IRIS nella prospettiva dell evoluzione dei...
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Open Access CRUI 2016
L’accesso aperto alla letteratura scientifica in Italia: bilanci e prospettive
26 ottobre 2016
IRIS nella prospettiva dell’evoluzionedei repository
Paola Gargiulo
www.cineca.it
Sommario
• Dibattito sugli archivi istituzionali e prospettive future
• COAR e il COAR Next Generation repositories WG
• IRIS dove si colloca?come soluzione che integra l’IR nel CRIS mettendo al centro il deposito dell’output scientifico in accesso aperto e costruendoci attorno servizi a supporto delle varie attività connesse alla ricerca (gestione amministrativa, valutazione ecc.)
• Possibili prospettive future
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Dibattito sul futuro degli institutional repository
Open or shut? Blog di Richard Poynder – Q&A with CNI’s Clifford Lynch: time to rethink the institutional repository? 22 settembre 2016
La risposta di Kathleen Shearer, executive director di COAR –Confederation of Open Repository - all’introduzione di Poynderall’intervista
Il gruppo di lavoro di COAR – Next generation repositories WG
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Criticità degli IR
Nell’introduzione Poynder elenca le criticità che a suo parere esistono, ne cito selettivamente alcune
- Fallimento degli archivi istituzionali - sono vuoti, scarsa discoverability dei contenuti open access di qualità
- I limiti di aggregatori not for profit: quali BASE, OpenAIRE- la presenza sul mercato di soluzioni comm. Per es. Paperity, 1Science- superamento del protocollo OAI-PMH
- Aspettative diverse sul ruolo degli IR nel movimento OA
- Riluttanza a depositare negli archivi / il fallimento della green road
- Obblighi OA da parte dei finanziatori e aumento della gold road
- “Cannibalizzazione” dell’Open Access da parte di grossi gruppi editoriali./.
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Criticità degli IR
- Dibattito tra piattaforme centralizzate (PubMed, HAL ecc) e distribuite
- Aumento del numero di archivi di pre-print disciplinari sorti di recente su piattaforma open source (COS/OSF) [bioRxiv, SocArXiv, engRxiv, PsyArXiv
- Riviste (vedi Discrete Analysis di T. Gowers che utilizzano ArXiv,) o overlay journals (Episciences initiative) che utilizzano per i contenuti archivi di pre-print
-./.
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Il punto di vista di COAR
-La situazione benchè critica non è così tragica come la presenta Poynder
- global networking delle infrastrutture tramite COAR e anche OpenAIRE sta procedendo velocemente, si sta consolidando una visione strategica comune, l’interoperabilità tra le infrastrutture europee e l’ America Latina e il Giappone è a buon puntoGli Stati Uniti sono un caso a parte- non esiste un network nazionale
Repository centralizzato versus repository distribuiti- vantaggi di questi ultimi: minore rischio di essere acquistati (vedi il caso recente di
SSRN), di fallire, di essere manipolati
Infrastrutture globalmente interconnesse ma gestite localmente sono in maggiore sintonia con la cultura locale, esigenze locali (minore omologazione)
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COAR Next Generation IR WG
costituitosi nell’aprile del 2016 a Vienna – ne fanno esperti di
infrastrutture digitali - Italia : A. Bollini, D. Castelli e P. Manghi
Il gruppo di lavoro ha la finalità di identificare le funzionalità di cui
dovranno essere dotati la prossima generazione di repository al fine
di realizzare un’infrastruttura interconnessa globalmente che
abbia le potenzialità di cambiare la comunicazione scientifica
tramite una
• gestione collettiva, aperta e distribuita
• contenuti aperti
• comportamenti uniformi
• real time –dissemination
• innovazione collettiva
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COAR Next generation repositories WG
“The aim of our next generation repositoriesworking group is to better integrate repositoriesinto the research process and make the repositories truly of the web and not just on the web. Once we do that, we can support the creationof better, more sophisticated added value services”
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Kathleen Shearer afferma
“Repositories do have the potential to change scholarlycommunication, but there is some urgency that we start tobuild greater momentum now.”
…….“Ultimately what we are promoting is a conceptual model, not a technology. Technologies will and must change overtime, including repository technologies. We are calling forthe scholarly community to take back control of knowledgeproduction process via a distributed networked based at scholarly institutions around the world”
IRIS: l’ open repository come parte integrante del CRIS –Benefici per il ricercatore/la ricercatrice
Dspace extended to the CERIF entities
To better support:
(People | Units | Projects | etc.)
Interactions
Reputation
Dissemination
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Institutional
Repository
L’accesso aperto/disseminazionedei risultati della ricerca nel workflow del ricercatore/ della ricercatrice
Aumentare la consapevolezza sull’accesso aperto, sul diritto d’autore, sulle licenze ecc.
Garantire la conformità ai requisiti OA dei finanziatori della ricerca (Horizon 2020, Legge 113, Bando SIR)
Evitare duplicazione nell’ inserimento di dati
Garantire l’immediatezza della circolazione del prodotto, la sua conservazione
Monitorare l’uso e sviluppare nuovi servizi per aumentarne la visibilità
deposit once, and use it many times, for
many different purposes
IRIS: l’ open repository come parte integrante del CRIS -Vantaggi per l’istituzione
Dspace extended to the CERIF entities
To better support:
(People | Units | Projects | etc.)
Interactions
Reputation
Dissemination
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Institutional
Repository
Evitare di avere più sistemi da gestire
Accelerare il processo di adozione di policy OA
Ottemperare agli obblighi OA previsti da enti finanziatori, da leggi (vedi Legge 113) Raccomandazioni (Commissione Europea, CRUI)
Favorire la collaborazione di competenze ed expertise diverse (sistemi informativi, uffici ricerca, sistemi bibliotecari)
IRIS: l’archivio aperto della ricerca (1)
Visibilità prodotti della ricerca della propria istituzione profili dei propri ricercatori
Disseminazionepubblicazioni a testo completo dati della ricerca
Maggiore impatto a livello globale e sul territorio, in molte discipline maggiori citazioni, + collaborazioni+ progetti + finanziamenti + internazionalizzazione
Trasparenza
Non si tratta solo di efficienza ma anche di efficacia
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IRIS: l’archivio aperto della ricerca (2)
Metadati e formati standard maggiore attenzione alla qualità dei metadati
Riuso dei metadati e dei contenuti interoperabilità, integrazione con altri servizi a supporto della ricerca
Esplorare nuove possibilità (data mining, BI, analytics ecc.)
Esposizione dei metadati a motori di ricerca e service provider, a academic & research platform
Strategie nazionali per la valorizzazione della ricerca
Fffonte: Scimago Journal and Country Rank
Dati 2013 Regno Unito RC UK – Policy sull‘OAGold Road – Finanziamento per la
pubblicazione degli articoli /APC (2013-) Green Road – Deposito OA (post-print o versione editoriale previsto embargo)
• REF- Esercizio di Valutazione Nazionale post
2014 (2016-obbligo di deposito in repository OA solo le
pubblicazioni depositate sono oggetto di valutazione)
Olanda: State Secretary for Education, Culture and Science ha stabilito che il 60%delle pubblicazioni scientifiche finanziate con fondi pubblici debbano essere ad accesso aperto entro il 2019 e il 100% entro il 2024
Danimarca : ottenere l'accesso aperto dell'80% delle pubblicazioni scientifiche finanziate con fondi pubblici entro il 2017 e il 100% entro il 2022
• I paesi sopra citati hanno elaborato strategie nazionali, si sono dati obiettivi concreti per l’implementazione dell’accesso aperto, qualcuno investe ingenti somme, altri no
• nessuno di loro dispone di una piattaforma integrata OA- CRIS come IRIS (escludendo prodotti commerciali)
• IRIS è una grandissima opportunità perla disseminazione e valorizzazione della ricerca prodotta in Italia pur in assenza di una strategia e di investimenti adeguati a livello nazionale
cogliamola
Conclusioni
• Effetti della migrazione da U-GOV a IRIS presentano ancora criticità in diverse installazioni
• Compatibilità con OpenAIRE è in corso di attuazione ma non ancora completata
• Ma i problemi piu’ che tecnici o tecnologici sono sociali, culturali, organizzativi e anche formativi
Criticità
• Resistenza culturale all’accesso aperto
• Falsi miti da sfatare (qualità, plagio ecc.)
• Convinzione erronea che la pratica dell’OA significhi pubblicare in riviste OA a pagamento o peggio ancora ibride
• Timore eccessivo per i predatoryjournals
• Scarsa conoscenza sul diritto d’autore, sulle licenze
• Le politiche degli editori e l’accesso aperto
Criticità
• IRIS – ancora nella maggioranza con contenuti chiusi
• Problemi organizzativi relativamente alla validazione dei contenuti, al supporto sul diritto d’autore, licenze ecc
• Necessità di formazione
• Scarso interesse per l’accesso aperto da parte del management dell’università/sforzo dal basso
• Mancanza di policy OA o oppure esistenti sulla carta ma non implementate
• Mancanza di una sinergia tra il gruppo OA-CRUI e le università
Criticità
proProspettive future
• Ruolo propulsivo, di guida del gruppo OA-CRUI• Sostenere la proposta di legge (AISA) sulla
modifica del diritto d’autore• Affrontare la questione degli open research data e
dei servizi a supporto dei dati della ricerca nel contesto istituzionale, disciplinare, nazionale e internazionale
• Portale della ricerca italiana (accesso ai dataset, alle pubblicazioni, alle tesi di dottorato ai progetti , agli autori/istituzioni etc)- Evoluzione di PLEIADI?