IoArch 47 Mar_Apr 2013

52
Anno 7 - n 47 - Marzo /Aprile 2013 - euro 4,50 PROGETTARE IL PRESENTE L’ARCHITETTURA DI MARIO CUCINELLA PROFILI MC A ARCHITECTS COSTRUZIONI E IMPIANTI Font srl - via Siusi 20/a 20132 Milano - Sped. in abb. postale 45% D.L. 353/2003 (conv. in. 27.02.2004 n. 46) Art. 1 Comma 1 DCB Milano Profili_imprese vitali / Focus dove abita la moda / Ambiente costruito la cultura della sosta / Lab l’eleganza della scienza

description

Il magazine degli architetti italiani, The Italian architects and designers magazine

Transcript of IoArch 47 Mar_Apr 2013

Page 1: IoArch 47 Mar_Apr 2013

Anno 7 - n 47 - Marzo /Aprile 2013 - euro 4,50

PROGETTARE IL PRESENTE

L’ARCHITETTURA DI MARIO CUCINELLA

PROFILI MC A ARCHITECTS

COST

RUZI

ONI E

IMPI

ANTI

Font s r l - v i a S ius i 20/a 20132 M i l ano - Sped. i n abb. pos ta l e 45% D.L . 353/20 03 (conv. i n . 27.02.20 04 n . 46 ) A r t . 1 Comma 1 DCB M i l ano

Profili_imprese vitali / Focus dove abita la moda / Ambiente costruito la cultura della sosta / Lab l’eleganza della scienza

Page 2: IoArch 47 Mar_Apr 2013

Casa privata / arch. Andrea BellaCasa privata / arch. Andrea Bella

Frette, Napoli / arch. Paolo Brando

La Rinascente, Milano / arch. Katie Hilton per Diane von Furstenberg

Page 3: IoArch 47 Mar_Apr 2013

VESTIRE L’AMBIENTE CONTEMPORANEO

Da oltre trent’anni Camagni Arredamenti fornisce soluzioni complete e realizza progetti d’interni per spazi commerciali e abitativi funzionali e innovativi.

Grazie alle più valide competenze progettuali, esecutive e logistiche, Camagni Arredamenti punta sempre alla massima qualità dei dettagli e alla completa soddisfazione della committenza più esigente. www.camagn ia r r edament i . i t

La Rinascente, Milano / arch. Claudio Silvestrin

Page 4: IoArch 47 Mar_Apr 2013

[ IV ] IOARCH 47

Alluminio riciclabileBasso contenuto d’acquaAlta efficienza termica200 varianti cromatiche

Un’estrema pulizia formalecaratterizza il pannello radianteche si interrompe a formare dei ‘flaps’che possono contenere e riscaldareteli bagno e accappatoio.

FlapsDesign Victor VasileV

ww

w.d

itre.

com

AntrAx It srl Via Boscalto 40

31023 resana tV tel. +39 0423 7174

fax +39 0423 717474 www.antrax.it

[email protected]

pp_Flaps_235x334_130110.indd 2 07/02/13 15.17

Page 5: IoArch 47 Mar_Apr 2013

[ 5 ]

Direttore responsabileSonia Politi

Comitato di direzioneMyriam De Cesco, Carlo Ezechieli, Antonio Morlacchi

Comitato TecnicoSebastiano Abello, Michele Caterino, Eric Ezechieli, Walter Marabelli, Guido Pesaro

ContributiFrancesca Emily Amato, Atto Belloli Ardessi, Ginevra Bria, Chiara Brusini, Mara Corradi, Alice Gramigna, Marco Penati, Silvia Zotti

Grafica e impaginazione Roberta Basaglia, Cristina Amodeo

Fotolito e stampa Pinelli Printing, Milano

© Diritti di riproduzione riservati. La responsabilità degli articoli firmati è degli autori. Materiali inviati alla redazione salvo diversi accordi, non verranno restituiti.IOARC

H Co

stru

zion

i e Im

pian

ti n.

47

Editore Font srl, via Siusi 20/a20132 Milano tel. 02 2847274 fax 02 45474060 [email protected] www.ioarch.it

Abbonamentitel. 02 2847274 - fax 02 [email protected]

Prezzo di copertina euro 4,50arretrati euro 9,00. Abbonamento (10 numeri) euro 30,00; estero euro 60,00. Pagamento online su www.ioarch.ito bonifico a Font Srl - Unicredit BancaIBAN IT 68H02 008 01642 00000 4685386

Reg. Tribunale di Milano n. 822 del 23/12/2004.

Sped. in abb. postale 45% D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004 n.46) art. 1, comma 1 DCB Milano

In copertina, Mario Cucinella, SIEEB Sino-Italian Ecological and Energy Efficient Building, Pechino (foto ©Daniele Domenicali)

46

25

7 INTERIOR DESIRES CarloDonatiperOfficineSlowear

13 LA CULTURA DELLA SOSTAOspitalitàebenessere

25 EMPATIA CREATIVA Profili:MCA-MarioCucinellaArchitects

36 IL VERDE RESTITUITO UnaristrutturazioneaBolzano

39 AVANGUARDIE COSTRUTTIVE Profiliimprese:Vitali

44 L’ELEGANZA DELLA SCIENZA LeideedelfuturodiTommasoGecchelin 46 RITORNO AL DESIGN AnteprimeSaloni2013

49 ZONE RIFLESSE LefotografiediAdaArdessi

UN METEORITE CHIAMATO DESIGNNel sistema solare del sapere contemporaneo il design percorre orbite imprevedibii e intersecanti. Al rischio dello schianto, speriamo in mare aperto, si somma però il gusto della contaminazione e dell’interdisciplinarietà: l’indispensabile conoscenza tecnica si accompagna ad altri saperi e può confluire nell’estetica alla condizione - necessaria, altrimenti rimane esibizione - che abbia esplorato il campo dell’etica. Tornano i Saloni e con loro gli esercizi di stile, talvolta gratuiti ma, insieme, la voglia di fare delle imprese e la passione dei progettisti, giovani e affermati, che forma quell’irresistibile mix delle settimane milanesi. E poiché il design è progetto nel senso più completo del termine, etica e cultura sono gli elementi fondanti dell’architettura del presente, come sostiene Mario Cucinella che presentiamo in questo numero e come ormai sanno bene anche le imprese.

44

7

Alluminio riciclabileBasso contenuto d’acquaAlta efficienza termica200 varianti cromatiche

Un’estrema pulizia formalecaratterizza il pannello radianteche si interrompe a formare dei ‘flaps’che possono contenere e riscaldareteli bagno e accappatoio.

FlapsDesign Victor VasileV

ww

w.d

itre.

com

AntrAx It srl Via Boscalto 40

31023 resana tV tel. +39 0423 7174

fax +39 0423 717474 www.antrax.it

[email protected]

pp_Flaps_235x334_130110.indd 2 07/02/13 15.17

13

39

Page 6: IoArch 47 Mar_Apr 2013

[ 6 ] IOARCH 47

w o o d n . c o mw o o d n . c o m

S P E C I E U N I C AS P E C I E U N I C A

Woodn ADV DEF.indd 1 22/03/13 09.58

Page 7: IoArch 47 Mar_Apr 2013

[ 7 ] 47 IOARCH [ 7 ] 47 IOARCH

Un approccio allo stile lento, lontano dal clamore e dalle spettacolarizzazioni così frequenti dell’ambito fashion. È questa la filosofia del marchio di abbigliamento Slowear che l’architetto Carlo Donati ha voluto condensare nel nuovo concept di interior design Officina Slowear. La decisione è stata presa dopo l’apertura di tre negozi realizzati da tre differenti studi di progettazione - lo studio Carlo Donati si è occupato dello store di Hong Kong - caratterizzati dunque da linguaggi architettonici, materiali e forme eterogenee. Distaccandosi dal design vistoso degli anni ’80 e dal freddo minimalismo degli anni ’90 ma anche della frequente scelta adottata da alcuni marchi di rendere i propri negozi totalmente identici nello stile indifferentemente dal punto del globo in cui si trovano, il nuovo concept

Sopra il titolo, unoscorciodiOfficinaSlowearMilano.Lepareticonmattoniavistacreanounvivacecontrastocromaticoematericoconlamoquetterossad’ispirazioneanni’70.A destra,showroomdiTokyo

architettonico dei negozi Slowear vuole invece riflettere l’unicità e la personalità del luogo in ambienti accoglienti che permettano alla clientela di sentirsi a proprio agio e di prendersi il proprio tempo. La progettazione degli store prevede alcuni punti in comune: uno schema ripetibile che rappresenta il filo conduttore di tutte le nuove realizzazioni, moquette dall’intenso colore bordeaux, arredi disegnati su misura in rovere invecchiato, un tavolo centrale che funge sia da cassa che da bancone espositivo e una zona lounge più riservata con poltrone e tavolini di modernariato. A tali elementi si aggiungono dettagli unici come i mobili scandinavi anni ’40 e ’50, una passione condivisa dalla proprietà con l’architetto Donati che rivela molto dell’approccio ‘lento’ indicato fin dal nome dal marchio Slowear ■

MOBILI D’ANTIQUARIATO E ATMOSFERE DAL SAPORE DOMESTICO PER UNO SHOPPING LENTO, SENZA ALCUNA FRETTA. SONO QUESTI I DETTAGLI CHE RENDONO UNICI E RICONOSCIBILI IN TUTTO IL MONDO I NUOVI NEGOZI DI OFFICINA SLOWEAR, GRUPPO VENETO DEL SETTORE MODA CHE HA AFFIDATO ALL’ARCHITETTO CARLO DONATI L’INCARICO PER LA REALIZZAZIONE DI UN CONCEPT RETAIL UNICO CHE IDENTIFICHI OVUNQUE I PROPRI PUNTI VENDITA

INTERIORDESIRES

DOVEABITALAMODA

(Zibello,Parma,1965).Dopoaverconseguitolalaureainarchitetturanel1992pressoilPolitecnicodiMilano,collaboraconlostudioBelgiojosoalprogettodiristrutturazionedeichiostridiSant’EustorgioediPalazzoRealeaMilano.Dal1993al1995lavoraperlostudioGregottiAssociatiallarealizzazionedeipianiparticolareggiatideiPRGdiTorinoeLivorno.Inqualitàdiconsulenteresponsabileperl’architetturadelgruppoVersace,nel1995risiedeaNewYorkesioccupadeilavoridiristrutturazionedellatownhousediGianniVersace.Nel1996fondainsiemeaAdrianoDonatieMassimoAvanzinilaFarneseContract,generalcontractoredilechecollaboraconaffermatistudidiprogettazione.ViveelavoraaMilano,dovedal1999ilsuostudiosioccupadellaprogettazionediresidenzediprestigio,uffici,resortenegoziinItaliaeall’estero,curandol’immaginedeisaloniAldoCoppolaedeglishowroomenegozideibrandLibertyofLondoneSlowear.L’approcciominimalealprogettoèsemprecontaminatodasuggestionicromaticheegraficheispiratedalcontestoevieneseguitointuttelefasidirealizzazione,dagliaspetticostruttivieimpiantisticiallosviluppodell’interiorfinoaldisegnodegliarredi.Comeaffermal’architetto,laverasfidaconsistenelriuscireacogliereleesigenzedellacommittenzaconciliandoleconlapropriapersonalità,peresprimerealmeglioquellicheluichiamagliinterior desires:«Lasensazionediriuscireainterpretareleaspettativedichitihascelto,rinnovandolamagiadidareunaformaaidesideri,èimpagabile,èilrisultatodiun’alchimiaognivoltaunica».

www.carlodonati.it

Arch. Carlo Donati

(foto

©A

ndre

aO

livo)

Page 8: IoArch 47 Mar_Apr 2013

[ 8 ] IOARCH 47[ 8 ] IOARCH 47

Il progetto per lo store di Roma ha previsto la realizzazione di uno spazio retail facil-mente riconoscibile all’interno del nuovo concept Slowear ma vivacizzato da par-ticolarità locali. L’intervento presentava alcune difficoltà progettuali dovute alla natura storica dell’edificio al cui interno è stato ricavato il nuovo store, un palazzo risalente al 1600 sottoposto a vincoli di tu-tela e ricco di tratti originali da preservare ed esaltare, come il pavimento a quadrotti di marmo neri a striature bianche conser-

NellostoreOfficineSlowearRoma,ricavatoinunpalazzodel’600,ilpavimentooriginaleinmarmoneroconstriaturebiancheèintervallatodatappetiberberidilana.(foto©ValentinaLeoni)

Roma

TRA LE ANTICHE MURAvato e ripristinato. Diversi i riferimenti stilistici: le armadiature citano il design degli anni Quaranta di Jean Prouvé men-tre le scaffalature richiamano i lavori di Charlotte Perriand. La caratterizzazione del lungo e stretto ambiente passa attra-verso l’allestimento di uno spazio lounge più raccolto nella zona camerini, un am-biente reso confortevole e dal fascino qua-si domestico grazie alla presenza di pol-trone e tavolini di modernariato e a una selezione di pezzi d’arredo vintage ■

Page 9: IoArch 47 Mar_Apr 2013

[ 9 ] 47 IOARCH

› DOVEABITALAMODA

Aperto al pubblico in concomitanza con lo store di Treviso, il negozio di via Solferino a Milano ha inaugurato il nuovo corso di Of-ficina Slowear impostando le linee-guida del concept generale. Lo schema progettuale ha previsto la distribuzione delle armadiature lungo le pareti perimetrali e un grande tavo-lo di legno in posizione centrale come fulcro visivo e funzionale del negozio. L’ambiente è scandito da pareti in mattoni e travi a vista che creano un piacevole contrasto croma-tico e materico con le campiture color carta da zucchero e gli arredi su disegno in rovere. Le scaffalature richiamano i lavori di Char-lotte Perriand mentre le armadiature citano il design di Jean Prouvé degli anni Quaranta con gamba metallica inclinata e tettoia e con misure, proporzioni e materiali ripensati per rispondere alla loro funzione espositiva. Gli armadi sono progettati per consentire la massima flessibilità sia da un punto di vista decorativo, grazie ai pannelli in wal-lpaper sostituibili, sia da un punto di vista compositivo: è infatti possibile attrezzarli indifferentemente con mensole, tubi per appendere gli abiti o con manichini e bu-sti. Come vuole la caratterizzazione di ogni nuovo retail Officina Slowear, per l’allesti-mento del negozio sono stati selezionati

Milano

IL FASCINO DISCRETO DELLA BORGHESIA

complementi d’arredo di modernariato e pezzi unici vintage. In particolare, per il negozio di Milano sono stati individua-ti alcuni arredi non più in produzione tra cui una vetrina atelier inglese dei primi del novecento, un tavolino in legno con gambe curve di Osvaldo Borsani, una cassettiera danese in palissandro Arne Vodder anni ’50. Per l’allestimento della zona lounge sono state scelte poltrone in teak e tessuto danesi Florence Knoll anni ’50 e tavolini d’appoggio in palissandro e ottone nello stile anch’esso anni ’50 di Cesare Lacca ■

Sopra,planimetriadelnegozioinviaSolferinoaMilano,conilprimoambienteespositivoseparatodallapiùriservatazonalounge.(foto©LucaNizzoliToetti)

Page 10: IoArch 47 Mar_Apr 2013

[ 10 ] IOARCH 47[ 10 ] IOARCH 47

Nel progetto per gli interni, completa-to nel 2009, lo store ripropone il binomio black&white che caratterizza fortemente le facciate dell’edificio che lo ospita, un palaz-zo situato nel cuore di Hong Kong Center e definito dal contrasto grafico di una maglia metallica bianca sovrapposta all’involucro in vetro nero. Il negozio si sviluppa su due livelli come spazio in progress lasciato volutamente allo stato “grezzo”, in cui canali e tubazioni sono lasciati a vista e trattati a smalto nero opaco in netto contrasto con il bianco cal-do delle pareti. Tributo al tradizionale rosso lacca cinese, la moquette rossa crea un caldo contrappunto ai tavoli espositivi, delle ap-penderie e dei ripiani, tutti realizzati in ferro naturale. Le linee essenziali degli arredi sono state pensate per evocare l’atmosfera di una galleria espositiva - piccola curiosità: per la sua inaugurazione il negozio ha ospitato la

mostra del pittore Marco Petrus “Un punto di vista sull’architettura italiana”. L’immagine dello store come spazio espositivo viene ulte-riormente sottolineata dalla trasparenza de-gli elementi top dei tavoli realizzati con teche in vetro ambra e dalle grandi vetrate dell’area relax affacciate sullo scorrere frenetico della città. Grandi corpi illuminanti circolari in tessuto bianco, anch’essi disegnati dallo stu-dio Carlo Donati, si stagliano sul soffitto nero del primo piano rimandando alle lanterne cinesi e alle installazioni luminose di Achille Castiglioni alla X Triennale di Architettura del 1954. Tali accenni minimali, in linea con la filosofia Slowear, dialogano con alcune ico-ne classiche del design scandinavo e italiano come le lampade da tavolo Nesso e Cobra po-ste nelle vetrine al piano terra o le due poltro-ne danesi in tessuto azzurro polvere e telaio in teak collocate al primo piano ■

Hong-Kong

MINIMALISMO A ORIENTE

CAMAGNI ARREDAMENTIViaDell’Artigianato,40/B-22063Cantù(CO)www.camagniarredamenti.it

DettaglisumisuraGliarredidisegnatidaCarloDonatiperi

negoziSlowearsonorealizzatidaCamagni

ArredamentidiCantù.Nataneiprimianni

Ottantanelsolcodell’altatradizionebriantea

delmobileefortedigrandiesperienzeinItalia

eall’estero,CamagniArredamentirealizza

soluzionicompleteperinternieallestimentidi

puntivendita,showroom,abitazioniealberghi,

mostreestandfieristici.

Conunastrutturaflessibilechecontasu

diversecompetenze,CamagniArredamentiè

attrezzatapersoddisfare,conattenzionealla

qualitàealdettaglio,ognitipodirichiesta.

LeampievetratedellostorediHongKong,progettatosuduelivelli.Gliinterniriprendonolelineeminimaliinbiancoenerochecaratterizzanoifrontiesternidelpalazzo,nellafotoadestra.(foto©JohnButlin)

Page 11: IoArch 47 Mar_Apr 2013

[ 11 ] 47 IOARCH

› DOVEABITALAMODA

L’asseprospetticodelnegoziodiLondra,sviluppatoinprofondità,èlaparete-libreriadifondoretroilluminataconmontanticheproseguononeldisegnodelsoffitto.(foto©VerenaStefanieGrotto)

Per il punto vendita della capitale inglese la ri-cetta cambia nuovamente rispetto alle prece-denti realizzazioni: la moquette infatti è stata evitata in quanto, sia per l’architetto Donati che per il presidente del marchio Slowear Roberto Compagno, si sarebbe dimostrata una scelta troppo scontata per il contesto londinese. Il riferimento stilistico principale è andato invece al design storico italiano in una rilet-tura della scala cromatica e delle linee diago-nali utilizzate da Gio Ponti. Il pavimento è dunque un parquet di rovere nero affumicato tagliato in diagonale, la cui forma irregolare

viene riflessa nel disegno del controsoffit-to. L’asse prospettico del negozio converge verso la parete di fondo retroilluminata che riprende in chiave moderna le linee della libreria di Albini, con i montanti che prose-guono nel disegno del soffitto. La tavolozza di colori del negozio è giocata sulle tonalità dell’avorio, del grigio–azzurro polvere e del blu-nero accostati in modalità diverse nel soffitto, nella parete di fondo e nelle mani-glie geometriche delle cassettiere, apposita-mente disegnate dallo studio e ispirate agli arredi di Ponti per l’hotel Parco dei Prin-

cipi di Sorrento. I mobili guardaroba sono realizzati in ottone brunito e vetro fumé con carta da parati sixty sul fondo, mentre un grande bancone in stile art nouveau è posizionato al centro dello store. Protago-nista della zona lounge, un divano “bana-na” italiano in tessuto verde degli anni ’40 la cui forma circolare è ripresa dal coffee table dello stesso periodo. Due poltrone e una lampada degli anni ’50 posiziona-te su un tappeto berbero rosso completa-no quest’ambiente scenografico dedicato all’accoglienza dei clienti ■

Londra

IL SARTO DI MAYFAIR

Page 12: IoArch 47 Mar_Apr 2013

GRAMAGLIA srl viad’Ancona67|60027Osimo(AN)|[email protected]|www.gramaglia.it

dal 1980 piscine e wellness blue pool® by GRAMAGLIA

TUTTE LE FORME DELL’ ACQUA

Page 13: IoArch 47 Mar_Apr 2013

[ 13 ] 47 IOARCH

› DOVEABITALAMODA

TUTTE LE FORME DELL’ ACQUA

[ 13 ] 47 IOARCH

LA CULTURA DELLA SOSTADA MATERA A MILANO PASSANDO PER L’UMBRIA, DALL’OLANDA A ZANZIBAR: CINQUE ESEMPI DI OSPITALITÀ IN CUI IL PROGETTO SPOSA LA RESPONSABILITÀ VERSO IL TERRITORIO E LA SUA STORIA Investimenti,redditivitàperospite,cameraoaddetto:inumeridiconocheilfuturodell’ospitalitàènellemanidellecatenemultinazionali.Chesibattonocomeleoniperinnovare,proporreagliospitiesperienzenuoveesorprendenti,assumereidentitàprecise,definirenuoviparametridisegmentazionedell’offerta,ilsettestelleArmanialBurjKhalifael’hotellow-costdiIkea.Tuttocomprensibileinunmondochevaavantieunmercatoalleportediunmiliardodinuovituristieviaggiatori.Machiedersiqualesiailvaloreaggiuntodellaprogettazioneapparequasisuperfluoseaguidarlasonolelogichedelmarketing.Icasichepresentiamoparlanoinvecediunaculturadell’accoglienzaresponsabile,chepartedailuoghiedallastoriaperproporreformediospitalitàconsapevoleecondivisaconiterritoridallaqualetutti,nonsologliazionisti,possonoguadagnarequalcosa.IprogettidiSextantioperilrecuperodeiborghiabbandonatidàvitaaun’offertaturistico-culturale,fattadipiccolinumeri,moltoapprezzata.Uninnestocontemporaneonelrigorefrancescanodell’Umbriaaprenuovestradeversolariscopertaelacuradelsé.LariqualificazionediungrandealbergoperviaggiatoriquandolanovitànoneraGoogleMapsmailtrenodiventaunnuovocapitolodistoriaurbanaperMilano.Comelostudiodiunanuovadestinazioned’usodiun’areaexcarcerariainOlandarigeneralospazioconunamixitédiospitalitàtemporanea,socialhousingeappartamenti.Mentreallussoostentatodeiresortdell’OceanoIndianopreferiamo,suimedesimilidi,ilserenorelaxdiunambientechetieneinsiemestileitalianoetradizionelocale.

OSPITALITÀEBENESSERE

Page 14: IoArch 47 Mar_Apr 2013

[ 14 ] IOARCH 47

Nel disegno in apertura, gliambientidell’albergodiffuso Le Grotte della Civita:19abitazionidistribuitesu3differentilivelli.

Sopra il titolo,un’immaginedelcentrostoricodiMaterae,asinistra,unadelleterrazzedell’albergo(foto©Sextantio)

L’albergo diffuso Le Grotte della Civita è stato realizzato nel Sasso Barisano, uno dei due antichi rioni del centro storico di Ma-tera (l'altro è il Sasso Caveoso), in prossi-mità della chiesa di San Nicola dei Greci, e si articola in 19 stanze doppie, ricavate da ambienti ipogei e scavati, e un'antica chiesa rupestre che ospita la reception e un am-biente comune. Obiettivo del progetto di recupero e risanamento conservativo era la conservazione del patrimonio edilizio e del valore storico e antropologico del luogo,

mantenendone intatta l'omogeneità spa-ziale, le volumetrie e le caratteristiche ar-chitettoniche e recuperando la percezione “ecologica” che questo insediamento unico al mondo conservò fino al Settecento. Con-solidate le strutture, sono stati salvaguarda-ti tutti gli elementi lapidei esistenti, come le mangiatoie. Per pavimenti e soglie sono stati utilizzati mattoni e pietre di recupero. Per i vani finestra a spigoli vivi si sono resi necessari nuovi infissi, realizzati risago-

mando legname e ferro ossidato di porte e finestre recuperate, con uno stile che ripro-pone la tipologia prevalente nei Sassi e con tecniche costruttive artigianali, utilizzando vecchi chiodi per il bloccaggio. Gli intonaci esterni sono ancora quelli medievali, non tinteggiati né raschiati, e conservano l'os-

Erano la “vergogna dell’Italia”, dal 1993 sono patrimonio dell’Unesco. Oggi i Sassi di Matera richiamano turisti da tutto il mondo grazie a un progetto culturale di recupero del patrimonio storico minore

L’ALBERGODIFFUSO

LE GROTTE DELLA CIVITA

Chiunque veda Matera non può non restarne colpito, tanto espressiva e toccante è la sua

dolente bellezza (Carlo Levi)

Page 15: IoArch 47 Mar_Apr 2013

[ 15 ] 47 IOARCH

› OSPITALITÀEBENESSERE

In questa pagina dall’alto, alcuneimmaginidellegrottedopol’attentaoperazionedirecupero.Gliinserimenticontemporaneisonolimitatiall’essenziale,inunostileminimalista(sopra,vascadiPhilippeStarck)che,oltrealcontestoarchitettonico,lasciaintattal’identitàantropologicadelluogo.Nell’ultimafotoadestra,lachiesarupestredovesonostatericavatelareceptionegliambienticomuniperlecolazionieledegustazionidicibidelterritorio(foto©Sextantio)

Milanese,47anni,DanieleKihlgrenscopreSantoStefanodiSessanionel1999,nelcorsodiunvagabondaggioinmotosuimontidell’Abruzzo.ÈdalìcheparteilprogettodiSextantio,societàdisviluppoimmobiliareeturisticochehacreatolaformuladell’albergodiffuso,basatasulrecuperofilologicoelariqualificazionedelpatrimoniostorico“minore”:unaculturadelpaesaggiopersalvareleidentitàterritorialiintuttelelorodeclinazioni,dagliarredilocalifinoalleculturemateriali,artigianatoecibo.InItaliacisono2.000borghistoricisemi-abbandonati.Sextantionehagiàacquistati9,haricevuto600propostediinterventoeinquestomomentostalavorandoperl’ottenimentodalDemaniodiunasecondaconcessioneaMatera.www.sassidimatera.com

Daniele Kihlgren

sidazione e i talli lichenici che ricoprono i blocchi di tufo, mentre pareti interne e volte sono state trattate nel modo meno invasivo possibile salvaguardando i segni delle anti-che lavorazioni dei singoli conci, come i fori per le mensole in legno. Gli arredi sono stati ricostruiti con legni secolari di recupero e perfino la biancheria di lino è stata realiz-zata da antichi crolli nuziali di inizio Nove-cento. Anche se le grotte mantengono al loro interno una temperatura costante di 15/18 gradi, i livelli di umidità possono diventa-re insopportabili. Per questo ogni stanza è stata dotata di riscaldamento a pannelli ra-dianti a pavimento e di un impianto di deu-midificazione e raffrescamento.In grado di accogliere 40 ospiti in 19 camere, l’albergo diffuso Le Grotte della Civita si sviluppa su tre livelli, collegati da uno scalone e da un sistema di terrazze dalle quali si accede in modo indipendente alle singole stanze, alcune delle quali di più di 100 mq di superficie. Tutti gli ambienti esterni, tra cui l'ampia terrazza dell'ambiente comune, trattata a giardino e orto con essenze tipiche delle Murge, si affacciano a strapiombo sulla gola scavata dal fiume Gravina, al di là della quale si apre il drammatico scenario del Parco delle Murge con le sue chiese rupestri. Chi, trovandosi a Matera, non godrà dell'ospitalità dell'albergo diffuso potrà almeno, osservando dall'alto della città nuova le luci delle candele e dei fuochi accesi per gli ospiti, riprovare l'impressione del cronista Verricelli che nel Cinquecento osservava che a Matera il cielo e le stelle, anzichè per aria, si possono vedere sotto i piedi degli uomini ■

MATERA E I SASSI“Allontanatomi un poco dalla stazione, arrivai a una strada che da un solo lato era fiancheggiata da vecchie case e dall'altro costeggiava un precipizio. In quel precipizio è Matera. La forma di quel burrone era strana; come quella di due mezzi imbuti affiancati, separati da un piccolo sperone e riuniti in basso in un apice comune, dove si vedeva, di lassù, una chiesa bianca, Santa Maria de Idris, che pareva ficcata nella terra. Questi coni rovesciati, questi imbuti, si chiamano Sassi. Hanno la forma con cui, a scuola, immaginavamo l'inferno di Dante, in quello stretto spazio tra le facciate e il declivio passano le strade, e sono insieme pavimenti per chi esce dalle abitazioni di sopra e tetti per quelle di sotto. Alzando gli occhi vidi finalmente apparire, come un muro obliquo, tutta Matera”(CarloLevi).

GliultimiabitantilasciaronoiSassisoloquarant'annifa,concludendounesodoavviatoconlaleggechenel1955diedeavvioaunpianodirisanamentoepocalechecoinvolsealcunetralemigliorimentidell'urbanistica,dellasociologiaedell'architetturadeltempo,daCarloAymoninoaLudovicoQuaroniaLuigiPiccinato,autoredelpianoregolatoredellacittà,unodeiprimid'Italia.OggiiSassisonoperinteroproprietàdelDemanio,chepuòrilasciareconcessioniperlosviluppodiattivitàeconomichecomequellaavviatadaSextantio,cheèoraallaricercadiunpartnerperdareavvioailavorisuunasecondaconcessione.

Page 16: IoArch 47 Mar_Apr 2013

[ 16 ] IOARCH 47

Sopra il titolo,lavascaolimpionicarivestitainpvcbiancoesulladestralavascanuotocontrocorrentecaratterizzatadalmacroanelloinepsconfiniturainresinapoliuretanicagialla.DesignSimoneMicheli.(foto©JürgenEheim)

Il filo conduttore del progetto per la ristrut-turazione del Parco Acque ai Cappuccini è giocato sulla meraviglia e sulla sospensione del tempo per permettere alle tecnologie moderne e al design onirico dell’architetto Simone Micheli di inserirsi con successo nella struttura di un ex-convento del XVII secolo. Un ambiente dedicato non solo al benessere del corpo, ma anche a quello dell’anima, che si riallaccia idealmente e inaspettatamente alla dimensione spiri-tuale e alla memoria storica del territo-rio di Gubbio. L’ingresso del Parco Acque immette direttamente in una prima zona benessere con piscine, un vasto ambiente rettangolare definito da una grande pare-te vetrata scandita da profili bianchi e, alla parete opposta, da un esteso murale firma-to da Arnaldo Pomodoro e perfettamente reintegrato nell’area relax a bordo vasca con lettini in tubolare metallico. Le due pareti di fondo e la pavimentazione a bordo piscina sono rivestite da pannelli di legno che creano un morbido contra-sto cromatico con l’azzurro dominante dell’elemento acqua. Sono molti i dettagli

dal sapore ludico e interattivo che caratte-rizzano gli interni accesi della sala acquati-ca: una rete in lycra bianca sospesa sopra la vasca olimpionica che trattiene a mezz’aria un’enorme sfera gialla, riccioli/fontane per il ricambio dell’acqua, una passerella dalla linea stondata che separa l’area nuoto dalla prima zona idromassaggio. Simili ad atolli corallini, all’interno della grande piscina olimpionica rivestita in pvc bianco si sta-gliano una vasca per il nuoto controcorren-te con un macro-anello giallo in eps e una seconda vasca dedicata ai bambini. In diret-ta connessione con l’area nuoto, un secon-do ambiente più intimo e raccolto nelle di-mensioni è dedicato alla valorizzazione del rapporto tra l’uomo e l’acqua. Gli spazi sono caratterizzati da specchi sagomati montati a soffitto con strip led perimetrale di colore blu e accolgono una vasca di galleggiamento con acqua salata per trattamenti rilassanti e defaticanti e sedute chaise longue anatomi-che, una seconda vasca circolare per l’idro-massaggio e, nell’angolo, una terza ai sali di magnesio. Ogni elemento, dalle morbide forme degli arredi alle luci soffuse, rimanda

Forme organiche in un ambiente incantato. Nella nuova area wellness progettata da Simone Micheli per il Park Hotel ai Cappuccini di Gubbio, il relax è frutto di una sospensione spazio-temporale che ci riporta nel mondo del gioco e dell’infanzia

SIMONEMICHELI/PARCOACQUEAICAPPUCCINI

NEL PAESE DELLE MERAVIGLIE

Page 17: IoArch 47 Mar_Apr 2013

[ 17 ] 47 IOARCH

› OSPITALITÀEBENESSERE

Sopra, l'areaidromassaggiopresentaspecchisagomatimontatiapareteeasoffittoinmetacrilatoconstripledperimetraledicoloreblu.DesignSimoneMicheli.(foto©JürgenEheim)

(1964)LaureatoallaFacoltàdiArchitetturadiFirenze,doveincontrailsuorelatoreditesiGiovanniKlausKoenig,GiovanniMicheluccieBrunoZevi,concuicollabora.Nel1990fondal’omonimoStudiod’Architetturaenel2003lasocietàdiprogettazioneSimoneMicheliArchitecturalHeroconsedeaFirenzeeMilano.Dal2003al2009insegnaaFirenzeesempredal2003èdocentepressoPolidesignelaScuolaPolitecnicadiDesigndiMilano.Lasuaattivitàspaziadallaprogettazioneall’interiorevisualdesignpassandoperlacomunicazione,conrealizzazioniperpubblicheamministrazionieprivati.www.simonemicheli.com

Simone Micheli

1

23

4

5

76

10

11

8

12

9A

B

A

B

C

C

D

Pianta: 1vascaolimpionica2vascanuotocontrocorrente3vascaludica4passerella5vascaidromassaggio6gettoaricciolo7lettini8vascaidromassaggioaisalidimagnesio9vascaidromassaggio10vascadigalleggiamento11lavabo12servizi

LegnotecnicoabordovascaIlmaterialeimpiegatoperleduepareti

difondoelapavimentazioneabordo

piscinaèWoodn Aeternusnellaversione

spazzolata.CreatodallabelluneseWoodn

Industries,Woodnèilprimolegnotecnico

cheriesceariunireduecomponentitraloro

incompatibili:Pvcefibradilegno,conuna

stabilitàdimensionalesuperioreadentrambi

imateriali.Inquestocaso,laposaèstata

eseguitamagistralmentedaLegnoeSole.Al

tattoeallavistaWoodnconservalanaturalità

dellegnoe,propriocomeimaterialinaturali,

nondàalcunaimpressionediserialità.

WOODN INDUSTRIESViaIppolitoCaffi17,32100Belluno(BL)www.woodn.com

alla fluidità dell’acqua e della vita. Le ispi-razioni organiche contaminano anche lo spazio dedicato ai bagni in cui domina un grande lavabo a forma di sasso nel quale l’acqua è erogata da una sorta di probosci-de che pende dal soffitto. In futuro Simone Micheli si dedicherà anche alla definizione dell’area esterna, progettando l’arredo dei giardini e integrando il parco nell’area wel-lness dell’hotel ■

LocalitàGubbio(PG)

Anno di realizzazione 2012

Committente ParkHotelaiCappuccini

Superficie 3.000mq

Progettazione interni SimoneMicheli

Progetto illuminotecnico SimoneMicheli

SCHEDA

Page 18: IoArch 47 Mar_Apr 2013

[ 18 ] IOARCH 47

La sfida è considerevole: riportare una struttura ricettiva anni '30 e la sua esten-sione dei primi anni '60 allo splendore di un tempo creando un rapporto dinamico di forme, spazi e materiali che coniughi il nuovo con l’antico. Il progetto sviluppato dall'architetto Marco Piva configura dun-que un complesso articolato in cui, alle forme monumentali in stile tarda Belle Époque dell’hotel Gallia, totalmente re-staurato, sarà affiancata una costruzione di nuova concezione in acciaio e vetro affac-ciata su Piazza Duca D'Aosta, via Galvani e via Filzi. Su richiesta del committente e in accordo con le autorità comunali, la nuova struttura è stata concepita in netto contra-sto con l’edificio storico per connettersi alle architetture moderne dell’intorno urbano: la sua facciata in vetro serigrafato con alter-nanze irregolari di chiari e scuri si propone come un elemento di raccordo tra le texture del grattacielo Pirelli e quelle più distanti della Torre Galfa e dei nuovi edifici di Porta Nuova. L’intervento di recupero ha previsto il restauro del ricco apparato decorativo delle facciate, realizzato tramite tecnica a stampo con una miscela di cemento e iner-ti, nonché il ripristino dei padiglioni in ac-ciaio posizionati in copertura negli anni ’90 e destinati ad accogliere un ristorante, uno

L’intervento di ampliamento e ristrutturazione dello storico Hotel Excelsior Gallia si inserisce nel più ampio processo di riqualificazione urbana di Piazza Duca D’Aosta, a due passi dalla Stazione Centrale di Milano

Nel render in alto,lavistadaPiazzaDucaD’Aostaillustralaqualitàcomplessivadell’intervento:lanuovaala,sullasinistranelrender,dialogacongliedificimodernidellacittà(nellafotoadestra,sulfondoilgrattacieloPirelli)ponendosinellostessotempoincontinuitàconlelineedellafacciatastorica.Gliaspettiformaliperlatrodesignanoconchiarezzalenuovefunzioniattribuiteaglispazi,parzialmenteaccessibiliancheaospitinonresidentinell’hotel.

spazio per eventi e una vasta suite con spa privata. L’edificio di nuova costruzione con assetto a corte sarà collegato a tutti i piani del palazzo storico e destinato ad accogliere nuove funzioni: un centro meeting, con-gressi e mostre al piano terra, una grande spa distribuita tra il 6° e il 7° piano dotata di piscina, palestra, saune, hammam e centro

STUDIOMARCOPIVA

BENVENUTI AL GALLIA

Page 19: IoArch 47 Mar_Apr 2013

[ 19 ] 47 IOARCH

› OSPITALITÀEBENESSERE

benessere e, sempre al 7° piano, un bar con terrazza panoramica. Tutti gli ambienti po-tranno essere raggiunti in ascensore anche da ospiti esterni all'hotel dalla nuova gran-de hall al piano terra. Un secondo ingresso lungo via Filzi dà accesso diretto a un gran-

de foyer coperto da un tetto a vetro posizio-nato tra mezzanino e primo piano. Questa “piazza interna” immette al sistema di grandi sale polifunzionali che costitui-ranno il nuovo motore funzionale e di rela-zione con la città, mentre un grande portale sarà interconnesso con le attività di servizio dell’hotel e con il nuovo sistema di impianti posizionato al livello seminterrato.Le facciate del nuovo intervento, fortemente caratterizzate da trasparenza e luminosità, saranno costituite da moduli larghi 142 cm e tripartiti in due parti cieche e una vetrata apribile - con un davanzale interno in vetro che veicola la luce e fa riferimento ai piccoli balconi quasi a filo-facciata presenti in nu-merosi palazzi storici milanesi. L’impatto del telaio è ridotto al minimo e i montanti sono nascosti per offrire continuità alla facciata. Il piano terra presenta vetrate a tutta altezza, mentre i due piani finali che contengono la spa, la piscina, lo spazio fitness e il ristorante-bar panoramico sono inseriti in un volume

Località Milano

Anno di costruzione 2012–incorso

Committente KataraHospitality

Progetto StudioMarcoPiva-Architettura,

Landscape,Lighting,InteriorDesign

Strutture e impianti Arup

Area del sito 4.273mq

Area costruita 30.840mqlordi

Destinazione Hotel5stellelusso,235stanzedicui188standard+45suites,1PresidentialSuite,1RoyalSuite

SCHEDA

Le forme del passato si legano alla città contemporanea grazie alla nuova ala dell'hotel

rivestita con moduli di vetro serigrafato

L’attivitàdelloStudioMarcoPiva,fondatonel1990daMarcoPiva,spaziadalmasterplanningall’architettura,dall’interiorall’industrialdesign:progettiperpianidiarea,complessiresidenzialieuffici,alberghi,villaggituristici,centricongressi,salemeeting,gallerieespositive,mostretematicheescenografieurbane.LostudiohalasuasedeprincipaleinMilanoconfilialiaDubai,SanPaolo,SanPietroburgoeMosca,Mumbai,PechinoeDohainQatar.MarcoPiva,laureatoalPolitecnicodiMilano,èstatomembrofondatorenel1977diStudiodadaAssociati,unodeglistudidipiùnotidelRadicalDesign.Dal1987al1990èstatomembrodelboarddipresidenzadell’ADI,AssociazioneperilDisegnoIndustriale.Findal1999insegnainuniversitàitalianeestranieretracuiilPolitecnicodiMilano,laScuolaPolitecnicadiDesignel’IstitutoEuropeodiDesigndiMilanowww.studiomarcopiva.com

Marco Piva

vetrato illuminato di notte da giochi di luce. Inquadrate in paramenti lapidei di basalto, le nuove facciate riprendono il ritmo verticale della parte storica, dettato dalla successione delle finestrature i cui infissi in legno saran-no sostituiti con infissi in legno e alluminio color bronzo, per mantenere lo stesso cro-matismo migliorando al contempo le presta-zioni termiche e acustiche. Poiché l’edificio storico presenta differenze tra gli interpiani, la nuova costruzione prevede fasce di com-pensazione per poter modulare la facciata sugli allineamenti strutturali esistenti. Nel rispetto delle norme vigenti relative all’in-quinamento luminoso, è stato effettuato uno studio illuminotecnico delle facciate per enfatizzare i dettagli decorativi e allegorici della parte storica grazie all’utilizzo di corpi illuminanti non visibili ■

A sinistra,appenatrent’anniseparanol’hotelGalliadalgrattacieloPirelli,sullosfondo.Lostoricohotelmilanesefuinauguratonel1931,lostessoannodell’aperturadellastazioneCentralediMilano.

Lavoriincorsoneipadiglioniinacciaiopostiincoperturadell’edificiostoriconeglianniNovanta.Nellealtrefoto,dettaglidellafacciataedegliapparatidecorativi.

Page 20: IoArch 47 Mar_Apr 2013

Il complesso monumentale carcerario si estende per quasi un intero isolato del cen-tro storico di Roermond, a sud di Amster-dam. Costruito intorno al 1850, nel corso della sua storia come struttura peniten-ziaria è stato sottoposto a vari interventi di rinnovamento e ampliamento fino alla fine del ventesimo secolo, e definitivamente chiuso nel 2007. Il progetto architettonico che definisce la nuova destinazione d’uso come hotel a cinque stelle ha dato l’oppor-tunità di riqualificare l’intera area di questa parte della città, creando un’ampia corte in-terno e una serie di appartamenti. L’idea principale dell’intervento prevedeva la conservazione degli edifici datati attor-no al 1850 e l’abbattimento delle successive aggiunte per far posto a nuove costruzioni. Il blocco carcerario con le sue 150 celle è stato quindi trasformato in un hotel di lus-so completo di centro benessere, palestra e ristorante, le cui singole camere sono for-mate da tre celle unite tra loro mantenendo le dimensioni iniziali – una prima cella è ora la camera da letto, la seconda il salotto, la terza il bagno. Pur essendo arredato con

oggetti di design contemporaneo, l’atmosfe-ra originaria del carcere è ancora evidente grazie al ripristino e all’integrazione forma-le delle porte delle celle, delle sbarre, delle scale e delle passerelle in ghisa. Il reticolato sistema di tubazioni e impian-ti che ricopriva le pareti dell’edificio è stato completamente rimosso e ricollocato sotto il pavimento, in modo da risultare invisibi-le. La galleria a due piani su cui si aprono le porte delle celle può ora ospitare eventi e feste per gruppi fino a 350 persone, mentre il cortile interno precedentemente destinato all’ora d’aria dei detenuti è stato trasforma-to in un caffè-giardino con divani e alberi di ulivo.Il progetto architettonico ha cercato inoltre di ridare una nuova funzionalità urbana all’intero lotto, preservando il tessuto sto-

Rispetto delle preesistenze e citazioni ironiche nel progetto di riqualificazione che ha trasformato una ex prigione di massima sicurezza olandese in hotel di lusso e complesso residenziale

HETARRESTHUISHOTEL

UN SOGGIORNO INSOLITO

In questa pagina, alcuneimmaginidell’hotelricavatoneglispoazidell’excarcere.Lafaccitastoricasustrada,unadellecamere,ricavatedall’unioneditrecellepenitenziarie,elagalleriacentrale,checonservalepasserelleinghisa,oratrasformatainlounge.

[ 20 ] IOARCH 47

Page 21: IoArch 47 Mar_Apr 2013

rico della città. Due nuovi blocchi di ap-partamenti, una parte dei quali in housing sociale, occupano ora il sedime degli edifici demoliti conservando la semplicità di im-pianto dell’isolato. Il masterplan riflette il carattere “chiuso” della prima destinazione d’uso conservando le tradizionali e sobrie pareti in muratura, ma al contempo si “apre” alla città grazie ad un nuovo ingresso e alla creazione di una corte-giardino interna ■

Località Roermond,Olanda

Committente VanderValkHotels

Anno di realizzazione 2011

Progetto EngelmanArchitecten

Superficie hotel4.570mq,appartamenti3.696mq,

parcheggio1.226mq

B4

Fondatonel1980aLimburgdall’architettoMartinEngelman(Arnhem,1949),lostudiosiavvaledellacollaborazionediarchitettiegiovanidesignerperricercaresoluzioniarchitettonichediversificateeinnovative.Laprogettazionevieneintesacomeattocomunechedeterminalaqualitàdellospaziopubblico,riflettendol’identitàurbanaedell’ambientenaturale.L’edificioèpensatoperintegrarsinelcontestoedevolversineltempograzieaunmixequilibratodiunicitàemultifunzionalitàcherispettailpassatoaffidandosiall'innovazione.Nelcorsodell’attivitàlostudioharicevutonumerosiriconoscimenti.Inparticolare,HetArresthuisHotelèstatodesignatoedificiodell’anno2012daBNA(l’AssociazionedegliArchitettiOlandesi)eharicevutounanominationperililPremioEuropeodiarchitetturaMiesvanderRohe2013

www.engelmanarchitecten.nl

arch. Maarten Engelman

Ilmasterplanpermettedileggereidiversiinterventisvolti.Conservatiicorpi4,5e7.chehannoassuntounanuovafunzione,mentreiblocchiperappartamenti6e8sonodinuovacostruzione.

Sopra, unafotodellacorteinternacheunisceeseparaidiversiblocchidicostruzionicheinsistonosullotto.Inbassoadestra,laconservazionedielementicaratteristicidelcarcereattribuiscenuovisignificatialtermine“ospitalità”.

E

S

N

0

[ 21 ] 47 IOARCH

› OSPITALITÀEBENESSERE

Page 22: IoArch 47 Mar_Apr 2013

[ 22 ] IOARCH 47

Situato sulla punta nord occidendale, il Gold Zanzibar è posizionato davanti ad una delle spiagge più belle dell’isola. Il pro-getto ha mirato all’integrazione di elementi occidentali con le suggestioni di architettu-ra locale. Le 66 camere (26 camere deluxe ocean view, 26 deluxe garden, 2 suite con vista mare, 12 suite sulla spiaggia) e le tre ville sono state progettate in accordo con gli standard di comfort e qualità occidenta-li (aria condizionata, sanitari e rubinetteria made in Italy, apparecchi di illuminazione in vetro di Murano, materiali di prima qua-lità) che si fondono con elementi di artigia-nato africano che richiamano l’atmosfera

Resort cinque stelle sull'estrema punta nord dell'isola di Zanzibar, progettato e costruito fondendo lo stile etnico locale e le rigorose esigenze di lusso e comfort dei moderni hotel internazionali

Sopra, Vistad'insiemedellaspa.Laposizionedellecabinemassaggioedellapalestraèradialerispettoalgazebocentrale,luogodiaccoglienzaeriposoall'inizioeallafinedeitrattamenti.Elementidisaporeetnico,comelecopertureinfogliedipalma(makuti)egliarrediinmuratura,siaccostanoamaterialimodernieminimali,adestra,piantaesezionidiunadellecamere.

CINQUESTELLESULL'OCEANOINDIANO

GOLD ZANZIBARBEACH HOUSE E SPA

Page 23: IoArch 47 Mar_Apr 2013

[ 23 ] 47 IOARCH

› OSPITALITÀEBENESSERE

delle architetture locali. Molti arredi sono stati disegnati e realizzati in muratura (letti e divani) come nelle semplici case zanziba-rine e impreziositi da fini tessuti italiani. La vasca è il cuore di ogni stanza: rivestita di tessere di mosaico d’oro, ha una vista stu-diata sul mare in lontananza. La piscina, dalla forma geometrica e pulita, è stata pen-sata per soddisfare le diverse esigenze degli ospiti: un accesso graduale all’area centrale, una zona bambini dedicata con acqua bassa, una fascia protetta per chi desidera nuotare e un corner idromassaggio per 10 persone. Affacciato alla zona piscina, il corpo a L del ristorante à la carte e del bar si pone come quinta alla piscina. Una successione di archi

Simona FabiniLaureatainingegneriapressoilPolitecnicodiMilano(1996),sièspecializzatainInteriorDesignall'IEOdiMilano(2000)collaborandoperalcunianniconlostudioA.A.Sncallaprogettazionediinternipercaseciviliegrandiedificipubbliciesvolgendocontemporaneamenteattivitàdiconsulenteilluminotecnicoperalcunerivistedelsettore.Siinteressaalletematichelegateall'architetturabioecologicaedecosostenibile,specializzandosipressol'ANABnel2005.Dal2003svolgelaliberaprofessioneaMilano.

Alice Gramigna(1975)Dopolalaureainarchitetturaconseguitanel2000pressoilPolitecnicodiMilano,collaboraconlostudioCLSeconlostudioAlboriperilconcorsodellabibliotecaBeic.Dal2000al2004risiedeadAmsterdamlavorandoperDeArchitektenCieepressolostudiodiVanBerkel&Bos.DiritornoinItalia,dopobreviperiodipressoalcunistudimilanesitracuiRe-valueeStudioFrediani,inizianel2005l'attivitàautonomaecollaboraconrivistediarchitetturaearredamento.Dal2009instauraunacollaborazionecontinuativaconl'architettoGianlucaCesanaeinsiemefondanolostudioa2.www.a2arch.it

Alice Gramigna e Simona Fabini

Località Kendwa,Zanzibar(Tanzania)

Anno di realizzazione 2013

Committente Larosadeiventispa

Budget 10.000.000euro

Team di progetto ing.SimonaFabiniearch.AliceGramignaconarchitettiGianlucaCesana,MariaCristinaVolterri,AriannaTomasina

Strutture OrpeSrl

Ingegneria meccanica ed elettrica OrpeSrl

SCHEDA

In alto, llapiscinaconilristorantesullosfondo.IlvolumeaL,chefadaquintaallapiscinaesiponecomefiltrotralaspiaggiaeilresort,ècaratterizzatodaunadoppiasuccessionediarchimoreschi;sotto, Ilbarcentrale,conpavimentoinresinaaonde.Lampadeasospensionemarocchinecreanoun'atmosferacaldaeaccogliente.

A fianco, nellecamerearrediinmuraturacomelecasetipichezanzibarine.Lettoconampiobaldacchinosospeso.Dallavasca,interamenterivestitaditesseredimosaicodorato,sigodelavistadelmare.Adestra,masterplandelresort.

moreschi fa da filtro omogeneo alle diverse attività in esso contenute. Completano il re-sort un bar centrale, un ristorante per 150 coperti e una spa ■

Page 24: IoArch 47 Mar_Apr 2013

assorbimento del rumore d’urto, la superficie del pavimento è calpestabile immediatamente dopo la posa e richiede una manutenzione periodica con normali detergenti per pavimenti vinilici e successiva ceratura. Matè si presta per la pavimentazione interna di uffici, sale riunioni, negozi, alberghi, showroom, aree comuni di case di riposo, musei, fiere e in esterno su verande e terrazze coperte. Ricco di giochi chiaroscurali, il pavimento tessuto è disponibile nelle due collezioni SILK, con una gamma di 13 tinte naturali e colorate, e SHINY, 9 soluzioni decorative con una leggera patina luminescente.

IL PAVIMENTO prêt-à-porter per l'ospitalità

www.virag.com

ELEGANTE, PRATICO, DECLINATO IN 22 DIVERSE TONALITÀ, MATÈ DI VIRAG È IL NUOVO PAVIMENTO VINILICO CON TRAMA IN RILIEVO EFFETTO TESSUTO REALIZZATA IN FIBRA SINTETICA. UN MATERIALE VERSATILE E MOLTO RESISTENTE DI FACILE MANUTENZIONE CON ECCELLENTE RAPPORTO QUALITÀ-PREZZO.

Il nuovo pavimento vinilico di VIRAG ha una trama in rilievo realizzata con fibre di materiale sintetico. Al tatto, la superficie di Matè, con orditura di rafia vinilica realizzata tramite macchine, è del tutto simile a quella di un tappeto in fibra vegetale. Il tessuto sintetico viene accoppiato a caldo su supporto composto da una mescolanza omogenea di resine viniliche, plastificanti, stabilizzanti, additivi inorganici e cariche minerali inerti - la rafia dello strato d’usura è composta al 97% da cloruro di polivinile, al 2% da poliestere e all’1% da fibra di vetro. Resistente agli agenti chimici e con una proprietà di

I RADIATORI TESO DISEGNATI DA DANTE O. BENDINI E LUCA GONZO HANNO CONTRIBUITO AL RINNOVAMENTO DELLA SEDE DELLA BORSA ITALIANA A MILANO

IL CALORE DI ANTRAX per la Borsa di MilanoLa ristrutturazione di Palazzo Mezzanotte nel cuore della capitale della finanza italiana è stata affidata allo studio Dante O. Benini & Partners Architects, che ha apportato miglioramenti nell’uso degli spazi lavorativi conservando allo stesso tempo i tradizionali valori storici, culturali e istituzionali dell’edificio.Tra le diverse aziende che sono state coinvolte nell’iniziativa, Antrax IT ha contribuito al rinnovo mettendo a disposizione Teso, uno dei suoi più innovativi radiatori, per riscaldare vari spazi all’interno dell’edificio.Disegnato da Dante O. Benini e da Luca Gonzo, Teso è stato recentemente premiato con tre prestigiosi riconoscimenti: il Good Design Awards, il Red Dot Design Award e l’Interior Innovation Award. Teso, radiatore dal tratto contemporaneo e dalle forme semplici e pulite, garantisce un alto standard di qualità, innovazione e design grazie alla sua presenza discreta, ideale per arredare e riscaldare qualsiasi tipo di ambiente.Teso è realizzato con un profilato di alluminio e un sistema di assemblaggio, entrambi brevettati, pensati per ridurre il più possibile il contenuto d’acqua e massimizzarne l’efficienza termica.

Dante O. Benini e Luca Gonzo

In alto a destra, uno schizzo del radiatore Teso, disegnato dagli architetti Benini e Gonzo e installato a Palazzo Mezzanotte(a destra).www.antrax.it

Sopra Matè Silk Astrale, Matè Shiny grigio/nero e Matè Silk Marte. Qui accanto, un pavimento Matè Silk Argento.

Page 25: IoArch 47 Mar_Apr 2013

[ 25 ] 47 IOARCH

BELLA, PULITA E GIUSTA. PARAFRASANDO CARLO PETRINI, L’ARCHITETTURA DI MARIO CUCINELLA SI PUÒ DEFINIRE COSÌ. LA FORMA COME RISULTATO DI UNA PROGETTAZIONE INTEGRATA VOLTA A MIGLIORARE L’EFFICIENZA MINIMIZZANDO L’IMPATTO AMBIENTALE E FACENDO DI PIÙ CON MENO, PER MIGLIORARE LE CONDIZIONI DI VITA DELLE PERSONE A COSTI CONTENUTI. UN’ARCHITETTURA GIUSTA, COME QUELLA DI BUILDING GREEN FUTURES, LA NON PROFIT FONDATA DA CUCINELLA PER PROMUOVERE LO SVILUPPO SOSTENIBILE

PROFILI

EMPATIA CREATIVA

MC A - MARIO CUCINELLA ARCHITECTS

Page 26: IoArch 47 Mar_Apr 2013

[ 26 ] IOARCH 47

Alcune tra le più significative realizzazioni e progetti in corso di MC A. Dall’alto:

Sede iGuzzini Illuminazione a Recanati, 1995/1997 (foto ©Jean de Calan, MC A archive)

Nuova sede del Comune di Bologna, 2003/2008 (foto ©Daniele Domenicali)

SIEEB (Sino-Italian Ecological and Energy Efficient Building, Tsinghua University, Pechino, 2003/2006, project leader Prof. Federico Butera, Dip. BEST del Politecnico di Milano (foto ©Daniele Domenicali)

Sede di 3M Italia SpA a Pioltello, MI, 2008/2010 (foto ©Daniele Domenicali)

CSET (Centre for Sustainable Energy Technologies), Ningbo 2006/2008 (foto ©Daniele Domenicali)

Cervia d’Amare, Cervia Milano Marittima, RA, concept design, 2010/in corso (render MC A)

Lo studio MC A a Bologna.

Lo studio Mario Cucinella Architects ha la sua sede a Bologna e si avvale di un team di architetti e ingegneri provenienti da

vari Paesi con una solida esperienza nella progettazione architettonica, nel design industriale e nella ricerca tecnologica. L’attività dello studio dedica una particolare attenzione alle tematiche energetiche e ambientali e conta collaborazioni con Università e programmi di ricerca della Commissione Europea.Mario Cucinella (Palermo, 1960) si laurea nel 1987 a Genova con Giancarlo De Carlo e dal 1987 al 1992 lavora come responsabile di progetto nello studio di Renzo Piano prima a Genova e poi a Parigi, dove nel 1992 fonda lo studio Mario Cucinella Architects (MC A) che dal 1999 diventa Srl con sede a Bologna.Dal 1998 al 2006 Cucinella è professore a contratto del laboratorio di Tecnologia dell’Architettura della Facoltà di Architettura di Ferrara, e dal 2004 è Visiting Professor presso l’Università di Nottingham e da quest’anno anche presso la Technische Universität di Monaco di Baviera. Medaglia d’oro all’architettura italiana nel 2003, nel corso della sua carriera Mario Cucinella ha ricevuto numerosi altri premi e riconoscimenti internazionali, tra cui - unico architetto italiano - due Mipim Awards nel 2009 e nel 2011 nella categoria Green Building. Particolarmente interessato ai temi legati alla progettazione ambientale e alla sostenibilità in architettura, nel 2012 fonda con Ugo Bot l’associazione non profit Building Green Futures per promuovere lo sviluppo sostenibile in aree disagiate del mondo. Il suo progetto di una scuola per Gaza, condotto in collaborazione con l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, lo scorso anno ha ricevuto il Premio Pilosio Costruire la Pace. Tra le sue realizzazioni più significative: il Sino Italian Ecological Building (Sieeb) a Pechino, la nuova sede del Comune di Bologna, il Centre for Sustainable Energy Technologies (CSET) di Ningbo premiato con il MIPIM Award 2009 per la categoria Green Building, stesso riconoscimento conquistato per la seconda volta nel 2011 con il progetto per la sede della società 3M a Pioltello, presso Milano.www.mcarchitects.it

MC A

PROFILI

Page 27: IoArch 47 Mar_Apr 2013

[ 27 ] 47 IOARCH

Destinato ad ospitare gli uffici e ai laborato-ri di ricerca dell’ARPA di Ferrara, l’edificio risponde ai più alti standard di sostenibilità ambientale e qualità architettonica. Il nucleo del complesso è costituito da un cortile centrale e da un’alternanza di micro-ambienti pieni e vuoti, costituiti dagli spazi di lavoro e da ambienti aperti, che movimen-tano e definiscono i volumi della struttura. L’elemento caratterizzante del progetto è la copertura, dal profilo inclinato e frammen-tato, formata da una serie di condotti di luce naturale che coniugano la valenza formale con importanti funzioni energetiche: l’otti-male orientamento, altezza e conformazione dei camini, studiato con l’ausilio di software specialistici, favorisce l’estrazione dell’aria calda e l’ombreggiamento delle corti inter-ne in estate, mentre in inverno, captando i raggi solari, le superfici vetrate in sommità

Località Ferrara

Anno di realizzazione 2006 - in corso

Committenza ARPA di Ferrara

Design Team Mario Cucinella, Michele Olivieri, Francesco Barone, Giuseppe Perrone, Caterina Maciocco, Antonella Maggiore, Giulio Pisciotti, Luca Stramigioli, Debora Venturi

Strutture e ingegneria elettrica Technopolis spa

Studio bioclimatico TIFS Ingeneria

Strutture del legno SWS Engineering

Impresa Edilizia Montelaghi

Superficie 5.000 mq

Budget 4.000.000 euro

SCHEDA

FORMA E FUNZIONE

diventano serre bioclimatiche per il riscalda-mento passivo degli ambienti interni. Inoltre, alcuni camini alloggiano 200 mq di fotovol-taico, mentre 5 mq di solare termico sono in-stallati sulla copertura del corpo scale.Per migliorare la compatibilità ambientale si è fatto ricorso a materiali naturali sia per la struttura portante, in legno lamellare, sia per le pareti e le coperture, collocando uno strato isolante in fibra di legno all’interno di una struttura a montanti e traversi. Collegato ai pannelli radianti posti sulla sommità di alcuni camini e all’UTA con recuperatore di calore, l’impianto a pompa di calore geotermica o ad acqua di falda ga-rantisce elevati livelli di comfort in tutte le stagioni. Il recupero dell’acqua piovana e il riutilizzo dell’acqua usata negli impianti ter-mici contribuiscono al fabbisogno idrosani-tario e a quello per l’irrigazione ■

In alto, la nuova sede dell’Arpa di Ferrara. I condotti di luce che ne formano la copertura sono caratterizzanti elementi di design che diichiarano nel contempo la vocazione bioclimatica dell’edificio. Formalmente significativo anche l’ingresso, con pilotis che “alzando” il complesso dal terreno gli conferiscono un’immagine di apertura e accoglienza (render Engram Studio). Nei disegni sotto, studio dei risparmi energetici conseguibili grazie alla ventilazione naturale e agli apporti bioclimatici.

Estetica e funzionalità si fondono in un edificio concepito per agire attivamente con il microclima locale con una copertura che favorisce la ventilazione naturale e caratterizza fortemente l’identità architettonica del complesso

Page 28: IoArch 47 Mar_Apr 2013

[ 28 ] IOARCH 47

PROFILI

Il programma era commerciale: creare 14mila mq di uffici recuperando ad atti-vità economiche aree di risulta e degra-date in uno dei nuovi poli di attrazione e sviluppo della città. Un intervento di scala urbana risolto da un concept che privilegia lo svilup-po orizzontale, con tre piani distribuiti su due stecche convergenti che coprono quasi interamente il lotto ma si sviluppa-no su una piastra sopraelevata di 13 metri rispetto al livello stradale. La soluzione dà vita così a un impianto a corte, con una piazza interna che si apre tra i due blocchi, percorsi e passaggi coperti aperti ai cittadini e aree verdi (anche con albe-ri di medie dimensioni per proteggere la

corte dai venti invernali), con il duplice vantaggio di restituire l’area alla città e di migliorare l’ambiente in cui gli uffici sono collocati. L’orizzontalità ben si adatta alla moderna organizzazione del lavoro, che tende ad annullare le gerarchie formali, pur con una distribuzione dei servizi che consente alla proprietà ampia libertà di movimento pre-vedendo la possibilità di frazionare i livelli sia orizzontalmente sia verticalmente.Dal punto di vista materico, il Parallelo è concepito come un grande volume con un involucro esterno vetrato. Il sistema di fac-ciata prevede una pelle singola sia su stra-da sia sulle corti interne; quelle su strada, lungo i lati sud e ovest, sono state realizzate

A MILANO RINASCE L’IMPIANTO A COR TE Struttura sopraelevata a sviluppo orizzontale per il Parallelo, che adotta paradigmi contemporanei per ridefinire un pezzo di città in un mix di privato e collettivo: luogo di lavoro, di microattività e di incontro

Sopra il titolo, a destra e nella pagina a fronte, nelle foto di Daniele Domenicali scorci del Parallelo, ultima opera di Mario Cucinella a Milano.

Page 29: IoArch 47 Mar_Apr 2013

[ 29 ] 47 IOARCH

A MILANO RINASCE L’IMPIANTO A COR TE

con vetrature super-performanti schermate mediante l’inserimento, nell’intercapedine tra i due vetri, di veneziane regolabili, che abbattono l’incidenza termica e luminosa dell’irraggiamento solare nella stagione estiva; quelle sulla corte sono più opache e vi sono giustapposti elementi vetrati agget-tanti che ne muovono la linearità. L’edificio è stato progettato per la certificazio-ne energetica in Classe A; lo sviluppo oriz-zontale dell’insieme comporta ovviamente un’ampia superficie di copertura, in grado di ospitare 2.500 mq di pannelli fotovoltaici. In-tegrata a un sistema a pompa di calore geoter-mica per la climatizzazione, l’energia fornita dal PV e le strategie passive adottate hanno permesso di realizzare un edificio imponente a zero emissioni di CO2 ■

Località Milano

Anno di realizzazione 2008 - 2012

Committente Inpartner spa

Superficie 12.000 mq

Budget 25.000.000 euro

Team di progetto Mario Cucinella, David Hirsch, Julissa Gutarra, Alessandro Gazzoni, Aldo Giachetto, Dora Giunco, Michele Roveri, Natalino Roveri Strutture Starching e C P Engineering Srl

Ingegneria meccanica ed elettrica Starching e Ariatta Ingegneria dei sistemi Srl

General Contractor Cesi Soc. Coop.

Certificazione energetica Studio Nocera

SCHEDA

Sotto, studio delle strategie energetiche. Il progetto prevedeva, per la facciata su strada, una doppia pelle creata da una rete metallica esterna schermante.A sinistra, l’area dell’intervento.

Page 30: IoArch 47 Mar_Apr 2013

[ 30 ] IOARCH 47

Studiato in collaborazione con Pession Stu-dio Associato di Torino, il progetto prevede il recupero di alcuni fabbricati dell’ex-ca-serma Testafochi di Aosta. Due palazzine ospiteranno gli uffici, il rettorato, la biblio-teca e il museo universitario, mentre altre due palazzine saranno demolite per lasciare posto a nuove costruzioni. A nord dell’area, orientato sull’asse Est-Ovest, sorgerà l’edi-ficio del nuovo studentato. Per favorire l’accesso pedonale alla piazza interna, ful-cro della vita studentesca e cerniera fra il campus e la città, il piano terra degli edifici della didattica è aperto in più punti verso l’esterno e ospita numerose funzioni aperte al pubblico, diventando il cuore degli eventi culturali della città.Nel progetto, alla ricerca dell’efficienza energetica si affianca una ricerca formale che genera soluzioni eleganti e originali, con numerosi vantaggi sotto il profilo ar-chitettonico e urbano. Aperto alla città, fulcro di congiunzione tra la Aosta romana e la città moderna, con un segno contem-

poraneo che sottolinea l’internazionalità del progetto culturale, il campus è destinato a diventare il nuovo landmark cittadino.Le simulazioni delle ombreggiature e l’esi-genza di compensare le elevate escursioni termiche giornaliere e stagionali hanno portato a definire volumi compatti e in par-te incassati nel terreno, con l’inserimento di alcune funzioni ai piani -1 e -2. Particolare attenzione è stata rivolta all’ottimizzazione dell’involucro, ricercando un mix ideale fra superfici trasparenti e opache (45% vetrato e 55% trasparente) con una pelle schermante per le vetrate a Est, Sud ed Ovest e l’inseri-mento di schermature orizzontali continue di grande valenza formale: sul lato delle aule sono stati inseriti lightshelf che favoriscono una penetrazione ottimale della luce natura-le in ambiente, mentre una serie di lucernari zenitali in copertura illumina gli spazi di distribuzione, riducendo i consumi elettrici. Per ridurre l’impatto ambientale del com-plesso, oltre al recupero delle acque piova-ne sono stati scelti sistemi impiantistici ad

LA SENTINELLA DELLA CULTURA

Sopra il titolo, nel render di Engram Studio una vista a volo d’uccello della nuova piazza su cui affacciano gli edifici del polo universitario della Valle d’Aosta. Sul fondo, una delle palazzine recuperate della ex caserma, che ospita il rettorato e gli uffici.

Volumi contemporanei e palazzine storiche per il nuovo polo universitario regionale di Aosta. Che dialoga con i profili delle montagne e con la città, da sempre luogo di incontro di culture diverse

PROFILI

Page 31: IoArch 47 Mar_Apr 2013

[ 31 ] 47 IOARCH

LA SENTINELLA DELLA CULTURA Sopra, I lightshield caratterizzano architettonicamente gli edifici e svolgono importanti funzioni di efficienza energetica passiva (render Engram).

A sinistra, una sezione utilizzata per lo studio dei sistemi bioclimatici mette in evidenza anche il ricorso a spazi sotterranei per assolvere a funzioni (come convegni o assemblee) dove l’apporto di luce naturale non è un necessario fattore di comfort.

elevata efficienza, alimentati per la maggior parte da fonti rinnovabili: pompa di calore ad acqua di falda integrata con una calda-ia a condensazione. L’adozione, per lo stu-dentato, di un sistema di nuova concezione composto da accumuli termici interrati, ali-mentati da un impianto solare termico a tubi evacuati solari disposti in copertura, con-sente di azzerare le emissioni di CO2, men-tre sulla copertura delle palazzine ristrut-turate sono stati collocati circa 300 kWp di celle fotovoltaiche che coprono interamente la domanda energetica per la climatizzazio-ne dell’intero complesso. Gli edifici di nuova costruzione rientrano in classe A secondo la metodologia di calcolo recentemente intro-dotta in Valle D’Aosta ■

Località Aosta

Anno di realizzazione 2011-in corso

Committente NUV, Nuova Università Valdostana

Progetto Mario Cucinella Architects con Pession Studio Associato

Responsabili di progetto Julissa Gutarra David Hirsch Nada Balestri

Strutture Sintecna

Ingegneria elettrica e meccanica Golder Associates srl, Metec & Saggese, Energy Services

Superficie 30.320 mq fuori terra, 22.000 mq interrato

Budget 98.000.000 euro

SCHEDA

Page 32: IoArch 47 Mar_Apr 2013

[ 32 ] IOARCH 47

Località Campotenese, Morano Calabro (CS)

Anno di realizzazione 2009-in corso

Committenza Ente Parco Nazionale del Pollino

Team di progetto Mario Cucinella, Nada Balestri, Pasqualino Tomassi

Ingegneria strutturale, elettrica e meccanica Politecnica Ingegneria e Architettura

Superficie 845 mq

Budget 1.923.907 Euro

SCHEDA

La flora del Parco Nazionale del Pollino è ricca di specie arboree e comprende decine di ende-mismi di alto valore scientifico, tra cui il pino loricato, diventato ormai simbolo del parco, un vero fossile vivente che sopravvive alle più alte quote. Il progetto intende evocare, tramite l’uso di forme e materiali, metafore legate al mondo della natura, per realizzare un edificio che si integri con armonia nel paesaggio e che allo stesso tempo, data la sua valenza, ne costitui-sca un punto di riferimento. Evitando mimesi naturalistiche che finiscono, per forza di cose, per limitare le possibilità espressive. L’edificio diventa così un gesto di land art, simbolo e punto di riferimento per il Parco, che nasconde al suo interno la stessa intimità dei luoghi ame-ni e selvaggi di questo territorio e ne favorisce la lettura.L’involucro, completamente rivestito da tron-chi di legno tra 15 a 50 cm di diametro, rap-presenta una rilettura dei manufatti presenti sul luogo, le cataste di tronchi. Le relazioni con l’ambiente si completano con quelle con gli abi-tanti e il saper fare: il rivestimento in tronchi nascerà con il coinvolgimento di falegnamerie locali e capacità artigianali proprie. Dal punto di vista ambientale, l’uso di tronchi di scarto provenienti dal Parco stesso fa del nuovo cen-tro polifunzionale di Campotenese un edificio a Km zero ■

NATURA E SAPERI LOCALIUn intervento di architettura del paesaggio dall’alto valore simbolico che evoca, nelle forme e nei materiali, metafore legate al mondo della natura

PROFILI

L’apparente semplicità formale del centro polifunzionale del Parco del Pollino (in alto, render Engram dell’interno) si integra con l’attento studio di soluzioni energetiche e ambientali coerenti.

Page 33: IoArch 47 Mar_Apr 2013

[ 33 ] 47 IOARCH

Località Mormanno, Cosenza

Anno di concorso 2012

Team di progetto Mario Cucinella, Luca Sandri, Alberto Casarotto, Alberto Bruno

Artista Giuseppe Maraniello

Liturgista Don Amilcare Zuffi

Strutture Favero & Milan

Impianti tecnici Manens - TIFS

Superficie 450 mq

SCHEDA

NATURA E SAPERI LOCALI

IL BAROCCO DEL FUTURO

La chiesa si presenta come un elemento domi-nante e originale rispetto al contesto urbano di Mormanno, nel cuore del Parco del Pollino in Calabria. La facciata principale, che si apre sul-la nuova piazza della chiesa, è caratterizzata da pochi ma essenziali elementi che definiscono i principali segni di riconoscibilità della tradi-zione cristiana: il portale di ingresso e la croce.La pianta dalla forma organica è stata disegnata partendo da elementi curvilinei di alcune delle più belle chiese barocche di Roma e dell’Orato-rio Ghisiglieri di San Carlo a Ferrara. Il risulta-to è un impianto dalla qualità monumentale e dinamica allo stesso tempo in cui lo spazio cen-trale si confronta e si rapporta in maniera dif-ferente con le cappelle laterali. Le opere d’arte sono state ideate tenendo conto del progetto ar-chitettonico e della destinazione per far convi-vere in modo armonico le due discipline senza tradirne l’autonomia. Realizzati con materiali legati alla tradizione come il marmo, il bronzo e il mosaico, tali elementi si confrontano e dia-logano con le linee fluide degli interni, esaltati in maniera scenografica dalla luce naturale che “piove” dall’alto della copertura, progettata per permettere all’edificio di “respirare” limitando il ricorso agli impianti meccanici ■

A destra, la particolare conformazione della pianta a croce della chiesa riprende diverse forme di chiese barocche. In questo modo ogni cappella assume una forma propria per la quale è stato studiato uno specifico allestimento artistico e iconografico.

Sopra il titolo, esterno e interno della chiesa per la nuova piazza di Mormanno nei render Engram. Qui sotto, lo studio energetico e bioclimatico.

I principi della progettazione passiva e un’innovativa rilettura delle forme del passato sintetizzano l’armonia del creato nella Chiesa di Santa Maria Goretti a Mormanno

Page 34: IoArch 47 Mar_Apr 2013

[ 34 ] IOARCH 47

Gli elementi guida del progetto per il polo scolastico Mantovani e Gonelli nel Comu-ne di Mirabello, che sostituisce gli edifici fortemente danneggiati dal sisma del 2012, sono stati la luce naturale e il concatenarsi di spazi aperti e chiusi, protetti, sicuri e al contempo permeabili. Su uno schema pla-nimetrico semplice e rigoroso, l’architettu-ra trasforma l’immagine convenzionale di scuola in una sequenza di piani senza con-fini definiti che dialogano con il verde della pianura ferrarese. Su una superficie di circa 1.000 mq, l’edifi-cio è organizzato in tre stecche parallele di 6 metri di luce netta ciascuna, separate da

L’emergenza della ricostruzione in Emilia diventa occasione per ripensare stereotipi tipologici e modelli costruttivi. Innovazione in pianta, nell’architettura e di processo

UN SEGNO NEL PAESAGGIO

spazi di comunicazione di larghezza pari a 4 metri. Indipendenti tra loro, le due scuo-le, le cui aule occupano le maniche esterne con affacci verso il giardino e l’orizzonte, sono collegate tra loro da un piccolo patio interno, mentre la sezione centrale ospita i servizi comuni. La modularità dello schema progettuale è stata una scelta congeniale ai brevissimi tempi di ricostruzione richiesti dal bando di concorso vinto da MC A insie-me a CMC Prefabbricati, che ha realizzato gli elementi portanti in cls prefabbricato. Il progetto prevede un consumo di 7,68 KWh/mc/anno, che permette all’edificio di ottene-re la certificazione in Classe A ■

Sopra, luce e paesaggio “entrano” nel nuovo polo scolastico di Mirabello, caratterizzato da volumi permeabili ma rigorosi.La costruzione è avvenuta in soli 45 giorni, facendo ampio ricorso alla prefabbricazione.

Sotto, studi di ventilazione degli ambienti e, a destra, la pianta dell’edificio.

PROFILI

Località Mirabello, FE

Anno di realizzazione 2012

Tempo di realizzazione 45 giorni

Committente Regione Emilia Romagna

Team di progetto Mario Cucinella, David Hirsch, Hyun Seok Kim, Marco Dell’Agli, Rigoberto Arambula, Giuseppe Perrone, Yuri Costantini

Impresa costruttrice C.M.C. Prefabbricati srl

Progetto strutture Ing. Giorgio Maria Vismara, Ing. Massimiliano Vernaleone

Progetto impianto elettrico P.I. Giordano Fusaro

Progetto impianto meccanico P.I. Gino Berganton

Superficie 1.000 mq

Importo lavori 1.100.000 euro

Consumo annuo 7,68 KWh/mc

SCHEDA

Page 35: IoArch 47 Mar_Apr 2013

performanceinlighting.com

Ogni luogo ha il diritto di mettersi in luce

Soprattutto l’esterno del palazzo della Regione Lombardia Scegliere Performance in Lighting signifi ca privilegiare la luce in tutte le sue forme, al meglio delle sue prestazioni.

Nella foto, alcuni particolari di quanto realizzato per Regione Lombardia: strade, marciapiedi, pista ciclo pedonale,

terrazzo auditorium, percorsi e aree verdi; tutti illuminati e valorizzati attraverso i prodotti Performance in Lighting

per dar vita ad una nuova, spettacolare “promenade” proprio nel cuore di Milano. Una struttura pensata e realizzata

con la complicità della luce.

Page 36: IoArch 47 Mar_Apr 2013

[ 36 ] IOARCH 47

L’edificio è in posizione defilata tra via Vintler e via Streiter nel centro storico di Bolzano ed è raggiungibile tramite un percorso interno da un edificio con ingresso da via Vintler, in posizione quindi riservata e silenziosa.Da un preesistente edificio senza particolari qualità nasce una nuova costruzione, che ne mantiene il perimetro ma si sviluppa con uno stile proprio. L’edificio, che assume così le caratteristiche di una moderna villa cittadina, si estende con una forma a L il cui lato più lungo è addossato, solamente al piano terra, alla galleria Vintler. La parte stretta si allunga nel cuore verde di un vasto giardino racchiuso tra edifici d’epoca con caratteri differenti; un insieme ambientale sorprendente e inaspettato per

chi accede al luogo attraverso il percorso porticato da via Vintler. L’architettura pulita esalta la complessità del luogo e si confronta con il complesso storico sacro del convento dei francescani di cui si gode l’incantevole maestosità dalle finestre a ovest, dalla terrazze ai piani e dallo straordinario tetto-giardino. La casa è formata da tre importanti unità abitative, ciascuna dotata di una peculiare identità. Il piano terra è dunque impreziosito dalla presenza di un giardino ad uso esclusivo; il piano primo da una ampia terrazza; l’attico dalla terrazza, dal panoramico tetto giardino e dalla cantina storica di proprietà ■

Sopra, sezione BB e inclinazione tetto.

L’attento recupero di una antica struttura in pieno centro storico a Bolzanoè tutta giocata su ampi spazi verdi, fino a concludersi con il panoramico tetto-giardino

RISTRUTTURAZIONE A BOLZANO

IL VERDE RESTITUITO

Località: Bolzano

Anno di realizzazione: 2008

Committente: Imobilia srl

Impresa di costruzioni: Lageder Bauwww.lagederbau.it

Progetto: Architetti Lia Nadalet e Rita Stenico

Realizzazione verde: Climagrün

SCHEDA

A destra, planimetria piano ultimo con tetto verde. Sotto, piano interrato e a destra pianta del primo piano. Sotto, l’ingresso.

Page 37: IoArch 47 Mar_Apr 2013

[ 37 ] 47 IOARCH

La copertura verde è una soluzione intensiva quindi fruibile come un giardino tradizionale, eseguita con prato a rotoli, una siepe come barriera visiva viva e vegetazione mediterranea per creare una piccola oasi di relax nel centro della città di Bolzano. La soluzione richiede una manutenzione periodica ma non molto impegnativa. Un robot tosaerba facilita la cura del manto erboso e la piantumazione nelle fioriere è di facile mantenimento. La pavimentazione in larice è prevista per posizionare mobili outdoor.

Zona prato

Stuoia protettiva PECT 500

Elemento di drenaggio e accumulo idrico FKD 40

Stuoia filtrante 105

Substrato intensivo

Bordo in ghiaia tonda

Rotoli di prato

Altezza struttura 25 cm

Tetto verde/approfondimenti tecnici

Dettaglio strutturale della copertura verde nella zona sopra l’ascensore

Rita Stenico e Lia Nadalet si laureano presso lo IUAV di Venezia nel 1977 e fondano lo studio associato nel 1997, sviluppando interessi professionali in vari campi: dalla casa unifamiliare al complesso scolastico, dal piano di recupero allo studio delle piste ciclabili, dal restauro storico alla ristrutturazione. Tutti i progetti perseguono l’obiettivo del risparmio energetico e della compatibilità ambientale. Lo studio Nadalet & Stenico promuove l’attenzione alla progettazione sensoriale, mettendo al centro la percezione dello spazio utilizzando i cinque sensi quali misuratori delle forme, dei colori, dei movimenti, dei suoni e dei materiali. In antitesi all’abuso della geometria, intesa come modalità totalizzante della progettazione, lo spazio viene ripensato partendo dall’interno verso l’esterno secondo la pratica e l’esperienza spaziale delle donne, dell’abitare e del vivere tra il dentro e il fuori. L’utente diventa così il soggetto della progettazione.

Rita Stenico & Lia Nadalet

www.nadalet-stenico.com

Zona fioriere in acciao Corten

Materiale drenante lapillo 10/14

Stuoia filtrante 105

Substrato intensivo

Altezza struttura 40 cm

www.climagruen.it

01 Strato separatore stuoia in monofilamenti02 Cuneo Foamglas03 Tavolone in legno con distanziatori04 Copertina in lamiera05 Scossalina a sbalzo06 Sigillatura07 Profilo in acciaio

08 Saldatura09 Incollaggio10 Sigillatura elastica11 Striscia perimetrale autoadesiva in polietilene12 Nastro biadesivo racc.barriera vapore13 Isolante termico14 Tavolato

Page 38: IoArch 47 Mar_Apr 2013

[ 38 ] IOARCH 47

Prisma Architectural è il marchio di Performance in Lighting di soluzioni illuminotecniche per esterni ad elevato contenuto tecnico e di design. Tra queste Q-Light 600, nella foto, apparecchio su palo interamente in alluminio di forma essenziale e rigorosa, con diffusore antiabbagliante, conforme alle norme sull’inquinamento luminoso, in policarbonato resistente agli urti e stabilizzato ai raggi UV (la prolungata esposizione alla luce solare non ne altera colore e trasparenza), è un’eccellente soluzione per l’illuminazione di aree pedonali urbane e in contesti residenziali. Disponibile per sorgenti a scarica, fluorescenti o LED (in bianco caldo 3000 K o freddo da 6000 K), Q-Light è dotata di due pressacavi per il cablaggio passante di cavi da 5 a 10 mm.

www.performanceinlighting.com

In occasione del trentesimo anniversario della morte di Pier Luigi Nervi, questa raccolta di saggi è il risultato di un programma triennale di ricerca sulla vicenda personale, professionale e culturale del celebre ingegnere italiano promossa dall’Università di Parma e da Parma Urban Center. Un lavoro sugli archivi che ha coinvolto studiosi da tutto il mondo orientati in tre direzioni – Storie, Geografie, Paralleli - documentate da altrettante sezioni all’interno della pubblicazione.

The Berlin Design GuideAutori Viviane Stappmanns, Kristina LeipoldEditore Gestalten - 256 pp - euro 16,90ISBN 978-3-89955-478-6 (testo in inglese)

Cantiere NerviA cura di Gloria Bianchino, Dario CostiEditore Skira262 pp - euro 28,00

Pratico manuale per gli appassionati d’arte, architettura, moda e design, questa guida propone una serie di tour tra i luoghi più stimolanti di Berlino, dall’innovativo Buchstabenmuseum, dedicato al graphic design, al Mauerpark, striscia verde che ricalca il percorso del Muro, dalla mitica sala concerti SO36 al Gestalten Space. Gli itinerari sono integrati da interviste e ritratti di personalità locali che offrono un punto di vista privilegiato per scoprire una delle città più dinamiche nel panorama creativo globale.

UNA GUIDA ALLA CREATIVITÀ DI BERLINO

Nell’architettura tradizionale, le chiusure trasparenti costituivano il punto debole degli involucri edilizi. Oggi, grazie a una lunga serie di evoluzioni in termini di prestazioni, i serramenti e le vetrazioni rappresentano una risorsa determinante per il controllo ambientale degli edifici, sia in termini di isolamento termico-acustico che di illuminazione e ventilazione naturale. Per questo è ormai riduttivo considerare i serramenti come sistemi tecnici autonomi: la loro progettazione deve infatti prendere atto delle complesse interrelazioni con le forme architettoniche.

LE CHIUSURE VERTICALI

Serramenti e vetrazioniA cura di Gian Luca BrunettiEditore Wolters Kluwer Italia224 pp - euro 28,00

NUOVI ELEMENTI PER ILLUMINARE LA CITTÀ

‹ LIBRI/NEWS

LA COSTRUZIONE DI UN’IDENTITÀ

Page 39: IoArch 47 Mar_Apr 2013

[ 39 ] 47 IOARCH

AVANGUARDIE COSTRUTTIVE

Sopra il titolo, un’immagine del ponte sul Brembo a Lenna, infrastruttura realizzata dal Gruppo Vitali.

PROFILI_IMPRESE

VITALIPER UN’IMPRESA DI COSTRUZIONI, È OVVIO, LE FONDAMENTA SONO CRUCIALI. QUELLE SU CUI POGGIA IL GRUPPO VITALI SI CHIAMANO ECOSOSTENIBILITÀ, ALTA QUALITÀ COSTRUTTIVA E SOLUZIONI PERSONALIZZATE PER OGNI COMMITTENTE

Tre pilastri che hanno messo il business della famiglia bergamasca al riparo dalla profondissima crisi dell’edilizia, uno dei settori più colpiti dalla prolungata congiun-tura negativa degli ultimi anni. «Andiamo in controtendenza: quest’anno il fatturato crescerà rispetto ai 150 milioni di euro com-plessivi del 2012», conferma Cristian Vitali, architetto e ad del gruppo. «Per i prossimi tre anni, poi, abbiamo un portafoglio di pro-getti che vale 500 milioni». Risultati invidiabili in una fase di recessione e per un’azienda che, a dispetto dei nume-ri, rimane “a gestione famigliare”: accanto a Cristian i fratelli Massimo, Luca e Achille, che insieme gestiscono gli ambiti ammini-strativi e operativi dell’impresa. Ma i quat-tro, che hanno fondato la società nel 1989 raccogliendo l’eredità del padre Emilio e del nonno Beniamino, entrambi del settore, hanno sempre pensato in grande. Cogliendo

al volo le occasioni di crescita e di diversifi-cazione, anche tramite acquisizioni. La prima già nel 1994, quando fu acquistato un ramo della Invernizzi SpA. «Così, negli anni, siamo arrivati a strutturarci in quattro divisioni che presidiano altrettante aree di business: sviluppo immobiliare, infrastrut-ture, demolizioni speciali e produzione di aggregati per l’edilizia», racconta l’ad, che grazie al background di studi ed esperien-ze internazionali coordina tutti i progetti corporate con occhio attento al design e alla funzionalità. A trainare i ricavi sono soprattutto le grandi infrastrutture lombarde, dalla tangenziale esterna alla Brebemi, oltre a quelle legate all’Expo. In più Vitali, incontrato nella bella sede milanese del gruppo (quella ammini-strativa è a Cisano Bergamasco), identifica un altro fattore di successo nella presenza in tutte le fasi della filiera: individuazione delle

• 1936 Beniamino Vitali, tornato in Italia dopo tre anni da emigrante negli Stati Uniti, fonda una piccola società edile

• 1954 Emilio Vitali, figlio di Beniamino, amplia l’attività ed entra nel settore delle infrastrutture

• 1989 Achille, Cristian, Luca e Massimo, terza generazione della famiglia, fondano la Vitali SpA

• 1994 Acquisizione dello stabilimento Invernizzi a Cisano Bergamasco

Opere recenti

• 2006 Ponte sull’Adda Cesare Cantù• 2006 Palasport Olimpico di Torino su

disegno di Arata Isozaki • 2008 Demolizione del quartiere Cité

Capendeguy a Béziers (Francia) • 2011 Innovation Campus Milano

Opere in cOrsO

• Porta dell’Expo (in associazione di impresa)

• Progetto Bre.Be.Mi• Leonardo da Vinci Park di Roncello• Mediapark di Stezzano

MILESTONES

Page 40: IoArch 47 Mar_Apr 2013

[ 40 ] IOARCH 47

aree di sviluppo, progettazione, costruzione e gestione dell’immobile. Il fatto di occuparsi quasi esclusivamente di retail, industriale e terziario si è poi rivelato un punto di forza, visto il crollo delle com-pravendite nel residenziale. Questo, però, non basta: a fare la differenza, in tutte le aree di business, è il come. E qui torniamo ai tre pilastri evocati in apertura. Innanzitutto il rispetto per l’ambiente. Anche per ragioni molto pratiche: ridurre l’impatto di un edi-ficio e renderlo efficiente dal punto di vista energetico equivale a contenere in maniera notevole i costi di gestione. «Il campus che abbiamo realizzato a Peschiera per Micro-soft è un ottimo esempio: è il primo e l’unico in Italia, al momento, ad essere completa-mente certificato Leed Gold, lo standard sviluppato negli Usa che misura la sosteni-bilità ambientale degli edifici tenendo con-to di sei categorie di indicatori». Perché un building riesca ad ottenere questa certifica-zione è fondamentale la qualità del cantiere, dei materiali e delle soluzioni tecnologiche scelte. «Certo, per questo tendiamo a utiliz-zare asfalti e calcestruzzi certificati prodotti nei nostri stabilimenti di Caponago, Ponte San Pietro e Cisano Bergamasco. Ma qualità significa anche confrontarsi con i progettisti e con i clienti per creare qualcosa di funzio-nale, senza ricami e orpelli inutili. Da archi-tetto conosco bene la tentazione di mettere l’estetica al primo posto, ma credo che si debba sposarla con la praticità tenendo sem-pre a mente le esigenze di chi in quell’am-biente dovrà lavorare o vivere». Ecco perché occorre la collaborazione con tutti gli attori coinvolti nel progetto. Un’idea che Vitali porta avanti anche nel suo ruolo di vicepresidente del gruppo Giovani di Ance: «Il tempo del far da sé è superato: ora biso-gna unire gli sforzi e cercare insieme le so-luzioni migliori. E sono convinto che, in un momento di restrizione del credito, vadano coinvolti in collaborazioni sempre più stret-te anche i soggetti finanziatori».

Chiara Brusini

L’architetto Cristian Vitali, a.d. di Vitali SpA

LO SVILUPPO SOSTENIBILE

La tutela dell’ambiente come parte integrante del business. Dalle parole di Cristian Vitali si capisce che oggi il costruire ecosostenibile è una strada obbligata. Per motivi etici, per mantenere buoni rapporti con le istituzioni locali e come fattore di vantaggio competitivo. Il gruppo di Cisano Bergamasco lo ha intuito prima di altri: non per niente quello di Peschiera Borromeo è stato il primo (e per ora l’unico) campus italiano a ottenere la certificazione Leed, che misura l’impatto ambientale con un sistema di punteggi applicato all’intero ciclo di vita dell’edificio, dal cantiere alla dismissione. A questo impegno Vitali unisce la stretta collaborazione con gli enti e le comunità locali. In parallelo alla costruzione della nuova sede Microsoft, per esempio, l’azienda ha riqualificato l’antico parco del fontanile Gambarone, piantumato alberi e costruito un asilo nido e una scuola materna aperti alla comunità.

Sotto, alcuni lavori di Vitali. Da sinistra: demolizione degli edifici del quartiere Cite Capendeguy, nel centro di Béziers (F); il Palahockey di Torino (2006), disegnato da Arata Isozaki; ponte sul fiume Brembo a Lenna, con schema ad arco superiore e impalcato sospeso, progetto di Studio Ariatta, Ing. Mauro Eugenio Giuliani.

NEL 2012 Vitali SpA ha realizzato ricavi per circa 75 milioni di euro, di cui metà dalle infrastrutture e altrettanto da produzione di aggregati per l’edilizia, demolizioni speciali e bonifiche ambientali. Per quest’anno, considerati gli ordini ricevuti, prevede una crescita dei ricavi e dei margini. I dipendenti sono 180, numero che con i collaboratori sale a 350. Quattro le divisioni: la Real estate development, specializzata nella realizzazione di edifici direzionali, commerciali, logistici e industriali, la Demolizioni speciali che si occupa dell’abbattimento di fabbricati con sistemi implosivi o con robot e della bonifica di aree industriali dismesse, la Divisione Infrastrutture che realizza strade, autostrade e ponti, la Vitali produzione di calcestruzzo, conglomerati bituminosi e inerti oltre a recuperare i materiali provenienti dalle demolizioni. L’organigramma del gruppo comprende altrettante direzioni, a cui si aggiunge quella (trasversale) dedicata all’Engineering, che gestisce la progettazione e l’ingegnerizzazione dei progetti.

IL GRUPPO VITALI

Presidente Massimo VitaliVicepresidente Luca VitaliAmministratori delegati Achille e Cristian Vitali

Fatturato 2012 75 milioni di euroAddetti 350 www.vitalispa.it

PROFILI_IMPRESE

Evoluzione del fatturato La ripartizione % del volume d’affari tra le diverse divisioni

2008 2009 2010 2011 201210

20

30

40

50

60

70

80

Infrastrutture 50%

Costruzioni 30%Immobiliare 10%

Produzione 5%Demolizioni 5%

Page 41: IoArch 47 Mar_Apr 2013

[ 41 ] 47 IOARCH

Località Peschiera Borromeo, MI

Anno di realizzazione 2011

Committente Microsoft Italia

Progetto architettonico Flores Prats Arquitectes

Area del lotto 100.000 mq

Slp 60.000 mq

Superficie di piano 3.200 mq

Certificazione Leed Gold del Green Building Council

Area verde 62.000 mq

Area parcheggio 28.500 mq

Fornitori asfalto e calcestruzzo Vitali, superfici vetrate Schüco, soluzioni di illuminazione Philips con sensori di rilevamento presenza e regolazione automatica del flusso lampada, pannelli fotovoltaici Renergies Italia, realizzazione impianto elettrico Agie srl

Valore del progetto 150 milioni di euro

SCHEDA

Nel 2006 Microsoft indice la gara per il suo nuovo headquarter. Il brief richiede mas-sima efficienza energetica e basso impatto ambientale, flessibilità degli spazi e una se-rie di servizi (dall’asilo nido al fitness cen-ter) che favoriscano il cosiddetto work-life balance, cioè il bilanciamento tra lavoro e vita privata. Vitali individua un’area verde a sud-est di Milano (Peschiera Borromeo) con destinazione industriale e mette a punto un progetto con tutte le caratteristiche richie-ste. «Abbiamo ribaltato la procedura tradi-zionale, che ha come primo step il disegno dell’architetto. Siamo partiti dalle esigenze del cliente, immaginando una pianta di pia-no che potesse contenere open space, sale meeting e aree relax, facilitasse l’interazio-ne tra colleghi e al tempo stesso garantisse bassa dispersione termica», ricorda Cristian Vitali. «La forma a corte, con spazi tecnici e servizi posti negli angoli interni, si è rive-lata ideale. Ottenuta la variante urbanistica

INNOVATION CAMPUSUn masterplan che si richiama ai complessi agricoli tradizionali della zona per spazi di lavoro contemporanei, integrati nella socialità del luogo

(da industriale a terziario) e un aumento volumetrico che ci avrebbe consentito di realizzare altre tre corti unite da un blocco centrale, abbiamo contattato lo studio spa-gnolo di Eva Prats e Ricardo Flores: giovani architetti emergenti che lavorano molto in ambito paesaggistico». Microsoft apprezza, scegliendo, tra un centinaio di progetti in gara, proprio quello dello studio di Barcello-na, caratterizzato da brise soleil che si allun-gano sul vialetto di ingresso trasformandosi in una pergola che richiama le costruzioni del vicino Parco agricolo sud. Il complesso, in cui la multinazionale ha tra-sferito la propria sede nel luglio 2011, com-prende 50 mila mq di uffici, mille posti auto coperti, centro conferenze e auditorium, spazio mensa, ristorante, fitness center, asi-lo e scuola materna. Il tutto circondato da 60 mila mq di parco. Le facciate di vetro e acciaio a bassa dispersione termica per-mettono un’ottima distribuzione della luce

sui piani di lavoro. Ogni particolare è stato studiato per ottenere l’importante certifica-zione ambientale Leed Gold: dall’uso di ma-teriali locali e quando possibile riciclati al re-cupero delle acque piovane per gli scarichi e di quella di falda per il raffrescamento estivo, dal sistema di teleriscaldamento ai pannelli fotovoltaici e solari termici sulle coperture, fino alla scelta, per gli spazi verdi, di specie arboree con basso fabbisogno idrico. Con il risultato che, rispetto a un edificio tradizionale delle stesse dimensioni, l’hea-dquarter Microsoft consuma il 30% di ener-gia e il 40% di acqua potabile in meno ■

In alto, interno e esterno si fondono nelle vetrate basso-emissive della nuova sede di Microsoft Italia. Sotto, leggere passerelle che richiamano il paesaggio agricolo circostante definiscono gli accessi alla corte centrale del complesso; nel masterplan a destra, i tre blocchi a corte centrale del campus, a cui si affianca un’area dei servizi e le monumentali prese d’aria dei parcheggi interrati.

Page 42: IoArch 47 Mar_Apr 2013

[ 42 ] IOARCH 47

LA PORTA DELL’EXPOÈ il progetto infrastrutturale più importante di Expo 2015. Insieme landmark del sito visibile da grande distanza, snodo essenziale del trasporto su gomma e elemento di salvaguardia ambientale per le prospicienti aree del nuovo sviluppo urbano

La nuova porta di accesso di Expo 2015 col-legherà l’area espositiva con le grandi arte-rie viarie e la viabilità secondaria e sarà il vero biglietto da visita dell’espozizione uni-versale. L’intervento consiste in due viadot-ti (Expo Ovest ed Expo Est) da 200 metri che scavalcano la A4, un terzo (viadotto dei Laghi) da 190 metri che passa sulla A8 e un tratto di galleria (1 chilometro di lunghez-za) sotto l’area di Cascina Merlata. Il per-corso in quota avrà 38 appoggi invece di 82. «Abbiamo vinto la commessa un anno e mezzo fa dopo una gara molto agguerri-ta» ricorda Vitali «Ha premiato il design, concepito dallo studio Antonio Citterio Patricia Viel and partners, e il lavoro di progettazione ingegneristica realizzato con i partner». I lavori sono partiti ad agosto dello scorso anno ■

Località Milano

Anno di realizzazione In cantiere

Committenza Infrastrutture Lombarde

Progettista Antonio Citterio Patricia Viel & Partners,Pro Iter (servizi di ingegneria integrata), Errevia, Politecnica

Esecutori Ati tra Eureca Consorzio Stabile, CCC Coop (Consorzio Cooperative Costruzioni), CIC

(Compagnia Italiana Costruttori) e Vitali

Illuminotecnica Metis Lighting

Valore del progetto 120 milioni di euro

SCHEDA

Nel render e nel modello di Antonio Citterio Patricia Viel and Partners due viste della nuova infrastruttura. A destra, un’immagine del cantiere in corso.

PROFILI_IMPRESE

Page 43: IoArch 47 Mar_Apr 2013

[ 43 ] 47 IOARCH

La costruzione del nuovo ponte sul lago di Lecco che collega i comuni di Olginate e Ca-lolziocorte riducendo i tempi di spostamento e il traffico, è stata una vera sfida ingegneri-stica. «Le fondazioni delle antenne necessita-vano di opere di consolidamento particolari a causa della scarsa consistenza del terreno», spiega Vitali. Il ponte, inoltre, è interamente sospeso agli stralli: «per minimizzare l’im-patto sul territorio e non ostacolare il natu-rale corso delle acque si è deciso di eliminare le pile in alveo in favore di una luce unica». Durante i lavori, tuttavia, è stato necessario incanalare l’Adda in sette condotte per poi creare sul letto del fiume un rilevato provvi-sorio costituito da blocchi di cemento ■

Località Olginate

Anno di realizzazione 2009

Committente Provincia di Lecco

Progettista Ing. Angelo Valsecchi

Consulenza opere geotecniche SC Sembenelli Srl

Lunghezza 233 metri (campata centrale 110 metri)

Larghezza 11,50 metri

Distanza tra le antenne 110 metri

Altezza antenne 38,4 metri

Stralli 48

Pali di fondazione 110

Peso impalcato 5.331 t.

Peso acciaio per stralli 59.000 kg

Fornitori Casseforme Doka, calcestruzzo Vitali con additivi Mapei

Valore del progetto 5,8 milioni di euro

SCHEDA

UN PONTE SULL’ADDA

Nelle immagini, una vista dell’area di intervento durante la costruzione delle opere provvisionali di sostegno e, a sinistra, gli stralli che sorreggono la campata centrale e l’impalcato in cemento armato precompresso in opera.

Lungo i principali canali di distribuzione europei delle merci, Vitali ha realizzato il campo logistico di Basiano, a poca distanza dalla A4 Torino/Trieste, dalla tangenziale Est Milano e dalla futura Bre.Be.Mi. Al suo interno, l’hub italiano di Decathlon, dove la catena di abbigliamento sportivo francese riceve e smista le merci vendute in tutti i punti vendita italiani. Un sistema meccanizzato preleva la merce ordinata dai negozi e la trasporta all’imballaggio per la spedizione. Caso rarissimo per un edificio di questo tipo, l’immobile è dotato di riscaldamento a pavimento per migliorare il comfort dei lavoratori. Gli speciali rivestimenti metallici di facciata, inoltre, permettono un risparmio del 30% sui costi di gestione. Tutti i magaz-zini sono provvisti di impianti antincendio tipo sprinkler, mentre le compartimentazio-ni sono realizzate con pareti REI120 ■

Località Basiano

Anno di realizzazione 2005

Committente Decathlon

Area complessiva 100 mila mq

Superficie coperta 60.000 mq

Altezza sottotrave 12 metri

Valore del progetto 20 milioni di euro

SCHEDA

IL PARCO LOGISTICO MILANO EST

Page 44: IoArch 47 Mar_Apr 2013

[ 44 ] IOARCH 47

Se le moderne teorie della fisica sono nate dall’osservazione dei fenomeni naturali, dall’osservazione dei trend tecnologici nascono le idee per il futuro che Tommaso Gecchelin sviluppa nel suo lavoro di scienziato e designer. Un futuro più vicino di quanto si possa pensare

DESIGN

L'ELEGANZA DELLA SCIENZA

Il disegno industriale in Italia nasce dalle arti applicate all’artigianato e all’industria e segna un’epoca dello sviluppo economico del Pae-se. Nella sua inestricabile connessione con il mondo della produzione industriale prende avvio un processo di scambio di conoscenze e di invenzioni capaci di adattare le idee ai ma-teriali e ai processi, e viceversa. Nella nuova economia della conoscenza, lo sviluppo di mercati che pochi anni prima non esistevano e il successo di brand come Apple stabilisce nuovi standard, nei quali giocano un ruolo preponderante la ricerca scientifica e la capacità di immaginare un futuro non più fatto di beni di consumo di massa ma di soluzioni immediate e efficienti, slegate dallo spazio/tem-po come le risposte che ci stiamo abituando a

ricevere da un mondo sempre connesso (come l’home banking, l’acquisto di un e-book o la ter-moregolazione a distanza dell'abitazione).Tommaso Gecchelin è un designer che imma-gina il futuro. Che – ci spiega – osservando le tendenze in atto è molto più vicino di quanto si tenda a credere. Il futuro diventa presente quando ricerche condotte in campi diversi possono convergere verso nuove soluzioni. Come il progetto di mobilità collettiva Next, che si basa su un veicolo elettrico automatico con capacità “sociali”: da mezzo di trasporto individuale, Next può aggregarsi in convogli che condividono lo stesso percorso tra guida-tori che hanno le medesime preferenze. Che lungo il percorso potranno ricevere “servizi” (per esempio la colazione evitando la sosta

Nel progetto di mobilità next, veicoli autonomi possono raggiungere convogli collettivi che percorrono itinerari programmati via app (sopra il titolo) e collegarsi (nel disegno a destra) ruotando di 90°. I sedili slittano nel nuovo ambiente collettivo (nel disegno qui sotto).Un sistema giroscopico simile a quello che tiene in equilibrio Segway garantisce la stabilità dei veicoli.

Page 45: IoArch 47 Mar_Apr 2013

[ 45 ] 47 IOARCH

Dimentichiamoci gli interruttori della luce. Sviluppata per Promote Design (www.promotedesign.it), Label Light reinventa il modo con cui le persone interagiscono con l’illuminazione. Aprendone uno dei “petali” la lampada si accende, con intensità proporzionale all’angolo di apertura. Numerosi e facilmente sostituibili i materiali con cui si potranno rivestire i lati esterni della nuova lampada, per adattarsi a un nuovo arredo dell’ambiente o per crearlo.Label Light si ispira all’estetica giapponese Wabi-Sabi: luci e ombre, oltre a sottolineare la transitorietà delle cose, ne smaterializzano la fisicità e accendere la luce diventa un gesto dell’anima. La versione RGB Chroma permette di modificare e mischiare i colori della luce bilanciando l’apertura dei singoli petali. Ormai rimane solo da eliminare il cavo dell'alimentazione elettrica.

APRI LA LUCE!

Tommaso Gecchelin (Mirano,1985) si laurea in fisica all’Università di Padova nel 2009 e in disegno industriale presso lo IUAV a Treviso nel settembre 2012. Questo background interdisciplinare trova espressione nei suoi progetti di design dove confluiscono scienza, arte e tecnologia. Free lance, dopo un periodo di training a Bolzano presso lo studio MM Design di Alex Terzariol collabora ora con VdB Innovation Design a Miami in Florida.www.tommasogecchelin.com

Tommaso Gecchelin

BE è un progetto con cui Gecchelin ha partecipato al Samsung Young Design Award nel 2010. Più che un ennesimo oggetto di elettronica, BE è il terminale di una rete sociale al cui centro c’è l’individuo e i suoi comportamenti, di cui può conoscere momento per momento l’impatto ambientale. BE riceve i dati di consumo degli apparecchi domestici rilevati dalle prese smart e da sensori del consumo di acqua e quelli dei dispositivi mobili via bluetooth. Un sensore GPS permette a BE di riconoscere i mezzi di trasporto utilizzati mentre, indossato dall’utente, un anello “smart” con sensore di conducibilità elettrica misura e trasmette via infrarossi a BE la quantità di acqua utilizzata per la doccia. In alluminio e vetro, materiali interamente riciclabili, BE è dotato di celle fotovoltaiche per la ricarica. Classifiche condivise tra gli utenti sulla propria impronta ambientale trasformeranno BE in un gioco, favorendo un approccio consapevole alle tematiche ambientali.

BE GREEN

Due slide che illustrano le funzioni di BE.

In alto, un'immagine della lampada in verisone stand-alone (il progetto prevede anche la versione da parete) e, a sinistra, il concept di Label Light nella fase che precede i disegni tecnici.

all’autogrill). Next nasce sulla base del fatto che la ricerca sta facendo grandi passi ver-so l’efficienza delle celle fotovoltaiche; verso batterie sempre più capaci (è di ieri il lancio di Up!, la vettura elettrica di Volkswagen con una autonomia di 150 km); verso la guida au-tomatica (Google ne prevede la commercializ-zazione entro 3/5 anni e gli Stati di California, Nevada e Florida ne hanno già autorizzato la circolazione). La sua timeline è meno visiona-ria di quella di Casaleggio, e Next è un proget-to scalabile: i primi avranno semplicemente acquistato un veicolo elettrico; con la diffusio-ne dei veicoli e l'integrazione con i social net-work potranno nascere i primi convogli aggre-gati; infine, quando diventerà mainstream, le industrie di servizi vi scorgerà opportunità di business tali da giustificare la realizzazione di servizi dedicati in mobilità sempre disponibili, ospitati dai veicoli Next. Nel suoi progetti, Gecchelin applica un approc-cio scientifico a qualsiasi oggetto o soluzione con cui si trovi a confrontarsi, dalle maniglie all'elettronica, che ci può aiutare a trovare una definizione oggettiva di quell’impercettibile valore aggiunto del design chiamato elegan-za: ricercare sempre la soluzione più semplice, come predicava già nel XIV secolo il francesca-no Guglielmo di Occam, e, nel prodotto, elimi-nare tutto ciò che è inutile, come diceva Dieter Rahms nel XX: less is more ■

In Label Light switch, sorgente e lampada diventano un elemento unico

Più che oggetto isolato, oggi un prodotto di design è la rete di relazioni che ne determina contesto e funzionalità

› DESIGN

Page 46: IoArch 47 Mar_Apr 2013

[ 46 ] IOARCH 47

OLTRE IL MURO DI LIBESKIND “Beyond The Wall” è la spettacolare spirale policentrica disegnata da Daniel Libeskind per il Gruppo Cosentino e realizzata in Suede, l’innovativa finitura delle superfici in quarzo Silestone®. L’opera di design, che riflette il linguaggio unico e l’approccio ibrido all’architettura del progettista statunitense, sarà esposta nel cortile d’onore dell’Università Statale di Milano nell’ambito dell’evento “Interni Hybrid/Metissage Architecture & Design” in programma dall’8 al 20 aprile 2013.

www.gruppocosentino.com

ALIK IN WONDERLAND Un’installazione fantastica realizzata con I-Mesh

In occasione del Salone del Mobile 2013, presso il Centro Artistico Alik Cavaliere a Milano sarà presentata l’installazione multimediale Alik in Wonderland, un percorso attraverso le opere dello scultore milanese ed ex direttore dell’Accademia di Belle Arti di Brera, realizzato grazie all’innovativo tessuto I-Mesh, materiale altamente tecnologico in forma di griglia multi-assiale. I-Mesh è una fibra multifunzionale, nata per proteggere le pareti vetrate dall’irraggiamento e dal calore e per l’isolamento acustico, che può avere diversi campi applicativi, dall’architettura al design alla moda da indossare. Una rete resistente ma morbida, che funge da decorazione modellabile a piacere e da filtro con diversi gradi di opacità. L’installazione sarà accompagnata da una lettura scenica e dalla presenza di studenti Naba che, vestiti con I-Mesh come i protagonisti della favola di Lewis Carroll, accompagneranno il visitatore in un percorso di luci, suoni, parole e immagini che ribaltano il senso comune.

A cura di Francesca Molteni/Muse con Margherita Palli/Naba, Alice Gramigna e Gianluca Cesana/A2arch, Centro Artistico Alik Cavaliere. Con il contributo di Sailmaker International, produttore di I-Mesh, e di Naba, Nuova Accademia di Belle Arti Milano.Progetto di illuminazione LED di Luca Bolla, Laluce.Costumi di Caterina Crepax e Cecilia Bringheli.Proiezioni di Muse con Studio Due Effe.

www.sailmakerint.com

RITORNO AL DESIGN

Sopra e a sinistra, render e maquette del progetto. A destra, alcune realizzazioni con I-Mesh e al centro, seduta I-Mesh per Domodinamica.

Milano, aprile 2013. L'appuntamento è con il Salone del Mobile e con le creazioni di nuovi talenti e grandi nomi del design

Page 47: IoArch 47 Mar_Apr 2013

[ 47 ] 47 IOARCH

Se conviene all‘ambiente conviene a tutti

Climagrün srl | Via della Vigna 43 | 39100 Bolzano (BZ)

Tel 0471 91 38 32 | Fax 0471 05 07 22

[email protected] | www.climagruen.it

Climagrün è la sua impresa specializzata per tetti verdi, facciate vegetali, sistemi di anticaduta dall‘alto e impianti fotovoltaici integrati nel verde pensile.

LA POLTRONCINA “A COROLLA” DI ZAHA HADID La nuova collezione di sedute Array, che nasce dalla collaborazione fra Zaha Hadid e la divisone contract di Poltrona Frau, sarà presentata nella mostra Multiplicities curata dal celebre designer e architetto in occasione della settimana del design 2013. Il progetto Array, termine che nel linguaggio scientifico significa matrice, esce dagli schemi consueti della seduta da auditorium e da teatro. Con il suo design ad angoli dinamici, la poltroncina si presenta come una scultura compatta in cui schienale, braccioli e sedile sono uniti fra loro in un bocciolo pronto a schiudersi, con un effetto sorprendente che rompe la monotona continuità visiva delle tradizionali platee. www.poltronafrau.com

Physix è la sedia girevole da ufficio firmata da Alberto Meda per Vitra che si distingue per il design leggero e la qualità dei materiali. La sua struttura

combina un sottile telaio in plastica flessibile con un rivestimento unico

in maglia elastica ad alta resistenza e un meccanismo di sincronizzazione

integrato. Il telaio e il tessuto di Physix seguono i movimenti e le inclinazioni

del corpo in tutte le direzioni, persino in diagonale, conferendo leggerezza

alla monoscocca declinabile in raffinate combinazioni di colore. Semplice da

regolare, può essere utilizzata in diverse situazioni lavorative, sale riunioni

e incontri, garantendo i più elevati standard ergonomici, estetici e di

comfort.

www.vitra.com

LA SEDUTA DINAMICA PER L’UFFICIO MODERNO

Page 48: IoArch 47 Mar_Apr 2013

[ 48 ] IOARCH 47

IL DESIGN LO SCEGLI TULa particolarità di Unica, il sistema modulare

di sedute disegnato da Marcello Ziliani, è nella scocca realizzata in pressofusione di alluminio

e personalizzabile con texture a intaglio: è possibile scegliere liberamente la propria

versione del motivo, che verrà assegnato in totale esclusiva rendendo la propria sedia un

pezzo di design unico e irripetibile.

DONATIUNICA

design Marcello Zilianiwww.donati-unica.eu

IL COMFORT LEGGEROInfinity è la serie di sedute da esterni realizzate in alluminio e la speciale fibra Lightwick sviluppata da Ethimo, contraddistinta da un intreccio irregolare che crea una trama dinamica ed elastica. La linea è composta da salotto modulare completo di puff e tavolini, moduli lounge, tavolo da pranzo, sedia, poltroncina e tavolo contract. ETHIMOINFINITYdesign Ethimowww.ethimo.it

IL MODULO DELLA LUCEStick è la collezione di piantane, lampade da tavolo e da sospensione ideata dalla designer francecse Matali Crasset con corpo modulare ispirato alla forma di una pinza: gli elementi in legno, piegati e tesi da un supporto centrale, diffondono una luce morbida e calda e la loro ripetizione modulare crea giochi grafici e ombre inattese.

DESIGN DI LUCE PER ESTERNIStudiato per l’illuminazione di spazi pubblici

e privati, ideale per vialetti, giardini e camminamenti, Block di Platek Light è interamente realizzato in cemento, con

fonte luminosa a LED che garantisce ottime prestazioni ed effetti cromatici. Disegnato da Gaspare Inglese, è disponibile nella versione

segnapasso (altezza 120 mm) e paletto (altezza 500 mm e 700 mm).

PLATEK LIGHTBLOCK

design Gaspare Inglesewww.platek.eu

UNA SEDUTA SOFTLa collezione X si presenta nella nuova versione con scocca imbottita rivestita in tessuto e/o ecopelle o con cuscino integrato alla struttura. Le differenti andate a terra rendono questo sistema di sedute flessibile e adatto sia ad ambienti domestici che contract.

ALMA DESIGNX-SOFTdesign Mario Mazzerwww.alma-design.it

FABBIANF23 STICKdesign Matali Crassetwww..fabbian.com

Qualità, innovazione, creatività. Sono queste le linee guida delle nuove tendenze dell'abitare

‹ RITORNO AL DESIGN

Page 49: IoArch 47 Mar_Apr 2013

[ 49 ] 47 IOARCH

Questo progetto sperimentale, che entra per l'occasione nella collezione del Museo d'arte contemporanea della Toscana grazie alla di-sponibilità e generosità di Franca e Cosima Scheggi, approfondisce le ricerche di integra-zione plastica e modulazione inter-spaziale iniziate da Scheggi nei primi anni Sessanta a Milano. Parte dell'esposizione ripercor-re la collaborazione dell’artista con la "sarta intellettuale" di origine fiorentina Germana Marucelli (Settignano, Firenze 1905 - Milano 1983) presentando alcune sue creazioni del 1961 e 1962, abiti dipinti e fotografie di Ada Ardessi dell'atelier milanese progettato dallo stesso Scheggi che documentano l'integrazio-ne plastica fra arte, architettura e moda.Allo sguardo parallelo, al talento fotografico di Ada Ardessi (1937, Sterna, Istria) sarà de-dicata l'esposizione allestita in alcune sale del Centro Pecci intitolata Zone riflesse. La vita e le opere di Paolo Scheggi nella fotografia di Ada Ardessi. A partire dal titolo, la mostra pone l’uno di fronte all’altro la nudità del gesto compositivo, citando un ciclo di opere di Scheggi (Zone riflesse 1962-1963) come sinonimo di un rapporto artistico, persona-le e intimo tra le due figure. Sotto l'obiettivo di Ada Ardessi, anche le conosciute Intersu-perfici acquistano volumi scultorei e nettezza

gravitazionale. Gli scatti in bianco e nero e di medio formato sono stati selezionati per di-ventare passaggi visivi che uniscono tra loro, per associazioni formali ed estetiche, attimi privati e occasioni di incontro. L'iter allestitivo si presenta deciso come un viaggio storico che ci permette di conoscere e riconoscere l'energia del mondo dell'arte mi-lanese tra gli anni Sessanta e Settanta. Nessu-no come Ada Ardessi ha saputo condensare parallelamente, lungo l'arco della propria vita, i brevi anni di intensa attività artistica di Scheggi e la sua ricerca strutturale, pro-ducendo l’osservazione puntuale, profonda e originale sul mondo intorno a loro. «Il bian-co e nero mi permetteva di rendere forma e materia allo stato puro, quasi a priori» ricorda la fotografa. «Era come se bianchi e neri riu-scissero a radiografare i dipinti in profondità, privi, per un attimo, della carica del colore. […] Credo, più di una volta, di aver provato a leggere, mentre fotografavo, non solo la lim-pidezza di quelle intuizioni, ma anche la sem-plicità di quel legame con Paolo, di un'ami-cizia che ci portava a voler vedere e voler comprendere senza chiedere nulla in cambio, senza aver nulla a pretendere» ■

Atto Belloli Ardessi e Ginevra Bria

ZONE RIFLESSE

ARTEFACTS

PAOLO SCHEGGI INTERCAMERA PLASTICA E ALTRE STORIE Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci dal 24 marzo al 30 giugno 2013

Viale della Repubblica, 277, 59100 Prato www.centropecci.it

IL CENTRO PER L'ARTE CONTEMPORANEA LUIGI PECCI DI PRATO DEDICA A PAOLO SCHEGGI (SETTIGNANO, FIRENZE 1940 - ROMA 1971) UN PERCORSO DI ACCOMPAGNAMENTO ALL'INTERCAMERA PLASTICA, AMBIENTE MONOCROMATICO PRATICABILE REALIZZATO NEL 1966-67 E RICOSTRUITO NEL 2007. LA VITA E LE OPERE DI PAOLO SCHEGGI NELLA FOTOGRAFIA DI ADA ARDESSI.

Da sinistra, alcune fotografie di Ada Ardessi: Ritratto di Paolo Scheggi, mostra Neon, Milano,1969; Ada Ardessi e Paolo Scheggi, Atelier Marucelli, 1969;

Scenografia di Paolo Scheggi per “Materiale per sei personaggi”, Milano Teatro Durini, scrittura e scenografia di Roberto Lerici;

Intersuperficie di Paolo Scheggi, studio di via Tadino, Milano,1964-1965; Intersuperficie di Paolo Scheggi, Atelier Marucelli, Corso Venezia 35, Milano, 1965;

Intersuperficie di Paolo Scheggi, Sartoria Germana Marucelli, 1965; Ritratto di Paolo Scheggi, studio di via Tadino, Milano, 1964-1965

(tutte le foto ©Isisuf, Milano)

Page 50: IoArch 47 Mar_Apr 2013

[ 50 ] IOARCH 47

‹ LIBRI/NEWS

Nello sviluppo dei negozi monomarca e del retail, nulla viene lasciato al caso: dalle luci ai colori, dall’arredamento alla disposizione delle vetrine, ogni elemento è studiato per creare un unicum armonico, uno spazio rappresentativo adatto a valorizzare le creazioni del fashion design. Progettare lo spazio vendita nel sistema moda è il racconto dettagliato delle realizzazioni più significative dello studio fiorentino Arcabi Associates, fondato nel 1998 dagli architetti Aldo Cappa Marchello, Elisabetta Grassi e Ilaria Sassoli e specializzato nella progettazione di spazi per il settore moda. Redatto in forma di manuale e ricco di fotografie, il volume introduce al processo di creazione di concept architettonici in cui qualità, bellezza e funzione si fondono per facilitare l’incontro tra le esigenze dei clienti e i creatori di moda.

VESTIRE GLI SPAZI DELLA MODA

Progettare lo spazio vendita nel sistema modaAutori Arcabi AssociatesEditore Nardini192 pp – euro 28,00

Vasta opera in due volumi che affronta il tema della progettazione verde facendo riferimento al paesaggio italiano come caso esemplare di territorio modellato dall’uomo. Nel primo manuale, le testimonianze di alcuni progettisti, un excursus storico, una sezione tecnico-pratica e un abaco delle specie vegetali. Nel secondo volume, una selezione di progetti su piccola scala realizzati in Italia.

IL VERDE SU PICCOLA SCALA

Il crescente interesse per la produzione architettonica contemporanea e per l’espansione edilizia in rapporto al preesistente richiede un bilancio critico aggiornato che confronti teorie di pianificazione e prassi operativa. Evocando nel titolo la rubrica di Edoardo Persico su La Casa Bella, l’architetto e storico Elena Manzo apre nuove riflessioni sul processo di formazione della città del Novecento.

LA CITTÀ SI RINNOVA

La città che si rinnovaA cura di Elena MarzoEditore Franco Angeli384 pp – euro 38,50

Spazi verdi, giardini, terrazzeA cura di Filippo MarsigliEditore Utet Scienze Tecniche, 256 pp (vol. 1), 216 pp (vol. 2), euro 75,00 cadauno

ArcVision Prize – Women and Architecture, istituito da Italcementi Group, è il primo premio internazionale riservato ad architetti donna. E una giuria di sole donne, alla vigilia dell’8 marzo, ha proclamato vincitrice della prima edizione l’architetto brasiliano Carla Juaçaba. Il premio consiste in un workshop di ricerca presso i.lab, il Centro Ricerca e Innovazione di Italcementi Group a Bergamo, e in un riconoscimento di 50mila euro. Menzioni d’onore sono state attribuite a Izaskun Chinchilla (Spagna), a Anupama Kundoo (India) e a Siiri Vallner (Estonia). ArcVision Prize esamina nomi segnalati da advisor internazionali e premia l’attenzione alle questioni centrali della progettazione - tecnologia, sostenibilità, implicazioni sociali e culturali - privilegiando autrici che operano in condizioni di particolare complessità.

WOMEN AND ARCHITECTURE

La giuria della prima edizione di Women and Architecture. Da sinistra, Odile Decq, Kazuyo Sejima, Martha Thorne, Benedetta Tagliabue, Vera Baboun, Victoire de Margerie, Shaikha Al Maskari, Samia Nkrumah, Yvonne Farrell.

Progetta ispirandosi alla natura, all’acqua, all’aria e al vento e considera l’architettura un luogo d’incontro che possa dar vita a nuove relazioni sociali. Ha 71 anni, il suo studio è a Tokyo, è uno degli architetti più innovativi e influenti del mondo ma non appartiene allo star system. Toyo Ito, dopo il Leone d’Oro alla scorsa Biennale di Venezia, è ora il vincitore del Premio Pritzker organizzato dalla Hyatt Foundation che ogni anno assegna la considerevole cifra di 100mila dollari a un architetto vivente che con le sue opere sappia far convivere "talent, vision and commitment". La cerimonia di assegnazione si svolgerà al John F. Kennedy Presidential Library and Museum di Boston il prossimo 29 maggio.

Dopo quattro edizioni a Brescia, il quinto appuntamento con Made in Steel si tiene a Milano, a FieraMilanoCity, dal 3 al 5 aprile 2013. Organizzata come mostra espositiva e con un fitto programma di convegni, la manifestazione nasce per dare visibilità e spazio ai temi della progettazione e della costruzione in acciaio, proponendosi come l’unico evento, all’interno del panorama fieristico internazionale, dedicato all’intera filiera.

PROGETTARE IN ACCIAIO

www.madeinsteel.it

TOYO ITO PREMIO PRITZKER 2013

Dall'alto, Toyo Ito (foto ©Yoshiaki Tautsui); il palazzetto di Odate, 1993-1997 (foto© Mikio Kamaya): Tod´s building a Tokyo, 2003-2004 (foto ©Nacasa and Partners).

Page 51: IoArch 47 Mar_Apr 2013

BIENNALITÀ _ SPECIALIZZAZIONE _ INTERNAZIONALITÀI saloni di MADE expo: Costruzioni e Cantiere | Involucro e Serramenti | Interni e Finiture | Software e Hardware | Energia e Impianti | Città e Paesaggio

Tutte le soluzioni per

PROGETTARE _ COSTRUIRE _ RIQUALIFICARE

Partnerwww.madeexpo.itwww.federlegnoarredo.it +39 051 66 46 [email protected]

Promossa da

Page 52: IoArch 47 Mar_Apr 2013

CONTROPARETE FONOASSORBENTE

PAVIMENTO VINILICODECORATIVO

www.evolutionpanel.comwww.evolution-virag.com

ins_IoArch_235x334 18/01/12 16.05 Pagina 1