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Distretto n. 15 LICEO CLASSICO STATALE “GIOACCHINO DA FIORE” Via Verdi, 265 - 87036 - RENDE - CS - Tel. e Fax 0984-402249 0984-403987 Codice Mecc. CSPC190001 – C.F. 98042650782 e-mail: [email protected] web site : www.liceoclassicorendecs.gov.it e-mail pec: [email protected]. gov.it Prot. n. 2423/C17 PIANO ANNUALE D’INCLUSIONE a.s. 2017/2018 1. FINALITA’ GENERALE E NORMATIVA DI RIFERIMENTO La Direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012, concernente gli “Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali (BES) e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”, delinea e precisa la strategia inclusiva della scuola italiana, al fine di realizzare pienamente il diritto all’apprendimento per tutti gli alunni e gli studenti in situazione di difficoltà. La Direttiva ridefinisce e completa il tradizionale approccio all’integrazione scolastica, basato sulla certificazione della disabilità, estendendo il campo di intervento e di responsabilità di tutta la comunità educante all’intera area dei Bisogni Educativi Speciali (BES), comprendente: alunni disabili (legge 104/1992); alunni con disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici (legge 170/2010); alunni con svantaggio (socio-economico, culturale o dovuto ad altri motivi); difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse. La Direttiva estende pertanto a tutti studenti in difficoltà il diritto alla personalizzazione dell’apprendimento, richiamandosi espressamente ai principi enunciati dalla Legge 53/2003. Pertanto, il Collegio Docenti del Liceo “Gioacchino da Fiore”, a tal fine, si propone di di potenziare la cultura dell’inclusione per rispondere in modo efficace alle necessità di ogni alunno che, con continuità o per determinati periodi, manifesti Bisogni Educativi Speciali. A tal fine si intende: a) definire pratiche condivise tra scuola e famiglia;

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ISTITUTO COMPRENSIVO ‘G

Distretto n. 15

LICEO CLASSICO STATALE

“GIOACCHINO DA FIORE”

Via Verdi, 265 - 87036 - RENDE - CS - Tel. e Fax 0984-402249 0984-403987

Codice Mecc. CSPC190001 – C.F. 98042650782

e-mail: [email protected]

web site : www.liceoclassicorendecs.gov.it

e-mail pec: [email protected]

Prot. n. 2423/C17

PIANO ANNUALE D’INCLUSIONE a.s. 2017/2018

1. FINALITA’ GENERALE E NORMATIVA DI RIFERIMENTO

La Direttiva ministeriale del 27 dicembre 2012, concernente gli “Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali (BES) e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”, delinea e precisa la strategia inclusiva della scuola italiana, al fine di realizzare pienamente il diritto all’apprendimento per tutti gli alunni e gli studenti in situazione di difficoltà. La Direttiva ridefinisce e completa il tradizionale approccio all’integrazione scolastica, basato sulla certificazione della disabilità, estendendo il campo di intervento e di responsabilità di tutta la comunità educante all’intera area dei Bisogni Educativi Speciali (BES), comprendente:

· alunni disabili (legge 104/1992);

· alunni con disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici (legge 170/2010);

· alunni con svantaggio (socio-economico, culturale o dovuto ad altri motivi);

· difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse.

La Direttiva estende pertanto a tutti studenti in difficoltà il diritto alla personalizzazione dell’apprendimento, richiamandosi espressamente ai principi enunciati dalla Legge 53/2003.

Pertanto, il Collegio Docenti del Liceo “Gioacchino da Fiore”, a tal fine, si propone di di potenziare la cultura dell’inclusione per rispondere in modo efficace alle necessità di ogni alunno che, con continuità o per determinati periodi, manifesti Bisogni Educativi Speciali.

A tal fine si intende:

a) definire pratiche condivise tra scuola e famiglia;

b) sostenere l’apprendimento attraverso una revisione del curricolo, sviluppando attenzione educativa in tutta la scuola;

c) promuovere l’attiva partecipazione di tutti gli studenti al processo di apprendimento;

d) favorire l’acquisizione di competenze collaborative;

e) promuovere culture politiche e pratiche inclusive attraverso una più stretta collaborazione fra tutte le componenti della comunità educante.

a) sostenere gli alunni con BES nella fase di adattamento al nuovo ambiente e in tutto il percorso di studi;

b) favorire un clima di accoglienza e che favorisca l’integrazione, la collaborazione, la solidarietà tra pari;

c) ridurre i disagi formativi ed emozionali, favorendone al contempo la piena formazione;

Obiettivo principale è quindi la riduzione delle barriere che limitano l’apprendimento e la partecipazione sociale attraverso l’utilizzo di facilitatori e l’analisi dei fattori contestuali, sia ambientali che personali.

Una delle finalità del nostro Liceo è, infatti, la valorizzazione delle eccellenze, intesa anche nel senso di far emergere quanto di “eccellente” c’è in ciascuno studente. Ciò è possibile, però, solo se l’allievo “sta bene” a scuola e può esprimere al meglio le proprie potenzialità.

Il Piano d’inclusione è parte integrante del POF d’Istituto e si propone di:

· definire buone pratiche comuni all’interno dell’Istituto;

· delineare prassi condivise di carattere: amministrativo e burocratico (documentazione necessaria); comunicativo e relazionale (prima conoscenza); educativo – didattico (assegnazione alla classe, accoglienza, coinvolgimento del Consiglio di Classe); sociale (eventuali rapporti e collaborazione della scuola con il territorio e/o con gli specialisti per la costruzione del “progetto di vita”).

2. TIPOLOGIE DI BES

La direttiva del 27/12/2012 e la C.M. 8/2013 hanno introdotto la nozione di “Bisogno Educativo Speciale” (B.E.S.) come categoria generale comprensiva di tutte le condizioni richiedenti l’impiego calibrato, in modo permanente o temporaneo, dei cinque pilastri dell’inclusività:

1) individualizzazione, percorsi differenziati per obiettivi comuni;

2) personalizzazione, percorsi e obiettivi differenziati;

3) strumenti compensativi;

4) misure dispensative;

5) impiego funzionale delle risorse umane, finanziarie, strumentali e immateriali.

Secondo l’ICF il Bisogno Educativo Speciale (BES) rappresenta qualsiasi difficoltà evolutiva di funzionamento in ambito educativo e/o apprenditivo che necessita di educazione speciale individualizzata. Ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali o per motivi fisici, biologici, fisiologici o anche per motivi psicologici, familiari, sociali, ambientali rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta. Qualsiasi alunno può incontrare nella sua vita una situazione che gli crea Bisogni Educativi Speciali; dunque è una condizione che ci riguarda tutti e a cui siamo tenuti, deontologicamente e politicamente, a rispondere in modo adeguato e individualizzato.

A titolo di esempio si riportano alcune delle tipologie di B.E.S. maggiormente ricorrenti in situazione scolastica.

· Disabilità certificate (Legge 104/1992): Minorati vista - Minorati udito - Psicofisici

· Disturbi evolutivi specifici (Legge 170/2010): DSA - NAS - ADHD/DOP - Borderline cognitivo

· Svantaggio: Socio-economico - Linguistico-culturale - Disagio comportamentale/relazionale

Per “disturbi evolutivi specifici” intendiamo, oltre i disturbi specifici dell’apprendimento (DSA), anche i deficit del linguaggio, delle abilità non verbali, della coordinazione motoria, ricomprendendo – per la comune origine nell’età evolutiva – anche quelli dell’attenzione e dell’iperattività, mentre il funzionamento intellettivo limite può essere considerato un caso di confine tra la disabilità e il disturbo specifico. Tutte queste differenti problematiche, ricomprese nei disturbi evolutivi specifici, non vengono o possono non venire certificate ai sensi della legge 104/92, non dando conseguentemente diritto alle provvidenze e alle misure previste dalla stessa legge quadro, e tra queste, all’insegnante di sostegno.

La legge 170/2010, a tal punto, rappresenta un punto di svolta poiché apre un diverso canale di cura educativa, concretizzando i principi di personalizzazione dei percorsi di studio enunciati nella legge 53/2003, nella prospettiva della “presa in carico” dell’alunno con BES da parte di ciascun docente curricolare e di tutto il team di docenti coinvolto, non solo dall’insegnante per il sostegno.

Tutti gli alunni con BES richiedono alla Scuola una capacità di risposta calibrata e specifica, pertanto è necessario prevedere, nella quotidianità delle azioni da compiere, degli interventi da adottare e dei progetti da realizzare, la possibilità di dare risposte diverse a esigenze educative differenti. In tal senso, la presenza di alunni disabili o in difficoltà non è un incidente di percorso, ma un evento per il quale il sistema si riorganizza, avendo già previsto, al suo interno, forme di flessibilità o adattamenti in grado di rispondere alle varie richieste educative.

2.1. ALUNNI CON DISTURBI SPECIFICI

Gli alunni con competenze intellettive nella norma o anche elevate che, a causa di specifici problemi, possono incontrare difficoltà a scuola, devono essere aiutati a realizzare pienamente le loro potenzialità. Fra essi, alunni e studenti DSA (Disturbo Specifico dell’Apprendimento) sono stati oggetto di importanti interventi normativi. Tuttavia, è bene precisare che alcune tipologie di disturbi, non esplicitati nella legge 170/2010, danno diritto ad usufruire delle stesse misure ivi previste, in quanto presentano problematiche specifiche in presenza di competenze intellettive nella norma. Si tratta, in particolare, dei disturbi con problematiche nell’area del linguaggio o, al contrario, nelle aree non verbali o di altre problematiche severe che possono compromettere il percorso scolastico, qualora non rientri nelle casistiche previste dalla legge 104.

Un approccio educativo, non meramente clinico, dovrebbe dar modo di individuare strategie e metodologie di intervento correlate alle esigenze educative speciali, senza bisogno di ulteriori precisazioni di carattere normativo. Al riguardo, la legge 53/2003 e la legge 170/2010 costituiscono norme primarie di riferimento cui ispirarsi per le iniziative da intraprendere con questi casi.

2.1.1. ALUNNI CON DEFICIT DA DISTURBO DELL’ ATTENZIONE E DELL’ IPERATTIVITA’

Per quanto riguarda gli studenti con problemi di controllo attentivo e/o dell’attività, spesso definiti con l’acronimo A.D.H.D. (Attention Deficit Hyperactivity Disorder), questa ha una causa neurobiologica e genera difficoltà di pianificazione, di apprendimento e di socializzazione con i coetanei. Con notevole frequenza l’ADHD è in comorbilità con uno o più disturbi dell’età evolutiva: disturbo oppositivo provocatorio (DOP); disturbo della condotta in adolescenza; disturbi specifici dell’apprendimento; disturbi d’ansia; disturbi dell’umore, etc. Il percorso migliore per la presa in carico di un ragazzo con ADHD si attua senz’altro quando è presente una sinergia tra famiglia, scuola e clinica. Le informazioni fornite dagli insegnanti hanno una parte importante per il completamento della diagnosi e la collaborazione della scuola è un anello fondamentale nel processo riabilitativo.

In alcuni casi il quadro clinico particolarmente grave – anche per la comorbilità con altre patologie – richiede l’assegnazione dell’insegnante di sostegno, come previsto dalla legge 104/92. Tuttavia, vi sono moltissimi ragazzi con ADHD che, in ragione della minore gravità del disturbo, non ottengono la certificazione di disabilità, ma hanno pari diritto a veder tutelato il loro successo formativo. Vi è quindi la necessità di estendere a tutti gli alunni con bisogni educativi speciali le misure previste dalla legge 170 per alunni e studenti con disturbi specifici di apprendimento.

2.1.2. FUNZIONAMENTO COGNITIVO LIMITE

Anche gli alunni con potenziali intellettivi non ottimali, descritti generalmente con le espressioni di funzionamento cognitivo (intellettivo) limite (o borderline), qualora non rientrino nelle previsioni delle leggi 104 o 170, richiedono particolari considerazione. Si tratta di bambini o ragazzi il cui QI globale (quoziente intellettivo) risponde a una misura che va dai 70 agli 85 punti e non presenta elementi di specificità. Per alcuni di loro il ritardo è legato a fattori neurobiologici ed è frequentemente in comorbilità con altri disturbi. Per altri, si tratta soltanto di una forma lieve di difficoltà per cui se adeguatamente sostenuti e indirizzati verso i percorsi scolastici più consoni alle loro caratteristiche, gli interessati potranno avere una vita normale.

2.2. AREA DELLO SVANTAGGIO SOCIO-ECONOMICO, LINGUISTICO E CULTURALE

Un’area dei BES interessa lo svantaggio socio-economico, linguistico, culturale. La Direttiva, a tale proposito, ricorda che tali tipologie di BES dovranno essere individuate sulla base di elementi oggettivi (come ad es. una segnalazione operatori dei servizi sociali), ovvero di ben fondate considerazioni psicopedagogiche e didattiche. Per questi alunni, e in particolare per coloro che sperimentano difficoltà derivanti dalla non conoscenza della lingua italiana – per esempio alunni di origine straniera di recente immigrazione – è parimenti possibile attivare percorsi individualizzati e personalizzati, oltre che adottare strumenti compensativi e misure dispensative (ad esempio dalla lettura ad alta voce e le attività ove la lettura à valutata, la scrittura veloce sotto dettatura, ecc.). In tal caso si avrà cura di monitorare l’efficacia degli interventi affinché siano messi in atto per il tempo strettamente necessario. Pertanto, a differenza delle situazioni di disturbo documentate da diagnosi, misure dispensative, nei casi sopra richiamati, avranno carattere transitorio e attinente aspetti didattici, privilegiando dunque le strategie educative e didattiche attraverso percorsi personalizzati più che strumenti compensativi e misure dispensative.

MODALITA’ OPERATIVE E DI SUPPORTO ALL’APPRENDIMENTO DEGLI STUDENTI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

L’individualizzazione dei soggetti BES prenderà la forma di un formale Piano educativo individualizzato-Progetto di vita; in altri casi sarà, ad esempio, una semplice e informale serie di delicatezze e attenzioni psicologiche. Le scuole, con determinazioni assunte dai Consigli di classe, risultanti dall’esame della documentazione clinica presentata dalle famiglie e sulla base di considerazioni di carattere psicopedagogico e didattico, possono avvalersi per tutti gli alunni con bisogni educativi speciali degli strumenti compensativi e delle misure previste dalle disposizioni attuative della Legge170/2010 (DM 5669/201).

ALUNNI CON DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI

· Alunni con DSA

I disturbi specifici di apprendimento (DSA) riguardano alcune specifiche abilità dell’apprendimento (dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia) in alunni con capacità intellettive peraltro adeguate all’età anagrafica.

I riferimenti normativi sono la Legge n. 170/2010, il D.M. 12 Luglio 2011 e l’Accordo Stato Regioni del 27 Luglio 2012

Procedura per il PDP: è fondamentale il ruolo del Coordinatore di classe.

· Tutte le misure adottate dalla scuola saranno scritte nel POF

La legge n. 170/2010 dispone che le istituzioni scolastiche garantiscano “l’uso di una didattica individualizzata e personalizzata” come strumento di garanzia del diritto allo studio, introducendo strumenti compensativi e misure dispensative, sulla base di una diagnosi rilasciata da parte di strutture sanitarie pubbliche o accreditate, che non deve risalire a più di 3 anni.

CASO A) DIAGNOSI CONSEGNATA ENTRO L’INIZIO DELL’ANNO SCOLASTICO O, COMUNQUE, ENTRO IL MESE DI SETTEMBRE

a) La famiglia consegna alla scuola la diagnosi e richiede l’elaborazione del PDP (piano didattico personalizzato)

b) Nei consigli di classe chiusi di programmazione di ottobre sarà redatta una bozza di PDP, su apposito modello previsto dall’istituto, bozza che il coordinatore sottoporrà ai genitori e, se disponibili, agli specialisti sanitari; nel PDP saranno elencate le misure compensative e dispensative, le strategie didattiche, le metodologie, gli strumenti che il Consiglio giudichi opportuno adottare

c) Il consiglio di classe, nel mese di novembre, redigerà la versione definitiva del PDP apportandovi le eventuali modifiche, sulla base delle indicazioni della famiglia e degli operatori sanitari

d) Il PDP sarà inoltrato in copia alla famiglia, con lettera protocollata; dovrà essere firmato dal Dirigente scolastico, dall’intero Consiglio di classe, dalla famiglia e inserito nel fascicolo personale dell’allievo

e) Il PDP sarà monitorato in incontri periodici con la famiglia (in occasione del ricevimento parenti e/o dei consigli di classe)

CASO B) CONSEGNA TARDIVA DELLA DIAGNOSI

a) Il CdC elabora il PDP nel più breve tempo possibile, seguendo la sequenza procedurale di cui al CASO A).

b) Si ricorda, però, che ai sensi della vigente normativa per gli allievi che frequentano l’ultimo anno la certificazione non potrà pervenire oltre il 31/03 (R.A. n. 140 del 25 luglio 2012, art.1).

CASO C) STUDENTI PRIVI DI DIAGNOSI, MA IN CUI SI SOSPETTA LA PRESENZA DI DSA

Qualora il Consiglio di classe ravvisi segnali che facciano pensare alla presenza di DSA in un alunno, dovrà provvedere a segnalarlo alla famiglia, che si incaricherà di contattare gli specialisti, a cui i docenti dovranno fornire le opportune osservazioni, mediante apposita relazione. Se gli specialisti confermeranno l’esistenza di DSA, anche in attesa di certificazione il CdC è comunque tenuto alla redazione del PDP. Infatti, la circolare n. 8/2013 sottolinea “la necessità di superare e risolvere le difficoltà legate ai tempi di rilascio delle certificazioni (in molti casi superiori ai sei mesi) adottando comunque un piano didattico individualizzato e personalizzato nonché tutte le misure che le esigenze educative riscontrate richiedono.”

· Alunni con altri disturbi evolutivi specifici

Possono usufruire di un piano di studi personalizzato e delle misure previste dalla Legge 170/2010 anche gli alunni con disturbi specifici che non rientrano nelle categorie stabilite dalla Legge 104/92 (ad esempio alunni con deficit del linguaggio, deficit delle abilità non verbali, deficit nella coordinazione motoria, deficit dell’attenzione, iperattività, disturbo dello spettro autistico lieve, qualora non previsto dalla legge 104, ecc.). Il docente referente per l’Inclusività, all’inizio dell’anno scolastico, rileverà i casi di alunni con altri disturbi evolutivi specifici attraverso incontri con i coordinatori di classe. Ovviamente, nuove segnalazioni potranno avvenire anche nel corso dell’anno scolastico, qualora se ne presenti la necessità.

PROCEDURA PER IL PDP

Il Consiglio di classe prende in esame la documentazione clinica e/o la certificazione presentata dalla famiglia. Inoltre, qualora anche nel corso dell’anno scolastico ravvisi in un alunno difficoltà che possono essere riconducibili a disturbi evolutivi specifici, ne informa la famiglia.

Il Consiglio di classe, quindi, con l’eventuale consulenza del GLI e con la collaborazione della famiglia, predispone il PDP, di cui si assume la responsabilità pedagogico-didattica anche ai fini valutativi, prevedendo misure compensative e dispensative, nonché specifiche programmazioni su obiettivi essenziali, opportunamente motivate sulla base di considerazioni educativo/didattiche.

Il PDP deve essere sottoscritto dalla famiglia e firmato dal DS e sarà inserito nel fascicolo personale

dell’allievo. Il coordinatore di classe informa il referente del GLI del percorso di inclusione attivato.

Il PDP dovrà essere monitorato con modalità analoghe a quelle previste per i DSA, per procedere ad eventuali modifiche e/o correzioni.

· ALUNNI CON SVANTAGGIO SOCIO-ECONOMICO, LINGUISTICO E/O CULTURALE

Area dello svantaggio socio-economico e culturale

Tali tipologie di BES dovranno essere individuate sulla base di elementi oggettivi come, ad esempio, la segnalazione degli operatori dei servizi sociali oppure di ben fondate considerazioni psicopedagogiche e didattiche. La procedura da attivare sarà analoga a quella descritta per le categorie di cui ai punti a. e b.

Gli interventi predisposti potranno essere di carattere transitorio.

Nella valutazione si terrà conto in particolare:

-delle potenzialità dell’alunno

- delle finalità e degli obiettivi da raggiungere

-del livello globale di crescita e preparazione raggiunto.

Area dello svantaggio linguistico e culturale

Nel nostro Liceo attualmente non ci sono allievi stranieri di recente immigrazione che presentino difficoltà linguistiche. Comunque, la scuola deve prevedere anche tale eventualità, data la nostra società sempre più multiculturale in cui l’inserimento di allievi di madrelingua e cultura non italiana rappresentano senz’altro un arricchimento e un’opportunità di dialogo e crescita.

Normativa di riferimento

· “Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri” (C.M. n. 24, febbraio 2006);

· Documento programmatico “La via italiana per la scuola interculturale e l’integrazione degli alunni stranieri”, Ottobre 2007;

· DPR 22 giugno 2009, n. 122 “Regolamento recante coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli alunni”;

· Nota MIUR prot. 465 del 27 gennaio 2012 -Studenti con cittadinanza non italiana iscritti a classi di istituti di istruzione secondaria di secondo grado. Esami di Stato.

· MIUR, Prot. 236 del 31 GENNAIO 2012, Linee guida per la progettazione dei percorsi di alfabetizzazione e di apprendimento della lingua italiana.

Obiettivi

( facilitare l’ingresso di studenti di madrelingua non italiana

( favorire un clima di accoglienza, rimuovendo eventuali ostacoli alla loro piena integrazione

( evitare la dispersione scolastica

( favorire il successo formativo

In caso di studenti di recente arrivo in Italia bisognerà:

· verificare l’effettiva motivazione a seguire studi classici, sulla base dei loro interessi, delle loro attitudini, dei loro studi pregressi

· attivare un corso di italiano L2, prima per la comunicazione interpersonale e per l’integrazione scolastica e sociale, poi per lo studio delle discipline

· attuare percorsi di facilitazione dell’apprendimento linguistico e “disciplinare”, tramite interventi di sostegno/recupero, attività di sportello

· attivare una progettazione iniziale per obiettivi minimi

· prevedere tempi più lunghi per il raggiungimento degli obiettivi

· valutare il progresso rispetto al livello di partenza

· dare circa un biennio per “allinearsi” alla programmazione prevista per gli allievi italiani

· prevedere un iter di riorientamento, qualora la scelta del liceo classico non si riveli consona agli interessi e al percorso formativo dell’alunno

INCLUSIONE ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

I problemi dei giovani in situazioni di handicap e con BES impongono una particolare organizzazione delle attività didattico-educative della classe in modo che i ragazzi diversamente abili e con difficoltà possano sentirsi parte integrante della comunità scolastica e del progetto che vi si svolge e, al pari di tutti, cogliere le opportunità più adatte per l’affermazione del sé.

A tale scopo il nostro Istituto compie le seguenti azioni:

· individuazione di un docente Referente di BES che sarà abilitato nell’adeguata formazione

· elaborazione della proposta del Piano Annuale di Inclusione scolastica; il GLI (Gruppo di Lavoro per l’Inclusione) redige una proposta del Piano di Inclusione che viene deliberato nel Collegio Docenti di giugno;

· nel mese di settembre, in relazione alle risorse effettivamente assegnate alla scuola, il Gruppo provvederà ad un adattamento del Piano, sulla base del quale il Dirigente scolastico procederà all’assegnazione definitiva delle risorse, sempre in termini “funzionali”;

· rilevazione, monitoraggio e valutazione del grado di inclusività della scuola allo scopo di accrescere la consapevolezza dell’intera comunità educante sulla centralità e la trasversalità dei processi inclusivi in relazione alla qualità dei risultati educativi. Da tali azioni si potranno inoltre desumere indicatori realistici sui quali fondare piani di miglioramento organizzativo e culturale;

· attivazione per tutti i docenti di corsi di formazione/aggiornamento sulle tematiche dell’Inclusione Scolastica;

· esplicitazione nel POF della Scuola di: un concreto impegno programmatico per l’inclusione, basato su una attenta lettura del grado di inclusione della scuola e su obiettivi di miglioramento, da perseguire nel senso della trasversalità delle prassi di inclusione negli ambiti dell’insegnamento curricolare, della gestione delle classi, dell’organizzazione dei tempi e degli spazi scolastici, delle relazioni tra docenti, alunni e famiglie; criteri e procedure di utilizzo “funzionale” delle risorse professionali presenti, privilegiando, rispetto a una logica “qualitativa”, sulla base di un progetto di inclusione condiviso con famiglie e servizi sociosanitari che recuperi l’aspetto “pedagogico” del percorso di apprendimento e l’ambito specifico di competenza della scuola; impegno a partecipare ad azioni di formazione e/o di prevenzione concordate a livello territoriale.

3. FINALITA’ DIDATTICO-FORMATIVE DEL LICEO “GIOACCHINO DA FIORE”

Il Liceo Classico “Gioacchino da Fiore”, tramite l’attività di insegnamento dei Docenti e la collaborazione di tutte le componenti delle istituzioni scolastiche, pone attenzione ad un apprendimento degli studenti fortemente improntato al valore formativo della cultura, sia essa legata al mondo antico sia essa specchio della realtà contemporanea. Permette agli studenti di dotarsi di strumenti logici, metodologici e cognitivi necessari per comprendere, interpretare la complessità, comunicare con mente aperta e flessibile, progettare il proprio futuro con adeguate competenze disciplinari e trasversali. Promuove la piena inclusione degli studenti con disabilità, favorendo lo sviluppo di una comunità accogliente, nella quale realizzare esperienze di crescita individuale e sociale.

In una prospettiva di continuità del processo di formazione degli studenti è di cruciale importanza il progetto orientamento, che si articola in due momenti: l’orientamento in entrata aiuta i giovani ad affrontare la scelta della scuola superiore in modo responsabile e consapevole e li aiuta ad approfondire e coltivare le proprie attitudini e motivazioni; l’orientamento in uscita aiuta gli studenti del liceo a maturare scelte coerenti con le proprie attitudini e aspirazioni, in ambito sia umanistico che scientifico, all’Università o nel mondo del lavoro.

Grande attenzione viene riservata ai modi e ritmi dell’apprendimento in itinere, con l’utilizzo delle nuove tecnologie nella pratica quotidiana, con attività di sostegno e di recupero, per prevenire i disagi e attività di approfondimenti per promuovere le eccellenze.

Il Liceo valorizza e favorisce negli studenti, oltre all’acquisizione di precise competenze culturali ed espressive, lo sviluppo di un pensiero flessibile, aperto, creativo, nel pieno e convinto superamento di ogni pregiudiziale distinzione tra cultura “classica”, “scientifica”,” tecnologica”.

L’Istituto si impegna:

· a non perdere di vista il profilo culturale dello studente e a personalizzare gli interventi educativo-didattici;

· ad adottare una progressiva mediazione metodologico-didattica al fine di favorire il superamento delle difficoltà nello studio;

· ad attivare azioni di recupero e di rinforzo, in particolare nel biennio;

· ad intensificare e a valorizzare l’interazione Scuola-famiglia attraverso un dialogo costante per sostenere l’impegno dello studente;

· a valutare sistematicamente e collegialmente le difficoltà esistenti per ogni singola disciplina, in modo da attivare interventi trasversali e disciplinari finalizzati al recupero onde evitare l’emarginazione dello studente;

· a favorire i processi di accoglienza, inserimento e integrazione degli studenti disabili nella didattica quotidiana.

Nel pieno rispetto delle leggi che regolano il diritto allo studio delle persone diversamente abili e/o con Disturbi Specifici di Apprendimento, il nostro Istituto è in grado di organizzare le attività, in modo che il corso di studi possa offrire una efficiente e valida occasione di realizzazione personale.

GRUPPO DI LAVORO PER L’INCLUSIONE (GLI)

Nel Liceo Classico “Gioacchino da Fiore” è stato istituito il GLI (Gruppo di lavoro per l’inclusione) con lo scopo di attuare quanto stabilito dalla D.M. 27/2012, cioè garantire il diritto all’apprendimento per tutti gli alunni in situazione di difficoltà. I componenti del Gruppo di lavoro per l’inclusione, nominato e presieduto dal Dirigente scolastico, sono integrati da tutte le risorse specifiche e di coordinamento presenti nelle scuola (docenti “disciplinari” con esperienza e/o formazione specifica o con compiti di coordinamento delle classi, genitori e esperti istituzionali o esterni in regime di convenzionamento con la scuola), in modo da assicurare all’interno del corpo docente il trasferimento capillare delle azioni di miglioramento intraprese e un’efficace capacità di rilevazione e intervento sulle criticità all’interno delle classi. Il Gruppo, coordinato dal Dirigente scolastico, può avvalersi della consulenza e/o supervisione di esperti esterni o interni, anche attraverso accordi con soggetti istituzionali o del privato sociale, a seconda delle necessità.

Il GLI si riunisce:

· nel mese di ottobre per stabilire le linee guida per l’inclusione degli alunni con BES, per stilare i PEI e i PDP, per l’assegnazione delle risorse;

· ogni qualvolta se ne presenti la necessità, per la concreta organizzazione delle attività scolastiche che coinvolgono gli alunni in situazione di disabilità e con BES: definizione di linee educative e educative condivise, organizzazione dell’orario, pianificazione degli interventi, verifica in itinere delle attività programmate nei PEI e nei PDP, formulazione di progetti di accoglienza per gli alunni nuovi iscritti, ecc.

Le sedute del GLI sono documentate da apposito verbale.

GLH operativo (GLHO)

Nel caso della classe in cui vi sono alunni diversamente abili è composto dall’insegnante di sostegno, dagli altri insegnanti della classe, dai genitori, dal referente ASL.

Piano Annuale per l’Inclusione a.s. 2017/2018

Parte I – analisi dei punti di forza e di criticità

A. Rilevazione dei BES presenti:

1. disabilità certificate (Legge 104/92 art. 3, commi 1 e 3)

· minorati vista

· minorati udito

· Psicofisici

2

2. disturbi evolutivi specifici

· DSA

3

· ADHD/DOP

1

· Borderline cognitivo

· Altro

3. svantaggio (indicare il disagio prevalente)

· Socio-economico

· Linguistico-culturale

· Disagio comportamentale/relazionale

· Altro

Totali

6

% su popolazione scolastica

0,85%

N° PEI redatti dai GLHO

2

N° di PDP redatti dai Consigli di classe in presenza di certificazione sanitaria

4

N° di PDP redatti dai Consigli di classe in assenza di certificazione sanitaria

B. Risorse professionali specifiche

Prevalentemente utilizzate in…

Sì / No

Insegnanti di sostegno

Attività individualizzate e di piccolo gruppo

si

Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.)

si

AEC

Attività individualizzate e di piccolo gruppo

no

Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.)

no

Assistenti alla comunicazione

Attività individualizzate e di piccolo gruppo

no

Attività laboratoriali integrate (classi aperte, laboratori protetti, ecc.)

no

Funzioni strumentali / coordinamento

Referenti di Istituto (disabilità, DSA, BES)

si

Psicopedagogisti e affini esterni/interni

no

Docenti tutor/mentor

no

Altro:

Altro:

C. Coinvolgimento docenti curricolari

Attraverso…

Sì / No

Coordinatori di classe e simili

Partecipazione a GLI

Rapporti con famiglie

Tutoraggio alunni

Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva

Altro:

NO

Docenti con specifica formazione

Partecipazione a GLI

Rapporti con famiglie

Tutoraggio alunni

Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva

Altro:

NO

Altri docenti

Partecipazione a GLI

(se necessario)

Rapporti con famiglie

Tutoraggio alunni

NO

Progetti didattico-educativi a prevalente tematica inclusiva

Altro:

D. Coinvolgimento personale ATA

Assistenza alunni disabili

Progetti di inclusione / laboratori integrati

NO

Altro:

NO

E. Coinvolgimento famiglie

Informazione /formazione su genitorialità e psicopedagogia dell’età evolutiva

NO

Coinvolgimento in progetti di inclusione

Coinvolgimento in attività di promozione della comunità educante

NO

Altro:

NO

F. Rapporti con servizi sociosanitari territoriali e istituzioni deputate alla sicurezza. Rapporti con CTS / CTI

Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati sulla disabilità

NO

Accordi di programma / protocolli di intesa formalizzati su disagio e simili

NO

Procedure condivise di intervento sulla disabilità

Procedure condivise di intervento su disagio e simili

Progetti territoriali integrati

NO

Progetti integrati a livello di singola scuola

NO

Rapporti con CTS / CTI

Altro:

NO

G. Rapporti con privato sociale e volontariato

Progetti territoriali integrati

Progetti integrati a livello di singola scuola

Progetti a livello di reti di scuole

NO

H. Formazione docenti

Strategie e metodologie educativo-didattiche / gestione della classe

Didattica speciale e progetti educativo-didattici a prevalente tematica inclusiva

Didattica interculturale / italiano L2

No

Psicologia e psicopatologia dell’età evolutiva (compresi DSA, ADHD, ecc.)

Progetti di formazione su specifiche disabilità (autismo, ADHD, Dis. Intellettive, sensoriali…)

NO

Altro:

NO

Sintesi dei punti di forza e di criticità rilevati*:

0

1

2

3

4

Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo

X

Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti

X

Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive;

Χ

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola

x

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola, in rapporto ai diversi servizi esistenti;

x

Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative;

X

Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi;

X

Valorizzazione delle risorse esistenti

X

Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione

x

Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo.

x

Altro:

X

Altro:

X

* = 0: per niente 1: poco 2: abbastanza 3: molto 4 moltissimo

Adattato dagli indicatori UNESCO per la valutazione del grado di inclusività dei sistemi scolastici

Parte II – Obiettivi di incremento dell’inclusività proposti per il prossimo anno

Aspetti organizzativi e gestionali coinvolti nel cambiamento inclusivo (chi fa cosa, livelli di responsabilità nelle pratiche di intervento, ecc.)

Il Dirigente scolastico è il garante dell’offerta formativa che viene progettata ed attuata dall’istituzione scolastica. A tal fine egli:

· Presiede il GLHI

· Presiede i GLH operativi

· Procede all’assegnazione degli insegnanti curricolari e di sostegno, laddove per questi ultimi ci sia la richiesta della famiglia;

· cerca di assicurare la continuità rispetto all’assegnazione dei docenti;

· gestisce le risorse valutando le reali esigenze di ogni singolo caso;

· assicura al proprio Istituto il reperimento di tutti gli ausili e/o attrezzature necessarie al caso di precise esigenze dell’alunno;

· Stipula accordi o intese con servizi sociosanitari territoriali (ASL, Servizi sociali e scolastici comunali e provinciali, enti del privato sociale e del volontariato, Prefettura), finalizzati all’integrazione dei servizi “alla persona” in ambito scolastico, con funzione preventiva e sussidiaria

· attiva azioni in collaborazione anche con Enti e Associazioni per assicurare l’inclusione dell’alunno;

· dialoga con le famiglie e gli insegnanti al fine di trovare soluzioni, chiarimenti e confronti

Il docente referente per l’inclusione collabora con la Dirigenza, gli insegnanti curricolari, i servizi socio-sanitari, gli Enti locali e le strutture del territorio e si occupa di:

· azione di accoglienza e tutoraggio dei nuovi docenti nell’area di sostegno;

· raccordo tra le diverse realtà (Enti territoriali, Enti di formazione, Cooperative, scuole, ASL e famiglie);

· azione di coordinamento con l’equipe medica;

· coordinamento per la stesura del Piano di Inclusione Scolastica;

· organizzazione insieme al Dirigente Scolastico degli incontri con i genitori degli alunni certificati in uscita dalla terza media;

· pianificazione dei colloqui di reinserimento con il personale di supporto della scuola media al fine di garantire la continuità educativa;

· coordinamento stesura PDP degli alunni con DSA e/o con BES;

· collaborazione nelle attività di formazione per i docenti;

· azioni di coordinamento del GLI;

· ricerca e produzione di materiali per la didattica;

· individuazione di adeguate strategie educative;

· aggiornamento sull’andamento generale degli alunni certificati;

· partecipazione al gruppo CTS provinciale.

Docente referente per i BES

· Rileva i BES presenti nella scuola

· Raccoglie e documenta gli interventi didattico-educativi posti in essere

· Fornisce consulenza ai colleghi sulle strategie / metodologie di gestione delle classi

· Supporta l’intera comunità educante nell’acquisire consapevolezza sulla centralità e sulla trasversalità dei processi inclusivi in relazione alla qualità dei “risultati” educativi

· Partecipa agli incontri del Gruppo di lavoro per l’inclusione

· Promuove l’impegno programmatico per l’inclusione collaborando all’organizzazione dei tempi e degli spazi scolastici, delle relazioni tra docenti, alunni e famiglie

· Rileva, monitora e valuta il livello di inclusività della scuola utilizzando strumenti strutturati reperibili in rete o concordati a livello territoriale o avvalendosi dell’approccio fondato sul modello ICF dell’OMS e dei relativi concetti di “barriere e facilitatori”

· Cura i rapporti con il CTS - Centro Territoriale di supporto

· Raccoglie e coordina le proposte formulate dai singoli GLH Operativi, tradotte in PEI

COORDINATORE DI CLASSE

· Cura le relazioni all’interno del Consiglio di classe e con la famiglia per quanto riguarda la comunicazione del PEI, dei risultati e della valutazione, promuovendo il coinvolgimento e la collaborazione

· Coordina le attività pianificate

· È garante di quanto concordato nel PEI e aggiorna il consiglio di classe sul percorso dello studente

CONSIGLI DI CLASSE

· in una riunione ad inizio d’anno, acquisisce informazioni sugli alunni in ingresso tramite lettura della documentazione prodotta dalle Scuole Medie e attraverso una prima presentazione a cura del docente di sostegno assegnato alla classe, qualora vi sia;

· definisce con il coordinatore di classe o con il docente di sostegno, se vi è, le modalità più consone per favorire l’accoglienza dei nuovi alunni e, quando è possibile, attività comuni al resto della classe per promuovere una prima socializzazione;

· collabora, con il coordinatore di classe, alla stesura del PEI/PDP degli alunni, curando in particolare l’organizzazione oraria delle attività, da svolgere in classe con o senza il personale di sostegno, e iniziative funzionali al percorso di integrazione;

· collabora con il coordinatore di classe alla pianificazione e all’organizzazione di uscite didattiche e viaggi di istruzione nel rispetto delle caratteristiche dei ragazzi disabili;

· si occupa delle verifiche periodiche del PEI/PDP;

· partecipa all’incontro annuale con gli operatori dell’ASL e con la famiglia dell’alunno. Mettono in atto tutte le misure dispensative e gli strumenti compensative indicati nei PDP e nei PEI

· Favoriscono l’accoglienza, l’inserimento e l’integrazione degli alunni stranieri, valorizzando la lingua e la cultura del paese di origine

INSEGNANTE DI SOSTEGNO

· prende contatti con la scuola frequentata precedentemente

· Cura le relazioni all’interno del consiglio di classe e con la famiglia per quanto riguarda la comunicazione del PEI, dei risultati e della valutazione promuovendo il coinvolgimento e la collaborazione.

· Tiene i contatti con la famiglia

· Coordina le attività pianificate

· È garante di quanto concordato nel PEI e aggiorna il Consiglio di classe sul pèercorso dello studente

DOCENTI

Realizzano l’impegno programmatico per l’inclusione da perseguire nel senso della trasversalità negli ambiti dell’insegnamento curriculare

GRUPPO DI LAVORO PER L’INCLUSIONE (GLI)

· promuove una cultura dell’inclusione;

· rileva i Bisogni Educativi Speciali presenti nella Scuola;

· elabora, tiene aggiornato e verifica il Piano Annuale per Inclusione dei portatori di disabilità e di tutti gli alunni con Bisogni Educativi Speciali entro il mese di giugno di ogni anno scolastico;

· propone al Collegio dei Docenti una programmazione degli obiettivi da perseguire e delle attività da realizzare, che confluisce nel Piano Annuale d’Inclusione;

· monitoraggio dei progetti attivati relativamente ai BES da parte dei consigli di classe

· focus/confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi sulle strategie/metodologie di gestione delle classi;

· si interfaccia con l’ASL di zona per supporto nella redazione del PDP e per attività di formazione/informazione

· promuove azioni di sensibilizzazione degli studenti, dei genitori, del territorio;

· Condivide gli esiti del monitoraggio e propone azioni di miglioramento per il Piano Annuale per l’Inclusione

· collabora alla pianificazione di specifici progetti per i soggetti disabili, in relazione alle tipologie, anche in riferimento all’analisi e al reperimento delle risorse finanziarie ad essi necessarie;

· propone al Dirigente scolastico l’acquisto di attrezzature, sussidi e materiale didattico destinati alle attività per il supporto dei soggetti disabili.

GLHO

· elabora il Profilo Dinamico Funzionale (PDF)

· elabora il Piano Educativo Individualizzato (PEI)

· monitora il PEI e/o il PDF e, se necessario, modificarli.

COLLEGIO DEI DOCENTI

Ha i seguenti compiti:

· discutere e deliberare entro il mese di giugno il “Piano annuale dell’inclusività” proposto dal GLI all’inizio di ogni anno scolastico

· verificare i risultati ottenuti al termine dell’anno scolastico

ANIMATORE DIGITALE - Organizza e sostiene attività di prassi inclusive, coerenti con il Piano Nazionale Digitale

REFERENTE ALTERNANZA SCUOLA LAVORO

Promuove e favorisce la partecipazione e l’inclusione degli alunni BES e in particolare DA alle attività di alternanza scuola lavoro, concordandole con il Docente di sostegno

RESPONSABILI DI AMBITI DISCIPLINARI

Favoriscono l’inclusione, promuovendo:

· la trasversalità negli ambiti dell’insegnamento curriculare

· l’individuazione degli obiettivi minimi

· una didattica che prediliga l’utilizzo delle nuove tecnologie, in particolare la LIM

· una didattica che prediliga attività laboratoriali

· una didattica che favorisca l’integrazione linguistica

DOCENTI SOSTEGNO ORGANICO AUTONOMIA

· Favoriscono l’inclusione, l’apprendimento, lo sviluppo della personalità, l’autonomia degli alunni DA in sinergia con i docenti curriculari

· Contribuiscono a favorire l’inclusione, l’apprendimento, lo sviluppo della personalità, l’autonomia degli alunni DA, BES in sinergia con i docenti curriculari

· Collaborano e favoriscono la partecipazione degli alunni DA alle attività di Alternanza scuola lavoro

· Promuovono e favoriscono le attività di inclusione in ogni aspetto della vita scolastica

PERSONALE NON DOCENTE

I compiti del personale non docente sono relativi all’ambito dell’assistenza fisica al disabile nonché di sorveglianza in ambiente scolastico e durante le attività didattiche che si svolgono esterne alla scuola in collaborazione con i docenti. Prestano ausilio materiale agli studenti con disabilità nell’accesso dalle aree esterne alle strutture scolastiche, all’interno e nell’uscita da esse.

Assistono gli alunni con disabilità nell’uso dei servizi igienici.

OPERATORI SANITARI

Collaborano con la scuola e la famiglia nella stesura del PDF e del PEI/PDP.

Seguono gli alunni nelle terapie di recupero.

Elaborano con la scuola strategie di intervento.

Possibilità di strutturare percorsi specifici di formazione e aggiornamento degli insegnanti

Nel corso dell’anno saranno previste attività di formazione e di aggiornamento organizzate da enti esterni o attivate all’interno dell’Istituto.

Le aree interessate da percorsi di formazione e aggiornamento sono:

· Didattica laboratoriale a classi aperte

· realizzazione di percorsi specifici di aggiornamento e formazione sulle tematiche relative ai DSA, ADHA, BES sia in sede che concordate a livello territoriale, in risposta alle esigenze dei docenti, al fine di favorire l’acquisizione di metodologie e strategie di inclusione. Ciò compatibilmente con le risorse finanziare scolastiche.

· Si prevede l’organizzazione e la realizzazione di percorsi specifici sull’uso delle tecnologie ICT in contesti BES.

· LIM aggiornamento per la didattica multimediale

· Curriculi per competenze nei consigli di classe sia con riferimento agli assi culturali del primo biennio che al PECUP del successivo triennio

· il cooperative learning come strategia per una didattica inclusiva

· promuovere la formazione dei docenti sulle diverse metodologie didattiche

Adozione di strategie di valutazione coerenti con prassi inclusive

L’istituzione scolastica, in relazione alla complessità dei differenti profili cognitivi presenti nella realtà delle singole classi, adotterà modalità e forme di verifica adeguate e funzionali all’accertamento degli obiettivi e dei risultati di apprendimento, declinati in competenze, conoscenze e abilità, così come previsto dalle Indicazioni nazionali per i percorsi liceali. La pratica valutativa della scuola si fonda su una pluralità di prove riconducibili a diverse tipologie, coerenti con le strategie metodologico-didattiche adottate dai docenti.

Affiancheranno tali prove altri strumenti che possono concorrere alla valutazione coerente con prassi inclusive e orientate a cogliere i punti di forza e le criticità dei singoli allievi. In tal senso le rubriche di valutazione e protocolli di osservazione, nonché pratiche di autovalutazione da parte degli allievi rappresentano strategie di valutazione relativamente a competenze trasversali, che vanno a integrare le prove realizzate nei diversi ambiti disciplinari.

La scuola, attraverso la riflessione e il lavoro dei dipartimenti, potrà impegnarsi nella produzione di prove comuni che tengano conto di questi aspetti:

- adozione di strategie di valutazione personalizzate nei confronti degli alunni ai quali verrà strutturato un PDP/PEI

- monitoraggio sul rispetto delle azioni messe in atto dai singoli C.d.C. previste nei PDP/PEI

- adozione di strategie di valutazione personalizzate nei confronti degli alunni stranieri.

La scuola si propone di fungere da guida nel processo formativo degli alunni BES, monitorandone l’andamento didattico e verificando le modalità di valutazione di tutti i docenti, favorendo, inoltre, gli scambi comunicativi tra scuola e famiglia. Nell’ottica del piano delle attività per l’inclusione, tesa a favore l'apprendimento di tutti gli alunni, vengono valorizzate tutte le possibili flessibilità organizzative: la pratica laboratoriale, le classi aperte, i gruppi di lavoro ecc. Il Collegio Docenti favorisce l’adozione di una procedura unificata relativa al modello di Piano Educativo Individualizzato (progetto di vita) e Piano Didattico Personalizzato che si struttura come Patto Formativo condiviso con la famiglia, progettato dal momento del rilevamento dei bisogni educativi speciali dell’alunno e aggiornato negli anni successivi fino alla conclusione del primo ciclo di istruzione con l’esame di stato.

La scuola si impegna, a tal fine, ad approfondire ed, eventualmente, ricalibrare degli strumenti valutativi dei livelli di apprendimento per alunni con bisogni educativi speciali.

Certificazione dei crediti formativi (P.E.P.) in linea con la Certificazione delle Competenze Europee

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’interno della scuola

Il Liceo operando nell’ottica del riequilibrio formativo propone per il primo biennio le seguenti attività didattico educative:

· Accoglienza: il Liceo intende realizzare la continuità tra Scuola media inferiore e Scuola media superiore, facilitare l’inserimento degli alunni nella nuova realtà scolastica, favorire la conoscenza degli spazi, delle strutture e del POF. Nella prima settimana di lezioni l’accoglienza è così articolata: giornata di accoglienza delle prime classi, da effettuarsi il giorno dopo il sorteggio delle sezioni, con i docenti dell’intero CdC per presentarsi e presentare la scuola prima dell’inizio delle lezioni; illustrazione dettagliata del regolamento d’Istituto (orario entrata/uscita – ricreazione: spazi e modalità; regolamentazione uscite dall’aula, voto di condotta; attribuzione crediti; diritti e doveri degli studenti; raccolta dati socio-ambientali nelle I classi secondo un questionario da produrre; norme di sicurezza: informazione sul piano di emergenza e i comportamenti da tenere in caso di evacuazione; accertamento dei prerequisiti e illustrazione a grandi linee dell’attività didattica presentando i principali contenuti disciplinari dell’ anno scolastico al fine di creare le condizioni ottimali per un proficuo nuovo a.s.

· Attività di recupero e allineamento: si prevede un lavoro attento di recupero, teso a limitare ed evitare la dispersione scolastica e l’abbandono. Le forme di allineamento/recupero che verranno messe in atto nell’istituto sono:

· Recupero interno alle lezioni con sospensione temporanea dello svolgimento del programma;

· Recupero in extracurricularità sotto forma di corso temporaneo per piccoli gruppi, oppure a sportello, con la consulenza di un docente della disciplina in questione, anche diverso dal docente di classe.

REFERENTE BES

· Sostegno ai docenti per l’elaborazione dei percorsi didattici specifici per BES

· Sostegno ai docenti per l’elaborazione dei PDP e dei PEI

· Sostegno all’intera comunità educante nell’acquisire consapevolezza sulla centralità e sulla trasversalità dei processi inclusivi in relazione alla qualità dei “risultati” educativi

· Sostegno nei contatti con l’ASL, le famiglie, le cooperative di AEC, il Comune di Napoli

· Sostegno nel promuovere la partecipazione degli alunni DA, DSA e BES, in generale, a tutte le iniziative all’interno e all’esterno della scuola

SOSTEGNO SCOLASTICO

· Sostegno educativo e didattico agli alunni certificati secondo la L.104

RESPONSABILI DI AMBITO DISCIPLINARE

Sostegno ai docenti nell’individuazione di:

1. trasversalità negli ambiti dell’insegnamento curriculare

2. didattica per competenze

3. individuazione degli obiettivi minimi

4. una didattica che prediliga l’utilizzo delle nuove tecnologie

5. una didattica che prediliga attività laboratoriali

REFERENTE DSA

· Sostegno ai docenti per l’elaborazione dei PDP

· Sostegno a i docenti nell’organizzazione e nella realizzazione gli interventi di recupero, di potenziamento e approfondimento in funzione dell’Inclusività

Organizzazione dei diversi tipi di sostegno presenti all’esterno della scuola

Stringere accordi con le istituzioni presenti sul territorio (ASL; associazioni coinvolte nel sociale) per favorire il ben-essere dello studente e prevenire situazioni di disagio.

Ruolo delle famiglie e della comunità nel dare supporto e nel partecipare alle decisioni che riguardano l’organizzazione delle attività educative

La famiglia rappresenta un punto di riferimento essenziale per la corretta inclusione scolastica dell’alunno con disabilità, sia in come fonte di informazioni preziose, sia in quanto luogo in cui avviene la continuità fra educazione formale ed educazione informale. Pertanto le famiglie del ragazzo con BES verranno coinvolte direttamente nel processo educativo affinché, in accordo con le figure scolastiche preposte, vengano predisposte ed usate le strumentazioni necessarie per consentire ai ragazzi di seguire con profitto le attività scolastiche in relazione alle specifiche necessità. La famiglia partecipa alla formulazione del PEP (progetto di vita) e del PDP, nonché alle loro verifiche e sarà chiamata a formalizzare con la scuola un patto formativo.

I contenuti educativi sono concordati tra il team docente e i genitori in funzione di un lavoro positivo per la riuscita del percorso di studi. La comunicazione con le famiglie è curata, sia dal gruppo docente, sia dal livello istituzionale della scuola.

Una relazione attenta con la ASL consente una collaborazione positiva con la scuola, in particolare per ciò che riguarda la scelta condivisa di interventi e procedure didattiche.

Sviluppo di un curricolo attento alle diversità e alla promozione di percorsi formativi inclusivi

· Negli incontri di Ambito disciplinare, nei Dipartimenti, nei Consigli di classe vengono pianificati curricoli che favoriscano l’inclusione. A tal fine viene favorita una didattica per competenze che privilegi l’uso di nuove tecnologie e attività di laboratorio

· Ciascun docente realizza l’impegno programmatico per l’inclusione da perseguire nel senso della trasversalità negli ambiti dell’insegnamento curriculare. Il cooperative learning rappresenta una delle strategie operative adottate, in quanto ritenuto una pratica inclusiva efficace.

· Implementare l’elaborazione di modelli didattici mirati alle specificità degli alunni, anche utilizzando le possibilità offerte dalle TIC.

Valorizzazione delle risorse esistenti

· Individuazione da parte del Dirigente di criteri e procedure di utilizzo “funzionale” delle risorse professionali presenti, privilegiando, rispetto a una logica quantitativa di distribuzione degli organici, una logica “qualitativa”, sulla base di un progetto di inclusione condiviso con famiglie e servizi sociosanitari che recuperi l’aspetto “pedagogico” del percorso di apprendimento e l’ambito specifico di competenza della scuola

· Utilizzo di tecnologie per la didattica inclusiva: pc, software specifici, LIM

· Utilizzo dei laboratori

· Utilizzo di sussidi specifici

Le risorse esistenti saranno messe a disposizione di tutti per un concreto cambiamento inclusivo.

Risorse e beni materiali: condivisione del materiale; didattico ed informatico, in uso al sostegno ed alla disabilità; utilizzo dei laboratori di informatica per produrre “elaborati” di didattica personalizzata (schede, mappe, power point) da utilizzare per le verifiche orali o per le presentazioni in classe; utilizzo di laboratori

con progetti a classi aperte, per un rinforzo delle motivazioni ed il potenziamento delle capacità/abilità individuali.

La valorizzazione delle risorse umane e professionali esistenti saranno le seguenti: valorizzazione delle conoscenze e competenze sul tema delle difficoltà scolastiche con B.E.S, acquisite dai docenti in virtù di partecipazione a corsi/master di specializzazione o di comprovata esperienza sul campo; valorizzazione delle competenze dei docenti in materia di counseling, mediazione scolastica, materie psicopedagogiche o affini, acquisite per titoli o per comprovata esperienza nel settore; condivisione dell’esperienza professionale acquisita dai docenti specializzati nel sostegno.

Acquisizione e distribuzione di risorse aggiuntive utilizzabili per la realizzazione dei progetti di inclusione

· Supporto del CTS

· Reti di scuole

· Servizi sociosanitari territoriali

· Associazioni di volontariato

· Esperti esterni per la formazione e l’aggiornamento del personale

Acquistare materiali didattici specifici:

-vocabolari digitali di Italiano, Greco, Latino, Inglese

-software per la costruzione di mappe concettuali

-ricerca ed elaborazione di materiali didattici digitali, da mettere a disposizione della scuola

Attenzione dedicata alle fasi di transizione che scandiscono l’ingresso nel sistema scolastico, la continuità tra i diversi ordini di scuola e il successivo inserimento lavorativo

· Continuità con i Docenti della Scuola Secondaria di 1° grado per l’accoglienza, l’inserimento e l’integrazione nelle prime degli alunni con BES

· Attività di orientamento universitario a favore degli alunni con BES coordinate dal docente FUNZIONE STRUMENTALE

· Progetti di continuità.

La scuola prevede una serie di incontri tra i docenti delle classi interessate e i professori delle scuole medie, per assicurare l’inserimento e la continuità didattica nel sistema scolastico degli alunni con bisogni educativi speciali.

CALENDARIO ANNUALE DELLE ATTIVITÀ DI INTEGRAZIONE

Settembre/Ottobre

1. Incontro gruppo GLHO/GLI per:

- assegnazione dei casi

- organizzazione dell’accoglienza

- individuazione docenti tutor all’interno del C.d. c. per tutti gli alunni BES

2. Incontro con i consigli delle classi prime per presentazione dei casi, prevedendo anche la presenza degli insegnanti di sostegno e programmare insieme al Consiglio di classe, l’accoglienza e l’integrazione in classe degli alunni con bisogni educativi speciali.

3. Incontri con i Consigli di classe dove è inserito l’alunno BES, per coordinare il passaggio delle informazioni sull’alunno e per collaborare alla redazione del PDP, alla progettazione e individuazione di docenti responsabili di laboratori e attività per classi parallele.

4. Invito ai docenti di sostegno e i genitori degli alunni h nuovi iscritti per conoscere esigenze (es. necessità ausili, supporti tecnologici, etc ) e aspettative;

5. Approvazione nei Consigli degli eventuali percorsi di alternanza scuola/lavoro e progetti sul territorio, in rete.

6. Incontro GLHO per costruzione fascicolo personale; il docente coordinatore coordina la costruzione del fascicolo personale, integrandolo con quanto già archiviato;

Novembre

1. Incontro del coordinatore con i docenti di sostegno, genitori, assistenti e il C. d C. per la definizione della programmazione per la costruzione dei rispettivi P.E.I. (modalità di archiviazione di PEI e PDF)

2. Presentazione e approvazione dei P.E.I. ai Consigli di classe.

3. Programmare orientamento in entrata

Dicembre/ Gennaio/Febbraio

1. verifica in itinere del lavoro svolto nell’ambito del gruppo operativo sostegno/inclusione, evidenziando i punti di forza e le criticità, valutazione laboratori;

2. avvio di attività di orientamento in entrata e in uscita

3. verifica ed eventuale revisione del PEI dei singoli alunni

Marzo/aprile

1. Verifica iscrizioni alunni H e alunni con certificazione BES in entrata

2. Predisposizione dell’organico di diritto docenti specializzati

Maggio

1. Riunione GLHO per criteri di valutazione finale ed esami, certificazione crediti e obbligo scolastico

2. I docenti di sostegno predispongono le relazioni finali

Giugno

1. Incontro gruppo GLH per verifica finale PEI eventuale revisione Progetto Educativo e analisi situazione nuovi alunni.

2. Segnalazione alla commissione formazione classi prime della presenza di alunni H; accordi per l’abbinamento degli alunni alle classi, previsione di ausili indispensabili per bisogni particolari.

3. Acquisizione documentazione Scuola Media di provenienza

4. Verifica della completezza dei suddetti documenti.

PROPOSTE PER L’A.S. 2017/18

Corso di formazione su counseling e cultura in collaborazione con l’ASPIC di Cosenza e il dott. Domenico Mastroscusa

Auto-aggiornamento/auto-formazione per promuovere l’utilizzo di strategie didattiche inclusive

Approvato dal Gruppo di Lavoro per l’inclusione in data 15/06/2017

Deliberato dal Collegio dei Docenti in data 16/05/2017

IL DIRIGENTE SCOLASTICO

(Prof.ssa Eleonora Saia )

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