”

“Io sono nascosto dietro un albero, la lumaca, i due cartelli, io tiro la corda e il bastoncino si leva e chiude la porticina. La lumaca va dentro la gabbia, io passo dietro e schiaccio il pulsante e la macchina tagliafoglie prepara il mangiare”

•Ai bambini viene richiesto di progettare una “trappola” per catturare la chiocciola. Con grande entusiasmo i bambini hanno accettato la proposta producendo progetti molto sofisticati. Ben presto però si sono resi conto che i loro progetto non erano realizzabili. Coinvolgendo anche le famiglie abbiamo ricercato informazione per poter trovare un sistema di facile attivazione per la cattura dell’animale. Viene deciso di utilizzare una bottiglia di plastica, tagliata e interrata contenente della birra. Ne abbiamo messa pochissima per non danneggiare l’animale.

“Abbiamo trovato la chiocciola dentro la trappola.”

“Abbiamo sotterrato una bottiglia con intorno un po’ di terra e dei bastoncini per riconoscerla.”

Disegno dal vero: i bambini vengono invitati ad osservare la chiocciola e a disegnarla con diverse tecniche.

• “Ho disegnato la chiocciola, la vedevo nella lente che aveva questi riflessi bellissimi e ho pensato di farli arancioni, rossi, gialli, verdi, marroni. Il suo corpicino è marroncino e liscio. Ha quattro antenne lisce e ruvide. Su quelle di sopra ha gli occhi e due di sotto. Il guscio ètondo, non chiuso, è arrotolato fino alla fine.”

Dopo l’osservazione libera della chiocciola viene proposto l’uso di alcuni strumenti didattici specifici come lenti d’ingrandimento e ingranditori bifocali per

arrivare alla conoscenza della loro struttura morfologica.

COSA HA LA CHIOCCIOLA

“La chiocciola ha il corpo, la bocca, le antenne piccole, la conchiglia, le antenne grandi e il corpo-piede.”

I bambini attraverso l’osservazione guidata sono riusciti a scoprire le varie parti che compongono l’animale.

• Gli elaborati di tutti i bambini vengono poi osservati collettivamente e questo permette di accorgersi che possono esserci elementi diversi. Le caratteristiche emerse sono state simbolizzate e condivise nel gruppo da tutti i bambini e poi collocate nel cartellone collettivo. La condivisione accresce le competenze di ognuno.

Dopodichè i bambini si sono divertiti a colorare, ritagliare e ricomporre le parti del corpo della chiocciola nominandole.

• Una volta individuati gli elementi morfologici, al bambino viene proposto di osservare le caratteristiche dell’animale (com’è la chiocciola?). Su questo aspetto le insegnanti hanno rilevato fin dal primo momento difficoltà notevoli; per i bambini risultava difficile non solo individuare le caratteristiche ma anche verbalizzarle.

• Dopo varie discussioni e riflessioni con l’aiuto dell’esperto, abbiamo capito che i bambini avevano bisogno di operare concretamente, guardando e toccando con mano, analizzando un elemento alla volta. Così la proposta dovrà essere articolata come segue: COM’E’ il guscio della chiocciola , guardalo, toccalo, descrivilo. Si procede così per tutti gli elementi individuati.

• Questo consentirà nelle prossime sperimentazioni di eliminare l’ elaborato specifico sul “Com’è”. Le caratteristiche morfologiche verranno rilevate insieme al “Cosa ha”.

Come si può notare dalle verbalizzazioni, alcune indicazioni, utilizzate poi nella nuova metodologia vengono dagli stessi bambini: “Nel corpo è liscia, èrotonda la conchiglia, il guscio è ruvido”. Mentre altre caratteristiche che non sono abbinate all’elemento risultano poco chiare e anche ambigue: “E’ nera, èmarrone, è arancione, è liscia, è morbida, è appiccicosa”.Tutto ciò è la dimostrazione di quanto sia importante sperimentare i percorsi più volte per renderli sempre piùrispondenti alle esigenze cognitive dei bambini.

Si prosegue nella costruzione del cartellone collettivo con le stesse modalità spiegate precedentemente per gli elementi morfologici dell’animale. Chiaramente utilizzando la nuova metodologia questa parte del lavoro saràdiversa. Riportiamo questa tabella come un possibile esempio, ovviamente la scrittura saràcompletata con una simbologia condivisa dal gruppo

La chiocciola

Cosa ha Com’è

La testa Molle, fredda

Le antenne Sono 4, 2 alte e 2 basse

Gli occhi Sono 2 puntini neri

La bocca piccola

Il piede Appiccicoso, liscio, bagnato

Il guscio Duro, a spirale, marrone, grigio

La coda A punta

I bambini sono molto attratti dalla forma del guscio; provano a descriverla e inizia un lavoro di ricerca per trovare la forma lessicale corretta. Riportiamo i vari passaggi per arrivare alla parola “spirale”.

I bambini, dopo l’osservazione diretta, hanno iniziato a riprodurre il movimento circolare del guscio, prima con il dito e dopo l’hanno rappresentato usando diverse tecniche (filo di lana, semi di zucca) arrivando all’alternanza dei colori. Nel frattempo le verbalizzazioni dei bambini si sono ampliate avvicinandosi sempre di più al linguaggio specifico denominando la forma della spirale.

“Assomiglia alla forma del lecca-lecca, gira come una molla ma finisce con un puntino.”

L’0sservazione quotidiana e spontanea, alla scoperta delle caratteristiche morfologiche dell’animale, ha favorito la conoscenza dei comportamenti della chiocciola sia all’interno del terrario sia fuori. Quindi alla domanda posta dalle insegnanti ai bambini : “cosa fa la chiocciola?”, i bambini hanno saputo subito individuare le azioni “si arrampica, mangia, beve, fa la bava, striscia, fa la cacca, muove le antenne, si interra e va in letargo.”

I bambini, grazie alla possibilità di prendersi cura delle chiocciole, portando ogni giorno a turno il cibo da casa, hanno capito quali erano i cibi che loro mangiavano più volentieri( insalata, carota, finocchio, bietola, cavolo,pomodoro, zucca ecc..).Hanno potuto osservare che in base a quello che loro mangiavano facevano la cacca di colore diverso.

Individualmente viene chiesto ai bambini di disegnare e verbalizzare “Cosa fa la chiocciola” : “fa la cacca, fa le uova, mangia, lascia una scia, guarda, tocca e striscia.”

Le azioni disegnate individualmente vengono poi condivise collettivamente e riportate nel cartellone collettivo che risulta arricchito di molte più azioni rispetto all’individuale : “va in letargo, mangia le carote, scende, si arrampica,dorme, muove le antenne”.

Durante la sperimentazione di questo percorso abbiamo potuto constatare che alla nostra domanda “Dove vive la chiocciola?” le risposte dei bambini sono state molteplici : “sul prato, nell’orto, nel giardino, per strada, sul muro della scuola, nei sassi ecc..” Queste ci hanno fatto riflettere e capire che i bambini rispondono in base alla loro esperienza e a dove effettivamente vedono l’animale ma quel luogo non sempre è il loro habitat e non sanno generalizzare : “nel prato, nel giardino di scuola, nel giardino delle signore, sotto terra e nel terrario”. Quindi questa richiesta non ha molto senso.

Infatti come si può bene evincere da questi elaborati a questa età forse è piùopportuno non analizzare l’habitat naturale dell’animale. Durante la costruzione del cartellone collettivo, infatti, è stato difficile per i bambini capire che il giardino, l’erba e il prato potevano essere simbolizzati in un unico elaborato. Per i bambini di questa età il giardino è solo quello dove hanno visto la chiocciola, non riescono a generalizzare la categoria concettuale.

“vive nell’orto, sotto terra, nel terrario, nei cespugli, nei boschi, nelle foglie di tutti i colori, nelle uova e nei giardini.”

La nascita delle chiocciole

“E’ successo che sono nate le chioccioline, la maestra ci ha dato la bella notizia ed io mi sono sentita tanto bene.”

Può capitare che le uova depositate dentro il terrario non siano visibili e quindi la nascita è imprevedibile. Nel nostro caso i bambini hanno potuto misurare il tempo necessario per arrivare alla schiusa delle uova con la costruzione di un calendario. Il modello del calendario è quello utilizzato quotidianamente a scuola per registrare il trascorrere dei giorni della settimana. Per dare ai bambini la possibilità di misurare e confrontare il trascorrere del tempo abbiamo costruito un altro calendario. La misurazione prevedeva l’osservazione del tempo impiegato per mangiare del cibo. Poi, individualmente sono state poste le seguenti domande: A cosa servono i calendari? Quali sono le differenze?

“Serve a vedere quanti giorni ci hanno impiegato a schiudersi le uova delle chiocciole, sono passati 31 giorni. “

“Uno ha meno giorni, l’altro di più, perché a mangiare tutto c’è voluto 8 giorni, a schiudersi le uova 31 giorni.”

Il tempo trascorso dalla nascita alla liberazione delle chiocciole ha consentito ai bambini un’attenta osservazione del loro cambiamento durante la crescita.

“C’è qualche differenza perchéalcune chioccioline sono piccine, alcune sono medie, alcune sono un po’ più grandi e poi c’è quella ancora più grande. Alcune, quelle piccine sono gialle, alcune sono nerine e alcune sono marroni. Il guscio però è sempre a spirale.”

“ Abbiamo liberato le nostre chiocciole nel giardino,le abbiamo contate, poi le abbiamo prese in mano e dopo le abbiamo messe nel giardino.”

Alla fine del percorso è stato proposto ai bambini un lavoro per fermare i vari stadi osservati del ciclo vitale della chiocciola.