ISTITUTO COMPRENSIVO “I. NIEVO” - CORDIGNANO 2016-19 - agg… · 122/2009 (Valutazione), DM 16...

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ISTITUTO COMPRENSIVO “I. NIEVO” - CORDIGNANO PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA EX ART.1, COMMA 14, LEGGE N.107/2015. approvato dal Consiglio di Istituto nella seduta del 15-01-2016 aggiornamento ottobre 2016

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ISTITUTO COMPRENSIVO “I. NIEVO” - CORDIGNANO

PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA

EX ART.1, COMMA 14, LEGGE N.107/2015.

approvato dal Consiglio di Istituto

nella seduta del 15-01-2016

aggiornamento ottobre 2016

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INDICE

PREMESSA......................................................................................................................... pag. 1

PROPOSTE E PARERI PROVENIENTI DAL TERRITORIO E DALL’UTENZA ............ pag. 3

SCELTE CONSEGUENTI ALLE PREVISIONI DI CUI ALLA LEGGE 107/15

Finalità della legge e compiti della scuola .......................................................... pag. 4

Fabbisogno di organico di posti comuni e di sostegno ....................................... pag. 4

Fabbisogno di organico di posti potenziamento .................................................. pag. 5

Fabbisogno di organico di personale ATA .......................................................... pag. 5

Fabbisogno di attrezzature ed infrastrutture materiali ....................................... pag. 5

Scelte di gestione e di organizzazione .................................................................. pag. 6

Azioni coerenti con il piano nazionale scuola digitale ........................................ pag. 8

Formazione in servizio docenti ............................................................................ pag. 9

ORGANICO DI POTENZIAMENTO UTILIZZATO .......................................................... pag. 12

CURRICOLO D’ISTITUTO ............................................................................................... pag. 12

DIDATTICA PER COMPETENZE .................................................................................... pag. 13

INCLUSIONE

Alunni con bisogni educativi speciali .................................................................. pag. 13

Area dell’accoglienza e inclusione alunni stranieri ............................................ pag. 17

ORIENTAMENTO SCOLASTICO E PROFESSIONALE .................................................. pag. 18

AREA DELLA CONTINUITÀ ............................................................................................ pag. 20

PROGETTI E ATTIVITÀ .................................................................................................... pag. 21

Progetti e attività a. s. 2015-16 ............................................................................ pag. 21

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Progetti e attività aa. ss. 2016-19 ........................................................................ pag. 23

Uscite didattiche aa. ss. 2016-19 ......................................................................... pag. 25

Scuola in ospedale e istruzione domiciliare ......................................................... pag. 27

Servizio pre-scuola ............................................................................................... pag. 28

PIANO DI MIGLIORAMENTO

AMBITO 1 - Risultati Scolastici ................................................................................. pag. 29 AMBITO 2 - Competenze chiave e di cittadinanza ......................................................... pag. 31

AUTOVALUTAZIONE .................................................................................................................... pag. 33  

ALLEGATI ......................................................................................................................... pag. 34

Atto di Indirizzo del Dirigente scolastico

RAV – Rapporto di Autovalutazione

Portale Scuola In Chiaro

Legge 13-07-2015 n. 107

Contratto formativo Scuola dell’Infanzia

Contratto formativo Scuola Primaria.

PEC – Patto Educativo di Corresponsabilità Scuola Secondaria

Regolamento di Istituto

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PREMESSA

II presente Piano è redatto in conformità alla normativa vigente in termini di Curricolo, Valutazione e

Funzionamento generale, tra gli altri ricordiamo i decreti DPR 89/2009 (Regolamento I° ciclo) , DPR

122/2009 (Valutazione), DM 16 novembre 2012, DL n.5 9 febbraio 2012 (Semplificazione), e la legge

L. 107/2015 (Buona Scuola). Gran parte delle sezioni di questo Piano triennale sono state redatte a

partire dal Rapporto di Auto valutazione (RAV)1, pubblicato all'Albo elettronico della scuola e presente

sul portale Scuola in Chiaro del Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca2. In particolare,

si rimanda alla consultazione del RAV - Rapporto di Auto valutazione - per quanto riguarda l'analisi del

contesto in cui opera l'istituto, l'inventario delle risorse materiali, finanziarie, strumentali ed umane di

cui si avvale, gli esiti documentati degli apprendimenti degli studenti, la descrizione dei processi

organizzativi e didattici messi in atto.

L’Istituto Comprensivo di Cordignano, che comprende le scuole statali dei comuni di Cordignano e di

Orsago, ha storicamente sempre investito nei seguenti ambiti:

a) successo formativo degli studenti (con personalizzazioni ed individualizzazioni didattiche per le

situazioni di difficoltà)

b) valorizzazione di alunni cosiddetti talent,

c) benessere nella comunità scolastica,

d) sicurezza,

e) inclusione,

f) affiancamento esperto per la carriera scolastica degli studenti,

g) prevenzione delle dipendenze.

La scuola si è dunque sempre mossa da un progetto generale che ha avuto ritorni positivi nelle sue

istanze di collaborazione con comunità e territorio. In tal senso è anche capofila della locale rete di

scuole per i progetti di inclusione degli alunni di origine straniera.

Nel lavoro svolto per tutte le tematiche sopra elencate c’è stato il coinvolgimento diretto delle famiglie.

Esse a volte sono state le partner educative nei progetti, in alcuni casi promotrici delle iniziative, in altri

casi fruitrici di corsi o laboratori interattivi organizzati per i genitori.

Non vi è stata una raccolta strutturata per documentare il ritorno di questi servizi e ci struttureremo in

questo senso con il nostro nuovo Piano triennale.

                                                            

1 Il RAV e reperibile all’indirizzo: http://cercalatuascuola.istruzione.it/cercalatuascuola/istituti/TVIC825004/ic-cordignano-i-nievo/valutazione 2 Indirizzo del Portale scuola in chiaro: http://cercalatuascuola.istruzione.it/cercalatuascuola/istituti/TVIC825004/ic-cordignano-i-nievo/valutazione/sintesi

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Tuttavia, una documentazione sul campo, monitorata attività per attività, è stata fatta all’interno di tutti i

nuclei di progetto citati. D’ora in poi si tratterà di creare una sintesi corredata dagli altri dati

complementari delle attività dell’Istituto.

Il Servizio

Il servizio è offerto su un totale di 9 scuole: tre scuole dell’infanzia, quattro scuole primarie e due scuole

secondarie di primo grado. Il supporto amministrativo è garantito da una segreteria di Istituto.

Le scuole dell’infanzia funzionano tutte a 40 ore settimanali dal lunedì al venerdì dalle 8:00 alle 16:00,

le 2 scuole primarie a tempo pieno funzionano anch’esse su 40 ore settimanali dal lunedì al venerdì con

orario 8:00 – 16:00, le altre 2 scuole primarie hanno un orario di 27 ore settimanali con un rientro

pomeridiano ed operano su sei giorni dalle 8:00 alle 12:00 dal lunedì al sabato. Anche le due scuole

secondarie di primo grado operano su sei giorni, dal lunedì al sabato, con orario 08:00 – 13:00 per 30

ore settimanali.

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PROPOSTE E PARERI PROVENIENTI DAL TERRITORIO E DALL’UTENZA

Nel nostro Istituto vi è la consuetudine di organizzare tre volte l’anno un incontro per quelle

progettualità di supporto alla scuola, e richieste dal territorio, che, stanziate dai Comuni, permettono

di sviluppare la quota di curricolo territoriale secondo norma.

Nella fase di ricognizione preliminare alla stesura del Piano, sono stati sentiti:

• Amministrazioni Comunali

• Servizi Sociali e Azienda Sanitaria

• genitori rappresentanti OO. CC.

Nel corso di tali contatti, sono state formulate le seguenti proposte:

• Progetti per la Cittadinanza attiva

• Progetti per l’Identità locale

• Progetti per la sostenibilità ambientale

• Progetti per il potenziamento disciplinare

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SCELTE CONSEGUENTI ALLE PREVISIONI DI CUI ALLA LEGGE 107/15

Finalità della legge e compiti della scuola (commi 1-4)

Per quanto riguarda le finalità e i compiti della scuola si rimanda al testo della Legge 13-07-2015 n.

107.

Fabbisogno di organico di posti comuni e di sostegno (comma 5)

Per ciò che concerne i posti di organico, comuni e di sostegno, il fabbisogno per il triennio di

riferimento è così definito:

a.s. 2015-16:

SCUOLA INFANZIA: 14 posti comuni e 1 posto di sostegno e 13 ore.

I.C. SCUOLA PRIMARIA: 39 posti comuni + 11 ore; 2 posti interi e 14 ore per IRC e 3 posti

specialista inglese; 10 posti di sostegno.

SCUOLA SECONDARIA DI I GR.:

CORDIGNANO - 6 cattedre A043 (ita) + 2 ore; 3 cattedre A059 (mat) e 12 ore; 2 cattedra A345

(ingl) e 3 ore; 16 ore A445 (spagn); 1 cattedra + 4 ore A033 (tecn); 1 cattedra + 4 ore A028 arte; 1

cattedra + 4 ore A032 (mus); 1 cattedra + 4 ore A030 (ed fis); 11 ore IRC; 9 ore sostegno.

ORSAGO – 3 cattedre A043 (ita) + 6 ore; 2 cattedre A059 (mat); 1 cattedra A345 (ingl); 12 ore

A445 (spagn); 12 ore A033 (tecn); 12 ore A028 arte; 12 ore A032 (mus); 12 ore A030 (ed fis); 6 ore

IRC; 2 posti di sostegno + 9 ore.

a.s. 2016-17:

SCUOLA INFANZIA: 16 posti comuni e 3 posti di sostegno.

I.C. SCUOLA PRIMARIA: 41 posti comuni + 16 ore; 2 posti interi e 10 ore per IRC e 2 posti + 12

ore specialista inglese; 8 posti di sostegno.

SCUOLA SECONDARIA DI I GR.:

CORDIGNANO - 5 cattedre + 10 ore A043 (ita); 3 cattedre A059 (mat) + 12 ore; 1 cattedra + 14

ore A345 (ingl); 1 cattedra A445 (spagn); 1 cattedra + 2 ore A033 (tecn); 1 cattedra + 2 ore A028

arte; 1 cattedra + 2 ore A032 (mus); 1 cattedra + 2 ore A030 (ed fis); 10 ore IRC; 3 posti sostegno.

ORSAGO – 3 cattedre A043 (ita) + 6 ore; 2 cattedre A059 (mat); 1 cattedra A345 (ingl); 12 ore

A445 (spagn); 12 ore A033 (tecn); 12 ore A028 arte; 12 ore A032 (mus); 12 ore A030 (ed fis); 6 ore

IRC; 3 posti di sostegno.

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Fabbisogno di organico di posti di potenziamento (comma 5)

n. doc. cl. conc. Campo di potenziamento

Obiettivi formativi comma 7 SI SP SS budget orario

settimanale

budget orario

annuale 1 Posto comune 1 s, d, l, e, r, n, p, q 1 22 660 1 Posto comune 2 a, p, r 1 22 660 1 Posto comune 4 c,e,f 1 22 660 1 Posto comune 5 g 1 22 660 1 Italiano A043 1 s, d, l, e, r, n, p, q 1 18 540 1 Italiano A043 2 a, p, r 1 18 540 1 Tecnologia A033 6 h, m 1 18 540 1 Musica A032 4 c,e,f 1 18 540 1 Motoria A030 5 g 1 18 540 2 Sostegno SP 2 44 1.320 1 Sostegno SS 1 18 540

12 Totale 0 7 5 240 7.200

Totale 12

Fabbisogno di organico di personale ATA (comma 14)

a.s. 2015-16:

20 posti per collaboratori scolastici, 6 posti di assistenti amministrativi, 1 DSGA.

a.s. 2016-17:

19 + 18 ore posti per collaboratori scolastici, 5 posti di assistenti amministrativi, 1 DSGA.

Fabbisogno di attrezzature ed infrastrutture materiali (comma 6)

E’ necessario normalizzare la situazione edilizia dei plessi e delle sedi scolastiche e amministrative

ad oggi in situazione provvisoria; ripristinare le aule dei laboratori didattici della scuola secondaria

di Cordignano con particolare riguardo al laboratorio di informatica (essendo scuola di Polo

informatico).

Collegamento in fibra ottica delle Scuole dell’Infanzia

Riprogettazione del sito istituzionale

Incremento attrezzature Multimediali per la Didattica (PON)

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Scelte di gestione e di organizzazione (comma 14)

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Funzioni Strumentali a.s. 2015-16 e a.s. 2016-17

F.S. 1 – DISABILITÀ / B.E.S.

F.S. 2 – T.I.C. Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione

F.S. 3 – VALUTAZIONE e AUTOVALUTAZIONE di ISTITUTO

F.S. 4 – STRANIERI e DISAGIO

F.S. 5 – ORIENTAMENTO

Progettazione e realizzazione dei data base gestionali dell’organizzazione scolastica

Gestione attraverso data base dei seguenti ambiti gestionali:

• Risorse umane

• Agenda di Istituto, orari, flessibilità

• Azioni di progetto

• Monitoraggi MIUR, USR, didattica

• Banca dati buone pratiche

• Gestione FIS

• Servizio Prevenzione e Protezione

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Area della Sicurezza - Sistema Prevenzione e Protezione

Azioni coerenti con il piano nazionale scuola digitale (commi 56-59)

L’Istituto promuove un sempre maggiore utilizzo delle nuove tecnologie e dei contenuti digitali

nella didattica in classe, in linea con quanto previsto dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e

della Ricerca che per supportare l’attuazione della Legge 107/2015, al fine di sviluppare e di

migliorare le competenze digitali degli studenti e di rendere la tecnologia digitale uno strumento

didattico di costruzione delle competenze in generale (Legge 107/2015, comma 56) adotta il Piano

Nazionale per la Scuola Digitale.

Azioni previste:

1. Nomina dell’Animatore Digitale di Istituto

Datore di lavoro

Dirigente Scolastico

RSPP esterno

Responsabile Servizio

RLS

Rappresentante dei

Coordinamento

attività sicurezza dell’I. C.

Addetti Antincendio

1 squadra Antincendio per plesso con personale formato

Addetti Primo Soccorso e somministrazione farmaci 1 squadra Primo Soccorso per plesso con personale formato

Referenti

Servizio Prevenzione Protezione

Stesura Piani di Plesso

Valutazione rischi

Rete

agenzie per la sicurezza

Piano di Primo Soccorso

Gestione emergenza

Commissione Sicurezza

Dirigente Scolastico

RSPP; RSL; referenti nei plessi

Valutazione rischi

Piani di emergenza

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2. Adesione Progetto PON/FESR – “Diffusione della società della conoscenza nel mondo della

scuola e della formazione e adozione di approcci didattici innovativi”

Formazione in servizio docenti (commi 124)

La programmazione delle attività formative del personale docente avviene coerentemente con gli

obiettivi statuiti dal PTOF e dal PDM. I docenti vi partecipano con l’ausilio di esperti del mondo

della ricerca e dell’università, tramite lo studio e l’autoformazione in sede di dipartimento (con

conseguente documentazione), attraverso la partecipazione alle attività delle reti. I temi della

formazione riguardano principalmente il progresso epistemologico delle discipline e la

progettazione di un ambiente di apprendimento ottimale (didattica e valutazione delle competenze,

didattica digitale, didattica inclusiva).

Piano formazione docenti 2015-16: Attività di formazione Erogatori-

relatori S O N D G F M A M Ambito

Corso di formazione finanziato dall’Istituto

Laboratorio RED, UNIVE

VALUTAZIONE. 10-12 Ore

Collegio tematico Da Re 3 ore. Didattica Un solo mondo, un solo futuro

CELIM 9 ore - Costruzione Uda- Global learning – Strumenti e valutazione

Flipped classroom ACLE - Le lingue nel mondo

3 ore per docente. Ambiente di apprendimento

Lavorare in classe con abilità differenziate

ACLE - Le lingue nel mondo

3 ore per docente. Ambiente di apprendimento, inclusione

Seminario estivo di matematica

UMI- CIIM 30 ore. Disciplinare

Seminario di matematica

Centro U. Morin Disciplinare

Corso formazione matematica

Centro U. Morin Disciplinare

Metodo Bapne Scuola musica Codroipo

Competenze trasversali

Il bambino di oggi ARFAB Bassano 12 ore. Competenze trasversali

Math Up Mate in Italy 20 ore on line. 2^ fase: laboratori

Corso esecutore di BLSD

Regione Veneto 4 ore. Primo soccorso

Scatole azzurre L. Proietti (Ass. Scuole Orsago)

6 ore. Linguaggi percettivo, motorio, emotivo, affettivo.

Insegnare e apprendere per competenze

Laboratorio RED 11 ore. Didattica.

Consapevolezza nell’apprendimento

I. C. Brugnera 1° e 2° livello

12 ore. Didattica inclusiva

Formazione a distanza Pearson (webinar) Da Re, Urdanch

4-6 ore. Didattica per competenze e

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didattica inclusiva Attività di formazione Erogatori-

relatori S O N D G F M A M Ambito

Imparare con le lingue Pearson (webinar)

1 ore. Didattica per competenze

Inclusione scolastica bambini e adolescenti con disturbi dello spettro autistico

CTI

Formazione personale amministrativo

Italia Scuola Corsi Miur on line Robyone Rete segreterie

20re

Piano formazione docenti 2016-17: Pubblicato sull’area Amministrazione Trasparente del Sito Istituzionale.

ATTIVITÀ Relatori PERIODO DI ATTUAZIONE COME Riferimento al PDM

DOCENTI COINVOLTI

S O N D G F M A M G Corso formazione "La sfida delle competenze"

Mion, Tasco, Zanchetta

2 incontri da 2 ore + 3 incontri da 3 ore

Sì Docenti Scuola Primaria

Corso formazione "Unplugged"

Dott.ssa Sara Moro

3 incontri, tot 20 ore

Sì Docenti Scuola Secondaria

Corsi PNSD, organizzati dagli snodi formativi territoriali – progetto PON FSE – Azione 10.8.4 – formazione digitale

Vari Moduli di durata variabile

Sì Miele, Bit A., Ciavarrella, Greco, Candiani, Orlando,Baldassarri, Buttazzi E., Della Coletta, Tonon,Pavan, Rosolen A., Zanardo

Protocolli e didattiche alunni BES (CTI)

Vari Corsi di durata variabile

Sì Gruppi

Didattiche per classi multiculturali

Dott. Luca Agostinetto (UNIPD). Dott. Caon (UNIVE).

5 incontri da 3 o 4 ore

Sì Gruppi

Mediazione culturale

Dott.ssa Cinzia Bonato

Incontro di tre ore

Sì Collegio

Aggiornamento su RAV Scuola dell'Infanzia

Autoformazione Corsi di durata variabile

Sì Docenti Infanzia

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ATTIVITÀ Relatori PERIODO DI ATTUAZIONE COME Riferimento al PDM

DOCENTI COINVOLTI

Rete Timè: Traguardi di Istruzione per il Miglioramento Educativo

Previtali. Altri formatori non ancora comunicati dal MIUR e da Associazione Italiana Coach Professionisti

Attività di formazione e aggiornamento per la lettura dei dati RAV in vista del PdM

Sì Gruppo NIV

Aggiornamento Comunicazione Aumentativa e Alternativa

Barca, Luciani Partecipazione convegno del 3/12/16

Sì Candiani, Michielin, Gusatto, Segatto

Aggiornamento su RAV Scuola dell'Infanzia

Mestre

Sì Docenti SI

Corso inglese Sacile

in fase di organizzazione

5 doc. lingua inglese SP

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ORGANICO DI POTENZIAMENTO UTILIZZATO

Questa parte di progettualità POF andrà rivista annualmente sulla base dell’organico potenziato che

ci verrà assegnato.

Unità di personale in organico di potenziamento a.s. 2015-16: 5 docenti

Classe di concorso

Ore da prestare Esonero vicario

Supplenze brevi Progetti* (*doc. nominati

in dicembre) 1 doc A032 450 270 80 100 3 doc. EEEE 3x440 = 1.320 660 660 1 doc. EEEE docente in congedo fino al 30-06-16 TOTALE 1.770 270 740 760

Unità di personale in organico di potenziamento a.s. 2016-17: 5 docenti

Classe di concorso

Ore da prestare Esonero vicario

Supplenze brevi Progetti

1 doc A032 590 390 100 100 4 doc. EEEE 4x700 = 2.800 1.400 1.400 TOTALE 4.200 700

CURRICOLO D’ISTITUTO

Le alunne e gli alunni acquisiscono le loro competenze attraverso apprendimenti non formali

(informazioni ed esperienze maturate in vari contesti educativi: famiglia, gruppi, agenzie),

attraverso apprendimenti informali (le esperienze spontanee di vita), attraverso apprendimenti

formali (la scuola). Compito della scuola è saldare i vari apprendimenti in un tutt’uno armonico. Per

farlo efficacemente essa deve organizzare e dare senso a tutte le conoscenze ed esperienze; deve

fornire metodi; deve permettere esperienze di vita e di apprendimento in contesti relazionali

significativi.

Il curricolo del nostro Istituto si articola in modo graduale, accompagnando la persona in

formazione, adeguandosi alle sue tappe evolutive sia sul piano cognitivo che emotivo. Esso

impegna i docenti ad organizzare un ambiente di studio tale da consentire un processo di

apprendimento e di insegnamento profondo e di qualità. Il curricolo non prescinde dai saperi, ma

consente di selezionarne di irrinunciabili, di esemplari, di trasferibili nei vari contesti di vita che le

alunne e gli alunni affrontano.

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Il curricolo d’Istituto recepisce le finalità previste nei documenti europei e nazionali in tema di

istruzione: lo sviluppo delle otto competenze chiave di cittadinanza, il Profilo dello studente e i

prescritti traguardi per lo sviluppo di competenze (Indicazioni nazionali 2012).

DIDATTICA PER COMPETENZE

Il curricolo d’Istituto funge da sfondo integratore al lavoro d’aula da parte dei docenti. Il piano di

studi è pensato ed organizzato in funzione dell’esercizio delle competenze da parte delle alunne e

degli alunni, quindi non finalizzato alla mera trasmissione di contenuti disciplinari: “teste ben fatte,

dunque, non ben piene”. Il curricolo permette di curare e consolidare i saperi di base, ma ad essi

affianca competenze di tipo cognitivo, metacognitivo, progettuale, metodologico, sociale, digitale,

in modo da consentire presto l’approdo all’autonomia e alla responsabilità da parte dei discenti.

L’ambiente di apprendimento predisposto dai docenti da un lato incrina il modello della lezione

esclusivamente espositiva, dall’altro favorisce tra i discenti la scoperta, il fare, la collaborazione, la

co-costruzione del sapere e delle competenze.

INCLUSIONE

Includere significa chiudere con..., sentirsi parte di... ovvero mettere in pratica didattiche

differenziate che tengano conto della differenza intesa come arricchimento e come potenziale da

valorizzare.

L’inclusione avviene quando tutti si sentono parte integrante del contesto modificandolo e

adattandolo a seconda delle necessità. La scuola ha il compito di aiutare gli allievi a trovare il

proprio percorso e a seguirlo, con una particolare attenzione a tutte le situazioni in cui emergono

bisogni educativi speciali, che necessitano di una didattica individualizzata e personalizzata.

Alunni con bisogni educativi speciali: tre grandi sottocategorie

- Disabilità L. 104

- Disturbi Specifici di Apprendimento L.170

- Disturbi evolutivi specifici D.M. 27/12/2012 (svantaggio socioeconomico, linguistico e

culturale, ADHD).

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Nel nostro istituto sono presenti risorse professionali specifiche quali:

• Insegnanti di sostegno prevalentemente utilizzate in attività individualizzate e di piccolo

gruppo, attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.);

• Operatori Socio - Sanitario prevalentemente utilizzate in interventi di ausilio e vigilanza

nei confronti dell’alunno, all’interno del gruppo classe durante lo svolgimento delle attività

didattiche (in classe, nella scuola, durante gite ed uscite) e interventi di assistenza per

l’autonomia personale dell’alunno.

• Funzioni strumentali per le funzioni delegate dal dirigente:

- Integrazione alunni con disabilità e con DSA

- Stranieri e disagio

- Orientamento

Il coinvolgimento dei docenti curricolari alle pratiche inclusive avviene attraverso a:

• Partecipazione a GLI (gruppo di lavoro per l’inclusione)

• Progetti di formazione promossi dal CTI (Centro Territoriale per l’Inclusione), Area ULSS7

a cui il nostro Istituto aderisce, su

- Strategie e metodologie educativo - didattiche / gestione della classe

- Didattica speciale e progetti educativo - didattici a prevalente tematica inclusiva

- Specifiche disabilità (Autismo, ADHD, Disabilità Intellettive, sensoriali…)

Il coinvolgimento del personale ATA avviene attraverso:

• Assistenza alunni disabili

• Supporto dell’alunno in difficoltà negli spostamenti all’interno della scuola

I Rapporti con servizi socio - sanitari territoriali e CTI/CTS avvengono attraverso la condivisione

di:

• Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati sulla disabilità su disagio e simili

• Procedure di intervento sulla disabilità su disagio e simili

• Progetti territoriali integrati

Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati

Punti di forza

• Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo

• Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti

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• Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola

• Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi

inclusivi

• Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico,

la continuità tra i diversi ordini di scuola.

• partecipazione ad incontri di formazione di didattica inclusiva

Punti di criticità

• Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive;

• Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai

diversi servizi esistenti

• Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che

riguardano l’organizzazione delle attività educative

• Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei

progetti di inclusione

Obiettivi di incremento dell’inclusività

• Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti

partecipazione attiva a corsi promossi dal CTI o altri Enti/Scuole

• Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive.

Nella valutazione formativa si tiene conto dell’evoluzione dell’alunno rispetto alla

situazione iniziale e delle sue potenzialità in ordine sia al processo di formazione che al

processo di apprendimento. La valutazione valorizza ciò che l’alunno sa fare e specifica i

modi per superare gli errori.

Inoltre la valutazione è la fase che precede e successivamente regola ogni scelta didattica,

sulla base dei risultati conseguiti dalla classe, si adegua il percorso didattico al miglior

conseguimento degli obiettivi della programmazione.

Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che

riguardano l’organizzazione delle attività educative

Condizioni fondamentali da attivare tra scuola e famiglia per instaurare un rapporto educativo

costruttivo sono:

• disponibilità al reciproco ascolto

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• conoscenza dell’alunno

• comune riflessione sugli obiettivi educativi

• condivisione delle scelte e delle responsabilità

• impegno ad un reciproco sostegno rispettoso delle diverse competenze e dei rispettivi ruoli

• disponibilità vicendevole a valutare obiettivamente i risultati inadeguati o insufficienti e a

progettare interventi migliorativi

La collaborazione operativa insegnanti – genitori e tra genitori della stessa comunità è possibile

attraverso un dialogo aperto e costruttivo che ha come obiettivo la crescita globale degli alunni.

Oltre ai colloqui individuali e collettivi, di rilevante importanza si dimostrano la presenza dei

genitori agli organi collegiali e al GLI.

Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi

Particolare attenzione viene posta alle problematiche degli alunni/studenti con DSA e BES, per i

quali viene redatto il piano didattico personalizzato (PDP) utile per la definizione dei bisogni e

l’individuazione delle strategie adeguate per il raggiungimento del successo scolastico.

Per l’individuazione precoce dei disturbi specifici di apprendimento si fa riferimento al “Protocollo

d’Intesa per le attività di identificazione precoce dei casi sospetti di DSA”.

I docenti verranno supportati dalle figure di riferimento nella fase d’inserimento scolastico degli

alunni adottati, in ottemperanza a quanto indicato dalle Linee di indirizzo per favorire il diritto allo

studio degli alunni adottat del dicembre 2014 e alla circolare MIUR relativa alla “Deroga

all’obbligo scolastico di alunni adottati” sostitutiva della circolare prot. 338 del 4/2/2014 .

Valorizzazione delle risorse esistenti

Miglioramento del raccordo e dell’organizzazione di

- Piattaforma informatica

- Ricognizione delle competenze dei docenti interni e valorizzazione delle stesse nella

progettazione di momenti di formazione.

- Collaborazione e continuità tra le figure di coordinamento delle diverse aree

- Forte collaborazione tra docenti di sostegno e docenti curricolari

- Docenti formati sulla Dislessia formazione Indire

- Docenti con formazione specifica master DSA MIUR

- Presenza di assistenti educativi in numero sufficiente e disponibili

- Numerose classi con LIM

- Laboratori …

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- Biblioteca con materiali metodologico-didattici per alunni con disabilità, con DSA, e di

origine non italofona.

Area dell’accoglienza e inclusione alunni stranieri

Nell’I.C. si verifica la presenza costante di alunni stranieri e la necessità di provvedere al loro

inserimento anche in corso d’anno. Come previsto dal protocollo di accoglienza degli alunni

stranieri MIUR si instaura con le famiglie un rapporto di ascolto, anche con l’intervento di

mediatori culturali, che consenta di cogliere specifiche esigenze e di coinvolgere nel progetto

pedagogico che valorizza le specificità di ogni alunno, conoscendo le scelte educative della scuola.

A tal fine opera nel nostro Istituto la Commissione Stranieri, formata da un docente referente per

ciascun plesso. Questi s’incaricano, congiuntamente ai docenti funzioni strumentali, di organizzare

l’accoglienza, raccogliendo tutte le informazioni, relative alla biografia sociolinguistica e culturale

dell’alunno, indispensabili per un proficuo inserimento valutando anche, assieme ai docenti della

classe accogliente, materiali didattici, metodi o azioni di supporto efficaci; si attivano inoltre per

promuovere azioni favorenti l’integrazione in collaborazione con la Rete alunni stranieri, i Servizi

Sociali dei Comuni, le Cooperative, le Associazioni che si interessano di Mediazione ed educazione

interculturale.

PROGETTO RISALIRE IL DISAGIO

Azione: intervento di miglioramento delle azioni didattiche rivolte alle situazioni di disagio scolastico o/e sociale

ATTIVITÀ RESPONSABILE PERIODO DI ATTUAZIONE IL COME

S O N D G F M A M G

Accertare per quali alunni problematici, non certificati, sia necessaria una didattica differenziata o semplificata sensibilmente

Turri Brunella Incontri di formazione per i docenti sul Piano personalizzato

Accertare se è stato redatto un Piano Personalizzato PDP

Coordinatore di classe

Consigli di classe e verbale

Effettuare uno screening nelle classi prime per rilevare le situazioni a rischio

Docenti di classe (Primaria: Docente con prevalenza oraria)

Attraverso il progetto Tutti a Bordo

Valutare la dimensione del problema Coordinatori di classe con i docenti

Consigli di classe e programmazione per primaria

Avviare progetti di recupero e potenziamento

Docenti fase "c" Organizzare ore di recupero ex art. 9 e con fondi interni

Rendicontazione sui risultati conseguiti da alunni stranieri con progetti MOF

Turri Brunella Redazione di un report sulle attività svolte da presentare al Collegio

AZIONI DIDATTICHE INNOVATIVE

DOCENTI coinvolti

MONTE ORE INTERESSATO INTERVENTI (DOVE, CLASSI)

Classe capovolta-Webquest-Mappe collage-Moduli cooperativi

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ORIENTAMENTO SCOLASTICO E PROFESSIONALE

La scuola costituisce il luogo insostituibile nel quale ogni giovane acquisisce le competenze di base

e trasversali per l’orientamento, necessarie a sviluppare la propria identità, autonomia, decisione e

progettualità. Per raggiungere tali obiettivi vengono articolati percorsi scolastici con esperienze

reali di lavoro a concreta valenza orientativa, che avvicinino i giovani al mondo delle professioni e

del lavoro, sia in termini di maturazione sociale e di responsabilizzazione, sia in termini di sviluppo

di competenze di auto-imprenditorialità.

Attività di accompagnamento e di consulenza orientativa

Si concretizzano in azioni rivolte all’accoglienza per abituare i ragazzi a “fare il punto” su se stessi,

sugli sbocchi professionali, sui percorsi formativi successivi, sul mercato del lavoro, a trovare una

mediazione sostenibile tra tutte queste variabili e a individuare un progetto concreto/fattibile per

realizzarle.

Si tratta di attività che possono interessare l’intera classe, piccoli gruppi, singole persone

(consulenza breve individuale e/o con i genitori).

Obiettivi

• Rendere consapevole lo studente dell’esistenza di un futuro lavorativo

• far emergere negli studenti interessi e abilità posseduti in ambito lavorativo

• guidare gli studenti nella costruzione di un progetto formativo personalizzato che consideri

anche gli interessi professionali

Sapendo che…

queste caratteristiche prima di trovare espressione nella vita occupazionale, vengono sperimentate e

coltivate:

- nei lavori domestici;

- nel gioco;

- nelle attività svolte nel tempo libero;

- nella lettura e nello studio.

Cosa fare…

• Generare interessi (creare occasioni per stimolare interessi e tenere conto delle evoluzioni

degli interessi).

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• Esplorare gli interessi e la loro consistenza («…Perché questa attività mi piace?...»)…

(autoanalisi approfondimento e verifica).

• Costruire un profilo degli interessi professionali.

• Utilizzare il profilo per la costruzione del progetto formativo personale.

Attività

Gli alunni esplorano con i docenti di classe le aree professionali di Holland con l’uso di un software

che permette di scoprire più di mille tipologie di lavoro presenti nel Paese.

Laboratorio: alcuni genitori presentano agli alunni le loro attività lavorative con analisi dei concetti

di mansione, responsabilità e analisi delle alternative (conseguente intervista).

Presentazione presso le nostre sedi scolastiche del POF degli Istituti Superiori del territorio.

Laboratorio attivo presso gli Istituti Superiori, soprattutto per gli alunni a rischio di dispersione

scolastica.

Scuola Aperta (con la famiglia).

Incontri serali di formazione per i genitori.

Formazione per i docenti: presentazione dell’assetto scolastico italiano.

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AREA DELLA CONTINUITÀ: RACCORDO TRA I DIVERSI GRADI DI SCUOLA

Nell’Istituto è attiva la Commissione continuità, composta da docenti dei nove plessi, per

promuovere attività atte a favorire il passaggio degli alunni tra Scuola dell’Infanzia – Primaria –

Secondaria di 1° grado. Particolare attenzione viene dedicata al confronto con la famiglia e il

territorio sul progetto educativo nei confronti dell’alunno.

OBIETTIVI SPECIFICI ATTIVITÀ Individuare modalità efficaci di continuità fra gradi di scuola

Partecipazione ad iniziative di continuità per:

• Raccordo con l’asilo nido; • Raccordo curricolare anni ponte: dell’infanzia,

primaria, secondaria di 1° grado; • Verifica inserimenti classe 1a scuola primaria; • Verifica inserimenti classe 1a scuola secondaria di 1°

grado. Presa visione schede di raccordo fra gradi di scuola. Collaborazione con gli Asili nido Collaborazione con altri Istituti Compilazione delle schede di passaggio alunni:

• scuola infanzia/primaria • scuola primaria/secondaria di 1° grado.

Costruire momenti d’incontro tra gradi di scuola

Scambio di auguri a Natale tra Scuole Infanzia e Primarie dell’Istituto. Festa di Carnevale Scuola Infanzia e Scuola Primaria. Organizzazione della Giornata dell’Accoglienza Scuole dell’Infanzia/Scuole Primarie e Scuole Primarie/Scuole Secondarie di 1°, accogliendo anche per alunni provenienti da altri Istituti.

Favorire l’accoglienza degli alunni stranieri provenienti da altre Scuole Infanzia

Compilazione di una griglia di passaggio d’informazioni dalle Scuole dell’Infanzia del territorio (comprese le scuole paritarie) alle Scuole Primarie.

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PROGETTI, ATTIVITÀ e USCITE DIDATTICHE

Progetti e attività a.s. 2015-16 area di progetto titolo progetto ordine

scuola plessi referente

Accoglienza S.I. Villa di Villa Casagrande Mariacristina Alfabetizzazione emotiva S.S. Cordignano Mazza Maria Ambientamento acquatico S.I. Villa di Villa De Savi Laura Cibo, prezioso elemento di vita S.S. Orsago Nobili Luisa Dal faccia-faccia al faccia-libro S.S. Orsago Miele Alfonso Dall'orto al piatto S.I. Villa di Villa Zava Paola

S.P. Orsago Pavan Agostina Donazione sangue S.S. Cordignano Greco Giuseppe

Donazione sangue S.S. Orsago Miele Alfonso Educazione alimentare S.P. Orsago Buttazzi Emanuela

S.S. Cordignano Greco Giuseppe Educazione all'affettività S.S. Orsago Miele Alfonso

Emozioni, media e nuove tecnologie S.S. Orsago Miele Alfonso Igienista dentale S.I. Pinidello

Ponte della Muda Villa di Villa

Modolo Michela

Il dono S.P. Orsago Pavan Agostina S.S. Cordignano Mazza Maria Io e gli altri S.S. Orsago Miele Alfonso

La mia scuola accogliente I.C. Bet Tiziana - Turri Oggi pasticcio io (Expo) S.I. Ponte della Muda Rolt Daniela

S.S. Cordignano Orlando Maria Orientamento S.S. Orsago Orlando Maria

Rischio e trasgressione S.S. Orsago Miele Alfonso

Benessere

Sportello ascolto S.S. Cordignano Mazza Maria Artorto S.P. Villa di Villa Turturici - Cancian

S.I. Pinidello Modolo Michela S.I. Ponte della Muda Rolt Daniela S.P. Cordignano Zambon Sabrina

Castagnata

S.P. Villa di Villa Cesa Giorgetta Consiglio comunale dei ragazzi S.S. Cordignano Greco Giuseppe

S.P. Orsago Tomasi Franca S.P. Villa di Villa Perin Vilma

Ed. ambientale

S.S. Orsago Miele Alfonso Ed. ambientale - alimentare. Concorso quale idea S.S. Orsago Miele Alfonso

S.S. Cordignano Sonego Mariangela La carità va a scuola S.S. Orsago Politino Valentina

Nonno vieni a scuola S.P. Orsago Perissinotto Nicoletta Pane e tulipani S.P. Cordignano

Orsago Pinidello Villa di Villa

De Nardi Gerda

Prato pulito S.S. Cordignano Rossi Valeria S.S. Cordignano Greco Giuseppe Quotidiano in classe S.S. Orsago Sonego Antonella

Stare bene insieme S.P. Pinidello Piccin Alessandra

Ed. ambientale e cittadinanza

Visita alla fattoria S.I. Pinidello Carlet Mariangela

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area di progetto titolo progetto ordine scuola

plessi referente

Alfabetizzazione (art. 9) I.C. Turri Brunella Collaborazione Docenti in quiescenza del ns. IC I.C. Emigrazione veneta nel mondo S.S. Cordignano Greco Giuseppe Intervento supervisore ABA S.I. Ponte della Muda Rolt Daniela Laboratorio SINTESI, laboratorio di Socializzazione,INTegrazione E Studio Insieme

S.P. S.S.

Orsago Turri Brunella

S.P. Cordignano Da Ros Michela S.P. Orsago Mazza Anna S.P. Pinidello Pegolo Barbara S.P. Villa di Villa Turri Brunella S.S. Cordignano Sonego Mariangela

Recupero apprendimenti

S.S. Orsago Politino Valentina Trebisonda - Screening precoce DSA S.P. Cordignano

Orsago Pinidello Villa di Villa

Corsaro Sebastiana

I.C. Turri Brunella S.I. Villa di Villa Turri - De Savi S.P. Cordignano Turri - Zambon S.P. Orsago Turri - Tomasi S.P. Pinidello Turri - Pegolo S.P. Villa di Villa Turri - Cesa S.S. Cordignano Turri - Sonego

Intercultura, disagio, recupero

Tutti competenti

S.S. Orsago Turri - Miele Arte S.P. Pinidello Pegolo Barbara Corso di scacchi S.P. Pinidello Sonego Donatella Giocateatro S.I. Ponte della Muda Cei Eddi Grafica e pittura S.P. Cordignano Bit Anna Libri in musica S.P. Villa di Villa Vendramin Emanuela Scatole azzurre S.I. Pinidello Rosolen Angela

Linguaggi alternativi

Teatro S.P. Pinidello Pegolo Barbara S.P. Villa di Villa Vendramin Emanuela S.S. Cordignano Greco Giuseppe

Biblioteca

S.S. Orsago Nobili Luisa Dalla giocoleria alla matematica e viceversa S.S. Orsago Miele Alfonso

S.S. Cordignano Bertotto Laura Giochi matematici S.S. Orsago Miele Alfonso

Incontro con Auschwitz S.S. Cordignano Orsago

Mazza M. / Nobili L.

Incontro con l'autore S.S. Orsago Sonego Antonella S.I. Villa di Villa Sommariva Mariagrazia S.P. Cordignano Distefano Ivana S.P. Orsago Battistuzzi Lara S.P. Villa di Villa Vendramin Emanuela S.S. Cordignano Sonego Mariangela

Madrelingua inglese

S.S. Orsago Politino Valentina Occhi al cielo S.P. Villa di Villa Fabris Silva Prima guerra mondiale S.S. Orsago Miele Alfonso Progetto ANMVI S.P. Villa di Villa Fabris Silva

Potenziamento disciplinare

Teatro in lingua inglese S.S. Cordignano Segatto Sonia

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area di progetto titolo progetto ordine scuola

plessi referente

S.P. Cordignano Bit Anna Piedibus S.P. Orsago Mazzer Valeria S.P. Cordignano Gaiot - Buttignol Carla S.P. Orsago Gaiot - Mazza Anna S.P. Pinidello Gaiot - Bitto Francesca S.P. Villa di Villa Gaiot - Perin Vilma

Più sport @ scuola

S.S. Orsago Gaiot - Mazza Anna S.S. Cordignano Rossi Valeria Scuola e sport S.S. Orsago Gaiot Sergio

Sport, ed. stradale

Sicurezza stradale S.P. Orsago Mazzer Valeria S.P. Cordignano Bit Anna S.P. Orsago Buttazzi Emanuela S.P. Pinidello S.P. Villa di Villa Vendramin - Cancian S.S. Cordignano Bit Bruno S.S. Orsago Gaiot Sergio

Informatica

S.I. Pinidello Ponte della Muda Villa di Villa

Bit Bruno

Sicurezza informatica - Bimbinrete S.S. Cordignano Orsago

Bit Bruno

T.I.C.

Sicurezza informatica - Polizia postale S.S. Orsago Miele Alfonso

Progetti e attività aa.ss. 2016-19 area di progetto titolo progetto ordine scuola plessi

Accoglienza, continuità I.C. Alfabetizzazione emotiva S.S. Cordignano Ambientamento acquatico S.I. Villa di Villa Dal faccia-faccia al faccia-libro S.S. Orsago Donazione sangue S.P. Orsago Ed. alimentare S.P. Orsago Ed. alimentare - Cibo, cultura, identità S.I. Ponte della Muda Ed. alimentare, strampalat S.S. Orsago Educazione all'affettività - Vogliamo imparare ad amare S.P. Villa di Villa Educazione all'affettività, sessualità S.S. Cordignano Emozioni, media e nuove tecnologie S.S. Orsago

Igienista dentale - Dente splendente S.I. Pinidello Ponte della Muda Villa di Villa

Il dono S.P. Orsago Io e gli altri S.S. Cordignano Rischio e trasgressione S.S. Orsago Sportello ascolto S.S. Cordignano Stare bene a scuola S.I. Villa di Villa

Benessere

Un libro per amico S.I. Pinidello

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area di progetto titolo progetto ordine scuola plessi Castagnata S.I. Pinidello Consiglio comunale dei ragazzi S.S. Cordignano Ed. ambientale Savno S.P. Orsago Edurisk S.S. Cordignano Erbe e fiori S.I. Ponte della Muda La carità va a scuola S.S. Cordignano

Pane e tulipani S.P.

Cordignano Orsago Pinidello Villa di Villa

Quotidiano in classe S.S. Cordignano Stare bene insieme S.P. Pinidello Un mondo a colori S.I. Villa di Villa Unplugged S.S. Cordignano

Ed. ambientale e cittadinanza

Veterinario a scuola S.P. Villa di Villa Collaborazione con Docenti in quiescenza del ns. IC I.C.

Costruiamo competenze per il nostro futuro (art. 9) I.C. S.P. S.S.

Orsago

Indagine Nazionale sull'inclusione unibz S.P. Orsago Laboratorio SINTESI, laboratorio di Socializzazione,INTegrazione E Studio Insieme

S.P. S.S. Orsago

Recupero apprendimenti S.P. Orsago Scuola in ospedale - Istruzione domiciliare S.P. Villa di Villa Studio assistito - Like it S.S. Cordignano

Intercultura, disagio, recupero

Tutti competenti I.C. Cinema e scuola S.S. Orsago Corso di scacchi S.P. Pinidello Creatività e arte S.S. Orsago La casa del mago S.I. Pinidello Musica S.P. Orsago Piccoli artisti anche in cucina S.P. Villa di Villa

Linguaggi alternativi

Scatole azzurre S.I. Pinidello Orientamento Orientamento S.S. Cordignano

Astronomia, occhi al cielo 2 S.P. Villa di Villa

Bennet fa scuola - Un pianeta che cambia S.P. Cordignano Pinidello Villa di Villa

Biblioteca S.P. Orsago Biblioteca, Librarsi S.S. Cordignano Filosofia con i bambini S.P. Cordignano

Geometriko S.S. Cordignano Orsago

Giochi matematici S.S. Cordignano Orsago

Il mondo segreto di una goccia d'acqua della canaletta S.P. Cordignano

Incontro con l'autore S.S. Cordignano Orsago

Libriamoci S.S. Cordignano Madrelingua Inglese S.I. Villa di Villa Madrelingua inglese, Teatro in lingua inglese S.S. Cordignano Matematica in gioco S.P. Orsago

Potenziamento disciplinare

Teatro in lingua inglese S.P. Cordignano

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area di progetto titolo progetto ordine scuola plessi Informatica S.P. Cordignano Informatica, Scuola tecnologica 2.0 S.P. Pinidello

Sicurezza informatica - Bimbinrete S.S. Cordignano Orsago Scuola digitale

Sicurezza informatica - Bimbinrete SP Co S.P.

Cordignano Orsago Pinidello Villa di Villa

Sport, ed. stradale Orienteering S.P. Orsago Piedibus S.P. Cordignano

Più sport @ scuola S.P.

Cordignano Orsago Pinidello Villa di Villa

Scuola e sport S.S. Cordignano Orsago

Uscite didattiche as.ss. 2016-19 area plesso mezzo destinazione

S.I. Pinidello A piedi SP Pinidello S.I. Ponte della Muda Pulmino comunale Cordignano SP S.I. Villa di Villa Pulmino comunale SP Cordignano S.P. Cordignano A piedi SS Cordignano S.P. Orsago A piedi SS Orsago S.P. Pinidello Pulmino comunale Cordignano Sc. Sec.

Accoglienza, continuità

S.P. Villa di Villa Pulmino comunale SS Cordignano Ambientamento acquatico S.I. Villa di Villa Pullman Vittorio Veneto Piscina

A piedi Dintorni scuola Pulmino comunale Cordignano Piazza Italia Pulmino comunale Loc. Madonna delle grazie Pulmino comunale Villa di Villa Via Nicoi (Valbona) Pulmino comunale Cordignano Prealpi in festa

S.I. Pinidello

Pullman S. Martino di Colle U. Maneggio articolo V

A piedi Dintorni scuola Pulmino comunale Ponte Vivai Poletto

S.I. Ponte della Muda

Pullman Polcenigo Parco S. Floriano A piedi Cordignano Prealpi in festa

A piedi Cordignano, Negozi, case, mercato, dintorni scuola

Pullman Orsago Risorgive

S.I. Villa di Villa

Pullman Villa di Villa A piedi Cordignano Canaletta via Cazzani A piedi Cordignano, Supermercato LD Pullman Revine Parco Livelet S.P. Cordignano

Pullman S. Giovanni di Polcenigo - Fattoria didattica "Sorana" + passeggiata Parco S. Floriano

A piedi Orsago Risorgive Pullman Revine Parco Livelet

Ambiente e territorio

S.P. Orsago

Pullman Polcenigo Parco S. Floriano

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area plesso mezzo destinazione Pullman Cappella Maggiore Oleificio S.P. Orsago Pullman Villa di Villa A piedi Dintorni scuola A piedi Pinidello Fattoria Grillo A piedi Dintorni scuola Pulmino comunale Cordignano Prealpi in festa Pulmino comunale Cordignano

S.P. Pinidello

Pullman Revine Parco Livelet A piedi Villa Cantine Salatin A piedi Colline di Villa A piedi Cordignano Prealpi in festa Pulmino comunale Cordignano, Municipio Pullman Cappella Maggiore Oleificio

Ambiente e territorio

S.P. Villa di Villa

Pullman Revine Parco Livelet Ambiente e territorio, Orienteering S.P. Orsago A piedi Orsago Territorio

S.I. Pinidello Pulmino comunale Cordignano Biblioteca S.I. Ponte della Muda Pulmino comunale Cordignano Biblioteca S.I. Villa di Villa A piedi Cordignano Biblioteca S.P. Cordignano A piedi Cordignano Biblioteca

A piedi Orsago Biblioteca S.P. Orsago Pullman Conegliano Torneo Lettura

S.P. Villa di Villa Pulmino comunale Cordignano Biblioteca

Biblioteca

S.S. Orsago A piedi Orsago Biblioteca S.S. Cordignano A piedi Cordignano Teatro Francesconi Biblioteca, Incontro con l'autore S.S. Orsago Pullman Cordignano

Biblioteca, Librarsi S.S. Cordignano A piedi Cordignano Biblioteca Cinema e scuola S.S. Orsago Pullman Vittorio Veneto

Pulmino comunale S. Vendemiano Municipio Ed. ambientale Savno S.S. Orsago Pullman SAVNO S. Lucia di Piave

Incontro con la storia S.S. Orsago A piedi Orsago Sala Consiliare S.P. Cordignano A piedi Cordignano Teatro Francesconi S.P. Cordignano Pullman Sarmede, Teatro lingua inglese S.P. Villa di Villa Pullman Sarmede

Madrelingua inglese

S.S. Cordignano A piedi Cordignano Teatro Francesconi Pullman Oderzo Museo Belli S.P. Cordignano Pullman Gaiarine

S.P. Villa di Villa Pullman Vittorio Veneto Museo Battaglia S.S. Cordignano Pullman Vittorio Veneto Museo Battaglia

Musei del territorio

S.S. Orsago Pullman S. Giacomo di V. Museo Baco da seta

S.P. Orsago A piedi Orsago Centro Ascolto Caritas Pane e tulipani S.P. Pinidello A piedi Pinidello Centro Ascolto Caritas

Quotidiano in classe S.S. Cordignano Pullman Vittorio V.to Redazione l'Azione e Treno di Bogotà

S.I. Pinidello Pullman Sarmede S.I. Villa di Villa Pullman Sarmede S.P. Cordignano Pullman Sarmede S.P. Orsago Pullman Sarmede S.P. Pinidello Pullman Sarmede

Sarmede paese delle fiabe

S.P. Villa di Villa Pullman Sarmede

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area plesso mezzo destinazione S.I. Villa di Villa Pullman Lignano Parco zoo

Pullman Pordenone Immaginario scientifico Pullman Regione Veneto Venezia

Treno Treviso

S.P. Cordignano

Treno Venezia Pullman Bordano e Fagagna Pullman Lignano Parco zoo Treno Venezia Treno Pordenone

S.P. Orsago

Treno Treviso Pullman Pesariis Pullman Conegliano Vigili del Fuoco Pullman Lignano Parco zoo Pullman Mogliano V.to

S.P. Pinidello

Pullman Aquileia S.P. Villa di Villa Pullman Aquileia

Pullman Lavarone Pullman Trieste Pullman Montagnana e Castello Bevilacqua

S.S. Cordignano

Pullman Possagno Pullman Milano Pullman Susegana Elettrolux Pullman Possagno

Uscite speciali

S.S. Orsago

Pullman Trieste

Scuola in ospedale e istruzione domiciliare

Il servizio della scuola in ospedale è presente in tutto il sistema dell’istruzione e consente ai

bambini e ai ragazzi malati di poter esercitare il diritto allo studio nei periodi di degenza

ospedaliera. Tutto ciò, avviene attraverso l’accoglienza dell’alunno in ospedale, la

personalizzazione dei percorsi formativi, l’utilizzo delle tecnologie, il raccordo con la scuola di

provenienza, la programmazione, lo svolgimento delle operazioni di scrutinio e di esame, il

coinvolgimento attivo delle famiglie, le interlocuzioni con gli operatori sanitari e con tutti i soggetti

connessi alla tutela della salute e al diritto allo studio.

Il servizio di istruzione domiciliare si propone di garantire il diritto allo studio dei minori della

scuola primaria e secondaria di primo grado, affetti da patologie che li costringono a possibili

ricoveri ospedalieri ed a terapie domiciliari che ne impediscono, temporaneamente, la frequenza

scolastica e viene attivato quando la patologia rientra tra quelle previste dalla norma.

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Servizio di pre-scuola

Presso al Scuola Primaria di Villa di Villa, per ragioni organizzative, il servizio di trasporto

comunale porta a scuola gli alunni alle ore 7.30. Per questa particolare esigenza, il Comitato

Genitori ha attivato il servizio di pres-cuola con personale volontario che accoglie i bambini che

arrivano con il pulmino comunale alle ore 7.30.

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PIANO DI MIGLIORAMENTO

Per il PdM triennale si è scelto di orientarlo sui seguenti AMBITI:

1) Risultati Scolastici

2) Competenze chiave e di cittadinanza

AMBITO 1 - Risultati Scolastici

Priorità 1 - Rendere omogenei i risultati tra le classi e i plessi.

Priorità 2 - Migliorare la coerenza tra giudizi e voti.

Motivazioni:

Le priorità individuate rispondono all'esigenze di garantire il più ampio successo formativo agli

studenti. La valutazione scolastica dovrà garantire maggior omogeneità nei criteri di misurazione

(voti) tra le classi e tra i plessi. Si rammenta tuttavia che i risultati generali del SNV di Istituto sono

lusinghieri.

Il dettato normativo prevede che il collegio dei docenti definisca le modalità ed i criteri per

assicurare l’omogeneità, l’equità e la trasparenza della valutazione. Detti criteri e modalità devono

far parte integrante del piano dell'offerta formativa. In pratica non sono ancora state individuate

delle modalità comuni (prove omologate) e dei criteri (descrittori/indicatori) per determinare che il

voto decimale della valutazione finale o intermedia, attribuito in una classe o in un plesso, valga

con identica misura in altra classe o in altro plesso. Questa criticità viene raccolta da alcuni

indicatori del RAV (variabilità dei risultati tra classi, utilizzo della certificazione nazionale

competenze, utilizzo di prove standardizzate per classi parallele, e altro).

Dal RAV: “Per ciò che concerne gli indicatori della sezione, la situazione della scuola è di sano

equilibrio. Tuttavia i recenti richiami normativi (per es. L. 13 del 16 gennaio 2013 e la C.M. del 13

febbraio 2015) ci obbligano all'ampliamento del ventaglio dei criteri di valutazione delle

competenze degli allievi, e alla garanzia di uniformità negli strumenti di valutazione.”

Traguardi di lungo periodo (previsione triennale) sono:

Traguardo 1 - Ridurre la variabilità di esiti tra classi e plessi

Traguardo 2 - Dotare l'Istituto di criteri coerenti per l’attribuzione del voto.

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Ambito 1. Obiettivi di processo

Didattici: - protocolli comuni di osservazione - progetti per gruppi di livello e/o interesse - piani di recupero e potenziamento a scadenza ricorrente - prove standardizzate per classi parallele - implementazione di strumenti di monitoraggio.

Gestionali: - ampliamento del Nucleo di Valutazione - condivisione in Collegio delle criticità (Report sulle valutazioni) - appunti annuali del nucleo di valutazione per la Rendicontazione Sociale.

Azioni Ambito 1

Dipartimenti Doc. potenziamento Doc. curricolari Nucleo di valutazione e

Collegio Docenti dicembre - gennaio gennaio - maggio gennaio

stesura protocolli comuni di osservazione e monitoraggio

osservazioni con strategia di ricerca azione (triangolazione, protocolli e diari)

adozione e verifica dei protocolli in uso

marzo - maggio gennaio - maggio progetti per gruppi di livello e/o interesse

raccolta di buone pratiche didattiche per la condivisione pacchetti orari di recupero e

potenziamento

didattiche cooperative complementari ai progetti

fine quadrimestre calendarizzazione comune delle prove 1° quadrimestre

monitoraggio strutturato (1° quadrimestre) analisi dei risultati 1° quadrimestre

concordano compensazioni calendarizzazione comune delle prove 2° quadrimestre

monitoraggio strutturato (2° quadrimestre) analisi dei risultati 2° quadrimestre

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AMBITO 2 - Competenze chiave e di cittadinanza

Priorità 1 - Sviluppo nelle competenze chiave degli studenti.

Priorità 2 - Valutazione del processo di maturazione delle competenze.

Motivazioni:

L'istituto deve garantire con più forza lo sviluppo di alcune competenze fondamentali richieste dalle

direttive europee per lo sviluppo di quelle abilità trasversali necessarie per il futuro dei giovani. Una

rivisitazione ponderata della didattica, degli apprendimenti significativi, degli strumenti di verifica e

valutazione sembrano obiettivo strategico fondamentale per il nostro istituto. Alcuni di questi

aspetti sono desunti dall’analisi correlata delle valutazioni finali dell’Invalsi da cui emergono

disallineamenti fra votazioni SNV (Sistema Nazionale di Valutazione) e voti di Istituto e alcune

situazioni di basso punteggio in alcuni aspetti di competenza come elencati nei quadri di riferimento

SNV (per es. l’argomentazione, le relazioni e le funzioni, il testo espositivo). Per conseguire il

miglioramento è necessario avviare alcune pratiche didattiche ed organizzative innovative a

superamento della didattica frontale. La complessità che ne viene generata richiede un investimento

in risorse umane e strumentali per tutta la gestione e il monitoraggio delle azioni di questo

rinnovamento didattico.

Descrittore standard attribuito dal RAV: “L'Istituto garantisce agli alunni una preparazione di alto

livello per uno standard didattico tradizionale dove è prevalente l'investimento sulla conoscenza.

Serve valorizzare una preparazione per competenze dove siano promossi lo spirito d'iniziativa degli

studenti, i loro interessi, e le conoscenze ed abilità formatesi anche fuori dal contesto scolastico,

per questo serve avviare metodologie didattiche innovative con relative forme di valutazione.”

Traguardo 1 - Far maturare agli studenti le competenze come previste per la certificazione (CM 3,

12 febbraio 2015).

Traguardo 2 - Progettare ampia gamma di strumenti di valutazione e prove di realtà per consentire

l'emersione e l'apprezzamento delle competenze individuali.

Ambito 2. Obiettivi di processo

Didattici - diffondere attività curricolari delle “Avanguardie educative Indire” - predisporre prove di realtà e didattica digitale in autotraining, - flessibilità oraria per didattiche laboratoriali di discipline affini per ambiti di competenza e

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anche con apprendimenti non formali, Gestionali

- disporre di questionari di verifica da far compilare a più attori del processo, - tenere in database dati correlati tra risorse umane impegnate in MOF e profili alunni e

relativi risultati periodici, - appunti annuali del Nucleo di Valutazione per la Rendicontazione Sociale.

 Azioni Ambito 2

Dipartimento Doc. potenziamento Doc. curricolari Nucleo di valutazione

e Collegio Docenti settembre ottobre - novembre novembre

condivide tipologie di attività: - aula 3.0 - aula laboratorio - classe capovolta - didattica per scenari - TEAL - web quest

programmazione di laboratori con flessibilità oraria, didattiche laboratoriali di discipline affini per ambiti di competenza e anche con apprendimenti non formali

adozione didattiche innovative

novembre - maggio

svolge lavori in sottogruppo con strategie da Avanguardie educative Indire

scelgono modalità di lavoro tratte da Avanguardie educative Indire

raccolta materiali per archivio comune

predispongono prove di realtà

gestione di controllo front office sui pacchetti orari per le attività PdM rivolte agli alunni

fine quadrimestre predispone prove di verifica strutturate

data base risultati analisi dei risultati e

appunti per la Rendicontazione Sociale

 

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AUTOVALUTAZIONE

L’autovalutazione d’Istituto si esplicita attraverso i processi attivati per la realizzazione del

Rapporto di Autovalutazione e analizzando gli esiti degli apprendimenti, delle competenze chiave

di cittadinanza e dell’Invalsi. Essa s’inserisce nel progetto per il miglioramento del funzionamento

dell’organizzazione del nostro Istituto. Il miglioramento del sistema accresce la qualità di tutte le

pratiche educative ed organizzative realizzate e da realizzare. L’autovalutazione fa da guida

all’azione, permette il controllo degli esiti e coinvolge direttamente gli attori interni all’Istituto.

Essa è strategica nella gestione della scuola, dal momento che non è episodica o opaca, si misura

con i dati numerici e statistici, ma anche con i processi coinvolti.

Nei confronti degli attori esterni all’organizzazione funge da strumento di rendicontazione.

ALLEGATI

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Via Gazzari 1 – 31016 Cordignano (TV) [email protected] - [email protected]

(tel.) 0438/995391 - (fax) 0438/995830 C.F. 84001280266

 

1  

Prot. n. 4820/A22                                             Cordignano lì 5 ottobre 2015 

 

AL COLLEGIO DEI DOCENTI  

E P.C. AL CONSIGLIO D’ISTITUTO 

AI GENITORI AL PERSONALE ATA 

 

ATTI ALBO 

 

OGGETTO:  ATTO  D’INDIRIZZO  DEL  DIRIGENTE  SCOLASTICO  PER  LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA EX ART.1, COMMA 14, LEGGE N.107/2015.  

IL DIRIGENTE SCOLASTICO  

‐ VISTA  la  legge  n.  107  del  13.07.2015  (d’ora  in  poi:  Legge),  recante  la “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”; 

‐ PRESO ATTO che l’art.1 della predetta legge, ai commi 12‐17, prevede che:  1)  le  istituzioni  scolastiche  predispongono,  entro  il mese  di  ottobre  dell'anno scolastico  precedente  il  triennio  di  riferimento,  il  piano  triennale  dell'offerta formativa (d’ora in poi: Piano);  2) il piano deve essere elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione  e di amministrazione definiti dal dirigente scolastico; 3) il piano è approvato dal consiglio d’istituto;  4) esso viene sottoposto alla verifica dell’USR per accertarne la compatibilità con i  limiti d’organico  assegnato e,  all’esito della  verifica,  trasmesso dal medesimo USR al MIUR;  5)  una  volta  espletate  le  procedure  di  cui  ai  precedenti  punti,  il    Piano  verrà pubblicato nel portale unico dei dati della scuola; 

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2  

‐ TENUTO CONTO delle  proposte e dei pareri formulati dagli enti locali e dalle diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti nel territorio, nonché  dagli  organismi  e  dalle  associazioni  dei  genitori  e  (solo  per  le  scuole secondarie di secondo grado) degli studenti; 

EMANA  

ai sensi dell’art. 3 del DPR 275/99, così come sostituito dall’art. 1 comma 14 della legge 13.7.2015, n. 107, il seguente 

Atto d’indirizzo  

per le attività della scuola e le scelte di gestione e di amministrazione   

1) Le priorità,  i  traguardi e gli obiettivi  individuati dal  rapporto di autovalutazione (RAV)  e  il  conseguente  piano  di miglioramento  di  cui  all’art.6,  comma  1,  del Decreto  del  Presidente  della  Repubblica  28.3.2013  n.80  dovranno  costituire parte integrante del Piano;  

2) Nel definire  le attività per  il  recupero ed  il potenziamento del profitto,  si  terrà conto  dei  risultati  delle  rilevazioni  INVALSI  relative  allo  scorso  anno  ed  in particolare dei seguenti aspetti:  ‐  per  incrementare  i  risultati  delle  prove  di  italiano  in  uscita  è  necessario incrementare  le  attività  per  il  potenziamento  lessicale  e  sintattico  attraverso giochi e macchine linguistiche; è necessario stimolare il senso critico e la rilettura personale dei testi. Per quanto riguarda la matematica serve che le metodologie avviate nelle classi con docenti che si sono formati sulle competenze siano diffuse in tutto  l’Istituto, particolarmente nelle scuole primarie. È necessario  intervenire con urgenza sulle forme ed  i criteri comuni di valutazione con predisposizione di prove di  verifica parallele,  sia nella  scuola  secondaria di  I° gr.  che nella  scuola primaria. 

3) Le proposte formulate dagli enti locali e dalle diverse realtà istituzionali, culturali, sociali  ed  economiche  operanti  nel  territorio,  nonché  dagli  organismi  e  dalle associazioni dei genitori di  cui  tener  conto nella  formulazione del Piano  sono  i seguenti: 

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3  

a. Progetti per la sostenibilità ambientale. b.  Progetti  per  la  cittadinanza  attiva  e  le  propedeutiche  alla  partecipazione sociale.  c. Progetti per la prevenzione dei rischi, dall’uso di internet alle dipendenze.  d.  Progetti  di  sportello  per  il  supporto  psicologico  degli  adolescenti  e  per l’educazione a tutte le problematiche d’ambito dell’affettiva adolescenziale. e. Progetti di  integrazione/inclusione per  tutti gli  studenti delle  fasce  sociali del disagio, dei bisogni speciali e del disadattamento. f. Progetti per la valorizzazione del territorio e dell’identità locale. 

 

4) Il  Piano  dovrà  fare  particolare  riferimento  ai  seguenti  commi  dell’art.1  della Legge: 

 

commi 1‐4: sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica attraverso la valorizzazione dell’educazione interculturale e alla pace, il rispetto delle differenze e il dialogo tra le culture, il sostegno dell’assunzione di responsabilità nonché della solidarietà e della cura dei beni comuni e della consapevolezza dei diritti e dei doveri;  commi  5‐7  e  14: si  terrà  conto  in  particolare  delle  seguenti  priorità: alfabetizzazione e perfezionamento dell’italiano come lingua seconda attraverso corsi e laboratori per studenti di cittadinanza o di lingua non italiana, da organizzare anche in collaborazione con gli enti locali e il terzo settore, con l’apporto delle comunità di origine, delle famiglie e dei mediatori culturali; Attrezzature    infrastrutture  materiali:  occorrerà  tenere  presente  che  è necessario normalizzare la situazione edilizia dei plessi e delle sedi scolastiche e  amministrative  ad  oggi  in  situazione  provvisoria;  ripristinare  le  aule    dei laboratori  didattici  della  scuola  secondaria  di  Cordignano  con  particolare riguardo al laboratorio di informatica (essendo scuola di Polo informatico).     

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4  

Per ciò che concerne  i posti di organico, comuni e di sostegno,  il  fabbisogno per il triennio di riferimento è così definito:  

SCUOLA INFANZIA: 14 posti comuni e 1 posto di sostegno e 13 ore. I.C. SCUOLA PRIMARIA: 39 posti comuni + 11 ore; 2 posti interi e 14 ore per IRC e 3 posti specialista inglese; 10 posti di sostegno. SCUOLA SECONDARIA DI I GR.:  CORDIGNANO  ‐   6 cattedre A043 (ita) + 2 ore; 3 cattedre A059 (mat) e 12 ore; 2 cattedra A345 (ingl) e 3 ore; 16 ore A445 (spagn); 1 cattedra + 4 ore A033 (tecn); 1 cattedra + 4 ore A028 arte; 1 cattedra + 4 ore A032 (mus); 1 cattedra + 4 ore A030 (ed fis); 11 ore IRC; 9 ore sostegno. ORSAGO – 3 cattedre A043 (ita) + 6 ore; 2 cattedre A059 (mat); 1 cattedra A345 (ingl); 12 ore A445 (spagn); 12 ore A033 (tecn); 12 ore A028 arte; 12 ore A032 (mus); 12 ore A030 (ed fis); 6 ore IRC; 2 posti di sostegno + 9 ore.  Per  ciò  che  concerne  i posti per  il potenziamento dell’offerta  formativa  il fabbisogno sarà definito in relazione ai progetti ed alle attività contenuti nel Piano, entro un limite massimo di 12 unità:  

− nell’ambito dei posti di potenziamento sarà accantonato preliminarmente un posto di docente della classe di concorso A032 (musica) per la quota di  esonero/semiesonero del primo collaboratore del dirigente;  

− per  sviluppare  competenze  trasversali prevediamo attività  laboratoriali di ambito artistico‐musicale rispettivamente di 1 posto per la scuola primaria e 1 posto per la scuola secondaria di I grado; 

− per  il potenziamento dell’italiano  (v. punteggi  Invalsi), e per  competenze più generali di cittadinanza attiva, prevediamo 2 posti nella scuola primaria e 2 posti nella scuola secondaria; 

−  è necessario  impegnare per  la  lotta all’ipomotricità 1 posto per  la scuola primaria e 1 posto per la scuola secondaria, 

− Sostegno:  serve  integrare  le cattedre esistenti,  rispetto alle  reali esigenze degli  alunni  più  gravi,  con  1  cattedra  nella  scuola  primaria/infanzia  e  1 cattedra nella scuola secondaria. 

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(tel.) 0438/995391 - (fax) 0438/995830 C.F. 84001280266

 

5  

− Per  l’incremento delle attività  laboratoriali di scuola secondaria finalizzate al  superamento  della  didattica  frontale  sono  previste  2  cattedre  di potenziamento scientifico (tecnologia). 

ORGANIZZAZIONE:  

− sono previsti gli incarichi alle figure del coordinatore di plesso e a quella dei coordinatori di classe di scuola secondaria; 

− dovrà essere prevista  l’istituzione di dipartimenti per aree disciplinari, nonché,  ove  ritenuto  funzionale  alle  priorità  di  istituto,  dipartimenti trasversali  (ad  esempio,  per  l’orientamento).  Sarà  altresì  prevista  la funzione di coordinatore di dipartimento; 

− per  ciò  che  concerne  i  posti  del  personale  amministrativo,  tecnico  e ausiliario il fabbisogno è così definito:  

− 20 posti per collaboratori scolastici, 6 posti di assistenti amministrativi, 1 DSGA; 

commi  10  e  12  la  scuola  ha  avviato  già  nell’A.S.  2013/14  i  percorsi    di formazione  previsti  dalla  normativa  sulla  sicurezza.  Abbiamo  anche personale  formato  all’uso  del  defibrillatore.  Sarebbe  necessario  introdurre qualche progetto didattico sulla sicurezza rivolto alle classi, come “sicurezza in cattedra” promosso dalla rete . 

comma 20  (Inglese): Nelle  scuole primarie a  tempo pieno del nostro  Istituto sono  già  state  introdotte  delle  didattiche  CLIL  e  si  intende  procedere assegnando  orario  per  l’integrazione  di  quanto  già  a  progetto.    Sarebbe importante avviare esperienze specifiche di apprendimento della lingua inglese anche nelle scuole dell’infanzia.  commi  28‐29  (talenti)  abbiamo  una  docente  impegnata  nel  coordinamento dei docenti che si stanno formando al riconoscimento degli alunni con profili “talent”, la formazione proseguirà nel triennio; 

(Orientamento)  Abbiamo  avviato  l’individuazione  di  docenti  coordinatori,  e l’individuazione  di modalità  di  orientamento  idonee  al  superamento  delle difficoltà degli alunni stranieri  

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Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ISTITUTO COMPRENSIVO “Ippolito Nievo”

Via Gazzari 1 – 31016 Cordignano (TV) [email protected] - [email protected]

(tel.) 0438/995391 - (fax) 0438/995830 C.F. 84001280266

 

6  

commi 56‐61: la nostra scuola è e rimarrà scuola capofila di Polo informatico. Siamo  in  attesa  dell’edificio  ristrutturato  per  ripartire  con  i  piani  di formazione. 

comma  124:  è  attivo  un  progetto  di  formazione  e  confronto  per  il potenziamento delle competenze matematico‐logiche e scientifiche; 

5) i  criteri  generali  per  la  programmazione  educativa,  per  la  programmazione  e l'attuazione  delle  attività  parascolastiche,  interscolastiche,  extrascolastiche,  già definiti nei precedenti anni scolastici dal consiglio d’istituto e recepiti nei POF di quei medesimi anni, che risultino coerenti con  le  indicazioni di cui ai precedenti punti “1” e “2” saranno inseriti nel Piano.  

6) Per quanto concerne l’organico di potenziamento si prevede  7) Per tutti i progetti e le attività previsti nel Piano, devono essere indicati i livelli di 

partenza  sui  quali  si  intende  intervenire,  gli  obiettivi  cui  tendere  nell’arco  del triennio  di  riferimento,  gli  indicatori  quantitativi  e/o  qualitativi  utilizzati  o  da utilizzare  per  rilevarli.  Gli  indicatori  saranno  di  preferenza  quantitativi,  cioè espressi in grandezze misurabili, ovvero qualitativi, cioè fondati su descrittori non ambigui  di  presenza  /  assenza  di  fenomeni,  qualità  o  comportamenti  ed eventualmente della loro frequenza. 

8) Il Piano dovrà essere curato dal Dirigente Scolastico, dalla Funzione Strumentale per la Valutazione di Istituto a ciò designata, eventualmente affiancati dal gruppo di  lavoro  per  l’Autovalutazione  di  Istituto,  entro  ottobre  prossimo,  per  essere portato all’esame del  collegio  stesso nella  seduta di novembre 2015,  che è  fin d’ora fissata a tal fine. 

f.to Il Dirigente Scolastico Dott.ssa Lara Modanese 

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Rapporto Autovalutazione

Periodo di Riferimento - 2014/15

RAV Scuola - TVIC825004

I.C. "I. NIEVO" DI CORDIGNANO

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1 Contesto e risorse 1.1 Popolazione scolastica

1.1.a Status socio economico e culturale delle famiglie degli studenti

1.1.a.1 Livello medio dell'indice ESCS

1.1.a.1 Livello medio dell'indice ESCS - Anno Scolastico 2013-2014

Istituto/Classe Background familiare mediano

TVIC825004 Medio - Basso

TVEE825016

V A Medio - Basso

TVEE825027

V A Medio - Basso

TVEE825038

V A Alto

V B Medio Alto

TVEE825049

V A Medio Alto

V B Medio - Basso

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Sezione di valutazione

1.1.b Studenti con famiglie economicamente svantaggiate

1.1.b.1 Percentuale di studenti con entrambi i genitori disoccupati

1.1.b.1 Percentuale di studenti con entrambi i genitori disoccupati Anno scolastico 2013-2014

II Classe - Primaria

Istituto/Indirizzo Studenti svantaggiati(%) VENETO (%) Nord est (%) ITALIA (%)

TVIC825004 1.1 0.5 0.7 0.9

1.1.b.1 Percentuale di studenti con entrambi i genitori disoccupati Anno scolastico 2013-2014

V Classe - Primaria

Istituto/Indirizzo Studenti svantaggiati(%) VENETO (%) Nord est (%) ITALIA (%)

TVIC825004 0.0 0.2 0.4 0.6

1.1.b.1 Percentuale di studenti con entrambi i genitori disoccupati Anno scolastico 2013-2014

III Classe - Secondaria I Grado

Istituto/Indirizzo Studenti svantaggiati(%) VENETO (%) Nord est (%) ITALIA (%)

TVIC825004 0.0 0.2 0.3 0.6

Domande GuidaQual e' il contesto socio-economico di provenienza degli studenti?

Qual e' l'incidenza degli studenti con cittadinanza non italiana?

Ci sono gruppi di studenti che presentano caratteristiche particolari dal punto di vista della provenienza socio economica eculturale (es. studenti nomadi, studenti provenienti da zone particolarmente svantaggiate, ecc.)?

Opportunità (Digitare al max 1500 caratteri) Vincoli (Digitare al max 1500 caratteri)Il contesto che ha una vivibilità positiva, vista la densitàdemografica bassa, favorisce la costruzione di vincoli socialiquali l'associazionismo, la solidarietà di vicinato, il supportogenerazionale (nonni o anziani che si occupano dei più piccoli).In tal senso la scuola può beneficiare dei seguenti supporti:- volontari per il Piedibus;- docenti in pensione che collaborano ai vari progetti didattici;- genitori che supportano gli insegnanti nei plessi con l'acquistodi piccole strumentazioni e materiale di cartoleria.

Il Comune di Cordignano, 7000 abitanti circa, fa parte dellaComunità Montana delle Prealpi Trevigiane. Il reddito medio èdi 13,200 Euro, il tasso di natività è del 6,5%, sceso di due puntipercentuali in 4 anni. Il 9% dei cittadini è di origine straniera.Il Comune di Orsago, 4000 abitanti circa , fa parte del BacinoIdrografico del Fiume Livenza. Il reddito medio è di 12,500Euro (dati del 2012). Il tasso di natività è del 9% per la altapresenza di cittadini stranieri (11%).La percentuale degli alunni certificati (L.104/92) è salitanell’ultimo biennio di due punti percentuali e si sono aggiuntecertificazioni di disabili che presentano anche ADHD e DSA.Il numero di alunni con bisogni educativi speciali (L. 104, DSA,altro) nell’A.S. 2014/15 raggiunge l'11,7%.La percentuale degli alunni stranieri (compresi quindi gli alunninati in Italia ma con famiglie non italofone frequentanti) è del17%. Si tratta prevalentemente di situazioni familiari in cui igenitori non sono in grado di comunicare in italiano. Per questoci si avvale di mediatori culturali.Circa il 5% della popolazione scolastica beneficia di servizi diassistenza sociale fornita dai Comuni.È molto alta la percentuale dei genitori separati e molti sono idocumenti giudiziari che conserviamo e consideriamo perquestioni di affido esclusivo, potestà limitate o tolte ad uno o adentrambi i genitori.

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1.2 Territorio e capitale sociale

1.2.a Disoccupazione

1.2.a.1 Tasso di disoccupazione

1.2.a.1 Tasso di disoccupazione Anno 2014 - Fonte ISTAT

Territorio Tasso di disoccupazione %

ITALIA 12.6

Nord ovest 9.2

Liguria 10.8

Lombardia 8.1

Piemonte 11.2

Valle D'Aosta 8.9

Nord est 7.6

Emilia-Romagna 8.3

Friuli-Venezia Giulia 8

Trentino Alto Adige 5.6

Veneto 7.4

Centro 11.3

Lazio 12.5

Marche 10

Toscana 10.1

Umbria 11.3

Sud e Isole 20.6

Abruzzo 12.5

Basilicata 14.7

Campania 21.7

Calabria 23.4

Molise 15.1

Puglia 21.4

Sardegna 18.6

Sicilia 22.1

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Sezione di valutazione

1.2.b Immigrazione

1.2.b.1 Tasso di immigrazione

1.2.b.1 Tasso di immigrazione Anno 2014 - Fonte ISTAT

Territorio Tasso di disoccupazione %

ITALIA 8.1

Nord ovest 10.5

Liguria 8.6

Lombardia 11.3

Piemonte 9.5

Valle D'Aosta 7.2

Nord est 10.7

Emilia-Romagna 12

Friuli-Venezia Giulia 8.7

Trentino Alto Adige 9.1

Veneto 10.4

Centro 10.3

Lazio 10.5

Marche 9.4

Toscana 10.3

Umbria 11.1

Sud e Isole 3.4

Abruzzo 6.3

Basilicata 2.9

Campania 3.4

Calabria 4.3

Molise 3.2

Puglia 2.7

Sardegna 2.5

Sicilia 3.1

Domande GuidaPer quali peculiarita' si caratterizza il territorio in cui e' collocata la scuola?

Quali risorse e competenze utili per la scuola sono presenti nel territorio?

Qual e' il contributo dell'Ente Locale di riferimento (Comune o Provincia) per la scuola e piu' in generale per le scuole delterritorio?

Opportunità (Digitare al max 1500 caratteri) Vincoli (Digitare al max 1500 caratteri)Il territorio è collocato in zona pedemontana alle porte delParco Nazionale del Cansiglio. Le Scuole dell'Infanzia e leScuole Primari usufruiscono ampiamente di questa risorsa pervisite di tipo naturalistico e ricerche didattiche di ambitoscientifico.In uno dei paesi confinanti con il Comune di Cordignano,Sarmede, la Mostra Internazionale dell'Illustrazione perl'Infanzia rappresenta una risorsa che vede impegnati i nostrialunni sul piano della rappresentazione grafica e delle forme diespressione alternative.La Ditta che nel territorio si occupa di smaltimento deirifiuti(SAVNO) fornisce alla scuola importanti apportiprogettuali.Per quanto riguarda il supporto alla scuola per gli alunniimmigrati vi è collaborazione con i Comuni per fornire neipomeriggi lo studio assistito agli studenti con maggioridifficoltà.

L'I.C. verte su un territorio di due Comuni. La lettura deibisogni viene operata nelle singole Istituzioni partendo dallapropria e personale lettura.Nel corrente periodo di crisi congiunturale è venuto menol'apporto fornito dalle piccole aziende locali e dalle banche conbase nella zona.L'alto tasso di immigrazione richiede l'attuazione di didattichespeciali soprattutto nella'area linguistica.

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1.3 Risorse economiche e materiali

1.3.a Finanziamenti all'Istituzione scolastica

1.3.a.1 Finanziamenti assegnati dallo Stato

Istituto:TVIC825004 Entrate Per Fonti di Finanziamento e Spesa Sostenuta (IMPORTI) A.S. 2013-2014

Risorse assegnateda

DettaglioFinanziamenti

Funzionamentogenerale Spese Pulizia

Risorse perretribuzioneaccessoria

Risorse persupplenze brevi

Stipendi Personaledi Ruolo

Stipendi PersonaleSupplente

AmpliamentoOfferta Formativa Totale

STATO Gestiti dalMinistero 0,00 0,00 17.987,00 23.638,00 4.847.010,00 563.880,00 0,00 5.452.515,00

STATO Gestiti dallascuola 3.627,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 3.627,00

FAMIGLIE Destinati allascuola 9.191,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 9.191,00

FAMIGLIEViaggi diistruzione e mensaper alunni

14.914,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 14.914,00

COMUNE 47.621,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 47.621,00

ALTRI PRIVATI 24.376,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 24.376,00

Istituto:TVIC825004 Entrate Per Fonti di Finanziamento e Spesa Sostenuta (PERCENTUALI) A.S. 2013-2014

Risorse assegnateda

DettaglioFinanziamenti

% Funzionamentogenerale % Spese Pulizia

% Risorse perretribuzioneaccessoria

% Risorse persupplenze brevi

% StipendiPersonale di Ruolo

% StipendiPersonaleSupplente

% AmpliamentoOfferta Formativa % Totale

STATO Gestiti dalMinistero 0,0 0,0 0,3 0,4 87,3 10,2 0,0 98,2

STATO Gestiti dallascuola 0,1 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,1

FAMIGLIE Destinati allascuola 0,2 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,2

FAMIGLIEViaggi diistruzione e mensaper alunni

0,3 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,3

COMUNE 0,9 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,9

ALTRI PRIVATI 0,4 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,4

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1.3.b Edilizia e rispetto delle norme sulla sicurezza

1.3.b.1 Certificazioni

Certificazioni

Riferimento Provinciale % Riferimento Regionale % Riferimento Nazionale %

Validi

Nessuna certificazionerilasciata 3 4,4 23,4

Certificazioni rilasciateparzialmente 74,2 69,2 55,3

Tutte le certificazionirilasciate 22,7 26,4 21,4

Situazione della scuola:TVIC825004 Certificazioni rilasciate parzialmente

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Sezione di valutazione

1.3.b.2 Sicurezza edifici e superamento barriere architettoniche

Sicurezza edifici e superamento barriere architettoniche

Riferimento Provinciale % Riferimento Regionale % Riferimento Nazionale %

Validi

Nessun adeguamento 0,0 0,0 0,1

Parziale adeguamento 72,7 72,1 77,5

Totale adeguamento 27,3 27,9 22,4

Situazione della scuola:TVIC825004 Parziale adeguamento

Domande GuidaQual e' la qualita' delle strutture della scuola (es. struttura degli edifici, raggiungibilita' delle sedi, ecc.)?

Qual e' la qualita' degli strumenti in uso nella scuola (es. LIM, pc, ecc.)?

Quali le risorse economiche disponibili?

Opportunità (Digitare al max 1500 caratteri) Vincoli (Digitare al max 1500 caratteri)Nei due comuni di Orsago e Cordignano è preesistente unasorta di verticalizzazione delle scuole dall'Infanzia allaSecondaria di 1° grado presenti su di un'unica area campus, conrelativo parco e piste per la corsa.Il territorio è servito da un servizio comunale di Scuolabus.I due Comuni contribuiscono proporzionalmente al bilanciodell'Istituto con circa 53.000€.Presenza di 5 palestre per i 9 plessi.L'Istituto usufruirà nell'A.S. 2015/16 dei fondi del DecretoScuole belle per i 4 plessi di scuola primaria. Gli interventiriguardano gli intonaci interni ed esterni.Il Comune di Cordignano ha avviato le opere di ristrutturazionedell'edificio che comprende il plesso di scuola secondaria di Igr. a Cordignano e la segreteria Amministrativa dell'Istituto.

Una sede è collocata in moduli prefabbricati per inagibilità deirispettivi edifici.La segreteria è stata traslocata provvisoriamente nell'AulaMagna della scuola secondaria di I gr. del Comune di Orsago.Gli archivi degli anni precedenti sono stati collocati in piùmagazzini privati in frazioni del Comune di Cordignano.Questo fattore determina difficoltà di reperimento di atti per illavoro corrente e per le richieste di documenti dell'utenza.Tre plessi di scuola primaria presentano alcune criticità eavrebbero l'esigenza di qualche intervento di edilizia e direstauro.Il percorso dello scuolabus, a volte, condiziona le famiglie,nella scelta del plesso da frequentare.E' prioritario tenere monitorata la situazione degli edifici e dellemisure di sicurezza anche mediante informatizzazione dei dati.Risulta necessario che una figura di supporto organizzativoaggiorni le infomazioni.

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1.4 Risorse professionali

1.4.a Caratteristiche degli insegnanti

1.4.a.1 Tipologia di contratto degli insegnanti

Istituto:TVIC825004 - Tipologia di contratto degli insegnanti Anno scolastico 2014-2015

Insegnanti a tempo indeterminato Insegnanti a tempo determinato

N° % N° % TOTALE

TVIC825004 90 81,8 20 18,2 100,0

- Benchmark*

TREVISO 8.824 82,3 1.899 17,7 100,0

VENETO 48.307 83,0 9.874 17,0 100,0

ITALIA 652.021 84,1 123.333 15,9 100,0

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1.4.a.2 Insegnanti a tempo indeterminato per fasce di eta'

Istituto:TVIC825004 - Insegnanti a tempo indeterminato per fasce di età Anno scolastico 2014-2015

<35 35-44 45-54 55+ Totale

N° % N° % N° % N° % TOTALE

TVIC825004 3 3,3 21 23,3 36 40,0 30 33,3 100,0

- Benchmark*

TREVISO 228 2,6 1.824 20,7 3.498 39,6 3.274 37,1 100,0

VENETO 1.519 3,1 9.881 20,5 18.779 38,9 18.128 37,5 100,0

ITALIA 15.369 2,4 126.086 19,3 252.202 38,7 258.364 39,6 100,0

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1.4.a.3 Titoli in possesso degli insegnanti a tempo indeterminato

Istituto:TVIC825004 - Tipologia di contratto degli insegnanti Anno scolastico 2014-2015 infanzia

Quota laureati Quota diplomati TOTALE

TVIC825004 7,1 92,9 100,0

Istituto:TVIC825004 - Tipologia di contratto degli insegnanti Anno scolastico 2014-2015 primaria

Quota laureati Quota diplomati TOTALE

TVIC825004 28,3 71,7 100,0

Istituto:TVIC825004 - Tipologia di contratto degli insegnanti Anno scolastico 2014-2015 secondaria

Quota laureati Quota diplomati TOTALE

TVIC825004 82,6 17,4 100,0

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1.4.a.4 Insegnanti a tempo indeterminato per anni di servizio nella scuola (stabilita')

Istituto:TVIC825004 - Fasce Anni di Servizio degli insegnanti Anno scolastico 2014-2015

Corrente Anno Da 2 a 5 anni Da 6 a 10 anni Oltre 10 anni

N° % N° % N° % N° %

TVIC825004 7 8,4 47 56,6 5 6,0 24 28,9

- Benchmark*

TREVISO 891 11,0 1.798 22,2 1.927 23,8 3.481 43,0

VENETO 5.459 12,4 10.617 24,1 10.130 23,0 17.929 40,6

ITALIA 80.068 21,1 99.999 26,3 99.999 26,3 99.999 26,3

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1.4.b Caratteristiche del Dirigente scolastico

1.4.b.1 Tipo di incarico del Dirigente scolastico

Tipo incarico del Dirigente scolastico - Anno Scolastico 2014-2015

Incarico effettivo Incarico nominale Incarico di reggenza Incarico di presidenzaNessun incarico didirigenza attivo al

26/03/2015

ISTITUTO X

- Benchmark*

N° % N° % N° % N° % N° %

TREVISO 89 80,9 3 2,7 18 16,4 - 0,0 - 0,0

VENETO 515 82,4 8 1,3 102 16,3 - 0,0 - 0,0

ITALIA 7.359 84,4 126 1,4 1.143 13,1 43 0,5 49 0,6

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1.4.b.2 Anni di esperienza come Dirigente scolastico

Anni di esperienza come Dirigente scolastico

Riferimento Provinciale % Riferimento Regionale % Riferimento Nazionale %

Validi

Fino a 1 anno 4,5 3,7 10,9

Da 2 a 3 anni 37,9 31,3 20

Da 4 a 5 anni 1,5 2,4 1,5

Più di 5 anni 56,1 62,6 67,7

Situazione della scuola:TVIC825004 Piu' di 5 anni

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Sezione di valutazione

1.4.b.3 Stabilita' del Dirigente scolastico

Stabilita' del Dirigente scolastico

Riferimento Provinciale % Riferimento Regionale % Riferimento Nazionale %

Validi

Fino a 1 anno 16,7 19,8 27,3

Da 2 a 3 anni 50 43,8 34,6

Da 4 a 5 anni 6,1 7,3 8,8

Più di 5 anni 27,3 29,1 29,3

Situazione della scuola:TVIC825004 Da 4 a 5 anni

Domande GuidaQuali le caratteristiche socio anagrafiche del personale (es. eta', stabilita' nella scuola)?

Quali le competenze professionali e i titoli posseduti dal personale (es. certificazioni linguistiche, informatiche, ecc.)?

Opportunità (Digitare al max 1500 caratteri) Vincoli (Digitare al max 1500 caratteri)Molti operatori della scuola risiedono nel paese ove lavorano equesto li motiva molto a dare il massimo di servizio alla scuola,talvolta sacrificando qualche esigenza personale.L'alta percentuale di docenti a tempo indeterminato fa percepireil senso di continuità e rassicura l'utenza.Il Dirigente Scolastico sta operando nell'I.C. senza carichi direggenza.L'Istituto conta personale docente con ottime competenzeinformatiche anche di tipo gestionale.La L. 107/2015 di fatto supera il Decreto 297 e le successivemodificazioni per quanto concerne la determinazione degliesoneri per il Collaboratore Vicario

Delle 116 unità di personale docente 51 hanno più di 50 anni.Quest’anno escono dal ruolo per quiescenza 8 persone,prevalentemente docenti della scuola primaria.I pochi docenti maschi dell’I.C. sono 10, due di essi operanonella scuola primaria e gli altri nella scuola secondaria.La scuola conta 54 classi, ma vi è lo sbarramento a 55 classiper avere l'esonero del Collaboratore Vicario. Questo generadiscriminazione di risorse tra Istituti di praticamente paridimensioni.

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2 Esiti 2.1 Risultati scolastici

2.1.a Esiti degli scrutini

2.1.a.1 Studenti ammessi alla classe successiva

2.1.a.1 Studenti ammessi alla classe successiva Anno scolastico 2013/14 - Primaria

classe 1 % classe 1 classe 2 % classe 2 classe 3 % classe 3 classe 4 % classe 4 classe 5 % classe 5

TVIC825004 97 100,0 90 100,0 109 100,0 106 100,0 126 100,0

- Benchmark*TREVISO 8.975 98,5 8.977 99,2 8.991 99,4 8.802 99,4 8.897 99,3

VENETO 45.832 97,9 46.036 98,7 45.777 98,8 45.970 99,0 45.442 98,9

Italia 546.233 97,8 552.562 98,2 542.662 98,4 550.434 98,5 547.326 98,3

2.1.a.1 Studenti ammessi alla classe successiva Anno scolastico 2013/14 - Media

classe 1 % classe 1 classe 2 % classe 2

TVIC825004 130 98,5 113 100,0

- Benchmark*TREVISO 8.671 95,6 8.590 96,5

VENETO 44.809 95,2 44.937 95,8

Italia 537.065 93,2 537.625 93,7

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2.1.a.2 Studenti diplomati per votazione conseguita all'esame

2.1.a.2 Studenti diplomati per votazione conseguita all'esame Anno scolastico 2013/14

6 7 8 9 10 Lode 6 (%) 7 (%) 8 (%) 9 (%) 10 (%) Lode (%)

TVIC825004 27 31 28 17 8 2 23,9 27,4 24,8 15,0 7,1 1,8

- Benchmark*

TREVISO 2.705 2.431 2.006 1.319 382 136 30,1 27,1 22,3 14,7 4,3 1,5

VENETO 13.461 12.758 10.313 7.086 2.052 981 28,9 27,3 22,1 15,2 4,4 2,1

ITALIA 152.904 152.473 121.664 88.143 29.866 14.025 27,3 27,3 21,8 15,8 5,3 2,5

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2.1.b Trasferimenti e abbandoni

2.1.b.1 Studenti che hanno abbandonato gli studi in corso d'anno

2.1.b.1 Studenti che hanno abbandonato gli studi in corso d'anno Anno scolastico 2013/14 - Primaria

classe 1 % classe 1 classe 2 % classe 2 classe 3 % classe 3 classe 4 % classe 4 classe 5 % classe 5

TVIC825004 - 0,0 - 0,0 - 0,0 - 0,0 - 0,0

- Benchmark*

TREVISO - 0,4 - 0,2 - 0,2 - 0,1 - 0,1

VENETO - 0,2 - 0,1 - 0,1 - 0,1 - 0,1

Italia - 0,2 - 0,1 - 0,1 - 0,1 - 0,1

2.1.b.1 Studenti che hanno abbandonato gli studi in corso d'anno Anno scolastico 2013/14 - Media

classe 1 % classe 1 classe 2 % classe 2 classe 3 % classe 3

TVIC825004 - 0,0 - 0,0 - 0,0

- Benchmark*

TREVISO - 0,2 - 0,1 - 0,4

VENETO - 0,1 - 0,1 - 0,3

Italia - 0,2 - 0,4 - 0,5

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2.1.b.2 Studenti trasferiti - in entrata - in corso d'anno

2.1.b.2 Studenti trasferiti - in entrata - in corso d'anno Anno scolastico 2013/14 - Primaria

classe 1 % classe 1 classe 2 % classe 2 classe 3 % classe 3 classe 4 % classe 4 classe 5 % classe 5

TVIC825004 - 0,0 1 1,1 1 0,9 1 1,0 - 0,0

- Benchmark*

TREVISO 151 1,7 122 1,4 134 1,5 110 1,3 83 0,9

VENETO 732 1,6 640 1,4 611 1,3 569 1,2 408 0,9

Italia 10.959 2,0 9.269 1,7 8.203 1,5 7.974 1,4 5.778 1,0

2.1.b.2 Studenti trasferiti - in entrata - in corso d'anno Anno scolastico 2013/14 - Media

classe 1 % classe 1 classe 2 % classe 2 classe 3 % classe 3

TVIC825004 6 4,8 1 0,9 1 0,9

- Benchmark*

TREVISO 117 1,3 100 1,1 92 1,0

VENETO 537 1,2 496 1,1 374 0,8

Italia 7.825 1,4 6.848 1,2 4.955 0,9

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Sezione di valutazione

2.1.b.3 Studenti trasferiti - in uscita - in corso d'anno

2.1.b.3 Studenti trasferiti - in uscita - in corso d'anno Anno scolastico 2013/14 - Primaria

classe 1 % classe 1 classe 2 % classe 2 classe 3 % classe 3 classe 4 % classe 4 classe 5 % classe 5

TVIC825004 2 2,1 1 1,1 1 0,9 2 1,9 - 0,0

- Benchmark*

TREVISO 275 3,1 210 2,4 220 2,5 176 2,0 147 1,7

VENETO 1.358 3,0 1.153 2,5 1.069 2,4 920 2,0 685 1,5

Italia 17.324 3,2 13.828 2,5 12.038 2,2 11.465 2,1 8.574 1,6

2.1.b.3 Studenti trasferiti - in uscita - in corso d'anno Anno scolastico 2013/14 - Media

classe 1 % classe 1 classe 2 % classe 2 classe 3 % classe 3

TVIC825004 1 0,8 - 0,0 1 0,9

- Benchmark*

TREVISO 199 2,2 203 2,3 182 2,0

VENETO 916 2,0 874 1,9 716 1,5

Italia 12.192 2,2 11.240 2,0 8.152 1,4

Domande GuidaQuanti studenti non sono ammessi alla classe successiva e perche'? Ci sono concentrazioni di non ammessi in alcuni anni dicorso o indirizzi di studio per le scuole superiori?

Quanti sono gli studenti sospesi in giudizio nelle scuole superiori? I debiti formativi si concentrano in determinate discipline,anni di corso, indirizzi o sezioni?

I criteri di valutazione adottati dalla scuola (studenti non ammessi alla classe successiva, studenti con debiti formativi) sonoadeguati a garantire il successo formativo degli studenti?

Quali considerazioni si possono fare analizzando la distribuzione degli studenti per fascia di voto conseguito all'Esame di Stato(es. una parte consistente si colloca nelle fasce piu' basse, ci sono distribuzioni anomale per alcune fasce, cosa emerge dalconfronto con il dato medio nazionale)?

Quanti e quali studenti abbandonano la scuola e perche'?

Punti di Forza (Digitare al max 1500 caratteri) Punti di Debolezza (Digitare al max 1500 caratteri)La quasi totalità degli allievi è ammessa alla classe successiva,in virtù anche di criteri di valutazione di tipo formativo.Non ci sono abbandoni e i trasferimenti sono pochi e legati asituazioni contingenti.Distribuzione degli studenti per fascia di voto: nei confrontidella media nazionale e locale spicca la percentuale inferiore dialunni con voto sei.

Permane un'applicazione diffusa di criteri di valutazione di tiposelettivo-misurativo a scapito di quella di tipo formativo perl'allievo e di tipo diagnostico per l'attività del docente.I criteri di valutazione adottati dalla scuola non sono uniformitra i plessi e ancora non sono adottate prove di verifica comuniatte a garantire una valutazione uniforme nei plessi.La distribuzione per fascia di voto conseguito all'Esame di Statofa rilevare nelle fasce più basse un appiattimento perché nonemergono nella media le competenze meno formali.

Rubrica di ValutazioneCriterio di qualità: La scuola garantisce il successo

formativo degli studenti.Situazione della scuola

La scuola non riesce a garantire il successo formativo per tuttigli studenti: la scuola perde molti studenti nel passaggio da unanno all'altro, oppure c'e' una percentuale anomala ditrasferimenti o abbandoni, oppure ci sono concentrazionianomale di non ammessi all'anno successivo e/o di abbandoniin alcuni anni di corso, sezioni, plessi o indirizzi di scuola. Ladistribuzione degli studenti per fasce di voto evidenzia unaconcentrazione eccessiva nelle fasce piu' basse.

1 - Molto critica

2 -

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La scuola perde alcuni studenti nel passaggio da un annoall'altro, ci sono alcuni trasferimenti e abbandoni. Ladistribuzione degli studenti per fasce di voto evidenzia unaconcentrazione anomala in alcune fasce.

3 - Con qualche criticita'

4 -

La scuola non perde studenti nel passaggio da un anno all'altro,tranne singoli casi giustificati. La distribuzione degli studentiper fasce di voto evidenzia una situazione di equilibrio.

5 - Positiva

6 -

La scuola non perde studenti nel passaggio da un anno all'altroe accoglie studenti provenienti da altre scuole. La distribuzionedegli studenti per fasce di voto evidenzia una situazione diequilibrio. I criteri di selezione adottati dalla scuola sonoadeguati a garantire il successo formativo degli studenti.

7 - Eccellente

Motivazione del giudizio assegnatoPer ciò che concerne gli indicatori della sezione, la situazione della scuola è di sano equilibrio.Tuttavia i recenti richiami normativi (per es L. 13 del 16 gennaio 2013 e la C.M. del 13 febbraio 2015) obbliganoall'ampliamento del ventaglio dei criteri di valutazione delle competenze degli allievi, e alla garanzia di uniformità neglistrumenti di valutazione.

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2.2 Risultati nelle prove standardizzate nazionali

2.2.a Risultati degli studenti nelle prove di italiano e matematica

2.2.a.1234 Punteggio in italiano e matematica

*Differenze nel punteggio rispetto a scuole con contesto socio-economico e culturale simile (ESCS)

Istituto: TVIC825004 - Risultati degli studenti nelle prove di italiano e matematica

Prova di Italiano Prova di Matematica

LivelloClasse/Plesso/Cla

ssePunteggio medio Veneto Nord est ITALIA Punt. ESCS (*) Punteggio medio Veneto Nord est ITALIA Punt. ESCS (*)

60,0 60,6 61,0 55,2 54,3 54,6

2-Scuola primaria- Classi seconde 60,6 -3,8 56,5 -2,0

TVEE825016 64,3 n/a n/a n/a n/a 48,4 n/a n/a n/a n/a

TVEE825016 - IIA 64,3 0,9 48,4 -10,3

TVEE825027 69,9 n/a n/a n/a n/a 54,8 n/a n/a n/a n/a

TVEE825027 - IIA 69,9 6,5 54,8 -3,6

TVEE825038 44,1 n/a n/a n/a n/a 49,5 n/a n/a n/a n/a

TVEE825038 - IIA 44,1 -19,5 49,5 -9,1

TVEE825049 64,8 n/a n/a n/a n/a 63,2 n/a n/a n/a n/a

TVEE825049 - IIA 59,7 -3,9 62,3 3,7

TVEE825049 - IIB 70,9 7,3 64,3 5,7

61,7 62,4 61,0 64,9 65,0 62,9

5-Scuola primaria- Classi quinte 64,1 1,8 69,0 5,0

TVEE825016 68,2 n/a n/a n/a n/a 68,0 n/a n/a n/a n/a

TVEE825016 - VA 68,2 6,5 68,0 4,6

TVEE825027 64,6 n/a n/a n/a n/a 74,2 n/a n/a n/a n/a

TVEE825027 - VA 64,6 3,0 74,3 10,9

TVEE825038 65,3 n/a n/a n/a n/a 71,8 n/a n/a n/a n/a

TVEE825038 - VA 64,0 2,6 71,3 8,1

TVEE825038 - VB 66,6 5,2 72,4 9,3

TVEE825049 61,3 n/a n/a n/a n/a 65,9 n/a n/a n/a n/a

TVEE825049 - VA 59,9 -1,6 66,6 3,5

TVEE825049 - VB 62,5 1,0 65,3 2,3

65,7 64,8 61,4 61,5 61,1 57,3

8-Scuolasecondaria di Igrado - Classi

terze

68,8 0,0 66,9 0,0

TVMM825015 71,7 n/a n/a n/a n/a 67,5 n/a n/a n/a n/a

TVMM825015 -III A 73,1 0,0 68,6 0,0

TVMM825015 -III B 69,7 0,0 64,9 0,0

TVMM825015 -III C 72,1 0,0 68,8 0,0

TVMM825026 64,8 n/a n/a n/a n/a 66,1 n/a n/a n/a n/a

TVMM825026 -III A 65,1 0,0 66,1 0,0

TVMM825026 -III B 64,4 0,0 66,0 0,0

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2.2.b Livelli di apprendimento degli studenti

2.2.b.1 Alunni collocati nei diversi livelli in italiano e in matematica

2.2.b.1 Alunni collocati nei diversi livelli in italiano e in matematica

Italiano Matematica

Classe/Istituto/Raggruppamento

geografico

NumerostudentiLivello 1

NumerostudentiLivello 2

NumerostudentiLivello 3

NumerostudentiLivello 4

NumerostudentiLivello 5

NumerostudentiLivello 1

NumerostudentiLivello 2

NumerostudentiLivello 3

NumerostudentiLivello 4

NumerostudentiLivello 5

TVEE825016 - IIA 1 1 5 3 2 1 7 2 1 0

TVEE825027 - IIA 0 4 4 1 7 2 6 3 2 3

TVEE825038 - IIA 11 1 2 4 3 8 3 1 4 4

TVEE825049 - IIA 5 4 4 1 6 3 6 1 1 10

TVEE825049 - IIB 3 1 2 1 10 2 2 2 2 9

% studentiLivello 1

% studentiLivello 2

% studentiLivello 3

% studentiLivello 4

% studentiLivello 5

% studentiLivello 1

% studentiLivello 2

% studentiLivello 3

% studentiLivello 4

% studentiLivello 5

TVIC825004 23,3 12,8 19,8 11,6 32,6 18,8 28,2 10,6 11,8 30,6

Veneto 25,9 14,3 12,8 16,0 31,0 22,7 23,5 13,2 16,8 23,8

Nord est 25,7 13,6 12,5 15,9 32,3 24,1 23,7 12,9 16,4 22,9

Italia 25,1 12,7 13,1 16,2 32,9 24,3 23,3 12,1 16,4 23,9

2.2.b.1 Alunni collocati nei diversi livelli in italiano e in matematica

Italiano Matematica

Classe/Istituto/Raggruppamento

geografico

NumerostudentiLivello 1

NumerostudentiLivello 2

NumerostudentiLivello 3

NumerostudentiLivello 4

NumerostudentiLivello 5

NumerostudentiLivello 1

NumerostudentiLivello 2

NumerostudentiLivello 3

NumerostudentiLivello 4

NumerostudentiLivello 5

TVEE825016 - VA 2 4 5 3 7 2 6 4 3 6

TVEE825027 - VA 1 5 3 3 4 1 1 3 6 5

TVEE825038 - VA 4 1 2 3 5 1 2 4 1 7

TVEE825038 - VB 1 4 2 4 4 1 3 2 2 7

TVEE825049 - VA 6 4 1 4 6 3 5 1 6 6

TVEE825049 - VB 5 4 6 5 5 7 2 6 5 6

% studentiLivello 1

% studentiLivello 2

% studentiLivello 3

% studentiLivello 4

% studentiLivello 5

% studentiLivello 1

% studentiLivello 2

% studentiLivello 3

% studentiLivello 4

% studentiLivello 5

TVIC825004 16,8 19,5 16,8 19,5 27,4 13,2 16,7 17,5 20,2 32,5

Veneto 18,7 19,3 20,6 22,1 19,3 14,7 20,7 20,7 23,1 20,7

Nord est 18,0 18,4 19,9 22,5 21,3 15,4 20,5 19,9 22,6 21,6

Italia 20,7 20,2 17,3 20,8 21,0 19,3 21,8 20,4 19,1 19,4

2.2.b.1 Alunni collocati nei diversi livelli in italiano e in matematica

Italiano Matematica

Classe/Istituto/Raggruppamento

geografico

NumerostudentiLivello 1

NumerostudentiLivello 2

NumerostudentiLivello 3

NumerostudentiLivello 4

NumerostudentiLivello 5

NumerostudentiLivello 1

NumerostudentiLivello 2

NumerostudentiLivello 3

NumerostudentiLivello 4

NumerostudentiLivello 5

TVMM825015 -III A 1 1 5 6 9 1 5 1 3 12

TVMM825015 -III B 1 5 2 5 7 1 5 5 2 7

TVMM825015 -III C 1 1 5 6 8 2 3 0 6 10

TVMM825026 -III A 4 2 7 6 6 2 4 9 1 9

TVMM825026 -III B 3 5 4 1 8 2 3 3 4 9

% studentiLivello 1

% studentiLivello 2

% studentiLivello 3

% studentiLivello 4

% studentiLivello 5

% studentiLivello 1

% studentiLivello 2

% studentiLivello 3

% studentiLivello 4

% studentiLivello 5

TVIC825004 9,2 12,8 21,1 22,0 34,9 7,3 18,3 16,5 14,7 43,1

Veneto 10,7 19,5 21,4 22,0 26,5 12,9 20,8 20,1 17,6 28,6

Nord est 12,6 18,9 21,6 20,9 26,0 14,3 21,0 19,4 17,2 28,1

Italia 19,2 20,0 19,8 19,7 21,3 20,9 22,8 18,7 15,6 21,9

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Sezione di valutazione

2.2.c Variabilita' dei risultati fra le classi

2.2.c.1 Varianza interna alle classi e fra le classi

2.2.c.1 - Variabilità dei punteggi TRA le classi e DENTRO le classi - Italiano e Matematica - Scuola primaria - Classiseconde

Istituto/Raggruppamento geografico TRA_ita (%) DENTRO_ita (%) TRA_mat (%) DENTRO_mat (%)

TVIC825004 20,6 79,4 13,1 86,9

- Benchmark*

Nord est 7,3 92,7 6,7 93,3

ITALIA 8,4 91,6 10,6 89,4

2.2.c.1 - Variabilità dei punteggi TRA le classi e DENTRO le classi - Italiano e Matematica - Scuola primaria - Classiquinte

Istituto/Raggruppamento geografico TRA_ita (%) DENTRO_ita (%) TRA_mat (%) DENTRO_mat (%)

TVIC825004 2,7 97,3 3,7 96,3

- Benchmark*

Nord est 5,2 94,8 8,9 91,1

ITALIA 8,7 91,3 12,4 87,6

Domande GuidaQuali risultati raggiunge la scuola nelle prove standardizzate nazionali di italiano e matematica?

La scuola riesce ad assicurare esiti uniformi tra le varie classi? Il livello raggiunto dagli studenti nelle prove INVALSI e' ritenutoaffidabile - conoscendo l'andamento abituale delle classi - oppure c'e' il sospetto di comportamenti opportunistici (cheating)?

Le disparita' a livello di risultati tra gli alunni meno dotati e quelli piu' dotati sono in aumento o in regressione nel corso dellaloro permanenza a scuola?

Queste disparita' sono concentrate in alcune sedi, indirizzi o sezioni?

Punti di Forza (Digitare al max 1500 caratteri) Punti di Debolezza (Digitare al max 1500 caratteri)Alla fine del ciclo di studi gli allievi hanno risultati superiorialla media regionale e nazionale (in questo caso, in modo piùeclatante) in italiano e soprattutto in matematica.Anche alla fine della V primaria i risultati sono, specialmente inmatematica, confortanti.Nelle classi V, rispetto al dato nazionale, si apprezza il fatto chedal livello 1 al livello 4, sia in italiano che in matematica, sicollocano meno studenti, mentre il 7% e il 13% circa(in it. emat., rispettivamente)in più di studenti si colloca al livello 5.Lo stesso vale per gli alunni alla fine del ciclo scolastico che sicollocano al livello 5 con percentuali del 13% e del 23% in più(in it. e mat., rispettivamente).Nelle classi V si rileva una bassa varianza di risultati tra leclassi, il che testimonia che le disparità a livello di risultatitende a regredire nel corso degli studi nell'Istituto.

Le classi seconde hanno risultati inferiori rispetto alle scuolecon ESCS uguale. Nelle classi II, rispetto al dato nazionale, initaliano molti più alunni si collocano al livello tre, mentre inmatematica molti più alunni si collocano al livello 2 e molti dimeno al livello 4. La varianza tra le classi fa emergere datinegativi specialmente in italiano nelle classi II.Le classi seconde delle scuole primarie vanno considerate comeinizio del ciclo di processo didattico.

Rubrica di ValutazioneCriterio di qualità: La scuola assicura l'acquisizione dei

livelli essenziali di competenze (misurate con le provestandardizzate nazionali) per tutti gli studenti.

Situazione della scuola

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Il punteggio di italiano e/o matematica della scuola alle proveINVALSI e' inferiore rispetto a quello di scuole conbackground socio-economico e culturale simile. I punteggi dellediverse classi in italiano e/o matematica sono molto distanti e lavarianza tra classi in italiano e/o matematica e' decisamentesuperiore a quella media. La quota di studenti collocata neilivelli 1 e 2 in italiano e in matematica e' notevolmentesuperiore alla media nazionale.

1 - Molto critica

2 -

Il punteggio di italiano e matematica della scuola alle proveINVALSI e' in linea con quello di scuole con background socio-economico e culturale simile. La varianza tra classi in italiano ein matematica e' uguale o di poco superiore a quella media, ipunteggi delle classi non si discostano molto dalla media dellascuola, anche se ci sono casi di singole classi in italiano ematematica che si discostano in negativo. La quota di studenticollocata nei livelli 1 e 2 in italiano e in matematica e' in lineacon la media nazionale.

3 - Con qualche criticita'

4 -

Il punteggio di italiano e matematica della scuola alle proveINVALSI e' superiore a quello di scuole con background socio-economico e culturale simile. La varianza tra classi in italiano ematematica e' in linea o di poco inferiore a quella media, ipunteggi delle classi non si discostano dalla media della scuolaoppure in alcune classi si discostano in positivo. La quota distudenti collocata nei livelli 1 e 2 in italiano e in matematica e'inferiore alla media nazionale.

5 - Positiva

6 -

Il punteggio di italiano e matematica della scuola alle proveINVALSI e' superiore a quello di scuole con background socio-economico e culturale simile ed e' superiore alla medianazionale. La varianza tra classi in italiano e matematica e'inferiore a quella media. I punteggi delle diverse classi initaliano e matematica non si discostano dalla media dellascuola. La quota di studenti collocata nei livelli 1 e 2 in italianoe in matematica e' decisamente inferiore alla media nazionale.

7 - Eccellente

Motivazione del giudizio assegnatoI risultati delle prove Invalsi sono da ritenere soddisfacenti. Anche il rapporto fra dimensione valutativa interna e SNV sonoabbastanza allineati. La condivisione dei risultati Invalsi viene portata a tutti i livelli collegiali. Manca l'abitudine dei docenti afare operazioni individuali di analisi dei dati per il miglioramento interno alla propria didattica e la condivisione di strategie suisingoli item per tutte le classi parallele.

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2.3 Competenze chiave e di cittadinanza

Sezione di valutazione

Domande GuidaLa scuola valuta le competenze di cittadinanza degli studenti (es. il rispetto delle regole, lo sviluppo del senso di legalita' e diun'etica della responsabilita', la collaborazione e lo spirito di gruppo)?

La scuola adotta criteri di valutazione comuni per l'assegnazione del voto di comportamento?

La scuola valuta le competenze chiave degli studenti come l'autonomia di iniziativa e la capacita' di orientarsi? In che modo lascuola valuta queste competenze (osservazione del comportamento, individuazione di indicatori, questionari, ecc.) ?

Qual e' il livello delle competenze chiave e di cittadinanza raggiunto dagli studenti nel loro percorso scolastico? Ci sonodifferenze tra classi, sezioni, plessi, indirizzi o ordini di scuola?

Punti di Forza (Digitare al max 1500 caratteri) Punti di Debolezza (Digitare al max 1500 caratteri)La scuola attiva e valuta processi su alcune competenze chiavee di cittadinanza quali il rispetto delle regole, lo sviluppo delsenso di legalità, la collaborazione.I risultati conseguiti dagli alunni nelle competenze sociali sonoottimali.La scuola adotta criteri di valutazione comuni perl'assegnazione del voto di comportamento.

Pur in presenza, in ordine sparso, di iniziative di classe o diprogetto sul tema delle competenze, vanno elaborate organichelinee guida d'Istituto per lo sviluppo di attività diapprendimento delle competenze.COMPETENZE DIGITALISono ancora poco strutturate le attività didattiche tese asviluppare competenze.IMPARARE A IMPARARE.La scuola non ha ancora attivato strumenti di rilevazione dellestrategie di apprendimento individuale degli studenti e non tuttii docenti hanno acquisito l'abitudine di condividerepreventivamente con gli alunni traguardi di competenze,conoscenze, abilità richieste alla fine di uno specifico percorsodi apprendimento.SPIRITO DI INIZIATIVA E IMPRENDITORIALITÀLa scuola ha attivato solo a livello germinale delle iniziativeche permettono ai ragazzi di tradurre le loro idee in azione.La scuola non ha ancora avviato percorsi su conoscenzegenerali di funzionamento della società come: il funzionamentodell'economia, il capitalismo naturale, la rendicontazionesociale.VALUTAZIONE DELLE COMPETENZELa scuola non si avvale di prove comuni dipartimentali perclassi parallele.

Rubrica di ValutazioneCriterio di qualità: La scuola assicura l'acquisizione delle

competenze chiave e di cittadinanza degli studenti.Situazione della scuola

Il livello delle competenze chiave e di cittadinanza raggiuntodagli studenti non e' soddisfacente; nella maggior parte delleclassi le competenze sociali e civiche sono scarsamentesviluppate (collaborazione tra pari, responsabilita' e rispettodelle regole). La maggior parte degli studenti non raggiungeuna adeguata autonomia nell'organizzazione dello studio enell'autoregolazione dell'apprendimento. La scuola non adottamodalita' comuni per la valutazione delle competenze chiave edi cittadinanza degli studenti.

1 - Molto critica

2 -

Il livello delle competenze chiave e di cittadinanza raggiuntodagli studenti e' accettabile; sono presenti alcune situazioni(classi, plessi, ecc.) nelle quali le competenze sociali e civichesono scarsamente sviluppate (collaborazione tra pari,responsabilita' e rispetto delle regole). In generale gli studentiraggiungono una sufficiente autonomia nell'organizzazionedello studio e nell'autoregolazione dell'apprendimento, maalcuni studenti non raggiungono una adeguata autonomia. Lascuola adotta criteri comuni per la valutazione delcomportamento, ma non utilizza strumenti per valutare ilraggiungimento delle competenze chiave e di cittadinanza deglistudenti.

3 - Con qualche criticita'

4 -

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Il livello delle competenze chiave e di cittadinanza raggiuntodagli studenti e' buono; le competenze sociali e civiche sonoadeguatamente sviluppate (collaborazione tra pari,responsabilita' e rispetto delle regole). La maggior parte deglistudenti raggiunge una adeguata autonomia nell'organizzazionedello studio e nell'autoregolazione dell'apprendimento. Nonsono presenti concentrazioni anomale di comportamentiproblematici in specifiche sezioni, plessi, indirizzi di scuola. Lascuola adotta criteri comuni per la valutazione delcomportamento e utilizza almeno uno strumento per valutare ilraggiungimento delle competenze chiave e di cittadinanza deglistudenti.

5 - Positiva

6 -

Il livello delle competenze chiave e di cittadinanza raggiuntodagli studenti e' elevato; in tutte le classi le competenze socialie civiche sono adeguatamente sviluppate (collaborazione trapari, responsabilita' e rispetto delle regole) e in alcune classiraggiungono un livello ottimale. La maggior parte degli studentiraggiunge una adeguata autonomia nell'organizzazione dellostudio e nell'autoregolazione dell'apprendimento e una parte diessi raggiunge livelli eccellenti. Non sono presenticoncentrazioni anomale di comportamenti problematici inspecifiche sezioni, plessi, indirizzi di scuola. La scuola adottacriteri comuni per la valutazione del comportamento e utilizzapiu' strumenti per valutare il raggiungimento delle competenzechiave e di cittadinanza degli studenti.

7 - Eccellente

Motivazione del giudizio assegnatoL'Istituto garantisce agli alunni una preparazione di alto livello per uno standard didattico tradizionale dove è prevalentel'investimento sulla conoscenza. Serve valorizzare una preparazione per competenze dove siano promossi lo spirito d'iniziativadegli studenti, i loro interessi, e le conoscenze ed abilità formatesi anche fuori dal contesto scolastico. per questo serve avviaremetodologie didattiche innovative con relative forme di valutazione.

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2.4 Risultati a distanza

2.4.c Successo negli studi secondari di II grado

2.4.c.1 Consiglio orientativo per tipologia

2.4.c.1 Consiglio orientativo per tipologia

% Artistica % Linguistica % Professionale % Scientifica % Tecnica % Umanistica % Apprendistato % Qualsiasi Area

TVIC825004 4,2 2,5 26,7 13,4 38,4 15,0 0 0

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2.4.c.2 Corrispondenza tra consiglio orientativo e scelta effettuata

2.4.c.2 Corrispondenza tra consiglio orientativo e scelta effettuata

Consigli Corrispondenti Consigli non Corrispondenti

N° % N° % TOTALE

TVIC825004 89 89,9 10 10,1 99

TREVISO 4.670 65,2 2.495 34,8 7.165

VENETO 24.634 64,3 13.656 35,7 38.290

ITALIA 318.941 70,9 131.166 29,1 450.107

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Sezione di valutazione

2.4.c.3 Promossi al I anno che hanno seguito il consiglio orientativo

2.4.c.3 Promossi al I anno che hanno seguito il consiglio orientativo

Promossi che hanno seguito il ConsiglioOrientativo

Promossi che non hanno seguito il ConsiglioOrientativo

N° % N° %

TVIC825004 82 92,1 8 80,0

- Benchmark*

TREVISO 4.298 92,6 1.823 74,6

VENETO 22.485 93,5 9.676 75,2

ITALIA 276.676 90,9 93.486 76,9

Domande GuidaPer la scuola primaria - Quali sono gli esiti degli studenti usciti dalla scuola primaria al termine del primo anno di scuolasecondaria di I grado? [Nel caso in cui la grande maggioranza degli studenti della primaria si iscriva nella secondaria delmedesimo Istituto Comprensivo si puo' utilizzare l'indicatore 2.1.a sugli Esiti degli scrutini]

Per la scuola secondaria di I grado - Quali sono i risultati dei propri studenti nel percorso scolastico successivo? In che misura ilconsiglio orientativo e' seguito? In che misura il consiglio orientativo e' efficace?

Per la scuola secondaria di II grado - Qual e' la riuscita dei propri studenti nei successivi percorsi di studio? Quanti studentiiscritti all'universita' non hanno conseguito crediti? Coloro che hanno conseguito crediti universitari ne hanno conseguiti inmisura adeguata (tenendo conto che andrebbero conseguiti in media 60 crediti per ciascun anno di corso)?

Per la scuola secondaria di II grado - Qual e' la riuscita dei propri studenti nel mondo del lavoro? (La scuola potrebbeconsiderare, se in possesso dei relativi dati, la quota di ex studenti occupati dopo 3 o 5 anni dal diploma, la coerenza tra il titolodi studio conseguito e il settore lavorativo, o ancora esaminare quanti studenti hanno trovato un impiego nella regione diappartenenza e quanti al di fuori di essa).

Punti di Forza (Digitare al max 1500 caratteri) Punti di Debolezza (Digitare al max 1500 caratteri)La totalità degli alunni della scuola primaria al termine delprimo anno di scuola secondaria sono promossi.Il 90 % degli alunni in uscita dalla scuola secondaria segue ilconsiglio orientativo (25 punti percentuali in più della mediaregionale). Di questi alunni il 90 % viene promosso (20 puntipercentuali in più della media regionale):sono solo 7 gli alunnibocciati al primo anno di scuola secondaria.

Si registra qualche isolato caso di abbandono del percorso distudi. Per alcuni allievi si registrano debiti formativi. Non tuttigli strumenti di monitoraggio sono efficaci (anche per ladistanza geografica tra gli istituti di scuola secondaria di IIgrado).L'apprezzamento da parte degli Istituti di secondo grado per lapreparazione in uscita degli allievi dell'I.C. di Cordignano èmediamente tale per cui la tracciabilità del percorso dei nostriex allievi non risulta prioritaria per il Piano di Miglioramento.

Rubrica di ValutazioneCriterio di qualità: La scuola favorisce il successo degli

studenti nei successivi percorsi di studio e di lavoro.Situazione della scuola

Per le scuole del I ciclo - La scuola non monitora i risultati adistanza degli studenti oppure i risultati degli studenti nelsuccessivo percorso di studio non sono soddisfacenti: una quotaconsistente di studenti o specifiche tipologie di studenti incontradifficolta' di apprendimento (non sono ammessi alla classesuccessiva, hanno debiti formativi o cambiano l'indirizzo distudio) e/o abbandona gli studi nel percorso successivo. Per lescuole del II ciclo - La scuola non monitora i risultati deglistudenti nei successivi percorsi di studio e di avviamento almondo del lavoro (stage, formazione non universitaria, ecc.) e illoro inserimento nel mercato del lavoro. Il numero diimmatricolati all'universita' e' inferiore a quello medioprovinciale e regionale. I risultati raggiunti dagli studentiimmatricolati all'universita' sono molto bassi (la mediana deicrediti conseguiti all'universita' dai diplomati dopo 1 e 2 anni e'inferiore a 20 su 60).

1 - Molto critica

2 -

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Per le scuole del I ciclo - I risultati degli studenti nel successivopercorso di studio sono sufficienti: diversi studenti incontranodifficolta' di apprendimento (non sono ammessi alla classesuccessiva, hanno debiti formativi o cambiano l'indirizzo distudio) e/o abbandonano gli studi nel percorso successivo. Perle scuole del II ciclo - La scuola non raccoglie in modosistematico informazioni sui risultati degli studenti neisuccessivi percorsi di studio e di avviamento al mondo dellavoro (stage, formazione non universitaria, ecc.) e il loroinserimento nel mercato del lavoro. Il numero di immatricolatiall'universita' e' nella media o di poco inferiore alla mediaprovinciale e regionale. I risultati raggiunti dagli studentiimmatricolati all'universita' sono mediocri (la mediana deicrediti conseguiti dai diplomati dopo 1 e 2 anni di universita' e'compresa tra 20 e 30 su 60).

3 - Con qualche criticita'

4 -

Per le scuole del I ciclo - I risultati degli studenti nel successivopercorso di studio sono buoni: pochi studenti incontranodifficolta' di apprendimento (non sono ammessi alla classesuccessiva, hanno debiti formativi o cambiano l'indirizzo distudio) e il numero di abbandoni nel percorso di studisuccessivo e' molto contenuto. Per le scuole del II ciclo - Lascuola monitora in maniera sistematica i risultati degli studentinei successivi percorsi di studio e di avviamento al mondo dellavoro (stage, formazione non universitaria, ecc.) e il loroinserimento nel mercato del lavoro. Il numero di immatricolatiall'universita' e' superiore alla media provinciale e regionale. Irisultati raggiunti dagli studenti immatricolati all'universita'sono buoni (la mediana dei crediti conseguiti dai diplomatidopo 1 e 2 di universita' anni e' almeno 30 su 60).

5 - Positiva

6 -

Per le scuole del I ciclo - I risultati degli studenti nel percorsosuccessivo di studio sono molto positivi: in rari casi gli studentiincontrano difficolta' di apprendimento (non sono ammessi allaclasse successiva, hanno debiti formativi o cambiano l'indirizzodi studio) e non ci sono episodi di abbandono degli studi nelpercorso successivo. Per le scuole del II ciclo - La scuolamonitora in maniera sistematica i risultati degli studenti neisuccessivi percorsi di studio e di avviamento al mondo dellavoro (stage, formazione non universitaria, ecc.) e il loroinserimento nel mercato del lavoro. Il numero di immatricolatiall'universita' e' superiore alla media provinciale e regionale. Irisultati raggiunti dagli studenti immatricolati all'universita'sono molto positivi (la mediana dei crediti conseguiti daidiplomati dopo 1 e 2 anni di universita' e' superiore a 40 su 60).

7 - Eccellente

Motivazione del giudizio assegnatoI risultati sono positivi in assoluto, ma anche in relazione alla situazione provinciale e regionale. I risultati degli studenti nelsuccessivo percorso di studio sono positivi: pochi studenti incontrano difficolta' di apprendimento, solo quelli della fascia piùdebole e meno seguiti dalle famiglie; il numero di abbandoni nel percorso di studi successivo e' molto contenuto. Tuttavia mancaun monitoraggio organico dei risultati a distanza degli allievi licenziati.

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3A Processi - Pratiche educative e didattiche 3A.1 Curricolo, progettazione e valutazione

Subarea: Curricolo e offerta formativa

3.1.a Curricolo

3.1.a.1 Presenza degli aspetti relativi all'elaborazione del curricolo-PRIMARIA

Presenza degli aspetti relativi all'elaborazione del curricolo-PRIMARIA

Riferimento Provinciale % Riferimento Regionale % Riferimento Nazionale %

Validi

Basso grado di presenza 4,5 6,4 10

Medio - basso grado dipresenza 4,5 5,4 6

Medio - alto grado di presenza 40,9 46,2 29,3

Alto grado di presenza 50 42 54,7

Situazione della scuola:TVIC825004 Alto grado di presenza

3.1.a.1 Presenza degli aspetti relativi all'elaborazione del curricolo-SECONDARIA

Presenza degli aspetti relativi all'elaborazione del curricolo-SECONDARIA

Riferimento Provinciale % Riferimento Regionale % Riferimento Nazionale %

Validi

Basso grado di presenza 4,5 7,6 11,7

Medio - basso grado dipresenza 6,1 6,7 5,6

Medio - alto grado di presenza 33,3 41,9 27,2

Alto grado di presenza 56,1 43,8 55,5

Situazione della scuola:TVIC825004 Alto grado di presenza

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3.1.a.2 Aspetti del curricolo presenti-PRIMARIA

Istituto:TVIC825004 - Aspetti del curricolo presenti-PRIMARIA

opzione Situazione della scuola:TVIC825004

Riferimento Provinciale (%scuole in cui sono presenti gli

aspetti seguenti)

Riferimento Regionale (%scuole in cui sono presenti gli

aspetti seguenti)

Riferimento Nazionale (%scuole in cui sono presenti gli

aspetti seguenti)

Curricolo di scuola peritaliano Si 95,5 93,6 89,3

Curricolo di scuola permatematica Si 95,5 92,6 89

Curricolo di scuola per lalingua inglese Si 92,4 90,2 85

Curricolo di scuola perscienze Si 89,4 87 83,4

Curricolo di scuola per altrediscipline Si 86,4 85,7 81,3

Curricolo per lo sviluppo dellecompetenze trasversali Si 57,6 45,2 57,9

Profilo delle competenze dapossedere in uscita dalla

scuolaNo 86,4 75,9 80,7

Quota del monte ore annualeper la realizzazione di

discipline e attivita'autonomamente scelte dalla

scuola

Si 10,6 16,7 29,3

Altro Si 6,1 10,1 12,1

3.1.a.2 Aspetti del curricolo presenti-SECONDARIA

Istituto:TVIC825004 - Aspetti del curricolo presenti-SECONDARIA

opzione Situazione della scuola:TVIC825004

Riferimento Provinciale (%scuole in cui sono presenti gli

aspetti seguenti)

Riferimento Regionale (%scuole in cui sono presenti gli

aspetti seguenti)

Riferimento Nazionale (%scuole in cui sono presenti gli

aspetti seguenti)

Curricolo di scuola peritaliano Si 92,4 90,9 87

Curricolo di scuola permatematica Si 93,9 90,6 86,7

Curricolo di scuola per lalingua inglese Si 93,9 88,4 83,6

Curricolo di scuola perscienze Si 86,4 84,2 81,7

Curricolo di scuola per altrediscipline Si 87,9 82,8 79,6

Curricolo per lo sviluppo dellecompetenze trasversali No 53 45,8 58,4

Profilo delle competenze dapossedere in uscita dalla

scuolaSi 89,4 81 86,2

Quota del monte ore annualeper la realizzazione di

discipline e attivita'autonomamente scelte dalla

scuola

Si 16,7 18,2 28,3

Altro Si 10,6 11,1 11,9

Domande GuidaA partire dai documenti ministeriali di riferimento, in che modo il curricolo di istituto risponde ai bisogni formativi degli studentie alle attese educative e formative del contesto locale?

La scuola ha individuato quali traguardi di competenza gli studenti nei diversi anni dovrebbero acquisire? Vengono individuateanche le competenze trasversali (es. educazione alla cittadinanza, competenze sociali e civiche)?

Gli insegnanti utilizzano il curricolo definito dalla scuola come strumento di lavoro per la loro attivita'?

Le attivita' di ampliamento dell'offerta formativa sono progettate in raccordo con il curricolo di istituto?

Vengono individuati in modo chiaro gli obiettivi e le abilita'/competenze da raggiungere attraverso i progetti di ampliamentodell'offerta formativa?

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Subarea: Progettazione didattica

Punti di Forza (Digitare al max 1500 caratteri) Punti di Debolezza (Digitare al max 1500 caratteri)Esiste un curricolo di scuola per i diversi ambiti disciplinari(programmazione per dipartimenti disciplinati).La scuola utilizza una quota del curricolo per attività legate alcontesto della scuola.Per gli alunni con disabilità o BES la scuola progetta strumentispecifici comuni.La scuola coordina una rete che si occupa dell'inclusione distudenti con cittadinanza non italiana.La scuola progetta sia in orario curricolare sia in orarioextracurricolare azioni per il recupero degli studenti condifficoltà di apprendimento.

Sono assenti i descrittori situazionali nel profilo dellecompetenze da possedere in uscita da parte degli studenti.Manca un curricolo per il conseguimento dei traguardi disviluppo di alcune delle competenze e di conseguenza forme divalutazione delle medesime.Mancano prove di valutazione comuni per dipartimenti e classiparallele.

3.1.c Progettazione didattica

3.1.c.1 Presenza degli aspetti relativi alla progettazione didattica -PRIMARIA

Presenza degli aspetti relativi alla progettazione didattica -PRIMARIA

Riferimento Provinciale % Riferimento Regionale % Riferimento Nazionale %

Validi

Basso grado di presenza 4,5 10,1 6,8

Medio - basso grado dipresenza 28,8 19,4 23,2

Medio - alto grado di presenza 53 43,2 36

Alto grado di presenza 13,6 27,3 33,9

Situazione della scuola:TVIC825004 Alto grado di presenza

3.1.c.1 Presenza degli aspetti relativi alla progettazione didattica -SECONDARIA

Presenza degli aspetti relativi alla progettazione didattica -SECONDARIA

Riferimento Provinciale % Riferimento Regionale % Riferimento Nazionale %

Validi

Basso grado di presenza 3 7,6 6,8

Medio - basso grado dipresenza 27,3 20,2 21

Medio - alto grado di presenza 39,4 39,2 34,9

Alto grado di presenza 30,3 33 37,4

Situazione della scuola:TVIC825004 Alto grado di presenza

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3.1.c.2 Aspetti del curricolo sulla progettazione didattica presenti-PRIMARIA

Istituto:TVIC825004 - Aspetti del curricolo sulla progettazione didattica presenti-PRIMARIA

opzione Situazione della scuola:TVIC825004

Riferimento Provinciale (%scuole in cui sono presenti gli

aspetti seguenti)

Riferimento Regionale (%scuole in cui sono presenti gli

aspetti seguenti)

Riferimento Nazionale (%scuole in cui sono presenti gli

aspetti seguenti)

Utilizzo di modelli comuni atutta la scuola per la

progettazione didatticaSi 78,8 81,6 81,4

Progettazione di itineraricomuni per specifici gruppi di

studentiSi 75,8 71 71,2

Programmazione per classiparallele Si 74,2 78,6 86,4

Programmazione perdipartimenti disciplinari o per

ambiti disciplinariSi 72,7 67,3 64,1

Programmazione in continuita'verticale Si 60,6 60,4 57,4

Definizione di criteri divalutazione comuni per le

diverse disciplineSi 80,3 76,2 82,3

Progettazione di moduli ounita' didattiche per il

recupero delle competenzeSi 48,5 56,5 58,6

Progettazione di moduli ounita' didattiche per ilpotenziamento delle

competenze

Si 13,6 32,7 42,2

Altro No 4,5 7,6 8,9

3.1.c.2 Aspetti del curricolo sulla progettazione didattica presenti-SECONDARIA

Istituto:TVIC825004 - Aspetti del curricolo sulla progettazione didattica presenti-SECONDARIA

opzione Situazione della scuola:TVIC825004

Riferimento Provinciale (%scuole in cui sono presenti gli

aspetti seguenti)

Riferimento Regionale (%scuole in cui sono presenti gli

aspetti seguenti)

Riferimento Nazionale (%scuole in cui sono presenti gli

aspetti seguenti)

Utilizzo di modelli comuni atutta la scuola per la

progettazione didatticaSi 80,3 82,5 80,2

Progettazione di itineraricomuni per specifici gruppi di

studentiSi 68,2 70,2 73,5

Programmazione per classiparallele Si 57,6 55,2 60,6

Programmazione perdipartimenti disciplinari o per

ambiti disciplinariSi 97 88,4 81,4

Programmazione in continuita'verticale Si 65,2 63,5 57,9

Definizione di criteri divalutazione comuni per le

diverse disciplineSi 84,8 79,6 86

Progettazione di moduli ounita' didattiche per il

recupero delle competenzeSi 48,5 60,6 63,4

Progettazione di moduli ounita' didattiche per ilpotenziamento delle

competenze

Si 45,5 47,5 53

Altro No 4,5 7,9 8,8

Domande GuidaNella scuola vi sono strutture di riferimento (es. dipartimenti) per la progettazione didattica?

I docenti effettuano una programmazione periodica comune per ambiti disciplinari e/o classi parallele? Per quali discipline? Perquali ordini/indirizzi di scuola?

In che modo avviene l'analisi delle scelte adottate e la revisione della progettazione?

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Subarea: Valutazione degli studenti

Punti di Forza (Digitare al max 1500 caratteri) Punti di Debolezza (Digitare al max 1500 caratteri)Nella scuola le linee guida elaborate dai dipartimentifunzionano da riferimento per la progettazione didattica.Nella scuola primaria i docenti si incontrano di consuetudineper la programmazione periodica comune.

Nella scuola secondaria manca un'abitudine allaprogrammazione comune istituzionalizzata per classi parallele oambiti disciplinari. Di conseguenza mancano prove di verificacomuni, per classi parallele.La progettualità potrà diventare più strategica e continua fragradi e stili di apprendimento. L'ambito di miglioramentorisulta prioritario.

3.1.d Presenza di prove strutturate per classi parallele

3.1.d.1 Prove strutturate in entrata-PRIMARIA

Prove strutturate in entrata-PRIMARIA

Riferimento Provinciale % Riferimento Regionale % Riferimento Nazionale %

Validi

Nessuna prova 28,8 34,2 30,9

Prove svolte in 1 o 2discipline 27,3 20,4 18,9

Prove svolte in 3 o piùdiscipline 43,9 45,5 50,2

Situazione della scuola:TVIC825004 Prove svolte in 3 o piu' discipline

3.1.d.1 Prove strutturate in entrata-SECONDARIA

Prove strutturate in entrata-SECONDARIA

Riferimento Provinciale % Riferimento Regionale % Riferimento Nazionale %

Validi

Nessuna prova 6,1 11,6 16,8

Prove svolte in 1 o 2discipline 24,2 17,7 15,7

Prove svolte in 3 o piùdiscipline 69,7 70,7 67,4

Situazione della scuola:TVIC825004 Prove svolte in 3 o piu' discipline

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3.1.d.2 Prove strutturate intermedie-PRIMARIA

Prove strutturate intermedie-PRIMARIA

Riferimento Provinciale % Riferimento Regionale % Riferimento Nazionale %

Validi

Nessuna prova 42,4 47,9 45,8

Prove svolte in 1 o 2discipline 15,2 15,5 13,2

Prove svolte in 3 o piùdiscipline 42,4 36,6 40,9

Situazione della scuola:TVIC825004 Prove svolte in 3 o piu' discipline

3.1.d.2 Prove strutturate intermedie-SECONDARIA

Prove strutturate intermedie-SECONDARIA

Riferimento Provinciale % Riferimento Regionale % Riferimento Nazionale %

Validi

Nessuna prova 69,7 69,5 62

Prove svolte in 1 o 2discipline 18,2 11,1 10,4

Prove svolte in 3 o piùdiscipline 12,1 19,5 27,6

Situazione della scuola:TVIC825004 Nessuna prova

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3.1.d.3 Prove strutturate finali-PRIMARIA

Prove strutturate finali-PRIMARIA

Riferimento Provinciale % Riferimento Regionale % Riferimento Nazionale %

Validi

Nessuna prova 24,2 33,2 36,9

Prove svolte in 1 o 2discipline 21,2 19,9 15,6

Prove svolte in 3 o piùdiscipline 54,5 46,9 47,5

Situazione della scuola:TVIC825004 Prove svolte in 3 o piu' discipline

3.1.d.3 Prove strutturate finali-SECONDARIA

Prove strutturate finali-SECONDARIA

Riferimento Provinciale % Riferimento Regionale % Riferimento Nazionale %

Validi

Nessuna prova 48,5 48,5 52,2

Prove svolte in 1 o 2discipline 18,2 12,3 10,6

Prove svolte in 3 o piùdiscipline 33,3 39,2 37,2

Situazione della scuola:TVIC825004 Prove svolte in 3 o piu' discipline

Domande GuidaQuali aspetti del curricolo sono valutati?

Gli insegnanti utilizzano criteri comuni di valutazione per i diversi ambiti/discipline? In quali discipline, indirizzi o ordini discuola e' piu' frequente l'uso di criteri comuni di valutazione e in quali invece vengono meno utilizzati?

La scuola utilizza prove strutturate per classi parallele costruite dagli insegnanti? Per quali discipline? Per quali classi? Sonoadottati criteri comuni per la correzione delle prove?

Nella scuola vengono utilizzati strumenti quali prove di valutazione autentiche o rubriche di valutazione? Quanto e' diffuso illoro utilizzo?

La scuola progetta e realizza interventi didattici specifici a seguito della valutazione degli studenti?

Punti di Forza (Digitare al max 1500 caratteri) Punti di Debolezza (Digitare al max 1500 caratteri)Il Piano dell'Offerta Formativa valuta i seguenti aspetti relativial Profilo delle competenze espresso dalle IndicazioniNazionali:rispetto, collaborazione, autonomia, responsabilità,comunicazione nella madrelingua e nelle lingue comunitariedell'inglese e dello spagnolo, l'analisi di dati e fatti di caratterematematico e scientifico, i campi espressivi, motori e artistici.La scuola utilizza prove strutturate per classi parallele per tuttele classi, usando criteri comuni per la correzione e lavalutazione delle prove.La scuola realizza interventi specifici di recupero e diapprofondimento a seguito delle valutazioni.

La scuola non ha elaborato un curricolo locale in quanto leattività svolte a progetto con il supporto dei Comuni sono giàcanalizzate attraverso rilevazioni fatte dal Comune ecomunicate al Dirigente Scolastico. Nel POF sono stati riportatii criteri presenti nei documenti ministeriali di riferimento. Soloin poche classi sono usate le valutazioni autentiche e le rubrichedi valutazione.Il Piano dell'Offerta Formativa non valuta i seguenti aspettirelativi al Profilo delle competenze espresso dalle IndicazioniNazionali:le competenze digitali, la capacità di ricerca e ilmonitoraggio sull'acquisizione delle competenze.Va potenziato l'uso di prove strutturate iniziali, intermedie efinali per la valutazione degli apprendimenti.

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Rubrica di valutazione e Motivazione del giudizio assegnato

Rubrica di Valutazione

Criterio di qualità: La scuola propone un curricolo aderentealle esigenze del contesto, progetta attivita' didattiche

coerenti con il curricolo, valuta gli studenti utilizzandocriteri e strumenti condivisi.

Situazione della scuola

La scuola non ha elaborato un proprio curricolo, oppure si e'limitata a riportare nel POF i criteri presenti nei documentiministeriali di riferimento senza rielaborarli. Non sono statidefiniti profili di competenze che gli studenti dovrebberoacquisire nelle varie discipline. Le attivita' di ampliamentodell'offerta formativa non sono presenti, oppure sono presentima non sono coerenti con il progetto formativo di scuola e gliobiettivi e le abilita'/competenze da raggiungere non sonodefiniti in modo chiaro. Non sono definiti obiettivi diapprendimento comuni per classi parallele o per ambitidisciplinari. Non sono utilizzati criteri di valutazione estrumenti di valutazione comuni, oppure i criteri di valutazionee gli strumenti di valutazione comuni sono utilizzati solo dapochi insegnanti o per poche discipline.

1 - Molto critica

2 -

La scuola ha definito alcuni aspetti del proprio curricolo,rimandando per gli altri aspetti a quanto previsto nei documentiministeriali di riferimento. La definizione dei profili dicompetenza per le varie discipline e anni di corso e' dasviluppare in modo piu' approfondito. Le attivita' diampliamento dell'offerta formativa sono per lo piu' coerenti conil progetto formativo di scuola. La definizione degli obiettivi edelle abilita'/competenze da raggiungere deve essere migliorata.Ci sono referenti per la progettazione didattica e/o lavalutazione degli studenti e dipartimenti disciplinari, anche se ilpersonale interno e' coinvolto in misura limitata. Laprogettazione didattica periodica viene condivisa da un numerolimitato di docenti. I docenti fanno riferimento a criteri divalutazione comuni definiti a livello di scuola, anche se solo inalcuni casi utilizzano prove standardizzate comuni per lavalutazione. La progettazione di interventi specifici a seguitodella valutazione degli studenti non viene effettuata in manierasistematica.

3 - Con qualche criticita'

4 -

La scuola ha elaborato un proprio curricolo a partire daidocumenti ministeriali di riferimento. Sono stati definiti i profilidi competenze per le varie discipline e anni di corso. Le attivita'di ampliamento dell'offerta formativa sono inserite nel progettoeducativo di scuola. Gli obiettivi e le abilita'/competenze daraggiungere con queste attivita' sono definiti in modo chiaro.Nella scuola sono presenti referenti e/o gruppi di lavoro sullaprogettazione didattica e/o la valutazione degli studenti edipartimenti disciplinari cui partecipa un buon numero diinsegnanti. La progettazione didattica periodica viene effettuatain modo condiviso per ambiti disciplinari e coinvolge un buonnumero di docenti di varie discipline e di piu' indirizzi e ordinidi scuola. La scuola utilizza forme di certificazione dellecompetenze. I docenti utilizzano regolarmente alcuni strumenticomuni per la valutazione e hanno momenti di incontro percondividere i risultati della valutazione. La progettazione diinterventi specifici a seguito della valutazione degli studenti e'una pratica frequente ma andrebbe migliorata.

5 - Positiva

6 -

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La scuola ha elaborato un proprio curricolo a partire daidocumenti ministeriali di riferimento, declinando le competenzedisciplinari e trasversali per i diversi anni di corso, che gliinsegnanti utilizzano come strumento di lavoro per laprogrammazione delle attivita' didattiche. Il curricolo sisviluppa a partire dalle caratteristiche del contesto e dei bisogniformativi della specifica utenza. Le attivita' di ampliamentodell'offerta formativa sono bene integrate nel progetto educativodi istituto. Tutte le attivita' presentano una definizione moltochiara degli obiettivi e delle abilita'/competenze da raggiungere.Nella scuola sono presenti referenti e/o gruppi di lavoro sullaprogettazione didattica e/o la valutazione degli studenti edipartimenti disciplinari; i docenti sono coinvolti in manieradiffusa. Gli insegnanti condividono obiettivi di apprendimentospecifici ed effettuano sistematicamente una progettazionedidattica condivisa. La scuola utilizza forme di certificazionedelle competenze. I docenti utilizzano criteri di valutazionecomuni e usano strumenti diversificati per la valutazione deglistudenti (prove strutturate, rubriche di valutazione, ecc.).L'utilizzo di prove strutturate comuni e' sistematico e riguardala maggior parte degli ambiti disciplinari e tutti gliindirizzi/ordini di scuola. I docenti regolarmente si incontranoper riflettere sui risultati degli studenti. C'e' una forte relazionetra le attivita' di programmazione e quelle di valutazione deglistudenti. I risultati della valutazione degli studenti sono usati inmodo sistematico per ri?orientare la programmazione eprogettare interventi didattici mirati.

7 - Eccellente

Motivazione del giudizio assegnatoE' necessario che in questo ambito la scuola sia più innovativa.La definizione dei profili di competenza per le varie discipline e anni di corso e' da sviluppare in modo piu' approfondito.Le attivita' di ampliamento dell'offerta formativa sono coerenti con il progetto formativo di scuola.La definizione delle competenze da raggiungere deve essere migliorata.La progettazione didattica periodica viene effettuata in modo condiviso e coinvolge un buon numero di docenti nella scuolaprimaria;nella scuola secondaria la progettazione didattica periodica viene condivisa da un numero limitato di docenti.Nella scuola sono presenti referenti e/o gruppi di lavoro sulla progettazione didattica e dipartimenti disciplinari cui partecipa unbuon numero di insegnanti.La scuola utilizza forme di certificazione delle competenze.La progettazione di interventi specifici rispetto alla valutazione degli studenti è praticata ma va innovata.L'intervento in questo ambito per il Piano di miglioramento è prioritario.

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3A.2 Ambiente di apprendimento

Subarea: Dimensione organizzativa

3.2.a Durata delle lezioni

3.2.a.1 Modalita' orarie adottate per la durata delle lezioni-PRIMARIA

Modalita' orarie adottate per la durata delle lezioni-PRIMARIA

Riferimento Provinciale % Riferimento Regionale % Riferimento Nazionale %

Validi

Orario standard 62,1 60,2 79,2

Orario ridotto 6,1 4,9 2,7

Orario flessibile 31,8 34,9 18,1

Situazione della scuola:TVIC825004 Orario standard

3.2.a.1 Modalita' orarie adottate per la durata delle lezioni-SECONDARIA

Modalita' orarie adottate per la durata delle lezioni-SECONDARIA

Riferimento Provinciale % Riferimento Regionale % Riferimento Nazionale %

Validi

Orario standard 57,6 55,2 74,6

Orario ridotto 7,6 8,9 10,2

Orario flessibile 34,8 36 15,1

Situazione della scuola:TVIC825004 Orario standard

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3.2.b Organizzazione oraria

3.2.b.1 Modalita' orarie per l'ampliamento dell'offerta formativa-PRIMARIA

Istituto:TVIC825004 - Modalita' orarie per l'ampliamento dell'offerta formativa-PRIMARIA

opzione Situazione della scuola:TVIC825004

Riferimento Provinciale (% discuole che hanno indicato la

modalità)

Riferimento Regionale (% discuole che hanno indicato la

modalità)

Riferimento Nazionale (% discuole che hanno indicato la

modalità)

In orario extra-curricolare Si 39,4 35,1 52,4

In orario curricolare, nelle oredi lezione Si 83,3 81,6 62,4

In orario curricolare, facendoore non di 60 min. No 1,5 1,5 1,6

In orario curricolare,utilizzando il 20% del

curricolo di scuolaNo 4,5 10,3 13,9

Sono attivita' non previste perquesto a.s. No 9,1 9,1 10,4

3.2.b.1 Modalita' orarie per l'ampliamento dell'offerta formativa-SECONDARIA

Istituto:TVIC825004 - Modalita' orarie per l'ampliamento dell'offerta formativa-SECONDARIA

opzione Situazione della scuola:TVIC825004

Riferimento Provinciale (% discuole che hanno indicato la

modalità)

Riferimento Regionale (% discuole che hanno indicato la

modalità)

Riferimento Nazionale (% discuole che hanno indicato la

modalità)

In orario extra-curricolare Si 92,4 82,0 82,8

In orario curricolare, nelle oredi lezione Si 80,3 75,4 52,4

In orario curricolare, facendoore non di 60 min. No 3,0 2,5 4,2

In orario curricolare,utilizzando il 20% del

curricolo di scuolaNo 6,1 8,9 12,1

Sono attivita' non previste perquesto a.s. No 3,0 2,5 5,6

SNV - Scuola: TVIC825004 prodotto il :29/09/2015 13:45:11 pagina 46

Page 89: ISTITUTO COMPRENSIVO “I. NIEVO” - CORDIGNANO 2016-19 - agg… · 122/2009 (Valutazione), DM 16 novembre 2012, DL n.5 9 febbraio 2012 (Semplificazione), e la legge L. 107/2015

Subarea: Dimensione metodologica

3.2.b.2 Modalita' orarie per interventi di recupero, consolidamento, potenziamento-PRIMARIA

Istituto:TVIC825004 - Modalita' orarie per interventi di recupero, consolidamento, potenziamento-PRIMARIA

opzione Situazione della scuola:TVIC825004

Riferimento Provinciale (% discuole che hanno indicato la

modalità)

Riferimento Regionale (% discuole che hanno indicato la

modalità)

Riferimento Nazionale (% discuole che hanno indicato la

modalità)

In orario extra-curricolare Si 54,5 43,2 38,3

In orario curricolare, nelle oredi lezione Si 95,5 93,9 89,8

In orario curricolare, facendoore non di 60 min. No 0 2 1,9

In orario curricolare,utilizzando il 20% del

curricolo di scuolaNo 3 3,7 8,5

Sono attivita' non previste perquesto a.s. No 0 1,7 1,5

3.2.b.2 Modalita' orarie per interventi di recupero, consolidamento, potenziamento-SECONDARIA

Istituto:TVIC825004 - Modalita' orarie per interventi di recupero, consolidamento, potenziamento-SECONDARIA

opzione Situazione della scuola:TVIC825004

Riferimento Provinciale (% discuole che hanno indicato la

modalità)

Riferimento Regionale (% discuole che hanno indicato la

modalità)

Riferimento Nazionale (% discuole che hanno indicato la

modalità)

In orario extra-curricolare Si 87,9 85,5 71,1

In orario curricolare, nelle oredi lezione Si 95,5 86,5 84,4

In orario curricolare, facendoore non di 60 min. No 3 3,2 6,2

In orario curricolare,utilizzando il 20% del

curricolo di scuolaNo 4,5 5,2 9,3

Sono attivita' non previste perquesto a.s. No 0 0 0,6

Domande GuidaIn che modo la scuola cura gli spazi laboratoriali (individuazione di figure di coordinamento, aggiornamento dei materiali, ecc.)?Gli studenti hanno pari opportunita' di fruire degli spazi laboratoriali (ci sono sedi, indirizzi o sezioni che vi accedono in misuraminore)?

In che modo la scuola cura la presenza di supporti didattici nelle classi (biblioteca di classe, computer, materiali per le attivita'scientifiche, materiali per le attivita' espressive, ecc.)?

In che modo la scuola cura la gestione del tempo come risorsa per l'apprendimento? L'articolazione dell'orario scolastico e'adeguata alle esigenze di apprendimento degli studenti? La durata delle lezioni risponde alle esigenze di apprendimento deglistudenti?

Punti di Forza (Digitare al max 1500 caratteri) Punti di Debolezza (Digitare al max 1500 caratteri)L'organizzazione di spazi e tempi risponde alle esigenze diapprendimento degli studenti.Gli spazi laboratoriali sono usati con frequenza da parte di tuttele classi.Particolare cura è data alla presenza di supporti multimendiali,delle biblioteche di classe, per le attività motorie.

L'orario delle lezioni può essere reso ancora più flessibile.La presenza di un plesso di scuola secondaria in container rendedifficile la gestione di orari ed uso di spazi.

Domande GuidaLa scuola promuove l'utilizzo di modalita' didattiche innovative?

La scuola promuove la collaborazione tra docenti per la realizzazione di modalita' didattiche innovative?

Punti di Forza (Digitare al max 1500 caratteri) Punti di Debolezza (Digitare al max 1500 caratteri)

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Page 90: ISTITUTO COMPRENSIVO “I. NIEVO” - CORDIGNANO 2016-19 - agg… · 122/2009 (Valutazione), DM 16 novembre 2012, DL n.5 9 febbraio 2012 (Semplificazione), e la legge L. 107/2015

Subarea: Dimensione relazionale

Gli insegnanti utilizzano come tecniche innovative quella delcooperative learning. e del brainstorming. Esiste anche lapossibilità di realizzare attività di e-learning grazie allapresenza della piattaforma Moodle.

Manca la diffusione delle tecniche attive (gioco di ruolo,simulazione) e di attività di laboratorio e di problem-solving.La direzione sostiene invita e promuove la collaborazione tradocenti e sostiene le funzioni strumentali preposte, ma spessouno zoccolo duro di docenti risulta refrattario alla condivisione,progettazione e realizzazione di modalità didattiche innovative.

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3.2.d Episodi problematici

3.2.d.1 Azioni per contrastare episodi problematici-PRIMARIA - Atti Di Vandalismo

Istituto:TVIC825004 % - Azioni per contrastare episodi problematici-PRIMARIA - Atti Di Vandalismo

opzione Situazione della scuola:TVIC825004 % Riferimento Provinciale % Riferimento Regionale % Riferimento Nazionale %

Nessun episodio 100 - - -

Nessun provvedimento n.d. - - -

Azioni interlocutorie n.d. 63 50,7 53,4

Azioni costruttive n.d. 41,7 45,8 46,6

Azioni sanzionatorie n.d. 35,7 41,5 41

3.2.d.1 Azioni per contrastare episodi problematici-PRIMARIA - Furti

Istituto:TVIC825004 % - Azioni per contrastare episodi problematici-PRIMARIA - Furti

opzione Situazione della scuola:TVIC825004 % Riferimento Provinciale % Riferimento Regionale % Riferimento Nazionale %

Nessun episodio 100 - - -

Nessun provvedimento n.d. - - -

Azioni interlocutorie n.d. 57,3 53,9 55,8

Azioni costruttive n.d. 52,1 53 57,5

Azioni sanzionatorie n.d. 25 40,4 51,2

3.2.d.1 Azioni per contrastare episodi problematici-PRIMARIA - Comportamenti Violenti

Istituto:TVIC825004 % - Azioni per contrastare episodi problematici-PRIMARIA - Comportamenti Violenti

opzione Situazione della scuola:TVIC825004 % Riferimento Provinciale % Riferimento Regionale % Riferimento Nazionale %

Nessun episodio n.d. - - -

Nessun provvedimento n.d. - - -

Azioni interlocutorie 25 44,4 42,6 43,9

Azioni costruttive 50 38,3 37 38,3

Azioni sanzionatorie 25 26,9 27,9 28,4

3.2.d.1 Azioni per contrastare episodi problematici-PRIMARIA - Altre Attivita' Non Consentite

Istituto:TVIC825004 % - Azioni per contrastare episodi problematici-PRIMARIA - Altre Attivita' Non Consentite

opzione Situazione della scuola:TVIC825004 % Riferimento Provinciale % Riferimento Regionale % Riferimento Nazionale %

Nessun episodio 100 - - -

Nessun provvedimento n.d. - - -

Azioni interlocutorie n.d. 44,9 44,7 49,8

Azioni costruttive n.d. 35,8 39,3 40,6

Azioni sanzionatorie n.d. 34,4 35,7 34,2

3.2.d.1 Azioni per contrastare episodi problematici-SECONDARIA - Atti Di Vandalismo

Istituto:TVIC825004 % - Azioni per contrastare episodi problematici-SECONDARIA - Atti Di Vandalismo

opzione Situazione della scuola:TVIC825004 % Riferimento Provinciale % Riferimento Regionale % Riferimento Nazionale %

Nessun episodio 100 - - -

Nessun provvedimento n.d. - - -

Azioni interlocutorie n.d. 43,8 43,6 45,4

Azioni costruttive n.d. 37,5 35,8 36,2

Azioni sanzionatorie n.d. 33,3 36 38,2

3.2.d.1 Azioni per contrastare episodi problematici-SECONDARIA - Furti

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Istituto:TVIC825004 % - Azioni per contrastare episodi problematici-SECONDARIA - Furti

opzione Situazione della scuola:TVIC825004 % Riferimento Provinciale % Riferimento Regionale % Riferimento Nazionale %

Nessun episodio 100 - - -

Nessun provvedimento n.d. - - -

Azioni interlocutorie n.d. 51,6 53,1 51,8

Azioni costruttive n.d. 38,4 46,9 44

Azioni sanzionatorie n.d. 31 32,9 36,5

3.2.d.1 Azioni per contrastare episodi problematici-SECONDARIA - Comportamenti Violenti

Istituto:TVIC825004 % - Azioni per contrastare episodi problematici-SECONDARIA - Comportamenti Violenti

opzione Situazione della scuola:TVIC825004 % Riferimento Provinciale % Riferimento Regionale % Riferimento Nazionale %

Nessun episodio n.d. - - -

Nessun provvedimento n.d. - - -

Azioni interlocutorie 36 39,1 42 41,9

Azioni costruttive 45 32,1 30,6 30,5

Azioni sanzionatorie 18 32,2 31,1 31,7

3.2.d.1 Azioni per contrastare episodi problematici-SECONDARIA - Altre Attivita' Non Consentite

Istituto:TVIC825004 % - Azioni per contrastare episodi problematici-SECONDARIA - Altre Attivita' Non Consentite

opzione Situazione della scuola:TVIC825004 % Riferimento Provinciale % Riferimento Regionale % Riferimento Nazionale %

Nessun episodio n.d. - - -

Nessun provvedimento n.d. - - -

Azioni interlocutorie 44 45,3 45,6 48

Azioni costruttive 33 29,6 30,3 30,1

Azioni sanzionatorie 22 29,4 32,4 32,2

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3.2.d.2 Studenti sospesi per anno di corso-SECONDARIA

Istituto:TVIC825004 % - Studenti sospesi per anno di corso-SECONDARIA

opzione Situazione della scuola:TVIC825004 % Riferimento Provinciale % Riferimento Regionale % Riferimento Nazionale %

Percentuale di studenti sospesi- 1° anno 0,00 0,6 0,4 0,7

Percentuale di studenti sospesi- 2° anno 0,00 0,7 0,9 1

Percentuale di studenti sospesi- 3° anno 0,00 0,9 0,9 1

Domande GuidaIn che modo la scuola promuove la condivisione di regole di comportamento tra gli studenti?

In caso di comportamenti problematici da parte degli studenti quali azioni promuove la scuola? Queste azioni sono efficaci?

La scuola adotta strategie specifiche per la promozione delle competenze sociali (es. assegnazione di ruoli e responsabilita',attivita' di cura di spazi comuni, sviluppo del senso di legalita' e di un'etica della responsabilita', collaborazione e lo spirito digruppo, ecc.)? Queste attivita' coinvolgono gli studenti di tutte le sezioni, ordini di scuola, plessi o indirizzi di scuola?

Punti di Forza (Digitare al max 1500 caratteri) Punti di Debolezza (Digitare al max 1500 caratteri)Le regole di comportamento sono definite e condivise in tutte leclassi.La scuola adotta strategie per la promozione delle competenzesociali: assegnazione di ruoli sviluppo del senso dellaresponsabilità, della collaborazione e della cittadinanza attiva.I conflitti con gli studenti sono gestiti in modo efficace,ricorrendo a modalità che coinvolgono gli studentinell'assunzione di responsabilità

Niente da segnalare perché gli episodi per cui è necessariointervento disciplinare sono pochissimi e l'infrazione è di lieveentità.

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Rubrica di valutazione e Motivazione del giudizio assegnato

Rubrica di ValutazioneCriterio di qualità: La scuola offre un ambiente di

apprendimento innovativo, curando gli aspettiorganizzativi, metodologici e relazionali del lavoro d'aula.

Situazione della scuola

L'organizzazione di spazi e tempi non risponde alle esigenze diapprendimento degli studenti. Gli spazi laboratoriali non ci sonoo sono usati solo da una minoranza di studenti. La scuola nonincentiva l'uso di modalita' didattiche innovative, oppure questevengono adottate in un numero esiguo di classi. Le regole dicomportamento non sono definite. I conflitti non sono gestiti osono gestiti ricorrendo a modalita' non efficaci.

1 - Molto critica

2 -

L'organizzazione di spazi e tempi risponde solo parzialmentealle esigenze di apprendimento degli studenti. Gli spazilaboratoriali sono usati, anche se in misura minore rispetto alleloro potenzialita'. La scuola incentiva l'utilizzo di modalita'didattiche innovative, anche se limitatamente ad alcuni aspetti oad alcune discipline o anni di corso. Le regole dicomportamento sono definite, ma sono condivise in mododisomogeneo nelle classi. I conflitti sono gestiti, anche se nonsempre le modalita' adottate sono efficaci.

3 - Con qualche criticita'

4 -

L'organizzazione di spazi e tempi risponde alle esigenze diapprendimento degli studenti. Gli spazi laboratoriali sono usatida un buon numero di classi. La scuola incentiva l'utilizzo dimodalita' didattiche innovative. Gli studenti lavorano in gruppi,utilizzano le nuove tecnologie, realizzano ricerche o progetti.La scuola promuove le competenze trasversali attraverso larealizzazione di attivita' relazionali e sociali. Le regole dicomportamento sono definite e condivise nelle classi. I conflitticon gli studenti sono gestiti in modo efficace.

5 - Positiva

6 -

L'organizzazione di spazi e tempi risponde in modo ottimalealle esigenze di apprendimento degli studenti. Gli spazilaboratoriali sono usati con frequenza elevata in tutte le classi.La scuola promuove l'utilizzo di modalita' didattiche innovative.Gli studenti lavorano in gruppi, utilizzano le nuove tecnologie,realizzano ricerche o progetti come attivita' ordinarie in classe.La scuola promuove le competenze trasversali attraverso larealizzazione di attivita' relazionali e sociali che vedono lapartecipazione attiva degli studenti. Le regole dicomportamento sono definite e condivise in tutte le classi. Iconflitti con gli studenti sono gestiti in modo efficace,ricorrendo anche a modalita' che coinvolgono gli studentinell'assunzione di responsabilita'.

7 - Eccellente

Motivazione del giudizio assegnatoNon risultano esserci situazioni per cui sia necessario pensare ad un piano di miglioramento.

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3A.3 Inclusione e differenziazione

Subarea: Inclusione

Subarea: Recupero e potenziamento

3.3.a Attivita' di inclusione

3.3.a.1 Azioni attuate per l'inclusione

Azioni attuate per l'inclusione

Riferimento Provinciale (%scuole in cui sono presenti gli

aspetti seguenti)

Riferimento Regionale (%scuole in cui sono presenti gli

aspetti seguenti)

Riferimento Nazionale (%scuole in cui sono presenti gli

aspetti seguenti)

Validi

Nessuna o una azione fraquelle indicate 0 2,7 13,5

Due o tre azioni fra quelleindicate 31,8 48,2 61,2

Quattro o cinque azioni fraquelle indicate 68,2 49,1 25,3

Situazione della scuola:TVIC825004 Quattro o cinque azioni fra quelle indicate

Domande GuidaLa scuola realizza attivita' per favorire l'inclusione degli studenti con disabilita' nel gruppo dei pari? Queste attivita' riescono afavorire l'inclusione degli studenti con disabilita'?

Gli insegnanti curricolari e di sostegno utilizzano metodologie che favoriscono una didattica inclusiva? Questi interventi sonoefficaci? Alla formulazione dei Piani Educativi Individualizzati partecipano anche gli insegnanti curricolari? Il raggiungimentodegli obiettivi definiti nei Piani Educativi Individualizzati viene monitorato con regolarita'?

In che modo la scuola si prende cura degli altri studenti con bisogni educativi speciali? I Piani Didattici Personalizzati sonoaggiornati con regolarita'?

La scuola realizza attivita' di accoglienza per gli studenti stranieri da poco in Italia? Questi interventi riescono a favorirel'inclusione degli studenti stranieri?

La scuola realizza percorsi di lingua italiana per gli studenti stranieri da poco in Italia? Questi interventi riescono a favorire ilsuccesso scolastico degli studenti stranieri?

La scuola realizza attivita' su temi interculturali e/o sulla valorizzazione delle diversita'? Qual e' la ricaduta di questi interventisulla qualita' dei rapporti tra gli studenti?

Punti di Forza (Digitare al max 1500 caratteri) Punti di Debolezza (Digitare al max 1500 caratteri)La scuola si colloca in ottima posizione (quattro o cinqueazioni)per le azioni attuate per favorire l'inclusione.La scuola realizza attività per favorire l'inclusione degli studenticon disabilita' nel gruppo dei pari, le quali favorisconol'inclusione degli studenti.Gli insegnanti formulano PEI e PDP efficaci dal punto di vistadei risultati.La scuola realizza attività di accoglienza e su temi diinterculturalità per gli alunni stranieri le quali ne favorisconol'inclusione.Intensi percorsi di formazione per la didattica inclusiva.Progetti specifici per la continuità tra i diversi ordini di scuola.I docenti vengono supportati da due figure di riferimento conspecifica formazione (master per DSA, laurea in psico-pedagogia, specializzazioni per il sostegno) nella fase diinserimento scolastico degli alunni con disabilità oppuredisturbi specifici o disagio.

Scarsa predisposizione di strategie di valutazione coerenti conle prassi inclusive.Scarse risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione diprogetti di inclusione.

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3.3.b Attivita' di recupero

3.3.b.2 Progettazione di moduli per il recupero delle competenze-PRIMARIA

Istituto:TVIC825004 - Progettazione di moduli per il recupero delle competenze-PRIMARIA

opzione Situazione della scuola:TVIC825004

Riferimento Provinciale (%scuole in cui sono presenti gli

aspetti seguenti)

Riferimento Regionale (%scuole in cui sono presenti gli

aspetti seguenti)

Riferimento Nazionale (%scuole in cui sono presenti gli

aspetti seguenti)

Gruppi di livello all'internodelle classi Si 86,4 89,9 92,1

Gruppi di livello per classiaperte Si 48,5 41,8 36

Sportello per il recupero No 6,1 5,9 6,9

Corsi di recupero pomeridiani Si 36,4 27,3 24,6

Individuazione di docenti tutor No 6,1 5,9 8,4

Giornate dedicate al recupero No 7,6 6,6 16,2

Supporto pomeridiano per losvolgimento dei compiti Si 33,3 28,5 14,5

Altro No 31,8 23,6 21

3.3.b.2 Progettazione di moduli per il recupero delle competenze-SECONDARIA

Istituto:TVIC825004 - Progettazione di moduli per il recupero delle competenze-SECONDARIA

opzione Situazione della scuola:TVIC825004

Riferimento Provinciale (%scuole in cui sono presenti gli

aspetti seguenti)

Riferimento Regionale (%scuole in cui sono presenti gli

aspetti seguenti)

Riferimento Nazionale (%scuole in cui sono presenti gli

aspetti seguenti)

Gruppi di livello all'internodelle classi Si 78,8 82 87,8

Gruppi di livello per classiaperte Si 30,3 27,8 28,2

Sportello per il recupero No 10,6 15,8 13

Corsi di recupero pomeridiani Si 77,3 73,9 60,5

Individuazione di docenti tutor Si 7,6 11,6 12,6

Giornate dedicate al recupero No 16,7 15,3 24,8

Supporto pomeridiano per losvolgimento dei compiti Si 47 38,9 24,7

Altro No 30,3 22,9 20,6

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3.3.c Attivita' di potenziamento

3.3.c.1 Progettazione di moduli per il potenziamento delle competenze-PRIMARIA

Istituto:TVIC825004 - Progettazione di moduli per il potenziamento delle competenze-PRIMARIA

opzione Situazione della scuola:TVIC825004

Riferimento Provinciale (%scuole in cui sono presenti gli

aspetti seguenti)

Riferimento Regionale (%scuole in cui sono presenti gli

aspetti seguenti)

Riferimento Nazionale (%scuole in cui sono presenti gli

aspetti seguenti)

Gruppi di livello all'internodelle classi Si 71,2 71,7 76,9

Gruppi di livello per classiaperte No 28,8 22,1 21,9

Partecipazione a gare ocompetizioni interne alla

scuolaSi 24,2 23,6 25,3

Partecipazione a gare ocompetizioni esterne alla

scuolaSi 33,3 33,9 36,9

Giornate dedicate al recuperoe al potenziamento No 1,5 4,7 14,8

Partecipazione a corsi oprogetti in orario curricolare Si 40,9 45,7 52,9

Partecipazione a corsi oprogetti in orario extra-

curricolareSi 21,2 22,4 40,7

Altro No 7,6 6,1 5,4

3.3.c.1 Progettazione di moduli per il potenziamento delle competenze-SECONDARIA

Istituto:TVIC825004 - Progettazione di moduli per il potenziamento delle competenze-SECONDARIA

opzione Situazione della scuola:TVIC825004

Riferimento Provinciale (%scuole in cui sono presenti gli

aspetti seguenti)

Riferimento Regionale (%scuole in cui sono presenti gli

aspetti seguenti)

Riferimento Nazionale (%scuole in cui sono presenti gli

aspetti seguenti)

Gruppi di livello all'internodelle classi Si 69,7 67 76

Gruppi di livello per classiaperte Si 19,7 20,9 22,8

Partecipazione a gare ocompetizioni interne alla

scuolaSi 48,5 52,5 46,1

Partecipazione a gare ocompetizioni esterne alla

scuolaSi 75,8 78,1 72,4

Giornate dedicate al recuperoe al potenziamento No 15,2 15 24,4

Partecipazione a corsi oprogetti in orario curricolare Si 53 55,7 61,8

Partecipazione a corsi oprogetti in orario extra-

curricolareSi 81,8 67 73,9

Altro No 10,6 6,9 6,6

Domande GuidaQuali gruppi di studenti presentano maggiori difficolta' di apprendimento?

Quali interventi sono realizzati per rispondere alle difficolta' di apprendimento degli studenti?

Sono previste forme di monitoraggio e valutazione dei risultati raggiunti dagli studenti con maggiori difficolta'?

Gli interventi che la scuola realizza per supportare gli studenti con maggiori difficolta' sono efficaci?

In che modo la scuola favorisce il potenziamento degli studenti con particolari attitudini disciplinari?

Gli interventi di potenziamento realizzati sono efficaci?

Nel lavoro d'aula quali interventi individualizzati in funzione dei bisogni educativi degli studenti vengono utilizzati?

Quanto e' diffuso l'utilizzo di questi interventi nelle varie classi della scuola?

Punti di Forza (Digitare al max 1500 caratteri) Punti di Debolezza (Digitare al max 1500 caratteri)

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Gli studenti con maggiori difficoltà sono quelli con svantaggiosocio-culturale.Gli interventi efficaci attuati per rispondere alle difficoltà diapprendimento sono i seguenti: gruppi di livello all'interno delleclassi; gruppi di livello per classi aperte; corsi di recuperopomeridiano; supporto pomeridiano per lo svolgimento deicompiti.

Mancanza di uno sportello e di docenti tutor per il recupero.

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Rubrica di valutazione e Motivazione del giudizio assegnato

Rubrica di ValutazioneCriterio di qualità: La scuola cura l'inclusione degli studenti

con bisogni educativi speciali, valorizza le differenzeculturali, adegua l'insegnamento ai bisogni formativi di

ciascun allievo attraverso percorsi di recupero epotenziamento.

Situazione della scuola

Le attivita' realizzate dalla scuola sono insufficienti a garantirel'inclusione degli studenti che hanno specifici bisogni formativi.La scuola non dedica sufficiente attenzione ai temiinterculturali. La differenziazione dei percorsi didattici infunzione dei bisogni educativi degli studenti e' assente oinsufficiente, oppure singoli insegnanti realizzano percorsidifferenziati in poche classi, senza forme di coordinamentodelle attivita' a livello di scuola.

1 - Molto critica

2 -

Le attivita' realizzate dalla scuola per gli studenti chenecessitano di inclusione sono sufficienti. La qualita' degliinterventi didattici per gli studenti che necessitano di inclusionee' in generale accettabile, ma ci sono aspetti da migliorare. Gliobiettivi educativi per questi studenti sono scarsamente definitie il loro raggiungimento non viene monitorato. La scuola dedicaun'attenzione appena sufficiente ai temi interculturali. Ladifferenziazione dei percorsi didattici in funzione dei bisognieducativi degli studenti e' sufficientemente strutturata a livellodi scuola, ma andrebbe migliorata. Gli obiettivi educativi sonopoco specifici e non sono presenti forme di monitoraggio evalutazione per verificarne il raggiungimento. Gli interventiindividualizzati nel lavoro d'aula sono poco diffusi a livello discuola.

3 - Con qualche criticita'

4 -

Le attivita' realizzate dalla scuola per gli studenti chenecessitano di inclusione sono efficaci. In generale le attivita'didattiche sono di buona qualita', anche se ci sono aspetti chepossono essere migliorati. Il raggiungimento degli obiettiviprevisti per gli studenti che necessitano di inclusione sonocostantemente monitorati. La scuola promuove il rispetto delledifferenze e della diversita' culturale. La differenziazione deipercorsi didattici in funzione dei bisogni educativi deglistudenti e' piuttosto strutturata a livello di scuola. Gli obiettivieducativi sono definiti e sono presenti modalita' di verifica degliesiti, anche se non in tutti i casi. Gli interventi realizzati sonoefficaci per un buon numero di studenti destinatari delle azionidi differenziazione. Gli interventi individualizzati nel lavorod'aula sono piuttosto diffusi a livello di scuola.

5 - Positiva

6 -

Nelle attivita' di inclusione sono attivamente coinvolti diversisoggetti (docenti curricolari, di sostegno, tutor, famiglie, entilocali, associazioni) compreso il gruppo dei pari. Le attivita'didattiche per gli studenti che necessitano di inclusione sono dibuona qualita'. Il raggiungimento degli obiettivi previsti per glistudenti che necessitano di inclusione sono costantementemonitorati e a seguito di cio', se necessario, gli interventivengono rimodulati. La scuola promuove efficacemente ilrispetto delle diversita'. La differenziazione dei percorsididattici in funzione dei bisogni educativi degli studenti e' benstrutturata a livello di scuola; le attivita' rivolte ai diversi gruppidi studenti raggiungono tutti i potenziali destinatari. Gliobiettivi educativi sono ben definiti e sono adottate modalita' diverifica degli esiti. Gli interventi realizzati sono efficaci per lamaggioranza degli studenti destinatari delle azioni didifferenziazione. In tutta la scuola gli interventi individualizzatisono utilizzati in maniera sistematica nel lavoro d'aula.

7 - Eccellente

Motivazione del giudizio assegnato

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I progetti di potenziamento e recupero sono puntualmente attivati e frequentati, tuttavia manca la disponibilità di tempo allafunzione strumentale che si occupa di disagio per coordinare le attività di recupero. Ad oggi si occupano della calendarizzazionedei corsi i docenti coordinatori di plesso.

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3A.4 Continuita' e orientamento

Subarea: Continuita'

3.4.a Attivita' di continuita'

3.4.a.1 Azioni attuate per la continuita'-PRIMARIA

Istituto:TVIC825004 - Azioni attuate per la continuita'-PRIMARIA

opzione Situazione della scuola:TVIC825004

Riferimento Provinciale (%scuole in cui sono presenti gli

aspetti seguenti)

Riferimento Regionale (%scuole in cui sono presenti gli

aspetti seguenti)

Riferimento Nazionale (%scuole in cui sono presenti gli

aspetti seguenti)

Incontri tra insegnantidell'infanzia e della primariaper scambio di informazioniutili alla formazione delle

classi

Si 100 99 97,5

Incontri tra insegnantidell'infanzia e della primariaper definire le competenze in

uscita e in entrata

Si 54,5 67,3 75,8

Visita della scuola primaria daparte dei bambini dell'infanzia Si 98,5 97,8 95,7

Attivita' educative per ibambini dell'infanzia coninsegnanti della primaria

Si 54,5 56 60,8

Attivita' educative comuni trabambini dell'infanzia e della

primariaSi 77,3 77,9 75,7

Trasmissione dall'infanzia allaprimaria di fascicoli articolati

sul percorso formativo deisingoli studenti

Si 72,7 72,5 61,3

Altro No 27,3 20,6 16,4

3.4.a.1 Azioni attuate per la continuita'-SECONDARIA

Istituto:TVIC825004 - Azioni attuate per la continuita'-SECONDARIA

opzione Situazione della scuola:TVIC825004

Riferimento Provinciale (%scuole in cui sono presenti gli

aspetti seguenti)

Riferimento Regionale (%scuole in cui sono presenti gli

aspetti seguenti)

Riferimento Nazionale (%scuole in cui sono presenti gli

aspetti seguenti)

Incontri tra insegnanti dellaprimaria e della secondaria perscambio di informazioni utilialla formazione delle classi

Si 100 99 97,4

Incontri tra insegnanti dellaprimaria e della secondaria per

definire le competenze inuscita e in entrata

Si 59,1 68 74,3

Visita della scuola secondariada parte degli studenti della

primariaSi 100 97,8 95,5

Attivita' educative per studentidella primaria con insegnanti

della secondariaNo 66,7 70,2 70,4

Attivita' educative comuni trastudenti della primaria e della

secondariaNo 60,6 63,8 67,7

Trasmissione dalla primariaalla secondaria di fascicoli

articolati sul percorsoformativo dei singoli studenti

Si 51,5 54,9 48,6

Altro No 33,3 20,9 17,1

Domande GuidaGli insegnanti di ordini di scuola diversi si incontrano per parlare della formazione delle classi?

Quali azioni realizza la scuola per garantire la continuita' educativa per gli studenti nel passaggio da un ordine di scuola all'altro?

La scuola monitora i risultati degli studenti nel passaggio da un ordine di scuola all'altro?

Gli interventi realizzati per garantire la continuita' educativa sono efficaci?

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Subarea: Orientamento

Punti di Forza (Digitare al max 1500 caratteri) Punti di Debolezza (Digitare al max 1500 caratteri)Incontri di continuità tra insegnanti di diversi ordini. Visitedelle scolaresche dei diversi plessi nelle sedi del futuro cicloscolastico. Attività educative per gli alunni della scuoladell'infanzia con alunni (e docenti) della scuola primaria.Trasmissione di fascicoli sul percorso formativo dei singolistudenti tra scuole di ordini differenti.

L'eventuale miglioramento si potrebbe ottenere medianteattività educative di orientamento per gli alunni della scuolaprimaria con alunni (e docenti) della scuola secondaria, ma nonè una priorità.

3.4.b Attivita' di orientamento

3.4.b.1 Azioni attuate per l'orientamento-SECONDARIA

Istituto:TVIC825004 - Azioni attuate per l'orientamento-SECONDARIA

opzione Situazione della scuola:TVIC825004

Riferimento Provinciale (%scuole in cui sono presenti gli

aspetti seguenti)

Riferimento Regionale (%scuole in cui sono presenti gli

aspetti seguenti)

Riferimento Nazionale (%scuole in cui sono presenti gli

aspetti seguenti)

Percorsi di orientamento per lacomprensione di se' e delle

proprie inclinazioniSi 95,5 93,6 82,6

Collaborazione con soggettiesterni per le attivita' di

orientamentoSi 65,2 78,8 57,7

Utilizzo di strumenti perl'orientamento Si 80,3 66,5 55,7

Presentazione agli studenti deidiversi indirizzi di scuola

secondaria di II gradoSi 100 98,8 98,2

Monitoraggio degli studentidopo l'uscita dalla scuola No 54,5 41,9 31,7

Incontri individuali deglistudenti con i docenti referentiper l'orientamento per ricevere

supporto nella scelta dellascuola superiore

Si 69,7 70 63,3

Predisposizione di un moduloarticolato per il consiglio

orientativo da consegnare aglistudenti

Si 92,4 90,9 74

Altro No 30,3 34,2 25,7

Domande GuidaLa scuola realizza percorsi di orientamento per la comprensione di se' e delle proprie inclinazioni? Quali classi sono coinvolte?Questi percorsi coinvolgono tutte le sezioni/plessi della scuola?

La scuola realizza attivita' di orientamento finalizzate alla scelta del percorso scolastico/universitario successivo? Queste attivita'coinvolgono le realta' scolastiche/universitarie significative del territorio?

La scuola realizza attivita' di orientamento al territorio e alle realta' produttive e professionali?

La scuola organizza incontri/attivita' rivolti alle famiglie sulla scelta del percorso scolastico/universitario successivo?

Le attivita' di orientamento coinvolgono tutte le sezioni/plessi della scuola?

La scuola monitora quanti studenti seguono il consiglio orientativo? I consigli orientativi della scuola sono seguiti da un elevatonumero di famiglie e studenti?

Punti di Forza (Digitare al max 1500 caratteri) Punti di Debolezza (Digitare al max 1500 caratteri)Percorsi di orientamento nelle classi seconde e terze, anche incollaborazione con soggetti esterni.Incontri degli studenti con i docenti referenti per l'orientamentoper ricevere supporto nella scelta della scuola superiore.Predisposizione del consiglio orientativo da consegnare aglistudenti.Presentazione agli studenti dei diversi indirizzi di scuolasecondaria di II grado

Non è ancora presente un monitoraggio sull'andamentoscolastico degli ex studenti dopo l'uscita dalla nostra scuola. Difatto le scuole superiori del territorio appartenete alla retestranieri di questo istituto restituisce in commissione datisull'andamento scolastico degli ex alunni di cittadinanza nonitaliana. Risulta difficile avviare un monitoraggio completoperché richiederebbe il coinvolgimento di scuole dell'FVG, cioèfuori regione.

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Rubrica di valutazione e Motivazione del giudizio assegnato

Rubrica di ValutazioneCriterio di qualità: La scuola garantisce la continuita' dei

percorsi scolastici e cura l'orientamento personale,scolastico e professionale degli studenti.

Situazione della scuola

Le attivita' di continuita' e/o di orientamento sono assenti oinsufficienti, oppure singoli insegnanti realizzano attivita' dicontinuita' e/o orientamento limitatamente ad alcune sezioni,senza forme di coordinamento a livello di scuola.

1 - Molto critica

2 -

Le attivita' di continuita' presentano un livello di strutturazionesufficiente anche se sono prevalentemente orientate allaformazione delle classi. Le attivita' di orientamentocoinvolgono almeno tutte le classi finali. La qualita' delleattivita' proposte agli studenti e' in genere accettabile, anche seper lo piu' limitate a presentare i diversi istitutiscolastici/indirizzi di scuola superiore/corsi di studiouniversitari. La scuola non monitora i risultati delle proprieazioni di orientamento.

3 - Con qualche criticita'

4 -

Le attivita' di continuita' sono ben strutturate. La collaborazionetra i docenti di ordini di scuola diversi e' consolidata. La scuolarealizza diverse attivita' finalizzate ad accompagnare glistudenti nel passaggio da un ordine di scuola all'altro. Leattivita' di orientamento sono ben strutturate e coinvolgonoanche le famiglie. La scuola realizza percorsi finalizzati allaconoscenza di se' e delle proprie attitudini. Gli studentidell'ultimo anno e le famiglie, oltre a partecipare allepresentazioni delle diverse scuole/indirizzi di studiouniversitario, sono coinvolti in attivita' organizzate nelle scuoledell'ordine successivo o nelle universita'. La scuola realizzaattivita' di orientamento alle realta' produttive e professionalidel territorio. La scuola monitora i risultati delle proprie azionidi orientamento; un buon numero di famiglie e studenti segue ilconsiglio orientativo della scuola.

5 - Positiva

6 -

Le attivita' di continuita' sono organizzate in modo efficace. Lacollaborazione tra docenti di ordini di scuola diversi e' benconsolidata e si concretizza nella progettazione di attivita' pergli studenti finalizzate ad accompagnarli nel passaggio tra unordine di scuola e l'altro / all'universita'. La scuola predisponeinformazioni articolate sul percorso scolastico dei singolistudenti e monitora gli esiti degli studenti nel passaggio da unordine di scuola all'altro. La scuola realizza azioni diorientamento finalizzate a far emergere le inclinazioniindividuali che coinvolgono piu' classi, non solo quelledell'ultimo anno. Inoltre propone attivita' mirate a far conoscerel'offerta formativa presente sul territorio, anche facendosvolgere attivita' didattiche nelle scuole/universita' del territorio.La scuola ha compiuto una buona analisi delle inclinazioniindividuali/attitudini degli studenti, tenendo conto diinformazioni degli anni precedenti sulla propria popolazionestudentesca e ha raccolto informazioni sui bisogni formativi delterritorio. Le attivita' di orientamento sono ben strutturate epubblicizzate e coinvolgono anche le famiglie. La scuolamonitora i risultati delle proprie azioni di orientamento; lastragrande maggioranza delle famiglie e degli studenti segue ilconsiglio orientativo della scuola.

7 - Eccellente

Motivazione del giudizio assegnato

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Le attività di continuità all'interno del Comprensivo e fra comprensivi viciniori sono ben strutturate. La collaborazione tra idocenti di ordini di scuola diversi è consolidata. La scuola realizza diverse attività finalizzate ad accompagnare gli studenti nelpassaggio da un ordine di scuola all'altro.La scuola avvia azioni di orientamento finalizzate a far emergere le inclinazioni individuali (della rilevazione se ne occupapersonalmente la funzione strumentale), non solo quelle dell'ultimo anno. Inoltre propone attività mirate a far conoscere l'offertaformativa presente sul territorio, anche facendo svolgere attività propedeutiche in alcune scuole secondarie del territorio. Leattività di orientamento sono ben strutturate e pubblicizzate e coinvolgono anche le famiglie.La stragrande maggioranza delle famiglie e degli studenti segue il consiglio orientativo della scuola.La scuola monitora i risultati delle proprie azioni di orientamento.

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3B Processi - Pratiche gestionali e organizzative 3B.5 Orientamento strategico e organizzazione della scuola

Subarea: Missione e obiettivi prioritari

Subarea: Controllo dei processi

Subarea: Organizzazione delle risorse umane

Domande GuidaLa missione dell'istituto e le priorita' sono definite chiaramente?

La missione dell'istituto e le priorita' sono condivise all'interno della comunita' scolastica? Sono rese note anche all'esterno,presso le famiglie e il territorio?

Punti di Forza (Digitare al max 1500 caratteri) Punti di Debolezza (Digitare al max 1500 caratteri)Collegio docenti, Consiglio di istituto e Commissione POFlavorano in modo proficuo fornendo proposte efficaci.La Commissione POF elabora in modo efficiente le propostenel Piano. Il Consiglio di Istituto verifica la fattibilità.I Consigli di classe operano in modo coerente al progetto diIstituto. Il POF è puntualmente pubblicato nel sito e esistonocopie cartacee per chi ne fa richiesta.

L'atto di indirizzo è stato redatto puntualmente e condiviso conle componenti degli organi collegiali, ma non vi è feed back colterritorio.

Domande GuidaIn che modo la scuola pianifica le azioni per il raggiungimento dei propri obiettivi?

In che modo la scuola monitora lo stato di avanzamento per il raggiungimento degli obiettivi? Quali meccanismi e strumenti dicontrollo sono adottati?

Punti di Forza (Digitare al max 1500 caratteri) Punti di Debolezza (Digitare al max 1500 caratteri)Lo staff di direzione e le figure nodo dell'organizzazione sonosempre disponibili a incontrarsi col Dirigente Scolastico per"manutenzioni" organizzative.Le collaborazioni sono affidate con puntuali lettere di incaricoin cui sono ben definiti tempi e compiti da svolgere.

Manca il coinvolgimento di tutte le componenti della comunitàscolastica nell’analisi dei “ processi chiave” che caratterizzanola nostra scuola e anche se il servizio non subisce contestazioniè pur sempre troppo autoreferenziale.L’interazione tra misurazione, analisi dei risultati eriprogrammazione dell’attività deve diventare una buona praticadiffusa in tutta la nostra organizzazione scolastica.I continui dissesti agli edifici dei plessi scolastici e le relativepredisposizioni di emergenza distolgono l'attenzione ai processidi miglioramento organizzativo.

3.5.a Gestione delle funzioni strumentali

3.5.a.1 Modalita' di distribuzione delle risorse per le funzioni strumentali

Modalita' di distribuzione delle risorse per le funzioni strumentali

Riferimento Provinciale % Riferimento Regionale % Riferimento Nazionale %

Validi

Meno di 500 € 10,6 29,3 26,5

Tra 500 e 700 € 30,3 32 32,5

Tra 700 e 1000 € 39,4 27,1 28,8

Più di 1000 € 19,7 11,5 12,3

n.d.

Situazione della scuola:TVIC825004 Tra 700 e 1000 €

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3.5.b Gestione del Fondo di Istituto

3.5.b.1 Ripartizione del FIS tra insegnanti e personale ATA

Istituto:TVIC825004 % - Ripartizione del FIS tra insegnanti e personale ATA

opzione Situazione della scuola:TVIC825004 % Riferimento Provinciale % Riferimento Regionale % Riferimento Nazionale %

Percentuale del FIS per gliinsegnanti 72,73 78,1 75,8 72,8

Percentuale del FIS per gliATA 27,27 21,9 24,3 27,3

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3.5.b.2 Quota di insegnanti che percepisce il FIS

Istituto:TVIC825004 % - Quota di insegnanti che percepisce il FIS

opzione Situazione della scuola:TVIC825004 % Riferimento Provinciale % Riferimento Regionale % Riferimento Nazionale %

Percentuale di insegnanti cheusufruisce del FIS (rispetto al

totale degli insegnanti)76,04 80,6 79,4 70,4

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3.5.b.3 Quota di personale ATA che percepisce il FIS

Istituto:TVIC825004 % - Quota di personale ATA che percepisce il FIS

opzione Situazione della scuola:TVIC825004 % Riferimento Provinciale % Riferimento Regionale % Riferimento Nazionale %

Percentuale di personale ATAche usufruisce del FIS

(rispetto al totale degli ATA)111,11 89,3 90 82,7

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3.5.b.4 Insegnanti che percepiscono piu' di 500 euro di FIS

Istituto:TVIC825004 % - Insegnanti che percepiscono piu' di 500 euro di FIS

opzione Situazione della scuola:TVIC825004 % Riferimento Provinciale % Riferimento Regionale % Riferimento Nazionale %

Percentuale insegnanti chepercepisce più di 500€(rispetto al totale degli

insegnanti che usufruisce delFIS)

16,44 19,5 18,7 22,8

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3.5.b.5 Personale ATA che percepisce piu' di 500 euro di FIS

Istituto:TVIC825004 % - Personale ATA che percepisce piu' di 500 euro di FIS

opzione Situazione della scuola:TVIC825004 % Riferimento Provinciale % Riferimento Regionale % Riferimento Nazionale %

Percentuale ATA chepercepisce più di 500€

(rispetto al totale del personaleATA che usufruisce del FIS)

20,00 18,5 19,8 34,9

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3.5.c Processi decisionali

3.5.c.2 Modi dei processi decisionali - Scegliere le attivita' per ampliare l'offerta formativa

Istituto:TVIC825004 - Modi dei processi decisionali - Scegliere le attivita' per ampliare l'offerta formativa

opzione Situazione della scuola:TVIC825004 Riferimento Provinciale % Riferimento Regionale % Riferimento Nazionale %

Collegio dei docenti No 90,9 89,2 90,5

Consiglio di istituto Si 10,6 13 18,9

Consigli di classe/interclasse Si 47 44,3 34,3

Il Dirigente scolastico No 15,2 10 12,8

Lo staff del Dirigentescolastico No 13,6 10,8 10,6

Un gruppo di lavoro,dipartimento o commissione No 13,6 14,4 14,8

I singoli insegnanti No 4,5 9 7,2

3.5.c.2 Modi dei processi decisionali - Definire l'articolazione oraria

Istituto:TVIC825004 - Modi dei processi decisionali - Definire l'articolazione oraria

opzione Situazione della scuola:TVIC825004 Riferimento Provinciale % Riferimento Regionale % Riferimento Nazionale %

Collegio dei docenti No 75,8 68,2 71,4

Consiglio di istituto Si 74,2 64,8 62

Consigli di classe/interclasse No 3 4,4 3,1

Il Dirigente scolastico Si 24,2 29,8 29

Lo staff del Dirigentescolastico No 12,1 9,8 10,6

Un gruppo di lavoro,dipartimento o commissione No 6,1 10 10

I singoli insegnanti No 0 0,2 0,6

3.5.c.2 Modi dei processi decisionali - Scegliere le modalita' di lavoro degli studenti

Istituto:TVIC825004 - Modi dei processi decisionali - Scegliere le modalita' di lavoro degli studenti

opzione Situazione della scuola:TVIC825004 Riferimento Provinciale % Riferimento Regionale % Riferimento Nazionale %

Collegio dei docenti No 34,8 32,3 51,3

Consiglio di istituto No 0 0,5 1,3

Consigli di classe/interclasse Si 72,7 77,3 70,8

Il Dirigente scolastico No 3 4,4 5,9

Lo staff del Dirigentescolastico No 1,5 2 2,6

Un gruppo di lavoro,dipartimento o commissione Si 15,2 10,3 12,6

I singoli insegnanti No 62,1 56,5 36,7

3.5.c.2 Modi dei processi decisionali - Progettare i contenuti del curriculo

Istituto:TVIC825004 - Modi dei processi decisionali - Progettare i contenuti del curriculo

opzione Situazione della scuola:TVIC825004 Riferimento Provinciale % Riferimento Regionale % Riferimento Nazionale %

Collegio dei docenti No 72,7 61,1 59,9

Consiglio di istituto No 0 0,2 0,6

Consigli di classe/interclasse No 16,7 21 32

Il Dirigente scolastico Si 6,1 3,4 5,6

Lo staff del Dirigentescolastico No 3 2,2 4

Un gruppo di lavoro,dipartimento o commissione Si 80,3 75,8 65,3

I singoli insegnanti No 9,1 19,1 15,1

3.5.c.2 Modi dei processi decisionali - Stabilire l'impostazione della valutazione degli studenti

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Istituto:TVIC825004 - Modi dei processi decisionali - Stabilire l'impostazione della valutazione degli studenti

opzione Situazione della scuola:TVIC825004 Riferimento Provinciale % Riferimento Regionale % Riferimento Nazionale %

Collegio dei docenti Si 92,4 91,9 89,9

Consiglio di istituto No 3 1 1,3

Consigli di classe/interclasse Si 31,8 30,3 35,9

Il Dirigente scolastico No 9,1 10 13,2

Lo staff del Dirigentescolastico No 7,6 5,1 4,6

Un gruppo di lavoro,dipartimento o commissione No 39,4 37,9 35,3

I singoli insegnanti No 3 7,6 4,1

3.5.c.2 Modi dei processi decisionali - Definire i criteri per la formazione delle classi

Istituto:TVIC825004 - Modi dei processi decisionali - Definire i criteri per la formazione delle classi

opzione Situazione della scuola:TVIC825004 Riferimento Provinciale % Riferimento Regionale % Riferimento Nazionale %

Collegio dei docenti Si 77,3 78,5 77,3

Consiglio di istituto Si 69,7 60,9 67,3

Consigli di classe/interclasse No 0 1,7 2

Il Dirigente scolastico No 16,7 14,7 21

Lo staff del Dirigentescolastico No 10,6 5,4 5,4

Un gruppo di lavoro,dipartimento o commissione No 18,2 24,4 14,7

I singoli insegnanti No 0 0 0,1

3.5.c.2 Modi dei processi decisionali - Individuare come ripartire i fondi del bilancio scolastico

Istituto:TVIC825004 - Modi dei processi decisionali - Individuare come ripartire i fondi del bilancio scolastico

opzione Situazione della scuola:TVIC825004 Riferimento Provinciale % Riferimento Regionale % Riferimento Nazionale %

Collegio dei docenti No 15,2 18,3 24,1

Consiglio di istituto Si 68,2 60,9 59,9

Consigli di classe/interclasse No 0 0,2 0,7

Il Dirigente scolastico Si 78,8 70,2 72,3

Lo staff del Dirigentescolastico No 25,8 32,8 25,3

Un gruppo di lavoro,dipartimento o commissione No 1,5 3,4 3,5

I singoli insegnanti No 0 0 0

3.5.c.2 Modi dei processi decisionali - Coordinare l'elaborazione dei metodi didattici

Istituto:TVIC825004 - Modi dei processi decisionali - Coordinare l'elaborazione dei metodi didattici

opzione Situazione della scuola:TVIC825004 Riferimento Provinciale % Riferimento Regionale % Riferimento Nazionale %

Collegio dei docenti Si 36,4 31,5 34

Consiglio di istituto No 1,5 1 0,6

Consigli di classe/interclasse No 34,8 37,9 41,5

Il Dirigente scolastico No 12,1 17,4 22,5

Lo staff del Dirigentescolastico No 13,6 11,7 14,6

Un gruppo di lavoro,dipartimento o commissione Si 65,2 52,3 42,1

I singoli insegnanti No 12,1 20 18,3

3.5.c.2 Modi dei processi decisionali - Scegliere gli argomenti per l'aggiornamento degli insegnanti

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Istituto:TVIC825004 - Modi dei processi decisionali - Scegliere gli argomenti per l'aggiornamento degli insegnanti

opzione Situazione della scuola:TVIC825004 Riferimento Provinciale % Riferimento Regionale % Riferimento Nazionale %

Collegio dei docenti No 89,4 90,2 90,5

Consiglio di istituto No 0 0,5 1,3

Consigli di classe/interclasse No 1,5 3,7 3,4

Il Dirigente scolastico No 48,5 45 42,8

Lo staff del Dirigentescolastico Si 34,8 27,6 21,7

Un gruppo di lavoro,dipartimento o commissione Si 10,6 11,7 14,5

I singoli insegnanti No 0 6,1 7,4

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Subarea: Gestione delle risorse economiche

3.5.d Impatto delle assenze degli insegnanti sull'organizzazione

3.5.d.1234 Impatto delle assenze degli insegnanti sull'organizzazione-PRIMARIA

Istituto:TVIC825004 % - Impatto delle assenze degli insegnanti sull'organizzazione-PRIMARIA

opzione Situazione della scuola:TVIC825004 % Riferimento Provinciale % Riferimento Regionale % Riferimento Nazionale %

Percentuale di ore disupplenza svolte dagli

insegnanti esterni84,40 74,2 68,2 55,6

Percentuale di ore disupplenza retribuite svolte

dagli insegnanti internin.d. 1,7 2,1 2,6

Percentuale di ore disupplenza non retribuite svolte

dagli insegnanti interni15,6 14,9 17,3 24,3

Percentuale di ore non coperte n.d. 10,1 13,5 18,5

3.5.d.1234 Impatto delle assenze degli insegnanti sull'organizzazione-SECONDARIA

Istituto:TVIC825004 % - Impatto delle assenze degli insegnanti sull'organizzazione-SECONDARIA

opzione Situazione della scuola:TVIC825004 % Riferimento Provinciale % Riferimento Regionale % Riferimento Nazionale %

Percentuale di ore disupplenza svolte dagli

insegnanti esterni57,75 51,2 47,2 40,1

Percentuale di ore disupplenza retribuite svolte

dagli insegnanti interni18,31 14,5 11,1 8,8

Percentuale di ore disupplenza non retribuite svolte

dagli insegnanti interni23,94 24,5 26,1 29,6

Percentuale di ore non coperte n.d. 12,7 17,5 23,6

Domande GuidaC'e' una chiara divisione dei compiti (o delle aree di attivita') tra i docenti con incarichi di responsabilita'?

C'e' una chiara divisione dei compiti (o delle aree di attivita') tra il personale ATA?

Punti di Forza (Digitare al max 1500 caratteri) Punti di Debolezza (Digitare al max 1500 caratteri)La scuola ha una distribuzione dei compiti molto chiara e benorganizzata con database per la rilevazione delle risorseesistenti in tempo reale.L'organigramma della scuola prevede figure di presidio per tuttele criticità e contingenze.Il personale ATA usufruisce di mansionari dettagliati.

Anche se la scuola opera una progettualità di assegnazionedocenti e di ottimizzazione delle risorse negli orari di serviziovi sono problemi (di seguito illustrati) che non permettono dicontenere ulteriormente la spesa per gestire le assenze. L'etàmedia dei docenti e del personale ATA è particolarmenteelevata e vi è un numero di donne sopra i cinquant'annisuperiore alla media delle altre scuole.L'Istituto Comprensivo conta tre scuole dell'Infanzia su novescuole in totale. Le scuole dell'Infanzia si trovano in paesidiversi e hanno una dimensione che non supera le tre sezioni; inqueste condizioni il Dirigente Scolastico è costretto a nominareun supplente ogni qualvolta si verifichino delle assenze dipersonale. Una delle scuole dell'Infanzia si trova in un containerposizionato nel cortile e senza aule per attività di inter-sezioni.L'Istituto Comprensivo ha la scuola secondaria del capoluogoche dall'a.s. 2012-13 si trova in container; le alule non sonocapienti, non vi sono spazi per attività comuni fra classi e glialunni non possono essere distribuiti tra le classi in caso diassenza del professore perché le stanze non sonosufficientemente capienti.

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3.5.e Progetti realizzati

3.5.e.1 Ampiezza dell'offerta dei progetti

Istituto:TVIC825004 - Ampiezza dell'offerta dei progetti

opzione Situazione della scuola:TVIC825004 Riferimento Provinciale Riferimento Regionale Riferimento Nazionale

Ampiezza dell'offerta deiprogetti 11 16,77 16,48 10,39

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3.5.e.2 Indice di frammentazione dei progetti

Istituto:TVIC825004 - Indice di frammentazione dei progetti

opzione Situazione della scuola:TVIC825004 Riferimento Provinciale Riferimento Regionale Riferimento Nazionale

Indice di frammentazione deiprogetti - spesa media per

progetto (in euro)3778,55 5874,85 6146,1 7851,74

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3.5.e.3 Indice di spesa dei progetti per alunno

Istituto:TVIC825004 - Indice di spesa dei progetti per alunno

opzione Situazione della scuola:TVIC825004 Riferimento Provinciale Riferimento Regionale Riferimento Nazionale

Indice di spesa per progetti peralunno (in euro) 46,96 72,97 78,14 84,12

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3.5.e.4 Indice di spesa per la retribuzione del personale nei progetti

Istituto:TVIC825004 % - Indice di spesa per la retribuzione del personale nei progetti

opzione Situazione della scuola:TVIC825004 % Riferimento Provinciale % Riferimento Regionale % Riferimento Nazionale %

Indice di spesa per laretribuzione del personale nei

progetti11,42 17,37 17,75 16,87

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3.5.f Progetti prioritari

3.5.f.1 Tipologia relativa dei progetti

Istituto:TVIC825004 - Tipologia relativa dei progetti

opzione Situazione della scuola:TVIC825004

Riferimento Provinciale (%scuole che ha realizzatoprogetti per argomento)

Riferimento Regionale (%scuole che ha realizzatoprogetti per argomento)

Riferimento Nazionale (%scuole che ha realizzatoprogetti per argomento)

Formazione e aggiornamentodel personale 1 15,2 11,7 15,5

Abilita'linguistiche/lettura/biblioteca 0 10,6 11,2 13,3

Abilita' logico-matematiche escientifiche 0 7,6 6,6 9,4

Prevenzione del disagio -inclusione 1 62,1 52,3 48,5

Lingue straniere 0 36,4 33,7 28,4

Tecnologie informatiche(TIC) 1 15,2 14,4 11,6

Attivita' artistico-espressive 0 28,8 34,7 36,6

Educazione alla convivenzacivile 0 42,4 38,4 27,3

Sport 0 15,2 25,7 20,6

Orientamento - accoglienza -continuita' 0 16,7 19,1 14,9

Progetto trasversale d'istituto 0 25,8 19,3 17

Altri argomenti 0 16,7 14,4 17,2

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3.5.f.2 Durata media dei progetti

Istituto:TVIC825004 - Durata media dei progetti

opzione Situazione della scuola:TVIC825004 Riferimento Provinciale Riferimento Regionale Riferimento Nazionale

Durata media dei progetti (inanni) 4,00 3,8 3,7 2,6

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3.5.f.3 Indice di concentrazione della spesa per i progetti

Istituto:TVIC825004 % - Indice di concentrazione della spesa per i progetti

opzione Situazione della scuola:TVIC825004 % Riferimento Provinciale % Riferimento Regionale % Riferimento Nazionale %

Indice di concentrazione dellaspesa per i progetti -

percentuale di spesa per i 3progetti più importanti

57,45 28 36,1 39,7

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3.5.f.4 Importanza relativa dei progetti

Istituto:TVIC825004 - Importanza relativa dei progetti

Situazione della scuola: TVIC825004

Progetto 1 Sviluppo della metodologia didattica

Progetto 2 Incentivo al successo formativo

Progetto 3 Adeguamento professionalita'

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3.5.f.5 Coinvolgimento relativo nei progetti

Coinvolgimento relativo nei progetti

Riferimento Provinciale % Riferimento Regionale % Riferimento Nazionale %

Validi

Nessun coinvolgimento 4,5 3,4 25,1

Basso coinvolgimento 12,1 10 18,3

Alto coinvolgimento 83,3 86,6 56,6

Situazione della scuola:TVIC825004 Alto coinvolgimento

Domande GuidaQuale coerenza tra le scelte educative adottate (es. Piano dell'Offerta Formativa) e l'allocazione delle risorse economiche (es.programma annuale)?

Le spese per i progetti si concentrano sulle tematiche ritenute prioritarie dalla scuola?

Punti di Forza (Digitare al max 1500 caratteri) Punti di Debolezza (Digitare al max 1500 caratteri)I progetti sono presentati a tutti gli organi collegiali perl'approvazione e hanno un indice di continuità molto elevato equesto documenta il loro gradimento.

Non tutti i responsabili delle singole azioni di Progettocompilano in modo completo e puntuale i formulari: mancal'abitudine nei docenti a reperire preventivi,e non viene sempreredatto il WBS sintetico richiesto. Cioè parte delle schede diprogetto resta non compilata. Questo appesantisce i tempi diprocesso ed evidenzia che il monitoraggio è troppo centrale enon condiviso. L'aumento di condivisione e l'implementazionedi strumenti di monitoraggio rappresentano una priorità.Il nucleo di autovalutazione di istituto deve essere ampliato daaltri componenti.

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Rubrica di valutazione e Motivazione del giudizio assegnato

Rubrica di ValutazioneCriterio di qualità: La scuola individua le priorita' da

raggiungere e le persegue dotandosi di sistemi di controllo emonitoraggio, individuando ruoli di responsabilita' e

compiti per il personale, convogliando le risorse economichesulle azioni ritenute prioritarie.

Situazione della scuola

La missione della scuola e le priorita' non sono state definiteoppure sono state definite in modo vago. Non sono presentiforme di controllo o monitoraggio delle azioni. La definizionedelle responsabilita' e dei compiti tra le diverse componentiscolastiche e' poco chiara o non e' funzionale all'organizzazionedelle attivita'. Le risorse economiche e materiali sonosottoutilizzate, oppure sono disperse nella realizzazione dimolteplici attivita' e non sono indirizzate al raggiungimentodegli obiettivi prioritari.

1 - Molto critica

2 -

La scuola ha definito la missione e le priorita', anche se la lorocondivisione nella comunita' scolastica e con le famiglie e ilterritorio e' da migliorare. Il controllo e il monitoraggio delleazioni sono attuati in modo non strutturato. e' presente unadefinizione delle responsabilita' e dei compiti tra le diversecomponenti scolastiche, anche se non tutti i compiti sono chiarie funzionali all'organizzazione delle attivita'. Le risorseeconomiche e materiali sono convogliate solo parzialmente nelperseguimento degli obiettivi prioritari dell'istituto.

3 - Con qualche criticita'

4 -

La scuola ha definito la missione e le priorita'; queste sonocondivise nella comunita' scolastica, con le famiglie e ilterritorio. La scuola utilizza forme di controllo strategico omonitoraggio dell'azione. Responsabilita' e compiti dellediverse componenti scolastiche sono individuati chiaramente.Una buona parte delle risorse economiche e' impiegata per ilraggiungimento degli obiettivi prioritari della scuola. La scuolae' impegnata a raccogliere finanziamenti aggiuntivi oltre quelliprovenienti dal MIUR.

5 - Positiva

6 -

La scuola ha definito la missione e le priorita' e queste sonocondivise nella comunita' scolastica, con le famiglie e ilterritorio. Per raggiungere tali priorita' la scuola ha individuatouna serie di strategie e azioni. La scuola utilizza forme dicontrollo strategico o di monitoraggio dell'azione, chepermettono di riorientare le strategie e riprogettare le azioni.Responsabilita' e compiti sono individuati chiaramente e sonofunzionali alle attivita' e alle priorita'. Le risorse economiche emateriali della scuola sono sfruttate al meglio e sonoconvogliate nella realizzazione delle priorita'. La scuola e'impegnata a raccogliere finanziamenti aggiuntivi oltre quelliprovenienti dal MIUR e li investe per il perseguimento dellapropria missione.

7 - Eccellente

Motivazione del giudizio assegnato

La scuola ha definito la missione e le priorità del POF; queste sono condivise nella comunità scolastica, con le famiglie e ilterritorio. La scuola utilizza forme di monitoraggio dell'azione non strutturate. Responsabilità e compiti delle diverse componentiscolastiche sono individuati chiaramente. Una buona parte delle risorse economiche è impiegata per il raggiungimento degliobiettivi prioritari della scuola. La scuola è occasionalmente impegnata a raccogliere finanziamenti aggiuntivi oltre quelliprovenienti dal MIUR. Si evidenzia che il monitoraggio dei progetti è troppo centrale e non condiviso. L'aumento di condivisionee l'implementazione di strumenti di monitoraggio rappresentano una priorità.

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3B.6 Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane

Subarea: Formazione

3.6.a Offerta di formazione per gli insegnanti

3.6.a.1 Ampiezza dell'offerta di formazione per gli insegnanti

Istituto:TVIC825004 - Ampiezza dell'offerta di formazione per gli insegnanti

opzione Situazione della scuola:TVIC825004 Riferimento Provinciale Riferimento Regionale Riferimento Nazionale

Numero di progetti diformazione per gli insegnanti 4 3,8 3,4 2,3

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3.6.a.2 Tipologia degli argomenti della formazione

Istituto:TVIC825004 - Tipologia degli argomenti della formazione

opzione Situazione della scuola:TVIC825004

Riferimento Provinciale (%scuole che ha realizzatoprogetti per argomento)

Riferimento Regionale (%scuole che ha realizzatoprogetti per argomento)

Riferimento Nazionale (%scuole che ha realizzatoprogetti per argomento)

Curricolo e discipline 1 33,3 34 21,7

Temi multidisciplinari 0 22,7 9,8 6

Metodologia - Didatticagenerale 0 30,3 25,2 15,3

Valutazione degliapprendimenti, certificazionedelle competenze, valutazione

interna - autovalutazione

0 10,6 7,3 5,6

Tecnologie informatiche eloro applicazione all'attivita'

didattica1 36,4 29,1 21,1

Aspetti normativi eordinamenti scolastici 1 75,8 76,8 46

Inclusione studenti condisabilita' 1 43,9 30,3 16,5

Inclusione studenti concittadinanza non italiana 0 4,5 3,9 2,2

Orientamento 0 9,1 3,7 1,2

Altro 0 25,8 14,9 9,8

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3.6.a.3 Insegnanti coinvolti nella formazione

Istituto:TVIC825004 % - Insegnanti coinvolti nella formazione

opzione Situazione della scuola:TVIC825004 % Riferimento Provinciale % Riferimento Regionale % Riferimento Nazionale %

Percentuale media diinsegnanti coinvolti neiprogetti di formazione oaggiornamento attivati

45,57 22,4 31,1 34,1

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3.6.a.4 Spesa media per insegnante per la formazione

Istituto:TVIC825004 - Spesa media per insegnante per la formazione

opzione Situazione della scuola:TVIC825004 Riferimento Provinciale Riferimento Regionale Riferimento Nazionale

Spesa media per insegnanteper progetti di formazione (in

euro)132,34 28,1 31 36,8

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Subarea: Valorizzazione delle competenze

Subarea: Collaborazione tra insegnanti

3.6.a.5 Numero medio di ore di formazione per insegnante

Istituto:TVIC825004 - Numero medio di ore di formazione per insegnante

opzione Situazione della scuola:TVIC825004 Riferimento Provinciale Riferimento Regionale Riferimento Nazionale

Numero medio di ore diformazione per insegnante 0,86 0,5 0,5 0,5

Domande GuidaLa scuola raccoglie le esigenze formative dei docenti e del personale ATA?

Quali temi per la formazione la scuola promuove e perche' (es. curricolo e competenze, bisogni educativi speciali, tecnologiedidattiche, ecc.)?

Qual e' la qualita' delle iniziative di formazione promosse dalla scuola?

Quali ricadute hanno le iniziative di formazione nell'attivita' ordinaria della scuola?

Punti di Forza (Digitare al max 1500 caratteri) Punti di Debolezza (Digitare al max 1500 caratteri)La scuola raccoglie le esigenze formative del personale docentee ATA.Buon numero di progetti di formazione (superiore alla medianazionale). Quasi un insegnante su due partecipa allaformazione (10 punti percentuali in più della media nazionale).La formazione è spesso affidata a docenti universitari ocomunque altamente qualificati.

Migliorare la valutazione dell'effettiva ricaduta delle iniziativedi formazione nella concreta attività dei docenti.Da incrementare la formazione sui temi della valutazione, edella certificazione delle competenze.

Domande GuidaLa scuola raccoglie le competenze del personale (es. curriculum, esperienze formative, corsi frequentati)?

Come sono valorizzate le risorse umane?

La scuola utilizza il curriculum o le esperienze formative fatte dai docenti per una migliore gestione delle risorse umane (es.assegnazione di incarichi, suddivisione del personale)?

Punti di Forza (Digitare al max 1500 caratteri) Punti di Debolezza (Digitare al max 1500 caratteri)La scuola sonda i curricula del personale, valorizzandone lecompetenze per l'assegnazione ad incarichi strategici per il POFdella scuola.

Niente da rilevare.

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3.6.b Gruppi di lavoro degli insegnanti

3.6.b.1 Tipologia degli argomenti dei gruppi di lavoro

Istituto:TVIC825004 - Tipologia degli argomenti dei gruppi di lavoro

opzione Situazione della scuola:TVIC825004

Riferimento Provinciale (%scuole che ha attivato gruppi

per argomento)

Riferimento Regionale (%scuole che ha attivato gruppi

per argomento)

Riferimento Nazionale (%scuole che ha attivato gruppi

per argomento)

Criteri comuni per lavalutazione degli studenti Si 42,4 39,4 53,5

Curricolo verticale Si 45,5 54,3 61,1

Competenze in ingresso e inuscita No 27,3 38,9 48,9

Accoglienza Si 56,1 55,3 60,5

Orientamento Si 80,3 78,2 71,1

Raccordo con il territorio No 54,5 54,8 65

Piano dell'offerta formativa Si 78,8 83,6 84,7

Temi disciplinari No 27,3 26,7 29,9

Temi multidisciplinari No 28,8 25,9 29,3

Continuita' Si 90,9 89 81,7

Inclusione Si 98,5 94,9 90,3

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3.6.b.2 Varieta' degli argomenti per i quali e' stato attivato un gruppo di lavoro

Varieta' degli argomenti per i quali e' stato attivato un gruppo di lavoro

Riferimento Provinciale % Riferimento Regionale % Riferimento Nazionale %

Validi

Nessun gruppo di lavoroindicato 0 1,2 4,3

Bassa varietà (fino a 3argomenti) 12,1 10,3 10,2

Media varietà (da 4 a 6argomenti) 42,4 43,3 28,4

Alta varietà (più di 6argomenti) 45,5 45,2 57,1

Situazione della scuola:TVIC825004 Alta varieta' (piu' di 6 argomenti)

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3.6.b.3 Partecipazione degli insegnanti a gruppi di lavoro

Istituto:TVIC825004 % - Partecipazione degli insegnanti a gruppi di lavoro

opzione Situazione della scuola:TVIC825004 %

Riferimento Provinciale (%scuole che ha attivato gruppi

per argomento)

Riferimento Regionale (%scuole che ha attivato gruppi

per argomento)

Riferimento Nazionale (%scuole che ha attivato gruppi

per argomento)

Criteri comuni per lavalutazione degli studenti 10 10,1 6,6 6,9

Curricolo verticale 40 8,6 10,7 9,9

Competenze in ingresso ed inuscita 0 2,7 5,7 6,6

Accoglienza 10 7,9 7 7

Orientamento 16 5,9 5 4,4

Raccordo con il territorio 0 5,3 4,7 4,7

Piano dell'offerta formativa 10 6,8 7,6 7

Temi disciplinari 0 6,8 5,9 5

Temi multidisciplinari 0 3,1 3,4 4,1

Continuita' 30 14 11,6 9,4

Inclusione 15 16 13,3 11,2

Domande GuidaLa scuola incentiva la partecipazione dei docenti a gruppi di lavoro? Su quali tematiche? Con quali modalita' organizzative (es.Dipartimenti, gruppi di docenti per classi parallele, gruppi spontanei, ecc.)?

I gruppi di lavoro composti da insegnanti producono materiali o esiti utili alla scuola?

La scuola mette a disposizione dei docenti spazi per la condivisione di strumenti e materiali didattici?

La condivisione di strumenti e materiali tra i docenti e' ritenuta adeguata?

Punti di Forza (Digitare al max 1500 caratteri) Punti di Debolezza (Digitare al max 1500 caratteri)La scuola incentiva la partecipazione dei docenti a gruppi dilavoro. Specialmente sui temi dell'ampliamento dell'OffertaFormativa, della continuità, dell'orientamento, dellecertificazione delle competenze, con differenti modalitàorganizzative (dipartimenti, gruppi di docenti per classiparallele, collegi tematici, commissioni del collegio docenti,gruppi spontanei.I gruppi di lavoro producono materiali da diffonderenell'Istituto.

Maggiore impegno sul fronte delle competenze in uscita e suitemi disciplinari. Ulteriori sforzi su quello del Curricolod'Istituto, da rendere conforme ai più recenti documenti diriferimento nazionale.

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Rubrica di valutazione e Motivazione del giudizio assegnato

Rubrica di ValutazioneCriterio di qualità: La scuola valorizza le risorseprofessionali tenendo conto delle competenze per

l'assegnazione degli incarichi, promuovendo percorsiformativi di qualita', incentivando la collaborazione tra

pari.

Situazione della scuola

La scuola non promuove iniziative di formazione per i docenti,oppure le iniziative attivate non sono in relazione ai bisogniformativi del personale o sono di scarsa qualita'. Non sonopresenti gruppi di lavoro composti da docenti, oppure i gruppinon producono esiti utili alla scuola. Non ci sono spazi per lacondivisione di materiali didattici tra docenti. Lo scambio e ilconfronto professionale tra docenti e' scarso.

1 - Molto critica

2 -

La scuola promuove iniziative formative per i docenti. Leproposte formative sono di qualita' sufficiente, anche seincontrano solo in parte i bisogni formativi dei docenti. Nellascuola sono presenti gruppi di lavoro composti da insegnanti,anche se la qualita' dei materiali o degli esiti che producono e'disomogenea/da migliorare. Sono presenti spazi per lacondivisione di materiali didattici, anche se la varieta' e qualita'dei materiali e' da incrementare. Lo scambio e il confrontoprofessionale tra docenti e' presente ma non diffuso (es.riguarda solo alcune sezioni, solo alcuni dipartimenti, ecc.).

3 - Con qualche criticita'

4 -

La scuola realizza iniziative formative per i docenti. Leproposte formative sono di buona qualita' e rispondono aibisogni formativi dei docenti. La scuola valorizza il personaletenendo conto, per l'assegnazione di alcuni incarichi, dellecompetenze possedute. Nella scuola sono presenti gruppi dilavoro composti da insegnanti, che producono materiali o esitidi buona qualita'. Sono presenti spazi per il confrontoprofessionale tra colleghi, e i materiali didattici a disposizionesono vari e di buona qualita'. La scuola promuove lo scambio eil confronto tra docenti.

5 - Positiva

6 -

La scuola rileva i bisogni formativi del personale e ne tieneconto per la definizione di iniziative formative. Queste sono diqualita' elevata. La formazione ha avuto ricadute positive sulleattivita' scolastiche. La scuola valorizza il personale assegnandogli incarichi sulla base delle competenze possedute. Nellascuola sono presenti piu' gruppi di lavoro composti dainsegnanti, che producono materiali/strumenti di qualita'eccellente, utili per la comunita' professionale. Sono presentispazi per il confronto tra colleghi, i materiali didatticidisponibili sono molto vari, compresi quelli prodotti dai docentistessi che sono condivisi. La scuola promuove efficacemente loscambio e il confronto tra docenti.

7 - Eccellente

Motivazione del giudizio assegnatoI livelli di partecipazione alle proposte formative sono alti.

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3B.7 Integrazione con il territorio e rapporti con le famiglie

Subarea: Collaborazione con il territorio

3.7.a Reti di scuole

3.7.a.1 Partecipazione a reti di scuole

Partecipazione a reti di scuole

Riferimento Provinciale % Riferimento Regionale % Riferimento Nazionale %

Validi

Nessuna partecipazione 0 0,2 12,5

Bassa partecipazione (1-2 reti) 0 13,7 42,1

Media partecipazione (3-4reti) 18,2 35 28,7

Alta partecipazione (5-6 reti) 81,8 51,1 16,7

Situazione della scuola:TVIC825004 Alta partecipazione (5 - 6 reti)

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3.7.a.2 Reti di cui la scuola e' capofila

Reti di cui la scuola e' capofila

Riferimento Provinciale % Riferimento Regionale % Riferimento Nazionale %

Validi

Mai capofila 59,1 66,7 63,8

Capofila per una rete 33,3 25 25,7

Capofila per più reti 7,6 8,3 10,6

n.d.

Situazione della scuola:TVIC825004 Capofila per piu' reti

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3.7.a.3 Apertura delle reti ad enti o altri soggetti

Apertura delle reti ad enti o altri soggetti

Riferimento Provinciale % Riferimento Regionale % Riferimento Nazionale %

Validi

Nessuna apertura 4,5 13,5 20

Bassa apertura 25,8 16,9 8,3

Media apertura 27,3 18,9 14,7

Alta apertura 42,4 50,7 57

n.d.

Situazione della scuola:TVIC825004 Alta apertura

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3.7.a.4 Entrata principale di finanziamento delle reti

Istituto:TVIC825004 - Entrata principale di finanziamento delle reti

opzione Situazione della scuola:TVIC825004

Riferimento Provinciale (%scuole che hanno attivato reti

per soggetto finanziatore

Riferimento Regionale (%scuole che hanno attivato reti

per soggetto finanziatore

Riferimento Nazionale (%scuole che hanno attivato reti

per soggetto finanziatore

Stato 0 45,5 69,9 56

Regione 0 9,1 19,1 24,7

Altri enti locali o altreistituzioni pubbliche 1 30,3 22 18,7

Unione Europea 0 0 0,7 7

Contributi da privati 0 0 5,4 6,9

Scuole componenti la rete 5 97 79,7 44,3

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3.7.a.5 Principale motivo di partecipazione alla rete

Istituto:TVIC825004 - Principale motivo di partecipazione alla rete

opzione Situazione della scuola:TVIC825004

Riferimento Provinciale (%scuole che hanno attivato reti

per motivo)

Riferimento Regionale (%scuole che hanno attivato reti

per motivo)

Riferimento Nazionale (%scuole che hanno attivato reti

per motivo)

Per fare economia di scala 4 68,2 48,4 24,9

Per accedere a deifinanziamenti 0 21,2 38,1 24

Per migliorare pratichedidattiche ed educative 0 95,5 89,5 74,2

Per migliorare pratichevalutative 0 36,4 15,9 10,1

Altro 2 54,5 39,9 21,1

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3.7.a.6 Attivita' prevalente svolta in rete

Istituto:TVIC825004 - Attivita' prevalente svolta in rete

opzione Situazione della scuola:TVIC825004

Riferimento Provinciale (%scuole che hanno attivato reti

per attività)

Riferimento Regionale (%scuole che hanno attivato reti

per attività)

Riferimento Nazionale (%scuole che hanno attivato reti

per attività)

Curricolo e discipline 0 25,8 34,2 34,3

Temi multidisciplinari 1 31,8 24,4 25,6

Formazione e aggiornamentodel personale 1 48,5 58,7 44,3

Metodologia - Didatticagenerale 0 27,3 17,6 16,7

Valutazione degliapprendimenti, certificazionedelle competenze, valutazione

interna - autovalutazione

0 31,8 14,7 9,7

Orientamento 1 78,8 45,7 12

Inclusione studenti condisabilita' 1 95,5 71,9 30,5

Inclusione studenti concittadinanza non Italiana 1 95,5 80,2 20,2

Gestione servizi in comune 1 62,1 35,9 20,8

Eventi e manifestazioni 0 12,1 9,8 7,5

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3.7.b Accordi formalizzati

3.7.b.1 Varieta' dei soggetti con cui la scuola stipula accordi

Varieta' dei soggetti con cui la scuola stipula accordi

Riferimento Provinciale % Riferimento Regionale % Riferimento Nazionale %

Validi

Nessun accordo 1,5 2,4 8,4

Bassa varietà (da 1 a 2) 7,6 12,5 21,4

Medio - bassa varietà (da 3 a4) 51,5 58,2 48

Medio - alta varietà (da 6 a 8) 37,9 25,4 20,5

Alta varietà (piu' di 8) 1,5 1,5 1,7

Situazione della scuola:TVIC825004 Medio - alta varieta' (da 6 a 8)

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3.7.b.2 Tipologia di soggetti con cui la scuola ha accordi

Istituto:TVIC825004 - Tipologia di soggetti con cui la scuola ha accordi

opzione Situazione della scuola:TVIC825004 Riferimento Provinciale % Riferimento Regionale % Riferimento Nazionale %

Altre scuole Si 40,9 35,5 29,9

Universita' Si 87,9 81,4 61,7

Enti di ricerca Si 4,5 2,9 6

Enti di formazione accreditati No 13,6 12,7 20,5

Soggetti privati No 48,5 35,9 25

Associazioni sportive No 57,6 59,7 53,9

Altre associazioni ocooperative Si 68,2 62,1 57,6

Autonomie locali Si 87,9 75,3 60,8

ASL Si 68,2 61,1 45,4

Altri soggetti No 15,2 11 16,6

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Subarea: Coinvolgimento delle famiglie

3.7.c Raccordo scuola - territorio

3.7.c.1 Gruppi di lavoro composti da insegnanti e rappresentanti del territorio

Istituto:TVIC825004 - Gruppi di lavoro composti da insegnanti e rappresentanti del territorio

opzione Situazione della scuola:TVIC825004

Riferimento Provinciale (% discuole che ha attivato gruppi)

Riferimento Regionale (% discuole che ha attivato gruppi)

Riferimento Nazionale (% discuole che ha attivato gruppi)

Presenza di gruppi di lavorocomposti da insegnanti e

rappresentanti del territorioNo 54,5 54,8 65

Domande GuidaQuali accordi di rete e collaborazioni con soggetti pubblici o privati ha la scuola? Per quali finalita'?

Qual e' la partecipazione della scuola nelle strutture di governo territoriale?

Quali ricadute ha la collaborazione con soggetti esterni sull'offerta formativa?

Qual e' la presenza nelle scuole del secondo ciclo di stage, di collegamenti o di inserimenti nel mondo del lavoro?

Punti di Forza (Digitare al max 1500 caratteri) Punti di Debolezza (Digitare al max 1500 caratteri)L'I.C. ha un'alta partecipazione a reti di scuole. Di una è anchecapofila. Dimostra così un'alta apertura verso i soggetti esterni.

L'Istituto deve aumentare il numero di accordi con soggettiesterni nuovi. Deve inoltre attivare maggiormente gruppi dilavoro misti, composti da docenti e rappresentanti del territorio.

3.7.e Partecipazione formale dei genitori

3.7.e.1 Votanti effettivi alle elezioni del Consiglio di Istituto

Istituto:TVIC825004 % - Votanti effettivi alle elezioni del Consiglio di Istituto

opzione Situazione della scuola:TVIC825004 % Riferimento Provinciale % Riferimento Regionale % Riferimento Nazionale %

Percentuale di genitori votantieffettivi sul totale degli aventi

diritto15,57 23,8 22,6 23

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3.7.f Partecipazione informale dei genitori

3.7.f.1 Partecipazione dei genitori agli incontri e alle attivita' della scuola

Partecipazione dei genitori agli incontri e alle attivita' della scuola

Riferimento Provinciale % Riferimento Regionale % Riferimento Nazionale %

Validi

Basso livello di partecipazione 3,3 4 3,3

Medio - basso livello dipartecipazione 24,6 24,3 24,3

Medio - alto livello dipartecipazione 68,9 67,5 59,2

Alto livello di partecipazione 3,3 4,2 13,2

Situazione della scuola:TVIC825004 Medio - alto livello di partecipazione

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3.7.g Partecipazione finanziaria dei genitori

3.7.g.1 Versamento dei contributi volontari da parte delle famiglie

Istituto:TVIC825004 - Versamento dei contributi volontari da parte delle famiglie

opzione Situazione della scuola:TVIC825004 Riferimento Provinciale Riferimento Regionale Riferimento Nazionale

Contributo medio volontarioper studente (in euro) 7,63 16,9 16,9 12,3

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3.7.h Capacita' della scuola di coinvolgere i genitori

3.7.h.1 Azioni della scuola per coinvolgere i genitori

Azioni della scuola per coinvolgere i genitori

Riferimento Provinciale % Riferimento Regionale % Riferimento Nazionale %

Validi

Basso coinvolgimento 0 0 0

Medio - basso coinvolgimento 12,1 14,4 12

Medio - alto coinvolgimento 78,8 77,3 76,1

Alto coinvolgimento 9,1 8,3 11,9

Situazione della scuola:TVIC825004 Alto coinvolgimento

Domande GuidaIn che modo le famiglie sono coinvolte nella definizione dell'offerta formativa?

Ci sono forme di collaborazione con i genitori per la realizzazione di interventi formativi?

La scuola coinvolge i genitori nella definizione del Regolamento d'istituto, del Patto di corresponsabilita' o di altri documentirilevanti per la vita scolastica? La scuola realizza interventi o progetti rivolti ai genitori (es. corsi, conferenze)?

La scuola utilizza strumenti on-line per la comunicazione con le famiglie (es. registro elettronico)?

Punti di Forza (Digitare al max 1500 caratteri) Punti di Debolezza (Digitare al max 1500 caratteri)Numero degli incontri scuola famiglia e larghissimadisponibilità dei docenti. è frequente l'invio di note informative,gli inviti a manifestazioni scolastiche testimoniano la volontàdella scuola nel coinvolgere la componente genitori.La scuola coinvolge i genitori nella definizione e condivisionedel Regolamento e del Patto di corresponsabilità.

Bassa partecipazione dei genitori non rappresentanti alle attivitàformali di funzionamento della scuola, nonostante gli stimoliproposti.Basso il contributo medio volontario pro capite nei versamentialla scuola.Uso limitato del registro elettronico nella comunicazione con lefamiglie.

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Rubrica di valutazione e Motivazione del giudizio assegnato

Rubrica di ValutazioneCriterio di qualità: La scuola svolge un ruolo propositivo

nella promozione di politiche formative territoriali ecoinvolge le famiglie nella definizione dell'offerta formativa.

Situazione della scuola

La scuola non partecipa a reti e non ha collaborazioni consoggetti esterni, oppure le collaborazioni attivate non hanno unaricaduta per la scuola. La scuola (secondo ciclo) non attivastage e collegamenti con il mondo del lavoro. La scuola noncoinvolge i genitori nel progetto formativo oppure le modalita'di coinvolgimento adottate risultano non efficaci.

1 - Molto critica

2 -

La scuola partecipa a reti e/o ha collaborazioni con soggettiesterni, anche se alcune di queste collaborazioni devono esseremaggiormente integrate con la vita della scuola. La scuola(secondo ciclo) ha intrapreso percorsi per promuovere stage einserimenti lavorativi ma in modo occasionale e nonsistematico. La scuola coinvolge i genitori a partecipare alle sueiniziative, anche se sono da migliorare le modalita' di ascolto ecollaborazione.

3 - Con qualche criticita'

4 -

La scuola partecipa a reti e ha collaborazioni con soggettiesterni. Le collaborazioni attivate sono integrate in modoadeguato con l'offerta formativa. La scuola e' coinvolta inmomenti di confronto con i soggetti presenti nel territorio per lapromozione delle politiche formative. La scuola (secondo ciclo)propone stage e inserimenti lavorativi per gli studenti. La scuolacoinvolge i genitori a partecipare alle sue iniziative, raccoglie leidee e i suggerimenti dei genitori.

5 - Positiva

6 -

La scuola partecipa in modo attivo o coordina reti e hacollaborazioni diverse con soggetti esterni. Le collaborazioniattivate contribuiscono in modo significativo a migliorare laqualita' dell'offerta formativa. La scuola e' un punto diriferimento nel territorio per la promozione delle politicheformative. La scuola (secondo ciclo) ha integrato in modoorganico nella propria offerta formativa esperienze di stage einserimenti nel mondo del lavoro, anche con ricadute nellavalutazione del percorso formativo degli studenti. La scuoladialoga con i genitori e utilizza le loro idee e suggerimenti permigliorare l'offerta formativa. Le famiglie partecipano in modoattivo alla vita della scuola e contribuiscono alla realizzazionedi iniziative di vario tipo.

7 - Eccellente

Motivazione del giudizio assegnatoLa scuola partecipa a reti, coordina reti e ha collaborazioni diverse con soggetti esterni. Le collaborazioni attivate contribuisconoa migliorare la qualità dell'offerta formativa.La scuola dialoga con i genitori e utilizza le loro idee e suggerimenti per migliorare l'offerta formativa. Le proposte dellefamiglie sono raccolte in modo non formalizzato. Le famiglie partecipano in modo attivo alla vita del plesso e contribuiscono allarealizzazione di iniziative locali e di raccolta fondi di vario tipo. Si devono attivare maggiormente gruppi di lavoro misti,composti da docenti e rappresentanti del territorio.

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5 Individuazione delle priorita' Priorità e Traguardi

Obiettivi di processo

ESITI DEGLI STUDENTI DESCRIZIONE DELLAPRIORITA' (max 150caratteri spazi inclusi)

DESCRIZIONE DELTRAGUARDO (max 150

caratteri spazi inclusi)Risultati scolastici Rendere omogenei i risultati tra

le classi e i plessi.Ridurre la variabilità di esiti traclassi e plessi con lapredisposizione di proveparallele e l'adozione di critericomuni di valutazione.

Migliorare la coerenza tragiudizi e medie di voto.

Dotare l'Istituto di critericoerenti per l’attribuzione delvoto.

Risultati nelle provestandardizzate nazionali

Competenze chiave e dicittadinanza

Sviluppo delle competenzechiave degli studenti.

Far maturare agli studenti lecompetenze previste dalProfilo dello studente.

Valutazione del processo dimaturazione delle competenze.

Progettare ampia gamma distrumenti di valutazione eprove di realtà per consentirel'emersione e l'apprezzamentodelle competenze individuali.

Risultati a distanza

Motivare la scelta delle priorità sulla base dei risultati dell'autovalutazione (max 1500 caratteri spazi inclusi)Le priorità individuate rispondono all'esigenze di garantire il più ampio successo formativo agli studenti.I risultati scolastici lusinghieri richiedono comunque un maggiore equilibrio tra le classi e i plessi.L'istituto deve garantire con più forza lo sviluppo di alcune competenze fondamentali richieste da tutti i più recenti documentinormativi.Una rivisitazione ponderata della didattica, degli apprendimenti significativi, degli strumenti di verifica e valutazione sembranoobiettivo strategico fondamentale per il nostro istituto.

AREA DI PROCESSO DESCRIZIONE DELL'OBIETTIVODI PROCESSO (max 150 caratteri

spazi inclusi)Curricolo, progettazione e valutazione Dotarsi di strumenti di valutazione di

apprendimenti e competenze:protocolli diosservazione, autobiografie cognitiveguidate,rubriche di valutazione

Progettare attività di apprendimento per losviluppo delle competenze individuali:laboratori, prove di realtà, UdA anche nonformali

Raccogliere le discipline affini per ambitidi competenza

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Tenere un'anagrafe delle situazioni didisagio e difficoltà, tenere un databasesull'utilizzo delle risorse umaneimpegnate nel POF e nei progetti.

Ambiente di apprendimento

Inclusione e differenziazione

Continuita' e orientamento

Orientamento strategico e organizzazionedella scuola

Ampliamento del nucleo di valutazione eimplementazione di strumenti dimonitoraggio con l'intera comunitàscolastica. Condivisione delle criticità.

Presentazione in collegio dei Report dellevalutazioni per consigli di classe (%insufficienze e altro).

Comunicazione in collegio dell’avvio delprogetto per il piano di miglioramento disettore.

La commissione per l'autovalutazionePOF controverifica a fine anno se vi sonostati miglioramenti nell'organizzazione.

Sviluppo e valorizzazione delle risorseumane

Integrazione con il territorio e rapporticon le famiglie

Si attivano gruppi misti, per macroprogetto organizzativo, composti dadocenti e rappresentanti del territorio.

Indicare in che modo gli obiettivi di processo possono contribuire al raggiungimento delle priorità (max 1500 caratterispazi inclusi)

Tra le priorità abbiamo indicato l'esigenza di estendere le metodologie didattiche più innovative ad un numero maggiore didocenti. Tale obiettivo va raggiunto attraverso dettagli organizzativi e condivisione del processo con tutte le componenti dellacomunità scolastica.

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SCUOLA IN CHIARO

raggiungibile all’indirizzo:

http://cercalatuascuola.istruzione.it/cercalatuascuola/

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LEGGE 13 luglio 2015, n. 107

Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per

il riordino delle disposizioni legislative vigenti. (15G00122)

Vigente al: 24-8-2015

La Camera dei deputati ed il Senato della Repubblica hanno

approvato;

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

Promulga

la seguente legge:

Art. 1

1. Per affermare il ruolo centrale della scuola nella societa'

della conoscenza e innalzare i livelli di istruzione e le competenze

delle studentesse e degli studenti, rispettandone i tempi e gli stili

di apprendimento, per contrastare le diseguaglianze socio-culturali e

territoriali, per prevenire e recuperare l'abbandono e la dispersione

scolastica, in coerenza con il profilo educativo, culturale e

professionale dei diversi gradi di istruzione, per realizzare una

scuola aperta, quale laboratorio permanente di ricerca,

sperimentazione e innovazione didattica, di partecipazione e di

educazione alla cittadinanza attiva, per garantire il diritto allo

studio, le pari opportunita' di successo formativo e di istruzione

permanente dei cittadini, la presente legge da' piena attuazione

all'autonomia delle istituzioni scolastiche di cui all'articolo 21

della legge 15 marzo 1997, n. 59, e successive modificazioni, anche

in relazione alla dotazione finanziaria.

2. Per i fini di cui al comma 1, le istituzioni scolastiche

garantiscono la partecipazione alle decisioni degli organi collegiali

e la loro organizzazione e' orientata alla massima flessibilita',

diversificazione, efficienza ed efficacia del servizio scolastico,

nonche' all'integrazione e al miglior utilizzo delle risorse e delle

strutture, all'introduzione di tecnologie innovative e al

coordinamento con il contesto territoriale. In tale ambito,

l'istituzione scolastica effettua la programmazione triennale

dell'offerta formativa per il potenziamento dei saperi e delle

competenze delle studentesse e degli studenti e per l'apertura della

comunita' scolastica al territorio con il pieno coinvolgimento delle

istituzioni e delle realta' locali.

3. La piena realizzazione del curricolo della scuola e il

raggiungimento degli obiettivi di cui ai commi da 5 a 26, la

valorizzazione delle potenzialita' e degli stili di apprendimento

nonche' della comunita' professionale scolastica con lo sviluppo del

metodo cooperativo, nel rispetto della liberta' di insegnamento, la

collaborazione e la progettazione, l'interazione con le famiglie e il

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territorio sono perseguiti mediante le forme di flessibilita'

dell'autonomia didattica e organizzativa previste dal regolamento di

cui al decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275,

e in particolare attraverso:

a) l'articolazione modulare del monte orario annuale di ciascuna

disciplina, ivi compresi attivita' e insegnamenti interdisciplinari;

b) il potenziamento del tempo scolastico anche oltre i modelli e

i quadri orari, nei limiti della dotazione organica dell'autonomia di

cui al comma 5, tenuto conto delle scelte degli studenti e delle

famiglie;

c) la programmazione plurisettimanale e flessibile dell'orario

complessivo del curricolo e di quello destinato alle singole

discipline, anche mediante l'articolazione del gruppo della classe.

4. All'attuazione delle disposizioni di cui ai commi da 1 a 3 si

provvede nei limiti della dotazione organica dell'autonomia di cui al

comma 201, nonche' della dotazione organica di personale

amministrativo, tecnico e ausiliario e delle risorse strumentali e

finanziarie disponibili.

5. Al fine di dare piena attuazione al processo di realizzazione

dell'autonomia e di riorganizzazione dell'intero sistema di

istruzione, e' istituito per l'intera istituzione scolastica, o

istituto comprensivo, e per tutti gli indirizzi degli istituti

secondari di secondo grado afferenti alla medesima istituzione

scolastica l'organico dell'autonomia, funzionale alle esigenze

didattiche, organizzative e progettuali delle istituzioni scolastiche

come emergenti dal piano triennale dell'offerta formativa predisposto

ai sensi del comma 14. I docenti dell'organico dell'autonomia

concorrono alla realizzazione del piano triennale dell'offerta

formativa con attivita' di insegnamento, di potenziamento, di

sostegno, di organizzazione, di progettazione e di coordinamento.

6. Le istituzioni scolastiche effettuano le proprie scelte in

merito agli insegnamenti e alle attivita' curricolari,

extracurricolari, educative e organizzative e individuano il proprio

fabbisogno di attrezzature e di infrastrutture materiali, nonche' di

posti dell'organico dell'autonomia di cui al comma 64.

7. Le istituzioni scolastiche, nei limiti delle risorse umane,

finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente e,

comunque, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica,

individuano il fabbisogno di posti dell'organico dell'autonomia, in

relazione all'offerta formativa che intendono realizzare, nel

rispetto del monte orario degli insegnamenti e tenuto conto della

quota di autonomia dei curricoli e degli spazi di flessibilita',

nonche' in riferimento a iniziative di potenziamento dell'offerta

formativa e delle attivita' progettuali, per il raggiungimento degli

obiettivi formativi individuati come prioritari tra i seguenti:

a) valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche,

con particolare riferimento all'italiano nonche' alla lingua inglese

e ad altre lingue dell'Unione europea, anche mediante l'utilizzo

della metodologia Content language integrated learning;

b) potenziamento delle competenze matematico-logiche e

scientifiche;

c) potenziamento delle competenze nella pratica e nella cultura

musicali, nell'arte e nella storia dell'arte, nel cinema, nelle

tecniche e nei media di produzione e di diffusione delle immagini e

dei suoni, anche mediante il coinvolgimento dei musei e degli altri

istituti pubblici e privati operanti in tali settori;

d) sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e

democratica attraverso la valorizzazione dell'educazione

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interculturale e alla pace, il rispetto delle differenze e il dialogo

tra le culture, il sostegno dell'assunzione di responsabilita'

nonche' della solidarieta' e della cura dei beni comuni e della

consapevolezza dei diritti e dei doveri; potenziamento delle

conoscenze in materia giuridica ed economico-finanziaria e di

educazione all'autoimprenditorialita';

e) sviluppo di comportamenti responsabili ispirati alla

conoscenza e al rispetto della legalita', della sostenibilita'

ambientale, dei beni paesaggistici, del patrimonio e delle attivita'

culturali;

f) alfabetizzazione all'arte, alle tecniche e ai media di

produzione e diffusione delle immagini;

g) potenziamento delle discipline motorie e sviluppo di

comportamenti ispirati a uno stile di vita sano, con particolare

riferimento all'alimentazione, all'educazione fisica e allo sport, e

attenzione alla tutela del diritto allo studio degli studenti

praticanti attivita' sportiva agonistica;

h) sviluppo delle competenze digitali degli studenti, con

particolare riguardo al pensiero computazionale, all'utilizzo critico

e consapevole dei social network e dei media nonche' alla produzione

e ai legami con il mondo del lavoro;

i) potenziamento delle metodologie laboratoriali e delle

attivita' di laboratorio;

l) prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, di ogni

forma di discriminazione e del bullismo, anche informatico;

potenziamento dell'inclusione scolastica e del diritto allo studio

degli alunni con bisogni educativi speciali attraverso percorsi

individualizzati e personalizzati anche con il supporto e la

collaborazione dei servizi socio-sanitari ed educativi del territorio

e delle associazioni di settore e l'applicazione delle linee di

indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati,

emanate dal Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della

ricerca il 18 dicembre 2014;

m) valorizzazione della scuola intesa come comunita' attiva,

aperta al territorio e in grado di sviluppare e aumentare

l'interazione con le famiglie e con la comunita' locale, comprese le

organizzazioni del terzo settore e le imprese;

n) apertura pomeridiana delle scuole e riduzione del numero di

alunni e di studenti per classe o per articolazioni di gruppi di

classi, anche con potenziamento del tempo scolastico o rimodulazione

del monte orario rispetto a quanto indicato dal regolamento di cui al

decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 89;

o) incremento dell'alternanza scuola-lavoro nel secondo ciclo di

istruzione;

p) valorizzazione di percorsi formativi individualizzati e

coinvolgimento degli alunni e degli studenti;

q) individuazione di percorsi e di sistemi funzionali alla

premialita' e alla valorizzazione del merito degli alunni e degli

studenti;

r) alfabetizzazione e perfezionamento dell'italiano come lingua

seconda attraverso corsi e laboratori per studenti di cittadinanza o

di lingua non italiana, da organizzare anche in collaborazione con

gli enti locali e il terzo settore, con l'apporto delle comunita' di

origine, delle famiglie e dei mediatori culturali;

s) definizione di un sistema di orientamento.

8. In relazione a quanto disposto dalla lettera c) del comma 7, le

scuole con lingua di insegnamento slovena o con insegnamento bilingue

della regione Friuli-Venezia Giulia possono sottoscrivere, senza

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nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, apposite convenzioni

con i centri musicali di lingua slovena di cui al comma 2

dell'articolo 15 della legge 23 febbraio 2001, n. 38.

9. All'articolo 4, comma 5-quater, del decreto-legge 12 settembre

2013, n. 104, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 novembre

2013, n. 128, le parole: «un'adeguata quota di prodotti agricoli e

agroalimentari provenienti da sistemi di filiera corta e biologica»

sono sostituite dalle seguenti: «un'adeguata quota di prodotti

agricoli, ittici e agroalimentari provenienti da sistemi di filiera

corta e biologica e comunque a ridotto impatto ambientale e di

qualita'».

10. Nelle scuole secondarie di primo e di secondo grado sono

realizzate, nell'ambito delle risorse umane, finanziarie e

strumentali disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza

nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, iniziative di

formazione rivolte agli studenti, per promuovere la conoscenza delle

tecniche di primo soccorso, nel rispetto dell'autonomia scolastica,

anche in collaborazione con il servizio di emergenza territoriale

«118» del Servizio sanitario nazionale e con il contributo delle

realta' del territorio.

11. A decorrere dall'anno scolastico 2015/2016, il Ministero

dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca provvede, entro il

mese di settembre, alla tempestiva erogazione a ciascuna istituzione

scolastica autonoma del fondo di funzionamento in relazione alla

quota corrispondente al periodo compreso tra il mese di settembre e

il mese di dicembre dell'anno scolastico di riferimento.

Contestualmente il Ministero comunica in via preventiva l'ulteriore

risorsa finanziaria, tenuto conto di quanto eventualmente previsto

nel disegno di legge di stabilita', relativa al periodo compreso tra

il mese di gennaio ed il mese di agosto dell'anno scolastico di

riferimento, che sara' erogata nei limiti delle risorse iscritte in

bilancio a legislazione vigente entro e non oltre il mese di febbraio

dell'esercizio finanziario successivo. Con il decreto di cui al comma

143 e' determinata la tempistica di assegnazione ed erogazione delle

risorse finanziarie alle istituzioni scolastiche al fine di

incrementare i livelli di programmazione finanziaria a carattere

pluriennale dell'attivita' delle scuole. Entro novanta giorni dalla

data di entrata in vigore della presente legge, con decreto del

Ministro dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca, sono

ridefiniti i criteri di riparto del Fondo per il funzionamento delle

istituzioni scolastiche di cui all'articolo 1, comma 601, della legge

27 dicembre 2006, n. 296, e successive modificazioni.

12. Le istituzioni scolastiche predispongono, entro il mese di

ottobre dell'anno scolastico precedente al triennio di riferimento,

il piano triennale dell'offerta formativa. Il predetto piano contiene

anche la programmazione delle attivita' formative rivolte al

personale docente e amministrativo, tecnico e ausiliario, nonche' la

definizione delle risorse occorrenti in base alla quantificazione

disposta per le istituzioni scolastiche. Il piano puo' essere rivisto

annualmente entro il mese di ottobre.

13. L'ufficio scolastico regionale verifica che il piano triennale

dell'offerta formativa rispetti il limite dell'organico assegnato a

ciascuna istituzione scolastica e trasmette al Ministero

dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca gli esiti della

verifica.

14. L'articolo 3 del regolamento di cui al decreto del Presidente

della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, e' sostituito dal seguente:

«Art. 3 (Piano triennale dell'offerta formativa). - 1. Ogni

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istituzione scolastica predispone, con la partecipazione di tutte le

sue componenti, il piano triennale dell'offerta formativa, rivedibile

annualmente. Il piano e' il documento fondamentale costitutivo

dell'identita' culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche

ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare,

educativa e organizzativa che le singole scuole adottano nell'ambito

della loro autonomia.

2. Il piano e' coerente con gli obiettivi generali ed educativi dei

diversi tipi e indirizzi di studi, determinati a livello nazionale a

norma dell'articolo 8, e riflette le esigenze del contesto culturale,

sociale ed economico della realta' locale, tenendo conto della

programmazione territoriale dell'offerta formativa. Esso comprende e

riconosce le diverse opzioni metodologiche, anche di gruppi

minoritari, valorizza le corrispondenti professionalita' e indica gli

insegnamenti e le discipline tali da coprire:

a) il fabbisogno dei posti comuni e di sostegno dell'organico

dell'autonomia, sulla base del monte orario degli insegnamenti, con

riferimento anche alla quota di autonomia dei curricoli e agli spazi

di flessibilita', nonche' del numero di alunni con disabilita', ferma

restando la possibilita' di istituire posti di sostegno in deroga nei

limiti delle risorse previste a legislazione vigente;

b) il fabbisogno dei posti per il potenziamento dell'offerta

formativa.

3. Il piano indica altresi' il fabbisogno relativo ai posti del

personale amministrativo, tecnico e ausiliario, nel rispetto dei

limiti e dei parametri stabiliti dal regolamento di cui al decreto

del Presidente della Repubblica 22 giugno 2009, n. 119, tenuto conto

di quanto previsto dall'articolo 1, comma 334, della legge 29

dicembre 2014, n. 190, il fabbisogno di infrastrutture e di

attrezzature materiali, nonche' i piani di miglioramento

dell'istituzione scolastica previsti dal regolamento di cui al

decreto del Presidente della Repubblica 28 marzo 2013, n. 80.

4. Il piano e' elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli

indirizzi per le attivita' della scuola e delle scelte di gestione e

di amministrazione definiti dal dirigente scolastico. Il piano e'

approvato dal consiglio d'istituto.

5. Ai fini della predisposizione del piano, il dirigente scolastico

promuove i necessari rapporti con gli enti locali e con le diverse

realta' istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti nel

territorio; tiene altresi' conto delle proposte e dei pareri

formulati dagli organismi e dalle associazioni dei genitori e, per le

scuole secondarie di secondo grado, degli studenti».

15. All'attuazione delle disposizioni di cui all'articolo 3, comma

2, secondo periodo, del regolamento di cui al decreto del Presidente

della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, come sostituito dal comma 14

del presente articolo, si provvede nel limite massimo della dotazione

organica complessiva del personale docente di cui al comma 201 del

presente articolo.

16. Il piano triennale dell'offerta formativa assicura l'attuazione

dei principi di pari opportunita' promuovendo nelle scuole di ogni

ordine e grado l'educazione alla parita' tra i sessi, la prevenzione

della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, al fine di

informare e di sensibilizzare gli studenti, i docenti e i genitori

sulle tematiche indicate dall'articolo 5, comma 2, del decreto-legge

14 agosto 2013, n. 93, convertito, con modificazioni, dalla legge 15

ottobre 2013, n. 119, nel rispetto dei limiti di spesa di cui

all'articolo 5-bis, comma 1, primo periodo, del predetto

decreto-legge n. 93 del 2013.

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17. Le istituzioni scolastiche, anche al fine di permettere una

valutazione comparativa da parte degli studenti e delle famiglie,

assicurano la piena trasparenza e pubblicita' dei piani triennali

dell'offerta formativa, che sono pubblicati nel Portale unico di cui

al comma 136. Sono altresi' ivi pubblicate tempestivamente eventuali

revisioni del piano triennale.

18. Il dirigente scolastico individua il personale da assegnare ai

posti dell'organico dell'autonomia, con le modalita' di cui ai commi

da 79 a 83.

19. Le istituzioni scolastiche, nel limite delle risorse

disponibili, realizzano i progetti inseriti nei piani triennali

dell'offerta formativa, anche utilizzando le risorse di cui ai commi

62 e 63.

20. Per l'insegnamento della lingua inglese, della musica e

dell'educazione motoria nella scuola primaria sono utilizzati,

nell'ambito delle risorse di organico disponibili, docenti abilitati

all'insegnamento per la scuola primaria in possesso di competenze

certificate, nonche' docenti abilitati all'insegnamento anche per

altri gradi di istruzione in qualita' di specialisti, ai quali e'

assicurata una specifica formazione nell'ambito del Piano nazionale

di cui al comma 124.

21. Per il potenziamento degli obiettivi formativi riguardanti le

materie di cui al comma 7, lettere e) e f), nonche' al fine di

promuovere l'eccellenza italiana nelle arti, e' riconosciuta, secondo

le modalita' e i criteri stabiliti, entro sessanta giorni dalla data

di entrata in vigore della presente legge, con decreto del Ministro

dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca, di concerto con il

Ministro dei beni e delle attivita' culturali e del turismo,

l'equipollenza, rispetto alla laurea, alla laurea magistrale e al

diploma di specializzazione, dei titoli rilasciati da scuole e

istituzioni formative di rilevanza nazionale operanti nei settori di

competenza del Ministero dei beni e delle attivita' culturali e del

turismo, alle quali si accede con il possesso del diploma di

istruzione secondaria di secondo grado.

22. Nei periodi di sospensione dell'attivita' didattica, le

istituzioni scolastiche e gli enti locali, anche in collaborazione

con le famiglie interessate e con le realta' associative del

territorio e del terzo settore, possono promuovere, nell'ambito delle

risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione

vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza

pubblica, attivita' educative, ricreative, culturali, artistiche e

sportive da svolgere presso gli edifici scolastici.

23. Per sostenere e favorire, nel piu' ampio contesto

dell'apprendimento permanente definito dalla legge 28 giugno 2012, n.

92, la messa a regime di nuovi assetti organizzativi e didattici, in

modo da innalzare i livelli di istruzione degli adulti e potenziare

le competenze chiave per l'apprendimento permanente, promuovere

l'occupabilita' e la coesione sociale, contribuire a contrastare il

fenomeno dei giovani non occupati e non in istruzione e formazione,

favorire la conoscenza della lingua italiana da parte degli stranieri

adulti e sostenere i percorsi di istruzione negli istituti di

prevenzione e pena, il Ministero dell'istruzione, dell'universita' e

della ricerca effettua, con la collaborazione dell'Istituto nazionale

di documentazione, innovazione e ricerca educativa (INDIRE), senza

ulteriori oneri a carico della finanza pubblica, un monitoraggio

annuale dei percorsi e delle attivita' di ampliamento dell'offerta

formativa dei centri di istruzione per gli adulti e piu' in generale

sull'applicazione del regolamento di cui al decreto del Presidente

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della Repubblica 29 ottobre 2012, n. 263. Decorso un triennio dal

completo avvio del nuovo sistema di istruzione degli adulti e sulla

base degli esiti del monitoraggio, possono essere apportate modifiche

al predetto regolamento, ai sensi dell'articolo 17, comma 2, della

legge 23 agosto 1988, n. 400.

24. L'insegnamento delle materie scolastiche agli studenti con

disabilita' e' assicurato anche attraverso il riconoscimento delle

differenti modalita' di comunicazione, senza nuovi o maggiori oneri a

carico della finanza pubblica.

25. Il Fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche

statali, di cui all'articolo 1, comma 601, della legge 27 dicembre

2006, n. 296, e successive modificazioni, e' incrementato di euro

123,9 milioni nell'anno 2016 e di euro 126 milioni annui dall'anno

2017 fino all'anno 2021.

26. I fondi per il funzionamento amministrativo e didattico delle

istituzioni statali dell'alta formazione artistica, musicale e

coreutica sono incrementati di euro 7 milioni per ciascuno degli anni

dal 2015 al 2022.

27. Nelle more della ridefinizione delle procedure per la

rielezione del Consiglio nazionale per l'alta formazione artistica e

musicale, gli atti e i provvedimenti adottati dal Ministero

dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca in mancanza del

parere del medesimo Consiglio, nei casi esplicitamente previsti

dall'articolo 3, comma 1, della legge 21 dicembre 1999, n. 508, sono

perfetti ed efficaci.

28. Le scuole secondarie di secondo grado introducono insegnamenti

opzionali nel secondo biennio e nell'ultimo anno anche utilizzando la

quota di autonomia e gli spazi di flessibilita'. Tali insegnamenti,

attivati nell'ambito delle risorse finanziarie disponibili a

legislazione vigente e dei posti di organico dell'autonomia assegnati

sulla base dei piani triennali dell'offerta formativa, sono parte del

percorso dello studente e sono inseriti nel curriculum dello

studente, che ne individua il profilo associandolo a un'identita'

digitale e raccoglie tutti i dati utili anche ai fini

dell'orientamento e dell'accesso al mondo del lavoro, relativi al

percorso degli studi, alle competenze acquisite, alle eventuali

scelte degli insegnamenti opzionali, alle esperienze formative anche

in alternanza scuola-lavoro e alle attivita' culturali, artistiche,

di pratiche musicali, sportive e di volontariato, svolte in ambito

extrascolastico. Con decreto del Ministro dell'istruzione,

dell'universita' e della ricerca, da adottare, ai sensi dell'articolo

17, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, entro centottanta

giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, sentito

il Garante per la protezione dei dati personali, sono disciplinate le

modalita' di individuazione del profilo dello studente da associare

ad un'identita' digitale, le modalita' di trattamento dei dati

personali contenuti nel curriculum dello studente da parte di

ciascuna istituzione scolastica, le modalita' di trasmissione al

Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca dei

suddetti dati ai fini di renderli accessibili nel Portale unico di

cui al comma 136, nonche' i criteri e le modalita' per la mappatura

del curriculum dello studente ai fini di una trasparente lettura

della progettazione e della valutazione per competenze.

29. Il dirigente scolastico, di concerto con gli organi collegiali,

puo' individuare percorsi formativi e iniziative diretti

all'orientamento e a garantire un maggiore coinvolgimento degli

studenti nonche' la valorizzazione del merito scolastico e dei

talenti. A tale fine, nel rispetto dell'autonomia delle scuole e di

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quanto previsto dal regolamento di cui al decreto del Ministro della

pubblica istruzione 1° febbraio 2001, n. 44, possono essere

utilizzati anche finanziamenti esterni.

30. Nell'ambito dell'esame di Stato conclusivo dei percorsi di

istruzione secondaria di secondo grado, nello svolgimento dei

colloqui la commissione d'esame tiene conto del curriculum dello

studente.

31. Le istituzioni scolastiche possono individuare, nell'ambito

dell'organico dell'autonomia, docenti cui affidare il coordinamento

delle attivita' di cui al comma 28.

32. Le attivita' e i progetti di orientamento scolastico nonche' di

accesso al lavoro sono sviluppati con modalita' idonee a sostenere

anche le eventuali difficolta' e problematiche proprie degli studenti

di origine straniera. All'attuazione delle disposizioni del primo

periodo si provvede nell'ambito delle risorse umane, finanziarie e

strumentali disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza

nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.

33. Al fine di incrementare le opportunita' di lavoro e le

capacita' di orientamento degli studenti, i percorsi di alternanza

scuola-lavoro di cui al decreto legislativo 15 aprile 2005, n. 77,

sono attuati, negli istituti tecnici e professionali, per una durata

complessiva, nel secondo biennio e nell'ultimo anno del percorso di

studi, di almeno 400 ore e, nei licei, per una durata complessiva di

almeno 200 ore nel triennio. Le disposizioni del primo periodo si

applicano a partire dalle classi terze attivate nell'anno scolastico

successivo a quello in corso alla data di entrata in vigore della

presente legge. I percorsi di alternanza sono inseriti nei piani

triennali dell'offerta formativa.

34. All'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 15 aprile

2005, n. 77, dopo le parole: «ivi inclusi quelli del terzo settore,»

sono inserite le seguenti: «o con gli ordini professionali, ovvero

con i musei e gli altri istituti pubblici e privati operanti nei

settori del patrimonio e delle attivita' culturali, artistiche e

musicali, nonche' con enti che svolgono attivita' afferenti al

patrimonio ambientale o con enti di promozione sportiva riconosciuti

dal CONI,».

35. L'alternanza scuola-lavoro puo' essere svolta durante la

sospensione delle attivita' didattiche secondo il programma formativo

e le modalita' di verifica ivi stabilite nonche' con la modalita'

dell'impresa formativa simulata. Il percorso di alternanza

scuola-lavoro si puo' realizzare anche all'estero.

36. All'attuazione delle disposizioni di cui ai commi 34 e 35 si

provvede nell'ambito delle risorse umane, finanziarie e strumentali

disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o

maggiori oneri per la finanza pubblica.

37. All'articolo 5, comma 4-ter, del decreto-legge 12 settembre

2013, n. 104, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 novembre

2013, n. 128, il primo periodo e' sostituito dal seguente: «Ai fini

dell'attuazione del sistema di alternanza scuola-lavoro, delle

attivita' di stage, di tirocinio e di didattica in laboratorio, con

decreto del Ministro dell'istruzione, dell'universita' e della

ricerca, di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche

sociali e con il Ministro per la semplificazione e la pubblica

amministrazione nel caso di coinvolgimento di enti pubblici, sentito

il Forum nazionale delle associazioni studentesche di cui

all'articolo 5-bis del regolamento di cui al decreto del Presidente

della Repubblica 10 ottobre 1996, n. 567, e successive modificazioni,

e' adottato un regolamento, ai sensi dell'articolo 17, comma 3, della

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legge 23 agosto 1988, n. 400, con cui e' definita la Carta dei

diritti e dei doveri degli studenti in alternanza scuola-lavoro,

concernente i diritti e i doveri degli studenti della scuola

secondaria di secondo grado impegnati nei percorsi di formazione di

cui all'articolo 4 della legge 28 marzo 2003, n. 53, come definiti

dal decreto legislativo 15 aprile 2005, n. 77, con particolare

riguardo alla possibilita' per lo studente di esprimere una

valutazione sull'efficacia e sulla coerenza dei percorsi stessi con

il proprio indirizzo di studio».

38. Le scuole secondarie di secondo grado svolgono attivita' di

formazione in materia di tutela della salute e della sicurezza nei

luoghi di lavoro, nei limiti delle risorse umane, finanziarie e

strumentali disponibili, mediante l'organizzazione di corsi rivolti

agli studenti inseriti nei percorsi di alternanza scuola-lavoro ed

effettuati secondo quanto disposto dal decreto legislativo 9 aprile

2008, n. 81.

39. Per le finalita' di cui ai commi 33, 37 e 38, nonche' per

l'assistenza tecnica e per il monitoraggio dell'attuazione delle

attivita' ivi previste, e' autorizzata la spesa di euro 100 milioni

annui a decorrere dall'anno 2016. Le risorse sono ripartite tra le

istituzioni scolastiche ai sensi del comma 11.

40. Il dirigente scolastico individua, all'interno del registro di

cui al comma 41, le imprese e gli enti pubblici e privati disponibili

all'attivazione dei percorsi di cui ai commi da 33 a 44 e stipula

apposite convenzioni anche finalizzate a favorire l'orientamento

scolastico e universitario dello studente. Analoghe convenzioni

possono essere stipulate con musei, istituti e luoghi della cultura e

delle arti performative, nonche' con gli uffici centrali e periferici

del Ministero dei beni e delle attivita' culturali e del turismo. Il

dirigente scolastico, al termine di ogni anno scolastico, redige una

scheda di valutazione sulle strutture con le quali sono state

stipulate convenzioni, evidenziando la specificita' del loro

potenziale formativo e le eventuali difficolta' incontrate nella

collaborazione.

41. A decorrere dall'anno scolastico 2015/2016 e' istituito presso

le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura il

registro nazionale per l'alternanza scuola-lavoro. Il registro e'

istituito d'intesa con il Ministero dell'istruzione, dell'universita'

e della ricerca, sentiti il Ministero del lavoro e delle politiche

sociali e il Ministero dello sviluppo economico, e consta delle

seguenti componenti:

a) un'area aperta e consultabile gratuitamente in cui sono

visibili le imprese e gli enti pubblici e privati disponibili a

svolgere i percorsi di alternanza. Per ciascuna impresa o ente il

registro riporta il numero massimo degli studenti ammissibili nonche'

i periodi dell'anno in cui e' possibile svolgere l'attivita' di

alternanza;

b) una sezione speciale del registro delle imprese di cui

all'articolo 2188 del codice civile, a cui devono essere iscritte le

imprese per l'alternanza scuola-lavoro; tale sezione consente la

condivisione, nel rispetto della normativa sulla tutela dei dati

personali, delle informazioni relative all'anagrafica, all'attivita'

svolta, ai soci e agli altri collaboratori, al fatturato, al

patrimonio netto, al sito internet e ai rapporti con gli altri

operatori della filiera delle imprese che attivano percorsi di

alternanza.

42. Si applicano, in quanto compatibili, i commi 3, 4, 5, 6 e 7

dell'articolo 4 del decreto-legge 24 gennaio 2015, n. 3, convertito,

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con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2015, n. 33.

43. All'attuazione delle disposizioni di cui ai commi 41 e 42 si

provvede nell'ambito delle risorse umane, finanziarie e strumentali

disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o

maggiori oneri per la finanza pubblica.

44. Nell'ambito del sistema nazionale di istruzione e formazione e

nel rispetto delle competenze delle regioni, al potenziamento e alla

valorizzazione delle conoscenze e delle competenze degli studenti del

secondo ciclo nonche' alla trasparenza e alla qualita' dei relativi

servizi possono concorrere anche le istituzioni formative accreditate

dalle regioni per la realizzazione di percorsi di istruzione e

formazione professionale, finalizzati all'assolvimento del

diritto-dovere all'istruzione e alla formazione. L'offerta formativa

dei percorsi di cui al presente comma e' definita, entro centottanta

giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, dal

Ministro dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca, di

concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, previa

intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato,

le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, ai sensi

dell'articolo 3 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281. Al

fine di garantire agli allievi iscritti ai percorsi di cui al

presente comma pari opportunita' rispetto agli studenti delle scuole

statali di istruzione secondaria di secondo grado, si tiene conto,

nel rispetto delle competenze delle regioni, delle disposizioni di

cui alla presente legge. All'attuazione del presente comma si

provvede nell'ambito delle risorse finanziarie disponibili a

legislazione vigente e della dotazione organica dell'autonomia e,

comunque, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.

45. Le risorse messe a disposizione dal Ministero dell'istruzione,

dell'universita' e della ricerca, a valere sul Fondo previsto

dall'articolo 1, comma 875, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e

successive modificazioni, destinate ai percorsi degli istituti

tecnici superiori, da ripartire secondo l'accordo in sede di

Conferenza unificata ai sensi dell'articolo 9 del decreto legislativo

28 agosto 1997, n. 281, dall'anno 2016 sono assegnate, in misura non

inferiore al 30 per cento del loro ammontare, alle singole

fondazioni, tenendo conto del numero dei diplomati e del tasso di

occupabilita' a dodici mesi raggiunti in relazione ai percorsi

attivati da ciascuna di esse, con riferimento alla fine dell'anno

precedente a quello del finanziamento. Tale quota costituisce

elemento di premialita', da destinare all'attivazione di nuovi

percorsi degli istituti tecnici superiori da parte delle fondazioni

esistenti.

46. I giovani e gli adulti accedono ai percorsi realizzati dagli

istituti tecnici superiori con il possesso di uno dei seguenti titoli

di studio:

a) diploma di istruzione secondaria di secondo grado;

b) diploma professionale conseguito al termine dei percorsi

quadriennali di istruzione e formazione professionale di cui al

decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226, compresi nel Repertorio

nazionale di cui agli accordi in sede di Conferenza permanente per i

rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e

di Bolzano del 27 luglio 2011, di cui al decreto del Ministro

dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca 11 novembre 2011,

pubblicato nel Supplemento ordinario n. 269 alla Gazzetta Ufficiale

n. 296 del 21 dicembre 2011, e del 19 gennaio 2012, di cui al decreto

del Ministro dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca 23

aprile 2012, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 177 del 31 luglio

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2012, integrato da un percorso di istruzione e formazione tecnica

superiore ai sensi dell'articolo 9 delle linee guida di cui al

decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 25 gennaio 2008,

pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 86 dell'11 aprile 2008, di

durata annuale, la cui struttura e i cui contenuti sono definiti con

accordo in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato,

le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano.

47. Per favorire le misure di semplificazione e di promozione degli

istituti tecnici superiori, con decreto del Ministro dell'istruzione,

dell'universita' e della ricerca, da adottare entro novanta giorni

dalla data di entrata in vigore della presente legge, di concerto con

il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, con il Ministro

dello sviluppo economico e con il Ministro dell'economia e delle

finanze, previa intesa in sede di Conferenza unificata ai sensi

dell'articolo 9 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, sono

emanate le linee guida per conseguire i seguenti obiettivi, a

sostegno delle politiche di istruzione e formazione sul territorio e

dello sviluppo dell'occupazione dei giovani:

a) semplificare e snellire le procedure per lo svolgimento delle

prove conclusive dei percorsi attivati dagli istituti tecnici

superiori, prevedendo modifiche alla composizione delle commissioni

di esame e alla predisposizione e valutazione delle prove di verifica

finali;

b) prevedere l'ammontare del contributo dovuto dagli studenti per

gli esami conclusivi dei percorsi e per il rilascio del diploma;

c) prevedere che la partecipazione dei soggetti pubblici in

qualita' di soci fondatori delle fondazioni di partecipazione cui

fanno capo gli istituti tecnici superiori e le loro attivita' possa

avvenire senza determinare nuovi o maggiori oneri a carico dei loro

bilanci;

d) prevedere che, ai fini del riconoscimento della personalita'

giuridica da parte del prefetto, le fondazioni di partecipazione cui

fanno capo gli istituti tecnici superiori siano dotate di un

patrimonio, uniforme per tutto il territorio nazionale, non inferiore

a 50.000 euro e comunque che garantisca la piena realizzazione di un

ciclo completo di percorsi;

e) prevedere per le fondazioni di partecipazione cui fanno capo

gli istituti tecnici superiori un regime contabile e uno schema di

bilancio per la rendicontazione dei percorsi uniforme in tutto il

territorio nazionale;

f) prevedere che le fondazioni esistenti alla data di entrata in

vigore della presente legge possano attivare nel territorio

provinciale altri percorsi di formazione anche in filiere diverse,

fermo restando il rispetto dell'iter di autorizzazione e nell'ambito

delle risorse disponibili a legislazione vigente. In questo caso gli

istituti tecnici superiori devono essere dotati di un patrimonio non

inferiore a 100.000 euro.

48. Con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'universita' e

della ricerca, da adottare entro novanta giorni dalla data di entrata

in vigore della presente legge, di concerto con il Ministro del

lavoro e delle politiche sociali, con il Ministro dello sviluppo

economico, con il Ministro dell'economia e delle finanze e con il

Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, previa intesa in sede

di Conferenza unificata ai sensi dell'articolo 9 del decreto

legislativo 28 agosto 1997, n. 281, sono emanate, senza nuovi o

maggiori oneri per la finanza pubblica, le linee guida relativamente

ai percorsi degli istituti tecnici superiori relativi all'area della

Mobilita' sostenibile, ambiti «Mobilita' delle persone e delle merci

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- conduzione del mezzo navale» e «Mobilita' delle persone e delle

merci - gestione degli apparati e impianti di bordo», per unificare

le prove di verifica finale con le prove di esame di abilitazione

allo svolgimento della professione di ufficiale di marina mercantile,

di coperta e di macchina, integrando la composizione della

commissione di esame, mediante modifica delle norme vigenti in

materia.

49. All'articolo 2 del regolamento di cui al decreto del Presidente

della Repubblica 16 aprile 2013, n. 75, e successive modificazioni,

sono apportate le seguenti modificazioni:

a) al comma 3, dopo la lettera b) e' inserita la seguente:

«b-bis) diploma di tecnico superiore previsto dalle linee guida

di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 25

gennaio 2008, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 86 dell'11

aprile 2008, conseguito in esito ai percorsi relativi alle figure

nazionali definite dall'allegato A, area 1 - efficienza energetica,

al decreto del Ministro dell'istruzione, dell'universita' e della

ricerca 7 settembre 2011»;

b) al comma 5, dopo le parole: «ordini e collegi professionali,»

sono inserite le seguenti: «istituti tecnici superiori dell'area

efficienza energetica,».

50. Dopo la lettera a) del comma 1 dell'articolo 4 del regolamento

di cui al decreto del Ministro dello sviluppo economico 22 gennaio

2008, n. 37, e' inserita la seguente:

«a-bis) diploma di tecnico superiore previsto dalle linee guida di

cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 25 gennaio

2008, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 86 dell'11 aprile 2008,

conseguito in esito ai percorsi relativi alle figure nazionali

definite dall'allegato A, area 1 - efficienza energetica, al decreto

del Ministro dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca 7

settembre 2011».

51. Con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'universita' e

della ricerca, adottato ai sensi dell'articolo 17, comma 3, della

legge 23 agosto 1988, n. 400, entro novanta giorni dalla data di

entrata in vigore della presente legge, sentiti i Ministri

competenti, sono definiti i criteri per il riconoscimento dei crediti

acquisiti dallo studente a conclusione dei percorsi realizzati dagli

istituti tecnici superiori previsti dal capo II delle linee guida di

cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 25 gennaio

2008, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 86 dell'11 aprile 2008,

definiti ai sensi dell'articolo 69, comma 1, della legge l7 maggio

1999, n. 144, secondo le tabelle di confluenza tra gli esiti di

apprendimento in relazione alle competenze acquisite al termine dei

suddetti percorsi e le competenze in esito ai corsi di laurea ad essi

assimilabili. L'ammontare dei crediti formativi universitari

riconosciuti non puo' essere comunque inferiore a cento per i

percorsi della durata di quattro semestri e a centocinquanta per i

percorsi della durata di sei semestri.

52. All'articolo 55, comma 3, del regolamento di cui al decreto del

Presidente della Repubblica 5 giugno 2001, n. 328, dopo le parole:

«della durata di quattro semestri» sono inserite le seguenti: «,

oppure i percorsi formativi degli istituti tecnici superiori previsti

dalle linee guida di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei

ministri 25 gennaio 2008, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 86

dell'11 aprile 2008».

53. Per consentire al sistema degli istituti superiori per le

industrie artistiche di continuare a garantire i livelli formativi di

qualita' attuali e di fare fronte al pagamento del personale e degli

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oneri di funzionamento connessi con l'attivita' istituzionale e'

autorizzata la spesa di 1 milione di euro per l'anno 2015.

54. Nelle more dell'adozione dei regolamenti di cui all'articolo 2,

comma 7, della legge 21 dicembre 1999, n. 508, l'autorizzazione di

spesa di cui all'articolo 19, comma 4, del decreto-legge 12 settembre

2013, n. 104, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 novembre

2013, n. 128, e' incrementata di 2,9 milioni di euro per l'anno 2015

e di 5 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2016.

55. Agli oneri derivanti dall'attuazione delle disposizioni dei

commi 53 e 54, pari a euro 3,9 milioni per l'anno 2015 e a euro 5

milioni annui a decorrere dell'anno 2016, si provvede per euro 2

milioni per l'anno 2015 e per euro 3 milioni a decorrere dall'anno

2016 mediante corrispondente riduzione dell'autorizzazione di spesa

di cui all'articolo 5, comma 1, lettera a), della legge 24 dicembre

1993, n. 537. Per i restanti euro 1,9 milioni per l'anno 2015 e euro

2 milioni a decorrere dall'anno 2016 si provvede ai sensi di quanto

previsto dal comma 204.

56. Al fine di sviluppare e di migliorare le competenze digitali

degli studenti e di rendere la tecnologia digitale uno strumento

didattico di costruzione delle competenze in generale, il Ministero

dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca adotta il Piano

nazionale per la scuola digitale, in sinergia con la programmazione

europea e regionale e con il Progetto strategico nazionale per la

banda ultralarga.

57. A decorrere dall'anno scolastico successivo a quello in corso

alla data di entrata in vigore della presente legge, le istituzioni

scolastiche promuovono, all'interno dei piani triennali dell'offerta

formativa e in collaborazione con il Ministero dell'istruzione,

dell'universita' e della ricerca, azioni coerenti con le finalita', i

principi e gli strumenti previsti nel Piano nazionale per la scuola

digitale di cui al comma 56.

58. Il Piano nazionale per la scuola digitale persegue i seguenti

obiettivi:

a) realizzazione di attivita' volte allo sviluppo delle

competenze digitali degli studenti, anche attraverso la

collaborazione con universita', associazioni, organismi del terzo

settore e imprese, nel rispetto dell'obiettivo di cui al comma 7,

lettera h);

b) potenziamento degli strumenti didattici e laboratoriali

necessari a migliorare la formazione e i processi di innovazione

delle istituzioni scolastiche;

c) adozione di strumenti organizzativi e tecnologici per favorire

la governance, la trasparenza e la condivisione di dati, nonche' lo

scambio di informazioni tra dirigenti, docenti e studenti e tra

istituzioni scolastiche ed educative e articolazioni amministrative

del Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca;

d) formazione dei docenti per l'innovazione didattica e sviluppo

della cultura digitale per l'insegnamento, l'apprendimento e la

formazione delle competenze lavorative, cognitive e sociali degli

studenti;

e) formazione dei direttori dei servizi generali e

amministrativi, degli assistenti amministrativi e degli assistenti

tecnici per l'innovazione digitale nell'amministrazione;

f) potenziamento delle infrastrutture di rete, sentita la

Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28

agosto 1997, n. 281, e successive modificazioni, con particolare

riferimento alla connettivita' nelle scuole;

g) valorizzazione delle migliori esperienze delle istituzioni

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scolastiche anche attraverso la promozione di una rete nazionale di

centri di ricerca e di formazione;

h) definizione dei criteri e delle finalita' per l'adozione di

testi didattici in formato digitale e per la produzione e la

diffusione di opere e materiali per la didattica, anche prodotti

autonomamente dagli istituti scolastici.

59. Le istituzioni scolastiche possono individuare, nell'ambito

dell'organico dell'autonomia, docenti cui affidare il coordinamento

delle attivita' di cui al comma 57. Ai docenti puo' essere affiancato

un insegnante tecnico-pratico. Dall'attuazione delle disposizioni di

cui al presente comma non devono derivare nuovi o maggiori oneri per

la finanza pubblica.

60. Per favorire lo sviluppo della didattica laboratoriale, le

istituzioni scolastiche, anche attraverso i poli

tecnico-professionali, possono dotarsi di laboratori territoriali per

l'occupabilita' attraverso la partecipazione, anche in qualita' di

soggetti cofinanziatori, di enti pubblici e locali, camere di

commercio, industria, artigianato e agricoltura, universita',

associazioni, fondazioni, enti di formazione professionale, istituti

tecnici superiori e imprese private, per il raggiungimento dei

seguenti obiettivi:

a) orientamento della didattica e della formazione ai settori

strategici del made in Italy, in base alla vocazione produttiva,

culturale e sociale di ciascun territorio;

b) fruibilita' di servizi propedeutici al collocamento al lavoro

o alla riqualificazione di giovani non occupati;

c) apertura della scuola al territorio e possibilita' di utilizzo

degli spazi anche al di fuori dell'orario scolastico.

61. I soggetti esterni che usufruiscono dell'edificio scolastico

per effettuare attivita' didattiche e culturali sono responsabili

della sicurezza e del mantenimento del decoro degli spazi.

62. Al fine di consentire alle istituzioni scolastiche di attuare

le attivita' previste nei commi da 56 a 61, nell'anno finanziario

2015 e' utilizzata quota parte, pari a euro 90 milioni, delle risorse

gia' destinate nell'esercizio 2014 in favore delle istituzioni

scolastiche ed educative statali sul Fondo per il funzionamento delle

istituzioni scolastiche, di cui all'articolo 1, comma 601, della

legge 27 dicembre 2006, n. 296, e successive modificazioni. A

decorrere dall'anno 2016, e' autorizzata la spesa di euro 30 milioni

annui. Le risorse sono ripartite tra le istituzioni scolastiche ai

sensi del comma 11.

63. Le istituzioni scolastiche perseguono le finalita' di cui ai

commi da 1 a 4 e l'attuazione di funzioni organizzative e di

coordinamento attraverso l'organico dell'autonomia costituito dai

posti comuni, per il sostegno e per il potenziamento dell'offerta

formativa.

64. A decorrere dall'anno scolastico 2016/2017, con cadenza

triennale, con decreti del Ministro dell'istruzione, dell'universita'

e della ricerca, di concerto con il Ministro dell'economia e delle

finanze e con il Ministro per la semplificazione e la pubblica

amministrazione, sentita la Conferenza unificata di cui all'articolo

8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, e successive

modificazioni, e comunque nel limite massimo di cui al comma 201 del

presente articolo, e' determinato l'organico dell'autonomia su base

regionale.

65. Il riparto della dotazione organica tra le regioni e'

effettuato sulla base del numero delle classi, per i posti comuni, e

sulla base del numero degli alunni, per i posti del potenziamento,

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senza ulteriori oneri rispetto alla dotazione organica assegnata. Il

riparto della dotazione organica per il potenziamento dei posti di

sostegno e' effettuato in base al numero degli alunni disabili. Si

tiene conto, senza ulteriori oneri rispetto alla dotazione organica

assegnata, della presenza di aree montane o di piccole isole, di aree

interne, a bassa densita' demografica o a forte processo

immigratorio, nonche' di aree caratterizzate da elevati tassi di

dispersione scolastica. Il riparto, senza ulteriori oneri rispetto

alla dotazione organica assegnata, considera altresi' il fabbisogno

per progetti e convenzioni di particolare rilevanza didattica e

culturale espresso da reti di scuole o per progetti di valore

nazionale. In ogni caso il riparto non deve pregiudicare la

realizzazione degli obiettivi di risparmio del regolamento di cui al

decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 81. Il

personale della dotazione organica dell'autonomia e' tenuto ad

assicurare prioritariamente la copertura dei posti vacanti e

disponibili.

66. A decorrere dall'anno scolastico 2016/2017 i ruoli del

personale docente sono regionali, articolati in ambiti territoriali,

suddivisi in sezioni separate per gradi di istruzione, classi di

concorso e tipologie di posto. Entro il 30 giugno 2016 gli uffici

scolastici regionali, su indicazione del Ministero dell'istruzione,

dell'universita' e della ricerca, sentiti le regioni e gli enti

locali, definiscono l'ampiezza degli ambiti territoriali, inferiore

alla provincia o alla citta' metropolitana, considerando:

a) la popolazione scolastica;

b) la prossimita' delle istituzioni scolastiche;

c) le caratteristiche del territorio, tenendo anche conto delle

specificita' delle aree interne, montane e delle piccole isole, della

presenza di scuole nelle carceri, nonche' di ulteriori situazioni o

esperienze territoriali gia' in atto.

67. Dall'attuazione delle disposizioni di cui al comma 66 non

devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.

68. A decorrere dall'anno scolastico 2016/2017, con decreto del

dirigente preposto all'ufficio scolastico regionale, l'organico

dell'autonomia e' ripartito tra gli ambiti territoriali. L'organico

dell'autonomia comprende l'organico di diritto e i posti per il

potenziamento, l'organizzazione, la progettazione e il coordinamento,

incluso il fabbisogno per i progetti e le convenzioni di cui al

quarto periodo del comma 65. A quanto previsto dal presente comma si

provvede nel limite massimo di cui al comma 201.

69. All'esclusivo scopo di far fronte ad esigenze di personale

ulteriori rispetto a quelle soddisfatte dall'organico dell'autonomia

come definite dalla presente legge, a decorrere dall'anno scolastico

2016/2017, ad esclusione dei posti di sostegno in deroga, nel caso di

rilevazione delle inderogabili necessita' previste e disciplinate, in

relazione ai vigenti ordinamenti didattici, dal regolamento di cui al

decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 81, e'

costituito annualmente con decreto del Ministro dell'istruzione,

dell'universita' e della ricerca, di concerto con il Ministro

dell'economia e delle finanze, un ulteriore contingente di posti non

facenti parte dell'organico dell'autonomia ne' disponibili, per il

personale a tempo indeterminato, per operazioni di mobilita' o

assunzioni in ruolo. A tali necessita' si provvede secondo le

modalita', i criteri e i parametri previsti dal citato decreto del

Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 81. Alla copertura di

tali posti si provvede a valere sulle graduatorie di personale

aspirante alla stipula di contratti a tempo determinato previste

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dalla normativa vigente ovvero mediante l'impiego di personale a

tempo indeterminato con provvedimenti aventi efficacia limitatamente

ad un solo anno scolastico. All'attuazione del presente comma si

provvede nei limiti delle risorse disponibili annualmente nello stato

di previsione del Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della

ricerca indicate nel decreto ministeriale di cui al primo periodo,

fermo restando quanto previsto dall'articolo 64, comma 6, del

decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni,

dalla legge 6 agosto 2008, n. 133.

70. Gli uffici scolastici regionali promuovono, senza nuovi o

maggiori oneri per la finanza pubblica, la costituzione di reti tra

istituzioni scolastiche del medesimo ambito territoriale. Le reti,

costituite entro il 30 giugno 2016, sono finalizzate alla

valorizzazione delle risorse professionali, alla gestione comune di

funzioni e di attivita' amministrative, nonche' alla realizzazione di

progetti o di iniziative didattiche, educative, sportive o culturali

di interesse territoriale, da definire sulla base di accordi tra

autonomie scolastiche di un medesimo ambito territoriale, definiti

«accordi di rete».

71. Gli accordi di rete individuano:

a) i criteri e le modalita' per l'utilizzo dei docenti nella

rete, nel rispetto delle disposizioni legislative vigenti in materia

di non discriminazione sul luogo di lavoro, nonche' di assistenza e

di integrazione sociale delle persone con disabilita', anche per

insegnamenti opzionali, specialistici, di coordinamento e di

progettazione funzionali ai piani triennali dell'offerta formativa di

piu' istituzioni scolastiche inserite nella rete;

b) i piani di formazione del personale scolastico;

c) le risorse da destinare alla rete per il perseguimento delle

proprie finalita';

d) le forme e le modalita' per la trasparenza e la pubblicita'

delle decisioni e dei rendiconti delle attivita' svolte.

72. Al fine di razionalizzare gli adempimenti amministrativi a

carico delle istituzioni scolastiche, l'istruttoria sugli atti

relativi a cessazioni dal servizio, pratiche in materia di contributi

e pensioni, progressioni e ricostruzioni di carriera, trattamento di

fine rapporto del personale della scuola, nonche' sugli ulteriori

atti non strettamente connessi alla gestione della singola

istituzione scolastica, puo' essere svolta dalla rete di scuole in

base a specifici accordi.

73. Il personale docente gia' assunto in ruolo a tempo

indeterminato alla data di entrata in vigore della presente legge

conserva la titolarita' della cattedra presso la scuola di

appartenenza. Al personale docente assunto nell'anno scolastico

2015/2016 mediante le procedure di cui all'articolo 399 del testo

unico di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297,

continuano ad applicarsi le disposizioni del medesimo decreto

legislativo in merito all'attribuzione della sede durante l'anno di

prova e alla successiva destinazione alla sede definitiva. Il

personale docente assunto ai sensi del comma 98, lettere b) e c), e'

assegnato agli ambiti territoriali a decorrere dall'anno scolastico

2016/2017. Il personale docente in esubero o soprannumerario

nell'anno scolastico 2016/2017 e' assegnato agli ambiti territoriali.

Dall'anno scolastico 2016/2017 la mobilita' territoriale e

professionale del personale docente opera tra gli ambiti

territoriali.

74. Gli ambiti territoriali e le reti sono definiti assicurando il

rispetto dell'organico dell'autonomia e nell'ambito delle risorse

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finanziarie disponibili a legislazione vigente, senza nuovi o

maggiori oneri a carico della finanza pubblica.

75. L'organico dei posti di sostegno e' determinato nel limite

previsto dall'articolo 2, comma 414, secondo periodo, della legge 24

dicembre 2007, n. 244, e successive modificazioni, e dall'articolo

15, comma 2-bis, del decreto-legge 12 settembre 2013, n. 104,

convertito, con modificazioni, dalla legge 8 novembre 2013, n. 128,

ferma restando la possibilita' di istituire posti in deroga ai sensi

dell'articolo 35, comma 7, della legge 27 dicembre 2002, n. 289, e

dell'articolo 1, comma 605, lettera b), della legge 27 dicembre 2006,

n. 296.

76. Nella ripartizione dell'organico dell'autonomia si tiene conto

delle esigenze delle scuole con lingua di insegnamento slovena o con

insegnamento bilingue sloveno-italiano della regione Friuli-Venezia

Giulia. Per tali scuole, sia il numero dei posti comuni sia quello

dei posti per il potenziamento dell'offerta formativa e' determinato

a livello regionale.

77. Restano salve le diverse determinazioni che la regione Valle

d'Aosta e le province autonome di Trento e di Bolzano hanno adottato

e che possono adottare in materia di assunzione del personale docente

ed educativo in considerazione delle rispettive specifiche esigenze

riferite agli organici regionali e provinciali.

78. Per dare piena attuazione all'autonomia scolastica e alla

riorganizzazione del sistema di istruzione, il dirigente scolastico,

nel rispetto delle competenze degli organi collegiali, fermi restando

i livelli unitari e nazionali di fruizione del diritto allo studio,

garantisce un'efficace ed efficiente gestione delle risorse umane,

finanziarie, tecnologiche e materiali, nonche' gli elementi comuni

del sistema scolastico pubblico, assicurandone il buon andamento. A

tale scopo, svolge compiti di direzione, gestione, organizzazione e

coordinamento ed e' responsabile della gestione delle risorse

finanziarie e strumentali e dei risultati del servizio secondo quanto

previsto dall'articolo 25 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.

165, nonche' della valorizzazione delle risorse umane.

79. A decorrere dall'anno scolastico 2016/2017, per la copertura

dei posti dell'istituzione scolastica, il dirigente scolastico

propone gli incarichi ai docenti di ruolo assegnati all'ambito

territoriale di riferimento, prioritariamente sui posti comuni e di

sostegno, vacanti e disponibili, al fine di garantire il regolare

avvio delle lezioni, anche tenendo conto delle candidature presentate

dai docenti medesimi e della precedenza nell'assegnazione della sede

ai sensi degli articoli 21 e 33, comma 6, della legge 5 febbraio

1992, n. 104. Il dirigente scolastico puo' utilizzare i docenti in

classi di concorso diverse da quelle per le quali sono abilitati,

purche' posseggano titoli di studio validi per l'insegnamento della

disciplina e percorsi formativi e competenze professionali coerenti

con gli insegnamenti da impartire e purche' non siano disponibili

nell'ambito territoriale docenti abilitati in quelle classi di

concorso.

80. Il dirigente scolastico formula la proposta di incarico in

coerenza con il piano triennale dell'offerta formativa. L'incarico ha

durata triennale ed e' rinnovato purche' in coerenza con il piano

dell'offerta formativa. Sono valorizzati il curriculum, le esperienze

e le competenze professionali e possono essere svolti colloqui. La

trasparenza e la pubblicita' dei criteri adottati, degli incarichi

conferiti e dei curricula dei docenti sono assicurate attraverso la

pubblicazione nel sito internet dell'istituzione scolastica.

81. Nel conferire gli incarichi ai docenti, il dirigente scolastico

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e' tenuto a dichiarare l'assenza di cause di incompatibilita'

derivanti da rapporti di coniugio, parentela o affinita', entro il

secondo grado, con i docenti stessi.

82. L'incarico e' assegnato dal dirigente scolastico e si

perfeziona con l'accettazione del docente. Il docente che riceva piu'

proposte di incarico opta tra quelle ricevute. L'ufficio scolastico

regionale provvede al conferimento degli incarichi ai docenti che non

abbiano ricevuto o accettato proposte e comunque in caso di inerzia

del dirigente scolastico.

83. Il dirigente scolastico puo' individuare nell'ambito

dell'organico dell'autonomia fino al 10 per cento di docenti che lo

coadiuvano in attivita' di supporto organizzativo e didattico

dell'istituzione scolastica. Dall'attuazione delle disposizioni del

presente comma non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico

della finanza pubblica.

84. Il dirigente scolastico, nell'ambito dell'organico

dell'autonomia assegnato e delle risorse, anche logistiche,

disponibili, riduce il numero di alunni e di studenti per classe

rispetto a quanto previsto dal regolamento di cui al decreto del

Presidente della Repubblica 20 marzo 2009, n. 81, allo scopo di

migliorare la qualita' didattica anche in rapporto alle esigenze

formative degli alunni con disabilita'.

85. Tenuto conto del perseguimento degli obiettivi di cui al comma

7, il dirigente scolastico puo' effettuare le sostituzioni dei

docenti assenti per la copertura di supplenze temporanee fino a dieci

giorni con personale dell'organico dell'autonomia che, ove impiegato

in gradi di istruzione inferiore, conserva il trattamento stipendiale

del grado di istruzione di appartenenza.

86. In ragione delle competenze attribuite ai dirigenti scolastici,

a decorrere dall'anno scolastico 2015/2016 il Fondo unico nazionale

per la retribuzione della posizione, fissa e variabile, e della

retribuzione di risultato dei medesimi dirigenti e' incrementato in

misura pari a euro 12 milioni per l'anno 2015 e a euro 35 milioni

annui a decorrere dall'anno 2016, al lordo degli oneri a carico dello

Stato. Il Fondo e' altresi' incrementato di ulteriori 46 milioni di

euro per l'anno 2016 e di 14 milioni di euro per l'anno 2017 da

corrispondere a titolo di retribuzione di risultato una tantum.

87. Al fine di tutelare le esigenze di economicita' dell'azione

amministrativa e di prevenire le ripercussioni sul sistema scolastico

dei possibili esiti del contenzioso pendente relativo ai concorsi per

dirigente scolastico di cui al comma 88, con decreto del Ministro

dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca, da emanare entro

trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge,

sono definite le modalita' di svolgimento di un corso intensivo di

formazione e della relativa prova scritta finale, volto

all'immissione dei soggetti di cui al comma 88 nei ruoli dei

dirigenti scolastici. Alle attivita' di formazione e alle immissioni

in ruolo si provvede, rispettivamente, nei limiti delle risorse

disponibili a legislazione vigente e a valere sulle assunzioni

autorizzate per effetto dell'articolo 39 della legge 27 dicembre

1997, n. 449, e successive modificazioni.

88. Il decreto di cui al comma 87 riguarda:

a) i soggetti gia' vincitori ovvero utilmente collocati nelle

graduatorie ovvero che abbiano superato positivamente tutte le fasi

di procedure concorsuali successivamente annullate in sede

giurisdizionale, relative al concorso per esami e titoli per il

reclutamento di dirigenti scolastici indetto con decreto direttoriale

del Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca 13

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luglio 2011, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, 4ª serie speciale,

n. 56 del 15 luglio 2011;

b) i soggetti che abbiano avuto una sentenza favorevole almeno

nel primo grado di giudizio ovvero non abbiano avuto, alla data di

entrata in vigore della presente legge, alcuna sentenza definitiva,

nell'ambito del contenzioso riferito ai concorsi per dirigente

scolastico di cui al decreto direttoriale del Ministero

dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca 22 novembre 2004,

pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, 4ª serie speciale, n. 94 del 26

novembre 2004, e al decreto del Ministro della pubblica istruzione 3

ottobre 2006, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, 4ª serie speciale,

n. 76 del 6 ottobre 2006, ovvero avverso la rinnovazione della

procedura concorsuale ai sensi della legge 3 dicembre 2010, n. 202.

89. Le graduatorie regionali, di cui al comma 1-bis dell'articolo

17 del decreto-legge 12 settembre 2013, n. 104, convertito, con

modificazioni, dalla legge 8 novembre 2013, n. 128, e successive

modificazioni, nelle regioni in cui, alla data di adozione del

decreto di cui al comma 87 del presente articolo, sono in atto i

contenziosi relativi al concorso ordinario per il reclutamento di

dirigenti scolastici indetto con decreto direttoriale del Ministero

dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca 13 luglio 2011,

pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, 4ª serie speciale, n. 56 del 15

luglio 2011, rimangono aperte in funzione degli esiti dei percorsi

formativi di cui al medesimo comma 87.

90. Per le finalita' di cui al comma 87, oltre che per quelle

connesse alla valorizzazione di esperienze professionali gia'

positivamente formate e impiegate, i soggetti di cui al comma 88,

lettera a), che, nell'anno scolastico 2014/2015, hanno prestato

servizio con contratti di dirigente scolastico, sostengono una

sessione speciale di esame consistente nell'espletamento di una prova

orale sull'esperienza maturata, anche in ordine alla valutazione

sostenuta, nel corso del servizio prestato. A seguito del superamento

di tale prova con esito positivo, sono confermati i rapporti di

lavoro instaurati con i predetti dirigenti scolastici.

91. All'attuazione delle procedure di cui ai commi da 87 a 90 si

provvede con le risorse strumentali e finanziarie disponibili a

legislazione vigente e senza nuovi o maggiori oneri a carico della

finanza pubblica.

92. Per garantire la tempestiva copertura dei posti vacanti di

dirigente scolastico, a conclusione delle operazioni di mobilita' e

previo parere dell'ufficio scolastico regionale di destinazione,

fermo restando l'accantonamento dei posti destinati ai soggetti di

cui al comma 88, i posti autorizzati per l'assunzione di dirigenti

scolastici sono conferiti nel limite massimo del 20 per cento ai

soggetti idonei inclusi nelle graduatorie regionali del concorso per

il reclutamento di dirigenti scolastici bandito con decreto

direttoriale del Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della

ricerca 13 luglio 2011, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, 4ª serie

speciale, n. 56 del 15 luglio 2011. Il Ministro dell'istruzione,

dell'universita' e della ricerca, con proprio decreto, predispone le

necessarie misure applicative.

93. La valutazione dei dirigenti scolastici e' effettuata ai sensi

dell'articolo 25, comma 1, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.

165. Nell'individuazione degli indicatori per la valutazione del

dirigente scolastico si tiene conto del contributo del dirigente al

perseguimento dei risultati per il miglioramento del servizio

scolastico previsti nel rapporto di autovalutazione ai sensi del

regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28

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marzo 2013, n. 80, in coerenza con le disposizioni contenute nel

decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, e dei seguenti criteri

generali:

a) competenze gestionali ed organizzative finalizzate al

raggiungimento dei risultati, correttezza, trasparenza, efficienza ed

efficacia dell'azione dirigenziale, in relazione agli obiettivi

assegnati nell'incarico triennale;

b) valorizzazione dell'impegno e dei meriti professionali del

personale dell'istituto, sotto il profilo individuale e negli ambiti

collegiali;

c) apprezzamento del proprio operato all'interno della comunita'

professionale e sociale;

d) contributo al miglioramento del successo formativo e

scolastico degli studenti e dei processi organizzativi e didattici,

nell'ambito dei sistemi di autovalutazione, valutazione e

rendicontazione sociale;

e) direzione unitaria della scuola, promozione della

partecipazione e della collaborazione tra le diverse componenti della

comunita' scolastica, dei rapporti con il contesto sociale e nella

rete di scuole.

94. Il nucleo per la valutazione dei dirigenti scolastici e'

composto secondo le disposizioni dell'articolo 25, comma 1, del

decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e puo' essere articolato

con una diversa composizione in relazione al procedimento e agli

oggetti di valutazione. La valutazione e' coerente con l'incarico

triennale e con il profilo professionale ed e' connessa alla

retribuzione di risultato. Al fine di garantire le indispensabili

azioni di supporto alle scuole impegnate per l'attuazione della

presente legge e in relazione all'indifferibile esigenza di

assicurare la valutazione dei dirigenti scolastici e la realizzazione

del sistema nazionale di valutazione previsto dal regolamento di cui

al decreto del Presidente della Repubblica 28 marzo 2013, n. 80, per

il triennio 2016-2018 possono essere attribuiti incarichi temporanei

di livello dirigenziale non generale di durata non superiore a tre

anni per le funzioni ispettive. Tali incarichi possono essere

conferiti, nell'ambito della dotazione organica dei dirigenti tecnici

del Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca, ai

sensi dell'articolo 19, commi 5-bis e 6, del decreto legislativo 30

marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, anche in deroga, per

il periodo di durata di detti incarichi, alle percentuali ivi

previste per i dirigenti di seconda fascia. Ai fini di cui al

presente comma e' autorizzata, per il triennio 2016-2018, la spesa

nel limite massimo di 7 milioni di euro per ciascun anno del

triennio. La percentuale di cui all'articolo 19, commi 5-bis e 6, del

citato decreto legislativo n. 165 del 2001, per i dirigenti tecnici

del Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca, e'

rideterminata, nell'ambito della relativa dotazione organica, per il

triennio 2016-2018, in misura corrispondente ad una maggiore spesa

non superiore a 7 milioni di euro per ciascun anno. Gli incarichi per

le funzioni ispettive di cui ai periodi precedenti sono conferiti in

base alla procedura pubblica di cui all'articolo 19, comma 1-bis, del

decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive

modificazioni, mediante valutazione comparativa dei curricula e

previo avviso pubblico, da pubblicare nel sito del Ministero

dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca, che renda

conoscibili il numero dei posti e la loro ripartizione tra

amministrazione centrale e uffici scolastici regionali, nonche' i

criteri di scelta da adottare per la valutazione comparativa.

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95. Per l'anno scolastico 2015/2016, il Ministero dell'istruzione,

dell'universita' e della ricerca e' autorizzato ad attuare un piano

straordinario di assunzioni a tempo indeterminato di personale

docente per le istituzioni scolastiche statali di ogni ordine e

grado, per la copertura di tutti i posti comuni e di sostegno

dell'organico di diritto, rimasti vacanti e disponibili all'esito

delle operazioni di immissione in ruolo effettuate per il medesimo

anno scolastico ai sensi dell'articolo 399 del testo unico di cui al

decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, al termine delle quali

sono soppresse le graduatorie dei concorsi per titoli ed esami

banditi anteriormente al 2012. Per l'anno scolastico 2015/2016, il

Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca e'

altresi' autorizzato a coprire gli ulteriori posti di cui alla

Tabella 1 allegata alla presente legge, ripartiti tra i gradi di

istruzione della scuola primaria e secondaria e le tipologie di posto

come indicato nella medesima Tabella, nonche' tra le regioni in

proporzione, per ciascun grado, alla popolazione scolastica delle

scuole statali, tenuto altresi' conto della presenza di aree montane

o di piccole isole, di aree interne, a bassa densita' demografica o a

forte processo immigratorio, nonche' di aree caratterizzate da

elevati tassi di dispersione scolastica. I posti di cui alla Tabella

1 sono destinati alla finalita' di cui ai commi 7 e 85. Alla

ripartizione dei posti di cui alla Tabella 1 tra le classi di

concorso si provvede con decreto del dirigente preposto all'ufficio

scolastico regionale, sulla base del fabbisogno espresso dalle

istituzioni scolastiche medesime, ricondotto nel limite delle

graduatorie di cui al comma 96. A decorrere dall'anno scolastico

2016/2017, i posti di cui alla Tabella 1 confluiscono nell'organico

dell'autonomia, costituendone i posti per il potenziamento. A

decorrere dall'anno scolastico 2015/2016, i posti per il

potenziamento non possono essere coperti con personale titolare di

contratti di supplenza breve e saltuaria. Per il solo anno scolastico

2015/2016, detti posti non possono essere destinati alle supplenze di

cui all'articolo 40, comma 9, della legge 27 dicembre 1997, n. 449, e

non sono disponibili per le operazioni di mobilita', utilizzazione o

assegnazione provvisoria.

96. Sono assunti a tempo indeterminato, nel limite dei posti di cui

al comma 95:

a) i soggetti iscritti a pieno titolo, alla data di entrata in

vigore della presente legge, nelle graduatorie del concorso pubblico

per titoli ed esami a posti e cattedre bandito con decreto

direttoriale del Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della

ricerca n. 82 del 24 settembre 2012, pubblicato nella Gazzetta

Ufficiale, 4ª serie speciale, n. 75 del 25 settembre 2012, per il

reclutamento di personale docente per le scuole statali di ogni

ordine e grado;

b) i soggetti iscritti a pieno titolo, alla data di entrata in

vigore della presente legge, nelle graduatorie ad esaurimento del

personale docente di cui all'articolo 1, comma 605, lettera c), della

legge 27 dicembre 2006, n. 296, e successive modificazioni,

esclusivamente con il punteggio e con i titoli di preferenza e

precedenza posseduti alla data dell'ultimo aggiornamento delle

graduatorie ad esaurimento, avvenuto per il triennio 2014-2017.

97. Al piano straordinario di assunzioni partecipano i soggetti di

cui al comma 96. Alle fasi di cui al comma 98, lettere b) e c),

partecipano i soggetti che abbiano presentato apposita domanda di

assunzione secondo le modalita' e nel rispetto dei termini stabiliti

dal comma 103. I soggetti che appartengono ad entrambe le categorie

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di cui alle lettere a) e b) del comma 96 scelgono, con la stessa

domanda, per quale delle due categorie essere trattati.

98. Al piano straordinario di assunzioni si provvede secondo le

modalita' e le fasi, in ordine di sequenza, di seguito indicate:

a) i soggetti di cui al comma 96, lettere a) e b), sono assunti

entro il 15 settembre 2015, nel limite dei posti vacanti e

disponibili in organico di diritto di cui al primo periodo del comma

95, secondo le ordinarie procedure di cui all'articolo 399 del testo

unico di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, e

successive modificazioni, di competenza degli uffici scolastici

regionali;

b) in deroga all'articolo 399 del testo unico di cui al decreto

legislativo 16 aprile 1994, n. 297, e successive modificazioni, i

soggetti di cui al comma 96, lettere a) e b), che non risultano

destinatari della proposta di assunzione nella fase di cui alla

lettera a) del presente comma, sono assunti, con decorrenza giuridica

al 1º settembre 2015, nel limite dei posti vacanti e disponibili in

organico di diritto che residuano dopo la fase di cui alla lettera

a), secondo la procedura nazionale di cui al comma 100;

c) in deroga all'articolo 399 del testo unico di cui al decreto

legislativo 16 aprile 1994, n. 297, e successive modificazioni, i

soggetti di cui al comma 96, lettere a) e b), che non risultano

destinatari della proposta di assunzione nelle fasi di cui alle

lettere a) o b) del presente comma, sono assunti, con decorrenza

giuridica al 1º settembre 2015, nel limite dei posti di cui alla

Tabella 1, secondo la procedura nazionale di cui al comma 100.

99. Per i soggetti assunti nelle fasi di cui alle lettere b) e c)

del comma 98, l'assegnazione alla sede avviene al termine della

relativa fase, salvo che siano titolari di contratti di supplenza

diversi da quelli per supplenze brevi e saltuarie. In tal caso

l'assegnazione avviene al 1º settembre 2016, per i soggetti impegnati

in supplenze annuali, e al 1º luglio 2016 ovvero al termine degli

esami conclusivi dei corsi di studio della scuola secondaria di

secondo grado, per il personale titolare di supplenze sino al termine

delle attivita' didattiche. La decorrenza economica del relativo

contratto di lavoro consegue alla presa di servizio presso la sede

assegnata.

100. I soggetti interessati dalle fasi di cui al comma 98, lettere

b) e c), se in possesso della relativa specializzazione, esprimono

l'ordine di preferenza tra posti di sostegno e posti comuni.

Esprimono, inoltre, l'ordine di preferenza tra tutte le province, a

livello nazionale. In caso di indisponibilita' sui posti per tutte le

province, non si procede all'assunzione. All'assunzione si provvede

scorrendo l'elenco di tutte le iscrizioni nelle graduatorie, dando

priorita' ai soggetti di cui al comma 96, lettera a), rispetto agli

iscritti nelle graduatorie ad esaurimento e, in subordine, in base al

punteggio posseduto per ciascuna classe di concorso.

101. Per ciascuna iscrizione in graduatoria, e secondo l'ordine di

cui al comma 100, la provincia e la tipologia di posto su cui ciascun

soggetto e' assunto sono determinate scorrendo, nell'ordine, le

province secondo le preferenze indicate e, per ciascuna provincia, la

tipologia di posto secondo la preferenza indicata.

102. I soggetti di cui al comma 98, lettere b) e c), accettano

espressamente la proposta di assunzione entro dieci giorni dalla data

della sua ricezione secondo le modalita' di cui al comma 103. In caso

di mancata accettazione, nel termine e con le modalita' predetti, i

soggetti di cui al comma 96 non possono essere destinatari di

ulteriori proposte di assunzione a tempo indeterminato ai sensi del

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piano straordinario di assunzioni. I soggetti che non accettano la

proposta di assunzione eventualmente effettuata in una fase non

partecipano alle fasi successive e sono definitivamente espunti dalle

rispettive graduatorie. Le disponibilita' di posti sopravvenute per

effetto delle rinunce all'assunzione non possono essere assegnate in

nessuna delle fasi di cui al comma 98.

103. Per le finalita' di cui ai commi da 95 a 105 e' pubblicato un

apposito avviso nella Gazzetta Ufficiale. Il medesimo avviso

disciplina i termini e le modalita' previste per le comunicazioni con

i soggetti di cui al comma 96, incluse la domanda di assunzione e

l'espressione delle preferenze, la proposta di assunzione,

l'accettazione o la rinuncia. L'avviso stabilisce quali comunicazioni

vengono effettuate a mezzo di posta elettronica certificata ovvero

attraverso l'uso, anche esclusivo, del sistema informativo, gestito

dal Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca, in

deroga agli articoli 45, comma 2, e 65 del codice

dell'amministrazione digitale, di cui al decreto legislativo 7 marzo

2005, n. 82, e successive modificazioni.

104. E' escluso dal piano straordinario di assunzioni il personale

gia' assunto quale docente a tempo indeterminato alle dipendenze

dello Stato, anche se presente nelle graduatorie di cui al comma 96,

lettere a) e b), e indipendentemente dalla classe di concorso, dal

tipo di posto e dal grado di istruzione per i quali vi e' iscritto o

in cui e' assunto. Sono altresi' esclusi i soggetti che non sciolgano

la riserva per conseguimento del titolo abilitante entro il 30 giugno

2015, fermo restando quanto previsto dal periodo precedente.

105. A decorrere dal 1º settembre 2015, le graduatorie di cui, al

comma 96, lettera b), se esaurite, perdono efficacia ai fini

dell'assunzione con contratti di qualsiasi tipo e durata.

106. La prima fascia delle graduatorie di circolo e di istituto del

personale docente ed educativo previste dall'articolo 5 del

regolamento di cui al decreto del Ministro della pubblica istruzione

13 giugno 2007, n. 131, continua a esplicare la propria efficacia,

per i soli soggetti gia' iscritti alla data di entrata in vigore

della presente legge, non assunti a seguito del piano straordinario

di assunzioni di cui al comma 95 del presente articolo.

107. A decorrere dall'anno scolastico 2016/2017, l'inserimento

nelle graduatorie di circolo e di istituto puo' avvenire

esclusivamente a seguito del conseguimento del titolo di

abilitazione.

108. Per l'anno scolastico 2016/2017 e' avviato un piano

straordinario di mobilita' territoriale e professionale su tutti i

posti vacanti dell'organico dell'autonomia, rivolto ai docenti

assunti a tempo indeterminato entro l'anno scolastico 2014/2015. Tale

personale partecipa, a domanda, alla mobilita' per tutti gli ambiti

territoriali a livello nazionale, in deroga al vincolo triennale di

permanenza nella provincia, di cui all'articolo 399, comma 3, del

testo unico di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, e

successive modificazioni, per tutti i posti vacanti e disponibili

inclusi quelli assegnati in via provvisoria nell'anno scolastico

2015/2016 ai soggetti di cui al comma 96, lettera b), assunti ai

sensi del comma 98, lettere b) e c). Successivamente, i docenti di

cui al comma 96, lettera b), assunti a tempo indeterminato a seguito

del piano straordinario di assunzioni ai sensi del comma 98, lettere

b) e c), e assegnati su sede provvisoria per l'anno scolastico

2015/2016, partecipano per l'anno scolastico 2016/2017 alle

operazioni di mobilita' su tutti gli ambiti territoriali a livello

nazionale, ai fini dell'attribuzione dell'incarico triennale.

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Limitatamente all'anno scolastico 2015/2016, i docenti assunti a

tempo indeterminato entro l'anno scolastico 2014/2015, anche in

deroga al vincolo triennale sopra citato, possono richiedere

l'assegnazione provvisoria interprovinciale. Tale assegnazione puo'

essere disposta dal Ministero dell'istruzione, dell'universita' e

della ricerca nel limite dei posti di organico dell'autonomia

disponibili e autorizzati.

109. Fermo restando quanto previsto nei commi da 95 a 105, nel

rispetto della procedura autorizzatoria di cui all'articolo 39, commi

3 e 3-bis, della legge 27 dicembre 1997, n. 449, e successive

modificazioni, l'accesso ai ruoli a tempo indeterminato del personale

docente ed educativo della scuola statale avviene con le seguenti

modalita':

a) mediante concorsi pubblici nazionali su base regionale per

titoli ed esami ai sensi dell'articolo 400 del testo unico di cui al

decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, come modificato dal comma

113 del presente articolo. La determinazione dei posti da mettere a

concorso tiene conto del fabbisogno espresso dalle istituzioni

scolastiche nei piani triennali dell'offerta formativa. I soggetti

utilmente collocati nelle graduatorie di merito dei concorsi pubblici

per titoli ed esami del personale docente sono assunti, nei limiti

dei posti messi a concorso e ai sensi delle ordinarie facolta'

assunzionali, nei ruoli di cui al comma 66, sono destinatari della

proposta di incarico di cui ai commi da 79 a 82 ed esprimono, secondo

l'ordine di graduatoria, la preferenza per l'ambito territoriale di

assunzione, ricompreso fra quelli della regione per cui hanno

concorso. La rinuncia all'assunzione nonche' la mancata accettazione

in assenza di una valida e motivata giustificazione comportano la

cancellazione dalla graduatoria di merito;

b) i concorsi di cui alla lettera a) sono banditi anche per i

posti di sostegno; a tal fine, in conformita' con quanto previsto

dall'articolo 400 del testo unico di cui al decreto legislativo 16

aprile 1994, n. 297, come modificato dal comma 113 del presente

articolo, i bandi di concorso prevedono lo svolgimento di distinte

prove concorsuali per titoli ed esami, suddivise per i posti di

sostegno della scuola dell'infanzia, per i posti di sostegno della

scuola primaria, per i posti di sostegno della scuola secondaria di

primo grado e per quelli della scuola secondaria di secondo grado; il

superamento delle rispettive prove e la valutazione dei relativi

titoli da' luogo ad una distinta graduatoria di merito compilata per

ciascun grado di istruzione. Conseguentemente, per i concorsi di cui

alla lettera a) non possono essere predisposti elenchi finalizzati

all'assunzione a tempo indeterminato sui posti di sostegno;

c) per l'assunzione del personale docente ed educativo, continua

ad applicarsi l'articolo 399, comma 1, del testo unico di cui al

decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, fino a totale scorrimento

delle relative graduatorie ad esaurimento; i soggetti iscritti nelle

graduatorie ad esaurimento del personale docente sono assunti, ai

sensi delle ordinarie facolta' assunzionali, nei ruoli di cui al

comma 66, sono destinatari della proposta di incarico di cui ai commi

da 79 a 82 ed esprimono, secondo l'ordine delle rispettive

graduatorie, la preferenza per l'ambito territoriale di assunzione,

ricompreso fra quelli della provincia in cui sono iscritti. Continua

ad applicarsi, per le graduatorie ad esaurimento, l'articolo 1, comma

4-quinquies, del decreto-legge 25 settembre 2009, n. 134, convertito,

con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2009, n. 167.

110. A decorrere dal concorso pubblico di cui al comma 114, per

ciascuna classe di concorso o tipologia di posto possono accedere

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alle procedure concorsuali per titoli ed esami, di cui all'articolo

400 del testo unico di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n.

297, come modificato dal comma 113 del presente articolo,

esclusivamente i candidati in possesso del relativo titolo di

abilitazione all'insegnamento e, per i posti di sostegno per la

scuola dell'infanzia, per la scuola primaria e per la scuola

secondaria di primo e di secondo grado, i candidati in possesso del

relativo titolo di specializzazione per le attivita' di sostegno

didattico agli alunni con disabilita'. Per il personale educativo

continuano ad applicarsi le specifiche disposizioni vigenti per

l'accesso alle relative procedure concorsuali. Ai concorsi pubblici

per titoli ed esami non puo' comunque partecipare il personale

docente ed educativo gia' assunto su posti e cattedre con contratto

individuale di lavoro a tempo indeterminato nelle scuole statali.

111. Per la partecipazione ai concorsi pubblici per titoli ed esami

di cui all'articolo 400 del testo unico di cui al decreto legislativo

16 aprile 1994, n. 297, come modificato dal comma 113 del presente

articolo, e' dovuto un diritto di segreteria il cui ammontare e'

stabilito nei relativi bandi.

112. Le somme riscosse ai sensi del comma 111 sono versate

all'entrata del bilancio dello Stato per essere riassegnate ai

pertinenti capitoli di spesa della missione «Istruzione scolastica»

dello stato di previsione del Ministero dell'istruzione,

dell'universita' e della ricerca, per lo svolgimento della procedura

concorsuale.

113. All'articolo 400 del testo unico di cui al decreto legislativo

16 aprile 1994, n. 297, e successive modificazioni, sono apportate le

seguenti modificazioni:

a) il primo periodo del comma 01 e' sostituito dai seguenti: «I

concorsi per titoli ed esami sono nazionali e sono indetti su base

regionale, con cadenza triennale, per tutti i posti vacanti e

disponibili, nei limiti delle risorse finanziarie disponibili,

nonche' per i posti che si rendano tali nel triennio. Le relative

graduatorie hanno validita' triennale a decorrere dall'anno

scolastico successivo a quello di approvazione delle stesse e perdono

efficacia con la pubblicazione delle graduatorie del concorso

successivo e comunque alla scadenza del predetto triennio»;

b) al secondo periodo del comma 01, dopo le parole: «di

un'effettiva» sono inserite le seguenti: «vacanza e»;

c) al primo periodo del comma 02, le parole: «All'indizione dei

concorsi regionali per titoli ed esami» sono sostituite dalle

seguenti: «All'indizione dei concorsi di cui al comma 01» e, al

secondo periodo del comma 02, le parole: «in ragione dell'esiguo

numero di candidati» sono sostituite dalle seguenti: «in ragione

dell'esiguo numero dei posti conferibili»;

d) al terzo periodo del comma 02, la parola: «disponibili» e'

sostituita dalle seguenti: «messi a concorso»;

e) al comma 1, le parole: «e, per le scuole e per le classi di

concorso per le quali sia prescritto, del titolo di abilitazione

all'insegnamento, ove gia' posseduto» sono soppresse;

f) al comma 14, la parola: «e'» e' sostituita dalle seguenti:

«puo' essere»;

g) al comma 15 e' aggiunto, in fine, il seguente periodo: «La

predetta graduatoria e' composta da un numero di soggetti pari, al

massimo, ai posti messi a concorso, maggiorati del 10 per cento»;

h) il comma 17 e' abrogato;

i) al comma 19, dopo le parole: «i candidati» sono inserite le

seguenti: «dichiarati vincitori» e le parole: «eventualmente

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disponibili» sono sostituite dalle seguenti: «messi a concorso»;

l) al comma 21, le parole: «in ruolo» sono soppresse.

114. Il Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della

ricerca, ferma restando la procedura autorizzatoria, bandisce, entro

il 1º dicembre 2015, un concorso per titoli ed esami per l'assunzione

a tempo indeterminato di personale docente per le istituzioni

scolastiche ed educative statali ai sensi dell'articolo 400 del testo

unico di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, come

modificato dal comma 113 del presente articolo, per la copertura, nei

limiti delle risorse finanziarie disponibili, di tutti i posti

vacanti e disponibili nell'organico dell'autonomia, nonche' per i

posti che si rendano tali nel triennio. Limitatamente al predetto

bando sono valorizzati, fra i titoli valutabili in termini di

maggiore punteggio:

a) il titolo di abilitazione all'insegnamento conseguito a

seguito sia dell'accesso ai percorsi di abilitazione tramite

procedure selettive pubbliche per titoli ed esami, sia del

conseguimento di specifica laurea magistrale o a ciclo unico;

b) il servizio prestato a tempo determinato, per un periodo

continuativo non inferiore a centottanta giorni, nelle istituzioni

scolastiche ed educative di ogni ordine e grado.

115. Il personale docente ed educativo e' sottoposto al periodo di

formazione e di prova, il cui positivo superamento determina

l'effettiva immissione in ruolo.

116. Il superamento del periodo di formazione e di prova e'

subordinato allo svolgimento del servizio effettivamente prestato per

almeno centottanta giorni, dei quali almeno centoventi per le

attivita' didattiche.

117. Il personale docente ed educativo in periodo di formazione e

di prova e' sottoposto a valutazione da parte del dirigente

scolastico, sentito il comitato per la valutazione istituito ai sensi

dell'articolo 11 del testo unico di cui al decreto legislativo 16

aprile 1994, n. 297, come sostituito dal comma 129 del presente

articolo, sulla base dell'istruttoria di un docente al quale sono

affidate dal dirigente scolastico le funzioni di tutor.

118. Con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'universita' e

della ricerca sono individuati gli obiettivi, le modalita' di

valutazione del grado di raggiungimento degli stessi, le attivita'

formative e i criteri per la valutazione del personale docente ed

educativo in periodo di formazione e di prova.

119. In caso di valutazione negativa del periodo di formazione e di

prova, il personale docente ed educativo e' sottoposto ad un secondo

periodo di formazione e di prova, non rinnovabile.

120. Continuano ad applicarsi, in quanto compatibili con i commi da

115 a 119 del presente articolo, gli articoli da 437 a 440 del testo

unico di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297.

121. Al fine di sostenere la formazione continua dei docenti e di

valorizzarne le competenze professionali, e' istituita, nel rispetto

del limite di spesa di cui al comma 123, la Carta elettronica per

l'aggiornamento e la formazione del docente di ruolo delle

istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado. La Carta,

dell'importo nominale di euro 500 annui per ciascun anno scolastico,

puo' essere utilizzata per l'acquisto di libri e di testi, anche in

formato digitale, di pubblicazioni e di riviste comunque utili

all'aggiornamento professionale, per l'acquisto di hardware e

software, per l'iscrizione a corsi per attivita' di aggiornamento e

di qualificazione delle competenze professionali, svolti da enti

accreditati presso il Ministero dell'istruzione, dell'universita' e

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della ricerca, a corsi di laurea, di laurea magistrale, specialistica

o a ciclo unico, inerenti al profilo professionale, ovvero a corsi

post lauream o a master universitari inerenti al profilo

professionale, per rappresentazioni teatrali e cinematografiche, per

l'ingresso a musei, mostre ed eventi culturali e spettacoli dal vivo,

nonche' per iniziative coerenti con le attivita' individuate

nell'ambito del piano triennale dell'offerta formativa delle scuole e

del Piano nazionale di formazione di cui al comma 124. La somma di

cui alla Carta non costituisce retribuzione accessoria ne' reddito

imponibile.

122. Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, di

concerto con il Ministro dell'istruzione, dell'universita' e della

ricerca e con il Ministro dell'economia e delle finanze, da adottare

entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente

legge, sono definiti i criteri e le modalita' di assegnazione e

utilizzo della Carta di cui al comma 121, l'importo da assegnare

nell'ambito delle risorse disponibili di cui al comma 123, tenendo

conto del sistema pubblico per la gestione dell'identita' digitale,

nonche' le modalita' per l'erogazione delle agevolazioni e dei

benefici collegati alla Carta medesima.

123. Per le finalita' di cui al comma 121 e' autorizzata la spesa

di euro 381,137 milioni annui a decorrere dall'anno 2015.

124. Nell'ambito degli adempimenti connessi alla funzione docente,

la formazione in servizio dei docenti di ruolo e' obbligatoria,

permanente e strutturale. Le attivita' di formazione sono definite

dalle singole istituzioni scolastiche in coerenza con il piano

triennale dell'offerta formativa e con i risultati emersi dai piani

di miglioramento delle istituzioni scolastiche previsti dal

regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28

marzo 2013, n. 80, sulla base delle priorita' nazionali indicate nel

Piano nazionale di formazione, adottato ogni tre anni con decreto del

Ministro dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca, sentite

le organizzazioni sindacali rappresentative di categoria.

125. Per l'attuazione del Piano nazionale di formazione e per la

realizzazione delle attivita' formative di cui ai commi da 121 a 124

e' autorizzata la spesa di euro 40 milioni annui a decorrere

dall'anno 2016.

126. Per la valorizzazione del merito del personale docente e'

istituito presso il Ministero dell'istruzione, dell'universita' e

della ricerca un apposito fondo, con lo stanziamento di euro 200

milioni annui a decorrere dall'anno 2016, ripartito a livello

territoriale e tra le istituzioni scolastiche in proporzione alla

dotazione organica dei docenti, considerando altresi' i fattori di

complessita' delle istituzioni scolastiche e delle aree soggette a

maggiore rischio educativo, con decreto del Ministro dell'istruzione,

dell'universita' e della ricerca.

127. Il dirigente scolastico, sulla base dei criteri individuati

dal comitato per la valutazione dei docenti, istituito ai sensi

dell'articolo 11 del testo unico di cui al decreto legislativo 16

aprile 1994, n. 297, come sostituito dal comma 129 del presente

articolo, assegna annualmente al personale docente una somma del

fondo di cui al comma 126 sulla base di motivata valutazione.

128. La somma di cui al comma 127, definita bonus, e' destinata a

valorizzare il merito del personale docente di ruolo delle

istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado e ha natura di

retribuzione accessoria.

129. Dall'inizio dell'anno scolastico successivo a quello in corso

alla data di entrata in vigore della presente legge, l'articolo 11

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del testo unico di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297,

e' sostituito dal seguente:

«Art. 11 (Comitato per la valutazione dei docenti). - 1. Presso

ogni istituzione scolastica ed educativa e' istituito, senza nuovi o

maggiori oneri per la finanza pubblica, il comitato per la

valutazione dei docenti.

2. Il comitato ha durata di tre anni scolastici, e' presieduto dal

dirigente scolastico ed e' costituito dai seguenti componenti:

a) tre docenti dell'istituzione scolastica, di cui due scelti dal

collegio dei docenti e uno dal consiglio di istituto;

b) due rappresentanti dei genitori, per la scuola dell'infanzia e

per il primo ciclo di istruzione; un rappresentante degli studenti e

un rappresentante dei genitori, per il secondo ciclo di istruzione,

scelti dal consiglio di istituto;

c) un componente esterno individuato dall'ufficio scolastico

regionale tra docenti, dirigenti scolastici e dirigenti tecnici.

3. Il comitato individua i criteri per la valorizzazione dei

docenti sulla base:

a) della qualita' dell'insegnamento e del contributo al

miglioramento dell'istituzione scolastica, nonche' del successo

formativo e scolastico degli studenti;

b) dei risultati ottenuti dal docente o dal gruppo di docenti in

relazione al potenziamento delle competenze degli alunni e

dell'innovazione didattica e metodologica, nonche' della

collaborazione alla ricerca didattica, alla documentazione e alla

diffusione di buone pratiche didattiche;

c) delle responsabilita' assunte nel coordinamento organizzativo

e didattico e nella formazione del personale.

4. Il comitato esprime altresi' il proprio parere sul superamento

del periodo di formazione e di prova per il personale docente ed

educativo. A tal fine il comitato e' composto dal dirigente

scolastico, che lo presiede, dai docenti di cui al comma 2, lettera

a), ed e' integrato dal docente a cui sono affidate le funzioni di

tutor.

5. Il comitato valuta il servizio di cui all'articolo 448 su

richiesta dell'interessato, previa relazione del dirigente

scolastico; nel caso di valutazione del servizio di un docente

componente del comitato, ai lavori non partecipa l'interessato e il

consiglio di istituto provvede all'individuazione di un sostituto. Il

comitato esercita altresi' le competenze per la riabilitazione del

personale docente, di cui all'articolo 501».

130. Al termine del triennio 2016-2018, gli uffici scolastici

regionali inviano al Ministero dell'istruzione, dell'universita' e

della ricerca una relazione sui criteri adottati dalle istituzioni

scolastiche per il riconoscimento del merito dei docenti ai sensi

dell'articolo 11 del testo unico di cui al decreto legislativo 16

aprile 1994, n. 297, come sostituito dal comma 129 del presente

articolo. Sulla base delle relazioni ricevute, un apposito Comitato

tecnico scientifico nominato dal Ministro dell'istruzione,

dell'universita' e della ricerca, previo confronto con le parti

sociali e le rappresentanze professionali, predispone le linee guida

per la valutazione del merito dei docenti a livello nazionale. Tali

linee guida sono riviste periodicamente, su indicazione del Ministero

dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca, sulla base delle

evidenze che emergono dalle relazioni degli uffici scolastici

regionali. Ai componenti del Comitato non spetta alcun compenso,

indennita', gettone di presenza, rimborso di spese o emolumento

comunque denominato.

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131. A decorrere dal 1º settembre 2016, i contratti di lavoro a

tempo determinato stipulati con il personale docente, educativo,

amministrativo, tecnico e ausiliario presso le istituzioni

scolastiche ed educative statali, per la copertura di posti vacanti e

disponibili, non possono superare la durata complessiva di trentasei

mesi, anche non continuativi.

132. Nello stato di previsione del Ministero dell'istruzione,

dell'universita' e della ricerca e' istituito un fondo per i

pagamenti in esecuzione di provvedimenti giurisdizionali aventi ad

oggetto il risarcimento dei danni conseguenti alla reiterazione di

contratti a termine per una durata complessiva superiore a trentasei

mesi, anche non continuativi, su posti vacanti e disponibili, con la

dotazione di euro 10 milioni per ciascuno degli anni 2015 e 2016,

fermo restando quanto previsto dall'articolo 14 del decreto-legge 31

dicembre 1996, n. 669, convertito, con modificazioni, dalla legge 28

febbraio 1997, n. 30, e successive modificazioni.

133. Il personale docente, educativo, amministrativo, tecnico o

ausiliario in posizione di comando, distacco o fuori ruolo alla data

di entrata in vigore della presente legge, sulla base di un

provvedimento formale adottato ai sensi della normativa vigente, puo'

transitare, a seguito di una procedura comparativa, nei ruoli

dell'amministrazione di destinazione, di cui all'articolo 1, comma 2,

del decreto legislativo 30 marzo 2001, n 165, previa valutazione

delle esigenze organizzative e funzionali dell'amministrazione

medesima e nel limite delle facolta' assunzionali, fermo restando

quanto disposto dall'articolo 1, comma 330, della legge 23 dicembre

2014, n. 190.

134. Le disposizioni di cui all'articolo 1, comma 331, della legge

23 dicembre 2014, n. 190, non si applicano nell'anno scolastico

2015/2016. Agli oneri derivanti dal presente comma, pari ad euro 12

milioni nell'anno 2015 e ad euro 25,1 milioni nell'anno 2016, si

provvede ai sensi del comma 204.

135. Il contingente di 300 posti di docenti e dirigenti scolastici

assegnati presso il Ministero dell'istruzione, dell'universita' e

della ricerca ai sensi dell'articolo 26, comma 8, primo periodo,

della legge 23 dicembre 1998, n. 448, e successive modificazioni, e'

confermato per l'anno scolastico 2015/2016, in deroga al limite

numerico di cui al medesimo primo periodo.

136. E' istituito il Portale unico dei dati della scuola.

137. Il Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della

ricerca, in conformita' con l'articolo 68, comma 3, del codice

dell'amministrazione digitale, di cui al decreto legislativo 7 marzo

2005, n. 82, e successive modificazioni, e in applicazione del

decreto legislativo 24 gennaio 2006, n. 36, garantisce stabilmente

l'accesso e la riutilizzabilita' dei dati pubblici del sistema

nazionale di istruzione e formazione, pubblicando in formato aperto i

dati relativi ai bilanci delle scuole, i dati pubblici afferenti al

Sistema nazionale di valutazione, l'Anagrafe dell'edilizia

scolastica, i dati in forma aggregata dell'Anagrafe degli studenti, i

provvedimenti di incarico di docenza, i piani dell'offerta formativa,

compresi quelli delle scuole paritarie del sistema nazionale di

istruzione di cui all'articolo 1 della legge 10 marzo 2000, n. 62, e

successive modificazioni, i dati dell'Osservatorio tecnologico, i

materiali didattici e le opere autoprodotti dagli istituti scolastici

e rilasciati in formato aperto secondo le modalita' di cui

all'articolo 15 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito,

con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, e successive

modificazioni. Pubblica altresi' i dati, i documenti e le

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informazioni utili a valutare l'avanzamento didattico, tecnologico e

d'innovazione del sistema scolastico.

138. Il Portale di cui al comma 136, gestito dal Ministero

dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca, sentito il Garante

per la protezione dei dati personali, rende accessibili i dati del

curriculum dello studente di cui al comma 28, condivisi con il

Ministero da ciascuna istituzione scolastica, e il curriculum del

docente di cui al comma 80.

139. Il Portale di cui al comma 136 pubblica, inoltre, la

normativa, gli atti e le circolari in conformita' alle disposizioni

del decreto-legge 22 dicembre 2008, n. 200, convertito, con

modificazioni, dalla legge 18 febbraio 2009, n. 9, e del decreto

legislativo 14 marzo 2013, n. 33.

140. I dati presenti nel Portale di cui al comma 136 o comunque

nella disponibilita' del Ministero dell'istruzione, dell'universita'

e della ricerca non possono piu' essere oggetto di richiesta alle

istituzioni scolastiche.

141. Per l'anno 2015 e' autorizzata la spesa di euro 1 milione per

la predisposizione del Portale di cui al comma 136 e, a decorrere

dall'anno 2016, e' autorizzata la spesa di euro 100.000 annui per le

spese di gestione e di mantenimento del medesimo Portale.

142. Al fine di fornire un supporto tempestivo alle istituzioni

scolastiche ed educative nella risoluzione di problemi connessi alla

gestione amministrativa e contabile, attraverso la creazione di un

canale permanente di comunicazione con gli uffici competenti del

Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca e

valorizzando la condivisione di buone pratiche tra le istituzioni

scolastiche medesime, a decorrere dall'anno scolastico successivo a

quello in corso alla data di entrata in vigore della presente legge

e' avviato un progetto sperimentale per la realizzazione di un

servizio di assistenza. Il servizio di assistenza e' realizzato

nell'ambito delle risorse umane, finanziarie e strumentali

disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o

maggiori oneri a carico della finanza pubblica.

143. Ai fini di incrementare l'autonomia contabile delle

istituzioni scolastiche ed educative statali e di semplificare gli

adempimenti amministrativi e contabili, il Ministro dell'istruzione,

dell'universita' e della ricerca provvede, con proprio decreto, di

concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, entro

centottanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente

legge, ad apportare le necessarie modifiche al regolamento di cui al

decreto del Ministro della pubblica istruzione 1º febbraio 2001, n.

44, provvedendo anche all'armonizzazione dei sistemi contabili e alla

disciplina degli organi e dell'attivita' di revisione

amministrativo-contabile dei convitti e degli educandati.

144. Al fine di potenziare il sistema di valutazione delle scuole,

previsto dal regolamento di cui al decreto del Presidente della

Repubblica 28 marzo 2013, n. 80, e' autorizzata la spesa di euro 8

milioni per ciascuno degli anni dal 2016 al 2019 a favore

dell'Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di

istruzione e di formazione (INVALSI). La spesa e' destinata

prioritariamente:

a) alla realizzazione delle rilevazioni nazionali degli

apprendimenti;

b) alla partecipazione dell'Italia alle indagini internazionali;

c) all'autovalutazione e alle visite valutative delle scuole.

145. Per le erogazioni liberali in denaro destinate agli

investimenti in favore di tutti gli istituti del sistema nazionale di

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istruzione, per la realizzazione di nuove strutture scolastiche, la

manutenzione e il potenziamento di quelle esistenti e per il sostegno

a interventi che migliorino l'occupabilita' degli studenti, spetta un

credito d'imposta pari al 65 per cento delle erogazioni effettuate in

ciascuno dei due periodi d'imposta successivi a quello in corso al 31

dicembre 2014 e pari al 50 per cento di quelle effettuate nel periodo

d'imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2016.

146. Il credito d'imposta di cui al comma 145 e' riconosciuto alle

persone fisiche nonche' agli enti non commerciali e ai soggetti

titolari di reddito d'impresa e non e' cumulabile con altre

agevolazioni previste per le medesime spese.

147. Il credito d'imposta di cui al comma 145 e' ripartito in tre

quote annuali di pari importo. Le spese di cui al comma 145 sono

ammesse al credito d'imposta nel limite dell'importo massimo di euro

100.000 per ciascun periodo d'imposta. Per i soggetti titolari di

reddito d'impresa, il credito d'imposta, ferma restando la

ripartizione in tre quote annuali di pari importo, e' utilizzabile

tramite compensazione ai sensi dell'articolo 17 del decreto

legislativo 9 luglio 1997, n. 241, e successive modificazioni, e non

rileva ai fini delle imposte sui redditi e dell'imposta regionale

sulle attivita' produttive.

148. Il credito d'imposta e' riconosciuto a condizione che le somme

siano versate in un apposito capitolo dell'entrata del bilancio dello

Stato secondo le modalita' definite con decreto del Ministro

dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca, di concerto con il

Ministro dell'economia e delle finanze. Le predette somme sono

riassegnate ad apposito fondo iscritto nello stato di previsione del

Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca per

l'erogazione alle scuole beneficiarie. Una quota pari al 10 per cento

delle somme complessivamente iscritte annualmente sul predetto fondo

e' assegnata alle istituzioni scolastiche che risultano destinatarie

delle erogazioni liberali in un ammontare inferiore alla media

nazionale, secondo le modalita' definite con il decreto di cui al

primo periodo.

149. I soggetti beneficiari provvedono a dare pubblica

comunicazione dell'ammontare delle somme erogate ai sensi del comma

148, nonche' della destinazione e dell'utilizzo delle erogazioni

stesse tramite il proprio sito web istituzionale, nell'ambito di una

pagina dedicata e facilmente individuabile, e nel portale telematico

del Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca, nel

rispetto delle disposizioni del codice in materia di protezione dei

dati personali, di cui al decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196.

All'attuazione del presente comma si provvede nell'ambito delle

risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione

vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri per il bilancio

dello Stato.

150. Ai maggiori oneri derivanti dalla concessione del credito

d'imposta di cui ai commi da 145 a 149, valutati in euro 7,5 milioni

per l'anno 2016, in euro 15 milioni per l'anno 2017, in euro 20,8

milioni per l'anno 2018, in euro 13,3 milioni per l'anno 2019 e in

euro 5,8 milioni per l'anno 2020, si provvede ai sensi dei commi 201

e seguenti.

151. All'articolo 15 del testo unico delle imposte sui redditi, di

cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n.

917, e successive modificazioni, sono apportate le seguenti

modificazioni:

a) al comma 1, la lettera e) e' sostituita dalla seguente:

«e) le spese per frequenza di corsi di istruzione universitaria, in

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misura non superiore a quella stabilita per le tasse e i contributi

delle universita' statali»;

b) al comma 1, dopo la lettera e) e' inserita la seguente:

«e-bis) le spese per la frequenza di scuole dell'infanzia del primo

ciclo di istruzione e della scuola secondaria di secondo grado del

sistema nazionale di istruzione di cui all'articolo 1 della legge 10

marzo 2000, n. 62, e successive modificazioni, per un importo annuo

non superiore a 400 euro per alunno o studente. Per le erogazioni

liberali alle istituzioni scolastiche per l'ampliamento dell'offerta

formativa rimane fermo il beneficio di cui alla lettera i-octies),

che non e' cumulabile con quello di cui alla presente lettera»;

c) al comma 2, dopo le parole: «lettere c), e),» e' inserita la

seguente: «e-bis),».

152. Il Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca

avvia, entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della

presente legge, un piano straordinario di verifica della permanenza

dei requisiti per il riconoscimento della parita' scolastica di cui

all'articolo 1, comma 4, della legge 10 marzo 2000, n. 62, con

particolare riferimento alla coerenza del piano triennale

dell'offerta formativa con quanto previsto dalla legislazione vigente

e al rispetto della regolarita' contabile, del principio della

pubblicita' dei bilanci e della legislazione in materia di contratti

di lavoro. Ai fini delle predette attivita' di verifica, il piano

straordinario e' diretto a individuare prioritariamente le

istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado caratterizzate da

un numero di diplomati che si discosta significativamente dal numero

degli alunni frequentanti le classi iniziali e intermedie. Il

Ministro dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca presenta

annualmente alle Camere una relazione recante l'illustrazione degli

esiti delle attivita' di verifica. All'attuazione del presente comma

si provvede nell'ambito delle risorse umane, finanziarie e

strumentali disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza

nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.

153. Al fine di favorire la costruzione di scuole innovative dal

punto di vista architettonico, impiantistico, tecnologico,

dell'efficienza energetica e della sicurezza strutturale e

antisismica, caratterizzate dalla presenza di nuovi ambienti di

apprendimento e dall'apertura al territorio, il Ministro

dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca, con proprio

decreto, d'intesa con la Struttura di missione per il coordinamento e

impulso nell'attuazione di interventi di riqualificazione

dell'edilizia scolastica, istituita con decreto del Presidente del

Consiglio dei ministri 27 maggio 2014 presso la Presidenza del

Consiglio dei ministri, entro trenta giorni dalla data di entrata in

vigore della presente legge, provvede a ripartire le risorse di cui

al comma 158 tra le regioni e individua i criteri per l'acquisizione

da parte delle stesse regioni delle manifestazioni di interesse degli

enti locali proprietari delle aree oggetto di intervento e

interessati alla costruzione di una scuola innovativa.

154. Le regioni, entro i sessanta giorni successivi al termine di

cui al comma 153, provvedono a selezionare almeno uno e fino a cinque

interventi sul proprio territorio e a dare formale comunicazione

della selezione al Ministero dell'istruzione, dell'universita' e

della ricerca.

155. Il Ministro dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca,

con proprio decreto, sentita la Conferenza permanente per i rapporti

tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di

Bolzano, indice specifico concorso con procedura aperta, anche

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mediante procedure telematiche, avente ad oggetto proposte

progettuali relative agli interventi individuati dalle regioni ai

sensi del comma 154, nel limite delle risorse assegnate dal comma 158

e comunque nel numero di almeno uno per regione.

156. I progetti sono valutati da una commissione di esperti, cui

partecipano anche la Struttura di missione di cui al comma 153 e un

rappresentante del Ministero dell'istruzione, dell'universita' e

della ricerca. La commissione, per ogni area di intervento, comunica

al Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca il

primo, il secondo e il terzo classificato ai fini del finanziamento.

Ai membri della commissione non spetta alcun gettone di presenza o

altro emolumento comunque denominato.

157. Gli enti locali proprietari delle aree oggetto di intervento

possono affidare i successivi livelli di progettazione ai soggetti

individuati a seguito del concorso di cui al comma 155 del presente

articolo, ai sensi dell'articolo 108, comma 6, del codice dei

contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, di cui al

decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163.

158. Per la realizzazione delle scuole di cui al comma 153 e'

utilizzata quota parte delle risorse di cui all'articolo 18, comma 8,

del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito, con

modificazioni, dalla legge 9 agosto 2013, n. 98, pari a euro 300

milioni nel triennio 2015-2017, rispetto alle quali i canoni di

locazione da corrispondere all'Istituto nazionale per l'assicurazione

contro gli infortuni sul lavoro (INAIL) sono posti a carico dello

Stato nella misura di euro 3 milioni per l'anno 2016, di euro 6

milioni per l'anno 2017 e di euro 9 milioni annui a decorrere

dall'anno 2018.

159. All'Osservatorio per l'edilizia scolastica di cui all'articolo

6 della legge 11 gennaio 1996, n. 23, al quale partecipa la Struttura

di missione per il coordinamento e impulso nell'attuazione di

interventi di riqualificazione dell'edilizia scolastica, istituita

con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 27 maggio 2014

presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, sono attribuiti,

senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, anche compiti

di indirizzo, di programmazione degli interventi in materia di

edilizia scolastica nonche' di diffusione della cultura della

sicurezza. Alle sedute dell'Osservatorio e' consentita, su specifiche

tematiche, la partecipazione delle organizzazioni civiche aventi

competenza ed esperienza comprovate sulla base di criteri oggettivi e

predefiniti. E' istituita una Giornata nazionale per la sicurezza

nelle scuole.

160. Al fine di consentire lo svolgimento del servizio scolastico

in ambienti adeguati e sicuri, la programmazione nazionale

predisposta in attuazione dell'articolo 10 del decreto-legge 12

settembre 2013, n. 104, convertito, con modificazioni, dalla legge 8

novembre 2013, n. 128, come da ultimo modificato dai commi 173 e 176

del presente articolo, rappresenta il piano del fabbisogno nazionale

in materia di edilizia scolastica per il triennio 2015-2017, e'

aggiornata annualmente e, per il triennio di riferimento, sostituisce

i piani di cui all'articolo 11, comma 4-bis, del decreto-legge 18

ottobre 2012, n. 179, convertito, con modificazioni, dalla legge 17

dicembre 2012, n. 221, anche tenendo conto dei dati inseriti

nell'Anagrafe dell'edilizia scolastica, ed e' utile per

l'assegnazione di finanziamenti statali comunque destinati alla messa

in sicurezza degli edifici scolastici, comprese le risorse di cui

all'articolo 18, comma 8, del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69,

convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2013, n. 98, a

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beneficio degli enti locali con la possibilita' che i canoni di

investimento siano posti a carico delle regioni. La programmazione

nazionale e' altresi' utile per l'assegnazione di tutte le risorse

destinate nel triennio di riferimento all'edilizia scolastica,

comprese quelle relative alla quota a gestione statale dell'otto per

mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche di cui

all'articolo 48 della legge 20 maggio 1985, n. 222, e successive

modificazioni, nonche' quelle di cui al Fondo previsto dall'articolo

32-bis del decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito, con

modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003, n. 326, come da ultimo

incrementato dall'articolo 2, comma 276, della legge 24 dicembre

2007, n. 244, in riferimento al quale i termini e le modalita' di

individuazione degli interventi di adeguamento strutturale e

antisismico sono definiti con decreto del Presidente del Consiglio

dei ministri, su proposta del Ministro dell'istruzione,

dell'universita' e della ricerca. A tali fini i poteri derogatori per

interventi di edilizia scolastica di cui all'articolo 18, comma

8-ter, del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito, con

modificazioni, dalla legge 9 agosto 2013, n. 98, e successive

modificazioni, sono estesi per tutta la durata della programmazione

nazionale triennale 2015-2017.

161. Le risorse non utilizzate alla data di entrata in vigore della

presente legge e relative ai finanziamenti attivati ai sensi

dell'articolo 11 del decreto-legge 1º luglio 1986, n. 318,

convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 1986, n. 488,

dell'articolo 1 della legge 23 dicembre 1991, n. 430, e dell'articolo

2, comma 4, della legge 8 agosto 1996, n. 431, nonche' ai

finanziamenti erogati ai sensi dell'articolo 4 della legge 11 gennaio

1996, n. 23, fatte salve quelle relative a interventi in corso di

realizzazione o le cui procedure di appalto sono aperte, come

previsto dal regolamento di cui al decreto del Presidente della

Repubblica 5 ottobre 2010, n. 207, sono destinate all'attuazione di

ulteriori interventi urgenti per la sicurezza degli edifici

scolastici. Entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore

della presente legge, gli enti locali beneficiari dei predetti

finanziamenti trasmettono al Ministero dell'istruzione,

dell'universita' e della ricerca e alla societa' Cassa depositi e

prestiti Spa il monitoraggio degli interventi realizzati, pena la

revoca delle citate risorse ancora da erogare. Le conseguenti

economie accertate, a seguito del completamento dell'intervento

finanziato ovvero della sua mancata realizzazione, sono destinate,

secondo criteri e modalita' definiti con decreto del Ministro

dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca, di concerto con il

Ministro dell'economia e delle finanze, a ulteriori interventi

urgenti di edilizia scolastica individuati nell'ambito della

programmazione nazionale di cui al comma 160, fermi restando i piani

di ammortamento in corso e le correlate autorizzazioni di spesa,

nonche' agli interventi che si rendono necessari all'esito delle

indagini diagnostiche sugli edifici scolastici di cui ai commi da 177

a 179 e a quelli che si rendono necessari sulla base dei dati

risultanti dall'Anagrafe dell'edilizia scolastica.

162. Le regioni sono tenute a fornire al Ministero dell'istruzione,

dell'universita' e della ricerca, entro sessanta giorni dalla data di

entrata in vigore della presente legge, il monitoraggio completo dei

piani di edilizia scolastica relativi alle annualita' 2007, 2008 e

2009, finanziati ai sensi dell'articolo 1, comma 625, della legge 27

dicembre 2006, n. 296, pena la mancata successiva assegnazione di

ulteriori risorse statali. Le relative economie accertate all'esito

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del monitoraggio restano nella disponibilita' delle regioni per

essere destinate a interventi urgenti di messa in sicurezza degli

edifici scolastici sulla base di progetti esecutivi presenti nella

rispettiva programmazione regionale predisposta ai sensi

dell'articolo 10 del decreto-legge 12 settembre 2013, n. 104,

convertito, con modificazioni, dalla legge 8 novembre 2013, n. 128,

come da ultimo modificato dai commi 173 e 176 del presente articolo,

nonche' agli interventi che si rendono necessari all'esito delle

indagini diagnostiche sugli edifici scolastici di cui ai commi da 177

a 179 e a quelli che si rendono necessari sulla base dei dati

risultanti dall'Anagrafe dell'edilizia scolastica. Gli interventi

devono essere comunicati dalla regione competente al Ministero

dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca, che definisce

tempi e modalita' di attuazione degli stessi.

163. A valere sui rimborsi delle quote dell'Unione europea e di

cofinanziamento nazionale della programmazione PON FESR 2007/2013, le

risorse relative ai progetti retrospettivi per interventi di edilizia

scolastica, al netto delle eventuali somme ancora dovute ai

beneficiari finali degli stessi progetti, confluiscono nel Fondo

unico per l'edilizia scolastica per essere impiegate, sulla base

della programmazione regionale di cui al comma 160, nello stesso

territorio ai quali erano destinate e per progetti con analoghe

finalita' di edilizia scolastica. Le risorse sono altresi' destinate

agli interventi che si rendono necessari all'esito delle indagini

diagnostiche sugli edifici scolastici di cui ai commi da 177 a 179 e

a quelli che si rendono necessari sulla base dei dati risultanti

dall'Anagrafe dell'edilizia scolastica. Alle eventuali decurtazioni

di spesa successivamente decise dalla Commissione europea in esito ad

audit riguardanti i progetti retrospettivi di cui al presente comma e

alle conseguenti restituzioni delle risorse dell'Unione europea e di

cofinanziamento nazionale si fa fronte mediante corrispondente

riduzione del Fondo unico per l'edilizia scolastica.

164. La sanzione di cui all'articolo 31, comma 26, lettera a),

della legge 12 novembre 2011, n. 183, e successive modificazioni, da

applicare nell'anno 2015 agli enti locali che non hanno rispettato il

patto di stabilita' interno per l'anno 2014, e' ridotta di un importo

pari alla spesa per edilizia scolastica sostenuta nel corso dell'anno

2014, purche' non gia' oggetto di esclusione dal saldo valido ai fini

della verifica del rispetto del patto di stabilita' interno. A tale

fine, gli enti locali che non hanno rispettato il patto di stabilita'

interno nell'anno 2014 comunicano al Ministero dell'economia e delle

finanze, mediante il sistema web della Ragioneria generale dello

Stato, entro il termine perentorio di quindici giorni dalla data di

entrata in vigore della presente legge, le spese sostenute nell'anno

2014 per l'edilizia scolastica.

165. Al fine di assicurare la prosecuzione e il completamento degli

interventi di messa in sicurezza degli edifici scolastici finanziati

ai sensi dell'articolo 80, comma 21, della legge 27 dicembre 2002, n.

289, e successive modificazioni, con le delibere del Comitato

interministeriale per la programmazione economica (CIPE) n. 102/04

del 20 dicembre 2004, di approvazione del primo programma stralcio, e

n. 143/2006 del 17 novembre 2006, di approvazione del secondo

programma stralcio, come rimodulati dalla delibera del CIPE n.

17/2008 del 21 febbraio 2008, e' consentito agli enti beneficiari,

previa rendicontazione dei lavori eseguiti da produrre al Ministero

delle infrastrutture e dei trasporti entro sessanta giorni dalla data

di entrata in vigore della presente legge e comunque non oltre il 31

dicembre 2015, l'utilizzo delle economie derivanti dai ribassi d'asta

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per la realizzazione di altri interventi finalizzati alla sicurezza

delle scuole anche sugli stessi edifici e nel rispetto del limite

complessivo del finanziamento gia' autorizzato. Le modalita' della

rendicontazione sono rese note attraverso il sito web istituzionale

del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti entro trenta

giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge. La

mancata rendicontazione nel termine indicato preclude l'utilizzo

delle eventuali risorse residue ancora nella disponibilita'

dell'ente, che sono versate all'entrata del bilancio dello Stato

entro trenta giorni dalla scadenza del termine di cui al primo

periodo del presente comma. Le somme relative a interventi non

avviati e per i quali non siano stati assunti obblighi giuridicamente

vincolanti, anche giacenti presso la societa' Cassa depositi e

prestiti Spa, sono destinate dal CIPE alle medesime finalita' di

edilizia scolastica in favore di interventi compresi nella

programmazione nazionale triennale 2015-2017 di cui al comma 160,

secondo modalita' individuate dallo stesso Comitato, nonche' degli

interventi che si rendono necessari all'esito delle indagini

diagnostiche sugli edifici scolastici di cui ai commi da 177 a 179 e

di quelli che si rendono necessari sulla base dei dati risultanti

dall'Anagrafe dell'edilizia scolastica. Al fine di garantire la

sollecita attuazione dei programmi finanziati ai sensi dell'articolo

18, comma 1, lettera b), del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185,

convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, con

la delibera del CIPE n. 32/2010 del 13 maggio 2010, e dei programmi

di intervento finanziati ai sensi dell'articolo 33, comma 3, della

legge 12 novembre 2011, n. 183, con la delibera del CIPE n. 6 del 20

gennaio 2012, il parere richiesto ai provveditorati per le opere

pubbliche sui progetti definitivi presentati dagli enti beneficiari

si intende positivamente reso entro trenta giorni dalla richiesta,

ovvero entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della

presente legge per quelli presentati precedentemente. Gli enti

beneficiari trasmettono al Ministero delle infrastrutture e dei

trasporti le aggiudicazioni provvisorie dei lavori entro centottanta

giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, pena la

revoca dei finanziamenti. Le risorse oggetto di revoca sono destinate

dal CIPE alle medesime finalita' di edilizia scolastica in favore di

interventi compresi nella programmazione nazionale triennale

2015-2017, secondo modalita' individuate dal medesimo Comitato.

166. Il termine di utilizzo delle risorse del Fondo rotativo per la

progettualita' per gli interventi di edilizia scolastica, di cui

all'articolo 1, comma 54, quarto periodo, della legge 28 dicembre

1995, n. 549, come da ultimo modificato dal comma 167 del presente

articolo, e' differito al 31 dicembre 2018.

167. All'articolo 1, comma 54, quarto periodo, della legge 28

dicembre 1995, n. 549, e successive modificazioni, le parole:

«inseriti nel piano straordinario di messa in sicurezza degli edifici

scolastici, con particolare riguardo a quelli che insistono sul

territorio delle zone soggette a rischio sismico» sono sostituite

dalle seguenti: «di edilizia scolastica e puo' essere alimentato

anche da risorse finanziarie di soggetti esterni».

168. All'articolo 9 del decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133,

convertito, con modificazioni, dalla legge 11 novembre 2014, n. 164,

e' aggiunto, in fine, il seguente comma:

«2-octies. I pareri, i visti, e i nulla osta relativi agli

interventi di cui al comma 1 sono resi dalle amministrazioni

competenti entro quarantacinque giorni dalla richiesta, anche tramite

conferenza di servizi, e, decorso inutilmente tale termine, si

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intendono acquisiti con esito positivo».

169. All'articolo 23-ter, comma 1, del decreto-legge 24 giugno

2014, n. 90, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto

2014, n. 114, e successive modificazioni, le parole: «1º settembre

2015» sono sostituite dalle seguenti: «1º novembre 2015».

170. Le risorse di cui all'articolo 2, comma 239, della legge 23

dicembre 2009, n. 191, e successive modificazioni, destinate alla

realizzazione del piano straordinario di messa in sicurezza degli

edifici scolastici individuati dalla risoluzione parlamentare n.

8-00143 del 2 agosto 2011 delle Commissioni riunite V e VII della

Camera dei deputati, in relazione alle quali non siano state assunte

obbligazioni giuridicamente vincolanti alla data di entrata in vigore

della presente legge, sono destinate alla programmazione nazionale di

cui all'articolo 10 del decreto-legge 12 settembre 2013, n. 104,

convertito, con, modificazioni, dalla legge 8 novembre 2013, n. 128,

come da ultimo modificato dai commi 173 e 176 del presente articolo,

nonche' agli interventi che si rendono necessari all'esito delle

indagini diagnostiche sugli edifici scolastici di cui ai commi da 177

a 179 del presente articolo a quelli che si rendono necessari sulla

base dei dati risultanti dall'Anagrafe dell'edilizia scolastica.

171. Il monitoraggio degli interventi di cui ai commi da 159 a 176

e' effettuato secondo quanto disposto dal decreto legislativo 29

dicembre 2011, n. 229.

172. Le risorse della quota a gestione statale dell'otto per mille

dell'imposta sul reddito delle persone fisiche, di cui all'articolo

48 della legge 20 maggio 1985, n. 222, e successive modificazioni,

relative all'edilizia scolastica sono destinate agli interventi di

edilizia scolastica che si rendono necessari a seguito di eventi

eccezionali e imprevedibili individuati annualmente con decreto del

Ministro dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca, anche

sulla base dei dati contenuti nell'Anagrafe dell'edilizia scolastica.

173. Dopo il comma 2 dell'articolo 10 del decreto-legge 12

settembre 2013, n. 104, convertito, con modificazioni, dalla legge 8

novembre 2013, n. 128, sono inseriti i seguenti:

«2-bis. Per le medesime finalita' di cui al comma 1 e con

riferimento agli immobili di proprieta' pubblica adibiti all'alta

formazione artistica, musicale e coreutica, le istituzioni dell'alta

formazione artistica, musicale e coreutica, di cui all'articolo 1

della legge 21 dicembre 1999, n. 508, possono essere autorizzate dal

Ministero dell'economia e delle finanze, d'intesa con il Ministero

dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca, a stipulare mutui

trentennali sulla base dei criteri di economicita' e di contenimento

della spesa, con oneri di ammortamento a totale carico dello Stato,

con la Banca europea per gli investimenti, con la Banca di sviluppo

del Consiglio d'Europa, con la societa' Cassa depositi e prestiti Spa

e con i soggetti autorizzati all'esercizio dell'attivita' bancaria,

ai sensi del testo unico di cui al decreto legislativo lº settembre

1993, n. 385. Ai sensi dell'articolo 1, comma 75, della legge 30

dicembre 2004, n. 311, le rate di ammortamento dei mutui attivati

sono pagate agli istituti finanziatori direttamente dallo Stato. A

tale fine sono stanziati contributi pluriennali pari a euro 4 milioni

annui per la durata dell'ammortamento del mutuo a decorrere dall'anno

2016, mediante riduzione dell'autorizzazione di spesa di cui

all'articolo 1, comma 131, della citata legge n. 311 del 2004. Alla

compensazione degli effetti finanziari, in termini di fabbisogno e di

indebitamento netto, derivanti dall'attuazione delle disposizioni del

presente comma si provvede, quanto a euro 5 milioni per l'anno 2017,

a euro 15 milioni per l'anno 2018, a euro 30 milioni per l'anno 2019

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e a euro 30 milioni per l'anno 2020, mediante corrispondente utilizzo

del fondo per la compensazione degli effetti finanziari non previsti

a legislazione vigente conseguenti all'attualizzazione di contributi

pluriennali, di cui all'articolo 6, comma 2, del decreto-legge 7

ottobre 2008, n. 154, convertito, con modificazioni, dalla legge 4

dicembre 2008, n. 189, e successive modificazioni.

2-ter. Le modalita' di attuazione del comma 2-bis sono stabilite

con decreto del Ministero dell'economia e delle finanze, di concerto

con il Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca,

da adottare entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della

presente disposizione».

174. All'articolo 2, comma 1, del decreto-legge 7 aprile 2014, n.

58, convertito, con modificazioni, dalla legge 5 giugno 2014, n. 87,

sono apportate le seguenti modifiche:

a) le parole: «2014/2015» sono sostituite dalle seguenti:

«2015/2016»;

b) dopo le parole: «ove non e' ancora attiva» sono inserite le

seguenti: «, ovvero sia stata sospesa,»;

c) le parole: «e comunque fino e non oltre il 31 luglio 2015»

sono sostituite dalle seguenti: «alla data di effettiva attivazione

della citata convenzione e comunque fino a non oltre il 31 luglio

2016».

175. Agli oneri derivanti dal comma 174 si provvede a valere sulle

risorse di cui all'articolo 58, comma 5, del decreto-legge 21 giugno

2013, n. 69, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto

2013, n. 98.

176. All'articolo 10 del decreto-legge 12 settembre 2013, n. 104,

convertito, con modificazioni, dalla legge 8 novembre 2013, n. 128,

al comma 1, terzo periodo, le parole: «40 milioni annui per la durata

dell'ammortamento del mutuo, a decorrere dall'anno 2015» sono

sostituite dalle seguenti: «40 milioni per l'anno 2015 e per euro 50

milioni annui per la durata residua dell'ammortamento del mutuo, a

decorrere dall'anno 2016» e, al comma 2, dopo le parole: «effettuati

dalle Regioni,» sono inserite le seguenti: «anche attraverso la

delegazione di pagamento,».

177. Al fine di garantire la sicurezza degli edifici scolastici e

di prevenire eventi di crollo dei relativi solai e controsoffitti e'

autorizzata la spesa di euro 40 milioni per l'anno 2015 per

finanziare indagini diagnostiche dei solai degli edifici scolastici,

anche attraverso quote di cofinanziamento da parte degli enti locali

proprietari, a valere sul Fondo di cui al comma 202.

178. Con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'universita' e

della ricerca, da adottare entro sessanta giorni dalla data di

entrata in vigore della presente legge, sono definiti i termini e le

modalita' per l'erogazione dei finanziamenti agli enti locali di cui

al comma 177, tenendo conto anche della vetusta' degli edifici

valutata anche in base ai dati contenuti nell'Anagrafe dell'edilizia

scolastica.

179. Gli interventi di messa in sicurezza degli edifici scolastici

che si rendono necessari all'esito delle indagini diagnostiche

possono essere finanziati anche a valere sulle risorse di cui ai

commi 160, 161, 162, 163, 166 e 170.

180. Il Governo e' delegato ad adottare, entro diciotto mesi dalla

data di entrata in vigore della presente legge, uno o piu' decreti

legislativi al fine di provvedere al riordino, alla semplificazione e

alla codificazione delle disposizioni legislative in materia di

istruzione, anche in coordinamento con le disposizioni di cui alla

presente legge.

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181. I decreti legislativi di cui al comma 180 sono adottati nel

rispetto dei principi e criteri direttivi di cui all'articolo 20

della legge 15 marzo 1997, n. 59, e successive modificazioni, nonche'

dei seguenti:

a) riordino delle disposizioni normative in materia di sistema

nazionale di istruzione e formazione attraverso:

1) la redazione di un testo unico delle disposizioni in materia

di istruzione gia' contenute nel testo unico di cui al decreto

legislativo 16 aprile 1994, n. 297, nonche' nelle altre fonti

normative;

2) l'articolazione e la rubricazione delle disposizioni di

legge incluse nella codificazione per materie omogenee, secondo il

contenuto precettivo di ciascuna di esse;

3) il riordino e il coordinamento formale e sostanziale delle

disposizioni di legge incluse nella codificazione, anche apportando

integrazioni e modifiche innovative e per garantirne la coerenza

giuridica, logica e sistematica, nonche' per adeguare le stesse

all'intervenuta evoluzione del quadro giuridico nazionale e

dell'Unione europea;

4) l'adeguamento della normativa inclusa nella codificazione

alla giurisprudenza costituzionale e dell'Unione europea;

5) l'indicazione espressa delle disposizioni di legge abrogate;

b) riordino, adeguamento e semplificazione del sistema di

formazione iniziale e di accesso nei ruoli di docente nella scuola

secondaria, in modo da renderlo funzionale alla valorizzazione

sociale e culturale della professione, mediante:

1) l'introduzione di un sistema unitario e coordinato che

comprenda sia la formazione iniziale dei docenti sia le procedure per

l'accesso alla professione, affidando i diversi momenti e percorsi

formativi alle universita' o alle istituzioni dell'alta formazione

artistica, musicale e coreutica e alle istituzioni scolastiche

statali, con una chiara distinzione dei rispettivi ruoli e competenze

in un quadro di collaborazione strutturata;

2) l'avvio di un sistema regolare di concorsi nazionali per

l'assunzione, con contratto retribuito a tempo determinato di durata

triennale di tirocinio, di docenti nella scuola secondaria statale.

L'accesso al concorso e' riservato a coloro che sono in possesso di

un diploma di laurea magistrale o di un diploma accademico di secondo

livello per le discipline artistiche e musicali, coerente con la

classe disciplinare di concorso. I vincitori sono assegnati a

un'istituzione scolastica o a una rete tra istituzioni scolastiche. A

questo fine sono previsti:

2.1) la determinazione di requisiti per l'accesso al concorso

nazionale, anche in base al numero di crediti formativi universitari

acquisiti nelle discipline antropo-psico-pedagogiche e in quelle

concernenti le metodologie e le tecnologie didattiche, comunque con

il limite minimo di ventiquattro crediti conseguibili sia come

crediti curricolari che come crediti aggiuntivi;

2.2) la disciplina relativa al trattamento economico durante il

periodo di tirocinio, tenuto anche conto della graduale assunzione

della funzione di docente;

3) il completamento della formazione iniziale dei docenti

assunti secondo le procedure di cui al numero 2) tramite:

3.1) il conseguimento, nel corso del primo anno di contratto, di un

diploma di specializzazione per l'insegnamento secondario al termine

di un corso annuale istituito, anche in convenzione con istituzioni

scolastiche o loro reti, dalle universita' o dalle istituzioni

dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica, destinato a

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completare la preparazione degli iscritti nel campo della didattica

delle discipline afferenti alla classe concorsuale di appartenenza,

della pedagogia, della psicologia e della normativa scolastica;

3.2) la determinazione degli standard nazionali per la valutazione

finalizzata al conseguimento del diploma di specializzazione, nonche'

del periodo di apprendistato;

3.3) per i vincitori dei concorsi nazionali, l'effettuazione, nei

due anni successivi al conseguimento del diploma, di tirocini

formativi e la graduale assunzione della funzione docente, anche in

sostituzione di docenti assenti, presso l'istituzione scolastica o

presso la rete tra istituzioni scolastiche di assegnazione;

3.4) la possibilita', per coloro che non hanno partecipato o non

sono risultati vincitori nei concorsi nazionali di cui al numero 2),

di iscriversi a proprie spese ai percorsi di specializzazione per

l'insegnamento secondario di cui al numero 3.1);

4) la sottoscrizione del contratto di lavoro a tempo

indeterminato, all'esito di positiva conclusione e valutazione del

periodo di tirocinio, secondo la disciplina di cui ai commi da 63 a

85 del presente articolo;

5) la previsione che il percorso di cui al numero 2) divenga

gradualmente l'unico per accedere all'insegnamento nella scuola

secondaria statale, anche per l'effettuazione delle supplenze;

l'introduzione di una disciplina transitoria in relazione ai vigenti

percorsi formativi e abilitanti e al reclutamento dei docenti nonche'

in merito alla valutazione della competenza e della professionalita'

per coloro che hanno conseguito l'abilitazione prima della data di

entrata in vigore del decreto legislativo di cui alla presente

lettera;

6) il riordino delle classi disciplinari di afferenza dei

docenti e delle classi di laurea magistrale, in modo da assicurarne

la coerenza ai fini dei concorsi di cui al numero 2), nonche' delle

norme di attribuzione degli insegnamenti nell'ambito della classe

disciplinare di afferenza secondo principi di semplificazione e di

flessibilita', fermo restando l'accertamento della competenza nelle

discipline insegnate;

7) la previsione dell'istituzione di percorsi di formazione in

servizio, che integrino le competenze disciplinari e pedagogiche dei

docenti, consentendo, secondo principi di flessibilita' e di

valorizzazione, l'attribuzione di insegnamenti anche in classi

disciplinari affini;

8) la previsione che il conseguimento del diploma di

specializzazione di cui al numero 3.1) costituisca il titolo

necessario per l'insegnamento nelle scuole paritarie;

c) promozione dell'inclusione scolastica degli studenti con

disabilita' e riconoscimento delle differenti modalita' di

comunicazione attraverso:

1) la ridefinizione del ruolo del personale docente di sostegno

al fine di favorire l'inclusione scolastica degli studenti con

disabilita', anche attraverso l'istituzione di appositi percorsi di

formazione universitaria;

2) la revisione dei criteri di inserimento nei ruoli per il

sostegno didattico, al fine di garantire la continuita' del diritto

allo studio degli alunni con disabilita', in modo da rendere

possibile allo studente di fruire dello stesso insegnante di sostegno

per l'intero ordine o grado di istruzione;

3) l'individuazione dei livelli essenziali delle prestazioni

scolastiche, sanitarie e sociali, tenuto conto dei diversi livelli di

competenza istituzionale;

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4) la previsione di indicatori per l'autovalutazione e la

valutazione dell'inclusione scolastica;

5) la revisione delle modalita' e dei criteri relativi alla

certificazione, che deve essere volta a individuare le abilita'

residue al fine di poterle sviluppare attraverso percorsi individuati

di concerto con tutti gli specialisti di strutture pubbliche, private

o convenzionate che seguono gli alunni riconosciuti disabili ai sensi

degli articoli 3 e 4 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, e della

legge 8 ottobre 2010, n. 170, che partecipano ai gruppi di lavoro per

l'integrazione e l'inclusione o agli incontri informali;

6) la revisione e la razionalizzazione degli organismi operanti

a livello territoriale per il supporto all'inclusione;

7) la previsione dell'obbligo di formazione iniziale e in

servizio per i dirigenti scolastici e per i docenti sugli aspetti

pedagogico-didattici e organizzativi dell'integrazione scolastica;

8) la previsione dell'obbligo di formazione in servizio per il

personale amministrativo, tecnico e ausiliario, rispetto alle

specifiche competenze, sull'assistenza di base e sugli aspetti

organizzativi ed educativo-relazionali relativi al processo di

integrazione scolastica;

9) la previsione della garanzia dell'istruzione domiciliare per

gli alunni che si trovano nelle condizioni di cui all'articolo 12,

comma 9, della legge 5 febbraio 1992, n. 104;

d) revisione dei percorsi dell'istruzione professionale, nel

rispetto dell'articolo 117 della Costituzione, nonche' raccordo con i

percorsi dell'istruzione e formazione professionale, attraverso:

1) la ridefinizione degli indirizzi, delle articolazioni e

delle opzioni dell'istruzione professionale;

2) il potenziamento delle attivita' didattiche laboratoriali

anche attraverso una rimodulazione, a parita' di tempo scolastico,

dei quadri orari degli indirizzi, con particolare riferimento al

primo biennio;

e) istituzione del sistema integrato di educazione e di

istruzione dalla nascita fino a sei anni, costituito dai servizi

educativi per l'infanzia e dalle scuole dell'infanzia, al fine di

garantire ai bambini e alle bambine pari opportunita' di educazione,

istruzione, cura, relazione e gioco, superando disuguaglianze e

barriere territoriali, economiche, etniche e culturali, nonche' ai

fini della conciliazione tra tempi di vita, di cura e di lavoro dei

genitori, della promozione della qualita' dell'offerta educativa e

della continuita' tra i vari servizi educativi e scolastici e la

partecipazione delle famiglie, attraverso:

1) la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni

della scuola dell'infanzia e dei servizi educativi per l'infanzia

previsti dal Nomenclatore interregionale degli interventi e dei

servizi sociali, sentita la Conferenza unificata di cui all'articolo

8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, e successive

modificazioni, prevedendo:

1.1) la generalizzazione della scuola dell'infanzia;

1.2) la qualificazione universitaria e la formazione continua

del personale dei servizi educativi per l'infanzia e della scuola

dell'infanzia;

1.3) gli standard strutturali, organizzativi e qualitativi dei

servizi educativi per l'infanzia e della scuola dell'infanzia,

diversificati in base alla tipologia, all'eta' dei bambini e agli

orari di servizio, prevedendo tempi di compresenza del personale dei

servizi educativi per l'infanzia e dei docenti di scuola

dell'infanzia, nonche' il coordinamento pedagogico territoriale e il

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riferimento alle Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola

dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione, adottate con il

regolamento di cui al decreto del Ministro dell'istruzione,

dell'universita' e della ricerca 16 novembre 2012, n. 254;

2) la definizione delle funzioni e dei compiti delle regioni e

degli enti locali al fine di potenziare la ricettivita' dei servizi

educativi per l'infanzia e la qualificazione del sistema integrato di

cui alla presente lettera;

3) l'esclusione dei servizi educativi per l'infanzia e delle

scuole dell'infanzia dai servizi a domanda individuale;

4) l'istituzione di una quota capitaria per il raggiungimento

dei livelli essenziali, prevedendo il cofinanziamento dei costi di

gestione, da parte dello Stato con trasferimenti diretti o con la

gestione diretta delle scuole dell'infanzia e da parte delle regioni

e degli enti locali al netto delle entrate da compartecipazione delle

famiglie utenti del servizio;

5) l'approvazione e il finanziamento di un piano di azione

nazionale per la promozione del sistema integrato di cui alla

presente lettera, finalizzato al raggiungimento dei livelli

essenziali delle prestazioni;

6) la copertura dei posti della scuola dell'infanzia per

l'attuazione del piano di azione nazionale per la promozione del

sistema integrato anche avvalendosi della graduatoria a esaurimento

per il medesimo grado di istruzione come risultante alla data di

entrata in vigore della presente legge;

7) la promozione della costituzione di poli per l'infanzia per

bambini di eta' fino a sei anni, anche aggregati a scuole primarie e

istituti comprensivi;

8) l'istituzione, senza nuovi o maggiori oneri per il bilancio

dello Stato, di un'apposita commissione con compiti consultivi e

propositivi, composta da esperti nominati dal Ministero

dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca, dalle regioni e

dagli enti locali;

f) garanzia dell'effettivita' del diritto allo studio su tutto il

territorio nazionale, nel rispetto delle competenze delle regioni in

tale materia, attraverso la definizione dei livelli essenziali delle

prestazioni, sia in relazione ai servizi alla persona, con

particolare riferimento alle condizioni di disagio, sia in relazione

ai servizi strumentali; potenziamento della Carta dello studente,

tenuto conto del sistema pubblico per la gestione dell'identita'

digitale, al fine di attestare attraverso la stessa lo status di

studente e rendere possibile l'accesso a programmi relativi a beni e

servizi di natura culturale, a servizi per la mobilita' nazionale e

internazionale, ad ausili di natura tecnologica per lo studio e per

l'acquisto di materiale scolastico, nonche' possibilita' di associare

funzionalita' aggiuntive per strumenti di pagamento attraverso

borsellino elettronico;

g) promozione e diffusione della cultura umanistica,

valorizzazione del patrimonio e della produzione culturali, musicali,

teatrali, coreutici e cinematografici e sostegno della creativita'

connessa alla sfera estetica, attraverso:

1) l'accesso, nelle sue varie espressioni amatoriali e

professionali, alla formazione artistica, consistente

nell'acquisizione di conoscenze e nel contestuale esercizio di

pratiche connesse alle forme artistiche, musicali, coreutiche e

teatrali, mediante:

1.1) il potenziamento della formazione nel settore delle arti

nel curricolo delle scuole di ogni ordine e grado, compresa la prima

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infanzia, nonche' la realizzazione di un sistema formativo della

professionalita' degli educatori e dei docenti in possesso di

specifiche abilitazioni e di specifiche competenze artistico-musicali

e didattico-metodologiche;

1.2) l'attivazione, da parte di scuole o reti di scuole di ogni

ordine e grado, di accordi e collaborazioni anche con soggetti terzi,

accreditati dal Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della

ricerca e dal Ministero dei beni e delle attivita' culturali e del

turismo ovvero dalle regioni o dalle province autonome di Trento e di

Bolzano anche mediante accordi quadro tra le istituzioni interessate;

1.3) il potenziamento e il coordinamento dell'offerta formativa

extrascolastica e integrata negli ambiti artistico, musicale,

coreutico e teatrale anche in funzione dell'educazione permanente;

2) il riequilibrio territoriale e il potenziamento delle scuole

secondarie di primo grado a indirizzo musicale nonche'

l'aggiornamento dell'offerta formativa anche ad altri settori

artistici nella scuola secondaria di primo grado e l'avvio di poli,

nel primo ciclo di istruzione, a orientamento artistico e

performativo;

3) la presenza e il rafforzamento delle arti nell'offerta

formativa delle scuole secondarie di secondo grado;

4) il potenziamento dei licei musicali, coreutici e artistici

promuovendo progettualita' e scambi con gli altri Paesi europei;

5) l'armonizzazione dei percorsi formativi di tutta la filiera

del settore artistico-musicale, con particolare attenzione al

percorso pre-accademico dei giovani talenti musicali, anche ai fini

dell'accesso all'alta formazione artistica, musicale e coreutica e

all'universita';

6) l'incentivazione delle sinergie tra i linguaggi artistici e

le nuove tecnologie valorizzando le esperienze di ricerca e

innovazione;

7) il supporto degli scambi e delle collaborazioni

artistico-musicali tra le diverse istituzioni formative sia italiane

che straniere, finalizzati anche alla valorizzazione di giovani

talenti;

8) la sinergia e l'unitarieta' degli obiettivi nell'attivita'

dei soggetti preposti alla promozione della cultura italiana

all'estero;

h) revisione, riordino e adeguamento della normativa in materia

di istituzioni e iniziative scolastiche italiane all'estero al fine

di realizzare un effettivo e sinergico coordinamento tra il Ministero

degli affari esteri e della cooperazione internazionale e il

Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca nella

gestione della rete scolastica e della promozione della lingua

italiana all'estero attraverso:

1) la definizione dei criteri e delle modalita' di selezione,

destinazione e permanenza in sede del personale docente e

amministrativo;

2) la revisione del trattamento economico del personale docente

e amministrativo;

3) la previsione della disciplina delle sezioni italiane

all'interno di scuole straniere o internazionali;

4) la revisione della disciplina dell'insegnamento di materie

obbligatorie secondo la legislazione locale o l'ordinamento

scolastico italiano da affidare a insegnanti a contratto locale;

i) adeguamento della normativa in materia di valutazione e

certificazione delle competenze degli studenti, nonche' degli esami

di Stato, anche in raccordo con la normativa vigente in materia di

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certificazione delle competenze, attraverso:

1) la revisione delle modalita' di valutazione e certificazione

delle competenze degli studenti del primo ciclo di istruzione,

mettendo in rilievo la funzione formativa e di orientamento della

valutazione, e delle modalita' di svolgimento dell'esame di Stato

conclusivo del primo ciclo;

2) la revisione delle modalita' di svolgimento degli esami di

Stato relativi ai percorsi di studio della scuola secondaria di

secondo grado in coerenza con quanto previsto dai regolamenti di cui

ai decreti del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, nn. 87, 88

e 89.

182. I decreti legislativi di cui al comma 180 sono adottati su

proposta del Ministro dell'istruzione, dell'universita' e della

ricerca, di concerto con il Ministro per la semplificazione e la

pubblica amministrazione e con il Ministro dell'economia e delle

finanze nonche' con gli altri Ministri competenti, previo parere

della Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto

legislativo 28 agosto 1997, n. 281, e successive modificazioni. Gli

schemi dei decreti sono trasmessi alle Camere per l'espressione del

parere da parte delle Commissioni parlamentari competenti per materia

e per i profili finanziari, che si esprimono nel termine di sessanta

giorni dalla data di trasmissione, decorso il quale i decreti possono

comunque essere adottati. Se il termine previsto per l'espressione

del parere da parte delle Commissioni parlamentari scade nei trenta

giorni che precedono la scadenza del termine per l'esercizio della

delega previsto al comma 180, o successivamente, quest'ultimo e'

prorogato di novanta giorni.

183. Con uno o piu' decreti adottati ai sensi dell'articolo 17,

commi 1 e 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, e successive

modificazioni, sono raccolte per materie omogenee le norme

regolamentari vigenti negli ambiti di cui alla presente legge, con le

modificazioni necessarie al fine di semplificarle e adeguarle alla

disciplina legislativa conseguente all'adozione dei decreti

legislativi di cui al comma 180 del presente articolo.

184. Entro due anni dalla data di entrata in vigore di ciascuno dei

decreti legislativi di cui al comma 180, nel rispetto dei principi e

criteri direttivi e con la procedura previsti dai commi 181 e 182 del

presente articolo, il Governo puo' adottare disposizioni integrative

e correttive dei decreti medesimi.

185. Dall'attuazione delle deleghe di cui ai commi 180 e 184 non

devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza

pubblica. A tal fine, per gli adempimenti previsti dai decreti

legislativi adottati in attuazione dei commi 180 e 184 le

amministrazioni competenti provvedono attraverso una diversa

allocazione delle ordinarie risorse umane, finanziarie e strumentali

allo stato in dotazione alle medesime amministrazioni. In conformita'

all'articolo 17, comma 2, della legge 31 dicembre 2009, n. 196,

qualora uno o piu' decreti legislativi determinino nuovi o maggiori

oneri che non trovino compensazione al proprio interno, essi sono

emanati solo successivamente o contestualmente all'entrata in vigore

dei provvedimenti legislativi, ivi compresa la legge di stabilita',

che stanzino le occorrenti risorse finanziarie.

186. Alla provincia autonoma di Bolzano spetta la legittimazione

attiva e passiva nei procedimenti giudiziari concernenti il personale

docente, direttivo ed ispettivo delle scuole a carattere statale.

187. Al fine di rispondere alle esigenze socio-culturali e

linguistiche della scuola dei diversi gruppi linguistici, la

provincia autonoma di Bolzano adotta linee guida, sulla base di

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ricerche di settore, per la personalizzazione dei percorsi didattici

e formativi, nell'ambito della flessibilita' ordinamentale e ferma

restando l'autonomia delle istituzioni scolastiche, per rispondere

alle esigenze socio-culturali e linguistiche dei tre gruppi

linguistici italiano, tedesco e ladino, nel quadro dell'unitarieta'

dell'ordinamento scolastico provinciale definito dall'articolo 19 del

testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 31

agosto 1972, n. 670.

188. La provincia autonoma di Bolzano si adegua alla normativa

statale sugli esami di Stato con legge provinciale, al fine di

integrare i percorsi nazionali con aspetti culturali e linguistici

legati alla realta' locale. Le norme per l'attuazione delle predette

disposizioni sono adottate dalla provincia autonoma, sentito il

Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca. La

provincia autonoma nomina i presidenti e i membri delle commissioni

per l'esame di Stato delle scuole di ogni ordine e grado. In

relazione al particolare ordinamento scolastico di cui all'articolo 9

del testo unificato di cui al decreto del Presidente della Repubblica

10 febbraio 1983, n. 89, e successive modificazioni, la terza prova

dell'esame di Stato conclusivo della scuola secondaria di secondo

grado e' determinata in aderenza alle linee guida definite dalla

provincia autonoma sentito il Ministero dell'istruzione,

dell'universita' e della ricerca.

189. In attuazione dell'articolo 19 del testo unico di cui al

decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1972, n. 670, la

provincia autonoma di Bolzano, d'intesa con l'universita' ed il

conservatorio di musica che hanno sede nella provincia stessa,

disciplina la formazione disciplinare e pedagogico-didattica degli

insegnanti delle scuole funzionanti nella provincia autonoma di

Bolzano di ogni ordine e grado dei tre gruppi linguistici, anche

nelle materie artistiche, nonche' le modalita' e i contenuti delle

relative prove di accesso nel rispetto di quelli minimi previsti a

livello nazionale, con possibilita' di discostarsi dalla tempistica

nazionale, svolgendole anche in lingua tedesca e ladina, ove

necessario, e basandosi sui programmi di insegnamento sviluppati ed

in vigore nella provincia autonoma stessa. Tale formazione puo'

comprendere fino a quarantotto crediti formativi universitari del

percorso quinquennale per attivita' di insegnamento che riguardano il

relativo contesto culturale. La provincia autonoma di Bolzano,

d'intesa con l'universita' ed il conservatorio di cui al primo

periodo, definisce altresi' il punteggio con il quale integrare la

votazione della prova di accesso, in caso di possesso di

certificazioni di competenze linguistiche almeno di livello B1 del

Quadro comune europeo di riferimento. Al fine di garantire ai futuri

insegnanti delle scuole con lingua di insegnamento tedesca e delle

scuole delle localita' ladine la formazione nella madre lingua,

l'abilitazione all'insegnamento si consegue mediante il solo

compimento del tirocinio formativo attivo (TFA). Il TFA stesso,

nonche' le relative modalita' di accesso a numero programmato, sono

disciplinati dalla provincia autonoma di Bolzano. Per lo specifico

contesto linguistico e culturale della provincia autonoma di Bolzano

e per l'impegno istituzionale della Libera Universita' di Bolzano a

garantire nei percorsi di formazione i presupposti per l'acquisizione

delle competenze indispensabili al fine di poter partecipare alla

vita culturale ed economico-sociale e di accedere al mondo del lavoro

nella provincia stessa, la Libera Universita' di Bolzano, d'intesa

con il Ministero dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca,

ha facolta' di ampliare, in tutti i corsi di laurea e di laurea

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magistrale da essa attivati, i settori scientifici e disciplinari

afferenti alle discipline letterarie e linguistiche, previsti dai

rispettivi decreti ministeriali tra le attivita' formative di base e

caratterizzanti.

190. La provincia autonoma di Bolzano e' delegata ad esercitare le

attribuzioni dello Stato in materia di riconoscimento dei titoli di

formazione professionale rilasciati da un Paese membro dell'Unione

europea ai fini dell'esercizio della professione di docente nelle

scuole di istruzione primaria, secondaria ed artistica in relazione

alle classi di concorso esistenti nella sola provincia autonoma di

Bolzano o ai soli fini dell'accesso ai posti di insegnamento nelle

scuole con lingua di insegnamento tedesca della provincia autonoma di

Bolzano o ai posti di insegnamento nelle scuole delle localita'

ladine della provincia autonoma di Bolzano per materie impartite in

lingua tedesca. Resta fermo che il beneficiario del riconoscimento

delle qualifiche professionali deve possedere le conoscenze

linguistiche necessarie. L'ultimo periodo del comma 4 dell'articolo

427 del testo unico di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n.

297, e' soppresso.

191. Sono fatte salve le potesta' attribuite alla provincia

autonoma di Bolzano dallo statuto speciale e dalle relative norme di

attuazione, nonche' ai sensi dell'articolo 10 della legge

costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3. La provincia autonoma di

Bolzano provvede all'adeguamento del proprio ordinamento nel rispetto

dei principi desumibili dalla presente legge.

192. Per l'adozione dei regolamenti, dei decreti e degli atti

attuativi della presente legge non e' richiesto il parere dell'organo

collegiale consultivo nazionale della scuola.

193. Il regolamento di cui all'articolo 64, comma 4, lettera a),

del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con

modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, non si applica per

la procedura del piano straordinario di assunzioni.

194. In sede di prima applicazione della presente legge e

limitatamente all'anno scolastico 2015/2016, per la determinazione

dell'organico dell'autonomia non e' richiesto il parere di cui

all'articolo 22, comma 2, della legge 28 dicembre 2001, n. 448.

195. Fermo restando il contingente di cui all'articolo 639, comma

3, del testo unico di cui al decreto legislativo 16 aprile 1994, n.

297, e successive modificazioni, le disposizioni della presente legge

si applicano alle scuole italiane all'estero in quanto compatibili e

nell'ambito delle risorse disponibili a legislazione vigente.

196. Sono inefficaci le norme e le procedure contenute nei

contratti collettivi, contrastanti con quanto previsto dalla presente

legge.

197. Al fine di adeguare l'applicazione delle disposizioni della

presente legge alle scuole con lingua di insegnamento slovena o con

insegnamento bilingue della regione Friuli-Venezia Giulia, il

Ministro dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca emana,

entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della medesima

legge, un decreto stabilendo, per le medesime scuole, le norme

speciali riguardanti in particolare:

a) la formazione iniziale e l'aggiornamento, l'abilitazione e il

reclutamento del personale docente;

b) le modalita' di assunzione, formazione e valutazione dei

dirigenti scolastici;

c) il diritto di rappresentanza riferito alla riforma degli

organi collegiali, a livello sia nazionale sia territoriale.

198. Per l'attuazione delle disposizioni di cui alla presente legge

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nonche' del decreto di cui al comma 197, per quanto riguarda le

scuole con lingua di insegnamento slovena o con insegnamento bilingue

della regione Friuli-Venezia Giulia, il Ministero dell'istruzione,

dell'universita' e della ricerca si avvale dell'Ufficio per

l'istruzione in lingua slovena.

199. L'articolo 50 del decreto-legge 9 febbraio 2012, n. 5,

convertito, con modificazioni, dalla legge 4 aprile 2012, n. 35, e i

commi 8 e 9 dell'articolo 19 del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98,

convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111,

sono abrogati a decorrere dall'inizio dell'anno scolastico 2015/2016.

200. Al comma 7 dell'articolo 19 del decreto-legge 6 luglio 2011,

n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n.

111, la parola: «docente,» e' soppressa.

201. A decorrere dall'anno scolastico 2015/2016, la dotazione

organica complessiva di personale docente delle istituzioni

scolastiche statali e' incrementata nel limite di euro 544,18 milioni

nell'anno 2015, 1.828,13 milioni nell'anno 2016, 1.839,22 milioni

nell'anno 2017, 1.878,56 milioni nell'anno 2018, 1.915,91 milioni

nell'anno 2019, 1.971,34 milioni nell'anno 2020, 2.012,32 milioni

nell'anno 2021, 2.053,60 milioni nell'anno 2022, 2.095,20 milioni

nell'anno 2023, 2.134,04 milioni nell'anno 2024 e 2.169,63 milioni

annui a decorrere dall'anno 2025 rispetto a quelle determinate ai

sensi dell'articolo 19, comma 7, del decreto-legge 6 luglio 2011, n.

98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n.

111, nel testo vigente prima della data di entrata in vigore della

presente legge, nonche' ai sensi dell'articolo 15, commi 2 e 2-bis,

del decreto-legge 12 settembre 2013, n. 104, convertito, con

modificazioni, dalla legge 8 novembre 2013, n. 128.

202. E' iscritto nello stato di previsione del Ministero

dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca un fondo di parte

corrente, denominato «Fondo "La Buona Scuola" per il miglioramento e

la valorizzazione dell'istruzione scolastica», con uno stanziamento

pari a 83.000 euro per l'anno 2015, a 533.000 euro per l'anno 2016, a

104.043.000 euro per l'anno 2017, a 69.903.000 euro per l'anno 2018,

a 47.053.000 euro per l'anno 2019, a 43.490.000 euro per l'anno 2020,

a 48.080.000 euro per l'anno 2021, a 56.663.000 euro per l'anno 2022

e a 45.000.000 euro annui a decorrere dall'anno 2023. Al riparto del

Fondo si provvede con decreto del Ministro dell'istruzione,

dell'universita' e della ricerca, di concerto con il Ministro

dell'economia e delle finanze. Il decreto di cui al presente comma

puo' destinare un importo fino a un massimo del 10 per cento del

Fondo ai servizi istituzionali e generali dell'amministrazione per le

attivita' di supporto al sistema di istruzione scolastica.

203. Per l'anno 2015 il Fondo relativo alle spese di funzionamento

della Scuola nazionale dell'amministrazione, iscritto nel bilancio

dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle

finanze, in aggiunta allo stanziamento di cui all'articolo 17, comma

3, del decreto-legge 12 settembre 2013, n. 104, convertito, con

modificazioni, dalla legge 8 novembre 2013, n. 128, e' incrementato

di 1 milione di euro per l'espletamento della procedura concorsuale

per l'accesso ai ruoli della dirigenza scolastica.

204. Agli oneri derivanti dai commi 25, 26, 39, 55, ultimo periodo,

62, 86, 94, 123, 125, 126, 132, 134, 135, 141, 144, 158, 176, 177,

201, 202 e 203, pari complessivamente a 1.012 milioni di euro per

l'anno 2015, a 2.860,3 milioni di euro per l'anno 2016, a 2.909,5

milioni di euro per l'anno 2017, a 2.903,7 milioni di euro per l'anno

2018, a 2.911,2 milioni di euro per l'anno 2019, a 2.955,067 milioni

di euro per l'anno 2020, a 3.000,637 milioni di euro per l'anno 2021,

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a 2.924,5 milioni di euro per l'anno 2022, a 2.947,437 milioni di

euro per l'anno 2023, a 2.986,277 milioni di euro per l'anno 2024 e a

3.021,867 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2025, nonche'

agli oneri derivanti dai commi 150 e 151, valutati in 139,7 milioni

di euro per l'anno 2016, in 90,5 milioni di euro per l'anno 2017, in

96,3 milioni di euro per l'anno 2018, in 88,8 milioni di euro per

l'anno 2019, in 81,3 milioni di euro per l'anno 2020 e in 75,5

milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2021, si provvede:

a) quanto a 1.000 milioni di euro per l'anno 2015 e a 3.000

milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2016, mediante riduzione

del Fondo «La Buona Scuola», di cui all'articolo 1, comma 4, della

legge 23 dicembre 2014, n. 190;

b) quanto a 36.367.000 euro per l'anno 2020, a 76.137.000 euro

per l'anno 2021, a 22.937.000 euro per l'anno 2023, a 61.777.000 euro

per l'anno 2024 e a 97.367.000 euro annui a decorrere dall'anno 2025,

mediante corrispondente riduzione del Fondo per interventi

strutturali di politica economica, di cui all'articolo 10, comma 5,

del decreto-legge 29 novembre 2004, n. 282, convertito, con

modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307;

c) quanto a euro 12 milioni per l'anno 2015, mediante

corrispondente riduzione del fondo per il funzionamento di cui

all'articolo 1, comma 601, della legge 29 dicembre 2006, n. 296.

205. Alla compensazione degli ulteriori effetti finanziari, in

termini di fabbisogno e di indebitamento netto, derivanti dalle

medesime disposizioni richiamate dall'alinea del comma 204, pari a

178.956.700 euro per l'anno 2015, 338.135.700 euro per l'anno 2016,

379.003.500 euro per l'anno 2017, 419.923.410 euro per l'anno 2018,

466.808.650 euro per l'anno 2019, 479.925.100 euro per l'anno 2020,

370.049.800 euro per l'anno 2021, 350.029.000 euro per l'anno 2022,

368.399.000 euro per l'anno 2023, 351.818.000 euro per l'anno 2024 e

293.754.500 euro annui a decorrere dall'anno 2025, si provvede

mediante corrispondente utilizzo del Fondo per la compensazione degli

effetti finanziari non previsti a legislazione vigente conseguenti

all'attualizzazione di contributi pluriennali, di cui all'articolo 6,

comma 2, del decreto-legge 7 ottobre 2008, n. 154, convertito, con

modificazioni, dalla legge 4 dicembre 2008, n. 189, e successive

modificazioni.

206. Ferme restando le competenze istituzionali di controllo e

verifica spettanti al Ministero dell'istruzione, dell'universita' e

della ricerca e al Ministero dell'economia e delle finanze, con

decreto del Ministro dell'istruzione, dell'universita' e della

ricerca, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze,

e' costituito, a decorrere dall'anno scolastico 2015/2016 e senza

maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato, un comitato di

verifica tecnico-finanziaria composto da rappresentanti del Ministero

dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca e del Ministero

dell'economia e delle finanze, con lo scopo di monitorare la spesa

concernente l'organico dell'autonomia in relazione all'attuazione del

piano straordinario di assunzioni, la progressione economica dei

docenti nonche' l'utilizzo del fondo per il risarcimento, di cui al

comma 132. Gli eventuali risparmi rispetto alle previsioni contenute

nella presente legge connesse all'attuazione delle disposizioni di

cui ai commi da 95 a 105, accertati nell'esercizio finanziario 2015

con decreto del Ministro dell'istruzione dell'universita' e della

ricerca, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze,

anche tenendo conto delle verifiche effettuate dal comitato di cui al

primo periodo, sono destinati nel medesimo anno all'incremento del

Fondo di cui al comma 202.

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207. Qualora, a seguito della procedura di monitoraggio di cui al

comma 206, dovesse emergere una spesa complessiva superiore a quella

prevista dalla presente legge, sono adottate idonee misure correttive

ai sensi dell'articolo 17, comma 13, della legge 31 dicembre 2009, n.

196.

208. Ai componenti del comitato di cui al comma 206 non spetta

alcun compenso, indennita', gettone di presenza, rimborso di spese o

emolumento comunque denominato.

209. Le domande per il riconoscimento dei servizi agli effetti

della carriera del personale scolastico sono presentate al dirigente

scolastico nel periodo compreso tra il 1º settembre e il 31 dicembre

di ciascun anno, ferma restando la disciplina vigente per l'esercizio

del diritto al riconoscimento dei servizi agli effetti della

carriera. Entro il successivo 28 febbraio, ai fini di una corretta

programmazione della spesa, il Ministero dell'istruzione,

dell'universita' e della ricerca comunica al Ministero dell'economia

e delle finanze - Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato

le risultanze dei dati relativi alle istanze per il riconoscimento

dei servizi agli effetti della carriera del personale scolastico.

210. Il Ministro dell'economia e delle finanze e' autorizzato ad

apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.

211. Le disposizioni di cui alla presente legge si applicano nelle

regioni a statuto speciale e nelle province autonome di Trento e di

Bolzano compatibilmente con le norme dei rispettivi statuti e con le

relative norme di attuazione.

212. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a

quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.

La presente legge, munita del sigillo dello Stato, sara' inserita

nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica

italiana. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla

osservare come legge dello Stato.

Data a Roma, addi' 13 luglio 2015

MATTARELLA

Renzi, Presidente del Consiglio dei

ministri

Giannini, Ministro dell'istruzione,

dell'universita' e della ricerca

Visto, il Guardasigilli: Orlando

Tabella 1

(Articolo 1, comma 95)

=====================================================================

| | POSTI DI POTENZIAMENTO | |

| |------------------------------------| |

| | | | Secon- | | POSTI DI |

| | | Secon- |daria di| | POTEN- |

| | |daria di|secondo | | ZIAMENTO |

| | | primo | grado | | PER IL |

| | Primaria | grado | (**) |TOTALE | SOSTEGNO |

+==================+==========+========+========+=======+===========+

|Abruzzo | 449 | 176 | 607 | 1.232 | 182 |

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+------------------+----------+--------+--------+-------+-----------+

|Basilicata | 264 | 109 | 394 | 767 | 50 |

+------------------+----------+--------+--------+-------+-----------+

|Calabria | 664 | 268 | 967 | 1.899 | 193 |

+------------------+----------+--------+--------+-------+-----------+

|Campania | 1.815 | 810 | 2.689 | 5.314 | 691 |

+------------------+----------+--------+--------+-------+-----------+

|Emilia-Romagna | 1.307 | 487 | 1.581 | 3.375 | 433 |

+------------------+----------+--------+--------+-------+-----------+

|FriuliVenezia G. | | | | | |

|(*) | 421 | 164 | 529 | 1.114 | 91 |

+------------------+----------+--------+--------+-------+-----------+

|Lazio | 1.653 | 647 | 2.112 | 4.412 | 788 |

+------------------+----------+--------+--------+-------+-----------+

|Liguria | 478 | 193 | 649 | 1.320 | 164 |

+------------------+----------+--------+--------+-------+-----------+

|Lombardia | 2.852 | 1.065 | 3.091 | 7.008 | 1.023 |

+------------------+----------+--------+--------+-------+-----------+

|Marche | 517 | 198 | 698 | 1.413 | 189 |

+------------------+----------+--------+--------+-------+-----------+

|Molise | 188 | 76 | 271 | 535 | 34 |

+------------------+----------+--------+--------+-------+-----------+

|Piemonte | 1.250 | 488 | 1.506 | 3.244 | 416 |

+------------------+----------+--------+--------+-------+-----------+

|Puglia | 1.236 | 513 | 1.820 | 3.569 | 468 |

+------------------+----------+--------+--------+-------+-----------+

|Sardegna | 530 | 215 | 769 | 1.514 | 162 |

+------------------+----------+--------+--------+-------+-----------+

|Sicilia | 1.595 | 668 | 2.131 | 4.394 | 649 |

+------------------+----------+--------+--------+-------+-----------+

|Toscana | 1.078 | 427 | 1.432 | 2.937 | 354 |

+------------------+----------+--------+--------+-------+-----------+

|Umbria | 363 | 139 | 460 | 962 | 94 |

+------------------+----------+--------+--------+-------+-----------+

|Veneto | 1.473 | 563 | 1.767 | 3.803 | 465 |

+------------------+----------+--------+--------+-------+-----------+

|TOTALE | 18.133 | 7.206 | 23.473 |48.812 | 6.446 |

+------------------+----------+--------+--------+-------+-----------+

(*) Inclusi i posti per la lingua slovena.

(**) Inclusi gli insegnanti tecnico-pratici.

Il 90 per cento dell'organico per il potenziamento e' distribuito

in proporzione agli alunni. Il 10 per cento e' distribuito sulla base

dei seguenti indicatori: dispersione scolastica, presenza di alunni

stranieri, presenza di aree interne, presenza di aree isolane e

montane, presenza di aree a bassa densita' demografica.

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ISTITUTO COMPRENSIVO "I. NIEVO" DI CORDIGNANO

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Anno Scolastico 2015/16

SCUOLE DELL'INFANZIA DI VILLA DI VILLA, PINIDELLO, PONTE DELLA MUDA

CONTRATTO FORMATIVO

Che cos'è il contratto formativo? E' un documento in cui si sottoscrivono accordi per impegnarsi a lavorare nel miglior modo possibile; rispettarsi reciprocamente; collaborare partecipando attivamente; vivere la scuola con responsabilità. Chi sono i soggetti del contratto? Gli insegnanti, gli alunni, i genitori; a questi ultimi la legge (art. 30 Cost. artt. 147, 155, 317 bis C.C. ) attribuisce in primis il dovere di educare. Perché? Per favorire una collaborazione tra scuola e famiglia nel rispetto reciproco; per condividere comportamenti educativi coerenti. Qual è il valore del contratto formativo? Il contratto deriva dal Piano dell'Offerta formativa, documento che contiene finalità, obiettivi, metodi, regole, proposte, progetti della scuola e che costituisce uno strumento per attuarlo nella realtà quotidiana. Il contratto è un patto sociale di responsabilità comune in cui tutti si prendono degli impegni nei confronti degli altri.

Contratto Formativo a. s. 2015-16 - IC Cordignano - Scuola dell’Infanzia 1

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LA SCUOLA SI IMPEGNA A

- Garantire competenza e professionalità - Elaborare percorsi formativi e didattici tesi al raggiungimento della maturazione dell'identità

personale, della conquista dell'autonomia e dello sviluppo delle competenze - Attivare tutte le strategie necessarie per coinvolgere ogni bambino/a alla partecipazione attiva

della vita scolastica - Creare un clima sereno e positive relazioni interpersonali tra bambine bambini con adulti - Seguire i bambini nel loro lavoro e attivare strategie di recupero e rinforzo in caso di difficoltà - Verificare i percorsi formativi e didattici elaborati e valutare i risultati raggiunti dai bambini - Mantenere il segreto d'ufficio sulle notizie riguardanti gli alunni - Accettare il confronto con i colleghi ed i genitori - Rispettare le norme previste dal regolamento d'Istituto

GLI ALUNNI SI IMPEGNANO A

- Rispettare tutti gli adulti: Dirigente Scolastico, insegnanti, operatori scolastici che si occupano della loro educazione

- Rispettare i compagni - Rispettare le regole condivise di comportamento - Avere attenzione e rispetto nell'uso delle strutture, degli arredi, dei sussidi, nonché del materiale

altrui e proprio - Mantenere un comportamento corretto e dignitoso N.B. L'assunzione di tali impegni da parte degli alunni della scuola dell'infanzia sarà sostenuta ed incoraggiata da genitori e docenti e costituisce uno dei traguardi che la scuola si propone

LA FAMIGLIA SI IMPEGNA A

- Riconoscere il valore educativo della scuola - Conoscere e rispettare le regole della scuola condividendole con i propri figli - Collaborare per favorire lo sviluppo formativo dei propri figli, rispettando la libertà

d'insegnamento dei docenti - Partecipare agli incontri scuola / famiglia - Essere disponibili al dialogo con gli insegnanti - Condividere gli atteggiamenti educativi analoghi a quelli scolastici - Rispettare le norme previste dal regolamento d'Istituto Firme per accettazione del patto Cordignano, 14 settembre 2015 Il Dirigente Scolastico: I genitori:

dott.ssa Lara Modanese _____________________ _____________________

Contratto Formativo a. s. 2015-16 - IC Cordignano - Scuola dell’Infanzia 2

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Contratto Formativo a.s. 2015/16 - I.C. Cordignano Scuola. Primaria

CONTRATTO FORMATIVO

Siate il meglio…. Se non potete essere un pino sulla vetta del monte, siate un cespuglio nella valle,

ma siate il miglior piccolo cespuglio sulla sponda del ruscello. Siate un cespuglio, se non potete essere un albero.

Se non potete essere una via maestra, siate un sentiero. Se non potete essere il sole, siate una stella;

non con la mole vincente o fallite. Siate il meglio di qualunque cosa siate.

Cercate ardentemente di scoprire a che cosa siete chiamati, E poi mettetevi a farlo appassionatamente.

(Martin Luther King)

Che cos’è il contratto formativo? Il contratto formativo è un documento che coinvolge insegnanti, genitori e aluni. Essi si assumono responsabilmente degli impegni reciproci per favorire una stretta ed efficace collaborazione per il successo degli alunni stessi. Valore del contratto formativo Il contratto deriva dal Piano dell’Offerta Formativa, documento che contiene finalità, obiettivi, metodi, regole, proposte, progetti della scuola e che costituisce uno strumento per attuarlo nella realtà quotidiana.

FINALITÀ

Gli insegnanti … I genitori … Gli alunni … Abituano i bambini ad assumersi le proprie responsabilità.

Partecipano regolarmente alle riunioni scolastiche Dimostrano con il loro esempio comportamenti di responsabilità.

Rispettano i compagni, le insegnanti. Rispettano i propri impegni, le regole di classe. Partecipano attivamente alle proposte.

Aiutano a riflettere su ciò che fanno e ad intervenire in modo propositivo. Valorizzano i contributi, le proposte, gli interventi di ognuno.

Incoraggiano i figli a riflettere sul proprio vissuto a casa e a scuola (ascoltando, parlando …). Danno importanza alle idee, alle proposte, alle opinioni, al lavoro dei loro figli.

Riflettono su ciò che fanno, dicono , imparano.

Mettono in comune le proprie esperienze. Rispettano le opinioni degli altri anche se non condivise .

Offrono agli alunni gli strumenti per migliorare e superare le difficoltà.

Aiutano i figli a comprendere e ad usare gli strumenti proposti per migliorare.

Chiedono aiuto o spiegazioni. Accettano consigli e suggerimenti.

Incoraggiano tutti a diventare più autonomi (a lavorare da soli).

Aiutano i bambini ad organizzare il proprio materiale scolastico e i compiti assegnati senza sostituirsi a loro, per renderli sempre più autonomi.

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Contratto Formativo a.s. 2015/16 - I.C. Cordignano Scuola. Primaria

COMPITO

Gli Insegnanti … I genitori … Gli alunni … Si relazionano correttamente con gli alunni e i genitori in un clima di dialogo e rispetto.

Si relazionano in modo aperto con gli insegnanti, in un clima di fiducia e rispetto. Evitano con i figli messaggi contraddittori rispetto alle linee educative concordate.

Valorizzano i contributi , le proposte e gli interventi di alunni e genitori

Collaborano e partecipano agli aspetti organizzativi, in modo particolare in eventi speciali (manifestazioni, spettacoli, incontri culturali ricorrenze …) sia dal punto di vista progettuale che valutativo del percorso.

Concordano con i genitori,in assemblea, modalità organizzative per far svolgere regolarmente i compiti agli alunni:

- uso del diario - controllo dell’orario - controllo dei quaderni - tempi - spazi - regole (es. tv spenta!).

Aiutano i figli che si trovano in difficoltà, senza sostituirsi ad essi nello svolgimento del lavoro. Suggeriscono ai bambini le modalità organizzative concordate con gli insegnanti per svolgere regolarmente i compiti e li aiutano a farle acquisire come buone pratiche:

- uso del diario - controllo dell’orario - controllo dei quaderni - tempi - spazi - regole (es. tv spenta!).

Completano con impegno i lavori assegnati a scuola e assegnati per casa Affrontano il compito con fiducia ponendosi degli obiettivi…

• (l’ho fatto io) • (ce l’ho fatta) • (ora sono capace di…) • (l’ho capito, ci sono riuscito) • (devo farlo io).

Informano le famiglie di eventuali disagi e/o svantaggi del bambino al fine di trovare insieme una soluzione ottimale.

Informano i docenti di situazioni e/o problemi che possano influenzare la vita scolastica fornendo dati utili a migliorare la conoscenza degli alunni.

Aiutano gli insegnanti a capire il loro gradimento alle attività proposte e le difficoltà che incontrano completando con impegno i questionari e partecipando attivamente alle conversazioni in merito.

Chiedono la collaborazione dei genitori per aggiornare gli alunni assenti sui compiti da svolgere.

I genitori dei bambini assenti si attivano per far loro recuperare i compiti. I genitori degli altri bambini presenti collaborano per fornire indicazioni agli assenti.

I bambini assenti si impegnano a recuperare il lavoro non svolto. Gli altri si impegnano a portare i compiti ai compagni assenti.

Individuano con gli alunni regole e incarichi per la buona organizzazione delle attività.

Rispettano i compagni, gli adulti e gli spazi secondo comportamenti positivi stabiliti e condivisi dal gruppo–classe. Svolgono con impegno gli incarichi loro assegnati e rispettano quelli degli altri.

Accompagnano i bambini nei momenti di difficoltà, sostenendoli ed evitando giudizi che danneggino la loro autostima.

Sostengono i bambini nei momenti di difficoltà, incoraggiandoli.

Rendono espliciti obiettivi, modalità di valutazione .

Assegnano i compiti in modo che gli alunni non siano caricati eccessivamente di lavoro e suggeriscono al bambino le modalità per svolgerli .

Favoriscono l’incontro tra alunni per lo svolgimento di alcuni compiti (lavori di gruppo , ricerche …) .

Ascoltano e mettono in pratica indicazioni e suggerimenti degli insegnanti e dei genitori sia per quanto riguarda l’esecuzione dei compiti, sia per il comportamento.

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Contratto Formativo a.s. 2015/16 - I.C. Cordignano Scuola. Primaria

GESTIONE DEGLI ERRORI Gli errori sono importanti: servono a trovare soluzioni diverse e migliori, a crescere, ad accettare i propri limiti.

Usiamoli bene! Gli insegnanti…

I genitori…

Gli alunni…

Valorizzano l’errore, spiegandolo con chiarezza, e incoraggiano gli alunni a trovare altre soluzioni.

Prestano attenzione ai momenti di disagio dei bambini non lasciandoli soli e incoraggiandoli a trovare altre soluzioni.

Accettano i loro errori e non li nascondono, cercano di comprendere perché hanno sbagliato, provano a trovare nuove soluzioni.

VALUTAZIONE

Valutare significa dare valore a ciò che si fa, quindi è un momento molto importante della scuola.Rende consapevoli gli insegnanti, i genitori, i bambini dei risultati ottenuti, anche quando questi sono negativi, aiutandoli a trovare delle soluzioni per migliorare e per risolvere

problemi .

Gli insegnanti valutano:

I genitori valutano:

I bambini valutano:

Se stessi Autovalutazione sul rispetto degli impegni presi .

Se stessi Auto-valutazione sulla partecipazione alla vita della scuola e sul rispetto degli impegni presi .

Se stessi Valutano se stessi per capire se: -sanno fare da soli -hanno eseguito con puntualità i compiti -hanno buone relazioni con compagni ed insegnanti -hanno sempre gli strumenti necessari per lavorare.

Gli alunni Esplicitano chiaramente i criteri e le modalità di valutazione. Colgono i bisogni di ogni alunno. Selezionano gli obiettivi formativi. Ottengono informazioni continue sui processi di apprendimento-insegnamento. Attivano interventi di recupero-potenziamento. Suggeriscono strategie per l’apprendimento. Valutano attraverso: Osservazioni dirette e sistematiche. Prove oggettive per accertare il livello di padronanza delle competenze raggiunte dagli alunni. Esprimono il giudizio quadrimestrale su ciascun alunno tenendo conto del processo di crescita di ognuno. Comunicano la situazione degli alunni durante le assemblee di classe ed i colloqui individuali.

Il processo di apprendimento dei loro figli Instaurano un dialogo costruttivo con i docenti, rispettando la loro libertà di insegnamento e la loro competenza valutativa. Prendono atto dei criteri e modalità adottati dagli insegnanti ed eventualmente chiedono chiarimenti. Non guardano solo i voti della pagella o dei compiti, ma il giudizio globale. Partecipano alla valutazione dei comportamenti del figlio, relativi alla scuola, osservabili anche a casa. Guidano i bambini a comprendere i loro apprendimenti (senza fare confronti … con altri figli, compagni, amici..).

La scuola Valutano le attività in base all’interesse, la motivazione e la difficoltà. Valutano insieme agli insegnanti il loro percorso scolastico.

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Contratto Formativo a.s. 2015/16 - I.C. Cordignano Scuola. Primaria

PROVVEDIMENTI DA ASSUMERSI IN CASO DI MANCATO RISPETTO DEGLI IMPEGNI PRESI

• Colloquio individuale insegnanti-alunno • Informazione alla famiglia da parte dei docenti( sul diario o telefonicamente se la

situazione richiede tempestività di intervento). • Convocazione della famiglia da parte del team docente. • Eventuale intervento del Dirigente Scolastico. • Richiesta alle famiglie di risarcimento dei danni provocati intenzionalmente dagli

allievi. PRECISAZIONI IN MERITO ALLE SCELTE FATTE ALL’ATTO DELL’ISCRIZIONE In ordine alla frequenza dei tempi scuola, della mensa, del diritto di avvalersi o non avvalersi dell’Insegnamento della Religione Cattolica e dell’eventuale scelta in merito alle Attività alternative, la famiglia si impegna a mantenere le scelte fatte al momento dell’iscrizione. Eventuali cambiamenti vanno richiesti per giustificati motivi entro la data di scadenza delle iscrizioni (gennaio/febbraio) per l’anno scolastico successivo. Domande di cambiamento di orari di frequenza delle lezioni e/o della mensa in corso d’anno, dovuti a cause di eccezionale gravità e debitamente documentate, saranno valutate caso per caso dal Dirigente Scolastico. Cordignano, 14 settembre 2015 Firma per accettazione del contratto Il Dirigente Scolastico dott.ssa Laura Modanese

Insegnanti ____________________________________

Genitori ____________________________________

Alunno ____________________________________

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Anno Scolastico 2015/16

PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÀ

La scuola è luogo di formazione e di educazione mediante lo studio, l'acquisizione delle conoscenze e lo sviluppo della coscienza critica. La scuola è una comunità di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale, informata ai valori democratici e volta alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni. In essa ognuno, con pari dignità e nella diversità dei ruoli, opera per garantire la formazione alla cittadinanza, la realizzazione del diritto allo studio, lo sviluppo delle potenzialità di ciascuno e il recupero delle situazioni di svantaggio, in armonia con i principi sanciti dalla Costituzione e dalla Convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia fatta a New York il 20 novembre 1989 e con i principi generali dell'ordinamento italiano1. Cos’è, perché Il Patto Educativo di Corresponsabilità (P.E.C.) è la dichiarazione, esplicita e partecipata dell’operato della scuola. Coinvolge l'intero corpo docente, i genitori, il personale ATA, gli alunni e gli enti esterni preposti od interessati al servizio scolastico, contribuendo allo sviluppo del reciproco senso di responsabilità e impegno. Esso «definisce in maniera dettagliata e condivisa diritti e doveri nel rapporto tra istituzione scolastica autonoma, studenti e famiglie»2 I destinatari naturali del patto educativo di corresponsabilità sono i genitori, ai quali la legge attribuisce in primis il dovere di educare i figli (art. 30 Cost., artt. 147, 155, 317 bis c.c.). (…) La scuola dell’autonomia può svolgere efficacemente la sua funzione educativa soltanto se è in grado di instaurare una sinergia virtuosa, oltre che con il territorio, tra i soggetti che compongono la comunità scolastica: il dirigente scolastico, il personale della scuola, i docenti, gli studenti ed i genitori. L’introduzione del patto di corresponsabilità è orientata a porre in evidenza il ruolo strategico che può essere svolto dalle famiglie nell’ambito di un’alleanza educativa che coinvolga la scuola, gli studenti ed i loro genitori ciascuno secondo i rispettivi ruoli e responsabilità. Il “patto” vuole essere dunque uno strumento innovativo attraverso il quale declinare i reciproci rapporti, i diritti e i doveri che intercorrono tra l’istituzione scolastica e le famiglie. (…) Il Ministero sottolinea in modo particolare il riferimento alla responsabilità civile che può insorgere a carico dei genitori, soprattutto in presenza di gravi episodi di violenza, di bullismo o di vandalismo, per eventuali danni causati dai figli a persone o cose durante il periodo di svolgimento delle attività didattiche. Il Ministero inoltre ritiene opportuno far presente che i genitori, in sede di giudizio civile, potranno essere ritenuti direttamente responsabili dell’accaduto, anche a prescindere dalla sottoscrizione del Patto di corresponsabilità, ove venga dimostrato che non abbiano impartito ai figli un’educazione adeguata a prevenire comportamenti illeciti. Tale responsabilità, riconducibile ad una colpa “in educando”, potrà concorrere con le gravi responsabilità che possono configurarsi anche a carico del personale scolastico, per colpa “in vigilando”, ove sia stato omesso il necessario e fondamentale dovere di sorveglianza nei confronti degli studenti3

1 cfr. Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria art. 1 commi 1-2 2 cfr. DPR 235/07 art. 3 comma 1 3 cfr. nota Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca prot. 3602/PO del 31 luglio 2008.

Patto Educativo di Corresponsabilità a. s. 2015-16 - IC Cordignano Sc. Secondaria di 1° grado 1

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Diritti dello studente4 Lo studente ha diritto ad una formazione culturale e professionale qualificata che rispetti e valorizzi, anche attraverso l'orientamento, l'identità di ciascuno e sia aperta alla pluralità delle idee. La scuola persegue la continuità dell’apprendimento e valorizza le inclinazioni personali degli studenti, anche attraverso un’adeguata informazione, la possibilità di formulare richieste, di sviluppare temi liberamente scelti e di realizzare iniziative autonome. Lo studente ha diritto alla partecipazione attiva e responsabile alla vita della scuola che, secondo le modalità previste dal Piano dell’Offerta Formativa, attiva tutte le azioni necessarie per il raggiungimento degli obiettivi programmati. Lo studente ha inoltre diritto a una valutazione trasparente e tempestiva, volta ad attivare un processo di autovalutazione che lo conduca a individuare i propri punti di forza e di debolezza e a migliorare il proprio rendimento. Gli studenti stranieri hanno diritto al rispetto della vita culturale e religiosa della comunità alla quale appartengono. La scuola promuove e favorisce iniziative volte all'accoglienza, al rispetto della loro cultura e alla realizzazione di attività interculturali. La scuola si impegna5 La scuola porrà progressivamente in essere le condizioni per assicurare:

• un ambiente favorevole alla crescita integrale della persona e un servizio educativo-didattico di qualità

• offerte formative aggiuntive e integrative, attuando iniziative concrete per il recupero di situazioni di ritardo e di svantaggio nonché per la prevenzione e il recupero della dispersione scolastica

• la salubrità e la sicurezza degli ambienti, che debbono essere adeguati a tutti gli studenti, anche con disabilità, coinvolgendo gli Enti Locali preposti

• servizi di sostegno e promozione della salute e del benessere dello studente • l’introduzione e l’utilizzo di tecnologie innovative • iniziative di continuità tra i diversi ordini di scuola • efficaci azioni di orientamento scolastico e professionale • un dialogo proficuo e costruttivo tra istituzione scolastica autonoma, studenti, famiglie e territorio

La famiglia si impegna La famiglia si atterrà ai seguenti comportamenti e azioni:

• far rispettare l’orario d’ingresso a scuola, limitare le uscite anticipate, giustificare in modo plausibile le assenze

• instaurare un dialogo costruttivo con i docenti, rispettando la loro libertà di insegnamento e la loro competenza valutativa

• tenersi aggiornata su impegni, scadenze, iniziative scolastiche, controllando costantemente il libretto personale e le comunicazioni scuola-famiglia, partecipando con regolarità alle riunioni previste e collaborando con i propri rappresentanti eletti negli Organi Collegiali

• verificare attraverso un contatto frequente con i docenti che lo studente segua gli impegni di studio e le regole della scuola, prendendo parte attiva e responsabile ad essa

• rispettare il Regolamento di Istituto • assumere un atteggiamento di responsabilità e collaborazione nei confronti dell’istituzione scolastica

in merito a qualunque tipo di problematica si presenti, favorendo il dialogo e lo scambio di informazioni con i docenti

• prendere atto che: 1) è obbligatoria la denuncia alla Polizia Giudiziaria in caso di danno e furto a carico di cose pubbliche (per episodi lievi, verrà prima percorsa la strada del risarcimento con la famiglia) 2) per danni agli edifici sarà notificato il fatto agli Enti proprietari che avvieranno la propria procedura per il risarcimento 3) per danni a cose della scuola sarà avviata la procedura di risarcimento tramite l’Avvocatura dello Stato6

4 cfr. Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria art. 2 e DPR 275 del 08-03-1999 “Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche ai sensi dell'art. 21, della legge 15 marzo 1997, n.59”. 5 cfr. Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria art. 2. 6 Documento tecnico sulle norme di convivenza in ambito scolastico. Aprile 2008.

Patto Educativo di Corresponsabilità a. s. 2015-16 - IC Cordignano Sc. Secondaria di 1° grado 2

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Lo studente si impegna7 Lo studente è tenuto ad osservare scrupolosamente i seguenti comportamenti:

• frequentare regolarmente i corsi e assolvere assiduamente agli impegni di studio • avere nei confronti dei docenti, del personale tutto della scuola e dei loro compagni lo stesso rispetto,

anche formale, che chiede per sé stesso • mantenere un comportamento corretto e coerente con le finalità dell’istituzione scolastica • conoscere, meditare e osservare le disposizioni dettate dal Regolamento di Istituto • assumere un atteggiamento di accoglienza e di rispetto nei confronti delle diverse identità e opinioni • utilizzare correttamente le strutture, i sussidi didattici e comportarsi nella vita scolastica in modo da

non arrecare danni al patrimonio della scuola • condividere la responsabilità di rendere accogliente l'ambiente scolastico e averne cura come

importante fattore di qualità della vita della scuola Sanzioni e provvedimenti disciplinari L’inadempienza agli impegni sottoscritti implica il ricorso ai provvedimenti disciplinari e alle sanzioni previste dal Regolamento di Istituto. Riferimenti normativi

• D.P.R. 249 del 24-06-1998 – Regolamento recante lo Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria

• D.P.R. 275 del 08-03-1999 – Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche ai sensi dell'art. 21, della legge 15 marzo 1997, n.59

• Dir.M. prot. 5843/A3 del 16-10-2006 – Linee d’indirizzo sulla cittadinanza democratica e legalità • C.M. 72 del 19-12-2006 – Procedimenti e sanzioni disciplinari nel comparto scuola. Linee di

indirizzo generali • Dir. M. n. 16 del 05-02-2007 – Linee di indirizzo generali ed azioni a livello nazionale per la

prevenzione e la lotta al bullismo • Nota Min. n. 30 del 15-03-2007 – Linee di indirizzo ed indicazioni in materia di utilizzo di "telefoni

cellulari" e di altri dispositivi elettronici durante l'attività didattica, irrogazione di sanzioni disciplinari, dovere di vigilanza e di corresponsabilità dei genitori e dei docenti

• D.P.R. 35 del 21-11-2007 – Regolamento recante modifiche ed integrazioni al decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249, concernente lo statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria

• D.L. 147 del 07-09-2007 – Disposizioni urgenti per assicurare l'ordinato avvio dell'anno scolastico 2007-2008 (art. 2 comma 1)

• Nota Min. prot. 3602/PO 31-07-2008 – D.P.R. n. 235 del 21 novembre 2007 - Regolamento recante modifiche ed integrazioni al D.P.R. 24 giugno 1998, n. 249, concernente lo Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria

• Regolamento di Istituto • Documento tecnico sulle norme di convivenza in ambito scolastico. Aprile 2008, Prefettura di

Treviso, Tavolo Tecnico sulla promozione della cultura della legalità Cordignano, 14 settembre 2015

Firme per accettazione del patto Il Dirigente Scolastico: I genitori:

dott.ssa Lara Modanese ____________________ L’alunno/a:

_____________________

7 cfr. Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria art. 3.

Patto Educativo di Corresponsabilità a. s. 2015-16 - IC Cordignano Sc. Secondaria di 1° grado 3

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ISTITUTO COMPRENSIVO “I. NIEVO” - CORDIGNANO

REGOLAMENTO

DI ISTITUTO

In vigore dall’anno scolastico 2013-14

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INDICE

Norma introduttiva Pag. 1

TITOLO I Gli articoli dal n. 1 al n. 22 sono stati abrogati con l’introduzione dei Regolamenti degli Organi Collegiali (delibera n. 37 del 14-11-2013).

TITOLO II

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA Art. 23 Ingresso Pag. 1Art. 24 Permanenza 1Art. 25 Uscita 2Art. 26 Ingresso di estranei 2Art. 27 Mensa 2Art. 28 Sicurezza 3Art. 29 Visite guidate e Viaggi d’istruzione 3

TITOLO III Capo I

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA SCUOLA PRIMARIA Art. 30 Ingresso Pag. 4Art. 31 Permanenza 5Art. 32 Uscita 5Art. 33 Ingresso estranei 6Art. 34 Mensa 6Art. 35 Ricreazione 6Art. 36 Sicurezza 7Art. 37 Visite d’istruzione 7

Capo II

REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLA SCUOLA PRIMARIA Art. 38 Principi e finalità Pag. 8Art. 39 Contratto formativo 9Art. 40 Doveri dello studente 9Art. 41 Applicazione provvedimenti disciplinari 10Art. 42 Disposizioni disciplinari, violazioni e sanzioni 11Art. 43 Provvedimenti disciplinari e sanzioni 13Art. 44 Impugnazioni 14

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TITOLO IV

Capo I REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO Art. 45 Ingresso Pag. 15Art. 46 Permanenza 15Art. 47 Uscita 16Art. 48 Ingresso di estranei 16Art. 49 Ricreazione nella scuola secondaria di I° grado 16Art. 50 Sicurezza 17Art. 51 Visite guidate e viaggi d’istruzione 17Art. 52 Funzionamento della Biblioteca 18

Capo II

REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLA SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO Art. 53 Principi e finalità Pag. 19Art. 54 Patto Educativo di Corresponsabilità 19Art. 55 Diritti dello studente 19Art. 56 Doveri dello studente 20Art. 57 Applicazione provvedimenti disciplinari 21Art. 58 Disposizioni disciplinari, violazioni e sanzioni 22Art. 59 Provvedimenti disciplinari e sanzioni 24Art. 60 Impugnazioni 26

REGOLAMENTI DI APPENDICE

Regolamento dell’Organo di garanzia Pag. 27Regolamento accesso atti amministrativi 30Regolamento scelta del contraente 34Regolamenti degli Organi Collegiali

- Consiglio di Istituto - Giunta esecutiva - Collegio dei Docenti - Comitato di Valutazione dei docenti - Consigli di classe, interclasse e intersezione - Comitati genitori e associazioni dei comitati

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NORMA INTRODUTTIVA APPROVAZIONE, MODIFICA, ENTRATA IN VIGORE DEL REGOLAMENTO Il presente Regolamento entra in vigore immediatamente dopo l’approvazione da parte del Consiglio di Istituto (Delibera n. 54-a del 09-11-2012). Eventuali modifiche al Regolamento per il funzionamento interno saranno apportate, previa discussione e approvazione, a maggioranza assoluta del Consiglio di Istituto. Lo stesso principio si applica anche alle deliberazioni di modifica di articoli o parti di essi. All’atto dell’iscrizione viene data alle famiglie copia dell’estratto del presente Regolamento di Istituto, gli uffici sono disponibili a fornire, su richiesta, copia integrale del Regolamento. In tutti i plessi dell’Istituto Comprensivo viene esposta una copia del Regolamento di Istituto.

TITOLO I Gli articoli dal n. 1 al n. 22 sono stati abrogati con l’introduzione dei Regolamenti degli Organi Collegiali (delibera n. 37 del 14-11-2013).

TITOLO II

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA

Art. 23 – INGRESSO L’orario delle lezioni è fissato dalle ore 8.00 alle ore 16.00. Se entrambi i genitori lavorano, possono inoltrare all’Istituto la richiesta di essere autorizzati ad accompagnare a scuola l’alunno prima dell’orario di apertura, affidandolo all’accoglienza e/o alla sorveglianza del collaboratore scolastico secondo l’orario possibile che l’Istituzione Scolastica potrà determinare (in base alle norme contrattuali dei collaboratori scolastici). Gli insegnanti sono presenti a scuola cinque minuti prima dell’inizio delle lezioni, in modo da ricevere gli alunni che devono essere consegnati personalmente all’insegnante responsabile dell’accoglienza e/o al collaboratore scolastico. L’ordinato funzionamento delle attività scolastiche richiede il rispetto dell’orario che prevede: l’ingresso fino alle ore 9.00; l’uscita al termine delle lezioni, dalle ore 15.30 alle ore 16.00; l’uscita antimeridiana, con o senza pranzo, effettuata in base agli orari comunicati da ciascuna

scuola. È assolutamente importante il rispetto dell’orario. L’alunno che per motivi di famiglia si assenta da scuola per un periodo superiore ai cinque giorni, dovrà essere giustificato per iscritto dai genitori o da chi ne fa le veci. Per le assenze causate da malattia è necessario presentare il certificato medico quando esse si protraggano per almeno sei giorni di frequenza scolastica. Art. 24 – PERMANENZA Per favorire un graduale inserimento degli alunni nuovi iscritti, durante il primo periodo dell’anno scolastico, le scuole osserveranno un orario di apertura antimeridiano fino alle ore 14.00, per circa 10 /15 giorni in modo da garantire la compresenza di tutti gli insegnanti. Per i bambini nuovi iscritti

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la frequenza oraria del primo periodo sarà determinata in base alle esigenze di inserimento del bambino. Nell’eventualità di malattie croniche del bambino, la famiglia dovrà comunicarle tempestivamente alla scuola, suggerendo altresì i primi interventi necessari in caso di malore (farmaci salvavita). I docenti non sono autorizzati a somministrare nessun altro tipo di farmaco. E’ assolutamente vietato portare a scuola materiali ed oggetti non attinenti all’attività didattica. I genitori dovranno prestare particolare attenzione affinché gli alunni non portino a scuola oggetti di valore o denaro, per evitare furti e sparizioni, dei quali gli insegnanti docenti e la scuola non saranno ritenuti responsabili. Qualora il docente dovesse allontanarsi, per giustificati motivi, la vigilanza deve essere affidata ad un collega, se presente, o al personale ausiliario. Art. 25 – USCITA All’uscita i bambini vanno consegnati ai genitori o a chi ne fa le veci. E’ tassativamente vietato sostare oltre il tempo strettamente necessario al ritiro del bambino negli spazi, sia interni che esterni della scuola. Potranno essere affidati ad altre persone maggiorenni autorizzate, previa comunicazione verbale e autorizzazione scritta, firmata dai genitori o da chi ne fa le veci, da redigere in forma generale e preventiva per l’intero anno scolastico. Nel caso di uscita anticipata dalla scuola per motivi di famiglia è necessario che uno dei genitori o una persona maggiorenne autorizzata, si presenti personalmente a scuola a prendere l'alunno, firmando preventivamente l'apposito modulo. Se l’uscita si verifica frequentemente nel corso dell’anno scolastico, (ad esempio, per terapie) è possibile presentare un’unica autorizzazione motivata. In caso di infortunio o malessere, l’insegnante attiverà la procedura prevista dal Piano di Primo Soccorso: per tale motivo la famiglia è invitata, sin da inizio anno scolastico, a fornire alle insegnanti più recapiti telefonici per essere avvisata tempestivamente.. Art. 26 – INGRESSO DI ESTRANEI È vietato l’accesso delle auto, tranne a quelle del personale autorizzato, all’interno del perimetro della scuola. Le persone estranee possono accedere agli edifici scolastici solo se provviste di autorizzazione del Dirigente Scolastico. Nel rispetto della privacy, gli insegnanti chiederanno ai genitori un’autorizzazione scritta per poter videoregistrare e/o fotografare gli alunni nei momenti di festa e/o durante le attività didattiche, i filmati e le foto potranno essere visti solo all’interno della scuola. Non è consentito l’accesso ai fotografi, ai rappresentanti, ai propagandisti e neppure la distribuzione di avvisi e volantini, salvo specifica autorizzazione. Su proposta dei docenti e autorizzazione del Dirigente Scolastico, è consentito l’intervento di esperti nella scuola per integrare e supportare aspetti specifici della programmazione. Durante gli incontri scuola-famiglia non è consentito ai genitori portare con sé i figli nei locali scolastici per l’impossibilità di garantirne la vigilanza. Durante l’orario scolastico i genitori possono accedere alla scuola previo accordo con i docenti. Art. 27 – MENSA Il momento del pranzo alla scuola dell’infanzia è un momento educativo; pertanto i bambini saranno avviati ad accettare e gustare ogni tipo di alimento del menù. Se, per motivi di salute, il bambino non può assumere cibi previsti dalla tabella dietetica, i genitori potranno chiederne la sostituzione presentando certificato medico dello specialista o del pediatra.

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Il menù varia giornalmente con una rotazione trisettimanale e viene preparato all’interno del plesso preferibilmente con alimenti biologici, è elaborato dall’ASL in collaborazione con i servizi socio sanitari del Comune. All’inizio della scuola ne è consegnata copia alle famiglie per conoscenza e può essere variato, su richiesta dei genitori, qualora sussistano motivate esigenze di carattere religioso o culturale. A metà mattina, tutti i bambini potranno fare una merenda con alimenti forniti dai genitori; per motivi sanitari non si possono portare a scuola dolci o alimenti con creme crude. Art. 28 – SICUREZZA Ai fini dell’educazione alla salute e alla sicurezza, la scuola promuove azioni di prevenzione adeguate all’età degli alunni ed alla loro capacità di comprensione. Saranno richiesti agli alunni atteggiamenti e comportamenti adeguati a tutelare la sicurezza propria e dei compagni:

- osservare corrette abitudini igieniche, personali e comunitarie; - evitare gioghi pericolosi; - servirsi in modo appropriato di oggetti e strumenti d’uso consentiti in aula.

Mediante opportune attività si proporrà agli alunni il concetto di emergenza: si promuoveranno esperienze di ricognizione e conoscenze della struttura scolastica per apprendere il corretto utilizzo di ciascun ambiente. Almeno due volte all’anno si effettuerà la prova di evacuazione per sperimentare atteggiamenti e comportamenti corretti in caso d’incendio o altre calamità naturali. Il personale della scuola provvederà a segnalare eventuali rischi sopravvenuti in merito alla sicurezza degli ambienti scolastici. I prodotti di pulizia e i medicinali sono riposti in spazi idonei, fuori della portata degli alunni, chiusi in appositi armadi. All’interno dell’edificio scolastico è vietato l’uso del telefono cellulare1. È vietato fumare in tutti gli spazi scolastici (anche in quelli esterni). Art. 29 – VISITE GUIDATE e VIAGGI D’ISTRUZIONE Nella scuola dell’infanzia si promuovono proposte di visite guidate che costituiscono motivo di formazione e corrispondono a progetti connessi con la programmazione didattico educativa. Le visite guidate sono uno stimolo importante per la crescita personale degli alunni in quanto sollecitano la scoperta e l’apprendimento oltre a promuovere il collegamento tra le conoscenze. L’uscita a piedi dalla scuola per effettuare esplorazioni e/o ricerche d’ambiente, rientra nelle finalità educative e didattiche della scuola. Spetta agli insegnanti valutare se sussistano pericoli o difficoltà prevedibili, tenendo conto del numero e dell’età degli alunni, del luogo da visitare, dell’itinerario da percorrere, e dell’attività didattica prevista. Le uscite a piedi dovranno essere autorizzate dai genitori per iscritto, periodicamente e in forma generale. Per tutte le altre visite si richiederà specifica autorizzazione dei genitori. Per i bambini della Scuola dell’Infanzia possono essere programmate brevi uscite nel Comune della scuola con l’utilizzo dello scuolabus. Sarà garantita la sorveglianza da parte dei docenti di sezione (un docente ogni quindici alunni); i docenti di sostegno e/o le assistenti polivalenti accompagneranno gli alunni con i quali operano.

1 Dir. M. 104/07 Linee di indirizzo e chiarimenti interpretativi ed applicativi in ordine alla normativa vigente posta a tutela della privacy con particolare riferimento all’utilizzo di telefoni cellulari o di altri dispositivi elettronici nelle comunità scolastiche allo scopo di acquisire e/o divulgare immagini, filmati o registrazioni vocali; art. 3 D.P.R. n. 249/1998; nota MPI prot. 30 del 15-03-07.

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I viaggi di istruzione si effettuano nell’arco di una sola giornata e possono prevedere una distanza maggiore rispetto alle uscite brevi; tuttavia è opportuno che il viaggio non sia eccessivamente faticoso per tempi e percorrenza. Nel rispetto dell’iter procedurale previsto dalla vigente normativa, preferibilmente ad inizio d’anno, i docenti presenteranno al Consiglio di Intersezione, completo della componente genitori, il piano delle visite, precisandone gli obiettivi formativi, gli scopi culturali e i programmi, al fine di ottenerne l’approvazione. Il consiglio di Istituto delibererà l’effettuazione della visita, dopo aver esaminato la richiesta dei docenti, presentata su apposito modulo, in cui risulteranno: data e orario di effettuazione; meta, itinerario di massima e scopo della visita; classi e alunni partecipanti; numero di docenti necessario per assicurare la vigilanza; la spesa a carico della famiglia e/o della scuola.

La documentazione relativa alla sicurezza dei mezzi di trasporto prevista dalla normativa vigente viene depositata da parte della ditta titolare del servizio presso l’Ufficio di Segreteria. La scuola comunicherà alle famiglie il programma della visita o viaggio, precisando il giorno di effettuazione, l’orario, la meta, lo scopo, il programma previsto, la spesa richiesta e acquisirà l’autorizzazione con cui i genitori acconsentono alla partecipazione del figlio. E’ vietato viaggiare nei prefestivi. Gli alunni dovranno essere muniti di cartellino di riconoscimento esposto in modo ben visibile. L’alunno che non partecipa all’uscita, su indicazione dei genitori, verrà affidato ad un’altra sezione. Qualora l’uscita interessi tutte le sezioni del plesso, la famiglia dell’alunno che non vi partecipa verrà informata per iscritto che quel giorno non sarà possibile garantire né la sorveglianza né l’attività didattica. La partecipazione dei genitori è da ritenersi esclusa.

TITOLO III

Capo I

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA SCUOLA PRIMARIA

Art. 30 - INGRESSO Gli insegnanti sono presenti a scuola cinque minuti prima delle lezioni per ricevere gli alunni e farli entrare ordinatamente. Se entrambi i genitori lavorano, possono inoltrare all’Istituto la richiesta di essere autorizzati ad accompagnare a scuola l’alunno prima dell’orario di apertura, affidandolo all’accoglienza e alla sorveglianza del collaboratore scolastico secondo l’orario possibile che l’Istituzione Scolastica potrà determinare (in base alle norme contrattuali dei collaboratori scolastici e ad eventuali accordi con l’Ente locale). Con le stesse modalità avverrà la sorveglianza pre scuola per gli alunni che arrivano con il pulmino comunale. L’osservanza dell’orario e dalla puntualità sono indispensabili al regolare svolgimento delle lezioni; gli alunni in ritardo devono essere accompagnati da un genitore e sono ammessi su autorizzazione dell’insegnante di classe.

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L’alunno che sia stato assente può essere riammesso alle lezioni soltanto se presenterà al docente della prima ora la giustificazione scritta sul diario, firmata dai genitori o da chi ne fa le veci. Per le assenze causate da malattia è necessario presentare il certificato medico quando esse si protraggano per almeno sei giorni di frequenza scolastica. Art. 31 – PERMANENZA I permessi d’entrata e uscita durante l’orario scolastico devono essere richiesti anticipatamente per iscritto. Tuttavia, al momento dell’uscita, deve essere firmata una specifica richiesta da parte del genitore o dell’adulto che si rende responsabile del bambino. In caso di assenza di un insegnante, gli alunni vengono assegnati ai docenti disponibili in orario di compresenza o ripartiti tra le varie classi fino all’arrivo del titolare o del supplente. Quando il docente sia temporaneamente assente o debba allontanarsi per giustificati motivi, la sorveglianza viene affidata al collaboratore scolastico. È assolutamente vietato portare a scuola materiali ed oggetti pericolosi oppure non attinenti all’attività didattica come ad esempio i giochi elettronici È vietato l’uso di telefoni cellulari2 personali in tutte le loro funzioni durante tutte le attività scolastiche (visite guidate, viaggi di istruzione compresi). Un eventuale uso per motivi di eccezionale gravità deve essere autorizzato dal docente. Si ricorda che la scuola garantisce l’uso del telefono interno per qualunque tipo di emergenza. I genitori dovranno prestare particolare attenzione affinché gli alunni non portino a scuola oggetti di valore o denaro, per evitare furti e sparizioni, dei quali gli insegnanti docenti e la scuola non saranno ritenuti responsabili. Nel caso si verifichi la necessità che l’alunno assuma farmaci, durante l’orario scolastico, i genitori dovranno comunicare tale esigenza mediante avviso scritto ai docenti, accompagnato da prescrizione medica, sollevandoli da ogni responsabilità. Nell’eventualità di malattie croniche del bambino, la famiglia dovrà comunicarlo tempestivamente alla scuola, suggerendo altresì i primi interventi necessari in caso di malore. Durante l’attività scolastica gli alunni dovranno indossare il grembiule. All’interno dei locali scolastici è vietato l’uso del telefono cellulare. Art. 32 – USCITA Al termine delle lezioni gli alunni vengono accompagnati in fila fino al cancello scuola e da quel momento rientrano sotto la responsabilità dei genitori. All’uscita i bambini dovranno essere affidati ai genitori o ad altre persone maggiorenni autorizzate, previa comunicazione verbale e autorizzazione scritta, firmata dai genitori o da chi ne fa le veci, da redigere in forma generale e preventiva per l’intero anno scolastico. Nel caso di uscita anticipata dalla scuola per motivi di famiglia è necessario che uno dei genitori o una persona maggiorenne autorizzata, si presenti personalmente a scuola a prendere l'alunno, firmando preventivamente l'apposito modulo. In caso di infortunio o malessere, l’insegnante ne darà immediata comunicazione alla famiglia. All’inizio dell’anno scolastico i genitori rilasceranno il recapito telefonico proprio o delle persone che seguono il bambino.

2 Dir. M. 104/07 Linee di indirizzo e chiarimenti interpretativi ed applicativi in ordine alla normativa vigente posta a tutela della privacy con particolare riferimento all’utilizzo di telefoni cellulari o di altri dispositivi elettronici nelle comunità scolastiche allo scopo di acquisire e/o divulgare immagini, filmati o registrazioni vocali; art. 3 D.P.R. n. 249/1998; nota MPI prot. 30 del 15-03-07.

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Il bambino verrà consegnato a persone diverse dai genitori, le quali dovranno essere indicate nominativamente mediante autorizzazione scritta e firmata dai genitori o da chi ne fa le veci, da redigere in forma generale e preventiva per l’intero anno scolastico. Durante gli incontri scuola-famiglia non è consentito ai genitori portare con sé i figli nei locali scolastici per impossibilità di garantire la vigilanza. Art. 33 – INGRESSO ESTRANEI E’ vietato l’accesso delle auto, tranne a quelle del personale autorizzato, all’interno del perimetro della scuola. Durante l’orario scolastico non è consentito interrompere lo svolgimento delle lezioni; i genitori possono inoltrare richiesta scritta ai docenti per eventuali colloqui (in orario da concordare). Le persone estranee, compresi eventuali esperti che, col loro contributo, integrino e supportino aspetti specifici della programmazione, possono accedere alla scuola solo se provviste d’autorizzazione scritta da parte del Dirigente Scolastico. Nel rispetto della privacy, le insegnanti chiederanno ai genitori un’autorizzazione scritta per poter videoregistrare e/o fotografare gli alunni nei momenti di festa e/o durante le attività didattiche, avvisando che i filmati potrebbero essere visti e le foto potrebbero venire esposte all’interno della scuola. Non è consentito l’accesso a fotografi, rappresentanti e propagandisti. La distribuzione dei volantini è consentita su autorizzazione del Dirigente Scolastico. Art. 34 – MENSA Bambini e ragazzi sono assistiti dagli insegnanti per particolari esigenze di assistenza (ad esempio, alunni disabili) si può ricorrere alla vigilanza di un altro docente o di un collaboratore scolastico. In tutti i plessi i cibi vengono scodellati dal personale della ditta appaltatrice. E’ vietato il ricorso al panino in sostituzione del piatto offerto dal servizio mensa, per abituare il bambino a corrette abitudini alimentari. Prima di recarsi in mensa, gli alunni si lavano le mani, si dispongono ordinatamente in fila per uno, prendono il cibo e si siedono al posto loro assegnato. Durante il pasto è opportuno parlare sottovoce e stare seduti fino alla fine del pranzo. Ciò che non si consuma a scuola viene consegnato agli alunni. Gli insegnanti sollecitano gli alunni a consumare almeno una parte delle pietanze (con particolare riguardo alle verdure), per abituarli ad una corretta alimentazione. Al termine del pasto si ripongono i pasti sporchi secondo le regole della Raccolta Differenziata e si esce in fila. Se, per motivi di salute, il bambino non può assumere cibi previsti dalla tabella dietetica, i genitori potranno chiederne la sostituzione presentando certificato medico dello specialista o del pediatra. Per motivi sanitari non si possono portare a scuola dolci o alimenti con creme crude per la somministrazione collettiva. Dal termine del pranzo e fino alla ripresa delle lezioni gli alunni sono in ricreazione, assistiti dai docenti di turno. I bambini che non usufruiscono del servizio mensa devono rientrare cinque minuti prima dell’inizio delle lezioni pomeridiane. Durante il servizio è ammesso l’accesso ai locali solo ai membri del Comitato Mensa. Art. 35 – RICREAZIONE L’intervallo dura quindici minuti e si svolge di norma nel cortile della scuola.

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I docenti ed i collaboratori scolastici vigilano sul comportamento degli alunni in modo da prevenire gli incidenti. I docenti di assistenza si distribuiranno nella zona di sorveglianza in modo da controllare tutti gli spazi utilizzati dagli alunni. Nel plesso di Cordignano-capoluogo ogni classe viene sorvegliata da almeno un insegnante del modulo nello spazio antistante l’aula; negli altri plessi i docenti vigilano sugli alunni delle proprie classi in tutto lo spazio di cui essi usufruiscono per la ricreazione. Nelle situazioni di assenza momentanea di un docente, gli altri insegnanti del plesso si fanno carico della sorveglianza degli alunni. In caso di maltempo la ricreazione si svolge in aula o nello spazio di corridoio antistante l’aula stessa; sono vietati i giochi pericolosi e corse nell’aula e nei corridoi. Gli alunni indisposti potranno sostare nell’atrio interno della scuola, previa comunicazione scritta dei genitori o a giudizio di un insegnante; saranno sorvegliati da un docente o da un collaboratore. La scuola e gli spazi circostanti devono essere tenuti in ordine con la collaborazione di tutti; in particolare gli involucri delle merende vanno messi diligentemente nel cesto dei rifiuti e non gettati per terra. Art. 36 – SICUREZZA Ai fini dell’educazione alla salute e alla sicurezza, la scuola promuove azioni di prevenzione adeguate all’età degli alunni e alle loro capacità di comprensione. Nel corso dell’anno scolastico si proporranno lezioni e attività didattiche differenziate per l’acquisizione dei concetti di:

o rischio e pericolo nei vari ambienti di vita; o benessere psicofisico e sicurezza.

Saranno richiesti agli alunni atteggiamenti e comportamenti adeguati a tutelare la sicurezza propri a e dei compagni. In particolare dovranno:

- osservare corrette abitudini igieniche, personali e comunitarie; - evitare giochi pericolosi ed atteggiamenti violenti nei corridoi e in cortile; - riporre gli zaini in modo da non ostacolare il transito in classe; - non utilizzare oggetti e strumenti in modo pericoloso (ad esempio le forbici).

Mediante opportune attività si proporrà agli alunni il concetto di emergenza; si promuoveranno esperienze di ricognizione e conoscenza della struttura scolastica per apprendere il corretto utilizzo di ciascun ambiente. Almeno due volte all’anno si effettuerà la prova di evacuazione per sperimentare atteggiamenti e comportamenti corretti in caso di incendio o altra calamità naturale. Il personale della scuola provvederà a segnalare eventuali rischi sopravvenuti in merito alla sicurezza degli ambienti. I prodotti di pulizia e i medicinali della scuola saranno riposti in spazi idonei, fuori della portata degli alunni e chiusi in appositi armadi. Art. 37 – VISITE GUIDATE e VIAGGI D’ISTRUZIONE Nella vigente normativa e nelle indicazioni dei programmi della Scuola Primaria visite e viaggi d’istruzione sono considerati parte integrante dell’attività scolastica, adeguatamente inseriti in un progetto didattico-educativo rispondente agli obiettivi della programmazione di team o di plesso. Visite guidate e viaggi d’istruzione si effettueranno di norma nell’arco di una sola giornata e per un numero massimo di sei giorni nell’intero anno scolastico. Gli alunni saranno accompagnati dai rispettivi insegnanti nel rapporto di un docente ogni quindici alunni; il docente di sostegno, od altro collega, accompagnerà gli alunni certificati.

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Ciascun alunno dovrà essere munito del cartellino di riconoscimento che porterà in modo visibile. Si ritiene opportuno che il viaggio non sia eccessivamente faticoso per distanza e/o per tempi di percorrenza richiesti. Allo scopo di evitare situazioni discriminatorie sul piano economico e di contenere le spese, si consiglia di privilegiare l’uso di mezzi di trasporto pubblici (scuolabus comunale, treno) e di aggregare più gruppi di alunni. Nel rispetto dell’iter procedurale previsto dalla vigente normativa, preferibilmente ad inizio d’anno, i docenti presenteranno al Consiglio di Interclasse, completo della componente genitori, il piano delle visite, precisandone gli obiettivi formativi, gli scopi culturali e i programmi, al fine di ottenerne l’approvazione. Il Consiglio d’Istituto delibererà l’effettuazione della visita, dopo aver esaminato la richiesta dei docenti, presentata su apposito modulo, in cui risulteranno:

data e orario di effettuazione meta, itinerario di massima e scopo della visita classi e alunni partecipanti numero di docenti necessario per assicurare la vigilanza la spesa a carico della famiglia e/o della scuola

La documentazione relativa alla sicurezza dei mezzi di trasporto prevista dalla normativa vigente viene depositata da parte della ditta titolare del servizio presso l’Ufficio di Segreteria. La scuola comunicherà alle famiglie il programma della visita o viaggio, precisando il giorno di effettuazione, l’orario, la meta, lo scopo, il programma previsto, la spesa richiesta e acquisirà l’autorizzazione con cui i genitori acconsentono alla partecipazione del figlio. E’ vietato viaggiare nei giorni prefestivi. E’ preferibile evitare viaggi di un’intera giornata nei giorni successivi ad una festività, per l’impossibilità di una verifica prossima alla partenza da parte della scuola. Si possono effettuare brevi visite nei dintorni della scuola, nel territorio comunale e nei comuni limitrofi, previa autorizzazione del Dirigente Scolastico e comunicazione ai genitori. All’inizio dell’anno scolastico viene richiesta alla famiglia un’autorizzazione generale per le uscite brevi che a quella data non sono prevedibili.

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Capo II

REGOLAMENTO DI DISCIPLINA SCUOLA PRIMARIA Art. 38 – PRINCIPI E FINALITÀ 1. Il presente Regolamento, con riferimento ai diritti e ai doveri degli studenti di cui agli art. 2 e 3 del D.P.R. 24 giugno 1998 n. 249 e successive modificazioni, e in osservanza del Regolamento dell'Autonomia delle Istituzioni scolastiche, emanato con il D.P.R. 8 marzo 1999 n. 275, del D.P.R. 10 ottobre 1996 n. 567 e succ. modificazioni e integrazioni, individua i comportamenti che configurano mancanze disciplinari, stabilisce le relative sanzioni, individua gli organi competenti ad irrogarle ed il relativo procedimento. 2. Il presente Regolamento è coerente e funzionale al Piano dell’Offerta Formativa adottato dall'Istituto. 3. I provvedimenti disciplinari hanno finalità educative e tendono al rafforzamento del senso di responsabilità ed al ripristino di rapporti corretti all’interno dell’Istituto. 4. La responsabilità disciplinare è personale. Nessuno può essere sottoposto a sanzioni disciplinari senza essere stato prima sentito. 5. Nessuna infrazione disciplinare connessa al comportamento può influire sulla valutazione del profitto. 6. In nessun caso può essere sanzionata, né direttamente né indirettamente la libera espressione di opinioni correttamente manifestata e non lesiva dell’altrui personalità. 7. Le sanzioni sono temporanee, proporzionate all’infrazione disciplinare e ispirate al principio della riparazione del danno. Esse tengono conto della situazione personale dello studente al quale è offerta la possibilità di convertirle in attività socialmente utili in favore dell’Istituto. 8. Le sanzioni e i provvedimenti che comportano l’allontanamento dalle lezioni sino a 15 giorni sono adottati dal Consiglio di interclasse, alla presenza delle diverse componenti. ART. 39 – CONTRATTO FORMATIVO All’inizio di ogni anno scolastico, è richiesta la sottoscrizione da parte dei genitori e degli studenti di un Contratto Formativo, finalizzato a definire in maniera dettagliata e condivisa diritti e doveri nel rapporto tra istituzione scolastica autonoma, studenti e famiglie. Art. 40 - DOVERI DELLO STUDENTE Lo studente è tenuto ad osservare scrupolosamente i seguenti comportamenti: 1. frequentare regolarmente i corsi e ad assolvere assiduamente agli impegni di studio

- svolgere con regolarità e diligenza i compiti assegnati per casa - impegnarsi, nei limiti del possibile, a recuperare autonomamente il programma svolto durante

le assenze - compilare regolarmente il diario e tenerlo ordinato per organizzare gli impegni di studio - tenere in ordine e portare sempre il libretto personale per facilitare le comunicazioni scuola/famiglia

2. avere nei confronti dei docenti, del personale tutto della scuola e dei loro compagni lo stesso rispetto, anche formale, che chiede per sé stesso

- rispettare le persone che si trovano a scuola: il Dirigente Scolastico, i Docenti, gli eventuali esperti collaboratori, il personale ATA

- rivolgere loro il saluto - evitare di usare espressioni volgari, impertinenti e comunque offensive nei loro confronti

3. mantenere un comportamento corretto e coerente con le finalità dell’istituzione scolastica - sviluppare al massimo le proprie potenzialità

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- stabilire con i compagni rapporti basati sul rispetto e sull’aiuto reciproco, impegnandosi a mantenere un clima sereno e relazioni costruttive

- porsi in relazione corretta con gli insegnanti collaborando al comune progetto educativo e didattico 4. conoscere, meditare e osservare le disposizioni dettate dal Regolamento di Istituto

- osservare le disposizioni organizzative e di sicurezza dei regolamenti interni - conoscere e rispettare le norme contenute nei vari regolamenti (di Istituto, della classe, della mensa,

della ricreazione, il piano di evacuazione) 5. assumere un atteggiamento di accoglienza e di rispetto nei confronti delle diverse identità e opinioni

- accogliere “l'altro” accettandone la diversità di sesso, religione, etnia, condizione sociale o disabilità

- instaurare con gli insegnanti un dialogo aperto, senza chiusure o contrapposizioni e collaborando al comune progetto educativo e didattico

6. utilizzare correttamente le strutture, i sussidi didattici e comportarsi nella vita scolastica in modo da non arrecare danni al patrimonio della scuola

- non imbrattare i muri - non rovinare banchi e sedie con scritte e segni - non rovinare dizionari e libri della scuola - non utilizzare audiovisivi e computer senza il permesso degli insegnanti - non usare in modo improprio strumenti e materiali dei laboratori

7. condividere la responsabilità di rendere accogliente l'ambiente scolastico e averne cura come importante fattore di qualità della vita della scuola

- mantenere un’adeguata pulizia all'interno dell’edificio scolastico e nello spazio circostante, senza abbandonare cartacce, involucri, rifiuti ecc.

- aver cura e riordinare lo spazio usufruito (aula, spogliatoi, palestra, servizi igienici) - stare lontani dalle biciclette e dagli automezzi in sosta negli appositi parcheggi - indossare un abbigliamento decoroso e assumere atteggiamenti e comportamenti consoni ad un

ambiente educativo - non sprecare il materiale disponibile (sapone, bicchieri, posate, carta igienica ... )

8 – Uso dei telefoni cellulari3 e dispositivi elettronici personali È vietato l’uso di telefoni cellulari personali in tutte le loro funzioni durante tutte le attività scolastiche (visite guidate, viaggi di istruzione compresi). Un eventuale uso del cellulare per motivi di eccezionale gravità deve essere autorizzato dal docente. Si ricorda che la scuola garantisce l’uso del telefono interno per qualunque tipo di emergenza. L’uso di altri tipi di dispositivi elettronici personali (lettori musicali, video giochi ecc.), di norma vietato, può essere autorizzato dal docente in situazioni particolari (viaggi di istruzione, particolari attività ecc.). Art. 41– APPLICAZIONE PROVVEDIMENTI DISCIPLINARI L'entrata in vigore dello Statuto delle Studentesse e degli Studenti, il D.P.R. 24 giugno 1998, n. 249 e successive modificazioni, ha consentito di superare un modello sanzionatorio di natura esclusivamente repressiva - punitiva, introducendo un nuovo sistema ispirato al principio educativo in base al quale il provvedimento disciplinare verso il discente deve prevedere anche comportamenti attivi di natura “riparatoria – risarcitoria”. In altre parole si afferma il principio innovativo per cui la sanzione irrogata, anziché orientarsi ad “espellere” lo studente dalla scuola,

3 Dir. M. 104/07 Linee di indirizzo e chiarimenti interpretativi ed applicativi in ordine alla normativa vigente posta a tutela della privacy con particolare riferimento all’utilizzo di telefoni cellulari o di altri dispositivi elettronici nelle comunità scolastiche allo scopo di acquisire e/o divulgare immagini, filmati o registrazioni vocali; art. 3 D.P.R. n. 249/1998; nota MPI prot. 30 del 15-03-07.

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deve tendere sempre verso una responsabilizzazione del discente all'interno della comunità di cui è parte. 1. Ogni provvedimento disciplinare deve ispirarsi ai seguenti criteri:

- finalità educativa: rafforzamento del senso di responsabilità, individuazione del comportamento adeguato e ripristino di rapporti corretti all'interno della comunità

- confronto delle rispettive ragioni: dell'alunno, dei Docenti e dei compagni coinvolti - ininfluenza sulla valutazione del profitto - garanzia della libera espressione di opinione - temporaneità della sanzione - riparazione del danno - conversione della sanzione in attività a favore della comunità scolastica - gravità o reiterazione dell'infrazione disciplinare.

2. La scuola contrasta in modo deciso i fenomeni di “bullismo” sia con azioni di “sistema” (P.O.F., attività di rete, osservatorio regionale permanente sul bullismo) che con la costante attività preventiva di formazione volta alla responsabilizzazione dell’alunno all’interno della comunità di cui è parte. Nel caso vengano accertati atti di “bullismo”, l’Organo Collegiale competente è tenuto ad adottare sanzioni disciplinari certe e tempestive con lo scopo di bloccare subito eventuali situazioni di pericolo, avviando poi con ogni mezzo e collaborazione attività volte al recupero formativo dei soggetti coinvolti. Art. 42 – DISPOSIZIONI DISCIPLINARI, VIOLAZIONI E SANZIONI Disattendere alle norme fissate dal presente regolamento può costituire mancanza lieve, grave o gravissima come indicato nella tabella seguente. VIOLAZIONI PROVVEDIMENTI

DISCIPLINARI E SANZIONI ORGANO COMPETENTE

1 Mancanza lieve

Non osservanza delle regole di frequenza scolastica e impegno di studio

2 Mancanza lieve

Ingresso o uscita da scuola attraverso aree non consentite

3 Mancanza lieve

Interventi di disturbo intenzionale durante le attività didattico-educative tenute da docenti tenuta da esterni durante le uscite didattiche Comportamenti non corretti durante l’orario scolastico e negli spostamenti interni o durante il tempo mensa

Docenti di classe

4 Mancanza lieve

Durante l’intervallo: mancato rispetto degli spazi previsti per l’intervallo mancato utilizzo dei cestoni per l’eliminazione dei rifiuti

Provvedimenti disciplinari di cui all’art. 43, cc. 1-5 del Regolamento di Disciplina

Docenti in servizio sorveglianza o di classe

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VIOLAZIONI PROVVEDIMENTI DISCIPLINARI E SANZIONI

ORGANO COMPETENTE

5 Mancanza grave

Recidiva violazioni 1-4

6 Mancanza grave

Uso improprio del PC

7 Mancanza grave

Uso improprio del telefono cellulare e/o dispositivi elettronici personali durante le attività scolastiche (art. 31 del Regolamento di Istituto).

Ammonizione scritta del Dirigente Scolastico (art. 43 c. 6 del Regolamento di disciplina)

Consiglio di interclasse Dirigente Scolastico

8 Mancanza grave

Violazione norme in tema di sicurezza, igiene e salute.

Ammonizione scritta del Dirigente Scolastico (art. 43 c. 6 del Regolamento di disciplina) Sanzione amministrativa

Consiglio di interclasse Dirigente Scolastico

9 Mancanza grave

Assenza ingiustificata

Ammonizione scritta del Dirigente Scolastico (art. 43 c. 6 del Regolamento di disciplina) Sanzione amministrativa “Nel caso in cui la famiglia sottovaluti i problemi e non collabori, segnalare ai servizi sociali del Comune” (Documento tecnico sulle norme di convivenza in ambito scolastico, Provincia di Treviso)

Consiglio di interclasse Dirigente Scolastico

10 Mancanza grave

Parole e/o atteggiamenti offensivi (linguaggio, gestualità inopportuna, abbigliamento inidoneo)

Ammonizione scritta del Dirigente Scolastico (art. 43 c. 6 del Regolamento di disciplina)

Consiglio di interclasse Dirigente Scolastico

11 Mancanza a) grave b) gravissima

Intimidazioni, molestie, minacce, aggressioni fisiche

a) Ammonizione scritta del Dirigente Scolastico (art. 43 c. 6 del Regolamento di disciplina) a) (in caso di recidiva) Allontanamento dalle attività didattiche di classe per il periodo programmato dall’équipe pedagogica b) Sospensione dalle attività didattiche fino a 15 giorni

Consiglio di interclasse Dirigente scolastico Nel caso di alunni certificati (L: 104/92 o ADHD) il provvedimento viene concordato con il GLO o con lo psicologo.

12 Mancanza grave

Introdurre all’interno dell’Istituto o negli spazi di pertinenza oggetti pericolosi

Ritiro dell’oggetto pericoloso Ammonizione scritta del Dirigente Scolastico (art. 43 c. 6 del Regolamento di disciplina) (in caso di recidiva) Sospensione dalle attività didattiche fino a un massimo di 3 giorni

Docenti di classe Consiglio di interclasse * Dirigente scolastico Consiglio di interclasse * *) Nel caso di alunni certificati (L: 104/92 o ADHD) il provvedimento viene concordato con il GLO o con lo psicologo.

13 Mancanza grave

Danneggiamento dei locali scolastici o di arredi / attrezzature / materiali

Ammonizione scritta del Dirigente Scolastico (art. 43 c. 6 del Regolamento di disciplina)

Consiglio di interclasse Dirigente scolastico

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comunque presenti all’interno delle pertinenze dell’Istituto

Ripristino delle condizioni precedenti il danno e/o risarcimento del danno (in caso di particolare gravità del fatto) Sospensione dalle attività didattiche fino a 15 giorni

Consiglio di interclasse Nel caso di alunni certificati (L: 104/92 o ADHD) il provvedimento viene concordato con il GLO o con lo psicologo.

14 Mancanza gravissima

Recidiva violazioni 6-13

15 Mancanza gravissima

Atti che violano la dignità, il rispetto della persona e delle proprietà. Furto, Atti di vandalismo Atti di violenza su persone Atti che mettono in pericolo la propria e l’altrui incolumità Introduzione a scuola di sostanze nocive o pericolose Raccolta e diffusione di testi, immagini, filmati, registrazioni vocali in violazione alla normativa sul diritto alla riservatezza.

Sospensione dalle attività didattiche fino a 15 giorni

Consiglio di interclasse * Nel caso di alunni certificati (L: 104/92 o ADHD) il provvedimento viene concordato con il GLO o con lo psicologo.

Art. 43 – PROVVEDIMENTI DISCIPLINARI e SANZIONI L’inadempienza ai doveri di cui all’art. 48 e 49 del presente regolamento, prevede il ricorso ai seguenti provvedimenti e/o sanzioni disciplinari progressive: Provvedimenti disciplinari 1. Colloquio individuale insegnante alunno. 2. Informazione alla famiglia da parte del docente (sul diario o telefonicamente se la situazione richiede tempestività di intervento). 3. Convocazione della famiglia da parte del docente in accordo con l’equipe educativa. 4. Annotazione sul registro di classe da parte dell’insegnante comunicata alla famiglia, all’equipe educativa ed eventualmente al Dirigente Scolastico 5. Assegnazione di compiti e/o ruoli di natura “riparatoria-risarcitoria” (attività di utilità nell’ambito della comunità scolastica, piccole manutenzioni, attività di ricerca, riordino di materiali didattici presenti nelle scuole, produzione di elaborati (composizioni scritte o artistiche) che inducano lo studente ad uno sforzo di riflessione e di rielaborazione critica di episodi verificatisi nella scuola, etc.)4 per favorire il processo di sensibilizzazione del discente all'interno della comunità di cui è parte5 deliberati dal consiglio di Interclasse. 6. Ammonizione scritta del Dirigente Scolastico 4 Nota MIUR prot. 3602/PO del 31-07-2008; a questo proposito la nota precisa: le misure sopra richiamate, alla luce delle recenti modifiche si configurano non solo come sanzioni autonome diverse dall’allontanamento dalla comunità scolastica, ma altresì come misure accessorie che si accompagnano alle sanzioni di allontanamento dalla comunità stessa . 5 cfr. Dir. Min. n. 16 del 05-05-2007.

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Sanzioni 7. Allontanamento temporaneo dello studente dalla comunità scolastica per un periodo non superiore a 15 giorni. Tale sanzione - adottata dal Consiglio di Classe. Durante il suddetto periodo di allontanamento è previsto un rapporto con lo studente e con i suoi genitori al fine di preparare il rientro dello studente sanzionato nella comunità scolastica. 8. È importante sottolineare che le sanzioni disciplinari di cui al comma 7 del presente articolo, possono essere irrogate soltanto previa verifica, da parte dell’istituzione scolastica, della sussistenza di elementi concreti e precisi dai quali si evinca la responsabilità disciplinare dello studente6. 9. Di norma, (si rinvia in proposito alle disposizioni sull’autonomia scolastica) le sanzioni disciplinari, al pari delle altre informazioni relative alla carriera dello studente, vanno inserite nel suo fascicolo personale e, come quest’ultimo, seguono lo studente in occasione di trasferimento da una scuola ad un’altra o di passaggio da un grado all’altro di scuola. Infatti, le sanzioni disciplinari non sono considerati dati sensibili, a meno che nel testo della sanzione non si faccia riferimento a dati sensibili che riguardano altre persone coinvolte nei fatti che hanno dato luogo alla sanzione stessa. In tali circostanze si applica il principio dell’indispensabilità del trattamento dei dati sensibili che porta ad operare con “omissis” sull’identità delle persone coinvolte e comunque nel necessario rispetto del D.Lgs. n. 196 del 2003 e del DM 306/2007. Ai fini comunque di non creare pregiudizi nei confronti dello studente che opera il passaggio all’altra scuola è opportuna una doverosa riservatezza circa i fatti che hanno visto coinvolto lo studente. 10. Il cambiamento di scuola non pone fine ad un procedimento disciplinare iniziato, ma esso segue il suo iter fino alla conclusione7. 15. In relazione a quanto espresso al comma 8 dell’art. 40 si precisa che:

• il docente che rileva l’uso del cellulare durante le attività didattiche è tenuto a ritirarlo e riconsegnarlo alla fine dell’ora previo avviso alla famiglia e annotazione sul registro di classe

• in caso di reiterazione del comportamento, il telefono cellulare ritirato verrà consegnato alla famiglia, convocata per concordare il rispetto del regolamento.

Art. 44 - IMPUGNAZIONI 1. Contro le sanzioni disciplinari di cui al presente Regolamento di Disciplina è ammesso ricorso all’Organo di Garanzia interno, da parte di chiunque vi abbia interesse (genitori, studenti), entro 15 giorni dalla comunicazione della loro irrogazione8. 2. L'organo di garanzia decide in generale in merito ai conflitti che insorgono all'interno della scuola per quanto concerne l’applicazione dello Statuto delle studentesse e degli studenti. 3. Detto Organo, risulta composto dal Dirigente Scolastico (Presidente dell’Organo di Garanzia), due docenti di Scuola Primaria designati dal Consiglio di Istituto e due genitori eletti. 4. I genitori saranno eletti durante le votazioni dei rappresentanti dei genitori nei Consigli di Classe mediante apposita scheda. 5. La durata dell'organo di Garanzia interno è annuale.

6 DPR 235 del 21-11-2007 art. 1 comma 9-ter. 7 Nota MIUR prot. 3602/PO del 31-07-2008. 8 D.P.R. 235/07 art. 2 comma 1; cfr. anche nota MIUR prot. 3602/PO del 31-07-2008.

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TITOLO IV

Capo I

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO

Art. 45 - INGRESSO Durante l'ingresso e la permanenza nella scuola, nonché durante l'uscita, valgono le seguenti norme. Se entrambi i genitori lavorano, possono inoltrare all’Istituto la richiesta di essere autorizzati ad accompagnare a scuola l’alunno prima dell’orario di apertura, affidandolo all’accoglienza e alla sorveglianza del collaboratore scolastico secondo l’orario possibile che l’Istituzione Scolastica potrà determinare (in base alle norme contrattuali dei collaboratori scolastici e ad eventuali accordi con l’Ente locale). Con le stesse modalità avverrà la sorveglianza pre scuola per gli alunni che arrivano con il pulmino comunale. Nei cinque minuti che precedono l'inizio delle lezioni, dalla zona di raccolta, classe per classe, gli alunni sono autorizzati ad accedere alle rispettive aule, in ordine e in silenzio, sotto la vigilanza dei rispettivi insegnanti e con la collaborazione del personale ausiliario. Pertanto il personale docente dovrà trovarsi a scuola almeno cinque minuti prima dell'inizio delle lezioni. L'osservanza dell'orario e la puntualità sono indispensabili al regolare svolgimento delle lezioni. Gli alunni in ritardo non giustificato rispetto all'orario sono ammessi in classe solo con l’autorizzazione del Dirigente Scolastico o del Collaboratore del Dirigente. In caso di lieve ritardo o ritardo giustificato per iscritto, sono ammessi in aula con decisione del docente presente che annoterà il ritardo sul registro di classe. L'alunno che sia stato assente può essere riammesso alle lezioni soltanto se presenterà al docente della prima ora la giustificazione scritta sul diario o sul libretto scolastico, firmata dal genitore o da chi ne fa le veci. In mancanza della giustificazione, l'alunno potrà essere riammesso in classe con l'autorizzazione del Dirigente Scolastico o del Collaboratore del Dirigente, i quali si premureranno di prendere contatto con la famiglia. Entrambi i genitori devono apporre la propria firma sulla prima pagina del diario o del libretto scolastico all'inizio dell'anno. La falsificazione della firma è considerata grave atto di indisciplina. Per le assenze causate da malattia è necessario presentare il certificato medico quando esse si protraggano per almeno sei giorni di frequenza scolastica. Gli alunni non possono accedere agli spazi della scuola con nessun mezzo motorizzato. Art. 46 - PERMANENZA L'uscita e gli spostamenti dall'aula alla palestra, o da un'aula all'altra, devono avvenire in ordine e in silenzio insieme all'insegnante. Quando il docente sia temporaneamente assente o debba allontanarsi per giustificati motivi, la sorveglianza viene affidata al collaboratore scolastico. Gli alunni non devono restare mai incustoditi e durante l'orario delle lezioni non possono sostare nei corridoi. E' assolutamente vietato portare a scuola materiali ed oggetti non attinenti all'attività didattica o che possano recare danno a persone o cose, ad esempio, giocattoli, figurine, giochi elettronici, coltelli, catene, bombolette spray, petardi, ecc..

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E' vietato l'uso dei telefoni cellulari9 all'interno degli spazi scolastici e comunque devono essere tenuti spenti. I genitori dovranno prestare particolare attenzione affinchè gli alunni non portino a scuola oggetti di valore o denaro, per evitare furti e sparizioni, dei quali gli insegnanti docenti e la scuola non saranno ritenuti responsabili. Nel caso si verifichi la necessità che l'alunno assuma farmaci, durante l'orario scolastico, i genitori dovranno comunicare tale esigenza mediante avviso scritto ai docenti accompagnato da prescrizione medica, sollevandoli da ogni responsabilità. La famiglia deve informare tempestivamente la scuola di eventuali gravi malattie del figlio, suggerendo altresì i primi interventi necessari in caso di malore. Art. 47 -USCITA Alla fine delle lezioni gli alunni saranno accompagnati al cancello dal docente dell'ultima ora. Nel caso di uscita anticipata dalla scuola per motivi di famiglia è necessario che uno dei genitori o una persona maggiorenne autorizzata, si presenti personalmente a scuola a prendere l'alunno, firmando preventivamente l'apposito modulo. Gli alunni che accusassero malore durante l'orario scolastico rimangono a scuola e viene data comunicazione immediata alle famiglie o al medico di famiglia, se conosciuto; per tale emergenza i genitori, all'inizio dell'anno scolastico, devono lasciare alla scuola il recapito telefonico di famiglia e uno suppletivo. Gli alunni che usufruiscono del pulmino scolastico, prima di avvicinarsi al mezzo, devono attendere che esso sia fermo e poi salire ordinatamente evitando spintoni o gesti incontrollati. Durante il viaggio, gli alunni dovranno stare seduti, non dovranno urlare e disturbare l'autista. Art. 48 - INGRESSO DI ESTRANEI E' vietato l'accesso delle auto, tranne quelle del personale autorizzato, all'interno del perimetro della scuola. Le persone estranee, compresi eventuali esperti, possono accedere alla scuola solo se provvisti di autorizzazione del Dirigente Scolastico. Non è consentito l'accesso a fotografi, rappresentanti e propagandisti. La distribuzione dei volantini è consentita su autorizzazione del Dirigente Scolastico. Nel rispetto della privacy, le insegnanti chiederanno ai genitori un'autorizzazione scritta per poter videoregistrare e/o fotografare gli alunni nei momenti di festa e/o durante le attività didattiche, avvisando che i filmati potrebbero essere visti e le foto potrebbero venire esposte all'interno della scuola. I genitori possono entrare liberamente nella scuola durante l'orario previsto dai ricevimenti settimanali degli insegnanti. Art . 49 - RICREAZIONE NELLA SCUOLA SECONDARIA DI I° GRADO La ricreazione è di quindici minuti solitamente collocata tra la terza e la quarta ora di lezione ed è un breve intervallo utile per consumare la merenda e per andare ai servizi igienici al piano terra. In questo periodo gli alunni devono rimanere negli spazi esterni vigilati dai docenti di turno. In caso di cattivo tempo la ricreazione si svolgerà nei corridoi della scuola al primo e al secondo piano e gli alunni saranno vigilati dai rispettivi docenti della terza ora. Gli alunni indisposti possono sostare nell'atrio interno durante l'intervallo.

9 Dir. M. 104/07 Linee di indirizzo e chiarimenti interpretativi ed applicativi in ordine alla normativa vigente posta a tutela della privacy con particolare riferimento all’utilizzo di telefoni cellulari o di altri dispositivi elettronici nelle comunità scolastiche allo scopo di acquisire e/o divulgare immagini, filmati o registrazioni vocali; art. 3 D.P.R. n. 249/1998; nota MPI prot. 30 del 15-03-07.

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Sono vietati i giochi e le attività pericolose. Giochi e attività particolari richiesti dai ragazzi possono di volta in volta essere autorizzati dal Dirigente. Non ci si deve recare mai dove sono parcheggiate le biciclette e le automobili né verso il cancello di uscita perché sono zone pericolose. I docenti di assistenza si distribuiranno nella zona di sorveglianza in modo da controllare tutti gli spazi utilizzati dagli alunni. La scuola deve essere tenuta in ordine con la collaborazione di tutti, in particolare gli involucri delle merende vanno messi diligentemente negli appositi contenitori. I docenti potranno di volta in volta accompagnare gli alunni alla raccolta degli eventuali rifiuti presenti negli spazi scolastici. Art. 50 - SICUREZZA Ai fini dell'educazione alla salute e alla sicurezza, la scuola promuove azioni di prevenzione adeguate all'età degli alunni e alla loro capacità di comprensione. Saranno richiesti atteggiamenti e comportamenti adeguati a tutelare la sicurezza propria e dei compagni, in particolare:

- osservare corrette abitudini igieniche, personali e comunitarie; - evitare corse e giochi pericolosi negli spazi scolastici; - riporre gli zaini e il proprio materiale in modo da non ostacolare il transito in classe; - servirsi in modo appropriato di oggetti e strumenti d'uso consentiti nei laboratori (forbici,

compasso, martello ecc.). Mediante opportune attività si proporrà agli alunni il concetto di emergenza: si promuoveranno esperienze di ricognizione e conoscenza della struttura scolastica per apprendere il corretto utilizzo di ciascun ambiente Almeno due volte all'anno si effettuerà la prova di evacuazione per sperimentare atteggiamenti e comportamenti corretti in caso di incendio o altre calamità naturali. Il personale della scuola provvederà a segnalare eventuali rischi sopravvenuti in merito alla sicurezza degli ambienti scolastici. I prodotti di pulizia e i medicinali devono essere riposti in spazi idonei, fuori della portata degli alunni, chiusi in appositi armadi. Per tutelare la sicurezza di ciascuno gli alunni accedono alle aule in fila e in silenzio, secondo le abitudini di ciascuna scuola. Art. 51 – VISITE GUIDATE E VIAGGI D’ISTRUZIONE Le visite guidate e i viaggi d'istruzione sono considerate iniziative complementari alle attività didattico/educative e alle finalità istituzionali della scuola. Vengono effettuate per particolari esigenze didattiche connesse con l'indirizzo degli studi tenendo presenti i fini di formazione culturale e generale, nonché di orientamento alle scelte successive. Nel rispetto dell'iter procedurale previsto dalla vigente normativa, preferibilmente ad inizio d'anno, i docenti presenteranno al Consiglio di Classe, completo della componente genitori, il piano delle visite, precisandone gli obiettivi formativi, gli scopi culturali e i programmi, al fine di ottenerne l’approvazione. Il Consiglio d’Istituto delibererà l’effettuazione della visita, dopo aver esaminato la richiesta dei docenti, presentata su apposito modulo, in cui risulteranno:

o data e orario di effettuazione; o meta, itinerario di massima e scopo della visita; o classi e alunni partecipanti; o numero di docenti necessario per assicurare la vigilanza; o la spesa a carico della famiglia e / o della scuola.

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La documentazione relativa alla sicurezza dei mezzi di trasporto prevista dalla normativa vigente viene depositata da parte della ditta titolare del servizio presso l'Ufficio di Segreteria. La scuola comunicherà alle famiglie il programma della visita o viaggio, precisando il giorno dì effettuazione, 1' orario, la meta, lo scopo, il programma previsto, la spesa richiesta e acquisirà l'autorizzazione con cui i genitori acconsentono alla partecipazione del figlio. Gli alunni saranno accompagnati dai rispettivi insegnanti nel rapporto di un docente ogni quindici ragazzi; il docente di sostegno, od altro collega, accompagnerà gli alunni certificati. Ciascun alunno dovrà essere munito del cartellino di riconoscimento che porterà in modo visibile. Visite guidate, viaggi d'istruzione e attività sportive si effettueranno per un numero massimo di sei giorni nell'intero anno scolastico, con la possibilità di un viaggio all’anno di 2 giorni. Si ritiene opportuno predisporre la visita in modo da favorire la partecipazione di tutti gli alunni e provvedere in modo che il viaggio non sia eccessivamente faticoso per distanza e/o per i tempi di percorrenza richiesti. E’ vietato viaggiare nei giorni prefestivi. E' preferibile evitare viaggi di un'intera giornata nei giorni successivi ad una festività per l'impossibilità di una verifica prossima alla partenza da parte della scuola. Allo scopo di evitare situazioni discriminatorie sul piano economico e di contenere le spese, si consiglia di privilegiare l'uso di mezzi di trasporto pubblici (scuolabus comunale - treno) e di aggregare più gruppi di alunni. ART. 52 - FUNZIONAMENTO DELLA BIBLIOTECA Il servizio della biblioteca scolastica dell'Istituto Comprensivo comprende:

• una dotazione libraria ad uso dei docenti della Scuola Primaria, collocata nei locali della scuola Primaria di Cordignano

• una dotazione ad uso dei docenti della scuola Secondaria di I grado di Orsago ed un'altra per i docenti della scuola Secondaria di I grado di Cordignano, ubicate nei locali delle rispettive scuole

• una dotazione libraria ad uso degli alunni, assegnata ad ogni plesso o sezione/classe delle scuole dell'Istituto

Gli alunni possono usufruire del servizio, richiedendo: • il prelievo, con possibilità di consultare i libri in classe durante la lezione, con l'obbligo di restituirlo

entro la mattinata • il prestito con possibilità di ritirare il libro e di restituirlo entro un termine stabilito

Le operazioni di prelievo e prestito da parte degli alunni vanno effettuate secondo le modalità previste dal regolamento di ciascuna biblioteca scolastica e sotto la vigilanza dei docenti di classe. I docenti possono accedere autonomamente alla consultazione e al prestito dei libri, compilando le apposite schede o registri. I genitori possono accedere al prestito dei libri facendone richiesta ai docenti incaricati.

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Capo II

REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLA SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO

Art. 53 – PRINCIPI E FINALITÀ 1. Il presente Regolamento, con riferimento ai diritti e ai doveri degli studenti di cui agli art. 2 e 3 del D.P.R. 24 giugno 1998 n. 249 e successive modificazioni, e in osservanza del Regolamento dell'Autonomia delle Istituzioni scolastiche, emanato con il D.P.R. 8 marzo 1999 n. 275, del D.P.R. 10 ottobre 1996 n. 567 e succ. modificazioni e integrazioni, individua i comportamenti che configurano mancanze disciplinari, stabilisce le relative sanzioni, individua gli organi competenti ad irrogarle ed il relativo procedimento. 2. Il presente Regolamento è coerente e funzionale al Piano dell'Offerta Formativa adottato dall'Istituto. 3. I provvedimenti disciplinari hanno finalità educative e tendono al rafforzamento del senso di responsabilità ed al ripristino di rapporti corretti all’interno dell’Istituto. 4. La responsabilità disciplinare è personale. Nessuno può essere sottoposto a sanzioni disciplinari senza essere stato prima sentito. 5. Nessuna infrazione disciplinare connessa al comportamento può influire sulla valutazione del profitto. 6. In nessun caso può essere sanzionata, né direttamente né indirettamente la libera espressione di opinioni correttamente manifestata e non lesiva dell’altrui personalità. 7. Le sanzioni sono temporanee, proporzionate all’infrazione disciplinare e ispirate al principio della riparazione del danno. Esse tengono conto della situazione personale dello studente al quale è offerta la possibilità di convertirle in attività socialmente utili in favore dell’Istituto. 8. Le sanzioni e i provvedimenti che comportano l’allontanamento dalle lezioni sino a 15 giorni sono adottati dal Consiglio di classe, alla presenza delle diverse componenti; quelli che comportano l’allontanamento oltre i 15 giorni e l’esclusione dalla valutazione e dallo scrutinio finale, sono adottati dal Consiglio d’Istituto. 9. Le sanzioni per le mancanze disciplinari commesse durante le sessioni d’esame sono inflitte dalla Commissione di esame e sono applicabili anche ai candidati esterni. ART. 54 – PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÀ Contestualmente all'iscrizione alla singola istituzione scolastica, è richiesta la sottoscrizione da parte dei genitori e degli studenti di un Patto Educativo di Corresponsabilità, finalizzato a definire in maniera dettagliata e condivisa diritti e doveri nel rapporto tra istituzione scolastica autonoma, studenti e famiglie10. Nell'ambito delle prime due settimane di inizio delle attività didattiche, ciascuna istituzione scolastica pone in essere le iniziative più idonee per le opportune attività di accoglienza dei nuovi studenti, per la presentazione e la condivisione dello statuto delle studentesse e degli studenti, del piano dell'offerta formativa, dei regolamenti di istituto e del patto educativo di corresponsabilità11. ART. 55 - DIRITTI DELLO STUDENTE12

1. Lo studente ha diritto ad una formazione culturale e professionale qualificata che rispetti e valorizzi, anche attraverso l'orientamento, l'identità di ciascuno e sia aperta alla pluralità delle idee.

10 DPR 235 del 21-11-2007 art. 3 comma 1 che modifica l’art. 5 del precedente DPR 249 del 24-06-1998. 11 DPR 235 del 21-11-2007 art. 3 comma 3. 12 cfr. DPR 275 del 08-03-1999 e D.P.R. 235 del 21-11-2007.

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2. La scuola persegue la continuità dell’apprendimento e valorizza le inclinazioni personali degli studenti, anche attraverso un’adeguata informazione, la possibilità di formulare richieste, di sviluppare temi liberamente scelti e di realizzare iniziative autonome. 3. Lo studente ha diritto alla partecipazione attiva e responsabile alla vita della scuola che, secondo le modalità previste dal Piano dell’Offerta Formativa, attiva tutte le azioni necessarie per il raggiungimento degli obiettivi programmati. 4. Lo studente ha inoltre diritto a una valutazione trasparente e tempestiva, volta ad attivare un processo di autovalutazione che lo conduca a individuare i propri punti di forza e di debolezza e a migliorare il proprio rendimento. 5. Gli studenti stranieri hanno diritto al rispetto della vita culturale e religiosa della comunità alla quale appartengono. La scuola promuove e favorisce iniziative volte all'accoglienza, al rispetto della loro cultura e alla realizzazione di attività interculturali. Art. 56 - DOVERI DELLO STUDENTE Lo studente è tenuto ad osservare scrupolosamente i seguenti comportamenti: 1. frequentare regolarmente i corsi e ad assolvere assiduamente agli impegni di studio

- svolgere con regolarità e diligenza i compiti assegnati per casa - impegnarsi, nei limiti del possibile, a recuperare autonomamente il programma svolto durante

le assenze - compilare regolarmente il diario e tenerlo ordinato per organizzare gli impegni di studio - tenere in ordine e portare sempre il libretto personale per facilitare le comunicazioni scuola/famiglia

2. avere nei confronti dei docenti, del personale tutto della scuola e dei loro compagni lo stesso rispetto, anche formale, che chiede per sé stesso

- rispettare le persone che si trovano a scuola: il Dirigente Scolastico, i Docenti, gli eventuali esperti collaboratori, il personale ATA

- rivolgere loro il saluto - evitare di usare espressioni volgari, impertinenti e comunque offensive nei loro confronti

3. mantenere un comportamento corretto e coerente con le finalità dell’istituzione scolastica - sviluppare al massimo le proprie potenzialità - stabilire con i compagni rapporti basati sul rispetto e sull'aiuto reciproco, impegnandosi a

mantenere un clima sereno e relazioni costruttive - porsi in relazione corretta con gli insegnanti collaborando al comune progetto educativo e didattico

4. conoscere, meditare e osservare le disposizioni dettate dal Regolamento di Istituto - osservare le disposizioni organizzative e di sicurezza dei regolamenti interni - conoscere e rispettare le norme contenute nei vari regolamenti (di Istituto, della classe, della mensa,

della ricreazione, il piano di evacuazione) 5. assumere un atteggiamento di accoglienza e di rispetto nei confronti delle diverse identità e opinioni

- accogliere "l'altro" accettandone la diversità di sesso, religione, etnia, condizione sociale o disabilità

- instaurare con gli insegnanti un dialogo aperto, senza chiusure o contrapposizioni e collaborando al comune progetto educativo e didattico

6. utilizzare correttamente le strutture, i sussidi didattici e comportarsi nella vita scolastica in modo da non arrecare danni al patrimonio della scuola

- non imbrattare i muri - non rovinare banchi e sedie con scritte e segni - non rovinare dizionari e libri della scuola - non utilizzare audiovisivi e computer senza il permesso degli insegnanti

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- non usare in modo improprio strumenti e materiali dei laboratori 7. condividere la responsabilità di rendere accogliente l'ambiente scolastico e averne cura come importante fattore di qualità della vita della scuola

- mantenere un'adeguata pulizia all'interno dell’edificio scolastico e nello spazio circostante, senza abbandonare cartacce, involucri, rifiuti ecc.

- aver cura e riordinare lo spazio usufruito (aula, spogliatoi, palestra, servizi igienici) - stare lontani dalle biciclette e dagli automezzi in sosta negli appositi parcheggi - indossare un abbigliamento decoroso e assumere atteggiamenti e comportamenti consoni ad un

ambiente educativo - non sprecare il materiale disponibile (sapone, bicchieri, posate, carta igienica ... )

8 – Uso dei telefoni cellulari13 e dispositivi elettronici personali È vietato l’uso di telefoni cellulari personali in tutte le loro funzioni durante tutte le attività scolastiche (visite guidate, viaggi di istruzione compresi). Un eventuale uso del cellulare per motivi di eccezionale gravità deve essere autorizzato dal docente. Si ricorda che la scuola garantisce l’uso del telefono interno per qualunque tipo di emergenza. L’uso di altri tipi di dispositivi elettronici personali (lettori musicali, video giochi ecc.), di norma vietato, può essere autorizzato dal docente in situazioni particolari (viaggi di istruzione, particolari attività ecc.). Art. 57– APPLICAZIONE PROVVEDIMENTI DISCIPLINARI L'entrata in vigore dello Statuto delle Studentesse e degli Studenti, il D.P.R. 24 giugno 1998, n. 249 e successive modificazioni, ha consentito di superare un modello sanzionatorio di natura esclusivamente repressiva - punitiva, quale era delineato dal previgente Regio Decreto n. 653 del 1925, introducendo un nuovo sistema ispirato al principio educativo in base al quale il provvedimento disciplinare verso il discente deve prevedere anche comportamenti attivi di natura "riparatoria - risarcitoria". In altre parole si afferma il principio innovativo per cui la sanzione irrogata, anziché orientarsi ad "espellere" lo studente dalla scuola, deve tendere sempre verso una responsabilizzazione del discente all'interno della comunità di cui è parte. 1. Ogni provvedimento disciplinare deve ispirarsi ai seguenti criteri:

- finalità educativa: rafforzamento del senso di responsabilità, individuazione del comportamento adeguato e ripristino di rapporti corretti all'interno della comunità

- confronto delle rispettive ragioni: dell'alunno, dei Docenti e dei compagni coinvolti - ininfluenza sulla valutazione del profitto - garanzia della libera espressione di opinione - temporaneità della sanzione - riparazione del danno - conversione della sanzione in attività a favore della comunità scolastica - gravità o reiterazione dell'infrazione disciplinare.

2. La scuola contrasta in modo deciso i fenomeni di “bullismo” sia con azioni di “sistema” (P.O.F., attività di rete, osservatorio regionale permanente sul bullismo) che con la costante attività preventiva di formazione volta alla responsabilizzazione dell’alunno all’interno della comunità di cui è parte.

13 Dir. M. 104/07 Linee di indirizzo e chiarimenti interpretativi ed applicativi in ordine alla normativa vigente posta a tutela della privacy con particolare riferimento all’utilizzo di telefoni cellulari o di altri dispositivi elettronici nelle comunità scolastiche allo scopo di acquisire e/o divulgare immagini, filmati o registrazioni vocali; art. 3 D.P.R. n. 249/1998; nota MPI prot. 30 del 15-03-07.

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Nel caso vengano accertati atti di “bullismo”, l’Organo Collegiale competente è tenuto ad adottare sanzioni disciplinari certe e tempestive con lo scopo di bloccare subito eventuali situazioni di pericolo, avviando poi con ogni mezzo e collaborazione attività volte al recupero formativo dei soggetti coinvolti. Art. 58 – DISPOSIZIONI DISCIPLINARI, VIOLAZIONI E SANZIONI Disattendere alle norme fissate dal presente regolamento può costituire mancanza lieve, grave o gravissima come indicato nella tabella seguente. VIOLAZIONI PROVVEDIMENTI DISCIPLINARI

E SANZIONI ORGANO COMPETENTE

1 Mancanza lieve

Non osservanza delle regole di frequenza scolastica e impegno di studio

2 Mancanza lieve

Ingresso o uscita da scuola attraverso aree non consentite

3 Mancanza lieve

Interventi di disturbo intenzionale durante le attività didattico-educative tenute da docenti, tenute da esterni, durante le uscite didattiche Comportamenti non corretti durante l’orario scolastico e, in particolare, al cambio dell’ora, negli spostamenti interni

Docenti di classe

4 Mancanza lieve

Durante l’intervallo: mancato rispetto degli spazi previsti per l’intervallo mancato utilizzo dei cestoni per l’eliminazione dei rifiuti mancata segnalazione di situazioni di pericolo o di comportamenti gravemente inadeguati

Provvedimenti disciplinari di cui ai cc. 1-5 dell’art. 59 del Regolamento di Disciplina

Docenti in servizio sorveglianza o di classe

5 Mancanza grave

Recidiva violazioni 1-4

6 Mancanza grave

Uso improprio del Personal Computer

7 Mancanza grave

Uso improprio del telefono cellulare e/o dispositivi elettronici personali durante le attività scolastiche (c. 8 art. 49 Regolamento di disciplina).

Ammonizione scritta (c. 6 art. 59 Regolamento di Disciplina)

Consiglio di classe Dirigente Scolastico

8 Mancanza grave

Violazione norme in tema di sicurezza, igiene e salute.

Ammonizione scritta (c. 6 art. 59 Regolamento di Disciplina) Sanzione amministrativa

Consiglio di classe Dirigente Scolastico

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VIOLAZIONI PROVVEDIMENTI DISCIPLINARI E SANZIONI

ORGANO COMPETENTE

9 Mancanza grave

Assenza ingiustificata

Ammonizione scritta (c. 6 art. 59 Regolamento di Disciplina) Sanzione amministrativa “Nel caso in cui la famiglia sottovaluti i problemi e non collabori, segnalare ai servizi sociali del Comune” (Documento tecnico sulle norme di convivenza in ambito scolastico, Provincia di Treviso)

Consiglio di classe Dirigente Scolastico

10 Mancanza grave

Parole e/o atteggiamenti offensivi (linguaggio, gestualità inopportuna, abbigliamento inidoneo)

Ammonizione scritta (c. 6 art. 59 Regolamento di Disciplina)

Consiglio di classe Dirigente Scolastico

11 Mancanza a) grave b) gravissima

Intimidazioni, molestie, minacce, aggressioni fisiche

a) Ammonizione scritta (c. 6 art. 59 Regolamento di Disciplina) a) (in caso di recidiva) Sospensione dalle attività didattiche fino a 15 giorni b) Sospensione dalle attività didattiche per un periodo superiore a 15 giorni,anche fino al termine delle lezioni, con l’esclusione dallo scrutinio finale e la non ammissione all’esame di Stato

Consiglio di classe Dirigente scolastico Consiglio di classe * Consiglio di Istituto * *) Nel caso di alunni certificati (L: 104/92 o ADHD) il provvedimento viene concordato con il GLO o con lo psicologo.

12 Mancanza grave

Introdurre all’interno dell’Istituto o negli spazi di pertinenza oggetti pericolosi

Ritiro dell’oggetto pericoloso Ammonizione scritta (c. 6 art. 59 Regolamento di Disciplina) (in caso di recidiva) Sospensione dalle attività didattiche fino a un massimo di 3 giorni

Docenti di classe Consiglio di classe Dirigente scolastico Consiglio di classe

13 Mancanza grave

Danneggiamento dei locali scolastici o di arredi / attrezzature / materiali comunque presenti all’interno delle pertinenze dell’Istituto

Ammonizione scritta (c. 6 art. 59 Regolamento di Disciplina) Ripristino delle condizioni precedenti il danno e/o risarcimento del danno (in caso di particolare gravità del fatto) Sospensione dalle attività didattiche fino a 15 giorni

Consiglio di classe Dirigente scolastico Consiglio di classe

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VIOLAZIONI PROVVEDIMENTI DISCIPLINARI E SANZIONI

ORGANO COMPETENTE

14 Mancanza gravissima

Recidiva violazioni 6-13

15 Mancanza gravissima

Atti che violano la dignità, il rispetto della persona e delle proprietà. Furto, Atti di vandalismo Atti di violenza su persone Atti che mettono in pericolo la propria e l’altrui incolumità Introduzione a scuola di sostanze nocive o pericolose Raccolta e diffusione di testi, immagini, filmati, registrazioni vocali in violazione alla normativa sul diritto alla riservatezza.

Sospensione dalle attività didattiche fino a 15 giorni Sospensione dalle attività didattiche per un periodo superiore a 15 giorni, anche fino al termine delle lezioni, con l’esclusione dallo scrutinio finale e la non ammissione all’esame di Stato

Consiglio di classe * Consiglio di Istituto * *) Nel caso di alunni certificati (L: 104/92 o ADHD) il provvedimento viene concordato con il GLO o con lo psicologo.

Art. 59 – PROVVEDIMENTI DISCIPLINARI e SANZIONI L’inadempienza ai doveri di cui all’art. 54 e 56 del presente regolamento, prevede il ricorso ai seguenti provvedimenti e/o sanzioni disciplinari progressive: Provvedimenti disciplinari 1. Colloquio individuale insegnante alunno. 2. Informazione alla famiglia da parte del docente (sul diario o telefonicamente se la situazione richiede tempestività di intervento) eventualmente comunicata al Coordinatore del Consiglio di Classe. 3. Convocazione della famiglia da parte del docente in accordo con il Coordinatore del Consiglio di Classe 4. Annotazione sul registro di classe da parte dell’insegnante comunicata alla famiglia, al Coordinatore del Consiglio di Classe ed eventualmente al Dirigente Scolastico 5. Assegnazione di compiti e/o ruoli di natura “riparatoria-risarcitoria” (attività di volontariato nell’ambito della comunità scolastica, attività di segreteria, pulizia dei locali della scuola, piccole manutenzioni, attività di ricerca, riordino di cataloghi e di archivi presenti nelle scuole, frequenza di specifici corsi di formazione su tematiche di rilevanza sociale o culturale, produzione di elaborati (composizioni scritte o artistiche) che inducano lo studente ad uno sforzo di riflessione e di rielaborazione critica di episodi verificatisi nella scuola, etc.)14 per favorire il processo di sensibilizzazione del discente all'interno della comunità di cui è parte15 deliberati dal consiglio di Classe 6. Ammonizione scritta del Dirigente Scolastico 14 Nota MIUR prot. 3602/PO del 31-07-2008; a questo proposito la nota precisa: le misure sopra richiamate, alla luce delle recenti modifiche si configurano non solo come sanzioni autonome diverse dall’allontanamento dalla comunità scolastica, ma altresì come misure accessorie che si accompagnano alle sanzioni di allontanamento dalla comunità stessa . 15 cfr. Dir. Min. n. 16 del 05-05-2007.

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Sanzioni 7. Allontanamento temporaneo dello studente dalla comunità scolastica per un periodo non superiore a 15 giorni. Tale sanzione - adottata dal Consiglio di Classe. Durante il suddetto periodo di allontanamento è previsto un rapporto con lo studente e con i suoi genitori al fine di preparare il rientro dello studente sanzionato nella comunità scolastica. 8. Allontanamento temporaneo dello studente dalla comunità scolastica per un periodo superiore a 15 giorni. Tale sanzione è adottata dal Consiglio d’Istituto. Nei periodi di allontanamento superiori a 15 giorni, la scuola promuove - in coordinamento con la famiglia dello studente e, ove necessario, con i servizi sociali e l’autorità giudiziaria - un percorso di recupero educativo mirato all’inclusione, alla responsabilizzazione e al reintegro, ove possibile, nella comunità scolastica. 9. Allontanamento dello studente dalla comunità scolastica fino al termine dell’anno scolastico: L’irrogazione di tale sanzione, da parte del Consiglio d’Istituto, è prevista alle seguenti condizioni, tutte congiuntamente ricorrenti: a) devono ricorrere situazioni di recidiva, nel caso di reati che violino la dignità e il rispetto per la persona umana, oppure atti di grave violenza o connotati da una particolare gravità tali da determinare seria apprensione a livello sociale b) non sono esperibili interventi per un reinserimento responsabile e tempestivo dello studente nella comunità durante l’anno scolastico. Con riferimento alle sanzioni di cui al comma 7, 8 e 9, occorrerà valutare le conseguenze che l’applicazione di tali sanzioni può determinare ai fini del raggiungimento dell’orario minimo di frequenza richiesto per la validità dell’anno scolastico. Per questa ragione dovrà essere prestata una specifica e preventiva attenzione allo scopo di verificare che il periodo di giorni per i quali si vuole disporre l’allontanamento dello studente non comporti automaticamente, per gli effetti delle norme di carattere generale, il raggiungimento di un numero di assenze tale da compromettere comunque la possibilità per lo studente di essere valutato in sede di scrutinio. 10. Esclusione dello studente dallo scrutinio finale o non ammissione all’esame di stato conclusivo del corso di studi: Nei casi più gravi di quelli già indicati al comma 9 ed al ricorrere delle stesse condizioni ivi indicate, il Consiglio d’Istituto può disporre l’esclusione dello studente dallo scrutinio finale o la non ammissione all’esame di Stato conclusivo del corso di studi. 11. È importante sottolineare che le sanzioni disciplinari di cui al comma 7, 8, 9 e 10 del presente articolo, possono essere irrogate soltanto previa verifica, da parte dell’istituzione scolastica, della sussistenza di elementi concreti e precisi dai quali si evinca la responsabilità disciplinare dello studente16. 12. Di norma, (si rinvia in proposito alle disposizioni sull’autonomia scolastica) le sanzioni disciplinari, al pari delle altre informazioni relative alla carriera dello studente, vanno inserite nel suo fascicolo personale e, come quest’ultimo, seguono lo studente in occasione di trasferimento da una scuola ad un’altra o di passaggio da un grado all’altro di scuola. Infatti, le sanzioni disciplinari non sono considerati dati sensibili, a meno che nel testo della sanzione non si faccia riferimento a dati sensibili che riguardano altre persone coinvolte nei fatti che hanno dato luogo alla sanzione stessa (es. violenza sessuale). In tali circostanze si applica il principio dell’indispensabilità del trattamento dei dati sensibili che porta ad operare con “omissis” sull’identità delle persone coinvolte e comunque nel necessario rispetto del D.Lgs. n. 196 del 2003 e del DM 306/2007. Ai fini comunque di non creare pregiudizi nei confronti dello studente che opera il passaggio all’altra scuola è opportuna una doverosa riservatezza circa i fatti che hanno visto coinvolto lo studente.

16 DPR 235 del 21-11-2007 art. 1 comma 9-ter.

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13. Il cambiamento di scuola non pone fine ad un procedimento disciplinare iniziato, ma esso segue il suo iter fino alla conclusione17. 14. L’allontanamento dello studente dalla comunità scolastica può essere disposto anche quando siano stati commessi reati o vi sia pericolo per l'incolumità delle persone. In tal caso la durata dell'allontanamento è commisurata alla gravità del reato ovvero al permanere della situazione di pericolo. Nei casi in cui l'autorità giudiziaria, i servizi sociali o la situazione obiettiva rappresentata dalla famiglia o dallo stesso studente sconsiglino il rientro nella comunità scolastica di appartenenza, allo studente è consentito di iscriversi, anche in corso d'anno, ad altra scuola18. 15. In relazione a quanto espresso al comma 8 dell’art. 49 si precisa che:

• il docente che rileva l’uso del cellulare durante le attività didattiche è tenuto a ritirarlo e riconsegnarlo alla fine dell’ora previo avviso alla famiglia e annotazione sul registro di classe

• in caso di reiterazione del comportamento, il telefono cellulare ritirato verrà consegnato alla famiglia, convocata per concordare il rispetto del regolamento.

Art. 60 - IMPUGNAZIONI 1. Contro le sanzioni disciplinari di cui al presente Regolamento di Disciplina è ammesso ricorso all’Organo di Garanzia interno, da parte di chiunque vi abbia interesse (genitori, studenti), entro 15 giorni dalla comunicazione della loro irrogazione19. 2. L'organo di garanzia decide in generale in merito ai conflitti che insorgono all'interno della scuola per quanto concerne l’applicazione dello Statuto delle studentesse e degli studenti della Scuola Secondaria. 3. Detto Organo, risulta composto dal Dirigente Scolastico (Presidente dell’Organo di Garanzia), due docenti di Scuola Secondaria di primo grado (uno del plesso di Cordignano e uno del plesso di Orsago) designati dal Consiglio di Istituto e due genitori eletti (uno del plesso di Cordignano e uno del plesso di Orsago). 4. I genitori saranno eletti durante le votazioni dei rappresentanti dei genitori nei Consigli di Classe mediante apposita scheda. 5. La durata dell'organo di Garanzia interno è annuale.

17 Nota MIUR prot. 3602/PO del 31-07-2008. 18 D.P.R. 249/98 art. 4 comma 9-10 19 D.P.R. 235/07 art. 2 comma 1; cfr. anche nota MIUR prot. 3602/PO del 31-07-2008.

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REGOLAMENTI DI APPENDICE

REGOLAMENTO DELL’ORGANO DI GARANZIA (Delibera del Consiglio di Istituto n. 54-b del 09-11-2012)

ART. 1 - FINALITÀ E COMPITI 1. È costituito presso l’Istituto Comprensivo di Cordignano, ai sensi dell’art. 5, comma 2, del DPR n. 249 del 24 giugno 1998, l’Organo di Garanzia. 2. Tale Organo si basa sul principio per cui la scuola è una comunità, all’interno della quale ognuno ha il diritto/dovere di operare al fine di trovare modalità di comportamento adeguate per promuovere ed assicurare una serena convivenza attraverso una corretta applicazione delle norme. 3. Le sue funzioni, inserite nel quadro dello Statuto degli Studenti e delle Studentesse, sono: - prevenire e affrontare tutti i problemi e conflitti che possano emergere nel rapporto tra studenti e personale della scuola e in merito all’applicazione dello Statuto ed avviarli a soluzione; - esaminare i ricorsi presentati dagli studenti dell’istituto in seguito all’irrogazione di una sanzione disciplinare a norma di regolamento di disciplina. 4. Il funzionamento dell’Organo di Garanzia è ispirato a principi di collaborazione tra scuola e famiglia, anche al fine di rimuovere possibili situazioni di disagio vissute dagli studenti nei confronti degli insegnanti e viceversa. ART. 2 - COMPOSIZIONE 1. L’Organo di Garanzia è composto da: - il Dirigente Scolastico, che lo presiede; - due insegnanti nominati dal Consiglio di Istituto; - due rappresentanti eletti dai genitori di Scuola secondaria di I Grado; - due rappresentanti eletti dai genitori della scuola primaria. 2. La designazione dei componenti dell’Organo di Garanzia avviene nella prima seduta ordinaria del Consiglio di Istituto all’inizio di ogni anno scolastico. L’Organo di Garanzia resta in carica per un anno, e comunque fino alla designazione dei nuovi componenti, al fine di consentire il funzionamento dell’organo. 3. I genitori/docenti componenti dell’Organo di Garanzia non possono partecipare ad alcuna seduta né assumere alcuna iniziativa relativa a situazioni in cui sono coinvolti studenti appartenenti alla classe del proprio figlio, ovvero insegnanti della classe del proprio figlio o compagno. 4. Gli insegnanti componenti dell’Organo di Garanzia non possono partecipare ad alcuna seduta né assumere alcuna iniziativa relativa a situazioni in cui sono coinvolti colleghi che insegnano nelle stesse classi. 5. Nel caso si verifichi una di tali situazioni, i componenti incompatibili non possono partecipare alla seduta e devono essere sostituiti dai supplenti nominati dalla Giunta Esecutiva. 6. La funzione di segretario verbalizzatore viene svolta da uno dei componenti, designato dal Presidente. ART. 3 - MODALITÀ E CRITERI DI FUNZIONAMENTO GENERALI 1. L’Organo di Garanzia viene convocato dal Presidente.

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2. La convocazione ordinaria deve prevedere almeno tre giorni di anticipo sulla data di convocazione. In caso di urgenza motivata, il Presidente potrà convocare l’Organo di Garanzia anche con un solo giorno di anticipo. 3. Ciascuno dei componenti dell’Organo di Garanzia è tenuto alla massima riservatezza in ordine alle segnalazioni ricevute ovvero di cui è venuto a conoscenza in quanto membro o collaboratore dell’Organo di Garanzia, e non può assumere individualmente alcuna iniziativa né servirsi del materiale raccolto senza il consenso dell’organo stesso e/o per scopi non attinenti alle finalità dell’Organo di Garanzia. 4. Le deliberazioni dell’Organo di Garanzia devono essere sancite da una votazione, il cui esito sarà citato nel verbale, nella quale non è ammessa l’astensione. Si decide a maggioranza semplice e, in caso di parità, prevale il voto del Presidente. 5. Il verbale della riunione dell’Organo di Garanzia è accessibile, secondo le norme e le garanzie stabilite dalle leggi sulla trasparenza e sulla privacy. 6. L’Organo di Garanzia ha facoltà di approvare al suo interno, a maggioranza semplice, un eventuale regolamento per il suo funzionamento. 7. Le procedure di ricorso, differenziate nella loro natura secondo l’art.1 comma 2 del presente regolamento, sono indicate agli articoli 4 e 5. 8. L’organo si riunisce con almeno la metà dei membri. ART. 4 - I RICORSI PER LE PROBLEMATICHE STUDENTI-INSEGNANTI O CON ALTRO PERSONALE SCOLASTICO E PER L’APPLICAZIONE DELLO STATUTO. 1. L’Organo di Garanzia prende in considerazione e si pronuncia sui conflitti interni alla scuola in merito alle questioni disciplinari elencate in Regolamento e all’applicazione dello Statuto degli Studenti e delle Studentesse, sui problemi inerenti al rapporto studenti/insegnanti. 2. Per problemi che attengono al rapporto tra insegnanti/studenti si intendono tutti i problemi relativi tanto alla didattica quanto alle relazioni che coinvolgano sezioni, classi o parti significative delle stesse o anche singoli studenti. 3. L’Organo di Garanzia, quando interpellato, promuove con finalità di prevenzione ogni attività utile a verificare e migliorare la qualità dei rapporti tra insegnanti e studenti. 4. L’Organo di Garanzia è presieduto dal Dirigente Scolastico (e nell’impossibilità a presenziare, dal suo sostituto designato), che è tenuto a convocarlo ogni volta che ve ne sia l’esigenza. 6. Sulla base della convocazione ricevuta, l’Organo di Garanzia, collettivamente si impegna a raccogliere informazioni documentate, votando a maggioranza (con eventuale voto prevalente del Presidente) una decisione univoca e adottando tutte le opportune iniziative del caso. ART. 5 - I RICORSI PER LE SANZIONI DISCIPLINARI 1. Il ricorso avverso ad una delle sanzioni disciplinari comminate conformemente al regolamento di disciplina può essere presentato da uno dei genitori (per l’alunno minorenne) mediante istanza scritta indirizzata al Presidente dell’Organo di Garanzia, in cui si ricordano i fatti e si esprimono le proprie considerazioni inerenti all’accaduto. Non sono prese in esame le parti o le considerazioni che esulano dallo stesso. 2. Il ricorso deve essere presentato in segreteria alunni entro il termine prescritto di quindici giorni dalla comunicazione della sanzione. I ricorsi presentati fuori termine non saranno in nessun caso presi in considerazione. 3. Fino al giorno che precede la riunione dell’Organo di Garanzia per discutere la sanzione, è possibile presentare memorie e/o documentazione integrativa. 4. Ricevuto il ricorso, il Presidente, o personalmente o nominando un componente istruttore, provvede a reperire, se necessario, gli atti, le testimonianze, le memorie del docente o dell’organo

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che ha irrogato la sanzione, della famiglia, del Consiglio di Classe, dello stesso Dirigente Scolastico o di chi sia stato coinvolto o citato. 5. Il materiale reperito dall’istruttore viene raccolto in un dossier e costituisce la base della discussione e della delibera dell’Organo di Garanzia. 6. L’organo si riunisce entro i tempi previsti e alla seduta chiama a partecipare lo studente a cui è stata irrogata la sanzione disciplinare. 7. Qualora la sanzione sia stata irrogata per comportamento scorretto nei confronti di un docente o di un non docente, anch’egli è chiamato a partecipare alla seduta. 8. Tutte le testimonianze sono rese a verbale. 9. L’organo può confermare, modificare o revocare la sanzione irrogata, offrendo sempre allo studente la possibilità di convertirla in attività utile alla scuola, tenuto conto della disponibilità dei locali per svolgere tali attività, nel rispetto della normativa sulla sicurezza, secondo modalità concordate tra l’Ufficio di Presidenza, i servizi del territorio e il coordinatore di classe. 10. La deliberazione dell’Organo di Garanzia viene trasmessa al Dirigente Scolastico (nel caso non abbia partecipato alla seduta) ed esposta di norma all’albo dell’istituto. Il Dirigente Scolastico provvederà a informarne inoltre il Consiglio di Classe. 11. La famiglia dell’alunno verrà informata di tale deliberazione mediante raccomandata che può intendersi raccomandata a mano.

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REGOLAMENTO ACCESSO ATTI AMMINISTRATIVI

(Delibera del Consiglio d’Istituto n. 54-c del 09-11-2012) PREMESSA Il presente documento regolamenta l’esercizio del diritto di accesso ai documenti amministrativi in conformità a quanto stabilito dal capo V della Legge 7 agosto 1990, n° 241 e successive modificazioni ed integrazioni ed in particolare il D.P.R. 27 giugno 1992, n° 352, la Legge 11 febbraio 2005, n° 15 e dal D.P.R. 12 aprile 2008, n° 184. Art. 1 – Diritto di accesso: definizione Il diritto di accesso è la facoltà per gli interessati di prendere visione e di estrarre copia di documenti amministrativi ed è esercitabile da chiunque abbia un interesse diretto, concreto ed attuale, corrispondente ad una situazione giuridicamente tutelata e collegata al documento al quale è stato richiesto l’accesso. Art. 2 – Soggetto interessato Sono considerati soggetti interessati:

a) i genitori (o gli esercenti la patria potestà) degli alunni e gli alunni stessi, se maggiorenni; la richiesta di accesso ai documenti può essere formulata, oltre che dall’interessato, anche dal suo legale rappresentante;

b) i dipendenti o gli ex dipendenti; c) altre persone fisiche o giuridiche aventi interessi legittimi.

Relativamente al sussistere dell’interesse personale o legittimo, si precisa che lo stesso non può essere individuato in alcun modo nel semplice soddisfacimento di una mera curiosità, poiché il diritto all’accesso può essere esercitato solo quando, in favore del richiedente, insorge il diritto alla tutela di un interesse giuridicamente rilevante. Per tale motivo, non è consentito l’accesso ad alcun dato o documento che non abbia dato causa o che non abbia contribuito a determinare un formale procedimento amministrativo. Art.3 – Esercizio diritto d’accesso Il diritto di accesso si esercita con riferimento ai documenti materialmente esistenti al momento della richiesta e detenuti alla stessa data dall’Istituto Comprensivo Ippolito Nievo di Cordignano, di seguito detto scuola. La scuola non è tenuta ad elaborare dati in suo possesso al fine di soddisfare le richieste di accesso. Art.4 – Contro interessati Per contro interessati si intendono tutti quei soggetti, individuati o facilmente individuabili in base alla natura del documento richiesto, che dall’esercizio dell’accesso potrebbero vedere compromesso il proprio diritto alla riservatezza. Qualora la scuola, individuasse i soggetti contro interessati è tenuta a darne comunicazione agli stessi (con raccomandata con avviso di ricevimento o altro mezzo idoneo a comprovarne la ricezione). I contro interessati hanno 10 giorni di tempo dalla ricezione della comunicazione per presentare motivata opposizione alla richiesta di accesso, anche per via telematica. Decorso tale termine la scuola, accertata la ricezione della comunicazione da parte dei contro interessati, provvede sulla valutazione della richiesta.

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Art. 5 – Modalità di accesso – definizione A seconda dell’esistenza o meno di soggetti contro interessati, variano anche le modalità per esercitare il diritto di accesso. Si ha un accesso informale qualora non risulti l’esistenza di contro interessati. Si ha l’accesso formale nei seguenti casi: a) quando, in base al contenuto del documento richiesto, si riscontra l’esistenza di contro interessati b) quando non risulti possibile l’accoglimento immediato della richiesta in via informale c) quando sorgono dubbio sulla legittimazione del richiedente, sulla sua identità, sui suoi poteri rappresentativi, sulla sussistenza di un interesse legittimo alla stregua delle informazioni e delle documentazioni fornite, sull’accessibilità del documento o sull’esistenza di contro interessati. Art. 6 – Accesso informale Il diritto di accesso informale può essere esercitato mediante richiesta, anche verbale, all’ufficio della segreteria. Responsabile dell’accesso è il dirigente scolastico o il funzionario incaricato. Per poter ottener l’acceso all’atto, il richiedente deve: a) indicare gli estremi del documento oggetto della richiesta, ovvero gli elementi che ne consentano l’individuazione, b) specificare e, ove occorra, comprovare l’interesse connesso all’oggetto della richiesta, c) dimostrare la propria identità e, ove occorra, i propri poteri di rappresentanza del soggetto interessato. La richiesta viene esaminata nell’ambito dell’orario di ufficio, presso la segreteria della scuola. Art. 7 – Accesso formale Nei casi di diritto di accesso formale, richiamati dall’art. 5, la scuola mette a disposizione dell’interessato un apposito modulo per la richiesta. Il procedimento di accesso si conclude nel termine di 30 giorni, decorrenti dalla presentazione della richiesta all’ufficio competente o dalla ricezione della medesima. Qualora la richiesta sia irregolare o incompleta, la scuola, entro 10 giorni, ne dà comunicazione al richiedente (con raccomandata con avviso di ricevimento o altro mezzo idoneo a comprovarne la ricezione). Il termine del procedimento ricomincia a decorrere dalla presentazione della richiesta. Se consegnata personalmente dall’interessato l’istanza formale di accesso, l’ufficio competente (didattica, personale, contabilità e bilancio) rilascia copia della richiesta stessa con gli elementi di assunzione a protocollo. Dalla data di assunzione a protocollo decorre il termine di 30 giorni per la conclusione del procedimento (D.P.R. 352/92). Se consegnata a mezzo servizio postale, la data di presentazione è quella in cui l’istanza perviene all’ufficio competente il quale provvede ad inoltrare all’interessato la ricevuta dell’istanza con l’assunzione a protocollo. Sono ammesse richieste via posta elettronica certificata o via fax con allegato documento di identità valido. Il responsabile del procedimento di accesso formale è il Dirigente scolastico; il Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi o altro dipendente delegato è competente a formare il documento o a detenerlo stabilmente. Art. 8 – Identificazione dei soggetti che esercitano il diritto di accesso All’atto di presentazione dell’istanza, il richiedente deve esibire preventivamente un valido documento di identificazione. Coloro che esercitano lo stesso diritto, in rappresentanza di persone giuridiche o di enti, oltre al documento di identificazione personale, devono produrre idoneo titolo che attesti il proprio potere rappresentativo.

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Art. 9 - Accoglimento della richiesta di accesso. Rifiuto, limitazione o differimento dell’accesso I documenti per i quali è consentito l’accesso non possono essere asportati dal luogo in cui sono stati dati in visione, o comunque alterati in nessun modo. L’atto di rifiuto, limitazione o differimento dell’accesso richiesto in via formale deve essere adeguatamente motivato. L’atto che dispone il differimento all’accesso ne indica la durata. Tenuto conto della tutela della riservatezza dei dati personali, sono oggetto di esclusione dall’accesso: 1) i documenti inseriti nel fascicolo personale dei singoli dipendenti o degli alunni riguardanti la vita privata e le condizioni personali degli stessi; 2) i documenti riguardanti lo stato di salute dei dipendenti o degli alunni; 3) accertamenti medico-legali e relative documentazioni; 4) pareri legali richiesti dall’Amministrazione. Sono oggetto di differimento all’accesso i seguenti documenti: 1) i documenti relativi ai procedimenti disciplinari del personale e ad altri procedimenti di carattere sanzionatorio fino alla conclusione dei relativi procedimenti; 2) gli elaborati degli alunni fino al completamento della correzione da parte del docente e relativa consegna alla classe, nei tempi stabili; 3) i registri dei docenti nei periodi di valutazione sommativi; 4) i verbali dei consigli di classe ed il registro generale dei voti durante i periodi di valutazione sommativi; 5) gli atti e i documenti relativi a procedure di gare di appalto, fino all’aggiudicazione Art. 10 - Rilascio copie Nel momento in cui la domanda di accesso è accolta, l’interessato può consultare od estrarre copie dal documento dichiarato accessibile. Per gli atti richiesti in copia conforme, dovranno essere corrisposte le necessarie marche da bollo da € 14,62 per ogni 4 copie.(C.M. 94/1994 e O.M. 65/1998) Per gli atti richiesti in copia semplice, l’interessato deve corrispondere i costi di riproduzione come indicato all’art. 11. Per gli atti in sola visione senza estrazione o rilascio copia, l’accesso è gratuito. Qualora un documento si riferisca contestualmente a più persone, l’accesso, mediante esame ed estrazione di copia, è consentito limitatamente alla parte del documento che si riferisce al soggetto richiedente, anche mediante copertura, con impressioni indelebili, delle parti del documento concernenti persone diverse dal richiedente. Art. 11 Rimborso spese di riproduzione e dei costi di notifica Il rilascio di copia del documento è sottoposto al pagamento dei seguenti importi: • € 0,25 a facciata A4 per documenti che non necessitano copertura di dati di altri soggetti • € 0,50 a facciata A4 fronte/retro o formato A3 per documenti che non necessitano copertura di dati di altri soggetti • € 1,00 per ogni facciata formato A4 per documenti che necessitano di copertura di dati di altri soggetti. Qualora la richiesta di accesso agli atti comporti la notifica ai contro interessati, i costi necessari alla notifica sono quantificati in € 10,00 a contro interessato (€ 2,00 per le notifiche indirizzate a personale in effettivo servizio presso l’Istituto); tali importi, comprensivi delle spese postali e dei costi amministrativi, sono a carico del richiedente l’accesso Il pagamento è effettuato tramite versamento sul conto corrente postale della scuola, prima del ritiro delle copie

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Art. 12 Modalità di servizio dell’accesso La visione del documento oggetto della richiesta ha luogo preso l’ufficio che lo ha formato o che lo detiene in forma stabile. Possono essere anche destinati locali idonei per un agevole esame dei documenti, curando tuttavia che siano adottate le opportune misure di vigilanza Art. 13 – Ricorsi alla Commissione per l’accesso ai documenti amministrativi Qualora l’interessato intenda proporre ricorso alla Commissione per l’acceso ovvero il diniego espresso o tacito dell’acceso ovvero avverso il provvedimento di differimento dell’accesso, deve inviare una raccomandata con avviso di ricevimento indirizzata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Commissione per l’acceso ai documenti amministrativi nel rispetto della normativa vigente Art. 14 – Entrata in vigore La presente regolamentazione entra in vigore il giorno successivo all’affissione all’albo ed è pubblicata sul sito web della scuola.

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REGOLAMENTO SCELTA CONTRAENTE Allegato al Regolamento, parte amministrativa/contabile

Visto il D.I. 44/2001;

Visto l’art. 107, comma 2, del D.lgs. 18.8.2000, n° 267;

Visti gli artt. 125 e 68 del D.lgs. 12 aprile 2006, n. 163;

Vista la Legge 136 del 13 agosto 2006;

Visti gli artt. 3 e 6 della Legge 136 del 13 agosto 2010;

Visto il DL 187 del 12 novembre 2010;

Vista la Legge 217 del 17 dicembre 2010;

Vista la Legge 3 del 16 gennaio 2003;

Considerato che l’ Autorità per la Vigilanza sui contratti pubblici, con due distinte determinazioni

(n.8 del18/11/2010 e n. 10 del 22/12/2010), ha fornito precise indicazioni operative in merito;

Considerato che il Consiglio di Istituto con delibera n. 14 del 20-04-2011 ha portato ad €5.000 il

limite di cui all’art. 34 c. 1 del D. Interministeriale 01-01-2011 n. 44

IL CONSIGLIO DI ISTITUTO

Con delibera n. 54-d del 09-11-2012

Conviene che

per le stipule di contratti con ditte private e comunque con fornitori esterni alla P.A. ci si attenga a

quanto segue:

Verificare se i fornitori hanno un conto corrente postale o un conto corrente bancario dedicato;

Effettuare i pagamenti utilizzando esclusivamente bonifico bancario o postale;

Riportare sul bonifico (che in consistenza sia obbligato a gara) il numero CIG e ove obbligato ai

sensi dell’art. 11 della L. 3 del 16 gennaio 2003 anche il Codice Unico CUP;

Limitare l’uso del bollettino postale al pagamento di quote di bassa entità, come l’abbonamento

annuale a riviste, canoni per utenze, cancelleria;

Inserire nelle clausole contrattuali l’impegno sottoscritto ai sensi della L. 136/2010 di obbligarsi

agli adempimenti che garantiscono la tracciabilità dei flussi finanziari;

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Inserire nel bando il principio di pubblicità di gara (Es.: L’apertura delle buste avverrà il ….

presso … alla presenza di … legale rappresentante e della commissione composta da …);

Inserire in bando i criteri per la scelta del contraente (tabella criteriale, offerta più bassa, ecc.)

attraverso tale dicitura: “Le offerte saranno valutate secondo il sistema dell’offerta

economicamente più vantaggiosa (art. 83 D.Lgs. n.163/2006), sulla base dei parametri di

riferimento e caratteristiche richieste, a ciascuno dei quali sarà attribuito un punteggio, previa

applicazione dei criteri a bando specificati”;

Inserire nel bando che il mancato utilizzo di strumenti previsti dalla Legge 3/2010 (bonifico,

ecc.) ammette la risoluzione del contratto;

Inserire in via prioritaria tra i criteri di selezione del contraente criteri relativi a: sicurezza,

benessere e didattica;

Il Consiglio di Istituto, facendo riferimento alla normativa rileva che sono esenti dalle indicazioni

di CUP e CIG:

Collaborazioni professionali;

Pagamento ad enti previdenziali, assicurativi e pubblici;

Pagamenti di salari;

Fondo minute spese.

Il presente atto ha la finalità di pubblicizzare la regolamentazione per la scelta del contraente.

Elenca le procedure amministrative che sono in capo alle funzioni direttive della scuola per darne

pubblicità. La delibera non modifica quanto in normativa.

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REGOLAMENTI DEGLI ORGANI COLLEGIALI (Delibera del Consiglio di Istituto n. 37 del 14-11-2013)

Riferimenti normativi:

- art. 10, comma 3, lettera a) D.lgs. 16/4/94 n. 297 (Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di istruzione);

- artt . 8 e 9 DPR 8/3/99 n. 275 (Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche);

- D.I. 01/02/2001, n. 44 (Regolamento concernente le "Istruzioni generali sulla gestione amministrativo-contabile delle istituzioni scolastiche");

CONSIGLIO DI ISTITUTO

Art. 1 - Convocazione

L’iniziativa della convocazione di un Organo Collegiale è esercitata dal Presidente dell’Organo

Collegiale stesso o da un terzo dei suoi componenti, nonché dalla Giunta Esecutiva.

L’atto di convocazione, emanato dal Presidente, è disposto con almeno cinque giorni di anticipo

rispetto alla data prevista per la seduta e con anticipo di almeno 24 ore nel caso di riunioni

d’urgenza. In tale ultimo caso la convocazione potrà essere fatta col mezzo più rapido.

La convocazione deve indicare gli argomenti da trattare, il giorno, l’ora, il luogo della riunione.

Le riunioni devono avvenire in ore non coincidenti con l’orario delle lezioni.

Art. 2 - Validità sedute

La seduta si apre all’ora indicata nell’avviso di convocazione e diventa valida a tutti gli effetti con

la presenza di almeno la metà più uno dei componenti in carica.

Nel numero dei componenti in carica non vanno computati i membri decaduti dalla carica e non

ancora sostituiti.

Il numero legale deve sussistere non solo al principio della seduta, ma anche al momento della

votazione.

Art. 3 - Discussione ordine del giorno

Il Presidente individua tra i membri dell’Organo Collegiale il Segretario della seduta, fatta

eccezione per i casi in cui il Segretario è individuato per legge. E’ compito del Presidente porre in

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discussione tutti gli argomenti all’O.d.G. nella successione in cui compaiono nell’avviso di

convocazione.

Gli argomenti indicati nell’O.d.G. sono tassativi. Se l’Organo Collegiale è presente in tutti i suoi

componenti, si possono aggiungere altri argomenti con il voto favorevole di tutti i presenti.

Costituiscono eccezione al comma precedente le deliberazioni del C.I.S. che devono essere adottate

su proposta della G.E..

L’ordine di trattazione degli argomenti può essere modificato su proposta di un componente

l’Organo Collegiale, previa approvazione a maggioranza. In caso di aggiornamento della seduta

dovrà essere mantenuto lo stesso O.d.G..

Art. 4 - Mozione d’ordine

Prima della discussione di un argomento all’O.d.G., ogni membro presente alla seduta può

presentare una mozione d’ordine per il non svolgimento della predetta discussione (“questione

pregiudiziale”) oppure perché la discussione dell’argomento stesso sia rinviata (“questione

sospensiva”). La questione sospensiva può essere posta anche durante la discussione.

Sulla mozione d’ordine possono parlare un membro a favore ed uno contro.

Sull’accoglimento della mozione si pronuncia l’Organo Collegiale a maggioranza con votazione

palese. L’accoglimento della mozione d’ordine determina la sospensione immediata della

discussione dell’argomento all’O.d.G. al quale si riferisce.

Art. 5 - Diritto di intervento

Tutti i membri dell’Organo Collegiale, avuta la parola dal Presidente, hanno diritto di intervenire,

secondo l’ordine di iscrizione e per il tempo strettamente necessario, sugli argomenti in discussione.

Il Presidente ha la facoltà di replicare agli oratori, quando sia posto in discussione il suo operato

quale Presidente e quando si contravvenga alle norme del presente Regolamento.

Art. 6 - Dichiarazione di voto

Dopo che il Presidente ha dichiarato chiusa la discussione, possono aver luogo le dichiarazioni di

voto, con le quali i votanti possono, brevemente, esporre i motivi per i quali voteranno a favore o

contro il deliberando o i motivi per i quali si asterranno dal voto. La dichiarazione di voto deve

essere riportata nel verbale della seduta. Le votazioni sono indette dal Presidente ed al momento

delle stesse nessuno può più avere la parola, neppure per proporre mozioni d’ordine.

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Art. 7 - Votazioni

Le votazioni si effettuano in modo palese per alzata di mano ovvero per appello nominale ad alta

voce, quando lo richiedono il Presidente o uno dei componenti. La votazione è segreta quando

riguarda determinate o determinabili persone. Le sole votazioni concernenti persone si effettuano a

scrutinio segreto mediante il sistema delle schede segrete.

La votazione non può validamente avere luogo, se i consiglieri non si trovano in numero legale.

I consiglieri che dichiarano di astenersi dal votare si computano nel numero necessario a rendere

legale l’adunanza, ma non nel numero dei votanti.

Le deliberazioni sono adottate a maggioranza assoluta dei voti validamente espressi salvo che

disposizioni speciali prescrivano diversamente. In caso di parità, ma solo per le votazioni palesi,

prevale il voto del Presidente. La votazione, una volta chiusa, non può essere riaperta per il

sopraggiungere di altri membri e non può nemmeno essere ripetuta, a meno che non si riscontri che

il numero dei voti espressi è diverso da quello dei votanti.

Nel caso di approvazione di un provvedimento per parti con votazioni separate si procederà infine

ad una votazione conclusiva sul provvedimento stesso nella sua globalità.

Art. 8 - Processo verbale

Nella prima parte del verbale si dà conto della legalità dell’adunanza (data, ora e luogo della

riunione, chi presiede, chi svolge la funzione di segretario, l’avvenuta verifica del numero legale dei

presenti, i nomi con relativa qualifica dei presenti e degli assenti, questi ultimi se giustificati o no,

l’O.d.G.).

Per ogni punto all’O.d.G. si indicano molto sinteticamente le considerazioni emerse durante il

dibattito, quindi si dà conto dell’esito della votazione (numero dei presenti, numero dei votanti,

numero dei voti favorevoli, contrari, astenuti).

Nel verbale sono annotate anche le eventuali dichiarazioni di voto e il tipo di votazione seguito.

Un membro dell’Organo Collegiale può chiedere che a verbale risulti la volontà espressa da ogni

singolo membro sulla materia oggetto della deliberazione.

I membri dell’Organo Collegiale hanno facoltà di produrre il testo di una loro dichiarazione da

trascrivere a cura del segretario sul verbale.

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I verbali delle sedute degli Organi Collegiali sono raccolti su appositi registri a pagine numerate,

timbrate e firmate dal Dirigente Scolastico per vidimazione. I verbali sono numerati

progressivamente nell’ambito dello stesso anno scolastico.

I verbali delle sedute degli Organi Collegiali possono:

- essere redatti direttamente sul registro;

- se prodotti con programmi informatici, essere incollati sulle pagine del registro e quindi

timbrati e vidimati da segretario e Presidente in ogni pagina;

- se prodotti con programmi informatici, essere rilegati per formare un registro le cui pagine

dovranno essere timbrate e vidimate dal Dirigente Scolastico.

Copia del processo verbale viene messa a disposizione di ogni singolo membro dell’Organo

Collegiale. Il processo verbale viene approvato prima dell’inizio della seduta immediatamente

successiva.

Art. 9 - Surroga di membri cessati

Per la sostituzione dei membri elettivi venuti a cessare per qualsiasi causa si procede secondo il

disposto dell’art. 22 del D.P.R. 416/74.

Le eventuali elezioni suppletive si effettueranno, di norma, nello stesso giorno in cui si tengono

quelle per il rinnovo degli organi di durata annuale e, comunque, entro il primo trimestre di ogni

anno scolastico. I membri subentranti cessano anch’essi dalla carica allo scadere del periodo di

durata del Consiglio.

Art. 10 - Programmazione

Ciascuno degli Organi Collegiali programma le proprie attività nel tempo, in rapporto alle proprie

competenze, allo scopo di realizzare, nei limiti del possibile, un ordinato svolgimento delle attività

stesse, raggruppando a date, prestabilite in linea di massima, la discussione di argomenti su cui sia

possibile prevedere con certezza la necessità di adottare decisioni, proposte o pareri.

Art. 11 - Decadenza

I membri dell’Organo Collegiale sono dichiarati decaduti quando perdono i requisiti richiesti per

l’eleggibilità, (o non intervengono per tre sedute senza giustificati motivi).

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Art. 12 - Dimissioni

I componenti eletti dell’Organo Collegiale possono dimettersi in qualsiasi momento. Le dimissioni

sono date per iscritto. E’ ammessa la forma orale solo quando le dimissioni vengono date dinanzi

all’Organo Collegiale. L’Organo Collegiale prende atto delle dimissioni.

In prima istanza, l’Organo Collegiale può invitare il dimissionario a recedere dal suo proposito.

Una volta che l’Organo Collegiale abbia preso atto delle dimissioni, queste diventano definitive ed

irrevocabili.

Il membro dimissionario, fino al momento della presa d’atto delle dimissioni, fa parte a pieno titolo

dell’Organo Collegiale e, quindi, va computato nel numero dei componenti l’Organo Collegiale

medesimo.

Art. 13 - Norme di funzionamento del Consiglio dell’Istituzione Scolastica – Indicazioni

1. La prima convocazione del C.I.S., immediatamente successiva alla nomina dei relativi

membri risultati eletti, è disposta dal Dirigente Scolastico.

2. Nella prima seduta, il C.I.S. è presieduto dal Dirigente Scolastico ed elegge, tra i

rappresentanti dei genitori membri del Consiglio stesso, il proprio Presidente. L’elezione ha

luogo a scrutinio segreto.

Sono candidati tutti i genitori membri del C.I.S. E’ considerato eletto il genitore che

abbia ottenuto la maggioranza assoluta dei voti rapportata al numero dei componenti del C.I.S.

3. Qualora non si raggiunga detta maggioranza nella prima votazione, il Presidente è eletto a

maggioranza relativa dei votanti, sempre che siano stati presenti la metà più uno dei

componenti in carica. In caso di parità si ripete la votazione finchè non si determini una

maggioranza relativa (D.M. 26 luglio 1983).

4. Il C.I.S. può deliberare di eleggere anche un vice presidente, da votarsi fra i genitori

componenti il Consiglio stesso con le stesse modalità previste per l’elezione del Presidente.

In caso di impedimento o di assenza del Presidente ne assume le funzioni il vice presidente

o, in mancanza anche di questi, il Consigliere più anziano di età.

5. Il C.I.S. è convocato dal Presidente con le modalità stabilite dal precedente art. 1.

6. Il Presidente del C.I.S. è tenuto a disporre la convocazione del Consiglio su richiesta del

Presidente della Giunta Esecutiva.

7. L’ordine del giorno è formulato dal Presidente del C.I.S. su proposta del Presidente della

Giunta Esecutiva.

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8. A conclusione di ogni seduta del C.I.S., singoli consiglieri possono indicare argomenti da

inserire nell’ordine del giorno della riunione successiva,

9. Il C.I.S. può invitare esperti con funzione consultiva a partecipare ai propri lavori; può

inoltre costituire commissioni.

10. Il C.I.S., al fine di rendere più agile e proficua la propria attività, può deliberare le nomine di

speciali commissioni di lavoro e/o di studio.

11. Delle commissioni nominate dal C.I.S. possono far parte i membri del Consiglio stesso, altri

rappresentanti delle varie componenti scolastiche ed eventuali esperti qualificati esterni alla

scuola.

12. Le commissioni possono avere potere deliberante nei limiti stabiliti dal C.I.S.; svolgono la

propria attività secondo le direttive e le modalità stabilite dall’Organo stesso. Ad esso sono

tenute a riferire, per il tramite del loro coordinatore, in merito al lavoro svolto ed alle

conclusioni cui sono pervenute, nel termine di tempo fissato preventivamente. Delle sedute

di commissione viene redatto sintetico processo verbale.

13. Le sedute del C.I.S., ad eccezione di quelle nelle quali si discutono argomenti riguardanti

singole persone, sono pubbliche. Possono assistere, compatibilmente con l’idoneità del

locale ove si svolgono, gli elettori delle componenti rappresentate e tutti gli altri previsti per

legge.

14. Ove il comportamento del pubblico, che comunque non ha diritto di parola, non sia corretto

il Presidente ha il potere di disporre la sospensione della seduta e la sua prosecuzione in

forma non pubblica.

15. La pubblicità degli atti del C.I.S. avviene mediante affissione in apposito albo dell’istituto,

della copia integrale, sottoscritta dal segretario del Consiglio, del testo delle deliberazioni

adottate dal Consiglio.

16. L’affissione all’albo avviene entro il termine massimo di otto giorni dalla relativa seduta del

Consiglio. La copia della deliberazione deve rimanere esposta per un periodo non inferiore a

10 giorni.

17. I verbali e tutti gli atti preparatori delle sedute sono depositati nell’ufficio di segreteria

dell’istituto e sono consultabili a seguito di richiesta da chiunque ne abbia titolo. Tale

richiesta, indirizzata al Dirigente Scolastico, è orale per docenti direttamente coinvolti nella

riunione; è, invece, scritta e motivata in tutti gli altri casi.

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18. Non sono soggetti a pubblicazione gli atti e le deliberazioni concernenti singole persone,

salvo contraria richiesta dell’interessato.

19. Il Consigliere assente per tre volte consecutive sarà invitato dalla Presidenza a presentare

per iscritto le giustificazioni dell’assenza.

20. Ove risultasse assente alla successiva seduta, sarà dichiarato decaduto dal C.I.S..

21. Le giustificazioni presentate saranno esaminate dal Consiglio: ove le assenze siano ritenute

ingiustificate dalla maggioranza assoluta dal Consiglio, il Consigliere decade dalla carica.

22. Ogni Consigliere giustifica le sue assenze attraverso la Segreteria della scuola al Presidente

del C.I.S..

Art. 14 - Norme di funzionamento della Giunta Esecutiva del Consiglio dell’Istituzione

Scolastica

1. Il C.I.S. nella prima seduta, dopo l’elezione del Presidente, che assume immediatamente le

sue funzioni, elegge nel suo seno una Giunta esecutiva composta da un docente, un

componente degli A.T.A., due genitori, secondo modalità stabilite dal Consiglio stesso e con

voto segreto.

2. Della Giunta fanno parte di diritto il Dirigente Scolastico, che la presiede ed ha la

rappresentanza dell’istituto, ed il DSGA, che svolge anche la funzione di segretario della

Giunta stessa.

3. La Giunta esecutiva prepara i lavori del C.I.S., predisponendo tutto il materiale necessario

ad una corretta informazione dei consiglieri almeno due giorni prima della seduta del

Consiglio.

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COLLEGIO DEI DOCENTI

Art. 1 - Insediamento e componenti

1. Il CD si insedia all’inizio di ciascun anno scolastico e si riunisce secondo il Piano Annuale

delle Riunioni concordato prima dell’inizio delle lezioni.

2. Le riunioni sono convocate dal Dirigente Scolastico in seduta ordinaria secondo calendario,

in seduta straordinaria ogni qualvolta il Dirigente Scolastico ne ravvisi la necessità o quando

almeno un terzo dei suoi componenti ne faccia richiesta.

3. Il CD, al fine di rendere più agile e proficua la propria attività, può operare per commissioni

di lavoro e/o di studio.

4. Delle commissioni fanno parte i membri del Collegio stesso. Con motivazione deliberata

possono essere invitati a partecipare ai lavori componenti di altre istituzioni scolastiche ed

eventuali esperti qualificati esterni alla scuola. Le commissioni sono guidate da un

coordinatore. Le commissioni possono avanzare proposte relativamente all’oggetto per il

quale sono state nominate.

Art. 2 - Funzionamento

1. Il Collegio dei docenti, dato l’alto numero di componenti, può regolarmente riunirsi e

deliberare anche in assenza di un docente, essendo dalla norma (D. Lgs, 297/1994, art. 37)

stato fissato come “quorum strutturale” la metà dei suoi componenti più uno.

2. La convocazione ordinaria richiede almeno 5 gg di preavviso ed è inviata nei plessi per la

visione di tutti i membri.

3. L’ ordine del giorno degli argomenti da sottoporre al Collegio è determinato dal Dirigente

Scolastico, sentiti i suoi collaboratori.

4. All’inizio della seduta possono essere proposte modifiche alla successione degli argomenti

all’o.d.g. dal Presidente.

5. I docenti possono chiedere l’inserimento di eventuali punti all’o.d.g. di una successiva

convocazione. La richiesta deve essere approvata.

6. Si può deliberare soltanto su ciò che è all’o.d.g..

7. Le delibere sono approvate a maggioranza assoluta dei voti validi espressi (DPR 416/1974

art.28), ciò significa che non si contano gli astenuti (nota Min. P.I. n.771/1980 uff. Decreti

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Delegati). A verbale si riporta il numero dei voti a favore, dei contrari e degli astenuti con i

nominativi e le motivazioni di astensione e contrarietà.

8. Qualora si debbano aggiungere all’ordine del giorno argomenti urgenti o sopravvenuti,

occorre darne avviso con circolare interna possibilmente tre giorni prima della seduta. Il

carattere di urgenza deve essere adeguatamente motivato in sede di seduta.

9. Il CD non può deliberare in merito ad aspetti che non sono di sua competenza.

Art. 3 - Il Dirigente Scolastico nel Collegio Docenti

1. Il Dirigente scolastico presiede il Collegio e ha diritto ad un solo voto come ciascun

insegnante: le delibere degli OO.CC. scolastici sono atti amministrativi definitivi, non

impugnabili per via gerarchica.

2. Rientra nei doveri del Dirigente dare attuazione alle delibere anche se non le condivide ed

eventualmente interviene in caso di inosservanza di norma.

3. Per le adozioni dei libri di testo il Dirigente seguirà la procedura:

a) comunicare con circolare scritta che non verranno poste in votazione proposte di adozione che

comportino un superamento del tetto di spesa ministeriale;

b) precisare nell’o.d.g. dei Consigli di classe che le adozioni devono essere collegiali e rispettare il

tetto di spesa;

c) non portare in votazione al Collegio docenti le proposte che superano il tetto di spesa invitando

per iscritto i docenti a formularle in modo corretto;

COMITATO DI VALUTAZIONE DEI DOCENTI

Art. 1 - Norme di funzionamento del Comitato per la valutazione del servizio degli insegnanti

1. Il Comitato per la valutazione del servizio degli Insegnanti è convocato dal DS:

• In periodi programmati, ai sensi del precedente art. 11, per la valutazione del servizio

richiesta da singoli interessati a norma dell’art. 448 del D.L.vo n. 297/94, per un periodo

non superiore all’ultimo triennio;

• alla conclusione dell’anno prescritto, agli effetti della valutazione del periodo di prova

degli insegnanti, ai sensi degli artt. 438, 439 e 440 del D.L.vo n. 297/94;

• ogni qualvolta se ne presenti la necessità.

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CONSIGLI DI CLASSE, INTERCLASSE, INTERSEZIONE

Art.1 - Norme di funzionamento dei Consigli di Classe, Interclasse, Intersezione

1. Il Consiglio di Classe, Interclasse, Intersezione, presieduto dal DS o da un docente, suo

delegato;

2. Il Consiglio di Classe, Interclasse, Intersezione può essere convocato dal DS con la presenza

di tutte le componenti o con la sola presenza dei docenti;

3. Il Consiglio di Classe, Interclasse, Intersezione si insedia all’inizio di ciascun anno

scolastico e si riunisce secondo il Piano delle Riunioni concordato ed approvato prima

dell’inizio delle lezioni.

COMITATI GENITORI E ASSOCIAZIONI DEI COMITATI

Art. 1 - Indicazioni ai genitori rappresentanti

1. I genitori sono i responsabili più diretti dell’educazione e dell’istruzione dei propri figli e

pertanto hanno il dovere di condividere con la scuola tale importante compito.

2. I genitori hanno il compito di:

- trasmettere ai ragazzi che la scuola è di fondamentale importanza per costruire il loro futuro

e la loro formazione culturale;

- stabilire rapporti corretti con gli Insegnanti, collaborando a costruire un clima di reciproca

fiducia e di fattivo sostegno.

- mantenere vivo e proficuo l’affiatamento tra le famiglie e la scuola partecipando alle

assemblee di classe ed ai colloqui individuali con i docenti nelle occasioni di ricevimento.

- controllare, leggere e firmare tempestivamente le comunicazioni sul libretto personale e sul

diario;

- partecipare con regolarità alle riunioni previste;

- favorire la partecipazione dei figli a tutte le attività programmate dalla scuola;

- osservare le modalità di giustificazione delle assenze dei ritardi e delle uscite anticipate;

- controllare l’esecuzione dei compiti a casa;

- educare ad un comportamento corretto durante tutte le attività scolastiche.

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3. Gli insegnanti sono disponibili ad incontri individuali, tutte le volte che la situazione lo richieda o

quando venga fatta esplicita richiesta in tal senso dalla famiglia. In questi casi si concorda, tramite il

diario degli alunni, l’orario di ricevimento.

4. La scuola, in casi urgenti o per segnalare situazioni particolari, invierà alle famiglie degli alunni

una comunicazione di convocazione.

Art. 2 - Diritto di Assemblea

1. I genitori degli alunni hanno diritto di riunirsi in Assemblea nei locali della scuola secondo le

modalità previste dagli articoli 12 e 15 del Testo Unico del 16 aprile 1994, n. 297.

2. Le Assemblee si svolgono fuori dall’orario delle lezioni.

3. Sono programmabili al massimo tre assemblee nell’anno per ciascun plesso.

4. Il richiedente l’assemblea è responsabile della gestione della stessa come: uso locali, regolamento

di sicurezza, organizzazione.

5. L’Assemblea dei genitori può essere di classe, sezione, di plesso/scuola, dell’Istituzione

Scolastica.

6. Possono partecipare alle riunioni, con diritto di parola, il Dirigente Scolastico e gli insegnanti del

plesso, quando l’O.d.G. li coinvolga.

7. La regolamentazione dell’uso dei locali scolastici è vincolante anche per le assemblee dei

genitori. Si intende che l’uso dei locali dovrebbe essere richiesto all’interno dell’orario di servizio

del personale collaboratore scolastico.

Non si possono consegnare chiavi dei locali scolastici a personale non dipendente dall’Istituzione o

comunque non legato all’istituzione da specifiche corresponsabilità.

8. Il riscaldamento dei locali è a carico del Comune e non può essere richiesta modifica dei tempi di

apertura dell’impianto termico tranne in casi eccezionali per i quali i Dirigente Scolastico ha

verificato l’effettiva necessità.

9. L’uso dei locali per l’assemblea deve rispettare i parametri numerici di sicurezza.

Art. 3 - Assemblea di classe, sezione

1. L’Assemblea di classe è presieduta da un genitore eletto nel Consiglio di Classe. E’ convocata

dal genitore Rappresentante responsabile con preavviso di almeno cinque giorni.

2. La convocazione può essere richiesta da non meno di un quinto delle famiglie degli alunni della

classe. Può essere proposta ai genitori dai docenti.

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3. Il Genitore Rappresentante richiede per scritto l’autorizzazione a tenere l’assemblea e provvede,

anche tramite la scuola, a diramare gli avvisi di convocazione contenenti l’ordine del giorno per le

famiglie.

4. L’Assemblea è valida qualunque sia il numero dei presenti.

5. Dei lavori dell’Assemblea viene redatto succinto verbale, a cura di uno dei componenti.

6. Copia del verbale viene inviata al Dirigente Scolastico.

Art. 4 - Assemblea di plesso, scuola

1. L’Assemblea di plesso è presieduta da uno dei genitori, componenti il Consiglio di Interclasse,

Classe, eletto dall’assemblea.

2. L’Assemblea è convocata dal Rappresentante, con preavviso di almeno cinque giorni.

3. La convocazione può essere richiesta:

a) da un terzo dei genitori componenti i Cons. di Interclasse, Classe;

b) dalla metà degli insegnanti di plesso/scuola;

c) da un quinto delle famiglie degli alunni del plesso/scuola.

4. Il Presidente richiede per scritto l’autorizzazione a tenere l’assemblea e provvede, anche tramite

la scuola, a diramare gli avvisi di convocazione, contenenti l’ordine del giorno, alle famiglie.

5. L’ Assemblea è valida qualunque sia il numero dei presenti.

6. Dei lavori dell’Assemblea viene redatto succinto verbale, a cura di uno dei docenti eventualmente

presenti o da un genitore designato dal Presidente dell’Assemblea.

7. Copia del verbale viene inviata al Dirigente Scolastico.

Art. 5 - Assemblea dell’Istituzione Scolastica

1. L’Assemblea d’istituto è presieduta dal Presidente del Consiglio di Istituto.

2. L’Assemblea è convocata dal Presidente con preavviso di almeno sette giorni.

3. La convocazione dell’Assemblea può essere richiesta:

a) da almeno 100 genitori;

b) da un quinto dei genitori eletti nei Consigli di Interclasse, Intersezione, Classe;

c) dal Consiglio d’Istituto;

d) dal Dirigente Scolastico.

4. Il Presidente richiede per scritto l’autorizzazione a tenere l’assemblea e provvede, anche tramite

la scuola, a diramare gli avvisi di convocazione, contenenti l’ordine del giorno, alle famiglie.

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5. L’Assemblea è valida qualunque sia il numero dei presenti. Dei lavori della Assemblea viene

redatto verbale a cura di uno dei partecipanti incaricato dal Presidente.

6. Copia del verbale viene consegnata al Dirigente Scolastico.

Art. 6 - Comitati dei genitori e relative Associazioni

1. Il comitato dei genitori degli alunni iscritti nella Istituzione scolastica è previsto dal D. Lgs. 297

del 16 aprile 1994 (art. 15 comma 2) dove trova una essenziale regolamentazione strutturale.

2. Il comitato è formato da tutti i rappresentanti dei genitori dei consigli di intersezione, interclasse

e di classe.

3. Come organismo collegato all’Istituzione scolastica, ancorché non obbligatorio, si dà un

Regolamento di funzionamento nel rispetto dei Regolamenti scolastici.

4. La bozza di regolamento del comitato dei genitori deve essere inviata al Consiglio di Istituto per

l’esame di conformità.

5. La collaborazione prevede, ai sensi dell’art. 1322, cod. civ. e di altre norme come la L. 449/97 e

il T.U. della Scuola D.lgs 297/9, il rispetto dei seguenti elementi funzionali per garantire

l’istituzione scolastica:

a) che sia organismo idoneo a realizzare interessi meritevoli di tutela da parte

dell’ordinamento;

b) che la sua attività sia finalizzata ai sensi dell’articolo 43 della legge n. 449/97 ad “iniziative

dirette al perseguimento di interessi pubblici (assoggettamento all’interesse superiore)

escludendo forme di conflitto di interesse tra l’attività pubblica e quella privata (non

concorrenza) ed inoltre che le attività del comitato devono comportare risparmi di spesa

rispetto agli stanziamenti disposti (vantaggio pubblico ed economicità)”;

c) che non porti a censure per illegittimità di funzione o rappresentanza, come ad esempio

prevedere voce di estranei negli organi collegiali elettivi della scuola.

6. I comitati genitori possono organizzarsi a livello di Istituzione scolastica facendo riferimento ad

una Associazione che agevoli alcune prassi da svolgere in modo unitario. Detta associazione, pur

nella libertà di collaborare con Enti e organismi con interessi di promozione sociale del territorio è

comunque vincolata alle norme della P.A. nei suoi rapporti con l’Istituzione Scolastica.

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Art. 8 - Accesso dei genitori ai plessi

1. Non è consentita per nessun motivo la permanenza dei genitori nelle aule, nei corridoi o nell’atrio

all’inizio delle attività didattiche.

2. L’ingresso dei genitori nella scuola, durante le attività didattiche, è consentito esclusivamente in

caso di uscita anticipata del figlio. Gli insegnanti, pertanto, si asterranno dall’intrattenersi con i

genitori durante l’attività didattica anche per colloqui individuali riguardanti l’alunno.

3. I genitori degli alunni possono accedere agli edifici scolastici nelle ore di ricevimento dei docenti

o previo appuntamento.

4. Altri motivi di accesso (es. recupero materiali) rispondono alle esigenze di organizzazione interna

dei plessi.