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1 Y Quadrimestrale dell’istituto comprensivo “Oreste Giorgi” di Valmontone Giugno 2011 Anno 0 Numero 2 Valmonontone: uno sguardo sulle colline romane p.2 I valori dello sport: interviste a Emanuele Pagliuca e Giuseppe Giannini p 7-8. Le attività della scuola: Emozione Olimpico p.9 Picnic a Tor Vergata, p. 10 ; il campo scuola a Ischia p.12 La nostra opinione: Destinazione lampedusa p.16; vorrei delle certezze in merito al nucleare p.18. Il nostro mondo interiore: copiare non è sempre una buona idea p.21 etanto altro! I Ragazzi di via Gramsci indice

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quadrimestrale degli alunni dell'isituto comprensivo Giorgi" di Valmontone

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Y

Quadrimestrale dell’istituto comprensivo “Oreste Giorgi” di Valmontone Giugno 2011 Anno 0 Numero 2

Valmonontone: uno sguardo sulle colline romane p.2 I valori dello sport: interviste a Emanuele Pagliuca e Giuseppe Giannini p 7-8. Le attività della scuola: Emozione Olimpico p.9 Picnic a Tor Vergata, p. 10 ; il campo scuola a Ischia p.12 La nostra opinione: Destinazione lampedusa p.16; vorrei delle certezze in merito al nucleare p.18. Il nostro mondo interiore: copiare non è sempre una buona idea p.21 e… tanto altro!

I Ragazzi di via Gramsci

indice

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Uno sguardo sulle colline romane

Dalla mia finestra

Enjoy the silence: ascolta il silenzio

di tiger2110

Un cielo plumbeo sembra catturare tutto il paesaggio nella sua bellezza e immensità. Tutto sembra

immobile. Non una parola, non un fiato, per cogliere l’immensità di questo momento. Il sole ancora

non è sorto e la luna ormai è scomparsa. Momenti magici questi, perché proprio in questo piccolo

spazio di tempo che fa da tramite tra il giorno e la notte, non accade nulla. In questi momenti si può

sfuggire dalla frenesia della vita, e osservare il paesaggio immobile davanti a te.

Ovviamente non è sempre così. Quello che vedo io è un paesaggio di campagna, dolce nel suo

silenzio rotto dal cinguettio melodico dei passerotti. Ma nella città è diverso: li non si dorme mai. Si

sentirà sempre il rombo dei motori, si vedrà la luce dei lampioni, in qualsiasi momento, anche nello

spazio tra il giorno e la notte. Però cosa mi può interessare in questo momento la città?

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Tra poco il sole sorgerà, e non avrò più tempo per godere dell’immensità del momento. Perciò

bisogna parlare piano, abbassare la voce, fare silenzio, rimanere immobili, perché questo momento

non ritornerà. Vedo il grande noce che sovrasta su tutto il paesaggio. Il legno è scuro, spento dal

cielo grigio senza sole. C’è il gigantesco prato tagliato sotto di me e nient’altro. Un paesaggio

scarno, ma bellissimo. Ecco, sta sorgendo il sole: le nuvole non si diradano ancora, ma sono

diventate più chiare. Un raggio di sole spunta da una nuvola e colpisce il noce, egemone nel

paesaggio. Sembra sia scesa una mano di luce dal cielo ed abbia afferrato i rami dell’albero per non

lasciarli più. A poco a poco le nuvole si diradano e tutto viene illuminato: tutto il paesaggio sembra

immerso in un barattolo di pittura arancione. Però è ancora tutto immobile. Non riesco a sentire

altro se non l’usignolo che cinguetta. Nemmeno il vento smuove il paesaggio: non si vede, non si

sente, eppure c’è, o non sarebbe comparso il sole.

Aprire la finestra per godere delle meraviglie

della natura

di happysummer

Quando torno a casa, la prima cosa che faccio è

quella di affacciarmi alla finestra, perchè lo

trovo rilassante; io abito in campagna e dietro

casa si vede il campo coltivato e gli alberi che lo

circondano. Secondo alcune persone affacciarsi

alla finestra è noioso, perchè c’è sempre lo

stesso paesaggio, non capiscono quant’ è bello

guardare fuori e vedere, ogni volta, un mondo

vivo, non solo a primavera, ma in tutte le

stagioni, perchè hanno tutte una particolarità.

D’inverno è tutto gelato è come se il cristallo

avesse ricoperto l’erba. Quando nevica, tutto si

ricopre di bianco e brilla alla luce del sole. D’

autunno guardare fuori dalla finesta è uno spettacolo, vedere tutte quelle foglie multicolori degli

alberi cadere a terra e trasformarsi in folti tappeti che ricoprono il suolo e il vento che le sposta

continuamente cambiando la composizione .

Quando piove, invece, l’atmosfera si fà più triste, ma guardare la pioggia è un buon momento per

pensare e poi dopo la pioggia c’ è spesso l’arcobaleno. In primavera il paesaggio cambia

completamente, il prato si riempie di margherite, tutti gli alberi da frutto si ricoprono di fiori, gli

uccellini iniziano a cinguettare, tutto torna vivo, allegro, spensierato. D’estate l’erba diventa “secca”

a causa del forte sole, gli alberi si riempiono di frutta. Il tramonto è meraviglioso e la notte non

sembra arrivare. E’ un peccato perdere tutte queste meraviglie. Dopo tutto non è complicato

conquistarle, basta aprire la finestra.

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Mille e mille papaveri rossi

di totti23

Ogni ragazzo descrive un panorama della sua finestra, ma credo

che il mio vi stupirà. Come prima cosa vorrei farvi vivere le

stesse emozioni che provo io quando guardo fuori dalla mia

finestra, ve lo descrivo in poche parole. Dalla mia finestra vedo

tanti vasi di fiori su un bellissimo muretto in pietra. Più in là c’è

un grande campo di erba verde e vicino c’è una piscina con

l’acqua che sembra cristallo, dei lettini da spiaggia con ombrelloni dove stare all’ombra quando fa

molto caldo.

In mezzo ai mille metri di campo verde c’ è una casetta in legno con delle aiuole con centinaia di

fiori colorati,sembra una casetta delle fiabe.

Guardando in lontananza ci sono dei monti,con le cime innevate per un mese all’anno,intorno ci

sono mille e mille distese di campi e colline,con papaveri rossi in questa stagione.

Ci sono delle strade rovinate fatte con tanti sassolini bianchi e a me sembra di stare per le strade

della Romania,il paese in cui sono nato. Spero che a causa dell’apertura del nuovo parco qui a

Valmontone non distruggeranno i meravigliosi paesaggi che ci sono.

Un gelsomino

di violetrica

Sicuramente ci sarà chi dalla sua finestra vedrà dei

paesaggi spettacolari,come chi vive sulla costiera

amalfitana,oppure chi abita in un rifugio in montagna e

ogni giorno può osservare gli alberi imbiancati dalla

neve e può ascoltare il mormorio del vento tra le foglie

Certo,nessuno potrà osservare le stesse cose, ma

saranno tutte bellissime e ogni finestra sarà uno

specchio diverso da cui osservare il mondo.

Ma,non per vantarmi,anche io posso osservare dei

paesaggi davvero spettacolari dalla finestra della mia

cameretta:per cominciare la cosa più bella è

sicuramente il giardino!

In realtà il mio giardino non è molto vasto,ma se c’è

una cosa davvero eccezionale quella è sicuramente la

pianta di gelsomino.

Infatti la prima cosa che si nota dalla finestra è una meravigliosa pianta rampicante di gelsomino

bianco che arricchisce e colora tutta il cancello di casa mia.

La stagione in cui lo preferisco è sicuramente l’estate, perché proprio d’estate si colora dei suoi fiori

bianchi,e continua ad averli fino a fine settembre inebriando l’aria circostante con il suo persistente

profumo.

Invece in primavera non ha fiori,ma è lo stesso stupendo, perché presenta molti boccioli verdi che

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sembrano delle gemme e che brillano ogni volta che sono illuminate dal sole.

Forse in autunno e in inverno potrebbe sembrare una semplice pianta,ma io so che in realtà

nasconde un’anima davvero regale e una promessa di futura felicità!

Si capisce che il gelsomino è la cosa di cui vado più fiera,però si possono trovare molte altre

cose,come per esempio un’enorme villa abbandonata con più di cinque piani circondata da

un’immensa pineta,oppure il panorama della Collegiata che con il suo aspetto imponente veglia su

tutta Valmontone.

Tutte queste cose diventano ancora più belle quando c’è il tramonto e tutto il mondo si colora di

rosso fuoco, oppure quando ci sono le stelle e la luna in cielo e si può vedere tutto il paese

illuminato!

Allora,forse, non vivrò in una reggia,ma il panorama che si vede dalla mia finestra non lo cambierei

per niente al mondo!

Dalla finestra

oltre l’orizzonte

di metallica354

La mia finestra è semplice ma dà alla

mia vita un senso di libertà;posso

guardare l’orizzonte,segnato dalle

alte montagne che vi sono di fronte.

Dalla mia finestra si può vedere

tutto:secondo me ( questo è

vero,anzi verissimo) ho il panorama

più stupendo che un cittadino del

mio paese,Valmontone, possa avere.

Infatti da casa mia si vedono i monti

Lepini, i monti che segnano il

confine con l’Abruzzo e riesco a

vedere il palazzo intorno al quale è

stata fondata questa città:la

Collegiata ovvero la cattedrale di

Valmontone,e il palazzo Doria

Pamphilj.Dalla mia finestra posso

vedere tutte le strade principali di

Valmontone(tra cui la via

Casilina).Poi posso vedere tutti i

boschi che si affacciano sulle

montagne. Poi posso vedere tutti i

paesi limitrofi a

Valmontone.Trascorre delle ore a

immaginare i possibili percorsi da

fare a piedi o in auto per oltrepassare i confini di quell’orizzonte. Troppo bello penso sia il

panorama dalla mia finestra!!!

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Rainbow Magicland

di metallica354

Valmontone è una città in provincia di Roma.Affacciata

sull‟autostrada,è un punto strategico che consente di vivere

una vita abbastanza comoda. Tra qualche giorno,di preciso il

26 Maggio 2011,aprirà il nuovo parco a tema Rainbow

Magicland,un parco che, per chi lo ha visto, è rimasto a bocca

aperta. Penso che per molte persone che hanno un‟attività a

Valmontone sia una grandissima occasione,sia per farsi una clientela sia per guadagnare più soldi. Per

i turisti è un‟occasione per divertirsi e fare acquisti. Il 18 Maggio c‟è stata un‟apertura speciale gratuita

per i residenti e penso che abbia portato tanta soddisfazione per i Valmontonesi e tanta invidia per tutti

gli altri. Il permesso nei giorni successivi è stato dato anche ai paesi limitrofi a Valmontone.Questo

modo di entrare gratis ha sconvolto anche una gran parte della gente. Io mi chiedo:ma ci vorrà un

documento che certifica il luogo di residenza?Io non so la gente cosa abbia pensato … tanta gente

questo documento non l‟ ha portato e non si è goduto questo bel parco. Questo è successo a tanti miei

amici e io, anche se non ci sono andato ,non avrei voluto essere tra di questi. Alcuni hanno risolto

questo problema così:mettendosi accanto a una persona e facendo finta di essergli parente!

Lettera al nuovo sindaco

di ladygaga

Egregio Sindaco,

Non voglio essere una ragazza che pretende di avere

dal sindaco ciò che vuole. Ma voglio solo presentarle

alcuni dei desideri miei e di molti miei concittadini.

In primis tutti desideriamo che venga riaperto il teatro

del nostro paese, perché se ce n‟è già uno così vicino (

e ben attrezzato ) andare fino a Colleferro per assistere

a degli spettacoli?

Sarebbe bello anche avere una piscina, è già da molto

che noi ragazzi desideriamo una piscina. Noi, alla Cardinale Oreste Giorgi, abbiamo la possibilità di

seguire dei corsi di nuoto il pomeriggio organizzati dalla scuola che si svolgono però presso la piscina

di Colleferro, però non è molto comodo andare fin lì.

Poi la cosa, basilare, secondo me, sarebbe dare una sistemata qua e là!! Alle strade, ai giardini

pubblici, servirebbe anche pubblicizzare di più il Palazzo Doria e i vari monumenti, perché il centro

storico sta morendo e tutta l‟attenzione è rivolta all‟ Outlet e al parco Rainbow Magicland.

Soprattutto tutti desiderano avere più spazi liberi. Con l‟ Outlet, il parco divertimenti e tutte le nuove

costruzioni, si stanno eliminando del tutto gli spazi verdi, che invece sono necessari per vivere bene in

un ambiente sano.

Le auguro un buon lavoro

una studentessa dell‟Oreste Giorgi

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Attività della scuola -I valori dello sport

Emanuele, un atleta dallo sguardo limpido e

dalla forte motivazione

di vilu11

Marzo 2011- Istituto comprensivo “O.Giorgi”. Oggi,

nella nostra scuola,viene ospitato un campione di

ginnastica aerobica, per un‟incontro sui valori dello

sport. Lui è Emanuele Pagliuca, 24 anni, più volte

campione italiano di ginnastica aerobica per

l‟appunto e detentore di parecchi titoli importanti

anche a livello mondiale. Noi ragazzi del giornalino

scolastico, l‟abbiamo voluto intervistare.

Emanuele, come hai iniziato a praticare questa

attività sportiva ?

Grazie a mia mamma e a mio fratello maggiore, lui

ha chiesto ai miei genitori di andare a lezione di ginnastica artistica e mia mamma ha voluto portare

anche me. Tutti si sono accorti subito del mio talento, tanto che, a 5 anni, già avevo vinto una gara,

ovviamente a piccolissimi livelli, nel circondario. Successivamente, crescendo, mi sono accorto che il

mio fisico cambiava e mi hanno suggerito di passare alla ginnastica aerobica. Mi sono trovato bene e

tutt‟ora ho una grande passione per questo sport.

C’è stato un momento in cui hai pensato di abbandonare tutto?

Sì, capita spesso tra noi sportivi, soprattutto dopo fratture frequenti o sconfitte pesanti, ma se non

abbiamo un motivo valido, anche se lo diciamo non lo facciamo mai.

Quali rinunce hai dovuto fare per poterti allenare?

Nessuna in particolare, esco tranquillamente con i miei amici, mangio di tutto, ovviamente non fumo,

non bevo e non uso nessuna droga, lo trovo inutile.

Che rapporto hai con i compagni? Capita mai di litigare perché qualcuno della squadra sbaglia,

causando problemi a tutti gli altri?

Sto bene con tutti, ci troviamo bene … Riguardo allo sbagliarsi.. beh capita a tutti, quindi nessuno può

permettersi di insultare l‟altro, perché un giorno potrebbe capitare a lui!

Quanto incide l’emozione sulla prestazione? Come la controlli?

Incide positivamente se trasformata in concentrazione, danneggia se viene trasformata in ansia! Si può

controllare solo grazie all‟esperienza!

La vittoria più importante per te?

A Conversano, in Puglia, ho vinto tre medaglie d‟oro e una di argento, era una gara internazionale, ma

svolgendosi in Italia avevo con me tutti i miei parenti, quindi è stato ancora più emozionante, c‟era un

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tifo fortissimo. Ho gareggiato anche in competizioni di più alto livello, ma, quando la competizione si

svolge in casa l‟emozione è al massimo

Un’ultima domanda.. Come eri come alunno a scuola?

Sono sempre stato bravo, ma d‟altronde dovevo esserlo per forza o niente allenamenti! I miei genitori

mi avevano posto questa condizione. Ho frequentato il liceo scientifico tecnologico e poi mi sono

laureato in scienze motorie.

Ringraziamo Emanuele che così garbatamente ha risposto alle nostre domande e alla fine ha posato

anche in una foto con noi.

Emanuele, un atleta dallo sguardo limpido e dalla grande determinazione è un esempio per tutti noi.

Un grazie anche alla nostra “mitica” prof.ssa Elide Giovannetti che organizza per noi attività sportive ed

educative avvincenti.

Incontro con Giuseppe

Giannini

di vilu11

Il 10 maggio 2011 nella nostra scuola è venuto, per un

incontro sullo sport, l‟ex calciatore della Roma e ora

allenatore, Giuseppe Giannini, meglio conosciuto come “il

principe”. Dopo molteplici aneddoti tratti dalla sua vita di

calciatore, ma soprattutto di uomo, ha risposto ad alcune

delle nostre domande:

A quanti anni hai cominciato a fare il calciatore

professionista?

A 14 anni nella squadra “dei pulcini” della As Roma, a 17

anni invece sono entrato nella prima squadra, quella di

serie A.

Come è stato entrare a far parte della tua squadra del

cuore?

Un‟ esperienza magnifica, come penso sarebbe per chiunque. Mi sono ritrovato a giocare a Trigoria

con i miei idoli, quando venivo da campetti di quartiere.

Quando hanno capito che avevi talento?

Sono venuti a fare un provino, hanno visto che ci sapevo fare e mi hanno preso con loro

Hai mai pensato di lasciare tutto?

Sì, quando ero lontano dalla mia famiglia, ma l‟amore per il calcio prevaleva e ci ho ripensato bene.

Qual è stata la tua partita preferita?

Beh.. tutte le partite sono state bellissime.. sarebbe come chiedere a voi, qual è stata l‟interrogazione

più bella? Non mi sapreste rispondere, e così è per me.

Tu hai giocato in nazionale.. qual è stata l’emozione più forte?

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Penso che il momento più emozionante sia sempre quello dell‟inno nazionale, tutti i calciatori sorridono,

canticchiano, ridono, ma la tensione c‟è sempre, è sempre lì.

Una volta finite le domande, Giuseppe Giannini ha continuato a parlare e parlando del fatto che i sogni

vanno sempre seguiti, che non bisogna abbandonarli ma amarli, ha esordito con questa frase: „Il calcio

era la mia droga.‟ per poi successivamente correggersi: - Scusate ragazzi, ho sbagliato, il calcio non

era una droga, il calcio era una ossessione piacevole e sana al contrario della droga. Infine ha

aggiunto:-Sto facendo dei corsi di inglese, perché solo ora ho capito quanto era importante. A scuola

sottovalutavo tutto, è stato un grande errore ma tutti ne fanno

Emozione Olimpico

di vilu11

La partecipazione al progetto “i valori dello sport” da parte della nostra scuola, ci ha fatto guadagnare

l‟entrata gratuita alla manifestazione che si

è tenuta allo stadio olimpico: Emozione

Olimpico. Era una giornata organizzata per

tutte le scuole che avevano aderito

all‟interno della provincia di Roma, si

potevano provare tutti i tipi di sport, dal

salto in lungo alla corsa, dal rugby ai rigori

di calcio.. con tanto di stacchetto tipo

“veline” non previsto, improvvisato da noi

della nostra classe e la professoressa

durante l‟intervallo. L‟emozione più grande

è stata tirare un rigore dentro le mitiche

porte di quello stadio, tanto conosciuto dai

giocatori che più amiamo, ma conosciuto

solo tramite televisione da noi ragazzi …

Certo che c‟è una bella differenza nel vederlo dal vivo.. è un campo enorme, di 105 metri per 68, con

73.261 posti a sedere per gli spettatori.. che guardati dal campo sembrano infiniti.

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Attività della scuola

Un insolito pic-nic a Tor Vergata

di alfonsoide

Mercoledì 4 Maggio siamo andati all’ Università di Tor Vergata per partecipare al “pic-nic della

scienza”.Siamo partiti da Valmontone la mattina in pullman e, dopo circa quaranta minuti, siamo

arrivati a destinazione. La professoressa ci ha fatto mangiare, mentre lei pagava il biglietto. Questa

attività era costituita da dieci tappe-lezione.

La prima lezione riguardava la chimica, in particolare quella dei gas,che sono aeriformi e non

condensabili in acqua,per spiegarci questo la dottoressa-ricercatrice ci ha mostrato un esperimento:

ha messo una sostanza liquida e una solida in un ampolla che ha poi tappato lasciandoci un tubicino

attaccato che portava il gas che sarebbe fuoriuscito dall’ ampolla in una vaschetta piena d’ acqua e

sapone per piatti, il gas creava tante bolle di sapone, che rimanevano sopra la vaschetta,la

ricercatrice le ha prese e con l’ accendino

gli ha dato fuoco .La nostra meraviglia è

stata enorme, perché noi sapevamo che l’

aria non prendeva fuoco, se così fosse stato

avremmo preso fuoco con la semplice

azione di accendere l’ accendino, invece poi

ci ha spiegato che non era ossigeno quello

che bruciava, ma era idrogeno che si era

generato dalla soluzione. La seconda tappa

era sullo studio dell’ ecosistema bosco; in

questa seconda tappa si diceva di quanto sia

importante il bosco, la ricercatrice ci ha

diviso in gruppi e a ognuno ha dato una

cassa, dentro la cassa ogni gruppo doveva

trovare le tracce di un animale del bosco.

Dopo, a uno a uno, ha chiamato i portavoce del gruppo per spiegare ciò che avevamo trovato. Nella

terza tappa si parlava della capacità e dell’ intelligenza dell’ uomo dal più antico a noi. Nella quarta

tappa si parlava di chimica, più precisamente dei polimeri, cioè della plastica, i polimeri servono a

conservare prodotti;nel primo esperimento l’ istruttore ha gonfiato dei palloncini e ha spremuto la

buccia di limone sul palloncino e il palloncino è scoppiato: questo è successo perché i polimeri non

sopportano l’ acido, nel secondo esperimento l’ istruttore ha preso quattro di noi, tra cui io, e ci ha

fatto mettere con una pipetta della menta liquida nell’ acqua che conteneva un polimero, abbiamo

aspettato un po’ che la soluzione diventasse gelatinosa e dopo ci ha fatto assaggiare la questo

composto usato nell’industria alimentare, abbiamo così scoperto che i polimeri vengono impiegati

nell’industria alimentare. Tutte le plastiche sono polimeri, ma non tutti i polimeri sono plastiche,

per esempio non lo sono questi usati nell’industria alimentare. Nella quinta tappa siamo andati ai

giochi matematici dove ci hanno spiegato un problema irrisolvibile e ci hanno detto che se qualcuno

di noi riesce a risolverlo può vincere il premio nobel per la matematica, per la tecnologia e anche un

milione di euro. Nella sesta tappa siamo andati al gioco all’ ereditarietà dove ci hanno divisi in due

squadre e ci hanno fatto domande sul dna e il corpo umano, alla fine le due squadre sono finite alla

pari. Finita questa tappa siamo andati a fare pranzo su un prato, dopo circa mezz’ ora siamo andati a

fare le due lezioni di fisica, in queste lezioni ci hanno parlato di tutti i tipi di onde che esistono

(sonore,marine, elettriche ecc.) e ci hanno spiegato il teorema della spinta di Archimede.Nella nona

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lezione siamo andati a paleontologia dove ci hanno spiegato e anche mostrato l’ albero genealogico

dei nostri discendenti, il nostro discendente più antico è Dikita un’ austrolopitecus morta all’età di

tre anni,dopo di lei il secondo discendente più lontano è stata Lucy, le sue ossa sono state ritrovate

in Etiopia, il terzo discendente più lontano è stato l’ uomo di Nariokotome, le sue ossa sono state

ritrovate in Kenia.La decima lezione è stata sul corpo umano, ci hanno spiegato il sistema nervoso e

l’ apparato muscolare: ci ha mostrato che se tocchiamo con la punta delle dita il muro e poi ci ha

fatto contrarre il muscolo per tre secondi e senza muoverci ci ha fatto ritoccare il muro in questo

modo ci ha mostrato come un muscolo una volta sforzato si sia accorciato e, aspettando un po’, il

braccio si riallunga grazie all’ actina e la miosina. Una volta finite tutte le lezioni ce ne siamo

tornati a casa. E’ stata una giornata bellissima e fantastica, ringrazio la professoressa Guglielmotti

per questa magnifica gita.

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Il campo scuola a Ischia: un'avventura

straordinaria

di playstation2

Quest’anno con le classi prime dell’istituto siamo andati in gita a Ischia. La sera prima di partire ero

molto eccitato, perché già mi immaginavo Ischia dal traghetto e non riuscivo a dormire.

1° GIORNO

La mattina mi sono svegliato presto e, dopo aver fatto colazione, mi sono vestito e sono andato al

luogo previsto per la partenza. Il pullman ci ha portati a Pozzuoli dove ci siamo imbarcati sul

traghetto per Ischia. Dal traghetto si vedeva il mare di un blu profondo e il cielo di un azzurro

chiaro. Dai finestrini del traghetto si vedevano i pesci e i gabbiani, la costa era bellissima, intarsiata

di grotte, lo sguardo spaziava tra le meraviglie del cielo e del mare. Alle tre siamo arrivati

all’albergo.

Dopo siamo partiti con il pullman in giro per l’isola e la guida ci ha raccontato la leggenda

dell’isola d’Ischia. Un titano malvagio che catturò Zeus, allora Ermes dichiarò guerra al titano e

riuscì a liberare Zeus, il quale, appena fu sul monte Olimpo, scagliò una montagna sul titano. Il

titano cercò di liberarsi ma invano. Dopo alcuni anni una dea notò che il titano si era pentito e

chiese a Zeus di liberarlo, Zeus lo liberò e il titano, commosso, si sdraiò sul mare e diventò verde

dando vita all’isola d’Ischia.

La sera,un astronomo ci ha fatto osservare le costellazioni del cielo e si vedeva benissimo Sirio e il

carro dell’orsa Maggiore. E’ stato bellissimo vedere il cielo con occhi nuovi

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2° GIORNO

Dopo aver fatto colazione siamo ritornati a vedere il

fungo del mare e visto che eravamo vicino al mare

abbiamo fatto una sosta sulla spiaggia e abbiamo

visto come i pescatori prendevano i pesci e quanta

calma avevano.

Poi siamo stati impegnati in un’attività

interessantissima : fare gli archeologi per circa

quindici minuti, dovevamo scavare in un quadrato

dove erano stati sepolti antichi reperti relativi a

diverse epoche, naturalmente erano finti e

posizionati lì dagli educatori. Dopo abbiamo visitato

gli scavi archeologici dove osservando le diverse

epoche ci siamo resi conto di dove eravamo. Dopo

aver mangiato il pranzo dell’hotel siamo andati a

visitare la chiesa di Santa Restituta. La sera siamo

andati a fare shopping e dopo abbiamo mangiato in

hotel e dopo abbiamo ballato.

3° GIORNO

Il terzo giorno siamo andati a visitare il castello

Aragonese, dove gli ischitani si rifugiavano per

scappare dai pirati e dalle eruzioni vulcaniche che

spesso colpivano Ischia. Questo castello è diventato

importante, perché ci avevano abitato anche delle

suore dell’ordine delle monache Clarisse. Queste

suore conducevano una vita a dir poco singolare,

infatti dovevano pregare tre volte al giorno ma in un

luogo solitario e dove lo spirito poteva meditare. Il

luogo scelto era una cantina tetra, dove i corpi in

decomposizione delle sorelle defunte venivano

adagiati su dei sedili.

Dopo siamo andati a prendere le valigie e siamo

partiti con il traghetto che ci ha portato a Pozzuoli

dove il pullman ci aspettava per portarci a

Valmontone. Alle sette eravamo a Valmontone.

E’ stata un’avventura straordinaria.

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Una settimana da attrice

di ladygaga

Durante il campo scuola a Pescasseroli ho avuto l’

occasione di vivere un esperienza da attrice. Io e altri

cinque ragazzi della mia scuola (C. M. R. V.) più i due

animatori abbiamo fatto per primo uno spettacolo molto

serio, con un messaggio forte. E poi, dopo due giorni io e

cinque ragazzi della mia scuola (C. M. M. F.) e i due

educatori abbiamo recitato quattro sketch comici.

L’ attore vive la sua finzione come se fosse la realtà per

emozionare chi lo sta vedendo e ascoltando, lui si cala nel

personaggio tanto da rispondere male anche allo

spettatore, sente una bella sensazione; si sente più

rilassato e a suo agio nell’ interpretare la parte.

Ci sono certe persone che nascono con il dono della

recitazione ed altre devono per forza studiare molto per

riuscirlo a fare con naturalezza. A volte capita che prima

di recitare, ad esempio nelle prove dello spettacolo ti

scordi le battute o le posizioni ed invece quando ti esibisci

davanti al pubblico non ti ricordi solo le tue battute ma

anche quelle di tutti gli altri.

Emozioni dietro le quinte

di tiger2110

Provo a immaginare le emozioni di un’attrice dietro le

quinte …

Tra poco dovrò salire sul palco e recitare la mia parte.

Non è il mio debutto, ma ogni volta che entro in scena mi

emoziono molto e spesso entro in panico. Certe volte

sbaglio qualche battuta, ma riesco sempre a recuperare in

tempo, prima che il pubblico se ne accorga. Non sono un’

attrice professionista: lavoro in un piccolo teatro dove gli

spettatori sono pochi. Perciò riesco sempre a controllarmi,

perché se ci fosse una grande platea a guardarmi recitare,

timida come sono, potrei svenire. Nonostante ciò, tutti mi

dicono che mi meriterei di meglio: un teatro più grande, in

un paese più conosciuto, un lavoro migliore, anche se i

miei ruoli da attrice non sono sempre importanti. Ma io

sono contenta così. Certo, la celebrità mi piacerebbe, ma

mi chiedo se sarei pronta ad affrontare fans, giornalisti,

grande pubblico. Forse sto esagerando, oggi in pochi scelgono il teatro. Ormai cinema e televisione

hanno sostituito quello che è sempre stato una grande arte: il teatro. Perché fare teatro è più difficile

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che fare cinema. Per prima cosa perché sei “in diretta” e se sbagli qualcosa non puoi fare: “Secondo

Ciak, si gira!”. Poi, a differenza del cinema, ti trovi in contatto diretto con il pubblico e questo ti

emoziona molto, rendendoti nervoso. Io adoro il teatro, ma so che non mi porterà alla celebrità che

ho sempre desiderato, perché i giovani oggi preferiscono gli idoli belli e perfetti del cinema e della

televisione. Forse nemmeno sono mai

entrati di loro spontanea volontà in un

teatro.

Ora lo spettacolo sta iniziando: ecco che

le tende rosse del teatro si aprono e

permettono al pubblico di vedere il

palcoscenico e noi attori. Che emozione!

Le luci sono tutte puntate su di noi,

mentre il pubblico rimane nell’ombra. Le

mie parole si perdono nel grande teatro e

i miei passi non emettono alcun rumore

passando sul palcoscenico di legno. Dico

le mie battute e poi esco di scena, torno

dietro le quinte, e la luce che prima mi

illuminava sul palco si trasforma ora in

un buio di tristezza. Il mio ruolo è

talmente misero che non ci sarà

nemmeno bisogno di presentarmi alla

fine, perché nessuno mi ricorderà mai.

Intanto sento i protagonisti recitare, al di

là della scenografia, e li invidio, li

invidio tanto. Vorrei raggiungere la

cima, raggiungere il meglio desiderabile

nell’arte del teatro, e ci riuscirò. Proverò a scalare le vette e sono sicura che raggiungerò il mio

obbiettivo. Per quanto io possa essere poco significativa nelle parti che mi vengono assegnate,

presto diventerò da comparsa a ruolo secondario, a co-protagonista e a protagonista. E come

protagonista sarò la “star” dello spettacolo, lo spettacolo teatrale.

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La nostra opinione

Destinazione Lampedusa

di playstation2

In questi mesi c’è stato un po’ di baccano in Africa, infatti tutte le dittature sono state spodestate

dalle rivoluzioni e i poveri cittadini stanno migrando a Nord verso la libertà anche se ogni tanto

vengono ostacolati.

Io non sto da nessuna parte, perché sono indeciso e avrei voluto che questa situazione non fosse

avvenuta, è brutto non aiutare chi è nel bisogno, però anche riceverli crea problemi. Nel Medioevo

si raccontava una leggenda che riassumerò. C’era una signora che aveva del pane nel forno,arrivò

uno straniero e le chiese del cibo, la donna rispose di non avere niente da mangiare,lo straniero

sapendo che aveva del pane disse che quel pane sarebbe diventato di pietra,la signora rise, ma la

sera,a tavola, cercò di mangiare il pane, ma era troppo duro per essere mangiato e capì di essere

stata molto avida.

Comunque anche riceverli ha i suoi problemi, infatti chi arriva potrebbe non trovare lavoro e vivere

di espedienti e di furti …

E’ proprio un bel problema!

Page 17: i_ragazzi_vgramsci_giugno2011

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Immigrati, stop all'indifferenza!

di alfonsoide (

A causa della guerra in Libia la popolazione se ne va dalla propria nazione per salpare in terre

sempre più accoglienti come l’ Italia più precisamente a Lampedusa.Il presidente, dà loro 300 euro

a testa e li rimanda a casa in aereo. Sono profughi che fuggono dalla guerra, è difficile dare a tutti il

necessario, ma, come ha detto il Presidente Napolitano, non si può restare indifferenti. Lo Stato

italiano dovrebbe cercare i morti in mezzo al Mediterraneo per dar loro un sepoltura decente come

si deve. Dovrebbero anche mandare soldati in Libia per far finire questa guerra e far ritornare i

Libici nel proprio paese senza il rischio di esser uccisi .

Nei panni di un ragazzo dell’Africa

di metallica354

Sono un ragazzo di 13 anni etiope di origine, mi trovo su questo barcone in mezzo al mare e mi

chiedo che dannata idea sia stata questa di affrontare anche questo viaggio!

La mia vita non è stata facile, ho affrontato altri pericoli, ma sono ancora vivo! Per anni sono stato

arruolato in guerra mentre i vostri ragazzi la guerra la fanno solo con i video giochi. sono riuscito a

scappare e a raggiungere Addis Abeba, dove una organizzazione mi ha dato assistenza fino ad

adesso. Voi lo sapete che ogni anno muoiono più di 8 milioni di bambini in Africa e nelle zone

povere del pianeta o perché sono affamati e non trovano da mangiare o durante i conflitti?

Vengono scelti per fare la guerra e sono loro che ci rimettono la pelle. Muoiono anche per epidemie

perché noi in Africa non abbiamo a disposizione acqua potabile da bere …

Lavarsi è un lusso quando si deve raggiungere un pozzo a piedi, perciò è inutile che vi schifiate

quando ci vedete arrivare in queste condizioni … Noi non ne possiamo più

Perché non vanno a fare la guerra gli adulti,che almeno sono consapevoli di farlo?Tanto a quelli che

fanno le guerre che importa!?Loro pensano soltanto ai soldi!

Page 18: i_ragazzi_vgramsci_giugno2011

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Vorrei delle certezze in merito al nucleare

di vilu11

Oggi stavamo facendo geografia in classe e ho

scoperto una cosa che non sapevo: la Slovenia ha

una centrale nucleare posta sulla zona carsica,

zona famosa per le fratture che ha sul terreno e

per il rischio sismico che la contraddistingue.

Ovviamente abbiamo riflettuto insieme (pensando

anche a quello che è accaduto in Giappone) e io

sono giunta a una conclusione: accecate dal

denaro, le persone possono diventare molto

egoiste. In Italia, da diverso tempo, si parla di

nucleare, ma la popolazione è indecisa. Da una

parte si pensa ai potenziali rischi, dall’altra ai

giovamenti che si potrebbero ricavare evitando di

usare solo il petrolio, che può finire da un

momento all’altro, per produrre energia. «Senza il

nucleare l’Italia muore. Tra 50 anni finirà il

petrolio, tra 80-100 il carbone, seguito poi dal

gas. Altre fonti non saranno sufficienti a fornire

l’energia di cui abbiamo bisogno. Il risultato?

Non avremo la luce, non potremo far funzionare i

computer o i frigoriferi e neppure far viaggiare i

treni.» queste le parole di Veronesi riguardo al

discorso del nucleare. Lui, dichiaratamente a

favore del nucleare, sostiene che senza questa

fonte di energia non si possa andare avanti. Ma

quello che penso io è: non ha paura che ai suoi

potenziali figli o nipoti possa succedere quello

che sta succedendo ai bimbi giapponesi?

Ritrovatosi nel giro di pochi giorni senza casa,

famiglia..senza salute né futuro. Io non sono

esperta in campo, ma leggendo l’articolo di

Rubbia

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/rep

ubblica/2008/03/30/rubbia-ne-petrolio-ne-

carbone-soltanto-il.html ho capito che ci sono

molti altri modi, anche più convenienti di

produrre energia.. in modo non pericoloso uno fra

questi è l’utilizzo dell’energia geotermica.

Veronesi e gli altri sostenitori del nucleare

parlano di una centrale che non produce scorie e

la pubblicizzano, anche se ancora non esiste. Io,

come penso molto altre persone, vorrei delle

certezze e non delle promesse che forse non

potrebbero neanche mai essere realizzate

Page 19: i_ragazzi_vgramsci_giugno2011

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NO al nucleare!

di tiger2110

Il Governo voleva rinviare di un anno il referendum per decidere se costruire o no centrali nucleari

in Italia

Bisogna chiedersi perché fare ciò: abbiamo veramente bisogno di pensarci così a lungo? Oppure il

Governo ha capito che non era molto saggio proporre la costruzione di centrali nucleari in Italia

proprio quando in Giappone si rischia una grave contaminazione proprio a causa di queste?

Io non devo pensare a nulla. Io ho già deciso. Ovviamente, dopo aver esaminato tutti i pro e i

contro.

Penso che la salute venga prima di

tutto e se ci dovessero essere delle

fuoriuscite da una eventuale

centrale nucleare in Italia,che

insiste su un terreno a rischio

sismico, rischieremmo tumori,

deformazioni … E’ anche vero che,

nella nostra società contemporanea,

l’energia è importante, e si

spendono molti soldi per comprarla

dagli altri paesi si genera una

dipendenza che indebolisce

l’economia del paese. Inoltre,

anche senza costruirle in Italia,

abbiamo le centrali nucleari in

Europa, e una eventuale (continuo

a dire perché rimane una

possibilità, anche se con

probabilità che continuano a

crescere: possiamo fidarci di chi

costruisce le centrali nucleari?)

fuoriuscita di radioattività ci

colpirebbe comunque. Ma io dico: una cosa è avere una centrale e migliaia di chilometri di distanza,

ed una cosa è averla a due passi da casa!

Poi, per continuare a confermare la mia teoria assolutamente contro il nucleare, mi pongo il

problema delle scorie radioattive, di tutto quell’uranio impoverito che le centrali devono conservare

per anni ed anni ed anni. Dove lo conserveremo noi in Italia? Nel mare? Nel sottosuolo? Sulla luna?

Per questo io dico NO al nucleare e mi chiedo perché si dovrebbe accettare la costruzione di questi

mostri radioattivi nel nostro bel Paese. Perché invece di concentrarci sul nucleare, non ci

concentriamo su altri tipi di energia? La natura ci fornisce sole, vento, acqua, calore, e noi abbiamo

imparato a sfruttarli: “Strutture che costano tanto” si potrà dire. Perché, secondo voi, le centrali

nucleari costano poco? Basti pensare che i costi della costruzione di una centrale nucleare da 1600

MW sono di circa 4 o 4,5 miliardi di euro. In confronto, i costi di pannelli solari e pale eoliche sono

una bazzecola!

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Le tecnologie sono tantissime, ma di pianeta ce

n'è solo uno!

di violetrica

Io penso che l’energia nucleare sia una risorsa molto pericolosa, che non debba essere sfruttata

senza pensare alle grandi conseguenze che potrebbe provocare.

Purtroppo molti italiani non riescono minimamente a immaginare tutti i problemi che le centrali

nucleari riescono a provocare,oppure non se ne preoccupano, perché pensano di più al progresso

che alla salvaguardia del pianeta. Ma adesso,con tutti i problemi che sono capitati in Giappone,

sono convinta che la gente stia iniziando a capire che delle volte la via più facile non è anche la

migliore da seguire.

Ma perché non si può ricorrere a forme di energia più pulite,come l’energia solare e quella

idroelettrica?

Sono sicura che vero progresso sia un

progresso “sostenibile” ovvero quello

che non causa danni irreversibili al

pianeta. Dovrebbero capirlo,non solo

l’Italia,ma anche le nazioni di tutto il

mondo,perché di tecnologie ce ne

sono tantissime,ma di Terra ne

abbiamo solo una!

Se continua così

mi trasferisco in

Germania!

di happysummer

Io non sono d’accordo con l’uso di energia nucleare, perché usare questo tipo di energia dopo due

grandi disastri: quello Chernobyl ( per errore umano) e quello di Fukushima ( per evento naturale)??

In Germania è stato deciso di non usare più il nucleare, allora perché usarlo in Italia?Qui ci possono

essere anche altre fonti di energia come quella eolica o quella solare. Perché affrettarsi a scegliere il

nucleare?? Per il semplice motivo che le persone per arricchirsi farebbero di tutto, il problema è che

in questo caso mentre loro si arricchiscono noi ci arricchiamo di malattie.

Se continua così mi trasferisco in Germania.

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Il nostro mondo interiore

Copiare non è sempre una buona idea

di kikkasmile

Il giorno della verifica di una certa materia una mia amica di classe che dobbiamo dire che è

furbissima, si era scritta le risposte su un fazzoletto.

Dire furbissima è poco, perché quando il quesito non lo sapeva, faceva finta di soffiarsi il naso,

mentre questa furbona guardava le risposte … Quando la mia professoressa ci guardava per vedere

come procedeva la verifica, allora lei metteva il fazzoletto pieno di risposte, sotto il banco e faceva

l’indifferente. Io avrei voluto dirlo alla professoressa,perché non mi sembrava leale il suo

comportamento, ma non potevo tradirla.

Alla fine la professoressa non

era stupida come lei pensava e

notò il comportamento strano

dalla mia amica, abbassò lo

sguardo e vide che lei riposava

il fazzoletto. La professoressa

con il suo sguardo fulminante

la squadrò e la invitò a buttare

il fazzoletto, ma lei rispose

che non aveva niente sotto il

banco, ma la professoressa

grido:” Non ci credo ” La

professoressa non gli tolse il

compito, ma quando lo riportò

disse che alcune persone

dovevano ripetere quel

compito maledetto, anche lei

ha dovuto rifarlo: copiare non è sempre una buona idea!

Un lavoro di gruppo

di vilu11

Copiare: un argomento scomodo. Le professoresse spesso ci dicono che siamo un gruppo classe,

che dobbiamo stare uniti e che dobbiamo aiutarci, quindi noi durante i compiti in classe

applichiamo ciò che ci dicono da “bravi alunni”. A parte gli scherzi, copiare ha (come tutte le cose)

i suoi pro e i suoi contro. Ad esempio se a casa non hai proprio aperto il libro, cerchi il secchione di

turno e copi tutto quello che puoi cercando di non farti vedere dalla professoressa, ma se il

secchione si trova nella tua stessa situazione, perché magari il giorno prima gli è morto il

cagnolino? DISASTRO! Vuoi rischiare di fidarti? Beh, non sempre la fortuna è dalla nostra parte e

rischi di prendere una bella delusione. Poi c’è il copiatore esperto e che qualcosa si ricorda, lui

copia quasi tutto, ma prima di scrivere ci ragiona e evita di copiare castronerie. Infine, il copiato,

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che prova in tutti i modi di farsi capire con gesti, usando il labiale e spesso risponde con delle

parolacce perché non vuole perdere tempo, deconcentrandosi dal suo compito.

I soliti scopiazzi

di minnie1111

In ogni compito in classe che “si rispetti”

c’è sempre la persona che copia e quella

che fa copiare. Io ho fatto copiare ad

alcune persone in alcune verifiche, non

so se lo hanno mai capito, ma non credo.

E’ strano sentire mezza classe che

bisbiglia il tuo nome per chiedere un

suggerimento. Ecco il classico compito

in classe di chi fa copiare:

1. Cerchi di scrivere.

2. Senti il tuo nome.

3. Ti fanno segni con le dita.

4. Dai risposte con un labiale

incomprensibile.

5. Ti riconcentri sul tuo compito, anche se non dura molto perché le cinque azioni si ripetono per

tutta l’ora.

Se poi sei proprio ’sfigato’ c’è il ragazzino che riferisce tutto al prof!

C’è chi considera i compiti in classe una vera e propria tortura, ma per me alcune materie, come

inglese, sono quasi divertenti. Comunque sia copiare e far copiare non è molto facile, perché c’è

sempre il prof. che ha occhi e orecchie bionici, tanto da arrivare a capire le parole dette a voce

bassissima!

Ma copiare rimarrà sempre la salvezza delle capre della classe.

Copiare non serve per raggiungere dei

traguardi

di violetrica

Io non ho mai sopportato le persone che copiano, sia nella scuola che nella vita, perché ottenere un

risultato copiando è molto peggio che non ottenerlo per niente.

Non riesco a comprendere tutti i compagni che durante le verifiche copiano … quali soddisfazioni

possono avere? Secondo loro l’importante è riuscire a prendere un bel voto, ma io sono convinta

Page 23: i_ragazzi_vgramsci_giugno2011

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che non è così, perché conta molto di più impegnarsi ed essere soddisfatti di se stessi, capire bene

gli argomenti trattati e non fingere di sapere cose che in realtà non conosciamo. Io mi sento bene

quando faccio del mio meglio, perché in questo modo faccio conoscere al mondo intero quello che

so fare. Nella vita copiare non porta niente di buono.

Noi ragazzi non dobbiamo dimostrare niente a nessuno e tutte le verifiche che facciamo sono solo

dei traguardi che dobbiamo raggiungere per il nostro bene. Sono super sicura che essere soddisfatti

di noi stessi sia molto più gratificante di un bel voto a scuola.

I compiti in classe: che orrore!

di kikkasmile

Ogni volta che i prof ci avvertono che ci sarà un compito in classe sono terrorizzata! Perché sono

molto agitata quando ci sono queste verifiche.

MA A CHI POSSONO PIACERE

QUESTI COMPITI IN CLASSE???!!!

Secondo me i compiti in classe sono

un’inutilissima perdita di tempo, perché

invece di rimanere a casa a studiare

potresti uscire con gli amici e divertirti un

mondo. I compiti in classe ci tolgono la

libertà.

Purtroppo però i compiti in classe

esistono veramente e, alle scuole medie,,

sono anche molto frequenti, troppo!

Io non ho paura

delle verifiche

di minnie1111

Io non ho paura delle verifiche, insomma basta studiare, anzi c’è chi ha ancora più paura se li si

avverte quando c’è un compito in classe. Secondo me dovremmo ringraziare i professori quando ci

avvertono delle verifiche, almeno abbiamo tempo per prepararci e ripassare le lezioni precedenti.

Devo ammettere che a me non importa molto delle verifiche, voglio dire che non mi faccio

spaventare da un foglio bianco o da 20 o più domande, non ne ho motivo, soprattutto se trattano di

verifiche di inglese, francese e scienze. Insomma non c’è nessun motivo di impaurirsi per una

verifica, l’importante è studiare!

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L'amore alla mia età

di kikkasmile

Durante la mia vita sono stata innamorata più di 5 volte e lo sono anche adesso e per tutta la vita

sarò innamorata.

Di lui mi è piaciuto subito il suo

sguardo,il suo modo di essere e

come si veste. Il mio ragazzo

ideale deve essere

sincero,bello,divertente e

modesto e sono anche molto

gelosa. Io manifesto la mia

gelosia essendo nervosa,

insicura di me e spaccando

quello che mi capita in mano. In

verità io non sono ancora

fidanzata con lui, non sono

sicura di volermi legare a lui ,

perché se mi mentisse io ci

rimarrei male.

Io credo molto nell’amore

eterno,perché penso che saprei

con la dolcezza conquistare un

ragazzo e tenerlo per sempre. La

parola amore secondo me è un

sentimento molto forte che

provano le persone con gli altri.

Quando a mi piace una persona in particolare io faccio finta di niente, però quella persona mi nota

lo stesso. Quando si è innamorati, infatti, è impossibile nasconderlo: si parla con la persona di cui si

è innamorati si arrossisce e ci si vergogna. Io non faccio niente per corteggiarlo io aspetto che sia

lui a fare il primo passo,vorrei essere corteggiata “all’antica” ricevere fiori ,cioccolatini ecc.

Secondo me, i ragazzi al giorno d’oggi in una relazione cercano in contatto fisico con una ragazza,

invece per noi femmine l’amore è tutto il nostro sentimento ed è meraviglioso.

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L’angolo della poesia

Gli sms diventano poesie per la libertà

Libertà è…

La librtà è 1 tramonto sl mare

È l poesia ke sa frti sognare

È 1 sspiro prfondo

ke sa trasportarti al cntro dl mondo.

S chiudi gli okki ti bsta 1 pensiero

E nn distingui il falso dl vero.

L libertà è 1 soffio d vento

È il sgno nascosto in 1 buio cassetto

ke giace in 1 libro ke parla di eroi

M libertà in realtà siamo noi.

La libertà è un tramonto sul mare

È la poesia che sa farti sognare

È un sospiro profondo

Che sa trasportarti al centro del mondo.

Se chiudi gli occhi ti basta un pensiero

E non distingui il falso dal vero.

La libertà è un soffio di vento

È il sogno nascosto in un buio cassetto

Che giace in un libro che parla di eroi

Ma libertà in realtà siamo noi.

violetrica

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Se potessi con un

click!

S potssi, con 1 clk, dre l libertà

l dnerei vlentieri a tta l città.

S potssi dscrivere l lbertà con 1 verso

lo farei sapere a tutto l'universo!

S potssi , cn 1 clk ,

far uscire gl animali dlle gbbie

lo scrierei su tte le bibbie,

in mdo tle ke tti capiscano

qunto preziose tte le libertà siano!

Se potessi, con un click, dare la libertà

la donerei volentieri a tutta la città.

Se potessi descrivere la libertà con un verso

lo farei sapere a tutto l'universo!

Se potessi , con un click ,

far uscire gli animali dalle gabbie

lo scriverei su tutte le bibbie,

in modo tale che tutti capiscano

quanto preziose tutte le libertà siano!

Metallica 354

Leggi tutte le altre poesie all’indirizzo: http://glismsdiventanopoesia.blogspot.com/

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Largo alla fantasia

Gute Nacht

di dream98

Era tardi, mia madre mi gridò dalla sua stanza: -Vai a dormire che poi domani sarà difficile svegliarti! Ogni volta ci vuole la gru per farti alzareeee!!! Ma non avevo sonno, decisi di continuare il mio tema tedesco, in modo da poter uscire con le mie amiche il giorno dopo. Andai verso la scrivania e successe qualcosa di strano … C’erano macchie d’inchiostro sopra la superficie e, seguendole trovai un ciondolo d’oro con un’incisione. Non capivo cosa ci fosse inciso ma, lo misi nel cassetto della scrivania; non si sapeva mai... Guardando le mie mani,notai che erano sporche di inchiostro. Andai al bagno e suonò il campanello: aprii la porta ma non c’era nessuno:

- Mah, sarà forse la stanchezza?- pensai.

Sentivo sul mio collo dei soffi freddi o meglio, gelidi, i brividi invadevano tutto il mio corpo:

-Sarà il freddo? Meglio andare a dormire Così, mi misi a letto, ma niente, nella mia testa sentivo dei sussurri … Quando mi svegliai e accesi la luce per andare in cucina, trovai davanti a me un ragazzo pallido, biondo, occhi azzurri, alto, magro, vestito con una camicia bianca sopra a dei pantaloni neri. In mano aveva una penna e la mano era sporca d’inchiostro. Dentro di me c’era il vuoto totale …il cuore sembrava non battere, i miei occhi erano paralizzati nei suoi, a malapena riuscivo a muovere la bocca per domandargli chi fosse. Durò solo un attimo questo blocco, gli domandai balbettando:

- C..c..Chi sei? Lui mi rispose sorridendo: - Oh scusa, mi chiamo Paul. Tu sei Bella vero?

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Come faceva a conoscermi? Risposi, sempre balbettando:

- S…s..sì perché?

Mi disse che lui sapeva che ero una grande appassionata di tedesco come lui. Incominciai a parlargli del mio tema e lui mi disse che aveva il padre tedesco. Poi mi disse:

- Vieni con me, devo mostrarti qualcosa di molto importante

- Ma è tardi… poi io…io non ti conosco …- aggiunse:-Fidati di me non ci vorrà molto!

Andai con lui e attraversata la strada entrammo in una abitazione che, fino a parlare ore prima, non avevo mai visto. Era molto antica, le finestre erano chiuse e mal ridotte, i muri avevano delle crepe, c’erano le ragnatele dappertutto … Mi portò in una sala dove c’era una libreria zeppa di libri! Un libro, mi aveva colpito, si intitolava ”Gute Nacht”, di un certo Paul Gunther. domandai a Paul:

-Posso prenderlo in prestito?- guardandomi mi rispose con aria insicura :- S..si come no!- e sorrise. Incominciai a sfogliarlo, davanti a me c’era uno specchio che rifletteva l’orologio. Guardai ed erano le 0.00. Dissi a Paul che era tardi e che era meglio che ritornassi a casa. Ci salutammo e rientrai a casa. Mi sdraiai sul divano e incominciai a leggere quel libro. Non riuscivo a smettere. Notai che era stato appena scritto, perché la scrittura si sbaffava alcune volte. L’ultima frase tradotta diceva :

- Davanti alla sua bellezza, non avevo parole per dirle addio, le donai un ciondolo con scritto: Buonanotte amore mio-. Guardando questa frase mi tornò in mente il ciondolo, di corsa aprii il cassetto lo presi e leggendo bene l’incisione c’era scritto: Gute Nacht Mein Liebe-. Quando vidi che il ciondolo si apriva notai la foto di un ragazzo … Sospirai e pensai: -E’ Paul!-. Il giorno dopo, andai in quella casa in cui mi aveva portata Paul,ma … non c’era più! Chi era quel ragazzo? Questo dubbio rimase un mistero che non se ne andò mai. Da quel giorno tutto era un mistero: Una vecchia casa, un ragazzo biondo, un ciondolo, un libro...

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Diario dell' elfa nata da due

razze - terza puntata -

Segolal ti amo!

di ladygaga

Caro Diario,

stasera voglio raccontarti un po’ di Segolal , il mio migliore

amico dall’ infanzia. Con lui ho vissuto tutta la mia vita. Mia

madre mi racconta sempre della prima volta che ci siamo

incontrati. Ci siamo conosciuti quasi per un inconveniente: io ero piccolissima, avevo a malapena

un anno, e anche lui (stranamente) aveva la mia stessa età. Io ero scappata di corsa dalla mia casa-

albero e nessuno mi trovava. Lui che stava giocando nella piazza mi ha vista correre via come un

razzo e prendendolo come un gioco - una specie di sfida - mi ha superata e ha gridato –ho vinto io!

Ho vinto io!!!. Mi sono fermata e mi sono messa a giocare con lui, così i miei genitori sono riusciti

a trovarmi. Da piccolo era cicciottello, di statura media per la sua età, con i capelli dorati e con

boccoli lucenti. E gli occhi blu, come il mare.

Ora è alto, magro, con i capelli dorati, ma ha gli stessi occhi blu profondi e intensi. Ha un forte

carattere, è un guerriero fantastico e bravissimo anche con la magia. E’ muscoloso, simpatico e

gentile. Praticamente … l’ uomo dei miei sogni! MI PIACE, ma non posso fare io il primo passo, è

un disonore per una giovane elfa e io non rinuncio così al mio orgoglio, non sono così fragile da

cadere in tentazione, così solo per amore (poi le cose potrebbero cambiare ma per ora è così punto e

basta). Poi se penso alla reazione dei miei genitori e dei suoi, mi viene quasi paura. Per questo ho

deciso di invitarlo a fuggire con me, almeno se prenderò la decisione di dichiararmi solo lui e le mie

cugine ne saranno testimoni. Mi sono preparata ad ogni evenienza: se tentano di comunicarlo a

qualcun altro del regno farò loro un incantesimo per cancellargli la memoria di quel momento. SE

ACCETTA, sarò felicissima. SE NON ACCETTA,peggio per lui, spero di poterlo dimenticare … e

di rimanere comunque una buona amica.

Smetto di parlare di Segolal, per porti un problema ben più importante:il primo tentativo di fuga è

fallito. Beh spero che il nostro piano funzioni domani! Oppure proveremo ad attuarlo ogni giorno

fino a quando non ci riusciremo. Dovesse costarmi la vita, ma giuro su me stessa che ci riuscirò. Ieri

non ci siamo riusciti! Credo che abbiano scoperto il nostro piano. Le ore di libertà sono diminuite e

non posso mai stare da sola. Mi hanno assegnato più guardie e mi sorvegliano in ogni modo

possibile. Con incantesimi e guardie …Non ce la faccio più! Non posso sopportare tutto ciò …

Basta! Bisogna escogitare un “piano b”!

Questa notte ci penserò …

leggi le altre puntate del diario dell’elfa nata da due razze su http://scuola.repubblica.it/lazio-roma-smsorestegiorgi/

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Questo è il numero di chiusura dell’anno scolastico.

Alcuni redattori hanno deciso di lavorare anche durante l’estate sul sito http://scuola.repubblica.it/lazio-roma-smsorestegiorgi/ sul quale è possibile vedere per intero gli articoli della testata

La redazione augura buone vacanze a tutti e un in bocca al lupo a chi dovrà sostenere gli esami di licenza media, tutti loro va un caloroso augurio per carriera scolastica ricca di soddisfazioni nelle scuole che andranno a frequentare.

Invitiamo i “giornalisti in erba” dalle future classi prime a prendere contatti con la nostra redazione fin dai primi giorni dell’anno scolastico.

I ragazzi di Via Gramsci

lovinggirl, totti23, bettyboop, spaghettialpomodoro, vilu11, erpupone98, dangerinojb,giramondo,ladygaga,prettystar,sura,kikkasmile,playstation2,utrilia,happysummer,flor3,perlapreziosa,beth,soad5,supernina,spongyval,diamanteblu,lola06,alfonsoide,dream98,belvanera,riry,metallica354,palazzodoria,minnie1111,tiger2110,violetrica,smartgirl,fisarmonicajazz,tecnohouse, cagnolina99.

La docente coordinatrice del progetto

Prof.ssa Alessia Riccardi

Vi aspettiamo presso

Istituto comprensivo “Oreste Giorgi “

Via Gramsci snc

00038 Valmontone (Roma)

Tel 069590703 fax 069596711

Dirigente Scolastico Prof. Pasquale Matarazzo

Dirigente amministrativo Dott.ssa Matilde Marsili