ISTITUTO COMPRENSIVO “VIA MAZZINI” · scuola e la famiglia, a costruire un’alleanza educativa...

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Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Direzione Didattica Statale Istituto Comprensivo “via Mazzini” Via Leonardo da Vinci, 16 – 20834 Nova Milanese (MB) Tel: 0362 40439 Fax: 0362 44609 [email protected] www.ic2nova.gov.it ISTITUTO COMPRENSIVO “VIA MAZZINI”

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Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca

Direzione Didattica Statale Istituto Comprensivo “via Mazzini”

Via Leonardo da Vinci, 16 – 20834 Nova Milanese (MB)

Tel: 0362 40439

Fax: 0362 44609

[email protected] www.ic2nova.gov.it

ISTITUTO COMPRENSIVO “VIA MAZZINI”

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Sommario

LA FOTOGRAFIA DELL'ESISTENTE.............................................................................................................2

PREMESSA..................................................................................................................................................... 2

LINEE GUIDA DALLE INDICAZIONI NAZIONALI DEL 2012..........................................................................2

PRINCIPI A CUI SI ISPIRA IL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA...........................................................11

OBIETTIVI GENERALI DEL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA.............................................................11

ORGANIZZAZIONE EDUCATIVO - DIDATTICA...........................................................................................12

UTILIZZO COMPRESENZE.......................................................................................................................14

RAPPORTI SCUOLA – FAMIGLIA................................................................................................................15

MODALITA’ RAPPORTI SCUOLA – FAMIGLIA..........................................................................................16PATTO DI CORRESPONSABILITA' TRA SCUOLA E FAMIGLIA..............................................................16PATTO EDUCATIVO TRA SCUOLA E FAMIGLIA.....................................................................................19

ORGANIZZAZIONE SCOLASTICA...............................................................................................................21

LE RISORSE UMANE E PROFESSIONALI...............................................................................................23LE RISORSE STRUTTURALI....................................................................................................................24LE RISORSE FINANZIARIE....................................................................................................................... 26I RAPPORTI INTERISTITUZIONALI..........................................................................................................26UFFICIO DI SEGRETERIA........................................................................................................................ 27ORGANIZZAZIONE EDUCATIVO DIDATTICA..........................................................................................27

PRINCIPI QUALITATIVI DELL’INCLUSIONE SCOLASTICA........................................................................29

RAPPORTI SCUOLA-FAMIGLIA.................................................................................................................30BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI.................................................................................................................30SITUAZIONE DEL CIRCOLO..................................................................................................................... 31INTEGRAZIONE ALUNNI CON DISABILITA'.............................................................................................31INTEGRAZIONE ALUNNI CON SVANTAGGIO SOCIO-ECONOMICO, LINGUISTICO E CULTURALE. .33DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI............................................................................................................34PROGETTO “FARE RETE: AUTISMO E SCUOLA”...................................................................................39

PROTOCOLLO INTEGRAZIONE ALUNNI STRANIERI................................................................................40

PROGETTO “ALI ALL'INFANZIA” ….............................................................................................................41

ISTRUZIONE DOMICILIARE.........................................................................................................................43

UTILIZZO DELLE BIBLIOTECHE.................................................................................................................. 44

PROGETTO “NATURALMENTE… SCUOLA”..............................................................................................44

LA SICUREZZA NELLA SCUOLA.................................................................................................................46

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LA FOTOGRAFIA DELL'ESISTENTE

L'Istituto Comprensivo “via Mazzini” si è costituito nell’anno scolastico 2012/13.

Si compone di 5 plessi scolastici:

- Scuola dell’Infanzia “Bruno Munari” di via Oberdan;

- Scuola dell’Infanzia “Achille Grandi” di via Grandi;

- Scuola Primaria “Giuseppina Fasola Quarello” di via Mazzini;

- Scuola Primaria “Anna Frank” di via Novati;

- Scuola Secondaria di primo grado “Segantini” di via Leonardo da Vinci.

PREMESSA

La scuola favorisce la crescita e la valorizzazione della persona umana, nel rispetto dei

ritmi dell’età evolutiva, delle differenze e dell’identità di ciascuno nel quadro della

cooperazione tra scuola e famiglia, in coerenza con il principio di autonomia delle

istituzioni scolastiche, secondo i principi sanciti dalla Costituzione (Legge di Riforma

L.53/03).

La scuola esplica al proprio interno una coerenza educativa ed una efficace unitarietà

dell’insegnamento, attraverso una progettualità che consente di individuare e realizzare i

percorsi che più rispondono ai bisogni di ciascuno alunno.

I piani di studio sono stesi nel rispetto dell’unità di esperienza di chi apprende per costruire

una cultura flessibile. Il tempo scuola adottato nell’ Istituto favorisce la collaborazione e la

cooperazione tra i docenti, nonché l’apprendimento come processo attivo che vede

l’allievo protagonista nella situazione didattica.

Il Piano dell’Offerta Formativa dell'Istituto Comprensivo esprime appunto lo sforzo

sinergico dei docenti di individuare comuni finalità educative e culturali e di condividere

opportune strategie, adeguate alla realtà ambientale.

LINEE GUIDA DALLE INDICAZIONI NAZIONALI DEL 2012

LA SCUOLA NEL NUOVO SCENARIO

In un tempo molto breve, abbiamo vissuto il passaggio da una società relativamente stabile a una società caratterizzata da molteplici cambiamenti e da variegati stimoli culturali.In quest’ottica il paesaggio educativo è diventato estremamente complesso La scuola è, pertanto, chiamata ad occuparsi di altre dimensioni che comprendono oltre all’apprendimento anche il “saper stare al mondo”.1

Inoltre l’intesa tra gli adulti per condividere i comuni intenti educativi, implica la faticosa costruzione tra le famiglie e la scuola di un dialogo dinamico, capace di tener conto delle

1 Indicazioni Nazionali per la scuola dell’Infanzia e del primo ciclo2

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informazioni sempre più numerose ed eterogenee date dalla pluralità delle culture.

La piena attuazione del riconoscimento e della garanzia della libertà e dell’uguaglianza (articoli 2 e 3 della Costituzione), nel rispetto delle differenze di tutti e dell’identità di cia -scuno, richiede oggi, in modo ancor più attento e mirato, l’impegno dei docenti e di tutti gli operatori della scuola, con particolare attenzione alle disabilità e ad ogni fragilità, ma ri-chiede altresì la collaborazione delle formazioni sociali, in una nuova dimensione di inte-grazione fra scuola e territorio, per far sì che ognuno possa “svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materia-le e spirituale della società” (articolo 4 della Costituzione).2

La diffusione delle tecnologie di informazione e di comunicazione è una grande opportuni-tà e rappresenta la frontiera decisiva.Dunque il “fare scuola” oggi significa mettere in relazione la complessità di modi radicalmente nuovi di apprendimento con un’opera quotidiana di guida, attenta al metodo, ai nuovi media e alla ricerca multi-dimensionale. Al contempo significa curare e consolidare le competenze e i saperi di base.In tale scenario, alla scuola spettano alcune finalità specifiche:

offrire agli studenti occasioni di apprendimento dei saperi e dei linguaggi culturali di base;

far sì che gli studenti acquisiscano gli strumenti di pensiero necessari per apprendere a selezionare le informazioni;

promuovere negli studenti la capacità di elaborare metodi e categorie che siano in grado di fare da bussola negli itinerari personali;

favorire l’autonomia di pensiero

favorire l’autonomia di pensiero degli studenti, orientando la propria didattica alla costruzione dei saperi;

garantire e promuovere la dignità e l’uguaglianza di tutti gli studenti “senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali” e impegnandosi a rimuovere gli ostacoli di qualsiasi natura che possano impedire “il pieno sviluppo della persona umana”.3

CENTRALITA’ DELLA PERSONA

La scuola fornisce le chiavi per “apprendere ad apprendere”, per costruire e per trasformare le mappe dei saperi rendendole continuamente coerenti con la rapida e spesso imprevedibile evoluzione delle conoscenze e dei loro oggetti.

Lo studente è posto al centro dell’azione educativa in tutti i suoi aspetti: cognitivi, affettivi, relazionali, corporei, estetici, etici, spirituali, religiosi.È altrettanto importante valorizzare simbolicamente i momenti di passaggio che segnano le tappe principali di apprendimento e di crescita di ogni studente.

2 Indicazioni Nazionali per la scuola dell’Infanzia e del primo ciclo3 Cfr. Costituzione Italiana

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Particolare cura è necessario dedicare alla formazione della classe come gruppo, alla promozione dei legami cooperativi fra i suoi componenti, alla gestione degli inevitabili conflitti indotti dalla socializzazione. La scuola si deve costruire come luogo accogliente, coinvolgendo in questo compito gli studenti stessi. Sono, infatti, importanti le condizioni che favoriscono lo star bene a scuola.

PER UNA NUOVA CITTADINANZA

La scuola persegue una doppia linea formativa: verticale e orizzontale.

La linea verticale è intesa ad impostare una formazione che possa poi continuare lungo

l’intero arco della vita; quella orizzontale mira ad attuare un’attenta collaborazione fra la

scuola e la famiglia, a costruire un’alleanza educativa con i genitori, così da instaurare

relazioni costanti che riconoscano i reciproci ruoli e che si supportino vicendevolmente

nelle comuni finalità educative.

L’istituzione scolastica ha anche una stretta connessione con il territorio circostante.

L’obiettivo della nostra scuola è di proporre un’educazione che spinga il bambino a fare

scelte autonome.

La presenza di bambini e adolescenti con radici culturali diverse è vista come

un’opportunità di arricchimento e di crescita, sostenendo attivamente la loro interazione e

la loro integrazione attraverso la conoscenza reciproca e mettendo in rilievo valori che

fanno sentire i membri della società come parte di una comunità vera e propria.

La scuola è luogo in cui il presente è elaborato nell’intreccio tra passato e futuro.

Vengono favorite la condivisione delle radici storiche e la piena valorizzazione dei beni

culturali presenti sul territorio per educare a questa cittadinanza unitaria e plurale a un

tempo.

Finalità della nostra scuola è formare cittadini italiani che siano nello stesso tempo cittadini

dell’Europa e del mondo.

PER UN NUOVO UMANESIMO

La scuola educa i bambini e gli adolescenti alla consapevolezza della responsabilità che

ogni persona riveste nei confronti del futuro dell’umanità.

A questo scopo è decisiva una nuova alleanza fra scienza, storia, discipline umanistiche,

arti e tecnologia, in grado di delineare la prospettiva di un nuovo umanesimo.

In tale prospettiva, la scuola persegue alcuni obiettivi prioritari come superare la

frammentazione delle discipline e a integrarle in nuovi quadri d’insieme, promuovere la

capacità di vivere e di agire in un mondo in continuo cambiamento e di valutare i limiti e le

possibilità delle conoscenze, diffondere la consapevolezza che i grandi problemi

dell’attuale condizione umana possono essere affrontati e risolti attraverso una stretta

collaborazione non solo fra le nazioni, ma anche fra le discipline e fra le culture.

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In questa ottica lo studio dei contesti storici, sociali, culturali nei quali si sono sviluppate le

conoscenze è condizione di una loro piena comprensione.

L’elaborazione dei saperi necessari per comprendere l’attuale condizione dell’uomo,

definita dalle molteplici interdipendenze fra locale e globale, è dunque la premessa

indispensabile per l’esercizio consapevole di una cittadinanza nazionale ed europea.

LE FINALITA’ GENERALI

La finalità generale della scuola è lo sviluppo armonico e integrale della persona, nella

promozione della conoscenza e nel rispetto e nella valorizzazione delle diversità

individuali.

La scuola italiana, secondo quanto indicato dalla nostra Costituzione, si occupa della

formazione di ogni persona e della crescita civile e sociale del Paese. Tale azione si

esplica attraverso la collaborazione con la famiglia, nel reciproco rispetto dei diversi ruoli

ed ambiti educativi, e con le altre formazioni sociali.

Le scuole, nel proprio curricolo, sono chiamate ad inserire le norme generali stabilite dallo

stato, che comprendono: la fissazione degli obiettivi generali del processo formativo e

degli obiettivi specifici di apprendimento relativi alle competenze degli studenti, le

discipline di insegnamento e gli orari obbligatori, gli standard relativi alla qualità del

servizio, i sistemi di valutazione e controllo del servizio stesso.

Nella consapevolezza che lo sviluppo della persona non può che avvenire nel rispetto e

all’interno della tradizione culturale europea, il sistema scolastico italiano ha fatto proprie

le Raccomandazioni del Parlamento europeo e del Consiglio dell’Unione europea (18

dicembre 2006) che indicano le competenze-chiave per l’apprendimento permanente con

l’intenzione di renderli un riferimento per l’attuazione di programmi comunitari.

A questo scopo gli Stati membri sono invitati a sviluppare queste competenze nell’ambito

delle loro strategie di apprendimento permanente per assicurare in particolar modo che:

- tutti i giovani, grazie all’istruzione iniziale, possano sviluppare le competenze che li

guidino all’età adulta,

- si tenga conto di quei giovani che necessitano di un sostegno a causa della loro

posizione educativa svantaggiata,

- gli adulti siano in grado di sviluppare queste competenze chiave per tutta la loro

vita,

- vi siano infrastrutture adeguate per la formazione dei giovani e degli adulti.

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Tali competenze sono una combinazione di conoscenze, abilità e attitudini appropriate al

contesto e sono state individuate in numero di otto:

1) comunicazione nella madrelingua

è la capacità di esprimere e interpretare concetti, pensieri, sentimenti, fatti e opinioni in

forma sia orale sia scritta (comprensione orale, espressione orale, comprensione scritta ed

espressione scritta) e di interagire adeguatamente e in modo creativo sul piano linguistico

in un’intera gamma di contesti culturali e sociali. Tale competenza è strettamente

connessa con lo sviluppo della capacità cognitiva dell’individuo di interpretare il mondo e

relazionarsi con gli altri. A tale competenza sono strettamente legate alcune conoscenze,

abilità e attitudini quali: la conoscenza del vocabolario, della grammatica funzionale, dei

diversi stili e registri del linguaggio; l’abilità di adattare la propria comunicazione alla

situazione; la disponibilità a un dialogo critico e costruttivo, nonché un interesse ad

interagire con gli altri in modo positivo e socialmente responsabile.

2) comunicazione nelle lingue straniere

il livello di padronanza dipende da numerosi fattori e dalla capacità di ascoltare, parlare,

leggere e scrivere, in ogni caso tale competenza richiede la conoscenza del vocabolario e

della grammatica funzionale, la capacità di comprendere messaggi, di iniziare, sostenere e

concludere conversazioni e di leggere, comprendere e produrre testi appropriati alle varie

esigenze. Tale competenza, se affrontata in modo positivo, comporta l’apprezzamento

delle diversità culturali e la curiosità per la mediazione e la comunicazione interculturale.

3) competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia

è l’abilità di sviluppare e applicare il pensiero matematico per risolvere una serie di

problemi in situazioni quotidiane, ponendo l’accento sugli aspetti del processo, dell’attività

e della conoscenza. Le competenze di base in campo scientifico e tecnologico riguardano

la capacità e la disponibilità ad usare conoscenze e metodologie per spiegare il mondo

che ci circonda sapendo identificare le problematiche e l’applicazione di tale metodologia

per dare risposta ai bisogni degli esseri umani. Tali competenze comportano la

comprensione dei cambiamenti determinati dall’attività umana e la consapevolezza della

responsabilità di ciascun cittadino.

Le conoscenze matematiche necessarie riguardano calcolo, misure e strutture delle

operazioni di base, di termini e concetti matematici; l’abilità necessaria riguarda

l’applicazione di principi e processi matematici nella vita quotidiana, domestica e di lavoro.

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Per quanto concerne scienza e tecnologia la conoscenza essenziale comprende i principi

di base del mondo naturale, i metodi scientifici fondamentali, la tecnologia e la

comprensione dell’impatto della scienza e della tecnologia sull’ambiente naturale. Le

abilità consistono nella capacità di utilizzare strumenti tecnologici e dati scientifici per

raggiungere un obiettivo. Questa competenza comporta un’attitudine di valutazione critica

e curiosità, un interesse per questioni etiche e il rispetto sia per la sicurezza sia per la

sostenibilità.

4) competenza digitale

consiste nel saper utilizzare con dimestichezza e spirito critico le tecnologie della società

dell’informazione (TSI) e richiede quindi abilità di base nelle tecnologie dell’informazione e

della comunicazione (TIC): l’uso del computer per reperire, valutare, conservare, produrre,

presentare e scambiare informazioni e per comunicare e partecipare a reti collaborative

tramite Internet.

Tale competenza presuppone una conoscenza della natura, del ruolo e delle opportunità

delle TSI nel quotidiano, quindi la conoscenza delle principali applicazioni informatiche , la

consapevolezza delle opportunità e dei potenziali rischi di Internet e della comunicazione

tramite supporti elettronici. Le abilità comprendono la capacità di cercare, raccogliere e

trattare le informazioni e di usarle in modo critico e sistematico, accertandone la

pertinenza, nonché accedere ai servizi basati su Internet. L’uso di tali tecnologie comporta

un’attitudine critica e riflessiva nei confronti delle informazioni disponibili ed un uso

responsabile dei mezzi di comunicazione interattivi.

5) imparare a imparare

è collegata all’abilità di perseverare nell’apprendimento, di organizzarlo sia a livello

individuale sia in gruppo, a seconda delle proprie necessità, e alla consapevolezza relativa

a metodi e opportunità.

Tale competenza comporta che una persona conosca e comprenda le proprie strategie di

apprendimento preferite, i punti di forza e i punti deboli delle proprie abilità e sia in grado di

cercare le opportunità di istruzione e formazione disponibili. Sono necessarie anzitutto

l’acquisizione delle abilità di base come la lettura, la scrittura, il calcolo e l’uso delle

competenze TIC necessarie per un apprendimento ulteriore. Una persona dovrebbe quindi

acquisire una gestione efficace del proprio apprendimento e la capacità di

autoaggiornarsi, di concentrarsi per periodi prolungati e di riflettere in modo critico sugli

obiettivi e sulle finalità del proprio apprendimento. Inoltre dovrebbe saper dedicare del

tempo per lavorare in modo collaborativo e condividere con altri ciò che ha appreso.

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Certamente un’attitudine positiva a tale abilità comprende una forte motivazione e la

fiducia per perseverare e riuscire nell’apprendimento lungo tutto l’arco della vita gestendo

gli ostacoli e i cambiamenti e coltivando la curiosità di cercare nuove opportunità di

apprendere.

6) competenze sociali e civiche

si intendono competenze personali, interpersonali e interculturali e tutte le forme di

comportamento che consentono alle persone di partecipare in modo efficace e costruttivo

alla vita sociale e lavorativa.

Per acquisire una competenza sociale è necessario comprendere i codici di

comportamento e le maniere generalmente accettate in diversi ambienti, nonché

conoscere alcuni concetti di base quali la parità e la non discriminazione tra i sessi e

intendere le dimensioni multiculturali delle società europee. Tale competenza comprende

quindi la capacità di comunicare in modo assertivo in ambienti diversi, di mostrare

tolleranza e di cogliere diversi punti di vista, gestire frustrazioni in modo costruttivo.

Prevede un’attitudine alla collaborazione, l’assertività e l’integrità, la capacità di superare i

pregiudizi.

La competenza civica invece si basa sulla conoscenza dei concetti di democrazia,

giustizia, uguaglianza, cittadinanza e diritti civili e delle vicende contemporanee. Le

relative abilità sono la capacità di impegnarsi in modo efficace con gli altri nella sfera

pubblica, di mostrare solidarietà e interesse a risolvere i problemi della collettività, la

partecipazione alle decisioni mediante il voto.

7) spirito di iniziativa e imprenditorialità

significa saper tradurre le idee in azione. In ciò rientrano la creatività, l'innovazione e

l'assunzione di rischi, come anche la capacità di pianificare e di gestire progetti per

raggiungere obiettivi. L’individuo è consapevole del contesto in cui lavora ed è in grado di

cogliere le opportunità che gli si offrono. È il punto di partenza per acquisire le abilità e le

conoscenze più specifiche di cui hanno bisogno coloro che avviano o contribuiscono ad

un’attività sociale o commerciale. Essa dovrebbe includere la consapevolezza dei valori

etici e promuovere il buon governo.

8) consapevolezza ed espressione culturale

implicano la consapevolezza dell’importanza dell’espressione creativa di idee, esperienze

ed emozioni attraverso un’ampia varietà di mezzi di comunicazione, comprese la musica,

le arti dello spettacolo, la letteratura e le arti visive.

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E' necessaria una consapevolezza del retaggio culturale locale, nazionale ed europeo per

poter cogliere la diversità culturale e linguistica in Europa e l’interesse a preservarla.

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PROFILO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE

Lo studente al termine del primo ciclo, attraverso gli apprendimenti sviluppati a scuola, lo

studio personale, le esperienze educative vissute in famiglia e nella comunità, è in grado

di iniziare ad affrontare in autonomia e con responsabilità, le situazioni di vita tipiche della

propria età, riflettendo ed esprimendo la propria personalità in tutte le sue dimensioni.

Ha consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti, utilizza gli strumenti di

conoscenza per comprendere se stesso e gli altri, per riconoscere ed apprezzare le

diverse identità, le tradizioni culturali e religiose, in un’ottica di dialogo e di rispetto

reciproco. Interpreta i sistemi simbolici e culturali della società, orienta le proprie scelte in

modo consapevole, rispetta le regole condivise, collabora con gli altri per la costruzione

del bene comune esprimendo le proprie personali opinioni e sensibilità.

Si impegna per portare a compimento il lavoro iniziato da solo o insieme ad altri.

Dimostra una padronanza della lingua italiana tale da consentirgli di comprendere

enunciati e testi di una certa complessità, di esprimere le proprie idee, di adottare un

registro linguistico appropriato alle diverse situazioni.

Nell’incontro con persone di diverse nazionalità è in grado di esprimersi a livello

elementare in lingua inglese e di affrontare una comunicazione essenziale, in semplici

situazioni di vita quotidiana, in una seconda lingua europea.

Utilizza la lingua inglese nell’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione.

Le sue conoscenze matematiche e scientifico-tecnologiche gli consentono di analizzare

dati e fatti della realtà e di verificare l’attendibilità delle analisi quantitative e statistiche

proposte da altri. Il possesso di un pensiero razionale gli consente di affrontare problemi e

situazioni sulla base di elementi certi e di avere consapevolezza dei limiti delle

affermazioni che riguardano questioni complesse che non si prestano a spiegazioni

univoche.

Si orienta nello spazio e nel tempo dando espressione a curiosità e ricerca di senso;

osserva ed interpreta ambienti, fatti, fenomeni e produzioni artistiche.

Ha buone competenze digitali, usa con consapevolezza le tecnologie della comunicazione

per ricercare e analizzare dati ed informazioni, per distinguere informazioni attendibili da

quelle che necessitano di approfondimento, di controllo e di verifica e per interagire con

soggetti diversi nel mondo.

Possiede un patrimonio di conoscenze e nozioni di base ed è allo stesso tempo capace di

ricercare e di procurarsi velocemente nuove informazioni ed impegnarsi in nuovi

apprendimenti anche in modo autonomo.

Ha cura e rispetto di sé, come presupposto di un sano e corretto stile di vita. Assimila il

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senso e la necessità del rispetto della convivenza civile. Ha attenzione per le funzioni

pubbliche alle quali partecipa nelle diverse forme in cui questo può avvenire: momenti

educativi informali e non formali, esposizione pubblica del proprio lavoro, occasioni rituali

nelle comunità che frequenta, azioni di solidarietà, manifestazioni sportive non

agonistiche, volontariato, ecc.

Dimostra originalità e spirito di iniziativa. Si assume le proprie responsabilità e chiede aiuto

quando si trova in difficoltà e sa fornire aiuto a chi lo chiede.

In relazione alle proprie potenzialità e al proprio talento si impegna in campi espressivi,

motori ed artistici che gli sono congeniali. È disposto ad analizzare se stesso e a misurarsi

con le novità.

PRINCIPI A CUI SI ISPIRA IL PIANO DELL’OFFERTA

FORMATIVA

- Valorizzazione delle diversità individuali intesa come promozione dell’identità nelle

sue diverse accezioni (corporea, intellettiva, relazionale, culturale, di sesso).

- Sviluppo di una cultura dell’inclusione in cui la scuola è un sistema che si adatta

alle diversità e instaura continuamente nuovi rapporti che la alimentano e la

arricchiscono come sistema.

- Promozione di una cultura della continuità intesa come valorizzazione delle

competenze acquisite per proporre elementi di cambiamento.

OBIETTIVI GENERALI DEL PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA

- Consolidamento dell’identità del soggetto promuovendo la stima di sé, del proprio

ruolo, del proprio patrimonio emozionale e culturale.

- Promozione dell’autonomia sollecitando la capacità di orientamento fisico e

intellettuale del soggetto in relazione soprattutto all’autonomia di opinione.

- Ampliamento di abilità e competenze sviluppando le abilità logiche, espressive,

comunicative, metacognitive, motorie.

- Acquisizione di norme per la convivenza democratica come consolidamento delle

regole che favoriscono un clima di solidarietà, collaborazione e riflessione sugli

atteggiamenti di rispetto verso gli altri e l’ambiente.

- Valorizzazione delle individualità e delle culture come arricchimento di conoscenze

e come promozione di atteggiamenti che accettino le diversità.

- Attuazione di percorsi di orientamento per i ragazzi del triennio scuola secondaria, i

quali vengono accompagnati nella costruzione della propria identità personale

cognitiva e sociale, oltre che nella scelta consapevole della scuola superiore.

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ORGANIZZAZIONE EDUCATIVO - DIDATTICA

AREA EDUCATIVA

Il perseguimento degli obiettivi presuppone quale condizione irrinunciabile la pratica di

atteggiamenti condivisi sui seguenti aspetti:

- attenzione alle relazioni e al clima della classe quali condizioni indispensabili per

favorire le

situazioni di apprendimento e di socializzazione

- rispetto e valorizzazione delle differenze culturali, di sesso, di religione, ma anche di

stile cognitivo

- analisi dei bisogni come punto di partenza per la predisposizione di ogni percorso

formativo

- confronto dei percorsi soprattutto dal punto di vista metodologico per ottenere una

reale condivisione dell’offerta formativa nel rispetto della coerenza educativa e

dell’unitarietà dell’insegnamento

- analisi e valutazione professionale continua per rilevare e correggere le discrepanze

tra Piano dichiarato, Piano agito e Piano percepito.

AREA DIDATTICA

PERCORSO FORMATIVO DATO DA:

- discipline quali organizzazioni degli oggetti culturali caratterizzati da un linguaggio e da

una grammatica pensate e progettate in verticale;

- individuazione di organizzatori cognitivi (trasversalità);

- uso consapevole dei mediatori didattici;

- promozione di un’intelligenza critica;

- promozione di legami cooperativi.

PERCORSO DIDATTICO METODOLOGICO DATO DA:

- proposte operative e attività;

- metodologie d’intervento;

- modalità di programmazione;

- strategie meta cognitive;

- strategie di cooperazione.

METODOLOGIE

I progetti disciplinari sono stesi nel rispetto dell'unità di esperienza di chi apprende per

costruire una cultura flessibile.

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Per questo i docenti hanno individuato gli elementi metodologici essenziali che fungono da

linee conduttrici del lavoro didattico.

- Clima educativo: attenzione alla relazione fra le persone che interagiscono per creare

un clima positivo e relazioni corrette, condizioni indispensabili per un apprendimento

significativo.

- Unitarietà dell'insegnamento: attenzione alla coerenza educativa dei docenti; ricerca

di organizzatori cognitivi che possano sviluppare le capacità intellettive in modo

trasversale.

- Valorizzazione delle diversità: intese come diversità di stili cognitivi e rispetto delle

capacità di ciascuno di apprendere.

- Valorizzazione delle conoscenze pregresse intese come punto di partenza per

fondare un apprendimento che non considera l’alunno come tabula rasa, ma lo

considera come costruttore della propria conoscenza.

- Valorizzazione dei momenti di passaggio, intesi come tappe principali di

apprendimento e crescita con particolare attenzione alle potenzialità individuali

- Valorizzazione delle diverse forme espressive considerate importanti per lo sviluppo

di un'intelligenza attiva e multiforme, in grado di decodificare le modalità di

comunicazione esistenti.

- Promozione del confronto interpersonale utile a promuovere la convivenza civile.

- Attuazione di opportune metodologie didattiche attraverso:

o adeguamento ed arricchimento degli ambienti di apprendimento

o coerenza delle pratiche valutative e certificative

Partendo da questi punti di forza è stata effettuata una riflessione nell'area didattica come

riportato di seguito:

PERCORSO VALUTATIVO DATO DALLA DEFINIZIONE DI PROVE E CRITERI

CONDIVISI IN QUANTO A:

- validità;

- attendibilità;

- comparabilità;

- ricchezza informativa;

- selettività;

- oggettività.

PERCORSO DI INDIVIDUAZIONE DI OFFERTE FORMATIVE ED AGGIUNTIVE CON:

- adesione a progetti proposti dagli Enti Locali;

- partecipazione a attività promosse dalla Biblioteca Civica;

- partecipazione a iniziative/manifestazioni sul territorio;

- visite guidate/viaggi d’istruzione.

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PERCORSO DI VALORIZZAZIONE E DI DIFFUSIONE DELLE NUOVE TECNOLOGIE

DIDATTICHE E DELLE DIVERSE FORME DI ESPRESSIONE ATTRAVERSO:

- utilizzo del laboratorio multimediale

- LIM;

- attività di drammatizzazione/libera espressione.

UTILIZZO COMPRESENZE

Le ore di compresenza delle titolari di classe/sezione, vengono utilizzate per attività di

recupero, compensazione e potenziamento in forma di piccolo gruppo e per attività di

laboratorio, progettuali o di materia.

Nella scuola dell’infanzia tale opportunità permette di eseguire lavori per fasce d'età in

presenza di sezioni eterogenee.

A seguito della riduzione del personale docente nella scuola primaria, l’organizzazione ha

subito dei cambiamenti consistenti. Il Collegio Docenti ha provveduto a individuare criteri

generali di gestione di tale riduzione, nell’ottica del massimo contenimento del disagio per

gli alunni. Inoltre ogni insegnante delle classi rimanenti mette a disposizione in caso di

necessità parte delle ore di compresenza per sostituire eventuali colleghe assenti.

Nella scuola secondaria si adottano le compresenze per due ore settimanali nelle

seguenti modalità:

- COMPRESENZE A CLASSE UNITA (c.u.) É un momento in cui due docenti

collaborano in classe per l’attuazione di progetti interdisciplinari programmati dal

Consiglio di classe e Progetti strutturati per tutta la scuola. Solitamente adottata nel

corso del I quadrimestre; nelle classi prime i docenti di italiano e matematica svolgono i

progetti accoglienza e intercultura; nelle classi seconde i docenti di italiano e storia/

geografia svolgono i progetti affettività e intercultura; nelle classi terze i docenti di

italiano e matematica svolgono i progetti di affettività e orientamento, nonché la

preparazione agli esami di licenza.

- COMPRESENZE A CLASSE DIVISA (1:12) La classe viene divisa in due gruppi seguiti

ciascuno da un docente

Questo impianto organizzativo è il risultato di una continua ricerca, da parte dei docenti,

nel trovare strategie didattiche che possano promuovere il successo formativo e si realizza

grazie alla condivisione di tutti nella responsabilità educativa, formativa e didattica.

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RAPPORTI SCUOLA – FAMIGLIA

La scuola attiva processi di coinvolgimento, di corresponsabilizzazione delle famiglie degli

alunni, è attenta a rendere noti all’esterno gli atti e i momenti più significativi dell’operato

dell’istituzione.

I contatti istituzionali con i familiari degli alunni sono elencati di seguito:

- Dirigente famiglie al momento delle iscrizioni con i genitori dei bambini nuovi iscritti;

- Incontri in momenti particolari per risolvere situazioni problematiche;

- Rappresentanti di classe/sezione;

- Sedute del Consiglio d'Istituto aperte;

- Sedute del Consiglio d’Interclasse docenti/genitori;

- Assemblee di classe;

- Colloqui individuali;

- Situazioni informali in occasione di feste e iniziative di vario genere;

- Incontri con esperti organizzati dalla scuola su tematiche educative.

INCONTRO DIRIGENTE - GENITORI NUOVI ISCRITTI

L’incontro tra la dirigente, i collaboratori e le famiglie dei bambini nuovi iscritti avviene nel

periodo delle iscrizioni. La dirigente convoca separatamente i genitori dei bambini delle

varie scuole.

La finalità degli incontri si individua nell’esplicitazione dell’offerta formativa proposta

dall'Istituto Comprensivo dare ai genitori elementi di scelta dell’offerta educativa.

Vengono illustrati:

1. Gli Ordinamenti Scolastici;

2. Indicazioni Nazionali per i Piani di Studio Personalizzati della Scuola Primaria e

Secondaria di primo grado;

3. Le possibilità di organizzazione scolastica;

4. L’organizzazione dell'Istituto;

5. L’insegnamento della religione cattolica e le attività alternative;

6. Il progetto di insegnamento della lingua straniera;

7. Le modalità di valutazione degli alunni;

8. La funzione degli Organi Collegiali;

9. La formazione delle classi prime e l’accoglienza;

10.Le modalità di rapporto scuola – famiglia;

11. I documenti che connotano la scuola: Piano dell’Offerta Formativa, Regolamento di

Istituto, Piano della Sicurezza.

L’incontro si svolge con modalità assembleare e possibilità di intervento da parte dei

genitori dopo l’esposizione di quanto sopra onde fornire ai genitori tutte le possibili

informazioni in via preliminare. Successivamente si programma la visita delle scuole. La

visita è guidata da gruppi di docenti.

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MODALITA’ RAPPORTI SCUOLA – FAMIGLIA

Le assemblee di classe e i Consigli d’Interclasse vengono convocati mediamente ogni

bimestre. Questi incontri rappresentano il contatto più diretto e sistematico che la scuola

ha con l’utenza. L’ordine del giorno, comunicato ai genitori con anticipo, riguarda

l’esplicitazione dell’offerta formativa e la valutazione periodica della stessa oltre ad

argomenti legati alla situazione contingente delle classi. In questi incontri, grazie al

numero contenuto dei membri del gruppo e alla conoscenza docenti - famiglie si creano i

presupposti per una comunicazione chiara e completa.

La scuola è consapevole che l’efficacia del suo intervento formativo è direttamente

proporzionale al grado di coinvolgimento, collaborazione, condivisione delle finalità

educative da parte della famiglia. A tal fine si ritiene importante:

a) incoraggiare i genitori perché tengano una costante corrispondenza con la scuola

segnalando tutti i cambiamenti ritenuti da essi significativi ai fini della comprensione del

comportamento e dell’atteggiamento dell’alunno (colloqui individuali);

b) individuare strategie per il coinvolgimento dei genitori su tematiche di comune

interesse educativo; gli incontri potrebbero essere tenuti da formatori, ma anche

semplicemente durante le assemblee di classe come scambio di opinioni;

c) verificare competenze e disponibilità dei genitori a partecipare attivamente alle attività

della classe;

d) procedere ad una riscrittura meno tecnica delle parti del Piano dell’Offerta Formativa

ritenute più significative e meritevoli di divulgazione capillare perché siano comprese

dal punto di vista linguistico.

PATTO DI CORRESPONSABILITA’ TRA SCUOLA E FAMIGLIA

La scuola, tenendo conto dei principi della “Costituzione” e delle Dichiarazioni

internazionali dei diritti dell’uomo e del cittadino, persegue le seguenti finalità:

- concorrere alla formazione dell’uomo e del cittadino, nel rispetto delle diversità

individuali, sociali, culturali e religiose;

- educare ai principi fondamentali della convivenza civile quali: il rispetto della persona e

dell’ambiente, il senso della legalità, l’impegno e la solidarietà;

- far acquisire e sviluppare le conoscenze e le abilità di base, fornire supporti adeguati,

affinché ogni persona sviluppi un’identità consapevole e aperta.

- garantire la continuità educativa e didattica nel primo ciclo d’istruzione

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La scuola è l’ambiente privilegiato per promuovere la formazione di ogni alunno, la sua

interazione sociale e la sua crescita civile.

“L’azione della scuola si esplica attraverso la collaborazione con la famiglia” (art.30),” nel

reciproco rispetto dei diversi ruoli e ambiti educativi, nonché con le altre formazioni sociali

ove si svolge la personalità di ciascuno” (art.2).

Questo documento è una dichiarazione di assunzione di responsabilità concordata ed

esplicita dell’Istituzione Scolastica e della Famiglia nel loro concorso alla formazione dei

ragazzi e delle ragazze.

Ha come finalità la strutturazione di un rapporto costruttivo scuola - famiglia per il

consolidamento del dialogo e della collaborazione educativa, favorendo la condivisione di

principi e valori, nel rispetto dei diversi ruoli.

Il seguente Patto di Corresponsabilità è stato redatto considerando:

D.P.R. n. 249 / 1998 - Statuto delle studentesse e degli studenti

D.P.R. n. 235 / 2007 - che prevede l’elaborazione di un Patto di Corresponsabilità tra

Scuola e Famiglia

D.M. n. 16 / 2007 - Prevenzione e bullismo

D.M. n. 30 / 2007 - Uso a scuola dei telefoni cellulari e delle altre tecnologie

Norme regolamentari presenti sul Diario Scolastico

Piano dell’offerta formativa

L’Istituzione Scolasticaal fine di garantire itinerari di apprendimento che siano di effettiva soddisfazione del diritto allo studio

si impegna nei confronti degli alunni e delle famiglie a: creare un ambiente educativo sereno e rassicurante incoraggiare il processo di formazione di ciascuno favorire l’accettazione dell’ “altro” e la solidarietà elaborare percorsi mirati a sostenere il successo

scolastico e formativo, promuovendo negli studenti la motivazione, il senso di appartenenza alla comunità scolastica e della responsabilità individuale e collettiva

promuovere modalità comunicative improntate alla chiarezza

assegnare agli studenti un carico di lavoro equilibrato e comunque necessario per consolidare gli apprendimenti

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La Famigliaper una efficacecooperazione con la

Scuola

si impegna a: rispettare le scelte educative e didattiche condivise con

l’Istituzione Scolastica al momento dell’iscrizione manifestare atteggiamenti di proficua e reciproca

collaborazione con i docenti partecipare agli incontri periodici scuola-famiglia assicurare

- il rigoroso rispetto degli orari di ingresso ed uscita - la frequenza assidua alle lezioni - il controllo quotidiano del materiale scolastico - l’esecuzione dei compiti assegnati - la firma di avvisi, circolari, valutazioni

curare la persona del figlio/a nell’igiene e nella presentabilità, ricordando la necessità di un abbigliamento adeguato ad un ambiente di studio e di lavoro

far osservare al proprio figlio/a le norme regolamentari, in particolare quelle relative all’uso a scuola di cellulari, videofonini, iPod,….

risarcire individualmente e/o collettivamente i danni procurati alle strutture scolastiche a causa di comportamenti scorretti del proprio figlio/a secondo le modalità stabilite dal Consiglio di Istituto

sensibilizzare il proprio figlio/a al mantenimento di un atteggiamento responsabile sia nell’ambito scolastico che durante le visite didattiche e i viaggi di istruzione

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PATTO EDUCATIVO TRA SCUOLA E FAMIGLIA

L’unità di intenti tra gli adulti che operano nella comunità scolastica è elemento essenziale

per l’efficacia del percorso educativo.

Pur nella differenza dei compiti devono essere condivisi tra famiglia e scuola strategie

educative e valori essenziali, quali il rispetto della persona e dell’ambiente, il senso della

legalità, l’impegno e la solidarietà.

L’emergenza educativa è sotto gli occhi di tutti; genitori e insegnanti non possono essere

latitanti di fronte al loro compito di guide autorevoli nel loro rapporto con i giovani.

La famiglia e la scuola devono assumersi le rispettive responsabilità.

Doveri della scuola:- Mantenere rapporti con il territorio per favorire:

-arricchimenti culturali -scambi di esperienze -conoscenza delle realtà sociali -integrazione scuola e società

- Mantenere rapporti interpersonali tra docenti e non docenti, tra docenti e alunni, tra docenti e famiglia.

- Organizzare spazi adeguati alle diverse attività educative didattiche

- Offrire strumenti e risorse per l’attuazione di progetti formativi

- Promuovere l’aggiornamento costante dei docenti.

I docenti si impegnano:- A realizzare quanto previsto dal POF e dalle

Indicazioni Generali- A presentare alle famiglie in modo chiaro il

POF e la Programmazione - A lavorare insieme nella sezione, nel team, nel

collegio dei docenti - A trasmettere le regole necessarie ad una

buona convivenza civile- A creare un buon clima di classe che favorisca

l’apprendimento e le relazioni - Ad applicare le strategie necessarie per

recuperare le difficoltà e per sviluppare le potenzialità degli alunni

- A rispettare le modalità, gli stili e i ritmi di apprendimento di ciascuno

- A comunicare i criteri di valutazione- A condividere atteggiamenti e comportamenti

educativi- A promuovere l’autonomia e la cooperazione

tra gli alunni- Ad informare le famiglie sul percorso

La famiglia si impegna:- A conoscere il Piano dell’Offerta Formativa e il

Regolamento di Circolo, a condividerne i contenuti e a rispettarne le disposizioni

- A rispettare le strategie e le modalità di insegnamento utilizzate dai docenti

- A rispettare il ruolo dell’insegnante e di tutto il personale scolastico

- A rapportarsi con fiducia e lealtà con i docenti, affrontando e risolvendo con il dialogo eventuali situazioni conflittuali

- A rispettare l’orario d’ingresso e di uscita a scuola

- A partecipare con regolarità alle riunioni previste e alle iniziative

- A riconoscere il docente come esperto dell’insegnamento, rispettandone il ruolo

- A riconsegnare tempestivamente la modulistica scolastica

- A leggere con attenzione gli avvisi esposti- A sostenere i propri figli, accettando successi e

insuccessi- A scambiare con i docenti ogni informazione

utile per la buona riuscita del lavoro scolastico e della relazione educativa

- A controllare che l’alunno rispetti le regole della scuola

- A collaborare affinchè anche a casa, l’alunno trovi modelli educativi coerenti con quanto proposto dalla scuola.

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educativo/didattico.- A illustrare e motivare i contenuti, i metodi e gli

obiettivi del proprio insegnamento, rendendo partecipi gli alunni del percorso

- A rispettare il ruolo dei genitori- A trovare con le famiglie strategie educative

per sostenere lo sviluppo armonico del bambino, sia dal punto di vista cognitivo, che dell’educazione alla convivenza

- A mantenere comportamenti corretti come disposto dal Regolamento di Circolo (rispetto degli orari, uso del cellulare, divieto di fumare)

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ORGANIZZAZIONE SCOLASTICA

Orario di funzionamento Scuola dell’Infanzia

L’attività si svolge dal lunedì al venerdì con il seguente orario:

8.00/9.00 Accoglienza9.00/10.00 attività ludiche e didattiche11.45/12.45 Mensa12.45/15.15 attività ludiche e didattiche15.15/15.45 Merenda15.45/16.00 Uscita16.00/17.00 prolungamento orario

Possibilità di pre-scuola dalle 7.30 alle 8.00 e post-scuola dalle 17.00 alle 18.00 (servizi

comunali a pagamento)

Orario di funzionamento della Scuola Primaria

Nel corrente anno scolastico, sulla base dell’organico funzionale attribuito alla scuola e

delle richieste avanzate dalle famiglie, in tutte le classi dell’istituto l'attività è di 40 ore

settimanali, così ripartite:

- 30 ore di attività obbligatorie di lezione

- 10 ore di mensa e dopo-mensa

L’attività si svolge dal lunedì al venerdì con il seguente orario:

- 8.30/12.30 attività didattica

- 12.30/14.30 mensa e dopo-mensa

- 14.30/16.30 attività didattica

L’ingresso degli alunni al mattino avviene dalle 8.25 alle 8.30.

L’ingresso degli alunni che non si avvalgono della refezione scolastica avviene dalle 14.20

alle 14.30 per il plesso di via Mazzini e dalle 14.25 alle 14.30 per il plesso di via Novati.

L’Amministrazione Comunale garantisce in ogni plesso le attività di pre-scuola dalle ore

7.30 e attività di dopo-scuola fino alle ore 18.00.

Orario di funzionamento della Scuola Secondaria di primo grado

E’ stata analizzata la normativa attualmente in vigore, le risorse a disposizione e il

calendario scolastico; confrontando questi dati con le esigenze organizzative e didattiche

della nostra scuola e sentito il parere dei genitori; si è pervenuti alla formulazione del

seguente modulo orario per il corrente anno scolastico approvato dal Consiglio di Istituto:

Per poter garantire agli alunni il monte ore totale di lezione, con soli due rientri 21

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pomeridiani, è stato necessario riorganizzare l’orario scolastico nel seguente modo :

mattino 7.55- 13.40

interscuola 13.40-14.40

pomeriggio 14.40-16.30

I due rientri pomeridiani sono uno di lezione curricolare che coinvolge prevalentemente i

docenti delle educazioni, uno di “attività” di tipo laboratoriale attinente alla didattica che

coinvolge tutti i docenti.

Con le risorse a disposizione è stato possibile prevedere due ore di compresenza per

ciascuna fascia di classe che si svolgono di mattina per due ore consecutive. (classi prime

e terze Italiano/ matematica, classi seconde italiano/storia e geografia).

Inoltre nella stesura dell’orario sono stati seguiti i seguenti criteri (ove non si sia stati

vincolati da esigenze di insegnanti in servizio in più scuole o altri vincoli di natura

organizzativa):

- Italiano/storia e geografia: due ore consecutive una volta a settimana per poter

svolgere verifiche scritte;

- Lingua straniera 1 e 2: mai nella stessa giornata;

- Matematica: non più di due ore consecutive nella giornata;

- Tecnologia/Musica/Scienze Motorie: un’ora in due giorni diversi non consecutivi;

- Arte e Immagine: due ore consecutive;

- Utilizzo di aule speciali (es. palestra, aula di informatica, aula di musica) senza

sovrapposizione di classi.

La scelta della settimana scolastica su cinque giorni prevede un’ articolazione oraria di sei

spazi mattutini e due pomeridiani, applicati a tutte le classi dei due plessi. É stato pertanto

adottato il sistema degli spazi orari di 50/55 minuti, che consentono una simile struttura.

Suddivisione delle ore:

- lun./merc.: le lezioni si tengono dalle 8.00 alle 16.30, con servizio di refezione

scolastica (facoltativo);

- mart./giov./ven.: dalle 8.00 alle 13.40.

Scansione delle ore

- 7.55 - 8.00 Ingresso

- 8.00 - 9.00 1° spazio

- 9.00 - 9.50 2° spazio

- 9.50 - 10.00 intervallo

- 10.00 - 10.55 3° spazio

- 10.55 - 11.45 4° spazio

- 11.45 - 11.55 intervallo

- 11.55 - 12.50 5° spazio

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- 12.50 - 13.40 6° spazio

- 13.40 - 14.35 interscuola

- 14.35 - 14.40 ingresso

- 14.40 - 15.35 7° spazio

- 15.35 - 16.30 8° spazio

Viene offerto a tutti gli alunni il servizio di refezione scolastica (facoltativo) nei giorni in cui

sono previste lezioni anche al pomeriggio.

Il momento dell’interscuola è parte integrante del processo educativo: i ragazzi, divisi in

gruppi, vengono affidati a un docente che promuove comportamenti corretti riguardo

all’igiene e all’alimentazione, favorendo anche la socializzazione nei momenti ludici.

Per completare l’orario scolastico di 1188 ore annuali sono previsti nel corrente anno

scolastico:

- 3 rientri di giovedì pomeriggio;

- visite d’istruzione oltre l’orario scolastico;

- l'apertura della scuola in alcuni sabati per incontri e manifestazioni programmate

annualmente quali: scuola aperta per i genitori, disabili e scuola nello sport,

esercitazione sicurezza, meeting di atletica.

LE RISORSE UMANE E PROFESSIONALI

Personale dirigente e ATA:

dirigente scolastico 1

DSGA 1

assistenti amministrativi 6

collaboratori scolastici 22

Personale docente

insegnanti di classe/sezione 126

Di cui:

insegnanti di sostegno 21

insegnanti di religione 4

insegnanti di lingua inglese scuola primaria1

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LE RISORSE STRUTTURALI

Scuola dell’infanzia - Plesso di Via Oberdan - Bruno Munari

aule per le attività delle sezioni comprendenti uno spazio per le attività, uno spazio per la

consumazione del pasto e i servizi igienici 7

spazio per le attività comuni 2

spazi adibiti a dormitori per il riposo pomeridiano dei bambini 2

sala medica 1

un ampio giardino circa 500 m2

aula di pittura 1

biblioteca 1

aula di psicomotricità 1

Scuola dell’infanzia - Plesso di Via Grandi - Achille Grandi

aule per le attività delle sezioni comprendenti uno spazio adibito sia alle attività che alla

consumazione del pasto e i servizi igienici 5

saloni adiacenti alle sezioni adibiti al gioco libero 2

laboratorio multifunzionale 1

sala medica 1

biblioteca 1

aula di psicomotricità 1

palestra (condivisa con la scuola primaria) 1

aula insegnanti 1

ampio giardino

Scuola primaria - Plesso di Via Mazzini - Giuseppina Fasola Quarello

Aule per le attività delle classi 15

aula di sostegno 1

aula attrezzata TEACH 2

laboratorio multimediale 1

aula LIM 1

salone per gli incontri collegiali 1

biblioteca 1

aula per le proiezioni 1

palestra 1

aula docenti 1

sala medica 1

aule adibite a refettorio 5

servizi igienici 4

ampio giardino circa 2000 m2

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Scuola Primaria – Plesso di Via Novati – Anna Frank

Aule per le attività delle classi 10 (4 a piano terra e 6 al primo piano delle quali 5 dotate di

LIM)

Laboratorio multimediale 1

Aula lim 1

Biblioteca 1 (utilizzabile anche come laboratorio di inglese e aula riunioni docenti)

Aula video 1

Palestra 1

Laboratorio di psicomotricità 1

Laboratorio di scienze 1

Sala medica (1 bidelleria adibita anche a sala medica)

Aule adibite a refettorio 3

Servizi igienici 4

Servizi igienici per docenti 1

Sevizi igienici per portatori di handicap 1

Atrio superiore

Atrio inferiore

un grande giardino comunicante con la scuola dell’infanzia

Scuola secondaria di primo grado - plesso di Via Leonardo da Vinci – G.

Segantini

Aule di lezione 13Aula per rapporto 1:12

Aule individualizzazione e alternativa IRC

1 (ex aula francese)

2Aula di video

Aule LIM

1

2 (+ 1 nell’aula di lezione 3A)Aula di artistica 1Aula di sostegno

Aula attrezzata per attività psicomotorie

Laboratorio multifunzionale

1

1 (aula moquette)

1Laboratorio informatica 1Laboratorio di scienze 1Laboratorio di musica 1Aule ricostruzione storiche ecomuseo 2Sala riunioni e videoproiezione 1 (aula magna / aula Arosio)Presidenza 1Sala docenti

Segreteria

1

2 (applicate + DSGA)Bidelleria

Aula ristoro personale di servizio

1

1Biblioteca 1Locali adibiti a refettorio

Aule archivio

3

225

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Palestra 1Servizi igienici 15Giardino, bosco didattico, parcheggio auto

Orto biologico e sezione agricola ecomuseo

1

1Serre 2 (vivaio e di servizio)Aula Teatro 1

LE RISORSE FINANZIARIE

Finanziamenti statali € 7.804,41

Sono erogati secondo i parametri correnti

Finanziamenti dell'Ente Locale

Fondi per il diritto allo studio €16.975,00 per sussidi e € 3.821,15 richiesti per progetti

Fondi per le visite guidate € 2.105,00

Fondi per la formazione dei genitori € 200,00

Fondi per le funzioni miste € 1.704,26

Finanziamenti di privati

Contributo del comitato genitori € 4.400,00

Donazioni dei genitori o di altri soggetti variabili

I RAPPORTI INTERISTITUZIONALI

I rapporti della scuola con altre Istituzioni pubbliche riguardano:

- ASL e Azienda Ospedaliera Comune;

- Richieste d'intervento e consulenza;

- Certificazioni;

- Rapporti operatori sanitari e sociali;

- Interventi per la tutela della salute;

- Formazione del personale e dei genitori;

- Accordi per la somministrazione di farmaci;

- Interventi di manutenzione alle strutture;

- Finanziamenti diritto allo studio;

- Interventi integrazione handicap e disagio;

- Interventi integrazione alunni stranieri;

- Finanziamento iniziative varie;

- Proposte visite guidate;

- Proposte biblioteca civica

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- Polispotiva

- San Carlo

- Yesdance

- Danza nell’anima

- La Fenice

- Elga Sport

- Judo martial art

- Società baseball di Senago

- A.R.C.I.

I rapporti con le citate istituzioni sono spesso complicati da difficoltà di comunicazione.

Gli operatori dell'ASL hanno tempi molto lunghi di risposta e di presa in carico di alunni per

i quali si presentano richieste di intervento, gli Amministratori e il personale dell’ Ufficio

Tecnico spesso non rispondono alle lettere di richieste: gli interventi di manutenzione sulle

strutture sono il problema più rilevante da risolvere.

E' stato nominato un esterno quale responsabile del servizio di prevenzione e protezione

come previsto dal D.L.81/2008.

UFFICIO DI SEGRETERIA

L'ufficio di segreteria è aperto al pubblico con il seguente orario:

Mattina Pomeriggio

Lunedì 10.00 – 13.00 15.00 - 17.00

Martedì 10.00 - 13.00 15.00 - 17.00

Mercoledì 8.00 – 10.00 15.00 - 17.00

Giovedì 10.00 - 13.00

Venerdì 10.00 - 13.00

ORGANIZZAZIONE EDUCATIVO DIDATTICA

APPARATO DIDATTICO

Numero alunni, classi e sezioni

Primaria

Mazzini

Primaria

Novati

Infanzia

Oberdan

Infanzia

Grandi

Medie

Segantini

Totale

N. complessivo alunni 306 228 191 137 279 1.141N. alunni diversamente

abili

10 9 2 0 21 42

N. alunni stranieri 50 16 30 22 34 152N. totale classi/sezioni 14 10 7 5 13 49

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Ripartizione alunni per anno e tipologia organizzativa: scuola dell’infanzia

Oberdan Grandi Totale3 anni 56 49 1054 anni 56 53 1095 anni 77 35 1126 anni 2 2

N. sezioni eterogenee 7 5 12Tot. 328

Ripartizione alunni per classe: scuola primaria

Mazzini Novati Totalen. alunni classi prime 50 49 99n. alunni classi seconde 65 42 107n. alunni classi terze 55 50 105n. alunni classi quarte 72 38 110n. alunni classi quinte 64 49 113Tot. 534

Ripartizione alunni per classe: scuola secondaria di primo grado

Segantinin. alunni classi prime 85n. alunni classi seconde 108n. alunni classi terze 86

Tot. 534

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PRINCIPI QUALITATIVI DELL’INCLUSIONE SCOLASTICA

La scuola deve essere un servizio per tutti e per ciascuno e una comunità educante,

integrante ed integratrice delle differenze, in grado di rispondere ai bisogni, alle

aspettative, agli interessi di tutti gli utenti.

Ciò presuppone la necessità di procedere all’individualizzazione dei percorsi di

apprendimento.

Perché la scuola sia più attenta alle diversità di tutti gli alunni, alle potenzialità di ognuno,

alla costruzione di percorsi maggiormente calibrati sulle esigenze e sui bisogni individuali,

è necessario fare riferimento ad alcuni principi irrinunciabili:

La scuola deve fare in modo che le potenzialità formative di ciascun soggetto siano aperte

alle diverse sollecitazioni socioculturali;

- è compito della scuola promuovere il massimo sviluppo e delle attitudini e delle capacità

di ognuno, offrendo tutte le condizioni favorevoli;

- è necessario sviluppare e formare tutte le potenzialità della persona e proporre

traguardi formativi relativi a tutte le dimensioni della personalità;

- l’attenzione va rivolta anche a capacità ed attitudini latenti;

- il sistema formativo deve rispettare le diversità multiculturali, multireligiose, multietniche,

le diversità personali, i vari livelli di sviluppo, i ritmi, i tempi e gli stili di apprendimento.

Per garantire una reale inclusione degli alunni che presentano bisogni educativi speciali, le

nostre scuole possono disporre delle seguenti risorse:

- Organizzazione scolastica generale - Tempi e routine delle varie attività scolastiche,

orari degli alunni, orari degli insegnanti, formazione delle classi, continuità, ruolo dei

collaboratori scolastici, servizi e altre attività offerte dalla scuola (mensa,

doposcuola, biblioteca, ecc.).

- Spazi e architettura - Struttura dell’edificio scolastico, articolazione e attrezzatura

degli spazi interni ed esterni, arredamento, per garantire la massima accessibilità.

- Sensibilizzazione generale -Attenzione ad una cultura dell’integrazione e

dell’inclusione scolastica, sensibilizzazione dei docenti, delle famiglie e degli alunni

alla diversità, orientamento progettuale nell’ottica di un «Progetto di vita».

- Alleanze extrascolastiche - Raccordo con figure coinvolte nella rete educativa

(famiglia e amici) e altre risorse formali (ASL, CTI e Servizi Sociali offerti dal

comune) e informali della comunità (associazioni, gruppi sportivi, ecc.).

- Formazione e aggiornamento- Partecipazione a corsi di formazione promossi da

enti pubblici (Scuole Polo, CTI, CSA) e da ONLUS o altre associazioni; possibilità

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di consultare materiali bibliografici e informatici, software, banche dati anche in

Internet.

- Documentazione- Scambio e confronto di informazioni ed esperienze,

documentazione delle buone prassi di integrazione.

- Didattica comune - Scelte metodologiche, nella didattica della classe,

maggiormente inclusive (gruppi cooperativi, tutoring, didattiche plurali sugli stili

cognitivi di apprendimento, didattica per problemi reali, per mappe concettuali,

ecc.); vari tipi di adattamento (riduzione, semplificazione, arricchimento, ecc.); tempi

di apprendimento diversi, ecc.

- Didattica individuale - In aggiunta alle voci della categoria precedente e non in

alternativa, attività in rapporto 1:1 (strategie, materiali, ecc.) nell’ottica

dell’individualizzazione e personalizzazione dell’offerta didattica.

- Percorsi educativi e relazionali individuali – attività personalizzate rivolte a obiettivi

di autonomia personale e sociale.

- Ausili, tecnologie e materiali speciali - Uso di materiali e ausili, anche tecnologici,

volti a facilitare le possibilità di autonomia e apprendimento dell’alunno, migliorando

la sua vita quotidiana.

- Interventi di assistenza e di aiuto personale - Aiuti di carattere assistenziale e di

sostegno fisico per permettere all’alunno una personale e attiva partecipazione alla

vita e alle attività quotidiane, anche con personale specifico (educatori comunali ed

assistenti alla comunicazione).

RAPPORTI SCUOLA – FAMIGLIAE’ importante instaurare un rapporto di fiducia con la famiglia, una certa continuità nel

passaggio d’ informazioni, nello scambio di osservazioni al fine di capire alcuni

atteggiamenti o stati d’animo che l’alunno con disabilità, difficoltà specifiche o svantaggio

manifesta. I genitori possono fornire un quadro ampio della vita del bambino ed esprimere

le loro attese.

Gli incontri avvengono secondo un calendario stabilito all’inizio dell’anno scolastico che

prevede assemblee di classe/sezione e colloqui individuali. Inoltre, in caso di necessità,

sono fissati confronti periodici per verificare il percorso dell’alunno.

BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

In ogni classe ci sono alunni che presentano una richiesta di speciale attenzione per una

varietà di ragioni , riconducibili a tre categorie principali:

1. quella della disabilità;

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2. quella dei disturbi evolutivi specifici;

- Disturbi specifici dell’apprendimento (DSA)

- Deficit del linguaggio

- Deficit delle abilità non verbali

- Deficit della coordinazione motoria

- Disturbi dell’attenzione e dell’iperattività e disturbo oppositivo

provocatorio

- Funzionamento intellettivo limite

3. quella dello svantaggio socioeconomico, linguistico, culturale.

SITUAZIONE DEL CIRCOLO

Nell’IC “Via Mazzini” di Nova Milanese sono inseriti 43 alunni diversamente abili (2 nella

scuola dell’infanzia, 20 nella scuola primaria e 21 nella scuola secondaria di I grado), di cui

25 seguiti anche dall’educatore comunale o dall’assistente alla comunicazione. Sono

presenti anche alunni con DSA, con difficoltà di apprendimento, in situazione di svantaggio

e bambini stranieri.

INTEGRAZIONE ALUNNI CON DISABILITÀ

La normativa di riferimento per l’inserimento e l’inclusione degli alunni diversamente abili

nella scuola è costituita principalmente dalla L. n° 517/1977, dalla C.M. n° 258/1983, dalla

C.M. n°250/1985, dalla C.M. n° 1/1988, dalla L. n° 104/1992. Essa individua i soggetti che,

con modalità e responsabilità diverse, prendono in carico l’alunno e concorrono al suo

sviluppo educativo e didattico e fornisce elementi per la stesura del Piano Educativo

Individualizzato (P.E.I.)

Il fascicolo personale dell’alunno con disabilità contiene gli strumenti operativi previsti dalla

normativa: la Diagnosi Funzionale, il Profilo Dinamico Funzionale e il Piano Educativo

Individualizzato. Essi contengono i primi e fondamentali elementi di conoscenza della

situazione dell’alunno e accompagnano il suo inserimento in un’ottica di progettualità.

La diagnosi funzionale rappresenta la conoscenza del funzionamento dell’alunno con

l’indicazione dei punti di forza e dei deficit.

Essa si compone delle seguenti aree: condizioni fisiche, funzioni corporee, strutture

corporee, attività personali, partecipazione sociale, fattori contestuali ambientali, fattori

contestuali personali. Alla diagnosi funzionale provvede l’unità multidisciplinare composta

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dal medico specialista nella patologia segnalata, dallo specialista in NPI, dal terapista della

riabilitazione, dagli operatori sociali in servizio presso l’ASL.

Il Profilo Dinamico Funzionale rappresenta il punto di raccordo tra la DF e il PEI e viene

redatto dopo un primo periodo di inserimento scolastico. Indica le caratteristiche fisiche,

psichiche, sociali e affettive dell’alunno e pone in rilievo sia le difficoltà di apprendimento e

le possibilità di recupero, sia le capacità che devono essere sostenute nel progetto

educativo. Nel PDF sono specificati gli obiettivi a breve/medio/lungo termine per quanto

riguarda le seguenti aree: emotivo - affettiva e relazionale, dell’autonomia, senso-

percettiva, motoria e psicomotoria, cognitiva - neuropsicologica, linguistica,

dell’apprendimento. È uno strumento che ha carattere operativo ed è dinamico perché

deve essere aggiornato in rapporto ai cambiamenti intercorsi nel percorso educativo e

didattico.

Esso viene redatto congiuntamente dagli specialisti, dai docenti, dagli educatori (se

presenti) e dai familiari e viene aggiornato in occasione del passaggio dell’alunno da un

ordine di scuola all’altro.

Il Piano Educativo Individualizzato (PEI) è definito dalla normativa italiana (D.P.R. 24

febbraio 1994, applicativo della Legge 104/1992) come “il documento nel quale vengono

descritti gli interventi integrati ed equilibrati tra di loro, predisposti per l’alunno in situazione

di handicap, in un determinato periodo di tempo, ai fini della realizzazione del diritto

all’educazione e all’istruzione …”. La predisposizione del PEI, redatto congiuntamente

dagli operatori sanitari e dagli insegnanti in collaborazione con la famiglia, deve avvenire

nel contesto della programmazione riferita a tutta la sezione/classe secondo un

adattamento reciproco.

Il PEI è stilato sulla base dei bisogni, delle difficoltà, delle potenzialità e delle capacità del

bambino, dei mezzi e delle risorse disponibili.

A tal fine, i docenti curricolari / il Consiglio di Classe, l’insegnante di sostegno e, se

presente, l’educatore comunale:

- procedono ad un avvicinamento degli obiettivi individuali a quelli della classe,

evidenziando ciò che l’alunno può fare con e come i compagni, ciò che può fare con

loro ma in modo adattato e ciò che può fare secondo i suoi bisogni;

- strutturano l’ambiente di lavoro e creano un clima relazionale favorevole a

promuovere una presenza significativa del bambino diversamente abile mediante

classi aperte, gruppi, tempi distesi, relazioni inclusive di solidarietà, reti informali di

amicizia e di aiuto, apprendimento cooperativo, tutoring.

La verifica in itinere e finale del processo di sviluppo e apprendimento viene effettuata

sulla base dell’acquisizione, da parte dell’alunno, degli obiettivi del PEI, sulla

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generalizzazione delle abilità in altre situazioni, contesti e con altre persone, sul grado di

mantenimento nel tempo delle competenze.

Parallelamente agli interventi al proprio interno, la scuola ha attivato una serie di

collegamenti con il territorio per realizzare in sinergia il progetto educativo complessivo,

soprattutto nella fase relativa all’orientamento al termine del percorso triennale della

scuola secondaria di I grado.

Il docente di sostegno è contitolare nella sezione/classe in cui opera, costituisce una

preziosa risorsa quale supporto alla classe e ai colleghi e come facilitatore nei rapporti

fra operatori, specialisti e famiglia del disabile in carico.

Ad integrazione del sostegno, in conformità al Documento d’Intesa tra scuola, Ente locale

e ASL, il Comune di Nova Milanese assicura l’apporto di: Educatori ed Assistenti sociali

che, con le loro specifiche competenze, collaborano con i docenti concordando

metodologie didattico/educative per il raggiungimento degli obiettivi programmati.

Al fine di attuare un’efficace integrazione scolastica degli alunni portatori di handicap e di

effettuare scelte mirate e condivise, all’interno della scuola operano:

1. il GRUPPO DI LAVORO DI ISTITUTO (GLI) costituito dal dirigente, dai docenti

sostegno, dai docenti curricolari, dai genitori, dagli operatori dell’ASL e degli altri enti

certificatori che collaborano con la scuola e da rappresentanti dell’Ente Locale;

2. i GRUPPI DI LAVORO SUL CASO, costituiti, per ciascun alunno diversamente abile,

dai docenti di classe e di sostegno, dalle figure educative (se presenti), dalla famiglia e

dagli operatori dell’Ente Locale e dell’Ente certificante. Il Gruppo effettua almeno un

incontro all’anno, durante il quale si confronta al suo interno sugli obiettivi riabilitativi,

educativi e didattici, sui risultati raggiunti, sulle modalità operative e metodologiche,

sulla stesura del PEI e del PDF.

INTEGRAZIONE ALUNNI CON SVANTAGGIO SOCIO-ECONOMICO, LINGUISTICO E

CULTURALE

La scuola è attenta alle situazioni di svantaggio presenti nelle classi, riconducibili a

numerosi fattori, che possono determinare:

- difficoltà di apprendimento in assenza di problemi organici;

- difficoltà di socializzazione con i compagni e/o con gli adulti;

- comportamenti inadeguati al contesto scolastico (scarsa attenzione, mancata

partecipazione alle attività proposte, violazione delle regole della convivenza) che

possono sfociare in atteggiamenti provocatori di sfida e aggressione.

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Al fine di creare percorsi attenti alle risorse dei singoli e alla valorizzazione del contributo

dei soggetti svantaggiati, nell’organizzazione didattica si utilizzano:

- attività di didattica differenziata per aree di intervento specifico, coordinate alle attività

di didattica generale;

- gruppi di lavoro per livello;

- attività per piccoli gruppi;

- uso di particolari programmi, strumenti e metodologie;

- interventi di tutoraggio.

- Intervento di facilitatori linguistici

In conformità al Documento di Intesa tra scuola, Ente locale e ASL, in particolare per la

presa in carico del problema del disagio alla scuola secondaria, è stata stipulata da alcuni

anni una convenzione tra il Comune e i Centri di Aggregazione Giovanile per interventi di

recupero scolastico, di aggregazione e di affiancamento/orientamento di adolescenti.

Continua pertanto, da alcuni anni, la collaborazione con i C.A.G. (Centri di Aggregazione

Giovanile) “LO SPAZIO” e “IL SOLE”.

Il Consiglio di Classe provvede a stilare un Piano Educativo Personalizzato come previsto

dalla Direttiva del 27.12.2012.

DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI

In questa categoria rientrano sia i Disturbi Specifici dell’Apprendimento, che gli altri deficit

e disturbi sopra elencati.

La dislessia è un disturbo specifico dell’apprendimento (DSA) che può verificarsi in

persone che non presentano disabilità di carattere neurologico o sensoriale o condizioni di

svantaggio sociale. La difficoltà nella lettura può essere più o meno grave e spesso si

accompagna a problemi nella scrittura (disgrafia) e/o nel calcolo (discalculia).

Queste difficoltà, che colpiscono circa il 4% della popolazione, vengono sempre più

chiaramente identificate mediante appositi test. Il numero di alunni con DSA è quindi in

costante aumento, pertanto il nostro Istituto ha sviluppato una particolare attenzione al

problema, ponendo in atto una serie di interventi che prevedono:

- attenzione, nella scuola dell’infanzia, a particolari “segnali” predittivi di un possibile

disturbo specifico;

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- somministrazione, al termine della classe seconda della scuola primaria, delle prove

screening di dettato e lettura per verificare l’andamento dell’apprendimento della letto-

scrittura ed evidenziare eventuali difficoltà specifiche;

- monitoraggio delle situazioni “a rischio” nelle classi successive ed eventuale colloquio

con la famiglia per invitarla a rivolgersi a strutture sanitarie specializzate al fine di valutare

le abilità di letto-scrittura e l’abilità di calcolo (quest’ultima dalla classe quarta);

- passaggio di informazioni, dalla scuola primaria alla secondaria, relativo agli alunni con

DSA o che presentano notevoli difficoltà, ma ancora senza certificazione;

- Nella scuola secondaria si programmano interventi mirati come il tutoraggio per l’uso di

strumenti compensativi (computer, programmi con sintesi vocale ecc.)

-colloqui informativi con i genitori riguardo ai libri in formato PDF (servizio libro AID), all’uso

di strumenti compensativi, e alle associazioni e agli enti presenti sul territorio

-Preparazione di un archivio di materiale didattico informatico e cartaceo

-Preparazione di documentazione informativa per le famiglie

- Stesura del Piano Didattico Personalizzato per alunni con certificazione di DSA nel

quale vengono descritti: le abilità strumentali possedute e le modalità di apprendimento, gli

eventuali accomodamenti degli obiettivi ministeriali, le strategie metodologiche e didattiche

adottate da tutti i docenti, le misure dispensative e gli strumenti compensativi di cui

l’alunno necessita, i criteri e le modalità di verifica e valutazione, il patto con la famiglia;

- utilizzo degli opportuni strumenti informatici;

- conoscenza della normativa di riferimento (Nota MPI 4674/2007 “Disturbi di

apprendimento – Indicazioni operative”, L.170/2010 “Nuove norme in materia di disturbi

specifici di apprendimento in ambito scolastico”, Decreto attuativo n.5669 del 2011 “Linee

guida sui DSA”);

- presenza di due referenti, uno per la scuola primaria e uno per la secondaria, il cui ruolo

è di coordinare gli interventi, fornire chiarimenti e indicazioni anche alle famiglie.

-Attività di formazione e contatti con gli enti sul territorio (CTI – AID MONZA etc.)

Per gli alunni con altri disturbi evolutivi specifici, il Consiglio di Classe provvede a stilare

un Piano Educativo Personalizzato come previsto dalla Direttiva del 27.12.2012.

PROGETTO “FARE RETE: AUTISMO E SCUOLA”

Il progetto “Fare rete: Autismo e scuola”, ha come finalità generale quella di favorire

l’inserimento e l’integrazione di alunni con autismo, curando innanzitutto il passaggio da

un ordine di scuola all’altro, mediante una serie di azioni, dettagliate nel seguente

documento del “Progetto – ponte”. “Progetto - ponte” Documento base

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Trattasi di un intervento educativo finalizzato a creare presupposti favorenti l’inserimento

iniziale e

la progressiva integrazione nel tessuto scolastico e sociale della persona disabile.

Pertanto, la costituzione di una rete di informazioni e azioni condivise, rafforza le

possibilità di successo dell’inserimento del bambino nel nuovo contesto educativo

limitando la manifestazione di eventuali

disagi compromettenti la sua progressiva integrazione nella classe.

L’emergenza educativa e il bisogno di un supporto didattico adeguati alla realtà propria del

singolo bambino rendono necessaria una attivazione che contempli il coinvolgimento degli

adulti (famiglia, insegnanti, educatori, psicopedagogista, equipe di riferimento) che,

attraverso ambiti di competenza specifici, possano confrontarsi e collaborare per

contribuire alla definizione degli obiettivi, delle fasi operative, delle modalità di

strutturazione dei tempi e degli spazi e delle strategie d’intervento di cui si deve essere

consapevoli e responsabili. In tal modo si creano le condizioni per un intervento coordinato

e coerente che sostiene e rafforza il bambino nella sua fatica per la conquista di traguardi

identificati e riconosciuti come possibili, modulati nel riconoscimento e nel rispetto delle

sue reali esigenze.

A chi si rivolge?

A tutti i bambini con forte disagio e disabilita media e grave, in passaggio da una realtà

scolastica all’altra dello stesso Istituto o in ordine di Scuola Superiore o altra realtà

educativa.

Chi è coinvolto?

Il gruppo dei coetanei, la famiglia, gli adulti/educatori che seguono il bambino a livelli

diversi, secondo modalità e competenze specifiche e tra loro complementari. Il GLH

d’Istituto

Perché?

Per creare una rete di informazioni e azioni condivise, finalizzate a rafforzare le possibilità

di successo dell’inserimento del bambino/ragazzo nel nuovo contesto scolastico/educativo

limitando la manifestazione di eventuali disagi che possano rendere difficile la sua

progressiva integrazione nel tessuto sociale di appartenenza.

Quali fasi/tempi di realizzazione?

A cura del dirigente scolastico:

- Un anno prima dell’inserimento del bambino nella realtà scolastica di diritto, individua il

team a cui affidare la sezione, composta in considerazione delle particolari esigenze

riscontrate nel bambino disabile;

- comunica ufficialmente alla famiglia il nominativo degli insegnanti e invita a svolgere

colloquio preliminare di conoscenza reciproca, prima dell’avvio delle lezioni.

A cura del responsabile di progetto psicopedagogista o altra figura qualificata a

svolgere intervento:

- prima dell’attivazione delle fasi operative del progetto coordina e/o descrive la

situazione particolare del bambino in passaggio coinvolgendo i team interessati

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- incontra la famiglia e il team di affidamento per conoscere le aspettative dei genitori e

degli insegnanti e degli educatori interessati e descrive le fasi di realizzazione del

progetto stesso.

- tiene contatti con il dirigente scolastico e l’aggiorna rispetto agli sviluppi

A cura degli insegnanti del team e delle figure educative:

- prendono accordi e, se possibile, partecipano ai momenti di verifica d’equipe in

svolgimento nell’ultimo anno di frequenza del bimbo nella realtà educativa di

appartenenza prima del suo passaggio. Questo, allo scopo di acquisire elementi

significativi orientati alla presa di consapevolezza della realtà umana del bambino e

alla conoscenza delle modalità di gestione della restituzione degli esiti perseguiti

rispetto all’intervento educativo pianificato ed effettivamente tradotto operativamente

- incontrano i colleghi della Scuola di provenienza del bambino per un confronto tra le

due realtà “ponte” finalizzato allo scambio ulteriore di informazioni, volto a conoscere

meglio il bambino, le sue esigenze, le sue difficoltà… gli esiti raggiunti solitamente

riscontrabili in una scheda di presentazione conosciuta dai genitori e lasciata alle

insegnanti della scuola in cui verrà inserito il bambino.

- concordano il calendario delle osservazioni e degli aspetti da considerare come

prioritari

- compiono osservazioni concordate nel contesto di provenienza del bambino a partire

dal mese di gennaio dell’anno di inserimento, in momenti operativi diversi individuati

nell’arco della settimana: il gioco, la mensa, la proposta educativa, … per una

conoscenza iniziale e reciproca alunno/docenti;

(osservazione compiuta anche dalla psicopedagogista o dal responsabile di progetto

- incontrano la famiglia per un colloquio conoscitivo iniziale scritto possibile seguire

domande guida riportate su documento predisposto, adattabile e integrabile

- contestualizzano gli spazi: preparano il momento conoscitivo dell’edificio nel periodo

“maggio giugno”, programmano visite del bambino agli spazi (da quello riservato al

lavoro individuale/autonomo, alla mensa, alla palestra, all’aula di sezione, agli spazi

protetti,…) e ai materiali che verranno da lui/lei utilizzati nei laboratori che lo

accoglieranno a settembre.

- pianificano le attività di raccordo strutturate con la presenza di uno o due compagni in

ingresso alla scuola dell’infanzia /elementare/media considerando le possibilità di

effettivo coinvolgimento del bambino e dei coetanei; a tal proposito occorre pensare ai

tempi e alle modalità di avvicinamento oltre alle attività da proporre (gioco o richiesta di

attività noti, già sperimentati nella realtà di provenienza e da riprodurre nella nuova

realtà):

3. prima visita: insegnante e bambino nell’aula di sezione con proposta di gioco/attività

già noti e sperimentati

4. seconda visita: insegnante con bambino + uno o più compagni particolarmente

sensibili e attenti, in inserimento nella sezione; per una proposta identica alla

precedente, rassicurante e rinforzante

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l’esperienza vissuta con l’insegnante(da svolgere in maggio-giugno e ripetere a settembre

prima dell’effettivo inizio delle lezioni)

- Nel periodo maggio - giugno danno indicazione alle insegnanti della Commissione

formazione classi, perché si tenga presente il bisogno del bambino e tutelino la

situazione prevedendo l’inserimento nella sezione di uno o più compagni con i quali e

stato instaurato rapporto positivo.

In particolare, per il mese di settembre: strutturano il momento dell’accoglienza e quello

del congedo scegliendo una proposta di forte valenza affettiva, rassicurante e vantaggiosa

(es. canto) che si ponga in continuità con l’esperienza precedente, per questo, volta a

garantire un inserimento graduale e positivo nel nuovo contesto. Momenti che vanno

pensati e preparati con particolare cura e che possano nel tempo e sulla base della

valutazione della capacita di sostenibilità del bambino prevedere il graduale inserimento di

elementi di novità(un canto diverso, un gioco modificato,…)

Per i primi giorni diviene necessario:

1. organizzare l’inserimento graduale di inizio attività, evitando situazioni che possano

generare la manifestazione di eventuali disagi; prevedere possibile accompagnamento

in sezione da parte dei genitori per condividere il momento dell’accoglienza strutturato

secondo una proposta di canto e/o di gioco identificabili

2. strutturare la mensa: creare spazio protetto per la consumazione del pranzo.

3. Se possibile offrire garanzie di continuità didattica attraverso l’accompagnamento

dell’educatore comunale almeno nella cura delle fasi di passaggio nella nuova realtà

anche per un breve periodo e per un numero limitato di ore.

Quali i bisogni?

Ricognizione fondante la programmazione degli interventi.

Quali strutturazioni prevedere?

A seconda delle fasi di realizzazione del progetto, predisporre spazi contestualizzati con

margine di prevedibilità da parte del bambino rispetto agli educatori che incontrerà e alle

attività che verranno proposte in quel luogo.

Realizzazione dell’aula teach (se autistico) e di altri spazi protetti, funzionali alle attività da

proporre sulla base delle osservazioni compiute e delle necessita di volta in volta

individuate o concordate con esperti che lo hanno in cura ( se con altre disabilità).

Quali materiali utilizzare?

Preparare materiale fotografico e/o concreto, … a seconda del livello di funzionamento del

bambino, per anticipare l’attività/momento che dovranno essere vissuti (se autistico).

Predisporre spazi identificabili dal soggetto in altri contesti educativi ove le strutture lo

consentono

Se autistico, predisporre spazi, contrassegnare banco, avere a disposizione giochi preferiti

dalla Scuola dell’Infanzia, scaffalature, angolo morbido, banco del lavoro

individualizzato/autonomo contrassegnato

Quali premesse per la stesura del Pei?

Conoscenza della documentazione precedente: PDF + PEI (entro gennaio dell’anno di

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scolarità)

Colloquio con equipe di appoggio per inquadrare la situazione e cogliere possibili elementi

di intervento.

Formulare Pei per l’anno di frequenza nella nuova realtà entro il mese di dicembre in

collaborazione con la famiglia e con l’equipe limitando il numero degli obiettivi,

valorizzando la descrizione delle strategie e della metodologia

Quale programmazione?

Programmazione periodica per garantire la circolarità delle informazioni, per la

condivisione di scelte formative intenzionali condivise, consapevoli e coerenti perché ci sia

integrazione?

Allestimento e gestione degli spazi secondo scopi precisi, identificabili dal bambino in

quanto prevedibili.

Strutturazione di tempi rispetto alle capacita di sostenibilità del bambino attraverso

proposte di lavoro individualizzato, autonomo/indipendente.

Quale verifica?

Quali strategie?

Compiere verifiche in itinere delle azioni finalizzate all’inserimento/integrazione del

bambino riferite e riportate su video realizzati dalle insegnanti nella realtà di nuovo

inserimento.

Riqualificazione successiva degli interventi

Dichiarazione e registrazione delle scelte metodologiche e delle strategie e degli eventuali

adeguamenti

Quali riscontri?

Restituzione alla famiglia al termine delle lezioni dell’andamento generale dell’attività

mediante compilazione quaderno/diario. Preziosa la comunicazione reciproca scritta/orale.

Periodicamente utile, anche il confronto con la presenza dell’equipe o di altri esperti che

hanno in cura il bambino.

Aggiornare il GLI rispetto agli esiti delle fasi di inserimento.

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PROTOCOLLO INTEGRAZIONE ALUNNI STRANIERI

L’educazione interculturale si estende alla complessità del confronto tra culture, nella

dimensione europea e mondiale dell’insegnamento e costituisce la risposta più alta e

globale ad ogni discriminazione. Essa comporta la disponibilità a conoscere e a farsi

conoscere, nel rispetto dell’identità di ciascuno, in un clima di dialogo e di solidarietà.

L’educazione interculturale si esplica nell’attività quotidiana della scuola che, con il

coinvolgimento delle famiglie, svilupperà un impegno progettuale ed organizzativo fondato

sulla collaborazione reciproca.

La maggior parte degli alunni stranieri iscritti alla nostra scuola arriva da noi dopo aver

frequentato la scuola dell’infanzia o la scuola primaria ed è quindi già scolarizzata, ma si

verificano anche casi di nuova immigrazione e di arrivi nel corso dell’anno scolastico. Gli

insegnanti si sono sempre attivati in modo spontaneo per accogliere ed inserire i minori

nel nostro ambiente scolastico e sociale. Sulla base di queste esperienze è stato stilato un

protocollo di accoglienza al fine di migliorare il servizio, uniformare gli interventi all’interno

dell’Istituto e poter stabilire contatti con il territorio. Tale documento contiene

- criteri e indicazioni riguardanti l’iscrizione e l’inserimento a scuola degli alunni stranieri;

- definisce compiti e ruoli degli operatori scolastici;

- traccia le fasi dell’accoglienza;

- propone modalità di interventi per l’apprendimento della lingua italiana;

- individua le risorse necessarie per tali interventi.

FINALITÀ

Attraverso le indicazioni contenute nel Protocollo d’Accoglienza, il Collegio dei Docenti si

propone di:

- facilitare l’ingresso a scuola dei bambini stranieri;

- sostenerli nella fase d’adattamento;

- entrare in relazione con la famiglia immigrata;

- favorire un clima d’accoglienza nella scuola;

- promuovere la collaborazione tra la scuola e il territorio sui temi dell’accoglienza e

dell’educazione interculturale.

COME ACCOGLIERE GLI ALUNNI STRANIERI NELLA SCUOLA

È presente nell’Ufficio di Segreteria un’incaricata che provvede all’espletamento delle

procedure burocratiche, sostenendo i genitori nella compilazione dei vari moduli e nella

comprensione delle scelte iniziali da compiere. Il momento della prima conoscenza è

gestito dal Dirigente Scolastico e dai suoi collaboratori che, dopo aver esaminato la prima

documentazione raccolta in Segreteria all’atto dell’iscrizione, effettuano il primo colloquio

con l’alunno e la famiglia durante il quale vengono raccolte informazioni sulla situazione

famigliare e sulla storia personale e scolastica dell’alunno e vengono fornite informazioni

sull’organizzazione della scuola. Sulla scorta degli elementi emersi durante il colloquio,

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viene stabilita la classe di inserimento, tenendo conto dell’età anagrafica, dell’ordinamento

degli studi del Paese di provenienza e del momento dell’anno scolastico in cui viene

richiesta l’iscrizione. In caso di necessità può essere effettuato un primo accertamento di

competenze ed abilità. La scelta della sezione in cui inserire l’alunno viene effettuata,

sentiti gli insegnanti interessati, tenendo conto del numero di alunni per classe, della

presenza di altri alunni stranieri e delle problematiche rilevanti nella classe. Tutti i dati

raccolti vengono comunicati al team docente che accoglierà il nuovo iscritto. Tra

l’iscrizione e l’effettivo inserimento nella classe possono intercorrere alcuni giorni,

massimo una settimana.

INSERIMENTO NELLA CLASSE

Nel lasso di tempo che intercorre tra l’iscrizione e l’effettivo inserimento i docenti

informano i compagni del nuovo arrivo e si incaricano di creare un positivo clima di attesa.

Predispongono inoltre attività di benvenuto e conoscenza e individuano un compagno

adatto a svolgere la funzione di tutor del nuovo arrivato. Dopo aver rilevato i bisogni

specifici di apprendimento, i docenti

- comunicano la necessità di un percorso individualizzato di alfabetizzazione;

- programmano il lavoro con gli insegnanti/mediatori culturali che seguono l’alunno

straniero;

- individuano ed applicano modalità di semplificazione dei contenuti e di facilitazione

linguistica per ogni disciplina, stabilendo contenuti minimi ed adattando ad essi la

verifica e la valutazione;

- informano l’alunno e la famiglia del percorso predisposto per lui dalla scuola.

Per la realizzazione del progetto specifico di laboratorio linguistico vengono utilizzati

insegnanti della scuola che seguono gli alunni stranieri in modo individualizzato e una

facilitatrice linguistica messa a disposizione dall’Amministrazione comunale.

PROGETTO "ALI ALL'INFANZIA"

Prevenzione del maltrattamento e dell'abuso ai minori

A partire dall'a.s.98/99 l'A.S.L. Milano 3 ha organizzato corsi di formazione sulle tematiche

della " prevenzione e dell'abuso al minore", ai quali hanno partecipato dirigenti scolastici,

docenti e operatori sociali.

La drammaticità e l'alta frequenza del fenomeno, l'oggettiva difficoltà del suo riconosci -

mento e trattamento (anche dal punto di vista giuridico), lo scarso collegamento fra le

strutture istituzionali hanno portato alla definizione del protocollo d'intesa " Ali

all'infanzia" , per l'individuazione e la segnalazione dei casi di maltrattamento e di abuso

sessuale.

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L'intesa, siglata nel febbraio 2000 dalle scuole dei Distretti scolastici 61 e 62, dai relativi

Comuni e dall' A.S.L. Milano 3 , si propone, anche attraverso una rete interistituzionale di

referenti, di formalizzare e rendere permanente l'iniziativa, per conseguire i seguenti

obiettivi:

creare le condizioni perchè si diffonda la cultura della tutela del minore

elaborare indicatori/strumenti oggettivi per riconoscere il fenomeno

definire chiare procedure per trattare il fenomeno

favorire l'assunzione di una responsabilità condivisa

fornire consulenza e supporto tecnico

procedere a un regolare monitoraggio dell'entità del fenomeno e delle iniziative

assunte

promuovere iniziative di formazione.

La nostra scuola da anni cerca di prevenire il disagio e la dispersione scolastica, anche

attraverso una particolare attenzione alle relazioni interpersonali e al benessere psicofisico

degli alunni.

Utilizzando strategie di ascolto e criteri oggettivi di osservazione è in grado di individuare

gli alunni " in difficoltà" dal punto di vista affettivo -relazionale e apprenditivo, ma è attual-

mente impreparata a leggere e riconoscere i segnali che provengono dai bambini maltrat-

tati o abusati.

La conferma è data dalla discrepanza fra l’alta percentuale di frequenza del fenomeno

(secondo i dati ufficiali: circa il 10% della popolazione infantile da 0 a 15 anni) e rapportata

all'esiguo numero di casi presi in esame dalla scuola.

La nostra scuola, aderendo al protocollo d'intesa, ha elaborato un progetto che si propone

di:

sensibilizzare e formare tutti i docenti,attraverso:

capillare informazione a livello di Collegio dei docenti, anche mediante diffusione

del materiale

confronto/contestualizzazione a livello di consigli di interclasse e di classe

partecipazione alle iniziative di formazione per l'approfondimento di questo tema.

fornire chiare indicazioni per trattare correttamente il singolo caso, dal punto di

vista della documentazione e della procedura di segnalazione

fornire ai docenti indicatori /strumenti per la rilevazione dei casi di:

grave trascuratezza

abuso fisico

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violenza psicologica

abuso sessuale.

affinare nei docenti la capacità di ascoltare la sofferenza del bambino e di porsi in

relazione empatica

proporre ai docenti specifiche attività/progetti destinati agli alunni

informare e sensibilizzare i genitori, anche attraverso iniziative di formazione.

ISTRUZIONE DOMICILIARE

Il servizio di istruzione domiciliare può essere erogato nei confronti di alunni iscritti nel

nostro circolo, affetti da gravi patologie, sottoposti a terapie domiciliari che impediscono la

frequenza della scuola per un periodo di tempo non inferiore a 30 giorni (anche non

continuativi, nel caso in cui cicli di cura ospedaliera si alternano a cicli di cura domiciliare).

La patologia ed il periodo di impedimento alla frequenza scolastica devono essere

certificati dalla struttura ospedaliera in cui l’alunno è stato ricoverato.

Per attivare il servizio di istruzione domiciliare la scuola elabora un progetto di offerta

formativa nei confronti dell’alunno con l’indicazione del numero dei docenti coinvolti e delle

ore di lezione previste. Il progetto viene approvato dal Collegio dei Docenti e dal Consiglio

di Istituto e inserito nel POF.

È prevista la possibilità di lezioni in video-conferenza con la classe con il tutoraggio di un

docente.

La richiesta viene poi presentata all’Ufficio Scolastico Regionale per l’approvazione e

l’assegnazione delle risorse necessarie per la realizzazione delle azioni programmate.

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UTILIZZO DELLE BIBLIOTECHE

PREMESSA

La biblioteca serve a creare un ambiente favorevole alla promozione del piacere e del

bisogno fisiologico del leggere.

Contribuisce alla formazione della persona, coinvolgendo tutte le discipline, affinché

l’individuo possa gestire autonomamente il proprio rapporto con l’informazione,

accrescendo continuamente il proprio bagaglio culturale.

Educare alla lettura è un obiettivo importante e completo.

“Formare” dei buoni lettori è un compito difficile che non può essere lasciato ai soli docenti

d’italiano: occorre che tutti gli insegnanti si impegnino a perseguire tale obiettivo.

Poiché il nostro secolo è caratterizzato dall’influenza sempre più crescente di sistemi, di

tecniche e di codici di comunicazione diversi, lentamente si va perdendo l’abitudine di

leggere e quindi di penetrare l’informazione per capire meglio.

A questo punto diventa importante il compito della scuola per recuperare il piacere di

leggere e quindi di saper interpretare un testo, riflettere e confrontare il proprio pensiero

con quello dell’autore. L’educazione alla lettura è uno dei principali obiettivi della scuola

formativa che deve attraversare in linea di continuità tutti i livelli scolastici.

FINALITA’

- Per favorire il piacere della lettura:

La biblioteca viene organizzata nella scuola come luogo di iniziazione alla lettura, in cui

l’alunno, sotto la guida dell’insegnante, arriva gradualmente alla scoperta del libro. La

biblioteca diventa così luogo piacevole ed attraente.

- Per la formazione:

La biblioteca fornisce agli alunni una scelta di testi relativa alle materie curriculari della

scuola. L’alunno si abitua così a servirsi della biblioteca per l’approfondimento di

determinati argomenti, secondo le tracce fornite dall’insegnante.

Per la fruizione di tale servizio l’Istituto coinvolge docenti, genitori e personale in

quiescenza.

PROGETTO “NATURALMENTE… SCUOLA”

La scuola Secondaria di I grado “G. Segantini” si trova inserita, fin dalla sua edificazione,

in un’ampia zona verde recitata con siepe di alto fusto; costituisce oggi, per ampiezza, la

seconda area di verde pubblico del Comune di Nova Milanese.

La scelta dell’Amministrazione Comunale di allestire, circa una decina di anni fa, il bosco

didattico in città con 180 piante di alberi da frutto autunnale, umidificato automaticamente,

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la presenza di 30 diverse varietà di piante censite e la copertura a prato, regolarmente

falciato, per la quasi totalità del terreno, rende l’ambiente circonvicino la scuola una risorsa

più unica che rara.

Fin dai suoi albori (anni ’80 del secolo scorso), alcuni docenti hanno utilizzato lo spazio

verde come opportunità per la didattica, realizzando esperimenti di coltivazione e stimolan-

do gli alunni con attività di osservazione.

Da otto anni è cominciata un’opera di organizzazione didattica ed ampliamento dell’offerta

formativa attuando le seguenti finalità:

- valorizzare le opportunità formative presenti nel proprio territorio

- condividere processi di naturalizzazione per alunni ed ambienti

- stimolare la coscienza civica prendendosi cura di sé e dell’ambiente

- incoraggiare, nell’apprendimento di alcuni elementi di conoscenza e nell’esercizio delle

pratiche, l’espressione di inclinazioni e capacità non rilevabili nell’attività frontale a clas-

se intera.

Costanti, complesse e diversificate sono state le collaborazioni poste in essere in questi

anni con i seguenti soggetti:

- Amministrazione Comunale di Nova Milanese – da 2005

- Associazioni di volontariato: Il Cortile e Olis (da 2005), Novaecologia (febbraio 2010)

- Scuola di Agraria, Castiglioni di Limbiate - da marzo 2008

- Partenariato con Ecomuseo del territorio di Nova Milanese nel Parco Grugnotorto Villo-

resi – 14 settembre 2009

- Università della Terza età – da febbraio 2010

- Tartarugas Nova Milanese (gruppo di acquisto solidale)

- Panificio Ciliberti, p.za S. D’Acquisto – da marzo 2011

- Leroy Merlin Nova Milanese – progetti didattici da ottobre 2012

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LA SICUREZZA NELLA SCUOLA

Per tutti gli edifici dell’istituto è stato predisposto il documento di valutazione dei rischi a

norma del D.L.gs 81/2008 e ogni plesso possiede un piano di evacuazione.

Vengono organizzati periodicamente corsi di formazione per tutto il personale scolastico e

vengono effettuate prove di evacuazione.

La planimetria, il piano di evacuazione e tutta la documentazione relativa alla sicurezza

sono depositate agli atti.

La segnaletica e le istruzioni riguardanti il piano di evacuazione sono affisse in tutti i locali

della scuola.

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